Pediatria nel molise frattura la smantella

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 54 mArtedì 8 mArzO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

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L’OSCAR DEL GIORNO

Vincenzo Cotugno L’Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Cotugno. Il presidente del Consiglio regionale ha manifestato la vicinanza della Regione al corpo dei Vigili urbani che operano in tutti i Comuni del Molise. Una presenza importante sui territori specie in un momento tanto delicato per la regione. Cotugno ha inteso sottolineare questo aspetto impegnandosi a rafforzare tale presenza.

IL TAPIRO DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Maurizio D’Anchise Il Tapiro del giorno spetta per “acclamazione” al consigliere Maurizio D'Anchise. Su un tema importante quale la sanità, primo firmatario della mozione abortita, è riuscito nell’impresa di mettere in grave difficoltà il primo cittadino. N’è venuta fuori infatti una maggioranza lacerata e un Pd spaccato, nonostante le bende, e le prebende elargite agli assenti e a chi ha votato contro. Col sindaco la partita l’ha perso anche il senatore Ruta.

Accordo di integrazione per le patologie tra l’Asrem e l’ospedale Santobono di Napoli

Servizio a pag. 5

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La Gazzetta del Molise da martedì 15 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento $ ! "" " "

La credibilità di sempre - la forza di domani


TAaglio lto

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

8 marzo 2016

Ad elezioni regionali sempre più vicine segreterie particolari sempre più nutrite

Uno alla volta, senza dare troppo all’occhio, il presidente e la giunta e gli assessori di Palazzo Vitale arricchiscono le proprie segreterie particolari con nuovi assunti. Il tempo per il ritorno alle urne si va stringendo ed è bene non lasciarsi trovare scoperti. Le segreterie particolari hanno il compito specifico di mantenere i contatati con l’esterno a tutto tondo, senza alcun altro filtro che quello del presidente e degli assessori. Tutto ciò a spese del contribuente molisano. Va detto subito che nelle segreterie particolari si lavora parecchio e si guadagna poco. Il budget disponibile è prestabilito, per cui più assumi gente più devi ripartire il budget. Ma in tempi di carestia come questi che si vivono ogni piccola cosa giova, soprattutto se i beneficiari sono giovani disoccupati oppure pensionati cui a va a genio arrotondare il mensile. I giovani si “sacrificano” sperando che un giorno (il più vicino possibile) capiti l’occasione buona per una sistemazione. Il presidente e gli assessori quando li assumono non mancano di alimentare questo obiettivo, per cui lavorare molto e guadagnare poco è un ticket che i giovani delle segreterie particolari pagano volentieri. Nei giorni scorsi su queste colonne abbiamo dato notizia dei cambiamenti in corso d’opera alla segreteria del presidente Frat-

l’intervento di Francesco Bonomolo* Al via il progetto definitivo della tanto chiacchierata “metropolitana leggera”, che dovrebbe collegare il capoluogo di regione Campobasso al Comune di Bojano. Si tratta di un’opera che andrebbe a costare 23,5 milioni di euro, con la sola progettazione pari a 765.000 mila euro. A tutt’oggi il Presidente della Giunta Regionale, Arch. Paolo Di Laura Frattura, non ha dato una risposta esaustiva in ordine al suo eventuale coinvolgimento professionale nella fase preliminare della progettazione, nonostante gli sia stato chiesto istituzionalmente. Se andiamo a leggere l’enciclopedia on line Wikipedia e ci soffermiamo sul significato di “metropolitana leggera” scopriamo che si tratta di un mezzo di trasporto veloce, di massa, dalle caratteristiche simili alla metropolitana, ma con una portata oraria inferiore ad essa. Caratteristica dei tratti di metropolitana leggera è anche il passaggio in galleria in aree fortemente urbanizzate e tratti so-

“Uno alla volta”

Lavorare molto e guadagnare poco è un ticket che i giovani delle segreterie particolari pagano volentieri sperando nel futuro

tura con l’arrivo di Armandino D’Egidio, già collaudato alla segreteria particolare di Angiolina Fusco Perrella, a far compagnia a Tiziana Pietrangelo (responsabile della segreteria) e a Giuseppe Di Gregorio (entrambi con contratti privati e a tempo pieno), e dell’assessore Veneziale (nuovo di zecca come assessore ma aduso alla politica e alle sue metodologie). Difatti,

non ha perso tempo a chiamare dall’esterno i suoi collaboratori “particolari” (Carlo Di Nicola e Giuseppe De Lellis, a tempo pieno, con contratto di diritto privato) pur potendo, come d’altronde avrebbero potuto il presidente e gli altri assessori, servirsi del personale regionale in organico. Ma tant’è. Lo dicevano e lo ribadiamo. “Maiora premunt”. E un po’ di

clientela in previsione delle prossime elezioni regionali non fa mai male. Dicevamo di Nagni che, se non andiamo errati, ha una delle segreterie particolari più nutrite delle altre. Ne fanno parte, infatti, Luigino Di Niro come responsabile contratto di diritto privato (tempo parziale 18 ore categoria D3), Gianni Tenaglia - contratto di diritto privato (tempo

parziale 2/3 categoria B1), Mauro Di Fabbio - contratto di diritto privato (tempo parziale 1/3 categoria B), Plaku Bledar - contratto di diritto privato (tempo parziale 1/3 categoria B3), Veronica Di Lallo contratto di diritto privato (tempo parziale ½ categoria B), ai quali nei giorni scorsi è stato aggiunto Marco Amicone - contratto di diritto privato (tempo parziale 1/3 categoria C). Al nuovo arrivato una disponibilità residua di 660,49 euro mensili lordi che potrà essere utilizzata anche per l’erogazione degli assegni familiari, se spettanti, nonché per compensare eventuali prestazioni di lavoro straordinario effettuate, ovvero per rimborsare spese sostenute in occasione di trasferte fuori sede, per l’esercizio di compiti strettamente connessi alle funzioni. Una segreteria tra le più numerose ma anche tra le meno remunerative. Probabilmente tra le più riassicuratrici per l’avvenire. Dardo

Metropolitana leggera, cattedrale nel deserto praelevati per l'eliminazione di incroci sullo stesso livello. Certamente non stiamo parlando del Molise, dove le masse dei cittadini e le aree fortemente urbanizzate sono inesistenti, ma bensì di grandi metropoli che hanno necessità di autotrasportare milioni di persone. Intanto si continua ad insistere, da parte della Giunta regionale, sulla realizzazione di questo progetto e non si comprende a chi possa giovare un’opera in cui manca la materia prima, le masse e le aree fortemente urbanizzate, sarebbe in poche parole come progettare e costruire una cattedrale in mezzo al deserto, quindi un progetto destinato a fallire prima del nascere. Una somma di 23.5 milioni di euro che potrebbe servire alla manutenzione e al rifacimento di tantissime strade, provinciali e comunali, su tutto il territorio molisano, tenuto conto che con allarmante frequenza il fondo stradale molisano è disseminato di buche, alcune molto profonde, restringimenti per dissesto dell’asfalto, e con tratti “impossibili” per il normale transito

Festa della donna, la parità è lontana di Lillina Brunetti*

dei veicoli. Come noto, le condizioni rovinose dell’asfalto sono frequentemente dovute alle numerose frane che si verificano nel territorio molisano a che costringono chi viaggia nell’entroterra molisano a fronteggiare rischi da territorio di terzo mondo... *Seg. Provinciale di Campobasso PSI

Il cammino verso il riconoscimento dei propri diritti per le donne è stato particolarmente lungo e difficile perché nei Paesi sono state considerate diverse e inferiori all’uomo. Oggi sia la costituzione della Repubblica italiana, sia molte leggi affermano la parità dei sessi, tuttavia nella gran parte del mondo la donna è ancora lontana da godere di una piena parità dei diritti con l’uomo in campo economico, sociale culturale e politico. Per quanto concerne il mondo del lavoro, le donne svolgono lavori discontinui, saltuari, precari, stagionali, part-time con retribuzioni basse. E’ necessario dire che il part-time è in forte aumento e che troppo spesso è involontario, anche nella felice ipotesi di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato le donne, a parità di mansioni con gli uomini, guadagnano comunque almeno il 30% in meno dei loro colleghi maschi. Non c’è parità salariale, così come non c’è una complessiva politica di genere che veda la questione femminile nella sua interezza: lavoro, retribuzioni, servizi sociali, tutela adeguata della maternità e paternità, tutela di genitori di disabili, norme che realmente permettano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Dai dati Istat emerge che le donne in caso di maternità sono molto spesso costrette a dimettersi a seguito della carenza dei servizi per l’infanzia e che se si rioccupano lo fanno ne 60% dei casi solo dopo ben 5 anni di inattività. *Segretaria confederale Cgil


