Molise, terra di polli dove i volponi vorrebbero cuccare

Page 1

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 16 - Mercoledì 21 gennaio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’Oscar del giorno a Enrico Perretta

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Enrico Perretta. Il consigliere comunale di Campobasso, ha da poco spento le candeline del suo compleanno. Ma la vera partita la intende giocare in Amministrazione dove ha preso le distanze da un'opposizione inconsistente e priva di programmi e ritiene di potere portare avanti un proprio, personale, programma a favore dei cittadini. Del resto, si è candidato proprio per venire incontro ai problemi della gente e a tentare ipotesi solutive. Ora, però, bisogna fare i conti con la maggioranza.

Molise, terra di polli dove i Volponi vorrebbero

Il Tapiro del giorno a Diego Volpe Pasini

Il Tapiro del giorno lo diamo a Diego Volpe Pasini. Il patron di Aria Food, non appena ha sentito l'interessamento di Aia ha preferito lasciare tutto e fuggire via. Ma si era, poi, tanto sicuro che la sua calata in Molise volesse avere il segno della zampata vincente? Un punto interrogativo che aleggia nelle ultime ore tra gli addetti ai lavori. Forse, è il caso che per davvero un gruppo solido e consolidato come quello di Aia metta le mani imprenditoriali sull'azienda di Bojano. E che la Regione, finalmente, proceda con una legge regionale per il settore.

cuccare Servizio a pagina 2


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 21 gennaio 2015

Aria Food abbandona l’ipotesi Gam Il gruppo Aia potrebbe essere la svolta del settore avicolo molisano

CAMPOBASSO. Con una mail inviata al Presidente Frattura, il gruppo Aia si dichiara disponibile a valutare la disponibilità

di gestire direttamente l’incubatoio della Gam proprio poche ore prima che Palazzo Moffa si pronunci sull’affidamento temporaneo della filiera avicola molisana ad Aria Food. Frattura dà l’annuncio in Consiglio e l’ Assise dà l’ok al concordato e mandato alla giunta di valutare le due offerte. L’imprenditore Volpe Pasini reagisce e rompe con Frattura: “La nostra proposta non è più sul tavolo di nessun amministratore molisano. Abbiamo appreso dalla stampa che il presidente Frattura tranquillizza tutti soste-

nendo che ha sul tavolo due proposte, Aria Food e Aia. La nostra proposta ed il nostro piano avevano un termine temporale preciso e inderogabile, per noi il tempo è finito. Abbiamo quindi provveduto a formalizzare accordi in altre sedi territoriali dove realizzeremo quanto progettato, lasciamo campo libero all’Aia”. E meno male, avranno detto quanti hanno a cuore le sorti dello stabilimento avicolo di Bojano. Ora, sarà possibile pensare ad un piano reale e concreto di rinascita dell'impianto avicolo

molisano. Con la speranza che possa chiudere l'intera filiera per potere fare, del pollo molisano, un vero testimonial dell'agroalimentare regionale. Speriamo, che la Regione Molise possa, finalmente, dare alla luce una legge regionale di settore capace di rideterminare le giuste basi per lo sviluppo di un settore tanto importante come quello avicolo sia per il comparto agricolo che per la stessa area del Molise centrale. Con il gruppo Aia potrebbero esserci tutte le circostanze favorevoli. Che ci si punti.

Ancora un niente di fatto in Consiglio regionale

Indifferenti alle critiche, impermeabili alle sollecitazioni e tetragoni nel difendere i loro interessi se messi in discussione, i consiglieri regionali si guardano bene dal prendere in esame la proposta di legge d’iniziativa popolare per la riduzione del costo della politica Come il gambero. Dopo aver fatto un passo avanti arrivando al trentasettesimo punto all’ordine del giorno del consiglio regionale, ha fatto un passo indietro, al trentottessimo punto. Per chi non l’avesse capito, siano sempre coi fari puntati sul destino della proposta di legge d’iniziativa popolare (seimila firme in calce) che vuole ridurre il costo della politica ma che i consiglieri regionali si stanno guardando bene dal prenderla in considerazione. Si sono limitati a farla passare in commissione, peraltro con parere contrario, quindi la stanno ponendo in fondo all’elenco degli argomenti da discutere che, al solito, con una reiterazione che rasenta l’impudenza, sono interrogazioni, mozioni, ordini del giorno e interpellanze. Tradotti in termini correnti significano questioni personali, questioni di gruppi politici, sollecitazioni esterne di ca-

tegorie e varie rappresentanze alla ricerca di una soluzione ai loro problemi. Ma l’assemblea regionale è organo deliberante, deputato alla discussione e al varo (o meno) di leggi d’interesse generale, non alle minuzie e ai particolarismi. Cosa, in questo momento, ci domandiamo, è d’interesse generale più della riduzione del costo della politica? Niente, crediamo. Nonostante le industrie in crisi, i disoccupati che aumentano, la cassa integrazione che scende. Siccome quella d’iniziativa popolare (seimila firme in calce) è una proposta di legge che va dritto al cuore del problema, cioè dritto alla riduzione degli emolumenti dei consiglieri, dei presidenti di giunta e di consiglio, e degli assessori, i signori di Palazzo Moffa hanno escogitato il sistema per evitare il pericolo. Senza un velo di vergogna, indifferenti alle critiche e, impermeabili alle solle-

citazioni, tetragoni nel difendere i loro interessi, se messi in discussione. Ne stanno dando ampiamente prova. In questo andazzo che sa tanto di turlupinatura, il cit-

tadino molisano, campione di sopportazione, ma anche di dabbenaggine, a bocca aperta, rimane a guardare, lasciando che sia la sparuta rappresentanza dei molisani

“Indignati” a farsi carico della sua dignità e dei suoi diritti così palesemente si disattesi se non addirittura non calpestati. Anche noi da queste colonne con la reiterazione dell’argomento ad ogni riunione di consiglio regionale finiremo per diventare stantii e, peggio ancora, inefficaci, rendendo un pessimo servizio alla funzione critica e alla credibilità e accreditabilità della stampa libera. Il pedaggio che paghiamo non proviene dalla ripetizione ossessiva della critica ai signori di palazzo Moffa che snobbano la proposta di legge d’iniziativa popolare (seimila firme in calce) quanto, e soprattutto, dalla miseria morale di coloro che eletti in nome del popolo molisano per servirlo, del popolo molisano si servono per i propri interessi: le decine di migliaia di euro al mese, più i gettoni di presenza alle sedute del consiglio. Per discutere di nulla.

Totaro, Di Nunzio e Iorio i grandi elettori per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica

CAMPOBASSO. Attesa non tradita, quella di ieri per la proclamazione dei tre nominativi che saranno chiamati a dare il loro contributo, in rappresentanza del Molise, in occasione dell’elezione del successore di Giorgio Napolitano. Una lista che è stata resa nota oggi in occasione della seduta di Consiglio regionale del Molise che ha appunto indicato i tre grandi elettori che parteciperanno all’elezione del Presidente della Repubblica.

Come previsto dalla legge, quindi, ci sarà anche un pezzo del Molise a “sancire” le sorti dell’Italia e il Consiglio regionale del Molise ha votato i suoi nomi identificandoli in Francesco Totaro e Domenico Di Nunzio (entrambi del Partito democratico) per la maggioranza al Governo regionale e Michele Iorio per la minoranza (Forza Italia). I voti in assise sono stati i seguenti: Totaro 13,

Di Nunzio 13 e Iorio 6. Ricordiamo che nei giorni scorsi si erano già espressi i possibili votanti con le mancate disponibilità di Nico Ioffredi (Sel) e Nunzia Lattanzio (Misto), a fronte dei sì espressi da Vincenzo Cotugno (Rialzati Molise), Carmelo Parpiglia e Cristiano Di Pietro. L’inizio delle consultazione prenderà il via il prossimo 29 gennaio. Domenico Di Nunzio, vogliamo ricordare, piaceva al Pd mentre complicato si poneva il viaggio in Capitale per Antonio Federico (M5S) e i consiglieri di minoranza Filippo Monaco, Giuseppe Sabusco e Salvatore Micone. Ricordiamo che alla scora elezione, nel 2013, furono indicati Francesco Totaro (Pd), Salvatore Ciocca (PdCI) e Angela Fusco Perrella (Pdl-Ncd).


TAaglio lto

3 21 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ventuno pazienti ‘sbattuti’ fuori Il direttore dell’Asrem ‘dismette’ dalla Fisiomedica disabili ritenuti stabilizzati. Il giudice intento sospende il provvedimento Una comunità e un consesso civile organizzato, e va da sé le istituzioni che li governano, si giudicano e si caratterizzano soprattutto per come e quanto siano capaci di provvedere alla cura dei più deboli, di tutelare i bisogni e le necessità dei più esposti ai colpi della sorte e di Madre Natura. I malati cronici, persone che hanno conosciuto esistenze amarissime vissute per intero o quasi nei miserrimi confini di un letto, rappresentano, quindi, la prima linea di questa ideale falange di ultimi cui si dovrebbe riservare ogni risorsa e sforzo per assicurargli sollievo e dignità. Ma tutto ciò, evidentemente, non doveva valere nelle intenzioni della Regione Molise, tramite una delibera del Commisasario ad Acta dell’Arsem Mauro Pirazzozli, per i 21 degenti cronici ospitati presso la Fisiomedica Loretana, centro di riabilitazione convenzionato con l’Asrem . Ci è voluta, infatti, la sentenza dello scorso 15 gennaio del Tribunale di Campobasso, a firma All’assessore Nagni ricordiamo un volumetto avente per titolo: “Ragionamento del professore Antonio Vincenzo Rossi sulle “Traversate appennine di ferrovia nel Napolitano” pubblicato postumo nel 1865. Rossi era ingegnere capo del genio civile membro della sezione di Napoli del consiglio superiore dei lavori pubblici e scrisse queste righe nel 1862 al Re Vittorio Emanuele II poco prima di morire. “A me pare torni ad onore dell’Italia l’adottare un bene inteso sistema di linee di strade ferrate in ogni sua parte. A disonore il tanto non fare. Dunque la traversata appennina di ferrovia per Capua – Benevento e Campobasso a Termoli è preferibile a tutte le altre; ben soddisfa a tutte le tre condizioni appennina di ferrovie nel Napolitano… quando la commissione delle strade ferrate del Napolitano prendeva in considerazione la ferrovia per le valli del Tammaro e del Biferno, volle vedere come rendere più breve una linea; e delegava perciò due ingegneri del Genio civile per fare gli

Lettera Aperta Caro Assessore Nagni, Transiberiana d’Italia, Metropolitana leggera, ci siamo abituati a sentire o risentire nomi altisonanti di fantasia o mutuati da altre realtà. Nel caso della Metropolitana leggera tutto fa pensare a una sorta di tram veloce che, a cadenza di pochi minuti, trasporta centinaia di persone dalle periferie al centro, di grandi città…. Non so cosa voglia significare il termine in Molise nel quale non abbiamo una metropoli e tanto meno un hinterland metropolitano. Abbiamo paesi e paesini i cui abitanti, tra distanza, trasbordi e tempi di percorrenza, preferiscono utilizzare autobus o veicoli privati. Da studente, qualche decina di anni

della dottoressa Scarlatelli, per sospenderne gli effetti. Effetti che avrebbero riaffidato i ventuno pazienti alle cure delle famiglie e, nel caso dell’impossibilità delle stesse a provvedere, alle strutture dei Servizi Sociali dei Comuni di appartenenza. Ma facciamo un una breve cronistoria di questa surreale battaglia legale (tutt’altro che conclusa), combattuta letteralmente sulla pelle dei più deboli. Il 15 dicembre 2014, con una delibera del l’Asrem, si intimava alla

