Regione a lutto

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 25 - sabaTo 31 gennaio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Stefania Di Clemente

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Stefania Di Clemente. Il presidente del Consiglio comunale di Venafro, ha ritenuto lasciare le deleghe all'Ambiente, Pari opportunità e famiglia con una lettera indirizzata al sindaco Sorbo. Evidentemente, qualcosa non va all'interno della maggioranza e, soprattutto, nelle linee politiche dell'amministrazione comunale. Resta, al momento, presidente del Consiglio comunale anche se ha ritenuto invitare tutti a considerare punti qualificanti dell'attività consiliare i veri problemi dei cittadini spesso dimenticati.

Il Tapiro del giorno a Massimo Pillarella

Edilizia molisana a pezzi

Paolè ora anche Bruxelles ci boccia,

vergognati

Regione a lutto Servizio a pagina 3

Il Tapiro del giorno lo diamo a Massimo Pillarella. Il direttore dell'area della Regione che abbraccia i fondi europei e che, per questo, ogni mese dai cittadini molisani percepisce un regolare e lauto stipendione che supera i centomila euro, il Tapiro lo merita pienamente alla luce di quanto emerso sui fondi del programma europeo di sviluppo. E' possibile che questi soldi restino nel congelatore fino a maggio perchè la Regione non ha ritenuto di dovere seguire le correzioni richieste dalla commissione europea? E' possibile perdere tempo prima di impegnare i soldi?

Il Molise e la Grande Guerra in edicola e libreria


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Grandi elettori, piccoli politici Economia, sanità e occupazione al punto di non ritorno, ma in Regione ci si traveste da grandi elettori Michele Iorio, Francesco Totaro ed il carneade Domenico Di Nunzio sono i tre grandi elettori che dal Consiglio Regionale del Molise sono partiti per rendersi partecipi all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Di certo il passaggio della vita politica ed istituzionale dell’intero Paese che sta dominando cronache pubbliche e private discussioni da qualche settimana a questa parte, non senza parossismo, sia d’espressione che di partecipazione emotiva. Programmi televisivi d’approfondimento e pagine di giornale sono pieni zeppi di considerazioni, previsioni, strategie di questo o di quel partito per arrivare alla nomina della figura super partes per antonomasia, del custode della legge fondamentale che regola il nostro vivere civile: la Costituzione. Tutto legittimo, per carità. L’interesse pubblico è prevalente e, del resto, nei tribolati passaggi istituzionali degli ultimi anni, con ben tre governi succedutisi senza passare per le urne, si capisce quale ruolo delicatissimo, e spesso non solo di garanzia, giochi il Capo dello Stato nella vita dell’intera Nazione. Assai meno legittima appare, invece, la paralisi del Consiglio Re-

Di leggi che possano dare ordine e snellezza ai comparti regionali, e venire incontro alle esigenze del cittadino utente, la giunta regionale non ne vuole sapere. Preferisce mantenere lo stato di fatto in cui l’assenza concede agli apparati politici (in primis alla presidenza, quindi alla giunta) spazi interpretativi ad uso e consumo politico e, spesso, a danno del cittadino utente. L’insieme delle leggi regionali d’altronde conferma la pochezza dell’attività legislativa, la sostanziale immobilità degli organi deliberanti, la vocazione a vivere e ad agire secondo consuetudine, avendo cura di non immettere novità nella gestione delle problematiche socio/economiche e culturali. La stagnazione come condizione di riposo del legislatore molisano, se non proprio di rassegnazione alla propria inadeguatezza alla funzione. Le poche leggi in materia di turismo, di agricoltura, d’industria, di assistenza sociale sono obsolete, I consiglieri non corrisi dicono spondono legislatori alle esima la loro genze della collettività attività che viene è zero presa e sommersa dalle dinamiche della vita. I consiglieri regionali si dicono legislatori – e costituzionalmente lo sono – ma alla resa dei conti l’attività legislativa è sostanzialmente marginale se non insi-

gionale delle ultime settimane e la risonanza davvero eccessiva nel dibattito politico locale che queste tre nomine hanno avuto come “effetto collaterale”. I grandi “dossier” aperti sul tavolo della Politica regionale stanno arrivando alla loro fatale conclusione; stringenti scadenze fanno sentire il loro ticchettio

(solo per citarne alcune GAM, ITTERRE, Zuccherificio, precari della Protezione civile, Formazione professionale, Molise Dati) e invece di serrare i ranghi e concretizzare qualche risultato, in Regione

si rinvia il Consiglio, si arma una ipertrofica prosopopea sui grandi elettori, ci si lancia in analisi di alto profilo sulle strategie dei leader e delle loro truppe di peones che, non troppo tempo fa, eravamo abituati a conoscere come partiti politici. Del resto se poteva venir spacciato come un importante successo politico il (non

Attività legislativa marginale e insignificante E’ chiaro che si preferisce mantenere lo stato di fatto in cui l’assenza di regole crea spazi interpretativi gnificante. Bivaccano a Palazzo Moffa settimanalmente in assemblea, gravando sull’erario pubblico con l’incasso del gettone di presenza e del rimborso delle spese di viaggio, perennemente alle prese con una marea di interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e mozioni che alimentano unicamente rivendicazioni di natura politica, di natura sociale, di natura economica, ma che non aggiungono nulla alla risoluzione dei problemi al di là della soddisfazione di averli sollevati, discussi (per modo di dire), e spesso rimandanti alla successiva assem-

blea. Questo gioco sta andando all’infinito. Ci sono interrogazioni, interpellanze e mozioni presentante da diverse mesi e di volta in volta rinviate. Leggere gli ordini del giorno del consiglio regionale del Molise è una salutare presa di coscienza della vuotezza amministrativa dei protagonisti e delle cose di cui si occupano. C’è una proposta di legge firmata da seimila cittadini elettori molisani che prevede la riduzione del costo della politica, ebbene viene sistematicamente iscritta in fondo all’elenco degli argomenti da discutere. Sopravanzata, come ab-

biamo detto, dalla marea di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Sulla riluttanza a legiferare, quindi a studiare, a riflettere, e a deliberare, possiamo aggiungere anche altri esempi illuminanti. Dalla direzione dell’Area Quarta e dall’assessorato ai Lavori pubblici nei mesi scorsi sono uscite fuori tre proposte di legge rispettivamente in materia di Sicurezza sismica, di Lavori pubblici, e di Urbanistica. Ciascuna col crisma dell’urgenza oltre l’opportunità in una regione ad alto rischio terremoto di dare sicurezza alla collettività e indicazioni tecniche ai

ancora avvenuto) riconoscimento dello stato di crisi (l’oggettiva presa visione del fallimento politico-amministrativo di un governo locale), ben si comprende quale sia il livello della stessa consapevolezza di sé della classe dirigente regionale. Un provvedimento di emergenza del Governo centrale che provvederebbe a tappare le falle di quello locale, sbandierato come un successo, invece di essere accettato con anche un filo di comprensibile imbarazzo. Ecco a che punto siamo. Va bene, quindi, per qualche giorno sentirsi grandi elettori, amici dei grandi elettori, colleghi dei grandi elettori, corregionali dei grandi elettori per avere l’illusione d’essere inseriti in un contesto di spessore; di partecipare alla vita pubblica di un Paese (di una regione) e non di subirla. Illudiamoci per un po’. Inebriamoci con qualche boccata di politica di livello; mettiamoci anche noi il vestito buono, la camicia nuova del grande elettore. Giusto per rompere la monotona litania che, inascoltati, cantiamo su quanto maldestramente, ma altrettanto altezzosamente, veniamo amministrati. Quando ci vuole, ci vuole.

professionisti e alle imIn regione prese; in l’assetto una regione e la gestione in cui gli del territorio appalti delle sono in balìa opere pubbliche sono di tutti “condizionati” in modo vistoso dall’assenza di una legge regionale in linea con gli indirizzi nazionali; in una regione in cui l’assetto e la gestione del territorio sono in balia del più deleterio e speculativo (in senso deteriore) anarchismo. Delle tre proposte di legge la giunta regionale ha preso in esame solo quella relativa alla sicurezza sismica passandola alla commissione consiliare competente (che però se la tiene nel cassetto), mentre le altre due le ha rimandate al mittente senza una spiegazione, senza una richiesta di chiarimenti, senza una indicazione. Un modo implicito, ma comprensibilissimo, espresso nei riguardi della direzione dell’Area Quarta e dell’assessore di farsi i c…i loro. Il valore politico della maggioranza regionale, il senso del governo della cosa pubblica, il dovere di assecondare la crescita e lo sviluppo sono in questi atti, in questi atteggiamenti, in queste espressioni di strafottenza e di indifferenza in netta contraddizione con la missione per la quale i consiglieri, gli assessori, e il presidente della giunta hanno chiesto di essere eletti e, purtroppo, lo sono stati. Dardo


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Tutto quello che gli altri non dicono

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senza alcun finanziamento pubblico

Edilizia molisana ormai al tracollo

In regione hanno già chiuso 600 imprese e sono stati persi cinquemila posti di lavoro CAMPOBASSO. Edilizia? Un tempo il Molise era in vetta alle classifiche italiane per numero di imprese e lavori eseguiti. Oggi, invece, è in fondo con investimenti assenti e progettualità regionale e nazionale inesistente. Le imprese che operano nella filiera dell‘edilizia sono allo stremo e il governo regionale non ha predisposto alcuna misura risolutiva per favorirne la ripresa. Senza considerare il numero impressionante di imprese edili (pari all’81% del totale) che, nei primi sei mesi del 2014, vanta ancora crediti dalla Pubblica amministrazione. Di più: il 53% di queste imprese, a causa dei ritardati pagamenti, ha dovuto ridurre gli investimenti previsti e il 36% si è visto costretto a licenziare. Da qui il je accuse mosso dai costruttori all’esecutivo e allo “Sblocca Italia” considerato inefficace. I dati dell’edilizia in Molise sono impietosi. A fine 2009 questa era la situazione: 9.814 lavoratori occupati con 1.713 imprese e con una massa salariale di € 70.697.039. La situazione, è andata anno per anno sempre più peggiorando e se prendiamo i dati

dell’ultimo anno 1/10/2013 – 31/08/2014 la situazione è drammatica e i seguenti dati lo dimostrano: 4.821 lavoratori occupati con 1.125 imprese e con una massa salariale di € 30.494.398. Un dato che dovrebbe portare ad un’attenta riflessione anche perchè fino a non poco tempo fa era uno dei settori di punta dell’economia molisana. In questi 5 anni il settore edile molisano ha avuto una perdita di più del 50% degli addetti ed anche