TAaglio lto Epidemia influenzale tra i medici del pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Campobasso. In mancanza di evidenze contrarie, questo bisogna credere. Sono stati cinque, infatti, i certificati medici arrivati alla direzione sanitaria dell'ASREM da altrettanti medici in servizio presso il pronto soccorso. Così tanti da costringere l'amministrazione a “precettare” altrettanti colleghi da altri reparti ed inserirli nella turnazione, peraltro in regime di orario aggiuntivo rispetto ai servizi già svolti. Una questione da affrontare con mille cautele questa, perché se è comunque possibile che cinque persone caschino malate contemporaneamente, se è altrettanto possibile che queste cinque persone lavorino tutte nello stesso posto, è altrettanto lecito farsi sfiorare dal pensiero che la circostanza sia tanto peculiare quanto, ripetiamo, possibile. Così peculiare che, a quanto ci è dato sapere: “L'ASREM in accordo con la Regione, nella convinzione che il il particolare fenomeno di assenze possa essere collegato ai disagi sorti in conseguenza delle carenze determinatesi negli ultimi tempi per diverse dimissioni da parte di colleghi medici vincitori di concorsi fuori regione, ha avviato un'indagine interna per approfondire l'accaduto nello scopo finale di garantire ai cittadini molisani il servizio e la tutela della loro salute.” Legittimo. Intorno alla sanità regionale, alla proposta di riorganizzazione avanzata dal commissario Frattura, si sta conducendo una battaglia così cruenta che è impossibile pensare che non abbia risvolti, conseguenze e, fatalmente, vittime. Purtroppo le vittime, come al solito, sono principalmente quei soggetti che meno meriterebbero di esserlo: gli innocenti, i non re-

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Pronto soccorso in malattia Intanto, molti medici della struttura del Cardarelli hanno partecipato a concorsi altrove sponsabili, i civili di norma, i pazienti nel caso specifico. Le parti in causa si scontrano, le fazioni si combattono - con gli strumenti che hanno a disposizione e che la coscienza gli comanda - e, con ogni probabilità, sono disposte a pagarne il prezzo ma di mezzo ci restano sempre le vittime collaterali. E più sono cruente le battaglie maggiore è il prezzo che queste ultime pagano. Figurarsi, poi, quando il campo di battaglia, come in questo caso è la sanità, o meglio la salute. Ne va letteralmente della vita, fuor di metafora. Chi governa ha tutto il diritto di impostare il cambiamento così come crede, come altrettanto garantito è, in democrazia, il diritto di opporsi, di contestare da parte di chi si sente penalizzato dalle volontà del potere. Se questo tipo di dinamica, secoli orsono, è co-

stata sangue e sofferenza sarebbe stato auspicabile in pieno terzo millennio che le scelte di così rilevante valenza, come la riorganizzazione dell'offerta sanitaria, il suo apertamente dichiarato, dai contestatori, vassallaggio garantito alle logiche del mercato privato, fossero stati maggiormente condivisi e partecipati in origine, piuttosto che trascinarle nel sangue e nell'arena così come sembra stia succedendo. Alla fine della fiera le rendite di posizione di medici e classe politica resteranno intatte, si potrà discutere su chi abbia visto i propri principi essere traditi e calpestati ma di certo a rimanere bocconi sul campo saranno sempre i soliti: i più deboli. Oggi come mille e mille anni fa. E non è un bel guardare, sinceramente.

E il Forum torna a protestare Torna in riunione oggi il Consiglio Regionale del Molise. Dopo aver dovuto rinviare martedì scorso il punto all’ordine del giorno riguardante la sanità, il presidente del Consiglio Vincenzo Cotugno lo ha riproposto perché sospeso. Si tratta della discussione della Proposta di legge n 133 di iniziativa del presidente della Giunta Regionale di Laura Frattura e del presidente del consiglio regionale Cotugno concernente “Abrogazione di norme della legge regionale 26 novembre 2008 n 34 (Modifiche alla legge regionale 1 aprile 2005 n 9 avente ad oggetto “Riordino del servizio sanitario regionale”. Per questo motivo il forum regionale della sanità ha deciso per una manifestazione di protesta. ha indetto un nuovo presidio ,nel Piazzale antistante il Consiglio Regionale in via IV Novembre a Campobasso. Il FORUM vigilerà,come già avvenuto lo scorso Martedì,sui lavori del Consiglio Regionale,al quale rinnova l’APPELLO a non modificare la Legge Sanitaria Regionale prima che sia reso noto il Piano Operativo di Riordino altrimenti imposto dall’alto ,senza alcuna possibilità di controllo democratico da parte del Consiglieri Regionali. Il Consiglio Re-

gionale è stato democraticamente eletto in rappresentanza dei cittadini sulla base di programmi che non prevedevano la Privatizzazione della Sanità Regionale . Il Presidio è quindi un monito rivolto ai Consiglieri a rispettare il Patto elettorale sancito con gli elettori, che conteneva l’impegno a difendere il DIRITTO ALLA SALUTE,garantito dalla COSTITUZIONE ed effettivamente esigibile soltanto dalla SANITA’ PUBBLICA . Nella stessa data ,sempre davanti al Consiglio Regionale, il FORUM parteciperà all’ Assemblea Generale dei dipendenti ASREM ,indetta UNITARIAMENTE da tutti i sindacati a difesa della SANITA’ PUBBLICA e per ribadire lo stato di agitazione permanente dei lavoratori del settore,a causa della carenza di personale in assenza dello sblocco del turn- over e di una riorganizzazione delle prestazioni lavorative. Il Forum invita tutti i cittadini,i lavoratori e gli studenti a partecipare in massa al PRESIDIO per difendere il Diritto alle cure come Diritto Universalistico garantito dalla Costituzione e la SANITA’ PUBBLICA come BENE COMUNE.

l’intervento

Festa della donna, il Molise in prima fila

di Nunzia Lattanzio L’ 8 marzo il mondo celebra la donna e le sue conquiste. L’evoluzione concreta e alta della società passa obbligatoriamente per la centralità della donna, cellula insostituibile delle intersezioni della vita. Idea generale, in citazione, formulata da una donna speciale, Rita Levi Montalcini, che voglio condividere con il Molise e la mia gente -uomini e donne, adulti e minori- in questa particolare giornata che ci vede spesso in antitesi e in conflitto emozionale e culturale nella valutazione del valore da attribuire alla stessa ricorrenza. In tutti i tempi, e con diverse modalità di approccio e di sentire, tante donne hanno partecipato alla definizione dei corsi storici mutandone spesso le sorti e indirizzandone i flussi. Dette richiamate donne hanno operato nel bene o nel male, con una corona o un seggio, con un gesto o un discorso, con un libro o un’opera d’arte, con una composizione o una rappresentazione, con uno scatto o un’invenzione, con un viaggio o una scoperta sino a giungere, a volte, anche alla proposizione del sacrificio di una vita o della vita, con un si o con un no. Il nostro Molise ha concorso e concorre nel tempo passato e in quello presente a migliorare la condizione femminile sul territorio. Passi lunghi, passi corti, posizioni ferme o flessibili, tuttavia ha concorso e concorre. La legge regionale 10 ottobre 2013 n.15, che mi ha vista proponente e prima firmataria, e che ha visto il Consiglio regionale del Molise unito nelle sue differenti anime politiche a tutela delle donne, sembrava essere un passo lungo in avanti, prendiamo atto, a distanza di tre anni, che di fatto non lo è stato. La politica deve saper riconoscere quando è inefficace, lenta e silenziosa. In questo giorno, donne tutte, lo sconforto non deve comunque prendere il sopravvento. Il Presidente della regione, superate le gravi criticità che hanno interessato e continuano a interessare il nostro territorio, saprà rilanciare l’azione amministrativa anche in questo settore assai delicato e importante per ogni nucleo individuale o allargato del nostro sistema Molise. Le discriminazioni non conoscono differenza di età e ceto sociale, ed è per questo che l’azione sinergica tra Istituzioni e società dovrà essere rafforzata senza divisioni di pensiero, perché la sofferenza umana non può e non deve essere presa in carico dall’uno o dall’altro, essa è di tutti e tutti ne siamo responsabili.


