Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 190 - marTedì 1 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
giornale saTirico
30.000 copie in omaggio
www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook
L’Oscar del giorno a Tecla Boccardo
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Tecla Boccardo. Mentre tutti si beano circa i dati della cosiddetta 'ripresina', la segretaria regionale della Uil Molise riporta tutti per terra e sottolinea l'aumento delle ore di cassa integrazione in regione. Sintomo che le cose non stanno affatto bene e lo spiraglio che, forse, in qualche altra regione si vede qui da noi resta tutto immutato. Per questo, ha chiesto nuovamente un cambiamento di rotta nelle scelte di programmazione economica.
Il Tapiro del giorno a Emma De Capoa
Il Tapiro del giorno lo diamo a Emma De Capoa. L'assessore alla Cultura è riuscita a fare impegnare nel bilancio la somma di 30mila euro per garantire il cartellone delle manifestazioni da tenere in città per l'estate. Ancora una volta, a dispetto della cifra stanziata, la città di Campobasso è apparsa svuotata nell'essenza e priva di quelle manifestazioni capaci di attrarre, anche, gente da fuori dei confini cittadini. Sembra, però, ormai essere il destino del Capoluogo svuotato delle sue prerogative.
Piano sicurezza, 40mila euro al consigliere Pd Con quale criterio? SERVIZIO A PAGINA 3
TAaglio lto
2
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
1 settembre 2015
La faccenda va assumendo contorni kafkiani
Cosa o chi impediscono la nomina del direttore generale della Fondazione Molise Cultura? Il rischio di una denuncia che metta in moto un’indagine giudiziaria sul bando pubblico per la selezione degli idonei alla carica, pare abbia fermato la mano che aveva impugnato la penna per siglare la riconferma di Arco Cosa, o chi, impediscono al presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura di nominare il direttore generale della Fondazione Molise Cultura? Cosa, o chi, gli impediscono di provvedere ad un impegno amministrativo peraltro da oltre due mesi definito in tutti i suoi aspetti procedurali? Cosa, o chi, gli impediscono di scegliere il responsbile della Fondazione tra Sandro Arco, Adelchi Battista, Vincenzo Lombardi, Giorgio Palmieri, Stefano Sabelli e Ilaria Trivisonno, idonei a ricoprire la carica, a selezione pubblica compiuta? La faccenda va assumnendo contorni kafkiani. Intanto Sandro Arco, per sue personali virtù persuasive è mantenuto in carica da Frattura, sebbe in regime di proroga. Noi della Gazzetta del Molise, dopo aver preso atto del bando pubblico, a parere di molti, redatto su misura, abbiamo scommesso sulla riconferma. Dobbiamo ricrederci? Dobbiamo dare credito alle voci che dicono che la pausa di riflessione che sta contornando la vicenda sia determinata dal timore di Frattura di vedersi coinvolto nella formulazione del bando pubblico, ai più sembrata “ad
l’intervento Non consentiamo ad alcuno di alterare la materialità dei fatti facendo passare il sindacato come la longa manus del datore di lavoro, capace di interferire nelle decisioni aziendali! Per questo le scriventi OO.SS stigmatizzano le errate conclusioni a cui in molti e da più parti, sono pervenuti in riferimento alla disposta revoca da parte dell’ASREM del provvedimento n. 578/2015. Non si può abdicare rispetto alla difesa della legalità e della regolarità procedurale, perché questo porterebbe inevitabilmente ad avallare abusi ed a scivolare nella tutela di posizioni individuali reiterando discriminazioni e disparità tra lavoratori. Per questo è strumentale parlare di licenziamenti senza avere contezza delle censure mosse; censure e non certo “proposte” che, anziché scaricare responsabilità sui sindacati,
hoc”, per consentire ad Arco, che laureato non è, di partecipare? Probabile che a tirare troppo la corda questa si possa spezzare. Il rischio di una denuncia che metta in moto un’indagine giudiziaria per chiarire se davvero quel bando pubblico presenti aspetti che possono ingenerare il sospetto che sia stato pre-fabbricato, pare abbia fermato la mano di colui che aveva impugnato la penna per siglare la riconferma del direttore generale. Il quale, intanto, continua a gestire la Fondazione con la
implicita benedizione del presidente Frattura che di Arco ha avuto modo di apprezzare la sollecitudine e la concretezza con cui, all’indomani della sconfitta di Iorio, è passato dalla sua parte (politica), fornendo (è da impotizzare) non poche confidenze sull’uomo, sull’amministratore e sul politico che dagli Uffici della Rai Molise lo aveva portato a reggere l’assessorato regionale al turismo e, quindi, la Fondazione. La riconoscenza di Frattura sarebbe dovuta essere (e forse sarà) la ricon-
ferma nella carica di direttore generale. Ma intanto non arriva. L’azzardo, probabilmente, non vale la candela. Anche perché non tutti gli altri soggetti selezionati e ritenuti idonei a ricorpire la funzione potrebbero accettare impunemente l’esclusione, né, peraltro, Frattura potrebbe offrire una alternativa compensativa ad ognuno degli esclusi, per tenerli buoni. Il nodo da sciogliere è intricato. Il tentennamento aveva fatto pensare che il nuovo direttore generale sarebbe potuto essere Vincenzo Lombardi per i titoli che porta con sé, per essere una pedina di rango del personale della Provincia vittimizato dalla riforma Del Rio (cui la Regione deve una risposta e una sistemazione), e per essere il cognome Lombardi, nella sinistra molisana, di certo lignaggio. Ma anche questa soluzione si va rivelando non priva di difficoltà. La rete delle compiacenze, delle illegittimità, delle forzature amministrative e procedurali creata dal potere regionale potrebbe smagliarsi all’improvviso. I requisiti che hanno consentito ad Arco di partecipare alla selezione pubblica (e la certezza della riconferma), sono riassumibili nell’ammissione alla selezione no-
nostante non sia in possesso di laurea (superata questa soglia, gli altri elementi di qualificazione erano una bazzecola); nell’essere in possesso di documentata professionalità manageriale acquisita con esperienza pluriennale operando con funzioni direttive presso enti di promozione culturale (nessuno come lui avrebbe potuto vantare di aver gestito la Fondazione); nell’essere in possesso di specifica e comprovata conoscenza del tessuto culturale regionale con esperienza maturata in posizione direttiva nella gestione di attività ricadenti nell’ambito delle arti visive, della musica, del teatro, con connessa gestione del personale e di spazi destinati alle attività culturali (nessuno nel Molise sarebbe stato in grado di dimostrare di aver diretto una struttura o un ente culturali al pari di lui); nell’essere in possesso di documentata esperienza e professionalità nel campo dell’informazione e della comunicazione (Arco è stato nell’organico della Rai Molise). Ci fermiamo qui. Elementi distintivi che avrebbero dovuto procuragli da subito la riconferma e invece non arriva. Gatta ci cova? Dardo
Sanità, non siamo la longa manus del padrone avrebbero dovuto portare tutti ad una più obiettiva riflessione sull’abuso della contrattazione a termine. Diversamente opinando si ottiene solo il più comodo risultato di trovare un facile capro espiatorio , questa volta sì ostaggio del potere datoriale per timore di accuse, seppur in veritiere, ma mediaticamente efficaci. Le OO.SS hanno richiesto con decisione il rispetto della legalità, principio che non si piega all’individualismo e che mai ci porterà a tacere su illiceità o illegittimità di sorta, sempre nel rispetto del lavoro e dei lavoratori tutti, senza eccezione di sorta. Tante, troppe volte le OO.SS hanno denunciato non condivisibili atti aziendali della stessa ASREM senza mai sortire alcun effetto, neppure in termini di formale riscontro da parte
dell’azienda. Ciò porta a ritenere che nel caso specifico l’abuso, forse, era platealmente evidente. Questo perché, come denunciato nella nota “incriminata”, le OO.SS. avevano semplicemente contestato quattro punti salienti: 1) le motivazioni di urgenza poste a fondamento del provvedimento risalivano almeno al 30/04/2013; 2) le tanto comprensibili quanto
obiettive esigenze dei Presìdi Ospedalieri di Isernia e Termoli, non potevano però portare a tacere l’illogicità del provvedimento laddove la ASREM aveva valutato, con motivazioni assolutamente opposte, di non poter prorogare altri contratti (circa quaranta) in scadenza del personale ausiliario afferente allo stesso ruolo tecnico; 3) la normativa legittimante la proroga non poteva essere invocata,
quantomeno nei termini esposti, nel caso del provvedimento n. 578/2015; 4) nulla vietava alla ASREM, proprio alla luce delle censure mosse, di rettificare il proprio provvedimento in senso più rispettoso di principi costituzionali e di legge, adeguando il proprio comportamento all’osservanza, anche per il futuro, delle norme di legge e di contratto. In sintesi, pur rispettando la posizione dei lavoratori interessati dal provvedimento 578/2015 e comprendendone le preoccupazioni, le scriventi OO.SS anche a beneficio di questi, ribadiscono senza tema di smentita di avere uniformato il proprio agire alla più stretta doverosità della critica e della denuncia di abusi. Per le Segreterie Regionali FPCGIL - CISL FP - UIL FPL – FSI
