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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 102 - MarTedì 5 Maggio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Mons. Camillo Cibotti
L'Oscar del giorno lo assegniamo a mons. Camillo Cibotti. Il vescovo di Isernia è riuscito a portare a Roma oltre 7mila pellegrini di tutte le parrocchie della provincia. Una spontaneità colta da Papa Francesco che aveva già avuto modo di apprezzare i fedeli nella sua visita, proprio, a Isernia. "Adesso capisco perché Celestino V è voluto tornare da voi", ha detto il Papa nell'aprire la porta della sala Paolo IV. L'Oscar al Vescovo, dunque, ampiamente meritato per la semplicità e la vera partecipazione.
Il Tapiro del giorno a Antonio Columbro
Il Tapiro del giorno lo diamo a Antonio Columbro. Il consigliere comunale di Campobasso è, per davvero, un caso particolare. Eletto la prima volta nella lista di Alleanza nazionale, come opposizione al centrosinistra, la seconda si presentò nel Pdl e in maggioranza con il centrodestra. Al termine della consiliatura Di Bartolomeo, ha ritenuto candidarsi con l'Italia dei valori ed è stato eletto in maggioranza con il centrosinistra. E ora sarà Molise di tutti? Sembra un attaccamento allo "scranno mio".
Montagano
la pattumiera del Molise I cittadini ringraziano Giuliani SERVIZIO A PAGINA 3
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
5 maggio 2015
Il termine di scadenza dell’incarico di direttore già prorogato al 1 maggio 2015 è stato ulteriormente allungato fino al primo luglio 2015
Direzione della Fondazione Molise Cultura: da Arco ad Arco?
Sarebbe un fatto eclatante, il solo della covata di Michele Iorio capace di fare breccia nel cuore di Frattura, inducendolo ad allestire un bando pubblico molto specifico, molto circostanziato, che taluni attenti analisti degli atti regionali sospettano fatto su misura Se Sandro Arco, direttore della Fondazione Molise Cultura, avesse avuto i baffi, ci avrebbe riso sotto. Pur non avendoli, crediamo abbia riso lo stesso alla lettura della delibera della giunta regionale con la quale gli è stato differito, senza soluzione di continuità, il termine finale di scadenza dell’incarico di direttore, già prorogato al 1 maggio 2015, fino al primo luglio, periodo di tempo ritenuto strettamente necessario alla conclusione del bando pubblico per la formazione di un elenco di candidati idonei per il conferimento dell’incarico di Direttore della Fondazione “Molise Cultura”, emanato il 30 gennaio 2015, il giorno prima che il contratto di Arco scadesse. Formalmente la Regione pare essere intenzionata a reperire sul mercato delle professionalità il personaggio cui affidare la direzione della Fondazione; sostanzialmente punterebbe decisamente alla riconferma di Arco e sarebbe un fatto eclatante, il solo della covata di Michele Iorio capace di restare a galla, anzi di fare breccia nel cuore (di pietra?) di Frattura, inducendolo ad allestire un bando pubblico molto specifico, molto circostanziato, che in taluni attenti analisti degli atti regionali ha destato il sospetto fosse un bando fatto su misura per essere indossato disinvoltamente da Arco. Data l’esperienza analitica di coloro che hanno così considerato il bando, avremmo potuto fidarci, condividendo quella ipotesi, perché il rendimento professionale di Arco alla Fondazione è stato proficuamente aderente alle indicazioni che gli venivano dall’alto e dal consiglio d’amministra-
zione che il presidente Frattura ha avuto cura di modellare sulle sue lunghezze d’onda, e perché è stato abile a staccarsi da ogni precedente aderenza politica e funzionale con Michele Iorio. Avremmo potuto fidarci, e invece preferiamo trascrivere i requisiti richiesti dal bando per partecipare alla composizione dell’elenco di candidati idonei per il conferimento dell’incarico di direttore, in modo che il lettore abbia la possibilità, come noi, di farsi una idea in proposito. Dunque, per partecipare, i candidati, pena l’esclusione, non devono essere titolari di contratti a tempo indeterminato (Arco non lo è); devono essere cittadini italiani o di Paesi dell’Unione Europea (Arco lo è); devono avere un’età anagrafica compatibile coi limiti previsti dal combinato disposto dell’articolo 33, comma 3 del decreto legge 223 del 4 luglio 2006, convertito, con modificazioni, con legge 4 agosto 2006, numero 248, dell’art. 16, comma 1, del
decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, e dell’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, con legge 22 dicembre 2011, n. 214 (Arco vi rientra); essere in possesso del diploma di laurea ovvero del diploma di scuola secondaria di secondo grado (Arco non è laureato ma ha il diploma di secondo grado); essere in possesso di documentata professionalità manageriale acquisita con esperienza pluriennale operando con funzioni direttive presso enti di promozione culturale (nessuno come Arco è in grado di poterne vantare); essere in possesso di specifica e comprovata conoscenza del tessuto culturale regionale con esperienza maturata in posizione direttiva nella gestione di attività ricadenti nell’ambito delle arti visive, della musica, del teatro, con connessa gestione del personale e di spazi destinati alle attività culturali (nessuno nel Molise come Arco è in
grado di dimostrare che abbia diretto una struttura o un ente culturali); essere in possesso di documentata esperienza e professionalità nel campo dell’informazione e della comunicazione (Arco è stato nell’organico della Rai Molise). Le funzioni direttive di cui innanzi devono essere state espletate per almeno tre anni consecutivi nel quinquennio immediatamente precedente la data di scadenza del bando (altra peculiarità di Arco). A scanso di possibili equivoci, le esperienze lavorative riferite ad attività libero professionali, quelle di mera consulenza, quelle esercitate quali componenti di organi di amministrazione, non sono valutate ai fini del bando. Costituiscono inoltre ulteriore elemento di valutazione: l’iscrizione ad albi professionali riguardanti la comunicazione e la promozione delle attività presso il pubblico; la partecipazione a corsi di specializzazione in management relativi al settore dello spettacolo; la partecipazione ad organismi e/o commissioni nazionali per la valo-
Consiglio regionale di oggi: chiacchiere. Ovvero, interrogazioni e interpellanze: 22 all’ordine del giorno. Nessuna proposta di legge. Solo chiacchiere. Al modico costo per l’erario regionale di qualche decina di migliaia di euro. La parte del leone la fanno i grillini Manzo e Federico, ma ciò che ha colpito il cronista è l’interrogazione urgente, con risposta scritta e orale, presentata dai consiglieri di minoranza Fusco Perrella, Iorio, e Sabusco sul mancato coinvolgimento del Consiglio regionale nella fase di programmazione europea 2014/2020. Perbacco! Se ne sono accorti.
Dopo il commissariamento della Regione, la conferenza del presidente di Molise Acque, Piero Neri
o rallentare gli interventi”. Altri dati snocciolati da Piero Neri. “Nel 2014 abbiamo ridotto il costo del personale del 15% rispetto al 2012 e dell’8% rispetto al 2013, attestandoci ad una spesa di 3.106.341,60 euro. Gli interinali e i Co.co.co sono addirittura calati del 46% fra il 2012 e il 2014, passando da 1.390.982,39 euro a 913.035,90 euro. La retribuzione del Cda rispetto a quello precedente è stata tagliata di circa il 43%, passando da 258.400,20 euro a 145.349,16 euro totale. Sono state inoltre ridotte le consulenze e gli incarichi professionali del 40% rispetto al 2012, dopo che sono state pagate quelle che si erano accumulate negli anni prece-
Dardo
Puntura di spillo
“Abbiamo fatto un bel lavoro” CAMPOBASSO. Uno degli enti subregionali che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della Regione Molise, Molise Acque, è stato commissariato. Via, Piero Neri ora arriverà il commissario. Per quali scelte? Non è dato ancora conoscere il significato del passaggio voluto dal presidente della Giunta regionale. E ieri conferenza stampa del presidente uscente, Piero Neri e del componente del Consiglio di amministrazione, Gian Piero Cesario. “Lasceremo ai nostri successori ha detto il presidente di Molise Acque - una situazione sicuramente migliore rispetto a quella che abbiamo trovato quando ci siamo insediati come Consiglio d’Amministrazione. Non crediamo che la scelta del commissariamento abbia a che fare con i tagli, visto il grande lavoro di razionalizzazione che abbiamo fatto in tutti questi mesi, né con la politica visto che, a mio giudizio, la politica è un’altra cosa”. Di rimbalzo Gian Piero Cesario. “Abbiamo trovato una situazione difficile soprattutto dal punto di vista economico – hanno spiegato in conferenza stampa Neri e Cesario, – sin dall’inizio insieme al personale, a cui va tutto il nostro ringraziamento, ci siamo concentrati sulla razionalizzazione dei costi senza compromettere la qualità del servizio
rizzazione dei beni culturali e per la promozione e organizzazione di attività culturali e museali, biblioteche regionali e patrimonio storico e artistico, e una buona conoscenza dei sistemi informatici e telematici e della comunicazione web e social network. Condizioni, queste, che ad Arco calzano alla perfezione. Per cui, dovesse essere riconfermato nella prestigiosa e remunerativa poltrona dirigenziale della Fondazione Molise Cultura, nessuna meraviglia. Il segreto è tutto racchiuso nella capacità della Regione di imbastire un bando scandalosamente perfetto. Per completezza d’informazione, la commissione che dovrà stilare l’elenco dei candidati idonei per il conferimento dell’incarico di direttore della Fondazione Molise Cultura è composta da Vincenzo Rossi, presidente, Annamaria Mastronardi e Sarah Testa, componenti, e da Nina Antonietta D’Elia, segretario.
denti. Sono state azzerate le spese di rappresentanza ed è stato ridotto del 75% il costo per la manutenzione, riuscendo a garantire lo stesso servizio, come vale per le voci precedenti. I costi in sostanza, dopo un incremento dovuto a debiti accumulati, nell’arco del triennio sono passati da circa 9 milioni e 700 mila euro a poco più di 6 milioni di euro. Fra i lavori effettuati da registrare anche l’installazione di una stazione di filtrazione in sabbia quarzifera vicino alle sorgenti di Acqua Bona, che pulisce l’acqua torbida che negli ultimi anni creava enormi disagi nei comuni di Longano, San’Agapito e Monteroduni”.