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Tutto quello che gli altri non dicono

8 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Nuovo codice degli appalti

Amministratori e dirigenti rischiano l’osso del collo in assenza dell’utilità e dell’economicità dell’opera

Il futuro prossimo venturo della Metropolitana leggera, i tremori che potrebbe procurare nell’area tecnica e amministrativa della Regione Molise là dove non dovesse rivelarsi un’opera realizzabile con tempi e costi giusti e, soprattutto, utile ed economica Al momento è una rete a maglie larghe ma predisposta ad essere ristretta. Facciamo cenno al nuovo codice degli appalti in base al quale, stando al ministro Delrio “le opere si faranno con tempi e costi giusti”, non potranno essere messi in gara progetti senza le indagini geologiche preliminari “perché altrimenti dopo un mese sarebbero già necessarie delle varianti” e, per chiudere il cerchio , le opere non saranno più appaltate secondo il criterio del massimo ribasso, ma secondo quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Cosa ancora più stringente, le opere da realizzare saranno scelte per la loro utilità e inserite negli strumenti di programmazione che a loro volta assegneranno un tempo prestabilito per il completamento, e un finanziamento certo. Ma il vero punto forte è in questo rigo: “la stazione appaltante dovrà fornire un’adeguata motivazione, in base a complessità, qualità, sicurezza ed economicità dell’opera”. L’economicità dell’opera equivale alla assicurazione che l’investimento pubblico avrà un ritorno economico e sarà produttivo. In assenza di ciò ne rispenderanno (da chiarire in che termini, in che tempi e in che misura) i dirigenti e i

tecnici che l’opera pubblica l’avranno ritenuta di qualità, sicura ed economica. Questo preambolo, per come è formulato, all’interno delle amministrazioni territoriali e delle rispettive dirigenze non può non produrre un rivolgimento procedurale e, diciamolo, un rivolgimento culturale, entrambi accompagnati da una comprensibile preoccupazione per le conseguenze che annovera e che minaccia. Stando al nuovo codice degli appalti, alle nuove procedure d’esecuzione e alle nuove responsabilità, dovrebbe

di Vincenzo Cimino La riforma dell’Ordine dei Giornalisti inserita nella proposta di legge di iniziativa dei deputati Pd (Rampi e Coscia, Rotti, Buonaccorsi, Piccoli, Nardelli ed altri), avente ad oggetto “Istituzione del fondo per il Pluralismo e l’innovazione e dell’Informazione, e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria”, sta creando le premesse per lo smantellamento dell’istituzione che, dal febbraio 1963 ha retto le sorti (fungendo provvidenzialmente da organo di disciplina e di autogoverno), della nostra categoria. La suddetta proposta di legge punta, tra l’altro, a una drastica riduzione delle componenti interne al Consiglio nazionale dell’Ordine, inizialmente a 18 membri, successivamente a 36 unità (che tolti i colleghi del disciplinare, vedrebbero la rosa comunque a 24). Tale smembramento oltre a non poter garantire tutte le operatività istituzionali dell’Ente nelle sue varie diramazioni e

avere fine il malcostume delle progettazioni che non sono progettazioni ma parcelle camuffate, delle opere che non servono a niente, ma funzionali al meccanismo perverso della circolazione delle risorse per fini speculativi, delle scelte e dei pareri che non portano a nulla di concretamente valutabile sotto il profilo economico e della utilità. Le dirigenze, dicevamo. Sono le più esposte e le più penalizzabili nel caso in cui le opere assentite e valutate non dovessero corrispondere ai criteri informatori del nuovo

codice degli appalti. Si paventano crisi di rigetto della professione e notti insonni per coloro che da sempre, nel Molise, abituati ad assecondare il “padrone” non si sono mai fatti eccessivi scrupoli nel determinare l’utilità e l’economicità di un’opera pubblica. Il Molise è un campionario di opere inutili ed antieconomiche per le quali sarebbero decine e decine i soggetti che dovrebbero renderne conto. Costoro dovranno cambiare metodo, costume e mentalità. Il tempo delle varianti in corso d’opera ne ha fatti di danni all’erario e ne ha prodotti d’illeciti arricchimenti. A latere del nuovo codice si muoverà in sincrono anche l’Autorità nazionale anticorruzione, non a caso. Entro il 18 aprile 2016 dovrà infatti emanare le linee guida e i bandi tipo per mettere a punto una regolamentazione leggera, semplice e auto applicativa. Tempi di magra per i maneggioni delle buste sigillate (?) e delle aggiudicazioni a senso unico. Questo preambolo ci porta a immaginare il futuro prossimo venturo della Metropolitana leggera, i tremori che potrebbe procurare nell’area tecnica e amministrativa della Regione Molise là dove non dovesse rivelarsi un’opera realizzabile con tempi e costi giu-

sti e, soprattutto, utile ed economica. In base al nuovo Codice, non potranno essere messi in gara progetti senza le indagini geologiche preliminari “perché altrimenti dopo un mese sarebbero già necessarie delle varianti”, né privi di un’adeguata motivazione, in base a complessità, qualità, sicurezza ed economicità. Gatte da pelare per i dirigenti e i responsabili unici dei procedimenti. Col rischio di vedersi a distanza di anni, di fronte alla conclamata inutilità e antieconomicità dell’opera, chiamati in causa a risarcire il danno. La fattibilità tecnica ed economica non sarà una variabile ma una costante sulla quale si misureranno le capacità progettuali e le relative responsabilità. Quali quelle dei dirigenti (e dei politici) che approvando il progetto definitivo della Metropolitana leggera si sono assunti l’onere di sostenerne la validità tecnica ed economica: fino a prova contraria. Che si potrà avere solo quando i “pendolini” delle Ferrovie andranno su e giù da Matrice a Boiano, alle stazioni verranno staccati i biglietti e gli abbonamenti, e il risultato economico avrà il segno più o, quantomeno, non avrà il segno meno. Ne sono certi? Dardo

Ordine dei giornalisti, i parlamentari molisani assenti attività, non garantirebbe una corretta ed equanime territorialità delle rappresentanze, attesa la proporzionalità di esse in ragione del numero degli iscritti. Va da sé che le regioni con minor numero di essi (la gran parte delle attuali presenti in Consiglio, a partire dal Molise), perderebbero la propria rappresentanza in seno al Cnog e vedrebbero un listone nazionale e non circoscrizioni regionali. Fin dal pericoloso esordio della proposta di legge, ci siamo attivati presso i due deputati molisani, Laura Venittelli e Danilo Leva, al fine di dare vita alle giuste interferenze rispetto all’idea devastante dei loro colleghi di Gruppo, chiedendo di sostenere la problematica in Commissione Cultura, segnatamente all’emendamento “Vezzali”, che tentava di ristabilire, quantomeno, il rispetto del diritto di rappresentanza di ogni territorio, portando a 75 il numero massimo di eleggibili nel Consiglio nazionale del-

l’Ordine. Ad onor del vero, finora, ad eccezione di un asserito interessamento telefonico del deputato Pd, Danilo Leva (non conosciamo al momento cosa in effetti abbia fatto), la nostra comune problematica, non sembra aver incontrato particolari adesioni. E’ chiaro che la nostra

battaglia non si fermerà qui e che nei prossimi giorni intenteremo nuove e più significative azioni di sensibilizzazione, interessando già dai prossimi giorni i due rappresentanti molisani in Senato, Roberto Ruta e Ulisse di Giacomo, sperando in un loro più fattivo intervento, una volta che la proposta di legge sarà giunta a Palazzo Madama, per la sua definitiva approvazione. Difendere il diritto di sussistenza e di rappresentanza è un obbligo di ognuno di noi e per tale ragione, non lasceremo nulla di intentato, prima che il provvedimento di legge giunga alla sua definitiva approvazione. Le nostre richieste sono ovviamente una elezione con circoscrizioni regionali, pari dignità tra professionisti e pubblicisti ed un numero congruo in grado di rappresentare tutti con omogeneità. Si potrebbe mantenere il dettame della legge vigente con 2 professionisti ed 1 pubblicista per regione.


TAaglio lto CAMPOBASSO. Resteranno ancora in piedi le strutture di pediatria in Molise? E’ l’interrogativo che in queste ore si pongono in molti letto l’accordo quadro di collaborazione tra l’Asrem e il Santobono di Napoli per attività in campo pediatrico. La deliberazione del direttore generale della struttura sanitaria napoletana è la n.64 e porta la data del 18 febbraio del 2016. A proporre tale accordo è stata la stessa Azienda sanitaria molisana lo scorso 30 novembre. Anche in questo caso, l’Asrem parla dell’obiettivo di “realizzare una efficace integrazione” tra le strutture. Ciò, attraverso “un programma per la presa in carico condiviso di pazienti che preveda per i casi più complessi l’invio dall’Asrem, verso le Unità operative specialistiche del San-

5 8 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Anche Pediatria va via dal Molise? L’Asrem ha proposto l’accordo quadro con il Santobono di Napoli sottodimensionata? Troppi interrogativi alla luce, poi, di un caso, di anni fa, quando fu l’allora presidente della Regione, Michele Iorio, a firmare un analogo Accordo con il Bambin Gesù di Roma che avrebbe dovuto garantire l’assistenza pediatrica, nei casi più difficili, all’interno del’ospedale Vietri di Larino. Successe il finimondo nonostante tutto si sarebbe svolto in Molise e a Larino. Tanto che quell’accordo finì a mare. Oggi, invece, spunta il Santobono e i piccoli ricoverati dovranno essere portati a Napoli. Un controsenso nei fatti e nelle circostanze. Ma sull’argomento, torneremo.

tobono, ove verrà assicurata assistenza di tipo specialistico e multidisciplinare, in particolare nei settori oncoematologico, chirurgico e di neuroscienze”. Come dire, i pazienti dovranno essere ricoverati presso la struttura sanitaria napoletana. Nessuno mette in dubbio la qualità del Santobono di Napoli. Ma, scusate, a cosa saranno ridotte le Unità operative di Pediatria in Molise? A semplici succursali integrate? O, ancora, perchè costringere le famiglie dei bambino da 0a 17 anni a dovere imbarcarsi nei soliti viaggi della speranza? A che costo? E perchè andare a svilire ulteriormente l’attività pediatrica sul territorio molisano già oggi pesantemente

