Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 243 mercoledì 4 novembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
giornale saTirico
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L’oscar del giorno a emma De Capoa
strano silenzio delle forze politiche nè chiarimenti, nè dimissioni chieste dai gruppi di opposizione
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Emma De Capoa. L'assessore comunale di Campobasso alla Cultura, pur avendo in bilancio qualche somma da spendere, è riuscita a organizzare il minimo indispensabile lasciando, la città capoluogo, completamente al buio di iniziative. Un bel risultato, non c'è che dire. Ecco, perchè abbiamo ritenuto di assegnarle l'Oscar proprio per essere riuscita ad eguagliare, se non a peggiorare, i risultati della passata amministrazione sulla quale si erano alzati gli strali della sua odierna maggioranza.
il Tapiro del giorno al salvatore Colagiovanni
Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Colagiovanni. L'ineffabile assessore al Commercio sta trasformando, invece, la città di Campobasso in una sorta di festa continua. Pur dovendo fare i conti con il bilancio, per le scarsissime risorse in capitolo, di tanto in tanto fa sollazzare i campobassani, e non solo questi, attraverso una serie di manifestazioni di piazza. Certo, è l'unico che almeno ci prova a fare qualcosa, rispetto all'immobilismo degli altri suoi colleghi di Giunta, ma si tratta pur sempre di sagre paesane non all'altezza di un Capoluogo di regione.
servizio a pagina 3
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 4 novembre 2015
Liquidati 14.399,71 euro in favore del sub/commissario alla Sanità Di Martino per il mese di ottobre
Gli emolumenti erogati in base a quale lavoro svolto e documentato, a quale dimostrazione di comprovata professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria corrispondono?
Nel buco nero del debito milionario c’è di tutto, tranne la soluzione per eliminarlo I guai della sanità molisana vengono da lontano. Ma il guaio più grosso è che, per quanti sforzi siano stati fatti e si facciano, il piano di rientro dal debito accumulato, non lo si riesce ad abbassare. Anzi, aumenta. Il paradosso investe direttamente il commissario ad acta Paolo di Laura Frattura e i vari sub commissari nominati dal ministero sul presupposto, purtroppo ancora in attto nel Molise, che “nei casi di riscontrata difficoltà in sede di verifica e monitoraggio nell’attuazione del piano, il Consiglio dei Ministri, in attuazione dell’articolo 120 della Costituzione, sentita la regione interessata, nomina uno o più commissari ad acta di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria per l’adozione e l’attuazione degli atti indicati nel piano e non realizzati”. Il presidente Frattura è stato nominato commissario ad acta con provvedimento del consiglio dei ministri il 21 marzo 2013 perché, sulla base delle linee guida predisposte dai ministeri dell’economia e della sanità, desse attuazione ai programmi operativi per gli anni 20132015 e proseguisse l’opera di
rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Molise. I sub commissari che lo hanno affiancato ormai non si contano. L’ultimo della serie è Gerardo Di Martino, con il compito, in esecuzione dell’incarico, di porsi al fianco del Commissario ad Acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere. Il compito e la collaborazione sulla carta sono abbastanza chiari, ma sul terreno pratico la chiarezza e la collaborazione perdono la loro icasticità, al punto che a volerle dare una fisionomia attraverso i provvedimenti
CAMPOBASSO. Il Presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Cotugno, prima dell’inizio dei lavori dell’Assemblea, ha ricevuto in mattinata una corposa delegazione di lavoratori della GAM fortemente preoccupati per il loro futuro occupazionale. I lavoratori, evidenziando sconcerto per il termine, previsto per domani, del ciclo di cassa integrazione e per la mancanza dell’avvio del percorso per la ripresa produttiva dello stabilimento boianese, hanno chiesto un coinvolgimento dell’intero Consiglio Regionale per dare una soluzione alla problematica. Il Presidente Cotugno, dopo aver attentamente ascoltato le istanze dei lavoratori, e dopo aver riconfermato la solidarietà dell’intero Consiglio per il momento di disagio che stanno vivendo, ha assicurato il proprio impegno personale e istituzionale per creare, in tempi brevissimi, un apposito gruppo di lavoro composto dagli esponenti dell’Esecutivo regionale, del Consiglio, dei sindacati e dei lavoratori, per affrontare la drammatica problematica sul tappeto e intraprendere una strada condivisa al fine di individuare le possibili soluzioni. Ciò attraverso la messa a punto di
presi, gli scambi d’idee formalizzati e quant’altro sarebbe necessario per ridurre questo benedetto debito e mantenere i livelli di assistenza sanitaria in condizioni accettabili, diventa un’opera titanica. E siccome di titani in giro non ce ne sono, la questione sanitaria molisana rimane insondabile. Emergono invece i conti che non pareggiano, polemiche feroci negli ambiti dei medici e dei paramedici, le difficoltà di gestire i reparti, e la salute a rischio dei pazienti. Una sanità in caduta libera, nonostante i paracadute ministeriali
dei sub/commissari ad acta. Gente che viene detta e classificata di comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria, senza l’aiuto delle quali, le Regioni come il Molise sarebbero condannate a permanere nelle pesti del debito sanitario e dell’inefficienza. Stando a ciò che da anni accade con il piano di rientro, purtroppo eravamo e siamo nelle pesti del debito sanitario e dell’inefficienza. Gli unici dati certi e rilevabili sono gli emolumenti ai commissari e ai sub/commissari dei
quali noi utenti della sanità e cittadini che pagano le tasse vorremmo sapere in base a quale lavoro svolto e documentato, quale dimostrazione di comprovata professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria sia stata offerta e fatta valere, per essere erogati. Lo spunto è sorto spontaneo alla mente nel momento in cui il direttore generale per la Salute, Marinella D’Innocenzo, anch’essa ambasciatrice romana di professionalità ed esperienza al servizio dei molisani, ha liquidato 14.399,71 euro in favore del sub/commissario Di Martino per il mese di ottobre. Una cifra considerevole alla quale dovrebbe corrispondere un considerevole apporto di professionalità ed esperienza, del quale (apporto), ripetiamo, sarebbe diritto dei molisani conoscerlo nel dettaglio, giusto per capire dove sono i guasti di gestione della sanità, dove gli ostacoli che si frappongono al rientro dal debito sanitario, dove i nodi da sciogliere, quali i problemi da risolvere e, soprattutto, quali i rimedi vengono posti in essere per rimuoverli e risolverli. Quelle decine di miglia di euro sono risorse finanziarie nostre. Dei molisani.
Gam, scaduta la Cassa integrazione Ci si accorge che tutto è finito un cronoprogramma di interventi sia nell’immediato, per la fine dell’attuale ciclo di cassa integrazione, che per la ripresa dell’attività produttiva e l’operatività dell’intera filiera avicola. Il Presidente Cotugno ha evidenziato come il gruppo di lavoro che intende costituire in seno al Consiglio Regionale può ben raccordare le varie iniziative in atto per trovare la giusta prospettiva di azione alla luce delle possibilità date dal riconoscimento dell’Area di Crisi, dalla partenza del PSR e dalle strategie e programmazioni portate avanti dalla Giunta regionale, anche su espresso mandato del Consiglio Regionale con i vari Ordini del Giorno approvati in passato.
TAaglio lto
3 4 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Seconda puntata sul caso dell’appartamento che vede coinvolto il presidente della Regione, Frattura
Sulla casa al mare, tornano Le Iene
I fatti esposti nel corso delle trasmissioni, qualora veri, dovrebbero comportare le dimissioni del Governatore Strano silenzio delle opposizioni in Regione. Ma la politica non dovrebbe garantire chiarezza e trasparenza? CAMPOBASSO. Le Iene sono tornate con una seconda puntata sul caso della villa al mare che vede coinvolto il presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura. Lo ha fatto a seguito della seconda sentenza, emessa dal tribunale di Larino, in composizione collegiale, nelle persone del Presidente dott. Enzo Turco e dei giudici D’Agnone e Guariniello (relatore), sul reclamo proposto dalla Pts Village srl avverso l’ordinanza del luglio scorso che aveva disposto la reintegrazione della ricorrente, sig.ra Cerio, nel possesso dell’appartamento sub 2 ubicato al pian terreno della villa sita in Termoli, lungomare Nord. I giudici frentani hanno rigettato il reclamo, ritenendolo infondato, e confermato integralmente l’ordinanza impugnata, con condanna della società Pts Village srl al pagamento delle spese legali. Confermata, dunque, la legittimità della detenzione dell’appartamento da parte della sig.ra Cerio, titolare di un regolare contratto di locazione, ed altresì “raggiunta la prova del fatto dello
spoglio perpetrato in modo violento e clandestino dai titolari della PTS Village srl nei confronti di Maria Rosaria Cerio”, così come riferito da tutti i testimoni e “oggetto di ammissione espressa ad opera della medesima
parte reclamante”, ossia la PTS Village srl, con la conseguenza che “risulta provato, altresì, l’animus spoliandi che ha mosso i titolari della PTS a cambiare la serratura del cancello di ingresso alla villa, approfittando dell’as-
senza momentanea di Cerio, e ad impedire a quest’ultima, una volta fatto ritorno alla villa, di accedere all’alloggio ivi detenuto, non potendovi più accedere sia per l’avvenuto mutamento dello stato dei luoghi sia per il ricorso
a guardie giurate”. Se è vero tutto questo, così come emerge dalle sentenze dei giudici del tribunale di Larino, perchè una cappa di silenzio sembra essere calata in regione? E' strano che i gruppi di opposizione non abbiano chiesto chiarimenti al presidente Frattura o, nella fattispecie, le dimissioni. Nessun gruppo ha ritenuto dovere dire la sua nonostante la pessima figura rimediata dal Molise e dai molisani in campo nazionale. Se è vero quanto posto nel corso delle due puntate, nell'ultima poi è stato proiettato un frammento di un video nello studio notarile con la promessa di un pagamento con assegno post datato per l'acquisto della particella in questione, possibile che la politica taccia? Eppure, è stata proprio la proprietaria dell'appartamento a sottolineare il grave comportamento tenuto dall'esponente politico. Evidentemente, a nessuno interessa lasciare la poltrona anche dinanzi a fatti eclatanti come quelli portati in video da Le Iene.
