Regione assente sara' sciopero generale

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 193 - venerdì 4 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Corrado Di Niro

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Corrado Di Niro. Il presidente dell'Acem, l'Associazione costruttori edili del Molise, sta conducendo da tempo una battaglia a sostegno della necessità di progetti e programmi per un settore che sta conoscendo una pericolosa frenata. La sua Associazione, così, si sta mostrando meritoria nell'azione tanto da essere riuscita nell'intento della velocizzazione dei pagamenti alle imprese stesse per i lavori della ricostruzione post-sisma. L'Oscar, dunque, se lo è pienamente meritato.

Il Tapiro del giorno ai Sabusco Brothers

Il tapiro del giorno a pieno titolo ai fratelli Sabusco. Testimonial di un partito - l’Udc - che dello strabismo elettorale ha fatto il modus operandi. Il dottore Giuseppe (detto Pippo), consigliere regionale, è con il centrodestra; l'avvocato Massimo, assessore a Palazzo san Giorgio, é con il centrosinistra. Ma c'è di più. Mentre il primo si spertica in Regione contro l'Egam "per salvaguardare i diritti dei cittadini", in comune il fido consigliere Montanaro vota invece a favore, “ per salvaguardare la poltrona dell’assessore”. Ecco come muore la coerenza.

La Uil continua a chiedere programmi

“Regione assente Sarà sciopero generale” SERVIZIO A PAGINA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 4 settembre 2015

Sandro Arco: ovvero, la resistibile ascesa di un eroe dei nostri tempi Con novantanove, virgola novantanove probabilità su cento, la giunta regionale concluderà oggi, venerdì 4 settembre, la farsa della direzione generale della Fondazione Molise Cultura rinnovando l’incarico a Sandro Arco al quale la stessa giunta ha permesso di partecipare al bando pubblico pur mancando di un titolo di laurea. Un deroga straordinaria in tutti sensi, che ha consentito la partecipazione alla selezione cui tra l’altro hanno preso parte, con nessun possibilità di spuntarla, Adelchi Battista, Vincenzo Lombardi, Giorgio Palmieri, Stefano Sabelli e Ilaria Trivisonno. La legge dello Stato vieta a chiunque di ricoprire incarichi dirigenziali in assenza di un titolo di laurea. Per Arco, anche la legge dello Stato ha dovuto piegarsi all’eccezione. Il modo, sarebbe il caso fosse vagliato dalla magistratura inquirente. Sta di fatto che in virtù della deroga, ha potuto partecipare alla (finta?) selezione pubblica e di nuovo essere prescelto se, come viene dato per certo, l’esecutivo di Palazzo Vitale metterà nero su bianco. Nel Molise, ma crediamo anche in Italia, nessuno altro concorrente avrebbe potuto prendere parte alla selezione non avendo mai gestito, a differenza di Arco, un Ente culturale mancando del titolo di laurea. Il giochetto è stato tutto in questo marchingegno, la cui legalità sarebbe da appurare per dissipare il dubbio che il bando sia stato fatto a misura di Arco e a danno di ogni altro concorrente. Per questo suo

Campobasso. ‘Garanzia Giovani Molise: Garanzia millantata, fregatura assicurata’. E’ questo il testo dello striscione di protesta, a firma CasaPound Italia, affisso in nottata a Campobasso nei pressi della sede del Consiglio Regionale del Molise per denunciare l’inefficiente e ambigua gestione del programma Garanzia Giovani da parte degli enti regionali e provinciali. “Con questa azione – spiega CasaPound Italia Molise – vogliamo contribuire a portare l’attenzione sulla polemica scoppiata, ormai da qualche settimana, in seguito alle lamentele dei giovani molisani che hanno aderito al programma e che vogliono spiegazioni da parte dell’Agenzia Regionale Molise Lavoro e dei Centri per l’Impiego riguardo ai mancati pagamenti e alla scarsa trasparenza sull’approvazione dei tirocini. Il finanziamento per il Piano di attuazione italiano della Garanzia per i Giovani, che per la Regione Molise ammonta complessivamente a € 7.673.740, prevede lo

(di Arco) profilo di particolarità, è il caso di ricapitolare il suo divenire nella politica e nella gestione culturale. ***Quando una quindicina di anni fa il direttore della Fondazione Molise cultura era consigliere comunale di Campobasso, uno dei più autorevoli esponenti dell’amministrazione di centrosinistra dell’epoca lo chiamava “sir Biss”: il serpente consigliere fraudolento del crudele principe Giovanni, acerrimo nemico di Robin Hood nell’omonimo film di Walt Disney. Lui già da molto tempo era uno che sussurrava ai potenti di turno e si muoveva a proprio agio nei retrobottega politici. Tant’è che prima di arrivare a Palazzo San Giorgio, aveva svolto un lungo tirocinio all’Atam, l’Associazione teatrale abruzzese e

molisana, retaggio di antiche subalternità culturali verso i cugini d’oltre Trigno. A Palazzo San Giorgio, sempre nel centrosinistra, sir Biss riuscì non a caso - a fare l’assessore alla cultura, evidenziando una passione divorante per il settore, organizzando e sfruttando varie manfrine tra “popolari” e “popolari per Campobasso”, infiocchettando i suoi interventi con molta “dottrina sociale della chiesa” ma sempre con l’occhio attento al proprio “particulare”. Ancor prima, in molti lo ricordano vantarsi di aver scritto un libro sui teatri molisani, ma lui non è laureato. Anche grazie al volumetto riuscì a inserirsi nel gruppo di progettazione che ha ristrutturato il Teatro Savoia come “consulente artistico”. Era quella l’epoca di Antonio Chieffo alla presidenza della Provin-

cia di Campobasso proprietaria del teatro e sir Biss era uno dei più attivi giovanotti sulla piazza politica. Avvicinandoci ai nostri tempi, non bisogna dimenticare il transito nella segreteria di redazione della Tgr – Rai Molise, unico breve periodo di lavoro regolare o dipendente del Sir, per il quale non risulta sia stato vincitore di concorso, rapporto peraltro interrotto inopinatamente con le dimissioni volontarie dovute alla folgorazione sulla via di “Molise Civile”, nascente movimento-lista civetta della galassia di Michele Iorio. Un progetto che lui contribuì in gran parte ad ideare e che gli valse la promessa di un assessorato regionale e degli annessi e connessi se fosse stato bravo a condurre l’operazione. Dimenticatosi delle continue professioni di fedeltà al centrosinistra per sposare la filosofia dei berluscones nostrani, partì come un razzo anche in base agli accordi con l’allora inamovibile Iorio, re e padrone del Molise. Michelone infatti mantenne la parola e per circa quattro anni furono baci e languide carezze tra il presidentissimo e il nuovo uomo forte del “Minculpop”. Ma sir Biss, notoriamente, ne sa una più del diavolo e così, avendo ben presente che le fortune politiche sono destinate a passare ancor più velocemente di quelle terrene, ideò un contenitore culturale chiamato Fondazione Molise Cultura di cui braccio operativo e “magna pars” sarebbe stato lui stesso appena dismessi i panni assessorili per indossare quelli del manager. Miche-

lone lo assecondò, i legulei di corte redassero statuto e codicilli, e lui si ritrovò direttore della nuova struttura con uno stipendio almeno pari a quello dei dirigenti regionali, cioè quello che un comune mortale laureato si sogna la notte, dopo una cena pesante. Il tutto alla faccia della meritocrazia. Quello che forse non osava immaginare nemmeno lui è invece successo con il cambio di guida alla Regione Molise. Blindato era blindato: contratto, clausole, diritti e rovesci erano tutti a posto. Ma che potesse restare lì nonostante la vittoria del centrosinistra, intoccabile e inamovibile, neppure lui ci avrebbe scommesso un solo euro dei circa centomila che incassa annualmente. E invece è andata proprio così: al posto delle forze del cambiamento sono arrivate delle pallide controfigure o meglio è arrivata un’altra compagnia di giro dall’incerta connotazione politico-ideologica, guidata da un capocomico con il quale il Sir si è inteso subito dati i presupposti genetici e, diciamo così, culturali che li contraddistinguono: “no problem”, ragazzi, lo spettacolo deve continuare e un’altra piroetta cosa sarà mai! Ora, manager tra i manager, sir Biss sta prendendo sicurezza. Attentissimo a lisciare il pelo ai membri del cerchio magico presidenziale, s’è reso conto di averla sfangata anche questa volta. Tanto chi se lo ricorda più il passato nell’attuale penombra che avvolge la vita civile della nostra comunità, in cui tutte le vacche sembrano nere?