Campobasso del 2016: non un segno, che uno, in cui sia riconoscibile un’idea di città, una programmazione territoriale, una progettazione su ampia scala

Il consiglio di Stato annulla un (raro) diniego del Comune a costruire e i “danneggiati” ricorrono al Tar Molise per farsi risarcire

Michele Ambrosio dell’urbanistica ne vuole fare motivo di dibattito per aprire un varco nel muro dell’omertà politica che da decenni sta consentendo che il territorio urbano e suburbano si presti ad ogni sorta di compiacenza nei confronti di chi detiene il potere economico e ad ogni sorta d’indecenza per la vita dei cittadini Politica urbanistica caotica e, di conseguenza, problemi col Tar e con i cittadini che si vedono (raramente) contraddetti nella richiesta di costruire. Col Tar che ha cominciato a mettere i puntini sulle” i”, come nel caso della lottizzazione Parco dei Pini, e coi cittadini (rara avis) che a Colle Delle Api, zona largamente commerciale in chiave largamente abusiva, si sono visti negare la richiesta di permesso a costruire per la realizzazione di un centro servizi per attività commerciale e direzionale. A ricorrere al Tar in questa circostanza oltre ai cittadini (in sigla P.A; P.L.; e P.F.) anche la P. SpA, che presumiamo sia la ditta commerciale interessata a intasare oltre ogni ulteriore misura l’area di Colle delle Api di attività commerciali. La gran parte della vita amministrativa a Palazzo San Giorgio è legata a problemi urbanistici. Problemi di forte rilevanza quale questo che diciamo, come quello della lottizzazione Parco dei Pini, come le recenti autorizzazioni a costruire rilasciate dal consiglio comunale in vari punti della città in barba alle norme edilizie in vigore; e problemi spiccioli ma che nella loro ripetizione costituiscono il

piatto forte del favoritismo e della clientela. Come la decisione di utilizzare gli articoli della legge regionale 30 (meglio nota come Piano Casa) per dare una sistemata, con annessi concessioni in deroga, alle aree urbane cosiddette “Lucarino” (dal nome dell’architetto che a suo tempo le ha individuate perimetrale) in cui è stata data la possibilità a costruire senza provvedere ai servizi primari e secondari. Questa la regola a Palazzo San Giorgio, ma di tanto in tanto, come accenniamo, capita che qualcuno si veda negare la possibilità di costruire

come gli sarebbe piaciuto. Sarà uno di quei casi in cui anche chiudendo un occhio l’atro s’avvede della enormità della richiesta, della eccesiva sua dimensione rispetto al livello medio dei favori municipali. Non sappiamo se il caso di cui ci stiamo occupando rientri in questo rango, ma è certo che il Consiglio di Stato con sentenza definitiva 4416/15 quel diniego a costruire lo ha annullato offrendo il fianco ai sopradetti cittadini e alla P. SpA di ricorrere al giudizio del Tar Molise per vedersi risarciti del danno subito. Diniego annullato e ricorso al Tar.

La faccenda si fa interessante per mettere a fuoco il comportamento municipale in materia edilizia e urbanistica. Alla sentenza del Consiglio di Stato dovesse aggiungesi una sentenza del Tar di condanna a risarcire il danno, saremmo di fronte ad un Comune che volente o nolente dovrebbe prendere atto di essere una realtà politica e amministrativa molto discutibile, poco affidabile, certamente criticabile. Una realtà che s’è consolidata nel corso dei decenni, con amministrazioni democristiane, pseudo comuniste, e fritto miste come questa con sin-

daco Battista, tutte dedite a fare del territorio urbano e suburbano un caotico ammasso di costruzioni, di quartieri e di lottizzazioni in zona agricola, di abusi, di violazioni, di favori, di rendite parassitarie: insomma, la Campobasso del 2016, in cui non è rintracciabile un segno, che sia uno, in cui sia riconoscibile un’idea di città, una programmazione territoriale, una progettazione su ampia scala. Un consigliere della maggioranza cui piace ragionare con la propria testa, approfondire le disposizioni tecniche e amministrative per farne motivo di riflessione e di confronto, Michele Ambrosio, ha promesso che delle più recenti questioni urbanistiche, tra cui la sentenza del Tar sulla lottizzazione Parco dei Pini, ne vorrà fare motivo di dibattito e, se necessario, motivo di denuncia allo scopo di aprire un varco nel muro dell’omertà politica che da decenni sta consentendo che il territorio urbano e suburbano si presti ad ogni sorta di compiacenza nei confronti di chi detiene il potere economico e ad ogni sorta d’indecenza per la vita dei cittadini. Dardo


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Campobasso

8 marzo 2016

Piazza Prefettura, fallita l’isola pedonale di Francesco De Bernardo Sulla questione piazza Prefettura è urgente intervenire. Assistiamo all’inesorabile fallimento di un progetto di “Isola pedonale” che con il passare dei mesi si è tramutato in una “Isola felice” per furbetti ed automobilisti incivili. Non credo che la crisi del commercio in quell’area la si debba attribuire solo ed esclusivamente al piazza chiusa al traffico ma, in ogni caso, in un momento così delicato dal punto di vista economico per gli operatori del commercio l’Amministrazione Comunale ha il dovere di fare la

sua parte. Piazza aperta dalle ore 8 alle ore 20 dal lunedì al venerdì, chiusa al traffico il sabato e la domenica ed in tutti gli altri festivi, oltre alla attivazione del parcometro con la targa dell’autovettura per una sosta di max 30 minuti. Questa è la proposta per dare una opportunità in più a quella parte della città che vede abbassare ser-

rande ormai quasi quotidianamente. Proponiamo al Sindaco ed all’Assessore Colagiovanni di portare in piazza Prefettura, a settimane alterne, il “Mercatino della Coldiretti” ed una buona parte delle manifestazioni fieristiche programmate con la Confesercenti. La nostra proposta non significa riaprire piazza Prefettura al traffico ma, semplicemente, riorganizzarla nella sua fruizione nel rispetto di tutti, cittadini ed operatori commerciali.

Minori denunciati dai carabinieri per furto Avevano provato a portare via senza pagare un paio di pantaloni CAMPOBASSO –L’avevano studiata bene i due minorenni campobassani che stamattina, invece di andare a scuola, si sono recati all’interno di un noto esercizio commerciale dove, dopo che uno di loro si era chiuso in un camerino per provare un paio di pantaloni mentre l’altro faceva da palo, con l’ausilio di un paio di tronchesi hanno rotto il dispositivo antitaccheggio del predetto capo d’abbigliamento per poi occultarlo ed uscire

frettolosamente dal negozio senza pagare. Ma le commesse, insospettite dal loro comportamento, hanno controllato il camerino ed avendo rinvenuto a terra parte del predetto dispositivo danneggiato, hanno dato l’allarme alla guardia giurata che ha inseguito i due minori fino all’esterno del centro commerciale bloccandoli. All’arrivo dei Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile

della Compagnia di Campobassoinviati sul posto dalla Centrale Operativa del 112, i piccoli ladruncoli sono stati identificati e condotti in caserma dove sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni per il reato di furto aggravato in concorso. La merce sottratta è stata restituita al legittimo proprietario.

Postale, 29 persone denunciate La Polizia denuncia per reati commessi sul web CAMPOBASSO. La Polizia di Stato denuncia ventinove persone per reati vari commessi sul web. Questo il bilancio delle attività svolte nelle ultime settimane dagli agenti del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise. Dodici persone, alcune in concorso tra loro, di cui sei di nazionalità straniera, residenti in varie regioni d’Italia, ma anche in Molise, sono state denunciate a piede libero poiché resesi responsabili dei reati di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615ter c.p.) e frode informatica (640 ter c.p.). Le indagini sono state avviate a seguito di denunce di cittadini che avevano rappresentato operazioni di addebito non riconosciute sulle proprie carte di credito o conti correnti bancari. Gli indagati, dopo essersi procurati i codici

d’accesso delle carte intestate alle vittime, carpiti in modo fraudolento, li avevano illecitamente utilizzati per effettuare bonifici o scommesse online su conti-gioco intestati a loro o a prestanome, beneficiando dei relativi proventi, ottenuti anche a seguito di vincite, riversandoli su ulteriori carte di credito o carte postepay allo scopo di renderne difficile l’individuazione. In particolare si è evidenziato anche sul territorio molisano un modus operandi già comparso in precedenza sul territorio nazionale: i responsabili utilizzavano le somme sottratte dalle carte di credito per acquistare i voucher emessi dall’INPS (buoni lavoro utilizzati per remunerare prestazioni di lavoro occasionale): tali voucher venivano successivamente riscossi da complici o prestanome in modo tale da

ostacolare l’individuazione dei flussi di denaro illecitamente sottratti dalle carte di credito. Per i medesimi reati sono stati denunciati a piede libero altre quattro persone di nazionalità straniera. Gli stessi avevano utilizzato somme di denaro sottratte fraudolentemente dalle carte di credito delle vittime per acquistare on-line biglietti ferroviari, aerei e di autobus sulla tratta nazionale e internazionale o per effettuare ricariche telefoniche. Sempre per lo stesso reato altre tre persone, in concorso tra loro, residenti sia nella provincia di Campobasso che in altre regioni, sono state denunciate poiché avevano pagato premi di polizze R.C. Auto on-line utilizzando codici di carte di credito altrui. Una donna, residente in altra regione, è stata denunciata per illecito utilizzo di carta di credito in

quanto utilizzava lo strumento di pagamento dell’ex compagno per acquistare online diversi beni ed arredi per la casa, abiti ed accessori, giochi per consolle, che si faceva consegnare a domicilio. Quattro persone, di cui due residenti in provincia di Campobasso e gli atri fuori regione, sono state denunciate a piede libero per truffa poiché attraverso l’utilizzo di alcuni noti siti internet di ecommerce, avevano postato delle

inserzioni attraverso cui proponevano la vendita fittizia di borse e telefoni cellulari. Le vittime, dopo i preliminari contatti, avevano effettuato i relativi versamenti mediante ricariche su carte prepagate senza ricevere quanto pattuito. Infine cinque persone sono state denunciate per diffamazione online commessa su social network o attraverso l’invio massivo di email.


