Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 57 - marTedì 10 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
giornale saTirico
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L’Oscar del giorno a Mauro Natale
Proverbio molisano “Come sCiocca, squaglia”
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Mauro Natale. Il presidente di Assindustria, questa volta, non è rimasto in silenzio. Ha sbottato contro la proposta di legge della formazione professionale che ricalca i soliti schemi. "La pubblica amministrazione ti finanzia, ti concede le autorizzazioni e fa quello che le compete solo se l’impresa asseconda le sue richieste, ovviamente ci riferiamo a quelle non legittime. E’ un sistema che speravamo fosse tramontato, ma evidentemente così non è".
Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. Ultima azione legislativa messa in atto quella del riordino del settore della Formazione professionale molisana. L'assessore ha dato vita ad una proposta di legge che ricalca vecchissimi schemi organizzativi. Come dire, qualsiasi cosa va fatta deve passare solo ed esclusivamente per la parte politica. Altro che sovietizzazione. Il buon assessore Petraroia è riuscito a fare meglio dei russi di cinquant'anni fa. Complimenti.
Protezione civile allo sfascio Grazie, Ciocca Servizio a pagina 3
7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 10 marzo 2015
Concessa la proroga a fine 2015 per il completamento dei lavori
La Regione ha preso le distanze dai problemi e dai ritardi della Tangenziale Nord
Di tangenziali Nord, di appalti andati in fumo, di varianti in corso d’opera, di proroghe, di revisioni prezzi, di richieste di risarcimento, di appalti per somma urgenza, di appalti unidirezionali (cioè sempre alla stessa Ditta), il Comune di Campobasso è un copioso inesauribile campionario Lavori pubblici che durano un’eternità: anche questa è una delle tante voci chiare ed oscure che formano il vocabolario della corruzione. In cui la burocrazia certo non è estranea a precise ed evidenti responsabilità. Purtroppo la stessa burocrazia poi è brava ad occultare le magagne (proprie ed altrui) con il burocratese: il linguaggio tecnico - criptico con il quale si giustificano ritardi, omissioni, carenze, difetti e … responsabilità. E poi si dice della crisi come se fosse la causa di tutti i mali. Senza contare che opere pubbliche finanziate anni fa ancora devono vedere la luce. Soldi accantonati, mentre sarebbero dovuti essere il propellente dello sviluppo dell’economia e della infrastrutturazione del territorio. Il completamento della tangenziale Nord Campobasso sotto la voce “Lavori di realizzazione della strada di collegamento dello svincolo Anas dallo stadio al ponte San Pietro – Zona Industriale - Tangenziale Nord 1 Stralcio (lavori di adeguamento e completamento) risulta incluso nella delibera della giunta regionale 1238 del 2006, finanziato con 7 milioni di euro. Primo punto fermo, dunque, 2006. Da quella data in poi, il calvario. Con molte stazione di penitenza, fino ad arrivare al 3 marzo 2015, data in cui la direzione generale della Regione Molise ha determinato di accogliere l’istanza del Comune di Campobasso, Ente attuatore dei lavori di “realizzazione della strada di collegamento dello svin-
colo ANAS dallo stadio al ponte San Pietro - Zona Industriale - Tangenziale Nord 1 Stralcio (lavori di adeguamento e completamento)”, procrastinando la durata della convenzione a tutto il 31/12/2015 per il prosieguo delle attività in concessione. Il che vuol dire in termini pratici che entro la fine dell’anno il Comune, in funzione di Ente appaltante e, quindi, gravato, delle maggiori responsabilità della lungaggine con cui si sta procedendo con la Tangenziale Nord, dovrà chiudere il rapporto contrattuale con la ditta che s’era aggiudicato l’appalto dell’opera, e bandire un nuovo appalto.
Di fronte ai circa 10 anni trascorsi dal finanziamento e a scanso d’equivoci, la direzione generale della Regione Molise ha tenuto a sottolineare l’assoluta estraneità della Regione Molise ad eventuali responsabilità derivanti da oneri economici e di altra natura che dovessero sorgere a carico dell’Ente per il maggior lasso di tempo trascorso per l’esecuzione dell’opera nella sua interezza, nonché derivanti da eventuali successivi provvedimenti di revoca. Questo piccolo stralcio la dice lunga su quali e quante potrebbero essere le deficienze che hanno contrappuntato la vicenda di quest’opera pubblica, dei
rapida apertura della Fondovalle Rivolo ed alla necessità di dover procedere alla esecuzione di lavori di protezione dei viadotti, giusta nota del 26.02.2013 del collaudatore sismico, ing. Paolo Guerra”. Questo ulteriore colpo di scena ha preteso incontri e chiarimenti, la chiusura del rapporto contrattuale con l’impresa che aveva in corso i lavori, un nuovo quadro economico, una variante e, di fatto, la proroga, come abbiamo detto all’inizio, per il completamento dei lavori entro la fine d’quest’anno. Saremmo disposti a brindare, ma sulla scorta delle esperienze passata, e della difficoltà del Comune a reperire il dirigente responsabile dei Lavori pubblici e dell’urbanistica, siamo disposti invece a credere che ci sarà un’ulteriore coda temporale e una nuova chiara presa di distanza ed estraneità della Regione “da eventuali responsabilità derivanti da oneri economici e di altra natura che dovessero sorgere a carico dell’Ente per il maggior lasso di tempo trascorso per l’esecuzione dell’opera nella sua interezza”. Di tangenziali Nord, di appalti andati in fumo, di varianti in corso d’opera, di proroghe, di revisioni prezzi, di richieste di risarcimento, di appalti per somma urgenza, di appalti unidirezionali (cioè sempre alla stessa Ditta), il Comune di Campobasso è un copioso inesauribile campionario. Dardo
Dimissioni Frattura, migliaia le firme raccolte
L’INTERVENTO di Emilio Izzo E adesso non ci ferma più nessuno! Oggi 8 marzo c.a. in piazza Roma a Bojano, nonostante il freddo, decine e decine di persone, alcune delle quali uscite di casa solo per venire al banchetto, sono accorse al nostro punto raccolta per apporre, con chiarezza, la propria firma per delineare in modo marcato, la strada che porta diritta diritta alle dimissioni di Frattura e di tutto il consiglio regionale! Increduli i presenti, increduli i passanti, niente affatto increduli noi che avevamo detto senza ombra di dubbio che questa volta i cittadini non
avrebbero nascosto la testa sotto la sabbia, non avrebbero avuto paura.La situazione è disperata e ogni altra titubanza corrisponderebbe a corresponsione di colpa, condivisione di menefreghismo. E senza distinzione di sesso né di età, la rincorsa al banchetto firme non ha trovato soste, anzi, dopo l’atto dovuto, tutti si fermavano per capire, per discutere, per partecipare, per non farci sentire soli e per raccontare la propria incazzatura! E soli non siamo più! E la maggioranza dei firmatari ci dichiara spontaneamente di essere stati elettori di Frattura, tanto di cappello al senso di responsabilità e all’onestà intellettuale! Il meteo è ancora
inclemente e pare ancora sarà così anche la prossima settimana: non ci interessa nulla, andiamo avanti adesso ancora più convinti, ancora più coesi, ancora più numerosi! E per rimarcare continuità e convinzione, martedì 10 marzo prossimo, dalle ore 10.00, saremo presenti davanti al consiglio regionale a Campobasso dovesi terrà (ripensamenti a parte) una seduta monotematica sui pro-
Se il Molise va a carte all’aria di Giovanni Gianfelice* Ho appena letto un post di protesta di un cittadino che dalla stazione Termini doveva raggiungere il Molise e mentre stava aspettando il “famoso treno”, sente l’altoparlante che annuncia che il treno per Campobasso è stato soppresso e che bisognava recarsi a Piazza dei Cinquecento per l’alternativa pullman sostitutivi. Arrivato sul posto
soldi investiti fin qui, e dei soldi che ancora occorrono per arrivare alla conclusione, e della insorgenza di pesanti contenziosi con l’appaltatore, coi liberi professionisti e/o soggetti terzi, in dipendenza della realizzazione dell’opera. Soldi, appalti, dilazioni, contestazioni: il campionario classico delle opere pubbliche in Italia che non hanno mai fine, e del corollario delle varie forme corruzione. Qualora, nel caso, non ci fosse odore di corruttela, rimarrebbe chiaro, evidente, palmare ed irridente il ruolo del Comune in tutta la sua incapacità di Ente appaltante. Raccontiamo una piccola parte ancora della vicenda dicendo che il 5 dicembre 2012 il Comune di Campobasso ha chiesto una proroga,che gli è stata accordata, per completare i lavori della tangenziale Nord entro il 30 settembre 2013. Manco per sogno. A scadenza ampiamente avvenuta, ovvero il 12 novembre 2013, il Comune ha chiesto alla Regione un’ulteriore proroga di 20 mesi in quanto “resasi necessaria in seguito all’esigenza di dover introdurre modifiche esecutive finalizzate ad una
però l’amara sorpresa. L’unico pullman per il Molise e purtroppo già pieno e molti altri passeggeri sono fermi fuori dal mezzo, senza sapere come fare per rientrare in Molise. Una vergogna che non conosce limiti nell’anno 2015!!! Il Molise oggi è questo. Scarsi collegamenti quando funzionano, tra il capoluogo e la capitale. Orari spostati, corse soppresse, treni
dove ci piove, spesso rotti, fatiscenti e puzzolenti. La cronaca è piena di episodi incresciosi, di cui nessuno si interessa. Abbiamo una fantomatica Giunta regionale, una pachidermica struttura, un Assessorato ai trasporti che non riesco a concepire cosa trasporti veramente....... e poi ancora un Assessore pagato profumatamente, più o meno sui 10.000 euro al mese, che
blemi del lavoro, per raccogliere altri consensi, altra rabbia, altra ribellione! E per sostenere i tanti lavoratori disperati!
dovrebbe chiedere umilmente scusa ai passeggeri, ai molisani, ai cittadini, e magari saggiamente dimettersi. Ma non lo fa. Non lo fa lui non lo fanno i suoi colleghi che hanno ridotto miseramente questa Regione facendogli perdere la sua caratteristica, le sue peculiarità il suo rilievo geografico, tant’è che si sta litigando se agganciarci al vicino Abruzzo, alla Provincia di Benevento oppure ancora peggio, a quella di Foggia e Cerignola. E ho letto che perfino De Matteis sarebbe contento di
questa nostra sparizione o spartizione. Di fronte a questo desolante panorama, credo ci sia poco da fare se non rendere pubblica la nostra rabbia e la nostra indignazione nei confronti di questa scellerata classe politica e chiedere scusa ancora una volta ai molisani, ai cittadini ed ai viaggiatori rimasti a Roma senza possibilità di rientrare nella loro terra, il Molise, nell’anno 2015 !!!!! *Capogruppo Consiglio Comunale di Santa Croce di Magliano.
