Per il sud l'unimol e' un riferimento

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Rosario De Matteis

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Rosario De Matteis. Il presidente della Provincia di Campobasso ha posto sul piatto la questione della difficile situazione finanziaria degli enti. A partire dall'impossibilità di potere pagare le spese di riscaldamento alle scuole come a rischio potrebbero esserci gli stessi stipendi dei dipendenti. Per questo, ha chiamato in causa anche i parlamentari molisani. Del resto, la pseudo riforma di Renzi ha finito con il determinare solo situazioni di disagio per le Province messe, per davvero, alle corde senza un'alternativa.

“Per il Sud l’Unimol è un riferimento”

Inaugurato l’Anno Accademico alla presenza di Enrico Letta

Il Tapiro del giorno a Alberto Tramontano

Servizio a pagina 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Alberto Tramontano. L'assessore provinciale all'Ambiente, evidentemente, per non sfigurare dinanzi alla presa di posizione del consigliere regionale Cristiano Di Pietro, ha voluto emularlo seguendolo sulla strada della richiesta di estensione dei giorni di caccia al cinghiale. Sicuramente, questi ungulati stanno provocando anche danni alle colture. Ma, pare proprio, che siano diventato l'unico motivo politico per discutere su qualche cosa. Incontri e riunioni per parlare di cinghiali. Non sembra un po' troppo?


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11 novembre 2014

La cabina di regia all’interno del centrosinistra: certificazione del fallimento del governo regionale e della politica d’elite Il rimedio è peggiore del male: tutti colpevoli, nessun colpevole. Vecchia formula, sempre in auge

Da acque stagnanti ad increspate: effetto della conferenza stampa a due Ruta/Frattura in Piazza Prefettura che ha fatto e continua a fare rumore. Non tanto per le promesse elettorali che sono state novellate con qualche vistosa correzione, quale quella sulla rinuncia all’autostrada Termoli/San Vittore, oppure quella della rinuncia alle biomasse che non sarà mai avallata dalle strutture tecniche della Regione per cui le centrali andranno avanti a scorno della politica e dei politicanti infingardi, quanto per quella sorta di scossa tellurica che ha prodotto, come accennavamo, nello stagno del Pd. Le cui acque ora sono increspate. Predisposte, comunque, a tornare stagnanti non appena il progetto di mettere assieme una congerie di persone, di personaggi, dia spiranti personaggi e di parvenu, nella speranza di rigenerare entusiasmo, perderà vigore, senso e necessità. Ci stiamo riferendo alla istituzione della cabina di regia all’interno della coalizione di centrosinistra col compito di raccordare le attività della giunta regionale e quelle del consiglio, nonché di curare i rapporti con le amministrazioni locali. Regia affidata al consiglier4 capogruppo del PD a Palazzo Moffa, Francesco Totaro. La necessità è scaturita direttamente dalle parole espresse da Ruta e Frattura in Piazza Prefettura e dall’evidente imbarazzo tra i due. L’uno, Ruta, in veste di mallevadore dell’al-

tro; l’altro, Frattura, in veste di sottomesso, fintamente avvilito, pronto alla ribellione. Ciascuno dei due ha creduto di aver tratto un vantaggio dalla conferenza stampa e dall’essersi esporti al giudizio della stampa e dell’opinione pubblica. La stampa s’è limitata a alla cronaca, con qualche divagazione; l’opinione pubblica ha registrato e commentato anche con una punta di irriverente ironia. Ha detto s’è trattato di una performance favolista (Il Gatto e la Volpe), giusto per rimuovere il cumulo delle critiche che da un anno e mezzo stanno sommergendo gli atti amministrativi e gli uomini della maggioranza di centrosinistra. Credevano sarebbe bastato farsi vedere in Piazza, chiamare su di loro l’attenzione generale, ridire ciò che avevano detto in campagna elettorale, con qualche aggiustatina demagogica, per voltare pagina. Cioè per eliminare l’effetto progressivo ed erosivo delle critiche seguite alle mattane più eclatanti quali devono essere considerate e registrate per la storia molisana l’ipotesi di miglia di manze da ingrassare nella piana di Larino, per contro della Granarolo, e le due centrali a biomasse nella piana tra S. Polo e Campochiaro. Credevano. Ed erano talmente convinti di aver fatto centro che non hanno ritenuti di far cenno ai problemi di convivenza all’interno del Pd e del centrosinistra e men che mai alla necessità di

riassumere di nuovo il caravanserraglio pre-elettorale col quale hanno imbonito l’elettorato per diventare maggioranza a Palazzo Moffa. Errore di valutazione. La risposta dall’interno del Pd e dalla coalizione di centrosinistra è stata eloquente. Non più singoli a decidere e a gestire, ma un insieme di cervelli e di volontà (consiglieri regionali di maggioranza, delegazione parlamentare, rappresentanti dei Partiti della coalizione, dei Movimenti e delle Associazioni, rappresentanti degli Enti locali interessati a creare, volta per volta, un tavolo operativo. Da qui la cabina di regia a gestione Totaro. Se occorreva una corale assunzione di responsabilità e una corale ammissione che il progetto elitario di matrice rutiana era fallito, bene ci sono state. La stessa coralità con cui è stato giudicato insufficiente, anzi deleterio, il governo a guida Paolo di Laura Frattura (tranne la parte preponderante che riguarda la gestione indiretta dei propri affari economici e aziendali). Non più e non solo la stampa ritenuta “ostile” e preconcetta a dire, quindi, che i circa due anni di governo sono un fallimento e un danno grave per il Molise e i molisani, ma l’intersa coalizione di governo che ha turlupinato l’elettorato fingendosi popolare e di sinistra mentre, in sostanza , è personalista e liberista. Pari alla coalizione riassunta nella cabina di regia. Per un nuovo tentativo d’inquinamento delle coscienze, d’intorpidimento della critica, e per un affarismo meno egocentrico e più distributivo. Il rimedio (la cabina di regia) è peggiore del male. Tutti colpevoli, nessun colpevole. Vecchia formula, sempre in auge. Dardo

L’INTERVENTO di Angela Fusco Perrella e Giuseppe Sabusco*

Il Molise non va demolito Accade, è storia di questi tempi, che gli eventi di vita contemporanea stiano acquistando una dimensione qualitativa tale da indurre a riflettere, individualmente e collettivamente, sulle scelta da prendere per essere, ciascuno per la propria parte, interpreti delle sfide del cambiamento. E’ doveroso riflettere sul sé e sul sé più allargato, il sé che diventa Comunità, quale soluzione doverosamente percorribile, di rafforzamento di una identità collettiva, convergente verso una identità comune di appartenenza. Il contesto di questi giorni è Molise si Molise no. Per fugare il campo da possibili cadute di identità occorre ricordare quello che eravamo prima in cui il livello dei redditi soprattutto agricoli, percepiti dalla popolazione “molisana” residente, era inferiore del 66% alla media della popolazione italiana. Il cambio di passo avviene proprio con la scelta giusta di regionalizzazione, cambiamento economico strutturale per il nostro territorio. Ed allora è doveroso ragionare in termini di identità invece che smarrirsi in un percorso di convergenze ignote, con occasionali aggregati che spartiscono il nostro territorio per convenienze di bacino demografico o altro. Ci dicono che i numeri fanno democrazia. Invece no! L’Identità comune non si costruisce ma si genera, non si dispone ma si accetta. E’ questo il principio comune della democrazia in cui la dignità data alla partecipazione testimonia una volontà collettiva, ineludibile elemento e regola di democrazia appunto. Ed allora arguti esperimenti di geografia nazionale, espressione di solitari punti di vista, non fanno democrazia, tediano quanti con la propria vita quotidiana testimoniano il volerci stare nella dimensione di comunità di appartenenza, quella vera per intenderci, in cui la globalizzazione si regge solo con il localismo di comunità. Ci hanno fatto intendere che per questione di spreed o di PIL nazionale e locali, invece no, solo per regole di burocrazia polverosa nostrana e europea che si impongono dimensionamenti

artificiosi ed astratti e per questo caducevoli. Del resto se così non fosse esperienze come quella americana dell’Ohio e della sua capitale Deyton non si giustificherebbero. Lezione di democrazia anche questa in cui investendo su una territorialità demografica assai modesta si è stati in grado di generare sviluppo economico. Ed il primo ad investire, credendo nel futuro, deve essere lo Stato. E’ da queste scommesse che si avvia il processo di attrazione territoriale. Chiudere le istituzioni rappresenta per il territorio lo spegnimento della luce di casa perché si è scelto da andare altrove e per sempre. Questo vale tanto per le Regioni che per le Province. Ciò non vuol dire che tutto deve essere lasciato così come era; doveroso è l’ammodernamento del sistema istituzionale, arricchendolo di trasparenza e di buona amministrazione, necessari per rafforzare le politiche di governo. Ma è altra cosa quella della demolizione istituzionale, giustificata da fantomatiche spending review, più interessate a tagliare che a produrre. Abbandonare la scelta della presidialità istituzionale genera l’ulteriore spopolamento e quindi l’impoverimento di sempre più crescenti parti di territorio nazionale. Domandiamoci se è questo quello che vogliamo. Sicuramente no! Ed allora perché tutto ciò? L’obiettivo è quello di spogliare la democrazia delle sedi istituzionale di partecipazione, in cui il territorio è il solo e vero referente dei bisogni e dei comuni obiettivi di azione. In questa logica nuocciono i presidi di democrazia. Invece, occorre comprendere che non c’è globalizzazione senza localizzazione, non si costruisce il tutto senza radici, senza concrete esperienze di partecipazione, in cui le periferie territoriali diventano centro di azione del cammino futuro. Occorre crederci per esserci. Questo percorso non ci risparmierà la fatica del costruire ma ci regalerà la speranza nel futuro. *Consiglieri regionali


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11 novembre 2014

"L'Unimol, punto di riferimento per il Sud" L'ex premier Enrico Letta a Campobasso per inaugurare l'Anno Accademico CAMPOBASSO. “Sono a Campobasso per inaugurare l’Anno Accademico di una importante università del Sud. Noi dobbiamo puntare sul Meridione e sulle sue strutture, incoraggiando gli studenti e i professori, affinché diano il meglio di se stessi. Discendi e docenti vanno incoraggiati, soprattutto se studiano e lavorano in regioni come il Molise, sfortunate dal punto di vista delle infrastrutture. Questo Ateneo è un esempio per tutto il Sud, ma serve sempre un continuo impulso, con constanti aiuti. Ripartiamo tutti dal Meridione e, poi, ci concentreremo sulla formazione, sull’insegnamento e sull’istruzione”. Posto d’onore, quest’anno, assegnato all’ex presidente del consiglio Enrico Letta per l'inaugurazione dell'Anno accademico dell'Università del Molise che, così, ha voluto sottolineare la crescita qualitativa e quantitativa dell'Ateneo molisano. In apertura, c'era stato il saluto del presidente della regione Molise Paolo di Laura Frattura: “Un augurio sentito e sincero di crescita. È un onore avere

qui l’on Letta. È il secondo anno che vivo questa cerimonia in qualità di presidente e devo dire che in questo tempo abbiamo sempre voluto dare il giusto valore alla cultura ed alla formazione, ultimo e recente intervento è proprio l’integrazione e il miglioramento della legge per garantire il diritto allo studio, permettendo a tutti gli studenti di usufruire a pieno dei servizi offerti”. E’ seguito l’intervento del rappresentante degli studenti, Federico Colozza:

“Investire sulla università non è tempo perso. principi sono alla base del sistema universitario e del rapporto con le istituzioni, primo tra tutti quello dell’equità. Ciò che può favorire il futuro dei giovani e del Paese è l’attuazione di un dialogo su più fronti e con interlocutori in rappresentanza di ogni categoria, cosa che può portare a costruire un domani solido e sempre migliore”. “Per il nostro ateneo abbiamo molte prospettive – le parole del Rettore Gianmaria Palmieri – dal miglioramento dei servizi alla qualità della ricerca. Il capitale umano è la nostra forza. Più dei numeri guardiamo alla qualità che, nonostante alcuni disagi derivanti anche da disparità di trattamento degli atenei, nella nostra università e’ molto alta grazie ai sacrifici ed alla passione di chi ha scelto

di lavorarvi. Puntiamo ad una continua e costante crescita sempre in luce alle necessità in primis dei nostri studenti e delle loro famiglie". “Guardiamo all’Europa – ha affermato ancora Palmieri – fiduciosi sul nostro futuro. Noi siamo l’esempio di come si studi meglio in città, come Campobasso, a portata d’uomo. Storicamente gli atenei più prestigiosi, come quelli di Boston e Oxford, sono sorti in piccoli centri, dove si trova la giusta concentrazione e serenità per studiare. L’università ha subito dei tagli, ma non può fare a meno degli aiuti dell’amministrazione centrale”. Venendo ai numeri, lo scorso anno sono stati registrati 1407 immatricolati, mentre oggi si è a 1569, con una crescita di 168 immatricolati, con un 11,9 per cento di aumento. Un dato che parla da solo. Si conferma, poi, un dato sulla forte attrattiva di fuori regione, considerato che oltre il 55% di iscritti arriva da fuori regione. La facoltà di Medicina e Chirurgia quest’anno raggiungerà gli 80 iscritti, registrando il massimo possibile.

