Nagni va per grazia e trova giustizia

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 216 giovedì 1 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a giuseppe Larivera

non si ferma il Frecciarossa e ora nemmeno il Frecciabianca servizio a pagina 3

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giuseppe Larivera. Il titolare dell'Atm è stato costretto, ancora una volta, a dovere avvisare la Regione dell'impossibilità di fare fronte all'acquisto del carburante per i pullman perchè attende ancora un cospicuo arretrato. Nonostante tutto, però, nonostante, anche, che si è dovuto sentir dire che si trattava di manovra politica (come se i pullman camminassero a chiacchiere elettorali) ha ritenuto dare un'apertura di credito alla Regione. E l'Oscar se lo è pienamente meritato.

il Tapiro del giorno a Francesco pilone

Il Tapiro del giorno lo diamo a Francesco Pilone. Doveva rappresentare l'alfiere dell'opposizione al Comune di Campobasso è finito per essere il paladino delle cause perse. Sul piano politico, poi, non è riuscito a contrapporsi una sola volta ad una maggioranza che non appare del tutto ferrea e coesa. Cosicchè, in assenza in Consiglio di Michele Scasserra che, pure, doveva essere l'alter ego politico del sindaco Battista, l'opposizione a Palazzo San Giorgio è naufragata prima ancora di nascere. Per davvero, questa volta, trattasi di Oscar Attapirato.


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TAaglio lto

2 1 ottobre 2015

L’azienda avicola costretta alla resa ma senza alcuna prospettiva per operai e produttori

Concludiamo il resoconto delle strategie regionali sulle società partecipate

Uscire dalla Gam in un modo o nell’altro

Una realtà di quella qualità industriale e commerciale altrove, in Italia, sarebbe un colosso, un pilastro dell’economia locale, un totem, con manager di valore e gestita con criteri di assoluto affidamento e sperimentazione. Nel Molise è un problema sociale, un disastro economico, un cimitero occupazionale, una mortificazione del senso di responbilità, una esemplificazione plastica del clientelismo, del favoritismo, della strumentalizzazione delle risorse pubbliche per fini tutt’altro che d’interesse collettivo Cambio della natura giuridica di Molise Dati (declassamento), mantenimento di FinMolise, valorizzazione di Sviluppo Italia Molise da far confluire in FinMolise, attendismo (molto fittizio e strumentale) su Autostrade Molise, affossamento della Korai, fallimento per lo Zuccherificio, dismissione da Geosat Molise. Ne abbiamo scritto nei giorni passati. Di rilevante nella strategia della Regione Molise, riguardo alle società partecipate con grave perdite di risorse finanziarie, rimane ancora da dire della Gestione Agroalimentare Molisana (Gam), società a responsabilità limitata, addetta allo svolgimento dell’attività agricola in genere e in particolare all’allevamento avicolo per lo svezzamento delle pollastre e delle ovaiole, e per la produzione di uova da cova e di polli da carne, diretti o in soccida, per mezzo di altri contratti agrari ritenuti idonei allo scopo. Inoltre svolge attività di conduzione di terreni agricoli; la realizzazione e la gestione, sia in proprietà sia in fitto, di aziende per la produzione, la lavorazione, la trasformazione e la conservazione di prodotti zootecnici; la raccolta, la preparazione, la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli, agroalimentari ed alimentari di qualunque tipo o specie, compresi gli animali da allevamento, in Italia ed all’estero, sia direttamente sia attraverso l’assunzione e la gestione di partecipazioni societarie e cointeressenze. L’oggetto sociale prevede inoltre l’acquisto sul mercato di materie e prodotti finiti, nei limiti necessari ad assicurare l’efficienza delle gestioni sociali; la realizzazione e la

conduzione d’impianti industriali per la produzione, la lavorazione, la trasformazione e la vendita di mangimi di qualunque tipo e specie; la realizzazione e la gestione d’impianti industriali per la macellazione e la lavorazione di animali di qualunque tipo e specie. Il capitale sociale interamente coperto dalla Regione Molise ammonta a 12.962.675 euro. Una roba siffatta, di questa consistenza, di questa qualità, di questo spessore industriale e commerciale altrove, in Italia, o all’estero, sarebbe un colosso, un pilastro dell’economia locale, un totem, con manager di valore e gestito con criteri di assoluto affidamento e sperimentazione. Nel Molise è un problema sociale, un disastro economico, un cimitero occupazionale, una mortificazione del senso di responbilità, una esemplificazione plastica del clientelismo, del favoritismo, della strumentalizzazione delle risorse pubbliche per fini tutt’altro che d’interesse collettivo. Basta

leggere chi la Gam l’ha amministrata e gestita. Questa realtà, una volta finita nel novero discrezionale della Regione Molise di centrosinistra, del “Molise di tutti” (tranne dei lavoratori evidentemente), viene così descritta e raccontata. Così come la descrivono e la raccontano le strutture regionali e gli amministratori di Palazzo Vitale. Non una parola né una virgola in più. “”L’esecutivo regionale con la delibera 255 del 17giugno 2014 ha autorizzato, sulla scorta di quanto proposto dall’Amministratore unico della Gam nel corso dell’assemblea dei soci del 24 gennaio 2014 e del 4 aprile 2014, la proposizione di una apposita procedura concordataria ( ex articolo 161, comma 6, della legge finanziaria). L’assemblea dei soci, il 23 giugno 2014 ha deliberato in conformità a quanto autorizzato con la delibera della giunta regionale 255 del 17 giugno 2014 e in data 30 luglio 2014 è stata depositata innanzi al tribu-

nale di Campobasso, nella forma prenotativa, la domanda di concordato preventivo. La Gam, il 13 gennaio 2015 ha presentato al tribunale di Campobasso la proposta di concordato preventivo, anche alla luce della programmazione di spesa pubblica necessaria alla prosecuzione temporanea dell’attività d’impresa. Il tribunale civile di Campobasso, con decreto del 14 aprile 2015 ha dichiarata aperta la procedura di concordato. La proposta di concordato è stata approvata dalla maggioranza dei creditori ed il tribunale di Campobasso, con decreto del 25 agosto 2015, ha fissato, per il seguito della procedura, l’udienza in camera di consiglio per la comparizione delle parti e del Commissario giudiziale. In particolare la Regione Molise ha disposto: con la deliberazione di 631 del 24 novembre 2014, nell’intento di dare concretezza alle politiche di exit strategy (uscita strategica) la fuoriuscita del socio pubblico dall’ambito delle attività produttive attualmente detenute, ha preso atto della comunicazione dell’amministratore unico della Gam, volta ad esemplificare la fattibilità della proposta preliminare, così come prodotta dalla Società Aria Food S.p.A. interessata al subentro temporaneo nella gestione della “filiera avicola molisana”; con la deliberazione 1 del 12 gennaio 2015, precisando che l’eventuale subentro di un soggetto attuatore nella gestione temporanea della “filiera avicola”, rappresenta un evento chiaramente novativo, seppur transitorio negli effetti, che necessita di una condivisione anche politica, in quanto il percorso prospettato dall’esecu-

tivo regionale è sostanzialmente rivolto “alla rinascita ed allo sviluppo della filiera avicola, con mantenimento delle attività agricole ed industriali, all’interno del territorio del Molise”, e un coinvolgimento diretto del consiglio regionale del Molise per la condivisione della proposta di gestione transitoria della filiera. Il consiglio regionale del Molise, con la deliberazione 9 del 16 gennaio 2015 ha preso atto della sequenza dei provvedimenti dell’esecutivo regionale ed ha condiviso, tra l’altro, l’opportunità di mettere in atto le procedure necessarie per la gestione transitoria dell’azienda avicola Gam da parte di terzi, impegnando il presidente della Regione a riferire in aula sui relativi sviluppi. La volontà regionale di fuoriuscita dalla gestione aziendale diretta, attraverso il sub ingresso di imprenditori terzi interessati al comparto, emerge con chiarezza da ciascuno dei provvedimenti sinora adottati. Al riguardo si segnala che è stata esperita una apposita procedura negoziata (ex articolo 57, comma 2, lettera C del decreto legislativo 163 del 2006) per favorire una gestione transitoria (10 mesi) dell’azienda, giusta le delibere della giunta 56 del 4 febbraio 2015 e 82 del 24 febbraio.2015, che non si è formalizzata nei termini previsti dal bando””. La strategia che si vuole mettere in essere da parte della Regione Molise sarà pertanto improntata “al rispetto delle previsioni enucleate nel piano concordatario”. Uscirsene alla chetichella. Magari ricorsa dalle centinaia di lavoratori che sono stati al gioco. Dardo


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3 1 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Trenitalia risponde alla mobilitazione generale che ha investito il Molise, dopo la soppressione della fermata alla stazione di Termoli del Frecciarossa, eliminando anche la fermata delle ore 23 del Frecciabianca. Il mercato, che tutti invocano, ha la sua faccia cattiva...

