Prioritaria la sicurezza dei cittadini

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 223 venerdì 9 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a raffaele Pagano

Il Capo della Polizia, Pansa, a Campobasso

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Raffaele Pagano. Il questore di Campobasso, nell'arco di tempo della sua permanenza a Campobasso, è riuscito a ricostruire un'immagine forte della questura e la presenza del Capo della Polizia ha inteso testimoniare la bontà del lavoro svolto. I cittadini hanno apprezzato la maggiore presenza dei poliziotti sul territorio e un più proficuo lavoro con le istituzioni presenti sul territorio. Al pari, del rafforzamento della scuola agenti di Polizia "Rivera" che potrà essere ancora di più un punto di riferimento per la qualificazione.

Il Tapiro del giorno a antonio Battista

Il Tapiro del giorno lo diamo ad Antonio Battista. Dov'è il Comune di Campobasso nei progetti d’investimento degli Enti locali per ottenere il finanziamento regionale rivolto a rendere energeticamente più efficienti l’utilizzo degli edifici pubblici e le utenze energetiche pubbliche? Nella graduatoria approvata dalla Regione Molise manca, proprio, il Comune capoluogo di regione. L'amministrazione comunale ha risposto all’avviso emanato dalla Regione presentando progetti e opere destinati al contenimento energetico?

servIzIo a PagIna 5


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 9 ottobre 2015

Allo stanziamento ordinario s’è reso necessario aggiungere altri 20mila euro

Le sedi regionali di Roma e di Bruxelles sono mangiasoldi La possibilità di soggiornare, avere un punto di appoggio (taluni maliziosamente dicono un alcova), in due delle migliori capitali europee, ha fatto cambiare idea ai novelli censori degli sprechi e delle ridondanze amministrative addebitate a Iorio, che avrebbero voluto chiuderle Due indirizzi certi (Via Nomentana, 263 e via del Pozzetto, 117 a Roma, e Rue De Toulouse, 47 a Bruxelles), per funzioni molto poco certe. Agli indirizzi sopra detti corrispondono le sedi della Regione Molise dove fanno capo gli amministratori quando vanno in missione e dove, verosimilmente, staziona parte del personale regionale con incarichi e funzioni soprattutto di rappresentanza. Di costoro non si consoce il numero e tantomeno l’identità. Sono fuori dal perimetro molisano e vivono realtà parecchio diverse dalle nostre. C’è stato un tempo, non molto lontano in cui, rovesciando sul malcapitato Michele Iorio colpe e contumelie per essere stato colui che quelle sedi ha voluto per dimostrare all’Italia e all’Europa che la ventesima regione italiana non era un’entità astratta, è maturata l’idea di disfarsene. Un orpello pretenzioso, una vanità inutile e improduttiva è stato detto, per dare sostanza alla motivazione di chiudere baracca e burattini, nonché per ridurre le voci sui capitoli di spesa. Sembrava cosa fatta, poi il ripensamento. Pare che la possibilità di soggiornare, avere un punto di appoggio (taluni mali-

ziosamente alludono a un’alcova), stazionare in due delle migliori capitali europee abbia fatto cambiare idea ai novelli censori degli sprechi e delle ridondanze amministrative di Iorio. Gli indirizzi erano, e sono quelli. Niente è cambiato. Anzi, pare siano stranamente aumentate le spese per tenere in vita e in esercizio quelle sedi esterne di cui, ribadiamo,

l’intervento Dal primo luglio scorso vige l’obbligo del rilascio della ricetta medica informatizzata dematerializzata o di utilizzo del ricettario del SSN, anche da parte dei medici specialisti. Ma questi, ancora non è chiaro per quale motivo, evitano accuratamente di adempiere a questa incombenza delegando a ciò i medici generici di famiglia. Secondo la disposizione emanata dall’Asrem, la prescrizione dei farmaci o accertamenti non è più compito esclusivo dei medici di famiglia, ma, in alcuni casi, rientra tra i compiti di tutti i medici convenzionati o dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale. Le normative vigenti, prevedono che, i medici degli ospedali pubblici, gli specialisti convenzionati che operano nelle strutture dei distretti dell’Asrem, al momento delle dimissioni da un ricovero o al momento della presa in carico dell’assistito da essi visitato, hanno l’obbligo di rilasciare ricette in forma dematerializzata o, se impossibilitati, utilizzare il ricettario cartaceo “rosso”. I casi in cui questo deve obbligatoriamente avvenire è, ad esempio, quando lo specialista ritenga necessarie ulteriori indagini per la risposta al quesito del medico curante, per eventuali indagini preliminari agli esami strumentali o a ricoveri, o ancora ad interventi chirurgici, inoltre è obbligatorio anche

si conosce poco, e poco hanno interesse a far conoscere. Un aspetto non può essere glissato o tenuto coperto: quello delle spese di manutenzione che sono tali e tante, che allo stanziamento fissato per l’anno in corso, recentemente è stato necessario aggiungere altri 20mila euro. Quanto sia stato già speso, l’estensore della determinazione resasi necessaria per

aggiungere altre risorse a quelle precedentemente stanziate, ha avuto il buon gusto di non dirlo. Dobbiamo supporre siano state almeno quattro/cinque volte tanto se per tamponare i pochi mesi che mancano alla fine dell’anno è stato necessario attingere 20mila euro dal capitolo 10045 del bilancio regionale 2015 che “presenta sufficiente disponibi-

lità e attinenza”, fa sapere il direttore del Servizio logistica, patrimonio, demanio e servizi generali, Giocondo Vacca. Il quesito sulla opportunità di avere tre punti di riferimento fuori dei confini regionali, due a Roma e uno Buxelles, rimane quanto mai valido e pertinente se si pensa che per la loro gestione si sono dovuti nominare un sub-economo degli uffici periferici di Roma (Arcangelo Carrozza) e un sub economo degli uffici periferici di Bruxelles (Carlo Marinelli) autorizzati, tra l’altro, all’accensione di appositi conti correnti rispettivamente presso il Banco Popolare e presso la Banca Monte Paschi – Belgio S.A.. Incisi, questi, in un quadro di impegni finanziari in cui, ad esempio, la Regione Molise paga centinaia di migliaIA di euro per locazioni mai utilizzate, perché non idonee ad essere utilizzate (lo stabile ex Inail di Via Umberto a Campobasso), e chiude i battenti della Società “Korai”, mettendo sul lastrico 12 dipendenti, per una perdita d’esercizio di gran lunga inferiore. Dardo

Sanità, a caos altro caos

quando ancora non sono trascorsi i trenta giorni dalla dimissione o dalla consulenza specialistica. Trascorso questo temine la competenza delle richiesta torna ad essere a carico del medico curante, e qualora il paziente venga dimesso da un ricovero e non sia possibile prevedere alla dispensazione diretta del primo ciclo di terapia da parte della struttura. Hanno altresì l’obbligo, gli stessi specialisti, nel caso venga formulata una diagnosi che comporti la temporanea inabilità al lavoro, al rilascio della

necessaria attestazione medica del certificato di malattia necessario per giustificare l’assenza al lavoro”. Tutto questo perché è necessario che i pazienti facciano valere i loro diritti nelle sedi opportune evitando di chiedere prestazioni che i medici di famiglia che invece non sono più tenuti a rilasciare. I medici di base, infatti da quella data non sono più tenuti alla trascrizione delle prestazioni dalle famose ricette bianche rilasciate dagli specialisti. “Purtroppo questo non avviene mai – denun-

ciano i dottori di famiglia – e questo crea la situazione incresciosa in cui dobbiamo dire no alla richiesta dei nostri assistiti, qualora invece decidessimo di dare seguito alla prestazione richiesta, siamo passibili di sanzioni poiché andiamo a sforare il budget previsto. Quando è stato promulgato questo atto, ci sono stati dati alcuni contatti cui avremmo potuto segnalare eventuali irregolarità: puntualmente lo facciamo ma dalla mail le nostre lagnanza tornano regolarmente indietro e invece al telefono nessuno risponde. Allora la nostra domanda è questa: “Come può funzionare un sistema dove chi deve fare i suo compito non lo fa? Dove gli specialisti non adempiono a quanto richiesto, dove chi deve controllare non controlla? Tutto questo lassismo danneggia il sistema che di fatto è gia gravemente malato e sottoposto a continui tagli. Non solo, ma si mettono i medici in condizioni di non poter svolgere serenamente il proprio ruolo, stretti tra le richieste dei pazienti per il loro diritto alle cure e con la spada di Damocle delle sanzioni costantemente pendente sul capo”. Sindacato Medici di Famiglia


TAaglio lto

3 9 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Francesco Totaro, ha chiesto formalmente l’azzeramento della giunta regionale, sancendone sostanzialmente il fallimento. La mancata nomina di un sostituto del dimissionario Scarabeo uno dei motivi

