Questa fantasma

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 248 marTedì 10 novembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a roberto ruta

Molise democratico non ha dubbi “La giunta regionale ha fallito: va azzerata La segretaria del pd? evanescente”

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Roberto Ruta. Il senatore molisano sta tentando in tutte le maniere di far correggere, anche, alcune azioni del governo rispetto alla regione Molise. Pur nel silenzio e nella distanza politica con la stessa Giunta regionale, che non riesce a tirare fuori uno straccio di progetto o programma, tocca al senatore Ruta cercare di mantenere una linea perchè il Molise non affondi. Per questo, si sta impegnando allo spasimo per cercare di ribaltare una situazione paludosa per evitare di far affondare la baracca regionale.

il Tapiro del giorno a Marco Meo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Marco Meo. Ne avevamo assegnato giù uno al dirigente del Campobasso calcio nel periodo 'cappellacciano'. Ora, arriva il secondo. Non riusciamo a comprendere proprio le funzioni di Meo all'interno della società anche se non trova occasione per cercare di mettersi in mostra. Eppure, una società sportiva e, soprattutto, di calcio avrebbe la necessità di competenze tecniche per garantire alla stessa di individuare i migliori percorsi di crescita e di risultati sportivi. La presenza, infatti, non sempre ha un suo perchè.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 10 novembre 2015

Ne varassero una, sarebbe già tanto, ma c’è il rischio che vengano chieste (e concesse) le solite inversioni all’ordine del giorno che rimandano indietro le proposte di legge e portano avanti le mozioni, le interrogazioni e le interpellanze

Non capitava da tempo che l’ordine del giorno del consiglio regionale avesse ai primi punti proposte di legge. E’ capitato, ne prendiamo atto. Vuol dire che il consiglio vuole disporsi a lavorare, ad esercitare le ragioni per cui i consiglieri siedono in aula e vengono pagati. Retrocedono invece le mozioni, le interrogazioni, gli ordini del giorno e le interpellanze che comunque erano e rimangono l’ossatura portante delle assemblee regionali. Spesso in funzione di sfogatoio, al servizio dei problemi di interazione tra i gruppi consiliari, i singoli consiglieri e la presidenza, ma con scarsi risultati se si pensa che sono ancora in sospeso mozioni, interpellanze e interrogazioni vecchie di anni. Ridicolo. Segno che tra i consiglieri e la presidenza il filo della comunicazione è sostanzialmente spezzato. Dicevamo delle proposte di legge ai primi punti dell’ordine del giorno del consiglio regionale di oggi. Niente di trascendentale; solo un flebile segnale di novità che, però, se dovesse prende piede, e permanere una sistematica

Incredibile! Il Consiglio regionale potrebbe occuparsi delle proposte di legge priorità, darebbe un contributo diverso e migliore alla produzione legislativa degli inquilini di Palazzo Moffa. C’è un’urgenza finanziaria nella seduta odierna ad avere la precedenza. Si tratta del ri-accertamento straordinario dei residui (attivi e passivi). Quindi, come dicevamo, le proposte di legge: alcune d’iniziativa della giunta, altre dei consiglieri. Da parte della giunta la necessità, attraverso una legge, di disciplinare l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali, sul concetto che l’unione fa la forza. Per cui si vorrebbe accelerare questo concetto e “obbligarlo” ad essere messo in pratica dagli enti locali. Dai consiglieri Di Pietro, Sabusco e Niro il suggerimento di una

l’intervento di Filoteo Di Sandro Esprimo viva soddisfazione per l’incontro tenutosi venerdì scorso ad Isernia e che ha visto protagonista tutta la classe dirigente regionale di Fratelli d’Italia – AN. In un momento nel quale i partiti sembrano ridursi a meri cartelli elettorali, sapere che c’è una comunità che continua a crescere e radicarsi sul territorio e, al tempo stesso, che da importanza ai confronti ed alla condivisione delle scelte, credo sia un segnale, di per se, già positivo. Se a questo aggiungiamo la vivacità del dibattito posso dirmi orgoglioso del lavoro che, assieme al gruppo provinciale di Isernia e Campobasso, stiamo portando avanti. Ciò che è emerso, al netto dei singoli interventi, è la volontà generale di porsi con chiarezza all’opposizione di questo governo regionale, rigettando le zone grigie e i compromessi. Il Molise, specialmente in questa fase, merita una classe politica in grado di difenderne, a spada tratta, gli interessi e in grado di stimolare, nuovamente, quei settori produttivi duramente provati da anni di stagnazione economica. Assieme ai Portavoce Provinciali di Campobasso – Costanzo Della Porta – e di Isernia – Alessandro Altopiedi – stiamo cercando di dare risposte ai tanti che ci avvicinano in cerca di

legge regionale che indichi e generi la partecipazione della Regione Molise alla formazione e all’attuazione delle normative e delle politiche dell’Unione Europea. Una legge pretenziosa che nulla aggiungerebbe ai meccanismi di rappresentanza e di partecipazione delle Regioni alle attività dell’Unione Europea. Ma tant’è. Ancora d’iniziativa delle consigliere regionali Lattanzio e Fusco Perrella una proposta di legge che mira alla istituzione del garante regionale dei diritti della persona: all’apparenza una sottigliezza; sostanzialmente una precisa garanzia di legalità. Ammesso che si arrivi all’ottavo punto in discussione, oggi finalmente si parlerebbe di una proposta di legge che porta le firme di

Sabusco, Fusco Perrella, Micone, Cavaliere e - udite udite! – di Nicola Romagnuolo, quindi una proposta di legge (“Riforma dei consorzi per lo sviluppo produttivo del Molise”) vecchia di circa tre anni alla quale (miracolo!) è stata associata la proposta di legge d’iniziativa della giunta (“Riordino delle funzioni in materia di aree produttive”) sicuramente più in linea con gli ordinamenti in vigore. Ne varassero una, sarebbe già tanto, ma c’è il rischio che vengano chieste (e purtroppo concesse) le solite inversioni all’ordine del giorno che rimandano indietro le proposte di legge e portano avanti le mozioni, le interrogazioni e le interpellanze. Spulciando l’elenco degli argomenti ce ne sa-

rebbero alcune interessanti e valide da prendere in considerazione. Sicuramente la mozione dei consiglieri “5 Stelle”, Federico e Manzo, con cui chiedono (dal 20 gennaio 2015) al presidente della Regione di rimuovere le posizioni di indebito vantaggio che permangono in favore dei “quadri” regionali. Ancora Federico e Manzo in favore dei dipendenti delle ditte di trasporto che rivendicano (invano) il pagamento delle spettanze arretrate. Alfine dovrebbero essere nominati tre consiglieri d’amministrazione dell’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca (Arsarp) e due consiglieri più il collegio dei revisori di “Molise Acque”. Dardo

Il centrodestra deve ritrovare la piena unità d’intenti una rappresentanza sempre più difficile da trovare. La forza dell’esempio, la coerenza, l’onestà e la chiarezza nella linea politica dovranno essere i nostri fare da seguire per tornare finalmente, assieme a tutto il centrodestra, a governare questa terra. Alla luce di questa considerazioni ed in vista delle prossime scadenze elettorali, quella di Isernia fra tutte, saremo in prima linea per ricompattare il centrodestra sotto l’insegna della chiarezza di posizioni, sulla base di programmi e progetti condivisi nel merito e nel metodo. Una prima importante pietra, in tal senso, è stata lanciata con la scelta unitaria della Candidatura a Presidente della Provincia di Isernia di Antonio Ditri –sindaco di Longano – cui va l’augurio di poter essere il primo tassello per il ritorno di un centrodestra vincente. Fratelli d’Italia – AN è al lavoro, abbiamo bisogno della partecipazione di tutti per dare nuovo slancio alla partecipazione politica fatta di impegno e serietà.


TAaglio lto

3 10 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Segretario, a quando l’assemblea? Molise Democratico: “Il segretario fantasma Micaela Fanelli la smetta con i proclami e convochi l’assemblea” E ci risiamo. Partito Democratico di lotta e di governo. Docente ordinario di (non) politiche di sviluppo economico e sociale su scala regionale e, allo stesso tempo, supplente di analisi critica e fenomenologia dell’opposizione. In sostanziale assenza di una vera e propria, ma soprattutto viva e vegeta, opposizione istituzionale. Davvero unico questo PD. In grado di demolire, nello scacchiere nazionale, l’opposizione interna e buona parte di quella del (l’…ex) centrodestra, ormai sempre più destradestra; ed, in quello locale, farsi una più defaticante lotta interna, senza l’assillo di veri avversari. Così oggi ci tocca riferire della nota proveniente da Stefano Buono, presidente di Molise Democratico, ennesima corrente (perché a noi piacciono locuzioni retrò) di questo partito multiforme e multifunzione. Corrente che è animata, in maggioranza, da iscritti dell’area isernina, indispettiti (a dire poco) dalla marginalizzazione del loro territorio e dei loro esponenti nella gestione quotidiana dell’azione di governo da parte del governatore Frattura e della sua

accolita di sodali. Sia quelli vecchi che quelli, recentemente, rimpastati. Dice a Tizio perché Caio intenda, Buono: “L’unica soluzione possibile sarebbe una presa d’atto del fallimento delle politiche regionali nei primi due anni e mezzo e, quindi ,

