Non ascolta nessuno e' fuori di testa si fermi

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 46 - mercoledì 25 Febbraio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Enrico Perretta

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Enrico Perretta. Il consigliere comunale civico ha ritenuto di riportare alla cronaca il degrado del Terminal degli autobus a Campobasso. Un pessimo biglietto da visita per chi viene in città ma, anche, per chi deve usufruirne. Sono anni che la struttura rappresenta l'immagine del Capoluogo regionale che, giorno dopo giorno, muore di inedia.

Non ascolta nessuno E’ fuori di testa Si fermi

Il Tapiro del giorno a Francesco Totaro

Il Tapiro del giorno lo diamo a Francesco Totaro. Il capogruppo regionale del Pd si dice soddisfatto per avere fatto approvare in Consiglio la legge sulle Carresi. Mentre il Molise sprofonda, causa il governo regionale dall'esponente Pd sostenuto, Totaro balla sulle Carresi dimentico di quanto sta accadendo tutt'intorno. Un bell'esempio, non c'è che dire, di politico illuminato.

7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie

Assente al tavolo tecnico della conferenza delle Regioni, mette a rischio la sanità molisana. Il Cardarelli perde il DEA di 2° livello, Isernia e Termoli declassati a ospedali di Base. Il Neuromed perde la Neurochirurgia e la Cattolica la Cardiochirurgia Servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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2 25 febbraio 2015

L’Asrem cancella il servizio di screening oncologico Non c’è fine al peggio: diagnosi precoce e prevenzione cadono sotto i colpi di una cieca logica di tagli CAMPOBASSO. Pirazzoli (e quindi Frattura) colpisce ancora. Il Direttore Generale dell’ASREM continua nella sua implacabile opera di demolizione di quanto di umano (se non addirittura di valido e di efficiente) ancora (r)esisteva del sistema sanitario molisano. Dopo aver annunciato di voler “dismettere” (letterale) ventuno malati cronici, attualmente ancora ricoverati (in attesa della sentenza del TAR) presso la Fisiomedica Loretana, giunge ora la notizia che l’ASREM non finanzierà più il servizio di screening oncologico, anche itinerante (900.000 euro l’anno), che da una decina d’anni dava un po’ di lustro, e tangibili risultati, alla derelitta sanità regionale. Impossibilitati ad impostare e portare a termine una strategia complessiva di ristrutturazione del deficit, tagliando sprechi

e prebende, ristrutturando la rete ospedaliera ed i relativi servizi, riorganizzando, quindi, la spesa a partire dalle voci più deficitarie, i Nostri stanno pensando bene di cominciare dal basso: da chi è croni-

camente allettato e dalla prevenzione; dai più esposti. Nato dall’impegno dell’associazione Molise Donna ed istituito dall’allora assessore alla Sanita, Antonio Chieffo, il servizio di screening oncologico

realizzava un fondamentale lavoro di prevenzione delle patologie tumorali, soprattutto quelle che colpiscono mammella, utero e colon. Attività che si concretizzava nei quattro ambulatori insediati presso gli ospedali regionali e presso i sette poliambulatori presenti nei centri più popolosi della regione. Ma il vero fiore all’occhiello del servizio era rappresentato dal servizio di screening itinerante: nei centri più mal collegati, più isolati, un camper attrezzato per la diagnostica, raggiungeva gli utenti più disagiati (anziani, disabili), fornendo un impagabile servizio di diagnosi precoce e di prevenzione. Diagnosi precoce e prevenzione, questo qualcuno dovrebbe spiegare al dott. Pirazzoli, che davvero rappresentano baluardi di buona amministrazione delle risorse destinate (chissà ancora

fino a quando) alla sanità pubblica. La prevenzione e la diagnosi precoce sono le uniche armi di cui un’amministrazione illuminata dispone per ridurre i costi, sociali e finanziari, che il cancro produce; oltre all’insopportabile carico di dolore. Ma concetti che altrove sono dati per scontati, assunti come fondamenta di programmazione, in Molise vengono beffardamente ribaltati; ciò che altrove viene considerato principio di buona amministrazione, da noi viene considerato costo da tagliare; ciò che altrove viene ancora miracolosamente tutelato (degenza cronica e prevenzione), da noi viene sommariamente cancellato. Ma la cosa ancora più triste, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, è che questo scempio avviene nel complice silenzio della gran parte della società molisana.

Con Di Mirco in uscita, massima segretezza sul possibile successore

La Regione ha oscurato l’elenco degli idonei alla carica di direttore generale

Tutto lascia supporre che il 15 aprile 2015 l’esperienza di Pasquale Mauro Di Mirco alla direzione generale della Regione Molise sia destinata a concludersi, nonostante le proroghe che gli hanno allungato il ruolo e le indennità . La giunta regionale, infatti, ha provveduto a rettificare la delibera numero 75 del 17 febbraio 2015 e ad approvare l’elenco dei candidati esterni all’amministrazione regionale ritenuti idonei al conferimento degli incarichi di direttore generale e direttore d’area della giunta regionale, nonché di segretario generale del consiglio regionale. L’esecutivo intende avvalersi delle disposizioni dell’articolo 20 della legge regionale del 23 marzo 2010 che dispone espressamente che “Gli incarichi di direttore generale, di direttore d’area, e di segretario generale possono essere conferiti, tenuto conto delle capacità di bilancio e nel rispetto delle normative sui vincoli di spesa, a persone esterne all’amministrazione regionale, munite di laurea, in possesso di documentata professionalità manageriale acquisita con esperienza pluriennale operando in funzioni dirigenziali presso altre pubbliche amministrazioni o altri enti pubblici o aziende pubbliche o private. Al reperimento delle candidature per l’incarico da conferire ad esterni si procede mediante avviso adeguatamente pubblicizzato”. Quel “possono essere conferiti” legato alle capacità di bilancio e nel rispetto delle normative sui vincoli di spesa (alias spending review!), dovrebbe far riflettere. Anzi, è necessario che le capacità di bilancio e il rispetto della razionalizzazione della spesa pubblica siano dimostrati a chiare lettere e validati. Al presidente Frattura e agli assessori, c’è da scommettere, verrà facile di ripetere che all’interno delle strutture regionali non ci sono professionalità adeguate per reggere gli incarichi anzidetti e che il bilancio presenta la necessaria disponibilità finanziaria che invece

L’occultamento è un ulteriore insopportabile affronto al diritto dei cittadini di accedere agli atti della pubblica amministrazione. Le autorità in-

manca per tenere in vita il Korai e, con società a totale capitale pubblico (regionale), le 15 unità finite in mezzo alla strada. Ciò dichiarando e ribadendo, Frattura e gli assessori avallano ancora una volta la scarsa qualità professionale dell’organico dell’ente. Se fossimo dirigenti regionali con gli attribuiti e con il giusto grado d’indipendenza metteremmo seriamente in discussione l’assioma della giunta in base al quale, ad esempio, Pasquale Mauro Di Mirco per circa due anni ha ricoperto il ruolo di direttore generale nella più corrente delle tradizioni: osservanza pedissequa ai voleri politici. Avrebbe dovuto procedere alla riorganizzazione dell’ente, come base di ogni altro processo di evoluzione e di adeguamento dei servizi alle leggi europee e nazionali, ma l’impegno, a meno che non venga concluso da qui al 15 aprile, non è stato onorato. Ciò per fare un esempio dell’appiattimento ai voleri politici “de li superiori”. L’articolo 20 della legge regionale sopra citata indica inoltre chiara-

mente che il reperimento delle candidature per l’incarico da conferire ad esterni avvenga mediante avviso “adeguatamente pubblicizzato”. Una balla. La Regione Molise maestra ormai nel glissare le leggi, senza che alcuna autorità di controllo intervenga, s’è guardata bene dal pubblicizzarlo.. Noi che siamo andati sul sito con l’intenzione di dare un’occhiata all’elenco degli idonei, abbiamo dovuto prendere atto che la delibera 75 del 17 febbraio 2015 della giunta è consultabile presso l’ufficio di segreteria, vale a dire presso uno degli uffici del presidente Frattura e della corte che lo protegge da insidie e fastidi. Ciò che denunciamo è la violazione della legge nazionale sulla trasparenza. Se il governo regionale ha ritenuto di dover ricorrere a questi sistemi di oscuramento degli atti amministrarvi che, ribadiamo, sono pubblici, vuol dire che ha qualcosa da nascondere. In precedenza infatti, sullo stesso oggetto, è stato più largo di manica. Infatti abbiamo a disposizione l’elenco dei 39 soggetti esterni approvato dalla giunta regionale il 4 novembre 2014 (delibera numero 576) nel quale era incluso Pasquale Mauro Di Mirco. Quei soggetti li possiamo elencare: Vittorio Abiuso, Pellegrino Amore, Piero Atella, Nincandro Buccieri, Giuseppe Ciarlo, Dario Ciccarelli, Giuseppe Cutone, Paolo Pasquale D’Anello, Francesco Paolo De

Felice, Pierfederico De Pari, Giovanni D’Uva, Matteo Iacovelli, Pierluigi Lagioia, Angelo Santo Luongo, Alberto Manfredi Selvaggi, Giorgio Marone, Alberto Pagliaflora, Ciro Ramunni, Fabio Sebastiano, Francesco Sforza, Vincenzo Toma, Massimo Pillarella, Angelo Frattangelo, Gaspare Tocci, Lorella Palladino, Gabriella Santoro, Laura Scioli, Claudia Tarascio, Paola Belfiore, Marinella D’Innocenzo, Enzo Brunetti, Salvatore Panaro, Lino Mastronardi, Antonio Iacobucci, Roberto Fagnano, Angelo Percopo, Quintino Pallante, Biagio Testa. Non sappiamo se l’elenco sia ancora valido, se sia stato integrato e con chi. Ciò a causa dell’oscuramento sul sito della Regione, obbligando chi abbia interesse , e noi per primi per informare l’opinione pubblica di ciò che va facendo il governo regionale, a rivolgersi all’ufficio di segreteria presso la giunta in Via Genova, a Palazzo Vitale. Se l’elenco sia stato integrato e con chi: è l’arcano che deve essere svelato. Probabilmente contiene il nome (in aggiunta a quelli menzionati) che scalzerà Di Mirco dalla direzione generale. Un nome importante, uno dei soliti amici stretti del giro di Frattura, da coprire fino all’ultimo. Un ulteriore insopportabile affronto al diritto dei cittadini di accedere agli atti della pubblica amministrazione. Post scriptum: dei nomi sopra elencati Massimo Pillarella è stato nominato direttore dell’Area II della Regione e deus ex machina degli apparati regionali; Angelo Frattangelo è stato nominato direttore dell’Area I della Regione Molise. Dardo


