Ospedali ai minimi termini

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xi - N° 268 mArtedì 8 dicembre 2015 - distribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Danilo Leva

L’Oscar del giorno lo diamo a Danilo Leva. Il parlamentare molisano del Pd ci prova a mettere politicamente le cose in ordine a livello del suo partito. Ci prova, a dire la sua sui problemi di una regione che, invece, non trova risposte proprio dai vertici politici e amministrativi. Non ha peli sulla lingua nel definire imbarazzante l’assenza, a livello locale, del Pd per colpa esclusiva della segretaria. Gli altri, invece, tacciono.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

restA AggiOrNAtO, seguici ANche su FAcebOOk

Micaela Fanelli

Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Micaela Fanelli. La segretaria regionale del Pd, va attribuendosi meriti su situazioni politiche regionali per le quali non sembra avere particolari meriti. Tra l’altro, non convoca l’assemblea regionale del partito per discutere, proprio, dei gravi problemi che affliggono la regione. Evidentemente, ritiene che tutto vada benone e non ci sia la necessità che il partito dica la sua.

OSPEDALI AI MINIMI TERMINI

Cominciano a scarseggiare medicinali e materiali Mentre si pensa ad altri tagli Non calano, dirigenti e commissari servizio a pagina 3

Giovedì 10 dicembre alle ore 18 sarà presentato nella sala consiliare del Comune di Campobasso il volume di Giuseppe Saluppo

I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 8 dicembre 2015

Per la riconversione e la riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa, con troppi galli non farà mai giorno

Ancora altri due gruppi di lavoro per mettere in moto l’economia dell’area di crisi industriale La necessità di interagire congruamente e competentemente con il Gruppo di coordinamento e controllo dell’accordo stipulato col ministero dello Sviluppo economico e con la Società nazionale Invitalia Fatica tanta, tanti i provvedimenti amministrativi, tanti anche i personaggi per avviare la riconversione e la riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa corrispondente alla porzione del territorio molisano che va da Campochiaro a Venafro. Una conquista rivendicata da più parti e da più soggetti, alla quale non sarebbe estranea la figura di Papa Francesco col monito rivolto al Governo il 5 luglio 2014 dal pulpito allestito nella curva Sud dell’ex Romagnoli, perché assicurasse lavoro, dignità umana e speranza nel futuro, laddove nel Molise erano venuti meno per via della crisi globale e della debole governance regionale. Una conquista che sulla carta anima non poche speranze di ripresa economica e dell’occupazione, per cui meriterebbe una particolare solerzia politica e amministrativa nell’essere portata avanti. Così non è. Un passo alla volta, un provvedimento alla volta, una compensazione alla volta per assicurare partecipazioni e rappresentanze, stanno allungando i tempi e aggrovigliando la matassa. La Regione – non va dimenticato - ha un imperativo da realizzare: interagire congruamente e competentemente con il Gruppo di coordinamento e controllo

Dopo le battaglie contro i privilegi e gli sprechi della politica, le iniziative sulla scuola, i servizi nella città di Campobasso, il movimento degli “Indignati del Molise” ed il “Laboratorio Progressista” scendono di nuovo in piazza, il 12 e 13 dicembre 2015, per affrontare insieme ai cittadini i temi che assillano il Molise: sanità, lavoro, e riforma delle province, che in assenza di un disegno ed un progetto vero di riorganizzazione istituzionale da parte della Regione mette questi enti territoriali nella impossibilità di garantire l’erogazione dei servizi anche elementari ai cittadini quali la viabilità, i servizi scolastici. Lungi dal rappresentare un elemento di cambiamento, questa maggioranza e questo Consiglio

sità “ai fini di una migliore operatività dell’avanzamento dell’Accordo di programma Quadro”. Dai due gruppi regionali, nella interlocuzione con il gruppo di coordinamento e di controllo dell’Accordo e con Invitalia, la Regione si aspetta un supporto operativo e dati certi per assecondare gli interventi di sostegno alle attività imprenditoriali mediante l’individuazione e l’attivazione di strumenti di incentivazione (la Legge 181/89, i Contratti di Sviluppo, le Economie su rimodulazioni autorizzate dei Patti Territoriali/Contratti Area, del Credito d’Imposta, delle agevolazioni di progetti di ricerca e sviluppo, delle specifiche riserve del Fondo per la Crescita sostenibile, eccetera eccetera), e la localizzazione territoriale delle imprese principali e delle aziende dell’indotto. Non dubitiamo delle necessità che sono state individuare; dubitiamo che si arrivi in tempi rapidi all’armonizzazione dei gruppi, dei tavoli e delle rappresentanze chiamate in causa, e al passaggio rapido dalla rappresentazione alla realizzazione degli interventi. La storia è maestra di vita.

dell’accordo stipulato col ministero dello Sviluppo economico e con la Società nazionale Invitalia. Una necessità che ha ritenuto di affrontare e di soddisfare con la costituzione di due gruppi di lavoro, uno per gli interventi di sostegno alle attività imprenditoriali coordinato (manco a dirlo) da Massimo Pillarella, il deus ex machina della Regione Molise del quale non si ha più il conto delle attribuzioni e delle responsabilità, e composto dal di-

rettore del Servizio competitività dei sistemi produttivi, sviluppo delle attività industriali ed estrattive, politiche della concorrenza, internazionalizzazione delle imprese e marketing territoriale, Gaspare Tocci, e dal funzionario di Sviluppo Italia Molise, Renato D’Alessandro; l’altro, composto da Claudio Iocca, con funzioni di coordinamento, e da un rappresentante dell’Area Terza della Regione Molise, da un rappresentante dell’Inps, da un rap-

l’intervento

Il 12 e 13 dicembre, confronto diretto a Campobasso sui problemi

presentante di Italia lavoro e da un rappresentante dei Centri per l’impiego. Altra fatica, altri provvedimenti per individuarli e nominarli uno ad uno. La tela degli adempimenti burocratici è ampia. Infatti, “ciascuno dei due gruppi potrà essere integrato con collaboratori all’interno di ciascun soggetto per il quale è stato indicato un rappresentante, e da ulteriori soggetti con funzioni specifiche” ove i coordinatori Iocca e Pillarella ne ravvisassero la neces-

Dardo

Gli Indignati tornano a discutere in piazza regionale, si contraddistinguono per la avidità, l’arroganza, il trasformismo più sfacciato, l’incapacità di portare a soluzione qualsiasi problema del Molise. Le uniche scelte finora fatte sono state finalizzate unicamente a soddisfare e rafforzare le proprie condizioni economiche e quelle degli amici/alleati con nomine ed incarichi. La credibilità di chi governa la Regione è ridotta ai minimi termini e non passa settimana o mese senza che venga sbeffeggiato e sbugiardato dagli organi di informazione nazionale. I molisani pagano le tasse regionali più alte d’Italia e ricevono meno servizi degli altri. Il sistema sanitario regionale ha accumulato

Sotto accusa, un Consiglio regionale inconsistente un debito stratosferico ed i cittadini, se e quando hanno bisogno di cure, devono oltrepassare i confini regionali. Di fronte alla drammaticità della situazione, alla paralisi del sistema produttivo regionale, alla mancanza dei servizi più elementari, alla assenza di qualsiasi prospettiva di futuro, il Movimento

degli Indignati e del Laboratorio ritengono di non doversi e non potersi disimpegnare ma di chiamare tutti i cittadini a confrontarsi e a reagire. A farlo insieme e pubblicamente. In piazza, per riap-

propriarsi dei propri diritti e della propria dignità e libertà. Comitati “Cittadini indignati del Molise” “Laboratorio progressista”


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3 8 dicembre 2015

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Ricoverati ma con la biancheria portata da casa; colpiti da ictus e lasciati due giorni al pronto soccorso

C’era una volta la sanità pubblica. E la civiltà... C’è stato un tempo, neanche troppo lontano, in cui andare in ospedale, pur nella difficoltà del momento, poteva rappresentare una speranza: troverò qualcuno, si era legittimati a pensare, che ha studiato, è motivato, avrà tutti gli strumenti adatti a risolvere il mio problema, a combattere, insieme a me, la mia battaglia. Vincerla o perderla, poi, la battaglia era un’altra questione; allacciata alle capricciose volontà del destino. Roba troppo potente anche per il più bravo dei medici ed il più lindo e moderno degli ospedali. Oggi siamo costretti a raccontare un’altra storia. La sanità pubblica, e gli ospedali che ne sono la trincea, stanno perdendo la guerra contro i tempi moderni, contro gli speculatori, contro clientelismo, malaffare e pessima politica. Campobasso, ospedale Cardarelli, ieri. Una signora ha appena finito di fare alcuni prelievi. Prevenire è meglio che curare, questo lo sanno tutti. Si alza dal lettino su cui era sdraiata, saluta l’infermiera con gentilezza e fa per andare via. Ma l’infermiera, con palpabile imbarazzo, la ferma sulla porta: “Signora, mi scusi, ma il lenzuolo lo prenda. Lo porti a casa.

