tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xi - N° 261 giOvedì 26 NOvembre 2015 - distribuziONe grAtuitA
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GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Bonomolo-D’Ilio
L’Oscar del giorno lo assegniamo al duo del Psi, Francesco Bonomolo e Fabio D’Ilio esponenti del Psi molisano. Hanno ribadito che va costruita un’alternativa di sinistra aFrattura e alla sua maggioranza eterogenea che, ai molisani, appare ‘sinistro’. Un Molise che sta naufragando mettendo a rischio le classi sociali più deboli. Speriamo che, questa volta, il Psi non tornerà a chiedere la loro testa dopo il commissariamento già avuto.
IL TAPIRO DEL GIORNO
L’OSCAR DEL GIORNO
restA AggiOrNAtO, seguici ANche su FAcebOOk
Filippo Monaco
Il Tapiro del giorno lo assegniamo al consigliere regionale, Filippo Monaco. Da quando è passato nelle file della maggioranza è più fedele di qualsiasi altro componente dello schieramento che governa questa regione. Il consigliere, così, ha ritenuto di plaudire al presidente Frattura per i risultati sulla sanità maturati a Roma. Il consigliere ha letto, per caso, LaRepubblica? Ha visto dove è sprofondato il Molise? O il bravo è per questi dati?
SANITA’, ASSISTENZA MINIMA
Lo studio dell’Agenas smentisce il presidente Frattura. Molise agli ultimi posti amministrativa
SERVIZIO A PAGINA 3
SOTTO TIRO
il caso
Mobilità interna, Di Iorio: giri di valzer e scambi di poltrone “Tagli degli enti, Alla Regione Molise continua il tamponamento delle troppe urgenze e delle necessità operative e funzionali sulla prese in giro”
LA POLEMICA
Idv: “Pro Loco lasciate senza soldi dalla Regione” L’Idv richiama Frattura perchè le Pro Loco senza fondi.
base di spostamenti e aggiustamenti.
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Regionali da formare A una società, 15mila euro
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pagine 4
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 26 novembre 2015
Mobilità interna - Spesso e volentieri i regolamenti, le direttive, le norme e le disposizioni alla Regione Molise è materia malleabile d’interpretazione
Giri di valzer e scambio di poltrone
In attesa del piano definitivo d’organizzazione che avrebbe dovuto realizzare il direttore generale appositamente ingaggiato da Milano ma con propaggini professionali ed amicali nel Molise, Pasquale Mauro Di Mirco (dimissionario dal 15 ottobre scorso), alla Regione Molise continua il tamponamento delle urgenze e delle necessità operative e funzionali sulla base di spostamenti e aggiustamenti che niente hanno a che vedere con un impianto organizzativo strutturato. Di Mirco è andato via, sostituito temporaneamente da Marinella D’Innocenzo, direttore generale per la Salute, la quale nemmeno lontanamente pensa di accollarsi la fatica di trasformare le Aree in Dipartimenti, e di mettere i tasselli giusti al posto giusto. Sulla scorta di atti precedenti, delle consuetudini consolidate, delle compiacenze più che delle esigenze, s’è limitata a disporre il trasferimento della dipendente regionale dottoressa Sabine Cancelliere, profilo professionale “amministrativo contabile”, responsabile dell’unità operativa organica denominata “Osservatorio regionale dei contratti pubblici e rapporti con l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici”, dal Ser-
vizio “Centrale unica di Committenza” al Consiglio regionale, e del dipendente Maurizio Amedeo Maria Barbieri, profilo professionale“amministrativo contabile”, dal Servizio bilancio, contabilità, provveditorato e assistenza al Collegio dei revisori dei conti del Consiglio
l’intervento
regionale al Servizio “Centrale unica di Committenza”, nonché fatto contestualmente responsabile dell’Osservatorio regionale dei contratti pubblici e rapporti con l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici”. Un perfetto giro di valzer, un avvicendamento a ricalco, uno scambio di pol-
trona e di scrivania. Perché sia stato deciso e autorizzato questo movimento non si sa. In quanto il direttore generale facenti funzioni nella sua determinazione non ne fa cenno. Eppure avrebbe dovuto dirlo, spiegarlo, giustificarlo sulla scorta di ciò che dispone l’articolo 1, comma 2 dell’Atto di organizzazione della mobilità interna del personale dipendente della Regione Molise, approvato con deliberazione della Giunta Regionale 727 del 7 settembre 2010, che dice testualmente: “L’istituto della mobilità interna risponde prioritariamente alle esigenze di buon andamento dell’azione amministrativa, ed è finalizzato alla ottimale e più razionale allocazione delle risorse umane, anche in relazione alle necessità di prioritaria copertura dei posti vacanti, nel rispetto delle competenze professionali dei dipendenti”. Ancora più chiaramente l’articolo 4, comma 2, prevede che il trasferimento definitivo dei dipendenti finalizzato alla ottimale allocazione delle risorse umane, sia possibile se collegato a eventuali processi di riorganizzazione dell’apparato burocratico (e non è questo il caso); a processi di rimodulazione dell’organizza-
