Non toglieteci la speranza di vivere

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 48 - venerdì 27 Febbraio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Anna e Peppe Ruffo

Screening oncologico, bloccato il Progetto Mimosa. Si torna indietro di 20 anni

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Anna e Peppe Ruffo. Hanno festeggiato 50 anni di matrimonio e l'occasione ci è propizia per un augurio tutto speciale. Anna Di Nardo, sempre impegnata nel sociale e nella valorizzazione del lavoro artigianale e Peppe Ruffo vero emblema dell'ossatura sportiva regionale. E' un piacere, quindi, assegnare alla giovane coppia l'Oscar per 50 anni di vita insieme.

Il Tapiro del giorno a Mauro Pirazzoli

Il Tapiro del giorno lo diamo a Mauro Pirazzoli. Il direttore dell'Asrem ha cercato di giustificare l'azione posta in essere dall'azienda sulla questione dello screening oncologico a seguito del mancato finanziamento del progetto Mimosa. Si tornerà all'unità operativa con un solo coordinatore e personale a svolgere funzioni di prevenzione nelle ore di lavoro. Un passo indietro di 20 anni. Tanto difficile reperire i 900mila euro necessari?

7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie

“Non toglieteci la speranza di vivere” Servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 27 febbraio 2015

I consiglieri regionali si dicono legislatori ma l’attività legislativa è sostanzialmente marginale e insignificante

Il disfacimento di un sistema regionale

E’ chiaro che si preferisce mantenere lo stato di fatto in cui l’assenza di regole crea spazi interpretativi ad uso e consumo politico e, spesso, purtroppo, a danno del cittadino utente Di leggi che possano dare ordine e snellezza ai comparti regionali, e venire incontro alle esigenze del cittadino utente, la giunta regionale non ne vuole sapere. Preferisce mantenere lo stato di fatto in cui l’assenza concede agli apparati politici (in primis alla presidenza, quindi alla giunta) spazi interpretativi ad uso e consumo politico e, spesso, a danno del cittadino utente. L’insieme delle leggi regionali d’altronde conferma la pochezza dell’attività legislativa, la sostanziale immobilità degli organi deliberanti, la vocazione a vivere e ad agire secondo consuetudine, avendo cura di non immettere novità nella gestione delle problematiche socio/economiche e culturali. La stagnazione come condizione di riposo del legislatore molisano, se non proprio di rassegnazione alla propria inadeguatezza alla funzione. Le poche leggi in materia di turismo, di agricoltura, d’industria, di assistenza sociale sono obsolete, non corrispondono alle esigenze della collettività che viene presa e sommersa dalle dinamiche della vita. I consiglieri regionali si dicono legislatori – e costituzionalmente lo sono – ma alla resa dei conti l’attività legislativa è sostanzialmente marginale se non insignificante. Bivaccano a Palazzo Moffa settimanalmente in assemblea, gravando sull’erario pubblico con l’incasso del gettone di presenza e del rimborso delle spese di viaggio, perennemente alle prese con una

marea di interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e mozioni che alimentano unicamente rivendicazioni di natura politica, di natura sociale, di natura economica, ma che non aggiungono nulla alla risoluzione dei problemi al di là della soddisfazione di averli sollevati, discussi (per modo di dire), e spesso rimandanti alla successiva assemblea. Questo gioco sta andando all’infinito. Ci sono interrogazioni, interpellanze e mozioni presentante da diverse mesi e di volta in volta rinviate. Leggere gli ordini del giorno del consiglio regionale del Molise è una salutare presa di coscienza della vuotezza amministrativa dei protagonisti e delle cose di cui si occupano. C’è una proposta di legge firmata da seimila cittadini

L’INTERVENTO Egregio Direttore, le notizie di questi giorni relative allo stato dell’economia molisana sono tali da far paura in quanto non si vede una strada diritta da percorrere, anche se ce ne sarebbe qualcuna che non vuole essere percorsa: il risanamento. Ma, come e’ sempre accaduto,non si tiene mai conto da dove vengono queste tristi situazioni. Dal passato gestito malaccortamente e da una allegra finanza evolutiva fatta in tempi in cui si largheggiava con il soldi del debito pubblico cui attingevano tutti a piene mani. Se andiamo indietro di molti anni furono eretti un frigomacello ed una centrale del latte che malaccortamente diretti fallirono poco dopo. Andando indietro ci fu una lunga diatriba nella costituzione della provincia di Isernia, ricordate? ebbene che fine ha fatto e che giovamenti ha portato ai comuni che ne facevano parte? l’abbandono della gente. In provincia di

elettori molisani che prevede la riduzione del costo della politica, ebbene viene sistematicamente iscritta in fondo all’elenco degli argomenti da discutere. Sopravanzata, come abbiamo detto, dalla marea di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Sulla riluttanza a legiferare, quindi a studiare, a riflettere, e a deliberare, possiamo aggiungere anche altri esempi illuminanti. Dalla direzione dell’Area Quarta e dall’assessorato ai Lavori pubblici nei mesi scorsi sono uscite fuori tre proposte di legge rispettivamente in materia di Sicurezza sismica, di Lavori pubblici, e di Urbanistica. Ciascuna col crisma dell’urgenza oltre l’opportunità in una regione ad alto rischio terremoto di dare sicurezza alla collettività e indicazioni tecniche ai

professionisti e alle imprese; in una regione in cui gli appalti delle opere pubbliche sono “condizionati” in modo vistoso dall’assenza di una legge regionale in linea con gli indirizzi nazionali; in una regione in cui l’assetto e la gestione del territorio sono in balia del più deleterio e speculativo (in senso deteriore) anarchismo. Delle tre proposte di legge la giunta regionale ha preso in esame solo quella relativa alla sicurezza sismica passandola alla commissione consiliare competente (che però se la tiene nel cassetto), mentre le altre due le ha rimandate al mittente senza una spiegazione, senza una richiesta di chiarimenti, senza una indicazione. Un modo implicito, ma comprensibilissimo, espresso nei riguardi della direzione dell’Area Quarta e dell’assessore di farsi i c…i loro. Il valore politico della maggioranza regionale, il senso del governo della cosa pubblica, il dovere di assecondare la crescita e lo sviluppo sono in questi atti, in questi atteggiamenti, in queste espressioni di strafottenza e di indifferenza in netta contraddizione con la missione per la quale i consiglieri, gli assessori, e il presidente della giunta hanno chiesto di essere eletti e, purtroppo, lo sono stati. Dardo

“Gam, la Cigs non devii il problema” A sostenerlo è la Cisl CAMPOBASSO. Per la Cisl regionale, sulal questione Gam la concessione della Cassa integrazione “non deve però distogliere l’attenzione dal vero obiettivo che noi perseguiamo e cioè il rilancio della filiera avicola molisana. L’aver messo in sicurezza il sostegno al reddito ora dà sicuramente più sicurezza nell’operare ma bisogna che si comprenda che il tempo in tutte le cose gioca un ruolo importante. Per queste ragioni abbiamo apprezzato e considerato positivo l’avvio di una fase transitoria e spesso è difficile comprendere le ragioni dei ritardi, dovuti più a questioni misteriose che oggettive. Nei prossimi giorni faremo di nuovo un’assemblea unitaria CGIL CISL UIL, con i lavoratori e continueremo a tenere alta la pressione nei confronti della regione incalzando e cercando quanto più possibile di fronteggiare i tanti gufi che per ragioni inspiegabili non credono o sperano che non vi sia il rilancio della filiera come non sarebbe mai stata approvata la CIGS”.

Se a saltare è l’economia molisana Campobasso, qualcosa funzionava: l’ente per il turismo che positivamente poneva al centro l’attenzione turistica molisana. Eliminato e’ passato, il turismo in mano regionali, quindi....i turisti diminuiscono. Rammento che la bifernina e’ del 1970, obsoleta ma sara’ sostituiva dall’autostrada adriatica-tirrenica al di la’ da venire. La Trignina non se la passa bene. Se parliamo della “cittadella dell’economia vengono i brividi, addormentata solenne vicino allo stadio malandato ed eretto quando il Campobasso era in serie B. Andando avanti avevamo un nosocomio regionale che doveva solo essere potenziato ed invece fu affiancato dalla Cattolica:tutti e due come stanno? Fu ampliato l’ospedale di Larino ed adesso come sta?....Poi furono istituiti i nuclei industriali di S.Polo, Venafro, Termoli...come stanno?...Poi lo zuccherificio, la Sam, il catamarano....come stanno?...bene grazie. Fortunatamente la Universita’ gode ottima salute ed

e’ in crescendo..perche’??? un’ultima domanda puerile:abbiamo Altilia ancora da scavare ed incrementare, Pietrabbondante, Aquileia,Campochiaro, Isernia con il suo grande museo, una splendida montagna con Campitello e Capracotta,un bel mare....perche’

stanno cosi’?Ricordiamoci che l’economia e’ lenta, si fa maltrattare per anni ma poi si prende la rivincita e sorgono guai seri... come adesso. Un saluto a tutti. A.A.