L’intervento ISERNIA. “ Ho appreso con soddisfazione l’annuncio del governo sul ritiro del decreto che riordinava le prefetture in Italia. Ha funzionato l’emendamento da me presentato insieme ad altri 23 deputati alla legge di stabilità che ha superato il vaglio di ammissibilità e che ora è in dirittura di arrivo in commissione. Noto che il segretario regionale del Pd continua ad ignorare il serio lavoro svolto dalla delegazione parlamentare e che ha bisogno di esultare pure quando i meriti non sono i suoi. Ma si sa il suo arrivismo non conosce limiti, neppure quelli che il buon senso, a volte, suggerirebbe. Perché l’emendamento alla stabilità è diverso dalle chiacchiere che lei racconta? Perché ristabilisce un principio importante e praticamente che nella futura riorganizzazione degli uffici statali ripartiamo tutti alla pari. Senza province figlie del brutto anatroccolo. È importante che quel decreto finisca nel cestino e non su un binario morto come lei da sempre so-

La prossima volta che torna lo riporti. Glielo dico perché potrebbe non trovarlo, la prossima volta. E dovrà accontentarsi di stendersi sulla gomma o di usare quello lasciato qui da qualcun altro.” Dovete fidarvi, lettori de La Gazzetta. Pur essendo difficile da credere tutto ciò è successo davvero. Ieri, all’ospedale Cardarelli di Cam-

pobasso. Ecco il punto in cui siamo, mentre intorno la politica ciancia di piani di rientro, tavoli ministeriali; nomina il commissario cui succederà un altro commissario che lascerà il posto ad un altro commissario ancora. Tutti qualificatissimi. Nessuno dei quali capace di cavare un ragno dal buco. Ma è successo anche, negli ospedali

del Molise, che ad un ricoverato sia stato chiesto di portarsi cuscino, lenzuola e coperte da casa; che un’infermiera si sia rifiutata di fare un prelievo di sangue perché gli aghi erano inadatti allo scopo, che due vecchietti colpiti da ictus siano stati lasciati per due giorni nei locali del pronto soccorso. Ai medici generici è stato posto un

tetto alla prescrizione dei medicinali. E ci fermiamo qui. E continuano a chiamarlo progresso. La politica, e tutto il corpo di alleati di sistema che ancora la sostiene, continua a raccontarci la favola di impegno profuso per “il bene dei molisani” (non c’è mai espressione più falsa e retorica da decenni). Ci invita a credere che il prossimo cartello elettorale, messo in piedi a tavolino e alla bell’e meglio, con la convinzione che nessuno abbia memoria ed un briciolo di cervello, sarà migliore di quello precedente e che finalmente ci sarà la svolta: finalmente si potrà viaggiare in treno certi di arrivare; finalmente in ospedale si tornerà ad avere il confortante senso di essere in buone mani ed in una società avanzata; finalmente a fine mese tutti saranno pagati, soprattutto quelli che devono essere pagati dalla Regione; finalmente il paesaggio sarà al sicuro, sottratto alle mascelle degli ecospeculatori; finalmente il turismo sarà un risorsa ed i turisti rimpinzati di cibo ottimo, vino buono e potente ed itinerari scoperti per davvero. E la maggior parte di noi, purtroppo, continuerà a crederci.

“L’arrivismo della Fanelli non conosce limiti” L’onorevole Danilo Leva torna a bacchettare la segretaria regionale del Pd stiene. È una differenza di sostanza e non di forma. Le province sono tutte uguali e Isernia merita più rispetto e meno improvvisazione”. Questo è il commento dell’onorevole Leva sulla notizia che il governo ha ritiro il decreto sulla soppressione delle prefetture, così come indicato dall’emendamento alla legge di stabilità presentato da Leva insieme al coordinamento dei deputati del PD.Del resto, lo stesso Leva, non aveva partecipato a Isernia ad un incontro organizzato pro-

prio dalla segretaria del Pd, per “ due ragioni : – La prima perché ritengo che quando si discute di argomenti così importanti come il riordino istituzionale o di tagli in generale ci voglia serietà e questi temi non si possono piegare alle ragioni di una campagna elettorale. La provincia di Isernia merita rispetto e soprattutto in una fase così dolorosa come quella che stiamo attraversando i cittadini non credo siano alla ricerca di super eroi o sal-

vatori della patria ma di una classe dirigente rigorosa. Ritengo sia stato un errore creare aspettative enormi con un titolo altisonante quando poi le dichiarazioni di Rughetti alimentano ancora maggiori dubbi e perplessità. Intanto credo utile che Rughetti si sintonizzasse con il Ministero dell’Interno per non andare in confusione e poi francamente non capisco il risparmio che produrrebbe il taglio di 23 Prefetti a cui comun-

que lo stato dovrebbe poi pagare lo stipendio. A tale ipotesi Rispondo no grazie. Isernia è territorio di confine e la prefettura così come le altre istituzioni non vanno smantellate. Questa è la battaglia che i parlamentari stanno portando avanti. Altre soluzioni non ci interessano. Anche perché togliere il Prefetto sarebbe l’anticamera della chiusura. Sarebbe un po’ come Immaginare l’Unimol senza rettore o il Consiglio regionale senza Presidente vale a dire il primo passo verso la cancellazione. – La seconda ragione riguarda proprio il modo con cui si fa una campagna elettorale. Non aver invitato Gigi Brasiello all’iniziativa ritengo sia stato un errore gravissimo. La caduta dell’amministrazione comunale di Isernia è una ferita ancora aperta e il voto alla Provincia è una sua conseguenza. .Evidentemente la Fanelli pensa che noi si abbia l’anello al naso ma le posso garantire che si sbaglia di grosso”.


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8 dicembre 2015

Oggi al via il Giubileo, mentre la nostra regione non è riuscita a rientrare in alcun percorso religioso Giubileo alle porte, il Molise rimane beatamente assente ad ogni iniziativa che possa valere un interesse religioso da offrire ai milioni di pellegrini che arriveranno a Roma. Il Molise di Papa Celestino V; il Molise dell’Abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturo (un unicum storico-documentale in Europa), non una terra qualsiasi, cui potremmo aggiungere le chiese romaniche di Canneto e di Matrice, la cattedrali di Termoli e di Larino, il santuario di Castelpetroso: un itinerario di rilevante interesse religioso e culturale in un ambiente naturale ancora di rara suggestione e bellezza. Questo Molise possibilmente “giubilare” deve pagare il disinteresse di chi lo amministra e la pesante distrazione che vien riservata alle grandi occasioni, che in ogni altro luogo diverso dal nostro, percepite nella loro grandezza e spessore, danno vita ad un fermento d’idee, di proposte, di opere, d’iniziative. Giusto come ha fatto l’assessorato regionale al turismo della Sicilia che per dare la misura dell’impegno affrontato, ha messo in rete ed ha spettacolarizzato la prima “Borsa internazionale del Turismo delle Religioni”, nonché “La Settimana della Musica Sacra” nella maestosa cattedrale di Monreale. Ciò per promuovere il turismo religioso-naturalistico come segmento significativo per il

Molise, turisticamente all’anno zero La Regione non ha un assessore preposto nè più gli Enti

sistema turistico siciliano, e diverse azioni finalizzate a strutturare un’offerta qualificata da mettere sul mercato mondiale. La Borsa intenzionale del Turismo delle Religioni ha avuto una lunga fase d’ideazione e di preparazione che l’assessorato

al turismo siciliano, avendo piena coscienza dell’importanza dell’iniziativa, e volendosi attribuire un autonomo quanto meritato riconoscimento, ha saggiamente e generosamente messo in rete passo dietro passo. Volendo, chiun-

que altro assessorato regionale al turismo avrebbe potuto prendere spunto e, potendo, installare una iniziativa uguale. Da queste colonne abbiano segnalato il caso agli amministratori regionali, confidando in un loro improvviso risveglio, la comodità di copiare e, quantunque su basi certamente diverse da quelle siciliane, immaginare una iniziativa turistica collegata ai valori religiosi e al Giubileo. Copiare, mica pensare o studiare. Ma il Molise non dispone di un assessorato regionale al turismo. Ha solo un consigliere delegato alla mate-

ria che non ha trovato di meglio per viaggiare dentro e fuori i confini regionali, e per rimpinzarsi alle feste patronali. Per cui il suggerimento è andato a vuoto e con esso anche l’idea di copiare e di mettere in atto un progetto. L’assenza istituzionale è tragica (per ciò che lascia per strada) e comica (per gli interpreti e per come si manifesta). Ciò che il turismo religioso è in grado di suggerire e di muovere altrove, soprattutto in concomitanza del Giubileo, nel Molise viene ritenuto forse ampiamente raggiunto con la visita pastorale di Papa Francesco il 5 luglio 2014, le cui tracce residue sono la targhetta commemorativa a ridosso della curva Sud dell’ex Romagnoli e lo striscione di benvenuto dell’Unitalsi sulla fiancata del capannone dell’ex Sam. Si dice che chi si contenta goda. Sarà. Intanto, turisticamente siamo il fanalino di coda delle regioni italiane. Dardo