Fisiomedica Loretana la dismissione (!!!) dei ventuno pazienti in quanto ritenuti “stabilizzati”. In seguito ad una visita fatta da una struttura tecnica della stessa Asrem, infatti, i pazienti non venivano più considerati titolari del diritto all’assistenza sanitaria ma solo all’accompagnamento sociale; le loro condizioni venivano tecnicamente giudicate non più suscettibili di peggioramento (né ovviamente di possibili miglioramenti) e quindi non se ne ravvisava più la

necessità di ospitarli presso la struttura convenzionata, a spese della Regione. Le famiglie degli assistiti hanno quindi dovuto presentare un ricorso e hanno portato i loro cari a Napoli, presso il Policlinico, dove sono stati visitati dal prof. Orefici il quale, neanche a dirlo, ha disconosciuto le valutazioni della struttura tecnica dell’Arsem, negando l’effettiva stabilizzazione dei pazienti. Evidentemente anche a seguito di questo parere, il giudice del Tribunale di Campobasso ha accolto il ricorso delle famiglie e sospeso gli effetti della delibera dell’Arsem. La struttura regionale ha ora 15 giorni di tempo per impugnare la sentenza e tutto lascia presagire che lo farà. Le condizioni della sanità molisana sono quelle che sono, le mancanze che hanno portato al gigantesco buco di cui siamo tutti a conoscenza sono state macroscopiche e perpetrate nel tempo senza limiti né vergogna, ma raccattare meno di settecentomila euro l’anno (a tanto

Se l’assessore Nagni s’informasse Nel 1862 c’era il disegno della svolta ferroviaria ancora oggi inevasa opportuni studii all’oggetto; e questi trovarono che ben si poteva accorciare la linea nel modo suddetto, senza uopo di gallerie, né di profonde trincee, facendo un’ascesa ed una discesa con pendenza del 15 per mille… Ciò apre la più breve e rapida comunicazione tra Napoli e Torino; riunisce per la linea più breve Napoli sul Tirreno a Termoli sull’adriatico… Dunque la linea per Capua, Benevento e Campobasso dal Tirreno sale sempre sino al punto culminante nei piani di Bojano; e poi scende sempre fino all’Adriatico. Della nuova linea la lunghezza della salita è di chilometri 105, quella della discesa di chilometri 79… Il porto di Termoli sta ad egual distanza da Spalato, Ragusa e Cattaro, città marittime sulle opposte rive dell’Adriatico. Ed in primo, si getti

uno sguardo su la carta nautica del Wild. Si vede, come ad egual distanza dal lido sta profondità maggiore innanzi Termoli che non innanzi a Pescara o Barletta: che Termoli sta quasi ad egual distanza da Spalatro, Ragusa e Cattaro, città marittime su le opposte rive del-

l’Adriatico; mentre che così non stanno nè Pescara, nè Barletta. In secondo luogo uno sbocco a Termoli, ove è facile migliorarne il porto, fa che tutto il litorale italiano dell’Adriatico resta diviso quasi in tanti tratti eguali, con vantaggio della navigazione e del commercio; percioc-

ammonta l’esborso per l’assistenza sanitaria a queste PERSONE) lasciando ad un futuro ancora più buio di quanto non sia già stato il passato questi ventuno molisani sfortunatissimi, ci racconta tanto di che tempi siamo costretti a vivere. Ci racconta forse più di quanto sia umanamente tollerabile. Raccattare settecentomila euro l’anno disquisendo se, tecnicamente, una persona che da vent’anni riceve assistenza quotidiana perché colpita da malattie e sindromi che stringono il cuore solo a pronunciarle, non ne ha più diritto segna un limite al concetto stesso di etica ed umanità applicate all’onere dell’amministrazione della cosa pubblica. Restiamo ingenuamente convinti che ci siano strade meno barbare per recuperare risorse amministrate a lungo con faciloneria. Restiamo ingenuamente convinti che prima o poi le istituzioni in senso lato perderanno questa insana propensione ad essere deboli con i forti e forti con i più deboli. chè la lunghezza di 176 leghe nautiche che sono da Venezia ad Otranto, restano così divise: da Venezia ad Ancona leghe 55, da Ancona a Termoli leghe 48, da Termoli a Bari leghe 43, e da Bari a Brindisi leghe 20. Laddove in Pescara non può stabilirsi che un piccol porto canale, e starebbe vicinissimo ad Ancona; e parimente assai vicino a Bari starebbe un porto in Barletta. “Dunque confidiamo che i Ministri non vogliano negare a duemilioni di abitanti a due provincie e tre circondari italiani una linea ferroviaria che partendosi da Capua, per Benevento e Campobasso scavalcando gli Appennini tra Bojano e Vinchiaturo scendesse a Termoli sull’Adriatico; la quale ha tutte le condizioni indispensabili ad una traversata appennina nel Napolitano; e che non facendosi, resterebbe fatto il più grave errore; e due milioni di abitanti resterebbero ammiseriti”. C’è necessità, oggi che siamo nel 2015, di qualche aggiunta? Crediamo sia superflua. Capito, assessore Nagni?

Metropolitana leggera, quale futuro per il Molise? fa, utilizzavo il treno e ricordo che già da allora pochi erano i passeggeri che salivano alla stazione di Matrice per raggiungere il capoluogo. Ricordo bene che la “littorina” arrancava nel percorso inverso dovendo superare un tornante, per colmare il dislivello di più di 100 metri di altitudine, arduo anche per le attuali automotrici (non saprei dire per il Minuetto). Transitando sulla statale 87, nei passaggi a livello, ho modo di costatare che sul treno, ad unica carrozza, ci sono rari passeggeri e di essi non vi è traccia sul marciapiede al binario della stazione di Matrice. Il treno nel tratto Campobasso-Matrice impiega circa 15 minuti. I paesi che dovrebbero usufruire di quella stazione (Ma-

trice, Montagano, San Giovanni in Galdo) raggiungono, dal loro centro abitato, comodamente, Campobasso in 15 minuti. La metropolitana dovrebbe collegare la stazione di Matrice a quella di Boiano. Credo che agli utenti della prima stazione non interessi rifornirsi giornalmente di trote a Boiano e tanto meno interessa ai cittadini di Boiano recarsi giornalmente alla Madonna della Strada per chiedere grazie. Il loro interesse è quello di raggiungere con meno disagi possibili il capoluogo e questo lo si fa oggi in autobus. A meno di non invogliare, nel tempo, gli abitanti dei vari centri già spopolati, a trasferirsi nei pressi della stazione di Matrice!!! Per quanto riguarda la tratta Cam-

pobasso-Boiano, con il tracciato attuale, i tempi di percorrenza raggiungono i 30 minuti, sopportabili ma comunque notevoli. Non so cosa prevede il progetto, ma mandare un trenino avanti e indietro comporta dei costi per i quali andrebbe previsto un budget di gestione almeno decennale, altrimenti ci ritroveremo nella condizione del terminal bus di Campobasso. Interventi infrastrutturali mirati a rendere più snello il percorso (e non semplicemente manutentivi come più volte si è fatto), sulla tratta Campobasso-Guardiaregia potrebbero abbreviare i tempi di percorrenza verso la direttrice Isernia-Venafro e ridare efficienza al trasporto su rotaia per Roma e Napoli, da sempre essenziale per la

nostra regione. La Transiberiana d’Italia, un nome che evoca incantevoli paesaggi da scoprire, fa da cornice alla lodevole iniziativa di utilizzo della tratta Carpinone-Sulmona a fini turistici. Va ricordato, comunque, che il termine, in Russia, fa riferimento alla lunghezza della ferrovia (la più lunga del mondo) che attraversa l’intero continente asiatico in una “regione” vastissima, la Siberia appunto, e non già all’altitudine raggiunta come nel caso della tratta abruzzese-molisana, di alta montagna. L’accostamento può essere fatto unicamente per i paesaggi innevati, lì dovuti alla latitudine, qui dovuti all’altitudine. Distinti Saluti Michele Rocco


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 21 gennaio 2015

Per la legge di stabilità l’Iva sarà versata dalle pubbliche amministrazioni direttamente allo Stato

Slit payment, mortale per le imprese CAMPOBASSO. Per effetto della legge di stabilità 2015, dal primo gennaio di quest’anno, per le cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti della Pubblica Amministrazione, l’IVA sarà versata da quest’ultima direttamente allo Stato, mentre alla ditta appaltatrice sarà corrisposto soltanto l’imponibile (cosiddetto “Slit payment”). Secondo l’ACEM, se nell’emanazione del regolamento attuativo, che dovrebbe essere varato in questi giorni, non sarà previsto un meccanismo di recupero, per le imprese che hanno come principale committente la Pubblica Amministrazione si tratterà di un colpo di grazia, in quanto nel mentre le aziende non riceveranno l’iva sulle commesse, avranno comunque l’IVA in pagamento verso i propri fornitori, con un forte sbilanciamento del flusso di

da pagare ai fornitori; si parla di rimborsi, ma considerati i tempi con cui paga il pubblico sarà molto difficile ottenerli in tempi ragionevoli ed inoltre oltre certi importi occorre addirittura una garanzia fideiussoria”. L’ACEM, che considera la norma contenuta nella Legge di stabilità inconcepibile e sconsiderata, ha interessato della questione l’Associazione nazionale di appartenenza ANIEM, perché affronti il problema presso le competenti sedi nella fase di adozione dell’apposito decreto attuativo del Ministero dell’Economia, onde siano adottati gli opportuni accorgimenti. cassa e necessità di far ricorso al credito, il cui accesso è già proibitivo durante l’attuale fase recessiva. “Si tratta di una ulteriore disposizione normativa che va contro le im-

di Vincenzo Musacchio Da studioso dei fenomeni corruttivi, ad oggi, mi sembra che la lotta alla corruzione non sia una priorità né per il governo nazionale, tantomeno per quello regionale. Caro Renzi, caro Frattura, fate in modo che lo diventi e fate presto! Qui, specialmente in Molise, occorre una rivoluzione economica, sociale, morale e culturale. Occorrono riforme serie ed efficaci ormai improcrastinabili. Giovedì 22 gennaio Co.Re.A illustrerà presso la Camera dei Deputati il progetto sulle strategie di lotta alla corruzione, mentre, il presidente Frattura e l’assessore Petraroia non hanno ritenuto opportuno fino ad oggi rispondere ad una richiesta di ascolto e di discussione del progetto in

prese – spiega il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – perché non vedersi corrisposta l’IVA sulle commesse pubbliche eseguite, senza un adeguato meccanismo di recu-

pero che ci auguriamo possa essere previsto nell’emanando decreto attuativo, significa un ammanco di cassa non indifferente e significa non poterla compensare con quella

La lotta alla corruzione e la promozione dell’etica pubblica Regione. Senza alcuna polemica, credo che sia il momento di operare, di spendersi per il riscatto di questa piccola regione del Sud e soprattutto dei suoi giovani. Non possiamo sottovalutare neanche il contrasto alla criminalità organizzata che se pur non autoctona, esiste ed opera da tempo in Molise. Vi sono anche altre priorità, dall’ambiente alla salute che vanno affrontate al più presto con i cittadini. Vi chiedo e chiedo a noi tutti, una lotta

serrata alla corruzione recidendo i suoi legami perversi non con strumenti emergenziali ma con logiche strutturali ed efficaci. E’ necessario “riedificare” questa regione con regole trasparenti e meritocratiche se non vogliamo perderla come sta già accadendo. Il riscatto della nostra terra d’origine avviene mediante quella rivoluzione sociale e culturale già annunciata da Falcone ma mai attuata. Ho girato tutte le scuole molisane di ogni ordine e grado

e ho avvertito ovunque una profonda sete di giustizia che promana dai nostri giovani. Sabato scorso, assieme al prof. Pino Arlacchi, abbiamo detto agli studenti del Romita di Campobasso che la legalità è il vero motore della speranza e che su di essa devono puntare per un futuro migliore. Il riscontro è stato entusiasmante! Io credo ancora che tutti insieme ce la possiamo fare, la cosa importante è crederci!