TAaglio lto

3 27 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Screening oncologico, un salto all’indietro

Pirazzoli si difende, ma la sostanza non cambia: per risparmiare il servizio sarà “riorganizzato”. Ecco come Quando si dice che la toppa è peggiore del buco. Il direttore generale dell’ASREM, Mauro Pirazzoli, ha diramato agli organi di informazione una nota di smentita circa la notizia del taglio del servizio di screening oncologico; nota a modo suo illuminante. Vediamo ora di tradurla dal burocratese ad uso e consumo di voi lettori: “Con decorrenza dal 01/01/2015 ha avuto termine il finanziamento ministeriale della attività Progettuali relative agli Screening Oncologici. Da tale data, quindi, le citate attività sono assicurate, in quanto adempimenti LEA, nell’ambito del finanziamento sanitario regionale. E’ pertanto in atto un processo riorganizzativo delle attività medesime che venivano assicurate dal personale dipendente ASREM esclusivamente in regime di attività aggiuntiva, e quindi fuori orario di servizio, e remunerata specificatamente”. Traduzione: essendo venuto CAMPOBASSO. Si è tenuta nella sala conferenze dell’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso l’incontro sulla difficile situazione della sanità molisana. L’assemblea, organizzata dal ‘comitato Pro Cardarelli’, ha visto la presenza di molti operatori sanitari, ma anche di esponenti politici tra cui i segretari regionali di Sinistra Ecologia e Libertà e del Partito Comunista. A moderare la riunione la dottoressa Daniela De Capoa, che insieme al presidente del comitato, Italo Testa, hanno non solo analizzato la situazione odierna del sistema sanitario,

CAMPOBASSO. Si è svolta una riunione, all’incubatore sociale di Campobasso, dei comitati costituiti sul territorio regionale. Hanno dato il proprio assenso associazioni e comitati ambientalisti, comitati degli ospedali, rappresentanti di fabbriche ed industrie e del mondo del lavoro in genere. Si è discusso dello stato comatoso in cui versa la Regione Molise e della inaffidabilità di una classe dirigente amministrativa che, oramai,ha svelato la sua azione inconcludente, oltre le chiacchiere e le promesse elettorali. La regione è allo stremo, non vi è una idea, dopo due anni di governo, di come affrontare la crisi del lavoro, degli assetti produttivi, del rilancio dell’edilizia, della riforma della pubblica amministrazione, del disagio sociale che si manifesta in forme evidenti di tutta la classe politica regionale. Chiudono gli ospe-

meno il finanziamento ministeriale, non abbiamo più intenzione di pagare quel personale che finora si dedicava, al di fuori del normale orario di servizio, al-

l’attività di prevenzione. In sostanza, quindi, tutto il canale privilegiato di prenotazioni, diagnostica, personale dedicato, che rendeva il “Progetto Mi-

mosa” un’isola felice nel disastrato panorama della sanità regionale, viene smantellato; le attività di prevenzione e contrasto al cancro tornano, quindi, alla normale gestione sanitaria che viene svolta quotidianamente. La donna che vorrà prenotare la sua mammografia lo farà nei tempi e nei modi con cui si prenota un qualsiasi altro esame. Se, sempre nell’ambito di “Progetto Mimosa”, il tempo medio di attesa tra la prenotazione della mammografia e l’effettivo svolgimento dell’esame era, mediamente, di una settimana, da ora l’attesa sarà quella che normalmente si registra per una qualsiasi altra prestazione. Ma ancora: “Tale processo riorganizzativo ha interessato anche le attività espletate tramite l’utilizzo del mammografo mobile che, pertanto, continuerà ad operare interamente gestito dalla ditta affidataria del servizio.” Essendo proprietaria del camper di diagnostica

Sanità, tutti pronti alla mobilitazione ma anche avanzato proposte precise per la difesa della sanità pubblica. Nell’arco dell’assemblea si è sottolineata la volontà di discutere del riordino complessivo dell’offerta regionale, senza nascondersi dietro campanilismi che spesso affiorano in tali discussioni. Il comitato, che da tempo è in prima linea per la difesa del sistema sanitario pubblico, lancia ancora una volta un campanello di allarme e, allo stesso tempo, promette immediate iniziative di lotta nei con-

fronti di una politica regionale poco attenta alle proposte che arrivano da chi opera nel comparto. Per i membri del ‘Pro Cardarelli’ bisognerebbe “intervenire sul sistema sanitario affinché le strutture private rientrino nella media nazionale per la distribuzione dei fondi, risultando complementari alle strutture pubbliche e non sostitutive”. Inoltre, è stata anche avanzata la proposta per la creazione distrutture intermedie che facciano da ponte tra l’ospedale e il territorio. La riorganiz-

zazione della rete ospedaliera dovrà passare anche dall’ individuazione di tre tipologie di nosocomi, differenziati per: alta, media e bassa intensità di cure. Ciò consentirebbe, infatti, di “non chiudere alcun ospedale, ma di riconvertire tutte le strutture operanti in regione”. Un’operazione questa, che garantirebbe all’indotto di restare integro, insieme ai posti di lavoro. Infine, per il Comitato sarebbe importante “individuare dei sistemi di verifica e controllo delle attività, per

“Frattura, emblema del fallimento di una classe politica” Pronti a tornare in piazza Indignati e Comitati contro i privilegi della Casta dali, le fabbriche, il sistema di trasporto, la protezione civile, la formazione professionale, si accorpano le residue sedi bancarie e gli sportelli postali, si chiude la rappresentanza statale sul territorio, e si offre il diversivo della Marca Adriatica in alternativa. Se questo è il “Molise di tutti”, si giustifica la richiesta di dimissioni del presidente Frattura come emblema del fallimento di una intera classe politica di maggioranza e di opposizione. Una richiesta che serva anche a confutare la gestione proprietaria dell’azione di governo regionale che, da una parte ha parlato

mobile, l’ASREM non ha intenzione di pagare il personale medico che su di esso operava, ma intende affidare il servizio ad una ditta esterna, tramite gara. A quanto ci risulta l’unità mobile, al momento, è ferma. Ma soprattutto: a chi giova questa supposta riorganizzazione del servizio di screening oncologico, che faceva del Molise la quarta regione in Italia per risultati ed efficienza? Possibile che, al venire meno di un finanziamento ministeriale, la Regione non riesca a trovare 900.000 euro (non nove milione, non novanta milioni) per continuare a finanziare un progetto che offriva risultati, dava lustro e dignità al sistema sanitario regionale? Eh, no! Bisogna riorganizzarlo! Ma chiudiamola del tutto questa Regione, allora, se per 900.000 euro sente il bisogno di “riorganizzare” un servizio d’eccellenza; a fronte di un bilancio di quasi 600 MILIONI l’anno, ricordiamolo! evitare sprechiche, sino ad oggi, sono stati spesso evidenziati in larghi settori della sanità”. Oltre la proposta c’è l’azione. Il comitato Pro Cardarelli, infatti, forte delle proprie ragioni, si dice pronto a “non lasciare che tali idee restino nel silenzio amministrativo”. Bisognerà quindi attendersi una stagione calda per la politica regionale, che sul tema spesso non ha lasciato soddisfatti né gli operatori sanitari, né tantomeno gli utenti del servizio sanitario pubblico, fondamentale in una società che si definisce civile.

e parla di partecipazione democratica popolare, e dall’altra ne DERIDE l’azione nel momento in cui maltratta 6000 cittadini che appongono un firma contro una proposta di legge popolare per la riduzione dei costi della politica, usando la “FARSA E IL TRUCCHETTO” di inserire la discussione della proposta sempre negli ultimi posti degli argomenti da trattare nelle sedute del Consiglio regionale. Dalla riunione è stato lanciato l’invito a tutti i comitati della Regione e tutti i cittadini, a mobilitarsi insieme per la difesa della Sanita’ organizzata da OCCUPY CAMPOBASSO e alle prossime manifestazioni che si faranno davanti alla sede del Consiglio regionale per indurre gli eletti ad operare per il bene comune senza privilegi castali non più compatibili con il contesto sociale allo stremo.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 27 febbraio 2015

Se ne occuperà l’Agenzia Apre individuata dal direttore del Servizio coordinamento della Programmazione comunitaria

