Montagnier, nobel della medicina, da' spessore a neuromed

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Pasquale Passarelli

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pasquale Passarelli. La presenza del consulente speciale di Neuromed e premio Nobel della medicina, Luc Montagnier, testimonia la validità delle scelte dell'Istituto. Ed è stato lo stesso Montagnier a sottolineare gli impegni stituzionali degli IRCCS, e la particolarità dell'insediamento del nuovo centro, che proprio per questo si integrerà in un contesto sanitario, cui fornirà il suo contributo scientifico, arricchendolo, quindi, di contenuti e di valori. E, di questi tempi, crediamo che sia il top in sanità.

Montagnier, Nobel della medicina, dà spessore a Neuromed

Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura

Servizio a pagina 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Il commissario straordinario della sanità è alle prese, di questi tempi, con i nuovi vertici sanitari piovuti dall'alto con la missione di tagliare il più possibile in Molise. Lo stanno facendo nel totale silenzio proprio come si addice a chi è chiamato da altri per svolgere un lavoro 'sporco'. Il commissario Frattura, ci auguriamo, possa prenderne atto e anche a rischio di essere esautorato dalla struttura commissariale possa fare sentire la voce del Molise e dei molisani anche, così, come rappresentato da Neuromed.

Il Molise e la Grande Guerra in edicola e libreria


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2 27 gennaio 2015

Metafora del cane che si morde la coda

Turismo: condannati ad essere perennemente ciò che siamo: una qualunquistica accozzaglia di beni, di gente, di risorse Fintanto la qualità non sarà compagna stabile del bello e le valenze storiche, archeologiche, paesaggistiche, naturali, ambientali e culturali saranno lasciate all’insulto degli uomini e del tempo, difficilmente il Molise potrà far parte del novero delle regioni dai grandi stimoli e delle qualificate correnti turistiche Volendo, e fossero in grado di valutare, la nuova giunta regionale e il nuovo assessore regionale al turismo hanno dati statistici, rilievi qualitativi e numerici effettuati sulle strutture ricettive (alberghiere ed extralberghiere) e quant’altro materiale documentale può essere necessario a fare un’analisi e una riflessione sulla condizione dell’organizzazione turistica molisana, come migliorarla e come, soprattutto, impostare un programma di sviluppo puntando sulle risorse ambientali, paesaggistiche, storiche, architettoniche, culturali, tradizionali ed eno-gastromiche. Volendo, e fossero capaci di valutare, hanno materiale su cui lavorare e allestire una strategia turistica liberata finalmente dal pressappochismo, da chiavi di lettura di limitato orizzonte oltre che da una visione culturale gretta e provinciale. Avendo conoscenza delle strutture di cui il turismo molisano dispone e di come le utilizza, e coscienza di ciò che ancora manca per corrispondere alle richieste del turista del Terzo Millennio, nonché del grado di professionalità dei gestori di alberghi,

di ristoranti,di campeggi, di B&B e dell’infinita (purtroppo) serie di modi e mezzi ricettivi, avendo disponibili anche le analisi economiche rese in termini statistici delle attività riconducibili al turismo, hanno il necessario (e qualcosa di più) per impiantare una strategia turistica che abbia senso pratico e una finalità certa. Se, invece, come sembra, hanno intenzione di continuare coi workshop a determinare ciò che davvero occorre al turismo per

uscire dallo stato confusionale e di precarietà in cui attualmente si trova, anche questo intervento è destinato ad aggiungersi agli altri finiti nel nulla. I workshop sono stati e sarebbero di nuovo la dimostrazione di quanto sia stato inutile e sarebbe inutile perdersi nel mare delle dimostrazioni ad effetto, ma prive di retroterra, e, ancora peggio, finire negli ingranaggi ben oliati degli organizzatori “succhia soldi”. Partire dalle certezze, anche se poche, come

quelle che sono agli atti e agli archivi dell’assessorato regionale al turismo, agli atti e agli archivi dei dismessi Enti provinciali per il turismo e dell’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Termoli, con la giusta volontà di affrontare e risolvere i punti nodali di una strategia e di una programmazione turistiche, equivarrebbe al recupero della saggezza perduta (si rileggano e si rifletta sulle relazioni, le documentazioni, le illustrazioni e gli

interventi di Franco Ciampitti nei congressi nazionali e internazionali), della responsabilità svanita, della capacità amministrativa dispersa, della lungimiranza fagocitata dalla più stupida delle visioni quotidiane. Inoltre, fintanto la qualità, cui bisognerà tendere con tutte le forze, non sarà compagna stabile del bello, e le valenze storiche, archeologiche, paesaggistiche, naturali, ambientali e culturali che intessono il territorio molisano da Est ad Ovest, da Nord a Sud ( mare, spiagge, laghi, massicci montuosi, colline; pianure, oasi naturali, riserve di caccia, reperti archeologici, castelli, storia, culto, fitness e salute) saranno lasciate all’insulto degli uomini e del tempo, difficilmente il Molise potrà far parte del novero delle regioni dai grandi stimoli e delle qualificate correnti turistiche. Condannati ad essere perennemente ciò che siano: una qualunquistica accozzaglia di beni, di gente, di risorse. Metafora del cane che si morde la coda. Dardo

“Campitello, un disastro” CAMPOBASSO. Il Consigliere regionale Salvatore Micone ha presentato in Consiglio Regionale una interpellanza di cui chiederà l’immediata iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio Regionale previsto per il prossimo martedì 27 Gennaio per sollevare l’attenzione del Governo regionale sull’andamento gestionale delle partecipate operanti a Campitello matese. “A Campitello, spiega il Consigliere Micone, operano due società partecipate, la società Sviluppo Montagna Molisana SpA e la società Funivie Molise SpA; la prima dovrebbe curare tutte le attività finalizzate allo sviluppo economico, alberghiero, turistico e sportivo di Campitello San Massimo e più in generale dell’area del Matese e la seconda con il compito di gestire gli impianti di risalita”. “Uso il condizionale, continua Micone, perché purtroppo tali attività sono state puntualmente disattese mancando per quanto riguarda Sviluppo Montagna Molisana una seria e puntuale politica di programmazione volta alla gestione ed al rilancio del turismo montano e per quanto concerne Funivie Molise una sana ed autonoma gestione dal momento che negli anni sono state determinate solo ingenti perdite gestionali”.“A fronte di esorbitanti costi di gestione delle due società in house providing, i risultati conseguiti sono pressoché pari a zero, se si pensi che manca ad oggi un serio programma di interventi e che la stagione sciistica ancora stenta a decollare mancando ad oggi ancora il collaudo della maggior parte degli impianti di

Il consigliere regionale Salvatore Micone interviene sulla stazione invernale risalita ed il regolare funzionamento dell’impianto di innevamento artificiale che hanno compromesso la funzionalità della stazione sciistica, l’offerta turistica e quindi determinato un danno di immagine ed economico agli operatori del settore, alle attività commerciali ed imprenditoriali ivi operanti e a tutto il territorio circostante”. Ci si chiede, continua Micone, come mai questo Governo Regionale, a fronte dell’impegno preso in ordine alla razionalizzazione della spesa pubblica con particolare riferimento alla riorganizzazione degli enti del Sistema Regione Molise ed alla volontà di eliminare tutte le partecipazioni dirette dell’Ente Regione in attività di tipo imprenditoriale con conseguente fuoriuscita della Regione dalle compagini societarie ed affidamento delle relative attività a privati attraverso bandi pubblici, a Campitello continui a mantenere due società ad intera partecipazione pubblica. Tra l’altro,

sottolinea Micone, a conferma degli impegni assunti si ricorda che l’art. 15 della legge finanziaria regionale 2014 ha disposto che “La Giunta Regionale, tenuto conto dei criteri direttivi di cui al comma 1, entro e non oltre 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, al fine di assicurare il coordinamento ed il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, il contenimento della spesa ed il migliore svolgimento delle funzioni amministrative, propone la Consiglio Regionale disegni di legge che prevedano la soppressione o l’accorpamento o, in ogni caso, la riduzione dei relativi oneri finanziari, di aziende speciali, enti, agenzie ed organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica facenti parte del sistema Regione Molise”. L’interpellanza sottolinea Micone ha lo scopo di interrogare il Presidente Frattura e la Giunta tutta per chiarire qual è l’intenzione del Governo Regionale

in ordine alla revisione della Governance societaria di Campitello attesa la politica di razionalizzazione della spesa pubblica intrapresa dal medesimo nonché le motivazioni del ritardo in ordine alla riorganizzazione della gestione di Campitello Matese vista la completa inattività della società Sviluppo Montagna Molisana SpA e le ingenti perdite di gestione di Funivie Molise SpA. Il Governo regionale inoltre dovrà rendere edotti i cittadini molisani sulla concreta intenzione di affidare gli impianti e l’intera gestione ad un privato con l’obiettivo del rilancio del turismo montano della Regione anche sul presupposto che questo Governo Regionale ha più volte ribadito l’intenzione di eliminare tutte le partecipazioni dirette dell’Ente Regione in attività di tipo imprenditoriale con conseguente fuoriuscita della Regione dalle compagini societarie e affidamento delle relative attività a privati attraverso bandi pubblici (vedi anche Zuccherificio, Gam, ITTIERRE ecc.). Dovrà infine chiarire, conclude Micone, quali saranno i tempi e le modalità di ristrutturazione del settore di riferimento ed in generale quale sarà la politica di programmazione nel breve, medio e lungo termine in ordine allo sviluppo del turismo e del territorio di Campitello Matese e delle montagne molisane.


