Molise chiude tutto

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 159 - venerdì 10 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Diletta molisana

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Diletta. E' una molisana, figlia di un titolare di impresa edile, che ha avuto il coraggio di scrivere una lettera aperta alla politica per denunciare i mancati pagamenti alle aziende che le stanno portando alla morte. Il caso potrebbe avere l'effetto di un domino perchè altre situazioni sono già nel libro delle doglianze. Ecco perchè abbiamo inteso assegnare l'Oscar a questa molisana che ha avuto il coraggio di scrivere e di denunciare quanto sta accadendo.

Molise, chiude tutto Edilizia, trasporti, Zuccherificio, Gam, ospedali, aziende

Il Tapiro del giorno a Antonio Battista

aaIl Tapiro del giorno lo assegniamo a Antonio Battista. Da ragazzo della Via Gluck al contrario: dove c’è il verde autorizza palazzi a 6 piani, e dove ci sono i divieti di sosta mette i parcheggi a pagamento. La città continua ad volgarizzarsi e ad imbruttirsi anche per queste licenze concesse agli abusi e alle illegittimità. Urgente il cambio di passo e di mentalità. Ma era questo il senso dello spot elettorale: Ti restituisco la città?

SERVIZIO ALL’INTERNO


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 10 luglio 2015

Niente fa ormai più scandalo nella Pubblica Amministrazione

Le Comunità Montane in liquidazione ai cittadini costano tre milioni di euro l’anno Per poche centinaia di migliaia di euro di deficit gestionale la Regione Molise ha chiuso il Korai e mandato sul lastrico 13 famiglie Il termine scandalo non ha più cittadinanza nella Pubblica Amministrazione dove può succedere ( e succede) di tutto. Ad esempio, che le Comunità montane del Molise, cancellate con una apposita legge regionale (la legge 6 del 24 marzo 2011), e messe in liquidazione, continuino ad essere un notevole peso finanziario per l’erario regionale. Per il loro funzionamento (? ? ?) in fase di liquidazione, la Regione, per l’anno in corso, ha stanziato 3.265.054,70 euro (2.826.654,70 per spese di personale ed 438.400 euro per quelle strettamente di gestione degli uffici e dei servizi. Cosa facciano e a cosa servano le Comunità montane in fase di liquidazione, è un mistero. Per quanto ci risulta non svolgono attività alcuna, non avendo più titolo amministrativo ad esistere. Però, frattanto vengano liquidate, si pagano le spese telefoniche, quelle dell’energia elettrica, del riscaldamento, dell’acqua, delle pulizie, del software, delle imposte, quelle di cancelleria, delle assicurazioni (auto), della benzina, del tesoriere, postali, di segreteria, del personale e dei Commissari liquidatori.

Che sono Cotugno, per le Comunità Centro Pentria, Volturno, Alto Molise, Sannio; D’Alete per le Comunità con sede a Boiano, Casacalenda, Riccia, Palata, Trivento, e Marinelli per la Comunità Molise centrale. Dato per scontato che più nulla fa scandalo nella Pubblica Amministrazione, non sappiamo come etichettare questa situazione kafkiana (il personale a braccia conserte e i liquidatori con la fronte perlata da sudore freddo) , che si trascina da oltre cinque anni. Dal momento, cioè, che il Consiglio regionale di una delle

territorio nella confermata, irremovibile, incapacità a gestire il bene pubblico, avendo da sempre una classe politica e dirigenziale di assoluta mediocrità, da oltre 4 anni trascina la fase di liquidazione a un costo esorbitante per la finanza regionale. Contestualmente, per poche centinaia di miglia di euro di deficit gestionale ha chiuso il Korai e mandato sul lastrico 13 famiglie. Purtroppo, non morde la coscienza ad alcuno degli amministratori di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale spendere 2.826.654,70 euro per lo

Le bugie politiche hanno distrutto lo Zuccherificio

l’intervento Da parte della politica e della srl, dopo mesi di proclami folclore e bugie eccoci al dunque. Guardiamo la TV notiamo che si parla sempre di Zuccherificio e Gam (Romolo e Remo)con lo stesso destino. Per anni la politica essendo noi aziende partecipate ha usato il sistema per attingere voti non ultime le elezioni del 2013. Da allora in poi hanno sancito il declino del sistema Agroalimentare Molisano, mentre proclamavano in campagna elettorale che era l’era del Molise di TUTTI preparavano la frittata quasi a TUTTI.

regioni più montuose d’Italia ha deciso di sbarazzarsi degli organismi che per istituto e per statuto si occupano di gestire e di valorizzare le aree in quota, senza peraltro trovare un sistema alternativo per aiutare l’economia di quelle popolazioni. Una decisione folle, se posta in relazione al ruolo e all’efficacia che svolgono le Comunità Montane nelle regioni in cui hanno deleghe, risorse, personale e capacità per esistere. Il Molise ha scelto di toglierle di mezzo e di abbandonare quindi a se stesso la gran parte del proprio

stipendio al personale delle Comunità montane di cui non si ha contezza di cosa facciano e di cosa oggettivamente possano fare, essendo in fase di liquidazione dell’Ente. Un processo particolarmente complesso, dobbiamo ritenere, se continua imperterrito ad andare avanti anche con qualche grave inadempienza nella riduzione delle spese (la giunta regionale, al fine di accelerare il processo di estinzione delle Comunità e, nel contempo, per contenere le spese di gestione a carico del bilancio, ha fornito indirizzi specifici ai Commissari liquidatori, invitandoli ad individuare un numero massimo di due sedi operative per Provincia delle gestioni commissariali). La si giri e la si volti come si vuole, la situazione presenta aspetti sostanzialmente scandalosi nell’accezione più ampia del termine. Mette in evidenza lo stato confusionale in cui opera la Regione Molise e il persistere di anomalie tecniche e amministrative che in una realtà ordinamentale in cui gli organismi di controllo fossero meno tolleranti, avrebbe trovato le giuste e dovute sanzioni. Dardo

Per lo Zuccherificio è la prima volta che si ferma la filiera dopo 44 anni è semplicemente vergognoso. Invece di ricercare implementazioni alla produzione dello zucchero per continuare a produrre, qualche super mente ha preferito fermare tutto solo con la vaga speranza di conservare le quote zucchero. Il vero valore della nostra azienda sono i bieticoltori e i lavoratori che negli anni hanno perso soldi, rispetto e speranze per il futuro. Si da valore alle persone solo quando si deve andare a votare. Dopo mesi di chiacchiere di utopie e di bugie, oggi siamo arrivati ad un traguardo con un risultato pari a

Il Governo ha imposto l’approvazione del DDL sulla scuola con norme di dubbia costituzionalità, sulle quali occorrerebbe riflettere prima della promulgazione della legge, incurante della forte protesta che si è levata in tutto il Paese. Non si sono affrontati i problemi veri della scuola e non si è voluto aprire nessun tipo di confronto con i docenti, gli ATA, i d.s., gli studenti, le famiglie, i sindacati e le associazioni che hanno presentato, con tantissime

sotto zero ,conto pagato dai lavoratori. Dove sono finite le grandi promesse fatte il 14 Maggio 2015 al Ministero dell’Agricoltura davanti a 6 illustri

funzionari??? Dove stanno le mastodontiche promesse fatte in assemblea allo Zuccherificio il 27 maggio 2015 davanti a 100 padri di famiglia???? Ops forse non si è avuto

Scuola, grazie a Renzi meno posti in organico mobilitazioni, importanti e dettagliate proposte. Con questa legge si riduce drasticamente il ruolo inclusivo della scuola pubblica, si favorisce la scuola privata, si attribuiscono poteri impropri ai dirigenti scolastici, si dà un colpo mortale all’autonomia scolastica. Una legge che prefigura una scuola autoritaria asservita ad un capo e che mette al bando la col-

legialità, la condivisione e l’inclusione sociale. Si è detto che con questa legge ci saranno tante immissioni in ruolo. I dati forniti dal MIUR, nella tabella sottostante, documentano che, a legislazione vigente, ad esempio in Molise vi potrebbero già essere 247 nomine in ruolo di docenti. Se, invece, si facessero le nomine sui posti disponibili in organico di fatto, si supe-

tempo per leggere la sentenza del Giudice datata 21 Maggio???? I proclami e le garanzie di micro campagna fatta con persone e fabbrica l’abbiamo sentita attraverso le tv fino alla settimana scorsa nonostante la sentenza di un tribunale. Ora regna il silenzio, purtroppo ci sono delle grosse responsabilità in capo alla srl e alla Politica che ha fallito nel suo insieme. Noi non ci fermeremo a breve torneremo davanti al Ministero per chiedere il rispetto degli accordi, ricordiamo che siamo padri di famiglia e non politici senza scrupoli. RSU Flai Cgil-Fai Cisl e Uila Uil.

rerebbero le 600 immissioni in ruolo. La ventilata costituzione di albi territoriali e di altri meccanismi farraginosi ed ingestibili, previsti dal DDL approvato, determinerà solo confusione e contenzioso. La nostra azione proseguirà, anche nella realtà molisana, per dare alla scuola pubblica il ruolo che merita contro l’autoritarismo imperante e l’approssimazione. FLC CGIL Molise


TAaglio lto

3 10 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’Acem torna a sottolineare le storture del sistema regionale e la questione della perenzione che aggrava la situazione

