Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 54 - Venerdì 6 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Antonio Battista
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Antonio Battista. Il sindaco di Campobasso è riuscito a portare in Comune Antonio Iacobucci nel tentativo di dare una scossa positiva alla macchina amministrativa e burocratica. Nonostante alcuni mal di pancia che hanno interessato componenti della stessa maggioranza, nonchè quelli di una parte dell’opposizione, il Sindaco è andato avanti proprio per cercare di rimettere ordine in una macchina che stenta a ripartire.
Il Tapiro del giorno a Micaela Fanelli
Ruta e Frattura a un bivio “Abbiamo preso impegni con i molisani e vanno rispettati” Frattura ride e canta “Illusione, dolce chimera” Servizio a pagina 3
7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. Il segretario regionale del Pd ha ritenuto di dovere bacchettare il sindaco di Isernia, Brasiello, dopo le dichiarazioni e il documento sulla sanità inviato a Frattura. Per il segretario regionale del Pd, evidentemente, un Sindaco non deve tutelare gli interessi dei propri amministrati? Mentre, non sta guardando a quanto accade in Regione con il presidente Frattura letteralmente fermo da due anni e con un Molise che sta sprofondando. Ma non dice una parola. Che sia una.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico CAMPOBASSO. "...di liquidare e pagare, in favore della società PA Digitale Adriatica Srl, con sede in Campobasso la somma complessiva di € 11.712,00 (IVA inclusa) quale importo da corrispondere per la fornitura delle licenze d’uso e del servizio di manutenzione, formazione ed help-desk della procedura “UrbiSmart Trasparenza”. "...di liquidare e pagare, in favore della società PA Digitale Adriatica Srl, con sede in Campobasso – C.da Colle delle Api snc, P.IVA n. 01647100708 la somma complessiva di € 10.004,00 (IVA inclusa) quale importo da corrispondere per la fornitura del modulo Urbi-Smart Armonizzazione contabile". E' quanto si legge nelle
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2 6 marzo 2015
Molise Dati, chi non la vuole?” La Regione ha acquistato due programmi da società esterne per 21mila euro e alla Protezione Civile sono stati tolti i server della società in house per fare posto ad altri di altra azienda esterna Determine dirigenziali n.879 e 880 della Regione Molise. Scusate, ma la Regione non ha la Molise Dati come Società in house? Perchè, allora, ricorrere al mercato esterno? E, poi, l'aspetto del Protocollo e della Contapilità non vedeva già in uso i programmi proprio di Molise Dati? Perchè, allora, alla Protezione Civile sono stati rimossi i server della società regionale per fare posto ad
altri di società esterna? Sono troppi gli interrogativi che vanno ponendosi in queste ore e che mettono a rischio, seriamente, la stessa sorte di Molise Dati. E' lavoro, professionalità di questa terra e non possono essere contrabbandati sugli altari di non si sa bene quali essi siano. Ma si può assistere passivamente e in silenzio all'inadeguatezza di un sistema politico che strangola quelle
creature che dice di amare e che dice di voler amministrare? La Molise Dati la si sta portando sull'orlo della chiusura e con 35 persone più 15 tecnici esterni che vanno sul lastrico. E tutto questo mentre la Regione Molise aveva già acquisito altrove il pacchetto per il Protocollo unificato per un milione e 200mila euro nonchè una serie di altri strumenti informatici da aziende di
fuori.Perchè la si vuole chiusa? Ci siamo stancati di cercare di capire e di comprendere questo gioco dell'oca in cui, tutti i giorni, torniamo alla casella di partenza.Una società, la Molise Dati, ricca di professionalità riconosciute anche in altre realtà regionali ma che nella propria terra devono essere messe da parte. Perchè, poi?
Iniziativa della Hydrowatt Lombardia Srl
Un impianto idroelettrico della potenza nominale pari a kW 141,55 nel cuore di Campobasso utilizzando acqua pubblica I satrapi di Palazzo Vitale gonfi delle decine di migliaia di euro al mese, indifferenti alla depressione economica, incuranti di ogni forma di sviluppo quale potrebbe essere quella della produzione di energia elettrica, restano inerti dinanzi all’assalto imprenditoriale alle nostre risorse ambientali: acqua e aria, in prevalenza Una derivazione di 127,27 litri al secondo di acqua pubblica ad uso idroelettrico, con opera di presa e restituzione sulla condotta di adduzione dell’acquedotto “Molisano Destro” di proprietà di Molise Acque, in località “serbatoio Cese Basso”, da parte della Hydrowatt Lombardia Srl, apre uno scenario poco frequentato dalla stampa e dalla cronaca, ma ricco di protagonisti, soprattutto del Nord che il bernoccolo degli affari lo hanno molto sviluppato. Lo scenario è quello della produzione di energia elettrica utilizzando l’acqua pubblica. In questo caso, l’acqua del ramo destro in località Cese di Campobasso per la realizzazione di un impianto idroelettrico della potenza nominale pari a kW 141,55. Iniziativa di cui alla Regione per fortuna se ne occupa un dirigente prudente ed accorto: Gaspare Tocci. Di questi interventi, e di altri anche più significativi e importanti sotto il profilo della produzione di energia, ce ne sono parecchi disseminati sul territorio regionale. Se fosse fatta un mappatura delle localizzazioni, anche il più corto di vista si accorgerebbe del numero degli impianti che producono energia realizzati da imprese e ditte private, da cui - è
lapalissiano - traggono vantaggi economici. Un’amministrazione regionale attenta quanto basti per non essere classificata distratta e insufficiente, non avrebbe frapposto tempo per realizzare essa, come mano pubblica, ciò che vengono a realizzare imprenditori soprattutto del Nord. Produrre e vendere noi energia, utilizzando le risorse idriche locali. Produrre energia alternativa per ridurre i costi delle bollette, per migliorare
le condizioni oggettive dei bilanci degli ospedali, giusto per fare un esempio calzante, dato che si spendono decine di milioni di euro all’anno per illuminare e far funzionare gli impianti dei 6 nosocomi che abbiamo, e tutte le altre strutture e gli impianti pubblici. Eppure, il presidente della giunta regionale nonché commissario ad acta per il Piano di rientro dal disavanzo del Servizio sanitario regionale, riesce a non accorgersi di
questa possibilità. Gli basterebbe copiare, mettere in atto con la mentalità imprenditoriale (e non di burocrate) attività produttive: nel caso, attività di produzione elettrica utilizzando le risorse idriche per un verso, di cui disponiamo in misura notevole su un territorio con caratteristiche geomorfologiche che aiutano lo sfruttamento delle acque e dei dislivelli: elementi base della produzione idroelettrica, senza peraltro disdegnare altre ipo-
tesi quali l’eolico e il fotovoltaico. Ci aveva pensato Frattura con le centrali a biomasse nella fascia pedemontana del Matese, ma erano affari privati di gente a lui prossima. Questioni che andrebbero invece declinate in versione pubblica. Ma i satrapi di Palazzo Vitale, gonfi delle decine di migliaia di euro al mese, indifferenti alla depressione economica, incuranti di ogni forma di sviluppo quale potrebbe essere quella della produzione di energia elettrica, restano inerti dinanzi all’assalto imprenditoriale alle nostre risorse ambientali: acqua e aria, in prevalenza. Chi mai (molisano) avrebbe pensato di poter derivare 127,27 litri al secondo inserendo due centraline nella condotta di adduzione dell’acquedotto “Molisano Destro” per realizzare un impianto idroelettrico della potenza nominale pari a kW 141,55 nel cuore del capoluogo del Molise? La differenza tra Nord e Sud è anche e soprattutto nella mentalità, nella capacità d’iniziativa, nella intelligenza e nella conoscenza dei sistemi economici. Siamo stati terra di vassalli e continuiamo ad esserlo. Per di più, contenti di esserlo. Prendendo esempio da chi governa. Dardo
“Società partecipate, l’occupazione va salvaguardata” CAMPOBASSO. Le Confederazioni di CGIL CISL UIL Molise hanno richiesto un urgente incontro con la Regione Molise, le Provincie e gli Enti Locali per discutere in merito al riordino delle società partecipate il cui percorso è stato definito nella legge di stabilità 2015 che avviene in un contesto caratterizzato da pesanti tagli di spesa che colpiscono il funzionamento e gli stessi compiti delle Amministrazioni sul territorio. I vari provvedimenti legislativi approvati ed in via di approvazione affrontano, inoltre, in maniera disomogenea e, spesso contrastante, il tema della riorganizzazione delle società partecipate di carattere strumentale e delle partecipazioni
Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente con la Regione Molise per discutere il piano di riorganizzazione degli enti societarie delle Amministrazioni Locali. Le misure previste nei vari dettati legislativi prevedono tempi stringenti in relazione alla presentazione dei Piani Operativi di razionalizzazione delle società partecipate alla Corte dei Conti regionale e non contemplano alcuna attenzione alla continuità dei servizi pubblici né al mantenimento dei livelli occupazionali. CGIL CISL E UIL Molise , preoccupate per quanto rischia di avvenire nella nostra regione, dove i dati della disoccupa-
zione sono già allarmanti, hanno chiesto di incontrare urgentemente le Amministrazioni coinvolte nel processo di riorganizzazione per definire un sistema di garanzie che accompagni il processo di riforma evitando che la razionalizzazione produca una riduzione dei servizi alle persone e una perdita di posti di lavoro.
