Monteranno loro la tenda eucaristica

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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Monteranno loro la tenda eucaristica? Bregantini chiede la tenda alla Regione Per risposta: “La dovete montare voi” SERVIZIO A PAGINA 3

L’Oscar del giorno a Laura Venittelli

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Laura Venittelli. La parlamentare molisana del Pd è tornata a sollecitare la segretaria regionale del suo partito sulla vicenda Statuto. Il blitz compiuto dalla segretaria regionale, all'atto dell'approvazione del documento di base, aveva già portato ad una forte contrapposizione con la stessa Venittelli e la minoranza interna. Questa volta, la parlamentare molisana torna alla carica per assicurare al partito una maggiore dialettica interna e una nuova fase di discussione interna. La Fanelli, questa volta, raccoglierà l'invito?

Il Tapiro del giorno a Michele Durante

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Durante. Il consigliere bis, alla Provincia, all'opposizione e al Comune, in maggioranza si è trovato in settimana a dovere scegliere se andare in Consiglio provinciale, a votare il conto consuntivo, oppure in Comune per deliberare sullo stesso argomento. Ha preferito andare in Provincia facendo venire meno il numero legale in Comune. Eppure, proprio a Palazzo San Giorgio detiene la delega al turismo con in bilancio 55mila euro. Non farebbe bene a dedicarsi a uno solo degli impegni istituzionali?


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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2 31 maggio 2015

Da “Metropolitana leggera” a “Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano”

A chi giova il sistema?

Dalla Proger spa alla Rete ferroviaria italiana spa: ciò che non s’è fatto in 10 anni lo si dovrà fare in pochi mesi, entro e non oltre il 31 dicembre 2015 Operazione travestimento: la Metropolitana leggera per collegare Matrice a Boiano ha cambiato titolazione; ora è un Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano sulla tratta Matrice – Campobasso – Bojano della linea ferroviaria Termoli-Venafro. Da progetto affidato ad una società di Pescara (Proger S.p.A. – Architecna Engineering – Architecna A. P. , particolarmente nota al presidente della giunta Frattura), alla quale, dalla Regione amministrata da Iorio, sono stati pagati oltre 800mila euro per gli elaborati preliminari, è diventato il titolo dell’accordo di programma tra la Regione Molise e Rete ferroviaria italiana ( Rfi), accordo approvato dall’esecutivo di Palazzo Vitale il 18 maggio scorso (delibera numero 218), con cui le parti si impegnano, per quanto di propria competenza, a dare corso alle attività finalizzate alla progettazione esecutiva ed alla realizzazione dell’intervento. Il documento istruttorio dell’accordo porta la firma del direttore dell’Area Quarta, Rodolfo Cocozza, che il “pezzo di lavoro” l’ha compiuto a pochi giorni dall’andata in pensione con una prodigalità tecnica ragguardevole

per impegno favoristico. Un regalo professionale di livello alla giunta e al suo (di Cocozza) assessore di riferimento, Pierpaolo Nagni. Operazione travestimento perfettamente riuscita e nessun ripensamento, come qualcuno auspicava. Lo stanziamento di 23milioni e 500mila euro rimane vincolato al Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano Matrice –Campobasso - Boiano. Con la

l’intervento A leggerli, i milioni di euro che la Regione ha intenzione di mettere in rete, viene il capogiro. Risorse per lenire la disoccupazione, bonus per assunzioni, voucher formativi per l’alta Formazione, borse lavoro, per ammortizzatori sociali in deroga, per la cooperazione, per la scuola, per l’innovazione dei laboratori tecnici, per l’accelerazione della spesa dei fondi comunitari 2014-2020. Una girandola di euro. Forse è lo stesso assessore regionale alle Politiche sociali che ne dà notizia a non credere alle virtù taumaturgiche e risolutive di questo pacchetto milionario che le commissioni consiliari competenti di Palazzo Moffa esamineranno su specifico mandato dell’assemblea del 10 marzo. Basterebbero le difficoltà che distinguono dappertutto il Piano Garanzia Giovani a disilluderlo. Milioni e milioni di euro che alimentano finanziariamente agenzie, università, e altri soggetti che fanno da intermediazione. Le commissioni regionali, per esperienza consolidata in questa legislatura contrassegnata dalla totale prevalenza della

prospettiva di arrivare a Isernia. Dicono, per accorciare i tempi per Roma. Quindi, stando all’accordo con Rfi, si va dritti alla progettazione definitiva, che vale qualche milione di euro. La realizzazione del sistema di trasporto prevede di mettere in cantiere le opere ferroviarie, nonché quelle riguardanti i fabbricati di stazione, i piazzali, i parcheggi e gli impianti a rete occorrenti per instaurare un

esercizio di Servizio Ferroviario Regionale Molisano (Sfrm), della linea Campobasso – Bojano – Isernia che, nella prima fase, riguarderà in particolare la tratta parziale Matrice – Campobasso – Bojano e, in un secondo step, riguarderà la tratta Bojano - Isernia con l’obiettivo principale di velocizzare ed intensificare la linea verso Roma, come abbiamo accennato. Il fine del progetto è duplice, dicono dalla giunta regionale a sostegno della decisione presa: da una parte, quello di sviluppare un sistema di intermodalità rispetto all’area del Matese, aumentando la frequenza del servizio e calmierando il trasporto pubblico su gomma sperando d’incidere fortemente su una regressione del trasporto privato. Dall’altra, il miglioramento e la velocizzazione verso Roma. Obiettivo certamente accattivante. Non c’è chi non voglia un accorciamento dei tempi di percorrenza con la capitale, venendo dagli attuali disastri. Da analizzare a fondo, invece, sono le motivazioni e la consistenza poste a sostegno dell’investimento. Nel documento istruttorio di Cocozza viene detto che sul piano della fattibilità non ci sono tentennamenti. Re-

gione e Ferrovie si sono incontrate più volte e ogni volta hanno verbalizzato i contenuti delle rispettive valutazioni a favore di quanto si andava profilando. Insomma, s’è proceduto congiuntamente all’esame in itinere della progettazione definitiva di matrice Proger, adeguandola alle nuove normative Rfi, al fine di confermare il cadenzamento delle corse sul tratto Matrice - Boiano ogni 30 minuti. Rete ferroviaria italiana, inoltre, nel condividere lo scenario illustrato dalla Regione a sostegno della mobilità su ferro, ha confermato la disponibilità a concludere la condivisione del progetto definitivo del tratto Matrice – Campobasso – Bojano e di avviare contestualmente un tavolo tecnico per la progettazione degli ulteriori interventi per arrivare al progetto esecutivo e all’indizione del bando pubblico. Il bello è che ciò che non s’è fatto in 10 anni lo si dovrà fare in pochi mesi, entro e non oltre il 31 dicembre 2015. Per non perdere il finanziamento. Quando di mezzo ci sono risorse finanziarie da spendere si vedono fare miracoli. Dardo

