TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 130 - sabaTo 6 giugno 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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Paolè ora te ne devi andare a casa perchè sei incapace a difendere i molisani Chiacchiere e palle da chi ci governa Ieri la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Regolamento attuativo del Decreto Balduzzi, trasformando in aria fritta le chiacchiere di Frattura e dei suoi sodali che si erano impegnati,di fronte ai cittadini, a cambiarne i contenuti, Da ieri Il Molise e’ fuori legge, e ha tempo fino al prossimo anno per adeguare la propria organizzazione ospedaliera ai criteri restrittivi dettati dalla norma. Gli Ospedali di Isernia e Termoli vengono declassati a Presidi di base, l’ Ospedale di Campobasso viene declassato a Presidio di 1 livello. Via gli Ospedali di Venafro, Larino e Agnone. Il menefreghismo di Frattura, evidenziatosi nelle sue reiterate e ingiustificate assenze alle sedute della Conferenza delle Regioni dove si sono decise le sorti della nostra Sanità’, ha portato a questo bel risultato. I molisani continuano a chiedersi che male hanno fatto per meritarsi tutto questo, e si preparano al peggio. Sarebbe interessante a questo punto conoscere anche la visione dei fatti del nuovo sub-commissario governativo, Dr. De Martino, che a quanto pare non ha avuto nulla da eccepire neanche sulla proposta di Riforma del Servizio Sanitario Regionale portata in Giunta da Frattura, in totale spregio del fatto che una Regione in Piano di Rientro non può’ in nessun modo legiferare in tema di Sanita’ al di fuori delle disposizioni del Tavolo Tecnico Ministeriale. Sen. Ulisse di Giacomo
Vergognati I nostri figli non avranno una sanitĂ che possa proteggerli
Donne e anziani dovranno rivolgersi ad altre regioni
Vergognati - Campobasso ospedale di primo livello - Isernia e Termoli ospedali di base - Agnone, Venafro e Larino cancellati
Grazie alla incapacitĂ del nostro super votato Frattura
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TAaglio lto
2 6 giugno 2015
Oltre i rifiuti e l’accoglienza dei migranti, anche le piste ciclabili tra gli affari sporchi di Mafia Capitale a Roma
E’ lecito, ammissibile, giustificabile, accettabile che a Campobasso centinaia di migliaia di euro siano stati spesi mancando completamente l’obiettivo?
La pista ciclabile non è servita allo scopo: cioè a consentire la mobilità sul territorio utilizzando le due ruote e le gambe, evitando di utilizzare mezzi a motore, e di procurare un’aggiunta d’inquinamento atmosferico Tra gli affari sporchi di Mafia Capitale, a Roma, oltre i rifiuti e l’accoglienza dei migranti, anche le piste ciclabili. E, purtroppo, un grave accenno alla possibilità che il villaggio del post terremoto di San Giuliano rientrasse tra i luoghi di accoglienza sui cui lucrare. Il richiamo alla mente è stato inevitabile. Soprattutto per le piste ciclabili. Che a Campobasso, nonostante la stampa, quella libera, naturalmente, abbia citato, indicato e dimostrato come la pista ciclabile costata centinaia di miglia di euro si sia rivelata inutile, anzi, inutilizzabile, in quanto in molte parti del tracciato interferiva col traffico urbano e addirittura finiva in faccia a un muro o a una parete, non ha creato imbarazzo alcuno a chi l’ha progettata e a chi l’appaltata e a chi l’ha realizzata. Centinaia di migliaia di euro sprecati, gettati al vento, senza che la faccenda interessasse,
ad esempio alla Procura della Corte dei Conti, o alla Procura penale del Tribunale. Ciascuna per le strette relative competenze: soldi pubblici non andati a buon fine e, forse, un
L’intervento Il MoVimento 5 Stelle Molise, con Antonio Federico e Patrizia Manzo dalle fila dell’opposizione, fa sentire la sua voce e detta la linea politica al Governo regionale presentando tre mozioni per il rispetto e l’adempimento di determinati obblighi normativi e programmatici: Piano di razionalizzazione delle società partecipate, Piano Regionale delle Attività Estrattive, Liquidazione Comunità Montane. Piano di razionalizzazione delle società partecipate (link) Il presidente Frattura ha fatto passare il collegato alla legge di stabilità regionale, da poco approvato, come piano di razionalizzazione invece non è altro che un semplice riordino di alcuni enti strumentali. Niente a che vedere con gli obblighi normativi previsti, che spieghiamo in dettaglio. Dopo un lungo percorso normativo teso allo sfoltimento delle partecipate locali, infatti, un nuovo intervento è previsto dalla legge nazionale di stabilità 2015. Fra le tante disposizioni, la legge di stabilità introduce la disciplina relativa alla predisposizione di un Piano di razionalizzazione delle società partecipate con l’obiettivo di ridurre il numero e i costi. L’articolo 1, comma 611 dispone che le regioni, “a decorrere dal 1° gennaio 2015, avviano un processo di razionalizzazione delle società e delle
appalto con qualche colpevole leggerezza. Probabilmente non avranno letto gli articoli della stampa libera che ne ha fatto oggetto di paradosso e di scandalo e, se letto, hanno rite-
nuto, che i soldi pubblici possono essere utilizzati per opere inutilizzabili perché progettate e appaltate non proprio a regola d’arte. La stampa libera, della pista ciclabile ha messo in risalto, anche fotograficamente, l’improbabilità, anzi la pericolosità laddove finiva di faccia a un muro o ad una parete. Stranezze campobassane, che altrove, in ambiti d’indagine, svelano imbrogli, corruzione e malaffare. Non vogliamo certo dire che le centinaia di migliaia di euro spesi
Frattura, prende tempo o perde tempo partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015”. Preliminarmente la norma riconferma il contenuto dell’art. 3, commi da 27 a 29 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria 2008) così come modificata dalla legge 147/2013 (legge di stabilita 2014). Quindi mentre la finanziaria 2008 si limitava ad indicare solo le società direttamente partecipate, la legge di stabilità 2015 amplia lo spettro di azione facendo riferimento anche a quelle possedute indirettamente per il tramite di una partecipata. Considerato che il piano operativo di razionalizzazione doveva essere approntato entro il 31 marzo del corrente anno. Esso doveva essere immediatamente operativo. Entro il 15 marzo del 2016 poi dovrà essere predisposta una relazione sull’attuazione del piano operativo, contenente i risultati ottenuti dall’azione di razionalizzazione. Il piano operativo di razionalizzazione (con l’allegata relazione) e la relazione sull’attuazione del piano sono soggette a pubblicazione nel sito web istituzionale della Regione. Tutti i siti istituzionali delle altre Regioni sono già operativi in tal senso. La pubblicazione costituisce un preciso
adempimento in ottemperanza alle disposizioni del d.lgs n° 33 del 2013. La pubblicazione doveva avvenire entro il termine ultimo per la predisposizione del piano. Chiediamo quindi al Presidente di ottemperare nel più breve tempo possibile agli obblighi previsti dalla legge 190 del 23 dicembre 2014 e di predisporre e approvare il Piano di razionalizzazione delle società partecipate e la sua pubblicazione nel sito web istituzionale della Regione, ponendo rimedio alla inosservanza dei tempi previsti dalla legge. Piano Regionale delle Attività Estrattive – PRAE (link) L’art.4 della Legge regionale 11/2005 definisce il Piano regionale delle attività estrattive (PRAE) volto ad individuare gli “Ambiti estrattivi” al fine di “rendere compatibili le esigenze di carattere produttivo con quelle di salvaguardia dell’ambiente e territorio e delle vocazioni agricole.” Il comma 1 dell’ art.5 della Legge regionale 11/2005 dispone che “Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, sentita la Conferenza delle autonomie locali, le associazioni di categoria e gli altri enti interessati, adotta lo schema di PRAE” Il Piano Regionale per le attività estrattive PRAE è l’atto di programmazione settoriale che sta-
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per una pista ciclabile mai utilizzata, perché inutilizzabile, siano da mettere in parallelo; vogliamo soltanto dire che, stranamente, negli affari sporchi di mafia Capitale sono finite anche le piste ciclabili e la qualcosa ha fatto riemergere il dato di cronaca locale in cui una pista ciclabile è stata oggetto di critica, perché, paradossalmente, pur essendo costata centinaia di migliaia di euro, non è servita allo scopo: cioè, a consentire la mobilità sul territorio utilizzando le due ruote e le gambe, evitando, quindi, di utilizzare mezzi a motore, e di procurare un’aggiunta d’inquinamento atmosferico. Con la postilla: è lecito, ammissibile, giustificabile, accettabile che centinaia di migliaia di euro siano stati spesi mancando completamente l’obiettivo? Dardo
bilisce, nell’ambito della programmazione socio-economica e territoriale regionale, gli indirizzi e gli obiettivi di riferimento per l’attività di ricerca e di coltivazione di materiali di cava e torbiera nonché per il recupero ambientale ed il ripristino delle aree interessate ai fini del corretto utilizzo delle risorse naturali compatibilmente con la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Chiediamo quindi al Presidente e alla Giunta, nel più breve tempo possibile, di adottare lo schema di piano regionale delle attività estrattive Liquidazione Comunità Montane (link) Il processo di estinzione e liquidazione delle comunità montane ormai va avanti dal 2011. In questi anni sono stati nominati dal Presidente della Regione diversi commissari che si sono succeduti nella gestione liquidatoria dei dieci enti. Sembra quasi però che nulla sia stato fatto per far sì che si arrivi a una conclusione. Addirittura c’è chi tra questi continua ad approvare piani di opere pubbliche che potranno avere rilevanza a lungo termine. (Com. montana “Molise Centrale”, proprietaria dell’unica discarica pubblica in regione). Chiediamo quindi al Presidente e alla Giunta di presentare entro tre mesi dall’approvazione del presente atto presso la Commissione Consiliare competente, un dettagliato report delle seguenti situazioni e rapporti giuridici sorti e in attesa di risoluzione; un dettagliato inventario delle pendenze giudiziarie.
