Metamorfosi molisane

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Aldo Patriciello

Metamorfosi molisane Consiglieri regionali, seimila euro mensili

Dichiarazione Michele Emiliano, nuovo Presidente Regione Puglia L’Oscar del giorno lo assegniamo a Aldo Patrciello. L’europarlamentare molisano ha ritenuto scrivere una lettera aperta a tutti i consiglieri regionali del Molise sulla questione sanità. Ha sottolineato come il momento sia cruciale per la regione, anche alla luce delle tante aziende chiuse e delle scarse prospettive occupazionali nella Pubblica amministrazione. Ecco, allora, che la sanità diventa un punto strategico per cercare di fare del Molise un centro attrattore per servizi di qualità.

Il Tapiro del giorno a Micaela Fanelli

In tre mesi taglieremo i costi della politica Così, Cristiano Di Pietro in campagna elettorale febbraio 2013

Sistema Iorio, noi parte civile La decisione di Paolo Frattura, presidente Regione Molise

Caro Frattura, lo farai anche per Biocom? L’interrogativo posto dal senatore, Ulisse Di Giacomo Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. Quando la segretaria regionale del Pd avrà terminato la sua carriera politica, potrà tornare a lavorare presso la Regione Molise ricoprendo il suo vecchio ruolo di membro del Nucleo di Valutazione e Verifica degli investimenti pubblici della Regione Molise con un contratto da 80mila euro all’anno per 5 anni prorogabili. La decisione è stata adottata dalla Giunta Frattura, all’unanimità. E cosa diranno i cococo o coloro i quali si sono visti revocare i contratti?


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 20 giugno 2015

La Conferenza delle Regioni non riesce a sfondare col Governo nazionale

Il Centro per l’impiego e il riordino delle Provincia problemi irrisolti sulle spalle della Regione

Le Regioni non dispongono di entrate proprie alternative in grado di coprire le spese derivanti dal riordino delle Province e dei Centri per l’impiego La Conferenza delle Regioni ha ribadito che la riforma delle Province non è stato un buon affare per il Governo e meno che mai per le Province, senza contare i riflessi negativi di ordine organizzativo e finanziario che si riversano pesantemente sulle Regioni. Tanto è vero che il riordino non decolla, le Provincie non funzionano, i compiti istituzionali si sono rarefatti e le Regioni non riescono ad assumere gli impegni che competerebbero per legge. Nel Molise ne sanno qualcosa il presidente di Palazzo Magno, De Matteis, il personale in soprannumero, i dipendenti della Biblioteca Albino e, per riflesso, il presidente della Regione Frattura. Lo stallo è totale. E mettere in stallo un Ente delle tradizioni e delle potenzialità della Provincia di Campobasso, annullare il peso culturale della Biblioteca Albino è un delitto sociale, economico, e culturale.

A Roma, con il Governo, i presidenti delle Regioni italiane hanno affrontato altri aspetti non meno significativi. In particolare i Centri per l’impiego, contestando che nel testo di disegno di legge costituzionale ci sia la scelta di accentrare tali funzioni in capo al ministero del Lavoro, mentre la proposta di decreto attuativo della legge 183/2014, inviata per

lettera aperta di Aldo Patriciello Carissimi, in questi giorni è iniziata la discussione della proposta di legge sul riordino del Servizio Sanitario Regionale. L’occasione mi è propizia per condividere con voi alcune riflessioni che, senza voler entrare nello specifico dell’articolato della legge, ritengo possano rappresentare il cardine attorno al quale far ruotare l’impianto della proposta attualmente al vaglio della giunta regionale. Le criticità della nostra Regione sono ben note: il Molise è una piccola regione con una complessità territoriale unica nel Paese; ha una scarsa densità abitativa che, unita ad una conformazione geografica sfavorevole e una cronica carenza di infrastrutture, rappresenta un freno alla capacità turistica, economica e produttiva dell’intero territorio. Occorre inoltre considerare che il Molise vive, forse più di tutte le altre Regioni, una condizione economica di grande disagio su cui bisogna porre una particolare attenzione. La nostra Regione, nel corso della crisi economica degli ultimi anni, ha infatti visto la chiusura delle sue aziende più importanti come DR, Ittierre, Arena e lo Zuccherificio (solo per citarne alcune), senza voler considerare le centinaia di imprese costrette alla chiusura nel consorzio di Pozzilli, Termoli e Campobasso. C’è da registrare, in aggiunta a ciò, una pericolosa tendenza che vede diminuire la presenza dello Stato nel nostro territorio. Una condizione, quest’ultima, evidenziata dal progressivo (e temo inesorabile) declassamento di importanti presidi istituzionali quali Questure, Prefetture e Comandi

competenza alle Commissioni Parlamentari che dovranno esprimere un parere in proposito, ipotizza la nascita dell’Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro, senza risolvere il problema del livello istituzionale a cui compete gestire i Centri per l’Impiego e le politiche attive del lavoro. Con i tagli ai trasferimenti finanziari alle Regioni sarà arduo –

dice l’assessore regionale Petraroia assicurare anche la funzionalità delle attività ordinarie, ed in tutti i casi le Regioni non dispongono di entrate proprie alternative in grado di coprire le spese derivanti dal riordino dei Centri per l’impiego. Come si può vedere, anche a livello nazionale si parlano lingue diverse e le intese sono particolarmente difficoltose a raggiungersi. Il riordino (?) delle Province è la Cartina del Tornale di questa confusione istituzionale. Le Regioni che, come sappiamo, devono accollarsi parte del personale in esubero delle Province e alcune funzioni, bussano a denaro. Hanno chiesto che vengano garantite le coperture finanziarie peraltro non inserite nella legge di Stabilità 2015, e hanno ribadito che, stante il taglio cumulativo di 5,4 miliardi di euro apportato dallo Stato ai trasferimenti di spesa dell’anno corrente, non sono in

condizioni di sopperire. Si varano leggi di riordino istituzionale e poi rimangono aperti interi capitoli d’inapplicabilità. E sarebbe l’Italia delle riforme, del progresso, dell’innovazione. A Roma l’assessore Petraroia, in rappresentanza di Frattura, ha approfittato per allargare il cerchio delle richieste con il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Gianclaudio Bressa, e con il Capo dipartimento degli Affari Regionali, Antonio Naddeo, e con il Capo di gabinetto del ministro per gli Affari regionali, Luigi Fiorentino, perché venga fatto decadere il ricorso del Consiglio dei ministri contro l’assestamento di bilancio della Regione Molise per l’anno 2014. Tentativo. Il cui esito, come del resto per tutte le problematiche che vedono la Conferenza della Regioni in aperta dialettica col Governo, rimane in bilico.

Sanità, cerchiamo di non sbagliare Provinciali dei Carabinieri. È di tutta evidenza, quindi, che con l’eventuale impoverimento in termini percentuali degli occupati nelle Pubblica Amministrazione, unitamente ai fattori precedentemente elencati, questa Regione rischia di veder drammaticamente accentuata una crisi che ha già causato enormi danni al tessuto sociale ed economico del territorio. In questo quadro non credo sia ardito pensare che la legge sul riordino del Servizio Sanitario Regionale rappresenti un punto di svolta cruciale per il futuro della nostra Regione; lo spartiacque che può risollevare – o affossare definitivamente – le sorti dell’economia molisana. Per le ragioni finora addotte ritengo sia strettamente necessario elaborare una strategia a lungo termine che consenta ai (tanti) punti di forza della nostra Regione di diventare la basa su cui costruire un modello di eccellenza capace di attrarre investimenti e generare ricchezza. Una vera e grande rivoluzione che, partendo dalla semplice constatazione che il Molise è una zona di cerniera tra la Campania, l’Abruzzo e la Puglia, trasformi la Regione in un punto di riferimento di tutti il centro-sud Italia per quanto concerne l’offerta dei servizi sanitari d’eccellenza, liberalizzando a pieno le capacità di attrazione extraregionale delle strutture sia pubbliche che private. Non è certamente un caso che questo modello abbia reso grandi tutte le strutture del nord Italia, grazie alla lungimiranza degli amministratori locali i quali – in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Toscana – hanno investito nel corso degli anni premiando maggiormente quei complessi che hanno intercettato meglio degli altri i pazienti provenienti dal Mezzogiorno, gene-

