TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 45 - marTedì 24 Febbraio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
giornale saTirico
30.000 copie in omaggio
www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook
L’Oscar del giorno a Matilde Iosue
Imprese non pagate e soldi cancellati Ma non è ora di fermarsi?
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Matilde Iosue. Il presidente dell'Associazioni delle piccole imprese ha lanciato il grido di allarme sui soldi già impegnati dalla Regione ed in attesa di liquidazione che stanno andando in perenzione, ossia in cancellazione dalle scritture contabili, con rischio di danni enormi per le aziende creditrici. Come faranno le aziende a sopportare questo ennesimo danno?
Il Tapiro del giorno a Vincenzo Niro
Il Tapiro del giorno lo diamo a Vincenzo Niro. Il presidente del Consiglio regionale sembra contare meno del duo di coppe a briscola quando il gioco è a bastoni. Tiene inchiodato nei bassifondi del'ordine del giorno la proposta popolare di riduzione dei costi della politica. Così come tiene imballato il Consiglio in ossequio a non si sa quale logica politica. Senza sapere che il suo mandato sta per finire e non sarà rinnovato.
Nuova doccia gelata per Frattura Servizio a pagina 3
7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 24 febbraio 2015
Sempre a proposito delle dannate leggi regionali 30 e 33 Dal geometra Giuseppe Gattozzi, dipendente regionale, con qualifica di capufficio (D3), riceviamo quanto segue. “Sono a dir poco 5 anni che Dardo, riempie la Gazzetta con le leggi regionali 30 e 33. Gli voglio semplicemente spiegare che se caso mai venissero abrogate, vi sarebbe solo un vantaggio per i quadri che manterrebbero lo stesso importo come assegno ad personam (divieto di reformatio in peius | messo nero su bianco dagli uffici del personale ) e prenderebbero anche la produttività a scapito dei livelli B e C che, a fronte degli attuali 3000.00 euro, ne prenderebbero, se meritati, 500.00. Cordialità —————————Se necessario, altri 5 anni, pur di vedere cancellato quell’obbrobrio giuridico/economico che sono le leggi 30/2005 e 33/2006, delle quali ultimamente si sono accorti anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Manzo e Federico, i quali hanno presentato al consiglio un’apposita mozione per affrontare la questione, approfondirla e decidere di intervenire. Le due leggi sono il risultato concreto del come e del quanto l’interesse elettorale e clientelare dei consiglieri regionali possa
far nascere dei mostri giuridici e la disparità di trattamento economico a vantaggio di alcuni e a danno di altri. La legge 30 (presidente della giunta Michele Iorio) ha creato d’incanto centinaia di quadri direttivi (capiufficio), molte dei quali privi del necessario titolo di studio (laurea), nonché di personale esecutivo e … di lavoro: in pratica, capiufficio di se stessi. Situazione ridicola e paradossale! Di leggi similari nelle altre regioni italiane nemmeno l’ombra. Che sia uno strumento di palese disparità, che ha creato una impropria casta direttiva, lo lascia
Il tema della sanità è tornato negli ultimi giorni di grande attualità. Le proteste del popolo di Agnone contro il Governatore Frattura, hanno messo in evidenza la debolezza del governo regionale per ciò che concerne la riorganizzazione della rete ospedaliera pubblica e privata. Il popolo alto-molisano ha dimostrato con i fatti di non essere più disposto ad accettare ulteriori prese in giro! Ma se ad Agnone e Venafro il fronte della protesta contro i tagli ai nosocomi pubblici appare unito anche grazie al fondamentale apporto delle amministrazioni comunali (entrambe a guida centrosinistra) e dei comitati civici (coerenti ad una precisa linea adottata sin dal 2009), non si può dire la stessa cosa per la città di Larino, dove il destino dell’Ospedale Vietri appare ormai segnato. Purtroppo all’attuale amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Vincenzo Notarangelo, non sembra importare granché. Il Comitato Civico Pro Vietri, che alle scorse elezioni comunali sostenne convintamente la candidatura del suo portavoce, l’attuale assessore comunale con delega alla sanità e ai lavori pubblici Michele Palmieri (all’epoca segretario di federazione del PD e oggi membro dell’assemblea regionale dello stesso partito), non ha evidentemente più voglia di mobilitare la popolazione come quando al governo della città c’era l’ ex Sindaco Guglielmo Giardino e al governo della Regione Molise, il tanto odiato Michele Iorio. Da ricordare negli anni passati ben due manifestazioni promosse contro il commissario Iorio, la trasferta romana in commis-
notare il nostro contraddittore, che non senza il piglio da capufficio fa sapere che, “se caso mai venissero abrogate, vi sarebbe solo un vantaggio per i quadri, che manterrebbero lo stesso importo come assegno ad personam” , in ciò confortato dal nero su bianco degli Uffici del personale (manco fosse la Cassazione – ndr), nonché prenderebbero anche la produttività (considerato un diritto e non un premio da elargire in base al rendimento), a scapito dei livelli B e C che, a fronte degli attuali 3000 euro, ne prenderebbero, se meritati, 500”. Per capire il grado
di arroganza che circonda la faccenda, si badi alle parole usate da Gattozzi. Nelle poche righe che ci ha inviate, sono oltremodo esemplificativi della sicumera con cui i livelli direttivi D1 e D3 difendono se stessi, i termini “vantaggio” (da mantenere comunque) per i quadri (cioè per lui e i suoi colleghi), con e senza la permanenza delle leggi 30 e 33, e “scapito” per altri, in questo caso delle categorie B e C, costrette ad arretrare sull’importo della produttività. Capito l’antifona? I quadri, alla eventuale perdita dei vantaggi assicurati dalle leggi “ver-
Dopo le promesse elettorali, la Sanità distrutta da Paolo Frattura sione sanità a Roma, l’audizione in consiglio regionale e svariati convegni e comunicati stampa, oltre alla famosa contestazione (l’immagine è esattamente la stessa delle contestazioni contro l’attuale governatore di pochi giorni fa ad Agnone) in occasione dell’inaugurazione dell’IMAM, durante la quale Iorio e Vitagliano furono praticamente costretti alla fuga. Lo stesso assessore Palmieri, tra i più critici nei confronti della passata amministrazione comunale, è oggi attentissimo a nascondersi dietro ciò che rimane del comitato, piuttosto che a battere i pugni sul tavolo del Governatore in qualità di assessore comunale alla sanità e membro del PD (lo stesso partito del governatore commissario) contro i ripetuti tagli ai servizi del nosocomio frentano. Questo è veramente incredibile e a dir poco sconcertante considerando la “razionalizzazione” operata ai danni del Vietri negli ultimi due anni: è stato fortemente depotenziato il laboratorio analisi, il reparto di oculistica (da tutti
considerato il fiore all’occhiello della struttura) non è più ormai unità operativa complessa, il pronto soccorso è diventato punto di primo soccorso, è stato chiuso l’ambulatorio di Ostetricia ubicato nel distretto sanitario del vecchio Ospedale (anzi sarebbe meglio dire l’ex distretto sanitario del vecchio Ospedale) e dulcis in fundo, tramite l’allegato del decreto 21 del 4 Giugno 2014 intitolato “Integrazioni e Correzioni” sono state disattivate le unità operative complesse di chirurgia generale e di medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza. Una strage passata sotto totale silenzio! Nessuna delle forze politiche più rappresentative ha osato dire alcunché, a partire dal locale circolo del Partito Democratico guidato dal Segretario Paolo Santella (un autentico latitante dal punto di vista politico), il quale si è ben guardato dal contestare, nelle sedi opportune del PD, l’atteggiamento discriminatorio nei confronti della comunità di Larino e di quelle limitrofe, e cosa ancor più grave dal punto di vista amministrativo né il segretario di
gogna” 30 e 33, se abrogate, monterebbero comunque un altro vantaggio: la produttività, peraltro a scapito del personale dei livelli B e C. Insomma, come la si giri e la si volti, la posizione di vantaggio dei quadri, secondo Gattozzi, non sarebbe destinata a cambiare. Ce l’hanno, e se la tengono. Alla faccia degli altri. Ciò in ossequio al personalissimo concetto di giustizia ed equità e alla impossibilità della reformatio in peius, stando all’Ufficio personale che al suo interno sicuramente avrà Di e D3 da mettere al riparo. Noi siamo dell’avviso, invece, che se le due leggi non verranno abrogate, e tutto continuerà ad essere come prima, come ha voluto che fosse il governo Iorio con i suoi trecento capiufficio d’incanto, lo si dovrà alla consolidata, collaudata complicità degli organi amministrativi della Regione. Che alla giustizia e all’equità antepongono da sempre la pratica dei vantaggi elettorali e clientelari. Restassero così le cose, a vergogna si aggiungerebbe altra vergogna in un Molise alla deriva sul piano sociale, economico, morale e culturale. Grazie ai vantaggi per alcuni, a scapito di altri. Dardo
circolo e né tanto meno l’unico rappresentante del PD in giunta comunale, hanno intrapreso iniziative atte a sollecitare il Governatore a recarsi in città e aprire un confronto con i cittadini sul futuro del nosocomio. Questo dopo che lo stesso Presidente Frattura è stato presente nei consigli comunali di Termoli, Agnone e Venafro. Cosa aspettano dunque gli amministratori comunali della città frentana ? E’ mai possibile che si possa rimanere così ostinatamente indifferenti di fronte al graduale smantellamento di una struttura sanitaria che per la comunità di Larino e per il territorio bassomolisano ha sempre rappresentato un solido e costante punto di riferimento? Tutto ciò nascondendosi dietro all’operato, anzi sarebbe meglio dire all’immobilismo di un sonnolento comitato civico, dietro fittizie riunioni di Sindaci del circondario e dietro inutili ricorsi giudiziari (oltretutto clamorosamente persi). E aggiungiamo, è concepibile sminuire in tal modo la dignità dei cittadini, ai quali in campagna elettorale era stato promesso solennemente che la tanto sbandierata filiera del centrosinistra avrebbe rilanciato il ruolo dell’ospedale frentano? Ed infine non era stata detto ai cittadini di Larino e che in caso di promesse disattese sarebbe stata messa in campo, anzi sarebbe meglio dire confermata la linea dura e intransigente ampiamente sbandierata con Michele Iorio? LaRinovive
TAaglio lto
3 24 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Fondi rimasti troppo a lungo a bilancio: cancellati!