Un Consiglio regionale depotenziato giunta e della presidenza (entrambe hanno ridotto i consiglieri di maggioranza a puri esecutori della loro volontà), non solleveranno obiezioni alle destinazioni indicate e alla dotazione finanziaria assegnata (l’abbiamo sommata, sarebbe poco più di 37 milioni di euro). Probabilmente si limiteranno a prendere atto e formalmente ad esprimere qualche parere di scarsissima incidenza. Probabilmente si esprimeranno con compiacimento per quanto il governo regionale va facendo per alimentare l’avanzamento dell’istruttoria per il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa del Distretto produttivo Campobasso – Boiano - Isernia- Venafro, e auspicheranno l’accelerazione della spesa dei fondi comunitari Fse – Fesr 20142020, sperando che possano contribuire alla ripresa economica e alla creazione di nuove opportunità di impiego. A stringere, siamo di fronte a un’ulteriore perdita di tempo, a una nuova semina di false speranze. I consiglieri regionali di maggioranza, lo si sappia, sono letteralmente annichiliti alla presenza di Frat-

tura e degli assessori. Non hanno alcuna autonomia, né possibilità d’ iniziativa. La realtà è sotto gli occhi di tutti: l’Ittierre, la Gam, lo Zuccherificio, i dipendenti di Esattorie, i licenziati del Korai, i cassaintegrati, i disoccupati costituiscono un Molise a parte, di cui il consiglio regionale conosce solo la facciata,

in quanto incapace di entrare nel merito dei problemi, di discuterli e di risolverli. Letteralmente piegato agli ordini della presidenza regionale, degli assessori e dei dirigenti. Di Palazzo Moffa, i consiglieri regionali sono la tappezzeria.


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3 31 maggio 2015

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La tenda sì, ma montatela voi La risposta data dalla Protezione civile alla richiesta fatta dal vescovo di Campobasso, Bregantini CAMPOBASSO. La Tenda Eucaristica, quella che il vescovo di Campobasso, monsignor Giancarlo Bregantini, propone ogni anno in occasione della festività del Corpus Domini. Cosa è accaduto quest’anno? Alla rituale richiesta del vescovo alla Protezione civile e, quindi, alla Regione Molise per potere usufruire della tenda da situazione in piazza della Repubblica, la risposta è stata del seguente tenore: “La concediamo, ma dovete montarvela voi”. Del resto, il settore della Protezione civile è stato, di fatto, smantellato come Agenzia per far ritorno all’interno della Regione stessa. I precari non ci sono più e così diventa difficile se non impossibile garantire il montaggio della tenda per le celebrazioni eucaristiche del

Corpus Domini così come è stato fatto nei sei anni addietro. almeno, sembra essere questa la spiegazione più logica non rientrando, crediamo, quella dei tagli alle

spese e, dunque, del costo del montaggio e del relativo smontaggio. E’ evidente che per potere allestire la Tenda Eucaristica bisognerà procedere attraverso i

“Impresentabili, sì alla linea Bindi” Sul caso interviene il consigliere Filippo Monaco CAMPOBASSO. La commissione bicamerale antimafia ha reso noti oggi inomi dei cosiddetti “impresentabili”, si tratta della dimostrazione che la politica corre costantemente il rischio di affidare il delicato compito di amministrare a persone che non hanno le caratteristiche adatte, soprattutto in quanto a comportamenti etici. “Il rischio costante – sottolinea il consigliere Monaco – è che, nella foga di compilare liste elettorali competitive, in grado di racimolare un consistente numero di voti, i partiti finiscano per candidare persone che non rispecchiano i criteri che la Commissione antimafia ha giustamente richiamato. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che spesso coloro che hanno qualche scheletro nell’armadio siano anche quelli che hanno pacchetti di voti a disposizione, vuoi per interessi economici, vuoi per capacità di procurarli in maniera illecita”. Il vicepresidente prosegue evidenziando la sua personale adesione al Codice etico. “Su invito della stessa Presidente

Bindi mi sono impegnato, recependo il codice etico per i candidati politici, a garantire che nelle liste presentate dal soggetto politico in cui sono presente non vi saranno “impresentabili”. Oggi più che mai ritengo che sia indispensabile mettere in piedi un progetto politico, da parte di partiti storici o di nuovissimi movimenti civici, nel pieno rispetto dell’etica e della legalità e credo che nessuno possa affermare di “non prendere lezioni da nessuno” altrimenti si rischia di rimanere ignoranti”.

volontari. Pur sempre, però, attraverso manodopera specializzata perchè, pensiamo, non sia semplice potere tirare su un tendone come quello della Protezione civile

sia per altezza che per larghezza occupando, di fatto, l’intera Piazza della Repubblica. Singolare, però, ci è parsa la risposta rifilata al vescovo Bregantini anche perchè mette sul tavolo tutte le difficoltà che ci sono oggi in un settore che, una volta, era il fiore all’occhiello della Regione Molise. Poi, inopinatamente, è caduto sotto i colpi di una ristrutturazione istituzionale che, attraverso un’apposita legge approvata di recente in Consiglio regionale, ne ha previsto la cancellazione come entità autonoma. Precari compresi. Non vorremmo che la risposta di non potere montare la tenda per le celebrazioni eucaristiche del Corpus Domini nascondesse, proprio, il segno di resa del settore Protezione civile del Molise.

L’onorevole Venittelli torna alla carica nel Pd

“Segretario Fanelli, cambiamo lo Statuto” CAMPOBASSO. “La proposta di legge sull’applicazione dell’articolo 49 della Costituzione in merito ai partiti e alle associazioni di cittadini liberi di concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale, con il riconoscimento della loro personalità giuridica, è un passo avanti significativo nel dibattito politico nazionale e non solo”. Anche l’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli plaude all’iniziativa illustrata giorni fa al Nazareno, che intende riportare la Politica con la p maiuscola al centro del villaggio globale. “Una riforma che dovremmo contribuire tutti ad affermare, nel rispetto del dettato costituzionale e per uscire definitivamente dal tunnel ventennale della seconda repubblica, avviata al crepuscolo grazie al governo Renzi che ci sta proiettando nel terzo millennio”. Per la parlamentare democratica, infatti, le condizioni d’ingaggio dell’impegno politico sono lontane parenti di ciò che avveniva in passato e occorre una maggiore osmosi tra gli stessi partiti, quasi estintisi nel senso classico del termine, e le rappresentanze istituzionali e di governo che sono o dovrebbero esserne una diretta emanazione. “Le strutture si sono snellite e assottigliate e ciò non fa che aumentare grado e livello delle nostre responsabilità. Se prima un politico dava indirizzi alla struttura oggi deve necessariamente giocare a tutto campo e incidere, per attuare e concretizzare programmi e progetti. Per questo occorre che i partiti tornino a essere un sostegno fondamentale al Paese,

come centri di formazione delle future classi dirigenti e laboratori di idee, solo disciplinando con la personalità giuridica tutto questo si potranno blindare quelle prerogative che nobilitano la politica stessa”. Per l’onorevole Venittelli è un’occasione d’oro che si aprirebbe anche in Molise, possibile primazia in un percorso di democrazia esportabile anche ai livelli territoriali. “Riapriamo la discussione sullo statuto del Pd anche nella nostra regione, orientandoci a questi canoni, ne avremmo da guadagnare tutti, soprattutto i cittadini”. Per la presidente dell’assemblea regionale del Partito democratico in Molise è indispensabile tornare a dialogare nuovamente sullo statuto del Pd, percorso che si era interrotto traumaticamente e bruscamente nello scorso inverno, per avviare quel consolidamento del Pd sul territorio, prerequisito per centrare il reale cambiamento.