Centomila euro per lo Sportello Europa presso la sede della Giunta regionale

Ancora un ricorso all’eterno evitando le procedure dell’evidenza pubblica Agli sportelli (specie delle Poste) si associa di solito l’immagine di una fila. Magari succedesse allo “Sportello Europa”, attivato di recente dalla giunta regionale. Significherebbe che l’economia molisana sarebbe in ripresa e le imprese, gli operatori economici, e quanti avrebbero necessità di conoscere e approfondire le norme, le disposizioni, i finanziamenti europei, avrebbero ripreso fiato e fiducia. Per il momento dobbiamo stare ai fatti, meglio, alla necessità della Regione Molise di rendere informazioni all’intero universo delle opportunità. Da qui lo “Sportello Europa” peraltro previsto nel Piano di Comunicazione Integrato che dispone di molte risorse finanziarie, diciamo di un milione centomila euro, di cui ottocento imputabili al Piano operativo regionale (Por) e al Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), e trecentomila imputabili al Por- Fondo sociale europeo (Fse). Soldi da investire nella comunicazione, nel rendere accessibile le notizie e le normative, gli interventi ei finanziamenti europei. Dei Piani di Comunicazione Integrati dovrebbero

occuparsene direttamente le Regioni attraverso le risorse interne di assistenza tecnica opportunamente riorganizzate. Sono autorizzate a ricorrere all’esterno per le sole attività la cui specificità richiedano competenze professionali e/o forniture di beni e mezzi e/o realizzazione di servizi non reperibili all’interno dell’ente. Volete che la Regione Molise possa mai contenere al proprio interno le competenze professionali necessarie per attivare lo Sportello

Europa? Non sia mai detto. Di fatti è ricorsa all’eterno e lo ha fatto con la solita sicumera che, tradotta in termini spiccioli, equivale a dire superamento delle procedure dell’evidenza pubblica. L’ha fatto attraverso l’atto dirigenziale del 14 aprile 2014, numero 13, del direttore del Servizio coordinamento della Programmazione comunitaria (Fondo Fesr), il quale ha individuato (come? – ndr) nell’Agenzia Apre (di cui non si sa altro), il soggetto in

grado di dare un aiuto alla Regione nel favorire lo sviluppo di un sistema per potenziare l’accesso alle opportunità offerte dall’Unione Europea , “mediante l’implementazione di modalità operative e metodi di lavoro innovativi”. L’Agenzia Apre, è detto negli atti di giunta, non solo soggetto in grado di dare un aiuto alla Regione nel favorire lo sviluppo di un sistema per potenziare l’accesso alle opportunità offerte dall’Unione Europea, quant’anche utile portatrice di una proposta progettuale “concernente lo svolgimento del servizio per lo sviluppo di un sistema per la valorizzazione e l’accrescimento delle capacità di Ricerca, Sviluppo Tecnologico e Innovazione e di potenziamento dell’accesso alle opportunità specifiche offerte dall’Unione Europea”. In sostanza, supporto informativo e assistenza alla partecipazione da parte dei potenziali beneficiari al Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione (2014 - 2020) Horizon 2020. La giunta naturalmente i procedimenti e le decisioni del direttore del Servizio coordinamento della Programmazione comunitaria

li ha fatti propri, quindi ha fatto propria la scelta dell’Agenzia Apre evitando il procedimento di evidenza pubblica. Infine, sul piano logistico e dei relativi soldini da spendere per organizzare e allestire lo Sportello fisicamente all’interno della sede della giunta regionale della Regione Molise sita in Via Genova – 11, “in modo consono allo scopo di fungere da front office”, per individuare le risorse umane da utilizzare nello Sportello (altro clientelismo?Ndr) e per organizzarne il lancio, la promozione e la diffusione, la giunta ha deciso di investire la modica cifra di centomila euro. Salvo, c’è da scommettere, successivi aggiornamenti di spesa, di organizzazione e di pubblicizzazione. Interessante sarà guardare chi saranno i fortunati destinatari. Di sicuro non i dipendenti della disciolta Società Korai, che sono andati ad ingrossare il numero dei disoccupati generati dalla dissennata politica occupazionale degli amministratori di Palazzo Vitale. Ma intanto abbiamo lo Sportello Europa. Dardo

“Per i tagli alle Poste, “Rendiconto, il Governo intervenga” Alla Conferenza Stato-Regioni, l’assessore Petraroia ha chiesto la contromossa” La Cisl decisa allo scontro sindacale Nel suo piano di razionalizzazione, Poste Italiane ha deciso di razionalizzare 19 Uffici Postali in Molise e chiuderne definitivamente 1. Dietro la parola “razionalizzazione” si cela un taglio che non piace a nessuno: a chi in ufficio postale va a riscuotere la pensione, a chi dovrà percorrere km per poter pagare un bollettino, a chi spera che il proprio impiego, oggi part-time, possa presto divenire full-time. I lavoratori delle Poste dovranno essere ricollocati in altri uffici, e le speranze di turnover per le nuove leve si affievoliscono sempre più. Un piano ingiustificabile e inaccettabile che andrà a colpire soprattutto i centri più piccoli e le zone più disagiate in un tessuto sociale già fortemente caratterizzato dalla disoccupazione e dalla quasi totale assenza di servizi forniti ai cittadini. La CISL Poste - riferisce il Segretario Antonio D’Alessandro - non intende accettare passivamente questo piano disastroso sia dal punto di vista sociale che economico e per questo motivo promuoverà iniziative atte a coinvolgere le Istituzioni locali interessate per spiegare le motivazioni del rifiuto di questo taglio rigido di posti di lavoro. La CISL Poste evidenzia – continua Antonio D’Alessandro – che mentre nel discorso del Capo dello Stato si è avvertito un invito ad ascoltare i giovani, dar loro speranze di crescita, opportunità lavorative per poter sperare in un futuro migliore di quello delineato dagli attuali scenari di crisi mondiale, in controtendenza, Poste Italiane riduce la propria forza lavorativa nonostante gli utili raggiunti negli ultimi anni. La CISL Poste dopo aver tenuto assemblee con i lavoratori postali, incontrato Sindaci, Consiglieri, Assessori, Presidenti della Regione, Parlamentari, chiede coinvolgimento e sostegno. Il piano di tagli «non negoziabile» presentato da Poste Italiane riceve la risposta unanime di «dissenso» da parte della CISL Poste, che prenderà contatto con tutti gli attori coinvolti per studiare una contromossa.

che venga ritirata l’impugnativa all’assestamento di bilancio

CAMPOBASSO. “Ho chiesto al Governo di ritirare l’impugnativa dell’art. 6 della legge 25/2014 (assestamento di bilancio) decisa nell’ultimo Consiglio dei Ministri e trasmessa alla Corte Costituzionale”. Così, l’assessore regionale Michele Petraroia al termine della Conferenza Stato-Regioni. “Ho ricordato che nel 2013 l’amministrazione regionale chiese l’intervento della Ragioneria Generale dello Stato e del Servizio Ispettivo del Ministero dell’Economia per accertare tutti i residui attivi e passivi viste le bocciature degli ultimi tre bilanci regionali da parte della Corte Costituzionale. Grazie a mesi di lavoro la Ragioneria dello Stato concluse gli accertamenti con la verifica di uno scostamento di 60 milioni di euro e indicò le procedure contabili per risolvere il contenzioso. La Regione Molise rispettando tali indicazioni si è vista parificare i bilanci dalla Corte dei Conti e ha inserito nel consuntivo 2013 il correttivo di 60 milioni riportato anche in sede di assestamento (art. 6 legge 25/2014) con l’intesa di recuperare tale esposizione con il pagamento di 2 milioni nel 2014 e il resto della somma con rate annue di 5,8 milioni per dieci anni. Questo percorso condiviso con il Ministero dell’Economia si è scontrato con la scelta intempestiva del Consiglio dei Ministri che presupponeva il rientro dell’intera somma dei 60 milioni negli ultimi 15 giorni di dicembre. Il Governo ha accolto la mia sollecitazione di aprire urgentemente un confronto teso al ritiro del ricorso alla Consulta e al termine della riunione mantenendo l’im-

pegno si è soffermato prima con il Sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta che verificherà la vicenda al MEF, e quindi c’è stato un primo incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianclaudio Bressa assistito dal Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Regionali Luigi Fiorentino e dal Segretario Generale della Conferenza Unificata Antonio Naddeo”. La riunione si è conclusa con l’impegno del Governo di convocare congiuntamente il Ministero dell’Economia e la Regione Molise per accertare la questione e individuare una soluzione utile.