Si chiama perenzione la procedura che rischia di vedere cancellati stanziamenti già iscritti ed impegnati nel bilancio della Regione ma mai erogati. I tempi di riscossione per i creditori della Pubblica Amministrazione rischiano di allungarsi ancora La notizia è di quelle ferali: molti fondi iscritti nel bilancio della Regione Molise stanno per essere cancellati. Tecnicamente la procedura si chiama “perenzione” e consiste, per l’appunto, nella cancellazione dalle scritture contabili di somme per le quali sia scaduto il termine massimo di conservazione in bilancio; che la legge fissa nel secondo esercizio successivo a quello dell’originaria iscrizione a bilancio. L’Associazione della Piccola e media Industria del Molise (API), nella giornata di ieri, ha inoltrato un’allarmata nota al Presidente della Giunta regionale e alla Direzione Generale Area Prima, per segnalare la questione agli organi di riferimento. Per quanto la perenzione abbia solo effetti amministrativi (la cancellazione delle somme stanziate, cioè, non estingue anche la titolarità del credito), l’eventuale nuova iscrizione a bilancio delle stesse somme, già impegnate ma non erogate (e
l’intervento di Giovanni Muccio* La legge di iniziativa popolare è prevista dal nostro ordinamento ed è definita, insieme al referendum, un “istituto di democrazia diretta”. E’ necessario che la proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da circa 6.OOO cittadini elettori molisani, approdi al più presto in aula Consigliare per la relativa discussione come primo punto all’ordine del giorno e non certamente tra le ultime, così facendo appare agli occhi del cittadino la volontà di non affrontare la discussione, in pratica un boicottaggio della stessa..
quindi cancellate), comporterebbe una dilatazione inaccettabile dei tempi per la definitiva liquidazione degli importi ai destinatari; a danno esclusivo di quelle aziende e quei lavoratori che il loro lavoro lo hanno già fatto. “Siamo
molto preoccupati – spiega la Presidente dell’API Matilde Iosue – perché anche se venisse effettuata la reiscrizione ed il reimpegno di spesa delle inerenti somme in bilancio, si verificherebbero comunque ritardi ulteriori
che si accumulerebbero a quelli ordinari; ma le aziende oggi non possono né tollerare e neppure sopportare tali ritardi a pena di sopravvivenza”. Solo qualche settimana fa, dalle colonne de La Gazzetta, c’era venuto in soccorso
Il Consiglio regionale ignora anche la petizione popolare A tal riguardo il Guerriero Sannita non entra nel merito della decisione che i Signori Consiglieri adotteranno nell’approvare o meno detta proposta di legge presentata dal cittadino elettore, ritiene, invece, che lo strumento di partecipazione popolare introdotto nella nostra Costituzione, rappresenti una delle più nobile forme di “ democrazia diretta”,nella quale i cittadini, in quanto popolo sovrano, sono direttamente legislatori e amministratori del bene pubblico. Ritardare ancora la
discussione nell’aula consigliare di detta proposta, a parere del Movimento Regionale del Guerriero Sannita è mancanza di rispetto per tutti i cittadini che hanno supportato questa proposta, e un’umiliazione per lo strumento di “democrazia diretta”. Che tristezza tutto questo silenzio da parte della politica su questo argomento e in particolar modo per i Dipietristi, chi si scorda mai l’impegno in campagna elettorale di Di Pietro Junior, “il nostro impegno nei primi 100 giorni di abolire tutti quegli enti
inutili e consigli di amministrazione che servono a dare soldi ai politici non eletti dimezzando anche l’indennità dei consiglieri regionali”. Ora non solo non si sono aboliti gli enti inutili, ci si è preoccupato come meglio occuparli, iniziando dall’Ente più inutile in assoluto che esista, il Consiglio d’Amministrazione dell’Autostrada del Molise e sul dimezzamento delle indennità il Guerriera Sannita registra solo silenzio. Per rispetto nei confronti dei cittadini elettori, per rispetto nei con-
George Orwell e la sua “Fattoria deli Animali”, per definire la Pubblica Amministrazione e la classe politica che la governa: certi maiali sono davvero “più uguali” degli altri! Inflessibile quando si tratta di esigere, la Pubblica Amministrazione, con impunita noncuranza, si permette, però, di non ottemperare ai suoi obblighi di soggetto economico, parte di un contratto. Cosa abbia spinto la Regione a non erogare i fondi, ricordiamolo iscritti a bilancio e già impegnati, rischiando ora di doverli cancellare, nessuno lo sa, nessuno ce lo spiegherà e, tanto meno, nessuno ne risponderà. Ma le aziende, i cittadini, i lavoratori questo lusso non possono permetterselo: interessi di mora, tagli delle forniture, denunce penali e ufficiali giudiziari valgono solo per loro; solo per noi. Ci tocca di mandare giù l’ennesimo boccone amaro, di porgere ancora l’altra guancia all’ennesima sberla.
fronti della Costituzione e delle Istituzioni, il Movimento Regionale del Guerriero Sannita parteciperà il giorno 25 febbraio alle ore 17.00, all’incontro indetto dalle varie Associazioni presso i locali dell’ Incubatore Sociale in via Monsignor Bologna a Campobasso, per sollecitare ed eventualmente partecipare democraticamente ad ogni iniziativa riguardante la discussione in Consiglio Regionale della proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da circa 6.000 cittadini molisani. “ Presidente Regionale del Guerriero Sannita
Indignati e Comitati pronti alla piazza CAMPOBASSO. Gli “Indignati” a raccolta con i Comitati territoriali per realizzare un fronte unico. Previsto per il 25 febbraio un incontro organizzativo e programmatico per ribadire l’inadeguatezza del governo regionale di fronte ai gravi problemi della collettività molisana. “Il Comitato contro le Mafie, in sintonia con gli “Indignati per i Costi della Politica”e in collaborazione e sinergia con numerosissimi Comitati di varia natura, invitano stampa e cittadini alla conferenza stampa-assemblea in-
Domani l’incontro sulle problematiche che stanno distruggendo la Regione detta per il giorno mercoledì 25 febbraio 2015 alle ore 17.00 presso i locali dell’Incubatore Sociale in via Monsignor Bologna a Campobasso. Verranno discusse e rese note le iniziative che saranno messe in campo al fine di organizzare una o più manifestazioni tese ad una forte contesta-
zione delle politiche regionali. Ad un primo incontro ristretto avuto gli scorsi giorni, segue questo importante appuntamento al quale hanno dato il proprio assenso diverse associazioni e comitati ambientalisti, comitati degli ospedali, rappresentanti di fabbriche ed industrie e del mondo del lavoro in genere”.Manifestare democraticamente per dire basta ai soprusi, agli abusi, agli indebiti arricchimenti, alla radicalizzazione della privatizza-
bilità del bene pubblico. Sono queste le motivazioni di fondo che il 25 febbraio dovrebbero coagularsi in un unico cartello se prevarranno, come sperano gli “Indignati”, i valori ideali della indignazione e della insoddisfazione alla permanenza in carica di un governo regionale che in due anni di amministrazione non ha affrontato e risolto alcun problema collettivo, dedicando il suo tempo e il potere che detiene in direzione di alcuni noti, chiari, e individuati obiettivi d’interesse privato.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 24 febbraio 2015
Il magazzino economale dell’Asrem chiuso per 17 giorni La Corte dei Conti ha chiesto con urgenza i rendiconti Accade. Soprattutto nel Molise che il magazzino “economale” dell’Asrem, vale a dire dove sono raccolti e custoditi per essere a loro volata distribuiti, a seconda delle richieste e delle necessità i materiali (anche di cancelleria) e gli strumenti sanitari, resti chiuso per 17 giorni (dal 18 febbraio al 6 marzo) per la elaborazione dei rendiconti “richiesti con urgenza” dalla Corte dei Conti. Che sia intervenuta la Magistratura contabile è già di per sé significativo di una situazione che vuole chiarezza; che si tratti della sanità è altro aspetto significativo dello stato delle cose che vanno ormai di male in peggio; che per redigere i rendiconti della gestione del magazzino (supponiamo si tratti di questo, a meno non ci sono altri aspetti e motivi che sfuggono alla notizia) il magazzino venga precluso per un
tempo biblico e, quindi, con esso la distribuzione del materiale, sembra essere oggettivamente un’esagerazione. Non riusciamo a immaginare, ad esempio, cosa sia
potuto o possa succedere se ad una richiesta di fornitura di strumenti e di materiali (generici o meno), non ci sia stata o ci sia corrispondenza. Immaginano che il reparto ospeda-
liero o altro ufficio sanitario che abbia avuto, o abbia, bisogno di essere rifornito, si sia trovato o venga a trovarsi in serissima difficoltà. Magari in una difficoltà tale, le cui conseguenze potrebbero essere state, o essere, gravi per l’utenza. Crediamo pure che la Corte dei Conti che ha preteso con “urgenza” i rendiconti, non abbia immaginato e non immagini di procurare un casino del genere. Dovrebbero esserci, crediamo, sistemi tecnici e gestionali tali che nel mentre si procede al rendiconto, ci sia qualcuno che, senza impedire quell’incombenza, possa soddisfare le esigenze dell’utenza. A meno che, come fanno i degenti che si portano da casa i medicinali, allo stesso sistema non ricorrano i dipendenti del’Asrem con la cancelleria e le altre necessità di lavoro.