“Garanzia Giovani Molise, gravi ritardi e inadempienze” Il movimento CasaPound accusa l’ambigua politica della Regione stanziamento, in fase di prima attuazione, di 2,5 milioni di euro che l’INPS avrebbe dovuto gestire accreditando ai tirocinanti € 450 lordi il 10 di ogni mese; finora i giovani molisani che stanno praticando regolarmente il tirocinio non hanno ricevuto un centesimo e sono inoltre stati riscontrati ritardi o errori nelle iscrizioni, trasmissioni di dati o profilazioni di tanti ragazzi che hanno così perso un’opportunità concreta di formazione e di potenziale inserimento nel mondo del lavoro. Anche se l’Agenzia Regionale Molise Lavoro ha annunciato di aver

trasmesso all’INPS tutti i dati necessari per l’erogazione delle indennità è un dato di fatto che gli aderenti al progetto stanno in questo momento a tutti gli effetti lavorando gratis”. “E’ necessario – conclude CPI Molise – che gli enti regionali e provinciali diano risposte e forniscano un segnale di vicinanza ai giovani molisani demotivati e arrabbiati che chiedono delucidazioni su questa vicenda, che va comunque inquadrata nel più ampio problema della palese inefficacia dei Centri per l’Impiego che, a livello nazionale, annualmente aiutano a trovare lavoro appena il 2% dei cittadini”.


TAaglio lto

3 4 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Nessuna risposta sulle vertenze aperte, apprensione per l’utilizzo delle risorse in arrivo con l’area di crisi: la UIL non molla

Sciopero generale, magari unitario

Si profila il bis per lo sciopero generale regionale. Il segretario regionale della UIL, Tecla Boccardo, lo ha detto a chiare lettere nella riunione di ieri mattina a Bosco Faiete. Solleticando la voglia di tornare a forme di lotta dirette di moltissimi iscritti e militanti, fomentati a dovere dal segretario nazionale Carmelo Barbagallo, anch’egli presente all’iniziativa. Purtroppo i mesi passano e di risposte concrete, di soluzioni definitive alle infinite vertenze aperte in Molise non se ne vedono. Solo la solita valanga di argomentazioni coniugate al futuro prossimo se non al condizionale. Sia sulla scena nazionale che su quella locale. Più di una stoccata, infatti, è arrivata dal segretario nazionale UIL al governo Renzi, esplicitamente definito di destra, seppur malamente camuffato da centrosinistra, e troppo compiacente verso banche e CONFINDUSTRIA. Fin troppo facile, quindi, il parallelismo con il governo regionale molisano, presieduto dal democratico renziano dell’ultima ora, Paolo Frattura, e decisamente connotato da un consociativismo di fondo che neanche

di Michele Durante

ai tempi del pentapartito. Un cartellone elettorale buono solo a spuntarla contro l’avversario, e faticosamente, ma di certo non in grado di esprimere un’omogenea visione ed un’altrettanto coerente azione. Il fatto che i risultati siano quelli che tutti abbiamo sotto gli occhi ne è la naturale conseguenza. Con il riconoscimento dell’area di crisi Campochiaro-Venafro questa

regione, sempre secondo Barbagallo, ha una decisiva occasione per tirarsi fuori dalle secche; per tirare fuori almeno naso e bocca e respirare un po’, a patto che: “…quei soldi vengano utilizzati per rilanciare il lavoro e non per creare clientele.” Giudizio sempre sospeso, quindi, e colpo in canna per un autunno di proteste e rivendicazioni. Possibilmente da praticare e

predicare unitariamente, con CGIL e CISL. Perché: “…senza l’unità tra le tre confederazioni, andremo incontro alla morte stessa del Sindacato. Dobbiamo cambiare registro - ha affermato il leader della Uil, affiancato per l’occasione dai giovani dirigenti regionali del sindacato - tornando nelle piazze, nelle fabbriche e nei luoghi della sofferenza sociale, recuperando la

L’Egam anticipa la privatizzazione del sistema delle risorse idriche

Nel 2011, i 27 milioni di sì al referendum hanno sancito che l’acqua è e deve restare un bene comune e che il servizio idrico integrato e quindi la risorsa acqua non può avere rilevanza economica (come stabilito invece nella legge Ronchi) – ha esordito Durante – e tutti questi temi sono stati puntualmente disattesi dai tre governi successivi quali Monti, Letta e Renzi. Tutti premier non legittimati dal voto popolare così come il relativo Parlamento illegittimo, eletto con l’incostituzionale Porcellum – ha spiegato – e che l’Italicum ‘assegnerà’ per i 2/3 alle nomine dei segretari di partito e qualificherà il Senato come ‘parcheggio’ dei consiglieri regionali inquisiti che potranno così avere un posto al sole grazie all’immunità parlamentare. Inoltre, il risultato e le norme abrogate dal referendum non possono essere ‘aggirate’ con altri provvedimenti per i cinque anni successivi, come stabilito dalle recenti sentenze della Corte Costituzionale”. Nel Molise siamo di fronte ad una Regione che è in palese ritardo nel seguire l’evolversi della legislazione europea, a partire dalle prime sentenze della Corte di giustizia del 1999 che stabiliscono le modalità di affidamento del servizio idrico al gestore che può anche essere, oltre che privato, pubblico o misto pubblico-privato o anche ‘in house’ ridefinendo però le competenze che devono

superare la quota dell’80% dei servizi svolti dal gestore. Sarebbe bastato, nei tempi e nelle scadenze indicati dalle norme, affidare le competenze dovute all’esistente Molise Acque e superare così il problema. Ma così non è stato da parte nè del governo attuale nè di quello precedente. Eppure lo scorso 4 agosto la Regione ha firmato un Accordo di Pro-

gramma Quadro con il ministero dell’Ambiente da 45 milioni di euro per 125 interventi strutturali sulle infrastrutture del sistema idrico. Per cui, i soldi per investire e ottimizzare il servizio ci sono e la fretta di emanare la delibera in questione non è affatto giustificata”. Allo stesso modo, il Molise sembra essere alle strette anche nei confronti

capacità di rappresentanza dei più deboli.” Nulla di nuovo sotto il sole ma, almeno, c’è ancora qualche voce che intende far sentire il proprio dissenso rispetto all’azione amministrativa del governo regionale molisano. Non sentirsi soli, spesso e volentieri, aiuta molto di più di occasionali ed estemporanee vittorie di Pirro: fortifica le convinzioni, alimenta la speranza. Seppur nella desolante realtà dei tempi. L’utilizzo delle risorse in arrivo con il riconoscimento dell’area di crisi ci diranno davvero, ed una volta per tutte, in che mani siamo e a quale destino destinati. Fino ad ora, e non da ora, siamo stati tutti ostaggi di una classe dirigente carente sotto ogni punto di vista e tutti colpevoli per essere stati capaci di meritarla. Raschiamo il fondo di un barile che troppo immeritato benessere ha dispensato ed ora è il momento di tirare una linea e cominciare a pagare il conto. Vertenze e crisi di ogni genere popolano l’orizzonte economico e produttivo di questa regione; di consolante c’è solo il fatto che siamo alla scena finale. Sarà lieto fine?

della legislazione nazionale. “Il combinato normativo formato dal ‘tridente’ delle meraviglie Sblocca Italia, legge di Stabilità e disegno di legge Madia per la riforma della Pubblica Amministrazione – ha spiegato ancora Durante – di fatto, passando dalla parola ‘unicità’ alla parola ‘unitarietà’, ‘costringe’ gli enti locali a cambiare la forma di gestione e l’affidamento dei servizi pubblici locali, i quali nei casi delle città metropolitane, gli stessi Comuni devono cedere giocoforza le loro quote di partecipazione nella gestione, ma i cui proventi sono svincolati dal patto di Stabilità e possono essere così reinvestiti. La Regione Molise, quindi, si trova così a provvedere in tutta fretta e a produrre un ‘mostro’ giuridico-legislativo come l’Egam contro il quale molti Comuni hanno proposto ricorso al Tar che ne stabilirà legittimità. Per questo, pur con questa evidente carenza normativa, “chiederemo al Consiglio regionale di istituire il referendum affinché i molisani possano esprimersi su una materia di rilevante interesse pubblico (come stabilito dallo statuto regionale) scegliendo la natura giuridica dell’Ente chiamato a gestire le risorse idriche, a partire dalla sorgente fino al rubinetto”. Un ‘NO’ ancor più ampio ai provvedimenti del governo Renzi che aprono la strada alla privatizzazione dei servizi pubblici locali con una sorta di ‘cappio al collo’ per gli Enti territoriali.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 4 settembre 2015

Nel Molise sono Abbazie, Cattedrali, Monasteri, Santuari di rilevante valore per i credenti e tracce indelebili del percorso della Via Francigena, per i cultori della storia e della vita di san Francesco, che altri non hanno

Se gli amministratori regionali vincessero la loro avvizzita pigrizia mentale Per rendersi conto dell’importanza della dotazione storico/religiosa e della sua proponibilità in chiave turistico/culturale sarebbe sufficiente leggere le opere documentali di Franco Valente

