Neuromed punta alto con il nobel montagnier

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Aldo Patriciello

Neuromed punta alto con il Nobel Montagnier

Sui vaccini lo scienzato afferma: “Serve prudenza, no all’uso indiscriminato e controllo medico” L'Oscar del giorno lo assegniamo a Aldo Patriciello. L'europarlamentare molisano sta lavorando sodo per rimettere in corsa un'area di centrodestra in Molise dopo la caduta degli Dei. Oggi, appare essere l'unico rappresentante di una vasta area che attende di ritrovare un'unità programmatica e di prospettive future. Il Molise ha la necessità di ritrovare leader carismatici, forti nelle stanze che contano, capaci di porre nelle agende politiche le aspettative di una terra. Nel panorama politico l'uomo adatto sembra essere proprio Aldo Patriciello.

Il Tapiro del giorno a Fusco Perrella

Il Tapiro del giorno lo diamo a Fusco Perrella. Il consigliere regionale, oggi di opposizione, evidentemente ha già dimenticato di avere retto le sorti di più assessorati negli ultimi dieci anni. Dimentica, pertanto, che responsabilità politiche su scelte e indirizzi le sono proprie e oggi non può andare a sindacare come se nulla fosse stato nel passato. Sicuramente, chi è al governo oggi non sta brillando per scelte e strategie programmatiche. Ma è altrettanto vero che molti guai del Molise di oggi vengono, anche, dal passato.


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Domani a Palazzo San Giorgio seduta consiliare monotematica

Difendere l’autonomia del Molise purtroppo vale a difendere anche la scadente classe politica che lo governa Il consiglio comunale è stato convocato domani a Palazzo san Giorgio per dibattere un argomento politico e amministrativo di assoluto rilievo: l’autonomia del Molise, ovvero il mantenimento in vita della Regione Molise. La cui esistenza sta subendo progressivi quanto incisivi condizionamenti, tali da metterne in dubbio, come viene da più parti rilevato, la permanenza. Il Molise, dagli oppositori visto nella sue ridotte dimensione geografiche, demografiche ed economiche. Storicamente attestato sul fronte di un assistenzialismo statale ed europeo, poco incline a sviluppare una chiara e definita identità, non diciamo storica ché quella ci viene dagli eventi in cui noi molisani siamo italici, sanniti, e via via salendo il corso dei secoli fino alla condizione odierna di abitanti della ventesima regione d’Italia, quanto economica. Non abbiamo materie prime da estrarre e da valorizzare; ed anche nel terziario siamo sussidiari. Non incidiamo nel Pil nazionale e il Pil regionale è sempre in bilico, senza alcuna stabilità che lo possa registrare in chiave positiva. Eppure abbiamo motivi per essere e sentirci una quota “nobile” della società italiana: popolo paziente, silente, con una dose di valori morali che lo tengono in coda alle classifiche in cui la malavita, la droga, e le degenerazioni , non esclusa quella

culturale, la fanno da padrone. Volendo, potremmo essere un modello di società in controtendenza rispetto allo scivolamento in basso della realtà italiana ed europea. Ma per poterlo essere avremmo bisogno di una classe dirigente all’altezza di questo compito certamente arduo quanto stimolante e vivido. Una classe dirigente che abbia doti culturali, pro-

fessionali e umane in grado di assemblare le migliori caratteristiche ambientali, naturali, vocazionali, per farne un substrato solido e coerente di un’economia sicuramente di nicchia, per essere diversa e appetibile ad un mercato che tra gli interstizi della globalità cerca e vuole prototipi di diversità. Invece siamo amministrati da una classe dirigente di

scarsa qualità culturale, professionale e umana. Priva di stimoli, di energia, di determinazione, assestata di benessere per se stessa, indifferente al resto che la circonda, quindi arrendevole se non addirittura ricattabile, certamente inadeguata a fronteggiare con argomentazioni e dati statistici l’”assalto” alla sua autonomia. Una condizione di oggettiva di

difficoltà da reggere e sostenere, da difendere, in quanto indifendibile, che in molti molisani ha già prodotto una larga ferita la cui rimarginazione viene immaginata solo con la chiusura a doppia mandata degli ingressi di Palazzo Moffa e di Pazzo Vitale. Questa classe politica che governa il Molise e ciò che sta producendo, come abbiamo accennato all’iniziò, sarà l’argomento tematico su cui si misureranno i consiglieri comunali di Campobasso su sollecitazione di Alberto Tramontano che alla sua iniziativa ha dato questa motivazione: “Nell’ultimo periodo, sia in modo estemporaneo che attraverso proposte di legge parlamentari, si sta attentando all’autonomia della Regione Molise, attraverso la proposizione di tesi discutibili, superficiali e spesso offensive nei riguardi dei molisani e della loro storia “. Pertanto “ Il Consiglio comunale di Campobasso, massima assise civica regionale, ha il dovere di riaffermare una posizione in difesa del Molise per evitare la scomparsa di tutti quei servizi strettamente connessi allo status di Regione autonoma e per evitare un impoverimento inesorabile del nostro territorio.” Tramontano dixit. Da vedere i contenuti e la qualità delle argomentazioni che seguiranno. Dardo

Aree interne, spopolamento continuo Il Molise continua a perdere popolazione. Manca una programmazione CAMPOBASSO. L'assenza di una programmazione territoriale sta portando a un lento e graduale spopolamento delle aree interne. Trivento perde 100 residenti all'anno. Non da meno Riccia senza parlare dei centri più piccoli. E a chi interessa? Lo spopolamento delle aree marginali e in declino del territorio è una realtà allarmante, un vero e proprio fattore di rischio. Perdendo abitanti, le comunità locali di queste aree smarriscono la propria identità culturale, i patrimoni locali si deteriorano e perdono valore, le attività economiche vengono abbandonate, tradizioni millenarie, uniche, irripetibili finiscono per sempre, mentre aumenta il dissesto idrogeologico connesso alla mancata cura del territorio per effetto dello spopolamento e, parallelamente, cresce la congestione nei centri urbani e crescono i problemi di degrado ambientale. La perdita di popolazione rappresenta, quindi, un grave rischio sotto tre principali punti di vista: socio-culturale: il calo demografico in alcuni contesti territoriali periferici, caratterizzati da profonde radici storiche e culturali, provoca la perdita di identità consolidate e di me-

moria, la disgregazione delle comunità e della propria socialità, la scomparsa di valori ed il senso di smarrimento; economico: l’economia della nostra provincia per millenni si è basata sulla produzione agricola ed artigianale svolta proprio nelle aree che attualmente sono state definite marginali e in declino, attività le cui conoscenze erano tramandate di generazione in generazione, svolte quindi sulla base di conoscenze empiriche; pertanto, lo spopolamento rappresenta la perdita dell’opportunità di proseguire tali attività e l’impossibilità di attuare processi di modernizzazione delle produzioni peculiari delle aree interne, con la conseguente scomparsa di una notevole parte dell’economia locale; fisico e geologico: l’abbandono del presidio del territorio implica la perdita di interesse sia da parte della popo-

lazione stessa rispetto alla corretta manutenzione del territorio, sia da parte delle pubbliche istituzioni, con conseguente accentuazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico; inoltre, lo spopolamento delle aree interne provoca il riversarsi della popolazione principalmente nei centri urbani, con una conseguente forzata crescita dei centri urbani ed una pressione antropica e ambientale, con effetti di crescente disor-

ganizzazione di governo del territorio. Enormi sono, quindi, i costi connessi all’emarginazione delle aree in declino. Lo spopolamento, oggi, deve essere inteso non solo come mero abbandono dei territori marginali, ma come una carenza di risorse e limite ai processi di qualificazione e sostenibilità territoriale. Qualcuno ha pensato a tutto questo? Sconsolatamente dobbiamo dire: nessuno.