“Piano Casa, ora lo si approvi” Così, Nicola Cavaliere CAMPOBASSO. “Esprimo apprezzamento per l’approvazione da parte della Terza Commissione di Palazzo Moffa della proposta di legge n 81, meglio nota come Piano Casa”. E’ quanto dichiara Nicola Cavaliere, Consigliere regionale di Forza Italia. “Ora però – avverte Cavaliere – bisogna recuperare il tempo perduto e portare subito in Aula il provvedimento per la sua approvazione definitiva ed entrata in vigore. Il settore dell’edilizia, che ricopre da sempre un ruolo cardine per l’economia molisana, non può più aspettare. In gioco – conclude l’esponente azzurro – c’è la sopravvivenza di tante imprese e di conseguenza il futuro occupazionale di centinaia di lavoratori”
Banca d’Italia, altre filiali chiuse Preoccupazioni sono state espresse dai sindacati Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.
Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.
Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.
Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.
Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.
Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro
CAMPOBASSO. Fisac/CGIL, Fiba/CISL, Uilca/UIL e FALBI/CONFSAL esprimono un giudizio fortemente critico sulla incomprensibile volontà della Banca d’Italia di procedere al depotenziamento della rete delle Filiali seguendo le linee già prospettate nel corso dei precedenti incontri. II vertice della Banca d’Italia ha deciso di smantellare la rete territoriale, determinando un irreparabile danno per il Paese, per l’Istituzione e per le lavoratrici e i lavoratori. L’incontro tenutosi venerdì 20 febbraio a Roma ha fatto registrare un ulteriore allargamento delle distanze tra le parti, confermando l’assoluta assenza di volontà del vertice della Banca d’Italia a confrontarsi con le proposte formulate dal Sindacato. Sul territorio la Banca d’ltalia è riferimento fondamentale per il funzionamento del sistema economico e insieme un irrinunciabile presidio contro la criminalità e l’illegalità! Fisac/CGIL, Fiba/CISL, Uilca/UIL e FALBVCONFSAL non intendono rassegnarsi al ridimensionamento del ruolo pubblico della Banca d’Italia e non consentiranno che i soliti tecnocrati determinino l’arretramento di una Istituzione da sempre autonoma e di garanzia per tutti i cittadini. Occorre uno sforzo capace di coniugare la necessità di adeguamento al mutato contesto esterno con il fondamentale ruolo dell’Istituto come erogatore di servizi al cittadino E ciò può avvenire esclusivamente a condizione che sia preservata una presenza radicata e diffusa sul territorio. Fisac/CGIL, Fibn/CISL, Uilca/UIL e FALBACONFSAL avvìeranno nei prossimi giorni un articolato e prolungato percorso di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori in tutta ltalia, anche con iniziative intese a sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sul grave e irreparabile danno che dìscenderebbe da un arretramento della Banca d’Italia sul territorio.
TAaglio lto
5 24 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il Pil regionale mostra una preponderanza del pubblico impiego, l’Agricoltura regge a malapena e il settore manifatturiero arretra
La partita del futuro del Molise pertanto si gioca sull’Innovazione
Regione e Università gravemente finite sul banco degli imputati al termine della tavola rotonda indetta dal Gruppi d’azione locale (gal) “Molise verso il 2000” L’approccio ai valori e alle strategie per l’innovazione è stato sostanziale, apprezzabile, per molti versi interessante, soprattutto se visto in proiezione futura, per cui può essere molto soddisfatto degli esiti e delle partecipazioni il direttore del Gruppo d’azione locale (Gal) “Molise verso il 2000” Antonio Di Lallo a conclusione della tavola rotonda impiantata sul tema “Facilitare, selezionare, accumulare le innovazioni per lo sviluppo sostenibile per il Molise che cambia”. Argomento e soggetti non abituali al proscenio molisano, ma particolarmente dotati di energia intellettuale e di competenza professionale, che hanno sollecitato nuovi orizzonti all’economia sostenibile e ai mezzi per sostenerla. Il termine innovazione ha catalizzato l’interesse generale di una platea particolarmente attenta e qualificata. Sostanzialmente è stato presente , in quasi tutti i livelli rappresentativi, il Molise istituzionale e produttivo: la Regione Molise, l’Università. l’Unione delle Camere di Commercio, la Camera di Commercio di Campobasso, l’amministrazione comunale del capoluogo, le maggiori organizzazioni di categoria (Cia, Coldiretti, Confagricoltura), i sindaci, insomma tutto l’apparato che intorno al tema in discussione aveva
Si riunirà domani alle ore 10 il personale di Molise Acque e si prevede l’apertura di un nuovo dossier, pronto ad affastellarsi, con gli altri (Gam, Zuccherificio, Molise Dati, ecc.), sui tavoli della Polica regionale. La stessa Politica che ha pensato bene di nominare una Commissione esterna per la ridefinizione di struttura, ordinamento ed obiettivi della società; bypassando la legge regionale istitutiva, le funzioni del Consiglio (di Amministrazione e regionale!) e degli stessi dirigenti, ovviamente di nomina politica. Ipertrofia amministrativa, sentenzierebbe il medico. Dalle stanze di Molise Acque le voci si moltiplicano e cominciano ad trapelare: grande preoccupazione, innanzitutto, proprio per i risultati attesi dal lavoro della Commissione (ne fanno parte l’ex sindaco di Jelsi, Mario Ferocino, l’ex assessore al Comune di Termoli Francesco Caruso e L’Associazione degli enti di ambito), sui
più di un motivo per partecipare. Il perno del dibattito, l’argomento di base, anche l’esempio pratico di ciò che vuol dire Ricerca e Innovazioni applicate alle attività economiche e produttive, è stata la presentazione e l’illustrazione del Progetto “Territori che Fanno la cosa Giusta”: un esperimento riuscito del Gal “Molise verso il 2000”, dimostrazione concreta, tangibile, che quando i territori, le imprese, le istituzioni vengono sollecitatati, riescono ad assecondare l’innovazione, a caprine la filosofia, ad apprezzarne l’applicazione sul campo. Il Progetto di Di Lallo ha realizzato un sostanziale ri-
lievo innovativo nel settore della ruralità e dell’agroalimentare, in particolare, ma, soprattutto, ha rappresentato un contributo per una riflessione sulle politiche in tema d’innovazione tecnologica, su come sostenere e creare nuove imprese nel Molise. La scalata dell’Everest. Motivo in più d’interesse, raccolto e commentato a più voci, tra cui hanno fatto spicco quelle del senatore Nardone di Futuridea ( Proposte e idee per una strategia di sviluppo locale) e di Angela Peta di Rete rurale nazionale ( I partenariati europei per l’Innovazione). La coralità partecipativa è stato un prezioso collante
che ha rafforzato anche gli aspetti analitici e critici che sono scaturiti dal confronto. Dicevamo del Progetto “ Territori che Fanno la cosa Giusta”. Nell’illustrarlo, ha consentito a Di Lallo di iniziare dalla premessa sulla situazione produttiva e occupazionale del Molise (il Pil regionale mostra una preponderanza del pubblico impiego, l’Agricoltura regge a malapena e il settore manifatturiero arretra), per passare a dare uno sguardo sul mondo (occhio alle start-up innovative d’impresa); all’azione pubblica che sarebbe necessaria nella costruzione di un ecosistema favorevole alle start-up;