TAaglio lto
3 10 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Lavoro, occupazione simbolica del Consiglio Dalle 10.00 di questa mattina cittadini e lavoratori chiamati a raccolta da UILTUC e FILCAMS: ultima spiaggia? A presidio di una discussione. Sembra quasi un ossimoro, una contraddizione in termini; presidiare l’aria, l’immaterialità per antonomasia: le parole. Ma è tutto ciò che resta ai Sindacati. Presidiare i lavori del Consiglio regionale monotematico dedicato al Lavoro, che si svolgerà questa mattina. Inutili, fino ad ora, tavoli, incontri, proteste, vertenze, dimostrazioni più o meno riuscite; non resta altro che chiamare a raccolta i cittadini, i lavoratori, quelli che il lavoro lo hanno perso o non hanno ancora smesso di cercarlo. Lo hanno fatto esplicitamente Pasquale Guarracino, Segretario Generale UILTUCS Molise e Franco Spina Segretario Generale FILCAMS Molise, raccogliendo immediata l’adesione della Triplice tout court, invitando: “…tutti coloro che vogliono protestare per aver perso il lavoro, tutti coloro che
vogliono protestare per aver esaurito gli ammortizzatori sociali, tutti coloro che vogliono protestare perché, da anni attendono, invano, risposte, tutti coloro che vogliono protestare perché non vedono
CAMPOBASSO. “...di liquidare e pagare, in favore della società PA Digitale Adriatica Srl, con sede in Campobasso la somma complessiva di € 11.712,00 (IVA inclusa) quale importo da corrispondere per la fornitura delle licenze d’uso e del servizio di manutenzione, formazione ed help-desk della procedura “Urbi-Smart Trasparenza”. “...di liquidare e pagare, in favore della società PA Digitale Adriatica Srl, con sede in Campobasso – C.da Colle delle Api snc, P.IVA n. 01647100708 la somma complessiva di € 10.004,00 (IVA inclusa) quale importo da corrispondere per la fornitura del modulo Urbi-Smart Armonizzazione contabile”.
l’intervento di Ulisse Di Giacomo Tutto il materiale in dotazione della Protezione Civile è stato acquistato con il cosiddetto fondo nazionale/regionale della protezione civile previsto da una legge dello stato, che aveva quale fine quello di dotare tutte le Regioni italiane di capacità di intervento sia in caso di emergenze interne sia, e soprattutto, in aiuto alla altre Regioni e al Governo Nazionale per le emergenze sovra nazionali. Queste considerazioni hanno portato lo Stato ad investire sui seguenti sistemi : 1. Monitoraggio in tempo reale del territorio ai fini della prevenzione degli eventi idrotermo pluviometrico (Sistema dei Centri Funzionali Regionali); 2. Comunicazione in emergenza (realizzazione della rete radio regionale e nazionale a microonde e della piattaforma satellitare regionale – Skyplexnet con carrello satellitare); 3. Realizzazione della SOUP , sala operativa unificata permanente, come obbligo derivante dalla L.R. n. 10/2000, istituita da tutte le regioni al fine di assicurare il coordinamento delle proprie strutture antincendio con quelle statali . Essa coordina gli interventi, oltre che delle proprie strutture e dei propri mezzi aerei di supporto all’attività delle squadre a terra, delle risorse del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del Corpo forestale dello Stato in
giustizia, tutti coloro che vogliono protestare per dare solidarietà a chi è in difficoltà, ad unirsi al presidio di UILTuCS e FILCAMS Molise , a partire dalle ore 10.00 di martedì 10 marzo 2015, dinanzi
alla sede del Consiglio Regionale.” Stringersi, quindi, al capezzale del malato più grave della nostra società (locale e globale), il Lavoro: mezzo di affermazione e affrancamento dell’individuo e di crescita e progresso della collettività. Il vero meccanismo inceppato che fa sparare a salve l’intero Sistema, restituendoci la sensazione di sfiducia e precarietà che respiriamo tutti, ogni giorno. E allora presidiamola tutti, idealmente, questa discussione. Non sottraiamoci a questo rito partecipativo che più laico non si può. Ma con quali aspettative? Cosa potrà realisticamente cambiare con questa seduta monotematica?
Dalla seduta in sé stessa ovviamente niente, ma abbiamo ancora quantomeno il diritto alla speranza; la speranza che la Politica si renda finalmente conto della gravità della situazione e della disarmante pochezza delle risposte che, fino ad ora, è riuscita a dare; la speranza che da domani possa iniziare un’inversione di tendenza che, a partire dalla presa di coscienza del Nulla realizzato fino ad oggi, cominci a mettere un mattone sopra un altro, per un domani più solido. Abbiamo il diritto ma anche il dovere della speranza. Perché, persa pure quella, allora si che si farebbe davvero buio. Presidiamo la discussione, allora; ma ancora di più gli impegni che ne dovessero derivare, le pubbliche assunzioni di responsabilità che ne dovessero scaturire. Presidiamolo così il nostro diritto al futuro.
Molise Dati, a gara per accopparla La Regione acquista programmi da ditte esterne mettendo in ginocchio la sua società E’ quanto si legge nelle Determine dirigenziali n.879 e 880 della Regione Molise. Scusate, ma la Regione non ha la Molise Dati come Società in house? Perchè, allora, ricorrere al mercato esterno? E, poi, l’aspetto del Protocollo e della Contabilità non vedeva già in uso i programmi proprio di Molise Dati? Perchè, allora, alla Protezione Civile sono stati rimossi i server della società regionale per fare posto ad altri di società esterna? Sono troppi gli interrogativi che vanno
ponendosi in queste ore e che mettono a rischio, seriamente, la stessa sorte di Molise Dati. E’ lavoro, professionalità di questa terra e non possono essere contrabbandati sugli altari di non si sa bene quali essi siano.
Protezione Civile distrutta da Ciocca e Frattura base ad accordi di programma, del personale appartenente ad organizzazioni di volontariato, riconosciute secondo la vigente normativa, delle risorse delle Forze armate e delle Forze di polizia dello Stato, in caso di riconosciuta e urgente necessità, di mezzi aerei di altre regioni in base ad accordi di programma. 4. Monitoraggio, ai fini sismici del territorio regionale, e “raffittimento” della rete sismica INGV con stazioni sismiche locali; 5. Monitoraggio, ai fini della sicurezza dell’intero territorio regionale, con videocamere ad alta risoluzione (progetto in partnership con l’Università degli studi del Molise e Molise Dati); Tutto questo sistema era perfettamente funzionante prima dell’arrivo di Frattura e Ciocca. E adesso, funziona ancora tutto? I sistemi, le attrezzature, i mezzi sono periodicamente manutenuti? Al rientro dalle ultime emergenze le attrezzature sono state revisionate e sanificate (la Regione ha incassato dal DPC i soldi per fare queste operazioni) e se no, dove sono finiti i relativi fondi? Sono rientrate tutte le attrezzature in possesso della P.C. Regionale o alcune sono in altri luoghi o presso privati, e se “si”, a che titolo e perché non vengono ritirate? Dove è finito il carrello satellitare?
Che fine hanno fatto le reti di comunicazione? Le reti di monitoraggio sono manutenute in modo da poter fornire dati attendibili per la previsione e prevenzione degli eventi idro - termo pluviometrici necessari ed indispensabili per salvaguardia del territorio e delle vite umane in una regione ad altissimo rischio di dissesto idrogeologico? La sala operativa è ancora h.24 così come prevede la L.R. 10/2000 e soprattutto le norme nazionali di riferimento? Se la SOUP è stata smantellata o trasferita quanti e quali saranno, o sono stati, i costi maggiori sostenuti dalla collettività per tale operazione inutile? I sistemi sopra descritti, giusto per dare un’ idea, sono costati allo stato, e quindi alla collettività, circa 8 milioni di euro. E ancora: che fine hanno fatto i fondi appostati sui capitoli di bilancio regionale di competenza del Servizio per la Protezione Civile e che (in base alla L.R. n.12/2012, art 6 comma 6, istitutiva dell’Agenzia per la Protezione Civile) dovevano essere trasferiti all’Agenzia ed invece sono stati bloccati da Frattura e mai trasferiti? Di tali fondi faceva parte anche un mutuo di circa 5.000.000 di euro, le cui rate sono pagate dal DPC, e che dovevano servire per il
completamento della ricostruzione del terremoto 1984 in provincia di Isernia. è legittimo (sia in base alla L.R. n.12/2012 sia in base alle leggi nazionali) il rinnovo dei contratti del personale del Centro Funzionale visto che la durata max, prevista dalla L.R. era di 36 mesi dalla data del primo rinnovo e che lo stesso è avvenuto in data “ottobre 2011”? è legittimo e corretto rinnovare i contratti dei tecnici e degli amministrativi, assunti con il concorso post sisma, che per più volte e consecutivamente prorogati sarebbero in violazione sia del Dl 34/2014, convertito con la legge 78/2014, che della L.R. 12/2012 che prevede il contratto per un anno rinnovabile per altri due? è legittimo e corretto, o costituisce violazione di legge, l’aver obbligato i comuni ad eseguire procedure accelerate per gli appalti dei fondi del terremoto (ex CIPE 62/2011) in meno di un mese in quanto non compatibili sia con quelli fissati nel cosiddetto “sblocca Italia” (decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, diventato legge il 5 novembre 2014), ove applicabili alle procedure della ricostruzione post sisma sia con i tempi fissati dal Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163? Diteci, Frattura e Ciocca, considerato l’attuale stato di cose, la Regione Molise è tutelata in caso di emergenze?
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TAaglio lto
4 10 marzo 2015
“Formazione, il soviet dell’assessore Petraroia” Dura la presa di posizione del presidente di Assindustria, Mauro Natale, sulla proposta di legge di riordino del settore CAMPOBASSO. Ancora una volta si è persa l’occasione di andare fino in fondo e cambiare le cose”. Questo il commento a caldo del Presidente di Confindustria Molise Mauro Natale alla proposta di legge presentata dall’Assessore al Lavoro Michele Petraroia sul sistema di istruzione, orientamento e formazione. La legge, attesa da tempo, riordina le funzioni di tutte le strutture pubbliche e private che operano in questi tre ambiti e promuove innovazioni significative all’organizzazione del sistema. Il punto di caduta è nella fase transitoria, dove riemerge la volontà di perpetuare alcuni privilegi che hanno caratterizzato le passate legislature. La nuova norma, infatti, da una parte abroga l’articolo della legge regionale che istituiva l’albo degli operatori della formazione, dall’altro impone di fatto l’assunzione di questi operatori a tutti gli enti, pena la mancata concessione dell’accreditamento, che è essenziale per esercitare l’atti-
vità. “Una prescrizione del genere è assolutamente illegittima – continua Natale – perchè in palese violazione del diritto di ogni ente privato a gestirsi come crede. La libertà nell’esercizio dell’attività d’impresa è un principio costituzionale inviolabile ed è veramente ridicolo inserire un obbligo di assunzione di questo personale addirittura all’interno di una legge regionale”. L’istituzione di questo Albo ha sollevato già all’epoca diverse perplessità, proprio riguardo alla sua legittimità, perchè ha creato una ingiustificata disparità di tutela tra gli operatori della formazione professionale che vi sono inseriti e tutti gli altri, che operano nei diversi enti accreditati. “Se oggi non ci sono più le risorse pubbliche per sostenere un sistema creato nell’ambito di una gestione fortemente clientelare come quella delle passate legislature, e questo crea
un ulteriore problema occupazionale, non si può pensare che siano i soggetti privati a doverlo risolvere. Non vogliamo una contrapposizione tra questi operatori e quelli che lavorano negli altri enti, ma non vediamo perchè dovremmo garantire a loro un posto di lavoro, magari licenziando gli altri dipendenti non ugualmente tutelati, sotto la minaccia di non vedere concesso o confermato l’accreditamento. E’ un vero proprio ricatto che ha il solo scopo di perpetuare un privilegio che non ha più ragione di esistere, tant’è che nel comma precedente della nuova legge l’Albo viene abolito”. La proposta di legge ha suscitato lo sdegno di tutti gli enti di formazione molisani, che da tempo chiedevano una riforma del sistema e
che si sentono beffati. “A questo punto – conclude il presidente di Assindustria – dobbiamo pensare che anche le innovazioni importanti che la nuova legge introduce verranno gestite nei fatti allo stesso modo di sempre, e cioè con il bastone e la carota: la pubblica amministrazione ti finanzia, ti concede le autorizzazioni e fa quello che le compete solo se l’impresa asseconda le sue richieste, ovviamente ci riferiamo a quelle non legittime. E’ un sistema che non accettiamo più e che speravamo fosse tramontato, ma evidentemente così non è”.
