Nagni, oltre a spegnere il fuoco della maggioranza si attiva anche a spegnere il treno

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Roberto Ruta

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Roberto Ruta. Il senatore molisano ha avuto il coraggio di non votare quella bruttura della proposta di legge elettorale "Italicum" che impedisce il voto di preferenza garantendo ai partiti la scelta di tutti i capilista nei collegi. Un modo come un altro per tenere tutti proni ai segretari di partito e rispondenti alle logiche imposte dagli stessi. Il senatore ha ritenuto votare contro unitamente ad altri colleghi del Pd per cercare di evitare un altro Parlamento già delineato in fase di preparazione delle liste così come sarà il Senato.

Il Tapiro del giorno a Massimiliano Scarabeo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Masssimiliano Scarabeo. Anche l'amministratore di Max Company abbandona il progetto Ittierre perchè, scrive in una lettera "si è riscontrato da parte dell’Assessore alle politiche dello sviluppo economico, Massimiliano Scarabeo, un palese e discutibile disinteresse nel dialogare in maniera costruttiva, tanto che Max Company S.p.A. ha ritenuto opportuno interrompere sterili riunioni e non dedicare altro tempo, energia ed investimento nello studio di fattibilità di rilancio dell’area ex Ittierre". Qualcuno dirà qualcosa?

Nagni, oltre a spegnere il fuoco della maggioranza si attiva anche a spegnere il treno Servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 22 gennaio 2015

Ordine del giorno dei consiglieri regionali Manzo e Federico per eliminare definitivamente violazioni normative e disparità di trattamento tra il personale

Sassata 5 Stelle alle leggi vergogna della Regione Molise

L’intervento è un fatto nuovo nella politica molisana, oltre che straordinariamente incisivo e pertinente Non un sasso in piccionaia, ma una sassata. L’hanno scagliata i consiglieri regionali Federico e Manzo del Movimento 5 Stelle aprendo così un fronte delicatissimo, oltre che munitissimo di protezioni (per lo più illecite e strumentali), all’interno dell’organizzazione regionale. L’obiettivo è quello di rimuovere una volta per tutte, dopo oltre un decennio di illogica e illecita applicazione, le leggi regionali 30 del 2005 e 33 del 2006 nate (ed applicate) col falso scopo di “rimodulare e armonizzare le funzioni amministrative assegnate al personale dipendente della Regione Molise, che richiedono professionalità lavorative qualificate e che comportano un elevato grado di responsabilità e di autonomia operativa e organizzativa”, con cui sono stati creati e formalizzati circa trecento capiufficio e concessi vantaggi economici in aggiunta alle spettanze contrattuali in essere. Due leggi vergogna. Atto di coraggio indubbiamente, quindi, dei due consiglieri questo di andare sull’argomento con determinazione e convinzione; gli unici peraltro in grado di farsi avanti in quanto estranei ai giochi di potere, ai favoritismi, e ai compromessi della politica e oggi, investiti di pubblica responsabilità, abilitati a intervenire sulle leggi di cui diciamo, e sui vantaggi che hanno procurato a una parte del personale regionale (a danno di altra parte), per ristabilire equilibrio ed equità. Manzo e Federico sono presentatori di un ordine del giorno che “impegna il presidente della giunta regionale (campa cavallo! –ndr) a eliminare definitivamente lo stato at-

tuale di violazione normativa e di disparità di trattamento di tutte le posizioni “quadro” all’interno dell’organico regionale con il conseguente adeguamento delle spettanze mediante la revisione dei contratti del personale”. A sostegno hanno la legge dello Stato sulla razionalizzazione della spesa pubblica (spending review), che la Regione sta ampiamente disattendo. A sostegno avrebbero avuto anche gli atti amministrativi relativi alla riorganizzazione dei servizi e delle strutture regionali, qualora avessero seguito con attenzione come quegli atti si sono susseguiti e in base a quale logica impostati. Ciò che i 5 Stelle pongono al presidente Frattura è un obbligo inderogabile di natura amministrativa, sociale, e morale. Non per tirare acqua al mulino di questa testata giornalistica, ma fin dal giugno 2013 abbiamo affrontato la questione che oggi pongono Federico e Manzo scrivendo così: “La distanza tra chi in Regione è comodamente nel ventre della vacca, al riparo dai problemi esistenziali, e chi, appartenendo alle agenzie, agli enti sub-regionali, agli enti strumentali (vedasi il Korai) e al corollario di rapporti di lavoro perennemente in bilico, col rischio di cadere nella disoccupazione, è notevole. Va accorciata, e progressivamente annullata. La locuzione “spending review” tanto di moda fino a qualche tempo fa deve inesorabilmente tornare in auge e diventare ciò che sta a significare, ovvero la razionalizzazione della spesa pubblica attraverso l’eliminazione di vantaggi e premialità che discendono dal clientelismo

In Sel confronto sempre aperto CAMPOBASSO. Le dichiarazioni del consigliere Nico Ioffredi hanno portato in Sinistra e Libertà all’apertura di un vivace scontro interno. “In merito alle dichiarazioni del consigliere Ioffredi sulla sede di Sel, a Campobasso, ritengo opportuno chiarire che i problemi legati alle utenze sono da riferirsi alla contestazione di una fattura di importo esagerato, in quanto i consumi non erano effettivi e che la questione è stata recentemente risolta con il conguaglio di fine anno calcolato dalla società erogatrice del servizio. Per quanto riguarda le spese di gestione della sede e delle altre spese affrontate nell’ultimo anno, in qualità di tesoriere provinciale, posso affermare di aver sempre ricevuto, seppure in ritardo, i fondi necessari a fronteggiarle. La gestione economica spetta al partito, dunque non è necessario un intervento economico diretto del consigliere, il quale, in qualità di eletto, è tenuto solamente a versare la quota stabilita dal regolamento economico di Sinistra Ecologia Libertà.”

posto a base dei rapporti tra il governo regionale e le strutture interne dell’ente, complici sistematiche le opposizioni (di destra e di sinistra). Sono nati là, in quel contesto politico e amministrativo consociativo, quando c’era da creare e spartire il bottino elettorale, le peggiori soluzioni organizzative e retributive quali quelle che derivano dalle leggi 30 del 2005 e 33 del 2006. Oggi, alla verifica dello stato di fatto, suonano come la più atroce delle prese in giro alla buona fede e offesa al buon senso comune. Nel novero delle Regioni italiane non ci sono leggi equiparabili. Il governo di centrosinistra che predica rigore, trasparenza, coerenza, equilibrio, e giustizia, finora non ha dato alcun segnale dell’esistenza delle sue vantate prerogative. La Regione Molise di quelle due leggi “beffa” ha l’esclusiva e, natu-

l’ intervento di Ulisse Di Giacomo Le ultime vicende della GAM sono la rappresentazione plastica della inadeguatezza e della incompetenza di questo pseudo-governo regionale. Frattura, mentendo sapendo di mentire,di fronte ai lavoratori della ex GAM afferma: “ Entro 10 giorni farò la scelta tra due manifestazioni di interesse, quella di AIA e quella di Aria Food”. Ad oggi, invece, non esiste più alcuna manifestazione di interesse. AIA, con una procedura piuttosto insolita tanto da essere sospetta, ha fatto pervenire all’ultimo momento una semplice richiesta di acquisto dell’incubatoio, che già gestisce per il 2015.

ralmente, la piena responsabilità. Abrogandole o, quantomeno rivisitandole in chiave di efficienza, verrebbe compiuto un atto di giustizia e verrebbe attivato un cospicuo recupero di risorse finanziarie per dare una risposta alla domanda di certezza di lavoro che proviene dal personale delle agenzie, degli enti sub-regionali e strumentali (vedasi il Korai) e dal corollario delle precarietà che affiancano il corpo stracco e opulento della Regione Molise. Ma sarà mai capace questo sedicente governo di centrosinistra di assumere provvedimenti radicali quanto indispensabili? Sarà mai capace di evitare che decine di persone perdano il posto di lavoro per salvaguardare i privilegi di altre in evidente stato di indebito vantaggio? Sarà mai capace di essere diverso e diversamente percepito dai

Vicenda Gam, e tutti zitti Aria Food, invece, dopo aver preso atto del contesto poco raccomandabile in cui era finita ha comunicato ufficialmente di non essere più interessata e di abbandonare questa derelitta Regione. Bugie su bugie, scherzando sulla pelle di cittadini, lavoratori e disoccupati. E’ la stessa storia della Formazione Professionale, sulla quale avevano cercato di cambiare le carte in tavola persino di fronte al Ministero, e per la quale a tutt’oggi non è stato concluso nulla. E’ la stessa bufala del riconoscimento dell’area di crisi per il distretto industriale di Boiano/Venafro, ben sapendo che non esistono le condizioni previste per ottenerla e per la quale il tuttofare

governi che lo hanno preceduto? Dubitiamo che sia diverso e diversamente capace di governare oltre i confini degli interessi elettorali e di bottega. La farina è la stessa e l’impasto è identico. Ma dinanzi alla mannaia dei licenziamenti non è da escludere che si faccia strada la volontà di ricorrere ad atti di riparazione togliendo il surplus a chi indebitamente lo percepisce, allo scopo di recuperare le risorse necessarie per creare un minimo di equilibrio e di giustizia sociale”. I 5 Stelle ci stanno dando ragione. Sull’argomento siamo tornati più volte, senza cavare il ragno dal buco. L’intervento dei consiglieri Manzo e Federico é un fatto nuovo nella politica molisana, oltre che straordinariamente incisivo e pertinente. Di fronte però hanno un muro di gomma, una pletora di colleghi compromessi con i principi immorali del clientelismo, del favoritismo e dell’opportunismo elettorale, oltre che impermeabili ai valori di giustizia, di equità, di moralità. Il 27 gennaio il consiglio dovrebbe discutere l’ordine del giorno. Dovrebbe. Temiamo non lo farà. Lasciato nei meandri puzzolenti dei rinvii e dei differimenti oltre che del tornaconto che ai consiglieri regionali pavidi e collusi ha consigliato di non ficcare le mani nude nell’arnia regionale. Se vogliono, e speriamo vogliano, i consiglieri 5 Stelle hanno però anche la strada della giustizia amministrativa, civile e penale da imboccare. Se vogliono.

Brasiello aveva addirittura chiesto una cabina di regia!!! E’ la stessa vergognosa vicenda della sede universitaria di Isernia, con il Comune che aveva deliberato di spendere 150.000 euro di soldi pubblici per ristrutturare un’ ala dell’Auditorium per regalarla ad una Università ( come mai hanno poi annullato la delibera?) Bugie su bugie, costruite ad arte per coprire le “perle “ di questi governanti,come la metropolitana leggera, gli svincoli sospetti a Campobasso,il tunnel sotterraneo a Termoli, gli ampliamenti di industrie chimiche, le richieste milionarie per impianti a biomasse, i 60 posti letto di riabilitazione assegnati e repentinamente annullati alla fondazione Pavone ecc ecc. E tutti zitti...

