Non suonare non sento

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 63 - marTedi’ 17 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Laura Venittelli

Non ‘suonare’ non sento

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Laura Venittelli. La parlamentare molisana ce la sta mettendo tutta per cercare di trovare possibili correttivi al decreto Balduzzi sulla sanità che è una sciagura per i cittadini molisani. La Regione è stata assente al momento dell'approvazione del testo e oggi, attraverso la segretaria del Pd, Micaela Fanelli, si dice contenta del mancato commissariamento di Frattura. Se questi sono i risvolti della medaglia! Almeno la Venittelli ci prova a lottare e non a seguire vana gloria.

Il Tapiro del giorno a Rosario De Matteis

Il Tapiro del giorno lo diamo a Rosario De Matteis. Il presidente della Provincia di Campobasso va piangendo in tutti i lidi per la situazione finanziaria dell'Ente a seguito della riforma Del Rio. Ne ha ben donde. Ma dimentica, però, che el momento in cui deve riorganizzare i servizi, dimezzare la spesa del personale e stabilire le figure organiche in mobilità non è riuscito a ridisegnare nulla. Al contrario, sarebbe stata questa l'occasione giusta per dimostrare che anche senza la manna dal cielo è possibile amministrare.

Il senatore Roberto Ruta prende le distanze dal Governatore “Se continui così non sarò più al tuo fianco” Frattura replica: “Il presidente eletto sono io” Servizio a pagina 3 7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie


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2 17 marzo 2015

In allestimento da parte degli Indignati e di tutte le sigle e i comitati di protesta

Una grande manifestazione a carattere regionale per dire no alla politica e al governo Frattura Per favorire nell’opinione pubblica l’immagine plastica di un consiglio regionale e di una giunta rattrappiti a difesa degli emolumenti che percepiscono e per cui vivono, e di una società civile mortificata nei suoi più diretti e inalienabili diritti: al lavoro, alla salute, allo sviluppo civile e culturale, che vuole riscattarsi Gli uomini e le associazioni, i comitati, le aggregazioni sociali e culturali liberi da condizionamenti partitici e/o politici, che sono contro il permanere di un governo regionale incapace di amministrare le risorse di cui dispone, né di programmare il futuro prossimo venturo con un barlume di creatività, si vanno assemblando, cercano punti di contatto, perseguono una linea di condotta unitaria. Lo s’è visto di recente nel corso dell’incontro in cui, appunto, è stata scelta una strategia d’attacco agli amministratori regionali che faccia leva soprattutto sulla loro inadeguatezza e, quindi, sulla necessità che liberino l’istituzione regionale della loro scialba e inconsistente presenza. Su questo punto dovrebbero pertanto convergere gli “Indignati” e tutte le altre sigle che si rifanno a specifici motivi di dissenso quali, ad esempio, gli ambientalisti contrari all’invasione delle pale eoliche e dei pannelli solari nei luoghi e nei terreni di pregio, i comitati per la sal-

CAMPOBASSO. E’ strano il percorso della politica sanitaria regionale. Da un lato, il segretario regionale del Pd, Micaela Fanelli, pronta a plaudire a Renzi perchè ha scongiurato, fino a questo momento e in netto contrasto con il ministro alla sanità, il commissariamento di Paolo Frattura. Così da Roma sarà possibile muoversi al meglio per tagliare il sistema sanitario molisano. Dall’altro, ci sta provando l’onorevole Laura Venittelli a porre in essere azioni per cercare di bloccare gli effetti negativi del cosiddetto decreto Balduzzi. Ha presentato, infatti, una proposta di sindacato ispettivo alla Camera e invitato tutti i Sindaci del Molise a fare apparovare un apposito documento per chiedere al governo di rivedere i criteri dei tagli. Criteri che, ricordiamo, non hanno visto presente alla loro stesura proprio il commissario alla sanità molisana, Paolo Frattura. Bastava, invece, chiedere l’applicazione della densità demografica e degli indici di altimetria per bloccare l’iniziativa ministeriale ai danni del Molise. In ogni caso, questo è il documento che l’onorevole Venittelli ha inoltrato a tutti i Sindaci del Molise. “Alla luce del contenuto del regolamento Balduzzi, che definisce

vaguardia della salute e della rete ospedaliera, quelli che tentano di preservare l’ambiente dalla speculazione selvaggia dell’edilizia e da dall’i inquinamento eccetera eccetera eccetera. Una realtà multiforme, che si vuole riesca a concentrasi prioritariamente sull’obiettivo di mandare anzitempo a casa la classe dirigente regionale, senza peraltro

abbandonare la propria battaglia di bandiera (l’eolico selvaggio, il diritto alla salute, l’ambientalismo e la salvezza del territorio dall’inquinamento e quant’altro sta minando l’unità sociale dei molisani). Il discorso è stato avviato, ma ha bisogno di ulteriori messe a punto, di ulteriori raccordi di natura sociale e culturale (le idee politiche sono sag-

giamente e opportunamente accantonate) per giungere a una linea comune di comportamento che porti alla inconciliabilità del governo regionale coi reali interessi popolari. Si sono visti e hanno discusso, probabile che si vedano di nuovo in prossimità della data della manifestazione a carattere regionale cui stanno lavorando. Una manifesta-

Sanità, meno male che c’è Venittelli Mentre la Fanelli plaude a Renzi gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza sanitaria e ridisegna completamente la rete ospedaliera nazionale, occorre mobilitarsi e agire in modo coeso. Questa è la ragione che mi ha indotto a formulare un ordine del giorno da inviare in tutti i 136 comuni del Molise, compresa la realtà da Voi amministrata, ovviamente. Se il regolamento Balduzzi divenisse decreto senza alcuna modifica, creerebbe considerevoli

disagi ai cittadini molisani, che si ritroverebbero ad essere costretti a percorrere chilometri e a recarsi in altre regioni per usufruire di un’assistenza sanitaria completa. E’ necessaria, dunque, un’unità di intenti e di azioni per cercare di modificare i criteri di autorizzazione e classificazione dei presidi ospedalieri stabiliti dal decreto Balduzzi. Chiedo che sia approvata in tutti e 136 i consigli comunali molisani la proposta di ordine del giorno allegata alla pre-

sente, in cui rivendicare specifiche deroghe al regolamento per la regione Molise, che a causa delle peculiarità demografiche, orografiche e infrastrutturali, necessita di una specifica riconsiderazione e differentemente congrua valutazione. Non possiamo sacrificare il diritto alla salute – costituzionalmente garantito dall’articolo 32 - sull’altare di freddi numeri ed economie di bilancio, che non tengono in considerazione i reali bisogni dei cittadini

zione da inscenare per più giorni nei pressi delle sedi istituzionali regionali per dare completezza d’informazione ai cittadini sulle nefandezze amministrative e programmatiche del consiglio e della giunta regionali, e per consentire a ciascuna delle sigle che prenderà parte alla manifestazione di sviluppare a sua volta le proprie ragioni del dissenso. La formula, se realizzata e vissuta con la dovuta energia e determinazione, dovrebbe progressivamente favorire nell’opinione pubblica l’immagine plastica di un consiglio regionale e di una giunta rattrappiti a difesa degli emolumenti che percepiscono e per cui vivono, e di una società civile mortificata nei suoi più diretti e inalienabili diritti: al lavoro, alla salute, allo sviluppo civile e culturale, che vuole riscattarsi. La manifestazione a carattere regionale è in allestimento. E con l’attesa della sua realizzazione cresce anche l’attesa dei molisani per bene a poterla vivere.

del nostro territorio, privando il Molise della giusta dignità e autonomia. Il diritto alla salute è un punto fermo nelle politiche di programmazione delle istituzioni, indipendentemente dal colore politico, per questo mi rendo disponibile qualora fosse ritenuto opportuno di partecipare personalmente ai consigli comunali per apportare il mio contributo”. Questo significa fare politica al di là e al difuori di chiacchiere inutili come sta facendo, nel campo della sanità e non solo, la segretaria regionale del Pd, Micaela Fanelli.


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3 17 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Non guardarmi, non ti sento Tra il (falso) cieco senatore Ruta ed il (vero) sordo presidente Frattura le stesse dinamica di Wilder e Prior. Ma qui c’è poco da ridere Non guardarmi, non ti sento, film del 1989 con Gene Wilder e Richard Prior, La trama: Un uomo viene assassinato. Gli unici testimoni sono Dave e Wally, rispettivamente un sordo e un cieco. Il primo ha in parte visto l’assassino, ma non ha sentito niente, il secondo ha udito lo sparo, ma non ha visto niente. Da una parte sono terrorizzati dal vero killer, che li vuole morti, dall’altra sono braccati dalla polizia che li crede colpevoli; i due cercano, tra numerose situazioni divertenti, di salvare la pelle. Ma si, diamine, sono proprio loro, il presidente ed il senatore! E la trama, numerose situazioni divertenti a parte, è proprio quella che coinvolge il nostro Molise, nei panni della vittima. C’è l’assassino, ovviamente, fatto un po’ di congiuntura sfavorevole, decenni di maldestre amministrazioni passate e tanto, tantissimo di quella presente. E poi ci sono loro: il cieco ed il sordo. Il