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31 maggio 2015

A chi e a cosa serve il progetto “Shared Project For Environmental Evaluation With Dynamic Governance”?

Progetti europei: chi ci capisce è bravo!

Continuiamo a sfidare qualcuno della Regione Molise che sia in grado di dare un risultato raggiunto e un beneficio tangibile per noi molisani Sempre a proposito di progetti europei dai titoli esotici e dalle finalità improbabili e sconosciute, eccone una rassegna: Programma Ipa Cbc Adriatic – Progetto “Shared Project For Environmental Evaluation With Dynamic Governance; Programma Europeaid – Porgetto Tchaau – Trabalhar, Cooperacao, Humanidade, Amor Uniao; Programma Europeaid – Pogetto Dear – Cup. Nei titoli e nello sviluppo del corpo delle determinazioni dirigenziali che sono state adottate non c’è un termine equipollente in italiano, motivo per cui chi non ha conoscenza, anche elementare, dell’inglese, passa per un buzzurro e un ignorante. Questa profusione di termini aglossassoni non tradotti, riteniamo sia una stupida sudditanza culturale. I programmi e i progetti sopra riportati riguardano rispettivamente l’autorizzazione a procedere all’acquisizione di servizi e la liquidazione dell’incarico di osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo (Oics); l’aggiudicazione della realizzazione di un logo, e il rimborso di missioni. Le cui giustificazioni - di cui daremo di seguito qualche spaccato - hanno preteso l’impegno di funzionari, dirigenti e direttori generali, il cui costo non stiamo qui a quantificarlo, ma è certamente significativo. Giustificazioni che dei programmi e dei progetti in questione non danno alcuna informazione sul fine ultimo per cui sono stati finanziati (risalgono tutti ai fondi europei

CAMPOBASSO. La paventata chiusura del reparto di Emodialisi al Vietri di Larino sembra si vada ridimensionando, fermo restando che a pagare il dazio di enormi disagi saranno solo ed esclusivamente i dializzati. 21 pazienti che a giorni alterni si recano al Vietri per il trattamento, 21 persone, cittadini provenienti anche da comuni limitrofi, che potrebbero essere “trasferiti” a Termoli o a Campobasso per essere curati. Molti di questi infatti, sono lavoratori, per cui il turno pomeri-

2007/2013) e vengono portati avanti. Continuiamo a sfidare qualcuno della Regione Molise che sia in grado di dare un risultato raggiunto e un beneficio tangibile per noi molisani. Prendiamo ad esempio il Programma Ipa Cbc Adriatic – Progetto “Shared Project For Environmental Evaluation With Dynamic Governance”, di cui diamo l’obiettivo finale e la premessa della determinazione con la quale l’ingegnere Mariolga Mogavero, direttore del Servizio di Gabinetto del presidente della Regione e degli Affari istituzionali, ha stabilito di procedere all’acquisizione dei beni connessi alla realizzazione delle attività da realizzare nell’ambito del progetto “Shared Project for Environmental Evaluation with Dynamic governance”, tramite il mercato elettronico Consip (Mepa), per l’acqui-

sto di beni e servizi in economia, mediante richiesta di offerta economica a 3 operatori economici attivi per il Mercato Elettronico. Intanto, come abbiamo promesso, indichiamo l’obiettivo del progetto, eccolo: “Definire e implementare un piano operativo di governance nell’Adriatico per rafforzare la cooperazione istituzionale e promuovere un modello condiviso di governance nell’area, identificando e diffondendo best practice e incoraggiando iniziative congiunte”. Incarta, pesa e porta a casa. Dice tutto e dice niente, e chi sarà mai capace di dimostrare che coi 2 milioni e passa di euro stanziati si sia rafforzata la cooperazione istituzionale e sia stato promosso un modello condiviso di governance identificando e diffondendo le migliori pratiche e incoraggiando iniziative congiunte?

Ciò vale per la quasi totalità dei progetti europei che sono ancora in fase di realizzazione. Ma la premessa della determinazione dirigenziale è un capolavoro: di citazioni, sigle, richiami programmatici e temporali, ai quali non aggiungiamo commento, che descrivono quale sia la complessità di questi interventi europei, la vastità dei soggetti e, ribadiamo, l’impalpabilità degli scopi. Scrive la Mogavero: la Commissione Europea ha approvato, con Decisione 1073 del 25 marzo 2008, il Programma Operativo (PO) di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico, per il periodo di programmazione 20072013; nell’ambito di tale Programma, in data 1/8/2011 è stato pubblicato il secondo Bando per la presentazione di proposte progettuali (II Call for Proposal), con scadenza 29/10/2011; con nota protocollo 197571 del 05/09/2012 l’Autorità di Gestione del Programma ha comunicato che nella riunione di Comitato Congiunto (nella determinazione è scritto “congiuntivo”) di Sorveglianza, tenutasi il 26 luglio 2012, è stato ammesso al finanziamento il Progetto “Speedy” (Shared Project for Environmental Evaluation with DYnamic governance) CUP: D39H12000500007, candidato dalla Regione Abruzzo Giunta Regionale - Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazioni

Ambientali, Energia; la Regione Molise è partner del Progetto, che vede coinvolti altri 9 partner, nello specifico: Regione Abruzzo (leader partner), Fi.Ra. S.p.A. (Pescara), Regione Marche, Università G. D’Annunzio Chieti -Pescara, Municipalità di Rakovica (Croazia), Rda Dunea (Dubrovnik - Croazia), Centro per ricerca e sviluppo (Tirana - Albania), Agenzia Nazionale per la Pianificazione del Territorio (Tirana - Albania), Regione delle Isole Ioniche (Corfù - Grecia), e 2 partner associati, nello specifico: Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare – Direzione per le valutazioni ambientali, Ministero per l’Ambiente, l’estrazione mineraria e la pianificazione territoriale (Belgrado – Serbia); l’iniziale budget complessivo del Progetto era di 2.535.000 euro – dei quali 85% provenienti da fondi Ipa e 15% da fondi nazionali; il budget assegnato alla Regione Molise era di 250.000 euro; il progetto ha subito una riduzione del budget a causa del disimpegno automatico del Programma, comportando una nuova allocazione finanziaria complessiva pari a 2.406.206,16 euro, e un’allocazione per la Regione Molise pari a 237.298,44 euro. Tanto rumore per nulla. Dal 2008 a maggio 2015. Quando si dice la burocrazia, i costi, l’inefficacia e l’inefficienza. Dardo