“Edilizia, lo stato è comatoso” CAMPOBASSO. “L’appello della figlia di un imprenditore edile esprime lo stato d’animo di tutti i costruttori molisani. In più per i lavori pubblici con la scusa della perenzione la Regione si prenderà un anno sabbatico”. L’ACEM, Associazione Costruttori Edili del Molise, esprimendo solidarietà e vicinanza, manifesta di condividere in pieno lo sfogo e l’appello appassionato lanciato sulla stampa dalla figlia di un imprenditore del settore delle costruzioni (lettera integralmente pubblicata in basso) che, come tanti colleghi, attende il pagamento dei lavori eseguiti, puntualizzando a riguardo che il problema lamentato assume connotati altrettanto gravi ed inquietanti anche per i fondi delle opere pubbliche finiti nella perenzione, sui quali regna so-

vrana l’incertezza. L’Associazione rimarca che lo stato d’animo e le esperienze raccontati dalla firmataria delle lettera aperta sono propri di tutti gli imprenditori molisani (così come evidenziati più

lettera aperta Scrivo questa lettera con rabbia e amarezza, con la speranza, ormai persa, che scuota i nostri amministratori ad attivarsi per non paralizzare completamente il settore edile, per non far chiudere tutte le imprese molisane del settore….e per vedere mio padre, uomo che ha dedicato la sua vita al lavoro e oggi privato della serenità, per colpa di tutti i debiti assunti per continuare i lavori di ricostruzione (credendo alle false promesse sui pagamenti imminenti fatte da Frattura ), dormire la notte. Le imprese Edili, gli operai, le famiglie e tutta la popolazione sono stanchi di false promesse, di essere presi in giro, il Governatore si assuma le proprie responsabilità, e senza fare orecchie da mercante dia una risposta chiara e precisa sui pagamenti dei lavori post sisma. Mi domando e dico: è possibile che nessuno parli dei mancati pagamenti alle imprese edili, per i lavori di ricostruzione post- sisma, che va

l’intervento di VALTER ANDREOLA Il sottoscritto, RSA della UILCOM Molise, presso il Call Center 3g active di S. Giuliano attualmente operante a Campobasso, denuncia come a due mesi dall’avvio delle procedure di mobilità conseguenti al calo delle attività lavorative inerenti l’unica commessa gestita dalla società per conto di Acea, non solo il problema non è stato ancora risolto, con ben 74 persone rimaste senza un posto di lavoro, tra cui alcuni in aspettativa non retribuita ed altri in attesa della lettera di licenziamento, ma addirittura nessuna iniziativa concreta risulta realmente avviata per scongiurare quello che ormai è solo

volte dall’ACEM che li raccoglie quotidianamente) e che spesso le giuste invettive di questi ultimi non arrivano direttamente a toccare la classe dirigente, arroccata nel palazzo, perché filtrate dal ruolo labo-

rioso dell’Associazione di appartenenza, la quale finisce così per svolgere una funzione di filtro che però il politico di turno manifesta di non apprezzare, in quanto sempre pronto a rispondere con battute ironiche da

bar di paese che offendono la dignità degli Enti e delle persone e delle aziende che essi rappresentano. “Siamo preoccupati oltre che per i lavori del sisma anche per i fondi degli appalti pubblici andati in perenzione – spiega il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – in quanto le operazioni tecniche di bilancio non si concluderanno prima di settembre, ad ottobre subentrerà il patto di stabilità e quindi poi si rimanderà tutto al bilancio dell’anno successivo che a sua volta con l’esercizio provvisorio ci porterà ad aprile 2016 ed in buona sostanza con la scusa della perenzione la Regione si sarà presa un anno sabbatico nei pagamenti che per salvare i propri conti porterà in dissesto quelli delle aziende.”

Imprese allo stremo e la politica se ne frega avanti da oltre un anno e mezzo? È possibile che il nostro Presidente della Regione non è in grado di andare a Roma a pretendere ed avere i finanziamenti per poter pagare le imprese? C’è un arretrato nei pagamenti che ammonta a circa 15 milioni di Euro. Ci sono imprese che sono state costrette a chiudere e a licenziare operi padri di famiglia perché non sono riusciti a reggere questa situazione. E’ un diritto lavorare ed essere pagati? È un diritto ricevere i pagamenti per i lavori effettuati? Invece no. In Molise funziona tutto al contrario. I politici hanno diritto al loro stipendio mensile, ai vitalizi e a chissà cos’altro…mentre i cittadini che hanno una azienda in Molise, che lavorano, che garantiscono il lavoro a tanti padri di famiglia e a tanti giovani, sono costretti a chiudere l’attività perché i nostri cari amministratori non sono in grado di tutelarli e di garantirgli ciò che gli spetta.

Frattura fa continue promesse di pagamenti agli imprenditori, li incita a continuare i lavori…intanto questi aumentano i propri debiti nei confronti delle banche per poter continuare a lavorare, non dormo la notte per i troppi pensieri (nonostante hanno degli ingenti crediti da riscuotere) e si avviano verso il fallimento… e il nostro Presidente dorme sogni sereni. E’ una situazione insostenibile, è mancanza di rispetto per la gente che lavora ogni santo giorno, che ha una famiglia da campare e che non sa come riuscire a chiudere i conti ogni mese. Mi chiedo, e chiedo al nostro Presidente, anche questa situazione dipende dalla vecchia amministrazione? Io credo piuttosto che Lei non sia in grado di gestire e di amministrare la “cosa pubblica”, di garantire ai cittadini molisani ciò che gli spetta. Lei sta portando la nostra Regione allo stremo, è riuscito a bloccare tutto il settore dell’edilizia (senza ovviamente tener conto di tutti gli

altri settori!)…eppure è un imprenditore, dovrebbe capire bene la situazione…sta portando le persone a non farcela più, a vivere di stenti con le pensioni dei genitori o dei nonni…. Allora si prenda le responsabilità che ha assunto nel momento in cui è stato eletto Presidente e dica quando e se i finanziamenti dello Stato (27 milioni di Euro) per il pagamento dei lavori post-sisma saranno accreditati alla Regione Molise. Dica quanti soldi verranno dati alla Regione, e se questi soldi saranno girati tutti sul conto corrente dell’ARPC oppure la Regione ne tratterrà una parte per destinarli ad altre cose. Cominci a parlare di date certe. Le Imprese, i cittadini, gli operai HANNO IL DIRITTO DI SAPERE, sono soldi loro, guadagnati fino all’ultimo centesimo con il sudore del lavoro. Spero vogliate pubblicarla, o quanto meno scrivere un articolo in merito a questa situazione. Diletta

Anche la 3g Active è verso la chiusura Territorio sempre più fragile e povero una dolorosa realtà, benché siano state interpellate numerose autorità. Tutto questo rappresenta una vera condanna a morte di un territorio che solo ora stava cominciando a ritrovare motivi di speranza per un futuro che fosse migliore dopo il terremoto di tredici anni fa. A riguardo, le sigle sindacali a livello nazionale hanno interpellato il Ministero del Lavoro ed il Ministero dello Sviluppo Economico chiedendo il loro impegno per trovare una soluzione

al problema, nei sensi di garantire l’attività ai 74 lavoratori, almeno fino a quando non sarà riassegnata nel suo complesso la gara d’appalto dei servizi di call center dell’azienda capitolina, dopo l’annullamento della precedente da parte del TAR Lazio con la sentenza n. 6027 del 27 aprile 2015, che ne ha messo in discussione i criteri di aggiudicazione basati sul “prezzo più basso”. Con questa nota, chiedo alle istituzioni ed alla politica tutta,

in particolare al Prefetto del Capoluogo, agli Onorevoli Parlamentari molisani, all’Assessore Regionale al Lavoro, che prendano atto della gravità della situazione e con risposte concrete diano una mano per la soluzione del problema, dando forte sostegno all’iniziativa avviata dalle Organizzazioni Sindacali a livello nazionale e locale, per conferire un maggior peso alla stessa, onde scongiurare questa enorme perdita di posti di lavoro che sta già riverberando notevoli ripercussioni su tutto il tessuto sociale ed economico della Regione, di per sé già connotato da fragilità e povertà.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 10 luglio 2015

Il Molise messo in mora dall’Unione Europea

Per la qualità dell’aria siamo in difetto e nelle mani dell’Arpa L’apprezzamento dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale potrebbe aver fatto gonfiare il petto a Quintino Pallante anche come superstite del centrodestra nella cambusa di Paolo di Laura Frattura Correre in fretta ai ripari. Il Molise – lo si sapeva, ma tutti hanno fatto finta di niente – non rispetta la direttiva 2008/50 della Comunità europea relativa alla qualità dell’aria. Per questo il 28 maggio scorso è stato messo in mora ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Roba seria, da prender seriamente in considerazione non della messa in mora, quanto del fatto che non siamo in grado di sapere se l’aria che respiriamo è salubre. Imputata del ritardo è la Regione Molise che avrebbe dovuto provvedere fin dal 2012 a stare in regola e ad assicurare ai molisani tutti gli interventi necessari per salvaguardali dal pericolo e dai rischi dell’inquinamento dell’aria. Correre dunque in fretta ai ripari. Cosa che la Regione ha fatto nei giorni scorsi dando una serie di incarichi all’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) che, stando al giudizio della giunta regionale, sarebbe dotata di

