Roma ci boccia il piano giovani

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Pierpaolo Nagni

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore, da buon democristiano, non ha partecipato alla riunione di Giunta regionale del 2 dicembre 2014 con la quale la stessa delegava Michele Petraroia e Massimo Pillarella, capo di una task force, alla questione Piano Garanzia Giovani. Gran, bel risultato quello ottenuto dai due a Roma. L'unico assessore ad essere assente a quella seduta di Giunta, l'assessore Nagni. Un caso? Una furbata? Non era d'accordo alla decisione assunta? Non lo sappiamo. Ma gli diamo l'Oscar per una qualsiasi concausa.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. L'assessore, a seguito della bocciatura del Piano Giovani avrebbe già dovuto rassegnare le dimissioni. Del resto, la Giunta regionale lo ha delegato "al negoziato con il ministero del Lavoro autorizzandolo alle integrazioni e modificazioni" oggi bocciate dalla stessa struttura ministeriale. Dinanzi al danno procurato ai giovani molisani, avrebbe dovuto immediatamente rassegnare la delega al presidente Frattura. Non può fare il moralista e, poi, restare incollato alla poltrona da 12mila euro al mese e i giovani a spasso.

Roma ci boccia il Piano giovani per le cervellotiche decisioni della Regione Siamo i pulcinella d’Italia Grazie Servizio a pagina 2

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

5 febbraio 2015

Petraroia vattene a casa Il Piano Giovani bocciato per le cervellotiche decisioni dell’Assessore e della Giunta Chi è causa del suo male dovrebbe piangere sé stesso, assumersene tutte le responsabilità e, sopra ogni cosa, trarne le, politicamente dovute, conseguenze. Questo dovrebbe fare l’Assessore al Lavoro della Regione Molise Petraroia, in conseguenza della bocciatura del piano di modulazione delle risorse (7,6 milioni di euro) che sarebbero state assegnate al Molise nell’ambito del programma “Garanzia per i Giovani”. Ne abbiamo già parlato nell’edizione di ieri ma, come è noto, certe situazioni più le tocchi e più emettono fetore. Ecco quindi i fatti che hanno portato alla bocciatura del piano: nel luglio del 2014 la Regione Molise presenta presso il Ministero il piano di modulazione delle risorse a disposizione, redatto dalla struttura interna all’Assessorato al Lavoro; il 24 di ottobre il piano viene giudicato positivamente; il 29 ottobre Michele Petraroia ed il dirigente Pillarella tornano a Roma per verificare eventuali margini di manovra per cambiamenti da apportare al piano, ed è già tempo di prepararsi al peggio. Il successivo 14 novembre, infatti, interviene la determina n° 568, a firma del direttore generale Di Mirco, che decide “di incaricare in via d’uregenza…l’Agenzia Regionale Molise Lavoro a svolgere le attività legate alla gestione del Piano Operativo Garanzia Giovani Molise sotto la direzione e coordinamento del Responsabile Regionale della Programmazione, Direttore dell’Area Seconda ing. M. Pillarella” e “di incaricare il Responsabile Regionale della Programmazione, Direttore dell’Area Seconda ing. M. Pillarella a predisporre un documento complessivo di rimodulazione del Piano e della governance sottese…”. Rimodulazione (di un piano già presentato dalla struttura dell’Assessorato e approvato dal Ministero, bisogna ricordarlo) che ha portato alla bocciatura a causa dello

spostamento di quasi il 50 per cento della dotazione sul binario del Servizio Civile. Chissà poi perché?!? Un vero colpo di genio, quindi. Cosa dire e cosa aspettarsi, ora, da chi, l’Assessore Petraroia, è capace, con tale ineffabile leggiadrìa di spararsi letteralmente nei…piedi? Perché delle due, l’una: o Petraroia era a conoscenza di questa rimodulazione

(cosa più che probabile) ed è quindi responsabile di un disastro amministrativo gravissimo; oppure ne era all’oscuro e non si capisce, allora, in cosa consista il suo ruolo di Assessore al Lavoro, unico referente e responsabile del settore. Cosa ci vuole di più, se non un briciolo di onestà inetllettuale, per dimettersi? Ma ancora di più: dove sono i sindacati?

Dove la società civile? Dove la classe imprenditoriale? Dove le opposizioni? La metà di tanta approssimazione e faciloneria basterebbero, infatti, a mettere in un angolo la maggioranza e non dargli più respiro. Ma tutto tace. Intanto nelle altre diciannove regioni i bandi del programma Garanzia Giovani sono partiti (contratti di lavoro dipendente, apprendistato, tirocinio, servizio civile, formazione professionalizzante, avvio di iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo), le risorse impegnate, i giovani accompagnati in un primo percorso di affrancamento dall’odiosissima disoccupazione giovanile dilagante. Ma noi siamo in Molise, questa è la verità.

Gam, Frattura prende tempo Dovrebbe essere avviata una procedura concorrenziale per la gestione temporanea di alcuni assett aziendali CAMPOBASSO. Procedura concorrenziale snella e di rapida esecuzione attraverso un invito pubblico a presentare manifestazioni d’interesse: verrà individuato così il partner nella gestione temporanea di alcuni asset produttivi della Gam srl, in attesa del perfezionamento del bando a valere sul Psr per il definitivo e completo rilancio della filiera avicola molisana. Questa la linea indicata dal presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, alle organizzazioni sindacali e alle Rsu della Gam nel corso dell’incontro a Palazzo Vitale di ieri sera 3 febbraio. “Alla luce delle proposte di privati ricevute in queste settimane, proposte diverse per formulazione e conte-

Grazie al progetto sperimentale del Centro socio-educativo per servizi di integrazione socio-lavorativa per pazienti psichiatrici, tramite gli strumenti dell’integrazione e dell’inserimento lavorativo, è stata offerta ai soggetti affetti da problematiche psichiche un’opportunità di occupazione concreta che ha avuto effetti positivi sulle condizioni degli utenti stessi”. A parlare i consiglieri di centrodestra, Angiolina Fusco Perrella, Michele Iorio, Giuseppe Sabusco, Salvatore Micone e Nicola Cavaliere che nelle scorse ore hanno presentato una mozione urgente al Presidente della Giunta regionale ed alla Giunta stessa. “Il 31 dicembre del 2014 è scaduto il termine di proroga del progetto sperimentale del Centro socio educativo per i servizi di integrazione socio–lavorativa per pazienti psichiatrici, intervento realizzato e messo in funzione fin dal 2009 con la delibera n. 1153, con una disponibilità di spesa stimata in € 400.000,00, di cui € 160.000,00 a carico dell’Assessorato alle politiche sociali e i restanti € 240.000,00 a carico dell’Asrem. Nel corso degli anni il progetto è stato sempre rinnovato con ulteriori provvedimenti di Giunta regionale, fino alla delibera n. 365 del

nuti – ha spiegato il governatore –, abbiamo deciso di procedere, come nel nostro stile, con la massima trasparenza offrendo a tutti gli interessati la possibilità di concorrere alla gestione temporanea nella prospettiva dell’esternalizzazione. Lo faremo con una procedura di rapida attuazione. Anche in esecuzione al deliberato approvato dal Consiglio regionale, intendiamo avviare un percorso ad evidenza pubblica che come principale scopo ha il rilancio della filiera avicola. Per questo poniamo come ferma condizione la fornitura di adeguate garanzie in ordine a una serie di questioni dirimenti, a cominciare dalla salvaguardia dei livelli occupazionali”.

Che fine ha fatto il Centro Socio educativo? 2014, che per l’appunto ha concesso la proroga fino al 31 dicembre scorso. Oltre ad un riscontro positivo dal punto di vista terapeutico – continua la nota – il progetto nel recente passato ha comportato un duplice risultato: una diminuzione del carico farmacologico e dei ricoveri, quindi in termini di spesa anche un risparmio per la Sanità pubblica; un dato da non sottovalutare , inoltre, è che la Regione Molise già dal 2006 ha sempre regolarmente finanziato percorsi di inserimento socio-lavorativi integrando con la quota sociale la quota sanitaria, perché prevista dalle normative nazionali e regionali. Oltretutto – continua la nota – il Sistema Informativo Nazionale per la Salute Mentale, testo approvato dalla Conferenza tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, tra la tipologia di interventi erogabili dal Sistema Sanitario Nazionale prevede “Intervento di addestramento e formazione al la-

voro”, finalizzato alla formazione dei pazienti in alcune aree lavorative e/o all’inserimento/reinserimento di questi sia nel libero mercato del lavoro che in impieghi protetti, includendo le attività di formazione professionale, di tirocinio e inserimento lavorativo intraprese da operatori del servizio psichiatrico sia in ambiente lavorativo “normale” che in ambiente protetto; interventi di sostegno diretto a fianco del paziente in attività lavorative “non protette”; e inoltre nella Conferenza Unificata Stato-Regione del 24 gennaio 2013 è stato approvato il “Piano di azione nazionale sulla salute mentale”, il quale nelle azioni programmatiche al Capitolo 2, in riferimento alla tutela della salute mentale in età adulta, tra le altre prevede: ‘prestazioni assistenziali e socio riabilitative, comprese programmi di reinserimento sociale e lavorativo, sia in regime residenziale nella fase di lungo assistenza

“Zuccherificio, così non si va avanti” Richiamo alla Regione TERMOLI. Le RSU di FLAIC G I L , FA I - C I S L , U I L A UIL,rinnovano la richiesta di incontro a Voi inoltrata in data 19-01-2015 allo scopo di esaminare la crisi che sta attraversando lo Zuccherificio del Molise e la sua filiera. Apprendiamo con soddisfazione che è stato sottoscritto l’accordo interprofessionale per la campagna 2015 dello zuccherificio di San Quirico ma siamo preoccupati allo stesso tempo per la situazione della nostra filiera che si fa sempre più drammatica. Ad oggi non è stato sottoscritto alcun impegno per le semine della campagna 2015; i dipendenti sono sprovvisti di ammortizzatori sociali e l’azienda ancora non riesce a recuperare i crediti che vanta con il colosso Sud Zuckar. Abbiamo recepito verbalmente la manifestazione di interesse di un gruppo privato a rilevare l’azienda ma ad oggi non ci sono passi concreti. In questo momento così importante per l’azienda riteniamo che bisogna fare tutti i passi istituzionali in tempi rapidi altrimenti rischiamo di compromettere l’intera filiera con drammatiche conseguenze occupazionali. Riscontriamo invece un grande silenzio su tutta la vertenza, qualche comunicato stampa locale utile solo alla vetrina e un totale disinteresse a confrontarsi con le scriventi.

che nella comunità, secondo il progetto terapeutico individuale’. L’attuale situazione di stallo colpisce le centinaia di persone che nel corso del tempo hanno usufruito della validità del progetto allo scopo di tutelare l’attività dei Dipartimenti di Salute Mentale di Campobasso e Isernia, del Centro di Salute Mentale di Termoli, delle tre cooperative nate all’interno del progetto, ossia “Laboratorio Aperto”, “il Mosaico” e “Il Triangolo”, e delle Associazione dei Familiari “Mens Sana” “AMFAIP”, delle Associazioni degli utenti “Liberamente Insieme e “Luna” e dell’Associazione dei Familiari utenti “Incontrarsi” e per questo – concludono i consiglieri – con la mozione si impegna il Presidente della Giunta Regionale e la Giunta stessa a: predisporre e approvare un provvedimento regionale che sulla scorta della deliberazione n. 1153 del 4 dicembre 2009 preveda l’integrazione delle componenti sociali con quelle sanitarie, recependo la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza come da G.U. n. 33 dell’8 febbraio 2002, contemplati dal Progetto Obiettivo “Tutela Salute Mentale” del 1 novembre 1999 e dalla Legge Regionale n. 30 del 6 novembre 2002”.