TAaglio lto
3 6 giugno 2015
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Smantellato il sistema sanitario regionale Il decreto Balduzzi è legge dello Stato: il Cardarelli scende al I° livello, Veneziale e S. Timoteo ad ospedali di base Il decreto Balduzzi è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 127, nella giornata di giovedì scorso 3 giugno 2014; è ufficialmente legge dello Stato. Possiamo, quindi, considerare il 3 giugno 2014 la data del funerale della sanità pubblica in Molise. In base al dettato del decreto, infatti, il sistema sanitario regionale subisce un ridimensionamento tale da renderlo sottodimensionato a qualsiasi standard relativo alle altre regioni italiane. L’ Ospedale Cardarelli di Campobasso da presidio di 2° livello scende al 1° livello, con la perdita di reparti e servizi fondamentali come neurochirurgia, cardiochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia toracica e vascolare; ma anche reparto grandi ustionati e unità spinali. Gli ospedali di Isernia e Termoli, passando ad ospedali di base, perderanno ostetricia (avete capito bene: non si nascerà più ad Isernia e Termoli!), otorinolaringoiatria e pediatria. La Cattolica perderà cardiochirurgia e la Neuro-
med neurochirurgia. Ricordiamo a tutti voi, lettori de La Gazzetta, che il nostro esimio presidente della giunta, Paolo Frattura, brillò radiosamente per la sua assenza alla riunione tecnica, datata agosto 2014, ultima occasione per ridiscutere termini e paletti del famigerato decreto
CAMPOBASSO. Il sottosegretario Giacomelli ha risposto ieri sera in Aula al Senato, all’interrogazione 301639 del Sen. Ruta sul piano di razionalizzazione di poste italiane spa, che interessa, con particolare riguardo alla Regione Molise, 19 uffici postali ed in particolare gli uffici postali di Campochiaro, Campomarino lido, Casalciprano, Cercepiccola, Larino, Macchia Valfortore, Monacilioni, Montelongo, Morrone del Sannio e San Giovanni in Galdo che resteranno aperti a giorni alterni; Sant’Angelo Limosano e Trivento, cjhe apriranno solo due giorni a settimana, mentre chiuderà definitivamente l’ufficio postale di Monteverde di Bojano; sempre a giorni alterni, ovvero 3 aperture settimanali su 6, il piano riguarderà alcuni comuni della provincia di Isernia come Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Roccasicura, l’ufficio della città di Isernia localizzato a Castelromano e quello di San Pietro Avellana; diminuiranno, infine, da 4 a 3 le aperture degli uffici di Acquaviva di Isernia e Castelpetroso con conseguente aggravamento del disagio sopratutto per la popolazione anziana non accettabile, posto che : a) il servizio postale universale è affidato a Poste italiane SpA fino al 30 aprile 2026 e soggetto a verifiche quinquennali da parte del Ministero dello sviluppo economico sul livello di efficienza nella fornitura del servizio; b) Poste italiane, al fine di garantire la coesione sociale, senza discriminazioni tra gli utenti, è obbligata ad erogare su tutto il territorio nazionale il servizio postale base universale (raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali) e i servizi relativi agli invii raccomandati ed assicurati; Il sottosegretario Giacomelli ha risposto che “proprio su
Balduzzi. Decreto che, praticamente, colpisce unicamente il Molise. Le altre due regioni con meno di 600.000 abitanti (parametro fissato per l’obbligatorietà del ridimensionamento), Valle d’Aosta e Basilicata, sono, infatti, riuscite ad evitarne gli effetti. La prima perché
Regione a statuto speciale, la seconda perché, essendosi presentata alla riunione cui Frattura non andò, riuscì a farsi accordare uno “sconto” del 10% sui 600.000 abitanti richiesti, scampando alla mannaia del ministero della salute. Il nostro presidente, invece, quel giorno avrà avuto altro a cui pensare, impegni improrogabili (che ovviamente non coinvolgevano la pelle dei cittadini molisani), un calo di zuccheri, chissà. Ora il Molise ha un anno di tempo per adeguarsi al disposto del decreto Balduzzi e tanti auguria tutti. In quella sede, tanto per dirne una, il nostro spettabile presidente avrebbe potuto far presente che la Costituzione italiana, la legge fondamentale, già riconosce una specificità al Molise, accordandogli quattro parlamentari e due sentori (passati poi a tre e due rispettivamente), derogando così a criteri puramente proporzionalistici rispetto al numero degli abitanti. In second’or-
Il sottosegretario Giacomelli ha risposto all’interrogazione del senatore Ruta
“Poste, c’è l’impegno del governo a non far chiudere gli uffici”
richiesta del Ministero, Poste italiane, con lettera del 7 aprile 2015, ha accettato di sospendere l’attuazione del piano di razionalizzazione, originariamente prevista per il 13 aprile 2015, al fine di garantire un maggior coinvolgimento degli enti locali e dei loro amministratori, in modo da tenere effettivo conto delle esigenze dei cittadini, con particolare attenzione alle fasce più deboli, e delle specificità dei territori. L’azienda si è inoltre impegnata a spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale a tutti i cittadini. Con particolare riferimento al territorio regionale del Molise, la società ha precisato che, rispetto ai 169 uffici postali attualmente operativi, ono stati inseriti nel piano 19 interventi di rimodulazione dell’orario di apertura e la
chiusura dell’ufficio Monteverde di Bojano, nel Comune di Bojano. Poste italiane ha comunque assicurato che tutti gli interventi inseriti nel piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa sopra menzionata e che l’attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il confronto avviato con le istituzioni locali. La stessa società ha, inoltre, ribadito che i suddetti interventi non implicheranno alcuna criticità gestionale, mantenendo gli attuali livelli di servizio senza generare alcuna problematica occupazionale. In ogni caso, per quanto riguarda il Ministero dello sviluppo economico, non mancheremo di sollecitare Poste italiane affinché continui a confrontarsi con gli enti locali, al fine di concordare gli effetti del proprio piano sui servizi offerti, garantendo la piena operatività del servizio universale, in particolar modo per i cittadini che risiedono in aree svantaggiate del Paese e/o in condizioni di minore mobilità, in considerazione anche dell’età anagrafica. Inoltre, l’Agcom si è riservata di rivedere i criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale, alla luce dell’evoluzione del mercato, e, in particolare, dell’offerta di servizi innovativi e delle esigenze dell’utenza. In merito, invece, a quanto richiesto nei quesiti posti dal senatore Ruta, circa gli interventi volti a garantire a tutti gli utenti il loro diritto di usufruire del servizio universale postale, l’Autorità ha evidenziato che, l’articolo 5,
dine avrebbe potuto presentarsi e non firmare l’intesa, andando così obbligatoriamente (era previsto, infatti, il voto unanime dei presenti) ad una trattativa a due Regione Molise – Governo; guadagnando tempo e magari riuscendo a spuntare un accordo che non ce lo facesse ricordare come il peggiore governatore della storia di questa regione. Ma purtroppo Frattura a quella riunione non si presentò. Cercare di comprendere i motivi di quell’assenza mette il commentatore, il cittadino, chiunque ancora si faccia delle domande circa la sua realtà, difronte ad un corto circuito logico ed emotivo. Non esiste, infatti, una ragione che sia una (almeno una che si possa dire pubblicamente senza scadere nell’insulto personale o nell’avanzare chissà quale scopo recondito nel demolire il sistema sanitario pubblico) che possa giustificare il comportamento del presidente Frattura; il peggior governatore dell’intera storia amministrativa di questa regione.
comma 1, della delibera n. 342/14/CONS ha previsto l’obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei Comuni almeno sessanta giorni prima della data prevista di attuazione dell’intervento. La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell’attività di vigilanza, provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste italiane. A questo proposito, nei giorni scorsi, ai rappresentanti di ANCI che sono venuti al Ministero ad esprimere le preoccupazioni per il confronto in atto e a sollecitare l’idea che questo confronto dovesse essere una valutazione effettiva, con disponibilità da entrambe le parti ad individuare soluzioni, abbiamo dato disponibilità, che riconfermo in quest’Aula, ad assumere nuovamente l’iniziativa di favorire, a livello nazionale, un incontro con i responsabili di Poste e delle associazioni delle Autonomie. Ciò che abbiamo chiesto a Poste italiane, e che confermiamo, non è il passaggio rituale di un incontro con le amministrazioni interessate, ma un confronto effettivo, reale, volto ad individuare soluzioni. E in questo senso, nuovamente, assumeremo le iniziative necessarie.” Il Sen. Ruta si è dichiarato soddisfatto a condizione che, atteso il coinvolgimento anche di Agcom, il Governo continui nell’azione di controllo e verifica dello stato di attuazione delle intese tra Poste italiane e le Autorità locali. “L’impegno assunto in Aula dal Governo è di quelli che vanno onorati: il confronto con i Comuni interessati dal piano di razionalizzazione - ha evidenziato Rutadeve concludersi con soluzioni concrete, tenendo conto di tutte le peculiarità, soprattutto nelle zone montane e svantaggiate, considerato che il servizio postale è un servizio essenziale e come tale deve essere garantito a tutti i cittadini”.