(falso) cieco senatore che finge di non vedere che ormai i buoi sono scappati dalla stalla (per i dettagli non perdetevi la lunga, ma assai esplicativa, lettera pubblicata di seguito); che due anni di azione amministrativa del governo Frattura hanno già espresso quanto potevano esprimere in termini di disarmonia dell’insieme (cosa, tra l’altro, che poteva essere tranquillamente vista in fase preparatoria dell’intera operazione: l’acqua e l’olio non si mischiano c’è poco da fare); che è inutile, ora, aspettarsi chissà quali: “…misure e comportamenti straordinari.” L’assassino non è stato visto, quindi; l’ha scampata. Ed il (vero) sordo presidente. Che non ascolta nessuno, neanche quelli che hanno contribuito ad issarlo sulla poltrona più importante della Regione; neanche quando gli danno avveduti e concreti suggerimenti (sempre box qui in basso, mi racco-

lettera aperta di Roberto Ruta Caro Paolo Frattura, sono a chiederti di mettere in campo misure e comportamenti straordinari. Il 12 ed il 27 ottobre scorso abbiamo sottoscritto e presentato 9 punti programmatici che sarebbero andati a verifica il successivo 27 dicembre. Abbiamo rinviato in attesa del bilancio 2015 che ad oggi, 16 marzo 2015, ancora non vede la luce. Lì, attendo di vedere confermate le volontà per perseguire e realizzare alcuni degli obiettivi strategici condivisi. Altri punti programmatici sono stati affrontati con esito positivo come la vicenda delle biomasse, mentre altri condivisi con le parti sociali, hanno conosciuto solo parte della soluzione prospettata o sono in itinere, altri sono fermi ai blocchi di partenza. Appena approvato in giunta il bilancio 2015 e comunque non oltre la fine del mese corrente, verificherò con il necessario rigore, punto dopo punto, pubblicamente, la congruità delle scelte effettuate in vista del perseguimento degli obiettivi che hai liberamente sottoscritto con me. A partire dalla vertenza sanità regionale, la nostra azienda più grande, con gli oltre tremila dipendenti diretti ed indiretti, di cui sono certo non vorrai essere il Commissario Liquidatore e Privatizzatore. In tal senso non riscontro ancora atti conseguenti a quanto sottoscritto, in particolar modo nella direzione di riequilibrare il rapporto tra sanità pubblica e privata . Nel frattempo, mio malgrado, emergono fatti e scelte che rischiano di negare validità a quegli obiettivi. Procediamo con ordine. L’applicazione del Decreto Balduzzi spazzerà via un pezzo consistente della sanità molisana. Senza un ospedale di secondo livello come oggi è il Cardarelli e due ospedali di primo livello come oggi sono l’ospedale di Termoli e di Isernia, in Molise potranno mancare i reparti di ematologia ed oncoematologia, radioterapia oncologica, cardiologia con emodinamica interventistica, neurochirurgia, cardiochirurgia e rianimazione cardiochirurgia, rianimazione pediatrica e neonatale, chirurgia vascolare, chirurgia toracica, maxillo facciale e plastica, endoscopia digestiva, broncoscopia e radiologia interventistica, medicina nucleare e altre discipline di alta

mando) per evitare di prendere tutto questo vento in faccia. No, lui è sordo, davvero. Questo assassino, allora, proprio non lo si vuole pren-

dere! “Il governatore eletto sono io”, dice. Beh almeno su questo siamo tutti d’accordo. Ce ne siamo accorti tutti. Ma è proprio per questo che la

Frattura, o ti redimi o andiamo a fondo specialità. Il regolamento attuativo non viene ancora pubblicato ma ha avuto il via libera dalla conferenza stato regioni per aver ottenuto il consenso necessariamente unanime di tutte le regioni: sarebbe bastato il tuo formale dissenso espresso in quella sede in qualità di presidente di regione, avendo appunto ogni regione il c.d. diritto di veto, per bloccare il regolamento, negoziare la posizione per il Molise prevedendo una deroga adatta alla nostra regione e poi dare il consenso con il relativo via libera al regolamento. In sintesi, bastava dire no, far inserire nel regolamento la deroga utile al Molise e poi dire si. Non so con chi tu abbia condiviso questa scelta e perché tu abbia optato di dire si a quel regolamento, senza l’esplicita deroga per il Molise, pur avendo il potere di veto, uno strumento che in materia sanitaria concorrente, è attribuito alle regioni per far valere le proprie ragioni. Il Molise però non può subire una mannaia di tali dimensioni . E’ il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, dei cittadini molisani, che sono italiani a tutti gli effetti, che reclama di essere difeso ad ogni costo. Per una sanità pubblica di qualità integrata con quella c.d. privata di qualità già esistente. Ad ogni costo e con azioni straordinarie . Nel merito. Le proposte. Sono a chiederTi senza indugi di ottenere immediato incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri per : A)

individuare la deroga, anche con apposita normativa utile per il Molise, per prevedere almeno un Dea di secondo livello per ogni regione; o alternativamente B) l’immediata attivazione con l’affiancamento del Governo e dell’Università del Molise, della procedura di clinicizzazione del Cardarelli di Campobasso attraverso l’istituzione di una Azienda Ospedaliero-Universitaria, autonoma e indipendente dall’ASREM, con le specialità simili a un Dea di secondo livello, lasciando l’ospedale di Termoli e di Isernia come oggi sono, di primo livello senza doverli declassare a Ospedali di base: in tal caso senza chiedere alcuna deroga in quanto già prevista come ipotesi nel decreto Balduzzi. C) in entrambi i casi (A e B) ottenendo la riduzione e rateizzazione del debito sanitario ereditato che ci impedisce di riprendere un cammino virtuoso, completando la procedura di riconoscimento di presidio di area disagiata dell’ospedale di Agnone. D) nello stesso incontro e con la stessa determinazione chiedere la definizione della procedura per il riconoscimento dell’area di crisi per i territori già individuati o della stipula dell’accordo di programma con tempi e misure finanziarie definiti, che abbiano in considerazione anche Campobasso e la sua cintura, Termoli con l’intero basso Molise. Nel metodo. Immediata convocazione, per ciascun settore di competenza regionale, di assemblee temati-

la risposta

“Il presidente sono io” La risposta del presidente Paolo Frattura. “Prendo atto dei contenuti, sicuramente anche appassionati, che per sommi capi possiamo dividere tra delusione, suggerimenti, critiche e annunci di prese di distanza. Il senatore dà una sua legittima lettura alle cose avvenute o “non avvenute”, come lui recrimina, negli ultimi mesi: ne rispetto il pensiero ma, nel merito, non sento di poter condividere la politica degli ultimatum che pure traspare dalla sua missiva. Alla fine il governatore eletto sono io, con tutte le responsabilità del caso che tale ruolo comporta. In questo momento di difficoltà generali ritengo occorrano lavoro comune e unità di intenti, non solitari passi in avanti, compiuti per prendere le distanze quando evidentemente la complessità delle varie situazioni non consente le risposte immediate della bacchetta magica che nessuno di noi possiede”.

sordità diventa affare tremendamente serio. Perché il governatore è lui; da lui dipende, e non in senso lato, si badi bene, ma in parte significativa, la qualità delle nostre vite. Da lui dipende il lieto fine, tutto da scrivere, di questa black comedy. Ma il presidente non ci sente. Non sente l’invito del senatore a chiedere un incontro a Renzi per cercare di mettere una pezza agli strafalcioni commessi sul tema più importante del biennio: la sanità. Non ci sente, però parla, il presidente e dice: …la complessità delle varie situazioni non consente le risposte immediate della bacchetta magica, che nessuno di noi possiede.” Ed a noi, che purtroppo ci sentiamo, però, tocca ascoltarle certe parole. Ma che senso ha parlare di bacchetta magica? Non è lui il governatore eletto? Non è lui che ha avuto due anni e tutte le occasioni per darle, le risposte? Eppure siamo tutti qui che le aspettiamo.

che aperte, per discutere e condividere con i cittadini attivi le azioni immediate da deliberare per far ripartire la nostra economia, per rendere la partecipazione e la condivisione i connotati essenziali dell’azione amministrativa e legislativa della regione, unitamente alle parti sociali, per mettere in campo azioni coraggiose che creino da subito nuova occupazione, incrementando la razionalizzazione della spesa . In caso di non accoglimento da parte del Governo delle soluzioni prospettate o di altre che raggiungano gli stessi obiettivi, attenderò le decisioni forti e conseguenti che vorrai assumere in segno di protesta come da parte mia mi dichiaro disponibile a negare la fiducia fino ad oggi accordata al Governo . Personalmente come sai mi sono volontariamente dimesso da capogruppo del Pd in commissione agricoltura per difendere, in dissenso dal gruppo, un emendamento per l’abolizione dell’imu agricola perché ritengo quel settore strategico per la ripresa dell’economia del nostro Paese e pertanto meritevole di incentivazione e non di tassazione. Questo è l’ultimo momento utile per reagire per il futuro della nostra comunità, perchè il diritto alla salute, il diritto al lavoro e ad una vita dignitosa abbiano una risposta chiara dal Governo. Servono comportamenti straordinari perché dobbiamo dare una svolta al futuro della nostra comunità. Servono misure straordinarie che ci diano la possibilità di ripartire , per conservare i posti di lavoro, per dare occasioni di lavoro a quanti lo hanno perso o lo hanno in modo precario o saltuario e ai tanti, troppi che un lavoro non sono mai riusciti ad averlo. Non fra qualche anno ma presto perché presto è già tardi. In mancanza di questa determinazione non sarò al tuo fianco e continuerò a modo mio la battaglia per la nostra comunità. Sono certo che avremo ascolto se saremo tanto determinati quanto uniti, perché al Governo c’è il Presidente del Consiglio al quale, con il voto in aula, ho accordato sempre la mia fiducia. Qualora Tu decidessi di intraprendere il percorso che ti ho indicato, se le proposte nel merito e nel metodo le condividessi volendo agire da subito conseguentemente, allora mi troverai al tuo fianco, con l’ottimismo e la passione che conosci .