Caro Pierpaolo,

risorse umane e strumentali in grado di predisporre, nel più breve tempo possibile, una bozza di progetto di adeguamento della rete di rilevamento della qualità dell’aria, nonché una bozza dei Piani come previsti dal decreto legislativo 155 del 2010. Recuperare il ritardo; mettersi in regola; assicurare la sa-

lubrità dell’aria. Che si otterrebbe – dicono dalla giunta regionale – con la collaborazione e il contributo tecnico dell’Arpa. Il riconoscimento potrebbe aver fatto gonfiare il petto a Quintino Pallante, che dell’Arpa è il presidente, anche come superstite del centrodestra nella cambusa di Paolo di Laura Frat-

tura. Come dicevamo, il Molise non è dotato dei Piani di qualità dell’aria, come previsti dalla normativa vigente. Dovrà provvedere l’Arpa, ed anche in fretta. In particolare, dovrà elaborare i Piani e le misure per il raggiungimento dei valori limite e dei livelli critici di biossido di zolfo, PM10, piombo e monossido di carbonio presenti nell’aria ambiente perché non superino, nell’insieme delle loro zone e dei loro agglomerati, i valori limite stabiliti, ciò al fine di perseguire i valori obiettivo e il mantenimento del relativo rispetto; i Piani per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite, dei valori obiettivo e delle soglie di allarme e la gestione della qualità dell’aria ambiente in relazione all’ozono, nonché le misure per il superamento delle soglie di informazione e di allarme. Siccome l’Arpa pare sia dotata di risorse umane e strumentali in grado di predisporre nel più breve tempo possibile quanto

viene chiesto, gli obiettivi possono essere felicemente raggiunti. E non solo. Sull’abbrivo dei riconoscimenti, all’Arpa sono statai dati anche altri compiti e altri obiettivi da raggiungere: a) la redazione di un progetto volto ad adeguare la rete di misura della qualità dell’aria in conformità alla zonizzazione del territorio molisano approvata con deliberazione della giunta regionale 375 del primo agosto 2014, ed in conformità alla connessa classificazione, ai sensi dell’articolo 5, comma 6. del decreto legislativo 155/2010; b) gli adempimenti tecnici necessari alle formali adozioni e/o approvazioni previste dalla normativa per ciò che concerne le attività affidate, quali la Valutazione ambientale strategica (Vas) e quant’altro necessario, e la fornitura degli elaborati finali su supporto cartaceo ed informatico per ulteriori riproduzioni. Siamo nelle mani dell’Arpa. Dardo

Patriciello a Nagni: “Politica molisana arroccata nell’autoreferenzialità

mi spiace che tu ti sia risentito per le mie parole che, come già detto nel mio precedente intervento, non avevano altra finalità se non quella di porre una riflessione “leggera” sulla condizione di alcuni tratti stradali della nostra Regione. Mi meraviglio, dunque, che la semplice constatazione di un’evidenza empirica – lo stato di abbandono del percorso stradale Campobasso – Trivento – possa essere scambiata per un atto di lesa maestà o, piuttosto, come il tentativo di voler innescare sterili ed inutili polemiche. So bene che i problemi infrastrutturali e di collegamento stradale del Molise hanno una storia antica e del tutto particolare: le ragioni sono molteplici e di varia natura,

non da ultima la conformazione geomorfologica del nostro territorio. E tuttavia non c’è bisogno di dati statistici e quadri dettagliati per osservare come taluni di questi tratti stradali versino in condizioni ai limiti della praticabilità. Ciononostante è evidente che le mie parole non avevano – e non hanno – in alcun modo intenti accusatori, né rappresentavano elaborate considerazioni a supporto di verità immutabili e certezze granitiche riguardanti la mobilità regionale. Tali incomprensioni, forse, sono fi-

glie di un certo atteggiamento che rappresenta, in certi frangenti, uno dei grandi limiti della politica molisana, afflitta com’è da un’eccessiva suscettibilità e arroccata nella difesa autoreferenziale ed acritica di ogni sua azione programmatica. Se c’è una cosa, invece, che ho imparato in questi anni di attività al Parlamento europeo è che la pluralità dei punti di vista allarga gli orizzonti, migliorando ed arricchendo non soltanto la qualità del dibattito ma anche e soprattutto la validità e l’efficacia di ogni attività politico-amministrativa.

Quanto fino ad ora detto, comunque, assume un’importanza assai minore dinanzi alla necessità – che tu hai ben evidenziato – di dover far fronte comune per garantire al Molise un’attenzione maggiore (sia politica che finanziaria) ed una più ampia sensibilità sui problemi che affliggono il nostro territorio. Solo una forte sinergia ed un solida unità di intenti, infatti, permetteranno alla nostra Regione di portare avanti con vigore le proprie istanze, tanto a Roma quanto a Bruxelles e Strasburgo. Nella speranza di aver chiarito il senso delle mie dichiarazioni, ti invio i miei più cordiali saluti e ti auguro buon lavoro. On. Aldo Patriciello

Ragioni da vendere di Giovanni Muccio* Il Movimento regionale del Guerriero Sannita condivide le considerazioni do recente fatte dall’On. Aldo Patriciello sullo stato della viabilità e delle infrastrutture molisane. Il Movimento, al pari di Patriciello, infatti, ritiene che la conformazione geografica del Molise e la sua scarsa densità abitativa costituiscano elementi non trascurabili in un più ampio discorso strategico sulla mo-

bilità regionale. La titubanza dell’On. sull’opportunità o meno di realizzare una metropolitana leggera che, in considerazione dello scarso numero di abitanti del Molise, difficilmente potrà reggere la sfida della sostenibilità e dell’efficienza a lungo termine, non solo è condivisa dal Guerriero Sannita ma, dalle voci che da più parti si levano, dalla stragrande maggioranza del popolo sannita e frentano.

Considerazioni, quelle dell’Onorevole a sostegno della sua tesi, minuziose ed approfondite. Le zone interne della nostra regione, ha affermato infatti, rischierebbero di essere ancor più marginalizzate e tagliate fuori dal circuito della mobilità urbana: una circostanza oltremodo deleteria per il già fragile tessuto economico di quei territori. Più funzionale sarebbe migliorare queste strade, rispetto alla sopracitata metropolitana, tenendo anche

presente che esiste una stretta interconnessione tra mancanza di infrastrutture adeguate ed impoverimento demografico. E le zone interessate maggiormente da fenomeni legati all’emigrazione, soprattutto giovanile, sono in effetti quelle maggiormente interessate da assenza di adeguati collegamenti infrastrutturali. Migliore apparirebbe un ampio rafforzamento della rete stradale molisana per irrobustire i collegamenti tra i vari centri cittadini e fortificare,

così, il legame storico, paesaggistico e culturale tra centro e periferia. Salvo che la nostra regione cresca, nei prossimi mesi, ai livelli di Milano, Roma e Torino. In tal caso la metropolitana leggera sarà utile per trasportare, dal centro al nucleo industriale di Campobasso-Boiano e nei centri cittadini, centinaia di migliaia di lavoratori. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita


TAaglio lto

5 10 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’alternanza alla molisana, tra male e peggio Le uniche voci che si levano contro la giunta arrivano da sponde virtualmente amiche. Le opposizioni, invece, tacciono Leggi i comunicati stampa che arrivano in redazione e pensi: “Ci stanno davvero dando dentro le opposizioni in questa regione!”. Li scorri tutti, arrivi alla fine, leggi le firme in calce e capisci di non aver capito nulla. Mentre in Molise tutto lentamente va alla deriva, deperisce come una pianta cui non è mai stata data acqua, le opposizioni rappresentate in consiglio regionale tacciono, stordite dalla canicola e da un’ingiustificabile pigrizia. Intanto le uniche voci che si alzano contro l’inettitudine al potere arrivano dal sindacato; in special modo dalla sponda sinistra del sindacato. Tale e tanta è l’evidenza del fallimento di questa amministrazione che anche una forza sociale teoricamente “amica” di questa giunta non può fare a meno di puntare i piedi. Martedì scorso i lavoratori della GAM si sono visti costretti a bloccare i lavori del consiglio regio-

ISERNIA. La FIOM CGIL Molise ha chiesto in data 8 Luglio, tramite il Prefetto di Isernia, la convocazione di un incontro con il Presidente Frattura,la Direzione FCA di Termoli e la società Sata di Pozzilli, per trovare soluzioni a garanzia dell’occupazione e del rilancio industriale della SATA. Lo stabilimento SATA di Pozzilli, realizzato nel 1993, per clienti del centro – sud, produce prodotti per l’industria dell’auto,ed ha attualmente,come maggiore cliente,la FCA Italy di Termoli,per la produzione di volani motore e collettori per i motori 8 e 16 valvole, che probabilmente usciranno dalla produzione nel 2017, ma avranno un forte calo della produzione già nel 2016. Gli 80 lavoratori della SATA sono, a partire dal Gennaio 2014, in Contratto di Solidarietà, utilizzando i 36 mesi di CIGO

nale pur di continuare a sentirsi in lotta, ancora vivi. La CGIL Molise, soltanto qualche giorno fa, ha messo nero su bianco tutte le colpevoli mancanze della giunta in materia di sanità, soprattutto sulla sciagurata firma del

presidente Frattura ad un’intesa che sancisce 2,3 miliardi di tagli prossimi venturi. La Fiom, e facciamo un passo ancora a sinistra, si appella al prefetto di Isernia per la convocazione di un incontro che faccia luce sugli ottanta

posti di lavoro in ballo nella vertenza che riguarda la SATA di Pozzilli, visto che il morto (la giunta regionale), interrogato due volte (8 maggio e 22 giugno), non rispose. Una risposta, invece, l’ha avuta Corrado Di Niro, rappresentante dei costruttori edili molisani, dal consigliere Salvatore Ciocca. Una risposta piena di puerile livore ed inaccettabile sarcasmo. Come “personalmente verificato” (testuale, n.d.r.) dal consigliere, i soldi attesi da anni dalle imprese molisane sarebbero arrivati in qualche giorno (con tanto di ammorbanti quanto vani riferimenti burocratici a supporto), al Di Niro sarebbe bastata una telefonata piuttosto che sbraitare sui giornali. Ovviamente i soldi non sono arrivati ma questa è il tipo di risposta che merita chi lavora e non viene pagato da parte di chi amministra, evidentemente: bugie e sarcasmo. Se solo ci fosse uno

straccio di vera opposizione in consiglio regionale, in possesso di una vera delega di rappresentanza da parte di una fetta reale di popolazione molisana, a questo strazio probabilmente si potrebbe anche mettere fine. Con una mobilitazione generale, con vere manifestazioni di popolo, con battaglie istituzionali nei luoghi deputati. Certo non con sterili quanto fiacche comparsate a mezzo stampa. Ma invece tutto tace. Perché chi occupa i banchi dell’opposizione in consiglio non rappresenta che se stesso e l’orticello di voti che, negli anni, ha saputo coltivare; nient’altro. Non ha nessun ascendente sulla società civile, eccezion fatta per quella piccolissima parte di essa che di tanto in tanto gli rinnova voto e indennità di carica. L’alternanza, in questa regione, è tra male e peggio. Ed in mezzo ci siamo noi che c’illudiamo di scegliere.