Dardo


TAaglio lto

3 22 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso-Roma, il treno dei desideri Si susseguono disservizi, ritardi e incidenti sulla tratta da e per la capitale. E delle nuove vetture ancora nessuna traccia Il treno dei desideri. Quel treno che ancora un altro po’ e prenderà davvero ad andare all’incontrario. Il treno che vorremmo e che non abbiamo. Non si contano più gli episodi di disservizi, ritardi ciclopici, accidenti di varia natura che fanno della tratta ferroviaria Campobasso – Roma né più né meno che un “viaggio della speranza”. La speranza di partire ed arrivare, in orario (più o meno ), a destinazione. Senza che il convoglio resti fermo qualche ora apparentemente senza una plausibile ragione (molto spesso una ragione inconfessabile), senza che si rompa l’aria condizionata d’estate o il riscaldamento d’inverno, senza viaggiare in carrozze sporche oltre ogni ammissibile limite; o magari sperando che non s’incendi il motore come è successo recentemente nei pressi di Vinchiaturo. Ultimo di una serie, davvero lunga, di fantozziani accadimenti che avrebbe potuto avere, però, conseguenze tutt’altro che da ridere. E ben poche risate saranno davvero risuonate in quelle car-

L’intervento di Giorgio Simonetti*

Egregio Assessore, il 19 gennaio, abbiamo dovuto registrare l’ennesimo episodio che ha causato irregolarità nella circolazione ferroviaria della rete molisana. L’incidente, l’incendio di uno dei motori di un convoglio nella stazione di Vinchiaturo, benché non abbia procurato danni a persone, ha prodotto grande apprensione sia agli incolpevoli utenti, sia ai familiari che aspettavano alla Stazione di destinazione e non per ultimi i dipendenti, per i quali i convogli ferroviari rappresentano il luogo di lavoro. Cre-

per la linea Campobasso-Roma. Si dovrebbe, per carità di patria, tacere sulle linee Campobasso-Napoli e Campobasso-Termoli.

rozze piene di gente esasperata. Se il presente è questo siamo purtroppo costretti a preannunciare un futuro nient’affatto migliore per i passeggeri prossimi venturi. Il deposito delle locomotive è stato spostato a Napoli, quello adibito alle riparazioni a Benevento. Se si considera che non esiste, allo stato, una linea diretta tra Campobasso e Benevento viene facile im-

maginare quale travagliatissimo percorso dovranno fare le carrozze riparate o sottoposte a manutenzione. Aggiungendo, va da sé, disagi a disagi, disservizi a disservizi, lungaggini a lungaggini. Purtroppo all’orizzonte non s’affacciano neanche buone nuove circa la fornitura di nuovi convogli da destinare alla tratta, fornitura annunciata, a quanto pare

anche già saldata dalla Regione, ma di cui ancora non si registra nessuna traccia. Mistero. Ci accontenteremo, evidentemente, di quelle che abbiamo di carrozze. Moltissime delle quali in servizio dai primi anni ’70. Quando andavano di moda stivaletti corti di pelle e pantaloni a zampa d’elefante. Quando le TV trasmettevano non ancora a colori. Questo

Caro Nagni, va rivisto il sistema diamo che il rinnovo del Contratto di Servizio, scaduto lo scorso anno, rappresenti una opportunità per chiedere all’Impresa ferroviaria Concessionaria del trasporto regionale su ferro, una diversa e più efficiente organizzazione aziendale che possa principiarsi sul trasferimento della produzione treni dalla Campania come oggi avviene, al Molise. Qui infatti, già è attiva una Direzione Regionale, ma non è completamente autonoma per la sua dipendenza, in ordine alla gestione di buona parte delle risorse economiche ed alla utilizzazione del personale, alla Direzione Regionale Campania, che detiene la gestione del Personale di Macchina e del Personale di Bordo. Riteniamo indifferibile, in previsione di una riappropria-

zione della completa gestione delle Risorse e del Personale da parte della Direzione Regionale Molise l’attuazione di un programma di

assunzioni per il completamento degli Organici del Personale del Molise, che renda definitivamente autonoma questa struttura, che ri-

Giusto qualche nota, invece, peraltro di dominio pubblico: per raggiungere l’adriatico, percorrendo una settantina di chilometri, ci si impiega un’ora e quaranta minuti, per raggiungere Napoli (vederla e poi probabilmente morire!), tre ore e mezza per 150 kilometri mal contati. Lasciamo al lettore l’allegro calcolo delle medie orarie di percorrenza.Quelli che la sanno lunga dicono che non c’è progresso che si possa immaginare senza investire sulle infrastrutture; dicono che bisognerebbe disincentivare il trasporto su gomma (costoso ed impattante a livello ambientale); dicono che le vie di comunicazione favoriscono occasioni e scambio di materia e conoscenza. Ma con tutta evidenza a noi il Molise piace così: bello ed inaccessibile. Arrivarci deve essere una faticosa, ma ben ripagata conquista…, così come lasciarlo.

mane connessa alle strutture campane anche in conseguenza delle mancate assunzioni di personale in sostituzione degli Operatori posti in quiescenza, negli ultimi anni. L’assunzione di personale permetterebbe ancora, un programma di mobilità interna, utile a ripianare i vari settori delle strutture ferroviarie, oltre a soddisfare eventuali variazioni alle qualifiche professionali, chieste dai dipendenti. Per quanto sopra evidenziato, Le chiediamo un incontro per delineare un percorso idoneo per concretizzare e successivamente comunicare alla Società Trenitalia, le proposizioni che in quella sede saranno registrate. *Segretario Generale Regionale Cgil trasporti

Dal disservizio al pericolo pubblico

Lettera Aperta di Filippo Poleggi*

Così, con l’incendio del treno, il servizio ferroviario molisano fa “un salto di qualità”, come si usa dire, passando dalla situazione di disservizio permanente al diventare un pericolo pubblico. Noi non abbiamo altro. Da aggiungere a quanto abbiamo affermato, a quanto abbiamo suggerito in documenti, mobilitazioni, tavole rotonde, articoli, servizi giornalisti, tavoli di confronto. Abbiamo denunziato la politica dissennata di Ferrovie Italiane che ci ha regalato il bel gioiello dell’alta velocità che ha poco valore per i citta-

dini non residenti nei principali centri urbani, il 70 per cento, puniti dal “trasporto locale” ridotto e inefficiente che vanifica i vantaggi di questa bella innovazione. Abbiamo denunziato la politica di Ferrovie Italiane che ha trascurato e ridotto il servizio locale per drenare i soldi del finanziamento statale destinato al servizio universale. Abbiamo chiesto due cose urgenti, semplici e non costose per dare un primo sollievo alla situazione critica, Almeno un punto di manutenzione per i treni alla stazione di Campobasso. Oggi abbiamo la dimostrazione che lo spostamento dell’officina a Benevento comporta non solo più frequenti guasti ai treni

e spreco di soldi per portare i convogli alla manutenzione ma anche pericolo perché è ben ipotizzabile che per necessità della composizione dei treni le riparazioni non siano fatte nel miglior modo possibile e non del tutto per i piccoli guasti. Oggi abbiamo la prova provata che il sistema di manutenzione rappresenta un pericolo e quindi non rivendichiamo più il punto di manutenzione ma l’officina a Campobasso. Non osiamo pensare quale pericolo possa rappresentare il DCO in un grande centro, oggi Bari, domani Napoli o Bologna, che gestisce il movimento dei treni sulla rete molisana a binario unico. Oggi come ieri sappiamo che siamo

nelle mani del personale dei treni professionale, dai nervi saldi, responsabile e coraggioso come dimostra. L’episodio dell’incendio di altro ieri, ma noi cittadini utenti vogliono essere affidati anche ad un sistema moderno, efficiente, sicuro. Per riprendere il confronto sui progetti di ammodernamento e miglioramento del trasporto ferroviario nel Molise, prevalentemente non realizzati; soprattutto per attuare gli interventi di emergenza che chiediamo da tempo, oggi stesso il Forum ha chiesto all’ Assessore Pierpaolo Nagni la convocazione urgente del tavolo di confronto. * Presidente del Forum TPL del Molise


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4 22 gennaio 2015

“Ittierre, discutibile atteggiamento di Scarabeo” Max Company ha ritenuto interrompere “sterili riunioni” visto “il disinteresse nel dialogare dell’assessore”. Salta la trattativa Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta Presidente della Max Company Spa, dott. Italo Dossi, per chiarire definitivamente quali sono state le “richieste” dell’ azienda nei confronti della Regione, e quale è stata l’accoglienza ricevuta da parte del’assessore Scarabeo. ” Alla luce di alcune dichiarazioni lette oggi sulla stampa, mi sembra doveroso fornire dei chiarimenti in merito a ciò che la Max Company SPA intendeva fare in Molise. Da mesi io, il mio staff ed alcuni miei consulenti, stiamo portando avanti un progetto ambizioso ma soprattutto sostenibile e ben ponderato. Ho frequentato per diversi anni il territorio di Isernia in quanto la mia azienda ha prodotto molte linee gestite dal gruppo Ittierre e lo ha fatto nel periodo storico migliore per quell’azienda: D&G, Gianfranco Ferrè, Versus, Extè, Malo, questi erano solo alcuni dei brand con i quali abbiamo collaborato con maggiore continuità. Di questo territorio conosco pregi e difetti, fornitori, ex dipendenti, spazi: non posso non essere legato affettivamente e professionalmente a questa Regione che mi ha dato tanto ed alla quale penso di aver restituito altrettanto.

Quando sono stato contattato per l’ipotesi di un rilancio dell’area ex Ittierre, seppur ben consapevole delle difficoltà logistiche e del grande sforzo a cui sarei andato incontro, non ho avuto dubbi nel coglierla e nello sviluppare un progetto che prevedeva il ritorno ad una attività produttiva all’interno dell’area. Ormai da anni la nostra azienda si batte per un ritorno al “Made in Italy al 100%” : crediamo fermamente che il valore del Made in Italy sia inestimabile e per questo, pur consapevoli dei costi della manodopera italiana, non siamo mai scesi a compromessi e non ci siamo mai adeguati alle logiche di delocalizzazione delle produzioni adottate anche dai più blasonati brand del lusso, anche a discapito degli utili. Il nostro progetto prevedeva l’apertura della nostra sede in Molise con la locazione di un immobile adeguato alle nostre esigenze. Avremmo garantito l’occupazione di 50 risorse in parte gia’ selezionate fra ex dipendenti di Ittierre che si trovano, al momento, in mobilità. Inoltre ci saremmo impegnati per utilizzare fornitori Molisani per qualsiasi produzione che non avremmo potuto gestire

internamente: questo avrebbe garantito lavoro anche ad altre aziende presenti sul territorio con un indotto occupazionale indiretto che abbiamo calcolato in circa 100/120 persone. Per far questo non abbiamo chiesto alla Regione nemmeno 1 euro di fondi pubblici ma bensì solo di aiutarci alla ricerca di un immobile nell’ex complesso Ittierre, come piu’ volte promesso dall’ente preposto allo sviluppo molisano, non a titolo gratuito ma bensì a fronte di un regolare canone di locazione, e di accompagnarci solo ad un accesso al credito attraverso banche convenzionate. Nient’altro. La nostra azienda, ormai consolidata da anni, non e’ sicuramente alla ricerca di fondi ma bensì del normale supporto per poter sostenere questi importanti investimenti . Al momento la situazione che ci siamo trovati davanti in Molise è molto diversa da quella che viene dichiarata: l’area ex Ittierre non è disponibile perché ancora sotto sequestro giudiziario e la Regione non si rende assolutamente disponibile ad accompagnare le aziende in un percorso che le possa far inserire nel territorio. Se a questo si aggiungono i noti problemi logi-

stici del territorio, ci chiediamo quale imprenditore a queste condizioni possa decidere di investire nel Molise e soprattutto come si possa pensare di far ripartire un’economia e, di conseguenza, l’occupazione. Max Company S.p.A. ha sempre intrattenuto ottimi rapporti con l’assessorato delle politiche dello sviluppo economico della regione Molise e con tutti gli uffici regionali competenti nella valutazione di vari progetti focalizzati al rilancio dell’area ex Ittiere, progetti, si ribadisce, che non avrebbero comportato costi di alcun genere per la Regione Molise; per motivi sconosciuti alla Società, nella riunione tenutasi il giorno 20 gennaio a Campobasso, si è riscontrato da parte dell’Assessore alle politiche dello sviluppo economico, Massimiliano Scarabeo, un palese e discutibile disinteresse nel dialogare in maniera costruttiva, tanto che Max Company S.p.A. ha ritenuto opportuno interrompere sterili riunioni e non dedicare altro tempo, energia ed investimento nello studio di fattibilità di rilancio dell’area ex Ittierre”.