La Sicilia ch’è una grande terra, un assessore al turismo ce l’ha e si dà molo da fare per renderla turisticamente ancora più attraente e per fare del settore un vettore trainante dell’economia regionale. Sua questa sintomatica dichiarazione in concomitanza della pubblicazione sul sito dell’Ente della graduatoria definitiva dei progetti per la realizzazione di attività finalizzate alla creazione di itinerari turistici, nell’ambito del progetto di eccellenza denominato “Culto & Cultura, progettazione e realizzazione di itinerari per la valorizzazione del turismo religioso”. Una scelta di campo questa del turismo religioso, peraltro in forte ascesa, con una target di tutto riguardo, su cui poter puntare per aumentare la permanenza turistica sul territorio. Dicevamo della dichiarazione. Eccola: “Quello naturalistico - religioso è uno dei segmenti turistici sui quali stiamo puntando per ampliare, innovare e diversificare l’offerta sui mercati internazionali, prolungare il tempo medio di permanenza sul territorio del turista, valorizzando la specificità ed il grande patrimonio di fede, natura e tradizione della Si-

cilia. La strategia che abbiamo posto in essere in questi mesi si è articolata in un’azione di animazione territoriale in diverse aree dell’isola, per favorire la messa in rete dei sistemi territoriali. Il finanziamento dei progetti che hanno ottenuto i punteggi migliori, rappresenta un altro importante step che darà impulso alla realizzazione di pacchetti turistici integrati da proporre durante la prima borsa del turismo religioso

di Patrizia Manzo: Non ci piacciono le querelle con gli altri rappresentanti politici ma le dichiarazioni del consigliere Di Pietro, delegato alla caccia, meritano una risposta. Noi del MoVimento 5 Stelle non siamo contro i cacciatori, proprio perché i cacciatori pagano annualmente centinaia di euro hanno diritto a una programmazione seria e soprattutto trasparente. Ma siamo sicuramente contro chi accetta ogni cosa pur di non far torcere il naso a nessuno che può essere un suo potenziale elettore. Tanto gli ambientalisti ce li ha già tutti contro… che gli importa? Le nostre critiche sono motivate perché numerose sono state le incongruenze del consigliere Di Pietro in merito alla caccia. L’anno scorso, il 2 settembre 2014, a calendario già approvato ovviamente, approvò l’anticipazione della caccia da appostamento alla tortora nelle giornate del 3, 6 e 7 settembre 2014, il giorno prima! Quanti cacciatori ne rano a conoscenza e quanti invece no? Il 30 dicembre 2014, prorogarono la caccia alla beccaccia al 16 gennaio 2015. Nel calendario il termine era previsto il 31 dicembre

che stiamo preparando per il prossimo autunno a Monreale, con la partecipazione di buyers internazionali del settore”. Tutto chiaro, sintetico e soprattutto facile da comprendere, crediamo, anche da parte del delegato al turismo della Regione Molise, visto che un assessore non ce l’ha, non avendo soprattutto le idee che hanno gli amministratori siciliani e la loro capacità di tradurle in fatti concreti. Bene. Anche per il delegato

consigliere regionale Domenico Di Nunzio, che finora s’è limitato a presenziare le feste paesane, le sagre del baccalà, e i festival della porchetta, non dovrebbe essere difficile rendersi conto che poi, in fondo, basta poco, per mettere in piedi un programma, una proposta, una scelta di campo nel novero delle risorse ambientali, naturali, storiche, archeologiche e religiose di cui il territorio molisano può vantare, dando uno sguardo da vicino, procurando un approfondimento, eseguendo una intelligente (!) copiatura di ciò che ha realizzato l’assessore al turismo della Regione Sicilia. Una copiatura, come ogni scolaro poco preparato ma intraprendente, s’ingegna a fare. Almeno la diligenza, nel consigliere delegato al turismo del Molise, la si può pretendere, considerato che la delega, economicamente, lo equipara a un assessore. Ciò per dire ancora una volta, e ancora una volta sollecitando un pizzico d’orgoglio di essere e di considerarsi amministratori regionali, ai signori di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale che, in assenza d’idee e di motivazioni, esiste il metodo

del prendere nota, di ricalcare (magari adattandoli) una proposta o un programma (adattabili) allo striminzito e lacero pacchetto programmatico regionale del Molise. Il turismo religioso, copiando la Sicilia, nell’anno del Giubileo indetto da Papa Francesco, potrebbe essere una carta vincente per uscire dall’ombra, per creare un “unicum” di assoluto rilievo storico/religioso. Abbiamo Abbazie, Cattedrali, Monasteri, Santuari di rilevante valore per i credenti; abbiamo tracce indelebili del percorso della Via Francigena, per i cultori della storia e della vita di san Francesco, abbiano molte cose che altri non hanno. Per rendersi conto di tutte queste possibilità gli amministratori regionali, oltre a copiare la Sicilia, avrebbero la possibilità di leggere le maestose, documentate e commentate pubblicazioni di Franco Valente da Venafro, per rendersi conto dell’importanza della dotazione storico/religiosa e della sua proponibilità in chiave turistico/culturale. Se solo vincessero la loro avvizzita pigrizia mentale. Dardo

Caccia, le assurdità di Di Pietro

2014. Un giorno prima anche in questo caso. Considerando il tempo di pubblicazione delle delibere e della impossibilità di ricorrere al Tar visti i tempi, inoltre tenendo conto del calendario già approvato al quale si attengono tutti i cacciatori, chi è stato “tutelato”? Non dimentichiamo, contro le direttive per la tutela dell’orso bruno marsicano, la gravissima

deroga al protocollo per la caccia al cinghiale nell’intorno del Parco Nazionale, in barba al Ministero e alle altre regioni. O ancora, la delibera di giunta inviata in commissione, che con una nostra relazione che illustrava le criticità deliberate, “contra legem”, siamo riusciti a far revocare; la delibera di giunta andava a modificare la densità dei cac-

ciatori all’interno delle aziende faunistico venatorie, dietro richiesta di un’unica azienda. Questi sono solo alcuni esempi. Ricordo anche che la commissione esprime un parere non vincolante e che più volte, in questi due anni e mezzo, il consigliere delegato aveva annunciato il piano faunistico. Speriamo si riesca a fare entro settembre, come preannunciato dai tecnici in commissione, ne saremo molto soddisfatti ma anche molto scettici sulla reale fattibilità. Il delegato alla caccia inoltre ha presentato recentemente una proposta di legge che ha poi ritirato (è insensato) e che presentava importanti ambiguità in relazione alla Convenzione di Bonn la quale dal 2017 vieta su tutto il territorio il piombo, pericoloso per biodiversità e persone, dalle munizioni dei cacciatori e legiferava su zone Ramsar che non sono mai state individuate in Molise. Queste e altre sono tutti indizi di una manovra non fluida a danno dei tanti cacciatori onesti molisani.


TAaglio lto Da una indagine di Lega Ambiente

5 4 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In Italia solo due Comuni, Campobasso e Aosta, non hanno scuole con impianti di energia rinnovabile

Solo il 3,3 per cento degli edifici scolastici nel nostro Paese è costruito tra il 2001 e il 2013, mentre il grosso risale agli anni compresi tra il 1941 e il 1974 (40 per cento) Delle scuole esistenti sul territorio regionale ormai si conosce tutto: numero, condizioni statiche e di sicurezza e gli interventi di cui maggiormente necessitano. Un’indagine a carattere nazionale di Lega Ambiente ha contribuito, infatti, in questi giorni, ad avere degli edifici scolastici del Molise un’ulteriore “carta d’identità”: questa volta relativa alle certificazioni (prevenzione incendi – agibilità - igienico-sanitaria – impianti a norma - vulnerabilità sismica) e alla manutenzione e novità assoluta - all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e ai rischi ambientali. Un’indagine che va ad arricchire il rilievo del numero e dello stato di sicurezza delle scuole molisane eseguito a cura della Regione Molise in collaborazione con la Regione Toscana, sulla base del quale (rilievo) il Governo ha concesso l’accesso a mutui per dieci milioni di euro per migliorare lo stato di salute delle strutture scolastiche. Tempo c’è voluto per arrivare a comprendere l’urgenza e la necessità di avere scuole sicure e perfettamente agibili nel nostro Paese. A comprendere, soprattutto, che la realtà delle cose è grandemente preoccupante. Secondo l’indagine di Lega Ambiente solo il 3,3 per cento degli edifici scolastici in Italia è costruito

tra il 2001 e il 2013, mentre il grosso risale agli anni compresi tra il 1941 e il 1974 (40 per cento). Ciò indica una paurosa carenza d’investimenti nella realizzazione di scuole nuove e che il patrimonio edilizio è vecchio e malandato. In questa ampia accezione il Molise ci sta tutto. Leggere per credere. “Se si osserva la tabella relativa alla media degli investimenti regionali in manutenzione straordinaria e la si confronta con quella sulla necessità di interventi urgenti, emergono due situazioni limite: il Trentino Alto Adige che a fronte di una necessità di interventi sull’1,6% degli edifici si trova a investire una media di quasi 173.000 euro a edificio; la Calabria, invece,