L’intervento

Dissesto idrogeolico, perchè le carte in Procura Due interrogazioni del MoVimento 5 Stelle Molise in Consiglio regionale hanno scoperto un sistema fatto di procedure d’urgenza e senza gara. E’ ora che l’assessore Nagni esca allo scoperto! Nel frattempo il materiale raccolto sul tema è stato inviato a varie Procure e al Prefetto. La battaglia per la trasparenza proseguirà anche alla Camera. Basta definire “urgente” la procedura per l’affidamento dei lavori così non è necessaria una gara d’appalto. Non è poi tanto difficile da comprendere il sistema che ruota attorno al dissesto idrogeologico. Una piaga, molisana e italiana, che continua a mietere vittime, nella maggior parte dei casi, sotto silenzio. Qualche dato: Il 75% circa del territorio italiano è montano e collinoso Tra il 1963 e il 2012, per cause riconducibili al dissesto, hanno perso la vita 3.994 persone, un tragico bollettino di guerra Secondo gli ultimi dati del Cresme (Centro Ricerche Economiche, Sociologiche e di Mercato nell’Edilizia) risalenti al 2011, in Molise ci sono 62.129 persone che vivono in zona ad alto rischio.

Dal 1944 al 2012 il costo totale dei danni avvenuti per frane e inondazioni è di 61,5 miliardi di euro. I fondi necessari per la messa in sicurezza dell’intero territorio nazionale si stimano in 40 miliardi a fronte dei 180 milioni che il cantastorie fiorentino ha stanziato per il triennio 2014-2016: soli 60 milioni l’anno, spiccioli, una cifra irrisoria rispetto alle necessità. In un quadro tanto drammatico sarebbe fondamentale giocare d’anticipo: utilizzare i pochi fondi che arrivano agli enti per fare prevenzione e, magari, studiare una campagna che punti sulla regolazione delle acque, sul monitoraggio costante del territorio e sul contrasto della cementificazione selvaggia. Ma in Molise tutto questo appare utopico. Qui, infatti, i soldi pubblici vengono utilizzati sempre per far fronte alle emergenze che sono agli antipodi della programmazione. Il MoVimento 5 Stelle ha portato in Consiglio regionale due interrogazioni per verificare come vengono gestiti i 27 milioni di euro stanziati con delibera Cipe 8/2012 per un totale di 87 interventi in tutto il Mo-

lise. La “curiosità” ci è venuta quando abbiamo acquisito i documenti per la prima interrogazione su specifici lavori alla Fondovalle Verrino. Dalla risposta pervenuta a firma dell’ingegnere Michele Biello (link) e dell’Ing. Lino Mastronardi (link) abbiamo appreso per quei lavori erano stati affidati alla stessa ditta (Totaro Biase) tre interventi consecutivi sullo stesso versante tra il 2009 e il 2013 con fondi propri della Provincia. Interventi per 10.320 euro nel 2009, 33.180 euro nel 2010 e 47.940 euro nel 2013, affidati con procedura di somma urgenza, quindi senza gara. Un’apposita relazione geologica, poi, stabilì che per la definitiva risoluzione del problema era necessario un intervento stimato di 600 mila euro, da prelevare dalla stessa delibera Cipe. E anche in questo caso la ditta aggiudicataria dei lavori è stata la stessa. Nonostante gli sforzi, non siamo riusciti ancora a capire l’iter seguito per l’ultimo affidamento, né è riuscito a spiegarlo

l’assessore Nagni nella seduta consiliare del 9 dicembre 2014. Tuttavia pare che la procedura seguita sia stata ancora quella dell’affido in somma urgenza senza gara, e in tal senso aspettiamo di essere smentiti. Ma vista la situazione abbiamo presentato una seconda interrogazione per chiedere le procedure seguite per affidare i lavori su tutti gli 87 cantieri. La risposta (link), per quanto lacunosa e tardiva, aumentò i dubbi: per i lavori era stata seguita la “procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando di gara” (art. 122 comma 7 del codice degli appalti). L’assessore Nagni ha sempre detto di non saperne nulla, spiegando come le procedure ristrette, forse, erano state seguite per non perdere i finanziamenti (video intervento in aula Antonio Federico). Ma accelerare gli interventi non può e non deve tradursi nell’eludere procedure trasparenti, soprattutto quando si maneggiano i soldi dei cittadini.


TAaglio lto

5 21 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Coi soldi pubblici si gioca a “mosca cieca”

71mila euro in pubblicazioni senza uno scopo preciso A monte dell’acquisto del materiale non c’è traccia di una preventiva indagine di mercato, di un bando, di una richiesta specifica della Regione Ci risiamo. Il lupo (la Regione) perde il pelo non il vizio. Soldi da spendere, possibilmente a pioggia. Questa volta ai fini della conoscenza del territorio, per potenziare gli strumenti di comunicazione attraverso l’ acquisizione di pubblicazioni e di materiale divulgativo di pregio (Sic! ndr), da utilizzare per la promozione e la fruizione del patrimonio storico, artistico e ambientale del territorio regionale, con particolare riferimento ai sentieri naturalistici e agli itinerari inseriti nei “Cammini d’Europa” (alias le Vie Franchigene). Uno immagina che si vanno a comprare pubblicazioni e materiale divulgativo di pregio in numero tale da inondare i circuiti promozionali, le agenzie di viaggio, i vettori turistici, le associazioni, i dopolavori e quant’altro raggruppa gente cui piace conoscere il mondo e, perché no, il Molise, che di cose belle certo non difetta. Poi vai a leggere la deliberazione della giunta regionale del 13 gennaio e t’accorgi che i 71 milioni e mezzo stanziati, occorrono per acquistare 100 copie dell’edizione standard e 100 copie dell’edizione di pregio (con cofanetto) dell’opera in tre volumi per i tipi della Volturnia Edizioni di Cerro al Volturno Il Molise Magico, Mitico e Meraviglioso

per 30mila euro; 500 copie della pubblicazione dell’ Editore NAT 3 con sede a Isernia di “Ri-tagli di natura. Valloni e forre, un ecosistema” per 7.500 euro; dello stesso editore altre 400 copie della pubblicazione “Molise passo passo – Itinerari escursionistici” per altri 4824 euro; quindi della Palladino Editore di Campobasso 20 copie di“Molise Castelli” per 900 euro e, in aggiunta, 35 copie dell’ “Atlante Castellano del Molise”, per altri 786 euro; dalla cooperativa Tracce a.r.l, con sede a Pescara, 167 copie di From Italy”,

L’INTERVENTO di Giovanni Gianfelice Della ripartizione dei fondi, circa 91 milioni di euro per la viabilità regionale, ha avuto da ridire pure il Consigliere regionale Delegato alla Ricostruzione, Ciocca, che ha ragione quando afferma che è inutile ricostruire i centri del cratere sismico, quando poi mancano quasi del tutto i collegamenti viari. L’Assessori ai LL.PP. Nagni, dovrebbe conoscere molto bene questo territorio, perché spesso lo ha battuto in campagna elettorale per fare promesse e chiedere consensi. Nella ripartizione io già l’ho detto, mancano del tutto le varie opere incompiute di questa parte di Molise. Manca tra queste, quella più attesa dai cittadini e più disattesa dai Sindaci di Bonefro e Santa Croce di Magliano, sempre assenti su questa problematica e cioè la famosa “Variante esterna all’abitato di Bonefro”, già finanziata in una Programmazione del Consiglio Regionale per un importo di oltre 4 milioni di euro e di cui col finanziamento, con il

per 2.500 euro. Con l’intento di promuovere e divulgare il Molise, sono state inoltre acquistate 10.000 copie della ristampa della carta turistico stradale del Molise in lingua italiana (2.500 euro) e 10.000 in lingua inglese (“.500 euro) dalla Geoservizi Srl di Ripalimosani, nonché 10.000 copie della ristampa della carta turistico - stradale mista con tecnica digitale ed informatica – in italiano – (7.500 euro), 10.000 copie della carta itinerario Cercemaggiore - Castelpetroso con tecnica digitale ed infografica – in italiano – (7.500

euro) e 10.000 copie carta itinerario Cercemaggiore - Castelpetroso con tecnica digitale ed infografica – in inglese – (5.000 euro). La traduzione in inglese, stranamente, è costata meno, probabilmente perché con qualche errore di trascrizione, supponiamo. Diversamente, diventa ostico capire i 2.500 euro in meno rispetto all’edizione in lingua italiana. A monte dell’acquisto di tutto questo materiale cartaceo non c’è traccia di una preventiva indagine di mercato, di un bando, di una richiesta specifica da parte della Regione.

Ripartizione fondi viabilità, una frittata

disinteresse di quelli a cui il progetto doveva stare a cuore, si è deciso di costruire rotonde e rotondette nei Comuni dell’hinterland Campobassano. Nel Settembre-

Ottobre 2013, la Regione ha fatto una nuova Delibera reinserendo l’opera in una nuova futura programmazione ed oggi vediamo che ancora una volta i cittadini di

Niente di niente. L’acquisto è stato fatto vagliando le proposte di acquisto inviate dalle società e dagli editori sopramenzionati, a prezzi, dicono il presidente Frattura e gli assessori Petraroia, Nagni, Facciolla e Scarabeo, particolarmente vantaggiosi. Bisogna credergli sulla parola. Queste cose sono accadute in passato e sempre contestate. Accadono oggi senza una motivazione trasparente e documentata, in silenzio. Spendere 30mila euro per 100 copie, edizione standard, e 100 copie, edizione di pregio (con cofanetto), dell’opera in tre volumi Il Molise Magico, Mitico e Meraviglioso, non collima affatto con la necessità di promuovere la conoscenza del territorio e potenziare gli strumenti di comunicazione. Il numero delle copie è notevolmente esiguo a quello scopo. Temiamo, quindi, vadano a impreziosire biblioteche, si spera pubbliche nonostante il loro travaglio esistenziale creato dalla dissennatezza del governo di Roma in materia culturale, magari anche private. Andando a ritroso, non c’è anno che con le medesime motivazioni non siano stati spesi soldi pubblici. E mai che degli investimenti siano state date notizie quantificabili di eventuali vantaggi. Coi soldi pubblici si gioca a “mosca cieca”. Dardo

questo vasto territorio, vengono traditi dalla giunta Frattura. Questa doveva e deve a mio avviso, essere l’occasione per rifinanziare un tratto di strada di circa 800 metri, che darebbe la possibilità ai residenti nei nostri Comuni, di bypassare la pericolosa strettoia di Bonefro, abbandonare il percorso accidentale del Tratturo, (asfaltato durante l’emergenza sismica) e collegare agevolmente l’ultimo tratto della Provinciale che da Campobasso uscita Falcione, devia verso Bonefro e collegare quasi a scorrimento veloce, San Giuliano di Puglia, Santa Croce, Rotello, Montelongo ecc...Verifico ancora una volta, il totale disinteresse di chi viene eletto alla guida dei nostri Comuni, risultando assente a tutti i tavoli, a tutte le iniziative e senza portare nessun contributo per tutelare e salvaguardare i propri cittadini e lo sviluppo viario di questa zona. Vuoto e fumo a volontà!!! E intanto lo ripeto ancora, i giovani ci abbandonano e vanno via e le imprese chiudono al ritmo di una a settimana. Capogruppo di minoranza al Consiglio comunale di Santa Croce di Magliano.