rando in tal modo, in quei territori, grandi risultati in termini di crescita, sviluppo e benessere economico. Non da ultimo, proprio nei giorni scorsi, i vari TG nazionali hanno riportato la notizia dell’apertura a Trento del primo centro di Proton terapia, centro costruito con fondi pubblici e con l’obiettivo precipuo di curare, attraverso l’impiego di tecniche innovative, le neoplasie infantili di tutta Italia. Ciò significa che molti pazienti, ivi compresi i cittadini molisani, in assenza di simili strutture d’avanguardia sul territorio, si vedranno costretti ad andare a Trento per sottoporsi a delle cure specifiche, lasciando alla nostra Regione il compito di pagare un significativo compenso economico, senza voler considerare il costo sociale che graverà sulle famiglie degli sfortunati malati. Diventare un cluster d’eccellenza per i servizi sanitari di tutto il centro-sud Italia non è soltanto nel novero delle possibilità della nostra Regione ma è anche e soprattutto un atto di lungimiranza politicoprogrammatica: la consapevolezza di dover andare oltre le difficoltà intrinseche e di gestire al meglio la progressiva trasformazione economica del territorio facendo del Molise la Regione leader nel campo dei servizi sanitari di tutto il Mezzogiorno d’Italia. Nel ringraziarvi dell’attenzione riservata alle mie parole, desidero concludere questa mia breve riflessione con un appello a tutti affinché possiate lavorare scevri da qualsiasi condizionamento di natura ideologica ed illuminati soltanto dall’interesse supremo di voler garantire ai giovani di questa Regione la possibilità concreta di immaginare un futuro non lontano da casa.


TAaglio lto

3 20 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Emiliano riduce i costi, Di Pietro lo promette I consiglieri regionali della Puglia guadagneranno sei mila euro netti, tutto compreso. Cinquemila meno dei nostri “Tranquilli vi lascerò abbastanza per campare.” Il pacioso, ma solo all’apparenza (ne sanno qualcosa i dirigenti nazionali del Partito Democratico), neo presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, prende dal lato giusto la questione del taglio delle indennità ai consiglieri regionali che intende proporre come uno tra i primissimi atti ascrivibili al suo governo fresco fresco. Il lato dell’ironia, del buonsenso, delle dimensioni, materiali e del pensiero, finalmente riportate su valori ragionevoli, terreni. Allo stato attuale i consiglieri regionali pugliesi guadagnano ottomila euro netti, tra indennità e benefit assortiti; l’intenzione di Emiliano è quella arrivare a sei mila, tanto quanto percepito dai sindaci delle città metropolitane. Seguiremo con grande interesse l’iter di questa operazione annunciata dal neo governatore così da poterne dare conto quanto prima; giusto per fare il paio con i nostri consiglieri. I quali, già allo stato attuale, guadagnano dai due ai tre mila euro in più rispetto ai loro omologhi pugliesi. E non ci vuole certo un genio, tantomeno una pervicace malafede, per rendersi conto che questa proporzione non sta né in cielo né in terra. Per dimensioni, popolazione residente, dinamiche socio-economiche. Ma del resto se consideriamo che il governatore del Molise Frattura guadagna giusto un po’ meno del presidente Obama (cari lettori de La Gazzetta fate una facile ricerca in rete, vedrete che è davvero così; non è uno scherzo!), il quadro di questa follia amministrativa è presto fatto. Perché solo di follia si può

di Michele Iorio

Di Giacomo: “Regione parte civile anche per Biocom?”

parlare. Siamo pronti a scommettere che il presidente Emiliano porterà fino in fondo questa sua battaglia, così sarà ancora più gustoso per noi poter fare l’opportuno parallelismo tra lui e i nostri. I nostri che in campagna elettorale si sono sbrodolati come pupi con la riduzione delle indennità, la riduzione del numero dei consiglieri, la riduzione tout court dei costi della politica. Arrivando a giurare e spergiurare (cit.), come fece pubblicamente Cristiano Di Pietro, che se il dimezzamento delle indennità non fosse stato approvato entro i primi cento giorni del governo Frattura, quello stesso governo non sarebbe poi durato ancora molto. Tranne poi rimangiarsi tutto, sempre come fanno i pupi con la torta di compleanno: con due mani e la bocca piena. Ma si sa la campagna elettorale, so-

prattutto qui in Molise, è uno stato della mente piuttosto che una solenne assunzione di responsabilità. E’ il luogo metafisico in cui si scioglie ogni resistenza alla ragione, ogni pudore: si dipinge la Regione dei Desideri, si solletica quel po’ di ingenua fiducia nel genere umano che rimane, imperterrita, irragionevole, dentro ognuno di noi. Del resto una volta eletti, con quello stipendio, perché preoccuparsi del valore della parola data. Il danaro non puzza e aiuta a dimenticare, si sa. Per la cronaca la regione Emilia Romagna ha già deliberato la riduzione delle indennità e di varie altre voci di spesa relative ai costi della politica (10 marzo 2015), per un risparmio annuo che va ben oltre i sette milioni di euro. Così, tanto per renderci tutti conto che è possibile farle le cose, oltre che dirle.

CAMPOBASSO. “La Giunta Regionale ha deliberato di costituirsi parte civile nell’ eventuale processo a carico di Iorio e altri”. Lo sostiene il senatore Ulisse Di Giacomo. “Qualche domanda all’ indagato Frattura: perché’ la delibera e’ stata redatta prima ancora dell’ udienza GUP? perché’ la costituzione non è’ stat fatta con l’ Av v o c a t u r a dello Stato? Forse non è’ d’ accordo? - perché’ la stessa decisione non è’ stata adottata per altri procedimenti in corso, che riguardano direttamente la Regione? perché’ la Giunta Regionale non ha ancora deliberato di costituirsi parte civile nel procedimento “ Biocom”, nel quale risulta indagato Frattura?”

Il Governo Frattura dà lavoro a Micaela Fanelli e manda a casa centinaia di giovani

Devo prendere atto, con nemmeno troppo stupore, che il Molise di tutti (ideato da Paolo Frattura e dalla sua Giunta) si conferma essere il Molise dei pochi amici. L’ultima trovata dell’esecutivo, infatti, riguarda il segretario regionale del Partito Democratico del Molise: Micaela Fanelli. In parole semplici: quando la segretaria regionale del Pd avrà terminato la sua carriera politica, potrà tornare a lavorare presso la Regione Molise ricoprendo il suo vecchio ruolo di membro del Nucleo di Valutazione e Verifica degli investimenti pubblici della Regione Molise con un contratto da 80mila euro all’anno per 5 anni prorogabili. Infatti lo scorso 5 giugno 2015, con delibera numero 250, Frattura, Petraroia, Scarabeo, Nagni e Facciolla, all’unanimità, hanno autorizzato “il Direttore Generale alla sottoscrizione di una transazione conciliativa della controversia R.G. 690/2012 pendente dinanzi al Tribunale di Campobasso conforme al parere dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato”. Non c’è nessun nome sulla delibera di Giunta, salvo poi scoprire dagli atti che si tratta di Micaela Fanelli, sindaco di Riccia e segretaria regionale del Pd. La Regione Molise,

guidata da me, nel 2011 non aveva rinnovato il contratto a Micaela Fanelli perché nel frattempo la dottoressa si è occupata delle attività della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e della Conferenza Stato-Regioni per la Basilicata, entrando così in contrasto, per una sorta di incompatibilità, con le stesse mansioni che svolgeva per la Regione Molise.Micaela Fanelli aveva impugnato il mancato rinnovo presso il giudice del Lavoro e, come afferma la stessa Avvocatura dello Stato nel suo parere trasmesso alla Giunta Frattura, “non sembrano sussistere particolari rischi di soccombenza” per la Regione Molise in questa causa. Eppure la Giunta regionale ha ritenuto opportuno procedere ad una transazione.Cioè ha accettato la richiesta della Fanelli partorendo un contratto con il quale, facendosi reciproche

concessioni, si è posto fine ad una “lite” che la Regione Molise molto probabilmente avrebbe vinto. Mi chiedo: perché alla dottoressa Fanelli è concesso questo privilegio e agli altri no? Visto il periodo di crisi e di disoccupazione che pare non voler cambiare tendenza in Molise, propongo a tutti quei cittadini che non si sono visti rinnovare i co.co.co alla Regione Molise, all’Asrem e in qualunque altro ente, di presentare una proposta conciliativa a Paolo di Laura Frattura che, come per Micaela Fanelli, sono certo accetterà dando una boccata d’ossigeno a centinaia di famiglie molisane. Alla segretaria regionale del Pd, invece, invio i più cordiali auguri per la sua carriera politica che pare viaggiare nella prospettiva dell’interesse del bene comune che viene sempre dopo l’interesse personale