TAaglio lto

5 27 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La giunta regionale ha deciso, i comuni si dovranno esprimere

Morte le Comunità montane nascono gli Ambiti ottimali

L’esecutivo di Palazzo Vitale ne ha individuati quattro: Fortore, Alto Molise Medio Sannio, Mainarde e Matese e le Aree urbane: Campobasso, Ripalimosani, Ferrazzano; Termoli, Campomarino, Guglionesi, San Giacomo degli Schiavoni; Isernia, Miranda, Pesche La spinta ad associarsi è sempre più forte. L’hanno capita i comuni che non reggono più i servizi pubblici all’utenza, soprattutto in materia di assistenza. Associarsi dovrebbe oggettivamente convenire, ma spesso i meccanismi pratici dello stare assieme e di dividersi compiti e funzioni mostra più di un crepa. Ma al di là delle leggi (“ Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”; delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione; disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), c’è bisogno di superare i limiti di agibilità che derivano dai tagli delle rimesse finanziarie del Governo e delle difficoltà della Regione a sopperire in una qualche misura. Il territorio però va amministrato in senso comunitario. Fino a qualche anno fa c’erano le Comunità montane a dare corpo ad un sistema di “governace” associata, le hanno messe in liquidazione. Oc-

correva quindi che la Regione trovasse un’alternativa. Infatti è venuta a galla la necessità di definire gli Ambiti ottimali per l’esercizio e la gestione associata delle funzioni e dei servizi da parte degli enti locali (lo prevede e lo vuole la legge 7 aprile 2014, n.56 (disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni Fusioni dei Comuni).

“Protezione civile, troppa confusione” La Cgil interviene sulle disfunzioni registrate CAMPOBASSO. Nella settimana che volge al termine scade anche il secondo mese di lavoro per gli 85 (ottantacinque) dipendenti precari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, ricontrattualizzati part-time per un periodo transitorio di tre mesi in previsione di ulteriore funzionalità del sistema ARPC, attraverso la creazione di un gruppo di lavoro (task force) sull’emergenza idrogeologica coerentemente con le dichiarazioni del Ministero del’Ambiente sulla necessità di un Piano Nazionale contro il dissesto. “Una soluzione quest’ultima in grado di aprire una prospettiva di lavoro certo e funzionale alla necessità di un territorio come il nostro, soggetto ad alto rischio di dissesto idrogeologico”. Così, Susanna Pastorino della Cgil che “prende atto che ancora oggi si insiste a non voler adoperare i suddetti lavoratori in maniera ottimale, considerate le loro competenze e professionalità acquisite nel corso di tanti anni di precariato. A chi giova tutto ciò ? Non certo all’ARPC, non certo al sistema Regione Molise e nè tanto meno all’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa. Per questo, anche alla luce dell’iniziato iter sulla riforma organica della legge di riorganizzazione del Sistema Nazionale di Protezione Civile in discussione in Parlamento, e precisamente in Commissione Ambiente, si chiede di salvaguardare la dignità dei lavoratori e l’impegno a dare priorità agli investimenti su prevenzione e riduzione dei rischi, coniugando semplificazione e maggiore efficacia a tutela della sicurezza dei cittadini con certezza e garanzia dei tempi di intervento del Sistema Pubblico”. La FP CGIL Molise sollecita il Governatore della Regione Molise e i vertici dell’Agenzia di Protezione Civile ad aprire subito un nuovo tavolo di confronto, con il coinvolgimento della deputazione parlamentare, per raggiungere una soluzione definitiva a una vertenza che si trascina irrisolta da ormai troppi anni.

Alle Comunità montane dunque fanno seguito gli Ambiti ottimali che, semanticamente, alludono all’ottimismo, con quanta e quale validità una volta realizzati e dotati di capacità gestionale, rimane da dimostrare. Ma sugli Ambiti ottimali si va avanti. La giunta regionale ha deciso di individuarne 4: Fortore, Alto Molise Medio Sannio, Mainarde e Ma-

tese. Inoltre ha previsto i sub ambiti in considerazione della necessità di definire anche le aree urbane (Campobasso, Isernia e Termoli), in attesa poi di stabilire i meccanismi di raccordo con i cosiddetti comuni “cerniera”. Pertanto sono stati previsti tre sub ambiti “Aree urbane”: Campobasso, Ripalimosani, Ferrazzano; Termoli, Campomarino, Guglionesi, San Giacomo degli Schiavoni; Isernia, Miranda, Pesche. Il Molise prossimo venturo, chiamato a riconoscersi negli Ambiti ottimali, nei sub ambiti e, soprattutto, nelle Aree urbane, si spera con nuovi stimoli, nuove idee di programmazione e volontà di collaborare. Non va dimenticato che questa nuova ripartizione territoriale ha per finalità l’esercizio e la gestione associata delle funzioni e dei servizi da

parte degli enti locali. Che non possono prescindere da una nuova coscienza amministrativa, magari assistita da un crescente valore di solidarietà. L’associazionismo, in particolare le Unioni dei comuni, dovrebbe raccogliere ulteriori motivazioni per affermarsi e per esaltare attraverso gli strumenti di incentivazione diretta e/o di ottimizzazione operativa, l’attivazione degli interventi della nuova programmazione comunitaria. C’è però ancora una fase da superare ed è quella che forse mantiene le maggiori incertezze. L’operazione della giunta regionale, infatti, per quanto sia già passata al vaglio della Conferenza delle Autonomie Locali, deve “subire” il vaglio e le valutazioni dei comuni interessati che sono statati invitati a deliberare in consiglio e a comunicare entro 30 giorni le eventuali osservazioni o proposte alternative, con l’intesa che, in mancanza, il silenzio vale per assenso. Dardo

“Energia, subito il mercato unico”

C A M P O BASSO. È necessario che l’Europa si doti di un nuovo modello energetico se vogliamo ridurre la nostra dipendenza ed affrontare al meglio la sfida competitiva che la modernità ci pone davanti. L’obiettivo di un’Unione nel settore dell’energia è dunque il presupposto fondamentale per garantire alla UE una transizione energetica decentrata e sostenibile. Gli sviluppi della crisi in Ucraina hanno reso ancor più evidenti i limiti e le debolezze del nostro sistema di approvvigionamento: non possiamo continuare ad avere 28 diverse politiche energetiche”. Così Aldo Patriciello, deputato europeo di Forza Italia e membro della Commissione industria, ricerca ed energia, al termine della discussione sulla nuova Strategia quadro per un’Unione energetica europea presentata dal Commissario europeo Sefcovic nel corso della seduta plenaria del Parlamento a Bruxelles. Nelle intenzioni della Commissione Europea l’obiettivo è quello di raggiungere un mercato unico in Europa e ottenere in tal modo un sistema

Lo sostiene l’europarlamentare, Aldo Patriciello

energetico sicuro, sostenibile, competitivo e conveniente. “La realizzazione di un mercato unico europeo dell’energia – ha spiegato Patriciello – significa non solo una maggiore integrazione tra Paesi membri, ma anche e soprattutto accrescere la nostra sicurezza interna ed aumentare le opportunità per una nuova spinta occupazionale. Occorre essere coraggiosi e fissare obiettivi a lungo termine, tenendo da parte gli egoismi nazionali. Credo sia più che mai necessario istituire un sistema di governance migliore che garantisca un aumento della competitività e dell’efficienza energetica; la creazione di una rete transeuropea e l’istituzione

di un sistema comunitario di incentivi per la ricerca di nuove fonti. L’Unione Europea – ha aggiunto l’eurodeputato forzista – è il maggiore importatore di energia al mondo e il costo per questa nostra dipendenza è di circa 400 miliardi di euro l’anno: sono numeri che ci danno la dimensione del lavoro che ancora c’è da compiere nel campo delle politiche energetiche. Molto dipenderà anche dalla nostra capacità di costruire un sistema infrastrutturale efficiente ed integrato, indispensabile per un vero mercato unico dell’energia che ha l’ambizione di voler essere inclusivo, più economico e sostenibile. Sono convinto – ha concluso Patriciello – che la risoluzione sulla Strategia quadro a cui stiamo lavorando in Commissione ITRE saprà recepire le indicazioni emerse in aula nel corso del dibattito indicando, oltre ad un adeguato quadro normativo, tutte le misure finanziarie concrete che sono necessarie per una rapida attuazione di un’Unione energetica”


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Campobasso

27 febbraio 2015

Attenzione alle truffe. Anche con le liste elettorali Il Comune di Campobasso ha denunciato alcuni casi che si starebbero verificando in città CAMPOBASSO. “E’ giunta notizia che alcune persone stanno girando in Città e, falsamente, si presentano come impiegati del Comune di Campobasso che stanno svolgendo verifiche per le liste elettorali. Si

avvertono i cittadini che nessun impiegato dell’Amministrazione comunale è autorizzato a recarsi nelle abitazioni dei privati cittadini per chiedere informazioni riservate o effettuare controlli e verifiche di qual-

siasi genere. Pertanto, chiunque tenti di introdursi nelle private abitazioni per conto del Comune di Campobasso anche dietro esibizione di documenti o tesserini sicuramente contraffatti, è da

ritenersi un truffatore”. Questo il secco comunicato dell’amministrazione comunale di Campobasso per mettere in allarme i cittadini e, soprattutto, le persone anziane sui possibili raggiri o truffe di quanti si

nasconderebbero dietro il paravento del Comune qualificandosi come addetti ai servizi elettorali.