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30 novembre 2014

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Il Nobel Luc Montagneir, consulente speciale Neuromed

L’Istituto scientifico molisano è punto di riferimento per le neuroscienze e le malattie neurodegenerative POZZILLI. Luc Montagnier, Premio Nobel per avere scoperto il virus dell’AIDS, è consulente speciale dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, l’I.R.C.C.S. che fa della ricerca di frontiera la sua grande sfida per i prossimi anni. L’Istituto è centro di riferimento a livello italiano e internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso. Lo scienziato francese lo affiancherà nell’individuare e portare avanti progetti innovativi e coraggiosi nel campo delle neuroscienze e delle malattie neurodegenerative. L’accordo è stato siglato questa mattina nella Sala Conferenze EPT del Palazzo Reale di Caserta dal premio Nobel e dal professor Erberto Melaragno, Presidente dell’I.R.C.C.S. Neuromed. “Dopo la sua prima visita al Neuromed – ha detto Melaragno – siamo riusciti a trasformare un’idea nata da quell’incontro in un progetto di collaborazione. Il nostro consulente speciale sulla ricerca affiancherà l’Istituto nelle linee di ricerca che si andranno ad intraprendere. Sono certo che questa collaborazione porterà ad importanti risultati scientif i c i ” . È una vera e propria onda lunga, infatti, quella che si è creata nel nostro Paese da quando, nel marzo scorso, l’illustre ospite venne a visitare la struttura ospedaliera e il centro di ricerche di Neuromed. Recentemente il nostro Ministero della Salute ha invitato il Professor Montagnier a dare il suo sostegno alla lotta contro le malattie croniche, come la Malat-

tia di Alzheimer e l’autismo e contro le epidemie virali inquietanti, come AIDS ed Ebola. Per il trattamento della malattia di Alzheimer Neuromed è un’eccellenza riconosciuta, ormai, a livello nazionale. Tra i punti di interesse comune NeuromedMontagnier va sottolineato l’autismo, sindrome devastante che spesso getta nella disperazione numerose famiglie. “Non riteniamo di avere soluzioni pronte ai problemi - ha detto Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed. Lavoriamo invece a tutti gli sviluppi potenziali della ricerca scientifica, muovendoci con la massima attenzione per tutte le prospettive più innovative. Il fatto che Neuromed si metta sempre in discussione può solo significare che noi vogliamo raggiungere obiettivi importanti che abbiano ricadute con-

crete sulla salute delle persone. La nostra ricerca vuole evolversi seguendo un principio di multidisciplinarietà, ecco il perché del coinvolgimento del professor Montagnier con cui ci confronteremo con la volontà di recepire nuovi elementi. Questa è per noi una giornata importante – ha continuato Pietracupa – resa possibile dalla disponibilità della dottoressa Lucia Ranucci, commissario EPT, e arricchita dalla presenza di Christian Thimonier, Console francese a Napoli e di molti rappresentanti delle Istituzioni del territorio”. “Questo accordo – ha detto il professor Luc Montagnier – unisce soggetti fortemente impegnati nella lotta alle malattie neurologiche, un problema che colpisce un numero sempre maggiore di persone. Puntiamo ad affrontare i diversi fattori

in gioco, anche latenti, in queste patologie, che comprendono condizioni gravi come Alzheimer e Autismo. Spero che la nostra interazione possa diventare fruttuosa e possa condurre a nuove soluzioni per la salute dei cittadini”. Per la firma del documento è stata scelta Caserta perché proprio in questa città campana il mondo Neuromed ha in corso di realizzazione il Polo di Innovazione Cyber brain: una collaborazione internazionale che mira ad esplorare le possibilità offerte dal collegamento tra cervello umano e computer. “Il Polo Cyber brain - spiega l’ingegner Fabio Sebastiano, responsabile scientifico del progetto – sarà un centro interamente dedicato alla neurocibernetica che perseguirà quattro importanti obiettivi. Il primo riguarda lo sviluppo della neuroprotesica, cioè dispositivi impiantabili a livello cerebrale, altamente miniaturizzati, che consentiranno di acquisire informazioni tramite il segnale elettrico cerebrale trasferendole verso l’esterno in modalità wireless. Informazioni che saranno messe a disposizione per il successivo obiettivo che è quello dello sviluppo delle tecniche di ‘brain computer interface’ e

di interazione uomo-macchina. Una volta decodificate diventeranno le basi per la neuro protesica, mediante la quale potranno essere pilotati protesi e arti bionici soprattutto in pazienti fortemente invalidati. Il terzo obiettivo sarà quello di sviluppare una piattaforma diagnostica altamente innovativa per localizzare con estrema accuratezza i dispositivi impiantabili mentre il traguardo successivo, più ambizioso, prevede la possibilità di telegestire e telecontrollare questi dispositivi ed ovviamente capire a distanza cosa sta succedendo a livello cerebrale nel p a z i e n t e ” . Caserta rappresenterà indubbiamente una pietra miliare per il progresso della ricerca, senza contare che darà occupazione a un gran numero di ricercatori, scongiurando il pericolo della loro fuga verso altre regioni o addirittura verso l’estero. “Sarà occasione – ha detto infine Mario Pietracupa – di sviluppo industriale e scientifico per tutta la zona. Naturalmente starà alle Istituzioni venire incontro a queste nuove esigenze. La ricerca deve essere condotta in modo concreto, premiando chi dimostra di percorrere la strada dell’innovazione”.

“Vaccini, serve prudenza, no all’uso indiscriminato” A parlare è il premio Nobel, Montagnier, ieri a Pozzilli Bisogna essere “molto prudenti prima di accusare il vaccino di essere responsabile di questi decessi” e “capire bene se c’e’ un collegamento diretto tra la somministrazione del vaccino e la morte. Potrebbe esserci stato un errore umano o semplicemente una coinci-

denza”. Questa l’opinione del Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier sul caso delle morti dopo il vaccino contro l’influenza. “La vaccinazione resta uno strumento efficace di prevenzione, e’ una buona cosa e la gente non deve diffidarne”, aggiunge, “ma e’ im-

Far di conto alla Regione Molise non sembra un’operazione facile se, come abbiamo letto nella determina dirigenziale 56 del 24 novembre scorso, alla Molise Dati (che naviga in brutte acque di suo) sono stati liquidati 140.000 euro in vece di 1.950.000. Per non addentraci anche noi nel labirinto degli atti amministrativi citati e richiamati nella determina, col rischio di confonderci e di confondere il lettore, ci limitiamo a trascriverla così come è stata redatta e firmata, da cui, come abbiamo detto, è possibile rilevare che alla Molise Dati i conti non tornano. Oggetto: Molise Dati Spa – nuovo schema convenzionale – impegno di spesa” “La presente proposta di determinazione è stata istruita e redatta dalla struttura di Servizio che esprime parere favorevole in ordine alla legittimità della stessa anche ai fini dell’articolo 50 – 1° comma della legge regio-

portante conoscere bene lo stato di salute e le condizioni fisiche di ogni persona che deve essere vaccinata. Non si può negare che un vaccino, se non usato nel modo migliore, puo’ creare dei problemi”. “Tutto dipende dalle condizioni fisiche e dallo stato di sa-

lute in cui ogni persona che deve essere vaccinata si trova. Occorre prudenza. Io sono contrario all’uso indiscriminato dei vaccini, per evitare problemi bisogna valutare caso per caso”, ribadisce, spiegando

che in questo senso può esserci stato un errore umano: “Si può sbagliare a farla, si può farla alla persona sbagliata. Ma non si può stabilire senza riscontri