TAaglio lto
3 1 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
I mezzucci della Regione Molise per conferire incarichi esterni
Al consigliere del Pd a Palazzo san Giorgio Massarella la progettazione esecutiva del “Patto della Sicurezza”
Per la scelta di tecnologie avanzate essenziali per un’adeguata sicurezza del territorio, ivi compreso il supporto per la redazione degli atti tecnici di gara, gli è stato assicurato un corrispettivo di 38.064 euro La formula è vecchia, abusata, e collaudata. Quando la Regione Molise vuole dare un incarico diretto ad un professionista esterno, dichiara che “l’attività da esperirsi è urgente, improcrastinabile, e contraddistinta da un chiaro profilo di specialità della prestazione da rendersi nel concreto”. Questa è la formula magica con la quale il direttore generale Pasquale Mauro Di Mirco (primatista nell’incarico, grazie a una serie di proroghe) ha incaricato l’ingegnere Ferdinando Massarella, consigliere comunale del Pd a Palazzo san Giorgio, della progettazione esecutiva del “Patto della Sicurezza” siglato dalla Regione con le prefetture di Campobasso e d’Isernia e i comuni di Campobasso, Isernia, Boiano, Campomarino, Guglionesi, Larino, Montenero di Bisaccia, Riccia, Termoli, Agnone e Venafro. Decisione della giunta regionale del primo ottobre 2014: uno scherzetto da 2,5 milioni di euro. Che dirottati sulla sicurezza nei posti di lavoro potrebbero ridurre le morti bianche e le invalidità; dirottati alla produzione, potrebbero creare posti di lavoro; dirottati sulle filiere agroalimentari e tessili potrebbero accelerare la ripresa della
produzione di Gam e Ittierre. Vanno invece a beneficio di alcune ditte produttrici di dispositivi tecnologici “idonei a monitorare le zone maggiormente a rischio” del Molise, con l’obiettivo di incrementare l’attività di prevenzione e la repressione dei reati, nonché il contrasto alla illegalità. Dobbiamo intanto prendere atto che l’urgenza e l’improcrastinabilità dell’incarico a Massarella sarebbe stato determinato dal tempo fatto
CAMPOBASSO. Un Piano di riorganizzazione con l’obiettivo generale dell’esplicitazione del percorso in atto di riorganizzazione e ammodernamento del Servizio sanitario regionale, nel rispetto del mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza, diretto a favorire la riqualificazione delle risposte assistenziali garantite alle persone. Era questo che avrebbe dovuto fare il commissario ad acta della sanità, Frattura in questi due anni e mezzo e non lasciarsi irretire da sterili polemiche, contrapposizioni inutili e beceri confronti. Nulla, invece, si è avuto. E così ci penserà il funzionario di turno, questa volta D’Innocenzo, ad agire. Bisognava pensare a una generale riorganizzazione strutturale dei macrolivelli assistenziali (area dell’assistenza collettiva; area dell’assistenza sanitaria distrettuale; area dell’assistenza ospedaliera) e all’innovazione del Servizio sanitario regionale. In Molise la rete dei presidi, pubblici e privati, che erogano assistenza ospedaliera è in larga parte ancora frutto di scelte effettuate negli anni ’80 ed è stata solo in parte riordinata negli anni ’90 per tenere conto dell’evoluzione degli indirizzi tecnico-scientifici che hanno guidato lo sviluppo dell’assistenza ospedaliera nei paesi industrializzati. In carenza, poi, di un Piano sanitario regionale la
trascorrere inutilmente dal primo ottobre 2014 (delibera della giunta) al 30 aprile 2015, data della lettera d’incarico al professionista. Se il progetto - come dicono a Palazzo Vitale - è finalizzato a garantire la sicurezza urbana, la prevenzione e il contrasto della criminalità, l’ordine pubblico e il controllo del territorio attraverso la realizzazione di sistemi infrastrutturali integrati di impiantistica della sicurezza, stru-
menti di videosorveglianza per luoghi pubblici, e dispositivi innovativi di monitoraggio, viene da chiedersi perché mai non s’è passati tempestivamente dalla proposizione all’azione. Cosa ha impedito di indire tempestivamente un bando per l’assegnazione dell’incarico di progettazione del “Patto”, potendo scegliere, correttamente, tra più professionisti, il profilo che meglio avrebbe corrisposto alla necessità? Sono queste le furbizie della Pubblica amministrazione che alimentano il clientelismo, il favoritismo, e la corruzione: Cantone docet. All’ingegnere Massarella, consigliere comunale del Pd a Palazzo san Giorgio, quindi il compito di realizzare il progetto esecutivo di attuazione della Linea d’intervento III (Sicurezza e Legalità), assicurando “la scelta di tecnologie avan-
Sanità, quel Piano mai seriamente avviato
rete dei presidi, pubblici e privati, che erogano assistenza ospedaliera si è altresì sviluppata in modo non organico ed equilibrato sul territorio. In particolare la distribuzione dei posti letto tra le varie specialità presenta lacune ed esuberi non solo a livello regionale, ma soprattutto nelle singole aree territoriali. Ecco perchè diventa necessario procedere alla concreta realizzazione di una rete di strutture e
presidi ospedalieri in grado di coniugare efficacia delle risposte assistenziali, accessibilità ai servizi in tutto il territorio regionale, efficienza nell’impiego delle risorse. Da qui una puntuale riorganizzazione della rete ospedaliera all’interno della Regione basata sull’esigenza di prevedere la distribuzione regionale delle specialità cliniche in base al rispettivo tasso atteso di ospedalizzazione e al conse-
zate essenziali per l’attuazione delle misure richieste e per un’adeguata sicurezza del territorio, ivi compreso il supporto per la redazione degli atti tecnici di gara”. Per questo suo impegno professionale gli è stato assicurato un corrispettivo di 38.064 euro (tenersi sotto la soglia dei 40mila euro è stata un’altra furbata per evitare il bando pubblico). Vista l’urgenza e l’improcrastinabilità, gli erano stati assegnati tre mesi di tempo per portare a termine l’incarico. Ma non gli sono bastati. L’urgenza e l’improcrastinabilità hanno dovuto cedere il passo alla pigrizia di alcuni Comuni aderenti al “Patto per la Sicurezza”, che, alla faccia dell’urgenza e dell’improcrastinabilità, avrebbero “ottemperato agli adempimenti di competenza con ritardo rispetto al programma operativo stabilito, determinando di fatto uno slittamento dei tempi necessari alla redazione del documento progettuale”. Da qui la richiesta di Massarella (naturalmente accordata) di una proroga di 60 giorni. Sempre alla faccia dell’urgenza e dell’improcrastinabilità. Dardo
guente bacino potenziale di utenza, articolandone l’attivazione sul territorio secondo il livello di diffusione da perseguire: Ma anche per procedere, ove è prevista una riduzione dei posti letto per acuti, alla loro trasformazione in posti letto post acuzie (riabilitazione e lungodegenza) e alla conseguente riconversione delle attività, a garanzia di una più appropriata assistenza a favore del paziente e per sviluppare il governo clinico degli ospedali su base dipartimentale, al fine di coordinare la gestione sanitaria delle strutture omologhe o appartenenti alle macro-articolazioni delle discipline (area medica, chirurgica, maternoinfantile, servizi) o complementari, in base alla articolazione e al numero delle specialità presenti nell’azienda sanitaria. Nel contempo, sviluppare la degenza diurna, mediante la trasformazione di posti letto di degenza ordinaria in posti letto di degenza diurna sviluppare le attività ambulatoriali programmate (day service), con l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle liste di attese e di favorire la presa in carico della persona garantendo accompagnamento lungo le fasi essenziali del percorso diagnostico-terapeutico. Sono dei punti qualificanti per una concreta riorganizzazione del Servizio sanitario regionale che, ormai, non è più rinviabile. G.D.I.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 1 settembre 2015
E’ ancora una volta la segretaria della Uil Molise, Tecla Boccardo, a sostenere la necessità di un cambio di passo della politica
“Cassa integrazione, ancora cifre da record”
CAMPOBASSO. A luglio, a livello nazionale, le richieste di cassa integrazione sono state 52,4 milioni, per un totale di 308 mila potenziali posti di lavoro salvaguardati. Certamente si è in presenza di un calo non insignificante delle richieste di ore di cassa integrazione da parte delle imprese: si riduce l’utilizzo di questo strumento sia rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (26,9%) sia, anche se in maniera meno importante, rispetto a giugno (-22,8%). Flessione che tra giugno e luglio di quest’anno, si registra per tutte e tre le gestioni di cassa integrazione ed, in maniera preponderante, soprattutto per quella in deroga (-48,6%) poiché, come informa la stessa Inps, ha influito la concomitanza di mancanza di risorse assegnate alle Regioni e la riduzione della durata “autorizzabile” per effetto dei decreti del 2014 (tetto massimo di 5 mesi). “Il generale calo mensile registrato nel mese di luglio, in particolare rispetto alle gestioni Ordinaria e Straordinaria, potrebbe essere un segnale positivo poiché indicherebbe una ripresa della produzione se, però, fosse accompagnato da altri due indicatori: meno domande di disoccupazione e più
motore dell’incremento di richieste è anche in questo caso la CIGS.