Italicum, ulteriore forte spinta alla frantumazione dei partiti di Oreste Campopiano* La scadenza elettorale regionale di maggio e la riforma della legge sul sistema elettorale nota come “Italicum” hanno dato una ulteriore forte spinta alla frantumazione dei partiti e delle alleanze, a loro volta conseguenza dello sgretolamento progressivo delle identità, dei blocchi sociali e dei gruppi dirigenti. Un modello involutivo che è non solo nazionale, ma anche e soprattutto locale, ove si assiste alla concretizzazione di una sostanziale subalternità dei partiti ad interessi che davvero poco hanno a che fare con le necessità dei cittadini e dei territori. Le migrazioni da un gruppo ad un altro non sono solo frutto dell’opportunismo, ma rivelano un trasversalismo alimentato da identità debolissime e prive di ogni nobiltà. Di recente un lucido commentatore politico ha riferito questo complessivo sfascio dei partiti alle “ scissioni sociali che sono avvenute in questi anni in un’Italia affacciata sul vuoto dell’azione politica”. Se pertanto i partiti si sono trasformati sempre più in piccole tribù autoreferenziali e la politica in genere ha messo in evidenza la sua incapacità a trasmettere messaggi forti di rinnovamento, il cemento vero è diventato il micro interesse ed i tanti “micro narcisismi collettivi” che rendono difficile qualunque aggregazione duratura. Con la duplice negativa conseguenza: da un lato, di lasciare alla Magistratura una supplenza che mostra limiti oggettivi proprio perché segue logiche non politiche e delegittima di fatto quel poco che ancora esiste della Politica; dall’altro determina il crollo della partecipazione, anche a livello locale, che suona come la risposta ad una rappresentanza inadeguata e, nel suo complesso, inconsistente e distonica. Quello che è sotto gli occhi di tutti e che già oggi non è solo un rischio ma una difficile realtà è quindi la concreta scissione tra l’elettorato e chi non è in grado di offrirgli una possibilità di scelta.Esattamente il presupposto di una fragile e pericolosa Democrazia con sempre meno popolo. *Resp. Naz. Problemi dello Stato PSI
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3 5 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
La guerra dell’energia alternativa Lotta senza quartiere tra comunità locali e imprenditori del settore a caccia di profitti. Ultimo il caso di Montagano Comune di Montagano contro BP engineering, società di produzione di energia elettrica e termica con sede a Massa, la più settentrionale delle province toscane. Solito e triste ingaggio tra comunità locali e, chiamiamoli così, imprenditori di fuori che vedono nel nostro territorio, deurbanizzato e (nella loro testa) senza difese, facili opportunità di profitto. Ma, stavolta, tanto facile la cosa non sarà per la BP engineering. Ma un po’ di cronistoria, prima. In data 4 dicembre 2014 la società toscana presenta al Comune di Montagano la richiesta per la Procedura Abilitativa Semplificata per la costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica del tipo denominato “mini eolico”, in località Coste Giardino; l’amministrazione nega l’autorizzazione trovando l’istanza carente sotto vari punti, il più eclatante dei quali è il mancato rispetto della distanza minima dell’impianto dalle abitazioni. La società non s’arrende e presenta ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale avverso tale provvedimento di mancata concessione. Quindi il Comune di Montagano dovrà farsi valere in aula e allo scopo ha già nominato l’avvocato Michele Coromano quale suo legale. In un territorio già segnato dalla presenza della mega discarica di contrada Santoianni, che si vorrebbe anche brillantemente aumentare di tre volte nonostante l’infelicissima posizione a monte del Biferno, l’amministrazione comunale dovrà quindi trovare tempo e risorse per difendersi da una vera e propria aggressione; che non si ferma neanche davanti a motivato diniego del settore tecnico di competenza. Sarà possibile, un giorno, poter vedere il territorio molisano difeso e tutelato da questo tipo di insediamenti che non danno nulla e prendono soltanto? Sarà possibile un giorno sapere se le già più di duemila pale eoliche che ci sono rappresentino o meno un numero congruo e sosteni-
E’ un diritto del cittadino molisano che paga le tasse, anzi che dalle tasse viene oppresso oltre che dallo Stato, dalla Regione, conoscere in che cosa si traduce concretamente il ruolo di consigliere per le attività economiche del Presidente della giunta regionale (Paolo di Laura Frattura). Quali consigli egli dà, a quali fini; viene ascoltato?, dà consigli giusti ed appropriati per uscire dallo stato di depressione in cui si manifestano le attività economiche nel Molise, senza peraltro da anni riuscirvi? E’ un diritto conoscere il merito da attribuire ai 10.361,87 euro liquidati a Paolo Verì per il periodo 11 febbraio – 31 marzo 2015. E’ un diritto del cittadino, che la legge sulla trasparenza ha sancito ma che dalla lettura della determinazione del direttore del Servizio di Gabinetto del presidente della Regione e degli affari istituzionali, Mariolga Mogavero, non viene assicurato, essendosi limitata - la Mogavero - a ricordare che l’11 febbraio 2015 è stata sottoscritta la Convenzione che disciplina l’incarico professionale al dott. Paolo Verì, in base alla quale è pre-
A Montagano dopo la mega antenna per la telefonia e la mega discarica non poteva mancare un impianto eolico
bile? Sarà possibile in futuro vedere l’intero territorio regionale oggetto di uno studio serio ed approfondito per stabilire, una volta e per tutte, quale tipo di investimenti generi o meno valore e ritorno per la comunità regionale? Quale sia la percentuale totale di energia alternativa che la Regione intende autorizzare, tenendo soprattutto conto del dato relativo al consumo e al fabbisogno? Sono anni, invece, che tutto viene lasciato alla cupidigia di chi investe, e vuole rientri, e alla tenace resistenza dei comitati spontanei che difendono il proprio pezzo di giardino. Nessuna programmazione di base, nessuna politica complessiva, nessuna strategia di fondo. Come al solito. Ed, intanto, si va cianciando ad ogni piè sospinto di turismo, produzione agricola, tutela dei borghi ed il solito corredo di cartucce da campagna elettorale. Il mondo cresce ed ha bisogno di energia, questo è evidente. Nessuno qui ha la voglia e la miopia di sostenere il no ad ogni costo. Ma essere oggetto di speculazioni per il semplice fatto di essere una piccola regione, essere privi di ogni strumento di studio, non avere una legge regionale, un piano strategico dell’energia, che fissi, una volta per sempre, i limiti, geografici e di generazione totale, di insediamenti e
produzione di energia è altrettanto insopportabile. Anzi di più. Il compito principale, il primo dovere della Politica (quella con la P maiuscola) è proprio la programmazione. Sapere ciò che si vuole e trovare la strada migliore per ottenerlo, nell’interesse della collettività; siamo testimoni, invece, della sua dolorosa e totale assenza. Ogni cosa, qui in Molise, ogni attività della politica (p minuscola) sembra nascere dall’improvvisazione, quando va bene, o dal sospetto di un diretto e particolare interesse, quando va male. E questo interesse mai e poi mai è quello della collettività. Non è utopico sperare di avere presto una legge, un piano strategico che sgomberi finalmente il campo della produzione di energia alternativa dall’ombra della speculazione e dell’aggressione fine a se stessa del territorio. Sapere, così, quali e quanti impianti la regione è in grado ancora di sopportare; soprattutto dove, ma prima ancora se, dopo le duemila pale e impianti vari già operativi, ci sia ancora spazio o se non sia davvero il caso di togliere la nostra terra dalla disponibilità di affaristi più o meno in buona fede, più o meno titolari di progetti avanzati tecnologicamente e realmente sostenibili a livello ambientale.
Certo che al piccolo comune Molisano di 1000 abitanti in tema di inquinamento non manca proprio nulla. E non poteva certamente mancare un impianto eolico. Sta di fatto che il 4 dicembre 2014 la ditta BP Engineering Srl, ha avanzato al Comune formale richiesta per la realizzazione di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili in località “Coste Giardino” del Comune di Montagano. Il tutto ovviamente sempre per soddisfare interessi privati. Il Comune, per il tramite del servizio tecnico, con nota prot. 250/2015 si è opposto all’intervento e cosi la società BP Engineering, assistita dall’avv. Carmen Venditti ha proposto ricorso al TAR Molise per l’annullamento previa sospensiva della citata nota. Il Comune di Montagano, per difendere i sui interessi si è affidata all’avv. Michele Coromano pattuendo un compenso pari a euro 6.188,86. Fin qui nulla di strano se non la nota di opposizione del Comune ad un impianto eolico che casomai avrebbe potuto realizzare in proprio per soddisfare esigenze collettive sgravando costi ai cittadini. Da un attenta disamina degli atti si scorge pero che l’avv.Carmen Venditti fa parte dello studio dell’avv. Salvatore e Giuliano Di Pardo, che notoriamente difendono il comune di Montagano da alcuni anni. Quindi ci si è chiesti come mai una collaboratrice dello studio Di Pardo fa causa contro il Comune da sempre assistito dallo studio di Pardo? E perche mai l’avvocato Di Pardo non difende più il comune di Montagano?. Semplice il Comune di Montagano è difeso dall’avv. Michele Coromano quello stesso avvocato consigliere di amministrazione di Molise Dati. Si ricorda che in un articolo di qualche settimana fa la Gazzetta ha evidenziato che il consulente di Molise Dati è l’avv. Gianlcua Pescolla, cognato degli avvocati Di Pardo e collaboratore dello studio di questi esercitando, peraltro, l’attività in locali comuni eventi lo stesso numero civico. E stato anche detto che l’avvocato Gianluca Pescolla è contemporaneamente consulente della Uil-Tucs che ha attivato diverse vertenze contro Molise Dati. La cosa curiosa che la Uil-Tucs si occupa di tutelare i lavoratori del settore commercio mentre l’organizzazione o l’associazione dei datori di lavoro del settore commercio è proprio la ConfCommercio. Si ricorda infatti che l’avv. Gianluca Pescolla è, tra l’altro, componente del collegio sindacale della ConfCommercio Molise mentre il consulente dell’organizzazione indovinate chi è? E’ l’avv. Michele Coromano. Ma a questo punto ci chiediamo come ha fatto il Comune di Montagano a individuare l’avv. Michele Coromano per la difesa dei suoi interessi visto anche i trascorsi giudiziari con il relativi difensori. Ma il Comune è a conoscenza del fatto che l’avv. Carmen Venditti, che assiste la BP Engineering fa parte dello studio Di Pardo che ha difeso e tuttora difende il Comune in diverse vertenze? Ma come è possibile che tutto ciò possa accadere nel silenzio di coloro che dovrebbero vigilare sul rispetto delle regole? Sarà curioso sapere cosa pensano i cittadini di Montagano che presto avranno il Campo Eolico.
Quale l’apporto concreto dei consiglieri e dei consulenti del presidente?