“Unica vertenza risolta: quella del Pd” Duro il giudizio della Fiom Cgil sulla Giunta regionale che non ha trovato risposte a nessuna crisi aziendale

e CIGS dell’attuale quinquennio mobile. La società ha dichiarato un esubero di 44 Lavoratori. La FIOM ritiene che si tratti di una vertenza delicata, da non procrastinare all’in-

di Roberto Ruta L’approvazione da parte del Senato della legge sull’agricoltura sociale, è motivo di grande soddisfazione per un testo equilibrato e innovativo che definisce con chiarezza questo settore importante per la nuova economia civile e ne indica prospettive e possibili sviluppi. Potrà essere uno strumento straordinario per far crescere sviluppo economico e insieme coesione sociale anche nelle aree rurali del nostro Paese, mettendo a frutto le esperienze esistenti e cogliendo le opportunità di finanziamento che l’Europa offre. Il nostro intento è quello di valorizzare le imprese agricole anche come strumenti per la coesione e la solidarietà sociale, dando loro la possibilità di operare nella costruzione del welfare comunitario, dalla riabilitazione e il recupero di soggetti svantaggiati fino all’inserimento lavorativo o la didattica. Nello specifico, il testo approvato, definisce l’agricoltura sociale quale attività eserci-

terno dell’area di crisi, ma da affrontare con urgenza, vista la disponibilità della SATA ad incontrare le Istituzioni Regionali, e visti gli sviluppi produttivi della FCA di Ter-

moli. Per questo ha inviato due richieste di incontro al Presidente Frattura e agli Assessori al Lavoro e alle Attività Produttive,la prima in data 8 Maggio 2015, e la seconda in data 22 Giugno, al fine di trovare le soluzioni alla crisi aziendale della SATA. “Non avendo ricevuto, ad oggi, alcun riscontro alle richieste inoltrate, la FIOM ha preso atto del fatto che l’unica vertenza per la quale la Giunta Regionale si è attivata ed ha trovato una soluzione soddisfacente, è quella riguardante l’attuale Segretaria Regionale del PD. Ha ritenuto, perciò, di chiedere la convocazione dell’incontro al Prefetto di Isernia, sapendolo sensibile alle sofferenze aziendali, come ha

Agricoltura sociale, economia civile tata dagli imprenditori agricoli e dalle cooperative sociali, diretta appunto a realizzare l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e di lavoratori svantaggiati, di persone svantaggiate, e di minori inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale, a fornire prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali, nonché prestazioni e servizi di supporto a terapie mediche, psicologiche e riabilitative e progetti per l’educazione ambientale ed alimentare attraverso l’organizzazione di fattorie sociali. Inoltre, le attività di agricoltura sociale possono essere svolte in associazione con le cooperative, le imprese sociali, le associazioni di promozione sociale, con organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati. Infine, ove previsto dalla normativa

di settore, è prevista la collaborazione con i servizi socio-sanitari. Gli enti pubblici competenti, nel quadro della programmazione delle proprie funzioni in materia di attività agricole e sociali, promuovono politiche integrate tra imprese, produttori agricoli e istituzioni locali al fine di favorire lo sviluppo dell’agricoltura sociale. Il testo approvato prevede anche che i fabbricati rurali, già esistenti nel fondo, destinati all’esercizio delle attività di agricoltura sociale mantengono il riconoscimento del requisito della ruralità, a tutti gli effetti. Le regioni e le province autonome possono inoltre promuovere il recupero del patrimonio edilizio esistente ai fini dell’utilizzo per le finalità di agricoltura sociale, nel rispetto delle caratteristiche tipologiche, architettoniche e paesaggistico-ambientali dei luoghi. Nel testo sono specificati gli interventi di sostegno all’agricol-

recentemente dimostrato con il suo interessamento a favore dei crediti che l’IRCS Neuromed di Pozzilli vanta da parte della Regione Molise. La vertenza SATA , che si colloca all’interno di un’area gravemente penalizzata dalla crisi, può essere assunta ad emblema dei danni che l’assenza di una seria Programmazione Industriale da parte dell’Ente Regione provoca ai territori. Una programmazione volta alla ripresa e allo sviluppo presuppone un’attenta conoscenza della realtà industriale attuale e il censimento delle realtà produttive ancora operanti, anche al fine di attuare le possibili sinergie per la ripresa e per lo sviluppo di nuovo indotto”.

tura sociale con una serie di misure specifiche: le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche ed ospedaliere possono prevedere, nelle gare concernenti i servizi di fornitura, criteri di priorità per l’inserimento di prodotti agroalimentari provenienti dagli operatori dell’agricoltura sociale; i comuni definiscono modalità di valorizzazione dei prodotti nelle aree pubbliche destinate al commercio; sono previsti criteri di priorità per l’insediamento e lo sviluppo di attività di agricoltura sociale nell’ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni demaniali agricoli, anche utilizzando i beni e i terreni confiscati alla mafia; gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione a titolo gratuito i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata anche agli operatori dell’agricoltura sociale.


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Campobasso

10 luglio 2015

Nuovi parcheggi a pagamento illegittimi denunciati dal consigliere “vedetta” Michele Ambrosio

Strisce blu in sostituzione dei divieti di sosta e delle corsie riservate agli autobus di città L’attuale gestore si porta dietro un debito di diverse centinaia di migliaia di euro nei confronti dell’amministrazione comunale che tollera e chiude entrambi gli occhi mentre sarebbe motivo -“ipso facto” - per interrompere il rapporto contrattuale I parcheggi a pagamento a Campobasso hanno avuto un’origine illegittima per il mancato rispetto del Codice della Strada e per cinque anni, in fase sperimentale, assegnati senza una procedura di evidenza pubblica all’Automobile Club. Quindi sono passati di mano in mano a diversi gestori, fino a quello attuale che si porta dietro un debito di diverse centinaia di migliaia di euro nei confronti dell’amministrazione comunale che tollera e chiude entrambi gli occhi, mentre sarebbe motivo - “ipso facto” - per interrompere il rapporto contrattuale. Origine illegittima che, fatta passare in cavalleria, si perpetua , anzi s’aggrava con altre decisioni che contrastano con il Codice della Strada e con la regola elementare del buonsenso amministrativo. Anche ciò sa-

rebbe passato inosservato al controllo interno di Palazzo san Giorgio e al cittadino utente, se ancora una volta non fosse stato il consigliere “vedetta” , Michele Ambrosio dell’Udc, a metterli in discussione, a farne motivo di circostanziate interpellanze al sindaco Battista e alle strutture municipali che lo assecondano. Purtroppo, le meritevoli iniziative di Ambrosio fintanto non escono dall’ambito amministrativo comunale, e non vanno sui tavoli giusti e solerti degli organi inquirenti e di controllo, sono destinate ad essere effimere. A restare, ovvero, un esempio di accortezza, di solerzia, di impegno personale offerto all’opinione pubblica perché si renda conto di ciò che distingue i consiglieri comunali che fanno il loro mestiere dai consiglieri che il loro mestiere lo ce-

dono agli opportunismi e alla chiacchiere demagogiche con cui si professano, niente di più. Perché infatti, sebbene circostanziate, le interpellanze rimangono impigliate nella inestricabile rete della burocrazia e sommerse dai sofismi concettuali di chi amministra, per evitare contenziosi. La resa di questo stato di fatto è tutta raccolta negli abusi, nella mancanza di applicazione delle regole, nella tolleranza, nella giustificazione fine a se stessa di ogni sorta di porcheria. Per cui diventa possibile e logico installare parcheggi a pagamento (ignorando anche le recenti sentenze che hanno ribadito che ad aree di sosta a pagamento debba corrispondenza uguale area di sosta libera) su strade dove prima, per motivi di circolazione e ragioni di sicurezza, vigevano addirittura di-

vieti di sosta e, per via Ugo Petrella, anche sulla corsia riservata agli autobus di città. “Questa originale soluzione - ha affermato il consigliere Ambrosio -, di cui pare manchino le ordinanze che autorizzino i lavori e la sosta, si scontra con le regole del Codice della Strada, che sovviene alla latitanza del buon senso, andando a compromettere la circolazione e la sicurezza di veicoli e degli automobilisti”. Si diceva del Codice della Strada. La realizzazione dei parcheggi a pagamento di cui abbiamo fatto cenno, segna la riduzione della larghezza della corsia di marcia che, Codice alla mano, deve essere di almeno 2,75 metri ognuna, elevata ad almeno 3,50 metri qualora vi transitino mezzi pubblici, come nel caso di via Ugo Petrella. A completare l’opera delle illegittimità e

delle incongruenze, Ambrosio ha segnalato problemi di “incompatibilità” dei parcheggi a pagamento lungo la via che porta allo scalo ferroviario (anche questa strada , come Via Petrella, non era prevista nella perimetrazione di cui alla delibera consiliare istitutiva delle soste blu), impropriamente classificata a doppio senso di marcia, tenuto conto che la sua larghezza è di soli 4,50 metri in luogo dei 5,50 metri canonici: un metro in meno che di fatto impedisce il regolare doppio flusso veicolare e compromette la sicurezza nella circolazione. Lo si vada a dire al comandante ombra dei Vigili urbani, al dirigente responsabile, e agli amministratori. Noi al cittadino utente che paga le tasse glielo abbiamo detto. Dardo