occupati” Commenta i dati Guglielmo Loy, Segretario confederale della UIL. “Purtroppo non è ancora così, in quanto c’è una ripresina delle domande di Naspi (le domande presentate tra maggio e giugno sono state oltre 150 mila e si riferiscono ai rapporti di lavoro cessati a partire dal 1 maggio scorso) il che segnala un parziale travaso verso la vera e propria disoccupazione di persone che erano in aziende in difficoltà”. In sintesi, il dato sugli ammortizzatori, secondo la UIL, fotografa lo stato della no-
Saranno felici i cacciatori, non la fauna e, siccome nel territorio di Campochiaro è stata accertata la presenza della Lepre Italica ( Lepus corsicanus) in aggiunta alle lepri presenti in altri territori comunali, non sarà contenta neanche questa. Stiamo facendo riferimento al “Calendario e al regolamento per la stagione venatoria 2015/2016” sottoposto all’approvazione preventiva della giunta regionale, prima che passi al vaglio della seconda commissione consiliare permanente del Consiglio regionale per l’acquisizione anche qui “ del previsto parere”. Di parere in parere (non vanno dimenticati, infatti, quello dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e quello dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) si arriverà, quindi, alla pubblicazione del calendario venatorio e delle specie che possono essere impallinate. A quanto pare sono da escludere gli uccelli selvatici durante la stagione riproduttiva e di dipendenza dei giovani dai genitori e, per quanto riguarda gli uccelli migratori, durante il ritorno ai luoghi di nidificazione (migrazione pre - nuziale), nonché l’’Orso bruno marsicano” per effetto del protocollo d’intesa che lo tutela, sottoscritto dalla Regione con la delibera 43 del 2014. Varare un calendario venatorio è un procedimento lungo e complesso, al quale lavora (supponiamo per tutto l’anno) il Servizio coordinamento e gestione delle Politiche europee per agricoltura, acquacoltura e pesca – Attività venatoria, con l’accortezza di non urtare la suscettibilità delle
stra economia: una ripresa debolissima che ancora non è sostenuta da efficaci politiche per la crescita. Ma anche “la ripresina” non c’è ovunque nel nostro paese in modo omogeneo. In 9 Regioni si registra un aumento di cassa integrazione fra giugno e luglio: in testa la Liguria per il maggior incremento di ore richieste rispetto a giungo dovuto ad un picco molto forte di ore di CIGS dovuto alla massiccia dose di richieste provenienti dalle aziende di Imperia e Genova; segue la Calabria e la Sardegna regioni in cui il
Ed anche il Molise appartiene a questo ristretto gruppo di regioni dove si registra un aumento di richieste di cassa integrazione fra giugno e luglio: a giugno riguardava 2.895 lavoratori, a luglio quasi mille in più (per la precisione 3.848). Anche nella nostra regione la crescita di ore richieste è direttamente ricollegabile ad uno stato di crisi strutturale delle aziende come dimostrato dai forti aumenti di CIGS. Le richieste di ore aumentano in 35 province nel contesto nazionale e, anche qui, al terzo posto, subito dietro Enna e Reggio Calabria, troviamo Isernia dove l’incremento fra giugno e luglio è stato pari all’800%! “Confrontando i dati dei primi mesi di quest’anno con quelli dell’analogo periodo del 2014 riferiti al Molise (erano 3.891 lavoratori e quest’anno sono stati 2.218) le cose sembrerebbero andare meglio. Ma non è così, secondo Tecla Boccardo, leader della UIL molisana, la verità è che per molti lavoratori anche la cassa integrazione, di un tipo o dell’altro, è finita, per tantissimi è finito anche il periodo di disoccupazione ed
Caccia, dal 20 settembre le doppiette tornano a sparare
associazioni dei cacciatori che, è noto, sono particolarmente reattive ai problemi della loro agibilità sul territorio, qualora i problemi vengano creati o sollevati. Per questo, quando la pubblicazione avviene, il calendario assume il carattere di una dichiarazione dell’Onu. La giunta regionale la proposta del “Calendario e del regolamento per la stagione venatoria 2015/2016” l’ha approvato il 27 luglio; l’atto dovrà rimanere esposto all’albo della Regione fino al 12 agosto per essere definitivamente agibile per l’avvio dell’annata venatoria che è stata fissata dal 20 settembre al 31 gennaio
2016. Il calendario è un enorme e complicato documento (un papiello) la cui lettura pretende tempo, pazienza, e competenza. Parte con l’annata venatoria, quindi prosegue con le specie cacciabili e i periodi, con il carniere (per ogni giornata consentita, ciascun cacciatore potrà abbattere complessivamente due capi di selvaggina stanziale con i seguenti limiti per specie: specie limite giornaliero e limite stagionale (lepre 1 capo non previsto, cinghiale 1 capo non previsto). Per la selvaggina migratoria, il limite massimo giornaliero è stabilito in complessivi 20 capi, con i seguenti li-
oggi non c’è alcun tipo di protezione previdenziale o ammortizzatore sociale. “Per questo c’è bisogno di una diversa strategia per il lavoro in generale nel nostro Paese, ma specie per il Sud, e ancora di più in Molise. A forza di politiche passive per il lavoro il Molise è stato addormentato: un po’ di ammortizzatori sociali, una bella dose di lavoro in nero e irregolare, qualche solidarietà familiare, la piccola economia agricola, e si tira avanti. I molisani stessi sembrano arresi e sfiduciati”. La UIL l’ha già detto chiaro nei giorni scorsi con il Decalogo per cogliere tutte le opportunità che derivano dal riconoscimento dell’Area di Crisi: “E’ il momento di girare pagina con investimenti pubblici e privati, ottimale utilizzo delle risorse europee, attrazione di imprenditori veri. Restituire un’occupazione a tutti coloro che hanno perso il lavoro in questi anni, costruire una prospettiva per i tanti precari e per i giovani, riqualificare i lavoratori, prevedere agevolazioni e sgravi fiscali e contributivi per i nuovi posti di lavoro. Progettare uno sviluppo equilibrato e sostenibile che offra un’opportunità concreta per ogni molisano”.