“Emodialisi, non togliete dal Vietri il reparto” I pazienti scrivono al primario per evitare di essere trasferiti in altre strutture diano è quello più indicato. Per questo hanno deciso di scrivere una lettera aperta al Primario del reparto Iannaccone. “Carissimo Direttore siamo i dializzati del vostro ospedale vi chiediamo cortesemente senza essere troppo polemici di riattivare il laboratorio analisi,in quanto senza di esso noi non avremmo motivo di re-

stare in questa struttura, sappiamo per certo che ci sono altri centri ma noi se abbiamo scelto questo ospedale abbiamo di certo dei motivi validi tipo la distanza da casa,la possibilità dell’auto sufficienza perchè essendo un luogo vicino csasa cerchiamo di muoverci in autonomia cosa che non potrebbe essere se

fosse più lontano, abbiamo inoltre scelto di fare il pomeriggio perchè gran parte di noi deve lavorare visto che non siamo pensionati , facendo la dialisi il mattino ci rovinerebbe tutta la giornata e quindi il guadagno”.


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5 31 maggio 2015

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C’è la norma e questo basta a pretendere che si abbatta e ricostruisca dappertutto senza ritegno

Ariston il segno di resa della città

Il consigliere di maggioranza (Udc) Michele Ambrosio chiede che il Cinemateatro venga acquisito al patrimonio comunale per farne il perno della politica culturale cittadina e regionale del capoluogo e per l’intelligenza dei cittadini che non si sono venduti al qualunquismo etico e culturale. C’è la norma, dicono, e questo basta a pretendere che si abbatta e ricostruisca dappertutto, senza ritegno. Nemmeno dei vincoli architettonici. Il Piano casa regionale è uno strumento distruttivo, concepito per dare fiato ai progettisti e alle imprese, in particolare, e ai cittadini proprietari di immobili, tipo l’Ariston, che possono far gola agli speculatori. Nel perimetro appena sopra descritto calerebbe quindi un palazzo di otto piani fuori terra che non condividerebbe niente, ma proprio niente, con gli insediamenti edilizi circostanti. Una manomissione estetica, una ferita al corpo edilizio cittadino, un’alterazione al contesto urbano. Ma tant’è. C’è la

Aggiornamento tecnico sul progetto di abbattimento del Cinema Ariston, di cui su queste colonne abbiano dato in anteprima notizia: tre piani interrati destinati a parcheggio (1.160 metri quadri ognuno) e otto piani fuori terra, di cui due per uso commerciale (1.800 metri quadri complessivi) e sei ad uso residenziale e uffici (840 + 70 metri quadri per ciascun livello), per complessivi 39.730 metri cubi. Sono i numeri dell’intervento edilizio presentato il 17 febbraio dalla Gpe d’Isernia (ormai i capitali isernini, le imprese isernine, sono prevalenza nell’economia campobassana), che andrebbe a sostituire l’Ariston. Numeri figli legittimi del Piano casa regionale, che ai volumi esistenti ne aggiunge fino al 70 per cento: follia! Follia, se il progetto sarà realizzato nel cuore della città, in un ambito urbano perimetrato da Via Orefici, Via Isernia, Via Larino e Via Cardarelli. Il sovraccarico demografico che ne deriverebbe renderebbe praticamente invivibile l’area e insufficienti i servizi primari. A Campobasso, la follia amministrativa aggiungerebbe un altro tassello, ma non è igienico continuare in questa deriva urbanistica speculativa. Un po’ di rispetto. Per la storia

È un’Italia vitale, bella, piena di energia, che fa ben sperare quella raccontata dalla XII edizione di Voler Bene all’Italia Giornate della bellezza, la campagna di Legambiente che fino al 2 giugno impreziosirà la Penisola con tantissimi itinerari originali, eventi ed eco-vacanze per riscoprire la bellezza, le eccellenze e la forza dei territori minori e dei piccoli comuni che costruiscono futuro. Territori accomunati dalla voglia di scommettere sulle proprie qualità ambientali-storicoculturali, capaci di reagire alla crisi facendosi promotori di un cambiamento sostenibile e di qualità. Fino ad ora sono oltre 400 le adesioni alle Giornate della Bellezza, 200 le iniziative in programma in tutta Italia e oltre un centinaio le feste dei piccoli comuni. La campagna di Legambiente, partita il 27 maggio, entra ora nel vivo con gli eventi clou che si terranno tra il primo e

norma, e questo basta. A Campobasso sono le norme, infatti, abilmente e strumentalmente interpretate dall’ufficio tecnico, spesso su suggerimento di validi e accorsati studi legali, a dettare dove e come costruire, mai che ciò faccia riferimento al rispetto dell’ambiente, della vivibilità, dell’estetica. Ambiente, vivibilità ed estetica non valgono un fico secco di fronte alle argomentazioni che sostengono gli interessi economici, prevalenti su tutto e su tutti. Il demagogismo impera là dove non ci sono strumenti tecnici ed amministrativi in grado di contrastarlo. Campobasso è un prototipo eccellente. Uno degli aspetti mortificanti di questa che si annuncia essere una vicenda con diversi punti critici, è il silenzio degli apparati politici e amministrativi di vertice: sindaco e assessore all’urbanistica. L’ossequio di costoro alla “ragion di stato” (pedissequa obbedienza ai voleri dei corrispondenti politici regionali) è stucchevole e insopportabile. Fortunatamente, come in ogni regola che si rispetti, c’è l’eccezione. In questa, come in altre circostanze dove il cedimento amministrativo e politico ha superato il limite della decenza, è il consigliere di maggioranza (Udc) Michele Am-

Voler bene ai piccoli Comuni anche in Molise il 2 giugno e uniranno il Molise per un viaggio unico ed emozionante. Protagonisti di Voler Bene all’Italia saranno le comunità locali, custodi e ciceroni per eccellenza dei territori. L’architetto Franco Valente e la dott.ssa Silvia Santorelli guideranno i turisti nelle principali tappe della giornata del 1 giugno. Il programma prevede la visita della villa rustica romana e del Santuario di Santa Maria del Canneto- Roccavivara a partire dalle ore 9.30. Successivamente, alle ore 11,30, si proseguirà nella visita del centro storico di Trivento, si pranzerà degustando i prodotti tipici proseguendo poi nella visita del Museo Diocesano. Alle 17,00 è previsto l’arrivo a Pietracupa: è qui che si apprezzerà la bellezza della chiesa rupestre e della Morgia di

