Persi 10mila posti di lavoro molise peggio della grecia

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 178 - sabaTo 1 agosTo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Paola Giorgetta

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Paola Giorgetta. L'atleta molisana di Montemitro ha conquistato la medaglia d’oro ai mondiali di nuoto paralimpico in corso di svolgimento a Los Angeles. Così Paola Giorgetta tornerà dagli Special Olympics World Games con ben due medaglie. Dopo quella di bronzo conquistata nei 50 stile libero, l’atleta molisana che si allena con la Millesport San Salvo, è stata la più brava di tutte andando a conquistare l’oro nei 25 dorso.

Il Tapiro del giorno a Madonna e Colarusso

Un doppio Tapiro agli affini della politica Elio Madonna e Pasquale Colarusso. A furia di strizzare l’occhio sia alla maggioranza che alla minoranza sono riusciti a “fregare” tutti sedendosi Colarusso sullo scranno di presidente della commissione “commercio”, e l’altro a cullarsi sulla promessa di una poltrona da assessore. Entrambi passati dal centro destra al centro sinistra, il primo, Colarusso, già assessore espulso dalla giunta Di Bartolomeo e oggi retrocesso a presidente di commissione di un settore cui è particolarmente legato, l’altro, novello Celestino V, assessore recordman nominato e revocato nello stesso giorno, sempre nella medesima giunta Di Bartolomeo. A riflettere è la loro storia nelle istituzioni a condannarli.

E i Regionali ‘pappano’ annualmente 3 milioni di euro senza fare niente

Pil: -19%, povertà: 18% Persi: 10mila posti di lavoro Molise peggio della Grecia SERVIZIO A PAGINA3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 1 agosto 2015

Parte da Isernia la fronda interna al Partito Democratico e alla segretaria Micaela Fanelli. “Con Frattura hanno tradito il programma”

“In Molise persi 10mila posti di lavoro”

ISERNIA. “Le persone che costituiscono Molise Democratico erano e restano del Partito Democratico e Renziani nella convinzione che siano stati il segretario Micaela Fanelli e il Presidente Frattura a tradire, in Molise, il disegno riformista del Partito Democratico”. Lo ha sostenuto Stefano Buono che, insieme ad altri amici, ha deciso di uscire allo scoperto sulle vicende interne al Pd molisano. Ma, anche, sulla posizione del presidente della Giunta, Paolo Frattura. “La mancanza di credibilità di questa classe politica, che in campagna elettorale aveva promesso il dimezzamento delle indennità , si è palesata in modo del tutto evidente nel momento in cui il consiglio regionale ha rigettato una proposta di legge su petizione popolare che prevedeva proprio il dimezzamento delle stesse. La stessa classe dirigente che ,mostrando di non avere alcuna visione strategica di questa regione , non è in grado di attuare una programmazione che rivaluti i meravigliosi pae-

Sos: qualcuno di buon cuore e di buona volontà aiuti la Provincia ad uscire dal qualunquismo amministrativo in cui pare essersi impantana. Dell’ordinanza del Tar che ha rimesso in sesto la dirigenza dopo che la giunta provinciale l’aveva cancellata d’imperio, commettendo un stratosferica fesseria essendo la materia di stretta competenza del consiglio, abbiano già scritto. Sull’abbrivo di quella notizia abbiano preso in esame altre due delibere di giunta di pretta marca finanziaria, la 107 (Studio di fattibilità del progetto “Check up Iva”) e la 108 (Progetto di valorizzazione del patrimonio/affidamento dello studio di fattibilità), colpiti dal fatto che a firmarle sia il dirigente del 2° Dipartimento 1°Servizio, nonché segretario generale, Paolo D’Anello. In una Provincia che cancella indebitamente la dirigenza, ritenendola evidentemente superflua, poi si la si scopre munifica nell’assegnare (con quanta legittimità e correttezza procedurale rimane da vedere) al segretario generale la funzione più delicata e complessa e specialistica che esista: quella relativa alla gestione contabile e finanziaria dell’ente. Le due delibere, a leggerle, danno più di una impressione di ap-

per crediti e non per debiti. Un governatore – commissario alla sanità che , nonostante le promesse che quotidianamente esterna , non riesce a riconfigurare una riorganizzazione complessiva del Sistema sanitario regionale che risponda ai requisiti di efficacia , efficienza ed economicità.

saggi e i bellissimi borghi storici e getti le condizioni per fare turismo ed attrarre utenza interregionale. In tal senso manca anche una seria programmazione infrastrutturale che renda il Molise facilmente percorribile. Nell’ultimo anno in Molise abbiamo perso

10.000 posti di lavoro mentre a livello nazionale , nonostante la crisi , nel primo trimestre 2015 si sono registrate 195.000 nuove assunzioni . E’ evidente come il gap enorme sia correlabile alla Giunta Frattura che, disattendendo sistematicamente le promesse , non riesce

a risolvere alcuna delle delicatissime vertenze in atto. L’edilizia è praticamente morta , nell’ultimo anno l’indotto ha fatto registrare un – 70% e il Governo regionale non riesce a sbloccare i pagamenti inerenti i lavori di ricostruzione facendo cosi fallire le imprese

Molise Democratico vuole , aprendo a elettori e simpatizzanti del PD e del centro sinistra , trovare un’ alternativa politica credibile per fare in modo che la Regione Molise ,non costituisca soltantoun centro di sperpero. Si organizzerà in settembre 2015 una convention in Venafro”.

Provincia di Campobasso, dopo 200 anni di storia arriva la resa per inefficienze interne e per le storture della legge prossimazione, mancando, forse, il dirigente segretario generale delle conoscenze specifiche che gli avrebbero evitato di rimettere in circolo il progetto “Check up Iva”, già in precedenza valutato in maniera negativa per gli improbabili e modesti esiti che avrebbe portato, e di averlo fatto sollevando più di una perplessità (per tenerci bassi), dovuta all’accettazione, a scatola chiusa, cioè senza conoscere preventivamente il costo della proposta presentata informalmente da Leganet Srl. Nella delibera è scritto: “Il compenso verrà concordato (proprio così, concordato!) con la società proponente a seguito del progetto Check up Iva e la ricezione della relazione tecnica, con apposito atto). Non tocca a chi scrive commentare un dispositivo del genere, dovrebbero esserci (il condizionale è d’obbligo, visto che non si fanno vedere) organismi deputati a farlo, se sia possibile affidare un servizio in forma diretta (senza una indagine preventiva di mercato e/o un bando di gara), riservandosi di concordare successivamente, “con apposito atto”,

l’importo. La delibera 108, come detto, si pone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio immobiliare dell’Ente. Per raggiungere lo scopo, dato che all’interno della Provincia non ci sono professionalità adeguate al compito (ormai la formula è apodittica e standardizzata, sistematicamente priva dell’indicazione delle professionalità che mancano), è stato

ritenuto necessario andare all’esterno, questa volta, guarda caso, con un’indagine di mercato, scegliendo nel mazzo la Asp Finance Spa. Cui è stato affidato, tra l’altro, il compito di definire l’attività esecutiva con particolare riferimento alla valutazione del patrimonio immobiliare; la verifica dei cespiti dell’Ente suscettibili di valorizzazione immo-

biliare; l’analisi dello stato attuale in ragione degli aspetti economici e finanziari; l’elaborazione della valutazione prospettica immobiliare in funzione del ruolo assegnato agli immobili. Una Provincia che si dichiara povera in canna, al punto di volersi sbarazzare della dirigenza, non si pone il problema di quantificare il costo del progetto “Check up Iva” né lo scrupolo di rivolgersi all’esterno per valorizzare il suo patrimonio immobiliare (che avrebbe dovuto e potuto fare a tempo debito e con la mannaia del fallimento sul collo), oltretutto con procedure eccessivamente sbrigative. Fa male al cuore vedere l’Ente territoriale per eccellenza (la Provincia di Campobasso ha doppiato i 200 anni di vita) ridotto così. Bastonato dal Tar, incerto nella dotazione organica e funzionale, e alle prese con provvedimenti amministrativi che sollevano perplessità. Dardo


TAaglio lto

3 1 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Di fronte ai dati pubblicati nell’anticipazione del rapporto SVIMEZ per il 2014 chi ha responsabilità di governo è dinanzi ad un bivio: prendere immediatamente decisioni drastiche o ammettere di non essere all’altezza del compito

Molise: una persona su tre è a rischio povertà A leggere le anticipazioni del rapporto SVIMEZ per il 2014 viene davvero il magone. Il Molise ne esce a pezzi, in regressione su tutti gli indici più significativi: variazione del PIL, livello occupazionale, incidenza dell’indice di povertà relativa. Seppur la fase acuta della crisi, a partire dal 2008, abbia segnato con segno meno la stragrande maggioranza dei valori in tutte le regioni meridionali, per la nostra alcuni dati risultano davvero al punto di non ritorno. Prenderli in seria considerazione per cercare di correggere la rotta verso il nulla sarebbe davvero imperativo per chi ha responsabilità di programmazione in Molise. Oltre ogni polemica politica di bassa lega; oltre ogni strumentalizzazione; al di là di ogni scaricabarile più o meno verosimile. Solo per un etico dovere di tutela del bene pubblico (e di conseguenza privato e personale) di ogni cittadino molisano. Nel periodo 2001-2014 la variazione del prodotto interno lordo molisano segna -19,1%, il valore più alto d’Italia. -16,8 per la Basilicata, -11,0 in Puglia. Il 19,1 di saldo negativo è un dato astronomico, un valore che dovrebbe togliere il sonno. Nell’intero mezzogiorno d’Italia il dato di decrescita è del 9,4, da noi più del doppio. Roba da far scattare gli allarmi nelle stanze dei bottoni. Ancora numeri, ancora dati, altri brividi. Sulla base dei redditi rilevati nel 2013 in Italia è a rischio di povertà il 18,1 % delle persone. Se già questo è un dato di per sé allucinante cosa dire del 31,4% che il rapporto SVIMEZ assegna al Molise? Una persona su tre è a rischio povertà. Solo Campania e Sicilia anno un valore sensibilmente più altro del nostro, in tutto il meridione d’Italia. In generale ogni singolo aspetto su cuisi è concentrato lo studio dello SVIMEZ vede il sud Italia precipitare in un baratro apparentemente senza fondo mentre ilresto del Paese, soffre si, ma in ogni caso lotta e si tiene a galla. Al Nord è a rischio povertà una persona su dieci, nel meridione una su tre.