miti: specie limiti giornaliero allodola 10 capi, beccaccia 3 capi, quaglia 5 capi, tortore 5 capi, merlo 5 capi, codone 5 capi e pavoncella 5 capi; limite stagionale allodola 50 capi, beccaccia 20 capi, quaglia 25 capi, tortora 25 capi, merlo 25 capi, codone 25 capi e pavoncella 25 capi. Sono escluse dalle limitazioni la cornacchia grigia, la gazza, la ghiandaia e la volpe. Per queste specie quindi doppiette in libertà. Che peccato abbiano fatto a nascere cornacchia, gazza, ghiandaia e volpe non si sa. La caccia al cinghiale è consentita nei giorni di mercoledì, sabato e domenica. Negli altri giorni se la godono. L’uso del cane è consentito dal 1 ottobre 2015 fino al 20 gennaio 2016. Per la caccia alla volpe organizzata in squadre, è consentito esclusivamente l’uso del cane da seguita, fino al 31 gennaio 2016. L’addestramento dei cani è consentito dal 1 settembre 2015 al 28 settembre 2015. Nel calendario seguono poi l’indicazione degli àmbiti territoriali di caccia, i divieti e le sanzioni: una marea indicibile di indicazioni e prescrizioni, nonché le disposizioni particolari per la beccaccia e il cinghiale. Insomma, per essere cacciatori, per stare nelle regole, per rispettare le norme del calendario venatorio senza la tentazione di violarle, per imbracciare il fucile, scarpinare il territorio, appostarsi e sparare, bisogna avere una passione infinita. E la chiamano attività venatoria. Dardo
TAaglio lto
5 1 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il Molise alle prese con novelli economisti e programmatori d’accatto
Colpi di sole di Ferragosto
Sarebbe il caso che venissero interdetti Il Coordinatore Regionale della “SinistraDem” - Assemblea Nazionale Partito Democratico- Nicola Palombo ai lettori della Gazzetta del Molise lo abbiamo segnalato da tempo emulo dell’assessore Petraroia nella specifica capacità di mettere lingua dappertutto, gli competa o meno, non ha importanza. Lui e Petraroia intervengono, chiosano, suggeriscono, indicano, senza porsi il problema della coerenza e della competenza. Per un po’ Palumbo lo abbiamo trascurato; troppo effimere e di scarsa incidenza le sue riflessioni “ a posteriori” sugli accadimenti regionali. In prossimità del Ferragosto (per l’esattezza il 14 del mese) non abbiamo potuto fare a meno di intercettarlo e di dare una scorsa alla sua riflessione del giorno:“Sul lavoro massimo impegno percorrendo nuove prospettive”. Troppo ghiotto il boccone per la cronaca nel giorno in cui (il Ferragosto) il molisano medio era con la pancia all’aria. Non così Palombo che dapprima s’è compiaciuto “dei confronti sui 103 esuberi della 3G SpA e sulla cassa straordinaria per lo Zuccherificio del Molise del 13 e 14 agosto presso l’assessorato regionale al Lavoro” come esempio di “massimo impegno istituzionale ad intervenire a tutela del territorio e dei lavoratori delle aziende in crisi (Sic1 – ndr)”, quindi è passato a prendere di petto “le imprese, le amministrazioni locali, gli ordini professionali ed i sindacati per predisporre i bandi
pubblici sui finanziamenti europei 2014-2020 previsti sia nel Piano di Sviluppo Rurale per 210 milioni di euro e nel Plurifondo Fse – Fesr per 155 milioni di euro”, in calendario a settembre. Ma il pezzo forte della sua fatica riflessiva di mezzo agosto è stata la proposta di “un coordinamento con le parti sociali presso la Presidenza della Giunta Regionale per coordinare le iniziative di contrasto alle crisi settoriali e per costruire l’Accordo di Programma Quadro sull’Area di Crisi Industriale Complessa con il Ministero del Lavoro e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Per Palumbo questa strategia “va condotta con senso di responsabilità, condivisione, tempestività e correttezza da parte di tutte le rappresentanze am-
ministrative, imprenditoriali, professionali e sindacali, senza strumentalizzazioni o divisioni inconcludenti”. Diciamolo: la generalizzazione è il pezzo forte degli uomini di sinistra il cui epigono, non va mai dimenticato, è l’assessore Petraroia di cui Palumbo è il discepolo mentalmente meglio attrezzato. Soprattutto nel mettere e a frutto l’altra specialità “sinistra” e petraroiana: spostare sugli altri i guai propri. Niente di meglio che Michele Iorio, lo iorismo, la “damnatio memoriae” che l’accompagna. Qui Palumbo ha rischiato di superare in sofisticazione il Maestro. Ha scritto: “ Continuare ad ascoltare in queste ore dichiarazioni estemporanee causate dai colpi di sole di ferragosto lascia esterrefatti e privi di parole”. Secondo lui,
“chi propone di ricostruire il <Modello Iorio> con imprese di proprietà della Regione Molise che producono decine di milioni di euro di debiti l’anno da scaricare con l’aumento delle tasse sui contribuenti molisani, è fuori strada, aspettasse le prossime elezioni, votasse per Iorio e sostenesse questi metodi fallimentari che hanno causato tanti danni all’economia regionale e alle imprese sane, competitive ed efficienti”. Palumbo non conosce probabilmente a sufficienza le destinazioni dei fondi europei 2007/2014 e il ruolo avuto dell’Associazione industriali, del partenariato sociale, e delle opposizioni (a quel tempo capeggiate dal Pd). Semmai, vanno condannate le gestioni, non le industrie. Ma la sinistra valuta tutto a buon peso. A
leggere queste affermazioni dal tono apodittico e minatorio si ha il dubbio che il sole ferragostano non è andato per il sottile. Tanto più che il seguito, sotto il profilo demagogico e generalista, non è meno compromesso: “ La maggioranza di centrosinistra giri pagina e sostenga gli investimenti sulla banda ultralarga per la connessione veloce (che farà il miracolo di creare miglia di posti lavoro! – ndr) , gli investimenti alla Fiat di Termoli e nell’indotto dell’automobile (ci ha pensato Marchionne! – ndr), le aziende che reggono sul mercato, crescono e si affermano come il Pastificio La Molisana e tante altre (quali altre, di grazia? – ndr). Questa è la prospettiva da sostenere e non altre e diverse ipotesi imprenditoriali di corto respiro”. Per carità di patria non riportiamo l’eco delle parole dei cassaintegrati della Gam di Boiano, dello Zuccherificio di Guglionesi e dell’Itierre di Pettoranello, per restare ai casi limite del Molise nelle mani di Frattura e compagni. Ma è facilmente immaginabile. Questi novelli economisti e programmatori d’accatto hanno fatto già un gran male al Molise e ai molisani e, purtroppo, molto bene a se stessi, arrivando agli scranni regionali (Petraroia), o in progetto di arrivarci (Palombo). Sarebbe il caso che venissero fermati in tempo. Dardo
Il maniero potrebbe diventare Museo dell’Araldica E’ successo ieri sera a Macchiagodena nella piazza antistante il Castello, con le due fontane, e la Chiesa, con le scalette piena di persone sedute, attente ad ascoltare da parte del Sindaco della patria della polenta, Felice Ciccone, la storia vissuta nel casertano da Nadia Verdini e, insieme al direttore dell’Enciclopedia Treccani, Massimo Brai, quand’era Ministro dei Beni culturali, da tutti a Macchiagodena chiamato Massimo, come uno dei suoi cittadini, anche se speciale, e i sogni raccontati da Franco Valente, l’architetto più noto del Molise, e da me che di mestiere, ora più che mai, faccio il sognatore. Persone attente –dicevo – pronte ad applaudire la consegna delle chiavi del Castello, dal 2010, grazie all’impegno dell’allora Sindaco Angelo Iapaolo, di proprietà della Regione, da parte del Vicepresidente della Regione Molise, l’assessore Michele Petraroia in sostituzione del Presidente Di Laura Frattura che, impossibilitato a intervenire, ha inviato un messaggio letto dal Sindaco Ciccone. Franco Valente ha ripercorso la storia del Castello, costruito nel 1300 per volontà di un abate di San Vincenzo al Volturno, del suo essere un punto d’incontro, nel corso dei secoli, di personalità e personaggi importanti a dimostrazione della sua importanza strategica.
La bella idea di Valente per Macchiagodena Dopo aver posto l’accento sulla necessità e l’urgenza di intervenire per un suo recupero (non paesano) ma finalizzato a raccogliere il suo sogno, che è quello di renderlo unico punto al mondo, quindi di riferimento nazionale e internazionale, con la sua trasformazione in “Centro Internazionale della Cultura Araldica”, sapendo il grande interesse che raccoglie la materia e, così, la possibilità di sviluppare uno dei tanti turismi di nicchia di cui ha bisogno il Molise. Il mio sogno, condiviso con Angelo Iapaolo e trasformato in un appunto oggetto di una delibera di giunta, approvata all’unanimità e, dal 2010, agli atti del Comune di Macchiagodena, è quello di renderlo nodo principale di una rete di Castelli, Palazzi e dimore storiche, in parte recuperati, con solo pochi aperti ad attività e, in parte, abbandonati, per dare visibilità, percezione ai Molisani e ai potenziali visitatori di un Molise “Città – Campagna” che, come tutte le cose importanti, ha l’anima ed è rappresentata dall’emigrazione di centinaia di migliaia di uomini e donne, a partire dalla seconda
metà dell’’800. Trasformare i Castelli, Palazzi e dimore storiche in tanti tasselli che, messi insieme, possono creare un mosaico e dar vita a un grande centro di cultura, diffuso sul territorio, dell’emigrazione italiana e quella molisana in particolare, segnato da percorsi in grado di attraversare i 136 centri del Molise. Luoghi d’identità che hanno la possibilità di raccontare, alle generazioni di origine italiana e molisana, la storia, la cultura, le tradizioni, l’arte e la bontà dei prodotti e di una cucina. Un’idea progettuale che ha bisogno di risorse per essere trasformata in studio di fattibilità e poi progetto, che già da subito è in grado d’impegnare esperienze e professionalità, e, così, di coinvolgere soprattutto i giovani che stanno preparando le valigie per partire. Il già Ministro ai Beni culturali, Massimo Brai, chiudendo l’incontro sotto un cielo pieno di stelle, ha parlato dell’importanza della cultura e del turismo per “un Paese al quale tutti dobbiamo il futuro… un Paese che sempre più ha bisogno di buon lavoro e di stare insieme coinvolgendo sempre più i giovani” e,
facendo riferimento ai sogni che portano all’utilizzo del Castello. Ha invitato il Sindaco Ciccone a mettere insieme una commissione per valutare le idee che devono essere, sempre, condivise dalla comunità di Macchiagodena e rivolgendosi al vicepresidente Petraroia ha detto “la Regione deve saper scommettere e puntare sui valori e le risorse del suo territorio, quei beni materiali e, ora, tanto più immateriali che raccolgono tante attenzioni vista la loro grande attualità”. Bella per il già Ministro l’idea di un grande “Centro delle identità” nel Molise, la Regione che, con i suoi 136 paesi rianimati da nuovo interesse, dev’essere una protagonista del rilancio vero del Meridione. Nadia Denise, che ha coordinato in modo eccellente il dibattito, ha chiuso con l’invito ai presenti a ritrovarsi ad agosto dell’anno prossimo nella stessa piazza per verificare i risultati e dare continuità al discorso. Pasquale Di Lena
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
6
Campobasso
1 settembre 2015
Scatta il piano pulizia caditoie Il Comune di Campobasso si è attivato a seguito degli allagamenti registrati CAMPOBASSO. Le copiose piogge – al limite delle cosiddette “bombe di acqua” – che hanno colpito la città di Campobasso nel periodo immediatamente a ridosso del ferragosto (fenomeno che diventa sempre più frequente), hanno causato diversi danni al territorio e messo in crisi il sistema cittadino di raccolta, regimentazione delle acque meteoriche, nonché la capacità della rete fognaria a sostenere e sopportare fenomeni di tale portata. Per una disamina della situazione che si è generata nelle passate setti-
fognario; tanto dovrà generare e costituire il piano di intervento e di dimensionamento delle reti territoriali da sviluppare nei prossimi anni e da inviare anche alla Regione Molise. Si è inoltre dato incarico alla SEA di predisporre urgentemente un piano di pulizia delle griglie e delle caditoie per la raccolta delle acque e di trasmettere a questa Amministrazione comunale una dettagliata relazione in merito, anche in considerazione dell’approssimarsi della stagione invernale.