zione del lavoro (e non è questo il caso); a preminenti esigenze di assolvimento di funzioni e compiti non espletati per assenza di personale (e non è questo il caso), e a possibili situazioni di incompatibilità ambientale. Visto e considerato che nella determina della D’Innocenzo non si fa cenno a processi di riorganizzazione e di rimodulazione né a preminenti esigenze di assolvimento di funzioni e compiti non espletati per assenza di personale, non rimane che l’eventualità d’incompatibilità ambientale. Ma è una deduzione. Giusto e trasparente sarebbe stato rendere palesi le ragioni per cui, a ricalco, la Cancelliere e Barbieri si sono scambiati di posto e di funzioni. Nel caso lo scambio debba farsi risalire ad una situazione di incompatibilità ambientale di uno dei due o di entrambi, se non andiamo errati, sarebbe dovuto passare al vaglio del Comitato unico di garanzia (Cug). Vogliamo dire che alla Regione Molise spesso e volentieri regolamenti, le direttive, le norme e le disposizioni sono materia malleabile d’interpretazioni. Soprattutto in materia di personale. Perché ciascuno trovi il meglio per sé. Dardo
Il segretario provinciale del Pd, Di Iorio, interviene sulle dichiarazioni della Fanelli
La provincia di Isernia è gia a terra. Basta bugie di Alfonso Di Iorio Non per rinfocolare polemiche, ma per chiarezza, mi preme precisare che non si possono organizzare convegni dal titolo :” la prefettura è salva “ e poi assumere come proprio quanto affermato dall’on.le Rughetti , il quale, in fondo, non ha assolutamente garantito il futuro della prefettura ad Isernia. Il PD regionale non può affermare ,per rassicurarci, che “ il decreto sul taglio delle prefetture è su un binario morto ..... che il DPR che stabilisce il taglio di 23 Prefetture è stato accantonato..... che la Legge 124sarà applicata con un decreto legislativo emanato entro la fine dell’anno e discusso nell’attuazione concreta successi-
O una struttura si salva totalmente o chiude vamente con rappresentanti istituzionali, sindacati e imprese.... etc etc....”. Quello che ci preme, è sapere quali iniziative, a questo proposito, prenderà il PD regionale e le Istituzioni Regionali pur presenti ai massimi livelli al convegno ; come interverranno presso il Governo Nazionale nel quale vantano numerosi amici, affinché non si
completi la desertificazione di un territorio,la nostra provincia di Isernia, già prostrata da una crisi che si protrae ormai da troppo tempo e trascurata da importanti decisioni ultima delle quali, ma solo in ordine di tempo, l’accordo di programma sulla viabilità che ha assegnato alla nostra provincia solo 11 di 100 milioni . Non è una difesa campanilistica, possiamo anche essere d’accordo, in linea di principio, con il Sottosegretario On.le Rughetti quando afferma :” ....le nostre riforme hanno l’obiettivo di rendere più semplice questo Paese......quindi i servizi resteranno sempre sul territorio,quelle che noi vogliamo togliere sono le catene di comando e gli sprechi......”, su una cosa
però non siamo assolutamente d’accordo e cioè: perché debbono pagare sempre le stesse categorie, le stesse persone e sempre gli stessi territori , in genere quelli più svantaggiati. Su questo non solo non siamo d’accordo ma eleviamo alta la protesta e invitiamo chi di dovere ,coinvolgendo tutti i nostri rappresentanti democraticamente eletti, a mettere in atto tutte le iniziative utili per la tutela del territorio della nostra provincia consapevoli che la nostra Regione, il Molise, o si salva complessivamente o non si salva, o è efficiente nella sua interezza o non lo è. Segretario Provinciale del PD di Isernia
TAaglio lto
3 26 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Livelli minimi di assistenza Il Molise davanti solo a Campania e Calabria per servizi sanitari essenziali offerti. Ma per Frattura va bene così Oggi tutto può essere classificato. Il potenziamento delle capacità di calcolo e l’antichissima mania dell’uomo di ordinare cose ed attività umane in liste, classifiche, ordini (di grandezza fisica, etica, di importanza economica), hanno ridotto il nostro mondo ad un’unica, interminabile scala di valori. Tutto può essere misurato e messo in graduatoria: i millimetri di pioggia caduti, la libertà di stampa, il prodotto interno lordo o gli ascolti dei programmi TV. Anche l’efficienza del sistema sanitario nazionale, Regione per Regione. La Repubblica ha pubblicato martedì scorso la cosidetta “Griglia Lea”; la classifica delle Regioni italiane che più rispettano i 31 diversi indicatori (dall’assistenza ospedaliera alle liste di attesa; dal contenimento della spesa farmaceutica ai dispositivi medici; dalla lotta alle malattie infettive alla copertura delle vaccinazioni) che qualificano i livelli essenziali di assi-