CAMPOBASSO. “Buona la legge di stabilità ma servono più investimenti e più risorse per il Mezzogiorno, per la Sanità e per gli esodati. In questa direzione gli emendamenti presentati per migliorare il testo.” Lo ha dichiarato, in conferenza stampa, il senatore, Roberto Ruta. L’eliminazione della tassa sulla prima casa, ad eccezione di quelle di lusso, l’eliminazione dell’ IMU sui terreni agricoli e l’eliminazione dell’ IRAP in agricoltura, sono scelte tese ad abbassare il livello di tassazione eccessivo in Italia. Ma servono più investimenti e più risorse per il mezzogiorno d’Italia che è a crescita

CAMPOBASSO. Torna sul piede di guerra l’Atm. L’Azienda ha fatto sapere che in virtù dei crediti maturati con la Regione Molise e finora rimasti inevasi fermerà il servizio, mandando in ferie forzate tutto il personale. “Facciamo seguito alle precedenti comunicazioni inviate, anche a mezzo della struttura regionale dell’Anav, al fitte di sollecitare un incontro nell’ambito del quale ricercare una soluzione condivisa alle note problematiche di nanna finanziaria che questa Società si trova costretta ad affrontare, stante il mancato pagamento dei corrispettivi di esercizio relativi ai servizi erogati

l’azzeramento della giunta e la costituzione di una nuova squadra di governo che sottoscriva un nuovo programma per la seconda parte della legislatura. In questo contesto la provincia di Isernia, ed il basso Molise e Termoli patiscono un particolare iso-

lamento. E’ necessario quindi mettere subito in agenda , come priorità ,l’ approvazione di una legge elettorale che dia la giusta rappresentanza anche alla provincia di Isernia.Di queste cose , e non della sostituzione di un assessore regionale , gradiremmo confrontarci finalmente nell’ Assemblea del Partito Democratico. Il segretario fantasma Micaela Fanelli la smetta di fare sterili proclami e difese d’ufficio e convochi l’assemblea del partito.” Si rivolge al segretario regionale del partito, Micaela Fanelli, Stefano Buono. Stampella di ferro e foglia di fico istituzionale, la Fanelli, del governatore, per sancire senza mezzi termini il fallimento della legislatura Frattura. Per indicare, proprio nel presidente, il feticcio di una fusione fredda politica che non ha mai prodotto un solo joule di energia positiva, un solo cavallovapore di spinta sensibile. Due anni e mezzo fallimentari che identificano questa stagione amministrativa come quella peggiore della storia istituzionale di questa Regione. Non un solo indicatore concreto che segni “+”, ma tanti momenti imbarazzanti: di inte-

ressi in conflitto, di quote societarie regalate, di progetti grandi e piccoli degni di un indaffarato signore qualunque e non del più alto rappresentante del popolo molisano. Figure pessime e pesanti contestazioni in diretta nazionale, schermaglie e rumorossissimi silenzi con quei pochissimi che in Italia fanno ancora giornalismo d’inchiesta. Scioperi, sit-in, contestazioni, più o meno becere, ma sempre assai motivate. Scontri con il mondo medico ed ospedaliero, con quello dell’università, con quello dei costruttori. Questo ci è toccato mandare giù in questi due anni e mezzo. “Il Partito Democratico molisano ancora una volta risulta essere totalmente assente.” Così ancora scrive il presidente di Molise Democratico ma questo è l’unico passaggio della sua nota su cui ci sentiamo di dissentire. Grazie alla delegazione parlamentare PD, grazie a Molise Democratico, grazie a Micaela Fanelli ed alla sua segreteria, grazie a Paolo Frattura e alla sua giunta, il Partito Democratico è l’unica reale presenza nella politica Molisana. Purtroppo per tutti noi.

Ruta: “Legge di stabilità va cambiata” vicino allo zero dopo aver subito con forza negativa gli effetti della crisi. La situazione di disoccupazione nel Sud d’Italia è insostenibile e la ripresa stenta a decollare. Pochi emendamenti ho presentato in tal senso : per l’ esonero contributivo, per i nuovi assunti, al 100 % per le imprese operanti nel Mezzogiorno per il prossimo triennio e per quelle agricole in tutta Italia; credito d’imposta per le imprese del SUD che compiano investimenti per acquisizione dei beni strumentali e per l’innovazione.

Risorse aggiuntive per la sanità; risorse per far rientrare nella settima salvaguardia gli esodati esclusi. Estensione della detraibilità del 50% delle spese per acquisti di mobili, prevista per le giovani coppie per arredare la prima casa di proprietà, anche alle giovani coppie che abbiano scelto di vivere in abitazione in affitto. Emendamenti per il personale delle biblioteche e dei centri per l’impiego per garantire la continuità dei servizi e delle funzioni svolte”.

La Regione non paga e Atm si ferma Il prossimo 16 novembre l’azieda di trasporti metterà in ferie il personale nei mesi di settembre ed ottobre 2015. Purtroppo non possiamo che rilevare come tale incontro non sia stato convocato e come nessun pagamento sia stato medio tempore operato da codesta Regione; quanto detto ha costretto ATM ad anticipare i costi di esercizio relativi a ben due mensilità, maturando un credito di oltre un milione e mezzo di euro, che non si sa quando potrà essere soddisfatto, visto che gli Uffici Regionali più

volte interrogati sul punto continuano a sottolineare l’insussistenza di risorse da destinare al settore fino alla fine dell’esercizio 2015. Risulta però evidente che l’esposizione finanziaria venutasi a determinare non può più essere retta dalla scrivente, soprattutto se sommata agli ulteriori crediti relativi agli esercizi pregressi— CCNL e servizi aggiuntivi — e considerata l’impossibilità di accesso al credito bancario, causata sempre da condotte di codesto Ente

che ci pare inutile ricordare ulteriormente. Sta di fatto che la crisi di liquidità in cui versa la Società non consente alla scrivente né di procedere al pagamento degli stipendi al proprio personale dipendente né di approvvigionarsi di carburante. Vi preannunciamo, quindi, che dal 16 novembre 2015 procederemo a mettere in ferie il nostro personale dipendente, avviando le procedure per l’accesso alla Cassa Integrazione Guadagni. A partire dalla stessa data

sospenderemo l’esercizio dei servizi a noi affidati, fino all’incasso di quanto a noi dovuto. E’ evidente, infatti, che questa Società é nelle condizioni di riprendere regolarmente l’esercizio dei servizi non appena venano adempiuti gli obblighi contrattuali gravanti in capo a codesta Regione. Ci auguriamo comunque che possa essere trovata quanto prima una soluzione che consenta di evitare una, sia pur incolpevole, interruzione dei servizi”.


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TAaglio lto

4 10 novembre 2015

Mozione del centrodestra a livello regionale per l’Osservatorio dei fenomeni sociali

“Sociale, Petraroia è un disastro” CAMPOBASSO. Mozione urgente presentata dal centro-destra. “Con la previsione di uno stanziamento di fondi adeguato e soprattutto a valenza pluriennale, che possa consentire la piena operatività della legge di riordino dei servizi sociali, si potrà immaginare una stabilità dell’Osservatorio”. Questa la risposta del Vicepresidente Petraroia nell’ottobre del 2013 alla interrogazione con la quale chiedevamo di stabilizzare l’Osservatorio dei fenomeni sociali, istituito con Delibera n. 1237/2005, l’unico servizio in grado di indirizzare le attività di programmazione e controllo della Regione tramite l’analisi e la ricerca sociale e socio-sanitaria. Sono passati ormai due anni, quella proposta di riordino, ancora in discussione, è stata poi approvata e promulgata nella legge regionale N.13/2014, poi è seguito il regolamento di attuazione, ma l’attività dell’Osservatorio è attualmente sospesa, con l’evidente penalizzazione di una struttura che dovrebbe svolgere una importante attività di stu-

dio e monitoraggio dei processi di Welfare della Regione Molise, soprattutto in un momento storico molto delicato come quello attuale. Eppure la ‘norma rivoluzionaria’ di riordino dei servizi sociali all’articolo 37 rende operativo l’Osservatorio regionale delle Politiche Sociali, tra l’altro mettendolo in

stretto raccordo con il Sistema informativo sociale e socio sanitario, regolamentato dall’articolo 35. Con la prossima approvazione del Piano Sociale Regionale se l’attività dell’Osservatorio potrà finalmente ripartire, sarà grazie, ancora una volta, alla programmazione della precedente amministrazione regio-

nale, dalla quale più volte l’attuale Governo regionale ha attinto e in alcuni casi sarebbe giusto essere onesti intellettualmente e riconoscere l’efficacia e le buone prassi degli interventi programmati dai precedenti governi regionali, ma forse ciò sarebbe ore pretendere troppo da chi parla del passato come qualcosa solo da cancellare. Nello specifico parliamo di 520 mila euro, della azione I ‘integrazione delle politiche sociali e sanitarie e realizzazione del controllo dell’ADI’, originariamente programmata dalla Delibera di Giunta regionale n. 36/2013, che permetteranno il finanziamento dell’Osservatorio per gli anni 2016 e 2017. Questi fondi non potevano essere riprogrammati e utilizzati prima? Perché si è dovuto per forza attendere l’approvazione del Piano Sociale Regionale, con le evidenti criticità riscontrate? Perché la Giunta Regionale, a cui per legge spetta assicurare il funzionamento dell’Osservatorio, non ha posto in essere alcun intervento,

bloccando di fatto l’attività di un servizio fondamentale per la programmazione, capace di raccogliere la domanda e l’offerta di servizi del nostro tessuto sociale? Perché una legge di riordino su cui tanto ci si è spesi, tanto pubblicizzata, non dispone fin da subito dei finanziamenti necessari a garantire tutte quelle finalità che si vogliono raggiungere? Evidentemente avevamo ragione quando nell’approvazione del testo in aula la definimmo legge manifesto senza le adeguate coperture finanziarie non sufficienti a garantire i servizi all’utenza di tutto il territorio. Per queste ragioni abbiamo presentato una mozione per impegnare il Presidente ad attivare il prima possibile l’Osservatorio regionale delle Politiche Sociali, la cui attività rappresenterà un aspetto fondamentale è indispensabile per comprendere al meglio l’evoluzione del processo di mutamento del sistema di welfare molisano e monitorare i bisogni emergenti presenti sul territorio”.