Alla Molise Dati non gliene va bene una nale 7 maggio 2002, numero 4. Attesta, altresì, di aver valutato l’opportunità e la convenienza economica dell’atto che si propone. Premesso che la giunta regionale con propria deliberazione numero 372 del primo agosto 2014 (notificata al Servizio Sistemi Informativi in data 7 ottobre 2014) approvava lo schema di convenzione denominato “Disciplinare per l’affidamento in house delle attività relative allo sviluppo e gestione del sistema informativo regionale alla Società Molise Dati spa”; che con la predetta deliberazione numero 372 del primo agosto 2014 la Giunta regionale autorizzava altresì il pagamento delle spettanze relative all’anno 2014 di Molise Dati SpA per un importo complessivo pari a 4.700.000,00 euro (Iva inclusa), come di seguito

elencate: euro 1.000.000 (Iva inclusa) sul Capitolo 9203 Upb 119 del Bilancio regionale 2014; euro 3.700.000 (Iva inclusa) sul Capitolo 34105 Upb 119 del Bilancio regionale 2014; rilevato che nell’anno 2014 è stata trasferita alla Molise Dati Spa la somma di 2.750.000 euro (Iva inclusa) a titolo di acconto per la gestione del Sistema informativo regionale così ripartita: euro 860.000 (Iva inclusa) sul Capitolo 9203 UPB 119 del Bilancio regionale 2014; euro 1.890.000 (Iva inclusa) sul Capitolo 34105 Upb 119 del Bilancio regionale 2014; ritenuto quindi di dover provvedere all’impegno della rimanente somma di 1.950.000 euro (Iva inclusa) per il pagamento delle spettanze a Molise Dati Spa così come disposto dalla giunta regionale con

scientifici la connessione tra vaccinazione e morte semplicemente perchè un certo numero di persone che aveva fatto la vaccinazione è morto”.

propria deliberazione numero 372 del primo agosto 2014, al netto della somma di 2.750.000 euro (Iva inclusa) liquidata nel corso del 2014 Determina, di assumere le premesse quali parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; di impegnare la somma di 140.000 euro sul capitolo 9203 Upb 119 del Bilancio regionale 2014, quale importo da corrispondere per il pagamento delle spettanze Molise Dati Spa disposto con deliberazione di giunta regionale numero 372 del primo agosto 2014”. D’accordo sulla poca buona sorte di cui gode la Molise Dati da parte degli amministratori regionali che la vogliono in difficoltà e agonizzante, ma penalizzarla ulteriormente da parte delle strutture è oggettivamente un eccesso. Dardo


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Ricostruzione post terremoto alla stretta finale: 346 milioni di euro da impegnare entro la fine dell’anno

Forzati i confini della legittimità Gli importi progettuali, non più contenuti nella loro misura tecnica, bensì in quella finanziaria disponibile secondo Ciocca e Frattura aaLa mistura politico – tecnica amministrativa composta dal presidente della giunta regionale Frattura, dal consigliere regionale delegato da Frattura alla ricostruzione post terremoto, Ciocca, dalla responsabile della Protezione civile, Scarlatelli, dai sindaci dei comuni interessati e dai tecnici progettisti, ha il sapore acre della illegittimità. Certamente non aiuta, anzi affossa, la parte più sostanziosa della ricostruzione, quella dei fabbricati inseriti nella categoria A, fatti sgombrare e lasciati alla deriva per oltre un decennio, in attesa della riabilitazione. Per la fregola di dimostrare che l’impostazione data da Michele Iorio era sballata, infarcita di errori di valutazione, e

segnata da decisioni che hanno allargato il cerchio degli interventi incautamente fino ad Isernia, riducendo così la capienza finanziaria dei 346 milioni di euro del Cipe, la suddetta mistura non è andata per il sottile nello stringere la cinghia e nel serrare i tempi della progettazione e degli appalti. Il tutto in modo vistosamente forzato, presupposto incontrovertibile di futuri possibile contenzioso. Ciò perché, stando alla decisioni del Cipe, i 346 milioni di euro devono essere definiti entro il 31 dicembre 2014. Una data capestro, che il duo Frattura/Ciocca non è riuscito a dilatare per fare in modo che fosse sufficiente ai tecnici di riprogettare e ai comuni di appal-

tare rispettando i termini di legge. Di certo, non nei pochi giorni concessi “minacciosamente” agli uni e agli altri, per tentare di concludere la vicenda entro fine anno. Con l’aggravante di tagliare gli importi progettuali, anche qui con un atto d’imperio che forza i confini della legalità mettendo a repentaglio, se qualche autorità di controllo va a ficcarvi il naso, i tecnici comunali e i sindaci per l’accettazione, così e semplicemente, degli ordini regionali a contenere gli importi progettuali, non più nella loro misura tecnica, bensì in quella finanziaria disponibile secondo il parere di Ciocca e Frattura. Che ci sia di logico, di legale, di accettabile in questo miscuglio di atteggiamenti e di

provvedimenti è un arcano che prima o poi, comunque, verrà svelato, e allora potremmo vederne delle belle. Anche alla luce della corrispondenza intercorsa tra gli Ordini professionali e il duo “acrobatico” Paolo di Laura Frattura - Salvatore Ciocca, sugli aspetti funzionali e procedurali non privi, a quanto pare, di condizionamenti, di minaccia di responsabilità e di risarcimento danni. A rendere Ciocca e Frattura (fittiziamente, si badi) salvaguardati all’occhio della gente, è la loro abilità a fare delle incongruenze fattuali della gestione Iorio, nonostante la bontà delle procedure tecnico-amministrative che aveva impostato, un male assoluto. La cui correzione per

Ciocca e Frattura può valere il superamento delle norme, delle leggi, delle disposizioni ministeriali. Una concezione autarchica, con un sottinteso di violenza politica e amministrativa niente affatto arginato da chi avrebbe avuto il diritto, l’interesse, e il dovere di contrastarlo, ossia i sindaci dei comuni interessati e i tecnici progettisti. Che fine farà la ricostruzione? Varrà per tutti o per una sola parte degli aventi diritto? Con quale garanzie per le centinaia di famiglie interessate a rientrare in possesso delle abitazioni per tornarci a vivere? Qualcuno ne dovrà rispondere. Tempo al tempo. Di solito, è galantuomo. Dardo

"Diabete, Regione inadempiente"

Allora un giudice c’è

Solo un ricorso al Tar ha impedito il declassamento dell'unica struttura presente sul territorio