Importanti decisioni del Senato accademico su proposte del Rettore

L’Università, la tecnologia e la volontà di non mollare Pronto l’iter amministrativo per l’accreditamento dei corsi di laurea triennale e magistrale in Scienze infermieristiche Scienze della politica e dell’amministrazione e Scienze politiche e delle istituzioni europee sono i corsi di laurea che il senato accademico dell’università del Molise ha deciso di tenere in vita a Campobasso e a Isernia per l’anno accademico 2014/2015 facendo leva sulla tecnologia. Infatti i corsi saranno svolti in collegamento web tra le due sedi e

gli studenti potranno utilmente seguire le lezioni indipendentemente dalla sede in cui si trovano. La tecnologica quindi in soccorso delle difficoltà organizzative che l’università sta affrontando per colpa della sempre più labile ed evanescente collaborazione e sostegno degli enti locali. Nella stesa seduta, è stato deliberata l’istituzione di un servizio

navetta Isernia-Pesche-Isernia a totale carico dell’Ateneo e gratuitamente per gli studenti fino al termine del secondo semestre. Inoltre il senato accademico ha deciso di mettere in atto con immediatezza l’iter amministrativo per l’accreditamento dei corsi di laurea triennale e magistrale in scienze infermieristiche in modo tale da poter avviare gli

stessi a partire dall’anno accademico 2015/2016, nel caso in cui sussistano le condizioni di sostenibilità economico-finanziaria. Ovvero, sempre che ci sia il concorso progettuale del comune di Isernia e della Regione Molise. Cosa, questa, sempre nel campo dell’aleatorietà. D’accordo la crisi, ma dietro questo paravento ormai molte decisioni hanno il carat-

tere della furbizia. Il concorso finanziario ed organizzativo degli enti territoriali è condizione senza la quale per l’università del Molise saranno sempre arrangiamenti e sacrifici. La laurea triennale e magistrale in scienze infermieristiche pare una scelta particolarmente azzeccata, se vista in prospettiva per il futuro della sanità e per l’occupazione.

I sindacati preoccupati per il tempo che passa senza ancora una soluzione al problema

“Formazione, le troppe chiacchiere della Regione”

CAMPOBASSO. Le segreterie regionali di FLC-CGIL, CISL-Scuola, UIL Scuola e SNALS-Conf.S.A.L. insieme hanno richiesto un incontro urgente al Presidente Frattura e all’Assessore Petraroia che ha demandato alla struttura il compito di convocare la riunione . Intanto il Dott. Iocca ha inviato una circolare a tutti gli Enti accreditati per ricordare di impegnare prioritariamente gli operatori iscritti all’Albo regionale chiedendo il rispetto del CCNL e della legge 10 del 95. Ha altresì ricordato l’attivazione della mobilità di secondo livello (in allegato troverete il tutto in un file). Evidentemente la nostra diffida legale, sottoscritta anche da decine di lavoratori, inviata alla Regione comincia ad avere qualche positivo riscontro. Purtroppo l’appuntamento di giovedì presso il Ministero del Lavoro è saltato per motivi

di salute della dr.ssa Guglielmi, ma abbiamo richiesto, come sindacato, un nuovo appuntamento per la prossima settimana. “Per le vie brevi abbiamo saputo che il Dott. Pillarella è riuscito a parlare con il Dott. Pirrone e sembra abbiano calendarizzato il da farsi: praticamente pare si riparta da quello che doveva essere il tavolo del 27 novembre. Intanto si ricomincia e il Senatore Ruta (garante dell’ultimo accordo sottoscritto in Regione), contattato oggi, ci ha garantito che sta seguendo da vicino tutta la faccenda: Lui è ottimista e afferma che per la fine del mese possiamo sperare di avviarci alla risoluzione del problema. Noi un po’ meno viste le lungaggini della Regione e della Pubblica Amministrazione: Ci avviciniamo ormai a superare due anni di “incavolamenti”: è dir poco. Però dobbiamo crederci. Sappiamo che molti da tempo devono “stringere la cinghia” visto che da mesi state senza stipen-

dio e senza cassa, ma dobbiamo tenere duro e non dobbiamo arrenderci. Se non si avranno novità, per metà della prossima settimana indiremo un’assemblea generale per decidere il da farsi. Consentitemi di chiudere, e di interrogarci, con delle parole scritte da SAVIANO: “…… Cosa non abbiamo fatto nell’anno che si è appena concluso? Cosa non siamo riusciti a fare per mancanza di tempo o di risorse?Nella vita i fallimenti sono importanti perché ci fanno capire come modificare il passo.Cancellare, nascondere, insabbiare i propri fallimenti significa restare fermi al palo, significa non capire cosa va cambiato. Un fallimento insegna più di mille successi. ……. Capire è l’unico modo perché l’azione

diventi efficace.” E allora “capiamoci” e prepariamoci a lottare tutti, ma proprio tutti, anche se la migliore battaglia è quella che non occorre combattere perché si è arrivati ad un ragionevole accordo prima del suono delle trombe. Ci auguriamo che questo accordo arrivi presto e che sia migliore e più veritiero di quello sottoscritto la notte del 23 dicembre 2014, del quale si è reso garante anche il Senatore Ruta”.


TAaglio lto

5 22 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La proroga è una mancia, un abbuono, un favore e un guadagno in più per chi ne gode

Con il direttore generale Di Mirco prorogati al 15 aprile anche i contratti dei 69 collaboratori esterni chiamati a svolgere attività di assistenza tecnica sui programmi comunitari e nazionali 2007-2013 L’istituto della proroga la fa da padrona nella Regione Molise. Un modo lecito per allungare favori e vantaggi, ma anche una ammissione di incapacità di stare nei tempi previsti per lo svolgimento di un incarico, di una collaborazione, di una consulenza che dalle parti di Palazzo Vitale, sede dela giunta regionale, non si nega a nessuno. Di proroga in proroga restano in piedi contratti e rapporti di lavoro a cominciare dal direttore generale Di Mirco per finire ai co.co.co contrattualizzati per svolgere attività di Assistenza tecnica sui programmi comunitari e nazionali 2007/2013. Sono in tutto 69 e avrebbero dovuto chiudere il 31 dicembre 2014; invece, allungheranno la collaborazione fino al 15 aprile. Stessa data di scadenza, salvo rinnovo, sempre più probabile e preventivato, anche per il direttore generale Di Mirco. In entrambe le situazioni l’allungamento dell’incarico e delle collaborazioni è stato motivato dal fatto che, oltre alla opportunità di avvalersi dell’esperienza dei soggetti in questione per portare a termine il lavoro avviato, i tre mesi di proroga sarebbero stati utilizzati per l’espletamento di una nuova procedura di selezione su basi comparative. Anche su questa giustificazione ci sarebbe da obiet-

Il senatore Ruta vota contro il sistema delle liste bloccate

tare. Essendo note le date di scadenza, nessuno avrebbe impedito che si predisponessero gli atti delle nuove selezioni in tempo utile, giusto per evitare il ricorso alla proroga. Che, come diciamo, ha il sapore di una “mancia”, di un abbuono, di un favore e di un guadagno in più per chi ne gode. Comunque la si giri e la si volti, la faccenda equivale anche a una sfasatura interna alla Regione. I 69 collaboratori chiamati a svolgere attività di Assistenza tecnica sui programmi comunitari e nazionali

CAMPOBASSO. “Pieno sostegno all’emendamento Gotor all’Italicum che ho sottoscritto con convinzione e votato per dire no ad un parlamento di nominati”. Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Roberto Ruta che ha ritenuto votare contro il sistema di liste bloccate che consente ai par-

L’INTERVENTO di sergio genovese Passi per i tifosi delle squadre di calcio accecati dai colori abbaglianti delle squadre del cuore e passi ( a grande fatica ) per gli insulti che gli stessi tifosi si lanciano sul Web ormai diventato luogo di pubblico e vergognoso dileggio. Passi tutto questo, ma per favore si arresti la recitazione di tutti coloro che, chiamati ad esprimere una opinione, sono distanti dai principi universali al netto da qualsiasi strategia di scuderia. Trovo desolante, giusto per non girare attorno al problema, che la vita sociale del Molise sia stata catturata da diversi mesi (con la notizia si sono aperti addirittura i telegiornali) dalla vicenda del contenzioso tra la Regione Molise e l’Architetto Giarrusso. Trovo decisamente fi-

2007/2013 (inesauribili, come il pozzo di S. Patrizio) , sono stati presi dalla cosiddetta Short list redatta dal Formez Pa su incarico retribuito della Regione. In altre occasioni avevano provveduto direttamente le strutture interne, in questa circostanza, dato anche il numero dei collaboratori da contrattualizzare, la Regione ha preferito affidarsi all’esterno: una mossa strategica per allontanare (solo formalmente, però) il sospetto di fare clientelismo e favoristismo. L’operazione Formez è

titi di scegliere 100 capi lista nei rispettivi collegi. Come dire, annullare la volontà di scelta degli elettori. “Con il sistema di liste bloccate spiega Ruta - il numero dei parlamentari nominati rischia di essere maggiore rispetto a quello dei parlamentari eletti dai cittadini.

stata completata il 25 agosto 2011 e da quella data la Regione è stata nella condizione, in quanto selezionati, di attingere dalla Short list un bel numero di collaboratori per vedere come accelerare i progetti e le opere finanziati dall’Europa che in sette anni non erano stati realizzati. Ancora oggi buona parte di quei fondi sono da spendere, improrogabilmente entro la fine dell’anno, pena la revoca. Fino al 15 aprile provvederanno pertanto i 69 co.co.co.; da metà aprile in poi do-

L’emendamento Gotor respinto dall’Aula mirava a garantire che almeno il 70% dei deputati dell’unica camera eletta a suffragio universale, venissero individuati direttamente dai cittadini e non nominati dalle segreterie dei partiti. Il Partito Democratico insieme a