di Tecla Boccardo* La UIL così commenta le anticipazioni del Rapporto SVIMEZ per il 2015: “Viene certificata una situazione che, purtroppo, la realtà ha già fotografato. Un tempo il Sud era la Magna Grecia, ora è tristemente la metà della Grecia: invitiamo tutti a non sottovalutare i rischi sociali di questa condizione. L’analisi è nota, le cause anche, manca la volontà politica di risolvere i problemi. Sono decenni che il Mezzogiorno è sparito dall’agenda programmatica dei nostri Governi. Bisogna prendere atto che non esiste la possibilità di una ripresa “sbilanciata”: o il Paese cresce tutto insieme o è destinato a crollare tutto insieme”. Tecla Boccardo, Segretario Generale della UIL Molisana, rincara la dose: “In questa situazione disperata in cui si dibatte l’economia del Mezzogiorno d’Italia, i cittadini molisani si trovano a vivere le condizioni più difficili, con una ricchezza prodotta sempre più limitata e una povertà individuale e familiare sempre più

La disoccupazione giovanile arriva ad indici quasi equivalenti ed il molise primeggia anche in questa tristissima graduatoria. Nel 2008 lavorava nel meridione il 35,8 delle persone

comprese tra 15 e 34 anni; nel 2014 soltanto il 26,6. Dati senza appello, su cui è inutile imbastire dietrologia sulle colpe, presenti e passate, ma su cui bisogna solo mettersi al lavoro.

Con urgenza, oggi. Prima che davvero sia troppo tardi per tutti. L’evidenza dei numeri è tale da non consentire alibi, a nessuno. Speriamo che di fronte a tali evidenza si senta l’obbligo morale di dare tutti il meglio, in ogni cosa che cosa facciamo. E’ evidente che più alte e grandi siano le responsabilità, maggiore dovrà essere l’impegno e assoluta l’onestà intellettuale che dovrebbe far abbandonare incarichi di potere, e prestigio, a chi si dimostra, ed inevitabilmente si dovrà pur sentire, non all’altezza della situazione.

“La Regione delinei una strategia o è la fine”

I dati dello Svimez preoccupano l’Api Molise, l’Associazione Piccole imprese L’API MOLISE (Associazione della Piccola e Media Industria) esprime forte preoccupazione sui dati diffusi dallo SVIMEZ, che evidenziano tra i tanti indici negativi del Molise il primato di aver registrato un calo del Pil del 22,8% dal 2008 al 2014, con il 70% delle famiglie che percepisce meno di 12mila euro annui, a dimostrazione che i ripetuti gridi di allarme più volte lanciati dall’Associazione oltre che rivelarsi fondati, sono rimasti inascoltati.Secondo l’Associazione è giunto il momento di attuare un cambio di rotta a tutti i livelli della governance ed occorre un maggior senso di responsabilità da parte di tutti, ma soprattutto si rendono necessari una consistente immissione di liquidità nel sistema, un taglio netto degli sprechi ed una forte semplificazione

normativa che elimini l’eccessiva burocrazia e sovrapposizione di ruoli e competenze, altrimenti non si potrà più operare e la piccola e media industria scomparirà definitivamente con altre migliaia di lavoratori disoccupati ed in povertà. “Si sta indugiando su tante questioni, perdendo tempo prezioso per salvare le aziende – spiega la presidente dell’API Matilde Iosue – ma il quadro tracciato dallo SVIMEZ non lascia scampo, la nostra Regione presenta indici spaventosi che dimostrano quanto sia difficile per la piccola industria andare avanti, per cui si rende davvero necessario delineare la visione strategica a cui improntare il futuro del Molise, mediante un disegno programmatico serio sull’economia e sullo sviluppo del territorio”.

Il peggiore dato di tutto il Mezzogiorno

diffusa. Fotografando la crisi, che al nord sembra essere in attenuazione ma resta intensa nelle regioni del Sud, lo SVIMEZ misura la variazione nei diversi territori del PIL (il pro-

dotto interno lordo, in pratica la ricchezza creata dall’economia e dal lavoro): dal 2001 al 2014 nell’intero Paese è diminuito dell’ 1,1 %, nel Mezzogiorno del 9,4 %, in Molise il PIL è calato del … 19,1 %. È il peggior dato fra tutte le Regioni d’Italia, persino la Basilicata, la Campania e la Calabria sono riuscite a realizzare un dato meno grave pur se altrettanto allarmante”. “E, quello che è peggio, da noi non si registra nemmeno un barlume di speranza, non si ha

nemmeno un’idea forte di sviluppo economico, produttivo e occupazionale per invertire, nella nostra Regione, questo stato di cose: la politica è in giro per i paesi a coltivare un po’ di clientele, un dibattito pubblico e un dialogo fra le forze sociali in merito a questi problemi non c’è proprio e, fra poco: signori, si chiude tutto per ferie”. A settembre, nell’ambito della Fiera del Levante, la Uil svolgerà un’assemblea nazionale per chiedere che il tema del Sud ritorni al centro del dibattito politico ed economico e che si adottino politiche concrete per lo sviluppo e la crescita. “Porteremo a quella ribalta nazionale la disperazione dei lavoratori e dei disoccupati molisani - assicura Boccardo - la loro rabbia ma anche la loro voglia di riscatto. Lì avanzeremo, dopo che a livello regionale sono state ignorate e dimenticate in un cassetto, le proposte della nostra Organizzazione perché anche dal Molise passi la crescita e lo sviluppo del Mezzogiorno”. * Segretario regionale Uil


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TAaglio lto

4 1 agosto 2015

Campagna di prevenzione 2015 affidata alle squadre a terra di operai forestali stagionali

Incredibile: solo il 27 luglio la giunta regionale s’è degnata di approvare il piano antincendi predisposto dall’Arsarp

Rispetto alla previsione di una spesa di 800mila euro sono disponibili poco più della metà Sarà ancora l’Agenzia regionale di sviluppo rurale, agroalimentare e della pesca (Arsarp) a gestire le squadre a terra degli operai forestali stagionali per l’attività antincendio boschivo. Lo ha deliberato la giunta presieduta da Paolo di Laura Frattura il 27 luglio. Il ritardo con cui gli amministratori sono intervenuti è grave e ingiustificabile. Il caldo di quest’estate è un ulteriore elemento di aggravamento del rischio incendi, per cui ciò ch’è stato deliberato pochi giorni fa, ragionevolmente, e correttamente, andava deliberato con qualche mese d’anticipo. Ma ciò che riguarda il lavoro, l’occupazione, le attività produttive e, come in questo caso, la salvaguardia del patrimonio boschivo, non fa molta presa nelle alte sfere regionali. Eppure, il commissario straordinario dell’Arsarp, Iacobucci, aveva predisposto con largo anticipo (22 giugno) l’organizzazione del servizio, giusto per dare agli amministratori la possibilità di

deliberare tempestivamente il piano di lavoro degli operai foresali stagionali. Un piano che prevedeva una spesa di 800mila euro, ma sul capitolo del bilancio regionale ce ne sono 500mila disponibili. Né gli uffici finanziari, quantunque espressamente richiesti e sollecitati, hanno

Egregio Sindaco Ignazio Marino, se oggi le scriviamo è perché vogliamo segnalarle quanto sta succedendo nella nostra regione e nel nostro territorio a seguito delle decisioni commerciali dell’Acea spa, azienda municipalizzata del comune di Roma. Sappiamo che il suo tempo è prezioso e che è difficile, per lei, dedicarsi a problematiche di altri territori, ma sappiamo che, responsabilmente, da sindaco della città dalla quale l’azienda citata è dipendente, saprà e vorrà attivarsi, così come ha fatto con la società Atac nei giorni precedenti. Ma veniamo ai fatti. Nei mesi precedenti, la società riconducibile al comune di Roma ha sottoscritto un contratto di appalto con la società 3g Active srl di San Giuliano di Puglia, il comune della nostra regione colpito dall’evento sismico del 2002 e dal dramma del crollo della scuola Jovine, del quale tutti gli italiani serbano il triste ricordo. Con tale contratto la società romana attribuiva alla società molisana le lavorazioni di overflow dei servizi di call center e back office, assicurando il prosieguo dell’attività anche successivamente alla data di cessazione dello stesso contrattualmente prevista. Tuttavia, inaspettatamente e contrariamente agli accordi presi con la società molisana, l’Acea è tornata sui suoi passi, rimangiando quanto detto e concesso, e spostando tutte le lavorazioni oggetto di appalto ad altra società (che ad oggi - nonostante ci sia la sentenza del Tar del Lazio numero 6027 del 24/04/2015 che annulla la concessione alla stessa della

colmato la differenza, per cui agli stagionali della forestale toccherà di guadagnare meno di quanto avrebbero potuto. Fortunatamente si trattata di risorse proprie regionali, liquidabili nel corso dell’anno. Fa specie però che sul bilancio, per una voce di spesa ricorrente qual è quella

relativa alla campagna annuale di prevenzione e lotta agli incendi, non si sia provveduto a coprirla per quanto era necessario. Le fiamme, però, come tutti gli anni, non hanno tardato ad accendersi, purtroppo, spesso per mani dolose. La decisione presa dall’esecutivo nei giorni scorsi ha comunque sollevato le ansie degli stagionali, gente che racimola poche centinaia di giornate lavorative all’anno, senza il cui contributo, però, sarebbero guai seri per il patrimonio forestale regionale. Ed è grazie alla loro gestione accurata da parte dell’Arsarp che le attività vanno avanti (non per niente l’Agenzia è stata istituita per essere