Impagabile PD: partito di governo e opposizione Se non ci fosse già, il PD (molisano, certo, ma anche su scala nazionale la musica è più o meno la stessa) andrebbe inventato e, magari, brevettato per essere esportato in tutti quei contesti dove si accusi un marcato deficit di democrazia. Cosa dire, infatti, di un partito che riesce a svolgere contemporaneamente e senza sforzo apparente, con naturalissima nonchalance, funzioni di governo e di opposizione? Tra meraviglia, stupore e sincera incredulità dobbiamo davvero essere tutti grati ai democratici di ogni latitudine per questa cristallina lezione di democrazia. Per concentrarci solo sulla dimensione molisana, pensavamo che la tenzone tra Danilo Leva, deputato, e Micaela Fanelli, segretario regionale, potesse già essere di per sé emblematica di questa schizofrenia istituzionale, ma la richiesta formale di azzeramento della giunta, arrivata da Francesco Totaro, capogruppo PD in consiglio regionale, la supera di gran lunga. Sono cinque mesi, più o meno, che il governo regionale ha perso l’assessore alle attività

produttive, Massimiliano Scarabeo (inciampato in una brutta storia, che sta cerando di risolvere tra

giudici, avvocati e Guardia di Finanza) e non si vede all’orizzonte lo straccio di un supplente, magari altamente capace, vista la delicatezza del ruolo. Questa, in sintesi, la motivazione che ha spinto Totaro alla plateale richiesta. Visto che dai banchi dell’opposizione più di qualche sbadiglio proprio non arriva, c’ha pensato il capogruppo PD a fornire una dimostrazione di antagonismo istituzionale; che poi sia fatto contro un presidente della giunta

espressione del suo stesso partito (ma di diversa confessione, visto il credo renziano di Frattura, folgorato alla stazione della Leopolda dopo anni di militanza in Forza Italia) sarà sembrato un trascurabile dettaglio. Un lavoro sporco, avrà pensato il buon Totato, che qualcuno dovrà pur fare, in nome, c’è da scommettere, dell’interesse generale, del bene dei molisani. Ci piacerebbe davvero credere che sia così ed, in effetti, non abbiamo evidenze del contrario, anche se, a

pensarci bene, la lotta a tutto campo tra maggioranza e minoranza all’interno del PD avrà avuto il suo, non trascurabile, peso. Così come nella dolente faccenda (sempre per il generale interesse dei molisani) della crisi al Comune di Isernia, per dirne una. Ricapitolando: la giunta perde per cause di forza maggiore un assessore tra i più importanti (forse il più importante vista la situazione del sistema produttivo regionale); passano mesi e mesi e il governatore pare essere in tutt’altre faccende affaccendato; la minoranza in consiglio ovviamente si gira i pollici, non incalza su tanta ingiustificabile trascuratezza; il capogruppo PD chiede formalmente l’azzeramento della giunta, sancendone sostanzialmente il fallimento; sarà venuto giù il diluvio, viene da pensare. La polemica politica, così come quella all’interno della parte più attiva e consapevole della società civile, sarà divampata travolgendo tutto. Ed invece, nulla. La solita calma piatta, da villaggio abbandonato del vecchio West: rovi trasportati dal vento, il cigolio di una porta che sbatte e, da lontano, il suono inquietante di un’armonica. Un tempo, forse, c’era vita nel villaggio.

l’intervento

Come singole Organizzazioni di Categoria, abbiamo molto apprezzato, in passato, la collaborazione e il continuo confronto con l’Assessorato alle Attività Produttive. Oggi però, mancando in questa fase una figura istituzionale di riferimento, rileviamo una situazione di stallo che per nulla giova alle piccole e medie imprese molisane già gravate da un periodo di forte e profonda crisi economica. Le problematiche che oggi attanagliano il sistema produttivo molisano necessitano di risposte chiare e immediate nonché di un interessamento diretto e forte della politica, data l’importanza che le PMI rivestono nel quadro economico generale molisano. A tal proposito, le Segreterie Regionali di CONFARTIGIANATO MOLISE, A.M.A. CASARTIGIANI, C.N.A., e U.R.A. C.L.A.A.I., nel farsi portavoce delle storie e dei valori che provengono dalle PMI molisane, chiedono al Presidente della Giunta Regionale di indivi-

Frattura, ti decidi a nominare l’assessore alle Attività produttive? ormai molteplici e importanti questioni riguardanti il settore economico delle PMI della Regione Molise nelle ormai annose problematiche dell’accesso al credito, della lotta al lavoro sommerso e della regolamentazione dell’Affitto della Poltrona nei saloni di acconciatura (c.d. “Poltrona in Affitto”) e della Cabina Estetica (c.d. “Cabina in Affitto”), per citarne alcuni. Tutto ciò potrà concretizzarsi solo con la tempestiva nomina dell’assessore regionale che permetterà anche il rilancio a livello regionale e nazionale di una politica finalizzata a dare un ulteriore impulso alle attività produttive e ad affrontarne tutte le problematiche. duare nel più breve tempo possibile il futuro assessore con il quale poter garantire una continuità ai canali di dialogo e collaborazione già aperti con il prece-

dente assessore. L’ invito a nominare il più celermente possibile il nuovo assessore regionale alle Attività Produttive, deriva dalle

CONFARTIGIANATO MOLISE, CNA MOLISE, A.M.A. CASARTIGIANI E U.R.A. C.L.A.A.I.


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TAaglio lto

4 9 ottobre 2015

Domani presso la sala della Costituzione in Via Milano a Campobasso i fenomeni meteorologici raccontati da esperti, studiosi e appassionati della materia

Di riscaldamento globale si parla ormai da tempo, ma nessuno a tutt’oggi può dirsi in grado di fornire risposte certe Iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione “Meteo in Molise”, una realtà in ascesa, animata da gente appassionata di meteorologia che vuole che la materia diventi sempre più familiare alla gente Non crederete, ma a Campobasso, con la presenza straordinaria di ospiti di primissimo piano a livello mondiale, sabato 10 ottobre presso “La Sala della Costituzione” della Provincia di Campobasso in Via Milano, a partire dalle ore 9.30, si discuterà del riscaldamento globale della Terra, uno degli argomenti più controversi degli ultimi anni. Tra gli altri, saranno presenti il meteorologo Guido Guidi (tenente colonnello dell’Aeronautica Militare assegnato al Servizio Meteorologico), volto noto delle trasmissioni televisive sulle previsioni meteorologiche su Rai 1 e Rai 2. Guidi è una figura presente in vari gruppi di studio e convegni, o come esperto per la stampa. Con la sua collaborazione è nato il sito “Climate Monitor” sui mutamenti climatici. L’iniziativa di sabato è stata promossa e organizzata dall’Associazione “Meteo in Molise”, una realtà in ascesa, animata da gente appassionata di meteorologia che vuole che la materia diventi sempre più familiare alla gente. Campobasso viene così inserita nell’elenco delle realtà che hanno interesse non solo scientifico a conoscere e a capire i fenomeni meteorologici che la cronaca giornalistica (scritta e parlata) racconta spesso con termini e

toni drammatici, certo non a caso. Guido Guidi è stato ed è protagonista di molti interventi in simposi scientifici in cui ha assunto posizioni “scettiche” nei confronti dei cambiamenti climatici di origine antropica. Nel 1996 ha partecipato alla 13ª Spedizione Italiana in Antartide e, con il Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (Cnmca), a varie missioni in operazioni di peacekeeping

Le Province in dissesto e piccoli comuni in ritardo con le gestioni associate dei servizi comunali. In un recente servizio della nota trasmissione di Rai 3 “Ballaro” è stato intervistato il Presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis: “ la Provincia – ha precisato - ha ancora funzioni di edilizia scolastica, viabilità e ambiente. Sta di fatto – ha aggiunto - che fino al 2011 arrivavano per trasferimenti dallo Stato 24 milioni di euro, oggi non arriva un solo euro”. Da qui il grido d’allarme: “Le strade provinciali presentano interi tratti franati, impraticabili e con asfalto sconnesso”. Che cosa sta succedendo? Ad oltre un anno dalla vigenza della legge di riforma delle Province è tangibile il più clamoroso dei fallimenti. La legge di riforma, scritta in modo assolutamente dilettantistico, è palesemente redatta per compiacere le richieste populistiche e per

per conto dell’Onu e della Nato. Con Guidi, presente anche lo scienziato Nicola Scafetta, 39 anni, originario di Gaeta, che nel 1998, dopo essersi laureato in fisica a Pisa, è andato a continuare i suoi studi in un’università del Texas e poi s’è trasferito a far ricerca e a insegnare al Free-electron laser laboratory della Duke University, uno dei più prestigiosi atenei degli Stati Uniti, fondato nel 1838 a Durham, nella Carolina del Nord.