Università, è il caso "Infermieri precari, di sostenerla il Molise risolva il caso"

Le parole di Letta devono essere ora lette dalla classe politica molisana

Il presidente del coordinamento, Sonia Lepore, chiede a Frattura che faccia come in altre regioni

CAMPOBASSO. Le piccole università, tra le quali quella del Molise, stanno soffrendo e non poco in questi anni a causa di una serie di leggi a livello nazionale che ne riduce drasticamente la possibilità di crescere sul piano qualitativo. A subire meno danni dai provvedimenti sono, come al solito, i grandi atenei con esuberanza di docenti ed elevato turnover: più semplice per loro fare fronte ai propri programmi didattici e superare questo triennio di sofferenza, mentre nelle piccole università i pochi docenti presenti non saranno in grado, per via dell’inesistente turnover, di assicurare una didattica a norma oltre avere ben scarse prospettive di crescita programmata. Viene da chiedersi se la politica sia consapevole di ciò o se invece ci si trovi di fronte ad una cinica e dannosa scelta messa in atto per ridurre con modalità capestro il pur rilevante numero di università che, non può non constatarsi, costituiscono un sistema apparentemente a crescita indefinita per numero di sedi, di docenti ed aspiranti tali. Piuttosto problemi di significatività scientifica e didattica sarebbero forse da individuare nelle innumerevoli, costose co-

CAMPOBASSO. “Auspichiamo il medesimo trattamento che è stato riservato a colleghi che lavorano in altre regioni, cui sono stati prorogati i contratti fino al 31 dicembre 2016 in ottemperanza alla “Circolare Fadda”. Inoltre facciamo appello al presidente della Regione Molise ed al nuovo Direttore Generale dell’ASREM a cui vanno i nostri auguri di buon lavoro, affinché si adoperino perché la tanto attesa stabilizzazione sia finalmente attuata e si risolva in via definitiva l’annoso problema del precariato nella Sanità”.Questo il commento del presidente del Coordinamento Infermieri Precari del Molise, Sonia Lepore, che prende spunto dai recenti provvedimenti adottati da altre Regioni italiane in materia di proroga dei contratti del personale che deve garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Lepore richiama, quindi, l’attenzione del presidente della Regione, Paolo Frattura, e del nuovo Direttore Generale dell’ASREM Avv. Mauro Pirazzoli, sulla delicata situazione in cui continuano a trovarsi decine di infermieri professionali da anni impegnati in Molise con contratti di lavoro a termine.“Periodicamente – dice – ci ritroviamo nelle condizioni di non sapere cosa ne sarà del nostro futuro lavorativo, in quanto con i contratti sistematicamente in scadenza non c’è da stare tranquilli. Inoltre, ci ritroviamo a dover fare i conti con proroghe contrattuali più brevi di quelle proposte a colleghi di altre regioni, dove, ad esempio, la Circolare Fadda è stata applicata puntualmente. Mi rendo conto che questo richiede un atto di coraggio in quanto non tutto il personale precario è in possesso dei requisiti previsti, ma arriva il momento in cui la verità

lonie dei megatenei (spesso funzionali, queste, solo alla proliferazione di corsi e docenti fine a se stessa); non può, invece, non darsi supporto a realtà efficienti dal punto di vista scientifico-didattico e, perché no, con appropriata dislocazione geografica, capaci di attrarre, anche se giovani, risorse e soddisfare la utenza. Ed allora c'è la necessità che l'intera classe politica molisana sappia fare quadrato intorno all'Unimol per salvaguardare una struttura universitaria che, pure, nelle sue difficoltà e nelle sue contraddizioni ha dato molto al territorio molisano e, soprattutto, alla città di Campobasso. Ora va scongiurato il pericolo insito nelle leggi approvate che rischiano di portare ad una desertificazione culturale nel momento in cui verrebbero a mancare le piccole università come quella del Molise. Un conto è riordinare le gemmazioni territoriali, un altro è il pensare solo a tagliare. La classe politica molisana deve ritrovarsi intorno ad un programma capace di rilanciare il sistema universitario in termini di qualità e di presenza come la vollero quanti si batterono negli anni per la sua nascita.

va pur detta”. A tal proposito Lepore spiega i risvolti del provvedimento emanato il 10 dicembre 2013 che porta la firma dell’allora sottosegretario alla Salute, Paolo Fadda. “La circolare è esplicita e invita le Regioni, al fine di mantenere l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, stante anche il blocco delle assunzioni ed in attesa dell’emanazione dello specifico decreto che permetterà la stabilizzazione, a prorogare i contratti fino al 31 dicembre 2016 per il personale che garantisce i LEA e che al 31 ottobre 2013 abbia maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi. Questo – precisa Lepore – in Molise però non è stato applicato in quanto nei provvedimenti di proroga la Circolare Fadda viene espressamente richiamata, ma le proroghe sono ancora solo di 8 mesi. Chiediamo, quindi, l’applicazione della circolare Fadda e, contestualmente, ci auguriamo che il presidente Frattura, al quale va il nostro ringraziamento per la disponibilità e l’attenzione che già ha dimostrato

riguardo questa situazione, faccia un ulteriore sforzo per risolvere il problema del precariato in Sanità in modo definitivo, per restituire dignità e serenità agli infermieri precari che da anni lavorano in Molise con professionalità e dedizione. Ricordo, inoltre, che sono pendenti numerosi ricorsi fatti da altrettanti infermieri che chiedono la stabilizzazione dopo tanti anni di precariato. Infine, il 26 novembre prossimo ci sarà la sentenza della Corte di Giustizia Europea che si pronuncerà sulla legittimità della reiterazione dei contratti a tempo determinato del mondo della Scuola, ma che riguarderà i lavoratori di tutti i comparti della PA. E allora non ci sarà più Piano di rientro che tenga, ne si dovranno aspettare i tempi di una politica che dovrebbe decidere ma non decide. . La attendiamo con impazienza – conclude Sonia Lepore – perché potrebbe dare una svolta positiva alla vita di tanti precari, da anni impegnati nella Pubblica Amministrazione"


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11 novembre 2014

"Legge di stabilità, ecco i correttivi" L'onorevole Venittelli ha illustrato i suoi interventi per il Molise

“Cinghiali, si proroghi la caccia” La Provincia di Campobasso chiede alla Regione di allungare i tempi dell’attività venatoria

TERMOLI. Sei emendamenti che riguardano il territorio del Molise, oltre ad altri di estrazione diversa, presentati per rendere più equa nei confronti della nostra regione – intesa come comunità e non come Ente – l’ormai ex finanziaria, quella legge di stabilità che segnerà l’esercizio del governo e dello Stato nel prossimo anno. Proposte illustrate dall’onorevole Laura Venittelli del Partito democratico. Argomenti di natura diversa, quelli esposti. Si comincia con i 40 milioni di euro destinati con troppe subordinate e vincoli da parte di Palazzo Chigi e dei Ministeri competenti, eredità del tavolo ex Massicci. La Venittelli ha cer-

cato di renderli immediatamente disponibili, senza se e senza ma, condizioni quasi capestro da saltare a piè pari, quelle della presidenza del Consiglio dei Ministri. Una risposta anche per il rischio paralisi amministrativa al comune di San Giuliano di Puglia, che dal primo gennaio a causa dell’automatico sforamento del patto di stabilità scaturito dai fondi con cui fronteggiare la provvisionale risarcitoria delle vittime del terremoto 2002 potrebbe rimanere completamente ingessato. In questo caso si doterebbe di una copertura pari all’importo in esubero rispetto alle normative vigenti. Spazio all’ambiente, con la proposta di istituzione del parco na-

L’INREVENTO

zionale del Matese, redatta anche con il contributo dell’associazione MoliGav e con la condivisione della road map Legambiente, ora aperta al partenariato istituzionale locale. Altrettanto di pregio l’istanza sulla valorizzazione e tutela della costa dei trabocchi, da Montenero a Campomarino con i 34 chilometri al riparo da possibili speculazioni. Nel dimenticatoio non è finito il sostegno allo Zuccherificio del Molise, peraltro emendamento persino già ammesso in sede di commissione competente e infine, una stampella giuridicoamministrativa per i precari del Centro per l’impiego e per i dipendenti della Provincia di Campobasso.

di Michele Petraroia

Le macerie del muro di Berlino hanno portato la libertà nell’est e ridotto le tutele sociali nell’ovest ! Ieri un’orchestra con musicisti israeliani e palestinesi ha eseguito l’Inno Europeo sulle macerie del Muro di Berlino per salutare il 25° anniversario della caduta del Muro e trasmettere al Mondo un messaggio di pace, libertà universale e di democrazia dei popoli. E’ indubbio che quel 9 novembre del 1989 abbia rappresentato una data epocale tra un prima che non tornerà più e un dopo che ha mutato l’agenda globale. Nessuno rimpiange la dittatura del proletariato con le privazioni imposte dalla nomenclatura in nome di un’ideale marxista-leninista che non ha retto al cospetto della storia. Ciò premesso ricordo più Encicliche del Papa polacco cresciuto sotto la dominazione sovietica in cui si interrogava sui limiti del capitalismo come modello sociale di riferimento per l’umanità. Giovanni Paolo II non può essere derubricato come un simpatizzante comunista, ma vide prima di altri e meglio di coloro che oggi inneggiano in modo acritico alla caduta del Muro, che un capitalismo egemone sul piano mondiale, senza più contrappesi di rilievo, avrebbe esteso lo sfruttamento, indiscriminato e selvaggio, sugli uomini e sulle risorse dei paesi poveri, sancendo regole scritte con le mani dei forti per dare