di Giuliano Savelli* Dopo l’incontro dell’Ordine dei Medici con il Prefetto di Isernia per la situazione di emergenza sanitaria in cui versano la maggior parte dei reparti dell’Ospedale, a breve ( fine novembre e fine dicembre ) si prospetta la cessazione di numerosi rapporti a tempo determinato e di collaborazione continuativa di molti operatori che da anni prestano la loro attività presso le diverse strutture dell’Azienda Sanitaria. Con il blocco del turn over e l’impossibilità di assunzioni a tempo indeterminato, la ASReM si è avvalsa di lavoratori precari a tempo determinato e con contratti di cocopro finanziati con le risorse vincolate assegnate alle Regioni per il miglioramento dell’erogazione dei Lea, che hanno negli anni garantito continuità, funzionalità dei
La cartina pubblicata su La Repubblica stenza (LEA): “le prestazioni che il servizio sanitario nazionale deve garantire a tutti i cittadini con risorse pubbliche, gratuitamente o dietro pagamento del ticket.” Beh, siamo in piena zona retrocessione. Dietro
di noi, in classifica, solo Campania e Calabria, rispettivamente. Rispetto alla graduatoria dell’anno precedente abbiamo, per giunta, perso un’ulteriore posizione. Ma il nostro mister, Paolo Frattura, non sembra pre-
occupato, anzi. Testualmente ha dichiarato, dopo la riunione del tavolo tecnico interministeriale che segue i piani di rientro delle Regioni: “Così come per i LEA, la cui risalita, siamo passati dai 140 punti del 2013 agli attuali 159, ci pone a ridosso delle realtà virtuose …” Ma deve aver visto un’altra partita, mister Frattura. Due, infatti, le gravi inesattezze, per essere gentili, racchiuse nelle precedenti poche righe: i punti del 2014 non sono 159 ma, bensì, 148 e il Molise non è affatto a ridosso delle realtà virtuose, a meno che non si voglia considerare il 14° posto su 16 (sono escluse dal computo le Regioni a statuto speciale, salvo la Sicilia) un risultato prestigioso, una posizione che ti pone a ridosso dei migliori. Per completezza dell’informazione i dati che stiamo citando sono quelli ufficialmente diramati dal Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, istituito
dallo stesso ministero della salute. Il nostro allenatore, evidentemente, ha fatto uno scout della partita, della prestazione in campo sanitario, tutto suo. Oppure è stato informato male. Oppure, come Mourinho, tenta la carta del condizionamento operante della sua squadra (noi), creandogli attorno una (percezione della) realtà fittizia, funzionale al risultato: evitare l’esonero. Tanto per la cronaca la Regione che assicura un più alto livello di servizi essenziali alla salute dei suoi cittadini è la Toscana, seguita dall’Emilia Romagna e dal Piemonte e dalla Liguria a pari merito. Un pelo più indietro Lombardia, Marche e Veneto. Come abbiamo già detto noi chiudiamo la classifica terzultimi, prima solo di Campania e Calabria. Ma, come dice mister Frattura, nessun problema, siamo a ridosso dei migliori ed il campionato, quello che immagina lui, è ancora lungo. Purtroppo per noi.
Precari Asrem, l’ulteriore beffa di stabilizzazione. La scelta della ASReM è stata quella di reperire nuovo personale attingendo da graduatorie di concorsi pubblici di altre regioni, conferire incarichi libero professionali già posseduti dal personale precario, comunque esperto e quindi efficiente, per affidare progetti che di fatto costituiscono continuità di attività già svolte, a personale diverso e da formare, senza alcuna opportuna previsione di continuità dei rapporti preesistenti e di stabilizzazione che avrebbe reso piu’ efficiente l’assistenza stessa..” Cambiamo tutto affinché nulla cambi “. Una beffa che significa non continuità assistenziale, necessità di riformazione continua del personale,
con riguardo anche a unità operative tecnologicamente avanzate, inevitabile contenzioso e aumento del fenomeno del precariato, ma soprattutto un modo non legittimo per vicariare le “ voragini “ nelle dotazioni organiche con costi ridotti a danno dei precari. Dietro il termine precario ci sono vite, famiglie, debiti e tanti sacrifici, in una condizione che penalizza e demotiva prevalentemente i giovani, spesso laureati e pluri specializzati, ma che riguarda anche le cosiddette” generazioni di mezzo “, tutti utilizzati, con contratti “ atipici “, come lavoratori de facto subordinati che, pur di lavorare e di restare nel Molise, rinunciano a diritti fondamentali.