Ornella Mancini di S. Martino in Pensilis, Coordinatrice, e Antonio Putaturo di Carovilli, Vicecoordinatore

“Da oggi inizia il futuro delle Società Operaie del Molise. La fratellanza è lo spirito fondamentale delle antiche Società Operaie di Mutuo Soccorso ed è questa che oggi anima la riunione con la quale cerchiamo di infondere modernità nei nostri sodalizi pur senza accantonare né tradire i valori incancellabili trasmessi dai nostri statuti e dagli uomini che li hanno rappresentati per tanti anni”. Con queste parole Ornella Mancini, Presidente della Società Operaia di S. Martino in Pensilis, ha dato significato profondo alla nuova responsabilità di Coordinatrice del Comitato di Coordinamento Regionale delle Società Operaie di Mutuo Soccorso del Molise, carica affidatale dalle Società Operaie riunite a Colli al Volturno. Si è così concluso un percorso iniziato un anno fa a Carovilli, dove i rappresentanti delle Società Operaie si incontrarono per approfondire i temi e valutare concretamente la volontà di dare vita ad un Coordinamento regionale, ed è proseguito a Lucito, quando in una interessantissima riunione si è discusso con grande apertura e schiettezza, ed approvato lo Statuto della nascente organizzazione. A Colli al Volturno, ancora sotto lo stimolo organizzativo della Società di Carovilli, è stato costituito il Comitato di

Società Operaie, il coordinamento regionale Coordinamento, previsto dallo Statuto come organo esecutivo, al cui interno si trovano tutti i Presidenti o loro delegati.Il Comitato ha eletto quale Coordinatore la Presidentedella Società Operaia di S. Martino in Pensilis, Ornella Mancini, e Vice-Coordinatore Antonio Putaturo, attuale Vicepresidente della Società Operaia di Carovilli. Segretario del Coordinamento è stato scelto Raffaele Di Bello, attuale Vicepresidente della Società Operaia di S. Martino in Pensilis. Alla riunione hanno partecipato quasi tutte le Società ancora attive in Molise: dalle fondatrici di S. Martino in Pensilis, con Ornella Mariani, Carovilli, con Angelo Di Ianni, Lucito, con Mario Pizzuto, Colli a Volturno, con Lucia D’Alessio, Capracotta (Pastori e artigiani), con Vittorio Giuliani, Casacalenda, con Raffaele Corsi, e San Giovanni in Galdo, con Rocco Barrasso.A queste si sono aggiunte, le due di Rocchetta a Volturno, Madonna delle Grotte, rappresentata da Ugo D’Egidio, e Sant’Erasmo,daAttilio Pantorelli, quelle di Pizzone, rappresentata da Renato di Cianni, di Castel San Vincenzo, daEmanuela Cimino e l’altra di Capracotta (Operai) da Giampietro Fiadino.

Tra gli scopi di questa nuova organizzazione, come cita lo Statuto,è quello di“realizzare e favorire la crescita sociale e culturale delle realtà all’interno delle quali operano i sodalizi aderenti, con particolare riferimento alla ricerca storica e alla conservazione e promozione delle tradizioni locali”. Inoltre “si impegna a promuovere momenti di socializzazione attraverso l’organizzazionedi viaggi ed iniziative di carattere culturale, sociale e ricreativo, che valorizzino i beni storici, monumentali, arti-

stici nonché il patrimonio naturalistico e ambientale del territorio”. Tra le iniziative più importanti da portare avanti c’è anche quella del riconoscimento da parte della Regione Molise del ruolo storico, culturale e sociale di queste antiche istituzioni, tutte fondate ben oltre 100 anni fa, che per molto tempo hanno svolto un ruolo di mutuo soccorso prima ancora che lo Stato intervenisse e tuttora organizzano iniziative in aiuto delle famiglie con puro spirito di volontariato.


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5 8 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Intrecci societari, finanziari e gestionali labirintici, accompagnati da pesanti ipotesi di cattive gestioni, possibili gravi responsabilità amministrative, e la certezza che ai milioni di euro investiti a vuoto se ne debbano aggiungere molti altri per mettere la parola fine Un casino (passateci il termine). La cancellazione della Società consortile “Campitello Matese” dal registro delle imprese, è un casino. Di quelli talmente ingarbugliati, contorti e complessi, che dal 2009 nove la Regione Molise non riesce a venirne a capo. Un fallimento. Che si trascina dietro, in un gioco di scatole cinesi, la “Sviluppo Montagna molisana” spa e “Funivie del Molise” spa, società a capitale pubblico partecipate dalla Regione. Intrecci societari, finanziari e gestionali labirintici, accompagnati da pesanti ipotesi di cattive gestioni, possibili gravi responsabilità amministrative, e la certezza che ai milioni di euro investiti a vuoto, se ne debbano aggiungere molti altri per mettere la parola fine alla “Campitello Matese” e per tentare - ultima ratio – un recupero programmatico della montagna matesina come era stato pensato col Piano industriale del 2009, e avviato con la delibera di giunta regionale 211 del 2011 con uno stanziamento di 3.500.000 euro in favore della “Sviluppo della Montagna molisana” spa. Soldi ballerini, in quanto la “Sviluppo della Montagna molisana” spa li ha conferiti alla “Funivie del Molise” spa che a sua volta, dopo averli depositati su di un conto dedicato, ha effettuato anticipazioni alla “Campitello Matese”. Quando dicevamo delle scatole cinesi. Su quei soldi c’è quindi molto da indagare e da mettere in chiaro. Se ne occuperanno le strutture regionali specificamente addette al caso, con iniziative (in corso) dirette all’accertamento di eventuali responsabilità derivanti dal caso. Molto meglio se ad indagare sulla destinazione e sull’uso che se n’è fatto di quei milioni, fossero la Guardia di Finanza e gli organi inquirenti della Magistratura. Necessità di chiarezza che diventa una preziosa opportunità per mettere a nudo i sistemi della politica molisana e le cause della sequela di fallimenti che contraddistinguono le società partecipate dalla Regione Molise. Denaro pubblico che vola da una società all’altra nel segno della inutilità e dello spreco. La “Campitello Matese” ha generato una sorta di emblematizzazione di questo modo di essere e di fare programmazione e investimenti nel Molise sotto l’egida della Regione Molise. A distanza di anni pertanto si raccolgono solo cocci e si rendono necessari altri fondi a perdere per chiudere le vicende fallimen-

L’intervento “Solo con la piena operatività della legge di riordino dei servizi sociali, si potrà immaginare una stabilità dell’Osservatorio”. Questa la risposta del Vicepresidente Petraroia nell’ottobre del 2013 alla interrogazione con la quale chiedevamo di stabilizzare l’Osservatorio dei fenomeni sociali, istituito con Delibera n. 1237/2005, l’unico servizio in grado di indirizzare le attività di programmazione e controllo della Regione tramite l’analisi e la ricerca sociale e socio-sanitaria. Sono passati ormai due anni, quella proposta di riordino, ancora in discussione, è stata poi approvata e promulgata nella legge regionale N.13/2014, poi è seguito il regolamento di attuazione, ma l’attività dell’Osservatorio è attualmente so-