Campobasso

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8 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Secondo consecutivo pareggio senza gol della formazione rossoblù che ha giocato male

Tra bufù e fisarmonica vien fuori un modesto concerto I rossoblù lasciano un punto al modesto Castelfidardo che all’andata determinò l’esonero di Cappelacci

poca roba. RAGIONAMENTO Comprendo che è presto per pensare al futuro. Ma un concetto deve essere chiaro: pochi dell’attuale rosa sembrano in grado di far parte di una nuova formazione per puntare a vincere il campionato. Non si dimentichi che per colmare il gap di 21 punti tra la nostra squadra e la capolista Samb servono tanti rinforzi di qualità. Lasciando da parte le lusinghe di due consecutivi quarti posti.

di Gennaro Ventresca

Senza gol. Per la seconda domenica consecutiva. Eppure l’avversario era domabile. Dico il Castelfidardo che, al pari di Agnone, gioca per evitare i play out. Ma che meno degli altomolisani ha offerto una prova puntigliosa: se il Campobasso non ha vinto lo deve solo a se stesso, ha giocato male e con sufficienza, specie nel primo tempo, in cui è successo niente. I bufù da una parte e le fisarmoniche dall’altra hanno stonato. Ne è venuto fuori un pareggio senza gol e con rare emozioni. Da una parte Todino si è visto deviare con uno stinco un pallone ravvicinato dal portiere Chiodini; dall’altro il minuscolo Liberati, a tu per tu con Grillo, ha tirato alto, col corpo all’indietro. Niente virtuosismi. Neppure da parte di Alessandro, abile come

pochi a fare il “fenomeno” con i suoi dribbling fantasiosi. I nostri ragazzi non hanno fatto “chimica”, ognuno ha giocato per sé. Appena appena meglio da quando è entrato il più ordinato Grazioso al posto del confusionario Bontà che Favo si ostina a far giocare nei pressi della prima linea, là dove ci vorrebbe gente con i piedi mordibi e la mente lucida. Bontà,

invece, è un onesto gregario che fa le cose migliori se gli togli la museruola e gli ordini di mordere i polpacci. PUBBLICO Ha funzionato così così la rinomata trovata del prezzo politico. Questa volta una parte del pubblico che aveva seguito l’ultima casalinga con piacere, favorito dal calco sole, il caffè è andato a

prenderlo al bar. O in salotto, davanti agli schermi delle pay tv. C’era la Juve in contemporanea e la Signora esercita un forte appeal, superiore a quello del modesto Campobasso. Che si trova in una comoda posizione di classifica, in cui si gode un clima giovevole e non si rischiano le coronarie. Ma il calcio senza un traguardo preciso, si sa, è ben

PAGELLE Grillo (6), Lenoci (5,5), Rhao (5,5), Ferrani (6), Di Pasquale (5,5); Rinaldi (5,5), Lanzillotta (5,5), Bontà (5); Alessandro (5), Gabrielloni (5), Todino (6). Grazioso (5,5), Tascini (5), Aquino (5). All. Corradino (6). Favo era squalificato, ma ha sbagliato soprattutto con Bontà.

Oratino, ma è proprio da realizzare quella discarica? di Lucio Fatica Gentile Signor Sindaco, Siamo stati presenti all’assemblea pubblica che si è tenuta ad Oratino, convocata dall’amministrazione comunale in merito alla ipotesi di realizzazione, sul territorio comunale, di un impianto per la “valorizzazione delle frazioni secche”. La premessa, cioè che il tema dei rifiuti sia un argomento di importanza estrema, ancor più per un Comune che, fregiandosi dei riconoscimenti che a pieno titolo ha e che fa del buono, del bello e del giusto la propria bandiera, ci trova pienamente concordi. Ma proprio per questo le scelte vanno ponderate con la maggiore attenzione possibile. La cura va quindi posta nella puntuale, attenta e corretta gestione della filiera dei rifiuti e ancor più della migliore collocazione possibile degli impianti. La località ipotizzata per la realizzazione dell’impianto, ovvero la contrada Difesa Nuova, è al centro di un bosco comunale esteso per 56 ettari , ricco di specie botaniche ed in buono stato di conservazione, proprio perché situato in un pendio difficilmente raggiungibile. Almeno 4 ettari dovrebbero essere disboscati, interessati da movimentazione di terreno ed apertura di nuove strade di accesso e di impianto con realizzazione di capannoni,

annessi, aree deposito e vasche, nelle immediate vicinanze di un corso d’acqua. Una scelta di questo genere, che danneggia il patrimonio boschivo comunale, mette a rischio la stabilità del versante e – considerato che la condizione climatica recente ben difficilmente permette di effettuare valutazioni affidabili sulle intensità delle precipitazioni - espone a rischio di allagamento e esondazione in alveo, introduce elementi di disturbo per effetto del traffico pesante fina-

lizzato alla movimentazione dei materiali, non crediamo sia la soluzione migliore. Per questa e le future istallazioni, ad utilità di altre Amministrazioni, crediamo sia bene qui ricordare alcuni principi di “edilizia sostenibile”: 1) È davvero indispensabile costruire? 2) È davvero questa la collocazione migliore? 3) Qualifica il paesaggio? 4) È finalizzato al benessere della comunità?

Casa Trombetta tra i siti Fai

Il 19 e il 20 marzo sarà possibile visitare l’abitazione del grande fotografo CAMPOBASSO. Comitato FAI – Molise ha proposto di inserire “Casa Trombetta” tra i siti aperti al pubblico e visitabili in occasione della Giornata di Primavera 2016, che quest’anno sarà celebrata il 19 e 20 marzo pp.vv. A questa Associazione è sembrata una buona occasione per parlare

di Antonio Trombetta e commemorarlo per il centenario della morte, anche se con un anno di ritardo. Infatti non siamo riusciti a farlo nel 2015, illusi di ricevere, da parte di un’istituzione preposta alla cultura, una qualsiasi risposta dall’ottobre 2014.

Approfittando di questa occasione proposta dal FAI, cercheremo di esporre alcuni lavori eseguiti da Antonio mentre frequentava l’Accademia a Napoli (1853/54); tavole del Dura per lo studio delle forme anatomiche; le primissime fotografie realizzate nel Molise.

Inoltre distribuiremo, gratuitamente, anche alcune copie in anastatica dell’opuscolo pubblicato nel 1916, in memoria, con i pensieri, tra gli altri, di Francesco D’Ovidio, di Giambattista Masciotta, nonché i necrologi e i ricordi di giornali e riviste locali e nazionali.

Gli orari previsti sono: sabato 19 marzo, dalle 10 alle 13.00; domenica 20 marzo, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Gli accessi saranno organizzati dal FAI, senza prenotazione, a piccoli gruppi, con giovani studenti come guide.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

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8 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Comunali, nasce il movimento civico “Officina delle idee per Isernia” La candidatura a Sindaco è stata posta per Cosmo Tedeschi ISERNIA. “Come cittadini di Isernia, siamo stanchi di vedere il capoluogo pentro avanzare inesorabilmente verso un progressivo degrado“. Così, il documento dell’associazione “officina delle idee per Isernia”. “La cittadina ha perso i suoi più importanti poli produttivi (un esempio tra tutti l’Ittierre) nell’inerzia delle istituzioni, e la grave crisi economica fa aumentare di giorno in giorno il numero di famiglie in difficoltà senza che vengano non solo attuati, ma neppure programmati, strumenti a sostegno dell’economia locale. Come se non bastasse, Isernia è stata progressivamente spogliata di servizi quali Università, reparti ospedalieri e piscina comunale. Il commercio è in seria difficoltà, con le attività che chiudono giorno dopo giorno, e i giovani sono costretti a lasciare il capoluogo di provincia in cerca di un futuro che qui non è possibile.