vista l’erogazione di un compenso di 54.000, oltre 2.160 euro di oneri previdenziali e 12.355,20 euro per Imposta di Valore Aggiunto, da liquidarsi in quote mensili posticipate “ previa presentazione da parte del professionista incaricato di un resoconto dell’attività svolta nel periodo
di riferimento, controfirmato dal Presidente della Regione, e la relativa fattura”. I termini sono chiari: il consigliere del presidente, per essere pagato, deve presentare la fattura e fornire un resoconto dell’attività svolta (ossia dei consigli dati al presidente in materia di at-
tività economiche) nel periodo di riferimento. Resoconto che, in questo caso, riguarda le attività svolte dall’11 febbraio al 31 marzo 2015, a giustificazione dei 10.361,87 euro liquidati. Ciò che in nome e per conto dei contribuenti molisani, ma anche degli operatori economici che nono-
stante il consigliere per le attività economiche del presidente ancora non intravedono una strada da imboccare utilmente e proficuamente per uscire dal tunnel della crisi, si chiede, è avere conoscenza dei resoconti che Paolo Verì, per convenzione, è tenuto a rendere ogni qualvolta gli viene liquidata una fattura. Naturalmente ciò vale per Verì, ma anche per tutti gli altri consiglieri del presidente, che pur dannandosi l’anima, pur essendo delle conclamate autorità nelle materie che trattano, non ancora sono in grado di condividere un successo, che uno, del loro lavoro, peraltro generosamente riconosciuto e ricompensato. Stringendo: ciò che si chiede applicando la legge sulla trasparenza, è che nelle delibere di giunta e nelle determinazioni dirigenziali ci sia la prova dell’apporto concreto dei consiglieri e dei consulenti del presidente, che la si possa leggere e, possibilmente apprezzare. Come siamo certi la legga e l’apprezzi il presidente Frattura ogni volta che controfirma.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
5 maggio 2015
Ritratto di un grande Presidente
La vita sghemba di Tonino Molinari che non si fermava davanti a un semaforo rosso di Gennaro Ventresca Sapeva poco di musica e di poesia Tonino Molinari. Eppure nel corso della sua vita sghemba ha saputo essere, senza rendersene conto, un po’ Mozart e un po’ Montale. Di fronte a queste mie esposizioni chissà cosa starà pensando il Presidente, ristretto in quella bara di legno chiaro che alcuni tifosi hanno portato a spalla, nel corso della cerimonia funebre resa più toccante dalla superba omelia del parroco di Sant’Antonio di Padova, Padre Giovanni. A 83 anni (ancora da compiere) si può pensare di morire senza troppi rimpianti, a conclusione di una vita sghemba, durante la quale non si è mai fermato davanti a un semaforo rosso. Forse si era stancato di lottare il Presidente che per sua stessa ammissione mi ha più volte dichiarato di “aver costruito e distrutto un impero”. Nella vita, come nel mondo dei calci d’angolo Molinari non ha mai fatto l’occhiolino alle mezze misure: o in Paradiso o all’Inferno. La distanza tra i memorabili anni Ottanta, contrassegnati dai suoi mas-
lettera aperta Come da prassi, anche questo mese i lavoratori forestali, non percepiscono, nei termini le spettanze del mese di marzo 2015, nonostante, quanto stabilito dal Contratto di lavoro, sottoscritto con l’Arsiam, e da un apposito accordo con le Organizzazioni Sindacali. L’articolo 3, comma a), infatti, prevede “determinazione del periodo del compenso; il pagamento della retribuzione deve avvenire entro il giorno 20 del mese successivo a quello della prestazione lavorativa, purchè la Regione Molise abbia effettuato i relativi accreditamenti per i progetti di competenza”. Nello stesso art.3, si specifica che qualora la Regione Molise non provveda all’accreditamento dei fondi, sarà cura dell’Arsiam comunicare tempestivamente alle OO.SS il ritardo dei pagamenti da effettuare. La stessa Agenzia Regionale, con Determinazione dirigenziale n. 219, in data 27 aprile 2015, autorizza il “paga-
Interrogazione e mozione del Movimento 5 Stelle sul tema del randagismo. Da una stima del 2006 pare che in tutto il Paese siano oltre seicento mila i cani randagi, di cui un terzo confinati nei canili. Per chi ha ancora un briciolo di empatia verso questi meravigliosi animali la situazione è assai spiacevole: tra l’incudine di un’insopportabile vita in canili orribili sotto tutti i punta di vista (tranne l’impegno impagabile dei volontari che vi operano) ed il martello di una vita randagia in balia di cattiveria, stenti e la rara, ma presente, possibilità di aggressioni alle persone. Così il Movimento 5 Stelle ha prima inteso fare un punto della situazione, attraverso nove quesititi, per poi presentare una mozione per mettere fine all’attuale metodo di gestione della questione, introducendone un altro più aperto alla collaborazione con associazioni,
simi splendori, e i grigi anni Duemila ha forse determinato la scarsa presenza di tifosi al suo funerale. Il tempo, pur senza cancellare la sua immagine, ha determinato l’allontanamento dall’uomo che si è defilato, concentrandosi a vivere nel guscio della famiglia e nei palazzi di giustizia, in attesa di veder, invano, conclusa (vittoriosa) la sua vicenda
giudiziaria, legata al fallimento delle sue aziende. Va ricordato che dopo circa 25 anni la giustizia di questo Paese non è stata ancora in grado di concludere la pratica. Secondo Tonino, tra soldi della Regione per la mancata esecuzione della sede del Consiglio, all’ex GIL, e somme residue scaturite dalle vendite dei suoi (molti) cespiti a garanzia (tra cui il
Roxy) in cassa ci dovrebbero essere non meno di cinque milioni. Che prima o poi finiranno alle figlie Giovannella e Barbara e ai cinque nipoti romani. Uno dei quali ha rimarcato: “Nonno sapeva fare tutto, grazie alla sua mente geniale e alla straordinaria manualità”. Molinari, inutile ricordarlo, è stato l’uomo in più dello sport regionale, non solo dei calci d’angolo rossoblù. Tutti lo abbiamo celebrato e ammirato, senza per questo risparmiargli qualche critica, nei momenti di eccesso e di stravaganza. Entrato a 48 anni nella stanza del comando del Campobasso calcio, al posto per silenzioso ma eccellente Gigino Falcione, l’imprenditore, ultimo di tre fratelli, vinse subito. Conquistando B e cuori molisani. La nostra squadra divenne la bandiera
Noi, bistrattati operai forestali mento stipendio dipendenti mese di aprile 2015”, ragion per cui, decade anche l’ipotesi della liquidazione delle spettanze agli operai forestali in concomitanza del pagamento degli stipendi ai dipendenti Arsiam. Ufficialmente, la Regione Molise, pare, che regolarmente, trasferisca all’Agenzia Regionale i fondi idonei al pagamento delle spettanze, previa, preventiva rendicontazione sui progetti in fase di esecuzione, da parte dell’Arsiam. Alla data odierna, il bilancio Regionale, per l’anno 2015 che impegno di spesa prevede per i lavoratori forestali? Le 80 unità che adesso sono ferme, dal 22 aprile 2015, con 76 giornate lavorative utili per l’anno corrente ,in attesa di svolgere il Servizio Antincendio Boschivo, che di norma parte nel mese di luglio, che garanzie occupazionali hanno? C’è la copertura finanziaria idonea a garantire le fatidiche
151 giornate lavorative? Viene da chiederci quali sono i termini entro i quali bisogna presentare la rendicontazione alla Regione Molise per far in modo che le spettanze agli operai vengano pagate come stabilito dal contratto di lavoro e dall’accordo con le OO.SS.? Gli stipendi non vengono mai pagati nei termini prestabiliti, e, apparentemente, senza una valida motivazione, ne tantomeno vengono sensibilizzate le stesse OO.SS come previsto esplicitamente dall’art.3 del Contratto di lavoro, nel caso di ritardo dei pagamenti. Stiamo parlando di lavoratori che percepiscono un reddito di 10.500 € annui, esclusi gli ammortizzatori sociali, interi nuclei famigliari, per cui percepire lo stipendio 10 -15 giorni dopo significa tanto, significa non poter programmare la quotidianetà, far fronte alle scadenze, neanche nei mesi in cui si svolge l’attività lavorativa, operai che tutti i giorni
si spostano con i propri mezzi, percorrendo anche centinaia di Km per raggiungere i cantieri, a fronte di un irrisorio rimborso spese. Un minimo di certezza crediamo sia opportuno garantirla a chi è già condannato a vivere il dramma della perenne precarietà, a chi deve sopravvivere insieme alla propria famiglia con un reddito lordo mensile di 900 euro circa. Restituire un minimo di dignità sociale ad una categoria che in Molise non ha nessuna tutela, ne contrattuale ne di garanzia occupazionale. Ci piacerebbe capire, effettivamente, questo ritardo, e il consequenziale mancato rispetto di quanto stabilito nel contratto di lavoro e nell’accordo con le OO.SS, da chi dipende? Dalla Regione Molise? Dall’Arsiam? Le Organizzazioni Sindacali cosa fanno per garantire il rispetto delle regole?
Mozione 5 Stelle per una legge sul randagismo Monitoraggio, sterilizzazione ed affido alla base del provvedimento veterinari e altri professionisti a vario titolo coinvolti. Nel 2005 la Regione Molise istituì l’anagrafe canina e la prima forma di organizzazione pubblica del delicato tema, proseguita poi con la delibera di giunta regionale n. 806 del 2012 che portò al Piano triennale per la prevenzione del randagismo 2013-2015. Purtroppo, come spesso accade, agli impegni formali non sono seguiti risultati apprezzabili e più di un evento, a suo modo tragico, ha segnato la vita dei randagi molisani in questi anni: la strage causata dal cimurro al canile di Campobasso e la dismissione dello stesso con molte ombre di crudeltà e soppressioni di massa. Le risposte avute
di tutti, fuori casa rappresentò per alcuni versi il riscatto dei nostri corregionali che per lavoro o scelta vivevano lontano. Poi, dopo un periodo aureo, è arrivato il vento freddo che ha spazzato via ogni cosa. La crisi ha colpito le sue aziende e, per caduta, anche la nostra squadra ne ha risentito. Con un rumoroso tonfo. Che tutti gli abbiamo perdonato, aveva speso tutto. L’ultimo atto di spregiudicata generosità si ebbe con la consegna di un libretto di risparmio al posto della fideiussione che le banche non gli fecero per carenza di garanzie, per l’iscrizione della squadra in C2. A 83 anni, nella ricorrenza del 1° Maggio, Tonino Molinari è deceduto in un letto del Gemelli di Roma. I funerali si sono tenuti nella sua città. Dove, assieme a familiari, amici e quanti gli hanno voluto bene, si sono uniti anche un gruppo di tifosi. Meno di quanti ce ne aspettassimo. Il tempo, il lungo “ponte” e l’indifferenza della Campobasso che si è chiusa a riccio hanno tenuto lontano la gran folla.
Il Commisario Iacobucci, nel corso del suo mandato da Direttore Generale, ha svolto un buon lavoro, iniziando un percorso che indubbiamente ha migliorato la condizione degli operai stessi, ma che, di concerto con la Giunta Regionale e le OO.SS va portato avanti in sinergia, in modo da uniformarci alla gran parte delle altre Regioni Italiane, in cui la figura dell’operaio forestale svolge un ruolo determinante per la salvaguardia e la tutela dei territorio, a maggior ragione in una Regione, quale la nostra, in cui il territorio per la quasi totalità e interessato dal dissesto idrogeologico. La presente non vuole rappresentare una sterile e futile critica, nei confronti di nessuno, ma semplicemente, un invito alla chiarezza, al rispetto degli impegni assunti, da parte di tutti, in primis dagli operai stessi, che puntualmente e quotidianamente pur tra mille difficoltà assolvono i loro compiti e svolgono le loro mansioni. Nuovo Comitato Operai Forestali
dalla Regione, così, non hanno soddisfatto il Movimento che con la mozione presentata chiede il ritirio della delibera 806, l’annullamento del Piano triennale, con il vantaggio di poter recuperare i fondi stanziati e mai utilizzati, e l’annullamento, anche qui con recupero delle risorse inutilizzate, del progetto “Fido uno di noi”. Grazie a queste somme il Movimento vorrebbe un Piano alternativo che sia basato su campagne di monitoraggio,, sterilizzazione sistematica e affido; riportare il tema in Commissione, quindi, rimodulando le risorse finanziarie e, sopra ogni cosa, redigere una nuova legge che coinvolga attivamente associazioni animaliste (in regione ce ne sono e validissime) e i veterinari in modo strutturato e riconosciuto. Facciamo decisamente il tifo affinché ciò accada presto, mondo cane!