l’intervento di Nicola Felice Nell’ultima seduta il Consiglio Regionale ha ottemperato a quanto disposto dallo statuto, rinnovando il Presidente del Consiglio, l’ufficio di presidenza e le commissioni. Chi si aspettava “ferro e fuoco” con dibattito e posizioni distinte e distante tra la maggioranza e l’opposizione, visto il risultato (19 voti a favore dei 21 consiglieri) dal neo Presidente del Consiglio Cotugno, è rimasto deluso. Si è registrato, per molti senza sorpresa, l’allargamento della maggioranza, grazie alla classica “transumanza” con l’arrivo di due consiglieri (Micone e Monaco) dall’opposizione. Del resto tale “mal costume” è sempre più praticato anche in Parlamento, dove a metà legislatura si registrano oltre 300 cambi di “casacca”, su circa 1000 parlamentari. Questo “fenomeno” sembra non faccia più notizia soprattutto per la gente comune, ormai stufa e sempre più dedita ai reali e gravi problemi a cui è attanagliata per la crisi: disoccupazione, chiusure di attività, mancanza di reddito, desertificazione del territorio, carenza e diminuzione di servizi es-
Molise, sperimentazione o papocchio? senziali, ecc… Nell’ultima seduta , in un clima “vogliamoci bene”, sembra siano stati assolti gli impegni presi tra i partiti e le liste della coalizione vincente. Non solo, si lascia anche l’impressione che siano stati assunti nuovi impegni e/o accordi, con limiti di “appartenenza” flessibili, per le prossime elezioni, a partire dal Comune di Isernia. Tale ipotesi sarebbe anche supportata dalla “brillante” e facile affermazione ottenuta dal neo Presidente Cotugno nel raggiungere la meta da tempo definita. Per quanto avvenuto in consiglio regionale, il Molise sembra riproporsi, come in passato, da “laboratorio politico”, sperimentando il Partito della Nazione immaginato dal Presidente Renzi: PD senza la sinistra estrema, allargamento al centro con l’area liberal-democratica, esclusione della destra. La sperimentazione pare stia già a buon punto, lo dimostra: il rafforzamento del Presidente Frattura (Renziano DOC), vincitore con la sua squadra nella “battaglia” interna al PD, incassando il supporto dei co-
stituenti (nuova invenzione) intergruppi: Facciolla-Micone,CioccaIoffredi-Monaco;la “sterilizzazione” della minoranza PD; il convergere dei voti su Cotugno e le dichiarazioni di responsabilità “per il bene del Molise” degli esponenti del restante centrodestra di estrazione liberal-democratica; l’assenza,ormai di fatto, dei rappresentanti in consiglio dei partiti di estrema sinistra e della destra
estrema mai realmente presente. Così, l’unica opposizione pare essere il M5S. Preso atto di quanto avvenuto e deciso nell’ultima seduta, sembra siano stati raggiunti e “sistemati” gli obiettivi propri dei consiglieri regionali. Ora è giunto il momento di mettere in agenda e, finalmente, risolvere, con l’unità di intenti che pare essere raggiunta, i veri problemi dei cittadini: lavoro, sanità,
trasporti, viabilità, ….. Per primo, e in tempi strettissimi và affrontato la questione Sanità approvando il Piano Sanitario Regionale, e aggredito il debito finora accumulato di oltre 295 milioni di euro; ma soprattutto è impellente risolvere la carenza di personale di reparto (medici, infermieri, ecc..). Ciò tenuto conto anche della scadenza entro l’anno dei contratti a tempo determinato per il personale precario, incarichi non rinnovabili, salvo concessione in deroga al blocco del turn over, da parte del tavolo tecnico interministeriale. Questa criticità crescerà ancora dal prossimo 25 novembre, con l’entrata in vigore della legge che dispone per il personale medico massimo 48 ore settimanale di lavoro, turni non superiore a 13 ore e riposo non meno di 11 ore. Se a ciò non ci sarà soluzione si avranno l’eliminazione di reparti, la chiusura di intere strutture sanitarie, e i livelli essenziali di assistenza non garantiti. In tal caso al Molise resterà da “sperimentare” il nulla, restando solo un “papocchio”.
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TAaglio lto
4 4 novembre 2015
Nel silenzio del Comune di Campobasso e della Regione, interviene il sindaco di Roccamandolfi, Lombardi
“La Corte d’Appello non si tocca” CAMPOBASSO. Dopo il Presidente della provincia di Campobasso Rosario De Matteis, l’onorevole del PD Danilo Leva, il Guerriero Sannita eil presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Isernia, anche le piccole, ma sempre attente istituzioni locali prendono posizioni contro il rischio dell’accorpamento della Corte di Appello di Campobasso ad altre regioni. “Siamo alle solite – afferma il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi – dopo il pericolo(non ancora del tutto scongiurato) di una eventuale chiusura della Prefettura di Isernia, c’è il rischio concreto dell’ac-
corpamento ad altra provincia e quindi ad altra regione di un altro importante presidio istituzionale del nostro territorio quale la Corte D’Appello di Campobasso. Non possiamo – continua il sindaco lombardi – che condividere in pieno e nel merito le legittime e motivate preoccupazioni dell’Associazione Magistrati del Molise, poiché l’accorpamento di tale organo ad altre provincie(si parla di Benevento) potrebbe a cascata far venir meno altri presidi di legalità assolutamente fondamentali per il nostro Molise. Si ha la sensazione – continua ancora il sindaco – che l’esecutivo ed il legislatore nazio-
nale anziché promuovere tutte quelle azioni politiche – programmatiche e di riforme per il rilancio dell’economia e di conseguenza dell’occupazione giovanile, siano spesso impegnate a mortificare territori già deboli minacciando a scadenza quasi settimanale la chiusura o l’accorpamento di essenziali presidi statali sul territorio. Sono ottimista – conclude Giacomo Lombardi – che la classe politica tutta, indipendentemente da stupidi steccati ideologici, sia all’altezza e sappia dare in maniera forte e compatta una risposta all’ennesimo tentativo di impoverimento del nostro Molise.
