Renzi spappola il molise

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 225 domenica 11 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a associazione Meteo in Molise

Campobasso in Puglia e Isernia nelle Marche La proposta presentata da due parlamentari del Pd

L’Oscar del giorno lo assegniamo all’Associazione “Meteo in Molise” per aver realizzato un convegno di altissimo contenuto scientifico e divulgativo sul riscaldamento della terra e sui fenomeni meteorologici. Sala della Costituzione affollatissima, con una significativa rappresentanza studentesca particolarmente attenta ai relatori, tra cui il colonnello Guido Guidi, volto noto del servizio meteorologico di Rai Uno e Rai Due. Dieci e lode.

Il Tapiro del giorno a Mauro Pirazzoli

Il Tapiro del giorno lo diamo a Mauro Pirazzoli. Del direttore generale dell'Asrem si son perse le tracce nonostante la caotica e drammatica situazione della sanità molisana. E' pur vero che a chi viene da fuori regione ben poco importa della sorte dei cittadini molisani. Ma è altrettanto vero, però, che i dirigenti vengono pagati con i soldi dei contribuenti molisani e bisognerebbe avere a mente questo passaggio. Possibile che il direttore dell'Azienda sanitaria molisana si sia chiuso nelle sue stanze e resti in silenzio dinanzi ai molisani?

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 11 ottobre 2015

Il Servizio informatico regionale va verso una nuova modalità di erogazione dei servizi

Molise Dati di nuovo in castigo Nella delibera non c’è nessun cenno su quanto costerà aumentare la banda disponibile e l’acquisizione dei servizi di connessione da un differente operatore per i collegamenti intranet della sede della giunta regionale di Via Genova e per la connessione alla rete internet pubblica

Sproloquio tecnico/informatico del direttore del Servizio “Sistemi informativi” della Regione Molise per dimostrare la necessità di cambiare, d’intervenire, e di modificare lo stato delle cose, per andare verso una nuova modalità di erogazione dei servizi informatici - che genericamente viene indicata come “tecnologia cloud” che prevede la distribuzione dei dati e della capacità elaborativa su diversi data center sparsi in tutto il mondo, in modo da minimizzare i rischi di perdita dati (che per questo vengono replicati e costantemente aggiornati su più siti contemporaneamente) e di interruzioni dovute a guasti nei server che a tal fine sono costruiti e connessi in modo da garantire il disaster recovery (il salvataggio di tutti i dati informatici) e la continuità operativa al punto che il passaggio automatico da un computer (server), che si dovesse guastare, ad un altro, non viene nemmeno percepito dall’utente. Sarà poi lo stesso direttore a individuare i servizi informatici che possono essere utilmente erogabili con l’uso di una piattaforma remota. Nonché ad aumentare la larghezza della banda a disposizione, per differenziare e raddoppiare, quanto meno per la sede del governo regionale e per la connessione alla rete internet, gli operatori da cui dipendono le connessioni di rete, in modo da ridurre drasticamente i rischi di black out nelle comunicazioni e - cosa di non poco

conto, anzi di assoluta rilevanza anche politica - ad invitare la Molise Dati ad attenersi alle indicazioni che di volta in volta il direttore vorrà fornirle. Questo resoconto è tratto dal documento istruttorio firmato dal direttore del Servizio “Sistemi informativi” della Regione Molise, che la giunta regionale ha fatto proprio ed approvato. Convinta (la giunta) che la Regione non dispone di sistemi che garantiscono la continuità operativa, e il cosiddetto “disaster recovery” (salvataggio dei dati informatici), né di linee ridondanti di accesso alla rete intranet/internet; tale situazione pone la Regione in una situazione di elevata vulnerabilità dal momento che una interruzione nella fornitura dei servizi informatici (guasti sulle linee o

blocco di apparecchiature di elaborazione) comporterebbe il blocco di ogni attività amministrativa. Da qui è derivata la necessità “assolutamente indispensabile” di garantire la connessione alla rete intranet/internet delle apparecchiature destinate a gestire i software che sono alla base dell’attività amministrativa della Regione, senza interruzioni. Una delle ragioni per cui si deve andare verso l’applicazione della cosiddetta “tecnologia cloud”, ovvero verso una nuova modalità di erogazione dei servizi informatici, il direttore del Servizio ”Sistemi informativi” e la giunta regionale l’hanno fatta risalire all’inattualità della proposta per un sistema di “disaster recovery” elaborato dalla Molise Dati, che prevede l’affiancamento all’attuale data center di altra capacità elaborativa e

di storage, attraverso un sistema che utilizza la “tecnologia cloud”, ma solo in sostituzione dei sistemi presenti nel data center qualora indisponibili. Stando al direttore e alla giunta, sarebbe una soluzione che invece di presentare minori costi nell’erogazione dei servizi derivanti dall’uso della “tecnologia cloud”, determinerebbe notevoli costi aggiuntivi e canoni annuali che andrebbero a sommarsi ai costi di gestione dell’attuale data center (che continuerebbe a non garantire i requisiti di sicurezza di cui alle norme Iso/Iec 27001). Una Molise Dati così va messa in riga, si saranno detti i componenti l’esecutivo regionale, sempre più immersi nell’ottica di un ridimensionamento, di una marginalizzazione, di un sostanziale svuotamento della società in house per la

quale, come abbiamo scritto pochi giorni fa, la strategia regionale prevede un “percorso di trasformazione societaria da Società per azioni a Società consortile per azioni”. Per indorare la pillola, la decisione della giunta regionale di andare verso la “modalità cloud” escluderebbe una radicale modifica delle funzioni fino ad oggi svolte dalla Molise Dati nell’erogazione dei servizi informatici, in quanto verrebbe meno la sola funzione di gestione materiale dell’hardware presente nel data center regionale che, peraltro, in diverse situazioni viene effettuata in outsourcing. La terminologia strettamente specialistica rende inaccessibile al volgo il fine e la ragione per cui il “Sistema informativo” regionale debba andare verso la “modalità cloud” e la Molise doversi mettere in riga e attenersi alle indicazioni che le saranno di volta in volta fornite dal direttore del Servizio “Sistemi Informativi” della Regione Molise. Nella delibera della giunta è detto di tutto, tranne quanto costerà aumentare la banda disponibile e “l’acquisizione dei servizi di connessione da un differente operatore che utilizzi una connessione di proprietà, per la connessione intranet della sede di via Genova 11 a Campobasso e per la connessione alla rete internet pubblica”. Questa è roba di cosa loro.