TAaglio lto
5 5 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Tempo tre mesi e sapremo finalmente i punti critici, e come risolverli, e le potenzialità del territorio, e come sfruttarle
L’architetto Jacopo Di Cristofaro incaricato dal direttore generale della Regione Pasquale Mauro Di Mirco di redigere un uno studio qualificato e taumaturgico Il governo regionale e il direttore generale ci hanno abituati, nel bene e nel male, a genialate politiche, tecniche e amministrative e alla loro totale inefficienza. Sperando non sia così anche questo caso Ventimila (20.000) euro che rinvengono “nientepopodimenoche” dalle risorse liberate nella rendicontazione dei cosiddetti progetti coerenti del Programma Operativo regionale 2000/2006, serviranno a compensare l’architetto Jacopo Di Cristofaro per la redazione di uno studio qualificato che dovrà tenere conto “degli attuali scenari internazionali per individuare punti critici e potenzialità del territorio regionale e, nello specifico, miri ad individuare: gli scenari internazionali ai quali rapportarsi con le macro tematiche di sviluppo e marketing di prodotto; i sistemi di relazione tra polarità attrattive esterne alla Regione (lettera minuscola no! – ndr) e polarità interne; i servizi d’area vasta che possono caratterizzare il modello di sviluppo locale; gli assi strategici che valorizzano la partecipazione pubblico – privata ed il sistema integrato degli interventi; i settori produttivi che non risentono della crisi ed assicurano lo sviluppo locale”. Per studiare tutto questo ben di Dio, e metterlo nero su bianco, il direttore
il saluto
generale della Regione Molise, Pasquale Mauro Di Mirco, gli ha dato tre mesi di tempo. L’incarico (diretto) è stato giustificato dal fatto che dal curriculum vitae dell’architetto “si evince ch’è in possesso di adeguata competenza multidisciplinare e di una comprovata esperienza nelle attività necessarie allo svolgimento dello studio”. Se il direttore generale fosse stato meno ermetico,
anzi meno generico, nel giustificare l’incarico diretto, avrebbe meglio reso la bontà della scelta, sapendo che ricade tutta sulle sue spalle. Tempo tre mesi, dunque, e sapremo quali sono i punti critici e quali le potenzialità del territorio regionale; quali gli scenari internazionali ai quali sarà possibile mettere in relazione i grandi temi dello sviluppo e del marketing molisani; quali i si-
La nostra scuola per guardare al domani
Anna Paola SABATINI* Assumo la dirigenza dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Molise con un forte senso di responsabilità, ma anche con un ben augurale sentimento di familiarità che mi lega a questa terra per origine materna. Porto con me un grande entusiasmo e la determinazione di voler attivare insieme a tutti quanti voi quelle soluzioni che potranno permettere al sistema scolastico molisano di caratterizzarsi per apertura, integrazione, coesione e innovatività, ma soprattutto per la capacità riconoscibile di garantire a ognuno dei nostri studenti un concreto diritto allo studio -potenziando anche soluzioni come la scuola in ospedale- e alla piena realizzazione come Persone riconosciute e valorizzate nella specifica identità di ciascuno. La mia più ferma convinzione risiede nell’intendere la scuola, a partire dai primissimi anni di frequenza, principalmente come luogo dove maturare una coscienza civile, sviluppare il senso delle istituzioni e interiorizzare le regole di una corretta convivenza e di rispetto per l’altro, laddove in una società liquida come quella che viviamo quello che ciascun individuo in fase di sviluppo ci chiede è soprattutto di avere dei riferimenti chiari. Sotto questo aspetto la scuola italiana vanta di certo un primato storico e culturale e un significativo e riconosciuto attivismo dei suoi attori che specialmente in momenti di difficoltà come quello che stiamo vivendo va recuperato e rivalutato. La nostra scuola ha una grande leva strategica che è rappresentata dalle sue straordinarie risorse umane a tutti i livelli dirigenziale, docente e non docente capaci di mettersi in gioco e dare il meglio di sé al di là di ogni pregiudizio sociale; personalmente non ho alcun dubbio che una terra di sana tradizione e di estensione contenuta ma con importanti soggetti culturali come quella molisana sia anche, proprio per questa sua caratteristica, più capace di dare grandi manifestazioni di squa-
dra e necessaria collaborazione interistituzionale nella direzione auspicata. Questo percorso di valorizzazione della dimensione culturale territoriale va coniugato con l’obiettivo sempre chiaro a tutti i soggetti a diverso titolo protagonisti nell’educare e istruire, di orientare gli studenti nel proprio progetto di vita e di lavoro e, insieme, adoprarsi per consentire loro di maturare idee e conoscenze che possano diventare competenze strategiche utili a permettere a ciascuno di sviluppare anche attraverso l’alternanza scuola/lavoro strumenti adeguati di lettura e intervento sul direttamente circostante, ma anche e soprattutto di interazione con una realtà sociale dai confini decisamente più ampi e complessi di un tempo. La nostra “buona scuola” sta vivendo un momento di importanti cambiamenti che ci chiedono di esserne i protagonisti attivi di uno sviluppo positivo, ma anche e allo stesso tempo una fase di grande attenzione e altrettante aspettative diffuse per il ruolo chiave che questa istituzione può e deve tornare a svolgere in un percorso di rilancio e ripresa di crescita della nostra società in crisi generale. Il mio augurio ma anche la mia propizia convinzione è che tutti insieme possiamo fare in modo che il sistema interistituzionale molisano a più ampio raggio, e quello scolastico come soggetto di raccordo e aggregazione di questa dimensione più ampia, possa essere riconosciuto come quel soggetto singolarmente capace di dare risposte forti e di raggiungere straordinari obiettivi che rendano la regione sempre più competitiva e i nostri giovani protagonisti attiva di questa crescita. Per quello che sarà nelle mie forze i miei sono l’impegno e la disponibilità nei confronti di ciascuno di voi per far sì che questo auspicio possa diventare una realtà concreta condivisa e fruibile a vantaggio di tutta la comunità. *Direttore Ufficio regionale scolastico
stemi che possono realizzare un rapporto tra le polarità attrattive esterne al Molise (una quantità, supponiamo) e le polarità interne (un numero esiguo e per giunta in crisi), di modo che l’una possa tornare utile all’altra; quali sono i servizi d’area vasta (cioè della programmazione che supera gli ambiti amministrativi comunali) che possono definire il modello di sviluppo locale e , infine, quali sono gli assi strategici che possono mettere in reciproca utilità la partecipazione del capitale pubblico con quello privato, e il sistema integrato degli interventi. Questo enorme impianto di soggetti; questo quadro multidisciplinare; questa finalmente definita ricerca delle soluzioni praticabili alla crisi del nostro sistema industriale e a quello della commercializzazione dei prodotti; questa prefigurazione taumaturgica delle questioni di crescita economica del Molise, tempo tre mesi, potranno essere letti e interpretati in tutta la loro complessa articolazione. Chi dovesse nutrire qualche dubbio su quanto scriviamo, andando sul sito della Regione Molise, specifica-
tamente su quello della direzione generale, potrà leggere in tutta la sua enorme estensione la determinazione del direttore generale Di Mirco - 195 dell’otto aprile scorso e condividere o meno il nostro punto di vista. Che si sia dovuti arrivare all’8 aprile 2015 per individuare un professionista in grado di affrontare in maniera globale i difetti e le potenzialità regionali, i canali di crescita e i punti di leva per risolvere anche la crisi della Ittierre, della Gam, dello Zuccherificio (i punti di maggiore dolenza socio/economica), sembra davvero strano. Strano che nessuno prima di Di Mirco, e di Di Mirco stesso, abbia pensato alla necessità (risolutiva) di uno studio dell’ampiezza di quello chiesto e pagato all’architetto Di Cristoforo. E’ pur vero, però, che il governo regionale e il direttore generale ci hanno abituati, nel bene e nel male, a genialate politiche, tecniche e amministrative. E (purtroppo) alla loro totale inefficacia. Speriamo non riguardi anche questo caso. Dardo
l’intervento Commercio, giusto il Referendum di Giovanni Muccio* Finalmente si procede per la strada giusta in nome della battaglia umana, sociale ed economica intelligente, portata avanti da Sua Santità Papa Francesco, e, nella nostra regione, da Monsignor Gian Carlo Bregantini, per la chiusura dei negozi e dei centri commerciali la domenica, giorno da dedicare alla famiglia. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita aveva sollecitato la classe politica regionale a presentare un ordine del giorno, per abrogare il decreto Salva Italia, per la parte di testo che ha trasferito la regolamentazione delle domeniche e degli orari di apertura degli esercizi commerciali dalle regioni allo Stato, attuando di fatto una liberalizzazione totale. Il Movimento plaude all’iniziativa politica dei consiglieri regionali Angiolina Fusco Perrella e Giuseppe Sabusco , che hanno inteso presentare un ordine del giorno su tale materia, unica soluzione utile per muovere la problematica a livello nazionale. L’eventuale Osservatorio regionale sul Commercio non sposta il problema, considerato che la normativa sul commercio è in capo allo Stato. Le Regioni devono riappropriarsi del legiferare regolamentando il settore, visto che conoscono meglio di altri le difficoltà e i bisogni di ciascun territorio. L’apertura domenicale indiscriminata doveva comportare, a parere del legislatore, un aumento di assunzioni. Ciò non è stato,anzi, dalle analisi di settore della Confesercenti , è emerso che il decreto ha favorito solo la grande distribuzione, mentre i piccoli negozi hanno sofferto e in molti casi sono stati obbligati
a chiudere e tutto ciò non ha segnato l’ incremento del PIL da molti sperato. E’ convinzione del Guerriero Sannita che la diminuzione dei consumi è dovuta esclusivamente alla perdita del potere di acquisto degli Italiani che vivono una situazione di grande disagio dal punto di vista occupazionale. Un accrescimento degli orari e dei giorni di apertura non provoca, di conseguenza, un aumento dei guadagni, ma un incremento delle spese a parità di incassi con conseguenti minori incassi. I veri problemi sono la disoccupazione, la cassa integrazione, il lavoro precario, e ,quindi ,uno stipendio per tutti. Finché esisterà l’incertezza la spesa per le famiglie diminuirà sempre. Pertanto il Movimento regionale del Guerriero Sannita, come già precedentemente detto, si augura che tutta la classe politica regionale approvi l’ordine del giorno dei consiglieri regionali Angiolina Fusco Perrella e di Giuseppe Sabusco, per un iter legislativo che preveda una proposta di referendum abrogativo della legge che, di fatto, toglie alle regioni e agli enti locali la facoltà di pianificazione prevista nella legge 214 del 22 dicembre 2011 varata dal Governo Monti. A favore dello stesso referendum si sono già espressi il Veneto, l’Umbria, l’Abruzzo e la Lombardia, con l’adesione di una quinta regione, in questo caso il Molise. Il quesito verrà sottoposto alla Corte di Cassazione, secondo quanto previsto dall’articolo 75 della Costituzione, avviando l’iter a livello nazionale per portare i cittadini alle urne, con la speranza che ciò non serva e che su tale tema il Parlamento ci ripensi. *Il Guerriero Sannita
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Tutto quello che gli altri non dicono
Campobasso
5 maggio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Avvisi pubblici per nomine S.EA. ERRATI Il Sindaco non tiene conto degli indirizzi dati dal Consiglio Comunale Con gli avvisi pubblici n. 778 e n. 779 del 29 Aprile 2015 per il conferimento di incarichi rispettivamente come componente del Consiglio d’Amministrazione della SEA S.p.A e come componente del Collegio Sindacale sempre SEA S.p.A, il Sindaco di Campobasso ometteva una serie di aspetti di carattere sostanziale che il Consiglio Comunale, come organo preposto a farlo così come stabilito dall’art. 42 comma II, lettera m) del D. Legs. N° 267/2000, dava per la nomina e la designazione
dei rappresentanti del Comune presso Enti, Istituzioni ed Aziende. Con Deliberazione di Consiglio Comunale n° 10 del 06 Agosto 2014, infatti, l’Assise Civica emanava i nuovi indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, Istituzioni ed Aziende. In quella circostanza il sottoscritto Consigliere Comunale di DP, Francesco PILONE, ha presentato 4 emendamenti tre dei quali approvati a maggioranza dal Consiglio. Nello specifico, proprio in relazione
ai requisiti e alle cause di incompatibilità dei nominati o designati, all’unanimità è passato un emendamento volto ad inserire all’art. 4, il divieto di nomina o designazione per quelle “… persone che esercitano per conto proprio od altrui, attività concorrenti con quelle dell’azienda, istituzione o ente (comprese le società), che partecipano come socio illimitatamente responsabile ad altra società concorrente o che sono amministratori o direttori generali in società
concorrenti”. Ebbene questo importantissimo passaggio è stato completamente omesso nell’Avviso Pubblico rendendo “impugnabile” il provvedimento. Non solo! Sempre nella medesima seduta, in merito ai titoli delle persone da nominare o designare, l’Assise Civica, respingendo un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, dava un indirizzo preciso circa il profilo dei candidati. Anche in questo caso non si è
tenuto completamente conto degli indirizzi del Consiglio così come stabilito dalla legge. Per queste considerazioni chiediamo che l’Avviso Pubblico venga ritirato, corretto ed emanato in linea con gli indirizzi espressi dal Consiglio Comunale non solo per evitare ricorsi ed impugnative varie, ma anche e soprattutto per un doveroso rispetto delle regole previste dalla legge oltre che dei candidati che si apprestano a concorrere agli incarichi previsti.
Gli studenti del Pertini confermano di “avere i numeri” Per le classi terze del Liceo linguistico e del biotecnologico gratificante terzo posto CAMPOBASSO. Le classi terze del Liceo linguistico e del biotecnologico dell’istituto “Pertini” hanno ottenuto, a Perugia, un gratificante terzo premio alla selezione finale del progetto nazionale “Matematica e Realtà” con il laboratorio IL PANE QUOTIDIANO NEL TEMPO DELLE RINUNCE .
Il progetto, promosso nel 2005 dal Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Perugia, prevede una collaborazione tra università e scuola per la costruzione di una didattica innovativa della matematica collegata ad esperienze reali. Il Pertini, che dal 2008 ha partecipato quasi
ogni anno all’iniziativa, riportando spesso premi e riconoscimenti, vede anche quest’anno premiato l’impegno dei ragazzi, che hanno accettato con entusiasmo la” sfida” di tradurre un fatto concreto (consumo del pane in Italia dalla fine dell’ottocento, rapporto prezzo del grano-prezzo del pane ,ecc..) in un modello matematico.
Gli studenti, quindi, sono partiti da dati concreti per avvicinarsi, attraverso esperienze reali e laboratoriali, a concetti astratti come la modellizzazione matematica. La serietà e la motivazione che hanno distinto il loro lavoro e i risultati ottenuti hanno dimostrato che è stata sicuramente una pratica vincente.
Si scrive PIANO CASA, si legge PORTE APERTE di Bibiana Chierchia* “Sicuramente i consiglieri di quella che io considero davvero la mia maggioranza avranno sperato ancora nel mio corretto e leale silenzio, dovuto al rispetto assoluto che nutro per il Consiglio, il Sindaco e la Giunta comunale.
Le osservazioni riportate in Commissione delle Autonomie Locali, peraltro condivise e firmate dal Sindaco Antonio Battista, sono state frutto di una riflessione politica e tecnica pluralistica.
