Paghiamo 3 milioni per far chiudere gli ospedali

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 209 mercoledì 23 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a pierpaolo nagni

L’ASSURDO

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierpaolo Nagni. Un plauso all'assessore regionale ai Lavori pubblici per lo stanziamento di 3 milioni e mezzo di euro per l'edilizia residenziale. Permetteranno di dare avvio ad un piano di recupero che prevede diversi livelli di interventi: dalla rapida assegnazione degli alloggi non utilizzati per assenza di interventi di manutenzione, al miglioramento impiantistico e tecnologico; dalla trasformazione tipologica degli alloggi che tiene conto dei fenomeni migratori, della povertà e della marginalità urbana, all’adeguamento sismico.

il Tapiro del giorno a Mauro pirazzoli

Il Tapiro del giorno lo diamo a Mauro Pirazzoli. Il direttore generale dell'Asrem non sembra accorgersi della situazione di caos che regna nel sistema sanitario molisano. Ma è mai possibile che i cittadini molisani debbano pagare un manager senza che possano, poi, beneficiare di attività e servizi di qualità. La situazione all'interno delle strutture ospedaliere, infatti, è sull'orlo di una crisi funzionale. Possibile che non si possa fare nulla per definire un nuovo piano d'intervento? Cosa ci sta, allora, a fare?

SeRviziO A pAginA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 23 settembre 2015

Non appena al governo del Molise il centrosinistra aveva revocato le convenzioni e gli accordi operativi “fatte salve le competenze maturate”

La Regione, con la fune al collo, ha dovuto liquidare 330 mila euro a Molise Sviluppo

Per arrivare a pagare ci sono voluti richieste, solleciti e diffide a ripetizione Il rapporto tra la Regione Molise e la Società Molise Sviluppo S.C.p.A era vecchio di 15 anni. Ha avuto inizio il 2000, anno in cui alla Società è stato affidata le gestione operativa del Contratto d’Area “Molise Interno” e sono state definite le relative competenze; quindi è proseguito nel 2006, anno in cui è stato sottoscritto il 1° protocollo aggiuntivo del Contratto d’Area con la conseguente stipula, di un nuovo Accordo Operativo nel quale sono state incluse ulteriori attività di competenza; l’anno successivo, il 2007, è stata sottoscritta la Convenzione per l’attivazione dello “Sportello Unico per le aziende” e gli Enti, finalizzato alla riduzione dei tempi di realizzazione delle iniziative imprenditoriali e delle opere infrastrutturali inserite nei protocolli aggiuntivi, con l’assegnazione di un finanziamento annuo di 100.000 euro per 3 anni; dal 2007, inoltre, s’è passati al 2012, anno in cui è stato sottoscritto un altro accordo operativo con il quale, in favore di Molise Sviluppo, è stato determinato un finanziamento annuo di 200.000 euro (dal 2013 fino al 2018), per lo svolgimento delle attività di gestione, da erogarsi in due

l’intervento di Carlo Veneziale In questi ultimi giorni, alcuni organi d’informazione hanno diffuso l’infondata notizia di un possibile allargamento dell’Area di Crisi anche ad aree diverse da quella del distretto Venafro – Campochiaro - Boiano. Occorre precisare che la delimitazione geografica dell’Area di Crisi Complessa è sempre rimasta invariata rispetto a quella inizialmente stabilita, ossia quella prevista dal “Progetto di massima di riconversione e riqualificazione industriale” approvato con deliberazione di giunta regionale n. 419 dello scorso 4 agosto. La stessa “Area” - la cui individuazione non è discrezionale ma avviene con riferimento ai parametri statistici dei Sistemi Locali di Lavoro - è stata poi integralmente confermata tre giorni dopo con il decreto del Ministero

rate con scadenza a maggio e a novembre di ciascun anno. Pia illusione. Non appena nel 2013 è arrivato al governo del Molise il centrosinistra, convenzioni e accordi operativi sono stati revocati, “fatte salve le competenze maturate”. Sta di fatto, però, che non c’è mai stato un rendiconto degli accordi e delle convenzioni e dei finnziamen6ti, né sono conosciuti gli esiti, gli investimenti, gli sviluppi, le opere eventualmente realizzati. Ma questo è il comune denominatore di tutti gli ac-

cordi operativi e le convenzioni che nel corso dei decenni hanno contraddistinto il divenire economico e sociale del Molise: fiumi di denaro, che hanno invaso settori produttivi, studi progettuali, collaborazioni consulenziali e creato società e cooperative di gestione. Purtroppo, fiumi carsici, che sono emersi e sono scomparsi, non dando mai la possibilità di conoscere i percorsi e le destinazioni finali. Più che questo, l’entità dei finanziamenti e degli investimenti. Del Contratto d’area

“Molise interno” alzi la mano chi sa ed è in grado di elencare e dimostrare gli esiti concreti. Sappiamo solo che il centrosinistra non ha frapposto tempo a revocare gli accordi e le convenzioni con la S.C.p.A, la cui origine, nell’arco di tempo del Molise di Michele Iorio, certamente la condannava a priori. Così è stato. IL taglio è stato netto e inesorabile, certamente non indolore, saggiamente sofferto in silenzio. Ma non al punto da impedire a “Molise Sviluppo” di chiedere ciò che gli spettava per le attività di competenza svolte, come espressamente previste, tra l’altro, nel provvedimento del 2013 con cui la Regione ha interrotto i rapporti. La Regione pertanto è dovuta piegarsi. Difatti, dopo aver tergiversato parecchio, non essendo nella condizione di pagare tutti gli importi dovuti a causa della mancanza di disponibilità di risorse negli appositi capitoli di bilancio regionale , come ha scritto il direttore del Servizio competitività dei sistemi produttivi, sviluppo delle attività industriali e estrattive, politiche della concorrenza, internazionalizzazione delle imprese e marketing territoriale, Gaspare Toci, nella determinazione con

la quale ha risolto le pendenze con Molise Sviluppo, ha dovuto mollare. Per arrivare a pagare ci sono voluti richieste, solleciti e diffide a ripetizione. Non un bel vedere della Pubblica amministrazione. Conclusione: considerato che la società “Molise Sviluppo S.C.p.A” si trova nella situazione di regolarità contributiva, così come risulta dall’attestazione di regolarità presentata l’8/settembre/2015 ( Inps 897018); che si trova nella situazione di regolarità in relazione all’accertamento previsto dal decreto ministeriale18.01.2008 e dall’articolo. 48 bis del Dpr 29 settembre1973, numero 602, così come risulta dall’attestazione di Equitalia Servizi S.p.A uffici regionali, via libera al pagamento dell’importo complessivo di 330.000 euro in favore della società Molise Sviluppo S.C.p.A. cosi dettagliato: 90.000 euro per le attività dello sportello unico – risorse regionali; 240.000 euro per le attività di gestione delle risorse regionali. Che fosse stata la volta buona per avere anche il dettaglio delle attività? Neanche per sogno. Dardo

L’area di crisi non sarà allargata dello Sviluppo Economico che, facendo propria la deliberazione, ha ufficializzato: «Il riconoscimento di crisi industriale complessa, con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, per il territorio ricompreso tra le due province di Isernia e Campobasso corrispondente ai Comuni di Venafro, Campochiaro e Bojano; e per le aree di localizzazione dell’indotto». Quindi, nessun allargamento; né reale né ipotetico. Sulla elaborazione dei progetti e sulle azioni strategiche, invece, che risultano essere gli aspetti più importanti, auspico un’azione congiunta da parte di tutti i soggetti interessati affinché l’Area di Crisi costituisca davvero l’opportunità di rilancio dei nostri territori in termini di produzione, di competitività e di aumento occupazionale, con

specifico riferimento ai lavoratori, alle aziende in difficoltà e alle condizioni generali del contesto economico. Mai come ora c’è bisogno di un lavoro congiunto e sinergico da parte di tutti i protagonisti che hanno fattiva-

mente collaborato e “faticato” affinché si raggiungesse un obiettivo così importante per la nostra terra. E allora Regione Molise, organizzazioni sindacali, associazioni datoriali, delegazione parlamentare, Camere di Commercio,

mondo dell’associazionismo, autonomie locali, devono proseguire nel cammino iniziato con la firma dell’intesa “Il Molise che non si arrende”, siglata il 7 agosto dello scorso anno. Dopo la fase progettuale e propositiva ed il grande sforzo corale svolto da tutti per ottenere il riconoscimento, bisogna proseguire su una strada comune che preveda una marcata compartecipazione operativa sulle scelte che si andranno a fare; le risorse finanziarie dovranno essere orientate proficuamente, per l’effettivo rilancio industriale e per la reale valorizzazione sociale del lavoro. Riempiamo questo grande contenitore di obiettivi condivisi, di contenuti garantiti e di buone idee e difendiamole tutti insieme, anche perché questa volta abbiamo dinanzi davvero un’enorme opportunità.