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3 6 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Ruta si è stufato delle chiacchiere di Frattura Ci ha provato ben due volte con le tavole dei dieci punti programmatici. Nessuna risposta programmatica ha fatto seguito CAMPOBASSO. Per ben due volte il senatore Roberto Ruta ha portato il presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura, al confronto e alla stesura di dieci punti programmatici da portare avanti per il bene del Molise. Per ben due volte, il cosiddetto Patto del marciapiedi, è stato portato in piazza Prefettura in apposite conferenze stampa per dire ai molisani che l’atteggiamento del governo regionale stava per cambiare, che si cambiava percorso, che i programmi, finalmente, avrebbero trovato il loro corso. Sotto l’albero di Natale, però, di soluzioni ai problemi sbandierati nemmeno l’ombra. Il presidente della Giunta regionale ha ritenuto di dovere continuare a percorrere la strada che aveva imboccato immediatamente dopo l’esito elettorale del febbraio di due anni fa. Una strada, però, lastricata dalle crisi aziendali, dalle chiu-
sure di imprese, dal numero sempre crescente dei disoccupati, dei giovani senza lavoro e di una sanità sull’orlo
CAMPOBASSO. “In riferimento alle ragioni che ti hanno indotto a rassegnare le dimissioni da capogruppo in Commissione Agricoltura, ti esprimo vivo apprezzamento per un gesto politico condivisibile sia nel merito che nel metodo”. Così, l’assessore Michele Petraroia. “Il valore della pace non si misura con il numero degli F35 e la tutela dei coltivatori diretti e dell’agricoltura italiana mal si concilia con l’aumento delle imposte sui terreni e sui fabbricati rurali. In una congiuntura in cui aumentano i costi di produzione per l’impresa agricola e diminuiscono i ricavi per via del costante calo dei prezzi dovuti alle pessime scelte adottate dall’Unione Europea in questa
CAMPOBASSO. aComitati e associazioni all’attacco sia contro il decreto Balduzzi, che contro la politica regionale incapace anche di intavolare dibattiti costruttivi, ma solo annunciando impegni facili da disattendere. Per Nicola Felice, presidente del Comitato San Timoteo, è stato un esito scontato. “Una mozione votata congiuntamente dai due schieramenti in cui si chiede al Governo Renzi di sospendere l’attuazione del Decreto Balduzzi. Ritengo questa cosa auspicabile ma l’ho paragonata al voler fermare un treno ad alta velocità in corsa pensando di mettersi qualcuno, in questo caso il presidente della Regione, di traverso sul binario e penso che non verrà neanche visto dai macchinisti che guidano il treno. Non è che non siamo soddisfatti siamo dell’idea che vadano apportate le modifiche al regolamento ma la Regione è stata sempre in ritardo e mi è sembrato quasi un atto dovuto, un Consiglio regionale che per un anno è stato immobile sull’argomento e del resto lo stesso presidente Frattura ha detto che questo non può che essere un atto dovuto per i molisani, quello di richiedere la modifica che chiediamo anche noi ma molte cose si sarebbero dovute fare
del baratro. A luci spente è andato avanti il presidente della Giunta incurante dei problemi della gente e delle im-
prese. Incurante, finanche, dei consigli che il senatore Roberto Ruta aveva ritenuto di dargli attraverso la tavola dei
dieci punti programmatici. Ci ha riprovato in extremis lo stesso senatore la settimana passata a far riflettere ancora una volta il presidente Frattura, visto e considerato che il segretario del Pd, Fanelli, sembra anni luce fuori dalla vera realtà molisana. Ma non ci è riuscito. E ora? Sibillinamente ha scritto nel suo comunicato che anche in Molise una riflessione va fatta. La si deve leggere come l’ultimo appello a Frattura perchè rinsavisca o come l’atto finale che porterà il senatore Ruta ad uscire allo scoperto? Del resto, il Molise è allo stremo, allo sbando, in pieno caos. Non c’è uno straccio di strategia programmatica. Non ci sono obiettivi da dovere raggiungere. Si viaggia alla meno peggio e con una dose di approssimazione che fa spavento. I molisani meritano tutto questo? Assolutamente no.
Petraroia sostiene Ruta per le dimissioni ma dimentica il caso Molise materia, i coltivatori diretti andrebbero sostenuti e incentivati, per evitare un progressivo smantellamento della nostra agricoltura che dovrebbe essere il cardine delle politiche di sviluppo su cui si fonda anche l’EXPO’ di Milano 2015. Basta leggere i dati sul calo impressionante della zootecnia in alcune aree del paese per interrogarsi sulle prospettive di un settore che merita maggiore coerenza tra le affermazioni di principio e la concretezza dell’azione istituzionale.
Sul piano del metodo è inimmaginabile che il valore del pluralismo su un tema così delicato come quello della pace venga subordinato al principio della militarizzazione della maggioranza politica. Basta leggere qualche passo di Don Lorenzo Milani per avere chiara la differenza tra opposte visioni della società e mi auguro che nel centrosinistra del terzo millennio ci sia ancora spazio per chi si riconosce negli ideali del pacifismo e nell’art. 11 della Costituzione Italiana”.
“Sanità, ad essere assente è un minimo di programma”
dobbiamo correre ai ripari a meno che ci illudiamo che Renzi e il suo governo nel ricevere l’ordine del giorno, la comunicazione tremi al punto tale che il Molise possa generare una crisi di governo e io a questo non ci credo. La responsabilità non è solo della politica ma di una intera classe dirigente. La responsabilità ce l’abbiamo anche noi cittadini nel disinteressarci troppe volte delle cose e ce ne accorgiamo quando è troppo tardi e anche degli operatori sanitari, nessuno si può tirare fuori dal dramma che saremo costretti a subire. Oggi ci è rimasto solo di vedere realmente di SALVARE il salvabile. Da due anni andiamo con atti e documenti abbiamo studiato e sottoposto i documenti, abbiamo fatto i compiti a casa ma nessuno li ha mai letti”. Liberato Di Felice, dal canto dell’associazione Cuore molisano, ha ringraziato Felice per il coinvolgimento a questa iniziativa, ribadendo le ragioni dell’impegno dei ‘Cardiopatici’, promosso in due anni e mezzo quasi di attività e ricordando anche le battaglie legali che sono ancora vive, poiché c’è chi dovrà rispondere sulla denuncia-querela presentata ormai due anni fa alla Procura di Larino.
I Comitati e le associazioni tornano sulla questione dopo il voto in Consiglio regionale prima nell’ambito del Patto della Salute che è stato approvato e nell’ambito del regolamento atti che ci sono voluti ben due anni di lavoro durante i quali bisognava apportare e suggerire quello che per il Molise poteva essere indispensabile. Oggi noi riteniamo che siamo in forte ritardo e allora chiedo: ammesso che venga modificata ma non subito nel frattempo cosa
pensa di fare la Regione Molise con le strutture sanitarie soprattutto del basso Molise? Alla LUCE dei fatti oggi il regolamento prevede soltanto quelle discipline pronto soccorso, medicina, chirurgia, ortopedia, con centro traumatologico solo di base. Noi abbiamo delle proposte, riteniamo che
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
6 marzo 2015
La stagione turistica s’approssima ma i gestori degli stabilimenti balneari non sanno del loro futuro
E’ l’Italia, bellezza!
Massimo Balante da Campomarino: “La nostra paura è tangibile in quanto ad oggi tante sono le possibili soluzioni ma il Governo ancora nicchia” Il Governo degli annunci e della dilazione degli interventi annunciati è stato al centro dell’incontro tenuto a Roma dei gestori degli stabilimenti balneari che non sanno se potranno ancora aprire lo stabilimento balneare, o se costretti “ad abbandonare tutto e ricominciare daccapo a 50, 60 o 70 anni, perché lo Stato si è ripreso un ‘bene’, la spiaggia, concessa ‘nuda e cruda’ molti anni fa, sulla quale è stato costruito il ‘fiore all’occhiello’ dell’offerta turistica italiana con un contributo fatto di duro lavoro, di sacrifici, di investimenti, di vera passione, spesso, da parte di generazioni di persone”. Quanti sono gli stabilimenti balneari nel nostro Paese? Le stime dicono sono 30 mila, con 100 mila occupati. Al Governo e all’Europa vengono chieste certezza e stabilità. “L’offerta dei servizi di spiaggia in Italia nasce da lontano, ma oggi rischia di non avere più un futuro”. Perché rischia? Perché la direttiva europea che prende il nome di chi l’ha proposta (Bolkestein) rimette all’asta tutte le concessioni demaniali. Quindi tutte le are balneari. Per fermare la caduta di questa vera e propria mannaia
sulla testa dei gestori, a Roma c’è stata la parata dei protagonisti decisi a farsi sentire, a muovere l’azione del governo italiano in difesa delle loro prerogative di concessionari. Non è che abbiano raccolto granché di rassicurante se il sottosegretario al ministero dell’Economia Pier Paolo
Nell’aprile del 2012, sul finire della legislatura, il Parlamento approvò la modifica dell’art. 81 della Costituzione, introducendo il principio del pareggio di bilancio. A tale approvazione si arrivò in tempi rapidissimi e con voto pressoché unanime, dietro pressione della BCE, della Commissione Europea e del FMI, che usavano l’elevato livello dello spread come arma di ricatto. L’intero arco delle forze parlamentari (dal PdL alla Lega al PD) votò compattamente la modifica dell’art. 81, andando oltre le stesse “richieste” della trojka di inserire il principio di pareggio del bilancio nella legislazione ordinaria degli Stati firmatari del fiscal compact. Del resto, le ricadute nella nostra regione delle politiche di bilancio si avvertono pesantemente: Sulla sanità, per la quale il riassetto previsto dalla giunta regionale, in attuazione del “decreto Balduzzi”,
CAMPOBASSO. “Corrono voci e anticipazioni, sempre più insistenti, circa l’intenzione del Governo di varare un corposo decreto legge, nel Consiglio dei Ministri di imminente pubblicazione, con il quale non solo si provvederebbe alla stabilizzazione dei docenti precari, privandoli peraltro del diritto contrattuale al riconoscimento dei servizi già prestati, ma si interverrebbe sullo stato giuridico e contrattuale degli insegnanti e sull’amministrazione delle scuole”. Con queste parole Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, aveva esordito dopo la bozza e le notizie inerenti le intenzioni del
Baretta s’è lasciato andare a dire :“Noi stiamo contrattando con l’Europa il massimo dei tempi possibili, compatibilmente con le direttive europee e la Bolkestein. Certamente l’Italia ha una condizione specifica e ha il diritto di porre questo tema all’Europa e quindi noi stiamo insistendo
perché ci sia un riconoscimento della specificità italiana. Noi ci muoviamo forzando, diciamo, le regole europee, ma ovviamente tenendone conto, in questi giorni sono in corso le trattative”. D’accordo i tempi delle trattative; ma gli imprenditori balneari, nonostante non conoscano
Stabilità di bilancio? Già tanti danni al Molise lungi dal tagliare gli sprechi, andrebbe ad incidere sulla qualità e quantità delle prestazioni e sui livelli essenziali di assistenza. Sulla scuola, che dopo i tagli feroci imposti dal piano Tremonti-Gelmini (8 miliardi di tagli, che hanno portato anche da noi alla perdita di oltre 1000 posti di lavoro nel settore) vede perpetuarsi la tendenza sciagurata alla riduzione del trasferimento dei fondi alle scuole, con conseguente soppressione o riduzione dei corsi di sostegno e delle attività extracurriculari di arricchimento dell’offerta formativa e con l’impossibilità di pagare regolarmente i supplenti. Sugli Enti Locali (Comuni e Province), con tagli che, dopo aver azzerato le risorse per
investimenti, incidono ora sulla stessa spesa corrente. Non vengono più garantiti il riscaldamento e la manutenzione delle scuole. Istituzioni storiche come la biblioteca “Albino” di Campobasso vengono fatte decadere e ridimensionate nella loro funzionalità. Le Province non hanno più i soldi per la manutenzione delle strade. I Comuni non sono più di grado di garantire la manutenzione delle reti urbane, né di provvedere alla cura dell’ambiente urbano, né di far fronte, nei centri maggiori, alla sempre più grave emergenza abitativa. Sulla presenza dello Stato , che nel nostro territorio diventa sempre più residuale, a seguito della soppressione delle strutture decentrate dei mi-
“Buona scuola, solo prese in giro” governo Renzi. E così la conseguenza altro non poteva essere che lanciarsi in una forma di protesta civile e di mobilitazione nazionale, a partire dai coordinatori regionali. A tal riguardo, dal Molise, il presidente Michele Paduano nel raccogliere il monito aveva lanciato un appello accorato al Capo dello stato: “Diramo, a nome dei docenti italiani, un accorato appello al presidente della Repubblica, per un suo autorevole e urgente intervento che eviti questo atto di prepotenza sugli insegnanti e sulle istituzioni parlamentari. Inoltre – conclude
il coordinatore molisano della Gilda – esorto tutti gli insegnanti a mobilitarsi, rivolgendosi direttamente al Presidente con una nota predisposta dal sindacato. Da Roma invece mi pare di notare che la bussola del decreto si sia orientata verso assunzioni a partire da settembre, in barba quindi alle promesse fatte alla categoria. Quindi tempi incerti, decreto incerto, conversione del decreto dal Parlamento anche e i precari si scatenato su internet. Come sindacato restiamo in guardia per decidere immediate iniziative”.
