Recuperarei centri storici per rilanciare l'edilizia

Page 1

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 1 - sabaTo 3 gennaio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’Oscar del giorno a Tonino Catano

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Tonino Catano. Il 'famoso' fruttivendolo di piazza Venezia a Campobasso, ha passato la giornata del Capodanno per pulire l'intero piazzale dalla neve per consentire ai clienti di potersi fermare tranquillamente dinanzi la sua attività. Ha voluto dare, anche, un esempio di senso civico procedendo allo sgombero neve dinanzi la sua attività. Al di là delle polemiche sul funzionamento del piano antineve, ha dimostrato come anche i cittadini devono provvedere dove non può arrivare il Comune.

Il Tapiro del giorno a Francesco Pilone

Il Tapiro del giorno lo diamo a Francesco Pilone. Sembra essere diventato, per davvero, il Signor No del Consiglio comunale di Campobasso. Non gli va bene niente. Sempre contro ma senza portare, come alternativa, sue proposte. Non è stato nemmeno un caso l'uscita dal polo civico del consigliere Enrico Perretta che ha sottolineato proprio questo negativo porsi dinanzi ai problemi della città che hanno, invece, necessità di trovare un ampio confronto e proposte solutive. Del resto, è quello che vuole la gente.

Il senatore Ruta lancia l’originale idea programmatica

“Recuperare i centri storici per rilanciare l’edilizia” Servizio a pagina 2

Il Molise e la Grande Guerra in edicola e libreria


TAaglio lto

2

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

3 gennaio 2015

“Ora rilanciamo l’edilizia” Il senatore Roberto Ruta pensa ad una convocazione delle parti istituzionali e imprenditoriali per programmare il recupero dei centri storici e l’ambizioso progetto del Parco delle Morge CAMPOBASSO. Con la crisi che continua a mordere anche e, soprattutto, il settore dell’edilizia, il modello di sviluppo fin qui seguito non funziona più, se è vero che, malgrado l’aumento delle cubature, le case finiscono invendute. “Ragion per cui, basta con il costruire tanto per costruire, ci vuole un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale, sull’innovazione tecnologica, sulla riqualificazione urbana, con imprese più strutturate che puntino alla qualità del prodotto, con processi di pianificazione pubblica da parte degli enti locali che puntino sui consumi collettivi anzichè su quelli privati”. E’ il senatore Roberto Ruta a rilanciare con forza la questione anche alla luce di restituire vitalità alle imprese locali, vita ai centri molisani e possibilità turistiche alle aree interessate. Non a caso era il secondo punto tra quelli sottoscritti con il presidente della Giunta, Frattura. “Approvazione e sottoscrizione degli assi Città ( Campobasso, Termoli, Isernia, Venafro) e degli assi aree interne, previo invio proposte programmazioni da parte dei comuni, con priorità per gli interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, a partire dagli immobili pubblici e provati dei borghi medievali, per gli interventi che migliorino i servizi alle persone e la qualità della vita che aumentino gli spazi verdi, che efficientino l’approvvigionamento idrico ed energetico, che migliorino il sistema fognario e di depurazione, che elevino i livelli di raccolta differenziata e realizzino il ciclo integrato dei rifiuti, che prevedano forme associate di servizi anche nei trasporti”. In questo

“Sarà possibile frenare anche lo spopolamento di tante, troppe aree del nostro Molise facendo leva sulle risorse interne” inizio di anno, il senatore Ruta ritiene non più rinviabile una fase di confronto con tutte le parti istituzionali, imprenditoriali e professionali per un vero e proprio programma di sviluppo locale attraverso la ripresa dell’edilizia. “Con il recupero e riuso dei centri storici - aggiunge Roberto Ruta intendiamo sviluppare un’esperienza per realizzare interventi ed azioni finalizzati a promuovere nuove occasioni di sviluppo del territorio, sulla base di una pro-

grammazione degli interventi che vede la Regione, le imprese e le Comunità locali impegnate in una continua attività di concertazione istituzionale per coordinare al meglio i programmi che andremo ad elaborare ma che devono essere frutti di un attento e costante confronto tra

i soggetti istituzionali nella implementazione delle diverse azioni e soprattutto in sinergia tra gli interventi previsti”. Al pari, del discorso del Parco delle Morge che

vede 8 comuni impegnati in un’azione programmatica per l’edilizia di comunità e per la valorizzazione turistica dei rispettivi comuni. “Dobbiamo mettere in campo credibili strategie per il riuso del patrimonio edilizio recuperato in realtà urbane caratterizzate peraltro da rilevanti fenomeni di abbandono e spopolamento. Il rischio è che l’ulteriore abbandono del territorio nei prossimi anni possa rendere di fatto impraticabili progetti di sviluppo locali di lungo periodo. Ecco perchè occorre promuovere politiche di riuso dei centri minori che in tempi brevi possano assicurare occasioni concrete di sviluppo sociale ed economico per le comunità. Per gli assi città, invece, il recupero fisico del patrimonio edilizio va collegato a progetti più complessivi di riuso delle parti storiche degli abitati così come si era già iniziato a fare a Campobasso nel comparto denominato Santa Cristina. Significa riqualificare quelle abitazioni, portarci gente, fare ritornare a vivere intere strade, valutare il richiamo turistico e, non da ultimo, rimettere in moto l’economia dell’edilizia e non solo”. E’ chiaro che, ora, bisognerà individuare le risorse e possibili canali di finanziamento per sostenere il programma che potrebbe essere funzionale alla ripresa di un confronto sul tema dello sviluppo locale che da troppi anni manca nell’agenda politica regionale molisana. La proposta immaginata dal senatore Ruta potrebbe essere il viatico per una possibile fase di ripresa a supporto del settore dell’edilizia come per quello turistico.

l’ intervento

Regione Molise, consulenti a go-go di Giovanni Muccio* Tutti ricorderanno le lotte politiche del Movimento Regionale del Guerriero Sannita nei confronti dell’Amministrazione Iorio nei vati settori. Una di queste riguardava le consulenze e i collaboratori che venivano nominati all’interno dell’Amministrazione regionale. Il Guerriero Sannita, a tal riguardo, coerente con la sua politica, denuncia politicamente che nulla è cambiato con l’ Amministrazione di Centrosinistra. Il tanto auspicato rinnovamento non si è avverato, si continua imperterriti a nominare consulenti e collaboratori come se l’esperienza del

passato non fosse mai esistita. Mi dispiace constatare che la coalizione di Centrosinistra di cui il Movimento è parte integrante, nulla abbia fatto per invertire la rotta.Sono circa un centinaio, dal 2013 al 2014, le persone che hanno avuto un contratto di consulente o collaboratore, con un impegno di spesa di circa un milione e quattrocentomila euro. Di questi, una sessantina ha avuto il contratto nel mese di agosto e settembre 2014, periodo vacanziero, e molti per soli tre mesi e mezzo. I contratti scadranno a giorni e tutti, credo, sono speranzosi di rinnovo.Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita nulla ha da dire nei confronti di que-

sti consulenti e collaboratori, ma tanto nei confronti di questa politica .A tal riguardo il Guerriero Sannita riporta le parole che degli amici di Centrosinistra, in particolare di PD ed ex IDV, rivolgevano al Governo Iorio: “ Il vizietto al ricorso delle consulenze esterne è piuttosto diffuso; la nostra rivoluzione culturale, dovrà partire proprio dalle nostre risorse umane e dalla loro valorizzazione”.Il Movimento regionale del Guerriero Sannita questa rivoluzione cultu-

rale tanto auspicata non la trova e ancora una volta i piccoli partiti della coalizione, vengono tenuti all’oscuro. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita


TAaglio lto

3 3 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il 2015 come il 2014 Nel Molise gli anni solari finiscono e iniziano in perfetta continuità nel segno della precarietà, dell’indeterminatezza, in alcuni casi della povertà. Di anno in anno crescono i disoccupati, crescono i cassaintegrati, crescono gli ospiti alla mensa della Caritas diocesana. Non si colgono segnali di cambiamento. La classe dirigente è paralizzata dalla sua stessa inettitudine, dalla accertata incapacità ad invertire il trend della crisi; reagisce solo nel caso gli vengano rinfacciati i privilegi, i vantaggi del potere e l’uso privatistico che ne fa. L’immagine che della classe dirigente del Molise ha dato il servizio televisivo “Report” ha varcato il confine dell’insostenibilità racchiusa in talune dichiarazioni strettamente personali e pseudo sentimentali, quanto in dichiarazioni di alte cariche politiche, amministrative, giudiziarie coinvolte per destinazione nella ineluttabile oggettività di fatti, comportamenti, responsabilità univocamente indirizzati a tutelare interessi privati a danno

d’interessi pubblici. Non s’è visto al mondo un presidente di Regione alle prese con un finanziamento (regionale) in suo favore, ottenuto in veste di imprenditore, chiamato a restituirlo per inadempienza, che si barcameni tra il dire e il non dire, tra il fare e il non fare. Palesemente in conflitto d’interessi. In qualsiasi

posto al mondo, se non si fosse già dimesso di sua spontanea volontà, sarebbe stato costretto farlo. Tranne nel Molise, dove alberga un popolo paziente, addomesticato da anni di servilismo politico e di assistenzialismo economico. L’intreccio inestricabile e la capacità di autodeterminarsi e di affermarsi del

sistema di potere in atto non lascia spazi alla speranza che qualcosa cambi o possa cambiare persistendo lo stato di fatto, peraltro, per ciò che riguarda la casta politica che siede a Palazzo Vitale e a Palazzo Moffa, sancito dalla volontà popolare che, quantunque bistrattata, mortificata, emarginata non appena s’azzarda a

indignarsi, s’adagia docilmente alla rassegnazione e alla sopraffazione. Sicché la riduzione del costo della politica e una legge che metta in piedi un minimo di equità sociale rimangono nel limbo dei desideri. Il 2014 ha lasciato dietro di sé una lunga scia di problemi drammaticamente vissuti e drammaticamente ignorati: Gam, Ittierre, Zuccherificio, Esattorie, Formazione professionale, Vigilanza, Molise Dati, FinMolise, Protezione civile, Korai, Enti provinciali per turismo, Azienda di soggiorno di Termoli, Consorzi industriali eccetera eccetera. Ovvero la realtà Agroalimentare, Industriale, dell’Artigianato, del Terzo settore, del Turismo, della commercializzazione, della produzione , della distribuzione, dell’assistenza, della solidarizzazione in pieno marasma. Il 2015, come ogni anno che sovviene, si carica di auguri, di speranze, di propositi. Per quanto ci riguarda, ci asteniamo. Dardo