mane, questa mattina si è tenuto un incontro con i responsabili dei Servizi interessati. Si è dovuto constatare, in relazione alla dimensione degli eventi atmosferici, la inadeguatezza, in alcuni casi, della rete fognaria, l’urgenza di realizzare nuove opere anche di dimensioni importanti di cui la città ha un improcrastinabile bisogno e la necessità del potenziamento del sistema attuale. Nei prossimi giorni verrà stilato un elenco dei punti di crisi rilevati e delle zone non servite dal servizio
Abusiva una compravendita auto L’attività è stata individuata e scoperta dagli uomini della Polizia di Stato CAMPOBASSO. Nell’ambito di specifici controlli di carattere amministrativo mirati, in particolare, al settore della compravendita di veicoli usati, la Polizia di Stato di Campobasso ha scoperto - in questo Capoluogo un’attività abusiva che operava in tale settore. A seguito di laboriose indagini ed accertamenti espletati dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Campobasso, al proprietario dell’attività, un 58enne campobassano, è stata irrogata una
sanzione amministrativa di 5.164 euro, mentre i veicoli trovati nell’area pubblica adibita a piazzale espositivo, risultati tutti sprovvisti di copertura assicurativa, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo è stato, inoltre, segnalato alla locale Camera di Commercio per l’adozione dei relativi provvedimenti di competenza. Sono in corso ulteriori accertamenti non escludendosi il coinvolgimento di altre persone operanti nel settore.
Auto d’epoca per i tornanti di Campitello Successo per la sesta edizione della Coppa d’Oro del Matese CAMPOBASSO. Domenica 30 agosto il Club Gli Amici delle Auto d’Epoca ha organizzato la 6^ edizione della Coppa d’Oro Matese Cronoscalata di Auto d’Epoca a Campitello Matese e la 10^ Edizione del Circuito Città di Campobasso. Gli equipaggi, circa trenta, sono giunti da Campobasso e dai paesi limitrofi (Torella del Sannio, Trivento,
Riccia, Ripalimosani, Baranello), ma anche dalle regioni limitrofe (Schiavi d’Abruzzo, Foggia, Stornarella) e si sono dapprima cimentati nei tornanti che da San Massimo portano al pianoro di Campitello Matese cercando di rispettare i tempi fissati dalla gara di regolarità. La classifica finale ha visto al 3° posto Felice Paolo di Trivento su Fiat
500L del 1976, al 2° posto Ciarallo Luciano di Schiavi d’Abruzzo su Fiat 124 Spyder del 1966, mentre la 1^ posizione è stata conquistata da Tonino Romano con Raffaele Di Cesare navigatore su Alfa Romeo Duetto del 1987. Il Trofeo Caffè Camardo se l’è aggiudicato la Autobianchi A112 del 1984 condotta da Maria Di Rito con Antonietta Palladino navigatore, provenienti da Campobasso. Dopo aver ammirato le bellezze della nostra regione tutti i concorrenti si sono ritrovati al Ristorante Alfonso di Campobasso per il momento conviviale e nel pomeriggio, lungo Corso Vittorio Emanuele hanno sistemato tutte le autovetture per la mostra statica molto apprezzata dai curiosi cittadini del capoluogo che hanno così potuto ammirare le tante vetture di interesse storico. Quindi la prova del 10° Circuito Città di Campobasso ha lasciato spazio al Concorso di Eleganza, sostenuto anche dall’Amministrazione Comunale che ha deciso di sostenere l’iniziativa. La giuria popolare, con la piena condivisone degli esperti presenti, ha deciso di premiare con il terzo posto la Fiat Belvedere del 1952 di Domenico Pellecchia con Lello De Renzis navigatore, di Campobasso, mentre 2^ si è classificata la Alfa Romeo Giulia Spyder del 1962 di Costa Nunzio e Rosa Rizzi navigatore di Storna-
rella (FG). Il Sindaco di Campobasso Antonio Battista ha voluto personalmente presenziare, salutare i presenti, ringraziare tutti gli equipaggi, consegnando il 1° premio alla Fiat Monviso Stella Alpina Cabriolet del 1950 di Mastrorazio Efiso e Serra Elide di Foggia. Altri riconoscimenti sono andati a Maria Santelia con Valentino Santelia navigatore di Campobasso su Alfa Romeo 146 TS Kitt Supercar del 1999, a Vittorino Nucciarone di Trivento su Mini Minor MK3 del 1971 e a Giuseppe Menanno con Giuseppe Bozza di Riccia su Matra Murena del 1981. L’occasione è stata propizia per rinsaldare i rapporti di amicizia tra i
tanti appassionati che, anche attraverso la conservazione in perfetto stato delle loro auto, consentono di non perdere la memoria storica dei modelli che circolavano sulle strade tanti anni fa. Il Presidente del Club, Tonino Aufiero, è riuscito anche quest’anno a proporre una bella giornata tra amanti dei veicoli d’epoca dando appuntamento alla prossima edizione dei due raduni. CLUB GLI AMICI DELLE AUTO D’EPOCA Il Presidente Geom. Antonio Aufiero
Campobasso
7 1 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Campobasso meriterebbe una classe politica migliore, quantomeno disposta a piegarsi su se stessa alla ricerca degli spunti ideali e programmatici per farla avanzare sul piano sociale, economico e culturale
Un Bilancio di previsione a 4 mesi dalla fine dell’anno è un insulto
La critica del consigliere di maggioranza Michele Ambrosio è indice di un clima politico poco confortevole, in cui taluni prevalgono e molti sottostanno La critica rivolta al miglioramento dei rapporti interni alla maggioranza e, della maggioranza, con la minoranza a Palazzo san Giorgio, appartiene ancora una volta al consigliere Udc (partito alleato del Pd a sostegno del sindaco Battista) Michele Ambrosio, pronunciata senza peli sulla lingua in prossimità del consiglio comunale chiamato ad approvare il Bilancio 2015. Un Bilancio senz’anima, lo classifica Ambrosio, privo cioè di quel respiro economico e programmatico di cui avrebbe bisogno un capoluogo di regione che il vice sindaco Bibiana Chierchia all’indomani dell’elezione, con non poca leggerezza, ha preannunciato di livello europeo. Non è assolutamente igienico che un Bilancio di previsione venga approvato a quattro mesi dalla fine dell’anno. Ambrosio, infatti, lo ha definito un “pre-consuntivo”. Le somme spese in dodicesimi per portare avanti l’attività amministrativa non hanno che potuto far riferimento alle voci (in entrate e in uscita) del Bilancio 2014. Difatti, il consigliere dell’Udc lo ha definito
“un bilancio fotocopia di quello precedente, una pura e semplice presa d’atto, una fotografia della situazione contabile”. Il difetto, ripetiamo, è nelle condizioni che hanno determinato il differimento dell’approvazione, ed è sulle quelle condizioni che si dovrebbe riflettere e doverosamente discutere. Condizioni che hanno matrici politiche e gestionali se sempre Ambrosio, per l’ennesima volta, si vede costretto a denunciare: “Il Consiglio comunale è chiamato alla ratifica essendogli politicamente per ben due anni impedito il ruolo di indirizzo e di controllo politico amministrativo che gli compete”, senza peraltro sia mai stato smentito. Parole dure, di un consigliere di maggioranza. Che pretendono di essere analizzate, discusse, approfondite con molto senso di responsabilità dal sindaco e dal gruppo di maggioranza, e non già, come capita di vedere e di capire, glissate e considerate espressione di una insoddisfazione personale. Un Bilancio di previsione posto all’approvazione a 4 mesi dalla conclusione dell’anno di riferimento,
probabilmente è il risultato di ben altre insoddisfazioni, di ben altre faccende (anche tecniche), di ben altri problemi di convivenza e di gestione all’interno della maggioranza, su cui si dovrebbe generare un circuito virtuoso di confronto e non un avvitamento egoistico di poteri (sindaco, giunta, consiglio). Campobasso, diciamolo, meriterebbe una classe politica migliore, quantomeno disposta a piegarsi su se stessa alla ricerca degli spunti ideali e programmatici per avanzare sul piano sociale, economico e culturale, e non avvilita, balbettante, incerta, insicura e polemica che si ritrova. Ambrosio di questa immagine è l’elemento chiarificatore, magari con qualche eccesso critico, ma indubbiamente motivato a determinare un ripensamento, forse un bilanciamento, forse anche una ridistribuzione di responsabilità, certamente un miglioramento complessivo del meccanismo comunale, valorizzando i ruoli e i protagonisti. Con la costituzione di un nucleo di espressione moderata, aveva tentato
di creare un contrappeso politico all’egemonia del Pd, ma la compagnia gli è venuta meno sul filo dei cedimenti alle lusinghe e delle “costrizioni” di cui gli improvvisati compagni di viaggio si sono fatti tentare e sopraffare. Acqua passata. I limiti operativi del Bilancio 2015 sono chiari ed evidenti, e risentono, lo ribadiamo, di un clima politico poco confortevole, in cui taluni prevalgono e molti sottostanno. La denuncia di Ambrosio ha motivazioni ed ascendenze lontane, che lo escludono dal sospetto di essere prevenuto e preconcetto. Un punto di mediazione pertanto dovrebbe essere l’obiettivo opportuno e necessario da perseguire. Infatti, qualcuno del Palazzo, con molta discrezione, ha suggerito ad Ambrosio di dare un’occhiata alle premesse che accompagnano il Bilancio, come primo passo in quella direzione. Non tutto, pare, sarebbe negativo o perduto. Dardo
Ti ricordo ancora bis
Tonino Bussone è tornato di sergio genovese
Il guitto che attraversa a piedi la città da un capo all’altro è tornato.