ancora oggi quale sarà il proprio destino e quello delle loro famiglie, sono già al lavoro, perché tra poco più di un mese inizia la stagione turistica 2015. La situazione è complessa e caotica ed ha spinto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli a dichiarare: “Come al solito la burocrazia ci rovina, in Italia per un’impresa ci sono 120 adempimenti fiscali l’anno, uno ogni tre giorni. Non vince il più bravo, ma solo il più furbo. La stabilità e la semplicità burocratica sono ciò che chiedono i balneari italiani”. Stabilità e semplicità burocratica: sembra facile! Non dovremmo essere in Italia. Tra coloro che a Roma hanno alzato la voce, hanno posto il problema del loro futuro, il presidente del Sib Molise, Massimo Balante, che ha così chiosato la giornata: “La nostra paura è tangibile in quanto ad oggi tante sono le possibili soluzioni ma il Governo ancora nicchia nel salvaguardare i 30.000 imprenditori balneari italiani. Bisogna trovare una soluzione celere che possa ridare fiducia al comparto e rilanciare gli investimenti”. Dardo
nisteri, della chiusura degli uffici postali nella gran parte dei comuni, dello spostamento fuori regione degli uffici direzionali delle partecipate che forniscono i servizi di rete. Per Discutere di questi temi e per organizzare la campagna diinformazione e la raccolta delle firme sulla proposta di iniziativa popolare per l’abrogazione del pareggio di bilancio, L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS-MOLISE indice una assemblea pubblica venerdì 6 marzo, alle ore 17:30, presso il cinema “Alphaville”, in via Muricchio 1° Campobasso. INTERVERRA’ L’ON. RUSSO SPENA giurista-costituzionalista,membro del Comitato Nazionale ALTRA EUROPA con TSIPRAS- MOLISE
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5 6 marzo 2015
CAMPOBASSO. “Sullo scandalo della Sanità in Molise si è superato il limite del ridicolo e si è imboccata la strada dell'attentato alla salute dei cittadini”. Lo sostiene il senatore, Ulisse Di Giacomo. “Inutile commentare la solita, lagnosa, tediosa e irritante uscita della Fanelli, che loda " il forte sostegno dato in Consiglio alla difesa della salute dei molisani", mentre a Roma il suo Presidente di Regione non si sa bene in cosa si dilettasse invece di difendere il Molise in Conferenza Stato-Regioni. Qualcosa, invece, va detta sulle affermazioni incredibili e inaudite fatte da Frattura una
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“Frattura? Uno strano personaggio” Il senatore Ulisse Di Giacomo torna sull’assenza del Molise al tavolo della sanità volta beccato con le mani nella marmellata. In Consiglio Regionale ha affermato : E' vero, al Tavolo Tecnico il Molise non c'era e alla seduta della Conferenza delle Regioni del 5 agosto 2014, quando è stato votato il regolamento attuativo del Decreto Balduzzi, colpevolmente non c'ero. Ma prima di queste sedute ci sono state numerose riunioni per redigere il documento, e in quelle sono stato ben pre-
sente!. In altre parole ha affermato che è vero, era assente quando si è votato il documento che distrugge la rete assistenziale regionale, ma è stato presente in tutte le altre occasioni in cui lo stesso documento è stato redatto e scritto, e sul quale non ha mosso un dito nè ha proferito una sola parola in difesa del Molise. Lascio a voi qualsiasi commento sui fatti e sul personaggio”.
Riaffermare al Consiglio comunale il ruolo e la funzione cardini dell’intera gestione politico-amministrativa della città
Convocazione degli Stati generali
Importante iniziativa politica dei consiglieri Ambrosio, Colarusso, Maroncelli, Madonna, Pilone, Coralbo, Tramontano, e Perretta. Assente il Pd, e non per caso! Per la prima volta l’aula consiliare di Palazzo san Giorgio sarà un luogo di dibattito multi - istituzionale con la presenza dei rappresentanti di Sea Servizi ed Ambiente, del Centro Fieristico Polifunzionale di Selvapiana, di Matese per l’Occupazione, del Consorzio per il Nucleo di Industrializzazione Campobasso-Bojano, del Convitto nazionale Mario Pagano, dell’Asp Azienda servizi alla persona Don Carlo Pistilli, della Banca popolare delle province Molisane, eccetera eccetera. Un passo avanti sul piano delle procedure democratiche peraltro previste e sancite nell’ statuto e nei regolamenti comunali, e nelle leggi dello Stato. Dei quali è indubbiamente un cultore il consigliere Miche Ambrosio che della iniziativa di cui stiamo dicendo s’è reso promotore invocando l’applicazione dell’articolo 15 comma 3 dello Statuto comunale, e dell’articolo 39 comma 2 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267). All’iniziativa hanno aderito gruppi di maggioranza e di minoranza a riprova che il bisogno di partecipazione, di conoscenza, di confronto e d’analisi dei ruoli, delle competenze e dei comportamenti degli ammini-
L’INTERVENTO di Pino Gallo A distanza di più di 10 anni dalla prima riforma dei consorzi industriali, di cui sono stato relatore in Consiglio Regionale, penso che, complice anche la crisi di sistema dell’industrializzazione in Italia e nel Molise, occorre mettere mano ad una buona riforma contemperando gli indirizzi legislativi e costituzionali a cui si rifanno i “consorzi”, che sono per definizione “enti pubblici economici” che possono trasformarsi, anche mediante norme regionali d’indirizzo, in ”società per azioni” con la presenza di tutti i soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo industriale ovvero prevedendo, in analogia a quanto ha recentemente
stratori comunali e dei rappresentanti dell’amministrazione nei vari organismi sub comunali, in enti e società partecipate, supera ampiamente lo strumentalismo dei partiti. Con un’eccezione, purtroppo. L’assenza della firma del capogruppo consiliare del Pd in calce alla richiesta formale della convocazione stona maledettamente, pone un problema di coerenza e di convivenza mica da
poco nel centrosinistra. L’egemonia che gli deriva dall’essere il partito di maggioranza all’interno della coalizione interpretata in chiave autoritaria, se non prevaricatrice, ha generato più di un dissenso e di un malcontento. Cosa c’è di più democratico e di trasparente del confronto? Niente, crediamo. Dello stesso avviso non sono, guarda caso, i democratici di Palazzo san Giorgio
che nell’iniziativa di Ambrosio e degli altri capigruppo intravedono una sorta di lesa maestà. Cioè, sindaco e assessori, sarebbero costretti a piegarsi alla valutazione e al giudizio dell’assemblea consiliare. Cosa apprezzabile oltre ogni dire e, in questo caso, per la prima volta il consiglio e la collettività campobassano avrebbero un rendiconto dell’attività svolta dalla giunta
Consorzi industriali, la Regione pensa solo agli amministratori legiferato la Regione Abruzzo, la fusione di questi enti un unico soggetto. Constato, invece, con grande disappunto, che “l’Agenzia per lo sviluppo delle attività produttive” ( ARSAP), a cui si intende affidare il management del sistema, altro non è che un “ente strumentale regionale”, alquanto ”vintage”, che nasce dalla soppressione degli attuali consorzi industriali, che ha come unico attore la Regione che avoca a se il potere di nominare e revocare gli amministratori e di formulare direttive ed attuare controlli. Altro che ente pubblico e c o n o m i c o ! Non voglio tediare il lettore citando nel dettaglio le sentenze della Corte Costituzionale sui limiti imposti
comunale e dai singoli assessori, dai consiglieri comunali delegati dal sindaco su specifiche materie amministrative, e dai rappresentanti del Comune in enti, aziende ed istituzioni come previsto dall’articolo 6 del Regolamento degli indirizzi del consiglio comunale. Per Ambrosio e gli altri firmatari (Lino Colarusso Popolari per l’Italia, Gianluca Maroncelli- Segnale civico, Elio Madonna - Centro democratico, Francesco Pilone - Democrazia popolare, Michele Coralbo - Polo civico, Alberto Tramontano - Città amica ed Enrico Perretta - Campobasso nuova), riaffermare al Consiglio il ruolo e la funzione cardini dell’intera gestione politico-amministrativa della città, nonché il primato istituzionale, risulta essere una priorità irrinunciabile. A differenza di quanti (e non sono pochi) preferiscono la prevalenza dell’esercizio del potere ad ogni altra esigenza di democrazia. Il differenziale politico e morale è notevole tra le differenti posizioni. Che, permanendo nel corso della sindacatura, certamente non aiuterà ad amministrare. Dardo
dalla legislazione concorrente, sulla conclamata illegittimità delle norme regionali qualora le stesse determinino una sorta di “ingerenza nell’attività dei consorzi compromettendone l’autonomia”, della violazione di norme più recenti quali quelle sulla spending review in materia di costituzione di nuovi enti o agenzie, dell’aperta violazione della legge “La Loggia” in materia di applicazione dell’art. 118 della Costituzione e, da ultimo, la recente sentenza della “Corte” che pone riserve sui rapporti di lavoro del personale di questi enti qualora gli stessi siano interessati alla mobilità presso enti caratterizzati da contratti di pubblico impiego, ma resto basito di come si possa esprimere giudizi tanto autoreferenziali quanto positivi su un disegno di legge sostanzialmente inadeguato, riduttivo e di basso profilo.