Pietravalle. Alle ore 20,00 è prevista la cena presso l’agriturismo “la Morgia dei Briganti” con la successiva sistemazione presso l’albergo diffuso “la Morgia di Pietracupa”. II 2 giugno sarà protagonista il comune di Casacalenda. A partire dalle ore 10,00, dopo aver incrociato il tratturo CelanoFoggia, i turisti potranno visitare, con la guida di Annamaria Fieramosca e Emilia Biello, il Museo di arte contemporanea, il Museo Bufu e il Museo all’aperto MAACK. Al termine della visita, si conosceranno ed apprezzeranno i prodotti tipici delle aziende locali, per poi pranzare presso l’agriturismo “Fonte Mazzocca”. Carlo Meo, responsabile Lipu, in occasione dei 50 anni dell’associazione, guiderà, infine, tutti i partecipanti in un

interessante percorso naturalistico nell’Oasi “Bosco Casale”. “Voler Bene all’Italia – dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – vuole mettere in luce il dinamismo dei territori minori e dei piccoli comuni, che oltre ad essere dei luoghi del buon vivere, sono capaci di dar avvio con lungimiranza ad esperienze innovative e di green economy, valorizzando e rilanciando le aree interne e il loro patrimonio naturalistico-storico-culturale. Legambiente crede fortemente in questi territori perché sono l’esempio di quel Green Act che è già in atto nel Paese e al quale l’Italia dovrebbe guardare per far ripartire la Penisola. Siamo convinti che investire sulle misure ambientali, sull’innovazione, sullo sviluppo sostenibile e su

brosio ad entrare nel merito, a chiedere spiegazioni, ha muovere il confronto su una proposta che certo non è nuova, essendo già stata presa in considerazione in passato dall’attuale sindaco a quel tempo assessore al bilancio e al patrimonio della giunta Di Fabio. Dice Ambrosio: “L’Ariston è un <bene> che deve essere acquisito al patrimonio comunale per farne il perno della politica culturale cittadina e regionale, con l’aiuto ed il sostegno finanziario di tutti, in primis della Regione, ma anche attraverso un azionariato popolare o una cordata di imprenditori che vogliano preservarlo e valorizzarlo”. Una scelta di campo tra speculazione edilizia e promozione culturale. Ambrosio la pone, sollecitando opportunamente anche la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Molise, che in data 14 maggio pare abbia avviato il procedimento per il riconoscimento di notevole interesse culturale a carico del Cinemateatro Ariston ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 233 del 2007 e del decreto legislativo 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Dardo

nuovo modello di sviluppo energetico basato sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza possa essere un importante volano per rilanciare l’economia e l’occupazione”. Voler Bene all’Italia sostiene il Progetto Futuro Nepal a favore dei giovani del villaggio di Chautara, epicentro del Terremoto del 12 maggio, per contribuire a costruire l’alternativa allo spopolamento e abbandono della valle di Sindahupalchowk da parte dei giovani del villaggio.Il Progetto Futuro Nepal sostiene Radio Sindhu, radio di giovani che ha gestito i soccorsi e oggi trasmette da una Tenda Unicef per potenziare la rete radiofonica in tutti i villaggi, unica fonte per le emergenze, far nascere un Centro culturale e sociale che consenta la rivitalizzazione dei centri e favorisca la permanenza dei giovani nelle piccole comunità.


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Campobasso

7 31 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lettera aperta del Comitato Genitori ex II Circolo Didattico – Via Crispi Signor Sindaco, grave la posizione del Comune Quando nel 1994 fu emanato il Decreto Legge n° 297 (Testo Unico), la partecipazione dei genitori alla vita scolastica attraverso proprie ed autonome rappresentanze sembrava essere l’unica soluzione possibile per ridurre le enormi distanze esistenti tra scuola e famiglia, tra insegnanti e genitori. Le esperienze condotte dai tanti comitati dei genitori, che si sono spontaneamente costituiti sul territorio nazionale, sono state estremamente proficue ed hanno sottolineato l’importanza di una partecipazione attenta e qualificata nei processi decisionali che riguardano la scuola. Partecipazione che ha esaltato il valore dell’impegno civico che ciascun genitore profonde per il bene della scuola, del futuro dei propri figli e, in generale, per il bene della comunità in cui esso vive. E’ un atteggiamento di forte attenzione nei confronti dell’istituzione scolastica, troppo spesso bistrattata e mortificata dai genitori stessi, alla ricerca di una forma di interazione in cui l’esperienza e la sensibilità del singolo vengono messi a disposizione di tutti, per il bene della scuola. Anche a Campobasso i Comitati dei Genitori si sono costituiti ed hanno tenuto vivace il confronto all’interno della scuola, e per la scuola al di fuori di essa, nel tentativo di richia-

mare l’attenzione, in modo civile e democratico, su temi e questioni di vitale importanza per il benessere del corpo docente, dei loro collaboratori e degli allievi. Con questo spirito è stata indetta martedì scorso una riunione del Comitato Genitori dell’ex II Circolo Didattico – Via Crispi, aperto a chiunque volesse fornire un proprio contributo ad un confronto di idee in merito alla questione sicurezza degli edifici scolastici (e non solo quella sismica ma anche quella, ad esempio, connessa con la presenza di barriere architettoniche). Sono stati ospiti/protagonisti del confronto il Sindaco di Campobasso Antonio Battista, con i due assessori Pietro Maio e Emma De Capoa. Le istanze del Comitato Genitori erano semplici e molto chiare: conoscere i termini programmatici dell’amministrazione in tema di edilizia scolastica alla luce dell’attenzione posta al tema della sicurezza sismica delle scuole all’indomani dei luttuosi fatti di San Giuliano di Puglia, accaduti oltre un decennio fa; comprendere i criteri di elaborazione di un elenco di priorità per quanto concerne la funzionalità degli edifici scolastici. E, purtroppo, gli oltre dieci anni trascorsi tra quel drammatico 31 ottobre 2002 ed oggi non sono serviti da monito per quegli amministratori

che continuano a confondere il tema della sicurezza con quelli dell’opportunità politica, non comprendendo che, ormai, il tempo per fornire qualsiasi attenuante è scaduto e che i genitori, oltre che la comunità in generale, vogliono risposte chiare ed inequivocabili e rassicurazioni basate su fatti e non su ipotesi. Le argomentazioni portate a sostegno delle “scelte politiche” di questa Amministrazione (così le ha definite l’Assessore Maio) sono assolutamente deboli e denotano un pressapochismo ed una miopia politica che non è accettabile in un momento storico in cui tutti i cittadini sentono il bisogno di impegni concreti da parte della politica e non si accontentano più delle promesse. La “scelta” di non intervenire sull’unico plesso rimasto agibile, tra i quattro presenti nell’area compresa tra Via IV Novembre, Via Crispi e Via Berlinguer, è un fatto grave, se rapportato alle reali condizioni di criticità presenti su quel fabbricato; è un’offesa ingiustificabile all’intelligenza dei genitori che avevano preso parte all’incontro (gran parte delegati da altri non presenti per motivi di lavoro) e che dall’amministrazione avrebbero voluto segnali di apertura e, soprattutto, un atteggiamento rispettoso delle paure che essi stavano civilmente manifestando.