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4 20 giugno 2015

Ieri ed oggi l’università del Molise capitale della giurisprudenza Costituzionale in materia di diseguaglianza e azioni positive Chissà se gli amministratori e i politici molisani approfitteranno di questa ghiotta circostanza per turare una delle tante falle che li distingue soprattutto in materia giuridica e di natura costituzionale (come dimenticare che il presidente della giunta regionale Paolo di Laura Frattura ha tenuto per mesi e mesi chiuso nel cassetto il nuovo Statuto regionale prima di essere costretto a promulgarlo?) Ieri e oggi all’università del Molise è stato ed è di scena la Costituzione. Propriamente il tema: “La dis-eguaglianza nello Stato costituzionale”: convegno annuale dell’Associazione costituzionalisti denominata “Gruppo di Pisa”, che rappresenta e costituisce uno dei massimi serbatoi di cultura costituzionalistica del Paese, e come obiettivo prioritario ha quello di svolgere un’attività di promozione nel settore della cultura giuridica e di favorire il dibattito tra studiosi in ambito nazionale ed internazionale. Difatti, a Campobasso, presso il Dipartimento giuridico dell’università degli Studi del Molise, si sono dati appuntamento Stefano Fiore direttore del Dipartimento giuridico dell’università degli Studi del Molise; Michele della Morte università degli Studi del Molise; Gaetano Azzariti università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Gianpaolo Fontana università degli Studi Roma Tre (Dis-

eguaglianza e promozione sociale: bisogno e merito); Federica Grandi università degli Studi di Roma “La Sapienza” (L’accesso ai più alti gradi dell’istruzione); Marco Giampieretti università degli Studi di Padova (Dis-eguaglianza e mercato); Matteo Losana università degli Studi di Torino (Dis-egua-

diseguaglianza e azioni positive”. Un’occasione indubbiamente utile per promuovere il tessuto territoriale e regionale, “che permetterà soprattutto di veicolare e coniugare gli aspetti della forma dello Stato e della sua tenuta democratica anche in ottica europea, con l’immagine viva e dinamica della nostra regione”. Chissà se gli amministratori e i politici molisani approfitteranno di questa ghiotta circostanza per turare una delle tante falle che li distingue soprattutto in materie giuridiche e di natura costituzionale (come dimenticare che il presidente della giunta regionale Paolo di Laura Frattura ha tenuito per mesi e mesi chiuso nel cassetto il nuovo Statuto regionale prima di essere costretto a promulgarlo?). Responsabile scientifico della due giorni convegnistica è Michele Della Morte, docente di Diritto costituzionale presso il Dipartimento giuridico UniMol.

Dimissioni!

di Emilio Izzo Null’altro resta da fare! E anche subito, così almeno si cercherà di salvare quell’ultimo pezzo di faccia rimasto presentabile! Quanto da chi scrive anticipato con il comunicato “Malavita comune e malavita organizzata” di un paio di giorni fa, oggi confermato e approfondito da testate regionali e firme autorevoli del giornalismo d’inchiesta nazionale, la dice lunga su quale sia la morale e il modo di interpretare la buona amministrazione da parte di una politica corrottissima e di un partito democratico saldamente al comando con uomini in vista ed autorevoli. Autorevoli nell’occupare ruoli apicali e di grossa responsabilità e da lì pilotare macchinazioni, delinquenze e spartizioni a danno

glianza e obblighi contributivi); Lorenza Violini università degli Studi di Milano; Michele Massa università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Dis-eguaglianza e condizioni personali); Anna Lorenzetti università degli Studi di Bergamo (Dis-eguglianza e disabilità); Ilenia Ruggiu università degli

Studi di Cagliari (Dis-eguaglianza e identità culturale: tolleranza e multiculturalismo); Andrea Lollo università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro (Dis-eguaglianza e pratiche religiose); Andrea Simoncini università degli Studi di Firenze; Paolo Bianchi università degli Studi di Camerino; Giacomo d’Amico università degli Studi di Messina; Quirino Camerlengo università degli Studi di Pavia; Vincenzo Cocozza università degli Studi di Napoli “Federico II”; Sandro Staiano università degli Studi di Napoli “Federico II”. Hanno trattato ad ampio raggio temi e questioni che fanno capo al diritto costituzionale nelle sue numerose implicazioni con gli altri rami del sapere di stampo umanistico. Tanta scienza e tante personalità contribuiscono a dare lustro all’università del Molise e per due giorni il ruolo di “capitale della giurisprudenza costituzionale in materia di

della collettività e dei diseredati! Uomini facenti parte di quell’espressione populistica ed antidemocratica di estrazione renziana che tanti danni sta producendo al paese Italia ed a caduta alla nostra regione, grazie alla copia mal riuscita, o forse riuscita ugualmente, che corrisponde al governatore del Molise Frattura! Forse varrebbe la pena però ridarsi una letta a due precedenti comunicati del sottoscritto (che per comodità si riallegano) prodotti in data non sospetta dai titoli: “Simmenthal” del 5 dicembre 2014 e “Civiltà e Pietà” del 18 dicembre 2014, nei quali si anticipano tutte le preoccupazioni del caso oltre alla disumanità nei con-

fronti dei tanti disgraziati approdati sui nostri suoli. Ma forse, ancora più interessante sarà riascoltare i contenuti della conferenza stampa che tenemmo il 20 proprio davanti al villaggio provvisorio di San Giuliano e dove anticipanno, come lugubre presentimento, quanto sarebbe potuto accadere intorno a quel luogo di grosso interesse e attrattiva malavitosa! DIMISSIONI immediate chiediamo al sindaco del paese martire del terremoto e ancor più martire di amministratori presumibilmente corrotti, un ritorno alle urne nella speranza che possano approdare alla cosa pubblica persone oneste e degne. E visto che, come dichiarato nel precedente comuni-

cato, lo scandalo non nasce per caso e che forse altri soggetti potevano sapere, sarebbe il caso che anche il presidente Frattura unitamente all’assessore Petraroia rimettano il mandato in considerazione del fatto che l’area di appartenenza è la stessa del sindaco e che quest’ultimo è uomo di chiara matrice fratturiana! Sapevano? Non sapevano, il presidente e l’assessore quanto bolliva in pentola? Se sì, a casa immediatamente! Se no, a casa per manifesta incapacità a rivestire ruoli che richiedono competenze e conoscenze in tanti ambiti, figuriamoci in un settore così critico e delicato! E forse sarà il caso approfondire anche la posizione del

prefetto chiamato in causa nelle telefonate dell’inchiesta “Mafia Capitale” proprio dal sindaco e che si è dimostrato disponibile a sottoscrivere la convenzione nonostante molti interrogativi e dubbi e nient’affatto disposto a rivedere i termini della stessa a fronte delle nostre reiterate proteste così come dimostrato al tavolo di confronto con noi manifestanti. Chi si distrarrà sul presente comunicato, non potrà farlo la prossima settimana quando, armati di senso civico e giustizia, saremo sotto il palazzo comunale di San Giuliano a ribadire il nostro sdegno e a chiedere limpidamente e senza sfaccettature “DIMISSIONI”.


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5 20 giugno 2015

lettera aperta Facciamo seguito alla nostra precedente comunicazione del 15 giugno u.s., con la quale già sottolineavamo che il mancato pagamento dei corrispettivi di esercizio relativi ai servizi da noi gestiti nel mese di maggio sta determinando per ATM rilevanti difficoltà finanziarie destinate ad avere inevitabili ri percussioni sulla regolarità dei servizi in corso. In quella sede abbiamo sollecitato la fissazione di un incontro , augurandoci che nell’ambito dello stesso potesse essere trovata una soluzione condivisa al problema. Purtroppo ad oggi nessuna risposta è pervenuta a questa Società che, con inevitabile stupore, continua a non comprendere quali siano le ragioni di tale ritardo nel pagamento , visto che i servi zi sono stati tutti regolarmente fatturati ed espletati e risultano, al momento, dotati di copertura finanziaria, essendo le necessarie risorse appostate nel corrente bilancio regionale. Nel silenzio delle Istituzioni in indirizzo, non possiamo che ribadirVi che la crisi di

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La Regione non ci paga, noi costretti ad interrompere i servizi pullman

liquidità finanziaria che, nostro malgrado, ci troviamo ancora una volta costretti a subire, non ci consente di approvvigionarci di carburante, per cui non saremo in grado di assicurare la regolare circolazione dei no-

stri mezzi a partire da venerdì 26 giugno 2015. Desideriamo, inoltre, chiarire che non potremo evitare di esperire le necessarie azioni a tutela di questa azienda in ordine alle ricadute, anche sul piano penale,

del blocco dei servizi. In relazione al fermo del!’ 11 febbraio 2015, infatti, nonostante pure in quel caso ATM si sia trovata a bloccare i servizi per cause di forza maggiore, imputabili sempre ed esclusivamente al colpevole ritardo del!’Amministrazione nel disporre il pagamento dei corrispettivi di esercizio, codesta Regione non ha esitato denunciare i fatti alla Procura di Campobasso , che ha avviato nei confronti della scrivente un procedimento per interruzione di pubblico servizio. Questa volta saremo noi a denunciare alla magistratura i colpevoli ritardi ed inadempimenti i n cui è incorsa l’Amministrazione nell’adozione di atti semplicemente “dovuti”, con grave danno sia per questa azienda che per l’utenza servita. Atm Molise

Via libera dall’assessore Nagni al sistema del controllo preventivo dei progetti delle opere pubbliche

La validazione sarà mai applicata alla Metropolitana leggera?