Dardo

La stridente differenza di comportamento tra Enrico Rossi, presidente della Toscana, e Paolo Frattura, presidente del Molise La differenza tra la capacità del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, di difendere la permanenza delle Poste italiane sul territorio, e quella del presidente del Molise, Paolo Frattura, è sostanziale. Il primo s’è posto alla testa delle istituzioni locali, obbligando il Governo nazionale e le Poste italiane ad un incontro “per trovare una soluzione definitiva che tenga conto delle esigenze di razionalizzazione degli uffici postali ma nello stesso tempo venga incontro anche alle esigenze dei cittadini”; il secondo , da quando è scoppiato il caso, se ne sta con le mani in mano. La statura politica è amministrativa di Rossi è di per sé eloquente in questa sua iniziativa e nel risultato raggiunto; quella del collega Frattura è altrettanto eloquente, ma di segno opposto, cioè per il suo distacco dalla questione, per il suo disinteresse, per il suo altezzoso menefreghismo. Ne viene che la Toscana, probabilmente, ragionando e confrontandosi col Governo nazionale e con le Poste italiane, riuscirà

Le Poste chiudono uffici, riducono i giorni di apertura e gli orari degli sportelli al pubblico, la Toscana ha reagito, il Molise no a tenere in essere una rete territoriale degli uffici tale da soddisfare la necessità di razionalizzare il servizio da parte delle Poste e, contestualmente, di venire incontro alle esigenze dei cittadini. Per il Molise ne viene, invece, che saranno le Poste italiane a determinare il numero degli uffici da mantere in esercizio in base unicamente alle proprie esigenze di razionalizzazione, senza alcuna considerazione delle esigenze dei cittadini molisani. Nel caso della Toscana, la Regione ha espresso appieno la sua autorità istituzionale, facendosi valere col Governo e con le Poste; nel caso del Molise, invece, sono chiari la nullità della classe regionale che lo governa, l’estraneità del governo nazionale alle vicende molisane e, in questo caso, l’utilitarismo

aziendale delle Poste. E’ anche vero che i comuni della Toscana e la Regione, al piano di razionalizzazione delle Poste, hanno reagito ricorrendo al Tar, mentre nel Molise siamo ai soliti lamenti, alle solite dimostrazioni di inefficienza e, se vogliamo, di indifferenza, in attesa che qualcuno ci risolva i problemi. Il Tar della Toscana ha accolto la richiesta di sospensiva della chiusura degli uffici presentata da alcuni Comuni toscani; il Tar del Molise potrebbe fare altrettanto, se interessato. Altro punto di divaricazione tra la Regione Toscana e la Regione Molise sugli uffici postali a rischio di smantellamento e/o di riduzione, è anche nella decisione del presidente Rossi di mettere in discussione le convenzioni in essere. Infatti , in proposito

ha dichiarato: “Se i vertici di Poste vogliono mantenere un canale privilegiato nel lavoro con le amministrazioni pubbliche, sono tenuti ad ascoltare le istanze che i cittadini di tante zone disagiate hanno fatto arrivare loro attraverso la Regione e i Comuni, diversamente, ribadiamo, siamo pronti a mettere a gara i servizi postali”. Di fronte al piano postale che prevede la riduzione degli uffici e, di altri, la riduzione dei giorni e degli orari degli sportelli al pubblico, il presidente della Regione Molise, finora, non ha avuto alcunché da dichiarare. Lui vola alto, sui confini dell’affarismo spinto, in nome del governo regionale che presiede e delle molteplici attività di uomo di mondo.


TAaglio lto

3 11 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Una proposta di legge accolta dal governo ha riaperto il capitolo della riduzione delle Regioni da 20 a 12

Il Molise spaccato in due per due diverse ipotesi di macroregioni Lo strumentalismo politico, al riguardo, ha generato una quantità industriale di ipotesi e di commenti tra cui quello dell’esponente di Italia Unica Maurizio Tiberio favorevole alle macroregioni ma contrario all’idea di spaccare il Molise in due, dando alla provincia d’Isernia un destino, e a quella di Campobasso altro differente destino L’unica cosa che la politica italiana non smantella è il sistema della casta. Per il resto è tutto un rimodellare, ridisegnare, ridurre, tagliare, invertire. Ne dovrebbero andare di mezzo anche le Regioni ma non in quanto modello di sprechi e di corruttele, bensì entità geografiche. Non più 20, ma dodici. Dicono che si avrebbe un enorme risparmio sulla spesa pubblica, magari utile per aumentare ulteriormente i vantaggi dei politici e dei politicanti. La proposta di ridurre le Regioni da 20 a 12 è nell’ordine del giorno dell’onorevole Raffaele Ranucci del Pd accolto dal ministro Maria Elena Boschi e dal sottosegretario Luciano Pizzetti, col quale viene chiesto al governo di modificare in senso restrittivo la geografia dell’Italia. Vale a dire, a togliere di mezzo le regioni più piccole e modeste per farne delle macro. Il Molise, naturalmente, essendo una regione piccola ed estremamente modesta, è pienamente compresa nella nuova mappatura delle 12 macroregioni che sono state viste e considerate la soluzione ideale per ridare al Paese vigore eco-

nomico e funzionalità di gestione. Solo la Lombardia e la Sicilia resterebbero nella loro storica composizione geografica e demografica. Le altre dovrebbero trovare a loro volta una ragione, ancorché geografica, storica e culturale, per sentirsi tra loro coerenti e compatte. “Questa sarebbe la vera rivoluzione per lo Stato” pare abbia ribadito il proponente Ranucci a sostegno della sua

Il MoVimento 5 Stelle in difesa dell’acqua pubblica pronto a presentare gli atti in Consiglio per stabilire la pubblicizzazione della gestione dell’acqua Nel 2011 ben 27 milioni di persone hanno votato per un’acqua “pubblica”, quindi gestita fuori dalle logiche di mercato. Fino a oggi, però, i governi sono andati in direzione completamente opposta. Hanno dato in mano a un ente garante del mercato la definizione della bolletta e stanno accentrando nelle mani di poche società la gestione dell’acqua attraverso le norme del decreto ‘Sblocca Italia’. Attenzione però, dal 2011 l’attuale classe dirigente non ha mai parlato di “privatizzazione” dell’acqua, ma ha mascherato il concetto dietro eleganti formule come “aggregazione” o “razionalizzazione”. Anche il PD, per quel referendum, era salito sul carro del vincitore, ma non ha mai legiferato in linea con quanto deciso dai cittadini! Ebbene, lo Sblocca Italia ha introdotto nuove norme che modificano il titolo II, parte III, del Decreto legislativo numero 152 del 2006 (Testo Unico ambientale), che è una delle leggi di riferimento, prevedendo una serie di adempimenti per completare l’attuazione della disciplina che regola il Servizio Idrico Integrato e introducendo il concetto di “unicità” della gestione all’interno di ogni Ambito territoriale ottimale. Per questo è stato fissato il termine del 30 settembre 2015. Entro quella data, gli Enti di governo d’ambito dovranno completare gli affidamenti, pena l’intervento sostitutivo della Regione e dello Stato. Sempre entro il 30 Settembre 2015 lo Sblocca Ita-

iniziativa. Lo strumentalismo politico, al riguardo, al solito, ha generato una quantità industriale di ipotesi e di commenti, tra cui quella di un autorevole commentatore politico di una grande testata giornalistica nazionale “Per ora sembra fantascienza”. Nel Molise la prima voce a sollevarsi in termini favorevoli alle macroregioni, ma contrari all’idea di spaccare il Molise in due,