Colpo grosso dei socialisti e delle sigle dei consumatori CAMPOBASSO. Colpo grosso dei socialisti del Molise. Il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini oggi è nel Molise e a Campobasso, nella sala consiliare recuperata in extremis, incontrerà (verosimilmente) gli amministratori del capoluogo e la nutritissima rappresentanza dei consumatori raccolti sotto le sigle di Adiconsum, Adoc, Confcosumatori, Federcomnsumatori e Movimento consumatori. Colpo grosso che li riporta a galla dopo la lunga immersione seguita a “Mani Pulite” e vicende susseguenti. Camuffato nel Forum consumatori, il socialista Filippo Poleggi si rianima non poco con questo incontro che, per taluni aspetti, quantomeno politici, si configura di evento. A viceministro verrà data la petizione per il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini molisani. D’acchito tutti si aspettano che all’onorevole Nencini venga posta e proposta la Metropolitana Leggera Matrice/Boiano e i 21 milioni stanziati. Ciò per metterlo in relazione da subito col diritto costi-
Al viceministro Nencini le questioni del Frecciarossa, degli intercity e del binario 20bs di Roma Termini Da una visita istituzionale nel Molise di un viceministro del Governo sarebbe il minimo sindacale ottenere tuzionale alla mobilità dei molisani. Errore. Della Metropolitana Leggera il Formu (quindi Poleggi) si tiene lontano, preoccupato di non guastare il clima di serena accoglienza all’ospite e qualche problema di coerenza agli eventuali rappresentanti della Regione e del Comune presenti all’incontro. Niente Metropolitana dunque. Molta carne a cuocere invece con i problemi che investono le Ferrovie e il Molise. Qui il Forum crediamo dia il meglio di sé. A cominciare dalla fermata del Frecciarossa a Termoli: una questione di vita o di morte che per essere tale non ha avuto bisogno di calcolare quanti sono nel corso dell’anno i viaggiatori che salgono e scendono a Termoli per rivendicarne la fermata. Comunque, un diritto. Visto
CAMPOBASSO. “Anche quest’anno la procedura della mobilità del personale ATA adottata dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Molise è stata ‘viziata’ dalla mancanza di trasparenza e di correttezza dell’azione ammi a mministrativa”. A sottolineare la situazione è l’Anief. Durante il precedente anno scolastico ANIEF aveva già segnalato la grave omissione della mancata pubblicazione del Contratto Integrativo Regionale sulla Mobilità, omissione che ha impedito al personale interessato di produrre domanda di mobilità annuale avendo piena cognizione di quanto normato anche a livello regionale. Il Contratto fu poi pubblicato a seguito di nostra richiesta, a tre mesi di distanza dalla chiusura delle relative procedure di cui doveva costituire la premessa.Nel complesso, l’intera procedura e l’informazione che
che il Frecciarossa ferma in tutte le regioni che attraversa. Quantomeno per uniformità di trattamento la questione si pone e, difatti, verrà posta all’uomo di governo con l’aggiunta della richiesta delle fermate notturne degli intercity (a Termoli). Che sia la volta buona anche di vedere risolto il famoso binario 20bis della Stazione Termini? Anche questo sarebbe un colpo grosso dei socialisti per evitarsi l’estinzione nel Molise. A pensare che neanche il senatore Biscardi che dei socialisti è figura eminente è risuscito nell’impresa di evitare ai viaggiatori molisani in arrivo e in partenza da Roma Termini di farsi 700 metri (armi e bagagli) piedi prima di raggiungere il treno e l’uscita dalla Stazione. Probabilmente ci riusciranno le sigle dei con-
sumatori. E, come dicevamo, sarebbe un successo. Da una visita istituzionale nel Molise di un viceministro del Governo sarebbe il
E’ l’Anief a sottolineare la situazione registrata in Molise
“Mobilità Ata, è da rivedere” avrebbe dovuto accompagnarla, si rivelarono tali da confondere le norme e produrre benefici soltanto per alcuni dei soggetti interessati. Quest’anno, nonostante le frequenti dichiarazioni d’intenti dei nuovi dirigenti degli Uffici preposti, dichiarazioni che vanno nella direzione di una maggiore trasparenza, efficienza e collaborazione, la storia si ripete nel segno di un profilo di discrezionalità e inosservanza delle norme ancora più evidente. a discrezionalità si concretizza nella mancata indicazione dei criteri relativi a competenze, funzioni e qualifiche in base alle quali personale di vari profili (DSGA, assi-
stenti tecnici, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici) ha assunto servizio presso l’Ufficio Scolastico Regionale stesso, pur essendo titolari presso Istituzioni scolastiche della Regione. In un caso è stato addirittura effettuatoun non meglio definito scambio di sedetra Direttori Amministrativi (D.S.G.A.),modalità non prevista da nessun contratto relativo al Pubblico Impiego. Sono stati scelti direttamente, quindi dirottati verso le stanze dell’Ufficio Scolastico, Assistenti Amministrativi, Assistenti Tecnici e Collaboratori Scolastici, senza che gli stessi avessero prodotto domanda e senza aver con-
minimo sindacale ottenere quanto gli verrà chiesto. Dimenticavamo di mettere nel conto l’apertura delle biglietterie.
sentito ad altro personale interessato, sia per competenze che per esigenze personali, di poter presentare una propria candidatura. Quali sono stati allora i criteri adottati nell’individuazione di tale personale? La procedura sarebbe stata parzialmente giustificabile, sotto il profilo operativo se non giuridico, qualora fosse stata attuata durante la calda estate dell’approvazione ed applicazione della Legge 107 e dei complessi adempimenti previsti dal piano assunzionale ad essa connessi. Nonostante il cambio dei vertici, dunque, le omissioni nella pubblicazione proseguono: i decreti di nomina, le relative accettazioni degli interessati, il prescritto assenso dei Dirigenti Scolastici delle scuole di servizio, i criteri adottati nell’individuazione del personale non vengono pubblicati.
TAaglio lto
5 4 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Scontro Pd/Idv a Palazzo san Giorgio per la presidenza della Sea
Si profila il diagramma di una crisi
L’insieme delle questioni sul tappeto potrebbe favorire in versione critica la saldatura del gruppo dei moderati col presidente del consiglio e il gruppo dell’Idv, e il solo Pd a difesa del suo presunto diritto/dovere a prevalere sulle varie anime della coalizione Potrebbe essere la Sea il nodo gordiano della maggioranza comunale di Palazzo san Giorgio, oltre che un possibile cavallo di Troia, a seconda di come evolveranno i colloqui e gli incontri tra coloro che vorrebbero alla presidenza della Società che s’incarica della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Vittorio Del Cioppo, e chi, invece, vorrebbe riesumare politicamente Stefano Sabatini. Un dualismo politico all’interno della maggioranza che si aggiunge alla persistenza in posizione critica del gruppo moderato (Ambrosio, Madonna e Colarusso). E’ nelle cose che i rapporti tra i gruppi di maggioranza si appesantiscano ulteriormente e, quindi, si aggravi la mancata scorrevolezza dell’azione amministrativa notoriamente messa in difficoltà dai rinvii dei consigli comunali (anche in seconda convocazione) per mancanza del numero legale. Le defezioni sono messaggi di insoddisfazione, forme di condizionamento e di pressione cui finora il sindaco Battista non ha dato eccessivo peso; addirittura li ha snobbati. Anche le dimissioni del segretario Di Cicco sono diventate spunto per ampliare l’arco dei contasti interni. Nel caso specifico sarebbe il presidente del consiglio Sabino Iafigliola ad avvertire disa-
gio, a sentirsi orfano di un’assistenza tecnica che gli è particolarmente giovata nella fase di apprendistato di come si deve condurre un’assemblea consiliare. Dicono che abbia addirittura messo nero su bianco la sua preoccupazione per i vizi procedurali nella presentazione delle proposte di deliberazioni che non a caso sono diventate il terreno di caccia del gruppo moderato (Ambrosio, Madonna e Colarusso) nonché del consigliere d’opposizione France-
CAMPOBASSO. Si è svolto venerdì 30 ottobre a Campobasso, presso la sede dell’Associazione, l’incontro tra l’Ance Molise e l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo NAGNI. L’Assessore Nagni, nel riconoscere il ruolo, il valore e l’importanza del settore, ha illustrato le opportunità che riguardano soprattutto il piano della viabilità per 91 milioni di euro e i prossimi appalti per circa 43 milioni di euro relativi al sistema idrico e a quello depurativo e fognario di molti comuni molisani. “Il quadro è francamente desolante – afferma Uliano. Ci sono scarsissime possibilità di far ripartire le costruzioni: peraltro, sia per la viabilità che per l’idrico occorre ancora procedere alla sottoscrizione dell’APQ, e poi emanare i decreti di concessione dei finanziamenti. A causa anche dei ritardi dei Comuni nella predisposizione della progettazione, risulta praticamente impossibile rispettare il termine del 31 dicembre per effettuare le gare d’appalto, e ciò comporterà due conseguenze fortemente negative: lo slittamento dei tempi che contribuirà ad aggravare ulteriormente la crisi delle imprese edili e l’applicazione
sco Pilone, autore di una “denuncia” al prefetto in cui è presente la non ancora sepolta diatriba sull’avvento di Antonio Iacobucci al timone dell’apparato organizzativo e dirigenziale dell’Ente. Il problema attualmente più impellente però è la Sea. Per la cui presidenza il gruppo dell’Idv (Columbro e De Bernardo in particolare) propendono per una soluzione contrattata in favore di Del Cioppo. Di parere diametralmente opposto è il consigliere Maroncelli che vien dato per
emissario della volontà del primo cittadino, il quale ha dato avvio allo scontro senza esclusioni di colpi. L’insieme delle questioni che sono aperte sul tappeto potrebbe favorire la saldatura dei vari spezzoni in cui si va mostrando la maggioranza con il gruppo dei moderati, il presidente del consiglio e il gruppo dell’Idv in versione critica, e il solo Pd (ma non tutto) a difesa del suo presunto diritto/dovere a prevalere sulle varie anime della coalizione. A questo quadro
poco rassicurante sicuramente non fa aggio l’atteggiamento e il comportamento degli assessori, il loro altezzoso distacco dalla realtà e dal clima politico all’interno del consiglio. Ne sta pagando le pene l’assessore Bibiana Chierchia che tribola di veder finalmente accolte le sue proposte di deliberazioni contraddistinte da migliaia di nuovi metri cubi di cemento. Probabilmente la spunterà nel corso della seduta del 4 novembre per tornare poi subito a doversi difendere sulla pochezza della programmazione del territorio. Non diversa e non migliore è la posizione dell’assessore Maio, specie se dovesse venire a galla la paternità dell’idea di fare cassa sulla gestione dei loculi cimiteriali. Siamo vicini alla boa dei due anni di amministrazione e il resoconto è drammaticamente povero d’idee e, massimamente, di opere. Siccome le idee camminano sulle gambe degli uomini, a Palazzo san Giorgio purtroppo abbondano le stampelle. E sullo sfondo, lo si voglia o meno, si profila il diagramma di una crisi. Campobasso già ridotta male, ottunda e depressa, potrebbe non riuscire a reggerla. Avvilita oltre misura dalla improbabilità di un’alternativa migliore. Dardo
I costruttori edili all’assessore “Nagni, hai ucciso il settore” Duro affondo del presidente dell’Ance Molise, Umberto Uliano della penalità pari all’1,5% sul totale dei finanziamenti. Per riattivare concretamente qualche risorsa, bisognerà aspettare, nella migliore delle ipotesi, la primavera del 2016”. Inoltre, non c’è alcuna novità per la riprogrammazione dei fondi per l’autostrada, praticamente cancellata dal Governo. Anche per la ricostruzione, la situazione non è migliore: il pagamento dei lavori è fermo al 18 maggio e i crediti delle imprese assommano a circa 13 milioni di euro. L’Ance Molise, nel prendere atto della gravità della situazione ha ribadito la propria collaborazione, ma anche affermato che le imprese edili non possono più aspettare: è urgente garantire la ripresa del lavoro. “Proprio il lavoro – ha detto Uliano – è la priorità immediata: occorre attivare subito tutte le possibili sinergie per far ripartire le attività non solo delle costruzioni in senso stretto ma anche
delle 85 attività dell’indotto, puntando su impegni precisi e tempi certi per le gare d’appalto e per i pagamenti. Il tempo delle attese è finito, occorre passare immediatamente dalle parole ai
fatti. Diversamente, occorrerà prendere atto che si vuole la fine del settore e ci si dovrà assumere la responsabilità di aver fatto fallire le imprese e di aver mandato a casa gli operai”.