Parlare e ragionare per categorie di pensiero siologico che possano insorgere dei contenziosi amministrativi, ne accadono a migliaia, i tribunali sono colmi di situazioni analoghe. In nessuna parte del Mondo ( avete capito bene ) un episodio simile avrebbe ricevuto tanta risonanza e tanti punti esclamativi. Giusto per chiarire, anche il sottoscritto, dirigente dello Stato, nella sua carriera vi-

cina all’epilogo, ha vissuto esperienze di contenziosi, più o meno aspri, giustamente discussi nelle sedi istituzionali invece che sui giornali o in televisione. Che cosa c’è dietro? Quali sono i retroscena? Chi ha proferito parola in questa estenuante maratona si è espresso, da una parte ma anche dall’altra, per un principio morale e sociale

vrebbero subentrare altri soggetti non più assorbiti dalla Short list ma selezionati attraverso una nuova procedura, su basi comparative. Vale a dire, come abbiamo accennato, scelti uno ad uno con prove scritte ed orali. I nuovi collaboratori si occuperanno di fornire assistenza tecnica sui programmi comunitari e nazionali 2014-2020. Un modo meno approssimato di scelta, sicuramente più accurato e, quindi, con maggiore garanzia di rendimento. Anche questi nuovi soggetti saranno sottoposti a contratti di collaborazione coordinata e continuativa, come espressamente previsto dalla normativa europea. Nessuno però può negare che il ricorso alle collaborazioni esterne, al di là di come vengano formalizzate, sia una implicita ammissione di scarsa adeguatezza e affidabilità tecnica /amministrativa dell’organico dell’ente. Cosa che non disturba affatto il personale, che se ne rimane nel crogiuolo della rilassatezza, mentre l’idea di poter dare altre decine d’’incarichi di collaborazione e di consulenza, e fare piaceri, eccita la libidine degli amministratori. Dardo

Forza Italia ha scelto un’altra strada e per questo ho votato con convinzione in dissenso dal mio gruppo. Del resto con la riforma costituzionale già approvata dall’Aula, il nuovo Senato viene eletto dai consigli regionali e non direttamente dalla gente.”

o per motivi che afferiscono ai colori di una qualsiasi scuderia? Preciso che non entro nel merito di chi ha ragione e di chi ha torto ma sulla vicenda siamo andati oltre la tracimazione! In questa nostra terra che va alla doppia velocità di un gambero, che lascia senza lavoro i nostri figli anche con le lauree al cubo, chi ha la vera ambizione di rappresentare un pensiero destrumentalizzato deve convincersi che la piazza ( quella sana ) non ci mette tempo ad individuare qualsiasi inquinamento ideologico. Poi tira le somme. Se non si ottengono adesioni plebiscitarie sulla inconsistenza intellettuale di chi si indigna per un privilegio di cui egli stesso è beneficiario, significa che si scrive e si parla per categoria di pensieri, appunto milanisti o juventini, rigore si rigore no, destra o sinistra. Che bel futuro per i nostri ragazzi. Occhio che la maglietta è di colore nero…


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

22 gennaio 2015

“Province, non vorremmo perdere il lavoro” Preoccupati i dipendenti delle due amministrazioni a seguito dei recenti provvedimenti di legge CAMPOBASSO. Preoccupato il personale delle Province di Campobasso e Isernia che, a seguito della soppressione degli Enti, non riescono a vedere un futuro. La mobilitazione unitaria sulla questione del personale dipendente delle amministrazioni provinciali è sempre più urgente, viste pure le mancate risposte da parte del Governo, anche ieri a margine del sitin dei lavoratori delle Province, alla delegazione sindacale presso il Senato. Mancate risposte che confermano non solo il pericolo dei 20 mila esuberi, ma manifestano l’assoluta indifferenza per l’imminente caos che, a causa di un riordino istituzionale non governato e dei tagli ai trasferimenti finanziari, si scatenerà a breve sui lavoratori e sui cittadini a cui manche-

ranno servizi garantiti». Ma rispetto al futuro di questi lavoratori sono intervenuti i senatori del Partito democratico in Commissione Bilancio, sostenendo che «i dipendenti delle province non rischiano il licenziamento; i lavoratori posti in mobilità per i primi due anni restano impiegati nel loro attuale posto di lavoro o in altre amministrazioni. Su questo tema attorno a cui c’è grande attenzione il Pd è molto chiaro». In ogni caso, la segreteria regionale della Funzione pubblica Cgil «si impegna perchè si condivida, unitariamente insieme alle altre organizzazioni sindacali, con il presidente della Giunta regionale, un documento di contrasto alle restrizioni finanziarie e occupazionali sulle province previste nella legge di stabilità».

Arrestato il “maestro delle truffe” La Polizia ha acciuffato un pregiudicato campobassano dovendo espiare quattro mesi di reclusione CAMPOBASSO - Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Campobasso ha tratto in arresto un pregiudicato campobassano, S.D.G.F. di 57 anni, in esecuzione del provvedimento di esecuzione emesso dal Procuratore Generale presso la locale Corte d’Appello. L’arrestato, che annovera numerosi precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio e la fede pubblica e che potrebbe definirsi un vero “maestro” delle truffe”, è stato rintracciato in questo centro cittadino dalla Squadra Mobile ed associato alla locale Casa Circondariale, dovendo espiare anni quattro, mesi sei e giorni tre di reclusione per i reati di truffa, riciclaggio, appropriazione indebita e ricettazione, commessi a Campobasso ed a

Amaro (UD) tra gli anni 2007 – 2012. Vari gli episodi che l’hanno visto protagonista. In un caso, ad esempio, con artifici e raggiri consistiti nello stipulare un contratto di assicurazione di un veicolo, consegnava – a titolo di pagamento – un assegno (oggetto di ricettazione da lui stesso commessa) il cui smarrimento era stato denunciato da un ignaro cittadino, procurandosi un ingiusto profitto di circa 2.000 euro. In altra circostanza, si appropriava di una autovettura Porche Boxter cedutagli in conto vendita da un cittadino, la quale, nonostante la mancata alienazione, non veniva restituita all’avente diritto. Ancora, con artifizi e raggiri, ordinava legno

per costruzioni, sotto falso nome e con partita IVA di una persona ignara, garantendo il pagamento della merce in contanti alla consegna; pagava, in realtà, con assegno risultato scoperto del valore nominale di oltre 4.000 euro. Ad altro committente si presentava sotto falso nome, aggiudicandosi l’incarico per un lavoro previa esibizione di un bonifico fatto da una ditta a favore del predetto. Spacciatosi per altri, per l’acquisto dei materiali necessari, induceva il committente in errore facendosi anticipare 9.500 euro per il lavoro mai realmente effettuato rispetto a quello pattuito. Aveva altresì venduto dei motocicli a ignari acquirenti che non sapevano che gli stessi

erano il provento di truffa commessa ai danni di un negozio dove l’arrestato, sotto falso nome, aveva emesso assegno falsi. Sempre in esecuzione di specifico provvedimento emesso dal Procuratore Generale presso la locale Corte d’Appello, la Squadra Mobile del Capoluogo ha inoltre tratto in arresto N.S. di 28 anni, pregiudicato con diversi precedenti penali e di polizia per reati contro la vita e l’incolumità individuale, il patrimonio, la libertà individuale e contro l’incolumità pubblica. Il truffatore dovrà espiare 3 anni e 10 mesi di reclusione per i reati di furto e furto aggravato commessi a Campobasso ed Oratino nel 2007 e nel 2012.

Tentato omicidio, nuovi dettagli Sul fatto di sangue di Busso, i Carabinieri hanno tenuto una conferenza stampa BUSSO. Conferenza stampa ieri mattina presso il Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri a Campobasso sull’operazione che ha portato all’arresto di un 43enne di Castropignano che l’altro ieri aveva tentato di uccidere l’ex convivente, una 33enne romena. Nel corso dell’incontro con gli organi di informazione, sono stati forniti ulteriori dettagli sulla vicenda. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti per droga, si era lasciato da due mesi con la vittima con cui aveva convissuto per tre anni. Ieri si è introdotto dal balcone della casa in cui viveva la donna (attualmente disoccupata e con una figlia a carico di 12 anni) ed ha iniziato il suo intento criminoso. Per l’arresto, determinante la sinergia tra le diverse stazioni presenti sul territorio. La romena attualmente è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso.

Filumena Marturano al teatro Savoia La rappresentazione, domenica 25 gennaio 2015 alle ore 18.00 Filumena Marturano, lo spettacolo che è stato mostrato in prima nazionale nell’ambito del 40° SANNITA TEATRO FESTIVAL nell’estate del 2014 nel teatro sannitico di Pietrabbondante e in seguito nel Teatro italo-argentino di Agnone. L’opera Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia il suo, De Filippo dichiarava di aver inteso rappresentare un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, e prefigurarne la dignità e la volontà di riscatto. Forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata anche all’estero, ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, collocandosi tra i primi testi di quella Cantata dei giorni dispari che, a partire da Napoli milionaria!, raccoglie le opere più complesse e problematiche in cui si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un paese e di un popolo sconvolti dalla guerra. La trama Filumena Marturano è un’ex prostituta che da molti anni vive come serva e concubina di Domenico Soriano. Stanca della sua condizione, vuole farsi sposare e ci riesce fingendosi morente. Domenico, accortosi dell’inganno, fa annullare le nozze. Ma Filumena nasconde un segreto,

anzi due: ha tre figli ed uno di questi è di Domenico. È riuscita a tirarli su dignitosamente grazie ai soldi che nel tempo ha sottratto a Domenico, senza che lui se ne sia mai accorto ……. Personaggi ed interpreti Adriana Palmisano Filumena Marturano Giovanni Palladino Domenico Soriano, ricco dolciere Aldo Cutone Alfredo Amoroso, ‘O cucchieriello Irene Di Carlo Rosalia Solimene, confidente di Filumena Concetta Magnanti Diana, giovane «fiamma» di Soriano Alessia Tesone Lucia, cameriera Francesco Colaianni Umberto, studente Fabio Capaldi Riccardo, commerciante Fabrizio Massaro Michele, operaio Feliceantonio Di Schiavi L’avvocato Nocella Arianna Tesone Teresina, sarta Prodotto dall’Associazione “Amici del teatro di Pietrabbondante” e regia di Mario Baldini.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