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3 27 gennaio 2015

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Il Nobel Montagnier porta il Molise in alto Il consulente speciale dell’Istituto scientifico Neuromed ha girato una settimana nelle più prestigiose istituzioni dell’Italia meridionale VENAFRO. In pieno sviluppo la collaborazione tra l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed e il Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier. La settimana scorsa il consulente speciale dell’I.R.C.C.S. di Pozzilli ha trascorso una giornata intensa di sessioni scientifiche, con medici e ricercatori, volta a definire le prime linee sulle quali si svilupperanno idee innovative nel campo delle patologie croniche e degenerative. Al centro delle riunioni le prospettive per le ricerche sull’autismo, sul Parkinson, sull’Alzheimer e sui tumori cerebrali. Dalle ricerche di laboratorio all’epidemiologia, esaminate con i ricercatori e gli specialisti Neuromed tutte le strade possibili che porteranno alla creazione di protocolli scientifici convergenti dedicati allo studio ed alla cura delle patologie sopra citate. Ma la permanenza del professor Montagnier non è stata limitata al solo Molise. Mercoledì scorso, infatti, lo scienziato ha visitato l’I.Fl.Han di Pozzuoli (presidio di riabilitazione per disabili affetti anche da patologie neurodegenarative e da autismo) al fine di prendere conoscenza della casistica delle malattie che lo stesso Montagnier sta studiando nonché degli interventi terapeutici molto articolati in atto nel centro di riabilitazione, come l’interessante ippoterapia. Al termine della visita alle strutture c’è stato uno scambio di informazioni molto intenso con un gruppo di specialisti e dirigenti sanitari, che hanno tracciato un ben documentato quadro epidemiologico della situazione nell’Area flegrea. A fare gli onori di casa: per l’I.Fl.Han, Enrico Zazzaro, visto come un padre dai pazienti del Centro; per la Città di Pozzuoli il Sindaco Vincenzo Figliola, che ha consegnato all’illustre Ospite un dono simbolico. Particolarmente toccanti le reazioni dei pazienti, molti dei quali hanno voluto letteralmente toccare con mano lo scopritore del

L’intervento di sergio genovese Carmelo Parpiglia è un mio amico e come tale va trattato nel bene e nel male. Dalle nostre parti, invece, i colori della maglietta sembrano ancora essere determinanti e solo da questo scaturiscono le opinioni, ovviamente di parte. E’stato appunto Carmelo Parpiglia il timoniere di una giornata che comunque ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione sul problema sport. Sul metodo organizzativo conservo molte perplessità. Rimane indissolubile precisare che tali manifestazioni, se non vogliono prestarsi a letture distorte ( il rischio esiste ) devono essere il compendio e la valle di un lavoro i cui contenuti, a monte, certifichino un impegno diuturno. Si intuisce facilmente che se le energie fossero massicciamente profuse per tali hap-

virus HIV. Nel pomeriggio, poi, Luc Montagnier ha tenuto una lectio magistralis nel corso della cerimonia di consegna delle pergamene di laurea all’Università Telematica Unipegaso di Napoli. Nel complesso monumentale di Santa Chiara il luminare francese ha parlato delle nuove frontiere della medicina, con una dissertazione dal titolo: “Dalle onde del DNA alla medicina P4”. “Siamo ad una svolta importante della medicina – ha dichiarato Montagnier – che, nonostante i tanti successi ottenuti, ancora non riesce a contrastare del tutto le malattie emergenti e croniche. La risoluzione tecnologica può rappresentare un costruttivo aiuto alla medicina, che dovrà essere (per questo P4 – ndr) preventiva, predittiva, personalizzata e partecipativa, basata sul dialogo tra medico e paziente”. “Il legame che il professor Montagnier, che oggi ci dà questo grande onore, ha con Napoli (e con l’intero Meridione d’Italia) si dipana lungo tre linee direttrici – ha detto Giovanni Di Giandomenico, Rettore di Unipegaso – : la prima, per i vincoli di ammirazione e di amicizia che abbiamo nei suoi confronti; la seconda, relativa all’attività di ricerca e di collaborazione scientifica con i fisici

E m i lio Del Giudice, Giuseppe Vitiello ed Alberto Tedeschi, sfociata nella pubblicazione dal titolo DNA, Waves and Water sul prestigioso Journal of Physics nel 2011, ed avvalorata dal protocollo d’intesa sottoscritto di recente con l’I.R.C.C.S. Neuromed. La terza linea direttrice è, invece, di carattere storico e riguarda la relazione tra studiosi francesi e napoletani su temi teorici e sperimentali già presenti nel dibattito scientifico dei secoli XIX e XX, proprio su quelli attorno ai quali il professor Montagnier ha combattuto in questi ultimi anni, suscitando numerose ed interessanti (i detrattori dicono patologiche) polemiche, relative alla cosiddetta ‘memoria dell’acqua’ ed al valore scientifico dell’omeopatia”. Presenti, tra gli altri, il Presidente di Pegaso Danilo Iervolino, Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuro-

med. A conclusione della giornata la consegna, dalle mani del professor Montagnier, delle pergamene ai laureati Pegaso. Giovedì, poi, è stata la volta del sopralluogo al Centro Ricerche Cyber Brain di Caserta, in fase di completamento. Il professor Montagnier ha apprezzato in modo particolare le attrezzature di ultimissima generazione, presenti nel centro, nonché gli ambienti vasti e dall’architettura ineccepibile. Successivamente gli incontri istituzionali al Palazzo del Governo e Comune di Caserta. Al Palazzo del Governo Montagnier è stato ricevuto dal Prefetto, la dottoressa Carmela Pagano, e dal Console generale di Francia a Napoli, Christian Thimonier. Il Prefetto ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Fondazione Neuromed, I.E.ME.S.T. (Istituto Euro Mediterraneo di Scienza e Tecnologia) e Fondazione Neurone, volta all’implementazione del progetto Cyber Brain e, in linea generale, la collaborazione con il professor Montagnier che rappresenta un forte riferimento per tutta l’Italia Centro Meridionale. Il presidente della Fondazione Neuromed Mario Pietracupa, infine, ha illustrato i motivi della scelta del sito. L’ingegnere Fabio Sebastiano, responsabile scientifico Cyber Brain, ha illustrato il progetto del Polo di Innovazione: “una collaborazione internazionale che mira ad esplorare le possibilità offerte dal collegamento tra cervello umano e computer. Il Polo Cyber brain – ha precisato il professionista – sarà un centro interamente dedicato alla neurocibernetica e perseguirà quattro importanti obiettivi. Il primo riguarda lo sviluppo della neuroprotesica, cioè dispositivi impiantabili a livello cerebrale, al-

La Giornata dello Sport tra luci e ombre pening e minimamente messe in campo a servizio dello sport delle periferie, ci troveremmo di fronte ad uno spettacolo denso di edonismo e di luci abbaglianti ma vuoto di qualsiasi significato sociale. Nella prossima occasione la parte politica, dal proscenio che gli tocca per istituto, affronti i ragazzi, i dirigenti e i genitori facendo, in capo a tutto, un resoconto dell’opera svolta a consuntivo. Ci parli delle vittorie e delle sconfitte conseguite. Solo allora può avere senso sentire i racconti di Sara Simeoni e Pasquale Gravina. Aggiungo che testimonial di tale portata dovrebbero raccontare storie più vicine ai ragazzi. I successi mondiali appaiono lontanissimi da un titolo provinciale o regionale. Soprattutto con gli adole-

scenti di oggi, quelli che si allenano in palestre sgangherate senza quella statura morale che era più rintracciabile nelle generazioni precedenti ( se qualcuno volesse sostenere il contrario ha le bende sugli occhi) bisogna usare un linguaggio che vada al

di là delle formule di rito a metà tra la scolasticità e la retorica ( sport uguale sacrificio,rispetto delle regole, impegno....) Mi è piaciuta Sara Simeoni che condotta su quel versante ha riconosciuto che in tali occasioni serve raccontare ai giovani

tamente miniaturizzati, che consentiranno di acquisire informazioni tramite il segnale elettrico cerebrale trasferendole verso l’esterno in modalità wireless. Informazioni che saranno messe a disposizione per il successivo obiettivo che è quello dello sviluppo delle tecniche di ‘brain computer interface’ e di interazione uomo-macchina. Una volta decodificate diventeranno le basi per la neuro protesica, mediante la quale potranno essere pilotati protesi e arti bionici soprattutto in pazienti fortemente invalidati. Il terzo obiettivo sarà quello di sviluppare una piattaforma diagnostica altamente innovativa per localizzare con estrema accuratezza i dispositivi impiantabili mentre il traguardo successivo, più ambizioso, prevede la possibilità di telegestire e telecontrollare questi dispositivi ed ovviamente capire a distanza cosa sta succedendo a livello cerebrale nel paziente”. Il professor Montagnier ha sottolineato tre punti essenziali: “il valore dell’iniziativa che va molto al di là anche dei confini nazionali; l'importanza del collegamento tra ricerca e cura (ricerca traslazionale), alla base dei fini istituzionali degli IRCCS, e la particolarità dell'insediamento del nuovo centro, che proprio per questo si integrerà in un contesto sanitario, cui fornirà il suo contributo scientifico, arricchendolo, quindi, di contenuti e di valori. Venerdì, ultimo giorno di permanenza del Premio Nobel in Italia, l’incontro con il Console generale di Francia a Napoli, Christian Thimonier, presso Palais Grenoble, sede del Consolato e dell’Istitut français. Il Prof. Montagnier e il Responsabile delle Relazioni internazionali di Neuromed hanno esaminato con il Diplomatico iniziative culturali congiunte, tra lo stesso Neuromed, il Premio Nobel e l’Ambasciata francese a Roma, da mettere in calendario per la prossima estate.

non solo i trionfi mondiali ma anche quelli della primogenitura conseguiti nelle palestre scolastiche che imbarcavano acqua. Così si testimonia una vicinanza e si può essere funzionali e attrattivi con i figli della cibernetica. Magari i suggeritori di questa giornata ne facciano ammenda, se credono. Ma spieghino pure , in una giornata che vuole ( deve) essere a totale disposizione della promozione di base ( di questo si deve occupare la Regione, ai talenti in erba ci deve pensare il CONI ) come si colloca un convegno su un tema scientifico indubbiamente interessante, contaminato però a medaglie, coppe e targhe al merito. A proposito, nei riconoscimenti, ancora una volta ci siamo dimenticati di Enzo Mancini di Enzo Risi e di Tonino Bussone che, tra tanti,sono i primi che mi vengono in mente. Alla prossima.