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sanità, il Molise non si presenta e viene punito

Di Giacomo: “Il Cardarelli sarà declassato e Isernia e Termoli ospedali di base. Frattura è fuori controllo” CAMPOBASSO. Sancita la distruzione della sanità molisana con il voto favorevole del presidente Frattura e con la colpevole assenza dei vertici politici e dirigenziali molisani al tavolo tecnico della Conferenza delle Regioni a Roma. Al contrario, la Regione Basilicata ha fatto inserire in un apposito documento, un emendamento che abbatte del 10% ( da 600.000 a 540.000 abitanti ) il criterio della popolazione minima, rientrando nei parametri e salvando così i propri Ospedali. Che ha fatto, invece dopo, il presidente Frattura? Ha firmato l’intesa senza alcuna correzione per il Molise. In questo modo il Cardarelli perde il DEA di 2° livello, Isernia e Termoli vengono declassati a Ospedali di Base. Il Neuromed perde la Neurochirurgia e la Cattolica la Cardiochirurgia. Nel frattempo c’è tempo e spazio per morire di malasanità per l’inerzia di dirigenti e classe politica. Mentre taluni assurdi privilegi economici continuano ad essere elargiti; taluni atteggiamenti incoerenti con lo stato di salute della sanità e delle risorse finanziarie continuano a restare in piedi, contraltari insopportabili agli occhi di chi deve attendere mesi e

CAMPOBASSO. “Se questo Consiglio regionale non è in condizione di tutelare la sanità molisana deve andare a casa”. Così, Angelo di Stefano, ex Assessore Regionale e primario del reparto ortopedia del San Timoteo. Accanto a lui l’ex assessore comunale Donato Toma, commercialista ed esperto di bilanci pubblici. “I conti della sanità li stanno pagando profumatamente i cittadini molisani, che non sanno nulla di chi governa i processi regionali, considerato che non conosciamo chi siano i nostri manager e quali siano le loro specifiche competenze nel settore. In Molise, da troppi anni, esistono casi di incon-

di Massimo Dalla Torre Come un romanzo a puntate che appassionata, ma non in questo caso, continuiamo a leggere con curiosità e sconcerto le esternazioni dei vari esponenti politici molisani in merito alla questione sanità. La quale, qualora non se ne fosse accorto nessuno, è in “coma depassè”. Una situazione che fa pensare seriamente che ci troviamo ancora una volta dinanzi ad una “scarade” di difficile soluzione che contrappone, tanto per cambiare, le forze politiche di una certa colorazione che, prima hanno brigato affinché arrivasse in Molise il cosiddetto

mesi, e forse morire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia, di una visita dell’endocrinologo. Duro l’intervento del senatore Ulisse Di Giacomo. “ Ormai è chiaro: Frattura è fuori controllo. Mente sapendo di mentire, nell’illusione che le sue malefatte non verranno scoperte. Il danno da lui procurato alla Sanità del Molise è di una gravità inaudita, forse irreparabile. Ha distrutto l’intera organizzazione assistenziale re-

gionale, per incuria, dabbenaggine e incompetenza. E questa volta non accampa la scusa ridicola “non ho letto quello che firmavo”, ma torna al vecchio motivo “è colpa di Iorio”. Ma vediamo come realmente si sono svolti i fatti che Frattura cerca di mistificare. Lo schema di Decreto del Ministro della Salute, Decreto Balduzzi , concernente il regolamento recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali,

tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, che sulla base di criteri demografici sopprime il DEA di 2° livello a Campobasso e declassa a Presidi Ospedalieri di Base gli Ospedali di Isernia e Termoli, con la perdita di specialità come Ostetricia e Ginecologia, Otorino, Pediatria e tante altre, è stato posto ufficialmente all’ attenzione della Conferenza Stato-Regioni a gennaio, febbraio e marzo del 2013 e a luglio 2014; sempre rinviato in quanto la Conferenza aveva chiesto e non ottenuto un confronto con il Presidente del Consiglio Renzi. Finalmente il documento viene messo all’ordine del giorno nella seduta del 5 Agosto 2014, Frattura imperante. Prima della Conferenza si riunisce il tavolo tecnico ( composto dai Direttori Generali Regionali della Sanità ) che stila un documento di osservazioni emendative. In questo documento la Regione Basilicata inserisce un emendamento che abbatte del 10% ( da 600.000 a 540.000 abitanti ) il criterio della popolazione minima, rientrando nei parametri e salvando così i propri Ospedali. E il Molise, vi domanderete, che ha fatto? Nulla, perché

“A casa il Consiglio regionale se non ci tutela” L’ex assessore Angelo Di Stefano parla di sanità. “Ci vogliono distruggere” struttura accadono dei decessi dovuti a tali lacune strutturali e magari il Direttore sanitario non ha i titoli, siamo dinanzi ad omicidio colposo, affonda Di Stefano. In altre parole dal 2007 ad oggi abbiamo pagato decine di milioni di euro in più al dovuto, ci hanno ridotti i posti letto, abbiamo accumulato un deficit di 400 milioni e nonostante ciò tutto lo staff che governa da anni la nostra sanità prende anche il premio produzione. Questa è usura. Noi pa-

g r u e n z a enormi, dove in alcuni ospedali non esistono reparti complementari tra loro e la direzione sanitaria è spesso responsabile di un deficit strutturale ed organizzativo. Se poi in un

Sanità regionale: una ‘sciarada” “tagliatore di teste” o “castigamatti” e poi non hanno esitato a rinnegarne la paternità, giocando con i destini dei molisani, sempre più sconcertati, sempre più disorientati. Una situazione che è lievitata a dismisura e fa sospettare che chi oggi chi grida a voce alta alle distonie del sistema è frutto di accordi che loro stessi hanno sottoscritto pur di ricavare indubbi vantaggi. Un qualcosa che presenta delle “smagliature” che hanno fatto sì che non s’interrompesse la “faida” nei

palazzi del potere. Guerra fatta passare come soluzione chiarificatrice delle esigenze del territorio, senza sapere che “la correzione è peggiore della stampa”. Per non apparire i “grilli parlanti”, giacché siamo accusati di essere di parte, cosa assolutamente non vera, perché prima di tutto siamo cittadini che pagano le tasse e di conseguenza fruitori dei servizi del SSN, la cosa che ci lascia dubbiosi è che come mai ancora non trova la soluzione finale? Domanda che da uomini della

strada che cercano risposte, difficilmente avremo, perché consapevoli che siamo arrivati al punto del non ritorno. Un non ritorno che mette in imbarazzo tantissime “anime” che, forse, non si rendono conto della portata e della gravità della questione. La quale, va ben oltre le scaramucce politiche e le cosiddette chiacchiere da bar dello sport. Una questione che interessa l’intera collettività regionale che è costretta quotidianamente a dover credere alle bugie mascherate in

era assente. Incredibile, ma purtroppo vero. Era assente. Questo documento, approvato dai presenti, viene allegato allo schema di decreto che passa all’esame della Conferenza dei Presidenti. Qui qualsiasi Presidente, per difendere la propria Regione, si sarebbe opposto, si sarebbe steso per terra per impedirne l’approvazione ; perché essendo la Sanità materia concorrente necessita del parere unanime della Conferenza, e un solo voto contrario ne impedisce l’approvazione. Che fa invece Frattura? Firma l’intesa, sancendo così la fine della Sanità del Molise. In questo modo il Cardarelli perde il DEA di 2° livello, Isernia e Termoli vengono declassati a Ospedali di Base. Il Neuromed perde la Neurochirurgia e la Cattolica la Cardiochirurgia.Un salto indietro nella storia di questa Regione di almeno 20 anni. In qualsiasi altro posto del mondo civile, chi si fosse reso responsabile di questo attentato alla salute dei cittadini sarebbe stato cacciato a furor di popolo. Ma qui siamo in Molise. E in Molise non succederà”.

ghiamo sempre ed il debito aumenta parallelamente. Sulla sanità, ha precisato Di Stefano, non dobbiamo assolutamente unirci con altre regioni perché abbiamo diritto a 1000 posti letto e se ben usati sono sufficienti a garantire i nostri fabbisogni. Nella direzione in cui stiamo andando, invece, perdiamo la nostra autonomia sanitaria. Ha poi concluso Di Stefano: “Nessuno si può appropriare della sanità molisana. Il popolo ha votato delle persone che devono dare indirizzi e costruire la sanità nel miglior modo tutelando gli interessi nel miglior modo possibile. Se non lo riescono a fare devono andarsene a casa.

malo modo da tesi che arrivano dai Piani alti dei palazzi del potere. Scusanti e rivendicazioni scandite con decisione che, sempre a nostro modesto giudizio, mascherano altri problemi, legati soprattutto all’incapacità gestionale. Caratteristica che, visto la situazione disastrosa, sfidiamo chiunque ad affermare il contrario, anche perché le azioni sono sotto gli occhi di tutti, è molto più grave di quanto s’immagina, tant’è che la piaga è purulenta e difficilmente potrà sanarsi se non si cambiano medicine e si mandano a casa i tanti cerusici e untori che si affollano attorno al letto del malato che è la sanità molisana.