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Campobasso
4 novembre 2015
Oggi caserme aperte 4 novembre 2015 “Giorno dell’ unità nazionale e giornata delle forze armate” CAMPOBASSO. In occasione del 97° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, mercoledì 4 novembre 2015, a Campobasso e Isernia, nel quadro di una sinergica e ormai consolidata collaborazione istituzionale tra Forze Armate e Guardia di Finanza presenti sul territorio e Autorità civili, avranno luogo le cerimonie per il “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”. Con particolare riferimento alla città di Campobasso, le celebrazioni si articoleranno intre eventi: cerimonia militare presso il Monumento ai Caduti: alle ore 10.30, con partenza del corteo da piazza “G. PEPE” e arrivo inpiazza della Vittoria. Nel corso dell’attività sono previsti, tra l’altro, l’Alzabandiera solenne, le onoranze ai Caduti con la deposizione di corone d’alloro, la consegna della Bandiera italiana all’Istituto Comprensivo “Leopoldo MONTINI”, poiché intitolato all’omonimo Ufficiale dell’Esercito decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare; la lettura dei messaggi celebrativi inviati dalle più Alte Auto-
rità dello Stato e brevi indirizzi a cura delle Autorità civili locali e di un Rappresentante di Associazione Combattentistica e d’Arma. Analoga cerimonia, avrà concomitante svolgimento anche presso il Monumento ai Caduti della città di Isernia. apertura al pubblico delle Caserme: “Gen. Gabriele PEPE” in Campobasso - sede del Comando Militare Esercito “Molise” dove,dalle ore 11:00 alle ore 16:00, sarà possibile vedere una mostra fotografica
sulla Grande Guerra; “A. ZARA” di Campobasso – sede del Comando Regionale Guardia di Finanza, dalle ore 08:30 alle ore 12:30; Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, dalle ore 08:30 alle ore 14:00; Capitaneria di Porto di Termoli, dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:00. Quest’ultima iniziativa ha lo scopo di far conoscere meglio e “da vi-
cino” ai cittadini la storia e le attività svolte dalle Forze Armate e dalla Guardia di Finanza, attraverso mostre fotografiche “a tema”, di mezzi e materiali. “Caserme in Piazza”: in piazza Vittorio Emanuele II dove al termine della cerimonia presso il Monumento ai Caduti, è prevista l’apertura, fino alle ore 14:30, degli stands informativo/promozionali di ciascuna Forza Armata e della Guardia di Finanza. In tale circo-
stanza, personale qualificato Info Team porterà a conoscenza dei visitatori, soprattutto dei giovani, la storia, i compiti e le varie opportunità professionali e gli sviluppi di carriera offerti dalle Forze Armate e dalla Guardia di Finanza. Il programma è stato altresì arricchito da una proficua e interessanteattività storico- informativa svolta presso alcuni Istituti d’Istruzione Secondaria Superiore della Regione. Infatti, in ottemperanza al protocollo d’intesa stipulato tra MIUR e Ministero della Difesa e, a seguito di accordi intercorsi con la Direzione Scolastica Regionale per il Molise e i Dirigenti Scolastici, nei giorni antecedenti alla ricorrenza, Info Team delle Forze Armate e della Guardia di Finanza hanno tenuto una serie di conferenze informative sulla storia, sui compiti e sulle principali attività svolte dalle Forze Armate e dalla Guardia di Finanza, presso l’I.T.I.S. “Marconi” di Campobasso, l’I.S.I.S.S. “E. Majorana” di Termoli e l’I.S.I.S.S. “Cuoco – Manuppella” di Isernia.
Campobasso, i Carabinieri rendono omaggio al collega Elio Di Mella medaglia d’oro al valor civile I Carabinieri di Campobasso hanno reso omaggio al collega Elio Di Mella che il 7 ottobre del 1982, durante un servizio di traduzione di un pericoloso esponente della Nuova Camorra Organizzata, rimase vittima dell’assalto cheotto malviventi
posero in essere per liberare il pregiudicato. Alla breve cerimonia, che ha avuto luogopresso il cimitero di Campobasso, hanno partecipato tra l’altro, il figlio e la vedova del Carabiniere Di Mella,nonché una rappresentanza del
Comando Provinciale e dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. La cerimonia commemorativa è stata officiata da Padre Claudio Catucci, Cappellano Militare.
Le Terrazze di Miranda di Casalciprano ricevono riconoscimento al Premio la Fabbrica nel paesaggio 2015 CASALCIPRANO. Il Club UNESCO di Foligno ha organizzato, con il diretto coinvolgimento della Federazione Italiana dei Club e Centri UNESCO (FICLU), la premiazione dell’Edizione 2015 del Concorso “La Fabbrica nel Paesaggio”. Il Concorso, ha ricevuto i patrocini di: Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (CNIU), Ministero dei Beni culturali e paesaggistici (MIBACT), ICCROM, ICOMOS, Osservatorio Europeo del Paesaggio Federazione Europea Club e Centri UNESCO (FEACU), Federazione Italiana dei Club e Centri UNESCO (FICLU). L’ampia partecipazione conferma la rilevanza del Concorso: 25 i Club e Centri UNESCO partecipanti, 23 le “Fabbriche” candidate”, 12 le Re-
gioni italiane rappresentate e, in aggiunta, una candidatura dalla Slovenia. Il Club UNESCO di Campobasso ha deciso di candidare al premio 2015 l’idea imprenditoriale dell’imprenditore Francesco Miranda con “Le Terrazze di Miranda”, luogo recuperato e inserito all’interno del parco museale del Comune di Casalciprano. L’imprenditore Francesco Miranda esprime soddisfazione per l’importante obiettivo raggiunto – “sono orgoglioso di aver rappresentato il nostro territorio ad una manifestazione di respiro internazionale in cui il livello delle candidature provenienti da tutta Italia e dall’estero hanno permesso di confrontarsi e di apprezzare le eccellenze presenti. Gli investimenti fatti negli anni al-
l’interno del Comune di Casalciprano, scegliendo la cultura e la conservazione della nostra storia e delle nostre tradizioni ha permesso di ricevere un riconoscimento importante per la nostra azienda, per il nostro comune ma soprattutto per il nostro territorio. Candidare l’idea progettuale delle Terrazze di Miranda inserite all’interno del Parco Museale rappresenta l’idea che la valorizzazione, il recupero dei nostri borghi e la conservazione della nostra storia sono elementi distintivi per la promozione dei territori. Le Terrazze di Miranda cercano di far rivivere momenti e sensazioni passate all’interno di un sistema culturale cercando di coniugare sapori e saperi lasciando al visitatore un’esperenzia sensoriale unica nel suo genere”.