Chi va per grazia, inesorabilmente, trova giustizia Grande mobilitazione in regione per la soppressione della fermata del Frecciarossa alla stazione di Termoli, decisa da Trenitalia qualche settimana fa. Molise dimenticato, schiaffo istituzionale, disquisizioni politicoantropologiche sulla marginalità del Molise nel quadro nazionale. E ancora, dichiarazioni roboanti di esponenti di primo piano della politica regionale che promettono impegno, assicurano che interesseranno della questione il sottosegretario, sua eccellenza il ministro in persona. Passando per la raccolta di firme, la mobilitazione generale. E pure, si scandalizzano in molti, la Regione Molise ha concesso di fare i lavori per il raddoppio della linea Termoli-Lesina senza battere ciglio, senza impuntarsi o magari pretendere (come avrebbe fatto un assessore, un presidente della giunta con un po’ di attributi e pelo sullo stomaco), nero su bianco, che Trenitalia non avrebbe dimenticato gli utenti molisani, interessati o bisognosi delle prestazioni di questo treno dei desideri. Risultato? Trenitalia ha soppresso la fermata delle 23.00 (minuto più minuto meno…), alla stazione di Termoli, anche del Frecciabianca. Quando si va per grazia, inesorabile, arriva la giustizia. Tutti parlano, si

di Susanna Pastorino* Sono ben 208 le prestazioni sanitarie e specialistiche finite sotto la scure del Decreto Lorenzin sulla appropriatezza prescrittiva, con la motivazione di migliorare il sistema sanitario nazionale riducendo gli sprechi. La FP CGIL MOLISE si chiede: di quali sprechi stiamo parlando? E, soprattutto, è veramente questa la finalità del Decreto in fase di approvazione? Il dato di fatto è che i cittadini italiani, a partire dalle fasce più povere, si troveranno nella condizione di totale privazione di un diritto costituzionale quale quello della salute. Riducendo le prestazioni sanitarie, l’attuale governo metterà il cittadino di fronte all’impossibilità, non solo di curarsi, quanto soprattutto di prevenire gli eventuali stati patologici. Si avrà così una sanità a due velocità: una misericordiosa per i meno abbienti e l’altra garantita per i ricchi. Ancor di più in una regione come il Molise in perenne piano di rientro dal debito sanitario e dove la povertà raggiunge percentuali tra le più alte del Paese con la tassazione più onerosa d’Italia, a fronte dell’assenza di esigibilità dei diritti. A guadagnarci in un siffatto sistema sono solo i privati e il mondo delle assicurazioni previdenziali e sanitarie. Secondo la FP CGIL MOLISE il decreto è semplicemente l’anticamera dello smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale italiano che notoriamente è riconosciuto come uno dei migliori al mondo e, a parità di prestazioni erogate, anche il più economico. Eppure il Governo Italiano lo sta colpendo duramente proponendo una subdola

agitano, sbrodolano e scantonano. E più sono personaggi in vista, specie con cariche pubbliche, più le argomentazioni si fanno generiche, fumose, spesso contraddittorie. Nessuno, per dirne una, snocciola qualche dato. Qualcuno è a conoscenza di quante persone affollino la stazione di Termoli per prendere i treni in questione, per esempio?

Trenitalia è stata privatizzata, tra le urla di giubilo di tanti modernisti d’accatto. Quelli che meno Stato c’è, meglio si sta. Quelli che le privatizzazioni creano concorrenza, migliorano il servizio, riducono le tariffe. Ora che Trenitalia, facendosi due conti e fidando su quelle leggi di mercato, che la gente che prima parla e poi pensa ritiene

siano la panacea di ogni male, la risposta rapida ed efficace al progresso che, da queste parti, proprio non ne vuole sapere di arrivare, sopprime fermate, razionalizza il servizio (come piace dire proprio a costoro), cascano dal pero. Con gran dolore. La sanità, i trasporti, l’istruzione affidati allo Stato sono stati i pilastri grazie ai quali questo Paese indefinibile è riuscito a risollevarsi dalle macerie della seconda guerra mondiale e, grazie al sacrificio dei nostri nonni e padri, diventare, poi, una delle più prospere società di uomini sulla faccia della terra. In pochi lustri, da quando i nostri nonni non ci sono più ed i nostri padri accusano le ingiurie degli anni, un branco di speculatori in doppiopetto si sono avventati su tanta prosperità e, sventolando la bandiere del mercato e luccicanti promesse di chissà quale paradiso, l’hanno divorata. Seduti comodi in pochi, pochissimi, consigli d’amministrazione e in parlamento, in consigli regionali e via decandendo. E chi è causa del suo mal può piangere solo sé stesso. Capolinea, si scende.

Prestazioni sanitarie, inappropriatezza o bisogno di fare cassa?

manovra che nasconde nuovi tagli per ben 2,352mld al fondo sanitario nazionale 20152016, aumentando il numero dei cittadini privi di tutela sanitaria che ad oggi sono già quantificati in oltre otto milioni. A cosa serve siglare patti per la salute se poi si va nella direzione opposta? Si pensa forse di eliminare le lunghe liste d’attesa eliminando le prestazioni da erogare? Alla Lorenzin piace vincere facile! E inoltre, la riduzione del finanziamento sanitario che conseguenze avrà sulla qualità delle prestazioni? Come si intenderà stabilizzare tutto

il personale precario medico, infermieristico, tecnico e amministrativo che a tutt’oggi ha contribuito a mantenere alti i livelli di efficienza ed efficacia del sistema? Solo nel Molise sono circa 400 le unità a rischio licenziamento entro la fine dell’anno. Il Ministro Lorenzin ha inoltre dichiarato che i tagli al SSN sono stati decisi nella Intesa Stato-Regioni con la quale è stata rifiutata la sua proposta di incremento del fondo di circa 2 miliardi di euro. C’è qualcuno in Conferenza Stato – Regioni che possa smentire le dichiarazioni fatte dal Mi-

nistro Lorenzin su questo punto? La FP CGIL MOLISE chiede al governo di ritirare immediatamente il Decreto sulla appropriatezza prescrittiva e di aprire un vero confronto con tutte le parti interessate, (sindacati, medici, associazioni di cittadini etc..). Tagliare gli sprechi esistenti e le vere inefficienze non deve significare colpire i diritti. Il problema c’è, sono le soluzioni ad essere sbagliate.. Pertanto respingiamo con fermezza la politica dei tagli lineari, chiediamo invece di aumentare le risorse destinate al fondo sanitario nazionale e di mantenere in capo ai medici la scelta delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche utili e necessarie al paziente contrariamente a quanto oggi prevede il Decreto Lorenzin. Con questi provvedimenti il Governo ci consegna una società che non ci piace, profondamente ingiusta, iniqua e sempre più diseguale, in contrasto con i principi e i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione Italiana per tutti i cittadini. Per questo la FP CGIL MOLISE continuerà a battersi. * Funzione Pubblica Cgil


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4 1 ottobre 2015

Il piano di riorganizzazione del Comune prevede diverse forme di controllo

Le autonome affissioni sulle cantonate della città e dovunque possibile sono una grave forma di evasione Il lassismo amministrativo che questa situazione anomala l’ha fatta passare liscia, se poteva essere conseguenza del marasma organizzativo che regnava fino a qualche mese fa a Palazzo san Giorgio, ora non dovrebbe essere più consentito per effetto della riorganizzazione di recente approvata e posta in atto Il fenomeno delle affissioni “gratis” sulle cantonate della città si va espandendo a macchia d’olio: ne va di mezzo l’estetica, per un verso, forse quello che meno infastidisce i campobassani ormai adusi al progressivo degrado del centro urbano per i continui cedimenti dei regolamenti comunali al qualunquismo (si legge di tutto sui muri e sui muri viene affisso di tutto: locazioni, viaggi turistici e religiosi, sagre e feste paesane, promozioni e proposte di qualsiasi genere; scritte e messaggi d’amore cubitali finanche sulla sede stradale di Corso Vittorio Emanuele, il cuore dell’area murattiana) e il mancato controllo; per l’altro verso, invece, ne va di mezzo l’erario comunale. Quelle autonome affissioni infatti eludono la tassa di riferimento. E questo è un aspetto che per i cittadini che pagano regolarmente le tasse e che si battono contro tutte le forme di evasione, è intollerabile. Il lassismo amministrativo che questa situazione anomala l’ha fatta passare liscia, se poteva essere conseguenza del marasma organizzativo che regnava

fino a qualche mese fa a Palazzo san Giorgio, ora non dovrebbe essere più consentito per effetto della riorganizzazione di recente approvata e posta in atto. Abbiamo speso molte righe di questo giornale per darle risalto, decantandone l’accuratezza e il coraggio, ed elencando le direzioni d’area, i settori e i servizi che vanno a coprire dall’A alla Z tutti i compiti istituzionali e statutari dell’Ente. Nella relazione di accompagna-

di Angela Fusco Perrella Nunzia Lattanzio La discussione avviata in Commissione sulla proposta di regolamento di attuazione dell’art. 4 della L.R. n.9/2015, concernente il reddito minimo di cittadinanza, rappresenta sicuramente un primo punto di partenza per rispondere alle criticità e alle condizioni di difficoltà del territorio, una sperimentazione che, proprio per essere tale, non può dare una risposta sistemica e stabile al sistema molisano; senza le dovute e opportune basi normative si rischia di fare la medesima fine di quanto avvenuto nel Lazio, dove troviamo una legge di istituzione del reddito minimo garantito (la n. 4/2009) che dal 2010 non è più stata rifinanziata. Per questo motivo esortiamo, ancora una volta, che nella Commissione consiliare permanente si prenda in esame la nostra proposta di legge di istitu-

mento al Piano di riorganizzazione c’è un capoverso che dice: “Per il Comune di Campobasso la scelta operata qualche anno fa relativamente alla internalizzazione del sistema di riscossione delle entrate tributarie fa sì che tale settore, unitamente al settore bilancio e ragioneria, assuma un ruolo strategico in questo particolare momento legato alla necessità di garantire la regolarità dei flussi di cassa”. Leggendo,

abbiano immediatamente rimandato l’assunto al fenomeno dell’evasione della tassa di affissione e, quindi, alla “necessità di garantire la regolarità dei flussi di cassa”. Consentire un’evasione della tassa di affissione della portata di quella che si sta verificando su tutte le cantonate della città, all’intero e all’esterno delle vetrine degli esercizi commerciali, sarebbe una contraddizione in termini. A sostenere l’attività amministrativa