Una volta verificato e approvato il progetto non può subire modifiche. Diversamente chi avrà sbagliato sarà tenuto a pagare L’assessore regionale ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni non manca occasione per confermarsi tra gli assessori di Palazzo Vitale il più politicamente attrezzato e, cosa rara, coerente con il suo modo di essere nella vita e nella politica: un pizzico di spregiudicatezza miscelato con intelligenza al compito che gli tocca vivere. Nella giunta Frattura, è colui che rattoppa, cuce, tesse e, di conseguenza, propone. Nell’ultima dichiarazione pubblica ha creato molto interresse tra gli ordini professionali e l’imprenditoria affrontando un tema scottante (la validazione dei progetti delle opere pubbliche da un’autorità terza, vale a dire equidistante dalla stazione appaltante e dai progettisti), avendo alle spalle un retroterra totalmente scoperto in materia, quindi, facilmente attaccabile. Accennando alla spregiudicatezza miscelata con intelligenza, volevamo dire proprio questo. Cioè, della sua capacità di esporre il petto alle critiche e, se gli viene bene,

però, a gonfiarlo per gli elogi. Con l’ultima dichiarazione ha raccolto le une gli altri. Ma ciò che conta davvero è vederlo alla prova dei fatti. Non gli mancheranno le occasioni, avendo annunciato finanziamenti e opere in materia di depurazione della acque luride, di viabilità interna, e di trasporto su gomma e su rotaia. Bisogna vedere da dove co-

mincerà ad introdurre la validazione dei progetti. Alcune opere sono in essere, altre, come la Metropolitana leggera, no. La disponibilità ad introdurre come sistema un meccanismo che garantisca i tempi della realizzazione delle opere pubbliche come da progetto validato, ossia preso in considerazione sotto l’aspetto strettamente tecnico, finan-

ziario e amministrativo, evitando varianti in corso d’opera, è un notevole salto avanti in una regione in cui finora la quasi totalità delle opere pubbliche viene progettata dalle strutture interne degli enti locali e dalle stesse verificate e validate, con il risultato che sappiamo: opere che durano decenni e varianti una dietro l’altra a gonfiare gli importi. Con la proposta di Nagni nasce l’era dei maggiori controlli in aggiunta a quelli canonici la cui incidenza, per quanto raccontano le cronache, è impalpabile se non addirittura inesistente: controlli formali, legati da una catena di solidarietà tra impresa, direzione dei lavori e collaudatori. Ciò che si vuole introdurre - ha spiegato l’assessore - è una verifica del progetto aggiuntiva, finalizzata ad accertare la conformità della soluzione progettuale prescelta alle specifiche disposizioni funzionali, normative e tecniche contenute nello studio di fattibilità e nel documento preliminare alla progettazione”. Tra-

dotto in termini meno arzigogolati, sta a significare che una volta verificato e approvato il progetto, non può subire modifiche. Diversamente, chi avrà sbagliato, sarà tenuto a pagare. Questa “pericolosissima” ipotesi pare si stia materializzando sulla nuova scuola elementare di Via S. Lorenzo a Campobasso, a seguito di una interrogazione del gruppo 5 Stelle e l’interessamento dell’Ordine degli architetti. Come dicevamo, sarà interessante, ad esempio, vedere l’applicazione di questo nuovo sistema, al quale l’assessore Nagni s’è votato “toto corde”, alla progettazione della Metropolitana leggera per la cui realizzazione sono stati previsti 23 milioni di euro e qualche anno per la sua entrata in funzione. U n progetto irto di difficoltà topografiche. Dalle parole, dalle intenzioni, ai fatti il passo sarà breve per l’assessore regionale ai Lavori pubblici. Dardo


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Campobasso

20 giugno 2015

Igp Osco, ma solo in Molise Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Consorzio regionale contro i cugini abruzzesi CAMPOBASSO. Dopo un contenzioso durato tre anni, il Consiglio di Stato ha dato ragione al Consorzio di valorizzazione dei vini Doc del Molise, sostenuto legalmente dalla Regione Molise e sindacalmente dalla Coldiretti, contro i cugini delle

cantine dell’Abruzzo. Oggetto del contendere la possibilità di trasformare le uve coltivate e prodotte in Molise, all’interno dell’area delimitata dal disciplinare dell’Igp ‘Osco’ o ‘Terre degli Osci’ anche nelle cantine delle provincie limi-

trofe di Chieti, Caserta, Benevento e Foggia. Alcune aziende abruzzesi sostenevano la validità di tale diritto nelle aree fuori del Molise ed avevano avuto l’avallo del Ministero delle Politiche Agricole, con uno specifico

decreto autorizzativo. Il Consorzio di Valorizzazione dei vini Doc del Molise, la Regione e la Coldiretti, si sono fatti, però, portavoce degli interessi e delle giuste rivendicazione di tutti i viticoltori molisani, che si vedevano scippati della propria

identità e caratterizzazione territoriale, riconosciuta e tutelata dalla Comunità Europea. Per i consumatori e gli amanti del buon vino molisano ci sarà così ora la possibilità di sentirsi ulteriormente tutelati.

La Goletta dei Laghi di Legambiente arriva in Molise Un convegno per la valorizzazione del Lago di Occhito Approda quest’anno per la prima volta in Molise la campagna nazionale di Legambiente Goletta dei laghi. La Goletta dei Laghi è una campagna itinerante che, dal 2006, interessa i maggiori laghi della penisola e vede la collaborazione di cittadini e amministrazioni. Essasi occupa del monitoraggio e informazione sullo stato di salute dei principali laghi italiani: un mese a caccia degli abusi perpetrati ai danni dei laghi ma anche un’importante occasione per parlare di turismo di qualità e di economia sostenibile, per incentivare le strutture ricettive a una gestione eco-compatibile delle loro attività, per promuovere politiche di salvaguardia delle coste e della biodiversità. La tappa molisana prevede un convegno volto alla valorizzazione in chiave turistica e ambientale del Lago di Occhitoche segna per qualche chilometro il confine tra il Molise e la Pu-

glia, ed è una suggestiva meta turistica per gli aspetti naturalistici e paesaggistici. L’iniziativa dal titolo dal titolo “Il Lago di Occhito. Biodiversità e identità territoriale risorse per lo sviluppo sostenibile” si svolgerà martedì 23 giugno alle ore 17,00 a Macchia Valfortore sulle sponde del Lago stesso presso l’agriturismo Horse’s Ranch. Durante l’incontro organizzato dalla Legambiente, che vede il patrocinio della Provincia di Campobasso e di tutti i Comuni che si affacciano sull’invaso verranno illustrate le peculiarità ambientali e naturalistiche dell’area e verranno presentate alcune proposte di sviluppo turistico. La Goletta dei Laghiinfatti nell’edizione 2015 è impegnata nella promozione delle iniziative per una gestione 2.0 di alcuni dei territori toccati dal Cigno Azzurro:si tratta di progetti sulla fruizione turistica sostenibile dei laghi

monitorati, che diventeranno simbolo di sviluppo locale e strumento per incrementare le economie, la destagionalizzazione turistica e la tutela della biodiversità.Molti laghi stanno scomparendo a causa di captazioni eccessive, consumo di suolo e sovra sfruttamento. Declino delle specie di pesci di acqua dolce a causa di inquinamento e introduzione di specie aliene, diminuzione degli uccelli migratori a causa di cambiamenti climatici e eutrofizzazione. Queste le conseguenze di un processo che, se non fermato in tempo, rischia di essere irreversibile e di compromettere lo straordinario patrimonio di biodiversità presente nei laghi italiani e gli importanti servizi eco sistemici che i laghi ci offrono con la loro presenza, quali la regolazione del clima o la fornitura di risorse primarie per la vita, l’acqua prima di tutto.