Dimenticarsi di chi dimentica Il 31 Dicembre ha un retrogusto amaro per le famiglie dei malati di Alzheimer molisane. Con un tempismo piuttosto discutibile, infatti,oggi intorno alle 12,00è stata comunicata l’immediata sospensione del progetto ADA (Assistenza Domiciliare Alzheimer).Un regalo di fine anno inaspettato oltre che poco gradito per tutti noi, le famiglie del Molisane che usufruivano del servizio, oltre che per le persone impiegate all’interno del progetto. L’obiettivo dell’ ADA era fornire sostegno a coloro che hanno scelto di accudire in prima persona i propri cari affetti da morbo di Alzheimer. Prendersi cura in prima

persona di un malato di Alzheimer, piuttosto che affidarlo a strutture specializzate (qualora presenti), coinvolge l’intero nucleo familiare del paziente. Le 8 ore settimanali di assistenza, dunque, erano un valido aiuto sia per noi familiari (che avevano la possibilità di ritagliarsi del tempo per loro) che per i malati (per i quali erano previste attività finalizzate al mantenimento delle potenzialità residue). Da un altro punto di vista, del resto, una scelta di questo tipo ha favorito gli enti preposti alla cura dei pazienti, esonerandoli dalla creazione di strutture adeguate per il ricovero e il mantenimento di pazienti di questo

tipo. Ed è proprio dal bisogno di “limitare le spese” che il progetto ADA è stato creato 10 anni fa: aiutare le famiglie in modo da incentivare le cure domiciliari a scapito di strutture di ricovero i cui costi sarebbero stati ben più alti. Una sorta di mutuo soccorso , un patto che adesso viene meno perchè a tirarsi indietro non sono le famiglie ma gli enti preposti al loro sostegno che, di contro, attualmente non offrono alternative. E così, a dimenticare, sono stati non i malati ma quelli che avrebbero dovuto tutelarli. Associazione famiglie malati Alzheimer

L’intervento Aiuto, è questo il grido delle lavoratrici e dei lavoratori della Fisiomedica Loretana che quotidianamente prestano la loro delicata ed insostituibile opera assistenziale nei confronti di chi ha bisogno e si è rivolto a quella azienda. Un grido che sembra inascoltato e che getta nella più profonda sensazione di abbandono coloro che continuano a lavorare pur senza percepire il dovuto e meritato stipendio. Il sindacato ha raccolto queste grida e si è fatto portavoce di questi elementari diritti che sono alla base di una vita rispettosa delle loro dignità chiedendo alla proprietà di trovare una soluzione a tanti mesi di mancato pagamento degli stipendi. Ma le risposte non sono giunte o, almeno, non sono giunte quelle desiderate atteso che il personale si è visto oggetto di comunicazioni di servizio circa un nuovo orario di lavoro (in violazione di quanto previsto dal CCNL) e, per quelli sindacalizzati, di provvedimenti disciplinari a ripetizione. È bene chiarire che il Sindacato è stato chia-

Fiosomedica Loretana, il grido di aiuto mato perché il personale è allo stremo e non sa più come “campare”, nel senso più verace e veritiero del termine! Dopo una lunga attività sindacale purtroppo dobbiamo dare atto che la parte datoriale non ha posto in essere alcuna condizione di dialogo e, pur comprendendo le difficoltà rappresen tate dalla stessa, non è dato capire come si è giunti alla situazione attuale né tanto meno è dato capire come se ne potrebbe uscire. È di questi giorni la notizia che la ASREM Molise ha provveduto a trasferire una somma di oltre 400 mila € alla Fisiomedica Loretana e, come ovvio, tutti hanno pensato che sarebbe stato riconosciuto al personale dipendente una buona parte delle mensilità arretrate. E invece no! Infatti risulta che a fronte di un arretrato di 5

mensilità e mezzo più una tredicesima (2013), alla data del 18 dicembre scorso è stata riconosciuta la sola mensilità di novembre e ad oggi la tredicesima dell’anno corrente. Sarebbe facile stigmatizzare un tale comportamento della proprietà ma noi non lo faremo perché, ancora una volta, ricerchiamo il dialogo ed il confronto pacifico per giungere ad un accordo che soddisfi tutte le parti. Un accordo che potrebbe prevedere anche un piano di recupero delle spettanze non liquidate e con le modalità di rateizzazione che i dipendenti ed i sindacati avevano in precedenza proposto. Proprio per questo invitiamo l’azienda a fare in modo che siano evitati comportamenti antisindacali (come nel caso della nuova articolazione dell’orario di lavoro) e che, invece, siano favoriti i rapporti con il personale im-

prontandoli sul rispetto reciproco e non farli tendere alla lite ed al contenzioso instaurando continue procedure disciplinari specie nei confronti di chi, liberamente, ha scelto di associarsi ad un sindacato. È notizia recentissima che non viene data facoltà di cambiare il giorno di fruizione del permesso ex L.104/92, per motivi di indifferibile ed improgrammabile esigenza di assistenza a familiare disabile, al personale richiedente. In conclusione, e sperando che il clima di tensione che è stato instaurato nel posto di lavoro si attenui fino a scomparire, si chiede l’immediato intervento degli Organi, delle Istituzioni e delle Autorità in indirizzo per una proficua mediazione ma anche per individuare i responsabili di questo stato di fatto. Si comunica, infine, che è stato dato mandato ai propri legali di predisporre ogni iniziativa prima delle opportune azioni che saranno poste in essere in caso di mancato accoglimento delle istanze rappresentate. La segreteria Cisl


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 3 gennaio 2015

Il fallimento dei Piani sgombro neve. A repentaglio l’incolumità dei cittadini e in special modo delle persone più deboli

Chi ci protegge dalla Protezione civile? Dure critiche di Tecla Boccardo della Uil Per la prima volta un sindacato ha preso posizione apertamente critica nei confronti delle istituzioni territoriali per il grave disagio procurato alla collettività nel vano tentativo di fronteggiare fantomatici piani sgombro-neve. La Protezione civile ha fallito impietosamente. Per cui dal compito di proteggere s’è ridotta, grazie a Frattura e a Ciocca che l’hanno smantellata e per loro compiacenza affidata in mani poco esperte, ad essere protetta. Ci sono gli estremi per una indagine giudiziaria laddove la Uil accenna “alla presunta mancanza di manutenzione ed efficienza dei mezzi di soccorso della Protezione Civile”, ma rimarranno estremi. Estremi di una caduta verticale di responsabilità cui nessuno sa mettere argine. La Uil nella sua nota critica agli accadimenti del 30-31 dicembre 2014 è stata oltremodo chiara. Denuncia

CAMPOBASSO. Dopo le tante iniziative della Coldiretti Molise di denuncia del problema dell’insostenibile e spropositata popolazione dei cinghiali in regione, e la condivisione, da parte delle istituzioni, Regione, Provincie e Prefetture, dell’allarme per l’incolumità pubblica e per gli ecosistemi territoriali, nonché per l’insopportabilità economica dei danni causati alle colture agricole, sia per le casse della regione Molise che per le aziende agricole, la delibera di Giunta Regionale che proroga la caccia al cinghiale fino al 31 gennaio 2015 è un segnale importante, anche se non risolutivo del problema. E’ quanto dichiara la Coldiretti Molise nel sottolineare che dall’ultimo censimento effettuato, la cui presentazione risale al 13 marzo 2013, risultavano un numero di capi di cinghiali, nell’Oasi di monte Vairano, che superava i 28 capi ogni 100 ha, mentre la legge regionale ne ammette solo 2,5 capi ogni 100 ha, ed il prolificare dei cinghiali sta ulteriormente aumentando nel corso degli anni. La Coldiretti Molise chiede che, in linea con le posizioni assunte a livello nazionale, la Regione Molise e le

di fatti e circostanze verificatisi. Scrive la Boccardo: “Una regione isolata dal maltempo ma soprattutto un capoluogo in ginocchio. Piani di pronto intervento elaborati solo sulla carta e carenti della necessaria copertura finanziaria per realizzarli; presunta limitatezza di mezzi funzionali; personale e attrezzature ridotte per la Protezione Civile ed infine operatori privati che ogni anno intervengono, ma che aspettano ancora il pagamento del lavoro svolto nell’emergenza neve da anni e che oggi non sono più disponibili ad anticipare carburante, tempo e mezzi propri, senza ricevere la dovuta controprestazione per il difficile lavoro svolto in passato. Questi gli ingredienti di una emergenza che, ogni qualvolta siamo colpiti da una consistente perturbazione, diventa pericolosa per la collettività. Sulle scrivanie pareva essere tutto programmato

stavolta, ma alla luce di quanto è accaduto è evidente che è venuta meno la parte logistica ed operativa dei differenti servizi di pronto intervento, a qualsiasi livello. Una certa disattenzione e approssimazione, aggiunta alla solita mancanza di fondi verso un servizio obbligatorio per la tutela della sicurezza alla popolazione, sommata poi alla presunta mancanza di manutenzione ed efficienza dei mezzi di soccorso della Protezione Civile (interverranno gli organi inquirenti? – ndr), ci conduce a rincorrere situazioni di emergenza, attraverso un tavolo permanente attivato in Prefettura e che vede la Uil coinvolta come sempre in prima linea al fianco dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati. Stiamo parlando dell’incolumità dei cittadini ed in special modo delle persone più deboli”. Serve altro commento?