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4 17 marzo 2015

Nel momento in cui deve riorganizzare i servizi, dimezzare la spesa del personale e stabilire le figure organiche in mobilità sta dando il peggio di sé

La Provincia di Campobasso sta chiudendo male la sua lunga stagione amministrativa e politica Spezzoni di cronaca saldati gli uni agli altri formano una catena in cui le procedure sembrano in difetto di legalità e i risultati peggio che andar di notte Ahi! Ahi! Provincia di Campobasso: un mezzo sfacelo; una matassa aggrovigliata che si fatica a sbrogliare seguendo la “diritta via”. Spezzoni di cronaca saldati gli uni agli altri formano una catena in cui le procedure sembrano in difetto di legalità e i risultati peggio che andar di notte. L’assenza di una mente ordinatrice che abbia la forza e l’autorità di leggere gli accadimenti, di interpretarli secondo le regole e definirli nella loro natura tecnica/amministrativa, sta generando confusione nel momento più delicato della vita (?) dell’ente; nel momento in cui deve riorganizzare i servizi, dimezzare la spesa del personale e stabilire le figure organiche in mobilità. Un’opera delicata che se lasciata alla libera interpretazione di Tizio o di Caio difficilmente arriverà ai primi d’aprile con le carte in ordine, l’organico definito, e i dipendenti in mobilità in maniera corrispondente e conforme alla legge di stabilità 2015 e alla legge del 7 aprile 2014 numero 56b(legge Delrio). Pare non se ne renda conto abbastanza il presidente De Matteis probabilmente non alieno alla tendenza a strutturare i servizi interni secondo rapporti personali e soluzioni a loro meglio favorevoli, con gli uomini degli apparati che gli stanno attorno. Altrimenti, come abbiamo già avuto modo di scrivere, non si troverebbe

nella condizione capestro di affrontare la soluzione finale che riguarda l’organico, la mobilità e la spesa, con il carico di improbabilità e difficoltà con cui sta andando avanti. Ad esempio, adottando la delibera di giunta numero 22 del 2 marzo (taglio della spesa del personale, così e semplicemente, rinviando ad atto successivo la dotazione organica) e la delibera del consiglio numero 12 del 4 marzo (atto esortativo alla Regione perché prenda le sue responsabilità e intervenga). La genericità dei due provvedimenti ne svuota il senso politico e il significato amministrativo. Ma così vanno le cose di questi tempi a Palazzo Magno se capita, e si lasci che capiti, impune-

mente che un dirigente si veda destinatario di una sanzione amministrativa di circa 15 mila euro da parte dell’Ispettorato provinciale del Lavoro per irregolarità di gestione “debitamente” accertate e che lo stesso riesca “indebitamente” a scaricare sull’erario pubblico l’importo con provvedimenti che meriterebbero di essere guardati alla lente di ingrandimento e invece, a partire dalla presidenza per finire all’ultimo degli uscieri, fanno tutti finta di niente. Questo episodio sembra disattendere in maniera evidente i principi e le norme sulla responsabilità dell’illecito amministrativo e aggiunge che la spesa è stata imputata su un capitolo non pertinente, che riguarda im-

pegni contabili pregressi. Del resto sono rimasti nel cono d’ombra della indifferenza, della generale distrazione, del disinteresse i dipendenti provinciali che, violando il principio di esclusività, sono stati autorizzati a svolgere ruolo e funzioni presso l’Associazione Ali Comunimolisani ricevendo compensi aggiuntivi che non risultano neanche destinati al fondo per il principio dell’onnicomprensività. Ali Comunimolisani, cui partecipano la Regione, le Province e i Comuni, è una realtà a sua volta che galleggia nel mare magnum delle convenzioni con un’autonomia che molti ritengono essere fin troppo spinta o tollerata, mancando a volte, vistosamente, come nel caso dei dipendenti provinciali, di tenere in considerazione le disposizioni di legge che vietano al pubblico dipendente lo svolgimento di altre attività alle dipendenze di soggetti pubblici e privati, ossia rapporti di lavoro subordinato, anche a tempo determinato. Volgarmente si dice che il pesce inizi a puzzare dalla

testa. E pare ci sia più di un motivo di sospettarlo a Palazzo Magno mettendo mano agli atti amministrativi della giunta che riguardano la segreteria generale (attribuzione al segretario generale di funzioni gestionali ammissibili nel solo rispetto dei principi di temporaneità ed eccezionalità, che in via principale e proprietaria, invece, vanno attribuibili ai dirigenti o ai responsabili degli uffici e servizi), gli uffici dell’anticorruzione e della trasparenza, gli incarichi dirigenziali: vortici procedurali, interpretazioni, decisioni, che una volta arrivati al collo della bottiglia non potranno che essere vagliati alla luce della legalità. Sembrava dovesse accadere con una mozione “ad hoc” sulla faccenda, in cui erano stati assemblati e decritti i punti controversi e seri problemi di legittimità. Una mozione che avrebbe dovuto scuotere l’albero provinciale per far cadere le mele marce, in parte anche discussa, poi, però, per “viltà”, ritirata. Dardo

Senza politica si può vivere? di Massimo Dalla Torre

Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.

Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.

Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.

Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.

Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.

Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro

Abbiamo voluto riporre un articolo raccogliendo l’invito di una collega trasformato per l’occasione, che chiedeva di non parlare o scrivere di politica. Argomento principe di tutte le edizioni sia cartacce sia televisive e radiofoniche che permette di poter riempire buona parte dei prodotti che quotidianamente gli organi d’informazione confezionano, anche se le fibrillazioni alquanto concitate che caratterizzano l’instabilità dei palazzi del potere indurrebbe a non farlo, perché Ennio Flaiano disse: la politica è un “bestiario dove l’incongruenza si sposa con la finzione e dove la recitazione è costante e continuativa”. Parole forti, veritiere ma Flaiano di cinema, teatro, recitazione e quant’altro ne masticava. Per tornare al titolo abbiamo voluto riproporlo, senza pretenderne la paternità, perché riteniamo giusto che una volta tanto sarebbe bene lasciare da parte “gli intrighi di palazzo” e le “chiacchiere di comari” che in vernacolo si traducono in “mbafamiell” per dare spazio a quelli che sono i veri problemi della gente ed in particolare del Molise. Una terra che, a causa dell’egemonia politica, è arrivata a spersonalizzarsi. Una non realtà dove pochi, anzi pochissimi possono esprimere la propria opinione, almeno che non si appartenga alla schiera degli amici, degli amici, degli amici o dei “soliti noti”. Una regione che si aggrappa, e questo è negativo”, a quello che è frutto delle “menti superiori”. Le quali, farebbero bene a non partorire certe idee che, purtroppo da noi, trovano l’humus fertile per proliferare. Ecco perché sarebbe opportuno occuparsi di altre faccende lasciando da parte quello che attiene alla politica e soprattutto ai politici. Sicuramente molti ma soprattutto “la corte” che vive di politica rigetteranno quanto scriviamo, perché sulla politica prolifera l’incongruenza e il non senso. Vocaboli che non appartengono assolutamente a chi invece quotidianamente deve vedersela con le vicissitudini che, spesso non ti permettono di arrivare fine mese. Ecco perché sarebbe il caso di dare un segnale forte pubblicando intere pagine bianche o non parlandone in questo modo daremo la visuale della dimensione in cui viviamo. Una dimensione che osiamo paragonare ai “limiti del paranormale” dove tutto può accadere e dove subito dopo quel tutto si tramuta in negazione assoluta dell’evidenza. Vedete, quando ci accingiamo a dare corpo a qualche pensiero, forse senza senso, l’unica vera preoccupazione è di non tediare il lettore, il telespettatore o l’ascoltatore con le solite cose, anche se le solite cose, che Guido Gozzano annovererebbe tra quelle di pessimo gusto, inducono a ragionare. Dicevamo quando qualcuno ci offre lo spunto per qualche “riflessione” su quanto, accade nei palazzi del potere, il fascino dell’ignoto e del mistero ammalia, e non permette assolutamente di guardare con occhi critici quello che promana dalla politica e soprattutto dai politici. Un fascino che porta moltissime volte a parteggiare, con troppa enfasi, come se si stesse arringando in un’aula di tribunale, a favore di chi ha scelto di essere il “paladino” senza idee della comunità locale. La quale, allo stato dei fatti, dipende in tutto e per tutto dai politici che, nel nostro “piccolo mondo” non antico ma jurassico tanto, per rammentare Antonio Fogazzaro e la paleontologia, offre tutti i giorni la fatidica mela, cui difficilmente si può rinunciare, perché il piatto presenta solo e unicamente questo anche se le “stagioni” da un momento all’altro possono cambiare e da quello che si sente in giro il cambiamento, è dietro l’angolo.


TAaglio lto

5 17 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Parola di Michele Petraroia, assessore regionale al Lavoro

Allegri, ci salveranno la Fiat, Telecom e il Governo con la nuova scuola

Fa il tifo per Landini e per Tsipras però siede a 13mila euro al mese nella giunta del renziano/riformista/trasformista/opportunista politico Paolo di Laura Frattura L’assessore Petraroia non si ferma più dall’entrare nelle notizie locali, nazionali, europee, mondiali e dal trarre conclusioni che per lo più vagano sull’onda della speranza e qualcuna poi gli viene di coglierla con qualche riflesso pratico sulla condizione del Molise e dei molisani. Dopo il solito richiamo a Madre Teresa di Calcutta e a Papa Francesco, l’ammirazione per Landini (in Italia) e per Tsipras (in Grecia), campioni del “primato dei bisogni essenziali dell’uomo sulle regole costruite dalle banche centrali”; dopo essersi dato la solita martella sui piedi accusando per l’ennesima volta la sinistra riformista di cui fa parte sedendo a 13mila euro al mese nella giunta del renziano/riformista/trasformista/opportunista Palo di Laura Frattura, senza peraltro trarre la logica conseguenza di dimettersi per dichiarata (sua) inconciliabilità di pensiero e di vedute; esaurita la contraddizione, messa in pace a modo suo la coscienza, eccolo ribaltare posizione e giudizi affermando che :” L’impressionante mole di liquidità immessa dalla Bce di Mario Draghi sui mercati, ripercorre le scelte delle Banca Centrale Americana che iniettando danaro su indicazione di Obama ha fatto partire la ripresa economica portando il tasso di disoccupazione al 5%. La svalutazione dell’euro sul dollaro che consegue da queste scelte aiuterà le imprese ad aumentare le esportazioni ed il crollo del prezzo del petrolio abbassa la bolletta energetica del nostro paese. In questo contesto l’Italia può tornare a credere nel futuro, investire nelle imprese e creare nuovi posti di lavoro, a partire dal Mezzogiorno per trattenere sul territorio i giovani qualifi-

cati. Su questo versante le assunzioni della Fiat –Fca a Melfi con l’anticipazione di sostenere la produzione nei propri stabilimenti del Centro-Sud ( Termoli, Val di Sangro, Cassino, Pratola Serra, Foggia e Pomigliano oltre a Melfi ) è una buona notizia per il Molise che con gli incentivi dell’area di crisi può restituire competitività alle aziende dell’indotto auto di Pozzilli ( Pro.ma, Sata sud, Atme, ecc. ) attraendo nuove commesse e nuovi investimenti. Il Molise può beneficiare meglio di altri territori delle opportunità di ripresa del settore automobilistico consolidando i 4.500 addetti già occupati e puntando a superare i 5 mila. Altra buona notizia è l’avvio di 4 mila assunzioni alla Telecom, subito emulata da Unicredit e altre aziende che contribuiscono a invertire il trend da negativo a positivo. Il Molise beneficerà parzialmente di tali opportunità ma è preferibile un quota modesta di assunzioni a numeri possenti di licenziati. A ciò si aggiungerà il riparto dei 100 mila docenti immessi in ruolo che anche scontando la riduzione degli alunni