CAMPOBASSO. L’Assessore all’Ambiente della Provincia di Campobasso Alberto Tramontano ha presentato durante l’ultima seduta del Consiglio provinciale una proposta di Delibera per il contenimento della presenza dei cinghiali sul territorio molisano. “È ormai certificato – afferma Tramontano- che i cinghiali producano ingenti danni all’agricoltura (come affermato dalla associazioni di categoria) e che provochino numerosi incidenti stradali (fatto certificato dalle innumerevoli denunce presentate agli organi competenti).” Pertanto il Consiglio provinciale di Campobasso, ravvisata la necessità di azioni urgenti per limitare la presenza dei cinghiali sul territorio provinciale e regionale, ha votato all’unanimità la proposta dell’Assessore Tramontano. “La proposta di Delibera- continua l’Assessore- fa voti affinchè la Regione Molise, constatato lo stato di emergenza, si pronunci circa la possibilità di prolungare l’attività venatoria (che termina per legge il 31 dicembre) e di consentire l’ingresso nel territorio regionale ai cacciatori non residenti. Queste due iniziative, a costo zero e in via del tutto eccezionale, potrebbero mitigare un fenomeno che è assolutamente fuori controllo e che sta cagionando preoccupazioni e danni concreti in diverse comunità della Provincia”. “Tale azione- conclude Tramontano- dà ancor più vigore alle iniziative intraprese dal Consigliere delegato alla caccia Cristiano Di Pietro che, attraverso lo strumento della Consulta regionale, ha chiesto ed ottenuto piena condivisione rispetto alla messa in campo di azioni eccezionali, dopo averne discusso anche presso le sedi delle Prefetture di Campobasso e Isernia.”

sempre ragione ai ricchi e ai potenti. E’ ciò che è accaduto in questi 25 anni con la finanza speculativa che ha costruito bolle col denaro di carta nei mercati borsistici internazionali occultando i soldi veri esentasse nei paradisi fiscali. Il prezzo della partita è stato pagato dal mondo del lavoro e dalle fasce più deboli della popolazione con la smantellamento dello Stato Sociale. Infatti le ricette della Fondo Monetario, della Banca Mondiale, della FED o della Banca Centrale Europea prevedono tagli ai salari, innalzamento dell’età pensionabile, meno tutele sanitarie universali, tagli al sistema scolastico, soppressione di servizi pubblici su as-

sistenza sociale, trasporti locali e aiuti all’inclusione, riducendo i margini di autogoverno democratico delle comunità attraverso svuotamento di funzioni, cancellazioni di livello di governo e riduzioni draconiane di risorse che costringono gli amministratori dei territori o a aumentare le tasse o a cancellare i servizi. Venuto meno il contrappeso geopolitico del Blocco dell’Est che nessuno rimpiange, il capitalismo non ha avuto più bisogno di mediare col lavoro in chiave socialdemocratica nell’Ovest perché è tornato a considerare il lavoro come una merce da spostare nei paesi coi salari più bassi, meno oneri assicurativi e senza sindacati. Il lavoro ha perso valore e rappresentanza, stenta a reggere uno scontro impari e paga con una precarizzazione generalizzata che impedisce ogni contrattazione collettiva e agevola la redistribuzione della ricchezza in favore di quel 10% di italiani che detiene il 50% del patrimonio nazionale. Marchionne osannato dai più percepisce per quello che si sa 500 volte un operaio FIAT a differenza di Valletta che negli anni cinquanta rilanciò la FIAT e aveva un compenso 20 volte più alto di un proprio dipendente. I finanzieri d’assalto che hanno la residenza alle isole Cayman dispensano ricette a nome del PD, in attesa che l’ultimo testimone della sinistra italiana che ancora ricopre una responsabilità istituzionale rilevante, si allontani dal Quirinale. E a 25 anni dal crollo del Muro di Berlino si chiude la pagina italiana di una cultura politica che tra tante contraddizioni ha permesso a milioni di lavoratori e di braccianti di diventare cittadini.


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11 novembre 2014

Definito e approvato dalla giunta regionale l’elenco degli idonei a ricoprire la carica di direttore generale e di segretario del consiglio regionale Sono in 39 a sperare di essere il direttore generale della Regione Molise e il Direttore d’area della Giunta regionale nonché di Segretario generale del Consiglio. Sono ovvero gli idonei a ricoprire le due cariche, così giudicati dall’apposita commissione di valutazione. Tra i 39 spicca il nome del direttore generale uscente, Pasquale Mauro Di Mirco, in predicato più degli altri a restare dov’è. Ma non è detto. Nel novero degli idonei vi sono alcuni soggetti molto prossimi al presidente Frattura (ad esempio Massimo Pillarella, collega di studio professionale, e attualmente direttore dell’area seconda della Regione); alcuni che hanno guadagnato punti come Angelo Frattangelo, direttore dell’area prima della Regione, e Gaspare Tocci, dirigente della programmazione, oppure vecchie conoscenze di Frattura quale la direttrice generale della Camera di Commercio di Campobasso, Lorella Palladino. Di Di Mirco s’è detto che ne aveva avuto abbastanza nell’anno in cui ha sperimentato la complessità di essere manager in una realtà politico-amministrativa avvizzita dai compromessi, svilita di energie, impoverita di risorse, per cui avrebbe preferito tornarsene a Milano. Ma la partecipazione al bando, contraddice questa previsione e, come abbiamo accennato, lo mette di nuovo in pole position. Guadagnare bene e avere scarse difficoltà a gestire la

La carica dei 39

Attesa e curiosità per la scelta che verrà fatta. Si teme, nella migliore tradizione della politica spartitoria molisana macchina regionale conviene, a prescindere da ogni altra considerazione. Anche perché Di Mirco ha origini e legami affettivi nel Molise. Dicevamo della Palladino, che a Frattura ha dato una grossa mano nella fase di svezzamento alla presidenza della Camera di Commercio, pertanto oggettivamente gratificabile sul piano professionale al rango di direttore generale della Regione Molise. Altre donne in lizza sono Gabriella Santoro (dirigente alla Provincia di Campobasso), Laura Scioli, Claudia

Tarascio, Paola Belfiore e Marinella D’Innocenzo. Il più giovane dei candidati in predicato alle due cariche è Enzo Brunetti (classe 1980); il più avanti negli anni Salvatore Panaro (classe 1953, di solo qualche mese più “anziano” di Lino Mastronardi). Tra i papabili c’è anche Antonio Iacobucci, direttore dell’Arsiam, ancorché dato per certo ad assumere un ruolo determinante all’interno di Palazzo san Giorgio con l’incarico di assistere da vicino il sindaco Battista e di allineare su livelli di massima

Dardo

" Tagli ai patronati: a rischi il 70% del personale" Le sigle di rappresentanza chiedono al governo un ripensamento sulla proposta

CAMPOBASSO. "I tagli alle risorse dei Patronati, messi nero su bianco nella legge di Stabilità, sono un attacco diretto contro i cittadini. Se venissero confermati, questi istituti, che difendono e promuovono i diritti previdenziali e socio-assistenziali, non potrebbero più garantire i servizi finora offerti". Lo sostengono i rappresentanti delel diverse sigle dei patronati molisani. "Inoltre il numero di coloro che rischiano di perdere il lavoro si attesta attorno al 7O% degli organici complessivi dei vari patronati, ovvero migliaia e migliaia di persone. Una scelta scellerata che metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati che rimangono l'unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadino stranieri e degli italiani all'estero. Tutti loro si troveranno a pagare per un servizio oggi gratuito, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto. L'uguaglianza di accesso ai diritti sarà cancellata. li taglio di 150 milioni di euro al fondo patronati e la riduzione del 35% dell'aliquota previdenziale destinata ad alimentarlo non costituiscono un risparmio per nessuno. Lo 0,226% dei contributi sociali versati da circa 21 milioni

operatività le strutture municipali. Il suo sarebbe un ritorno alla base, protagonista delle sindacature di Augusto Massa e di Peppe Di Fabio. Intanto è tra i 39, con il peso della sua personalità e del suo curriculum. Se la maggior parte degli idonei punta alla direzione generale, c’è invece chi pensa di poterla spuntare più agevolmente per la carica di Direttore d’area della Giunta regionale nonché di Segretario generale del Consiglio. Viene in mente Roberto Fagnano, che con la Regione ha avuto frequentazione e

in materia giuridico - amministrativa vanta una specifica esperienza. Sono portatori di attese Angelo Percopo, Quintino Pallante e Biagio Testa, anche in considerazione della loro adattabilità politica (passata e presente). Insomma, la gamma delle possibilità e quanto mai ampia, qualora Di Mirco decida di recedere. Comunque, dicevamo, sono in 39 a credere di potersela giocare per la Direzione generale e per la segreteria del consiglio regionale. Non rimane, quindi, che citare anche gli altri: Vittorio Abiuso, Pellegrino Amore, Piero Atella, Nincandro Buccieri, Giuseppe Ciarlo, Dario Ciccarelli, Giuseppe Cutone, Paolo Pasquale D’Anello, Francesco Paolo De Felice, Pierfederico De Pari, Giovanni D’Uva, Matteo Iacovelli, Pierluigi Lagioia, Angelo Santo Luongo, Alberto Manfredi Selvaggi, Giorgio Marone, Alberto Pagliaflora, Ciro Ramunni, Fabio Sebastiano, Francesco Sforza e Vincenzo Toma. Questo il quadro oggettivo. Da decifrare, invece, sono le valutazioni che sui nomi, sulle professionalità, sulle priorità vorranno fare il presidente della giunta regionale, gli assessori, i gruppi consiliari, i partiti della coalizione, la deputazione parlamentare, come nella migliore tradizione della politica spartitoria molisana.

di lavoratori oggi assicura a oltre 50 milioni di persone la possibilità di usufruire dei servizi gratuiti dei patronati. Per svolgere lo stesso lavoro, la Pubblica Amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa 6.000 nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre 5.000 persone. Il costo complessivo per la Pubblica Amministrazione (lNPS, INAIL e Ministero dell' lnterno) sarebbe di 657 milioni di euro". Per contrastare questa misura che minerebbe seriamente la tenuta del sistema di welfare del nostro Paese, i patronati d'ltalia - Acli, lnas, lnca e ltal awieranno una mobilitazione sia a livello nazionale che locale, per sensibilizzare l'opinione pubblica e far comprendere al Governo e al Parlamento l'importanza di modificare immediatamente la proposta contenuta nella legge di stabilità. Nel mese di novembre, Acli, lnas, lnca e ltal promuoveranno la giornata nazionale della tutela, con manifestazioni territoriali, per sensibilizzare I' opinione pubblica sui rischi conseguenti alla consistente riduzione delle risorse destinate alla tutela dei lavoratori, delle lavoratrici, dei pensionati, dei disoccupati, dei cittadini stranieri, degli italiani all'estero e delle famiglie.

"Scuola, la mobilitazione continua"

Per la Flc Cgil, il settore molisano ha necessità di interventi decisi CAMPOBASSO. La FLC CGIL Molise ha portato in piazza le ragioni del sistema d’istruzione e di formazione molisano che ha bisogni di interventi decisivi per uscire dalla marginalità in cui è stato relegato. Erano presenti lavoratrici e lavoratori della scuola, dell’Università, del Conservatorio e della formazione professionale molisana a rappresentare le richieste dei sistemi formativi in regione. La grande partecipazione di tante lavoratrici e di tanti lavoratori della conoscenza molisani provenienti da Termoli, Larino, Campobasso, Boiano, Isernia, Agnone, Venafro, nonchè dai paesi interni, che hanno dovuto affrontare un faticoso viaggio per manifestare a Roma, sono la migliore risposta al Governo che vuole mettere in discussione conquiste sociali e diritti. Tutti i settori della conoscenza sono stati in piazza per rivendicare la dignità del lavoro e dire basta ai tagli a scuola, università, ricerca e AFAM. Rinnovo dei contratti pubblici, garanzia di stabilizzazione per tutti i precari, no alla cancellazione degli scatti di anzianità nella scuola, investimenti per migliorare la qualità dei servizi pubblici e del sistema di istruzione e ricerca, sono state le parole d’ordine

della straordinaria mobilitazione. Dalla manifestazione è uscito chiaro il segnale che i sindacati confederali vogliono unire le generazioni, il lavoro pubblico e quello privato, i precari e i lavoratori a tempo indeterminato. L’iniziativa di mobilitazione proseguirà fino a quando il governo nazionale non si siederà attorno ad un tavolo per affrontare i problemi del lavoro pubblico e del sgoverno regionale deve fare la sua parte nell’ambito delle emergenze più volte denunciate. In Molise proseguiranno le iniziative di agitazione a partire dalle assemblee programmate nelle prosssime settimane in ogni scuola, all’Università ed al Conservatorio nelle quali si condivideranno le ulteriori forme di lotta.