“Cinghiali, importante segnale prolungare la caccia” La Coldiretti sottolinea la bontà del provvedimento anche se ritiene necessarie altre azioni per il controllo del proliferare degli ungulati Province si attivino, in funzione delle rispettive responsabilità, funzioni e ruoli loro attribuite, per realizzare iniziative ed attività urgenti ed improcrastinabili per limitare la presenza dei cinghiali ed animali selvatici ed inselvatichiti nel Molise e garantire, in tempi adeguati, il pagamento dei danni riconosciuti agli agricoltori. Coldiretti Molise esprime anche apprezzamento per la modifica delle procedure di assunzione degli operai agricoli che, a partire dal 7 gennaio 2015, prevedono che i datori di lavoro agricoli potranno effettuare le comunicazioni obbligatorie relative all’instaurazione, cessazione, proroga e trasformazione del rapporto di lavoro, tramite il modello “Unilav-Con-

“Saldi la liberalizzazione è indispensabile” A sostenere la tesi è l’Adiconsum regionale CAMPOBASSO. Il calo delle vendite determinato da crisi economica, sviluppo del commercio elettronico e “voto col portafoglio. Anticipo dei saldi con sms e mail, crisi di liquidità dei commercianti e delle famiglie italiane – dichiara Monia Felice, Presidente Regionale di Adiconsum Molise – sono solo alcuni dei fattori che determinano il calo delle vendite

per Saldi (circa 9%). Sempre di più i consumatori acquistano direttamente sul web e durante tutto l’anno con sconti che raggiungono anche il 70-80%. Sono 16 milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno acquistato su internet, per un giro d’affari di circa 13 miliardi. Sopratutto però, gli italiani stanno imparando a “votare col portafo-

glio”: acquistano meno prodotti ma scegliendone di qualità e sostenibili. Anche se ci sarà una ripresa economica nel 2015, è impensabile tornare ad un “consumismo senza testa”, ma si svilupperà progressivamente un consumo responsabile che privilegia quei prodotti che garantiscono sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Certamente la crisi

economica, se pur devastante in questi anni, ha prodotto una maggiore coscienza nell’uso del denaro, indirizzando gli acquisti delle famiglie verso una maggiore responsabilità sociale oltre che economica. Con uno scenario del genere che senso ha continuare con i Saldi in due periodi dell’anno?

giunto”. La novità più importante del modello è l’introduzione di una nuova sezione ”Altri datori di lavoro”, in cui indicare il numero variabile di datori di lavoro agricoli, per il quale il lavoratore presta servizio nello stesso arco stagionale. Data la particolare connotazione ed alternanza dei lavori agricoli vi è l’esigenza che un operario agricolo possa alternare la sua attività lavorativa fra diverse aziende agricole nell’arco temporale previsto per le denunce. Per agevolare le imprese agricole negli adempimenti per l’assunzione e la gestione contabile degli operari, la Coldiretti Molise ha attivo presso i suoi uffici zonali, dislocati su tutto il territorio regionale, uno specifico servizio di consulenza.


TAaglio lto

5 3 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’idea che la mano pubblica debba uscire totalmente dal sistema economico e produttivo è un’idea balzana

La Giunta Frattura di primato in primato: il Korai in liquidazione e altre decine di lavoratori finiscono sul lastrico

Un governo regionale attivo, volitivo, responsabile non si sarebbe mai espresso con tanto ciniscmo quanto ne mette il governo a Palazzo Vitale che alla fine del 2014, aggiungendo dramma a dramma, ha scelto di chiudere la società in house providing Invece di mettere in liquidazione se stessa per conclamata inefficienza e incapacità a governare, onde mettere fine alla sequela di atti amministrativi che sanciscono la fuoriuscita dal mondo del lavoro di centinaia di soggetti, la giunta regionale presieduta da Frattura il giorni prima della fine del 2014 ha posto in liquidazione il Korai srl, società in house providing, della Regione Molise. Altre decine di persone finiscono la propria esperienza lavorativa unicamente per colpa di chi la società l’ha impiantata, fatta gestore, e poi messa volutamente, soprattutto per incapacità progettuale, nella condizione di non svolgere alcuna attività. Una mostruosità politica, tecnica e amministrativa. Un addebito di responsabilità che non può rimanere circoscritto nell’ambito delle partecipazioni societarie della Regione ma va, invece, allargato ad un dibattito molto più ampio in cui, almeno per una volta, i sindacati siano capaci di impalcare alle proprie responsabilità il governo regionale in questa sua inarrestabile libidine a colpire i lavoratori, a tagliare le risorse, a ridurre gli spazi operativi, a cancellare uomini e cose non avendo idea, capacità, soluzioni alternative da mettere in atto. Una mostruosità politica, tecnica e amministrativa

questa di cui sono espressione i governati regionali del Terzo millennio. Il Korai avrebbe potuto modificare, arricchire, rimpolpare il proprio istituto societario, mettendo a frutto l’esperienza maturata nel corso degli anni in cui è stato in grado di operare. Per dire, avrebbe potuto essere dirottato sul fronte delle attività turistiche che sono in forte stato di sofferenza come tutte le realtà regionali che patiscono la inconsistenza programmatica di chi governa. Il turismo è la piattaforma

economica meglio gestibile e la più pronta e dinamica a una risposta concreta di sviluppo. Il personale del Korai avrebbe potuto dare un contributo qualificato e trovare per se stesso una destinazione produttiva. Invece è stato fatto oggetto di un ostracismo violento quanto ingiustificato. Basterebbe poco per avviare e realizzare finalmente l’Agenzia regionale per il turismo e in essa travasare il personale necessario fuoriuscito da situazioni valutate, come per il Korai, prive di finalità

strategiche. Come sia stato possibile arrivare a una conclusione del genere deve essere l’elemento d’indagine per arrivare a capire fino in fondo a chi deve essere addebitato il progressivo depauperamento amministrativo e strategico della società. E a chi far risalire la colpa dell’assenza di una soluzione alternativa che avrebbe potuto mettere al riparo il personale dipendente che, altra violenza politica, tecnica e amministrativa, non prendeva lo stipendio da alcuni anni tra l’indifferenza col-

lettiva. Altro aspetto dell’impoverimento morale del Molise; altro motivo per augurare finalmente una reazione che allenti il cappio al collo di centiniaia di soggetti che si avviano ad essere espulsi dal mondo del lavoro dalla includente gestione regionale. Un governo regionale attivo, volitivo, responsabile non si sarebbe mai espresso con tanto cinismo quanto ne mette il governo in carica a Palazzo Vitale che alla fine dell’anno 2014, aggiungendo dramma a dramma, ha scelto di mandare a casa altre decine di lavoratori; un governo regionale attivo, volitivo, responsabile avrebbe cercato e trovato una soluzione nel novero delle idee di sviluppo, delle strategie che pure devono esserci per uscire da questa crisi in cui siano finiti, ma che chi governa non è nella condizione personale e politica di affrontare e risolvere. Si governa per togliere lavoro e non per salvaguardarlo e, possibilmente, crearlo. Il controsenso al potere. L’idea che la mano pubblica debba uscire totalmente dall’sistema economico e produttivo è un’idea balzana che solo amministratori d’accatto, con la pancia piena e l’idee annebbiate, possono coltivare. Dardo

“Immigrazione, una coesione tra tutti gli Stati” Per l’europarlamentare, Aldo Patriciello, la responsabilità deve interessare tutti i Paesi dell’Ue CAMPOBASSO. Una più ampia e significativa condivisione di responsabilità tra Stati membri sui temi che riguardano l’immigrazione è la strada giusta per affrontare con maggiore efficacia i problemi legati alla gestione dei flussi migratori. C’è bisogno della massima collaborazione da parte di tutti per evitare che tragedie come quella di Lampedusa possano accadere di nuovo. La risoluzione che abbiamo approvato oggi a Strasburgo va certamente nella direzione giusta e pone le basi per un coinvolgimento più diretto ed efficace dell’Unione Europea”. Lo ha detto Aldo Patriciello, membro del Gruppo del Partito Popolare Europeo, al termine della votazione con cui il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha chiesto ai Paesi membri un maggiore sforzo in materia di immigrazione per prevenire ulteriori perdite di vite

umane. I deputati hanno sottolineato l’esigenza di elaborare una strategia comune europea con l’obiettivo di affrontare al meglio l’immigrazione legale e irregolare e contrastare, in tal modo, i trafficanti di esseri umani. “Nei primi nove mesi di quest’anno – ha aggiunto Patriciello – sono oltre 3.000 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo. Numeri impressionanti che danno la misura della gravità e della complessità del problema. Non si può pensare che alcuni Paesi, Italia in primis, affrontino da soli situazioni di grave emergenza umanitaria, specie in un momento di profonda crisi economica quale quello che stiamo attraversando. La nostra posizione – ha spiegato l’eurodeputato molisano – è chiara da sempre: la frontiera dell’Italia è la frontiera dell’Europa, c’è bisogno di una regìa comunitaria per far fronte al problema del-

l’immigrazione. Con il voto di questa sessione abbiamo chiesto con forza un più ampio coinvolgimento da parte dell’Unione Europea, sollecitando la commissione per le libertà civili a presentare entro la fine del 2015 una relazione di iniziativa strategica. Abbiamo inoltre ribadito l’importanza di sostenere e coadiuvare quei Paesi che accolgono il maggior numero di rifugiati e richiedenti asilo, contribuendo in misura sufficiente al bilancio e alle operazioni delle agenzie di frontiera dell’UE. Sono convinto – ha con-

cluso Patriciello – che la risoluzione approvata in aula rappresenti il primo passo verso la realizzazione di una più ampia strategia europea che possa affrontare in maniera decisa i problemi legati all’immigrazione. Ancora una volta è insieme la via d’uscita dalle criticità e dalle difficoltà con cui l’Europa è costretta periodicamente a fare i conti”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6

Campobasso

3 gennaio 2015

Consiglio di fine anno (29 e 31 dicembre) passato alla prese coi debiti fuori bilancio Ormai sono i tribunali a gestire le finanze comunali Dalla padella del verbalismo (interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno a gogò) alla brace delle sentenze (del giudice di pace, del Tribunale, della Cassazione, del Tar) e dei dispositivi dei decreti ingiuntivi. Dalla padella alla brace è caduto il consiglio comunale del 29 dicembre tutto incentrato su questioni finanziarie pregresse, passate al vaglio delle magistrature. Si dirà: una eredità; certo, ma fa capo ad un sistema molto invalso a Palazzo san Giorgio: quello di accumulare debiti fuori bilancio che vanno pagati, specie se accompagnati da un decreto ingiuntivo. Per cui l’amministrazione Battista ha dovuto “ob torto collo” corrispondervi attraverso la decisione

del consiglio. Debiti di bilancio creati da chi ha amministrato prima di lui. Ma le amministrazioni locali hanno una loro continuità che lega il passato al presente. Difatti, il sindaco non ha avuto tentennamenti, trattandosi tra l’altro di dare corso a una varietà di sentenze. Debiti fuori bilancio: ossia un modo di amministrare poco corretto: spendere, appaltare, comprare, sapendo di non avere le necessarie disponibilità finanziare. A volte magari l’urgenza di un intervento, o altro motivo di pressante questione economica o sociale, non danno altra possibilità di scelta. Ma dovrebbe trattarsi di un’eccezione e non di una regola, come sembra essere, visto il numero dei debiti

fuori bilancio che si sono cumulati nel corso degli anni sotto tutti i colori politici. Le proposte di deliberazione hanno riguardato: la sentenza del Giudice di Pace di Campobasso numero 552/2014 (riconoscimento tra i debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 194 lettera “a” del Decreto legislativo 267/2000); la sentenza del Tribunale di Campobasso numero 418/2010 e la sentenza della Corte di Appello (riconoscimento debiti fuori bilancio dei lavori di ottimizzazione e risanamento della rete idrica); la sentenza della Corte di Cassazione numero 7381/2014; la sentenza della Corte di Appello numero 320/13 (riconoscimento tra i debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 194

lettera “a” del Decreto legislativo 267/2000); la sentenza Tar Molise numero 141/2014; il decreto ingiuntivo del Tribunale di Avellino numero 3487/11 (riconoscimento debiti fuori bilancio: acquisizione aree e lavori di costruzione dei magazzini comunali); i decreti ingiuntivi 744/13 e 767/13 in forma esecutiva (riconoscimento debiti fuori bilanci dei lavori di realizzazione della strada di collegamento dello svincolo Anas al ponte San Pietro). Arrivare alle sentenze è doppiamente negativo per l’amministrazione: si aggravano le finanze e si dimostra del tutto sbagliata la scelta di non provvedere in via strettamente amministrativa a risolvere il debito.