La Regione non paga. Stavolta si arrabbiano i dipendenti Nella Commissione tecnica prevista dalla legge regionale sul rischio sismico un pool misto tra dipendenti regionali e tecnici esterni, tutti, a quanto pare, ancora in attesa della liquidazione di quanto dovuto Stavolta la somma non è di quelle che fanno drizzare i capelli, ma l’indiscrezione che raccogliamo è succulenta lo stesso; soprattutto perché, se confermata, andrebbe (condizionale d’obbligo!) a incrinare un fronte che fino ad ora è sembrato granitico (e stando a gratifiche e remunerazioni ci mancherebbe pure altro!), come quello composto dall’ Ente Regione ed i suoi dipendenti. Con la “Legge regionale del 6 giugno 1996 , n° 20 rischio sismico, prevenzione, controlli…” venne istituita una commissione tecnica composta sia da tecnici (ingegneri, architetti, geometri, geologi) esterni all’Amministrazione regionale che da dipendenti della Regione; a questi tecnici, naturalmente, venne anche assicurato un compenso. Pare, però, che questo personale risulti ancora creditore da parte della Regione Molise di una somma compresa tra
i 60 ed i 70 mila euro e abbia dato mandato ad un avvocato di avviare le procedure per la riscossione. A quanto ci è dato di conoscere, però,
di Davide Vitiello* In seguito alla forte ondata di maltempo che ha provocato danni ingenti al territorio molisano e in particolare alle infrastrutture viarie, al patrimonio ambientale e al comparto agricolo, il Governatore Frattura ha comunicato che la giunta regionale delibererà entro pochi giorni la richiesta di stato di emergenza al Governo centrale.Tale istanza deve essere necessariamente collegata alla tempestiva – non più rinviabile – realizzazione di un piano regionale di manutenzione e messa in sicurezza del territorio molisano. Non possiamo più permetterci di sottovalutare i seri rischi a cui il nostro territorio, insieme al già sofferente tessuto economico e produttivo regionale, è costantemente esposto. Bisogna mettere inoltre i comuni nelle condi-
la struttura facente capo all’assessore Nagni, che dovrebbe provvedere alla liquidazione di quanto dovuto, sembra stia facendo orec-
chie da mercante, scatenando l’ira dei dipendenti coinvolti; che si sentono (per una volta) traditi e messi in secondo piano rispetto ad altri
“colleghi”, componenti delle numerose commissioni attualmente a libro paga della Regione, puntualmente remunerati benché neanche dipendenti dell’Amministrazione. La beffa oltre al danno! Una piccola crisi in famiglia. E figurarsi se non potevano essere che gli euro il motivo per l’incrinarsi di un così consumato idillio. Voci che si rincorrono descrivono l’avvocato in questione già pronto ad avviare le procedure di pignoramento nei confronti della Regione. E non sarebbe un bel guardare; proprio no. Restiamo dunque alla finestra, con occhi ed orecchie aperti, per seguire questa questione; solo apparentemente minore e, diciamo così, di colore. Ma che, invece, dipinge l’ipertrofico e malfunzionante sistema burocratico amministrativo regionale, altrettanto efficacemente rispetto a vicende più “corpose”. Aggiornamenti in cronaca.
Dissesto idrogeologico, subito il Piano zioni di porre in essere interventi di prevenzione dal rischio idrogeologico, liberando le spese per gli INVESTIMENTI dai vincoli del patto di stabilità. In tal senso un primo importante passo è già stato compiuto grazie al prezioso lavoro fin quì svolto dal Senatore Roberto Ruta, che ha più volte sollecitato l’attenzione del governo sulla necessità di svincolare dal patto di stabilità le risorse da destinare ad interventi di mitigazione dal rischio idrogeologico, in particolare nelle aree già interessate in passato da calamità. Bisogna insistere su quella strada. Non può che essere questo il anche compito del Partito Democratico. Prevenire il dissesto idrogeologico significa risparmiare le ingenti somme necessarie a ripa-
rare i danni. Combattere il dissesto significa attivare una leva anticiclica, in grado di creare INVESTIMENTI e posti di lavoro, tutelare beni comuni non riproducibili, curare la fragilità del territorio e valorizzare l’immensa ricchezza di risorse ambientali e paesaggistiche di cui il Molise dispone. E’ questa una battaglia di civiltà che non può non stare a cuore del Partito Democratico e del centrosinistra. Su un tema così importante e
prioritario i Giovani Democratici, come già fatto in passato, faranno sentire forte anche in futuro la loro voce. * Segretario Giovani Democratici Molise
TAaglio lto
5 10 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il controllo finanziario esercitato è finalizzato ad indicare all’amministrazione le necessarie misure correttive volte a superare le riscontrate gravi irregolarità finanziarie e contabili
La Sezione regionale di controllo per il Molise della Corte dei Conti ha messo in castigo il Comune capoluogo Sempre più stringente la necessità di una figura professionale di alto livello tecnico e amministrativo La Sezione regionale di controllo per il Molise della Corte dei Conti che bacchetta il Comune per una serie di irregolarità e lo invita ad astenersi per l’avvenire da comportamenti non legittimati dalle norme, conferma l’urgenza che a Palazzo san Giorgio arrivi il manager di cui l’amministrazione ha bisogno per uscire da un chiaro stato di difficoltà gestionale soprattutto in materia di finanza e contabilità. Dalla rampogna non è stato escluso nemmeno il collegio dei revisori dei conti. Il che aggrava la condizione di disagio che molti, entro le mura e fuori da esse, di Palazzo san Giorgio, vanno da tempo segnalando come una vera e propria zoppia amministrativa. Dalle irregolarità rilevate e trascritte in una lunga e dettagliata relazione fatta recapitare al sindaco, al presidente del consiglio comunale e all’organi di revisione viene fuori anche un profilo comportamentale che i componenti la sezione regionale di controllo (Silvio Di Virgilio presidente; Luigi Di Marco primo referendario e Alessandro Verrico referendario) non hanno avuto remore a etichettare come scarsa collaborazione. Rilievo più volte
ribadito e sottolineato al quale, crediamo, sia necessario che il sindaco presti da ora in poi particolare attenzione per rendersi conto se sia un atteggiamento volontario di presunzione o involontario di scarsa capacità. Quale che sia la ragione o la causa la Sezione della Corte dei Conti ha posto” in evidenza una serie di irregolarità e di gravi violazioni dei principi della sana gestione finanziaria”. Una situazione del genere va da sé che coinvolge soprat-
tutto sul piano organizzativo e funzionale le strutture municipali e, soprattutto, dà sostanza alla volontà del sindaco Battista di provvedere ad inserire nell’organico comunale la figura di un coordinatore delle attività comunali ancorché in funzione di coesione e controllo. Sono mesi ormai che si discute di questa necessità ed è quasi un mese che la giunta ha deciso di avvalersi della professionalità del manager Antonio Iacobucci. Ma sia i mesi trascorsi sulla
valutazione della necessità di una figura professionale all’altezza del compito, che il mese trascorso dalla decisione dell’esecutivo, senza giungere alla conclusione, non sono altro che il prolungamento delle titubanze questa volta non solo tecniche, quanto politiche. Tornando ai rilievi della Corte Dei Conti, l’atteggiamento scarsamente collaborativo dell’amministrazione non ha impedito ai giudici di rilevare la ritardata approvazione del rendiconto 2012,
avvenuta con delibera consiliare 12 del 10 giugno 2013 “il che integra un comportamento non immune da aspetti di irregolarità finanziario contabile”. Verifiche e rilievi anche sul piano del risultato d’amministrazione, in particolare riferiti al Fondo svalutazione crediti, per il quale l’Amministrazione non è stata in grado di produrre le opportune certificazioni in maniera tale da consentire l’esame dei provvedimenti adottati. Carenza di collaborazione è stata accertata infine nel mancato invio della nota informativa riferita agli enti partecipati su eventuali discordanze tra crediti e debiti reciproci tra l’ente e le società partecipate. I rilievi specifici, redatti con terminologia tecnica, non sempre rendono la gravità del caso, ma non attutiscono l’impatto critico, la circostanza di una amministrazione pubblica fatta oggetto di esame e di critiche tutt’altro che benevole. Si aggiungano i mesi di governo che ancora non producono alcun effetto innovativo rispetto al passato, e il quadro della Campobasso città dormiente è bello che confezionato. Dardo
Gam, sarà Avi Molise a rilanciarla
“Housing sociale, la Regione non ignori L’apertura delle buste in Regione, per la gestione temporanea dell’azienda, ha premiato la società molisana il problema” e degli scambi tra le imprese in una CAMPOBASSO. Sarà Avi Molise A sostenerlo è l’Acem Con una nota a firma del Presidente Corrado Di Niro ed indirizzata all’Assessore ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni, l’ACEM ha sollecitato la Regione Molise ad impegnare risorse per l’emanazione quanto più immediata di un bando regionale che dia sostegno alle famiglie per l’acquisto della casa con la formula dell’housing sociale, in maniera tale che anche in Molise possa decollare il modello, con enormi vantaggi da un lato per i cittadini che non riescono a pagare un affitto o un mutuo sul mercato privato, dall’altro per le imprese che hanno così modo di cedere gli appartamenti invenduti. L’iniziativa, fortemente voluta dall’ACEM, ha formato oggetto di uno specifico protocollo d’intesa con la CONFCOOPERATIVE Molise, mediante il quale le due Organizzazioni si sono impegnate a sviluppare azioni volte al coinvolgimento del mondo della cooperazione e delle imprese del settore edile, in iniziative promozionali sulle opportunità di valorizzazione e sviluppo del modello. “L’iniziativa è andata avanti e sta andando avanti – spiega il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – ma ora occorre il contributo economico concreto ed immediato della Regione, inerte da due anni sull’argomento nonostante le nostre sollecitazioni, che sostenga le famiglie nel pagamento dei canoni”.