La lettera

Piano Casa, solo chiacchiere e promesse

di UMBERTO ULIANO* Sono trascorsi più di tre mesi dall’approvazione in III Commissione regionale del pacchetto di modifiche alla legge regionale n.30 del 2009 (meglio nota come Piano casa regionale), ma finora il nuovo testo non è stato ancora portato in Consiglio regionale. Un ritardo inspiegabile. E dire che fummo convocati in fretta e furia nell’audizione del 26 settembre scorso e in quella sede, unici tra le altre associazioni imprenditoriali e gli ordini professionali, presentammo ben 16 pagine fitte di emendamenti che miglioravano la

con conseguente chiusura di molte attività dell’indotto come il legno, i manufatti,i laterizi,produzione di conglomerati sia cementiti che bituminosi. Migliaia di lavoratori edili hanno già terminato il beneficio dell’ASPI ( ex indennità di disoccupazione) e per molti altri sta per terminare, gli stessi speravano tanto di prendere qualche altro mese di mobilità in deroga, ma come abbiamo visto sono rimasti

esclusi per l’ennesima volta. Ancora, i trattamenti in deroga saranno concessi anche per chi ha i requisiti, solo secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino ad esaurimento delle risorse assegnate alla Regione Molise. Per una proiezione fatta dall’Inps, le risorse assegnate al Molise sono già esaurite con le sole domande di mobilità in deroga presentate dal 26 al 29 settembre, per cui le risorse sono disponibili solo per pochi lavoratori. Tutti i lavoratori che hanno inoltrato domanda di mobilità in deroga a partire dal 30 settembre non si sa quando riceveranno questo sostegno al reddito, forse fra un anno, come è successo per i beneficiari del 2013 che ha riscosso l’ammortizzatore sociale dopo il mese di giugno del 2014. Questa situazione, però, non ha trovato pronta l’amministrazione regionale a rimettere in moto tutte quelle iniziative ancora al palo e quegli interventi finanziari bloccati nel tempo. Con investimenti mirati, si può uscire dalla crisi del settore delle costruzioni attraverso la ricostruzione delle zone terremotate: 884 famiglie aspettano ancora la ricostruzione della

funzionalità del testo di legge, rendendolo maggiormente rispondente alle esigenze dei cittadini. Da allora nessuna notizia. Ci colpisce l’inerzia della Regione, specialmente in un momento, come l’attuale, di crisi profondissima del settore al quale, a chiacchiere, è dedicata grande attenzione, ma che invece - va constatato - è stato completamente abbandonato a se stesso. Prova ne sia la disoccupazione dilagante che ha riguardato oltre la metà degli addetti al settore e circa il 75% delle maestranze di tutto l’indotto (cemento,

piastrelle, ecc.............). E quando ci sarebbe non una luce, ma un piccolo lumicino che potrebbe riaccendersi venendo incontro alle necessità della popolazione regionale, si perde tempo per non si sa quale motivo. L’Ance, nel raccogliere le vibrate proteste dei suoi associati, ritiene che la misura sia ormai colma e non è più disposta ad accettare passivamente altre promesse. Bisogna agire con la massima urgenza perchè il lavoro non aspetta. Ricordo che gli scopi dichiarati della legge regionale sul Piano casa regionale sono quelli

prima casa e ancora più di 800 persone abitano nelle casette prefabbricate, frutto della solidarietà. E ancora, risanamento idrogeologico e messa in sicurezza del territorio: il Molise è interessato da 22 mila fronti frane aperte, con forte rischio per le abitazioni,per le scuole e per le attività produttive. Se anche da noi arrivassero delle piogge copiose, come in altre parti d’Italia, buona parte del nostro territorio franerebbe cosi come del resto è successo già nel 2003 e in altre numerose occasioni. Messa in sicurezza di tutta la viabilità regionale: le strade della nostra Regione sono diventate delle vere e proprie mulattiere, piene di insidie e pericolose per l’incolumità degli automobilisti. messa in sicurezza di tutte le scuole molisane: quasi tutte le scuole (65 per cento) hanno problemi strutturali e di sicurezza. Quello che manca è la mancanza di una strategia di ripresa a lungo termine per la filiera dell’edilizia. Come uscirne allora? Bisogna puntare sulla manutenzione del territorio, sulle scuole e la riqualificazione delle città per fare cose urgenti e immediatamente tangibili sia in termini

di ampliare o sotituire il patrimonio edilizio esistente a favore delle fasce economicamente più deboli migliorando le condizioni di vivibilità degli edifici anche in termini di sicurezza degli stessi. Possibile che a nessuno della Regione interessino questi problemi? Possibile che la Regione voglia assistere inerte alla fine di un settore che con il fallimento delle imprese ed il licenziamento dei dipendenti sta provocando - come avevamo tragicamente previsto e detto in numerose occasioni – il collasso di tutta l’economia regionale?” *Presidente ANCE MOLISE

“Fondi Ue bloccati fino a maggio” Il centrodestra a Frattura: “Perchè la Regione è stata inadempiente?” CAMPOBASSO. L'Italia parte già in ritardo nell'impiego della nuova tornata di fondi Ue, quelli della programmazione 2014-2020, rivelandosi il quinto paese più indietro nell'impegnare i finanziamenti messi a disposizione per lo scorso anno. Ritardare l'adozione dei programmi vuole dire ritardare anche la loro applicazione. Sul fronte dei fondi regionali, Puglia e Molise non hanno sufficientemente tenuto conto delle osservazioni critiche di Bruxelles, per cui anche in questo caso tutto slitta a maggio. “Solo poche settimane fa avevamo sollevato la questione del mancato coinvolgimento del Consiglio regionale nella fase della programmazione dei fondi europei 2014-2020, sottolineando come sarebbe dovuto essere un momento di dialogo e di confronto costruttivo tra le parti politiche per disegnare un percorso di rilancio e ripresa del nostro

tessuto sociale e produttivo. Ora apprendiamo, da un lancio di agenzia dell’ANSA concernente il Piano Juncker, che sul fronte dei fondi regionali solo il Molise e la Puglia non hanno tenuto sufficientemente conto delle osservazioni critiche di Bruxelles, per cui il nostro piano plurifondo rimane “congelato” e quindi tutto slitta a maggio, nella migliore delle ipotesi”. A parlare i consiglieri di centrodestra in consiglio regionale Angiolina Fusco Perrella, Michele Iorio, Nicola Cavaliere, Salvatore Micone, Giuseppe Sabusco. “Partendo dal fatto che, ancora una volta, a noi in quanto consiglieri regionali non è pervenuta alcuna informativa circa questi rilievi sollevati dalla Commissione europea, di fatto privando di nuovo il Consiglio regionale del suo ruolo originario di organo di programmazione, ci chiediamo e soprattutto chiediamo al Presidente Frattura

e alla Giunta regionale: di chi sono le responsabilità di questa situazione?A chi è imputabile il futuro ritardo nell’avvio dei programmi che il Molise dovrà scontare rispetto alle altre regioni italiane? Quali sono questi rilievi critici mossi da Bruxelles? Su quali aspetti incidono? Quando saranno portati alla nostra attenzione? Quando il Consiglio regionale verrà coinvolto attivamente nella fase della programmazione dei fondi europei, così come sugli altri grandi problemi del Molise? È necessario – continua la nota – aprire immediatamente una fase di confronto, dibattito e coinvolgimento, in Commissione, in Consiglio regionale, perché in un momento del genere, di così grande difficoltà sociale ed economica, la Regione non può permettersi di attuare con ritardo interventi importanti e

strutturali che diventano necessari per il rilancio del Molise. La domanda d’obbligo – terminano i consiglieri – è questa: a chi imputare le responsabilità dei ritardi e quali le azioni le Governo regionale?” A quando tutto questo?”.


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Acquisito a costo zero dallo Stato

Un palazzo del valore di 690mila euro per la Regione

Da destinare a funzioni logistiche per l’Ente o, meglio di rappresentanza e, se del caso, ad uffici Il patrimonio immobiliare della Regione Molise si dispone ad essere aumentato di 690.000 euro. Infatti, la giunta regionale ha deliberato di acquisire al patrimonio indisponibile dell’Ente, l’immobile sito nel Comune di Termoli, in via Asia, censito in Catasto al foglio 21, particella 492, subalterno 2, con relativa corte annessa, censita alla particella 434 subalterno 12, da destinare a finalità pubblica - istituzionale (sede regionale e di rappresentanza, uffici, eccetera). In tal senso l’esecutivo presieduto da Paolo di Laura Frattura ha autorizzato il direttore del Servizio Risorse strumentali e Servizi generali, logistica, patrimonio e demanio a porre in essere tutte le mi-

sure necessarie al trasferimento dell’immobile, ivi compresa la successiva assunzione dell’impegno di spesa relativamente alla trascrizione e alla voltura del bene e alla sottoscrizione dell’atto formale di trasferimento ai sensi dell’articolo 14, comma 1, lettera d) della legge regionale 10/2010 e successive modificazioni ed integrazioni. Stando all’articolo 55 dello statuto regionale, spetta al consiglio convalidare l’acquisizione che, chiariamo, non comporta alcun onere a carico della Regione, oltre il costo per la trascrizione e la voltura dell’immobile trasferito dallo Stato. L’operazione discende, infatti, dal decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, che ha

L’INTERVENTO di Massimo Saluppo A distanza di oltre un anno ritorno volentieri sulla questione Ittierre prendendo spunto dalla precisa, attenta e condivisibile spiegazione data dall’assessore Massimiliano Scarabeo in ordine alle proposte avanzate da diversi imprenditori per il rilancio dell’area di Pettoranello. Come più volte ho avuto possibilità di evidenziare, tramite le pagine di questa gentile testata, la storia della ITTIERRE, targata Tonino Perna, e di come la stessa sia diventata la multinazionale per eccellenza del “luxury goods”, operante con oltre 40 controllate operative nel mondo e quotata alla Borsa Italiana segmento STAR, deve necessariamente partire dalla fotografia della sua realtà aziendale composta da: 4 branch estere –Francia-Germania-USA-Hong Kong; 10 show-room; 32 negozi gestiti direttamente; 217 negozi in franchising; 78 corner personalizzati; 2.500 negozi circa multi marca; 1.500 dipendenti; 4 marchi di proprietà; 8.000.000 c.a. di capi ideati, prodotti, distribuiti e venduti. Questa era ITTIERRE. È evidente che merito di tutto questo non è solo derivante dal management aziendale, ma anche e soprattutto della elevata professionalità del personale dipendente; del know-how acquisito dagli stessi nel

LETTERa apERTa Sig.ri Presidenti regionali Abruzzo e Molise, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale costituisce una delle realtà virtuose delle Regioni Abruzzo e Molise, un Ente che con il proprio lavoro di ricerca e sperimentazione nei campi della sanità , benessere animale e della sicurezza degli alimenti porta da decenni prestigio, risorse ed occupazione ai territori di riferimento, una “eccellenza” (termine oltremodo abusato) nel panorama nazionale ed internazionale. Parole non nostre ma dei massimi rappresentanti politici territoriali che hanno più e più volte, sempre a parole, espresso unanime encomio per il lavoro svolto ed assicurato la massima attenzione. Purtroppo in questi anni, come sempre più spesso accade in politica, alle parole non sono seguiti fatti concreti e l’Istituto si trova ancora oggi in una situazione di grande incertezza e difficoltà. Come noto il D.Lgs. 28 giugno 2012, n. 106 ha dettato le regole generali per il riordinodegli Istituti Zooprofilattici Sperimentali dal punto di vista organizzativo, assegnando alle

individuato i beni statali che possono essere attribuiti a titolo non oneroso a Comuni, Province, Citta’ metropolitane e Regioni. Nel Molise, l’opportunità di acquisire l’immobile di Termoli del quale però non vengono dette le prerogative che ne fanno un immobile di pregio, degno, appunto, come ha deliberato l’esecutivo di Palazzo Vitale, di essere destinato a funzioni logistiche per l’Ente o, meglio di rappresentanza e, se del caso, ad uffici. Destinazioni tutte da decidere e valutare, ma non eludibili se, come riteniamo, per effetto del decreto sopra citato, gli enti territoriali cui sono attribuiti i beni, sono tenuti a garantirne la massima valorizzazione funzionale. Un modo

esplicito per capire che, vabbene l’acquisizione, l’aumento del valore patrimoniale, ma la struttura non potrà essere lasciata inutilizzata. Sarà l’amministrazione termolese per prima, riteniamo, a sollecitare l’utilizzazione dell’immobile di Via Asia, in modo che possa contribuire a migliorare la funzionalità della città adriatica. Sede, rappresentanza o uffici, ci saranno certamente lavori di adattamento e di adeguamento (forse anche strutturali sotto l’aspetto della sicurezza sismica) da realizzare. Probabilmente, l’occasione potrà stimolare gli organismi regionali a fare una più puntuale ricognizione dei beni immobili che, una volta recuperati, ristrutturati,