6

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

21 gennaio 2015

Accoltella una donna per motivi passionali Il fatto è accaduto a Busso. I carabinieri hanno arrestato un 43enne BUSSO. E’ stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio un 43enne di Castropignano che ha accoltellato una 23enne di nazionalità straniera. Alle ore 11.30 circa, i militari della Stazione carabinieri di Baranello intervenivano in Busso dove, come riferito telefonicamente da un cittadino, in una abitazione si stava consumando una violenta lite ed una donna chiedeva disperatamente aiuto.

Giunti sul posto, i Carabinieri trovavano una 32enne Romena, distesa sul divano coperta di sangue che, poco prima, era stata ripetutamente accoltellata dall’ex convivente. Gli immediati accertamenti permettevano di identificare compiutamente l’aggressore, C.M, di Castropignano, 43enne, e di diramare immediatamente le ricerche per rintracciare l’uomo datosi prontamente alla fuga.

Pertanto la Centrale Operativa della Compagnia di Bojano disponeva un corposo dispositivo atto ad individuare e bloccare il fuggitivo. Proprio grazie a tale piano di ricerche, i militari della Stazione di Castropignano, unitamente a militari della Radiomobile e del Nucleo Operativo, rintracciavano il fuggiasco e, dopo un lungo inseguimento di circa 20 km, lo bloccavano sulla SS 647 km 1 portandolo

presso la caserma di Bojano. L’uomo, sottoposto a fermo di indiziato di delitto, verrà, al termine delle formalità di rito, associato presso la casa circondariale di Campobasso. La donna, prontamente soccorsa da personale del 118, veniva trasportata presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso in prognosi riservata, ma comunque non in pericolo di vita.

Petrella adotta la Pigotta dell’Unicef Per ogni bambino nato in paese l’amministrazione contribuirà a favore dell’associazione PETRELLA TIFERNINA. Con una Pigotta dell’UNICEF le Amministrazioni Comunali possono festeggiare l’arrivo di un nuovo nato, salvando la vita a un bambino di un paese lontano attraverso un kit salvavita composto da vaccini, dosi di vitamina A, kit ostetrico per un parto sicuro, antibiotici e una zanzariera antimalaria. Ogni anno, le vaccinazioni salvano la vita di due milioni e mezzo di bambini nei paesi poveri immunizzandoli da polio, morbillo, tetano e altre malattie. Vaccinare un bambino è un gesto di pochi minuti in un paese industrializzato, ma in molte parti del mondo può essere una vera impresa, infatti un vaccino è efficace solamente se mantenuto a temperatura costante, pochi gradi sopra lo zero. L’UNICEF è il leader mondiale nella gestione della “catena del freddo” che permette agli operatori sanitari di affrontare i lunghi viaggi per raggiungere i più remoti villaggi dell’Africa o dell’Asia. L’iniziativa “Per ogni bambino nato un bambino salvato” consente all’Amministrazione Comunale di adottare una Pigotta ogni qualvolta un bambino nasce e viene registrato all’anagrafe. L’UNICEF rilascia all’Amministrazione Comunale un attestato di adesione e di ringraziamento e locandine per comunicare ai cittadini l’iniziativa. Ai genitori

l’UNICEF invia una lettera di felicitazioni per l’arrivo del loro bambino nato sotto il segno della solidarietà.Un gesto di solidarietà nei confronti delle popolazioni più povere del mondo, dove ancora oggi il 20 per cento dei bambini non ricevono la vaccinazione e dove è ancora alta la mortalità materna. Il sindaco di Petrella Tifernina, Alessandro Amoroso e l’Amministrazione comunale hanno deciso di aderire a questo importante progetto umanitario, sono state regalate infatti già 8 Pigotte, ai bambini nati a Petrella nell’anno 2014, e una pergamena di benvenuto come nuovo cittadino. “La nascita di di questi bambini è nuova gioia per le famiglie, è nuova energia e senso più positivo della vita. L’arrivo di questi bambini è un evento straordinario – afferma il sindaco Alessandro Amoroso – non solo per i genitori ma anche per tutta la nostra comunità nella quale, queste vite si affacciano e di cui sono una preziosa risorsa. L’amministrazione comunale ha voluto accogliere l’arrivo dei nuovi nati con un gesto di solidarietà che vuole essere un augurio simbolico per un lungo e felice cammino di pace e condivisione. E’ stata acquistata una Pigotta per ogni nuovo nel 2014 aderendo all’iniziativa dellUnicef “Per ogni nuovo nato un bambino salvato”. Questo gesto consentirà di vaccinare otto bambini in un Paese in via di sviluppo, riducendo

così il rischio di mortalità per i primi cinque anni di vita. A nome mio, dell’Amministrazione ma anche di tutta la cittadinanza, lieto di aver tradotto la felicità di queste nuove nascite

in un gesto importante di aiuto,- conclude il sindaco- esprimo vive felicitazioni ai genitori e rinnovo un sincero benvenuto ai piccoli , nuovi cittadini di Petrella Tifernina.

Gloria Marinelli premiata dall’Ussi La 17enne agnonese gioca in una squadra di Serie A CAMPOBASSO. Gloria Marinelli non ha ancora 17 anni, li compirà il 12 marzo, ma ha già un curriculum non trascurabile. Gioca da 2 anni nel Grifo Perugia in serie A e con la Nazionale Under 17 ha conquistato il terzo posto nel Campionato europeo di categoria ed il terzo posto nel

Mondiale di Costarica. Figlia d’arte, la calciatrice agnonese ha un forte legame con le sue radici. Il direttivo del gruppo Ussi Molise le ha assegnato il tradizionale Premio Coni-Ussi 2014 che le consegnerà il giorno 22 gennaio p.v. alle ore 15,30 all’Associazione Stampa in contrada Colle delle Api.

Sarà una cerimonia sobria ma ricca di significati,a cui parteciperà anche il Presidente del Comitato regionale della Figc Piero Di Cristinzi.

In viaggio verso la speranza A Ripalimosani la santa protettrice degli Emigranti La visita Pastorale a Ripalimosani la prima della Forania di Campobasso, si è conclusa domenica 18 gennaio in coincidenza della 101ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Dopo aver ringraziato tutta la comunità, l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Michele Di Bartolomeo, le autorità militari ed il parroco don Moreno Ientilucci per l’ospitalità, l’accoglienza, l’arcivescovo Bregantini si è soffermato, durante l’omelia, sulla giornata Mondiale del Migrante ricordando ancora gli echi degli eventi di Parigi per affermare che “ sarebbe stato bello manifestare con un Cuore e non la Matita”. “È il cuore che accoglie e salva! Non la cultura dello scarto!Come fedeli – ha detto Bregantini– dobbiamo avere due immagini davanti a noi: la mano che incontra e il passo verso le periferie della storia” a sottolineare l’importanza del sentirsi accolti con lo sguardo attento verso le nuove periferie

esistenziali. Ed è proprio a Ripalimosani che dal 1956 viene custodita la statua della Patrona dei Migranti, santa Francesca Maria Cabrini nata nel 1850 a Sant’Angelo Lodigiano (MI) e dopo essere emigrata in America muore a Chicago nel 1917. Nel 1946 dopo la Canonizzazione da parte di Papa Pio XII, la santa viene proclamata nel 1950 “Patrona degli Emigranti”. Sei anni più tardi la signora Cannavina di Ripalimosani, che l’ebbe conosciuta fece realizzare una statua che, dal 1956, è stata poi posta nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Cielo a Ripalimosani. Un grande segno, un forte simbolo è Santa Francesca Cabrini come icona di accoglienza e guida nel cammino degli emigranti ed emigranti molisani. La festa liturgica ricorre il 22 dicembre. L’arcivescovo Bregantini insieme al parroco Ientilucci proprio in occasione della giornata celebrativa del migrante hanno volutamente porre e traslare la statua dentro la chiesa parrocchiale per far conoscere e porre il sigillo missionario dell’accoglienza attraverso l’esempio di questa santa poco conosciuta.


Campobasso

7 21 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

A Palazzo san Giorgio c’è gente che fa incassare soldi all’amministrazione e altra che li spende

La favola della formica e della cicala a volte si traduce in realtà Con la Pubblica amministrazione nell’occhio del ciclone per corruzione, connivenza, inefficienza, parassitismo e assenteismo, non pare vero poter dire di personaggi che si dedicano alla trasparenza, all’efficienza e all’intraprendenza C’è una formichina a Palazzo san Giorgio da alcuni anni, instancabile nel cercare e trovare beni comunali disseminati sul territorio (terreni, relitti stradali, locali, finanche appartamenti) di cui l’amministrazione aveva perso l’esistenza. Un lavoro massacrante, da certosino, che nel giro di poco più di un quinquennio ha consentito di ingrossare di oltre cinque milioni di euro le esangui casse comunali. E c’è da credere, essendo il fenomeno della dispersione dei beni comunali e il loro decennale stato di abbandono ancora non del tutto risolto, che altri euro, a miglia, entreranno nelle casse municipali a segnalare la profonda differenza tra il lavoro di ricerca, di classificazione, di valorizzazione del patrimonio pubblico, e la leggerezza con cui è stato scarsamente considerato e, soprattutto, tutelato. Le formichine a Palazzo san Giorgio si contano sulle dita di una sola mano; a decine, invece, le cicale. Diciamo questo per ribadire la stranezza di un’amministrazione comunale che non s’avvede dei valori umani e professionali che detiene, preferendo volgere attenzioni (e riconoscimenti) a coloro che si distinguono più con le parole che coi fatti. Gli uni mai oggetto di forme legittime di gratificazione; gli altri quasi sempre. Diciamo

questo perché appena qualche settimana fa, per opera della formichina del settore patrimonio di Palazzo San Giorgio, il geometra Michele De Lisio, nelle casse comunali sono entrati poco meno di 80mila euro rivenienti dalla vendita all’incanto di relitti stradali e di pezzi di terreno incolto che la formichina di cui sopra aveva provveduto a individuare, rilevare, accatastare, valutare, per poi essere venduti, essendo del tutto irrilevanti per gli interessi comunali, ma fonte di reddito se ceduti ai privati. Che di fatti hanno partecipato all’incanto per aggiudicarsi tre relitti stradali in Contrada Selva Piana, per circa 56mila euro; tre lotti di terreno di cui due in Viale Manzoni e uno in Via Lombardia, per circa 23mila euro e, a chiudere, sempre in Via Lombardia, un relitto stradale per oltre 2mila euro. Soldi che non sarebbero mai entrati nelle case comunali se a monte non ci fosse stato, come detto e ridetto, un massacrante lavoro di ricerca sul campo e sulle mappe castali di questi beni altrimenti sconosciuti, per risalire alla titolarità del possesso e, soprattutto, al titolo di proprietà. In poco più di cinque anni sono statati quindi rilevati, accatastati, periziati e venduti beni patrimoniali per oltre cinque milioni di euro solle-

vando i sindaci del tempo da non poche preoccupazioni finanziarie. Con la Pubblica amministrazione nell’occhio del ciclone per episodi di corruzione, di connivenza, di inefficienza, di parassitismo e di assenteismo, a questa testata giornalistica non pare vero poter dire di personaggi che, al contrario, si

dedicano alla trasparenza, all’efficienza, all’intraprendenza e alla presenza sul posto di lavoro con lo spirito di compiere una missione. Questa di cui diciamo è una missione finalizzata agli incassi e non alla spesa. Dardo