Il risultato è una città giunta al degrado non solo nell’anima, ma anche nell’aspetto, con sporcizia, incuria e abbandono che la fanno da padroni. Riteniamo necessario scendere in campo per far sì che Isernia cambi direzione e guar-

diamo alle elezioni comunali come una possibilità concreta, con il giusto protagonista, affinché si possa ripartire davvero. Per questo ci siamo riuniti in un movimento civico, denominato ‘Officina delle idee per Isernia’. La

persona giusta per centrare quest’obiettivo è, per noi, Cosmo Tedeschi. Da sempre impegnato in prima linea a sostegno della città, riteniamo che Tedeschi abbia la giusta determinazione per trasformare l’amore che nutre nei con-

fronti del capoluogo pentro in un programma concreto ed efficace, basato sui fatti e non soltanto sulle parole e portato avanti tramite progetti qualificati. La coerenza, la trasparenza e la lealtà che caratterizzano la sua levatura sono per noi una garanzia che ci rassicura e ci rende certi che, qualora decida di scendere in campo, non retrocederà in nessun caso dagli accordi presi con i cittadini. Le competenze manageriali e l’esperienza amministrativa che può vantare sono per noi indispensabile strumento per la gestione della cosa pubblica al servizio del cittadino. Per questo rivolgiamo un appello a Cosmo Tedeschi affinché voglia farsi portavoce delle esigenze di noi cittadini e sostenerci in questa importante sfida, rappresentandoci in veste di nostro candidato sindaco alle prossime comunali“.

Ospedale Veneziale, medici senza risposta Sulle criticità nella struttura, una lettera era stata inviata ai vertici Asrem ma senza nessun intervento ISERNIA. In una lettera firmata da tutti i primari dei reparti dell’ospedale “Veneziale” di Isernia, indirizzata ai vertici dell’Asrem, si chiedeva un incontro per individuare le soluzioni ai problemi segnalati dai medici e che ancora non hanno avuto risposta e da allora la situazione dell’ospedale isernino sta peggiorando. A sottolinearlo è il medico del Pronto soccorso della città pentra, Lucio Pastore, che scrive: “in queste condizioni l’unica cosa che possiamo fare è chiedere di andare a lavorare a Campobasso. Nella mancanza di risposte ci stanno mettendo in condizione di dire ‘andiamo tutti al Cardarelli’ perché mantenere un ospedale in queste condizioni è inutile oltre che dannoso. Il rischio clinico è altissimo, per la stanchezza per le condizioni di lavoro, senza posti letto e con gli ammalati che non sappiamo dove mettere. Non è una provocazione, è che la gente non ce la fa più a lavorare così. Dal pronto soccorso, - spiega il medico - sono andati via quattro medici, che non vengono

sostituiti e non siamo più in condizione di assicurare i servizio e di poter rispondere in maniera decente. La direzione ci aveva assicurato di mandare entro il 25 altri due medici, e poi ancora altri con la chiusura di Venafro, che però non avviene. Ci sono altri due colleghi che sono intenzionati ad andare via. Ora, la Medicina rischia di chiudere perché non ha più il personale per fare i turni. Se - continua Pastore - la volontà politica è quella di far chiudere, ce lo dicano senza attendere la distruzione per consunzione. Ho recentemente

avvertito anche il prefetto – conclude Lucio Pastore – sul pericolo clinico, perché il rischio clinico lavorando in queste condizioni aumenta enormemente”.

A Venafro la Festa della Polizia L’appuntamento serve a fare il punto della situazione nei singoli comuni VENAFRO – La città di Venafro ha superato la prova della diciannovesima festa regionale della Polizia Municipale del Molise. La festa dei Vigili Urbani imprezio-

sita dalla decisione presa dal vescovo della Diocesi di IserniaVenafro di rendere questa occasione speciale, nell’anno speciale del Giubileo della Misericordia vo-

luto da Papa Francesco. E così il corteo, al termine delle funzioni civili, si è diretto, dopo aver deposto una corona al monumento dei caduti, verso la bellissima

chiesa di san Francesco per poi proseguire per le stradine che conduco alla cattedrale di Venafro dove ad attendere tutti i convenuti c’era il vescovo Cibotti per il passaggio solenne sotto la Porta Santa prima di entrare nel tempio sacro per la celebrazione della santa messa. C’erano le massime autorità civili, militari, religiose, istituzionali. Tantissima gente. Impressionante, poi, la presenza delle comunità con i gonfaloni a sancire l’attaccamento di tutti alla funzione e al ruolo, insostituibile, che hanno i caschi bianchi soprattutto nei piccoli centri. A fare gli onori di casa il primo cittadino di Venafro Antonio Sorbo:” Ubi dolori bi vigiles: dove c’è il dolore ci sono i vigili, era questo il

motto dei primi vigiles istituiti come corpo nel 6 d.C da Augusto con il compito di assicurare la vigilanza notturna di Roma e proteggere la Caput mundi dagli incendi a quei tempi abbastanza frequenti visto che la maggior parte degli edifici era in legno. Questo motto in quattro parola esprime benissimo lo spirito che, fin dalle origini, ha caratterizzato il vostro lavoro. La vostra principale missione- ha detto Sorbo rivolgendosi ai vigili urbani- è sempre stata quella di essere vicini ai cittadini, di rappresentare i primi interlocutori, i primi rappresentanti dello Stato a cui ci si rivolge per qualsiasi problema, anche per avere una semplice informazione.


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Termoli

8 marzo 2016

Costa setacciata dalla Polizia Servizi straordinari di controllo del territorio per una maggiore sicurezza TERMOLI. Ulteriormente incrementata, nella scorsa settimana, l’ordinaria attività di prevenzione espletata dalla Polizia di Stato di Campobasso. Il Questore Pagano, infatti, ha disposto, in questo capoluogo e nella città di Termoli, servizi straordinari di controllo del territorio finalizzati a garantire una maggiore sicurezza e a contrastare ogni forma di illegalità, rafforzando, con una più organica e capillare presenza di

operatori della Polizia di Stato, la percezione di sicurezza nella collettività. La specifica attività è stata espletata prevedendo una mirata dislocazione di pattuglie sul territorio con l’impiego contemporaneo e sinergico di personale appartenente ai diversi uffici della Polizia di Stato della provincia, che, a Termoli, hanno usufruito anche dell’importate supporto fornito dagli operatori

del Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” appositamente aggregati. In tale contesto sono stati operati numerosi posti di controllo ed effettuata una vigilanza dinamica presso punti strategici e ritenuti maggiormente a rischio, sia in ambito cittadino che lungo le arterie stradali di accesso ad entrambe le città. Il dispositivo messo in atto ha portato ad una straordinaria atti-

vità di prevenzione e contrasto del crimine in genere ed ha consentito di identificare 576 persone (di cui circa 200 pregiudicati per reati diversi), di controllare 483 veicoli e di elevare 51 contravvenzioni al Codice della Strada. Sono stati inoltre effettuati 74 controlli a soggetti sottoposti a regime detentivo domiciliare. Non di minore rilevanza l’attività di prevenzione effettuata

dalla Divisione Anticrimine della Questura che nell’ultima settimana ha irrogato 3 fogli di via obbligatori tra il comune di Campobasso e quello di Santa Croce di Magliano e provveduto a notificare 2 avvisi orali. Continua, quindi, a rimanere alta – in termini di prevenzione - l’attenzione della Polizia di Stato di Campobasso finalizzata a garantire, sempre e comunque, la tranquillità dei cittadini.

Corsa dei Delfini, oltre mille ciclisti La manifestazione è giunta alla 16esima edizione a Termoli TERMOLI. Oltre mille ciclisti che hanno aderito alla manifestazione che ormai è un tradizionale prologo a due ruote della primavera ‘Fondo Molisana’. La 16° Fondo Molisana Costa dei Delfini Memorial Antonio De Simone è valida quale prima prova del circuito Centro Italia Tour e Giro delle Regioni d’Italia Csain Ciclismo. Molte le novità volute dai dirigenti della Polisportiva Team Termoli guidati da Bruno Irace che danno vita alla manifestazione organizzata sotto l’egida di Csain Ciclismo. Prima del via ufficiale i partecipanti affrontano un tratto di trasferimento di sei chilometri lungo la Costa dei Delfini che li porterà da Termoli a Campomarino, dove viene abbassata ufficialmente la bandiera a scacchi, ma ‘volante’, coi ciclisti riscaldati da questo breve tratto. Le oltre cinquanta ragazze al via pedalano lungo il tratto di trasferimento con due minuti di vantaggio rispetto al resto del serpentone multi-

colore dei partecipanti. Una lodevole iniziativa per mettere in evidenzia la numerosa partecipazione femminile, tutelare l’incolumità delle ragazze nel tratto di trasferimento verso il chilometro zero e permettere loro di prendere il via in prima griglia, per lanciarsi lungo i due percorsi di gara, la MedioFondo di 75 chilometri e 900 metri di dislivello e la Gran Fondo 110 chilometri e 1500 metri. I due gruppi pedalano sullo stesso percorso sino a cinque chilometri dal traguardo, quando avviene la divisione dei due percorsi ed affronteranno la salita di Guglionesi prime di tornare sul Lungomare Colombo location della manifestazione. Gli appassionati delle manifestazioni senza tempo che partecipano alla manifestazioni per ammirare principalmente le bellezze del comprensorio in sella alla loro bicicletta hanno seguito gli agonisti e pedalano soltanto lungo il percorso corto.