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TAaglio lto
4 6 giugno 2015
Turismo a Campobasso in chiave mediatica e tecnologica
Fuga in avanti del consigliere Durante
Una volta invitati a Campobasso, i turisti avranno serie difficoltà ad accedere ai luoghi pubblicizzati e a goderne Consigliere dinamico, forse con qualche eccesso d’ottimismo. Ma ce ne fossero a Palazzo san Giorgio come lui vogliosi di muovere le acque stagnanti. Nella fregola di accedere alla modernità, di utilizzare la comunicazione come merita, di sfruttare i sistemi tecnologici per informare e per invogliare, Michele Durante, ha tralasciato di considerare che una volta invitati a Campobasso, i turisti avranno serie difficoltà ad accedere ai luoghi pubblicizzati e a goderne. Dai rilievi risulta che il capoluogo è punteggiato di siti, reperti, palazzi, spazi urbani ed extraurbani che segnalano una realtà ancora salva dalle intrusioni e dalle manomissioni, riconoscibile ambientalmente e “storicamente”. Ma, come abbiano accennato, quei luoghi , quei reperti, quei palazzi, quegli spazi urbani ed extraurbani non sono indicati sul territorio; il traffico urbano non aiuta l’estraneo alla città ad orientarsi, anzi gli crea imbarazzo. Il sistema dell’accoglienza non è rodato, ammesso che
sia in esercizio. La mentalità prevalente e i comportamenti degli esercenti pubblici non sono consoni a un livello di qualità, lasciano a desiderare. Anche l’evento del Corpus Domini tarda ad sfrondarsi di presenze e circostanze che lo riconducono a una Fiera paesana più che ad una manifestazione di rilievo storico. Il guaio è che a prevalere nei gusti della gente sono le bancarelle, i venditori ambulanti, le colorite etnie
africane, indiane e cingalesi, la gran massa di popolo che deambula da un capo all’altro del centro murattiano trasformato a suk. Le manifestazioni di contorno alla sfilata dei Misteri si tengono a ridosso. Tutto ciò collide con la rappresentazione mediatica della festività e con il montaggio delle varie applicazioni tecnologiche e informatiche che rendono del capoluogo le bellezze. Pecca d’ottimismo, a nostro sommesso parere, la
Signori Sindaci di Giovanni Muccio* Signor Sindaci molisani , è sempre più attuale il tema dei diritti delle “coppie di fatto”, cioè i diritti delle coppie che convivono ma che non sono sposate. In Italia per il momento la convivenza non è disciplinata da alcuna legge specifica, negando a queste coppie diritti fondamentali. A tal riguardo il Movimento Regionale del Guerriero Sannita ritiene di suggerire ai Signori Sindaci di deliberare un regolamento comunale, in cui sia esplicito l’intendimento per unioni civili e cioè il rapporto tra due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, legate da vincoli affettivi differenti da quelli giuridici (matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, curatela), coabitanti ed aventi dimora abituale nel proprio Comune. Molte altre Amministrazioni comunali hanno provveduto a dare risposte alle “coppie di fatto”. Va ricordato che la prima Amministrazione ad attivarsi in tal senso fu Empoli nel 1993, e tra i centri Capoluogo di Regione si annoverano: L’Aquila, Ancona, Reggio Calabria, Pescara, Genova, Firenze, Perugia, Palermo, Bolzano, Trento, Cagliari, Napoli, Bologna, Bari, Torino e Milano. Campobasso è fra i pochi capoluoghi regionali a non provvedere ancora. Questo – mi chiedo e Vi chiedo - rappresenta un’evoluzione o un’involuzione? Con tale registro, Signor Sindaci, si riconosce pari dignità sociale alle coppie di fatto, si stabilisce che gli iscritti assumeranno gli stessi diritti e doveri
morali delle coppie unite in matrimonio. Le aree tematiche entro le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari, a parere del Guerriero Sannita, sono: casa; sanità e servizi sociali; politiche per giovani, genitori e anziani; sport e tempo libero; formazione, scuola e servizi educativi; diritti e partecipazione; trasporti. Gli atti dell’Amministrazione devono prevedere per le unioni civili condizioni non discriminatorie di accesso economico e sociale, nel quadro generale della particolare attenzione alle condizioni di disagio economico-sociale. Chi si iscrive al Registro è equiparato al parente prossimo del soggetto con cui si è iscritto ai fini della possibilità di assistenza. Il Comune rilascia, su richiesta, attestato di unione civile basata su vincolo affettivo inteso come reciproca assistenza morale e materiale. E’ senz’altro un Regolamento valido, da rendere esecutivo ogni volta che vanno operate delle scelte nel nostro territorio, in tema di politiche sociali ed economiche. Poiché il Movimento Regionale del Guerriero Sannita , invia la presente richiesta anche ai Capi Gruppo politici presenti nei vari comuni, invitandoli, se condividono, a presentare un Ordine del giorno, che impegni la Giunta Comunale, entro un lasso di tempo che ritengo di poter fissare in un mese dall’approvazione, ad emanare un “REGOLAMENTO COMUNALE SUL REGISTRO DELLE UNIONI DI FATTO E CONVIVENZE”. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita
certezza di Durante di essere all’inizio di “una nuova era per la promozione delle ricchezze del nostro territorio.” Il ricorso ragionato alle tecnologie della comunicazione è oggettivamente un salto epocale, un mezzo straordinario di comunicare, informare, invogliare. Il materiale, abbiano detto, non manca. Manca vistosamente l’organizzazione che possa consentire di impiantare un sistema d’accoglienza, mancano una rete ricettiva, una mobilità intelligente, una proposta d’evasione elegante. Manca l’idea di Campobasso città turistica, permanendo l’immagine e l’idea di città approssimata, raccogliticcia e caotica, tra il terzo settore e il commercio. D’accordo con Durante quando afferma che con “ il wi-fi gratuito nel centro della città e con il contest fotografico che si avvale della presenza di Huffington Post, media partner di grande qualità e quantità dei Misteri, superiamo il recinto della città e della regione”. Il recinto si supera anche scattando
una foto il 6 e 7 giugno scaricandola su Instagram con l’hashtag #corpusdominihuffpost e con l’App turistica ‘Campobasso’ da scaricare sui cellulari da google play o app store in base al dispositivo utilizzato. Lo si supera soprattutto, come è stato in grado di dimostrare Nicola Noviello, direttore tecnico di Next, con le potenzialità della neonata applicazione: chiunque, in qualsiasi momento, potrà ‘geolocalizzarsi’ per coordinarsi al meglio tra i punti d’interesse, i B&B, i ristoranti, i negozi, gli itinerari e gli eventi. L’App è completa di news, una imponente galleria fotografica, video, elenco dei servizi pubblici e video guide. Campobasso proiettata nel futuro. Con il dovere di adeguarsi a ciò che promette. Con il dovere, purtroppo, di adeguarsi anche all’uso abusato dell’anglicismo, a tutto danno della lingua italiana. Una cessione culturale inaccettabile. Dardo
“Scuola, no a questa riforma” Contrarietà viene espressa anche dal consigliere Monaco CAMPOBASSO. “Sono accanto alle ragioni dei docenti e del personale della scuola per ribadire il mio no ad una deriva autoritaria dell’istruzione scolastica” - ad affermarlo è il vicepresidente del Consiglio regionale Filippo Monaco . “Ribadisco la mia contrarietà all’accentramento di potere nelle mani del Dirigente Scolastico, cosa questa che relegherebbe l’autonomia della scuola in un angolo a favore di una persona sola che, arbitrariamente e secondo criteri del tutto soggettivi, avrà libertà personale nella costruzione dell’istruzione dei nostri figli. Sono contrario al finanziamento della scuola attraverso le donazioni perché si rischierebbe di deviare l’orientamento scolastico: a decidere dell’istruzione e della formazione sarebbero solo ed esclusivamente i poteri forti dell’economia! E se posso poi accogliere favorevolmente la stabilizzazione di tanti precari, non posso non considerare l’esclusione da tale atto di altrettanti docenti o personale scolastico che comunque continuerebbe a fare i conti con il precariato: è giusto quindi che si pensi ad un piano straordinario di assorbimento di tali figure da qui ai prossimi anni.” “Spero infine che il Governo nazionale ascolti la voce dei nostri rappresentanti parlamentari e voglia così decidere per una scuola libera e democratica e non autoritaria e monarchica e che le voci dei nostri docenti, del personale scuola insieme ai genitori e agli studenti che sfileranno questa sera a Termoli possano raggiungere Palazzo Madama producendo la modifica di una legge volta a creare solo disuguaglianze e clientelismo.”
TAaglio lto
5 6 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Le imprese in sinergia con la scuola per la valorizzazione delle professioni di domani
Alle parole vuote della politica un’azione concreta dell’Associazione “Tradizione e Sviluppo” di Agnone
Una raccomandazione: lo si faccia sapere a Frattura e a Petraroia nel Molise e al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi a Roma Ciò che l’Associazione “Tradizione e Sviluppo” di Agnone è riuscita ad organizzare e realizzare nel rapporto virtuoso scuola e impresa, andrebbe segnalato e fatto conoscere al presidente della Regione Frattura, al vice Pretraoia, in particolare, che vantano di aver messo in circolo milioni di euro con il programma Garanzia Giovani, e, a Roma, al presidente Matteo Renzi che si sta affannando a far passare la proposta di legge “La buona scuola” che stando alle critiche dei sindacati, degli operatori scolastici, e degli studenti, essere buona non pare. Da Agone è venuta una lezione di progettualità e di concretezza che scaturisce dalla natura stessa dell’Associazione che, con grande spirito di appartenenza dei suoi componenti alla storia del luogo e al territorio, in un’azione di progresso e di stimoli culturali ha saldato “un gruppo coeso di professionisti ed imprenditori decisi a dare un contributo alla formazione dei giovani studenti in presa diretta con il mondo del lavoro. Sono queste realtà fatte di gente volitiva, determinata, dotata d’iniziativa e di
idealità, fortunatamente, ad alleviare il peso della politica del “vorremmo ma non possiamo” o, peggio, della politica delle buone intenzioni e delle chiacchiere al vento. Ad Agnone, dove finora non a caso la società civile ha saputo reagire alle minacce al suo diritto alla salute del Piano sanitario regionale, è stata realizzata una “progettualità condivisa, con fulcro la formazione degli studenti, i professionisti, gli imprenditori e gli artigiani di domani”. Guardare al futuro con occhio attento e pratico, con la coscienza
Il nostro sistema ferroviario è fonte di continue meraviglie; ora vediamo circolare “treni scortati”. Il fatto è noto, per una inedita disfunzione di sistema un treno è rimasto bloccato, questa vota non da una avaria, ma dal sistema dei passaggi a livello ingovernati per cui, per motivi di sicurezza, il treno ha dovuto essere accompagnato dai nostri benemeriti carabinieri per superare tre passaggi a livello rimasti aperti da Carpinone a Boiano. Dal male può nascere il bene. Dinanzi a questo clamoroso episodio si capirà perché da anni ci stiamo battendo perché il DCO, trasferito dal Molise a Bari, torni in regione. Il DCO è la struttura tecnica e umana
Gambatese ed altri docenti, i professionisti e gli imprenditori dell’associazione “Tradizioni e Sviluppo”, e gli studenti che hanno dato testimonianza delle esperienze vissute nelle aziende dedicate alla pasticceria tipica, alla meccanica, al settore lattiero-caseario, alla ristorazione e ad altri settori: ovvero, il meglio delle tipicità produttive del luogo. Anche in quella sede l’Associazione “Tradizioni e Sviluppo” ha ribadito che “la scuola, dunque, è il settore fondamentale su cui investire, sia per formare le nuove generazioni - che devono avere la possibilità di restare nella loro terra e di realizzare nella loro terra, ancora vergine per tanti aspetti, progetti ed iniziative per la costruzione del proprio futuro - sia per creare nuove opportunità per le attività produttive ed imprenditoriali, nuovi settori lavorativi che corrispondano a nuovi servizi per tutto il bacino territoriale”. L’esperimento sarà fortemente rafforzato. Con una raccomandazione: lo si faccia sapere a Frattura e Petraroia, nel Molise, e, a Roma, al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi.