Subito il Reddito minimo zione del reddito minimo garantito, proposta protocollata esattamente un anno fa, il 29 settembre 2014, aprendo una fase di dialogo e concertazione, avviando un percorso costruttivo nel quale si è chiamati a dare una risposta concreta a quelli che sono i bisogni delle persone con disagio economico ed escluse dal mercato del lavoro. Bisogna tener conto anche del quadro nazionale preminente, da un lato a Palazzo Chigi si sta studiando l’ipotesi di inserire nella prossima legge di stabilità un sussidio capace di riportare il beneficiario al di sopra della soglia di povertà assoluta, dall’altro sono state assegnate alle Commissioni riunite XI Lavoro e XII Affari So-

ciali della Camera una serie di proposte di legge in merito: la n. 720 “Istituzione del reddito minimo di cittadinanza attiva”, la n. 1683 “Istituzione del reddito minimo garantito” e la n. 3165 “Misure di contrasto alla povertà strutturale, per il sostegno al reddito e per l’inclusione attiva”, nonché la n. 1148 “Istituzione del reddito di cittadinanza nonché delega al Governo per l’introduzione del salario minimo orario” in corso di esame nella XI commissione permanente del Senato. La discussione e l’approvazione della nostra proposta di legge rappresenterebbe di certo un esempio di buona prassi, con il quale il Molise si allineerebbe agli indirizzi internazionali in materia, come la Carta dei Diritti Fon-

Ioffredi firma per il Molise il referendum No trivelle “Ben 10 regioni, un numero doppio del necessario e destinato a crescere, hanno deliberato di concentrare la strategia non solo ecologica, ma anche economica ed occupazionale, su settori che fra 100 anni saranno certamente ancora presenti nei nostri mari, pesca e turismo su tutti. Gli idrocarburi, sempre ammesso che

in chiave di maggiore puntualità e rigore, nella relazione abbiamo letto anche del sistema dei controlli. Controllo: termine nuovo a Palazzo san Giorgio, sul quale bisognerà fare affidamento se davvero si vorrà che le cose cambino in meglio e si risolvano in maniera produttiva per l’amministrazione. Là dove il controllo funziona, contribuisce notevolmente a creare un clima di sicurezza e di trasparenza. Anche questi ultimi due termini sono di scarsa frequenza a Palazzo san Giorgio ma dovrebbero aumentare di numero e di peso. In materia di controlli abbiamo letto con evidente interesse, quello sugli equilibri finanziari e di gestione che, se posti in essere, crediamo, dovrebbero intervenire anche sul fenomeno in espansione dell’abusivo in materia di affissione e di evasione della tassa relativa. Con la coincidente possibilità di rimuovere anche l’indecenza di affissioni dovunque e comunque. Staremo a vedere la tempestività degli interventi e l’obbligatorietà di stroncare ogni forma di evasione in questa città. Dardo

ci siano, non solo si esaurirebbero in pochi lustri, ma potrebbero avere un impatto letale per le nostre coste. Con i quesiti referendari noi vogliamo avvicinarci al Governo, affinché interpreti al meglio le istanze del territorio. Nessuna contrapposizione ma un invito ad aprirsi ancora di più al confronto con i cittadini”.

Lo ha affermato il consigliere regionale Domenico Ioffredi, in qualità di delegato dell’assemblea consiliare del Molise, dopo la consegna a Roma presso la Corte di Cassazione delle richieste referendarie contro le trivellazioni entro 12 miglia dalla costa e sul territorio.

damentali dell’Unione Europea e le priorità di intervento di Europa 2020, nel solco di quanto recentemente realizzato dal Friuli Venezia Giulia con la Legge Regionale 10 luglio 2015, n. 15 “Misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito”. Solo attraverso una proposta di legge articolata sarà possibile dare stabilità e garanzie normative e finanziarie ad un intervento che, necessariamente, deve essere di ampia portata, riconoscendo altresì il lavoro realizzato dai Consiglieri regionali, le cui proposte di legge troppo spesso non vedono realizzato il proprio iter normativo, nonostante riguardino aspetti importanti del contesto sociale.”.


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5 1 ottobre 2015

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L’Intergruppo (Udc, Ppi e Cd) di Palazzo san Giorgio contro la mancata verifica politica: dimissioni in serie dalle commissioni consiliari

Obiettivo: spostare l’amministrazione comunale su livelli programmatici Ci fosse un’opposizione meno distratta, debole, eterea, talune possibili convergenze con la dissidenza politica nella maggioranza potrebbero creare le condizioni idonee per sollevare la città dal pantano in cui staziona Il quadro d’assieme della maggioranza di Palazzo san Giorgio sembra un girone dantesco dipinto da Doré: anime in pena, anime dannate, patimento, ribellione, un crogiuolo di fuoco e fiamme. Il sindaco, serafico, guarda, medita, e dilaziona. Dilaziona di accondiscendere a un chiarimento tra le parti politiche del gruppo che lo sostiene e coi singoli consiglieri che, per una ragione e per l’altra, ciascuno ha qualcosa da rivendicare, da sistemare, da limare, da aggiustare. Intanto fioccano le dimissioni dalle commissioni consiliari motivate da difetto di ruolo e di significato: la giunta, il primo cittadino, di questi organismi di programmazione se ne fregano bellamente. Il vallo è profondo. Intanto, dicevamo, le dimissioni. Ha cominciato Colarusso da presidente della commissione per le attività produttive e non è da escludere che si dimetta anche da componente, in sintonia con quanto potrebbero fare i consiglieri Ambrosio e Madonna, dell’Udc e del Ppi, dalle commissione Statuto, Lavori pubblici, Commercio, Politiche sociali e Urbanistica, cui, peraltro, potrebbe associarsi Sabino Iafigliola, andando a formalizzare e a rafforzare il nucleo politico moderato di centro. Motivo, dicevamo: “L’assenza di risposte da parte del sindaco alla richiesta di una verifica politica avanzata da circa sei mesi dall’intergruppo (Udc, Ppi e Cd)”. Questa la facciata di una situazione che, come tutte le situazioni

in cui interagiscono le forze politiche e le loro strategie di potere, nasconde ben altri e non ancora confessati obiettivi. Vediamoli. Per il sindaco, la presidenza del contestatissimo ente che dovrà gestire le risorse idriche regionali (Egam) e il governo della Provincia in versione Del Rio, nonché la prospettiva del nuovo Senato; per i consiglieri l’accaparramento del consiglio d’amministrazione della Sea e la composizione del collegio sindacale. La politica d’accatto è questa: un progressivo dive-

nire di occasioni da cogliere al volo. L’intergruppo (Ambrosio, Colarusso e Madonna) fa da guastafeste; insiste a spostare l’amministrazione comunale su livelli programmatici e di prospettiva, insomma meno contingenti. Meritorio, indubbiamente, l’impegno, ma senza sbocco, come sta indicando la storia municipale. A meno che l’intergruppo non voglia andare più a fondo nella denuncia del menefreghismo sindacale e assumere posizioni più incisive e condizionanti. L’assenza al voto sul

bilancio è stato un chiaro segnale di sfiducia all’esecutivo e all’assessore Sabusco (Udc ?), ormai sempre più prono al sindaco ed al Pd, ma senza conseguenze. Ci fosse un’opposizione meno distratta, debole, eterea a Palazzo san Giorgio, talune possibili convergenze con la dissidenza politica nella maggioranza potrebbero creare le condizioni per sollevare la città dal pantano in cui staziona e, finalmente, assistere a una dimostrazione tangibile del rinnovamento di mentalità, di volontà e di capacità fatto immaginare dalla presenza di un movimento popolare quale si dice di essere i “5 Stelle”. Finora impalpabilità e improvvisazione. Lo scotto dei neofiti, e il vantaggio concesso ai mestieranti del Pd. Per cui l’unico vero elemento di ripensamento, di riflessione e di cambiamento nel modo e nella sostanza della maggioranza comunale rimane - lo si voglia o meno; lo si creda o meno – l’intergruppo moderato di centro: Udc, Cd e Ppi. Soprattutto se sarà in grado di incidere e di valere nel confronto interno e nella denuncia esterna del mancato rispetto del programma elettorale al quale la maggioranza dei campobassani ha (purtroppo) creduto.

Dardo

A seguito dell’incontro tenuto alla Presidenza della Giunta regionale

“L’Atm non si ferma, apertura di fiducia

CAMPOBASSO. Pagamento del corrispettivo di esercizio per il mese di agosto scorso (luglio e agosto scorsi per quanto riguarda il trasporto urbano) e confronto diretto con le banche in relazione alla terza rata del piano quadriennale di rientro dal debito maturato dalle ditte concessionarie del trasporto pubblico locale per via dei loro crediti non onorati dalla Regione Molise nel periodo 2010/2011: queste, le soluzioni prospettate per l’immediato dal presidente Paolo di Laura Frattura e dall’assessore Pierpaolo Nagni nella riunione convocata stamani a Palazzo Vitale per affrontare le principali criticità del sistema della mobilità su gomma. A fronte di tali impegni, l’invito alle imprese presenti ad evitare disservizi per i cittadini. “Chiedo a tutti di fare squadra, nella consapevolezza che abbiamo mesi duri di fronte”, evidenziando le difficoltà derivanti innanzitutto dal mancato trasferimento di 13,6 milioni da parte dello Stato (il trasferimento era previsto per la fine dello scorso giugno), il presidente Frattura, con un atto di apertura e trasparenza, ha rappresentato le scadenze di natura finanziaria che ingabbiano la liquidità della Regione in maniera inderogabile fino al 31 dicembre prossimo. “Se ci fermassimo ai vincoli delle norme – ha ammesso Frattura –, non saremmo in grado di affrontare un solo altro pagamento rispetto alle priorità che ci vengono indicate dalla legge. Nostro compito però è quello di individuare soluzioni alternative e praticabili; a voi l’invito a venirci incontro collaborando per garantire ai molisani la regolarità

I consiglieri regionali del Molise pagati come Hollande

del servizio”. “Nel prossimo mese di ottobre – ha assicurato l’assessore Nagni –, contiamo di risolvere la questione, auspicando di avviare, nella massima condivisione, la riorganizzazione complessiva del servizio del trasporto pubblico locale”. A margine dell’incontro, alla luce delle rassicurazioni date nella riunione generale, anche l’Atm ha manifestato la disponibilità a non sospendere il servizio, come invece precedentemente annunciato.