Scafetta è membro dell’Acrim (Active cavity radiometer irradiance monitor), centro mondiale di studio dell’irradianza solare associato all’Ente spaziale americano Nasa. Insomma, è uno di quelli che da noi vengono definiti «cervelli fuggiti all’estero», anche se non gli piace essere chiamato così: «Non mi sento per niente un fuggitivo. Espatriare allo scopo di confrontarsi a livello internazionale è quasi un dovere per

chiunque voglia fare scienza in modo serio». Infine il ricercatore Adriano Mazzarella (laureato in Fisica alla Federico II di Napoli) professore associato nel Ssd Geo/12 dal 2006 presso l’Università di Napoli Federico II. Ha svolto attività didattica di meteorologia, oceanografia e climatologia in vari corsi di laurea della propria sede. Ha svolto attività scientifica orientata prevalentemente a studi di interazione aria-mare, a variazioni climatiche a scala globale, ed a isole di calore urbane. La sua produzione scientifica mostra un ottimo grado di originalità intorno alla quale si catalizza particolare attenzione. Ciò induce a credere che l’incontro di sabato, particolarmente stimolante e interessante, darà ulteriore motivo al confronto tra i cosiddetti clima-scettici e i sedicenti realisti. Di riscaldamento globale si parla ormai da tempo, ma nessuno a tutt’oggi può dirsi in grado di fornire risposte certe. Chi sperava che la Cop 15*, tenutasi a Copenaghen nel dicembre del 2009, riuscisse a mettere tutti d’accordo, ha subito una cocente delusione. Lo step di Campobasso aumenta la curiosità. Dardo

Le Province senza più soldi ricavare consenso elettorale a buon mercato. Da più parti era stato invece suggerito di ridefinire prioritariamente il paradigma “chi fa che cosa” fra Comuni, Province, Regioni e Stato. Si è invece partiti dallo svuotamento delle Province in un contesto generale di esercizio di funzioni che lascia perplessi. Senza tener conto, tra l’altro, del forte ritardo con cui stanno procedendo le gestioni associate dei servizi comunali,nonostante i piccoli comuni registrino in modo diffuso importanti vuoti nelle dotazioni organiche di p e r s o n a l e . Il risultato è che al momento il nuovo assetto delle competenze degli enti locali è un vero guazzabuglio! Francamente c’era da aspettarsi di meglio da un ex Presidente di Provincia e un ex Sindaco assurto al ruolo di Capo del Governo.


TAaglio lto CAMPOBASSO. Una presenza importante e qualificante per la questura di Campobasso e la Scuola Allievi quella del Capo della Polizia, Alessandro Pansa che ha assistito al giuramento dei 132 allievi della Scuola di Polizia ‘Rivera’ di Campobasso. Si è trattato, anche, di un ambito riconoscimento del lavoro svolto dal questore, Raffaele Pagano nel corso della sua presenza a Campobasso. “Stiamo investendo moltissimo nella formazione perché le qualità professionali sono l’arma in più che possiamo mettere in campo – ha dichiarato Pansa. – Siamo contentissimi che in realtà come Campobasso la qualità della formazione e della professionalità si coniughino con un tratto più umano, più civile, più sociale, in quanto questa scuola è integrata col tessuto sociale. Sulla scuola ‘Rivera’ puntiamo moltissimo, qui stiamo migliorando le tecniche della formazione”. Per il Capo della Polizia, il taglio delle prefetture non andrà a incidere sul comparto sicurezza. “La razionalizzazione delle

5 9 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Sempre più vicini ai cittadini” Il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, ieri a Campobasso per presenziare al giuramento dei 132 allievi della Scuola di Polizia “Giulio Rivera” Prefetture non inciderà sull’impianto della sicurezza sul territorio, ci sarà probabilmente un ulteriore razionalizzazione per utilizzare al meglio le risorse ma non ridurremo la presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Forse non si chiamerà più Questura e cambierà denominazione, è in corso un processo di razionalizzazione e di cambiamenti, come l’assorbimento del Corpo Forestale, che non ci permette ancora di avere una mappa nazionale ben delineata”. Che la prevenzione sia fondamentale Pansa ne è convinto. “Ogni reato commesso per noi è una sconfitta, anche se poi festeggiamo o siamo soddisfatti nel momento in cui denunciamo o arrestiamo i responsabili. In Molise è stata registrata una riduzione dei reati nell’ultimo anno. Vogliamo sempre migliorare. Qui, d’altra parte, la media della popolazione è preposta alla legalità, ci sono invece realtà confinanti

più complicate”. Uno sguardo poi al Giubileo e all’immigrazione. “Il Giubileo sarà uno degli eventi più importanti degli ultimi anni che richiamerà a Roma e in Italia milioni di pellegrini provenienti da tutto il

mondo, metterà dunque subito alla prova la professionalità e l’impegno dei nostri ragazzi. Il Mediterraneo si trova al centro di un flusso migratorio senza precedenti e l’Italia, trovandosi in prima linea dal

punto di vista geografico, è chiamata ad uno sforzo straordinario per controllare le frontiere europee ed accogliere quanti lasciano le loro case per sfuggire alla guerra e alla persecuzione”.

L’idea che il consumo di energia è l’argomento al quale i prossimi anni dovremo tutti, enti pubblici e privati, e singoli cittadini, dedicare la massima attenzione e non poche risorse economiche, sta prendendo piede

I comuni del Molise che guardano lontano Milioni di euro a fondo perduto e in conto capitale per rendere energeticamente più efficienti l’utilizzo degli edifici pubblici e le utenze pubbliche Fioccano i progetti d’investimento degli Enti locali per ottenere il finanziamento regionale rivolto a rendere energeticamente più efficienti l’utilizzo degli edifici pubblici e le utenze energetiche pubbliche. Buon segno. Vuol dire che seppure lentamente l’idea che il consumo di energia è l’argomento al quale i prossimi anni dovremo tutti, enti pubblici e privati, e singoli cittadini, dedicare la massima attenzione e non poche risorse economiche, sta prendendo piede. E’ giusto che inizi la pubblica amministrazione a dare esempi di saggezza, obbligata, tra l’altro, per legge a contenere la spesa e a massimizzare gli investimenti. Fare in modo che l’uso degli edifici e delle utenze pubblici sia contrassegnato da un impiego decrescente delle fonti energetiche, fino ad arrivare nel 2020, come vuole l’Europa, ad energia zero, appare una decisione opportuna quanto utile, soprattutto se mirata e realizzata con l’impiego delle più moderne tecnologie. La Regione Molise dispone di un apposito fondo con risorse finanziarie europee (Programma operativo regionale / Fondo europeo di sviluppo regionale – Por / Fesr) destinato alle amministrazioni per raggiungere lo scopo. E le amministrazioni locali, quelle più accorte e tempestive, hanno risposto all’avviso emanato dalla Regione presentando progetti e opere destinati al contenimento energetico. Una commissione istituita apposi-

tamente ha valutato, e sta ancora valutando, gli elaborati tecnici per stabilire la loro ammissibilità al finanziamento. Al riguardo abbiamo scritto “ chi è dentro è dentro”, ovvero: l’avviso è dato per concluso, per cui solo le amministrazioni che hanno rispettato i termini saranno oggetto di valutazione e di ammissibilità. L’attività valutativa il cui esito è stato formalizzato e trasmesso al Servizio programmazione e Politiche energetiche, vede pertanto

ammesse al finanziamento regionale suddiviso in importo complessivo del contributo e la relativa ripartizione in conto capitale e sotto forma di prestito, le amministrazioni comunali di San Pietro Avellana (261.550,67 contributo complessivo- 78.465,20 in conto capitale e 183.085,47 euro in prestito), di Macchiagodena (158.574,04 - 47.572,21 e 111.001,83 euro); di Rionero Sannitico (123.515,83 37.054,75 e 86.461,08 euro); di Scapoli

(68.437,75 - 20.531,33 e 47.906,43 euro); di Macchia d’Isernia ( 147.527.15 - 44.258,15 e 103.269,01 euro); di Chiauci (57.477,81 17.243,34 e 40.234,47 euro); di Pettoranello del Molise (80.694,23 - 24.208,27 € e 56.485,96 euro); di Monteroduni (403.458,98 € - 121.037,69 e 282.421,28 euro); di Roccasicura (155.897,90 - 46.769,37 e 109.128,53 euro); di Castelpetroso (115.695,94 34.708,78 e 80.987,16 euro); di Sant’Elena Sannita ( 56.929,91 - 17.078,97 e 39.850,94 euro); di San Giovanni in Galdo ( 84.164,61 25.249,38 e 58.915,23 euro); di Duronia (99.457,75 - 29.837,32 e 69.620,42 euro). La concessione dei finanziamenti appena indicati concerne la realizzazione di lavori pubblici e più specificamente di interventi finalizzati al risparmio energetico. Pertanto la formalizzazione del provvedimento di concessione non può che essere subordinata all’acquisizione dei progetti esecutivi con l’analitica descrizione dell’investimento proposto e finanziato. Più si avranno elenchi esaminati ed ammessi, più verrà dimostrata l’attenzione crescente della Pubblica amministrazione ai problemi energetici in chiave di contenimento e di miglioramento. Un passo verso l’economicità. E la modernità tecnologica. Dardo