Ora siamo ai treni scortati
L’intervento di Filippo Poleggi*
delle responsabilità generazionali, col dovere di dare, più che col diritto ad avere. Questa sorta di filone aureo nel pieno del deserto programmatico regionale probabilmente sarà un fertile contrappunto alla rarefazione delle idee e dei progetti nell’aula di Palazzo Moffa (sede del consiglio regionale). In virtù del coinvolgimento degli studenti “in attività di formazione nelle aziende, per far loro tastare con mano la realtà lavorativa e dar loro la possibilità di esercitarsi e di scoprire pratiche utili nei settori più pro-
duttivi del territorio”, siamo tutti invitati a prendere atto che, volendo, si possono creare e realizzare iniziative favorevoli alla sinergia, al coinvolgimento, alla reciprocità (peraltro a costo ero). “Esperienze da approfondire nei prossimi anni all’insegna di una crescita comune”, dicono dall’Atene del Sannio. Tutto lascia credere e sperare che sarà così, partendo dalla collaborazione tra il mondo imprenditoriale e quello scolastico, che “ha generato progetti di alternanza scuola-lavoro, concretizzati con 30 stage nelle aziende alto molisane da parte dei ragazzi delle scuole superiori dell’Istituto omnicomprensivo Giuseppe Nicola D’Agnillo”. Questo generoso e produttivo ressemblement è un esempio importante, una motivazione straordinaria ad uscire dalla indeterminatezza che sta contrassegnando la transizione storica del Molise. L’iniziativa è stata presentata, mercoledì 3 giugno, nel corso della conferenza tenuta nell’Aula Magna “Leonida Marinelli” cui hanno preso parte il dirigente scolastico, Tonina Camperchioli, il professore Simone
che governa la rete ferroviaria; scambi sulla linea molisana a binario unico, passaggi a livello, impianti di scambio e cosi via. Secondo Ferrovie Italiane portare il DCO molisano a Bari era una “razionalizzazione”. Non si è risparmiato nulla dei soldi che lo Stato, quindi i cittadini contribuenti utenti, assegnano a Ferrovie Italiane per il trasporto locale, quindi anche per il servizio nel Molise. Come tutti avranno constatato , da quando alcuni anni addietro il DCO è stato trasferito a Bari, il servizio è notevolmente peggiorato. Il DCO a Bari è costato di più per farlo funzionare male come sappiamo ed è comprensibile che una struttura dislocata su una linea principale consideri il sistema ferroviario molisano una linea “secondaria” le cui esigenze si mettono in coda; anzi non è
affatto comprensibile , e la solita e sempre più diffusa discriminazione tra cittadini di serie A e quelli di serie B. Ancora una volta torniamo a dire che obiettivi immediati, per rendere almeno
sopportabile il servizio ferroviario molisano. sono il DCO autonomo nel Molise e l’officina o il punto di manutenzione a Campobasso. Il punto di manutenzione a Campobasso per i piccoli guasti significa meno treni che restano per strada e notevole risparmio di Km-treno che vengono impegnati per condurre i convogli in officina anche per inerzie, km-treno che potrebbero essere impegnati per rafforzare il servizio. Sono provvedimenti che non comporrebbero costi nuovi o aggiuntivi e non si attuano perché Ferrovie Italiane si ritiene infallibile, non rivede mai niente, rigida ed ottusa anche quando fa
le cavolate. . Noi restiamo sempre impegnati, condividiamo, sosteniamo gli interventi strutturali, elettrificazione della linea, nuovi convogli, metropolitana leggera ecc. Sono obiettivi per i quali ci siamo battuti anche in tempi diversi, in solitudine, quando battersi per le ferrovie molisane ci faceva sembrare come dei primordiali mentre si prospettavano alte velocità, treni in sospensione, autostrade del futuro che rimarranno nel futuro. Naturalmente guardiamo al futuro, ad un presente migliore, ma mentre siamo in messianica attesa delle magnifiche sorti e progressive , per il momento , fate camminare almeno le nostre vecchie carrette. *Forum TPL Molise
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Tutto quello che gli altri non dicono
Campobasso
6 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Sagra dei misteri e stand un connubio vincente nonostante i disagi di Massimo Dalla Torre Giugno 2015 mentre il popolo degli ambulanti come una colonia di formiche si è apprestata a montare le strutture e gli stand, che occupano gli spazi cittadini causando mugugni e malcontenti, la gente ha iniziato ad intasare le strade del centro città in occasione della sagra dei misteri. Festa che, se potessimo utilizzare il linguaggio sportivo del baseball, anche quest’anno, sicuramente, segnerà un “inning” a favore di chi con tenacia e caparbietà continua a tenerla viva senza doppi scopi o alcun tornaconto personale.
Un avvenimento che puntualmente richiama nel capoluogo di regione sempre più curiosi, sempre più amanti delle tradizioni vere e proprie “testomonial” di una cultura tutta nostrana, tutta italiana. Una festa che, nonostante si voglia “cervellotizare”, vero e proprio controsenso, è nata dal popolo e fatta per il popolo. Una festa che racchiude in se un significato che, nonostante sono passati circa oltre 300 anni rimane immutata, anzi si è ingigantita e si è riappropriata, a ragion veduta, del suo “animus originale”.
Uno stampo che, non ha alcun bisogno di spiegazione, perché le spiegazioni le si hanno semplicemente guardando la città sia nei giorni che precedono la sfilata degli ingegni sia nel giorno dedicato alle macchine nate dalla creatività di Paolo Saverio di Zinno. Una città che si anima, si vivacizza, si trasforma. Una città che si apre a quanti arrivano fin dalle prime ore del mattino per occupare un posto in prima fila per assistere alla manifestazione che affonda le radici nella notte dei tempi. Una città che
diventa persino multietnica, in cui culture, costumi e profumi distanti migliaia di chilometri l’una dall’altra s’incontrano, anche se solo per pochi istanti, abbattendo in questo modo un muro che molti vorrebbero erigere. Un qualcosa che da sempre alimenta contrapposizioni che non capiremo mai, perché non ci appartengono, eppure ci, sono. Contrasti che, come accadeva nel 1740, sotto certi aspetti ancora dividono. Un “fronda” che fa sorridere, in quanto, altre realtà farebbero le cosiddette “carte
false” pur di accaparrarseli e farli sfilare con tutto il rispetto che loro si deve. Un rispetto che sarebbe bene tenessimo a mente perché le sacre rappresentazioni portate a spalla lungo un percorso di quasi 3 chilometri e mezzo da chi ci crede veramente, sono state, sono e saranno, comunque vadano le cose, la carta d’identità di una comunità capace di chiudersi a riccio pur di salvaguardare un qualcosa di unico, cui difficilmente sapremo rinunciare perché fa parte del nostro DNA di Campobassani.
Oggi cerimonia in Comune per la candidatura al Patrimonio immateriale Unesco
Il Diavolo veste Silver Tutto pronto per la sfilata di domani su un percorso di 3.500 metri con Vanessa Mancinelli come Dunzella di Gennaro Ventresca Non bisogna avere per forza il cuore bambino per provare la forte emozione di veder riemergere dal cortile di via Trento, sede dell’Associazione Misteri e Tradizioni, i 13 Misteri del Di Zinno. I Misteri di Campobasso sono qualcosa di unico e inimitabile. Quei monumenti viventi posseggono una straordinaria importanza non solo per il popolo campobassano: piacciono a grandi e piccini, il loro fascino è contagioso. E poi godono dei favori della musichetta che accompagna la lunga marcia (3.500 metri) che si estende tra centro murattiano e altre zone della città. Non c’è un solo molisano che non si lasci prendere dal desiderio sfrenato di fischiettare
quella allegra marcetta che accompagna i saltelli dei personaggi che salgono sui Misteri (59 bimbi e 14 adulti). Dai rami in lega del Di Zinno (di cui non è mai stata pubblicizzata una foto) domani ritroveremo aggrappati gli attori della Festa del Corpus Domini. Vada per tutti ricordare che i Misteri verranno portati a spalla, per l’intero percorso, da 280 portatori, tra i quali spiccano caposquadra, addetti alle scale e agli sconnetti. Si parte alle 10 e si rientra alle 14. E’ bene ricordare anche il famosissimo slogan: “Un due tre –ragazzi tiratevi addietroscannette allerte”. PATRIMONIO UNESCO Ci riprovano gli attuali amministratori, attraverso un circostanziato progetto che verrà presentato in mattinata in Municipio, a concretizzare la vecchia idea della candidatura di
Patrimonio immateriale dell’Unesco. Si spera, questa volta, di non perdersi nuovamente dietro un inutile giro di parole. Altri si erano detti sicuri di raggiungere il fine. Ma poi i loro sogni si sono infranti contro gli scogli. DUNZELLA Diciamo subito che cambia la Dunzella. Questa volta la scelta è ricaduta su una splendida moretta del capoluogo, Vanessa Mancinelli che fa la commessa in un negozio del corso. Ormai i fratelli Teberino ci hanno preso gusto a creare interesse intorno alla Dunzella che anche domani dovrà resistere alle lusinghe dello smaliziato Diavolo, al secolo Italo Stivaletti. A proposito di diavoli va aggiunto che in tutto il corteo ne vedremo sfilare 5, quattro adulti e l’altro bambino. DIAVOLI
Ha gli occhi bellissimi che volgono al verde, il fisico sportivo e una bella ragazza alla quale si accompagna giornalmente per le vie del borgo antico. Per campare guida i mezzi commerciali, ha il vizio del fumo, ama la maglia del Campobasso, come l’amava suo papà Giovanni, sorride a tutti e non si dà arie da divo. Questo è Italo Stivaletti il Diavolo per eccellenza dei Misteri. Durante il trucco di domenica mattina i fotografi e i cineoperatori gli ronzeranno intorno. Senza dargli tregua per l’intero percorso. Non si conteranno i selfie a cui dovrà partecipare. Che non saranno inferiori alle facce che sporcherà con il sughero affumicato che porterà in tasca per i ritocchi. E, tanto per rimanere fedele alle sue origini campobassane, Italo Stivaletti invece di vestire Prada veste Silver .