Egregio Direttore, concordo pienamente sulla inutilita’, anzi dannosita’ della regione. Le regioni tutte sono risultate un danno colossale per la nazione in quanto hanno tradito lo spirito della nostra bistrattata Costituzione, poich’e sono diventate venti piccoli stati dove invece ne basterebbero solo quattro e che funzionassero...invece. Ma adesso voglio portare un poco di sollievo che viene dalla pagina del “corriere economia” di lunedi 20 scorso.A pag.13 a firma di Roberta Scagliarini”Olio d’oliva dal Molise agli States, Colavita cerca nuovi soci e manager.In Italia non e’ molto conosciuto, ma in America e’ l’olio d’oliva numero uno:Colavita ha conquistato il mercato Usa prima di quello italiano.” Un solo neo:la sede e’ a Pomezia. Poi il bello, sempre dalla pagina si Sette del Corriere, a firma di Paolo Brera: Gli stipendi d’oro dei politici e’ colpa di Marx dove parla della teoria marxista ma....” da dove vengono gli stipendi astronomici dei politici e funzionari italiani? In altri paesi la classe politica e’ piu’ ragionevola:Hollande prende meno di un consigliere regionale del Molise.....Angela Merkel meno di un o della provincia di Bolzano...”Questo e’ quanto...Povera Italia nguaribile....Un saluto AA


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Campobasso

1 ottobre 2015

Il capo della Polizia al giuramento allievi Il prossimo 8 ottobre a Campobasso sarà Alessandro Pansa CAMPOBASSO. Il prossimo 8 ottobre, alle ore 11.30, presso la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Campobasso, avrà luogo la cerimonia del “Giuramento Solenne” dei frequentatori del 193° Corso di formazione per Allievi Agenti della Polizia di Stato, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, dei familiari degli Allievi e della cittadinanza.

L’avvenimento, che ricade nel 25° anniversario di autonomia funzionale dell’Istituto di istruzione, la cui attività istituzionale ebbe inizio nell’ottobre del 1990, vedrà la presenza di un ospite di eccezione. Infatti, a distanza di circa 30 anni dall’ultima visita di un Capo della Polizia in questo Capoluogo, avvenuta in occasione dell’inaugurazione della sede che ospita la Questura ed

altri Uffici della Polizia di Stato della provincia, alla cerimonia del giuramento parteciperà il Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Alessandro PANSA. Alla sua presenza, 131 Allievi Agenti giureranno fedeltà alla Repubblica, a conclusione di un intenso periodo di formazione affrontato con encomiabile impegno e profonda

passione. Il Prefetto PANSA, accompagnato nella circostanza dal Direttore Centrale degli Istituti di Istruzione, Dirigente Generale di P.S. Vincenzo ROCA, sarà accolto dal Questore della provincia di Campobasso, Raffaele PAGANO, e dal Direttore della Scuola Allievi Agenti, Maria Bruna OLIVIERI. Resi gli onori alla Bandiera della Po-

lizia di Stato, il Capo della Polizia passerà in rassegna gli Allievi in formazione di schieramento, premiando - nel corso della cerimonia i frequentatori del corso che si sono particolarmente distinti. Le varie fasi dell’evento saranno accompagnate dalla Banda Musicale della Polizia di Stato, in formazione ridotta.

Sabato 3 ottobre alle ore 17 presso il Circolo Sannitico in Piazza Pepe

Piccole cose (in apparenza) ma dense di contenuto aiutano a creare un clima di fiducia e a migliorare il settore agricolo e alimentare quale risorsa importante Un convegno sul peperone dolce e piccante del Molise nel momento in cui c’è l’obbligo di affrontare argomenti economici che vanno ad incidere sull’esistenza di migliaia di famiglie può sembrare un orpello ma non lo è Una mostra/convegno sul peperone dolce e piccante del Molise. Si terrà a Campobasso, organizzata da Arca Sannita, un’associazione benemerita per la valorizzazione della produzione agricola e alimentare tipica molisana, sabato 3 ottobre alle ore 17 presso il Circolo Sannitico in Piazza Pepe. Trattandosi di una mostra/convegno seria, su un argomento definito, con notizie storiche e con ipotesi di prospettive interessanti sui due prodotti in esame, ancorché sulle loro proprietà organolettiche, scorrendo il programma abbiamo notato, non senza sorpresa per un verso, e con un’intima approvazione per altro verso, l’assenza di figure politiche. Niente retorica, quindi; niente strumentalizzazione; nessuna passerella, ma interventi e argomenti calibrati a dare del peperone dolce e piccante del Molise tutto lo scibile possibile. Un convegno del genere, nel momento in cui nel Molise c’è l’obbligo di affrontare argomenti economici che vanno ad incidere sull’esistenza di miglia di famiglie (quelle degli operai in cassa integrazione e dei disoccupati), che la politica ha creato e lascia irrisolti preferendo, alcuni consiglieri farsi una vacanza di una settimana in Canada, e il presidente e gli assessori riempirsi la bocca di solidarietà umana per poi mantenere inalterati gli emolumenti e i vantaggi delle rispettive cariche politiche e amministrative, può sembrare un orpello. Riteniamo che non sia così; le piccole cose (in apparenza), ma dense di contenuto, aiutano a creare un clima di fiducia, a migliorare la volontà di reagire, e il settore agricolo e alimentare è una risorsa importante da tenere in conto. Aiutare a conoscere

le caratteristiche e le qualità dei prodotti, a cosa servono, come utilizzarli, come valorizzarli, è un dettato della logica e del buonsenso. Che Arca Sannitica va praticando da diversi anni, da quando ha selezionato alcune piante autoctone e valorizzato la produzione. La mostra/convegno di sabato 3 ottobre al Circolo sannitico (ore 17) fa perno sul presidente di Arca Sannitica, Michele Tanno, che farà la storia della riscoperta del peperone molisano; sul direttore dell’unità operativa complessa di diabetologia del Cardarelli, Antimo Aiello, che indicherà gli effetti del peperone dolce e piccante nella dieta mediterranea; sul docente di coltivazione erbacee dell’università del Molise, Sebastiano Delfine, che dirà dell’ambiente di coltura e delle qualità organolettiche del peperone; sul presidente dell’associazione “Tutela del peperone dolce” di Altino (Chieti), Sebastiano Scutti, che racconterà le esperienze di valorizzazione del prodotto; sulla delegata di Campobasso dell’Accademia Italiana della Cucina, Annamaria Lombardi, che farà conoscere l’uso che del peperone dolce e piccante se ne fa in cucina, e sul “custode rurale” della biodiversità agricola molisana, Peppino Sforza, che parlerà del lavoro di recupero del peperone del Molise. Ai palati curiosi o competenti sarà data la possibilità di una degustazione a base di peperoncini (dolci e piccanti). Dardo

Convento di San Giovanni, rubati 10mila euro CAMPOBASSO. I 10mila euro rubati al Convento di San Giovanni Battista a Campobasso sarebbero dovuti essere utilizzati per il ripristino del tetto dello stabile. I ladri si sarebbero introdotti all’interno del

convento durante la notte di lunedì portando via la cifra stipata in un cassetto di un tavolino nella stanza del padre guardiano. Indagini sono in corso da parte degli uomini della Polizia di Campobasso.


Campobasso

7 1 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il presidente Perrucci usa la diplomazia per ricomporre il rapporto coi tifosi e si mostra fiducioso

“La squadra è forte e sarà protagonista” Intanto Fiore anche nella giornata storta ha mostrato il suo alto bagaglio tecnico di Gennaro Ventresca Ha provato le tre posizioni fetali, le sedici giravolte del gatto, la passeggiata del sonnambulo, una doccia calda, una partita del campionato portoghese alla tv. Gli occhi gli bruciavano e lo stomaco era a pezzi. Quelle quattro pere era impossibile da mandare giù. Tutto si sarebbe aspettato Giulio Perrucci, tranne la contestazione. Aveva sognato, lui come gli altri del club, fiumi di tifosi, canti di gloria e calorosi incitamenti. Il campo, invece, ha detto altre cose. Allora ha pensato al piccolo trucco del cavallo di Troia. Ulisse sconfisse il nemico infilando i suoi uomini nel colossale quadrupede. Giulio ha provato a far rinascere la speranza chiamando a raccolta gli ultrà. Ai quali ha parlato col cuore, e con la modestia che gli è firma. Ha spiegato loro che “i giocatori ci

sono e l’allenatore è bravo, ma c’è qualcosa che non funziona”. Magari più di una cosa, visti gli sconfortanti risultati e il gioco che manca. A cui va aggiunto l’assurdo comportamento di Gattari, il difensore promosso capitano da Cappellacci. Dalla sua espulsione sono cominciati i guai della nostra squadra. E’ lecito attendersi che dopo aver scontato la squalifica di tre turni a nessuno venga in mente di riconsegnargli il bracciale di graduato. Ha ragione Perrucci quando spiega con intonazione sacerdotale che “ i giocatori ci sono”. E che “l’allenatore è bravo”, come certifica il suo interessante curriculum. Ci sono però i numeri che sono uguali in tutto il mondo, lo ordinano, lo limitano, lo descrivono. Per questo il numero 7, quello del pugnetto di punti preso in cinque partite, provoca tristezza.