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Campobasso

9 ottobre 2015

Sulla Contrattazione al Conservatorio diffuse inesattezze Chiede massima chiarezza, Andrea Cutillo della Uil Rua CAMPOBASSO. E’ giunta, a stretto giro, la replica di Andrea Cutillo, Segretario della UIL Ricerca Università Afam, al comunicato diffuso nella giornata di ieri da CGIL, SNALS ed UNAMS circa la chiusura della Contrattazione Integrativa al Conservatorio Perosi di Campobasso. “Preliminarmente, esordisce Cutillo, va detto che il Contratto d’Istituto

era stato già siglato lo scorso 29 giugno dalla RSU, dalla Cisl e della Uil, e che nella riunione del 5 ottobre è stata apposta una clausola di salvataggio, ove mai il Ministero dell‘Università e Ricerca non riassegnasse le economie dello scorso anno le quali concorrono, insieme al finanziamento del corrente anno, a rendere corposo il Fondo d’Istituto; se poi l’altro giorno hanno deciso di

sottoscrivere il Contratto anche i colleghi delle altre sigle sindacali, questo non può che farci piacere. Non mi risulta, prosegue il Segretario, che il Contratto di quest’anno non abbia raccolto il parere favorevole sia dei Docenti, sia del Personale Tecnico Amministrativo: è stato infatti ampliato, dopo diversi momenti di incontro tra le parti, il numero delle attività finanziate,

cercando di valorizzare al massimo le professionalità presenti in Conservatorio. I punti di vista emersi nella assemblea a cui fa riferimento il comunicato erano posizioni di minoranza e comunque, a mio avviso, rispettabili ma non condivisibili. Auspico, infine, conclude Cutillo, che torni a prevalere la logica del dialogo e della circolazione delle idee che veda unite le Organizza-

zioni Sindacali sui temi cari ai dipendenti del Conservatorio, ricordando sommessamente ai colleghi di CGIL, Snals e Gilda Unams, che l’Organizzazione Sindacale a cui aderisco, più che abbandonare le sedute di contrattazione, ha promosso, anche recentemente, sani momenti di confronto per salvaguardare il futuro di questa importante Istituzione.

Arriva CircOLIamo, la campagna educativa itinerante del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati Il 13 e il 14 ottobre sarà presente a Campobasso e Termoli ROMA – Il lungo viaggio per le strade dell’Italia di CircOLIamo continua, e la prossima settimana farà tappa in Molise. “CircOLIamo”, la campagna informativa itinerante all’insegna della difesa e del rispetto dell’ambiente, ideata dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, arriva martedì inMolise e toccherà Campobasso e Termoli. Organizzata dal COOU con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e di ANCI, la campagna è incentrata sulla corretta gestione dell’olio lubrificante usato e punta a promuovere, attraverso un’azione capillare, il dialogo con i cittadini e le istituzioni locali. All’interno di strutture gonfiabili leggere – che si trasformeranno in sala conferenza e in sala giochi per gli studenti – il team del Consorzio incontrerà le istituzioni, i media locali, la business community e il mondo della scuola. Il progetto si lega a un’iniziativa “storica” del COOU: il primo “CircOLIamo” fu realizzato nel 1994 e quella del 201516 è la prima campagna a zero emissioni, perché la quantità di CO2 generata sarà compensata attraverso interventi di forestazione in grado di assorbire la CO2 immessa in atmosfera; attraverso il portale www.circoliamo2015.it e l’hashtagTwitter #circoliamo2015 è inoltre possibile seguire ogni tappa della campagna. Gli oli lubrificanti usati, i rischi per l’ambiente, l’importanza del riciclo dei rifiuti pericolosi e le opportunità per l’economia locale sono i temi principali delle conferenze stampa che si terranno il 13 ottobre a Campobasso e il 14 a Termoli, alla presenza dei responsabili del Consorzio e delle autorità regionali, provinciali e comunali. In ogni tappa il team di CircOLIamo incontrerà i ragazzi delle scuole del territorio, che parteciperanno agli educational loro dedicati e si sfideranno a “Green League”, il progetto che prevede un sistema di giochi

online finalizzati all’educazione ambientale. Grazie al lavoro del Consorzio, attivo dal 1984, in Italia si recupera circa il 98% dell’olio usato raccoglibile. “La piccola parte che sfugge ancora alla raccolta – spiega il presidente Paolo Tomasi – si concentra soprattutto nel ‘fai da te’: per intercettarla abbiamo bisogno del supporto dalle amministrazioni locali per una sempre maggiore diffusione di isole ecologiche adibite anche al conferimento degli oli lubrificanti

usati, e di sensibilizzare al contempo gli operatori dell’informazione e i cittadini sui danni ambientali derivanti da uno smaltimento scorretto di questo rifiuto pericoloso”. Nel 2015, il Consorzio ha fatto un ulteriore passo avanti: ha realizzato la prima campagna a zero emissioni, perché la quantità di CO2 generata sarà compensata attraverso interventi di forestazione in grado di assorbire la CO2 immessa in atmosfera.

Giovani avvocati, i vertici La sezione di Campobasso ha rinnovato il proprio direttivo sezionale La sezione Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) di Campobasso ha provveduto nei giorni scorsi a rinnovare il proprio direttivo, con la celebrazione dell’assemblea degli iscritti. Al vertice della sezione la staffetta tra il presidente uscente avv. Ennio Cerio e il subentrante avv. Nicola Peluso. Insieme a loro, nel direttivo Aiga di Campobasso entrano a far parte – sulla base di una lista unica – gli avv. Marisa

Biasella, Cinzia Calabrese, Michela Forte, Mariangela Di Biase i p.avv. Lino Venditto, indicato come consigliere nazionale, Antonio Leccese e la dott.ssa Isabella Fella. Un passaggio di consegne avvenuto nell’assemblea del 29 settembre scorso, presso la sede nel palazzo di Giustizia di Campobasso, dove l’ avv. Cerio ha illustrato in sintesi l’attività svolta nel biennio appena trascorso. Il neo direttivo ha subito

provveduto a riunirsi con all’ordine del giorno l’attribuzione delle cariche sociali e l’esperimento degli adempimenti precongressuali, in vista dell’assise nazionale, con la nomina dei delegati e dei supplenti.Vicepresidente sarà l’avv. Ennio Cerio, che avrà modo di supportare con la sua esperienza, il mandato del suo successore, Tesoriere l’avv. Cinzia Calabrese-al suo secondo mandato con la citata ca-

rica- mentre le funzioni di segretario sono state attribuite all’avv. Mariangela Di Biase. Il presidente Peluso nel corso del suo intervento ha spronato i componenti ad operare are il massimo impegno per la sezione Aiga di Campobasso, componente fondamentale e di prospettiva a sostegno della classe forense del capoluogo, nel rispetto dell’impegno assunto in sede assembleare. L’avvocato Peluso ritiene imprescindi-

bile lo stimolo da parte dei giovani professionisti dell’avvocatura, pronti a un ricambio generazionale nel segno della piena collaborazione e adeguando la propria formazione al passo coi tempi, proprio questo sarà uno degli aspetti peculiari del mandato presidenziale della sezione Aiga di Campobasso, accanto alle tematiche che saranno recepite in ambito nazionale al prossimo congresso


Campobasso

7 9 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Basta con le parole: ora servono i fatti per cancellare una partenza sofferta