Al termine della fatica saranno accolti dal calore del pubblico locale un ricco pasta party servito dal Ristorante Meridiano,

ove si svolgono anche le premiazioni e il giorni prima la consegna pacchi gara, e premiazione finale.

“Nascerà un centro di accoglienza” Il vescovo di Termoli-Larino ha predisposto tre appartamenti dedicati ai detenuti LARINO. Il centro di accoglienza e solidarietà sarà intitolato ai Martiri larinesi. “Lì – ha affermato il vescovo della Diocesi di Termoli-Larino – si stabiliranno due nuclei familiari della Giovanni XXIII di Don Bensi, ci saranno tre appartamenti dedicati ai detenuti in permesso con le loro famiglie, un appartamento per l’emergenza

abitativa, i centri di ascolto Caritas per la zona di Larino, il deposito del Banco alimentare della Diocesi e anche il deposito di un centro di ascolto per i volontari delle carceri oltre alla mensa per i bisognosi”. Una struttura importante per il basso Molise che sarà inaugurata alla vigilia della Domenica delle Palme. All’interno sarà

presente anche la mensa quotidiana che sarà chiamata “la Tavola di San Giuseppe collegandola con l’Altare di San Giuseppe che è in uso nelle nostre comunità parrocchiali. Quel giorno le famiglie si aprivano ai bisognosi. Oggi – ha continuato De Luca – è un segno di condivisione. La famiglia si faceva serva dei poveri perché non solo

li accoglieva e dava da mangiare loro direttamente a tavola, ma gli stessi poveri venivano serviti prima della famiglia stessa”. Una struttura che, quindi, si collega direttamente con il “senso della famiglia come piccola chiesa. E’ la famiglia che serve i poveri che sono il bene prezioso che Dio ci ha conse-

gnato”, ha concluso il vescovo De Luca. Manifestazioni e iniziative che rientrano tra quelle del Giubileo della Misericordia e che vedono la Diocesi bassomolisana sempre in prima linea a favore dei poveri e dei bisognosi, di tutti coloro “che hanno bisogno di trovare una casa dove si sentano accolti e amati”.

Inaugurata la sede dell’associazione bersaglieri A Montenero di Bisaccia è stata intitolata a Giovanni Cremonese MONTENERO DI BISACCIA. È stata inaugurata sabato scorso alle 18 presso i locali dell’ex caserma dei Carabinieri, la sede della locale Associazione dei Bersaglieri intitolata alla medaglia di bronzo Giovanni Cremonese. L’Amministrazione comunale, i soci e i simpatizzanti giunti anche dai paesi limitrofi hanno assistito al taglio del nastro e alla successiva cerimonia di benedizione, seguita da brindisi e auguri. “Sono davvero felice per l’apertura di

questa sede da parte dell’Associazione dei Bersaglieri - ha commentato il sindaco Nicola Travaglini - perché ritengo che questo sia solo il preludio dei nuovi progetti che abbiamo immaginato per questo edificio. Nei prossimi mesi, infatti, un’altra importante associazione troverà alloggio nelle stanze di questa struttura, la quale diventerà sempre di più la casa dei cittadini che si incontreranno per stare insieme e per fare del bene all’intera comunità”.


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Termoli

8 marzo 2016

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“Fiat, inaccettabili i nuovi turni” La Fiom ritiene che le decisioni dell’azienda pongono carichi pesanti per i lavoratori TERMOLI. La Direzione Aziendale FCA dello stabilimento di Termoli ha comunicato alla RSA della FIOM, in data 04 Marzo 2016, l’utilizzo dei 18 TURNI di lavoro ordinario sulle UTE 102 e 122, ALBERO MOTORE 8V e 16V, UTE 103, ALBERO DISTRIBUZIONE 8V, e ULTERIORI STRAORDINARI OBBLIGATORI su TUTTI i SABATI NOTTE e su TUTTE le DOMENICHE POMERIGGIO, per le prime 10 SETTIMANE, con decorrenza 07 Marzo 2016, senza garantire nei giorni di STRAORDINARIO la fruibilità

del servizio di TRASPORTO PUBBLICO, peraltro ulteriormente ridotto da parte della Regione Molise. Tale decisione UNILATERALE

per la FIOM risulta inaccettabile in quanto, a nostro avviso, non rispetta i criteri di Legge sulla SALUTE e sulla SICUREZZA e sottopone le Lavora-

trici e i Lavoratori a CARICHI e a RITMI di LAVORO ECCESSIVI. A tali intollerabili condizioni di lavoro si aggiunge anche una penalizzazione di carattere economico, visto che in tanti, nel corso dello scorso anno, hanno potuto verificare in busta paga la perdita degli 80 euro di bonus e rispettivi assegni familiari, avendo superato, con i sabati comandati, il massimale previsto. La FIOM ritiene che il ricorso da parte dell’Azienda allo straordinario comandato sia dannoso e inappropriato perché

viene utilizzato a danno dei lavoratori per sopperire alla riduzione di produzione dovuta alla mancanza di adeguati investimenti nel processo produttivo, e a scelte di organizzazione e di programmazione del lavoro sbagliate. La FIOM crede che tali scelte, imposte dall’alto,denotino assenza di visione strategica e di una seria prospettiva circa il futuro dello stabilimento e siano il tentativo di risolvere momentaneamente e sulla pelle dei lavoratori i problemi produttivi che di volta in volta si presentano.

“Piazzale della guardia costiera”, l’inaugurazione Domani alle ore 10,30 la solenne cerimonia di inaugurazione alla marina di Montenero di Bisaccia MONTENERO DI BISACCIA. Il sindaco Nicola Travaglini e l’Amministrazione comunale informano che mercoledì 9 marzo 2016 alle ore 10,30 si terrà una solenne cerimonia di inaugurazione del “Piazzale della Guardia Costiera“ presso la Marina di Montenero di Bisaccia, nell’area situata al termine di Viale Andrea Doria. L’evento fa seguito alla delibera di Giunta comunale del 17/04/2015, nella quale fu espressa la volontà dell’Amministrazione comunale di individuare un apposito piazzale nella zona a mare, non ancora denominato, per il quale fosse quindi possibile procedere all’attribuzione di nuova onomastica, in modo che esprimesse la viva gratitudine per i servizi resi dalla Capitaneria di Porto di Termoli in favore della comunità Montenerese e, più in generale, dal Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera in favore dell’Italia tutta. Nel corso della cerimonia, alla quale prenderanno parte il Comandante della Guardia Costiera di Termoli Antonio Nasti, il presidente della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura, gli assessori regionali Vittorino Facciolla, Pierpaolo Nagni e Carlo Veneziale, il presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Cotugno, il presidente della

Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, l’Amministrazione comunale di Montenero di Bisaccia e le massime autorità civili, religiose e militari della Regione

Molise, sarà inaugurata una targa in marmo recante la scritta “Piazzale della Guardia Costiera” e un’ancora monumentale donata da un privato.

Il “no al tunnel”, è petizione “Termoli decide“ raccoglie adesioni in piazza TERMOLI. Con l’obiettivo di congelare l’iter di realizzazione del tunnel, il comitato cittadino “Termoli Decide” ha animato, questa mattina, piazza Monumento con l’attuazione di una raccolta firme che ha visto gli attivisti illustrare alla cittadinanza le motivazioni della loro iniziativa. Mossi dall’intento di “tutelare” il territorio che, secondo loro, “sarebbe messo a rischio dalla realizzazione di un’opera che, tra le altre cose, non restituirebbe nulla alla città e per costi e utilità è assolutamente da evitare”, gli attivisti proseguono la loro azione nonostante, per diversi motivi,

l’iter di realizzazione dell’opera “faraonica” va avanti. Il referendum da loro richiesto, infatti, è in alto mare per lungaggini burocratiche, così come il tentativo di “stoppare” l’opera in sede di Consiglio comunale… ricordate la “carnevalesca” assise civica dello scorso 17 febbraio? Non resta che attendere e affilare le armi a disposizione. I tempi per la realizzazione del progetto, infatti, si stringono e la cerchia di cittadinanza che dice no allo stesso è determinata a un concreto ostruzionismo, forti, a loro dire, dell’appoggio di una grande fetta di cittadinanza. Ricordiamo che contrari all’opera

sono anche tutte le rappresentanze politiche della minoranza

(Nuovo centro destra, i consiglieri Michele Marone, Annibale

Ciarniello) e movimenti politici dei 5 stelle e di “Noi con Salvini”.