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27 gennaio 2015

Poste Italiane chiude gli uffici Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane presenta il piano industriale. A rischio venti uffici in Molise Tagli, ristrutturazioni, ridimensionamenti. Pare non si riesca a parlare d’altro, oramai. Non passa giorno , ormai, senza essere costretti a dare risalto a notizie del genere. Non c’è settore del tessuto economico, produttivo e della fornitura di servizi che sia al riparo dalla congiuntura sfavorevole. Ora tocca alle Poste. In una lettera aperta inviata a numerosi sindaci della Regione, all’ANCI e all’UNCEM, infatti, il segretario regionale della SLP-CISL, Antonio D’Alessandro, ha voluto mettere a conoscenza i territori e chi li rappresenta delle mosse di Poste Italiane, contenute nel prossimo piano industriale. A quanto pare l’operazione porterà alla definitiva chiusura di 450 uffici postali sull’intero territorio nazionale e la riduzione dell’apertura per altri 600. Nella nostra regione gli uffici interessati dai provvedimenti dovrebbero essere venti ma manca ancora l’ufficialità e ci è quindi impossibile indicare i comuni interessati dalle chiusure o dai ridimensionamenti degli orari di apertura. La preoccupazione che ab-

biamo potuto registrare all’interno della SLP-CISL è davvero tanta e, purtroppo, ben motivata. Questa operazione, infatti, è il buongiorno che il nuovo Consiglio di Amministrazione ha voluto dare ad utenti e dipendenti

al suo primo anno d’insediamento. Si aggiunga che Poste Italiane ha anche l’intenzione di virare decisamente su una diversificazione della sua stessa attività operativa, puntando nel prossimo futuro su “investimenti spinti”;

laddove l’attività di Poste si era finora caratterizzata sulla mera raccolta del risparmio, gestito affidandosi a prodotti di massima sicurezza, come i titoli di stato ad esempio; appare sempre più chiara, invece, di puntare su prodotti a più alto rischio, come il mercato delle obbligazioni. Snaturando l’dentità stessa dell’ufficio postale, per come lo abbiamo sempre conosciuto fino ad oggi e ponendo non poche difficoltà ai dipendenti stessi costretti ben presto a proporre tutt’altro tipo di soluzioni ai loro clienti, privi della benché minima formazione. Questo segnale di Poste Italiane è ancora più preoccupante per una Regione come la nostra, la cui popolazione, sempre più anziana, vive in piccole e piccolissime comunità spesso mal collegate tra loro. E’ di tutta evidenza il grosso guaio che queste persone dovrebbero affrontare se gli si chiudesse l’ufficio postale nel prorpio comune. Ma il futuro in-

calza, i tempi cambiano e purtroppo pare sempre in peggio. Se prima una comunità, un Comune, si costruivano intorno al campanile della chiesa, alla caserma de Carabinieri e all’ufficio postale, il nuovo che incalza, ci parla solo di tagli, chiusure, ridimensionamenti e, le migliori di tutte, di ottimizzazioni. Un vero peccato. Anche perché se è vero che amministrativamente realtà piccole e piccolissime avrebbe davvero un senso poterle accorpare (come del resto il governo nazionale ha già annunciato di voler fare) è di tutta evidenza come l’ufficio postale, grazie alla tecnologia, alla telematica ed alla capillare diffusione sul territorio, potrebbe rappresentare la più calzante delle succursali del Comune stesso; pronto a fornire certificati, domande, prenotazioni venendo incontro così ai bisogni delle persone anziane, per esempio, ma di tutta quella fascia di cittadini più in difficolta come i disabili; cittadini per cui anche un semplice spostamento su un bus di linea potrebbe rappresentare una piccola odissea. Ma invece no. Si chiude.

Impianti di riscaldamento chiusi nelle scuole e aperti negli uffici della Regione

Gli alunni a battere i denti, i regionali a smanicarsi

Non è stato un belvedere, di sabato, ad uffici chiusi, gli impianti di riscaldamento dell’assessorato alle Politiche dello sviluppo economico e del credito, Marketing territoriale e Società partecipate a pieno regime. D’accordo il freddo, le temperature rasenti lo zero, con minaccia incombente di neve. Ma la cosa non si concilia, anzi si contrappone e contraddice, il rigore amministrativo e il piglio educativo del presidente Frattura nel decretare, al fine di contenere le spese, la chiusura degli impianti di riscaldamento nelle scuole. Alunni al freddo, dunque, e gli

di Michele Petraroia*

uffici deserti di quell’assessorato (ma crediamo che la regola degli impianti di riscaldamento accesi anche il sabato e la domenica valga per tutti gli assessorati, le presidenze e gli uffici regionali) che bruciano gasolio o gas metano, incuranti del costo dell’uno e dell’altro. Una ulteriore dimostrazione di arroganza, anzi, di strafottenza, degli apparati regionali nei riguardi della collettività e delle disposizioni della legge sulla razionalizzazione della spesa pubblica (spending review). Gli alunni, i professori e il personale tecnico e ammini-

strativo, al lunedì, al rientro in classe, a battere i denti; i regionali (amministratori e personale), al lunedì, al rientro in ufficio, costretti magari a smanicarsi. Naturalmente, per cancellare queste offensive contraddizioni non è dato invocare alcuna autorità di controllo. Quale, infatti?

Le politiche sociali devono essere un punto strategico per la politica

Non è semplice per i giornalisti occuparsi di disagio sociale, povertà estrema, marginalità e prospettive future per quelle famiglie sconfitte dalla crisi e piegate dalla sofferenza della disoccupazione, della disabilità, della malattia o dell’assenza di beni essenziali come la casa, i generi di prima necessità o dei soldi per pagare le bollette, i libri scolastici o il fitto. La protezione di San Francesco di Sales per credenti, atei e laici, aiuta ad affrontare questi temi delicati in cui la dignità della persona è messa a nudo, con correttezza, responsabilità e ricerca della verità. Limitarsi ad amplificare il dolore permette di accendere i riflettori sui bisogni degli emarginati, ma spente le luci, finito il sevizio televisivo e girata la pagina del giornale, chi ha il problema rimane ancora più solo, indifeso e abbondato.

Indicare soluzioni impossibili è una tecnica del miglior marketing propagandistico, utilizzato da figure prive di scrupolo che illudono chi soffre con proposte irrealizzabili, populiste e demagogiche. Seminare pessimismo determina ulteriore scoramento e puntare il dito contro un capro espiatorio è utile ad alimentare la polemica ma non restituisce il lavoro a chi l’ha perso o la casa a chi non ce l’ha. Una società responsabile si occupa del disagio individuando passo dopo passo con concretezza i provvedimenti che si possono adottare per rispondere ai bisogni dei cittadini, dotandosi di leggi giuste in cui la redistribuzione

della ricchezza venga perseguita con un sistema fiscale progressivo che faccia pagare le tasse sulla rendita e sui patrimoni. Se lo Stato non si organizza in favore di un sistema solidale, coeso ed equo, il forte vince sempre e disponendo di fondi che i deboli non hanno, fabbrica informazioni in cui si spettacolarizza la povertà senza denunciare le cause dell’ingiustizia che genera la sofferenza e la marginalità. In un simile contesto aver attivato n. 710 borse lavoro per cittadini in difficoltà è meno di una goccia di un oceano, e poco conta aver adottato provvedimenti per garantire il saldo dei

rimborsi per le malattie rare ed i trapiantati per il 2014, per consentire la distribuzione dei farmaci di fascia C per tutto il 2015 in modo gratuito o per potenziare l’Assistenza Domiciliare Integrata per anziani malati e per pazienti affetti da Alzheimer. I bisogni sono talmente estesi che sommergono le azioni positive di contrasto. Troppi i cittadini senza reddito, senza casa, senza assistenza e alle prese con le sconfitte della vita. Questa consapevolezza ci deve spingere ad essere ancora più determinati nella lotta alla povertà, ad essere umili e chiedere scusa a chi da un anno vive in una baracca, e ringraziare i benefattori che soccorrono le famiglie in difficoltà. Unire azione istituzionale pubblica e solidarietà delle associazioni di volontariato permette di integrare gli interventi ed essere più efficaci nell’azione complessiva di soccorso in difesa di ogni essere umano che ha necessità impellenti ed indifferibili. *Assessore regionale


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5 27 gennaio 2015

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Dirigenti vengono, dirigenti vanno Gino Cardarelli dall’Arsiam al servizio Tecnico, sismico e geologico dell’Area Quarta della Regione Un tassello alla volta, la giunta regionale tenta di completare il quadro dirigenziale dell’ente avvalendosi, come nella circostanza che diciamo, della deliberazione 760 del 31 dicembre 2014 con cui è stato prodotto un nuovo atto di organizzazione che ha modificato le strutture dirigenziali accorpandone alcune, altre aggiungendole, e altre ancora eliminandole. Da queste colonne abbiamo dato ampio resoconto del contenuto della deliberazione 760. Che, come diciamo, trova la sua prima applicazione pratica con il conferimento a Gino Cardarelli, in servizio presso l’Arsiam (ex Ersam, per intenderci), dell’incarico di Direttore del servizio “Tecnico, sismico e geologico” compreso nell’ambito delle strutture dirigenziali dell’Area Quarta, “tenuto conto della particolare esperienza nella materia maturata per aver diretto in passato Servizi compresi nell’am-

bito della medesima Area”. L’incarico è un piccolo sollievo anche per il direttore dell’Area Quarta Rodolfo Cocozza che, allo stato delle cose, detiene la responsabilità di almeno

La Fondazione Molise Cultura costretta a battere cassa per circa 200 milioni di euro alla Regione per mettere ordine al bilancio preventivo. Costrettavi dai maggiori oneri che le sono piovuti addosso con l’incorporazione della Fondazione Teatro Savoia da giugno 2014. Da quella data la Fondazione Molise cultura è subentrata in pieno diritto nel patrimonio attivo e passivo della F T S e il Consiglio d’amministrazione ha dovuto rivedere i conti deliberando l’aggiornamento dei proventi di gestione a 540mila euro derivanti dai 500mila euro della Regione Molise, dai 5.000 euro del contributo della Tesoreria Regionale, e dai 35mila euro incassati per abbonamenti, biglietti, sponsor tecnico e introiti da affitto sale. Di pari passo ha dovuto rivedere gli oneri per un totale 966.682 euro in luogo dei previsti 775.500. La variazione è discesa dagli “Oneri diversi

altri tre servizi rimasti scoperti da giugno 2014 per via dell’andata in pensione dei dirigenti titolari. Cardarelli, per effetto dell’accorpamento del servizio sismico col

servizio geologico, diventa quindi responsabile sia dell’uno che dell’altro sotto l’etichetta del servizio “Tecnico, sismico e geologico”. L’incarico comunque e a tempo (un

anno). Nell’atto deliberativo della giunta regionale viene spiegato che il provvedimento è stato adottato “nelle more della complessiva realizzazione del processo di riorganizzazione dell’apparato burocratico regionale in esecuzione della deliberazione 760 del 31 dicembre 2014”. La temporalità dell’incarico e l’urgenza di dare una direzione al servizio, sono state rimarcate inoltre dall’esigenza di coprire “nei tempi strettamente necessari, la posizione in questione, in ragione della avvertita opportunità di garantire un presidio efficace e compiuto alle attività d’istituto”. Da qui l’atto di conferimento senza peraltro porre in essere le procedure di pubblicità previste dall’articolo 2, comma 3, della direttiva concernente l’attribuzione degli incarichi dirigenziali (Dgr 548 del 26 maggio 2008).

Effetto della fusione con la Fondazione “Teatro Savoia”

Molise Cultua costretta a battere cassa Il disavanzo sarà coperto attraverso l’utilizzo di quota parte degli avanzi economici degli esercizi precedenti (gestione Iorio) di gestione” passati da 120.000 euro a 130.000, e agli “Ammortamenti ed accantonamenti” in aumento, da 4.500 a 185.682, motivate dalla necessità di incrementare lo stanziamento per maggiori oneri e spese derivanti dall’incorporazione del Teatro Savoia e dai maggiori consumi attribuibili alle utenze. La variazione della voce “Ammortamenti ed accantonamenti” è dovuta invece al ricalcolo delle quote di ammortamento derivante dalla revisione dei piani delle immobilizzazioni strumentali, resasi necessa-

ria dopo l’acquisizione dei beni già della Fondazione Teatro Savoia, e alla necessità di valutare correttamente le immobilizzazioni. Il disavanzo economico per il 2014 risulta così variato: 439.698 euro in luogo degli originariamente preventivati di 243.798. Il bello dell’intera vicenda sta nel fatto che il disavanzo sarà coperto attraverso l’utilizzo di quota parte degli avanzi economici degli esercizi precedenti (gestione Iorio!), quantificati in via definitiva in 689.015 complessivi.