chiamata a rilanciare la Gam di Bojano. Questa la decisione dopo l'apertura delle buste di offerta pervenute in Regione. Avi Molise, dell’ing. Antonio Limonino e Tonino Spina, i due giovani professionisti molisani che vogliono restituire alla regione uno dei maggiori poli di eccellenza del territorio. “Questo ulteriore passo, effettuato a tempo di record – sottolineano Spina e Limonino – è stato fortemente voluto anche perché nei giorni scorsi abbiamo avuto conferme importanti dai ‘rami’ utili a completare il ciclo della filiera avicola. Oltre ad AviMolise entreranno a far parte del Consorzio Avicolo Molisano anche cooperative di allevatori, il consorzio dei trasporti e una grossa società di servizi specializzata nel comparto avicolo. Sono inoltre stati avviati anche i contatti con l’Università degli Studi del Molise che dovrebbe
CAMPOBASSO. Mentre la Regione ha dato vita ad una Commissione per la riforma di Molise Acque dal costo di 107mila euro, forse per arrivare alla privatizzazione dell’ente, restano ancora tanti interrogativi. Il direttore generale, Sergio Di Vico, risulta essersi dimesso lo scorso 25 febbraio ma,
darci una grossa mano per quel che riguarda la ricerca e lo sviluppo. Inoltre farà parte del neo nato Consorzio anche un management composto da esperti del settore avicolo per seguire costantemente la ripresa produttiva e soprattutto per tutelare la forza lavoro. In sostanza – proseguono Limonino e Spina – il Consorzio si propone la tutela, la valorizzazione e l’incremento della produzione e del commercio delle carni avicole e delle uova attraverso
l’apposizione di marchi e/o sigilli e/o contrassegni, provvedendo alla difesa della denominazione stessa in Italia e all’estero, anche mediante la registrazione di marchi IGP, DOP, ecc., sia a livello nazionale sia europeo. Il Consorzio, inoltre, promuoverá tutte quelle iniziative che sono ritenute idonee per agevolare il consumo del prodotto ed il commercio, sia interno sia d’esportazione. Oltretutto importanza sarà data al rafforzamento dei legami, delle relazioni
logica di filiera e di multi filiera favorendone l’orientamento alla qualità ed al mercato; come detto si sta anche lavorando per la predisposizione di strumenti tecnici che favoriscano INVESTIMENTI finalizzati all’incremento delle relazioni tra le imprese aderenti e fra queste ed il mercato, a livello regionale, nazionaleed internazionale. Come abbiamo già avuto modo di rimarcare nel recente passato – concludono Spina e Limonino – abbiamo voluto metterci la faccia, essendo molisani, e utilizzando tutte le nostre energie in questo progetto, perché crediamo fortemente nel rilancio della filiera avicola in Molise. Stiamo lavorando per creare le condizioni ideali per far ripartire, in assoluta trasparenza, il settore. Il nostro fine, del resto, è uno solo: tutelare la terra in cui siamo nati e di riflesso le potenzialità che questa offre”
Molise Acque, troppi interrogativi Il direttore dimissionario resta in azienda, sito internet non aggiornato e Revisori scaduti sembrerebbe, essere ancora regolarmente in Azienda. Se le dimissioni erano irrevocabili a che titolo risulterebbe ancora presente in azienda? Ancora. Il Consiglio di amministrazione ha
preso atto o ratificato le sue dimissioni? Come mai il sito internet di Molise Acque non è aggiornato dal primo gennaio 2015 e quindi non sono presenti le delibere del Consiglio e le
determine dirigenziali? In che situazione è giunta la controversia circa la legalità sulla presenza del Collegio dei revisori dei conti che a tutt’oggi viene regolarmente convocato nono-
stante lo stesso sia scaduto fin dal luglio 2014? Perchè tutto questo? Tanti, troppi interrogativi su di un’Azienda che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della Regione Molise.
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Campobasso
10 marzo 2015
La Casa degli Angeli gratis alla Curia Sottoscritta la convenzione per la struttura dell’ex asilo nido di via Monte San Gabriele CAMPOBASSO. Firmata la convezione tra il Comune di Campobasso e la Curia arcivescovile per l’utilizzo da parte di quest’ultima dell’ex asilo nido di via Monte San Gabriele, struttura messa a disposizione per i più bisognosi. Una convezione di nove anni e che protrarrà i suoi effetti fino al 2024, accordo prorogabile fino al 2030. Alla ‘Casa degli Angeli’, inaugurata con la visita nel capoluogo molisano di Papa Francesco, il quale pranzò nella struttura insieme ad alcuni poveri, ci saranno la mensa, il dormitorio con alcuni mini-alloggi, l’emporio, il servizio docce, la lavanderia sociale, un centro di ascolto per donne e giovani, oltre alla banca del tempo. L’ente comunale ha ceduto in co-
modato d’uso gratuito la struttura alla Curia, dove già dallo scorso mese di luglio alcuni volontari hanno garantito una quarantina di pasti al giorno, negli ultimi due mesi sia a pranzo che a cena.
“Stiamo assicurando già dallo scorso mese di luglio – ha spiegato Don Franco D’Onofrio nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’accordo – circa quaranta pasti al giorno, oltre a garantire un posto
dove dormire per chi ne ha bisogno, soprattutto extracomunitari che si trovano di passaggio a Campobasso, in attesa del riconoscimento da parte della Questura. La nostra attività all’interno della ‘Casa degli Angeli’ è stata resa possibile dai tantissimi volontari, circa 400, che ci hanno dato un grande aiuto in questi mesi. Il costo mensile sinora si è mantenuto sui 600 euro di media al mese, considerando che sono stati diversi coloro i quali ci hanno offerto generi alimentari”. “La visita di Papa Francesco – le affermazioni dell’arcivescovo GianCarlo Bregantini – ha dato il via all’iniziativa e ricordiamo tutti la fotografia durante il pranzo che fece il giro del mondo”. “È un motivo di vanto per Cam-
pobasso – le dichiarazioni del sindaco Antonio Battista – avere una simile struttura e siamo riusciti con il tempo a concludere l’iter burocratico. Ci possiamo ritenere soddisfatti”. “Un sentito ringraziamento – ha concluso l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Salvatore – va al dirigente De Marco, alla funzionaria Melfi e alle assistenti sociali per il lavoro svolto sul progetto, di concerto con l’equipe della Caritas, per fare in modo che si integrasse con le attività e i servizi già erogati dall’amministrazione comunale, con la quale si condivideranno anche la banca dati e le strategie di intervento sociale sui nuclei familiari e le persone singole in carico ai servizi dell’ente comunale”.
“In democrazia la dialettica ci sta Il sindaco di Vinchiaturo, Valente, replica alle opposizioni dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio comunale ”CAMPOBASSO. Ad insidiare il dubbio sono state le dimissioni del consigliere comunale Antonio Braccioche per ‘motivi personali’ ha lasciato la carica di Presidente del Consiglio Comunale di Vinchiaturo. Una motivazione che non ha convinto la minoranza dell’amministrazione ‘Realtà vinchiaturese’ che ipotizzava contrasti interni legati alle centrali a biomasse visto e considerato che il Comune non ha mai
protestato contro quanto stava accadendo nella piana di Campochiaro. Così è arrivata la replica del primo cittadino Luigi Valente: “Le diversità di vedute ed anche i contrasti sono normali in un contesto democratico in cui ogni membro di un gruppo esprime liberamente le proprie personali opinioni ed aspettative. In qualsiasi organismo democratico esiste il dialogo, anche vivace, che può portare a contrasti
superabili sempre attraverso gli strumenti democratici e le decisioni univoche della maggioranza. Quanto ai dubbi e le illazioni dei consiglieri di opposizione, le stesse dimostrano che, in assenza di proprie AZIONIconcrete, si cerca di appoggiarsi all’operato della maggioranza per ottenere visibilità”. Alla domanda posta dalla minoranza del comune di Vinchiaturo ‘C’è qualcosa che non va
come dovrebbe?’ il sindaco Valente risponde così: “Le perplessità dei consiglieri di opposizione sul fatto che “c’è qualcosa che non va come dovrebbe” sono frutto di un’antica abitudine in cui per amministrare la cosa pubblica si doveva essere come tanti soldatini al comando di un capo e dove, una volta stabiliti ruoli ed incarichi, questi dovessero rimanere immutabili”
Al Museo la mostra di Passarelli Fino al 15 marzo la prima edizione di Fotopesie di Angelo Passarelli E’ stata inaugurata al Museo dei Misteri di Campobasso e potrà essere visitata fino al prossimo 15 marzo la prima mostra di Fotopoesie deno-
minata ‘Dettame Dalì’ di Angelo Passarelli. Alla mostra sono presenti alcune foto del maestro Passarelli scattate sul Matese, da cui poi lo
stesso Passarelli ha tratto ispirazione per scrivere delle poesie secondo uno stile poetico nuovo, chiamato appunto ‘Dettame Dalì’. Presenti, inol-
tre, anche delle sculture dell’artista. La mostra resterà aperta fino al 15 marzo dalle 16.00 alle 18.30.
A scuola di ‘cavezune’ Per i bambini delle classi IV della scuola primaria di Riccia la singolare esperienza RICCIA. Stavolta niente quaderni e niente penne. Solo grembiule e il pieno di entusiasmo. I bambini delle classi IV della scuola primaria ‘M. Cima’ sono andati a scuola per imparare qualcosa di speciale dalle loro nonne: come si fanno i “cavezune” di San Giuseppe. Tradizione, cultura, miscela di generazioni. Lavoro di squadra e spirito di gruppo. I bambini sono stati impegnati in un laboratorio tenuto dalle loro nonne, che hanno mostrato le fasi di preparazione di questo dolce tipico della festa di San Giuseppe. Le insegnanti hanno invitato le nonnine di Riccia che hanno accolto l’iniziativa con gioia ed entusiasmo. Hanno portato a scuola tutto l’occorrente: lainatùre, tavelille, rutèlle, stacc. Il laboratorio fa parte del progetto “CondividiAMO Riccia” ideato dalle insegnanti delle classi IV con lo spirito di far recuperare e conoscere le tradizioni, gli usi e i costumi del proprio paese e far acquisire rispetto e consapevolezza della cultura e dell’ambiente del proprio territorio. Il laboratorio è proseguito poi nel pomeriggio con i bambini impegnati in attività di rielaborazione di quanto visto durante la mattinata. I bambini, molto attenti e orgogliosi delle loro nonne, le hanno affiancate nei vari passaggi addobbando l’altarino del Santo per poi recitare la tipica preghiera che viene detta nelle case dei riccesi mentre si preparano le varie portate della tavola di San Giuseppe. Si è passati infine alla preparazione del calzone. Il laboratorio è stato suddiviso in
varie fasi: dalla cottura dei ceci al calzone
pronto per essere mangiato. Un’iniziativa di
successo che ha fatto tutti felici.
Campobasso
7 10 marzo 2015
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Riattivata la Campobasso-Venafro Trenitalia comunica che difficili sono state le azioni di rimozione degli alberi lungo la tratta CAMPOBASSO. Nella notte 5/6 marzo u.s. la tratta Boscoredole - Campobasso veniva investita da una violenta ed intensa bufera di neve provocando caduta di alberi sulla sede ferroviaria ed accumulo di neve pari a 50/60 cm di altezza. Per tale evento eccezionale alle ore 0,30 del 6.3.15 veniva interrotta la tratta maggiormente critica Vinchiaturo (km. 71+800 circa) - Campobasso (km. 83+400 circa). Trenitalia istituiva un servizio di autobus sostitutivi da campobasso verso Roma e Napoli, collegamenti resi ulteriormente difficoltosi dalle condizioni critiche delle strade causa neve. L’offerta è stata fisiologicamente ridotta, a causa dell’emergenza neve grave, ma ha comunque garantito la mobilità. Contestualmente nella mattinata di venerdì 6 veniva effettuata una ricognizione con treno speciale sull’intera tratta Campobasso – Isernia.