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Campobasso
6 marzo 2015
Tributi, ultima spes Per evitare il tracollo finanziario occorrerebbe una coraggiosa e radicale riorganizzazione dei servizi comunali Campobasso - Si parla sempre meno di federalismo fiscale mentre sarebbe opportuno tenerne conto e muoversi in mondo tale da utilizzarne gli aspetti pratici. Un comune alle soglie del dissesto, qual è il comune di Campobasso, dovrebbe pertanto essere il primo ad avvertire la necessità di tenere sotto controllo tutti i meccanismi che presiedono al reperimento delle risorse. Ma se il dissesto è alle porte, vuol dire che il controllo delle entrate e i meccanismi che dovrebbero garantirle nella misura massima possibile non funzionano. E’ un dato di fatto: il servizio tributi di Palazzo san Giorgio è dimensionato in mondo insufficiente e nessuno muove un dito per cambiare lo stato delle cose. Soprattutto ora, con l’introduzione dell’Imu e con il servizio di riscossione dei tributi (acqua e rifiuti solidi urbani) passato direttamente a carico della struttura comunale dopo la traumatica e ancora aperta questione con il vecchio concessionario , si dovrebbero adottare gli accorgimenti organizzativi e funzionali che
possano rendere il servizio l’asse portante dell’economia municipale. Se non si capiscono cose elementari come queste, c’è poco da sperare che gli amministratori in carica e la di-
rigenza che li accompagna, siano in grado e in condizione di operare in maniera incisiva per evitare il tracollo finanziario. Della rappresentazione politica e amministrativa e
gestionale in essere a Palazzo san Giorgio, manca un regista che sia tale, ovvero dotato della professionalità e dell’autorevolezza necessarie per coordinare lo staff
dirigenziale e per elaborare proposte operative. Qualcuno lo ha detto al primo cittadino, il quale la preoccupazione di essere il sindaco di un Comune sull’orlo del dissesto finanziario la vive con molta tensione. Qualcuno glielo ha detto: di muoversi e di muoversi in fretta in direzione di una nuova e meglio ragionata organizzazione dei servizi. Qualch’altro gli ha fatto notare che a Palazzo san Giorgio c’è gente che passa le ore a muoversi da un capo all’altro del corridoio, mentre potrebbe essere chiamata a dare prestazioni adeguate al livello di appartenenza (diplomati e laureti). Volendo cambiare marcia e registro, tra le prime azioni da compiere e le prime volontà da realizzare, la priorità va data alla riorganizzazione e al potenziamento del settore tributi: il vero, unico, collettore delle risorse reperibili e il vero, unico, strumento di salvezza di un’amministrazione boccheggiante. Mettendo mano ad una profonda, coraggiosa, e inappellabile riorganizzazione dei servizi e dei carichi di lavoro.
Far rivivere il patrimonio culturale dei piccoli borghi Parte in Molise il progetto “Borghi della Lettura” Si chiama “Borghi della Lettura” il nuovo progetto ideato dal Centro Studi Storici “V. Fusco”, diretto dai giovani giornalisti Roberto Colella e Davide Vitiello, che si avvale del prezioso contributo di Francesca Carnevale, Presidente AIB Molise (Associazione Italiana Bibliotecari), e del prof. Rocco Cirino, Presidente regionale Associazione Italiana Insegnanti di Geografia. Il progetto, che a livello regionale ha già riscontrato l’adesione del Comune di Casacalenda, guidato dal Sindaco Michele Giambarba, punta a creare un marchio di qualità con l’obiettivo di costruire un’offerta di
turismo tematico mettendo in evidenza le peculiarità locali in cui ambiente e cultura presentano caratteri di estremo interesse, a cominciare proprio dalle biblioteche storiche dei Comuni di Casacalenda, Larino, Campobasso, Isernia, Venafro e Agnone. Ma il respiro del progetto Borghi della Lettura è più ampio e mira a coinvolgere realtà extraregionali. Infatti l’idea progettuale sarà presentata ufficialmente il prossimo 7 Febbraio a Scontrone, un piccolo Comune in provincia dell’Aquila, in seguito all’interesse manifestato dal Sindaco del borgo abruzzese Ileana Schipani e dal consigliere con delega alla cultura
Erika Iacobucci. All’evento inaugurale parteciperà tra gli altri Enzo Antonio Cicchino, programmista regista della “Grande Storia” in onda su RAI 3. “Pianificare uno sviluppo basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale – sostiene a riguardo Roberto Colella - significa combattere il degrado sociale innescando un indotto economico virtuoso, con l’obiettivo di creare un ritorno d’immagine positivo che evidenzi agli occhi dei cittadini l’identità storica ed estetica del loro territorio e la proietti verso l’esterno. Ovviamente a ciò va collegata una offerta valida di servizi”.
Sono quattro le finalità principali dell’idea progettuale: la tutela del patrimonio finalizzato alla sua conoscenza, che è l’obiettivo istituzionale di ogni intervento nel campo dei beni culturali; il soddisfacimento diretto dei bisogni della popolazione locale con primario interesse alla crescita culturale che ha sempre implicazioni sociali ed economiche; la creazione di flussi di utenza motivati dall’interesse alla fruizione del patrimonio e l’attivazione, in risposta, di processi produttivi nel territorio; la valorizzazione del borgo storico con arredo urbano che richiami il marchio designato.
Borghi autentici, l’assemblea regionale A Vinchiaturo la manifestazione per fare il punto della situazione sul territorio VINCHIATURO. Oggi, alle ore 16.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Vinchiaturo (CB), si terrà l’Assemblea Regionale dei Borghi Autentici d’Italia. All’evento prenderà parte il Presidente Nazionale - Sindaco di Melpignano (LE) - Ivan Stomeo, ed i Sindaci dei 10 Borghi Autentici del Molise. Farà gli onori di casa il Sindaco Luigi Valente. L’occasione è particolarmente importante, in
quanto sarà illustrata la bozza del Manifesto dei Borghi Autentici d’Italia, in questi giorni in fase di consultazione tra gli associati, prima della sua definitiva approvazione nel corso dell’Assemblea Nazionale che quest’anno, per la prima volta, si terrà in Molise a Capracotta (IS) il 27 e 28 marzo p.v. Il Manifesto è un documento strategico elaborato e condiviso dagli oltre 200 Borghi Autentici d’Italia, in cui
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sono racchiuse le linee programmatiche e di sviluppo che ciascuna Amministrazione intende perseguire. I temi in esso affrontati, infatti, sono molteplici: 1) Comunità aperte, solidali e consapevoli; 2) I giovani sono il futuro del borgo, senza i quali il borgo non ha futuro; 3) Borghi intelligenti…portatori di un’idea di futuro; 4) Benessere e salute, un diritto per tutti; 5) Saper fare produttivo, un car-
burante per la crescita; 6) Il Borgo: palcoscenico di produzione culturale; 7) …Gente che ama ospitare…; 8) Governance efficace e Municipi capaci ed efficienti. I Borghi Autentici del Molise, in un concetto di rete nazionale, intendono portare avanti con perseveranza la sfida di “Territori e Comunità che la vogliono fare…”
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7 6 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Perchè non si controlla il peso dei rifiuti? Il consigliere comunale Enrico Perretta torna sulla mancata pesa prima dell’arrivo in discarica ”CampoBasso. Il consigliere comunale Enrico Perretta torna a tuonare sulla gestione della nettezza urbana: ” il controllo delle pesate da parte del Comune darebbe la possibilità di abbassare l’importo della tassa” “Quando si andava al mulino i contadini comparavano la pesatura del grano effettuata al mulino con il peso che effettuavano a casa. Era un modo per verificare se la bilancia del mugnaio fosse tarata bene o se c’erano sfumature che comportavano maggiori introiti nelle casse dell’azienda privata.
Capisco che al giorno d’oggi, dove il mondo dell’informatizzazione ha prevaricato di gran lunga il mondo agricolo, il paragone può sembrare arcaico ma rende bene l’idea se l’argomento si sposta sui rifiuti. I cittadini di Campobasso, e non solo, pagano la tassa sui rifiuti, che vengono raccolti ogni giorno sul suolo comunale, in base al loro peso: si tratta di 97 EURO a tonnellata. Ma quanti rifiuti si producono a Campobasso? Nessuno lo sa. O meglio, gli unici dati disponibili sono quelli provenienti dal gestore della discarica di Montagano dove viene
smaltita la monnezza del comune capoluogo. Eppure l’istituzione comunale dovrebbe svolgere il ruolo di controllore, su una gestione privata, attraverso la Sea. Bene, questo non succede. Soprattutto se si tratta dell’umido o dell’indifferenziato. Quindi, detto in altri termini, i cittadini campobassani pagano la Tari che a sua volta si basa su un peso di cui nessuno a Palazzo San Giorgio conosce la reale esistenza se non attraverso i dati che la ditta privata, gestore della discarica di Montagano, comunica al Comune stesso. Chi tutela i cittadini? Per-
ché questi devono versare alle casse comunali SOLDI propri basandosi su dati che gli stessi amministratori non possono né confermare né smentire? E soprattutto perché l’amministrazione Battista non vuole fare chiarezza sulla mancata pesatura e quindi sul mancato controllo della raccolta rifiuti rischiando che i concittadini paghino un importo maggiore del dovuto? A chi giova il mancato controllo? E perché nessuno risponde a queste domande? Mi domando e vi domando: negli altri comuni della regione che succede? Avviene la stessa cosa?”.
“Province, non vorremmo perdere il lavoro” Preoccupati i dipendenti delle due amministrazioni a seguito dei recenti provvedimenti di legge servizi garantiti». Ma rispetto al futuro di questi lavoratori sono intervenuti i senatori del Partito democratico in Commissione Bilancio, sostenendo che «i dipendenti delle province non rischiano il licenziamento; i lavoratori posti in mobilità per i primi due anni restano impiegati nel loro attuale posto di lavoro o in altre amministrazioni. Su questo tema attorno a cui c’è grande attenzione il Pd è molto chiaro». In ogni caso, la segreteria regionale della Funzione pubblica Cgil «si impegna perchè si condivida, unitariamente insieme alle altre organizzazioni sindacali, con il presidente della Giunta regionale, un documento di contrasto alle restrizioni finanziarie e occupazionali sulle province previste nella legge di stabilità».