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3 5 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Istituito il gruppo di lavoro (Cocozza, Francischelli, Ferocino e Caruso) che dovrà occuparsi dell’organizzazione e della gestione del servizio idrico integrato

Che ne sarà dell’acqua molisana, delle reti idriche, delle reti fognanti e della depurazione. In quali mani finiranno? Con quali e quanti sospetti affaristici? In discussione la trasformazione dell’Azienda Speciale regionale “Molise Acque” Nel giro di poco meno di due mesi dovremmo sapere quasi tutto, e in modo definitivo, sul servizio idrico integrato (rete idrica, rete fognante e depurazione) del Molise. A farlo sapere sarà un apposito gruppo di lavoro istituito dalla giunta regionale con l’incarico di svolgere un’attività ricognitiva della situazione fattuale del servizio idrico integrato; di effettuare una mappatura degli stakeholders del settore; di analizzare il contesto normativo comunitario, statale e regionale attualmente in vigore, con particolare riferimento alle funzioni che la Regione Molise è chiamata a Svolgere (Sic!!! – ndr); di proporre alla giunta regionale possibili percorsi per la definizione del migliore assetto istituzionale del settore, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza; di svolgere attività di affiancamento tecnico-amministrativo all’Ente di governo dell’ambito territoriale ottimale del Molise; di esaminare le modalità per giungere all’affidamento della gestione del servizio idrico integrato, eventualmente in house, nel rispetto delle norme comunitarie in materia di concorrenza e del principio di pubblicità dell’acqua quale bene comune; di studiare l’eventuale trasformazione dell’Azienda Speciale regionale “Molise Acque”. L’attività del gruppo di lavoro di cui su queste colonne abbiamo dato ampio risalto, soprattutto, in relazione alla

La lettera Eccellenza Reverendissima, ci consenta anzitutto di esprimerLe, anticipatamente, un sentimento di autentica riconoscenza per quello che Ella potrà e saprà esperire per la

munifica generosità della Regione Molise (67mila euro tondi tondi) nel ripagare gli amici degli amici elevandoli ad esperti, a soggetti della cui professionalità non se ne può fare a meno, nonostante la Regione abbia nell’organico avvocati, ingegneri, architetti, geologi, laureati in economia e commercio e quant’altre laure brevi e lunghe siano disponibili nel campo universitario italiano, proseguirà fino alla completa definizione delle procedure di affidamento della gestione del servizio idrico integrato sull’intero territorio regionale. Come la si giri e la si volti, ormai non c’è occasione in cui non si renda necessario per il governo regionale dare incarichi, formate gruppi di lavoro,

ricorrere a consulenti esterni in barba alle sopra ricordate professionalità di cui la Regione dispone all’interno della propria organizzazione. Ci sarà qualcuno che vorrà ribellarsi all’affronto ormai sistematico con il ricorso all’esterno di gente che ne sa più di quanto ne sanno i dipendenti e i dirigenti regionali? Nel caso che abbiamo detto e che torniamo a dire, con gli incarichi esterni agli avvocati Ferocino e Caruso, ad esempio, la regione afferma di non disporre di gente competente in materia giuridiche - amministrative. Certamente non è così, ma il clientelismo, il favoritismo, il comparaggio politico la vincono su tutto e su tutti. La Corte dei Conti anche in queste

circostanza avrebbe materia per intervenire. Ma dubitiamo che intervenga. Comunque, ciò che il gruppo di lavoro dovrà svolgere è preparatorio tra l’altro alla istituzione dell’Ente di Governo del Servizio Idrico Integrato, e alla costituzione del consiglio di bacino del Molise cui compete di organizzare e affidare il servizio integrato, che la giunta, in maniera anodina, si augura avvenga “eventualmente in house, nel rispetto delle norme comunitarie in materia di concorrenza e del principio di pubblicità dell’acqua quale bene comune”. L’avverbio “eventualmente” è sintomatico di quanto sia oscuro il pensiero dei governati regionali sul futuro dell’acqua molisana e del

salvaguardia dei livelli occupazionali nella nostra regione e della dignità di onesti lavoratori e delle loro famiglie.Se ci rivolgiamo ai Suoi buoni uffici, è perché siamo fiduciosi che un Suo intervento nella vicenda che ci occupa non possa passare inosservato. Il comunicato stampa che Le alleghiamo è di per se esplicativo, tuttavia ci permettiamo di fornirLe un ulteriore spunto di ri-

flessione. Banca Carim nel lontano 2003, in un’ottica di espansione della propria rete territoriale, acquisì, tra gli altri, alcuni sportelli Unicredit nella Regione Molise. Ora, a distanza di 12 anni, intende chiudere quegli stessi sportelli, unitamente a quelli della Regione Abruzzo, dichiarando al contempo esuberi di personale per 60 unità di cui 40 nelle predette regioni. E que-

sto, come può arguire dal comunicato, non per ragioni squisitamente economiche, bensì per ragioni strategiche e senza tenere in alcuna considerazione le pesanti ripercussioni per i dipendenti interessati da tali provvedimenti e per le loro famiglie di cui alcune, peraltro, monoreddito. Una condotta questa che, a nostro sommesso parere, appare tanto più censurabile in quanto posta in essere

servizio idrico integrato. Il vero nodo da sciogliere pertanto è proprio questo: che ne sarà dell’acqua molisana, delle reti idriche, delle reti fognati e della depurazione? In quali mani finiranno (pubbliche o private)? Con quali e quanti sospetti affaristici? L’Ente di governo dell’ambito territoriale è l’incognita. Per legge spetta ad esso l’organizzazione del servizio idrico integrato; la scelta della forma di gestione; l’affidamento della gestione; il controllo della gestione; la determinazione delle tariffe all’utenza. Chi ne farà parte potrà pendere per la privatizzazione o per la gestione pubblica. Questo potere di scelta oggettivamente non fornisce alcuna rassicurazione sul mantenimento della gestione pubblica dell’acqua. Tanto più, dimenticavamo di dire, che il gruppo di lavoro ha avuto l’incarico anche di proporre una eventuale trasformazione dell’Azienda Speciale regionale “Molise Acque”. Lo spettro dell’affarismo, purtroppo, prende sempre più corpo. Un’operazione peraltro affidata a professionisti esterni che hanno da rispondere solo a chi li paga e a ciò che gli è stato eventualmente suggerito di fare. Diversamente la giunta non avrebbe usato l’avverbio “eventualmente” ma avrebbe affermato la destinazione pubblica dell’acqua in termini assoluti e perentori. Dardo

da un istituto il cui socio di maggioranza è la Fondazione Banca Carim che, a propria volta, al proprio interno può vantare la forte presenza di un movimento ecclesiale cattolico quale è Comunione e Liberazione. Luigi Osvaldo Maria Sansone, Segretario Generale Fisac Cgil Molise - Francesco Trivelli, coordinatore Fisac Cgil Abruzzo

“Ricostruzione, e i soldi?” L’Associazione liberi imprenditori denuncia i ritardi nei pagamenti della Regione LARINO. “Cantieri della ricostruzione chiusi”: è una sorta di appello alle istituzioni, quello affisso dalla seconda metà di gennaio tra le strade frentane. A realizzarlo sono stati i membri dell’Ali (Associazione liberi imprenditori) che hanno voluto ricordare che i pagamenti sono in arretrato di un anno, i lavoratori sono stati licenziati, i cittadini sono senza casa da dodici anni e le imprese sono allo stremo. “L’obiettivo del nostro stato di agitazione? Che la ricostruzione riparta al più presto – ha affermato nei giorni scorsi il presidente dell’Ali l’ingegnere Pasquale Lallo, aggiungendo che a mancare – è soprattutto la programmazione”. In quest’ottica c’è da chiedersi cosa dovrebbe fare la Regione ed è chiara l’idea di Lallo: “Innanzitutto mantenere le promesse sull’arrivo dei fondi, che finora sono stati elargiti con il contagocce. Ma il vero problema sta nel prossimo futuro: dobbiamo sapere quali cantieri verranno finanziati e di quanto. Qui si continua a navigare a vista e

così non si può andare avanti”. “Dove sono finiti quei soldi, non si sa – il commento di Lallo – fatto sta che ci sono imprese che avanzano da un anno stati di avanzamento non pagati. Come si fa, in queste condizioni, a ricostruire? Ma ripeto, il problema principale sta nella programmazione delle risorse, certe, a disposizione. Cosa dobbiamo fare? In quali tempi? Questo è il punto”. Intanto l’Acem ha presentato alcune proposte per accelerare le istruttorie e la liquidazione dei corrispettivi alle imprese impegnate nella ricostruzione. Nella nota l’Associazione, ha chiesto l’attuazione di quattro punti ritenuti fondamentali per la tutela delle imprese: concentrazione della verifica documentale di ogni singola pratica in un’unica istruttoria, eliminando il doppio e triplo controllo fatto sia dagli uffici distaccati dell’Agenzia presso le sedi comunali, sia dagli uffici della sede centrale della stessa; informazione costante all’impresa esecutrice su ogni fase della procedura istruttoria,

ivi compresa la data di liquidazione; pagamenti diretti alle imprese esecutrici senza farle transitare per i Comuni ed i Presidenti dei PEU; fornitura di imprescindibili garanzie scritte sulla copertura finanziaria dei lavori appaltati a tutto il 2014. “In un momento di forte crisi dell’edilizia – spiega il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro - i 160 milioni appaltati a fine anno possono e devono rappresentare un volano per la ripresa del settore e ne prendiamo atto favorevolmente, ma se non saranno attuati i nostri suggerimenti, c’è il rischio che diventino un’ecatombe di imprese ”.