Campobasso rivoluziona i trasporti con i centri limitrofi di Lello Bucci La giunta comunale di Campobasso ha adottato una importante delibera in materia di trasporto pubblico urbano. In sostanza ha confermato la disponibilità del Comune a coordinare tutte le azioni necessarie per addivenire al servizio di collegamento dei paesi limitrofi interessati con il capoluogo di Regione alle condizioni che si verranno a definire con la Regione Molise nell’ambito della riorganizzazione del servizio del trasporto pubblico locale nell’ambito territoriale. Come già precisato in altre occasioni, i Comuni che hanno aderito a tale progetto con un proprio atto amministrativo sono : Campodipietra, Ferrazzano , Matrice, Mirabello, Montagano, Oratino, Ripalimosani, S. Giovanni in Galdo e Toro. La delibera della Giunta comunale verrà trasmessa alla Regione la quale, avrà il compito di indire una conferenza di ser-

vizi e concordare gli ulteriori adempimenti per giungere in breve tempo all’adozione , il tutto in applicazione della legge regionale n. 9 del 4 maggio 2015 (Legge di stabilità Regionale 2015) e specificatamente all’art. 7, comma 3 stante il quale la Giunta Regionale, approva ai sensi della Legge Regionale 24 marzo 2000,n.19, la nuova rete dei trasporti urbani dei Comuni aggregati). Successivamente si lavorerà all’adozione ed alla pubblicazione del bando di affidamento del trasporto pubblico. Da evidenziare altresì che il Comune di Campobasso, unitamente ai comuni coinvolti , ha come obiettivo l’effettivo miglioramento del servizio per le collettività locali interessate assicurando il concreto raggiungimento di una integrazione sociale delle collettività locali confinanti e di prossimità al

capoluogo di Regione e nel contempo un implementazione della qualità del servizio con ripercussioni positive anche sui parametri socio – economici della collettività campobassana. In conclusione, la pianificazione strategica dell’amministrazione e le linee di governo del Sindaco, vanno decisamente nel senso di favorire tutte le strategie per rendere la città più vivibile e funzionale sia per i residenti e sia per coloro che si recano quotidianamente nel capoluogo. E’ da ribadire con forza quindi che è di primaria importanza il decongestionamento del centro cittadino in vista del miglioramento dello stile di vita in città. Un servizio di trasporto pubblico moderno, efficiente ed integrato con le comunità prossime alla citta è il corollario di tali obiettivi.

Primo evento del comitato Trivisonno A San Giovanni in Galdo domani e domenica “I segreti del Morrutto” CAMPOBASSO. Un munifico amministratore che verrà eletto Papa, un colto frate dal passato rivoluzionario, un pittore che realizza un dipinto in cui “c’è tutta la nostra religione”. Sono solo alcune delle vicende che hanno segnato la millenaria storia del piccolo centro molisano di San Giovanni in Galdo e che sarà possibile scoprire percorrendo le strade del centro storico a ridosso delle antiche mura medievali, sabato 11 e domenica 12 luglio con partenza delle visite guidate alle ore 18.30 da Piazza Municipio a San Giovanni in Galdo. Per info si può anche contattare tele-

fonicamente il seguente numero: 347/4832682. L’evento “I segreti del Morrutto”, promosso dal Comune di San Giovanni in Galdo e dall’Associazione “Amici del Morrutto” nell’ambito della Rassegna “Jazz in campo” - XI edizione, è organizzato dal Comitato ”Trivisonno 2015”, in collaborazione con l’Associazione Guide Turistiche del Molise. Tale iniziativa rientra nel programma di visite guidate “Visitando 2015”, dedicate alla scoperta delle opere d’arte di Amedeo Trivisonno, e ideate dal Comitato per ricordare l’artista a

vent’anni dalla sua scomparsa ma anche per provare a realizzare tutti insieme un piccolo grande sogno: restaurare l’opera “Gli Evangelisti”, realizzati nel 1937 da Amedeo Trivisonno, nella volta della cappella dedicata all’Addolorata della chiesa di Santa Maria della Croce di Campobasso. Tutti gli eventi del Comitato Trivisonno 2015 sono gratuiti ma sono una buona occasione per offrire un proprio contributo anche minimo al progetto, visto che ognuno può partecipare alla raccolta con una piccola sottoscrizione. Per finanziare il re-

stauro è altresì possibile effettuare un bonifico sul conto corrente bancario dell’AGTM, delegata dal Comitato Trivisono 2015 alla gestione della raccolta fondi, presso Unicredit di Campobasso intestato a: Associazione Guide Turistiche del Molise. Codice IBAN: IT 91 O 02008 03807 000401193639. Come causale basta scrivere: “Raccolta fondi per restauro Comitato Trivisonno 2015”. Possibile anche effettuare una donazione direttamente presso la sede della Bibliomediateca Comunale di Campobasso in via Alfieri.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

10 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

La fortuna di rientrare nella sfera d’influenza del presidente della giunta regionale

Del Piano strategico territoriale si sono salvati la Metropolitana leggera e Massimo Pillarella Dinanzi alla dilapidazione di risorse finanziarie pubbliche, all’indebito arricchimento di professionisti e società di progettazione, al dissolvimento di programmi ed impegni istituzionali non si dovrebbe rimanere inerti C’è stato un tavolo istituzionale intorno al quale sono stati seduti l’allora sindaco di Campobasso, Di Fabio, i rappresentanti della Proger Spa, la società che ha redatto il progetto preliminare della Metropolitana leggera (urbana e extraurbana) sulla tratta ferroviaria Matrice-Campobasso-Boiano; i rappresentanti della società Proma incaricata di redigere il master plan delle aree d’ingresso alla città e dell’area edilizia corrispondente all’ex campo sportivo Romagnoli indicata ad accogliere la nuova sede della Regione Molise; i rappresentanti della Società di Trasformazione Urbana (Stu) incaricata di elaborare la sistemazione edilizia ed urbanistica della fascia compresa tra Via S. Antonio Abate e Via Garibaldi, e il rappresentante della Regione Molise, Massimo Pillarella, incaricato di coordinare i progetti e gli interventi contenuti nell’Accordo di

programma quadro sottoscritto dalla Regione Molise e dal Comune di Campobasso con l’obiettivo di migliorare la viabilità, l’ambiente, e la funzionalità della città per una diversa qualità della vita. Intorno a quel tavolo si discuteva il Piano strategico territoriale. Chi era seduto intorno a quel tavolo non vi era a titolo gratuito. Aveva precisi e diretti interessi da difendere. Dei rappresentanti di quegli interessi sono rimasti in piedi, sono vegeti, e guardano avanti solo quelli della Proger e Massimo Pillarella: società ben conosciuta dal presidente della giunta regionale e tecnico a lui molto prossimo. Gli altri sono usciti dalla scena, sono andati a rimpolpare l’elenco delle cose che potevano essere e non sono state. Avremo invece la Metropolitana leggera, sulla cui utilità in termini di stretta convenienza economica non si hanno ancora notizie, e un diri-

gente regionale in costante ascesa che dalla poltrona dirigenziale regionale ha allungato i tentacoli in tutte le direzioni (tecniche e amministrative) in cui ci sono risorse finanziarie da spendere, tra cui la programmazione dei fondi europei per il settennio 2014/2020. In questo andirivieni di iniziative, di Tavoli, di Piani territoriali, l’opinione pubblica molisana è stata sempre tenuta fuori, considerata un’astrazione e come tale destinata ad essere estranea da ogni forma di controllo sulla spesa pubblica che pure, per destinazione, gli apparterrebbe di diritto. Tagliata fuori, in quanto gli organi istituzionali e coloro che in essi la rappresentano, sebbene tenuti a rendere note le vicende amministrative (i Tavoli di lavoro, i Piani territoriali, i progetti assegnati, pagati, e non portati a termine), si guardano bene dal farlo. Vistosa omissione, figlia della prossimità

politica, amministrativa, professionale, ordinamentale che, combinandosi, riesce a coprire e a giustificare ogni cosa. La collettività, inerte, assiste alla dilapidazione delle risorse pubbliche, all’indebito arricchimento di professionisti e società di progettazione, al dissolvimento di programmi ed impegni istituzionali. Volta pagina con assoluta disinvoltura; butta alle spalle tutto e, con assoluta nonchalance, guarda a nuove e improbabili iniziative, a progetti, a incarichi e a finanziamenti che gli vengono fatti passare sotto il naso. Un gioco che molti, nella loro irresponsabilità, ritengono finanche divertente, ma nella sostanza equivale al progressivo impoverimento socio-economico e culturale del Molise e dei molisani. Dardo

Una visita a Porta San Leonardo L’Associazione Centro storico la riscopre attraverso il sotterraneo di una boutique navina mentre rimane ancora visibile, incastonata nel muro e parzialmente nascosta dalla grondaia, la “mezzacanna” unità di misura della dogana che operava i controlli proprio davanti la Porta di San Leonardo. Nei giorni scorsi, armati di torce, scala e macchina fotografica, ci siamo calati attraverso una botola, nella pancia della torre. L’impatto è stato emozionante e abbiamo provveduto a scattare diverse foto per documentarne l’unicità del luogo e farlo conoscere ai campobassani. La struttura circolare è tutta in pietra lavorata ed esiste un passaggio che conduce ad altra stanza, anch’essa rotonda. Purtroppo cumuli di detriti non hanno permesso di poter osservare la pavimentazione e per questo nei prossimi giorni torneremo meglio attrezzati. Per il momento siamo ben felici di portare alla luce un altro tassello della cinta muraria e della storia millenaria della città”.