22 gennaio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

In attesa di un coordinatore, la nuova amministrazione comunale di Campobasso è equiparabile a un motore in folle: gira a vuoto Sarà ancora Antonio Iacobucci al timone dell’organizzazione interna incaricato di riordinare i reparti e i servizi, di creare e dare fiducia al personale, di gestire le risorse Dall’insediamento ad oggi, la nuova amministrazione comunale di Campobasso è equiparabile a un motore in folle. Gira a vuoto. In attesa di innestare la marcia. Per avviarsi a governare con il conforto di un progetto e di una struttura adeguata per realizzarlo. Senza i quali non c’è possibilità di creare e dare un’immagine riconoscibile alla maggioranza politica che ha sbaragliato i resti di Forza Italia e del centrodestra che si erano coagulati intorno alla figura di Gino Di Bartolomeo. Mesi preziosi questi sciupati a motore in folle. La città, per come è stata ridotta, per il carico di problemi tecnici e amministrativi che si trascina (carenza e insufficienza di figure dirigenziali), per il costante e progressivo deterioramento dei servizi socio/sanitari/assistenziali, per la permanenza di un sistema di speculazione soprattutto in materia edilizia, che non concede pause, non può prendersi il lusso di rimanere inerte, senza una guida e senza un obiettivo programmatico definito. Un motore in folle è uno spreco evidente di ener-

gia. Nonché una fonte d’inquinamento. Nel caso specifico, dell’ulteriore inquinamento dei rapporti del Palazzo con la collettività. Che infatti mugugna, borbotta, anch’essa in attesa di un segnale di cambiamento e di rinnovamento. D’altronde l’elezione di Battista è stata accompagnata da un battage elettorale particolarmente prodigo di promesse in tal senso. L’assessore all’urbanista, Bibiana Chierchia, s’è spinta fino alla soglia dell’iperbole prefigurando una Campobasso di portata europea. Poi ha tirato i remi in barca e, come i suoi colleghi di giunta e il primo cittadino, s’è adagiata nella rilassata posizione di riposo. Frattanto, però, gli speculatori di volumi edilizi, i colatori di cemento a profusione, i divoratori di territorio continuano a menarla a piacimento, avendo tra le mani il Piano casa, lo strumento edilizio che gli amministratori regionali hanno formulato nella peggiore capacità distruttiva dell’edilizia esistente e nella peggiore capacità evolutiva della nuova edilizia (!). Mesi, questi, che hanno

aumentato il tasso di anarchia negli ambiti amministrativi e in quelli politici, evidenziati e manifestati dal consigliere di maggioranza Michele Ambrosio con la richiesta di una verifica politica e la denuncia di una prossima abnorme colata di cemento da fronteggiare. All’osservatore esterno è questo il quadro che gli viene da commentare. Probabilmente, all’interno del Palazzo municipale e nelle segreterie politiche di maggior peso e caratura (Pd e Idv: Ruta e Di Pietro senior) si lavora a un’altra realtà. Se, come viene da pensare, questi mesi a motore in folle, sono serviti e stanno servendo a mettere a fuoco un piano programmatico e una nuova ipotesi di organizzazione interna dei reparti e dei servizi comunali. Cioè, ad innestare la marcia. Dovrebbe accadere a giorni, stando alle informazioni in nostro possesso. Manca un centro di coordinamento, è fin troppo evidente. Una figura di riferimento, come lo è stato a suo tempo (gestioni Massa e Di Fabio) il direttore generale Antonio Iacobucci. Bene, con

novantanove virgola novantanove probabilità su cento, sarà di nuovo lui a mettersi al timone della barca comunale, con l’incarico di riordinare i reparti e i servizi, di creare e dare fiducia al personale, di gestire le risorse sulla scorta di un piano programmatico che non può prescindere dall’Accordo di programma quadro con la Regione Molise. Sperando che non faccia la fine miserabile che fatto l’Apq di Michele Iorio con Di Fabio, prima, e con Gino Di Bartolomeo successivamente: 25 milioni stanziati e pronti per essere utilizzati, finiti nel nulla tra l’indifferenza e il silenzio generali. Con l’arrivo di Iacobucci, dovrebbe concludersi anche l’avviso pubblico per un posto di dirigente amministrativo e dovrebbero trovare assestamento l’accorpamento dei settori Urbanistica e Lavori pubblici, l’unità organizzativa autonoma del Corpo dei vigili urbani e, soprattutto, la ragioneria. Ovvero, l’apparato strutturale a sostegno del sindaco e del progetto amministrativo che ancora l’accompagna.

“Sindaco Battista e Giarrusso?” I consiglieri Scasserra, Pilone, Cancellario e Coralbo hanno interrogatro il Sindaco CAMPOBASSO. “Desta notevole rammarico la notizia del mancato rinnovo dell’incarico dirigenziale nel Settore dei Lavori Pubblici del Comune di Campobasso, all’architetto Giarrusso. Il dirigente regionale comandato presso il Comune – nello svolgimento, sia pur breve, del citato incarico – ha dimostrato grandissima dedizione al lavoro e indiscutibile professionalità, tanto da aver restituito nuova linfa vitale ad un settore complicato e macchinoso. In realtà, nei giorni scorsi, avevamo assistito a plurime rassicurazioni da parte del Sindaco Battista e dell’assessore competente circa la necessità di stabilire una proroga del citato incarico dirigenziale, al fine di consentire la continuità nel lavoro organizzativo e gestionale brillantemente eseguito dal dirigente in questione. Nel particolare momento storico e nell’attuale situazione dell’organico comunale, non appare

condivisibile la scelta del Sindaco, anche perché le figure dirigenziali sono in numero anche troppo esiguo. Il Comune di Campobasso necessita di una riorganizzazione dirigenziale importante, con l’individuazione di dirigenti competenti che siano realmente in grado di trainare il sistema amministrativo nella giusta direzione. Da parte nostra, desideriamo esprimere un vivo ringraziamento all’architetto Giarrusso per l’attività egregiamente svolta al servizio della città e dell’amministrazione, per i progetti avviati e per la sua capacità di risoluzione dei problemi. Per il Comune di Campobasso questa scelta infelice rappresenta un allontanamento rilevante, atteso il difficile reperimento di figure professionali di analogo spessore. Il nostro sincero auspicio è che tale decisione non sia invece scaturita da sterili rappresaglie

politiche a causa del recente provvedimento con cui il Giudice del Lavoro del Tribunale di Campobasso ha stigmatizzato l’illegittimità della revoca del precedente incarico dirigenziale rivestito dall’architetto Giarrusso all’interno della Protezione Civile regionale, con condanna dell’Ente al pagamento delle indennità che sarebbero spettate al dirigente illegittimamente destituito sino alla naturale scadenza dell’incarico. Se così fosse, la politica avrebbe procurato irresponsabilmente un doppio danno alla collettività molisana: il primo, di tipo strettamente economico (le somme risarcitorie il cui pagamento è stato imposto alla Regione dall’ordinanza giudiziale per l’illegittima rimozione) e il secondo, derivante dal fatto che la città di Campobasso ha perso l’occasione di avvalersi dell’operato di un dirigente degno di tale nome.”

Processionaria, i rischi per l’uomo Tutto pronto per il convegno che si terrà domani a Campobasso nella sala del parlamentino regionale CAMPOBASSO. Rischi igienico-sanitari per le piante, l’uomo e gli animali domestici e da compagnia: nuove tecniche di lotta da impiegare nelle pinete urbane e ricreative infestate dai lepidotteri defogliatori Thaumetopoea pityocampa (processionaria del pino) e Dendrolimus pini (bombice del pino) per non intervenire soltanto di fronte all’emergenza. Tutto questo in ‘Life Pisa‘, il progetto che rientra nel programma ‘Life + Environmente Policy and Governance’ finanziato dell’Unione Europea, che punta a ridurre i rischi epidermici ed allergici a persone e animali a sangue caldo e danni alle pinete

attraverso la promozione e il rafforzamento delle capacità istituzionali delle pubbliche amministrazioni. Proprio nell’ambito dell’iniziativa, avviata nel luglio scorso, la Regione Molise partecipa attivamente alle Azioni B2, B4 e E1 riguardanti il monitoraggio della processionaria nel territorio regionale al fine di valutare la fluttuazione della popolazione, le attività di cattura con le trappole ottimizzate e lo scambio delle proprie esperienze con quelle degli altri paesi partner. L’intento è quello di promuovere e incentivare le attività di previsione e di prevenzione anziché

privilegiare la fase emergenziale legata alle attività di lotta e cura. La processionaria e il bombice del pino rivestono nella società sia un ruolo agro-forestale, che medico. Il primo è dovuto alle attività di defogliazione che svolgono le larve di questi insetti, portando gravi danni alla pianta, in alcuni casi mortali, mentre il secondo riguarda la caratteristica, sempre della larva, di usare come forma di difesa numerosi peli, urticanti al contatto con la pelle; la probabilità maggiore di incontrarla è nei mesi autunnali e primaverili, tipicamente attorno a ottobre e a marzo-aprile, ma

in alcuni casi anche oltre. Il confronto e lo scambio di esperienze tra la Regione Molise e gli altri partecipanti italiani e esteri, 6 Enti di quattro Stati Europei, Grecia, Regno Unito e Spagna, permetteranno di valorizzare le best pratices e fornire nuovi e più efficaci strumenti di protezione contro questi fitofagi defogliatori. Il prossimo venerdì 23 gennaio a Campobasso, nel Parlamentino di Palazzo Vitale, la conferenza regionale del Progetto‘Innovative Eco Friendly Traps for the Control of Pine Lepidoptera in Urban and Recreational Places’, in acronimo ‘Life-Pisa’.



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Isernia

22 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Scienze politiche a Campobasso, resta l’Infermieristica Una laurea triennale prevista su Isernia per un polo sanitario ISERNIA. Il Senato Accademico, accogliendo le proposte del Rettore, ha deliberato: di disporre la continuazione per l’a.a. 2014/2015 dei corsi di Scienze della politica e dell’amministrazione e di Scienze politiche e delle istituzioni europee contestualmente nelle sedi di Campobasso e di Pesche mediante collegamento web tra le due sedi idoneo a consentire agli studenti di seguire le lezioni indipendentemente dalla

sede in cui si trovano; di autorizzare l’organizzazione a totale carico dell’Ateneo di un servizio navetta Isernia-Pesche-Isernia a disposizione gratuita degli studenti in modo da consentire agli studenti residenti nel comune di Isernia di raggiungere agevolmente la sede di Pesche usufruendo di due corse (andata e ritorno, mattina e pomeriggio) fino al termine del secondo semestre; di avviare immediatamente l’iter per l’ac-

creditamento, secondo il progetto condiviso col Comune di Isernia e la Regione Molise, dei corsi di laurea triennale e magistrale in scienze infermieristiche in modo tale da poter avviare gli stessi a partire dall’a.a. 2015/16, nel caso in cui sussistano le condizioni di sostenibilità economico-finanziaria. La Facoltà di scienze politiche sarà trasferita a Campobasso da subito per una questione logistica e di garanzia didat-

tica, che ormai è chiara, ma ci sarà, per gli studenti che hanno casa, compresi gli studenti che non hanno la possibilità di arrivare nel capoluogo, la possibilità di frequentare i corsi anche a Pesche, per questo semestre, in modalità telematica (tramite sistema di streaming). Le lezioni su decisione dei prof. verranno stabilite se si terranno a Pesche o Campobasso , nel caso di Pesche gli studenti che saranno a Campobasso potranno

seguire in diretta streaming, nel caso si terranno a Campobasso gli studenti della provincia Isernina e che hanno casa a Isernia seguiranno in diretta streaming dal polo di Pesche. Se questa soluzione (telematica) è accettabile, vorremmo proporla come soluzione per gli studenti lavoratori, ovviamente se ciò non comporta costi eccessivi, per i prossimi anni.

Smaltimento rifiuti, una serie di denunce I Carabinieri di Sesto Campano hanno sorpreso persone a sversare materiali di risulta edili SESTO CAMPANO. Blitz predisposto contro lo smaltimento illecito dei rifiuti e più in generale contro l’inquinamento ambientale da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia. Nella circostanza i militari della Stazione di Sesto Campano, a seguito di un’attività investigativa, hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria un 50enne di Venafro, un 47enne di Afragola in provincia di Napoli, un 28enne ed un 42enne di Piedimonte Matese nel casertano, per il reato di smaltimento illecito di rifiuti speciali. Secondo quanto accertato dai Carabinieri i quattro, tutti a vario titolo gestori di società

operanti nel campo edile, avevano riversato rifiuti speciali consistenti in flaconi contenenti solventi di laboratorio e altri materiali altamente nocivi in un’area ubicata in località Carrera del Conte, senza alcuna autorizzazione. L’area è stata delimitata e i rifiuti sono stati recuperati e affidati ad una ditta specializzata. I Carabinieri assicurano che già dai prossimi giorni intensificheranno ulteriormente i controlli per contrastare tutti quei fenomeni di “criminalità ambientale“ che mettono in serio pericolo la salute dei cittadini.