Furto sacrilego a Ripalimosani Ignoti sono entrati nella chiesa madre e hanno portato via gli ori della Madonna RIPALIMOSANI. ladri non guardano proprio in faccia a nessuno e poco cambia se la casa presa di mira è quella ‘del Signore’, come la definisce la Bibbia. La chiesa madre di Ripalimosani nelle scorse ore è stata oggetto di un abile furto messo a segno da ignoti che non hanno lasciato segni di effrazione vicino al portone d’ingresso che è stato trovato aperto. I ladri hanno portato via gli ori della Madonna che erano accuratamente custoditi all’interno di un armadio della Sagrestia. I Carabinieri l’hanno definito un colpo da manuale, non è ancora chiaro però quando i malviventi hanno deciso di agire senza dare nell’occhio. I militari, subito dopo la scoperta dell’episodio, hanno immediatamente avviato le indagini e hanno ascoltato alcuni testimoni per provare a risalire ai responsabili del gesto ‘sacrilego’.

E’ morto Rocco Carannante della Uil l’ex tesoriere nazionale del sindacato era ricoverato alla Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso. CAMPOBASSO. E’ venuto a mancare Rocco Carannante, Tesoriere nazionale della Uil e dirigente storico del sindacato di Via Lucullo. “Carannante – si legge in una nota del sindacato – ha impresso un’impronta indelebile all’azione della sua Confederazione. Il Segretario generale, Carmelo Barbagallo e la Segreteria confederale si stringono commossi alla moglie e ai figli”. Barbagallo nella sua ultima visita in Molise si recò presso la Fondazione Giovanni Paolo II, dove lo storico tesoriere era ricoverato, per una visita privata . La Uil regionale è vicina ai familiari e si recherà presso la Fondazione per salutare il tesoriere.

Premiati due progetti molisani A Torino oggi la manifestazione come Buoni esempi dell’amministrazione CAMPOBASSO. Oggi, presso il Centro Congressi della Regione Piemonte a Torino, si svolgerà la cerimonia di conferimento dei riconoscimenti legati al Premio Nazionale Persona e Comunità, giunto alla II edizione, e patrocinato dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino e dal Ministero dell’Università e Ricerca. La Regione Molise ritirerà due prestigiosi riconoscimenti grazie ad altrettanti progetti, proposti entrambi dalla Struttura del Direttore Area III dell’ Assessorato Regionale Politiche di Innovazione, Culturali e Formative, Turistiche e Sportive, del Lavoro e del Sociale della Regione Molise, Avv. Alberta De Lisio: il progetto Salviamo la Salute (Sal.Sa.) e il progetto Sostegno al centro parrocchiale São Francisco d’Assis, segnalati come Buoni Esempi rispettivamente nella Sezione Solidarietà e Servizi Socio Sanitari e nella Se-

zione Apprendimento e Formazione. L’idea progettuale Sal.Sa., già premiata alla Smart City Exhibition 2014 di Bologna , prevede lo Sviluppo e gestione di una App (Android e iOS), contenente la mappatura di tutti coloro che necessitano di cure o di trasporto in strutture ospedaliere o specializzate per effettuare prestazioni cicliche, che tornerebbe utile soprattutto in occasione di eventi atmosferici (afa e ondate di calore, precipitazioni nevose abbondanti, alluvioni, ecc.) in modo da consentire la continuità della cura. Il progetto a sostegno del centro parrocchiale S. Francisco d’Assis, nel bairro Boca do rio a Salvador, capitale dello stato di Bahia in Brasile, invece, si è articolato in due fasi. La prima, attraverso la riconversione, attraverso la bonifica la ristrutturazione e l’arredamento, di una

serie di vani in stato di fatiscenza e di spazi aperti in abbandono del centro parrocchiale medesimo come: La seconda, attraverso corsi di formazione che sono stati avviati nel settembre 2011 tra i quali: un corso di inglese (tenuto da un dirigente del ministero del Tesoro del governo britannico); un corso di italiano; un corso di cucina italiana; una ricerca scientifica dell’Università degli studi del Molise, svolta all’interno di due istituti scolastici;, un corso di tennis per le “pari opportunità” ragazzi/ragazze del bairro, tenuto da un maestro di tennis con esperienza alla “IMG Bollettieri Tennis Academy” di Bradenton in Florida. Il lavoro del Molise a Boca do Rio è stato nel tempo apprezzato dal Presidente Lula e dal calciatore Pelè che tre anni fa ha anche visitato il Centro apprezzandone la realizzazione, e tuttora il Centro è attivo in tutte le pratiche utili alla popolazione del posto.


Campobasso

7 27 febbraio 2015

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A Campobasso è fuori regola

Il Consiglio di Stato ha chiarito: il Corpo dei vigili urbani è autonomo e il comandante deve avere le stellette Il sindaco Di Bartolomeo ne voleva fare il fiore all’occhiello dell’amministrazione e il sindaco Battista altrettanto: impegno rinviato e ancora da rinviare E’ scritto che le norme statali, regionali, e comunali vigenti in materia d’amministrazione, sanciscono la totale autonomia del corpo di polizia municipale, il cui comandante è sottoposto solamente al Sindaco e all’assessore delegato, e l’illegittimità di ogni interposizione di terzi nell’ambito organizzativo di tale rapporto”. In base a questo dettato di legge, il Corpo dei vigili urbani di Campobasso non sarebbe nella regola. Quindi irregolare, nel senso che a dirigerlo non è un comandante, ma un dirigente comunale che non appartiene alla categoria. Caso singolare? Pare proprio di sì se visto e letto alla luce del parere del Consiglio di Stato che ha ritenuto

illegittimi gli atti adottati da un’ amministrazione che hanno comportato la soppressione del settore di Polizia locale, ovvero il suo inserimento in altra struttura organizzativa. A Campobasso non s’è arrivati a tanto. Ma è bene ribadire che dalla legge n. 65/1986 emerge che “... con la istituzione del Corpo di polizia municipale si dà vita ad una entità organizzativa unitaria ed autonoma da altre strutture organizzative del comune “ e che “l’autonomia del Corpo si spiega anche in ragione della specifica caratterizzazione delle funzioni del personale che vi appartiene. Al riguardo è sufficiente considerare l’attribuzione in via ordinaria a tutti gli addetti della polizia

municipale delle funzioni di polizia giudiziaria, di polizia stradale e di pubblica sicurezza con riconoscimento della relativa qualità”. Questa circostanziata distinzione va in soccorso di quanti ritengono che il Corpo dei vigili urbani di Campobasso non goda delle sue piene prerogative in fatto di autonomia e, soprattutto, di una regolare gestione del comando. Infatti, viene fatto rilevare, che non può essere posto alle dipendenze del dirigente amministrativo responsabile anche di altra struttura; che al vertice del Corpo di polizia municipale non c’è un comandante, anche egli vigile urbano e pertanto non è praticabile che la funzione venga svolta da un dirigente che

non abbia lo status di appartenente al Corpo di polizia municipale. Non è certo l’assenza di un Comandante con le stellette a determinare o meno l’efficienza del servizio di Polizia urbana. Sta di fatto che a Campobasso molte vicende (non ultime quella di mobbing e quella di una presunta lite tra vigili) non danno una immagine fluida del Corpo né aiutano il dirigente che temporaneamente sopperisce all’assenza del comandante a sbrigarsela per il meglio. E a dire che il sindaco Di Bartolomeo ne voleva fare il fiore all’occhiello dell’amministrazione e il sindaco Battista altrettanto. Impegno rinviato e ancora da rinviare.

Alloggi popolari, scattano i controlli Verifica e indagine per le situazioni familiari di quanti occupano case di proprietà del Comune CAMPOBASSO. La Polizia Municipale e la struttura alle Politiche Sociali, guidati dai rispettivi assessori Salvatore Colagiovanni e Alessandra Salvatore, hanno portato avanti nelle ultime settimane un’attività di verifica e indagine, volte all’accertamento della veridicità dei dati trasmessi da coloro che risiedono negli alloggi di edilizia popolare. Dagli accertamenti effettuati sono emerse alcune situazioni di cittadini che, pur modificato in meglio lo status economico, hanno continuato a occupare gli alloggi destinati ai meno abbienti. “La Polizia Municipale - le dichiarazioni dell’assessore Salvatore Colagiovanni - sta lavorando sodo per fare rispettare le

norme sul suolo cittadino. E l’attività posta in essere, di concerto con i funzionari e i dipendenti dell’assessorato alle Politiche Sociali, è servita per scoprire diverse situazioni di persone che non hanno mai comunicato la cessata necessità di dover usufruire degli alloggi di edilizia popolare. Stiamo parlando di cittadini che avevano acquistato casa, anche villette, non liberando le case detenute illegittimamente. In alcuni casi queste situazioni hanno portato anche reddito, avendo affittato una delle due abitazioni. L’opera ha avuto una duplice valenza: eliminare le illegittimità e permettere ad altre persone in stato di necessità, in lista di attesa, di poter finalmente usufruire della tanto attesa casa popolare. Un plauso, dunque, agli

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agenti della Polizia Municipale e ai dipendenti dell’assessorato alle Politiche Sociali”. “Il mio ringraziamento - il parere dell’assessore Alessandra Salvatore - va alle due strutture, la Polizia Municipale e l’assessorato che dirigo, per aver ripristinato la legalità. L’istruttoria è ancora in corso, ma quello che si doveva scoprire è venuto alla luce. Sono particolarmente felice che persone in lista d’attesa possono coronare il sogno di avere un’abitazione e posso assicurare che proseguirà l’impegno di far venire alla luce altre eventuali irregolarità. Preciso scopo dell’amministrazione, infatti, è quello, in ogni settore, di far rispettare le norme”.