Dal primo di aprile prossimo (ma è cosa assai seria, purtroppo) scadranno definitivamente i contratti dei sessanta lavoratori stagionali dell’ANAS s.p.a. – compartimento della viabilità per il Molise. Altre sessanta unità si aggiungeranno al triste totale dei disoccupati molisani. Una totale da primato (su base percentuale), su scala nazionale. Quella degli stagionali ANAS è una storia che parte da lontano: pur avendo funzioni paragonabili, in tema di sicurezza stradale, a quelle della polizia stradale, dei vigili del fuoco e della protezione civile, al personale ANAS non è stata concessa, dall’ordinamento nazionale, la possibilità di derogare al blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Un primo decisivo colpo per il rapido ed inesorabile precipitare della situazione. Nel 2010, grazie alla mobilitazione sindacale (ULIPA – ANAS Molise in testa) , grazie anche a tavoli aperti in Prefettura, i contratti stagionali venivano, momentaneamente, rinnovati; lasciando presagire un esito favorevole dell’intera vertenza. Presagio ulteriormente rafforzato dalle vittorie in primo grado che, molti dei lavoratori precari, si vedevano riconosciute in cause di la-

su base regionale sarà pari al doppio dei dipendenti della Gam. Per fine mese saranno pubblicati due bandi regionali per l’occupazione pari a 600 mila euro e 1,9 milioni di euro che si sommeranno ai 166 posti riservati al Molise per il Servizio Civile a cui si aggiungeranno entro due settimane altri 111 posti per i nostri giovani finanziati con risorse nazionali. Entro aprile si completeranno i bandi della Garanzia Giovani sui tirocini, formazione e bonus per 5 milioni di euro, e cominceranno a produrre effetti occupazionali i 6,5 milioni di euro investiti sul socio-sanitario e sull’assistenza domiciliare integrata. Ci sono tutti i presupposti per far ripartire il nostro sistema produttivo riuscendo a scavalcare il monito della Corte dei Conti che ci intima di chiudere le 158 società partecipate e il monito dei Sindacati che sollecitano il mantenimento e l’estensione del ruolo di soggetto gestore di imprese da parte della Regione. Per questo mi appello alle forze più responsabili che operano sul territorio per non far perdere al Molise il treno della ripresa econo-

mica nazionale”. Se lette d’un fiato, le cose che dice possono dare l’impressione di essere su una nuova frontiera, al traguardo di un radioso avvenire, di prossime conquiste socio/economiche. Se lette per brani e capoversi, ci si rende conto che siamo di fronte ad un predicatore di buone novelle per facili creduloni. Mettere in circolo i riflessi della politica aziendale di Fiat, di Telecom e della Scuola con cifre (migliaia) che fanno impressione a leggerle, come sollievo per la miserevole entità della disoccupazione, è una mossa banale, infantile, facilmente svuotabile di verità e di contenuto; aggiungere cinicamente che “il riparto dei 100 mila docenti immessi in ruolo che anche scontando la riduzione degli alunni su base regionale sarà pari al doppio dei dipendenti della Gam”, è una grave offesa ai lavoratori della Gam e al loro incerto destino per unica e sola colpa della

giunta regionale del Molise. Affermare che i 166 posti riservati al Molise per il Servizio Civile, a cui si aggiungeranno entro due settimane altri 111 posti “per i nostri giovani finanziati con risorse nazionali”, debbano essere considerati posti lavori e non un temporaneo, brevissimo, assaggio di lavoro, è un’operazione mistificatrice che non dovrebbe appartenere ad un pubblico amministratore. Di pari passo vagheggiata la congruità dei bandi della Garanzia Giovani sui tirocini, sulla formazione e sui bonus (per 5 milioni di euro), e la capacità di creare lavoro con “i 6,5 milioni di euro investiti sul socio-sanitario e sull’assistenza domiciliare integrata”. Il capolavoro Petraroia lo compie quando crede che quelli sopra detti siano i presupposti per far ripartire il sistema produttivo molisano “riuscendo – udite! udite! – a scavalcare il monito della Corte dei Conti a chiudere le 158 società partecipate e il monito dei Sindacati che sollecitano il mantenimento e l’estensione del ruolo di soggetto gestore di imprese da parte della Regione”. E per chiudere, ancora un appello (quest’uomo vive d’appelli! – ndr) “alle forze più responsabili che operano sul territorio per non far perdere al Molise il treno della ripresa economica nazionale”. Quali siano queste forze responsabili le indicasse, che non si conoscono. Dardo

Sessanta stagionali ANAS a casa dal primo aprile La ULIPA chiedeva da luglio un incontro con Frattura e Petraroia. Inutilmente voro avviate contro ANAS. Ma chi di speranza vive, disoccupato finisce col restare, a quanto pare. In appello, infatti, gran parte delle sentenze sono state ribaltate a vantaggio dell’ente. Mai dare niente per scontato, ovviamente; soprattutto se si tratta di cosa buona e giusta. Tra un colpo dato ed uno ricevuto, la battaglia arriva a luglio 2014, al giorno 4, per l’esattezza. In una accorata nota inviata al presidente della giunta, agli assessori, al presidente del consiglio regionale, ai consiglieri tutti e a tutta la rappresentanza parlamentare molisana (onorevoli Ruta, Di Giacomo, Leva e Venittelli), sempre la ULIPA – ANAS Molise, chiedeva: “…una intermediazione istituzionale dei soggetti in indirizzo al fine di evitare che anni di battaglie a tutela dei lavoratori e della sicurezza dell’utenza vadano perduti…per giungere ad una soluzione positiva per le sessanta famiglie coinvolte. La scrivente O.S. chiede un incontro al presidente della giunta regionale ed ai membri della giunta…per promuovere, insieme, iniziative

volte ad un intervento proficuo a livello governativo.” A breve giro di posta (7 luglio 2014) l’assessore Petraroia faceva sapere di essere “…a completa disposizione…per acquisire elementi ed intraprendere ogni iniziativa amministrativa necessaria…tesa a sostenere le ragioni dei lavoratori nelle preposte sedi nazionali.” Porte e portoni aperti, che diamine! Peccato che l’incontro non ci

sia mai stato; peccato che non ci sia stata nessuna azione amministrativa; nessun impegno nelle sedi nazionali preposte. In sostanza niente di niente. Nonostante fosse cosa buona e giusta. Nonostante, il 22 dicembre del 2012, lo stesso Petraroia, ma un Petraroia d’opposizione, però, sulla questione così si esprimeva: “Ciò che sta avvenendo è semplicemente disumano.” Eh, già.


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Campobasso

17 marzo 2015

“Misterioso disboscamento sul Monforte” La denuncia è di Fare Verde che chiede spiegazioni CAMPOBASSO. Nell’attività di monitoraggio per la verifica dei danni conseguenti i recenti eventi atmosferici, abbiamo fatto una brutta ed inquietante scoperta. La collina Monforte, come noto, ha pagato un prezzo altissimo in termini di alberi caduti o spezzati, anche se, per fortuna, abbiamo verificato che gran parte di essi sono stati Cipressi dell’Ariziona, una specie esotica poco adatta al nostro habitat, e che, non a caso, ha subito maggiormente gli effetti della “selezione naturale”. Ma nel raggiungere la sommità della collina, proprio davanti al lato sud del castello (ponte elevatoio), si assiste al triste spettacolo di oltre una decina di esemplari di pini

(Pinus Nigra) abbattuti, ma non dal maltempo, bensì dall’opera di una motosega. Il taglio netto alla base, l’assenza di qualsiasi segnale di sollevamento delle radici nonchè l’integrità dei fusti, non possono far ricondurre ad un intervento di messa in sicurezza di alberi pericolosi. Del resto non avrebbe avuto senso: con ancora tante emergenze e criticità presenti in città, nessuno si sarebbe mai sognato di intervenire in una zona tanto impervia, isolata e difficilmente raggiungibile, quando ci sono ancora tanti alberi che intasano strade e marciapiedi in città (ci saremmo aspettati, per esempio, piuttosto il taglio dei due tronchi

dei pini su via Garibaldi, dopo l’antitubercolare, inspiegabilmente lasciati in piedi...). La domanda nasce dunque spontanea: chi ha tagliato e soprattutto perchè? Trattandosi di luogo comunque pubblico è facile immaginare che il taglio sia stato disposto dall’Amministrazione Comunale o chi per essa gestisce i beni Agro Silvo Pastorali del Comune (Comunità Montana?), quello che non è chiaro è il motivo dell’ abbattimento di piante in normale stato di salute, tutte concentrate in quelle poche decine di metri, proprio mentre l’intera collina presenta forti criticità praticamente ovunque.