Dopo il maxi piano per rilanciare l’economia, interviene l’eurodeputato, Aldo Patriciello

“Ora le banche devono finanziare le imprese”

CAMPOBASSO. “Una misura che va certamente nella direzione giusta e che consolida la tenuta del sistema finanziario e monetario dell’area euro. Ora però gli Stati membri facciano la loro parte, accelerando sulla strada delle riforme strutturali e riaprendo i rubinetti del credito alle imprese”. Con queste parole Aldo Patriciello, europarlamentare di Forza Italia e membro del Gruppo Ppe, interviene sull’annuncio della Banca Centrale Europea del programma di quantitative easing esteso anche ai titoli di stato. Il piano, annunciato dal governatore della Bce Mario Draghi e che prevede acquisti per 60 miliardi di euro al mese, partirà

a marzo e proseguirà fino a settembre 2016 e comunque fino a quando l’inflazione non tornerà a livelli ritenuti coerenti con gli obiettivi della Bce. “Siamo difronte ad una decisione senz’altro importante – ha spiegato Patriciello – che potrebbe influire positivamente sull’economia reale, arrestando la spirale deflattiva che soffoca i timidi tentativi di ripresa presenti nell’eurozona. Non bisogna, però, commettere l’errore di pensare che il quantitative easing possa rappresentare la panacea di tutti i mali: occorre insistere nel percorso di risanamento dei bilanci nazionali e continuare sul cammino delle riforme strutturali che sono indispen-

sabili per l’Unione nel suo insieme. L’aumento controllato dell’inflazione ed una maggiore liquidità – ha aggiunto l’eurodeputato forzista devono essere funzionali agli obiettivi comuni di rilancio delle nostre economie. Nessun assegno in bianco alle banche ma più soldi per le nostre imprese, quindi. L’esempio statunitense ci dimostra come la sola leva monetaria non sia sufficiente a risolvere tutti i problemi se non è supportata da una strategia più ampia che comprenda altri aspetti egualmente importanti, primo fra tutti il rilancio della com-

petitività delle nostre imprese. Tocca alle banche nazionali, dunque, stimolare la ripresa del nostro settore produttivo e concedere maggior credito alle aziende – ha concluso Patriciello -, specie in un periodo caratterizzato da bassi tassi d’interesse, dalla diminuzione del prezzo del petrolio e dall’indebolimento dell’euro: tutti fattori che, in questa fase, potrebbero contribuire alla ripresa delle esportazioni”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Campobasso

27 gennaio 2015

Oggi 27 gennaio si celebra nel mondo la Giornata della Memoria

Campobasso dedica uno spazio pubblico alla Shoah su proposta del consigliere Ambrosio Una Piazza intitolata Largo XXVII Gennaio, dedicata al Giorno della Memoria. L’ha proposta alla commissione cultura di Palazzo san Giorgio il consigliere di maggioranza Michele Ambrosio accompagnata da una serrata motivazione di ordine storico e di carattere sociale e culturale. Che dà senso compiuto alla volontà di non dimenticare l’olocausto del popolo ebreo. Tutto ciò, dice Ambrosio, a settant’anni da quel 27 gennaio in cui furono abbattuti i cancelli del lager di Auschwitz. Da sett’anni, il ricordo del genocidio e di quegli

anni di guerra e di orrori, continua a vivere nella memoria di tutti. Anche Campobasso è pronta a perpetuare il ricordo delle vittime di quella efferata e criminale carneficina che ha distrutto famiglie, uomini e donne, ma soprattutto bambini inermi e innocenti, violentando la loro dignità umana. Non a caso la Repubblica italiana con legge del 20 luglio 2000 ha istituito il 27 gennaio “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deporta-

zione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Analogamente l’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel novembre 2005, con la risoluzione “Holocaust Remembrance”, ha stabilito il 27 gennaio quale “la giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto” condannando senza riserve qualsiasi manifestazione d’intolleranza religiosa, d’in-

citamento alla persecuzione, o alla violenza verso singoli o comunità basate sulle origini etniche o sulle credenze religiose. Tutto ciò per non dimenticare, per lasciare un presidio a memoria della barbarie di quei tragici eventi. E in questo quadro ho inteso presentare alla commissione consiliare “cultura” la proposta di intitolare proprio alla data del 27 gennaio un’area del territorio comunale, individuandola nel largo antistante il parco giochi di viale 24 maggio che pare il luogo più rispondente per omogeneità storica e onomastica” .

“Shoah, Campobasso non dimentica” Oggi a partire dalle ore 16 la manifestazione presso la Sala della Costituzione CAMPOBASSO. Oggi, in occasione della Giornata della Memoria, presso la Sala della Costituzione in via Milano a Campobasso, a partire dalle ore 16.00, il Comune di Campobasso, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, dell’intera Giunta e del Consiglio Comunale di Campobasso, con il patrocinio della Regione Molise e della Provincia di Campobasso e la collaborazione dell’Università degli Studi del Molise, ha promosso ed organizzato un lungo pomeriggio, aperto a tutta la cittadinanza, dedicato al ricordo della Shoah. “Campobasso non dimentica”, questo il titolo dato alla manifestazione che, dopo un inizio dedicato alla libera lettura di brani che ricordano gli eventi della shoah, selezionati dalla BiblioMediaTeca comunale con il commento musicale degli allievi del Conservatorio “Perosi”, proseguirà alle ore 17.30 con un importante convegno con relatori il prof. Enzo Di Nuoscio, il prof. Lorenzo Canova e il prof. Massimiliano Marzillo, oltre alla preziosa testimonianza di un sopravvissuto, il Rag. Giovanni Tucci.

“La shoah e la hybris della ragione” sarà il tema dell’intervento del professor Di Nuoscio, invece, il professor Lorenzo Canova tratterà “Arte e didattica della shoah nella

pittura di Bruno Canova”. Al professor Masimiliano Marzillo toccherà parlare dell’internamento civile nell’Italia fascista: i campi del centro-sud.

Non mancheranno, per l’occasione, gli interventi istituzionali del Sindaco di Campobasso Antonio Battista, del Presidente della Giunta Regionale Paolo Frattura, del presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise Gianmaria Palmieri e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Campobasso Emma De Capoa. Alle 19.30, l’intera manifestazione si chiuderà con gli attori Marco Caldoro e Palma Spina che proporranno il testo “Una bambina ad Auschwitz”. L’evento “Campobasso non dimentica”, nasce grazie al coinvolgimento diretto di diversi enti ed associazioni come: il Comitato di Campobasso della Società Dante Alighieri, il C.I.D.I. di Campobasso, l’Associazione Primo Marzo Molise, l’Associazione dalla Parte degli Ultimi, l’Associazione Libera, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e l’Associazione Culturale Officina Sociale.

Furti a Riccia, incontro con le Forze dell’ordine Oggi incontro con la popolazione per una continuità d’azione e d’intervento RICCIA. “Abbiamo apprezzato che, come da noi richiesto, le Forze dell’ordine abbiano intensificato l’azione su Riccia, e abbiamo presentato e ottenuto un finanziamento per un sistema di telecamere di videosorveglianza diffuso. Con l’Amministrazione vogliamo ora proseguire nella nostra azione di prevenzione e controllo della sicurezza pubblica, e farlo con forza e decisione”. Lo afferma il sindaco di Riccia, Micaela Fanelli, che in merito agli episodi di furto nell’ultimo periodo, invita la popolazione a “partecipare a un incontro pubblico

sulla sicurezza urbana per coinvolgere tutte le Forze dell’ordine inte-

ressate, affinché l’azione di prevenzione sia più incisiva possibile. Tutti

potranno esprimere le proprie opinioni e porre domande”. L’incontro sulla sicurezza urbana si terrà oggi alle ore 16 presso la sala consiliare del Comune di Riccia. Interverrà anche il Dott. Domenico Giannetta, Comandante Polizia Municipale di Atripalda (Avellino). Nei giorni scorsi si è tenuta una produttiva riunione del Comitato per l’ordine pubblico e sicurezza, convocata dal Prefetto, alla presenza dei massimi esponenti locali delle diverse Forze dell’ordine. “Abbiamo fatto il punto della situazione su Riccia e concordato di non abbassare la guardia sui

furti – ha evidenziato il sindaco Fanelli – mentre tutte le attività investigative proseguono. Abbiamo convenuto sulla grande capacità dimostrata dai riccesi in occasione dell’ultimo furto e dell’intervento coraggioso effettuato. E ho ringraziato tutte le Forze dell’ordine che hanno garantito continuità nella gestione ‘rafforzata’ della sicurezza per il Comune. Ne parliamo insieme domani martedì 27: siamo una grande comunità – ha concluso Fanelli – e dico grazie ai cittadini perché ancora una volta lo dimostriamo in questi momenti difficili

Una frana ostruisce la strada a Castelmauro Il tratto interessato è quello che collega a Civitacampomarano. Ad operare sono gli uomini della Provincia Una frana di grosse dimensioni ha invaso la Strada Provinciale 163 fra i comuni di Castelmauro e Civitacampomarano, ostruendo parte della carreggiata compresa una delle due corsie di marcia. Il personale addetto alle strade della Provincia di Campobasso è intervenuto sul posto dopo la segnalazione del sindaco di Castelmauro Angelo Sticca con i mezzi necessari per isolare la frana e tenerla sotto controllo oltre che per posizionare l’opportuna segnaletica al fine di avvertire gli automobilisti del disagio. Al momento si procede su una sola corsia con senso alternato, ragion per cui il traffico è

notevolmente rallentato. La Provinciale non è stata chiusa per permettere il passaggio dei mezzi che accompagnavano i ragazzi usciti dalle scuole, ma non è escluso che nelle prossime ore vengano adottati provvedimenti differenti, soprattutto se saranno necessari interventi importanti. Intanto è stata riaperta la Strada Provinciale 51 tra i comuni di Termoli e Guglionesi, chiusa due giorni fa al traffico a causa dell’esondazione del torrente Sinarca a seguito delle continue precipitazioni: l’allerta è rientrata e la strada sgombra dall’acqua


Campobasso

7 27 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Sindaco Battista e le imprese locali? L’Acem denuncia che i bandi di gara escludano proprio le aziende molisane CAMPOBASSO. L’ACEM ha inoltrato una nota a firma del Presidente Corrado Di Niro al Sindaco di Campobasso Antonio Battista ed all’Assessore ai Lavori Pubblici Pietro Maio, in merito alle quattro gare pubblicate dal Comune di Campobasso in questi giorni, lamentando come non sia stata presa in considerazione la richiesta formulata dall’Associazione a settembre di istituire un

elenco di imprese da cui attingere per gli affidamenti mediante procedure negoziate e cottimi fiduciari al di sotto delle soglie consentite dalla normativa. L’Associazione ha evidenziato con rammarico come risulti anche caduta nel vuoto l’esortazione a tenere in maggiore considerazione le imprese molisane in un momento di grave crisi del settore, facendo maggior ricorso alle

procedure negoziate ed ai cottimi fiduciari, nei limiti di importo e nel rispetto della normativa di settore, visto che le quattro gare visionabili sul sito dell’Ente, tutte di piccoli importi, sono state indette mediante procedure aperte. Secondo l’ACEM, adottando le procedure aperte per importi modici per i quali la normativa prevede procedure più accelerate e ristrette, considerata anche la

grave recessione del settore edile, aumenterà in maniera esponenziale la probabilità che detti lavori siano aggiudicati ad imprese di fuori Regione con ribassi enormi e ciò non appare più concepibile se solo si tiene conto che l’edilizia locale, settore trainante dell’economia, è ferma al palo da anni e che secondo i dati statistici gli indici di pertinenza si sono dimezzati nell’arco di un quinquennio.

