Regione, la pappatoria continua

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tuttO quellO che gli Altri NON DicONO ANNO xii - N° 28 SAbAtO 6 febbrAiO 2016 - DiStribuziONe grAtuitA

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Pietro Montanaro L’Oscar del giorno lo assegniamo a Pietro Montanaro consigliere comunale di Campobasso. Ha presentato la mozione per la difesa dell’ospedale Cardarelli nel silenzio dei più. Compresa la sua stessa maggioranza. Un passaggio lodevole, non c’è che dire, ma che attende, poi, una presa di posizione politica chiara rispetto alla maggioranza della quale fa parte. Si tratta di provvedimenti che o si accettano o si contestano e si va via.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su fAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Cristiano Di Pietro Il Tapiro del giorno lo diamo a Cristiano Di Pietro. Il delegato regionale alla caccia, preso evidentemente dallo scrivere il plauso per la nomina dell’assessore esterno in Giunta, ha dimenticato le richieste dei cacciatori per la questione cinghiale. Gli ungulati stanno producendo grossi danni alle coltivazioni e gli agricoltori protestano ogni giorno. Perchè non ha seguito le indicazioni di altre regioni, come la Toscana, per la riapertura della caccia al cinghiale?

Le buste paga dei consiglieri regionali sarebbero superiori alla normativa vigente La denuncia dei Cinque Stelle alla Corte dei Conti e in Parlamento

Servizio a pag. 3

Veneziale assessore esterno E aumentano i costi servizio a pag. 2


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6 febbraio 2016

La scelta sull’esponente del Pd non eletto comporterà un nuovo costo a carico dei cittadini

Veneziale, un nuovo assessore esterno

Carlo Veneziale è il secondo assessore esterno, non eletto cioè precedentemente come consigliere regionale, ad entrare nell’esecutivo guidato da Paolo Frattura, affiancando Pierpaolo Nagni. La delega, quella lasciata vacante da Massimiliano Scarabeo alle attività produttive. Il fuoco di fila con cui la componente pentra e minoritaria del Partito Democratico ha sottoposto Frattura e la sua amministrazione negli ultimi mesi ha raccolto quindi il frutto tanto atteso ma che crediamo proprio che, da solo, non sarà dolce abbastanza per aggiustare la bocca ai cittadini molisani in generale e pentri nello specifico. Un nuovo ricchissimo stipendio (13 mila la mese) da aggiungere al conto, quindi, ed una poltrona raccattata per cercare di mettere pace all’interno di un partito, il PD, che è sempre più simile ad in fight club piuttosto che ad un’istituzione di rappresentanza democratica. Per settimane dalla provincia di Isernia sono arrivate stilettate, critiche e proteste contro la marginalità cui Paolo

l’intervento CAMPOBASSO. “Apprendo dagli organi di stampa della recente nomina di Carlo Veneziale ad assessore regionale. Nel formulare al neo esponente della Giunta gli auguri di buon lavoro, nell’interesse della provincia di Isernia e del Molise intero, non posso tuttavia che stigmatizzare duramente il criterio di scelta di un assessore esterno, ulteriore costo a carico della collettività in una congiuntura economica che ben altre decisioni richiederebbe nei confronti di lavoratori rimasti disoccupati, famiglie allo stremo, giovani che emigrano e poveri in enorme crescita”. Lo afferma il vicesindaco di Carpinone Raffaele Biondi, membro del’Ufficio politico di Forza Italia, di recente costituito dal commissario Nunzia De Girolamo. “Nulla contro le qualità personali

Frattura ed il segretario regionale del PD Micaela Fanelli avevano ridotto Isernia ed il suo territorio, tagliati fuori da ogni scelta strategica e da ogni politica di sviluppo ed investimenti (ma per queste ultime ci voleva poco dato che le stesse risultano pra-

ticamente assenti su tutto il territorio regionale). Oggi, da più parti, cori di plauso e battito di mani per la nomina ad assessore di Carlo Veneziale. Senza volere nulla togliere all’ex presidente di Finmolise, questi entra come assessore esterno. Ossia,

un nuovo costo, non essendo stato eletto. Altri 13mila euro al mese. E mentre le questioni pratiche, i problemi che, come fossero congelati, sfidando settimane, mesi ed anni, restano sempre lì sotto il nostro naso, loro giocano a figurine, riempiono caselle, riassegnano poltrone. Mentre aumentano le fabbriche chiuse, le filiere non filano più, la disoccupazione giovanile galoppa, la sanità è incurabile,i treni si fermano, le imprese si indebitano, i cervelli che o emigrano o s’inceppano. E c’è chi plaude in attesa di un altro assessore esterno. Affetti, sembriamo dalla Sindrome di Stoccolma che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica. Il soggetto affetto dalla Sindrome di Stoccolma, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino all’amore e alla totale sottomissione volontaria.

Forza Italia: “Una spesa da evitare” e professionali di Veneziale, beninteso – precisa Biondi – ma certo è che il centrosinistra di Frattura, ancora una volta, smentisce se stesso in termini di tagli ai costi della politica e rispetto dei cittadini. Prima si fa campagna elettorale redarguendo il centrodestra perché quando era al governo, negli anni passati, ha fatto ricorso ad assessorati o consulenti esterni. Poi, al momento opportuno, si agisce esattamente nello stesso modo, dimenticando le promesse e gli annunci fatti nei confronti di un elettorato sempre più deluso e tradito. Non si capisce infatti – aggiunge Biondi – il perché di un assessore esterno quando c’erano già tanti consiglieri eletti che potevano legittimamente aspirare alla carica. Se è solo una questione di territorialità, c’era l’assessore precedente,

Ci sentiamo vicini agli abitanti di Castelmauro che potrebbero vedersi spedire 36 giovani, tra pakistani e afghani, senza sapere come e perchè. Un paese che si sta spopolando, che non ha una strada degna di questo nome, che non vede un soldo di cacio bucato per investimenti oggi non ha più fiducia nelle istituzioni e protesta non perchè razzista o xenofobo ma, soltanto, per il senso comune dell'auto-conservazione. È normale che una società tuteli prima se stessa e i suoi membri e proceda all’integrazione degli stranieri partendo da coloro che giudica più assimilabili o comunque più vicini ai propri standard di vita, alla propria mentalità e non piovuti

Massimiliano Scarabeo, che al di là delle vicende personali, nel suo ruolo assessorile si è dimostrato persona capace e operativa. A lui era stato chiesto di restare in carica, ma a condizione che si dimettesse da consigliere per lasciare il posto a qualcun altro. Quindi la scelta di Veneziale non è stata fatta per l’interesse pub-

blico, bensì dettata da logiche di partito. Un metodo, quello dell’assessore sterno, ormai arcinoto per tenere la giunta sotto scacco. Forse Frattura non si fida degli eletti e preferisce ricorrere a persone esterne per conservare gli equilibri politici di una maggioranza dilaniata da lotte intestine? E, se è così, chi paga? Troppo facile rispondere: i molisani, senza dubbio, già provati da una crisi lunga e dolorosa, che ora debbono anche sorbirsi l’assessore esterno, alla faccia della spending review”. Quali dunque, le reali esigenze del presidente della Regione, secondo Biondi? “Anche qui, è impossibile sbagliare: non già fare gli interessi della Regione, ma blindare le poltrone degli amici, togliendo di fatto Veneziale dalla competizione elettorale per il Co-

mune di Isernia. Il suo nome era considerato, fino a ieri, uno dei papabili per la candidatura a sindaco nella sinistra, se non il favorito. Ora, invece, per lui c’è l’assessorato. Forse il governatore Frattura è consapevole che a Isernia, anche con Veneziale, la sinistra, dopo aver fatto di tutto per inimicarsi la cittadinanza, avrebbe fallito miseramente e dunque ha preferito evitare di mandarlo allo sbaraglio? Una cosa è certa – conclude Biondi – gli isernini e tutti i molisani ricorderanno a lungo anche quest’ennesimo affronto. Tanti padri di famiglia non arrivano più nemmeno alla terza settimana del mese e qui si pensa a nominare assessori esterni. Qualcuno dovrebbe riflettere. Altri, forse, come minimo provare un po’ di vergogna”.

L’assurda vicenda di Castelmauro. La gente chiede chiarezza sui porofughi da ospitare in paese da chissà dove senza neppure uno straccio di informazione. Esistono, però, ancora le istituzioni? Esiste, uno Stato? “E’ poi vero che siamo prevenuti ma non nei confronti di un gruppo di persone che hanno reali necessità ma lo siamo nei confronti di quello che non conosciamo e che non ci viene spiegato correttamente e soprattutto siamo prevenuti verso le istituzioni che hanno permesso e continuano a permettere che il nostro territorio e le nostre risorse vengano violentate continuamente. È infatti incredibile come attualmente su

tutto il territorio italiano si chiudano ospedali, ci siano edifici pubblici o caserme nuove e mai aperte e non vengano prese nemmeno in considerazione per far fronte a questo tipo di emergenza e sempre più spesso viene confermato il timore che le istituzioni si ricordano dei nostri territori solo quando c’è da risolvere un problema”.