Ma oltre alle domande, anche i dubbi sorgono spontanei: di recente, da più fonti comunali, si è sentito discutere dell’ipotesi di sfoltire la presenza arborea alla base del castello per motivi puramente estetici, ovvero far liberare e far emergere, per chi guarda il maniero dalla città, proprio quella facciata oggi parzialmente nascosta dalla vegetazione. Un’idea che potrebbe essere anche condivisibile, se però accompagnata da adeguati interventi di compensazione arborea e se inserita in un piano complessivo di rivalutazione dell’intera collina e soprattutto dello stesso castello; piano che non ci sembra sia affatto in atto, ancor

più in questa fase post emergenziale. Che si sia approfittato del “trambusto” di questi giorni per accorciare i tempi e portarsi avanti con il lavoro di taglio senza coinvolgere affatto nella scelta i cittadini, le associazioni e le parti sociali coinvolte ? Una tale operazione andrebbe infatti concertata e comunque annunciata, se non altro nelle competenti sedi; rammarica il fatto di dover scoprire di cose fatte “a tradimento”, evidentemente sperando che passassero inosservate nel fermento di questi giorni a seguito dell’ormai noto e triste evento dello scorso 5 marzo.

Borghi autentici in assemblea Si terrà a Vinchiaturo l’incontro tra i sindaci interessati VINCHIATURO. Venerdì 20 marzo 2015 alle ore 18.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Vinchiaturo, si terrà l’Assemblea Regionale dei Borghi Autentici d’Italia. All’evento prenderà parte il Presidente Nazionale - Sindaco di Melpignano (LE) Ivan Stomeo, ed i Sindaci dei 10 Borghi Autentici del Molise. Della rete regionale, oltre Vinchiaturo, fanno parte Capracotta, Cercemaggiore, Chiauci, Civitacampomarano, Macchiagodena, Montefalcone nel

Sannio, Pescopennataro, Pizzone e Riccia. Farà gli onori di casa il Sindaco Luigi Valente. L’occasione è particolarmente importante, in quanto sarà illustrata la bozza del Manifesto dei Borghi Autentici d’Italia, in questi giorni in fase di consultazione tra gli associati, prima della sua definitiva approvazione nel corso dell’Assemblea Nazionale che quest’anno, per la prima volta, si terrà in Molise a Capracotta (IS) il 27 e 28 marzo p.v. Il Manifesto è un docu-

mento strategico elaborato e condiviso dagli oltre 200 Borghi Autentici d’Italia, in cui sono racchiuse le linee programmatiche e di sviluppo che ciascuna Amministrazione intende perseguire. I temi in esso affrontati, infatti, sono molteplici: 1) Comunità aperte, solidali e consapevoli; 2) I giovani sono il futuro del borgo, senza i quali il borgo non ha futuro; 3) Borghi intelligenti…portatori di un’idea di futuro; 4) Benessere e salute, un diritto per tutti;

5) Saper fare produttivo, un carburante per la crescita; 6) Il Borgo: palcoscenico di produzione culturale; 7) …Gente che ama ospitare…; 8) Governance efficace e Municipi capaci ed efficienti. I Borghi Autentici del Molise, in un concetto di rete nazionale, intendono portare avanti con perseveranza la sfida di “Territori e Comunità che la vogliono fare…”. Il Delegato Regionale – Sindaco di Civitacampomarano

Montefalcone isolato dalla frana Il Comune non ha più collegamenti con i paesi vicini. Unico sbocco, verso la Trignina MONTEFALCONE DEL SANNIO. Sulla frana che ha portato via la Provinciale di collegamento tra Montefalcone - Castelmauro -Civitacampomarano e la strada Comunale “Macchialonello”. Il movimento franoso ogni giorno che passa si aggrava sempre di piu’ e domattina rappresenteremo ancora una volta alla Prefettura,alla Giunta Regionale,alla Protezione civile e alla Provincia di Campobasso, la dram-

maticita’ della situazione: Chiuso formalmente il collegamento con Castelmauro sia via piano caselle che via Acquaviva ,quindi isolati con il punto del 118 ;la strada per San Felice e’ ridotta ad uno schifo anche perche’ da anni la Provincia non fa manutenzione ,la fondovalle del Trigno e’ ormai una mulattiera ed e’ diventata,ormai,una trappola mortale per i tanti che quotidianamente sono costretti a percorrerla.


Campobasso

7 17 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Villa dei Cannoni, un disastro I lavori ancora in corso e il maltempo rendono l’area verde un degrado CAMPOBASSO. I disagi dovuti alle forti nevicate di qualche giorno fa ancora stanno dando parecchi crucci ai campobassani di ogni area e quartiere. Alberi per strada, cassonetti ancora inutilizzabili, buche sul manto stradale degne di Beirut. Soffermarsi ancora su tali aspetti, comunque, sarebbe come infierire su una squadra che sta perdendo 7-0 a fine primo tempo. Detto ciò, è nostra intenzione porre l’accento e sollevare una questione circoscritta ad un luogo, ma che riveste comunque una certa importanza: Villa dei Cannoni. Il piccolo parco alle spalle del Municipio (che ospita una scultura di Gino Marotta che versa in condizioni vergognose) il giorno immediatamente successivo alle “grandi nevicate” poteva trasformarsi in un luogo di strage, usando un termine forte ma comunque idoneo. Difatti, negli spazi in cui sussistono i giochi per i bambini, difronte il Distretto militare,

un enorme albero è crollato sotto il peso della neve, cadendo tra i giochi e sfondando la recinzione e del cantiere fortunatamente fermo e chiuso proprio a causa del maltempo. Dunque, alla luce di questo, qualche breve interrogativo è opportuno farlo: visti i precedenti e considerati fenomeni atmosferici che

si sono registrati, si è pensato di verificare la sicurezza dell’area dei giochi e quella dell’intera villa? Si è magari ipotizzato di spostare i piccoli impianti destinati ai bambini in una zona priva di alberi, oppure dotata di un ombreggio più sicuro di questo?

Ed infine, si è immaginato a distanza di diversi giorni di verificare analogamente la sicurezza degli altri parchi cittadini? Siamo altresì consapevoli che quanto accaduto sia straordinario per certi aspetti, ma allo stesso tempo non è folle affermare che in 10 giorni almeno gli alberi dovrebbero esser stati tutti rimossi dalle strade del capoluogo di Regione, così pure i crateri del manto stradale almeno tappati con le toppe che la città di Campobasso ha nel suo DNA. Comunque, mentre sul fattore estetico e di immagine della città l’Amministrazione può agire come meglio crede, auspichiamo che sulla questione sollevata in merito le condizioni degli alberi di Villa dei Cannoni e degli altri parchi cittadini Sindaco, Assessori e Consiglieri delegati facciamo al più presto il punto sulla questione, ponendo in atto azioni rapide e definitive, trattandosi di un’area destinata a bambini e che la primavera prima o poi arriva. Anche a Campobasso.

Lettera aperta

Campobasso ha bisogno di ritrovare la sua anima Egregio Monsignor Bregantini, Innanzi tutto desideriamo ringraziarla per tutte le iniziative da lei messe in atto sinora per la diocesi di Campobasso-Bojano e per non aver tralasciato neanche la più sperduta delle parrocchie. In seconda analisi, ci lasci esprimere un certo rammarico nei confronti della tipologia di organizzazione delle nostre parrocchie, molto improntate al devozionismo, alla cura della liturgia intesa nel senso esteriore del termine, e poco alla vera sostanza della nostra fede, che crediamo essere la partecipazione fattiva delle persone a iniziative di crescita spirituale ed umana. Ci spieghiamo meglio: nella città di Urbino, dove abbiamo vissuto per un po’ per frequentare dei master di specializzazione, ci sono parrocchie (non solo quella da noi frequentata) in cui pullulano iniziative di questo tipo: corsi di post-comunione e di post-cresima, ritiri per ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori non solo alla vigilia della somministrazione di un sacramento, ma durante l’anno, scambi culturali e spirituali con le parrocchie limitrofe, centro anziani orientato a lavori all’uncinetto o simili da vendere per scopi benefici, pranzi e/o cene per sostenere le iniziative della parrocchia, un’associazione o

semplicemente per stare insieme, corsi di teatro, oratori in cui si fanno tornei di calcio, basket, danza, teatro, gite per fidanzati e coppie giovani appena sposate, e l’elenco sarebbe ancora lungo. Facciamo parte anche noi, come i nostri figli, di una parrocchia che ha varie attività, ed è una delle più attive in città, ma sono ancora limitate e al di sotto delle sue reali potenzialità. Ci stiamo provando in vari modi a portare il nostro contributo “oltre confine” al suo interno, ma a volte ci sono delle remore, prima di tutto mentali. Questo limita molto la vita di fede, e crea situazioni di individualismo spirituale o di allontanamento di cui sicuramente lei a conoscenza. Riteniamo che la categoria più penalizzata sia quella dei giovani, che si rifugiano in ben altri paradisi, di effimera e pericolosa natura. E la notevole scarsità di vocazioni nella nostra regione ne è l’esempio più eclatante. Lei potrà obiettare che la forte presenza del movimento scout in città può essere una soluzione: certamente lo è, ma non è sufficiente. Non tutti poi hanno vocazione di esploratori, allora perché non creare oratori nel senso salesiano del termine, ossia intesi come centri di aggregazione culturale, sportiva e spirituale? Questo richiederà uno sforzo notevole da parte

di tutti, perché occorreranno educatori, “tecnici” dello sport e della cultura, finanziamenti, ma se mai si comincia, mai si costruisce. Gli episodi di vandalismo urbano che sono sotto gli occhi di tutti sono non solo il segno della latitanza educativa dei genitori di nuova generazione, che si atteggiano in modo alquanto ridicolo ad adolescenti, ma anche della mancanza di spazi del genere, che ogni città dovrebbe avere. Noi italiani, che abbiamo dato i natali a San Giovanni Bosco, dovremmo tracciare le linee guida nel panorama parrocchiale mondiale! Lei che è uomo del Nord, e che ormai conosce il Sud meglio di noi, avrà notato sicuramente la differenza del modo in cui si vive la fede tra le due aree geografiche: più essenziale e concreto al Nord, più esteriore ed individualista al Sud. E Campobasso, che ha peggiorato il suo volto e sta perdendo la sua identità da un po’ di anni a questa parte, rientra nella seconda categoria. Certo, non si può considerare le parrocchie, né tantomeno la scuola o i gruppi sportivi, come i surrogati della famiglia, prima vera fonte di educazione dei figli, ma avere delle strutture organizzate che aiutino a socializzare e ad educare in modo diciamo pure più organico è e deve esserne il naturale completamento. Tra un po’ si ripeterà l’evento della Proces-

sione del Venerdì Santo: per evitare che si trasformi in una parata alla quale i più “assistono” piuttosto che partecipare bisognerebbe che anche i parroci formassero i fedeli sul significato di questo giorno così importante per i cristiani, purtroppo bistrattato perché non è un giorno di festa nazionale e si lavora normalmente (caso più unico che raro, per un Paese che ospita la capitale della cristianità): formare i giovani, formare gli adulti, formare gli anziani. Lei che ascolta tutti, ascolti la nostra preghiera, per il bene di Campobasso, dei suoi giovani, dei suoi cittadini. Siamo sicuri che lo farà, e le diciamo grazie sin d’ora. L’occasione ci è gradita per augurarle, anche se con un po’ di anticipo, una santa e serena Pasqua del Signore. Cordialmente Umberto Vinciguerra Donato Paolone Elisabetta Sciscenti “In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v’è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare.” (Don Bosco)