CampoBasso. In assemblea il personale delle Province di Campobasso e Isernia che, a seguito della soppressione degli Enti, non riescono a vedere un futuro. La mobilitazione unitaria sulla questione del personale dipendente delle amministrazioni provinciali è sempre più urgente, viste pure le mancate risposte da parte del Governo, anche ieri a margine del sitin dei lavoratori delle Province, alla delegazione sindacale presso il Senato. Mancate risposte che confermano non solo il pericolo dei 20 mila esuberi, ma manifestano l’assoluta indifferenza per l’imminente caos che, a causa di un riordino istituzionale non governato e dei tagli ai trasferimenti finanziari, si scatenerà a breve sui lavoratori e sui cittadini a cui mancheranno
Preghiera riparatrice per il furto nella chiesa di Ripalimosani Una riflessione ed un invito a valorizzare l’oro devozionale e fonderlo per utilizzi pratici e quotidiani Ripalimosani. Il vescovo della diocesi di Campobasso –Bojano , mons. Giancarlo Bregantini, il 3 marzo ha visitato la Parrocchia di Ripalimosani per esprimere la sua più affettuosa solidarietà al parroco don Moreno Ientilucci e alla comunità tutta, ferita ed amareggiata per il furto degli ori della Madonna avvenuto una settimana fa. “Il furto è sempre una violenza, - ha dichiarato mons. Bregantini - ma lo è ancor più quando penetra nel cuore della storia di un popolo. L’oro rubato infatti, è memoria e devozione
della nostra gente che, lungo i secoli, ha desiderato donare le cose più care al cuore stesso di Maria”. Per questo, “la preghiera di riparazione ha voluto esprimere la condanna più ferma all’atto di violenza e la riconoscenza per la fede dei nostri padri. Ma nello stesso tempo, questa preghiera di riparazione vuole renderci attenti e solidali con chiunque, nelle nostre comunità e nei nostri paesi, subisce violenza. Non siamo infatti, come parrocchia, attenti solo alla violenza subita in casa nostra, ma esprimiamo la
più solidale attenzione a chiunque è ferito dalla cattiveria altrui. A cominciare dai cristiani perseguitati in varie parti del mondo. Perciò preghiamo che si fermi la violenza, ogni tipo di violenza, che deturpa la dignità dell’uomo”. Infine ha concluso il vescovo - “questo atto di preghiera, si è fatto anche riflessione su un uso alternativo dell’oro che la storia ci ha consegnato, suggerendo di pensare a valorizzare l’oro, salvo quello di fortissima valenza artistica, anche creando calici o
ostensori preziosi, ma utilizzabili tutti giorni.Questo uso alternativo, nulla toglie alla storia, anzi, rende l’oro fonte di preghiera e devozione quotidiana. Per tutto questo, ogni comunità cristiana della diocesi sappia ben valorizzare la propria storia, perché diventi fonte di preghiera, di catechesi e di identità. Ma insieme lanci i nostri cuori in una dimensione di solidale attenzione verso ogni sofferenza. Ci aiutino i nostri Santi padroni e la Vergine Maria”.
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Tutto quello che gli altri non dicono
6 marzo 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“Finalmente Brasiello si è mosso”
Il Guerriero Sannita sottolinea la presa di posizione del Sindaco e dei capigruppo sulla sanità ISERNIA. Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita, scende al fianco del Sindaco Brasiello che per la prima volta ha fatto sentire la sua voce a difesa del Popolo Pentro e di tutta la provincia di Isernia, esortando il Governo regionale, di prendere atto del profondo malcontento e delle preoccupazioni dei cittadini causati dall’attuale gestione della Sanità. Il Movimento ritiene giusto al contrario del Segretario Regionale del P.D. Fanelli, i “toni ed i contenuti” del documento sottoscritto dal Sindaco e dai Capigruppo di Palazzo San Francesco, che rispecchia la reale situazione di allarme, che si vive nella terra Pentra da parte di quelle popolazioni, non è possibile sottacere un malcontento che si ingrossa ogni giorno di più, solo perchè c’è la necessità di fare Squadra, questo modo di comportarsi equivale a mettere la testa sotto la sabbia come fa lo struzzo, ciò non fa parte del DNA del Movimento di cui mi onoro di rappresentare. Inoltre, a differenza sempre del Segretario Regionale del P.D.
Micaela Fanelli a parere del Movimento, il documento è molto chiaro non pecca di difetto e le responsabilità sono attualmente del Governo regionale. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita, vorrebbe invece conoscere il pensiero del Segretario Regionale del P.D., sulle tante promesse fatte anche per iscritto in campagna elettorale ai vari comitati a difesa degli ospedali e non mantenuti, cosa ne pensa dell’assenza del Governatore alla Conferenza Stato -Regioni riguardante la Sanità, del dimezzamento delle indennità ai Consiglieri regionali e mai attuato, dell’efficienza della tratta ferroviaria Campobasso – Roma per spostamenti sicuri, veloci, comodi, economici e rispettosi dell’ambiente , della casa accessibile a tutti dove vivere e socializzare, del reddito minimo garantito per i giovani che non hanno lavoro, la cultura per produrre ricchezza, del turismo eco sostenibile puntando a un turismo culturale, centri diurni di assistenza ad alta professionalizzazione, residenze sanitarie assistenziali, per aiu-
tare le famiglie ad avere una vita migliore, supporto specializzato e professionale anche alle disabilità più gravi, distretti tecnologici, nuova linfa ai piccoli comuni con progetti di sviluppo territoriali strategici, servizi tecnologici efficienti diffusi e capillari (internet a banda larga anche nei piccoli centri) ecc., in breve parole parliamo del Molise che doveva essere e che fino ad oggi a parere del Guerriero Sannita non ancora si attua, risposte che probabilmente non arriveranno mai, come al solito silenzio tombale. Non resta che aspettare un’ulteriore difesa da parte del Sindaco Brasiello nei confronti dei cittadini Pentri, per sentire di nuovo la Fanelli dire: “Mi sono viceversa stupita e molto rammaricata per i toni e i contenuti scelti da Gigi Brasiello e i capigruppo del Comune di Isernia”. In ultimo, il Guerriero Sannita vuole suggerire umilmente una massima di Napoleone al Sindaco Gigi Brasiello: “Niente è più difficile e, dunque, più prezioso della capacità di decidere”.
Opere pubbliche a Venafro per 18 milioni I fondi vengono dal Pisu e servono per la realizzazione di importanti strutture VENAFRO. Tredici interventi per un totale di 4,5 milioni di euro. A tanto ammonta, solo per il primo anno di attuazione, il Piano delle opere pubbliche di Venafro. Nel triennio, sulla città atterreranno circa 18 milioni di euro complessivi. Tra i lavori più importanti sicuramente figura il recupero e la ristrutturazione dell’ex convento San Francesco in piazza Merola: solo questo intervento dovrebbe costare 4 milioni di euro: nel Piano approvato dalla giunta comunale guidata dal sindaco Antonio Sorbo l’avvio delle operazioni è previsto per l’anno prossimo. Ventidue i capitoli totali, con tanto di indicazione di copertura finanziaria, nel documento redatto dalla responsabile del settore Lavori pubblici e manutenzione, architetto Ornella Celino, evidentemente dietro indicazione politica dell’assessore al ramo, Marco Valvona. Alcuni lavori, in realtà, sono anche già iniziati, altri sono in programma, altri ancora probabilmente non vedranno mai la luce. Ve-
niamo quindi all’elenco annuale, quello relativo al 2015, che ammonta a circa 4,5 milioni di euro e che è realistico al 100% poiché i progetti sono già finanziati e in molti casi sono stati banditi i relativi appalti. Adeguamento igienico-sanitario di impianti di depurazione e condotte fognarie frazione Ceppagna per 122mila euro; interventi volti alla valorizzazione e maggiore fruibilità della biblioteca comunale De Bellis-Pilla per 319mila euro; lavori di recupero, restauro e valorizzazione dell’ex palazzo Armieri per 1,2 milioni di euro, di cui 500mila euro quest’anno; riqualificazione di piazza Cimorelli, l’antica piazza Mercato per 300mila euro; valorizzazione del percorso paesaggistico, culturale e ginnico fra il centro storico di Venafro (castello Pandone) e l’impianto sportivo di Pozzilli per 663mila euro; interventi di ottimizzazione sulla rete idrica tesi a migliorare l’obiettivo di servizio per altri 300mila euro; quindi, realizzazione depuratore nella frazione Ceppagna per
100mila euro nel 2015 e complessivi 600mila euro fino al 2017; sistemazione idraulica del torrente Rava per 200mila euro quest’anno e due milioni nell’arco del triennio; progetto per la sistemazione della caduta massi inconbente sul centro abitato previsti 100mila euro di lavori quest’anno e altri 150mila euro l’anno prossimo; sistemazione strade interne al centro abitato per 200mila euro; poi, gli interventi più grossi e consistenti che inizieranno nel quarto trimestre del 2015: riqualificazione del complesso scolastico “Leopoldo Pilla” di via Maiella per 85mila euro quest’anno e 2,485 milioni di euro totali; realizzazione di un’isola ecologica intercomunale per 839mila euro; e FINANZIAMENTO di progetti finalizzati a rendere energicamente più efficienti gli utilizzi degli edifici pubblici e le utenze energetiche pubbliche per 780mila euro. Nel 2016, quindi, oltre ad alcune opere già avviate e quindi da completare durante l’anno
prossimo, l’amministrazione comunale prevede di realizzare ulteriori interventi, ovvero: dissesto lungo le strade comunali per la borgata Le Noci e via Mura Ciclopiche per 162mila euro; lavori di ampliamento lato est del cimitero comunale per 870mila euro; interventi di ristrutturazione ed adeguamento dell’esistente edificio scolastico in via Acquedotto per 610mila euro; lavori di riqualificazione del piazzale antistante la palestra comunale per 400mila euro; sistemazione area fiume San Bartolomeo dalla Casilina all’attraversamento di via Publio Ovidio per 750mila euro; lavori di manutenzione straordinaria per l’eliminazione delle barriere architettoniche lungo i marciapiedi comunali per 500mila euro; nonché, come detto, lavori di recupero e di ristrutturazione dell’ex convento San Francesco in piazza Merola per quasi 4 milioni di euro. Nel 2017, infine, il Piano prevede altri lavori per un totale di 2,870 milioni di euro.