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Campobasso

11 novembre 2014

Un passo avanti della coesione scientifica e professionale e della sua ricaduta sulla collettività

Concluso con pieno successo il quinto Congresso Sicoa Abruzzo e Molise Il ruolo determinante del direttore sanitario della clinica Villa Ester di Boiano, Mimmo Gattozzi Non è da tutti chiudere con una tavola rotonda, dal tema imperniato sul disagio sociale e il suo impatto sullo stato di salute, una due giorni scientifica sull’Innovazione e per migliorare la pratica clinica. Non è da tutti, per la difficoltà di trasferire il sapere medico, sviluppato nelle sessioni di venerdì 7 e di saboto 8 novembre del quinto congresso Sicoa di Abruzzo e Molise, tenuto al Centro congressi M2 – sala Lowfield – di Campodipietra, in un contesto a prevalenza socio – culturale, facendone una sintesi accessibile a un uditorio non solo di operatori sanitari, ma composito e variegato. Non è da tutti; lo è per il dottore Mimmo Gattozzi, che dei Congressi Sicoa è il perno principale e delle tavole rotonde l’impareggiabile animatore. Commovente il ricordo del collega La Medica di cui è stato amico e insieme protagonisti di questa unica, salutare, esperienza coniugata su più livelli scientifici e umani. La tavola rotonda su “Il disagio sociale e il suo impatto sulla salute” moderata da Gattozzi, ha visto protagonisti lo psichia-

tra, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Campobasso, Gennaro Barone; il presidente del Coni regionale, Guido Cavaliere; il prefetto a riposo, commissario straordinario in comuni sciolti per infiltrazione e condizionamento da parte della criminalità, Marcello Palmieri; il parroco della chiesa di S. Giuseppe Artigiano al Cep di Campobasso, don Vittorio Perrella; il Provveditore agli studi, la dottoressa Petta; il presidente dell’università della Terza età e già primario chirurgo del Cardarelli, Italo Testa; la psicologa Sara De Felice e l’operaio disoccupato (emblema del disagio sociale) Renato Mancini. Un incontro dalle molte sfaccettature, in cui ciascuno dei partecipanti ha portato il peso della propria esperienza e il contributo della propria speranza, rivolte univocamente a sostegno del sollievo del disagio sociale conseguente alla disoccupazione, e della salute che dal disagio trae motivo accertato di cagionevolezza. Un crescendo di valutazioni, di adesioni e di suggerimenti che hanno spaziato su più campi, risolvendo

con accuratezza professionale e spirito di solidarietà la delicata tematica. Il quinto congresso Sicoa, come i precedenti, ha dato risultatati interessanti sul fronte della conoscenza, ha visto partecipazioni importanti, ha confermato il ruolo crescente e condizionate della innovazione scientifica e tecnologica nella pratica clinica. Un passo avanti della coesione medica e della sua positiva ricaduta sulla collettività. Risultato, questo, di un modello operativo in cui l’evoluzione tecnologica e scientifica è seguita dal costante aggiornamento professionale degli operatori, in contrasto, purtroppo, con il quadro d’assieme della sanità molisana infestata dalla politica, dagli interessi economici del sistema privato dell’assistenza, penalizzata nelle strutture, nei macchinari e negli uomini per il cumulo di debiti che si trascina, pericolosamente insufficiente a fornire un servizio efficiente e produttivo. Dal Congresso, comunque, un messaggio di speranza. Dardo

Pozzi Capoiaccio, si insedia la commissione Dovrà effettuare il riscontro scientifico sull’area interessata dalle trivellazioni CERCEMAGIORE. E’ prevista per venerdì prossimo, 14 novembre, alle ore 11.30 presso la Prefettura di Campobasso, la riunione di insediamento della Commissione tecnica prefettizia per la verifica ambientale dell’area di Capoiaccio, Cercemaggiore.La riunione della Commissione, che è stata convocata da S.E il Prefetto di Campobasso, il dottor Francescopaolo Di Menna, rappresenta il primo concreto step verso la reale comprensione del fenomeno che si è manifestato – con la certezza del riscontro scientifico – nell’area oggetto dei sopralluoghi dell’Arpa prima e dell’Ispra successivamente.Un anno fa, esattamente il 14 novembre 2013, la Terza Com-

missione consiliare ha affrontato in sede istituzionale la vicenda del presunto (allora era tale) inquinamento ambientale dell’area di Capoiaccio, in agro di Cercemaggiore, dove fino al 1986/87 erano rimasti in funzione gli impianti estrattivi della Montedison (diventata successivamente Selm Spa). In questi 12 mesi, dopo aver interessato dapprima il prefetto Gabrielli, capo dipartimento della Protezione Civile, l’allora ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e la nostra Agenzia regionale per la Protezione Ambientale, si è avuta contezza di dati che rappresentano una forte preoccupazione per i cittadini di una vasta area, densamente popolata.Sono stati ri-

Giostrine imbrattate dai vandali Disegni porno nel parco di via Ungaretti

scontrati, come è noto, livelli di radioattività superiori di dieci volte il fondo naturale del terreno e tracce di benzene e diclorometano rinvenute in quantità sopra i limiti stabiliti dal T.U. Ambiente soprattutto nelle zone limitrofe alle vasche e al fosso vernile.Acclarati questi dati, si è riscontrata quindi la competenza del Ministero dell’Ambiente e si è formalizzata la necessità di compiere altre e più approfondite indagini che hanno coinvolto l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, quale competente interlocutore istituzionale relativamente al caso di specie. L’attivazione della Commissione tecnica pre-

fettizia, della quale fanno parte, oltre a S.E. il Prefetto Di Menna, il dottore geologo Roberto Pizzi (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile – Ufficio rischi idrogeologici e Antropici), la dottoressa Eleonora Beccaloni (Istituto superiore di Sanità), l’ingegnere Luciano Bologna (Ispra, Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale), la Regione Molise, l’Arpa, l’Arpc, il Comune di Cercemaggiore e il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, rappresenta – come è evidente – un ulteriore e importante passo verso la conoscenza della verità sull’area degli ex pozzi petroliferi di Capoiaccio.

Parco delle Morge, l’idea progettuale Sabato a Trivento la giornata di studi sulla fattibilità dell’iniziativa

CAMPOBASSO. Tanto tempo per avere, finalmente, le giostrine nel Parco di via Ungaretti da destinare ai più piccoli. Ignoti, però, hanno ritenuto di dovere disegnare nudi sulle stesse. "Mi chiedo dove sia il senso civico che i genitori avrebbero dovuto insegnargli. È vergognoso", si legge sul sito facebook di via Ungaretti. .Bastano pochi minuti ed un pennarello nero per imbrattare con volgari disegni sessuali, mesi di lavoro e lo spazio giochi dei bambini del parco in via Ungaretti a Campobasso.Sdegno e rabbia per i cittadini della città che denunciano questo mancato senso civico nella pagina facebook e lo testimoniano con delle foto. Brutture di cui andare poco orgogliosi e bravate che andrebbero punite severamente.

Auguri Maria Santelia compie oggi 18 anni. Con la maggiore età, per te, una nuova vita inizierà, ricca di tante novità ma anche di responsabilità! Auguri per i tuoi 18 anni. Gli auguri dai genitori, amici, parenti tutti e dalla redazione de La Gazzetta del Molise.

TRIVENTO. Promuovere turismo di comunità attraverso la creazione del “Parco delle Morge”, iniziativa che nasce dall’unione delle comunità di Pietracupa, Salcito e Trivento e che ha suscitato inoltre l’interesse delle comunità di Sant’Angelo Limosano, Limosano e Montefalcone nel Sannio. L’idea progettuale “Parco delle Morge” si pone l’obiettivo di sviluppare turismo di comunità puntando sulla valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico locale e sulla creazione di una rete strutturata, supportata dalle nuove tecnologie web 2.0 lungo l’itinerario turistico delle Morge. Il progetto prevede la creazione di un museo di fossili nel Comune di Salcito e la realizzazione di eventi e manifestazioni culturali, campagne di ricerca e giornate di studio all’aperto, attività sportive come arrampicate e nordic walking; recupero delle cavità naturali per la ricostruzione di ambienti storici preesistenti. I contenuti dell’idea progettuale saranno al centro della

Giornata Studi promossa dal Centro Studi Storici Fusco, che si terrà sabato 15 Novembre a Trivento, a partire dalle ore 17:30 presso il locale Centro Polifunzionale. Al’iniziativa interverranno Roberto Ruta, Capogruppo PD Commissione Agricoltura del Senato; Domenico Di Nunzio, Consigliere Regionale con delega al Turismo; Domenico Santorelli, Sindaco di Trivento; Camillo Santilli, Sindaco di Pietracupa; Ugo Adduocchio, Sindaco di Salcito; William Ciaralli, Sindaco di Sant’Angelo Limosano; Gigino D’Angelo, Sindaco di Montefalcone nel Sannio; Roberto Colella, Coordinamento Generale Parco delle Morge; Domenico Fornaro, Soprintendenza Beni Culturali del Molise; Anna Perrella, Operatore Turistico; Giovanni Cefalogli, Presidente Lega Coop Molise; Rocco Cirino, Geografo, Aiig Molise; Nicola Petrella, Esperto di Paleontologia; Michele Tanno, Agronomo; Luigi Cicarella, Imprenditore Agricolo; Davide Vitiello, Coordinamento Generale Parco delle Morge. Modera Agnese Genova, Giornalista.


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Campobasso

11 novembre 2014

Discarica, si ricorre in Consiglio di stato Gli avvocati Ruta e Romano pronti a dare battaglia sul sito di Montagano MONTAGANO. Il Codacons Molise ha annunciato l’appello al Consiglio di Stato contro la sentenza con la quale il TAR Molise ha dato il via libera alla decisione della Regione di ampliare l’impianto di trattamento dei rifiuti di Montagano. Il ricorso è stato comunicato rimarcando quelli che secondo il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e i diritti dei consumatori sono i rischi di un ampliamento in deroga al piano regionale dei rifiuti e senza alcun coinvolgimento del Consiglio Regionale, della Provincia, del Comune di Montagano e dei cittadini. Proprio per tali ragioni è neces-

sario impedire, ancora una volta, così come è accaduto con le autorizzazioni delle biomasse di Campochiaro, non solo che si proceda alla realizzazione dell’ampliamento della discarica di Montagano, ma che tale scelta venga calata sulla testa dei cittadini e delle amministrazioni senza alcun coinvolgimento sociale ed istituzionale, in assenza di qualsivoglia valutazione tecnico ambientale con un investimento di 10 milioni di euro a carico dei cittadini, 7 e mezzo dei quali dovrebbero essere cofinanziati dalla Comunità Montana ente, peraltro, commissariato e in liquidazione. L’attenzione del Codacons è mas-

sima rispetto al rischio che giungano in Molise rifiuti da fuori regione, con tutti i rischi ambientali e sociali che ciò immancabilmente comporta, posto che l’impianto in questione potrebbe trattare quantitativi di rifiuti addirittura maggiori rispetto a quelli prodotti in ambito regionale. Per discutere della problematica è stato organizzato un dibattito pubblico da Comitati e cittadini ieri sera presso la Sala Consiliare del Comune di Montagano, con i legali del Codacons avv. Massimo Romano e avv. Pino Ruta.