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3 23 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Regione Abruzzo investe 143 milioni di euro, derivanti da saldi positivi nella gestione del fondo sanitario regionale, nella costruzione di cinque nuovi ospedali. La Regione Molise, dopo otto anni commissariamento, è alla frutta

Anni di soldi buttati. Nelle tasche dei commissari L’erba del vicino è sempre più verde. Ma anche più sicure le sue scuole, le sue fabbriche meno chiuse, il suo turismo più fiorente e la sua sanità decisamente più virtuosa. Il nostro vicino in questione è l’Abruzzo. Nel 2015 la Regione Abruzzo ha incassato 371 milioni da destinare alla sanità. 228 dallo Stato ed i restanti 143 derivanti da saldi positivi nella gestione degli ultimi quattro anni del fondo sanitario regionale. Si, saldi positivi: questi sconosciuti. Noi, invece, la stessa somma, più o meno, siamo stati in grado di metterla insieme alla voce: buco. O deficit, o disavanzo. Fate un po’ voi. Chissà come avranno fatto i nostri vicini. Chissà se si sarebbe potuto, avendo l’umiltà e l’intelligenza necessarie, chiedergli qualcosa a riguardo, prendere qualche spunto. No, evidentemente. Dal 2007, invece, la sanità molisana è commissariata. Da allora sono sfilati 5 sub commissari, due direttori regionali alla salute, cinque, dicasi cinque, direttori generali dell’Asrem; si sono elargiti fior di milioni ad un advisor (quando la finiremo con questi anglicismi così provinciali?). Tutti soggetti rigorosamente venuti da fuori regione, probabilmente molto ben introdotti in ambiti romani. Risultato? Un lento, inarrestabile decadimento dell’intera offerta sanitaria regionale. Sotto ogni punto di vista: servizi, standard di qualità, risorse economiche, pro-

spettive future. La rete ospedaliera è rimasta sostanzialmente la stessa del 2007 ma il personale sanitario dedicato è sensibilmente diminuito. Non è difficile immaginare cosa ciò significhi in termini di servizio reso all’utenza. In otto anni di commissariamento, tavoli tecnici, incontri al ministero e tutta la pleonastica liturgia burocratico amministrativa che il caso

impone, sono stati prodotti pochi atti, tutti, inesorabilmente, impugnati dal Tribunale Amministrativo Regionale. Un ruolino di marcia così disastroso da far venire alla mente sinistri interrogativi: sono davvero così tecnicamente incapaci, questo fior fior di commissari ed alti dirigenti, oppure si sabotano con le loro stesse mani, per chissà quale recondito motivo? E’

ammissibile, comprensibile, giustificabile una tale sfilza di insuccessi, senza malignare, senza abbandonarsi a frustranti retro pensieri? Una risposta chiara a queste domande non c’è. Come non esiste spiegazione ad una tale differenza di qualità nella gestione della cosa pubblica rispetto al nostro vicino dai verdi prati. Con i soldi, con i milioni cui accennavamo in apertura, la Regione Abruzzo costruirà altri cinque ospedali (ovviamente serviranno altre cospicue risorse, che comunque troveranno), tra cui quello di Vasto, destinato a diventare DEA di primo livello. Eppure sono qui, affianco a noi. Chissà quale sarà la loro magica pozione? Loro costruiscono, noi ingrassiamo le tasche di commissari e mega direttori galattici, senza cavarne un maledetto ragno dal buco. Questa è la verità. Ci sarebbero gli estremi per chiedere i danni al ministero, per questo commissariamento etero diretto. Sarebbe bello che la gente molisana potesse organizzarsi, unirsi, e finalmente chiedere conto (ed il conto) per questa gestione. E per quelle precedenti, va da sé. Sarebbe bello potersi ritrovare come popolo a rivendicare diritti e dignità che, nel più pigro, ignavo disinteresse, ci stanno scappando dalle mani. Ma quando si usano troppi condizionali i buoi, di solito, sono già scappati dalla stalla.

Spesso ritornano più motivati di prima Maurizio Tiberio ancora una volta in auge. In passato per diversi anni consigliere al Comune e alla Provincia di Campobasso, con casacche politiche diverse tra loro ma coerenti sul piano della politica intesa servizio. Di nuovo in auge, questa volta con Italia Unica di Corrado Passera, di cui è coordinatore provinciale. In questa veste sabato e domenica prossimi sarà a Pomezia alla riunione di tutti i colleghi, con in programma l’indicazione dei responsabili regionali del partito. Inutile sottolinearlo; in quella sede Tiberio sarà indicato responsabile per il Molise, e membro della direzione nazionale in cui è già presente il consigliere comunale di Campobasso Michele Coralbo. Italia Unica: una realtà politica che, sulla scorta del suo ideatore Corrado Passera, vuole procedere per gradi, un passo alla

CAMPOBASSO. Si terrà in Molise, domani, nell’Aula Magna del Convitto Mario Pagano di Campobasso, a partire dalle ore 14.30, l’Assemblea Plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e della Province Autonome Italiane. All’Ordine del Giorno, tra le altre cose, “l’aggiornamento in merito alle procedure per referendum abrogativo sulle norme del decreto c.d Sblocca Italia in materia di semplificazione Idrocarburi” e la “proposta del Presidente Lacorezza

Maurizio Tiberio responsabile regionale di Italia Unica per il Molise L’investitura domenica a Pomezia da parte del coordinatore nazionale Lelio Alfonso volta, ma con determinazione per guadagnare spazio e credibilità nell’area politica che non trova attrazione nella destra e nella sinistra estreme e che vuole battersi per l’affermazione di alcuni valori e di alcuni precisi traguardi. Valori come la solidarietà, l’impegno

sociale, la cultura, la bellezza, la trasparenza in un quadro di riforme istituzionali che aiutino le politiche per la crescita e il lavoro, per lo sviluppo economico, un fisco equo, l’innovazione dei sistemi produttivi, le infrastrutture e l’internazionalizzazione delle imprese e del commercio. Dalla piccola sponda molisana l’impegno a integrare gli obiettivi programmatici con una campagna di promozione e d’informazione che, come diciamo, sarà sulle spalle di Tiberio e di Coralbo.

I Presidenti dei Consigli regionali in assemblea plenaria a Campobasso per la variazione della lingua dei segni (LIS)“. “E’ questo un appuntamento importante e qualificante per il nostro Molise – ha detto il Presidente del Consiglio Regionale del Molise Vincenzo Niro - sia per la presenza in regione dei massimi rappresentanti delle Assemblee legislative

italiane, sia perché questi autorevoli esponenti parleranno di argomenti di interesse diretto della nostra regione, come quello del referendum sulle trivellazioni per gli idrocarburi il cui sostegno e proposizione il nostro Consiglio Regionale ha votato proprio oggi”. E’ anche la prima volta che il Molise ri-

ceve una riunione della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali avendone la vice Presidenza. Il Presidente Vincenzo Niro, infatti, è stato eletto lo scorso 27 luglio vice Coordinatore dell’importante organismo che raccoglie tutte le Assemblee legislative regionali italiane.


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4 23 settembre 2015

Scelto dalla giunta regionale nel novero degli avvocati del Foro di Campobasso

A Giuseppe De Rubertis l’onere di sostenere la parte civile nel processo agli amministratori regionali del periodo 2007/2011 La giunta avrebbe potuto avvalersi del patrocinio della propria Avvocatura interna ma ha preferito un legale di fiducia Il 7 agosto scorso la giunta regionale ha deliberato che la Regione si costituisca parte civile in ognuno dei procedimenti penali in cui sono stati coinvolti capigruppo e/o componenti dei gruppi politici presenti in Consiglio Regionale negli anni dl 2007 al 2011. Convinta, la giunta di Palazzo Vitale, che la condotta delittuosa ascritta ad ogni imputato, sicuramente contraria ai comuni canoni ed alle ordinarie regole di gestione delle risorse pubbliche, prefiguri un evidente e diretto danno al patrimonio dell’Amministrazione e, nello stesso tempo, anche una immediata e diretta lesione dell’immagine e dell’identità istituzionale, per effetto della negativa rappresentazione e risonanza che la vicenda ha avuto all’esterno, favorendo nella collettività la diffusione di un sentimento di dispregio, sdegno e sfiducia verso l’Istituzione regionale. Fosse solo questa vicenda a creare il dispregio, lo sdegno, e la sfiducia nei confronti della Regione saremmo a cavallo, dato che il collegio di difesa capeggiato dall’avvocato cassazionista Arturo Messere si dice tranquillo e

certo di dimostrare l’inesistenza dei reati di cui sono stati imputati i capigruppo e i consiglieri regionali del periodo 2007/2011. La verità è che i sentimenti poco confortevoli cui ha fatto cenno la giunta, addebitandoli ai consiglieri delle passate legislature per presunte, vogliamo credere, “condotte delittuose, sicuramente (Sic! – ndr) contrarie ai comuni canoni ed alle ordinarie regole di ge-

stione delle risorse pubbliche”, sono diffusi per molti altri motivi ed aspetti del modo di governare il bene pubblico, di gestire le risorse economiche, di programmare la crescita e lo sviluppo del territorio, di essere, la classe politica al governo, e di agire da casta . Per informazioni rivolgersi agli Indignati del Molise, ai comitati civici in difesa dei diritti lesi del popolo e contro i privilegi

della casta, al mondo dei disoccupati, dei cassaintegrati, degli emarginati. Dicevamo, la giunta il 7 agosto ha deciso di costituire la Regione Molise parte civile per esercitare, attraverso la formale costituzione in ogni procedimento penale, quale parte danneggiata, la prevista azione civile per le restituzioni e per il risarcimento del danno di cui all’articolo 185 Codice penale nei confronti degli imputati, nella prospettiva che ognuno di essi, all’esito del relativo processo, e previa dichiarazione della riconosciuta responsabilità penale, venga ritenuto colpevole e, per l’effetto, condannato alle pene di legge ed al risarcimento del danno civile, con o senza provvisionale. Una presa di posizione che sotto il falso manto della legge, nasconde un mai sopito risentimento politico di rivalsa nei confronti di amministratori regionali per la gran parte di centrodestra. Nei trascorsi politici e amministrativi regionali non si rinvengono atteggiamenti di così chiara ostilità, peraltro ostentati senza alcuna remora o incertezza, fino alla deci-

sione, appunto, di costituirsi, la Regione, parte civile nei processi che sono alle porte. Ma la storia insegna che non sempre e non tutto pende da una sola parte, specie se quella parte è nella posizione di dominio, come nel caso della giunta regionale nei confronti dei “colleghi” finiti sotto processo. Il martello di oggi, infatti, non è detto che un domani non possa trovarsi nella scomoda condizione dell’incudine in cui si trovano coloro che saranno a giudizio del tribunale. Ad accollarsi l’onere di sostenere l’accusa privata, in nome e per conto della Regione Molise, sarà l’avvocato Giuseppe De Rubertis che la giunta regionale ha preso dall’elenco degli avvocati iscritti alla Camera penale distrettuale, ritenendolo in possesso di particolare esperienza professionale e curriculare. La giunta avrebbe potuto avvalersi del patrocinio della propria Avvocatura interna ma, come diciamo, ha preferito un legale di fiducia appartenente al libero Foro di Campobasso. Un incarico, un amico in più. Dardo