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Isernia

27 febbraio 2015

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“L’ospedale di Agnone non va tolto” L’onorevole Leva ha presentato un’interrogazione al ministro Lorenzin infatti, i circa trenta comuni montani serviti, che si trovano a cavallo tra l’alto Molise, l’alto Vastese e l’alto - medio Trigno, sono collegati da una rete stradale assolutamente tortuosa, disagevole e impervia. Inoltre, i tempi di percorrenza diventato ancora più lunghi nei periodi invernali per la presenza costante di neve e ghiaccio. Riteniamo, quindi, che l’ospedale di Agnone abbia tutte le caratteristiche per essere riconosciuto come Presidio Ospedaliero in zona particolarmente disagiata e in quanto tale dotato di un pronto soccorso h24 e di servizi medico ospedalieri dedicati all’emergenza-urgenza. Siamo fiduciosi che dal Ministero possano giungere delle indicazioni confortanti in tal senso al fine di poter garantire il diritto alla salute in aree interne che già tanto stanno pagando a causa dello spopolamento e della crisi economica.

AGNONE. Danilo Leva insieme alla collega abruzzese Maria Amato ha presentato una interrogazione al Ministro della Salute per chiedere in che modo il Ministero vuole intervenire per salvaguardare i livelli essenziali di assistenza sanitaria e le prioritarie prestazioni di emergenza in un territorio disagiato come quello dell’alto Molise e dell’ alto vastese. “Abbiamo raccolto e condiviso le preoccupazioni delle comunità locali circa il destino dell’Ospedale di Agnone e la sua la paventata riconversione. – afferma l’on. Leva – L’ interrogazione prende spunto dal decreto ministeriale in via di pubblicazione che prevede l’istituzione di specifici presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate, che distano cioè oltre 60 minuti dal più vicino presidio di pronto soccorso. È questo il caso dell’ Ospedale “San Francesco Caracciolo” di Agnone,

Sorpreso mentre trasportava illecitamente rifiuti speciali Un 40enne finisce nei guai durante un blitz dei Carabinieri Sotto sequestro dieci quintali di materiali inquinanti Blitz dei Carabinieri di Isernia contro il fenomeno del trasporto e dello smaltimento illecito di rifiuti pericolosi per la salute pubblica e più in generale contro l’inquinamento ambientale. Nelle ultime ore una pattuglia di militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia ha intercettato nella periferia cittadina un furgone,

che trasportava circa dieci quintali di rifiuti speciali. Parti di veicoli, fusti e filtri di olio motore esausti, pneumatici, batterie, rottami ferrosi e altri materiali inquinanti. Il responsabile, un 40enne del luogo, sprovvisto di autorizzazione relativa alla gestione, allo smaltimento e al trasporto dei rifiuti, è stato denunciato alla competente Autorità Giudi-

ziaria. Sulla provenienza e la destinazione del mezzo con il relativo carico, finiti sotto sequestro, sono ora in corso ulteriori indagini. Non si esclude a tal proposito che i rifiuti speciali erano in trasferimento dalle zone dell’alto casertano alla provincia pentra o viceversa per il successivo illecito smaltimento. Dall’inizio di quest’anno, sono già

una decina le operazioni condotte dai Carabinieri nella provincia di Isernia, per contrastare i reati di “criminalità ambientale” con particolare riferimento a quelle zone del territorio ritenute maggiormente sensibili sotto il profilo paesaggistico.

Sfrattato il museo storico “WinterLine” Mentre si parla di valorizzazione turistica delle linee difensive della Seconda Guerra mondiale rischia di chiudere la storica sede VENAFRO. È a rischio chiusura, causa sfratto, il Museo storico-militare permanente ‘WinterLine’ di Ve-

nafro. Allestito da un gruppo di cittadini all’interno di locali resi disponibili nel 2007 in comodato d’uso

dall’Istituto delle case popolari, il museo conserva storia e reperti della battaglia sulla linea Reinhard, ribat-

tezzata dagli alleati WinterLine. A seguito della spending review, lo Iacp ha notificato alla onlus che ge-

stisce il museo un termine di 60 giorni per sgomberare i local

Due mucche salvate dai Vigili del fuoco Gli animali erano stati sorpresi dalla piena del Volturno MONTAQUILA. Spettacolare recupero ieri sera di due mucche rimaste bloccate dalla piena del Volturno nei pressi della Frazione Roccaravindola nel Comune di Montaquila.

Le due mucche erano nei pressi di uno scolmatore idraulico. Per poter effettuare il recupero, prima che la piena le portasse via, è stato necessario un urgente intervento dei Vi-

gili del Fuoco con autopompaserbatoio per illuminare la zona, autoscala per effettuare la discesa rapida dal ponte dei specialisti VF Speleo Alpino Fluviali e dell’autogru per

l’imbrago degli animali. L’operazione si è conclusa con la consegna degli animali al legittimo proprietario.


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Termoli

27 febbraio 2015

Nuovi motori alla Fiat di Termoli La visita del manager Alfredo Altavilla un momento di svolta dell’azienda TERMOLI. Alfredo Altavilla, responsabile per l’Europa, Medio Oriente e Africa di Fiat Chrysler, è arrivato nello stabilimento metalmeccanico di Rivolta del re prima delle 9 di questa mattina, giovedì 26 febbraio. In Fiat ha incontrato i responsabili negli uffici amministrativi e successivamente fatto un sopralluogo nell’impianto, in vista della produzione del nuovo motore

che dovrebbe essere prodotto a brevissimo a Termoli. Il v6 sarà realizzato per l’Alfa Romeo ed è un propulsore a 2 versioni destinato alla Giulia. Il suo arrivo segue solo di tre settimane l’altra visita “eccellente”, da parte di Luigi Galante, anche lui tra i massimi dirigenti della casa automobilistica, responsabile del Manifacturing Emea (area Europa,

Medio Oriente e Africa) che lo scorso 4 febbraio è stato accolto in fabbrica. Anche quest’ultimo appuntamento arriva a quasi a un anno di distanza dalla visita ‘a sorpresa’ del numero uno di Fca, quando lo stesso Marchionne atterrò in elicottero a Pantano Basso per un incontro con i responsabili dell’impianto e numerose strette di mano agli operai

come una iniezione di fiducia per il futuro. Altavilla, come Galante, ha visitato le nuove linee, dove sono in corso i lavori di ammodernamento, e anche in questo caso cresce l’attesa tra gli operai per conoscere le novità riguardo alla produzione e alla realizzazione di un nuovo propulsore nello stabilimento termolese. Secondo indiscrezioni che trovano

sempre maggiori conferme si tratta di un nuovo motore benzina che i tecnici della Ferrari hanno progettando per l’Alfa Romeo Giulia. Il nuovo propulsore dovrebbe sviluppare una doppia versione, a 4 e 6 cilindri quest’ultima destinata solo alle versioni più sofisticate della Giulia.

Primo marzo a pedali, mille iscritti Tutto pronto per la Granfondo molisana di ciclismo che partirà da Termoli domenica TERMOLI. Tutto pronto per la quindicesima edizione della Granfondo molisana di ciclismo, che avrà luogo domenica prossima primo marzo, con partenza da Termoli. Pur in assenza dei rappresentanti istituzionali annunciati alla vigilia, nella cornice dell’hotel Meridiano, per concessione della famiglia Manes, Bruno Irace e i suoi collaboratori hanno illustrato ieri sera il programma di una manifestazione che sempre di più è apprezzata nel mondo ‘a pedali’. Non è stato semplice, ha spiegato Irace, soddisfare tutte le richieste per un tracciato che complessivamente vedrà la corsa svilupparsi su 200 chilometri di strada e per questo il plauso va alle amministrazioni coinvolte. Nutrita la partecipazione in platea, ieri, per questo vernissage. “Termoli è una città che va vista e valutata e noi vogliamo che le persone si innamorino della città perché dobbiamo far conoscere il territorio del Basso Molise e della regione che

è importante non solo per il film di Checco Zalone. Promuovere il territorio e rilanciare il ciclismo, apportando benefici” In conferenza stampa si è riferito anche dell’accordo tra la Regione Molise e il Coni dove sono stati stanziati 200milioni di euro per gli impianti sportivi, tra cui una scuola di cicli-

smo che è l’auspicio che tutti quanti appassionati di sport dovrebbero avere. “Noi non abbiamo ancora le basi – ha proseguito Irace – questi sono i presupposti e gli obiettivi che io cerco di portare avanti, creare una scuola di ciclismo, se tutti quanti noi ci impegnassimo a far crescere il ciclismo sa-

rebbe meglio. Il nostro auspicio è che questa gran fondo che ha raggiunto quasi 800 iscritti rappresenti una delle più gettonate e blasonate manifestazioni e questo non ci deve far dire che siamo più bravi degli altri, ma che abbiamo creato nel Molise 300 iscritti 25 società sportive e una bella realtà a Guglionesi”.