TOninO BuSSOne, dopo un periodo di assenza per motivi di salute che ci avevano fatto preoccupare, si è riconsegnato alla piazza. Quando incontra i suoi tanti amici e le sue tante amiche usa la parola chiave:”Ciao Amore!”. E’ una strategia per avviare la discussione. Si riscalda a ritmo crescente come una piramide, mulina le braccia con pacche sulle spalle e con ogni tipo di effusione che quelle mani
imprendibili portano a compimento. Aggroviglia le parole ma è un trucco per arrivare alla rima grassa a cui mai fa rinuncia. Lo capiscono tutti e fingono di non farlo perché gli concedono la “licenza poetica” che si deve ai personaggi di strada. Sin dall’inizio degli anni sessanta ha provato il gusto prelibato dello sport e non lo ha mai più abbandonato. Che fortuna per lui! Ha fatto sodalizio con migliaia di ragazzi che ha portato in giro per tutta l’Italia. Prima atleta di livello nazionale quando la pista in terra rossa del Vecchio Romagnoli era un richiamo per migliaia di spettatori, poi allenatore di tantissima gioventù. In oltre cinquant’anni mai un ripensamento, mai
un cedimento, la sua vita è stata ed è funzionale all’Atletica Leggera. Ricorda tutti nomi dei suoi ragazzi e incredibilmente, tutte le date di nascita, anche quelle dei suoi vecchi allievi nel frattempo diventati nonni. Ora che è passato dalle flebo prescritte da Anna e Lillo Sabelli alle fettuccine di casa Fasolino, la sua vita è come se si fosse riverniciata. Ma Tonino sembra aver perso qualche certezza. E’ normale. Chi viene dallo sport vero è come se maturasse la convinzione di essere imbattibile pensando di aver esorcizzato la malattia. Oggi è felice di aver raccolto nei momenti difficili tanta solidarietà mentre non fa sconti a chi non gli è stato vicino. Soffre
un po’ perche i medici gli hanno proibito al momento di respirare con il respiro dei suoi ragazzi giù al campo di Fontanavecchia. Quelle bombole di ossigeno che hanno connotato la sua vita potrà usarle tra un po’. Se ne avvantaggerà la piazza con una presenza più costante. Seppur con una sciarpa al collo che Piazza Pepe già dall’autunno esigerà, Tonino sarà lì pronto ad infilarti soprattutto se non fai attenzione a pronunciare le parole che finiscono in ..one.. Buon ritorno vecchio amico, con i tuoi pregi e con i tuoi difetti, il tatuaggio del Castello Monforte, sull’avambraccio di quella famosa mano imprendibile, è tornato a farsi notare.
Famiglie disagiate, i fondi per i fitti Il Comune di Campobasso ha pubblicato il bando per il sostegno economico CAMPOBASSO. E’ stato pubblicato per il comune di Campobasso, il bando relativo al concorso pubblico per l’erogazione di contributi integrativi a valere sulle risorse assegnate al Fondo nazionale di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione, per l’anno 2015, di cui all’art. 11 della legge 9 dicembre 1998 n. 431 “Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo”. I moduli per la domanda di partecipazione al concorso possono essere ritirati presso lo sportello dell’Ufficio alloggi sito in via Cavour n. 5 - piano terra nei giorni di Lunedì – Mercoledì e Ve-
nerdì dalle ore 10,30 alle ore 12,30 - Martedì e Giovedì dalle ore 16,00 alle ore 17,30 e presso l’URP (ufficio relazione con il pubblico) – piazza Vittorio Emanuele n°29 dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e Martedì e Giovedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00. Le informazioni relative al bando possono essere richieste presso l’Ufficio alloggi in via Cavour n. 5 - piano 2°, Tel. 0874/405552. Presso lo stesso Ufficio è stato attivato il servizio di compilazione assistita della domanda di richiesta contributo. Gli interessati sono invitati a presentarsi muniti della
documentazione necessaria alla compilazione e di un documento di riconoscimento valido. Le domande di partecipazione al concorso possonoessere presentate direttamente presso l’Ufficio alloggi del comune di Campobasso sito in Via Cavour n.5 - piano 2°, o con raccomandata A.R. indirizzata al Comune di Campobasso entro e non oltre il 30 settembre 2015. Il bando e il modello di domanda sono consultabili sul sito internet www.comune.campobasso.it/.
* !
) ! '
% " ! ( ' % "% ! "%
('" "
&' !)
%"! #" &&" ' !$( % % ! & ''"% " %
* "! + #"&& "!' '' % ' "! ! &'% * "! ") %' ! ' "%
!' " !) % (!
11
Isernia
1 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Caporalato, il blitz della Forestale Gli agenti hanno scovato 46 stranieri in un appezzamento di terreno nei pressi di Sesto Campano Come da procedura, i forestali, hanno iniziato ad identificare i braccianti, riscontrando non poche difficoltà, in quanto solo due donne sono state trovate con documento di identità. Intanto sul posto è intervenuta la Polizia Scientifica, coadiuvati dai Carabinieri della Compagnia di Venafro, dove è ancora in corso il riconoscimento degli stranieri.
SESTO CAMPANO. Il fenomeno del “caporalato” investe anche la provincia pentra. La forestale ha scovato 46 stranieri in un appezzamento di terreno in agro di Sesto Campano, intenti a coltivare fagiolini, senza documenti. L’operazione è scattata in seguito ad una segnalazione al Comando Forestale di Isernia che immediatamente si è attivato con i suoi uomini per recarsi sul luogo in località Ponte Nuovo e scoprire i braccianti irregolari, presumibilmente bulgari, per la maggioranza donne intente al lavoro.
Rilevante il sequestro di un furgone con targa bulgara ai fini delle indagini per risalire ai caporali che hanno condotto stamani i braccianti abusivi al lavoro. Sarebbe stato notato un secondo furgone sulla zona che è sfuggito al blitz. Dietro questa brutta vicenda si celerebbe la cessione del terreno da parte di un residente in zona che lo avrebbe venduto ad un agricoltore di Mondragone in provincia di Caserta. Dalla città campana sarebbero partiti i braccianti, anche se l’agricoltore respinge le accuse di caporalato, informando gli inquirenti che la raccolta dei fagiolini, in base ad accordi, non è di sua competenza. Prove schiaccianti dello sfruttamento delle persone fermate, potrebbe giungere da una fattura di 2.000,00 euro scoperta dalla Forestale e sottoposta alle verifiche dell’Inps.