Ittierre, pensare una soluzione molisana settore; dalla filiera e dall’elevato grado di competenze dei façonisti; dalla trazione anteriore garantita dall’Ufficio Commerciale, e dalla perfetta macchina aziendale della logistica. Se, come riportato sui forum, gli imp r e n d i t o r i presuntivamente interessati al rilancio, abbiano posto alla Regione Molise delle condizioni per “atterrare” in Molise, il messaggio dell’assessore Scarabeo è pienamente condivisibile anche per le ragioni anzidette. Infatti pensare di rilanciare la Ittierre, facendo solo leva sulla richiesta di finanza pubblica e senza minimamente tenere in considerazione il patrimonio rinvenibile nel know how aziendale, è follia. E la storia della Ittierre post Perna ce lo ha insegnato, purtroppo, sulla pelle dei Molisani. Anche la proposta lanciata dal sottoscritto prevedeva un accompagnamento della Regione Molise in termini

finanziari, ma non già quali meri spettatori paganti, ma partner a sostegno di un progetto industriale concreto; progetto che non basava la sua riuscita sulla mera richiesta di finanza o di siti produttivi a basso canone locativo, bensì sulla consapevolezza che solamente coniugando TUTTI i fattori e gli attori aziendali, pubblici e privati, si arrivava alla meta. Il chiarimento offerto dall’assessore rientra in quella politica con la “P” maiuscola che piace alla gente perché trasparente e diretta: se gli imprenditori che vogliono atterrare in Molise e rilanciare un determinata area, partano facendo dichiarazioni del tipo “………….la Regione non si rende assolutamente disponibile..…..si aggiungono i noti problemi logistici del territorio…………quale imprenditore a queste condizioni possa decidere di investire in Molise”, allora è bene che continuino a fare im-

Zooprofilattico da difendere ma non a chiacchiere Regioni di riferimento il compito di dare attuazione e rendere operativi i principi sanciti attraverso apposite leggi.Il c.d. “Patto della Salute” stipulato il 10 luglio 2014 tra Stato e Regioni ha assegnato a queste ultime il termine di 90 giorni per adottare le norme attuative del d.Lgs. 106/2012, pena il commissariamento degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali di competenza. Tale termine, che sarebbe già venuto a scadenza il 31 dicembre 2014, è stato fortunatamente differito al 31 marzo 2015 dalla Legge di stabilità 2015. Allo scadere di tale data infatti, il Ministero della Salute commissarierà gli Istituti per i quali non si sia provveduto. Le Regioni Abruzzo e Molise sono quindi chiamate ad adottare, entro il prossimo 31 marzo, due leggi attuative identiche, altrimenti questo Ente che tutti dichiarano di voler tutelare e sviluppare, sarà commissariato. Le altre Regioni Italiane, con qualche rarissima eccezione, hanno già provveduto da tempo.In Abruzzo e Molise, invece, sul

processo, pur avviato dalla Regione Abruzzo con legge adottata nel novembre scorso, è scesa da mesi una impenetrabile quanto sinistra cappa di silenzio. La Giunta regionale molisana ha addirittura approvato, nel dicembre scorso, una proposta di legge palesemente differente rispetto a quella abruzzese. Dal combinato disposto dei due testi regionali scaturisce un risultato pari a zero: in unimprobabile “gioco dell’oca” saremmo tornati alla casella di partenza! Scaramucce politiche che ci permettiamo di definire irresponsabili mentre il 31 marzo è dietro l’angolo. Non siamo interessati ad interpretare tali comportamenti e non ci chiediamo neanche “cui prodest” di fronte ad omissioni e ritardi che evidentemente non possono essere casuali e che restano tanto più incomprensibili in quanto significherebbero la rinuncia da parte delle Regioni ad esprimere gli organi di governo dell’Ente. Ricordiamoinvece alle massime autorità politiche regionali che questo Istituto è già re-

adeguarti e resi agibili in sicurezza, utilizzandoli, possano servire a ridurre l’ingente spesa pubblica per il pagamento dei fitti passivi che, come sappiamo, da oltre 40 anni fanno uscire dalla casse regionali circa tre milioni di euro l’anno. Per altro verso, dobbiamo ricordare che la Regione, nel tentativo di razionalizzare e ridurre la spesa pubblica, tempo fa ha redatto l’elenco dei beni immobili ( terreni e fabbricati) da mettere in vendita. Se ci sono state le aste pubbliche, e che esito abbiano avuto, non è semplice avere notizie. Intanto, come vediamo, sta provvedendo ad acquisire, a titolo gratuito. Dallo Stato.

presa nei loro territori di origine. La Ittierre targata Perna è nata e cresciuta nel Molise non facendo dichiarazioni, ma solo facendo impresa e basando la propria crescita e la propria affermazione mondiale attraverso l’elevato standard qualitativo offerto dal lavoro del personale Molisano. Vero è che la politica deve essere al fianco in ogni modo a tutti gli imprenditori, ma altrettanto vero è che questa deve proporre soluzioni e progetti e non essere solo considerata ente pagatore. Su questo argomento è anche più volte ultimamente intervenuto l’onorevole Aldo Patriciello, che ha indicato le molteplici soluzioni offerte dai programmi di finanziamento comunitari fornendo, agli imprenditori, l’indicazione della strada da percorrere: siamo all’anno zero per il programma 2014/2020 e la sfida, per vincerla, deve essere giocata in anticipo. Le opportunità di finanziamento europee ci sono a condizione che esistano progetti concreti e non mere prebende: se vogliamo difendere la competitività del nostro Paese e della nostra Regione e riportare le aziende a produrre sul Territorio, affinché queste abbiamo a rimanere in vita e non cessare dopo pochi anni, dobbiamo credere di investire attraverso idee progettuali e non attraverso solo mere richieste o imposizioni.

duce da oltre diciotto anni di commissariamento (1993-2012) cagionato proprio dalla incapacità da parte delle Regioni Abruzzo e Molise di accordarsi per una legge comune. Una situazione del tutto anomala che è diventata incredibile normalità e nella quale non vogliamo assolutamente ricadere. Riteniamo che sia preciso dovere della classe politica dotare questo Ente di una governancecoesa, motivata ed altamente qualificata all’altezza delle impegnative sfide che ci attendono e che possa garantire non improbabili ritorni al passato ma un forte slancio verso il futuro. Non chiediamo impegni straordinari o operazioni roboanti, ma solo la possibilità di operare ed esprimere le nostre potenzialità in una situazione di piena e ristabilita normalità. Riteniamo che questo sia un diritto delle oltre cinquecento persone che operano in Istituto e alle quali i Governatori abruzzese e molisano devono fornire una risposta. Oggi è in gioco, oltre al futuro dell’Ente, la Non vogliamo rassicurazioni ma risposte immediate, concrete ed efficaci. I dirigenti delle strutture


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Poste: uffici aperti a giorni alterni Presentato il piano industriale, chiude l’ ufficio di Monteverde di Bojano, aperture a singhiozzo per molti altri C’eravamo occupati solo qualche giorno fa delle paventate chiusure e ridimensionamenti di orari di apertura per 20 uffici postali su tutto il territorio regionale; possiamo tornarci oggi, con maggiore dovizia di particolari, a seguito dell’incontro, svoltosi giovedì 29 gennaio scorso, tra i vertici aziendali di Poste Italiane in Molise e le rappresentanze sindacali, incentrato proprio ad una più dettagliata presentazione del nuovo piano industriale. Piano industriale che, manco a dirlo di questi tempi, risulta essere tutto incardinato al massimo contenimento dei costi. Nello specifico per quanto riguarda il Molise si prevede la chiusura dell’ufficio postale di Monteverde di Bojano e l’apertura a giorni alterni degli uffici di: Campomarino Lido, Campochiaro, Casalciprano, Cercepiccola, Larino succ. 1, Monacilioni, Morrone nel Sannio, San Giovanni in Galdo, Monte-

longo, Trivento Centro, Macchia Val Fortore, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Castelpetroso, Castel Romano e San Pietro Avellana. Non meglio specificate aperture a singhiozzo riguarderanno, inoltre, gli uffici di: Sant’Angelo Limosano, Acquaviva D’Isernia e Roccasicura. In una nota a firma del segretario regionale della SLP-CISL, Antonio D’Alessandro, è facile intuire l’amarezza e il disappunto per lo svilimento della centralità dell’ufficio postale nella vita di piccole comunità: “La CISL Poste, a tal proposito, ha espresso tutta la propria contrarietà a tale progetto. La volontà di voler unicamente aggredire il mercato si scontra, a nostro giudizio, con la necessità di mantenere la vocazione sociale dei nostri uffici. E’ quindi necessario agire con un equilibrio maggiore offrendo ai cittadini anche

TERMOLI. Crediti a non finire per la cooperativa Tre Stelle, che cura le mense e il servizio di refezione negli ospedali San Timoteo di Termoli, Vietri di Larino e anche San Francesco Caracciolo di Agnone e il personale che rischia di finire in sofferenza. Fino ad ora lo stipendio i titolari assicurano di averlo sempre erogato nei tempi, per i debiti che l’Asrem sta accumulando con la società che partecipa al 50% dell’Ati a suo tempo sottoscrittore del contratto di fornitura con la Regione Molise. Non si parla di bruscolini, ma di circa 2 milioni di euro, per fatturazioni che risalgono al 2005 e arrivano sino al novembre dello scorso anno.

L’INTERVENTO di Nicola D'Ascanio La trasformazione irrazionale delle Province, che oggi somigliano molto alle superate Comunità Montane e l'annunciata deriva delle Macro-Regioni che si sta consumando sia per motivi di spesa pubblica che per la dilagante immoralità, impongono ai nostri Comuni, grandi o piccoli che siano, di aprire una nuova stagione associativa intercomunale. Ciò non solo per sopperire alle richiamate funzioni, di fatto soppresse, che si aggiungono ai compiti già consolidati, ma anche per dare le risposte più urgenti alla devastante crisi economica ed occupazionale che si scarica impietosamente sulle comunità locali. La forma associata, finora individuata con l'Unione dei Comuni, può fare un salto di qualità se riesce a superare le vecchie liturgie legate a logiche spartitorie di incarichi e clientele, andando anche oltre il limite delle attività comunali residuali e ad assumere a pieno titolo ed in modo intelligente il ruolo di Organo di Programmazione per mettere in rete un nuovo e sostenibile progetto di sviluppo in

servizi con caratteristiche diverse da quelli tradizionali come, ad esempio, poter diventare sportello della pubblica amministrazione, con una vera rivoluzione digitale.” Si contengono i costi, quindi, ma quello che preoccupa ancora di più i sindacati e la SLP-CISL

in particolare, è la totale indifferenza dimostrata dai vertici di Poste verso le criticità che affliggono l’azienda verso le quali non viene prospettato alcun intervento risolutore: “Organici insufficienti che non consentono la corretta copertura delle postazioni di sportello,

Mense ospedaliere, due milioni il debito

con gravi ricadute sui lavoratori e sulla clientela; situazione di precarietà per i 100 part-time presenti nelle Poste Molisane; uffici postali che in moltissimi casi non rispettano agli standard di sicurezza; pressioni commerciali non coerenti con il protocollo sottoscritto…”, sottolinea ancora D’Alessandro. Ma la lista dei problemi è ancora molto lunga: Gestione inaccettabile delle ferie con obbligo mensile di giornate di ferie in luogo di una programmazione che tenga conto delle reali esigenze del lavoratore; strumenti di lavoro inadeguati, sistemi informatici spesso in tilt, dotazione degli uffici scarsa ed obsoleta. Ma, con tutta evidenza, il problema sono solo i costi, l’ottimizzazione delle risorse, come dicono i “tagliatori di teste”.Ma l’ufficio postale non è una bottega come un’altra e non andrebbe trattato come tale.