all’innovazione quale strumento per uscire dalla crisi; alla rivoluzione delle statt-up (le aree territoriali più dinamiche del pianeta puntano su questo segmento); all’assenza, purtroppo, del Molise dal contesto innovativo; al ruolo dell’università (l’ateneo per molti versi è estraneo al tessuto socio economico); alle vocazioni territoriali del Molise (agricoltura , agroalimentare, tessile, sanitario); alla scena attuale, con un forte richiamo al ruolo della Regione ( favorevole la coincidenza con la programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020); alle linee di attività da porre in essere: cultura d’impresa – organizzazione – scenario internazionale – infrastrutture – collaborazione istituzionale – misurabilità dei risultati e comunicazione. Una panoramica ampia, articolata, essenziale, documentata, commentata e degnamente conclusa così: “Ciò di cui parliamo è molto più della semplice nascita di imprese innovative: è una profonda trasformazione della cultura e dell’economia della nostra regione”. Il Gal “Molise verso il 2000” ha mostrato di essere sulla strada del rinnovamento culturale ed economico. Voltandosi indietro, vede ancora lontani la Regione e l’università. Dardo
Barcolla anche Molise Acque Domani in mattinata personale in assemblea, diverse le criticità. Meno male che c’è la Commissione... quali si registra un sinistro silenzio; ferma restando l’assoluta buona fede dei componenti di questa Commissione, bisogna comunque registrare che nessuno di essi ha compentenze specifiche in materia; si teme una ridefinizione sostanziale di quello che, fino a poco tempo fa, era un’Ente solido ed efficiente e la messa in discussione dei risultati del referendum sull’acqua pubblica. Pare, inoltre, che tra Natale e Capodanno siano stati assegnati circa trenta, tra incarichi e tirconi formativi, assolutamente sovradimensionati rispetto alle necessità di Molise Acque; voci di dissenso si levano anche sulla compatibilità di più di un dirigente, ma, appunto, si tratta solo di voci. Ben più solide e verificabili sono, invece, le evidenze circa la
mancanza di dati sui ritorni economici della gestione delle acque molisane, i rapporti commerciali con le regioni confinanti (che della stessa acqua si servono a prezzi ridicoli), la percentule di disper-
sione, le strategie con le quali affrontare gli anni a venire, gli investimenti previsti. Nell’attesa di conoscere, dunque, quale futuro attende Molise Acque, ci prepariamo a seguire l’ennesima criticità
nascente. Sconcerta, però, il fatto che neanche da un tesoro letteralemte regalatoci da Madre Natura, siamo riusciti, come Sistema Molise, a cavare il benchè minimo beneficio collettivo.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
6
Campobasso
24 febbraio 2015
Volantinaggio selvaggio, si pensa allo stop In Commissione consiliare predisposto il testo per la modifica del regolamento comunale in materia CAMPOBASSO. Il Partito Democratico, principale forza al governo della Città di Campobasso, indirizza la propria azione politico-amministrativa per far si che la Città diventi sempre più bella, accogliente, pulita e vivibile. In quest’ottica va inquadrata l’iniziativa della Commissione Finanze e Bilancio, presieduta dal Cons. democratico Carlo Landolfi, che con celerità e determinazione ha portato a termine il lavoro per la modifica del regolamento comunale sulla pubblicità e la pubblica affissione. Lo stesso presidente Landolfi tiene ad illustrare il provvedimento: “Il testo approvato all’unanimità dei componenti non consente più, tra l’altro, di apporre i volantini sulle auto in sosta che spesso, com’è
noto, vengono rimossi ed abbandonati per le strade con l’effetto di intasare i tombini e di costringere l’Amministrazione ad ulteriori spese ed aggravio di costi per ripristinarne la funzionalità e garantire l’igiene urbana. Sarà invece consentita la distribuzione dei volantini pro manibus, cioè nelle mani dei passanti nei luoghi pubblici e nelle piazze ma previa autorizzazione dell’Amministrazione comunale che in tal modo potrà controllare e sanzionare i comportamenti abusivi. Si tratta” – prosegue il consigliere democratico – “di un provvedimento importante che traccia bene il percorso amministrativo che vogliamo intraprendere. La re-
sponsabilità della cura della città non è solo di chi l’amministra ma di tutti
i cittadini che, consapevolmente, collaborano affinché le cose possano
funzionare al meglio”. Un commento politico lo esprime il capogruppo PD Giose Trivisonno: “Se da un lato mi piace ringraziare i pentastellati per la discussione promossa in Consiglio Comunale, dall’altro lato credo sia giusto sottolineare che la maggioranza alla guida della Città ha un programma preciso che porta avanti con impegno e convinzione. Il nostro programma è altamente condiviso dagli esponenti del movimento 5 stelle ai quali ricordo che, sul tema, il ruolo di un amministratore non è soltanto quello di partecipare e promuovere giornate ecologiche ma, soprattutto, quello di lavorare affinché di giornate ecologiche ne servano sempre meno”.
“In via Vico una rissa non Far west” La Questura corregge il tiro dopo le notizie pubblicate CAMPOBASSO. In relazione alle notizie apparse sugli organi di stampa e relative ad una presunta rissa da “far west” verificatasi nella notte precedente presso l’hotel Centrum Palace di Campobasso, la Questura ritiene opportuno precisare, affinché giunga ai cittadini una informazione cor-
retta, che non di rissa si è trattato, ma solo di una lite tra due soggetti, peraltro subito sedata dall’equipaggio della Volante prontamente giunto sul posto. Nell’occasione, si ribadisce che l’attività di prevenzione e controllo del territorio posta in essere dalla Polizia di Stato per garantire il
“quieto vivere” continuerà ad essere sempre costante ed incisiva. Altrettanto incessante sarà l’attività della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, che ha già pianificato una serie di accurati controlli presso i locali pubblici, in particolare nelle discoteche e nei pub del ca-
poluogo, al fine di accertare che le attività si svolgano nel pieno rispetto della legge e di preservare la sicurezza e l’ incolumità di tutte quelle PERSONE che nelle ore notturne si ritrovano nei maggiori luoghi di aggregazione di questa città.
Casacalenda Borgo della Lettura Il progetto culturale sarà presentato giovedì alla Fondazione Caradonio di Blasio CASACALENDA. Il progetto culturale “Borghi della Lettura”, presentato ufficialmente lo scorso 7 Febbraio a Scontrone in Abruzzo, fa tappa in Molise. Giovedì 26 Febbraio avrà luogo infatti la cerimonia di intitolazione di Casacalenda “Borgo della Lettura”. Grazie all’attenzione e sensibilità dimostrati dal Sindaco Michele Giambarba e dall’Amministrazione Comunale tutta, Casacalenda sarà il primo borgo molisano ad aderire al progetto ideato e curato dal Centro Studi Fusco di Campobasso . “Per noi questo è un elemento di grande soddisfazione – affermano Roberto Colella e Davide Vitiello, i due giovani ideatori del progetto – poiché parliamo di un centro che lega la sua stessa identità alla cultura e alla conoscenza, grazie alla presenza in loco della storica Fondazione Caradonio di Blasio, istituita con Regio decreto del 9 Dicembre 1923 e contenente oltre 6 mila volumi, di cui in gran parte sono scritti di fondamentale valore storico”. E’ dalla visita alla storica biblioteca della Fondazione Caradonio Di Blasio, in pro-
gramma alle ore 10:00 di giovedì 26 Febbraio, che partirà la giornata di iniziative dedicate alla presentazione del progetto. Nell’occasione il Centro Studi Fusco donerà all’Amministrazione Comunale due prototipi di “Tronco-librerie” realizzati dal prof. Rocco Cirino, Presidente della sezione AIIG Molise. Successivamente, alle ore 11:00 nella Galleria d’Arte Contemporanea all’interno del Municipio della città, si terrà la manifestazione intitolata “Adotta un Autore”, con la partecipazione illustre di Enrica Manenti, Presidente Nazionale AIB (Associazione Italiana Biblioteche). Interverranno Gianni Spallone, docente delle Università di CASSINO, La Sapienza e L’Orientale; Rosa Marcogliese, Presidente Fondazione Caradonio Di Blasio; Roberto Colella e Davide Vitiello in qualità di rappresentanti del Centro Studi Fusco; Rocco Cirino, analista territoriale e autore dei tronchi-libreria. Faranno gli onori di casa il Sindaco di Casacalenda Michele Giambarba e il dirigente scolastico Antonio Vesce.