Bretella di Venafro, ripensare un’area commerciale La proposta era stata presentata in Consiglio regionale da Tony Incollingo VENAFRO. Nel 2002, il Consiglio regionale ha recepito una proposta a firma del Consigliere Tony Incollingo, riguardante la realizzazione di un Asse attrezzato che avesse al suo interno un centro commerciale dove gli operatori locali potessero collocare le loro attività. La ragione di tale idea risiedeva nel fatto che con i lavori della Variante esterna all’abitato di Venafro, il tessuto economico e produttivo della Città, poteva subire forti flessioni a seguito della riduzione del transito dei veicoli e di conseguenza del passaggio di potenziali consumatori. Un modo per programmare lo sviluppo ed evitare che dalla realizzazione di
infrastrutture importanti per la viabilità, scaturissero problematiche di altra natura. Con l’apertura della strada a scorrimento veloce al di fuori dell’abitato cittadino, se in qualche misura si è decongestionato il traffico proveniente da Napoli, bypassando Venafro, dall’altro si sono determinate oggettive difficoltà proprio nel tessuto economico e produttivo locale, contribuendo alla chiusura di molte attività commerciali e artigianali della Città. “Con la possibile realizzazione della cosiddetta Bretella di collegamento Variante di Venafro al Casello A1 San Vittore, che devia anche il traffico proveniente da Roma, la ques-
tione potrebbe acuirsi ulteriormente, e il problema già lamentato da tempo dai tanti operatori economici locali, tornerebbe in evidenza in tutta la sua dolorosa realtà. La proposta formulata e approvata dal Consiglio regionale a suo tempo, metteva già in luce questa problematica e proponeva una soluzione: la realizzazione di un Asse Attrezzato, infrastrutturato, con un Centro Commerciale che offrisse la possibilità ai commercianti e artigiani locali di “recuperare” il traffico veicolare e con esso i potenziali clienti”ha detto l’assessore regionale del Pd, Massimiliano Scarabeo: “Una soluzione sulla quale sarebbe utile fare un’ampia riflessione da
parte dell’Amministrazione di Venafro e della Regione Molise che, ripeto, l’ha già affrontata nel 2002, soprattutto oggi, alla luce della crisi economica in atto e le forti contrazioni dei consumi vediamo l’economia locale in seria difficoltà. Una riflessione che, però, deve vedere coinvolta a differenza del passato, quali attori protagonisti anche e soprattutto le Associazioni di categoria e quelle dei consumatori e dei cittadini, affinché possa essere sviluppato un piano di lavoro capace di verificare e proporre tutte le possibili decisioni sulla possibilità di una effettiva concretizzazione di tale proposta.”
“Scherzi ingegnosi dell’arte”: al Proscenio la terza edizione della rassegna musicale ISERNIA - Quattro concerti alla riscoperta degli autori del passato: sul palco del Proscenio di via Lorusso a Isernia è tutto pronto per dare vita alla rassegna “Scherzi ingegnosi dell’arte”. Giunta alla terza edizione, la kermesse organizzata dalla compagnia teatrale Cast, in collaborazione con Andreina Di Girolamo, vuole essere un momento di incontro e condivisione. Anche la scelta della location non è casuale, il Proscenio infatti si presta a una fruizione “familiare” della musica, così come accadeva un tempo. “I concerti proposti, assicurano i pro-
motori,sono sempre originali e attenti alla riscoperta di autori che non trovano spazio nelle grandi sale da concerto, ma che hanno pur sempre segnato la storia della musica europea”. A inaugurare la rassegna, lunedì 9 marzo, sarà “…di Singolare Beltà”, sonate per strumento a tastiera di Domenico Cimarosa, con Andreina Di Girolamo al clavicembalo. Lunedì 16 marzo, invece, il Proscenio ospiterà “Pagine del Settecento Napoleano”. Stefano Prozzo (mandolino) e Antonio Caporaso (clavicembalo) eseguiranno brani
tratti dal repertorio di Carlo Cecere, Pietro Leone, Giovanbattista Gervasio e Domenico Scarlatti. “Dalla sonata al Tango” è invece il tema del concerto in programma per lunedì 23 marzo. In scena le musiche di Niccolò Paganini, Franco Margola, Astor Piazzolla, BelaBartok e Manuel De Falla, interpretate da Marco Musco (soprano) e Rossella Sebastiano (chitarra). L’ultimo appuntamento è invece fissato per lunedì 30 marzo. Il titolo scelto è “Per Anna Magdalena”. Tania Notte (soprano) e Andreina Di Girolamo (clavicembalo) proporranno al
pubblico musiche di Johann Sebastian Bach. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 20.45. E’ consigliata la prenotazione ai numeri 3392694897 (Salvatore) e 3396801542 (Giovanni). Il costo del biglietto è di 8 euro (25 l’abbonamento). Intanto continuano con successo le iniziative di “Aderenze Teatrali”, la rete di attori nata per promuovere e diffondere la cultura teatrale. Domenica gli attori della compagnia Cast porteranno il loro spettacolo “Diciamogli di sì” sul palco del “Piccolo Teatro Eduardo” di Caivano.
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Termoli
6 marzo 2015
Ente di Bonifica, riprendere il dialogo Gli associati si sentono solo pressati per il pagamento delle quote ma con pochi servizi LARINO. L’Ente di bonifica di Larino esprime grande soddisfazione per il recente esito a proprio favore di un ricorso curato dall’avv. Massimo Romano per conto di una consorziata; nello specifico, trattasi di un contenzioso intrapreso contro l’Ente, sul presupposto dell’illegittimità della richiesta di pagamento di contributi di bonifica riferiti a terreni localizzati in agro di Montorio nei Frentani, e conclusosi con successo per il Consorzio. La decisione dei giudici appare ancora più importante, se si pensa che, con essa, la Commissione Tributa-
ria Provinciale di Campobasso ha decisamente mutato l’orientamento rispetto a quello emerso nell’ambito di due altri recenti ricorsi, riferiti sempre a contributi di bonifica gravanti su terreni identicamente beneficiati da opere realizzate dal Consorzio e sempre localizzati in agro di Montorio dei Frentani. Raggiunto telefonicamente, il Presidente dell’Ente di bonifica Larinese, Saracino Antonio, nel complimentarsi sia con i legali che hanno assistito il Consorzio, Michele Liguori e Matteo Petrella, che con le strutture tecnica e ammini-
strativa dell’Ente che presiede, ha sottolineato che questa importante sentenza, oltre a rendere giustizia alle tante attività svolta da sempre dal Consorzio nel proprio comprensorio, lasciano anche presagire una molto probabile REVISIONE in secondo grado di giudizio delle due ricordate sentenze di primo grado sfavorevoli dell’Ente, come già avvenuto in tutti gli altri ricorsi promossi dal Consorzio in Commissione Tributaria regionale, motivo per cui l’Ente ha già formalizzato incarico per proporre appello per la loro riforma.
Il Presidente ha comunque espresso rammarico per il fatto che i rapporti tra il Consorzio e taluni associati siano diventati negli ultimi tempi ingiustamente tesi, arrivando purtroppo anche i consorziati più beneficiati ad intraprendere delle liti nei fatti temerarie, perché fondate su motivazioni risibili o ingiustificabili, che puntualmente cadono di fronte alle articolate e dettagliati difese del Consorzio nelle aule dei Tribunali; il considerevole numero di sentenze a favore per l’Ente consente comunque di affermare che i giudici tributari si sono ormai resi
conto di questo, rigettando non solo le domande dei ricorrenti e confermando quindi il pagamento dei contributi di bonifica ma, addirittura, condannando gli stessi a pagare anche care spese di liti. Il Presidente ha poi concluso auspicandosi per il futuro un maggior dialogo tra Consorzio ed associati, così da avviare un confronto costruttivo sulle eventuali problematiche, la cui soluzione non può sicuramente essere trovata nelle aule di tribunale, bensì attraverso il maggior coinvolgimento della Regione Molise.
Riduzione dei tributi per i cittadini impegnati nel volontariato civico L’idea parte dal consigliere comunale, Marinucci TERMOLI. Questo nome, alla maggior parte di noi, non fa venire in mente nulla di particolare. Si tratta di un paese di circa 23mila abitanti, in provincia di Lucca, il primo in Italia a sperimentare la novità introdotta dal decreto Sblocca Italia, convertito nella legge 164 del 2014, che all’articolo 24 prevede la riduzione dei tributi per i cittadini impegnati in attività di volontariato civico, sia singoli che associazioni. Di fatto stiamo parlando della stessa proposta che ho fatto al Consiglio Comunale di Termoli con una mozione protocollata il 17 ottobre 2014 e che è stata bocciata con il voto
contrario di tutta la maggioranza, ad esclusione di un solo consigliere che si è astenuto. In quella sede, il consigliere Sciandra aveva motivato la bocciatura sostenendo la mancanza di una legge di riferimento, legge che, però, il suo stesso partito, quel PD che sta al governo, stava appunto varando. Il decreto legge del 12.09.2014, infatti, è stato convertito in legge l’11.11.2014. Forse questo aspetto è sfuggito al piddino Sciandra che non si prende, evidentemente, la briga di informarsi prima di parlare. A distanza di alcuni mesi confermo quanto
detto allora: questa AMMINISTRAZIONE è miope, incapace di guardare al di là del proprio naso e di osare il futuro per il bene dei cittadini. A Massarosa i cittadini o le associazioni del terzo settore che si occuperanno delle siepi nelle piazze, della pulizia di strade e tombini, di imbiancare il centro sportivo o di sorvegliare i bambini all’uscita da scuola usufruiranno di uno sconto, proporzionale all’impegno, sulla tassa dei rifiuti (Tari) o sull’imposta per i servizi comunali (Tasi). A Termoli, invece, i cittadini continueranno a pagare le imposte per intero e continueranno anche a
non poter godere di strade pulite o di siepi tagliate visto l’impegno dell’amministrazione in questo senso. Avevamo avuto l’occasione di lavorare insieme per il bene comune, cittadini ed amministrazione, facendo anche da apripista a livello nazionale, ma Sbrocca e i suoi hanno preferito percorrere le solite strade piuttosto che cercarne di nuove. Cos’altro possiamo aspettarci da questa amministrazione che si proponeva come la novità e invece non fa altro bocciare le idee che possono portare un vento nuovo in città?