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25 febbraio 2015

“Split payment, un dramma per le imprese” Il consigliere Vincenzo Cotugno fa approvare un documento in Consiglio regionale per chiedere al governo la revisione CAMPOBASSO. Viva soddisfazione, da parte del Consigliere regionale Vincenzo Cotugno per l’approvazione all’unanimità, durante il Consiglio regionale, dell’ordine del giorno di sua iniziativa relativo allo Split Payment. Ennesima penalizzazione sulla testa delle imprese redditizie che si trovano a vivere una situazione di forte allarme. Con quanto deciso dal Governo, all’azienda viene saldato il corrispettivo del servizio o del bene ma non incassa l’Iva, nonostante l’abbia prevista in fattura, e solo in un secondo momento potrà chiederne il rimborso. Nelle intenzioni del governo, e in particolare del ministero dell’Economia, lo split payment dovrebbe perseguire finalità antielusive e garantire all’Erario il versamento diretto dell’Iva da parte dello Stato, evitando che le aziende fornitrici non versino l’Iva a debito

di Pompilio Sciulli*

incassata. “Il meccanismo della scissione dei pagamenti causerà alle imprese che lavorano con la Pubblica Amministrazione una sensibile riduzione della liquidità così come stimato dalla CGIA di Mestre il cui

ultimo rapporto ha denunciato un dato allarmante: non incassare l’IVA provoca un calo della liquidità da 1,5 miliardi per le imprese in attesa delle compensazioni fiscali; che, pertanto, ai tempi lunghi del saldo delle commesse da parte della Pubblica amministrazione, si aggiunge ora questa manovra occulta che non solo drena liquidità alle imprese ma le costringerà ad attivare orni anno le procedure per il rimborso dell’Iva, con

Piccoli Comuni, uno sforzo congiunto

Nella Del Rio ci sono gli spunti per ottimizzare il governo del territorio a patto che le Regioni svolgano il ruolo che assegna loro la Costituzione e non legiferino come piccoli Stati Il cd Milleproroghe, (angolo o corner del campo di calcio da cui la palla viene rimessa in gioco dopo esserne uscita) rinvierà di un anno, dalla sua conversione in legge, la normativa che dal DL n°78/2010 prescrive ai Comuni sino a 5000 abitanti alcuni obblighi associativi. E’ chiaro ai più che tale normativa rappresenti il peggio del centralismo e del dirigismo statuale e che sulla base di alcuni errati presupposti, peraltro incostituzionali, hanno fatto perdere tempo e risorse all’intero sistema ordinamentale degli enti locali. Abbiamo quindi un anno, dieci mesi per la precisione, per trovare il bandolo della matassa e affermare alcuni principi dai quali potranno discendere soluzioni tecniche praticabili e soprattutto utili ed efficaci. Il primo principio è quello dell’autonomia municipale: l’equiordinazione delle componenti della Repubblica, Stato, Regioni, Città Metropolitane e Comuni (dando per scontato che si riesca a cancellare dal testo dell’art.114, le Province) pone quest’ultimi come interlocutori paritari con una potestà statutaria e regolamentare che non può essere invasa impunemente e spesso da norme regionali e talvolta statali, come oggi avviene. Il portato epocale della Legge n°56/14 Del Rio, sta nell’aver unificato nel solo livello comunale le istituzioni comprese tra Regioni e Comuni, eliminando Province, Comunità Montane e Consorzi di funzioni . In un quadro così semplificato è veramente opportuno aggiungere un ulteriore ente, dotato di personalità giuridica e di potestà statutaria e regolamentare, quale l’Unione di Comuni? E’ opportuno, invece di normare il rapporto organizzatorio e funzionale tra Regioni e Comuni ai fini

di un ridisegno di funzioni e servizi comunali e d’area vasta ed a rete, cambiare nome e governance alle Comunità Montane trasformandole in Unioni di Comuni Montani ed imporre l’associazionismo obbligatorio ai Comuni sino a 5000 abitanti? E’ opportuno al fine dichiarato di conseguire risparmi di gestione coinvolgere la natura politico programmatica dei Comuni attraverso il ruolo dei Sindaci, peraltro a gratis e non investire del tema gestionale chi ne è preposto, cioè la dirigenza? Proviamo a rispondere: Un quadro ordinamentale composto da Stato, Regioni, Comuni ha il pregio della semplicità e della chiarezza delle attribuzioni; afferma il “chi fa che cosa” senza doppioni di attribuzione nè confusione di ruoli: l’ente Regione restituisce la funzione amministrativa ai Comuni, per intero e con i soli limiti costituzionali. (soltanto questo porterebbe risparmi di qualche miliardo di euro); organizza i Comuni per livelli di competenza e interloquisce di programmazione con le Province. Quindi occorre una normativa statale secca ed essenziale e la Del Rio così com’è è un buon inizio, laddove indica la strada delle aree omogenee come aggregati intermedi e quella delle Regioni nelle attribuzioni alle province. La Del Rio è fortemente innovativa perché ha operato quello che la 78/10 ha vanamente tentato di fare in termini di obbligatorietà: ha associato i Comuni, tutti, in un ente o in un livello istituzionale (vedremo) chiamato Provincia; sono tutti lì, insieme in attesa che si adottino politiche di semplificazione, razionalizzazione, programmazione, risparmio, surroga, coordinamento ecc. Come si fa a non vedere che c’è una occasione irripetibile di buon governo del territorio a portata di mano, che chiede un legislatore regionale illuminato e capace, che ponga mano allo snellimento, graduale e guidato, delle Regioni (veri mostri gestionali ed idrovore finanziarie) con una devoluzione programmata verso tutti i

buona pace dello stato di salute finanziaria delle nostre PMI che a ancora stentano a uscire dal pantano della crisi economica di questi anni”. L’ordine del giorno mira a impegnare il Presidente della Giunta Regionale ad adoperarsi presso il Governo per il tramite della Conferenza Stato-Regioni affinché: verifichi la possibilità di ottenere dal Governo il ritiro della norma de quo ovvero la sua abrogazione; solleciti un’azione comune da parte della Conferenza delle Regioni al fine di accertare la legittimità costituzionale della disposizione in esame; coinvolga l’intera delegazione parlamentare molisana nel sostenere presso il Governo la presente azione attivando tutti i canali istituzionali per sensibilizzare il Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’opportunità di ritirare la norma sulla scissione dei pagamenti.

Comuni. I Comuni a loro volta sono chiamati ad un ammodernamento necessario e ad un associazionismo volontario graduato ed attagliato sul tipo di funzioni e servizi in campo: non le dieci funzioni tout court ma convenzioni, unioni, consorzi di servizi in un primo livello di competenza; aree omogenee, sulla base territoriale degli attuali Distretti Sociosanitari in un secondo livello di competenza; province o quel che saranno dopo la riforma del titolo V della Costituzione, in un terzo livello di competenza di funzioni e servizi ma stavolta anche di rappresentanza politica ed interlocuzione con l’ente Regione. In questo schema tutti i Comuni sono coinvolti e non soltanto quelli sino a 5000 abitanti, con effetti positivi di sinergia e coordinamento; la rappresentanza politica essenziale nel rapporto del territorio con la Regione, diviene semplificata sino alla sintesi provinciale e soprattutto univoca nel livello comunale; lo strumento legislativo regionale potrà effettuare interventi di dettaglio, scendendo nella concretezza del territorio piuttosto che nell’astrazione della dottrina, come purtroppo è avvenuto sinora con i guasti sin troppo evidenti. Ad esempio: se una Comunità Montana non ha mai funzionato, se storicamente ha registrato solo instabilità e perdite d’esercizio, perché deve trasformarsi in Unione di Comuni Montani? C’è qualcosa di miracoloso e di taumaturgico nel modello Unione? Se in una Unione di Comuni Montani ci sono Enti Riserva o Parchi naturalistici, non è l’occasione di unificarne la gestione? Il servizio idrico integrato, o altri servizi a rete e d’area vasta, sono dentro un ambito naturale, quello provinciale e quindi se ne occupi la nuova provincia, oppure dobbiamo creare il doppione degli Ambiti Territoriali Ottimali di funesta memoria? In sintesi dobbiamo invertire la rotta fidando nell’autonomia degli enti locali e nel principio di sussidiarietà che resta un caposaldo normativo europeo, attuale e opportuno. *Anci Molise

Ma Frattura è il massimo responsabile di quello che succede? di Pasquale Di Lena

E’ vero che il presidente o, come qualcuno piace farsi chiamare, governatore, del Molise è il massimo responsabile di quello che succede in questa nostra realtà. E’ anche vero, però, che se va avanti di questo passo sarà difficile che arrivi al termine del mandato. Ci sono quelli che, al suo fianco in giunta, invece di aiutarlo a fare qualcosa e meglio, ne approfittano per tenersi al coperto. Il modo per non mostrare le proprie inadeguatezza al ruolo e i propri errori, moltimadornali e punitivi per il domani del Molise, eolico, biomasse, zuccherificio, biogas, disoccupazione, strade e autostrada, sanità, trivellazioni e, ciò che è davvero grave, mancanza di programmazione e di progettualità. Si recepiscono le offerte che arrivano dall’esterno senza la possibilità di dettare le condizioni per poi addossare ad altri, gli stessi esterni, la programmazione dell’economia molisana, in particolare quella del settore nodale, l’agroalimentare. Lo zuccherificio oggi, come la gam ieri, sono solo un esempio. Nel frattempo, però, gli stessi soggetti non si risparmiano a pensare al domani, il proprio s’intende, per uscire al momento opportuno allo scoperto con i giochi bell’e fatti. Resta la vittima sacrificale, il presidente Di Laura Frattura che continua a fare da pertica fino a quando non viene buttata a terra da chi l’ha assaltata per godere il panorama, c’è da dire, sempre meno bello con i paesaggi maltrattati da opere insulse.