L’Arma controlla a tappeto il territorio Numerosi servizi dei Carabinieri in basso Molise per garantire la sicurezza TERMOLI. Proseguono i servizi di controllo nell’ambito dell’intero territorio della Compagnia Carabinieri di Termoli, controlli che hanno portato a un arresto in flagranza, un arresto su ordine del Tribunale, nonché alla denuncia in stato di libertà di una persona. Nella giornata di sabato infatti i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia hanno tratto in arresto G.M. di anni 27, il quale sebbene fosse sottoposto al regime di arresti domiciliari, era stato trovato, da una pattuglia, fuori dell’abitazione. Il giovane, tra l’altro, era alla guida di una vettura. Così dopo un breve inseguimento dei militari che lo hanno pedinato per fermarlo, il ven-

tisettenne è stato raggiunto presso l’abitazione dove era appena tornato, forse per cercare di eludere il controllo. Lo stesso veniva controllato e tratto in arresto con l’accusa di evasione. L’arrestato è stato poi trasferito presso il carcere di Larino fino all’udienza di convalida. I militari della stazione di Montenero invece hanno tratto in arresto E.S. di anni cinquantadue originario della Campania, l’uomo è stato tratto in arresto in regime di arresti domiciliari su ordine del Tribunale di Salerno dovendo espiare una pena per una condanna in materia di stupefacenti. I militari della Stazione di Termoli, a seguito dei servizi espletati per l’incontro di calcio tra Termoli e Sam-

benedettese hanno deferito in stato di libertà un trentenne originario della cittadina marchigiana il quale, al termine dell’incontro di calcio, è stato sorpreso mentre espletava bisogni fisiologici sul muro perimetrale dell’impianto sportivo. Il ragazzo è stato deferito per atti contrari alla pubblica decenza. Sempre durante l’incontro i militari dell’Arma hanno identificato un trentaseienne marchigiano il quale, durante la gara, sugli spalti stava preparando dello stupefacente, nello specifico 1,5 grammi di hashish. Il supporter marchigiano è stato condotto in caserma e dopo il sequestro dello stupefacente è stato segnalato all’Ufficio Territoriale di Governo ai sensi dell’art. 75 del Dpr 309/90.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

27 febbraio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Larino, amministrazione latitante” Il consigliere di opposizione, Mammarella, denuncia lo stato di abbandono del comune LARINO. “A distanza ormai di quasi due anni dall’elezione dell’amministrazione Notarangelo, occorre, purtroppo, constatare che tutto ciò che era stato preannunciato in campagna elettorale viene puntualmente disatteso e, a parte qualche debole tentativo, ogni iniziativa si risolve in un nulla di fatto. In particolare mi riferisco alle promesse fatte dall’attuale gruppo di maggioranza che annunciava, ormai ben due anni fa, un gran cambiamento nella gestione della cosa pubblica: sempre vicini alla comunità, sempre protesi ad informare correttamente. Insomma un gruppo che si proclamava artefice e attuatore di una vera e propria democrazia partecipata”. Così il consigliere regionale di opposizione, al Comune di Larino, Rossella Mammarella. “Peccato però che i buoni propositi (per questo così come per altri impegni tanto esaltati) siano svaniti ben presto e i paladini della buona informazione istituzionale siano finiti per scambiare i propri aggiornamenti di stato sui social netwoork come i canali esclusivi attraverso cui fare comunicazione istituzionale. Alla fine la tanto sbandierata democrazia partecipata in campagna elettorale, a giochi fatti, è finita in

un sottoscala di Palazzo Ducale. Alla maggioranza tutto ciò dovrebbe essere ricordato in primis dalle segreterie dei partiti di PD, SEL e IDV e a seguire dagli ideologi e dai pseudo movimenti civici, che sfornano bollettini online quando sono all’opposizione per poi passare ai business plan una volta vittoriosi. Tocca dunque alla sottoscritta ricordare all’attuale maggioranza che era stato solennemente promesso all’elettorato larinese che, in caso di vittoria della lista “La fabbrica delle idee per una Larino migliore” , si sarebbe tenuto un incontro con i cittadini tre volte all’anno (per la precisione uno ogni quatto mesi) al fine di rendicontare in modo periodico e puntuale il lavoro svolto. Ed infatti il primo (ed unico) incontro si è anche svolto, per la precisione nel dicembre 2013, occasione in cui gli assessori più che raccogliere osservazioni e dialogare con i presenti si presentarono in sala con tanto di slides in powerpoint (come se fossimo a una lezioncina di gestione della PA! ); da allora, nessun altro incontro è stato più fatto ma soprattutto di quegli obiettivi, posti a medio e lungo termine, non se ne ha traccia. Evidentemente la

nesi sono costretti a prendere atto (per l’ennesima volta) che i programmi del cosiddetto centrosinistra larinese servono semplicemente da allegato in fase di presentazione della lista”.

maggioranza ha ben presente cosa potrebbe accadere oggigiorno nel caso in cui si svolgesse analogo appuntamento, non a caso non siamo nemmeno a metà mandato ed è già asserragliata a Palazzo Ducale. I cittadini lari-

Aree verdi, il Comune rivede la gestione Punto dolente negli anni ora va ripensata la strategia TERMOLI. Punto dolente negli anni per l’immagine di Termoli, la gestione delle aree verdi comunali sta per approdare a uno snodo particolare, quello dell’affidamento, senza fini di lucro, a soggetti pubblici e privati. Di questo hanno discusso due giorni fa al Comune di Termoli, i componenti in seduta congiunta della IV e VI commissione, ossia Lavori pubblici e Ambiente. L’orientamento parte proprio da alcune esperienze già vissute sia sul nostro territorio che altrove, quello in cui ci sia una cura e una manutenzione esternalizzata rispetto all’amministrazione comunale, ma in prospettiva il giro di vite dovrebbe coinvolgere anche le associazioni. Allo studio dei consiglieri comunali, prima dell’approdo in aula, per l’approvazione in

consiglio comunale, una bozza di regolamento che prevedrebbe affidamenti da 5 a 10

anni, rinnovabili, per aiuole, giardini, fioriere e aiuole mobili destinate all’arredo urbano,

aree a verde di pertinenza dei plessi scolastici, con un puntuale censimento che accompagnerà il bando pubblico con cui sarà fatto partire l’avviso alla cittadinanza. A rispondere potranno cittadini e residenti in forma associata o anche singolarmente, per le associazioni porte aperte anche a circoli, comitati e condomini; organizzazioni di volontariato, istituzioni scolastiche, parrocchie ed enti religiosi, operatori commerciali e chi ha personalità giuridica, liberi professionisti ed enti pubblici. Ammessa la manutenzione e la riqualificazione, per la potatura occorrerà invece il parere dei Lavori pubblici. Quanto descritto è ancora in itinere, poiché potrebbero intervenire delle modifiche in fase di studio delle commissioni.