Campobasso
7 4 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il provvedimento più volte rinviato si è reso necessario dopo la 5^ sconfitta
Tutti d’accordo: Cappellacci via E ora i giocatori diano subito il massimo perché anche loro hanno colpe clamorose di Gennaro Ventresca E’ difficile cogliere la differenza tra lupo e agnello. Perché come sempre saranno i vincitori a incolonnare buoni e cattivi sulla lavagna della storia. In dieci partite giocate in campionato i nostri ragazzi si sono vestiti da lupi, ma una volta su due hanno fatto gli agnelli. Colpa del mister, certamente, ma soprattutto loro che hanno fatto flanella, da doversi vergognare. Prendete il giovane portiere Capuano. Era stato dipinto come il Buffon di categoria. Bugia più grossa non c’è mai stata raccontata nel mondo dei nostri calci d’angolo. Per due volte il giovanotto proveniente dal vivaio della Juve Stabia si è fatto
espellere, per due inaudite libere uscite. Per tacere dei gol che ha beccato. Da Pollo, altro che Lupo. Domenica a Castelfidardo è stato lui a far nascere sotto la cattiva stella la partita. Il resto lo hanno fatto i compagni, mentre lui ha completato l’opera, a metà ripresa, lasciando la sua quadra in inferiorità numerica. Va spiegato che gli errori non sono tutti riconducibili a Roberto da Tortoreto. Il quale ha fatto ciò che gli hanno lasciato fare. Senza inibizioni, né interventi a gamba tesa. Per la prima volta, dopo tanto tempo, la tifoseria rossoblù si è ricompattata. C’è voluto l’esonero del mister con la barba da Socrate per mettere tutti d’accordo. Anche i ra-
gazzi della Nord che avevano sempre sbandierato i nostri colori e incitato una squadra lenta e macchinosa se lo sarebbero mangiato vivo il nostro mister. Ma ossequiosi alla linea societaria hanno fatto buon viso e cattivo gioco. Eppure sarebbe stato utile che ci fosse stato anche il loro dissenso, in modo da far anticipare l’allontanamento dell’allenatore abruzzese. Che è vero che prenderà la paga sino a fine campionato, ma che si ritrova sul curriculum un’altra bocciatura. L’anno prossimo, tanto per spiegarci meglio, sarà difficile che qualche club vada a scavare nel suo trapassato remoto. Si soffermerà verosimilmente al passato prossimo dal quale si potranno evincere due licenziamenti nelle ultime due sta-
gioni.
nostri colori. Peccato!
Non so se sia ancora possibile per la nostra squadra inseguire un sogno. La decisione di licenziare Roberto da Tortoreto doveva essere presa molto prima. A caldo, dopo l’umiliante sconfitta casalinga con il Chieti.
Solo per ricordarlo a noi stessi: gli unici campionati epici della nostra squadra sono cominciati con l’esonero del mister del momento. Accadde nel ’74 con l’arrivo di Lupo Balleri; poi nel 1982 con quello di Pasinato; nel 1999 con l’approdo di Busetta e qualche anno fa con Vullo che salvò i nostri ragazzi dalla retrocessione. Fidando nella cabala si spera che possa nascere un nuovo Campobasso. A cominciare da domenica prossima a Pesaro, contro la Vis.
A proposito di Chieti: è stato appena steso da Vittorio Esposito, un ex. Si, proprio dal ragazzo col codino, che non è stato mai preso in considerazione dai nostri vertici societari. Che hanno privilegiato “i bravi ragazzi”. A discapito dei bravi giocatori. Esposito è un fuoriclasse di categoria. Ove è andato ha fatto sempre la differenza. E verosimilmente sarebbe accaduto lo stesso anche con i
P.S. La massima. Ci vogliono i FAVO che durano non i CAPPELLACCI in brodo di dado.
Dolcetto scherzetto al Vecchio Romagnoli di sergio genovese Una domenica mattina di inizio novembre di una Campobasso un po’ sonnolente con le sue temperature già sferzanti. Guardando il passato dallo specchietto retrovisore tornano alla mente quei passaggi occasionali con l’auto per la discesa degli orfani di guerra e la visione “planetaria” del Santuario, il vecchio Romagnoli, che ti rapiva e complice un posticino al sole per la macchina e il facile parcheggio, i ragazzi che sgambettavano si ritrovavano, quasi sempre uno spettatore in più, che si aggiungeva al mitico Nicolino De Sanctis che imperterrito dispensava lezioni su ogni versante pallonaro. L’occasione diventava ordinanza e tutti gli altri appuntamenti passavano in cavalleria. E’ successo il primo novembre scorso ed è stata una emozione recondita ma allo stesso tempo sussultoria perché è sembrato che nulla fosse mai finito. C’era una partita di rugby, quella terraccia sembrava voler disubbidire agli astanti, supplican-
doli di cambiare il pallone. A completare l’album della emozione il colore delle divise : rosso e blu. Il nefasto trapasso, sino a quando è stato consentito ad una sfera ( non una palla ovale) di rotolare su quel pianoro, più o meno è stato digerito da quelli con le stimmate del calcio di strada. Quando invece è sparito il pallone a spicchi ( buonanima) l’oblio è salito al potere. Quante domeniche ma anche quanti giorni della settimana ci hanno visto dentro ma anche a latere di quel catino. Ad un certo punto, soprattutto negli anni più luccicanti, quel campo sportivo cambiò il costume di una città e di una regione. Nelle case di quelle belle famiglie numerose dove si mangiava la domenica con i nonni e i nipoti, l’orario di apertura delle danze dentarie venne anticipato di due ore, le lasagne al forno furono soppiantate dalle penne al pomodoro. Il Vecchio Romagnoli cambiò la tavola dei molisani, cioè il luogo più ancestrale di un
popolo! Incredibile! Se fosse solo per questo, togliendo tutto il resto, quel centro aggregante avrebbe dovuto trovare un’altra considerazione e un altro rispetto. Invece è lì, conteso da professionisti che immaginano destinazioni, tutte diverse dalla sua genetica. Nessun progetto riuscirà a cancellare quei cromosomi, anche amministratori recalcitranti alla memoria, sappiano che quello è il campo sportivo dei campobassani e dei molisani. Anche quando dovranno sorgere palazzi o ammennicoli vari, i nostri occhi vedranno solo e sempre la carbonella e il manto verde nella sua evoluzione. Non riconosceranno sembianze umane che non siano quelle di Persich, Scasserra, Bellomo, Di Risio, Scorrano e Biondi. Dunque, nonostante tutto, dobbiamo dire grazie ai ragazzi del rugby che tengono in vita il nostro sogno ma quel rosso e blu era proprio un dolcetto scherzetto…
Castello Monforte, troppe disattenzioni L’Associazione Centro Storico di Campobasso torna sulla questione delle aperture “Rispondiamo volentieri alle affermazioni della cooperativa Laboratorio Aperto, capofila della Rti Incima che gestisce il Castello Monforte“. Lo sostiene l’Associazione Centro storico di Campobasso sulla questione delle mancate aperture del maniero. “Iniziamo dicendo che siamo semplicemente interpreti della delusione del gruppo di 18 persone, (tra cui 12 provenienti da paesi europei, alcuni studenti ed insegnanti del capoluogo e funzionari regionali e provinciali) che il pomeriggio del 28 ottobre scorso è stato guidato per il borgo fino in cima al colle per visitare il castello e la Chiesa di S.Maria Maggiore. Erano le ore 16,45 quando il gruppo è arrivato sul piazzale antistante il castello e lo ha trovato chiuso! Noi siamo stati testimoni di questo spiacevole inconveniente e non c’è né “acredine e livore”, come afferma il comunicato,
né divertimento a controllare gli orari di apertura e chiusura del maniero per danneggiare l’immagine della cooperativa. Siamo coinvolti unicamente per il ruolo che l’associazione Centro Storico svolge nel borgo accogliendo gli ospiti e guidandoli per le strade della città vecchia per conoscere la millenaria storia di questa città. Sulla questione “orari non rispettati”
è intervenuta anche “La Gazzetta del Molise” con l’articolo “Il castello della discordia” a pag. 5 dell’edizione del 1° novembre 2015 dove il giornalista afferma di aver trovato chiuso il Castello negli orari consentiti, in pieno periodo estivo. Saremmo oltretutto grati alla Rti Incima, senza scomodare il prof. Basaglia, se spiegasse come mai il castello è rimasto chiuso anche do-
menica 18 ottobre e perché il numero di cellulare di reperibilità 3274993312, indicato sulla targa davanti al portone di ingresso, risulta inesistente così come pubblicato dalla testata online Molise Tabloid il 18/10/2015 su segnalazione di un gruppo di visitatori provenienti da Isernia. In questa storia, dunque, non siamo gli unici a denunciare le manchevolezze della cooperativa. Al contrario, rispondere alle nostre legittime richieste con accuse infamanti che rilevano inesistenti “paure e pregiudizi” ci appare piuttosto una soluzione alla mancanza di contenuti. Non sappiamo perché nei giorni segnalati il Castello sia rimasto chiuso – se per un imprevisto, un contrattempo o problemi di altro tipo – ma chi risponde alla nota della nostra associazione, invece di nascondersi dietro il “disagio mentale” di alcuni ragazzi, farebbe bene ad attivarsi per risolvere
eventuali problemi, proprio per il bene di questi ragazzi e della città. Infine saremmo lieti se l’atto sottoscritto con l’Amministrazione comunale per la gestione del Castello, fosse reso pubblico. Polemizzare non è la nostra passione ma è d’obbligo fare le opportune precisazioni. Al Sindaco chiediamo di far chiarezza su tutta la vicenda iniziata il primo luglio con l’affidamento del castello alla cooperativa e gli obbiettivi da raggiungere. È bene ricordare che nel 2008, da assessore al patrimonio, assegnò la gestione del Castello alla cooperativa Solidaria e all’Associazione Centro Storico. In quell’occasione venne convocata una conferenza stampa e sottoscritta la convenzione nella quale erano ben definiti gli obblighi da osservare da entrambe le parti. Questa volta pare che tanta pubblicità non sia stata osservata.