Monopoli di Stato, maggiore sicurezza Sottoscritto in Prefettura a Campobasso un accordo tra le parti Nel corso dell’incontro con il Prefetto Francescopaolo Di Menna, il Presidente del Sindacato Provinciale Tabaccai di Campobasso Giovanni Troiano ha sottoscritto l’atto di adesione al “Protocollo Quadro per la prevenzione della criminalità

nelle rivendite di generi di monopolio”, stipulato l’11 dicembre 2014 tra il Ministero dell’Interno e la Federazione Italiana Tabaccai. L’intesa è diretta a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni criminali, in particolare quelli pre-

datori, cui risultano maggiormente esposti gli esercizi per la vendita dei generi di monopolio, nella considerazione che essi costituiscono una capillare e consolidata rete per l’erogazione di primari servizi ai cittadini, anche nell’interesse dello

Stato. In tale ottica è prevista, tra l’altro, la possibilità per gli esercenti di utilizzare sistemi di videosorveglianza e allarme antirapina collegati con le centrali operative della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.

Prefettura e Sindacato Provinciale dei Tabaccai collaboreranno per promuovere e diffondere l’applicazione del Protocollo, nonché al fine di sviluppare iniziative che tutelino, nel modo più efficace, le attività e la sicurezza degli operatori.

“Letti di notte” alla bibliomediateca Questa sera apertura notturna della struttura bibiotecale di Campobasso CAMPOBASSO. La notte bianca del libro e dei lettori che si tiene in tutta Italia sabato 20 giugno, quest’anno anche a Campobasso avrà un suo evento, grazie alla BiblioMediaTeca comunale che per l’occasione rimarrà aperta fino alle ore 23, dando la possibilità ad ogni lettore di raccontare a tutti il libro che ha amato, che non dimenticherà, quello che gli ha lasciato dentro emozioni e suggerito riflessioni. L’iniziativa della BiblioMediaTeca di Campobasso, promossa in questi giorni anche attraverso un passaparola virale sui social più frequentati, è stata inserita nel cartellone

ufficiale degli eventi previsti per questa edizione 2015 di “Letti di notte” a livello nazionale. L’apertura notturna del 20 giugno, infatti, sarà il momento ideale, per quanti amano leggere, per far conoscere ad altri lettori un libro a proprio piacere, descrivendolo e leggendone qualche pagina. Per partecipare a “Letti di notte” in BiblioMediaTeca, non serve altro che: scegliere il libro di cui si vuol parlare; segnalare la propria presenza come lettore per “Letti di notte” e il titolo del libro che si proporrà; rilassarsi e prepararsi a vivere e condividere la propria storia con gli altri.

Chi non prenoterà il proprio spazio di racconto in BlioMediaTeca prima del 20 giugno, potrà comunque partecipare da lettore alla serata, ma verrà inserito in scaletta solo all’ultimo minuto, per cui meglio affrettarsi! Infatti, sono già diversi gli amanti della lettura che hanno prenotato un proprio momento di racconto per la lunga serata in BiblioMediaTeca che inizierà alle 20.30 per protrarsi fin quando i lettori ne avranno voglia, senza dimenticare nè sottovalutare il brindisi con i bibliotecari, per festeggiare i 12 anni di continua attività della BiblioMediaTeca e il nuovo orario settimanale già partito dal 1 giugno.


Campobasso

7 20 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Pericolo di estinzione per una rarissima specie vegetale presente sulla Collina Monforte Prof. Bruno Paura* CAMPOBASSO ha un simbolo che non sa di avere e che corre seriamente il rischio di scomparire. Un simbolo che pochissimi conoscono ma che dovrebbe essere conosciuto, “adottato” e per questo gelosamente protetto dai campobassani. Non si tratta di un monumento o di una tradizione in pericolo, ma di una rarissima specie vegetale che in Italia si ritrova solo in pochi punti della Collina Monforte ed è quindi l’unica di cui il Molise può vantarne l’esclusività nel territorio nazionale. La specie in questione è Athamanta macedonicasubsp. macedonica il cui nome rivela la sua distribuzione concentrata in un territorio ristretto tra Albania e Grecia continentale e che, in base alle Liste Rosse Regionali e all’ “Elenco delle specie a rischio di estinzione per l’Italia”, è considerata come vulnerabile o rara. Perché tale specie sia presente solo sulla Collina Monforte non è ancora stato chiarito: probabilmente si tratta di un relitto di antiche migrazioni floristiche dall’Est Europa verificate nell’Oligocene o forse è stata introdotta come pianta coltivata per i suoi usi officinali verso la metà del 1500 e poi successivamente spontaneizzata. Le sue caratteristiche morfologiche la rendono individuabile con una certa facilità; per chi volesse osservare Athamanta macedonica, basta che percorri Viale del Castello, viale Fratelli Pistilli Sipio,fino alle pareti del Castello Monforte, dove questa specie vive in corrispondenza di fenditure di rocce, mura di antichi edifici o opere murarie di contenimento delle sedi stradali, suo habitat preferenziale.

Un recentissimo censimento compiuto dal laboratorio di Botanica dell’Università del Molise,ha registrato che la popolazionedi Athamanta macedonica conta non più di 300 esemplari, un numero davvero esiguo e il cui trend sembra essere in regresso. Questo fenomeno ha pertanto spinto un team di ricercatori di tale Università, coordinati dal Prof. Bruno Paura, a studiarne da tempo, in modo approfondito,la biologia riproduttiva (es. fioritura, fruttificazione, germinazione ecc.)per cercare di comprendere quali fossero gli ostacoli alla sua diffusione ed evitare la sua estinzione nel sito. Purtroppo nei giorni scorsi è ac-

Athamanta macedonicasubsp. macedonica in fase di fioritura

caduto un episodio gravissimo che ha seriamente compromesso l’entità della popolazione della rara pianta. In occasione di lavori di manutenzione e pulizia degli argini stradali, effettuati per conto del Comune dagli operai dell’ ARSIAM, una quindicina di piante, in buona parte prossime alla

fioritura, sono state sfalciate, nonostante gli operatori fossero consapevoli della presenza di questa essenza. Quest’ultimi, infatti, durante i lavori, erano stati puntualmente informati dallo scrivente, che era presente sul luogo in quel momento e che, resosi conto dei rischi di tale intervento, ne aveva richiamato l’attenzione, mostrando loro le caratteristiche morfologiche e la localizzazione di Athamanta macedonica. Dopo qualche ora la triste scoperta: buona parte delle piante precedentemente segnalate, erano state recise. L’episodio, benché apparentemente di poco conto, risulta in realtà gravissimo, data la particolare biologia riproduttiva della pianta che fiorisce e fruttifica una sola volta nella sua vita, morendo subito dopo. Si comprende pertanto che tale operazione di ripulitura non selettiva ha parzialmente pregiudicato il naturale rinnovamento della popolazione nel sito e danneggiato la funzionalità dell’habitat che la ospita. Tale sconvolgimento offre peraltro il fianco alla diffusione di specie infestanti e fortemente invasive come l’Ailanto, sempre più diffuso sulla collina Monforte, che rappresenta il principale competitore di Athamanta macedonica. E’ davvero inspiegabile come tali episodi possano accadere in unSIC(Sito di Interesse Comunitario),area considerata a tutti gli effetti come protetta, in cui tutte le azioniche possono avere influenza su habitat e speciedevono essere oggetto di valutazione.E’ opportuno ricordare che il SIC “Rocca Monforte” è di notevolissimo interesse naturalistico perché si caratterizza, oltre che per la presenza della

