TuTTo quello che gli alTri non dicono
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L’Oscar del giorno a Michele Ambrosio
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Ambrosio. Il consigliere di maggioranza ha chiesto che il Cinemateatro Ariston venga acquisito al patrimonio comunale per farne il perno della politica culturale cittadina e regionale. Questo, anche per fermare l'iniziativa che vorrebbe portarlo alla cancellazione e alla realizzazione, in quel punto della città, dell'ennesimo palazzone che andrebbe ulteriormente a peggiorare la qualità urbana di Campobasso.
Il Tapiro del giorno a Bibiana Chierchia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Bibiana Chierchia. L'assessore comunale all'Urbanistica ci ha provato a replicare alle accuse sulla sua scarsa attività come assessore nel settore, ma le sue risposte non fanno vedere quel cambio di passo che ci si sarebbe atteso da una nuova amministrazione. E non è pensabile che si pensi all'urbanistica solo per i colori e i disegni dei writers. Campobasso attende da anni di potere conoscere una mutazione della politica urbanistica per farle riconquistare quel ruolo di città guida della regione.
A circa un anno dalla scomparsa del grande Tommaso Di Domenico, “La Gazzetta” vuole ricordare un grande politico e, soprattutto, un grande amico
Nel giorno del compleanno ti vogliamo ricordare SERVIZIO A PAGINA 3
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 27 maggio 2015
Da “Metropolitana leggera” a “Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano”
Operazione travestimento
Dalla Proger spa alla Rete ferroviaria italiana spa: ciò che non s’è fatto in 10 anni lo si dovrà fare in pochi mesi, entro e non oltre il 31 dicembre 2015 Operazione travestimento: la Metropolitana leggera per collegare Matrice a Boiano ha cambiato titolazione; ora è un Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano sulla tratta Matrice – Campobasso – Bojano della linea ferroviaria Termoli-Venafro. Da progetto affidato ad una società di Pescara (Proger S.p.A. – Architecna Engineering – Architecna A. P. , particolarmente nota al presidente della giunta Frattura), alla quale, dalla Regione amministrata da Iorio, sono stati pagati oltre 800mila euro per gli elaborati preliminari, è diventato il titolo dell’accordo di programma tra la Regione Molise e Rete ferroviaria italiana ( Rfi), accordo approvato dall’esecutivo di Palazzo Vitale il 18 maggio scorso (delibera numero 218), con cui le parti si impegnano, per quanto di propria competenza, a dare corso alle attività finalizzate alla progettazione esecutiva ed alla realizzazione dell’intervento. Il documento istruttorio dell’accordo porta la firma del direttore dell’Area Quarta, Rodolfo Cocozza, che il “pezzo di lavoro” l’ha compiuto a pochi giorni dall’andata in pensione con una prodigalità tecnica ragguardevole
per impegno favoristico. Un regalo professionale di livello alla giunta e al suo (di Cocozza) assessore di riferimento, Pierpaolo Nagni. Operazione travestimento perfettamente riuscita e nessun ripensamento, come qualcuno auspicava. Lo stanziamento di 23milioni e 500mila euro rimane vincolato al Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano Matrice –Campobasso - Boiano. Con la
l’intervento Del Pronto Soccorso dell’ospedale “S. Timoteo” di Termoli, l’ingegner Antonella Occhionero scrive: “... Ore di attesa e di sofferenze strazianti a causa di un personale decisamente sottodimensionato rispetto alla mole di lavoro che ogni giorno si presenta lì. E siamo al mese di maggio, non oso immaginare cosa succederà in estate! ... Cari Paolo Di Laura Frattura e consiglieri regionali e cari Iorio etc. ... Ma davvero non vi rendete conto che la situazione è drammatica ed esplosiva? Ma davvero non ve ne frega niente che i cittadini molisani ... stanno male e soffrono?” Gentile Antonella, la risposta è: “No, a questi signori non gliene frega niente!” I signori componenti l’attuale consesso regionale: Michele Iorio, Nicola Cavaliere, Angiolina Fusco Perrella, Giuseppe Sabusco, (maggioranza nella scorsa legislatura); Vincenzo Niro (nella maggioranza della scorsa e dell’attuale legislatura); Vincenzo Cotugno, Domenico Di Nunzio, Vittorino Facciolla, Carmelo Parpiglia, Francesco Totaro, Salvatore Ciocca, Cristiano Di Pietro, Nico Ioffredi, Pierpaolo Nagni, Michele Petraroia, Massimiliano Scarabeo, Nunzia Lattanzio, il presidente Paolo Di Laura Frattura (maggioranza nell’attuale legislatura), tutti insieme sono gli artefici dello sfacelo della Sanità del Molise e coloro
prospettiva di arrivare a Isernia. Dicono, per accorciare i tempi per Roma. Quindi, stando all’accordo con Rfi, si va dritti alla progettazione definitiva, che vale qualche milione di euro. La realizzazione del sistema di trasporto prevede di mettere in cantiere le opere ferroviarie, nonché quelle riguardanti i fabbricati di stazione, i piazzali, i parcheggi e gli impianti a rete occorrenti per instaurare un
esercizio di Servizio Ferroviario Regionale Molisano (Sfrm), della linea Campobasso – Bojano – Isernia che, nella prima fase, riguarderà in particolare la tratta parziale Matrice – Campobasso – Bojano e, in un secondo step, riguarderà la tratta Bojano - Isernia con l’obiettivo principale di velocizzare ed intensificare la linea verso Roma, come abbiamo accennato. Il fine del progetto è duplice, dicono dalla giunta regionale a sostegno della decisione presa: da una parte, quello di sviluppare un sistema di intermodalità rispetto all’area del Matese, aumentando la frequenza del servizio e calmierando il trasporto pubblico su gomma sperando d’incidere fortemente su una regressione del trasporto privato. Dall’altra, il miglioramento e la velocizzazione verso Roma. Obiettivo certamente accattivante. Non c’è chi non voglia un accorciamento dei tempi di percorrenza con la capitale, venendo dagli attuali disastri. Da analizzare a fondo, invece, sono le motivazioni e la consistenza poste a sostegno dell’investimento. Nel documento istruttorio di Cocozza viene detto che sul piano della fattibilità non ci sono tentennamenti. Re-
gione e Ferrovie si sono incontrate più volte e ogni volta hanno verbalizzato i contenuti delle rispettive valutazioni a favore di quanto si andava profilando. Insomma, s’è proceduto congiuntamente all’esame in itinere della progettazione definitiva di matrice Proger, adeguandola alle nuove normative Rfi, al fine di confermare il cadenzamento delle corse sul tratto Matrice - Boiano ogni 30 minuti. Rete ferroviaria italiana, inoltre, nel condividere lo scenario illustrato dalla Regione a sostegno della mobilità su ferro, ha confermato la disponibilità a concludere la condivisione del progetto definitivo del tratto Matrice – Campobasso – Bojano e di avviare contestualmente un tavolo tecnico per la progettazione degli ulteriori interventi per arrivare al progetto esecutivo e all’indizione del bando pubblico. Il bello è che ciò che non s’è fatto in 10 anni lo si dovrà fare in pochi mesi, entro e non oltre il 31 dicembre 2015. Per non perdere il finanziamento. Quando di mezzo ci sono risorse finanziarie da spendere si vedono fare miracoli. Dardo
Ospedale, San Pardo aiutaci tu i quali, con la probabile complicità anche dei consiglieri Filippo Monaco e Salvatore Micone, chiuderanno i nostri ospedali pubblici. La situazione è, però, molto più grave perché è il Molise tutto che ormai è finito, annientato dall’inettitudine di questa classe politica. Il trionfalismo ipocrita di Frattura, riconfermato commissario ad acta, dà il voltastomaco: ha salvato solo sé stesso da un ennesimo smacco, sacrificando la Sanità pubblica del Molise sull’altare del mancato rientro dal disavanzo. Ha già, finanche, trovato il sistema per perpetuare il “parassitismo” delle cliniche private: ci racconta la favola che, con i crediti vantati dal Molise nei confronti di queste, si pagheranno le loro prestazioni. In parole semplici: “gli abboniamo il debito e continuiamo a sottrarre risorse agli ospedali pubblici”. Si pensi, tra l’altro, che all’IRCCS Neuromed sono assegnati circa 160 posti letto/acuti, spettanti ai Molisani, per curare sostanzialmente pazienti di altre regioni, poiché da anni non gli viene rinnovata la valenza a carattere nazionale (si rimanda al link http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp ?lingua=italiano&id=1487&area=Ricerca%20sanitaria&menu=ssn). Inoltre, come Frattura stesso ha dichiarato durante una nota trasmissione della
TV locale, siccome le prestazioni sanitarie extraregionali si compensano con cadenza biennale, c’è da scommettere che fino ad oggi la Regione abbia anticipato anche le spese per le cure dei cittadini di altra provenienza. E mentre i Molisani soffrono - e muoiono perfino! - privi ormai di un sistema sanitario dignitoso e si continuano a chiedere loro tasse e sacrifici, si ritrovano tra capo e collo una delibera che sdoppia l’azienda sanitaria, moltiplica la dirigenza e di conseguenza i costi dei burocrati. Al Vietri, intanto, non si riesce a mantenere aperto l’ambulatorio di ortopedia per la mancanza di un’infermiera, rischia lo smantellamento anche il servizio di emo-dialisi ma, pur disponendo di una decina di addetti alla manutenzione, l’ASREM ha deciso di esternalizzare il servizio per lo sfalcio dell’erba. La vergogna degli sperperi molisani va in onda ancora una volta a “Ballarò” ed il presidente del Consiglio Regionale si arrampica sugli specchi senza un briciolo di dignità. Dato questo quadro della situazione, si è in attesa che il TAR del Molise si pronunci sulla legittimità dei provvedimenti che decretano la chiusura degli ospedali pubblici e, alla luce di quanto già denunciato in precedenza, sono forti i dubbi che si possa giungere ad un giudizio conformato a giustizia. D’altro
canto, quando una sentenza della Corte Costituzionale (il riferimento è alla recente bocciatura del blocco della perequazione pensionistica) viene attaccata tanto ferocemente dal potere politico, si può ben comprendere che in Italia i diritti costituzionali dei cittadini siano ormai subordinati alla finanza pubblica, strumento di un sistema di potere talmente corrotto che assume ogni giorno di più la natura di un’idrovora prosciugatrice di risorse che, invece di essere utilizzate per servire il bene comune, vengono sempre più usurpate per accrescere i privilegi dei potenti che, contrariamente ai diritti dei deboli, sono sempre acquisiti! Viviamo, insomma, un nuovo feudalesimo nella sua deteriore accezione, con i signori che gozzovigliano ed il popolo che crepa di fame. In occasione della ricorrenza più sentita per i veri Larinesi (nativi o di adozione) e con lo spirito che la storia ci tramanda “… e di Larino il Popolo, un dì si mosse armato…”, l’Associazione “Comitato Civico Frentano” formula a tutti loro gli auguri di una buona e santa festa patronale auspicando che i sacrifici e la devozione che la rendono così magnifica, supportino la comune invocazione al santo: “San Pardo salvaci da chi vuole il male di Larino!”