Memorial “Battistini”, le premiazioni Ieri sera la cerimonia della seconda edizione del concorso fotografico Slalom Città di Campobasso CAMPOBASSO. Ieri sera la cerimonia di premiazioni della seconda edizione del concorso fotografico “Emozioni e Motori”, tra le inziative associate al 23esimo Slalom Città di Campobasso – Memorial Gianluca Battistini. Anche quest’anno sono stati tanti gli appassionati della fotografia che hanno aderito al concorso, gli elaborati sono stati giudicati dai fotografi professionisti: Paolo Carbone, Antonello Luciani, Mimmo Di Iorio, ancora Martina Iacampo Esperta di motori e dal Segretario di Giuria Saverio Ricciardi. Gli iscritti al cono-
corso hanno realizzato i loro scatti lo scorso 16 maggio durante l’evento “Motori in Città” con l’esposizione delle autovetture lungo corso V.Emanuele, in occasione della preparazione del percorso, il 23 e 24 maggio durante le verifiche tecnico-sportive ed il giorno della gara, per finire con le premiazioni. Verranno premiati le prime cinque foto e saranno assegnate due coppe speciali: “Cogli l’attimo” e “Più giovane fotografo”, inoltre altri premi saranno assegnati a discrezione della giuria. La cerimonia di premiazioni è stata anticipata a venerdì 5 giugno
per dare maggiore visibilità alla mostra che sarà presente nell’atrio del Comune durante le festività del Corpus Domini fino al prossimo 20 giugno. Sono stati estrati anche i biglietti vincenti della lotteria associata allo Slalom Città di Campobasso, i tagliandi estratti sono: 1° 4605 , 2º - 1480, 3º - 0520, 4º - 4910, 5º - 1312, 6º - 1953, 7º 3515, 8º - 4330, 9º - 4508, 10º - 1181, 11º - 3290, 12º - 2635, 13º - 3542, 14º - 0407 e 15º - 0352, questi sono inseriti anche sul sito: www.tecno-motor.com
Campobasso
7 6 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Grande partecipazione per l’appuntamento della BiblioMediaTeca comunale dedicato alla Chiesa di Santa Maria della Croce Quasi ottanta persone, giovedì 4 giugno, hanno affollato la Chiesa di Santa Maria della Croce a Campobasso per la prima riuscitissima giornata di “La BlioMediaTeca fuori di sé”, inserita nel calendario ufficiale degli eventi del Corpus Domini 2015. Un vero successo per un’iniziativa che ha visto cooperare insieme, oltre alla BiblioMediaTeca comunale e all’Assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso, anche l’Associazione Centro Storico Campobasso, l’AGTM Guide Turistiche Molise e il parroco Don Michele Tartaglia. Le storie sono ovunque e il lavoro delle biblioteche, in parte, consiste nello scovarle, conservarle, trasmetterle e renderle il più possibile ac-
cessibili alla gente. I luoghi sono dei libri tridimensionali, connessi con gli altri e capaci di realizzare attraversamenti temporali irripetibili.
Proprio partendo da questa visione moderna e contemporanea della trasmissione del sapere, delle tradizioni e della storia, la BiblioMediaTeca
comunale ha ideato la visita guidata alla Chiesa di Santa Maria della Croce, intitolandola, “Di Zinno, Misteri e...”. A fare da guida alla folta platea ci ha pensato Andrea Damiano, capace, ancora una volta, di ammaliare persone di tutte le età con un racconto fuori dai luoghi comuni, alla scoperta delle travagliate vicende vissute dalla Chiesa di Santa Maria della Croce. Attraverso la descrizione di opere d’arte realizzate tra il XVI e il XX secolo, Andrea Damiano ha portato alla ribalta aspetti curiosi e particolari insoliti legati all’edificio sacro, senza trascurarne il ruolo di primo piano nell’ambito della tradizionale Processione dei Misteri. Ovviamente, particolare attenzione è stata
dedicata ai lavori dello scultore campobassano Paolo Saverio Di Zinno che nel corso del XVIII secolo ha dato un notevole contributo all’arricchimento e abbellimento della chiesa. In chiusura di serata è stata anche data la notizia della creazione di un Comitato Trivisonno 2015 che intende proporre, nei prossimi mesi, in occasione del ventennale della scomparsa del grande artista molisano, una serie di eventi culturali aperti all’intera cittadinanza. A parlarne in maniera sintetica, rimandando ogni ulteriore illustrazione dei programmi e del progetto ad una prossima presentazione ufficiale, è stato Antonio Vinciguerra, portavoce del nascente comitato.
I premi per il concorso Trombetta La Fidapa ha premiato i migliori elaborati alla ex Gil CAMPOBASSO. E si è giunti alla premiazione del primo concorso “Ada Trombetta: una voce per il Molise” organizzato dalla sezione di Campobasso della Fidapa. Fortemente voluto dal presidente, Maria Calabrese, il concorso è stato organizzato in partenariato con l’Ufficio scolastico regionale ed è stato rivolto agli studenti delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado e alle classi prima e seconda delle scuole secondarie di secondo grado della regione Molise. Il ricordo di Ada Trombetta, studiosa appassionata del patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico del Molise, attraverso un elaborato che poteva essere scelto tra diverse tipologie: dalla poesia alla narrativa, dalla saggistica
alla fotografia e video. Un modo intelligente per ricordare Ada Trombetta, considerata protagonista tra le più autentiche della cultura molisana, anche per i diversi volumi pubblicati. Tra essi : Arte medievale nel Molise (1971) è stato integrato e ripreso in Arte nel Molise attraverso il Medioevo (1984); Fascino e suggestione del passato nella processione dei Misteri a Campobasso (1979) e tanti altri che ne hanno fatto la vera ambasciatrice della cultura e delle tradizioni molisane. Per questo, la Fidapa di Campobasso, grazie all’impegno del presidente Maria Calabrese, ha inteso lanciare il primo concorso a suo nome proprio per solleticare le giovani generazioni a cimentarsi alla conoscenza della storia,
dell’arte, della poesia della propria terra seguendo il solco tracciato da Ada Trombetta. E in tantissimi si sono messi alla prova con appositi elaborati che sono stati vagliati da una specifica giuria. Per la sezione “Poesia”, con 41 punti “Fotografie in bianco e nero” di Costantino Castiglione, classe prima sezione C del Liceo Scientifico di Campobasso. Con 40 punti, nella stessa sezione, la poesia “L’Infiorata” di Manuela Oriente e Flavia Pelliccia, classe terza sezione A della scuola secondaria di primo grado “D’Ovidio” di Campobasso. Per “Itinerario memoriale”, con 37 punti, la classe prima sezione A e seconda sezione B dell’Istituto di istruzione secondario superiore di Bojano. Per la categoria “Racconto”,
con “Innocenza” valutato con 35 punti, Leonardo Sandomenico e Letizia Vergalito della classe terza sezione A della Scuola secondaria di primo grado “D’Ovidio” di Campobasso. Per la sezione “Video”, con “Riscopriamo i Misteri” e 34 punti, premiato il lavoro della classe terza sezione B della Scuola secondaria di Primo grado “D’Ovidio” di Campobasso. Infine, per la Filastrocca con “Sant’Antonio del fuoco”, Maria Carmela Dinu, classe terza sezione C della scuola secondaria di primo grado di Campobasso. Un plauso, dunque, al presidente Fidapa, Maria Calabrese, per avere voluto non fare cadere nel dimenticatoio la figura di Ada Trombetta che tanto ha dato alla sua amata terra.
Scuola Aperta, scuola di legalità Estremamente positivo il bilancio del progetto educativo della Polizia di Stato CAMPOBASSO. Si è conclusa, a Tufara, la prima edizione del progetto “Scuola Aperta”, l’iniziativa di educazione alla legalità che - dallo scorso aprile - la Polizia di Stato di Campobasso ha avviato in varie scuole della provincia, in piena sinergia con gli Amministratori comunali ed i dirigenti scolastici coinvolti. Estremamente positivo il bilancio dell’iniziativa che ha consentito a circa 250 studenti delle scuole medie di Castellino del Biferno, Limosano, Montagano, Pe-
trella Tifernina, Pietracatella, Riccia, Ripalimosani, S. Elia a Pianisi e Tufara di incontrare i poliziotti e di relazionarsi con loro su un tema così importante come quello della legalità. Una decina gli incontri tenuti dagli operatori della Squadra Mobile, della Polizia Scientifica, della Squadra Volanti, della Polizia Postale e della Polizia Ferroviaria, nel corso dei quali non solo è stato affrontato l’argomento legalità in tutte le sue sfaccettature, ma sono stati anche toccati temi molto attuali che
coinvolgono particolarmente il mondo giovanile e strettamente legati ad una corretta conoscenza del concetto di legalità. Non sono mancati, infatti, riferimenti ad un fenomeno diventato ormai tristemente noto alle cronache come quello del bullismo, senza tralasciare l’educazione ad un uso più consapevole della rete e toccando anche un tema particolare come quello della sicurezza in ambito ferroviario. In tale contesto, anche con l’aiuto di fil-
mati, gli operatori di Polizia hanno stimolato i ragazzi a fare commenti ed a esprimere il proprio parere con lo scopo di guidarli in riflessioni approfondite sui vari argomenti trattati. Particolarmente apprezzati sono stati gli incontri che hanno visto gli operatori della Polizia Scientifica intrattenere i ragazzi con racconti legati alla loro specifica attività come la ricerca delle tracce sulla scena del crimine, le impronte digitali ed il fotosegnalamento o quelli tenuti dagli agenti della Squadra Volanti
che gli hanno fatto scoprire tutti i segreti della famosa “pantera” della Polizia di Stato, compresi, naturalmente, i dispositivi radio e di emergenza luminosa ed acustica in dotazione. Si è trattato, insomma, di una bellissima esperienza e di un importante momento di riflessione per tutte le parti coinvolte che, come nelle previsioni, si è concretizzato con il raggiungimento di un unico ed importante obiettivo: quello di far maturare nei giovani la consapevolezza del valore della legalità.