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5 25 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Si dimette Sergio Di Vico, direttore generale di Molise Acque Intanto oggi il personale dell’Ente si riunisce in assemblea, preoccupa la possibile privatizzazione del servizio idrico CAMPOBASSO. Troppo facile ma altrettanto gustosa: acque agitate a Molise Acque! Si dimette, infatti, Sergio Di Vico, direttore generale dell’Ente. Al momento di andare in stampa ancora non si conoscono i motivi che hanno spinto lo stimato dirigente rinunciare al mandato, fatto sta che soltanto nell’edizione di ieri avevamo affrontato il “Capitolo Molise Acque”. A ben guardare, infatti, mancava solo l’Ente di Via Depretis nell’elenco delle criticità amministrative (e del sistema produttivo) che attanagliano il Molise. E si tratterebbe dell’ennesimo capolavoro amministrativo molisano: riuscire a mandare in tilt un Ente che, nonostante difficoltà strutturali (sensibile percentuale di dispersion dovuta alla fatiscenza

della rete, rapporti commerciali discutibili con le regioni confinanti che usufruiscono dell’acqua

L’Acem a Frattura “Sul post sisma devi confrontarti con noi”

CAMPOBASSO. Il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro ha inoltrato un telegramma con il quale ha convocato il Presidente della Giunta Regionale del Molise per un incontro urgente con le imprese associate le quali, a seguito di una lunga e affollata riunione svoltasi in sede venerdì scorso, hanno manifestato di volere delle risposte non più rinviabili sulla situazione della ricostru-

molisana a prezzi risibili, mancanza di dati verificabili sulle strategie ed investimenti futuri), si era

fin qui barcamenato dignitosamente nel fallimentare contesto generale. Chissà, forse alla radice della decisione di Di Vico c’è l’istituzione della Commissione esterna, voluta dalla giunta Frattura, con la funzione di “ripensare” Molise Acque e le sue funzioni istituzionali. Commissione composta da specchiatissime figure, per carità (Mario Ferocino, ex sindaco di Jelsi, Francesco Caruso, ex assessore al Comune di Termoli oltre all’Associazione degli Enti di Ambito), nessuna delle quali, però, con comprovata esperienza e competenza nello specifico settore; al non trascurabile costo di 107 mila euro l’anno. Una Commissione, ci permettiamo di dire, pleonastica dato che Molise Acque, e la sua attività, sono

già soggette ad una legge regionale istitutiva, allo statuto dell’Ente e all’attività di indirizzo e controllo affidata al Consiglio regionale. Evidentemente, nell’ acrobatico tentativo di creare problemi laddove non ce ne fossero (troppi), c’era davvero bisogno di un’apposita commissione! Intanto oggi, in mattinata, il personale di Molise Acque si riunirà in assemblea. Evidentemente preoccupazioni e perplessità non sono solo nostre: a partire dai lavori della commissione esterna e possibile, conseguente, privatizzazione del servizio idrico regionale. La nostra agenda si arricchisce di un nuovo capitolo e non mancheremo certo di darvene puntuale conto.

zione post terremoto. Del resto, ci sono imprese che ancora avanzano i soldi per quanto già realizzato nell’area del Cratere mentre non si ha certezza sulle risorse ancoraq da impegnare. Per questo, nel silenzio della Regione, l’Associazione costruttori ha ritenuto fare il primo passo e convocare il presidente Frattura prima che le imprese falliscano.

Per evitare ed evitarsi delusioni “Adelante, Pedro, con judicio”: sembra essere il motto preferito da parte di chi alla Regione Molise fin troppo avvezzo agli entusiasmi, s’è reso conto che sia molto meglio procedere con saggia moderazione nel prender atto e commentare i primi passi verso l’auspicato Accordo di programma tra il Molise e il governo Renzi per dare un sostegno alla ripresa del distretto produttivo Boiano-Isernia - Venafro, particolarmente afflitto dalla crisi. Con giudizio perché, di passi avviati con baldanza verso obiettivi e traguardi che prefiguravano una soluzione, molti, sono stati passi perduti. Non si vuole che la storia si ripeta. Da qui la strana, ma comprensibile moderazione del presidente Frattura. Il massimo della sua soddisfazione (peraltro non è mai comparso in prima persona nella questione lasciata a totale carico del vice Petraroia) è in questa dichiarazione: “Attenzione e disponibilità nei riguardi della nostra istanza, siamo confortati e incoraggiati dall’atteggiamento seriamente costruttivo con il quale è stata trattata e valutata la richiesta di riconoscimento dello stato di crisi industriale per il distretto produt-

Con moderazione verso l’Accordo di programma

Il presidente Frattura, il vice Petraroia e Tecla Boccardo della Uil plaudono a bassa voce all’avvio della procedure per il riconoscimento di Area di crisi del distretto produttivo Boiano-Isernia-Venafro mentre l’assessore Scarabeo pensa si posa arrivare alla soluzione addirittura il 6 marzo tivo allargato di Campochiaro, Bojano, Isernia e Venafro”. Confortato e incoraggiato. Di poca cosa, diciamolo: l’avvio di una procedura ministeriale lunga e complessa. Stranamente - dato i precedenti - anche il vice presidete Petraroia ha preferito volare basso, dopo l’insistente martellamento mediatico con il quale, scomodando più volte finanche Papa Francesco, ha perorata la causa del rilancio del distretto produttivo Boiano-Isernia-Venafro. Per dirsi soddisfatto gli è bastato che il vice-ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti (tra vice ci s’intende!) abbia dato avvio alla costituzione di un gruppo tecnico di lavoro per mettere su una prima ipotesi operativa che, a quanto pare, e si spera, potrebbe essere già valutata nel corso dell’incontro al ministero in programma il 6 marzo prossimo. Se c’è un dato che merita di essere sottolineato, è la partecipazione della quasi totalità delle varie rappresen-

tanze e categoriali, settoriali, partitiche, politiche i istituzionali intorno al tavolo in cui è stato preso atto che si andava verso la giusta direzione. Da qui, da questo rilievo, estrapoliamo, sempre in chiave di opportuna moderazione, la voce dell’Uil, con Tecla Boccardo: “L’incontro preso il Ministero dello Sviluppo Economico, col vice ministro De Vincenti e la volontà che ne è conseguita di considerare con attenzione la posizione

del Molise al fine di riconoscere l’accordo di programma per l’area di Campochiaro, Boiano, Isernia e Venafro, rafforza la nostra fiducia su un epilogo positivo della vicenda. L’impegno congiunto di tutte le forze politiche, sindacali, sociali e istituzionali, deve essere sempre costante nel prossimo futuro, non facendo calare mai l’attenzione fin quando l’obiettivo finale non sarà raggiunto. La strada intrapresa, comunque, è quella giu-

sta e la Uil sarà sempre pronta e disponibile affinché vengano riconosciuti al Molise quegli strumenti necessari per ripartire”. Che l’unione faccia la forza è risaputo. Lo è di meno la capacità di restare uniti, perché spesso intervengono prese di posizioni strumentali. Non a caso la Boccardo si preoccupa che la coesione registrata a Roma resti costante nel tempo. E di tempo, per giungere alla meta di un accordo di programma, ce ne vorrà tantissimo. Di questo avviso pare non essere l’assessore Scarabeo che, lasciandosi prendere da un gratuito ottimismo, ha auspicato che per quanto riguarda il riconoscimento dell’area di crisi, nel prossimo incontro del 6 marzo si possa arrivare addirittura ad una soluzione. Sono queste fughe in avanti che troppo spesso hanno determinato al Molise di restare indietro. Adelante, Scarabeo, ma con judicio! Dardo


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Campobasso

25 febbraio 2015

Foglio di via per un indiano irregolare L’uomo si aggirava per Campobasso privo di documenti in regola CAMPOBASSO. Incessante l’attività i controllo del territorio da parte dei Carabinieri del Comando Compagnia di Campobasso che nella giornata di ieri hanno individuato nel capoluogo un indiano irregolare sul territorio nazionale ed in Toro due campani, già noti alle forze di polizia, proposti per il foglio di via obbligatorio. Verso l’una della notte appena tra-

scorsa i Carabinieri della Stazione di Toro sulla SS 645 hanno notato la presenza di un’autovettura che procedeva con un andatura sospetta; hanno pertanto proceduto a fermarla e controllare veicolo ed occupanti. A bordo dell’utilitaria un quarantenne ed un trentaseienne, entrambi campani e noti alle forze di polizia per reati contro il patrimonio. Non avendo alcun plausibile motivo

per giustificare la loro presenza nell’arco notturno sulla SS e nelle vicinanze del Comune di Toro, i Carabinieri hanno li hanno proposti per l’emissione del foglio di via obbligatorio elevando a loro carico contravvenzioni al codice della strada,non risultando l’automezzo sottoposto a revisione periodica. Nel pomeriggio di ieri una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile ha in-

vece proceduto al controllo di un cittadino indiano e, dall’interrogazione della Banca Dati Forze di Polizia, è emerso un rintraccio a suo carico. Approfondito l’accertamento si è verificato che lo stesso era regolarmente entrato in Italia nel febbraio del 2013 con un permesso di soggiorno per lavoro ma non aveva avanzato la richiesta per il rilascio del permesso di soggiorno.

Nei suoi confronti è stato emesso dalla Prefettura di Campobasso il decreto di espulsione che, tramite la locale Questura, è stato notificato all’extracomunitario che è stato successivamente condotto dai Carabinieri a Bari, presso il Centro di Identificazione ed espulsione per essere rimpatriato.

Produzioni locali, l’impegno delle Camere di commercio CAMPOBASSO. Le Camere di Commercio di Campobasso ed Isernia continuano il loro impegno a favore della valorizzazione delle produzioni locali ed in particolare attraverso il progetto “Dieta Mediterranea ed Expò 2015”, di cui entrambe sono titolari a valere sulle risorse del Fondo Perequativo Camerale 2013, hanno realizzato una serie di azioni integrate volte a sostenere, valorizzare, promuovere il territorio regionale attraverso ricette e prodotti riconducibili ai valori ed ai principi della Dieta Mediterranea. In tali attività sono supportate da DINTEC, Consorzio per l’Innovazione Tecnologica, società in house del sistema camerale. L’obiettivo generale del progetto è stato quello di valorizzare e promuovere la Dieta Mediterranea unitamente alle eccel-

lenze enogastronomiche e il loro legame con il territorio di origine. A tal proposito, le due Camere di Commercio sono liete di invitarvi all’Evento Finale di progetto, che avrà luogo il giorno 06.03.2015 presso la sede dell’I.P.S.E.O.A Istituto Professionale Servizi Enogastronomici e Ospitalità Alberghiera - di Vinchiaturo (Zona Le Cupolette) a partire dalla ore 9:30. L’Evento avrà la seguente articolazione indicata nel Programma Allegato, che di seguito si riassume. In primo luogo una parte convegnistica, presso la Sale Convegni dell’ I.P.S.E.O.A. , in occasione della quale verrà presentato il progetto, le sue attività, i suoi risultati, con la presenza di relatori tecnici qualificati messi a disposizione da DINTEC che avranno modo di comunicare ed illustrare ai presenti la ri-