Una vicenda finita anche davanti al prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna due lunedì fa e che davanti alla rassicurazione delle istituzioni regionali di provvedere a quanto dovuto, soltanto l’altro socio dell’associazione temporanea d’impresa, il gruppo pugliese Ladisa, ha ottenuto quanto rivendicato e questo ha acuito ancora di più il disagio di chi vede leso un proprio diritto. Se fino ad ora non ci sono stati problemi di liquidità, perdurando il debito dell’Asrem verso le Tre Stelle, i 40 dipendenti distribuiti sui tre plessi ospedalieri potrebbero invece pagare dazio, poiché senza le risorse a copertura del servizio fornito la coperta sta diventando sempre più corta.

Promemoria per una nuova fase dell’associazionismo fra Comuni grado di coniugare identità socio-culturali e risorse territoriali-ambientali con la domanda di nuovo lavoro e di innovazione produttiva presenti nel tessuto delle nostre comunità locali. Per fare questo occorre, a mio avviso, recuperare le migliori esperienze metodologiche maturate con i patti territoriali ed, in generale, con la programmazione negoziata per fissare un quadro strategico che, rompendo i vecchi schemi, cominci a investire sul valore del territorio e delle sue risorse che esprimono davvero la propria autentica capacità competitiva. Riassumono centralità perciò, proprio in questo quadro, gli investimenti strutturati con le politiche attive del lavoro e la produzione legislativa nei settori dell'agroalimentare, del turismo, del recupero urbanistico, della salvaguardia ambientale, del risparmio energetico, della sistemazione idraulica ed infrastrutturale, dei servizi alla persona, della sicurezza della

salute. Se l'attore principale di questo nuovo processo diventa, quindi, indiscutibilmente il territorio, allora è necessario fare qualche puntualizzazione quantomeno in sua difesa, riunificandolo dalle troppe frammentazioni, difendendolo dalle pericolose aggressioni, proteggendolo dall' esasperato consumo, sottraendolo dall'irresponsabile abbandono. Ho molto apprezzato, proprio perché va nella stessa direzione innanzi menzionata, il varo della recente Legge della Regione Puglia che contempla gli interventi mirati al presidio del territorio nel rispetto della tutela e della conservazione del paesaggio. Peccato che in Molise non possiamo vantarci di simili primati! Aprire, come auspico, una nuova fase di associazionismo sovracomunale significa avere Comuni forti e autonomi, con una adeguata predisposizione a "creare massa critica", che sanno valorizzare il proprio

territorio, investire sulle loro risorse, interpretare le esigenze vere, concrete, della propria comunità e cucirgli addosso un vestito che trova riscontro con le misure programmatiche e funzionali da conquistare. Ciò significa, anche, che la nuova fase dovrà essere caratterizzata dal capovolgimento del paradigma amministrativo dove i diktat di certa politica-politicante che va alla ricerca di presidenze mai corrisposte, di affarucci di famiglia e di altre cose dallo squallore similare, vengano sostituiti dalla priorità dei bisogni veri dei cittadini. Insomma una formula associativa nuova, credibile e autorevole che, all'insegna della partecipazione democratica, sappia aprire un confronto serio e serrato per portare anche gli altri livelli istituzionali sovraordinati a confrontarsi sulla qualità, la competitività, la realizzabilità di un progetto o di un programma con le sue ricadute positive e compatibili sotto l'aspetto sociale, economico, ambientale e finanziario.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

31 gennaio 2015

Bucci nuovo presidente commissione Commercio Subentra al dimissionario Pasquale Colarusso. “I Cinque Stelle hanno votato per Forza Italia” CAMPOBASSO. Dopo le dimissioni, a sorpresa, di Pasquale Colarusso da presidente della Commissione consiliare al Commercio, Lello Bucci, già delegato alla mobilità urbana, è stato nominato presidente della Commissione Commercio. La votazione è avvenuta nel corso della riunione della stessa commissione e Bucci ha conseguito i voti dell’intera maggioranza ad eccezione del consigliere Madonna assente.

L’altro candidato è stato l’esponente di Forza Italia il quale ha riportato anche il voto del “MOVIMENTO 5 STELLE”. “A questo proposito è da riscontrare un mutamento dell’azione politica del Movimento 5 stelle che evidentemente ha rinunciato a parte della propria consueta autonomia, stringendo di fatto un’alleanza con FORZA ITALIA e scegliendo di votare anziché un proprio candidato, un esponente del Partito

di Berlusconi!!! Aspettii, per così dire strategici, nondimeno importanti per far comprendere alla gente quello che avviene all’interno del palazzo comunale e le azioni dei propri rappresentanti legittimamente eletti. Nella sostanza, comunque, lo scrivente porterà avanti l’azione amministrativa nel solco già tracciato dal dimissionario Presidente Colarussoa cui vanno i ringraziamenti per il la-

voro svolto sino ad ora. Sulla base delle linee programmatiche in materia di commercio, il lavoro della commissione, in cooperazione con la struttura e con l’assessorato, sarà quello di favorire lo sviluppo delle attività produttive, anche tramite un miglioramento dei servizi e della mobilità urbana .A tal fine saranno essenziali sia il miglioramento del trasporto urbano, tramite il nuovo bando di affidamento e sia

la creazione di nuovi parcheggi che consentiranno agli utenti di usufruire in maniera più agevole del centro città. Si presterà attenzione alle istanze dei commercianti e delle associazioni di categoria. In linea con l’azione di governo, importante sarà il rilancio delle aree mercatali e si favoriranno quelle attività tese a valorizzare la filiera agroalimentare oltre all’artigianato”.

Unicredit finanzia l’Alzheimer Caffè Il progetto è della Cooperativa Sociale Ricerca & Progetto di Campobasso CAMPOBASSO. UniCredit Foundation, proseguendo nella scelta strategica di contribuire al potenziamento di una rete di assistenza dedicata a persone anziane affette da disturbi neurodegenerativi, e in particolare a pazienti colpiti dal morbo di Alzheimer, ha finanziato la realizzazione di due nuovi Alzheimer Caffè con uno stanziamento biennale complessivo di 25.000 euro per ogni progetto. Le iniziative sono state selezionate con un Bando dedicato ai partecipanti del primo ‘Corso di Formazione per lo sviluppo di competenze tecnico-gestionali di un Alzheimer Caffè’, organizzato in collaborazione con AFMA. Verona e realizzato a fine 2013. I due progetti considerati più validi da una commissione composta da Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, Giuseppe Gambina, responsabile del Centro Alzheimer e Disturbi Cognitivi dell’Azienda Ospedaliera di Verona, Manlio Matera, vice presidente AIMA Nazionale e Giuseppe Ambrosio UniCredit Foundation, sono stati: - ‘Alzheimer Caffè Alto Vicentino’, realizzato dall’Associazione Rindola Impresa Sociale (Centro di Riabilitazione Neuropsicologica) di Vicenza a San Vito di Leguzzano (VI). - ‘Al Caffè d’Enrichetta’, realizzato dalla Cooperativa Sociale Ricerca & Progetto di Campobasso. Attraverso la collaborazione con il Gruppo di Ricerca Geria-

trica di Brescia, UniCredit Foundation opera ormai da alcuni anni per promuovere un modello di Alzheimer Caffè in Italia. Questi centri propongono un nuovo approccio alla conoscenza della malattia e del malato, facendo emergere una visione ‘sociale’ delle demenze, tesa a collocare l’ambito patologico del disturbo in una dimensione quotidiana e sostenibile anche per il caregiver. Contestualmente, la sostenibilità nel lungo periodo delle iniziative è stata uno dei criteri guida nell’assegnazione dei finanziamenti erogati, affinché i benefici apportati dai Caffè possano durare nel tempo. Gli Alzheimer Caffè si contraddistinguono per l’offerta di spazi dove i malati e i loro familiari possono fruire di incontri periodici e strutturati e beneficiare dei servizi di sostegno di cui necessitano. Il bisogno sociale cui gli Alzheimer Caffè vogliono rispondere non si ferma, infatti, alle necessità del malato, ma abbraccia anche quelle dei suoi familiari, che si trovano ad affrontare, oltre al carico pratico ed economico dettato dalle esigenze dell’assistenza, anche oggettive difficoltà psicologiche dovute al progressivo decadimento fisico e cognitivo dei propri congiunti. Dal 2011 al 2014 UniCredit Foundation ha sostenuto la realizzazione di 12 Alzheimer Caffè sul territorio nazionale operanti

nelle province di: Treviso, Verona, Varese, Torino, Cremona, Cesena, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Vicenza e Campobasso. “L’invecchiamento della popolazione che si accompagna allo sviluppo di malattie degenerative sta diventando una vera emergenza sia per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, sia per le famiglie delle persone malate. Ormai da alcuni anni – ha dichiarato Maurizio Carrara, Presidente di UniCredit Foundation – abbiamo deciso di contribuire in modo sistematico alla creazione di centri e al potenziamento di una rete che sia in grado di sviluppare strategie di inclusione sociale e di assistenza per le persone affette da questi disturbi neurodegenerativi, cercando di offrire supporto ai malati, ai loro familiari e alle persone che quotidianamente se ne prendono cura. Con la nostra attività vogliamo concorrere a costruire dei modelli virtuosi, che possano essere ripresi da altre realtà, sia pubbliche che private, perché riteniamo che il problema dell’assistenza agli anziani non autosufficienti sarà una delle emergenze che potrà mettere a dura prova la coesione sociale delle nostre comunità nei prossimi decenni. Per questo motivo sono convinto che il ‘network’ che si va creando attorno alla cura dell’Alzheimer debba rafforzarsi e ancora possa crescere”.