Campobasso. Lieve ripresa all’anagrafe delle imprese molisane nel secondo trimestre del 2015. Rispetto allo stesso periodo del 2014, tra aprile e giugno di quest’anno, gli indicatori sulla vitalità del sistema imprenditoriale segnalano un aumento delle iscrizioni di +17,2%, mentre le cessazioni sono aumentate del 5,5%. Qualche segnale negativo proviene ancora dalle aperture di fallimenti e concordati preventivi, 33 in questo secondo trimestre del 2015, che rispetto ad un anno fa sono aumentati del 32%. In termini numerici, il trimestre primaverile ha visto nascere 594 nuove attività e certificato la chiusura di 383 attività già esistenti, con il risultato di un saldo positivo pari a 211 imprese in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo: recuperato, quindi, il saldo negativo (179 imprese) registrato nei primi tre mesi del 2015. In termini relativi, lo stock delle imprese si è pertanto accresciuto dello 0,61% (contro lo 0,59% rilevato nel secondo trimestre 2015 e in linea con il risultato nazionale pari a +0,63%), portando il totale delle imprese registrate in Molise, al 30 giugno di quest’anno, al valore di 34.901 unità. Nel dettaglio provinciale Campobasso si pone

nonostante una necessità d’interventi sull’89,9% degli edifici, si trova a investire mediamente solo 5.824 euro a immobile. Il Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia sono le Regioni che investono mediamente di più in man u t e n z i o n e . Il Molise, con il solo dato di Campobasso, dichiara di non aver previsto investimenti in manutenzione straordinaria. Se da un lato tale dato è legato alla dichiarata mancanza di una necessità di interventi, sorprendente è la circostanza che, sempre in Molise, non siano stati previsti investimenti per la manutenzione ordinaria”. Commento? Le cifre parlano da sole. Altro argomento di strettis-

sima attualità, zeppo dì indicazioni governative e di direttive europee, oltre che di logica e razionalità sotto il profilo economico, è l’utilizzo di fonti rinnovabili e i rischi ambientali. Secondo Lega Ambiente, dopo un trend in crescita, riscontrato negli anni passati, quest’anno segna uno stallo, fermandosi al 13,6%. Tra gli edifici che utilizzano le fonti rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (78,1%), il 25,9% gli impianti solari termici, mentre gli impianti a geotermia e/o pompe di calore riguardano il 3,3%, a biomassa lo 0,5% e a biogas lo 0,1%. Cresce comunque la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 42,3%. Se i dati si analizzano a livello regionale, la forbice tra una regione e l’altra degli edifici che utilizzano le fonti rinnovabili è particolarmente ampia, con i casi limite di Molise e Valle D’Aosta che, con i soli due Comuni di Campobasso e Aosta, dichiarano di non avere scuole in cui sono installati impianti, mentre in Puglia sono il 44,6% gli edifici scolastici che le utilizzano. In Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, tutti gli edifici in cui sono presenti impianti di energia rinnovabile, utilizzano il solare fotovoltaico. Questo rilievo, in una re-

gione in cui sono centinaia le pale eoliche e miglia decine di miglia di metri quadrati i pannelli fotovoltaici, certifica il ritardo imperdonabile della Pubblica amministrazione ad attuare su scala generale il contenimento energetico, a dispetto della sua infinita disponibilità ad assecondare la speculazione privata. I parametri relativi agli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio ambientale indoor e outdoor sono quelli con dati carenti o incompleti. L’unica eccezione è relativa al rischio amianto, nei confronti del quale vi è una forte sensibilità al problema, tanto che il monitoraggio sulla sua presenza viene svolto dal 92,2% dei Comuni. Dai dati emerge che sono in calo, rispetto al passato, sia i casi certificati di amianto (7,5%), sia quelli sospetti (0,1%). Questa diminuzione è presumibilmente legata a una maggiore attività di bonifica svolta negli ultimi due anni, 4,4% contro 3,1% dell’anno scorso. Conclusione: gli amministratori molisani di tutti i livelli istituzionali sono nella condizione ideale per programmare gli investimenti e fare provvista di risorse, per arrivare al traguardo di civiltà: “scuole sicure”. Dardo

Imprese, in Molise crescita esponenziale dei fallimenti

al 36° posto per tasso di crescita, con un valore pari a +0,63% e in miglioramento rispetto ad un anno fa (+0,51%). La provincia di Isernia registra, al contrario, un peggioramento, passando da +0,80% di un anno fa a +0,55% in questo trimestre.

Dal punto di vista delle forme giuridiche, contributi positivi al saldo provengono dalle imprese costituite in forma di società di capitali (+126 unità nel trimestre, in aumento rispetto al 2014), dalle ditte individuali (+83 unità il saldo) e dalle altre forme societarie (+7 unità).

L’unico risultato negativo del trimestre proviene dalle società di persone che chiudono il secondo trimestre dell’anno con 5 imprese in meno. Tra i settori, si registra un consistente saldo positivo per le imprese agricole che chiudono il trimestre con +83 unità. Risultati positivi anche per i servizi a supporto delle imprese e le attività di noleggio (+6 unità), per le costruzioni (+2 unità), per le attività di servizi di informazione e comunicazione e per le attività immobiliari entrambe con una unità in più. Permangono difficoltà anche in questo trimestre per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-22 unità), per il le imprese del commercio (-10 unità) e per le attività manifatturiere (-9 unità). Risultato favorevole anche per le imprese artigiane che chiudono il trimestre con un saldo positivo pari a 5 unità in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

4 settembre 2015

Sepino, tragedia sfiorata Un 70enne imbraccia il fucile da caccia e spara contro il fratello minore SEPINO. Da prime ricostruzioni sembra che dopo una banale discussione il maggiore di due Fratelli, di Sepino, di circa settant’anni abbia imbracciato il fucile da caccia e sparato contro il fratello minore 50enne ferendolo in modo grave al viso e al fianco, allontanandosi subito dopo. L’episodio nella tarda serata di ieri. Alcuni vicini sono accorsi, dopo aver sentito gli spari, ed hanno allertato i carabinieri di Sepino e il 118. La vittima è stata ricoverata al Cardarelli con ferite gravi ma non sembra essere in pericolo di vita. I militari hanno poi rintracciato il 70enne ed accompagnato presso il carcere di via Cavour, con l’accusa di tentato omicidio e detenzione illegale di arma.

Il Comune aderisce all’Egam L’amministrazione di Campobasso ha deliberato a maggioranza CAMPOBASSO. Il Consiglio comunale di Campobasso, con 14 voti a favore e 7 contrari, ha approvato la delibera di adesione all’Egam, Ente di Governo d’Ambito del Molise, istituito con delibera di giunta regionale n. 285 del 15 Giugno scorso. Questo vuol dire che entro il 30 Settembre prossimo il Servizio Idrico Integrato verrà affidato ad un unico gestore, poichè è stato individuato un unico Ambito Territoriale Ottimale coincidente con l’intero territorio regionale. I Comuni dovranno obbigatoriamente omologarsi, pena l’adozione di interventi sostitutivi da parte della Regione Molise. La nascita dell’Egam ha suscitato malumori e proteste sia da parte di cittadini che di alcuni sindaci, in quanto si teme l’aumento delle tariffe ed inoltre non è chiaro quale sarà il destino di Molise Acque, il sospetto di molti è che ci sarà un doppione con raddoppio di costi l’Egam appunto. A votare a

favore dell’ Egam sono stati tutti i consiglieri di maggioranza ad eccezione di Michele Durante, per l’opposizione contrari gli esponenti della Coalizione Civica e del Movimento Cinque Stelle.

Truffa a due tabaccherie, le denunce La Polizia ha individuato due salernitani responsabili del raggiro alle rivenditorie CAMPOBASSO. La Polizia di Stato di Campobasso ha denunciato alla locale Procura della Repubblica due persone, entrambe residenti in Provincia di Salerno, responsabili in concorso tra loro di truffe aggravate ai danni di due titolari di tabaccherie di Riccia e Campobasso. A seguito di approfondite indagini, la Squadra Mobile identificava un italiano di 31 anni e la sua compagna, una cittadina rumena di 42 anni, che – con artifizi e raggiri – contattavano telefonicamente le loro vittime e, spacciandosi per persone conosciute dai due esercenti, le convin-

cevano ad effettuare ricariche del circuito telematico “On Shop”, con l’impegno di passare successivamente ad effettuare i pagamenti. In entrambi i casi, al telefono, l’uomo faceva credere ai due tabaccai di conversare con i titolari di due farmacie della zona, dei quali faceva nome e cognome. Gli agenti accertavano che i due tabaccai vittime della truffa avevano effettuato rispettivamente due ricariche da 150,00 euro e una da 180,00 euro. Inoltre, con i codici di ricarica ottenuti dagli esercenti, i due impostori spendevano i buoni on – line ricaricando un

conto gioco gestito da una società telematica ed intestato ad uno di loro. In presenza di concreti elementi di colpevolezza, su richiesta della P.G. procedente, il Sostituto Procuratore della Repubblica Nicola D’Angelo emetteva due decreti di perquisizione locale e personale che venivano eseguiti da personale della Squadra Mobile e del Compartimento Polizia Postale di Campobasso. Tale attività dava esito positivo, consentendo di rinvenire elementi utili a supportare l’impianto accusatorio.