Attenzione alle estorsioni sessuali sulla rete La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Campobasso lancia il monito Purtroppo il fenomeno sta prendendo piede online e, visto che il web non ha confini, risultano coinvolti anche diversi molisani, perlopiù giovani tra i 20 ed i 30 anni. “Il modus operandi dei cyber-criminals è sempre lo stesso, quindi facilmente intuibile”, spiega il Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise, dott. Antonello Fratamico. “Le vittime sono adescate sui social network, quali in primis Facebook, da persone che si nascondono dietro profili di avvenenti ragazze che chiedono l’”amicizia” e messaggiano con i malcapitati. Dopo pochi scambi di battute i cyber-criminals chiedono alla vittima di continuare la conversazione su Skype o su altre piattaforme simili. Su queste ultime piattaforme le conversazioni si

fanno sempre più piccanti, fino alla richiesta di utilizzare la webcam per vedersi e compiere reciproci atti sessuali in diretta. All’insaputa del malcapitato, però, il video contenente le immagini esplicite, viene registrato dalla sedicente ragazza, che raramente si fa vedere realmente in cam, mentre il più delle volte mostra un semplice video registrato. A questo punto l’estorsore, avendo tra le mani un filmato piccante della vittima, procede con la richiesta estorsiva di denaro, minacciando la pubblicazione del video compromettente su portali quali Youtube, siti pornografici e, soprattutto, mandando lo stesso a tutti i contatti di Facebook della vittima, ove sono presenti genitori, coniugi, fidanzati, parenti ed amici. I cyber-criminals il più delle volte chiedono di inviare il

denaro tramite Money Transfer, circuiti praticamente intracciabili; inoltre sia l’estorsore, sia il luogo dove confluiscono le somme sono all’estero, soprattutto in paesi africani o dell’Europa dell’Est e ciò rende molto complesse le indagini che, a differenza del web, sono condizionate dai confini nazionali. Senza dubbio l’arma più efficace è quella della prevenzione: compito principale della Polizia Postale e delle Comunicazioni è quello di rendere edotti i cittadini sui pericoli che corrono in rete, segnalando accorgimenti utili per evitarli”. I consigli che la Polizia di Stato può fornire per accorgersi che si sta cadendo nella rete di un’estorsione sessuale (cd. sextortion) sono i seguenti: Diffidare dai profili di avvenenti ra-

gazze sconosciute che chiedono l’amicizia su Facebook, soprattutto se il loro profilo ha pochi “amici” (questo perché sono profili appena creati, appositamente per commettere il reato, quindi hanno pochissimi contatti); Chattando con le sedicenti ragazze, qualora si dovessero spacciare per italiane, è facile capire che non lo sono dagli evidenti errori grammaticali o dalle frasi a volte prive di senso che scrivono ( i criminali stranieri per scrivere in italiano usano i traduttori in rete che spesso, traducendo alla lettera il significato delle parole, compongono frasi prive di senso); Non cedere mai alle richieste di denaro, infatti, in quasi tutti i casi, dopo aver inviato denaro ne viene chiesto altro e comunque i video

compromettenti vengono pubblicati lo stesso; Segnalare immediatamente a Facebook il profilo incriminato tramite l’apposito tasto; segnalare immediatamente a Youtube il canale dove viene pubblicato il materiale compromettente tramite l’apposito tasto; segnalare immediatamente a Skype l’account dell’estorsore. Tutte queste procedure servono a far si che i gestori delle piattaforme blocchino nel minor tempo possibile gli account dei malintenzionati. La Polizia Postale e delle Comunicazioni è sempre a disposizione degli utenti per ogni tipo di informazione e per ricevere le denunce di reato.

L’esercito italiano forma “energy manager” E’ partito ieri a Campobasso il primo corso del Comando militare Lunedì 10 novembre scorso, a CAMPOBASSO, ha avuto inizio il primo corso di formazione per Energy Manager. L’attività, che proseguirà fino al 28 febbraio 2015, è stata organizzata dal Comando Militare Esercito “MOLISE”, in collaborazione con la Regione MOLISE, grazie a fondi stanziati dal MINISTERO DELLA DIFESA – Direzione Generale della Previdenza Militare della Leva e del Collocamento al Lavoro dei Volontari Congedati (PREVIMIL). Il corso, riservato a 10 militari molisani congedati senza demerito, ha lo

scopo di formare personale responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia nelle imprese. L’Energy Manager, infatti, è una figura introdotta in Italia dalla legge n. 10/91 per gli enti pubblici e privati caratterizzati da consumi importanti, espressi in Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP). Le lezioni, che prevedono 200 ore di pratica e 100 di teoria, saranno condotte da personale qualificato dell’Ente per l’Istruzione e la Formazione (ENIFORM). L’iniziativa, adottata per la seconda volta in Regione, dà concreta attua-

zione alle azioni formative intraprese da PREVIMIL a livello nazionale e, sul territorio di competenza, dal Comando Militare Esercito “MOLISE”. Esse sono tese ad individuare e potenziare le capacità professionali dei militari congedati attraverso il conseguimento di qualifiche “appetibili” e “spendibili” sul mercato del lavoro. La suddetta Direzione Generale, inoltre, ha già finanziato nel passato altri corsi formativi, in molteplici settori, quali: informatica, sicurezza sul lavoro, peacekeeping, edilizia, sorveglianza privata, lingue, pub-

“Meno tasse più sicurezza” La petizione popolare lanciata dal Sindacato autonomo contro gli sprechi CAMPOBASSO. Meno tasse più sicurezza. Una firma per cambiare’: il sindacato autonomo di Polizia ha promosso durante la mattina di domenica 9 novembre 2014 una raccolta firme per fermare gli sprechi, per eliminare il 60% di inutili costi amministrativi, per mettere in sicurezza l’Italia e per garantire una gestione coordinata. Sette forze di Polizia, cinque dello Stato e due degli enti locali, sono considerate dal sindacato un inutile carrozzone, che l’Italia non può più permettersi. “Il 60% degli operatori di tutte le forze di polizia e delle risorse economiche – si legge sul volantino

distribuito in Piazza Municipio –sono assorbite dagli apparati organizzativi: vigilanza alle strutture, centrali operative, apparati centrali, uffici amministrativi. Costi enormi che vanno tagliati. È assolutamente necessario – afferma il sindacato autonomo di Polizia – diminuire il numero delle forze di polizia, al fine di limitare il numero degli apparati organizzativi. Lo scopo è quello di diminuire la spesa, migliorando l’utilizzo delle risorse umane”. La petizione, a Campobasso, così come nelle altre città, sta riscuotendo un grande interesse. Inoltre, si può sottoscrivere anche attraverso il sito www.poliziaunita.it.

blico spettacolo, addetto alla rimozione ed allo smaltimento dell’amianto e la bonifica delle aree interessate. Ulteriori opportunità sono assicurate da PREVIMIL ai giovani volontari attraverso “sessioni di orientamento professionale” il cui fine è quello di valorizzare le conoscenze, le competenze e le capacità dei militari per garantire loro un qualificato percorso formativo. Presso il Comando Militare Esercito MOLISE, condotte dal Ten. Col. Nicolangelo CARUSO, quale Ufficiale “orientatore professionale”, sono state già svolte sette sessioni di orientamento (l’ottava è in calendario per il prossimo mese di dicembre) a favore di militari molisani congedatisi senza demerito che hanno aderito al cosiddetto progetto “Sbocchi occupazionali”. Questi ultimi, infatti, hanno preventivamente compilato una scheda anagrafica i cui dati sono stati inseriti in una banca dati chiamata Sistema Informativo Lavoratori Difesa (SILD). Il Sistema, tra l’altro, si prefigge lo scopo di pubblicare, su una specifica vetrina web, il curriculum del giovane militare, consentendo così alle aziende censite nel SILD di reperire le professionalità richieste e facilitare l’incontro tra la domanda di profilo professionale formulata dalle stesse aziende e l’offerta prospettata dal giovane militare in congedo. Questi ultimi, inoltre, ai sensi dell’art. 1014,

comma 3, del D. Lgs. n. 66/2010, fatti salvi i requisiti previsti, hanno diritto alla riserva pari al 30% dei posti nei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali. Tale riserva è elevata al 50% nel caso di concorsi per profili professionali non dirigenziali del Ministero della Difesa. Sempre nei concorsi pubblici, ai sensi degli artt. 2050 e 2051 del suddetto dispositivo di legge, è garantita anche la valutazione delle qualifiche professionali e delle specializzazioni acquisite durante la ferma militare. Il Comandante Militare Regionale Esercito “MOLISE”, Colonnello Giuseppe Maria Giovanni TRICARICO, nel corso dell’indirizzo di saluto rivolto ai giovani frequentatori ha avuto modo di sottolineare il costante impegno della Forza Armata a favore dei congedati senza demerito anche attraverso la ricerca di idonei strumenti che possano facilitare il ricollocamento nel mondo lavoro. In sintesi, il Comando Militare Esercito “MOLISE” sta dimostrando di saper operare sul territorio con proposte innovative, con la messa in campo di tutta l’esperienza e le risorse necessarie per assicurare ai giovani una trasparente, completa ed efficacie attività comunicativa e di orientamento sulle opportunità professionali e formative offerte dall’Esercito Italiano.



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Isernia

11 novembre 2014

Bracconieri fermati dalla Forestale Gli agenti hanno sequestrato armi e richiami a Pozzilli ISERNIA – I controlli svolti durante lo scorso fine settimana dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno portato al sequestro di due fucili, numerose munizioni ed un richiamo elettromagnetico in Comune di Pozzilli. In località Pietra Bianca i Forestali hanno individuato e fermato due campani che erano a caccia di uccelli anche con l’ausilio di un richiamo elettromagnetico, peraltro interessando anche territorio molisano per il quale non avevano regolare licenza.. Tutto il materiale sequestrato è stato consegnato in Procura ad Isernia dove i due, PS di 51 anni e PA di 47 anni, entrambi originari e re-

sidenti in provincia di Caserta, sono stati deferiti all’A.G. per caccia con l’utilizzo di mezzi non autorizzati ed in concorso tra loro. Gli agenti del Comando stazione forestale di Venafro hanno accertato che il richiamo serviva per attirare i tordi la cui caccia richiede abilità particolari, di cui evidentemente non erano dotati i due, che saranno sanzionati anche con un verbale amministrativo. Nei confronti degli stessi sarà inoltre richiesto sia la sospensione della licenza di caccia che il ritiro del porto d’armi come previsto dalla normativa vigente in materia. L’utilizzo di richiami elettromagnetici non autorizzati è pratica

molto diffusa, che crea non pochi problemi agli uccelli coinvolti, attirati in una vera e propria trappola dal richiamo di esemplari ella stessa specie. Nel fine settimana sono stati numerosi i controlli eseguiti che hanno portato all’accertamento di alcune irregolarità di tipo amministrativo, tra le quali le più frequenti sono relative alla mancata registrazione dell’uscita sul proprio tesserino oppure al mancato rispetto della norma che prevede di indossare il giubbotto colorato per rendersi ben evidente ed evitare incidenti di caccia.