servizi e la realizzazione di attività poi istituzionalizzate, con prestazioni di carattere professionale, tecnico – amministrativo, in affiancamento o in sostituzione di personale carente o cessato. Si tratta di oltre duecento incarichi a tempo determinato ( infermieri, tecnici e terapisti ) e oltre cento cocopro con eterogeneità di profili professionali, che negli anni hanno sopperito alle diverse esigenze funzionali dell’Azienda, in uno stato di precariato permanente, caratterizzato dal sofferto squilibrio tra lavoratore e Pubblica Amministrazione Sanitaria, a totale ed esclusivo vantaggio di quest’ultima. Per molti di essi si profila l’interruzione di un rapporto lavorativo svolto con professionalità e competenza da oltre
dieci anni, senza diritto alle ferie, alla malattia, al riposo sostitutivo ,alla tredicesima mensilità, con un compenso non proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro eseguito e inferiore ai minimi stabiliti dalla contrattazione collettiva per lo svolgimento di mansioni equivalenti, e senza alcuna certezza
l’intervento
Il consigliere regionale Michele Iorio interviene sulle questioni in essere
I cittadini pagheranno la mancata continuità assistenziale
Fials Sanità
“Sanità, dall’emergenza al dramma” CAMPOBASSO. “Dopo quasi tre anni di governo di centrosinistra la sanità non è più un’emergenza ma sta diventando un dramma”. Lo sostiene il consigliere regionale, Michele Iorio. “ La situazione dei precari della sanità e dei lavoratori a progetto va affrontata subito. Non si tratta solo di garantire posti di lavoro (che pure sono fondamentali in una situazione di estremo disagio sociale per
Frattura non si rende conto di cosa sta accadendo realmente molte famiglie) ma anche di garantire la salute dei cittadini
sulla base di precise disposizioni della Costituzione italiana e della garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Il nuovo piano operativo non ancora noto, se e quando sarà approvato e reso esecutivo, avrà bisogno di un cronoprogramma serio perché si realizzi. Alla luce delle nuove imposizioni europee sugli orari di lavoro dei medici e del comparto sanitario sarà indispensabile l’assunzione di nuovo
personale mentre per la prima volta il riparto sanitario della nostra regione conoscerà il segno meno. Con queste premesse non si può più attendere e occorre che gli organismi decisionali, ed in primis il presidente della regione commissario, assumino le determinazioni necessarie per scongiurare la chiusura di molti reparti e servizi e addirittura il depotenziamento del sistema dell’emergenza”.
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TAaglio lto
4 26 novembre 2015
Affidati alla Promo P.A. di Lucca che incassa 15mila euro Prima che lasciasse anzitempo e volontariamente la direzione dell’Area Prima della Regione Molise con un pesante carico di delusione, Angelo Fratangelo, tra le tante questioni finanziarie e contabili risolte, ha allestito il Piano di rafforzamento amministrativo (Pra): operazione di grande rilevanza organizzativa e funzionale con l’obiettivo confessato di creare nell’apparato strutturale regionale una realtà nuova, una maniera di lavorare e di realizzare il lavoro in chiave dichiaratamente efficientistico, massimamente per la gestione dei Fondi strutturali europei di investimento della Programmazione 2014–2020. Se fosse rimasto, se non avesse avvertito che tanta professionalità e dedizione rischiavano di vanificarsi nel dilettantismo (politico/amministrativo) della governance regionale, avrebbe certamente continuato nell’opera di modernizzazione e di ristrutturazione del maggiore ente pubblico del Molise. Di questa urgente necessità comunque resta il Piano di rafforzamento amministrativo a dargli merito e ragione là dove, tra gli obiettivi prioritari è posto il miglioramento e la qualificazione delle strutture regionali e del personale. Istruire, professionalizzare, motivare il personale alle prese con le direttive e i programmi europei soprattutto, ma anche nella predisposizione degli avvisi pubblici, dei lavori pubblici e degli appalti, degli aiuti di Stato, nel contrasto alle frodi comunitari, per l’affermazione della trasparenza, per il sostegno alla riforma delle politiche attive del lavoro, per l’applicazione degli strumenti di ingegneria finanziaria. Se n’è resa conto la direzione generale della Giunta Regionale che ha predisposto una tra le più articolate, complesse e complete determinazioni capitataci di leggere (da meritare di essere consigliata come prototipo) per individuare sul mercato libero operatori specializzati nella organizzazione di seminari informativi. Il personale regionale - è stato valutato - deve informarsi, aggiornarsi e prepararsi sulla normativa in materia di anticorruzione e trasparenza e disciplina comunitaria nell’attuazione del Programma
L’intervento
I dipendenti regionali a scuola di programmazione e gestione dei fondi europei
La formazione in progress dei dipendenti e l’informazione sono punti cardine di una Regione che vuole stare al passo coi tempi e con i propri fini istituzionali. La Regione Molise lo vuole?