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3 6 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Conferenza stampa dei consiglieri del movimento Cinque Stelle sugli eletti della Regione Molise

CAMPOBASSO. Il MoVimento 5 Stelle Molise ha scoperto un vero e proprio trucco, perpetrato nel tempo, ai danni di tutti i cittadini. “Un trucco che ha permesso alla Regione di aumentare gli stipendi dei consiglieri e giustificare nuovi vitalizi reintroducendo privilegi che si credevano dimenticati. Per questo, attraverso il nostro portavoce alla Camera Danilo Toninelli, abbiamo depositato una interrogazione al Consiglio dei Ministri e abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti” Così, i consiglieri regionali, Patrizia Manzo e Antonio Federico. Nel 2012 il governo Monti ha introdotto dei limiti di spesa per le Regioni. Parametri che, tra le altre cose, fissavano: – il tetto massimo degli stipendi di consiglieri e presidenti; – la creazione di un sistema pensionistico per i consiglieri di tipo contributivo e non più retributivo. Il Decreto Monti, per vincolare le Regioni al rispetto di questi parametri, prevedeva un taglio ai trasferimenti addirittura dell’80%, per quelle che non si sarebbero messe in regola con i livelli di spesa. In pratica, con il D.L. del 10.10.2012 n. 174 il Governo ha vincolato le Regioni al rispetto di determinati parametri considerando i casi più virtuosi, cioè l’Umbria il cui Governatore guadagnava 13.800 euro e l’Emilia-Romagna i cui consiglieri con non superavano gli 11.100 euro. Questi due limiti “non superabili in alcun modo” dovevano essere, dunque, un riferimento per tutte le Regioni che avrebbero anche dovuto comunicare al Consiglio dei Ministri l’avvenuto adeguamento per evitare le sanzioni governative. La Regione Molise, invece, ha intrapreso un percorso diverso. Prima con la legge regionale numero 10 del 2013, poi con la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 88 del 30 luglio 2013, sono stati sforati i tetti previsti dal Decreto Monti, eludendo di fatto una legge nazionale. Con l’artificio dell’indennità di funzione assegnata a quasi tutti i consiglieri e con l’aumento dell’importo esentasse rispetto agli stipendi delle legislature precedenti secondo noi si è già oltre il limite consentito dalla legge e dal buon senso. Sotto accusa, il nuovo sistema pensionistico, la “cassaforte” della Casta. Su questo argomento la Regione ha superato ogni immaginazione, mettendo in campo tutta la fan-

Compensi e pensioni, il bluff dei regionali

Sarebbero stati applicati i parametri al di fuori delle leggi in vigore Presentato esposto alla Corte dei Conti e un’interpellanza in Parlamento

“Sul sistema pensionistico applicato un regime oltre ogni immaginazione”

“Come sempre sono i cittadini a dovere pagare un conto assai elevato E’ intollerante”

tasia legislativa possibile per assicurarsi certi compensi. “Ripercorriamo insieme le tappe: con la legge n. 10 del 25 luglio 2013, si stabilì che i consiglieri regionali eletti, su propria richiesta, potevano versare contributi previdenziali nella misura del 16% dell’indennità di carica percepita, al netto delle ritenute fiscali. In pratica anche in Molise fu introdotto il principio secondo il quale chi voleva poteva versare un tot del proprio stipendio per crearsi un fondo pensionistico. Ma questa legge non è mai stata attuata. Infatti, passato qualche anno e scampato il pericolo dei tagli ai trasferimenti, spunta fuori la Legge regionale n. 9 del 4 maggio 2015, seguita a ruota dalla Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 68 datata 8 ottobre 2015. I due atti in controtendenza tornano sulla materia delle pensioni, eludendo le prescrizioni e i parametri contenuti nel Decreto Monti e istituendo sì un sistema previdenziale di tipo contributivo, ma in “analogia con quello previsto per i componenti della Camera dei Deputati”.

Così vengono ridisegnati i limiti percentuali del sistema previdenziale regionale (e gli effetti di questa legge vengono fatti retroagire fino all’inizio della legislatura 2012) e suddivisi in due quote di contribuzione: una a carico del consigliere regionale, pari all’8,80% della propria indennità lorda; un’altra a carico del Consiglio regionale, pari a 2,75 volte la quota prevista per il consigliere. In questo modo sono saltati tutti i parametri. Così, nel 2015, la Regione Molise ha disposto indennità che sforano il tetto massimo previsto dal Decreto Monti, rivedendo al rialzo tutte le pensioni e svilendo il contenimento della spesa pubblica per altro annunciato anche dalla Conferenza Stato-Regioni del 30 ottobre 2012. Come sempre, sono i cittadini a pagare questi aumenti; e sono tanti, tantissimi soldi. Tra l’altro bisogna pensare che, avendo creato così tante figure all’interno dell’organigramma del Consiglio regionale, solo un paio di Consiglieri percepiscono la “somma base”.

In definitiva, prima la Regione si è adeguata a parametri imposti dal Governo nazionale, scampando così il taglio dell’80% dei trasferimenti, poi, sempre con legge regionale, ci ha ripensato garantendosi privilegi insopportabili soprattutto in un momento come questo, quando ai cittadini si chiede di fare grandi sacrifici. Ma il grande bluff è stato scoperto dal MoVimento 5 Stelle che ha letto le carte, ha controllato dati, leggi e parametri, ha incontrato esperti e cittadini. Non solo. Siamo anche stati a Roma per parlare con i nostri portavoce e proprio insieme a loro abbiamo preparato e presentato una interrogazione al Consiglio dei Ministri e un formale esposto alla Corte dei Conti. Ci aspettiamo una decisione dell’Ufficio di Presidenza e una risposta dal Governo in tempi brevissimi, anche perché la questione non è da sottovalutare: a quanto pare, questo giochetto è stato fatto in molte altre Regioni e ci sono in ballo grandi responsabilità contabili


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4 6 febbraio 2016

Il Molise all’Expo 2015. Rapporti finali di Unioncamere Continuiamo su queste pagine a dare conto delle iniziative curate da Uniocamere Molise ad Expo 2015 di Milano, ciò grazie ai report forniti dal presidente della Camera di Commercio del Molise Paolo Spina in risposta ad una nostra richiesta formulata a tutti gli enti che hanno partecipato all’Esposizione internazionale utilizzando risorse pubbliche. Spina ha inteso dare pubblicità alle iniziative realizzate a Milano, in collaborazione con la Regione Molise che di suo, degli investimenti effettuati in concomitanza, non ha inteso e, crediamo, non intenda dare alcuna informazione. Un modo autoritario e illegittimo di bypassare il dovere della trasparenza e dell’informazione dell’attività istituzionale. Dando notizia di ciò che ha fatto Uniocamere, e quanto, e come ha speso il denaro pubblico, in parte colmiamo il comportamento omissivo della Regione e rendiamo quell’atteggiamento autoritario e illegittimo ancora più inaccettabile. In questa occasione, dopo aver rendicontato la partecipazione del Molise al “Tuttofood”, una delle più importanti e frequentate Fiere di settore a livello mondiale svoltasi presso il quartiere fieristico Rho-Pero dal 3 al 6 maggio 2015, oggi riportiamo la partecipazione della Regione Molise, de La Molisana e del Gruppo Sassano all’interno del Padiglione di “Cibus è Italia”, ubicato nel quartiere di Expo, con un pannello delle dimensioni di metri 6x3. Sul pannello (opera di un importante designer) è stata riportata una gigantografia del Molise in cui spiccava l’elemento acqua come bene essenziale per la vita, e ingrediente fondamentale per la produzione di prodotti di qualità quali sono la pasta (La

L’intervento

di Giacomo Lombardi* Dopo diversi mesi dal riconoscimento, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di uno strumento che potrebbe portare in Molise investimenti per circa 150 - 200 milioni di euro, qual’è l’area di crisi, ad oggi la Regione ancora non presenta un piano organico di sviluppo e di interventi. Troppi ritardi si stanno accumulando per il completamento del progetto regionale dell’area di crisi complessa Campobasso Venafro, che se ben sfruttata ed utilizzata potrebbe rappresentare per il Molise un’occasione importantissima per superare o quanto meno attenuare la crisi economica e occupazione del nostro territorio.

La Regione Molise, La Molisana e il Gruppo Sassano protagonisti all’interno del Padiglione di “Cibus è Italia”

Una delle più riuscite sinergie tra capitale pubblico e capitale privato Molisana) e i latticini (Gruppo Sassano), ovvero i prodotti delle due aziende che hanno aderito all’iniziativa cofinanziandola per oltre il 50 per cento (ovvero con un importo di 34.000 euro). La rimanente parte dei costi è stata sostenuta per 30.000 euro dalla Regione Molise e per 7.000 euro dall’Unioncamere Molise. Una delle forse più riuscite sinergie tra capitale pubblico e capitale privato. Sul pannello sono stati riportati anche i logos promozionali del tartufo e della tintilia del Molise, rispettivamente: “Molise Terra di Tartufo” e “Molise Terra di Tintilia”, depositati dall’Unioncamere Molise con l’obiettivo di promuovere, tutelare e valorizzare due tra i più importanti prodotti che identificano la cultura agroalimentare del nostro territorio. Il pannello è rimasto in allestimento nel padiglione “Cibus è Italia” per tutto il periodo di svolgimento di Expo. La partecipazione del Molise a questa iniziativa, a parere unanime, ha consentito alle due aziende molisane di poter beneficiare di in-

contri b2b con operatori internazionali di settore, che hanno visitato Expo fino ad ottobre. Ciò ha rappresentato un importante valore aggiunto dell’iniziativa in quanto ha dato la possibilità a La Molisana e al Gruppo Sassano di porre le basi per futuri contratti di natura commerciale

con operatori esteri finalizzati all’acquisizione di ulteriori fette di mercato. Inoltre, dal 23 al 27 ottobre 2015, il Molise è stato presente all’Host di Milano, una delle Fiere del settore “Ospitalità” più conosciute a livello mondiale, svoltasi nel quartiere fieristico di Milano Rho-Pero,

con 7 aziende espositrici in 3 stand istituzionali realizzati dalla Regione e da Unioncamere Molise. Una presenza variegata, che ha annoverato aziende che trattano il caffè, con aziende di serramenti, di coltelleria e sistemi innovativi nelle pavimentazioni.