conducibilità ai valori e principi della Dieta Mediterranea delle produzioni locali, fornendo anche peculiarità di carattere tecnico e salutistico, A seguire ci si sposterà nell’adiacente Sala Ristorante per un “Laboratorio del Gusto”, realizzato sotto forma di attività di showcooking, attraverso l’illustrazione delle procedure di preparazione di n° 4 ricette tradizionali contenute negli Archivi della Memoria realizzati dalle Camere di Commercio di Campobasso ed Isernia fino all’esibizione della pietanza impiattata e la degustazione di piatti preparati dalla struttura di ristorazione dell’Istituto utilizzando prodotti tipici del territorio, accompagnati da bevande di origine regionale. Vi segnaliamo inoltre che all’ingresso della Sala Ristorante dell’Istituto sco-

lastico saranno presenti in esposizione prodotti tipici e tradizionali del territorio, su banchetti appositamente allestiti sui quali sarà presente per consultazione una Scheda Tecnica predisposta da DINTEC recante le principali informazioni sul tipo di prodotto quali la zona di provenienza, elementi di storicità e curiosità legati al prodotto, le sue caratteristiche, il suo utilizzo in cucina, come si riconosce. L’evento in oggetto costituirà inoltre occasione di confronto tra operatori che gravitano nel settore Food&beverage come produttori, distributori, divulgatori, promotori, esperti tecnico-scientifici, istituzionali e quindi occasione utile per la realizzazione di future attività funzionali alla promozione delle eccellenze locali.

Colpo del Festival dell’Astronomia: Tony Vaccaro presidente di giuria al concorso fotografico “Obiettivo universo” Una splendida notizia per i fotografi e per il Festival Nazionale dell’Astronomia e dell’Esplorazione in rampa di lancio a Campobasso. Il grande fotografo italo-americano Tony Vaccaro sarà il Presidente della giuria del Premio fotografico legato alla manifestazione. L’iniziativa, che inizialmente voleva essere un tributo alla grande astrofisica Margherita Hack, è stata così abbinata a un nome più affine al tema della fotografica e legato a doppio filo al Molise viste le origini (di Bonefro) del 92enne fotografo noto in tutto il mondo per la qualità eccellente del suo lavoro. Il Comitato organizzatore e scientifico del Festival Nazionale dell’Astronomia e dell’Esplorazione ha scelto dunque con cura il suo illustre presidente di giuria. Il Concorso fotografico si svolgerà nel periodo compreso

tra la metà di marzo e maggio 2015. Il Premio intende valorizzare l’arte e la qualità dei fotografi attraverso scatti che ritraggono il cosmo e lo splendore del cielo stellato e trasformano quell’attimo in qualcosa di eterno e meraviglioso. Grande risalto sarà dato alle opere di chi si avvale di applicazioni e nuove tecnologie utilizzate da cellulari e altri dispositivi. Una sezione del Premio sarà dedicata anche ai fotografi che lavorano con attrezzature da professionista. Per partecipare alla sezione cosiddetta ‘smart’, quella online, sarà sufficiente pubblicare la foto su Instagram, condividendola con l’hashtag #obiettivouniverso. Nel corso dell’iniziativa, sulla pagina Instagram dedicata, sarà quindi organizzato un contest fotografico, sul tema del Festival, riservato agli appassionati e non di

fotografia. Una grande occasione per tutti e, al contempo, la possibilità di omaggiare l’acclamato fotografo statunitense ma di origini molisane, il cui contributo alla narrazione dei fatti e dei personaggi della storia del Novecento, e oltre, è stato straordinario e inimitabile. Il bando del Concorso ‘Obiettivo universo’ sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito ufficiale del Festival dell’Astronomia e dell’Esplorazione www.festivaldellastronomia.it. La cerimonia di premiazione si svolgerà nello spettacolare contesto della mostra fotografica dedicata a Tony Vaccaro, a Bonefro, paese di origine del grande artista, dove i vincitori potranno soggiornare in un weekend di quest’anno.


Campobasso

7 25 febbraio 2015

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L’atteggiamento critico di Ambrosio in maggioranza e il dinamismo politico di Pilone nell’opposizione potrebbero generare una combinazione politica

Rivoluzioni in vista a Palazzo san Giorgio

Con l’Udc in maggioranza al Comune e all’opposizione alla Regione e Ndc all’opposizione al Comune e in maggioranza al Governo chi capisce è bravo Sono vere e proprie punture di spillo quelle che il consigliere Ambrosio (Ud) infligge alla “sua” maggioranza andando a coglierne le sbavature amministrative, le determinazioni che non collimano con le sentenze del Consiglio di Stato, le deliberazioni che non tengono conto – a suo dire – degli interessi collettivi. Insomma il campionario è particolarmente vario, tale da aver generato una serie di riflessioni politiche dentro e fuori la maggioranza. Nella maggiorana, per capire fini dove gli è possibile arrivare con le critiche senza con ciò creare eccessivo imbarazzo; nell’opposizione, per capire se non sia il caso di sollecitarne l’ingresso o,

quantomeno, come sembra dall’invito del collega Pilone, a trovare un “modus operandi” che realizzi il rafforzamento di un’area moderata, peraltro già presente in maggioranza (con l’Udc) e nell’opposizione (con Ndc), determinando quelle scelte attraverso le quali si possa restituire ai cittadini un ruolo da protagonisti della vita amministrativa. Il progetto si va profilando, seppure per abbozzi. Ma è certo che la confusione a Palazzo san Giorgio regna sovrana anche dovuta alla circostanze in cui consiglieri di destra sono finiti a sinistra, e viceversa. Un guazzabuglio, una confusione di idee, atteggiamenti, comportamenti che inevitabilmente finiscono per fare del

consigliere Ambrosio la Cartina del Tornasole, cioè l’elemento di decantazione di tutte le contraddizioni che lui per primo, crediamo, sia costretto a vivere nell’Udc (il suo partito) in maggioranza al Comune e all’opposizione alla Regione. Come del resto capita a Pilone con Ndc al governo nazionale, con Renzi. L’Udc in maggioranza, a sinistra, anche a Isernia e a Termoli per meri calcoli partitici, per non dire personalistici. Chi poi quei calcoli non li persegue, viene a trovarsi nella scomoda condizione in cui mostra di trovarsi Ambrosio laddove si vede costretto, per essere coerente con se stesso, più che col gioco delle alleanze, a mettere in discussione i grandi temi che interes-

sano la città (urbanistica, mobilità, per citarne alcuni) e a chiedere spiegazioni, a interpellare il sindaco, a presentare mozioni e interrogazioni in difesa dei valori etici maltrattati, dei valori economici disconosciuti, dei valori sociali mortificati e dei valori culturali accantonati. Dicevamo che tutto ciò ha mosso le acque stagnati della politica comunale generando reazioni e risentimenti (nella maggioranza), e riflessioni (nell’opposizione), ambiti nei quali certo non si può dire che ci sia chiarezza, linearità, trasparenza. Probabilmente, come accennavamo, si potrà creare spontaneamente un asse Udc - Ndc (Ambrosio - Pilone, per esemplificare) in una dialettica aperta e

leale di chi per “forma mentis” non intende delegare alcuna decisione ai poteri, siano essi deboli siano essi forti, credendo nella condivisione delle scelte, nella partecipazione ai processi decisionali e nella trasparenza dell’azione amministrativa, sul presupposto di dare all’area moderata e popolare una diversa e nuova capacità di interloquire fuori dagli schemi “maggioranza-opposizione”, e di promuovere finalmente una decantazione delle “falsità ideologiche” di cui sono portatori (a sinistra come a destra) molti rappresentanti del popolo. Dardo

“Terminal, brutto biglietto da visita” Il consigliere comunale, Enrico Perretta, interviene sul degrado dell’autostazione CAMPOBASSO. “Il primo impatto che emerge quando si arriva al terminal bus di Campobasso è quello di un degrado senza fine. Eppure è uno dei luoghi più affollati di Campobasso che ospita, quotidianamente, circa 10mila PERSONE tra studenti, lavoratori o semplicemente cittadini che devono recarsi negli ospedali per questioni di salute”: lo afferma, attraverso una nota stampa, il consigliere comunale del Polo Civico, Enrico Perretta. “C’è un progetto che attende da anni di essere realizzato per rendere questa struttura un’opera megalattica, ma al di là delle buone intenzioni da sempre espresse dalla classe politica locale, fino ad oggi non pare esservi una via d’uscita per lo stato di incuria in cui versa l’intera area - prosegue la nota stampa -. Mi chiedo: finchè progetti faraonici non trovano realiz-

zazione, è possibile da parte del sindaco Battista o chi per lui fornire agli oltre 10mila pendolari quanto meno i servizi essenziali? Perché l’aspetto più sconfortante è dato dal fatto che, chi arriva nel capoluogo molisano con i mezzi pubblici, non ha neppure la possibilità di usufruire di un bagno pubblico. Mi chiedo: l’assenza dei servizi essenziali di assistenza non rende inagibile l’intera struttura? Non si prova un minimo di vergogna nel non affrontare quella che può essere quantomeno definita un’emergenza di civiltà? Qualche mese fa il consigliere del Pd, Lello Bucci (delegato del sindaco alla mobilità urbana), in un pubblico intervento commentava una mozione presentata dall’opposizione sul tema e affermava: “In via di principio la mozione proveniente dai consiglieri comunali di opposizione conteneva idee condi-

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visibili ma troppo generiche e comunque attuabili solo in seno ad un progetto complessivo, ad ampio respiro, che possa prevedere la riqualificazione dell’intero sito”. Da novembre 2014 ad oggi - chiude la nota stampa -sonopassati ormai tre mesi. E mentre si attende che si realizzino “adeguati servizi igienici, strumenti per la raccolta differenziata dei rifiuti, sala d’attesa per chi aspetta al freddo, punti ristoro, adeguata illuminazione, ripristinare la funzionalità di strutture esistenti ma oggi in stato di degrado, abbattere le barriere architettoniche ed assicurare la fruizione dell’area anche ai soggetti diversamente abili”, diamo magari un minimo di servizi igienici ai cittadini per non restare nell’illegalità dell’utilizzo di una struttura non a norma”.