Trasporto urbano allargato ai Comuni limitrofi di Lello Bucci Si è svolta un’ importante riunione presso la sala consiliare del Comune di Campobasso a cui hanno partecipato oltre ai sottoscritti avv. Bucci, incaricato alla mobilità e al sindaco Antonio Battista, anche il presidente della commissione trasporti Francesco de Bernardo, l’assessore regionale ai lavori pubblici Pierpaolo Nagni, e i sindaci dei comuni della cinta Campobassana, vale a dire Baranello, Busso,Campodipietra, Ferrazzano, Matrice, Mirabello, Oratino, Ripalimosani, S. Giovanni in Galdo, Toro e Vinchiaturo. Si è discusso di trasporto urbano in vista del nuovo bando per l’affidamento del servizio, che il comune di Campobasso a breve dovrà adottare. L’idea è quella di prevedere un sistema di trasporto urbano che coinvolga anche realtà extraurbane ma pienamente integrate con la città, quali appunto i comuni della cinta Campobassana che hanno dato piena adesione all’iniziativa. In sostanza il servizio di trasporto pubblico della città di Campobasso dovrebbe coinvolgere anche i comuni aderenti all’iniziativa. Gli autobus urbani avranno come destinazione e come partenza anche i comuni della cinta

campobassana che hanno dato riscontro positivo ad un sistema “integrato” di trasporto urbano. Ciò consentirebbe di avere sia una frequenza più elevata di corse di cui beneficerebbero sia i cittadini campobassani e sia quelli dei paesi limitrofi . Inoltre si avrebbe anche una prevedibile limitazione dell’utilizzo del mezzo privato, a vantaggio del traffico cit-

tadino. Pertanto a breve si studierà lo strumento amministrativo idoneo per formalizzare tale tipo di accordo fra i predetti comuni e la città di Campobasso e verranno fatte ulteriori riunioni per studiare percorsi urbani il più possibile efficienti. Tale iniziativa è stata condivisa dall’assessore

regionale ai lavori pubblici Pierpaolo Nagni che ha anche illustrato il progetto della metropolitana leggera che contribuirà a migliorare la viabilità in entrata e uscita da Campobasso oltre a dare altri collegamenti, in aggiunta a quelli già esistenti,con alcuni comuni vicini. Sfruttando l’attuale strada ferrata, si organizzeranno dei collegamenti rapidi e frequenti che partiranno da Matrice, prevedendo tre fermate a Campobasso, valer a dire la zona di via Montegrappa, l’attuale stazione ferroviaria e la zona a ridosso della piscina comunale. Le corse poi proseguiranno verso i comuni di Baranello, Vinchiaturo e Boiano. Anche questa iniziativa dovrebbe invogliare i cittadini ad un uso più limitato del mezzo privato, con immediate ricadute positive sul traffico cittadino. In linea con la pianificazione strategica dell’amministrazione, gli obiettivi sono quelli di studiare e favorire tutte le strategie per rendere la città più vivibile e funzionale sia per i residenti e sia per coloro che si recano quotidianamente nel capoluogo. In tale ottica è di primaria importanzail decongestionamento del centro cittadino in vista del miglioramento dello stile di vita in città .

Casa Trombetta aperta alle visite Dal 26 al 31 gennaio la prima esperienza voluta dall’Associazione intitolata ad Ada CAMPOBASSO. Intitolata ad Ada Trombetta e per continuare l’attività da lei intrapresa, è stata costituita un’Associazione Culturale, che si prefigge di perseguire,specialmente per i più giovani, la promozione e diffusione della conoscenza dell’operosità dei Trombetta in ambito fotografico, storico, artistico ed etnografico. Con l’attività dell’Associazione, è possibile

anche continuare a guardare alla Casa-Studio dei Trombetta, con i riferimenti ed accezioni che questa ha significato per più di un secolo per la città di Campobasso e per il Molise. Nella ricorrenza del primo anniversario dalla scomparsa di Ada Trombetta, questa Associazione darà vita alle seguenti iniziative: dal 26 gennaio – giorno del suo decesso - e

fino al 31 gennaio 2015, prenderà vita, in una prima esperienza,l’ACCOGLIENZA IN CASA TROMBETTA, con visite guidate alle ore 10,00 e alle ore 16,00. Coloro che sono interessati potranno prenotarsi telefonando ai numeri 0874-416351 o 3928350285.La partecipazione è gratuita; il 31 gennaio, alle ore 16,30,ci sarà un COMMEMORANDO presso la Sala Consiliare

del Comune di Campobasso, al termine del quale sarà distribuito un opuscolo che vede raccolti tutti gli interventi ed i contributi testimoniali offerti durante e dopo i funerali dell’illustre concittadina e corregionale. Si chiede cortesemente di voler dare un’ adeguato risalto alle iniziative su esposte, nel ricordo di una ‘persona speciale’ per Campobasso e per il Molise.



Promo valide fino ad esaurimento scorte STAMP. LASER B/N AL-M200DN

HP OFFICEJET 6600

EPSON WF-5620WF

+

TONER FINO A 2500 PG

Scheda di rete - Duplex

€ 149,00

TANICA FINO A 4000 PG.

+ Fronte/Retro Autom.

€ 339,00

€ 139,90

APPLE MacBooK Air MD760T

NB ACER EXTENSA

ACER SWITCH 10 NT.L4TET.016

13,3’’

€ 1033,00 iPad Air 2 WIFI + CELLULAR

€ 299,00

ZenFone 4

€ 619,00

KRAUN Wireless Headphone Beanie € 29,90

€ 139,00

Computer Discount Campobasso Via Garibaldi, 44 Tel. 0874 484426 cdcampobasso@computerdiscount.it

Prezzi unitari iva inclusa – salvo esaurimento scorte - salvo errori e omissioni



11

Isernia

21 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Scienze Politiche trasferita a Campobasso Fino a giugno gli studenti residenti a Isernia potranno seguire le lezioni in streaming ISERNIA. Il Rettore ha avuto un colloquio con i rappresentanti di Scienze Politiche riguardo la situazione della Sede di Isernia. Dopo aver informato il Magnifico Rettore dell’esito della votazione avvenuta Lunedì 19 Gennaio, conclusa con 48 voti a favore di Pesche contro 36 a favore di Campobasso, gli studenti hanno esposto le proprie perplessità riguardo una soluzione equa capace

di creare meno disagi possibili alla totalità degli studenti. I rappresentanti hanno raggiunto un compromesso con il Rettore, cercando di accontentare e tutelare tutti. Il Magnifico, ha voluto tener conto e dare voce anche alla “minoranza” anche se così non si può definire dei ragazzi favorevoli a Campobasso. l’Università sarà trasferita a Campobasso da subito per una questione logistica e

di garanzia didattica, che ormai è chiara, ma ci sarà, per gli studenti che hanno casa, compresi gli studenti che non hanno la possibilità di arrivare nel capoluogo, la possibilità di frequentare i corsi anche a Pesche, per questo semestre, in modalità telematica (tramite sistema di streaming). Le lezioni su decisione dei prof. verranno stabilite se si terranno a Pesche o Campobasso , nel

caso di Pesche gli studenti che saranno a Campobasso potranno seguire in diretta streaming, nel caso si terranno a Campobasso gli studenti della provincia Isernina e che hanno casa a Isernia seguiranno in diretta streaming dal polo di Pesche. Se questa soluzione (telematica) è accettabile, vorremmo proporla come soluzione per gli studenti lavoratori, ovviamente se ciò non com-

porta costi eccessivi, per i prossimi anni. Inoltre, il Magnifico Rettore ha garantito il collegamento gratuito tra Isernia e Pesche, tramite il trasporto urbano locale, incaricando i rappresentanti di offrire una proposta accettabile, in un nuovo colloquio, riguardo la riorganizzazione degli orari del trasporto, trovandosi d’accordo sull’includere nell’itinerario del servizio anche Via Mazzini.

GLI ENIGMA LA TAVOLA OSCA E PIETRABBONDANTE Domani la presentazione a Isernia del libro di Paolo Nuvoli e Bruno Paglione “Gli Enigma: la Tavola Osca e Pietrabbondante” è il titolo del libro di Paolo Nuvoli e Bruno Paglione che verrà presentato giovedì 22 nella Sala Multimediale dell’Isis, in via dei Pentri, a Isernia. A fare gli onori di casa sarà il Sindaco della Città, Luigi Brasiello, mentre ad illustrare i contenuti del volume saranno Paolo Nuvoli che presenterà l’enigma della scoperta della Tavola Osca da parte dell’agnonese Francesco Saverio Cremonese, medico e appassionato archeologo dilettante e il prof. Alberto Sposito, che illustrerà lo stato degli scavi nel sito archeologico di Pietrabbondante.

Il volume di Nuvoli e Paglione costituisce una autentica novità nel campo della pubblicistica che ha interessato sia il “manufatto-Tavola Osca” che “la gestione” del sito archeologico di Pietrabbondante, oggetto di scavi, anastilosi e rifacimenti negli ultimi due secoli, ad iniziare da quelli disposti dai Borbone nella prima metà dell’Ottocento fino ad arrivare ai giorni nostri. Enigma perché? Il Nuvoli, affiancato da Paglione, espone i dati conosciuti in ordine alla scoperta della Tavola Osca e, secondo una metodologia da lui eletta a metodo di ricerca, che è quella di correlare gli assunti degli studiosi alla compatibilità con il terri-

torio ove gli eventi si sarebbero verificati, avanza dubbi e propone approfondimenti sui luoghi ove il reperto sia stato ritrovato (località Fonte del Romito, in agro di Capracotta). L’altro argomento del libro proposto dagli Autori come enigma riguarda la gestione del sito archeologico di Pietrabbondante nel suo complesso. Di tale sito parlerà diffusamente un grande archeologo esperto di restauro, l’architetto prof. Alberto Sposito, ordinario di Restauro Architettonico all’Università di Palermo. Il prof. Sposito ha operato, guidato ed eseguito scavi e restauri di molti siti che pre-

sentano molteplici affinità con quello di Pietrabbondante, quali Morgantina e Solunto in Sicilia, località mediorientali, tunisine in particolare, ed ha collaborato quale consulente con i più grandi archeologi d’Europa. La sua attività di studioso e specialista del restauro architettonico si è arricchita con la pubblicazione di numerosi saggi e manuali sulla storia, la gestione e la tecnica del restauro specie di teatri e templi antichi. La conclusione e la sintesi di quanto emergerà dai lavori di presentazione è affidata a Natalino Paone, il più noto divulgatore di argomenti scientifici di interesse molisano.