La ricognizione in linea aveva anche l’obiettivo di rimuovere, gli alberi abbattuti o inclinati sulla sede ferroviaria, a cura del personale di Rete Ferroviaria Italiana e da altre risorse esterne. Nell’intera giornata di venerdì, nonostante condizioni climatiche particolarmente avverse, venivano allontanate oltre 200 piante
ubicate fra i km. 83+400 e km. 81+480 che ostacolavano la sagoma di libero transito del binario: Le principali difficoltà operative sono state: - Difficoltà degli operatori nel muoversi in 50/60 cm. di neve; - Utilizzo difficoltoso del motosega in presenza di neve alta;
- Tempi lunghi per allontanare una pianta che mediamente richiede dai 15 ai 20 tagli con motosega; - Difficoltà nell’allontanare i pesanti tronchi tagliati; - Difficoltà nel rimuovere ed allontanare rami e ramoscelli sepolti e nascosti sotto la neve compatta, operazione che richiede tempi più lunghi rispetto al taglio; - Rimozione della neve per facilitare l’avanzare dell’automotrice. Per l’intera giornata di sabato sono continuate le operazioni di liberazione della sede ferroviaria mediante utilizzo di maggior risorse esterne in sussisio al personale di RFI allo scopo di accellerare la riattivazione della linea programmata per ore 19,00 della stessa giornata, cosa poi resa impossibile dal riprendere delle precipitazioni nevose.
“Gli spettacoli circensi vanno limitati” Il Movimento Cinque Stella ha presentato un apposito ordine del giorno in Consiglio comunale CAMPOBASSO. Il Movimento 5 Stelle ha presentato un ordine del giorno, che sarà discusso durante il prossimo Consiglio comunale, mirato a limitare le attività dei circhi equestri che non rispettano in maniera rigorosa tutte le prescrizioni previste dalle vigenti normative, sia nazionali che comunitarie, in materia di benessere degli animali e sicurezza per la pubblica incolumità. “Il circo con animali rappresenta la sopravvivenza di un aspetto folkloristico di una cultura basata sulla sopraffazione del più debole –scrivono i pentastellati in una nota stampa -, in cui gli spettatori si divertono con le privazioni e le sofferenze di altri esseri viventi. Si tratta di spettacoli che contemplano lo sfruttamento degli animali con continue violenze: condizioni di detenzione e trasporto in gabbie e spazi angusti in cui gli animali non riescono neppure a stare eretti ed in condizioni igieniche allucinanti. Ancora più duro l’aspetto dell’addestramento: vere e proprie torture, spesso coadiuvate con bastoni, catene, fruste e scariche elettriche, finalizzato a soggiogare e mortificare l’animale per costringerlo ad effettuare esercizi tanto ridicoli quanto innaturali. Spesso gli animali che non rispondono alle volontà dei
domatori muoiono per le ferite oppure si rifiutano di mangiare preferendo la morte. Per fortuna, anche grazie a campagne internazionali di sensibilizzazione ed autorevoli pareri come quello della British Veterinary Association che ha dichiarato le condizioni di detenzione degli animali nei circhi “non idonee a soddisfare i più elementari bisogni vitali”, sempre più paesi nel mondo hanno aderito al bando degli animali dai circhi; un numero in continua crescita anche in Europa ed in Italia, dove da diversi anni molti comuni hanno dichiarato la propria indisponibilità ad ospitare questi spettacoli sul proprio territorio. In molti casi, le scelte delle amministrazioni hanno però dovuto fare i conti con le sentenze dei Tribunali amministrativi che, tutelando il diritto al lavoro delle compagnie viaggianti e soprattutto non potendo contrastare attività che vengono sovvenzionate dallo Stato, cosi come avviene per i circhi, hanno spesso annullato le ordinanze di divieto emesse dai sindaci. Anche Campobasso, nel 2002, con l’allora sindaco Massa, provò a vietare l’arrivo dei circhi, ma il TAR annullò l’ordinanza con una sentenza che ancora oggi fa giurisprudenza nel settore. Appare quindi un paradosso tutto italiano il
fatto che ancora oggi i circhi, la cui stragrande maggioranza è di discutibile affidabilità e sicurezza, continuino a ricevere FINANZIAMENTI statali in palese contrasto con quanto stabilito da una miriade di importanti normative nazionali, comunitarie ed internazionali; una per tutte, la più importante, è la “Dichiarazione universale dei diritti degli animali” proclamata il 27 gennaio 1978 a Bruxelles, che recita: “Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto ….. nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo; le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale”. Sulla base di questi principi primari, ma senza correre il rischio di incappare nell’ennesimo contenzioso, l’iniziativa consiliare proposta impegna la giunta, nel pieno rispetti delle competenze e delle prerogative comunali, a dare mandato alle competenti commissioni consiliari, di redigere un apposito regolamento che disciplini in maniera perentoria le attività dei
circhi equestri ed altri spettacoli viaggianti che contemplino l’utilizzo di animali. Questo regolamento dovrà imporre agli operatori del settore, pena la mancata concessione degli spazi comunali, l’assoluto rispetto di tutte le prescrizioni previste dalle normative in materia di sicurezza per gli spettatori e benessere degli animali, con particolare riferimento alle linee guida di indirizzo per il mantenimento di animali presso circhi e mostre itineranti adottate dalla Commissione scientifica per l’applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (CITES), che ha stabilito i criteri generali e i requisiti minimi per la detenzione di animali esotici nei circhi e mostre itineranti in funzione della tutela del loro benessere. Prescrizioni ad oggi - concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle – raramente osservate dalla gran parte dei circhi e che, se espressamente regolamentate ed opportunamente verificate con rigidi controlli da parte delle competenti autorità, potranno senza dubbio costituire un importante impedimento a quelle strutture (quasi tutte) che non rispettano quanto stabilito delle normative”.
Toro, arrestato dai carabinieri sconterà 6 anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno tratto in arresto C. S. classe 1966 originario di San Severo (FG) destinatario di un provvedimento emesso Procura Generale della
Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari. L’uomo è stato individuato dai Carabinieri della Stazione di Toro presso una comunità terapeutica presente in quel centro e lo hanno
tratto in arresto notificandogli l’ordine di carcerazione secondo il quale dovrà espiare 6 anni e 6 mesi di reclusione perché riconosciuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di
sostanza stupefacente. Dopo le formalità di rito il 49enne è stato tradotto dai Carabinieri presso la Casa Circondariale di Campobasso.
Domani nell’ambito della Giornata Internazionale della Donna l’università del Molise apre l’asilo nido (nursery) “UniVerso Mamma” e incontra la scrittrice Sandra Petrignani È pronto e fruibile lo spazio nursery Unimol “UniVerso Mamma” - destinato a tutte le esigenze delle mamme, dallo stato di gravidanza all’allattamento, alla gestione dei figli in tenera età e più grandi. La realizzazione di questo spazio nursery garantisce alle future e neo mamme, siano esse studentesse, docenti, amministrative, partecipanti a concorsi, a periodi di formazione post lauream e di specializzazione, un “rifugio” accogliente e confortevole. Uno spazio che e corredato con giochi e fa-
sciatoio, potrà, certamente, assicurare a mamme e bambini un’area dedicata al relax e al benessere, per cambiare il bambino, per allattare il piccolo in tranquillità, giochi, testi e riviste di settore, ma rappresentare anche un modello e punto di riferimento da prendere ad esempio. L’apertura della nursery “UniVerso Mamma” è prevista domani 11 marzo alle ore 14.30 - al primo piano del II Edificio Polifunzionale di via Francesco De Sanctis a Campobasso - alla
presenza del rettore Gianmaria Palmieri, del corpo accademico, del personale amministrativo e degli studenti. Subito dopo, alle ore 14.45 appuntamento nella Biblioteca dell’Ateneo, nella Sala Enrico Fermi, per l’incontro con la scrittrice Sandra Petrignani e con la partecipazione del sindaco Antonio Battista e dell’assessore comunale alla Cultura e per le pari opportunità Emma De Capoa. L’incontro, coordinato da Giorgio Patrizi, ordinario di Letteratura italiana all’Unimol, organizzato nel
quadro della Giornata Internazionale della Donna, intende, soprattutto in questa ultima fase della vita civile del Paese, in cui tanto spesso ricorrono immagini e idee lesive della dignità e dei diritti delle donne, suscitare non solo una più ampia sensibilizzazione, ma anche diffondere, sostenere, incoraggiare e valorizzare la cultura di genere e le tematiche delle pari opportunità. L’apertura della nursery UniVerso Mamma n’è un’ulteriore conferma.
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Isernia
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10 marzo 2015
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Capracotta da guinness dei primati Due metri e mezzo di neve nell’arco di 24 ore. Un vero e proprio record CAPRACOTTA. Della straordinariamente intensa e copiosa nevicata che si abbattuta sul Molise dal pomeriggio tra giovedì 5 e venerdì 6 marzo hanno parlato anche i telegiornali Rai, Mediaset e Sky. Scene che sembravano attinte dalla finestra dei ricordi, quelle delle stagioni invernali che hanno fatto epoca. Si parlava a spanne di due metri caduti nelle località più esposte, come Capracotta, ma ora le dimensioni che assumono queste precipitazioni sono da guinness dei primati e a certificarlo ci sono diversi siti, tra cuimeteoweb.eu: “Il dato, raccolto dagli appassionati della zona, è spaventoso: 256 centimetri di neve a Capracotta (1.421 metri), record di nevicata più abbondante nell’arco di 24
ore, cioè un solo giorno, anche se in realtà tutta questa neve è caduta in circa 18 ore”. Questa è la statistica raggiunta in paese, ma se pensiamo all’apice di Prato Gentile forse si saranno superati anche i 3 metri
Spaccio di stupefacenti ed altri reati, nuovo blitz dei Carabinieri Due persone arrestate e una denunciata, sotto sequestro sessanta grammi di “hashish” Continuano le operazioni dei Carabinieri in tutto il territorio della provincia di Isernia, per debellare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti ed altri reati di particolare allarme sociale. Nel fine settimana appena trascorso, a poche ore di distanza dal blitz che aveva portato i carabinieri a smantellare una rete criminale dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’arresto di sei spacciatori, l’esecuzione di quindici perquisizioni domiciliari e il sequestro di numerose dosi di cocaina, sostanze da taglio e denaro contante, quale provento dell’attività di spaccio, in cui venivano impiegati anche bambini di età compresa tra i due e i quattordici anni, altre due persone sono state tratte in arresto, una denunciata e sottoposti a sequestro oltre sessanta grammi di hashish. A Venafro, i militari della locale Stazione hanno eseguito l’arresto di Ciro Avallone, 44enne originario di Marano di Napoli, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, dovendo lo stesso espiare una condanna
ad un anno di detenzione domiciliare perché ritenuto responsabile dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo eroina, condotta negli ultimi anni nel territorio della provincia pentra. A Castelpetroso, i Carabinieri della Stazione di Cantalupo del Sannio e quelli della Stazione di Sesto Campano, hanno invece rintracciato e tratto in arresto Tiziano Vacca, 48enne, originario di Castelpetroso e residente a Sesto Campano, il quale invece deve scontare la pena di anni due di reclusione presso la casa di lavoro di Vasto, poichè ritenuto responsabile di una serie di reati contro la persona ed il patrimonio commessi nel recente passato in provincia di Isernia. Infine, nei pressi della stazione ferroviaria di Isernia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno fermato un 20enne, incensurato del luogo, il quale è stato trovato in possesso di involucri contenenti complessivamente circa sessanta grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish”. Il giovane è stato accompagnato in caserma dove è scattata nei suoi confronti una denuncia per
detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed il sequestro della droga e di denaro contante rinvenuti in suo possesso. Sono in
corso ulteriori indagini per accertare quale era il canale di rifornimento e a chi erano destinate le dosi recuperate.