Campobasso

7 4 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

"Battista commissaria se stesso, la giunta ed il consiglio" Pilone e Cancellario contestano la delibera per il riordino degli uffici comunali In relazione alla Delibera di G.C. n° 161 del 07.8.15 circa la modifica della struttura organizzativa dell’Ente, i Consiglieri Comunali di Democrazia Popolare, Francesco Pilone e Marialaura Cancellario, intendono avanzare alcune considerazioni di merito e di metodo in relazione ad una argomento assai delicato (quello della riorganizzazione del personale) che di fatto rappresenta il punto nodale dell’intero assetto amministrativo comunale. “Con la Delibera in esame di fatto si mette sotto tutela il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale visto che al punto h) del dispositivo di delibera, come nelle premesse, si stabilisce che “tutte le proposte di deliberazione di competenza della Giunta e del Consiglio devono essere trasmesse al dirigente dell’area Organizzazione, Indirizzo e Controllo per essere visionate e vistate per attestarne la coerenza con gli indirizzi della programmazione comunale e con gli obiettivi assegnati alla struttura burocratica e che lo stesso provvederà al successivo inoltro alla Segreteria Generale o alla Presidenza del Consiglio per l’approvazione degli organi di competenza” La coerenza degli indirizzi programmatici non può essere una funzione di controllo e di regolarità tecnica in capo ad un dirigente. La programmazione è in Capo al Sindaco che l’ha

redatta in virtù del mandato ricevuto dal popolo, ed in capo al Consiglio Comunale che l’ha votata all’inizio del mandato. Non solo!!! L’art. 5 ter comma 1 dello Statuto Comunale, in ottemperanza a quanto stabilito dal D.lgs. 267 del 2000 e succ. modificazioni, stabilisce che “Il consiglio concorre a definire annualmente l’attuazione delle linee programmatiche da parte del sindaco e dei singoli assessori con l’approvazione della relazione previsionale e programmatica, del bilancio preventivo e del bilancio pluriennale che nell’atto deliberativo sono espressamente dichiarati coerenti con le predette linee”. C’è di più!!! E’ il Consiglio Comunale l’organo preposto alla verifica degli indirizzi della

programmazione. Recita sempre l’art. 5 ter comma 2 dello Statuto “La verifica da parte del consiglio dell’attuazione del programma avviene nel mese di settembre di ogni anno, contestualmente all’accertamento del permanere degli equilibri generali di bilancio previsto dall’art. 36, comma II, del D.L.vo 25 febbraio 1995, n. 77 e successive modifiche ed integrazioni”. Sempre la delibera stabilisce che la segreteria del Sindaco e l’ufficio di staff del Sindaco, confluiscono all’interno dell’area Organizzazione diretta dal Dott. Iacobucci. Il nucleo di valutazione idem, mentre il servizio affari generali del Sindaco è soppresso. Come si evince, quindi, stiamo all’assurdo!!! Va specificato, come già fatto in precedenza,

che stiamo parlando di un’area creata appositamente, deliberata con atto giuntale n. 256 del 16/12/2014 al di fuori della dotazione organica. E va chiarito che in base al d.lgs 267/2000 i dirigenti sono equi ordinati sia dal punto di vista funzionale che retributivo. Se proprio si vuole ricercare una figura di coordinamento, così come previsto dalla legge, questa è da attribuire al Segretario Generale ed infatti l’art. 97 d.lgs 267/2000 comma 4* espressamente recita: “Il segretario generale sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l’attività…..” Fatto ancora più grave è che gli organismi consiliari preposti erano all’oscuro di tutto ciò nonostante l’art. 35, comma 2, sempre dello Statuto Comunale reciti testualmente “La Giunta comunale, sentita la competente Commissione e nel rispetto della contrattazione con le organizzazioni sindacali, propone acquisito il parere dei Dirigenti: la dotazione organica dei settori funzionali, dei servizi, delle unità obiettivo; l’assegnazione del personale ai settori funzionali” La Commissione non è stata mai sentita. I sottoscritti Consiglieri Comunali sin da ora si impegnano ad approfondire la questione senza escludere la possibilità di iniziative che rientrano nel loro esercizio amministrativo“.

Ambiente, intesa con Moligav Un progetto sperimentale di sensibilizzazione e presidio civico CAMPOBASSO. Per l’assessore comunale all’Ambiente, Antonella Salvatore quello con Moligav “è un altro tassello aggiunto nel mosaico della salvaguardia del territorio”. Così, alla presentazione del progetto sperimentale di sensibilizzazione civica e di presidio civico che sarà realizzato su Sant’Antonio Abate e in alcune aree di Campo-

basso, per rafforzare il tessuto sociale e il senso civico e per fornire servizi alla cittadinanza. Si tratta del progetto ‘Risveglio Civico’, protocollo d’intesa perfezionato con delibera di giunta per la

collaborazione su cinque aree comunali della città. L’obiettivo del progetto sperimentale di collaborazione tra Palazzo San Giorgio e i soggetti del terzo settore, nel caso di specie le Guardie ambientali volontarie del Molise della Moligav, intende rafforzare il tessuto sociale e fornire servizi alla cittadinanza.

Lavori pubblici, Anche e Unimol insieme Un Master per approfondire tutti gli aspetti legati al procedimento degli appalti CAMPOBASSO. E’ partito il 3 settembre, con una giornata introduttiva riguardante le novità normative nel settore degli appalti di lavori pubblici, la III edizione del Master “Il Responsabile Unico del procedimento negli appalti di lavori pubblici” , che vede insieme Ance Molise ed Università degli Studi del Molise.fondimente tutti gli aspetti giuridici e tecnici della gestione di ogni fase di realizzazione dei lavori e delle opere pubbliche alla luce della legislazione vigente, delle determinazioni dell’ANAC e delle novit・giurisprudenziali. Particolare attenzione sar・ riservata alle esercitazioni pratiche aventi ad oggetto la predisposizione della documentazione relativa ad un appalto, la gestione delle procedure di valutazione delle offerte, la gestione della fase di esecuzione e la tenuta della contabilit・dei lavori.

“E un’iniziativa – afferma Umberto ULIANO, Presidente dell’Ance Molise – di grande significato, che vede realizzarsi un momento sinergico: l’incontro tra due realtà quella universitaria e quella imprenditoriale del settore delle costruzioni, da sempre impegnate nella ricerca continua di un obiettivo di fondo: la crescita del nostro territorio. Lo scopo è quello di formare sia gli operatori del settore che i funzionari delle amministrazioni in una materia particolarmente difficile e complicata. L’auspicio è quello di rendere permanente il Master, per farne un sicuro punto di riferimento anche al di fuori della regione” I destinatari sono dipendenti di pubbliche amministrazioni, aziende private, liberi professionisti e laureati. Al termine del Master sarà rilasciato un attestato di partecipazione.



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Isernia

4 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Carabinieri in azione contro il commercio ambulante Interessate anche le attività di accattonaggio I Carabinieri della Compagnia di Venafro, hanno ulteriormente intensificato i controlli in tutto il comprensorio per contrastare fenomeni di illegalità quali il commercio ambulante abusivo e le attività di accattonaggio, prevalentemente espletate da soggetti provenienti dalle limitrofe province di Caserta e Napoli. Tali controlli che vengono eseguiti costantemente hanno già portato negli ultimi tempi alla denuncia della Procura della Repubblica di Isernia, di un 50enne ed una 40enne, entrambi di origine rumena, residenti a Napoli, per sfruttamento di minori nell’attività di accattonaggio e vendita di oggetti vari. I due costringevano i propri nipoti di sei e dieci anni, invece di frequentare regolarmente la scuola come qualsiasi altro bambino della loro età, a svolgere l’attività illecita aggirandosi tra le auto in circolazione per le strade cittadine, correndo anche un grave pericolo per la loro incolumità. Stesso reato contestato ad una 20enne, sempre di origine rumena, ma resi-

dente a Napoli, che espletava l’attività di accattonaggio unitamente alla sua bambina di 8 anni. E, un’altra rumena, 29enne residente a Napoli, esercitava commercio ambulante abusivo, mettendo in vendita capi di biancheria intima, sfruttando nell’attività anche la figlia

minorenne. Ancora uno straniero, 50enne di origine asiatica, trovato a mendicare lungo le vie cittadine, veniva denunciato per immigrazione clandestina, poichè sprovvisto di regolare permesso di soggiorno. Ancora per commercio ambulante abusivo, i carabinieri

Venafrani, nelle ultime settimane hanno denunciato un 28enne di origine marocchina che aveva messo in vendita bigiotteria ed oggettistica varia, in assenza delle prescritte autorizzazioni e occupando abusivamente il suolo pubblico. La merce è finita sotto sequestro. Per analogo motivo è stato denunciato anche un 27enne di origine siciliana per esercizio abusivo di commercio ambulante di ricambi per cucine. Le ulteriori attività di controllo sono tutt’ora in corso ed ulteriori dettagli sui risultati saranno forniti in successivi comunicati. Infine, a Pozzilli, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Venafrana, hanno denunciato un 28enne di origine albanese, il quale tentava di spendere banconote false da venti euro all’interno di un esercizio pubblico. I Carabinieri sono intervenuti su segnalazione del proprietario, bloccando immediatamente il malfattore e sequestrando le banconote.