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Isernia
4 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Isernia muore, e i partiti pensano alla Provincia Nel centrosinistra la spunta Coia per la presidenza della Provincia del dopo Brasiello ISERNIA. La città di e la provincia di Isernia sono ormai contenitori svuotati. I progetti di svuotamento istituzionale voluti dal Governo Renzi avranno i propri effetti dai prossimi mesi. Eppure i posti di potere che l’area può ancora offrire interessano ancora. E’ stato per questo che, alla presenza del presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, è stato scontro all’ultimo voto per scegliere il candidato alla presidenza della Provincia pentra che andrà a sostituire il sindaco di Isernia decaduto Luigi Brasiello. Alla
sunto tale ndr) che ancora è soltanto a marca Pd e i nomi vengono scelti direttamente dal presidente della Regione. Il solo partito rappresentato in maggioranza, l’Udeur, ancora una volta ha perso la sfida di poter ricoprire qualche incarico politico importante, dopo aver perso anche la presidenza del consiglio regionale in favore di Vincenzo Cotugno di Rialzati Molise. Toccherà a lui salvare le sorti di un Partito Disastrato che ha decretato anche la fine di Luigi Brasiello e probabilmente del centrosinistra a Palazzo San Francesco.
fine l’ha spuntata Lorenzo Coia, sindaco di Filignano, Il concorrente era Giuseppe Di Pilla, sindaco di Sant’Agapito amico e fedelissimo dell’ex presidente del consiglio regionale Vincenzo Niro, Ma non ce l’ha fatta e ancora una volta si è dimostrato che il centrosinistra (o pre-
“Pubblica amministrazione sotto il tiro” A Isernia, il Procuratore della Repubblica incontra i Carabinieri del Comando Provinciale ISERNIA. Nell’ambito di un ciclo di incontri volti ad implementare e consolidare ulteriormente la sinergia tra organi di polizia giudiziaria e Procura della Repubblica, con particolare riferimento al contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione, i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia hanno incontrato presso la sala convegno della caserma di viale 3 marzo 1970, il Procuratore della Repubblica del capoluogo pentro, Dottor Paolo Albano. L’incontro è stato organizzato proprio in virtù del fatto che negli ultimi tempi, i reati contro la pubblica amministrazione, in particolare la corruzione, la concussione, il peculato, l’abuso o omissione di atti d’ufficio, uniti ai delitti connessi all’affidamento di appalti pubblici e di pubbliche forniture, hanno raggiunto un elevato livello di diffusione, risultando tra i delitti più inquietanti del nostro ordinamento, spesso riconducibili anche alla criminalità organizzata. Comportamenti che creano un grave danno morale, incidendo sulla valutazione e
la stima a livello internazionale del nostro Paese, che viene considerato tra quelli che hanno il più alto indice di corruzione. Fenomeno che è tra l’altro alla base dell’ineffi-
cienza dei servizi pubblici e della pubblica amministrazione, che ha pesantemente contribuito a formare il rilevante debito pubblico dell’Italia, con le note conseguenze della crisi
economica che i cittadini stanno sopportando. Il Procuratore Capo ha ripercorso l’evoluzione legislativa in Italia su tali reati, fornendo dei consigli pratici su come affrontare il complesso fenomeno da perseguire con determinazione e incisività anche in questo territorio ritenuto talvolta, in modo erroneo, immune da tali problematiche, come ha dimostrato la recentissima operazione portata a segno dai Carabinieri con l’esecuzione di misure cautelari a carico di imprenditori e funzionari pubblici del Comune di Isernia. All’incontro erano presenti il Comandante Provinciale dell’Arma, il Comandante del Nucleo Investigativo, i Comandanti delle Compagnie di Isernia, Venafro e Agnone, i Comandanti delle Stazioni dislocate sul territorio e personale di tutti i reparti che svolgono prevalentemente attività di polizia giudiziaria. L’occasione è stata anche propizia per fare un punto sulla situazione delle indagini in corso in ambito provinciale.
Il cavallo Pentro in esposizione Il Molise sarà a Verona per far conoscere una razza equina particolare MONTENERO VALCOCCHIARA. Anche l’Associazione degli Allevatori del Molise, sarà presente a Verona alla 117^ edizione della prestigiosa manifestazione internazionale con una delegazione del CAVALLO PENTRO in programma dal 05 all’08 novembre 2015. Il Salone dell’Equitazione e dell’Ippica, nell’apposito padiglione numero 10 dedicato alle Razze Italiane, ospiterà anche il nostro CAVALLO PENTRO che rappresenterà la Regione Molise nel famoso e rinomato spettacolo del Carosello Italiano. Per il Presidente Paride Di Memmo e Direttore Francesco D’Orsi dell’ARA Molise: “e’ l’ennesima dimostrazione della valenza del Sistema allevatoriale Molisano ed il giusto riconoscimento al lavoro svolto in questi anni per la tutela del Cavallo Pentro, che attraverso l’Assessorato Regionale Agricoltura, ma soprattutto agli allevatori che ci hanno creduto, tutelando i circa 400 unici esemplari iscritti al
registro anagrafico e seguiti dall’ARA Molise” In questa occasione, saranno 2 i soggetti di Cavallo Pentro presenti in Fiera ed affidati al giovane allevatore di Isernia Loris Matticoli.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
4 novembre 2015
Smascherato un finto circolo Operazione condotta dalla Tenenza della Finanza di Larino per redditi sottratti all’imposizione per circa 150mila Euro LARINO. Ufficialmente, operava come ente associativo sportivo usufruendo degli sgravi e delle agevolazioni tributarie previste dalla Legge per gli organismi no-profit; di fatto si trattava di una vera e propria attività commerciale, regolarmente aperta al pubblico in qualità di piscina con annesso bar-caffè. L’esercizio, ubicato in un comune dell’area frentana, è stato ispezionato dalle Fiamme Gialle di Larino, e la verifica - appena conclusa - ha interessato le annualità dal 2011 al 2015.
All’esito del controllo, i Finanzieri hanno accertato ricavi sottratti all’imposizione per circa 150mila Euro, connesse violazioni all’I.V.A. e all’IRAP ed alla tenuta della contabilità. Il servizio, si aggiunge alle molteplici attività in materia di polizia economica e finanziaria esperite capillarmente nell’intera Provincia, finalizzate a smascherare e reprimere le fenomenologie illecite foriere di effetti negativi sul gettito erariale e sulla leale concorrenza tra operatori economici.
“Il Palazzetto interminabile” Il consigliere comunale di Campomarino, Saburro, torna sulla questione dell’impianto sportivo CAMPOMARINO. Opera pubblica dopo opera pubblica, l’opposizione tentacolare di Antonio Saburro, capogruppo di Campomarino nel cuore è arrivata dritta sul palazzetto dello sport. L’esponente di minoranza si chiede come mai la struttura non sia stata ancora ultimata. “Il 16 marzo 2014 l’allora assessore all’Urbanistica del Comune di Campomarino, Giuliano Rainone, affermava sui quotidiani locali: ‘Ci siamo quasi, l’inaugurazione potrebbe avvenire nel prossimo autunno’. Di autunni ne sono passati già due da quella data, ma dell’apertura del palazzetto dello Sport, nemmeno l’ombra. L’amministrazione Cammilleri, governa la nostra cittadina da ben 7 anni, un tempo sufficiente per poter completare una struttura progettata e iniziata da altri. Il Palazzetto dello Sport, è una bellissima struttura di 3mila metri quadrati, con oltre mille posti a sedere, che purtroppo non si riesce ad ultimare. Infatti, i lavori sono iniziati nel 1999 e nel 2002 sono terminati nella prima parte. Nei successivi 13 anni (ben 7 di
Cammilleri) non si è riusciti ad ultimarlo. Chi passa da quelle parti, vede una bellissima struttura che a causa dell’abbandono di questi anni, risulta già rovinata nella sua copertura esterna e nelle opere murarie. Prati-
camente, una struttura mai inaugurata, che già ha bisogno di essere ristrutturata. Quando una struttura non riesce ad essere ultimata nei tempi previsti, poi diventa sempre più difficile il suo completamento, soprat-
tutto perché nel frattempo aumentano i costi per il ripristino delle parti rovinate, da intemperie e da vandali che spesso le fanno visita. Ad aprile 2010, nell’approvazione del Programma triennale delle opere pubbliche, il Palazzetto dello sport veniva considerato dalla prima giunta Cammilleri, come opera strategica per il Comune di Campomarino. A giugno 2014, il sindaco, nella lettura delle linee programmatiche, ribadiva che il Palazzetto dello Sport sarebbe stato funzionate a breve. Considerato che di recente l’amministrazione Cammilleri ha fatto due richieste di finanziamento per la realizzazione di una piscina a Campomarino Lido e di una struttura Polivalente a Nuova Cliternia, credo che sarebbe stato più opportuno adoperarsi più incisivamente nel cercare di ultimare una struttura iniziata nel 1999, prima di programmarne altre. Anche perché, secondo il mio parere, Campomarino Lido e Nuova Cliternia hanno bisogno di ben altro. Sindaco, governi da 7 lunghi anni”.