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Isernia

25 febbraio 2015

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Ittierre, una prima verifica tecnica Il primo passo è quello di una proroga della cassa straordinaria per i dipendenti IsernIA. Al termine della riunione sulla Vertenza ITTIERRE alla quale non hanno preso parte i Commissari dell’Amministrazione Straordinaria ma solo i Commissari della New-Co, i sindacati di categoria nazionali, la Provincia di Isernia e la Regione Molise, il Vice-Ministro dello Sviluppo

Economico Claudio De Vincenti ha incaricato il responsabile dell’Unita’ di Crisi di effettuare un confronto tecnico con il Ministero del Lavoro, gli Organi Giudiziali della Procedura e l’Assessorato Regionale al Lavoro sulla proroga della cassa straordinaria per 6 mesi in favore dei 247 dipendenti in

forza all’azienda. Il Vice-Ministro ha demandato alla Dott.ssa Bianca Maria Scalet e alle preposte strutture del M.I.S.E. di avviare un raccordo operativo tra l’evoluzione della Vertenza ITTIERRE e la predisposizione dell’Accordo di Programma sull’Area di Crisi, in modo tale da prevedere misure a

tutela dei 787 dipendenti che la società aveva al 31 gennaio 2011. Gli impegni assunti rappresentano un elemento di certezza su cui c’e’ necessità di adoperarsi sinergicamente fino al momento in cui non si offriranno tutele e garanzie ai lavoratori del Polo Tessile Molisano.

Parte l’idea del Distretto Moda Molise La presentazione del progetto si avrà sabato a Pettoranello del Molise PeTTorAnello Del MolIse. Sabato 28 febbraio alle ore 9,00, presso l’edificio scolastico del Comune di Pettoranello del Molise, si terrà la prima riunione del Comitato Tecnico Scientifico dell’associazione “Verso il Distretto Moda Molise Sannio”, costituita il 16 febbraio nella sala della Provincia di Isernia dalle ex maestranze Ittierre. La Ittierre ha formato nel territorio un patrimonio di competenze creative e manifatturiere che possono rappresentare un fondamentale punto di forza su cui innestare un progetto di ri-partenza del sistema moda molisano specialmente alla luce della recente normativa regionale in tema di distretti produttivi. La costituzione dell’associazione “Verso il Distretto Moda Molise Sannio” rappresenta una fondamentale occasione per va-

lorizzare, in una “comune visione di sviluppo” questo “patrimonio di competenze”. Per questo motivo il Comitato Tecnico Scientifico dell’associazione, coordinato dal prof. Luciano Fratocchi e dal dott. Alberto Santolini (animatore del “Gruppo di Collaborative Planning” costituito nell’ambito del Protocollo d’intesa relativo al progetto “100% made in Italy”), ha posto al centro del primo incontro la “costruzione” di un progetto che “rilanci” l’efficace e vincente modello organizzativo “Ittierre” fondato sull’integrazione tra la fase creativa, manifatturiera e distributivo-commerciale valorizzando, nel percorso, il richiamato “patrimonio di competenze”. Un progetto dimensionato alle attuali tendenze del settore che registrano una crescente richieste di produzioni “100% made in Italy” (vedi

ricerca sul fenomeno del Back-shoring) e dalla presenza di Griffe/Gruppi industriali che, avendo negli anni esternalizzato la produzione, spesso sono privi di una loro struttura produttiva in grado di rispondere alle nuove esigenze di mercato. Un progetto che potrebbe svilupparsi “naturalmente” nell’area di Pettoranello del Molise e caratterizzarsi per: una produzione “100% made in Italy” tracciata e rispettosa dell’ambiente e di coloro che vi lavorano; la creazione di un “laboratorio/incubatore” nel quale favorire lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali e offrire servizi innovativi alle imprese del settore; un proficuo e costruttivo inserimento nel percorso distrettuale promosso dalla regione Molise con la delibera di Giunta del novembre 2014. Un progetto, quindi, in grado

di “proporsi” proficuamente nei confronti dei partner produttivi, (ad iniziare dalle aziende esogene che intendono insediarsi in Molise e alla costituenda rete di imprese “100% made in Italy”), e partner Istituzionali e finanziari in grado di favorire lo sviluppo del progetto. La costruzione del progetto infine vuole essere occasione di: formazione ed approfondimento delle specificità del settore e delle attuali tendenze in atto; stimolo alla partecipazione progettuale da parte del “patrimonio di competenze” ed all’attivazione di processi di auto-imprenditorialità; rilancio e valorizzazione di una storia industriale, apprezzata e conosciuta fuori dai confini regionali che ha caratterizzato la cultura e “l’immagine” del nostro territorio.

“Il Caracciolo non si tocca” I sindaci della zona altomolisana e dell’Abruzzo confinante pronti a scendere in campo AGnone. Castel del Giudice, Schiavi di Abruzzo, Castiglione Messer Marino, Montefalcone, Poggio Sannita, Belmonte del Sannio, Trivento, Capracotta, Pietrabbondante, San Pietro Avellana, Carovilli, Pescopennataro, Civitanova del Sannio, Vastogirardi e naturalmente Agnone. Sono le amministrazioni comunali che durante il consiglio comunale di lunedì hanno sottoscritto il documento che rivendica l’ospedale San Francesco Caracciolo quale struttura sanitaria di area particolarmente disagiata. Un atto che presto sarà inviato al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al presidente della Regione Abruzzo, al collega del Molise, ai prefetti. “Ci devono spiegare – ha detto il sindaco Michele Carosella – se vogliono farci vivere o farci morire. Questa intrapresa è una battaglia di vitale importanza che difende le aree interne dell’Alto Molise e quelle confinanti dell’Alto Vastese. Ringrazio tutte le amministrazioni comunali che hanno sottoscritto il documento – ha proseguito Carosella – andiamo avanti perché siamo convinti che l’ospedale Caracciolo ha tutti i requisiti per essere riconosciuto come ospedale di area disagiata”.

Imprenditore zootecnico denunciato dalla Forestale Frosolone – Alcuni giorni fa una pattuglia della Forestale, mentre effettuava un servizio di controllo del territorio mirato alla prevenzione e al contrasto degli illeciti ambientali, nel comune di Frosolone in località “Fonte Paola” ha accertato la presenza di grandi quantità di letame all’interno di un

canale naturale, che defluivano liberamente anche grazie alle abbondanti precipitazioni meteoriche. Gli agenti successivamente, risalendo questo canale, sono giunti nei pressi della struttura di una locale azienda zootecnica, dove appariva evidente l’origine del letame che si stava diffondendo nell’ambiente. Il

materiale, infatti, fuoriusciva dalla annessa concimaia e con un mezzo escavatore, fermo sul posto, era stato realizzato uno scolo che immetteva direttamente nel canale naturale il quale veniva utilizzato per smaltirlo in maniera sbrigativa ma illecita. L’imprenditore è stato prontamente

identificato dagli agenti e deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione della normativa sui rifiuti e in particolare per “immissione di rifiuti in acque superficiali”. Per impedire, inoltre, il protrarsi del reato la pattuglia intimava all’uomo di adoperarsi immediatamente per ostacolare il deflusso dei reflui.

Continuano in maniera intensa i controlli territoriali da parte degli uomini del Corpo Forestale dello Stato al fine di assicurare il rispetto delle normative in materia di rifiuti e scongiurare ulteriori episodi simili che talvolta possono determinare pesanti effetti sull’ambiente e la salute dell’uomo.


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Termoli

25 febbraio 2015

Fiat, la Cisl prima tra le Rsu Il sindacato ringrazia per il risultato ottenuto e rilancia l’azione TERMOLI. Dopo gli interventi di Ferdinando Uliano e Marco Bentivogli, a uscire allo scoperto, si fa per dire, dopo la conferma della primazia sindacale allo stabilimento Fiat di Termoli è la segreteria regionale unitamente alla Rsa eletta della Fim-Cisl del Molise, che ringrazia tutti i lavoratori di Rivolta del Re per i risultati ottenuti. “Una vittoria sindacale che ci permette di continuare sulla scia di consensi che la Fim-Cisl sta ottenendo su tutto il territorio na-

zionale. Questo risultato gratifica quei delegati che in questi anni hanno sempre creduto nei valori sostenendo con coraggio gli accordi siglati con l’azienda. Abbiamo cercato di mantenere sempre la barra dritta consapevoli che non basta arrivare primi ma dimostrare di saperlo essere. Questa volta è stata davvero dura! Iniziative messe in campo da organizzazioni con pseudo strategie per prendere la leadership (accorpamenti, insourcing ecc.) nello sta-

bilimento Termolese e poi per i prossimi tre anni cadere in uno splendido letargo, tanto ci sono sempre gli altri che tirano la carretta. Questo ulteriore segnale di fiducia dimostra che chi in questi anni con gli accordi sindacali non è scappato, ha scelto di coltivare la speranza. E’ un risultato importante che premia la nostra azione contrattuale e la nostra coerenza sindacale. In questi anni non ci siamo mai risparmiati nello stare a fianco dei lavoratori (assemblee comprese) e continue-

remo con la stessa determinazione. La fiducia accordata ci carica ancora di più di questa

responsabilità. Ad Maiora Semper”.

Territorio ridotto a discarica Operazione della Forestale contro l’abbandono dei rifiuti in diverse aree boscate TERMOLI. Personale del Corpo Forestale dello Stato, in servizio presso il Comando Stazione di Termoli, ha avviato intensa attività di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in particolare nelle aree boscate dei Comuni di Termoli e San Giacomo degli Schiavoni. A seguito di tale attività, per il reato di gestione illecita di rifiuti, è stato deferito all’A.G. il titolare di una ditta di trasporti reo di avere abbandonato, in area boscata di San Giacomo degli Schiavoni, rifiuti pericolosi quali filtri di olio esausto, taniche di solventi, stracci sporchi di grasso e gasolio, ecc.