CasaPound inaugura sede cittadina Domani a Isernia alla presenza del presidente nazionale del movimento Gianluca Iannone ISERNIA. Avrà luogo domani ad Isernia l’inaugurazione della sede cittadina di CasaPound Italia, la prima del movimento in Molise. L’evento avrà inizio alle ore 17 con un concentramento in piazza Tullio Tedeschi, da cui partirà un breve corteo per una deposizione di fiori al monumento in ricordo delle vittime del bombardamento americano su Isernia del 10 Settembre 1943, per poi proseguire nei locali della sede, sita in Via Berta, nei pressi del Palazzo della Provincia. Sarà presente all’evento anche il presidente nazionale del movimento, Gianluca Iannone.

“Questa inaugurazione, cui invitiamo tutti gli isernini a partecipare, vuole essere non tanto un punto di arrivo, quanto un nuovo punto di partenza nel solido rapporto che il nostro movimento, l’unico nell’intero spettro politico a svolgere attività politica e sociale ad Isernia anche al di fuori del periodo elettorale, ha saputo costituire nel corso degli anni con la cittadinanza”. Così il responsabile isernino CPI Agostino Di Giacomo in una nota. “Durante l’inaugurazione – afferma Di Giacomo – verranno presentate le diverse atti-

vità, dalla raccolta di generi di prima necessità per le famiglie isernine bisognose al doposcuola gratuito per gli studenti, che a partire dalla prossima settimana si svolgeranno regolarmente presso la nostra sede, che mira ad essere un punto di riferimento per una città che si dibatte in una fortissima crisi tra mancanza di lavoro, chiusura dell’università ed imminente ridimensionamento dei servizi ospedalieri. Inoltre – prosegue Di Giacomo – saranno esposte le tematiche che vedranno impegnato il movimento nei prossimi mesi nella città di

Isernia e su tutto il territorio molisano, per contrastare la deriva cui la nostra terra sta andando incontro, tra l’invasione migratoria patrocinata da una classe politica disattenta ai bisogni della gente e da pochi privati interessati a lucrare sul business dell’accoglienza ed il collasso generale dei servizi pubblici e dell’economia, in una Regione che conta uno dei tassi di disoccupazione più alti d’Italia, ben al di sopra della media nazionale, e dove i servizi erogati dagli enti pubblici risultano sempre meno a dispetto dell’elevatissima tassazione locale”.

In tre lasciano Brasiello Si tratta di Avicolli, Di Placido e Mezzanotte Pallotta ISERNIA. Tre consiglieri comunali hanno dichiarato di uscire dal gruppo consiliare ‘Isernia di tutti’ e la richiesta di costituzione di un nuovo gruppo consiliare denominato ‘Per Isernia’». Questi i contenuti del documento: Noi consiglieri comunali Davide Avicolli, Ilario Di Placido e Michele Mezzanotte Pallotta, con il presente atto, manifestiamo la volontà di uscire dal gruppo consiliare ‘Isernia dì tutti’ per creare un nuovo gruppo consiliare denominato ‘Per Isernia’. Tale richiesta è fondata giuridicamente sull’articolo 13 dello statuto comunale di Isernia («L’a¬desione di almeno 3 consiglieri può determinare la costituzione di un gruppo consiliare»), su di una costante giurisprudenza amministrativa e sull’interpretazione costituzionalmente orientata dell’articolo 38 del TUEL, emersa esplicitamente da numerosi

pareri ministeriali. Le motivazioni di questa scelta sono di carattere politico-ammini¬strativo, riscontrabili nell’esigenza che avvertiamo di ribadire con forza la nostra autonomia e scongiurare il rischio di un uso politicamente stru-

mentale del gruppo consiliare che tradirebbe le intenzioni originarie e non gioverebbe al futuro della nostra città. A nostro avviso, infatti, il gruppo di cui abbiamo fatto parte finora ha lasciato intravedere, col tempo in maniera via via più palese,

il rischio di essere coinvolto, suo malgrado, nel perseguimento di un disegno politico legittimo ma di¬verso da quello originario e soprattutto non preventivato al momento della costituzione della nostra lista né tanto meno condiviso durante il percorso del gruppo consiliare. Il senso di costituire una ‘lista del Sin¬daco’, che avrebbe dovuto rivestire un carattere principalmente ammi¬nistrativo nell’interesse esclusivo della città di Isernia, era quello di in¬dividuare proprio nel Sindaco la principale figura di riferimento e di guida e dargli la forza e l’autonomia necessaire ad ogni livello di go¬verno per difendere con forza il nostro territorio e i nostri cittadini. Di queste qualità Isernia oggi ha un bisogno vitale ed improcrastinabile ed è evidente la fatica e la difficoltà nel trovare il coraggio di espri¬merle nell’interesse collettivo.

Alla luce di quanto scritto prendiamo atto, con grande rammarico, del rischio della deriva individualistica e strumentale incombente sulla compattezza e sull’unità del gruppo consiliare in cui siamo entrati a far parte dopo la nostra elezione. Per queste ragioni riteniamo opportuno e necessario uscire dal gruppo consiliare ‘Isernia di tutti’ ponendoci in una posizione auto¬noma all’interno del Consiglio Comunale, sia dal punto di vista formale che sostanziale, attraverso la costituzione di un nuovo gruppo consi¬liare denominato ‘Per Isernia’. Da questo momento ci riteniamo pertanto liberi di poter effettuare le nostre scelte nell’esclusivo interesse della città e senza alcun tipo di condizionamento politico esterno, assumendoci, personalmente e come gruppo, tutte le relative responsabilità“.


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Termoli

4 settembre 2015

Luglio e la ripresa del turismo

Oltre 2mila i pernottamenti in più TERMOLI. Con un ritardo fisiologico, dovuto al lavoro necessario a reperire ed assemblare, analizzandoli, i dati delle strutture ricettive termolesi, dall’Azienda di soggiorno e turismo di Termoli arriva il quadro di arrivi e presenze nel mese di luglio, quello climaticamente perfetto, viste le alte temperature e le spiagge prese d’assalto. Numeri assoluti più alti rispetto a luglio, percentuali in ascesa comunque, anche senza l’impatto destagionalizzante che aveva destato sensazione, o quasi, a giugno. Andiamo per aggregati: Un aumento dell’1,2% degli arrivi, non granché, ma bilanciati con un aumento medio

dei pernottamenti, che fanno schizzare le presenze a un +7,4%, attestatisi a quota 32.509 a fronte dei 30.259 del luglio 2014. Uno split positivo dovuto soprattutto agli stranieri, che hanno determinato una crescita del loro comparto del 25,1% (con il 13% in più di arrivi). Gli italiani addirittura sono venuti in meno, un impercettibile 0.4 in negativo, ma compensando coi giorni di

permanenza e di soggiorno, che hanno portato il complesso del volume d’affari in aumento del 5,3% per i villeggianti nostri connazionali. Un trend positivo che ha riguardato 5 mesi su 7 nel 2015 e solo gennaio ed aprile sono stati in arretramento rispetto agli stessi mesi del 2014. Il dato parziale del 2015 recita un più 7% per le presenze (80.825) contro le 75.527 del 2014 e arrivi superiori nell’ordine del 5,8%. Positivo luglio per gli alberghi, cresciuti del 17.5% come pernottamenti e non è poco, ma calano gli extralberghieri, del 2% come presenze ma del 7,6% come arrivi, quindi scelte orientate diversamente.

Sport Paralimpici, giornata perfetta Numerose le persone che si sono date appuntamento nella struttura del circolo della Vela TERMOLI. Una giornata perfetta per dedicarsi alle attività sportive collegate all’acqua e alla spiaggia. Una splendida giornata di sole, con assenza quasi totale di vento, ed un mare davvero invitante hanno fatto da cornice alla seconda giornata paralimpica “in acqua” promossa dai centri Casp del Cip Molise presso la struttura polivalente del circolo della vela “Mario Cariello” di Termoli. Questa volta ospiti del Cip Molise e del “Cariello” sono state principalmente le persone adulte che hanno potuto provare dal vivo diverse discipline sportive grazia la coinvolgimento diretto di alcune società sportive tra le quali, ovviamente, il circolo della vela “Cariello” che si è occupato principalmente del settore

barca a vela, canoa e nuoto. Gli ospiti, comunque, hanno potuto anche provare il tiro con l’arco, gestito dalla Polisportiva Pegagus di Trivento, e beach tennis, con gli istruttori federali della Urban Sport Campobasso con in testa il vice presidente del Cip Molise, Pasquale Iacobucci. Una autentica giornata di sport e divertimento che, anche in questa occasione, ha permesso a diverse persone di ritrovare il contatto diretto con il mare e con lo sport acquatico. Nel pomeriggio, poi, spazio alle bocce e al beach volley. Soddisfatta si è detta il presidente del Cip Molise, Donatela Perrella, per il successo ottenuto da ambedue gli appuntamenti grazie soprattutto al lavoro fattivo svolto dai centri CAsp dell’Assa Campobasso e della Medaglia d’Oro di Ferrazzano e alla collaborazione delle diverse società sportive e associazioni coinvolte come l’Associazione Le Onde di Campobasso e la Cooperativa Sirio. L’appuntamento, dunque, è rinviato al prossimo anno con le giornate paralimpiche al mare.