Bonefro, allo scoperto il primo candidato a sindaco Domani si presenterà alla popolazione, Claudia Lalli con un programma di rilancio del Comune BONEFRO. L’attuale Vicesindaco incontrerà la cittadinanza sabato 7 marzo, alle 17, presso la Biblioteca di Piazza Municipio. “I progetti non si lasciano a metà ma vanno rilanciati con un metodo nuovo e con il contributo di tutti” Claudia Lalli, attuale vicesindaco di Bonefro, sabato 7 marzo alle ore 17, incontrerà la cittadinanza presso la Biblioteca multimediale in Piazza Municipio, per annunciare la sua candidatura a Sindaco in vista delle prossime elezioni amministrative in PROGRAMMA nel mese di maggio.
“Dopo una lunga e meditata riflessione, spinta dall’entusiasmo di molti amici, – dichiara la giovane amministratrice – ho ritenuto che i progetti avviati faticosamente in questi anni meritassero di non essere dispersi e portati a conclusione”. “Ho cercato di lavorare con determinazione, passione e volontà, dialogando con tutti e assicurando una presenza quotidiana che reputo essenziale per svolgere al meglio questo ruolo. Ma in un momento economicamente difficile e istituzionalmente complicato, – aggiunge il vicesindaco – con riforme nazionali
che gravano sugli enti locali, la figura dell’amministratore va evolvendosi, diventando sempre più un punto di riferimento per i cittadini nell’affrontare e risolvere i tanti problemi di una comunità” “Per questo credo – conclude Claudia Lalli – sia necessario compiere un passo avanti e di conseguenza cambiare metodo. Partendo dalle idee e dai contenuti: nei prossimi giorni organizzerò infatti degli incontri tematici con i cittadini, i
rappresentanti di associazioni, categorie, imprese e professionisti per realizzare insieme, con il contributo di tutti, il PROGRAMMAelettorale per una nuova Bonefro”
Strategicamente imprenditori, si bissa il successo Il seminario gratuito voluto dalla Provincia e dal Comune di Termoli TERMOLI. Dopo il grande successo del primo appuntamento del seminario “Strategicamente imprenditori” in termini di partecipazione e presenze, l’ente e l’Associazione Nasinsù, in collaborazione con il Comune di Termoli, informano che l’iniziativa verrà replicata sul basso Molise il 24 marzo presso la Galleria
Civica di Termoli, dalle 15:00 alle 17:30. Per partecipare al seminario è necessario compilare il “Strategicamente imprenditori” presente sul sito della Provincia di Campobasso www.provincia.campobasso.it e rinviarlo alla seguente email entro il 23 marzo: info@nasinsu.it Il seminario gratuito è importante
per conoscere le nuove strategie di successo, comprendere le opportunità della comunicazione di base su internet e sviluppare il business pianificando una corretta “social media strategy”. Nell’era del 2.0 i social network hanno sostituito i siti web aziendali. Tutti i settori professionali dal COMMERCIO al turismo, dal-
l’artigianato alla ristorazione, hanno ampliato i propri orizzonti, costruito una vetrina senza confini territoriali attraverso l’utilizzo di Facebook, Twitter, Google+, Linkedin. Il seminario è rivolto a commercianti, artigiani, agenzie di servizi, operatori del turismo, imprenditori, studenti, casalinghe e tutti coloro che deside-
rano conoscere gli strumenti dei social network e le opportunità di lavoro. Conclude il seminario il case history di aziende che hanno raggiunto il successo attraverso l’utilizzando dei social network. Ai presenti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
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Termoli
6 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Balneatori sul piede di guerra Pronta una class action contro la direttiva europea Bolkestein TERMOLI. Potrebbe esserci una una class action di carattere nazionale allo scopo di “rivendicare i valori commerciali delle nostre aziende che sono state costruite su legge dello Stato in base e delle concessioni edilizie” perché “non possiamo accettare che nessuna Europa le possa scippare”. È quanto trapela da alcuni proprietari degli stabilimenti balneari italiani che starebbero per avviare una campagna oculata atta a far ri-balzare agli onori della cronaca i contenuti della Direttiva Bolkestein che, nella sostanza, potrebbe finire con il
mettere all’asta le concessioni demaniali e far perdere gli stabilimenti ai tanti imprenditori del settore italiani. Risolcando i passi, occorre tornare all’epoca del Governo Monti quando i rappresentanti di categoria erano riusciti a ‘strappare’ una proroga fino al 2020, ma adesso l’impulso dato dall’Unione Europea potrebbe creare non pochi problemi al punto che la scadenza di quest’anno si proporrà, per i motivi già asseriti, quale una spada di Damocle sulle teste della categoria e allora, l’obiettivo è strappare accordi come quelli ac-
corsi in Spagna, Portogallo e Croazia dove si è riuscito a ottenere proroghe fino a 90 anni delle concessioni balneari. Ecco che, quindi, arginare questa complessa situazione vorrà dire allinearsi e unirsi a quanto la Toscana, regione capofila in questa lotta, ha messo in campo presentando un ricorso al Tar, che è tuttora in fase di elaborazione, con ventiquattro aziende che puntano al riconoscimento del valore commerciale dell’attività mettendo sotto la lente di ingrandimento l’articolo 49 del Codice della Navigazione.
Praticamente, attraverso il ricorso saranno presentati i rendiconto che attestano il valore degli INVESTIMENTIche i proprietari degli stabilimenti hanno effettuato da quando sono proprietari anche della concessione e, stando alle prime cifre, solo per 24 aziende toscane si parla di investimenti per quasi 70milioni di EURO. Si punterebbe così alla Giustizia amministrativa e il Molise avrebbe già avviato la macchina per allinearsi ai colleghi toscani, dando il via a una “class action” in grande stile contro l’articolo 49 del Codice della Nav-
igazione secondo il quale al termine della concessione demaniale i beni vengono acquisiti dallo Stato. Ciò significherebbe che ogni INVESTIMENTO affrontato dai tanti imprenditori del settore andrebbe, per così dire, “in fumo”. … E sotto la lente anche la situazione delle imprese di pertinenza che, secondo la Finanziaria 2006, sono tenute a pagare “centinaia di migliaia di euro di canoni demaniali che non stanno né in cielo né in terra”.
“Sanità, non solo chiacchiere” Per il consigliere comunale, Michele Marone, la Regione deve programmare TERMOLI. S’infervora la battaglia politica sulla sanità e a intervenire non poteva che essere il consigliere comunale di opposizione e fondatore di Azione civica Molise Michele Marone. “Il presidente Frattura torna ad impegnarsi per cercare di far apportare delle deroghe agli
standard dell’offerta sanitaria previsti nel decreto Balduzzi, in particolare si impegna al mantenimento a Campobasso di un presidio ospedaliero di primo livello con tutte le specialistiche. A Termoli ed Isernia il potenziamento delle emergenze con la previsione di specialistiche
connesse al territorio. Ad Agnone la previsione di un presidio per aree disagiate con accordo di confine mentre Venafro e Larino saranno riconvertiti con altrettanti accordi di confine con le regioni limitrofe. Questa volta il presidente si impegna davanti
al Consiglio regionale dopo l’impegno preso circa otto mesi fa e precisamente il 21 luglio del 2014 in consiglio comunale a Termoli. Speriamo che questa volta le promesse di impegno non verranno più disattese”
Porto, una situazione difficile Il buio è totale mentre il degrado è padrone dell’intera area che attende interventi sono fatto anche un ulteriore giro in cerca di altre sorprese e devo dire che ne ho trovate, eccome. Ad esempio sul vecchio muraglione c’è di che meravigliarsi scatole di fili elettrici scoperti alla mercé di tutti, cartelli di segnaletica stradale erosi dalla salsedine e messi uno sopra l’altro ad indicare non si sa che cosa, altre cartacce, pezzi di reti e rifiuti buttati in ogni dove, disegnano un quadro inqualificabile di un’area come il bacino portuale che dovrebbe essere anche lo specchio di una città di mare e invece … siamo costretti da tempo a parlarne per colpa di pochi in termini più che negativi. Riusciranno i nostri eroi a riportarlo come era un tempo? Lasciamo questo interrogativo a chi se ne vorrà fare carico e competenza.
TERMOLI. Qualche settimana fa denunciammo il buio totale per mancanza di illuminazione pubblica nella quasi totalità dell’area e ieri mattina, incontrando un nostro amico e fedele lettore, c’è stato fatto notare un qualcosa che è sicuramente poco edificante. “Vai a vedere dietro a quel faro verde che cosa c’è”, ci ha detto e, arrivati sul posto, lo spettacolo che è apparso ai nostri occhi è stato a dir poco vergognoso. Il grado d’inciviltà che hanno toccato gli autori di tali gesti ha raggiunto picchi elevatissimi. “Io l’ho anche denunciato alle autorità competenti, ma lo schifo continua” ha aggiunto questo nostro amico e posso confermate che dopo aver constatato di persona quello stato di degrado inguardabile, visto che ero sul posto, mi
Trivellazioni, ascoltate le Regioni Preoccupazioni sulla costa adriatica per le decisioni che potrebbero essere assunte TERMOLI. Si potrebbe dire, ‘eppur sui muove’. Parliamo dell’iter per le trivellazioni nel mare Adriatico, che poggia sui rischi transfrontalieri, ossia che altri Paesi come la Croazia che affacciano sulla sponda opposta diano libero sfogo alla caccia a nuovi giacimenti di idrocarburi, magari perseguendo percorsi di controlli meno rigorosi di quanto l’Italia garantisca. Per questo, anche sulla spinta delle Regioni, che hanno firmato proprio a Termoli un protocollo d’intesa nel dicembre scorso, come assemblee legislative, il ministero dell’Ambiente ha annunciato ieri che intende avviare delle consultazioni sulle trivellazioni della Croazia nel mare Adriatico.
Il ministero ha infatti chiesto e ottenuto dal governo croato l’avvio di consultazioni transfrontaliere. Per il ministro Gian Luca Galletti si tratta di “un passaggio irrinunciabile” anche perché “non siamo semplici spettatori” di ciò che succede in Adriatico. Le informazioni saranno passate alle Regioni interessate con l’invito di trasmettere le loro osservazioni sul Piano entro il 20 aprile. Le osservazioni verranno poi acquisite e inoltrate il 4 maggio, assieme a quelle del ministero, all’autorità competente croata. “L’Italia – spiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – ha una legislazione molto rigorosa sul tema delle trivellazioni, orientata prima di tutto alla massima sicu-
rezza ambientale. Essere pienamente a conoscenza di quel che si verifica a poca distanza dalle nostre coste, a maggior ragione perché che si tratta di interventi energetici con un potenziale impatto ambientale, era per noi un passaggio irrinunciabile”. La Direzione generale per le valutazioni ambientali del ministero ha manifestato in due occasioni ufficiali l’interesse a partecipare alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (Vas) del ‘Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico’ del governo croato. Il ministero ha informato dell’avvio della consultazione le Regioni interessate: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.