Battere la Fermana è la parola d’ordine Intanto è stato riaperto l’antistadio con spogliatoi nuovi da saper mantenere di Gennaro Ventresca Una barchetta, in mezzo alle onde del mare. Un nocchiero con gli occhi a funghetto spera di rimetterla sulla rotta giusta. E chiede aiuto ai cuori rossoblù, non solo a quelli che sbandierano in curva anche se gli avversari inforcano gol nella nostra porta. Con insinuante leggerezza Roberto da Tortoreto spera di superare la precarietà del momento vissuto da sé medesimo e dai suoi ragazzi, sempre al di sotto della sufficienza, benché da lui caldeggiati. In questo iniziale periodo in cui le cose sono andate al di sotto del minimo sindacale ci sono state ferite e fischi, dissensi che sono sfociati in vere e proprie contestazioni, petardi

e fumogeni esplosi nel posto e nel momento sbagliato. Tutto ha fatto cilecca. Ma forse c’è ancora tempo per rimediare. I cronisti più scrupolosi e di vera fede rossoblù hanno fatto ricerche certosine per cercare di trovare anche un modesto appiglio. Così s’è scoperto che negli anni passati ci fu una volta, col Valle del Giovenco (Pescina), nella Marsica, che Roberto da Tortoreto fece un paio di ruzzoloni, ma poi si riprese, nonostante il vistoso vantaggio delle prime. Con onestà va anche detto che le rincorse si possono effettuare con successo solo se le battistrada verranno tradite dal fiatone. E, magari, se ci sarà confusione al vertice. Cosa che

in questo momento non pare proprio. Il Fano, tanto per non fare nomi, sembra avere tutte le qualità per giocare un campionato a parte. Mentre la Samb sembra più addomesticabile. In quanto alla celebrata Fermana l’aspettiamo a Selva Piana domenica, per capire se il ruzzolone con il modesto Avezzano è stato solo un incidente di percorso. Quello che stiamo vivendo sembra essere uno dei momenti in cui più chiaramente emerge la voglia di opporsi agli abissi. Una squadra che sembrava costruita con il computer appena si è ritrovata sul campo ha cominciato a steccare. Sbigottendo un po’ tutti, non solo il mister abruzzese che l’aveva costruita, sostituendosi spesso all’acerbo Minadeo che

lo ha fatto fare, abbagliato dal suo interessante curriculum, sino al punto di spingersi a dire, in una disperata situazione: “Abbiamo preso il miglior allenatore italiano di categoria”. Ci vorrebbe da subito l’allegra aggressività dei nostri ragazzi per ridare ossigeno all’ambiente. I bene informati assicurano che sia tornato il sereno. Anche se il sole sarà capace di forare le nubi del malumore solo attraverso i gol, infilati nella porta giusta. *** Finalmente è stato riaperto il piccolo impianto che va sotto il nome di antistadio. Gli spogliatoi sono stati ristrutturati, così i bagni e le docce.

Per la prima volta si può parlare persino di ambiente elegante. Tanto per fare un esempio: le docce sono ampie e alimentate da altrettanti soffioni ad ampio raggio. C’è da fare una precisazione: si spera che durante gli allenamenti e soprattutto nei dopartita i giocatori più scalmanati non se la prendano con porte e suppellettili, come è accaduto in passato. Sarebbe un’ottima soluzione se il nuovo custode usasse i metodi di Gino Albertosi che avverte ogni due per tre ogni squadra che gioca alle Acli di rispettare gli spogliatoi e l’intero impianto. E lo fa con la scopa in mano, in modo che nessuno possa dire: ero distratto.

Centro Sociale Anziani “N. Scarano” Ultimo atto Comune di Campobasso: Foggiato un nuovo tipo di Associazione Ancora una volta i fatti ci dimostrano che “noi della Gazzetta” abbiamo gli occhi lunghi. Infatti, il 1 luglio 2012, a pag. 9 , denunciammo da queste colonne una gestione sui generis di Centri Sociali, in modo particolare di quello di via Gramsci dove fu sanzionata l’espulsione di un Socio dal Centro Sociale Anziani “N. Scarano” a Campobasso con una determina Comunale quantomeno “strana”. In un Paese Civile e Democratico, le persone devono operare in ambienti pacifici e con umiltà, con regole chiare e precise approvate dagli Organismi competenti, una volta applicate, tutti sono tenuti a rispettarle, perchè esse, rappresentano le uniche sentinelle della democrazia. I Giudici, quando sono chiamati in causa, puniscono coloro che le violano. Il Comune di Campobasso ha costituito vari Centri Sociali per anziani, sparsi per la Città, ai quali è stato imposto un regolamento che rispecchia integralmente i contenuti di un’associazione non riconosciuta, infatti, riserva al Comitato di Gestione, eletto dai Soci, unico Organo deliberativo, la possibilità di decidere su alcune specifiche materie (art. 11); al Presidente, la rappresentanza del Centro che cura i rapporti con l’esterno, in particolare con l’Amministrazione comunale (art. 13); lasciando all’Assemblea piena titolarità sulle altre materie (art. 10). Lo stesso Comune afferma i Centri Sociali Anziani: “sul piano giuridico si configurano quali Associazione private senza personalità giuridica, regolate dagli art. 36-42 del Codice Civile”…. (vedi lettera dott. De Marco - Comune di Campobasso del 24.02.2012 prot. 917- comma 1), consentendo loro massima autonomia, sia organizzativa sia della gestione, invitando ogni singolo Centro a dotarsi (o modificare, se esistente) di un proprio regolamento interno inerente all’organizzazione dei lavori dell’Assemblea stessa e al funzionamento della sede sociale. (art. 20),

riservando a sé, proprio per le caratteristiche di Socialità che il Centro riveste, la tutela dei Soci in merito ad eventuali azioni discriminatorie su sesso, razza, religione, politica oltre che l’osservanza dei diritti di ognuno. (art. 17). Normalmente le regole non vanno modificate con la partita in corso, però alle regole c’è sempre l’eccezione. L’espulsione è stata impugnata con ricorso presso il tribunale civile di Campobasso. Questa nuova situazione, imprevista, ha comportato l’urgenza e il bisogno di rimodellare sul piano giuridico la tipologia dell’Associazione di riferimento, in modo da salvaguardare meglio le posizioni del Centro e del Comune. Piccolo escamotage interpretativo e il gioco è fatto, l’associazione privata senza personalità giuridica, regolata dagli art. 36-42 del Codice Civile, diventa Associazione “sui generis” (fuori dalle regole), che stravolge il

sistema di governo del Centro. Infatti, anziché governata dalla massima partecipazione democratica dei Soci, (come prevede il regolamento vigente e l’art. 6 della legge 142/90), attribuisce tutti i poteri a una sola persona (per’altro neanche eletta dai Soci), imponendo una disciplina di “REGIME”, in netta contrapposizione con lo stesso regolamento del Comune che, invece, non gli autorizza nessuna libertà decisionale, neanche di spostare una sedia - art. 11 comma 9 – (qualora, nelle deliberazioni del Comitato di Gestione, sussista parità di voti, le deliberazioni devono essere considerate respinte). Questo è quanto si evince da una recente sentenza del tribunale civile di Campobasso, dove il giudice ha rigettato la richiesta di annullamento del provvedimento di espulsione. Da considerare che, l’Associazione ”sui generis”, la cui dicitura, oltre ad essere surreale, non trova alcun riscontro

nell’ordinamento giuridico Italiano (Codice Civile e Costituzione, ecc.) e non emerge in nessuno degli atti costitutivi emanati dal Comune in merito alla costituzione dei Centri Sociali; però, è utile allo scopo e consente di raggiungere gli obiettivi. “Tutto il resto è NOIA” diceva il grande Franco Califano. Ora aspettiamo che la “TRECCANI”, nella prossima edizione, includa anche questa nuova tipologia di Associazione coniata dal Comune di Campobasso, in modo che ne possiamo approfondire i contenuti e le finalità, o magari sarà inclusa nella riforma costituzionale prevista dal Governo. In democrazia non si “butta fuori” chi la pensa in modo diverso, meno che mai chi chiede solo delle legittime spiegazioni, ma con lui ci si confronta, nel rispetto delle regole e delle leggi. (…. questo in Democrazia e se si hanno argomenti e attributi….)



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Isernia

9 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Castel del Giudice al centro dell’Appennino Il piccolo comune della provincia di Isernia ospiterà gli Stati generali della catena montuosa CASTEL DEL GIUDICE. Sarà Castel del Giudice ad ospitare dal 16 al 18 ottobre, la seconda convocazione degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino. Grazie alla collaborazione dei suoi abitanti con la Regione Molise, l’Università degli Studi del Molise, e l’associazione internazionale no profit Slow Foodl si

parlerà di spopolamento e uso delle risorse del territorio. E’ stato il sindaco del Comune, Lino Gentile, a sottolineare l’importanza di questo evento ribadendo il concetto che “lo sviluppo del territorio è la base di partenza per creare occupazione e lavoro”. “Questo è l’unico modo possibile per garantire la sopravvivenza di una re-

gione come la nostra. Il Molise è tutto ‘Appennino’, non esistono aree che possano essere escluse da tale progetto. Speriamo di conquistare uno spazio sempre maggiore su questi temi così decisivi.” Riportare dunque i giovani al centro dell’economia molisana vuole dire prima di tutto cercare di creare un terreno fertile sul quale

possa nascere il lavoro. Secondo il vicepresidente della associazione no-profit Slow Food, Sonia Chellini, lo sviluppo di una regione deve partire necessariamente dalle persone che vivono in quel preciso territorio. “Al centro degli Stati Generali devono esserci i giovani; non possiamo pensare ad un Appennino senza considerare che i

ragazzi devono rimanere qui, ma non perché costretti. Bisogna fare in modo che siano create valide opportunità. Il Molise è il cuore di queste montagne e sta catalizzando l’attenzione di tutte le altre regioni del meridione. Lo spopolamento- ha chiuso Chellini- è un fenomeno che va combattuto dando opportunità di lavoro”.