Sindaco Marino, l’Acea non può fare morire così la 3G Active gara di appalto relativa ai servizi citati - risulta godere dell’attribuzione delle medesime lavorazioni). Il comportamento di Acea, contrario alle norme del codice Etico della società romana, ha causato la messa in mobilità di 74 operatori (originari della zona del cratere sismico di San Giuliano). In questo periodo gli scriventi, in stretta collaborazione con le istituzioni civili e religiose della Regione - tra i quali si rammentano l’assessorato alle politiche del lavoro della Regione Molise, i sindaci dei Comuni di S. Giuliano di Puglia e di Campobasso, i senatori della Repubblica della regione, il prefetto ed il vescovo di Campobasso - si sono prodigati al fine di trovare possibili soluzioni alla querelle tra la società 3g Active e l’Acea, in modo da poter far rientrare la crisi economica e occupazionale che deriverebbe dal licenziamento di 74 persone in un territorio privo di risorse. Si sono altresì interessati i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico al fine di creare un tavolo di confronto istituzionale e nazionale. Tuttavia i tentativi di ricomposizione sembrano essersi infranti contro la volontà di Acea di trarsi dalla questione, RIFIUTANDO OGNI INVITO A PARTECIPARE AI TAVOLI SINDACALI NEI QUALI SI CERCAVA DI TROVARE POSSIBILI SOLUZIONI CONDIVISE ALLA PROBLEMATICA MANIFESTATA. L’assenza della società romana pesa ancor di

più se si tiene conto della tipologia di azienda della quale si parla - il cui carattere pubblicistico dovrebbe essere chiara espressione delle finalità di pubblica utilità da cui deriverebbero i motivi della sua stessa esistenza - e del richiamo - la cui risposta è stata superficiale e generica dei lavoratori formulato al comitato etico della società a difesa di quei valori (quali quelli di uguaglianza - sui differenti territori - dei singoli lavoratori e di rispetto degli accordi presi con i propri partner) elevati a principi di governance nel codice etico della società del Comune di Roma. La nostra è una piccola regione e 74 posti di lavoro persi equivalgono a perdere 3.000 posti di lavoro in una città grande come Roma. Una città come la vostra forse potrebbe trovare facilmente una soluzione a questa crisi occupazionale. La nostra regione no. Sappiamo che, come sindaco di Roma, lei ha e deve affrontare problematiche di ogni genere, derivanti anche dalla qualifica di Capitale d’Italia di tale città, che, dunque, appartiene a tutti gli italiani, e, quindi, anche a noi molisani. Abbiamo con la Città Eterna un rapporto anche più forte di quello di tanti altri italiani, perché tanti dei nostri conterranei sono vissuti e vivono tuttora a Roma. Un popolo di circa 50.000 persone, che vi soggiornano, respirano, mangiano, lavorano, costruiscono, spendono e risiedono stabilmente nella capitale.

il braccio operativo dell’assessorato all’agricoltura e per dare risposte mirate, veloci e puntuali a chi cerca assistenza). Vanno avanti dal 2006, anno in cui la giunta del tempo ha affidato all’allora Arsiam la parte operativa di gestione, realizzazione e spesa delle attività di cantieristica forestale e di antincendio boschivo. Attività che continuano ad essere realizzate e gestite da anni senza scossoni, senza proteste, senza eccesivi problemi di agibilità. Solo quest’anno è probabile, per via del ritardo della giunta e il taglio di 300mila euro al piano finanziario, potrebbero sorgere questioni per ciò che riguarda lo spegnimento delle fiamme a terra. Lo spegnimento delle fiamme dal cielo è tutt’altra attività cui non è interessata l’Agenzia di Via Gian Battista Vico. Il Molise “è un mare di verde”. Si faccia di tutto per lasciarlo tale. Dardo

Sarebbe per loro e per la loro comunità oggetto di positive considerazioni sapere che il Primo Cittadino della loro città - onorando la propria figura, i propri impegni e gli stessi principi ai quali ha dichiarato ispirarsi, con l’intenzione di eseguire un’opera moralizzatrice proclamata agli albori della sua presentazione alla carica di sindaco di Roma - ha saputo prendere in mano la situazione, restituendo al territorio molisano il lavoro sudato e guadagnato dai suoi cittadini, ripristinando e restituendo giustizia a chi ha visto infrangersi i sogni di una vita normale per colpa di biechi interessi economici di pochi, ridando speranza e certezze a chi, ancora una volta si è visto incolpevolmente ed improvvisamente privato del proprio futuro. La invitiamo dunque ad attivarsi tempestivamente presso la società Acea Spa al fine della riconsiderazione delle politiche commerciali messe in atto, ripristinando come da intese precedenti - i rapporti commerciali con la 3g Active, ripristinando e onorando integralmente gli accordi che la società romana ha successivamente disconosciuto. Ciò permetterà a noi cittadini tutti di riconoscere nel suo operato i principi di giustizia e di coerenza ai quali ha dichiarato di volersi ispirare e, soprattutto, consentirà di salvare 74 posti di lavoro, evitando che il tessuto sociale di un territorio muoia in conseguenza della crisi economica che dalla perdita di tali posti deriverebbe. Siamo certi - e vogliamo esserlo - che vorrà dare la giusta attenzione e il suo tempo alla ri rca di una soluzione equa alla questione che le abbiamo rappresentato.


TAaglio lto

5 1 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Giudizio negativo di compatibilità ambientale relativo a un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica di 6 aerogeneratori nel comune di San Biase e 1 aerogeneratore nel comune di Sant’Angelo Limosano

La giunta regionale ha scelto la salvezza dell’ambiente alle pale eoliche La resipiscenza dunque esiste. Ma perché solo ora tanta accortezza e decisione? Se c’era ancora un piccolo spazio per recuperare un minimo di raziocinio amministrativo e culturale intorno alla invasione delle pale eoliche sul territorio regionale, è stato inopinatamente recuperato. La giunta regionale, questa giunta regionale finora di manica larga e generosa con gli operatori economici che hanno puntato sulle migliori risorse naturali ed ambientali molisane per i loro interessi, cogliendo di sorpresa il colto e l’inclita, il cittadino distratto e l’ambientalista radicale, ha deliberato di rilasciare “giudizio negativo di compatibilità ambientale relativo al Progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica costituito da 6 aerogeneratori di potenza ognuno pari a 2 megawatt nel comune di San Biase e 1 aerogeneratore di potenza pari a 2 megawatt nel comune di Sant’Angelo Limosano con opere di connessione alla r.t.n. nei comuni di S. Biase, Limosano, S. Angelo Limosano, Matrice, Ripalimosani, Montagano, Campolieto, Ripabottoni, S. Elia a Pianisi, Bonefro, San Giuliano di Puglia, Santa Croce di Magliano, Montelongo, Montorio dei Frentani e Larino”. La resipiscenza dunque esiste, e questa volta ha colto, con generale sorpresa, gli amministratori di Palazzo Vitale segnalati per essere particolarmente disattenti alla necessità di considerare il territorio che governano con la diligenza, l’intelligenza, la lungimiranza necessarie

per valorizzarlo e farlo sviluppare secondo direttrici economiche differenti da quelle fallimentari che hanno generato fabbriche chiuse e decine di miglia di senza lavoro. Questa volta, seduti sulle poltrone assessorili e presidenziale a Palazzo Vitale, Frattura, Pietraroia, Facciolla e Nagni hanno valutato che “la comparazione tra i benefici dell’opera da un lato e, dall’altro, i potenziali effetti pregiudizievoli per l’ambiente ad essa conseguenti, andava fatto tenendo conto dei contributi istruttori acquisiti nel corso del procedimento di valutazione dell’impatto ambientale (v.i.a.) e fermo restando che, pur nel favore per l’incremento dell’uso delle energie rinnovabili, nessuna norma o principio

Di Massimo Dalla Torre Mentre continua la campagna sulla violenza sulle donne, un sottobosco inusitato si cela nella Provincia Italiana. Un sottobosco costituito e voluto da chi ha deciso di guadagnare vergognosamente sfruttando la donna non come essere umano, cui si deve massimo rispetto, ma oggetto. La dimostrazione è presto data, basta sfogliare le ultime pagine dei giornali e andare a guardare le inserzioni pubblicitarie, oppure collegarsi ai motori di ricerca cuore pulsante del pianeta internet che il gioco è fatto. Un gioco in cui l’amara realtà viene fuori prepotentemente. Un qualcosa di talmente squallido che ti permette di venire in contatto diretto con chi fa da esca per questo turpe mercato: in cui l’Italia mammona si trasforma completamente, quasi a voler dimostrare che siamo un Paese all’avanguardia e non bigotto causa retaggi clerical-cattolici. Un’Italia che in Provincia, e il Molise non è immune, prova ne sia la brillante operazione portata a termine dagli uomini della squadra antiprostituzione della questura di Campobasso che hanno stroncato in due appartamenti cittadini un giro di

riconosce prevalente l’esigenza energetica rispetto alla tutela ambientale”. Ma perché solo ora tanta accortezza e decisione? Nel porsi dalla parte prevalente dell’interesse ambientale, la giunta è stata aiutata dal parere radicalmente negativo espresso dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo-direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Molise, un ufficio, questo di Famiglietti, al quale andrebbe riconosciuta e apprezzata con maggiore incisività l’opera di contenimento contro tutte le forme speculative che hanno impazzato e impazzano sul territorio senza riguardo alcuno per l’ambiente, la storia, il paesaggio, l’architettura e la bellezza. Il caso

che commentiamo, ha finalmente indotto l’amministrazione regionale a ritenere di preminente e fondamentale importanza la superiorità delle esigenze di conservazione dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico rispetto a quelle che comportano una trasformazione del territorio per finalità di iniziativa economica privata. Eureka! verrebbe da gridare. Finalmente nella considerazione regionale sono riemersi l’aggiornamento del Piano energetico regionale che si avvale di approfondite analisi del territorio, specificatamente sugli aspetti vincolistici per la tutela della biodiversità, dell’assetto idrogeologico, del paesaggio e dei beni culturali, ai fini dell’individuazione dei siti idonei ad ospitare impianti di energia da fonti rinnovabili; l’aggiornamento del Piano regionale paesaggistico e l’adozione del Piano di gestione dei siti “Natura 2000” presenti nella regione. Inoltre, si stanno predisponendo i Piani di settore regionali relativi alla tutela dell’ambiente e del territorio. Tutto ciò allude alla composizione di un quadro programmatico delle politiche regionali sullo sviluppo del territorio. Dobbiamo immaginare che a Palazzo Vitale si siano resi conto che il Molise è un fazzoletto di terra italiano ceduto agli speculatori di ogni risma, coi quali gli amministratori pubblici fanno lingua in bocca, vergognosamente indifferenti al danno irrecuperabile prodotto all’ambiente.