dando alla provincia d’Isernia un destino, e a quella di Campobasso altro differente destino, è stata quella di dell’esponente di Italia Unica, Maurizio Tiberio, che tra l’altro rivendica addirittura la primogenitura dell’assecondamento dell’idea delle macroregioni. A Tiberio ha fatto seguito il vicepresidente della Regione Molise Michele Petraroia in tono più sommesso e con più argomentazioni, specie sulle difficoltà che per le Regioni verranno a galla nel momento in cui ai tagli già in atto da parte del governo ne seguiranno altri ancora (4,2 miliardi di tagli nei trasferimenti dallo Stato alle Regioni per il 2016). Spontaneo, ancorché giustificato dalle esperienze vissute, lo scetticismo sui provvedimenti annunciati dal governo per il rilancio del Mezzogiorno. Dice Petraroia: “Si resta in attesa di conoscere meglio le poste finanziarie che saranno inserire nella legge di stabilità, ma dalle prime anticipazioni non bisogna aspettarsi misure straordinarie”. Spontaneo e giustificato anche il collegamento allo stato di salute del Molise “Costretto” – secondo il vice

presidente – “ad affrontare questa fase con il fardello di 251 milioni di debiti pregressi da rateizzare, cui si sommano i debiti della sanità, una struttura amministrativa rigida, una divisione atavica e una scarsa propensione ad orientarsi verso un’oculata e saggia unità di intenti tra istituzioni, parti sociali e rappresentanze locali”. Come spesso accade, l’analisi è pertinente. Ma mai che facesse riferimento ad un concorso di colpa, ad un’ammissione di corresponsabilità nella incapacità della classe dirigente molisana di fare quadrato, di fare squadra, di fare fronte comune. A Petraroia sfugge il particolare che mai coalizione politica andata al governo della regione ha criminalizzato la gestione politica che l’ha preceduta, come questa guidata da Frattura, del quale egli è il vice. Pertanto suonano stonati e prive di fondamento gli appelli “ad unire le forze” e a recuperare la propensione alla collaborazione. Almeno fintanto non verrà meno l’infingimento. Dardo

Acqua pubblica senza se senza ma

lia chiede a ciascun Ega, di redarre il Piano d’Ambito, di scegliere la forma di gestione e di avviare la procedura di affidamento al gestore unico. Una riforma complessiva del sistema, da molti considerata non necessaria e, tra l’altro, varata poco prima della discussione in Parlamento della proposta di legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua a prima firma MoVimento 5 Stelle. Una riforma, quindi, che continua a scuotere i tanti forum nazionali che da sempre si battono per l’acqua pubblica. In Molise cosa succede? Dopo che nel 2009 fu soppressa l’Autorità d’Ambito con disposizione di legge nazionale, passaggio dovuto a causa delle numerose gestioni

fallimentari su tutto il territorio nazionale, è stata riproposta una nuova autorità, dotata però di personalità giuridica. La Regione infatti, con unasemplice delibera (per il Movimento 5 Stelle Molise, a forte rischio di legittimità) e in grave ritardo rispetto alle disposizioni di legge, ha istituito l’Egam, l’Ente di governo dell’ATO, che dovrà redarre il Piano e affidare la gestione del Servizio Idrico molisano. A questo Ente i Comuni dovranno aderire obbligatoriamente attraverso delibera consiliare: qualcuno lo ha già fatto, vedi Termoli e Riccia. In attesa della piena operatività dell’Egam, inoltre, tramite decreto il Presidente della Regione nominerà un commissario straordinario per la gestione ordinaria e straordinaria dell’Ente di governo dell’ambito. Un inciso: siamo ormai abituati a leggere “urgenza” o “straordinarietà” nelle leggi nazionali e regionali, ma riforme in questo settore, per noi, hanno bisogno preventivamente di ponderate riflessioni, partecipazione e condivisione. E’ evidente che le regole della governance del Servizio Idrico Integrato sono molto importanti, perché è da esse che passano gli investimenti presenti e futuri del settore, quindi anche le connesse possibilità di lavoro per professionisti e imprese di costruzione, oltre che un buon servizio per i cittadini. In Molise il fautore della riorganizzazione è l’assessore Nagni, coadiuvato da un gruppo di lavoro lautamente pagato e la cui costituzione già abbiamo

denunciato alcuni mesi fa (link). Certo, l’assessore continua a parlare di gestione dell’acqua pubblica, concetto ribadito anche nei principi in una sintetica proposta di legge presentata a sua firma. Ma il MoVimento 5 Stelle ritiene che questi principi, compreso quello relativo alla partecipazione attiva della cittadinanza alle decisioni sulla gestione del servizio idrico integrato, non debbano restare vuote formule teoriche, ma debbano essere specificati in precise e vincolanti disposizioni. Principalmente, il gestore unico che dovrà assicurare il servizio all’utenza e la realizzazione del programma degli interventi previsti nel Piano d’Ambito, dovrà assolutamente lavorare “in house”, perché purtroppo l’articolo 7 dello Sblocca Italia lascia chiare possibilità a gestori privati di entrare “nell’affare” dalla porta principale. Questo non può e non deve accadere. In conclusione, avremmo preferito che la nuova struttura del Servizio Idrico Integrato venisse decisa direttamente dal Consiglio Regionale e non solo dalla Giunta, ma forse l’Assessore tornerà sui suoi passi portando in assise l’atto istitutivo dell’Ente oppure porterà solo la legge di principio già all’attenzione della Commissione. Una cosa è certa: il MoVimento 5 Stelle darà battaglia in Consiglio regionale e presenterà gli emendamenti adeguati a ristabilire la pubblicizzazione dell’acqua senza se e senza ma.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 11 ottobre 2015

Gli Enti strumentali della Regione esistono e vanno posti nella condizione di lavorare

L’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca chiamato a salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e della produzione vitivinicola

Era prevedibile, anzi auspicabile, che la Regione Molise affinasse i propri apparati strumentali e ne disponesse in maniera intelligente l’operatività Da Ersam, passando per Arsiam, per approdare ad Arsarp: è il processo evolutivo di un Ente strumentale della Regione in materia di agricoltura prevalentemente, e di assistenza tecnica agli agricoltori e ai produttori della filiera agroalimentare. Oggi, dicevamo, il percorso evolutivo s’è fermato alla costituzione dell’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca e, in attesa di formalizzare gli organi amministrativi, è nelle mani particolarmente abili e sapienti del commissario Antonio Iacobucci che, di pari passo, ha anche l’onere di liquidare definitivamente l’Ersam. Questa breve ricapitolazione tecnico/amministrativa dell’Arsarp coincide con due provvedimenti della giunta regionale coi quali all’Agenzia sono statti affidati compiti specifici in materia di conservazione e valorizzazione dell’ambiente e del territorio molisani, e un monitoraggio su larga scala da effettuarsi in tutti gli areali vitivinicoli della regione in merito alle varie fasi fenologiche della vite, fino al prodotto finito e imbottigliato, al fine di tutelare le produzioni Dop e Igp che con grandi difficoltà hanno raggiunto un grado di eccellenza e, nel contempo, fornire alle aziende vitivinicole assistenza tecnica, di campo e di cantina. Era prevedibile, anzi auspicabile, che la Regione Molise affinasse i propri apparati strumentali e ne di-