Al posto di quello che ci si sarebbe aspettati si è assistito alla solita pantomima di amministratori “attenti alla scuola e alle sue problematiche” che, però, avevano scelto coraggiosamente di selezionare solo alcune tra le annose questioni che affliggono il patrimonio scolastico di questa Città, ritenendole prioritarie sul principio e non nel merito. Il tempo della demagogia e delle false speranze è finito. Nessuno è ancora pronto ad accettare simili atteggiamenti; men che mai quando si parla di sicurezza degli edifici scolastici e si “gioca” con l’integrità dei propri figli. L’atteggiamento di naturale protezione che ciascun genitore assume nei confronti dei propri figli stimola preoccupazione e voglia di capire laddove, chi è preposto, non intende farlo spontaneamente. Le “scelte politiche” delle quali ha parlato l’Assessore Maio non sono basate su un approfondito studio delle dinamiche sociali e demografiche che regolano l’assetto della Città di Campobasso; non sono basate sulla profonda conoscenza dei reali livelli di vulnerabilità sismica che ciascun edificio scolastico mostra nei confronti del terremoto atteso; non sono basate su una programmazione strategica che guardi al di là del mandato elettorale per il bene del territorio e della comunità che ha

scelto di viverci. Se fosse vero il contrario, quell’incontro sarebbe stata l’occasione migliore per convincere i tanti presenti (ed i loro amici che li avevano delegati) che i problemi lamentati non esistono. Il Comitato Genitori ha avviato una raccolta di firme a corredo di una formale istanza che intende sottoporre all’amministrazione comunale di Campobasso. Le parole ed i proclami non sono più sufficienti a convincere nessuno e la “scelta politica” dovrà fare i conti con le norme, con il rispetto degli obblighi che la legge impone a Regioni e Comuni (anagrafica scolastica) e con la sicurezza (quella vera) degli edifici scolastici frequentati dai figli. Il tenore e i toni che l’Amministrazione comunale ha tenuto nel corso dell’incontro con il Comitato Genitori non vanno nella direzione di un confronto civile e proficuo tra Politica (quella con la P maiuscola) e cittadini. E’ l’esatto contrario di quello che i genitori avrebbero voluto e che i loro interlocutori avevano annunciato nelle prime battute del confronto. Di ciò ne hanno preso atto i presenti a quell’incontro e coloro che hanno ricevuto ampi resoconti di come esso sia andato. Il Comitato genitori del secondo circolo di Campobasso

“La forma è anche sostanza” di Antonio Battista Ritengo che in relazione alla pregiudiziale proposta dalla Maggioranza ad apertura dei lavori che riguardava la discussione della Legge 30, cosi come modificata nelle settimane passate dalla Regione Molise, si possano fare alcune considerazioni. La prima riguarda il corretto comportamento di uno dei consiglieri che avevano proposto l’ordine del giorno, il Consigliere Coralbo, che ha parlato tra l’altro a favore della pregiudiziale, e che sostanzia e conferma che in Consiglio comunale la forma è anche sostanza. Ovvero che un argomento quale la determinazione di indirizzi politici per la gestione delle politiche di recupero delle zone

perimetrate “abusive” deve essere abbondantemente discusso e approfondito. Comprendo il lavoro del Presidente del Consiglio Comunale, ruolo difficile e super partes, a garanzia delle istanze dell’opposizione e della maggioranza. La seconda è relativa alla determinazione di indirizzi per il recupero delle aree perimetrate è che necessita di un confronto tra le forze politiche e gli operatori del territorio, di verifiche con i bisogni di una città che deve recuperare spazi per servizi pubblici e migliorare la vivibilità dei cittadini. Gestire le nuove edificazioni in funzione di bisogni reali e preservare il territorio. E dopo arrivare al

voto finale del Consiglio. Ma questo dopo che tutte le forze politiche, maggioranza e opposizione, hanno dato il proprio apporto alla elaborazione degli indirizzi. La terza. E’ bene ricordare che la Regione Molise assegna ai Comuni 120 dalla data di pubblicazione della Legge e che quindi siamo pienamente nei tempi e che l’Assessore ha programmato gli incontri da realizzare per giungere alla proposta dell’atto finale. In chiusura è bene segnalare che le fughe strumentali, benchè coinvolgenti e interessanti il Consiglio comunale, restano strumentali e di visione di pura contrapposizione politica.

Campobasso, su questi temi, nel rispetto dei ruoli, ha bisogno di confronto vero che in questa circostanza non riguardava il Consiglio. La maggioranza è apertissima al dibattito, come per altro ha sempre dimostrato, ma il gioco delle parti non deve danneggiare la comunità. Siamo classe politica di governo, stiamo dimostrando con fatti e comportamenti che meritiamo la stima che l’elettorato ci ha accordato. Siamo certi che nei prossimi giorni ogni forza politica saprà offrire il contributo dialettico, di esigenze e di sensibilità che Campobasso si aspetta. *Sindaco di Campobasso



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Isernia

31 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Basta migranti a Isernia” Casapound ha indetto una manifestazione di protesta per il 3 giugno ISERNIA. Un presidio di protesta, nei pressi della Prefettura di Isernia, senza simboli politici ed aperto a tutta la cittadinanza, per protestare contro la decisione del Prefetto di dare il via al trasferimento di decine di immigrati irregolari in due strutture ricettive del capoluogo pentro oltre che in altre dieci strutture dislocate in altrettanti comuni della provincia di Isernia. E’ questa l’iniziativa patrocinata dal movimento CasaPound Italia per dar voce all’esasperazione di tanti cittadini isernini per il previsto arrivo di clandestini in città, nell’ambito del piano nazionale per l’accoglienza. “Mercoledì 3 giugno dalle ore 15:30 saremo in via Kennedy,

di fronte alla Prefettura, per dire no all’apertura di centri di accoglienza nella nostra città. Si tratterà di un presidio assolutamente trasversale, aperto a tutte le associazioni ed a tutti i cittadini, con come unico simbolo quello del Tricolore, vessillo di tutti gli italiani non più disposti a subire i soprusi e le ingiustizie di un sistema mostruoso messo in piedi sulle loro spalle per favorire gli interessi di pochi”. Così Agostino Di Giacomo, responsabile isernino CasaPound, in una nota. “E’ davvero paradossale – prosegue la nota – che il Molise, piccolo e scarsamente popolato, debba finire con l’essere la prima regione italiana per rap-

porto tra popolazione ed immigrati accolti nei centri, con tutte le conseguenze derivanti dall’impossibilità per una terra povera ed afflitta da una gravissima crisi occupazionale come la nostra di gestire adeguatamente flussi migratori assolutamente sproporzionati rispetto alle capacità di accoglienza. Eppure quei soldi che non si trovano quando si parla di risolvere i problemi della sanità, o della viabilità, o di contribuire alla sopravvivenza di un’economia regionale al collasso, sbucano fuori quando si tratta di sovvenzionare strutture di accoglienza. Ed ancora – prosegue Di Giacomo – ci chiediamo con quali criteri si sia scelto di per-

mettere lo stanziamento dei clandestini in Via Berta in prossimità degli Istituti Superiori Cuoco e Manuppella, senza valutare adeguatamente i possibili rischi per la sicurezza. Mercoledì 3 giugno – conclude il responsabile isernino CPI – scenderemo quindi in piazza assieme a tutti gli isernini esasperati da questa situazione inaccettabile, per far giungere alle autorità quel messaggio di cui l’attuale amministrazione cittadina non sembra in grado di farsi portatrice, come dimostrano i due rinvii consecutivi del consiglio comunale sul tema dell’immigrazione: ‘il Molise non può essere terra di immigrazione’ ”