Ora avviare l’iter di stabilizzazione dei precari della sanità

CAMPOBASSO. In molte città del Molise il scere e applicare il Piano Nazionale Diabete", 15 e 16 novembre si è tenuta la Giornata Mon- afferma Lorenzo Greco, Coordinatore delle diale del Diabete, grandiosa manifestazione Associazioni Fand del Molise. In occasione del Volontariato, l'unica fra le importanti 'Gior- della Giornata del Diabete, che è celebrata in nate Mondiali' nel campo della salute che non tutto il mondo il 14 novembre, Le Associazioni chiede contributi ma regala servizi alle persone fra persone con diabete in Molise che hanno interessate: incontri di formazione, distribu- costituito un Coordinamento, chiedono di rezione di materiali e la poscepire e di iniziare ad appliIn regione 15mila sibilità di valutare care il Piano Nazionale correttamente il proprio riDiabete. "Le persone con le persone schio di sviluppare il diadiabete sono la risorsa su bete. In Molise 15 mila colpite dalla patologia cui il sistema sanitario può persone, una popolazione Altre 5mila a rischio e deve contare per ridurre i superiore a costi economici quella di Sae sociali che il vona, sanno di diabete mal avere il diabete controllato può e probabilapportare", ammente altre 5 monisce Timila lo hanno z i a n a sviluppato Ciarambino, senza saperlo. Coordinatrice Queste persone per il Molise non sempre della Giornata hanno una assiMondiale del stenza adediabete 2014. guata. "La In Molise il situazione è molto difficile per chi in Molise 47% dei maschi e il 31% delle femmine risulha il diabete. Si cerca di smantellare la rete di tano in sovrappeso, il 51% non fa attività fispecialisti. Per fortuna un ricorso al Tar ha im- sica. Questi dati fanno presagire un aumento pedito il declassamento della SC di Campo- ulteriore delle persone con diabete e con altri basso unica struttura complessa della Regione. fattori di rischio per il cuore. «Occorre proI continui cambiamenti al vertice della politica muovere con ogni mezzo l’attività fisica, sanitaria non facilitano le cose, anche se qual- un’alimentazione sana e favorire chi si muove che spiraglio si sta aprendo. Nel corso della in questa direzione», ricorda Ciarambino. Giornata chiederemo alla Giunta di ricono-

L’INTERVENTO

di Susanna Pastorino Siamo Orgogliosi di essere europei! La pronuncia della Corte di Giustizia UE, emessa il 26/11/2014, in merito all’illegittimità dei contratti di lavoro a tempo determinato nel settore Scuola, non può che trovare la nostra più convinta e vibrante soddisfazione. Peraltro, la posizione unanime, espressa dai tanti legali ed esperti di giustizia, circa l’estensibilità della sentenza a tutto il pubblico impiego, rafforza e conferma quanto da anni sostenuto dalla FP CGIL. L’abuso nell’utilizzo e nella reiterazione dei contratti a tempo determinato in Sanità, negli Enti Locali e, generalmente, in tutta la P.A., è stato, più volte, denunciato da questa organizzazione sindacale, anche nella nostra regione. Rilevato che l’obbligo di dare attuazione alla normativa europea, e alla interpretazione che di essa ha reso la Corte di Giustizia, sussiste anche in capo alle Amministrazioni locali, sarebbe doveroso, opportuno e improcrastinabile (per evitare inutili e onerosi contenziosi) che i nostri rappresentanti politici avviassero immediata-

mente, le procedure di stabilizzazione, per tutti quei lavoratori/ici che, mediamente, hanno già maturato una “anzianità di precarietà” che sfiora la soglia dei dieci anni. A tal fine risulta imprescindibile una puntuale quantificazione sia della dotazione organica necessaria per rendere servizi di qualità ai cittadini, sia del numero effettivo dei precari impiegati nella pubblica amministrazione molisana. Considerato, poi, che nella sanità regionale si è generata la maggiore precarietà, chiediamo alla deputazione parlamentare molisana di attivarsi, con determinazione e tempestività, per ottenere, attraverso apposita proposta emendativa, una deroga al blocco del turn over nella legge di stabilità , al pari di altre Regioni del sud in piano di rientro. L’urgenza è rappresentata dal fatto che, in assoluta controtendenza, il Governo dello Stato Italiano, membro e fondatore dell’Unione, sta ponendo la fiducia sul Jobs Act rendendo ancora più flessibile, e perciò più precario, il mondo del lavoro. *Segretaria Generale Fp Cgil Molise


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Dal Fondo nazionale della Montagna circa un milione dell’annualità 2010

Enigma: sviluppare una politica per la montagna senza le Comunità montane La parte del leone (700mila euro) è toccata all’Arsiam per la lotta agli incendi e per pagare gli operai forestali Soldi del 2010, sempre graditi. Soldi del Fondo nazionale della Montagna a una Regione che della montagna, delle sue prerogative, delle sue necessità, delle sue prospettive non tiene assolutamente conto. Una Regione che le Comunità montane, ovvero gli organismi che in tutte le regioni d’Italia si occupano dei problemi della montagna, le ha eliminate, ma i liquidatori non si decidono a chiudere i conti. Perché dovrebbero? Ci guadagnano, e la Regione assiste inerte a questa lunga coda politico-amministrativa. D’altronde, siamo in Molise, dove la mungitura della Pubblica amministrazione è un concreto arrotondamento delle entrare. Tornando ai finanziamenti relativi all’annualità 2010 del Fondo nazionale della Montagna per la gestione del patrimonio forestale e per la tutela del territorio montano e della biodiversità, sono 945.580,20 gli euro da ripartire. E, difatti, sono stati così ripartiti: 700mila sono stati assegnati all’Arsiam (ex Ersam) nell’ambito del Piano per la campagna di previsione, prevenzione, e lotta attiva agli incendi boschivi, nonché per pagare gli operai forestali; 150.000 per perseguire prevalentemente le finalità della legge sulla Montagna (Legge 97 del 1994) e, in particolare, per azioni di tutela e promozione delle risorse ambientali del territorio e della biodiversità anche attraverso progetti di intervento nei vivai regionali per la produzione di specie autoctone che tengano conto della necessità di incrementare il valore naturalistico delle aree a bosco delle nostre montagne; 50.000 per progetti volti a sanare piccole emergenze di dissesto idrogeologico nelle riserve demaniali regionali e per attività utili a diffondere la cultura del rispetto del bosco e del patrimonio naturalistico ed ambientale nelle scuole e tra i cittadini, anche con la collaborazione di Enti di Ricerca e di Studio e/o dell’università; 67.851,34 per interventi di tutela della

biodiversità, di produzione e conservazione di materiale forestale di origine nota e di diffusione delle specie autoctone indigene del territorio montano molisano (boschi da seme, iscrizione al registro regionale dei materiale forestale di base di cui alla delibera della giunta regionale 836 del 2010, mediante progetti e convenzioni con enti di ricerca). Finanziamenti elastici, come si può constatare, quelli non assegnati all’Arsiam e lasciati alla disponibilità della giunta regionale. Elastici, nel senso che possono adattarsi facilmente ai progetti che verranno elaborati e ai loro elaboratori (Enti di Ricerca e di Studio e/o dell’università). La giustificazione che accompagna questa ripartizione dei fondi è sintomatica nella sua generalizzazione. Ecco il testo standard: “La politica regionale e strutturale per la montagna vuole perseguire

L’INTERVENTO

Autogrill molisani, mobilità per 17 lavoratori La Regione si muova di Pasquale Guarracino* Ecco l’ennesima tegola sulle teste dei lavoratori molisani: nei giorni scorsi la società NUOVA SIDAP s.r.l., che gestisce gli impianti AUTOGRILL di Termoli, del tutto

inaspettatamente, senza neppure prendere in considerazione in maniera preventiva la possibilità di usufruire dei già pochi ammortizzatori sociali rimasti, ha aperto una procedura di mobilità per arrivare al licenziamento

prevalentemente le finalità di cui l’articolo 1 della legge 31 gennaio 1994 n. 97 e in particolare le azioni che tengano conto del valore naturalistico, mediante formule di tutela e promozione delle risorse ambientali del territorio e della biodiversità. A tale scopo è necessario, nei comuni montani, tutelare l’ambiente e le risorse naturali e conservare le specie e le associazioni forestali di comunità biologiche e di biotopi. In questo contesto i vivai forestali regionali svolgono un ruolo di primo piano per tutelare le caratteristiche genetiche e la biodiversità della flora locale. Pertanto occorre tutelare la biodiversità, mediante la produzione e conservazione di materiale forestale di origine nota e di diffusione delle specie autoctone indigene del territorio montano (boschi da seme, iscrizione e aggiornamento del registro regionale dei materiale forestale di base) con progetti e convenzioni della Regione con gli Enti di ricerca (ad libitum naturalmente – ndr). Indubbiamente utili i finanziamenti; utili le destinazioni, se davvero finalizzate alla valorizzazione delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e produttive della montagna. Vogliamo crederci, anche se a contraddire una siffatta volontà, la Regione ha pensato bene di eliminare le Comunità montane alle quali, dobbiamo dirlo, non ha mai dato le deleghe per essere davvero uno strumento territoriale di sviluppo e di progresso delle popolazioni e dell’economia montane.