TAaglio lto
3 27 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Regione e Unimol ai ferri corti Ad un anno dalla sigla dell’accordo, manca ancora il milione e mezzo di euro promesso da Frattura a sostegno della ricerca Cosa non daremmo per avere, ogni tanto, qualcosa di buono, di positivo da poter raccontare; su cui fare una cronaca leggera e, magari, venata di speranza. Purtroppo, ovunque si volga lo sguardo, ciò che salta agli occhi sono rapporti difficili, ritardi, difficoltà (apparentemente) incomprensibili in ogni settore della vita pubblica ed amministrativa di questa regione. L’Università del Molise, ad esempio, sarebbe (sicuramente lo è stata, probabilmente, ancora lo è) un vettore formidabile di sviluppo per la comunità: come polo di attrazione di giovani dalle regioni limitrofe, con evidente ristoro dell’economia regionale; come fucina di ingegni; come partner prezioso per eventi culturali e di promozione didatticoscientifica e mille altre evidenze. Sarebbe interesse preminente dell’ amministrazione regionale tessere
rapporti quantomeno sereni, se non addirittura virtuosi, con l’Università. Invece assistiamo alla consueta ripicca iconoclasta, in dispettosa discontinuità con la passata legislatura. Se, infatti, oggi sarebbe improponibile, considerato il periodo storico, che la Regione
stanziasse i 22 milioni che la giunta Iorio assegnò all’UNIMOL (7 per la ricerca, il restante per le infrastrutture), delibera immediatamente revocata dal governo Frattura, appena insediatosi, sarebbe quanto meno auspicabile che almeno il milione e mezzo, oggetto
di un accordo formale sottoscritto ben più di anno fa, venisse liquidato. Non fosse altro che per dare l’idea di essere un’ amministrazione seria, leale, di quelle per cui un impegno è un impegno; un amministrazione che tiene nel dovuto conto un’istituzione come l’Università. Ed invece niente. E’ passato oltre un anno e quell’impegno formale è rimasto disatteso. Certo l’Università dipende direttamente dal Ministero per la quasi totalità del suo esercizio corrente, ma un fattivo intervento delle istituzioni locali, come dimostrato da quasi tutte le altre Regioni del Paese, fa la differenza tra circoli virtuosi e circoli viziosi. Sostenere la ricerca, i dottorati, ad esempio, è un modo per le i governi regionali di assolvere con pienezza ai propri doveri di promozione e sviluppo sociale e civile. Ed invece niente. Fino al tri-
Tommaso Di Domenico, il ricordo CAMPOBASSO. “C’é un tempo per non giocare ed un tempo per giocarsi tutto”. Potrebbe essere racchiusa in queste poche parole la vita, le opere e gli insegnamenti di un uomo del calibro di Tommaso Di Domenico. Professore, scrittore, poeta, politico ma, prima di tutto statista. Oggi è il suo compleanno e noi vogliamo festeggiarlo accantonando la nostalgia che portiamo nel cuore per far posto agli insegnamenti che ci ha lasciato la mente geniale che ha dato vita a quasi tutte le leggi che reggono questa regione. Festeggiamo chi ci ha insegnato a guardare alla politica non con sentimento ma con raziocinio. Sarà per questo che era uno dei più abili tessitori di relazioni politiche tra colori diversi. Non amava le leggi contra personam. Il suo motto era: secondo necessità ma mai privando gli altri. Andava bene qualunque iniziativa legislativa che portasse vantaggio ad una intera categoria senza esclusioni individuali. Dal punto di vista giornalistico, in qualità di direttore, ha sempre optato per la verità dei fatti purchè non si denigrasse l’interlocutore. Oggi dall’alto guarda quello che politicamente e legislativamente accade su questa terra e, ne siamo certi, da uomo libero direbbe: “Quindici anni di amministrazione regionale, dodici anni da Capogruppo di un armata con una disponibilità finanziaria da P.M.I (piccola e media impresa). Mai un’indagine, mai una ri-
chiesta di rinvio a giudizio, mutuo ipotecario, nessun deposito né in Italia, né all’estero. Ho semplicemente scelto di “informare” i cittadini, scrivendo la verità su alcuni eletti e burocrati. Tutto ciò costerà vendette, cattiverie,isolamento civile, in buona compagnia con qualche emittente televisiva locale. Chi crede di essere inamovibile, intoccabile, onnipotente non conosce il grande insegna-
mento di vita evangelico: “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Costruttori, faccendieri, affaristi, falsi finanzieri, saranno spazzati via dalla Storia, dimenticati, ricordati solo per la loro vigliaccheria. Su di essa mi piace chiudere con un paradosso “I vigliacchi sono degli eroi perché ogni vigliaccheria richiede loro una dose di coraggio”.
ste caso della prossima “Summer school” (una denominazione in italiano sarebbe stata assai più degna e meno grottescamente provinciale n.d.r.), organizzata dall’UNIMOL sul diritto militare internazionale; costo complessivo settemila euro. Davvero non sappiamo cosa sia peggio se la richiesta di contributo da parte dell’Università, per un importo totale francamente praticabile, o il rifiuto arrivato dall’amministrazione Frattura; che sa tanto di bambinesco dispetto. Impressione venuta in trasparenza anche rispetto agli scorsi abboccamenti in tema di riforma del sistema sanitario regionale. In sostanza rimane la frustrazione nel vedere un altro meccanismo del corretto sviluppo della nostra realtà, incepparsi per il solito, beffardo, inspiegabile, irritante granello di sabbia.
Sanità, la protesta degli operatori del Pronto socorso ISERNIA. Stato di agitazione al Pronto soccorso dell’ospedale Veneziale di Isernia per la decisione, assunta dall’Asrem, di far coprire loro anche i vuoti all’ospedale di Venafro. Copertura di turni che diventano massacranti e che finiscono con il non garantire la copertura ottimale dei servizi da parte del personale medico. Tra l’altro, all’ospedale di Venafro, ormai, non funzionano più i reparti di chirurgia, radiologia, anestesia e rianimazione per cui diventa inutile lo stesso Pronto Soccorso. Da qui la protesta dei medici del Veneziale di Isernia. Ma al problema si aggiunge il problema. Il 70% del personale operante a Isernia è precario e con la legge impugnata dal governo questo rischia di andare a casa con ulteriore peggioramento dei servizi sanitari sull’intera area. Da qui, la protesta che è stata inscenata ieri.