“Campomarino dimentica i suoi Caduti” Il consigliere comunale, Vincenzo Cordisco, sottolinea l’assenza del Comune CAMPOMARINO. “In occasione della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, lo scorso 2 novembre, non mi risulta vi siano state iniziative di carattere ufficiale da parte dell’Amministrazione comunale, o comunque se fatte – in assoluto silenzio, quindi – l’opposizione non è stata coinvolta adeguatamente“. Così, scrive il consigliere comunale del Pd, Vincenzo Cordisco. “Mancanza e inadempienza istituzionale da parte di chi dovrebbe rispettare di più e non lo fa. Certo, nel nostro Comune si “festeggia” il ricordo di giochi passati, esaltandosi per questo sui social, ma non si ritiene di commemorare adeguatamente i nostri defunti ed i caduti di tutte le guerre, contrariamente a tanti comuni italiani dove i vari Sindaci hanno organizzato la celebrazione
commemorativa nei sacrari militari, nei cimiteri od anche davanti al monumento ai caduti, con la ufficialità che merita. Eppure basta poco, innanzi tutto il rispetto per quelli che non ci son più e che si sono battuti per la libertà e la difesa del nostro Paese; rispetto espresso con una Preghiera ma anche con parole vere e sentite, la deposizione di una corona, magari sulle note del “Silenzio” o dell’Inno del Piave. Non interessa il come, ma è importante che certe ricorrenze che appartengono alla nostra cultura e alla nostra storia non passino inosservate o addirittura snobbate, come accade a Campomarino. Il 4 novembre, poi, si celebra il Giorno dell’unità nazionale e della Giornata delle forze armate. In particolare, quest’anno cade il 100^ anniversario dell’entrata in guerra ed il
97^ della successiva Vittoria italiana. Mi chiedo come possa passare inosservata anche questa ricorrenza da parte di chi è Istituzione, o dovrebbe esserlo. Ricordare il sacrificio di militari e civili caduti dovrebbe rappresentare punto di incontro per la nostra comunità, quella stessa che recentemente viene definita dai media “inquinata” e in preda ad eventi malavitosi, da prostituzione, da vandali o dove circola droga a iosa. Questa nostra comunità che, viceversa, va difesa anche con il riporto di esempi provenienti dal passato. Un passato che ci appartiene e che, senza nulla togliere al gioco della “settimana” o altro, ha radici (o dovrebbe avere) più profonde che non possono essere intaccate da futilità di sorta, da ignoranza istituzionale o da interessi diversi“.
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Termoli
4 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Più vigili urbani davanti le scuole” La richiesta è stata fatta al Comune di Termoli dalla presidente dell’Associazione Termoli per i bambini TERMOLI. Maggiore presenza da parte della Polizia municipale davanti le scuole, questo quanto chiesto dall’associazione Termoli per i bambini, con la presidente Simona Barone. “Ci arrivano tantissime lamentele di genitori preoccupati per la carenza o addirittura assenza di vigili urbani davanti le scuole. Di sicuro è a conoscenza del problema ma non possiamo, come associazione per bambini, non intervenire chiedendovi di risolvere questo problema molto sentito dai genitori termolesi. Purtroppo, tutti i giorni costantemente sotto i nostri occhi, bambini incoscienti che attraversano la strada senza guardare o genitori nervosi che si beccano per un parcheggio o
per una precedenza. Signor Sindaco, non aspettiamo la disgrazia per prendere i dovuti provvedimenti! Tra l’altro, la presenza costante della Polizia municipale allevierebbe il problema di ingorghi nell’ora di punta e i bambini agirebbero in autonomia sotto il controllo degli stessi agenti”. A rispondere è stato il comandante dei Vigili urbani Massimo Albanese. “Con riferimento alla nota dell’Aps Termoli per i bambini, richiedente maggior presenza della Polizia Municipale presso le scuole, si notizia che questo Comando garantisce la presenza degli agenti all’ingresso e all’uscita degli scolari frequentanti i plessi Principe di Piemonte, Stati Uniti, Maratona, Volturno, Difesa Grande, ritenuti prioritari, in ragione
delle presenze di personale funzionali al servizio concretamente erogabile. Detto giudizio, è stato espresso valutando il preminente fattore di pericolosità, nonché dell’entità dei flussi scolareschi. Quanto rappresentato, dettato dall’economia della forza disponibile, non esclude l’ampliamento del servizio nella misura in cui, e quando, potrà essere aumentato l’organico, attualmente ridotto dalla recente disciplina del contenimento della spesa pubblica che comprime fortemente le possibilità assunzionali. Stando a cuore di tutti la tutela dell’utenza debole della strada, in particolare dei soggetti interessati a vario titolo dell’incolumità dei più piccoli, si ritiene costruttivo coltivare il dialogo av-
viato dall’associazione in indirizzo con la pregiata del 26 ottobre scorso, anche in funzione di una partecipazione attiva dei volontari, sia per integrare le presenze dei tutori, così come sperimentato in passato presso
le località carenti di personale istituzionale, sia per condividere nuove esperienze sul territorio cittadino, avviate con successo in altre realtà urbane. Si resta a disposizione per ogni costruttivo prosieguo”.
“una firma per una sanità migliore” Ad avviare la petizione a Termoli, la segreteria dei Sindacati indipendenti nazionale e monitorati a livello regionale, al fine di consentire a tutti i cittadini lo stesso tipo di prestazioni. Azzeramento delle consulenze e delle esternalizzazioni. Adeguamento degli stipendi al costo della vita con standard europei. Infermieri di Famiglia in regime di convenzione per la garanzia della cura dei cittadini nel proprio ambito familiare. Riconoscimento del ruolo sanitario e la possibilità di sviluppo di carriera per gli Ooperatori socio-sanitari che garantisca all’utenza un adeguato trattamento negli ospedali e sul territorio. Inquadramento contrattuale nell’area della dirigenza per le professioni sanitarie di cui alla legge 42/1999 e 251/2000. Revisione dei parametri di riconoscimento di lavoro usurante per i turnisti del SSN. Abolizione, per il personale del SSN, dell’articolo 53, comma 1, del Dlgs 165/2001″.