L’irresistibile fascino delle api L’apicoltura, intesa come allevamento di api ai fini produttivi, in tutto il mondo sta registrando un trend di crescita notevole. Complice l’alta disoccupazione in settori ben più noti ed il mercato che richiede sempre più prodotti apistici di qualità. Ricordiamo che allevando le api è possibile produrre: miele, pappa reale, polline, propoli, cera, api regine, sciami artificiali, servizio di impollinazione, veleno. Anche in Molise l’apicoltura sta registrando,

soprattutto tra i giovani, una buona crescita riuscendo a creare anche un minimo di occupazione. Attenzione però, come recitava un vecchio adagio “non son tutte rose e viole” . Infatti oltre l’80% di coloro che iniziano ad allevare api, sia per diletto che per crearsi un lavoro, nel giro di 24 mesi spesso perdono tutto il capitale vivo. L’allevamento delle api non può essere improvvisato ma necessita di una primo grande investimento: LA FORMA-

ZIONE. La formazione ha un costo, tempo e soldi, che molte persone non vogliono sostenere poiché si ritiene che scaricare qualche info dai vari siti e leggere qualche libro possa bastare per allevare le api senza poi perderle. L’allevatore di api, l’apicoltore appunto, deve essere un profondo conoscitore della biologia, morfologia e fisiologia dell’ape oltre che conoscere bene le avversità del piccolo insetto che hanno natura virale, batterica, fun-

gina, parassitaria, chimica ecc. ecc. Deve avere sufficienti nozioni di botanica, molto intuito, tanta pazienza e deve confrontarsi spessissimo con realtà apistiche/associative già avviate e strutturate. L’ARAM associa oltre 80 apicoltori in Molise fornendo loro assistenza tecnica e formazione continua. Da poco è diventata socia UNAAPI (Unione Nazionale Associazioni Apistiche Italiane), la più grande e professionale realtà apistica associativa italiana.

La rassegna dei Bufù La sesta edizione si svolgerà oggi presso l’area di servizio di Mascione CAMPOBASSO. La 6^ Rassegna culturale dei Bufù ‘Ricordi, origini e tradizioni’, organizzata dall’Associazione Culturale ‘La Fontana’, si svolgerà oggi, presso l’area di servizio Mascione. Sarà un momento di festa e di rievocazione delle tradizioni molisane e cittadine: a esibirsi saranno ‘Gli Amici del Bufù’ e il ‘Gruppo La Fontana’, entrambi di Mascione, ‘I Maitunat d Gambatesa’ e ‘I Maitunat d Pietracatella’. Prima e dopo l’esibizione dei bufù ci sarà il momento di intrattenimento a cura del gruppo folk ‘Polifonica Monforte’ di Campobasso. “Questa manifestazione – ha affermato Maurizio Mitro, presidente dell’associazione organizzatrice – ci riporta alle nostre

origini, perché il bufù è uno strumento musicale proprio della cultura campobassana e molisana. Occorre lavorare sempre per mantenere in vita certe tradizioni, ragion per cui il nostro è un impegno per la collettività. Abbiamo scelto di festeggiare a Mascione perché in questa contrada è forte il legame con la tradizione dei bufù e delle maitunate, i veri protagonisti durante la notte di Capodanno in questa zona del capoluogo molisano”. Parti attive nell’organizzazione della manifestazione, l’assessore al Commercio del Comune di Campobasso, Salvatore Colagiovanni, e il consigliere comunale, delegato alla riqualificazione delle contrade cittadine, Gianluca Maroncelli. “Approfitto per invitare tutta la cittadinanza – ha affermato

l’assessore Salvatore Colagiovanni – a un momento importante, che rievocherà le antiche tradizioni molisane e cittadine. Avevo già detto nei mesi scorsi che faremo di tutto per rendere partecipi le varie zone di Campobasso ogniqualvolta si organizzino iniziative che richiamano la popolazione. Sabato saremo in contrada Mascione, una zona da rivalutare e riqualificare e sulla quale sta lavorando molto bene Gianluca Maroncelli, il quale si è messo subito al lavoro appena ricevuta la sua delega. Mascione è una di quelle aree della città alle quali sono legato e che merita le giuste attenzioni, perché è a tutti gli effetti un piccolo centro all’interno della città, dove occorrerebbe fare arrivare alcuni servizi indispensabili ai cittadini”.


Campobasso

7 31 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Via quelle antenne dal Monforte” Il gruppo consiliare dei Cinque Stelle ha presentato in Consiglio una mozione CAMPOBASSO. Il gruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Campobasso ha presentato una mozione, per impegnare il sindaco e la Giunta comunale a eliminare dal Castello Monforte, simbolo del capoluogo molisano, cavi, tralicci, antenne e ripetitori. “Il Castello Monforte – si legge nella nota stampa – è il monumento simbolo per eccellenza della città, della nostra storia, della nostra tradizione e pertanto dovrebbe godere della massima attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale e delle istituzioni che hanno il dovere di porre in essere tutte le iniziative possibili volte a valorizzarne l’attrattiva, tutelarne l’aspetto, il decoro e lo stato di conservazione. Lo stesso Castello è stato di recente inserito da un importantissimo portale web di profilo internazionale (paesionline.it) tra l’elenco delle 20 fortezze più belle d’Italia, un prestigioso riconoscimento che potrebbe, insieme ad altre iniziative, creare un importante volano di sviluppo turistico per il nostro territorio. Lo stato di conservazione del monumento non è però certamente meritevole di glorifi-

cazioni, basta vedere, tra le tante criticità, la miriade di antenne, ripetitori, cavi e tralicci di varia natura, che ne deturpano e compromettono in maniera irreparabile sia l’aspetto che il decoro, declassando il maniero a mero supporto per tali congegni ricetrasmittenti. Tali apparati, peraltro, data l’elevata potenza di emissione di radiazioni elettro-

magnetiche, risultano essere anche dannosi per la salute di chi vi si avvicina, tanto da rendere obbligatoria l’esposizione di cartelli di avviso di pericolo, che certamente non invogliano né incentivano i visitatori ad apprezzare e promuovere turisticamente il sito architettonico. Va aggiunto che una situazione come quella descritta è certamente

unica sul territorio nazionale, giacché non risultano casi analoghi di castelli o altri monumenti storici di tale importanza, adibiti a supporto per infrastrutture elettroniche e di radiodiffusione; una condizione che viene spesso stigmatizzata da tantissimi cittadini, comitati ed associazioni che da sempre denunciano questo scempio, nonchè dai tanti tur-

isti e residenti fuori città o regione che vi si recano. Non è raro infatti leggere severe critiche nei commenti rilasciati sui registri firma collocati presso l’info point all’interno della struttura. Per denunciare tale incresciosa situazione, nonché esortare l’amministrazione comunale ad attivarsi, utilizzando tutti gli strumenti utili a disposizione, per la rimozione delle antenne, dei ripetitori e dei cavi che deturpano il decoro e la bellezza del Castello Monforte, il Movimento 5 stelle al Comune di Campobasso ha depositato una specifica mozione che sarà discussa nell’ambito del prossimo Consiglio Comunale. Oltre che per l’individuazione di soluzioni capaci di liberare il castello dalle invadenti apparecchiature trasmittenti, anche tramite il coinvolgimento della competente Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Molise - conclude il comunicato stampa -, si chiederà all’amministrazione di dare mandato ai competenti organi di verificare la regolarità di tutti gli impianti installati, al fine di individuare e rimuovere eventuali fenomeni di abusivismo”.

Dimensionamento scolastico, nodi da sciogliere Incontro in Provincia a Campobasso sull’autonomia dirigenziale e le presidenze CAMPOBASSO. Ha avuto luogo la riunione sul dimensionamento scolastico presso la Sala consiliare della Provincia di Campobasso, alla quale hanno preso parte dirigenti scolastici, sindaci, l’assessore provinciale al ramo Rita Colaci ed in rappresentanza dell’Ufficio scolastico provinciale, la responsabile

Giuliana Petta ed i funzionari Carbone e Calandrella. Nodo da sciogliere, la questione legata ai Cpia (Centro permanete istruzione adulti) che la norma vuole mantengano un’autonomia dirigenziale. Di conseguenza, siccome nel territorio provinciale di Campobasso le presidenze sono 40 (più il Convitto

Mario Pagano), occorreva recuperarne una. Alla luce della situazione delineatasi si è deliberato di mantenere l’ubicazione del Cpia presso la “Montini” solo momentaneamente e di conferirne autonomia dirigenziale ai danni della presidenza dell’Ipia e del “Cuoco”. Di conseguenza l’Ipia confluirà nel-

l’Itis Marconi, mentre il “Cuoco” nell’Itas Pertini. Per quel che concerne il Cpia di Termoli, resterà ubicato presso la “Bernacchia”, ma dipenderà comunque dalla dirigenza di Campobasso. In sostanza, il problema dei Centri per Adulti è stato risolto senza perdere alcuna presidenza e rispettando la norma-

tiva. Per quel che concerne il dimensionamento, in scadenza nel 2016, l’assemblea ha stabilito di procedere subito per avviare la preparazione del documento finale, avviandosi per tempo, al fine di non creare frizioni e disguidi per l’accavallamento dell’iter amministrativo.

Al Romagnoli la finale di Coppa Italia regionale La gara tra Isernia e Riccia si sarebbe dovuta svolgere a Trivento. Spostata per motivi di ordine pubblico CAMPOBASSO. Dopo alcuni giorni di meditazione, la Figc ha deciso: la finale di coppa Italia di eccellenza si disputerà allo stadio Selvapiana di Campobasso. Il Comitato regionale della Federazione, infatti, dopo aver individuato nello stadio Acquasantianni di Trivento la struttura deputata all’incontro, ha invertito la rotta a 24 ore dalla gara, escludendo Trivento causa motivi legati all’ordine pubblico così come da nota della Questura di Campobasso. Dunque la partita tra Isernia ed Olimpia Riccia si disputerà a Campobasso e permetterà alla vincente di incontrare agli ottavi l’An-

golana. Qualche lieve risentimento è stato manifestato da parte dei soste-

nitori isernini che lamentano una disparità di distanza tra le due conten-

denti ed il capoluogo, più vicino a Riccia di parecchi chilometri. Dun-

que, appuntamento al nuovo romagnoli alle ore 14:30.



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Isernia

31 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Questione cinema, scoppia la grana? A Isernia l’opposizione vuole vederci chiaro sulla situazione amministrativa iSerniA. A Isernia sembra dovere scoppiare la querelle legata alla questione della gestione del cinema ex 8 e mezzo, poi, con la nuova gestione a partire dallo scorso mese di marzo come Cinema Lumiere. A seguito del bando emanato dal Comune di Isernia la struttura è stata aggiudicata ad

una società con un fitto mensile all’amministrazione. Ora, l’opposizione al Comune di Isernia si dice pronta a dare battaglia al sindaco Brasiello su quanto accaduto nei mesi scorsi circa il mancato mantenimento dei patti come sottoscritti.

Una circostanziata esposizione dei fatti sarebbe stata fatta in un esposto al fine di una piena valutazione del percorso amministrativo sin qui seguito e se ci dovessero essere state delle vere e proprie violazioni di quanto sottoscritto tra le parti. Sta di fatto, però, che la questione cinema po-

trebbe essere una nuova tegola sulla testa dell’Amministrazione comunale alle prese con la crisi apertasi a seguito dell’azzeramento della Giunta. Un altro colpo per il sindaco Brasiello già bersaglio della sua stessa maggioranza e con una difficile crisi da dovere dipanare.