C.S.T. – COFFEE SPECIALIST TEAM SRL C.da Colle delle Api snc 86100 Campobasso Caffè TORREFAZIONE MONFORTE Via Pesco Farese, 25/26 86025 Ripalimosani (Cb) Caffè tostato DOMINGO CAFFE Via Luigi Sturzo, 51 86039 Termoli (Cb) SERRAMENTI ITALIA SRL Porte blindate, serramenti alluminio Via Cuoco, 59 86035 Larino (CB) SIR INFISSI Serramenti in legno alluminio, alluminio legno, alluminio, PVC Contrada Defenza, snc 86030 Lucito (Cb) ITALCRIPS evolution S.r.l. Sistemi innovativi di pavimentazioni C.da Grondari, s.c. 86027 San Massimo (Cb) P.C.F. snc di Fraraccio D. & A. Coltelleria professionale e sportiva, forbici Via Sant’Egidio 86095 Frosolone (Is) (i dati registrati dicono di 60.383 presenze da 172 Paesi, il 40% del totale in crescita del 17% rispetto all’edizione precedente)

Area di crisi, si accumulano troppi e gravi ritardi E’ assolutamente necessario continua il sindaco lombardi - che la Regione Molise acceleri per presentare al più presto un piano organico di sviluppo per rilanciare i settori più in difficoltà e dare risposte ai lavoratori che hanno perso l’occupazione. Se, infatti, da un lato l’area di crisi rappresenta la certificazione delle difficoltà e delle debolezze economiche e sociali del nostro territorio, dall’altro può rappresentare un’occasione concreta e veloce per superare una situazione di criticità con risposte straordinarie e assai efficaci. Sono passati circa sei mesi da quando il Ministero dello Sviluppo Economico ha accettato le condizioni per il riconoscimento

dell’area di crisi industriale ed a oggi - continua ancora lombardi nonostante il tavolo di concertazione tra la Regione e le parti economiche e sociali, avvenuto il 10 novembre, non vi è traccia di un percorso e di un progetto organico di sviluppo. E’ fondamentale ripartire dalle esigenze del territorio, dalla crisi dei settori tessile, agroalimentare, meccanico e edile, è necessario predisporre un piano che preveda l’integrazione delle varie misure economiche messe a disposizione, con la speranza di avere quanto prima un nuovo assessore regionale al ramo, che possa seguire con diligenza e zelo questa rilevante opportunità di crescita. *Sindaco di Roccamandolfi


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5 6 febbraio 2016

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Consiglio regionale martedì 9 febbraio

I 5 Stelle provano a rimuovere i privilegi del personale direttivo e il consigliere Di Nunzio l’istituzione del Parco del Matese I D1 e D3 sono figli dell’era amministrativa di Michele Iorio che i successivi governi di centrosinistra hanno sempre avallato Tra le mozioni consiliari in discussione a Palazzo Moffa martedì 9 febbraio torna a galla quella del gruppo 5 Stelle (Manzo e Federico) che da quasi un anno sale e scende lungo l’elenco degli argomenti all’ordine del giorno fino ad essere arrivata al primo punto due sedute consiliari fa, per poi tornare al terzo martedì prossimo, con cui i due “grillini” aspirano d indurre il consiglio regionale a deliberare la rimozione della posizione “quadri” (direttivi di categoria D1 e D3), notoriamente considerata di privilegio sotto il profilo economico e giuridico. L’argomento è di quelli che se affrontati in profondità col supporto di analisi legali, di atti amministrativi e di valutazioni politiche coerenti con il clima di “pulizia” che si pretende nella pubblica amministrazione per renderla meno invisa alla gente, meno parassitaria e, soprattutto, meno parziale, metterebbe in evidenza uno stato di fatto che per alcune centinaia di dipendenti regionali è particolarmente premiale rispetto ad altri. Una mozione e un argomento, insomma, che i vari governi regionali hanno sempre evitato per non creare subbuglio e per non perdere voti, tanto, e

storicamente, sono presenti le stimmate del clientelismo favoristico. Un provvedimento dell’era amministrativa di Michele Iorio che i successivi governi di centrosinistra hanno sempre avallato. Ora i “grillini”, che sono ancora estranei alle alchimie politiche (almeno sembra), agli accordi di compromesso, al tacito vivere nei bassifondi delle utilità, vorrebbero sfondare il muro politico/partitico (maggioranza e opposizione) dietro al quale i “quadri” regionali si sentono al sicuro. Pertanto, semmai il consiglio di martedì dovesse arrivare al

Ricordate quando dai palchi della campagna elettorale gridava “basta!”? Doveva essere basta ai costi esorbitanti della politica, al familismo, alle consulenze, agli incarichi ad amici e parenti, al “mercato delle vacche” in consiglio regionale; basta al clientelismo, agli sperperi di denaro pubblico, ai conflitti di interesse e soprattutto basta all’inefficienza del Sistema Sanitario molisano. Fatto fuori il centro-destra, anche per mano di una sentenza del TAR (quella si rispettata), e carpendo il voto dei Molisani con la promessa di un cambiamento radicale del “Sistema Molise”, il governo Frattura è nato già con il peccato originale di un’alleanza portatrice di un conflitto di interessi grande come un IRCCS. Inutile dire delle facce che ci si è ritrovati a vedere di nuovo sugli scranni del consiglio regionale che hanno dato, ed ancora danno vita, ad uno squallido “mercato delle vacche”. Ci apprestiamo al compimento del terzo anno di questo (non)governo e non abbiamo notato nulla

terzo punto all’ordine del giorno e, quindi, alla mozione di Manzo e Federico, sarà interessante verificare lo spessore politico, amministrativo e giuridico delle argomentazioni a sostegno della rimozione della posizione dei direttivi D1 e D3 della Regione Molise, e la reazione del resto delle forze politiche presenti a Palazzo Moffa. Prima del terzo punto, il consiglio ha da discutere la proposta di legge d’iniziativa della giunta concernente modifiche all’articolo 10 della legge regionale del 27 maggio 2005, numero 24 (Nuova disciplina

della raccolta, della coltivazione e della commercializzazione dei tartufi), quindi la ratifica della deliberazione della giunta regionale con cui è stato confermato il ruolo del commissario straordinario degli Iacp di Campobasso e Isernia. A seguire, ammesso che i consiglieri siano in forma tale da non sentirsi prematuramente stanchi, la mozione di Iorio, Fusco Perrella, Micone e Cavaliere tesa ad impegnare il presidente Frattura a farsi sentire con la presidenza del consiglio dei ministri per garantire il numero minimo dei posti

Le bassezze del governo Frattura di diverso da quando leggevamo: “Lo Iorismo, nella sua accezione ormai acclarata, non è mai terminato – sottolineano in una nota congiunta i consiglieri regionali del centrosinistra Frattura, Leva, Di Pietro, Totaro, Petraroia e Ciocca – La cruda realtà con la quale siamo costretti a confrontarci ogni anno è proprio questa e assume un significato politico preciso.” Eh si, il significato di una precisa fotocopia del sistema che ha cambiato - e a guardar bene non di molto - solo il vessillo . E’, infatti, di pochi giorni fa la notizia di una carrellata di nomine che consentiranno a pochi “eletti“ di intascare centinaia di migliaia di Euro mentre moltissimi anziani sono costretti a vivere con 500 Euro di pensione - rinunciando persino ad acquistare le medicine e a curarsi - e tantissime famiglie vivono ormai nella povertà a causa della perdita del posto di lavoro perché Frattura un impe-

gno lo ha mantenuto: “le aziende del Molise devono reggersi sulle loro gambe” che, già fragili, lui ed il suo governo hanno finito con lo spezzare del tutto. Per gli amici, gli amici degli amici e soprattutto per pagare le spropositate ed immeritate buste paga dei politici regionali molisani, i fondi ci sono sempre, le risorse per i bisognosi e per chi ha sempre lavorato sodo per la collettività, invece, non ci sono mai! E così capita che per le “Suore Missionarie del Sacro Costato”, da sempre impegnate nell’assistenza agli ammalati nell’Ospedale “Vietri” di Larino, non ci sono i soldi per il rinnovo della convenzione. Ci voleva il governo Frattura per annientare quella che probabilmente era una presenza secolare, come secolare è la storia del nostro presidio sanitario che si accanisce a voler chiudere: vergogna! Una Suora ha chiesto alla nostra Associazione se potessimo fare qualcosa per evitare il

letto delle strutture ospedaliere molisane, ma essendo una mozione del 24 febbraio 2015 ha perso il carattere dell’urgenza e dell’attualità. Sostanzialmente una perdita di tempo. Vecchia di data (30 giugno 2015) è anche la mozione urgente (!!!) del consigliere Monaco volta a salvaguardare i posti di lavoro degli operatori del Centro Padre Pio, nonché l’accreditamento regionale dei Centri di Riabilitazione Molise (Crm). Fusco Perrella e Sabusco a loro volta vorrebbero che il consiglio votasse la mozione presentata per sollecitare l’attivazione dell’Osservatorio regionale delle Politiche Sociali. Dovrebbe chiudere la giornata il consigliere di maggioranza Domenico Di Nunzio con la sua reiterata proposta di (ri)discutere dell’istituzione del Parco del Matese. Roba turistico/ambientale per taluni versi ammuffita dal tempo, per taluni altri versi sommersa dalle chiacchiere, per altri versi ancora fata rimbalzare da una sigla ambientalista all’altra (wwf e lega ambiente). Dardo

loro “esilio” da una comunità che era ormai la loro e noi denunciamo con sdegno questa ennesima bassezza della politica regionale. Allo stesso tempo, però, ci chiediamo: la Curia è informata della questione? E come mai non ha ritenuto di intervenire? Già, le fiaccole si accendono per ben altri interessi! Certo è disgustosa la visuale che si manifesta, ogni giorno, davanti agli occhi dei Molisani per bene e sulla quale diverse inchieste giornalistiche hanno tentato di accendere i fari, ma “il convitato di pietra”, influenzato forse dall’ondata “modaiola” di MasterChef, predilige le “cene” e allora nell’imminenza della kermesse sanremese si potrebbe riadattare una nota canzone di Elio e le Storie Tese: “la cena si, la cena no; ma quando c’è stata? Erano in tre oppure no, la terra dei cachi!” E ho detto tutto! concluderebbe Totò. Associazione “Comitato Civico Frentano”