“Non si ha il coraggio di far rimanere il lavoro sul territorio – denuncia il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – ma ciò non è più giustificabile perché è la normativa vigente che nel rispetto dei principi di rotazione, trasparenza e concorrenza consente di ricorrere agli strumenti più volte da noi richiesti, altrimenti si porta al fallimento ogni decantata politica di sviluppo del territorio”.

Il Campobasso a tutta birra. I tifosi invece no! Un’ ordinanza comunale vieta la vendita di alcolici allo stadio. La legge ed il buon senso direbbero diversamente E’ notorio a tutti coloro che ci vivono che Campobasso è la città dei paradossi, delle situazioni comiche se non fossero serie, dei grotteschi garbugli che ne caratterizzano la gestione amministrativa. E il divieto di vendita di bevande alcoliche allo Stadio di contrada Selva Piana è solo l’ultimo, ma sicuramente ben significativo, episodio. “Nu sem campuascian, la Nord è rossoblù…bevem birra Forst e nient chiù…” continuano a cantrare speranzosi e imperterriti tifosi che affollano la Curva Nord Michele Scorrano; incuranti della kafkiana situazione che stanno vivendo ormai già da qualche mese. Risale infatti all’impegno casalingo successivo a quello con il Chieti (in cui furono peraltro i tifosi ospiti a rendersi protagonisti di spiacevoli episodi all’esterno dell’impianto) il divieto di vendita ai tifosi campobassani di alcun tipo di bevanda alcolica presso il campo sportivo. Provvedimento che non trova altra analoga applicazione in nessun altro stadio della Nazione e che sicuramente non può essere addebitato a intemperanze del pubblico locale, che non si registrano ormai da tempo immemore. Sono tante le voci che si sono rin-

corse in città sulla paternità di quest’ultimo “capolavoro” amministrativo. Ma la verità, come sempre, è scritta a chiare lettere in una legge dello Stato: la numero 287 del 1991 che, all’articolo 5, recita testualmente: “La somministrazione di bevande aventi un contenuto alcoolico superiore al 21 per cento del volume non e’ consentita negli esercizi operanti nell’ambito di impianti sportivi, fiere, complessi di attrazione dello spettacolo viaggiante installati con

carattere temporaneo nel corso di sagre o fiere, e simili luoghi di convegno, nonche’ nel corso di manifestazioni sportive o musicali all’aperto. Il sindaco, con propria ordinanza, sentita la commissione competente ai sensi dell’articolo 6, può temporaneamente ed eccezionalmente estendere tale divieto alle bevande con contenuto alcoolico inferiore al 21 per cento del volume.” La titolarità di ogni decisione, come si evince chiaramente, è tutta del-

l’Amministrazione Comunale; le forze dell’ordine stanno, con tutta evidenza, solo facendo rispettare una precisa ordinanza comunale. Questa stessa ordinanza, del resto, recita testualmente: “…il divieto assoluto di vendere e somministrare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione a partire da due ore prima dell’inizio delle manifestazioni sportive e fino ad un’ora dopo la conclusione delle stesse…” Ora non ci è dato sapere se questo capolavoro sia tutto farina del

sacco dell’amministrazione guidata da Antonio Battista o se dietro ci siano non meglio precisate “pressioni”, ma davvero il provvedimento non spiega. Non si spiega da un punto di vista della tutela dell’ordine pubblico, perché il pubblico campobassano è sempre stato corretto e la cronaca di questi anni a tutta lì da leggere. Ma soprattutto non si giustifica dal punto di vista della tutela delle attività commerciali che operano all’interno, ma anche all’esterno dello Stadio (ben specificate all’interno dell’ordinanza), comprese quelli ambulanti. Insomma quando si pensa di averle viste tutte, di aver avuto a che fare con i pasticci più svariati ecco che la sorpresa è sempre pronta ad accadere. E’ proprio vero che il “mondo della politica” non finisce mai di sorprendere. E’ davvero incredibile che con tutti i problemi davvero seri che affliggono la citta capoluogo si trovi tempo e voglia a palazzo San Giorgio di rendersi protagonisti di pensate così brillanti, di operazioni simpatia che riuscirebbero meglio ad uno squadrone di esattori delle tasse. Che dire: “pro sit!”

Parco delle Morge, una speranza Otto i Comuni interessati al progetto portato avanti dal senatore Roberto Ruta CAMPOBASSO. Incontro a Palazzo Vitale per discutere sulla futura costituzione del Parco delle Morge. Otto i sindaci dei rispettivi comuni che verranno coinvolti nel progetto e che hanno già deliberato un accordo di programma: si tratta di Salcito, Pietracupa, Limosano, Sant’Angelo Limosano, San Biase, Montefalcone del Sannio ,Trivento e Oratino. Pietracupa sarà il comune capofila mentre Trivento rappresenterà la sede del comitato tecnico. E’ pronto anche il testo della legge regionale che istituirà il Parco delle

Morge, sul quale ha lavorato molto il senatore Roberto Ruta con la collaborazione di Roberto Colella e Davide Vitiello. “Questa sarà un’esperienza da raccontare fuori dai confini molisani – ha detto Frattura, – il parco sarà uno strumento adatto per trovare risorse economiche tramite bandi della Comunità europea”. “L’unicità delle Morge, grazie alla costituzione del parco, rappresenterà una straordinaria avventura per promuovere il nostro territorio”, è stato invece il commento del senatore Ruta.

Bagnolio, la mostra concorso degli olii A Bagnoli del Trigno la quarta edizione della manifestazione il prossimo 31 gennaio BAGNOLI DEL TRIGNO. Un intero pomeriggio dedicato all’olio extravergine di oliva molisano di qualità, quello in programma sabato 31 gennaio a partire dalle 15.00 nelle sale della Domus Area a Bagnoli del Trigno (IS). “Bagnolio” è l’evento, giunto alla sua quarta edizione, che raccoglie in un unico contesto una mostra mercato, una tavola rotonda con esperti ed autorità, il concorso

“M-Oli-Sani (MOS) 2015” ed un momento di degustazione e approfondimento delle peculiarità dell’ Olio, tra gusto e salute. L’iniziativa è organizzata dal Cenacolo Culturale del Calice Rosso e dall’ Associazione “La Chiave della Salute” con il patrocinio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali del Molise, della SOI (Società Italiana d’Orticoltura), dell’Università degli

Studi del Molise, della Camera di Commercio di Isernia e dell’Assessorato all’Agricoltura della regione Molise. Alle 15 l’inaugurazione della mostra/mercato delle aziende aderenti all’iniziativa ed a seguire la tavola rotonda. L’apertura dei lavori sarà affidata al Prof. Sebastiano Delfine, docente del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’ Uni-

versità degli Studi del Molise, mentre di olivicoltura “in prospettiva” parlerà il Prof. Davide Neri, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali della Università Politecnica delle Marche e Presidente sezione frutticoltura della SOI, la Società di ortofrutticoltura italiana. Le indicazioni dell’ARSIAM sull’olivicoltura molisana, saranno esposte dal Dr. Agronomo Maurizio

Corbo mentre Mario Stasi, dr. Agronomo responsabile del CO.RE.DI.MO. (Consorzio Regionale Molisano di Difesa) parlerà di Innovazione dell’Olivicoltura molisana. Il Prof. Franco Mastrodonato, Presidente della Società Italiana di Medicina Biointegrata, parlerà di olio e salute e nello specifico illustrerà caratteristiche e specificità dell’“olio ozonizzato”.



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Isernia

27 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Crisi al Comune, qualcuno ha agito nell’ombra” Il sindaco di Isernia, Brasiello interviene su quanto accaduto in amministrazione ISERNIA. Il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, interviene sui recenti avvenimenti riguardanti la sua amministrazione, ponendo l’accento su tre aspetti della vicenda. «Prima di tutto – ha dichiarato il sindaco – sottolineo come la lettura del documento presentato in Consiglio comunale da dieci consiglieri di maggioranza non fa che evidenziare che si tratta di rilievi di ordine amministrativo, che nulla hanno di politico. Nel documento, infatti, è scritto a chiare lettere che la posizione dei firmatari non è finalizzata alla “rivendicazione di ruoli o incarichi politici” e non ci sono in

loro fina lità tese a “raggiungere obiettivi politici”; e aggiungono che il loro mal contento e la loro delusione “sono di natura prettamente amministra tiva”. Quindi, tutti coloro che assegnano un valore politico al dissenso ESPRESSO in aula si sbagliano, ed evidentemente lo fanno per strumentalizzare l’episodio. Una seconda questione – ha aggiunto Brasiello – è quella relativa all’improvvida esternazione di Giuseppe De Lellis, del tutto fuori luogo per tempistica e per modalità. Costui, avendo tacciato l’attuale amministrazione comunale di

“superficialità”, dimentica che egli stesso appare a molti talmente superficiale in veste politica da risultare quasi trasparente o inesistente. Infatti, in tutti questi mesi non mi risulta che abbia dato dimostrazione d’occuparsi concretamente ed efficace mente della maggioranza di centrosinistra in Comune. Per fortuna De Lellis non rappresenta l’intero Pd ed esponenti di rilievo di tale partito mi hanno manifestato vicinanza e concordanza di vedute. Infine – ha concluso il sindaco –, spiace dover apprendere dalla stampa che probabilmente dietro a questa vicenda ci sia una regia destabi-

lizzante. Se davvero in questi ultimi giorni ci sono state alcune riunioni fra i dissidenti, alle quali sarebbe intervenuta anche la segretaria regionale del Pd, mi sarei aspettato d’essere convocato per un confronto sereno e costruttivo. Le problematiche si risolvono col dialogo e non certo con le adunanze occulte. Qualcuno invece ha agito nel buio, col silenzio connivente di chi ha a cuore solo la salvaguardia degli equilibri strategici della propria segreteria, non certo quelli d’una città che sta attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia recente».