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TAaglio lto
4 27 maggio 2015
A conclusione dell’illustrazione del Piano energetico/ambientale s’è fatta avanti l’ipotesi che non sia di gradimento ai maneggioni regionali
Guai a togliere il primato della politica a chi la usa per i propri interessi
Il direttore del Servizio programmazione delle politiche energetiche che ha detto no ad un impianto di pale eoliche è stata defenestrata “Filiere agroalimentari: l’esperienza del Molise”: è stato il terzo ed ultimo argomento trattato su larga scala tecnica e partecipativa dal curatore del Piano energetico - ambientale della Regione Molise, Livio De Santoli. In precedenza sono stati affrontati e delibati i temi relativi ai vincoli ambientali, architettonici, paesaggistici e archeologici, e alle fonti rinnovabili. Tre capisaldi di un lavoro di ricognizione e di elaborazione che dovrà confluire nell’applicabilità del Piano. Questa la missione affidata la professore Livio De Santoli, responsabile dello Studio valutativo per l’Efficienza energetica della Regione Molise, delegato alle Politiche energetiche dell’università la Sapienza di Roma. Ma per come si sono venute esplicando le partecipazioni dei rappresentanti regionali, non è da escludere che il Piano alla fine non risulti di gradimento. L’assenza ripetuta del presidente Frattura e i sibillini messaggi fatti leggere ad Angela Aufierio, direttore del Servizio programmazione delle politiche energetiche, che ci dicono di recente defenestrata dall’incarico, è stato un segnale che molti lo hanno considerato di disimpegno, di presa di distanza. Non meglio ha fatto e ha detto il consigliere regionale Vincenzo Cotugno, delegato alla programmazione, presente agli incontri ma mai coinvolto dal clima di tensione costruttiva che s’è respirato: il suo è stato un aplomb istituzionale di semplice rappresentanza. Ma ciò
CAMPOBASSO. Il ministro Giannini, nell’incontro del 25 maggio u.s. con le organizzazioni sindacali, non ha assunto alcun impegno per cambiare il disegno di legge sulla scuola. Il Governo, nonostante cresca il dissenso nei confronti di un provvedimento che peggiora la qualità della scuola pubblica, che non risolve il problema del precariato, che afferma logiche autoritarie e incostituzionali nella gestione organizzativa delle scuole, che mette in discussione diritti e libertà e che cancella la contrattazione, non intende ricercare il consenso con i
che fa pendere il piatto della bilancia al pessimismo è il commento rilasciato dal consigliere al termine dei tre incontri preparatori del Piano. Certo, s’è compiaciuto del lavoro svolto, ha detto e ripetuto che al Regione è impegnata a sostenere le politiche energetiche (ci mancava non lo dicesse: è il consigliere delegato!), ma non ha speso un rigo, una parola in favore del Piano e del suo curatore, il professore De Santoli. Non un rigo né una parola. Incredibile. In genere, quando la politica ignora gli altri e celebra se stessa, si predispone a eludere qualcuno o qualcosa. In questo caso, il Piano che, per come è stato illustrato, costituirebbe una rivoluzione, un cambiamento radicale della politica energetica regionale fin qui svolta,
in opposizione alle grandi concentrazioni (i parchi eolici, le megacentrali biomasse ad esempio) per esaltare la disseminazione di piccoli impianti sul territorio: autoproduzione e autoconsumazione. Una rivoluzione, soprattutto culturale. Che, immaginiamo, avrà messo in agitazione i cultori regionali dello “statu quo”, del comparaggio, delle compromissioni. La messa da canto della Aufiero (la ricordiamo per averla apprezzata nel momento in cui ha negato l’autorizzazione ad alcuni impianti eolici), l’assenza sistematica di Frattura agli incontri programmatici, la posizione di Cotugno, confluiscono sull’ipotesi che abbiamo assistito ad una rappresentazione farsesca di un evento che ha entusiasmato la platea di tecnici, am-
ministratori locali e cittadini, destinato purtroppo a rimanere tale, senza un seguito pratico. Che sarebbe, come abbiamo detto, l’impianto di un Piano energetico/ambientale regionale che De Santoli ha prefigurato in grado di affrancare il Molise dalla dipendenza energetica tradizionale, e assumere un carattere esemplificativo per il resto del Paese. Le dimensioni della regione, le caratteristiche ambientali, si prestano a questo obiettivo. Nel tracciare e sperimentare il percorso di elaborazione del Piano, il curatore ha chiamato in causa tutti, ma proprio tutti (istituzioni, produttori economici, professionisti, consumatori), perché diventino attori e protagonisti di questa che sull’energia alternativa vuole essere anche una rivoluzione culturale, di modo di vivere, e di concepirne la produzione alternativa e l’uso. La parte introduttiva, come diciamo, è stata ampia, analitica, approfondita, a valere per gli esperti e per l’uomo della strada. La descrizione delle varie fonti energetiche (dalle fossili alle rinnovabili) ha sviluppato un diagramma esemplificativo dal quale è stato abbastanza agevole dimostrare come sia ineluttabile, se davvero si vuole salvare il pianeta, che si arrivi alle fonti alternative con una progressione accele-
rata e, soprattutto, con a piena coscienza di questa necessità. La fase preparatoria del Piano, grazie a De Santoli, ha aperto lo scenario prossimo venturo in cui non solo le istituzioni, ma ciascun cittadino può e deve avere un ruolo, una responsabilità, un obiettivo di migliorare la produzione energetica e l’uso. Il Molise, è stato detto e ripetuto, ha raggiunto il 100 per 100 della produzione da fonti alternative ma non gliene sta venendo niente. Non ne sta venendo niente ai cittadini che pagano la bolletta elettrica e quella del gas a costi ragguardevoli. Il Piano si pone l’obiettivo di indicare le cosa da fare per correggere il tiro. Da fare, sull’intero territorio, non solo su specifiche parti di esso. Il concetto è la disseminazione delle fonti d’energia in opposizione (costruttiva) alle concentrazioni. Solo attraverso la disseminazione sarà possibile allargare la platea degli impianti alternativi, per arrivare all’autosufficienza. I riflessi economico/occupazionali di questo nuovo quadro sarebbero notevoli e significativi. Ma vanno innanzitutto assorbiti e fatti propri. Togliere alla classe politica regionale, questa classe politica autoreferenziale e affaristica, la possibilità di maneggiare le risorse energetiche, equivale a commettere un peccato mortale. Che temiamo verrà fatto pagare al solare entusiasta e autorevole professore De Santoli. Dardo
“Scuola, nessun passo indietro” La Cgil promette battaglia contro il disegno di legge del ministro Giannini sindacati e con chi nella scuola vive. Con questo atteggiamento il ministro si assume la responsabilità di alimentare il malcontento e il conflitto nelle scuole e nel Paese. Il 5 maggio vi è stato il più grande sciopero che la scuola ricordi e nel Paese ogni giorno continuano le iniziative contro il disegno di legge. Chi protesta viene catalogato come conservatore, mentre chi distrugge la scuola pubblica sarebbe l’innovatore. La vera innovazione è rispettare la democrazia e ascoltare
le ragioni di tutti. A settembre si rischia di iniziare l’anno scolastico nel peggiore dei modi in un clima di contenziosi infiniti e tra i tagli (oltre 400 milioni) decisi dalla legge di stabilità. Nessuna apertura sui punti nevralgici del DDL come ad esempio i super poteri ai
dirigenti né sul negoziato su salario, orario e valutazione, come pure l’inclusione degli ATA e dei docenti della scuola dell’infanzia nel piano di stabilizzazione e l’avvio di un piano triennale con il rinvio del concorso. Pertanto la mobilitazione continua e il 5 giugno si svolgeranno fiaccolate in tutta Italia. È anche confermato lo sciopero degli scrutini con le modalità decise dalle organizzazioni sindacali unitariamente e nel rispetto della legge.