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Campobasso

6 febbraio 2016

A Campobasso canoni d’affitto fra i più bassi d’Italia CAmpObAssO è fra i capoluoghi di regione più a buon mercato per le locazioni: in città occorrono appena 381 euro per prendere un appartamento in affitto, contro i 516 della media nazionale. E’ uno dei dati emersi dal Rapporto sulle locazioni 2015 di solo Affitti, franchising immobiliare specializzato nella locazione con 340 agenzie (40 in spagna), elaborato con il supporto scientifico di Nomisma. Nel capoluogo molisano risultano convenienti sia gli immobili arredati (402 euro al mese contro i 558 in Italia) che quelli dotati di garage (400 euro contro 572). Fra le città più convenienti per gli affitti Campobasso è preceduto solo da Potenza (379 euro al mese) ma supera Perugia (396 euro) e Catanzaro (399 euro). Milano si conferma anche nel 2015 la città più cara (canone medio di 916 euro) superando Roma (809) di oltre un centinaio di euro. Seguono Firenze (645 euro), Bologna (568 euro), Venezia (566 euro), Napoli (546 euro). In controtendenza rispetto al trend nazionale, a Campobasso i canoni

di locazione risultano in calo (-5%) nel 2015, con contrazioni registrate per tutte le tipologie di immobile, da mono (-6,2%) e bilocali (-5,5%) a trilo (-4,8%) e quadrilocali (-4%). A livello nazionale i canoni d’affitto sono tornati a crescere dopo 5 anni di contrazione (+1,7% nel 2015), trainati soprattutto dai grossi incrementi registrati a Bologna (+11,6%), Perugia (+9%) e Bari (+8,5%), così come a Napoli (+6,3%), Genova (+5,5%) e Catanzaro (+5,2%). In alcune piazze, tuttavia, è persistito il segno meno: oltre Campobasso ci sono stati decrementi anche a Palermo (-7,7%), Potenza (-5%), Roma (-2,2%), Trie-

ste (-1,9%) e Trento (-1,2%). A Campobasso gli inquilini cambiano casa più spesso che altrove in Italia: resistono appena 18 mesi nello stesso appartamento al pari di anconetani e cagliaritani, contro una media nazionale di 27,4 mesi. Aostani (21 mesi), torinesi (22) e bolognesi (22,7) sono tra i più “insofferenti mentre trentini e palermitani (48 mesi ciascuno), napoletani e baresi (36 mesi ciascuno) i più “fedeli”. Secondo il Rapporto sulle locazioni 2015 di Solo Affitti Campobasso è uno dei capoluoghi di regione dove si utilizzano di più i contratti d’affitto liberi 4+4 (90%), preceduto da

Milano (94%), Potenza (90%), Palermo (70%), Aosta (65%) e Napoli (53%). I campobassani ricorrono meno ai contratti con canone concordato (35%) e in misura marginale ai transitori (15%). In Italia i contratti a canone concordato sono i più utilizzati (dal 37,1% del 2014 al 43,1% del 2015) e nell’ultimo anno hanno superato per la prima volta quelli liberi 4+4 (dal 39,8% del 2014 al 42,1% del 2015). In calo l’impiego di contratti transitori, passati dal 20,9% del 2014 a 14,3% del 2015. Lo studio di Solo Affitti rileva un significativo cambio dei costumi da parte degli italiani rispetto all’affitto, complice la crisi economica di questi anni. Rispetto all’ultimo anno le famiglie che prendono in affitto un appartamento come abitazione principale sono aumentate di quasi 10 punti percentuali, dal 50,3% del 2014 al 59,8% del 2015. Trend confermato anche a Campobasso dove il dato sale al 75%, inferiore solo a Palermo e Trento (80% ciascuno). Nel capoluogo molisano non mancano i lavoratori in trasferta (20%

contro il 22,6% del dato nazionale) mentre gli studenti fuori sede sono poco rappresentati (5%, meno della media nazionale del 16,1%). Nel capoluogo molisano la tipologia di abitazione in affitto più richiesta è il trilocale (44,3% dei casi) soprattutto in periferia. Non mancano le domande di bilocali (27,5%) e quadri (18,8%) mentre i monolocali (9,5%) hanno meno mercato. A vivere in affitto sono soprattutto coppie senza figli (50% del totale, percentuale più alta in Italia con Perugia, Potenza, Aosta e Ancona) mentre le coppie con figli si ritagliano il 30%. Poco rappresentati i single (15%) e i gruppi di 2 o più persone che condividono un appartamento (5%). A Campobasso occorre poco tempo per trovare casa in affitto: 2,1 mesi contro i 2,3 necessari mediamente in Italia. Le città dove la ricerca è più lenta sono Napoli (3,8), Bari (3,5) e Aosta (3,3), quelle dove risulta più veloce Perugia (1,5 mesi), Milano e Firenze (1,7 ciascuno) e Catanzaro (1,8).

A Vinchiaturo una casa per giovani madre Sarà inaugurata domani la struttura di protezione per le donne in difficoltà VINCHIATURO. “La Misericordia fa fiorire la vita” tema della 38ma Giornata Nazionale per la vita è occasione di lancio per una nuova struttura di accoglienza – in ambito diocesano- questa volta rivolta alle donne. Ogni figlio che viene al mondo è volto del “Signore amante della vita” (Sap 11,26), dono per i suoi genitori e per la società; ogni vita non accolta impoverisce il nostro tessuto sociale. Domenica 7 febbraio 2016, alle ore 16,00, 38ma Giornata Nazionale per la vita, sarà inaugurato il centro di accoglienza per ragazze madri “Casa Martina” in memoria della piccola Martina. A presiedere l’inaugurazione, l’arcivescovo di Cam-

pobasso –Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini alla presenza del fondatore della Comunità terapeutica La Valle padre Lino Jacobucci, i benefattori, i Responsabili del Movimento per la vita, i volontari e tutto il popolo di Dio. “Siamo noi il sogno di Dio che, da vero innamorato, vuole cambiare la nostra vita” Con queste parole Papa Francesco invitava a spalancare il cuore alla tenerezza del Padre, “che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati” (1Pt 1,3) e ha fatto fiorire la nostra vita. L’iniziativa nasce come progetto della Comunità terapeutica “La Valle” di Toro (CB) in collaborazione con

Il naturale dell’ovvio Una doppia postazione funzionale all’Ufficio Postale di Guardialfiera ha scongiurato la violenza dei fragili

di Vincenzo Di Sabato

Entro nell’ufficio Postale di Guardialfiera per chiedere lumi circa l’uso facile e gratuito del “WiFi” (da poco attivato a Larino Centro) e, stupefatto, lo trovo vuoto! Due soli pensionati in luogo delle intolleranti calche, immancabili nei giorni massimi delle riscossioni periodiche. E, incredulo a tal punto, domando invece ragioni dello sconcertante prodigio. “Semplice - mi ribatte Patrizia, la dirigente - si è soltanto verificato il naturale dell’ovvio. E’ stata semplicemente utilizzata una doppia postazione funzionante. A Guardialfiera si riparte da un capitolo nuovo. Ed io rifletto sul come sia bastato un nonnulla per dribblare l’assurdo. Per pla-

care la satura pazienza di poveracci e di fragili, quasi istigati alla violenza. In conseguenza, forse, anche da quel lavarsi ringhioso delle mani da parte di organizzazioni sindacali o, dall’anarchia dello scaricabarili ed al tortuoso bizantinismo di burocrati, ad ogni sollecitazione di diritto, serena-

mente sollevato da popolo. Ed oggi, dal più fiducioso stile di Patrizia e dal terzetto affiatato all’Ufficio di Guardialfiera, mi son persuaso che il servire il pubblico o comporre una poesia, abbiano uguale dignità. Ed il loro modo di dare, vale più di quel che, probabilmente, diamo noi.

il Movimento per la Vita di Campobasso e l’arcidiocesi di Campobasso – Bojano, con l’obiettivo di offrire alle donne in gravidanza – ragazze madri – un sostegno per vivere serenamente e adeguatamente la maternità. La Casa che sorge in contesto extraurbano nel comune di Vinchiaturo, è stata donata alla Comunità “La Valle” dalla signora Iarocci Teresa; completamente restaurata essa dispone di n. 5 stanze, n. 2 bagni, n. 1 ampio salone-sala da pranzo e cucina. Attorno alla struttura vi è un terreno circostante di circa mq.1000. Il centro di accoglienza può ospitare fino a 8 persone.