sponesse in maniera intelligente l’operatività, approfittando delle congiunture favorevoli con cui è venuto a verificarsi l’adeguamento dell’ex Ersam ai progressi tecnologici nel settore agroalimentare e alle sensibilità ambientali a tutela della biodiversità che per larga patte distingue il territorio molisano e lo pone all’attenzione generale. Per ciò che concerne gli ecosistemi regionali, pare non sussistano situazioni di pericolo in termini di conservazione, anche se gli habitat dunali presentano una qualche fragilità in relazione ai fenomeni erosivi della costa e alla pressione antropica; il miglior assetto ambientale è invece degli habitat di montagna per i quali

vien sottolineata l’importanza del pascolo ai fini della loro conservazione. Da questa considerazione, cui vanno aggiunti i siti d’interesse comunitario e i paini di gestione, nonché l’adozione delle misure di tutela e conservazione, è scaturita l’opportunità e la necessità di assegnare all’Arsarp la redazione di adeguati strumenti gestionali e di conservazione, da condividere con i territori interessati, in attuazione delle politiche di tutela contenute nelle Direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”. Tra le priorità strategiche dovranno essere considerate: la realizzazione della Rete Ecologica del Molise basata sulla individuazione di connessioni e interazioni tra aree

protette e i siti “Natura 2000”, in grado di definire un unico Sistema ecologico funzionale territoriale che consentirà la tutela e la conservazione del patrimonio naturalistico esistente, mediante l’applicazione delle misure di tutela e conservazione (Mtc) che la Regione vuole a breve adottare; l’applicazione di un sistema di valutazione del monitoraggio che consenta di riformulare le norme di tutela e di attivare eventuali azioni di pianificazione ove ce ne fosse bisogno (ovvero un sistema che consenta di riclassificare le norme anche in funzione dei risultati raggiunti), e l’attivazione di forme di collaborazione tra gli enti locali finalizzata a creare una carta di detta-

glio su ogni territorio comunale, che raccolga le esigenze dei territori e formuli “norme specifiche” di conservazione. Per ciò che concerne il monitoraggio degli areali vitivinicoli, l’Arsarp dovrà attuare una pianificazione e una progettazione delle azioni da porre in essere, e nel contempo provvedere a reperire le risorse umane necessarie. In particolare la giunta regionale ha dato incarico al commissario Iacobucci di porre in essere la progettazione che, tra l’altro dovrà prevedere le modalità con cui procedere al monitoraggio; l’impostazione di un database che consenta di avere la situazione sotto controllo, in tutte le fasi fenologiche della vite e durante le vinificazioni; la verifica di incidenza percentuale di patologie di eventi calamitosi e di incuria o cattiva gestione dei vigneti da parte dei viticoltori e l’avvio di un programma di divulgazione e di assistenza tecnica a quelle aziende nelle quali si riscontra l’insorgenza di problematiche che non consentono di ottenere prodotti di alta qualità. Gli Enti strumentali esistono e vanno posti nella condizione di lavorare. L’Arsarp ha una tradizione che gli viene da lontano, che vuole ulteriormente incentivare. Dardo

San Giuliano di Puglia, risarcita Cittadinanzattiva Tribunale civile riconosce risarcimento a Cittadinanzattiva per crollo scuola a San Giuliano di Puglia. Il Tribunale civile di Campobasso ha condannato i responsabili della tragica vicenda del crollo della scuola “Francesco Jovine” di S. Giuliano di Puglia, in cui nel 2002 rimasero coinvolti 27 bambini e la loro insegnante, al risarcimento del danno non patrimoniale nei confronti di Cittadinanzattiva “La sentenza è importante perché riconosce il diritto al risarcimento a favore di associazioni, come la nostra, che tutelano interessi diffusi e che da anni si battono per avere scuole sicure e per lo sviluppo della cultura della sicurezza nel nostro Paese. Ringraziamo per questo importante risultato in ambito civile gli avvocati

“Utilizzeremo i 10mila euro per la promozione della sicurezza nelle scuole” Quirino Mescia e Giuseppe Giglio, della rete Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva”, afferma Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Utilizzeremo l’importo del risarcimento (pari a 10mila euro) per promuovere iniziative volte alla diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole e all’individuazione, tramite il no-

stro annuale monitoraggio civico Impararesicuri, di istituti con gravi deficit strutturali”, La recente decisione del Ministero dell’Istruzione di istituzionalizzare la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole che da 13 anni Cittadinanzattiva promuove, e di celebrarla il 22 novembre dedicandola a tutte le vittime della scuola italiana, rappresenta un atto simbolico

importante da parte delle istituzioni per non dimenticare questa come altre tragedie avvenute negli istituti scolastici. “Non possiamo fare a meno di sottolineare, però - continua Gaudioso - quanto il sistema giudiziario italiano non sia stato in grado di garantire, nel caso di San Giuliano, né un processo penale rapido né un adeguato trattamento risarcitorio alle famiglie delle vittime, rispetto ad analoghi processi e sentenze emesse di recente, come nel caso di Rivoli. Anche su questo ci impegneremo perché nel futuro ciò non accada più”.


TAaglio lto

5 11 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Previsti di spendere 100mila euro. Il sindaco Battista “Non si vive di solo pane”

I testi inediti del Gasdia su Campobasso costano caro

Il caso sollevato ancora una volta dalla specola su Palazzo san Giorgio del consigliere Michele Ambrosio La genericità dell’oggetto della deliberazione con cui la giunta comunale ha variato il bilancio di previsione approvato meno di un mese fa per trovare risorse considerevoli (100mila euro) da destinare all’acquisto di testi inediti su Campobasso, pone serie considerazioni sotto il profilo della legittimità dell’atto amministrativo e serie considerazioni sull’opportunità di quell’acquisto in un cotesto comunale contrassegnato da una carenza sostanziale di risorse da destinare agli investimenti produttivi. Questa la critica oggettiva. Alla quale il primo cittadino ha obiettato che acquisire testi che arricchiscono la storia locale è un dovere pari a quello della sistemazione di una strada o di un marciapiede. Tutto nasce dalla consapevolezza che presso la biblioteca di Montecassino ci sono volumi inediti su Campobasso. Ma cosa possa avere di inedito una città letta e descritta da sempre nella sua standardizzata realtà sociale, economica e culturale, diventa un esercizio storico/mentale/culturale di complicata decrittazione. Lo stanziamento comunque è notevole se si tiene conto che potrà essere acquisito unicamente il diritto a riprodurre i testi del Gasdia, mentre gli originali resteranno nella dotazione della biblioteca dell’Abbazia. Giustamente ed opportunamente, e tempestivamente, il consigliere