Un piano che serve a rafforzare i servizi di progetti
operativo regionale (Por) relativo al Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e al Fondo sociale europeo (Fse); sui contratti pubblici e le procedure di gara e l’ approfondimento delle tematiche riconducibili nell’ambito del Por; sulla disciplina europea degli aiuti di Stato per la Programmazione 2014/2020 e sugli adempimenti di
chiusura dei programmi e dei risultati della Programmazione 2007/2013. Come abbia fatto finora il personale a corrispondere a tutte questi adempimenti non si sa, mentre si sa che molti progetti europei, taluni avvisi pubblici, taluni appalti e la legge sulla trasparenza hanno sofferto di chiarezza e di legittimità (per chi avesse perso l’orienta-
mento, alla Regione Molise si vanno ancora adesso chiudendo freneticamente i progetti relativi al settennio 2007/2013). C’è voluto il Piano di rafforzamento amministrativo per avvertire fino in fondo quando fosse pertanto necessario procedere ad una rivisitazione dei metodi e dei modi di lavoro e quanto fosse indispensabile rivolgersi ad operatori specializzati per allestire seminari informativi ad hoc. Da qui, come diciamo, la decisione dell’affidamento diretto alla
Promo P.A. Fondazione con sede in Viale Luporini a Lucca, per “indottrinare” il personale regionale sulle tematiche appena sopra riportate. Il valore economico del servizio è stato quantificato in 15.000 euro per l’intera attività richiesta (oltre Iva), comprensiva di fornitura dei materiali d’aula, allestimento e gestione della piattaforma e-learning, tutti gli oneri dei docenti compresi i rimborsi spesa, i tutor d’aula, la gestione del post-intervento e il rilascio degli attestati di partecipazione. La Promo P.A. s’è impegnata a realizzare le attività seminariali entro il 10 dicembre. Fatta la strada, non dovrebbe essere abbandonata. La formazione in progress e continua del personale e l’informazione sono punti cardine di una Regione che vuole stare al passo coi tempi e con i propri fini istituzionali. La Regione Molise lo vuole? Dardo
L’Italia dei Valori bacchetta la Giunta regionale del Molise
“Pro Loco senza soldi, inaccettabile” “Le Pro loco molisane rappresentano l’ossatura sociale e culturale della regione ma non avendo percepito i contributi più volte promessi, stanziati e poi invece destinati ad altre necessità dalla Regione Molise, sono prossime al collasso. Chiediamo che il presidente Frattura mantenga gli impegni già da tempo presi e stanzi ad horas le risorse necessarie”. A dirlo in una nota è Ivan Perriera, responsabile na-
zionale del Laboratorio Turismo di Idv. “Molti presidenti di Pro Loco – ha sottolineato l’esponente Idv hanno anticipato con fondi propri spese condivise con le Amministrazioni, e non serve ricordare che senza l’intervento delle Pro Loco la Regione non avrebbe potuto realizzare alcun evento. Peraltro, il Molise non ha ancora approvato una legge regionale sul turismo. Risulta, quindi, indiscu-
tibile che questa grave lacuna legislativa sia stata supportata (oltre che sopportata) quasi esclusivamente dall’attività delle Pro Loco”. “Ci associamo dunque alla denuncia del Presidente regionale UNPLI Francesco Rosati che ha lanciato l’allarme relativo ad una assenza dei versamenti dei contributi da parte della Regione Molise che si protrae da ben 3 anni: ciò è davvero inaccettabile- ha concluso Perriera.