Cerro al Volturno:

Bene i finanziamenti ricevuti. Ma non sono farina del sacco dell’Amministrazione in carica! di Roberto Fattore* Qualche settimana fa abbiamo assistito sulla stampa locale ad un’auto celebrazione dell’Amministrazione in carica che poco ha di vero e molto sa di presunzione e opportunismo. Noi della Minoranza di milioni di Euro a Cerro al Volturno non ne abbiamo visto nemmeno uno, parlare di “pioggia” è veramente arduo. Ma andiamo con ordine, perché è veramente strano quello che succede ultimamente a Cerro. I milioni di euro di cui si parla sono tutti, diciamo tutti, provenienti da richieste delle amministrazioni precedenti. Non solo, ma addirittura l’unico milione (1,4 milioni) per lo Svincolo, addirittura, già regolarmente assegnato a Cerro al Volturno dal Governatore Iorio a febbraio 2013, quanto tutto ormai era pronto per l’inizio dei lavori, graziosamente, la Giunta Frattura, in agosto 2013, lo ritiròprovocando così danni gravissimi all’opera pubblica.Oggi nessuno sa se quella somma è ancora sufficiente a completare i lavori dell’opera visto che fino a quando si comincerà ad intervenire concretamente sullo Svincolo saranno passati oltre due anni. Veramente la Regione è amica ? Non solo, e pare che a Cerro al Volturno si fa di tutto per dimenticare che la Giunta Frattura ha spostato la Direzione Didattica da Cerro a Volturno a Colli a Volturno, con un danno irreversibile all’economia cerrese difficilmente colmabile nel tempo e riducendo il prestigio storico che da

sempre Cerro al Volturno ha avuto nella Valle del Volturno. Ma nessuno dice niente a riguardo. Tutto tace!!! Prima gli interessi di bottega, poi quelli generali, poi il “Bene Comune”. Nulla di peggio poteva capitare ai cittadini di Cerro al Volturno!!!E meno male che la Regione è amica ? Figuriamoci se fosse nemica!!!Certo, meglio averci riassegnato quello che era già nostro che non avere niente o altri danni. Ci appare un gioco puerile,però, fare proclami su ciò che già era di Cerro al Volturno. Gli altri finanziamenti, le carte dicono, con chiarezza assoluta,

che non è farina del sacco di questa Amministrazione, chegià erano state assegnate per l’impegno di altre, e non di questa. Pertanto restiamo in attesa di scoprire il vero volto di un’Amministrazione che ci appare solo“tecnica”. Nel senso che “Governano i funzionari” e non gli amministratori. Infatti chi governa realmente il Comune di Cerro al Volturno sono i funzionari-dirigenti, basta confrontare il numero di Determine Dirigenziali emesse ed il numero di Delibere degli organi politici (Giunta e Consiglio) assunti. In particolare chi la fa da padrone è

l’Ufficio Tecnico. Che comunque accusa forti ritardi rispetto a quello che dovrebbe essere la sua attività: rapida, trasparente e imparziale. Abbiamo assistito a gare fatte e poi sospese. Assegnate e poi sospese. Atti che ci mettono anni per essere rilasciati. Ma perché l’Amministrazione attuale si è messa “nelle mani dei dirigenti” ?Mancanza di tempo, incompetenza o amore scoppiato a prima vista ? Ma, tra le tante iniziative, la cosa più clamorosa a cui abbiamo assistito, è la pubblicazione da parte dell’Ufficio Tecnico del “bando” per l’incarico di “cottimo fiduciario”per la realizzazione di un polo scolastico mediante la ricostruzione/adeguamento e ristrutturazione dell’edificio scolastico Dante Alighieri. La determinazione n. 26 del 15/12/2014 LL.PP. dove il dispositivo afferma : “disporre l’avvio della gara per l’affidamento mediante cottimo fiduciario di prestazioni di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a 100.000,00 euro, per la Realizzazione di un Polo Scolastico Intercomunale a servizio dei Comuni di Cerro al Volturno – Acquaviva d’Isernia – Pizzone mediante la icostruzione/adeguamento e ristrutturazione dell’edifico scolastico “Dante Alighieri” in Cerro Al Volturno mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara e secondo il criterio del prezzo più basso, ai sensi degli articoli 57, comma 6, e 82 del D.lgs.

n. 163 del 12 aprile 2006;” Scoprire però che nelle premesse della Determina stessa si afferma: “Dato atto che da un riscontro degli atti presso l’ufficio tecnico risultano già pervenute candidature di professionisti per l’affidamento dei servizi tecnici di architettura e di ingegneria da poter invitare alla predetta procedura;Che da una verifica dei curricula presentati risultano in possesso dei requisiti di legge un numero di professionisti non inferiore al numero minimo ( cinque ) previsto dalla normativa vigente ;” Ma come in Municipio sono già presenti i curricula dei professionisti e come sono stati informati ? Come è possibile che qualcuno già sapeva che tipo di gara doveva essere fatta per la scuola ? Qualcosa non va! Ma, addirittura, altri professionisti, venuti a conoscenza della determina, sostengono che la procedura non è corretta perché non conoscendo l’importo complessivo dell’opera non è detto che possa essere rispettata complessivamente la soglia dei 100.000,00 € e quindi non sarebbe lecito fare il tipo di affidamento proposto. Ma l’Amministrazione dov’è? Perciò invitiamo l’Amministrazione a risplendere di luce propria e non ad impossessarsi di quella degli altri e soprattutto ad essere trasparente e veloce nelle risposte ai cittadini, e non a “sopravvivere di burocrazia”. *Lista Uniti per Cerro Il Consigliere di minoranza


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

21 gennaio 2015

Piazza Monumento, tutto pronto per i lavori L’intera area, una volta completata, sarà totalmente pedonalizzata e resa verde però, perché gli stessi saranno ripiantati. E mentre si attende la nuova pavimentazione, si spera in un disegno diverso da quello che Corso anche se, per forza di cose, dovrà comunque essere in linea con “i binari della polemica” che giacciono al suolo di corso Nazionale. Si corre, si corre: periodo pasquale (nei sogni) e giugno (nella realtà) sono le parti delle forbici nel taglio del nastro, chi avrà la meglio? Vedremo, vedremo… intanto attendiamo e osserviamo con impazienza il fioraio e l’edicola Tundo che riducono i propri gli spazi, ma anche i gazebo dei bar che si smontano e il Microbar circondato da bianca lamiera

TERMOLI. La rete metallica delimita l’area, i segnali di lavori in corso irrompono come non mai e le ruspe entrano in azione: dopo Corso Nazionale è il turno di piazza Monumento. Ci siamo, lo abbiamo annunciato ieri ed oggi lo confermiamo, corso Nazionale, via XX settembre sono ormai inibite agli automobilisti e tra qualche settimana, grazie alla pedonalizzazione, lo saranno per sempre. La rivoluzione ha preso il via e non certo in modo lento in quanto l’intento della ditta De Francesco pare davvero vertere alla conclusione dei lavori entro Pasqua. Dopo le reti e l’arrivo delle ruspe, si procederà togliendo gli alberi ora in piazza, in modo provvisorio

“Una rotonda non più rinviabile” A seguito dell’ennesimo incidente in via Magellano, i cittadini chiedono la realizzazione del manufatto stradale TERMOLI. E’ una problematica che andiamo ripetendo da tempo, anche quando precedentemente l’impianto semaforico rimase spento per alcuni mesi. E anche ieri mattina l’incrocio ormai a semaforo spento tra via Magellano, via Mascilongo e via Ma-

ratona stava per diventare teatro di un brutto incidente. Quella è una strada pericolosa, chi viene dal Lungomare tira dritto veloci mentre chi deve immettersi in via Mascilongo o via Maratona deve esporsi molto per aver una visuale ni-

tida e così capita di farlo più del dovuto e quanto prima ci scappa l’incidente serio. Tra le altre problematiche quella dei parcheggi selvaggi. Anche ieri mattina, per via del mercato, auto parcheggiate ovunque. Tra le domande quella sul perché il semaforo non

venga sostituito presto con una rotonda. Una decisione da prendere urgentemente per evitare di aspettare, come spesso accade in Italia, che capiti qualcosa d’irreparabile per agire poi di conseguenza sulle ali dell’emotività di un evento tragico.

Una coltivazione di marjiuana in appartamento-sartoria Operazione della Guardia di Finanza a Termoli per frenare la produzione di stupefacenti TERMOLI. Operazione condotta nelle ultime ore dalla Compagnia di Termoli: indagini “trasversali” hanno consentito l’individuazione di una coltivazione di marijuana all’interno di un appartamento – Nella stessa abitazione operava anche una sartoria in “nero” – Colluttazione con i militari, culminata con un arresto per produzione di stupefacenti, una denuncia per resistenza, violazioni alla normativa tributaria a sul lavoro – I dettagli delle attività Al termine di indagini serrate condotte in materia di polizia economica e finanziaria, i Finanzieri della Compagnia di Termoli nel pomeriggio di ieri, in forza di specifico

mandato rilasciato dall’Autorità Giudiziaria di Larino, hanno perquisito un appartamento sito nel centro di Termoli. All’interno dell’immobile i militari hanno individuato una sartoria sconosciuta al fisco, specializzata nella personalizzazione di capi d’abbigliamento, che veniva eseguita con apposite e specifiche attrezzature. Circa 80 abiti (principalmente pantaloni e maglie) erano in lista d’attesa per modifiche, rifiniture e ritocchi. Nel corso della perquisizione, i Finanzieri hanno anche rinvenuto una vera e propria serra, che assicurava lo sviluppo di ben 18

piantine di marijuana, tutte di altezza variabile tra i 25 e i 30 centimetri. Specifici termostati ed un faro, erano in grado di garantire i necessari livelli di temperatura sia al terreno che alla stanza, nonché condizioni ottimali di luminosità. Non mancavano concimi, fertilizzanti ed un manuale di istruzioni concernente semina, coltivazione e cura delle piantine. Responsabile dell’illecita produzione di stupefacenti, un ventenne termolese, già noto alle Forze dell’Ordine, che, nell’occasione, ha opposto particolare resistenza ai militari operanti. Il giovane è stato tratto in arresto ai sensi dell’art.73 del D.P.R. nr.

309/90 e contestualmente denunciato per il reato di cui all’art. 337 del C.P. (resistenza a P.U.). Sotto sequestro piantine ed attrezzature. Titolare della sartoria abusiva, il fratello 23enne, in quel momento occupato in “nero” presso un esercizio commerciale della stessa cittadina adriatica. Prontamente convocato dai militari,risponderà quale evasore totale dell’opificio artigianale sconosciuto all’Erario. Ulteriori mirati accertamenti, approfondiranno la posizione connessa all’impiego irregolare e le conseguenti responsabilità dei datori di lavoro.