“Brasiello cambi rotta o si dimetta” Sull’apertura della crisi, interviene il consigliere di minoranza, Filomena Calenda

A pochi giorni dal Consiglio Comunale di Isernia in cui il sindaco Brasiello ha azzerato la Giunta e in cui la maggioranza si è resa protagonista di un forte atto d’accusa nei confronti della stessa amministrazione, rea di essere troppo distante dai cittadini e incurante delle problematiche che affliggono la città, il consigliere comu-

nale di minoranza Filomena Calenda è tornata sull’argomento puntando il dito proprio contro il primo cittadino. “In qualità di consigliere, ma soprattutto di cittadino – ha dichiarato Calenda – non mi interessa conoscere né i motivi che si celano dietro tale situazione né tantomeno sapere se sindaco e consiglieri di centrosinistra sapessero già in anticipo ciò che da lì a poco sarebbe accaduto. Quello che invece, mi preme sottolineare è che il timoniere Brasiello riprenda, anzi trovi quella rotta che non ha mai avuto in questi anni di amministrazione. E’ necessario che il sindaco riveda il proprio programma elettorale e cominci ad impegnarsi a fondo per risolvere una situazione ormai degenerata. Al di là delle stanze di palazzo e delle beghe politiche, infatti, ci sono gli isernini che attendono con ansia provvedimenti che risollevino le sorti di questa città”. Un invito da chi, in questi anni, non ha mai fatto opposizione sterile ma ha valutato singolarmente

ogni proposta proveniente dall’amministrazione, sempre nell’ottica di sostenere la crescita economica e favorire lo sviluppo della città. Il consigliere di centrodestra ha sottolineato, inoltre, come in questo ultimo periodo la soglia di povertà è una realtà con cui devono fare i conti sempre più isernini. “Colpa anche – ha dichiarato Filomena Calenda – delle imposte elevate introdotte e volute proprio da Luigi Brasiello. Senza dimenticare la questione Università, con lo stesso primo cittadino che nonostante la sottoscrizione, qualche mese fa, di un documento in cui si impegnava a dimettersi in caso di spostamento dei Corsi di Laurea a Pesche oggi si trova con un pugno di mosche in mano. Purtroppo è accaduto quanto già era stato paventato, nell’indifferenza generale di questa amministrazione, ormai inerme dinanzi all’ulteriore spopolamento e deterioramento che sta interessando questa città. A nulla è servito lo scari-

cabarile svolto dagli esponenti di centrosinistra a danno delle precedenti amministrazioni di centrodestra, durante quei pochi Consigli Comunali richiesti sempre dall’opposizione. La realtà oggi è un’ altra ed il sindaco Brasiello deve prendere atto del suo fallimento”. “Il primo cittadino dopo l’ultimo Consiglio comunale – ha continuato Calenda – deve prendere atto che la sua capacità governativa deve essere <<rimodulata>> e la giunta deve essere azzerata. Deleghe che inoltre, probabilmente presentano talune incompatibilità, come più volte era stato palesemente sottolineato dalla stessa minoranza. Isernia è in agonia, sono sempre di più le famiglie in cui uno dei componenti ha perso il lavoro. Per loro i prossimi saranno mesi difficili. Anche per questo il sindaco Brasiello deve farsi portavoce, in qualità di primo cittadino di Isernia e Presidente della Provincia, con il suo <<compagno>> Frattura, che sta portando avanti una

politica volta ad annientare l’intero territorio isernino, ponendo fine a quelle poche aziende che il suo predecessore, Michele Iorio, ha tentato di salvare in tutti i modi. A pagare – ha continuato il consigliere – sono come sempre i cittadini, in particolare i giovani costretti a fuggire a gambe levate da questa regione. Isernia ha bisogno di un programma non assistenzialista, come qualcuno potrebbe pensare, bensì basato sulle peculiarità del nostro territorio. Mentre il <<nuovo>> sistema politico che a me sembra peggiore del <<vecchio>> sta solo creando una battaglia tra poveri. Sarebbe il caso – ha chiosato Filomena Calenda – che il sindaco Brasiello, con un esame di coscienza, ascoltasse il <<grillo parlante>>, mettendo in atto i provvedimenti suggeriti dallo stesso. Qualora non voglia fare ciò sarebbe meglio che si dimetta, la cittadinanza gliene sarà grata”.

“Non c’è stato alcun complotto” Per la segretaria del Pd, Micaela Fanelli, non c’è alcuna sfiducia a Brasiello ISERNIA. “Tra presunti complotti, e pseudo cercatori di teste, alcuni stanno trattando la crisi della giunta di Isernia come una commedia di Shakespeare, una specie di ‘Tanto rumore per nulla’… L’irresponsabilità è sempre dietro l’angolo, ed è il danno maggiore per i cittadini. C’è bisogno di serietà e lavoro di squadra”. Così Micaela Fanelli, segretario del PD regionale, commenta le ultime vicende della questione Isernia. “Brasiello al comando del Comune è stata ed è una grande vittoria del centrosinistra; la sua permanenza nel ruolo di sindaco, ma anche un nuovo passo nell’amministrazione della città, sono cose possibili e ne-

cessarie. Questo è il mio obiettivo. Quello che dicono e pensano i cercatori di complotto e i costruttori di trame che ho visto dilettarsi in questi giorni, non capiscono che chi come me fa il sindaco ha come unica priorità l’interesse alle risposte concrete ai cittadini. E infatti la questione Isernia – continua Fanelli – riguarda proprio le scelte amministrative, i temi locali: in questi trova le proprie ragioni, segnando la necessità di rilanciare servizi e investimenti, questioni come lavoro e area di crisi. Va risolta nella casa comunale e non tentando ricostruzioni politiche. Va dato pieno mandato al Sindaco nel cercare le migliori solu-

zioni, ascoltando i consiglieri e i cittadini e le loro proposte di miglioramento”. “Dalle parole siamo passati subito ai fatti per dare una mano – afferma il segretario Pd – Abbiamo riunito la segreteria del Partito Democratico per dare vita un costruttivo confronto e confermare la fiducia a Luigi Brasiello. Siamo tutti decisi e uniti su una direzione precisa: non servono divisioni, ma una forte attività per rilanciare l’amministrazione, il Pd e il centrosinistra, per il bene di tutta la città. Inutili le polemiche, pensiamo a lavorare come stiamo facendo su difficilissime tematiche urgenti che ci stanno a

cuore. Formazione, scuole, infrastrutture, raccolta rifiuti, aree verdi, lavoro… Ed è questo che le persone, i cittadini di Isernia, si aspettano. Su questo mi attivo da sempre, da quando sono segretario regionale, insieme alla mia squadra di partito sia per Isernia sia per gli altri territori molisani”. Nello specifico, la segreteria Pd si è occupata dei vari territori, da Termoli a Campobasso alle aree marginali, nei momenti elettorali e non solo. Di tutti i territori regionali, e quindi anche di Isernia. Come la precedente segreteria, d’altronde. “In questo senso costruttivamente la riunione di domani è rivolta ad ascol-

tare le diverse ragioni, smussare e mediare posizioni per raggiungere il risultato della massima concordia, rimettendo il mandato delle scelte al Sindaco e alla sua amministrazione. Senza ingerire, ma collaborando a far avvicinare le posizioni, secondo il ruolo di servizio che un partito attento svolge sempre. Buttare benzina sul fuoco, come alcuni stanno facendo, non serve. Le divisioni non portano a niente, mettiamo l’energia e la passione necessaria per rilanciare l’azione dell’amministrazione con convinzione e determinazione. Questa la mia posizione che discuterò domani con gli altri membri della segreteria”.

Il Ss Rosario sarà un ospedale medico-assistenziale Assai ridotte le prestazioni sanitarie rispetto al passato ma la struttura resta VENAFRO – Una notizia positiva alla fine è venuta fuori ed è già tanto, sempre che ci si accontenti. Il SS. Rosario di Venafro non chiuderà, ma proseguirà la propria azione medico/assistenziale sotto una veste diversa e trasformata rispetto allo storico ospedale cittadino. In parole povere non sarà più l’ospedale civile di zona, da decenni essenziale per l’intero mandamento venafrano, data la cancellazione definitiva (e senza ritorno ormai …) di unità proprie di un ospedale quali chirurgia, ginecologia, ostetricia, pronto soccorso ect., ma d’ora innanzi si potrà parlare esclusivamente di una offerta varia di servizi, anche qualificata, ma non già di ospedale. Il SS Rosario di una volta è stato di fatto cancellato, anche se continuerà a funzionare senza chiudere, sotto altre vesti e con prestazioni diverse ! Al suo interno ci sa-

ranno servizi come punto di primo soccorso, unità di medicina, fisiatria, riabilitazione, ortopedia e traumatologia, laboratori ed ambulatori, questi ultimi appena sistemati nel nuovo SS Rosario là dove prima c’erano reparti ed unità. E’ quanto scaturito dall’incontro tenuto presso la sala conferenze della stessa struttura sanitaria di via Colonia Giulia presenti il Presidente della Giunta Regionale del Molise Di Laura Frattura, i vertici della sanità pubblica regionale, il comitato del SS Rosario che aveva promosso la riunione e i lavoratori del complesso medico cittadino, preoccupati del loro futuro occupazionale e quindi dei servizi da erogare all’utenza. Nel corso del vertice il mondo politico e sanitario regionale ha garantito efficienza e funzionalità del complesso di via Colonia Giulia, impegnandosi per il suo futuro operativo.

Nelle prossime settimane le parti torneranno ad incontrarsi per verificare l’andamento delle novità prospettate. L’incontro, se ha rasserenato i dipendenti del SS Rosario circa la conservazione dei loro posti di lavoro (ed é già tantissimo dati i tempi …) ha lasciato comunque l’amaro in bocca a quanti avevano sperato sino all’ultimo nel ripristino della storica e completa efficienza medico/sanitario della struttura di via Colonia Giulia. Questa -ricordiamo- venne inaugurata appena trent’anni orsono (prima metà degli anni ’80), senza essere mai completata. Di conseguenza il suo utilizzo nel tempo è risultato sempre parziale. Un gran triste destino per la struttura di via Colonia Giulia, che purtroppo continua a ripetersi. E’ bene però accontentarsi, dati i tempi !