Il 24, 25 e 26 settembre presso la Sala Fermi dell’università L’epigrafia è una scienza rilevante per conoscere la storia del passato. Vale soprattutto per gli studiosi. A Campobasso, presso l’università – sala Enrico Fermi – Biblioteca di Atene in Viale Manzoni, nei giorni 24,25 e 26 prossimi avrà spazio e rilevanza. Si celebrerà, infatti, la ventunesima edizione dell’incontro franco-italiano su le epigrafi del mondo romano (“Rencontre franco-italienne sur l’épigraphie du monde romain”), con la partecipazione di numerosi relatori delle due nazioni sul tema dell’amministrazione delle città d’Italia e delle province dell’Occidente nei primi secoli dell’età imperiale. Gli incontri sono un’importante occasione di confronto tra studiosi di epigrafia su temi diversi, per i quali le iscrizioni greche e latine forniscono quasi sempre una documentazione unica ed esclusiva. In esse, i massimi specialisti della storia ed epigrafia del mondo romano si confrontano - alternativamente in Francia e in Italia - alla presenza anche di studiosi di altre nazionalità - su temi di forte rilevanza politica, sociale, economica e istituzionale. Tutto ha inizio alla fine degli anni ’70 del secolo scorso con un fondamentale volume di Cesare Letta ed Enrico Campanile (Studi sulle magi-

Si tiene a Campobasso il ventunesimo incontro italo/francese sulle epigrafi romane L’università mostra di avere buone capacità di interazione nel mondo scientifico con iniziative che travalicano gli interessi strettamente regionalistici mentre fatica non poco a trovare le connessioni giuste con la realtà locale per alimentarla culturalmente e per realizzare significativi momenti di crescita comune

strature indigene e municipali in area italica). Da allora nessuna indagine ha avuto la stessa sistematicità. Nel corso degli anni si sono così avvicendate nella di-

scussione questioni come: il rapporto tra schiavi e padroni, la composizione e i cambiamenti all’interno dei gruppi dirigenti di Roma e delle città italiane e pro-

vinciali, l’epigrafia del commercio e dell’artigianato e quella degli spazi pubblici. IL Molise ha una buona dotazioni di epigrafi osche, sannite e romane che possono interessare gli studiosi, per taluni aspetti con un marchio di specificità e unicità. L’università del Molise sta dimostrando di avere buone capacità di interazione nel mondo scientifico con iniziative che travalicano gli interessi strettamente regionalistici mentre, ribadiamo, fatica non poco a trovare le connessioni giuste con la realtà locale per alimentarla culturalmente e per realizzare significativi momenti di crescita comune. Un ritardo storico che dovrebbe essere colmato, ma niente e nessuno danno segnali confortanti. Restando il Molise e l’università tra loro distanti.


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5 23 settembre 2015

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La Molise Dati in favore della Centrale unica di committenza della Regione Molise

Da brutto anatroccolo, a cigno

Nella ricerca della collaborazione tra le parti ha indubbiamente influito la legge regionale 16/2010 che,al fine di contribuire al contenimento ed alla razionalizzazione della spesa prevede la possibilità per ogni soggetto appartenente al sistema regionale di svolgere prestazioni a favore dell’altro I lettori della nostra testata giornalistica avranno certamente preso confidenza con la Centrale unica di committenza alla Regione Molise per le tante volte di cui ne abbiano parlato per denunciare prima il ritardo dell’implementazione di questo organismo, quindi il recupero del tempo perso e la nomina del personale per farlo funzionar. La Centrale di committenza è importante per la gestione delle procedure contrattuali e di appalto, e per l’acquisizione di beni e servizi per conto dell’amministrazione regionale e degli Enti del sistema “Regione Molise”; degli enti del Servizio sanitario regionale e degli enti locali della regione. In termini ancor più chiari, la Centrale aggrega e standardizza le domande di interesse generale, monitora i consumi di beni e servizi, assicura la trasparenza del mercato degli appalti pubblici di servizi e delle forniture, stimola l’ordinato sviluppo delle capacità concorrenziali, adegua gli standard di qualità agli effettivi fabbisogni e semplifica i processi di acquisto attraverso il miglioramento dell’efficienza delle attività delle pubbliche amministrazioni e il potenziamento delle loro capacità operative, nonché l’economicità della gestione. Detto questo

dobbiamo aggiungere che per meglio farla funzionare, per darle immediatamente sostanza operativa, la giunta regionale ha chiamato in causa anche la Molise Dati che, a dire il vero, non gode di molta considerazione da parte dell’esecutivo di Palazzo Vitale. Dobbiamo credere “maiora premunt” per fare della Committenza unica una realtà funzionate, per cui va bene anche la Molise Dati e il personale di cui dispone per essere supporto nella fase

di start up delle attività di competenza della Centrale unica di committenza. Avendo cura però di distinguere nettamente ruoli e responsabilità, di modo che non si crei alcuna confusione né si prefiguri un possibile equivoco sull’appartenenza dei dipendenti Molise Dati nella organizzazione della Centrale (“Il personale dipendente della Molise Dati che presterà la propria attività presso il Servizio Centrale unica di committenza della Regione Mo-

lise mantiene la posizione giuridica ed economica prevista dal contratto collettivo di lavoro dell’Ente di appartenenza e lo svolgimento della prestazione lavorativa non si configura giuridicamente quale instaurazione di rapporto di comando, né dà luogo alla costituzione di alcun diritto di preferenza e/o precedenza ai fini di eventuali procedure assunzionali, né tantomeno può invocare alcun diritto di inquadramento nel-

l’organico regionale in ragione del periodo di attività svolto presso la Centrale unica di Committenza”). Una cura maniacale nel precsare, a riprova della scarsa simpatia che intercorre tra la Molise Dati e all’attuale governo regionale, ma anche una forma di salvaguardia per le rispettive responsabilità. Nella ricerca della collaborazione tra le parti ha indubbiamente influito – e non poteva essere diversamente — l’articolo 7, comma 2, della legge regionale 16/2010 che, al fine di contribuire al contenimento ed alla razionalizzazione della spesa e nel contempo al fine di garantire la valorizzazione degli investimenti e delle risorse umane, prevede, tra l’altro, la possibilità per ogni soggetto appartenente al sistema regionale, di svolgere prestazioni a favore dell’altro. In questo caso, la Molise Dati in favore della Centrale unica di committenza, la cui piena operatività viene giudicato un obiettivo di importanza strategica per la Regione. E lo è per davvero, se la Regione vorrà fare le cose seriamente. E non solo la Regione, quanto, l’intero sistema regionale, per migliorare la propria economia e la propria gestione in trasparenza. Dardo

l’intervento aaIl Collegio IP.AS.VI., quale organismo di rappresentanza professionale degli INFERMIERI MOLISANI sente la necessità di farsi portavoce delle condizioni precarie in cui gli stessi “sono costretti” ad operare svolgendo spesso “ATTIVITA’ IMPROPRIE”. Con nota del 28 gennaio 2015 avente per oggetto “Proposta integrativa di riorganizzazione Piano Sanitario 2013-2015” il Direttivo del Collegio IP.AS.VI. formulava proposte con modelli organizzativi, già sperimentati in altre regioni, al fine di “MIGLIORARE L’ASSISTENZA SANITARIA”. I suddetti modelli prevedevano : 1. rideterminazione dell’offerta sanitaria pubblica e privata; 2. adeguamento degli organici; 3. sviluppo della sanità territoriale. Gli OSPEDALI, così come sperimentato in altre realtà, devono divenire il luogo dell’intensità dell’assistenza con la presa in carico delle persone con gravi acuzie e di processi di cura che richiedono competenze specialistiche. Il TERRITORIO, invece, deve essere il luogo della continuità assistenziale con strutture alternative all’ospedale, dove l’as-

Infermieri sempre più precari e in balìa del caos programmatico sistenza infermieristica deve agire con autonomia d’intervento interfacciandosi con un’équipe multidisciplinare al fine di fornire risposte correlate ai bisogni espressi dalla popolazione molisana. Nonostante ciò ancora oggi si è in attesa di decisioni risolutive che consentano di: - GARANTIRE la salute del cittadinoutente; - GARANTIRE le attività professionali nel rispetto dei ruoli; - GARANTIRE la sicurezza del professionista e dei pazienti. Invitiamo, pertanto, gli Organi Istituzionali, Politici e Sindacali a trovare, in tempi brevissimi, le giuste soluzioni al fine di: - Migliorare la sostenibilità e la qualità del sistema sanitario; - Favorire la partecipazione dei cittadini e il coinvolgimento dei professionisti; - Rinnovare e Qualificare le strutture e le tecnologie per meglio rispondere ai bisogni di salute.