Energia elettrica senza meccanismi di equità Non si capisce quale sarebbe il concetto di equità che ispira la rimodulazione del calcolo della bolletta elettrica. Una modifica che equipara i consumi delle famiglie più virtuose a quelli delle famiglie meno attente al risparmio energetico.Fino ad oggi era in vigore, infatti, un sistema progressivo, che faceva pagare più cara l’energia a chi ne consumava di più. Dal 1 gennaio, in maniera graduale di qui a tre anni, tale meccanismo verrà meno. I costi “accessori”, i cosiddetti “oneri di rete e di sistema,” verranno pagati con una quota fissa, non più in maniera proporzionale ai consumi. È ovvio che tutto ciò penalizzerà le famiglie più at-
Oggi a pagare di più rischiano di essere le famiglie parsimoniose tente ai consumi appartenenti alle fasce più deboli, con grande vantaggio, invece, di chi ha consumi maggiori e dei grandi produttori di energia elettrica. Gli aumenti, secondo le
stesse tabelle dell’Autorità per l’Energia, potranno essere di 78 Euro l’anno. Di fronte a tali modifiche il bonus energia rappresenta una magra consolazione. Ancora eccessivamente restrittivi i limiti per accedervi. Rimane, inoltre un dato di fatto la scarsa informazione circa tale opportunità che spiega perché dei 3,5 milioni di famiglie aventi diritto, solo 1 abbia beneficiato dell’agevolazione. Abbiamo più volte espresso il nostro parere contrario alla riforma delle tariffe elettriche, condannando in particolare il superamento della tariffa progressiva, non solo perché penalizza gli utenti ma perché incoraggia il consumo di
energia elettrica prelevata dalla rete, energia prevalentemente prodotta da fronti non rinnovabili, disincentivando l’efficienza energetica. Ribadiamo che una modifica in tal senso necessita di una forte gradualità e, da subito, contestualmente con l’entrata in vigore del nuovo sistema tariffario, di una generale revisione del Bonus Energia, a partire dalla soglia ISEE, che va portata a 10.000 Euro; dalla variazione del Bonus, innalzando la percentuale di riduzione della spesa fino al 50%; nonché dalla semplificazione delle procedure di accesso in modo da dare esecutività diretta alla rete dei CAF. Federconsumatori
TAaglio lto
5 26 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
L’Arpa e la Regione Molise hanno dato via libera al metanodotto Larino – Chieti e a un nuovo reparto produttivo alla stabilimento della Fabbrica Italiana Sintetici (Fis)
Due giudizi favorevoli di compatibilità ambientale redatti dall’Agenzia regionale di protezione ambientale (Arpa) hanno dato via libera, da parte della giunta regionale, alla realizzazione del metanodotto Larino-Chieti per il tratto che interessa i territori dei comuni di Larino, Guglionesi, Montecilfone, Palata, Montenero di Bisaccia, Tavenna , Mafalda, da parte della società Gasdotti Italia s.p.a., con sede legale in Milano (Via Moscova 3), e a un nuovo reparto produttivo ( reparto B) dello stabilimento della Fabbrica Italiana Sintetici (Fis spa) - Zona Industriale di Termoli -, proposto dalla Società che ha la sede legale nel Comune di Alte Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, in Viale Milano 26. Due interventi importanti per natura infrastrutturale (il metanodotto) e industriale (la Fis), ai quali certamente s’è dovuto guardare con attenzione - vogliamo credere - per non rischiare di eccessiva considerazione e, quindi, di un possibile condizionamento favorevole determinato dall’entità e dall’importanza degli interventi, come - vogliano altresì credere - per non rischiare di eccessiva severità di giudizio, per le stesse ragioni. Indubbiamente l’Arpa ha dovuto far ricorso a tutte le sue prerogative e capacità per stabilire che il metanodotto e lo stabilimento chimico di Termoli non creano problemi all’uomo, alla fauna e alla flora, al suolo, all’acqua, all’aria e al clima, ai beni materiali e al patrimonio culturale, né all’interazione di questi fattori tra loro. Nel valutare e nel decidere, l’Agenzia per l’ambiente s’è avvalsa del contributo dell’Autorità di bacino dei Fiumi Trigno, Biferno e minori, Saccione e Fortore; della Provincia di Campobasso; del Comune di Campomarino e del Comune di Termoli; del Sevizio regionale per la Valorizzazione e tutela della montagna e delle foreste, e del Servizio pianificazione e gestione territoriale e paesaggistica. Ineccepibilità sul piano formale che, purtroppo, spesso prevale su ogni altro piano di valutazione. Comunque, la giunta regionale, soprattutto