Presepi al Museo, buon successo Tanti i visitatori alla mostra allestita da Giovanni Teberino tra i Misteri CAMPOBASSO. Sta riscuotendo un buon successo di pubblico la mostra I Presepi e la Tradizione – storia di fede, arte cultura e amore – di Giovanni Teberino al Museo dei Misteri di Campobasso. Lodevole l’operato dell’Associazione Misteri e Tradizioni, che anche quest’anno ha aperto il Museo durante tutte le festività natalizie senza ricevere nessun contributo pubblico, dando così l’opportunità ai tanti visitatori non solo di ammirare i Presepi ma anche una delle tradizioni più antiche e meravigliose non solo di Campobasso ma dell’intero Molise, i Misteri di Campobasso. La Mostra dei Presepi di Teberino ha ricevuto una lettera speciale inviata dal

Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con l’augurio di

preservare e valorizzare una secolare tradizione artistica legata a

uno dei momenti più sentiti nella storia della nostra comunità come il Natale e anche il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO. Tantissimi sono stati visitatori che si sono recati al Museo dei Misteri e le scolaresche venute da Acquavica Collecroce e San Giovanni in Galdo, dove sono rimasti incantati dalla creatività, originalità, fede, arte e semplicità dei Presepi. Le considerazioni, i commenti sinceri e originali lasciati sul registro delle presenze ne sono la testimonianza che i Presepi di Teberino sono apprezzati per l’amore, la passione e il lavoro che mette su ogni opera. Una bella vetrina di opere d’arte, che per l’intero pe-

riodo natalizio ha attirato appassionati, gente comune, famiglie intere accompagnate da bambini e turisti provenienti da gran parte d’Italia all’interno del Museo dei Misteri. 38 i Presepi, collocati elegantemente nella sala espositiva dove accanto ad ognuno oltre a una particolare didascalia che ne illustra il significato, quest’anno don Antonio Pizzi, parroco di Fossalto, ha voluto scrivere una poesia per ogni presepe in quattro quartine in dialetto. Sarà possibile visitare la mostra fino a domenica 11 gennaio 2015 dalle 16..00 alle 19.30 nei giorni feriali, mentre nei festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30

“Jelsi: Voci e immagini della tua terra” È uscito il nuovo numero della rivista curata dall’Associazione culturale “San Amanzio di Jelsi” JELSI. È stato pubblicato in questi giorni “Jelsi: Voci e immagini della tua terra” n° 16, la rivista a cura dell’Associazione culturale “Centro Studi di Storia, Cultura, Tradizioni e Territorio – San Amanzio”, uno dei progetti più longevi che l’Associazione porta avanti ormai dal lontano 2002. Quarantotto pagine che danno una visione insieme leggera e pregna di contenuti, divertente ma anche approfondita di una co-

munità, quella jelsese, che da sempre si è caratterizzata per avere una vivace vita culturale. Dai consueti approfondimenti storici (Casa Pinabello-D’Amico, le riviste pubblicate nei decenni passati, una rassegna sull’evoluzione della moda locale – in particolare quella nuziale) alla Festa del Grano, dalle rubriche naturalistiche a quelle della cucina e dell’enigmistica in dialetto, pas-

sando per un approfondimento sulla Borsa di studio indetta dalla stessa Associazione, quest’anno giunta alla sua decima edizione e indirizzata ai ragazzi della scuola media di Jelsi. La Rivista, quindi, cerca di offrire al lettore un sunto quanto più completo del panorama culturale di una comunità, cercando di coniugare passato e futuro, con uno sguardo aperto alla nuove tendenze ma

senza dimenticare ciò che rappresenta il patrimonio storico sviluppatosi in tanti secoli di storia. Oltre al formato cartaceo, la Rivista sarà presto disponibile anche in formato digitale, in vista della pubblicazione del nuovo portale internet dell’Associazione (www.amanzio.com), attualmente in fase di ristrutturazione e che sarà online a partire dal gennaio 2015.

Caccia al tesoro posticipata al 18 gennaio La caccia al tesoro con le squadre dei quartieri di Campobasso, organizzata a cura della Associazione di quartiere ‘Campobasso Nord’ e con la collaborazione, oltre che dell’associazione ‘Il nostro quartiere San Giovanni” e delle altre associazioni di quartiere, della Me.Mo. Cantieri Culturali a.p.s., viene posticipata, viste le condizioni atmosferiche e la possibile presenza di ghiaccio, dal 4 gennaio 2015 è stata posticipata al

18 gennaio 2015, ore 10,00. La caccia al tesoro, che si snoderà nel centro storico del capoluogo e a all’interno del Museo Sannitico, sara’ l’occasione per fare riscoprire ai ragazzi luoghi, arte, storia e leggende della città e del borgo antico. Ogni squadra riceverà il portafortuna preparato dai Centri Sociali Anziani di riferimento. La squadra vincitrice avrà anche il compito di scegliere e premiare le tre

foto più belle selezionate tra quelle partecipanti al concorso fotografico “Un amore a quattro zampe: scene di quotidianità con gli amici di una vita”, la cui esposizione è posticipata alla mattina del 18 gennaio stesso. Le foto potranno essere consegnate entro il 16/01/2015, presso palazzo San Giorgio. Il concorso è aperto a tutti, con partecipazione gratuita. REGOLAMENTO CONCORSO

FOTOGRAFICO Le foto dovranno avere come soggetto scene di vita quotidiana che hanno per protagonisti gli amici a quattro zampe (cani, gatti ecc.), che interagiscono con la loro famiglia umana o tra loro, a testimonianza di come gli animali di affezione non rappresentino il capriccio del momento (magari soddisfatto proprio in occasione del Natale), ma siano i compagni di vita, da amare e curare

con responsabilità. Le foto potranno pervenire entro e non oltre il 16 gennaio 2015, presso Palazzo San Giorgio. Le tre foto più belle, scelte da una giuria composta dai bambini e dai ragazzi della squadra di quartiere che si aggiudicherà la caccia al tesoro, saranno premiate con un buono per l’acquisto di cibo o altri prodotti per animali d’affezione, offerto dalla ditta Agripet di Maio & Martella snc.


Campobasso

7 3 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Sfiducia? Ne sono uscito rafforzato”

Parla l’assessore comunale Salvatore Colagiovanni dopo il voto del Consiglio CAMPOBASSO. L’assessore alle Attività Produttive, Salvatore Colagiovanni, ha superato a pieni voti l’esame: l’ordine del giorno, con il quale gli esponenti del Movimento 5 Stelle a Palazzo San Giorgio chiedevano al sindaco Antonio Battista la sua sfiducia sulla questione delle luminarie, è stato respinto a stragrande maggioranza. La fiducia è arrivata sia dal centrosinistra, ma anche dalle opposizioni, considerando che non si sono presentati in aula i consiglieri del Polo Civico, Michele Scasserra, Michele Coralbo, Alberto Tramontano ed Enrico Perretta; mentre, Marialaura Cancellario, pur presente, non ha voluto prender parte alla votazione. Assenze dettate, con molta probabilità, dalla stima, bipartisan, cui gode l’assessore Colagiovanni. Assenti pure gli ‘azzurri’ Gino Di Bartolomeo e Alessandro Pascale. La sfiducia, alla fine, è stata votata soltanto dai quattro consiglieri pentastellati, ai quali si è unito il più accanito oppositore sulla questione luminarie, Francesco Pilone, esponente di Democrazia Popolare. Gà dall’inizio della seduta si era capito l’andazzo, tanto che sono stati continui e ripetitivi gli interventi dei vari Gravina, Cretella, Praitano, Felice e Pilone, prima della votazione, che per chi ha presentato la mozione di sfiducia è stata una vera e propria ‘Caporetto’. 17 i voti a favore di Salvatore Colagiovanni e 5 i contrari: “Sono uscito rafforzato da questa situazione” è stato il commento a caldo dell’assessore alle Attività Produttive. “Penso che l’operato degli ultimi mesi, i primi dell’amministrazione Battista – ha affermato l’assessore Salvatore Colagiovanni – sono stati eccellenti. Abbiamo organizzato, anche con la collaborazione degli as-

sessori Emma de Capoa e Alessandra Salvatore e con i consiglieri Pasquale Colarusso, Giovanna Viola e Michele Durante eventi di grande qualità. Le due edizioni di ‘Vivi la tua Città’ del 27 settembre e del 15 novembre hanno riscosso un grande successo di partecipazione e di critica e sul cartellone natalizio, insieme con tutto il contorno delle luminarie, questa amministrazione si è superata, restituendo alla città di Campobasso tutta la sua bellezza e peculiarità, insieme con la dignità, propria di un capoluogo di regione. Abbiamo dimostrato che quando si vuole lavorare per la città si ottengono ottimi risultati. Occorre solo rimboccarsi le maniche e rischiare di osare, perché quando si lavora si è sempre soggetti a critiche. Bisogna, quindi, sapere aspettare, per rispondere senza polemizzare, ma con i risultati e con la felicità che si legge negli occhi delle persone. Sfido chiunque a dire che non abbiamo operato nel pieno rispetto dell’etica