Incendio divora il bosco Da domenica le fiamme interessano la zona della Montagnola. Difficile l’opera di spegnimento
FORNELLI. Un incendio di vaste proporzioni ha interessato dalla mattinata di domenica 30 agosto la periferia del comune di Fornelli, nell’ambito della frazione di Castel Cervaro, nella zona detta Montagnola. Si ignorano le cause che hanno prodotto l’incendio, non si esclude la natura dolosa. Squadre antincendio dei Vigili del Fuoco e Canadair al lavoro per tutta la giornata nel tentativo di domare le fiamme alte e visibili
anche dal pianoro di Rocchetta al Volturno. Una densa coltre di fumo ha avvolto un’area molto ampia per diverse ore. Si ignorano al momento quanti ettari di sterpaglie e bosco ceduo sono stati interessati dal rogo. Le squadre di terra fino a tarda serata erano ancora impegnate nell’opera di spegnimento, in una zona montuosa impervia e difficile da raggiungere con le autobotti.
Lavoro nero, scattano le denunce I Carabinieri hanno passato al setaccio numerosi cantieri edili in provincia di Isernia ISERNIA. I Carabinieri del Comando provinciale di Isernia e quelli del nucleo ispettorato del lavoro nei gironi scorsi hanno passato al setaccio diversi cantieri edili ed attività imprenditoriali nella provincia pentra. Cinque sono state le persone de-
nunciate per inosservanza alle norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazionale dei lavoratori. Si tratta di un 50enne di Isernia, un 30enne di Montaquila, un 48enne di Pozzilli, un 51enne ed un 40enne di Agnone.
Nel corso dei controlli sono state riscontrate numerose violazioni. Ventuno i lavoratori identificati, di cui cinque a nero. Elevate multe nei confronti degli imprenditori per oltre 30mila euro.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
12
Termoli
1 settembre 2015
Fiat, buone nuove a Termoli Al rientro dalle ferie ci sarà un ulteriore iniezione di posti di lavoro dei motori a quella delle trasmissioni, anche coinvolgendo i neo assunti attualmente impegnati nella formazione professionale, ha accolto il suggerimento prezioso delle parti sociali partecipative e già dalle prossime ore farà rientrare questi ragazzi, fornendo loro nuove prospettive. Soddisfazione da parte delle organizzazioni sindacali metalmeccaniche per l’apertura concessa dalla dirigenza di fabbrica termolese. Tra l’altro, alla Ute 205 si tornerà a lavorare dopo molto tempo sui dodici turni, quindi anche al sabato. Per il segretario della Uilm, “abbiamo disegnato un percorso rivolto alla crescita dello stabilimento e dei livelli occupazionali, imponendo un deciso mstop alla strumentalizzazioni sterili provocate da qualcuno. Le esigenze del territorio sono state recepite dall’Azienda”.
TERMOLI. Ancora notizie positive sul fronte occupazionale allo stabilimento Fca di Rivolta del Re, a Termoli. Al rientro dalle ferie ci sarà una ulteriore iniezione di nuovi posti di lavoro. A determinarla la richiesta di un maggior numero di volumi produttivi per il cambio 510, nelle Ute 204 e 205. Nel corso della riunione odierna col capo del personale, il segretari di Fim-Cisl Riccardo Mascolo e Uilm Antonio Di Pardo, hanno espresso una richiesta – condivisa anche dal segretario Fismic Gianni Mercogliano – di richiamare in servizio almeno 15 dei lavoratori interinali di bacino che avevano perso il posto a causa della crisi e della successiva cassa integrazione che ha interessato il Termoli Plant. L’Azienda che in un primo momento aveva ipotizzato un trasferimento interno dalle linee
Montenero soddisfatta per gli eventi in piazza La Giunta Travaglini sottolinea i risultati raggiunti con il cartellone estivo MONTENERO DI BISACCIA. Si concludono gli eventi estivi a Montenero di Bisaccia per una serie di appuntamenti che hanno fatto registrare il tutto esaurito e la soddisfazione della Giunta Travaglini. “È andata sicuramente – ha affermato Massimo Di Stefano, assessore alla Cultura e Turismo di Montenero – bene per me è il primo mandato ha dato una soddisfazione non indifferente. Io dico grazie ai cittadini che hanno partecipato perché è proprio grazie alla loro numerosa partecipazione agli eventi che hanno dato il riscontro del successo dell’estate montenerese 2015. Un grazie anche all’amministrazione, alle associazioni e alla Pro Loco Frentana che, per certi aspetti, hanno vissuto l’affannarsi delle organizzazioni a causa del ritardo viste le elezioni avvenute il primo giugno. Il territorio ci ha dato un’ottima risposta per il turismo che stiamo facendo partire finalmente anche noi a Montenero in
collina come promozione turistica. Posso dire che abbiamo avuto un ottimo riscontro sull’evento di James Senese alla marina di Montenero il 13 agosto, ma anche ottimo è stato il riscontro delle presenze con Gabriele Cirilli, il 22 agosto, in occasione della Notte Fucsia”. Gli appuntamenti e le iniziative, però, non finiranno di certo qui e in cantiere ci finiscono tante idee: “I prossimi impegni saranno gli eventi autunnali con la promozione del territorio con le iniziative anche di rassegna cinematografica la cultura sarà presente anche con dei progetti editoriali e altro che lasciamolo come sorpresa”, ha concluso Massimo Di Stefano
Campomarino, nuovo blitz nei bar La Polizia municipale ha controllato una serie di esercizi commerciali rino Lido al fine di accertare illecite occupazioni di spazi e aree pubbliche con gazebo, tavolini e sedie ecc, senza i prescritti titoli autorizzativi.
CAMPOMARINO. La Polizia municipale di Campomarino, coordinata dal tenente Raffaele Intrevado,
ha fatto scattare un nuovo blitz in bar, pizzerie, gelaterie e esercizi commerciali vari, siti in Campoma-
Dai numerosi controlli, iniziati venerdì scorso e terminati sabato 29 agosto, sono scaturite una decina di sanzioni amministrative in violazione al vigente regolamento comunale sulla disciplina delle concessioni di spazi e aree pubbliche, e alle norme del Codice della strada, che obbligheranno i soggetti trasgressori a mettersi in regola, altrimenti scatterà la segnalazione alla Prefettura di Campobasso per le ulteriori sanzioni accessorie previste dal dispositivo normativo, o addirittura i provvedimenti previsti dalla L. n° 94/2009 che prevedono anche la possibilità di chiusura temporanea dell’esercizio.
13
Termoli
1 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Frecciarossa, perchè niente fermate a Termoli?” L’interrogativo viene posto dal gruppo consiliare dei Cinque Stelle TERMOLI. “Dal 20 settembre saranno disponibili due corse del Frecciarossa sulla tratta adriatica Milano-Bari (alta velocità) e la stazione di Termoli non rientrerà tra le fermate previste, a differenza delle vicine stazioni di Foggia e Pescara. Il Molise viene escluso dalla possibilità di beneficiare del Frecciarossa”. Lo sostengono i consiglieri del movimento Cinque Stelle. “Riteniamo questa scelta fortemente penalizzante per lo sviluppo economico di Termoli e del Molise e per questo, come cittadini e movimento politico chiediamo al Sindaco e agli organi regionali di impegnarsi per aprire con urgenza un tavolo tecnico con le Ferrovie finalizzato a far
rientrare la stazione di Termoli tra le fermate del Frecciarossa,. Siamo si-
curi che questa opportunità sarà da stimolo all’economia e al turismo
della città di Termoli e sarà l’occasione per ammodernare e rendere
più efficiente l’attuale rete del trasporto pubblico regionale”.
Larino piange un’altra giovane vita La 15enne Giorgia Caruso investita da una Panda dopo la tragedia di sei mesi fa dei fratelli Padulo LARINO. Non ci sarà l’autopsia sul corpo senza vita della 15enne Giorgia Caruso, la ragazza deceduta ieri dopo l’impatto con la Fiat Panda blu condotta da un larinese, G. D. E. L’adolescente stava inseguendo un gatto e non si è accorta del pericolo mentre era arrivata sulla carreggiata della strada che da Larino porta alla Bifernina, in contrada La Francesca. Il Pm della Procura frentana, sulla base dell’informativa dell’Arma dei Carabinieri, ha nominato un medico
legale di Foggia che ieri sera ha compiuto l’ispezione cadaverica esterna e nelle prossime ore la salma sarà dissequestrata per essere restituita alla famiglia. Probabile che i funerali avranno luogo tra domani e dopodomani. In città il sentimento è di sgomento, tristezza, amarezza e incredulità, poiché dopo la tragedia dei gemelli Padulo, avvenuta sei mesi fa, un altro epilogo così drammatico ha visto coinvolti altri larinesi. Non si esclude il lutto cittadino da parte dell’amministrazione Notarangelo. Nella Panda c’erano anche la moglie e la figlia del conducente, essendo volontari, hanno tentato per primi la rianimazione della ragazza, ma nulla hanno potuto, come gli altri soccorritori giunti poco dopo.