TERMOLI. La Segreteria Territoriale FSI (Federazione Sindacati Indipendenti) ha avviato la raccolta delle firme, per una petizione, in tutti i luoghi di lavoro della pubblica amministrazione centrale e locale e presso i cittadini della città di Termoli. L’appuntamento è per domani. L’iniziativa è promossa dalla FSI Federazione Sindacati Indipendenti, e si unisce a quella Nazionale, con l’obbiettivo di essere presenti in 100 Città d’Italia. “Invitiamo tutti i cittadini a sostenere con la loro firma la nostra petizione che prevede: Una sanità universale e alla portata di tutti i cittadini senza distinzioni di classe sociale. Un sistema sanitario al contempo, nazionale, regionale e locale: nazionale nelle garanzie, regionale nelle programmazione, locale nell’erogazione dei servizi. L’erogazione delle prestazioni secondo i LEA approvati a livello
Azienda di soggiorno, Antonarelli in pensione Intanto crescono le difficoltà della struttura per le decisioni assurde da parte della Regione TERMOLI. Dal primo novembre l’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Termoli deve fare a meno dell’esperienza di Vincenzo (Enzo) Antonarelli, in pensione all’età di 66 anni. L’ente di piazza Bega, unico vero presidio turistico rimasto operativo sul territorio, ora ai avvarrà esclusivamente dell’opera della dottoressa Giovanna Sciulla. Una memoria storica per gli ultimi 36 anni di gestione della promozione del territorio, che abbiamo cercato di ricapitolare, con una chiacchierata-intervista. “Ho messo piede per la prima volta all’Azienda nell’aprile del 1979 per una sostitu-zione temporanea dell’allora Direttore, una collabora-
zione stagionale nello stesso anno e poi, a seguito di concorso pubblico, in organico; la sede all’epoca era il “gabbiotto”, ex distributore di benzina, in piazza stazione; nell’82 il trasferimento nell’attuale sede in piazza Bega”. Con quali vertici ha collaborato in questi 36 anni? “All’epoca il presidente era il professor Ennio De Gregorio trasformato poi, a seguito della decadenza del Consiglio, in Commissario Straordinario fino all’ottobre del 1996 con l’ingresso da presidente di Domenico Vaccaro fino al 2001; da allora, con proroghe trimestrali, si sono alternati i Commissari Straordinari (che definirei “ordinari”): Cesare Gualdaroni, Daniela Batti-
sta, Gianfranco De Gregorio, Bruno Verini, ancora Daniela Battista ed infine Maria Relvini”. Qual era la mission dell’Aast a Termoli? “Fino al 2005/2007 l’Azienda, oltre alla promozione, all’informazione e all’accoglienza dei turisti, organizzava l’estate termolese: l’apprezzata rassegna teatrale al parco, il torneo internazionale di basket femminile, la festa del mare, la sagra del pesce oltre ad una serie di corposi contributi a enti e associazioni turistiche”. Quindi nell’ultimo decennio un’attività che si è andata via via riducendo. “Molte cose sono cambiate in questi 36 anni: i contributi regionali
permettevano di avere di avere in organico 4 dipendenti e di investire, per manifestazioni e contributi vari, 2-300 milioni; oggi l’Azienda, con il mio pensionamento, si è ridotta ad un solo dipendente; ciò nonostante, l’Ente svolge una regolare attività promozionale, forse non visibile all’esterno, ma molto importante per l’accoglienza e la promozione di Termoli; il nostro sito web (www.termoli.net) contiene, tra l’altro, le tariffe aggiornate delle nostre strutture ricettive; è inoltre impegnato in una attività burocratica che cresce di anno in anno”. “Pensavo da tempo al giorno in cui avrei lasciato l’Azienda e vedevo il momento dell’uscita per l’ultima
volta dal portone d’ingresso: ma non sarà così, e mi spiego: la danza dei rinnovi trimestrali del Commissario Straordinario dei tre enti turistici regionali che viaggiava sempre all’unisono è stato interrotto: in pratica, i due enti provinciali di Campobasso ed Isernia hanno il loro Commissario mentre l’Azienda di Termoli è senza amministratore dal 6 di ottobre impedendo, tra l’altro, di pagare al personale gli stipendi del mese e causando una vera paralisi dell’attività; poiché penso e spero che la situazione torni presto alla normalità, dovrò tornare in ufficio per gli ultimi adempimenti dovuti e per il ‘passaggio di consegne’ a chi mi sostituirà”.
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O pinioni
4 novembre 2015
di Monsignor Gabriele Teti Esattamente 97 anni fa si concludeva vittoriosamente la prima guerra mondiale, giungendo così a definitivo compimento l’opera di unificazione territoriale dell’Italia. A tutti noi la famosissima “canzone del Piave” ricorda che la guerra contro l’Austria-Ungheria iniziò il 24 maggio 1915. L’Esercito Italiano, inferiore per numero di uomini e mezzi, con fede incrollabile e costante tenacia, la condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi. Alla gigantesca battaglia ingaggiata il 24 ottobre 1918, presero parte 51 Divisioni Italiane, 3 Britanniche, 2 Francesi, 1 Cecoslovacca e 1 reggimento Americano, contro 73 Divisioni AustroUngariche. Per questo rocordiamo, con le giovani generazioni, che 4 anni di guerra costarono all’Italia 600mila morti e 900mila feriti. La forza d’animo ed il coraggio dei nostri fanti seppero rovesciare la disfatta di Caporetto. Infatti, dopo una valorosa resistenza sulla linea del Piave, rilanciarono l’offensiva finale e costrinsero gli avversari alla resa. Come è tradizione, anche quest’anno, noi molisani, ricordiamo i nostri caduti con tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma con sentita e commossa partecipazione e con la lodevole attività dell’Associazione Nazionale Alpini che cura la pulizia dell’area e il ricordo di ogni caduto Alpino con la deposizione di un fiore vicino ad ogni albero del viale che conduce al
pobasso nel 1921 dichiarò che i caduti sarebbero stati assunti sulla cima del Colle, vicino al tempio consacrato alla Madre del Signore, nelle mura del Castello Monforte, che è il simbolo della Città. E lo stesso Consiglio Comunale deliberò in tale anno in senso conforme alle dichiarazioni del Sindaco. Il trascorrere del tempo rese sofferta l’attesa dei familiari dei caduti intenti a veder realizzato, in via definitiva, quanto deliberato e promesso; essi, si sono sentiti veramente paghi e riconoscenti allorchè la sera del 16 maggio 1937 le salme dei Caduti furono trasferite fin sulla cima del Colle accompagnate dalla presenza, dalla riconoscenza e dall’amore di tutta la popolazione. Alle salme dei caduti della Guerra
Il significato del 4 novembre Sacrario dei Caduti. Situato nel Castello Monforte è stato realizzato nel 1937 e la sera del 16 maggio di quell’anno trovarono in essso definitiva sepoltura le Salme dei Caduti della
IV guerra d’Indipendenza che, rientrate dai Cimiteri di guerra, erano state temporaneamente tumulate nei loculi di proprietà comunale nel cimitero cittadino. Il Sindaco di Cam-
Perchè ricordare la data di oggi come la Giornata della Vittoria 4 novembre 2015, 97 anni fa la fine della Grande guerra. Ricordo anch’io cos’era la festa della Vittoria quand’ero bambino, le scolaresche portate ai monumenti e ai sacrari, e cosa è diventata dopo che ha smesso di essere chiamata Celebrazione della Vittoria. Bisogna distinguere tra il sacrificio di milioni di soldati, l’eroismo di alcune minoranze ardite, il martirio di popoli e di ignari fanti, che meritano rispetto, onore, ricordo e appassionata riconoscenza, dall’effetto che produsse la Guerra: la fine della centralità dell’Europa, l’avvento dei regimi totalitari, la fabbrica degli orrori, la guerra totale e la leva obbligatoria di massa. Onorare i combattenti non vuol dire amare la guerra. E, poi, la Grande Guerra ha realmente amalgamato, seppur tragicamente, italiani del nord e italiani del sud e li ha fatti sentire consorti, uniti, parte di uno stesso destino e di una stessa patria.
Dobbiamo abituarci a leggere gli eventi della Prima Guerra Mondiale in una chiave inevitabilmente contraddittoria. Da un verso la Guerra fu vissuta come una maledizione, un obbligo crudele, che spezzava le vite e le famiglie costringendo artigiani, contadini e gente che non si era mai mossa di casa a combattere per una causa che spesso
sentivano lontana, se non estranea. Dall’altra generava coesione, spirito di solidarietà, acutizzava il senso vivo dell’umanità, e in taluni accendeva lo spirito d’italianità, il patriottismo… La Grande Guerra fu l’una e l’altra cosa, sarebbe ipocrita o fazioso limitarsi a narrare solo uno dei due aspetti. Il Sud era già reduce da quella grave emorragia che fu l’emigrazione, la Guerra fu una seconda emorragia, anche se cementò l’appartenenza alla nazione e allo stato. Non dimentichiamo che il baratro tra nord e sud del dopo unità fu colmato a partire dalla prima guerra mondiale, quando nacque davvero lo Stato italiano e soldati, carabinieri, professori, prefetti, funzionari e dirigenti pubblici venuti dal Sud formarono l’ossatura dello Stato italiano, che fu il motore della modernizzazione e dell’alfabetizzazione d’Italia. Fu un processo grandioso…
1915-18 si sono aggiunte poi, quelle dei caduti della Guerra 1940-45 e delle Guerre Coloniali precedenti. Sarebbe opportuno ricordare qualche episodio della vita da combattente dei militari dell’Esercito, della Marina, dell’Aereonautica, dei Carabiniere e della Guardia di Finanza ma, forse, è meglio ricordare soltanto che con il loro sacrificio essi sono saliti al cielo da eroi, paghi di aver dato la propria vita alla grande Madre Italia. E’ doveroso, infine, ricordare accanto ai nostri eroi caduti in guerra, gli eroi caduti nelle Missioni a sostegno della Pace, i caduti di Nassiria, i 53 caduti in Afganistan e i nostri giovani campobassani, il Tenente Giulio Ruzzi e il carissimo parà Alessandro Di Lisio; il Finanziere Antonio Zara caduto vittima del dovere all’aeroporto di Fiumicino nel 1973 con tutti i giovani molisani appartenenti alle Forze Armate e di Polizia che hanno donato la vita per garantirci il bene dell’ordine e della sicurezza.