“La nostra piccola Expo” Inaugurata a Tavenna la dodicesima fiera dell’artigianato.. Soddisfatto il sindaco TAVENNA. Pronti, partenza, via. Tagliato stamane il nastro tricolore per l’inaugurazione della dodicesima fiera dell’artigianato a Tavenna. L’atmosfera di grande festa si respira in ogni angolo del piccolo paesino basso-molisano che, stringendosi ogni anno ed ormai da tempi immemori attorno alla figura di santa Irene, esplode letteralmente in una solennità dal sapore unico dove tutti, giovani ed anziani, si ritrovano ed espongono la loro cultura, la loro tradizione e la fierezza sempre presente dell’essere tavennesi. Bisogna tornare però a Bomba, giusto per usare un espressione tanto cara a Benedetto Croce ed entrata nell’immaginario collettivo. Santa Irene è da ormai dodici anni l’occasione principe per esporre i prodotti dell’artigianato locale e per sottolineare come, proprio le tradizioni, possano diventare il nuovo volano di un’economia che si incardina sulla valorizzazione del territorio e delle sue specificità. Soddisfazione ed orgoglio trapelano anche dalle dichiarazioni del sindaco Simone Spadanuda: «È una manifestazione di successo che si ripete e si migliora di volta in volta. È la fierezza espressa

di ogni mio concittadino ed anche il nostro modo di rispondere concretamente ad una crisi senza pari. Quello che abbiamo voluto e cercheremo anche in futuro di fare è valorizzare il nostro territorio attraverso l’esposizione dei migliori prodotti dell’artigianato locale e limitrofo e le quattromila presenze dello scorso anno testimoniano sicuramente il successo che abbiamo raggiunto, soprattutto in ambito culinario con la celeberrima “pecora alla santa Irene”. Tagli alle risorse ce ne sono stati ma il nostro impegno e la nostra caparbietà rimangono costanti. Senza ombra di dubbio, questa manifestazione è la nostra piccola Expo!».


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Termoli

4 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Zuccherificio, rottamato il bluster La curatrice fallimentare ha deciso per l’annullamento del piano di trasformazione TERMOLI. Novità work in progress allo Zuccherificio del Molise, con la curatrice fallimentare Mirella Mileti che ha preso in mano la situazione, in perfetta simbiosi con l’amministratore unico di sua nomina (assieme all’altro curatore fallimentare Nicolino Musacchio) Fabio Marone. Due mattine spese in azienda, nella sede di contrada Pantano Basso, sia lunedì che ieri, per mettere a punto presente e futuro (anteriore) dello stabilimento saccarifero molisano, unico ancora attivo sulla carta nel Centro-Sud. Tra le novità salienti, il quasi certo abbandono della pista del bluster per la trasformazione delle bietole seminate dalla Srl sui terreni della Re-

gione Molise sulla costa, i circa 60 ettari dell’azienda Pantano, tra Termoli e Campomarino. La Mileti ha anche chiesto ausilio a uno dei precedenti amministratori, Francesco Fusco, per districarsi nell’opera di contatto coi fornitori, per vagliare le offerte necessarie a stendere un piano economico per la campagna saccarifera in house, da fare accendendo e rendendo operativo solo parte dell’impianto, che però necessita di profonda manutenzione. Escluso al momento l’accoppiamento con le bietole messe a dimora coi contratti di Aria Food, ma non è escluso che in questa fase Volpe Pasini possa tornare a essere fornitore, magari di gas, come avvenuto lo

scorso anno. Intanto, altro feedback si attende dopo la visita allo Zuccherificio del Molise di una delegazione della Maraldi Spa di Ravenna. Due dirigenti e due tecnici si sono recati due mattine fa in contrada Pantano Basso e la mission di questa società è la rottamazione, si sono occupati loro di disfare ben 15 zuccherifici dopo l’entrata in vigore della riforma comunitaria Ocm zucchero. Cosa bolle in pentola?

Troppo degrado al porto L’area è spesso luogo ricettacolo di immondizia e cartoni TERMOLI. Vediamo un po’ chi l’ha più dura. Noi, finchè non verranno presi provvedimenti seri ed efficaci, a cadenze specifiche ne renderemo conto e passando di lì abbiamo notato che la situazione oltre a non essere migliorata è peggiorata. Il posto in questione è quell’angolo del porto vicino al depuratore dove vengono scaricati tutti i ritagli delle reti dei motopescherecci e non solo: davvero uno sconcio solo a vederlo, poi adesso, oltre a quello si sono aggiunte buste e ancora buste di vuoti di bottiglie di vetro di birra che presumiamo siano state scaricate durante le ultime feste e sagre varie. Uno spettacolo non degno di nota e non di una città che si dice o si professa a vocazione turistica ma questo non certo per colpa della città stessa ma di alcuni suoi “figli” e anche “figliastri” che non riversano il dovuto rispetto verso la città stessa che li accoglie. Termoli sentitamente ringrazia per queste attenzioni non richieste.

“basta logiche dei freddi numeri” Il presidente della Provincia interviene sulla mancata fermata del Frecciarossa CAMPOBASSO. Il Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis è intervenuto in merito alla esclusione della fermata termolese del treno ad alta velocità Frecciarossa. “Ho letto con particolare attenzione le giustissime rimostranze da parte dei cittadini molisani e degli utenti di regioni limitrofe, nonché della interrogazione del sen. Ruta al famoso ministro Del Rio, circa la mancata fermata (non prevista appunto) nella città di Termoli, della linea Frecciarossa Milano – Bari. Ho avuto anche modo di rendermi conto che si tratta di un servizio nuovo, che Trenitalia ha inteso avviare, al fine di abbreviare l’orario di collegamento tra le due sponde dell’Italia. Mi sarei aspettato il mantenimento della fermata a Termoli, perché da sempre è

stata oggetto di riferimento per i tanti utenti che ora aimè dovrebbero recarsi a Pescara per servirsi di questo treno, se non a Bari. Termoli rappresenta un punto fermo per la zona del foggiano come del vastese e pertanto non credo sia una decisione saggia quella di tagliare fuori un alto potenziale di fruitori di un servizio pubblico. Senza la fermata di Termoli – afferma De Matteis – è tagliata fuori una intera regione che ha tutto il diritto di godere al pari delle altre, degli stessi diritti. Una Regione che ha bisogno di mantenere e di accrescere i propri collegamenti e che non può essere bistrattata, avendo la Puglia e l’Abruzzo, comunque assicurata una sosta. Sono stanco di vedere la mia regione perdere colpi e di subire

tagli da chiunque ed ovunque. Un Molise che non può sempre essere penalizzato e che vede, sempre per parlare di treni, un servizio per Roma e Napoli da Campobasso con ritardi, rotture e malcontenti continui, un collegamento da Campobasso verso Termoli lungo e poco conveniente, per non parlare poi della qualità delle locomotive anni ’50 e della chiusura di stazioni e biglietterie a singhiozzo, senza dimenticare delle proteste sull’igiene dei vagoni. Insomma, il Molise non può sempre pagare lo scotto dei calcoli legati alla demografia ed ai costi/ricavi per un servizio pubblico. Mi auguro che il monocolore che unisce le maggioranze regionali, parlamentari e governative pongano un rimedio ad un errore e ad un colpo basso inferto alla nostra gente”.