L’Arma setaccia il territorio Anche un elicottero dei Carabinieri per garantire piena sicurezza ai cittadini CAMPOBASSO. Ha avuto inizio venerdì 13 marzo ed è terminata nella notte tra domenica e lunedì l’intensificazione dei controlli del territorio svolta dal Comando Compagnia Carabinieri di Campobasso che, con l’ausilio un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Bari, ha predisposto posti di controllo ed accertamenti volti a prevenire la perpetrazione di reati predatori e ad assicurare una serena circolazione stradale evitando il verificarsi

del fenomeno noto come “stragi del sabato sera”. Con la copertura aerea dell’elicottero i Carabinieri, nella giornata di venerdì, hanno controllato arterie principali e zone rurali del territorio ricadenti nella competenza del Comando Compagnia del capoluogo. Gli accertamenti sono seguiti per tutto il fine settimana ed hanno consentito di individuare, complessivamente, in Campobasso tre soggetti,

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di origine campana, già destinatari del provvedimento di allontanamento da questo centro ma che in violazione al medesimo sono stati controllati da personale dell’Aliquota Radiomobile nei pressi dei centri commerciali. Sono invece campobassane tre persone che, di età compresa tra i venticinque ed i trent’anni, sono state sorprese alla guida di autovettura con un tasso alcolemico superiore a quello previsto dal codice della strada.

L’attività ha avuto come esito: oltre 150 soggetti identificate, 84 veicoli ed i motoveicoli controllati, 7 perquisizioni personali eseguite, 10 esercizi pubblici controllati, un cantiere edile e quattro i lavoratori sottoposti a verifica, 7 casolari abbandonati ispezionati; 10 extracomunitari controllati, 18 sottoposti agli arresti domiciliari o le persone socialmente pericolose oggetto di verifica del rispetto delle prescrizioni loro imposte.

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Isernia

17 marzo 2015

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“A Pesche università rafforzata” I timori di un disimpegno dell’Unimol sono stati respinti. ISERNIA. n relazione all’appello lanciato, a nome del Consiglio comunale, dal Sindaco di Pesche relativo alla presenza di UniMol nell’attuale sede, l’Ateneo conferma il proprio

impegno a rafforzare l’offerta formativa con riguardo ai corsi del Dipartimento ubicato nella predetta sede e fa presente di aver già avviato l’iter volto all’istituzione di una laurea ma-

gistrale in Informatica che si auspica possa partire quanto prima. Si confida nella piena collaborazione dell’Amministrazione comunale di Pesche e della Provincia di Isernia per l’ulte-

riore rafforzamento dei servizi volti ad agevolare la frequenza degli studenti e la loro permanenza presso la sede universitaria di Pesche. Quanto ai corsi di Scienze politiche si osserva

che gli stessi non si sono mai svolti presso la sede di Pesche, se non, in via del tutto transitoria, nel secondo semestre dell’anno accademico in corso.

Giornate Fai, oggi i siti Questa mattina al Comune di Isernia la conferenza stampa di presentazione ISERNIA. La Delegazione FAI di Campobasso sarà impegnata nel prossimo fine settimana (21-22 Marzo 2015) nell’organizzazione delle “Giornate di Primavera del FAI”, un grande spettacolo di arte e bellezza dedicato a tutti coloro che hanno a

cuore il patrimonio culturale e ambientale italiano e da ventitre anni principale evento della Fondazione e appuntamento importantissimo per promuovere il FAI e la sua missione e durante il quale migliaia di visitatori e di studenti di tutta Italia sono invitati a co-

noscere, scoprire o riscoprire centinaia di monumenti (oltre 780 in questa edizione) straordinariamente aperti. Per l’occasione, la Delegazione FAI di Campobasso, oggi, presso il Comune di Isernia, Sala Raucci, e in collaborazione con la stessa

Amministrazione Comunale, alle ore 10.30, illustrerà alla stampa l’apertura dei siti della Regione Molise.

Olio, una produzione da rinvigorire Convegno a Monteroduni per fare il punto della situazione dopo un’annata infausta MONTERODUNI. A parte qualche nota stonata in un clima di grande dialogo e non di contrapposizione, voglia di pensare e capire la situazione dell’olivicoltura e il futuro della stessa, visto che è la principale coltivazione arborea del Molise. Il 2014 è da considerare l’anno della svolta, che certamente non ha meravigliato nessuno, visto le scarse quantità prodotte e le difficoltà per produrre qualità. C’è da augurarsi solo che non si ripeta per la fortuna dell’olio molisano e le attese dei suoi appassionati olivicoltori, molti dei quali presenti al Castello Pignatelli di Monteroduni.

Un particolare applauso a chi ha pensato (Fabrizio Fazzi), organizzato (Scuola del Gusto), chi ha ospitato (sindaco di Monteroduni) e sostenuto (Azienda Principe Pignatelli e Cantina Valerio) un’iniziativa che tornerà a far parlare di sé. Un altro applauso, anch’esso particolare, ai gentili ospiti Borrella e Pescari. Al folto pubblico presente va invece l’applauso speciale. Ora bisogna non fermarsi se si vogliono cogliere i risultati da tutti sperati, in particolare quello di far sapere a tutto il mondo che il Molise è davvero la Terra dell’’Olio.

Spettacolare incidente per fortuna senza feriti Un mezzo pesante finisce nel bel mezzo di una rotonda, Intervengono i Vigili del fuoco ISERNIA. Spettacolare incidente, stamani, di un mezzo pesante per fortuna senza feriti, nei pressi di Isernia nella rotonda per la Strada provinciale n°1, il conducente del

mezzo a causa di una avaria al mezzo stesso è andato ad urtare il muro di delimitazione. Si è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Isernia

per rimuovere il mezzo e liberare la strada, con non poche difficoltà considerato che lo stesso era a pieno carico. Durante le operazioni di recupero del mezzo

la rotonda è stata parzialmente interdetta al traffico con percorsi alternativi all’interno del centro abitato.

Il Fermi-Mattei a “I Fatti Vostri” L’istituto isernino sarà ospite della popolare trasmissione su Rai Due ISERNIA. Oggi il “Fermi-Mattei” sarà su RAIDue ospite della popolare trasmissione “I Fatti Vostri”. Accompagnati dal prof. Nicola De Crescenzo, gli alunni Elide Viccione e Luca Siravo presenteranno il progetto HelpedGal che ha riscosso un notevole successo alla Discovering Talents Fair manifestazione organizzata dalla Microsoft lo scorso mese di febbraio. La Discovering Talents Fair è stato l’evento finale dell’edizione 2014 del progetto Meet no Neet, che ha coinvolto 10mila giovani di tutta Italia di età compresa tra i 16 e i 24 anni. Formazione tecnologica, sociale e imprenditoriale per permettere a ragazzi e ragazze di accedere più facilmente al mondo del lavoro e acquisire le competenze utili per vivere e lavorare nel 21° secolo. Il progetto è stato promosso da Fondazione Mondo Digitale e Microsoft nell’ambito del programma globale YouthSpark. Gli alunni sono stati premiati dall’amministratore delegato della Microsoft come migliore

presentazione (pitch). Meet no Neet rappresenta un sistema coerente per pensare al sociale come pratica didattica, nella

condivisione dei problemi della comunità, nella ricerca di visioni, regole e soluzioni. HelpedGal, realizzato dai ragazzi della scuola, è un dispositivo consente di avvertire gli auto-

mobilisti attraverso delle segnalazioni luminose della presenza dei pedoni in procinto di attraversare la strada, grazie all’attivazione di 4 sensori. Esso è in grado di avvertire le persone con deficit visivo grazie alla predisposizione di un messaggio vocale o di un suono, e permette, durante il passaggio del pedone, l’illuminazione dello spazio per l’attraversamento pedonale. Tale strumento, se installato sulle strade specialmente quelle ad alto rischio, contribuirà a rendere sicuri gli attraversamenti pedonali con un beneficio sulla collettività in termini di riduzione di infortuni e di salvaguardia della vita dei pedoni. Il lavoro didattico è stato realizzato sinergicamente dai due istituti tecnici. Gli studenti dell’indirizzo Elettronica dell’ITIS sono stati impegnati alla realizzazione tecnica del dispositivo, quelli di Economia del Fermi si sono interessati a sviluppare un piano finanziario ed economico in vista di una possibile