La liquidazione della “Campitello Matese” Spa sta scoperchiano un pericoloso gioco di scatole cinesi Lo spettacolo è gratis, offre la Regione Molise

tari. Un po’ di cronistoria della “Campitello Matese” non guasta affatto. Eccola: con la delibera 905 del 2009, l’esecutivo regionale ha formulato indirizzi affinché si arrivasse allo scioglimento e alla messa in liquidazione della Società “Campitello Matese” scarl, circostanza successivamente confermata in assemblea straordinaria dei soci che, nella seduta del 7 settembre 2009, ha deliberato la messa in liquidazione della Società consortile - ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2484, comma 6, del Codice civile - affidando ad un “liquidatore unico a tempo indeterminato” tutte le fasi e le operazioni necessarie alla definizione dell’iter in questione. Per effetto dell’avvenuto scioglimento della società Consortile (ma non della sua liquidazione – ndr), l’esecutivo regionale ha autorizzato la costituzione della “Sviluppo Montagna molisana” Spa, nella forma dell’in house providing, partecipata al cento per cento dalla Regione, con la fi-

nalità di intraprendere una serie di iniziative lo sviluppo delle località di Campitello Matese, di San Massimo e più in generale dell’area montana del Matese, “anche mediante l’acquisizione di partecipazioni in società esercenti attività imprenditoriali rivolte alla gestione delle stazioni sciistiche”. La “Sviluppo Montagna molisana” spa, a sua volta, il 4 novembre 2009, con atto del notaio Giordano di Campobasso (Repertorio 24.030 del 2009), ha costituito la “Funivie del Molise” Spa, a socio unico, per la gestione degli impianti sciistici. Una ad una e tutte insieme, queste società a capitale pubblico rinnovano l’immagine di un Molise boccheggiante, ansimante, traballante, e di una classe dirigente che dopo averlo reso boccheggiante, ansimante, traballante, non è capace di riassestarlo. A tenerci compagnia nei mesi a venire, del procedimento di liquidazione della “Campitello Matese”, saranno il contenzioso di 125.000 euro col Comune di San Massimo;

il contenzioso di 112.812 euro con la Ecomont Spa e la Intur spa entrambe in liquidazione; la definizione transattiva delle pendenze relative al contratto di mutuo con la Finmolise Spa; la definizione transattiva per 115.000 euro dei contrasti insorti tra la “Funivie del Molise” spa ed il Comune di San Massimo; la definizione della controversia con i fratelli Muccilli; la definizione di contenziosi minori di natura risarcitoria; la definizione delle posizioni debitorie per 141.823,92 risalenti al periodo ante-liquidazione, la definizione del procedimento amministrativo relativo al finanziamento pubblico di contributi concessi (delibera Cipe del 12 luglio 1996) per la realizzazione degli impianti di innevamento artificiale in località Campitello Matese di San Massimo. Lo spettacolo gratis. Offre la Regione Molise. Dardo

Sociale, che fine ha fatto l’Osservatorio? spesa, con l’evidente penalizzazione di una struttura che dovrebbe svolgere una importante attività di studio e monitoraggio dei processi di Welfare della Regione Molise, soprattutto in un momento storico molto delicato come quello attuale. Eppure la ‘norma rivoluzionaria’ di riordino dei servizi sociali all’articolo 37 rende operativo l’Osservatorio regionale delle Politiche Sociali, tra l’altro mettendolo in stretto raccordo con il Sistema informativo sociale e socio sanitario, regolamentato dall’articolo 35. Con la prossima approvazione del Piano Sociale Regionale se l’attività dell’Osservatorio potrà finalmente ripartire, sarà grazie, ancora una volta, alla programmazione della

precedente amministrazione regionale, dalla quale più volte l’attuale Governo regionale ha attinto e in alcuni casi sarebbe giusto essere onesti intellettualmente e riconoscere l’efficacia e le buone prassi degli interventi programmati dai precedenti governi regionali, ma forse ciò sarebbe ore pretendere troppo da chi parla del passato come qualcosa solo da cancellare. Nello specifico parliamo di 520 mila euro, della azione I ‘integrazione delle politiche sociali e sanitarie e realizzazione del controllo dell’ADI’, originariamente programmata dalla Delibera di Giunta regionale n. 36/2013, che permetteranno il finanziamento dell’Osservatorio per gli anni 2016 e 2017. Questi fondi

non potevano essere riprogrammati e utilizzati prima? Perché si è dovuto per forza attendere l’approvazione del Piano Sociale Regionale, con le evidenti criticità riscontrate? Perché la Giunta Regionale, a cui per legge spetta assicurare il funzionamento dell’Osservatorio, non ha posto in essere alcun intervento, bloccando di fatto l’attività di un servizio fondamentale per la programmazione, capace di raccogliere la domanda e l’offerta di servizi del nostro tessuto sociale? Perché una legge di riordino su cui tanto ci si è spesi, tanto pubblicizzata, non dispone fin da subito dei finanziamenti necessari a garantire tutte quelle finalità che si vogliono raggiungere? Evidentemente avevamo

ragione quando nell’approvazione del testo in aula la definimmo legge manifesto senza le adeguate coperture finanziarie non sufficienti a garantire i servizi all’utenza di tutto il territorio. Per queste ragioni abbiamo presentato una mozione per impegnare il Presidente ad attivare il prima possibile l’Osservatorio regionale delle Politiche Sociali, la cui attività rappresenterà un aspetto fondamentale è indispensabile per comprendere al meglio l’evoluzione del processo di mutamento del sistema di welfare molisano e monitorare i bisogni emergenti presenti sul territorio”. I Consiglieri regionali di centrodestra


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Campobasso

8 dicembre 2015

A Trivento i funerali di Rita Fossaceca Dopo il saluto a Novara, la salma sarà nel paese molisano per la tumulazione mento dell’agguato, ed era stato proprio lui a raccontare al quotidiano keniota ‘Daily Nation’, la tragica esperienza e di come Rita sia stata uccisa mentre cercava di opporsi ai banditi e fermare la violenza che questi stavano riversando sui genitori della donna, malmenandoli. Al momento della rapina, oltre alla vittima e a don Luigi, in casa c’erano infatti la madre e il padre di Rita e due infermiere di Novara,Monica Zanellato e Paola Lenghini, presenti anche ieri in occasione dei funerali della donna.

TRIVENTO. Era stata la fiaccolata a Trivento il momento per ricordare la tragica scomparsa di Rita Fossaceca, oggi, alle ore 14,30 il rito funebre in Cattedrale. Ieri, invece, i funerali a Novara che, come ha anticipato il sindaco, Rita sarà nominata dal Comune “Novarese dell’anno”.“ A celebrare il funerale il vescovo di Novara, Franco Giulio Brambrilla, insieme al vescovo di Trivento, Domenico Scotti e lo zio di Rita, il sacerdote don Luigi Di Lella. Proprio quest’ultimo si trovava insieme alla nipote nel mo-

“L’I.C. Alighieri di Ripalimosani approda in Senato” Sul tema della dichiarazione universale dei diritti umani, l’iniziativa della scuola RIPALIMOSANI. Il Senato della Repubblica ha attivato a partire dall’anno scolastico 2008/2009 il progetto didattico-educativo “Testimoni dei diritti”, rivolto alle classi seconde delle scuole secondarie di primo grado. L’iniziativa tende a far cogliere ai ragazzi l’importanza del riconoscimento dei diritti umani attraverso una riflessione comune sulla Dichiarazione universale approvata all’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e, in particolare, a stimolare gli studenti a formulare ipotesi di concreta attuazione di uno o più principi in essa declinati. Nel corrente anno scolastico il progetto “Un viaggio chiamato casa”, presentato dalla classe seconda Scuola secondaria di I grado di Petrella Tifernina, dell’ I. C. “Alighieri”- Ripalimosani, è stato selezionato dall’Ufficio Scolastico Regionale per rappresentare il Molise ed è già inserito nella piattaforma del Senato per i ragazzi. In questo progetto gli alunni dovranno approfondire l’art 14 della Dichiarazione universale “Ogni individuo ha diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo

dalle persecuzioni” , verificarne l’attuazione nel proprio territorio, nonché formulare eventuali proposte per incrementarne il rispetto.

Tale iniziativa, coronata da questo primo successo, si inserisce nel più generale progetto d’Istituto teso alla formazione della nuova cittadinanza

I Misteri accompagnano il 2016 E’ stato presentato il calendario del 2016 con le tavole degli Ingegni del Di Zinno CAMPOBASSO. Diciannovesimo anno per il Calendario dei Misteri. Quello del 2016 è stato realizzato da Luigi De Michele che ha realizzato 13 tavole (i 12 mesi del 2016 più gennaio 2017), ciascuna dedicata a uno dei Misteri, associando la loro struttura agli elementi architettonici circostanti. Come tema per il 2016 l’Associazione Misteri e Tradizioni ha scelto di prendere in oggetto i monumenti della nostra città che si trovano sul percorso compiuto dai Misteri nella tradizionale sfilata annuale del Corpus Domini. Ogni “Mistero” ha per sfondo un monumento di Campobasso. Le pagine del calendario, esposte in anteprima al Museo, si presentano così: a sinistra la foto di partenza, con sotto la descrizione del monumento che compare sullo sfondo e la sua storia in breve; a destra invece, la relativa rielaborazione artistica. Il tema scelto per il nuovo calendario è stato argomentato nel corso dell’inaugurazione: il centro della nostra città presenta numerose opere architettoniche che fanno parte del suo patrimonio storico, ed è giusto che i cittadini riflettano sulle bellezze circostanti, ormai date per scontate. Il Calendario dei Misteri, nato quasi 20 anni fa, è diventato qualcosa che gli amanti delle tradizioni del proprio territorio aspettano con entusiasmo: ci ricorda infatti la bellezza delle feste antiche, la cui essenza si perde talvolta nell’anonimato della modernità.