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4 5 febbraio 2015

Sosteneva Berlinguer Diamo seguito alla pubblicazione di alcuni brani significativi, per contenuto e attualità, dell’intervista rilasciata da Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari il 28 luglio 1981. Ancora un volta le parole dell’allora segretario del Pci costituiscono un richiamo alla realtà di oggi, alle porcherie di quella parte della classe politica che ha definitivamente dismesso la pratica di ogni valore morale. Leggerle una ad una le parole, poi metterle assieme, quindi rileggerle e, possibilmente, riflettere: l’esercizio, al di à di un eventuale residuo ideologico e di contrapposizione che possa limitarne l’apprezzamento, diventa un salutare sorso di onestà mentale, di lucidità politica e di salutare pragmatismo a fronte del volgare affarismo della classe politica che ci governa. Berlinguer e la questione morale (stralcio dell’intervista del segretario del Pci a Eugenio Scalfari) Lei ha detto varie volte che la questione morale oggi è al centro della questione italiana. Perché? «La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la con-

di Claudio De Luca I “boatos” hanno contribuito ad amplificare le voci secondo cui il Presidente della Giunta regionale Paolo Di Laura Frattura avrebbe aderito ad un’Associazione originatasi dall’Idv, pur conservando la tessera del Pd. In sostanza egli si aggregherebbe a Cristiano Di Pietro, all’assessore regionale Nagni, al cons, Parpiglia, alla “provinciale” Contucci, al “comunale” pentro Di Baggio ed all’ing. Di Bello di Larino che presiede il tavolo dell’”Autostrada del Molise”. Lo Statuto del sodalizio è stato già depositato e, a metà febbraio, questo nuovo soggetto sarà “lanciato” con grande clàngore di bùccine. In questo frattempo si praticheranno abboccamenti nuovi al fine di rimpinguarne le fila. Naturale che, tra gli aderenti, non compaia Tonino che, però, farà da padre nobile (o da Presidente “in pectore” di un futuribile esecutivo regionale?). Tant’è vero questo che si è già premurato di far diffondere all’Agenzia Ansa il “lancio” secondo cui intenderebbe dedicarsi anima e corpo alla sua regione, impegnandosi nelle sue istituzioni. Evidente che stia adoperandosi per tempo alle elezioni che verranno. Ciò che non appare ancora chiara è la posizione di Frattura i cui comportamenti, allo stato delle conoscenze, fanno venire in mente: 1) un vecchio adagio popolare (“Mantenere i piedi in due scarpe”); 2) una commedia classica che tutt’ora va forte sui palcoscenici teatrali (“Il servitore di due padroni”). Sono anni che, preso atto delle vicissitudini

Petraroia “Alzheimer, sbloccati i fondi”

cezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono provare d’essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche» Le cause politiche che hanno provocato questo sfascio morale: me ne dica una. «Gli dico quella che, secondo me, è la causa prima e decisiva: la discriminazione contro di noi». Non le sembra eccessivo, signor segretario? Tutto nasce dal fatto che voi non siete stati

ammessi nel governo del Paese? «Vorrei essere capito bene. Non dico che tutto nasca dal fatto che noi non siamo stati ammessi nel governo, quasi che, col nostro ingresso, di colpo si entrerebbe nell’Età dell’Oro (del resto noi non abbiamo mai chiesto l’elemosina d’esser “ammessi”). Dico che col nostro ingresso si pone fine a una stortura, a una amputazione della nostra democrazia e della dialettica democratica, della vita dello Stato; dico che verrebbe a cessare il fatto che per trentacinque anni un terzo degli italiani è stato discriminato per ragioni politiche, che non è mai stato rappresentato nel governo, che il sistema politico è stato bloccato, che non c’è

La nuova “grande illusione” di Tonino Di Pietro secondo i ‘boatos’ molisani

politiche di “zio Tonino”, scriviamo che, alla fine, egli si sarebbe ridotto a frequentare il ridotto molisano, così come il Duce dovette affezionarsi – suo malgrado – a quello della Valtellina. La cosa si è verificata; però l’exPm deve sperare che gli vada bene perché, pure nel Campobassano, non gli è andata meglio che in altre regioni dove furono in tanti ad abbandonarlo. Le cronache passate hanno rivelato che, a “casa sua”, Di Pietro “senior”è stato abbandonato persino da Valentina Bozzelli e da Antonio Di Cesare, due avvocati che, CAMPOBASSO. Nella seduta del 3 febbraio la Giunta Regionale ha approvato il Piano Triennale di presa in carico dei pazienti affetti da Alzheimer stanziando 1.350.000 euro e incaricando l’ASREM a ripristinare il servizio socio-sanitario a domicilio per tutti i soggetti seguiti al 31.12.2014 e prevedendo la possibilità di estendere la tutela anche a nuovi pazienti individuati dalle Unità di Valutazione dei Distretti Sanitari.

anni addietro, accusato il “leader” di Montenero di avere praticato per il Partito scelte autoritarie (definite errate), senza mai averne voluto illustrare le ragioni. E, prima ancora, dal feudo elettorale per antonomàsia dell’exPm, avevano dato “FORFAIT” personaggi di maggior spicco quali il sen. Giuseppe Astore, Erminia Gatti e Massimo Romano. Nel caso della Bozzelli, poi, la circostanza curiosa fu quella per cui aveva ritenuto di non potere più condividere certi comportamenti addirittura la nipote del Tonino nazionale che “Come da impegni assunti e superando i contrasti interpretativi sollevati dal Ministero della Salute sulle attività considerate Extra – LEA da sopprimere nelle Regioni sottoposte a piani di rientro dal debito, sono state individuate risorse per un ammontare complessivo di 4,3 milioni di euro suddivise tra 3 milioni per l’Assistenza Domiciliare Integrata e 1,3 milioni di euro per il Progetto Alzheimer. Sulla questione si registra la positiva risposta del Governo che con il

stato alcun ricambio della classe dirigente, alcuna alternativa di metodi e di programmi. Il gioco è stato artificialmente ristretto al 60 per cento degli eletti in Parlamento. Oggi si parla della forza dei socialisti: ma è chiaro che, con un gioco limitato al 60 per cento della rappresentanza parlamentare, i socialisti si vengano a trovare in una posizione chiave». Questo le dispiace? «Mi sembra un gioco truccato, oltre al fatto che bisogna vedere come il Psi sta usando questa posizione chiave di cui gode anche grazie alla nostra esclusione. Per esempio, potrebbe usarla proprio per rimuovere la pregiudiziale contro di noi. A quel punto le possibilità di ricambio, cioè di una reale alternativa – e, nel suo ambito, anche di un’alternanza – sarebbero possibili, sarebbero a vantaggio generale e, a me sembra, a vantaggio dello stesso Psi, in quanto partito che ha anch’esso una sua insostituibile funzione nel rinnovamento del paese. Oppure, i socialisti possono seguitare a usare la loro posizione per accrescere il potere del loro partito nella spartizione e nella lottizzazione dello Stato. E allora la situazione italiana non può che degradare sempre più». Peccato che i partiti si siano liquefatti, diventando dei potentati personali o di gruppi di potere. Ma fa lo stesso. Le parole di Berlinguer possono valere per ciò che dei ripartiti è ancora rimasto, per ciò che ancora possono raccogliere dalla saggezza e lungimiranza passate.

– assieme a Di Cesare – si era autosospesa, sin dal mese di ottobre del 2010, per uno “strappo” evidentemente mai ricucito che aveva portato i due a praticare una scelta tanto traumatica. Secondo i due legali, “l’Idv Molise, dopo di avere creato tante aspettative nella società civile, nei giovani e nella gente perbene, appariva appiattito sulle esigenze politico-elettorali di un triumvirato che ha reso possibile il formarsi di un’oligarchia”. Insomma l’Idv, che ora vorrebbe “riciclarsi”, passando attraverso un’Associazione ammantatasi in toni di grigio più “soft”, aveva deluso ogni aspettativa già da allora, facendosi “partito dai valori sostanzialmente male intesi e perciò rimasti inattuati” (Di cesare). Ed ecco perché, secondo la “nipotina” ed il suo collega, “abbiamo assistito per mesi ad abbandoni motivati dalle consuete ragioni. Prima fra tutte quella secondo cui questo schieramento ha rappresentato per molti una sorta di grande illusione”. Di qui l’abbandono dei due professionisti che vollero dirottare verso la promozione “di un movimento aperto, dalla forte connotazione civica e territoriale, attento alle esigenze ed alle problematiche quotidiane dei cittadini, con un manifesto programmatico di idee fattibili e concretizzabili per la regione Molise”. In questo caso, si trattò di un aborto al punto che, dei due, parrebbe essersi perduta ogni traccia. Per quanto riguarda il soggetto che nasce, solo il futuro potrà dire se il bastimento parte per terre assai lontane, mantenendosi lontano dal “gurgite vasto” virgiliano.

Sottosegretario Franca Biondelli, con delega al Sociale, consolida anche sul piano giuridico le scelte adottate dalla Regione Molise di salvaguardia del servizio e di contrasto con il Tavolo Tecnico di Verifica sul debito sanitario. Il Molise si batterà per il riconoscimento del diritto alla tutela dei propri cittadini e contrasterà ogni scelta che mira a sopprimere servizi socio-sanitari a danno di soggetti deboli, disabili e anziani fragili”.


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5 5 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Sanità, Frattura dica cosa vuole fare” Il segretario nazionale dell’Idv richiama l’attenzione sulla questione “mai trattata dai nostri rappresentanti”

CAMPOBASSO. “Chiederemo un incontro con il Presidente Di Laura Frattura insieme Commissario regionale, Nello Formisano, nostro portavoce parlamentare. L’incontro che chiederemo sarà per capire se ritiene di continuare questo percorso insieme a IdV oppure no e qual’e’ il progetto che lui intenda portare avanti in Regione. Io credo che bisogna cominciare sempre di più a pensare ai cittadini e meno alle poltrone. A noi interessa rappresentare loro, con coerenza e confrontarci con chi governa e proporre iniziative e punti di contatto. Il Molise, ad esempio, è la regione italiana dove la sanità costa di più. Il debito pro capite di ogni cittadino molisano

per la sanità è di 1500 euro, il peggiore in Italia. E non credo, certo, che vengano dall’estero per cu-

rarsi qui perché la sanità funziona. Poiché la maggior parte del bilancio regionale riguarda proprio la

sanità, ci vogliamo confrontare con il Presidente della Regione, considerato che in precedenza i

nostri rappresentanti non lo hanno fatto, per pensare ad una maggiore efficienza e minori costi. Sono questi i temi che interessano ai cittadini, piuttosto che sapere chi siederà in una poltrona ma chi farà qualcosa e chi no. Per questa ragione, partiremo proprio da questo tema ed indipendentemente da quella che sarà la risposta del Presidente, chiederemo formalmente, con un atto ispettivo, di conoscere i conti della sanità molisana, per sapere se ci siano sprechi, appalti con costi raddoppiati e se i servizi funzionino oppure no.” E’ quanto dichiara il Segretario Nazionale di Italia dei Valori Ignazio Messina a margine di una conferenza stampa a Campobasso.

La Uiltucs torna ad intervenire su una questione che rischia di vedere la perdita del lavoro di molti dipendenti

“Vicenda Esattorie, ancora senza soluzione” CAMPOBASSO. La UILTuCS Molise, nella persona del Segretario Generale Pasquale Guarracino, richiama ancora una volta l'attenzione sull'ormai annosa questione dei lavoratori di Esattorie. Certamente un bando di gara per appaltare la riscossione dei tributi locali, non è una cosa semplice… ma nel Molise pare che sia quasi impossibile. Ebbene, dopo due anni di lunghe attese, colloqui e tavoli tecnici per risolvere la questione della riscossione dei tributi locali nel Molise e la vertenza dei settanta lavoratori di Esattorie finiti in mezzo la strada, finalmente la Regione Molise, ad Ottobre, ha pubblicato un bando di gara. Nulla che risolvesse la questione, perché come i sindacati fecero notare a suo tempo, il bando non prevedeva nessuna garanzia di riassunzione per i lavoratori del settore, ma solo una possibilità, a discrezione delle aziende partecipanti alla gara, di essere chiamati a titolo preferenziale in caso di assun-

L’INTERVENTO di sergio genovese C’è un nanetto in giro per Campobasso che rimprovera tutte le persone che mi danno credito e che, bontà loro, mi ospitano ( da volontario) in spazi come questo. Gli ho creato un disagio, devo pensare, esistenziale poiché avrei la colpa di aver contestato, nel passato, un premio sportivo a lui riconosciuto, nonostante un trascorso non proprio da testimonial valoriale. Da allora non ho scampo! Alcuni lo seguono e per costoro, evidentemente , ho torto io e ragione lui.