Dal Governo 50mila euro alla Regione Molise per la realizzazione individuale e la socializzazione dell’infanzia e dell’adolescenza

Che non vadano a informatori, promotori, consulenti e supporti tecnici Favorito dalla giunta di Palazzo Vitale l’Ambito sociale territoriale Riccia-Boiano Alla Regione Molise, nell’ambito delle spese per il funzionamento del servizio d’informazione, promozione, consulenza, monitoraggio e supporto tecnico relativo alla realizzazione d’interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell’infanzia e dell’adolescenza, sono stati assegnati 50mila euro. Stessa somma ad Abruzzo, Basilicata, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Trento; 100mila euro alla

l’intervento di sergio genovese Premetto che nella disciplina sono un ignorante tout court. Solo da qualche mese ho imparato a lanciare una mail. Tuttavia è inutile negarlo, ormai tutti siamo dipendenti dalla cibernetica e ne paghiamo le conseguenze. Quando torno a piedi dal lavoro ho la fortuna (?) di incontrare eserciti di genitori che aspettano i figli per prelevarli da Scuola. Ancora devo riuscire ad individuarne, uno solo, che nell’attesa

Liguria, Marche e Sardegna; 200mila euro all’Emilia e Romagna, Piemonte, Puglia e Toscana; 250mila euro al Lazio, alla Campania, al Veneto e alla Sicilia; 400mila alla Lombardia. L?assessore regionale alle Politiche sociali, Michele Petraroia, ha informato del fatto i dirigenti di riferimento Alberta De Lisio e Michele Colavita, quindi il sindaco di Riccia, Micaela Fanelli, presidente della conferenza dei sindaci per il Piano sociale Riccia- Boiano, e il coordinatore dell’Ambito territoriale sociale RicciaBoiano, Ileana Iannone al fine di mettere

in atto le iniziative opportune “a sostenere le famiglie con minori in difficoltà evitando il ricovero degli stessi minori in Istituti”. Nelle voci di spesa si rilevano servizi finalizzati all’informazione, alla promozione, alle consulenze e ai supporti tecnici. Non vorremmo che la gran parte del finanziamento vada in quella direzione lasciando le briciole alle famiglie, vere e prime destinatarie. Crediamo che l’assessore Petraroia, con la stessa tempestività con cui ha comunicato il finanziamento, vorrà assicurare anche la sua corretta utilizzazione

La vergogna dei Social e non solo no sia alle prese con il proprio smartphone. La foga e la voracità della relazione virtuale è decisamente patologica. Di certo questa anomalia ha contribuito a farci diventare tutti solinghi decisi a rispondere solo dei nostri spudorati interessi. Ma c’è una variabile che rende ancora più nefasto lo scenario. Molti mi dicono che riuscendo a nascondere la propria identità, su alcune piazze virtuali, gli astanti si dicono di tutto, insulti di una gravità sconcertante, tutti favoriti dall’occultamento del proprio

volto e del proprio nome. E’incredibile! Certo è che se trent’anni fa qualcuno avesse paventato che saremmo andati incontro a questa vita così speciale, nessuno lo avrebbe creduto. Ne’ si intravedono speranze per i nostri ragazzi visto che i genitori sono più fagocitati dei figli. Certamente scenderanno in campo molti oppositori per dire che la cibernetica non è solo questo e metteranno a posto la propria coscienza per convincersi di continuare a fare una cosa che, per il solo motivo che ci rende schiavi e dominati, già di

per se è immediatamente ascrivibile alle dinamiche sociali con il segno meno. Ovviamente questa è una allocuzione per persone che nella vita vogliono essere capaci di vivere all’incrocio dei venti, rimanendo a piombo. Ma purtroppo i canali di informazione e di relazione che superano o non arrivano ad internet, ci mettono il resto. Diciamolo pure che in questi giorni siamo aggrediti e travolti da notizie che ristagnano e che proprio per la ripetitività del tema dimostrano, una malafede di partenza perché contraddistinte da

astio preconfezionato che nasconde interessi che covano nel retroscena a molti noto. E’ anche vero che se ci fossero degli editori più accorti e forse più autorevoli, molte occasioni sarebbero filtrate perché in alcuni contesti, soprattutto quelli che interessano la Magistratura, difendersi sottotraccia, sarebbe cosa buona,giusta e secondo me opportuna. A chi giova buttarla in caciara, soprattutto quando quello che si doveva dire è stato già abbondantemente detto?


TAaglio lto

5 10 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

A un anno da “Revive 2014” sarebbe il caso di discutere della nuova sede regionale dei progetti del concorso internazionale d’idee

Se non la Fondazione degli Architetti, chi altro?

Un anno fa, illustri professionisti sono stati riuniti nei locali della Fondazione Molise Cultura a discutere di urbanistica, di edilizia, di sociologia, di cultura con conferenze, tavole rotonde, laboratori, letture, proiezioni e concerti, per illustrare ciò che Campobasso urbanisticamente è e prefigurare ciò che Campobasso Più o meno un anno fa, di questi giorni, illustri professionisti erano riuniti nei locali della Fondazione Molise Cultura (ex Gil) a discutere di urbanistica, di edilizia, di sociologia, di cultura nell’ambito di “Revive 2014” (conferenze, workshop, tavole rotonde, laboratori, letture, proiezioni, concerti), per illustrare ciò che Campobasso urbanisticamente è, e per prefigurare ciò che Campobasso urbanisticamente potrebbe essere. Hanno discusso per 5 giorni a conferma della profondità degli argomenti e della necessità di esplicarli in maniera analiticamente dettagliata. N’è venuto fuori un documento di assoluto interesse per gli ordini professionali, per le categorie imprenditoriali, per le forze sindacali, per gli intellettuali che vivono il divenire della città liberi dall’ignavia collettiva. Sarebbe dovuto essere un documento di assoluto interesse anche per l’amministrazione comunale che, seppure saltuariamente, e con una certa indolenza, con il sindaco Antonio Battista e con l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia, aveva preso parte alle discussioni. Purtroppo non è stato, se consideriamo che nessun suggerimento di quelli formulati per “promuovere una cultura del progetto urbano sostenibile, per affrontare

con maggiore speranza di successo alcuni grandi temi del nostro tempo: l’esaurimento progressivo delle risorse non rinnovabili e le alterazioni climatiche; la convivenza tra sistemi di valori e attese sociali sempre più irriducibili; la necessità di consenso <informato> e partecipato sulle scelte da cui dipende la qualità delle nostre vite nelle città e nel territorio”, è stato raccolto e posto in essere. “Revive 2014” è stata una apprezzabile e seria iniziativa della Fondazione Architetti del Molise. Peccato non l’abbiano replicata, per sottolineare il grado di impermeabilità alla innovazione e alla modernità

CAMPOBASSO. Prima i contenuti della legge di stabilità, poi qualche attenuazione a seguito del confronto con le regioni, sta di fatto che non ci sarà per i prossimi anni la copertura totale dei costi della sanità. I problemi che ne deriveranno riguarderanno da vicino anche i molisani. Non importa, infatti, se alla fine i tagli in arrivo si riferiscono ai bilanci regionali o al fondo sanitario: sempre meno si potrà spendere per tutelare adeguatamente la salute dei cittadini. Nel contempo, le regioni che, come la nostra, sono in grandi difficoltà proprio su questo fronte potranno far pagare più tasse ai loro contribuenti. “Se tutte le 9 Regioni (Piemonte, Liguria, Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Calabria, Puglia e Sicilia) alle prese con l’extra deficit sanitario aumentassero al massimo consentito le aliquote dell’IRPEF regionale, si rischiano possibili aumenti medi del 47,4% (221 euro medi pro capite) per oltre 13 milioni di contribuenti.” È quanto calcola la UIL nazionale che ha simulato, sulla scorta delle aliquote deliberate per il 2015, i possibili aumenti dell’IRPEF Regionale, le cui aliquote potrebbero salire fino al 3,3%. In Molise, se la Regione messa alle strette dai pochi soldi che arrivano da Roma per la sanità decidesse -come le è permesso- di ritoccare in su l’aliquota della tassazione regionale, i 137.002 contribuenti molisani che quest’anno hanno pa-

delle tecniche costruttive e gestionali del territorio da parte dell’amministrazione di Palazzo san Giorgio che imperterrita governa Campobasso in modo arcaico e anarcoide. Eppure, quantunque ancora in itinere, è alle viste un evento di grande rilievo edilizio, urbanistico e architettonico: l’esito del concorso d’idee internazionale per la realizzazione della nuova sede regionale, sempre che, però, non sopravvengano accidenti e ripensamenti che sono nel campionario della Regione Molise. Al momento sembra che il progetto debba andare avanti. Il concorso, come è noto, s’è concluso da oltre due mesi

e tutto avrebbe preteso che il progetto vincitore e gli altri di maggior rilievo fossero stati presentati e illustrati alla collettività cittadina, permettendo ai professionisti in concorso e ai professionisti in generale di dibattere, approfondire, apprezzare o criticare gli elaborati dello studio dell’architetto molisano (di Mirabello) Nicola Guglielmi (vincitore) e degli altri a seguire. Finora nessuno ha alzato un dito, ha aperto bocca, ha mosso le acque, ha fatto cenno al desidero di conoscere cosa prevede e cosa produrrà la realizzazione della nuova sede sull’assetto urbano della città e nella sua

economia. Non va dimenticato, infatti, che uno degli elementi condizionanti della validità dell’idea progettuale è la dimostrazione degli effetti benefici in grado di sviluppare sul Pil locale, oltre che sulla migliore agibilità del centro murattiano e delle area contigue all’area d’impatto della sede. Con questo vogliamo dire che c’è una enorme distrazione intorno a questo immediato futuro di Campobasso, che possiamo comprendere da parte di chi non ha mai badato a migliorare il destino del capoluogo del Molise, ma troviamo strano e incomprensibile da parte della Fondazione degli Architetti del Molise soprattutto alla luce di quanto ha saputo fare, dire, sollecitare, dimostrare appena un anno fa. Solo da parte di chi ha conoscenza, professionalità, spirito d’iniziativa e volontà a reagire alla cloroformizzazione delle coscienze e all’imperativo opportunistico categoriale è lecito aspettarsi un contributo vitale per battere l’apatia, il disinteresse, la volgarizzazione che sembrano avere la meglio su ogni tentativo di opporsi a questo accidente storico. Se non la Fondazione degli Architetti, chi altro? Dardo