Campobasso
7 24 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Un interrogativo che vuole una risposta e la pazienza dell’interessato ha un limite
Misteri comunali: cosa nasconde il ritardo del contratto di collaborazione col manager Antonio Iacobucci? S’è vera la causa dell’inghippo, cioè che non si sia proceduto all’incremento del capitolo di Bilancio relativo alla spesa per il personale, c’è da restare basiti Improvviso quanto inaspettato il ritardo che sta contraddistinguendo l’arrivo a Palazzo san Giorgio del coordinatore delle attività amministrative Antonio Iacobucci al quale la giunta ha provveduto a notificargli la nomina e ad esprimergli la soddisfazione per la collaborazione che s’intende instaurare. I cui presupposti sono noti e poggiano sulla sua accertata capacità, sulla personale conoscenza della macchina comunale, sulla indiscussa professionalità nel campo dell’organizzazione del lavoro e della valorizzazione delle risorse umane finalizzate al miglior rendimento del lavoro. Presupposti peraltro sperimentati dai sindaci Massa e Di Fabio coi quali Antonio Iacobucci ha collaborato per anni con indiscussi risultati positivi ottenuti soprattutto sul reperimento delle
risorse e sul loro investimento. La situazione organizzativa del Municipio oggi è poco allegra, per non dire preoccupante. Mancano le dirigenze e quelle che sono in esercizio vanno mostrando segni di usura, di perdita d’entusiasmo e di volitività. Il sindaco Battista, che prima di raggiungere il vertice amministrativo è stato per alcuni lustri un assessore responsabile fino alla pignoleria, e consigliere di opposizione a Gino Di Bartolomeo tra i più acuti e puntuali, sa bene che occorre una messa appunto degli apparati comunali, una profonda rivisitazione degli uffici e dei servizi, un processo di adeguamento alle tantissime innovazioni normative e legislative, specie in materia finanziaria e contabile, per mettersi al timone dell’Amministrazione con un minimo
di garanzia per sé e un minimo di vantaggio per la collettività. Lo sa perfettamente, al punto che gli otto mesi di governo li ha trascorsi praticamente a gingillarsi con la gestione ordinaria, per un verso, e per l’altro, a immaginare Patti territoriali, Accordi di programma, Progetti intersettoriali e Investimenti finanziari per grandi opere. In assenza dei quali la città non può schiodarsi dal minimalismo e dalla rassegnazione a svolgere una funzione marginale nell’ambito territoriale regionale. Gli occorre come il pane un sistema amministrativo capace di accelerare il passo, di sveltire le procedure, di guardare oltre l’orizzonte della quotidianità. E a un sistema amministrativo del genere manca come il pane un punto di riferimento, un centro di coordinamento delle attività ammi-
nistrative e di controllo della gestione. Necessità che si sono risolte e ritrovate nell’atto amministrativo adottato dalla giunta in favore della nomina di Antonio Iacobucci. Tutto pronto, dunque? Tutto definito sotto il profilo delle procedure di nomina? Sembrerebbe. Usiamo il condizionale perché nonostante tutto sia stato definito, manca la sottoscrizione del contratto e l’avvio concreto della collaborazione. S’è vera la causa di questo inghippo, cioè che non si sia proceduto all’incremento del capitolo di Bilancio relativo alla spesa per il personale, c’è da mettersi le mani nei capelli e da prendere nota, con grande preoccupazione, di quanto siano poco affidabili le strutture municipali, di quali e quanti patemi amministrativi soffrano, di quanti altri momenti d’incertezza
potrebbero rendersi protagonisti nel corso della vita amministrativa, per situazioni e casi appena fuori dall’ordinarietà. L’inghippo, se davvero è quello che finora sta impedendo al sindaco di avvalersi della collaborazione di Iacobucci, con un po’ di buonsenso e intelligenza tecnica, vanta svariate soluzioni per essere immediatamente risolto. A meno ché certe manfrine non corrispondano a logiche e ad obiettivi differenti da quelli per cui il primo cittadino di Campobasso ha deciso di avvalersi, per andare avanti nell’esercizio del mandato popolare, di un diretto e stretto collaboratore di cui fidarsi. Motivo in più per preoccuparsi e, soprattutto, per chiedere ed ottenere chiarimenti. Onde regolarsi di conseguenza. Dardo
“POTRAN VOLAR SUI MISSILI….P’LA MAIELLA URRÀ…” CIAO MARIA PIA di Massimo Dalla Torre Erano gli anni sessanta e la domenica nelle case dei campobassani, quelli doc, non quelli prestati alla città perché provenienti dalle zone limitrofe, al momento di mettersi a tavola, e impiattare i bucatini conditi con il ragù di carne che aveva “ppiat” per tre o quattro ore nella terrina di creta, si accendeva la radio posta di solito nel punto più alto del frigorifero, per quelli che lo avevano. Rito che permetteva a tutta la famiglia di ascoltare nel silenzio quasi religioso un motivetto rotto solo dal rumore della forchetta che, come una ruspa scavava nel piatto di porcellana bianca. Motivetto che aveva quale refrain…potran volar sui missili…p’la maiella urrà...sigla della trasmissione che veniva irradiata dalla sede Rai di Pescara, allora eravamo ancora legati a doppio filo all’Abruzzo. Sigla di un gustoso spaccato di vita scritto da Venanzio Vegliardi che aveva tra i protagonisti la veracissima campobassana Maria Pia Sandomenico che ieri, nel silenzio e nel garbo più assoluto, ci ha lasciato per raggiungere chi con lei allietava le domeniche dei campobassani: Tonino Armagno, Benito Faraone tutti capisaldi
di un qualcosa che difficilmente è possibile riscoprire nella quotidianità ma soprattutto perché è svanito per “l’imbastardimento”, scusate il termine irriguardoso, della cultura locale. Un qualcosa che si allontana sempre più dai modi di vita e di parlato dei campobassani che preferiscono “ammischiare” il dialetto, per giunta storpiato, con parole che provengono finanche da lingue straniere. Maria Pia no, tutto questo lo aberrava, perché amava la sua terra, il suo dialetto, le sue tradizioni ma soprattutto la gente quella schietta, quella genuina che usava il vernacolo, saggezza dei popoli, quale mezzo di connessione e di comunicazione che permetteva di compenetrarsi nel modus vivendi che non esiste più. Lei no. Sempre allegra, sempre disponibile, sempre genuina. Pronta alla battuta mai sopra le righe, anche se poteva sembrare a volte esagerata, lo faceva con la schiettezza di chi sapeva fin dove poteva spingersi. Personalmente l’ho conosciuta tantissimi anni fa in casa della sorella di mio nonno, anche perché ci legava un sottile ramo di parentela, e fin da quei primi momenti si è istaurato un rap-
porto di simpatia e successivamente di stima, perché appartenenti allo stesso mondo quello della radiofonia. Era impossibile non essere attratti dal suo modo di fare, di parlare, di porgersi; era, anzi è unica. Ora che si fermata dal leggere i testi di Turillo Tucci, sommo maestro vernacoliere, a dir la verità, di questo sono rimasto perplesso, perché nessuno, specialmente sui social network ad eccezione di pochissimi l’ha ricordata, di lei rimane un qualcosa che difficilmente può essere cancellato, che ne ha ingigantito la figura, tanto da non temere alcun confronto con chi falsamente si dice erede di quello che Maria Pia aveva nel DNA “la campobassanità”. Aggettivo che pochi, pochissimi, possono fregiarsi di avere perché, essere campobassani, significa amare quello che questa realtà è, senza se e senza ma; e questo Maria Pia lo faceva senza alcun timore o alcuna paura perché sapeva che Campobasso e le sue tradizioni l’avrebbero protetta dai cloni che spersonalizzano costantemente la ex città giardino che lei ha tanto amato. Ora però silenzio si va in onda…sigla!!!
Aggressivo anche ai domiciliari, arrestato Operazione della Squadra Mobile a Campobasso nei confronti di un 36enne CAMPOBASSO. Lo scorso fine settimana, la Polizia di Stato della Questura di Campobasso ha tratto in arresto D.N.A., campobassano di 36 anni. La Squadra Mobile del Capoluogo ha
dato, infatti, esecuzione ad un provvedimento del Magistrato di Sorveglianza che ha sospeso, nei confronti del predetto, la pena alternativa della detenzione domiciliare, aprendogli le porte del carcere.
Il campobassano, specializzato in rapine e furti in abitazione, ha un curriculum criminale di tutto rispetto, tenendo le prime condotte delittuose ad iniziare già dal 2000. Oltre a reiterati reati contro il patri-
monio, commessi non solo a Campobasso ma anche in altre città d’Italia, annovera precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, molestie, violenza privata, lesioni ed altro. La detenzione in carcere si è resa ne-
cessaria poiché, nei giorni scorsi, il medesimo aveva tenuto un comportamento incompatibile con gli arresti domiciliari, ponendo in essere una condotta aggressiva ed autolesionistica.
Promo valide fino ad esaurimento scorte STAMP. LASER B/N AL-M200DN
HP OFFICEJET 6600
EPSON WF-5620WF
+
TONER FINO A 2500 PG
Scheda di rete - Duplex
ÎŚ 149,00
TANICA FINO A 4000 PG.
+ Fronte/Retro Autom.