TAaglio lto
5 27 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Vicenda Ariston: c’è la norma e questo basta a pretendere che si abbatta e ricostruisca dappertutto senza ritegno
Rispetto: per la storia del capoluogo e per l’intelligenza dei cittadini che non si sono venduti al qualunquismo etico e culturale Il consigliere di maggioranza (Udc) Michele Ambrosio chiede che il Cinemateatro venga acquisito al patrimonio comunale per farne il perno della politica culturale cittadina e regionale Aggiornamento tecnico sul progetto di abbattimento del Cinema Ariston, di cui su queste colonne abbiano dato in anteprima notizia: tre piani interrati destinati a parcheggio (1.160 metri quadri ognuno) e otto piani fuori terra, di cui due per uso commerciale (1.800 metri quadri complessivi) e sei ad uso residenziale e uffici (840 + 70 metri quadri per ciascun livello), per complessivi 39.730 metri cubi. Sono i numeri dell’intervento edilizio presentato il 17 febbraio dalla Gpe d’Isernia (ormai i capitali isernini, le imprese isernine, sono prevalenza nell’economia campobassana), che andrebbe a sostituire l’Ariston. Numeri figli legittimi del Piano casa regionale, che ai volumi esistenti ne aggiunge fino al 70 per cento: follia! Follia, se il progetto sarà realizzato nel cuore della città, in un ambito urbano perimetrato da Via Orefici, Via Isernia, Via Larino e Via Cardarelli. Il sovraccarico demografico che ne deriverebbe renderebbe praticamente invivibile l’area e insufficienti i servizi primari. A Campobasso, la follia amministrativa aggiungerebbe un altro tassello, ma non è igienico continuare in questa deriva urbanistica speculativa. Un po’ di rispetto. Per la storia
TERMOLI. L’articolo sulla presenza del baccalà all’Expo di Milano ha sollecitato reazioni indigeste in riva all’Adriatico, come per Nadia Rucci, tra le promotrici dell’associazione ‘Termoli Medievale’. “Fa male al cuore, a chi come me darebbe l’anima al diavolo pur di far rinascere il nostro territorio, andare a vedere il sito dell’Expo riguardante il Molise. Quando me lo dicevano non volevo crederci, poi la verifica. Ma come possono accadere certe cose e come può tacere una amministrazione di una città di oltre 30mila abitanti,motore trainante del turismo regionale?! Il baccalà al posto del pesce.. e ci sta bene perché siamo dei baccalà, e visto come ci facciamo trattare!! Ma dov’è la processione a mare di San Basso? E dove la tanto decantata Costa dei Delfini…
del capoluogo e per l’intelligenza dei cittadini che non si sono venduti al qualunquismo etico e culturale. C’è la norma, dicono, e questo basta a pretendere che si abbatta e ricostruisca dappertutto, senza ritegno. Nemmeno dei vincoli architettonici. Il Piano casa regionale è uno strumento distruttivo, concepito per dare fiato ai progettisti e alle imprese, in particolare, e ai cittadini proprietari di immobili, tipo l’Ariston, che possono far gola agli speculatori. Nel perimetro appena sopra descritto calerebbe quindi un palazzo di otto piani fuori terra che non condividerebbe niente, ma proprio niente, con gli insediamenti edilizi circostanti. Una manomissione estetica, una ferita al corpo edilizio cittadino, un’alterazione al contesto urbano. Ma tant’è. C’è la
norma, e questo basta. A Campobasso sono le norme, infatti, abilmente e strumentalmente interpretate dall’ufficio tecnico, spesso su suggerimento di validi e accorsati studi legali, a dettare dove e come costruire, mai che ciò faccia riferimento al rispetto dell’ambiente, della vivibilità, dell’estetica. Ambiente, vivibilità ed estetica non valgono un fico secco di fronte alle argomentazioni che sostengono gli interessi economici, prevalenti su tutto e su tutti. Il demagogismo impera là dove non ci sono strumenti tecnici ed amministrativi in grado di contrastarlo. Campobasso è un prototipo eccellente. Uno degli aspetti mortificanti di questa che si annuncia essere una vicenda con diversi punti critici, è il silenzio degli apparati politici e amministrativi di vertice: sindaco e assessore all’urbanistica. L’ossequio di costoro alla “ragion di stato” (pedissequa obbedienza ai voleri dei corrispondenti politici regionali) è stucchevole e insopportabile. Fortunatamente, come in ogni regola che si rispetti, c’è l’eccezione. In questa, come in altre circostanze dove il cedimento amministrativo e politico ha superato il limite della decenza, è il consigliere di maggioranza (Udc) Michele Am-
brosio ad entrare nel merito, a chiedere spiegazioni, ha muovere il confronto su una proposta che certo non è nuova, essendo già stata presa in considerazione in passato dall’attuale sindaco a quel tempo assessore al bilancio e al patrimonio della giunta Di Fabio. Dice Ambrosio: “L’Ariston è un <bene> che deve essere acquisito al patrimonio comunale per farne il perno della politica culturale cittadina e regionale, con l’aiuto ed il sostegno finanziario di tutti, in primis della Regione, ma anche attraverso un azionariato popolare o una cordata di imprenditori che vogliano preservarlo e valorizzarlo”. Una scelta di campo tra speculazione edilizia e promozione culturale. Ambrosio la pone, sollecitando opportunamente anche la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Molise, che in data 14 maggio pare abbia avviato il procedimento per il riconoscimento di notevole interesse culturale a carico del Cinemateatro Ariston ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 233 del 2007 e del decreto legislativo 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Dardo
“Expo, dimenticata Termoli” E’ Nadia Raucci, di “Termoli Medievale” a sollevare la questione ancora l’ennesimo contenitore vuoto??!! Ma il Sindaco, anche se non è di Termoli, e gli amministratori tutti non si sentono presi per …i fondelli?! Chi lo ha commissionato e chi lo ha realizzato (certamente anche con i soldi dei cittadini di Termoli) questo bel sito? E’ possibile che non si possa intervenire per modificarlo e arricchirlo, oppure ai nostri amministratori, oltre alle grandi opere pubbliche e all’urbanizzazione, di questo martoriato territorio non gliene frega un…tubo? Da una città senza speranza, una cittadina che vuole sperare ancora”.
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Campobasso
27 maggio 2015
“Il rendiconto fotografa la negatività amministrativa” Il Movimento Cinque Stelle ribadisce le ragioni del No al consuntivo CAMPOBASSO. “La seduta di Consiglio comunale tenutasi il giorno 25 maggio 2015, convocata al fine di approvare il Rendiconto di gestione per l’esercizio 2014, è stata utilissima per evidenziare diverse criticità”. Lo sostengono i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle. “Oltre ai rilievi degli organi preposti al controllo, è risultato clamoroso il voto all’unanimità sull’ordine del giorno che dà il via alla procedura per la costituzione di una Commis-
sione Speciale che approfondirà la questione spinosa dei residui attivi e dei residui passivi. Viene innanzitutto da chiedersi se questa iniziativa non sia stata promossa tardivamente. E’ legittimo pensare che tale scelta sia figlia dell’incertezza sul lavoro svolto dall’assessore al ramo e dagli uffici comunali? Ma allora come hanno fatto ad esprimersi favorevolmente sul Rendiconto 2014? Dal canto suo, il MoVimento 5 Stelle ha votato convintamente NO
al bilancio e non solo per i motivi anzidetti ma anche per la tempistica con la quale il rendiconto è stato licenziato. Corre l’obbligo ricordare, a tal proposito, i numerosi e rumorosi proclami quando questa amministrazione annunciava che si sarebbe votato il bilancio di previsione 2015 entro il mese di marzo. Invece, se tutto andrà bene, forse si voterà a fine giugno. E’ ovvio che questo ritardo significa precludere ancora una volta una seria pro-
grammazione politica, soccombente alla logica dei dodicesimi. Si ritiene che il centrosinistra abbia votato un documento politicamente vecchio, avendo inciso poco o niente sulle scelte della passata amministrazione. Del resto, è risaputo che l’attuale maggioranza è ampiamente rappresentativa del precedente Consiglio a sostegno di Di Bartolomeo, avendone ereditato parecchi membri. Ancor più grave è rilevare la mancanza di fiducia sull’operato del-
l’assessore Sabusco e della “struttura”, avendo scelto di demandare a terzi la verifica di alcuni dati rilevati. In estrema sintesi, si è trattato di un atto dovuto teso a garantire la continuità amministrativa minacciata dai tempi obbligatori per legge – il rendiconto si doveva approvare entro aprile – e dalla conseguente diffida della locale Prefettura che altrimenti avrebbe disposto lo scioglimento dell’assise comunale”.
Il sindaco Battista fuori dalle righe di Lorenzo CANCELLARIO* In merito alle ultime dichiarazioni del Sindaco Battista nei confronti del Capogruppo di Democrazia Popolare al Comune di CampobassoFrancesco Pilone, è doveroso, come Segreteria Regionale del Movimento Politico, intervenire sulla questione nella piena consapevolezza che è positivo il confronto e la dialettica politica, così come anche lo scontro e la discussione, però l’offesa personale, lo scendere nelle valutazioni di carattere strettamente individualistico con accuse di disonestà intellettuale, non ci sembra proprio corretto.