zioni. Ebbene, per pubblicare il bando ci sono voluti solo sei mesi, contro i 20/30 giorni promessi! Sei mesi in cui i lavoratori (allora in cassa integrazione) sono stati licenziati, non avendo potuto accedere ulteriormente agli ammortizzatori sociali in quanto nel mese di agosto ancora non c’era una riga nero su bianco. Poi ad Ottobre finalmente il bando viene pubblicato. Sembrava ci si stesse avviando verso una risoluzione della vicenda e, invece, si imboccava l’ennesimo tunnel senza via d' uscita. Prima viene prorogata la scadenza per la presentazione delle offerte. Poi comincia la il tira e molla per nominare la commissione esaminatrice, proprio sotto le festività natalizie. Successivamente, dalla Regione giungono rassicurazioni circa la tempistica di definizione degli adempimenti, che dovevano essere ultimati entro E NON OLTRE,

la prima decade di gennaio. Si arriva a metà gennaio e finalmente si riesce a nominare una commissione. Tra rinunce dei membri nominati e rinvii passano i giorni e nessuna comunicazione ufficiale permette di stabilire la data in cui si potranno finalmente aprire le buste con le offerte. Intanto è finito anche gennaio: notizia ufficiosa di ieri è che un altro membro avrebbe rinunciato. Conclusione: bisogna procedere ad una nuova nomina, sperare che venga accettata, fissare una data per la convocazione e forse, si potrà sapere quando si procederà all’apertura delle offerte e all’aggiudicazione ( provvisoria ovviamente!) della gara. Come al solito - ma ormai non è più una novità - ci si trova in una situazione di totale confusione: la convenzione con l’ACI è

stata disdettata ed i cittadini ancora una volta non sanno a chi rivolgersi per qualunque problematica inerente il bollo auto, i lavoratori sono sempre attaccati a quel filo che prima o poi li strangolerà, e la nostra classe politica non riesce a sbloccare una situazione che si trascina ormai da anni, non solo nei confronti dei cittadini e dei lavoratori, ma anche nei confronti di quelle aziende che hanno deciso di partecipare alla gara ed investire nel Molise. Ogni altra considerazione diventa superflua”.

Tutti hanno ragione e tutti hanno torto Proprio questo aspetto personale mi fornisce la stura per dire che il degrado in cui siamo è tale proprio perché, così facendo, non si riescono a distinguere le persone per bene da quelle per male. ( invocazione di un principio senza nessun riferimento personale) La giustizia è piena di sentenze che si arrampicano su un codice che vale per qualcuno e non vale per qualche altro. In politica è un “re-ze-ze”. Tutti bugiardi, tutti onesti. Senza andare troppo lontano prendiamo la vicenda dell’elezione del Presidente Sergio Mattarella. Verdini racconta che nel patto del Nazareno era previsto un accordo sul tema, Renzi replica

affermando il contrario. Se andassimo sulle vicende delle nostre due provincie dovremmo raccontare storie a metà tra il ridicolo e il patetico. I guelfi con la maglietta scura, idolatrano il totem di turno, i ghibellini con la maglietta chiara lo smontano e lo denigrano. Per alcuni mariuolo, per altri onesto e immacolato. Insomma supporter né più né meno degli ultrà curvaioli. I Commando sono costituiti da ogni tipologia di classe sociale, stampa inclusa. Poveretto l’uomo di strada in buona fede, in fortissima minoranza, che propria sponte, vorrebbe farsi un’ opinione personale. Spesso vincono i nani.

Proprio la loro strategia di buttarla in caciara, di creare nebbia con l’aiuto dei supporter, confonde le acque e favorisce posizionamenti in attesa del pezzo di pane. Eppure intellettualmente potremmo accettare la dicotomia tra simpatici e antipatici, persino tra capaci e incapaci, non quella tra onesti e disonesti. Su questo versante proprio che no! Eppure siamo a questo. Tutti hanno ragione e tutti hanno torto, persino quelli premiati con medaglie macchiate dalle storie piene di blasfemia. Ora che ho ritoccato il nervo scoperto delle ballerine adipose e con le calze sfilate, chissà cosa mi aspetta…


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

5 febbraio 2015

“Manca un’idea di scuola in Regione” I docenti e il personale del Cuoco di Campobasso contrari alla soppressione della dirigenza CAMPOBASSO. I docenti, il personale ATA ed il Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore IPIA – CUOCO di Campobasso, riuniti in assemblea in data 04 febbraio 2015, manifestano la loro contrarietà alle determinazioni assunte dalla conferenza dei sindaci della provincia di Campobasso del 29/01/2015. In particolare, rilevano che: 1) La modifica delle norme riguardanti l’educazione degli adulti e l’istituzione dei CPIA è stata prevista dal DPR 263 del 2012, mentre il piano di dimensionamento è stato approvato dalla Regione Molise il 17 dicembre del 2013. Fino ad ora, relativamente alla tematica in questione, si è andati avanti con la politica della proroga, mentre adesso, l’Amministrazione Regionale, quella Provinciale e l’USR Molise manifestano l’impellenza dover decidere, senza per altro consentire un intervento nel dibattito da parte delle Scuole Autonome, destinatarie passive dei provvedimenti in questione. Per quale motivo non si è tenuto in debito conto della previgente normativa in materia di istruzione degli adulti in sede di approvazione del piano di dimensionamento della rete scolastica? Di chi è la responsabilità

di una soluzione così tardiva? 2) La scelta di far venir meno l’Istituto d’Istruzione Superiore IPIA – CUOCO, con il solo scopo di liberare una Dirigenza da attribuire al CPIA, è sintomo della mancanza di un progetto organico e di una idea di Scuola per la nostra Regione. In tal senso, appare evidente come mettere insieme Istituti Professionali ad istituti Tecnici dello stesso indirizzo o similari, in un breve periodo potrebbe decretare la fine dei primi, come si è già verificato in situazioni in cui l’Istituto più grande ha messo in ombra il più piccolo. Al contrario, vista la specificità dell’Istruzione professionale e la necessità di un suo rilancio, gli Istituti professionali gravitanti nell’area di Campobasso andrebbero valorizzati, ed aggregati in un unico polo

d’Istruzione secondaria. Non va dimenticato che in questi giorni alle famiglie è stato fatto un orientamento presentando una istituzione scolastica che avrebbe avuto il suo punto di forza nella costituzione di un polo scolastico professionale (IPIA – CUOCO) che avrebbe garantito un’offerta formativa diversificata capace di rilanciare questo grado d’istruzione così importante per la regione.Sarebbe illegittimo adesso modificare, in corso d’opera, la struttura di questa istituzione scolastica e la conseguente offerta formativa comunicata alle famiglie sulla base della quale ci sono state le iscrizioni. In tal modo, oltre a rafforzare la dimensione numerica degli iscritti dell’Istituto, si potrebbe davvero puntare sul rilancio dell’Istruzione professionale in questa regione, assicurandone adeguati spazi, personale e risorse. A tal fine, si rammenta che nelle stesse “linee guida” approvate dalla Giunta Regionale in data

17/06/2013, viene previsto che “l’unificazione delle istituzioni secondarie di secondo grado dovrà avvenire prioritariamente tra istituti della medesima tipologia, orientandosi alla costruzione di poli formativi omogenei”. Non ci sembra che la proposta di modifica approvata dalla conferenza dei sindaci vada in questa direzione! 3) Né, tantomeno, appare risolutivo il “tentativo di mediazione finale” contenuto nel documento approvato dalla Conferenza dei Sindaci. Appare chiaro, infatti, come l’impegno ad istituire il “polo dei professionali” in occasione del prossimo dimensionamento sia una semplice manifestazione d’intenti, non vincolante, che in ogni caso si potrebbe verificarsi solo a partire dal prossimo aggiornamento del piano di dimensionamento (valido dall’a.s 2017/18), con il rischio che per tale data gli attuali Istituti professionali, che già attraversano un periodo di difficoltà in termini di iscrizioni, si saranno ulteriormente indeboliti, non permettendo più alcuna riaggregazione; 4) Infine, appare evidente che tale decisione, che giunge subito prima dell’inizio delle operazioni relative all’avvio dell’anno scolastico 2015/2016 (in primis quelle relative

alla mobilità), potrebbe comportare evidenti problemi organizzativi e di gestione, con inevitabili ricadute sulla didattica e sui diritti del personale. Si rischia di scaricare le lungaggini accumulate sugli utenti e sui lavoratori della scuola (si pensi alle tematiche relative sulle attribuzione dei codici, all’organico ed alla gestione dei sovrannumerari, in particolar modo per il personale ATA), Per tutte queste ragioni, si chiede alle Istituzioni in indirizzo, di prendere in considerazione le problematiche evidenziate, onde addivenire a soluzioni alternative, che al tempo stesso consentano l’Istituzione dei CPIA e salvaguardino la sussistenza dell’Istituto d’Istruzione superiore “IPIA – CUOCO”, nel pieno rispetto delle Linee guida per la organizzazione della rete scolastica regionale approvate dalla Giunta Regionale in data 17/06/2013. L’assemblea chiede di mantenere tale Istituzione scolastica ed, in assenza di altra decisione, garantire, in questo periodo, la reggenza temporanea. Chiede un incontro urgente con il Presidente della giunta regionale, con l’Assessore all’Istruzione e con il Sindaco di Campobasso per rappresentare le ragioni di questa istituzione scolastica.

ASD città di Campobasso: un’avventura fantastica e qualche piccola polemica Presentato all’opinione pubblica durante una conferenza stampa tenutasi martedì 3 febbraio scorso presso lo stadio di contrada Selva Piana. un primo pubblico bilancio della ASD Citta di Campobasso. Il Presidente Giulio Perrucci, il direttore sportivo Marco Meo ed il dirigente Daniele Landolfi hanno inteso incontrare gli organi di stampa proprio per tracciare un primo bilancio dopo il trionfale campionato di eccellenza della scorsa stagione e la prima metà di quello in corso, davvero più che buono. E proprio sui numeri si è voluto soffermare il direttore Meo per inquadrare al meglio il percorso che è riuscita a fare la

nuova società, insieme al significativo apporto dell’associazione dei tifosi Noi Siamo il Campobasso. Non prima però di una piccola polemica circa lo svolgimento sul campo di Campobasso della finale di Coppa Italia regionale tra l’Isernia e l’Olimpia Riccia. Nonostante, infatti, la società di Campobasso abbia fatto tutto quanto in suo per potertela evitare, le istituzioni preposte (FIGC e Questura) non sono riuscite a trovare nessuna valida alternativa che impedisse, come è accaduto, che il terreno di gioco risultasse devastato alla fine dei novanta minuti; vanificando i non pochi sforzi della so-

cietà nel recuperarlo. Per la società campobassana una mancanza di rispetto. Tornando ai numeri, quindi, quelli della scorsa stagione, oltre al dominio del campionato, hanno visto i Lupi aggiudicarsi sia la Coppa Italia Regionale ma soprattutto quella Nazionale con vittorie in Abruzzo, Sardegna, Sicilia e Toscana, unica compagine molisana ad essere riuscita a tanto. Partita, poi, per fare un campionato dignitoso, spiega Meo, la squadra si ritrova a tre punti dal secondo posto, con il quarto migliore attacco di tutto il girone, avendo perso in tre sole occasioni. Nelle partite casalinghe soltanto il treno

Maceratese (che ancora non si ferma in nessuna stazione, non avendo conosciuto sconfitte!) risulta avere un ruolino di marcia superiore. Nella rosa significativa è la presenza di giocatori molisani, ben otto, e soprattutto c’è da sottolineare la ritrovata dignità e credibilità della società campobassana, divenuta meta appetibile per tutti i giocatori di categoria. Tutto questo, spiega ancora Marco Meo, spendendo mediamente la metà, se non addirittura molto meno, di tutte le squadre che precedono il Campobasso in classifica e, per la verità, anche di qualcuna di quelle che seguono. Ebbene, di fronte a tanta grazia,

la società presieduta da Giulio Perrucci ha espresso, nella conferenza stampa di martedì, tutto il suo rammarico per l’atteggiamento tenuto da alcuni organi di stampa che, pare, non trovino niente di meglio da fare che innescare “sterili polemiche” intorno a squadra e società. Come quella, ad esempio, sulla supposta ipertrofia della rosa campobassana. Alle parole di Meo è seguito un vivace dibattito con i giornalisti intervenuti che ha ricondotto la questione in binari più tranquilli, con reciproche spiegazioni e dichiarazioni di intenti. Niente di drammatico, quindi all’ombra del castello Monforte.