Questo ho fatto nel corso di mesi in cui sono stata oggetto di gratuiti, macchinosi e misteriosi attacchi.
La commissione consiliare con cui in data 30 aprile si è appena avviata la riflessione sul testo novellato del Piano Casa, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio Regionale del Molise, ha avuto il senso pieno del confronto e della discussione aperta: cosa si sarebbe mai dovuto comunicare precedentemente in seno alla maggioranza è mistero.
Esiste, però, un limite anche per le persone che fanno del rispetto e della correttezza uno stile di vita: le parole con cui tre dei consiglieri centristi stigmatizzano il mio operato in merito alle vicende del piano casa arrivano non solo come scorrette nella ricostruzione temporale, ma anche come manipolatrici di una verità che non si vuole raccontare.
Se provo a leggere con gli occhi di un cittadino di Campobasso trovo strumentale e poco comprensibile il comunicato di biasimo a firma dei tre consiglieri; se provo ad aprire i miei occhi
capisco che questa è una lingua che non voglio apprendere, quella della politica che parla solo a sé, escludendo gli individui e il bene comune. La maggioranza ha il dovere di confrontarsi guardandosi negli occhi e non lanciando (con cadenza periodica) comunicati sui mass- media. Le stanze di Palazzo San Giorgio sono trasparenti e aperte: basta volere entrare per volere un incontro, per volere andarsi incontro”. *Vice-sindaco di Campobasso Assessore all’Urbanistica e al Territorio
Oggi alle 11 la presentazione alla sala riunioni dell’ex Gil in via Milano
Omaggio del “Leo Quartieri settetto” alla musica di Fred Buongusto, Ugo Calise, Eddie Lang e Toquinho L’evento si articolerà in quattro serate a partire da sabato 16 maggio a Campobasso Leo Quartieri, leader del “Leo Quartieri Settetto”, vive di musica e per la musica. Meritoria la sua dedizione ai giovani che si avvicinano al pentagramma. Creatore/ gestore di una scuola di musica, compositore, arrangiatore ed esecutore di assoluto rilievo nell’ambito jazzistico nazionale, gli piace sperimentare, creare, proporre idee e progetti, con il gusto di sorprendere e, soprattutto, di valorizzare ciò che di musicalmente può essere ricondotto al Molise. Con questo spirito oggi, alla sala riunioni dell’ex Gil in via Milano, a Campobasso, alle ore 11 terrà la conferenza stampa di presentazione del concerto “Omaggio agli artisti internazionali figli del Molise”: Fred Bongusto, Ugo Calise, Eddie Lang e Toquinho, patrocinato dalla Regione Molise.
L’evento si articolerà in quattro serate a partire da sabato 16 maggio, a Campobasso, presso l’auditorium Igino Petrone; ad Agnone presso il Teatro Italo-Arengentino; a Santa Croce di Magliano presso l’auditorium c.c. , e ad Isernia presso l’auditorium dell’Unità d’Italia. Con Quartieri al contrabbasso, suoneranno Sergio Casale (sax tenore flauto), Denis Fattori (tromba, flicorno), Nicola Cordisco (chitarra), Marco Borghetti (vibrafono, percussioni), Giampiero Franco (batteria) e la voce di Ilaria Bucci. In programma, come detto, brani di Fred Bongusto, Ugo Calise, Eddie Lang, Toquinho e dello stesso Quartieri. Frammisti alla musica, ci saranno intermezzi teatrali con Giorgio Careccia e le proiezioni grafiche di Martin Quartieri.
Campobasso
7 5 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Con il passaggio di De Bernardo e Di Giorgio a “Molise di tutti”
Il Gruppo dell’Idv a Palazzo san Giorgio si fa in due, anzi in uno: Columbro Questo comporre e scomporre la volontà degli elettori secondo personali interessi conferma la carenza di ogni forma di decenza (politica e morale) Il gruppo dell’Idv al Comune di Campobasso formato da Columbro, Di Giorgio e De Bernardo s’è diviso in due: Columbro è rimasto là dove è stato eletto, gli altri due sono migrati a “Molise di tutti”. Bisogna dire grazie a costoro che aiutano la critica giornalistica ad avere ragione quando parla di strumentalità delle cose, della carenza di ogni forma di decenza (politica e morale) in questo comporre e scomporre la volontà degli elettori secondo personali interessi. Quindi nasce un altro gruppo tra i tanti, tra i troppi che si sono formati a Palazzo san Giorgio rendendo
il Municipio uno stazionamento permanente di commissioni e di consiglieri/commissari. Un via vai giornaliero di vaghezza politica e amministrativa; soldi pubblici dilapidati per sostanziare il “nulla di fatto”. Ci domandiamo se la nullità amministrativa espressa dalla maggioranza in questo primo anno di amministrazione non debba risalire alla nullità propositiva delle commissioni. Lo sdoppiamento dell’Idv è una operazione che sfrutta le pieghe regolamentari dello statuto e la furbizia di coloro che lo interpretano. Rimane infatti possibile il
gruppo monocellulare di Columbro in quanto derivato dalla competizione elettorale; nasce il gruppo nuovo “Molise di tutti” per volontà di due consiglieri (il minimo richiesto) stanchi di essere portatori di “valori” e interamente rapiti dalla nuova missione di rendere la presenza politica e il messaggio politico un invito al movimentismo qualunquistico, abilmente incartato da qualunquisti di razza nel cellophane dell’antipartitismo. Con il nuovo gruppo, un nuovo capogruppo (De Bernardo) e ciò che ne consegue: maggiore ore di permessi retribuiti
spettanti ai capigruppo, possibilità di partecipare a tutte le commissioni e un numero maggiore di gettoni di presenza. In nome e per conto non più e non solo di un partito, di una sigla, di una appartenenza ideologica, ma di un gruppo di uomini ai quali occorre una base meno compromessa di quella fin qui praticata per rimanere in campo a giocare la partita delle convenienze. La faccenda ha anche un risvolto tutto ancora da decifrare e da chiarire. L’assessore Colagiovanni, che ha aderito a “Molise di tutti”, è entrato in giunta in quanto espressione di un
gruppo di tre consiglieri ora diventato di uno (Columbro). Il quale però s’è fatto fotografare con Di Pietro senior (ispiratore e fondatore di “Molise di tutti”), ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione e ha dichiarato di continuare a sostenere Colagiovanni. Vedremo se questa posizione di un piede in due staffe sarà gradita al segretario regionale dell’Idv, Di Giacomo. Dovesse risultare tale, c’è davvero da ritenere i giochi della politica tremendamente sporchi, anche ai livelli bassissimi.
Lettera aperta
A proposito dell’intitolazione della piazza al Papa L’ attuale amministrazione della nostra stupenda città di Campobasso è riuscita in poco tempo a farla rifiorire tant’è vero che anche gli anziani dicono che ora i numerosi forestieri che la visitano la elogiano come quando era definita “ la città giardino”. Infatti il verde è completamente curato, le aiuole in ordine e le piante ben potate svettano in alto , sempre più in alto. Per non parlare delle strade tutte ben asfaltate senza una buca e, soprattutto, molto pulite … tanto da sembrare una cittadina svizzera. Che cosa dire poi dei pochissimi disoccupati e senza tetto …. Essi sono subito sistemati nelle accoglienti strutture poste in essere dal comune che non fa mancare a nessuno il necessario. Anche per questo , dopo aver adeguatamente risolto tutti i problemini dei cittadini resta molto tempo ai nostri generosi e premurosi ammi-
nistratori per cui ora la preoccupazione principale resta quella di intitolare a qualche personaggio illustre l’aera che fu il glorioso campo sportivo del Campobasso calcio, l’area oggi definita “ ex Romagnoli”. Ormai è noto a tutti che un anno fa lì vi è stato il Papa che ha celebrato la messa: motivo per cui bisogna intitolargli l’area. Non aderiamo alla provocazione di chi dice che non è previsto per i vivi …. ma almeno attendiamo il realizzarsi delle profezie che vedono un brevissimo pontificato . Ci si chiede, poi, perché non intestargli altre zone dove è passato, dove ha sostato, dove ha mangiato, bevuto e dormito ? Ma soprattutto perché porsi il problema quando già è stato deciso che l’area sarà occupata dalla nuova sede della Regione ? qualche criticone dice pure che l’area era in totale abbandono e tale è rimasta, non hanno
neanche provveduto a dargli una sistemazione …. Quando il Papa è andato a Forcella, noto quartiere bene di Napoli, almeno il pezzetto dove ha sostato hanno provveduto a sistemarlo. Così, dopo , tutto è rimasto come prima , ma almeno il piccolo spazio della cerimonia è rimasto fruibile per i cittadini. Cosa che non è stato per l’ex Romagnoli . Non ci va di insistere ma ci domandiamo perché l’amministrazione si stia impegnando in una battaglia persa in partenza su un tema ininteressante per il popolo che attende invece con urgenza la soluzione ai gravi problemi che affliggono la nostra città sempre più abbandonata a se stessa, con un grave calo demografico,la chiusura di numerosi esercizi commerciali, con un traffico disordinato, una viabilità cervellotica, disorganizzazione amministrativa e vita di relazione che peggiora
giorno per giorno. La soluzione al grave problema ci permettiamo di suggerirlo noi: lasciamo perdere per ora, soprassediamo, rimandiamo a tempi migliori , non abbiamo fretta per poter intitolare l’area non al Papa , che non ha bisogno di questi mezzucci, ma a chi sta dietro a questa proposta, a chi la vuole fortemente , ovviamente non appena viene trasferita o, meglio, raggiunge la sospirata e prestigiosa nomina. E tutto questo anche perché, chi pensa che le famiglie di Campobasso , riunite la sera attorno al tavolo per la cena, discutono animatamente su questo argomento è fuori dal mondo: ingenuo oppure stupido ! Lettera firmata
Lucito, il museo dell’arte contadina La struttura sarà inaugurata sabato per la piena valorizzazione dell’area LUCITO. Sabato 9 Maggio alle ore 16,30 cerimonia di inaugurazione del MUSEO DELL’ARTE CONTADINA DI LUCITO “Lucito.... un Monumento rurale per l’arte contadina Molisana”. L’iniziativa del museo
nasce dalla volontà di promuovere e diffondere la scoperta, la conoscenza e la salvaguardia degli attrezzi agricoli del passato in tutti i suoi aspetti. Il progetto è stato realizzato grazie al Bando del Programma di Sviluppo Ru-
rale 2007/2013 – Asse IV Attuazione dell’Approccio Leader Misura 413-322 “Sviluppo e rinnovamento dei villaggi” intervento a) del Bollettino Ufficiale della Regione Molise – N. 31 – Prima Parte del 16.12.2011. Il museo è
entrato a far parte dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Musei, un vanto per questa piccola realtà e questa regione che permette di inserire il museo in una rete di turismo culturale a livello nazionale ed Internazionale.
A Pietracupa una serie di interventi” Il consigliere provinciale, Michele Durante, ha relazionato alle richieste del Comune PIETRACUPA. Il consigliere provinciale Michele Durante, rilevata la richiesta da parte del Comune di Pietracupa di interventi con il criterio di urgenza ed emergenza sui tratti stradali interessati da movimenti franosi ricadenti nel proprio territorio, interviene sull’argomento fornendo i dati ufficiali del settore viabilità della Provincia di Campobasso: “Rispondo all’appello lanciato dall’amministrazione comunale di Pietracupa la scorsa settimana; dopo le verifiche effettuate con la disponibilità dell’assessore ai lavori pubblici della Provincia di Campobasso Luciano Di Biase e del settore viabilità, nella persona dell’ing. Pasquale Stoppiello, ecco i numeri degli interventi in programma: già in questi giorni partiranno tre cantieri sul territorio di Pietracupa e specificatamente quello sulla S.P. 41 Garibaldi, che tanti disagi sta creando alla popolazione, anche residente sul tratto stradale: l’importo dei lavori è di 150.000
euro; c’è poi – prosegue il consigliere Durante – l’intervento sulla S.P. 152 Cavaliere per altri 50.000 euro. Altri lavori in termini di manutenzione sulla viabilità del territorio pietracupese, per il valore di 35.000 euro, rientrano nelle attività del Gruppo Stradale 3 di Fossalto. Ci sono poi interventi prioritari per i quali la Provincia di Campobasso ha già provveduto a richiedere specifici finanziamenti alla Regione Molise per ulteriori 290.000 euro: questi riguardano la S.P 41 Garibaldi e, in particolare: l’intervento all’altezza della Rotatoria Bivio Bagnoli – Bivio Pietracupa; quello tra il Bivio di Pietracupa e Torella del Sannio; quello tra il Bivio di Bagnoli del Trigno e Pietracupa”. Il consigliere provinciale Durante, tra i sostenitori della necessità di concentrare da parte della Regione Molise tutti i fondi disponibili sulla viabilità interna e sulle opere di assetto idrogeologico del territorio conclude: “Questi
interventi aiuteranno certamente, nel breve, a migliorare la situazione viabilità del territorio, ma senza un’adeguata programmazione in termini di assetto idrogeologico e di tutela del territorio corriamo un grosso ri-
schio, è inutile nasconderlo: quello di vedere nel tempo desertificate le aree interne della nostra regione, proprio mentre lo sviluppo delle stesse dovrebbe essere il volano della ripresa economica della nostra terra!”.