Campobasso

7 8 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ritrovato successo rossoblù sul prato gibboso di Giulianova

Quando Todino si veste da D’Artagnan L’attaccante oltre al gol si è caricato la squadra sulle spalle, portandola al successo di Gennaro Ventresca Senza museruola, per poter ringhiare ed esibire tutta la sua ferocia, senza guinzaglio, in uno stadietto che ha visto migliori recite. Con una voglia infinita di superare le ultime pene. A Giulianova s’è visto un Campobasso virile, capace di attaccare e difendere, da squadra. Con Todino nei panni di D’Artagnan e gli altri ad andargli dietro, con la spada sguainata, sulle labbra il rinomato slogan: Tutti per uno, uno per tutti. Capuano, tanto per andare al nocciolo, non ha dovuto compiere una sola parata; i nostri avanti oltre al gol ne avevano segnato anche un altro (non buono) con Alessandro e sfiorato, con lo stesso italo-argentino, uno facile facile, per sbagliarne un altro, a metà ripresa, che avrebbe segnato anche chi firma questa nota. Comunque sia Favo ha preso i primi tre punti. A termine della

settimana più tormentata della sua breve sosta nella nostra città. Tre punti che sono stati lenitivi per l’ambiente ancor prima che tonici per la classifica. Eccolo il ritorno del veloce Todino, vestito nuovamente col “10” sulle spalle, schierato a sinistra della prima linea e responsabilizzato come non mai, quest’anno. E così il rapido spa-

daccino irpino, pur non avendo un carattere granitico si è caricato sulle spalle la squadra e l’ha riportata al successo. Dando il tempo al “cavalier tentenna” Minadeo di far partire gli ultimi reprobi e infilare nel nostro spogliatoio qualche ragazzo di qualità, in grado di dare una nuova fisionomia alla nostra formazione.

Va subito spiegato che il Giulianova la mostrato schiettamente i suoi limiti, su Todino, ad esempio, c’è finito lo sprovveduto Marini che gli ha offerto metri e dribbling come fossero tanti dolcetti natalizi. La scena è stata diversa. Non più la squadra bolsa di Cappellacci né quella amletica di Favo prima maniera, ma una formazione

tosta, essenziale nel gioco, che ha avuto solo nel vanesio Alessandro l’uomo che s’è specchiato nei suoi inutili dribbling. E’ stata più di un semplice indizio la sua sua sostituzione, a metà ripresa, con Fiore, uno che non sai mai come prendere: bello ed elegante lo è, ma quando vai a tirar le somme ti accorgi che non ha prodotto nulla di buono. Si sono comportati bene i due under della fascia difensiva; come due bronzi di Riace i centrali Ferrani e Gattari hanno vinto il duello aereo coi rivali abruzzesi; ha avuto l’argento vivo nelle vene il poco elegante Bontà che ha colmato il gup stilistico, con una prova piena di sostanza. Abbiamo rivisto gli abbracci di fine partita tra i nostri ragazzi, e questo è già un bel segnale. Ci sembra che ogni rossoblù sceso sul prato gibboso di Giulianova si sia preso le sue responsabilità. Tra un’incoscienza ormai virale e un bisogno di ritrovata serietà.

Centri anziani, il nuovo regolamento Al comune di Campobasso definita la nuova regolamentazione delle strutture CAMPOBASSO. “Ringrazio la struttura con la quale lavoro sempre reattiva ed efficiente e il mio grazie per l’obiettivo raggiunto va a Giovanni Di Giorgio, presidente della Commissione Politiche Sociali, per l’impegno e la capacità di guidare i colleghi consiglieri, trovando la giusta sintesi di quello che è stato un lavoro di squadra su una materia delicata, quanto importante”. Così, l’assessore comunale Alessandra Salvatore. “ Il lavoro – ha proseguito l’assessore Alessandra Salvatore – di studio e discussione svolto dalla struttura comunale, dalle commissioni consi-

liari, dunque, da tutte le forze politiche, e dagli stessi centri sociali è stato fondamentale per trovare le soluzioni migliori per un luogo all’interno del quale le persone anziane sono facilitare negli scambi culturali e sociali”. Il nuovo regolamento dei centri sociali anziani ha rafforzato il ruolo di coordinamento e supervisione dell’amministrazione comunale, modificando i requisiti per l’iscrizione al fine di promuovere una più ampia partecipazione e una maggiore “integrazione intergenerazionale”.

L’erogazione del contributo base, uguale per tutti i centri sociali, è stata subordinata allo svolgimento di un’attività minima dell’attività sociale e culturale dei centri; ma, al contempo, sono previsti contributi aggiuntivi, a fronte di progetti e iniziative di rilevanza socio-culturale, sottoposti in via preliminare al vaglio dell’amministrazione comunale. Sarà la conferenza dei presidenti dei Centri Sociali per Anziani a garantire la migliore integrazione tra gli stessi, dando impulso alle attività comuni e favorendo la solidarietà e l’inclusione sociale.

Presentato Natale in Comune L’amministrazione comunale di Campobasso ha impegnato 80mila euro fino al 6 gennaio CAMPOBASSO. Presentazione in Comune del cartellone delle manifestazioni che si avranno a Campobasso fino al prossimo 6 gennaio. Circa 80mila euro il costo totale per promuovere le numerose manifestazioni. Lungo Corso Vittorio Emanuele sono state già montate le casette di legno per i mercatini di Natale,. Per prima cosa il centro cittadino cambierà volto con le luminarie, finanziate con circa 36mila euro, e la cui accensione è prevista alle 18 dell’8 dicembre. Novità assoluta per il 2015 sarà la tensostruttura, il ‘Palaeventi’, che sarà montata in piazza della Vittoria, sede della gran parte degli eventi legati al Natale campobassano. Non mancherà nemmeno un ‘info point’ per re-

stare sempre aggiornati sulle manifestazioni in programma, dall’8 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016. Per la gioia dei più piccoli in Piazza Pepe tornerà l’albero di Natale e la pista di pattinaggio, che sarà installata dopol’apertura della Porta Santa in Cattedrale per l’inizio del Giubileo straordinario, in programma il 13 dicembre. Ampio spazio anche allo street food con i cibi della tradizione molisana che viaggeranno sui carretti, la riscoperta delle tradizioni musicali popolari, lo sport e l’integrazione sociale. Non mancheranno gli spazi per i bambini, nemmeno quelli per gli anziani. Oggi, davanti Palazzo San Giorgio a partire dalle 18 l’accensione ed inaugurazione delle luminarie e l’inaugurazione

del Mercatino di Natale’. Contemporaneamente, nell’atrio di Palazzo San Giorgio l’accensione

dell’Albero di Natale allestito dagli alunni dell’Istituto comprensivo”D’Ovidio”. Seguirà alle

19,30 in piazza Municipio “Natale dei quartieri accensione del “fuoco della speranza.





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Isernia

8 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Legge di stabilità, non si creino disuguaglianze di Lorenzo Coia Forti preoccupazioni per una manovra finanziaria che non sana l’emergenza sui bilanci delle aree vaste, che fa mancare 500 milioni ai servizi essenziali e rischia, se non corretta, di creare diseguaglianze tra i cittadini delle grandi urbane e i cittadini che abitano nel resto del territorio – il 70% del Paese – su diritti ineludibili, a partire dalla messa in sicurezza e manutenzione di strade e scuole. Questo l’allarme lanciato dai Sindaci della Provincia di Isernia, a margine dell’incontro svoltosi a salvaguardia della Corte d’Ap-

pello, su proposta del Presidente della Provincia di Isernia dott. Lorenzo Coia, in una lettera aperta ai Deputati impegnati nella discussione della Legge di stabilità 2016. All’incontro erano presenti anche i deputati Danilo Leva e Laura Vennittelli. “Noi Sindaci – si legge nell’appello inviato a tutti i deputati – siamo impegnati ad attuare con spirito di servizio la legge 56/14. Ma il nostro impegno e la nostra responsabilità non sono sufficienti: se la Legge di Stabilità 2016 che vi apprestate a varare

non sarà modificata, non avremo risorse adeguate per continuare a garantire la copertura delle funzioni fondamentali. Abbiamo urgenza di risorse minime – sottolineano i sindaci – che non serviranno per far sopravvivere un ente, ma esclusivamente per l’erogazione di servizi essenziali. Se non sarà raccolto questo nostro appello, se nella manovra finanziaria non si troveranno risposte, questi servizi si ridurranno drasticamente o addirittura si interromperanno e i cittadini che non vivono nelle grandi aree

urbane, si sentiranno abbandonati dalle istituzioni. Si tratta di garantire il diritto all’uguaglianza”. Insieme alla lettera, i Sindaci della Provincia ribadiscono le richieste di modifica alla Legge di stabilità ritenute essenziali: dall’incremento del contributo previsto per strade e scuole, alla costituzione di un fondo nazionale di 50 milioni per il mantenimento degli equilibri finanziari; dalla copertura integrale delle spese da sostenere per l’assistenza alla disabilità, che am-

monta a circa 113 milioni, all’eliminazione delle sanzioni per lo sforamento del patto 2015, alla moratoria dei mutui accesi dalle Province con Cassa Depositi e Prestiti per l’anno 2016. Misure essenziali per non mandare in dissesto gli enti, cui si aggiungono proposte di prospettiva, prima fra tutte la trasformazione delle nuove aree vaste in hub in grado di svolgere per i Comuni la funzione di stazione unica appaltante e la gestione associata delle funzioni comunali.