Furti di rame, interviene la Polizia Gli agenti hanno mandato a monte il tentativo esperito da ignoti all’ex stazione di Pettoranello PETTORANELLO DEL MOLISE. Il Questore di Isernia, Dr. Vincenzo VUONO, nell’ambito di un operazione promossa a livello nazionale dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, ha disposto, anche in questa provincia, servizi straordinari di controllo del territorio dedicati alla prevenzione e al contrasto del feno-

meno dei “Furti di metalli e rame”. Nell’attuazione di tali servizi, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha eseguito specifici controlli mirati, soprattutto in ambito ferroviario, dove si concentrano con maggior frequenza tali attività delittuose a causa, proprio, della presenza di rame e metalli in genere.

Nel corso dei predetti servizi, personale della Squadra Volanti, transitando lungo una strada interpoderale adiacente la linea ferroviaria Isernia-Campobasso, all’altezza della ex Stazione F.S. di Pettoranello nel Molise (IS), ormai in disuso, si insospettiva della presenza di alcune persone, che alla loro vista si dileguavano immedia-

tamente. Un controllo più accurato della zona, permetteva, pertanto, di rinvenire un cavo multistrato di rame arrotolato a matassa in cerchi concentrici, del tipo utilizzato in ferrovia, della lunghezza di circa 40 metri e del peso di circa 40 kg. Considerate le circostanze del luogo del rinvenimento e del fatto

che le persone precedentemente notate si fossero immediatamente allontanate, il materiale veniva sottoposto a sequestro in quanto probabile provento di furto perpetrato in danno delle Ferrovie dello Stato. Sono tuttora in corso, da parte della Questura di Isernia, accertamenti per risalire agli autori del reato.

“Autovelox, via anche quello di Sesto” A ribadirlo sono la Fiadel e il Comitato Pro Trignina ISERNIA. Dopo lo smantellamento dell’Autovelox installato illegittimamente dal Comune di Isernia sul viadotto Forno lungo della SS. 85 e dopo lo smantellamento dell’Autovelox installato irregolarmente dal Comune di Cantalupo nel Sannio lungo la SS. 17 per Campobasso, ecco che finalmente è stato smantellato anche l’Autovelox installato abusivamente dal Comune di Macchia d’Isernia lungo la SS. 85 venafrana al Km 36+777. Grande soddisfazione esprimono l’Associazione Sindacale F.I.A.D.E.L. ed il Comitato PRO TRIGNINA, rappresentati rispettivamente dal Sig. Di Schiavi Feliciantonio e dal Sig. Turdò Antonio, i quali, se da un lato sono contenti per il risultato rag-

giunto, dall’altro esprimono rammarico perché a garantire il rispetto delle regole sarebbero dovute intervenire le istituzioni che a ciò sono preposte ed invece, per il caso di Macchia d’Isernia, se le sono ritrovate come controparte. Infatti, anche ieri, 26.05.2015 la Prefettura di Isernia si è presentata innanzi al Giudice di Pace di Isernia in una causa patrocinata da questa Associazione F.I.A.D.E.L. a sostenere che l’Autovelox di Macchia d’Isernia è legittimo e naturalmente ha avuto torto così come ha avuto torto per centinaia e centinaia di cause nelle quali, spesso è stata anche condannata a risarcire i ricorrenti (cosa che fino ad oggi ancora non fa).

Esprimono altresì rammarico perché migliaia e migliaia di automobilisti che non si sono rivolte alle nostre associazioni hanno dovuto pagare per verbali palesemente illegittimi ed hanno dovuto subire perdite di punti sulle loro patenti di guida, mentre un Comune incassava centinaia e centinaia di migliaia di Euro a mezzo di un Autovelox illegittimo. Tuttavia, messa la parola fine con Macchia d’Isernia, ora ci rivolgiamo ancora una volta al Prefetto di Isernia affinchè ordini lo smantellamento dell’Autovelox di Sesto Campano perché è più illegittimo di quello di Macchia d’Isernia, di quello di Cantalupo nel Sannio e di quello di Isernia.

IN CAMMINO CON MARIA Per celebrare solennemente la conclusione del mese di maggio, un mese tradizionalmente dedicato alla Madonna, la diocesi di Isernia-Venafro, in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale Giovanile, organizza un PELLEGRINAGGIO A PIEDI dalla Cattedrale di Isernia al Santuario di Santa Maria del Bagno a Pesche che si terrà domenica 31 maggio dalle ore 19,00 Il pellegrinaggio, guidato da S.E. Mons. Camillo Cibotti, che presiederà anche la Celebrazione Eucaristica all’arrivo al Santuario, avrà la forma di una fiaccolata, con dei flambeaux che saranno distribuiti alla partenza. In processione sarà portata la statua della Madonna della Pace di Fragnete.

Il programma sarà il seguente: ore 19,00 - Raduno in piazza della Cattedrale ore 19,30 - Partenza del pellegrinaggio ore 21,00 - S. Messa nel Santuariodi S. Maria del Bagno presieduta da Mons. Cibotti Il cammino seguirà questo itinerario: • piazza della Cattedrale • corso Marcelli• piazza Celestino V • via Lorusso• via E. Ponzio • corso Risorgimento • rotonda su viale dei Pentri • via Corpo Italiano di Liberazione (costeggiante il Centro Commerciale “In Piazza”), direzione Università di Pesche • via Hertz • Santuario Santa Maria del Bagno.