Non vogliamo entrare nel merito della questione, che ovviamente conosciamo, perché bene hanno fatto i nostri esponenti amministrativi nelle sedi preposte a illustrare, sostenere e a difendere le loro-nostre idee, ma dal punto di vista del metodo siamo convinti che il Sindaco abbia esagerato ad usare toni così altamente forti che oltretutto non fanno parte del suo costume politico e dialettico. E’ questo l’epiteto che si usa nei confronti di chi la pensa diversamente dalle sue idee? Pilone è disonesto intellettualmente perche è stato promotore di una mozione sottoscritta
da 23 Consiglieri Comunali? Pilone è disonesto intellettualmente perché,convinto delle sue idee, quella mozione l’ha votata, a differenza di molti che l’hanno sottoscritta e successivamente l’hanno bocciata? Uno che raccoglie 23 firme su 32 Consiglieri, che quindi fa convergere su un’idea iniziale il 70% degli inquilini di Palazzo san Giorgio è, secondo Battista, disonesto intellettualmente perché “fa intravedere l’idea di radicalizzare le posizioni per generare spaccature su un tema delicato qual è appunto la fami-
glia quale nucleo e pilastro della nostra società” ? Peccato che quando iniziano a scarseggiare motivazioni valide, si scenda sull’offesa personale oltretutto non supportata da alcun elemento che comprovi le stesse accuse. Ci spiace Sindaco ma questa volta Le sue precisazioni ci sembrano inadeguate e poco elevate. * Segretario Regionale di Democrazia Popolare
L’intervento
CI FAREMO SENTIRE! Come preannunciato, oggi alle ore 8.30 a Campobasso, si terrà un Consiglio Comunale monotematico avente per oggetto la realizzazione di un forno crematorio nel cimitero cittadino nel quartiere di San Giovanni dei Gelsi. E, come preannunciato, noi del Comitato “Basta Emissioni” ci saremo! Ci saremo per portare il nostro contributo in termini tecnici, politici e ambientali. Ci saremo per ribadire ancora una volta che la città ed il Molise tutto non ci stanno più a svendere il proprio territorio, la propria aria per una manciata di soldi e per sostenere affaristi di ogni specie. Il Molise è in pericolo costante sotto l’aspetto paesaggistico-ambientale e lo è ancor di più per questioni che attengono alla qualità della vita, in particolar modo per
l’avvelenamento dell’aria con conseguente aumento esponenziale di patologie tumorali e quindi di mortalità. La maggioranza politica-amministrativa cittadina si appresta a compiereun delitto contro le persone “regalando” loro, in sol colpo, un forno crematorio e una centrale a biomasse, tutto ciò nella città molisana pesantemente più inquinata, seconda solo a quella di Venafro,addirittura più di Termoli! Saremo presenti per far ricredere i consiglieri che, forse senza approfondire troppo il problema, stanno sostenendo sindaco e assessore su una strada di non ritorno. Stanno minacciando seriamente il futuro di bambini, giovani e meno giovani, noncuranti del fatto che il mondo ha bisogno di tutti e non solo di chi lo am-
mazza! Irresponsabili, insensibili, ciechi, egoisti saranno quelli che non ascolteranno il volere dei cittadini nonché la più semplice delle logiche, quella del vivere sano, del vivere bene, del vivere a lungo! E quindi ci saremo e ci faremo sentire, caldi, calorosi, coloriti ma civili e determinati. Civili come a chi si conviene il rispetto e l’amore, come noi rispettiamo ed amiamo la nostra storia, il nostro presente, il futuro che verrà. A noi che rispettiamo ed amiamo in modo incommensurabile il bene comune e collettivo. A noi che piace immaginare amministratori con lo stesso sentire. A tal proposito, ci giungono voci molto antipatiche che vedrebbero diversi consiglieri di maggioranza con l’intenzione di disertare l’aula così da rimandare la
discussione e stancare i manifestanti. Speriamo vivamente che così non sia, sarebbe il più grosso degli errori, il più stupido degli atteggiamenti, la più banale tattica da mettere in campo, NOI CI SAREMO MERCOLEDI’ E CI SAREMO TUTTE LE VOLTE CHE CI SARANNO LORO! NOI SAREMO SEMPRE PRONTI A CHIAMATE IN DIFESA DEI NOSTRI BENI PIU’ PREZIOSI E A SOSTEGNO DEL NOSTRO FUTURO! Speriamo vivamente che quelle giunteci siano solo malelingue e che, ognuno per la propria parte, possa discutere della problematica mercoledì 27 maggio 2015 e magari finirla lì! I Comitati Civici
Campobasso
7 27 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Il sito di Capiaccio è sotto controllo” La Protezione civile del Molise interviene dopo il servizio andato in onda sul Tg2 CERCEMAGGIORE. Il sito di contrada Capoiaccio, in agro di Cercemaggiore, lì dove insistevano i pozzi petroliferi della “Montedison” prima e della “Selm spa” successivamente, è attenzionato dalla Terza Commissione consiliare permanente della Regione Molise fin dal novembre 2013. La prima convocazione risale al 14 novembre 2013, giorno in cui – contrariamente a quanto affermato dall’ex primo cit-
tadino di Cercemaggiore ai suoi microfoni – la nuova maggioranza di Governo regionale ha cominciato ad affrontare – in sede istituzionale – la questione dell’emergenza ambientale. Successivamente l’ex sindaco è stato convocato in audizione assieme ai dirigenti dell’Assessorato regionale all’Ambiente e al direttore generale dell’Arpa (l’Agenzia di Protezione Ambientale della Regione Molise).
Il 13 dicembre 2013, dopo una richiesta ufficiale avanzata sempre dal sottoscritto, in qualità di presidente della Terza Commissione consiliare sono stato ricevuto dal capo segreteria tecnica dell’allora Ministro all’Ambiente, dottor Andrea Orlando, e si è avviato il percorso di ricognizione che ha poi evidenziato i dati che Lei stesso ha correttamente riportato nel servizio di cui all’oggetto.
Una volta verificata – con la tempistica dovuta alla mole di analisi che si sono effettuate sui terreni e sull’area adiacente al fosso vernile – la presenza di livelli di radioattività abnorme, ho provveduto a rendere edotto il nuovo ministro all’Ambiente e, di conseguenza, l’Ispra. Dopo aver sollecitato gli organi competenti, in sinergia con la Prefettura di Campobasso, è stato attivato un tavolo tecnico al quale
partecipano la Regione Molise, l’Arpa, l’Ispra e il Ministero della Salute. Parimenti, i quattro Comuni maggiori che ricadono nell’area in questione hanno dato vita – nei mesi scorsi – ad una class action, con l’ausilio del professore Domenico Monci, docente in Diritto dell’Ambiente e Sicurezza dell’Università del Molise, al fine di chiarire anche le responsabilità di un eventuale di-
Una mattinata speciale Le classi quinte della “Guerrizio” alla redazione de “La gazzetta del M0olise” Gli alunni delle classi 5^A , 5^B e 5^ C ringraziano per l’ospitalità. Un grosso grazie al direttore e a tutto lo staff della redazione giornalistica “La Gazzetta del Molise”, da parte degli alunni e delle insegnanti delle classi quinte della scuola primaria “N. Guerrizio” dell’istituto comprensivo D’Ovidio. Nella mattinata di lunedì 25 maggio ci avete accolti con cortesia, disponibilità e professionalità, dedicandoci tutto il tempo necessario per soddisfare le nostre curiosità e permettendoci di arricchire sul “campo” le conoscenze acquisite in classe. Grazie a questa esperienza abbiamo potuto esplorare gli spazi in cui nasce l’informa-
zione che entra nelle nostre case e constatare con quanta passione ognuno di voi svolge il proprio lavoro nei diversi ruoli che sono necessari per una comunicazione efficace e corretta. Siamo particolarmente soddisfatti dell’esperienza vissuta e che ci ha visti coinvolti nella simulazione al computer allo scopo di creare una pagina di giornale. Dopo essere stati nella vostra reazione ci siamo sentiti “giornalisti in erba”, affascinati ed attratti da questa professione e, questa volta, siamo noi a dedicarvi il nostro articolo augurando a tutta la redazione un buon lavoro per l’importante ruolo che svolge quotidianamente al servizio della collettività.
Il Cartellone dei Misteri Sono state presentate le giornate che accompagneranno a Campobasso la Sagra degli Ingegni CAMPOBASSO. Conferenza stampa di presentazione del cartellone degli eventi legati al Corpus Domini 2015, alla presenza del sindaco di Campobasso e degli assessori Di Bernardo e de Capoa. 27 maggio - Ore 15.30 Museo Sannitico e Palazzo Pistilli: “Petali d’arte”; 28 maggio - Ore 9.30 Teatro Savoia: “Bullismo e Cyberbullismo. Istituzioni e giovani a confronto” Ore 20 Teatro Savoia: “Cyber Friends”. 31 maggio - Dalle 11.30 Selva Piana Cittadella dell’Economia Trofeo Coppa Italia sollevamento pesi – Municipio di Campobasso: Infiorata. 3 giugno - Ore 15.30 Museo Sannitico: “Il Mistero dei Misteri” Ore 19.15 Auditorium ex Gil: Concerto Conservatorio Perosi del “Quartetto Bolling” Ore 19.30 Chiesa S.Antonio Abate: “Concerto per organo e sax”; 4 giugno - Ore 10 Sala Alphaville, ex Omni: “Cittadini e Istituzioni nel web.2″ Ore 18.30 Chiesa di Santa Maria della Croce: “Di Zinno, Misteri e…” Ore 21 Teatro Savoia: Concerto dell’Orchestra sinfonica del Conservatorio Perosi di Campobasso. 5 giugno - Dal 5 al 15 giugno Atrio Palazzo San Giorgio esposizione delle foto relative alla XXIII edizione dello Slalom Città di Campobasso Memorial Gianluca Battistini. Ore 11.30 Via Quircio: Apposizione della targa nella strada intitolata a Paolo Saverio Di Zinno. Ore 15.30 Museo Sannitico: “Il Mistero dei Misteri”. Ore 17.30
Sala consiliare Comune di Campobasso: “Ripensare Paolo Saverio di Zinno, artista della scultura e dell’effimero nell’Italia del settecento”. XXIII edizione del torneo di Calcio. Ore 19.15 Cattedrale: Orchestra giovanile del Conservatorio Perosi di Campobasso. Ore 21 Piazzetta Palombo: Concerto di musica Jazz Conservatorio Perosi di Campobasso. 6 giugno - Ore 10.30 Sala consiliare del Comune di Campobasso presenta-
zione progetto candidatura dei Misteri alla lista per il Patrimonio immateriale Unesco. Ore 12 Piazzetta Palombo: Ensemble di Ottoni. Ore 15 PalaCus 1° Torneo Basket Ordine Medici Campobasso. Dalle 16 Piazza Prefettura: Concerto giovani artisti locali. Ore 17 Ex Gil: concerto di fine anno scolastico del “Galanti” di Campobasso. Dalle 17 alle 23 Villa dei Cannoni: “Move the city” Recycling Edition. Dalle 21.30 alle 24 Piazza Prefettura: Simone Sala & Friends in concerto. 6/7 giugno - Porticato Comune Campobasso: Esposizione di costumi femminili e modelli maschili in uso alla fine dell’800. Centro storico: Riscoperta storica delle origini dei Misteri. Reportage fotografico di Francesco Cito. P.zza V. Emanuele: Stand App yourland. 7 giugno - Ore 8 Museo dei Misteri: Santa Messa nel piazzale del Museo. Ore 9 Museo dei Misteri: Vestizione dei Misteri. Ore 9.45 Processione dei Misteri per le vie della città. Ore 13.30 Benedizione dei Misteri dal Palazzo di Città. Ore 13.45 Rientro dei Misteri in Museo. Ore 17 Processione del Corpus Domini. In centro: Sassifunky Street Band. Ore 18 Santa Messa in Cattedrale. Porticato Comune: annullo filatelico. XIV edizione del concorso fotografico “Misteri a Campobasso”. Ore 21.30 Piazza Prefettura: Roberto Vecchioni in concerto.