Con furbesca destrezza Perrucci ha spiegato agli astanti che ha incontrato allo stadio che “il Campobasso che ha vinto gli unici tre campionati importanti della sua storia partì peggio di quanto abbia fatto sino a oggi la sua squadra”. E’ vero: nel ’75, nell’83 e nel 2000 si arrivò al successo dopo le impreviste sofferenze iniziali. UNDER Un discorsino sugli under lo facciamo noi. Visto che il presidente non si è infilato nei meandri tecnici né ha aggiunto particolari sulla campagna acquisti. Gli under sono come le partite decise ai calci di rigore, una vera e propria lotteria. Non sai mai cosa possono darti. Se poi, come nel nostro caso, li concentri tutti in difesa, possono sprofondare all’inferno. I due giovani terzini Santangeli e Rhao si sono squagliati soprattutto al cospetto del pubblico amico. Il

primo è andato in tilt contro la Samb, il collega del settore opposto è riuscito a far peggio contro il Chieti. Ma anche il tanto atteso portiere è ben lontano da un rendimento accettabile, così vale anche per gli altri ragazzi. Coi quali ci vuole pazienza e una parola buona. Dargli addosso equivale a bruciarli vivi. Sono lontani, forse irripetibili, i tempi di Piccioni, Camorani, Di Deo e Mezzacapa. Oggi che i vivai producono poco e male bisogna soprattutto avere fortuna. E, a quanto pare, la dea bendata non è stata nostra alleata. Anche se Minadeo aveva l’obbligo di fare meglio. FIORE Nel giardino rossoblù infestato dalle ortiche, per fortuna, è spuntato un Fiore. Si tratta di Nico Fiore che pur debuttando nella domenica più storta della nostra storia ha messo in mostra qualità

tecniche e tattiche interessantissime. Il nuovo “dieci” è partito alla grande, con una percussione che aveva illuso un po’ tutti. Poi anche lui si è perduto nel magma di un pomeriggio da dimenticare. Ma sulle sue qualità non c’è da dubitare. A San Nicolò lo aspetta un’altra sfida, da cui far cominciare il vero campionato del Lupo. DIFESA Il miglior attacco è la difesa. Anche i tifosi romanisti hanno dovuto convenirne. Per non parlare dei milanisti. Vale lo stesso per gli interisti che avevano pensato di possedere una diga davanti alla loro porta. Se poco poco parlate con un sostenitore rossoblù prima di farvi aprire la bocca si proietterà sui malanni del nostro pacchetto arretrato. Farà bene il nostro filosofo che siede in panchina a tenerne conto. Da subito, naturalmente.

Ti ricordo ancora

La perla del quartiere CEP di sergio genovese Il titolo, forse un po’ scolastico, è stato scelto proprio per rendere meglio l’idea. Il quartiere CEP, senza ombra di dubbio, appartiene a quelle opere mirabili ( poche) che gli amministratori di Campobasso hanno realizzato e di cui essere orgogliosi. Giù il cappello per l’Avvocato De Gaglia e gli altri Sindaci che si sono succeduti sino alla fine degli anni sessanta. Quel progetto fece nascere il principio e il concetto del quartiere periferico di cui Campobasso era misconoscente perché si può affermare, plasticamente, che si divideva solo in centro antico e centro moderno. Fu uno stravolgimento sociale perché migliaia di persone lasciarono le case con i solai traballanti del centro storico per trasferirsi al “tiro a segno”. Via Ziccardi, Via S.Antonio Abate e Via Pennino rimasero senza suoni e senza voci. I ragazzi che “patirono” il trasferimento sembrava che si fossero trasferiti in un’altra città ma l’ambientamento durò poco perché il quartiere li accolse con servizi all’avanguardia consegnandoli ad una vita meno abborracciata. E’ tutto vero. Per molti era già un lusso avere un proprio letto e un bagno all’interno dell’appartamento in cui vivevano.

Ma al quartiere CEP quei ragazzi, come dicevo, trovarono Scuole, Mercati, Palestre, Chiese e giardini. Trovarono pure strade larghe e la possibilità di affacciarsi da un balcone senza l’obbligo di veduta di un altro muro. In quel quartiere che iniziava a vivere, alcune figure restano nella memoria. Innanzitutto la grande Preside Mescia della Scuola

Montini. Anticipò di un trentennio l’dea della Scuola aperta e della Scuola per tutti. Poi alcune figure che cominciarono a raccogliere i ragazzi e inserirli in un contesto di aggregazione organizzata, penso ad Antonio Rauso che con la sua Dinamo cominciò a portare calciatori di buon livello al Campo Sturzo. Ricordo i dirigenti del Sunia ma anche la fa-

miglia Colitti che al Campo dei Pini allietava l’estate di migliaia di persone. Il parroco Don Vittorio Perrella contribuiva e contribuisce a dare dinamismo ad ogni tipo di generazione che circola attorno alla Chiesa di San Giuseppe. Ancora oggi, il CEP mostra, nonostante gli anni,il fascino delle sue potenzialità ma anche delle sue realtà. Molte figure di riferimento, purtroppo non ci sono più. Il campo Sturzo si è colorato di verde vivo, perché l’erba sintetica ha sostituito la vecchia terraccia. Ma si è attenuato quel via vai di ragazzi che avevano il sogno di diventare calciatori. E’ tutto più edulcorato perché i giovani forse restano più appassionati a veder rotolare una lattina di birra vuota invece che un pesante pallone di cuoio che con il fango diventava un vero pericolo per le incerte caviglie di quella gioventù. A tutti capita di passare per il quartiere e sono sicuro che a tutti viene voglia di elogiare quegli Amministratori,quegli Ingegneri e quegli Architetti di allora. Con quasi sessanta anni di anticipo ci hanno dimostrato quanta luce c’era nei loro orizzonti.





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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

1 ottobre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Provincia, approvato lo schema di Bilancio E’ toccato al presidente facente funzioni, Cristofaro Carrino, procedere con l’atto ISERNIA. Buone nuove dalla Provincia di Isernia, il Presidente f.f. , Dr. Cristofaro Carrino, ha approvato lo schema di Bilancio entro il termine ultimo fissato dallo Stato (30/09/2015) che ora passa al vaglio dell’Assemblea dei Sindaci per il parere consultivo e al Consiglio Provinciale per la definitiva approvazione. “Sostanzialmente una Provincia con i conti in ordine- ha sottolineato il Presidente Carrino – a differenza di altri Enti, anche molto blasonati, che hanno subito pesanti sanzioni , per il mancato rispetto del patto di stabilità 2014 , ed ora si vedono tagliati i trasferimenti 2015. Tra le 16 Province non virtuose troviamo Milano, Torino, Bergamo, Catania che si vedono decurtare trasferimenti dell’ordine di alcuni milioni di euro (da 1,9 Bergamo a 3,68 Torino) ma la stessa vicina Chieti ha una sanzione di 682.760 €. La nostra provincia, che invece il patto lo ha rispettato, si vede attribuire maggiori risorse per i disabili e per il ripiano squilibrio di 175.740 €. Non era un risultato certo, ma grazie al lavoro di squadra dell’intera dirigenza e del Consiglio Provinciale siamo riusciti a raggiungere tale obiettivo. Tra i provvedimenti attuati: la rinegoziazione dei mutui (che ha portato un risparmio di circa 1 milione di euro), i prepensionamenti del personale,il recupero dei trasferimenti con il contenzioso con il Ministero Interni (15 milioni recuperati e azzeramento delle anticipazioni

bancarie per pagare i debiti), la dismissione delle partecipate (ancora in itinere), la revoca di fitti passivi, alcuni pensionamenti non rimpiazzati, utilizzo di collaborazioni gratuite, taglio dei costi della politica (nel 2015 solo per indennità e missioni amministratori si sono azzerate oltre 700.000 €), operazioni di lungo respiro sulla filiera istituzionale che hanno creato le condizioni per un reimpiego del personale senza esuberi evitando trasferimenti alla Regione con una maggiore efficacia e funzionalità dei servizi erogati ottimizzando le risorse umane e finanziarie (cessione di due piani alla Regione per riallocare il personale e sgravare 126.000 € di costi di fitti),l’alienazione di alcuni immobili di proprietà avviata

con un piano dettagliato, la riduzione generalizzata di alcune spese correnti. In sostanza – ha concluso Carrino – si chiude con questo Bilancio anche un anno di attività del nuovo Consiglio Provinciale che, seppure in fase di svuotamento di compiti e funzioni, ha approvato il nuoco Statuto, ha concluso con la Regione l’iter di approvazione della proposta di legge sulla ripartizione delle funzioni delegate, ha partecipato alla stesura della legge regionale sulla definizione degli ambiti ottimali, ha elaborato un piano di dimensionamento scolastico (che ha visto respinte al TAR le eccezioni dei ricorrenti), ha con le Agenzie Sfide portato a termine le elaborazioni dei PIT sul tema delle risorse idriche e sulla raccolta

differenziata, ha collaborato ad ottenere in sede ministeriale il riconoscimento dell’Area di crisi industriale, ha attivato le misure di sostegno al reddito per i lavoratori espulsi dalle aziende in crisi e avviato il Piano Garanzia Giovani attraverso i Centri per l’impiego, ha avviato iniziative tese al rilancio del Settore Tessile nella provincia di Isernia. Ancora molto c’è da fare e la fase delicata di nomina del nuovo Presidente non si ripercuoterà sugli equilibri nati dal voto del 12 ottobre 2014. Seppure ha navigato in acque travagliate, per gli effetti non ancora conclusi della legge Del Rio e per i tagli lineari praticati negli ultimi anni, la squadra che attualmente governa questo Ente di area vasta è pronta ad affrontare le sfide che il nuovo anno ci riserverà. Un sentito ringraziamento va al Presidente Brasiello, per il lavoro collegiale svolto, per l’onere di aver sopportato anche il carico della gestione della Provincia e che forse ha pagato esageratamente per le vicende che hanno portato allo scioglimento del Comune da lui amministrato. Un grazie va anche alla Dott.ssa. Petrollini, per essersi sacrificata per quasi un anno, rinunciando alle gioie della pensione, per continuare la sua preziosa opera di gestione della delicata fase finanziaria dell’Ente, con assoluta gratuità ma con la stessa assoluta dedizione e competenza.”