CAMPOBASSO. Una visita alla torre di Porta San Leonardo, organizzata dall’Associazione Centro Storico Campobasso, che ha generato entusiasmo e soddisfazione nei partecipanti: “Grazie alla disponibilità delle esercenti della boutique Immagine, in via Cannavina, siamo riusciti ad esplorare le fondamenta della torre che affiancava la Porta di San Leonardo, ingresso principale della Campobasso medioevale. La Porta, costruita nella seconda metà del ‘400, fu rifatta nel 1725, ma andò purtroppo distrutta nel 1834. Ancora oggi nell’atrio del palazzo comunale sono conservati due stemmi in pietra che probabilmente una volta facevano parte della Porta San Leonardo: uno è lo stemma della città (con le sei torri, che indicano le sei porte del borgo), l’altro, uno scudo crociato con quattro rose, simbolo del casato dei Monforte. I resti della costruzione furono inglobati dalle abitazioni di via Can-

Equitalia, si potrà pagare anche nei punti Sisal I contribuenti potranno saldare le cartelle esattoriali presso i canali di pagamento CAMPOBASSO. Dopo il pagamento delle cartelle, da oggi i contribuenti potranno saldare nei punti vendita Lottomatica e Sisal anche altri atti esattoriali, come per esempio bollettini del piano di rateizzazione, avvisi di intimazione e solleciti di pagamento. Per fruire di questa possibilità basta semplicemente consegnare in ricevitoria il bollettino Rav che Equitalia allega ai documenti. Reti amiche. Già dal 2013, grazie al Protocollo d’Intesa sottoscritto tra Equitalia e le due reti di ricevitorie nell’ambito del progetto “Reti Amiche”, i contribuenti possono saldare i bol-

lettini di pagamento Rav allegati alle cartelle, sia entro i 60 giorni dalla data di notifica, sia oltre la scadenza in quanto l’importo viene aggiornato automaticamente con le somme aggiuntive previste dalla legge. Per trovare i punti vendita LIS Paga di Lottomatica abilitati al servizio e/o il punto SisalPay più vicino a casa è possibile consultare, rispettivamente, il sito www.lottomaticaservizi.it e www.sisalpay.it. Tutti i canali di pagamento. Le reti di Sisal e Lottomatica si aggiungono agli altri canali di pagamento attivati da Equitalia in alternativa ai propri sportelli, ovvero le filiali bancarie, gli uf-

fici postali e i tabaccai convenzionati con banca ITB. Inoltre sono state abilitate anche modalità telematiche di pagamento, sempre con opzione di aggiornamento degli importi, quali la piattaforma integrata dei pagamenti Equitalia, a cui si può accedere cliccando sulla voce “Paga online” del sitowww.gruppoequitalia.it o entrando nella propria Area riservata, oppure l’home banking del proprio istituto di credito se consorziato a CBI e aderente al servizio CBILL . Tutte le specifiche sui canali di pagamento attivi sono indicate alla pagina “Come e dove pagare” del sito www.gruppoequitalia.it



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

10 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Droga, furti ed altri reati, una persona arrestata Operazione dei Carabinieri. Sottoposte a sequestro piante di “marijuana ISERNIA. Nell’ambito di una serie di attività che hanno visto impegnati i Carabinieri in varie zone sensibili del territorio della provincia di Isernia, una persona è stata arrestata e quattro denunciate all’Autorità Giudiziaria, mentre sono stati operati anche numerosi sequestri, tra i quali alcune piante di marijuana coltivate illegalmente. Ad Isernia, i militari del Nucleo Investigativo, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di un 40enne del posto, già finito tempo fa nella rete dei militari dello stesso reparto, a seguito di un’operazione antidroga coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia, che portò a

smantellare una gang criminale locale dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e crack che, oltre a fornire acquirenti di Isernia, forniva anche giovani studenti provenienti da zone limitrofe dell’alto casertano. A Colli al Volturno, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 44enne del posto, in quanto nei pressi della sua abitazione aveva allestito una piccola piantagione di “marijuana”. Le piante alte circa mezzo metro sono state sottoposte a sequestro unitamente a un discreto quantitativo di semi di canapa indiana, che sarebbero serviti per una ulteriore coltivazione. Il 44enne

dovrà rispondere di produzione illegale di sostanze stupefacenti, mentre le indagini proseguono per accertare a chi fosse destinato il “prezioso raccolto”, che una volta immesso sul mercato locale dello spaccio, avrebbe fruttato svariate migliaia di euro. A Montaquila, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 45enne di Capriati a Volturno, in provincia di Caserta, con a carico numerosi reati che vanno dalla ricettazione al furto in abitazione, dal porto illegale di armi alla truffa, dall’evasione alla guida in stato di ebrezza. L’uomo è stato sorpreso alla guida di un’autovettura, nonostante a seguito dei pre-

detti reati fosse stato emesso nei suoi confronti un provvedimento di sospensione della patente di guida. Il veicolo è finito sotto sequestro. Infine a Cantalupo nel Sannio, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 27enne del posto, perché sorpreso alla guida della propria autovettura completamente ubriaco, mettendo così in gravissimo pericolo la propria incolumità e quella degli altri utenti della strada. Dagli accertamenti esperiti mediante l’apparato etilometro in dotazione alla pattuglie dell’Arma, è risultato che il tasso alcolemico superava di oltre quattro volte il limite previsto dall’attuale normativa. Nei confronti del gio-

vane, oltre alla denuncia per guida in stato di ebrezza alcolica, è scattato anche il sequestro del veicolo e il ritiro della patente di guida. Infine a Bagnoli del Trigno, i militari della locale Stazione, hanno deferito un 24enne di Acerra, nel napoletano, che aveva messo in commercio senza alcuna autorizzazione amministrativa prodotti ortofrutticoli e altri alimenti, tenuti tra l’altro in pessime condizioni igienico-sanitarie. La merce è finita sotto sequestro. Con l’inoltrarsi della stagione estiva i controlli dei Carabinieri saranno ulteriormente intensificati per garantire adeguati livelli di sicurezza e tranquillità a cittadini e vacanzieri.

Il territorio al setaccio della Polizia Una serie di controlli sono stati effettuati anche sulle attività commerciali ISERNIA. Continua l’attività di prevenzione e controllo straordinario disposta dal Questore di Isernia, Dr. Vincenzo Vuono, anche in considerazione dell’esodo di molti residenti per le vacanze estive. Negli ultimi quattro giorni sono stati implementati i controlli da parte delle Volanti, in particolar modo nel centro cittadino, che hanno permesso di identificare oltre 340 persone, alcune con precedenti penali e pregiudizi di polizia, e di controllare più di 230 veicoli. Nel corso di tale attività, inoltre, sono state contestate 40

violazioni al Codice della Strada e ritirati 6 documenti di circolazione. Nella giornata di ieri 8 luglio, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, unitamente a personale della Polizia Municipale di Isernia, ha effettuato controlli mirati ad alcuni esercizi pubblici e commerciali del centro cittadino. Tale attività ha permesso di rilevare irregolarità di carattere amministrativo per le quali sono state elevate le sanzioni previste dalla legge. Infine, la locale Sezione di Polizia Postale, a conclusione di indagini

avviate a seguito della presentazione di denuncia da parte di alcuni cittadini, ha deferito alla Autorità Giudiziaria, per il reato di truffa, due persone, T.L., italiano di anni 43, e L.L., di anni 40, i quali, dopo aver messo in vendita, rispettivamente un televisore led ed un mini i-pad, su due noti sito web di e-commerce ed aver ricevuto il pattuito corrispettivo dalle vittime del raggiro, con la consueta modalità di ricarica della sua poste pay, non consegnavano la merce e si rendevano irreperibili.

A Capracotta il Museo sartoriale Sarà inaugurato domani sera da un’idea di Sebastiano Di Rienzo CAPRACOTTA. Fine settimana delle grandi occasioni a Capracotta. Un appuntamento molto importante, da non perdere, che vedrà l’inaugurazione del “Museo d’Arte Sartoriale S.E.B.A. di Capracotta”. Un’idea di Sebastiano Di Rienzo che ha voluto allestire nella nostra Capracotta un Museo, unico in Italia, dove saranno esposti un centinaio di abiti facenti parte della sua immensa collezione che ne conta circa settecento, tutti abiti che saranno esposti a rotazione nella sala Museo. Con la realizzazione del Museo Sebastiano Di Rienzo ha voluto arricchire il Molise con una struttura innovativa, immaginata per far cono-

scere produzione, tecniche, materia e magistero di un atelier. E’ una esposizione di bellezza, ma allo stesso tempo è un laboratorio ove si può riscontrare la continuità, nella creazione contemporanea, di una antica tradizione che proprio nell’altissimo Molise ha trovato per secoli la materia prima. Capracotta è stata terra di transumanza lungo l‘erbal fiume silente, la via della lana. Un museo di storia che guarda al passato, come esempio per il futuro. Con questa iniziativa Sebastiano Di Rienzo ha voluto trasmettere un messaggio ben preciso sull’importanza dell’alto artigianato, affascinante bagaglio culturale italiano. Il “Museo dell’Arte