di ben 17 lavoratori. Non si dimentichi che, anche a causa della viabilità molisana, quelli di Termoli sono gli unici punti di ristoro autostradale presenti in Molise: nei locali sono impiegati, sin dall’apertura, 27 tra uomini e donne, la maggior parte con famiglia a carico, che vedono in bilico il loro posto di lavoro. Il 09 gennaio 2015, infatti, è prevista la chiusura totale del punto vendita denominato “Rio Vivo Ovest” e la chiusura dell’impianto di distribuzione carburante del locale denominato “Rio Vivo Est”: nel corso di una prima, animata, riunione con l’azienda, la UILTuCS Molise non ha avuto modo di conoscere se e quando subentrerà una nuova società, che prenderà in gestione gli impianti indicati. La Società inoltre, non ha mostrato alcuna apertura circa eventuali misure alternative e conservative rispetto alle ipotesi di licenziamento. Per evitare l’ennesima “strage degli innocenti” è indispensabile agire in ma-

Dardo

niera tempestiva ed incisiva, con l’ausilio delle Istituzioni regionali che, già nella mattinata di ieri, sono state aggiornate sugli sviluppi della situazione: in particolare, la UILTuCS Molise ha chiesto all’Assessorato al Lavoro della Regione Molise di instaurare un dialogo con la società Autostrade s.p.a. Per capire quale sarà l’eventuale soggetto che gestirà i locali chiusi dalla Nuova Sidap e, qualora fosse già individuato, per far valere il diritto dei lavoratori messi in mobilità alla ricollocazione nell’impianto che verrà riaperto. La UILTuCS Molise auspica davvero che, per questa situazione, non si debba parlare di vertenza non risolta, ma che l’intervento della Regione Molise, unitamente alla forte azione sindacale che si vuole mettere in campo, sia risolutivo per una definizione positiva della vicenda. * Segretario Generale UILTuCS Molise


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Campobasso

7 30 novembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Le case di riposo “Colitto” e Pistilli” ristrutturate e trasformate per dare assistenza e ricovero a poveri, vecchi, e malati Arriverà, arriverà prima o poi, il tempo dello sfinimento per l’assessore Petraroia e i suoi innumerevoli e variegati convocati. Non passa giorno che non presieda un incontro. Un ritmo insostenibile anche perché sono incontri-fiume, lunghi, articolati, improntati allo scambio di vedute e d’idee, difficilmente poggiati su decisioni concrete. L’usura della parola sarà inevitabile. L’ultimo incontro, la verifica delle condizioni in cui operano la “Pistilli” e la Colitto”, altra residenza socio-sanitaria non

ancora in funzione (dal 1996), sebbene oggetto di finanziamenti che non hanno prodotto una conclusione. Evidentemente vuole provarci l’assessore Petraroia, che prima di muoversi, di andare al sodo, preferisce l’adunata dei possibili e probabili soggetti interlocutori per avere un quadro più che approssimativo dello stato delle cose. Anche perché a lui, piace muovere le acque. A quanto pare, le due strutture di cui stiamo parlando hanno non pochi problemi di funzionamento e di agi-

bilità, per cui una ricognizione dello stato di fatto è del tutto giustificata se finalizzata ad un susseguente intervento regionale risolutore. Diversamente il rischio è, come paventiamo, che restino le convocazioni, le assemblee, le adunate, i confronti, i chiarimenti ma sul piano delle soluzioni, poco o niente. Finora i fatti dicono così. Riunioni su riunioni presiedute da Petraroia, comunicati stampa, annunci, auspici, promesse e nient’altro. Per la “Colitto” è ora, oramai, di portare a ter-

mine i lavori di ristrutturazione (una sorta di fabbrica di San Pietro!), come e quando però non è stato detto e fissato, con l’obiettivo (nobile) di farne “un luogo dove sia aperta una mensa per i poveri ed offerto un alloggio per i casi di necessità, aiutando gli orfani, i migranti e chi è privo di reddito”. Per la “Pistilli” è stato ribadito un concetto di vecchia data, sul quale si sono esercitati in parecchi e tutti con un tasso di demagogia insopportabile. Il concetto ribadito nella riunione con Pe-

traroia da sviluppare una volta per tutte (si spera), è fare della Casa di riposo “Pistilli” una Residenza Sanitaria Assistita (Rsa). Con quale utilità? Questa: che tra un ricovero in ospedale ed un ricovero nella RSA si risparmierebbero 800 euro al giorno, attivando, tra l’altro, nuovi posti di lavoro per infermieri, assistenti sociali, psicologi, medici e personale ausiliario. Dardo

“Non sprecare il cibo” la nuova campagna E’ il C.P. del Club per l’UNESCO di Campobasso per la Settimana SERR 2014 ad organizzarlo CAMPOBASSO. Il C.P. del Club per l’UNESCO di Campobasso aderisce alla settimana SERR con la campagna di comunicazione e sensibilizzazione NON SPRECARE IL CIBO sottolinea il Presidente Francesco Ruccolo - “abbiamo ritenuto opportuno sensibilizzare il messaggio attraverso la rete e la stampa affinché ci sia un’ampia diffusione anche attraverso i social media. La salvaguardia del nostro pianeta deriva dai singoli gesti che ogni cittadino compie quotidianamente. Piccoli gesti come non sprecare il cibo sono fondamentali per la tutela di un pianeta che deve essere accudito e salvaguardato da chi lo vive. Dalla riduzione degli sprechi al riciclo di ciò che produciamo come scarti sono azioni che aiutano l’ambiente circostante di ognuno di noi”. L’iniziativa si

colloca all’interno della Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti dal 22 al 30 novembre che quest’anno ha trattato il tema principale del cibo. - continuando il Presidente - “auspichiamo che le azioni di sensibilizzazioni creino momenti di riflessione affinché anche i piccoli gesti possano far ragionare su azioni di spreco che quotidianamente mettiamo in atto automaticamente. Giornalmente tonnellate di cibo buono vengono buttate dal mondo della ristorazione, della commercializzazione e dai singoli cittadini che potrebbe essere utilizzato in moltissimi modi soltanto se si riprogrammasse il concetto di gestione e spreco. La salvaguardia del pianeta e la fame nel mondo dovrebbero far riflettere”.