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Termoli

17 marzo 2015

Strage di via Fani, ricordato Rivera A Guglionesi la tradizionale manifestazione a ricordo dell’agente ucciso GUGLIOnEsI. “Ben farà il presidente Mattarella che oggi si recherà a via Fani per rendere omaggio ad Aldo Moro e noi qui rendiamo omaggio alla memoria di Giulio”: lo afferma il sindaco di Guglionesi Leo Antonacci, emozionato e commosso per la sentita cerimonia che, nella sua semplicità e sobrietà, chiama a sé diversi uomini e donne per un evento sempre sentito. “La commozione – ha aggiunto Antonacci – è sempre forte e riporta alla mente quel triste giorno, quegli anni difficili e il sacrificio di un giovane e dei suoi colleghi che hanno dato la vita per la patria. Un insegnamento che non si può cancellare e che deve essere ricordato per evitare di rivivere giorni del genere”. E un pensiero è poi andato alla famiglia Rivera che da sempre “vive un dolore composto”. A presiedere la cerimonia è stato don Giovanni Diodati della parrocchia San Paolo di Campobasso, nella diocesi metropolita. Guglionesi si ferma qualche minuto, lo fa alle 10 di oggi, 16 marzo, in ricordo della scomparsa dell’agente della Polizia di Stato, Giulio Rivera, componente della

scorta di Aldo Moro che morì nell’agguato di via Fani del 16 marzo 1978. L’emozione è sempre la stessa al cimitero di Guglionesi dove la breve preghiera, la lettura del messaggio, i familiari e le autorità civili, militari e religiose, da sempre comme-

morano l’agente. A 37 anni da allora mancano ancora le parole “giustizia” e “verità” su uno degli eventi più importanti della nostra storia, ma la riapertura del caso che ha seguito alla declassificazione dei documenti, ha spronato all’istituzione di una nuova

commissione d’inchiesta, tesa a capire come andarono davvero i fatti. Un pezzo di storia molto sentito, anche per il Molise che ha versato il proprio sangue su questa vicenda. Se n’è parlato a Termoli e a Larino nei mesi scorsi, attraverso convegni promossi dall’onorevole Laura

Venittelli del PD e dalla Commissione Anticorruzione di Vincenzo Musacchio, nell’ambito del progetto “scuola della legalità”. E appena la scorsa settimana la scoperta nel covo brigatista dove, quasi ‘abbandonate’ e ora acquisite dalla commissione, giacevano 17 di 18 cassette dai contenuti ancora ignoti. Saranno analizzate tutte, con mille dubbi su quella mancante, ma l’obiettivo è che si possa sciogliere una sorta di rebus tutto italiano. Lo confermano con gli occhi anche i parenti dell’agente Giulio Rivera che preferiscono non parlare della questione. “In quel lontano 1978 non furono le Brigate rosse a uccidere Aldo Moro ma un complotto che chiamò in causa servizi segreti, Cia, Kgb, ma anche le omissioni della magistratura, le coperture della Polizia di stato, dei Carabinieri e le inefficienze del Governo dell’epoca”. Lo disse Gero Grassi a Termoli, parlamentare PD e promotore dell’istituzione della nuova commissione chiamata a far luce sulla faccenda eppure, lo spettro, come affermava Carlo Bo, è che “abbandonarono Moro al proprio destino”.

Primarie Pd, rinviate al 12 aprile A Montenero di Bisaccia per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra MOnTEnERO dI BIsaccIa. Sono state rinviate al 12 aprile le elezioni primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco a Montenero di Bisac-

cia. Il Comitato Organizzatore delle “Primarie Centrosinistra Montenero 2015” ha preso questa decisione dopo il decreto del Ministero dell’Interno che ha fissato al 31

maggio lo svolgimento delle elezioni amministrative. Per questo il termine per la presentazione delle candidature è stato prorogato a gio-

vedì 2 aprile alle 12, mentre la presentazione dei candidati a sindaco avverrà sabato 4 aprile e lo svolgimento delle primarie domenica 12 aprile.

La puntata molisana di Braccialetti rossi Domenica sera è andato in onda la registrazione dell’episodio girato alle Tremiti TERMOLI. Era il 5 dicembre scorso quando sono sbarcati a Termoli, di ritorno dalle isole Tremiti dove avevano girato l’episodio finale della loro seconda serie, i ragazzi dei Braccialetti Rossi. Una serie di ancora grande successo che ieri sera, su Raiuno, ha visto andare in onda l’ultimo episodio e le prime immagini della fiction sono state per l’arrivo del cast al porto di Termoli. Il pulmino con i ragazzi protagonisti che si dovevano imbarcare sul traghetto “Isola di Capraia” per le isole Tremiti; gran parte della puntata si è svolta alle Diomedee, sicuramente un ottimo spot per tutta la zona con gli ascolti che sono stati alti per questa fiction

simpatica e fresca. Toni (Pio Luigi Piscicelli), la graziosa Cris, ragazza con problemi di anoressia che comunque ha sconvolto i cuori di alcuni ragazzi come Leo e Vale (Brando Raciti); c’erano anche Davide (Mirko Trovato) che torna dopo essere morto in un’operazione al cuore con dei Flashback, la bravissima Carlotta Natoli, nelle vesti della dottoressa Lisandri, Rocco (Lorenzo Guidi) e anche il bravo nonno di Toni (Vittorio Viviani). Tutti hanno saputo trovare la chiave del successo ed ora se lo gustano e noi con loro, soprattutto se poi viene coinvolta la nostra Termoli e zone limitrofe

“Come vivi l’acqua … è come la utilizzeresti” Prosegue a Termoli l’iniziativa di Cittadinanzattiva TERMOLI. Su iniziativa di Cittadinanza attiva Termoli ha preso il via il concorso che durerà dal 20/3/2015 fino al prossimo 24 marzo il progetto “Come vivi l’acqua … è come la utilizzeresti” realizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua del 22/3/2015. L’iniziativa consiste in un vero e proprio

concorso organizzato su di un bando aperto a tutti gli studenti della città di Termoli, di tutte le classi scolastiche di ogni ordine e grado, dall’infanzia agli istituti superiori, che invita alla realizzazione di un elaborato scritto (poesia o lettera), grafico o pittorico (a tecnica libera di formati A2-A3-A4).

La consegna degli elaborati dovrà pervenire entro e non oltre il 19 marzo 2015 nelle proprie segreterie scolastiche scrivendo nel retro del foglio i dati anagrafici del concorrente: nome, cognome, classe, scuola di appartenenza. Oppure si può consegnare l’elaborato entro il 20/3/2015 presso la sede del castello

dalle 9.30 alle 11.30. Il materiale sarà ritirato dagli organizzatori personalmente verrà realizzata una mostra al castello Svevo dal 20/3/205 dalle ore 16.30 alle 19.30 dal 20/3/2015 al 24/3/2015 ,successivamente verranno assegnati premi a merito e pubblicazione di un catalogo.


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Termoli

17 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli-Pescara, un solo vagone Il convoglio ferroviario è sempre pieno. Viene chiesta l’aggiunta di un secondo locomotore TERMOLI. Pochi posti e troppi passeggeri. È successo ancora ieri mattina, sul treno regionale in partenza da Termoli e diretto a Pescara. Solo una carrozza per più di cinquanta passeggeri, molti dei quali studenti in viaggio verso le sedi universitarie abruzzesi e molti lavoratori diretti verso il posto di lavoro. Pochi minuti prima della partenza, prevista alle 7.44, i pochi posti disponibili sono stati presi d’assalto, mentre altri viaggiatori sono stati costretti a rimanere in piedi nel corridoio della carrozza tra bagagli e borsoni, pur di non ritardare l’arrivo sul lavoro. I due controllori addetti al servizio sul convo-

glio ferroviario hanno invitato tutti gli altri adattendere il treno successivo per evitare sovraffollamenti, vista l’impossibilità di trovare posto. Tante le lamentele di chi doveva partire e il malcontento. «E’ lunedì mattina e siamo tanti a dover partire - commenta uno ragazzo diretto a Pescara - noi studenti prendiamo questo treno per arrivare in orario a lezione e lo stesso fanno i lavoratori, ma in questo modo ritardano tutto». E i controllori confermano: «Faremo rapporto perché - continua uno dei due dopo aver riferito telefonicamente a chi di dovere il disagio di questa mattina - sono tanti i passeggeri e una solo carrozza non basta».

Dopo le mareggiate la pulizia Il Comune promette la rimozione dei detriti trasportati a riva dal mare TERMOLI. Avevano sollecitato la pulizia del litorale sia a nord che a sud di Termoli dopo che le mareggiate della settimana scorsa avevano depositato di tutto sulla battigia, dai tronchi degli alberi ai residui organici. E questa mattina i bal-

neatori della città bassomolisana hanno incontrato l’assessore all’Ambiente, Filomena Florio e il dirigente del settore Enzo Mancini. Sotto la lente la pulizia della spiaggia considerando anche l’avvicinarsi della Pasqua e la pos-

sibilità, per alcune strutture, di riaprire i battenti. Eventualità che in diversi stanno ancora considerando visto che l’ondata di maltempo dei giorni scorsi ha portato danni ingenti agli stessi lidi. Intanto Florio e Mancini hanno assicurato

che la ditta Mangifesta si metterà a lavoro già nelle prossime ore provvedendo alla pulizia delle spiagge. Per la riapertura, però, i punti interrogativi sono ancora tanti.

“Multe, e i soldi dove vanno a finire?” A seguito dell’ondata di verbali a Termoli i cittadini si interrogano TERMOLI. Da un lettore solerte e anche operatore economico cittadino giunge una riflessione che potrebbe aprire una via per rendere meno ‘amaro’ il pagamento delle multe. “Vi scrivo per darvi un consiglio sul

caos multe che è scoppiato a Termoli nelle ultime settimane. Non sono abituato a scrivere post o partecipare a blog, ma in tutto quello che ho letto c’è una cosa che non riesco ancora a capire. Magari questa mia os-

servazione potrebbe essere utile per qualche approfondimento in più. Appurato che con questa tolleranza zero sono aumentate le multe e sono aumentati gli incassi del Comune, tutti questi soldi in più dove

vanno a finire ? Cosa vanno a finanziare? Quali capitoli di spesa investono? Se magari riusciamo in modo trasparente a capire questo, e se magari quei soldi servono a tappare le

buche delle strade oppure a sistemare una scuola o a migliorare il verde pubblico o ad abbattere barriere architettoniche o non so, quando andiamo a pagare lo facciamo anche per una giusta causa.