“Rischiamo un aumento di tasse e ticket” Per la segretaria regionale della Uil, Boccardo, una sanità inadeguata

gato mediamente 445 euro, si troverebbero a pagarne 687: 242 euro di tasse regionali in più all’anno, il 54 % di aumento. “Potrebbero essere questi gli eventuali effetti sulle tasche dei cittadini molisani per gli anni a venire – commenta Tecla Boccardo leader della UIL molisana - Il rischio che possa aumentare la pressione fiscale in Molise, messo alle strette fra debiti vecchi, spese nuove fuori controllo e tagli ai trasferimenti, è molto alto. Purtroppo - prosegue Boccardo – nell’elenco degli aumenti possibili ci sono anche i Ticket sanitari: nel 2014 nell’intero Paese l’incasso è stato di 1,5 miliardi di euro, cifra che, se spalmata su tutta la popolazione, equivale a 24 euro medi

l’anno. Nel 2014 in Molise i Ticket hanno reso 5.837.918 €, con un esborso medio pro capite di 19 euro. È pur vero che nella spesa pubblica molisana ci sono margini di razionalizzazione, attraverso un processo di ristrutturazione delle spese partendo dalle cause di fondo di un sistema sanitario regionale cronicamente malato commenta il Segretario generale della UIL molisana - ma il Governo centrale non può continuare nei tagli lineari perché con questa politica “si incide la carne viva” dei cittadini. Non è poi credibile un Governo che sbandiera di tagliare le tasse a livello nazionale e poi lascia mano libera (se non addirittura costringe) alle amministrazioni locali perché possano procedere ad aumenti dell’imposizione. In una realtà come la nostra, dove abbiamo un tema serio che riguarda l’aumento della povertà, sarebbe devastante l’aumento esponenziale della tassazione regionale e l’incremento dei ticket e per quale risultato poi? Per avere indietro una delle sanità più inefficienti, dove dopo 8 anni di piani di rientro non c’è ancora un’idea di rimodulazione credibile che assicuri protezione socio sanitaria adeguata ai cittadini molisani”, affonda Boccardo.

Finmolise, la proposta di legge “Nei giorni scorsi abbiamo provveduto a protocollare, presso la Presidenza del Consiglio, la proposta di legge avente ad oggetto “Norme riguardanti la disciplina consolidata della Finanziaria regionale per lo sviluppo del Molise – Finmolise s.p.a”. Lo scrivono Veneziale e Ciocca. “Riteniamo che la Finmolise, vero braccio operativo della Regione, debba essere messa nella condizioni di assolvere compiutamente al suo indispensabile compito, soprattutto in una fase storica come quella che da qualche anno caratterizza l’economia nazionale e regionale. In questa ottica, con una visione moderna e strategica della società per azioni, la nostra idea di Finmolise si sviluppa su alcuni concetti chiave”.


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Campobasso

10 novembre 2015

“Aree interne, è tutto abbandonato” Strade impossibili da percorrere rendono ancora più duro abitare nei comuni di Francesco D’Angelo Qualche decennio fa, solitamente quando vi erano elezioni provinciali e regionali ogni cittadino si affidava con un semplice voto al candidato del proprio comune, a chi conosceva o più semplicemente a chi gli trasmetteva fiducia e professionalità. Questo perché ognuno ha sempre avuto a cuore il proprio territorio, il bene della comunità nella quale vive o molto più semplicemente il proprio interesse. “Quei politici d’altri metodi”, una volta eletti, si battevano affinché quel loro territorio non fosse dimenticato, affinché quella loro comunità ricevesse quante più attenzioni possibili. Il cittadino era contento e soddisfatto: il politico era colui che riceveva e a volte qualcosa dava. Una vecchia concezione. Forse lontana dalle teorie della democrazia e meritocrazia e forse più ispirata ad un mero interesse personale del politico. Sbagliata. Ma di certo, il territorio dal quale veniva il politico non restava nell’ombra e nella dimenticanza. Ma questo succedeva in altre regioni. Da noi, nel nostro circondario che va da Roccavivara a Castelmauro, da Montefalcone a Lucito, non è mai successo. Poi gli anni sono passati, i politici si sono avvicendati in modo imperterrito e con laute cifre da capogiro. E stando alla teoria appena esposta, avrebbero quantomeno dovuto “ricambiare quel voticino” che sommato alla moltitudine della collettività, li aveva premiati a ricevere “uno stipendio vita natural durante”. Ma si sa, una volta che si imbocca una strada in un verso, diventa difficile se non impossibile, cambiare direzione. Immaginate una palla di neve che rotola da cima a

blici essenziali. Come possiamo entrare in un mondo che corre dieci volte più veloce, se non abbiamo nemmeno strade di collegamento? Una viabilità talmente precaria che nemmeno le bici possono percorrere. Per non parlare del trasporto, sulla scuola, della sanità locale e dello spopolamento. I nostri rappresentanti hanno fatto qualcosa per migliorare questa situazione? Silenzio assoluto, omertà e “ma non ci sono soldi!”. Una situazione che ci deni-

valle, non si arresta e man mano aumenta di grandezza e di velocità, soprattutto se in discesa vertiginosa. Voglio essere più chiaro, anzi cercherò di usare pochi giri di parole. Nel nostro “circondario” abbiamo sempre avuto politici a vari livelli: in Provincia, in Regione e addirittura

anche a livello nazionale. Ma cosa hanno fatto per il nostro territorio? Lasciate stare chi vi butta fumo negli occhi con frasi del tipo “ma non ci sono fondi” o “i soldi sono finiti”, perché a quanto pare “per loro ci sono sempre” ma non è questo il punto. Assessori regionali, consi-

glieri provinciali, presidenti di enti, da Roccavivara a Montefalcone, da Trivento alla Valle del Biferno: hanno creato beneficio o dimenticatoio? Non parliamo di lavoro, potrebbero trovare altre scuse magari più convincenti ma parliamo di servizi pub-

gra, ci emargina e ci tratta da cittadini di ultima serie. Abbiamo dei borghi autentici, spettacolo di storia, di cultura, riserve di natura e tradizione che non possono essere visitati se non ci sono strade. Come possiamo servirci dei servizi essenziali come ospedali, centri scolastici, tribunali, caserme e molto altro se il trasporto stesso è colpito da questa piaga? Credo che un Stato del welfare debba consentire anche al cittadino che abita sulla montagna più sperduta e lontana, di avere una strada dignitosa e di essere trattato alla pari di chi abita in città. Questo è il servizio pubblico! Caduti nel dimenticatoio di qualche

scrivania il piccolo tratto in contrada Pedecagne tra la SP15 e la SS650 sprofondato a valle, la SP15 Roccavivara - Trivento franata addosso ad una famiglia, la finalmente provinciale 92 conosciuta come “strada del bosco di Civita” che questa estate è stata solo “maculata” da orribili tratti di catrame tamponatori, la SS157 Lucito, Civitacampomarano, Castelmauro, Acquaviva, Palata che sembra un mix di una Montagna Russa e una Casa della Paura di un dismesso parco divertimenti, la SP78 Montefalcone, Acquaviva e la SP79 Montefalcone immissione Statale 157 in via di estinzione … e potrei andare avanti ancora per molto. E un altro inverno è alle porte … Ma alla fine, però e come sempre, “l’importante è che siano rientrati” in provincia o in regione. Questo vuole essere uno sprone alle prossime elezioni provinciali e regionali: non diamo altro filo a chi da anni, da decenni, avrebbe dovuto fare e non ha fatto. A chi fa parte di quel sistema che a nulla è servito. Non facciamolo, per noi! Uniamoci, facciamo fronte comune e chiediamo a viva voce e con tutti gli strumenti che questa situazione trovi al più presto una risoluzione. Non vogliamo diventare comuni fantasma e senza servizi. La viabilità è uno degli elementi fondamentali. Voglio essere ottimista: credo che tali personaggi siano molto più saggi e che già sapendo di aver fatto nulla per la collettività e per fermare lo stato di abbandono, non si ripresenteranno ai prossimi appuntamenti elettorali. Se lo faranno, sappiate e sappiamo che si tratterà solo per un loro interesse personale e questo non lo dobbiamo permettere.