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Isernia
27 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Pro loco, festa regionale Sabato a Isernia la manifestazione per riorganizzare il sistema ISERNIA. Si svolgerà sabato 30 maggio 2015 la seconda edizione della Festa Regionale UNPLI delle Pro Loco molisane. Dopo la prima edizione, organizzata nello splendido scenario del Palazzo
Ducale di Larino, quest’anno la location che ospiterà la kermesse sarà l’Auditorium “Unità d’Italia” di Isernia. Il Direttivo del Comitato Regionale dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia è al lavoro
per definire i dettagli di un ricco programma che prevede, a partire dalle ore 10.00, il convegno sul tema: “Pro Loco e Turismo nella Regione Molise – Risorse Locali e Sviluppo del Territorio”. La festa
sarà aperta con l’allestimento degli stand gastronomici e turistici curati dalle pro loco molisane che sarà possibile visitare per tutto il corso della giornata. Gran finale con gli eventi previsti in serata.
Sul palco la grande musica di Piero Ricci e – a seguire – lo spettacolo dei Vòria – World Ethnic Group con “MoLLisani – Lassa stà ‘u munne cumme ze trove”.
“Il fuoco dell’arte”, la mostra Inaugurata la manifestazione degli alunni del Manuppella nella caserma dei Vigili del fuoco ISERNIA. Si è svolta ieri, nei locali del Comando Provinciale VVF di Isernia, la cerimonia di inaugurazione della mostra d’arte “il fuoco dell’arte”; opere degli alunni del Liceo Artistico dell’Istituto Scolastico
“Cuoco-Manuppella” di Isernia. Alla cerimonia oltre ad una nutrita presenza di alunni della scuola hanno preso parte Autorità Civili e Militari. Durante la cerimonia di apertura, nel piazzale
del Comando è stata eseguita una esibizione artistica da parte degli studenti del Liceo Artistico con l’utilizzo di materiale ed attrezzature VF.
Da oggi e fino al 3 giugno (festivi compresi) la mostra delle opere d’arte degli alunni rimarrà aperta al pubblico nei seguenti orari: • dalle h. 09:00 alle h. 12:00 • dalle h. 16:00 alle h. 19:00.
Borgo Tufi, parte la riqualificazione A Castel del Giudice un nuovo ed importante riconoscimento urbano Castel del giudice. Un nuovo ed importante riconoscimento nazionale per il progetto di riqualificazione urbana di Borgo Tufi, che ha visto la realizzazione di un albergo diffuso mediante la riconversione delle vecchie stalle del paese abbandonate. Il Comune di Castel del Giudice , proprio con l’iniziativa di rigenerazione urbana del borgo rurale di Borgo Tufi, ha vinto il Premio Biennale Spazio Pubblico 2015 (BISP) Viaggio nei Comuni delle buone pratiche promosso da Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia e dalla sezione del Lazio dell’Istituto Na-
zionale di Urbanistica. Il Comune di Castel del Giudice è tra i sette comuni (insieme a Roma, Napoli, Mantova, Faenza, Orbassano e Cre-
mona) che in tutta Italia sono stati individuati come soggetti che hanno realizzato opere o attività classificabili come “buone pratiche”. La con-
segna del premio è avvenuta il 21 maggio presso la sede della Facoltà di Architettura dell’Università di Roma 3, nell’ambito dello svolgimento della Biennale Spazio Pubblico 2015, manifestazione creata nel 2011 dall’Istituto Nazionale di Urbanistica per porre le tematiche dello sviluppo urbano, e in particolare degli spazi condivisi, all’attenzione delle amministrazioni pubbliche, di scuola e università, imprese, professioni e cittadinanza. Giunto alla seconda edizione, il Premio Biennale Spazio Pubblico era rivolto ai Comuni che hanno realizzato opere o attività classificabili come “buone pratiche”, riconducibili alle tre aree tematiche della Bisp 2015: la strada, la rigenerazione urbana, la città diseguale e
ispirate ai principi della Carta dello Spazio Pubblico. In occasione della premiazione, che ha visto la presenza del Sindaco del piccolo comune alto-molisano Lino GENTILE, è stata allestita una mostra dei progetti vincitori nei locali del Dipartimento di Architettura di Roma Tre. Secondo la giuria “l’intervento testimonia la capacità del Comune di interpretare e sviluppare il tema dell’Albergo diffuso per recuperare borghi altrimenti abbandonati. L’aggregazione di molteplici proprietà e unità immobiliari e l’utilizzazione di risorse pubbliche e private, anche attraverso la costituzione di una Società di Trasformazione Urbana (STU), hanno permesso di ottenere risultati di notevole qualità.
Con “Il sogno in un cortile” La scuola San Giovanni Bosco celebra il suo “Maestro” Cade quest’anno il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, al quale, l’Istituzione scolastica più antica della città, è intitolata. “Educatore” straordinario, “padre e amico dei giovani”, uomo forte e di eccezionali doti creative, già da piccolo, attraverso un sogno, comprese di dover spendere tutta la sua vita nella cura dei giovani. La sua attenzione, infatti, fu sempre rivolta ai ragazzi, soprattutto a quelli in situazioni di maggiori difficoltà, agli “ultimi”, che avvicinava con una comprensione infinita e aiutava, praticando un metodo preventivo che comunicasse loro gioia e li aiu-
tasse a uscire da quell’indeterminatezza che appesantisce, ma abbellisce anche e caratterizza la crescita giovanile: “scavarsi dentro”, per ritrovare la propria natura, saltando, giocando, cantando, gridando alla vita. Il gioco, il movimento, il comunicare in modo creativo, la cooperazione, l’interazione, il cogliere significati, la comprensione, la riflessione critica promuovono l’integrazione e contribuiscono al benessere psico-fisico in una prospettiva di prevenzione del disagio, dando, nel contemp,o risposte a bisogni, desideri, domande.
A questi princìpi teorici si ispirano, dunque, le diverse rappresentazioni e le tante testimonianze dell’impegno dei ragazzi, inserite appunto nella Manifestazione che ha proprio per titolo “Il sogno in un cortile” e che vuole essere anche una sollecitazione a che si acceleri il processo di ristrutturazione dell’edificio della San Giovanni Bosco, sede storica e scrigno di memorie che non vanno, assolutamente, smarrite. Tutte le rappresentazioni, gli incontri e le mostre previsti nella celebrazione del bicentenario vogliono sottolineare, inoltre, il ruolo della SCUOLA avvicinandolo a quello
dell’oratorio di San Giovanni Bosco, “luogo della vivibilità, del benessere e degli interessi dei ragazzi, spazio per esprimersi, tessere relazioni profonde e in esse imparare, per confrontare esperienze ed emozioni, come in un laboratorio stabile, protetto e guidato dal sapere degli adulti cui bambini e adolescenti sono affidati”. E’ tutto questo che la scuola San Giovanni Bosco si è sforzata e si sforza di realizzare negli anni, con la costante “passione” di tutte le professionalità che in essa operano, nella convinzione che…“Educare è amare”.
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Termoli
27 maggio 2015
Per i cani, tolleranza zero A Termoli sarà applicata pienamente l’ordinanza per la museruola e la paletta TERMOLI. Non è una legge nuova: esiste dal maggio del 2013, quando l’ex sindaco di Termoli Antonio Di Brino ha firmato l’ordinanza numero 132 che disciplina la “custodia dei cani per l’igiene delle aree pubbliche e la tutela della incolumità pubblica”. Quello che è nuovo è che in questi giorni si sta “sensibilizzando” la cittadinanza a rispettare le regole. Come? Con la severità già usata - e a quanto pare con buoni risultati – nell’educazione al parcheg-
gio corretto. Multe a raffica in quel caso, multe a raffica anche adesso. I casi di padroni di animali raggiunti per strada o nei giardini pubblici da verbali salati si sprecano. Inevitabile perciò, se non si vuole incappare in una sanzione che va da 25 euro a 500 euro, rinfrescare la memoria con gli articoli dell’ordinanza in vigore, che l’ex primo cittadino aveva fatto sulla base delle numerose “rimostranze per gli inconvenienti igienico-sanitari dovuti alle deiezioni dei
cani lungo i marciapiedi, le strade, i parchi e le piazze”. Tutti i proprietari e conduttori di cani – dice in sintesi l’ordinanza – quando portano a spasso gli animali su strade pubbliche o aperte al pubblico, nei giardini e parchi pubblici, e nelle zone destinate al verde pubblico, “devono munirsi, da esibire su richiesta, di paletta e sacchetto o altra idonea attrezzatura, per l’eventuale raccolta delle deiezioni degli animali; devono provvedere all’immediata rimozione delle
defecazioni del cane e depositare quindi le feci, introdotte in idonei involucri o sacchetti chiusi a provata tenuta all’acqua, nei cestini porta rifiuti». Non serve quindi cavarsela dicendo al vigile di turno “ho il fazzoletto di carta, la raccolgo con quello”, perché i sacchetti devono avere determinate caratteristiche previste dalla norma. Sulla questione guinzaglio e museruola le cose sono un tantino più complesse.“Nelle aree attrezzate a
gioco bimbi, delimitate e non, è vietato introdurre cani, ancorchè al guinzaglio, con eccezione di quelli che accompagnano persone invalide. I proprietari e i detentori di cani hanno l’obbligo di tenere al guinzaglio i cani quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico. I proprietari e i detentori di cani hanno l’obbligo di applicare la museruola e il guinzaglio ai cani condotti nei locali pubblici e nei mezzi pubblici di trasporto».