Il maltempo sconfigge la regata Il campionato Optimist a Termoli ancora una volta disturbato dal forte vento TERMOLI. Quando la sfortuna si accanisce contro qualcuno o qualcosa, non c’è verso di farle cambiare idea. Questo campionato Optimist, prima tappa delle cinque previste a livello nazionale, è nato sotto una cattiva stella. È normale per una gara di vela sportiva di questo genere, come tutti gli sport acquatici, hanno bisogno dell’elemento principale per poter svolgersi regolarmente, che nel nostro caso è il vento e Termoli, non a caso, viene definita la città del vento. Solo che capita che per questo evento o ne abbiamo avuto moltissimo una settimana fa, tanto da impedirne lo svolgimento, o non ne abbiamo avuto per niente … roba da non credere ma è cosi. Ma sia gli organizzatori che i partecipanti non si sono demoralizzati, almeno una prova e un quarto comunque, sono riusciti a farla solo che alla fine per una questione di regolamento non ci sono stati vincitori assoluti ma ad ex-equo e quindi non ci sono state le premiazioni previste. A spiegarci il tutto è il presidente del “Circolo Vela Surf Mario Cariello” di Termoli Maurizio Di Censo: “Purtroppo non è andata

come tutti speravamo, quando sembrava che un vento di 2,3 nodi potesse far disputare almeno un paio di regate, niente da fare e il vento ha mollato del tutto … poi ha iniziato anche piovigginare e il comitato di gara dopo una sola prova, constatato che non si poteva gareggiare per assenza totale di vento, chiudeva la competizione. Un’unica prova, quindi, ma alla fine erano tutti comunque felici e contenti soprattutto per essersi incontrati e ritrovati qui. Questo

sport è così, loro lo sanno e non si scompongono affatto comunque per loro non è stato affatto un viaggio a vuoto”. Dopo la prima prova sembrava che il vento volesse fare un regalo… “In effetti, dopo la prima prova c’è stata una pausa proprio in attesa che il vento riprendesse vigore e con 5 nodi di vento, una brezza in pratica, si è potuto riprendere a regatare ma per poco”. Nonostante in pratica avendo due vincitori per categoria non si è potuto procedere alla

premiazione. “È così, non avendo un vincitore unico per ogni categoria, i risultati si assommeranno a quelli che gli Optimist otterranno nel prossime quattro tappe ma qui a Termoli non potevamo premiare due primi classificati per ogni categoria”. Che peccato però. Sette giorni fa vento, troppo per tutti e ieri assenza totale. “Qui a Termoli non conosciamo le mezze misure o tutto troppo o niente del tutto”. Almeno è servito agli oltre trecento visitatori di ammirare le bellezze termolesi. “Si, soprattutto per coloro che non erano ai venuti qui è stata una buona occasione, comunque al di là della non disputa regolare della regata devo dire grazie a tutti i collaboratori, alla marina di San Pietro che ci ha ospitati e anche a tutte le squadre e i loro dirigenti perché sul piano organizzativo è andato tutto alla perfezione”. Alla fine se non c’è stato un vincitore in regata, ma una vincitrice di qualche cosa (e che cosa) c’è stata: la signorina Testa Virginia del circolo Velico Ravennate che si è portata a casa una bella nuova fiammante Barca classe Optimist.



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Opinioni

17 marzo 2015

Il Molise e la Prima Guerra mondiale

Mons. Gabriele TETI Dobbiamo essere profondamente grati al nostro amico Pino Saluppo, stimato , studioso e storico molisano perché, nell’anno delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra , iniziata nel 1914 ma che ha visto l’Italia entrare il 24 maggio del ’15, con l’opera “Il Molise e la Grande Guerra” rende onore a chi per oltre tre anni ha combattuto e sofferto, a chi si è sacrificato: tra questi sicuramente la popolazione dei borghi e paesi della nostra Regione . La prima guerra mondiale, che lacerò la popolazione e impresse enormi ferite , fu però fondamentale per gli italiani: secondo gli storici, infatti, è stato questo conflitto “ a fare gli italiani”. Infatti dal 1915 al 4 novembre del 1918 la parte nord-orientale dell’Italia si trasformò in un gigantesco campo di battaglia ove si calcola che vi siano stati circa cinque milioni di persone di ogni estrazione sociale e geografica , fattore che ha sicuramente contribuito a creare una comunità nazionale . Molto è stato scritto in questi giorni sui tanti anniversari delle vicende italiane che ricorrono in questo 2015 come l’esperienza umana di don Primo Mazzolari . Egli si arruolò prima come soldato semplice con compiti di sanità, dal 1915 al 1918, e poi come cappellano militare fino al 1920. Prete giovanissimo scrisse articoli interventisti sul giornale L’Azione sottolineando come la guerra poteva finalmente diventare per il cattolicesimo italiano l’occasione per dimostrare il proprio affetto e la propria lealtà alla patria. Ha avuto in seguito problemi nati dalla nuova posizione assunta nei confronti del teorema cristiano della guerra giusta, ritenuta ormai indifendibile. Per Mazzolari la pace è, in primo luogo, un atteggiamento del cuore, è un valore che si conquista a caro prezzo . Non è possibile

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

trata in guerra, il Piave, Vittorio Veneto, la Vittoria Mutilata con l’importante fenomeno degli ex combattenti fino alle elezioni politiche del 1919. Periodo analizzato minuziosamente con particolare riferimento a fatti e personaggi locali che hanno caratterizzato questo importantissimo periodo storico per la nostra Regione. Storie che appartengono al vissuto di moltissime famiglie. Insomma, come sottolinea l’autore nella sua premessa: “ nella breve vita dello Stato unitario la Prima guerra mondiale avrebbe rappresentato il momento di massima coesione nazionale, sotto il profilo morale, politico e pratico. Una coesione che coinvolgeva trasversalmente per la prima ( e forse ultima volta ) tutti gli strati sociali e tutte le regioni del Paese, a un livello che non ha paragone con nessun altro momento precedente e successivo della vita nazionale “.

riempirsi la bocca di pace quando si impegnano energie per odiare, distruggere, creare rivalità e vedere l’altro come nemico da annientare, come purtroppo capita di assistere ogni giorno nei nostri ambienti. A Pino Saluppo va riconosciuto anche il merito di aver colmato un vuoto storico per averci narrato la cosiddetta “IV guerra d’indipendenza”, con un’attenta e minuziosa ricostruzione degli eventi verificatisi nel Molise, ricorrendo anche a fonti giornalistiche dell’epoca , unitamente a racconti di testimoni che hanno vissuto in prima persona i fatti, le speranze e le disillusioni. Infatti, il lavoro “ Il Molise e la grande guerra” ci immerge nella realtà vissuta dalla regione nel 1911, durante il periodo della neutralità, dell’en-

aaIncredibile, questa notizia sa dell’incredibile eppure, vi assicuriamo, …. è vera !!! sic !!!

spietata che portò desolazione, morte e povertà . Dal 1442 Alfonso di Aragona riuscì a prevalere su Renato D’Angiò e tra i protagonisti di tale contesa troviamo proprio Antonio Caldora, conte di Trivento e feudatario di Carpinone, figlio del più famoso Giacomo. Un tradimento caratterizzò questa guerra. Paolo Di Sangro , nella battaglia di Sessano, che ha cambiato le sorti dell’Italia e, di cui i libri di scuola non né fan alcun accenno,dalle file Angioine passò a quelle Aragonesi, contribuendo alla vittoria di Alfonso di Aragona e da li il deposito del tesoro dei Caldora, proprio nel castello di Carpinone.

Il Castello di Carpinone è in vendita ad un prezzo pari ad 1.000.000 di euro. Come fu per il castello Pignatelli di Monteroduni, al castello di Macchiagodena, per fortuna acquistati, rispettivamente da Comune e Regione, il castello di Carpinone, maniero importante per la storia e la cultura Molisana, è in vendita. Di proprietà privata, la famiglia titolare, Caldora, risiede in Abruzzo, fu roccaforte di Tommaso da Celano, distrutto da Ruggiero di Pescolanciano, ricostruito nel XIV secolo dalla famiglia D’Evoli,ed ampliato e rifortificato dai Caldora di cui oggi ancora conserva il nome. Dopo una serie di famiglie nobili il castello divenne proprietà dei Cicinello che dopo il 1613 lo cedettero per essere acquistato dalla famiglia De Risio. Nel 1954 il notaio Valente, uno degli ultimi proprietari, lo ristrutturò alla meno peggio ristrutturando il piano nobile ed il secondo piano. Alla fine degli anni 80 inizi 90 il castello tornò ad essere della famiglia Caldora che attualmente né è proprietaria e , ha deciso di disfarsene ponendo esso in vendita dando in-

Carpinone, in vendita il Castello? carica ad una nota agenzia immobiliare abruzzese l’incarico di tale operazione. Il castello è legato alle figure di Giacomo ed Antonio Caldora che

posero loro residenza che condizionarono la politica del luogo e non solo, ospitando in tal maniero ospiti e personaggi famosi che si resero protagonisti delle guerre che si scatenarono tra Angioini ed

Aragonesi, proprio per la conquista del Regno di Napoli. La terra Molisana ed il Castello Caldora di Carpinone, furono spettatori e vittime di una lotta

Una storia affascinante quanto crude che ha interessato l’Italia e l’Europa intera. Non perdiamo una così importante risorsa del territorio. Gli Enti pubblici facciano la loro parte e facciano in modo che il “ CASTELLO CALDORA” diventi “ BENE PUBBLICO “ e che possa tornare ai fasti che merita ed alla possibile visitazione pubblica. Con la cultura si mangia e noi abbiamo davvero fame…………………..



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