Marijuana nella ruota di scorta, fermato Il giovane è stato bloccato da una pattuglia della Guardia di Finanza. L’involucro occultato nel bagagliaio VenAFro – Il giovane, proveniente da Napoli, stava raggiungendo Venafro per incontrare alcuni parenti. All’alt intimatogli dagli uomini del

Nucleo Mobile della Fiamme Gialle, l’uomo ha manifestato un nervosismo che ha insospettito gli esperti finanzieri di Venafro, i quali hanno deciso

di vederci chiaro. La perquisizione del veicolo a bordo del quale viaggiava il giovane, ha “fruttato” il ritrovamento di un invo-

lucro contenente marijuana, abilmente occultato nella ruota di scorta della macchina. Dichiarando di possedere lo stupefa-

cente per uso personale, il ragazzo ha scampato l’arresto. A suo carico è scattata una denuncia alla locale autorità giudiziaria.

La Forestale e la sicurezza sulle aree innevate A Capracotta tutto pronto per garantire primo soccorso ed evitare incidenti dal Comando delle Truppe Alpine, con la collaborazione del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, consente l’edizione giornaliera del Bollettino Nazionale della Neve e delle Valanghe, consultabile on-line, per conoscere in tempo reale le condizioni meteorologiche, nivologiche e le previsioni sul pericolo valanga di tutte le località montane italiane. Accanto al Servizio Meteomont esiste il Servizio Vigilanza e Soccorso sulle Piste e i forestali, appositamente formati e addestrati, che vi sono impegnati non intervengono unicamente per prestare il primo soccorso agli infortunati, ma anche e soprattutto per prevenire gli incidenti facendo rispettare le norme di comportamento dello sciatore previste dalla legge.

CAprACoTTA. Le abbondanti nevicate dei giorni scorsi e le previsioni meteo favorevoli per i giorni a venire invoglieranno gli appassionati a praticare i diversi sport invernali nelle località sciistiche della catena appenninica, tra cui Capracotta dove anche lì il CFS svolge importanti attività per consentire la fruizione della montagna con elevati livelli di sicurezza. Garantire la sicurezza sugli impianti sciistici e sulle aree innevate in generale, infatti, è una fra le svariate competenze istituzionali del Corpo forestale dello Stato che, sebbene meno conosciuta dai cittadini, non è meno importante delle altre. Il Servizio Meteomont garantito dal Corpo forestale dello Stato e

Lutto

Si è spenta la nonna del Molise

Domenica scorsa è venuta a mancare all’affetto dei suoi cari la signora Estrer Gennarelli. La particolarità è che la signora Ester è deceduta alla veneranda età di 107 anni, compiuti lo scorso agosto un quel di Spring Lake – New Jersey. Gennarelli Ester Milania Ines nacque a Cantalupo nel Sannio il 20 agosto del 1907 e proprio lo scorso marzo , a mio personale interessamento, l’Amministrazione comunale di cui faccio parte riusciva a far pervenire alla sig.a Ester una pergamena come segno

tangibile della nostra vicinanza con la sua persona. Lascia due figlie, Teresa e Maria, con le rispettive famiglie, che l’hanno curata con apprensione e amore fino all’ultimo suo giorno, ed alcuni pronipoti in Campobasso. Si è spenta la nonna del Molise, emigrata da Cantalupo appena dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947 e morta a 107 anni nel New Jersey. Le esequie si terranno domenica primo febbraio nella chiesa madre di Spring LakeNew Jersey.

Torna “BAGNOLIO” l’Olio molisano in mostra In una giornata di approfondimento sulle tematiche del settore A BAgnoli del Trigno (iS), sabato 31 gennaio, esperti ed aziende a confronto su peculiarità, problematiche e prospettive dell’ olivicoltura regionale, tra gusto e salute. E’ la quarta edizione della manifestazione, arricchita dal Concorso “M-Oli-Sani (MOS) 2015”. Un intero pomeriggio dedicato all’ Olio Extravergine di Oliva molisano di qualità, quello in programma sabato 31 gennaio a partire dalle 15.00 nelle sale della Domus Area a Bagnoli del Trigno (IS). “Bagnolio” è l’evento, giunto alla sua quarta edizione, che raccoglie in un unico contesto una mostra mercato, una tavola rotonda con esperti ed autorità, il concorso “M-Oli-Sani (MOS) 2015” ed un momento di degustazione e approfondimento delle peculiarità dell’ Olio, tra gusto e salute. Alle 15,00: Inaugurazione della mostra/mercato delle aziende aderenti all’iniziativa ed a seguire la tavola rotonda. Sul fronte del gusto, dopo un aperitivo con bruschetta, dalle 20.00 è in programma “Olio e dintorni al Calice Rosso”, con un mini corso di assaggio e Strippage a cura del Dr. Nicola Listorti. A seguire, un menù con degustazione guidata a cura del Team della Federazione Italiana Cuochi coordinato dallo chef del Calice Rosso. Durante la serata, la presentazione delle aziende concorrenti e la consegna degli attestati di partecipazione, a cura del Dr. Agronomo Mario Stasi e la premiazione e caratterizzazioni degli oli vincitori a cura de Dr. Tonino Cioccolanti e del Dr. Enrico Maria Lodolini dell’Associazione “FLAVOR culturadigusto”, componenti giuria del Concorso “MOS 2015”. Alla manifestazione sarà presente in anteprima anche un nuovo portale internet, attivo dal prossimo mese, che ha come scopo la promozione delle eccellenze enogastromiche molisane.


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Termoli

31 gennaio 2015

Settore saccarifero, positivo il confronto Unionzucchero ha espresso soddisfazione per l’esito del Consiglio dei ministri europeo TERMOLI. Sull’iniziativa del governo italiano in sede comunitaria per la vertenza bieticola si è espressa anche Unionzucchero, che evidenzia soddisfazione per l’esito della discussione sul settore saccarifero europeo svoltasi al Consiglio dei Ministri Agricoltura dell’Ue. “Come evidenziato dall’Italia insieme ad altri Stati Membri, è stata finalmente riconosciuta l’estrema difficoltà in cui versa il settore e la necessità di interventi straordinari in vista della fine delle quote zucchero prevista per ottobre 2017. E’ stata, inoltre, condivisa la creazione di un gruppo di esperti con il compito di monitorare la situazione e di individuare le misure necessarie per mitigare l’impatto della crisi. Unionzucchero riconosce l’impegno del Ministro Martina e della struttura del Ministero per aver raggiunto questo primo obbiettivo; ora è necessario individuare tempestive

azioni da parte della Commissione europea, capaci di fronteggiare il rapido crollo dei prezzi dello zucchero. A livello nazionale occorre inoltre dare seguito con urgenza a quanto

anticipato dal Ministro Martina per salvaguardare il settore bieticolosaccarifero italiano strategico per il Paese. In particolare ci attendiamo la convocazione immediata del Comitato interministeriale ex Legge

81/2006 e il pronto ricorso in Corte di giustizia da parte dello Stato italiano per impugnare la decisione 2015/103 della Commissione, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 23 gennaio

2015, recante l’esclusione di 90 milioni di euro dal finanziamento dell’Unione europea conseguente alla contestazioni sul mantenimento in attività di taluni silos, in alcuni zuccherifici dismessi. Tale impugnazione, coerente con i Piani di ristrutturazione approvati a suo tempo dal Mipaaf, rappresenta il naturale e legittimo prosieguo di una vicenda che ha visto le aziende italiane agire in perfetta buona fede, previa approvazione da parte delle Autorità italiane e sotto il controllo di queste ultime”. Tra le ulteriori rivendicazioni l’erogazione del saldo degli aiuti nazionali 2009 e 2010 a favore della filiera bieticolo-saccarifera autorizzati dai regolamenti comunitari del 2006 e la garanzia, per i progetti di riconversione indirizzati alla produzione di energie da fonti rinnovabili, dell’accesso ai meccanismi incentivanti.

Palpeggiò in treno una donna, il processo Un ultrasettantenne a giudizio al tribunale di Larino dopo la denuncia della 40enne LARINO. Si trovò nella stessa carrozza e nel medesimo scompartimento con una donna molto più giovane di lui e quando quest’ultima si addormentò, durante un viaggio in Intercity dalla Puglia alla Lombardia, non seppe resistere e la toccò dove non si può… proprio mentre si trovavano sul territorio molisano. Per questo un ultrasettantenne salentino è finito

sotto processo a Larino. La vittima delle sue attenzioni era una conterranea di 40 anni, che si è trovata le mani dell’anziano sul suo corpo mentre stava dormendo in uno scompartimento di un Intercity Lecce-Milano. Quell’incontro fortuito tra due residenti in comuni della provincia di Lecce si è rivelato un

abuso sessuale vero e proprio, del quale risponde in aula al tribunale di Larino l’uomo che non si fece scrupolo delle sue azioni. I fatti accaddero proprio in territorio molisano, nel tratto che collega la Puglia all’Abruzzo lungo la costa adriatica e risalgono a circa due anni fa. Il processo è stato aperto alcuni giorni fa a Larino e l’accusa è di violenza sessuale.

Appena ripresasi dallo choc e dal sonno, la donna allertò il capotreno delle attenzioni subite, a sua volta intervenne la polizia ferroviaria, che dopo aver rintracciato il molestatore lo denunciò a piede libero. Ora la donna si è costituita parte civile per ottenere il giusto ristoro anche economico. Nella prossima udienza, a porte chiuse, spazio ai testimoni.

Lettera aperta al Sindaco

A Larino anche la cultura è morta Caro Sindaco, Ancora una volta torniamo sull’argomento e lo facciamo con una lettera aperta per sottoporre la delicata e fondamentale questione della scarsa attenzione che questa Giunta sta ponendo nei confronti del settore Cultura. Lo scarso impegno, che si registra verso questo strategico canale di crescita e sviluppo, è di dominio pubblico ed è a dir poco imbarazzante ed inadeguato; ormai, a quasi due anni dal tuo mandato, è evidente il dato totalmente negativo che evidenza la altrettanto deludente e pessima azione amministrativo-politica che si sta compiendo verso quello che rappresenta un asse nevralgico, di fondamentale importanza per il nostro territorio, che richiede un impegno esclusivo a cui dedicarsi; un settore piuttosto su cui puntare per una vera crescita e un concreto progresso futuro. Torniamo dunque sulla questione poiché in maniera perspicace sin dal primo consiglio comunale che ha segnato l’insediamento della tua amministrazione, avevamo ampiamente intuito e fatto osservare l’inopportunità della tua decisione, ossia quella

di tenere per te una delega tanto importante quanto altamente impegnativa, in una città come Larino, quale appunto la cultura e dunque le problematiche che ne sarebbero derivate dalla decisione di unire tale mandato ai tanti altri impegni che un primo cittadino deve affrontare quotidianamente. Purtroppo sono palesemente evidenti non soltanto gli scarsi ed inevitabili risultati raggiunti dalla tua amministrazione sotto questo aspetto ma anche la scelta scellerata di separare la delega alla cultura da quella del “centro storico”, individuando per quest’ultima addirittura un’altra ad hoc che tutto ci sembra tranne che pensata in maniera sostanziale per avere cura del nostro antico borgo e del suo sviluppo. Un settore dunque, consegnato nel suo stato migliore, nel pieno della sua vitalità, che sta a poco a poco morendo, che state facendo crollare senza curarvene minimamente. Non sta di certo a noi, Sindaco, ripeterti la storia che Larino vanta, le ricchezze archeologiche e culturali che possiede ma che gli altri fortunatamente ben percepiscono, riconoscendone il giusto merito, molto