Giornate Fai, la visita al carcere di Campobasso Apertura straordinaria al pubblico per il 21 e 22 marzo. Un modulo per la prenotazione CAMPOBASSO. In occasione della XXIII edizione delle Giornate FAI di Primavera – che sabato 21 e domenica 22 marzo 2015 vedrà l’apertura straordinaria di oltre 750 beni in tutta Italia – a Campobasso si potrà eccezionalmente visitare la Casa Circondariale e di Reclusione di via Cavour 52. Sarà infatti possibile entrare nell’Istituto Penitenziario, imponente edificio situato al centro della città – progettato nell’Italia post-napoleonica secondo i principi e le finalità del panopticon concepito dal filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham (1791) – e costruito tra il 1830 e il 1861 con 4 bracci disposti a raggiera intorno a una torre cilindrica dotata di una cappella e di un posto di guardia permanente, e un

quinto braccio adibito a corridoio. La visita pensata dalla Delegazione FAI di Campobasso permetterà di conoscere dal punto di vista storico e architettonico questa casa circondariale; la visita inoltre servirà ad avvicinare la cittadinanza alla realtà carceraria e alle sue problematiche attraverso la conoscenza e la valorizzazione del sito, e sarà finalizzata a far comprendere la stretta relazione intercorrente tra “funzione” della pena e “spazi” della pena nella loro evoluzione storico/giuridica e sociale. Sabato 21 e domenica 22 marzo, dalle ore 9 alle 12, la visita al Carcere di via Cavour 52 a Campobasso è riservata per motivi di sicurezza alle prime 80 PERSONE – cittadini ita-

liani maggiorenni e privi di pregiudizi penali – che invieranno entro mercoledì 25 febbraio 2015 all’indirizzo faicampobasso@yahoo.it il modulo di prenotazione e il modulo dichiarazione sostitutiva debitamente compilati e scaricabili sul sito internet del FAI www.fondoambiente.it. E’ inoltre richiesto l’invio di una copia di un documento di riconoscimento valido al fine di permettere alla Direzione della Casa Circondariale di effettuare i controlli e autorizzare gli ingressi. Verranno accettate solo le prenotazioni che corrispondono ai requisiti indicati, e che saranno complete di dichiarazione sostitutiva e documento di identità. Le persone ammesse alla visita riceveranno una e-mail di conferma

dall’indirizzo faicampobasso@yahoo.it entro il 18 marzo 2015. Le persone dovranno presentarsi almeno mezz’ora prima dell’inizio della visita con il documento di riconoscimento valido, precedentemente inviato in fotocopia, e senza borse o cellulari. Nei due giorni di apertura verranno organizzati 4 turni di visita – due sabato 21 e due domenica 22 marzo dalle ore 9 alle 10 e dalle ore 11 alle 12 – per un massimo di 20 persone ciascuno. Per scaricare i moduli di prenotazione per la visita al Carcere e per ulteriori informazioni sulle attività del FAI consultare il sito www.fondoambiente.it


Campobasso

7 5 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Immondizia, ma c’è chi controlla?” Il consigliere di Campobasso Nuova, Enrico Perretta, apre un tema scottante CAMPOBASSO. Il consigliere di “Campobasso Nuova” apre un tema scottante e incalza la maggioranza: verificare i dati dei rifiuti è il punto di partenza per diminuire la Tari ai cittadini :“E’ dall’inizio del 2015 che ho chiesto ufficialmente di riunire la commissione Ambiente di Palazzo San Giorgio per discutere di monnezza. Dopo vane rassicurazioni e pacche sulla spalla, finalmente la commissione presieduta da Maroncelli ha discusso sull’argomento. La conclusione, però, è stata solo una presa di coscienza: quando si parla di un tema scottante come i rifiuti, si ha la sensazione che spuntino le così dette orecchie da mercante. Eppure io ho spiegato bene qual è l’obiettivo che vorrei raggiungere, e cioè cercare di studiare se ci sono i presupposti per abbassare la Tari ai cittadini già col cappio al collo per la crisi stringente. Delle due l’una: o si preferisce non affrontare fino in fondo il tema perché potrebbe emergere qualcosa di poco chiaro sulla gestione dei rifiuti a Campobasso ( ma spero di no visto che il servizio è gestito dalla Sea e quindi dovrebbe essere sotto il controllo diretto del Comune stesso), oppure il centrosinistra guidato da Battista non vuole seguire la strada di uno studio di si-

stema che possa portare i campobassani a pagare una tassa più bassa. Ma cosa ho chiesto alla Commissione Ambiente del Comune di Campobasso? Ho chiesto di discutere, nello specifico, delle verifiche che vengono fatte al momento della consegna dei rifiuti in discarica. Ossia, volevo conoscere formalmente le pesature degli ultimi sei mesi nonché le caratteristiche del contratto della Sea con il Comune di Campobasso e con la Comunità Montana Molise Centrale nella cui discarica

sversiamo i nostri rifiuti. Bene, dall’incontro istituzionale è venuto fuori che mentre si ha contezza del peso della raccolta differenziata (vetro, plastica e carta), nessuno sa qual è il peso dell’umido o dell’indifferenziata prodotta dal Comune di Campobasso. Cosa, questa, assolutamente inconcepibile visto il funzionamento della raccolta dei rifiuti, lo sversamento in discarica, e i parametri in base ai quali si pagano le tasse per questo servizio. Tutto ruota intorno alle pesature. Ogni Comune

dovrebbe pesare i rifiuti raccolti quotidianamente che, una volta arrivati in discarica, vanno ripesati. Di solito le due pesature non sono mai perfettamente corrispondenti (soprattutto per l’indifferenziata) perché, durante il percorso tra il Comune (dove è stata effettuata la raccolta) e la discarica di smaltimento, il camion consuma il carburante oppure si perdono liquidi. Ma indicativamente il peso varia di poco. Quando invece c’è la raccolta differenziata, questi rifiuti viaggiano

con il così detto “formulario”, ossia il peso presunto di plastica, vetro, carta. In particolare, sulla indifferenziata, sembra che il Comune di Campobasso non effettui la pesatura quotidiana prima che il camion parta dalla città, mentre risultano le pesature effettuate in discarica. Pur essendo la discarica di proprietà della Comunità Montana, viene gestita da un privato. E nonostante l’affidabilità e la serietà indiscussa, rimane il fatto che il Comune di Campobasso non effettua i controlli necessari sul sistema di gestione rifiuti. Perché, se la pesatura iniziale non viene effettuata dal Comune, chi assicura ai cittadini (che pagano le tasse in base a questi pesi) che la pesatura in discarica sia conforme alla mancata pesatura dei rifiuti? In realtà il problema riguarda quasi tutti i Comuni molisani quindi sarebbe il caso di affrontarlo su scala regionale. In ogni caso, essendo io un amministratore del Comune di Campobasso, ritengo necessario che la maggioranza non continui a glissare sull’argomento ma dia risposte chiare e precise su un tema di assoluta importanza quali i rifiuti e i conseguenti risvolti derivanti da esso. Anche perché Andreotti docet: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.

Ordine degli Avvocati, Rivellino presidente Cambia poco o nulla dalle elezioni il Consiglio. Verso la riconferma del vertice CAMPOBASSO. All’Ordine degli Avvocati di Campobasso cambia poco o nulla alla luce dei risultati venuti fuori dalle urne per il rinnovo del Consiglio: sono stati rieletti infatti undici dei quindici membri uscenti, considerando che quattro avvocati del precedente Consiglio – Erminio Roberto, Tommaso David, Maria Vittoria Farinacci e Fausto Parente – avevano deciso di non ricandidarsi, anche in seguito alla modifica del regolamento forense, che tra l’altro ha ridotto il numero dei componenti dell’organo rappresentativo della categoria da 15 a 11, appunto. Questi i voti ottenuti dai candidati eletti: Avv. DemetrioRivellino 404 Avv. NicolaLucarelli 398

Avv. MarianoPrencipe 366 Avv. SalvatoreFratangelo 366 Avv. Patrizia Testa 365 Avv. Marisa Biasella 363 Avv. Fabio Albino 358 Avv. Mario Petrucciani 352 Avv. Giuseppe Fazio 349 Avv. Loredana Barca 344 Avv. Stefania Paolozzi 338 Primo dei non eletti l’avvocato Andrea Gabriel.

Premio Fasolino, 23 i partecipanti Sono stati presentati 32 elaborati su diversi temi del mondo dello sport CAMPOBASSO. Sittin volley, triathlon, arti marziali miste, basket, somatic movemente, nuoto, badminton, atletica leggera, danza, pallavolo, tree climbing, ginnastica ritmica, ciclismo, judo, rugby, motociclismo, scacchi, bocce, torball, danza sportiva. Sono questi gli argomenti sviluppati nei 32 elaborati che concorreranno nelle quattro sezioni della terza edizione del concorso giornalistico sportivo “Premio Pietro Fasolino”. Anche quest’anno la sezione che ha visto il maggior numero di iscritti è stata la categoria Over con ben 13 contendenti, seguita a ruota dalla sezione scuola media con 11 alunni in concorso. Tre quelli relativi alla scuola elementare e due quelli della scuola superiore. In totale 29 partecipanti, dato che conferma il trend positivo che sin dalla prima edizione vede in costante

aumento gli iscritti al concorso anno dopo anno. Attualmente la Giuria tecnica sta valutando ogni singolo articolo e, dopo un’attenta analisi, si redigerà la classifica finale categoria per categoria per assegnare i titoli ai vincitori. Anche quest’anno in palio ci sarà la possibilità, per i migliori, di prendere parte ad una visita formativa presso alcune redazioni giornalistiche locali, tv, radio, quotidiani, web tv, siti internet con le quali si è stabilito un protocollo d’intesa. Diverse, comunque le novità dell’edizione targata 2014. A tutti i concorrenti, infatti, sarà data la possibilità di partecipare in prima persona ad uno o più allenamenti ospiti di diverse società sportive molisane che hanno aderito di buon grado alla promozione culturale che è insita nel concorso stesso. Durante la cerimonia di premiazione,

che molto probabilmente sarà effettuata tra la fine del mese di marzo e gli inizi del mese di aprile, saranno consegnati anche due menzioni d’onore a due atleti molisani, di due discipline differenti, di caratura mondiale che hanno difeso e difendono il buon nome dello sport locale al di fuori dei confini italiani. Altra grande sorpresa che sarà svelata solo il giorno della premiazione è un video messaggio che una grande atleta italiana sta registrando in questi giorni e che ha voluto personalmente e con grande empatia voluto indirizzare a tutti coloro che hanno partecipato al “Premio Pietro Fasolino”. La macchina organizzativa, dunque, è entrata a pieno regime per programmare al meglio la cerimonia di premiazione finale che sarà a tutti gli effetti una vera e propria festa dello sport molisano.