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Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
5 maggio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Isernia: Furto notturno nella zona industriale, recuperati dai Carabinieri cavi di rame per un valore di oltre centomila euro, fermati i presunti autori Nel corso di una attività di controllo del territorio predisposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Isernia con il preciso obiettivo di contrastare i reati contro il patrimonio e la persona, che creano maggior allarme nella popolazione, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venafro, nella mattinata odierna hanno recuperato un ingente quantitativo di cavi di rame, per un valore complessivo di oltre centomila euro. L’ “oro rosso”, che era stato asportato poco prima
dall’interno della ditta Elcom, ubicata nella zona industriale Isernia – Venafro, è stato ritrovato nei pressi di due furgoni, dove in parte era stato già caricato. Gli autori vistisi sorpresi dall’arrivo dei Carabinieri, hanno tentato la fuga a piedi, ma poco dopo sono stati bloccati da altre pattuglie giunte nella zona. Quattro pregiudicati, di origine rumena, un 36enne, un 30enne, un 26enne ed un 25enne, residenti nel quartiere napoletano di Pianura, sono stati fermati ed accompagnati in ca-
serma dove nei loro confronti sono in corso le procedure di identificazione e i rilievi fotosegnaletici. Ulteriori indagini, stabiliranno se i quattro siano coinvolti anche in altri furti commessi in provincia di Isernia nel recente passato. Tutta la refurtiva è stata sottoposta a sequestro in attesa di essere restituita al legittimo proprietario. Sotto sequestro sono finiti anche due furgoni e alcuni attrezzi atti allo scasso, utilizzati dai malviventi per commettere il furto.
“Il Piano è contro gli interessi della città” Sono 130 i cittadini di Agnone che hanno impugnato al Tar il nuovo Piano urbanistico AGNONE – Le forze economiche della cittadina impugnano l’adozione del nuovo Piano regolatore generale (Prg) e ricorrono al Tar Molise. Chiesto l’annullamento delle delibere con cui l’amministrazione comunale di Agnone ha approvato il Piano regolatore. Tra le motivazioni del ricorso il fatto che il nuovo strumento urbanistico andrebbe contro l’interesse collettivo del paese. Centotrenta i cittadini tra imprenditori, artigiani, commercianti e lavoratori di aziende, che hanno sottoscritto il documento depositato al Tribunale amministrativo regionale il 27 aprile scorso. Cosa prevede il Prg e cosa vorrebbero gli imprenditori – Così come adottato dall’amministrazione comunale, il Prg – scrivono i ricorrenti – prevede quattro svincoli di accesso al paese nella sola zona nord-ovest di Agnone tra cui, in particolare, due nuovi ingressi: uno dalla zona San Lorenzo al viale Vittorio Veneto, l’altro dalla zona San Lorenzo a via Giovanni Ionata, in corrispondenza dell’ingresso del cimitero. Tale soluzione penalizza fortemente la zona centrale di Agnone e l’area artigianale – proseguono – sulle quali fino ad oggi si
è investito, essendone stato pianificato programmaticamente lo sviluppo, ma che con il nuovo Prg sarebbero danneggiate economicamente e anche dal punto di vista sociale. Il piano regolatore prevede infatti quattro accessi nella zona nordovest e solo uno nella zona di “Agnone centro”: un accesso peraltro tortuoso, lungo, con una carreggiata sempre più stretta, con salite e discese, con curve strozzate e difficilmente percorribile soprattutto dagli autocarri e dagli autobus. Eppure,Via Aquilonia – sottolineano i 130 firmatari del ricorso – ha da sempre rappresentato l’asse viario più importante, essendo la strada più trafficata, percorsa anche dagli autobus, che negli anni ha visto la nascita di diverse attività commerciali. L’unica via di accesso tracciata nel PRG per questa parte della città non è affatto agevole e dunque pregiudica non solo il traffico commerciale, ma anche quello diretto all’area artigianale, per la quale non sono state previste altre infrastrutture di accesso diretto. Appelli inascoltati - Già nello scorso ottobre – chiariscono – dopo la prima adozione del nuovo piano regolatore, alcuni dei firmatari
del ricorso al Tar avevano presentato al Comune un’osservazione (così come previsto dalla normativa in materia) in cui proponevano una soluzione diversa per l’accesso ad Agnone centro, con un progetto di realizzazione diverso che prevedeva una strada dritta, larga e senza particolari pendenze. Ma l’amministrazione l’ha respinta, salvo in una piccola parte, senza dare alcuna motivazione. Oggi i ricorrenti chiedono di annullare i provvedimenti comunali, per evitare la costruzione di strade che siano a beneficio solo di pochi, contro l’interesse collettivo. In particolare, si chiede ancora una volta all’amministrazione di adottare la soluzione tecnica già suggerita nell’osservazione presentata ad ottobre per facilitare l’accesso alla zona più popolata a livello commerciale ed imprenditoriale del paese, eliminando anche i due svincoli aggiuntivi previsti nell’area nord-ovest, che tra l’altro porterebbero alla cementificazione della zona San Lorenzo (dove c’è un’area archeologica!) e inciderebbero sul viale del cimitero, dove ci sono alberi secolari, croci e lapidi di soldati agnonesi morti durante i conflitti mondiali.
“Celestino V: vittima di un assassino?” Un convegno scientifico nell’ambito dell’Anno giubilare celestiniano
ISERNIA. Nell’ambito delle celebrazioni dell’ANNO GIUBILARE CELESTINIANO, inaugurato da Papa Francesco nella sua visita ad Isernia il 5 luglio 2014, la diocesi di IserniaVenafro invita tutti a partecipare ad un importante evento che si terrà martedì prossimo 5 maggio 2015. Si tratta di un’interessante Convegno Scientifico, sul tema: “Celestino V: vittima di un assassinio?” Il Convegno, infatti, affronterà l’annosa questione riguardante la morte del Santo Isernino sulla quale ancora permangono
molti dubbi. La data scelta per il Convegno è una delle date celestiniane per eccellenza. Coincide proprio con la data della Canonizzazione di Pietro Angelerio. Il 5 maggio 1313, infatti, papa Clemente V elevò l’Eremita del Morrone (e non il Pontefice) agli onori degli altari, dopo un meticoloso procedimento canonico. Nella Bolla di canonizzazione di S. Pietro Celestino il Magistero riconobbe che la rinunzia fu effettuata per il bene della Chiesa : «affinché dal suo governo non potesse provenire qualche pericolo alla Chiesa universale». Al Convegno, che si terrà alle ore 16,00 presso l’Aula Magna della Diocesi di Isernia-Venafro in via Mazzini, 8, interverranno i seguenti relatori: S. E. Mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro; Mons. Claudio Palumbo, docente di Storia della Chiesa al Pontificio Seminario Regionale di Chieti; Dott. Franco Carugno, vice presidente AIMC di Isernia; Dott. Luca Ventura, UOC di
Anatomia Patologica Ospedale S. Salvatore - L’Aquila. La giornata si concluderà, poi, con una solenne celebrazione eucaristica in onore di S. Pietro Celestino V presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Molinari Arcivescovo Emerito de L’Aquila, alle ore 19,00 nella Cattedrale di Isernia.
Giovani Democratici, Gonnella segretario Il diciannovenne di Monteroduni è stato eletto presidente della federazione di Isernia ISERNIA. E’ il diciannovenne Raffaele Gonnella, già Segretario del circolo dei Giovani Democratici di Monteroduni, il nuovo Segretario dei Giovani Democratici della federazione di Isernia. Gonnella è stato eletto con voto unanime dei delegati al termine dell’assemblea congressuale tenutasi ieri pomeriggio nella sede del Partito Democratico di via Trento e Trieste a Isernia.
Presenti ai lavori il Segretario uscente della federazione Caterina Cerroni, il Segretario regionale GD Davide Vitiello e per il Partito Democratico Michele Antenucci, vice Segretario della federazione isernina. Con l’elezione di Raffaele Gonnella i Giovani Democratici del Molise completano la prima fase congressuale, quella che ha visto protagoniste le assemblee provinciali, in attesa del congresso regionale che eleg-
gerà il successore di Davide Vitiello alla guida dell’organizzazione giovanile. Le assemblee congressuali provinciali sono state caratterizzate da un ampio e partecipato confronto sulle problematiche fondamentali che interessano i giovani in Molise: dalla necessità di rilanciare il lavoro, alla formazione e al rapporto con la scuola, con l’università, fino a una presenza decisa e costante nei luoghi della sofferenza e del
conflitto sociale, è emersa una piattaforma programmatica che proietta i Giovani Democratici del Molise in un ruolo di grande protagonismo anche nei prossimi anni. Un elemento quest’ultimo di grande maturità dell’organizzazione giovanile democratica, sempre più palestra libera e indipendente di idee, proposte ed entusiasmo in un momento di particolare difficoltà per la politica e per i partiti.
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Termoli
5 maggio 2015
Trabucchi, ammirati del loro fascino Il Parco di queste strutture devono diventare patrimonio di tutti I turisti e i cittadini che passeggiano lungo il muraglione del Borgo Antico di Termoli, soprattutto, al tramonto, non possono non restare ammirati dai trabucchi. Queste possenti macchine che da oltre un secolo caratterizzano la costa del medio adriatico e che resistono al tempo e ai fortunali anche qui a Termoli. Grazie ad alcuni nostri concittadini e alle loro ricerche
storiche la storia dei trabucchi la conosciamo tutti. Le vecchie foto di Termoli ci mostrano il primo esemplare costruito quando il Borgo era a picco sul mare, altri piantati lungo la vecchia banchina lato sud del porto, di cui ancora oggi uno resiste. Altri al limite della spiaggia e giù via fino a Ponte sei voci. Non tutti esistono più. Termoli
ha, in questo momento tre trabucchi funzionanti e uno in costruzione. Altri dovrebbero essere costruiti per richiamare questa secolare tradizione. Sarebbe auspicabile fare di tutto perché non si disperda tale tradizione, ma soprattutto perché l’apporto che tali “macchine” possono dare al turismo della nostra cittadina sia sfrut-
tato a pieno. A tal proposito, l’Abruzzo da diversi anni sta lavorando alla realizzazione di un “Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi”. In questi ultimi mesi è stato anche nominato, dal Governo, un Commissario che dovrebbe occuparsi della sua implementazione. Si parla tanto di attenzione alle tradizioni popolari, alla cultura dei nostri
luoghi. E’ importante. E’ doveroso. E’ necessario per noi non perdere questa opportunità. Quindi chiedere con forza e attivarsi in ogni modo, affinché il Parco della costa dei Trabocchi che è un parco “nazionale” possa estendersi anche alla nostra costa, anche ai nostri trabucchi che della stessa storia e della stessa tradizione fanno parte.