Endoscopia, giapponesi alla Cattolica Nuove tecniche di intervento per la rimozione dei tumori al colon CAMPOBASSO. Un corso di alta formazione di profilo nazionale, che ha coinvolto solo sei Ospedali in tutt’Italia, “approderà” mercoledì 11 novembre dalle ore 9 alla Fondazione “Giovanni Paolo II”. Promotore dell’evento il professor Marcello Ingrosso, docente dell’Università Cattolica e Responsabile dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva. Si parlerà di una innovativa tecnica messa a punto da medici Giappo-

nesi, per la rimozione di formazioni neoplastiche superficiali che si formano nel colon-retto. E’ opportuno che le suddette lesioni vengano asportate in un unico pezzo (en bloc) ma questo, purtroppo, non è possibile per formazioni più grandi di 20 millimetri che possono essere rimosse soltanto in diversi frammenti. Questo limite impedisce la precisa valutazione istopatologica ed aumenta il rischio di recidiva locale. Gli en-

doscopisti giapponesi hanno sviluppato questa nuova tecnica che permette la resezione “en bloc” di lesioni del colon-retto anche di grandi dimensioni. Mercoledì 11 novembre saranno a Campobasso per illustrare personalmente questa metodica. Vista la particolarità dell’argomento, il corso è riservato a endoscopisti esperti.

Montagano scommette sui Borghi della Lettura Iniziativa nel Polo di Faifoli alla presenza di autorità e cittadini Tanti i cittadini di Montagano presenti ieri nell’incantevole scenario del Polo Museale di Faifoli per l’inaugurazione di “Montagano Borgo della Lettura”. Un riconoscimento salutato con grande entusiasmo dalla comunità, a partire dal Sindaco Pino Mariano e dal vice sindaco Francesca Primiano. Montagano è il decimo Comune molisano ad entrare nel

network “Borghi della Lettura”, progetto nato dall’idea dei giovani molisani Roberto Colella e Davide Vitiello e che mira a rivitalizzare l’economia delle comunità attraverso la cultura. All’iniziativa inaugurale hanno preso parte, oltre ai promotori del progetto, la dottoressa Francesca Carnevale, in qualità di referente regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche che è par-

tner del network Borghi della lettura; la docente e poetessa Marilena Ferrante, l’analista territoriale Rocco Cirino. Nell’occasione i promotori del progetto hanno donato all’amministrazione comunali due splendidi tronchi-libreria , simbolo del network, che andranno ad arricchire i luoghi della cultura di Montagano. Il Polo Museale di Faifoli, luogo immerso nel verde e testimonianza

della storia antica di Montagano, diventerà laboratorio permanente dei Borghi della Lettura con l’organizzazione di iniziative culturali finalizzate alla promozione della lettura in favore dei più giovani, ma anche laboratori di scrittura creativa e workshop con gli editori. Il legame storia-cultura-creatività costituisce elemento di grande rilevanza sul quale si intende puntare per riani-

mare i borghi e creare turismo di qualità. L’amministrazione comunale di Montagano ha accettato la sfida, convita della bontà di un progetto che in pochi mesi è arrivato a coinvolgere sedici borghi di cinque regioni e cioè: Molise, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna; e nel frattempo adesioni da altre regioni italiane sono in dirittura d’arrivo.


Campobasso

7 10 novembre 2015

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Decisivi i panchinari Dimas e Todino che reclamano un posto fisso

Quel punto di speranza

Da rivedere anche la scelta degli under riproponendo anche qualche giovane del posto di Gennaro Ventresca Nel crepuscolo di una crisi infinita il Campobasso acciuffa appena un punto, in extremis. Un bignè invece di un pranzo luculliano prova a smorzare i morsi della fame a una squadra che da aristocratica si è ritrovata, dopo scivoloni e amnesie, nella zona proletaria della classifica. Niente miracoli con Favo. Del resto il nuovo mister aveva dichiarato, nel giorno della sua presentazione, di aver lasciato la bacchetta magica ad Ancona, dove vive da napoletano in giro per il mondo. Nessuna resurrezione per i rossoblù che hanno datola sensazione di volersi opporre al declino solo nei minuti iniziali e in quelli finali di una modesta prestazione. Cinque allenamenti non sono stati sufficienti a Favo per dare equilibrio alla squadra. Gli allenamenti sono

una cosa, il campionato un’altra. E’ bene spiegare il senso di quest’ultima affermazione. Prendendo in prestito ciò che disse Platini a proposito di Laudrup, il raffinato talento danese della sua Juventus. Rivolto ai giornalisti, il sofisticato francesino col numero 10, disse più o meno così: “Vi vorrei far vedere che cosa è

capace di fare Laudrup in allenamento, ma la domenica riesce a fare ben poche cose buone”. Sarà stato così anche per Favo. Tradito da alcuni confortanti segnali ravvisati nel cuore della sua prima settimana campobassana. Sul piano individuale, errori tecnici a parte (vero Gattari?) è stato il resto che non ha funzionato. Vedi Fiore, mammoletta smarrita tra le

maglie dei modesti giovanotti pesaresi; vale lo stesso per il dribblomane Alessandro che evidentemente in allenamento scarta e segna, ma in partita dimentica la seconda parte del copione. Potremmo andare avanti di questo passo, per spiegare la nuova delusione arrivata dai nostri ragazzi. Che, in verità, erano partiti a razzo. Ma dopo qualche infruttuosa fiam-

mata si sono spenti, concedendo ad inizio ripresa ai marchigiani l’opportunità di segnare sugli sviluppi del loro primo calcio d’angolo. Con Gattari che si è fatto buggerare da un fringuellino che lo ha bruciato sul tempo. Per fortuna che mentre la partita stava sentenziando la nuova sconfitta rossoblù sono entrati il brasiliano Dimas e l’irpino Todino. Che, a tempo scaduto, hanno confezionato l’azione del gol. Con l’aiutino del portiere locale, sfarfallante sull’arcobaleno del Puma e, quindi, fuori quadro quando l’ex capitano ha bruciato tutti i rivali e, di destro, ha depositato nella porta incustodita. La classifica sentenzia che non c’è trippa per i nostri gatti. La vetta per noi è come l’ Everest, ma con pazienza e forza d’animo c’è tutto il tempo per infilarsi nel gruppetto di testai. Favo deve metterci del suo. Studiando soluzioni tattiche nuove con l’impiego a tempo pieno di Dimas e Todino e il recupero di Bucchi, lento finchè si vuole, ma più giocatore di Aquino che a Pesaro non l’ha beccata mai. Non sarebbe male veder giocar bene anche la mammoletta Fiore, sino ad ora al di sotto del minimo sindacale. Con interesse si attendono novità anche tra gli under, con ricomparsa dei vari Cianci & Co che sono stati sempre tenuti in magazzino.

Provincia premiata a Lecce L’amministrazione si è qualificata per il progetto di vicinanza con i cittadini CAMPOBASSO. Il Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l’assessore al lavoro Alessandro Di Labbio informano che il progetto “APPyourland: cittadini e istituzioni nel web 2.0”, già inserito tra gli 8 migliori d’Italia, a seguito di un’ulteriore valutazione svolta a Lecce sabato scorso è rientrato tra le 4 iniziative progettuali più importanti della Penisola. Per questo la Provincia di Campobasso verrà premiata ulteriormente il giorno 11 novembre a Perugia. La Commissione tecnica composta da imprenditori nazionali nel settore delle nuove tecnologie e responsabili del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministro, Agenzia Nazionale Giovani e Unione Province d’Italia ha scelto il progetto molisano per aver “sostenuto l’innovazione dei giovani per i giovani”, un esempio concreto di sviluppo di un’APP tra giovani e pubblica amministrazione. L’iniziativa progettuale, finanziata nell’ambito del programma “Be@ctive” del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del consiglio dei Ministri, Agenzia Nazionale Giovani e Unione Province Italiane, risulta infatti

tra i migliori 4 progetti d’Italia. Be@ctive è nato per favorire lo sviluppo, il trasferimento e la diffusione di pratiche di cittadinanza attiva tra i giovani, in particolare studenti, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e del web 2.0. APPyourland è nato con l’intento di intercettare i giovani dell’intero territorio molisano al fine di ridurre la distanza giovane-Pubblica Amministrazione. L’obiettivo del progetto è

stato quello di rafforzare del legame tra cittadino e Pubblica Amministrazione attraverso lo sviluppo di un prodotto tecnologico, un gioco-app finalizzato all’acquisizione, secondo una metodologia ludica, di conoscenze dei giovani sui servizi al cittadino presenti sul territorio e sulla regione Molise e la sensibilizzazione verso la creazione congiunta Pubblica Amministrazione/cittadino di servizi pubblici attraverso le dinamiche del web.2.0. L’App creata, inoltre, è risultata vincente anche a fini turistici per far conoscere meglio il nostro territorio regionale. Il progetto ha visto il supporto di un nutrito partenariato: il Comune di Campobasso, l’Ufficio Scolastico Regionale, Eurodesk Italy, e la rete costruita nelle diverse attività, ossia Unimol, l’Associazione Muse, le scuole superiori “Pilla” di Campobasso, l’Agrario di Riccia e l’Isiss di Larino ed, infine, i centri di aggregazione giovanile di San Martino in Pensilis e Roccavivara”. Il premio verrà ritirato a Foligno durante una cerimonia nazionale dove l’ente provincia è l’unica del centro sud It