più di quanto dimostrate voi di saper promuovere e preservare …. ultimo solo in ordine temporale, il prestigioso riconoscimento alla nostra magnifica Cattedrale che rappresenterà, insieme ad altri pochi simboli selezionati, il nostro bel Molise all’ “EXPO 2015”: veri e propri tesori abbandonati a se stessi e per cui nessuna rilevante iniziativa e nessuna progettazione e programmazione di sviluppo (ma ancor prima di tutela!!!) pare venga pensata. Basta fare un giro su “piazza Duomo”, che in realtà una piazza non è affatto e né ha le minime sembianze per potersi considerare tale, ed inorridire al modo in cui viene tenuta questa zona del centro storico. L’elenco potrebbe poi dilungarsi annoverando altresì il prestigioso “Scudo Blu”, ottenuto dal nostro Anfiteatro grazie all’impegno della passata amministrazione, che si sta perdendo nei meandri della noncuranza, relegato assieme all’intero parco archeologico e alla annessa Villa Zappone. E ancora il “cinema- teatro” sempre chiuso, per cui, seppur notizie annunciano un finanziamento ottenuto pari a circa 70 mila euro che ne consentirebbe i lavori necessari per la

sua riapertura, ci viene comunque da dire “…..avete ottenuto soltanto questi?!” E poi ancora sul centro storico…. completamente abbandonato! Pensiamo al palazzo “ex carcere” in via Cluenzio, già sede del Comune e dell’Imam, che più volte abbiamo cercato di proporre come luogo dove fare e vivere la cultura (anche attraverso un’ interrogazione che purtroppo non ha ricevuto la giusta attenzione!) attraverso iniziative artistiche per portarlo all’attenzione della collettività, nell’auspicio che si possa individuare lì la sede di laboratori artistici, di uno spazio culturale funzionale a mostre, convegni, eventi…..insomma un incubatore di arti dove creare un posto adeguato per confronti e attrattive di crescita. Caro Sindaco, impegnarsi per la collettività e impegnarsi ad essere Assessore alla Cultura non vuol dire delegare qualcuno all’occorrenza per organizzare la sagra di quartiere né sminuire l’estate larinese chiedendo, per giunta, ai privati di collaborare soltanto per riempire il cartellone con qualche data in più! Occorre Sindaco, lo ribadiamo ancora una volta, una figura che si oc-

cupi esclusivamente della Cultura, che faccia rivivere e respirare i luoghi per eccellenza rappresentativi, la biblioteca comunale, i musei…. che curi e tenga vivi i rapporti con gli Istituti scolastici, non solo riguardo ai problemi tecnici di ordinaria gestione ma che sostenga pure iniziative di arricchimento e di stimolo reciproco, che funga dunque da elemento di contatto tra l’amministrazione e la scuola stessa per eventi da portare avanti in sinergia. Manca un’azione strategica fatta di impegno costante, pensato e proiettato ad una crescita continua che si preoccupi di tessere relazioni e fortificare i rapporti con i centri culturali che operano non solo a livello regionale, pensiamo alle Fondazioni, alla Soprintendenza ma alla stessa Regione…. manca una vera e seria attenzione, dunque manca tutto ciò che in realtà la cultura merita ma soprattutto una “vision” da raggiungere, che un leader sappia vedere prima di tutti e sappia avere il coraggio di perseguire. Consiglieri di opposizione Michele Urbano, Rossella Mammarella, Giulio Pontico


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Termoli

31 gennaio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Trasparenza, Comune inadempiente” Il movimento Cinque Stelle ha presentato un’istanza urgente di accesso civico TERMOLI. “Vogliamo porre all’attenzione dei concittadini che l’Amministrazione Comunale di Termoli ad oggi risulta purtroppo inadempiente riguardo agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni di cui al D.Lgs. 33/2013. Il piano delle performance, i nominativi ed i curricula dei componenti degli organismi indipendenti di valutazione, i curricula e i compensi dei titolari di incarichi politici e di incarichi dirigenziali, di collaborazione o consulenza, il nominativo del Titolare del Potere Sostitutivo sono tutte informazioni che per legge devono essere pubbli-

cate nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale dell’Ente ma è sufficiente un rapido controllo per accorgersi che tali informazioni non risultano presenti”. Per tale ragione il Gruppo del Movimento 5 Termoli ha presentato in data 29 gennaio 2015, per il tramite del consigliere Nicolino Di Michele, un’istanza di accesso civico ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 33/2013, per richiedere al Responsabile della Trasparenza del Comune di Termoli, il Segretario Comunale Vito Tenore, proprio la pubblicazione degli atti richiamati. “In particolare vorremmo che siano pubblicati nella sezione Ammini-

strazione Trasparente” del sito istituzionale del Comune di Termoli: la Situazione reddituale e patrimoniale del sindaco Avv. Angelo Sbrocca; tutti le informazioni (atto di nomina, curricula, compenso, incarico svolto) relativamente al Dott. Donato Petrosino, considerato che ad oggi risultano pagate 4 fatture per Consulenza/Cottimo; tutte le informazioni (atto di nomina, curricula, compenso, incarico svolto) relativamente ad ulteriori consulenti ed avvocati incaricati di rappresentare l’amministrazione in controversie. Entro 30 giorni il Responsabile della Trasparenza dovrà provvedere alla pubblicazione, nella sezione “Am-

ministrazione Trasparente”del sito istituzionale dell’ente, gli atti e le informazioni richieste altrimenti provvederemo a rivolgerci al Titolare del Potere Sostitutivo, prima di procedere con la segnalazione all’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione). Chiunque desidera chiarimenti ed aiuto per verificare ed eventualmente presentare presso i propri comuni l’istanza di accesso civico ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 33/2013 può contattarci sul sito del M5S Termoli, dove è possibile scaricare una copia dell’istanza presentata. In ultimo vogliamo segnalare che nel Programma Triennale della Tra-

sparenza 2014-2016 del Comune di Termoli, uno dei pochi documenti ad oggi presenti nella sezione “Amministrazione Trasparente” era previsto che entro il 31 dicembre 2014 si sarebbe dovuto svolgere la “Giornata della Trasparenza” per illustrare ai cittadini, alle associazioni, ed ai soggetti portatori di interessi le iniziative assunte dall’amministrazione ed i risultati dell’attività amministrativa nei singoli settori, con particolare rilievo a quelli che hanno valenza esterna. Ad oggi, 28 gennaio 2015, non ci risulta che tale evento sia mai stato organizzato e svolto”.

Il Sinarca non è area protetta L’associazione Ambiente Basso Molise denuncia la mancata manutenzione del corso d’acqua TERMOLI. “Nei giorni scorsi, dopo l’esondazione del torrente Sinarca, sono state attribuite delle responsabilità ad un fantomatico “cardellino giallo” che vive nella parte finale del torrente e questo ha fatto si che i lavori di manutenzione non venissero effettuati. NULLA DI PIU’ FALSO!”. A sostenerlo è l’associazione Ambiente Basso Molise. “Quello che è stato raccontato in questi giorni, del fantomatico “cardellino giallo”, è una cosa assurda. In primis il Sinarca non è incluso in nessuna zps o sic o iba; in secondo non esiste nessun cardellino giallo! Al massimo possiamo pensare alla ballerina gialla, ma non è una specie che merita particolare protezione perchè abbastanza comune. Il torrente Sinarca non è sito natura 2000 né area protetta. La manutenzione non viene effet-

tuata per altri motivi e quella che viene fatta non tiene conto degli eventi di piena e dei ritorni di questi eventi. Mancano aree golenali e le famigerate vasche di esondazione. Anche se non cementificate le sponde sono ormai come un canale arginato. È normale che l’acqua se sale dal fondo fino al culmine degli argini, quando fuoriesce ha una energia potenziale elevata. Normale fisica che si studia al biennio e alle medie. Se continuano ad arare sin sull’alveo è più che normale che il torrente provochi danni, inoltre si permettono di costruire anche negli alvei dei fiumi o nelle sue vicinanze. Tornando al famigerato “cardellino giallo”, fosse almeno una specie acquatica ci potrebbe anche essere un motivo ostativo…. ma che scusa è? “

“Aree di sosta, subito la rimodulazione” Il consigliere Antonio Di Brino ha presentato una specifica interrogazione al Sindaco TERMOLI. Si rende assolutamente urgente e necessario correggere tale ingiustificato provvedimento; tutto ciò premesso, evidenziato ed argomentato; si impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a voler revocare la delibera “de quo” e ripristinare la sosta libera su 49 stalli, cioè la metà di quelli di Corso Nazionale, sia su via Dante che su Piazza Bega. Si conclude così la nota del consigliere Di Brino che impegna il Sindaco a rimodulare le aree di sosta a pagamento del comune di Termoli, con attenzione a quelle di piazza Sant’Antonio e, non in ultimo, a via Dante. Di Brino, inoltre, aggiunge. PREMESSO CHE - La Giunta Comunale con Delibera n. 270 del 16 ottobre 2015a seguito dei lavori di riqualificazione del Corso Nazionale, ha modificato il “piano della sosta”; - Il numero delle aree di sosta del Corso Nazionale non più fruibili risultava essere pari a 97; - La stessa Giunta per compensare tale “perdita” da parte della Società che gestisce la sosta a

pagamento, ha provveduto a trasformare aree libere in altre zone della città in aree a pagamento e rispettivamente a Piazza Sant’Antonio con 35 stalli, a Piazza Bega con 54 stalli, ed a via Dante con 23 stalli per un totale di 112 stalli; EVIDENZIATO CHE - Le aree di sosta a pagamento per il Corso Nazionale potevano essere fruite solo dalle ore 08.00 alle ore 14.00 e non già per l’intera giornata, a differenza delle nuove aree individuate; ATTESO CHE - Tale decisione potrebbe determinare un indebito vantaggio economico da parte della Società che gestisce il servizio, a danno dei residenti e dei commercianti del centro cittadino ed in particolare di via Dante, di Piazza Bega e via Mario Pagano ancora costretti a pagare una ulteriore tassa ed un altro iniquo balzello; - Tale decisione costituisce un ulteriore disincentivo per gli avventori delle attività commerciali situate nelle aree interessate, e denota un assoluto disinteresse per la situazione di profonda crisi nella quale si dibattono le attività produttive cittadine.

Mobilità urbana, cimitero e parco dello sport, i progetti L’amministrazione comunale si affida al project financing TERMOLI. Tre dei progetti più significativi che il Comune di Termoli nell’era del centrosinistra ter hanno messo in cantiere affidandolo alla manifestazione d’interesse dei privati vedranno i tempi dilatarsi. Parliamo della mobilità soste-

nibile, del parco diffuso dello sport e del nuovo cimitero. Tre piattaforme di opere pubbliche e di servizi urbani sulle quali la giunta Sbrocca ha scelto la strada del project financing. Motivandolo con la necessità di

dare modo alle società interessate di reperire su loro richiesta informazioni ancora più dettagliate per poter formulare le offerte, l’amministrazione ha deciso di prorogare i termini di scadenza dei tre avvisi, fissandoli alle 12 del 28 febbraio.

Insomma, occorrerà attendere altre sei settimane per conoscere chi avrà proposto la propria candidatura per ciascuna delle tre progettualità. Chiaramente, cambiano anche i giorni di apertura delle offerte, individuati rispettivamente per la mo-

bilità sostenibile alle 11 del 10 marzo; per il parco diffuso dello sport alle 11 del 13 marzo e infine per il nuovo cimitero, sempre alle 11, ma del 18 marzo.