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Opinioni

di Pasquale Di Lena Se avessi la possibilità, non dico di prendere decisioni, ma anche solo di dare dei consigli a chi ne ha il compito, appunto quello di decidere sulle cose che sarebbero da fare per contrastare la crisi di un sistema fallito, direi di giocare prima di tutto sulla corretta informazione e educazione del cittadino, soprattutto dei giovani e giovanissimi, quelli più a rischio di una vera e propria deriva. Suggerirei subito di sviluppare il tema del territorio – questo bene comune che appartiene a ognuno di noi e dal quale dipende il domani di tutti, che il sistema considera sempre più un patrimonio privato, al pari della nostra salute – per sottolineare la sua centralità, dopo aver ben spiegato il significato ed il valore che esso sempre più ha. In pratica, arrivare a creare la consapevolezza che il territorio è, oggi, ancor più prezioso di sempre, nel momento in cui viene distrutto e fatto oggetto di scempio da vere e proprie azioni criminali, come il furto di terreni fertili, paesaggi, siti archeologici, documenti, tradizioni, lingue e dialetti, usanze, mestieri, piccole ma fondamentali attività che servono a dare forza a una comunità e a mantenere in vita un centro abitato, tanto più se storico. Un bene comune che esprime la nostra identità ed è il solo sul quale possiamo contare se vogliamo davvero programmare il domani. In pratica, la grande risorsa da salvaguardare per poterla così rendere eredità da lasciare alle nuove generazioni. Una certezza, ancor più che una speranza, visto che esso non solo è contenitore di storia, cultura, tradizioni, ma anche l’origine della qualità del cibo, che l’agricoltura e la zootecnia mettono a nostra disposizione, oltre che

La degustazione, come il corretto abbinamento cibo-vino, non è una novità. Anzi, è una pratica sempre più diffusa che permette di scoprire e capire i caratteri organolettici di un vino, pregi e difetti. Nel 2003, grazie all’Enoteca italiana di Siena, è uscito un libro “Sensi di vini – Il segreto del cervello nella degustazione “ che riporta, per la prima volta, il punto di vista di neurologi di fama mondiale con i risultati di una ricerca mediante risonanza magnetica, che hanno fatto capire il fondamentale ruolo di quella macchina meravigliosa che è il cervello. “Questi risultati – scrive, nel suo saluto di presentazione, il premio Nobel Rita Levi-Montalicini, che ho avuto la gioia di conoscere – pongono in

8 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Un nuovo stile di vita con i legumi

espressione della bellezza degli ambienti e dei paesaggi. Per tutto questo, il territorio è il patrimonio di una comunità, un paese, un popolo, una nazione, nelle mani di un “proprietario” (com’è scritto nella nostra Carta costituzionale) ma solo per una sua gestione temporanea, con il compito di averne cura e premura proprio per preservarlo e non distruggerlo. In verità siamo di fronte a un vero e proprio spreco di questo bene fondamentale, oltretutto finito, e ciò mostra che è proprio lo spreco, che tocca, non solo il territorio, ma l’insieme di valori e risorse, il male da curare. L’antidoto più efficace allo spreco è la sobrietà (moderazione, misura), che è alla base di uno stile di vita che ci appartiene da sempre, la Dieta Maditerranea. Oggi, grazie anche al suo riconoscimento di bene culturale dell’umanità, sta trovando sempre più attenzioni e consensi in ogni

angolo del Pianeta. Uno stile di vita che ha nell’alimentazione la sua espressione più manifesta, con il cibo – la primaria energia del regno animale – nel ruolo di attore principale. Potrebbe prendere in considerazione l’olio da oliva, quale filo conduttore della Dieta Mediterranea, come argomento nuovo da sviluppare, ma – non chiedetemi la ragione – suggerirei di parlare dei legumi. I legumi, non importa se fagioli o lenticchie, ceci o cicerchie, piselli o fave (un piatto con almeno quattro nel mio Molise viene denominato “a pezzente”, cioè la povertà, la miseria), come a esprimere un significato alto che essi hanno sempre avuto, quello della solidarietà con chi aveva fame e bisogno di proteine, cioè di mattoni. Un piatto che permette, anche, di spiegare il valore delle piante di leguminose nella rotazione e avvicendamento delle coltivazioni

agricole, quale significato e attualità dell’agricoltura contadina che ha sempre pensato di dover dare alla terra per avere il raccolto migliore e non solo di prendere, come accade con l’agricoltura super intensiva o industriale. Un prendere senza dare che, nel tempo, porta il terreno a diventare prima povero e, poi, addirittura sterile. I legumi nel loro significato di “carne dei poveri”, cioè di fonte importante di proteine, non a caso dette nobili, che hanno nutrito l’umanità. La “carne dei poveri” in contrapposizione con la “carne dei ricchi”, quella proveniente dagli allevamenti di animali, che, con la crescita del suo consumo, è diventata fonte di discussioni, anche accese, riferite a più aspetti: lo stato di salute, nel caso degli allevamenti industriali, degli animali e i pesanti maltrattamenti; la salute delle persone che esagerano con il consumo di carne, fino a farne un vero e pro-

prio abuso alimentare; l’incidenza sul clima, con l’emissione di quantitativi enormi di anidride carbonica. Non solo, direi di continuare a svolgere il tema affrontando la grande questione della deforestazione a causa degli allevamenti industriali e, cioè, la distruzione di enormi superfici di foreste, con una perdita netta di biodiversità vegetale e animale, uomo compreso, per fare posto alle monocolture di mais e di soia. E infine, parlare di acqua, la vitale risorsa che le leguminose usano con grande parsimonia e, anche, di quella potabile che è sempre meno. Senza dimenticare gli inquinamenti dei fiumi e dei mari. Per dare un po’ di leggerezza al tema, posso suggerire al mio interlocutore di parlare della pignata e raccontare il perché “solo la cucchiaia sa i guai e le gioie” di questo contenitore proprio dei legumi, di terracotta e, come tale, resistente al fuoco, o delle tradizioni nate intorno a una batteria di pignate di legumi sulla soglia del focolare, e penso alla devozione a San Giuseppe, alla vigilia dell’entrata della primavera, che vive dalle mie parti. E, ancora, lo stretto rapporto che i legumi, al pari dei cereali e della frutta e verdure, hanno con l’olio extravergine di oliva e, così, entrare in quel mondo speciale dell’olivo e dell’olio e, soprattutto, dei territori che li esprimono, abbinati a paesaggi e ambienti stupendi, storie, culture e tradizioni, che sono parti di una civiltà che è nata e si è sviluppata con la sobrietà e che lo spreco di questi ultimi decenni sta distruggendo.

L’arte della degustazione evidenza la straordinaria proprietà del cervello umano di registrare un processo così altamente differenziato nella degustazione di una bevanda complessa quale Di questo stupendo libro riporto quanto è scritto in quarta di copertina “Gustare il vino è un’arte, che va sviluppata nel tempo con un approfondimento costante. Il sapere del sapore, infatti, aumenta il sapore del gusto”. Un pensiero che mi trova perfettamente d’accordo e che mette in luce il ruolo fondamentale di quanti professano con grande passione quest’arte della degustazione. Una verità di cui si era occupato qualche decennio prima uno studioso

si Storia economica, il prof. Federigo Melis, che si definisce “un modesto dilettante, in materia” e racconta .”Il mio interesse per il vino – il gusto del quale, in me innato, mi è piaciuto di educare – si può riassumere nel termine oggi di moda: un hobby, che mi aiuta a sollevarmi dalle sudate carte della disciplina di mia specializzazione – la Storia economica – dalla quale ho, tuttavia, tratto qualche elemento alle mie indagini, alle mie riflessioni sui temi vitivinicoli: se non altro, perchè io localizzo i miei studi nel basso Medioevo, che è il periodo in cui rinasce il vino, così come rinascono tanti aspetti salienti del-

l’alimentazione”. L’ illustre studioso, autore di un libro stupendo, edito dalla Casa editrice, Le Monnier di Firenze, “Il vino nel Medioevo”, è un “dilettante” che conosce molto bene il vino, la sua storia e, di essa, uno dei periodi più importanti quando il vino, con la rivoluzione dei trasporti, si apre a nuovi mercati e, quindi, a nuovi consumatori soprattutto per stare a tavola e combinarsi con i cibi, che educa il proprio gusto e prova gli abbinamenti stabilendo che “è proprio il vino che agisce da fattore di allacciamento, di coesione e connessione …secondo regole precise ed in maniera da formare

un sistema”. Un sistema che deve trovare la sua realizzazione in ogni zona d’Italia e, visto come sono andate le cose in fatto di globalizzazione, anche nel mondo, tenendo presente un dato, e cioè, che “in moltissime località, il vino sembra fatto apposta per taluni piatti e viceversa. Una correlazione che riporta al concetto dell’origine, il territorio. E il territorio, straordinario bene comune solo dal quale è possibile programmare il futuro di un Comune, di una Regione o di un Paese, merita rispetto, soprattutto se l’intento è di valorizzarlo e promuoverlo e non di schernirlo e maltrattarlo.



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