“Campobasso difenda l’autonomia” Il consigliere Tramontano ha presentato un apposito ordine del giorno per il Consiglio comunale CAMPOBASSO. Domani, alle ore 8-30 è stato convocato il Consiglio Comunale in seduta monotematica per discutere un ordine del giorno, presentato dal Consigliere comunale Alberto Tramontano, teso all’affermazione del valore dell’autonomia del Molise. “Nell’ultimo periodo- afferma Tramontano- sia in modo estemporaneo che attraverso proposte di legge parlamentari si

sta attentando all’autonomia della Regione Molise, attraverso la proposizione di tesi discutibili, superficiali e spesso offensive nei riguardi dei molisani e della loro storia “ “Battaglie parlamentari ed extraparlamentari- continua Tramontano-, durate decenni, hanno consentito di raggiungere l’obiettivo dell’autonomia regionale che ha sancito, in modo inequivocabile, la peculiarità della storia, delle tradizioni e

dell’ambiente del Molise. “ Il Consiglio comunale di Campobasso, massima assise civica regionale, ha il dovere di riaffermare una posizione in difesa del Molise per evitare la scomparsa di tutti quei servizi strettamente connessi allo status di Regione autonoma e per evitare un impoverimento inesorabile del nostro territorio.”

30 novembre 2014

I DOMENICA D’AVVENTO Prepariamoci ad accogliere Gesù a Natale. Ogni anno la Chiesa incomincia il nuovo anno liturgico con questa prima domenica dell’Avvento. Iniziano,oggi, quattro settimane di preparazione al Natale, la venuta del Signore nella storia umana. Gesù, il Figlio del Dio vivo, è venuto più di 2000 anni fa, cambiando definitivamente il cammino dell’umanità per portarci la salvezza eterna e, quindi, una speranza e un senso decisivo ad ogni vita umana. Ma la nostra salvezza, in virtù di questo evento prodigioso, non è automatica: Cristo non può salvarci contro la nostra volontà e, soprattutto, senza la nostra attiva collaborazione e la nostra piena accettazione. Come è stato accolto il Figlio di Dio la prima volta che è venuto? Pochissimi erano pronti, perchè è venuto in un modo inaspettato; nacque povero, figlio di un

falegname, visse nascosto per trent’anni e, dopo tre anni di vita pubblica, in cui ammaestrò i suoi apostoli, fu crocifisso. Tre giorni dopo è resuscitato apparendo e inviando i suoi discepoli a costruire la Chiesa. Dopo la sua ascensione al cielo, ha mandato il suo Spirito Santo e, attraverso la sua presenza, Gesù e il Padre continuano a venire da noi per abitare nel nostro cuore. Ed è proprio tramite lo Spirito Santo, attraverso i sacramenti, e nel battesimo specialmente, che conquistiamo la salvezza. Dunque, prepariamoci ad accogliere Gesù a Natale, reale ma invisibile, l’amico più intimo che viene per salvarci. Facciamogli spazio nel nostro cuore,affinché il suo Spirito Santo possa entrarvi ed edificarvi il suo santo tempio. Viviamo questa realtà, o abbiamo già mandato via Gesù, con le nostre scelte da egoisti ? L’Avvento è il momento propizio per rivedere il nostro rapporto con Gesù, e prepararci ad

accoglierlo risolutamente nelle nostre scelte di ogni giorno. Sgombriamo il cuore dagli ostacoli che impediscono la venuta di Cristo nel nostro intimo. Lasceremo entrare Gesù nella nostra vita nella misura in cui sapremo avvertire l’instabilità della nostra esistenza nel tempo, e rammentandoci di essere pellegrini, in viaggio verso la patria dell’eternità. Non lasciamoci travolgere a nostra volta da ciò che è vano, da ciò che andrà perso nelle bufere della vita: meditiamo sulle nostre scelte. La liturgia di oggi ci scuote dal nostro torpore, e alimenta il nostro coraggio. Manteniamoci fedeli al Signore, perchè non ci trovi impreparati: “ Vegliate dunque, perchè non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà ! “. Mons. Gabriele TETI.



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Isernia

30 novembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Posto Occupato, c’è anche la Provincia Il Consiglio provinciale di Isernia ha aderito alla campagna di sensibilizzazione in memoria delle vittime di violenza ISERNIA. Il Consiglio Provinciale di Isernia ha aderito alla campagna di sensibilizzazione nazionale “Posto Occupato” in memoria delle donne vittime di ogni forma di violenza.A inizio di seduta il presidente della provincia di Isernia dott. Luigi Brasiello e tutti i Consiglieri Provinciali hanno posto su una sedia il manifesto della campagna nazionale “Posto Occupato” che rimarrà nell’aula consiliare in modo permanente. Tutti insieme per non dimenticare questa

strage degli innocenti che nei giorni scorsi ha avuto diverse adesioni dal Comune di Isernia, dall’ASCOS Onlus, dal Comune di Venafro con

la Commissione Pari Opportunità. Enti e associazioni che hanno dato il pieno sostegno a questa valida iniziativa partita lo scorso 29 giugno dall’Anfiteatro della villa comunale di Rometta (Messina). Posto Occupato è un’idea, un dolore, un pensiero, una reazione che ha cominciato a prendere forma man mano che i numeri crescevano in ogni parte del Paese e cresceva l’indignazione di fronte alla no-

La storia nel Pantano della Zittola Uno studio universitario su una delle più antiche ed estese torbiere appenniniche italiane MONTENERO VALCOCCHIARA. L’origine del ‘Pantano della Zittola’ è sotto la lente d’ingrandimento dei ricercatori dell’Università del Molise. Infatti, dopo gli esami preliminari effettuati nel 2013, sono ritornati nella zona per studiare la torbiera effettuando dei carotaggi all’interno dell’area più antica, cioè quella tecnica di campionamento adottata durante le ricerche di risorse minerarie nel sottosuolo. I campioni sono stati inviati in Cina, al laboratorio di Paleomagnetism and Geochronology di Pechino ed alla Chinese Academy of Science (CAS) nonché in Corea al Department of Herth and Environment Sciences, Gyeongsang National university. Valcocchiara, come si può evincere dalla denominazione, è una valle a forma di cucchiaio classificata e censita come SIC IT7212126 (Sito di interesse Comunitario) afferente alla Rete europea Natura 2000. Il ‘Pantano della Zittola’, costituisce una delle più antiche ed estese torbiere appenniniche d’Italia. Dal punto di vistageomorfologico il sito è localizzato in un’ampia conca intermontana con fondo sub-pianeggiante, allagato per la maggior parte dell’anno. Il paesaggio rurale di questa zona ha una lunga storia perché è segnato dalla presenza delle antiche vie della transumanza: i tratturi Castel di Sangro-Lucera e Celano-Foggia. La torbiera appartiene alla categoria delle torbieresoligene, in quanto attualmente è alimentata da risorgive e da acque superficiali. Il sito SIC della torbiera racchiude un’ampia varietà di tipologie di habitat: prateria, palude, torbiera, bosco con aree carsiche, torrenti, che caratterizzano una zona naturalistica estremamente ricca. La vegetazione è molto varia e presenta versanti bo-

scati interessati alle quote più elevate dalla faggeta e alle quote inferiori dalla cerreta mesofila. Parte della torbiera è coperta da prati e pascoli che si sviluppano durante i mesi estivi, quando il pantano si prosciuga. La vasta estensione dell’area, connessa anche ai rilevanti

aspetti naturalistici e paesaggistici, rende quest’ambiente paludoso di particolare pregio e rarità per la Regione Molise. Dai primi dati della ricerca è possibile stabilire che circa 20.000 anni fa la valle, dove ora c’è il pantano bonificato della ‘Zittola’, era coperta da un grande lago. Grazie a uno sbarramento di detriti glaciali, il bacino si è mantenuto intatto fino al momento del ritiro dei ghiacciai (circa 10000 anni fa) e la zona paludosa si è trasformata gradualmente in una torbiera. La torba è stata utilizzata in epoche passate, già dal medioevo E fino alla prima guerra mondiale. Dalla torba si è ricavato un prezioso combustibile per riscaldare le case e le fornaci per la preparazione di laterizi, per ultimo la torba è stata impiegata per la produzione della birra torbata di un piccolo stabilimento della Peroni oggi chiuso e dismesso. I ricercatori dell’Università del Molise stanno utilizzando la torbiera come archivio storico per studiare i resti della vegetazione e dei sedimenti che si sono accumulati durante la sua formazione.