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Termoli

31 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Sanità, si distrugge l’esistente” Duro il giudizio sui tagli al settore dalla Federazione sindacati indipendenti TERMOLI. Ha avuto luogo a Termoli il congresso regionale della Federazione sindacati indipendenti. Occasione ghiotta per parlare dello stato di salute della sanità pubblica sul piano nazionale. A dettare gli impegni del sindacato e far luce sulle questioni in discussione è Michele Schinco, segretario nazionale FSI, che afferma: “ci interroghiamo della salute della sanità pubblica a livello nazionale. Abbiamo avviato un tour che ci ha visti presenti in tutte le regioni e il Molise è una delle ultime regioni che stiamo incontrando con l’obiettivo di formare una classe dirigente che possa dare delle risposte sul territorio alle innumerevoli iscritti, visto che veniamo fuori da una tornata

elettorale che ha visto una crescita sulla situazione dei sindacati indipendenti, dal 15 al 20% rispetto a 3 anni fa. “Quale democrazia senza contratti è il tema della giornata” e c’è subito da dire che i dipendenti pubblici sono fortemente penalizzati da questi contratti a causa dei tagli avviati nell’ultimo decennio. Sono sei anni, infatti, che non si parla di rinnovo dei contratti pur avendo un ruolo primario nella parte del Governo e pagano tutti i tagli effettuati dalle regioni come il Molise con un piano di rientro che significa blocco delle assunzioni, delle risorse economiche a livello contrattuale con un deficit dei servizi che vengono erogati all’utente.

La Fsi vigilerà su quanto sta accadendo anche nella regione Molise e sarà sempre in prima fila a proporre tanto è che in questa regione è stata avviata una petizione per mettere il freno al degrado della sanità pubblica”. E sulla stretta situazione molisana non ha dubbi: “Da esterno vivo la realtà parallela perché, provenendo dalla Puglia, ho già visto il disastro avvenuto con i piani di rientro che significano solo tagli senza guardare alle reali esigenze della popolazione e dei cittadini. Mi auguro che a breve si possa fornire un piano che sia degno di quel nome e che non lasci senza assistenza i cittadini utenti che si rivolgono alle strutture ospedaliere”.

Rieletta alla carica di segretaria regionale Fernanda De Guglielmo che non perde occasione per richiamare all’attenzione anche la raccolta firme che ha restituito circa 10mila firme a tutela della salute. Per Fernanda De Guglielmo, neo segretaria regionale FSI, “Quella di oggi è stata una formalità ma una soddisfazione perché è una riconferma considerando che sono un coordinatore uscente e mi hanno riconfermato. L’impegno sarà doppio perché abbiamo molti più problemi rispetto a prima soprattutto nel campo della sanità per cui credo che dovrà essere per forza doppio”. E riprendendo il tema della raccolta firme, la De Guglielmo evidenzia: “è stata soddisfacente la raccolta firme

i cui risultati li porteremo all’attenzione della segreteria nazionale. Ci sarà, infatti, il congresso nazionale il 12-13 giugno a Roma voglio scrivere una lettera al Presidente della Repubblica, del Consiglio e della Regione Molise di accompagnamento per consegnare queste firme che io ritengo siano state valide perché oggi riguardando tra le carte ho notato che siamo stati i primi tra sindacati e associazioni a lanciare la proposta e far parlare della sanità in modo che gli altri si sono svegliati dal torpore perché non se ne parlava oggi almeno se ne parla c’è qualche proposta in giro. Le valuteremo sperando che si possano risolvere molti problemi tra cui quello dei precari”.

Successo per i musicisti in erba In piazza Sant’Antonio si è tenuto il saggio finale del progetto musicale e della dirigente Matilde Tartaglia; subito dopo al via l’evento presentato dal professor Giulio Corradi con primo brano corale con base flauto l’inno di Mameli diretto da Loredana Vaccaro, seguito da “Un bel giorno” eseguito dagli alunni della scuola Athena direttore Tiziano Albanese; ancora brani musicali per pianisti diretto da Tiziano Albanese, per pianoforti, flauti e chitarre diretto da Gianluca Di Lena e con flauti con base medley dal jazz al rock. Molti altri brani che hanno valorizzato l’alto grado do preparazione ottenuto anche in pochissimi giorni di lavoro intenso. In piazza erano presenti 224 coristi 64 strumentisti, 17 flautisti, 24 pianisti e 23 chitarristi.

TERMOLI. In piazza sant’Antonio si è tenuto il saggio finale di un progetto didattico musicale che si chiama “Progetto sperimentale in rete per il potenziamento della pratica musicale nella scuola primaria”. A partecipare sono stati gli studenti del I, II e III Circolo didattico di Termoli accompagnati dalla scuola Athena. Piazza sant’Antonio come palcoscenico il tutto e teatro naturale, forse un po’ caotico per via dei tanti parenti e amici dei canterini e la bolgia di fotografi e cineoperatori occasionali, ma si sa: la tecnologia è alla portata di tutti e occasioni simili valgono bene una ripresa o un book fotografico da tenere in casa. Prima di cominciare il concerto, i saluti istituzionali delle autorità cittadine, del sindaco Sbrocca, della vice sindaco Maria Chimisso,

Un giro in camper in Molise

Durerà fino al 6 giugno il raduno itinerante del Motor Caravan d’Italia TERMOLI. Durerà fino a sabato 6 giugno il raduno itinerante organizzato dal Motor Caravan Club d’Italia che seppur abbia sede legale a Firenze, raccoglie soci in ogni parte d’Italia. Il Motor Caravan Club d’Italia è uno dei club di camperisti più antico d’Italia, fondato nel 1971 quando i camper ancora non erano un mezzo di trasporto così diffuso. Quest’anno si sono riuniti per una delle loro consuete uscite in caro-

vana e hanno organizzato una visita nel nostro Molise perché questa è “una terra di sapori, colori e tradizioni, un gioiello prezioso da conoscere, scoprire nei suoi percorsi, vivere nella sua genuina semplicità”. Per conoscere meglio le caratteristiche e le bellezze della nostra regione gli amici ospiti hanno chiesto la collaborazione e l’amicizia con l’associazione locale degli amici camperisti liberi e di

Baffo Nero che ha messo a disposizione la sua area Camper di Via Rio Vivo. Dopo la serata di accoglienza e benvenuto a Termoli, il programma della visita in Molise prevede diverse escursioni, a cominciare da oggi, sabato 30, con partenza ore 9 direzione Altilia e la visita della città Sannita e tutte le bellezze e reperti archeologici del sito. Si pernotta e poi domenica mattina alle 8,30 partenza per Ca-

stelpetroso con visita al santuario. La mattina seguente, lunedì 1 giugno, partenza per Agnone città d’arte e di attività artigianali, naturalmente è prevista nel pomeriggio la visita al museo della campana Giovanni Paolo II della rinomata Fonderia Marinelli. Martedì si va a Pietrabbondante, il paese che sorge a oltre 1000 mt di altezza e mercoledì si torna livello del mare a Madonna del Canneto; alle 16,30 partenza per Termoli

con pernottamento e poi Visita con guida e navetta per il borgo antico, al castello Svevo e alla Cattedrale. Pomeriggio in libertà e venerdì 5 giugno giorno di assoluto riposo con possibilità, per chi lo vorrà, di una possibile gita alle Isole Tremiti. Sabato 6 giugno mattinata libera poi alle 12 trasferimento a Ururi con i camper in un noto ristorante della cittadina per il tradizionale pranzo di fine raduno.


Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.


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