ÎŚ 339,00
ÎŚ 139,90
APPLE MacBooK Air MD760T
NB ACER EXTENSA
ACER SWITCH 10 NT.L4TET.016
œœ
ÎŚ 1033,00 iPad Air 2 WIFI + CELLULAR
ÎŚ 299,00
ZenFone 4
ÎŚ 619,00
KRAUN Wireless Headphone Beanie ÎŚ 29,90
ÎŚ 139,00
Computer Discount Campobasso Via Garibaldi, 44 Tel. 0874 484426 cdcampobasso@computerdiscount.it
Prezzi unitari iva inclusa Âą salvo esaurimento scorte - salvo errori e omissioni
11
Isernia
24 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“ittierre, fare chiarezza sui commissari” E’ l’assessore Petraroia che lo richiede al ministero dello Sviluppo economico PETTORANELLO DEL MOLISE. Il Gruppo IT Holding prima del Commissariamento attivato dal Ministero dello Sviluppo Economico aveva superato i 1.800 addetti diretti a cui si sommavano migliaia di lavoratori dell’indotto, con un ruolo di primo piano nel Sistema Moda nazionale ed internazionale. Le firme più note del lusso mondiale ed i brand più famosi passavano per Pettoranello del Molise dove uno dei Poli di Eccellenza del Tessile Italiano occupava mille unità dirette e altre mille dipendenti nei laboratori dei fasonisti diffusi su tutto il territorio regionale. Questo patrimonio straordinario di competenze professionali, di beni strumentali, di relazioni internazionali e di rapporti con gli operatori del Sistema Moda, è stato amministrato con risultati catastrofici dal Ministero dello Sviluppo che si è limitato a registrare passivamente i licenziamenti di tutti i dipendenti attivandosi prontamente solo nei confronti della Regione Molise per recuperare i 12 milioni di euro della garanzia fideiussoria rilasciata in favore del Gruppo Albisetti. L’Amministrazione Straordinaria è una procedura concorsuale alternativa al fallimento, viene esercitata da una terna commissariale nominata dal Ministero che agisce sotto la sorveglianza della preposta Direzione del medesimo Ministero dello Sviluppo Economico. Possibile che partendo da un patrimonio immobiliare, professionale e di posizionamento nella fascia alta del Sistema
Moda Internazionale, l’unico risultato utile della gestione commissariale dell’ITTIERRE sia quello del licenziamento di tutti i lavoratori con un ginepraio di società in procedura concorsuale o dichiarate fallite dal Tribunale di Milano e l’assenza di qualsiasi proposta di rilancio della filiera tessile locale ? Nella riunione in programma il 23 febbraio presso l’Unità di Crisi del Ministero dello Sviluppo spetta ai Commissari rendere conto dell’attività svolta e dei risultati ottenuti, e spetta alle Direzioni generali del M.I.S.E. di chiarire le iniziative che si intendono intraprendere per superare i mille contenziosi di una procedura
che si è avvitata su sé stessa alimentando il lavoro per gli avvocati e annientando il lavoro degli operai specializzati di elevatissimo valore dell’ITTIERRE. Per evitare di assistere al collasso di una realtà industriale di queste dimensioni e rimanere con una desertificazione sociale del territorio ed una cambiale di 12 milioni di soldi pubblici da pagare, il Molise ha il dovere di presentarsi alla riunione ministeriale sollecitando l’inserimento nell’Accordo di Programma sull’Area di Crisi dei lavoratori diretti e dell’indotto ITR coinvolti dalla chiusura aziendale con l’impegno a ottenere una dote finanziaria per contratti di ricollocazione
da affidare all’Agenzia che avrà il compito di gestire i fondi dell’Area di Crisi. Bisognerà concentrarsi con concretezza su possibili manifestazioni di interesse a subentrare nel piano concordatario utili a prorogare la cassa straordinaria dal 4 aprile 2015 al 4 ottobre 2015, accertando ogni altra modalità procedurale finalizzata ad ampliare ed estendere le opportunità di reimpiego e le tutele reddituali sia ai 247 addetti diretti ancora in forza e sia agli altri 700 collocati già in mobilità negli ultimi anni. La Provincia di Isernia sostenga questo percorso recuperando anni di silenzio e di immobilismo sulla filiera produttiva più importante del proprio territorio e coordini i comuni coinvolti dal crollo occupazionale ITTIERRE a partire da Pettoranello del Molise. Il sindacato confederale eviti il potenziale conflitto che potrebbe generarsi per il 23 febbraio visto che in concomitanza con la vertenza ITTIERRE a Roma in cui la Regione è chiamata a intervenire si è annunciato un presidio della Giunta per la vertenza GAM. Se prevale la solidarietà tra lavoratori, la coesione tra comuni, provincia e amministrazione regionale, e a ciò si aggiunge la concretezza di percorsi di reindustrializzazione con imprenditori disponibili ad investire sul Polo Tessile Molisano, anche con gli incentivi dei fondi europei e dell’Area di Crisi, si creano i presupposti per difendere l’economia di un’intera comunità.
“Lavoratori part-time, il Comune intervenga” Il sindacato autonomo Csa parla delle procedure di mobilità ISERNIA. Il Sindacato Autonomo CSA ha recepito alcune esigenze poste dai lavoratori part – time dell’Ente, in vista dell’annunciata procedura di mobilità per l’assunzione di personale, di cui alla Delibera di G. C. n. 158 del
23.12.2014. In particolare si ritiene che, nell’ottica di migliorare la condizione salariale dei lavoratori part-time e nel contempo valorizzare le loro professionalità acquisite, anche nell’interesse del miglioramento qualitativo dei servizi
comunali, sia opportuno aumentare le ore lavorative ad ognuno di loro, prima di procedere alla citata mobilità. Tra l’altro si ricorda che il personale da assumere con le procedure di mobilità non costituisce occupazione aggiuntiva in gene-
rale ma solo sostitutiva, mentre l’aumento delle ore ai part – time rappresenta comunque un incremento occupazionale. Tutto ciò premesso in merito a quanto sopra si chiede un incontro con la partecipazione diretta dei lavoratori interessati.
Ictus, all’I.R.C.C.S. Neuromed una giornata di aggiornamento Oggi il secondo workshop del progetto REMOLIC sulla prevenzione dell’Ictus Cerebrale e la corretta assistenza ai pazienti POZZILLI. Oggi, a partire dalle ore 9:00 nella Sala Conferenze del Parco Tecnologico dell’Istituto Neuromed di Pozzilli, si terrà il secondo workshop del progetto REMOLIC: REte MOLisana dell’Ictus Cerebrale, un corso ECM rivolto a medici, biologi, fisioterapisti, infermieri, tecnici di laboratorio e tecnici di radiologia. L’incontro, organizzato dal Neuromed, vede come Responsabile scientifico Licia Iacoviello, Capo del Laboratorio di Epidemiologia molecolare e nutrizionale del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dello stesso Istituto.
Sarà una importante occasione, per gli appartenenti a tutte le professioni sanitarie, di aggiornarsi su una patologia molto importante, sia in termini di mortalità che di invalidità. “Nonostante gli sforzi per la prevenzione – dice la dottoressa Iacoviello, Referente del Progetto REMOLIC le malattie vascolari sono notevolmente aumentate negli anni e sono tuttora la prima causa di inabilità e morte nel mondo occidentale; i trend epidemiologici confermano il dato per gli anni futuri. L’ictus cerebrale, nello specifico, è un evento drammatico, spesso gravemente invalidante, che comporta conseguenze
non solo per il malato ma anche per la famiglia e la società in termini di peggioramento della qualità della vita e di costi diretti e indiretti, oltre che sociali”. E’ per prevenire e affrontare meglio questa patologia che nasce il Progetto REMOLIC, che si propone di migliorare la conoscenza dell’ictus nella popolazione e negli operatori sanitari grazie alla creazione di un registro regionale degli eventi cerebrovascolari e a campagne di prevenzione. Il corso di martedì si propone di aggiornare i partecipanti sullo stato dell’arte nella prevenzione, diagnosi
e cura dell’ictus cerebrale, fornendo informazioni sull’importanza di una gestione integrata del paziente con
ictus da parte del Sistema sanitario regionale, sia a livello del territorio che dell’ospedale.
12
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
24 febbraio 2015
“San Timoteo, previsioni fosche” Il presidente del comitato pro ospedale, Nicola Felice, torna sui problemi della struttura TERMOLI. Nuovo intervento del presidente del comitato San Timoteo, Nicola Felice, sempre sul decreto Balduzzi. “Bene il macigno che il Comitato San Timoteo ha buttato nello stagno, riportando l’attenzione e gli effetti che produrrà il nuovo regolamento del cosiddetto Decreto Balduzzi, con i nuovi standard del-
l’assistenza ospedaliera, ha ottenuto come primo risultato, quello di scuotere, anche se non tutte, istituzioni e rappresentanti della politica. Bisogna oltre che sperare, agire in maniera che nessuno possa strumentalmente utilizzare le problematiche relative alla programmazione sanitaria.
Ogni iniziativa, che sarà intrapresa da parte di chiunque, per la tutela della salute di tutti i cittadini, è meritevole di attenzione. Bisogna tener presente soprattutto delle esperienze passate, evitando il ripetersi gli errori del passato di personalismo o peggio tentare di tutelare un’area particolare di territorio, o peggio ancora la salvaguardia di de-
terminate specialistiche o primariati. Ritengo sia un errore sottoporre e chiedere sostegno a tutti gli altri comitati e associazioni, documenti e iniziative già decisi da pochi singoli soggetti: comitato, gruppo, partito politico. Una qualsiasi iniziativa per essere comune, a parer mio di deve, deve
essere prima discussa e partecipata da tutti, per poi individuare le soluzioni opportune da estendere a tutto il territorio. Del resto è noto a tutti che la costruzione di qualsiasi fabbricato parte dalle fondazioni per poi arrivare al tetto, mai l’inverso ! A buon intenditore poche parole”.