morale. Abbiamo raggiunto un obiettivo importante come primo step di questa amministrazione: concedere qualche ora di svago ai cittadini. Penso al Presepe Vivente visitato da migliaia di persone, agli eventi del cartellone natalizio, tutti molto partecipati e, come già detto, alle manifestazioni di settembre e novembre, che hanno ripopolato il centro cittadino e il borgo antico. Questo, ovviamente, deve essere un punto di partenza e non di arrivo e, ora, l’amministrazione dovrà rimboccarsi le maniche su diverse problematiche. Ad esempio, bisognerà risolvere, cercando una giusta mediazione, il problema dei pub del centro storico con la convivenza dei residenti, così come occorrerà disciplinare il traffico del borgo antico, nonché i problemi di alcune zone, come via Manzoni, relativi alla mancata disciplina degli automobilisti, dove i pedoni rischiano tutti i giorni di essere investiti per l’alta velocità. Dal punto di vista del commercio,

l’obiettivo è quello di rivitalizzarlo, favorendo eventi come un ‘Expò Molise’, che nei primi anni del 2000 è stata la miglior cosa che Campobasso potesse vantare. Ovviamente, la nostra attenzione va anche ai piccoli commercianti e imprenditori, che sono la linfa vitale del capoluogo. In queste ultime settimane, credo, si sarebbe potuto fare anche qualcosa in più, ma qualcuno ha preferito farci perdere tempo con gli attacchi sulle luminarie. Con il collega Durante, ad esempio, abbiamo anche provato a mettere in campo azioni per anticipare i saldi. Questo dimostra che saranno cinque anni nel corso dei quali lavoreremo di squadra, perché il nostro scopo è quello di riqualificare e rilanciare la città di Campobasso. Aggiungo che ciò che mi ha fatto andare avanti in queste settimane è stato il calore delle persone: in tanti mi hanno fermato, spronandomi nell’andare avanti. I cittadini sono stati la mia molla propulsore, anche quando ho ricevuto attacchi brutali. Il sorriso e gli incoraggiamenti di coloro che ho incontrato per le vie del centro cittadino sono stati la mia soddisfazione più grande, che mi hanno fatto dimenticare anche gli attacchi di qualche collega, in cerca forse della luce dei riflettori, rubata dalla maggioranza di centrosinistra dopo l’exploit delle luminarie, che hanno reso la nostra città bella e caratteristica. E soprattutto è piaciuta ai cittadini. Per qualcuno, questo, è stato un boccone amaro da mandare giù. Salvatore Colagiovanni ne approfitta per un bilancio del secondo semestre del 2014 a Palazzo San Giorgio, il primo dell’era Battista. “Abbiamo restituito ordine alla città, spostando gli ambulanti che vendono frutta fuori dalle zone centrali di Campobasso; intensificando i controlli sia sulle deie-

zioni canili con multe per i proprietari che non ripuliscono le strade sia per coloro che usufruivano, impropriamente, dei permessi per i parcheggi per i diversamente abili. Questa amministrazione sta portando avanti una politica del rispetto della città e dei suoi cittadini”. Tanto rumore per nulla sulle luminarie con le polemiche che contribuiscono ad allontanare i cittadini dalla politica e dalle Istituzioni. “Le persone sono stufe delle polemiche e dei teatrini della politica, sia a livello nazionale sia a livello locale. Noi abbiamo dimostrato che questo Consiglio comunale abbia tanta qualità, così come l’hanno avuta i precedenti. Noi stiamo lavorando per un rapporto con i cittadini che sia di sostanza e non di apparenza. Anche al nostro interno, per il bene comune, dovremo lasciare da parte rancori e aspettative personali e di leadership, parlando un’unica lingua, al fine di dare risposte concrete ai cittadini”. Anticipazioni per il 2015? “Credo che con gli assessori de Capoa e Salvatore e con il collega Durante abbiamo istituito una cabina di regia. Il leitmotive sarà quello di invocare le tradizioni, le usanze e la promozione degli indotti locali, perché sul territorio ci sono tante aziende che possono dare insegnamenti. Io penso che abbiamo anche l’obbligo, come spesso ripete Michele Durante, di rilanciare le attività turistiche, promuovendo la cultura, così come sta affermando Emma de Capoa, puntando molto sul sociale, come sottolinea Alessandra Salvatore. Campobasso non è solo il Corpus Domini, che si festeggia una volta all’anno, ma il capoluogo molisano offre tanto e noi lavoreremo per mettere in risalto tutto quello che offre la città, restituendo vita e dignità a Campobasso”.

“Perche spartineve fermo il 31 dicembre?” E’ l’interrogativo di molti cittadini anche alla luce dei disagi registrati CAMPOBASSO. Ma che fine hanno fatto gli spartineve il 31 dicembre? E’ questo l’interrogativo lanciato da molti cittadini. Il capoluogo di regione, nonostante in Molise la neve non è una sorpresa, nonostante l’ampia allerta del METEO, è rimasto paralizzato per due giorni. E mentre qualcuno postava foto con la neve sorridendo molti cittadini, con problemi

anche di una certa importanza, restavano bloccati. Per non parlare delle contrade completamente isolate. La rabbia dei cittadini è aumentata quando sia la Protezione Civile che il sindaco Battista hanno invitato a non uscire di casa se non strettamente necessario: ” ci stanno prendendo in giro? – ci hanno detto alcuni cittadini – dobbiamo restare a casa per-

chè loro non si sanno organizzare?”, e come dare torto alle persone. Certo sappiamo bene che la pulizia delle strade è affidata alla SEA, in teoria, ma il Sindaco e la Giunta non possono scaricare le responsabilità. Ai cittadini che pagano le tasse poco importa delle diatribe tra sindaco e Sea, intanto chi assicura i diritti? Non si può istituire un tavolo in Prefet-

tura alle 13 del 31 dicembre in piena emergenza, con contrade isolate, codice giallo su molte strade statali, bufera di neve in atto. Ma ieri, 2 gennaio, dopo la tregua delle precipitazioni di ieri la normalità dovrebbe essere tornata a regime, invece oltre alle strade non ancora pulite anche la maggior parte dei marciapiedi sono impraticabili.

Esercito, Catalano subentra a Tricarico Cambio al vertice del Comando molisano alla presenza del generale Dalzini CAMPOBASSO. Cambio al vertice del Comando Esercito Molise. Il Colonnello Giorgio Catalano è il nuovo Comandante Militare Regionale Esercito “Molise”. Alla presenza del Comandante della Regione Militare Sud, Generale di Corpo d’Armata Corrado Dalzini, martedì 30 dicembre, presso la Caserma “Gen. Gabriele Pepe” a Campobasso, si è svolta la cerimo-

nia di avvicendamento del Comandante Militare Regionale Esercito “Molise”. Il Colonnello Giuseppe Maria Giovanni Tricarico ha ceduto il comando del CME “Molise” al Colonnello Giorgio Catalano. Il Col. Catalano è laureato in Scienze Strategiche ed è insignito di varie onorificenze e decorazioni tra le quali: – Cavaliere dell’Ordine al Merito

della Repubblica Italiana; – Medaglia Mauriziana al Merito dei 10 Lustri di Carriera Militare; – Medaglia di Bronzo al Merito di Lungo Comando dell’Esercito (10 anni); – Croce d’oro con stelletta per anzianità di servizio (40 anni). Gli sono state conferite inoltre due decorazioni delle Forze Armate portoghesi.



Promo valide fino ad esaurimento scorte STAMP. LASER B/N AL-M200DN

HP OFFICEJET 6600

EPSON WF-5620WF

+

TONER FINO A 2500 PG

Scheda di rete - Duplex

€ 149,00

TANICA FINO A 4000 PG.

+ Fronte/Retro Autom.

€ 339,00

€ 139,90

APPLE MacBooK Air MD760T

NB ACER EXTENSA

ACER SWITCH 10 NT.L4TET.016

13,3’’

€ 1033,00 iPad Air 2 WIFI + CELLULAR

€ 299,00

ZenFone 4

€ 619,00

KRAUN Wireless Headphone Beanie € 29,90

€ 139,00

Computer Discount Campobasso Via Garibaldi, 44 Tel. 0874 484426 cdcampobasso@computerdiscount.it

Prezzi unitari iva inclusa – salvo esaurimento scorte - salvo errori e omissioni



11

Isernia

3 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“La neve dimostra che l’ospedale non va toccato” L’assessore alla Protezione civile di Agnone interviene a seguito dell’emergenza AGNONE. L’Alto e Altissimo Molise sono senza dubbio i cunei territoriali più svantaggiati dall’ondata di maltempo e dall’emergenza neve. L’assessore alla Protezione civile del comune di Agnone Daniele Saia è intervenuto per sottolineare quanto occorra potenziare la sanità in quei comprensori. “Di queste ore le notizie sugli interventi di vigili del fuoco, carabinieri e forestale per soccorrere dializzati nei comuni dell’Alto Molise. Una donna incinta di Pescopenna-

taro, invece, ha impiegato circa tre ore a bordo di un fuoristrada-ambulanza del presidio di Agnone per raggiungere il nosocomio di Isernia. Un infarto o una ischemia sarebbero stati fatali per i pazienti, considerati i tempi impiegati. La sala operatoria del ‘Caracciolo’, dove era programmata la sessione operatoria, è entrata in funzione grazie alla polizia stradale di Agnone, che ha prelevato l’anestesista a Isernia. Gli episodi ripropongono il tema della Sanità

nelle aree interne della provincia di Isernia, le più lontane dai principali centri di cura. Bensì dei ‘diritti’ di un territorio che subisce i disservizi, ma anche gli extra costi rispetto agli altri residenti: pensiamo solo alle addizionali pagate per l’energia e la mobilità. Questo per dire che bisogna andare oltre le politiche per le urgenze prospettate nel piano sanitario. Una sanità strutturata, non quella che impacchetta il paziente e lo trasporta in ospedale dopo un viaggio di oltre un’ora,

deve qualificare l’attenzione regionale verso chi vive in Alto Molise. Alla popolazione di questa area non si può continuare a chiedere tasse e poi negare servizi, infrastrutture, politiche per il lavoro e la vivibilità. Se è vero che il Sud abbandonato rischia di trascinare il Paese verso l’altra sponda del Mediterraneo, le zone deboli della regione devono essere sostenute, prima di danni irreparabili alle persone e all’assetto istituzionale”