I vizi della Provincia italiana? prostituzione retto da cittadini di origine cinese, esplode prepotentemente fomentando un fuoco di desideri che neanche Giovanni Boccaccio, avrebbe saputo descrivere nel suo capolavoro: Il Decamerone. Una lunga catena che collega le Province tra loro come un serpente strisciante che, tramite un tam-tam telefonico oppure di e-mail rigorosamente criptate e in codice, tanto per non destare sospetti da parte di eventuali curiosi, aumenta spaventosamente il dramma di chi è costretto per necessità o causa ritorsione contro familiari, a concedersi, ma c’è anche chi lo fa coscientemente, fa lievitare un’ armata di veri e propri “cultori della materia” che bando alle spese, si concedono una “fuga” dal normale menage familiare. Un qualcosa d’inaccettabile che purtroppo è realtà quotidiana. Un qualcosa che, quando esplode fa rumore, perché le persone coinvolte sono spesso insospettabili, ma che dopo qualche giorno si sgonfia e finisce nel dimenticatoio; tant’è che le cose

iniziano da capo, anche se sotto vesti differenti magari nello stesso luogo. Questo è il dramma. Un dramma che, ci scusiamo con chi lotta ogni giorno contro queste abberrità, non finirà mai, perché ci sarà sempre qualcuno che, in nome del “dio danaro”, è pronto a mettere su un “business” collegato al vizio. Un mondo in cui tutto è lecito. Un mondo che molti vorrebbero conoscere, anche se per pura curiosità, a dimostrazione che il proibito è vivo e vegeto. Un mondo in cui le frustrazioni sono di routine. Un mondo in cui è facile trovare la vicina di casa, la ragazzina acqua e sapone, la signora irreprensibile o la massaia insoddisfatta della propria vita che, una volta chiusa la porta della propria abitazione al telefono con le chat-line o all’interno di locali nei cosiddetti privè o negli appartamenti di periferia o al centro città, come nel caso che ha destato la sonnacchiosa estate campobassana, affittati finanche sotto falso nome, magari spacciandosi per studenti uni-

Il Molise, se amministrato con lungimiranza, diligenza, intelligenza, sensibilità e attenzione alla storia e alla documentazione che la storia ha lasciato ai posteri; se amministrato con la capacità propria degli uomini di spessore morale e cultuale, quali dovrebbero essere gli amministratori della cosa pubblica, sarebbe potuto essere una realtà emblematica di molte e specifiche peculiarità: dal clima all’armonia della natura, dai paesaggi alle tracce italiche, osche, sannite, romane, longobarde e, a salire nel corso dei secoli, sempre con un segno, una sottolineatura di unicità. Questo fazzoletto di terra italiana purtroppo è stato ridotta a una pattumiera, ad una sorta di ricettacolo delle peggiori deleterie forme di sfruttamento delle sue risorse naturali. Poteva essere ancora prestato alla speculazione eolica. Non è stato concesso. Bisogna compiacersene che sia stata scelta la salvaguardia del paesaggio, della natura, dell’ambiente ( i fiumi, i laghi, la costa, le catene montuose, i reperti archeologici, l’architettura rurale). Il turismo poteva essere la carta vincente ma è stato depennato dai programmi regionali, relegato a materia per dilettanti, nemmeno meritevole di avere un assessore al ramo. Anche su questo fronte la resipiscenza ha motivo di fare breccia nella inaspettata disponibilità a cambiare della giunta regionale. Dardo

versitari o parenti di questi, si trasforma e si maschera dando sfogo agli istinti più bassi. Questa è l’amara realtà della provincia Italiota anzi dell’Italietta. Luoghi che Fellini, Cavani, Brass tanto per citare alcuni maestri del cinema hanno impresso nelle pellicole. Luoghi che spesso cambiano nome e aspetto ma non le finalità. Luoghi che dimostrano, qualora ve ne fosse bisogno, che il “trasformismo è sempre più schiavo del desiderio, per questo abbiamo tutti una doppia faccia” così scrisse Oscar Wilde che di trasgressione e scandali nel corso della sua vita fu varie volte protagonista. Luoghi in cui la condizione di degrado e smarrimento morale e materiale pone ancora di più l’accento sulla necessità di rispettare la donna di qualunque età ed etnia sia e non sfruttarla per “l’appagamento dei sensi” magari usando anche stupefacenti ed alcool per rendere “l’atmosfera più forte”; ma tutto questo non fa parte del vocabolario di chi senza scrupoli intraprende la strada del mercato del sesso e del proibito sempre più in auge, sempre più crescente in cui il motto latino “pecunia non olet” è il diktat e domina a 360°.


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Campobasso

1 agosto 2015

Scuole materne, noi avevamo già denunciato” Il movimento Cinque Stelle interviene dopo la nota degli Architetti CAMPOBASSO. “Le nuove scuole materne di via Berlinguer e di Via S.Antonio dei Lazzari non rispondono ai principi tecnici, architettonici e pedagogici minimi richiesti per questo tipo di edifici; lo avevamo già ampiamente anticipato con diverse iniziative , portando la questione anche all’attenzione sia della commissione consiliare Lavori Pubblici, sia del Consiglio Comunale, con una interpellanza al Sindaco ed all’assessore ai Lavori Pubblici, alla quale però è giunta la solita, inutile ed imbarazzante risposta farlocca, a conferma dell’immobilismo e dell’arretratezza di questa amministrazione sempre più miope, incapace ed barricata su posizioni arroganti e saccenti che evidenziano il vuoto cosmico incarnato dall’assessore ai Lavori Pubblici Maio, sempre più affannato a difendere l’indifendibile“. Così, il gruppo consiliare di

Campobasso dei Cinque Stelle. “Adesso, a conferma di quanto da noi rilevato, è giunta anche la presa di posizione dell’Ordine degli Architetti della provincia di Campobasso che, attraverso un corposo documento, ha rimarcato l’importanza di una “buona progettazione”, in particolare per le opere pubbliche, affinché gli edifici di nuova costruzione, ed ancor più quelli con delicate funzioni come nel caso delle scuole materne, vengano realizzati con il massimo degli standard qualitativi, sia in termini di confort abitativo, sia in quelli di efficienza energetica, come peraltro inequivocabilmente stabilito dalle vigenti normative, evidentemente disattese dai tecnici comunali. Costruire oggi una nuova scuola in maniera non conforme ai più moderni principi dell’efficienza energetica, significa dar vita ad un “mostro energivoro” che negli anni a ve-

nire sarà vittima del ricatto energetico da fonti fossili con derivanti danni sia di natura ambientale che erariale a scapito dello stesso ente e quindi della collettività. Tutto questo mentre realtà molto più virtuose hanno da anni orientato la propria visione dell’edilizia pubblica, oltre che privata, verso gli edifici “passivi”, ovvero completamente affrancati dall’utilizzo di fonti fossili sia per il riscaldamento invernale che per l’eventuale climatizzazione estiva. Per quanto riguarda poi gli edifici scolastici, non può essere trascurata la qualità degli edifici sotto l’aspetto del confort abitativo, del benessere fisico ed emozionale, della luminosità ed esposizione, dei colori e della vivibilità degli spazi, così come nettamente rimarcato dalla nota dell’ordine degli architetti; parametri che dovrebbero essere portati all’eccellenza in un edificio adibito ad

ospitare piccoli alunni per tante ore al giorno e per almeno tre delicatissimi anni della loro infanzia, al fine di agevolare il corretto svolgimento di percorsi pedagogici innovativi ed al passo coi tempi. Il Sindaco, l’assessore Maio e la giunta tutta, dopo aver fatto finta di non capire quanto da noi recentemente segnalato, adesso non possono ignorare il monito giunto dall’ordine professionale più qualificato per esprimersi nel merito; si proceda immediatamente alle necessarie revisioni dei progetti in fase di esecuzione, accertando le eventuali responsabilità di progettazioni non conformi alle norme in vigore, affinché gli effetti (ed i costi) non ricadano ancora una volta sulla collettività che avrebbe invece diritto ad avere edifici scolastici, oltre che sicuri, anche moderni, efficienti e funzionali“.

Droga, due arresti La Squadra mobile li ha effettuati a Campobasso in contrada Macchie suddivisa in dosi, e 50 grammi di hashish, sempre in dosi, pronta per lo spaccio, oltre a un bilancino, materiale per il confezionamento e a 1.050,00 euro, frutto dell’attività di spaccio, il tutto debitamente sequestrato. Alla vista della Polizia, la donna C.V., tentava di gettare dalla finestra posteriore della casa, posta al piano rialzato, la sostanza stupefacente avvolta in un asciugamano. Inoltre, la stessa, aiutata dal convivente, cercava di darsi alla fuga, gettandosi dal balcone dell’appartamento. Tuttavia, la cinturazione dell’edificio da parte della Polizia impediva alla donna sia di disfarsi della droga che di fuggire. Il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Campobasso, dott.ssa Rossana Venditti, disponeva che i due pregiudicati fossero sottoposti agli arresti domiciliari per essere tradotti a udienza direttissima che verrà fissata dal GIP.