Da mesi attendono una casa Paola e Pasquale vivono tra gli oliveti del Campaglione a Venafro VENAFRO. La delicata e assurda vicenda della coppia mentre le istituzioni pubbliche della città non si adoperano. A gennaio 2016 saranno esattamente due gli anni trascorsi a vivere tra gli oliveti del Campaglione a ridosso della Cattedrale di Venafro, non avendo dove altro andare dopo aver visto svanire per alterne vicende tutto quanto possedevano.Ad oggi sono perciò già venti i mesi vissuti prima in una impossibile baracca metallica priva di qualsivoglia servizio, dal wc all’energia elettrica all’acqua potabile, e da un anno circa riparati in una roulotte donata e portata loro da privati di Portici (Napoli), Roccaravindola ed Isernia, e munita di energia elettrica donata da volontari di Venafro, con la totale ed inspiegabile assenza delle istituzioni pubbliche della città, del tutto

sorde -per non dire insensibili- alle necessità vitali della coppia. Stiamo scrivendo di Paola, 54 anni, e del marito Pasquale, 57 anni, meglio conosciuti come “I Baraccati” di Venafro, la cui odissea prosegue senza soluzione di continuità tra i secolari oliveti del Campaglione tra animali, insetti e tant’altro nei periodi caldi e tra umidità e freddo pungente nell’autunno/inverno. Ebbene, a fronte di tutto questo, nessuno e niente dal mondo istituzionale interviene per togliere i due dalla delicata ed assurda situazione in cui si ritrovano a vivere da 20 mesi, non avendo dove altro andare dopo aver sperperato nel corso degli anni tutto quanto avevano. In effetti se da una parte vanno obiettivamente riconosciute le responsabilità di Paola, invalida e cieca civile, e Pasquale

circa la progressiva perdita dei loro beni sino a ridursi a vivere nell’uliveto, ultima proprietà rimasta all’uomo, dall’altra non può sottacersi la colpevole assenza delle istituzioni pubbliche locali. Queste, le assenze ed il restare sordi a qualsivoglia richiesta d’intervento ed aiuto, vennero riconosciute a fine 2014 anche dall’assessore regionale alle politiche sociali Pietraroia, recatosi assieme ai cronisti dinanzi alla baracca della coppia e rimasto senza parola sia per le condizioni di vita dei due e sia per il mancato intervento del Comune di Venafro. “Mi sorprende tutto ciò -ebbe a dire Petraroia- conoscendo la storica civiltà di Venafro e dei venafrani. Chiederò spiegazioni al Comune. Intanto garantisco che mi adopererò”. Bene, da allora di acqua ne è passata sotto i

ponti, ma Paola e Pasquale -che vivono con le entrate pensionistiche della donna derivanti da invalidità e cecità- stanno sempre lì, in attesa dell’assegnazione di un alloggio popolare dopo aver perso ogni fiducia e speranza circa interventi comunali in loro favore. Ed allora l’unica “chiave” possibile per risolvere una volta per tutte il caso della copia, restituendo dignità all’intera collettività cittadina e soprattutto una vita più accettabile ai due : l’invito all’Iacp d’Isernia di rendere accessibili i tantissimi alloggi di edilizia popolare disponibili a Venafro e che tardano ad essere assegnati agli aventi diritto -e tra i primi nelle speciali graduatorie risultano esserci Paola e Pasquale- per mancanza, si vuole, di manutenzione ordinaria, vale a dire di interventi decisamente minimi.

FESTIVITA’ DI SAN MICHELE ARCANGELO PATRONO DELLA POLIZIA DI STATO FORNELLI. Ieri, alle ore 11.00, presso la Chiesa di San Michele Arcangelo in Fornelli (IS), la Polizia di Stato della provincia di Isernia, ha reso omaggio al suo Patrono con una Santa Messa devozionale officiata da S.E. Mons. CIBOTTI, Vescovo della diocesi di Isernia-Venafro. La celebrazione eucaristica si è svolta alla presenza del Que-

store di Isernia Dr. Vincenzo Vuono, del Prefetto Dr. Filippo Piritore, del Sindaco di Fornelli Dr. Giovanni Tedeschi e delle altre autorità civili, politiche e militari della provincia. Alla funzione hanno partecipato, oltre al personale della Polizia di Stato con i propri familiari, i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, i familiari delle vittime del

dovere e dei caduti in servizio e gli alunni delle quarta e quinta della Scuola Primaria di Fornelli. Le celebrazioni per San Michele Arcangelo, anche quest’anno, sono state accompagnate dal “Family Day”, giunto alla sua undicesima edizione, iniziativa volta a favorire momenti di incontro tra il personale ed i propri familiari.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

1 ottobre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Medici olandesi colpiti da Termoli Ad organizzare i viaggi una società olandese innamorata del territorio molisano TERMOLI. Dopo il successo ottenuto nel mese di ottobre dello scorso anno, sono riprese le visite dei gruppi provenienti dall’Olanda nella nostra città e nel circondario del basso Molise. Ad organizzare i viaggi dei gentili ospiti dalla terra dei tulipani nella nostra regione la signora Angeline van Suntenmaartensdijk-Leenders che in Olanda gestisce l’agenzia di viaggi “The Travel Club”. Innamorata del nostro territorio, del suo clima, della sua storia e dei suoi prodotti enogastronomici la signora Angeline è promotrice, già da tempo, di queste visite a Termoli e dintorni. Ieri, accompagnati dal Presidente del-

l’Archeoclub locale Oscar De Lena, la visita si è svolta, come di consueto, al Borgo Antico con i suoi vicoli e le sue piazzette, alla cattedrale, al castello e naturalmente con il passaggio nella “rejiecelle” dove gli ospiti amano farsi fotografare. Dopo il giro turistico, il gruppo si è recato in un noto ristorante del borgo dove lo chef, come lo scorso anno, insegna loro le più note ricette della cucina termolese molto apprezzata dal gruppo dei medici che sicuramente riporteranno con loro un bellissimo ricordo della nostra città. Scambio di doni tra il presidente dell’Archeoclub e gli amici olandesi affascinati dalla bellezza del nostro borgo immortalato in decine di foto

Frecciabianca, soppressa anche una corsa Altro che Frecciarossa, i tagli continuano alla stazione di Termoli TERMOLI. “Avevamo ragione quando abbiamo annunziato che le assicurazioni sull’istituzione della fermata del Frecciarossa a Termoli non ci avrebbero fatto fermare. Oggi apprendiamo che Trenitalia sopprime una corsa Frecciabianca sulla linea adriatica”. A rilasciare queste dichiarazioni è il presi-

dente del Forum TPL Molise, Filippo Poleggi che aggiunge: “Potremmo dire che con una mano da e con l’altra toglie, sennonché non abbiamo ancora “avuto” niente e la soppressione del frecciabianca colpisce anche più duro di quel che potrebbe essere e non c’è. È frutto dello scollamento tra le strutture del

Gruppo Ferrovie dello Stato oppure, è ancor più grave, di promesse di marinaio assicurate al Ministro, ai nostri parlamentari, al Presidente ed all’Assessore della Regione Molise che meritoriamente si sono attivati per la fermata del Frecciarossa. Fatto sta che la Campagna da noi avviata va

ripresa con forza e per quanto ci riguarda nella seconda fase che avviamo sarà contro l’isolamento del Molise per: Fermata del Frecciarossa a Termoli; Ripristino del Frecciabianca soppresso; Treni nuovi nel Molise; Biglietterie sempre aperte. La campagna sottoscrizioni riparte”.

L’Expo danza al ritmo de A’ shcaffette Successo per il gruppo termolese TERMOLI. Hanno saputo stupire e attrarre una notevole quantità del pubblico presente ieri, 28 settembre, ad Expo 2015 i trenta membri del gruppo folklorico termolese A’ Shcaffette. Il gruppo, invitato a partecipare alle manifestazioni dedicate alle eccellenze culturali italiane in rappresentanza del Molise insieme a quello dei Toma Toma di Montefalcone, è stato ospitato nel Padiglione della Società civile. Dopo una prima esibizione nell’ambito della corte di Cascina Triulza, l’area espositiva coordinata da Anci, il gruppo folklorico termolese si è spostato sul Decumano, viale principale dell’esposizione universale sul quale affacciano tutti i padiglioni dei vari Paesi mondiali. Al suono degli ‘strummature’ e dei tamburelli e con i ritmi tipici dei canti folklorici termolesi, A’ Shcaffette ha subito destato la curiosità del pubblico che ha seguito il gruppo per tutta la parata nel Decumano e si è fermato ad osservare attentamente i momenti di performance e di danza tipica ter-

molese partecipando e accompagnando con il battito delle mani il ritmo dei brani suonati dal vivo dai musicisti de ‘A shcaffette’. Gli accessori portati dai partecipanti come le reti da pesca, i cestini, i remi e gli zoccoli hanno completato l’atmosfera marinara della performance. Ad accompagnare il gruppo in trasferta anche il consigliere Michele Barile e il sindaco Angelo Sbrocca che ha sottolineato: “Ancora una volta, la città di Termoli ha saputo attrarre l’attenzione di italiani e stranieri, parlando un linguaggio semplice e allo stesso tempo profondo, come quello della danza che sa trasmettere la cultura delle origini della nostra città e i valori che ad essa ci legano. Grazie al gruppo folklorico A’ Shcaffette, grazie a chi come loro ama Termoli”. I video della partecipazione de A’ Shcaffette ad Expo 2015 sono disponibili sulla pagina facebook del Comune di Termoli.