Vigili urbani, in numero sempre inferiore Alla Festa del Corpo a Larino, gli appelli alla Regione Molise per un’apposita legge LARINO. L’applauso agli agenti della municipale del Molise è stato il protagonista a Larino dove ieri si è celebrata a Larino la 18esima edizione della Festa regionale del corpo della Polizia Municipale. In un palazzo ducale ricco di gonfaloni, rappresentanti delle amministrazioni e divise, a prendere la parola sono stati Cristiano di Pietro, in rappresentanza del Governo Regionale e Rosario De Matteis per la Provincia di Campobasso. Tanti gli spunti offerti in riflessione dinanzi una nutrita platea con in prima fila anche l’onorevole Laura Venittelli e una delegazione delle principali forze militari e di polizia del territorio, ma a rubare l’attenzione è lo stato cui quotidianamente si confrontano gli agenti della municipale e che vede un elevarsi dell’età media e numeri che non soddisfano le esigenze dei cittadini per la maggior parte dei comuni molisani. Ad eccezione dei grandi centri, infatti, il personale impiegato è a dir poco insufficiente, come specifica il comandante del corpo della Municipale di Isernia che afferma: “siamo moribondi. Se si va a fare una disamina di tutti i Comuni della Regione Molise, sia in Provincia di Isernia che in provincia di Campobasso c’è quello che definiscono un sistema binario 0-10 e tolti i Comuni più grandi, la situazione è drammatica.
In questo modo non si può dare un servizio corretto al cittadino e non è la soluzione quella che adoperano alcuni sindaci di fare le unioni dei Comuni per prendersi l’unico vigile che sta all’altro comune e il che significa che non si vuole migliorare il servizio anche perché i sindaci devono capire se vogliono continuare a mantenere i Comuni che l’articolo 1 della legge quadro 65 dell’86 è chiaro: il Comune istituisce il servizio di Polizia Municipale, il che significa che ogni Comune minimo per mantenere i due turni dovrebbe avere due vigili”.
Serve una presa di posizione concreta della politica, ma nello stesso tempo ci si confronta con il problema della spending review ed è lo stesso De Matteis a fotografare la situazione e a definire “arduo e difficile, con i tempi che corrono, l’estensione del personale” al quale però non si esime dal ringraziarli per l’impegno profuso. “Oggi è la festa della Polizia Municipale – afferma De Matteis – ed è il giorno in cui non solo si parla di questo corpo di Polizia che merita tanta attenzione, non solo sono addetti all’ordine pubblico ma anche in materia ambi-
entale, di attività produttive e commercio svolgono il ruolo con tanto impegno e oggi ci deve essere questo riconoscimento soprattutto a chi si è distinto in tante attività”. Citando il ruolo della municipale, il presidente della provincia afferma che “certamente penso che sia un valore molto elevato una Polizia Municipale efficiente può dare tanto a garanzia dei cittadini”, ma è parlando del fare che consegna gli spunti maggiori perché: “La legislazione regionale è un po’ carente in quanto si dovrebbero fare delle leggi più appropriate perché il ruolo della Polizia è molto impegnativo in virtù delle normative che quotidianamente cambiano nei vari settori e quindi c’è bisogno di un impegno di aggiornarsi continuamente e va dato tanto merito e rispetto a questi uomini che si prodigano per garantire ai cittadini non solo l’ordine pubblico ma anche quello che è in materia ambientale e in tanti settori di loro competenza. Andrebbe ampliato il numero degli agenti sul territorio ma con i tempi che corrono, con le ristrettezze e le risorse che vengono a mancare diventa un po’ arduo e difficile”. Il resto della giornata racconta i riconoscimenti per gli agenti più meritevoli e l’appello a Frattura, assente fisicamente ma presente con un messaggio augurale, a trovare fondi per un corpo moribondo ma determinante per ogni comune del Molise.
Un defibrillatore per la scuola A Palata donato dall’associazione Cuore Molisano PALATA. Sono trascorsi due mesi abbondanti dalla giornata del cardiopatico organizzato dall’associazione Cuore Molisano a metà dicembre a Palata, con il sostegno delle istituzioni locali. Ebbene, l’eco è ancora viva e sabato mattina, dopo un forcing del presidente Liberato Di Felice, si è celebrata la consegna del defibrillatore donato alla locale comunità, che dal sindaco Michele
Berchicci, è stato traslato alla scuola “Amodio Ricciardi”. Presenze di spicco in via Kennedy, con Di Felice accompagnato da Annibale Ciarniello, Michelangelo Brienza e Mario Ferrazzano. Della partita i sindaci di Acquaviva Collecroce Francesco Trolio e di Tavenna Simone Spadanuda, il consigliere regionale dell’Ncd Angela Fusco Perrella, il dirigente della Fondazione Giovanni
Paolo II Antonio D’Aimmo, il dirigente nazionale Avis Antonio Cianfagna Bracone, il luogotenente della stazione Carabinieri Michele Tartaglia e i vertici dell’istituzione didattica, Giovanna Lattanzi e Flora Ricca. Un momento importante in un contesto temporale decisivo per il Molise e la sua sanità, come rimarcato nel corso dei numerosi interventi che hanno animato un evento a
cui hanno assistito decine e decine di studenti, scandito da una versione ampia dell’Inno nazionale e reso pepato dalle polemiche contro lo smantellamento della rete ospedaliera regionale previsto dal decreto Balduzzi. La Fusco ha accusato la giunta Frattura di non aver chiesto e ottenuto la deroga, come fatto dalla Basilicata, ma ha aperto uno spiraglio, recando come alleata di governo
il contatto col Ministro per la costituzione di un comitato che verifichi i livelli di assistenza locali, per correggere una riforma strutturalmente punitiva per le piccole realtà. Ieri mattina è stata anche firmata la convenzione tra l’associazione, la Fondazione e i tre comuni, presto saranno organizzati dei corsi per l’utilizzo del defibrillatore, già ci sono una trentina di pre-iscritti.
13
Termoli
24 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Biblioteca comunale, un disastro” Una mozione sulla situazione in essere della struttura presentata da Marinucci e Paradisi TERMOLI. I consiglieri comunali Paolo Marinucci e Daniele Paradisi in una mozione protocollata al Comune chiedono al Sindaco e all’Amministrazione tutta un impegno fattivo per migliorare le condizioni in cui versa la Biblioteca Comunale “G. Perrotta”. In particolar modo tre sono le richieste: l’acquisto di nuovi scaffali per garantire ai libri una sistemazione ottimale e sicura; la destinazione di mille euro annui per l’acquisto di nuovi libri (di cui una parte da destinare all’acquisto di libri per bambini in collaborazione con l’Associazione “Nati per leggere”); la presenza stabile di un bibliotecario professionista che possa offrire tra le altre cose il servizio di catalogazione dei testi presenti e futuri per rendere efficiente il tutto. “Fin dai tempi della campagna elettorale – af-
ferma Marinucci – avevamo messo in atto il nostro impegno per promuovere a Termoli la cultura, a partire anche dalla biblioteca comunale, patrimonio da valorizzare. In questo tempo abbiamo approfondito la situazione, cercando di capire lo stato attuale delle cose e abbiamo preso contatto con l’Associazione Italiana Biblioteche e il progetto “Nati per leggere” che promuove la lettura per bambini da 0 a 6 anni. Oltre alla richiesta di inserimento di un bibliotecario professionista che curi in modo adeguato la gestione del servizio. Al termine di questo percorso abbiamo tracciato una strada concreta da seguire e, tramite mozione, la sottoporremo al Consiglio Comunale. Siamo convinti che questo paziente lavoro di studio e di promozione di relazioni virtuose nel territorio abbia ricadute certe e condivise.”
“Il Pd a Termoli? Una nullità politica” Sotto accusa la segreteria comunale del partito rimasta inoperosa nel tempo TERMOLI. Per l’ex consigliere comunale e assessore Ettore Fabrizio, già dirigente regionale del Pd, l’attività di Antonio Sciandra come segretario e capogruppo Pd al comune di Termoli non è il massimo del fulgore. “Caro (mio) segretario del Pd di Termoli, dove sei? Sei stato eletto consigliere da circa un anno e non ti sei fatto mai sentire. Sei stato eletto da circa un anno ed il partito, che tu guidi in questa città, non ha fatto nessuna proposta. Ma dove vivi? Ma soprattutto, cosa fai per questa città? Sembra che non esisti. Ti sei mai fatto una passeggiata? Sai di cosa hanno bisogno i cittadini? Predi qualche volta delle posizioni precise su qualche argomento? Ripeto l’incipit: dove sei? Non puoi
continuare a non prendere posizione. Vuoi che ti elenchi qualche piccolo problema che ha questa città? Iniziamo con la galleria. Chiediti. A chi giova? Si potrebbero spendere in altri lavori quei milioni di euro? Ad esempio la ristrutturazione del parco comunale. A proposito che ne pensi di quello schifo? Che proposte hai? Che ne pensi degli stabili demaniali che sono chiusi da qualche anno? Che posizione ha il partito nei confronti degli abitanti di via Udine? Che pensi del degrado di tutta l’impiantistica sportiva? Cosa stai proponendo per le migliaia di giovani che sono disoccupati?