Il “Giordano” fiore all’occhiello di Venafro L’Istituto scolastico da sempre punto di riferimento dell’area non solo molisana VENAFRO - La due giorni dell’Open Day dell’ISISS “Antonio Giordano” ha colto veramente nel segno. E già, proprio così. Tutta la comunità ha potuto apprezzare una struttura fiore all’occhiello di tutta la provincia in fatto di edilizia scolastica che proprio nella prima giornata dell’Open Day si è arricchita di un nuovo laboratorio, quello dell’indirizzo socio-sanitario per tecnici odontotecnici. Un valore aggiunto della sede centrale di via Maiella che ha catturato l’interesse oltre che l’attenzione dell’Assessore provinciale con delega all’edilizia scolastica Sergio Sardelli, in rappresentanza del

nuovo parlamentino di via Berta e del presidente Luigi Brasiello. “ Siete una bella realtà per tutta la provincia- ha detto tra l’altro nel suo intervento l’assessore Sardelli. Debbo veramente congratularmi cono voi docenti, con la dirigente scolastica e soprattutto con studenti e studentesse per la qualità delle opere realizzate sul piano didattico e di promozione del territorio. Un altro complimento lo devo fare per la struttura, all’avanguardia e ricca di spazi e laboratori di eccellenza come questo che inauguriamo oggi, quello dell’odontotecnico sul quale la provincia ha investito e devo dire mai investimento migliore poteva

essere fatto. Come provincia, siamo a disposizione di questa bella comunità scolastica che fa onore a tutti noi.” La dirigente scolastica Anna Rosa Morelli ha voluto rimarcare il livello di credibilità del Giordano:” Il Giordano è tutto questo- ha detto la preside Morelli nel suo intervento-. Sono questi docenti di ottimo livello che si prendono carico dei ragazzi non solo sotto l’aspetto didattico ma soprattutto si prendono carico di questi ragazzi sul piano umano oserei dire. Siamo aperti al territorio a 360 gradi, l’offerta formativa quest’anno si è ampliata ulteriormente con una

articolazione di indirizzi ancora più ricca di opportunità. Guardiamo al futuro dei nostri ragazzi. Ci sta a cuore il loro futuro come hanno sintetizzato nello slogan del video straordinariamente significativo realizzato dai ragazzi. Ai genitori dico: potete affidare i vostri figli a questa scuola, troveranno accoglienza, disponibilità piena al dialogo, ma soprattutto un clima sereno e ricco di umanità.” Durante i lavori dell’Open Day hanno preso la parola pure il presidente del consiglio comunale di Isernia Franco Capone, già preside del Giordano e la preside Bettina Guarini anche lei ex dirigente del-

l’Istituto venafrano. “ Posso certificare- ha detto tra l’altro Capone-, l’ottimo livello dei docenti di Venafro, studenti eccezionali. Questa scuola è da invidiare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con i premi che vincono questi ragazzi in manifestazioni ed venti sia regionali che nazionali.” Poi le tante testimonianze dei ragazzi ad impreziosire una due giorni che ha colpito per organizzazione ma soprattutto per le tante progettualità in cantiere che aprono significativamente gli orizzonti degli studenti e delle studentesse che hanno scelto( e sceglieranno) il “Giordano”.

Smaltivano eternit abusivamente, denunciati Operazione della Forestale a Isernia. Deferiti il titolare della ditta e il capo condomino ISERNIA – La scarsa cultura della sicurezza sul lavoro e la mancanza di professionalità hanno messo nei guai un imprenditore originario della provincia che nel centro di Isernia aveva avviato i lavori per la rimozione e lo smaltimento di una copertura in eternit al settimo piano di un palazzo sito in Via Kennedy. L’attività non è passata inosservata ad alcuni residenti che hanno segnalato il fatto al 1515, il numero di emergenza ambientale del Corpo Forestale dello Stato. La pattuglia di agenti intervenuti sul posto ha rilevato la totale inosservanza delle più elementari norme di legge, sia quelle relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro – gli addetti erano privi di DPI – che di quelle relative alla ri-

mozione delle lastre di cemento-amianto, le famigerate coperture di eternit che a causa del degrado rilasciano polveri pericolosissime per la salute dell’uomo. L’eternit è un rifiuto classificato come “pericoloso e non recuperabile”, la cui rimozione e smaltimento devono essere affidati obbligatoriamente a ditte specializzate che sono tenute al rispetto di un protocollo operativo rigoroso previsto dalle norme di legge, dalle analisi preliminari (necessarie per classificare il tipo di materiale ed indirizzare il rifiuto nel sito adeguato per lo smalti-

mento), fino alla rimozione, all’imballo, al trasporto ed allo smaltimento presso un sito autorizzato che è tenuto, tra l’altro, al rilascio della relativa certificazione. A seguito dei controlli, oltre alle irregolarità connesse ai lavori, è altresì emerso che la ditta non era qualificata per effettuare la rimozione delle lastre e che, con molta probabilità, il materiale sarebbe stato smaltito illegalmente. Gli agenti forestali hanno provveduto a bloccare i lavori, hanno sequestrato il materiale già rimosso ed hanno deferito all’Autorità Giudiziaria il titolare della ditta edile, G. N. di anni 30, e l’amministratore del condominio, D’A. O. di anni 55, in qualità di committente dei lavori.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

22 gennaio 2015

Gioco d’azzardo, contributi per chi banna le slot machine Una mozione bipartisan potrebbe approdare in Consiglio comunale contro la ludopatia TERMOLI. È solo un’idea, è agli albori, ma è una delle azioni “bipartizan” che stanno arricchendo i dibattiti in comune in queste ore. L’idea radica le sue istanze nel 2013 quando, da noi stessi sollecitati, i consiglieri della minoranza, all’allora Giunta Di Brino, presentarono una mozione per garantire anche al Comune di Termoli l’adesione al manifesto dei sindaci e avviare un percorso fruttuoso contro il gioco d’azzardo che, tecnicamente, si chiama ludopatia. Una vera e propria patologia che colpisce giovani e adulti in egual misura e, seppur accolta come minaccia alla società da più e più parti (vedi la nota e denuncia di Pax Christi in esclusiva a Termolionline.it) non ha mai visto scendere concretamente in campo i membri dell’amministrazione per contrastare il fenomeno. Almeno fino ad oggi perché la Quinta commissione consiliare ha

le idee chiare … ed eccola servirci un’anteprima di quel che accadrà in tema di contrasto alle ludopatie. “Il Comune – afferma Antonio Giuditta – su iniziativa della V commissione, nella quale cui anche la minoranza sta dando il fattivo contributo, sta cercando di approvare in Consiglio comunale una mozione dove si invita l’amministrazione ad aderire al “Manifesto dei Sindaci” contro il gioco d’azzardo che consiste nel cercare di stimolare l’amministrazione a fare degli interventi che servano per abbassare eventualmente delle tariffe per quanto riguarda i bar e le attività che non hanno macchinette da gioco e VIDEOPOKER. L’iniziativa, quindi, va sul concreto e cerca di spingere le amministrazioni regionali e il Governo centrale ad adoperarsi per legiferare sulla materia che è di vitale importanza per i problemi che comporta. Una tematica, quella delle ludopatie e

gioco d’azzardo che dir si voglia, che trova riscontro anche a Termoli. Basta girare un po’ e vedere quanti locali aprono con questi VIDEOPOKER anche nei luoghi sensibili vicini alle Chiese e alle scuole. Penso che, ad oggi, bisogna fare di tutto per stimolare a non aprire; sicuramente successivamente all’approvazione in consiglio ci sarà un confronto con il Sert e con chi tratta delle dipendenze e si cercherà di fare tutto il possibile per coinvolgere tutte le associazioni anche e soprattutto i settori strategici”. Lotta bipartizan, dicevamo, e a confermare questo trend è Francesco Roberti, consigliere di Forza Italia e in minoranza al Comune che afferma: “Confermo che questo è un argomento che trova riscontro sia da parte della maggioranza che dell’opposizione e va detto che tale trend è da associare sia a questa amministrazione

che a quella passata perché affronta una tematica molto sensibile, soprattutto oggi che ci sono molte difficoltà e quando ciò si verifica qualcuno tende a estraniarsi dalle problematiche della vita quotidiana riversando ogni atteggiamento all’interno del gioco e questo non può che procurare difficoltà, disperazione e a volte tragedie familiari. La ludopatia è una tematica di cui ogni amministrazione deve rendersi conto, farla sua, e portare a trovare una soluzione per evitare il diffondersi di queste case da gioco e problematiche personali”. A intervenire sulla piaga del gioco d’azzardo nei mesi scorsi, ricordiamo, fu anche Vincenzo Musacchio, presidente Corea, con la nota a commento della legge regionale (ripresa anche dall’Agenzia di stampa della Chiesa cattolica italiana) dal titolo “Si poteva fare di più” e lo stesso mondo religioso si

è interrogato più volte anche con don Mario Colavita al fine di contrastare una “partita a perdere” che fa troppe vittime anche e spesso inconsapevoli. L’idea della quinta commissione, inoltre, prende spunto dalla legge regionale approvata in Molise in tema di “Disposizioni per la limitazione del gioco d’azzardo patologico e la prevenzione della ludopatia” che promuove azioni di contrasto al gioco d’azzardo, di prevenzione e di recupero dei soggetti affetti da patologie a esso connesse, coerentemente con quanto previsto dal decreto legge 8 novembre 2012, n. 189. Per ludopatia (o gioco d’azzardo patologico), ricordiamo quanto s’intenda “l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze”.

Trialometani, la class action prosegue L’iter giudiziario dinanzi il tribunale di Roma non si ferma TERMOLI. Prosegue l’iter giudiziario della class action per l’acqua ai trialometani. Si è tenuta infatti ieri l’ udienza presso il Tribunale di Roma nell’ambito della quale si è costituita Molise Acque chiamando contestualmente in causa le compagnie assicurative. Richiesta sulla cui ammissibilità il

giudice si è riservato di decidere e rispetto alla quale l’avvocato della parte offesa Claudio Belli, ha ritenuto di non dovere eccepire nulla anche a tutela dei cittadini che hanno subito il danno e che avrebbero così maggiori garanzie rispetto alle possibilità di liquidazione.

Una lunga battaglia, quella portata avanti dai cittadini del basso Molise per l’acqua inquinata dai trialometani, che ha già raggiunto un primo importante obiettivo con due ordinanze depositate il 2 maggio scorso, attraverso le quali i giudici romani hanno ritenuto, in relazione ai Comuni di Montenero di Bisaccia e

Petacciato, fondate le richieste stabilendo anche un risarcimento dei danni subiti. “Abbiamo intrapreso un percorso lungo e impegnativo – ha dichiarato cristiano Di Pietro – e ora, anche se a piccoli passi, siamo certi che prima o poi arriveremo alla conclusione di questa brutta vicenda».