CAMPOBASSO. La Polizia di Stato di Campobasso, nell’ambito dei servizi di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, nel pomeriggio di ieri ha tratto in arresto C. A. di anni 46 e C.V. di anni 42 di Campobasso, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La Squadra Mobile, coadiuvata da pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Potenza, ha valorizzato alcune segnalazioni pervenute in Questura circa attività illecite in materia di droga operate da due soggetti di origini rom in zona Contarda Macchie a Campobasso. I servizi di appostamento consentivano di verificare un florido via vai di persone con precedenti per stupefacenti, presumibili acquirenti di sostanze. L’irruzione operata dalla Polizia in un appartamento e la perquisizione effettuata, consentiva di rinvenire 40 grammi di eroina,

Campolieto si prepara per la consueta Sagra

Tutto pronto ormai a Campolieto per la 25^ Sagra di pasta, fagioli, involtini di cotica e salsiccia arrosto che si svolgerà sabato 1 agosto; un appuntamento partito in sordina ormai da oltre un ventennio e che è diventato, con il passare degli anni, un punto

fermo delle iniziative estive, sia per Campolieto che per i paese limitrofi. La Sagra è organizzata dalla USD Campolieto, la soc i e t à calcistica del paese che nell’ultima stagione agonistica ha preso parte al campionato regionale di Seconda Categoria, al fine di raccogliere fondi per finanziare le proprie attività. “La nostra è una iniziativa organizzata con un duplice scopo” dichiarano gli organizzatori

“cioè quello di dare al paese un momento di svago e di socializzazione e permettere alla società sportiva, tramite l’organizzazione della Sagra, di raccogliere fondi che saranno poi utilizzati per permettere alla stessa società di esplicare la propria attività in favore dei giovani del paese.” Tornando alla Sagra, gli organizzatori ci tengono ad evidenziare l’importanza della manifestazione anche ai fini della valorizzazione delle produzioni locali; infatti affermano i componenti dello staff “tutto è preparato in casa, esclusivamente lavorando con ingredienti locali.” La bontà della proposta è resa evidente anche dalla longevità della manifestazione,oltre venti anni, durante i quali la Sagra ha conquistato sempre più i favori dei partecipanti e che negli ultimi anni ha richiamato tanta gente

anche dai paesi vicini, un risultato di cui gli organizzatori vanno giustamente orgogliosi. Il programma della manifestazione prevede l’apertura degli stand gastronomici a partire dalle ore 20,30, mentre alle ore 22,30 si terrà l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria; tutta la serata sarà allietata da un gruppo musicale che intratterrà i partecipanti che, come si augurano gli organizzatori, possano essere molto numerosi, in modo da ripetere e magari superare il successo degli anni scorsi.


Campobasso

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Nei Palazzi del potere

Il caldo fa brutti scherzi Il calore dilata i metalli. Quest’estate particolarmente calda sta dilatando anche gli appetiti politici se, come viene data per certa, cresce la voglia di allargare, dilatandole, le giunte di Palazzo Vitale (Regione) e di Palazzo san Giorgio (Comune capoluogo). Due giunte peraltro una monca per via di un assessore ai domiciliari e l’altra costantemente sotto tiro, specie in alcuni elementi, per l’assenza di iniziativa, di proposta, di gestione. Situazioni già di per sé “calde”, figurarsi con l’aggiunta dei circa 40 gradi centigradi sofferti nel corso del trascorso mese di luglio! Sta che, come accenniamo, c’è voglia di dilatare , seppure per ragioni e motivazioni dif-

ferenti nei due Palazzi. Alla Regione ha messo mano la magistratura e gli sviluppi, visto che Scarabeo qualche rigurgito d’insofferenza all’ipocrisia dei colleghi lo ha fatto trapelare, al momento non sono valutabili. Dovesse permanere la “riduzione” di una seggiola assessorile, va da sé che gli appetiti ad occuparla si sviluppino in progressione geometrica. Si aggiunga la recente coraggiosa presa di posizione della corrente “Molise democratico” all’interno del Pd che ha perorato il cambio di passo del governo e nel governo il cambio di taluni, e il quadro della situazione si rende meglio profilato. Al Comune, nonostante il sindaco Battista difenda gli as-

sessori Maio e Chierchia dalle critiche e abbia assegnato deleghe particolari ai consiglieri Pd che più degli altri avrebbero potuto soffrire il ruolo di gregari, i sommovimenti di pancia non si sono placati nel gruppo di maggioranza. Figurarsi, fino a lambire i gruppuscoli satellitari, e personaggi che hanno dovuto attendere decenni (prendiamo Elio Madonna cui quand’era nella destra con Gino Di Bartolomeo ha avuto l’occasione di stare in giunta ma non si ritenne all’altezza) per prendere il coraggio a due mani e chiedere per sé stesso una maggiore visibilità esterna. Difatti, lo danno in continua peregrinazione nelle stanze decisionali a sollecitare l’allar-

gamento della giunta e un diverso equilibrio delle rappresentanze partitiche. E per meglio sottolineare ruolo e presenza, lo stesso andirivieni lo vede pencolare tra essere adepto tout-court di Battista e a volte un volatile elemento della maggioranza affetto di sacro furore moderato all’interno dell’Intergruppo, con Ambrosio e Colarusso. Chi lo segue sul piano della cronaca corre il rischio di diventare strabico. Per cui non resta molto d’attendere per capire dove possa andare a parare. Se gratificato, come spera da Battista, oppure tacciato d’incoerenza all’interno dell’Intergruppo. Effetti del calore e della conseguente dilatazione che produce.

Ti ricordo ancora

IL SILENZIO DI VIA ISERNIA di sergio genovese

di una formazione morale rassicurante. Al resto della magia contribuivano le due sale cinematografiche. All’inizio della discesa, ne avvertivi persino il profumo. Non vedevi l’ora di incrociare il volto e lo sguardo delle signorine piene di certezze che ti staccavano il biglietto che ti consentiva l’ingresso in quelle zone franche, repellenti alla malinconia. Poi le maschere con le loro pile alle quali suggerivi i posti più ameni, complice la fidanzatina che ti seguiva. Infine la pellicola a volte in conflitto con la cinepresa ma piena di fascino che ti aiutava a sognare. Sono stati bellissimi quei giorni e l’affermazione supera, lo giuro, finanche il fisiologico grigiore di una vita che cominci a guardare dallo specchietto retrovisore. Sono stati bellissimi quei giorni perché ti capitava di incontrare persone più vere, meno vocate all’egoismo, al doppiogiochismo e al cerchiobottismo. Per questo vedere quelle sale chiuse con i lucchetti pieni di ruggine e quella strada consegnata al silenzio ti impone, seppure a fatica, di reclutare tutto quello orgoglio cementato in quei centotrenta metri in salita o in discesa.

Abitando nel centro storico di Campobasso, mi capita spesso di percorrere Via Isernia. Iconograficamente, quella stradina lunga non più di centotrenta metri, è la dimostrazione in termini che, ahimè, nulla è come prima. Oggi sembra consegnata al silenzio e se non fosse per il ristoratore Mario e per alcune storiche oreficerie, ci apparirebbe come quei villaggi del Far West all’indomani di un blitz dei banditi con la bocca coperta dal fazzolettone e le pistole fumanti. Eppure in quei centotrenta metri negli anni sessanta e settanta e in parte ottanta, si incontravano intere generazioni per dare vita ad una movida più sana, dove trasgredire, al massimo, significava fumarsi una sigaretta di nascosto tenendo per mano, complice la oscurità, la fidanzatina che ti faceva soffrire per la atavica gelosia. Quelli della mia età e precedenti, ricorderanno che su quella discesa ( o salita) di cento trenta metri, il Cinema Ariston e il Cinema Modernissimo erano il nostro Cinema Paradiso. Soprattutto il Sabato e la Domenica a quella massa di persone in entrata e in uscita si univano centinaia di giovani militari di stanza alla Caserma Frate. Un groviglio umano vociante ma rispettoso delle libertà altrui, che condensava la propria vita attraverso sogni che passassero dentro il rispetto di regole valoriali che ne hanno fatto, in avanzamento, la condizione

“Cantieri, occorre sicurezza” Continua incessante l’azione della Polizia Municipale per controllare i siti CAMPOBASSO. Continua incessante l’attività della Polizia Municipale sul territorio cittadino. Questa volta a essere interessato dai controlli degli agenti è stato uno dei cantieri in contrada Vazzieri. Sul posto il luogotenente Fernando Brunale, il quale ha provveduto a diffidare il direttore dei lavori, presente al controllo, per la “messa in pristino del cantiere”. Dal monitoraggio del luogotenente Brunale è emersa sull’area del cantiere, priva di recinzione e, dunque, accessibile a tutti, la presenza di una enorme quantità di materiale ed attrezzature per l’edilizia. A tutela dell’incolumità pubblica e privata ma anche per una questione di decoro, quindi, la diffida servirà per l’immediata esecuzione dei lavori necessari per la messa in sicu-

rezza del cantiere e il ripristino delle zone adiacenti alla lottizzazione. E immediato questa mattina, venerdì 31 luglio 2015, è stato il sopralluogo della ditta che ha eseguito la lottizzazione, garantendo già per la prossima settimana il rispetto di quanto prescritto nella diffida. “L’attenzione è massima per il bene del territorio cittadino – ha affermato l’assessore alla Polizia Municipale, Salvatore Colagiovanni –. Stiamo comunicando tutte le operazioni che sono condotte quotidianamente dai nostri agenti per valorizzare e motivare il loro lavoro, ma soprattutto per far comprendere ai cittadini quanto sia importante l’opera dei Vigili Urbani, impegnati su più fronti. Sono tante e diverse le mansioni del Comando della Polizia Municipale e i nostri agenti non si sottraggono a

nessuno dei compiti, anche i più spinosi. Siamo abituati a considerare i vigili come coloro che sanzionano gli automobilisti indisciplinati. Non è così. Per fortuna. Il loro lavoro è fondamentale per la sicurezza del territorio e per il rispetto delle norme. Laddove sono infrante, arriva l’attività della Polizia Municipale a ripristinare quanto prescrive la legge. In questo caso, in contrada Vazzieri, la diffida per il direttore dei lavori del cantiere va a beneficio dei residenti della zona, che per mesi sono stati costretti a vedere uno stato di sporcizia e abbandono adiacente alla zona interessata dalla costruzione di un palazzo. Il mio plauso – ha concluso Colagiovanni – va al luogotenente Fernando Brunale e a tutti gli agenti della Polizia Municipale per la solerzia, l’impegno e la