Operazione dei Carabinieri contro i furti in abitazione Una persona arrestata e quattro denunciate all’Autorità Giudiziaria. Sotto sequestro chiavi alterate, arnesi per scassinare porte e saracinesche ISERNIA. Nell’ambito di una serie di attività predisposte dai Carabinieri in vari territori della provincia di Isernia, con il preciso obiettivo di contrastare il fenomeno di furti in abitazione e altri reati di particolare allarme sociale, una persona è stata arrestata, quattro denunciate ed eseguiti vari sequestri. Nel capoluogo “pentro”, attuati posti di controllo nei punti nevralgici della città, con l’impiego di pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile e della locale Stazione, affiancati da personale del Nucleo Investigativo con auto “civette”, nel corso degli stessi sono state identificate un centinaio di persone, eseguiti accertamenti su ottanta veicoli ed operate perquisizioni per la ricerca di refurtiva. A Macchiagodena, i militari della lo-

cale Stazione hanno arrestato un 35enne del luogo, in quanto nei suoi confronti pendeva un mandato di cattura per una serie di reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. L’uomo è stato rintracciato nei pressi della sua abitazione e dopo le formalità di rito trasferito presso la Casa Circondariale di Isernia. Controlli a tappeto anche a ridosso del territorio campano, ed in particolare tra Sesto Campano e Ciorlano, in provincia di Caserta, dove i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno intercettato un’autovettura sospetta con due persone a bordo. Gli uomini della “benemerita” hanno bloccato l’auto e proceduto al controllo degli occupanti, risultati entrambi pluripregiudicati per furti in

abitazione ed attività commerciali. E’ scattata immediata una perquisizione del veicolo, all’interno del quale sono stati rinvenuti una tronchese, cacciavite, guanti e cinquantadue chiavi alterate per aprire serrature di varia tipologia. A questo punto i Carabinieri, convinti che i due fossero in zona proprio per portare a compimento l’ennesimo “colpo”, hanno sottoposto a sequestro il materiale rinvenuto e hanno proceduto all’accompagnamento in caserma dei fermati, un 50enne ed un 60enne, entrambi di Napoli, nei confronti dei quali è scattata una denuncia alla competente Autorità Giudiziaria per il possesso illegale dell’armamentario recuperato e la proposta per il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno. Ulteriori indagini sono in

corso per accertare se i due siano coinvolti in furti verificatisi nel recente passato in provincia di Isernia. Ad Agnone invece, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno denunciato due donne, entrambi di origine rumena, una 21enne ed una 32enne, residenti a Napoli, con a carico precedenti per furto in abitazione, le quali erano intente ad esercitare un’attività di commercio ambulante abusivo di materiali domestici, del valore di svariate centinaia di euro. La merce è finita sotto sequestro, mentre continuano le indagini per accertarne la provenienza. Anche nei loro confronti è stata avanzata la proposta della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno.

Roccamandolfi, pista per lo sci nordico Fruibile nel fine settimana la struttura ubicata in località “Guado la Melfa” ROCCAMANDOLFI. L’Amministrazione Comunale di Roccamandolfi comunica la riapertura della pista di scii nordico denominata “Centro Fondo Valle Piana”. La pista è ubicata in località “Guado la Melfa” nei pressi della valle di Campitello di Roccamandolfi, a circa 8 Km dal paese ( 15 minuti). Lunga circa 3,5 Km con percorsi che si alternano tra valli e bosco, il tragitto è quasi completamente turistico e adatto a tutti, con qualche piccola variante di media

difficoltà per gli sciatori più esperti. La pista è aperta con formula weekend (sabato e domenica) con la possibilità di noleggiare l’attrezzatura necessaria direttamente sul posto. Inoltre, durante l’anno, verranno programmati corsi per ragazzi con maestri di sci qualificati. Oltre alla pista di sci di fondo, c’è la possibilità di fare passeggiate organizzate con le ciaspole ed altri tipi di escursioni in ambiente innevato; per i più piccoli, invece, vi è

un’area adibita per i BOB. Come punto di riferimento, c’è il rifugio di Guado la Melfa, gestito dall’Associazione “Vivi Roccamandolfi”, nata alla fine dell’anno 2011, con l’obiettivo di promuovere il territorio di Roccamandolfi, con particolare attenzione a quello montano. Ubicato nei pressi delle piste, dichiara il sindaco Giacomo Lombardi, il rifugio vuole essere una struttura ricettiva ed un punto di accoglienza per chi desidera passare una giornata nella tranquil-

lità, ma anche per passanti ed escursionisti. Aperto anch’esso solo il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 17.30, è un luogo di completo relax dove è possibile gustare una buona tisana vicino al caminetto e prodotti tipici locali, rifocillarsi prima di un’escursione oppure al ritorno da una passeggiata. L’intento di tale proposta, conclude Giacomo Lombardi, è quello di attrarre tutti coloro che amano un turismo di “nicchia” in un ambiente

più familiare ed ancora incontaminato dal punto di vista naturalistico-ambientale. Inoltre per il prossimo week-end l’associazione Vivi Roccamandolfi e l’associazione Matese Outdoor organizzano una due giorni dedicati al trekking ed alla mountain bike nello stupendo scenario del Matese. Possibilità di scelta tra il weekend completo con pernottamento oppure singola giornata di escursione a scelta tra mountain bike e trekking.

Il comandante dei carabinieri, Franco Mottola in visita al comando provinciale di Isernia Il Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”, Generale di Corpo d’Armata Franco Mottola, nell’ambito di visite istituzionali ai Reparti dell’Arma, si è recato presso il Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, dove è stato ricevuto dal Comandante Provinciale, Tenente Colonnello Marco Cuccuini. L’alto ufficiale si è intrattenuto con lo stesso

Comandante Provinciale, con il Comandante del Nucleo Investigativo, e i Comandanti delle Compagnie di Isernia, Venafro ed Agnone, analizzando le problematiche locali dell’ordine e della sicurezza pubblica. Ha poi incontrato i Comandanti di Stazione ed il personale della sede, unitamente alla Rappresentanza Militare, esprimendo il suo apprezzamento per le attività operative

poste in essere e per l’elevato impegno profuso dai Carabinieri della Provincia di Isernia nel tutelare le comunità da ogni forma di illegalità, sottolineando inoltre l’importanza della funzione sociale quotidianamente assolta, tesa a far sentire la presenza rassicurante dello Stato ed a recepire, veicolandole verso gli organi preposti, le istanze dei cittadini.

Nella prolusione, il Generale Mottola, ha sottolineato anche l’importanza strategica e insostituibile delle Stazioni e dei loro Comandanti, che grazie alla presenza capillare sul territorio, soprattutto in quelle zone lontane dai centri più importanti, rimangono il punto di riferimento assoluto per i cittadini e le altre istituzioni, vere e proprie vedette della legalità.