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Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
6 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Sanzionati per oltre 5 milioni di euro La Polizia di Stato ha riscontrato 47 soggetti, intestatari fittizi di autoveicoli IsERNIA. Sanzionati per oltre 5 milioni di euro 47 soggetti, intestatari fittizi di 10.378 veicoli. L’art.94 bis del Codice della Strada ha dato la possibilità di applicare in maniera concreta delle sanzioni amministrative nei confronti dei cc.dd. “intestatari fittizi” di veicoli. Il meccanismo dell’intestazione fittizia, normalmente, prevede l’accordo (un pactum sceleris) tra due parti ovvero una parte rappresentata dai soggetti normalmente dediti a delinquere e l’altra da soggetti, detti anche “prestanome” o “teste di legno”, che in cambio di risibili somme di denaro, si lasciano intestare auto e moto,
utilizzate poi sia da persone di nazionalità italiana, sia anche da persone provenienti dall’est Europa o dal Magreb, non solo per la commissione di reati, ma anche soprattutto per utilizzare dei mezzi sostanzialmente “fantasma”, perché, intestati fraudolentemente, non sono riconducibili concretamente a nessuno. Questi veicoli sono sempre privi di ogni responsabilità in capo ai loro conducenti, (multe, pedaggi autostradali ecc.), ma anche per la mancanza, sempre di una copertura assicurativa per la r.c., con conseguenze ancora più gravi, allorquando i mezzi restino coinvolti in
incidenti stradali con lesioni anche mortali. La Sezione Polizia Stradale di Isernia, diretta dal Vice Questore Agg.to Dott. Paolo MANCINO, anche avvalendosi delle segnalazioni della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale “Campania e Molise” di Napoli, ha individuato e sanzionato per oltre 5 milioni di euro, 10.378 veicoli riconducibili a (soli) 47 soggetti “intestatari fittizi” risultati tutti falsamente titolari di “ditte individuali per la compravendita di veicoli”, con relative iscrizioni alle Camere di Commercio, pur svolgendo di fatto altre attività,
come il fruttivendolo e l’artigiano o essendo addirittura disoccupati. In taluni casi, però, i soggetti intestatari dei mezzi si sono rilevati del tutto all’oscuro dei fatti, essendosi provveduto all’intestazione fittizia con documenti e firme false. Oltre all’ attività di cancellazione dei detti veicoli dai Pubblici Registri, posta in essere sia dai vari PRA che dagli Uffici AGI competenti, si è provveduto a chiedere alle diverse Camere di Commercio la cancellazione delle fittizie “ditte individuali”. Inoltre, dal lato delle responsabilità penali, gli accertamenti effettuati hanno portato a denunciare alle diverse AA.
GG. di competenza i soggetti intestatari fittizi dei veicoli, per truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica, in concorso con altre persone ignote, per le quali le indagini sono ancora in atto al fine di addivenire alla loro identificazione. L’attività di accertamento, che ancora procede, posta in essere dal personale dell’Ufficio Verbali della Sezione Polizia Stradale di Isernia, ha fatto palesare come enorme il fenomeno delle intestazioni fittizie, atteso che più l’attività di incrocio dei dati informatici delle diverse banche è andata avanti e più ne è apparso lontano il termine.
“No a nuovi migranti a Isernia” Protesta di CasaPound: “Pensiamo a una città che sta morendo” IsERNIA. Non si placano le proteste ad Isernia per la decisione del Prefetto di stanziare decine di immigrati clandestini in due strutture di accoglienza del capoluogo pentro. Lunedì notte numerosi ‘sacchi di denaro’ sono stati posti dal movimento CasaPound Italia nei pressi dell’Hotel Sayonara, una delle due strutture che ospiteranno i clandestini, a simboleggiare i lauti finanziamenti erogati per la gestione dell’accoglienza. “Con questo atto simbolico
vogliamo porre l’attenzione sull’assurdo sistema per cui sostanziosi finanziamenti saranno erogati a pochi privati per la gestione del fenomeno immigrazione in una città, Isernia, che sta lentamente morendo con la perdita dell’Università, la prossima chiusura di alcuni reparti dell’Ospedale pubblico e la chiusura di innumerevoli attività commerciali. Il tutto senza valutare poi l’impatto per la sicurezza, in ragione della vicinanza dell’hotel a ben due istituti
scolastici”. Così Agostino Di Giacomo, responsabile isernino CasaPound, in una nota. “Sapendo di interpretare il sentimento della grande maggioranza della cittadinanza CasaPound in via Kennedy assieme a tutti i cittadini e le associazioni si è unita in un presidio apartitico per chiedere al Prefetto di ritornare sulle sue decisioni. La città di Isernia, afflitta da gravissimi problemi, non può diventare luogo di immigrazione, ma necessita piuttosto che i soldi stanziati a fa-
vore dei clandestini si tramutino in investimenti per salvaguardare i servizi essenziali, oggi a rischio, e per permettere la ripartenza dell’economia. Siamo stati quindi in piazza per chiedere che le istituzioni scelgano di tutelare i cittadini isernini garantendo al capoluogo pentro le risorse per poter nuovamente sperare nel futuro, e non che lo gravino di un peso, quello dell’accoglienza, che non può in alcun modo sostenere”.
Ai tassisti “Il Premione di Agnone” L’Università delle Generazioni ha assegnato il premio ai 52 tassinari per la manifestazione a sostegno delAGNONE. Per l’anno 2015 l’Università delle Generazioni ha assegnato “Il Premione di Agnone” ai 52 tassisti di Roma che il 9 maggio scorso hanno manifestato per la salvezza dell’ospedale San Francesco Caracciolo assai utile per l’Alto Molise e l’Alto Vastese(come si legge nella motivazione). Il riconoscimento collettivo consistente in sessanta pergamene (come nella foto), una per ogni tassista e alcune per le loro associazioni di categoria, sarà ritirato sabato prossimo da Tonino Schiappoli e da Arnaldo Sabelli, ideatori e direttori del
“Gruppo tassisti di Roma per il territorio e per l’ospedale interregionale di Agnone”. Tale gruppo sta organizzando un’altra manifestazione di grande attrazione a favore dell’ospedale “interregionale”, la sfilata delle auto d’epoca che avrà luogo da Villacanale ad Agnone centro nel pomeriggio di domenica 16 agosto 2015. Per il giornalismo, l’edizione del 2015 vede premiate le dottoresse Adelina Zarlenga, che cura la pagina Agnone – Alto Molise del quotidiano “Primo Piano Molise”, ed Elisabetta
Scuncio della redazione isernina de “Il Sannio”. Entrambe – secondo la motivazione del riconoscimento - sono state assai attente al territorio altomolisano e specialmente alle lotte per la salvezza dell’ospedale Caracciolo e a tante altre iniziative e manifestazioni tendenti a difendere queste montagne dallo spopolamento e dalla perdita di significato. Per entrambe le giornaliste “Il Premione” è consistito pure nel prezioso medaglione realizzato dall’artista agnonese Filippo Catolino della bottega artigiana D’Aloise.
Venafro, si dimette Elisabetta Cifelli
Sempre più tesa la situazione al Consiglio comunale. Il sindaco Sorbo sotto tiro VENAFRO. Elisabetta Cifelli, 824 voti di preferenze alle amministrative del 2013 e la più votata tra le candidate donne, si è dimessa da consigliere comunale di Venafro. Le sue irrevocabili decisioni deriverebbero dal venir meno di determinati presupposti amministrativi, secondo quanto comunicato dall’interessata nella lettera di dimissioni ufficialmente protocollata. Alla fine quindi la sig.ra
Cifelli, giusti i tanti “rumor” dei mesi e delle settimane precedenti, ricordiamo che la donna alla luce dei suffragi riportati era stata inizialmente designata assessore alla pubblica istruzione, biblioteca,università, formazione professionale ect. prodigandosi in tanti settori, carica dalla quale si era dimessa mesi addietro preferendo restare consigliere semplice, quindi la sig.ra Cifelli –si diceva- alla
fine ha deciso di farsi da parte, lasciando il posto ad altri. I motivi della drastica decisione ? Contrasti ed incomprensioni in seno alla squadra di maggioranza, si ha motivo di ritenere, come emerso settimane addietro quando la Cifelli, assieme alla Di Clemente, presidente del consiglio, ed al consigliere Barile, avevano duramente criticato il capogruppo di maggioranza Cuzzone per talune
dichiarazioni rese, non risparmiando critiche allo stesso sindaco Sorbo, responsabile di non rispettare le intese e i patti iniziali. Cifelli, Di Clemente e Barile, ricordiamo, avevano altresì espresso l’intenzione di uscirsene dalla maggioranza, assumere una posizione autonoma e aderire al gruppo misto, riservandosi di votare in consiglio in base a posizioni e vedute autonome. Evidentemente negli ultimi
giorni sono intervenuti fattori che hanno determinato la Cifelli alle decisioni. Con l’abbandono da parte della Cifelli, l’amministrazione civica in carica perde certamente, come detto innanzi, un pezzo da novanta in termini di voti e quindi elettorali, e d’ora innanzi le cose non saranno più come prima, a prescindere da chi subentrerà alla Cifelli.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
6 giugno 2015
Vietri, cosa resta? E’ l’interrogativo che i cittadini dell’area frentana pongono in queste ore LARINO. È iniziato da qualche anno il graduale smantellamento dell’Ospedale Vietri, oggi ormai la struttura ospedaliera è stata depotenziata del laboratorio analisi, del reparto oculistica, il pronto soccorso si è trasformato da tempo in primo soccorso, chiuso l’ambulatorio di ostetricia e ginecologia, disattivate le unità di chirurgia generale, medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza. A fine mese il reparto di riabilitazione sarà chiuso e smantellato. Penalizzate anche le eccellenza come il reparto oculistica guidato dal dot-
tor Dell’Omo, da sempre rinomato per le tecniche adoperate e per il personale preparato che ha portato a Larino tanti pazienti provenienti dalle regioni limitrofe e non solo per un’operazione agli occhi. Il mese di giugno si è aperto ancora peggio all’Ospedale Vietri che a causa della chiusura pomeridiana del laboratorio analisi le persone che eseguono la dialisi sono costretti a spostare durante le ore mattutine il loro trattamento. Tantissimi dunque i disagi provocati dalla chiusura del laboratorio, tanto che i pazienti hanno prote-
stato per cinque giorni rifiutandosi di sottoporsi al trattamento prima di ottenere il ripristino del turno pomeridiano. Qualche utente larinese ricorda con rammarico il perfetto funzionamento dello storico ospedale, che anche se piccolo nelle sue dimensioni sembrava essere adeguato alle esigenze dei larinesi, dell’intero circondario e non solo. Nel corso degli anni sono state avanzate diverse proposte ma nessuna a quanta pare è andata a buon fine. A questo punto ci resta da chiedere quale sarà il destino del Vietri?