In Termoli sono state contestate diverse sanzioni amministrative da 600 euro per abbandono di rifiuto, in particolare lungo Via Adige,. Ulteriori attività sono in corso per individuare responsabili di altri abbandoni che evidentemente segnano in modo negativo il territorio, il paesaggio e l’ambiente in genere che rappresentano una della migliori risorse della nostra Regione. il personale del Corpo Forestale resta impegnato e disponibile anche per fornire una corretta informazione sulla salvaguardia ambientale, soprattutto tra i ragazzi delle scuole

La scuola apre alla comunità A Guglionesi l’iniziativa dell’Istituto Omnicomprensivo per sviluppare nuove idee GUGLIONESI. La biblioteca comunale e il museo civico archeologico si aprono allo sviluppo di nuove idee attraverso l’iniziativa dell’Istituto Omnicomprensivo di Guglionesi che con le classi terze e quarte del Liceo, nel corso dell’anno scolastico, proporrà attività culturali aperte a tutta la collettività. Presso la biblioteca comunale, in convenzione con il Comune di Guglionesi e in collaborazione con altri Enti, saranno studiati e organizzati momenti quali la “Biblioteca dei ragazzi” con l’allestimento di “piccoli laboratori” per i bimbi della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, organizzazione di mostre, incontri con scrittori della nuova generazione, pubblicazione di documenti di particolare interesse contenuti nell’archivio comunale. Presso il museo civico comunale, con i docenti delle discipline di storia dell’arte e di storia in servizio

presso la scuola, saranno organizzate giornate di formazione per la valorizzazione e la migliore fruibilità del patrimonio culturale locale. In questa settimana le classi terze del Liceo delle Scienze umane e del Liceo Linguistico, nell’ambito dell’iniziativa “La biblioteca dei ragazzi” organizzeranno, nel corso di due mattine, un’attività di animazione con i bimbi dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia attraverso laboratori di manualità, la lettura e la drammatizzazione di una favola. L’iniziativa proseguirà con la visita dei ragazzi di una classe della scuola primaria impegnati in un laboratorio in lingua inglese. Sarà la volta, nel corso della prossima settimana, dell’allestimento di una mostra dal titolo “Dal manoscritto all’e-book” organizzata dai giovani della classe quarta del Liceo delle Scienze umane. Le attività proseguiranno fino alla fine del mese di maggio con altre mostre preparate

dagli studenti e ulteriori iniziative aperte a tutta la collettività. La proposta progettuale ha lo scopo di stimolare nelle nuove generazioni, con l’ausilio dei loro insegnanti,

una consapevole volontà di agire fattivamente per poter guardare con speranza al futuro e attuare un circolo virtuoso fra conoscenza e progettualità, mirato ad uno sviluppo

sostenibile nel quale si possono combinare positivamente attese ed interessi delle comunità locali, delle imprese e dell’occupazione.


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Termoli

25 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Parco comunale pronti a rescindere contratto”

Lo stato di abbandono dell’area verde potrebbe portare all’interruzione contrattuale TERMOLI. Lo stato di abbandono cui versa il parco comunale “Girolamo La Penna” finisce nuovamente al centro del dibattito. Lo fa dopo le diverse denunce da parte dei cittadini, ma anche a seguito dell’intervista rilasciata da Daniele Paradisi che afferma: “la situazione è quella che è ed è sotto gli occhi di tutti. Il parco continua a versare in uno stato di abbandono e di degrado via via crescente. Oramai sono anni che da quando è avvenuta l’aggiudicazione definitiva all’Ati Vivere il Parco non si vedono i risultati di tutti gli impegni assunti, strombazzati attraverso le reti di stampa e i canali mediatici, risultati non se ne vedono, opere non sono state consegnate, i lavori che dovevano essere iniziati non sono ini-

ziati e non sono stati finiti. Gli unici dati di fatto che possiamo constatare sono le strutture che sono state consegnate all’Ati Vivere il Parco e soprattutto le strutture sportive sono in completo stato di abbandono. L’impianto in cui prima venivano effettuati corsi di tennis che impegnavano decine di ragazzi è riverso a terra da oramai quasi un anno dopo un incendio che ne ha determinato l’avaria. Oggi, la stessa area è un ristagno d’acqua che determina anche dei problemi igienico-sanitari. La piscina i cui lavori dovevano iniziare nel breve volgere di qualche mese continua a essere un ristagno di acqua così come lo era prima.

Senza parlare della pista di pattinaggio che continua a essere sommersa dal fango e ad ogni abbondante precipitazione meteorologica le acque del torrente esondano per andare a ricoprire non solo di fango la pista di pattinaggio ma tutta l’area circostante rendendo impraticabile anche i giochi per i bambini dove c’era una certa affluenza. Quindi il parco non è più frequentato né dai bambini né dagli sportivi o da pochissime unità, versa in uno stato igienico-sanitario assolutamente evidente ed è anche agli occhi e per l’immagine che aveva il parco in uno stato di degrado e incuria inaccettabili”. La speranza di Paradisi è che l’amministrazione cittadina si faccia carico della ques-

tione: “Chiediamo all’attuale amministrazione, visto che sono state fatte battaglie nelle sedi consiliari e di commissione con la precedente amministrazione, di prendere il toro per le corna e di cercare di risolvere in maniera definitiva la questione parco comunale. Di verificare se sussistono gli inadempimenti come noi li avevamo rilevati da parte dell’Ati Vivere per il Parco e di cercare di trovare tutti gli strumenti utili per rescindere il contratto e per trovare tutti insieme uno strumento che possa permettere l’assegnazione o la gestione del parco secondo regole e schemi più consoni rispetto a quella che è la funzione che il parco deve assolvere per la cittadinanza termolese”.

Zuccherificio, bieticoltori pagati” La nuova proprietà ha garantito il mantenimento degli impegni entro 10 giorni TERMOLI. Nel giro di dieci giorni bieticoltori saldati, questo l’annuncio del patron di Aria Group Diego Volpe Pasini. “Due sabati fa, dopo la firma dell’accordo, avevamo comunicato che era stato effettuato il saldo del 50% del residuo debito verso i bieticoltori e che avremmo saldato tutto entro la settimana entrante. Possiamo con soddisfazione affermare che l’impegno è stato mantenuto. Dunque – spiega Volpe Pasini – tutti i bieticoltori, sia i coltivatori diretti che le imprese agricole, essendo partner strategici della fabbrica, nel rispetto delle caratteristiche di prio-

rità del debito, sono stati saldati completamente e i relativi bonifici sono passati in banca”. L’imprenditore aggiunge: “Un altro pezzo di strada è stato fatto nella ferma volontà di portare a termine il piano di salvataggio dell’azienda e della sua continuità. Sarà difficilissimo portare a casa il risultato, ma ci stiamo impegnando a fondo potendo anche contare sulla importantissima collaborazione e professionalità di Franco Fusco, amministratore del Nuovo Zuccherificio del Molise”. Pasini contestualmente lancia poi un appello: “Ora la parte più complessa è la

disponibilità dei terreni da coltivare e seminare subito con la bietola primaverile. Ci rivolgiamo a tutti i molisani che possiedono terreni liberi o incolti, siano essi proprietari terrieri o agricoltori: siamo pronti a prendere anche in affitto o in conduzione per il 2015 i loro terreni e coltivarli noi garantendo una giusta remunerazione ad ettaro a ciascuno”. L’imprenditore quindi si rivolge direttamente ai proprietari dei terreni: “Non lasciate la vostra campagna ferma e incolta, la lavoriamo noi, ci assumiamo il rischio di impresa anche al 100% garantendovi un reddito, sia per il

fitto del terreno che per la vostra professionalità se volete lavorarla voi. La fabbrica ha bisogno di campagna vicina allo stabilimento per costruire una filiera bieticola stabile e remunerativa per tutti i molisani che vorranno collaborare con noi a questo ambizioso progetto”. E conclude rilanciando: “Il nostro obiettivo più grande è lavorare 15mila ettari di campagna in Molise dedicati alla barbabietola, direttamente o in collaborazione con gli agricoltori, e molte altre migliaia di ettari destinati ad altre colture”.

Il Treno Verde farà tappa a Termoli Il 10 marzo è previsto l’arrivo del convoglio alla stazione termolese in vista dell’Expo TERMOLI. Farà tappa anche a Termoli il prossimo 10 marzo l’edizione tutta speciale del Treno Verde 2015. La storica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato quest’anno cambierà “natura” e “declinazione” per dar vita ad un viaggio speciale dedicato all’agricoltura e all’alimentazione in vista di Expo Milano 2015. Dal 18 febbraio all’11 aprile il convoglio ambientalista farà tappa in 15 città italiane per far conoscere e far riscoprire la bellezza e l’eccellenza dei territori, ma soprattutto per raccontare le migliori esperienze dell’agricoltura italiana di qualità in viaggio verso Expo Milano 2015, l’esposizione universale su alimentazione e nutrizione in programma dal primo maggio nel capoluogo lombardo. Motto di questa edizione sarà “Tornare alla terra per seminare futuro” per sottolineare l’importante ruolo che l’agricoltura di qualità e delle buone pratiche ambientali e sociali ha e potrà avere anche di fronte alle sfide future. Per questo il Treno Verde durante il suo viaggio presenterà il Ma-

nifesto della Nuova Agricoltura: una Nuova Agricoltura sostenibile che è già all’opera, anche se la strada è ancora lunga e in salita. A praticarla sono molti coraggiosi agricoltori italiani e di tutto il mondo attenti ai processi naturali, alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e che hanno detto no agli Ogm. Secondo Legambiente questa agricoltura potrà dare un contributo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici, che potrà garantire cibo sano e di qualità (libero da Ogm e da sostanze pericolose per la salute umana), un lavoro dignitoso; che potrà aiutare a valorizzare il territorio ed offrire fonti di energia rinnovabile, materiali e prodotti alternativi alla petrolchimica. Oltre al Manifesto in questione, il convoglio ambientalista di tappa in tappa promuoverà e farà conoscere, insieme agli Ambasciatori del Territorio, le esperienze di chi vive il territorio, e lancerà il “Progetto Conversione”. Una sfida che coinvolgerà agricoltori, mondo scientifico, ministeri di agricoltura e ambiente e tutte le

regioni e che si pone come obiettivo quello di aumentare le produzioni biologiche in Ita-

lia nei prossimi 6 anni, estendendole dal 9% al 20% della superficie agricola entro il 2020.