“Acqua pubblica, dubbi sulla legge” La proposta presentata dalla Regione nell’analisi dei Comitati TERMOLI. All’annuncio dell’assessore Nagni e del Governatore Frattura della nascita della nuova società cui sarà affidata la gestione del servizio idrico regionale, ha seguito la richiesta di mettere insieme le idee e le proposte dei sindaci in seno alla realizzazione dello statuto per la società che andrà a gestire il bene. Entro la seconda settimana di maggio, quindi, i sindaci dei 136 comuni molisani dovranno avere le idee chiare e presentare le osservazioni circa l’articolato per la costituzione dell’Ente di Governo. Ne abbiamo parlato con Gigino D’Angelo, presente a Termoli nel corso dell’incontro organizzato dai Movimenti per l’acqua pubblica. “Con la Regione Stiamo ragionando rispetto a tutto ciò che prevede questa norma. Noi Comuni siamo preoccupati sia per quanto riguarda un eventuale aumento di costo sia perché chiediamo che l’acqua resti un bene
pubblico e al servizio di ogni cittadino”, ha affermato Gigino d’Angelo, sindaco di Montefalcone del Sannio che ha aggiunto: “Intanto abbiamo chiesto la proroga per avere più tempo per mettere in campo eventuali osservazioni. La Regione Molise ci ha risposto dandoci altri dieci giorni e ho visto disponibilità rispetto al tema. Chiaro che noi ci vedremo in questi prossimi giorni per cercare insieme di modificare quella proposta di Giunta regionale e insieme credo che saremo capaci di apportare quelle modifiche giuste per salvaguardare l’acqua come bene pubblico”. Eppure il rischio è che l’attuazione del referendum possa non esserci e, nel contempo, ci si confronta con il fatto che dei 27milioni di italiani che hanno detto sì, ne sono rimasti davvero pochi a combattere per ottenerlo. “Credo che dobbiamo rimotivare soprattutto i sindaci, i Comuni affinché quel patrimonio e quella battaglia che ha avuto la capacità di
coinvolgere 27milioni di cittadini non venga buttata a mare. C’è bisogno di riprendere quel filo conduttore. Il punto di vista che porteremo al tavolo nei prossimi giorni è quello di continuare a tenere l’acqua come patrimonio e come bene comune al servizio della collettività e non l’acqua come strumento di arricchimento per pochi”. D’Angelo s’è detto soddisfatto per l’interazione sinora ottenuta con i vertici della Giunta comunale e ha evidenziato la certezza che la gestione dell’acqua in Molise sarà totalmente pubblica in rispetto del referendum 2011. Intanto, proprio su questo tema s’è soffermato il dibattito perché oggi il Senato ha approvato il disegno di legge-delega Madia che conterrebbe precise indicazioni volte al rilancio della privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali. Ecco quanto scrivono i referenti del Forum Nazionale: “Oggi il Senato ha approvato il disegno di legge delega
Madia sulla pubblica amministrazione. Nei mesi scorsi più volte abbiamo denunciato come dietro questo provvedimento si celi un nuovo attacco all’esito referendario consegnando di fatto una delega in bianco al Governo con precise indicazioni volte al rilancio della privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali. Infatti, le norme inserite negli articoli 13 e 14 puntano a limitare drasticamente la possibilità di gestione pubblica, incentivano i processi di aggregazione tra aziende intorno ai quattro colossi multiutilities attuali – A2A, Iren, Hera e Acea – già collocati in Borsa, oltre a favorire la perdita del controllo pubblico dei soggetti gestori. Il processo tramite il quale s’intende raggiungere la discesa della partecipazione pubblica in Hera dal 51 % al 38 % ne è la concreta e drammatica conferma. Processo contro cui è in atto una forte mobilitazione dei comitati per l’acqua dell’Emilia Romagna.
Estate termolese, si lavora al cartellone Per l’amministrazione comunale diverse le novità che ci saranno TERMOLI. Lo scorso anno furono tante le polemiche legate a un calendario che non arrivata e, strappato con i denti a fine luglio, vide la città confrontarsi con diverse iniziative che, seppur di qualità, furono additate di essere davvero poche. Ecco che, alla luce del detto, questa estate è da considerarsi la prima (per organizzazione) dell’era Sbrocca, dopo un inverno che ha proposto una serie di concerti e iniziative che hanno comunque accompagnato la
città per i giorni di freddo. “Credo che ci saranno diverse novità – ha affermato il Sindaco – in questa estate. Stiamo preparando un cartellone credo all’altezza della città e quest’anno per la prima volta esordirà anche la Costa dei Delfini con tutti i paesi della costa molisana, ben 34 chilometri, che cercheranno per la prima volta di presentare insieme e di farlo con un’offerta turistica convincente. Ovviamente siamo agli inizi, ma ci teniamo davvero e tutti i
sindaci della zona costiera tengono molto a questa iniziativa. Non posso anticipare niente riguardo il programma, però le fasce di età e i target saranno per tutti i cittadini e tutti i turisti. Cercheremo, quindi, sempre di fare delle manifestazioni e degli eventi di qualità”. Tradizioni rispettate, eventi jazz, mostre, forse un po’ di teatro e l’immancabile concertone di Capodanno eppure, alla luce degli
eventi legati alla Carrese, da alcuni visti come un attacco alle tradizioni, arriva anche l’idea del Sindaco di Termoli su quanto accaduto, con lo sguardo, ovviamente, a San Basso e alla processione in mare. “Io non credo che i tempi chiedano le modifiche alle tradizioni, penso che il problema della processione di San Basso l’anno scorso sia stato brillantemente risolto anche con l’aiuto di tutte le istituzioni,
Comune compreso e un grazie va dato alla Capitaneria di Porto e al comandante Nasti che, unitamente al Comune e alla marineria, ha cercato una soluzione che si è rivelata vincente. Spero che anche per le Carresi ci sia una soluzione che possa essere vincente perché credo che la tradizione debba essere mantenuta perché è molto importante non solo per il passato ma anche per il futuro di una città e di un popolo”.
Dragaggio porto, si muove qualcosa? Resta ancora in sospeso la questione legata alla pulizia dell’area portuale di Termoli TERMOLI. Resta ancora in sospeso la questione legata al dragaggio del Porto che, come noto, non dipende dal Comune di Termoli ma è di competenza della Regione. Sul tema è intervenuto più volte l’amministrazione comunale che attraverso il sindaco Sbrocca ha specificato: “stiamo sollecitando sempre la Regione e abbiamo avuto dichiarazioni di pronta soluzione da parte dell’assessore Nagni per il dragaggio del porto perché per noi è vitale e strategico per il futuro. Senza il dragaggio non possiamo prevedere una strategia per i rapporti commerciali e non commerciali”. Altra questione quella dei parcheggi, dell’arredo urbano e della fine dei lavori sui quali Sbrocca precisa: “siamo a buon punto, spero e credo che, se non ci sono disservizi particolari, per giugno si possa terminare anche piazza Monumento. Circa l’arredo urbano dei bar e dei ristornati sul corso, per quest’anno sarà una via transitoria ma per l’anno prossimo ci sarà una programmazione per gli esercizi commerciali che vogliono mettere delle piccole attività all’esterno che dovranno essere rispettate”.
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Termoli
5 maggio 2015
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Travaglini pronto al via Per le elezioni di Montenero di Bisaccia il sindaco uscente pronto per il nuovo mandato MONTENERO DI BISACCIA. Al via la campagna elettorale a Montenero di Bisaccia. Tutto pronto nel più grande dei comuni chiamato al voto. Nel post consegna delle liste, abbiamo incontrato i singoli candidati. Ecco quanto ci confida Nicola Travaglini, sindaco uscente del comune bassomolisano che vanta l’appoggio dei dipietristi e di gran parte dell’entourage regionale con Nagni, Di Pietro e Parpiglia in prima linea. Travaglini si presenta, in continuità
con il fatto nell’appena conclusa amministrazione, con il simbolo “Uniti per Montenero”. “Abbiamo depositato la nostra lista – ha affermato Nicola Travaglini – siamo tranquilli e sereni anche perché è una lista dove ci sono persone che hanno amministrato ma anche persone nuove è una lista civica a tutti gli effetti con la partecipazione dei Dipietristi. Ci sono tutti i presupposti per una buona campagna elettorale per poi amministrare in
maniera serena. Veniamo da cinque anni duri ma sono convinto che ci sono stati bei e grandi risultati e su questa scorta abbiamo la spinta giusta per continuare ad amministrare Montenero. Sono convinto che abbiamo dato delle belle risposte, abbiamo avuto un’attenzione particolare nei riguardi dei cittadini a cui siamo stati sempre vicino. C’è una serenità in questo che ci dà la convinzione che andrà tutto bene Sarà una corsa a quattro e credo
anche abbastanza movimentata. Spero che la discussione sia sui programmi e su quello che vogliono fare per le cose che si propongono. Non accetterò nessun tipo di provocazione perché non è più tempo per la provocazione. Il lavoro che attende chi dovrà amministrare Montenero è un lavoro duro. Bisogna parlare di cosa si vuole fare e di come la si vuole fare”. Ecco i componenti della lista “Uniti per Montenero” a sostegno del sin-
daco uscente Nicola Travaglini. Barbieri Sonia Bernabei Andrea Contucci Simona D’Ascenzo Pasqualino D’Aulerio Antonio Di Stefano Massimo Mancinelli Franco Marchesani Gianfranca Moroni Sandra Murazzo Giuseppe Porfido Domenico Potalivo Adriano
“Sanità, oltre 8mila firma raccolte” Sulla petizione avviata dalla federazione sindacati indipendenti, tanti i sostegni incassati TERMOLI. Lo scorso 13 marzo la Federazione sindacati indipendenti, attraverso la coordinatrice regionale Fernanda De Guglielmo, ha annunciato l’avvio di una raccolta firme per evidenziare la contrarietà verso le modalità imposte dalla riorganizzazione sanitaria. Di lì a poco, tra banchetti informativi e punti raccolta diffusi un po’ ovunque si è raggiunti un ragguardevole risultato che presto sarò
posto all’attenzione del Governatore Frattura. Fernanda De Guglielmo, Coordinatrice regionale Federazione sindacati indipendenti, non nasconde il proprio entusiasmo ed afferma: siamo molto soddisfatti perché la gente ha votato liberamente e i cittadini stessi ci sono venuti a chiedere gli stampati per firmare e per far firmare. Abbiamo già raccolto 8mila firme e altre devono ancora
rientrare dai Comuni limitrofi. L’obiettivo è semplice: spero di dare una scossa a questa politica regionale che invece di litigare tra di loro deve iniziare a pensare ai problemi seri. Il cittadino dà un segnale con queste firme e poi vediamo se questo non basta ci confronteremo e vedremo di prendere anche delle iniziative diverse”. “Queste firme – ha aggiunto – hanno un valore di un forte ri-
chiamo e segnale alla politica regionale che deve pensare ai problemi seri dei cittadini. La salute è un qualcosa che riguarda tutti per cui il cittadino molisano paga già tasse molto salate per la sanità e se tolgono quel poco che c’è visto che è da un po’ di anni che ci sta togliendo ogni giorno qualcosa non si può parlare di sanità di qualità. Il discorso diventa anche un po’ più lungo e difficile da affrontare. Ci
aspettiamo che lui a Roma al tavolo dell’incontro Stato-Regioni possa anche portare le istanze dei cittadini molisani perché questo è un grido di allarme dei cittadini molisani. Devono smettere di fare la politica ognuno per sé stesso. Cominciassero a pensare anche un po’ agli altri”.
Prima prova della stagione estiva Il bel tempo degli ultimi giorni ha favorito l’avvio delle pulizie e la predisposizione di attività TERMOLI. Con il primo weekend di maggio, tra l’altro soleggiato e degno d’avvio estate, si arricchiscono per le strade e i locali cittadini di giovani intenti a cercare una occupazione. Tra universitari prossimi al rientro e termolesi vicini alla chiusura della scuola, in centinaia visitano le attività commerciali e affini per la fatidica domanda: “Vi serve qualcuno?”. Zona più amata, per il lavoro estivo, è senza dubbio il centro città, con corso Nazionale, piazza Monumento e zone limitrofe prese d’assalto. Ad
esse, però, si aggiungono i “soliti” spiaggisti, i giovani impegnati “a chiamata” nei tanti ristoranti” e, non in ultimo, l’esercito di bagnini che cerca la propria giusta locazione. Un vero e proprio plotone di stagionali che si radica nelle speranze degli addetti ai lavori di una estate degna di questo nome e, soprattutto, migliore dello scorso anno, almeno per quel che concerne le condizioni climatiche. Centinaia gli stagionali mentre a breve inizieranno anche le serate e gli happy hours presso gli stabilimenti balneari e le discoteche
della zona… insomma, se il buongiorno si vede dal mattino … c’è da ben sperare. Una nota dolente è la pressione fiscale… anche perché, a detta di alcuni commercianti, assumere e “mettere a posto” un dipendente non è proprio “economico”, eppure ci sono le alternative: voucher su tutti! Intanto in diversi stamane hanno accolto l’invito del bel sole e sono scesi in spiaggia per il placet di tanti balneatori che incrociano le dita e sperano in un’estate “da ricordare” … in modo positivo.