Il castello di Macchiagodena “luogo del cuore” L’ex ministro Bray vede il sito come punto culturale ma chiuso e di proprietà della Regione MACCHIAGODENA. Primo “Luogo del cuore” del Molise nella classifica Fai (Fondo Ambiente Italiano), il castello di Macchiagodena vede unita tutta l’Italia per raggiungere quota mille. Grazie alla mobilitazione popolare, Macchiagodena punta ad entrare nei siti che potranno presentare una richiesta di intervento diretto da parte della fondazione sulla base di specifici progetti d’azione. Una commissione interna, in collaborazione con le Direzioni Regionali del Mibact, valuterà le domande pervenute e selezionerà i luoghi idonei a un intervento da parte del Fai. «Massimo Bray, già ministro per i Beni Culturali, – dice Felice Ciccone, sindaco di Macchiagodena – ha sponsorizzato sulla sua pagina facebook il nostro castello. Ospite del nostro borgo il 13 agosto scorso ha accolto il nostro appello a far conoscere le bellezze del Molise e del nostro paese. Gli siamo grati e siamo felici di poter dire che c’è una vera e propria gara di solidarietà da tutta Italia per raccogliere firme a sostegno della nostra battaglia: riavere le chiavi del castello dalla Regione Molise per aprirlo alla collettività». Da un paio di settimane sui social network il nome del castello di Macchiagodena rim-

balza portando a conoscenza della nazione questo piccolo gioiello tutto molisano passato nella proprietà della Regione nel 2010. Agli oltre duecento voti on line, si aggiungono quelli cartacei che decine di persone stanno raccogliendo in tutta Italia. Solo da Caserta sono arrivate, per ora, oltre duecento firme. «Macchiagodena – scrive Bray, direttore dell’Enciclopedia Treccani e già ministro del Mibact – è un affascinante paesino molisano, inserito nella rete dei Borghi Autentici d’Ita-

lia. Per lo straordinario rapporto visivo con i rilievi montuosi che dominano questa parte di Valle del Sannio, è detto “la terrazza sul Matese”. Da uno sperone roccioso, il borgo è dominato da un castello di fondazione longobarda, risalente al X secolo, uno degli edifici medievali meglio conservati del Molise. Grazie a un’opportuna decisione del Consiglio Regionale, dal 2009 questo luogo è pubblico. I cittadini ora chiedono a gran voce che il castello venga messo a disposizione della col-

lettività, che si dia data a tutti la possibilità di fruire di un bene comune così importante per la comunità, che si identifica con esso. Grazie alla passione e alla voglia di fare dei cittadini, sono certo che presto anche il castello di Macchiagodena sarà un luogo in cui trovare #laculturachevince». Già, #laculturachevince è il motto che sta unendo migliaia di cittadini di tutta la nazione che hanno a cuore la sorte dei beni culturali e dei beni comuni. «Siamo certi – conclude il sindaco Ciccone – che tutti i molisani, grazie anche all’appoggio che vorranno darci i media, ci daranno una mano a far vincere la nostra causa, votando sul sito Fai, I Luoghi del cuore, il nostro castello e chiedendo con noi agli amministratori della Regione Molise di assegnarci in comodato d’uso gratuito il nostro castello che dal 2010 è chiuso. Noi ne faremo un centro di promozione culturale e valorizzazione non solo del paese ma di tutto il territorio. Abbiamo progetti già pronti, aspettiamo solo di essere accolti e di essere ascoltati. Siamo certi che l’appoggio che il sempre ministro Bray ha voluto accordarci sarà per noi uno speciale portafortuna»

A Rai Tre Frosolone batte Oratino Alla popolare trasmissione Kilimangiaro la puntata se l’è aggiudicata il centro dell’isernino FROSOLONE. In onda su Rai 3 nella puntata di domenica 9 novembre di ‘Kilimangiaro – Il borgo dei borghi’ fari puntati sul Molise: sfida aperta fra il borgo di Frosolone e quello di Oratino, che sono rappresentati in studio da due delegazioni di persone invitate a tifare il proprio comune di origine. La conduzione di Camilla Raznovich e le battute di Dario Vergassola accompagnano i montaggi costruiti sulle riprese eseguite dai droni che hanno sorvolato i due paesi nelle scorse settimane e sulle interviste

fatte ai residenti e ad alcuni personaggi scelti dalla troupe di Rai 3. Si parte da Frosolone, si parla della storia, delle origini, mentre le immagini del borgo scorrono sullo schermo .La nascita del comune ad opera di alcuni coloni provenienti da Montecassino che l’hanno scelta per la ricchezza di risorse naturali e ne hanno fatto nel Medioevo centro strategico. Quindi uno sguardo al Museo Baronale e al Convento di Santa Chiara, la preparazione di un piatto tipico, ossia di sagne e fagioli, la caratteristica con cui sono

state costruite le abitazioni in pietra calcarea e la produzione di coltelli, che un tempo fu il fulcro dell’economia locale. Riprese anche sul noto Colle dell’Orso, conosciuto da molti appassionati scalatori. Lo sguardo viene perciò spostato sul borgo di Oratino, nato nel Medioevo e noto per il bellissimo panorama, vista la posizione strategica in cui venne costruito, che domina la valle del Biferno e permette di intravedere i confini abruzzesi. Borgo di artigiani e caratteristico per le costruzioni di

case in sasso, la troupe va alla scoperta della Chiesa di Santa Maria Assunta in stile romanico e della Porta del Piano, unica rimasta e non smantellata, a differenza di quelle del Colle. Il piatto tipico proposto è il fegatino, che veniva preparato il giorno dopo il matrimonio come antipasto. Ad Oratino si lavorava molto la pietra ed erano noti – e lo sono tutt’oggi – gli scalpellini, mentre una tradizione pagana rimasta in piedi e che ogni vigilia di Natale trova la sua manifestazione è l’incendio della Fa-

glia. Fra un’intervista e l’altra strappano sicuramente qualche sorriso i proverbi in dialetto pronunciati da alcuni residenti. Si vota anche da casa. A spuntarla alla fine è stato il comune di Frosolone. Soddisfazione e gioia da parte dei rappresentanti del comune dell’isernino. Al di là del risultato, l’evento ha costituito una bella vetrina per entrambi i paesi concorrenti e per il Molise intero mettendo in mostra le bellezze e le peculiarità del nostro territorio.

Tombolo, 13 i posti al corso Al via il progetto voluto dalla consigliera di parità della Provincia di Isernia ISERNIA. Un corso formativo per valorizzare l’arte antica e proiettarla nel presente sia per motivi personali che di sbocco lavorativo. E’ l’obiettivo del progetto denominato «A…scuola di Tombolo» promosso dalla Consigliera di Parità dell’Amministrazione Provinciale di Isernia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Isernia, il Comitato per l’Imprenditoria Femminile e l’Associazione “Il Tombolo nel cuore di Isernia”, che intende attivare un corso base per la lavorazione del merletto a tombolo, come da determina dirigenziale n. 691 del 17.9.2014. Il corso sarà a titolo gratuito e si articolerà in 25 incontri, della durata di due ore, per complessive 50 ore. Potranno presentare idonea richiesta n. 13

partecipanti (vista la disponibilità di sole 13 postazioni di lavoro). Le lezioni si svolgeranno con cadenza bisettimanale (martedì e giovedì) dalle ore 15,30 alle ore 17,30 presso il palazzo della Provincia in Via Berta (2^ piano – ala B). Le domande di adesione, compilate sugli appositi moduli, messi a disposizione dall’Ufficio della Consigliera di Parità e sul sito della Provincia di Isernia, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12 del giorno 17.11.2014 con consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo dell’Ente (IV piano – ala B). Saranno ammesse solamente le prime tredici domande pervenute in ordine cronologico di protocollo. Il materiale occorrente (comprensivo di scannetto, cuscino e fuselli,

esclusi filo e spilli) sarà fornito in comodato d’uso gratuito a ciascun partecipante. La docenza del corso ed il coordinamento saranno a titolo gratuito e saranno affidati ad esperte in materia: Prof.ssa Olimpia Giancola e Sig.ra Vincenzina Sassi. Al termine del corso, a seguito di una prova pratica di lavorazione, sarà rilasciato idoneo attestato. L’avviso sarà pubblicato anche sul sito internet della Provincia di Isernia. Ulteriori informazioni potranno essere richieste all’Ufficio della Consigliera di Parità, dott.ssa M. Monaco (tel. 0865 441333 e-mail: m.monaco@provincia.isernia.it ) e/o sig.ra A. Di Cicco (tel. 0865 441205 e-mail a.dicicco@provincia.isernia.it)


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Termoli

11 novembre 2014

Successo per gli “ambulatori aperti” La manifestazione nell’ambito della campagna Nastro Rosa della Lilt TERMOLI. Grande successo per l’iniziativa “Ambulatori aperti” nell’ambito della campagna Nastro Rosa 2014 per la prevenzione del tumore del seno. La sezione provinciale di Campobasso della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) ha registrato una notevole affluenza alle visite senologiche gratuite al punto da prolungarle fino al mese di novembre, grazie alla disponibilità dei medici, infermieri,

volontari e alla collaborazione dell’Asrem. L’elevato numero delle prenotazioni indica che la cultura della prevenzione si sta diffondendo e affermando come arma potente nella lotta contro i tumori. Da sempre i medici oncologi sostengono che con una diagnosi tardiva la guarigione si ottiene in meno del 50% dei casi e che con la diagnosi precoce si ha la possibilità di vincere il tumore al seno in oltre il 90% dei

casi. Nell’ambito dell’Ottobre Rosa 2014, tra le altre iniziative della Sezione Provinciale Lilt di Campobasso vi è stata l’illuminazione in rosa della Torretta Belvedere di Termoli e l’allestimento dei punti informativi Lilt. La sezione provinciale Lilt di Campobasso svolge da anni sul territorio un ruolo importante nella divulgazione della prevenzione con diverse attività che coprono l’intero anno. Il 3 novembre scorso è

stata convocata l’assemblea straordinaria dei soci per l’approvazione del nuovo statuto e il prossimo 24 novembre si svolgerà l’assemblea ordinaria dei soci per l’elezione dei componenti del Consiglio provinciale

Termoli calcio, oggi arriva Calarco Il nuovo presidente che guiderà i giallorossi al posto di Cesare sarà Francesco Calarco TERMOLI. Ormai è fatta, salvo ripensamenti dell’ultimissima ora, che al momento non si preannunciano all’orizzonte, questa

mattina il dottor Francesco Maria Calarco, portando in dote le garanzie necessarie per il buon esito finale di tutta l’operazione, diven-

terà il nuovo presidente del Termoli calcio e prenderà il posto del dimissionario Nicola Cesare. Secondo alcune voci di corridoio, che

la firma si avrà nella mattinata e alle 18, presso l’hotel Meridiano, avrà luogo la conferenza stampa di presentazione.

“Croazia e Molise per Termoli” Fatto il punto della situazione sulle Attività produttive con l’altra parte dell’Adriatico TERMOLI. “La partecipazione del Molise, attraverso l’ Assessorato Regionale alle Attività Produttive ai lavori del Forum internazionale degli investimenti, organizzato dalla Regione Litoranea-Montana Croata con la collaborazione dell’Ambasciata Italiana in Croazia, ha offerto spunti ed occasioni importanti per intrattenere futuri rapporti economici, da parte di imprese molisane, con il tessuto produttivo di quel territorio, entrato da poco a far parte dell’Europa. Molte sono le opportunità offerte dai progetti infrastrutturali presentati in occasione dei vari incontri avutisi nelle città di Fiume e Abbazia che hanno delineato strategie e vantaggi per

le nostre imprese con investimenti che il Governo Croato sta mettendo in atto attraverso la realizzazione di progetti di sviluppo nazionale. Da oltre una decina d’anni, infatti, l’Italia è uno dei principali partner commerciali della Croazia e circa un quinto dell’interscambio economico croato con l’estero è legato proprio al nostro Paese. Un risultato positivo, dunque, la partecipazione diretta della Regione Molise a questo appuntamento che ha iniziato a porre le basi per un futuro sviluppo dei rapporti commerciali ed imprenditoriali per le imprese molisane intenzionate a operare in Croazia nel settore delle infrastrutture e nei programmi di assistenza tecnica attraverso