Agli infermieri molisani: troppo gli è stato chiesto e troppo hanno dato… è giunto il momento di dar loro il giusto riconosci-

mento professionale. Ipasvi- Collegio Infermieri del Molise


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Campobasso

23 settembre 2015

Oasi Wwf distrutta dagli incendi Oltre 100 gli ettari di superficie boschiva andati in fumo per le fiamme GUARDIAREGIA. Gli incendi che nella giornata del 18 e 19 settembre 2015 hanno devastato la parte occidentale dell’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro, hanno provocato un danno importante alla biodiversità forestale dell’area protetta matesina, interessando una superficie totale ad oggi stimata in circa 100 ettari. Un grossa fetta di un vecchio rimboschimento ad aghifoglie sul costone di località Costa Chianetta a ridosso del ponte Arcichiaro nel Comune di Guardiaregia e soprattutto una parte della preziosa vegetazione arbustiva all’interno dalla zona alta del Canyon del Quirino nella Riserva re-

gionale matesina, sono andate quasi interamente in fumo a causa di un incendio di chiara origine dolosa. Fortunatamente però, la natura è molto più potente di chi la danneg-

gia e così, con i suoi cicli stagionali, verranno recuperati buona parte dei danni parziali subiti dagli alberi e dal sottobosco e già dalla prossima primavera rivedremo l’area alta del Ca-

nyon del torrente Quirino riassumere dei connotati più consoni agli splendidi ambienti matesini dell’Oasi WWF. Il nostro più grande rammarico e la forte preoccupazione per il fatto accaduto è che purtroppo esso rappresenta un brutto segnale per l’intera natura molisana dove, fino a qualche tempo fa, incendi dolosi di questo tipo erano localizzati ad aree costiere o appena collinari della nostra regione. Vedere infatti oggi le fiamme percorrere i contrafforti di una montagna come il Matese molisano, che mai negli ultimi decenni avevano visto eventi del genere, ci lascia senza parole ed è evidente in con-

clusione, la responsabilità di chi in maniera errata ritiene di trarre vantaggio da tale episodio. Infine l’Ente gestore dell’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro esprime un grandissimo ringraziamento a tutte le forze dell’ordine che si sono adoperate per lo spegnimento dell’incendio, in primis i Vigili del Fuoco ed il Corpo Forestale dello Stato che, grazie anche all’impiego senza sosta di mezzi antincendio importanti come Canadair ed elicotteri, hanno evitato che la propagazione dell’incendio ad altre aree boscate della Riserva assumesse proporzioni, per la natura, catastrofiche.

Premio speciale per Lorena Ziccardi L’atleta molisana premiata in Consiglio regionale per il successo alle gare paralimpiche CAMPOBASSO. Presso l’Aula assembleare del Consiglio regionale del Molise, alla presenza del Presidente Vincenzo Niro e degli esponenti di varie istituzioni politiche, sportive e scolastiche, la premiazione dell’atleta Lorena Ziccardi, prima molisana a partecipare ad un Campionato Europeo paralimpico, quello di Worcester in Inghilterra, da titolare, con indosso la maglia Azzurra della Nazionale italiana. Il Presidente Niro nel suo intervento ha voluto sottolineare la tenacia, la tecnica e la tattica che caratterizzano la professionalità dimostrata dalla giovane Lorena Ziccardi. Caratteristiche che le hanno permesso di superare una faticosa selezione per entrare nel “Team” degli atleti azzurri. Il Presidente quindi, a nome dell’intero Consiglio regionale, ha voluto donare alla giovane atleta campobassana una targa ricordo per esprimere la gratitudine dell’Assemblea, ma di tutti i molisani, ad una ragazza che, con il suo impegno, ha onorato la sua famiglia, i suoi allenatori, i suoi compagni di squadra e la sua terra. “Lorena –ha detto il Presidente- è un prezioso esempio per il

mondo dello sport ma in generale, per i giovani e per tutti coloro i quali vivono condizioni di difficoltà. Condizioni che, come ha fatto la Ziccardi, possono essere brillantemente governate, superate e rese anzi base esperienziale per essere ancora più forti e più determinati.

A Lorena vanno gli auguri di tutto il Molise per i prossimi appuntamenti sportivi che sicuramente la vedranno ancora una volta protagonista”. Il Presidente Niro, infine, ha ringraziato anche i rappresentanti del CONI e delle varie strutture sportive che sostengono l’impegno della giovane Lorena. Il Consigliere Carmelo Parpiglia, Consigliere delegato allo Sport del Presidente Frattura, ha poi voluto premiare la giovane atleta con una coppa la cui targa recita “A Lorena Ziccardi, mirabile esempio del Molise migliore”. Presenti all’incontro oltre a vari Consiglieri regionali, anche il Presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, il Sindaco di Campobasso, Antonio Battista, accompagnato dall’Assessore Daniela De Capua, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Molise, Donatella Perrella, il Presidente del CONI del Molise, Guido Cavaliere e una classe dell’istituto scolastico M. Forte. Gli alunni di quest’ultima scuola hanno rivolta alla giovane atleta varie domande sulla sua esperienza di vista e sportiva.

I Concerti d’autunno Molto interessa da parte delpubblico per la musica dei ragazzi del Perosi CAMPOBASSO. Prosegue con molto interesse da parte del pubblico molisano la rassegna ‘I Concerti d’Autunno’organizzati dal Conservatorio di Musica Lorenzo Perosi. Oggi, 23 settembre sempre alle 19,15 alla ex Gil saranno di scena il soprano Ida Fratta e il pianista Domenico Codispoti, docenti del Conservatorio,che propongono un programma interamente dedicato a J. Brahms. Il concerto del 24 settembre alle 19,15 si terrà nel Salone d’onore della Prefettura di Campobasso. Saranno protagonisti gli studenti della Scuola di canto della professoressa Alda Caiello accompagnati da Vittorio Fatica al violino e Ilario Fantone al violoncello. Il concerto è interamente dedicato alle ’Canzoni per il fronte’ ossia brani di autori diversi arrangiate per il suddetto organico da D. Shostakovich(nel luglio 1941) per i concerti

militari, tratti da quello che era allora il Conservatorio di Leningrado. Nei primi giorni della Grande Guerra, i maggiori istituti

di istruzione superiore della città di uno o dell’altro ramo delle arti, insieme con i teatri e le altre organizzazioni di formazione, ha iniziato a

formare gruppi di artisti con lo scopo di fare delle performances nei centri di chiamata alle armi, la linea del fronte, negli ospedali, e

così via. Infine il 25 settembre si terrà presso la prestigiosa sede del Palazzo Ducale di Larino il terzo concerto della stagione concertistica di musica da camera dedicata alla figura del compositore larinese Adriano Lualdi. Come scrive il Sindaco di Larino, Vincenzo Notarangelo,…”l’intenzione dell’Amministrazione Comunale è di rendere omaggio ad un illustre larinese e farlo conoscere maggiormente ai suoi concittadini. Perché unico e complementare è il fine che il Comune di Larino ed il Conservatorio “Lorenzo Perosi” vogliono perseguire: fare cultura attraverso una stagione di bella musica che porti in alto la nostra Larino e con essa noi tutti.” La pianista Patrizia Prati, docente del Conservatorio Perosi, presenterà un programma monografico su “I notturni di F. Chopin”.


Campobasso

7 23 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Finanza: operazione “circumlacuale” Sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle la strada a Occhito Le Fiamme Gialle ipotizzano un danno erariale di circa 17,5 milioni di euro per l’arteria mai completata: 25 i soggetti denunciati che saranno a processo innanzi alla Corte dei Conti dal mese di settembre Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Campobasso ha segnalato alla locale Procura Regionale della Corte dei Conti un presunto danno erariale di circa 17,5 milioni di euro; venticinque le persone ritenute responsabili: si tratta di funzionari e dirigenti della comunità montana Fortore Molisano, della Regione Molise, e del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Campania e Molise nonché di alcuni amministratori comunali e regionali. Gli accertamenti istruttori, disposti dal Procuratore Regionale della Corte dei Conti, Cons. Carlo Alberto Manfredi Selvaggi e svolti dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Campobasso, hanno messo in evidenza un appalto caratterizzato da diverse problematiche; le attività ispettive, in particolare, hanno permesso di rilevare una illecita gestione dello stesso, in relazione ai seguenti aspetti: - alla fase esecutiva dei lavori - caratterizzata da diverse perizie di variante illegittime, che hanno comportato impedimenti e notevoli ritardi nell’esecuzione dell’opera e soprattutto il conseguente affidamento a trattativa privata c.d. “a unico soggetto” ovvero “a soggetto vincolato” di lavori extra contrat-

tuali, in aperta violazione delle norme della concorrenza e della trasparenza dell’azione amministrativa; - al conferimento degli incarichi professionali, per la progettazione e la conduzione dello stesso, tutti avvenuti mediante affidamento diretto, in contrasto con la normativa in materia; - alla definizione delle riserve in pendenza per un rilevante importo (inerente alle richieste risarcitorie dell’impresa per i maggiori oneri conseguenti all’anomalo andamento dei lavori), avvenuta attraverso un atto transattivo rilevatosi illegittimo. Le indagini complessivamente esperite hanno permesso di evidenziare che i lunghi tempi del procedimento, con riferimento alla esecuzione dei