Sottopasso, chiarisco il perchè del no di Luigi Marino “Caro Direttore”, a seguito della pubblicazione sul suo giornale della mia nota (e per questo la ringrazio) sono stato contattato telefonicamente o via mail da diversi termolesi. A tutti ho risposto o risponderò personalmente, ma a una telefonata vorrei rispondere tramite il suo giornale. I meno giovani ricorderanno certamente che in piazza Monumento, vicino all’edicola, c’erano delle bacheche nelle quali quotidianamente venivano esposti alcuni giornali. Era possibile consultare e confrontare i modi con cui i diversi giornali presentavano le stesse notizie. Discussioni a non finire e, sotto elezioni, qualche litigata. Il confronto però, era alla base di tutte le discussioni. Oggi la stessa funzione la svolgono, con maggiore efficacia, i giornali locali online. La discussione, però, forse si è ridotta. Perché ricordo questo? Il termolese che mi ha telefonato mi ha detto che, pur essendo d’ac-

cordo con me, non riteneva opportuna la mia nota perché sarebbe stata una occasione per “dire male di un’Amministrazione (finalmente di sinistra)” e offrire il fianco ai suoi “avversari”. E’ chiaro che il mio scopo era quello di dare un piccolo contributo per scelte ponderate, consapevoli ed efficaci. Credo che il discutere per cercare le soluzioni più accettabili, con il coinvolgimento nelle decisioni di una Comunità matura, sia ancora un buon sistema di gestione della cosa pubblica. Da almeno un ventennio (accidenti ai ventennii che in Italia si ripetono) noi italiani tendiamo sempre più a delegare ad altri le decisioni, soprattutto quando riguardano gli interessi di tutti. Ricordo di aver discusso e litigato molto con mio padre senza mai pensare, però, a un parricidio né don Ferdinando ha mai pensato di cacciarmi di casa. Dalle discussioni spesso siamo usciti con decisioni condivise oppure

con la conferma della bontà della propria idea, messa da parte in attesa di tempi migliori. La mia nota non è polemica con nessuno, tantomeno con l’Amministrazione. Non vuole nuocere ai termolesi che potrebbero rischiare di trovarsi invischiati in una impresa difficile e, lo ripeto, a mio parere non accettabile. Non mi riferisco soltanto agli aspetti strettamente tecnici per i quali, in un modo o nell’altro, una soluzione si può trovare. Mi pare però, che a fronte della solita risposta “non ci sono soldi” ripetuta in ogni occasione, ancora una volta, all’improvviso si rendono disponibili tanti milioni che fa rabbia non poter utilizzare per fare altro di più utile. Cinque milioni di euro sono un sacco di soldi e sappiamo tutti che mai è successo che i preventivi non siano lievitati in corso d’opera. Visto che, comunque, per il tunnel non basteranno, pensiamo a cosa si potrebbe fare per far “evolvere” cul-

turalmente la città (favorendo un turismo non solo di passaggio per Tremiti) e renderla anche più confortevole. Non me lo sono inventato io: sono idee presenti in tutti i programmi di tutti i partiti in tutte le campagne elettorali. Qualche anno fa in Sicilia è stata avviata una significativa ricerca sull’ “incompiuto siciliano” esteso, un po’ alla volta, alle altre regioni. Il catalogo di scheletri in cemento armato è impressionante così come impressionante è il catalogo degli edifici che, pur completati, nel giro di poco tempo, sono diventati dei ruderi. Certo, per fare il loro lavoro i chirurghi vogliono tagliare e gli ingegneri vogliono riempire il mondo di cemento e forse è giusto. Ma solo quando non se ne può proprio fare a meno visto che prevenire è meglio che curare”.

Montenero si avvia al voto comunale Il centrosinistra prepara le Primarie. D’Ascanio lancia la sua proposta MONTENERO DI BISACCIA. Si intensificano gli incontri dei rappresentanti del centrosinistra di Montenero in vista delle amministrative. Giovedì 15 gennaio si è tenuta, infatti, una riunione durante la quale il Partito Democratico, per mano del suo Segretario locale Nicola Palombo, ha sottoposto un documento politico programmatico che si ispira a valori di legalità, democrazia,

trasparenza e credibilità dei comportamenti individuali. Il testo, incentrato sull’impegno dell’intera classe politica tesa a separare l’azione politica dagli interessi economici particolari, perseguirà, nella scelta della classe dirigente, criteri di competenza e merito al fine di selezionare una squadra di amministratori all’altezza delle sfide cui il centrosinistra è

chiamato. Presto, attraverso le sinergie tra i vari partiti, il documento integrato dall’apporto congiunto dei rappresentanti la coalizione di centrosinistra, sarà sottoposto all’approvazione delle segreterie politiche e del regolamento. Termine ultimo di celebrazione delle primarie, l’8 marzo 2015; entro tale data si dovrà individuare la scadenza di presentazione delle candidature. “Atti e mi-

sfatti pre-elettorali”. Già sindaco e poi assessore e consigliere regionale, nonché Presidente della Provincia, Nicola D’Ascanio scende in campo per la campagna amministrativa a Montenero di Bisaccia, convocando una conferenza stampa per domenica mattina in piazza della Libertà alle 11, dove formulerà pubblicamente le proposte per arrestare e invertire il declino della realtà locale.


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Termoli

22 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Raddoppio ferroviario, dubbi sul Consiglio saltato I consiglieri del Nuovo Centrodestra hanno chiesto l’intervento del prefetto Di Menna TERMOLI. Che la mancata convocazione del consiglio comunale sul raddoppio ferroviario fosse rimasta sul “groppone”, al consigliere Di Brino, era cosa nota; come nota era anche la sua intenzione di chiamare in causa il Prefetto Di Menna per chiedere “lumi” sulla decisione della Presidente del Consiglio comunale Manuela Vigilante di non dare seguito alla richiesta di Nuovo centro

destra e dell’intera minoranza al Comune di convocazione d’assise pubblica aperta e monotematica. Qui i fatti e nulla in più. Ma qualcosa s’è mosso e, secondo quanto trapela da Palazzo comunale, lo stesso Prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna avrebbe risposto alla richiesta del Nuovo centro destra e si sarebbe rivolto direttamente al Presidente del Con-

siglio comunale al fine di chiedere ‘lumi’ sulla situazione. La questione Termoli-Lesina raddoppia le polemiche, più che i binari, e così, da questo documento parrebbero muoversi nuove azioni che potrebbero portare a clamorosi sviluppi. Le domande, infatti, sono viarie e radicano le proprie istanze su una presunta illegittimità di

comportamento, assunto dalla stessa Vigilante, che declinò la richiesta di Di Brino con la motivazione che “il consiglio comunale aveva già discusso di quello stesso argomento e che non era stato aggiunto nulla su cui dover deliberare”. Alla luce di quanto noto, parrebbe che il Prefetto di Campobasso avrebbe risposto ai consiglieri di minoranza al Comune di Termoli infor-

mandoli di aver preso in “carico” la questione. Cosa succederà adesso? Ad ogni modo, il Prefetto di Campobasso si rifarebbe al decreto legislativo 267 del 2000 che all’articolo 39 recita che il compito del presidente del consiglio è quello di convocare l’assise civica, ma nello stesso tempo chiederebbe di comunicare “le determinazioni in ordine alla richiesta”.

“Via degli Aceri, e l’urbanizzazione?” Il consigliere Di Brino ha presentato un’interrogazione sul completamento dei lavori TERMOLI. Nuovo affondo del consigliere comunale dell’Ncd Basso Antonio Di Brino, che stavolta prende in esame il progetto per il completamento dell’urbanizzazione di via degli Aceri. ECCO IL TESTO DELLA MOZIONE. PREMESSO CHE nel piano esecutivo di gestione per l’anno 2009 era previsto il “completamento urbanizzazione via degli Aceri”, con l’importo di 210.000,00 euro, finanziato con fondi propri di bilancio ; l’incarico per la progettazione del predetto intervento è stata affidata all’Architetto Gianluca Di Donato; con nota n.31819 di prot. del 19.10.2009 il tecnico incaricato ha trasmesso il relativo progetto esecutivo; EVIDENZIATO che nel progetto medesimo non era stato preso in considerazione lo spostamento della cabina ENEL e che l’intervento non poteva essere realizzato in quanto la stessa risultava di intralcio per una corretta circolazione; ATTESO CHE l ’Amministrazione Di Brino, dopo aver reperito le necessarie risorse, ha inserito nel programma triennale 2013/2015, l’intero intervento cabina compresa per un importo di 350.000,00 euro, finanziato da avanzo vincolato; L’Arch. Gianluca Di Donato, con nota prot. n. 5887 del 13.02.2014 e successivamente con nota prot. n. 11873 del 28.03.2014 ha trasmesso il progetto esecutivo dei lavori che comprendono il completamento della strada, la realizzazione del parcheggio, la realizzazione dell’impianto di illuminazione e lo spostamento di nuova cabina ENEL; VISTO CHE Con delibera commissariale n.127 del 17.04.2014 si è proceduto all’approvazione del

progetto esecutivo e che da allora è trascorso circa un anno senza che siano iniziati i relativi lavori; Tutto ciò premesso e evidenziato si impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a voler porre in essere tutte le attività finalizzate ad un immediato inizio lavori nell’interesse e per il bene dei cittadini ivi residenti.

“Acqua pubblica, non sono colpe nostre” Il sindaco Sbrocca chiarisce i termini della questione alla luce dell’ultimo Consiglio TERMOLI. Tiene ancora banco e lascia aperte le discussioni in tema di consiglio comunale che, nonostante archiviato da 24 ore, non vede stemperare le polemiche soprattutto alla luce della questione Imu che, per le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Angelo Sbrocca, ha lasciato non poco dissenso nell’animo dell’ex primo cittadino Antonio Basso Di Brino che con il Nuovo centro destra è intervenuto con una nota stampa. Le ragioni di quest’ultimo, però, le abbiamo già rese note ma adesso focalizziamo l’attenzione su quanto ha affermato l’attuale sindaco Angelo Sbrocca che alle nostre domande ha affermato, partendo dalla questione acqua pubblica: “non siamo noi a non accontentare i movimenti per l’acqua ma una legge alla quale, forse, è stata data poco attenzione e che evidenzia una competenza dell’organo di gestione regionale e non più comunale. Farà sicuramente una promozione di natura politica, il Comune, nei confronti di quelli che sono gli enti deputati all’af-

fidamento della gestione del sistema idrico integrato e in questa promozione saremo primi attori nei confronti della Regione, ma l’ambito, va evidenziato, è regionale e al massimo provinciale. Noi sull’acqua pubblica siamo d’accordo e condividiamo il principio sulla sua attuazione. Purtroppo non dipende da noi tutto quanto è da mettere in campo eppure, spostando l’attenzione alla questione Imu, ho da evidenziare quanto, probabilmente, Di Brino non abbia valutato con attenzione quello che poteva essere l’effetto di una costituzione da parte del Comune di Termoli in un giudizio in cui erano già costituite le associazioni dei Comuni e l’Anci”. “Io credo – ha aggiunto il Primo cittadino – che noi dobbiamo limitare la spesa pubblica e in questa limitazione dobbiamo evitare spese inutili. Noi siamo d’accordo su quella che è la modifica dei presupposti dell’imposta dell’Imu e speriamo che il Tar accolga il ricorso e questo accoglimento,

o sospensione che sia, avrà effetti benefici anche per i cittadini di Termoli e, ovviamente, speriamo conseguenzialmente che il Governo abolisca l’Imu agricola”. Sbrocca parla anche del possibile consiglio monotematico sul raddoppio ferroviario ed afferma: “è possibile che faremo anche una tavola rotonda visto che è un argomento che fa parte del Dna della nostra città. Noi, ad ogni modo, siamo favorevoli al raddoppio e dovremmo discutere con le Ferrovie anche di quelle che sono le opere compensative per lo stesso”. E tornando sulla questione “acqua pubblica” afferma: “Francamente non so cosa sia cambiato. L’acqua è uno dei temi sensibili non solo per la nostra amministrazione ma per la nostra città ed è giusto che tutti abbiano il diritto dell’acqua e possano esercitarlo oltre ad essere titolari. È vero anche che in questo momento di crisi le persone hanno tante cose a cui pensare oltre che l’acqua”.