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Isernia

10 novembre 2015

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“Non si può abbandonare la città di Isernia“ Preoccupazioni vengono espresse dalla Uil sul futuro dell’area pentra ISERNIA. “Non si deve smontare Isernia (come si sta facendo con la soppressione della Provincia, la sparizione della Prefettura, l’accorpamento altrove dei Tribunali, la fusione delle Camere di Commercio, lo smantellamento della Questura e dei Comandi locali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, lo spostamento dei servizi periferici dello Stato e fra poco, c’è da giurarci, dell’Inps e dell’Inail, la soppressione del Corpo forestale e della sede dei Vigili del Fuoco, e via elencando) non solo per tenere alto l’orgoglio della provincia pentra. Isernia non va smantellata per contrastare l’eventuale dilagare della malavita, del malaffare, della criminalità e per garantire la sicurezza e la qualità della vita delle persone che qui risiedono.” È durissima la posizione della UIL molisana, espressa da Tecla Boccardo che ne è leader, che richiama tutti i soggetti sociali, la politica, gli amministratori locali isernini ad un’azione raccordata che contrasti questa pericolosa deriva. L’innovazione della Pubblica Amministrazione e l’efficacia della sua azione di promozione, regia e rego-

lazione delle politiche di sviluppo locale, la qualità della governance territoriale e della sua azione sul territorio, costituiscono alcuni dei fattori indispensabili per il successo dell’economia del paese e dei territori del Mezzogiorno nello specifico. Qui, inoltre, non si può dimenticare come l’Amministrazione Pubblica costituisce anche la principale azienda del territorio che, come tale, finisce per gestire quantità ingenti di risorse finanziarie, che a molti fanno gola. Il primo Rapporto al Parlamento del Servizio Anticorruzione e Trasparenza ha individuato non solo il numero, ma anche le fattispecie dei reati verso la Pubblica Amministrazione volti a impossessarsi e distrarre le risorse finanziarie pubbliche: dalle truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche all’indebita percezione di erogazioni. Il rapporto dimostra come la capacità di infiltrazione e di condizionamento della criminalità organizzata sulla pubblica amministrazione si eserciti prevalentemente a livello locale, dove la contiguità è maggiore, su quelle attività che garantiscono

una maggiore redditività economica, dunque gli appalti pubblici, i finanziamenti comunitari, lo smaltimento dei rifiuti, e in quei settori (in primis quello sanitario) dove maggiormente si concentra la spesa pubblica in capo alle regioni. Però in questa stagione - evidenzia la UIL - invece di rafforzare la funzione di controllo, si chiudono le strutture territoriali del governo nel territorio o si ridimensionano, come sta avvenendo con le Prefetture e con i Tribunali; si aboliscono organi di controllo dell’ecomafia come il Corpo forestale dello Stato; si sopprimono i servizi provinciali culturali, quelli sociali e la funzione della Polizia provinciale che controllava l’ambiente; i segretari comunali che curavano la legittimità delle delibere comunali si cancellano con un colpo di spugna; si disperdono le professionalità degli ispettori Inps, Inail e del Ministero del lavoro. Questo, in un contesto debole ed esposto come quello di Isernia, rischia di avere conseguenze pericolose. “Il territorio di Isernia - ricorda Boccardo - è molto prossimo a realtà in cui opera una criminalità organizzata

aggressiva, le correnti del malaffare passano qui vicino e se finora siamo stati toccati solo marginalmente è solo per la pochezza delle risorse su cui mettere gli occhi. Ma fra poco qui arrivano le risorse, non proprio banali, destinate alla ripresa economica, occupazionale e sociale dell’Area di Crisi. E accanto alla criminalità tentata di interessarsene ci sarà pure qualche avventuriero dell’economia, qualche prenditore che “afferra il bottino e scappa”. Ma anche le iniziative economiche, quelle positive e credibili, dovranno essere autorizzate, seguite, accompagnate, vigilate e verificate da una pubblica amministrazione efficiente e da strutture specializzate ed a ciò abilitate.” La UIL molisana chiede retoricamente “È il momento giusto per smobilitare le forze che controllano l’ambiente e salvaguardano l’integrità del territorio? È opportuno che il coordinamento delle azioni nei casi di calamità venga portato lontano? Come farà un ufficio pubblico dislocato altrove ad occuparsi efficacemente e celermente di autorizzazioni, vigilanza, controllo? E i

soggetti che monitorano, indagano, intervengono per reprimere comportamenti illegali e per garantire la sicurezza ai cittadini, in che condizioni più scomode si troveranno ad agire?” “Al neo presidente del Consiglio regionale, il venafrano Cotugno (cui vanno gli auguri della UIL molisana) e agli altri politici ancorati a questo territorio, agli amministratori locali, a coloro che si ripromettono di candidarsi alla carica di Sindaco del comune capoluogo, la UIL chiede un impegno: facciamo in modo che non si spenga l’attenzione al problema, che di Isernia non si parli a fasi alterne ricordandocene quando c’è un fattaccio o viene attuata una dissennata “scelta politica” e poi la si dimentichi quando l’eco si è spenta. Isernia, con il suo territorio, è la frontiera dove si determina il futuro dell’intero Molise dal punto di vista economico e occupazionale, ma anche della preservazione della coesione sociale, della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, del presidio da parte dello Stato. Il Molise non può ripartire se non riparte anche il territorio pentro”.

Denunciato un 45enne abruzzese per il reato di truffa Vasta operazione della Polizia di stato in provincia di Isernia ISERNIA. Nel corso dell’ultima settimana la costante attività di prevenzione della Polizia di Stato di Isernia ha fatto registrare ulteriori risultati positivi. In particolare sono stati predisposti, dal Questore del capoluogo pentro, specifici servizi di controllo con equipaggi della Squadra Volante. Durante tale attività sono stati effettuati 92 posti di

controllo, identificate 740 persone, alcune delle quali con pregiudizi di polizia e controllati 470 veicoli; sono state contestate 114 infrazioni al codice della strada e ritirati 4 documenti di circolazione non in regola. La Sezione della Polizia Postale di Isernia, a seguito di indagini scaturite da una querela, ha denunciato in stato di libertà alla compe-

tente Autorità Giudiziaria, D.E.B. di anni 45, residente in provincia di Teramo, per il reato di truffa. In particolare il querelante, residente ad Isernia, dopo aver risposto ad un annuncio di vendita di un telefonino cellulare apparso su un noto sito “e-commerce”, aveva contattato il venditore D.E.B. per procedere all’acquisto; quest’ultimo,

dopo aver ricevuto il versamento del corrispettivo pattuito sul proprio conto paypal, ometteva di spedire la merce e, contattato dall’acquirente, adduceva varie scuse sulla mancata consegna rendendosi però disponibile a restituire il denaro. Naturalmente ciò non accadeva e lo stesso si rendeva irreperibile.

Statale Venafrana, apertura della strada rinviata Potrebbe aversi a fine settimana ma bisogna mettere in sicurezza il macigno in area di Sesto Campano SESTO CAMPANO. Una ditta specializzata di rocciatori al lavoro per imbracare e mettere in sicurezza il ciclopico macigno di 500 mq. mossosi assieme alla terra della collina a seguito delle piogge torrenziali delle scorse settimane. Per riaprire al traffico interregionale Adriatico/Tirreno la Statale 85 Venafrana e la Variante Sud di Venafro e porre termine agli enormi disagi alla circolazione nei Comuni di Venafro e Sesto Campano se ne parlerà, se tutto va bene, la prossima settimana. Per tale periodo infatti -sempre che i lavori procedano al meglio e che ci sia l’assenso finale dei Vigili del Fuoco di Isernia- è prevista l’ultimazione della messa in sicurezza del ciclopico macigno di 500 mq (!) mossosi settimane addietro assieme a terra e pietre sulla collina che so-

vrasta la località Taverna di Sesto a seguito delle piogge torrenziali del periodo, costringendo a chiudere statale e variante, mettendo in ginocchio le attività commerciali lungo

l’85 e costringendo il traffico interregionale sulla direttrice Tirreno/Adriatico ad una serie infinita di problemi, code, file, attese, rallentamenti e tempi di percorrenza

allungatisi sensibilmente con la conseguenza tutt’altro che secondaria di paralizzare gli abitati di Venafro e Sesto, letteralmente invasi da migliaia di mezzi su gomma in transito quotidianamente. Le previsioni iniziali espresse dallo stesso Sindaco di Sesto, Luigi Paolone, che tanto si sta prodigando assieme all’intera squadra amministrativa per risolvere i problemi, riaprire l’85 e restituire serenità e lavoro a residenti e commercianti della propria cittadina, non hanno quindi retto alla realtà dei fatti, meglio alla complessità dell’intervento da eseguire per cui se ne parlerà -si spera- la prossima settimana per riaprire Statale e Variante. Intanto i lavori sulla frana procedono alacremente e non si sono fermati nemmeno nella giornata

prefestiva del sabato. Impegnata nelle opere di contenimento e imbracamento del ciclopico macigno una squadra di esperti rocciatori che, come detto, non si sono fermati nemmeno il sabato per ultimare quanto prima l’intervento. In effetti si sta procedendo al contenimento, tramite palificazioni e rete metallica, della parte nord dell’enorme macigno in modo da mettere in sicurezza l’intera zona sottostante, ossia abitazioni, negozi e statale. Se tanto avverrà e se i Vigili del Fuoco di Isernia daranno l’assenso finalmente coi primi della prossima settimana dovrebbero terminare patemi, sofferenze e danni per le popolazioni dell’estremo Molise occidentale, col ripristino della piena normalità. Ma prima conviene aspettare e fare i dovuti scongiuri.