“Marciapiedi come piste di pattinaggio” E’ Tiziano Di Clemente a manifestare contro l’applicazione di un inesistente piano neve ISERNIA. “Dopo la disastrosa gestione decennale della protezione civile, nella passata giunta di destra a Isernia, siamo alle solite. A saperlo prima, non c’era bisogno di realizzare una palestra di pattinaggio su ghiaccio in pieno centro a Isernia, visto che per tale diletto ben potrebbero utilizzarsi i marciapiedi della città o le strade delle borgate. Si dice “manca il sale”. Lo sostiene Di Clemente. “E’ così difficile predisporre un piano comunale che, già prima della prevedibile nevicata, predispone lo spargimento di sale nei luoghi interessati, a partire dalle borgate, che per prime soffrono i disagi dell’isolamento? Vero è che quello che accade a Isernia accade ormai in tutta Italia: basta una nevicata o

una pioggia per mandare in tutto in tilt, per carenza di organizzazione, di elementari mezzi e di sale, con cui facilmente si potrebbe eliminare il ghiaccio delle vie e dalle strade. Mentre spariscono miliardi nelle varie mafie del capitale. Anche in loco. Così la vera calamità non è la neve o la piaggia, ma la sciatteria amministrativa, ruberie di denaro pubblico a parte. In ogni modo l’inverno non è finito, e tornando ai disagi che ha ESPRESSO soprattutto la popolazione delle borgate, il PCL di Isernia chiede che, nell’emergenza, le somme della TASI vengano accantonate in via prioritaria per predisporre i mezzi ed i sacchi necessari di sale, con l’obiettivo di ren-

dere tutte fruibili le strade di collegamento tra il centro e le borgate, in caso di precipitazioni nevose: – preparando la sufficiente quantità di sale e di mezzi convenzionati per il tempestivo e compiuto intervento; – attivandosi già dalla fase di previsione, oltre che durante e dopo, per lo spargimento del famoso sale, contestualmente alla spalatura, che da sola non è evidentemente sufficiente per prevenire la formazione del ghiaccio; – prevedere comunque un servizio di pronto intervento per persone con particolari disagi, soprattutto nelle borgate, ai quali dovessero necessitare beni o medicinali essenziali in caso di impossibilità a circolare”.

Gas metano, l’estensione della rete Il progetto esecutivo consentirà ad alcune borgate di usufruire del gas metano ISERNIA. Con una recente deliberazione, la giunta comunale di Isernia ha approvato il progetto esecutivo per l’estensione della rete di distribuzione del gas metano. Si tratta di circa 1.800 metri che si ag-

giungono agli oltre due chilometri di rete già approvata e in corso di ultimazione. «Si tratta di interventi importanti – ha dichiarato l’assessore Roberto Di Baggio –, utili ai cittadini delle nostre borgate che, in tal

modo, potranno usufruire d’un servizio fondamentale in zone che ne erano sprovviste. Circa un anno fa, la giunta aveva approvato l’esecuzione dei lavori del gasdotto per le località Asinina, Le Piane e Salietto.

Ora l’impianto di distribuzione viene ad essere ulteriormente esteso in altre borgate: Collemarini, Corrado, Fontecostanza, Collevavuso e Castelromano/Cutone. Il tratto più consistente è quello di Corrado, con

ben 915 metri di metanodotto». A conclusione di tutte le opere, si avranno 3.825 metri di nuova rete, per un importo di spesa complessiva di circa 360mila euro

L’intervento

Piano antineve, plauso alla Provincia di Luigi Brasiello Come si è potuto costatare le precipitazioni nevose, intense specie sull’Alto Molise, sulla zona del Trigno-Biferno, ma anche su parte dell’area del Volturno, sono state veloci e dense, oltretutto accompagnate da un vento balcanico, da nord est, che ha intensificato notevolmente l’emergenza. Ho potuto costatare, personalmente, nella giornata del 1 gennaio, recandomi sul posto quali siano i livelli di pericoli che, in simili casi, si creano mettendo a repentaglio l’incolumità dei cittadini-utenti ed anche degli addetti, pur se dotati di esperienza professionale adeguata.La tratta stradale che conduce da Staffoli a Capracotta, quella che da Capracotta porta ad Agnone, notoriamente pericolose in simili condizioni, sono state le aree più martoriate dallo sfer-

zare della neve. Nonostante tali condizioni emergenziali ho potuto constatare come l’intera squadra addetta al servizio, a partire dai responsabili fino ai dipendenti sorveglianti e agli autisti nonché ai cottimisti esterni, non ha mai mollato! Sicché senza soluzione di continuità, a partire dalla nottata tra il 29 e 30 dicembre, e fino ad ora, sono stati su strada, presidiando la rete viaria, operando in condizioni estreme, ma garantendo ogni tipo di attività mirata all’obiettivo prioritario ed irrinunciabile di salvaguardare la pubblica e privata incolumità. A sole 12 ore dall’inizio dell’evento atmosferico con gradualità, ma con costanza di progressione, tutte le strade provinciali sono state riaperte al traffico, perfino quelle a maggior rischio e più sog-

gette all’attacco delle intemperie nevose. Nonostante le difficoltà di movimentazione dei mezzi a causa delle estreme condizioni di non visibilità dei tracciati stradali, sia la notevole professionalità dimostrata in campo, sia l’esperienza dei singoli e la coralità di azione interoperativa hanno sopperito all’emergenza. Questa a parer mio è la migliore e più razionale risposta alle azioni tendenti a demolire un modello gestionale ottimale specie per le nostre zone di montagna. Nonostante la carenza dei finanziamenti, il ritardo della rimessa dei fondi da parte dei superiori Organi Governativi, conseguenziali ad una politica di dismissione dell’Ente Provincia, l’alto senso di appartenenza, la notevole capacità professionale di tutti gli addetti, hanno confermato e con-

validato che questo è il modello gestionale da non sostituire ma da sostenere al di la di ogni “chiacchiera campanilistica e personalistica”. Occorre plaudire e incoraggiare, nonché ringraziare, come con la presente istituzionalmente mi accingo a fare, l’intero corpo operativo disposto dalla Provincia di Isernia per il servizio neve, esaltandone l’alto senso di mutualità che ogni componente ha dimostrato in questa emergenza nonché l’altissima professionalità e lo spirito di abnegazione posto in campo al di là di ogni doveroso compito istituzionale. Semmai ci fossero vanno definite false e tendenziose le critiche di parte, che a nulla servono se non a scalfire e denigrare le azioni di una simile organizzazione istituzionale, strumentale, ma umana.


12

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

3 gennaio 2015

“Ora guardiamo con fede al domani” Monsignor De Luca analizza la situazione in basso Molise anche per gli immigrati TERMOLI. Un incontro con il vescovo diocesano monsignor Gianfranco De Luca per fare il punto dell’ormai passato 2015. Un incontro intervista che traccia le i ricordi del 2014 e solca le linee per gli impegni del nascente 2015. A tener banco, in prima battuta, è senza dubbio la questione immigrati per la quale il Vescovo è certo: “la posizione della Chiesa è stata espressa da quell’incontro fatto dai consigli pastorali parrocchiali della zona del Cratere, al termine del quale è stato pubblicato un documento. C’è l’accoglienza come posizione di fondo che non significa accoglienza indiscriminata ma essere disponibili e vigilanti sulle modalità della stessa e sul fatto che quel luogo continuerà ad essere chiamato villaggio. Noi, come Chiesa, ci rendiamo disponibili a tutto quello che è possibile, bisogna anche rapportarsi con la realtà non è che possiamo prendere iniziative. La prima però, vorrà essere quella di creare una sensibilità di questo genere, tra la nostra gente, e far distinguere quello che è il giusto disagio che la gente vive”. Una Chiesa pronta a fare la sua parte, non solo nel sociale, ad extra quindi, ma anche “ad intra” grazie

alla pubblicazione, avvenuta a inizio 2014, del “Direttorio pastorale”, condito con i cambi alla guida delle diverse parrocchie: “nel riscontro oggettivo mi sembra ci sia stato

qualche disagio, perché ogni cambiamento porta un disagio sia nel sacerdote che nei fedeli però credo, da quello che mi dicono i sacerdoti, che è stato ripagato da un certo rinnova-

mento e una certa attenzione maturata nel popolo e anche nella città di Termoli; questo è successo anche nelle altre cittadine. Il sacerdote è insieme al vescovo il pastore di tutta la comunità pastorale e lo fa curando particolarmente una porzione e questo favorisce anche una pastorale di insieme. Il disagio c’è stato ma dall’altra parte c’è una crescita sia nel popolo di Dio sia nella prassi pastorale”. Radicare le parole di Francesco e orientarsi alla pace, è uno degli obiettivi della chiesa diocesana. Lo è non solo perchè si è chiamati a fare e dare il massimo, ma perchè sarà all’insegna della pace che inizierà questo 2015 con diverse iniziative pronte a plasmarsi sul territorio. “Sarà in distribuzione – aggiunge il Vescovo – il messaggio del Papa perché la maggior parte delle persone lo possa leggere e lo stesso ci dice che non siamo “più schiavi ma fratelli”. Questo messaggio sarà approfondito durante il mese di gennaio che è ricco di occasioni per sottolineare e concretizzare il messaggio della pace. Faremo una lettura meditata e aperta il 9 sarà tra noi monsignor Bregantini proprio per presentarci colui che è presidente della Commissione per i problemi

sociali, giustizia e pace della chiesa verrà a presentarci al Sant’Antonio questo documento. Abbiamo la giornata dei migranti che è la terza domenica di gennaio e la fraternità viene rimessa a tema come accoglienza, condivisione e sostegno, poi avremo la settimana di unità di preghiera per l’unità dei cristiani che è il presupposto della pace come fraternità vissuta al di là delle differenze e delle diversità. Il mese di gennaio si concluderà con il primo febbraio dove l’Azione Cattolica farà la tradizionale marcia della pace diocesana e tutto il giorno del primo febbraio ma i contenuti e le modalità saranno diffuse volta per volta. E’ un mese che la chiesa diocesana dedica alla preghiera e all’impegno per questo tema”. De Luca, resterà a Termoli? Dopo quasi un decennio … che si prospetti un trasferimento per lui? “No, nessun trasferimento, almeno per ora”. E allora, è tempo di fare gli auguri alla città, auguri che vivono in queste parole: “Un augurio ai termolesi affinchè i nostri occhi diventino capaci di riconoscere in ognuno un fratello e accoglierlo per tale e allora forse si innesca un mondo nuovo

Asporta il portafogli ad una giovane, arrestato I Carabinieri di Larino individuano celermente il giovane ‘beccato’ dalle telecamere LARINO. I militari della Stazione Carabinieri e quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di Larino hanno arrestato C.V. (classe ’89, italiano),sottoponendolo alla misura degli arresti domiciliari in esecuzione di specifica misura cautelare. L’episodio che ha determinato lo svolgimento di tutta l’attività d’indagine risale ai primi di dicembre del 2014. L’uomo, in un locale pubblico di Larino, aveva asportato ad una ra-

gazza il portafogli, con banconote per circa centocinquanta euro, che lei teneva nella sua borsetta. Per riuscirci aveva approfittato della distrazione della giovane, potendo egli sfruttare il fatto che la borsa eraappoggiata in un punto incustodito. Il tutto, però, era avvenuto sotto le telecamere dell’impianto di video-sorveglianza, di cui lui evidentemente non si era avveduto. L’acquisizione delle immagini registrate e l’escus-

sione della vittima, dopo che era stato segnalato il fatto, ha permesso, al personale della Stazione di Larino, di ricostruire con chiarezza il delitto e produrre un’esaustiva relazione all’Autorità Giudiziaria da cui è scaturito il provvedimento restrittivo, anche tenuto conto della recidività dell’autore. L’arresto è stato eseguito in Lucera, dove l’autore si trovava per il capodanno.