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Termoli

8 dicembre 2015

Protesta contro la soppressione della corsa I pendolari alla stazione di Termoli lamentano il taglio del Termoli-Foggia TERMOLI. Hanno contestato l’ennesimo taglio di Trenitalia che ha intenzione di ‘eliminare’ il treno regionale Termoli-Foggia delle 8.05 della mattina tra appena qualche giorno. Ciò accade nel silenzio della politica e della cittadinanza e così un gruppo di pendolari è sceso in campo questa mattina per contestare contro “un taglio che farebbe venire meno il loro diritto a muoversi con i mezzi pubblici per raggiungere i luoghi di lavoro e di studio”. “Abbiamo costituito questo comitato dei pendolari della linea Termoli-Foggia perché con il nuovo assetto orario di Trenitalia ci hanno eliminato questo treno – hanno affermato i pendolari che questa mattina hanno anche affisso manifesti alla stazione – rimane un primo treno alle 6.40 poi fino alle 12.20 non c’è nulla per scendere verso Sud e come al solito siamo sempre penalizzato noi pendolari che andiamo tutti i giorni a lavorare. Chiediamo solo di poter andare a lavorare utilizzando il servizio pubblico. Ab-

biamo accettato di tutto negli anni perfino le infestazioni di pulci sui treni, treni sporchi, fatiscenti e senza aria condizionata d’estate ma dateci la possibilità di andare a lavorare con il servizio pubblico”. Una mobilitazione che è solo agli inizi e che ha visto i cittadini realizzare questa mattina una raccolta firme allo scopo di sensibilizzare la politica su un problema del quale s’è fatto carico l’assessore comunale ai tra-

sporti Vincenzo Ferrazzano. “Abbiamo fatto un presidio di protesta sul binario creando qualche disagio con un po’ di minuti di ritardo – hanno affermato ancora i pendolari – continueremo a raccogliere firme, ne abbiamo raccolte più di 100 e speriamo che ci diano una mano per risolvere questo problema. Vogliamo un ripristino del treno o un autobus sostitutivo per poter andare a lavorare”. Ad essere contestato è il silenzio

della politica considerando che “nessuno si è mai occupato di questa cosa” e che, invece, “nella tratta Bari-Foggia i pendolari l’hanno spuntata nonostante Trenitalia avesse cercato di togliere delle fermate anche su quella tratta ma con l’aiuto di Adiconsum e delle autorità locali ci sono riusciti ed è rimasto tutto uguale. Noi pendolari del Molise non saremo mai pendolari di Serie B e quindi speriamo che le autorità ci diano una mano”.

Pendolari che hanno avuto anche un incontro con l’assessore comunale ai Trasporti, Vincenzo Ferrazzano. “Abbiamo saputo solo questa mattina del problema della soppressione delle corse dei treni giornalieri per i pendolari che vanno a Foggia – ha affermato Ferrazzano al termine dell’incontro – abbiamo preso nota di questa problematica, abbiamo contattato l’assessore regionale ai Trasporti che mi ha chiesto di inviargli una nota precisa dicendo che si attiverà subito con Trenitalia per vedere di risolvere la problematica”. Il countdown si concluderà il prossimo 13 dicembre quando Trenitalia aggiornerà gli orari tagliando proprio il treno in questione. Una vera e propria corsa contro il tempo da affrontare con una certezza, quella per la quale “il Comune non ha nessuna competenza su questo argomento – ha concluso Ferrazzano – ma ci attiveremo affinché le esigenze del territorio e dei nostri cittadini vengano tenute in conto e venga rispettata da Trenitalia”.

“Gtm, autisti costretti alla fame” Niente stipendi da settembre e la Regione fa finta di niente mentre non paga l’azienda TERMOLI. “Gli autisti e le “rispettive” famiglie della CGIL del servizio urbano di Termoli, visto che a tutt’oggi ancora non hanno percepito gli stipendi di settembre, ottobre, novembre e tredicesime mensilità passeranno le festività di natale alla caritas di Termoli. Di tutto questo ringraziano la politica locale e regionale per la loro grande sensibilità nei loro confronti. Ovviamente non appena verrà data loro l’opportunità di contracambiare lo faranno”. Così, Cristino Lepore della rsa CGIL. L’azienda non riesce più ad avere accesso al credito perché dalla Regione non arrivano i trasferimenti e ci sono tutta una serie di questioni ancora da capire e approfondire. “Fatto sta che le nostre famiglie sono con l’acqua alla gola e vorrei capire come e cosa dobbiamo fare». Termoli non ci sono autobus che funzionano come la metropolitana senza conducente e quindi il problema resta e deve essere affrontato dalle istituzioni che conoscono da vicino la problematica, con tanto di incontri in Prefettura. «Se l’azienda non ha liquidità non può pagare gli stipendi, se l’avesse i soldi arriverebbero» osserva Lepore che si spinge indietro, fino alla delibera della Giunta regionale, la 387 del 2014, che ha ridotto di

quasi il 50 per cento il contributo corrisposto al Comune e quindi alla società concessionaria. Secondo il rappresentante di categoria «non è possibile che tutte queste vicende, con una sentenza del Tar che peraltro ha dato ragione alla società, tutto debba ripercuotersi

sui dipendenti. E se in caso trasferimenti ci sono e arrivano voglio capire perché siamo arrivati a questo punto. Bisogna fare chiarezza al più presto per noi dipendenti e per i cittadini, così non si può più andare avanti».

“L’acqua è potabile” Anche a Campomarino l’ordinanza per l’uso umano della risorsa idrica CAMPOMARINO. Ultimo fra i nove comuni costretti ad adottare l’ordinanza di divieto per l’uso alimentare dell’acqua potabile, l’amministrazione di Campomarino per mano del sindaco Gian-

franco Cammilleri ha revocato oggi il provvedimento del 30 novembre scorso. A differenza di quanto fatto dalle altre realtà del Basso Molise, c’è stata una cautela maggiore, poiché si sarebbe

atteso che finisse il fenomeno dell’acqua torbida nelle condotte locali, al di là delle stesse risultanze delle analisi compiute sui prelievi-campione.


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Termoli

8 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Stabilimento Fiat, c’è ottimismo Per la Cisl i segnali sono stati positivi e fanno ben sperare per il futuro TERMOLI. Ottimismo. Non più preoccupazione. Questo l’avvicendamento all’interno dello stabilimento Fca di Termoli. A Rivolta del Re il 2015 ha significato la fine dei cicli di cassa integrazione, nuove assunzioni e una centralità rinvigorita nei programmi di sviluppo industriali del settore auto motive nel gruppo ormai globalizzato guidato da Sergio Marchionne e John Elkann. A confermarlo, come dichiarazioni di fine d’anno, è stato il segretario regionale della Fim-Cisl Riccardo Mascolo, reduce da un incontro nazionale con Federmeccanica per il rinnovo del contratto

di categoria dei metalmeccanici ex Fiat, che hanno invece il Ccsl, ma il modello si avvicina molto a quello siglato nel luglio scorso. Mascolo ha voluto rendere conto dell’assise di due giorni fa con cui è stato sancito il calendario ferie natalizio. Rispetto ai periodi monstre di 3 o 4 settimane di vacanze lunghissime, obbligate dal calo o dal crollo del mercato, quest’anno la coperta si restringe e per tutti i lavoratori dei motori 8 e 16 valvole, per i dipendenti del cambio C510 lo stop andrà dal 24 al 31 dicembre, ovviamente escluse le festività da calendario, dove non si lavorerebbe comunque.

Diverso lo scenario dell’M40, il cambio destinato alla Sevel, che vedrà fermi oltre alle feste, solo le vigile, il 24 e il 31, a conferma di come anche il mercato dei veicoli commerciali tiri e non poco. Novità significative sull’organizzazione del lavoro, dopo quasi 30 anni sparirà il terzo turno al motore Fire 8 valvole, con redistribuzione sulle linee, anche il notturno dello stesso M40. Nel 2016 Mascolo prevede aumenti di volume, agganciati a un mercato che sta premiando le scelte del gruppo Fca. In fabbrica vince l’eterogeneità della produzione.

Vandalismo contro gli addobbi natalizi Gli alberi posti sul corso principale sono stati tutti scaraventati a terra da ignoti TERMOLI. Atti di vandalismo hanno già arrecato danni agli addobbi natalizi in centro. Domenica mattina, alcuni degli abeti che ieri l’Amministrazione comunale aveva collocato lungo il Corso nazionale come decoro natalizio, sono stati ritrovati rovesciati al suolo, alcuni distrutti, altri gravemente danneggiati. L’Amministrazione comunale condanna l’accaduto. “Si tratta di un gesto di vile inciviltà – dice il primo cittadino Angelo Sbrocca – portato sicuramente a compimento da uno sparuto gruppo di idioti che non inciderà minimamente sulla stragrande maggioranza dei cittadini termolesi, rispettosi e premurosi nei confronti della loro stessa città e che, in queste ore, ci stanno dando conferma del loro apprezzamento per le azioni e le iniziative volte a fare di questo Natale termolese un periodo di gioia e di festa. Inoltre, dato che tutti gli alberi al termine delle festività natalizie saranno ripiantati, distruggerli significa privare la nostra città ora di un addobbo e domani di un punto verde”