Esemplari di Athamanta macedonicasubsp. macedonica recisi dopo i lavori di “ripulitura” dei bordi stradali

citata specie, anche per due habitat di interesse comunitario e di ulteriori cinque specie di notevole interesse conservazionistico. Appare quindi evidente che tutte le operazioni di manutenzione dovrebbero essere gestite e seguite nel rispetto delle misure di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario e non affidate a generici operai privi di adeguata formazione. Alla luce di quanto accaduto, emerge l’assoluta urgenza di adottare, per tutte le attività che interessano habitat e specie all’interno dei SIC, le opportune misure di conservazione e per le quali i competenti organi regionali dovrebbero rilasciare le autorizzazioni e le specifiche prescrizioni tecniche atte a preservare uno stato soddisfacente di conservazione. Si rende quindi necessario procedere attraverso una precisa strategia conservativa che preveda: Un parziale e selettivo diradamento del rimboschimento a Pino nero per ampliare i siti potenzialmente idonei all’insediamento di Athamanta macedonica; Una decisa azione di contenimento

dell’Ailanto, in particolare nei siti prossimi alle popolazioni di Athamanta macedonica; la coltivazione della specie ex situ e la sua reintroduzione in situ. Tali soluzioni elencate sono state già proposte dalla Società Botanica Italiana nell’ambito delle misure di conservazione degli habitat e delle specie, finalizzate alla realizzazione dei Piani di Gestione del SIC “Rocca Monforte”. Campobasso ha dunque l’occasione di dare,con questa rarissima specie, un valore aggiunto ai suoi luoghi anche sotto il profilo naturalistico, finora ingiustamente sottovalutato e mal gestito. Così,Athamanta macedonica potrebbe affiancarsi, assieme alle processioni del Venerdì Santo e dei Misteri, come uno dei simboli di forte caratterizzazione di questa città a livello nazionale. Perché no? *Docente di Botanica Forestale e Ecologia del Paesaggio ed Aree Protette, Università degli Studi del Molise (Foto B. Paura)

“Basta le contrarietà alle lottizzazioni!” L’Acem torna a parlare della situazione edile a Campobasso CAMPOBASSO. “Se un Comune vuole decidere delle sorti di un immobile o di un suolo edificabile lo deve comprare e deve far parte del suo patrimonio, altrimenti non deve ostacolare l’iniziativa del proprietario privato in quanto il privato si

muove in conformità a delle leggi e dei regolamenti e se in base a questi ultimi può realizzare degli insediamenti edificatori, non è ammissibile che per valutazioni di altra natura essi siano bocciati. Se la politica non è capace di gestire

queste situazioni, si faccia da parte altrimenti si creerà solo un freno per l’economia del territorio”. E’ quanto dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro in merito alle vicende che tengono banco in questi giorni.

Secondo l’ACEM, le lottizzazioni presentate in conformità alle prescrizioni normative, costituiscono un valido strumento per l’urbanizzazione di nuove aree, per creare occupazione e soprattutto per ravvivare l’economia del territorio e

per questo vanno apprezzati gli imprenditori che, mettendosi in gioco, investono risorse e creano occupazione in un momento così difficile per l’economia regionale e per il settore dell’edilizia nello specifico.



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Isernia

20 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Differenziata? Funziona poco” Il segretario dei Comunisti ritiene che il servizio costi e si ha singhiozzo ISERNIA. “Giunta comunale di Isernia e differenziata: Amendola, membro giuntale PD come delegato all’ambiente, invece di giocare a fare l’assessore sceriffo minacciando sanzioni ai cittadini, dovrebbe spiegare perché la raccolta è effettuata a singhiozzo, lasciando giacere inspiegabilmente i rifiuti nelle vie della città e

delle borgate, benché differenziati dagli abitanti. Nè la funzione politica dell’assessore può essere ridotta a quella di portavoce dell’azienda appaltatrice del servizio”. Così Feliciantonio Di Schiavi. “Se da un lato dobbiamo ricordare che abbiamo perso dieci anni senza iniziare un vero servizio per la differenziata, per

colpa della giunta di destra Melogli, la peggiore che abbia avuto Isernia dal dopoguerra, e che pure ci sono alcuni incivili da richiamare, è evidente che con questi atteggiamenti l’assessore del PD al ramo, vuole spostare l’attenzione sulle condotte degli abitanti, proprio per sviare dai veri problemi suddetti che investono invece

le responsabilità gestionali. La raccolta deve essere giornaliera e comunque più frequente; inoltre sollecitiamo le risposte non fornite nonostante richieste dal PCL di Isernia con apposito documento diffuso all’epoca, in merito al quadro economico di costi ed entrate, alla destinazione e riciclo dei rifiuti differenziati.

“Brasiello, o pago le tasse o mangio” Un cittadino di Isernia scrive al Sindaco dopo l’aumento di Tari e Tasi “Caro Sindaco Brasiello, per Lei e la sua Giunta è stato molto comodo deliberare, certo, ma non vi siete posti il problema se i cittadini potranno pagare le tasse! E’ vero che le tasse vanno pagate, ma non in questo modo, dove accorpare saldo 2014 e acconto 2015 tutte in una giornata è assurdo. Lei avrà pensato alla grande, credendo che i cittadini hanno il pozzo dove attingere denaro, dove viviamo di rendite milionarie e ci possiamo permettere di strafare. Per questo motivo avete portato al massimo le aliquote, ma la realtà è ben altra. Lei ha ragione, visto che chi ha legiferato in parlamento, in barba alla Costituzione e all’Art. 53 che recita: ”tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della

loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Come si fa’ a non tener conto delle condizioni economiche dei cittadini? Isernia ha un esercito di disoccupati, il mese è di 30 giorni, con queste tasse e bollette dove prendiamo i soldi per pagare? Non poteva opporsi a questo stillicidio, chiedendo l’intervento dei nostri parlamentari, affinchè potessero intercedere con il Governo per ridurre le aliquote al minimo, portando le istanze delle famiglie dove in casa non entra nemmeno più uno stipendio? Avrei voglia di venire nel suo ufficio e gridare tutta la mia rabbia, ma non vengo perché potrebbe sfociare in violenza e siccome sono una persona civile e rispettosa delle istituzioni non

Al via la campagna oculistica L’iniziativa è dell’Unione italiana Ciechi e farà tappa nella città di Isernia ISERNIA. Parte oggi la campagna di prevenzione oculistica che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Onlus) di Isernia organizza da qualche anno nei mesi estivi in collaborazione con la sezione italiana dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità, IAPB. La Campagna di prevenzione oculistica “Il tuo sguardo … fra i colori dell’estate: difendi la tua vista” si avvale della collaborazione volontaria di diversi medici oculisti molisani. E’ rivolta a tutti i cittadini e in particolar modo agli anziani e si svolgerà nelle principali piazze dei maggiori comuni della provincia pentra: Isernia, Pozzilli, Venafro, Agnone e Capracotta. Per conoscere le date in cui l’UMO – l’unità mobile oftalmica della IAPB farà tappa presso la tua città consulta il sito web dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti www.unioneitalianaciechi-molise.com, oppure contatta la nostra segreteria organizzativa ai seguenti recapiti: tel. 0865 415084, e-mail: uiciisernia@legalmail.it.

lo faccio. Le scrivo pubblicamente e come me, Isernia è piena di persone che vivono la mia stessa situazione, oggi è il giorno del pianto agli sportelli delle poste e delle banche. A lei non importa se molti dovranno fare la scelta se pagare oppure posticipare, con gli aggravi di spesa; se pago non posso fare la spesa per i prossimi giorni. Io sono costretto a posticipare il saldo della Tari al mese prossimo, dobbiamo pagare i suoi errori. Il mese scorso potevo pagarla questo mese no! Attendo una sua risposta pubblica se mai ci sarà.” Un cittadino di Isernia

Infine: continuiamo a ribadire la necessità di costruire, con gli stessi fondi dati all’azienda privata, un servizio a gestione pubblica con forme di controllo democratico dei lavoratori e dell’utenza, anche come un’azienda speciale interterritoriale; unitamente ad una tassazione che salvaguardi le fasce deboli.