“Raddoppio ferroviario, il Comune non stia inerte” Sinistra e libertà richiama l’attenzione della maggioranza sul problema TERMOLI. Ancora una decisa presa di posizione locale di Sel Termoli contro l’amministrazione comunale di centrosinistra, stavolta improntata alla decisione ritenuta inopportuna e infelice del presidente del consiglio comunale di Termoli e avallata da questa maggioranza di invalidare la richiesta delle opposizioni di convocazione dell’assise comunale in seduta monotematica sul raddoppio ferroviario Termoli-Lesina. “Con argomentazioni inusitate, riferite a delibere pregresse conside-

rate ancora attuali, di forze politiche diverse dall’attuale amministrazione, in barba alla democrazia partecipata, tanto declamata in campagna elettorale, l’attuale maggioranza si sottrae inopportunamente al dibattito su un tema attualissimo di tutela del nostro territorio, riguardante il raddoppio di binario nell’attraversamento di Termoli. Il progetto preliminare presentato da Rfi al Ministero dell’Ambiente e del Territorio, basato su interventi di mitigazione e contenimento del rumore con bar-

riere fonoassorbenti, è stato considerato non sufficiente a schermare completamente un numero consistente di edifici residenziali nel tratto urbano, per cui l’approvazione definitiva è stata sottoposta a condizionamenti migliorativi dal Ministero. E’ importante, in questa fase, che il Comune di Termoli, nell’ambito dell’esercizio delle sue funzioni, predisponga le opportune integrazioni e modifiche alternative al progetto originario attraverso la determinazione di scelte partecipate”.


13

Termoli

3 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Da tutti un atto di coraggio” Per il sindaco di Termoli, Sbrocca, il 2015 deve rappresentare una svolta TERMOLI. Incontro-intervista, in avvio di questo 2015, con Angelo Sbrocca che a sei mesi dal mandato traccia un primo bilancio e serra le fila sul da farsi. “In questi sei mesi abbiamo fatto tante cose – debutta il Sindaco - la prima è una ricognizione dello stato dell’arte, un qualcosa che era necessario, poi abbiamo creato una organizzazione per poter amministrare fino alla fine del nostro mandato che i cittadini ci hanno dato. Abbiamo preso ogni settore, rilevate quelle che a nostro avviso erano le criticità e abbiamo cercato di risolvere queste criticità le risoluzioni non possono venire da un giorno all’altro ma bisognano sicuramente di tempo e anche di molta pazienza”. Un’amministrazione che è finita agli onori della cronaca (non senza polemiche) anche in virtù dei risparmi attuati: “L’attenzione al risparmio

non significa che non sia buona amministrazione. Noi abbiamo cercato di risparmiare e lo faremo ma laddove c’è necessità di avere delle specifiche professionalità dobbiamo invece cercare di spendere perché un futuro a questa città si può dare solo ed esclusivamente con delle competenze specifiche”. E poi ci sono le opere pubbliche… “Tra queste abbiamo visto il corso Nazionale che si sta terminando e poi per il futuro abbiamo diverse iniziative: abbiamo posto in essere tre avvisi per progetti di finanza, quindi in relazione al nuovo cimitero, a impianti sportivi a un nuovo parcheggio in centro e spero che questi avvisi saranno recepiti dal mondo imprenditoriale termolese e regionale per poter dare una nuova faccia alla nostra città”. Sembrano al centro degli interessi anche cultura e turismo.

“Si, per la la cultura, se fossimo un’azienda, diremo che è un “core business” della nostra città perché non si può avere una evoluzione della città senza l’evoluzione della cultura. Stiamo prendendo delle iniziative che possano avere un carattere di permanenza e non di stagionalità, a parte quella che è l’estate termolese, e tra queste la nostra intenzione è quella di indirizzarci anche verso un museo dell’arte moderna e contemporanea che possa dare lustro non solo al patrimonio artistico che abbiamo a Termoli ma proprio dare un lustro a quella che è la nostra città facendo qualcosa che al centro Sud non c’è. In merito al raddoppio della tratta ferroviaria abbiamo ribadito che secondo noi è un’opera strategica per tutto il centro Sud e, quindi, anche per la nostra città e la nostra regione siamo favorevoli al raddoppio ma ci

devono essere degli elementi compensativi per la nostra città e ci siamo rifatti a quella che era una convenzione stipulata tra il Comune di Termoli e le ferrovie all’epoca dell’amministrazione di Vincenzo Greco. Ci rifacciamo a quella pur essendo consapevoli che la situazione finanziaria anche dello Stato centrale e delle Ferrovie è completamente cambiata rispetto al 2007 e quindi non ci sono più quelle risorse economiche che c’erano allora e che per un vero peccato non sono state realizzate in quel momento”. Discorso a parte quello inerente al Cosib perchè “sta andando molto bene con tutti i Comuni del basso Molise”. “Abbiamo preso l’iniziativa – conclude – di partecipare alla Bit di Milano come Costa Molisana che si chiamerà Costa dei Delfini e che vedrà i quattro paesi e città della

costa molisana insieme per promuovere un sistema turistico integrato. Il nostro obiettivo è di andare oltre e di coinvolgere nell’iniziativa anche il vicino Abruzzo e la città di Vasto e poi le Isole Tremiti che sono da un punto di vista geografico anche se non regionale vicine alla nostra costa”. Ma qual è l’augurio del sindaco Sbrocca per il nuovo anno? “Auguro a tutti i termolesi un 2015 veramente diverso dal 2014 perché capisco che molti di loro oggi sono fortemente penalizzati da questa situazione di crisi che c’è e di sostentamento della propria famiglia e dei propri figli. Dobbiamo avere tutti un atto di coraggio, noi come amministratori e i cittadini come abitanti di questa città. Io spero e credo e sono fiducioso in un 2015 migliori ma perché sia migliore dobbiamo volerlo tutti quanti”.

“Un’amministrazione deleteria” I consiglieri comunali di opposizione di Termoli bacchettano forte la Giunta Sbrocca TERMOLI. Stavolta non ci sono andati per nulla leggeri. L’opposizione consiliare di centrodestra e i grillini hanno picchiato duro, durissimo contro l’amministrazione comunale di centrosinistra e si torna a dipingere con toni e colori politici anche la contrapposizione di rango istituzionale e amministrativa. Casus belli la mancata convocazione del consiglio comunale monotematico e aperto sulla questione del raddoppio ferroviario, che come ricorda il capogruppo dei Popolari per Termoli Annibale Ciarniello va avanti sin dal 1992, quando l’impresa Lallo fece delle opere a Campomarino e si prevedeva di coprire parte del tracciato ferroviario urbano a Termoli, ipotesi poi ripresa dal sindaco Di Giandomenico quando torno dopo sette anni alla guida della città adriatica. Di anni ne sono trascorsi ancora dodici, sì perché ormai l’insegna in calendario è 2015, e solo ora col pressing di Puglia e Ministero dei Trasporti sono arrivati i pareri utili a convocare le sedute di pre-Cipe e Cipe, propedeutiche a finanziarie lotti di un progetto che sulla tratta Termoli-Lesina vedrà investire 760 milioni di euro, all’incirca 1.500 miliardi delle vecchie lire per rendere l’idea, quasi 20 milioni di euro a chilometro. Stamani nella saletta delle minoranze riuniti uno accanto all’altro i capigruppo di Forza Italia Francesco Roberti, del gruppo misto Michele Marone, del Movimento 5 Stelle (portavoce la dizione tecnica) Nicola Di Michele, dell’Ncd Basso Antonio Di Brino, dell’Alleanza per Termoli Francesco Rinaldi e

appunto Ciarniello, ma pur senza prendervi parte in forma promotrice, si è affacciato anche il consigliere Paolo Marinucci. La scelta del presidente del consiglio Manuela Vigilante non ha sorpreso in fin dei conti gli alfieri dell’opposizione, perché era notorio come su un argomento che andrà a ipotecare il futuro dello sviluppo urbanistico costiero nei prossimi decenni c’era il rischio concreto di scottarsi in aula e la patata bollente è rimasta cruda. La richiesta inevasa finirà sulle scrivanie

della Prefettura e del dipartimento enti locali del Viminale, poiché viene ritenuto dai proponenti gravissimo che si eluda un dibattito sul futuro della città, oltretutto adducendo motivazioni che non convincono, al pari dell’intera procedura portata avanti in sede amministrativa in via Sannitica. Contestata la validità della delega del sindaco Sbrocca all’assessore Ferrazzano, che nel carteggio richiesto da Di Brino con l’accesso agli atti è senza numero di protocollo, così come la mancanza di un parere formale

Via Mincio, partono i lavori dopo il dissesto idrogeologico appaltate le opere di mitigazione

del segretario generale Vito Tenore, ma altre sono le pecche rinvenute nella documentazione. Insomma, un vero e proprio muro contro muro e c’è chi come Roberti richiama le esperienze progettuali di Pescara e Vasto, capaci di sottrarre la strada ferrata alla costa, mentre qui si nega il rispetto democratico del mandato rappresentativo ottenuto dal popolo e come detto da Di Michele, si manca di rispetto a 15mila cittadini, coloro che rappresentano l’altra metà della mela…

TERMOLI. Nel 2015 ormai alle porte verrà posta fine anche un’altra emergenza sul territorio di Termoli. Si tratta del dissesto geologico che riguarda una zona di contrada Porticone, in via Mincio. L’amministrazione comunale ha esperito lo scorso 16 dicembre l’iter per l’aggiudicazione dei lavori di messa in sicurezza e consolidamento della zona franosa. L’importo complessivo a base d’asta era stato di 283.250 euro. Il Comune di Termoli aveva invitato cinque ditte e di queste quattro hanno risposto comunicando la propria offerta. La commissione di gara ha scelto in virtù del criterio del massimo ribasso la ditta vastese Edilflorio srl, che ha comportato un risparmio del 7,2% rispetto al monte iniziale, con un importo finale di 263.089,26 euro più Iva.