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Opinioni
5 marzo 2015
di Claudio de Luca Esiste un altro colore del lavoro, quello verde speranza, che oggi potrebbe diventare un’alternativa alla disoccupazione nel Molise. Si aprono molte “chanches” per gli informatici interessati ad impiegare le proprie risorse verso lo sviluppo di “software” di comando, di gestione e di contabilità delle risorse rinnovabili nonché per “buyer”e per figure di monitoraggio degli andamenti all’interno dei mercati elettrici. Altre professionalità di cui si prospetta l’ascesa sono quelle rivolte all’ideazione ed alla promozione delle linee di prodotti sostenibili, detti “ecobrand manager”, oppure alla progettazione delle energie rinnovabili, come gli “energy manager”, a cui si aggiunge tutta una serie di tecnici legati all’installazione ed alla regolamentazione degli impianti connessi alla produzione di energie rinnovabili e sostenibili (di ogni natura). Anche l’attenzione ai problemi dell’inquinamento acustico, a quelli della gestione dei rifiuti, delle risorse idriche e del suolo offrono interessanti prospettive occupazionali. Infine, non mancano mestieri originali ed apparentemente stra-
Tutto quello che gli altri non dicono
Se il Molise si tinge di ‘verde’ vaganti, come quello del “designer” di parchi eolici o l’”ecocool hunter”, che è un cacciatore di eco-tendenze alla continua ricerca di idee nuove, di spunti e di innovazioni, naturalmente sempre rigorosamente sostenibili.
Attenzione! Non stiamo parlando solo di eventualità. Si sappia che, nel campo della “Green economy”, il Molise è all’avanguardia. Si pensi che a Carpinone è stata istallata la prima “Rete elettrica intelligente” italiana (“Smart
grids”) che, peraltro, è una delle prime a livello europeo. La tecnologia comprende sistemi di previsione sulla produzione di energia da fonti rinnovabili oltre a sensori per il monitoraggio avanzato delle grandezze
senza alcun finanziamento pubblico
elettriche di rete, interazione con i produttori per la regolazione avanzata dei flussi sulla rete, colonnine per la ricarica di vetture elettriche e apparati domestici che permettono all’utente di verificare istantaneamente l’andamento dei consumi. Una “smart grid” è una rete di informazione che affianca quella di distribuzione elettrica, gestendola in maniera “intelligente” per la somministrazione di energia. Si tratta di un sistema fortemente ottimizzato per trasportare e per diffondere quest’ultima evitando di sprecare energia. Difatti gli eventuali “surplus”di alcune zone vengono redistribuiti altrove in modo dinamico ed in tempo reale. “La rete convenzionale non riuscirà a gestire l’arrivo impetuoso delle fonti rinnovabili di energia e della cosiddetta generazione distribuita”, confermano dal Dipartimento di energia del Politecnico di Milano. Il primo impianto fotovoltaico su suolo pubblico, capace di fornire una potenza di 2 M con i suoi 8.500 pannelli, deve sorgere a Pescopennataro, ad oltre 1.100 metri di quota. Qui il Comune ha concesso, per venti anni, una superficie di quattro ettari alla “joint venture” tra l’italiana “Ghella” e la
spagnola “Gransolar” per realizzare un campo solare che darà energia a circa mille famiglie. Ma non basta, perché – dall’iniziativa “StartCup Unimol” – arrivò il progetto “Beet generation” di Nicole Flocco, del Politecnico di Milano, vincitore del “Premio ambiente” della “StartCup” Molise 2011, che avrebbe voluto rilanciare lo Zuccherificio del Molise con una sua parziale conversione verso la produzione di bioplastica ottenuta dalla fermentazione batterica dei prodotti di scarto delle barbabietole. La bioplastica è un polimero, capace di biodegradarsi in acqua di fiume, o di mare, in dieci giorni, che risolverebbe il pesante problema dell’inquinamento da plastica e dello smaltimento di quest’ultima. Sono i primi passi verso la terza rivoluzione industriale (quella dell’energia) che sarà caratterizzata dall’abbandono del petrolio e degli altri idrocarburi in favore delle rinnovabili, fotovoltaico in testa. Non dimentichiamo che il nostro è il Paese in cui si canta “Che bella cosa è na jurnata e sole, n’aria seréna doppo ‘na tempesta. Pe’ ll’aria fresca pare già ‘na festa, che bella cosa na jurnata e sole”.
Palazzo Ducale di Larino, museo medievale Dopo l’articolo apparso sulla stampa, riguardante la famosa iscrizione medievale del 1340 ubicata sulla parete della ex grande torre del Palazzo Ducale di Larino in corrispondenza del loggiato meridionale,in parte visibile mentre l’altra metà è nascosta nel muro, decodificata dal Dr.Napoleone Stelluti in un apposito saggio di venti anni fa, torniamo sull’argomento proprio per la valorizzazione di un documento o reperto così importante per la storia della città di Larino. Come si ricorderà nella lapide scritta in latino medioevale nel 1340 era mensionato il feudatario di Larino Ugone di Soliaco detto il Rosso e
sua madre Filippa Gentile di Montesorbo che in tempo di carestia sfamarono la popolazione, per chi voglia interessarsi all’articolo redatto dallo Stelluti può andare ricercarlo sul periodico locale Il Ponte – UGONE DI SOLIACO DETTO IL ROSSO-Dominus Civitatis Alareni Scoperta definitivamente la lapide del 1340 della “Grande Torre” del palazzo Ducale o Baronale di Larino -Larino marzo-giugno1994-nn.3233 pp.17-20,dove l’autore fa vedere anche la lapide riportata alla luce sia sul loggiato che attraverso un’apposita finestrella con vetro nella saletta adiacente alla lapide. Ora questa finestrella con vetro, dopo i recenti restauri del Palazzo ducale, è stata
erroneamente richiusa, per cui sarebbe il caso di ripristinarla e installarvi affianco anche i pannelli illustrativi curati del Dr.Stelluti e fatti incorniciare dall’Amministrazione Comunale . Ovviamente nella sala oltre ai pannelli verranno messi in evidenza anche altri reperti, manufatti e ricostruzione delle varie fasi dello sviluppo architettonico del Palazzo Ducale con particolare riferimento all’epoca medievale . Questo per dare modo ai turisti e visitatori che accedono alla sala della Mostra permanente di fotografie dell’Archivio Pilone di capire e apprezzare anche un aspetto inedito della sede municipale poco conosciuto ma importantissimo.
Piccoli Comuni, qualcosa si muove l futuro dei piccoli comuni e dei loro abitanti è la priorità assoluta che il Movimento si è sempre prefissato. La perdita di Franco d’Abarno ideatore e fondatore dell’iniziativa, in noi lascia un grande vuoto, ma quello che non ci sembra giusto, è lasciare cadere nell’oblio tutto il lavoro da lui svolto, e noi che lo conoscevamo possiamo affermare che lo faceva con “anima e corpo”. La politica ha cominciato ad affrontare la tematica ‘piccoli comuni’, è stata presentata una proposta di legge, in data 15 marzo 2013, di cui il primo firmatario è Ermete Realacci, ma vede tra i firmatari componenti di tutti i gruppi parlamentari, tra cui anche l’onorevole molisano Danilo Leva. La proposta di legge tocca tematiche generali di salvaguardia dei piccoli centri: “con particolare riferimento all’ambiente, alla protezione civile, all’istruzione, alla
sanità, ai servizi socio-assistenziali, ai trasporti, alla viabilità e ai servizi postali, (articolo 4)”. Ma tocca anche tematiche come l’incentivo alla residenza nei piccoli centri, interventi di afforestazione e riforestazione, valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici, servizi idrici ecc…. A noi sembra un ottimo punto di partenza, naturalmente da integrare con leggi regionali ad hoc, che tengano conto delle specificità proprie di un dato territorio, il dubbio che sorge è sulla tempistica che l’approvazione di tale proposta di legge comporta, ad oggi in effetti, la proposta è ancora ferma in commissione. I piccoli comuni in Italia sono 5653, su di un totale di 8058, cioè il 70,15%, se invece ragioniamo in termini di superficie, i piccoli comuni occupano circa il 60% del territorio nazionale, quindi il loro costante abbandono, porta di conseguenza all’abbandono di più
della metà del territorio nazionale, con tutto quello che ne consegue (dissesto idrogeologico, città sovraffollate, incuria ecc…). Se consideriamo che la maggior parte dei piccoli comuni si trova in aree a rischio, si deduce che la loro cura permette un maggior controllo del territorio, evitando un’altro aspetto che la proposta di legge tocca, cioè quello dell’eccessivo consumo del suolo,spesso in maniera abusiva, dovuto allo spostamento massiccio della popolazione verso i grandi centri. Analizzando poi il fenomeno nel Molise, la situazione si accentua ancora, in effetti, nella nostra regione, i piccoli comuni sono 125 su 136, cioè il 91,91%, sul totale del territorio la percentuale è del 82%, quasi interamente ricadente in aree a rischio sismico ed idogeologico. I tagli sconsiderati del governo centrale alle amministrazioni locali, costringono que-
st’ultime ad un aumento della tassazione, che per ovvie ragioni numeriche, nei piccoli centri, si ripartisce su un numero esiguo di abitanti, accentuando il prelievo fiscale su abitanti che già sono penalizzati dalla mancanza di servizi. Quindi, alla luce di quanto esposto, quello che si il Movimento vuole ribadire e sottolineare si può racchiudere in quanto segue: – Rapida approvazione della proposta di legge sui piccoli comuni.; Revisione dei trasferimenti statali alle amministrazioni locali. – Incentivo alla gestione intercomunale di alcuni servizi, al fine di ridurne i costi. – Estenzione dello sgravio fiscale del 65% sulle ristrutturazioni edilizie nei piccoli comuni. – Mancata tassazione delle nuove attività commerciali ed artigiane nei piccoli comuni per almeno un quinquennio, con progressivo aumento dal sesto al decimo anno. – Sgravi fiscali alle aziende che già operano nei piccoli comuni Salvaguardia, anche a livello europeo, dei prodotti tipici legati al territorio.