l’intervento di Stefano Testa* Lo scenario politico molisano, dominato dalla sinistra, evidenzia in maniera inequivocabile l’attuazione di uno schema gestionale che ormai appartiene al passato remoto della politica. E’ stantio e non presenta alcun segno di innovazione e cambiamento come i tempi attuali richiederebbero.Analizzando i vertici delle istituzioni emerge chiaramente che c’è stato il disegno strategico (attuato dai vertici del PD), di farli occupare da personaggi che non conoscendo la politica del fare e non avendo idee proprie avessero il solo requisito dell’ubbidienza incondizionata nella considerazione che mai e poi mai avrebbero potuto aspirare a ricoprire tali posizioni di rappresentanza. Purtroppo tale strategia, che nasce sempre dalla paura del confronto leale, se viene applicata in ogni circostanza, a volte può portare a degli errori che possono risultare mortali.Analizziamo i due casi che esprimono in maniera evidente questi concetti: la Presidenza della Regione e il Sindaco (ormai ex) di Isernia. In ambedue i casi i soggetti coinvolti partivano da tali debolezze di rappresentatività che i maggiorenti che li avevano imposti avevano la certezza di poterli manovrare a loro

di maggioranza, dell’Udc, Michele Ambrosio ha chiesto che di questa decisione sindacale, sottratta alla competenza del consiglio comunale, venga approfondita e chiarita. “La richiesta dello stanziamento dei 100mila euro è di una gravità unica sia per l’importo rilevante (che probabilmente neanche la Regione Molise potrebbe permettersi) in un momento di partico-

lare disagio economico in cui versano i cittadini sia per l’oggetto della spesa riferita alla pubblicazione di non precisati testi inediti sulla città di Campobasso e di non precisate autorizzazioni amministrative. Presenterò una interrogazione urgente per chiedere conto al sindaco e alla giunta dell’intera vicenda “editoriale” oltre che sul comportamento prevaricatorio e provocatorio nei confronti

del Consiglio comunale e spregiudicato e irriguardoso nei confronti dei cittadini vessati da imposizioni e sanzioni fiscali”. Le tesi contrapposte del sindaco e del consigliere hanno una loro intrinseca validità, pongono e impongono una riflessione su cosa debba prevalere nella gestione municipale e sulla correttezza amministrativa e delle procedure. Non sarà pertanto male che si discuta, che vengano circoscritte le priorità e trovi cittadinanza anche la prospettiva culturale della città, partendo magari da questo contestato episodio editoriale, prospettiva alla quale, in un contesto programmatico organico, è sicuramente d’accordo il consigliere Ambrosio. L’acquisizione del diritto alla ristampa in anastatico dei volumi inediti del Gasdia su Campobasso pare essere oggettivamente una prerogativa della Fondazione Molise Cultura. Anzi un obbligo, stante la sua missione sul territorio e il suo dettato statutario.

La sinistra e la gestione passaticcia uso e consumo. Purtroppo per loro dei due casi di cui trattasi nessuno dei due ha risposto pedissequamente alle loro strategie; ed infatti, il momento nel quale si sono resi conto che il Sindaco era organico ai disegni del Presidente della Regione, che sicuramente contrastavano con la loro architettura politica, non hanno fatto altro che scaricarlo senza alcun problema. Ovviamente, loro, erano perfettamente consapevoli delle carenze di rappresentatività, della incapacità di programmare, della incapacità a gestire una maggioranza eterogenea e rissosa; ma, proprio per questo, avevano pensato che avrebbero avuto il ruolo di supplenza e di mediazione che li avrebbe resi visibili all’intera collettività isernina. Così non è stato; Brasiello attirato dal potere che emana la regione si è appiattito sulle posizioni di Frattura dimenticando tutto quello che avevano fatto i vari Leva, Ruta, ecc.Il secondo caso, quello della Presidenza della Regione, è più emblematico e il futuro della stessa si presenta a senso unico in un vicolo cieco, cioè senza sbocco. Infatti Frattura, con un salto acrobatico di straordinaria pericolosità, ab-

bandona il centro destra facendo dichiarazioni di fede verso coloro che gli servivano per essere candidato ed in questo modo è arrivato allo scranno più alto della Regione. Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco e le intenzioni del neo Presidente furono subito chiarissime: la Giunta la faccio io, i collaboratori li scelgo solo io, le nomine negli enti sono di mia competenza, ecc. ecc. ecc. Sono ormai quasi tre anni e quelli che dovevano essere i parlamentari di riferimento sono scomparsi dalla scena politica molisana. Ci sono stati vari tentativi di evidenziare collaborazioni fattive: Ruta sulla sanità; Leva sulle problematiche generali della regione avendo la possibilità di sostenerle come responsabile giustizia del PD; ma è stato tutto inutile, l’autoreferenzialità di Frattura è totale e non ammette intromissioni nei suoi ambiti di competenza anche quando si tratta di sani consigli operativi. Ovviamente questo presuppone un disegno politico che lo dovrebbe vedere leader incontrastato del PD nel Molise, mettendo in discussione anche il ruolo futuro dei parlamentari in carica. Tutto questo mi sembra inaccettabile, pertanto mi aspetto cha da un momento all’altro succeda in regione

quanto si è verificato al Comune di Isernia. Questo auspicio è suffragato dal fatto che Frattura, sicuramente contravvenendo ai consigli di Leva, Ruta e Vennittelli, ha portato avanti una azione distruttiva della provincia di Isernia dimostrando una insensibilità totale verso questa parte del Molise, salvo che non vi sia un disegno concordato con qualche suo alleato che vede in questa strategia la esaltazione del proprio potere. Non voglio parlare dell’assenza della regione sui temi dell’abbandono degli uffici pubblici dalla nostra provincia, sulla incomprensibile assenza sulle problematiche dell’ospedale di Isernia che è stato ridotto a rango di un buon ambulatorio, della volontà a non valorizzare in un contesto quale quello dell’EXPO il sito del paleolitico più importante d’Europa: ovviamente tutto questo in perfetta sintonia con il Sindaco del comune di Isernia che non ha neanche mistificato una minima protesta. Ma tutto questo diventa più comprensibile se si considera l’azione che Frattura sta attuando contro la provincia di Isernia relativamente alla

questione “Area di crisi di Isernia-Boiano” senza che nessuno si opponga in maniera decisa e responsabile. I fatti: il Governo ha deliberato ed ha messo a disposizione dell’ l’Area di Crisi di Isernia-Boiano la somma di 100 ML/€ unitamente a tante altre misure tutte tese al rilancio di queste zone che rappresentano la parte più debole del Molise; ebbene, il Presidente Frattura, in barba ai deliberati governativi e forte della sua carica istituzionale, propone di coinvolgere in queste provvidenze anche la zona di Termoli.A parte gi innominabili obiettivi che stanno alla base di una simile proposta, è chiaro che si tratta di una operazione contro Isernia, tendente a emarginarla sempre più da qualsiasi ipotesi di ripresa economica sapendo che la debolezza economica gli darà maggiori possibilità di condizionare un popolo che si è avviato verso forme di povertà assolute.Non voglio aggiungere altro, chiedo a tutti gli uomini di buona volontà, a tutti i benpensanti di reagire con ogni mezzo verso questa “Regione piovra” il cui unico obiettivo è quello della distruzione di Isernia e della sua provincia. *Consigliere comunale