L’Unione europea interviene sulle trivellazioni Dopo le polemiche sullo sfruttamento degli idrocarburi in Adriatico, l’alt dell’Ue TERMOLI. Intervento della Commissione europea sul rischio di estrazioni petrolifere offshore nella parte croata del Mare Adriatico. L’organismo di Bruxelles, rispondendo ad un’interrogazione del M5s presentata dal portavoce eurodeputato Piernicola Pedicini e da altri cinque colleghi pentastellati, ha dichiarato che “in questa fase la Commissione non dispone di prove di una possibile violazione della normativa della Ue in materia di ambiente per quanto riguarda le attività di trivellazioni offshore nella parte croata del Mare Adriatico. Benché sia stato concesso dalla Croazia un certo numero di licenze, – ha precisato – le attività di esplorazione petrolifera non possono iniziare prima della sottoscrizione di un contratto tra i titolari delle licenze e la Croazia”. “Inoltre, – è sempre la Commissione europea a sostenerlo – non è stato ancora adottato il piano e programma quadro per la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi nell’Adriatico croato, perché
è ancora in corso una valutazione ambientale strategica (Vas), conformemente alla direttiva Ue 42 del 2001. In base alle informazioni ricevute dalle autorità croate, – ha aggiunto la Commissione – sono state avviate le consultazioni transfrontaliere con i Paesi nei quali il programma quadro potrebbe avere un impatto. Tuttavia, qualsiasi attività deve tenere conto dei risultati della Vas e non può essere attuata prima del completamento della procedura e dell’adozione del programma quadro. Successivamente dovrà essere effettuata la valutazione dell’impatto ambientale di ogni singolo progetto ai sensi della direttiva Ue 92 del 2011″. L’organismo europeo ha, infine, evidenziato che “l’Unione europea, avendo aderito al protocollo offshore sulle estrazioni petrolifere della convenzione di Barcellona, demanda la responsabilità primaria della corretta applicazione della legislazione della Ue ad ogni Stato membro e che la Commissione
“La teoria della liberazione” Pax Christi, alla presenza di Silvia Pettiti, ha parlato del movimento dell’America latina TERMOLI. “Chi ha diritto di dirsi cristiano?” è la domanda che si sono posti a Termoli gli aderenti al movimento cattolico di Pax Christi alla presenza di Silvia Pettiti, scrittice Toscana che ha riproposto l’ultima fatica letteraria di Arturo Paoli, 102enne religioso protagonista della storia della chiesa e promotore della teologia della liberazione in Italia. “La teologia della liberazione – afferma Pettiti – è un movimento nato nell’America Latina subito dopo il Concilio Vaticano II con la formula più sintetica è che è la traduzione in chiave latino americana delle acquisizioni dello stesso. Si tratta, in maniera particolare, della teologia della
liberazione come risposta a quei bisogni di emancipazione sociale e politica di un popolo che subiva repressione anche da parte di regimi militari perché quasi tutti i governi dell’America Latina erano dittature. Una parte della Chiesa della quale anche Arturo Paoli dal 1960 al 2005 per 45 anni visse in America Latina si fece portatore, una parte della Chiesa assunse i bisogni del popolo e cercò di diventare voce di una Chiesa che si faceva portatore dei bisogni primari delle persone. Alcuni di queste figure del mondo religioso sono state anche loro stesse vittime, sono state uccise. Una di queste è monsignor Enrique
Angelelli la cui causa di beatificazione è stata avviata il 21 aprile dopo 40 anni dalla sua morte e dopo che per quasi 40 anni si era sostenuto che questa morte fosse un incidente stradale e non un assassinio. E’ grazie a Papa Francesco che ha permesso di guardare sotto una luce che non è quella della cultura occidentale ed europea che leggeva sotto un’altra luce la storia, la politica, le vicende e i conflitti sociali di quel continente questa figura così come tutta la teologia della liberazione ha potuto essere rivista sotto la luce autentica che quel continente ha voluto esprimere”.
vigila sull’applicazione del diritto dell’Unione e può intervenire qualora uno Stato membro sia sospettato di violare tale diritto”. “La risposta della Commissione europea – ha commentato l’eurodeputato pentastellato coordinatore della Commissione ambiente del Parlamento europeo Piernicola Pedicini – è un primo passo per tentare di bloccare i programmi di trivellazioni che si vorrebbero attuare nel Mare Adriatico. Le licenze concesse o in fase di concessione della Croazia – ha continuato Pedicini – coinvolgono quarantamila chilometri quadrati di mare chiuso fra sei Paesi: Croazia, Italia, Grecia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Slovenia. Si tratta di una superficie che interessa mezzo mare Adriatico che da sempre costituisce un patrimonio naturale inestimabile e una fonte di ricchezza per il turismo e per la pesca per oltre 1700 chilometri di costa continentale e circa quattromila chilometri di coste per circa 1200 isole”.
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
6 giugno 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Confronto cittadini e Sbrocca Plauso a Emanuele Bracone di Termolionline per il confronto di domani
TERMOLI. La testata giornalistica telematica Termolionline.it su impulso della Promaco srl e dell’editore Nicola Montuori
organizza per domenica 7 giugno alle 18, presso ‘La Vida’ l’unico confronto del sindaco di Termoli Angelo Sbrocca con la cittadinanza adriatica. Una manifestazione pubblica che cade proprio in occasione del primo anniversario dell’amministrazione di centrosinistra, a cui il sindaco ha aderito in modo convinto e che rappresenta per la stessa municipalità momento di sintesi sul programma realizzato nei primi 365 giorni e quanto messo in
cantiere per il futuro del mandato elettorale. Termolionline.it artefice del duello pubblico tra i candidati al ballottaggio dello scorso 8 giugno aveva dato appuntamento a questa ricorrenza e mantenendo fede alla promessa ha coinvolto alcune figure che sui vari temi d’interesse comune rivolgerà al primo cittadino quesiti che permetteranno di discutere di tutti gli argomenti più sensibili, ma il dibattito sarà esteso anche alle domande dei giornalisti presenti di Termolionline, Emanuele Bracone e Giovanni Perilli, raccolte e selezionate nei form pervenuti al sito direttamente dai lettori.
La Momentive andrà a investire in Texas I sindacati preoccupati per il futuro delle imprese chimiche a Termoli TERMOLI. Politica e giustizia in Italia non hanno i tempi adeguati agli investimenti produttivi. Schiacciate definitivamente sotto il peso di questo assioma le prospettive di sviluppo dello stabilimento chimico Momentive Performance Materials di Termoli. Finisce ancor prima di cominciare il disperato tentativo di convincere il management della multinazionale americana a recedere dai
propositi di de localizzare altrove gli investimenti che avrebbero permesso l’assunzione tra 25 e 30 nuovi dipendenti, ma soprattutto innalzare il livello di competitività di una fabbrica, la più importante del polo termolese ospitato e insediato nel perimetro del Cosib, quasi a garantire la certezza dei livelli occupazionali esistenti anche per gli altri 153 lavoratori.
Fumata nera, dunque, nel vertice di ieri pomeriggio all’assessorato al Lavoro, con la delegazione aziendale rappresentata dal capo del personale Nuozzi e dal direttore di stabilimento Rizzo, a non concedere ulteriori aperture di credito rispetto alla politica e alla burocrazia molisana. A udire il fermo ‘no, non cambieremo idea’, c’erano gli assessori regionali Petraroia e Scarabeo, che avevano
convocato il tavolo di concertazione su richiesta delle parti sociali. Sindacati rappresentati dalla Rsu e dai vertici delle sigle di settore di Cgil, Cisl e Uil, ossia Zambianchi, Giuditta e Scarati. Nel briefing anche il presidente e il direttore degli Industriali del Molise, Natale e Varrone.
Porto subito il dragaggio Si va verso un protocollo d’intesa per risolvere il problema TERMOLI. Il porto come risorsa per lo sviluppo di tutte le categorie di chi vi opera. Su questo tema si svolgerà un work shop, con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni e degli operatori, finalizzato all’elaborazione di un protocollo d’intesa che possa rappresentare un esempio da imitare in tutti i sistemi portuali dell’Adriatico. Dopo l’assegnazione dei fondi per il dragaggio dei fondali, grazie all’operato della Regione e in particolare dell’Assessore ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni, la Conferenza esaminerà tutti gli aspetti relativi all’avvio delle opere. Gli operatori -della pesca, del commercio, della cantieristica, dei servizi navali e portuali - mirano a elaborare un metodo d’azione, poli-
tico-amministrativo, che valorizzi i soggetti economici e garantisca l’esecuzione dei lavori in tempi brevi, che produca effetti a lungo e con risultati proficui per tutte le categorie professionali: un esempio virtuoso da imitare. Lo scalo marittimo termolese è un’opportunità di sviluppo per tutta la regione; la competenza politica è della Regione e proprio per questo l’infrastruttura deve rappresentare un’opportunità economica per l’intero Molise.