“La mia terra non va inquinata” E’ il titolo di una poesia che accompagna un video degli alunni della classe II N della Brigida TERMOLI. “Oh la terra mia amata, non deve essere inquinata, ogni giorno irrigata e col cuore seminata. Lei produce tanti frutti, al caro contadino dà il buon vino. Trattarla bene è un dovere e ben presto sarà un piacere, del Nord niente ha da invidiare, il Molise è da amare”. Daniele S. l’autore. Questi sono i versi della poesia con cui gli alunni della classe II N del plesso “Brigida” della scuola “Bernacchia-Brigida” hanno voluto iniziare il video sulla nostra terra, il nostro Molise. Nella sala della chiesa del Carmelo, accompagnati dal dirigente scolastico Matilde Tartaglia e dalla professoressa di italiano Katia Di Spalatro, che ha coordinato il lavoro, gli alunni si sono classificati al primo posto nella sezione delle scuole secondarie di I grado nell’ambito del Concorso “Territorio Bene Comune. Questa terra è la mia terra”, promosso dalla “Fondazione Lorenzo Milani”, realizzando un video completo sul tema con immagini, canzone e musica. La canzone è stata cantata da Chiara Guerra, Alice Lafratta (autrice anche del testo), Alessia Morelli, Marta Scarpone,M. Francesca Tagliaferri, mentre Alessandro Casolino e Ilaria Mastroberardino hanno suonato la melodia con il pianoforte e la chitarra, e un ultimo gruppo, formato da Angelo Di Bucci, Antonella Iaffaldano, Antonio Poppo, Matilde Saveriano, Daniele Silvestri e Davide Zaccagnino, si è occupato della scelta e del montaggio delle immagini del video. Il premio quindi, è stato il risultato di un lavoro di squadra, che li ha visti impegnati
un paio di mesi, di una grande sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e soprattutto di un modo diverso di fare lezione, che ha permesso agli alunni di sentirsi più partecipi e coinvolti.
“Storia di una matita a Termoli” Incontro a scuola con l’autore Michele D’Ignazio TERMOLI. Grande entusiasmo e interesse da parte dei bambini delle classi 3°A e 3°B Principe di Piemonte per l’incontro con l’autore Michele D’Ignazio tenutosi sabato 23 maggio. L’incontro , si e svolto a conclusione del progetto didattico “Libriamoci” in collaborazione con La luna al guinzaglio. Libreria per ragazzi. Impegnate in prima persona nel progetto didattico le docenti Michelina Gesusaldi, Ersilia Guerrera , Antonella Fusaro e Maria Assunta Lanzone. Lo scrittore Michele D’Ignazio ha calamitato l’attenzione degli alunni entusiasmandoli con le sue storie e si è complimentato con loro per il lavoro svolto durante la lettura del libro “Storia di una lettura”. Emozionanti molti
dei commenti rivolti dai bambini all’autore che ha rilasciato loro un ricordo incancellabile anche con dediche sul libro personalizzate! I ragazzi hanno documentato il percorso svolto durante l’anno sia con un opuscolo cartaceo, sia con prodotti multimediali, entrambi completi di disegni , curati nei minimi particolari , che sono stati proiettati alla LIM. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Libriamoci proposto dal MIUR. “E’ un progetto che il Circolo ha fatto proprio – ha spiegato la Preside del Primo Circolo Didattico Principe di Piemonte Lucia Vitiello - sia perche riguarda un nucleo tematico centrale nello sviluppo del curricolo sia perché , sotto il profilo delle attività proponi-
bili agli alunni , offre la possibilità di realizzare innumerevoli variazioni sul tema”. Le classi terze sono state coinvolte in attività varie , finalizzate a destare interesse curiosità per la lettura , intesa anche come occasione di scambio con i pari di idee, esperienze, momenti ludici, tutti incentrati sulla lettura. “Questo progetto – ha concluso la Preside Lucia Vitiello – è pienamente in linea con le didattiche attive che offrono agli alunni l’opportunità di svolgere un ruolo attivo nella costruzione del proprio sapere e che sono per questo fondamentali ai fini dello sviluppo delle competenze”.
RICOSTRUZIONE TRASMISSIONI
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Termoli
27 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Black-hole, indagine ad orologeria” Ieri a Termoli l’onorevole Giovanardi per parlare della sentenza di assoluzione TERMOLI. Trascorse sei settimane ormai dalla sentenza con cui il gup del tribunale di Bari ha posto fine per la stragrande maggioranza degli indagati l’inchiesta giudiziaria Black-hole, ma se ne parla ancora. Eccome. Se ne è parlato ieri sera nel corso dell’iniziativa messa insieme da Remo Di Giandomenico, principale imputato del filone 1, quello consumatosi nel febbraio 2006. Davanti a una nutrita platea, il moderatore Matteo Cilla, l’avvocato Ruggiero Romanazzi, il presidente del consiglio comunale Manuela Vigilante e i piatti forti, l’ex colonnello dell’Arma Maurizio Coppola e il senatore Carlo Giovanardi. Per Di Giandomenico, che non avrebbe voluto nemmeno intervenire, “ è stato un attimo di riflessione per vedere cosa fare per il futuro. Le idee sono quelle che possono restare o possono non restare, la realtà è che comunque ha condizionato lo sviluppo di una realtà e di un territorio. Termoli sotto gli occhi di tutto è andata indietro da un punto di vista economico e politico che poi sia stata Black-hole ha contribuito è un’analisi che ha lasciato a tutti. Rispetto a quello che è successo uno cerca sempre di pensare che ci sia la buona fede da parte di chi prende determinate iniziative, noi dobbiamo riflettere e capire perché è successo quello che è successo e se al di là della buona fede ci sia altro. Io non credo ma è bene che la gente lo sappia”. Senza mezzi termini l’intervento di Romanazzi, arrestato nel 2007, quale promotore della presunta struttura parallela. “Ci troviamo dopo otto anni di calvario personale e familiare a parlare di un buco nell’acqua, altro che buco nero. Indagini portate avanti in trattoria e anche sottocoperta, laddove c’era chi aveva l’ufficiale di polizia giudiziaria ‘prediletto’. Ci hanno accusato di un’associazione a delinquere di stampo molisano, impianto prima ridicolizzato e poi de-
molito a Bari. Come se fosse un prodotto tipico, il caciocavallo di Agnone”. Dopo Romanazzi ha parlato Giovanardi, citando il suo personale impegno, venuto due volte a trovare sia Di Giandomenico che Coppola, insieme ai parlamentari Cossiga jr e Ascierto. “Mi sono riletto le interrogazioni che presentai tanti anni fa su una vicenda che fin dall’inizio era surreale e incredibile sia per quanto riguarda il colonnello comandante dei carabinieri sia per quanto riguarda Di Giandomenico e devo prendere atto che ci vogliono anni e anni per far venire fuori la verità che quel magistrato che poi ha fatto il parlamentare, che poi ha rifatto il magistrato e oggi me lo ritrovo candidato sindaco in una importante città della Puglia e non ha pagato nulla per gli errori clamorosi che ha fatto mentre invece persone autorevoli, prestigiose, oneste hanno avuto la vita rovinata da queste iniziative. Per rimediare bisogna costruire un rapporto innanzitutto che contesti il fatto che i magistrati possono cambiare nella vita continuamente amministrano la giustizia, poi vanno a fare i parlamentari in un partito, poi tornano a fare i magistrati e
procuratori e con il potere che hanno possono incarcerare le persone magari costituendo dei teoremi surreali, poi una volta finito di fare i magistrati ritornano a fare politica. credo che in nessun paese del mondo ci sia questa commistione incredibile di ruoli che va regolamentata. Il buco nero basta vedere episodi come questi per capire: essere arrestati, infangati delegittimati e poi anni, anni e anni per non essere neppure rinviati a giudizio e quindi l’inconsistenza assoluta delle accuse voi capite che così il cittadino davanti a una giustizia che opera così deve essere non dico terrorizzato ma preoccupato e aggiungo adesso che si vuole portare in prescrizione per alcuni reati fino a 37 anni e alcuni mesi, stiamo parlando di corruzione propria, impropria di corruzione in atti giudiziari, pensate a un sistema che consente di arrestare una persona e poi ci sono 37 anni perché lo Stato gli dica se è colpevole o innocente. Mi sembra che in Parlamento su questo si debba fare una grande battaglia perché chi sbaglia è giusto che paghi ma il processo deve avere dei tempi ragionevoli, deve essere un giusto processo. Non è possibile
San Pardo e Larino s’infiamma Tantissima gente, nonostante il maltempo, per le celebrazioni della festività del Santo LARINO. La folla era quelle delle grandi occasioni, non poteva essere altrimenti in quel di Larino dove il culto e la devozione per il santo patrono Pardo è da sempre sentito. La tre giorni raggiunge così il suo culmine dopo che i colori della primavera, sin da ieri sera attraverso i fiori di carta sui carri e i veri ai balconi, hanno “invaso” letteralmente il comune frentano. Sin da ieri sera, a mostrarsi in tutta la loro bellezza
sono oltre 130 carri che nel centro cittadino incarnano al meglio la fede e la tradizione di una delle più antiche e particolari feste popolari. San Pardo è amato, come tutti i patroni, lo raccontano gli anziani alle strade, i giovani per le strade e i tanti che attendono per un anno intero l’arrivo della festa. Caratteristico momento di festa ieri sera quando, a illuminare il percorso dei carri, come suole la ricorrenza, ci hanno pensato
le fiaccole, accese gradualmente sino a “segnare con il fuoco” il tragitto. Nel suo intervento, il vescovo De Luca ha emozionato i fedeli soprattutto durante la solenne benedizione che, come sempre, ha visto la folla affidare i propri affanni e le proprie speranze al loro Santo Protettore. Poi una sorta di nubifragio che, per certi versi, ha rischiato di sospendere i festeggiamenti.