Tutto quello che gli altri non dicono

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Opinioni

31 gennaio 2015

di Vincenzo Di Giacomo* n questi ultimi anni, l’Associazione Nazionale Magistrati del Molise ha conseguito una serie di importanti obiettivi. Vorrei ricordare, da ultimo, quello proteso a scongiurare la soppressione della locale Corte di Appello, che avrebbe trascinato con sé tanti altri Uffici giudiziari e non giudiziari, dal che sarebbe tra l’altro conseguito un ulteriore gravissimo danno per l’economia dell’intera regione, che già sta vivendo momenti drammatici. Abbiamo dato il nostro contributo, unitamente all’Ordine Forense distrettuale, anche attraverso tempestivi interventi personali presso il Ministero della Giustizia, siamo stati i primi a muoverci in Italia, e poi si sono mossi anche altri soggetti ed altri distretti, così che allo stato attuale il discorso è rimasto sospeso e speriamo che venga abbandonato del tutto. Un altro importante obiettivo conseguito dalla nostra ANM/Molise è stato quello di ottenere, probabilmente per la prima volta nella storia di questo distretto, il sostanziale pieno organico dei magistrati che operano presso i vari Uffici giudiziari della nostra regione. Ed anche in questo caso, per ottenere tale risultato, abbiamo avuto una serie di contatti e ci siamo recati ripetutamente a Roma, unitamente ai rappresentanti dei vari Ordini degli avvocati. Purtroppo, però, il pieno organico dei magistrati non basta a risolvere i gravissimi problemi che affliggono il sistema Giustizia nel nostro Paese. E ciò perché questo organico andrebbe necessariamente incrementato (a parte la risicata aggiunta dei giudici onorari attualmente in servizio), visto che la pianta organica dei magistrati è rimasta pressocché immutata da oltre mezzo secolo, mentre la popolazione è aumentata di milioni di unità e così pure i processi sono aumentati in maniera esponenziale. Per cui, pur essendo i nostri magistrati come dirò oltre tra i più produttivi in Europa, le cause durano a lungo e molti processi cadono in prescrizione. A ciò aggiungasi che i concorsi per il personale ausiliario sono bloccati da oltre 15 anni (dal

La Giustizia 1999) e quindi si registrano gravi carenze di questo personale, le strutture (uffici, aule, mobilio, ecc.) sono assai fatiscenti, le cancellerie restano spesso persino senza carta e penne e le strutture informatiche continuano a presentare farraginosità legate a problemi di sistema. Se non si risolvono questi problemi, non si riuscirà a sanare quella che oggi è una delle piaghe più evidenti del sistema giudiziario: la lunga ed irragionevole durata dei processi, che tra l’altro allontana gli investimenti, perché solo se la Giustizia civile funziona velocemente e bene i crediti vengono prontamente riscossi e quindi gli investimenti stranieri vengono attirati, mentre, in caso contrario, non solo gli investimenti stranieri non vengono attirati ma i capitali nazionali vengono esportati. Per non parlare poi dell’altra grave piaga, co-

stituita dalla violazione dei diritti umani dei detenuti specie per via del sovraffollamento delle carceri, che tra l’altro espone il nostro Stato alle condanne della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Ed infine, c’è la questione ricorrente e che a breve tornerà probabilmente sul tappeto della separazione delle carriere. Si tratta di una riforma che a mio sommesso avviso potrebbe anche condividersi in linea di principio, ma dietro la quale si cela un grave pericolo, quello di giungere in ultima analisi all’obiettivo (più o meno sottinteso) della subordinazione del P.M. al potere esecutivo (e cioè al Governo, o al Ministro della Giustizia) o magari al potere legislativo (ossia alla maggioranza parlamentare), il che significherebbe che l’azione penale verrebbe bloccata in caso di coinvolgimento dei poteri forti, direttamente o indirettamente col-

senza alcun finanziamento pubblico

legati alla politica. I corrotti ed i corruttori resterebbero così di regola impuniti, come lo resterebbero i grandi evasori fiscali, i bancarottieri, i grandi truffatori, i ladri di Stato e la stessa criminalità organizzata, per via dei suoi non infrequenti legami col potere politico. Perciò, per tutte le cose sin qui esposte, attenzione a porre mano in un modo o in un altro al principio dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura, che è un principio che i nostri Padri costituenti posero non quale privilegio per i magistrati, ma quale garanzia per tutti i cittadini e specialmente per le fasce sociali più deboli, per le classi subalterne e per le grandi masse che rappresentano la stragrande maggioranza del popolo italiano, perché solo un giudice autonomo dai poteri forti ed indipendente dai poteri forti è un giudice veramente terzo e quindi veramente imparziale, che giudicherà dunque con la dovuta terzietà ed imparzialità i casi che gli vengono sottoposti, senza il pericolo di favoritismi delle parti più forti in danno di quelle più deboli, senza il pericolo di realizzare una giustizia forte con i deboli e debole con i forti, un sistema in cui i cittadini non sono tutti uguali di fronte alla legge, a tutto discapito dello stesso principio di democrazia, a tutto discapito dello Stato di diritto. Ecco, noi operatori del diritto queste cose abbiamo il dovere morale di dirle ed anche di denunciarle, abbiamo il dovere di mettere i cittadini in guardia dai tentativi ricorrenti di riformare la magistratura subordinandola ai poteri forti, anziché di riformare la Giustizia, perché è di quest’ultima riforma, sinora sostanzialmente inattuata, che invece il Paese ha assoluta necessità. Dopodiché, ovviamente, chi fa le riforme in rappresentanza del corpo elettorale sono il Parlamento ed il Governo, e, alla fine del discorso, la conclusione resta sempre quella che ogni popolo ha i politici che si merita ed ha i giudici che si merita. *PRESIDENTE ANM Molise

Il mistero della Tavola Osca Pietrabbondante e le sue ricchezze Nel 1848 comparve sul “Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica” di Roma, esattamente nel numero di ottobre, la notizia del ritrovamento di una tavoletta di bronzo, incisa su ambedue le facciate, recante scritte in lingua osca, la lingua dei Sanniti Pentri. La notizia proveniva da un agnonese, il “dottore fisico” Francesco Saverio Cremonese, che risulta essere stato anche sindaco della fiorente cittadina altomolisana dal 1841 al 1846, ed era corredata da molti elementi descrittivi del luogo e delle condizioni del ritrovamento, ma non dell’autore. Prendendo spunto da questi elementi, due attenti studiosi della storia molisana, principalmente di quella sannitica, hanno voluto approfondire le conoscenze su quella che da sempre viene chiamata la “Tavola di Agnone” ed hanno raccolto tanti elementi da pubblicare in un libro che hanno intitolato: “Gli enigma - La tavola osca e Pietrabbondante”; gli autori sonoPaolo Nuvoli e Bruno Paglione. Nuvoli, laureato in giurisprudenza e docente di materie giuridiche ed economiche, ha scritto vari libri sulla storia sannitica, oltre ad aver fatto una brillante carriera politica; Paglione, profondo conoscitore del territorio molisano, ha collaborato con le università del Molise, di Roma

e di Ferrara ed è stato negli anni scorsi Ispettore Onorario per i beni archeologici della Provincia di Isernia. In occasione della interessantissima ed affollata presentazione del libro, che si è tenuta ad Isernia nell’aula magna dell’ITIS,gli autori hanno premesso che hanno voluto guardare alla storia del nostro territorio con occhi diversi da quelli ormai entrati nella consuetudine. “Scopo del libro – ha spiegato Nuvoli - non è quello di imporre una diversa “verità”, ma di sollecitare altre ricerche ed approfondimenti partendo da ele-

menti che contrastano con quanto è stato detto e scritto finora”. L’aspetto più eclatante che è emerso riguarda la “Tavola Osca”: gli autori hanno avanzato il sospetto che non sia stata trovata tra Agnone e Capracotta, in contrada “Macchia” ed esattamente nel luogo chiamato “Fonte del Romito”, come vuole la tradizione, ma che provenga da Pietrabbondante e varie vicende confermano questa conclusione. In particolare gli autori del libro analizzando le descrizioni del luogo del ritrovamento e perlustrando attentamente il terreno hanno trovato che quanto scritto a suo tempo dal Cremonese risulta in gran parte fantasioso e non rispondente alla realtà. Nessun tempio è mai esistito in quel luogo, nessun muro al quale avrebbe dovuto essere appesa la Tavola, nessuna pietra concava particolare all’interno della quale si conservasse perfettamente. Inoltre, le ricerche in molte biblioteche, tra cui quella di Agnone, hanno fatto scoprire che anche molti altri studiosi avevano maturato gli stessi dubbisenza che questo riuscisse a modificare l’opinione corrente ormai radicata. Insomma il mistero circonda la Tavola Osca, mistero che si scioglierebbe se venisse indicato come

luogo del ritrovamento Pietrabbondante, cioè il luogo dove sorge il grande centro religioso e politico dei Sanniti. Ma non si fermano qui le convinzioni degli autori, essi ritengono che, poco dopo il ritrovamento, della Tavola sia stata fatta una copia perfetta da qualcuno dei raffinatissimi artigiani di Agnone e che questa, non l’originale, sia stata venduta nel 1867 all’antiquario di Roma, Castellani, e da questi nel 1873 al BritishMuseum di Londra. Nel libro si parla anche diffusamente del sito archeologico di Pietrabbondante, in proposito l’architettoAlberto Sposito, docente presso l’Università di Palermo, ha sollevato forti perplessità sulla ricostruzione del luogo suggerendo che “la ricerca archeologica continui, ma con un approccio interdisciplinare che aiuti a ricostruire la storia del territorio ed eviti irrimediabili errori interpretativi”. In effetti Nuvoli e Paglione presentano un’attenta ricostruzione storica, valutando gli avvenimenti che si sono succeduti negli anni, ed arrivano a concludere che il sito religioso di Pietrabbondante in realtà fosse l’antica Herculaneum, perché lì era particolarmente attiva la devozione nei confronti di Ercole, come dimostrano i ritrovamenti di

una grande statua in pietra edi molte statuette votive in bronzo raffiguranti quel dio. Inoltre ritengono che si possa dimostrare che la mitica BovianumVetussi trovasse nel territorio che oggi è del comune di Campochiaro, dove sono presenti i resti di un grande edificio di culto e di un importante insediamento sannitico con numerose sepolture. Lo storico, Natalino Paone, ha sollecitato un grande sviluppo dell’archeologia orientata ad ampliare le conoscenze sulla storia dei Sanniti. “Non possiamo accontentarci – ha dichiarato Paone – delle poche cose che ha scritto Tito Livio perché questi era romano ed ha raccontato i fatti da vincitore. E’ indispensabile, inoltre, un museo nazionale sannitico che raccolga tutti i reperti riguardanti quel grande popolo oggi distribuiti in modo disorganico in tantecittà”. Le conclusioni del Prof. Nuvoli sono amare: egli parla di una vera e propria colonizzazione culturale attuata dallo Stato. “Lo Stato nulla depreda – sostiene – anzi tutela e conserva, e lo fa tanto bene che gran parte del materiale resta invisibile, ben riposto in vere e proprie arche la cui stessa ubicazione è misteriosa”. “Per i cittadini, per i fruitori, molisani e non – aggiunge – Pietrabbondante rimane un luogo irrisolto, pressoché sconosciuto e desolato. I Giornali di scavo, gli inventari, la documentazione topografica, fotografica e progettuale non risultano pubblicati, solo qualche lavoro monografico non sempre reperibile”.



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