Campobasso

7 11 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il destino non conosce il vincere o il perdere, sa solo nascondersi o svelarsi

Ora conta solo battere la Fermana, poi si vedrà

Intanto Edoardo rassicura Roberto da Tortoreto e si tiene stretto il suo amico Tonino Minadeo di Gennaro Ventresca Sposati e panciuti, con figli che non amano i calci d’angolo. Ma, come mi hanno insegnato, ci sono partite che si giocano una volta sola e te ne accorgi soltanto quando sei dentro lo stadio. Anche questo è uno dei motivi dello scollamento tra la città e la nostra squadra. Ma con la Fermana anche i signori che amano stare sempre al di sopra dovrebbero scendere dalle parti di Selva Piana, per dare una mano d’aiuto. A prescindere.

dere al ripese che vive a Colle D’Anchise di scendere ancora in campo, magari con la Gibbot. Fosse rimasto il bel giovane di Ripa a dirigere il pacchetto arretrato quasi certamente la nostra classifica sarebbe stata meno deficitaria. Ma chi poteva prevedere che Gattari sarebbe stato colto da una balotellata e che l’altro perno di mezzo, Ferrani, sarebbe finito presto nelle corsie d’ospedale? E, poi, non era certo scritto da nessuna parte che gli esterni bassi (terzini), fragili al limite del paradosso, avrebbero messo assieme una miriade di errori.

*** Il patron altro non è che il finanziatore neanche troppo occulto della squadra del nostro cuore. Tira fuori le palanche, ma preferisce rimanere in disparte. Anche se è sempre lui a muovere i fili durante la settimana. Edoardo Falcione ha tirato fuori il capino dal guscio e ha annunciato che “si va avanti con Cappellacci”. Che altro avrebbe potuto dire? Lo caccio, se non vince. Certo che no. Il mondo dei calci d’angolo è talmente gracile che basta un niente per far saltare il banco.

*** Roberto da Tortoreto ci ha messo del suo per complicarsi la vita. Nonostante gli stenti non ha mai provato a fare un passo indietro. Mentre Sarri a Napoli, con intelligenza, ha rinunciato al suo acerbo pallino Valdifiori a favore del più efficiente Giorginho, brasiliano col passaporto italiano, lui no. Ha fatto le sue scelte, e le ha difese anche quando sarebbe stato utile cambiare uomini e modulo. A Jesi, l’unica volta in cui il Campobasso ha fatto il Campobasso, ci par di ricordare che la squa-

*** E’ un po’ il segreto di Pulcinella che Edoardo e Tonino Minadeo siano amici per la pelle. Difendendo il tec-

nico il patron infila la corazza anche al direttore sportivo, da lui medesimo costruito. Anche se, vedendo come vanno le cose nella nostra difesa, non sarebbe stato male chie-

dra si sia disposta con una salutistico 4-4-2. Che è rimasto fine a se stesso. Senza repliche. *** Selva Piana è un posto pieno di ricordi, di rimpianti, di desideri spenti. Poche volte abbiamo avuto la gioia di godere per le vittorie dei nostri ragazzi. Resta la memorabile sfida con la Juventus, l’inimitabile gol di Corona con il Taranto, le scorribande dello stesso centrattacco in notturna con il Foggia, la superba reazione della modesta ciurma dei montelliani con l’imbattibile Salernitana, lo storico successo, a spalti gremiti, contro la Pro Vasto. *** Il destino non conoscere il vincere e il perdere, sa solo nascondersi o svelarsi. Non si potrà giocare una seconda volta. Se non si vince oggi vorrà dire mettere da parte ogni ipotesi di riscossa. Ogni notte ci portiamo dietro un brandello di speranza. Così a volte il dolore non ci uccide. Ma non solo chi firma questa nota ha bisogno di speranza. Anche gli Dei sperano. gennaroventresca@gmail.com

Sicurezza, controlli a tappeti della Polizia Numerosi posti di controllo da parte degli uomini della questura di Campobasso CAMPOBASSO. Continua senza sosta l’attività straordinaria di prevenzione generale e controllo del territorio attuata dalla Polizia di Stato di Campobasso, finalizzata a garantire il rispetto della legalità ed il pieno soddisfacimento delle attese di sicurezza da parte dei cittadini. La specifica attività, che - negli ultimi giorni - ha interessato questo Capoluogo, ha visto impegnato il personale degli uffici operativi della Questura con l’ausilio di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine, appositamente aggregate. I controlli effettuati sia in ambito cittadino - presso i luoghi ritenuti più sensibili e a rischio - che lungo le principali arte-

rie stradali di accesso alla città, hanno prodotto i seguenti risultati: posti di controllo effettuati persone controllate 403 veicoli controllati sanzioni amministrative al C.d.S. sostanze stupefacenti sequestrate di hashish

Ruba al SUPERMERCATO, denunciato Il giovane fermato dai carabinieri con salumi e formaggi CAMPOBASSO –Si aggirava disinvolto tra le corsie del supermercato e, giunto nel reparto dei generi alimentari, un giovane campobassano, si appropriavadi varie confezioni di salumi e formaggi per un importo complessivo di 150 euro circa, nascondendole all’interno di uno zainetto. Riuscendo ad uscire dall’esercizio commerciale senza essere visto, faceva però scattare gli al-

larmi delle barriere antitaccheggio cheattiravano l’attenzione dell’addetto alla vigilanza il quale tentava di fermare il ladro inseguendolo fin fuori il parcheggio. Una pattuglia del pronto intervento dei Carabinieri di Campobasso che stava transitando nelle vicinanze per l’espletamento di un servizio di prevenzione contro i reati predatori, avendo assistito alla scena, procedeva ad immobilizzare

il fuggitivo. IlC.C. (queste le iniziali),di anni 28, già noto a questi uffici, è stato poi condotto in caserma per i successivi approfondimenti edeferito in stato di libertà per furto all’Autorità Giudiziaria, mentre tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario.

53 73 7 gr. 20

In tale contesto, personale della Squadra Mobile, della D.I.G.O.S. e del Reparto Prevenzione Crimine, coadiuvati da un’unità cinofila della Questura di Napoli, ha eseguito una perquisizione presso una struttura di accoglienza per immigrati di questo Capoluogo, a seguito della quale sono stati rinvenuti e sequestrati gr. 20 di hashish, abilmente occultati dietro un muretto di recinzione. 9 sono stati, infine, i controlli eseguiti ad esercizi pubblici, finalizzati ad accertare l’esistenza di eventuali violazioni di natura amministrativa.