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Isernia

5 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Melogli faresti bene a non parlare” Brasiello replica alle accuse dell’ex sindaco di Isernia circa la mala gestione del Comune ISERNIA. Il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, ha inteso replicare all’intervista rilasciata recentemente dall’ex primo cittadino Gabriele Melogli. Una risposta dai toni perentori, che chiarisce alcune delle questioni fondamentali dell’attuale vita amministrativa della città. «Ho letto l’intervista – ha esordito Brasiello – . Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma Melogli non è credibile. Dice cose non vere, dimenticando che buona parte dei problemi che oggi assillano Isernia è dovuta agli errori della sua amministrazione. Ciò premesso, vengo ad alcuni punti salienti. Inizio dall’area della stazione ferroviaria la cui acquisizione, ormai definita dopo aver ridiscusso con Sistemi Urbani talune questioni non marginali, sarebbe per Melogli uno sperpero di denaro. Gli ricordo, allora, che – a fronte d’una stima pubblica che stabilì in 2.800.000 euro, al tempo in cui Melogli amministrava, il prezzo per la cessione di 12mila mq di terreno e dell’Officina della Cultura –, l’attuale amministrazione comunale con 1 milione e 700mila euro otterrà molto più del doppio: ossia 25mila mq di terreno, oltre all’Officina della cultura, all’ex magazzino merci e al Terminal. A ciò si aggiunga la bonifica dell’area, che sarà a totale carico delle Ferrovie. Melogli, invece, era disposto a concedere a Sistemi Urbani la possibilità di realizzare in quella zona tre palazzoni, assecondando quella che si pre-

annunciava come una pericolosa cementificazione». Brasiello, poi, affronta un altro argomento: «Passo alla nota più dolente del decennio di Melogli, ossia la nefasta gestione delle casse comunali. Lui lamenta un aumento delle tasse ma non dice che l’attuale pressione fiscale è dipesa dall’esigenza di riequilibrare il bilancio dell’ente, facendo finalmente lo scorso anno pareggiare le entrate e le uscite. Il settore finanziario del Comune, in questi ultimi mesi, mi ha fatto notare come, dal 2005 al 2012, furono regolarmente gonfiate le entrate e sottostimate le spese di bilancio, con una costante riduzione della disponibilità di cassa, che passò da quasi 18 milioni di euro a soli 9 milioni. Per arginare questa pericolosa flessione lasciataci in eredità dal centrodestra, l’attuale amministrazione di centrosinistra è riuscita a far salire la disponibilità di cassa a 10 milioni nel 2013 e a 12 milioni nel 2014». Un accenno, Brasiello lo dedica al patto di stabilità: «E che dire dello sforamento del patto di stabilità di cui si macchiò Melogli? Lo sforamento significa meno trasferimenti provenienti dallo Stato e significa subire sanzioni: è costato a Isernia una cifra importante, che pesa tuttora sulle tasche dei cittadini. Quindi, Melogli eviti di parlare d’aumento delle tasse; la verità è che i suoi bilanci facevano acqua da tutte le parti». Anche rispetto all’università, Brasiello ha

replicato con decisione: «Il mio predecessore sostiene che l’Unimol presto andrà via dal centro storico isernino. Ribadisco che non è così, stante l’istituzione dei corsi in professioni sanitarie di via Mazzini che porterà anche ad un incremento degli iscritti. Ma colgo l’occasione per evidenziare che fu proprio l’amministrazione Melogli ad assecondare la decisione di trasferire la sede universitaria da Isernia a Pesche. Gli isernini sappiano che Melogli non mosse un dito allorquando l’Unimol cominciò a concretizzare lo spostamento dei corsi del cosiddetto polo umanistico». «In quanto all’auditorium – prosegue Brasiello –, mostreremo a giorni la situazione che ci ha lasciato Melogli. Faremo entrare le telecamere e daremo modo a tutti di vedere lo stato incompleto di gran parte dell’edificio. Ciò nonostante, riusciamo lo stesso a far in modo che la struttura resti costantemente attiva, e un po’ per volta stiamo ultimando alcune sezioni, ad iniziare dall’area del palcoscenico che, come tutti sanno, era priva finanche delle apparecchiature basilari». Altro rilievo a cui Brasiello ha inteso rispondere è quello relativo al Giudice di pace. «Per la sede, vari anni fa, il Comune acquistò palazzo De Baggis e, fra il 2010 e il 2012, Melogli avrebbe potuto procedere al trasferimento, ma fu bloccato dalle lamentele dei suoi colleghi avvocati che vedevano la nuova destinazione troppo decentrata e poco spaziosa. In merito, ricordo altresì a Melogli che le cifre che egli sventola quali

spese di affitto in realtà sono coperte per la quasi totalità dal competente Ministero, che le rimborsa». Infine Brasiello elenca alcune delle opere che, grazie a finanziamenti dell’attuale giunta regionale, sono state realizzate nell’ultimo anno e mezzo oppure saranno realizzate a breve: «Si tratta di opere per diversi milioni di euro – afferma l’attuale sindaco –, ad iniziare dai quasi 2 milioni per i lavori relativi al miglioramento delle reti del servizio idrico integrato. Si aggiungano i 3.000.000 per il sistema fognario intercomunale di cui Isernia è capofila e il 1.200.000 euro per la sistemazione della frana di località Tuoro. Altri 2.000.000 circa sono stati stanziati per la raccolta differenziata dei rifiuti, in parte per le attrezzature e altra parte per le strutture. Quasi 350.000 euro, inoltre, sono stati investiti per l’edilizia scolastica e quasi 400.000 per la viabilità. Mezzo milione ci è stato concesso per la bonifica del depuratore dell’area industriale di cui facciamo parte, e altri 200.000 euro serviranno per la pubblica illuminazione. Fate i conti e noterete l’entità delle cifre poste in cantiere e destinate alla nostra città». Per concludere, Brasiello ribalta le accuse: «Non so come si faccia a sostenere che non v’è nulla di positivo in tutto ciò!? Melogli evidentemente vive sulla luna. Stia calmo e sereno, lui non stronca nessuno perché ogni volta che parla si stronca da solo».

“Senza fruire di nulla dobbiamo pagare” Vera e propria protesta contro il Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro VENAFRO – Una precisa e dettagliata istanza viene rivolta attraverso i media al Comune di Venafro da numerosi contribuenti costretti a versare tributi al Consorzio di Bonifica della Piana pur non fruendo affatto da decenni di alcun servizio consortile e di migliorie fondiarie. “Puntualmente -asseriscono costoro, che non fanno mistero della loro contrarietà- siamo costretti a pagare al Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro tributi per presunti servizi consortili e migliorie fondiarie. Se tanto avvenisse, pagheremmo senza problemi. Ed invece non fruiamo di alcun servizio, in quanto le nostre proprietà ricadono da decenni nell’abitato urbano venafrano, non sono più aree agricole e in quanto tali non ricevono i servizi e le prestazioni erogati dal Consorzio di Bonifica.

Ciononostante ci si continuano a chiedere, pena atti ingiuntivi, i tributi pur non fruendo di alcunché in cambio per i motivi appena enunciati. Non nascondiamo che siffatti sistemi, oltre che ingiusti per tutto

quanto detto, risultano abbondantemente odiosi e sgraditi !”. Cosa fare per mettere a posto le cose ? “Occorre che il Comune di Venafro -spiega la particolare categoria di contribuenti – riveda il proprio peri-

metro urbano, ampliandolo. Se ad inizio ‘900 l’abitato era delimitato a sud dall’attuale Corso Campano, e tutto ciò che stava al di sotto era zona agricola e come tale soggetta alle opere ed ai servizi consortili, dal che i tributi, oggi la situazione è tutt’altra. Il perimetro cittadino si è esteso, è chiuso a sud dal torrente Rava e tutto quanto è a nord è zona urbanizzata, e come tale non più agricola e quindi da non assoggettare ai tributi consortili. E’ necessario perciò un deliberato del

consiglio comunale che prenda atto della nuova situazione di fatto, trasmettendola al Consorzio di Bonifica. Tale ente a quel punto dovrà comportarsi di conseguenza, cancellando i non avendo diritto a restare iscritti negli elenchi consortili. In definitiva, é esattamente quanto chiediamo : la nostra cancellazione dagli elenchi dei contribuenti del Consorzio, non avendo ragione di continuare ad essere iscritti in quanto non più nelle condizioni di fruire di servizi e miglioramenti fondiari”. L’istanza appare di vasta portata sociale, dal che la necessità del provvedimento deliberativo del Comune di Venafro al fine di sanare una questione che interessa centinaia e centinaia di contribuenti.

Blitz antidroga dei carabinieri, pusher in manette L’operazione è stata condotta nell’area della stazione ferroviaria ISERNIA. Continua la controffensiva dei Carabinieri in tutta la provincia di Isernia per contrastare il fenomeno dello spaccio e dell’uso di sostanze stupefacenti. In particolare i Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno eseguito l’ennesimo blitz nella zona della stazione ferroviaria, dove proprio l’altro ieri sono stati sorpresi due giovani del posto con dosi di marijuana. Questa volta a finire in manette un pusher, si tratta di un 21enne del luogo, che è stato trovato in possesso di dosi di eroina. Il giovane alla vista dei Militari, ha mostrato chiari segni di nervosismo, pertanto è stato deciso di procedere ad un’accurata perquisizione personale, e le sorpreso non sono tardate ad arrivare, all’interno degli slip il 21enne aveva occultato un involucro contenente varie dosi di eroina, in tutto circa una decina di grammi,

già pronte per essere messe sul mercato dello spaccio locale. La droga rinvenuta è stata sottoposta a sequestro, mentre lo spacciatore, già con precedenti a suo carico, è stato trasferito in caserma e dichiarato in stato di arresto per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Ora le indagini proseguono per accertare il canale di rifornimento e a chi fossero destinate le dosi. Sono stati inoltre intensificati i controlli su tutte le persone attualmente sottoposte agli arresti domiciliari o a misure di sicurezza e di prevenzione, istituiti posti di blocco lungo le arterie principali dell’intera Provincia, durante i quali sono stati eseguiti accertamenti su novanta veicoli in transito e identificate centodieci persone, tra conducenti e passeggeri, nei casi sospetti sono state eseguite perquisizioni per la ricerca di armi, droga e refurtiva.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

5 febbraio 2015

Home Care Premium, progetti innovativi Il Comune di Termoli ha aderito all’iniziativa per l’assistenza domiciliare per soggetti non autosufficienti teRMOLI. Il Comune di Termoli comunica che: l’Ambito Territoriale Sociale di Termoli con Ente Capofila Portocannone ha aderito al Progetto promosso dall’INPS – denominato HOME CARE PREMIUM 2014, che prevede la realizzazione di progetti innovativi e sperimentali di As-

sistenza Domiciliare in favore di soggetti non autosufficienti residenti nei Comuni dell’Ambito territoriale sociale di Termoli. Il Progetto Home Care Premium 2014 ha la durata di nove mesi, decorrenti dalla data del 1 marzo 2015 fino al 30 novembre 2015. Il Progetto “HOME CARE PRE-

MIUM 2014” è rivolto a: I dipendenti iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e / o alla gestione magistrale e i pensionati utenti della gestione dipendenti pubblici, nonché, laddove i suddetti soggetti siano viventi, i loro coniugi conviventi e familiari di

primo grado. I giovani minori orfani di dipendenti iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e / o alla gestione magistrale e di utenti pensionati della gestione dipendenti pubblici. Sono equiparati ai figli, i giovani minori regolarmente affidati e i

nipoti minori con comprovata vivenza a carico del titolare del diritto. I nipoti minori sono equiparati ai figli qualora siano conviventi e a carico del titolare del diritto. Tutti i soggetti beneficiari devono essere residenti nell’ambito territoriale di competenza.