Chebac, Colorito e Del Grosso, le nuove artiste I lavori dell’Artistico di Termoli esposti sulle facciate delle case del borgo antico TERMOLI. No, l’arte non passa inosservata. Nemmeno in un Natale freddo e all’insegna della crisi, com’è stato quello di quest’anno. I lavori degli studenti dell’Artistico, esposti sulle facciate delle case del borgo antico di Termoli, lungo via Duomo, hanno costretto i passanti ad alzare la testa, a sostare, a scrivere una riflessione, a dare un voto _ non facile perché tutti i lavori erano belli _ per l’opera più accattivante. Eppure questa crisi c’è e si avverte; una crisi economica, ma forse anche

etica, esistenziale. Tuttavia l’arte risveglia il cuore, i sensi e ripropone con impeto ciò che ci configura come esseri umani: il nostro sentire il soprannaturale, il percepire che non siamo soli nell’universo e che, ad ogni Natale, una stella ci riporta il senso più profondo delle cose e di ciò che conta nella vita. I vincitori di questa seconda edizione sono stati: Romeo Chebac, Michela Colorito e Ludovica Del Grosso.

Le azioni costruttive in genere non fanno notizia, perlomeno non come quelle distruttive. Non fa notizia soprattutto il lavoro di docenti che operano nelle scuole con l’impegno e l’ostinazione di trasmettere dei valori. Un grazie all’associazione che ha permesso ai nostri studenti di esprimersi a diretto contatto col patrimonio urbanistico del territorio, valorizzandolo con i loro interventi contemporanei e un grazie agli studenti, che hanno aderito con entusiasmo all’invito.

Già, perché l’antico vive se c’è il nuovo, e solo attraverso il nuovo si può percepire un luogo come vivo e come scenario della nostra vita. L’iniziativa ha incrementato la conoscenza e la tutela del borgo, sia per gli abitanti di Termoli, incentivati a passeggiare e a sostare lungo via Duomo, sia per i turisti natalizi, che, tra i presepi e i pannelli artistici, avevano di che nutrire la sete di cultura, di tradizione e di arte. [Le docenti prof.sse Mariangela Regogliso e Antonietta Caruso]


13

Termoli

21 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Acqua pubblica, lungo dibattito in Consiglio Per i proponenti la mozione va pensato un nuovo assetto di programmazione del sistema TERMOLI. Entra subito nel vivo il consiglio comunale monotematico convocato per il 19 gennaio con al centro delle argomentazioni due punti particolarmente attesi dalla cittadinanza, il primo relativamente alla questione “ripubblicizzazione acqua pubblica” e il secondo sull’applicazione della tassa “Imu sui terreni agricoli” su richiesta del consigliere Di Brino. L’avvio dei lavori è dettato dalla conferma che il bene acqua, come definito dall’assise pubblica comunale che ha avuto luogo lo scorso 26 giugno 2013, è “un diritto inalienabile e privo di rilevanza economica” e l’accesso ad esso deve essere assicurato a tutti i cittadini. La mozione di convocazione dell’assise è stata presentata dal consigliere Paolo Marinucci come primo firmatario. Chiamati a intervenire Marcella Stumpo, Renato Di Nicola, l’assessore Nagni (assente per sopraggiunto impegno) e il presidente della Molise acque Piero Neri. L’intervento di Marcella Stumpo, in rappresentanza dei Movimenti per l’acqua pubblica è un evidenziare la disattesa attuazione dell’esito referendario e il “perder tempo” dell’amministrazione che, mese per mese, rimanda “una decisione determinante e voluta dall’intera cittadinanza”. Ricordando anche l’impegno della Chiesa nazionale in occasione dei referendum (si fa riferimento alla presa di posizione dei Vescovi italiani quali monsignor Toso, ma anche della stessa commissione

della Cei e, non in ultimo, dei Vescovi di Abruzzo e Molise – Ceam con in prima fila monsignor Gianfranco De Luca). “Sembra di rivivere lo stesso film” ha affermato la Stumpo che ha portato alcuni esempi di gestione pubblica del bene con in primo piano la realtà campana di Napoli che è stata

perché una legge quadro sull’acqua che sia chiara e precisa non c’è. Le difficoltà ovviamente – ha affermato Di Nicola – ma il problema è come ci si pone dinanzi e con quanta voglia si vogliono superare. Le difficoltà, infatti, si possono lasciare alle spalle se c’è la volontà di farlo”.

fatelo anche voi”. Per Neri di Molise acque, “l’ente che rappresento è una realtà ente strumentale che si occupa della gestione di grande adduzione e gestisce oltre che l’acqua potabile, anche quella ad uso industriale ed agricolo, ma non solo, gestisce le dighe e si occupa di produzione di energetica. Per questo,

a centro di una ripubblicizzazione durante gli scorsi anni con ottimi risultati, come anche a Reggio Emilia (modus operandi della ripubblicizzazione testimoniato dall’assessore al ramo, Mirko Tutino, due anni fa)”. “Perché non si opera?” Si è chiesto la Stumpo che ha criticato l’assenza della rappresentanza istituzionale della Regione Molise. Alla sua voce ha seguito l’intervento di Renato di Nicola del Forum nazionale che ha avviato il suo intervento affermando: “stiamo pregando il parlamento di discuterne

E raccontando esempi di gestione pubblica e privata in tutta Italia, ha portato all’opinione pubblica gli esempi errati dei comuni della nostra realtà ma anche quelli legati agli esempi di realtà internazionali quali Parigi e Porto Alegre che hanno ripubblicizzato l’acqua e ne stanno traendo solo vantaggi. “Noi siamo dei cittadini e non abbiamo partiti da gestire. Il nostro impegno verte alla ripubblicizzazione dell’acqua: è la sola cosa che abbiamo a cuore, il resto non ci compete. Noi l’acqua non la molliamo, non

ad oggi i tempi sono troppo stretti per operare una riforma e trattare di una questione così delicata. Io ritengo che sia inaccettabile che a un cittadino venga chiusa l’acqua. Molise acque, oltre ai debito ha anche molti crediti perché i Comuni non pagano e per questo, muoversi in questi contesti, non aiuta neanche noi”. All’ascolto dei cittadini ha fatto seguito il dibattito avviato dallo stesso firmatario della mozione Paolo Marinucci che ha affermato: “siamo partiti in largo anticipo rispetto alla

scadenza del bando anche perché fummo uno dei primi comuni, che nel ’93, mise a bando l’acqua e nel 99 ci associò la fognatura. Io penso che stasera dobbiamo mettere la firma sotto a quello che hanno detto oltre 26milioni di italiani che hanno inteso rendere pubblici i propri desideri di vedere ripubblicizzato il bene: questo si può fare tramite un’azienda speciale. Molise acque è stata tirata in ballo non da noi ma dallo stesso Presidente della regione quando, da me informato, ha risposto in tal senso. Ecco perché nella delibera di giugno 2013 avevamo messo la doppia opzione, ma oggi, se si vuole fare tramite Molise acque per non creare una doppia struttura, a noi sta benissimo ma occorre dare valenza e gestione pubblica al bene dell’acqua. La legge regionale cui si fa riferimento è del 2009, si tratta di una legge regionale che dopo sei mesi doveva attuarsi con decreti attuativi ma che non vede novità in ambito regionale e non vede la possibilità che con il referendum si torni a una gestione pubblica”. Dopo diverse decine di minuti di confronto, si definisce che: “Il Consiglio comunale impegna il sindaco e l’amministrazione a rispettare lo Statuto comunale convocando i referenti dei Forum indicati nella delibera del 2013, dando seguito alle scelte di ri-pubblicizzare mediante la costituzione di un ente totalmente pubblico, valorizzando la partecipazione delle associazioni nell’assetto di programmazione e vigilanza dello stesso”

“Imu agricola, Sbrocca fa il pesce in barile” Il Nuovo Centrodestra ribadisce la necessità di ricorrere avverso la decisione del Governo TERMOLI. “Nous ne somme pas Sbroccà”: Che ha aumentato al massimo le tasse comunali; Che spende centinaia di migliaia di euro dei contribuenti Termolesi per consulenze per lo più inutili; Che ha distrutto il lungomare ed ora si appresta a distruggere il centro cittadino; Che si rifiuta di sospendere il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli. Quanto avvenuto ieri 19.01.2015 in Consiglio Comunale a Termoli è da ritenersi iniquo nei confronti dei numerosi operatori del settore agricolo che quotidianamente affrontano tante difficoltà ma che allo stesso tempo lavorano con costanza, impegno e determinazione, per il benessere della propria famiglia e della collettività.

Come Nuovo Centrodestra restiamo basiti circa la posizione assunta da una maggioranza miope, in merito al voto contrario sulla questione IMU agricola. Nel merito consideriamo irrilevanti e pretestuose le dichiarazioni del sindaco Angelo Sbrocca in assise consiliare il quale ritiene<<inutile il ricorso adesivo al TAR Lazio>>, anzi lo bolla come uno<<spreco di denaro pubblico>>. Ricorso che poteva essere promosso dall’ufficio legale dell’Ente senza costi a carico della collettività. Forse Sbrocca dimentica di distrarre decine di migliaia di euro al mese dalle casse comunali per consulenze per lo più inutili e sovrapponibili a funzioni svolte dalla struttura dell’Ente. D’altra parte se la teoria sostenuta dallo stesso della inutilità alla costituzione in giudizio fosse vera, le varie

ANCI regionali di Umbria, Liguria, Veneto, Abruzzo e i tanti comuni che hanno promosso il ricorso adesivo, ivi compresi i limitrofi comuni di Campomarino e Montenero di Bisaccia, avrebbero, secondo Sbrocca, posto in essere un atto inutile e dannoso per le loro Comunità. Purtroppo per il sindaco Angelo Sbrocca così non è, né riteniamo che lo stesso possa ritenersi il Mosè della situazione che sceso dal Monte Sinai abbia in mano le tavole della verità. Non possiamo sottacere la stridente contraddittorietà ed illogicità delle dichiarazioni del sindaco Angelo Sbrocca rispetto alle iniziative promosse dall’ On. Laura Vennittelli che interpellando il ministro dell’agricoltura, ha svolto (e svolgerà) incontri e riunioni a sostegno della sospensione dell’IMU sui terreni agricoli. Sonoramente

sconfessata dal suo stesso gruppo consiliare del PD al Comune di Termoli ed in particolare dalla sua presidente del consiglio Avv. Manuela Vigilante e dal suo capogruppo Antonio Sciandra, da sempre considerati delfini della stessa. Pertanto prendiamo atto che il sindaco e la sua variegata e sottomessa maggioranza al Comune di Termoli di centro-sinistra non hanno sicuramente a cuore le sorti del settore agricolo e della comunità termolese, al contrario dei Consiglieri Comunali di opposizione che ringraziamo per aver sostenuto, senza esitare, la nostra mozione con il loro voto. Ricordiamo ad Angelo Sbrocca ed al centro-sinistra che: “Chi non partecipa alla battaglia sicuramente condividerà la sconfitta… almeno politica”

La tradizione del Canto di San Sebastiano E’ un appuntamento, ormai, fisso della tradizione termolese quello del 19 gennaio TERMOLI. La tradizione termolese non ne può fare a meno, questa è una delle certezze per quello che accade per le strade cittadine la sera del 19 gennaio. Esperti, giovani e adulti si uniscono e cimentano così nel “Canto di san Sebastiano”, un qualcosa che pone le radici nei tempi che furono e che piace, piace davvero e ancora molto. A prendere parte alla tradizione, come sempre, sono tanti

gruppi, primo tra tutti quello dell’Agesci che, capitanati dai loro educatori, hanno solcato le Borgo ed incontrato, in serata, lo stesso vescovo diocesano Gianfranco De Luca che, gradendo la visita, avrebbe anche donato dei cioccolatini di alta qualità e un sentito ringraziamento per essere andati da lui. “Andava di fretta – ci raccontano alcuni animatori – per via

di una riunione, ma poi si è fermato con i lupi, ha ascoltato e ha poi ha scherzato con loro”. A organizzare la rappresentazione del canto di San Sebastiano dell’Agesci è stato il Branco Seeonee del gruppo Scout Termoli 1; l’evento si ripete per il secondo anno allo scopo di “mantenere vive le tradizioni all’interno delle nuove generazioni ed educare al rispetto” in pieno stile scout.