Sartoriale S.E.B.A. di Capracotta” è un omaggio di Sebastiano Di Rienzo, Maestro Sarto, al suo paese di nascita, al popolo figlio dei valorosi Sanniti Pentri, ma è anche un omaggio all‘intero territorio regionale, che potrà vantare un Museo unico in Italia. “E’ il risultato di una vita dedicata all’Alta Sartoria, frutto di una brillante carriera che attualmente vede Sebastiano Di Rienzo ricoprire la carica di Presidente della Accademia Italiana dei Sartori – è il commento del Sindaco di Capracotta Antonio Monaco, – rivolgiamo al nostro Maestro Sartore un sentito ringraziamento per aver voluto porre la nostra località al-

l’attenzione dell’Alta Moda Sartoriale Italiana” Il programma di domani prevede, a partire dalle ore 17,00, un incontro nella sala Polifunzionale dell’Edificio Scolastico di Capracotta, in Via Nicola Falconi, con i saluti del Sindaco di Capracotta Antonio Monaco, del Presidente della Camera di Commercio di Isernia Pasqualino Piersimoni e del Presidente della Fondazione Banco di Napoli Daniele Marrama. Nel corso dell’incontro verrà presentato al pubblico il volume “Sogni Cuciti a mano” catalogo della mostra edito dalla De Luca Editori d’Arte con il patrocinio del Parlamento Eu-

ropeo, il Word Federation Master of Taylors, l’Accademia Italiana dei Sartori e con la collaborazione della Camera di Commercio di Isernia, del Comune di Capracotta e della Fondazione Istituto Banco di Napoli. Interverranno Adriano La Regina, Presidente dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, Stefano Dominella, Presidente Gattinoni, Maria Stella Rossi, scrittrice e giornalista, concluderà il Maestro Sartore Sebastiano Di Rienzo, ideatore del Museo. Alle ore 18,00 in Via Risorgimento 74, ci sarà l’inaugurazione del “Museo d’Arte Sartoriale S.E.B.A. di Capracotta”

La Camera di Commercio di Isernia lancia il marchio “I GUSTI DELL’ALTO MOLISE” Il marchio “I Gusti dell’Alto Molise” con il quale la Camera di Commercio di Isernia intende valorizzare le produzioni della filiera corta del settore lattiero-caseario del territorio altomolisano, è stato riconosciuto ufficialmente dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tale marchio di sostenibilità ambientale è stato elaborato lo scorso anno all’interno del progetto “La green economy tra ambiente, sviluppo e innovazione” coordinato e gestito dall’Azienda Speciale SEI in tutta la sua interezza.

Per l’ente camerale il marchio “I Gusti dell’Alto Molise” rappresenta uno strumento di comunicazione in grado di trasmettere un messaggio forte di garanzia, qualità, identificazione con il territorioinnovazione, comportamenti delle imprese corretti da un punto di vista ambientale sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale. Il riconoscimento formale del nostro marchio da parte del Ministero dello Sviluppo Economico - sottolinea il Presidente Piersimoni - ci dà ancor di più lo stimolo a puntare su alcuni

prodotti del nostro territorio, caratterizzati da un’alta qualità e tipicità che possono rappresentare al meglio l’immagine della nostra terra. Tutte le imprese del settore, la cui sede è all’interno del territorio dell’Alto Molise, interessate alla concessione del marchio, le cui caratteristiche corrispondono ai requisiti richiesti dal regolamento (pubblicato sul sito istituzionale www.camcomisernia.net), possono richiederne l’uso alla CCIAA di Isernia.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

10 luglio 2015

“Non pagheremo la Tasi” I residenti di Colle della Torre di Termoli lamentano i disservizi nella zona TERMOLI. Nuova grana per l’amministrazione Sbrocca a Termoli e il quartiere residenziale a Nord della città ‘Colle della Torre’ si conferma più croce che delizia, sia per i residenti che per gli amministratori. “Contestiamo la

scelta operata dalla giunta e dalla dirigenza ai Lavori pubblici di mettere in sicurezza la strategica via Manzoni attraverso delle toppe d’asfalto che non potranno certo risolvere il problema. Lo contestiamo a tal punto che siamo

disposti a scioperare come contribuenti”, questa una delle testimonianze raccolte tra le decine di proprietari di immobili anche di pregio, quasi tutte ville singole, che affacciano su quell’arteria.

“E’ vero che il Comune ha preso in carico la strada dal Consorzio di bonifica da più di un anno, ma e anche vero che con l’amministrazione Di Brino erano stati stanziati 800mila euro per fare un primo tratto e i lavori dovevano essere

già partiti e ultimati”. Per questi motivi una cinquantina di famiglie si sono rivolte a un legale bloccando i pagamenti della Tasi. “Come cittadini siamo indignati e pagheremo la Tasi quando le strade di Prg saranno

Bruciano le stoppie e il fuoco divora la stalla A Santa Croce di Magliano diversi gli animali morti nell’incendio. In polvere il deposito cereali SANTA CROCE DI MAGLIANO. Vigili del Fuoco impegnati per ore nelle campagne di Santa Croce di Magliano dove un incendio ha distrutto un allevamento e un deposito di cereali. Nel rogo sono morti anche alcuni cavalli, vitelli e altri animali; i proprietari sono riusciti a salvarne altri durante le operazioni che hanno impegnato le squadre del distaccamento del paese e di Campobasso. Bruciate diverse baracche e le

rimesse di fieno e altri materiali. Pesanti i danni per la famiglia che si occupa della rimessa e che ora ha subito un duro colpo per l’accaduto. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Larino. Sono in corso gli accertamenti sulle cause del rogo che, da una prima ricostruzione, potrebbe essere partito da alcune stoppie alimentate dal forte vento.

Fermo pesca dal 16 agosto Passa la proposta formulata dalle marinerie del Medio adriatico TERMOLI. Le ragioni dell’unitarietà delle marinerie che credono fermamente nel progetto del distretto ‘Medio Adriatico’ alla base della nuova richiesta sulla data di partenza del fermo pesca che coinvolge Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. Ad annunciare l’iniziativa che mira ad anticipare la sospensione dell’attività di pesca produttiva al 16 agosto nei compartimenti marittimi di riferimento è stata l’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale per il settore Pesca e Acquacoltura del Partito democratico. “A seguito di una mia indicazione formulata sulle istanze delle marinerie di Marche, Abruzzo, Puglia e di una parte del Molise, flottiglie che vedono con grande interesse la for-

mazione del distretto del Medio Adriatico e che stanno provando ad autodeterminarsi, è stato chiesto al governo di anticipare la data al 16 agosto, modificando l’impianto del decreto ministeriale alla firma del sottosegretario al Mipaaf Giuseppe Castiglione – riferisce l’onorevole Venittelli - in questo modo coloro che erano favorevoli alla sospensione delle attività di pesca al 23 agosto, sono andati incontro alle esigenze della marineria marchigiana e pescarese, nell’ottica di una sana consapevolezza: che solo in questo modo il distretto della pesca può partire con il piede giusto e rappresentare al meglio e tutelare gli interessi dell’intera categoria armatoriale”.

43° concorso nazionale Premio Douja d’Or: premiati due vini molisani Campobasso, 9 luglio 2015 Anche quest’anno, in uno degli appuntamenti di maggior prestigio a livello nazionale, il “ 43°concorso Premio Douja d’Or” è stata confermata la crescita qualitativa dei vini molisani. L’importante riconoscimento è andato ai due vini di Cantine Borgo di Colloredo - Campomarino(CB) : -Biferno Rosso Riserva 2008 Gironia -Molise Falanghina 2014 “L’assegnazione dei premi è un motivo di grande orgoglio per l’economia molisana - ha affermato il Presidente della Camera di Commercio di Campobasso, Paolo Spina – e rappresenta un riconoscimento importante anche

per il sistema camerale che da anni opera al fianco delle imprese per lo sviluppo del territorio. Un plauso va agli imprenditori Enrico e Pasquale Di Giulio che hanno dimostrato di saper produrre vini unici e di altissimo livello, frutto sicuramente di una combinazione di competenze, professionalità e attaccamento alle tradizioni. Gli imprenditori hanno saputo migliorarsi con gli anni continuando ad investire ma anche ad innovare, valorizzando le proprie produzioni vitivinicole, anche attraverso la partecipazione ad eventi nazionali come il premio Douja d’Or che consente di far conoscere la nostra regione ed i suoi prodotti ad un target di operatori e consumatori di alto profilo”. Il Presidente Paolo Spina


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

10 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

San Timoteo, pronto soccorso al collasso Con l’arrivo dell’estate va in tilt la struttura d’urgenza dell’ospedale di Termoli TERMOLI. Con l’arrivo dell’estate giunge repentina l’emergenza al San Timoteo. Una emergenza “doppia” per certi versi perché presso il nosocomio cittadino si è già alle prese col picco di domanda proveniente dall’utenza turistica e con esso è contestualmente giunta l’estrema difficoltà con il Pronto soccorso quasi al collasso a causa anche delle conseguenze dell’ondata di calco micidiale

degli ultimi giorni. Ma non solo. I colpi di calore a Termoli per diversi anziani ci sono stati e questi ultimi hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici del nosocomio di viale San Francesco. Le elevate temperature della giornata di ieri che, alle 14, hanno raggiunto i 40 gradi, hanno creato disagi agli ultraottantenni, trasferiti in ospedale. I medici, con il San Timoteo già pieno di de-

genti e senza più posti letto, sono dovuti ricorrere alla barelle per poter trattare i pazienti numerosi causa della mancanza di posti letto. “Siamo pieni, non abbiamo più posti e, con l’afflusso continuo di gente – hanno dichiarato alcuni operatori – non sappiamo più dove posizionarli. Per l’estate bisogna pensare ad aumentare letti e personale perché così è difficile andare

avanti”. Scenari futuribili, ma non realizzabili visto il diktat sul rientro dal deficit sanitario in Molise, ma l’emergenza come detto è stata duplice, poiché decine sono state le persone colpite da un virus intestinale, anomalo per la stagione estiva. In diversi hanno dovuto ricorrere alle cure mediche e più di qualcuno è stato ricoverato sempre al San Timoteo.