Pia Unione, il Sindaco non faccia lo gnorri di Franco Valente C’è un consigliere regionale che mi chiama “IL LAPIDARIO”. Probabilmente non sa che “il lapidario” è colui che scrive epitaffi per le persone decedute. Potrebbe essere un mestiere profetico nei confronti di qualcuno. L’attributo di “lapidario” mi è stato dato in occasione di una polemica a proposito delle responsabilità omissive nell’intervento alla cupola dell’Annunziata dove ho affermato in piena coscienza che vi sono responsabilità non
solo della Pia Unione, ma anche e soprattutto del Sindaco di Venafro che con il suo sottile e funereo spirito afferma che io sarei un ignorante perché non conoscerei il funzionamento dell’Ente. Il grazioso primo cittadino, che riceve il consenso anche dal PD di Macchiagodena, invece di alzare il sedere dalla poltrona dove è incollato e andare a rendersi conto del disastro creato prima da chi fece sostituire le lastre di piombo con quelle di rame catramato e poi
dalla tramontana dei giorni passati, continua a offendere chi si preoccupa della tutela dei monumenti della città. La Pia Unione è un organismo locale la cui gestione è affidata a un consiglio di cui fa parte il rappresentante del Comune. Ma questo a lui non interessa. Scrive lettere di finta protesta per la creazione della Fondazione Pia Unione votata anche da lui tramite il suo rappresentante, mentre il Vescovo, che è persona concreta, ha fatto ricorso al TAR.
Noi cittadini gli paghiamo mensilmente una indennità perché lavori per noi. Invece con la sua indennità si permette di offendere i cittadini con quello spirito che è tipico di chi si parla addosso. Io spero che questa amministrazione lo sopporti ancora per tre anni, così alla fine la comunità vedrà cosa è stato capace di fare... Per quanto riguarda il consigliere regionale credo che non valga la pena manco nominarlo.
Se la vista è sotto pressione Il glaucoma, prima causa di disabilità visiva irreversibile al mondo ISERNIA. Dall’8 al 14 marzo si celebra la settimana mondiale del glaucoma, prima causa di disabilità visiva irreversibile al mondo, con tanto di check-up oculistici gratuiti e incontri informativi. Ne sono affette 55 milioni di persone e per causa sua già 24 milioni di individui hanno perso la vista del tutto o in parte. Solo in Italia si stima che ci siano un milione di malati, ma uno su due ignora di esserlo, correndo grandi rischi.
Il glaucoma può colpire senza dare alcun sintomo e, se non trattato, provoca il restringimento del campo visivo sino all’ipovisione o alla cecità. Infatti, è la prima causa di disabilità visiva irreversibile al mondo. Il più delle volte è associato a una pressione oculare troppo alta che causa danni irreparabili al nervo ottico. La sezione provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus di Isernia, nell’ambito della Settimana mondiale del Glau-
coma, in collaborazione con l’ Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - sezione italiana e la Cooperativa sociale SOS Molise Onlus organizza il Seminario oculistico dal titolo: “Se la vista è sotto pressione: il glaucoma, prima causa di disabilità visiva irreversibile al mondo”. Il Seminario si terrà oggi alle ore 16.00 presso il Centro Sabino D’Acunto in piazza Michelangelo, Isernia. Durante il seminario
e nel corso dell’intera settimana sarà distribuito il materiale informativo nelle scuole e nelle principali piazze della città. Venerdì 13 marzo, una delegazione della dirigenza UICI di Isernia, parteciperà al convegno, ”Prevenzione della cecità e riabilitazione visiva: dalle realtà territoriali agli standard internazionali” che l’Agenzia IAPB terrà nella Capitale presso il Ministero della Salute.
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Tutto quello che gli altri non dicono
Termoli
10 marzo 2015
senza alcun finanziamento pubblico
IMU agricola, il Basso Molise dal prefetto Oggi l’incontro dei sindaci dell’Unione dei Comuni per i danni dell’imposta TERMOLI. Oggi alle ore 12.30 (P.za Gabriele Pepe, 24) i sindaci dell’Unione dei Comuni Basso Biferno (Campomarino, Larino, Portocannone, San Martino in Pensilis, Ururi, Guglionesi, Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni, Montecilfone e Montenero di Bisaccia), accompagnati dal coordinatore del Comitato Agricolo Basso Molise Domenico De Camillis e da Michele Savini (agricoltore di Campomarino), verranno ricevuti dal Prefetto di Campobasso S.E. Francescopaolo Di Menna per discutere sull’imposta sui terreni agricoli e per sottoporre allo stesso un documento approvato in data 14.01..2015 da agricoltori professionali e pensionati del Basso Molise. Considerata la rilevanza
della questione, tutti gli organi di informazione, i rappresentanti e operatori della categoria agricoltori, sono invitati a partecipare. In particolar modo, nel documento si evidenzia che: Tale imposta, oltre ad essere iniqua, è anche particolarmente esosa per le aziende agricole poiché costringe le stesse in termini di “cassa” a pagare nell’anno in corso (2015) l’ammontare di un biennio (2014-2015); Tale imposta hacarattere “vessatorio” in quanto introduce la tassazione degli strumenti di lavoro (terreni agricoli per chi li coltiva); Tale imposta crea disparità sociali da parte delGoverno: per fronteggiareil bonus degli 80 euroin favore dei lavoratori dipendenti, “carica” da un punto di vista tribu-
tario il mondo agricolo, attuando in tal modo una sorta di “patrimoniale dei poveri”; Tale imposta si configura come una beffa nell’anno di “EXPO 2015”:negli auspici del Governo e degli organizzatori dovrebbe porre al centro dell’attenzione mondiale l’importanza dell’agricoltura e per riflesso il valore del Made in Italy; Da oltre dieci anni le quotazioni nazionali delle materie prime agricole sono scivolate talmente in basso da compromettere la convenienza economica di molte delle coltivazioni che erano il fiore all’occhiello dell’area basso molisana (cerealicole, bieticoltura, olivicoltura, vitigni e orto-frutticole); Nell’ultimo anno i redditi delle aziende sono ulteriormente crollati
di oltre il 15% contro una media europea dell’1,7%. Pertanto lo stesso Comitato Agricolo Basso Molise, segnala chele modifiche apportate nel primo passaggio parlamentare al Senato sono decisamente insufficienti (Decreto legge 25.01.2015 n.4), come più volte segnalato da alcune delle OO.SS di categoria. E’ inoltre pressoché scontata la proroga al 31 marzo p.v. per i versamenti del 2014, accordata precedentemente da quasi tutte le amministrazioni comunali. E’ ancora poco rilevante il riconoscimento di una detrazione di 200 euro, a decorrere dal 2015, per gli agricoltori professionali (IAP e CD) nella c.d. “collina svantaggiata”.Restano senza risposta l’iniquità a danno dei pensionati (ex
agricoltori) i quali non hanno alcuna agevolazione e che, in un contesto simile, devono far fronte con miseri redditi al nuovo balzello. Tale imposta non può essere indubbiamente assoggettata a quei terreni marginali e con scarsa produttività o, peggio, interessati da eventi e calamità naturali. Resta infine assolutamente necessario che tutte le amministrazioni comunali (compresa quella di Termoli) diano prova di sensibilità nei confronti della categoria degli agricoltori e, nel più breve tempo possibile,dovrebbero applicare la più bassa aliquota possibile (4,6 %o), consentendo in tal modo di “alleviare” il danno a carico delle aziende agricole.
Gli angeli della costa molisana Sono i volontari del Cvp di Campomarino intervenuti massicciamente nei giorni scorsi TERMOLI. Li chiamiamo gli angeli della PROTEZIONEcivile, sempre alle prese con i disastri naturali (e indotti dalla mano dell’uomo, talvolta) che non mancano sul nostro territorio. Non possono fronteggiare tutte le emergenze, come accaduto per i ritardi con cui l’apparato regionale è intervenuto, anzi non si è fatto vedere
per giorni nel quartiere allagato di Rio Vivo-Marinelle. Ma interventi di rimozione di rami e alberi caduti, per sottrarre altre zone allagate e anche vigilare e sorvegliare gli argini del fiume Biferno, dopo l’apertura dello scarico di fondo del Liscione, hanno impegnato non poco ad esempio i
volontari del Cvp di Campomarino, che si conferma una delle colonne mobili più efficienti della regione. E a Rio Vivo proprio loro stamani si sono adoperati per cercare di far tornare la situazione alla normalità. “In queste ultime ore ci siamo occupati di Cam-
pomarino Lido, Madonna Grande, Montenero di Bisaccia, del Sinarca e Rio Vivo, soprattutto per allagamenti, ma anche caduta alberi. Poi, ieri sera, dalle 20, quando il flusso idrico proveniente dal Liscione è stato aumentato, abbiamo controllato gli argini del Biferno”, raccontano alcuni volontari.
A Larino inaugurata la sede Asi L’Agenzia si propone lo scambio Italia-Russia e un occhio agli investimenti nella città frentana LARINO. Un nuovo asse sul fronte degli INVESTIMENTI e delle attività: arriva direttamente da Larino e prende il nome di Asi Italia, l’ambizioso progetto che ha debuttato alla presenza di diverse autorità civili, politiche e religiose. Con sede nazionale in Via Cluenzio, a Larino, l’Asi avvia un accordo economico con l’Ente Statale Agenzia strategica d’investimento di San Pietroburgo e Regione di Leningrado con lo scopo di sviluppare e rinforzare i rapporti economici tra Italia e Russia. A presiedere l’ASI è Leonardo Cascitelli: “Consiste nello sviluppare i rapporti commerciali tra la Russia e l’Italia e tra le regioni italiane e quelle di Leningrado maggiormente. Parliamo di lavoro, di sviluppo, di made in Italy, quindi il nostro scopo è quello di esportare al massimo, portare il made in Italy in Russia e
anche fare delle aziende direttamente in Russia e poi, viceversa, arrivano loro a investire anche qui. Questo è uno scopo commerciale. Già si sono verificati parecchi INVESTIMENTI a Larino. Siamo andati per fare noi lì in realtà abbiamo già ricevuto degli investimenti in Italia. E’ un accordo che abbiamo
sottoscritto l’anno scorso con il comitato per il fondo di investimento di San Pietroburgo e della regione di Leningrado quindi è un accordo statale e stiamo anche per sottoscrivere lo stesso accordo con lo Stato armeno. La sede a Larino è un pizzico di orgoglio. Dovevamo metterla in una grande città ma ho
voluto portare questa realtà in Molise e a Larino perché è la mia città. Per la comunità molisana il vantaggio è l’opportunità di lavoro. Questo è il vantaggio. Perché già si è verificato tra le delegazioni che ci hanno contattato e ci siamo incontrati mettendo appunto questo accordo nello stare qui hanno visto l’ambiente bellissimo, la natura, le persone e hanno già investito comprando case, negozi, campagne e già stanno investendo a Larino e a Termoli”. Tanti i settori cui si vorranno avviare iniziative, tra i quali quelli economici-commerciali, scientifici, tecnici, socio-culturali, turistici, sportivi e medici. L’obiettivo sarà favorire l’insediamento di aziende del “Made in Italy” nel mercato russo, avviando percorsi di cooperazione reciproca tra le due realtà
Guglionesi festeggia tre centenarie Singolare iniziativa della pro loco Colleniso in occasione dell’8 marzo GUGLIONESI. Una splendida iniziativa, quella descritta da Alberta Zulli per conto della pro loco Colleniso di Guglionesi in occasione dell’8 marzo. “Mamme, nonne, bisnonne ma soprattutto tre donne. In questa domenica di festa, la Pro-loco Colleniso ha voluto omaggiare queste signore di Guglionesi. Sono Rosa, Luisa e Carolina,rispettivamente di cento le prime due e di centoquattro anni l’ultima. Siamo state in casa loro, ma solo “nonna” Carolina è riuscita a dirci qualcosa. Una bella donna, arzilla e attiva. Centoquattro anni e non dimostrarli. Apre le porte della sua casa e ci racconta un po’ della sua vita, passando tra le due grandi guerre che lei ha vissuto sulla propria pelle. Ricorda la mamma, scomparsa troppo presto, che l’ha dovuta crescere insieme ai suoi 7 fratelli.