Campobasso

7 6 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Si guarda con curiosità all’iniziativa intesa a ricompattare il tifo rossoblù

Un Euro di speranza

di Gennaro Ventresca Domenica sera, nel mio salotto domenicale di Molise tv, ho avuto modo, tra l’altro, di ricordare che allo stadio Adriatico di Pescara, in curva, i tifosi pagano 10 euro a partita. Aggiungendo che la formazione di Massimo Oddo vince da sette partite consecutive, sviluppa il calcio più spettacolare della serie Cadetta ed è terza in classifica, ormai a pochi punti dal Crotone che insegue la capolista Cagliari. Non so se questa sottolineatura sia servita a Giulio Perrucci per prendere in considerazione di consentire l’accesso ai tifosi del lupo, nel settore della Curva Nord, al prezzo simbolico di un euro. In qualche modo sembra voler ritornare alla fine degli anni Settanta, Franco Mancini ed Ernesto

Bronzetti escogitarono di andare a prendere a spese del club i tifosi annidati nei vari paesini della nostra minuscola regione. La trovata fu felicissima, anche se non portò nell’immediato soldi in cassa. Ogni partita scendevano dai pullman centinaia di freschi sostenitori del Lupo, alcuni provenienti anche dalle zone d’altura del-

l’Appennino molisano. Così, anche per presenza in squadra di Nicola D’Ottavio, il Campobasso si assicurò la fidelizzazione di supporter che neppure pensava di poter mai avere. Il resto, dico la parte più importante, la fece la squadra con le bluse rossoblù che giocò più di un campionato di vertice prima di

salire in B, categoria che scatenò la febbre della domenica pomeriggio in ogni angolo della regione. A decine arrivavano anche da Termoli, e non sono state rare le comitive provenienti da Vasto. Dopo 35 anni, in casa rossoblù, dopo essersi guardati intorno e aver constatato la fuga da Selva Piana si è pensato di far ritorno

al passato. Forse per una sola volta o, magari, sino a fine stagione. Proprio per cercare di riconquistare la fiducia della gente e far scoppiare l’amore tra squadra e tifosi. Pian piano, in favore d’esperienza, si è cominciato a osservare con attenzione il gioco degli altri, semplice, più fisico, ma in fondo efficace e spesso vincente. Dal potenziare l’attacco si è passati a compattare la difesa, a perfezionare la scuola dei portieri e dei guardalinee. E, finalmente, a diventare critici e poi soddisfatti spettatori, dal campo e poi dallo schermo televisivo. Non credo al pienone, non penso nemmeno a una fiumana di sciarpe con i colori della nostra squadra. Ma, comunque sia, non sarà un esperimento maldestro. Per ripartire da qualche parte bisognava pur cominciare.

Un Laboratorio per gli autori molisani A Campobasso l’assemblea costituente per il Caffè letterario livre CAMPOBASSO. Giovedì 3 marzo alle ore 18, presso il Livre di Campobasso, il Laboratorio LeggerePerScrivere rivolto agli autori molisani apre i battenti con un evento “assembleare” che speriamo possa essere fondativo. Dopo una lunga gestazione logistica, ulteriormente complicata dal recente evento sismico, il sostegno del Caffè Letterario Livre di Campobasso è risultato determinante per fissare questa prima data di incontro degli autori molisani interessati alla fondazione di un soggetto associativo comune. Tale soggetto dovrà agire sulla base dello scambio simbolico ed energetico oltre che esperienziale degli scrittori, dei poeti, dei critici letterari e di chiunque in Molise operi in letteratura e nelle arti sinestetiche collegate (teatro, musica, arte visiva, editoria). La sfida, come afferma il “manifesto” provvisorio già pubblicato in prima stesura su questa pagina, è superare le differenze

pregiudiziali e di credo artistico - letterario per aprire uno spazio comunitario di confronto, riflessione e produzione utile alla crescita e all’affermazione di tutti gli autori molisani che vivono la letteratura quale condizione di vita e quale laboratorio permanente dell’dentità autoriale, individuale e collettiva. Seguiranno presto altri post su questa pagina per l’esplicazione del dettaglio di questo primo incontro. Per intanto, rivolgiamo a tutti gli autori residenti in Molise l’appello a partecipare all’evento del 3 marzo prossimo. Senza di voi questo primo incontro non si può tenere. Senza di voi il progetto di una “casa” comune della letteratura molisana non potrà mai realizzarsi. Per questo motivo, mobilitiamoci e partecipiamo tutti all’incontro fondativo del 3 marzo. Il sogno e l’utopia sono l’unica possibilità di progettare il cambiamento. Cambiamo noi

stessi e il territorio nel quale viviamo, partecipando al Laboratorio permanente degli autori molisani. LeggerePerScrivere è la possibilità che abbiamo proprio qui ed ora di lasciare un segno della nostra presenza in questo deserto. A tutti gli autori molisani va il nostro abbraccio virtuale, in attesa dell’abbraccio fisico del 3 marzo.

Ritorna “La Pezza de cace” A Vinchiaturo, domani, la tradizionale manifestazione carnacialesca VINCHIATURO. Un antico percorso che si articola su salite e discese fino a ritornare sui propri passi davanti a “lo castello di Vinchiaturo” meglio conosciuto come casa Jacampo dove, su un antica basola di pietra locale, il vincitore sempre a forza di lanci

dovrà collocare la “pezza de casce” pronunciando la fatidica frase: “A la `n `tutta!”, o meglio “E’ tutta qui !”. Ma il gioco popolare in che consiste? Si gioca a due squadre di numero illimitato di partecipanti e a turno, a forza di bicipiti, la pezza, forma di circa

trenta chili di parmigiano, viene lanciata sul percorso prestabilito ormai da secoli. Una volta che la Pezza è stata lanciata dal giocatore verso un punto scelto dal caposquadra, dovrà essere ben visibile dal pubblico e dagli avversari; in caso contrario,

viene proclamata “J’è ceca!”, o meglio è cieca, cioè non si vede e così il tiro viene dichiarato nullo per la compagine a cui il tiratore appartiene. Per motivi di svantaggio comunque è possibile usufruire delle “bòtte”, una sorta di carta jolly che dà la possibilità di decrementare lo svantaggio acquisito. Tali tiri, “le bòtte”, vanno usufruiti dopo gli scassi della partenza, i passi carrai dei marciapiedi in pietra davanti all’asilo come stabilito dalle antiche regole tramandate dai vecchi giocatori. Non mancano tirate di casacca, schiaffi e pacche rumorose artatamente castrone dai più

veterani con parole pesanti e minacce appartenenti all’antico canovaccio della tradizione carnevalesca vinchiaturese, e non manca chi condisce con fresca zizzania il piatto del divertimento.L’evento alle 14.30 in Piazza Municipio il 31 gennaio era riservato alle donne. Saranno percorsi vicoli, giardini e altre piazze con le squadre maschili che si cimenteranno nel rotolamento del pezzo di formaggio domenica 7 febbraio dalle ore 12:00.

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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

6 febbraio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

“Una proposta per Isernia” Il movimento “Noi con Salvini” presenta in mattinata la propria posizione per le comunali ISERNIA. Questa mattina, alle ore 11,00 presso la Sala Gialla della Provincia in Via Berta, conferenza stampa di “Noi con Salvini-Molise” con il coordinatore regionale Luigi Mazzuto che presenterà il coordinamento cittadino di Isernia. “Costruiamo insieme una proposta per Isernia”, l’invito rivolto alla cittadinanza e a tutti coloro che hanno a cuore le sorti di una Città che vuole rilanciarsi dopo le fasi nefaste degli ultimi anni, segnate da

un centro-sinistra che ha messo in mostra tutta la sua incapacità di proposta prima e di gestione dopo, con la complicità dei trasfughi del centrodestra. “Priorità all’ascolto e al confronto con la parte sana della società, i cittadini” il chiodo fisso dei salviniani “e saranno le linee guida per il futuro che il nascente coordinamento locale ha sicuramente raccolto e fatte proprie”, confida il coordinatore regionale. Questi ed altri spunti saranno trattati nel-

l’incontro di sabato con l’invito alla partecipazione esteso alla stampa ed a tutti coloro che, se possono, vogliono dare un contributo diretto non solo di idee. E’ giunta l’ora di non delegare più al buio ma di scendere in campo in prima persona. il coordinatore di “Noi con Salvini”, Luigi Mazzuto, si pone in linea con quanto avviene in ambito nazionale, dove esiste già un tavolo politico che vede coinvolte le compagini di centrodestra.

Per il momento, ha voluto però specificare Luigi Mazzuto, “si tratta di un primissimo incontro interlocutorio, dal momento che noi non abbiamo alcuna fretta di partorire un nome, mentre preferiamo effettuare una seria valutazione per individuare una figura che possa dare delle risposte concrete alle tante problematiche di Isernia”. Più che sui nomi, ha aggiunto il coordinatore del gruppo salviniano, “riteniamo prioritario concentrarci

sui contenuti, sulle idee e sui programmi, ed è su questi aspetti che vogliamo certezze”. Per quanto riguarda l’ipotesi primarie, Mazzuto non si dice favorevole: “Ritengo che per le Amministrative sia un percorso troppo farraginoso. E tra l’altro è stato dimostrato che le primarie non funzionano. Un esempio ne è la vicenda dell’ex sindaco Brasiello, che pure era stato individuato attraverso tale sistema”.