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Opinioni di Claudio de Luca TERMOLI. Secondo i dati assoluti raccolti, riferibili all’Amministrazione centrale (esclusi gli enti previdenziali e le amministrazioni decentrate), Palazzo Moffa vanta una forte differenza tra spesa pubblica ed entrate. A quantificarla è stato un gruppo di esperti che ha precisato: il saldo tra la spesa pubblica complessiva ed il totale versato in imposte e tasse rimane fortemente “positivo” per il Molise, nel senso che la Regione “assorbe” fortissime risorse da tutte le altre consorelle. In buona sostanza, in valori percentuali (160%!), le uscite sono superiori alle entrate. Durerà? Non può durare! Sono oramai in tanti a riconoscere che questi Enti sovraordinati rappresentano un lusso. Il loro costo (182 miliardi) lieviterà ad ogni anno che Dio manda in terra sempre che non si abbiano a ripristinare le idealità dei nostri “Patres” secondo cui essi dovevano avere, quale compito primario, quello della programmazione e della pianificazione territoriale ma non la gestione delle risorse correnti. La finanza pubblica non è più in grado di sostenere un peso così elevato, e le imposte aumentano; per di più la semplificazione normativa, di cui l’ordinamento necessita, impone di riflettere sul funzionamento delle autonomie, auspicandone una trasformazione in organismi più snelli. Chi vorrebbe abolirle è parte di un grosso schieramento interpartitico in cui v’è pure chi alza la voce con veemenza. C’è Beppe Grillo e l’ex-Presidente della Regione Campania, il molisano Stefano Cal-

di Tecla Boccardo* Consulta ieri ha deciso: il blocco dei contratti nel pubblico impiego è illegittimo. Il Governo dunque, come ha subito rivendicato Carmelo Barbagallo Segretario generale della UIL, deve convocare immediatamente il sindacato per rinnovare i contratti di tutti i lavoratori del settore (statali, dipendenti degli enti locali e operatori della sanità, lavoratori della scuola, ricercatori, dipendenti degli Enti previdenziali, …): non c’è da aspettare un minuto in più degli anni che abbiamo già perso. Certamente il nostro Presidente del Consiglio e la Ministra Madia saranno pronti a rispettare la sentenza e a procedere conseguentemente: se così non fosse, saremmo di fronte a un atto gravissimo contro il quale il Sindacato non resterebbe a braccia conserte. D’altra parte abbiamo avuto modo di dimostrare la capacità del Sindacato di rappresentare gli interessi dei dipendenti pubblici e di rivendicare il rispetto del loro ruolo anche con momenti di mobilitazione e di protesta che hanno visto in questi anni i dipendenti pubblici molisani in prima fila. Come UIL abbiamo sempre detto che il 2015 deve essere l’anno dei contratti: ora ci sono tutte le condizioni perché questa nostra rivendicazione e questo nostro impegno vengano rispettati. Inoltre, il fatto che il blocco non sia stato considerato illegittimo per il passato non ci impedisce di rivendicare il “maltolto” in sede di trattativa sindacale. E’ un diritto che vogliamo e dobbiamo esercitare, nelle forme e nei modi che potranno scaturire dal confronto, per restituire ai lavoratori del pubblico impiego il potere d’acquisto perduto in questi anni. L’altra sentenza della Corte Costituzionale, di qualche giorno fa, riguarda i pensionati: è stato sbagliato bloccare gli adeguamenti dei loro trattamenti. Ieri a Roma si è tenuto, anche qui con una bella presenza anche di molisani, il presidio nazionale delle organizzazioni sindacali dei pensionati di Cgil, Cisl e

4 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Regioni, vanno ripensate

doro. Il comico genovese è giunto persino a dire:”Se prevarremo nelle elezioni, Regioni ‘kaputt’”. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Sel ed M5s vorrebbero accorparle; il Pd e l’Ncd vedrebbero di buon occhio tre maxi-aree (Nord, Centro, Sud). Flavio Tosi ha sostenuto che andavano abolite le Regioni, mica le Province. Giorgia Meloni ha presentato una p.d.l. per resettarle assieme ai 16mila enti intermedi, costituendo 36 distretti territoriali omogenei. Insomma il regionalismo avrebbe prodotto solo corruzione e burocrazia. Giorgio Almirante, che lo aveva pre-

visto, denunciò che la spesa pubblica sarebbe finita fuori controllo Oggi al Centrodestra andrebbero bene sei macroaree, ciascuna con 10 milioni di ab., senza poteri di gestione e senza bilanci. Ciascuna avrebbe il ruolo di ente di coesione e di controllo. Secondo l’ex-Ministro Martino, “l’esperimento regionale è stato un insuccesso. E’ sensato mantenere organi ammnistrativi e burocratici tanto costosi solo per gestire una Sanità che, pur rappresentando l’8’% dei bilanci, funziona poco e male?“. Grazie al Centrosinistra di Prodi, la

riforma del Titolo V Cost. ha accresciuto a dismisura la discrezionalità dei timonieri locali in materia di spese, conferendo persino la potestà di intessere relazioni internazionali. Ed ecco perché sono in molti a ritenere che abolire le Regioni, ridurre il numero dei Comuni e rimodulare i vari Servizi sanitari permetterebbe di abbattere la spesa almeno del 35%. L’unico decentramento “serio” è stato quello dei Comuni. Pure Ciriaco De Mita l’ha confermato :”Prima delle Province si sarebbero dovuto abolire le Regioni, soprattutto quelle (come il Molise) utili solo a consentire alla classe politica locale di vedersi somministrare indennità e ‘benefit‘ immeritati“. La Regione Sicilia, in particolare, si è rivelata la sentìna di ogni male, determinando lo sconquasso della Sanità e sprecando i fondi messi a disposizione della Ue. Insomma, occorre una riforma che superi il cosiddetto federalismo prodiano. Non è solo un problema dei costi, è anche la condizione per triplicare il Pil nel Meridione. La rimodulazione regionale dovrebbe cominciare subito, cambiando la “Charta“. Il Presidente Renzi, che finge sempre di raschiare il barile, dovrebbe chiarire che intende tagliare per davvero i costi della politica. Ma finora ciò che resta dei Partiti non ha saputo manco declassare in ordinarie le Regioni a Statuto speciale, lasciando intatta un’altra spina nel fianco degli elettori-contribuenti..

Pensione e contratti, in Molise valgono doppio

Uil organizzato in concomitanza con l’avvio della discussione alla Camera dei Deputati per la conversione in legge del decreto sulle pensioni che deve dare applicazione alla sentenza. Sono state illustrate alla Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha ricevuto una delegazione dei tre sindacati, le ragioni della mobilitazione e le preoccupazioni dei pensionati: vogliamo un riconoscimento del diritto a una rivalutazione delle pensioni adeguata, la riduzione della pressione fiscale sulle pensioni, una efficace tutela della non autosufficienza anche attraverso l’approvazione di una legge nazionale e finanziamenti più consistenti. Abbiamo però anche espresso grande preoccupazione per l’affermarsi di un clima di criminalizzazione dei pensionati e degli anziani del nostro Paese e per il tentativo di mettere gli uni contro gli altri giovani e anziani, con il rischio di una pericolosa frattura sociale. Romano Bellissima, Segretario generale della Uil Pensionati, che i molisani hanno recentemente incontrato nel corso di una sua venuta in regione per toccare con mano i problemi, in chiusura del presidio ha assicurato che il sin-

dacato continuerà a mobilitarsi per chiedere che, nell’iter di conversione in legge del decreto sulle pensioni, il Parlamento apporti modifiche significative al testo, in particolare per la ricostituzione del montante pensionistico, così da evitare che il danno prodotto dal blocco della rivalutazione introdotto dalla legge Monti Fornero diventi permanente. C’è, e lo facciamo notare con forza, un risvolto tutto molisano delle due vicende: nella nostra realtà regionale la pubblica amministrazione, in tutte le sue sfaccettature e nella sua articolazione complessa, è la più grande azienda, che dà lavoro a migliaia di persone e assicura un reddito a buona parte delle famiglie (forse l’unico vero datore di lavoro di dimensioni consistenti, purtroppo …). Ed i pensionati, con i loro magri trattamenti, sono comunque la maggioranza dei molisani e contribuiscono non poco alla tenuta delle loro famiglie ed alla coesione sociale della nostra collettività. Rinnovare i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici, che hanno avuto bloccato anche il salario individuale, e incrementare le loro buste paga, così come rivalutare le pensioni potrà far arri-

vare anche in Molise un po’ di risorse economiche aggiuntive, potrà alleviare le sofferenze delle famiglie allo stremo, aiutare i figli che studiano e coloro che vivono di ammortizzatori sociali e di precariato (la famiglia ed il parentado sono la vera solidarietà nei momenti di crisi economica, occupazionale e sociale. Anche qui da noi!). Questo “danaro circolante in più” ed una condizione di migliore remunerazione del lavoro dei dipendenti pubblici e di pensioni più decorose possono far riprendere un poco la propensione alla spesa da parte dei molisani e, speriamo, far ripartire i consumi (con benefici anche sul commercio e sui servizi, sulla produzione manifatturiera e sull’edilizia). I lavoratori che in questi anni di sacrifici ne hanno fatti molti, i dipendenti pubblici che hanno continuato ad assicurare la loro dedizione e la loro professionalità, tutti coloro che con il sindacato si sono battuti non accettando i blocchi stipendiali e la sospensione prolungata della contrattazione, devono sapere che, con il pronunciamento della Corte Costituzionale di ieri, un passo in avanti importante è stato fatto. Altrettanto, i pensionati, che hanno sopportato penalizzazioni in tutti questi anni, devono leggere la recente sentenza che li riguarda come un riconoscimento importante del loro diritto ad una vita decorosa e ad un reddito adeguato. Poi ancora avremo da battagliare, avremo finalmente da negoziare e spingere perché il rinnovo di tutti i contratti di lavoro pubblici sia veloce e positivo e perché la legge che rivaluta le pensioni sia corretta ed in linea con i principi di equità e giustizia. Ma, se saremo uniti e determinati come abbiamo imparato a fare, nulla ci sarà impedito. *Segretaria regionale Uil Molise



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