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Isernia

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1 agosto 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“San Vincenzo, quei lavori che gridano allo scandalo” I contestati lavori dell’Enel nel sito archeologico diventano forte motivo di protesta CasTeL san VInCenZO. “Nonostante le gravi eccezioni già sollevate, i contestati lavori dell’ENEL che riteniamo dannosi sul letto del fiume Volturno, adiacente gli scavi archeologici di San Vincenzo Al Volturno, stanno incredibilmente continuando, come si evince dalla foto scattata il 30 luglio“. Lo sostiene, Tiziano Di Clemente. “Ne avevamo chiesto il fermo immediato per i motivi che qui ribadiamo: spropositata cementificazione finalizzata alla deviazione del Volturno per “operazioni di ripulitura”, con 200 camion di pietrisco, 200 canali prefabbricati di cemento, rischi di allagamento nella fase di riversamento dell’acqua (come accadde la volta scorsa), inesistenza di chiarezza sullo smaltimento futuro di tale montagna di rifiuti speciali a fine lavori. Lavori che dureranno vari mesi. Non è stata presa in considerazione la verifica di fattibilità della proposta alterativa: ripulitura da effettuare a monte agendo sui due

canali scolmatori, come si faceva anticamente. Come si nota dalle foto allegate v’è il prosciugamento del letto del fiume, con tutte le conseguenze dannose per la fauna e la flora ittica e lo straordinario ambiente circostante, e in fondo alla foto si nota il “Ponte della Zingara”

(la cui volta è destinata a colmarsi dei canali di cemento): è l’’antico ponte costruito in conci di travertino per consentire il passaggio all’antica abbazia, risalente secondo gli studiosi probabilmente alla fase tardoromana (IV-V d.C.), in funzione durante l’esistenza del monastero insieme ad un altro ponte (il cosiddetto Pons Marmoreus), che si trovava circa 200 m. più a monte. E ribadiamo: tale scempio in un momento in cui la fruibilità dell’importante sito archeologico dovrebbe essere al suo massimo. Nell’insistere col blocco dei lavori e la verifica di eventuali responsabilità per le conseguenze dannose per la collettività, annunciamo che

stiamo comunque verificando l’esistenza o meno di tutte le autorizzazioni necessarie, poiché allo stato pare che ne manchi qualcuna fondamentale (ma il dato è ancora da accertare, e non appena possibile riferiremo in merito). Rilanciamo comunque la nostra proposta: un progetto di recupero e di valorizzazione di quel tratto del fiume Volturno, in sinergia con lo sviluppo del sito archeologico a gestione pubblica e socialmente controllata, ribaltando una realtà negativa, cioè di un sito rimasto altamente sotto valorizzato, non solo a causa dei tagli imposti dagli usurai della Troika a livello centrale , ma anche a causa del dominio del potere economico-ecclesiastico locale sulla giunta regionale e gli organi statali, nonché del combinato disposto, di servilismo e grezza inettitudine, dei sindaci di Castel San Vincenzo dell’ultimo ventennio.

Isernia:Carabinieri in azione per un’estate sicura, arresti, denunce e sequestri Negli ultimi giorni i Carabinieri hanno ulteriormente intensificato i servizi di prevenzione su tutto il territorio della provincia di Isernia, per contrastare principalmente i reati contro la persona ed il patrimonio, lo spaccio di stupefacenti ed altre forme di illegalità, proprio per garantire un’estate sicura a cittadini e vacanzieri. Il bilancio delle operazioni è di un arresto, undici persone denunciate, il sequestro di sostanze stupefacenti, di armi, merce di provenienza illecita ed il recupero di refurtiva. A Frosolone, i militari della locale Stazione, hanno arrestato un pensionato, 76enne, originario della provincia di Campobasso, per abusi sessuali su minorenni. Il pensionato, nel settembre del 2012, fu protagonista di alcuni casi di abusi sessuali ai danni delle sue due nipoti di tre e nove anni, nella zona di Riccia in provincia di Campobasso. A seguito di tali episodi era finito presso una comunità di Sant’Elena Sannita dove era ristretto ai “domiciliari”. Questa mattina l’ordine di carcerazione che i Carabinieri hanno eseguito trasferendo il 76enne presso la casa circondariale di Isernia dove dovrà rimanere rinchiuso per scontare la condanna ad un residuo di pena pari ad un anno e mezzo di reclusione. Ad Isernia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, sono intervenuti nei pressi della stazione ferroviaria, dove hanno intercettato un 24enne del posto, che hanno trovato in possesso di un involucro contenente alcune dosi di “hashish”. La droga è finita sotto sequestro, mentre il giovane è stato denunciato per detenzione illegale di sostanze stupefacenti. Ulteriori indagini sono in corso per accertare se le dosi erano per uso personale o se destinate all’attività di spaccio. Stesso reato contestato a Venafro, dai militari del Nucleo Operativo e Ra-

diomobile, che hanno sorpreso un 20enne di Pozzilli, in possesso anch’egli di dosi di “hashish”, sottoposte a sequestro. A Rionero Sannitico, i militari della locale Stazione, hanno invece denunciato un 55enne del luogo, per detenzione illegale di armi. Nel corso di una perquisizione domiciliare, l’uomo è stato trovato in possesso di due fucili calibro 12, la cui detenzione non era mai stata denunciata alle Autorità competenti. Le armi sono finite sotto sequestro. A Montaquila, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, sono intervenuti a seguito di una segnalazione pervenuta al “112”, che indicava la presenza di due uomini armati a bordo di una BMW di colore nero. I militari riuscivano a bloccare il veicolo, e dopo una perquisizione a carico di un 40enne ed un 35enne di Vairano Patenora, in provincia di Caserta, accertavano che sul mezzo era occultata una pistola semiautomatica, rilevatasi essere un’arma giocattolo, e che la targa dell’autovettura era stata modifica nella combinazione alfanumerica. I due, accompagnati in caserma, sono stati denunciati, mentre l’arma e l’autovettura sono stati sottoposti a sequestro. Indagini sono in corso per stabilire quali fossero le reali intenzioni delle due persone fermate dai Carabinieri. Ad Isernia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato un 30enne ed un 16enne del posto, poiché sorpresi alla guida di veicoli, nonostante fossero privi della prescritta patente di guida, i mezzi venivano sottoposti a sequestro. E ancora ad Isernia, una giovane donna, 26enne di origine giorgiana, che in evidente stato di ubriachezza infastidiva alcuni viaggiatori nei pressi della stazione ferroviaria, all’atto del controllo eseguito dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, si ren-

deva responsabile di resistenza a pubblico ufficiale. A Venafro, inoltre, sempre i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato un 36enne di Isernia, per guida in stato di ebrezza alcolica e sotto influenza di stupefacenti. I militari hanno accertato che il tasso alcolemico superava di oltre quattro volte il limite previsto dall’attuale normativa e che l’uomo aveva inoltre assunto sostanze stupefacenti del tipo “cannabis” , mettendo così in gravissimo pericolo la circolazione stradale. La patente di guida è stata ritirata e il veicolo sottoposto a sequestro. I Carabinieri della Stazione di Monteroduni, hanno denunciato un 35enne di Capracotta, per il reato di truffa, in quanto dopo aver ricevuto la somma di quindicimila euro da un 30enne di Monteroduni, quale acconto per la fornitura di accessori vari per la propria abitazione, ometteva l’invio della merce procurandosi così un ingiusto profitto. A Pozzilli, i militari della Stazione di Filignano, hanno denunciato un 34enne di origine marocchina, per attività di commercio abusivo ambulante. L’uomo è stato sorpreso mentre metteva in vendita oggettistica e bigiotteria di vario genere, senza alcuna autorizzazione da parte delle Autorità competenti. La merce è stata sottoposta a sequestro, mentre sono in corso ulteriori indagini per accertare la provenienza del materiale rinvenuto. Infine, a Colli al Volturno, i Carabinieri della locale Stazione, nel corso di una attività di controllo del territorio, hanno anche rinvenuto e recuperato un’autovettura Volkswagen Passat rubata alcune settimane fa in provincia di Campobasso. Il veicolo è stato sottoposto a sequestro in attesa di essere restituito al legittimo proprietario.