Tanti applausi e tanta commozione per lo spettacolo di Maria Carmela Mugnano A Termoli, nella sala consiliare, la rappresentazione de “A Camenante” TERMOLI. Nella Sala Consiliare del Comune di Termoli colma di gente, si è tenuto ieri pomeriggio lo spettacolo ‘A CAMËNÀNTE una “rappresentazione” con poesie, musica, canzoni e “voce dai vicoli” in vernacolo termolese estratte dal libro, appena pubblicato, della scrittrice, poetessa e attrice Maria Carmela Mugnano. Maria Carmela Mugnano è nata “‘nd’u Paèse Vìcchie” e quindi quello che dice in versi affonda le sue radici nei ricordi di una vita vissuta, trascorsa nei vicoli e nelle piazzette del Borgo Antico. Ma poi Maria Carmela ha preso a camminare per altri vicoli, altri paesi, altre città ed oggi continua a fare “A Camenànte” con le sue poesie, raccogliendo successi in ogni parte d’Italia. In questi ultimi tre mesi ha ricevuto premi a: Piediluco” (in provincia di Terni); Roma (in occasione di un Trofeo Accademico Internazionale); Pre-

dappio (Forlì); Abbadia S. Salvatore (Siena); Ascoli Piceno. Ma i Premi, che Maria Carmela ha vissuto in maniera più coinvolgente in questo ultimo trimestre, sono stati quelli ricevuti ad Asti, nel

Palazzo della Provincia il 3 ottobre, perché il Premio è stato accompagnato dalla consegna della Benedizione Apostolica di Papa Francesco, richiesta dagli organizzatori del premio per il conte-

nuto della sua poetica e, avendo a cuore le sue radici, i premi riguardanti due Poesie in vernacolo termolese, che sono state recitate durante lo spettacolo e che le sono stati conferiti a Rocca di

Papa (Roma) il 4 settembre e a Milano il 14 novembre. Hanno partecipato alla performance di ieri sera Angelo Marolla come presentatore, per la recitazione: Maria Carmela Mugnano, Lucia Marinaro, Angelo Marolla. Musica e Canto: Peppino Palermo alla chitarra, Alfredo Della Fazia alla fisarmonica, Carmine De Gregorio e Antonio Felice cantanti. Ad intervallare le scenette e le poesie una serie di proiezioni di vecchie foto di Termoli a cura di Oscar De Lena. Tanti applausi e molti consensi per l’originalità dello spettacolo che ha emozionato i tanti termolesi presenti che, in un’ora e mezza, ascoltando le poesie e le scenette di vita vissuta alcuni decenni fa, hanno potuto fare un viaggio a ritroso nel tempo rivivendo i giorni belli della loro fanciullezza.



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Opinioni

Campobasso è al 56esimo posto su 84 capoluoghi con 42% di punti. Isernia non ha inviato, invece, i relativi dati. Il Molise, con il solo dato di Campobasso, dichiara di non aver previsto investimenti in manutenzione straordinaria. Stupisce tuttavia che sempre in Molise non siano stati almeno previsti investimenti per la manutenzione ordinaria. Se comunque sul fronte della manutenzione straordinaria il numero delle regioni che hanno aumentato gli investimenti sono pari a quelle che li hanno diminuiti, rispetto all’ordinaria dobbiamo rilevare un generale calo degli investimenti che ha riguardato la maggioranza delle regioni italiane. Interessanti i dati dell’Abruzzo e delle Marche che presentano una media d’investimento in manutenzione ordinaria significativamente più alta rispetto a quella straordinaria, segno di un’attenzione a intervenire sollecitamente nel caso di interventi di ordinaria necessità. Ripartire da quelle opere davvero utili per sbloccare l’Italia e darle un nuovo futuro. Tra queste opere ci sono anche gli edifici scolastici italiani, molti dei quali, più di 41mila, hanno bisogno di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza come emerge dalla quindicesima edizione di “Ecosistema Scuola”, l’indagine annuale di Legambiente sulle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. Anche quest’anno la fotografia scattata da Legambiente è poco rassicurante: il 58% delle scuole è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 32,5% necessita di in-

8 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Edilizia scolastica, Campobasso al 56^ posto invece i fondi destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria. La difficoltà delle scuole italiane è testimoniata anche dalle storie di ordinaria emergenza di molte scuole superiori, la cui competenza rimane alle province. Legambiente chiede che lo stesso percorso previsto per i comuni vada esteso anche alle province, che devono avere la possibilità di sbloccare le risorse disponibili uscendo dal patto di stabilità. Accanto alle emergenze, ci sono le esperienze e le eccellenze che fanno ben sperare. A guidare la graduatoria della qualità dell’edilizia scolastica anche quest’anno

terventi urgenti di manutenzione. Il 9,8% degli edifici si trova in aree rischio idrogeologico, il 41,2% in aree a rischio sismico e l’8,4% a rischio vulcanico. Calano al 30,9% gli edifici dotati dei certificati essenziali come quello della prevenzione incendi, mentre solo 22,2% sono le scuole dove è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica. La crisi

economica e la minore disponibilità dei Comuni ad investire, anche a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità, ha portato inoltre ad un calo delle scuole che hanno servizi scuolabus (22,5%) e pedibus (5,2%). Dati positivi arrivano, invece, dalle pratiche sostenibili come la raccolta differenziata che registra il trend positivo del 2012. Diminuiscono

La cura antitumore parte dal Molise con la prunus spinosa chiamata trigno

Molise, regione dalle tante risorse purtroppo non sfruttate come dovrebbero. Un territorio che vanta sia verdeggianti montagne che un mare cristallino, con una sabbia a tratti color oro. Tipici poi sono i suoi borghi medioevali. Paradossalmente però, manca di trasporti adeguati. Assente, ad esempio, un aeroporto e un trasporto ferroviario come si deve. Solite storie italiane insomma. Ma da questa regione arriva anche una speranza nella lotta ai tumori. Dall'Istituto Superiore di Sanità - conosciuto anche con l'acronimo Iss - è stata scoperta una pianta dalle tante proprietà, tra cui anche quelle curative. Trattasi della Prunus spinosa trigno. Vediamone i dettagli. Come si è arrivati a questa scoperta La pianta, trattata insieme ad alcuni aminoacidi, riesce a sopprimere circa l'ottanta per cento delle cellule tumorali nel giro di ventiquattro ore. La

sono sempre le città del nord con Trento in prima posizione seguita da Pordenone (2º) e Forlì (3º). Unica eccezione è la citta di Prato in quarta posizione, seguita da altre città del nord: Reggio Emilia (5º), Piacenza (6º), Sondrio (7º), Bergamo (8º), Verbania (9º) e Bolzano (10º). Il sud rimane ancora indietro e compare solo a metà classifica con Lecce (21°). Campobasso al 56esimo posto mentre Isernia non è stata presa in considerazione per i dati non inviati. Tra le novità di quest’anno, c’è da segnalare invece il ritorno in graduatoria di Roma (che ha fornito dati sufficienti per essere inserita in graduatoria) e di Verona. C’è poi il nuovo ingresso di Aosta che per la prima volta ha partecipato all’indagine di Legambiente.

Prunus spinosa trigno assemblata con gli aminoacidi è stata già sperimentata sui malati di tumore ai polmoni, al colon e alla cervice uterina. Se da sola non dava alcun effetto, ben più efficace si è dimostrata appunto assieme agli aminoacidi. Risultati incredibili come detto. Ai ricercatori non resta che continuare nella sperimentazione. Anche perché si tratterebbe di un metodo di guarigione completamente naturale e non certo invasivo, come invece è la chemio. Già creato un farmaco in vendita da giugno Il farmaco sarà già in vendita dal prossimo giugno, e sarà acquistabile ovviamente dietro prescrizione medica.

Avrà un costo di venti euro. Presentata anche al prossimo Expo di Milano Le proprietà della Prunus spinosa trigno saranno anche esplicate nel corso di un convegno in programma nel mese di giugno all'Expo di Milano, che verrà inaugurato il primo maggio. Le altre proprietà di questa miracolosa pianta Questa pianta è comunque già conosciuta per altri usi, come quello di produrre un liquore o il tabacco per fumare la classica pipa. Ovviamente però i suoi poteri anti-tumorali gli darebbero molta più notorietà. Speriamo bene.La ricercatrice Stefania Meschini, autrice dello studio, ha annun-

ciato che l'Iss "ha depositato il brevetto delle miscela prugnolo-Can, e per questo la formulazione potrà essere disponibile come integratore a supporto delle terapie chemioterapiche" e messo in vendita nelle farmacie su indicazione medica a partire da maggio-giugno. Prezzo etico - Il presidente della Società italiana di medicina biointegrata (Simeb), Franco Mastrodonato, ha precisato che "per motivi etici abbiamo ottenuto che il prezzo a confezione sia assolutamente accessibile, intorno ai 20 euro, rispetto ad un costo inizialmente stimato come molto più elevato". In occasione dell'Expo di Milano, poi, "lo studio sulle potenzialità del prugnolo - annuncia l'esperto sarà presentato, il 25 giugno, alla comunità scientifica internazionale, nell'ambito di un convegno sulle terapie oncologiche integrate".


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