L’efficienza amministrativa della Regione, che in poco tempo ha consentito all’assessorato alle opere pubbliche di ottenere dall’Unione europea 4 milioni di euro per il dragaggio dei fondali, col concorso degli operatori, può ora portare a termine le politiche a sostegno dello scalo marittimo, rendendolo più sicuro e funzionale. Il Work shop, che si svolgerà a Termoli in data da destinarsi, vedrà la partecipazione di tutti i soggetti che operano nello scalo e che sottoscrivono il documento. Per questo è convocata una conferenza stampa per lunedì 8 giugno 2015 alle ore 10.00 che si terrà a bordo della m/n Destriero (punto di raduno uffici della Guidotti Ships – Molo Nord Est Porto di Termoli).
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Opinioni Nella mattinata odierna, alla presenza delle massime Autorità militari e civili della Regione e del capoluogo, é stato celebrato il 201° anniversario dell’Arma dei Carabinieri. Nel corso della solenne e sobria cerimonia, che ha visto schierato un battaglione di formazione, composto in gran parte dagli allievi del 132° corso “Augusto Renzini” della Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, sono state consegnate le ricompense ai militari che si sono particolarmente distinti nell’adempimento del dovere. Dopo la lettura dei messaggi augurali del Capo dello Stato e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Comandante della Legione Molise, Col. t.SFP Vito Paparella, nel corso della sua prolusione, ha voluto evidenziare il rapporto indissolubile che lega l’Arma dei Carabinieri alla popolazione molisana, rafforzato dalla continua ricerca di soddisfare le esigenze di sicurezza della collettività. In tale ottica sono proseguiti gli incontri tra l’Arma e la popolazione studentesca attraverso conferenze che hanno coinvolto circa 3200 studenti molisani delle scuole Medie Inferiorie Superiori, nell’ambito del progetto della “Cultura della legalità”.Il lavoro sinergico con la magistratura e le altre forze di polizia ha inoltre consentito di raggiugere importanti obiettivi nell’ambito della Sicurezza Pubblica e della Polizia giudiziaria, sintetizzati in 56000 servizi di controllo del territorio, con 209 persone tratte in arresto e oltre 2800 deferite in stato di libertà. Queste le ricompense consegnate in forma solenne ai militari distintisi nella attività di servizio: ENCOMIO SOLENNE TRIBUTATO DAL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI AL V. BRIG. DANILO INNO E ALL’APP. SC. ALFONSO DELLA VECCHIA, ADDETTI ALL’ALIQUOTA OPERATIVA DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI BOJANO. MOTIVAZIONE: CON GENEROSO SLANCIO ED ESEMPLARE ALTRUISMO, UNITAMENTE AD ALTRO MILITARE, NON ESITAVA A SOCCORRERE GLI OCCUPANTI DI UN’AUTOVETTURA RIMASTA BLOCCATA SUI BINARI IN CORRISPONDENZA DI UN PASSAGGIO A LIVELLO, LE CUI BARRIERE SI ERANO ABBASSATE PER L’IMMINENTE TRANSITO DI UN TRENO, CON FERMA DETERMINAZIONE RIMUOVEVA IL VEICOLO DALLA SEDE FERROVIARIA POCO PRIMA DEL TRANSITO DI UN CONVOGLIO E SCONGIURAVA COSI’ PIU’ GRAVI CONSEGUENZE. CHIARO ESEMPIO DI ELETTE VIRTU’ CIVICHE ED ALTISSIMO SENSO DEL DOVERE. Bojano (CB), 19 marzo 2013. ENCOMIO SEMPLICE TRIBUTATO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI “PUGLIA” AL CAP. ROBERTO PETROLI, GIA’ COMANDANTE DI SEZIONE DI NUCLEO INVESTIGATIVO DI COMANDO PROVINCIALE, ORA COMANDANTE DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI CAMPOBASSO . MOTIVAZIONE: COMANDANTE DI SEZIONE DI NUCLEO INVESTIGATIVO DI COMANDO PROVINCIALE OPERANTE IN TERRITORIO CARATTERIZZATO DA ELEVATO INDICE DI CRIMINALITA’, EVIDENZIANDO SPICCATO INTUITO
6 giugno 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
I 201 anni dell’Arma dei Carabinieri INVESTIGATIVO, ALTO SENSO DEL DOVERE E NON COMUNE SPIRITO DI SACRIFICIO, CONDUCEVA COMPLESSA ATTIVITA’ INVESTIGATIVA SVOLTA NEI CONFRONTI DI UN SODALIZIO CRIMINALE RESPONSABILE DI TRAFFICO E SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI. L’OPERAZIONE SI CONCLUDEVA CON L’ARRESTO IN FLAGRANZA DI 5 PERSONE, NONCHE’ CON L’ESECUZIONE DI UN’ORDINANZA DI MISURA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI ULTERIORI 41 INDAGATI. Provincia di Foggia, gennaio 2010 – 29 agosto 2013. ENCOMIO SEMPLICE TRIBUTATO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI “LAZIO” AL MAR. ORD. LORENZO DI GIORGIO, GIA’ ADDETTO A NUCLEO INVESTIGATIVO DI COMANDO PROVINCIALE, ORA ADDETTO ALLA STAZIONE CARABINIERI DI BOJANO. MOTIVAZIONE: ADDETTO A NUCLEO INVESTIGATIVO, DANDO PROVA DI ELEVATA PROFESSIONALITA’, NON COMUNE ABNEGAZIONE E SPIRITO DI SACRIFICIO, FORNIVA DETERMINANTE CONTRIBUTO A COMPLESSA ATTIVITA’ D’INDAGINE CHE CONSENTIVA DI DISARTICOLARE UN SODALIZIO CRIMINALE DEDITO AL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI SOSTANZE STUPEFACENTI. L’OPERAZIONE SI CONCLUDEVA CON L’ARRESTO DI 36 PERSONE, IL SEQUESTRO DI KG. 57 CIRCA DI DROGA DI DIVERSO GENERE, 8 PISTOLE, MUNIZIONAMENTO VARIO E DENARO CONTANTE COMPROVANTE L’ILLECITA ATTIVITA’. Roma, marzo 2009 – aprile 2012. ENCOMIO SEMPLICE TRIBUTATO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI “LAZIO” AL BRIG. PIERLUIGI D’AMICO, GIA’ ADDETTO AL NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI FROSINONE, ORA ADDETTO AL NUCLEO INVESTIGATIVO DEL COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI DI CAMPOBASSO. MOTIVAZIONE: ADDETTO A NORM DI COMPAGNIA CAPOLUOGO, DANDO PROVA DI ELEVATA PROFESSIONALITA’ E NOTEVOLE ACUME INVESTIGATIVO, FORNIVA DETERMINANTE CONTRIBUTO AD ATTIVITA’ D’INDAGINE CHE CONSENTIVA DI IDENTIFICARE E TRARRE IN ARRESTO IL
RESPONSABILE DI UN EFFERATO OMICID I O . Ceccano (FR), 18-20 febbraio 2014. ENCOMIO SEMPLICE TRIBUTATO DAL COMANDANTE INTERREGIONALE CARABINIERI “PODGORA” ALL’APP. SC. NICOLINO VALERIO, GIA’ ADDETTO AL NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI FRASCATI (RM), ORA ADDETTO AL NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI BOJANO. MOTIVAZIONE: ADDETTO A NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE DI COMPAGNIA CAPOLUOGO, EVIDENZIANDO SPICCATE CAPACITA’ PROFESSIONALI, NON COMUNE SENSO DEL DOVERE E SPREZZO DEL PERICOLO, NON ESITAVA, UNITAMENTE AD ALTRI COMMILITONI, A INTERVENIRE PRESSO UN APPARTAMENTO DOVE UN UOMO, ARMATO DI PISTOLA, SI ERA BARRICATO DOPO AVER UCCISO UNA PERSONA. NELLA CIRCOSTANZA, DOPO AVER TENTATO UNA DIFFICILE OPERA DI PERSUAZIONE, AFFRONTAVA L’OMICIDA, RIUSCENDO, CON L’AUSILIO DI ALTRO PERSONALE, A TRARLO IN ARRESTO DOPO UNA BREVE MA VIOLENTA COLLUTTAZIONE. Monte Porzio Catone (RM), 24maggio 2012. ENCOMIO SEMPLICE TRIBUTATO DAL CO-
MANDANTE DEL COMANDO UNITA’ MOBILI E SPECIALIZZATE CARABINIERI “PALIDORO” ALL’APP. LUCA GIOIA, GIA’ ADDETTO AL 7° REGGIMENTO CARABINIERI TRENTINO ALTO ADIGE, ORA ADDETTO AL POSTO FISSO CARABINIERI DI SAN GIULIANO DI PUGLIA. MOTIVAZIONE: ADDETTO A REGGIMENTO CARABINIERI IMPIEGATO IN TERRITORIO INTERESSATO DA GRAVE EMERGENZA UMANITARIA CONNESSA CON LO STRAORDINARIO E PROLUNGATO AFFLUSSO DI MIGRANTI EXTRACOMUNITARI, IN OCCASIONE DEL NAUFRAGIO DI UN’IMBARCAZIONE CHE CAUSAVA LA MORTE DI 366 PERSONE, CON ALTO SENSDO DEL DOVERE E SPICCATA PROFESSIONALITA’, OFFRIVA DETERMINANTE CONTRIBUTO ALLE ATTIVITA’ CONNESSE CON IL SOCCORSO E L’ASSISTENZA AI SOPRAVVISSUTI. L’ABNEGAZIONE E LA GENEROSISSIMA PARTECIPAZIONE UMANA DIMOSTRATA HANNO CONTRIBUITO A ESALTARE L’IMMAGINE E IL PRESTIGIO DELL’ISTITUZIONE E DELL’ITALIA. Lampedusa e Isole Pelagie (AG), 3-21 ottobre 2013 VIVISSIMO COMPIACIMENTOTRIBUTATO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI MOLISE AL MAR. A. SUPS ALFONSO GRANDE, COMANDANTE DELLA STAZIONE CARABINIERI DI SANTA CROCE DI MAGLIANO PER GLI ECCELLENTI REQUISITI PROFESSIONALI E I BRILLANTI RISULTATI OPERATIVI CONSEGUITI CHE LO RENDONO SICURO PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL CITTADINO E LE ISTITUZIONI LOCALI.
Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.