Furti e stupefacenti, quattro persone denunciate Operazione dei Carabinieri. Recuperata refurtiva e sottoposte a sequestro dosi di hashish e marijuana Nell’ambito di una serie di servizi predisposti dai Carabinieri al fine di contrastare reati di maggior allarme sociale, quali furti e spaccio di stupefacenti in provincia di Isernia, quattro persone sono state denunciate, recuperata refurtiva di ingente valore e sottoposte a sequestro diverse dosi di hashish e marijuana. Ad Isernia, due 18enni del posto, sono stati identificati e denunciati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, quali autori di alcuni furti avvenuti all’interno di una palestra del centro cittadino. I due, avevano asportato dagli spogliatoi dove erano

custodite le borse dei frequentatori, telefonini cellulari e somme di denaro contante per un totale di oltre millecinquecento euro. Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari. A Sant’Agapito, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 30enne del posto, perché ritenuto responsabile di un furto di due lastre di marmo antico, asportate dall’interno del cimitero di “Vigne Cupe”. Anche in questo caso la refurtiva, del valore di svariate migliaia di euro, è stata recuperata e restituita al responsabile del competente Ufficio Comunale. Infine, lungo l’arteria

di collegamento tra Sesto Campano e Ciorlano, in provincia di Caserta, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno sorpreso a bordo di un camion, quale passeggero, un 27enne di Lanciano, trovato in possesso di involucri contenenti sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana. La droga è stata sottoposta a sequestro mentre continuano le indagini per accertare se le dosi rinvenute erano per uso personale o se destinate all’attività di spaccio. Il giovane intanto dovrà rispondere di detenzione illegale di sostanze stupefacenti.

Multato cercatore di tartufo La Forestale ha beccato l’uomo intento a prelevare i tuberi fuori stagione SANt’ElENA SANNItA – Una brutta sorpresa per un cercatore di tartufo originario del campobassano. L’uomo è stato fermato da una pattuglia di forestali del Comando stazione di Frosolone mentre era intento a raccogliere esemplari di tartufo nero in località “Santi Cosimo e Damiano” nel comune di Sant’Elena Sannita. Il prelievo di tartufo nero in questo periodo dell’anno è tassativamente proibita, giacché non è giunto ancora a maturazione e bisogna attendere la tarda primavera. Per questo motivo il raccoglitore irregolare è stato sanzionato pecuniariamente per una somma di poco superiore a 3.300 € e i tartufi prelevati sono stati sequestrati, assieme al vanghello utilizzato per scavarli, e consegnati all’Uffi-

cio Ambiente della Provincia di Isernia. Quella della raccolta fuori legge provoca quasi sempre danni seri alle tartufaie, ossia alle porzioni di terreno più o meno ampie che ospitano i tartufi, che ne compromettono seriamente la produttività, con il rischio concreto che si vada incontro alla rarefazione di questi organismi così importanti per l’integrità degli ecosistemi e per i benefici economici e sociali che derivano dalla loro commercializzazione. Nella nostra regione, come in altre parti d’Italia, la raccolta e la vendita dei tartufi rappresenta un’importante fattore per sostenere le economie locali, particolarmente provate dalla grave crisi economico-occupazio-

nale. Tuttavia, è bene ricordare anche il ruolo ecologico di primo piano che questi organismi sotterranei svolgono per l’integrità a la salubrità degli ecosistemi naturali, risulta perciò quanto mai importante tutelare e salvaguardare questa risorsa ambientale. Dal Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Isernia fanno sapere che si è fatto e si farà ogni possibile sforzo per organizzare servizi programmatici di controllo del territorio finalizzati a far sì che la raccolta dei tartufi sia effettuata nel rispetto della legalità, servizi a volte disagevoli perché svolti anche in zone impervie ed isolate e anche negli orari notturni.

Carpinone, rivive il Carnevale

Oggi a partire dalle ore 15 il Gran Galà dei gruppi mascherati CARPINONE. Vivi il tuo carnevale da protagonista, questo lo slogan del Carnevale Carpinonese 2016 in programma sabato 06 Febbraio a partire dalle ore 15.00 a Carpinone. La manifestazione, infatti, organizzata dalla pro loco insieme ad alcuni cittadini che hanno voluto collaborare, ha come scopo quello di essere un evento in cui l’elemento principale sia il coinvolgimento attivo di tutti coloro che sceglieranno Carpinone per il loro carnevale.

Il sottotitolo dell’evento “Galà dei Gruppi Mascherati” vuole spingere all’aggregazione spensierata delle persone in modo che almeno per un pomeriggio dimentichino le varie problematiche che caratterizzano i tempi odierni. Diversi i gruppi che hanno già dato la loro adesione e molte anche le maschere singole che parteciperanno e che in questi giorni si stanno preparando con attenzione e dovizia di particolari a trovare il travestimento più originale. Molto nutrito il programma che vedrà dalle ore 14.30 il raduno delle maschere e dei gruppi mascherati accolti festosamente dalle mascotte del carnevale che saranno i personaggi Disney Topolino e Minnie che guideranno anche la sfilata la cui partenza è prevista per le ore 15.00. Alle 15,30 si arriverà in p.zza Mercato dove comincerà la festa vera e propria con l’intrattenimento sia musicale che di animazione a cura dal duo Jury Sound & Patty. Balli, canti e giochi coinvolgeranno sicuramente tutti gli intervenuti senza distinzione di età. Verso le 17.00 la manifestazione si sposterà in p.zza

Concezione dove è previsto un momento davvero imperdibile con l’alternarsi nell’area spettacolo di esibizioni di magia, mangiafuoco, cabaret, giocoleria, bolle di sapone giganti, bastoni infuocati, danze carnevalesche e tanto altro. A seguire ci sarà la pantomima della morte di carnevale e la premiazione delle maschere e dei gruppi mascherati più simpatici. La serata continuerà poi con l’intrattenimento musicale del duo Patty & Angy. Naturalmente un’attenzione speciale sarà dedicata ai bambini che vedranno allestito in p.zza concezione un angolo esclusivo con animatori specializzati in face painting e sculture di palloncini. Un carnevale quindi quello carpinonese che vuole essere la “festa delle famiglie” senza particolari impegni culturali se non quello del divertimento che è insito nella manifestazione stessa. L’evento, come ogni anno, potrà essere seguito anche dai carpinonesi sparsi nel mondo in diretta streaming grazie al canale delle dirette della web tv locale Carpinone Channel raggiungibile all’indirizzo: http://carpinonechannel.altervista.org.


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Termoli

6 febbraio 2016

No trivelle, in piazza il 20 febbraio I Comitati civici rilanciano l’azione di protesta sul territorio contro le trivellazioni TERMOLI. Il Comitato Acqua Bene Comune Termoli, laFondazione “Lorenzo Milani” ONLUS, il Coordinamento Trivelle Zero Molise e la R@P Molise informano i cittadini del Basso Molise che si sta lavorando all’organizzazione di una manifestazione pubblica “Contro la devastazione e il saccheggio del territorio: acqua, aria, trivelle”, che si svolgerà il prossimo 20 febbraio a Termoli. L’incredibile e spaventosa concomitanza di eventi che si sono scatenati sul Basso Molise, e non solo, negli ultimi giorni (trivelle alle Tremiti, gasdotto LarinoChieti, polveri sottili impazzite tra Campomarino e Portocannone, acqua contaminata, amplia-

mento industrie chimiche, cementificazioni, ecc.) configurano un attacco al territorio senza precedenti nella storia, pur così travagliata, dei luoghi dove viviamo.

Lanciamo quindi un appello a tutte le forze democratiche, civiche, sindacali, produttive, di categoria e, naturalmente, in primis a tutti i cittadini, perché si lavori unitariamente alla realizzazione

di questa importante manifestazione: è davvero tempo di indignarci e di ribellarci tutti insieme per dire basta a questo modo aggressivo e dissennato di gestire il territorio, prima che i danni alla salute, all’ambiente e all’economia di questa terra divengano irreversibili. Lunedì 8 febbraio, alle ore 19, in via XXIV Maggio 51 a Termoli, si terrà una prima riunione, aperta a chiunque voglia collaborare alla

riuscita dell’iniziativa. Ci si può intanto già mettere in contatto con la segreteria organizzativa delle associazioni promotrici a questo indirizzo mail: rap.molise@gmail.com . La manifestazione pubblica sarà il primo passo per dimostrare che non accettiamo passivamente la disinformazione, l’imposizione di scelte autoritarie e la distruzione dei beni comuni. Siamo noi cittadini a vivere in questo pezzo di terra che teniamo particolarmente a cuore, senza dimenticare che le scelte sbagliate prese qui e ora si ripercuotono anche altrove in qualsiasi altro momento. E’ giunto il momento di dimostrare che un altro modo di gestire le nostre ricchezze è possibile.

Torna “IL MARE D’INVERNO” Operazione nazionale di tutela e monitoraggio delle spiagge, domenica 7 febbraio sul litorale di Petacciato PETACCIATO. Domenica 7 febbraio si svolgerà anche in Molise la XXIV edizione del “Mare d’Inverno”, l’operazione nazionale promossa da Fare Verde per la tutela delle spiagge ed il monitoraggio dei rifiuti maggiormente invasivi. Quest’anno Fare Verde, dopo tante edizioni svolte tra Termoli e Campomarino, ha scelto di puntare l’attenzione sul litorale di Petacciato, un tratto di costa di interesse naturalistico che però versa in molti tratti, in stato di forte criticità, come in più occasioni rilevato anche da associazioni e comitati locali. Alla manifestazione, patrocinata dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Campobasso e dal Comune di Petacciato, hanno aderito l’ associazione Ambiente Basso Molise, il Comitato Articolo 21, le guardie Ecologiche Volontarie CO.N.G.E.A.V e MOLI.G.A.V, e gli operatori del CEA (Centro di Educazione Ambientale) di Petacciato, nell’ambito del progetto Life Maestrale. Come di consueto, la Protezione Civile, con i nuclei di Petacciato e Campomarino, fornirà il sostegno logistico all’iniziativa ecologica. Intenzionalmente assente quest’anno il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente, espressamente rifiutato da Fare Verde, in aperto contrasto con le politiche ministeriali “poco ecologiche” che favoriscono l’incenerimento dei rifiuti e le esplorazioni petrolifere a mare, mettendo a repentaglio l’equilibrio dell’intero ecosistema marino ed in particolare delle nostre coste.