Il Progetto Rotariano “Atlantide 2014-2015”e Dante tra poesia, arte, filosofia, musica, cultura e buona cucina di Rosalia Ruggiero Serate all’insegna della poesia, dell’arte, della cultura e della buona cucina quelle trascorse ogni sabato da tre settimane a questa parte presso il Ristorante Giorgione di Termoli, durante le quali il Preside Antonio Mucciaccio e la prof.ssa Rosalia Ruggiero, entrambi soci del Rotary Club di Termoli, hanno intrattenuto i numerosi ospiti intervenuti, disquisendo su varie tematiche storiche, filosofiche, poetiche e letterarie legate al mondo dantesco della Divina Commedia e del mito di Atlantide di Platone, il tutto fra una portata e l’altra di un menu a
tema di terra e di mare. Mentre piatti squisiti e specialità del territorio molisano innaffiate da Montepulciano “Safinim” delle Cantine D’Uva facevano dannare i presenti nel cerchio dei golosi, la nota pittrice pugliese Maria Conserva ha presentato una raccolta di sue creazioni pittoriche dedicate alla donna e all’amore. Sentito e vibrante l’intervento poetico della poetessa Virginia Macchiaroli, che ha letto alcuni suoi versi dedicati all’amore, presentati con una interpretazione particolare e personale sui temi delle varie serate. Rosalia Ruggiero
ha letto alcune sue poesie tratte dalla raccolta “Atlantides” e Adele Terzano ha presentato alcune sue composizioni poetiche in dialetto di Guglionesi, mentre il suono del violino diffondeva musiche delicate dietro le quinte. Il Preside Mucciaccio ha parlato di Pitagora e la prof.ssa Ruggiero del mito di Atlantide di Platone e del progetto rotariano di archeologia subacquea “Atlantide” in fase di svolgimento con gli studenti dei Licei Scientifico e Classico e dell’Istituto Alberghiero di Termoli. L’architetto Lucio Giorgione, intervistato dalla
giornalista e critica d’arte Rosalia Ruggiero, ha risposto volentieri alle molte domanda formulate dagli ospiti, raccontando che la storia del ristorante di famiglia risaliva all’inizio del secolo scorso quando Pietro Giorgione apre una locanda ad Ariano Irpino, che gestisce con la moglie Lucia Savino e i figli Nicola, Rosaria e Pierina. Nel 1958 poi il figlio Nicola approda a Termoli, ove in pieno centro apre un ristorante nel quale la cucina campana sposa la cucina marittima termolese. Nel 1969 Antonio Giorgione trasferisce il locale in via Rio
Vivo e qui nel corso del tempo con la collaborazione della moglie e dei suoi figli apre anche un hotel corredato di un bar moderno e funzionale nonché un attrezzatissimo stabilimento balneare. Alla fine dopo una “Mousse di Atlantide guarnita da cerchi di Cioccolato e panna con vulcaniche fragoline”, musiche di danze orientali fino all’ultimo velo, i dannati della serata sono stati tutti felici di essere stati intrattenuti dal Preside Mucciaccio, che in allegria e verve fascinosa li ha intrattenuti sul cammino dantesco di dannati e beati.
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Opinioni
5 maggio 2015
Dopo novant’anni la comunità di Castropignano ha avuto la gioia di partecipare alla celebrazione della santa messa di un suo sacerdote novello. All’importante evento erano presenti tutte la autorità civili e militari e il parroco, don Gino con i suoi collaboratori, ha rivolto il seguente saluto a don Beniamino Ciolfi : “ Reverendissimo e carissimo Don Beniamino , ieri sera, esattamente alle ore 18,20 , per l’imposizione delle mani e la preghiera di Ordinazione del nostro amatissimo Arcivescovo , Sua Ecc.za Rev. ma Mons. Domenico Angelo SCOTTI , sei diventato Sacerdote. Nel biglietto che gioiosamente ci annunciava , unitamente alla Tua stupenda famiglia e alla venerata e antichissima Chiesa di Trivento, la Tua Ordinazione sacerdotale , hai fatto disegnare da un artista locale Gesu’ Buon Pastore nell’atto di accarezzare un agnello . E proprio in questa IV domenica di Pasqua, giornata di preghiera per le vocazioni, il Vangelo di Giovanni è una catechesi su Gesù Buon Pastore. L’immagine del Pastore buono si staglia nitida nella contrapposizione con il mercenario a cui le pecore non stanno a cuore e che scappa dinnanzi ad un pericolo incombente . Il mercenario svolge un lavoro retribuito e mette al centro se stesso, mentre il Buon Pastore ama le pecore senza altri scopi, per il puro gusto di prendersene cura. “Io sono il Buon Pastore,conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me …” dice Gesù . Conoscere è una parola che ha un significato più vasto della semplice conoscenza: aver confidenza, comprendere, amare, vivere l’un per l’altro, essere un solo cuore; ma nel vero significato. Cristo vuol dirci : Io sono così intimamente unito ai miei che sono una cosa sola con loro. Anche oggi, carissimo Don Beniamino, nel Santo Sacrificio, che per la prima volta Presiedi per tutti noi, Egli ci dà la grande prova del suo amore di Pastore: dà la Sua vita per noi; poiché la Messa è rinnovamento del suo sacrificio sul Calvario , ci conosce e noi pure dobbiamo conoscerlo nella Santa Comunione. Anche per questo,
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chiamato, perché ti porta nel cuore. Ti ama. Ti dà fiducia. Ti ritiene capace, capace di far parte del mistero della salvezza del mondo. Il sacerdozio è una vocazione , un invito. E’ un dono e un grande mistero, che si svela sperimentandolo ogni giorno. Non te lo sei conferito da te stesso: Dio per mezzo della Chiesa di Trivento te l’ha donata, rendendoti capace di ciò che umanamente ti sarebbe stato impossibile. Per questo, carissimo Don Beniamino , accogli con tutto Te stesso questo dono ogni giorno e rinnova il Tuo grazie fiducioso e gioioso , come hai fatto ieri , nel giorno dell’Ordinazione. Rimani sempre ancorato a questa certezza: Cristo per amore mi ha afferrato , prendendo per sé tutto, anche i miei limiti, ciò che di me avrei forse scartato perché meno nobile, e ha voluto che io fossi sacerdote. In questa certezza c’è il senso , la forza, la gioia della Tua vita. Lasciati rigenerare da questa sicurezza: i doni di Dio sono irrevocabili. Per questo mi piace concludere con l’affermazione di Gesù che Tu oggi, per la prima volta, rappresenti nella celebrazione eucaristica per la Tua stupenda comunità di Castropignano : “ Io sono il Pastore delle pecore: io sono la via , la verità e la vita; io sono il Buon Pastore e conosco le mie pecorelle ed esse conoscono me. Alleluia, alleluia”…. nella certezza che illuminato, corroborato, posseduto della presenza dello Spirito d ‘ Amore passerai la Tua vita sacerdotale a raccontare al mondo “ le meraviglie di Dio “ dimostrandoti buon pastore a tutti . E la Madonna, Regina degli Apostoli, la Madre di Gesù Sommo ed Eterno Sacerdote, la Vergine offerente, la Vergine Madre Ti accolga fra le Sue braccia, Ti custodisca sotto il Suo manto, Ti faccia essere Apostolo fedele e generoso del Figlio Suo , il Buon Pastore per il bene della nostra amata Chiesa di Trivento. E così sia !“. Prima della benedizione finale il saluto del Sindaco che ha voluto sottolineare la gioia della comunità per il grande dono ricevuto dal Signore perché un giovane del paese è ventato sacerdote della Chiesa cattolica.
Prima Santa Messa per don Beniamino Ciolfi
Presenti numerosi sacerdoti provenienti da diverse regioni carissimo Don Beniamino il presbitero non può non essere cosciente della valenza simbolica della sua persona: egli deve pertanto essere affidabile e credibile. Se tradisce la fiducia che altri ripongono il lui, diviene responsabile anche dell’eventuale allontanamento da Chi e da ciò che rappresenta nel suo ministero. Le parole di Gesù , poi, sulla povertà e sulla purificazione da una vita dissipata colpiscono quella forma di clericalismo segnato da vizi piuttosto diffusi, quali titoli, i posti d’onore,l’intellettualismo, il verbalismo, il proselitismo, il ritualismo, la persecuzione dei testimoni e dei profeti. A noi sacerdoti, invece, deve bastare l’amicizia di Gesù. Egli ci chiama amici e ci accoglie nella cerchia di coloro ai quali si era rivolto nel cenacolo. Ci ha conferito la facoltà , che quasi mette paura, di fare ciò che solo Egli , il Figlio di Dio, può dire e fare legittimamente: “ Io ti perdono i peccati “. Gesù vuole che per suo mandato possiamo pronunciare il suo Io, una parola che cambia la profondità dell’esistenza, perché dentro c’è la passione del Signore per causa nostra. Ogni giorno
nell’Eucaristia il Signore si confida con noi: “Non più servi , ma siete miei amici” , affidandoci le parole della consacrazione eucaristica. Non cerchiamo, allora, i beni di questo mondo, ma risvegliamo l’inesprimibile e costante gioia interiore, vivendo una comunione inscindibile con il pensare e il volere di Gesù Buon Pastore. Infatti credo fortemente che bisogna entrare nella coscienza che il momento presente è l’occasione in cui posso vivere il tutto dell’amore, della fedeltà alla vocazione ricevuta, è il momento in cui mi gioco tutto. Aderire all’oggi di Dio senza fughe in avanti e senza comportamenti che stordiscono e fanno evadere dalla realtà è sapienza. Carissimo don Beniamino perché sei sacerdote? Al di là di tante risposte parziali e pur vere, ce n’è una che appaga mente e cuore: Cristo l’ha voluto. Sembra una frase fatta, ma è proprio così. Se ci pensi bene, se con la memoria e con il cuore ritorni indietro negli anni, alle vicende che hanno ordito la tua vita , confermerai questa assoluta verità. L’ha voluto Lui. Lui solo sa il perché. “ Chiamò a sé quelli che egli volle”. Sì , Ti ha
Brutte notizie per gli automobilisti
L’esenzione dalle tasse automobilistiche per i veicoli di particolare interesse storico e collezionistico è stata soppressa
Agli autoveicoli ed ai motoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico non è più riconosciuta l’esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche. Anche questa decisione del governo pare debba essere iscritta nell’elenco delle nuove tasse fatte passare per inesistenti all’occhio del profano. L’esenzione era riservata ai veicoli e motoveicoli - esclusi quelli adibiti ad uso professionale – ultratrentennali. Pertanto i veicoli di particolare interesse storico e collezionistico, non godendo più dell’esenzione in esame, sono assog-
gettati alla tassa automobilistica che deve essere assolta nella misura e con le modalità ordinarie, al pari dell’imposta provinciale di trascrizione. E’ evidente, dunque, che i parametri del particolare interesse storico collezionistico dei veicoli e dell’anzianità ultraventennale degli stessi, non hanno più alcun rilievo ai fini tributari. Il bello è che il principio della mancata esenzione deve essere rispettato anche dalle leggi regionali in materia di tasse automobilistiche. Alcune
Regioni pur avendo disposto l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per autoveicoli e motoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico e l’assoggettamento di tali veicoli alla tassa di circolazione forfettaria, devono sottostare alla nuova disposizione governativa, nonostante la tassa automobilistica, disciplinata dal D.P.R. 5 febbraio 1953, n. 39 sia stata «attribuita» per intero alle Regioni a statuto ordinario dall’art. 23, comma 1, del D.Lgs. 30 di-
cembre 1992, n. 504, assumendo contestualmente la denominazione di tassa automobilistica regionale. Inoltre, la Corte Costituzionale, esaminando alcune norme regionali proprio in materia di tasse automobilistiche, ha espressamente precisato che: “va escluso che la Regione … abbia il potere di disporre esenzioni dalla tassa ovvero di modificare i termini di prescrizione del relativo accertamento, rientrando la relativa materia nella competenza esclusiva dello Stato ai sensi del citato art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione” (sentenza n. 296 del 26 settembre 2003).