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

27 gennaio 2015

Dirigenti, tutto da rivedere La nuova Giunta ha voluto rivisitare la delibera fatta dal sindaco Di Brino TERMOLI. L’amministrazione comunale di centrosinistra insediatasi nel giugno scorso deve ancora completare i ranghi degli organi interni. All’appello manca il nucleo di valutazione dirigenziale, scaduto lo scorso 30 giugno, quello nominato dalla vecchia giunta Di Brino. Uno strumento decisivo per l’asse-

gnazione delle quote di produttività, che negli ultimi tempi ha visto l’amministrazione ingaggiare bracci di ferro legali con ex dirigenti che rivendicano il pagamento delle INDENNITÀmaturate a loro dire negli anni scorsi. E proprio da uno di questi, riferito all’avvocato Daniele Di Vito, che ha citato in giudizio il Comune di

Termoli per le retribuzioni di risultato del biennio 2012-2013, la giunta Sbrocca ha deciso di mettere mano al regolamento approvato lo scorso 28 gennaio 2014 dalla compagine di centrodestra. Una posizione che vede l’attuale maggioranza non condividere la decisione di estendere in modo retroattivo fino al 2012 per la

ripartizione del medesimo fondo, peraltro accolto con riserva anche dal Nucleo ormai estintosi, con un verbale del 30 maggio scorso. Per queste ragioni, la giunta Sbrocca ha riformato parzialmente il regolamento e quello approvato lo scorso anno avrà validità esclusiva dal primo gennaio 2014, escludendo le due annualità precedenti.

Insomma, un vero e proprio giro di vite, che faciliterà anche il compito del futuro Nucleo di valutazione, ma che soprattutto serve come paracadute all’amministrazione adriatica nella controversia civile di lavoro contro l’avvocato Daniele Di Vito, verso cui l’esecutivo ha autorizzato la costituzione in giudizio del sindaco Sbrocca.

Imu sui terreni agricoli: il governo proroga la scadenza al 10 febbraio Travaglini: “il nostro comune rientra tra quelli parzialmente montani. Esentati dal pagamento, quindi, i coltivatori diretti e gli imprenditori iscritti alla previdenza agricola” degli stessi in comodato o in affitto a coltivatori diretti e a imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo n. 99 del 2004, iscritti nella previdenza agricola. Ciò significa, a differenza di quanto riportato erroneamente in alcuni articoli di stampa, o da qualche buontempone locale, che il nostro Comune rientra tra quelli parzialmente montani secondo l’elenco Istat e, quindi, tra quelli parzialmente esenti dal pagamento dell’imposta. Ritengo che la notizia sia molto positiva per i nostri coltivatori diretti e per i nostri imprenditori agricoli professionali, per i quali abbiamo lottato sia attraverso i canali istituzionali che per mezzo della costituzione in giudizio dinanzi al Tar Lazio, che deciderà nel merito il prossimo 17 giugno. Posso dire che comunque non abbasseremo la guardia, cercando di lottare ancora per garantire ulteriori parametri di esenzione per tutti quei proprietari di terreni agricoli non rientranti tra le categorie attualmente prese in considerazione”.

MONTENERO DI BISACCIA. L’Amministrazione comunale informa la cittadinanza che il Governo ha prorogato il termine per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli al 10 febbraio 2015. “Prendiamo atto - commenta il sindaco Nicola Travaglini - del nuovo Decreto Legge adottato dal Governo, con il quale viene prorogata la scadenza del versamento dell’Imu sui terreni agricoli al 10 febbraio 2015. Il provvedimento, seppur arrivato con notevole ritardo, garantisce un ulteriore e significativo elemento per il nostro Comune, in quanto individua le esenzioni dal pagamento dell’imposta per i terreni agricoli, nonché per quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei comuni classificati parzialmente montani di cui allo stesso elenco ISTAT. L’esenzione si applica anche ai terreni di cui al comma 1 lettera b) del Decreto Legge n. 4 del 24 gennaio 2015, nel caso di concessione

Polizia a Larino, non si tocca” L’onorevole Venittelli ha presentato un’interrogazione al Ministro TERMOLI. “Il territorio del Basso Molise è un crocevia importante per l’intero Molise e non può subire sguarnimenti ulteriori nell’opera di vigilanza e controllo del territorio”. Con queste parole l’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli ha inteso porre l’attenzione sul rischio di soppressione

del distaccamento della Polizia stradale di Larino, nell’ambito di una più ampia riorganizzazione allo studio del Ministero dell’Interno. Per questa ragione la parlamentare democratica del Molise ha voluto presentare una interrogazione a risposta in commis-

sione rivolta al Ministro dell’Interno, per sensibilizzare le istituzioni a non lasciare sole le periferie nell’affrontare i frequenti episodi di natura delinquenziale e criminale che si annidano sul territorio, finalizzata a mantenere operativo il presidio frentano.

“Imu agricola, il Comune non stia a guardare” L’ex sindaco Di Brino torna a scrivere a Sbrocca su una questione che rischia di mettere in ginocchio le aziende TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del consigliere di Nuovo centro destra, Di Brino, indirizzata al sindaco Aneglo Sbrocca. “Egregio Sindaco, in relazione all’IMU TERRENI AGRICOLI, che i contribuenti di Termoli dovrebbero pagare in termini tanto esosi quanto iniqui, la invito a prendere atto che tutta la vicenda non è ancora definita, nonostante il Governo abbia adottato – in via straordinaria ed urgente – il D.L. 23.01.2015, nell’intento di superare i rilievi del Decreto Ministeriale 28.11.2014 al vaglio del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Permangono, infatti, elementi d’incertezza sulla portata di applicazione della norma tributaria e soprattutto dubbi di legittimità per la mancata diversificazione in favore dei terreni

posseduti da coltivatori diretti ed imprenditori agricoli nei c.d. Comuni “non montani”, così come prescrive l’art. 22, 2° comma, del D.L. n. 66/2014, conv. in L. n.89/2014. Rilievi che certamente non mancheranno di essere approfonditi ed analizzati in sede parlamentare nel corso dell’iter legislativo. Più in generale, è anche palese la violazione dello “Statuto del contribuente” laddove è previsto che le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore. Nella fattispecie il D.L. 23 gennaio 2015, di non ancora pubblicazione sulla G.U, prevede un termine per i pagamenti largamente inferiore ai limiti di legge (10 febbraio 2015).

A tal proposito le ricordo, nell’interesse dei nostri concittadini e operatori del settore agricolo, che la Risoluzione n. 1/DF del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 23 giugno 2014, segnatamente alla TASI e all’IMU, dichiara la inapplicabilità delle sanzioni e degli interessi nel caso di insufficiente o mancato versamento del tributo ai sensi dell’art. 10, comma 3, della legge 27 luglio 2000, n. 212 ( Statuto dei diritti del contribuente) qualora “la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria…”; Per queste ragioni sarebbe lecito aspettarsi, e pertanto le chiedo, che il Comune di Termoli, che ha in materia di IMU totale autonomia in ordine all’attività di accertamento, adotti un apposito atto d’indirizzo che assicuri la non

applicazione di sanzioni ed interessi per i pagamenti eseguiti successivamente al 10 febbraio 2015, purché effettuati entro 60 giorni dalla pubblicazione in G.U del D.L. del 23.01.2015. Inoltre ritengo assolutamente necessario che l’Amministrazione Comunale dia prova di sensibilità nei confronti di una categoria che nell’ultimo anno ha visto i propri redditi crollare di oltre il 15% ( contro 1,7% della media UE), per prevedere almeno per l’anno 2015, la più bassa aliquota possibile dell’IMU Terreni Agricoli che è quella del 4,6 per mille ( l’aliquota è infatti variabile dal 4,6 al 10,6 per mille – attualmente del 9,6 per mille), quanto meno per non triplicare il danno a carico delle aziende”.


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Termoli

27 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Tagliata la direzione del Lavoro, salta la Cigs Senza commissione regionale non è possibile erogare i soldi ai cassintegrati TERMOLI. Le tegole sul mondo del lavoro non cessano mai di cadere. Dalla Rsu dello Zuccherificio del Molise di Termoli apprendiamo che la Direzione Regionale del Lavorodi Campobasso per effetto del

decreto salva Italia non è più attiva e che le competenze sembra siano state spostate a Napoli che dovrebbe indicare il nominativo del Presidente della commissione Cig. “Notizie apprese dall’Inps - sottolineano i rappresentanti sindacali di

Cgil-Cisl-Uil – che si sta prodigando per avere al più presto una decisione anche se non possono dare assicurazioni in merito. Fino a quando non viene ripristinata la commissione non si potrà erogare la cassa integrazione a tutta la povera

gente che dapprima ha dovuto accettare la Cig per crisi e ora non gli viene erogato un euro per effetto della burocrazia che questo governo sta portando avanti in questi mesi”. Le Rsu Cgil- Cisl- e Uil dello Zuccherificio sempre attenta ai problemi

sociali che a questo punto interessa tanti lavoratori, non solo dello zucchero, sollecitano le istituzioni a provvedere nel breve tempo alla soluzione di questo disservizio e disagio sociale.

Quartiere San Pietro, prosegue la protesta La cementificazione dell’area alimenta i no al progetto presentato TERMOLI. C’era anche il consigliere comunale Nicola Di Michele, in forza al Movimento 5 stelle, stamane nel quartiere cittadino San Pietro di Termoli. Obiettivo è continuare a portare avanti la protesta da parte di al-

cuni genitori del quartiere che reclamano la realizzazione di un parco a fronte dell’ampliamento della casa canonica e della realizzazione di un parcheggio e un auditorium annessi alla Chiesa, come determinato durante il Consiglio

comunale di fine 2014. I cittadini hanno così denunciato la “mancanza di uno spazio giochi per i loro bambini” e si sono detti più che determinati ad andare avanti nella propria battaglia, paventando l’ipotesi di rivolgersi direttamente

al Tar del Molise. “Inizieremo nei prossimi giorni una campagna di sensibilizzazione che ci porterà, condominio per condominio, a esporre le nostre idee allo scopo di informare i residenti e chiedere la loro adesione”.

Nei giorni scorsi, a dichiararsi sostenitori della “battaglia” sono stati alcuni consiglieri di minoranza tra i quali lo stesso Nicola di Michele nonché l’ex sindaco Antonio Basso Di Brino.

Via Udine, c’è la Tasi scontata? Aperta una finestra di dialogo tra i residenti e l’amministrazione comunale TERMOLI. Si sono dati appuntamento nella sala consiliare comunale i referenti del “Comitato via Udine e dintorni” e i membri della quinta commissione consiliare dei Lavori pubblici. L’assise ha visto dialogare le parti mettendo al centro la situazione della strada di lottizzazione passata alle cronache, con il passare del tempo, per via del dissesto cui si trova, dei

continui allagamenti e dei danni che, costantemente, si ripercuotono nelle tasche dei cittadini. Durante la riunione della commissione, presieduta dal consigliere Mario Orlando, la presidente del Comitato Rosa Zacaro ha posto sotto la lente d’ingrandimento la situazione che vige sui residenti che giorno per giorno vivono enormi difficoltà perché “costretti a sop-

portare la mancanza di servizi e, allo stesso tempo, tenuti a pagare la Tasi, la tassa per i servizi comunali”. Riunione distesa ma a tratti con toni di elevata determinazione da parte dei residenti, visibilmente stanchi di subire quelle che per loro sono “vere e proprie ingiustizie”. La riunione è stata aggiornata a domani, martedì 27 gennaio, occasione che vedrà anche la

convocazione del responsabile dell’Ufficio Patrimonio per valutare quale delle strade che si ‘incrociano’ con via Udine ricadano effettivamente in quelle che rientrano nel patrimonio comunale e quali, invece, siano classificate come aree di lottizzazione. Successivamente sarà definita l’eventuale possibilità di ‘cancellazione’ del pagamento della Tasi.