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Opinioni

25 febbraio 2015

di Monsignor Gabriele Teti Negli ultimi anni assistiamo al diffusissimo e “pio” esercizio di critica agli errori ed orrori commessi nel passato dalla Chiesa, dimenticando che essa non è un’istituzione fuori dal mondo ma che è fatta da tutti i fedeli e che rispecchia le contraddizioni e le miserie della nostra povera condizione umana. Se è vero che non bisogna dimenticare le pagine brutte della storia della Chiesa, è altrettanto giusto ricordare sovente le sue pagine luminose, la dedizione e la beneficenza, l’assistenza ai poveri, ai deboli e agli ammalati, il magistero educativo, nonché le provate virtù e l’infinito amore tramandatici dai martiri e dai santi. Il Martire (in greco “testimone”) è colui che, a motivo della sua fede e amore verso Cristo, sopporta sofferenze e morte. Colpisce apprendere come, fin’ora, nel corso della storia, i cristiani morti per la loro fede sono stati circa settanta milioni, di cui ben quarantacinque milioni solo nel XX secolo. Si calcola, inoltre, che in un anno i martiri cristiani sono più di 105.000, uno ogni cinque minuti! La risoluzione del Parlamento europeo del 20 gennaio 2011, sulla situazione dei cristiani nel contesto della libertà religiosa, ha rilevato che, al giorno d’oggi, la maggior parte degli atti di violenza religiosa nel mondo sono perpetrati contro i cristiani, condannando ovviamente tali attacchi e, al contempo, chiedendo lo sviluppo di una strategia comune per tutelare la libertà religiosa. In questo periodo, persecuzioni contro i cristiani sono in atto in diversi paesi del mondo (in particolare in Africa ed Asia ), sia ad opera di fondamentalisti islamici o indù sia di regimi comunisti, mediante attacchi mirati a singoli fedeli, ai vari luoghi di culto o con precise restrizioni governative finalizzate all’impedimento della pratica religiosa. Peraltro, nonostante i cristiani costituissero la popolazione originaria nei paesi arabi, in nord africa e in Sudan, sono oggetto, da parte della popolazione musulmana, di forme di discriminazione più o meno gravi; costringendoli, negli ultimi decenni, ad emigrare o a convertirsi forzatamente all’Islam. Ecco perché in tutti i paesi del vicino Oriente la popolazione cristiana è, purtroppo, in calo mentre è in via di estinzione in Iraq. La conversione dei musulmani al Cristianesimo è vista, poi, come il crimine dell’apostasia che si paga con la pena di

Importante riconoscimento a livello nazionale per Michele Castrilli, presidente del gruppo folk “Ru Maccature” di Carpinone. Nell’ambito di un’importante manifestazione promossa dalla F.I.T.P (Federazione Italiana Tradizioni Popolari), è stato nominato “Padre del Folklore”, riconoscimento attribuito a Castrilli che rappresentava il Molise e le sue radici culturali. A San Giovanni Rotondo, lo scorso venerdì, ha ritirato il premio che consacra definitivamente la sua carriera e dona il giusto risalto alla grande dedizione che in tanti anni ha dimostrato al suo paese e alla sua regione. Tale riconoscimento, infatti, viene attribuito a co-

I nuovi martiri, le persecuzioni dei cristiani nel mondo morte. Nei paesi dove la legge non lo vieta apertamente i convertiti al Cristianesimo sono facilmente oggetto di minacce, vendette, ricatti, linciaggi da parte della popolazione. Anche per questo alcune Organizzazioni Non Governative redigono da anni l’elenco dei 50 paesi del mondo nei quali è più pericoloso essere cristiani. In Africa serie difficoltà sono poste ai cattolici: in Algeria; in Egitto, contro la chiesa cristiano-copta, dove è addirittura necessario un permesso speciale del Presidente della Repubblica per costruire nuove chiese; in Libia; in Nigeria dove il macabro rituale degli attentati contro i cristiani in occasione delle sante messe festive prosegue regolarmente. Per continuare in Somalia, dove è stato ucciso nel 1989 il vescovo di Mogadiscio e nel 2008 è stata addirittura rasa al suolo la cattedrale; in Sudan dove il conflitto tra il nord del paese prevalentemente arabo ed il sud cristiano e animista ha alimentato una guerra civile durata più di 40 anni e che costituisce tutt’ora una delle più gravi emergenze umanitarie esistenti nel mondo. Passando all’Asia

troviamo l’Afghanistan, paese nel quale la conversione al cristianesimo è ancora punibile con la morte. Fortissime difficoltà vengono riscontrate in Arabia Saudita e in Bhutan mentre in Corea del Nord la dittatura comunista proibisce qualsiasi appartenenza a gruppi cristiani. In Cina il governo ha istituito una “Chiesa patriottica nazionale” sottoposta al suo stretto e diretto controllo, ovviamente separata da Roma; in India invece molti cristiani sono ancora oggetto di torture ed uccisioni da parte di fondamentalisti indù. In Indonesia, i cristiani di Timor Est sono stati sottoposti al duro regime di Suharto con l’Iran, l’Iraq e Pakistan dove la legge contro la blasfemia viene regolarmente utilizzata come strumento di pressione. E come non rilevare, poi, la subdola e perversa marginalizzazione del cristianesimo nella vita pubblica perfino in alcuni paesi occidentali, nei quali la presenza cristiana è stata storicamente parte integrante della società, ignorandone il contributo sociale e storico e arrivando addirittura a restringere la capacità delle comunità di fede a portare avanti i loro

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

servizi caritatevoli. E come non elencare le varie proposte ostili al crocifisso nelle scuole, l’allestimento del presepe nei luoghi pubblici, la celebrazione della santa messa nella scuole? Sorprende, inoltre, il dover constatare, proprio quest’anno che celebriamo il 1700° anniversario dell’Editto di Milano, promulgato nel 313 dall’imperatore Costantino, che rimane il più importante documento sulla libertà religiosa nella storia, come in tutta l’area europea sia stata disegnata una netta linea divisoria tra credenza e pratica religiosa. Infatti, ai cristiani, viene continuamente ricordato nel pubblico dibattito, e troppo spesso ora anche nei tribunali, che possono credere in tutto ciò che vogliono nelle loro case e nelle loro teste e che possono rendere culto come desiderano nelle loro chiese private, ma che non possono agire in base a queste credenze in pubblico. Ovviamente si tratta di una distorsione deliberata e di una evidente limitazione del vero significato della libertà di religione. Forse è per questo triste e contorto motivo che il legislatore ha omesso volutamente il riferimento alle radici cristiane nella Costituzione europea. Sul grave fenomeno della persecuzione dei cristiani nel mondo c’è purtroppo un silenzio assordante dei media. Certamente la Chiesa cattolica oggi non gode di appoggi per le sue posizioni sui temi etici che le inimiciziano varie e potenti lobby. Ma noi cristiani, però, dobbiamo impegnarci maggiormente per far sì che della persecuzione dei nostri fratelli si venga a conoscenza e si prendano le loro difese , in molti modi , anche sui social network, su internet e nelle varie associazioni culturali. Un proverbio bavarese spesso citato da Benedetto XVI dice : “ Quando c’è buio, o si maledice la tenebra, o si accendono tante lucine!”. Raccogliamo con urgenza e con ardore questo insegnamento, accendendo proprio adesso una luce per tutti i nostri fratelli perseguitati che irradia, sconfigge e cancella le tenebre dei peccati commessi nel passato dalla nostra amata madre Chiesa davanti al mondo intero. Certi che la loro eroica testimonianza, evangelica e pubblica, sia accolta senza pregiudizi dall’umanità tutta, con la speranza che il cristianesimo continui ad offrire alla cultura e alla società del nostro tempo il diritto all’espressione pubblica della propria fede in risposta all’intolleranza, alla discriminazione e ai crimini d’odio verso i cristiani.

Il FolK premia Castrilli di Carpinone loro che nel tempo hanno contribuito alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio folkloristico e culturale della nazione. Un vita intera dedicata a questa missione è valsa al presidente de “Ru Maccature” uno dei riconoscimenti più ambiti nell’ambito delle tradizioni popolari, alla presenza delle più alte cariche della F.I.T.P. capeggiate dal presidente nazionale Benito Ripoli. Alla due giorni della manifestazione ha partecipato anche il presidente mondiale IGF Dorel Cosma. Michele Castrilli nasce a Carpinone (Is) il 15.04.1956. Entra a far parte del Gruppo Folk di Carpinone al-

l’epoca denominato “Usignoli della Pentria” sin dal primo giorno della sua costituzione nel 1971 e da quel momento è stato sempre presente, con ruoli diversi nel tempo, a tutte le rappresentazioni effettuate dall’associazione fino ad oggi. Nel 1976 viene nominato capogruppo ed inizia a curarne anche la parte. Quando nel 1980 l’associazione per problemi organizzativi ed economici sospende la propria attività collabora con diversi gruppi di paesi limitrofi quali Roccamandolfi, Cantalupo nel Sannio e Pettoranello del Molise ma contemporaneamente inizia un’in-

tensa opera di sensibilizzazione all’interno della propria comunità nell’intento di ricostituire il gruppo. Tali sforzi trovano compimento solo a distanza di sette anni e nel 1987 quando l’associazione riprende l’attività adottando l’attuale denominazione di Ru Maccature ne assume la carica di presidente che mantiene a tutt’oggi. La nuova presidenza è contrassegnata da un cambio di marcia dell’associazione che inizia un’intensa attività di ricerca e di esibizioni anche al di fuori dei confini regionali e in breve tempo il gruppo estende la sua presenza anche all’estero. Nel 1992 or-

ganizza il primo festival del Folklore a Carpinone che negli anni è diventato a carattere internazionale e fiore all’occhiello dell’intera provincia di Isernia crescendo in maniera esponenziale fino all’ultima edizione che ha visto nella serata finale la partecipazione contemporanea di ben 13 gruppi per nove nazioni rappresentate.Nel 2011 proprio per i meriti acquisiti nell’attività folclorica viene nominato cittadino onorario di Carpinone dal Consiglio Comunale riunito eccezionalmente sul palco allestito per il festival, diventando in assoluto la seconda personalità a ricevere questo riconoscimento nella storia del paese.



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