Rassegna di serenate molisane Macchiagodena premia la vincitrice in ricordo del compianto Carmine Di Vincenzo Il giorno della premiazione inerente la serenata vincitrice della manifestazione di Macchiagodena è arrivato. La volontà dell’amico Carmine , la sua gioia nel partecipare alla rassegna, la voglia di continuare da parte degli amici di Chiauci, ci permettono di poter più serenamente, indire un vincitore, già scelto dalla giuria qualche minuto prima della tragica scomparsa dell’indimenticabile amico. A tal proposito, in accordo con la famiglia di Carmine, le Amministrazioni comunali di Macchiagodena e Sepino, con il gruppo Ru Ntrecc di Macchiagodena, gruppo ospitante,si è deciso di procedere alla premiazione della serenata vincitrice in data 8 ottobre dalle ore 18,00 presso la sede del Municipio di Macchiagodena per poi spostarci presso il centro sociale “ Centomani per fare“. All’uopo grazie, a mezzo stampa, ringraziandola poiché, sempre attenta a manifestazione di promozione e salvaguardia del ns territorio

e delle ns tradizioni, si invitano i rappresentanti dei gruppi partecipanti a presenziare per regolarità e cordialità all’evento che vedrà intitolare, alla presenza dei familiari di Carmine, le prossime edizioni allo stesso che, ebbe ad esprimere il desiderio di

vedere un domani la manifestazione, proprio nel suo paese. Il regolamento prevede un vincitore ed il vincitore ospitare l’edizione futura e questo è imprescindibile, ma, davvero è un grande onore poter intitolare la rassegna , per gli anni futuri a chi del folklore né fa-

ceva una questione vitale e, con passione, nonostante la sua carica di sindaco, partecipava con modestia , cordialità e competenza, ad ogni manifestazione folkloristica all’insegna della cultura di un paese, Chiauci, che come ogni piccolo borgo molisano, vive di tradizione. L’affetto dimostrato da parte di tutti è ancora tangibile e l’intitolazione della manifestazione non vuole essere un salamelecco ma uno sprone a fare della tradizione una regola di vita, un modo per poterci allontanare dallo stereotipo della piazza virtuale e condividere tangibilmente il passato, il presente e, sperare nel futuro , all’insegna dell’armonia e della sincera convivialità. Il folklore è vita, è convivialità , è unirsi al di la delle differenze.... Riflettiamo e, al di la delle vittorie e delle sconfitte, viviamone con forza , la sua passione. Vi aspettiamo l'8 ottobre e se in costume, godremo ancora di un tempo che vorremmo non passi mai.

11 ottobre “Giornata Nazionale del Camminare” Iniziativa sul cammino di San Francesco Caracciolo Lanciammo un segnale di proposta e non solo di rappresentanza … Noi sappiamo che era e doveva essere così perché il Molise vero, quello dei borghi, della natura incontaminata, dell’ospitalità, del buon cibo, ESISTE….. ed anche per questo chi viene, a volte torna E, l’11 ottobre ancora una volta il Molise sarà protagonista nella Giornata Nazionale del Camminare grazie all’azione sinergica e progettuale di Borghi d’Eccellenza con i Walkers Abruzzesi del presidente Attilio Falchi, che per l’occasione….. TORNERANNO….. Infatti , anche ai fini del test dell’intero percorso, del cammino di San Francesco Caracciolo, che si terrà a dicembre, si è decisi di rendere omaggio e quindi, di partecipare, alla giornata nazionale del camminare, proprio scegliendo il tratto Rosello / Agnone, anche grazie all’azione di collaborazione del Comune di Agnone, e di specie dell’assessore Giuseppe Attademo e del vice Sindaco Maurizio Cacciavillani, alla Proloco, ed ad un instancabile Nicola “ Caracciolini “ al quale va un calorosissimo abbraccio.

Un amore indissolubile tra due realtà, il Molise e l’Abruzzo che ormai è tornato ai vecchi fasti e che creerà indiscutibilmente una reazione a catena. Una accoglienza splendida da parte dei Caracciolini, un incontro tecnico, una sinergia

con essi, una progettualità comune e…. il tripudio diventa realtà.. Un tripudio fatto di colori, natura,arte,storia, enogastronomia, spiritualità e, di religiosità. Un grazie ai Caracciolini, a chi crede che l’amore per le genti

e per il creato possa risolvere la negatività di un momento storico difficile e di complessità irragionevole. Noi con voi e voi con noi è il motto e, insieme si può. Il camminare lento, la possibilità di essere partecipi di un percorso partecipato nel silenzio della natura , il cercare di ritrovarsi nel ritrovar se stessi……. Questa è la giornata del camminare e noi, non potevamo non esserci. Il programma della giornata vede la partenza da Rosello domenica mattina 11 ottobre alle ore 8,00, dopo aver sabato 10 ottobre, partecipato alla festa dei Cuochi a Villa Santa Maria e trovato riparo per la notte a Montelapiano, ospiti del Sindaco Arturo Scopino, per arrivare ad Agnone intorno alle 13,00 per la sosta pranzo e conviviale offerto dall’Amministrazione Comunale. In occasione della giornata del camminare si visiterà Agnone e ritrovare gli amici di sempre , Franco e Serena Di Nucci, Armando e la famiglia Marinelli, Antonio Patriarca in primis…


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

9 ottobre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Troppi i furti nelle campagne” Il comitato Uniti per non morire denuncia la situazione che diventa allarmante TERMOLI. “Quale sicurezza per le campagne bassomolisane?” E’ questa la domanda che rivolge a chi di dovere uno dei promotori del comitato agricolo spontaneo ‘Uniti per non morire’, Giorgio Scarlato. “Gli agricoltori, da tempo, sono vittime di furti nei loro poderi e, cosa negativa, quest’ultimi aumentano sempre più. Alcuni furti non vengono più manco denunciati. Gli agricoltori bassomolisani, da tempo, sono vittime di furti nei loro poderi e, cosa negativa, quest’ultimi aumentano sempre più. Alcuni furti non vengono più manco denunciati. E, un territorio senza leggi idonee atte a tutelare la proprietà verso i mariuoli, siano essi italiani, europei o extracomunitari, con le forze dell’ordine al vero e proprio collasso, non potrà che soccombere. E’ solo questione di tempo. Nelle campagne, i malviventi sono ‘i padroni’ della notte. Trafugano di

nere svegli per vigilare la proprietà, trattori, attrezzature spesso obsolete ma utili per eseguire i lavori, effettuando ronde o, peggio, alternarsi tra padre, moglie e figli a vegliare.

tutto, dal gasolio prosciugato dalle cisterne alle grondaie di rame dai tetti; dai trattori alle attrezzature varie; finanche i guardrail sulle strade di bonifica. Certo è che il mondo agricolo è davvero spaventato da questa triste realtà dalla quale se non si cambiano le regole è davvero difficile uscirne fuori. Il contadino e la sua famiglia si sentono soli, indifesi ed abbandonati, sotto il tiro del ladro che, al contrario, opera per nulla intimorito, quasi sicuro di farla

sempre franca o, nel peggiore dei casi, farsi qualche ora di fermo in caserma e poi fuori, di nuovo a delinquere e, tutto come prima; tant’è che più di tanto non potrà capitargli. Non si può più nascondere l’evidenza e pertanto si chiedono più controlli e maggiore sicurezza; un aiuto concreto che scoraggi il mondo delinquenziale da parte di tutte le Istituzioni. Non ci si può spaccare la schiena sotto il sole o il freddo tutto il giorno e poi durante la notte rima-

Una volta rubati, visti gli scarsi o inesistenti guadagni a causa dei prezzi di vendita sottocosto delle derrate, non si ha di conseguenza neanche danaro sufficiente per acquistarli! E questo, grazie alla globalizzazione senza regole, all’agropirateria, etc. Sono episodi ormai consueti che evidenziano il timore di essere sempre nel mirino dei ladri e che condizionano la vita del contadino. Ciò è inconcepibile. I ‘nuovi schiavi’ della globalizzazione sono anche gli imprenditori agricoli, quelli che rispettano le regole, non solo gli operai agricoli ‘caporalizzati’! I primi sono ricchi per lo Stato (…per reddito? O per patrimonio svalutato?) ma nella realtà… poveri

in canna (debiti verso l’Inps, l’Equitalia, Banche, Consorzi di bonifica) a causa, come prima detto, dei prezzi delle derrate che non coprono manco i costi per produrle. E di esempi anche per l’anno in corso ce ne sono: pomidoro da industria a 5-8 centeuro/kg, zucchine a 18 cent-euro/kg, carote a 5 cent-euro/kg, grano duro a 26 euro/ql, susine e pesche… a ricavo. Dopo tutto questo dire, sfortunatamente ed in maniera irreparabile, qualche volta succede il dramma come poco tempo addietro si è verificato nelle campagne dell’Alto Tavoliere delle Puglie e precisamente a Troia e Lucera: l’omicidio. Famiglie distrutte, disperate per tutta la vita; sia quella dell’assassino che quella della vittima. Ahimè: la guerra fra poveri. E’ ora di prendere opportuni provvedimenti affinché non avvenga anche l’ineluttabile”.