Differenziata, variazioni nel ritiro I lavori di riqualificazione del Corso Nazionale porterà a modificare la raccolta TERMOLI. Nel periodo di tempo in cui si svolgeranno i lavori di riqualificazione del Corso Nazionale e piazza Vittorio Veneto il servizio di raccolta ‘porta a porta’ subirà delle variazioni poiché è inibita la circolazione di veicoli e dei mezzi dedicati alla raccolta dei rifiuti. A tutte le utenze domestiche che fino ad oggi conferivano i rifiuti in:

- p.zza Vittorio Veneto - Corso Nazionale - Via XX Settembre nel tratto compreso tra le intersezioni tra Vico XX Settembre e Saverio Cannarsa con ordinanza n°18 del 22 gennaio 2015, il dirigente del settore Ambiente ordina di esporre i contenitori per la raccolta dei rifiuti nei punti più prossimi al proprio domicilio situati nelle vie traverse di Corso Nazionale aperte al transito veicolare, ovvero: -

Corso Umberto I

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Via XX Settembre – intersezione con Vico XX Settembre

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Via XX Settembre – intersezione con via Saverio Cannarsa

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Via Alfano

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Via Francesco d’Ovidio

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Via Adriatica

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Via Sannitica

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Via Frentana

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Via Mercato

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Via dei Delfini

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Via Roma



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Opinioni

27 gennaio 2015

È stata istituita in Molise la “banca della terra”. Il nome “banca” è stato utilizzato proprio per valorizzare il patrimonio agricolo-forestale in disponibilità del territorio regionale. Scopo della legge regionale è incentivare la crescita produttiva e occupazionale nelle aree rurali tramite lo sviluppo dell’attività agricola in sinergia con l’imprenditoria privata. “I terreni presenti nella banca – sostiene la legge – saranno destinati esclusivamente alla coltivazione diretta degli stessi o alla creazione di fattorie sociali; in particolare, la concessione dei terreni è finalizzata a incentivare la coltivazione di prodotti autoctoni molisani nonché lo sviluppo della filiera agricola molisana”.

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

venti spettatori di quello che succede, bensì ci si adoperi e interessi al territorio perché l’agricoltura, insieme al turismo, potrebbe diventare il volano dell’economia della Regione”.

Terra ai giovani. Obiettivo della legge è favorire il ricambio generazionale all’interno del settore agricolo, puntando a salvaguardare gli equilibri idrogeologici, la protezione dell’ambiente e la tutela del paesaggio e della biodiversità. La legge muoverà i primi passi dalla predisposizione di una banca dati informatizzata, accessibile al pubblico e aggiornata periodicamente, nella quale saranno inserite le coordinate catastali e le eventuali ulteriori informazioni concernenti le particelle i cui proprietari sono disposti a cederne la detenzione o il possesso. Per Nicola Lalli, direttore dell’Ufficio di pastorale sociale, lavoro e salvaguardia del creato della diocesi di Campobasso-Bojano, “l’istituzione della ‘banca’ valorizzerà il patrimonio agricolo-forestale nella disponibilità del nostro territorio regionale; ciò perché renderà accessibili e produttive ampie aree territoriali incolte e di buona fattura”. Percorrendo le strade del nostro territorio, osserva Lalli, “si

Anche in Molise la banca della Terra ha modo d’incontrare un patrimonio inestimabile, un ambiente sano, rigoglioso, ma da molto tempo abbandonato; con questa legge, quindi, si potrà dare l’opportunità di rompere tutti gli schemi e, rifacendosi alle parole espresse dal Papa durante la visita dello scorso 5 luglio, comprendere l’esigenza non di sfruttare il territorio, ma di recuperare risorse per

un giusta valorizzazione della produzione agricola”. Per far questo, precisa, “si dovrà investire sul terreno incolto in modo opportuno, focalizzando l’attenzione sull’impegno di riappropriarci della nostra terra e del nostro lavoro”. In tal senso, Lalli plaude all’iniziativa, ma intende anche spronare la politica e il mondo associazionistico affinché “non si di-

Occorre attivarsi. Per Tommaso Giagnacovo, presidente di Coldiretti Molise, “è una bella iniziativa per la possibilità data ai giovani e agli agricoltori di potersi radicare sul territorio”, oltre a permettere lo sviluppo dello stesso, “sia dal punto di vista economico, per le aziende, sia in termini di mantenimento”. “Un’opportunità – precisa – che si potrà concretizzare se ci sarà una divulgazione tra gli agricoltori, in modo da poter dare la possibilità a tutti di accedere a questi terreni. Oggi non si sa quali terreni siano disponibili e soprattutto mancano le informazioni circa le condizioni in cui versano”. Il Molise, sottolinea Giagnacovo, “può e deve ripartire dalla terra, ma bisogna pensare con una mentalità tendente all’innovazione. Negli ultimi anni l’agroalimentare è l’unico settore in positivo e, siccome il mercato è molto ampio, dal punto di vista nazionale e internazionale, dobbiamo puntare a realizzare un prodotto di eccellenza per rilanciare il nostro territorio e ringiovanire l’età degli addetti ai lavori, considerato che il Molise oggi conta un’età media degli addetti molto alta”, 55 anni. “Questa legge – conclude – è una opportunità. È necessario, però, iniziare a darsi da fare: questa sarà la dimostrazione che noi crediamo molto nel passaggio generazionale perché vediamo l’agricoltura nel futuro. Oggi non posso che dare il mio plauso all’iniziativa, ma attendo un’attuazione concreta, chiara e rapida”

Per il giornalismo la verità è al primo punto Gianfranco di De Luca

Auguri a tutti i giornalisti e attraverso voi mi rivolgo a tutti per un buon lavoro e per raccogliere quell’invito tra gli altri che il Papa ha comunicato in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali a raccogliere l’invito a re-imparare a raccontare perché la finalità della comunicazione che è un mezzo importante e fondamentale è proprio quello di aiutare a dare uno sguardo di insieme e a leggere l’insieme e non le contrapposizioni e le divisioni. L’augurio è quello di reimparare a raccontare, non fermandosi nel particolare ma puntando nel sottolineare le contrapposizioni ma aiutando a leggere l’insieme”; e alla domanda su quale possa essere il ruolo dei media oggi, è certo: “A volte sembra che i media aiutino le lacerazioni e non la comunicazione che è fatta per mettere in relazione e non per contrapporre. Certo questo non è l’invito a un buonismo o a un concordiamo ma è l’invito ad aiutare le persone a entrare nella visione e nell’insieme delle cose”. Oggi, intanto, ha luogo l’assemblea diocesana…

“Dopo il convegno diocesano ci sono due convocazioni e abbiamo scelto, per le nostre due assemblee diocesane, il tema della famiglia. Tema della chiesa che ben calza dentro il discorso dell’educazione alla vita buona secondo il Vangelo; la famiglia, infatti, è centrale in questo percorso, in consonanza con quanto il Papa e i Padri sinodali hanno riflettuto e si preparano ancora a riflettere. Ad aiutarci in questa riflessione della seconda assemblea sarà il “numero uno” della Pastorale Familiare della Chiesa cattolica che è il presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia monsignor Vin-

cenzo Paglia che è conosciuto sotto tanti versi; monsignor Paglia, infatti, è stato l’assistente generale della comunità di Sant’Egidio prima di essere vescovo e adesso ha questo compito così importante per cui ci sentiamo onorati di questa presenza ma anche fortemente stimolati. Nella seconda parte dell’assemblea noi prenderemo a gruppi in esame le 46 domande che il Papa ha voluto fossero aggiunte al “Relatio Sinodi” e che formano con essa i lineamenta che preparano il prossimo sinodo ordinario sul tema “La missione della famiglia nella Chiesa e nella società”. In questo modo pensiamo di

interiorizzare le tematiche che il Papa ci propone e anche di dare un piccolo contributo come chiesa particolare in questo cammino sinodale che il Papa ha prospettato”. Anno importante, il 2015, per la Diocesi perchè … “Quest’anno – precisa monsignor De Luca – è un anno importante di preparazione in vista di quello che è l’anno Timoteano perché è il 70esimo anniversario del ritrovamento delle reliquie di San Timoteo nella Cattedrale l’11 maggio 1945. Sono 70 anni con questo ritrovamento che ci ha fatto scoprire in un modo anche concreto quella ricchezza che questa chiesa custodisce è un modo per fare memoria e ravvivare questo dono che non è solo per noi ma anche un dono che questa chiesa ha la possibilità di fare agli altri. Questa sera, con la messa presieduta da monsignor Paglia, apriremo l’anno timoteano che avrà il primo culmine l’11 maggio con la festa del ritrovamento delle

reliquie di San Timoteo. Adesso siamo con le chiese italiane in cammino per la preparazione del convegno nazionale di metà decennio. “In Gesù un nuovo umanesimo”; è Gesù l’uomo realizzato e compiuto e allora, aderendo a Gesù, l’uomo ha la possibilità di essere “uomo” liberamente e non di diventare altro perché Gesù è Dio fatto uomo ma è l’uomo che ha la statura di Dio. Ci sarà una delegazione di sei persone della nostra Diocesi che insieme alle altre Diocesi parteciperanno al convegno di Firenze. La nostra Diocesi si trova al secondo passo di questo cammino. Il primo passo si è concluso con la pubblicazione del Direttorio Liturgico Pastorale che è stato frutto di un cammino sinodale. Siamo ripartiti proprio da qui se l’educazione è alla vita buona secondo il Vangelo allora l’educatore è Gesù e dove opera Gesù? Nella santa liturgia perché ci trasforma e ci conforma a sé. Questa è l’azione liturgica e una volta che ci rendiamo docili nei confronti di Gesù una forma mentale nel processo educativo ripartire dall’educatore che è Gesù. Questa seconda fase sul darci degli itinerari perché quello che ci viene donato nella santa liturgia possa essere interiorizzato e vissuto dai singoli e dalla comunità. L’obiettivo è un direttorio pastorale per l’educazione alla vita buona secondo il Vangelo. Una educazione che non riguarda solo le giovani generazioni ma dagli adulti fino alle giovani generazioni”.



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