La quinta di sette figli, Carolina vive a Guglionesi con uno dei suoi figli, la nuora ed il nipote. “Sono venuta a stare qui da loro – dice nonna Carolinaquando ho compiuto cento anni. Prima vivevo da sola>>. Domani, 10 marzo, nonna Rosa compirà i suoi primi cento anni di vita; la figlia racconta della mamma,che da otto anni non la riconosce, ma che sarà contenta del dono della Proloco. Nonna Luisa è a letto, non sta molto bene. La signora Carmela si commuove e ringrazia il PRESIDENTE della Proloco del bel pensiero avuto. <<Abbiamo voluto rendere speciale per un giorno queste tre donne – dice il presidente della Proloco, Gianni Sabetta – omaggiarle per noi, per me è stato un piacere>>.
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Termoli
10 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Un’emergenza ben gestita” Il vicesindaco di Termoli, Chimisso, fa il punto della situazione dopo il vento e le piogge dei giorni scorsi TERMOLI. Archiviato il maltempo e l’emergenza, che ha stretto il Basso Molise a suon di pioggia e vento, è dall’incontro con la vicesindaco Maria Chimisso che cerchiamo di fare il punto, dapprima sul “come si è affrontata l’emergenza” e successivamente torniamo a trattare il tema del “bando per le sedi delle associazioni”, al centro della cronaca
nei giorni scorsi. “Ad oggi posso dire che è tutto tranquillo perché si è cercato di tenere tutto sotto controllo”, afferma la stessa vice sindaco che aggiunge: “quella di venerdì è stata una giornata particolarmente campale perché dopo l’allerta diramata dalla Prefettura abbiamo istituito il Coc e questo centro di coordinamento monitorato
il territorio.Il nostro impegno (ricordiamo che il sindaco Angelo Sbrocca è assente da alcuni giorni per cui a svolgere le sue mansioni è il suo stesso vice, quindi Maria Chimisso) è stato quello di monitorare costantemente con uscite sul territorio e con la straordinaria collaborazione delle forze dell’ordine e della Polizia Municipale di verificare sul
campo che la situazione fosse sotto controllo. C’è stata un’apertura della diga un incremento della portata dell’acqua dello scarico di fondo ma è stato tenuto sotto controllo non ci sono state conseguenze per nessuno. Abbiamo lavorato molto, abbiamo imparato perché lavorando si impara sappiamo che possiamo fare molto
di più e molto meglio ma la giornata di ieri ci ha insegnato quale è la strada che dobbiamo intraprendere”. Le scappa un sorriso e, effettivamente, il Comune di Termoli la sua parte l’ha fatta, si può migliorare e fare di più, questo è vero, ma per ore e ore si è discusso e cercato di arginare i disservizi e far funzionare la macchina dell’emergenza.
Via Udine strada comunale? L’annosa questione passa nelle mani dell’assessorato all’Urbanistica del Comune di Termoli TERMOLI. L’obiettivo dichiarato è quello di acquisirla e fare di essa una strada comunale, almeno stando a quanto trapela dai corridoi del Municipio per un Iter che potrebbe essere ancora lungo per i residenti di via Udine a Termoli. Dopo il parere favorevole, avvenuto nei giorni scorsi in IV Commissione consiliare, della proposta avanzata dal Comitato dei residenti che hanno scovato una legge a favore delle richieste dei residenti per la soluzione dell’annosa questione in base a un articolo della Legge Finanziaria del 1998, la ‘palla’ adesso è passata all’attenzione dell’assessore
all’Urbanistica, Pino Gallo e della sua struttura. Sono loro, infatti, che dovranno dare un parere circa la fattibilità di annessione sulla base proprio di quell’articolo specifico che prevede che “in sede di revisione catastale, è data facoltà agli enti locali, con proprio provvedimento, di disporre l’accorpamento al demanio stradale delle porzioni di terreno utilizzate ad uso pubblico ininterrottamente da oltre venti anni, previa acquisizione del consenso da parte degli attuali proprietari”. Una norma che, stando ai residenti, potrebbe essere applicata al caso specifico di via Udine
perché “sussiste – ha affermato il comitato – il requisito dell’uso pubblico ininterrotto da oltre 20 anni, allo stato attuale tutti i cittadini sono pronti a prestare il proprio consenso. La norma inoltre non pone limiti relativi allo stato di fatto delle strade (non a caso utilizza la parola “terreno”) e delle infrastrutture”. Una norma che era stata utilizzata anche in altre città italiane prima fra tutte Pescara dove l’acquisizione era stata effettuata perché “costituisce un impulso di straordinaria importanza che sblocca, nell’ambito della rete viaria cittadina locale e nazionale, il contrasto esistente tra lo stato di fatto delle strade
esistenti e la loro posizione giuridica”. Se, quindi, la normativa acconsente l’acquisizione di via Udine il risvolto della medaglia, per il Comune di Termoli, sarebbe quello di dover ‘mettere mano al portafogli’ nel momento in cui la strada, da strada di lottizzazione, diventasse di proprietà comunale. E qui le cose si potrebbero complicare non poco considerando la quantità di LAVORI DAeffettuare per risolvere gli annosi problemi di un’arteria passata alle cronache cittadine come la strada delle buche, degli allagamenti facili e delle fogne che ‘scoppiano’. Cosa succederà?
Nagni e Monaco a Termoli per rassicurare i balneatori in difficoltà e rilanciare il turismo costiero
Chiamati in causa da Massimo Balante (Sib) e dalla Confcommercio Il clima d’incertezza che pervade i titolari degli stabilimenti marini è un elemento che grava e riduce di molto la speranza che il 2015 possa essere migliore del 2014 Seguito immediato a Termoli della riunione dei balneatori tenuta nei giorni scorsi a Roma nel corso della quale sono statati espressi non pochi timori sulla possibilità di iniziare in sicurezza la nuova stagione estiva. Una direttiva europea che prende il nome di chi l’ha ispirata e proposta, Bolkestain, prevede che le concessioni ad occupare le spiagge per l’impianto degli stabilimenti passino per un’asta pubblica. Chi è già concessionario teme pertanto di vedersi spogliato di un diritto esercitato da anni. La spada di Damocle pende sul capo dei gestori e li tiene in forte
ansia anche perché il Governo di Roma ancora non scioglie il nodo della questione se e quando davvero le spiagge tornano all’origine e diventano materia di asta pubblica. A Termoli la faccenda è tornata d’attualità e ne hanno discusso i diretti interessati attraverso la presenza del rappresentante dei balenatori molisani, Massimo Balante, il quale ha riferito dell’incontro romano, delle assicurazioni formali avute dal rappresentante del Governo sull’impegno di salvaguardare per quanto possibile gli interessi dei 30mila gestori di stabilimenti balneari in Italia
che si sentono sulla graticola. L’occasione termolese però è andata oltre, approfittando della presenza dell’assessore regionale Pierpaolo Nagni, del vice presidente del consiglio regionale Filippo Monaco, del presidente dal Confcommercio Paolo Spina e della direttrice Irene Tartaglia. A Nagni è stata rappresentata la necessità di un monitoraggio assiduo e costante sulle criticità fisiche della costa molisana, e non solo, anche delle qualità da valorizzare e da armonizzare; la necessità di un ordinamento tra i vari centri marittimi che punteggiano la costa Mon-
tenero, Petacciato, Termoli e Campomarino). L’assessore ha dato assicurazione del suo interessamento e incarico al collega Monaco di “ lavorare ad una delibera che miri a sollecitare il governo nazionale ad una soluzione definitiva per ciò che concerne le concessioni”. Altro argomento discusso, proposto da Balante, la richiesta relativa allo slittamento di alcuni pagamenti senza interessi durante la stagione balneare 2015, “in considerazione che la stagione turistica 2014 è stata a dir poco disastrosa”. Sul punto nessuna presa di posizione, data la
complessa articolazione e delicatezza. Restano molte necessità di chiarezza, molti problemi di agibilità e di gestione, altrettanti di sicurezza da mettere a fuoco e da affrontare con decisione. Sul piano delle assicurazioni c’è addirittura ridondanza; da vedere gli esiti pratici di tanta disponibilità. Ma il clima d’incertezza che pervade i titolari degli stabilimenti marini è un elemento che grava e riduce di molto la speranza che il 2015 possa essere migliore del 2014.
Donne senza tempo al Castello A Termoli accattivante la mostra sui costumi d’epoca dagli inizi del ‘900 ai giorni nostri TERMOLI. Nell’ambito delle manifestazioni per la giornata internazionale della donna oggi a Termoli, spicca la bella e accattivante mostra animata “Donne senza tempo”, organizzata nell’ambito della rassegna ‘Il Borgo delle donne’ da una schiera di associazioni. Inizialmente questa mostra di ragazze in costume che spaziavano dall’Inizio ‘900 ai giorni nostri doveva essere in versione itinerante per le vie del paese vecchio, poi purtroppo le cattive condizioni meteo hanno costretto a farla nella location del Castello Svevo, circostanza che comunque alla fine è risultata altrettanto pregevole. Costumi riprodotti magnificamente dalla sartoria delle sorelle Benaduce che si sposavano alla perfezione con gli ambienti del maniero federiciano.
Ne abbiamo parlato con una esponente dell’Associazione Termoli Medievale Nadia Rucci, tra le promotrici del cartellone di eventi che andrà
avanti per tutto marzo. “Alla fine non tutti i mali vengono per nuocere, l’allerta maltempo ci ha fatto venire qui al Castello, ma anche questa è una
splendida location perché si presta a notevoli iniziative. L’associazione di cui io faccio parte diciamo che è un po’ la capofila di questa manifestazione del ‘Borgo delle donne’ che è giunta alla sua seconda edizione ed è la sua giornata clou per il semplice motivo che ci sono due eventi. C’è stato molto impegno da parte di tutte le donne delle varie associazioni e del borgo, noi donne siamo brave a fare rete e sicuramente sarà una rete che non si perderà nel corso dell’anno perché l’anno prossimo sempre per il mese di marzo cercheremo di ampliare ancora di più le proposte culturali speriamo che ci sia un buon riscontro anche se la brutta giornata meteorologica non ci agevola molto però noi siamo fiduciosi”.
Quindi al macero la definizione di sesso debole. “Certo, questi poi sono i classici luoghi comuni, noi nel tempo abbiamo fatto ricredere un po’ di gente sui facili preconcetti che si hanno sulle donne, ancora oggi, purtroppo, speriamo nelle nuove generazioni di fare ulteriori e notevoli passi avanti”. Auguri alle donne che ricordo non vanno festeggiate solo l’8 marzo, ma sempre. Queste occasioni aiutano e ti ringrazio per aver parlato di giornate e non di festa della donna perché ha tutto un altro significato, nata appunto come giornata internazionale della donna e tale deve rimanere, nonostante nel corso degli anni ha perso un po’ di smalto”.