lavori, sono state impropriamente ricondotte alle criticità connesse ad aspetti geologici ed a sopravvenute disposizioni legislative e regolamentari. Il prolungamento dei tempi dell’appalto era invece da imputare esclusivamente al fatto dell’impresa, la quale per ovviare ai difetti ed alle carenze del progetto migliorativo dalla stessa proposto, è addivenuta, con la connivenza dei soggetti coinvolti a vario titolo nell’appalto, a parziali varianti, reiterate per tutto il corso dei lavori, alla formazione di innumerevoli nuove lavorazioni con relativi nuovi prezzi e ad una inammissibile “conduzione a regia” dell’appalto; pertanto, l’impresa non aveva diritto al ristoro dei maggiori oneri e danni derivanti dal prolungamento dei tempi dell’appalto ed, al

contrario, era tenuta a sopportare le conseguenze patrimoniali pregiudizievoli relative al periodo di sospensione dei lavori, ed al maggior tempo necessario per consentire l’esecuzione dell’opera pubblica. Si rileva che allo stato, dopo circa quattordici anni dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto, non vi sia ancora alcun beneficio per la collettività; il concorso delle sopraccitate concause, infatti, ha determinato, a distanza di più un ventennio dalla sua ideazione, l’inutilizzabilità dell’opera in questione nonostante il notevole sforzo finanziario sostenuto dall’Amministrazione Regionale. Ad oggi non si ha notizia di atti di programmazione e di finanziamento da parte della Regione delle cospicue somme (circa 100 milioni

di euro) necessarie a far fronte ai costi di esecuzione dell’intervento, nel frattempo lievitati. In definitiva, a fronte di una spesa quantificata in complessivi €. 17.384.196,18 risultano realizzati soltanto circa 200 ml di galleria - totalmente inutilizzabili (e, peraltro, mai collaudati) - rispetto al progetto esecutivo originario dei lavori che prevedeva la costruzione di un tronco stradale della lunghezza complessiva di 2.992,43 ml, di cui ml. 2.016,22 in galleria naturale, ml. 254,40 in viadotto e ml. 722,81 su sedime naturale. Dunque, al momento, quello che permane della tanta attesa “Circumlacuale”, arteria strategica dal punto di vista della mobilità e dello sviluppo delle aree interne più disagiate di tre regioni, Molise, Campania e Puglia, disegnata lungo la riva a sud del lago di Occhito, è un’opera incompiuta, l’ennesima, pagata dai contribuenti a peso d’oro. All’attualità il cantiere è fermo e chiuso; l’area di cantiere rimane totalmente incustodita e versa in uno stato di pericoloso abbandono, soprattutto in assenza di concrete misure, a tutela della pubblica e privata incolumità; la situazione attuale potrebbe essere, pertanto, fonte di pericolo. All’esito dell’espletata fase istruttoria, la Procura Regionale della Corte dei Conti ha introdotto nove distinti giudizi di responsabilità, contestando un danno erariale di circa 17,5 milioni di euro; la prima udienza è stata fissata al 24 del mese corrente.

Campobasso, denunciata dai carabineri per furto di una maglietta al “Monforte” I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno denunciato in stato di libertà una 32enne di origine marocchina perché ritenuta responsabile di aver rubato una maglietta in un esercizio commerciale all’interno del “Monforte”. I militari della Stazione di Campo-

basso si trovavano all’interno del centro commerciale dove vengono espletati servizi volti a prevenire la perpetrazione di furti ai danni di quei commercianti quando la loro attenzione è stata richiamata dalle commesse di un negozio che hanno chiesto loro se conoscevano una ragazza che,

poco prima, si era impossessata di una maglietta senza pagarla. I Carabinieri hannorapidamente visionato le immagini ma senza riconoscerla e tuttavia continuato a ispezionarel’intero complesso commerciale. La stessa veniva invece individuata da

un vigilantes che ha allertato immediatamente i Carabinieri i quali l’hanno fermata e, controllato la busta che aveva con se, all’interno rinvenivano ancora la maglietta di cui la 32enne si era impossessata senza pagarla. Accompagnata in Caserma la ragazza

di origine marocchina regolarmente presente sul territorio nazionale ha ammesso le proprie responsabilità. Il capo del valore commerciale di 70,00 euro circa è stato restituito ai legittimi proprietari mentre l’autrice dell’accaduto deferita in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.

Coldiretti premia i giovani Domani a Campobasso la manifestazione alla presenza dei vertici nazionali CAMPOBASSO. Mettere in rete la creatività e l’innovazione dei giovani con il mondo della scuola e dell’Università è una delle novità tra i progetti realizzati in Molise e che verranno premiati nella XI edizione regionale di “OSCAR Green 2015 Italia per EXPO”, premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che si svolgerà giovedì, 24 settembre alle ore 16 presso la Camera di Commercio di Campobasso. L’obiettivo dell’iniziativa di Coldiretti è di valorizzare le giovani realtà imprenditoriali del settore agricolo ed alimentare, che hanno puntato

su un modello di impresa innovativo e sostenibile, che produce moderne eccellenze, in coerenza con le tradizioni e le tipicità. Gli esempi concreti delle valide iniziative realizzate da giovani molisani sono un efficace modo di sottolineare il contributo che il Molise sa e può dare all’agroalimentare vero made in Italy, punto di forza nazionale, su cui puntare per la ripresa economica, facendo rete con la ricerca, la scuola, le Università e la società e sostenendo lo sviluppo locale, per affrontare e superare insieme le difficoltà finanziarie e sociali ed aumentando

la competitività delle imprese. Alla manifestazione saranno presenti la delegata Nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, Maria Letizia Gardoni ed il segretario Nazionale del Movimento Carmelo Troccoli. “Le iniziative regionali selezionate e premiate nella finale regionale del Molise – sottolineano Tommaso Giagnacovo e Saverio Viola, presidente e direttore di Coldiretti Molise – parteciperanno alla fase nazionale del concorso “OSCAR Green” che si svolgerà a Milano all’interno di EXPO 2015”.





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Isernia

23 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Museo della tradizione Contadina Locale Inaugurazione Sabato 26 settembre ore 11 a Montenero Val Cocchiara A Montenero VAl CoCChiArA (Is) sabato 26 settembre dalle ore 11 fino a sera, si inaugura il MOMU- Molino Museo con una festa beneaugurante. L’idea di realizzare un Museo nel Comune di Montenero Val Cocchiara, è nata dal desiderio di Daniela Ricci, appassionata di cultura e tradizioni locali, di ridare vita ad un antico fabbricato destinato, strutturato ed utilizzato in passato come Mulino ad acqua a pala orizzontale. Sarà presente il Sindaco di Montenero Val Cocchiara, Filippo Zuchegna. Durante la giornata degustazione di prodotti artigianali locali offerti dal forno di Pino Ziroli realizzati a lievitazione naturale artigianalmente, e dal laboratorio Caseario di Albino Scalzitti con

latte munto da vacche autoctone. Il tutto sarà accompagnato da pregiati vini Di Majo Norante. Il pranzo sarà a cura dello chef Emidio Iacobozzi. L’antica struttura sul territorio montenerese, una volta rappresentava un luogo fondamentale della collettività locale, perché grazie alla sua attività di trasformazione dei cereali in farina permetteva alla popolazione di provvedere alla propria alimentazione facendone un uso collettivo ed un polo importante del tessuto economico e sociale del paese. Far rinascere il Mulino ha preso concretezza con il Bando pubblico Misura 322 “Sviluppo e rinnovamento dei villaggi”, che prevedeva l’ammissibilità a finanziamento di ope-

razioni volte al recupero di “strutture rurali ad uso collettivo” da parte dell’Assessorato alle politiche agricole, forestali e pesca produttiva della Regione Molise. Il sogno è diventato realtà: creare una struttura detentrice di memoria dove tentare di far riflettere sul consumismo e la globalizzazione della nostra odierna società, non dimenticando la forza del nostro passato per guardare al futuro. Attraverso una funzione pubblica di educazione didattico-culturale, infatti, le giovani generazioni, instradate sulla nobiltà del recupero di vecchi materiali e mestieri, possono avvicinarsi a vari aspetti scientifici, produttivi e antropologici legati alla risorsa acque, con la promozione

di studi e ricerche per valorizzare i beni agrosilvo-pastorali di proprietà collettive sotto il profilo produttivo e della tutela ambientale. Il “Momu” (Molino Museo), acronimo scelto da Daniela Ricci, critico d’arte contemporanea, fa il verso al Moma di NY. Nel Museo, troveranno la naturale collocazione testimonianze e reperti dell’attività quotidiana, dell’arte e della cultura del mondo contadino. Ma non solo: al “Momu”, che risponde al bisogno di arricchimento e di specializzazione dell’offerta di turismo culturale in un’area ricca di storia contadina, presto, in data da definire, si terranno anche mostre di arte contemporanea di artisti che con la loro ricerca affronteranno temi legati alla natura.

Rassegna di serenate molisane….. Macchiagodena premia la vincitrice in ricordo del compianto Carmine Di Vincenzo Il giorno della premiazione inerente la serenata vincitrice della manifestazione di Macchiagodena è arrivato. La volontà dell’amico Carmine , la sua gioia nel partecipare alla rassegna, la voglia di continuare da parte degli amici di Chiauci, ci permettono di poter più serenamente, indire un vincitore, già scelto dalla giuria qualche minuto prima della tragica scomparsa dell’indimenticabile amico.