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Termoli

20 giugno 2015

Da peschereccio a luogo di monitoraggio

La Eco1 torna alle Tremiti per una serie di attività di monitoraggio TREMITI. Dalla raccolta dei dati oceanografici per il monitoraggio dei normali parametri ambientali, al carico di nutrienti disciolti e sostanze inquinanti, con particolare attenzione agli Interferenti Endocrini (IE) (i.e. composti ad azione ormono-simile) che sono sempre più presenti nell’ambiente e che, in accordo con la Direttiva 2000/60/CE, rappresentano una priorità in termini di monitoraggio ambientale, passando per la raccolta di dati per il monitoraggio ambientale dei sedimenti dei fondali marini, allo studio della struttura della popolazione delle comunità biocenotiche comprese le loro caratteristiche morfologiche, fisiologiche connesse e genomica. Le comunità bentoniche, caratterizzate da organismi dotati di una limitata capacità di movimento,

rappresentano una sorta di memoria biologica dell’ambiente, in grado di registrarne le principali variazioni; la raccolta di rifiuti marini galleggianti (plastiche, micro-plastiche, ecc ) con reti a traino appositamente

sviluppate. Un peschereccio convertito in uno strumento di monitoraggio ambientale e di didattica per la realizzazione di varie attività. E’ tornata a solcare le acque delle Isole Tremiti la moto-

nave Eco 1, peschereccio convertito grazie al progetto Ecosee/a finanziato dall’Unione europea nell’ambito dell’iniziativa “Guardians of the Sea”. Diverse, come nel 2014, le attività di monitoraggio che saranno portate a termine sull’imbarcazione che si legano anche ad attività turistico-educative che saranno portate a termine con la collaborazione con gli operatori locali con lo scopo di coinvolgere la popolazione locale e divulgare il rispetto per l’ambiente marino e costiero. Tra queste anche il progetto “Fondali aperti” che è stato promosso negli ultimi anni dall’area marina protetta delle Isole Tremiti favorendo anche l’accessibilità per le persone con disabilità motorie e sensoriali permettendo loro la fruizione delle bellezze naturali del-

l’arcipelago diomedeo con l’ausilio di istruttori subacquei locali formati per l’accompagnamento in mare dei non vedenti. E ancora tra le iniziative anche l’organizzazione di escursioni subacquee e di superficie dedicate a subacquei non vedenti con lo scopo di far conoscere e promuovere le bellezze naturalistiche delle Isole Tremiti cercando di abbattere tutte le possibili barriere esistenti. In ultimo sempre a bordo della motovane Eco1, l’area marina protetta, in collaborazione con l’associazione Piccoli Tremitesi che si occupa di promuovere e gestire attività culturali, ricreative e ambientali per i più piccoli, permetterà ai bambini del posto, assieme alle proprie famiglie, di passare delle giornate alla scoperta del mare.

Rafforzati i servizi di sicurezza Sul litorale maggiori controlli atti a frenare possibili reati TERMOLI. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto Francescopaolo Di Menna, ha esaminato e coordinato le misure predisposte, da parte delle diverse istituzioni competenti, per rafforzare la vigilanza durante il periodo estivo, specialmente nelle località adriatiche. Sono intervenuti, oltre ai Responsabili provinciali delle Forze di Polizia, il Presidente della Provincia e rappresentanti dei Comuni

di Campomarino e Termoli, nonché della Capitaneria di Porto. Mediante le pianificazioni che sono state definite tutte le risorse disponibili saranno impiegate per garantire, con la maggiore efficacia, sicurezza e legalità ai residenti, ai turisti, agli operatori economici. In particolare, verrà potenziata – attraverso lo stretto raccordo tra Forze di Polizia e Polizie Municipali, nonché con l’apporto della Capitaneria di Porto, per la salvaguardia del

demanio marittimo – l’attività di prevenzione e controllo del territorio, intensificando i servizi mirati al contrasto dei reati predatori, dell’abusivismo e della contraffazione commerciale, dello spaccio di stupefacenti, degli illeciti negli esercizi d’intrattenimento e svago. La necessaria attenzione sarà anche rivolta alle eventuali situazioni di illegalità e pregiudizio per la sicurezza pubblica collegate alla immigrazione irregolare.

“Fermo pesca, sarà più equo” Soddisfazione è stata espressa dall’onorevole Venittelli per la decisione in Commissione TERMOLI. L’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale per la Pesca e l’acquacoltura del Pd, ha ottenuto nella seduta di ieri della XIII commissione la possibilità che attraverso un dialogo e un confronto con gli operatori si giunga a un più equo fermo pesca. La parlamentare dem, llustrando la sua risoluzione, ritiene che occorrerebbe in primo luogo una verifica della reale entità degli stock ittici esistenti per procedere ad una diversificazione del fermo pesca con il concorso della ricerca scientifica, alla luce degli strumenti della flessibilità spaziale e temporale, al fine di individuare soluzioni migliori rispetto alle attuali, che non hanno contribuito all’accrescimento degli stock. Nella seduta di martedì prossimo si darà seguito alla discussione della risoluzione coinvolgendo le associazioni di categoria. “Finalmente anche il dibattito sul fermo pesca si apre concretamente alla concertazione e all’acquisizione delle giuste conoscenze. In quella sede cercheremo di comprendere quali siano le reali esigenze per l’economia ittica e per la tutela del mare”.


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Termoli

20 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il mare si riprende la spiaggia Non sono mai stati effettuati i lavori promessi dalla Regione Molise Ma quali sono questi interventi? Il finanziamento previsto per il lotto 9 ammonta a 1.945.000 euro da destinarsi a diversi interventi sull’area della costa di Campomarino e Termoli sud fino alla Torretta, non solo attraverso il rifiorimento delle scogliere esistenti e l’allungamento di pennellature ma anche attraverso la realizzazione di due nuove scogliere, una di 120 metri nella zona Rio Vivo, e l’altra, di 100 metri lungo l’area antistante il depuratore comunale. Infine, il lotto 13 che interessa sempre la costa del comune di Termoli nel tratto che va dalla Torretta alla scogliera, con un investimento di ulteriori 500mila euro. Queste le dichiarazioni di Nagni nell’agosto scorso: “Si tratta soltanto di un primo passo – ha sotto-

TERMOLI. Dell’agosto scorso l’annuncio da parte dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici circa gli impegni e gli interventi a difesa della costa molisana, ma dopo quasi un anno la spiaggia continua ad essere erosa dalle mareggiate e nel pieno ormai della stagione balneare il problema non è di poco conto. “Il mare ha ormai superato le prime file – denuncia il titolare dello stabilimento La Piovra, Luigi Venditti – e in alcuni tratti anche file all’interno, con danni che siamo costretti a fronteggiare già dalle prime settimane di apertura del lido, se così dovesse continuare in alta stagione saranno guai. Gli interventi attesi stanno ritardando per motivi burocratici e ciò a nocumento del litorale e come riverbero sulle nostre attività”.

lineato l’assessore – rispetto ad un quadro complessivo. È infatti presente, nell’agenda della Regione Molise, la volontà e l’intenzione di andare a coprire anche tutte quelle aree attualmente sprovviste di frangiflutti e le zone dove si stanno verificando azioni di implementazione turistica, penso alla costa di Petacciato, interessata anch’essa da fenomeni di erosione. La nostra priorità sarà ora quella di porre attenzione allo sviluppo della zona Termoli nord in cui rientra anche la stessa area di Petacciato che, per la sua bellezza e le sue caratteristiche, merita di essere salvaguardata”. Ora gli operatori non aspettano altro che dalle parole si passi ai fatti concreti e alla svelta.

Gioca al calcio, rischia di morire Il fatto è accaduto sul campo sportivo di via Biferno. Un 46enne si è sentito male negli spogliatoi TERMOLI. Una partita di calcio a 11 tra amici, al campo sportivo di via Biferno della Polisportiva Santi Pietro e Paolo ha rischiato di trasformarsi in una tragedia nella tarda serata di giovedì sera. Il 46enne B. D. C., piuttosto noto in città, è stato trovato con una fibrillazione cardiaca, grave crisi respiratoria e in stato di inco-

scienza, per di più cianotico. Insomma, ha rischiato davvero la vita. A prestargli il primo soccorso alcuni degli amici con cui si era divertito a giocare a pallone sul terreno di gioco in erba sintetica, prima del provvidenziale arrivo del 118 coi volontari della Misericordia, che usando il defibrillatore per ben tre volte lo hanno salvato. Ma merito, come

detto, a chi si è preso cura di lui da subito, in quei dieci minuti. Il 46enne è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli, ma c’è un risvolto che andrà approfondito, la polisportiva San Pietro il defibrillatore ce l’ha, ma ieri sera non si riusciva a trovare e questa è stata certamente una pecca che ha messo a rischio la vita del 46enne.