“Chimiche, è giusto parlarne” Il movimento Cinque Stelle ritiene necessario un confronto politico e con i cittadini TERMOLI. “Non siamo aprioristicamente contro lo sviluppo del territorio, semplicemente crediamo sempre e solo in uno sviluppo vero, sostenibile e proiettato nel futuro”, così il consigliere regionale Cinque Stelle, Di Michele. “La sicurezza ambientale, la tutela della salute e la volontà popolare, pugnalate da troppi anni, da politiche miopi e voraci non meritano di essere ancora più umiliare da logiche aziendali che lasciando sul piatto 25 posti di lavoro, pensano di poter legittimare, il dominio su un territorio, utilizzando il bisogno di lavoro

come una merce con cui ricattare la disperazione delle persone. Ci rifiutiamo di sottostare a qualsiasi imposizione capestro. Il territorio va tutelato e difeso con tutte le forze, lo dobbiamo alla vita e all’ambiente delle future generazioni. La Momentive e’ una azienda che tratta materiale chimico dall’alto potenziale inquinante che provocherebbe conseguenze dannosissime per l’ambiente e suoi abitanti se la centrale fosse danneggiata da un grave incidente. Sebbene già cancellato dalla labile memoria collettiva, il disastro di Bjopal (india),e’ tra le

pagine piu’ terribili della storia recente. La notte del 3 dicembre 1984, una nube altamente tossica fuoriusci’ dalla fabbrica Union Carbide India Limited (Ucil ), situata nella città indiana. I morti furono migliaia tra le 8 mila e 10 mila secondo amnesty International. Ancora nel 2006, dopo 22 anni,nelle zone interessate dalla fuoriuscita del gas il tasso di mortalità e’ 2,4 volte più elevato che nelle altre adiacenti. Le rassicurazioni dell’Arpa Molise e quelle del consorzio del Nucleo industriale, troppo spesso irresponsabilmente superficiali, non

possono tranquillizzarci. Non possiamo fidarci. Noi abbiamo la necessità di vederci chiaro e divulgare tutte le informazioni necessarie affinché il cittadino non si ritrovi per l’ennesima volta all’oscuro di tutto. A tal fine organizzeremo un’assemblea dove tutti i cittadini saranno invitati a partecipare per essere delucidati e così poter esprimere consapevolmente un loro giudizio e di quella espressione il M5S si farà portavoce in consiglio comunale ed in tutte le sedi istituzionali, come sempre.



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Opinioni

27 febbraio 2015

di Mons. Gabriele Teti Dobbiamo essere profondamente grati al nostro amico Pino Saluppo, stimato , studioso e storico molisano perché, nell’anno delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra , iniziata nel 1914 ma che ha visto l’Italia entrare il 24 maggio del ’15, con l’opera “Il Molise e la Grande Guerra” rende onore a chi per oltre tre anni ha combattuto e sofferto, a chi si è sacrificato: tra questi sicuramente la popolazione dei borghi e paesi della nostra Regione . La prima guerra mondiale, che lacerò la popolazione e impresse enormi ferite , fu però fondamentale per gli italiani: secondo gli storici, infatti, è stato questo conflitto “ a fare gli italiani”. Infatti dal 1915 al 4 novembre del 1918 la parte nordorientale dell’Italia si trasformò in un gigantesco campo di battaglia ove si calcola che vi siano stati circa cinque milioni di persone di ogni estrazione sociale e geografica , fattore che ha sicuramente contribuito a creare una comunità nazionale . Molto è stato scritto in questi giorni sui tanti anniversari delle vicende italiane che ricorrono in questo 2015 come l’esperienza umana di don Primo Mazzolari . Egli si arruolò prima come soldato semplice con compiti di sanità, dal 1915 al 1918, e poi come cappellano militare fino al 1920. Prete giovanissimo scrisse articoli interventisti sul giornale L’Azione sottolineando come

di Emilio Izzo

Creare diversivi per sconcertare l’opinione pubblica o per generare confusione ad arte per allontanare l’attenzione dal problema principale è un giochetto vecchio come il mondo e non sarà certo la furbizia del presidente Frattura né, tantomeno, la sua silenziosa corte a spiazzare o confondere il sottoscritto o tantomeno una massa di molisani che il problema lo ha ampiamente capito! Parlo, se ancora non si è capito, della sostituzione del dott. Lucio Pastore dalla responsabilità del pronto soccorso dell’ospedale pubblico “Veneziale” di Isernia. Il provvedimento, che certamente sarà motivato ad arte, è solo uno specchietto per le allodole, un tentativo maldestro di attrarre l’attenzione su una persona, piuttosto che lasciare i cittadini liberi di concentrarsi sul tema portante e fondamentale. Mi spiego meglio. L’argomento non più derogabile o, peggio ancora, delegabile, attiene agli aspetti specifici della sanità che in questa regione assomiglia sempre più ad una cordata privata e personale e sempre

La Grande Guerra e il Molise nell’analisi di Saluppo la guerra poteva finalmente diventare per il cattolicesimo italiano l’occasione per dimostrare il proprio affetto e la propria lealtà alla patria. Ha avuto in seguito problemi nati dalla nuova posizione assunta nei confronti del teorema cristiano della guerra giusta, ritenuta ormai indifendibile. Per Mazzolari la pace è, in primo luogo, un at-

teggiamento del cuore, è un valore che si conquista a caro prezzo . Non è possibile riempirsi la bocca di pace quando si impegnano energie per odiare, distruggere, creare rivalità e vedere l’altro come nemico da annientare, come purtroppo capita di assistere ogni giorno nei nostri ambienti. A Pino Saluppo va riconosciuto anche il me-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

rito di aver colmato un vuoto storico per averci narrato la cosiddetta “IV guerra d’indipendenza”, con un’attenta e minuziosa ricostruzione degli eventi verificatisi nel Molise, ricorrendo anche a fonti giornalistiche dell’epoca , unitamente a racconti di testimoni che hanno vissuto in prima persona i fatti, le speranze e le disillusioni. Infatti, il lavoro “ Il Molise e la grande guerra” ci immerge nella realtà vissuta dalla regione nel 1911, durante il periodo della neutralità, dell’entrata in guerra, il Piave, Vittorio Veneto, la Vittoria Mutilata con l’importante fenomeno degli ex combattenti fino alle elezioni politiche del 1919. Periodo analizzato minuziosamente con particolare riferimento a fatti e personaggi locali che hanno caratterizzato questo importantissimo periodo storico per la nostra Regione. Storie che appartengono al vissuto di moltissime famiglie. Insomma, come sottolinea l’autore nella sua premessa: “ nella breve vita dello Stato unitario la Prima guerra mondiale avrebbe rappresentato il momento di massima coesione nazionale, sotto il profilo morale, politico e pratico. Una coesione che coinvolgeva trasversalmente per la prima ( e forse ultima volta ) tutti gli strati sociali e tutte le regioni del Paese, a un livello che non ha paragone con nessun altro momento precedente e successivo della vita nazionale “ .

Sanità, le tante, troppe dimenticanze meno e sempre più evidentemente ad una appartenenza logica e legittima pubblica, civile e laica. E quando dico laica, dico laica e vorrei ricordarlo anche a S.E. Bregantini, che tanto si è speso per la Cattolica così come diversamente fatto per gli ospedali e strutture pubbliche. E non sto qui nemmeno a colpevolizzare chi con l’imprenditoria privata possa far profitto, se le prestazioni sono all’altezza del propagandato. Vorrei però anche ricordare chi, anche con coraggio, si avventura su percorsi di rischio d’impresa, cioè che ad investimenti propri equivalgono utili propri ma ciò non può e non deve significare che, per fare un giusto profitto, si rischi con corposi finanziamenti pubblici a scapito delle già esigue casse del paese. Insomma, per essere più chiari, non si possono pagare le negatività di bilancio con denaro pubblico e, contestualmente, incassare a proprio vantaggio (quindi non casse pubbliche) i ricavi derivanti dalle prestazioni! Ecco, semplice e lineare quello che si chiede, il pubblico faccia il pubblico, il privato faccia il privato! Nemmeno sarà logico il discorso che vuole potenziato il pri-

vato perché c’è un pubblico non rispondente alle aspettative. Se si continuano a svuotare ad arte le strutture pubbliche e laiche, sarà sempre più evidente la domanda verso le strutture private più attrezzate e più sostenute da corpose e inspegabili risorse pubbliche. Insomma, il discorso di questi giorni sugli inevitabili tagli ai vari ospedali dovuti a

bilanci in rosso, stridono fortemente con i continui flussi di finanziamenti o accreditamenti a favore di una sanità privata. Che piaccia o no, virgola più virgola meno, il succo è tutto qui. Poi certamente ci sarà da discutere sul cosa fare per fronteggiare l’emergenza, ma questo è un altro discorso, quel discorso che dovrebbe interessare il parlamento re-

gionale, giammai commissari o governi nazionali. Ma qui subentrano capacità ed attitudini non molto comuni in questa regione! Ed allora, in mancanza d’altro, si getta fumo negli occhi dei molisani per far credere che il problema è il medico Pastore in quanto soggetto avulso dal contesto, farne un caso personale, un caso di ripicche al fine di concentrare l’attenzione su beghe e chiacchiericcio. Mi dispiace ma non è e non sarà così, che piaccia o no, il dottor Pastore, valido medico nonché primario del pubblico ospedale isernino, aldilà di motivazioni ufficiali ingannevoili della realtà, è stato sostituito perché non funzionale al sistema delle clientele e della casta! Per una sanità funzionale e pubblica lotteremo sempre e a dispetto di chi sta sperperando un patrimonio di risorse ed uomini dimostratisi sempre all’altezza dei propri doveri, vigileremo, denunceremo e lotteremo con tutti i comitati a difesa di un loro, così come nostro bene e chiederemo a gran voce l’allontanamento dalla cosa pubblica di tutte quelle figure istituzionali e non che, per far quadrare il proprio tornaconto politicoeconomico, sta attentando al bene pubblico e collettivo.



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