che uno per tutta la vita debba fare come professione l’indagato”. Giovanardi ha picchiato duro su Magrone, “ha fatto politica, ha fatto il magistrato facendo politica e ora dopo i disastri che ha combinato è bello lì come il sole a presentarsi ancora immacolato”. Chi si aspettava un Maurizio Coppola veemente, come nelle circostanze in cui di recente è intervenuto con delle dichiarazioni, sarà rimasto deluso, ma il ragionamento portato avanti dall’ex comandante provinciale dell’Arma, due volte arrestato nell’ambito di Black-hole non ha fatto una grinza. “La giustizia è una parola troppo grande che investe aspetti etici, morali. Noi dobbiamo parlare di mala giurisdizione perché la giurisdizione è l’esercizio del diritto e per quanto riguarda il Molise non è fatta in modo impeccabile. Sono passati tanti anni e l’amarezza è tanta ho un solo modo di difendermi da chi mi ha aggredito in questo modo ed è quello di ignorarli. Non mi aspetto niente mi aspetto che lo Stato incolpevole pagherà dei danni da incolpevole”. Coppola ha detto di aver pagato la mancata genuflessione il baciamano a qualcuno, ma ha anche offerto una disamina profonda dei mali della giustizia iniqua, che trae origine dalle emergenze che il Paese ha dovuto fronteggiare, dal terrorismo alla mafia, da Tengentopoli alla corruzione. “Io sono un pregiudicato – ha affermato subito Coppola – lo sono per una multa che scaturì da una vicenda avvenuta a Sarajevo nel 2003”. Quasi una provocazione di chi passa per avere un pensiero controcorrente, che gli fa prediligere Catilina a Cicerone. “La magistratura ha imparato a dare lezioni e si è allontanata dal diritto e forse rispetto al modello attuale era meglio il cosiddetto rito inquisitorio, dove il Pm era tenuto a valutare elementi a carico e discarico”.
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Opinioni Lettera aperta Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi Lo Zuccherificio del Molise nasce nel 1968, sotto forma di Società per Azioni. La crescita per step e quindi la mancanza di una pianificazione di medio/lungo termine coerente con le esigenze di riorganizzazione strategico/produttiva dell’azienda, ha provocato una progressiva obsolescenza degli impianti produttivi che, unitamente alla progressiva riduzione del prezzo dello zucchero, ha condotto all’attuale situazione di inefficienza produttiva. Poiché l’approvvigionamento di materia prima avviene da diverse Regioni, l’attività dello Zuccherificio è a carattere interregionale. Infatti le regioni interessate sono:Marche, Abruzzo, Molise, Lazio, Puglia, Basilicata con circa 800 aziende per la produzione di barbabietole e 200 per il trasporto delle stesse. Dopo la riforma dell’O.C.M. zucchero 2006 con la chiusura di ben 15 zuccherifici in Italia, lo stabilimento di Termoli è uno dei quattro opifici rimasti in produzione ed ha pagato la tassa di ristrutturazione per essere rimasto in produzione con un importo di 35 milioni di euro e l’unico del centro sud. Nel corso degli anni si è avuto un progressivo aumentato della quota di zucchero prodotto fino ad arrivare alle attuali 84.326 tonnellate , così come stabilito dall’OCM Zucchero dell’Anno 2006. Tuttavia, negli ultimi anni , i non più competitivi costi di produzione e le conseguenti vicende societarie, non hanno permesso di raggiungere la produzione delle tonnellate stabilite; si è fatto pertanto ricorso all’affitto di una
27 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Zuccherificio, la Regione dorme Renzi, fatti sentire almeno tu parte delle quote da partner esteri. Una distribuzione ponderata delle quote prodotte e delle quote fittate ha permesso negli ultimi anni un parziale recupero dei margini aziendali. Questa possibilità di fitto delle quote terminerà nel 2017 con la completa liberalizzazione del mercato, impedendo di fatto allo stato attuale la sopravvivenza dell’ Azienda. Le risorse umane attualmente impiegate sono: 79 a tempo indeterminato 60 avventizi per il periodo di inter campagna e 200 stagionali per la campagna La campagna 2014/2015 è stata in dubbio fino alla fine ed è iniziata con notevole ritardo. Questo dovuto soprattutto alla situazione, di depressione esagerata del prezzo dello zucchero in Europa ma soprattutto in Italia dovuta probabilmente a fenomeni di concorrenza sleale e tentativo dei colossi europei di dare il colpo di grazia agli ultimi zuccherifici esistenti in Italia. Oggi si parla di prezzo inferiore a 400 euro/Tons. L’ intervento sulla riduzione del prezzo delle barbabietole fatto dall’ Azienda prima della Campagna e portato avanti con l’ aiuto dei tecnici del Ministero e gli assessori delle Regioni interessate per intervenire
ROMA. Il ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato la società petrolifera Po Valley Operations ad ampliare un titolo già esistente – riperimetrando la superficie precedentemente concessa – estendendo così le attività di ricerca di gas e petrolio in mare entro le 12 miglia dalla costa, nonostante una legge del 2010 vieti La riperimetrazione dell’area già concessa alla Po Valley Operations svela un’interpretazione abnorme dell’articolo 35 del decreto Sviluppo del 2012, promosso dall’allora Ministro allo Sviluppo Economico del Governo Monti Corrado Passera. Quella norma prevedeva una deroga al limite delle 12 miglia, e faceva salvi i proce-
con aiuti economici specifici, ha permesso l’ avvio della campagna a fine Luglio con circa 3 settimane di ritardo rispetto al previsto ed agli anni passati. Le ultime indicazioni dell’ Azienda ci dicevano che gli ettari seminati erano stati circa 5.000, con una lavorazione circa 250.000 tonnellate di barbabietole e una produzione circa 33.000 tonnellate di zucchero. Ma il futuro è nero, anche se fino al 2017 le quote disponibile dovrebbero permettere la continuità. Ab-
biamo chiesto all’ Azienda, alla Regione ed adesso chiediamo a Voi di verificare la realtà per cercare di salvare il salvabile. Chiediamo al Presidente del Consiglio di studiare interventi per permettere investimenti che possano salvaguardare gli attuali livelli occupazionali dello Zuccherificio di Termoli e dell’ indotto ad esso collegato. La Micro campagna 2015 rimane una utopia con 60 ettari di barbabietola, il Giudice ha decretato fallita la spa e quindi il concordato ha perso efficacia e con se anche l’affitto della srl
che mantiene in forza i suddetti lavoratori. E’ una azione di responsabilità che dovete affrontare per la filiera e per i lavoratori che da 8 mesi sono in cassaintegrazione e da gennaio non percepiscono alcun euro. Gli avventizi che sono stati lasciati al lastrico abbandonati a se stessi. Vi chiediamo interventi affinché questa nostra realtà possa ripartire nel rispetto della Vita e della dignità di ognuno di noi. La RSU di FLAI Cgil-Fai Cisl- e Uila Uil-
Trivellazioni in mare, parte il ricorso dimenti autorizzatori e concessori in corso alla data del 29 giugno 2010. Come ha già chiarito però il Consiglio di Stato, questa espressione (“conseguenti e connessi”) fa riferimento solo a titoli che costituiscono “attuazione” di provvedimenti già adottati, mentre «devono ritenersi esorbitanti [...] quelle iniziative che si risolvono nell’esistenza di un nuovo titolo abilitativo o, comunque, in una modifica del titolo già esistente». Insomma: ampliare un’area già concessa non rientra in questa fattispecie e
non ha a che vedere con la pur discutile ratio del decreto Passera; costituisce, invece, una violazione chiara della legge.Si tratta di un precedente che, se utilizzato per ogni permesso già rilasciato, finirebbe per vanificare il divieto delle 12 miglia introdotto nel 2010. Se passa indenne questa interpretazione del Ministero, si potrà trivellare praticamente ovunque nei nostri mari. «Siamo di fronte all’ennesima forzatura del Governo: non bastasse lo Sblocca Italia, una legge che sulle trivelle a mare per
gli ambientalisti ha numerosi profili di contrasto con la normativa europea, ora si gioca a fare gli apprendisti stregoni con norme già oggetto di sentenza da parte del Consiglio di Stato, peraltro chiarissime. Non consentiremo questa deriva che viene portata avanti in spregio alla bellezza e alla biodiversità del nostro mare, in danno ad altri settori strategici come il turismo e la pesca e a detrimento delle comunità costiere e di tutto il Paese», concludono gli ambientalisti.
Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.