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Termoli

10 novembre 2015

Rubano lo scuolabus, cittadini a piedi Il fatto è accaduto a Portocannone. Il mezzo era già destinato alla rottamazione PORTOCANNONE. Amaro risveglio stamani per la cittadinanza di Portocannone e soprattutto per le famiglie che utilizzano lo scuolabus per il trasporto dei figli nelle rispettive scuole del paese. Ignoti e davvero non sappiamo cosa possano farsene, viste le condizioni in cui versava, hanno puntato e fatto sparire il pul-

mino di colore giallo che era parcheggiato davanti al municipio. Un veicolo vetusto, tanto che la giunta Mascio aveva sollecitato la Regione Molise per accelerare il finanziamento necessario all’acquisto di un nuovo mezzo. Procedura, questa, che ora diventa urgente, a causa del furto subito nottetempo. Il sindaco

Luigi Mascio ha denunciato l’accaduto alla stazione Carabinieri di Campomarino, competente per territorio, ovviamente contro ignoti. Purtroppo, giro saltato e scolari a piedi, per colpa di furfanti senza scrupoli, capaci di arpionare persino uno scuolabus la cui unica destinazione a breve era la rottamazione.

Petacciato senza wi-fi Sono i giovani del comune a chiedere il servizio per l’abitato PETACCIATO. Si torna a parlare di nuovo di wi-fi pubblico in paese e si torna a parlare di nuovo del rapporto tra amministrazione e cittadini, sempre più escludente, sempre più refrattario a quelle che sono le richieste del paese. Ad organizzare e condurre la manifestazione di ieri mattina in piazza è, l’ormai noto, energico e sempre più presente comitato art. 21; giovani del paese che hanno dimostrato in numerose iniziative, di saper denunciare e prendersi cura del territorio. Dopo reiterate proposte ed iniziative collettive, il comitato ritorna sulla questione del wi-fi pubblico, organizzando l’evento il Martin Router King Day . “Abbiamo a che fare con un’amministrazione gerontocratica ed oligarchica. Questi nostri amministratori si sentono di essere dei discendenti del marchese del grillo!” afferma il presidente del comitato, Matteo Fallica “oramai è un sogno questo wi-fi pubblico a

Petacciato, abbiamo portato al comune circa 300 firme di cittadini per chiedere il wi-fi, abbiamo svolto noi un’indagine di mercato individuando una ditta per il servizio gra-

tuito, abbiamo fatto volantinaggio in piazza, abbiamo scritto sul giornale più volte, definendo quest’amministrazione “il nada de nada” o “Pinocchio”; proprio perché era una

loro promessa nelle loro scorse campagne elettorali. Loro non ci ascoltano, noi continueremo. Torniamo in piazza con volantinaggio ad informare la gente di prendere atto che internet è un nostro diritto, l’accesso ad internet è un diritto umano. Se non ci ascoltano ancora, ci sarà il secondo tempo del Martin Router King Day; andremo in consiglio comunale, e pacificamente chiederemo di prendere la parola. Siamo pronti ad incatenarci davanti al comune. Prima o poi ci ascolteranno, ne siamo certi!” Oramai il wi-fi pubblico è presente in quasi tutti i paesi del Molise, i paesi limitrofi ce l’hanno da diversi anni “quando frequentavo il liceo, a volte mi ritrovavo la mattina a copiare pezzi di versione di greco che non avevo fatto a casa. così questa amministrazione, visto che non fa i compiti, almeno copiasse dai paesi accanto”; dichiara un ragazzo del comitato.

San Giacomo, parlano i bambini L’incontro voluto dal sindaco per valutare le azioni da porre in essere sul territorio SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI. I dodici ragazzi della IV “A” della scuola “Benedetto Croce” di San Giacomo sono stati ricevuti, in sala consiliare, dal Sindaco Rino Bucci e dall’assessore alle Politiche Scolastiche Angela Bracone. Alcuni giorni prima i ragazzi avevano scritto ognuno una lettera indirizzata al sindaco per segnalare e suggerire alcune loro idee che potrebbero rendere il paese più bello e più vivibile. Tra le tante richieste effettuate segnaliamo: una ventola per dispedere il cattivo odore della rete fognaria della scuola; rallentatori alla rotonda sulla statale; punire i proprietari dei cani che sporcano il paese; promuovere le energie alternative per ridurre l’inquinamento dell’ambiente; una pista ciclabile per unire San Giacomo a Termoli; una squadra di cal-

cio per i ragazzi; un’aula di informatica; miglioramenti del parchetto di Via Arno; poter avere una palestra e il nuovo edificio scola-

s t i c o Il sindaco e l’assessore dopo essersi complimentati con i 12 studenti sia per le loro proposte che

per l’educazione dimostrata per tutta la durata dell’incontro, hanno promesso che, pur vivendo in un periodo di ristrettezze economiche

non solo locali ma a livello nazionale, faranno del tutto per soddisfare, per ora, almeno le richieste più fattibili. Buone notizie per quanto riguarda il nuovo edificio scolastico che, se non ci saranno ulteriori intoppi burocratici, dovrebbero iniziare i lavori nel primi mesi del prossimo anno….e chissà che non si riesca a far frequentare la quinta classe a questi ragazzi nel nuovo edificio scolastico. Un plauso alla maestra Maria Teresa Del Re per aver inculcato nei suoi allievi questi primi insegnamenti per far sì che i ragazzi di oggi possano diventare poi dei buoni e attivi cittadini. Diverse anche le mamme presenti. L’incontro si è concluso con un ricco buffet offerto dal Sindaco di San Giacomo.


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Termoli

10 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Una strada come un percorso di guerra” L’arteria collega l’area produttiva del basso Molise con Campomarino e la statale 16 CAMPOMARINO. “Questa strada è una strada fondamentale per l’area produttiva del basso Molise che collega il Comune di Campomarino alla Statale 16 e porta verso la zona industriale e la Fiat e le chimiche è fortemente dissestata e allo stato di abbandono da molto tempo. Abbiamo provato a denunciare il fatto ma senza nessuna conseguenza positiva”. È la denuncia di due operai Fiat che giorno per giorno si scontrano con questa dura realtà. I disservizi in quest’area si manifestano da ormai un anno e mezzo e sino ad oggi nessuno si sarebbe presa a carico la situazione. Il problema per i cittadini non sta nel capire a chi fa capo la responsabilità, ma nel trovare una concreta solu-

zione a un qualcosa che non appare al centro di alcuna attenzione. “La strada – continua Antonio Visalli – ha deformazioni altimetriche,

assenza di illuminazione, di segnaletica orizzontale e verticale e in un tratto dove è altamente percorso da vettura e moto e dei lavoratori ab-

biamo un problema di sicurezza sul lavoro perché non è servito da mezzi pubblici quindi il pericolo è in itinere. Ci sono stati più accadimenti incresciosi di sicurezza stradale e quindi ci siamo trovati ridotti a dover sopperire alle esigenze con mezzi propri e andando quasi a passo d’uomo durante tutto l’arco della giornata per non trovarci in disagio. Vediamo di chi è la proprietà della strada che porta alla zona industriale affinché si possa intervenire nel migliore dei modi per l’agibilità e la sicurezza stradale. Mi chiedo come si possa dopo un anno e mezzo ancora stare in queste condizioni di scarsa sicurezza per la percorribilità stradale”. “Il problema principale – gli ha fatto eco Pasquale Carriero – quando an-

diamo a lavorare nelle aziende c’è il problema della strada dissestata e poco illuminata dove si rischia di uscire fuori strada. Allora ci teniamo al centro della strada e rischiamo di fare incidenti con le auto che arrivano dal senso contrario. Erba alta ed è piena di buche i motociclisti di strade è molto pericoloso perché è pieno di buche e devi andare a passo d’uomo. questa è una strada molto pericolosa e spero che le istituzioni intervengano al più presto”. Siamo stati sul posto e in effetti le buche ci sono, l’erba è alta e la segnaletica manca. Quel poco che c’è, poi, è nascosto tra canne, alberi e foglie. Insomma, qualcuno dovrebbe davvero metterci mano. È una questione di sicurezza.

Flautiamo in galleria A Termoli, una serie di appuntamenti dedicati alla musica e organizzati da Onde Serene TERMOLI. È stata un successo la masterclass ‘Flautiamo’ ideata e realizzata grazie alla sinergia tra il maestro Giuseppe Nese e il maestro Paolo Totti, organizzata dall’associazione Onde Serene che si è svolta nei giorni 6,7 e 8 novembre 2015. Decine di musicisti e flautisti, allievi e insegnanti uniti dall’amore per la musica hanno animato la tre giorni dedicata al flauto suonando intensamente nello spazio della Sala Consiliare del Comune di Termoli e poi esibendosi in un concerto che si è svolto domenica 8 novembre i Galleria Civica. Il gruppo ha anche vissuto e apprezzato la città, il centro, il Borgo vecchio nei brevi momenti di pausa. Proprio Termoli, diventerà il polo centrale del nuovo progetto FlautiAMO: il primo stage dedicato in Italia e forse in Europa alla sola orchestra di flauti, che prevede appuntamenti in tutta Italia. Un successo anche il concerto che gli allievi hanno tenuto nella mattina di domenica 8 novembre in Galleria Civica, gremita di pubblico.