“Immigrati, inaccettabile quanto accade” Per Casa Pound si vuole subordinare l’impatto sociale sulla città all’interesse di pochi privati IsernIa. Il movimento CasaPound Italia interviene in merito alla polemica generata dalle dichiarazioni dell’amministrazione dell’Hotel Sayonara, che in comunicato ha affermato di vedersi ‘costretta’ ad accogliere immigrati adulti, non avendo il Comune appoggiato il progetto presentato dalla struttura alberghiera di riconversione in centro di accoglienza per minorenni immi-

grati. “Le dichiarazioni della gestione del Sayonara sono inaccettabili. Non è mai esistito infatti alcun ‘obbligo’ da parte della struttura di partecipare al bando per l’accoglienza emanato dalla Prefettura, ma semplicemente la volontà di ottenere un utile partecipando al lucroso business della gestione dei flussi di clandestini, senza curarsi dell’impatto sociale per la popolazione, in

una Regione dove il rapporto tra popolazione ed immigrati ospitati è tale da aver indotto il Ministero dell’Interno ad una sospensione degli arrivi. Quanto alla proposta di rinunciare all’accoglienza dei clandestini adulti in cambio della disponibilità del Comune a patrocinare l’apertura del centro per minori, questa si avvicina molto ad un ricatto, e ci chiediamo con quale coraggio si possa poi addi-

rittura pretendere di essere dalla parte del giustomostrando un tale atteggiamento”. Così il responsabile isernino di CasaPound Agostino Di Giacomo in una nota. “Se siamo quindi d’accordo con l’assessore alle politiche sociali Galasso nello stigmatizzare l’atteggiamento del Sayonara - continua Di Giacomo - non comprendiamo però come questi possa poi dirsi pronto ad acco-

gliere ad Isernia ulteriori clandestini, vista la situazione già al limite, con la città costretta a confrontarsi con il problema dell’accattonaggio da parte delle decine di clandestini tuttora ospitati a tempo indeterminato nei centri istituiti nei paesi limitrofi, problema che le autorità competenti non sembrano intenzionate ad affrontare a dispetto della pioggia di segnalazioni da parte dei citadini”.


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Termoli

1 agosto 2015

Economia del gusto a Termoli L’Unimol ha confermato la partenza dei corsi già a partire dal prossimo Anno accademico nibile dei territori. Il professore Rossano Pazzagli, presidente dei due corsi di laurea attivi a Termoli, commenta così l’importante novità: “In questo modo, intendiamo arricchire il profilo dei nostri laureati insegnandogli il valore del territorio, della bellezza, del gusto e del paesaggio come risorse per uscire dalla crisi e trovare nuove vie di sviluppo, per rimettere al centro dell’economia l’agricoltura, la cultura e il turismo”. Le produzioni tipiche di qualità, l’alimentazione, il buon bere, il paesaggio costituiscono, in effetti risorse strategiche per tutte le regioni italiane, a partire da quelle più piccole come il Molise, che hanno conservato meglio di altre un patrimonio di produzioni e tradizioni

TERMOLI. Nella sede di Termoli dell’Università del Molise, già dal prossimo anno accademico partirà un nuovo insegnamento denominato “Economia del gusto”, uno dei primi corsi con questo nome introdotto in Italia. Si tratta di un insegnamento inserito come esame a scelta dello studente nei corsi di laurea in Scienze Turistiche e in Turismo e Beni Culturali presenti a Termoli. La denominazione completa è “Economia del gusto e enogastronomia”, le lezioni partiranno già nel primo semestre dell’anno 2015-16 e saranno svolte dai professori Marina Forleo e Davide Marino, dei Dipartimenti di Economia e di Bioscienze e Territorio dell’Ateneo molisano, economisti agrari e ambientali orientati alla valorizzazione turistica e soste-

che rappresenta il valore aggiunto per l’affermarsi di un turismo sostenibile. La sede universitaria di Termoli si configura così, sempre di più, come polo di attrazione per gli studi sul turismo non solo per il Molise, ma anche per le regioni limitrofi e l’intera area adriatica. A Termoli gli studenti hanno la possibilità di conseguire la laurea in scienze turistiche (triennale), mentre i giovani già laureati qui o in altre università possono specializzarsi ottenendo la laurea magistrale in Turismo e beni culturali. Le iscrizioni sono aperte in agosto e settembre; tutte le informazioni sul sito www.unimol.it oppure telefonando allo 0874/404802, 404804 oppure al numero verde 800588815.”

San Timoteo, nuovo incontro Sindaci e dirigenti dell’ospedale a confronto sulla difficile situazione sanitaria TERMOLI. Sindaci (4), primari (quasi tutti) e il direttore sanitario dell’ospedale San Timoteo di Termoli in conclave per esaminare la difficile situazione del diritto alla salute, della domanda della cittadinanzautenza e della carenza in organico eredità di otto anni di commissariamento del Molise. La sala riunioni della direzione di viale San Francesco mai così gremita da alti livelli, nella tarda mattinata odierna, per vivere un incontro voluto dai primi cittadini dell’Unione Basso Biferno e del comune di Termoli. I sindaci presenti erano Rino Bucci (San Giacomo e presidente dell’Unione Basso Biferno), Angelo Sbrocca (Termoli), Leo Antonacci (Guglionesi) e Gianfranco Cammilleri (Campomarino, ma anche dirigente medico di Gastroenterologia). Per il presidente dell’Unione Bucci, “il problema della sanità non è un problema che ri-

guarda solo l’ospedale di Termoli ma tutto il basso Molise e noi come sindaci ci siamo sentiti in dovere di ascoltare gli addetti ai lavori per fare un quadro della situazione anche se siamo coscienti che le decisioni per quello che riguarda la sanità vanno al di là dei confini regionali ma vengono prese a Roma. E’ un incontro interlocutorio e conoscitivo non vuole essere né un incontro di polemica se possiamo dare il nostro contributo a risolvere i problemi ben venga. Vediamo tutta la materia qui bisogna essere coscienti che se non siamo bravi a farci i compiti in classe

noi ce li fanno a Roma. Noi siamo una regione dove ci devono essere tre grossi centri di eccellenza Termoli, Campobasso e Isernia ma l’importante è che la sanità funzioni visto che il Molise è piccolo e gli spostamenti sono agevoli”. Per Sbrocca, reduce dalla risposta alla inter-

pellanza presentata dall’ex sindaco Di Brino, ci incontriamo perché ci era stato richiesto da tempo e credo che noi dobbiamo sentire quelle che sono le esigenze degli operatori della sanità e credo che i primari sono l’apice degli operatori di un ospedale e quindi dobbiamo sentire quali sono le loro richieste e le loro valutazioni circa la sanità anche se l’assenza di 14 persone che erano a tempo determinato già si sapeva da tempo che il contratto di queste persone sarebbe scaduto alla fine di luglio e quindi la direzione sanitaria dell’Asrem ha provveduto per sostituire le funzioni e non interrompere il servizio”.

A tutta musica e l’agosto termolese Al via una settimana con artisti di caratura nazionale ed internazionale TERMOLI. Al via una settimana di grande musica a Termoli. Si entra nel vivo dell’estate termolese e la città adriatica si prepara ad ospitare artisti di caratura nazionale e internazionale e ad offrire a cittadini e turisti spettacoli di grande qualità. Si inizia questa sera 31 luglio con lo Skamoscio, rassegna musicale dedicata alla musica Ska-Rock. Diversi gruppi del panorama musicale Sk si alterneranno sul palco allestito al Porto di Termoli. Si va dai Punkreas agli Olly Riva & the SoulRockets dai Chilafapuliska ai djSet Soupy Records. Il 1 Agosto una grande novità per la città di Termoli, si tratta del concerto degli Almamegretta con il loro ‘Sanacore dub live session’ esperienza live basata sulle tracce di ‘Sana-

core’, il loro classico capolavoro inserito fra i migliori 100 album italiani di sempre. Un concerto che rivisita tutte le tracce di questo album fondamentale, con la sapienza strumentale della band originale al completo unita alla passione della voce di Raiz. Il 2 agosto Termoli si tinge di ritmi internazionali con un concerto imperdibile realizzato grazie alla collaborazione tra Comune di Termoli ed Eddie Lang Jazz Festi-

val on Tour. Sul palco allestito nel Piazzale del Porto saliranno gli Incognito, celebre band britannica, considerati i creatori del genere acid jazz. Al porto già dalle 19:00 avrà luogo un Dj Set e alle ore 22:00 inizierà il concerto degli ‘ Incognito’. Il gruppo giunge a Termoli dopo la tappa di Milano e proseguirà il tour ad Amsterdam e San Paolo del Brasile. Altro genere ma stessa classe per l’artista che si esibirà il 5 agosto sul palco di Piazza Monumento: Sergio Cammariere, rinomato cantautore italiano noto per le sue melodie e per brani che hanno scalato le classifiche nazionali come ‘Tutto quello che un uomo’, vincitore del Premio Tenco nel 2007 e ospite di Sanremo nel 2003 e nel 2008.


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Termoli

1 lagosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sgravi Imu per le seconde case date in comodato ai figli La proposta di Marone non passa per i tempi ravvicinati TERMOLI. Tra gli spunti più interessanti dell’ultima seduta di Consiglio comunale, a Termoli, sicuramente l’emendamento proposto dall’avvocato Michele Marone, esponente di opposizione e fondatore di Azione civica Molise. Si è trattato di una istanza di natura fiscale, quasi ovvio, vista la sessione di bilancio approdata in aula. Ma vediamo nel dettaglio cosa c’era scritto nel documento. “La normativa nazionale (decreto Imu poi convertito in legge nel 2013) ha previsto espressamente la possibilità in capo ai Comuni di introdurre esenzioni e agevolazioni Imu per le case concesse in comodato d’uso gratuito dal soggetto passivo dell’imposta ai figli o ai genitori e comunque ai parenti in linea retta entro il primo grado, definendone i criteri e le modalità per l’applicazione dell’agevolazione.