Turismo, valorizzare il territorio A Guglionesi interessante appuntamento sulle possibilità per il futuro GUGLIONESI. Quante volte abbiamo sentito parlare di sviluppo guardando alla valorizzazione delle risorse territoriali, in una parola: turismo. Quello sostenibile, che riesca a salvaguardare il patrimonio naturalistico e ad attrarre visitatori. Se ne è discusso in un interessante convegno a Guglionesi, sabato sera, ad opera dell’associazione Lavoro & Welfare, che a livello nazionale vede in prima linea l’ex ministro Cesare Damiano e che in Molise alla casa del fanciullo in località Castellara ha vissuto dei contributi dell’onorevole Anna Giacobbe e del coordinatore dell’osservatorio sul turismo Armando Cirillo. Presente un buon numero di amministratori e dirigenti di partito, anche non del Pd, come Nicolino D’Ascanio e Giuseppe Vaccaro. Tra gli spaccati offerti anche il poter coniugare il riassetto del territorio, devastato dal dissesto idrogeologico, per mettere al riparo i

beni culturali che nessun Paese vanta come l’Italia, ma che non si riesce a tutelare e promuovere adeguatamente, sia per rendere la penisola e i suoi mille potenziali luoghi d’attrazione più accoglienti. Cirillo ha sottolineato i primi passi mossi dall’attuale Governo attraverso il decreto Art Bonus, che vede molti cambiamenti positivi e attesi come “la nuova classificazione alberghiera, la riforma dell’Enit, e politiche di tipo nazionale”. Certo bisogna correre, “c’è il problema dei decreti attuativi”. Tra i problemi da risolvere lo scollamento tra imprese e istituzioni nella visione di un turismo lineare rivolto a aziende tangibili come gli HOTEL, mentre il Pil turistico è generato soprattutto sulla creazione del pacchetto turistico e ricade talvolta solo per la metà in Italia. Occorre agganciare un settore che è sempre in crescita nel mondo, col 4% all’anno.

l’introduzione di nuove tecnologie, progettazione di impiantizazione della produzione. La nostra regione è stata oggetto di un particolare riferimento da parte dei vari rappresentanti politici e imprenditoriali presenti agli incontri grazie alla presenza delle Comunità croate presenti in Molise, come quelle dei Comuni di Acquaviva Collecroce (Kruč), Montemitro (Mundimitar) e San Felice del Molise (Filič) e ciò può determinare un grosso vantaggio proprio nei futuri rapporti di collaborazione che dovremo essere capaci di instaurare.

Don Alessandro Sticca ha iniziato il suo servizio sacerdotale a San Giacomo In una chiesa gremita di gente, nel pomeriggio di sabato 8 novembre, è iniziato il servizio sacerdotale a S.Giacomo di don Alessandro Sticca che sostituise don Timoteo Limongi trasferito alla chiesa di S.Antonio di Termoli. Presenti alla celebrazione il vescovo Gianfranco De Luca ed altri sacerdoti che hanno concelebrato con lui la santa messa allietata dalle bellissime voci del coro dei giovani sangiacomesi. Con un pullman appositamente noleggiato e numerose macchine private sono arrivati a S.Giacomo anche tantissimi cittadini di Tavenna dove don Alessandro come parroco, ha svolto il suo servizio sacerdotale in questi ultimi tre anni e che hanno voluto accompagnarlo a questa sua nuova destinazione per ringraziarlo di quanto lui ha fatto per loro. Tra i tanti presenti anche il sindaco di Tavenna Simone Spadanuda e il sindaco di San Giacomo Rino Bucci. Come già abbiamo pubblicato alcuni

giorni fa Don Alessando è nato a Lupara nel 1977 ha quindi 37 anni, è stato per alcuni anni il vice-parroco a S.Martino in Pensilis, poi a Tavenna ed ora a S.Giacomo. Dopo la santa messa tanti abbracci di benvenuto da parte dei sangiacomesi e di addio da parte dei tavennesi al nuovo parroco e gli affettuosi saluti a don Timoteo che lascia questa comunità dopo nove anni di permanenza a S.Giacomo. La serata si è chiusa con un rinfresco e tanti canti nel salone della Casa Canonica che, quando prima, diventerà la nuova residenza di don Alessandro. L’unica nota stonata della serata è stata l’abbondante pioggia prima dell’inizio della messa che poi, a fine cerimonia, come per incanto,si è dissolta. Accogliamo con gioia ed amicizia il nuovo parroco perchè siamo certi che, anche a S.Giacomo, don Alessandro riuscirà a trovare il calore e l’affetto che negli ultimi anni gli hanno donato gli amici di Tavenna.


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Termoli

11 novembre 2014

Forte la voce “No alle trivellazioni” A Termoli la manifestazione contro la possibilità di nuove estrazioni in mare TERMOLI. Chi si attendeva una nutrita folla è rimasto certamente deluso, ma di qualità se n’è vista tanta per le strade cittadine per una manifestazione che ha portato in città attivisti finanche dalla “lontana” Basilicata che con Lorenzo Morano ha espresso la propria vicinanza al popolo molisano. “Io vengo dalla Basilicata - ha affermato – che è attualmente l’esempio lampante di come il petrolio non abbia mai portato nulla di positivo. Siamo la regione più povera di Italia, un tasso di spopolamento elevatissimo, la media delle malattie tumorali più alta della media nazionale e l’incremento degli ultimi dieci anni è maggiore di quello registrato in altre parti di Italia. Si estrae petrolio in Basilicata praticamente da più di 20 anni, idrocarburi da più di 40 ma non hanno portato assolutamente a nulla. Ci sono oltre 400 siti inquinati registrati anche alla Commissione bicamerale per i rifiuti, l’agricoltura si è praticamente dimezzata, gli in-

vasi hanno valori di inquinamento centinaia di volte superiori a quelli consentiti e sono presenti metalli pesanti come il bario, il manganese e il ferro. Oggi trivellare significa distruggere una economia e non posso non dire a voi molisani che anche a livello infrastrutturale il petrolio in Basilicata non ha portato niente, non ci sono nemmeno le strade per raggiungere i pozzi. Si trivella a 500 metri dagli ospedali, a 200 metri dai centri abitati. Sinceramente l’augurio al Molise è che questa regione non faccia la stessa fine della Basilicata”. Parole forti che si sono radicate nelle tante istante portate in campo durante l’evento che ieri si è sviluppato in città grazie anche alla presenza di esponenti di varie associazioni e movimenti del territorio, a partire proprio dagli attivisti per l’acqua pubblica che, con Francesco De Lellis hanno affermato: “il Movimento dell’acqua ha nel Dna l’opposizione a qualsiasi attacco al

territorio, tanto da essere tra i promotori di una manifestazione a Montecitorio che ha portato 160 realtà, tra associazioni, comitati e movimenti, per impedire l’approvazione dello “Sblocca Italia” che oggi è legge dello Stato approvata anche con il consenso dei parlamentari molisani che a voce si sono espressi contro lo scempio del territorio e in Parlamento hanno obbedito alle regole del Partito. Con questo assicuriamo che non ci fermeremo ma sposteremo la nostra lotta in ogni territorio, nei Comuni e nelle Regioni e per questo chiediamo alla regione Molise di fare ricorso presso la Corte Costituzionale perché il decreto “Sblocca Italia”, oggi legge, presenta forti elementi anticostituzionali”. Gli fa eco Simone Cretella di “Fare verde” che denuncia: “abbiamo aderito alla manifestazione perché questo decreto è una delle peggiori iniziative in assoluto sul tema ambientale e ci riporta indietro di

mezzo secolo. Oggi si può essere virtuosi andando incontro soprattutto all’efficienza energetica, ma anche alla gestione dei rifiuti ma questo è uno sfascia Italia a tutti gli effetti. È dura evitare le trivelle perché il decreto pone queste opere come strategiche per la nazione e significa che se oggi il Governo decide che c’è petrolio si finirà con l’espropriare i terreni e vedere l’avvio alle trivellazioni”. Voce anche al consigliere regionale Patrizia Manzo che annuncia: “Nel prossimo consiglio richiederemo il dibattito sulla nostra mozione per chiedere l’incostituzionalità del decreto e la modifica di quegli articoli insieme alle altre regioni che non hanno fatto ricorso”mentre per il portavoce comunale di M5S Nicola Di Michele, il motivo dello scendere in piazza “è che il decreto è stato convertito in legge e l’Italia in mare e in terra diventerà un formaggio groviera”. E mentre si dice consapevole del fatto che “noi possiamo fare poco ma faremo di tutto

affinché la Corte Costituzionale dica che questo decreto non è costituzionale”, ribadisce che delle trivelle “fa male tutto, sono lavori che fanno male alla flora e fauna marina e all’ambiente e potremmo ritrovarci con spiagge con chiazze di petrolio”. E un pensiero va direttamente alle amministrazioni di Campomarino e Montenero che si sono espresse anche loro sul “no” alle trivellazioni e qui Di Michele è chiaro: “vogliamo dire di andare insieme in questa battaglia affinché la legge venga bocciata da chi può farlo e si ritorni a pensare a un’Italia che pensi più all’ambiente che all’industria”. Tanti striscioni, un corteo non particolarmente partecipato per una lotta che forse non passa e così, il desiderio di scuotere la città diventa impellente perché i nuovi pozzi a ridosso della nostra costa sono una realtà alla quale è difficile opporsi … ma non è impossibile.

Concorsi dinanzi al giudice Quello bandito nel 2011 dal comune di Termoli è stato impugnato TERMOLI. Non c’è pace per i concorsi con cui nel 2011 il comune di Termoli ha provato a colmare dei vuoti in organico, provvedendo anche ad alcune stabilizzazioni interne. Procedure amministrative impugnate dai candidati esclusi e non assunti, che in primo e secondo grado hanno visto sentenze di Tar e Consiglio di Stato dare ragione ai ricorrenti, ciononostante c’è ancora chi di avere subito un torto, anche quantificabile in un danno economico considerevole. L’amministrazione adriatica, anche se ora ha cambiato segno e colore politico rispetto a quella che li varò quasi 4 anni fa, si dovrà trovare dinanzi al giudice del lavoro Daniele Colucci il prossimo 10 dicembre, per rispondere alle richieste della signora Elisabetta Canonico, difesa dall’avvocato Annamaria De Michele. Con atto notificato il 12 settembre scorso, ha eviden-

ziato come l’ultima pronuncia del Consiglio di Stato l’ha fatta salire dal sesto al terzo posto nella graduatoria di merito della “selezione pubblica per titoli ed esami per la copertura di 3 posti a tempo pieno ed indeterminato di istruttore direttivo tecnico- categoria D1”. Ritenendo pertanto di avere diritto all’assunzione ha chiesto al Tribunale di Larino, in funzione di Giudice del Lavoro, di fissare ex art. 415 c.p.c., l’udienza di discussione della causa con in ballo un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato. In quella sede il giudice dovrà decidere se accertare e dichiarare il diritto della ricorrente ad essere ammessa in servizio e dichiarare il diritto della Canonico al risarcimento del danno e al pagamento delle retribuzioni per un importo pari ad euro 63.499,80 oltre interessi e rivalutazione monetaria.