A tal proposito, in accordo con la famiglia di Carmine, le Amministrazioni comunali di Macchiagodena e Sepino, con il gruppo Ru Ntrecc di Macchiagodena, gruppo ospitante,si è deciso di procedere alla premiazione della serenata vincitrice in data 8 ottobre dalle ore 18,00 presso la sede del Municipio di Macchiagodena per poi spostarci presso il centro sociale “Centomani per fare”. All’uopo grazie, a mezzo stampa, ringrazian-

dola poiché, sempre attenta a manifestazione di promozione e salvaguardia del ns territorio e delle ns tradizioni, si invitano i rappresentanti dei gruppi partecipanti a presenziare per regolarità e cordialità all’evento che vedrà intitolare, alla presenza dei familiari di Carmine, le prossime edizioni allo stesso che, ebbe ad esprimere il desiderio di vedere un domani la manifestazione, proprio nel suo paese. Il regolamento prevede un vincitore ed il vincitore

ospitare l’edizione futura e questo è imprescindibile, ma, davvero è un grande onore poter intitolare la rassegna , per gli anni futuri a chi del folklore né faceva una questione vitale e, con passione, nonostante la sua carica di sindaco, partecipava con modestia , cordialità e competenza, ad ogni manifestazione folkloristica all’insegna della cultura di un paese, Chiauci, che come ogni piccolo borgo molisano, vive di tradizione.

Roccamandolfi: Il Comune realizza la rampa di accesso per disabili all’ambulatorio comunale Pochi giorni fa, Il comune di Roccamandolfi ha realizzato una rampa di accesso per disabili nei pressi dell’ambulatorio comunale. Già da tempo – afferma il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi – l’amministrazione comunale con delibera di giunta n° 55 del 07/07/2014 aveva dato mandato al proprio ufficio tecnico di predisporre una progettazione interna per la realizzazione di una rampa di accesso per disabili presso l’ambulatorio medico comunale, in ottemperanza a quanto disposto dalle vigenti norme in materia di superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici. L’Intervento – continua il sindaco lombardi - ha poi ottenuto l’autorizzazione dei beni ambientali e della Soprintendenza belle arti

e paesaggio del Molise, poiché l’opera progettuale prospettata non comportava stravolgimenti tali da compromettere il paesaggio circostante risultando compatibile paesaggisticamente. Nello specifico il progetto prevedeva la realizzazione di una rampa di accesso di 1,25ml e con una pendenza massima del 6%, la stessa è stata realizzata con pavimentazione antiscivolo, simile a quella del marciapiede esistente al fine di limitare l’impatto visivo con il contesto urbano esistente. In corrispondenza della porta d’ingresso dell’ambulatorio, alla fine della rampa, è stata prevista la realizzazione di un pianerot-

tolo d’attesa, quale spazio utile per agevolare maggiormente il passaggio e la manovra ai diversamente abili. Come amministrazione comunale – conclude Giacomo Lombardi – abbiamo sentito il dovere giuridico, ma soprattutto quello morale di intervenire al fine del superamento delle barriere architettoniche in un luogo così strategico e importante per la nostra collettività, a dimostrazione di come a volte bastinopiccole risorse economiche e un pochino di lungimiranza politico - amministrativa per la risoluzione di problematiche che migliorano la vita dei cittadini.

Castel del Giudice è uno dei comuni più virtuosi d’Italia Come ogni anno, il Premio Comuni Virtuosi, indetto dall’omonima associazione, ha incoronato le amministrazioni locali che si sono distinte nell’attuazione di politiche positive nei cinque campi della sostenibilità: gestione del territorio, impronta ecologica della macchina comunale, rifiuti, mobilità sostenibile, nuovi stili di vita. La consegna del riconoscimento, patrocinato da ANCI e Ministero dell’Ambiente, è avvenuta il 19 settembre a Forlì, in occasione della Notte Verde, evento che si è inserita nella Settimana del Buon Vivere del capoluogo romagnolo. Sono state oltre 150 le Amministrazioni Comunali che hanno partecipato al Concorso. Il

vincitore assoluto del Premio è Seravezza, in provincia di Lucca, la cittadina versiliese è «uno di quegli esempi concreti di come le politiche ambientali, se adottate trasversalmente a tutti i settori della macchina comunale, possano diventate il paradigma con cui declinare una politica sociale ed ecologica di comunità, in grado di fare la differenza nel miglioramento concreto della qualità della vita delle persone. La molteplicità dei progetti realizzati e la visione d’insieme rappresentano un modello e un punto di riferimenti per tutte quelle amministrazioni che intendono cimentarsi nel campo della sostenibilità» Per la categoria “Gestione del territorio”, il

primo premio è andato al Comune di Castel del Giudice, presente a Forli con il suo Sindaco, Lino Gentile. La Giuria ha riconosciuto al piccolo Comune altomolisano la capacità di aver dato vita ad un micro modello di sviluppo locale impalcato su due pilastri fondamentali: da una parte il coinvolgimento della comunità locale e dall’altra il ribaltamento della marginalità e dell’abbandono in un paradossale vantaggio. E con questa filosofia il Comune ha promosso la costituzione di tre Società: la Società Agricola Melise srl per il recupero dei terreni agricoli in abbandono e la coltivazione di mele biologiche; la Società San Nicola che, - mediante la riconversione

della scuola elementare, chiusa da diversi anni per mancanza di iscritti,- garantisce accoglienza, assistenza sanitaria, prestazioni di recupero a persone non autosufficienti, anziani e disabili nonché assicura lavoro a diverse persone in un’area in cui ancora adesso si emigra per trovare occupazione; la Vello Spa per il recupero e la rifunzionalizzazione del Borgo Tufi, per la realizzazione di un Albergo diffuso mediante la ristrutturazione delle vecchie stalle del Paese. Il Comune di Castel del Giudice nella presentazione della propria candidatura si è avvalso della struttura tecnica del “Sistema turistico locale Alto Molise e Mainarde”.


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Termoli

23 settembre 2015

“Al Cosib nessuno spreco di denaro” Il sindaco di Guglionesi, Antonacci, replica alle accuse dei Cinque Stelle TERMOLI. “Al Cosib di Termoli non c’è stato nessuno sperpero di denaro pubblico”. Replica punto per punto alle accuse che gli sono state mosse dal MoVimento 5Stelle il sindaco di Guglionesi, Leo Antonacci. Sotto la lente dei pentastellati era andata a finire la questione riguardante i gettoni di presenza al Cosib di Termoli oltre alla legge di riforma dei consorzi industriali mai veramente portata a termine dalla Regione Molise. Antonacci non ci sta a sentir parlare di spreco di denaro pubblico durante la sua gestione “da persone che non sanno neanche quale è l’iter di preparazione di tutte le carte che vengono discusse nel corso delle riunioni dove non andiamo solo per alzare la mano”. Secondo il primo cittadino la ricostruzione dei 5Stelle conterrebbe delle “inesattezze che non corrispondono alla verità. Ogni amministratore – ha affermato Antonacci contattato telefonicamente – frequenta il Consorzio in maniera più assidua e senza che ci sia un contributo in merito”. Un lavoro che, secondo Antonacci, starebbe dietro alla preparazione di ogni singola seduta del consiglio e che, quindi, ‘giustificherebbe’ il ricorso all’indennità “una sorta di compenso

per il tempo dedicato a queste attività che non sono solo le quattro presenze mensili”. E sull’aumento delle spettanze Antonacci afferma che: “il consorzio non fa altro che applicare i contratti nazionali di merito e in particolare quello che riguarda i consorzi industriali. Facendo questo è venuto fuori quell’aumento dei compensi”. Le gestioni Antonacci e Mascio, però, avrebbero ‘riequilibrato’ l’aumento con l’abolizione delle figure esterne riportando tutti gli incarichi all’interno dell’ente “con un grande risparmio da parte del Cosib perché dovete considerare che solo un dirigente tecnico o amministrativo all’epoca costava circa 130mila euro l’anno. Noi invece abbiamo portato tutto all’interno pagando in questa maniera contratti più bassi”. Per quello che riguarda la riforma dei consorzi il sindaco è stato chiaro. “Il Cosib di Termoli è l’unico consorzio che si regge con finanze proprie a differenza di tutti gli altri che sono in perdita secca e non per questo vengono commissariati nonostante gli oltre 7milioni di euro di debiti ciascuno. Al Cosib – ha affermato Antonacci – queste cifre non sono neanche lontane per-

ché il consorzio ha una gestione attiva e attenta tanto è vero che la Regione, proprio per questo motivo, ha difficoltà a unificare consorzi che sono in rosso perenne con uno che, invece, è attivo”. Il tutto incrementato dal fatto che il Cosib “è nato con decreto ministeriale e non regionale e ci sono delle proprietà di quote in capo ai Comuni che lo differenziano da tutti gli altri consorzi. Prima non volevamo un rappresentante di Termoli – ha affermato Antonacci – perché era un nome imposto dall’alto. Questa volta (con la presidenza Sbrocca, ndr) non ci sono state imposizioni dall’alto ma si è tornato a parlare di territorio. Non è un problema nostro se a qualcuno da fastidio il forte legame che si è creato tra i sindaci perché siamo sicuri di stare facendo gli interessi del basso Molise e dei suoi cittadini. Se qualcuno vuole venire a vedere i lavori che si stanno portando a termine sia al Cosib che alla Net Energy sarò ben lieto di aprire loro le porte per capire che non si tratta solo di una questione di poltrone ma di bilanci da far quadrare”.