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Opinioni
10 marzo 2015
di Michele Antonarelli L’11 marzo ricorre il 100° anniversario della nascita di Durante ANTONARELLI, medico e giornalista (Lupara 11 marzo 1915 – Vasto 13 dicembre 1993). Figlio di Michele e di Teresina Del Vecchio, dopo gli anni dell’infanzia trascorsi nel suo paese natale, che amò in modo incondizionato per tutta la sua vita e dove volle essere sepolto, completati gli studi medi e superiori nel prestigioso Convitto nazionale “Mario Pagano” di Campobasso, conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’ Università degli Studi di Roma. Sposato con Giuseppina de Paola, di antica famiglia di Riccia, ebbe cinque figli: Michele, Enzo, Massimo, Marcello e Maria Teresa. Ben presto, per condivisa volontà soprattutto della madre, tornò nella sua terra per svolgere la sua attività professionale autenticamente intesa come missione-servizio per la sua gente, a Lupara prima, poi a Capracotta e, quindi, a Termoli. Uomo di grande cultura e di spiccata sensibilità sociale, sempre ispirato dai valori cristiani, sentì ben presto il bisogno di mettere tutte le sue qualità al servizio della sua terra tanto amata, il Molise. Quel Molise che doveva affrontare la somma dei problemi derivanti da secoli di sottosviluppo sociale, culturale ed economico a quelli derivanti dalle distruzioni della II Guerra mondiale. Iniziò, allora, con lo pseudonimo di “Andur” a scrivere sui giornali di maggior diffusione una lunga serie di articoli con stile brillante, spesso anticonformista, comunque personale ed inconfondibile per il lettore di quei tempi. Lo scenario era “…quell’immediato dopo-
Durante Antonarelli medico e giornalista guerra, in verità assai triste, che vedeva la nostra gente molisana immersa miserevolmente nel più vasto contesto della depressione meridionale. Gente, quella, che era, anche se moralmente esemplare, civilmente ed economicamente povera, politicamente e socialmente digiuna.” Proprio a Lupara cominciò a svilupparsi la produzione giornalistica di oltre 300 articoli che volle raccogliere in volumi che intitolò “Lotta per il Molise con il giornale (1947-1959)” e donò alla biblioteca del suo paese natale. Fu anche autore di numerosi lavori su temi di medicina sociale, pubblicati su riviste scientifiche a diffusione nazionale, nonché di novelle che meritarono riconoscimenti e premi letterari. Una di queste, dal titolo “Il
di Michele Petraroia*
L’ISTAT ha certificato che su 800 mila posti di lavoro persi in Italia tra il 2008 ed il 2014, 576 mila sono stati persi al SUD con punte di assoluta emergenza come quelle della Provincia di Isernia che ha visto passare il tasso di disoccupazione dal 7,9% al 18.3%. Il crollo dell’edilizia ha spazzato via 5 mila posti di lavoro in Molise che si sommano ai 2 mila della filiera tessile, ai mille posti dell’indotto metalmeccanico e ai 2 mila occupati della filiera agroalimentare. Il tasso di disoccupazione in Italia è tornato ai livelli allarmanti del 1977 e in Molise il blocco delle assunzioni nel Pubblico Impiego ha impedito di compensare le perdite del manifatturiero con l’aggiunta che il calo dei trasferimenti nazionali agli Enti Locali e alla Regione hanno fatto diminuire anche gli occupati nelle imprese terziarie che operano per conto della
pugnale di Cecco” è stata sceneggiata e rappresentata a Lupara il 3 gennaio 1999 presso il teatro comunale. La sua vivace produzione giornalistica e letteraria lo portò ad acquisire una grande notorietà. Il prof. Silvio Arcolesse, quando lo incontrava per il corso di Campobasso lo salutava, apostrofandolo ad alta voce: “Andur, quella penna che sa di tempesta!...” Vincenzo Di Lisio lo incitava:”Non disarmare la tua penna!” L’avv Franco Cianci così lo ricorda: “E per Lupara -che egli assurge quasi a simbolo della disperazione, della miseria di tutte le zone diseredate del Molise- egli dedica pagine roventi sulla sete, sul problema dell’acqua, delle botti dei pompieri giunte per spegnere un incendio ed assa-
lite, invece, dalla gente assetata; sull’apatia della gente, sulla sfiducia, la solitudine, la noia, che avrebbero, poi, spinto la popolazione verso quelle bibliche migrazioni degli anni ’40 e ’50.” Insieme a lui altri validi esponenti della cultura della nostra regione presero ad agitare quella che definivano “la questione molisana”. Ecco come Durante Antonarelli ricordava quei momenti: ”Ho voluto comunque mettere in evidenza quell’ambiente, quel clima, quell’aria che si respirava. Mi piace a questo punto fare ancora presente che fu proprio allora, in quel momento malinconico e triste, che la nostra gente cominciò quasi per incanto a recepire qualcosa, cominciò ad aprire gli occhi, cominciò quasi a
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
sperare. E fummo noi della Stampa molisana prima di tutti a suonare il campanello d’allarme, quindi le campane e infine creammo tanto chiasso intorno ai grandi e piccoli problemi di casa nostra. Fummo i primi ad impostare un serio discorso per il Molise. E in quella operazione di stampa fummo assidui, perseveranti, caparbi, spesso duri; e tanto potemmo perché eravamo tutti punti dall’entusiasmo.” Ancora: “Impostammo allora un dignitoso discorso sui tanti problemi che avevamo di fronte, dalla educazione civile politica e sociale dei Molisani che erano appena usciti, e a caro prezzo, da una dittatura ventennale e dalla guerra, alla realizzazione dell’Ente Regione, a quella dell’acquedotto e alla irrigazione delle nostre ubertose piane; e puntammo il dito su tanti altri problemi tutti importanti: agricoltura, commercio, artigianato, salute, previdenza e assistenza, strade, scuole, ecc.” Durante Antonarelli, primo fra gli altri, iniziò a sviluppare l’idea che solo attraverso la conquista dell’autonomia regionale si sarebbero potuti realizzare quei sogni di riscatto. Solo un Molise autonomo avrebbe potuto smettere di rappresentare una sorta di Cenerentola dell’Abruzzo, del meridione, dell’Italia intera. Il primo atto di autonomia fu la fondazione dell’ Associazione molisana della stampa, di cui fu fautore, accanto a mio padre, Venanzio Vigliardi. Un nutrito gruppo di giovani intellettuali-giornalisti, fra i quali spiccavano d’Acunto, Vecchiarelli, Carchietti, Delli Veneri, Amoroso, Rocco, Ruggieri, Mastronardi, Caluori, Rosati, Sciarretta, D’Erminio, Tatta, Todisco, Galasso, Tedeschi, riuniti a
Mezzogiorno, emergenza lavoro: un piano straordinario Pubblica Amministrazione nella vigilanza, nei servizi, nel pulimento e in altre attività. Le manovre finanziarie nazionali a decorrere dal 2009 hanno vincolato la spesa pubblica, e vietato per legge la gestione diretta di società da parte dei Comuni e delle Regioni, sancendo l’obbligo del pareggio di Bilancio all’interno della Costituzione con la modifica dell’art. 81. La conseguenza delle politiche di austerità imposte da Bruxelles e tradotte in leggi dai Governi Berlusconi-Monti-Letta e Renzi dell’ultimo quinquennio, sono alla base dei 576 mila posti di lavoro persi nel Mezzogiorno con la ripresa del fenomeno migratorio che accentua la desertificazione sociale di ampie aree del SUD che stentano a riprendersi dopo 25 anni di assenze
di politiche nazionali straordinarie finalizzate ad accorciare le distanze socio-economiche col Centro-Nord. Basta scorrere i dati sugli investimenti di ENEL, ANAS, TELECOM, FERROVIE per cogliere sul piano
dei lavori pubblici cosa ha significato per il Mezzogiorno l’egemonia della LEGA NORD che ha imposto la Questione Settentrionale al centro della strategia nazionale a partire dal 1990. Chiusa la Cassa del Mezzogiorno nel 1984, e archiviate le politiche straordinarie della Legge De Vito del 1986 si è aperta una fase culminata nelle modifiche al Titolo V del 2001 che hanno attribuito alle Regioni funzioni uguali tra strutture istituzionali disuguali. La burocrazia meridionale non ha retto ed è implosa, salvo la Basilicata per via del petrolio del Basento, con disavanzi sanitari, commissariamenti, debiti alle stelle, nuove imposte e tagli di finanziamenti e di servizi pubblici. Se si intende invertire il trend di sviluppo nazionale bisogna dotarsi di
congresso “Sotto i colori della Regione” il 25 agosto 1948 a Campobasso, deliberarono il distacco dall’Associazione Abruzzese-Molisana della Stampa. Gli interventi sottolineavano con grande passione che ”(…) il Molise è vissuto sempre di storia altrui (…) Il Molise deve una buona volta cominciare a vivere la sua storia.” E ancora: “(…)vogliamo essere “Molise”, regione autonoma (…). Tendiamo a questo(…) Abbiamo voluto far conoscere ai potenti che il giornalismo molisano (…) era tutto concorde e inflessibile per l’autonomia regionale molisana”. L’ Associazione si riunì ancora a congresso negli anni successivi, divenendo il germe di quel consenso popolare, di quella convinzione che solo dall’autonomia potesse derivare il riscatto da quella durissima condizione di carenza sociale, economica e culturale della nostra gente nell’immediato II dopoguerra. I politici del tempo, Sedati, Sammartino, Colitto, Monte, La Penna, etc., vennero quasi sospinti da quel fervore culturale e dal movimento d’opinione popolare ad impegnarsi nella realizzazione della Regione Molise. In questo senso, credo, Durante Antonarelli deve essere considerato uno dei “padri fondatori” della nostra Regione. La ricorrenza dei 100 anni dalla sua nascita potrebbe costituire l’occasione di rendere questo riconoscimento alla sua memoria, nonché di analizzare le motivazioni che hanno condotto all’autonomia regionale del Molise, lo sviluppo che questa autonomia ha indotto, la sussistenza o meno di quelle ragioni in un contesto profondamente mutato rispetto all’epoca della sua opera..
un Piano Straordinario per il Mezzogiorno che investa sulle infrastrutture, sulla sanità, sulla scuola, sulla ricerca e sull’innovazione per accorciare le distanze e avvicinare il reddito medio pro-capite del Nord-Ovest pari a 33 mila euro annui a quello del Sud di poco superiore ai 17 mila euro annui. Le classi dirigenti meridionali abbagliate da Berlusconi e Bossi, non seppero fermare le spinte federaliste del centro-sinistra di Prodi e D’Alema, col risultato di aver ammainato insieme ai piagnistei irresponsabili del peggior clientelismo borbonico anche la Questione Meridionale posta fin dall’Unità d’Italia come cardine strategico per uno sviluppo equilibrato del Paese. O si riparte dalle scelte di De Gasperi, Moro, Riccardo Lombardi, Amendola e Macaluso, sostenute dai grandi meridionalisti quali Salvemini, Dorso, Rossi Doria, Saraceno e altri, o sarà ineluttabile assistere alla progressiva spoliazione del Sud di risorse, intelligenze e saperi.