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Isernia

11 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Castelpetroso rivive nelle immagini Sarà presentato nel pomeriggio il lavoro per la piena valorizzazione del Santuario CASTELPETROSO. E’ il video – documentario di Mario Notte, realizzato da Mediavisuoni, che sarà presentato domenica 11 ottobre presso l’Hotel “La Fonte dell’Astore” di Castelpetroso, con inizio alle ore 18.00. L’evento è patrocinato dal Comune e dalla Pro Loco di Castelpetroso, unitamente all’Associazione “Le Tre Torri”. L’opera, frutto di un’accurata e meticolosa ricerca durata oltre sei anni, cade in coincidenza con il 125° anniversario della posa della prima pietra e il 40° anniversario della consacrazione. “Dal 1890 ad oggi – spiega l’autore, Mario Notte – si sono alternate molte persone del clero e non, che a vario titolo ne hanno curato la gestione spirituale e materiale. Nella maggior parte dei casi, la breve permanenza, purtroppo, non ha consentito loro di approfondirne la storia e custodirla adeguatamente. “Ciò che ha mosso il mio lavoro – prosegue Notte – è stata l’intenzione di non permettere al tempo ed all’incuria delle persone, di perdere i nomi, i volti, le vicende e le opere del proprio ingegno o semplicemente delle pro-

prie braccia, di tutti quegli uomini e quelle donne che hanno contribuito all’edificazione del Santuario dell’Addolorata, oggi Basilica Minore”. Il racconto si snoda attraverso le interviste ai discendenti dei protagonisti delle apparizioni

mariane ed a coloro che hanno avuto esperienze dirette nella vicenda. Ma anche attraverso immagini, in molti casi inedite, ricostruzioni storiche ed animazioni digitali in 3D. Nel corso della narrazione, vengono aperte delle finestre sulla storia italiana e

molisana contemporanea alle vicende rievocate. Il documentario è realizzato in due versioni: la prima di 120 minuti interamente in italiano; la seconda di 70 minuti con didascalie in inglese e sottotitoli in italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco. A seguito delle ripetute apparizioni, i primi promotori auspicavano la realizzazione di una cappelletta o di un oratorio. La cappelletta è divenuta un tempio imponente e maestoso, edificato tra le pietre e con le pietre di una spoglia montagna, grazie alle offerte di un numero infinito di fedeli. Ad oggi rappresenta uno dei luoghi più visitati di tutto il Molise. Durante il suo pontificato, Paolo VI proclamerà la Madonna di Castelpetroso Patrona della regione molisana. Oltre alle visite di Giovanni Paolo II nel 1995 e Francesco nel 2014, è interessante ricordare la visita del mons. Giacomo Della Chiesa, che diverrà Benedetto XV, e del card. Joseph Ratzinger, che diverrà Benedetto XVI.

Carabinieri in azione per la salvaguardia del patrimonio paesaggistico A Isernia, dopo le operazioni, scattano denunce e sequestri ISERNIA. Nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto dell’abusivismo edilizio e la salvaguardia del patrimonio paesaggistico, nonché per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, reparti territoriali del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia e personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma, hanno passato al setaccio varie località della Provincia particolarmente sensibili sotto il profilo ambientale. A Monteroduni, un 55enne di Isernia, in

qualità di progettista, un 50enne ed un 45enne di Macchia D’Isernia, in qualità di committenti dei lavori, sono stati denunciati per abusivismo edilizio in quanto erano intenti alla realizzazione di un fabbricato, ad uso abitativo, in assenza delle prescritte concessioni edilizie e in luoghi sottoposti a severi vincoli paesaggistici. La struttura è finita sotto sequestro. Tra Isernia e Comuni limitrofi, sono stati sottoposti ad accertamenti numerosi cantieri edili, nel corso degli

stessi quattro persone, titolari di altrettante imprese edili, sono state denunciate per inosservanza alle norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazionale dei lavoratori. Si tratta di un 40enne ed un 60enne di Isernia,un 51enne di Colli al Volturno ed un 47enne di Sesto Campano. Durante i controlli sono state riscontrate diverse violazioni quali la mancata presenza di adeguate impalcature o ponteggi, la mancata presenza di

idonee protezioni atte ad evitare la caduta dei lavoratori, la presenza di materiali vari posizionati in maniera disordinata in modo da intralciare il passaggio con grave pericolo per i lavoratori, la mancata presenza di idonei dispositivi di protezione individuale e la non corretta o mancata redazione di tutta la documentazione prevista dal piano operativo di sicurezza del cantiere. Otto sono stati in totale i lavoratori a nero identificati durante le ispezioni.

Premiate le migliori serenate A Macchiagodena la rassegna promosso dai Borghi d’eccellenza MACCHIAGODENA. Un successo annunciato…….. Macchiagodena come Sepino ed il Molise risponde quando le occasioni sono quelle occasioni che servono ad accomunare, a mettersi in gioco e dimostrare che questa ns terra esiste, esiste e come…. Da Sepino a Macchiagodena il passaggio è stato breve ma intenso… La seconda edizione della rassegna sulle serenate dialettali ha vissuto il suo momento magico, la riscoperta, la tradizione, il coinvolgimento e…la memoria storica… ed il momento più doloroso quella della scomparsa dell’indimenticabile Carmine. La storia, come sapere , per godere del nostro presente e volano culturale per e, del nostro futuro, questo è lo scopo della rassegna e questo era lo scopo di Carmine. Un binomio vincente ed entrambi hanno vinto. Il vero Molise, quello di chi al di la della politica e dei poteri forti scende in strada, si rimbocca le maniche ed indefessamente lavora per non dimenticare, per favorire quel poco di sviluppo che qualcuno è stato chiamato a “fare” e che purtroppo molto spesso dimentica …… Si entrambi hanno vinto. Le serenate continuano ad essere più vive che mai e , Carmine è ancora più vivo che mai. E’ indiscutibile la sua presenza e noi né siamo felici, orgogliosi e più che mai pronti ad altre sfide. Una rassegna che ha visto impegnati gruppi storici del Molise che si impegnano nella tradizione per innovare il coinvolgi-

mento e il modo di presentarsi al futuro senza dimenticare il passato e, Carmine ha lasciato il segno . Una giuria d’eccezione Franco De Soccio, Mauro Gioielli, Nadia Notardonato , Francesca Spallone, Luigi Ferrara Santa Maria, che per qualità ha strabiliato anche Carmine apostrofando : tutti insieme?? Giurati di indubbia esperienza ed accertata fama che hanno avuto il compito di giudicare la bellezza dei canti e la serenata più bella ed, indicare la ragazza in costume più bella , che ha reso possibile una valutazione congrua e senza condizionamenti.