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Termoli

1 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il consultorio pediatrico torna a regime L’Asrem pone mano ad una situazione assurda. La denuncia era partita dall’Associazione TerTERMOLI. L’Asrem, attraverso il suo direttore sanitario Pina Arcaro, si è impegnata per iscritto a rimediare al vuoto venutosi a creare nel servizio di consulenza pediatrica al Consultorio di via del Molinello. Una battaglia promossa dai genitori e soprattutto da Simona Barone e dall’associazione Termoli per i bambini, che da mesi sta lottando affinché sia ripristinato l’orario del servizio pediatrico all’ambulatorio del consultorio Asrem. Ecco la lettera pervenuta alla Barone dopo un incontro avuto coi vertici Asrem lo scorso 24 settembre. “Il direttore sanitario Asrem Arcaro ha comunicato di aver chiarito nell’incontro del 24 settembre scorso che il disservizio si è verificato a causa della carenza della dotazione organica del personale del reparto di Pediatria dell’ospedale San Timoteo, determinata negli ultimi sei mesi da

quiescenza e dimissioni volontarie di diversi operatori a tempo determinato, situazione che ha richiesto la diminuzione delle ore dell’ambulatorio pediatrico del consultorio a favore del reparto di Pediatria del presidio ospedaliero, nella necessità di assicurare lo svolgimento delle at-

tività del reparto e di funzionamento del punto nascita. Intanto, la direzione aziendale ha avviato le procedure per reperire, in termine di ore lavoro, personale specialistico (pediatri e neonatologi), a conclusione delle quali provvederà a ripristinare l’orario precedentemente osservato

dallo specialista presso l’ambulatorio pediatrico del consultorio”. Insomma, una vittoria ragguardevole, anche grazie alla disponibilità di Marilena Capitanio e Daniela De Carlo, sempre dell’Asrem. Ma non vi è da sottovalutare l’impatto dell’esito di una petizione che ha messo insieme centinaia e centinaia di firme. “Tutto é iniziato con la sospensione del servizio pediatrico presso il consultorio familiare. È stato ripristinato per una volta a settimana ma il popolo termolese non ha accettato questo disservizio così sentito – ricapitola la Barone – molte mamme si sono rivolte alla nostra associazione chiedendoci aiuto, detto fatto! E’ stato fatto un reclamo ufficiale dove si chiedeva di ripristinare il servizio di pediatria. Abbiamo aspettato ben oltre i 30 giorni e grazie all’interessamento della signora Marilena Capitanio la pratica

ha avuto dei solleciti. Ma neanche in quel caso è stata data una risposta esaustiva, allora l’associazione dopo ulteriori pressioni è stata chiamata a presentarsi presso l’Asrem a Campobasso, davanti alla direttrice sanitaria Giuseppina Arcaro. Un incontro importante e soprattutto pieno di buone notizie, finalmente si è potuto parlare face to face direttamente con chi può e deve risolvere i problemi del popolo. Gentile e disponibile, la Arcaro ci ha assicurato che appena avrebbe ricevuto risposta per reperire personale specialistico, si ripristinerà il servizio di pediatria in tre giorni nel consultorio. Dopo aver ricevuto questa notizia siamo lieti di far partecipe tutti di questa bellissima notizia. Ringraziamo tutte le persone che hanno contribuito nel risolvere questo problema molto sentito dai genitori termolesi”.

“Aria Food porta metano e barbabietole” A sostenerlo è l’amministratore unico del Nuovo Zuccherificio, Fabio Marone TERMOLI. Prima nota ufficiale da parte dell’amministratore unico Fabio Marone del Nuovo Zuccherificio del Molise srl. “A chiarimento di alcune fuorvianti e infondate notizie apparse di recente sugli organi di informazione locali, si precisa che la campagna saccarifera 2015/2016 sarà avviata e gestita esclusivamente dal Nuovo Zuccherificio

del Molise Srl con la fattiva collaborazione del proprio personale dipendente, già richiamato dalla Cassa Integrazione per lo svolgimento della necessaria attività di manutenzione degli impianti propedeutica alla loro messa in funzione. La Aria Food SpA non ha nulla a che vedere con la gestione della campagna, ma è solo uno dei numerosi forni-

tori di beni e servizi occorrenti per lo svolgimento dell’attività produttiva. In particolare tramite Aria Food sarà attivata la fornitura di gas metano, come già avvenuto nella passata campagna, e la stessa Aria Food ha ceduto al Nuovo Zuccherificio del Molise i contratti siglati a suo tempo con i coltivatori per il conferimento delle barbabietole”.

Battaglia No Triv si sposta adAncona Il 4 ottobre assemblea nazionale dei Comitati contro le trivellazioni in mare TERMOLI. La vasta adesione da parte di molteplici Consigli regionali al referendum di probabile prossima indizione, allo scopo di abolire l’art. 35 del decreto sviluppo e alcune parti dell’art. 38 dello Sbocca Italia che, di fatto, sbloccano centinaia di trivellazioni in tutto il paese è cosa nota. Quanto passa però nel quasi anonimato è il fatto che, dopo il Festival a Trivelle Zero tenutosi a San Vito Chietino lo scorso agosto, al quale hanno preso parte molte realtà da almeno quindici regioni d’Italia, prosegue l’azione degli attivisti. E così, partendo dalle movimentazioni che si stanno dando sulle questioni delle trivellazioni e dello Sblocca Italia, tutte le associazioni, i comitati e i movimenti a tutela dell’ambiente si sono date appuntamento per il prossimo 4 ottobre ad Ancona per un’assemblea nazionale contro la devastazione dei territori. L’evento vedrà partecipare i comitati “No Ombrina” e “Trivelle Zero”, ma anche i “No Tav” della Valsusa e i “No grandi navi” veneti, accompagnati dai coordinamenti dei comitati ambientalisti Lombardia, dei Comitati dei cittadini per l’ambiente di

produce nei territori e non lasciarle isolate e se stesse , schiacciate dalle proprie vertenze territoriali. Dobbiamo avanzare e costituire, non tanto o non solo coordinamenti, ma

Sulmona, V Forum Friuli, il Forum Acqua, i NoTRIV di Potenza, gli StopBiocidio e, non i ultimo, i tanti attivisti molisani. “Saremo lì – affermano gli attivisti termolesi – per continuare un percorso già avviato di discussione e confronto con i tanti movimenti che in Italia si battono contro la devastazione e il saccheggio dei territori, per decidere insieme a loro come affrontare l’assalto finale che questo governo vuole portare al nostro ambiente, alle nostre vite, e alla democrazia”. Al centro dell’assemblea anche la connessione con gli altri movimenti di opposizione sociale al governo Renzi: dallo Sblocca Italia alla Buona Scuola, al Jobs Act alle riforme costituzionali. Argomento che si pone quale quello clou, ad ogni modo, è relativo alle

trivellazioni e alla questione del referendum perché emergerebbero da più parti perplessità su un aspetto fondamentale: quello del quorum. Per questo motivo si porrà l’evidenza all’esigenza di agire nei territori per prepararli a livello sociale e culturale alla conoscenza dei quesiti. Un po’ come quanto fatto per la questione “acqua”. “Le questioni della deriva petrolifera, delle grandi opere e in generale dei processi devastanti attivati e/o esacerbati dallo Sblocca Italia, come ad esempio la questione degli inceneritori promossi con l’Art.35 del decreto, hanno ormai una dimensione che tocca quasi tutte le regioni”, scrivono gli attivisti del comitato “No Ombrina” che aggiungono: “Dobbiamo ribaltare questa situazione, valorizzare le ricchezze di quanto si

anche e soprattutto campagne. C’è urgenza di forte concretezza e dell’assunzione di consapevolezza che se non lo facciamo noi, nessun altro lo farà”.



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Opinioni di Albino Iacovone ° La posizione espressa recentemente dal Consiglio comunale di Frosolone di aderire all’ EGAM ,anche con significative proposte di modifica al disciplinare approvato dalla Giunta Regionale, mi sembra abbastanza saggia ,oculata e responsabile. Penso che le osservazioni formulate dal Comune di Frosolone sono meritevoli di esame e condivisione da parte della Regione Molise. Mi sento di poter dire che l’ unico aspetto non condivisibile riguarda la proposta, dello stesso Comune, di restringere gli ambiti territoriali per non ledere il principio di uniformità del servizio idrico. Preliminarmente voglio sottolineare che i Comuni hanno sempre avuto una certa ritrosia nell’ applicare la prima riforma delle autonomie locali ( l. n. 142/90). Le cause sono da ricercare nella stessa legge che non obbligava i Comuni ma consentiva loro una certa libertà di azione che ha consentito di privilegiare sempre la conservazione di quel potere locale in forme ristrette di gestione ,spesso con difficoltà, dei servizi ai cittadini. Qualche sprazzo di allargamento di questo modo di pensare e di agire si è avuto con l’ istituzione delle Comunità Montane ( che, comunque, non hanno mai esercitato quel ruolo che la legge nazionale istitutiva prevedeva e che poi sono naufragate per la solita visione miope di noi amministratori - mi ci metto anch’ io come ex - che, spesso, hanno visto questi enti solo come allargamento del consenso politico e quale rifugio di qualche trombato di turno!) e con l’ istituzione di qualche Unione di Comuni, con l’ esercizio associato di alcune, non tutte, funzioni. Ora è diverso: si sta facendo strada la ineludibile esigenza di allargare i confini comunali, con l’ accorpamento e con una revisione dell’ ordinamento regionale che prima o poi porterà alla macroregioni. In quest’ ottica a me sembra importante e utile ( poi naturalmente dipenderà anche dalle capacità di chi andrà ad amministrare questo nuovo strumento gestionale) l’ attuazione del servizio idrico integrato che metterà tutti i Comuni nelle stesse condizioni di gestire l’ organizzazione sia strumentale che finanziaria laddove l’ Ente Regione dovrà solo assicurare la gestione sostenibile delle risorse idriche, in coerenza con le previsioni dei piani di tutela e di gestione delle acque nonchè individuare: a) gli interventi strategici di interesse regionale; b) gli ulteriori interventi necessari alla sostenibilità del sistema, sentito l’EGAM; c) le risorse, i criteri, le modalità e le priorità per la