Zuccherificio, le nuove mosse Vanno riviste le scelte programmatiche per il funzionamento degli impianti TERMOLI. Da un lato la necessità di definire nel più breve tempo possibile la prossima campagna saccarifera e, dall’altro, la possibilità che dall’incontro capitolino possano esserci buone nuove per la vendita dello stabilimento. È in questo clima che si è tenuto il primo incontro tra il nuovo amministratore unico dello Zuccherificio del Molise, Fabio Marone, la curatrice fallimentare Mirella Mileti e i rappresentanti sindacali dei lavoratori. Un incontro voluto da questi ultimi per conoscere la ‘direzione’ che Marone ha intenzione di dare alla fabbrica. Tra i temi discussi è finita la cassa integrazione straordinaria da richiedere al Ministero dell’Economia e la campagna saccarifera. Se, infatti, resta ancora in piedi l’ipotesi di trasformare le barbabietole con l’utilizzo di un mini impianto movibile che il vecchio amministratore aveva bloccato per un importo di 100mila euro, Marone e Mileti non hanno ancora scartato la possibilità di accendere parte dell’impianto coinvolgendo anche soggetti esterni. Una ipotesi, questa, che si scontra con la realtà dei pochi giorni a disposizione per manutenzionare l’impianto in vista di una campagna che dovrebbe partire a ottobre. È per questo motivo che la decisione del management potrebbe arrivare già entro la fine del mese così da stabilire al meglio la rotta da seguire.
15
Opinioni di Claudio de Luca La novità è dirompente (e positiva) per i Comuni che, anche in Molise, eviteranno di impegnare diverse centinaia di migliaia di euro del proprio bilancio. Lo Stato ha voluto agire in proposito con il dPR 18 agosto 2015, pubblicato il 27 scorso, regolamentando le disposizioni contenute all’art. 1, cc. 526-530, della “Legge di stabilità” 2014 dove si prevede che la gestione degli Uffici giudiziari (Tribunali e Corti d’appello) non debba essere più di competenza comunale ma posta direttamente a carico del Ministero della Giustizia. Tempo addietro lo stesso Procuratore generale della Corte di Cassazione ebbe a definire “fallimentare” la gestione della Giustizia; e, di certo, non si riferiva a quella di Larino quanto piuttosto a quella dell’Italia intera. E’ da oltre un quindicennio che non si bandiscono concorsi per assumere personale di cancelleria; perciò, come si può pretendere un buon funzionamento degli Uffici in carenza del personale necessario quando è lo Stato stesso a non assolvere alle funzioni che giustificano l’esistenza di un presidio? Altrettanto dicasi per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei Palazzi, riservata agli enti locali che, nonostante tutto, seppure criticati, si davano da fare ad onta della penuria di somme disponibili. Ora vedremo cosa sapranno fare, più dei Comuni, i “gestori del vapore”, tanto più che il passaggio delle consegne scatta dal primo di settembre. Da tale data i Sindaci “abbandoneranno” tutto, lasciando all’Amministrazione gestrice l’onere di occuparsi delle necessità dei Palazzi. Ne deriverà che il Dicastero di Via Arenula dovrà riorganizzare le proprie fila per rendere lineare (e senza scossoni) il cambio del testimone. Pertanto a Campobasso, così come a Larino ed in Isernia, ogni Sede circon-
di Pasquale Di Lena Anche questo anno si sono svolte a Buttrio (Ud), ormai definita la “capitale dei vini autoctoni”, le Finali di Vinibuoni d’Italia, la Guida del Touring Club Italiano curata da Mario Busso e Luigi Cremona. Dopo tre giorni di attenta selezione, dal 22 al 25 luglio, sono state attribuite le Corone, ovvero il massimo riconoscimento conferito a quei vini che si sono distinti per piacevolezza di beva e per indiscussa emozionante qualità. Le Corone sono state assegnate dai 25 coordinatori della Guida riuniti in 3 commissioni. Mentre con l’iniziativa “Oggi le corone le decido io” – a carico di una commissione parallela aperta ai wine lover, giornalisti e blogger – sono stati assegnati i riconoscimenti indicativi del gradimento degli eno-appassionati. “Il Molise si è contraddistinto per uno standard qualitativo indiscutibile, ormai in evidente crescita anche per le cantine sociali, e per la diversificazione delle varietà autoctone proposte, quindi non solo Tintilia”, ha commentato con entusiasmo la neo coordinatrice della Guida, Jenny Viant Gómez, giornalista enogastronomica e sommelier residente nel vicino Abruzzo, dove è avvenuta la preselezione dei 65 campioni pervenuti da 10 cantine molisane. Il dato nazionale complessivo ci parla di circa 25.000 vini rice-
1 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
I Tribunali non più a carico delle amministrazioni comunali
dariale e d’appello dovrà istituire una Conferenza permanente con il compito di individuare e di proporre le misure necessarie al regolare funzionamento. Per la verità il Parlamento aveva partorito queste disposizioni sin dallo scorso dicembre nella considerazione che, con l’attuale stato di crisi, i Comuni non erano più in grado di sopperire alla bisogna, rischiando di dovere dichiarare bancarotta non essendo più in grado di anticipare le spese di gestione soprattutto perché il Ministero della
Giustizia, da qualche anno, non riusciva a rimborsare, entro tempi ragionevoli, le tante anticipazioni degli enti locali. Eppure si trattava di somme di considerevole entità spesso eccedenti il “budget” posto in bilancio. Oggi, con le disposizioni contenute nel c. 6 dell’art. 38 della “Legge di stabilità”, si chiude una “querelle” che ha visto sulle barricate: 1) le Amministrazioni comunali che, per effetto della legge n. 392 del 24 aprile 1941, hanno dovuto anticipare spese di manutenzione, di ri-
scaldamento e di illuminazione degli immobili adibiti ad uffici giudiziari; 2) il Dicastero di via Arenula che, complici i drastici tagli di bilancio imposti nelle ultime leggi finanziarie e di stabilità, ha rimborsato i Comuni con notevole ritardo e con somme che, a tutt’oggi, non coprono ancora tutti i crediti vantati. Su questa diatriba gli interventi parlamentari sono stati tanti. Tra questi, va ricordata l’interpellanza del deputato Emma Petitti (Pd) al Ministro della Giustizia Orlando secondo cui, a fronte di una spesa media annuale dei Tribunali e degli Uffici giudiziari, anticipate dai bilanci dei Comuni (315 milioni di euro ogni anno), negli ultimi tre il contributo versato dallo Stato ai Comuni a titolo di rimborso si è attestato tra il 60 e l’80% delle spese effettivamente sostenute. Ad oggi l’ultimo intervento operato è stato quello della scorsa primavera quando lo stesso Guardasigilli intervenne per sbloccare 157 milioni di euro destinati agli enti locali per i rimborsi delle spese di mantenimento degli Uffici giudiziari. Somme queste che fanno riferimento a 65,2 milioni di euro per il 2012 e a 92,1 di competenza dell’esercizio finanziario 2013. All’entrata in vigore di questa legge, soltanto Palazzo ducale eviterà di anticipare una somma pari a 100mila euro.
Tre vini molisani nella Guida ai vini buoni d’Italia vuti e degustati rigorosamente alla cieca, 652 campioni ammessi alle Finali (cioè appena il 2,62%) e 467 premiati con la Corona (appena l’1,87% dei partecipanti). La Guida Vinibuoni d’Italia, l’unica dedicata agli autoctoni, in base alla quantità di produttori presenti nel territorio riserva a ciascuna regione una determinata quota di finalisti, al Molise sono destinati 3 posti, che possono trasformarsi concretamente in Corone durante le Finali. Per questa edizione i 3 finalisti scelti si sono aggiudicati il massimo riconoscimento (l’anno scorso le Corone sono state 2 su 3 finalisti). Gli autoctoni da Corona per la Guida 2016 sono: Terre degli Osci Igt Rosato Ros_is 2014 di Cantine Salvatore, Biferno Doc Rosso Ramitello 2013 di Di Majo Norante e Tintilia del Molise Doc Rosso 2012 di Terresacre. “L’auspicio è quello di incrementare il numero delle aziende in Guida e potenzialmente il numero di Corone. Ciò è possibile se in fase di reclutamento dei campioni le aziende aderiscono numerose e con tempestività, al fine di consentire lo svolgimento delle preselezioni nei termini previsti. Il
Molise ha caratteristiche pedoclimatiche e ampelografiche invidiabili. La produzione è contenuta e di qualità sorprendente, bisogna solo veicolare nel modo opportuno l’unicità di questa meravigliosa regione, il comparto
vitivinicolo può dare un supporto importante”, conclude Viant Gómez, nota amante del territorio e dei suoi vini, che dopo il nuovo incarico sarà spesso in Molise per incontrare i produttori.
"# )))
"'
%
($# ''
#!
* ($# ''
&"
" !
#!
'(%#
' +