Per Marone si tratta di una giusta risposta all’esigenza manifestata da tante famiglie italiane che, di fatto, rende meno iniqua l’applicazione dell’Imu. Interessante anche la copertura finanziaria individuata da Marone, garantita dall’eventuale recupero di fondi attraverso la riduzione degli incarichi a professionisti esterni, consulenze che venendo meno o costando meno, farebbero dirottare questi soldi verso una perequazione tributaria, ma anche lo stop

ciata per la mancanza di tempi utili a prevederne l’inserimento in Bilancio. “Si esprime parere non favorevole per il profilo della regolarità tecnica, nella specie tributaria e finanziaria, poiché l’emendamento ove approvato senza una corrispondente previsione simulata delle riduzioni dei flussi finanziari connessi, esporrebbe il bilancio a rischio di disequilibrio facendone venire meno la fondamentale condizione di pareggio. A ogni buon fine corre l’obbligo di rappresentare che l’amministrazione comunale a suo prudente apprezzamento avrebbe la possibilità di condividere in linea politica l’emendamento proposto con efficacia differita a un atto variativo del Bilancio, attestato sulla ponderazione degli effetti rivenienti dalle agevolazioni prospettate comportanti modifiche alle proposte di

all’appalto di servizio di consulenza, la riduzione delle spese di staff sindacale e, comunque, dalla riduzione di tutti i costi connessi ad esternalità alienabili, poiché per il consigliere di opposizione il Comune di Termoli è dotato di dirigenti e funzionari di settore che possono svolgere senza alcuna difficoltà le attività professionali attualmente affidati a soggetti esterni. Una proposta che non è stata rottamata politicamente, ma solo boc-

delibera all’ordine del giorno del Consiglio e ai vigenti e connessi regolamenti comunali”. “Molti Comuni italiani hanno già introdotto questa premialità nei propri bilanci e regolamenti – spiega Marone – il Comune di Termoli, con la sua maggioranza, ha ritenuto di non far beneficiare i cittadini e le famiglie termolesi di tale riduzione di imposta sulla casa, tant’è che ha espresso parere non favorevole sull’emendamento proposto, pur ipotizzando di condividerlo in linea politica. E’ stata persa un’occasione per introdurre una riduzione della pressione fiscale sulle case, peraltro prevista dalla Stato, che avrebbe reso più equa l’applicazione dell’Imu e ciò a discapito di tante famiglie termolesi. Auspico, pertanto, che l’amministrazione ci ripensi e provveda il più presto ad una variazione di bilancio sul punto”.

I Nas sigillano le Terrazze Piscina, bar e ristorante all’interno del complesso Acqua di Mare TERMOLI. Attese un’estate intera, le terrazze sul lungomare nord, nella struttura Acqua di mare, d’incanto sono tornate ad essere un miraggio. In azione i Carabinieri del Nas, che hanno disposto la chiusura con sigilli di piscina, bar e ristorante. E’ il risultato controlli che hanno messo in luce una assenza totale di qualsiasi pezza d’appoggio, poiché l’attività era stata avviata con una semplice Scia, ma senza poi preoccuparsi di acquisire quei documenti necessari all’idoneità igienico-sanitaria e di altra natura. Fatto sta che l’esito di questo accertamento ha determinato l’inevitabile sequestro della struttura e

la chiusura delle medesime attività, che erano state inaugurate non da molto. Sgomento nei clienti, chiaramente, che si sono trovati nell’impossibilità di accedere e usufruire delle pertinenze. Oltretutto, a rendere più complicato il quadro, che l’indagine portata avanti dai Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni guidato dal capitano Antonio Forciniti mira a ricostruire, è il passaggio di gestioni da società a società, tanto che i condomini di Acqua di mare si sarebbero trovati ‘estranei’ in piscina. Ora al vaglio ci saranno anche i permessi di costruire e gli altri atti di carattere urbanistico, per verificarne la

complessiva legittimità, tenendo conto che nei mesi scorsi la struttura residenziale aveva subito

anche due fermi di cantiere da parte del Comune di Termoli. Sul capitolo riguardante bar e pizzeria non

c’erano le condizioni per proseguire l’attività, come disposto dal Nas.

Giostre, è polemica per il piazzale Nonostante le autorizzazioni per la festa di San Basso, restano i problemi TERMOLI. Le autorizzazioni ci sarebbero tutte eppure non c’è fine alla polemica attorno all’ubicazione delle giostre per la festa di San Basso. Dopo lo spostamento dal piazzale del porto all’area vicina all’istituto zooprofilattico e le conseguenti lamentele dei giovani che, gioco forza, dovranno trovare un’altra zona per i tradizionali falò in onore del santo patrono di Termoli, è il consigliere del MoVimento 5Stelle Nicola Di Michele a innescare la miccia delle critiche tramite un post su facebook. Pietra della questione sarebbe l’allocazione di materiale “stabiliz-

zato” nell’area dove già si trovano alcune giostre. “Sono stati scaricati – scrive Di Michele sul suo profilo – decine di camion di materiale che generalmente viene utilizzato per la costruzione di strade”. Secondo il consigliere di minoranza si tratterebbe di un danno incalcolabile per l’ambiente e il delicato sistema marino. Una polemica che ha innescato il sopralluogo da parte dello stesso pentastellato, dell’assessore comunale Ferrazzano e dell’avvocato Joe Mileti, legale della ditta che sta eseguendo i lavori per conto del comune, proprio nel-

l’area citata. Ne è scaturito un vivace dibattito con protagonisti anche gli uomini della Capitaneria. Sulla situazione, pare anche che un altro consigliere, Antonio Basso Di Brino, avrebbe richiesto un accesso agli atti. Per Ferrazzano e Mileti, però, i lavori sono stati autorizzati e certificati da una perizia tecnica effettuata da un ingegnere specializzato che ha dato il nulla osta all’allocazione delle giostre in quell’area. Il materiale stabilizzato, la piccola pietra bianca che fungerà da sentiero tra le giostre, sarà invece rimosso non appena verranno smantellate le giostre



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Opinioni di Nicola Felice Da diverso tempo camminando per strada, riconosciuto come componente del Comitato San Timoteo, vengo fermato da comuni cittadini che chiedono notizie sul servizio sanitario, sugli ospedali, in particolar modo sul San Timoteo di Termoli. Sono molte le persone che si mostrano preoccupate, amareggiate, arrabbiate nel sentire, da tempo e da più parti, i rischi che l’ospedale corre di perdere ulteriori reparti nell’imminente futuro. Persone che chiedono cosa si può fare, pur riconoscendo la loro impotenza in quanto, ormai da tempo, sempre più non vi sono occasioni e luoghi per poter manifestare e rappresentare il proprio dissenso a chi è stato eletto nelle varie istituzioni ricevendo onore ed onere di rappresentarli, tutelarli, salvaguardando gli interessi e i beni comuni. E’ facile riscontrare che tutto ciò è vero! In più occasioni si è fatto appello ai vari rappresentanti di ogni ordine e grado nelle varie istituzioni, con l’unico risultato che fino ad oggi si è registrato un assordante silenzio: sembra quasi che nessuno voglia disturbare il “manovratore”. Eppure, in ogni campagna elettorale non vi è candidato che non strombazzi a “mari e monti” che con la sua elezione si avranno “palazzi e case di vetro, porte aperte” e totale disponibilità! Una volta eletti, in qualsiasi istituzione, quanto preannunciato puntualmente viene smentito e crescono le difficoltà per il cittadino ad avere un confronto o un semplice ascolto. Difficilmente gli eletti si incontrano in ambienti aperti: strade, piazze, mercati. Solo a pochi intimi che costituiscono i cosiddetti “cerchi magici”

di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, magari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della

1 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ah! quella politica di un tempo

tutto è possibile, mentre i cittadini comuni sempre più stressati dalla crisi economica ed occupazionale, si vedono impossibilitati a penetrare ambienti chiusi “ermeticamente”, sistemi filtranti “segretarie”… costruiti, forse, artatamente per evitare contatti personali. Da qualche decennio siamo stati guidati da una classe dirigente miope, carente di progettualità, incapace persino di conservare e salvaguardare quello che nel passato è stato costruito e demandato alle nuove generazioni. Si registra la continua crescita dell’egoismo e del disinteresse ai problemi della “povera gente”, che oggi

appare essere prerogativa solo di Papa F r a n c e s c o . Come non rimpiangere i tempi andati, con quei luoghi (sedi dei partiti, associazioni di categorie, ecc..) e quella classe dirigente che non lesinava mai il confronto, il contatto, l’ascolto dei cittadini che avveniva non solo nelle sedi istituzionali, ma anche nelle abitazioni e studi privati, persino nei giorni festivi, occasione quantomeno per un sostegno morale e di speranza a quanti vivevano momenti di difficoltà.

loro “verbo” tramite il “comunicato stampa” per qualsiasi occasione, giornaliero e più delle volte inutile, quasi solo a dimostrare di “esserci”. Questo non ha fatto che produrre sempre più disaffezione della gente alla politica; lo dimostra anche l’astensione alle ultime elezioni circa del 50%, aumentata negli ultimi sei anni di oltre il 30%. Ritengo che una delle causa di ciò è l’assenza, ormai datata, di partiti “veri” utili a formare e selezionare una classe dirigente capace, onesta, eticamente e moralmente indiscutibile. Oggi la politica, per i più, sembra non svolgere quell’arte nobile ma essere stata relegata a stipendificio, erogatore di benefit, o peggio ancora a palestra del “malaffare”. Occorre con urgenza superare l’attuale sistema regolato da partiti (contenitori vuoti), club, “clan”… rappresentati da pochi e soliti soggetti che impossessatesi di timbri e carte intestate partecipano ai “tavoli” di coalizione con lo scopo principe di garantire posizioni e interessi personali, loro e degli intimi, nei vari enti e istituzioni. Per uscire da questo stato occorre da subito, in primis, un atto di orgoglio e di rivalsa con presenza e impegno diretto di tanti cittadini capaci e onesti, che disinteressandosi della politica, ritenendola “sporca”, hanno lasciato spazio a soggetti non all’altezza del compito e raggiungere il degrado, di ogni forma, che tristemente registriamo. Questo lo si deve soprattutto alle future generazioni.

Molti dell’attuale classe dirigente ritiene assolto il proprio operato diffondendo il

Votatemi perchè devo poter campare benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di

partito, con le loro incompetenze e le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò,

diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.


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