L’intervento In Molise il dramma del lavoro non conosce tregua e il governo regionale continua a non fornire risposte a quella che sta diventando una vera e propria emergenza sociale. Oltre gli annunci e le dichiarazioni in pompa magna di qualche assessore regionale, siamo costretti a ricordare che sono tante le vertenze sul campo che ancora attendono una soluzione: dai 500 precari della sanità che rischiano di restare a casa con il conseguente blocco dei servizi resi dalle strutture sanitarie pubbliche regionali, al destino sempre più incerto degli ex lavoratori delle grandi partecipate regionali: Gam, Ittierre e Zuccherificio. Per non parlare poi dei tanti precari che non hanno visto il loro contratto rinnovato: dagli ex addetti della Protezione Civile, a quelli di Molise Dati solo per fare degli esempi. Per loro non è stata trovata nessuna soluzione mentre, al contrario, per alcuni fortunati la giunta regionale ha deciso di muoversi con solerzia e forse anche con astuzia. Un
Nessun impatto, diretto e indiretto, sull’uomo, sulla fauna e sulla flora, sul suolo, sull’acqua, sull’aria e sul clima, sui beni materiali e sul patrimonio culturale, e sull’interazione di questi fattori tra loro. Dobbiamo crederlo? La giunta regionale, per ciò che concerne l’aumento della produzione alla Fis di Termoli, ha deciso di affidare all’Arpa Molise il controllo e la verifica dell’osservanza delle prescrizioni che sono state formulate in fase istruttoria
per ciò che concerne l’aumento della produzione alla Fis di Termoli, ha deciso di affidare all’Arpa Molise il controllo e la verifica dell’osservanza delle prescrizioni che sono state formulate in fase istruttoria e, in particolare, il monitoraggio ed il controllo degli impatti ambientali degli interventi, anche con riferimento all’insieme dei problemi rilevati dal Dipartimento di prevenzione dell’Asrem. Accortezze e mani avanti da parte dell’esecutivo regionale, come dalle migliori prassi tecnicheamministrative. Sperando che il senso di responsabilità sia un denominatore comune nella fase d’intervento delle opere e delle produzioni perché davvero venga as-
sicurata la loro compatibilità ambientale su un territorio, quale quello molisano, molto fragile e complesso geomorfologicamente, e facilmente alterabile sotto l’aspetto ambientale per quanto concerne la qualità dell’acqua e la salubrità dell’aria, in particolare. Aspetti, questi, particolarmente collegati alla produzione industriale della Fis a Termoli: un’azienda privata avviata nel 1958 ad Alte di Montecchio Maggiore, una località alle porte di Vicenza, specializzata nella produzione chimica di principi attivi per l’industria farmaceutica. In breve tempo è diventata leader nella famiglia dei Benzodiazepinici, dei Furanici e altri prodotti tra cui la Furosemide. Produ-
cendo Trimetossibenzaldeide è stata leader del mercato generico di questo prodotto. Dagli anni Ottanta il cambio di strategia e “l’esigenza di seguire un nuovo mercato: le Custom Synthesis”. Oggi la Fabbrica Italiana Sintetici è una importante industria multinazionale e a Termoli ha deciso di allestire un nuovo reparto produttivo. All’Arpa Molise l’onore e l’onore di tenerla d’occhio a salvaguardia degli impatti, diretti e indiretti, sull’uomo, sulla fauna e sulla flora, sul suolo, sull’acqua, sull’aria e sul clima, sui beni materiali e sul patrimonio culturale, e sull’interazione di questi fattori tra loro. Dardo
Contro il Molise di pochi, un’alternativa a sinistra Possibile che il segretario del Pd possa beneficiare di un contratto da 80mila euro? esempio ormai noto è, lo ricordiamo, la transazione di cui ha beneficiato la dottoressa Micaela Fanelli, attuale Segretario regionale del Partito Democratico. La vicenda nasce dalla delibera di giunta regionale passata all’unanimità (la numero 250 del 5 Giugno 2015), che «ha autorizzato il direttore generale della Regione Molise alla sottoscrizione di una transazione conciliativa della controversia R.G. 690/2012 pendente dinanzi al Tribunale di Campobasso conforme al parere dell’Avvocatura distrettuale
dello Stato>>. La delibera in questione prevede che nel momento in cui la segretaria regionale del Pd avrà terminato la sua carriera politica potrà tornare a lavorare presso la Regione Molise ricoprendo il suo vecchio ruolo di membro del Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici con un contratto da 80mila euro all’anno per 5 anni prorogabili. Micaela Fanelli aveva impugnato il mancato rinnovo presso il giudice del Lavoro e, come afferma la stessa Avvocatura dello Stato nel suo parere
trasmesso alla Giunta Frattura, “non sembrano sussistere particolari rischi di soccombenza” per la Regione Molise in questa causa. Eppure la Giunta ha ritenuto opportuno procedere ugualmente ad una transazione. Cioè ha accettato la richiesta della Fanelli e posto fine ad una lite che la Regione Molise molto probabilmente avrebbe vinto. Perchè alla dottoressa Fanelli è concesso questo privilegio mentre ad esempio tutti gli altri precari del sistema Regione Molise sono stati dimenticati? L’aver