Racconta il docente Claudio Colombo, ordinario di pedologia dell’UniMol: “I sondaggi che abbiamo realizzato permetteranno di capire prima di tutto se la genesi del lago è riconducibile all’ultima glaciazione e quanto hanno influito gli ultimi eventi vulcanici”. Gli ultimi carotaggi si sono infatti spinti fino alla profondità di 4 metri fino a raggiungere lo strato profondo di natura argillosa dove dovrebbero esserci tracce di depositi glaciali e di antichi suoli della valle. La dott.ssa Erika Di Iorio, che sta completando la sua tesi di dottorato sullo studio della torbiera, aggiunge: “già dai primi dati della composizione chimica della torba prelevata dai livelli più profondi della torbiera, sono riconducibili a circa 10.000 anni fa e ci raccontano di cambiamenti del suolo e della vegetazione a seguito di variazioni climatiche avvenute alla fine dell’ultima glaciazione”. Nei laboratorI del Dipartimento di Agricoltura Ambiente ed Alimenti, la professoressa Elisabetta Brugiapaglia, esperta palinologa dell’Università del Molise, sta studiando i pollini di piante scomparse nella valle dopo il ritiro del ghiacciaio. Lo stesso Colombo aggiunge: “grazie alla collaborazione con i due prestigiosi laboratori cinese e coreano, si potranno studiare i minerali e gli elementi in traccia negli strati della torbiera. Ad esempio la presenza di maggiore concentrazioni di piombo e arsenico in superficie indicano un aumento dell’inquinamento atmosferico a seguito della combustione dei laterizi a partire dal medioevo”. A distanza di migliaia di anni, la torbiera oggi è in grado di raccontare la storia della biodiversità e del clima della valle molisana negli ultimi 20.000 anni.

tizia dell’ennesima donna assassinata. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto nella società, sul tram, a scuola, in metropolitana. Con questa iniziativa si è deciso di

riservare loro un posto particolare, affinché la quotidianità non lo sommerga, per simbolizzare un’assenza che avrebbe dovuto essere presenza se non ci fosse stato l’incrocio fatale con un uomo che ha manifestato la sua bestialità, ammantandola di un “amore” che altro non è che disprezzo.

Riscoprire gli antichi sentieri A Filignano la ripulitura collettiva delle strade di un tempo. Poi il pranzo della tradizione locale FILIGNANO – Nell’entusiasmo collettivo, dopo lo strepitoso successo del 1° Gran Fondo di Filignano (gara Mtb), i cittadini partecipano sempre più numerosi alla riscoperta degli antichi sen-

per lo sport, la natura ed il territorio. “Ieri in tanti - ha sottolineato Claudio Cocozza-, ci siamo ritrovati numerosi sulle colline nei pressi del noto campo da Golf. E dopo il lavoro di ripulitura dei

tieri del paese. Trattasi di una lodevole iniziativa promossa dall’associazione di MTB “Iap.ca Iap.ca.”, nata 9 anni fa con la finalità di promuovere la passione

sentieri, il meritato premio. Le donne del luogo, infatti, hanno preparato un succulento pranzo, ispirato alle antiche ricette locali”.

Solidarietà, c’è “aggiungi un, posto a tavola” Il progetto sociale parte dalle suore francescane angeline di Montaquila per le scuole nelle missioni MONTAQUILA – “Aggiungi un posto a tavola”, cena di solidarietà per il progetto “S.o.s. Scuola” delle suore francescane angeline. I dettagli nel contributo del collega Tonino Atella:“Aggiungi un posto a tavola” è stato il titolo, si ricorderà, del famoso show musicale che vide come attore/protagonista Jhonny Dorelli e che tanto incise nel mondo dello spettacolo leggero italiano. Lo stesso titolo viene dato alla prossima cena di solidarietà di venerdì 12 dicembre in programma presso un noto esercizio di pasticceria e catering di Montaquila allo scopo di raccogliere fondi per il progetto “Sos Scuola” nelle Missioni delle Suore Francescane Angeline. “Aggiungi un posto a tavola” quindi che c’è una speranza in più con 30 euro e non di più, a meno che non si voglia donare altro, cita la locandina dell’appuntamento socio/gastronomico che riporta taluni concetti del Premio Nobel per la Pace 2014 : “ Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione è la prima cosa”. L’appuntamento, promosso dalla citata azienda di ristorazione di Montaquila e dal Segretariato delle Missioni delle Suore Francescane Angeline, prevede un menù originale e solidale e soprattutto in tavola tantissimi valori socio/umanitari. Per informazioni e partecipare, prenotarsi entro il 10 dicembre ai numeri 331/9354507 (Enza), 388/9585503 (Angelo) o339/6285438 (Sr. Roberta). Il locale che ospiterà “ Aggiungi un posto a tavola “ è situato al km. 37,200 della SS 158, in territorio di Montaquila.



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Termoli

30 novembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cinema Sant’Antonio, troppi i dubbi

E’ la questione sicurezza a tenere banco in questi giorni dopo la decisione del Comune TERMOLI. Accolta come manna dal cielo, la notizia che il cinema Sant’Antonio, per accordo intercorso tra Comune e Curia diocesana, frutto degli incontri tra sindaco Sbrocca, assessore Gallo e vescovo Gianfranco De Luca, si fosse tramutato in teatro e cinema d’essai, ha entusiasmato tutti. Un sentimento giustificato e consono al tema perché, come noto, da anni la nostra città è priva di un teatro, soprattutto dacché le sorti del Lumiere sono state quelle restituite alla cronaca.

Ma cosa accade adesso? Accade che la riconversione a teatro della struttura centro cittadina, sarebbe più complessa del previsto in quanto non è così semplice da realizzare. Anzitutto occorrerà interpellare l’autorità di pubblica sicurezza che, presa visione del plesso, avrà a sottoscrivere la garantita sicurezza della struttura. Cosa che non si lim-

iterebbe alla sottrazione di file (fino a tre) dalla platea e ampliamento removibile del palco, ma improcrastinabilmente dovrà riferirsi all’esistenza di uscite di sicurezza pienamente adatte che, in caso di in-

Il “nulla osta di agibilità” ad oggi, e con il solo ampliamento del palco, potrebbe essere quasi utopico e per certi versi improponibile, con il rischio dell’ennesima “anatra zoppa” e soldi spesi male. Non in ultimo, infine, vi sarebbero le proposte di chi, a fronte di una spesa comunque da affrontare, s’è chiesto se non fosse più opportuno, considerando che Termoli non ha una certa tradizione teatrale, costruirne uno nuovo in un’altra area della città perché, tra parcheggi e traffico, il teatro in centro “non piace a tutti”

cendio, potranno consentire lo sgombero immediato dell’area, ma anche camerini e il “dietro le quinte” con uscite posteriori; senza parlare dell’esigenza di disporre di un sipario di sicurezza tagliafuoco il quale, in caso di incendio (la maggior parte dei quali accadono sul palco dove sono allocate scene, tessuti e fonti di calore) dovrebbe calare e separare le fiamme dal pubblico. La domanda lecita, altrimenti, sarà solo una: cosa ne sarà degli attori senza le uscite posteriori?