L’intervento

Zuccherificio, una lunga agonia di Giovanni VENUTO

Un KARAKIRI…….che puo’ ancora essere SCONGIURATO? Lo Zuccherificio Molisano di Termoli, l’unico impianto dell’intero centro Sud Italia, continua la sua lunga AGONIA verso una FINE che non merita, ma che è sempre dietro l’angolo, a causa di una MIOPIA GESTIONALE. Non penso che sia necessario dire chi e come si è arrivati a questo punto doloroso, penso che i lavoratori dell’intera FILIERA Saccarifera sanno perfettamente come sono andati i FATTI e mentre alcuni continuano a ballare il BLA,BLA,BLA introdotto da un signor Presidente che è sceso all’ultimo posto di gradimento tra tutti i presidenti Regionali, ma forse Lui è l’unico ancora a non accorgersene? A)Intanto inserisco alcuni FATTI CERTI: L’Italia è il terzo produttore europeo di barbietola da zucchero, tuttavia siamo costretti ad importarne circa il 20 per cento del fabbisogno dall’estero? B)Intanto, per fortuna al Nord e in particolare in Emilia Romagna hanno fatto nascere gia’ da un bel po il primo zucchero interamente certificato “made in Italy” con tanto di tracciabilità dell’intera filiera produttiva. Ad ottenere la certificazione Uni En Iso 22005:2008 è l’Eridania Sadam, società che fa capo alla holding Seci di proprietà del Gruppo Industriale Maccaferri di Bologna, per lo zucchero Zefiro, il marchio premium di Eridania prodotto dallo stabilimento di San Quirico di Trecasali (Parma), continua a mietere successi grazie ad un MANEGEMENT che SA FARE IL PROPRIO LAVORO. Penso che se venisse fatta la domanda a tutti i Termolesi e a tutti i Molisani, “Perche’ lo Zuccherificio di Termoli è alle soglie del FALLIMENTO”? Tutti ma proprio Tutti, anche i bambini, avrebbero la Risposta Certa: “La Colpa è solo della POLITICA REGIONALE, quella di PRIMA e quella di ADESSO”. Ergo!……

Il comune di Termoli si è ovviamente costituito in giudizio, ma non col legale convenzionato e scelto con procedura pubblico, l’avvocato Enrico Di Siena. Bensì, l’amministrazione Sbrocca è ritornata sulle orme delle consulenze legali già percorse dalla vecchia giunta Greco, poiché la materia oggetto del contendere si presenta particolarmente complessa, atteso peraltro che la procedura concorsuale oggetto del contendere ha dato vita ad altri giudizi affidati a procuratori esperti nel settore di interesse, con conseguente necessità di affidare l’incarico di rappresentanza e difesa in giudizio dell’ente ad un professionista di comprovata esperienza. Per questo il fascicolo è stato affidato all’avvocato Lorenzo De Robertis, del foro di Bari

Oggetto: La Termolesità......e l’ultimo dei Mhoichans Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo. “L’esperienza è un pettine che la natura dona ai calvi.” L’antica ironia cinese si rileva folgorante in questa immagina destinata a illustrare l’ottusità umana che considera la saggezza acquisita con le prove della vita non come guida per il presente, ma semplicemente come un”regalo utile che non serve a niente”. Chi non conserva la lezione ricevuta attraverso le esperienze della vita è inesorabilmente destinato a inciampare di nuovo in errori e fallimenti. Purtroppo la storia conferma la tesi opposta e l’umanità spesso dissolve nell’oblio il passato e si ripresenta implacabile sugli stessi abissi, pronta a precipitarvi. Ecco perchè il ricordo diventa fondamentale proprio per il progresso e non tanto per la pura e semplice conservazione. Con l’eredità di sapienza e di insipienza che abbiamo ricevuto dal passato noi possediamo come una fiaccola che dirada l’oscurità incerta del futuro. E invece la smemoratezza contemporanea è convinta che, senza lo scrigno del ricordo, si possa procedere più spediti. In realtà, si avanza in modo frenetico e schizofrenico e si inciampa in equivoci, in abbagli, in spropositi che già erano stati vissuti, identificati e bollati nella storia che sta alle nostre spalle. Ma, in positivo, si perdono anche tutti i va-

lori, le intuizioni, le creazioni che un passato nobile ci ha lasciato come patrimonio. E’ curioso notare per la Bibbia “ricordare” è il verbo della fede e della vita e “dimenticare” è il vocabolo dell’apostasia e della morte. L’eventuale Termolesità non si acquisisce solo ed esclusivamente componendo,pur nobili, poesie, romanzi,canzoni,pagine di storia, ma anche con prese di posizioni “politiche”, di querele ricevute(tante) solo per aver ribadito che il Centro Storico, la storia di questa città, la storia di questi monumenti vanno tutelati per poter continuare a vivere e non debbano servire per la carriera politica dei vari sindaci assessori consiglieri comunali o per un servizio fotografico-televisivo o per altra qualsiasi manifestazione pseudo culturale pseudo storica, ma solo per poter vivere il quotidiano “ nella storia di Termoli”. Egr. Sindaco, egr. sig. Corroppoli, come afferma l’avv. Marolla c’è ancora qualche indiano(pellerossa) vivo ,nella riserva del centro storico, non Sioux ma Mhoichans, ecco l’ultimo dei Mhoichans nato in via Policarpo Manes e trasferitosi in strada Duomo n.3. cappellaroccodettotommaso



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O pinioni La sala consiliare di Termoli quale 87esima tappa in cui divulgare la propria battaglia, missione di civiltà e di ricostruzione e revisionismo storico-politico: scoprire davvero chi ha deciso le sorti di Aldo Moro. Relatore d’eccezione ieri sera in municipio, su invito ormai datato di sei mesi dell’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli, il collega del Pd Gero Grassi. La sua commissione d’inchiesta parlamentare è una delle più ardite proposte degli ultimi lustri, andare a fare luce su quello che molti considerano la mamma di tutti i misteri della Prima repubblica. Trentasei anni e un ricordo vivo: è quello legato alla morte dello statista pugliese Aldo Moro, al centro del convegno “Chi e perchè ha ucciso Aldo Moro?”. La storia di Aldo Moro parla di un rapimento avvenuto il 16 marzo del 1978 da un commando di brigatisti in via Fani a Roma che portò alla morte di cinque agenti della scorta, tra i quali anche di Giulio Rivera, poliziotto originario di Guglionesi. Cinquantacinque giorni di prigionia che tennero col fiato sospeso l’intera Nazione che, tra preghiere e speranze, videro segnare la storia anche dalla richiesta di un vescovo, monsignor Luigi Bettazzi di Ivrea, chiedere di essere sostituito ad Aldo Moro; richiesta non accolta, neanche dalla stessa Chiesa che ne bloccò il prosieguo e così il corpo senza vita del Presidente della Democrazia Cristiana fu ritrovato a Roma, in via Caetani, abbandonato privo di vita nel bagagliaio di una Renault rossa. Sulla vicenda sono stati tanti i film, i girati, i processi e i racconti, con anche l’istituzione nel 1979 di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia … Una quantità immensa di documenti (si parla di ottomila pagine) dai quali non è mai emersa alcuna

11 novembre 2014

Moro lo Stato ha fatto di tutto perchè fosse ucciso verità; pagine di racconti e testimonianze che nascondono una serie di sconvolgenti fatti legati al caso Moro, che coinvolgono servizi segreti, brigadisti, generali, politici e giornalisti. E così, in sala consiliare a Termoli, l’obiettivo è stato chiaro e si è risolto nell’esigenza di dover “far luce sul rapimento di Aldo Moro avvenuto in via Fani” e la prima ipotesi di Gero Grassi lascia a bocca aperta: “La commissione ha fatto ancora poche sedute ma al di là delle stesse, viene fuori il coinvolgimento dei servizi segreti,

della Cia, del Mossad, del Kgb, le omissioni della magistratura, le coperture della Polizia di stato, dei Carabinieri e le inefficienze del Governo dell’epoca che, come diceva Carlo Bo, “abbandonarono Moro al proprio destino”. Lo Stato ha fatto tutto contro ed ha operato affinché Moro fosse ucciso”. Denunce scioccanti e atte a sostenere l’ipotesi che “pezzi dei servizi segreti siano stati artefici di un complotto affinché Aldo Moro non riuscisse nell’intento di portare il Partito comunista al Governo” con intralci subiti sia dalla Chiesa

che dalla stessa Democrazia Cristiana”. Ed ecco che il caso Moro torna attuale, trentasei anni dopo, ed è il ricordo del sindaco Sbrocca, in classe tra i banchi delle medie, e quello di Laura Venittelli, promotrice dell’evento, a rivivere tra le parole di Gero Grassi. Nasce così una commissione, durante il Governo Renzi che, presieduta dall’onorevole Giuseppe Fioroni, è composta di deputati e senatori e presenta una spiccata rappresentanza pugliese con Gerolamo (noto come Gero) Grassi nelle vesti di promotore della

La Buona scuola? Vogliamo giocarcela! Il Governo Renzi ha lanciato il 2 settembre scorso la riforma della Scuola e con essa una consultazione pubblica che terminerà il prossimo 15 novembre ( www.labuonascuola.gov.it ). Pensiamo che questa sia un’occasione importante per far sentire finalmente la voce degli studenti; per questo abbiamo scelto di essere il megafono di una generazione e di mobilitarci in una campagna di ascolto e partecipazione su tutto il territorio regionale, con interviste, questionari e materiale informativo sulla consultazione pubblica. In occasione della conferenza stampa tenuta venerdì scorso a Campobasso, abbiamo lanciato idee e proposte sulla nostra Buona Scuola. Siamo contrari alla finanziarizzazione del sapere perché l’istruzione si finanzia senza lucro individuale; la scuola è il Bene Comune per eccellenza e va tenuta fuori da logiche di mercato. Crediamo che vadano aboliti i test di ingresso nelle università perché ad ognuno deve essere garantita la possibilità di studiare per quelle che sono le proprie aspettative di vita e di professione. No al caro libri e si alla diffusione di ebook nelle scuole. La scuola non può restare imprigionata in logiche anacronistiche o di lobby di interessi che rischiano di far rimanere indietro i figli di coloro – e sono tanti purtroppo – che non possono permettersi di comprare i libri per le spese ecces-

sive che bisogna sostenere. Sono necessari più investimenti per l’edilizia scolastica perché tropi istituti dono obsoleti. Vanno immaginati nuovi spazi, con luoghi aperti e con una didattica differente. Al contempo bisogna ampliare gli sforzi per la digitalizzazione delle scuole e ridurre il peso della burocrazia. Diciamo si a una legge sul diritto allo studio, che definisca i livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale. Siamo favorevoli all’innalzamento dell’obbligo scolastico fino a 18 anni. Condividiamo inoltre la preoccupazione per i criteri con i quali si vuole attuare la distinzione tra docenti meritevoli e non. Tali criteri non possono in alcun modo essere il frutto di giochi politici. Bisogna valutare i processi della scuola, non basta la fotografia di un test. Nei nuclei di autovalutazione ci siano studenti eletti. A partire dalle idee che raccoglieremo tra gli studenti, presenteremo un documento di proposte al Partito Democratico, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, perché la sfida del cambiamento non si fermi ad aggiustare ciò che non va, ma ci faccia gettare il cuore oltre l’ostacolo, ci dia l’ambizione di andare fino in fondo. E giocarcela. Giovani Democratici del Molise

stessa, e punta a far luce sulla verità. “L’esigenza – ha condiviso Grassi – nasce dalla consapevolezza non psicologica ma giudiziaria che la verità sul caso Moro non è mai venuta fuori e la necessità della commissione della verità ha spinto l’azione, da parte del Pd, a dire agli italiani la verità per farli vivere più tranquilli nel futuro, soprattutto figli e nipoti.Quanto avvenuto nella primaA Termoli vera del ’78 il presidente ha assolutadella mente cambiato il Commissione futuro deld’inchiesta l’Italia e parlamentare quella che oggi vediamo sarebbe stata di certo migliore se non ci fosse stata via Fani”. A Termoli, per Grassi, è l’87esimo appuntamento dall’inizio dell’anno sul tema e, passando da grandi città come Torino, Napoli e Roma a piccoli centri, ha colto ovunque sguardi esterrefatti della gente che spesso non crede a quanto ascolta”. E un ricordo va a Giulio Rivera: “Giulio Rivera di Guglionesi era uno di quei poveri ed incolpevoli cinque ragazzi della scorta di via Fani, crivellati di colpi senza pietà. Io che ho visto le autopsie e le foto, ho in mente quelle drammatiche immagini e la crudeltà di chi ha sparato, perché si può anche uccidere una persona, anche se è un reato, ma lo si dovrebbe fare con maggiore garbo. Quegli uomini sono stati massacrati e quella è l’Italia che soffre in silenzio e che contribuisce a essere l’Italia dei doveri di cui parlava Aldo Moro…”. Un’Italia che oggi, grazie alla declassificazione di tanti documenti, inizia a sapere, a conoscere e a stupirsi di quel che gli uomini sono stati capaci di fare…


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