Marcantonio nuovo segretario Pd Subentra alla dimissionaria Ferrara nella guida della federazione basso molisana GUGLIONESI. Dopo le dimissioni di Giuliana Ferrara l’assemblea del Pd del Basso Molise ha scelto Pasquale Marcantonio quale nuovo segretario di Federazione. L’assemblea si è riunita ieri pomeriggio a Gu-

glionesi e dopo una partecipata e costruttiva discussione è stato eletto segretario, all’unnimità, Pasquale Marcantonio. Parole di ringraziamento e di stima, da parte del nuovo segretario, sono state rivolte a Giu-

liana Ferrara per il lavoro svolto poi, all’attenzione dell’assemblea, sono stati illustrati i punti programmatici alla base del mandato ricevuto: lavoro, Cosib, ambiente, forum degli amministratori, solo per citarne alcuni.

Dai circoli riparte il lavoro della federazione nel segno della unita’ e condivisione per un Pd più forte.

“No Triv, finalmente qualcosa si muove” I Comitati plaudono all’iniziativa dell’incontro presso l’Episcopio a Termoli TERMOLI. Relativamente alla notizia diffusa ieri daTermolionline.it circa l’incontro a Termoli previsto per il 24 luglio tra i presidenti delle regioni Abruzzo, Molise, Marche, Puglia e Basilicata, il Forum dei territori molisani, esprime soddisfazione per l’iniziativa istituzionale relativa al referendum contro il decreto Passera, art.35, che abolisce il limite delle 12 miglia dalla costa per le Trivellazioni in mare aperto. Specifica, che il vero problema sono gli art.37 e 38 dello Sblocca Italia che riguardano le modalità di rilascio delle autorizzazioni di ricerca ed estrazioni di idrocarburi perchè altrimenti si ipotizzerebbe una proli-

ferazione, ugualmente pericolosa, di Trivelle dopo le 12 miglia. Nel contempo il Forum ribadisce l’importanza di coinvolgere tutta l’Italia su tematiche particolarmente importanti che devono veder coinvolti tutti i movimenti sociali. Infine specifica che l’intendimento dei movimenti territoriali, di cui il forum molisano è formato, auspica un’apertura anche ad altri quesiti referendari che toccano le tematiche de Il “Jobs Act” e “La Buona Scuola”, rappresentative delle lotte dei reali movimenti sociali e popolari.

Onav, appuntamento con il Garda A Termoli, la serata per la conoscenza dei vini della sponda occidentale del lago TERMOLI. Appuntamento a Termoli il 15 luglio per un interessante Serata di Specializzazione sui vini della sponda occidentale del Garda Docente Fabio Finazzi Consigliere Nazionale ONAV e Delegato ONAV Lombardia. Si tratta di un appuntamento nuovo per il nostro territorio di conoscenza dei vini di una parte d’Italia conosciuta più per le bellezze paesaggistiche che per quelle di produzione vitivinicole. L’Onav ha inteso in questa maniera offrire una panoramica di conoscenza a quanti apprezzano il buon bere e intendono approfondire gusti e

qualità di vini di altra parte d’Italia. Alla serata ci si può iscrivere al

seguente indirizzo: basso@onav.it

campo-



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Opinioni di Marco Boleo* La realizzazione e la gestione di opere sanitarie da parte della Chiesa appartiene alla sua storia, fin dalle origini. La promozione di istituzioni assistenziali da parte della comunità cristiana, nelle varie tipologie assunte nel corso della storia, non è che uno dei modi di attuare il comando di Gesù: “curate i malati”. Tale presenza non può certamente configurarsi come semplice opera di supplenza, né tanto meno come “sanità di parte”. Di fatto le Istituzioni sanitarie cattoliche sono strutture “private” ma, al tempo stesso, la maggior parte di esse sono altrettanto “pubbliche” di quelle direttamente gestite dallo Stato. Cosa deve intendersi pertanto oggi per pubblico e privato? Questo è un grande “nodo”, fonte a volte di equivoci e fraintendimenti, dovuti sia a una certa onnicomprensività dei due termini, sia a una loro attuale rilettura concettuale e semantica. Probabilmente il significato oggi più usuale riguarda la loro appartenenza giuridica: statale nel caso delle così dette strutture pubbliche, non statale nel caso di quelle private. Tuttavia già in seno a questa categoria occorre distinguere quelle opere che rientrano nel così detto privato sociale o non-profit, cioè quelle strutture che pur appartenendo a un gruppo di privati perseguono essenzialmente finalità di ordine sociale. Proprio per questo da un lato non si può in alcun modo ritenere che tali strutture non espletino un servizio “pubblico”, dall’altro non possono essere assimilate a tante altre strutture private che in ambito sanita-

di Claudio de Luca LARINO. C’è un gruppo di mamme che si dedica alla salute ed all’ambiente e che opera a Venafro. Qui, in passato, alcune Aziende risultarono essere state utilizzate per affari poco leciti sinché furono rinvenute le colleganze tra l’aumento di talune patologie tumorali e l’inquinamento ambientale. Forse non era una novità, dal momento che – tra i grandi problemi del Molise – si annoveravano di già la scarsa manutenzione del territorio, una mancata difesa idrogeologica, un ecosistema urbano poco amichevole. Tempo addietro, il Governo si rese conto di questi disagi ed assegnò alla Regione 60 milioni di euro. Tra Campobasso ed Isernia 7 centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità. I dati emersero da un dossier illustrato da “Legambiente”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile e ne sono state censite 108 solo in Molise. Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizzazione irrazionale. Lo confermarono chiaramente le attività di vigilanza della Direzione regionale del lavoro che riferirono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non

10 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Le istituzioni sanitarie cattoliche una risorsa nella sanità pubblica

rio perseguono finalità (anche legittime) di personale profitto. La categoria del “privato” include realtà tra loro profondamente diverse che non possono essere raccolte (anche sul piano legislativo) sotto un unico ombrello. In questa prospettiva la distinzione tra pubblico e privato e il loro reciproco rapporto andrebbero senz’altro ripensati. Le attuali tendenze di accreditamento dovrebbero tener presente solo la qualità delle presta-

zioni erogate, indipendentemente dalla natura dell’ente erogante. Dato poi che per definizione le strutture non-profit reinvestono gli eventuali utili, l’interesse statale nei confronti del bene pubblico non può non tenerle in pari considerazione con quelle statali. Ma quali sono i numeri della sanità cattolica? Le Istituzioni sanitarie di matrice ecclesiale sono presenti in 15 regioni Italiane e comprendono: 2 policlinici universitari (tra cui il Policlinico “Gemelli”), 24 ospe-

dali classificati, 12 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, 4 Presidi Sanitari, circa 200 strutture tra, Case di cura e Centri di Riabilitazione. Forniscono 45 mila posti letto. Vi lavorano circa70.000 operatori sanitari, di cui 8.000 medici. Tra le 15 regione citate c’è anche il Molise, che ha l’onore di “ospitare” la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo” un’Istituzione sanitaria che fa parte della grande famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Un presidio d’eccellenza per la cura e ricerca delle patologie che rientrano nell’ambito oncologico e cardiovascolare. Una realtà al servizio non solo di questa Regione, ma di tutto il centro sud, com’è noto quasi la metà dei pazienti non sono molisani. Una grande risorsa da difendere e valorizzare per il bene comune di tutta la popolazione!

*Presidente Regionale Abruzzo Molise del Movimento Cristiano Lavoratori (M.C.L.)

Salute e ambiente, temi caldi franosi (144 beni solo per la provincia di Campobasso).

erano in regola, al punto che i Servizi ispettivi dovettero intensificare la propria attività, scoprendo 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Campomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Nella graduatoria nazionale per rischio di dissesti idrogeologici, in particolare per le frane, il Molise è al 3° posto Ve ne sono 8.800 attive, con ben 88 comuni a

rischio per l’instabilità dei versanti caratterizzati da una quasi totale natura argillosa con circa 3.560 km su un totale di 4.618. Secondo una classifica comparsa su “La Stampa” la regione si posiziona al 1° posto con una media di rischio per la popolazione residente pari al 19,4% per frane e smottamenti. Il rischio coinvolge anche i beni culturali del territorio, al punto che il Ministero ha stilato una “Carta” ed ha evidenziato che il Molise detiene anche il primato per opere che rischiano di crollare a causa di fenomeni

Furono posti sotto esame pure il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di polveri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme). Addirittura l’area pentra si ritrovava (e si ritrova) al penultimo gradino di questa classifica. Per la qualità dell’aria andrebbero esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Ma in Molise nulla si muove. Si tende a minimizzare, ad evitare gli odiosi allarmismi. Se ne dichiarò convinto il giudice Ferdinando Imposimato, che, già alla fine degli anni ’80, aveva denunciato le infiltrazioni malavitose. Poi, grazie alle Mamme di Venafro, vennero portati alla luce i risultati di diverse analisi condotte su di una foglia di fico, prelevata nei pressi della “Colacem” di Sesto Campano. Nella polvere di cemento dell’Azienda venne riscontrata la presenza di particelle di ferro, con titanio e manganese e poi presenze di uranio e torio. Nel 2010 e nel 2011 furono due i casi di diossina nella carne bovina. Le “mamme” denunciarono anche la presenza di diossina nel latte materno dopo i riscontri dei tecnici dei laboratori del Consorzio interuniversitario di Chimica di Marghera.


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