Una accoglienza da parte dei Sindaci Mena Zeoli, Sepino e Felice Ciccone, sindaco ospitante, che anche , anzi soprattutto, grazie al gruppo di Macchiagodena “ Ru Ntrecc “, hanno fatto rivivere nel pieno rispetto delle regole, dettate per la rassegna, il Molise, quello vero, quello che non dovrebbe essere dimenticato. Il Molise della comunicazione, dell’accoglienza, dell’amicizia e delle tradizioni. E, Carmine ha contribuito nel vedere e proporsi nel superamento dello schema con l’amore e la dedizione per la propria carica che, senza ombre consta di servizio per la propria gente….. E qui un ringraziamento ai gruppi Polifonica Monforte; Terre Rioneresi; Le giovanissime di Sant’Elia a Pianisi con a capo la sempre presente Maria Saveria Reale; Il gruppo “ CAP e DANNIAr “ di Chiauci ; Il Gruppo di Fontanavecchia da Campobasso; Il Gruppo San Giovanni da Spinete; Il gruppo “ Ru Ntreccie “ da MACCHIAGODENA…. La Vandresa da Vandra frazione di Forli del Sannio Le Bangale da Baranello ; Mario Felice, fondatore del gruppo di Castellino sul Biferno, ricercatore che oggi parteciperà come solista;



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Termoli

11 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Gtm, subito i soldi per pagare gli autiL’amministratore scrive alla Regione Molise per ottenere i fondi come stabilito dal Tar TERMOLI. La Gtm non ci sta e dopo le varie prese di posizione sia sindacali che istituzionali, con la firma dell’amministratore Giuseppe Larivera ha richiesto alla Regione Molise il pagamento delle quote relative al trasporto urbano di Termoli maturate dopo la sentenza provvisoriamente esecutiva della scorsa primavera. “Egregio presidente Frattura, faccio seguito alla riunione del 30 settembre scorso tenutasi presso la sede della giunta Regionale e al successivo incontro da voi tenuto con gli istituti bancari in data 6 ottobre e divulgato dai mezzi di informazione, per ribadire quanto già ho avuto modo di sottoporre alla sua cortese attenzione e a quella dell’assessore Nagni nella riunione in giunta. Nel corso del citato incontro è emersa la diversità di posizioni di ciascuna azienda nei confronti del proprio istituto di credito, in quanto sono

243/2015, data la mancanza di liquidità da parte della Regione, essendo però diventata una questione di vera e propria emergenza sociale, il mancato pagamento al personale degli stipendi, che ha risvolti perfino drammatici per le famiglie dei dipendenti, si chiede di liquidare, con la massima urgenza la somma di euro 421.920. Tale somma è la parte residuale di quanta dovuto in esecuzione della sentenza Tar che riguarda il Comune di Termoli, rinviando a gennaio 2016 il pagamento alla Gtm del 100% della terza rata, senza effettuare I’acconto del 40% previsto per le prossime settimane. stati sottoscritti i diversi piani di rientro commisurati sulle trattative the ciascuna società ha svolto autonomamente. Ne discende the il problema del pagamento della terza annualità della sorte capitale ceduta, incide in maniera differente sulla ge-

stione finanziaria di ogni singola azienda. Per quanto riguarda la Gtm, che è assolutamente in regola sia con il pagamento della sorte capitale che degli interessi, è prioritario poter disporre di liquidità per far fronte con

immediatezza al pagamento della mensilità arretrate al dipendenti. Consapevole, dopo averLa ascoltata nella predetta riunione, di non poter chiedere il pagamento contemporaneo sia della terza rata alle banche che il saldo della sentenza Tar n.

Solo in questo modo la Gtm sarà in grado di pagare con immediatezza almeno due mensilità arretrate al personale dipendente, dichiarandosi disponibile, sin da ora, a sottoscrivere apposito impegno in tal senso da allegare alla determina di pagamento”.

Ruba un’auto, arrestato I carabinieri lo hanno acciuffato lungo la Statale 16 a Termoli TERMOLI. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli nel corso della diuturna attività di prevenzione e controllo del territorio hanno intercetto, nella notte, lungo la statale 16 Adriatica una Fiat Punto piuttosto nuova, che ha destato da subito sospetto nei militari. Il veicolo -successivamente risultatoa seguito di controlli poco prima asportato in San Salvo - non si è bloccato all’alt ed ha costretto i Carabinieri del NORM ad un inseguimento per circa 5 km. Fermato il mezzo, i militari operanti hanno identificato il conducente, un 34enne originario di San Severo, accertando che aveva messo in moto la vettura forzando il blocco di accensione. La conseguente perquisizione a carico del 34enne, ha permesso di rinvenire un coltello del genere proibito, attrezzi da scasso ed una centralina elettronica di altra autovettura. L’autovettura al termine delle operazioni di legate all’arresto è stata restituita al legittimo proprietario, mentre il malvivente, arrestato in flagranza di reato per furto, ricettazione e porto abusivo di arma di genere vietato, è stato associato alla casa circondariale di Larino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Turismo, ottimi i risultati a Termoli

A rilevarlo è il sito di viaggi TriAdvisor che segnala una crescita costante per la città TERMOLI. A influenzare il dato è stato senza dubbio il bel tempo e così, senza aggiungere altro, “sale il punteggio medio delle recensioni online delle strutture italiane”. A rilevarlo è un report del sito di viaggi TripAdvisor che segnala una crescita continua negli ultimi 10 anni, passando da una media di 3,99 (su un punteggio massimo di 5) nel 2005 a un punteggio di 4,23 nel 2014. Per tutti e dieci gli anni, con l’Italia che ha guadagnato punteggi medi superiori alla media sia mondiale che europea. La notizia la diffonde un’agenzia di AdnKronos che specifica: “Prima fra le regioni italiane è il Trentino Alto Adige, con una media di 4,45 su 5 nel 2014. Seguono Valle d’Aosta e Umbria, rispettivamente con 4,39 e 4,35”. L’applauso al Molise arriva pieno ed è giustificato dal fatto che “a fare il salto di qualità più rilevante tra il 2006 e il 2014 – riporta l’AdnKronos – sono stati il Molise (+0,56) e l’Abruzzo (+0,50). La crescita a livello nazionale nello stesso periodo è stata pari a +0,24.

I B&B italiani vantano un punteggio più alto degli hotel, con una media negli ultimi 10 anni di 4,40 rispetto alla media di 4,01 degli hotel. Anche in questo campo, tuttavia, hotel e B&B italiani si sono meritati punteggi superiori alla media europea e mondiale. A influenzare di più i punteggi dei viaggiatori sono le camere: il viaggiatore che dà 5 alla camera ha l’84% di probabilità di dare una valutazione globale alta alla struttura; seguono per importanza il rapporto qualità-prezzo (79%), i servizi (77%), la qualità del sonno (76%) e la pulizia (75%). I criteri cambiano per i punteggi bassi: mentre la categoria più importante rimane ’Camere’ (70%), il secondo criterio che rende più probabile una valutazione globale di 1 su 5 è un punteggio pari a 1 per ’Pulizia’ (69%), seguito da ’Rapporto qualità-prezzo’ (67%), ’Servizi’ (67%) e ’Qualità del sonno’ (57%). [Fonte AdnKronos]



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