Troppi furti, a Palata c’è paura Nel giro di poche settimane si sono verificati una serie di furti in appartamento Palata. Ancora una volta in azione i “topi d’appartamento” a Palata. I malintenzionati sono entrati in azione poco dopo le sei di ieri pomeriggio e, approfittando dell’assenza dei padroni di casa, hanno svaligiato l’appartamento non curandosi del fatto di trovarsi in pieno centro. Il modus operandi è molto simile agli altri furti avvenuti nel giro di pochi giorni a Palata, i ladri conoscono le abitudini delle loro vittime e non si fanno scrupoli ad agire. Sono stati portati via oggetti in oro ed alcuni effetti personali. Da quanto appreso, inoltre, non ci sono segni evidenti di effrazione, si tratterebbe quindi di

un lavoro compiuto da professionisti che non hanno temuto l’orario, né il viavai di auto e né la presenza di persone nelle abitazioni vicine. Non sembra esserci dunque pace nel piccolo paese bassomolisano, dove le famiglie appaiono esasperate: «Abbiamo paura, non ci sentiamo più al sicuro neanche nelle nostre case, è da oltre un mese che si verificano questi furti, i ladri ormai agiscono in pieno pomeriggio, non hanno paura di niente neanche delle autorità presenti nel territorio. Noi cittadini vista la situazione stiamo prendendo in considerazione la possibilità di creare un Comitato cittadino palatese in difesa del territorio.»

Tanta paura, quindi, ma soprattutto tanta amarezza, visto che, dalle testimonianze raccolte

in paese si respira ormai un’aria di forte insicurezza.

“Due centrali biogas a Campomarino”? Un’interrogazione è stata presentata dal consigliere Cordisco al sindaco CAMPOMARINO. Un’interrogazione è stata presentata dal consigliere Cordisco al sindaco di Campomarino per conoscere se risulta a verità la prevista costruzione di centrali biogas nel paese rivierasco. “Il sottoscritto Vincenzo CORDISCO in qualità di Consigliere comunale e Capogruppo del Partito Democratico – Cambia Campomarino, vIstI gli articoli di stampa pubblicati e divulgati in questi giorni dai media, a

firma dell’agronomo dr. Donato Occhionero di Ururi, in merito alla installazione di due centrali biogas nel Comune di Campomarino di cui una già localizzata in Contrada Cocciolete, ChIede in via preliminare al Signor Sindaco di volere fornire al sottoscritto Consigliere comunale aggiornate notizie in merito alla questione sopra citata, prevedendo con urgenza anche un incontro pubblico di carattere informativo con la cittadinanza, chia-

rendo se effettivamente vi siano in corso questi due progetti, specificando a che punto si trovi l’iter per tale installazione, le autorizzazioni, la società interessata alla sua costruzione, il tipo di alimentazione della centrale e tutte le altre informazioni del caso; in via subordinata, convocare un consiglio comunale con l’approvazione di una delibera con la quale si nega la installazione di questo tipo di centrali biogas e biomasse su tutto il territorio del nostro comune.

La richiesta di notizie prende spunto dalla consapevolezza di dover rendere partecipe la popolazione alle scelte di questo tipo che modificano irrimediabilmente il tessuto produttivo agricolo, alla luce anche del fatto che questi tipi di insediamenti non portano nulla di buono per le comunità dove vengono allocate, ma solo disagi ed inquinamento. Da parte del sottoscritto non vi è contrarietà a priori su tali progetti, ma vi è la convinzione che una Amministrazione debba sempre lavo-

rare nella trasparenza assoluta, nel coinvolgimento totale – anche dell’opposizione e della cittadinanza tutta – rispetto a scelte di siffatto tipo, condizioni attualmente mancanti. Per agevolare il lavoro, la rimessa delle notizie, potrà avvenire attraverso posta elettronica, al mio indirizzo: vincenzo.cordisco@gmail.com. La presente anche ai sensi della L.241/1990 e ss.mm.ii. e del regolamento comunale in vigore”.

Buone pratiche nella scuola Cittadinanzattiva rilancia l’iniziativa per l’educazione e sicurezza alla salute teRMOLI. Arriva da Francesca Tripoli, referente di Cittadinanzattiva, l’invito a prendere parte al concorso “Buone pratiche” indetto dalla sezione nazionale della realtà da lei rappresentata. Il bando e le indicazioni sull’iniziativa sono disponibili al sito web ufficiale di Cittadinanzattiva e, nel testo introduttivo, riportano: “Se nella tua scuola hai realizzato progetti dedicati alla sicurezza o alla cittadinanza attiva e volontariato partecipa al concorso della Scuola di Cittadinanzattiva”. “Cittadinanzattiva è lieta di invitare la sua scuola a partecipare alla IX edizione del PREMIO Buone Pratiche Buone Pratiche Pratiche di educazione alla sicurezza ed alla salute e alla sicurezza ed alla salute e alla sicurezza ed alla saluteintitolato dal 2009 a Vito Scafidi, il ragazzo morto per il crollo del controsoffitto della sua aula nel Liceo Darwin di Rivoli (Torino). Cittadinanzattiva da anni è impegnata nel denunciare la grave situazione in cui versa l’edi-

lizia scolastica, nell’intervenire sulle situazioni più gravi e nel diffondere la cultura della sicurezza nelle scuole. Con il PREMIO delle Buone Pratiche si intende non solo raccogliere ma anche premiare e diffondere le attivit le attivit le attività progettuali à progettuali à progettuali e le esperienze pratiche e le esperienze pratiche e le esperienze pratiche più significative realizzate nelle scuole italiane su questi temi, per contribuire a far emergere il prezioso lavoro del personale della scuola per far crescere nei più giovani la cultura della sicurezza e della salute. Il PREMIO è rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado alle quali si chiede di inviare progetti gi e grado alle quali si chiede di inviare progetti già realizzati su due grandi ambiti: la sicurezza a scuola e grandi ambiti: la sicurezza a scuola e grandi ambiti: la sicurezza a scuola e sul territorio e territorio e territorio e l’educa l’educa l’educazione alla cittadinanzazione alla cittadinanza attiva”.


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Termoli

5 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli calcio nel caos, si rischia grosso A rischio potrebbe essere lo stesso incontro di domenica con la Maceratese TERMOLI. Siamo andati allo stadio per la ripresa degli allenamenti del Termoli calcio in vista del ritorno del campionato di domenica prossima e guarda un po’ chi arriva a farci visita la capolista Maceratese, rivale rognosa e non da poco, con trascorsi di ruggini anche tra le tifoserie. Francamente andando al Cannarsa ci si accorge che l’ultimo dei pensieri che si respira nell’aria è proprio la gara contro la Maceratese, perché si chiederà qualcuno? Perché oggi in seno al Termoli sono ben altre le questioni che tengono banco e che non sembra possano avere soluzioni positive immediate. Andiamo per ordine: una squadra può tentare di salvarsi nelle condizioni in cui versa il Termoli se ha un gruppo e tutte le componenti che marciano in una direzione. Al Termoli oggi non è così, esiste ad esempio una questione Casu, l’allenatore che da tempo è stato in pratica sfiduciato da tutta la squadra, in altre realtà che non si chiamano Termoli a quest’ora la squadra sarebbe allenata da un altro tecnico, qui invece Casu sta ancora allenando un gruppo che non lo segue per niente e in società non c’è nessuno che vuole o non può (?) sollevarlo dall’incarico. E questo fatto di per se anomalo già

non promette nulla di buono in fatto di salvezza. Altra questione al limite dell’assurdo è quella che riguarda la vicenda di Giuseppe De Filippis, il direttore sportivo. Ricordiamo qualche settimana fa quando il presidente Calarco ci chiese di essere intervistato per rispondere alle accuse fatte dai dirigenti venuti con lui che appena andati via dopo essersi dimessi lo accusavano di non avere liquidità, ci disse alla fine che da quel momento aveva dato fiducia e pieno mandato per il mercato a Pinuccio De Filip-

pis ,nominandolo seduta stante una sorta di suo braccio destro. Dopo qualche giorno al ritorno da Castelfidardo lo stesso De Filippis viene bacchettato con un comunicato stampa sempre del presidente a non fare più dichiarazioni che avrebbero leso la onorabilità dei suoi precedenti collaboratori. La bacchettata si riferiva a delle interviste rilasciate alla stampa locale, tra cui Termolionline, dove De Filippis in precedenza attaccato a destra e a manca aveva parlato solo per dire anche la sua per difendersi.

In pratica quel comunicato leggendolo tra le righe sembrava quasi un passo d’addio per lo stesso direttore sportivo. Ma tanto è ancora successo in questi ultimi giorni, ad esempio le dimissioni del segretario e accompagnatore SIlvio Luciani, altri collaboratori potrebbero farlo nei prossimi giorni in massa e i giocatori? Da quanto abbiamo appurato, non certo da loro perché noi rispettiamo il loro silenzio stampa, aspetteranno fino a venerdì e se entro quel giorno nulla accadrà i giocatori potranno an-

darsene o anche rifiutarsi di scendere in campo contro la Maceratese e a quel punto la farsa sarebbe servita su un piatto d’argento. Per ultimo abbiamo lasciato il capitolo tifosi, che riteniamo parimenti di massima importanza. Dopo il durissimo comunicato dato ai media nei giorni scorsi i supporter giallorossi confermano e rincarano la dose sul fatto che domenica verranno allo stadio, ma non entreranno a tifare. “Non vogliamo più contribuire agli incassi per questa società e speriamo che anche gli altri tifosi seguano il nostro esempio”, quindi tensione che più passano i giorni e più sale. Questa volta va da se che per far tornare sui suoi passi la tifoseria non possono più bastare assicurazioni aleatorie ,sorrisini ammiccanti e pacche sulle spalle, ci vuole ben altro, fatti concreti che ad oggi mercoledì nessuno ancora riesce a scorgere. Ieri i giocatori si sono allenati, ma la loro testa e ne hanno ben donde non era affatto sgombra da pensieri. La squadra, quella nuova che è stata formata nel periodo natalizio, doveva sfruttare anche questa sosta per affinare al meglio una condizione soprattutto per gli svincolati, che non avevano al 100%, invece non è stato cosi.