15

Opinioni

3 gennaio 2015

di Vincenzo Cosco Questa la lettera che l’allenatore Vincenzo Cosco ha voluto scrivere per ringraziare i tanti molisani che si sono stretti intorno alla sua malattia. “L’affetto che mi avete dimostrato in questi giorni mi ha dato la carica per andare avanti nella mia battaglia contro il cancro. Non immaginavo di suscitare tanto clamore e il calore che ho avvertito è stato per me importante. So che nei tempi supplementari di questa partita, oltre a poter contare sulla medicina e sulla fede, potrò fare affidamento sulle tante persone che mi sono state vicine nell’ultima settimana. Affido a una nuova lettera i miei ringraziamenti, che vanno a tutti coloro che hanno raggiunto la mia cittadina, Santa Croce di Magliano, in provincia di Campobasso, solo per un saluto, ma anche a tutti coloro che mi hanno incoraggiato, utilizzando facebook, la posta elettronica, gli sms, i commenti agli articoli delle testate online e ai vari post e tweet, che in questi giorni hanno invaso le bacheche di tantissime persone. Ho letto tutti i messaggi che mi sono arrivati e ognuno ha avuto, per me, un significato particolare. Li ho letti con molta attenzione, pur non riuscendo a rispondere. Mi hanno inorgoglito i messaggi dei colleghi, di coloro che lavorano nel calcio e di tutti i club che mi hanno dedicato una nota sui propri siti ufficiali: significa che qualcosa avrò pur dato a quello che è stato il mio mondo per quaranta anni e spero che continui a esserlo ancora a lungo. Un sentito grazie va al presidente della Lega Pro, Mario Macalli, uno dei primi a telefonarmi non appena la notizia della mia malattia è iniziata a circolare. Mi ha incoraggiato, ma quello che ho apprezzato maggiormente è stato il fatto che la sua chiamata non è stata solo formale. Il presidente Macalli, infatti, oltre a mettersi a completa disposizione, mi ha anche raccontato la sua esperienza, molla propulsore

Grato per il vostro affetto per la mia tenacia e forza che dovrò impiegare in questa battaglia. Ringrazio i miei calciatori della Torres: vedo e rivedo il video dei ragazzi, perché in fondo una squadra è l’anima dell’allenatore. Non a caso i miei uomini hanno utilizzato nel video-messaggio quello che io ho provato a inculcar loro nell’ultimo mese e mezzo. E io riparto dal loro messaggio: “L’uomo che combatte non perde mai”. E io combatterò con tutte le mie forze. Un grazie particolare a Gianfranco Zola: le sue

parole mi hanno dato fiducia e coraggio. Quello che ha detto è rimasto impresso nella mia mente e lo ringrazio per aver pensato a me, prima ancora che al Cagliari, alla conferenza stampa della sua presentazione. Gianfranco, spero che, quanto prima, riuscirò a incontrarti per ringraziarti di persona. E, nell’occasione, rivolgo io l’in bocca al lupo a te e al Cagliari, perché per la Sardegna è importante continuare ad avere una squadra in serie A. Parlando della massima serie nazionale,

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

ringrazio anche la Lega che mi ha dedicato la copertina con la frase del giorno. Sono state dimostrazioni d’affetto che porterò con me nelle corsie dell’ospedale, dove mi affiderò alle cure del dottor Luigi Schips, il quale mi aiuterà a debellare e avere la meglio sul male che ha invaso nuovamente la mia corazza. L’urologo teatino mi opererà nella terra, l’Abruzzo, dove ho vinto il mio primo campionato naIl calore zionale. E, sicdella gente come io credo è un valido molto nel destino e in San sostegno Pio, non potevo per guardare non notare che al futuro il dottor Schips, Primario degli ospedali di Lanciano e Chieti, dirige l’area urologica dell’Ospedale ‘San Pio da Pietrelcina’ di Vasto. Il dottor Schips, comunque, non sarà l’unico che seguirà le mie cure, perché sono anche nelle mani dell’oncologo Gaetano Lanzetta. L’Italia ha delle menti eccelse e io mi sono rivolto a chi, nell’ambito della medicina, rappresenta un orgoglio per il Belpaese. Ho trovato due professionisti di spessore e affiderò a loro le mie possibilità di tornare a coltivare quel sogno chiamato calcio e a vedere i miei figli crescere. Senza tralasciare il calore delle migliaia di persone che mi sono state vicino e, soprattutto, quella fede che già una volta, per me, è stata decisiva. Grazie ancora a tutti e, rivolgendomi a Colui che ci guida da lassù, non posso che dire, a prescindere se a segnare il golden-gol dei tempi supplementari della partita più importante sarà Vincenzo Cosco o il cancro, “Architetto, grazie per questo momento”: mi ha aiutato a riscoprire ciò che è davvero importante nella vita di una persona. Farò tesoro anche di questo insegnamento. Aspettatemi (questa volta mi rivolgo al mondo del calcio) perché proverò a tornare ancora in mezzo a voi”.

Il sentore dell’estetica del silenzio di Claudio de Luca Se dobbiamo parlare di “cronisti” molisani, di “contraddittori” locali e di “lettori” paesani, dobbiamo ricordare che il più antico papiro esistente (in sostanza il “papà” di tutti i “giornali” conosciuti) è quello che si attribuisce a Prisse, scritto sotto la V dinastia dei Faraoni (2.000 anni a. C.). Conservato a Parigi, questo documento contiene un trattato morale in cui si rimpiangevano (da ieri ad oggi nulla è cambiato!) le virtù delle età trapassate. A quel tempo, esistevano i cronisti, ma non ancora erano spuntati i contraddittori, vale a dire quei “signori” che, non appena viene pubblicato un articolo, cominciano a parlarne ed a commentarlo sui “social”. Ne sviscerano i contenuti con tanta sicurezza e competenza da lasciare meravigliato e senza parole l’Autore stesso che, interrogato e punzecchiato nelle repliche, si ritrova come un colpevole a cui venga chiesto: perché, come e quando l’hai fatto? Lo farai ancora? Da chi hai imparato? Assalito da ogni

parte, l’Autore prende a mormorare delle scuse, si trincera dietro qualche influenza o derivazione, brancola tra le approssimazioni, quasi che lo scritto non fosse stato frutto della sua mente e del suo cuore bensì una cosa che si era ritrovata in tasca e di cui non riesce a giustificare il possesso. Solo più tardi sono arrivati i lettori che amano replicare; e si è scoperto che chi pratica il mondo dei giornali finisce per leggiucchiarli, magari attratto da un’illustrazione, da un titolo o dalle poche righe di un corsivo. Si tratta di soggetti anomali che spesso sorprendono per una citazione rara, per un concetto insolito e, talvolta, per avere rivelato un dato storico o letterario che ci era del tutto sconosciuto. Temiamo allora di essere in presenza d’uno studioso d’eccezione, di un erudito inattaccabile o d’uno specialista versato nella sua materia. Invece, si tratta di cleptomani che rubano oggetti vari nei grandi magazzini del Sapere universale. Da qualche tempo, certi giornalisti (in ispecie quelli delle testate “on line”) hanno scoperto il filone red-

ditizio della dissacrazione politica; e sono convinti che sia sufficiente praticarlo per farsi una posizione nel mondo delle gazzette. Dissacrare vuol dire deridere, mettere in caricatura, rovesciare ciò che può essere ritenuto sacro (o quanto meno istituzionale). Purtroppo, le idee fondamentali, i princìpi, le essenze prime hanno una localizzazione sconosciuta a chi dissacra professionalmente; a chi, pur credendo di nominare certe cose per trascinarle al proprio livello, finisce semplicemente con il mettere in vetrina se stesso, lasciando incontaminate le entità che vorrebbe spogliare e mostrare al mondo, senza riuscire a smascherare ed a sconfiggere quei miti. Ci vuole altro che dirsi untori per diffondere la peste e per compiere una strage. Dopo tutti questi soggetti, c’è chi, ogni mattina, suole esaminare le testate (a stampa ed “on line”). Magari solo per autopunirsi. Di alcuni di esse basta leggere i titoli per farsi un’idea precisa della scarsità dei contenuti; un po’ come capita col vino quando, per giudicarne la qualità, è sufficiente umettarsene le

labbra. La lettura fa venire in mente che – bene spesso – si parla di una crisi del linguaggio da parte di quanti ritengano che il pensiero abbia raggiunto un alto livello di complessità o da chi vuole che il vivere sociale, con le sue complicazioni e contraddizioni, abbia causato una saturazione della ricettività dei singoli che non riescono più ad accettare né discorsi né immagini, propinati a ritmo ossessivo ed a fini estranei alla pura coscienza. La crisi del linguaggio consentirebbe una sola proposta logica: la pratica dell’estetica del silenzio, vale a dire la ricerca di una

comunicazione profonda che non abbisogni di parole né di forme. Però questa pratica (che pure potrebbe impedire a tanta gente di scrivere inutilmente sui giornali) dovrebbe essere anteriore al linguaggio che pratichiamo. Non può venire dopo, quale rimedio o ritorno. Ne deriva che pure essa finisce per diventare una delle tante proposte di “reductio” alle origini, di rientro nel ventre materno, nell’inespresso o nel dominio dell’istinto. Un riscatto da cui potrebbe di nuovo concretarsi l’impresa, felice o disgraziata, dell’”homo sapiens” molisano.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.