Opinioni Oggi, ricorre il decimo anniversario della scomparsa dell’On. Girolamo La Penna, per l’occasione alle ore 18 nella Parrocchia San Timoteo sarà celebrata una messa in suffragio. Nel ricordare che l’On. La Penna è stato, ininterrottamente, per 18 anni Sindaco di Termoli, per l’Amministrazione del Sindaco Sbrocca, il decennale dalla sua scomparsa potrebbe essere una opportunità per organizzare un incontro di commemorazione, credo dovuto ma anche atteso da tanti cittadini (non solo Termolesi). L’occasione, per esprimere non tanto la gratitudine ma quanto la testimonianza, per l’opera svolta con grande passione e dedizione per la propria terra, nella sua lunga carriera politica e sindacale, con idee, programmi lungimiranti, ecc.., contribuendo allo sviluppo economico e sociale del Molise. L’incontro potrà essere anche occasione di discussione e confronto sulle criticità che ci affliggono e prospettare soluzioni per far tornare Termoli e il Basso Molise, oggi rilegato ai margini, al ruolo di “motrice” economica, non solo, dell’intera regione. Non dovrà però essere nuova occasione per annunci di altre iniziative, in memoria, come in precedenza (la Fondazione, la Scuola di Politica, …) di cui si sono perse le tracce. Nei fatti, risulta intestato all’On. La Penna solo il Parco Comunale di Termoli, su iniziativa dell’Amministrazione Comunale Di Giandomenico. Non va sottaciuto che il decennale dalla scomparsa, ricade in un momento molto difficile, con una crisi economica, finanziaria ed occupazionale, che attanaglia l’intero territorio, ma in modo particolare Termoli ed il Basso Molise, zona da sempre a vocazione produttiva, in cui si registra il peggiorare giornaliero con: aziende del

Tutto quello che gli altri non dicono

15 21 gennaio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Termoli, quale futuro? nucleo industriale (nel passato fiore all’occhiello del Molise per i servizi prestati) costrette a chiudere, licenziare o mettere il personale in cassa integrazione; la “moria” delle attività commerciali e di servizi, … La conseguenza non può che essere la crescita della disoccupazione, soprattutto giovanile, con l’unica reale soluzione al problema, l’abbandono del territorio. Non meno importante, pur con una ininterrotta crescita delle tasse di ogni ordine e grado, è la riduzione dei servizi essenziali per i cittadini: la sanità, da anni in

totale caos e un crescente deficit, sempre più soggetto a tagli con eliminazione di interi reparti negli ospedali, mancanza di personale, disservizi e lunghe liste di attesa,…; la viabilità con poca manutenzione delle strade di comunicazione; la mancata messa in sicurezza idrogeologica del territorio; i trasporti con la diminuzione del servizio urbano ed extraurbano su gomma dei mezzi pubblici, la mancata risoluzione per il raddoppio ferroviario, con RFI; ecc… Penso sia condivisibile che la nuova classe dirigente oggi alla guida delle

varie istituzioni ed enti, debba, senza sdegno, qualche attenzione anche alle esperienze del passato, agli insegnamenti di persone che con grande passione civile hanno svolto un ruolo sociale e/o politico. Tra i diversi soggetti che hanno lasciato un segno indelebile va annoverato in primis l’On. La Penna, utile riferimento per ritrovare l’orgoglio, la passione, l’impegno a “servizio” della nostra comunità, capace di riportare Termoli e il Basso Molise al ruolo che gli spetta. Oggi non potendo più fregiarci ne delegare, come nel passato, a “maestri” come l’On. La La classe Penna, la solupolitica zione ai tanti molisana problemi, dovrebbe forse, può esrileggere sere l’organizzazione e la Lapenna partecipazione corale di tutte le persone pensanti e di buona volontà, rappresentanti di categorie, comitati, associazioni, …, anche al disopra dell’appartenenza partitica, per dotarci di quella progettualità per i servizi essenziali, guardando anche oltre i confini regionali, in una forma di federalismo cooperativo, capace di dare speranza e garantire per il futuro lo sviluppo armonico dell’intero territorio, oltre a prevenire eventuali ulteriori tentativi di agevolare parte del territorio maggiormente rappresentato a discapito di quello meno rappresentato: il Basso Molise! Nel fare questo si potrà ancora sperare in un futuro dignitoso e rendere omaggio a quanti hanno tanto operato nel passato.

Il Molise a Expò 2015 L’elettrodotto Gissi-Foggia, questo sconosciuto

Una donna che testimonia e cura nel tempo l’amore per la sua terra, mantenendo in vita con coraggio e ostinazione tradizioni e riti che altrove vanno scomparendo; antichi pontili di legno che legano la terra al mare e la bellezza della fede scolpita nella pietra; la banca dei semi per preservare la varietà biologica. Sono, questi, tesori, storie ed esperienze, che narreranno il Molise nella Mostra delle Regioni, cuore del Padiglione Italia ad Expo 2015. Una mostra che ruota intorno all’idea del “vivaio”, inteso come spazio di apertura e creatività, dove i progetti, le iniziative e le peculiarità delle regioni trovano espressione attraverso la forza evocativa dei tre concept a fondamento: potenza della bellezza, potenza del saper fare e potenza del limite. Tesori, storie ed esperienze custoditi da sempre nel vissuto quotidiano del Molise e in linea con il messaggio principale di Expo 2015, “Nutrire il pianeta – energia per la vita”, nutrirlo, cioè, con l’attenzione costante all’ambiente, all’utilizzo delle buone pratiche, alla valorizzazione delle peculiarità del territorio e delle produzioni agroalimentari di nicchia. A seguito di un lavoro di selezione che ha tenuto conto di vari elementi, in primis la rappresentazione del Paese, per la quale ci si è avvalsi della collaborazione di Aldo Bonomi e Giuseppe De Rita, la Direzione artistica della Mostra delle Regioni, guidata dal creativo Marco Balich, ha indicato i soggetti che saranno l’anima del racconto del Molise. Potenza del saper fare: Carmelina Colantuono, straordinaria storia al femminile nel suo fitto intreccio con le tradizioni locali: continua a praticare la transumanza lungo le vie tratturali, nonostante le difficoltà legate a percorsi sempre più incerti. Potenza della bellezza: i Trabucchi di Termoli, la Cattedrale di Larino e la Chiesa di San Giorgio Martire a Petrella. Potenza del limite: la banca del germoplasma, la ricerca condotta dalla dottoressa Dalila Trupiano dell’Università degli Studi del Molise su recupero, caratterizzazione e conservazione di ecotipi autoctoni di interesse agroalimentare, come alcune varietà di leguminose molisane. Tali scelte rientrano nell’ampia, suggestiva e pregevole rosa di candidature che la Regione Molise ha raccolto e indicato alla Direzione artistica della Mostra. Soddisfazione esprime il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura: “Con difficoltà – dichiara il governatore –, noi avremmo saputo scegliere tra le splendide proposte che abbiamo raccolto e fatto nostre: tutte di altissimo valore, tutte bellissime, le risposte che sono giunte alla nostra attenzione regionale. Siamo profondamente grati a quanti, tanti, hanno voluto contribuire con le proprie esperienze candidandosi a una selezione assolutamente non facile proprio per via della loro immensa ricchezza. Occhi esterni hanno individuato negli elementi selezionati – la transumanza di Carmelina Colantuono, i Trabucchi di Termoli, la Cattedrale di Larino e la Chiesa di San Giorgio Martire a Petrella e le leguminose molisane – particolari suggestioni ed emozioni che di sicuro renderanno affascinante e pieno il racconto aperto e fluido che, tutti insieme, faremo della nostra terra ad Expo 2015. Siamo pronti per la Mostra delle Regioni, alla quale il Molise parteciperà con la sua voce e la sua identità uniche e straordinarie”

Non c’è più pace con questi governi nazionali e regionali distratti e senza la bussola della programmazione. Un altro problema che riguarda il futuro del Molise, soprattutto il territorio della fascia litoranea ricca di agricoltura e di aziende (Montenero di Bisaccia, Petacciato, Guglionesi, Larino, San Martino in Pensilis, Ururi), si va profilando all’orizzonte con la realizzazione di un grande elettrodotto interregionale che partendo Gissi in Abruzzo è previsto che arrivi a Foggia, nelle Puglie, attraverso il Molise. Quest’opera imponente, dice con forte preoccupazione Pasquale Di Lena che del territorio molisano è profondo cultore e motivato difensore dagli attacchi sconsiderati di ogni sorta di speculatori (pubblici e privati), dovrebbe proseguire verso sud attraversando le aree collinari di Abruzzo, Molise e Puglia fino a raggiungere Foggia. Attualmente il progetto è in fase di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) nazionale presso il Ministero dell’Ambiente. E’ composto da centinaia di sostegni alti tra 50 e 76 metri che modificheranno radicalmente il paesaggio, occupando vaste aree che saranno espropriate e/o assoggettate ... a servitù di passaggio. Un lembo d’Italia che appariva preservato dalle manomissioni, dagli abusi, dalle sottrazioni di autonomia - il Molise - continua invece ad essere una sorta di “terra di nessuno”, privo di un Piano di sviluppo, privo delle indicazioni basilari delle vocazioni territoriali, quindi privo di

ogni filtro nei confronti di chiunque abbia o mostri un interesse per sfruttarlo senza alcun riguardo della storia locale, dell’ambiente, del paesaggio (valore costituzionale: articolo 9 della Carta). Centinaia di pale eoliche, in attesa che diventino migliaia, e migliaia di metri quadri di pannelli solari impiantati su terreni coltivati e coltivabili non sono ancora bastatati a spingere il legislatore regionale a redigere e ad avvalersi degli strumenti di difesa e di salvaguardia del territorio e dell’ambiente, ancorché dello sviluppo razionale del Molise. Questo lembo d’Italia così indecentemente manomesso e ferito nelle sue peculiarità ambientali e paesaggistiche si appresta ad essere attraversato, come ha rilevato con preoccupazione Di Lena, da centinaia di tralicci mastodontici che andranno a segnare un percorso di espropri e di servitù: una interferenza pesantissima nelle attività agroalimentari della fascia costiera, la più fertile del Molise, ma anche la più fragile se ulteriormente aggredita e fatta oggetto di manomissioni. Va da sé che il progetto dell’elettrodotto al vaglio della Valutazione d’Impatto Ambientale in sede governativa troverà nella arrendevolezza e nelle deficienze amministrative della Regione Molise un facile accesso. E ancora una volta al molisano toccherà chinare la testa.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.