Il repertorio eseguito è andato da Mozart a Vivaldi, da Beethoven a Borodin passando per musica klezmer, brani africani ed irlandesi. I solisti del doppio concerto di Vivaldi per due flauti ed orchestra sono state le termolesi Francesca Del Ciotto e Felicia Genovese, al loro debutto solistico che hanno davvero eseguito con grande bravura i tre movimenti del concerto di Vivaldi. Altro solista, non nuovo a queste performance, è stato Christian Pio Nese che ha eseguito l’adagio del concerto in Re magg. sempre di Vivaldi. Altro bel momento dell’evento è stata l’esibizione dell’orchestra Flautiamo Young formata per lo più dagli studenti di flauto della scuola media “Bernacchia-Brigida” che hanno eseguito lo Schiaccianoci di Tchaikowskj. Questi brani sono stati diretti dal maestro Pino Nese mentre il maestro Paolo Totti ha diretto gli altri brani in programma. Il maestro Giuseppe Nese dell’associazione Onde Serene, da sempre è promotore di iniziative dedicate ai giovani musicisti: nel 1998

insieme al fratello Fernando, ideò il campus musicale estivo per orchestra di bambini e ragazzi con qualunque strumento a Novi Velia nel Cilento, iniziativa che ha visto nel tempo innumerevoli tentativi di imitazione in Italia. I Campus di Ondeserene, che hanno caratterizzato le estati dal 1998 al 2008, hanno visto

la partecipazione di tantissimi ragazzi che raccogliendo l’invito e lo stimolo derivante dall’iniziativa, oggi sono diventati insegnanti di Conservatorio, Licei musicali, scuole medie ad indirizzo musicale, prime parti di prestigiose orchestre in Italia e all’estero e, ad ogni modo, professionisti della musica.

Nasce lo ‘snoezelen’ Alla Rsa del Vietri l’esperienza della stanza multisensoriale LARINO. L’Associazione Cure Palliative Molise onlus in collaborazione con Unicredit presenta il progetto “Il Senso della Vita”. Snoezelen o Stanza Multisensoriale, consiste nel proporre esperienze sensoriali in un’atmosfera di fiducia e di distensione. Queste esperienze sensoriali hanno la funzione di stimolare i sensi primari senza l’esigenza di produrre una attività intellettuale. La fiducia e la distensione sono favorite da un approccio non diretto del terapeuta, ma da un approccio

facilitante in una relazione di aiuto. Questa parola deriva dalla crasi tra le parole snoffelen (annusare) e doezelen (sonnecchiare, lasciarsi andare). Snoezelen è nato in Olanda circa trenta anni fa, si è sviluppato poi in Inghilterra, le strutture francesi sono invece recenti. Inizialmente era destinato a bambini nati con handicap, insufficienti mentali, persone pluri-minorate, con handicap motori e mentali associati; in seguito si è rivolto a traumatizzati (spesso si trattava di persone che

avevano avuto incidenti e che dopo il coma avevano mal recuperato). Stamani, nei locali della Rsa di Larino presso la struttura del nosocomio “Vietri” alle ore 10.30 ci sarà la presentazione del progetto ideato dall’associazione Cure Palliative Molise onlus e sostenuto dall’Unicredit: “Il mio dono”, di cui è responsabile il dottor Cosimo Dentizzi, che illustrerà l’utilizzo e l’importanza di questa terapia non farmacologica volta al miglioramento della qualità di vita degli ospiti della struttura.



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Opinioni di Claudio de Luca Quasi mezzo secolo fa, un professore dell’Università di Stanford (Usa) fece un esperimento: fece abbandonare per istrada due autovetture identiche; stessa marca, modello e colore. Una venne parcheggiata nel famigerato Bronx, un’altra a Palo Alto, zona ricca e tranquilla della California in cui risiede gente di ben altra estrazione sociale. Un “team” di psicologi analizzò le reazioni degli abitanti dei due quartieri. Si poté constatare che l’auto abbandonata nel Bronx fu smantellata in poche ore, un po’ come succede a Napoli. Di contro quella di Palo Alto fu lasciata intatta. Preliminarmente fu semplice attribuire le cause alla povertà. Però, dopo una settimana, i ricercatori decisero di procedere ad un esperimento: frantumarono un vetro della vettura lasciata a Palo Alto. Il risultato fu identico a quello registrato nel degradato Bronx ed anche quest’ultimo veicolo venne smantellato. Così si comprese che non era soltanto la povertà ad innescare certi processi ma che su questi incideva pure qualcosa che aveva a che fare con la psicologia, con i comportamenti umani e con le relazioni sociali. Un semplice vetro rotto aveva trasmesso un senso di deterioramento, di disinteresse, di noncuranza, una sensazione di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme, di regole e di inutilità nel cercare di tutelare gli oggetti, fino ad arrivare a una violenza irrazionale nei confronti di ciò che oramai appariva una “res nullius”. Poi gli studiosi andarono oltre, e stabilirono che l’incuria ed il disordine accrescono addirittura mali sociali, fisiopsicologici, contribuendo a fare degenerare la cura dell’ambiente. Persino in una casa privata, il disordine ed il caos tendono a rendere più difficile l’educazione dei figli, generando una mancanza di rispetto fra i

10 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sentimento di tolleranza e comportamenti incivili

componenti della stessa famiglia sino ad innescare una ricaduta sulla qualità dei rapporti interpersonali interni e con la società in generale. Per la prima volta la “teoria delle finestre rotte” venne applicata, alla metà degli Anni Ottanta, nella metropolitana di New York City, il punto più pericoloso della città. La Polizia cominciò contrastando le piccole trasgressioni: i graffiti scomposti, lo sporco dalle stazioni, i soggetti ubriachi e drogati cronici, l’evasione del pagamento del biglietto, i piccoli furti; poi furono attuate azioni di disturbo. I risultati furono subito evidenti: una volta ovviato alle piccole trasgressioni, quegli Agenti riuscirono

a fare della metropolitana e delle sue adiacenze un luogo sicuro. Era il 1994, e l’allora Sindaco Giuliani si era basato proprio sulla teoria delle finestre rotte per promuovere una politica che venne definita “di tolleranza zero”. Il risultato pratico fu un abbattimento dei tassi di criminalità registrati sino a quel momento. Anche in Molise occorrerebbe un po’ di tolleranza zero. Ma questa parola risuona da decenni, senza èsiti, perché nella “ventesima regione” siamo buonisti e tolleranti ed abbiamo una gran paura della repressione. Però ci portiamo dietro il complesso dell’autorita-

rismo. Però questo va esercitato, ma a condizione che non sia rivolto verso noi stessi che, comunque, non intendiamo esporci manco assumendo una pubblica posizione al riguardo. L’ideale sarebbe una maggiore prevenzione (e repressione) delle Forze dell’ordine, mai esercitata nei nostri confronti; e noi dovremmo solo dirne male. Insomma ambiremmo ad una sorta di militarizzazione da temere e da aborrire, comunque esercitata nei confronti degli altri. Un modo di pensare che poi non dovrebbe farci gridare allo scandalo se, rotto il vetro di una finestra, notassimo segni di deterioramento, sfregi di carrozzerie, vetri rotti di bottiglie usate da giovani e santi bevitori che si fanno pure una canna. I piccoli reati si originano proprio così (e non si ha manco la percezione di essere incappati in illeciti penali). Dopodiché si andrà incontro automaticamente, quasi per istinto, a crimini più gravi. Se gli spazi pubblici sono danneggiati e nessuno interviene, saranno abbandonati per essere occupati dalla criminalità. Anche in merito all’abuso di autorità, dovrebbe valere la tolleranza zero. Non tanto nei confronti della persona che commette il reato, ma di fronte al reato stesso. In mancanza, assisteremo allo spettacolo di chi fa i propri bisogni in istrada o, andando oltre, all’uso sempre più consueto di spranghe di ferro, coltelli o addirittura machete.

Due qualità poco conosciute e poco apprezzate di Pasquale Di Lena Nei primi mesi di quest’anno, la stampa nazionale ha parlato molto del Molise grazie a un suo frutto spontaneo, diffuso dappertutto, il Prugnolo selvatico (Prunus spinosa), per le sue proprietà di potente antiossidante, prezioso per la prevenzione e la cura del cancro. La notizia data come una scoperta eccezionale che, se ben sfruttata, potrebbe fare le fortune di una regione come il Molise che, per i suoi caratteri rurali e agricoli, paga le crescenti difficoltà dovute alla pesante crisi che vive il Paese e, con essa, l’agricoltura in particolare. Per la verità, già qualche anno prima della grande scoperta, Antonella Baccari, tecnologa alimentare, che, subito dopo la laurea presso l’Università del Molise, ha saputo coinvolgere un gruppo di donne di Casacalenda dando vita a una cooperativa tutta al femminile aveva preso in considerazione il Prunus e, dopo la necessaria fase di ricerca e sperimentazione chiusasi positivamente, è riuscita anche questa volta, con altri due prodotti, un nettare e uno sciroppo di prugnolo, ad arricchire la linea dei prodotti dell’azienda BioSapori. Due prodotti davvero

Le virtù terapeutiche del Prugnolo sono pari a quelle economiche della BioSapori speciali, che ora sono altri due fiori all’occhiello. Un successo reso possibile all’insegna del bio; la grande passione e l’amore per il territorio, conoscendone le virtù, le straordinarie potenzialità, e, sapendo anche, che la qualità è nell’origine, cioè in questo bene comune che, se mantenuto integro dei suoi valori (storia, cultura, tradizioni) e delle sue risorse (ambiente, paesaggio e agricoltura), sarà ancor più prezioso. Sta qui la scelta del biologico e come essa diventi, da subito, il sigillo dell’intera attività, cioè BioSapori, questa piccola grande realtà al pari del suo Molise. Una realtà che si rinnova per essere sempre più in alto quale bandiera delle eccellenze agroalimentari molisane, cioè dei prodotti legati alla tradizione, che hanno un forte bisogno di salvaguardia e tutela del territorio per una loro trasformazione in testimoni esclusivi del Molise, una stupenda ed esclusiva città-campagna, che merita di essere visitata per essere, con BioSapori, meglio degustata.



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