Le operazioni di pulizia promosse da Fare Verde ci ricordano che l’inquinamento dura 12 mesi all’anno e non solo durante il periodo estivo; gran parte dei rifiuti disseminati un po’ ovunque, nelle strade, nelle campagne, nei quartieri residenziali, sulle cime delle montagne, nei boschi, nei prati e sulle spiagge, non sono null’altro che il prodotto dello stile di vita sprecone e consumista della nostra società. Al termine dell’operazione, come ogni anno, verrà stilata la classifica dei rifiuti raccolti per alimentare il censi-

mento nazionale che servirà a sensibilizzare il Parlamento Italiano sulla necessità di attuare una politica per la riduzione a monte dei rifiuti.. Fare Verde invita quindi tutti i cittadini amanti del mare e dell’ambiente a prendere parte all’iniziativa, l’appuntamento è fissato per domenica 7 febbraio alle ore 9.30 presso il CEA di Petacciato Marina, dove i volontari saranno accolti per ricevere i sacchi e le necessarie istruzioni per la raccolta dei rifiuti.

Premio Termoli, 60 le edizioni Torna la manifestazione dedicata all’arte contemporanea. Un patrimonio della città TERMOLI. Dal 21 febbraio al 30 aprile 2016 torna il Premio Termoli, che quest’anno giunge alla sessantesima edizione, segnando un profondo cambiamento nella storia del Premio d’Arte Contemporanea della città di Termoli. La mostra dal titolo In Cantiere si terrà, infatti, nel futuro MACTE Museo d’Arte Contemporanea Termoli che avrà sede negli spazi dell’ex mercato di via Cina ospitando l’intera collezione del Premio degli ultimi sessant’anni. La mostra è voluta e promossa dal Comune di Termoli,Assesso-

rato alla Cultura ed è curata da Anna Daneri. “La città di Termoli custodisce uno dei più interessanti tesori della storia dell’arte italiana del dopoguerra – dichiara ilsindaco Angelo Sbrocca. Le opere acquisite negli anni dal Premio Termoli rappresentano un patrimonio pubblico che deve essere rivalutato. La sessantesima edizione del Premio si inserisce in un quadro volto a conservare e promuovere la memoria artistica collettiva, inaugurando un nuovo spazio pensato per ospitare opere di grande valore e ri-

dare splendore all’arte di cui può fregiarsi la nostra città. Questa edizione si pone come momento di snodo, come ‘cantiere’ nel senso di luogo in cui fervono i lavori volti all’apertura del MACTE Museo d’Arte Contemporanea Termoli che porterà a un cambiamento rivolto ai giovani e a tutti i cittadini grazie ai nuovi linguaggi artistici. Siamo certi che la città saprà apprezzare la valorizzazione della nostra cultura e l’ampio respiro che l’arte avrà a Termoli con l’attuale collocazione del Premio”.


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Termoli

6 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Il governo Sbrocca, un disastro” Conferenza stampa del centrodestra a Termoli su porto, tunnel, sanità e acqua inquinata TERMOLI. Conferenza stampa del centrodestra a Termoli per mettere in risalto le criticità dell’attuale Amministrazione dovute alla superficialità ed inefficienza nella gestione della cosa pubblica, derivanti anche dalla scarsa trasparenza nelle procedure giuridico/amministrative ed dal mancato rispetto delle minime regole democratiche. Diverse le tematiche di rilievo ed attualità . Porto: Il Porto di Termoli costituisce uno dei pilastri della nostra città, non soltanto per il settore della pesca, ma anche per quello turistico, sociale ed economico. La necessità di dotarsi di un nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP) è sicuramente ineludibile, tuttavia è nostra opinione che la modifica dell’attuale assetto portuale vada affrontato con attenzione, coinvolgendo tutte le parti interessate e, nel rispetto della legittimità delle procedure giuridico/amministrativo. L’atto di intesa approvato il 30 gennaio 2015 dalla Giunta Comunale, in mancanza della necessaria approvazione da parte del Consiglio Comunale di variante al Piano Regolatore Generale di Termoli, potrebbe costituire un serio pro-

filo di illegittimità che inficerebbe l’intero percorso amministrativo e renderebbe nulli tutti gli atti successivi adottati dalla Regione; Tunnel e parcheggio S. Antonio: Risulta per noi difficile giustificare, in termini di costi/beneficio la realizzazione del Tunnel, molti sono anche i dubbi rispetto alla utilità dello stesso, così come non possono essere sottaciute le perplessità dal punto di vista urbanistico, storico, ar-

cheologico ed ambientali. Anche la mancata previsione della valutazione dei costi di gestione ed in particolare di manutenzione, potrebbe costituire rispetto ad esperienze già fatte in altre città, una vera e propria sciagura per Termoli, a causa del gravosissimo onere economico lasciato in eredità alle generazioni future. Infine e non per ultimo , restano anche in questo caso numerose perplessità per le procedure di Project

attualmente in corso (vedi Mozione); Sanità: La chiusura dell’Ospedale di Larino e la destrutturazione dell’Ospedale di Termoli , insieme alla prossima realizzazione, da parte della Regione Abruzzo, dell’Ospedale di confine tra Termoli e Vasto, costituisce il preludio alla distruzione della sanità dell’intero Basso Molise. Il ricorso a prestazioni e ricoveri fuori Regione, dovuti all’assenza di Primari a

Termoli ed alla eliminazione e drastica riduzione di numerose specializzazioni cliniche, determineranno l’incremento crescente del debito per mobilità passiva, aggiunto all’impossibilità di curarsi nel proprio territorio. “Le riflessioni fin qui addotte andrebbero correlate dalle sciagurate scelte fatte dall’attuale Amministrazione Comunale , dal Governo Regionale e da quello Nazionale in tema Ambientale (trivellazioni, realizzazione di nuove discariche, megadeposito di gas metano al Sinarca, ampliamento della industrie chimiche ecc.), tutte decisioni che renderanno la nostra Regione e, in particolare il Basso Molise la pattumiera d’Italia. Infine e non per ultimo, non possiamo sottacere la predilezione dell’Amministrazione Sbrocca ad individuare, per qualsivoglia incarico di consulenza e dirigenza professionisti di fuori Regione (vedi legali del foro di Bari , Dirigenti Comunali Piemontesi e Siciliani) a dimostrazione di una viscerale avversione ai tanti giovani e meno giovani professionisti Termolesi e Molisani.

Ladri svaligiano un appartamento In pieno giorno a Termoli nell’abitazione di una coppia di anziani TERMOLI. È un giorno come tanti in via Stati Uniti dove una coppia di anziani lascia la propria abitazione per alcune commissioni e, chiuso l’appartamento, va via tranquilla. Nulla di strano sino ad oggi se non il fatto che circa a mezzogiorno, al rientro di uno dei nipoti, ecco l’amara sorpresa: la casa è al soqquadro. Mobili aperti, abbigliamento buttato ovunque, cassetti divelti e quanto di peggio si può vedere. “Nonno, ci sono stati i ladri, torna subito a casa”: le

parole del giovane ai cui occhi è apparso quanto di peggio si può vedere. Purtroppo è così. È triste quando qualcuno entra in un appartamento e lo svaligia. Lo è perché è come se entrasse nel tuo cuore e strappasse ricordi, fatiche e cose impresse da sempre. Lo è non per i contanti portati via (circa seicento euro) o per i regali trafugati (poche settimane fa la coppia aveva celebrato le nozze d’oro) che comunque quantificati ammontano a circa tremila euro, lo è perché questi sono gesti ingiustificabili in

una realtà che dovrebbe essere diversa. Un furto in appartamento in pieno giorno, in via Stati Uniti per giunta, fa rabbia, tanta rabbia. Sul posto s’è recata la Polizia, c’è stata l’opportuna denuncia e adesso si spera, si spera che possano finire di questi gesti ma si ha il timore che non possa essere così. “Nella mia vita – afferma l’anziana vittima – è la terza volta che subisco un furto in appartamento. Fa male… molto male”.

Carnevale, weekend pieno di iniziative A Termoli una serie di manifestazioni per rallegrare la città TERMOLI. Week end di carnevale anche a Termoli con l’amministrazione comunale che mette in scena un ricco carnet di iniziative presentate in conferenza stampa. Saranno tre i carri allegorici che percorreranno le strade cittadine e saranno ideati dall’associazione A’ Schaffette (con i giovani Francesco, Alessandro, Fabrizio, Rocco e Matteo), dai Cavalieri di Termoli e dallo Studio Danza1 per una due giorni di festa che vuole richiamare grandi e bambini. “Ci saranno giochi gonfiabili per i bambini, attrazioni, maghi e artisti di strada – ha affermato il consigliere comunale Michele Barile durante la conferenza stampa che si è tenuta alla presenza del delegato alla Cultura, Michele Macchiagodena e dei

ciazionismo come le associazioni di ballo e altre tre associazioni che ci sono sempre molto vicine negli eventi che proponiamo”. La parata partirà domenica pomeriggio alle 14.30 da piazza Donatori di Sangue per seguire poi il classico tragitto che terminerà a piazza Monumento. “Ci saranno

rappresentanti delle associazioni – che coinvolgeranno piccoli e grandi in questo carnevale termolese. Un carnevale alternativo, particolare, diverso concepito per i bambini. Abbiamo avuto anche quest’anno – ha continuato Barile – una grossa partecipazione dell’asso-

tre carri allegorici – ha concluso Barile – i cui temi, però, sono ancora top secret”. Dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18 di sabato e domenica prossimi piazza Monumento, quindi, si trasformerà in un villaggio del carnevale. L’associazione di volontariato Sae 112 guidata da Matteo Gentile allestirà un gazebo dove le mamme potranno cambiare i propri piccoli e ci saranno vari servizi. In caso di maltempo il villaggio non ci sarà mentre la sfilata potrebbe essere rinviata alla domenica successiva mentre il Carnival Village sarebbe annullato del tutto.