“Altro che ritrovamento archeologico” Il presidente della Provincia, De Matteis, interviene sulla costruzione della scuola a Larino LARINO. Il ritrovamento di resti archeologici, scheletri per lo più e una moneta, ad opera degli operai nel cantiere dovrà sorgere il nuovo istituto superiore di Larino ha fatto non poco rumore al punto che a intervenire sul tema, ieri in occasione dell’inaugurazione della Fiera di Larino è stato anche il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis che ha affermato: “Una vicenda strumentalizzata all’inverosimile. Non è stata trovata nes-

suna necropoli, ma solo alcune tombe, delle quali avevamo già notizia. Per il resto, siamo in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie per la costruzione della nuova scuola, compresa quella della Soprintendenza Archeologica. La stessa che sta procedendo allo studio, catalogazione e rimozione delle tombe affiorate, senza alcun problema”. Si tratta di risposte in linea con quanto affermato sia dal sindaco Vincenzo Notaran-

gelo che dal Soprintendente Diletta Colombo, nello spiegare che, a norma di legge, tutto ciò che si può asportare, verrà messo in sicurezza lontano dal sito e che al momento non è stata rinvenuta nessuna necropoli o tomba monumentale. “Ad essere sinceri – ha aggiunto De Matteis – non riesco a capire chi, a tutti i costi, vuole mettere in giro pure illazioni. Comprendo la volontà dei cittadini di Larino di realizzare la nuova scuola nell’area del vil-

lino Petteruti, ma purtroppo, la sede storica dell’Istituto Agrario non era ristrutturabile per ospitare una scuola a causa delle normative sulla sicurezza scolastica. Né tantomeno si poteva costruire nei pressi, sia per dissesti idrogeologici che per vincoli archeologici. Sulla questione, abbiamo perso due anni. Ora vogliamo andare avanti per costruire un nuovo polo scolastico e mettere al sicuro gli studenti”.

“Don Luigi non vada via” A Montenero di Bisaccia i fedeli contro il trasferimento del parroco a Termoli MONTENERO DI BISACCIA. “L’amaro in bocca”. Vogliamo iniziare cosi questo nostro monito al-

l’indomani dell’adunanza dei fedeli che nello scorso pomeriggio in maniera volontaria e pacifica si è ritrovata nei pressi antistanti la

parrocchia di San Paolo Apostolo. Il denominatore comune che ha spinto l’aggregazione spontanea di svariate centinaia di partecipanti è l’arrivederci mal digerito a don Luigi Mastrodomenico. Il parroco è destinato ad una nuova missione presso la parrocchia di Santa Maria degli Angeli in Termoli. “Don Luigi ha iniziato un lodevole cammino a Montenero aggregando giovani e meno giovani in un percorso di fede che ha fatto riavvicinare mole persone (di cui molti atei) alla dottrina cristiana. Purtroppo negli ultimi anni nella nostra beneamata cittadina si verificano troppi avvicendamenti ec-

clesiastici che destabilizzano la comunità dettando un clima di sconforto e disorientamento tra i fedeli. Dopo don Stefano Chimisso, don Stefano Rossi, don Pio di Rosario, don Elio Moretti, don Luciano Pescatore e don Marcello di Giuseppe a Montenero ci si prepara ad un nuovo arrivederci. Troppi cambi in pochi anni. La popolazione nella scorsa giornata ha lanciato in maniera silenziosa il proprio diniego a tali scelte, ovviamente senza criticare e giudicare le decisioni ecclesiastiche diramate dalla Diocesi, e nello stesso tempo ha reso gratitudine all’ottimo lavoro svolto in questi due anni da don Luigi. È la prima volta

che la comunità si riunisce per dimostrare solidarietà verso un parroco a fine mandato, forse perché in

breve tempo è riuscito ad entrare nei cuori di tutti. Magari ci fosse un ripensamento…”


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Termoli

9 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Multe non pagate, si ricorre al privato Il Comune per potere intascare i soldi delle sanzioni elevate quest’anno e per quelle non prescritte TERMOLI. Il Comune di Termoli torna ad affidare a una società esterna l’incombenza di gestire la sanzioni amministrative in carico al comando di Polizia municipale per l’anno 2015 e per le annualità pregresse non ancora prescrittesi. Una scelta dettata dal costo per organizzare in proprio i procedimenti di accertamento per il recupero del credito derivante dall’illecito. L’offerta proposta dalla Gib Italia

Gestione Entrate srl, che ha sede a Termoli in via Madonna delle Grazie 54/A prevede l’eliminazione delle giacenze per evitare proprio che si prescrivano. L’amministrazione riconoscerà alla società 2,92 euro per ciascun carico pendente, ma con un massimale di 40mila euro (esclusi Iva e spese di notifica). L’azienda dovrà mettere a disposizione minimo due accertatori, che

A fine ottobre imbuto decisivo per lo Zuccherificio Tra fitto d’azienda e ‘cassa’, prosegue la vertenza dell’impianto TERMOLI. Prosegue la vertenza sullo Zuccherificio del Molise. Ieri mattina in prefettura, alla presenza di Francescopaolo Di Menna, degli assessori regionali Vittorino Facciolla e Michele Petraroia, dello stesso Marone e delle delegazioni sindacali di Uila-Uil, Flai-Cgil e Fai-Cisl, si è discusso proprio dell’imbuto temporale che si sta ponendo dinanzi alla prospettiva di agganciare gli ammortizzatori sociali al destino delle maestranze. Ricordiamo che la Srl è il braccio operativo (coi conti traballanti, anzi in stadio prefallimentare) di una Spa già dichiarata fallita e che nel novembre prossimo si cercherà di cedere a prezzi ormai ridotti di due terzi rispetto al bando inaugurale del 2013. A fine ottobre scade il fitto d’azienda tra le due società di capitale e non è un fatto meramente formale. Perché se

non si riuscirà ad avere l’accesso alla Cigs e il fitto scadrà ai 79 dipendenti non rimarrebbe che la prospettiva della mobilità. Insomma, il tempo stringe e tra le bietole in arrivo a fine settimana e il calendario che corre, ci vuole una dose di sano realismo per rimanere lucidi. L’unica chance plausibile è quella di un fitto d’azienda rinnovato, in accordo con la curatela fallimentare, che darebbe ossigeno al ricorso alla Cassa integrazione straordinaria. Ipotesi al centro della discussione di ieri e che pare Marone abbia inteso di prendere in considerazione. Per oggi è atteso il verbale in cui saranno ribaditi gli impegni a favore del personale.

Fiera di Larino, l’inaugurazione A tagliare il nastro, il sindaco Notarangelo e il presidente della Provincia, De Matteis LARINO. Terza edizione della Fiera d’Ottobre sotto le insegne dell’amministrazione Notarangelo, ma soprattutto la 273esima da quando esiste la campionaria più antica e prestigiosa del Molise. Una scelta, quella della giunta di centrosinistra frentana, di organizzare l’evento ‘in house’, senza appaltarlo a terzi, chiamati in causa solo per l’allestimento della manifestazione con stand e padiglioni. Inaugurazione e taglio del classico nastro affidato alle mani del primo cittadino e del presidente della Provincia Rosario De Matteis, con la benedizione di don Antonio Mastantuono (un passo indietro c’era anche don Costantino Di Pietrantonio). Assieme all’avvocato Notarangelo c’erano il vice sindaco Maria Assunta D’Ermes, l’assessore Michele Palmieri e il consigliere di minoranza Giulio Pontico. A dar lustro alla mattinata anche i vertici dei locali comandi di Carabinieri e Guardia di Finanza, coi comandanti Iacuzio e Zambito. Immancabile la presenza del sindaco di Ururi Gino Plescia, mentre nessuna rappresentanza della Regione Molise, che presenzieranno tuttavia nel corso delle

sessioni convegnistiche previste già dal pomeriggio di oggi. Potrebbe essere l’ultima Fiera d’Ottobre ospitata all’interno del campo sportivo di Piano San Leonardo, se la nuova struttura sarà pronta per la fine della prossima estate. Spazio ai prodotti del territorio e all’agricoltura, con un occhio particolare all’enogastronomia.

saranno formati e qualificati per gli obiettivi da raggiungere e svolgeranno la mansione dall’interno del comando dei Vigili urbani in piazza Kennedy. Si occuperanno di inserire i dati nel software gestionale della Polizia locale, verificare i pagamenti e postalizzare gli avvisi, ma attraverso le visure anche la gestione dei punti sulle patenti e le annotazioni anagrafiche necessarie.