La famiglia nella Chiesa Assemblea diocesana sabato pomeriggio all’auditorium Giovanni Paolo II TERMOLI. Il 25 p.v., alle 15,30 presso l’Auditorium “Giovanni Paolo II” della Parrocchia S. Maria degli Angeli in Termoli, è convocata l’Assemblea diocesana. Tema della discussione e del confronto sono le domande che papa Francesco ha posto alla riflessione di tutti, a conclusione

della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi su Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione. Papa Francesco ha deciso di rendere pubblica la Relatio Synodi , documento con il quale si sono conclusi i lavori sino-

dali. Allo stesso tempo, il Santo Padre ha indicato che questo documento costituirà i Lineamenta per la XIV Assemblea Generale Ordinaria sul tema La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, che avrà luogo dal 4 al 25 ottobre 2015.



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Opinioni

22 gennaio 2015

di Gianni Manusacchio (pendolare Campobasso-Roma per oltre vent’ anni) Ispirato al finale di BLADE RUNNER di Ridley Scott (monologo dell’androide) (sussurra lentamente perché sono gli ultimi istanti di vita) Io ne ho viste cose che voi passeggeri, macchinisti e capitreno di Freccia Rossa non potreste neanche immaginarvi. Treni diesel da combattimento di vecchia generazione modello ALn 663 in fiamme al largo dei bastioni di Carpinone. E ho visto macchinisti sulle stesse locomotive balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuisernie e capitreno usare carta gommata per suturare il condotto idraulico dei freni andato in fiamme e ripartire come se niente fosse…che momenti!!! (ancora più lentamente) E tutti quei…momenti, andranno perduti nel tempo…come… lacrime, nella pioggia. È tempo…di…morire….è tempo di…..partire (cambiando ritmo musicale e recitativo) con il nuovo treno modello ALn 501 meglio conosciuto come Minuetto! Sembrava un’astronave ultramoderna quando apparve per la prima volta all’alba del nuovo millennio nella stazione spaziale di Campobasso…bianco, come quello che va a Lourdes, affusolato per meglio tagliare lo spazio-tempo con la velocità massima di 130 Km orari…anche i macchinisti erano increduli dopo tanto peregrinare con la carretta dello spazio osservare la plancia di comando piena di lucine e software di ultima generazione,(singhiozza per emozione) compreso il pilota automatico! Silenzioso, design cosmico firmato Giugiaro ma con gli stessi difetti nella trasmissioni delle vecchie locomotive che genera, specie nelle fasi di accelerazione, un fastidioso effetto di (amplifica il testo virgolettato con un tremolio della testa) “marcia a scossoni” ormai diventata tipica anche per il comune passeggero. Questo tipo di marcia crea una prematura usura delle ruote che in alcuni casi ha procurato deragliamenti, ma que-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

a destinazione!!!Alcuni passeggeri, forse troppo romantici e idealisti, durante questi tragitti deliranti, dicono di aver visto passare per lo spasmodico desiderio di un aiuto immediato l’astronave pirata di Capitan Harlock! Ecco…croce e delizia dei viaggi interstellari…basati su rotte con algoritmi precisi che si muovono su rotaie obsolete di fine ottocento forniti di un personale qualificato ma soprattutto dotato di un gran cuore che ci mette la faccia ogni santo giorno su questo percorso accidentale, per usare un eufemismo! La mente però lascia spazio alla gioia quando si ha la fortuna di vivere un’avventura del tipo…Campobasso-Roma delle 5:52 con arrivo nella capitale alle 8:53…mentre appare la scritta Stazione Termini l’euforia della puntualità dell’arrivo lascia tutti spiazzati e sfocia in un applauso fragoroso come di chi è scampato ad un naufragio e tocca finalmente terra! Ma la ciliegina sulla torta arriva quando dall’altoparlante si diffonde l’annuncio dell’arrivo come da programma e spalancata la porta della cabina di comando l’ufficiale in prima…il macchinista eroe…col braccio a penzoloni dallo schienale della poltrona si volta lentamente verso i passeggeri, e con un sorriso sornione e beffardo alla Bogart e con i tratti somatici e l’espressione tipica del capitano Kirk sulla sua Enterprise dopo un’atterraggio di emergenza, esclama…(con marcato accento campobassano) Vi so purtate sane e salve a destinaziooone!!! SIETE ARRIVATI SANI E SALVI A DESTINAZIONE!!! Non potete capire l’emozione…c’era gente in lacrime, sconosciuti che si abbracciavano, etero baciarsi con persone dello stesso sesso…(ritorna serio) e così un giorno potrò dire ai miei nipotini C’ERO ANCH’IO!!!augurando loro che questa danza…il Minuetto, tra l’assessore regionale ai Trasporti del Molise e il dirigente regionale di Trenitalia per Abruzzo e Molise cessi al più presto restituendo una piccola fetta di dignità al popolo Sannita.

Il coraggio dei macchinisti sulle linee molisane sto è un dettaglio! Meglio un deragliamento una tantum che un ritardo costante e lancinante che da anni vivono pendolari molisani e non su quella rotta…per molti la tratta della vergogna! E’ consuetudine che il passeggero che si avventura sulla rotta Campobasso-Roma conosca benissimo gli orari di partenza, il binario…che nella stazione interspaziale della città eterna è situato al 20 Bis (sembra la postilla di una legge mal fatta o meglio il binario immaginario della stazione londinese di King’s Cross 9 ¾ da cui parte Harry Potter). Aver sostituito le vecchie locomotive diesel dal lezzo di cavolo bollito a cui è rischiosissimo accostare il capo sui poggiatesta appiccicaticci di pelle consumata senza infettarsi con il più con-

fortevole Minuetto con la trasmissione idromeccanica con frenatura idrodinamica dotato di 122 posti a sedere di seconda classe e 24 di prima classe, 23 strapuntini (come a teatro) un posto per disabili, segnaletica interna in braille per i non vedenti, e udite udite (pausa di suspance e subito dopo enfatizza) più di 200 posti in piedi…(Schiocco delle dita) Ecco dove stava la fregatura…perché questo è un treno a bassa frequentazione pensato per fornire ai passeggeri il massimo comfort, ma dal numero di posti limitato…anche se è dotato di prese elettriche con tavolinetti per i passeggeri di seconda classe! Ringraziamo Trenitalia per questo…e non per i diversi viaggi della speranza partiti puntuali e a volte mai arrivati

Troppe polizie statali e pochi vigili urbani di Claudio De Luca La ricorrenza di San Sebastiano, col contorno della “Festa regionale della Polizia locale” induce a varie considerazioni. Nel caso di emergenze il cittadino può chiamare il 112, il 113, il 117, il 118 oppure il 115; ma, se dovesse avere bisogno delle prestazioni dei Vigili urbani, non avrebbe alcun numero da comporre. Manco l’Anci (l’Associazione dei Comuni) si è mai attivata al riguardo col risultato per cui, se in Molise chiedi l’intervento dei berretti bianchi, ti senti rispondere:”Chiamate i Carabinieri” a causa delle condizioni in cui ciascun ente mantiene la propria “forza” di prossimità. Quest’organo, che è il più vicino ai problemi quotidiani delle nostre Comunità, è calato da 300 a meno di 200 unità nel giro di un decennio. In passato l’Italia ha versato quotidianamente 30mila euro alla U.e. perché il Governo non è manco capace di costringere i suoi vari apparati di Polizia ad unificare il numero delle emergenze; e la Direttiva comunitaria

rimane tuttora inattuata. Nella Penisola per ogni 175 Italiani c’è un operatore di polizia; il 50 ed il 20% in più rispetto a quelli della Gran Bretagna e della Germania. A questa argomentazione si risponde sostenendo che la situazione è tale da imporre l’apprestamento di una larga disponibilità di uomini in uniforme. In realtà, occorrerebbe domandarsi se la sicu-

rezza possa essere più garantita da polizie numerose o da strutture d’ordine opportunamente addestrate e ben pagate. Purtroppo in Italia si fa clientela pure con le uniformi; e, persino la Lega nord, una volta incardinata nel Governo, raddoppiò gli organici della Penitenziaria e potenziò le dotazioni d’uomini delle Polizie locali, provinciali e consortili, del Nord. Dopo di

che, Sicilia e Valle d’Aosta cominciarono a pretendere un Corpo regionale (senza rendersi conto che occorrerebbe prima modificare la Costituzione perché le Municipali sono organi comunali). Ad Aosta aspirerebbero addirittura alla costituzione di un Comitato operativo, presieduto dal “Governatore”, per contrastare la criminalità organizzata. Ma, evidentemente, ignorano che la pubblica sicurezza è materia ascritta allo Stato e che, perciò, deve occuparsene il Prefetto. Quante Polizie operano in Italia e quanto si spende per mantenerle? Le principali sono sette: quella di Stato, l’Arma dei Cc., la Guardia di finanza, il Corpo forestale dello stato, la Polizia penitenziaria; poi c’è la Capitaneria di porto, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Solo sommando gli organici delle prime tre lo Stivale supera ogni “record” europeo. Aggiungendo gli appartenenti alle altre quattro, si raggiunge il mezzo milione di uomini, reclutati con metodiche approssimative, al punto che forse sarebbe auspicabile adottare le procedure concorsuali in uso per i Vigili urbani, settore in cui – per accedere ai Corpi ed ai Servizi di Polizia locale – occorre avere conseguito il diploma di scuola media superiore. Purtroppo non è così; e ciò pregiudica i comportamenti in servizio col risultato

che, spesso, la Stampa è costretta ad occuparsi di gravi infrazioni. Rimane ancora da dire che l’esercizio delle funzioni di polizia, per essere connesso al rilascio delle licenze e delle autorizzazioni ed alla somministrazione di sanzioni pecuniarie amministrative e contravvenzionali, comporta il piccolo cabotaggio clientelare; e così ogni Ministro vanta una sua Polizia, fruisce di propri aerei, di motoscafi, di navi, di elicotteri, di una scorta e magari di una “foresteria”: tutti privilegi più o meno dispendiosi. Infine alle duplicazioni delle funzioni delle polizie statali si assommano quelle locali; e, già sulle strade del Molise, s’incontrano Vigili urbani, quelli provinciali ed i cosiddetti “ausiliari del traffico”. In altri campi, sui cibi e sull’ambiente, veglia il Nas Cc., le Guardie forestali, gli ispettori d’igiene delle Asl. Sui morti sul lavoro e per lavoro, sulle opere d’arte, sulle monete contraffatte e persino sulle frontiere, opera una miriade di polizie statali e locali. Cosicché la nostra perpetua insicurezza quotidiana dovrebbe essere più che assicurata, ma non è proprio così. Ecco perché occorrerebbe “accorpare” e, soprattutto, assegnare piene funzioni di polizia amministrativa alla sola Polizia locale. In altre Nazioni, certe necessità non sono più una novità.



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