A Termoli nasce l’Adriatic Institute Tra gli obiettivi la promozione e la diffusione di una convinta cittadinanza europea TERMOLI. Per tornare a parlare in modo concreto e partecipativo di Europa ripartendo dai territori nasce a Termoli con il beneplacito del sindaco Sbrocca l’Adriatic-Ionian Institute. Termoli è il centro dove è nato il progetto di Euroregione Adriatica e dove nel gennaio 2013 sono state poste le fondamenta per l’Euroregione Adriatico Ionica (EAI) dalla cui esperienza è nata la Macroregione Adriatico Ionica che comprende paesi europei ed extra-europei in uguale misura, con otto stati e 70 milioni di cittadini. Tra gli

obiettivi dell’Istituto la promozione e la diffusione di una cittadinanza europea attraverso corsi, seminari, convegni, pubblicazioni mediante il coinvolgimento degli organi comunitari, enti pubblici e privati, delle associazioni, delle categorie economiche e imprenditoriali, della popolazione, delle scuole, nel processo di riconoscimento e sviluppo culturale dell’Istituto. Inoltre la ricerca e promozione del patrimonio storico in questione per una diffusione e condivisione con i vari territori della Macroregione. Tra le

varie attività previste si segnalano l’ avvio di relazioni e di attività collaborative per allargare la consapevolezza culturale sull’identità e il valore dell’Euroregione Adriatica Ionica, la formazione e l’aggiornamento professionale di quanti, in particolare i giovani, italiani o stranieri operano o aspirano ad operare nei diversi campi di interesse dell’istituto, la realizzazione di eventi culturali, documentari, trasmissioni televisive ma anche di programmi di studi e ricerche con l’assegnazione di premi e bose di studio. Il Presidente sarà

il Dott. Roberto Colella ricercatore scientifico ed esperto di Geopolitica coadiuvato dal Presidente Onorario Antonio Chieffo già presidente della Provincia di Campobasso e sostenitore del progetto ADRIAMED. Nel consiglio direttivo Giovanni Di Stasi, con un passato importante negli organismi europei, Famiano Crucianelli già sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri, Francesco Cocco consulente regionale, Federico Pommier, Antonio Celio, Ester Tanasso.

Tentato furto al bar Il Tigurio Per bloccare l’allarme utilizzata schiuma da barba e cartoni TERMOLI. Tentato furto con scasso perpetrato ai danni del Bar “Il Tugurio”, in via degli Abeti, nel quartiere di Santa Maria degli Angeli nella notte appena trascorsa. Ignoti hanno tentato di scassinare l’entrata del chiosco che sorge di fronte ai vecchi campi sportivi di Difesa Grande, ma per fortuna i loro

propositi sono andati in fumo. La serratura della porta d’ingresso sono riusciti a forzarla, mostrando di non essere affatto sprovveduti, tanto che hanno anche pensato a eludere il sistema di videosorveglianza e neutralizzare in parte l’allarme. Come espediente hanno usato una scatola di

cartone riempita di schiuma, l’hanno pressata contro la sirena e ne hanno attutito il rumore, ma il segnale elettronico è comunque arrivato alla centrale dell’istituto di Vigilanza convenzionato, così da far scattare il pronto intervento. Piani stravolti, dunque, per i malviventi. Come

bilancio rimangono i danni dell’effrazione. Purtroppo nell’assalto andato male gli aspiranti ladri sono stati capaci anche di inibire le riprese delle telecamere, circostanza che non renderà facile la loro identificazione.

Lampade votive, i nuovi versamenti Il Comune ha pubblicato le nuove tariffe e le spese per gli allacci TERMOLI. Gli utenti delle lampade votive sono invitati a provvedere al pagamento della ‘Utenza lampada votiva’ per l’anno 2015 entro il 28 febbraio 2015. Si ricorda che l’importo annuale per ciascun defunto è di 8,13 euro. Per i nuovi allacci sarà necessario aggiungere l’importo di 5,13 euro riportandolo nella casuale di pagamento.

Il versamento dovrà essere effettuato presso la Banca dell’Adriatico s.p.a, Tesoreria Comunale, Corso Nazionale n°152, Termoli (CB). Codice IBAN IT 51Y0 574841 1301 00000 300 106 Indicando la seguente casuale “Utenza lampada votiva anno 2015 per defunto/i: cognome e nome”



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Opinioni

5 febbraio 2015

di Giuditta Lembo il prossimo 6 febbraio è la Giornata Mondiale indetta dall’ONU per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili (MGF). Secondo la stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le bambine, ragazze e donne nel mondo che hanno subito una mutilazione genitale, superano i 100 milioni. Le mutilazioni genitali femminili sono un’aberrante violazione dei diritti della Donna – afferma in una nota la Consigliera di Parità della Regione Molise Giuditta Lembo – e l’Africa resta il continente in cui il fenomeno è più diffuso, ma la pratica è estesa anche in Medio Oriente, in alcuni Paesi asiatici e in alcune regioni dell’India. Inoltre, l’aumento dei flussi migratori verso il mondo occidentale ha reso visibile anche nei Paesi Europei il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili. Si tratta di una pratica consistente nella rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche. Tali mutilazioni – prosegue la Consigliera - vengono praticate principalmente su bambine tra i 4 e i 14 anni, tuttavia, l’età può essere ancora più bassa; infatti, in alcuni Paesi vengono operate bambine con meno di un anno di vita, o persino neonate di pochi giorni e il tipo di intervento mutilatorio varia a seconda del gruppo etnico di appartenenza, diverse sono le motivazioni per cui vengono effettuate e gravissime sono le conseguenze fisiche, psicologiche e sessuali su chi le subisce in quanto umilianti, traumatiche, estremamente dolorose, rischiose per la vita stessa. Gli strumenti a disposizione per arginare la criminale pratica delle mutilazioni genitali femminili – precisa la Lembo - oltre all’impegno da un punto di vista legislativo, sono il dialogo, l’informazione e la formazione, al fine

Mutilazioni genitali, una bruttura da cancellare di aumentare la consapevolezza sulle conseguenze negative delle stesse. In relazione a ciò, in data 6 dicembre 2012, la Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha approvato l’ “Intesa concernente il sistema di interventi da sviluppare per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili” di cui all’art. 3 della legge 9 gennaio 2006, n. 7 recante “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazioni genitali femminili”. Infatti, l’Intesa ha avuto come oggetto l’individuazione di un sistema di interventi da sviluppare, per la prevenzione ed il contrasto

del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili di cui all’art. 3 della Legge 9 gennaio 2006, n. 7. In attuazione delle predette finalità generali sono state individuate le seguenti finalità specifiche: a) Predisposizione di modelli di intervento innovativi e sperimentali finalizzati all’attuazione di una strategia di sistema nazionale volta a favorire la prevenzione del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili e l’integrazione sociale di donne e minori vittime o potenziali vittime di tali pratiche.

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

b) Realizzazione di corsi di formazione e aggiornamento specifici mirati a coloro che operano su questo tema o in ambiti connessi, per la facilitazione delle relazioni tra le istituzioni e le comunità migranti interessate dal fenomeno; c) Promozione di attività informative e di sensibilizzazione L’Intesa ha previsto uno stanziamento complessivo pari a Euro 3.327.115,00, di cui la quota assegnata a fiUn’intesa nanziare le attiva trovata vità delle Regioni nel- anche a livello l’ambito delle regionale finalità di cui con apposita all’art. 2 delConvenzione l’Intesa ammonta ad euro 3.000.000,00 ed assegna a ciascuna Regione una quota di finanziamento stabilita in base al numero di presenze femminili di età compresa tra i 4 e 14 anni provenienti dai paesi in cui tale pratica viene adottata. Al fine di attuare l’intesa a livello regionale è stata sottoscritta una Convenzione tra il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella persona del Capo del Dipartimento Cons. Ermenegilda SINISCALCHI e la Regione Molise nella persona del Presidente Paolo di Laura Frattura, all’interno della quale sono state previste una serie di attività di informazione e di formazione finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica su tale fenomeno nonché - conclude la Consigliera Lembo - consolidare e intensificare l’impegno politico e civile globale per costruire un più ampio movimento di opinione che contribuisca a condannare senza mezzi termini le mutilazioni genitali femminili al fine di rendere le donne e le ragazze più consapevoli dei propri diritti anche riguardo alla loro salute sessuale e riproduttiva.

Il ‘posto al sole” della politica politicante molisana di Claudio De Luca

cio, viavai di forestieri …) ma curiosamente conservativa in virtù della propria identità originaria che è troppo rilevata.

Necessariamente il Molise costituisce un territorio da declinare al plurale. Il suo connotato più saliente è lo iato che intercorre tra l’inconciliabilità di due mondi: quello della costa e quello dell’interno. Qui ogni vicenda si è svolta, nei secoli, all’insegna di una insanabile dicotomia; e si può dire che pure i problemi di oggi rappresentino – in buona parte – il portato di quella ristretta “no man’s land” che ancora divide la Piana di Larino (fino a Termoli) dai rilievi collinosi dell’interno. La costa continua ad essere un mondo eminentemente marino animato da varie contaminazioni che, per certi versi, non presuppongono una drammatica ridefinizione del carattere indigeno, mostrando piuttosto il paradosso di almeno due distinte (più connotate) realtà, di cui una rimane incommensurabilmente più aperta e dinamica (traffico, commer-

Invece l’altra, che pure registra – per il tramite di una evidente sequenza storica – la drammatica sostituzione dell’elemento originario, alla fine resta pur sempre preda della sua marginalità. Insomma quella molisana appare una landa difficilmente precisabile a causa di una mentalità che non riesce a recuperare una precisa autonomia culturale e per un mondo (con le sue particolari virtù) tale da poter essere assimilato, nel Venafrano e nell’Agnonese, alla dominante campana ed abruzzese; e, nel Termolese, a quella pugliese. Si tratta di percorsi storici molto differenti, malamente unificati dalla ascendenza comune pertinente ad un unico grande Regno, ridistintisi quando i Baroni dell’interno, titolari di un potere troppo indipendente da quello del Sovrano, finiscono per essere richiamati a Napoli. Sarà allora che, disertando le proprie terre, pren-

deranno a gestirle di lontano come delle colonie lontane. Purtroppo dovettero affidarle alla rapina dei rapaci intendenti locali che tirarono il morso così tanto da livellare vocazioni e risorse sino ad offrire a ciascun cafone un’unica prospettiva: quella di andarsene in “esilio” (sia pure soltanto molto più tardi) nelle lontane Americhe, viste quali teatro di una rinascita umana che costituirà pure la sua prima nascita civica. Nell’Italia molisana non si trovano piccole capitali. Manco Campobasso potrebbe essere considerata tale. Dov’è mai stata la vera sontuosità? Faremmo fatica a considerare la presenza di centri d’irradiazione culturale degni di tal nome oppure di luoghi di elaborazione di linguaggi artistici ben lontani da minuzie che potrebbero soltanto immillare nel quarzo cose buone e care ma di poco gusto. I Cuoco, i d’Ovidio, i Iovine sarebbero soltanto l’eccezione che conferma la regola. Perciò cos’è che potrebbe tenere insieme queste due realtà tanto diverse venute a concre-

tare il Molise? Qual è il tenue collante che permette di designare “molisano” il termolese, il venafrano, il campobassano, il larinese ed il bojanese? Ecco perché non vi è da stupirsi se – nel 1963 – vi fu chi immaginò uno spacchettamento periferico della 20.a regione così che porzioni del territorio potessero essere annesse alle consorelle limitrofe. Poi ci si mette anche la gestione politica locale. L’economia molisana risulta essere tra le più indebitate d’Italia: dalla produzione dei “jeans”all’allevamento dei polli sino alla lavorazione della barbabietola da zucchero. In questa minimale espressione demo-

grafica, l’Ente Regione ha partorito una costellazione di partecipazioni (sicuramente discutibili dal punto di vista produttivo) al solo scopo di realizzare un sistema di potere ruotante intorno al capo-popolo di turno. In tale ottica gli Esecutivi intervengono nel capitale di aziende che poi falliscono, ma non prima di avere assorbito decine di milioni di euro di fondi nel tentativo di tirare avanti con intraprese che hanno poco da fare con i fini istituzionali regionali. Insomma, il criterio di nomina dei vertici societari ha natura politica ed il territorio, assieme ai cittadini, è considerata solo una mucca da mungere. “Consummatum est”.



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