Invece di cambiare il tuo look pensa a cambiare quello della città. Qualcuno, in un giorno, ha cancellato circa 500 posti letto, con alberghi trasformati in residenziale, tu che dici? Qualcuno fra poco ci toglierà quel poco di sanità che ci è rimasta (non per colpa loro). Tu che fai? Sai per caso cosa sono gli accordi di programma? Vuoi relazionare, almeno gli iscritti al Pd, di cosa sta facendo l’amministrazione comunale? Quando appronterai la risposta, aiutato da qualche tua ‘Amica’, ti prego non essere generico. Sii puntuale su ogni argomento e non pensare a me che ti ho pungolato, ma pensa a tutti i cittadini di Termoli che aspettano dal (mio) segretario del Pd proposte e risposte”.
Fondi per sconfiggere la Polio raccolti dal Rotary I soldi raccolti con le note di Spinozzi e Corale TERMOLI. Grazie all’impegno del Rotary club di Termoli e del Rotaract ultima domenica di febbraio all’insegna della cultura e della generosità ieri. I 110 anni del Rotary International celebrati al meglio nel pomeriggio di ieri al cinema Sant’Antonio di Termoli. In programma la rassegna ‘Coralmente Rotary’, che viene organizzata da quasi tutti i club allo scopo di raccogliere fondi per la campagna ‘End Polio Now’, che mira a eradicare da ogni nazione la poliomielite. Una manifestazione che nella città adriatica ha riscosso parecchio successo (e quindi anche significative donazioni), anche per merito dell’impegno profuso dal direttivo e dal presidente Michele Di Tomasso, coadiuvato dai soci del club. Il concerto di beneficenza è stato presentato da Stefano Leone e sul palco del Sant’Antonio sono saliti il maestro Luigi Livio Spinozzi Felici, che ha eseguito una carrellata di brani camerali al pianoforte,
variando per diversi autori, da Bach a Scriabin, passando per Chopin, Haendel e Scarlatti. Una vera e propria ovazione per il maestro Spinozzi Felici, molto noto a Termoli, al termine della sua esibizione pianistica. Altrettanto successo hanno meritato i cantori della Corale città di Termoli, accompagnati dal maestro Mascitelli di Ripalimosani. La Corale ha spaziato da classici internazionali come Unchained Melody e New York New York per poi dirigersi verso brani della musica romana e finendo in un crescendo partenopeo, con O’ Sole Mio’, dedicato come brano della rassegna, nel solco dell’anno internazionale della luce e dello sviluppo e ‘Accendi il tuo Rotary’. Pergamene a Spinozzi e alla Corale consegnati dall’onorevole Laura Venittelli e dal presidente del consiglio comunale Manuela Vigilante come ringraziamento per i momenti di intrattenimento offerti nell’evento benefico
15
Opinioni
24 febbraio 2015
di Filippo Monaco Le condizioni in cui versa il Paese e la nostra regione, in maniera particolare, sono evidenti anche ad occhi profani e non sono sfuggite, ovviamente, allo screening dei dati statistici. E’ vero che non esistono ricette prefabbricate per risolvere a tavolino questioni così delicate quali: crisi economica e produttiva, disoccupazione, decrescita, spopolamento, fuga di cervelli, ma sembra evidente che la situazione vada affrontata con chiarezza e coraggio nelle scelte, qualsiasi mezza misura sarebbe una sorta di agonia, buona solo a ritardare la morte, ma senza la capacità di ridare vita. Uno degli effetti della crisi in atto (ma anche una delle sue cause) è il divario sempre crescente fra un sottile strato della popolazione che detiene la maggior parte della ricchezza e l’ampia fetta di popolazione che vede, giorno dopo giorno, assottigliarsi le sue risorse e, purtroppo, anche le speranze. E’ un’ingiustizia sociale che va affrontata senza timore di pestare i piedi ai “potentati”, fissando limiti certi alle retribuzioni e pensioni di chi più ha e con maggiore equità nel prelievo fiscale che attualmente si abbatte soprattutto su lavoratori dipendenti e pensionati”. Nel prendere in considerazione la situazione specifica del Molise il vicepresidente del Consiglio parte dalla constatazione dello spopolamento dei paesi interni, soprattutto quelli di montagna, e della difficoltà di affermare i prodotti tipici di queste zone su un mercato nazionale o internazionale. “Si tratta di due fenomeni strettamente legati fra di loro. Se non c’è futuro i giovani
Il Molise non lo finisci mai di scoprirlo soprattutto quando ti dai l’aria di conoscerlo tutto e nei minimi particolari. Poi scopri che ti sei distratto o che non hai valutato appieno il valore di una pietra viva o di un angolo di paesaggio, di una fonte o di una piccola chiesa, di una stradina o di una vigna a alberello, un oliveto secolare, un castagneto, una faggeta, un ruscello o un fiume ombreggiato. A questo pensavo quando l’altra sera sono ripartito dal piccolo, delizioso centro, che guarda dall’alto e da vicino il “fiume pazzo”, come soleva chiamare il Biferno il figlio di un traghettatore di questi parti, proprio perché imprevedibile il mutamento tra uno scorrere lento e la piena che arriva all’improvviso. Una visita veloce, sufficiente per capire l’ordine e la pulizia, il valore dei muri dipinti e del percorso di un museo all’aperto dedicato alla vita da un passato non lontano delle genti molisane. Sufficiente per ammirare un Palazzo signorile, dalle belle e ampie terrazze che ti portano a guardare la meraviglia di una piccola valle del “fiume pazzo” con il Matese a portata di mano. Bojano, infatti, è a meno di
Spopolamento, il Molise rischia di perdere identità e coesione sociale vanno via e se la popolazione invecchia non ci sarà futuro. E’ doveroso interrompere questa spirale di morte delle nostre piccole comunità, operando scelte che scaturiscono da una lettura del territorio, delle sue po-
tenzialità piuttosto che da un libro di economia o dai diktat di banche e multinazionali”. “Non sono un economista ma vivo il territorio e incontro tanta gente, così da avere
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
una visione poco ortodossa, ma molto partecipata. Concordo in pieno con i contenuti dello studio condotto dalla Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico ‘Paolo Borsellino’dal titolo: Rompere gli schemi per creare il nostro futuro. In particolare vorrei sottolineare l’importanza del coraggio di scommettere sui prodotti tipici e quindi sul territorio di produzione per garantire produzione, occupazione e quindi futuro. Un’operazione che non può essere condotta dai singoli produttori, troppo piccoli e impreparati a tali sfide. Questo è il ruolo della politica, altrimenti si finisce per svolgere il compito di un amministratore di condominio. Ci sono servizi che devono essere offerti alla cittadinanza per non lederne alcuni diritti fondamentali e mi riferisco alla sanità, alla scuola, alla sicurezza, all’abitazione. Con i continui tagli apportati dal Governo nazionale e da quello regionale, invece, accade il contrario. Si cerca di risparmiare sui diritti dei cittadini. Ci sono poi servizi importanti per lo sviluppo del territorio quali la viabilità, gli uffici postali, il collegamento internet, segnale audiovisivo. Un paese senza scuole, senza ufficio postale, senza Carabinieri, senza collegamento internet, senza segnale televisivo, senza cinema, con strade impercorribili e ospedali a chilometri di distanza quanto può sopravvivere? Come può creare nuove opportunità? L’impegno della politica deve essere proprio quello di garantire a ciascun cittadino la certezza del rispetto dei propri diritti e la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni in campo lavorativo, sociale, culturale e politico altrimenti ha fallito il suo compito, è schiava del potere.
Il fascino di Casalciprano, la terrazza delle terrazze Miranda
venti chilometri, lontano a far sentire la voce delle sorgenti del Biferno e i profumi delle mozzarelle, straordinari bocconi, minuti contenitori di latte che ti lasciano chiudere gli occhi quando le mordi e, anche se solo per un attimo, sognare. Molto del merito di un Casalciprano da visitare è di un ex sindaco, Franco Miranda, e tutto intero quello di un Palazzo da vedere e da gustare, con il suo terrazzo dedicato alla Gelateria dei Gusti dimenticati e dei “sapori ripresi dagli antichi dolci della tradizione”, come recita un pieghevole alla portata del visitatore. L’altro terrazzo, il più
grande, parla al passato che non passa, con le vecchie cantine trasformate in sala incontro e sala de-
gustazione dei prodotti tipici e sopra il ristorante divisi in tre ambienti che raccontano storie al pellegrino cu-
rioso o al cliente che ha prenotato per mangiare i piatti di un tempo. Una bella e grande emozione con tanti altri particolari che meriterebbero tutti di esser raccontati, lasciati alla curiosità di chi vuole fare un giorno la scoperta di un luogo, di un ambiente che richiama i restanti 135 paesi e centri storici di questo nostro Molise che, se curati e finalizzati, sono proposte straordinarie per turisti straordinari di un Molise straordinario, che solo la mancanza di attenzione può imbrattare e distruggere. In questo senso il mio invito ai sindaci ed agli amministratori provinciali e regionali a visitare Casalciprano con la speranza di trarre spunti utili a capire le potenzialità dei propri luoghi e del Molise nel suo insieme se si applica la regola, la prima, della salvaguardia, tutela e valorizzazione del territorio. Casalciprano, con Franco Miranda e i sindaci che l’hanno sostituito, ha la capacità di mostrare e dire che sono tante le cose da far vedere e da raccontare. Pasquale Di Lena