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Opinioni Lettera aperta Mi chiamo Violi Carmelo e sono un medico anestesista Responsabile di un Servizio di Anestesia di una Struttura privata convenzionata con il S.S.N. calabrese. Al di là dei titoli formali, sono, soprattutto, il cognato di una paziente in cura presso la Fondazione Giovanni Paolo II, la Sig.a Maria Scudo, affetta da una gravissima forma di recidiva di leiomiosarcoma uterino. Desidero, con questa lettera, esprimere, come medico tutta la mia stima professionale e come persona la mia umana gratitudine, nei confronti di tutti coloro che, in vari modi, secondo le diverse e specifiche competenze professionali e senza distinzioni di livello gerarchico, sono impegnati e collaborano nella gestione del caso clinico di mia cognata. Un grazie sincero e dal profondo del cuore da parte di mia moglie, anche lei medico e sorella della paziente, e da tutta la nostra famiglia che, ormai da tempo, vive in una condizione di profonda apprensione. Non potendomi ricordare di tutti, è corretto che io non nomini nessuno, per non correre il rischio di dimenticare qualcuno, in una vicenda, dove nessuno merita il torto di essere tralasciato nella menzione. E’ doveroso, comunque, oltre che costituire per me un immenso piacere, fare il nome, ringraziando lui per tutti, del Prof. Vito Chiantera, che per primo si è fatto carico di questa gravosissima e complicatissima situazione. In tanti, di fronte al caso difficilissimo, al limite della situazione disperata, di una giovane donna, afflitta da una malattia terribile, poco più che quarantenne, moglie e madre di due ra-

Di Claudio de Luca In un certo settore economico l’Italia opera un miracolo con cui “olia” il “business” utilizzando il trucco del” sounding” fatto in casa. Lo Stivale produce la metà dell’olio d’oliva che vende ma riesce persino ad esportarne. Ma si tratta davvero di un evento “sovrannaturale”? Dopo le difficoltà del 2014, gli esperti confidano che la situazione del mercato possa riprendere. Di solito la produzione oscilla fra i 6-7 milioni di quintali, a seconda delle annate. Due milioni e mezzo non arrivano alla vendita perché utilizzati per il consumo personale di chi ha raccolto le olive. Eppure l’industria confeziona, ogni anno, 7-8 milioni di quintali, cifra buona a coprire il fabbisogno interno che, mediamente, ammonta a dodici chilogrammi a testa per un totale di circa sei milioni. Il restante (1,5 milioni) serve per soddisfare la domanda estera. Perciò l’Italia deve acquistare necessariamente dall’Estero almeno tre milioni di quintali di cui l’80% arriva dalla Spagna, il resto dalla Siria, dalla Turchia, dalla Grecia e dal Marocco. Si tratta di dati che pongono sotto una luce diversa il mondo dell’olio d’oliva italiano, soprattutto dal punto di vista di tanti ingenui consumatori che credono di comprare un prodotto che di italico ha ben poco. Per esempio, in Toscana se ne imbottigliano due milioni. Quasi il 25% per valore nazionale. All’incirca uno arriva dalla Spagna e soltanto 600mila sono italiani. Il resto è greco (250mila) e turco (150mila). Ecco perché urge legiferare per avere etichette sempre più chiare. Quante bottiglie non hanno impressa alcuna indicazione d’origine oppure recano la dicitura “italiano” mentre soltanto poche sono “dop” ed “igp”? Alcune contengono addirit-

9 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Fondazione Giovanni Paolo II è garanzia per la salute

gazzi, non hanno esitato un attimo a gettare il cuore oltre l’ostacolo, in uno slancio dettato più dal cuore che dai limiti dell’umana ragione; senza porre limiti temporali, non risparmiando né le energie personali, né le risorse di cui potevano disporre, avvicendandosi attorno alla paziente in un meraviglioso e perfettamente sincronizzato approccio multidisciplinare. Animati dal giusto spirito, nella piena , doverosa e corretta consapevolezza che chi eser-

cita una professione sanitaria produce un bene impalpabile, la salute, dal valore inestimabile, che mai, dico mai, può o deve essere costretto a piegarsi a sterili logiche burocratiche, amministrative ed economiche. Oggi, purtroppo, da più parti assistiamo al tentativo sciagurato, eticamente miserabile, di ridurre la sanità ad una semplice questione di economia aziendale. Mi sia consentito, però, nel contempo, muovere anche se con tono bonario, un rimpro-

vero. La Fondazione Giovanni Paolo II è, forse, troppo poco conosciuta anche tra gli addetti ai lavori e la dice lunga su questo grosso limite, il fatto che io mi sia trovato lì solo per un puro e fortuito caso, rappresentato da un quasi “miracoloso” passa parola. La Fondazione è un “nido di angeli” e, certamente, gli angeli operano nella più totale invisibilità, ma forse in qualche caso e questo della Fondazione Giovanni Paolo II è uno di quelli, per il bene di tanti, occorrerebbe dare a questi angeli il massimo della visibilità. Io farò, da oggi, la mia parte per far conoscere al meglio questa istituzione, Centro di eccellenza, in grado di fornire, quotidianamente, risposte di alto livello clinico, alla domanda di salute, in molti e delicatissimi campi, grazie alla qualità professionale dei suoi Dipartimenti. A voi, come organi istituzionali, oltre all’orgoglio di dirigere una simile meravigliosa realtà, spetta il dovere sociale di garantirla e promuoverla. Ad maiora , semper. Carmelo Violi

Perchè distruggere l’olivicoltura?

tura olio lampante sottoposto a deodorazione al fine di eliminare i difetti e ritornare extravergine; oppure olio di semi di girasole ad alto contenuto di acido oleico aggiunto al raffinato di oliva. In Molise, la distribuzione delle aziende (per forma di conduzione) conferma il carattere familiare che le contraddistingue. In maggioranza vengono condotte direttamente o con l’ausilio di pochi salariati. In netto declino ogni altra forma di conduzione, come la colonia parziaria appoderata. La condizione dell’olivicoltura conferma che, da Trento ad

Agrigento, lavorano (e producono) oltre 1.300.000 imprese; che il valore della produzione, ai prezzi-base del settore, si approssima ai 3 mln di euro e sviluppa un mercato pari a circa 50 mln di giornate lavorative per anno. L’Italia vanta un patrimonio di piante che supera i 250 mln di esemplari, con più di 350 varietà diverse, ed una 40ina di “dop”. Si tratta di un comparto mercatale i cui indici di consumo hanno superato il livello di circa 9 mln di litri, per un valore di 100 mln di euro che potrebbe lievitare ad oltre 250. In provincia di Campobasso, si contano quasi 1.800.000 piante; nella

Pentria poco meno di 30mila. Producono meno del Molise: il Piemonte (appena 67 quintali); la Lombardia (8mila); il Trentino-Alto Adige ed il Veneto (2mila); il Friuli-Venezia Giulia (800); la Liguria (30mila); le Marche (22.095). Tra le regioni confinanti, la Puglia supera abbondantemente i 2.500.000 quintali; l’Abruzzo, i 140.000; la Campania, 350.000. In sostanza, l’andamento appare essere in calo un po’ dovunque, mentre vanno in controtendenza solo il Veneto e la Lombardia. A livello di macro-aree geografiche, le stime prevedono un calo sensibile del prodotto proprio nel Meridione ed una drastica riduzione al Centro. Al Nord, tranne che in Liguria, le previsioni appaiono leggermente più ottimistiche. Dunque, in quanto a produzione, l’88% proviene da Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e Sardegna; il 5,5% da Toscana, Umbria e Lazio; il 6,5% da tutte le altre (Molise compreso). Riepilogando, la classifica generale vede la “leadership” italiana (600 mln di dollari di prodotto, esportato soprattutto verso gli Usa e nei Paesi nuovi consumatori). Negli ultimi tempi si è registrato un incremento delle vendite pure sui mercati di Germania, di Gran Bretagna e di Francia; quindi di Russia, Cina ed India. Quanto sopra costituisce un segno evidente dell’accelerazione della domanda di “extravergine”, cosicché occorre approntare necessariamente ulteriori mosse per difendere il “made in Italy” se si vuole che continui a furoreggia un po’ dovunque.



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