“Montenero, una Giunta attiva” Il sindaco Travaglini traccia la rotta per i prossimi mesi di amministrazione MONTENERO DI BISACCIA. Il primo giugno l’insediamento e oggi, a quasi quattro mesi d’incarico, è il momento di tirare le somme per il sindaco di Montenero Nicola Travaglini. “Non abbiamo mai interrotto la nostra azione amministrativa, abbiamo continuato con il lavoro già intrapreso con lo slancio nuovo eravamo in prossimità dell’inizio dell’estate e abbiamo realizzato in tempi brevissimi un cartellone estivo che ha riscontrato un bel gradimento ma abbiamo proseguito anche in lavori più importanti. Abbiamo appena finito di ristrutturare tutta la scuola materna con quasi 30omila euro di intervento, siamo in procinto di iniziare con la ristrutturazione delle scuole elementari per un finanziamento di quasi 400mila euro. Stessa cosa per la passeggiata panoramica sotto la valle, un’opera importante perché siamo intorno agli 800mila euro. Cosa sulla quale stiamo lavorando tanto è la promozione del territorio cercando di valorizzare quanto ci appartiene sulla scorta dei bei risultati che stiamo avendo. E’ un’azione a 360 gradi che tende in ogni caso a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini”. Quanto però destabilizza un po’ gli equilibri all’interno dell’amministrazione è il rapporto con la minoranza a fronte di un gioco di squadra costruttivo e produttivo con la maggioranza.

“Io sono entusiasta del rapporto che c’è e si è creato tra gli amministratori. Sono felicissimo di avere degli amici di cammino preparati professionalmente, gente attenta a quelle che sono le esigenze del territorio, persone con cui c’è un confronto intelligente e quotidiano. Tutte le decisioni sono prese insieme su cui abbiamo discusso assieme e si è creato un gruppo interessante. Anche su questo sono fiducioso e credo che alla fine saremo in grado di fare un buon lavoro. La minoranza devo dire purtroppo con una parte della minoranza non c’è dialogo perché hanno una impostazione completamente di-

versa dalla nostra. Noi abbiamo più volte cercato di invitarli a questo tipo di ragionamento ma loro puntualmente mettono in campo azioni che non hanno nulla a che vedere con il resto della comunità, che anzi tendono a mistificare la realtà, a far apparire questa amministrazione incompetente, il più delle volte creando anche allarmismo sociale. Per quanto riguarda l’altra parte che è quella del Pd devo dire che c’è un bel dialogo nel senso che abbiamo più volte ragionato su argomenti che riteniamo essere importanti accogliendo anche le loro proposte. Credo che sia nel ri-

spetto dei ruoli perché voglio dire loro devono svolgere anche il ruolo del controllo che compete loro ma penso che il fine ultimo sia sempre quello del benessere della comunità”. Nelle prossime settimane, assicura il sindaco, si discuterà dei fondi sul sociale, della passeggiata a mare per collegare Montenero a San Salvo. “La prossima scadenza abbiamo comunque intenzione di continuare sulla nostra zona a mare CostaVerde. Manca pochissimo per terminare la passeggiata che ci ricollega a San Salvo quindi dobbiamo avviare anche un confronto con le realtà limitrofe per avere una giusta crescita. Stiamo lavorando su diversi fronti su quelle che possono essere le infrastrutture importanti del nostro Comune, su quella che può essere lo sviluppo del nostro Comune cercando di dargli questo taglio che guardi positivamente sia al turismo che alla promozione di tutte quelle eccellenze che abbiamo e poi un occhio particolare alla materia del sociale, a chi sta passando dei momenti non proprio belli. Siamo vicini – ha concluso Travaglini – alla scuola con interventi a una collaborazione fattiva che, in ogni caso, esiste con tutte le istituzioni convinti che oggi è importante lanciare un messaggio positivo dove c’è un allontanamento dalle istituzioni sono convinto che lavorare insieme può ridare fiducia”.

Sanità, un plauso all’associazione “Brizio” Si tratta di un momento importante dell’attività di solidarietà e aiuto al prossimo LARINO. Ancora una volta alla ribalta l’Associazione no profit “Brizio”. Abbiamo interpellato il presidente Luigi Pizzi, per chiedergli un bilancio dei primi nove mesi dell’anno, ormai settembre entra oggi nell’ultima decade. Un bilancio molto positivo – dice il presidente – che se consideriamo il solo fatto di essere una giovane associazione ci riempie di orgoglio”. Nata per ricordare Fabrizio Perrotta, giovane larinese stroncato da un

male incurabile, l’associazione Brizio ha realizzato nel 2015 sette donazioni materiale medico, due sedie a rotelle a malati bisognosi e tre donazioni di integratori alimentari e materiale sanitario. Voglio Ringraziare la famiglia De Camillis per il gesto fatto verso la nostra associazione nei scorsi giorni in cui ha donato materiale sanitario. Voglio fare una riflessione e fare riflettere a tante altre persone dove ci stiamo avvicinando sempre di più verso una realtà in cui solo chi ha i

soldi può curarsi. Per alcuni, anche solo le spese di viaggio per raggiungere le strutture ospedaliere, sono troppo onerose e noi vogliamo dare una mano proprio a quanti si trovano nell’impossibilità di ricevere cure adeguate per mancanza di denaro. In secondo luogo vogliamo dare supporto pratico ai malati, mettendo a disposizione indirizzi e contatti dei centri specializzati a livello nazionale. ricordiamo il nostro motto “Aiutateci ad aiutare”.


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Termoli

23 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Illegittime le cartelle emesse fino al 2013? Consorzio di bonifica larinese, ancora una vittoria per i consorziati La soddisfazione dell’avv. Massimo Romano che difende i consorziati: “Ripristinata la legalità. L’ente restituisca i soldi ai consorziati”. Importantissima sentenza della Commissione tributaria provinciale di Campobasso, quella emessa lo scorso 14 settembre. Chiamati a pronunciarsi su una cartella emessa da Equitalia per il pagamento dei contributi consortili del Consorzio di bonifica integrale larinese per l’anno 2013, i giudici tributari hanno accolto il ricorso promosso da un consorziato proprietario di fondi ricadenti nel comune di Larino e annullato l’atto impositivo: è l’ennesima sentenza che sancisce l’illegittimità delle cartelle consortili. La sentenza si segnala, inoltre, in quanto per la prima volta si pronuncia anche sull’illegittimità della de-

libera di approvazione del piano di classifica, spiegando effetti sull’intera attività impositiva esercitata per il suddetto periodo, aprendo la strada al rimborso in favore dei consorziati dei contributi versati e non dovuti.

Il pronunciamento, infatti, dopo aver ripercorso i tratti salienti della vicenda, ha statuito che “la deliberazione del consiglio dei delegati è da ritenersi illegittima nella parte in cui dispone per il passato, cioè nella

parte in cui dispone “di ribadire la legittimità della potestà impositiva finora esercitata dal Consorzio sull’intero comprensorio di bonifica a fronte del beneficio apportato” e per tale parte va disapplicata”. Correttamente, infatti, il giudice ha rilevato che la cartella impugnata “si riferisce all’anno 2013, ossia ad un periodo precedente all’adozione del piano di classifica da parte della Regione, avvenuta con DGR 672/2013, e pertanto in relazione al principio del “tempus regit actum” non sussiste per tale periodo di riferimento l’inversione dell’onere probatorio”. Cosicché, aderendo al consolidato orientamento della giurisprudenza della Cassazione, la commissione tributaria di Campobasso ha annullato l’atto impositivo sul presupposto che il Consorzio non ha assolto all’onere probatorio di dimostrare il

beneficio fondiario apportato ai fondi del ricorrente, né a quello motivazionale, peraltro disatteso anche dall’agente della riscossione, ossia Equitalia, che “ha l’obbligo di motivare con precisione gli atti che emette su richiesta dell’ente impositore non potendo certo limitarsi ad indicare genericamente a detti fini un atto (il ruolo) che non è nemmeno conosciuto dal contribuente”. Quanto ai consumi irrigui, i giudici tributari hanno accolto l’eccezione di difetto di giurisdizione avanzata dall’ente, sul presupposto che le controversie aventi ad oggetti corrispettivi per consumi e forniture rientri nella cognizione del giudice ordinario. Il consorzio, infine, è stato condannato al pagamento delle spese di giudizio.

“Piazza Monumento, lampioni spenti” La denuncia è del consigliere Ciarniello che ritiene la situazione anomala dopo i lavori TERMOLI. Le panchine sono state installate e già un primo sollievo si è avuto, ma in piazza Monumento manca ancora qualcosa, ad esempio la pubblica illuminazione. A recepire le lamentele di residenti e astanti è stato il capogruppo dei Popolari per Termoli, il consigliere di opposizione Annibale Ciarniello. “Comprendo bene che per gli arredi il corso principale e piazza Monumento devono attendere qualche mese (o meglio ad attendere sono i cittadini) e ciò a diffe-

renza di altre vie o traverse. Ma almeno l’illuminazione di piazza Monumento potrebbe essere ripristinata considerando che la stessa vive della luce riflessa dei bar circostanti. Se per assurdo una sera le attività limitrofe decidessero di chiudere tutte assieme la nostra attuale splendida piazza sarebbe totalmente al buio. L’augurio è che presto si provveda alla riattivazione delle 16 lampade ai quattro angoli della piazza”.

Frecciarossa costretto a fermarsi in stazione Dieci minuti per un piccolo guasto a Termoli. Ironia della sorte si è fermato TERMOLI. Il paradosso è evidente, il treno Frecciarossa che da domenica scorsa ha cominciato a percorrere la tratta adriatica si è infilato probabilmente nel tunnel del binario unico che sulla Termoli-Lesina rallenta e non poco la circolazione ferroviaria. Nato come ulteriore elemento di concorrenza per collegare Milano e Bologna ai principali centri del-

l’Adriatico, ha deciso di non fermarsi a Termoli (non il treno in se, ma Trenitalia) per guadagnare tempo sulla percorrenza, salvo poi – com’è accaduto oggi – stazionare sui binari proprio a Termoli per abbondanti dieci minuti come un corpo estraneo, senza aprire naturalmente le porte per far salire o scendere i passeggeri. Cui prodest?