Autobus urbani, aumentano i biglietti Dopo i tagli fatti dalla Regione la società ricorre ai ripari. Le nuove tariffe dal 1 gennaio TERMOLI. E’ stato ufficializzato il nuovo modello tariffario per il trasporto urbano a Termoli e i rincari parlano di una vera e propria stangata. La corsa semplice salirà da 67 centesimi a un euro (quindi con un rincaro del 50%). Ci saranno novità, col biglietto orario a 1,50 euro (ora quello da 90 minuti costa solo dieci centesimi in più) e quello giornaliero, da 4 euro. Il carnet delle 15 corse da 7,75 euro pas-

serà a 13. Non proprio incrementi di poco conto, specie di questi tempi. Gli abbonamenti non saranno salvati dall’ondata di ritocchi robusti. L’intera rete passerà a 28 euro, quello studentesco a 21, che vale anche per gli over 65 e i dipendenti Fiat. Ci sarà la possibilità di abbonamenti da 10 euro per chi ha tre o più figli. Quattro le tipologie di nuova introduzione: semestrale e an-

nuale scolastico (78 e 145 euro), così come il trimestrale e il semestrale per gli anziani (47 e 87 euro). Tutti contenti? Non diremmo. Intanto nel braccio di ferro tra regione e Azienda concessionaria pare che a vantaggio della Gtm ci siano dei crediti certificati di 2.218.055,47 euro, oltre 4 miliardi delle vecchie lire e la querelle continua.

Brutto odore nel flusso d’acqua In basso Molise insoliti i problemi che sono stati registrati dai cittadini in alcuni Comuni GUGLIONESI. Condutture idriche con un olezzo quasi insopportabile nella giornata di ieri in diversi comuni del Basso Molise. La prima segnalazione è giunta dall’abitato di Guglionesi, con residenti e utenti che hanno cercato di allertare anche

i tecnici dell’Arpa Molise, tanto la situazione appariva fuori norma. Un flusso di acqua corrente considerato particolarmente anomalo e che ha indotto alcuni cittadini tra i più operativi a compiere dei prelievi in autonomia con cui far com-

piere analisi chimiche certosine per provare a spiegare la causa di una puzza definita assurda. Ma non solo Guglionesi in questa rete di mistero all’H20. Un altro residente, stavolta di Larino, ci ha evidenziato come nel centro frentano

l’acqua si sia presentata alla ‘cannella’ molto sporca e di colore giallastro. “Non sappiamo se fosse stato necessario avvertire la popolazione, poiché non conosciamo le cause di questo disagio, ma la gente e non sa cosa fare e ormai

hanno tutti paura”. Nelle ultime settimane la fornitura idrica di diversi comuni del Basso Molise, tutti a valle dell’adduzione del Liscione, avevano subito degli stop temporanei a causa dei lavori alla rete idrica, sarà stata questa la causa?

L’intervento

Centro Hub, persa una grande occasione di Donato D’Ambrosio*

Persa nuovamente una grande occasione. Immaginavamo condivisione nelle scelte. Rispettare le istituzioni e la popolazione è utopia allo stato puro. Diamo continuità agli errori fatti nella gestione del terremoto, quando le corse dei singoli comuni hanno portato ad una ricostruzione poco vicina alle necessità della popolazione: nuove strutture scolastiche vuote, piazze e marciapiedi deserti, diverse cattedrali nel deserto, soldi buttati al

vento e tanti cittadini ancora nelle casette. Ieri le scelte strategiche del post terremoto, oggi la questione del centro HUB. Apprendiamo dalla stampa locale che si è tenuto ieri sera un consiglio comunale monotematico a San Giuliano cui la nostra Amministrazione non è stata invitata. Prendiamo atto che la correttezza e la disponibilità dimostrate nel voler affrontare insieme il delicato tema

dell’apertura nel nostro territorio di un centro di accoglienza immigrati presso il villaggio provvisorio non sono state ricambiate ne’ dal Sindaco Barbieri ne’ tantomeno dal Prefetto che sul territorio rappresenta lo Stato, purtroppo, anche questa volta assente. Oggi la società non ha bisogno di tanti Ponzio Pilato, ma di istituzioni che decidano e dialoghino per pianificare un futuro diverso dal presente. Invece capita esattamente il contrario, ripercorrendo gli errori

del passato. A cosa serve promuovere, o meglio imporre, l’unione o la fusione dei comuni se nel frattempo dinanzi ad una tematica di accoglienza importante con un forte impatto sul territorio intero si naviga in completa solitudine? Avevamo chiesto un approccio completamente diverso, che non si limitasse alla semplice discussione HUB si/HUB no. Avevamo chiesto un tavolo di coordinamento per condividere e studiare le giuste scelte. Così non è

stato. Vogliamo ricordare al Prefetto e ai colleghi Sindaci che la tematica HUB ha una valenza intercomunale. Qualcuno si assumerà tutte le responsabilità di una scelta solitaria e miope, avendo negato la partecipazione e il coinvolgimento dei soggetti istituzionali coinvolti da questo evento. * Sindaco di Santa Croce di Magliano

C o m u n i C a t o S t a m pa

Agli organi molisani dell’informazione LA UILTuCS MOLISE CHIEDE L’INTERVENTO DELLA REGIONE PER I LAVORATORI DEGLI AUTOGRILL DI TERMOLI Ecco l’ennesima tegola sulle teste dei lavoratori molisani: nei giorni scorsi la società NUOVA SIDAP s.r.l., che gestisce gli impianti AUTOGRILL di Termoli, del tutto inaspettatamente, senza neppure prendere in considerazione in maniera preventiva la possibilità di usufruire dei già pochi ammortizzatori sociali rimasti, ha aperto una procedura di mobilità per arrivare al licenziamento di ben 17 lavoratori. Non si dimentichi che, anche a

causa della viabilità molisana, quelli di Termoli sono gli unici punti di ristoro autostradale presenti in Molise: nei locali sono impiegati, sin dall’apertura, 27 tra uomini e donne, la maggior parte con famiglia a carico, che vedono in bilico il loro posto di lavoro. Il 09 gennaio 2015, infatti, è prevista la chiusura totale del punto vendita denominato “Rio Vivo Ovest” e la chiusura dell’impianto di distribuzione carburante del locale denominato “Rio Vivo Est”: nel

corso di una prima, animata, riunione con l’azienda, la UILTuCS Molise non ha avuto modo di conoscere se e quando subentrerà una nuova società, che prenderà in gestione gli impianti indicati. La Società inoltre, non ha mostrato alcuna apertura circa eventuali misure alternative e conservative rispetto alle ipotesi di licenziamento. Per evitare l’ennesima “strage degli innocenti” è indispensabile agire in maniera tempestiva ed incisiva, con l’ausilio delle Istituzioni regionali

che, già nella mattinata di ieri, sono state aggiornate sugli sviluppi della situazione: in particolare, la UILTuCS Molise ha chiesto all’Assessorato al Lavoro della Regione Molise di instaurare un dialogo con la società Autostrade s.p.a. Per capire quale sarà l’eventuale soggetto che gestirà i locali chiusi dalla Nuova Sidap e, qualora fosse già individuato, per far valere il diritto dei lavoratori messi in mobilità alla ricollocazione nell’impianto che verrà riaperto.

La UILTuCS Molise auspica davvero che, per questa situazione, non si debba parlare di vertenza non risolta, ma che l’intervento della Regione Molise, unitamente alla forte azione sindacale che si vuole mettere in campo, sia risolutivo per una definizione positiva della vicenda. Campobasso, lì’29 novembre 2014 il Segretario Generale UILTuCS Molise Pasquale Guarracino


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