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Opinioni

6 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Pasquale Di Lena Bisogna guardare lontano se si vuole, con i nostri oli, essere i protagonisti di oggi e di domani del mercato. I nuovi concorrenti sono gli olivicoltori del mondo. Non partire da questa novità vuol dire far perdere opportunità agli oli italiani. Di fronte a una realtà piena di problemi come quella olivicola, con molti, o la gran parte di essi, causati dal silenzio di un mondo complesso e contraddittorio come quello dell’olio oltre che dal sonno delle istituzioni, c’è chi pensa di darti lezioni con la semplificazione. Per esempio quello di far credere, volendo dare una svolta all’olivicoltura italiana, che il vino e l’olio, attualmente, sono due prodotti che camminano l’uno a fianco all’altro e come tali da considerare. Non è così, visto che sono due realtà che, avendo fatto percorsi diversi, non sono per ora paragonabili o, meglio, affiancabili. Con l’editoriale che ha aperto l’ultimo numero di Teatro Naturale dell’altra settimana, Alberto Grimelli, ha spiegato una parte importante di questa diversità ed ha fatto bene a dare voce a due protagonisti dell’uno e dell’altro prodotto per rendere ancor più esplicito il suo pensiero. Sperando di riuscire a far capire il mio punto di vista, che è quello del mondo dell’agricoltura contadina e dell’olivicoltura italiana con il suo primato di biodiversità, cioè di varietà autoctone, so che il vino e l’olio, due prodotti fondamentali della nostra agricoltura e, insieme con la pasta e il pane, i più rappresentativi della nostra cucina e della nostra tavola, hanno avuto percorsi differenti nelle varie fasi. Mi riferisco soprattutto al rapporto con il mercato e con il consumatore, con l’olio che ha dimostrato sul campo, nonostante i tanti passi avanti, di essere ancora ben distante dai traguardi raggiunti dal vino nella metà degli anni ’80 del secolo scorso. Sono molti quelli che addebitano al metanolo (1986) la causa della grande svolta che ha aperto al vino italiano nuove importanti strade, ottenendo il consenso del consumatore, anche il più esigente. Personalmente ritengo che la grande svolta c’era già stata con i riconoscimenti (1980) delle prime Docg assegnate a Barolo, Brunello di Montalcino, Barbaresco e Vino Nobile di Montepulciano, con quest’ultimo che, per il suo periodo meno lungo degli altri

dranno ad occupare gli spazi alti del mercato, determinando di fatto non più un confronto tra olio di oliva e altri grassi di origine animale e vegetale, ma tra oli di qualità arricchiti di packaging e di promozione. Sarà, quindi, con gli oli prodotti dalla globalizzazione il prossimo vero confronto. Non cogliere questo aspetto fondamentale per il rilancio della nostra olivicoltura, vuol dire lasciare a questi oli gli spazi che i nostri possono benissimo occupare con il valore aggiunto della diversità e dell’origine che il territorio esprime, rendendo questo o quell’olio il suo testimone. Sentire parlare di quantità da illustri protagonisti del mondo dell’olio italiano e da rinomati e stimati esperti, e, sentir dire che è soprattutto in essa la soluzione dei problemi venuti alla luce con la terribile campagna di raccolta 2014, fa venire un brivido a chi sa che, oggi più di ieri, dentro il quadro della globalizzazione, è proprio l’olivicoltura italiana contadina la sola vincente. Aver presente questo quadro vuol dire costruire un piano olivicolo forte di una strategia di marketing, soprattutto nella parte comunicazione, capace di raccontare una realtà ricca di ambienti e paesaggi, donne e uomini capaci, storie e ricche tradizioni. Per non parlare, poi, della voglia che i nostri oli hanno di presentarsi con i propri caratteri e, così, confrontarsi e dialogare con quelli che hanno lo stesso interesse qual è quello di appagare, con la qualità, il gusto del consumatore, sapendo di dargli , con essa, anche cultura e, insieme, salute e benessere. Ecco, è la novità di doversi confrontare con gli oli di prima raccolta o prima spremitura ad offrire nuove grandi opportunità di successo all’olivicoltura italiana ed ai suoi mille oli. Si tratta, in pratica, di tornare a essere ancora una volta il punto di riferimento per il consumatore - oggi stanco e preoccupato del processo di omologazione in atto dando una risposta esaustiva alla sua ricerca della qualità e della diversità, al suo bisogno di godere i profumi e i sapori che questo o quell’olio riesce ad esprimere con i colori dei suoi paesaggi.

Olio, il confronto non è più sulla quantità ma sulla qualità

Torniamo a parlare della “Banca della terra”, l’iniziativa divenuta legge a fine 2014 e per la quale si è interrogato la stessa agenzia di stampa della Chiesa cattolica europea (www.agensir.it). Lo facciamo realizzando una sorta di excursus storico che parte da questo binario: una banca dati per far incontrare chi possiede terreni senza coltivarli e chi invece li cerca per avviare la sua attività agricola. Questi infatti, sono spesso due mondi che non riescono ad incontrarsi e per questo motivo la Regione Molise (su proposta del Movimento 5 stelle) ha avuto l’idea di varare una legge che istituisce la Banca della terra con lo

d’invecchiamento, ha svolto bene il ruolo di cavia arrivando per primo sul mercato. Riconoscimenti che hanno aperto un dibattito sul primato della qualità, che la tragedia del metanolo ha solo avuto il merito di confermare e affermare. Questo per dire che il percorso della qualità, che ha portato il vino a far capire l’importanza dell’origine, cioè del suo rapporto con il territorio, e dello stesso vitigno, è stato abbastanza lungo. Diversità di origine e di varietà che hanno fatto parlare sempre meno di vino, e, sempre più di vini, ognuno dei quali testimone della propria realtà. Una realtà fatta di storia e di cultura, di ambienti, paesaggi, tradizioni come quelle espresse dalla tavola, che ogni vino ha saputo e continua a saper raccontare al consumatore, sulla spinta dei diversi profumi e differenti sapori. Personalmente, grazie a un maestro come il prof. Garoglio e, poi, a un osservatorio privilegiato come l’Enoteca Italiana di Siena, e, grazie anche al tempo vissuto, ho avuto la fortuna di seguire quasi dall’ini-

zio e, comunque, da vicino il percorso che ha trasformato il vino italiano, da semplice “bianco” e “rosso”, in centinaia di vini di grande successo, noti in ogni parte del mondo. Un processo per niente facile se si pensa agli ostacoli che la grande industria vinicola italiana, così attaccata alla quantità, poneva ogni giorno sul percorso dei riconoscimenti e delle affermazioni di questi vini. C’è da dire, anche, che la globalizzazione della vitivinicoltura è un fatto che viene da lontano, diversamente da quello dell’olivicoltura, che, solo di recente, ha superato i possenti confini del Mediterraneo, con una cultura del consumatore in forte movimento, ma che è ancora tutta da diffondere se si vuol dare ad esso la possibilità di leggere e capire i messaggi dell’olivo e dell’olio. Una globalizzazione, comunque, che c’è e sta andando avanti con sempre nuovi paesi produttori di olio di prima spremitura o prima raccolta. Paesi che, con i loro oli, an-

La Banca della Terra, una scommessa scopo “di incentivare – si legge all’articolo 1 – lo sviluppo produttivo e occupazionale nelle aree rurali tramite lo sviluppo dell’attività agricola in sinergia con l’imprenditoria privata, favorendo il ricambio generazionale nel settore agricolo, la salvaguardia degli equilibri idrogeologici, la protezione dell’ambiente e la tutela del paesaggio e della biodiversità”. Il provvedimento legislativo riguarda sia i terreni privati che quelli pubblici. Ad ogni modo, va detto che una prima sperimentazione del genere fu fatta nel 2002, ma solo per i terreni

privati; insieme a questi, ora, la Regione metterà a disposizione anche i terreni regionali che l’amministrazione pubblica non riesce a coltivare per la sua stessa natura. Sarà l’ente regionale di sviluppo agricolo a gestire la banca dati che sarà accessibile al pubblico, verrà aggiornata periodicamente e conterrà le coordinate catastali e tutte le necessarie informazioni concernenti le particelle i cui proprietari o aventi causa abbiano segnalato alla Regione stessa o ai Comuni la disponibilità a cedere la detenzione o il possesso dei terreni a terzi. In questo modo la Regione si

impegnerà anche a fornire supporto a quanti saranno interessati allo sfruttamento dei terreni incolti o non coltivati e ad agevolare quelli che hanno interesse a recuperare questi terreni con il fine di destinarli alla produzione agricola. I terreni presenti nella Banca potranno essere inoltre destinati alla creazione delle fattorie sociali (per consentire l’integrazione sociale dei soggetti svantaggiati), nonché all’incentivazione della coltivazione dei prodotti autoctoni molisani ed a sviluppare la filiera agricola regionale. I terreni pubblici potranno essere affi-

dati anche ad altri enti di ricerca se si tratterà di salvaguardare specie di biodiversità vegetale ed animale o per fini di sperimentazione. Le richieste di assegnazione dei terreni devono essere corredate di un piano di sviluppo che deve prevedere un’estensione minima di terreno necessaria al raggiungimento del livello minimo di redditività determinato dai piani regionali di sviluppo rurale. Se le richieste di terreni supereranno la disponibilità totale saranno favorite in ordine prioritario le nuove imprese giovanili, le imprese cooperative o le imprese che vogliono ampliare la propria dimensione aziendale.


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