Il 04 ottobre 2015, in occasione di F@Mu 2015 Nutriamoci di Cultura per Crescere, la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, su tutto il territorio del Paese musei, fondazioni ed esposizioni temporanee si apriranno alle famiglie con attività didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate per l’occasione. L’iniziativa nazionale patrocinata da Expo2015 avrà quest’anno come tema conduttore il cibo, al fine di riflettere sui temi dell’Esposizione Nazionale di Milano. Il concetto fondamentale è che la crescita e lo sviluppo dei bambini deve basarsi anche su esperienze culturali, da concepirsi come un qualche cosa in divenire; i bambini devono capire che possono andare, ma soprattutto ritornare al museo perché in esso sarà possibile trovare sempre nuove esperienze. L’esperienza museale quindi deve essere intesa come crescita e nutrimento del corpo e dell’anima, da qui il titolo della manifestazione nazionale Nutriamoci di Cultura per Crescere. L’Associazione Culturale Me.MO Cantieri Culturali, concessionaria di spazi all’interno dei Luoghi della Cultura Statali della regione Molise propone eventi e iniziative F@MU nei seguenti musei e siti archeologici. CAMPOBASSO – MUSEO SANNITICO Attività proposta: LA STORIA DEL CAVALLO

1 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Egam da correggere non da buttare

concessione dei contributi per la realizzazione degli interventi di cui alla lettere a) e b). Ora, nel ribadire che l’ istituzione del servizio idrico integrato è obbligatorio e se, non attuato, determina l’esercizio dei poteri sostitutivi dello Stato, ove sia ben gestito, invece, per i nostri 136 Comuni potrebbe anche rappresentare una opportunità di efficienza ed economicità. La ragione è semplice: l’ Organo di governo che costituirà l’EGAM parte dal basso e saranno propri i Sindaci o loro delegati a far parte dei rispettivi ambiti territoriali di Campobasso e Isernia. Vi è anche da dire che questa forma di aggregazione va nella direzione di gestire i servizi in forma associata e il più allargata possibile, quale del resto è lo spirito della riforma delle autonomie locali dalla legge 142/90 alle leggi odierne. Mi sento,altresì, di affermare ,anche per la mia decennale conoscenza diretta delle problematiche amministrative e gestionali , che, in prospettiva, questi piccoli comuni avranno sempre più difficoltà a muoversi da soli. Si può condividere o meno - non è questo il problema! - ma, se non si esce dalla logica secondo cui tutto può continuare come nei decenni e decenni passati ( quando mamma Stato

allattava e le vacche erano grasse! ) facendo finta che vada tutto bene, saremo destinati a perdere anche quel poco di buono che è rimasto. L’ immobilismo amministrativo e la mancanza di visione strategica sono il peggiore dei mali e, se non si cambia mentalità, si è destinati a scomparire! Non è di poco conto la circostanza che saranno proprio i sindaci o loro delegati ad avere la possibilità di intervenire, controllare, vigilare. Ci vuole solo coraggio e assunzione di responsabilità. Credo che, anche dal punto di vista tariffario e delle spese di gestione, con il servizio idrico integrato si potranno ottenere risparmi rispetto alle attuali spese di gestione dell’ acquedotto e rete distributiva ( personale, beni e servizi, manutenzione etc.) nonché rispetto alle spese di gestione degli impianti di depurazione. Oggi molti Comuni sono retti da giovani sindaci ed amministratori ( cosa che ritengo positiva) e mi aspetterei, in primis, proprio da loro, un diverso modo di concepire l’ amministrazione pubblica, cogliendo in pieno quello che si sta delineando sia nel sistema delle autonomie locali che dell’ ordinamento statale e regionale. Ciò premesso, mi sento di affermare che, per quanto riguarda il servizio idrico integrato,

l’atto di adesione o di non adesione è irrilevante. Queste le ragioni: l’ ambito ottimale del servizio coincide con l’ intera Regione Molise e, quindi, comprende tutti i 136 Comuni: l’ adesione e/o partecipazione di questi ultimi enti locali è pacifica ed obbligatoria ex lege. Poi, la questione dell’ attribuzione della competenza a deliberare al Consiglio o alla Giunta Regionale può giustamente confluire nel dibattito in corso, ma, non credo sia questo il problema cruciale. Il problema di fondo è che l’ acqua deve rimanere pubblica! Con sincerità devo dire che tra gli atti finora emanati dalla Regione, anche nella stessa delibera di G. R. di istituzione ( ora oggetto di ricorso al TAR, da cui rispettosamente aspettiamo la decisione) percepisco la volontà di far rimanere pubblica l’ acqua. La garanzia che tale sistema rimanga pubblico è data proprio dalla costituzione dell’ EGAM con la partecipazione di tutti i Comuni, con i rispettivi rappresentanti elettivi, e quindi dal basso, anche in considerazione del fatto che è la stessa Regione, con la proposta di legge regionale, approvata dalla G. R. con delibera n.335 del 30/6/2015, in discussione in Commissione, ad utilizzare l’ espressione “ l’ acqua è un bene comune”. Ecco, su questo deve rimanere alta l’ attenzione dei Sindaci ( del resto, saranno loro a decidere una volta a regime l’EGAM) e, credo, che a nessuno sfiori l’ idea di privatizzare l’ acqua. Ed allora, i sindaci, invece di pensare a ricorsi e contro ricorsi ( per carità, tutti legittimi ) bene farebbero, all’ unisono, a prospettare tutti quei miglioramenti che si ritengono opportuni. Io non solleverei questioni politiche o partitiche, piuttosto preferirei discutere tutti insieme intorno a un tavolo: Comuni, Regione (maggioranza e minoranza), Sindaci ed amministrazioni locali, associazioni etc., cercando, con pacatezza e senza contrapposizioni ideologiche o dettate da interessi particolari, di migliorare e modificare quelle parti dei provvedimenti, finora emanati, che si ritengono poco chiare ed in contrasto con l’interesse pubblico. Per questi motivi, ritengo che, muovendosi in questa direzione, la deliberazione del Consiglio comunale di Frosolone costituisca un buon atto di indirizzo e di proposta realistica e seria. *Ex sindaco di Castelverrino

Le famiglie al Museo 2015 CHE DIVENNE BISCOTTO Descrizione attività: percorso guidato attraverso le epoche e le genti per conoscere i cibi e i piatti che mangiavano. Età dei partecipanti: dai 6 agli 11 anni. Gruppo minimo partecipanti: 10 bambini Gruppo massimo partecipanti: 25 bambini Orario attività: I turno ore 10; II turno ore 11.30 Costi: € 3,00 a bambino (accompagnatore gratuito) Prenotazione obbligatoria: tel. 327. 8538671 email: memocampobasso@gmail.com SEPINO (CB) - AREA ARCHEOLOGICA SAEPINUM – ALTILIA Attività proposta: LA MERENDA DEI ROMANI Descrizione attività: Visita guidata dell’area archeologica con particolare attenzione ai monumenti la cui storia è legata al cibo; laboratorio didattico con manipolazione di argilla per la creazione di vasi da mensa e da dispensa. Assaggio della Merenda dei bambini Romani. Età dei partecipanti: dai 4 agli 11 anni. Gruppo minimo partecipanti: 10 bambini Gruppo massimo partecipanti: 20 bambini Orario attività: ore 10.30 – 12.30 Costi: € 5,00 a bambino (accompagnatore gratuito) Prenotazione obbligatoria: tel. 327. 8538671 -

email: memosepino@gmail.com LARINO (CB) – PARCO ARCHEOLOGICO DI VILLA ZAPPONE Attività proposta: CIBI E RITUALI FUNERARI DEI FRENTANI Descrizione attività: visita guidata e laboratorio didattico Età dei partecipanti: dai 4 agli 11 anni Gruppo minimo partecipanti: 10 bambini Gruppo massimo partecipanti: 20 bambini Orario attività: ore 10.30 – 12.30 Costi: € 5,00 a bambino (accompagnatore gratuito) Prenotazione obbligatoria tel. 324.9517836 - email: me.molarino@gmail.com ISERNIA– MUSEO PALEOLITICO PALEO.IS Attività proposta: UNA DOMENICA NELLA FAMIGLIA PREISTORICA Descrizione attività: Il laboratorio prevede, in un primo momento, la visita guidata alle sale espositive del Museo incentrata sul tema dell’alimentazione nel corso della Preistoria. Successivamente i partecipanti saranno coinvolti in attività artistiche allo scopo di raccontare l’evoluzione della dieta umana dai primi ominidi sino alla prima Età dei metalli. Età dei partecipanti: dai 4 agli 12 anni.

Gruppo minimo partecipanti: 10 bambini Orari: 11.00 e 16.00 Costi: € 4,00 a bambino (accompagnatore gratuito) Costi di ingresso al museo: gratuito Prenotazione obbligatoria: tel. 3272803696 - email: museopaleois@gmail.com Si consiglia di presentarsi in biglietteria qualche minuto prima dell’inizio delle attività. Per i visitatori del Museo Paleo:IS che non vorranno prendere parte all’attività didattica, gli operatori dell’Associazione Me.Mo Cantieri Culturali saranno a disposizione per visite guidate nei seguenti orari: Mattina: ore 11.00 e ore 12.00 Pomeriggio: ore 16.00 e ore 17.00 Costi: € 5 a partecipante VENAFRO (ISERNIA) – CASTELLO PANDONE Attività proposta: MUSEO ALLA CARTA Descrizione attività: Visita didattico - esplorativa del Museo alla ricerca di cibo. Età dei partecipanti: dai 4 agli 11 anni Gruppo minimo partecipanti per turno: 10 bambini Gruppo massimo partecipanti per turno: 20 bambini Orario attività: ore 16.00 – 18.30 Costi: € 3,00 a bambino (accompagnatore gratuito) Prenotazione obbligatoria: tel. 389 2191032 - email: memovenafro@gmail.com



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