Cinque indagati per la morte del detenuto L’uomo morì in ospedale al Cardarelli dopo un periodo di detenzione TERMOLI. La morte del 56enne Carlo Sticca, l’uomo che creò scompiglio a Campomarino nell’estate scorsa e poi venne arrestato il 10 agosto scorso, in un’azione

congiunta tra Polizia e Carabinieri, non sarà immune da strascichi di natura giudiziaria. Giusto un mese dopo cessò di vivere all’ospedale Cardarelli, dopo un periodo di de-

tenzione al carcere di Larino e qualche giorno al penitenziario di via Cavour a Campobasso. Sulla sua salma venne disposta l’autopsia e

dalle risultanze pare siano emerse lesioni recentissime, per questo la Procura ha indagato per omicidio preterintenzionale cinque appartenenti alla Polizia penitenziaria.



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Opinioni di Pasquale Di Lena

La degustazione, come il corretto abbinamento cibo-vino, non è una novità. Anzi, è una pratica sempre più diffusa che permette di scoprire e capire i caratteri organolettici di un vino, pregi e difetti. Nel 2003, grazie all’Enoteca italiana di Siena, è uscito un libro “Sensi di vini – Il segreto del cervello nella degustazione “ che riporta, per la prima volta, il punto di vista di neurologi di fama mondiale con i risultati di una ricerca mediante risonanza magnetica, che hanno fatto capire il fondamentale ruolo di quella macchina meravigliosa che è il cervello. “Questi risultati – scrive, nel suo saluto di presentazione, il premio Nobel Rita Levi-Montalicini, che ho avuto la gioia di conoscere – pongono in evidenza la straordinaria proprietà del cervello umano di registrare un processo così altamente differenziato nella degustazione di una bevanda complessa quale quella del vino”. In pratica dal confronto di due gruppi di soggetti, sette sommelier, cioè esperti, e sette senza esperienza di tecniche degustative, è venuto fuori che vengono attivate aree diverse, nel caso del primo gruppo, più ampie. Il libro pensato da Benigna Mallebrein, giornalista tedesca in Italia, e illustrato da un grande artista, Michael Auth, è stato curato da un grande scienziato tedesco, Prof. Jürgen Mai, relatore al congresso mondiale sul cervello umano, che si è tenuto, nel 2002, a Roma presso la Fondazione Santa Lucia e che ha visto protagonista l’Enoteca italiana con i suoi grandi vini italiani Doc e Docg.Un libro fortunato, uscito in italiano e tedesco e, lo scorso anno – come mi ha subito informato il prof. Mai – anche in russo, che mi viene richiesto

di Claudio de Luca Alla presenza dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Cercemaggiore, dei referenti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dell’Assessorato all’ambiente della Regione Molise, dell’Agenzia della Protezione civile, del Dipartimento di Prevenzione dell’Arem, dell’Arpa e dei Vigili del fuoco. la Commissione tecnica per la valutazione ambientale si è occupata del sito “Capoiaccio” di Cercemaggiore. Nell’occasione si è provveduto a sentire i rappresentanti della “Edison”, titolare della concessione per coltivare gli idrocarburi. Dopo di avere approfondito e valutato una serie di dati, il consesso ha rinviato i lavori a settembre quando saranno stati resi disponibili gli esiti degli accertamenti dell’Ispra. In sostanza si procede “lento pede“. L’ultima riunione si era tenuta nel giugno del 2014; e né allora né oggi è stato possibile conoscere cosa sia stato sversato nelle vasche di quella località, quali pericoli dovrebbe affrontare la popolazione, come procedere (e con quale danaro) ai lavori di bonifica una volta accertate le eventuali responsabilità. Ma un fatto è certo: la verifica condotta nell’area, affidata all’Agenzia regionale di protezione ambientale, ha consentito di elaborare i dati delle indagini effettuate nella zona del fosso vernile, costeggiante il sito “Santa Croce 1” per circa un chilome-

23 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Riconoscere e apprezzare la qualità di un prodotto

da molti ricercatori, soprattutto nel campo filosofico, di Università del mondo, ultima la prof.ssa Giorgia Cecchinato, insegnante di filosofia presso l’Università di Belo Horizonte in Brasile. Di questo stupendo libro riporto quanto è scritto in quarta di copertina “Gustare il vino è un’arte, che va sviluppata nel tempo con un approfondimento costante. Il sapere del sapore, infatti, aumenta il sapore del gusto”. Un pensiero che mi trova perfettamente d’accordo e che mette in luce il ruolo fondamen-

tale di quanti professano con grande passione quest’arte della degustazione. Una verità di cui si era occupato qualche decennio prima uno studioso si Storia economica, il prof. Federigo Melis, che si definisce “un modesto dilettante, in materia” e racconta .”Il mio interesse per il vino – il gusto del quale, in me innato, mi è piaciuto di educare – si può riassumere nel termine oggi di moda: un hobby, che mi aiuta a sollevarmi dalle sudate carte della disciplina di mia specializzazione – la Storia economica – dalla quale ho, tuttavia, tratto qualche elemento alle mie indagini, alle mie riflessioni sui temi vitivinicoli: se non altro, perchè io localizzo i miei studi nel basso Medioevo, che è il periodo in cui rinasce il vino, così come rinascono tanti aspetti salienti dell’alimentazione”. L’ illustre studioso, autore di un libro stupendo, edito dalla Casa editrice, Le Monnier di Firenze, “Il vino nel Medioevo”, è un “dilettante” che conosce molto bene il vino, la sua storia e, di essa, uno dei periodi più importanti quando il vino, con la rivoluzione dei trasporti, si apre a nuovi

mercati e, quindi, a nuovi consumatori soprattutto per stare a tavola e combinarsi con i cibi, che educa il proprio gusto e prova gli abbinamenti stabilendo che “è proprio il vino che agisce da fattore di allacciamento, di coesione e connessione …secondo regole precise ed in maniera da formare un sistema”. Un sistema che deve trovare la sua realizzazione in ogni zona d’Italia e, visto come sono andate le cose in fatto di globalizzazione, anche nel mondo, tenendo presente un dato, e cioè, che “in moltissime località, il vino sembra fatto apposta per taluni piatti e viceversa. Una correlazione che riporta al concetto dell’origine, il territorio. E il territorio, straordinario bene comune solo dal quale è possibile programmare il futuro di un Comune, di una Regione o di un Paese, merita rispetto, soprattutto se l’intento è di valorizzarlo e promuoverlo e non di schernirlo e maltrattarlo. Una regola fondamentale, che i professionisti della degustazione e degli abbinamenti conoscono molto bene, è quella di un crescendo che fa divieto di tornare indietro nella sequenza dei piatti e dei vini, e questo per dare risalto al gusto, o meglio, al piacere del gusto. In pratica partire da un vino bianco per poi passare al rosato e al rosso; da un vino giovane a un vino invecchiato; da uno a bassa gradazione a uno a più alcolico. Non a caso, parlando di abbinamento, si dice “si sposa” molto bene con questo piatto, cioè esprime armonia nel senso che si lega bene ed esalta il gusto, senza soluzione di continuità, appunto in un crescendo di piacere, del cibo, del vino e della tavola.

Cercemaggiore e quelle vasche tro. Secondo il Presidente della Quarta Commissione Ciocca, è stata rilevata la presenza di contaminazioni di benzene e di diclorometano oltre i limiti prescritti del Testo unico ambientale. Se ne è originata dapprima una radioattività elevata ed anomala (laddove si praticavano le estrazioni) e poi presenze di benzene e di diclorometano. Di qui l’urgenza di verificare sia le cause delle tracce anomale di radioattività γ (superiori fino a 10 volte il valore del fondo naturale rilevate in una porzione di territorio in prossimità delle vasche destinate alla decantazione delle acque di estrazione, per la successiva reinfezione nei pozzi stessi) sia le motivazioni del superamento dei parametri di benzene e di diclorometano rilevati attraverso il prelievo di sedimento nell’area circostante il fosso vernile. Purtroppo, soltanto a distanza di un anno, il Ministero dell’Ambiente ha replicato all’interrogazione dell’M5s, Per di più riferendo cose già note; quelle per cui le vasche di decantazione della contrada Capoiaccio di Cercemaggiore, realizzate per raccogliere le acque provenienti da pozzi destinati allo stoccaggio di materiali generalmente non considerati radioattivi, contengono radionuclidi naturali in concentrazioni superiori alla media della crosta terrestre che possono provocare un aumento significativo delle esposizioni a radiazioni. Di qui l’obbligo (come ribadito dal

Presidente Ciocca) di classificare “urgente” il problema. In effetti, nell’area in questione, quando lo stabilimento Montedison era operante, insistevano impianti (tra cui serbatoi e vasche) destinati alla decantazione di acque di estrazione per la successiva reiniezione nei pozzi di estrazione. In queste vasche venivano trattate pure acque di estrazione provenienti da

pozzi extraregionali, come quelli della Masseria Spavento di Melfi. Ed ora una parte di quel territorio vicino alle vasche appare interessata da abnormi valori di radiazioni, riscontrati anche in altre aree interessate dal fenomeno e che corrispondono ai luoghi attraversati dal fosso vernile che costeggia il sito che poi sfocia nel Torrente Freddo.



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