“Dopo la paura per la frana, nessuna risposta” Alla carica a Petacciato torna il comitato “Articolo 21” per sensibilizzare i cittadini PETACCIATO. Il neonato comitato “Articolo 21”, formato da un gruppo di volenterosi ragazzi che hanno deciso di sensibilizzare la popolazione della loro cittadina su diverse problematiche che attanagliano la loro realtà, ha deciso di scendere in campo concretamente: “Abbiamo scelto la giornata di giovedì 18 giugno – afferma uno dei suoi portavoce – a tre mesi, 18 marzo-18 giugno dalla frana che è tornata a farsi viva, appunto, il 18 marzo 2015”. Quindi oggi avete preso questa decisione di passare a fatti concreti? “Sì, abbiamo deciso di sensibilizzare la cittadinanza e l’amministrazione mediante uno strumento costituzionalmente garantito: il volantinaggio e, in modo pacifico, abbiamo cercato di far un po’ di solletico ai nostri politici. Come abbiamo detto, sono ormai passati tre mesi da quel terribile giorno che la frana ci ha fatto visita e, nonostante il vice sindaco l’8 giugno pubblicamente dichiara “…i lavori (riasfaltare i tratti di strada) si faranno forse questa settimana…”, nessun accenno di operazioni di risoluzione, anche momentaneo, è stato attivato. Infatti, se è vero che il comune temporeggia perché aspetta fondi provinciali, regionali o europei, lo è al-

trettanto che asfaltare 10 metri di strada temporaneamente non è una cosa orripilante! O si scherza, oppure si sta prendendo troppo alla leggera la situazione. Stiamo parlando della strada, rectius, la caratteristica “stradina” del paese vecchio, che dal mare porta al paese, che reca l’insegna “Benvenuti a Petacciato”. Da 3 mesi, questa è l’unica strada per salire dal mare e presenta un tratto di 10 metri rabberciato alla meno peggio con della ghiaia impercorribile con l’auto in quanto non è stata ancora bitumata ed è piena di fossi; sì da diventare, prima di tutto, pericolosa per ciclisti e motociclisti, in secondo luogo dannoso per le macchine e, alla fine ma non per ultimo, rischiosa da un punto di vista strutturale in quanto tale strada non è assolutamente idonea a sopportare ancora a lungo la circolazione di mezzi pesanti, come camion, tir e autobus di linea. Non possiamo permetterci di aspettare un’altra disgrazia per poi correre ai ripari, si svegli l’amministrazione”.



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Opinioni

20 giugno 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Karate, 40 anni della scuola di Montagano aaDomenica 2l giugno p.v. grande appuntamento per la SCUOLA KARATE MONTAGANO che festeggerà il suo 40o anniversario presso la struttura polivalente di Montagano (CB). Per l’occasione è previsto, alle ore 17.30, un saggio dimostrativo degli allievi, guidati dalle pluri-campionesse Alessandra e Sara Ferrone, entrambe istruttrici dell’Associazione. Ci piace ricordare il Maestro Ferrone prendendo spunto dalle parole a lui dedicate dal Prof. Francesco Palladino, figura emblematica del CONI Regionale, nell’ “Annuario dello Sport Molisano 2007’. Il Maestro Giovanni Ferrone, nato a Montagano, in provincia di Campobasso, il 25 marzo 1949 è scomparso a quasi 58 anni (8 febbraio 2007) proprio mentre Giannicola Trivisonno, uno degli atleti più rappresentativi della Shihozuki Karate Campobasso, disputava i Campionati Europei Juniores in Turchia, da dove è tornato con la Medaglia d’Argento (kata a squadre).

Grande appassionato di Karate, il Maestro Ferrone ha iniziato la sua attivita nella regione Molise nei primi anni ‘70 come tecnico presso due centri: uno a Campobasso e l’altro a Montagano. Ed è proprio dalla

Scuola Karate Montagano che fuoriescono le due atlete, nonché figlie del Mo Ferrone, Alessandra e Sara, pluri-medagliate in ambito nazionale e internazionale. La prrna ha militato come atleta nel Gruppo

Sportivo Forestale dal 2000 al 2008, invece Sara nel Gruppo Sportivo Fiamme Azzaarre dal 1998 al20l0. Insieme a loro ha portato in alto il nome del piccolo centro molisano un’altra grande karateka, nonché amica delle sorelle Ferrone, Marilena Ferrara, purtroppo scomparsa nel 2000 a soli 23 amlj, anche lei per un brutto male. Anche la stessa moglie del Maestro Ferrone, Silvana Armasano, seguendo il resto della famiglia, si è fatta skada nel mondo del Karate come Presidente di Giuria Nazionale e attualmente come Presidente del Comitato Regionale FIJLKAM Settore Karate. L’evento in programma domenica pomeriggio vuole essere un momento di aggregazione e di festa per il Karate, ma anche per lo sport in generale, ed un augurio per un futuro sempre più brillante per l’Associazione.

Politica minima e acquari comunali virtuali di Claudio de Luca Realtà e rappresentazione. Il gioco potrebbe farsi duro, perciò sarà meglio cercare di capire. Avevo un amico considerato “scafato” al punto che sarebbe stato difficile “sgamarlo”. Oramai lontano dal mezzo del cammino di sua vita, questi si comportava ancora come un ingenuo di tre cotte e non sarebbe mai riuscito a capacitarsi se l’”acquario” (vale a dire quella struttura che stava, nel salone di casa, di fronte alla sua abituale poltrona, e su cui lui “vigilava” sui movimenti dei suoi “abitatori” subacquei) e lui stesso erano due cose distinte oppure fossero parte del medesimo spettacolo. Ma che fai, “babbìi!”?, gli domandavo quando me ne parlava, esprimendomi nel colorito volgare di Andrea Camilleri. Però lui faceva sul serio e quel dubbio lo tormentava ogni dì che il buon Dio mandava sulla Terra. Continuava a chiedersi: ma sono io che me ne sto a guardare i pesci o sono loro ad osservare me che persevero nell’occupare lo spazio di fronte? Tutto questo andirivieni mentale si animava per lui soprattutto la domenica mattina quando, al risveglio, si ricordava di avere appena finito di sognare una folla in uno zoo da cui ogni aria d’allegria era assente. In quel luogo imperversavano solo musi lunghi. In pratica le due scene (quelle del salotto e dell’acquario e quella del sogno zoografico) erano analoghe perché pure per gli animali e per i pesci, noi potremmo sembrare semplice-

mente gli occupanti degli spazi di fronte. La verità è quella per cui tutto si svolgeva in lui come avviene in un immaginario “trasfert“. Gli animali che sognava erano un po’ come le ragazze più belle del Paese (non più belle tra poco!) che, come le tigri ed i leoni dello zoo, ripetono, almeno sinché saranno sane e snelle, i medesimi atteggiamenti dei dì di festa, percorrendo su e giù lo spazio ristretto della “main street” cittadina. In certe condizioni si potrebbe anche finire col deprimersi, seppure con foga minore di quella di un animale. In definitiva, un uomo, nei più segreti recessi della sua anima, può sempre covare la speranza di incappare in un cambiamento; ma i poveri ani-

mali come possono pensare, se non in grazia del concretarsi di un evento imprevedibile, di mutare uno stato che li rende malconci fin nei precòrdi? Questi “fratelli” vivono solo nel presente e, quindi, certe stasi temporali possono soltanto evocare qualcosa di eterno, forse l’eternità stessa. In quel benedetto sogno ricorrente dell’amico poteva pure essere che gli animali dello zoo (o nel salotto di casa i pesci dell’acquario), un po’ come i nostri politici e politicanti terragni, non fossero stati solamente annoiati quanto piuttosto disperati. Come il leone, la tigre, l’ippopotamo e l’elefante (che alzava finanche la proboscide), sbadigliavano anche il Sindaco,

gli Assessori e le Assessoresse che, da tempo, si erano autoposti tutti in quarantena. Parevano nutrire il disperato desiderio di “morire”, metaforicmnte s’intende, vista l’autoconsunzione gestionale di cui mostravano di patire. Ma si trattava solo di una manfrina recitata ad arte perché poi, quando qualcuno si fosse avvicinato alle “gabbie” da loro occupate, il portamento appariva piuttosto indisponente e le occhiate alquanto apatiche, distratte e sinanche altère. Sembrava quasi che volessero intimorire gli “aficionados“. Ed io, che mi ero addolorato, fingendomi nel pensiero la dignità di chi doveva mostrarsi dietro le sbarre quando – da politico navigato – avrebbe saputo esternare ben altro che l’”ossequio” alle usuali iniziative di qualche misero capo-condòmino navigante nell’ombra, non mi ero reso conto di tutta l’impotenza che essi provavano. Nella mia ingenuità non mi rendevo conto che si esibivano soltanto in una recita male interpretata. Al contrario di me, da qualche ora, un poco ingenuo bambino non guardava gli animali-politici con la mia stessa circospezione. Piuttosto pareva serbare per loro ben altra tipologia ammirativa. Alla fine, volendo far fuori tutto il mio entusiasmo e vincere quella mia palese accondiscendenza (quasi che avesse compreso qualcosa che invece – a me – continuava a rimanere oscuro), aveva alzato gli occhi e mi aveva ammonito:”Senti, andiamocene che è meglio. Tanto questo muro di gomma non batterà mai un chiodo!“.


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Riparte la stagione estiva Sabato 13 giugno 2015 riapre la piscina

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