adottato due pesi e due misure non fa onore a questo governo regionale, che pure abbiamo sostenuto, convinti in una speranza di cambiamento che purtroppo è stata tradita. Con i nostri valori e con le nostre idee continueremo coerentemente a denunciare il metodo di gestione del potere di stampo clientelare che sta portando alla desertificazione del nostro territorio. Si perchè in tanti, troppi giovani, meno fortunati della dottoressa Fanelli, non hanno altra scelta che fare le valigie e andarsene all’estero pur di trovare un lavoro. Non è questo il Molise di Tutti in cui abbiamo creduto, mettendoci la faccia. Per questo rivolgiamo il nostro invito all’unità tra tutte le forze politiche e movimenti che hanno a cuore il futuro del Molise e dei molisani, per ricostruire una veravera veraaltertnvalida alternativa da sinistra a questa classe dirigente. Bonomolo e D’Ilio, Psi
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Campobasso
26 novembre 2015
Iannacone e la lezione di giornalismo Incontro proficuo con gli studenti del Liceo Scientifico “Romita” di Campobasso CAMPOBASSO. E’ stato il giornalista Domenico Iannacone, per anni inviato della trasmissione televisiva “Ballarò” dopo avere iniziato la sua professione in Molise a Teleregione, ad affrontare senza mezzi termini, la questione dell’informazione con gli studenti del Liceo Scientifico “Romita” di Campobasso. “Se il giornalista si pone verso un fatto, mosso da un criterio ricattatorio e dall’altra parte c’è acquisizione del ricatto stesso, si mette in repentaglio la libertà di stampa. In questa regione – ha poi sottolineato – spesso si è sotto un ricatto subdolo, c’è sempre un referente a cui dire grazie e questo non dovrebbe esistere”. Sul messaggio da lasciare ai giovani
studenti, Iannacone ha poi spiegato: “Quando torno nella mia regione e racconto la mia esperienza vorrei sempre creare
un contatto diretto con la gente. Quello che mi piace trasmettere a questi ragazzi è che, una regione come il Molise, per uscir fuori
deve non essere ricattabile. Il Molise per molto tempo ha vissuto in questa dimensione. Vorrei che i giovani si liberassero da
questo”. Il giornalista ha poi evidenziato le odierne criticità dell ’ i n f o r m a z i o n e televisiva, precisando: “La televisione ha ruolo importante in questo periodo e non sta facendo un corretto lavoro. Molto spesso diventa ansiogena, con programmi fotocopia. Soprattutto c’è la cattiva attitudine di manipolare un problema e renderlo di propagando politica”. Sulla rilevanza che può avere oggi il giornalismo d’inchiesta, Iannacone ha poi concluso: “È importante proporre tale giornalismo, perché la verità è il motore della società. Con la mia trasmissione, ad esempio, cerco di dare voce a persone che spesso sono nascoste”.
Polizia, intensificati i controlli Varie pattuglie hanno effettuato una serie di interventi sulle principali arterie CAMPOBASSO. L’attività di prevenzione posta in essere dalla Polizia di Stato di Campobasso nello scorso fine settimana ha visto una ulteriore intensificazione dei servizi di controllo del territorio, volti, in particolare, al contrasto di specifiche fenomenologie di criminalità diffusa e di illegalità. Il dispositivo, che ha contato anche su una pronta ed efficace attività info-investigativa, è stato attuato – nei giorni scorsi - con il concorso del personale della Squadra Mobile, della DIGOS, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, e del Reparto Prevenzione Crimine “Basilicata”, interessando non solo questo Capoluogo, ma anche numerosi Comuni limitrofi, ricadenti - in particolare - nell’area matesina e del fortore. Le varie pattuglie hanno operato controlli dinamici e sinergici sia in ambito cittadino, presso i luoghi ritenuti più sensibili e a rischio, che lungo le arterie stradali di accesso ai vari Comuni. Nel corso di tali servizi sono stati effettuati 81 posti di blocco, mentre 572 sono state le persone identificate e 548 i veicoli controllati. Sono state inoltre contestate 34 contravvenzioni al Codice della Strada. Particolarmente intensa e significativa è risultata, infine, la specifica attività di “prevenzione e sicurezza” espletata dalla Polizia di Stato di Stato di Campobasso che si concretizza mediante l’adozione, da parte del Questore che ne ha esclusiva prerogativa, anche su proposta di altre forze di polizia, delle misure di prevenzione, dirette ad evitare la commissione di reati da
parte di determinate categorie di soggetti considerati socialmente pericolosi. Tra i provvedimenti che possono essere adottati particolare importanza rivestono il “Foglio di via obbligatorio” attraverso il quale viene intimato ad un soggetto pericoloso che si trovi fuori dal comune di residenza di fare ritorno nel comune dal quale viene allontanato e ove ha manifestato la sua condotta pericolosa, e l’“Avviso orale” con il quale viene intimato ad un soggetto pericoloso di tenere una condotta conforme alla legge. Ancora maggiore è l’efficacia della misura della “Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza” che comporta per il sorvegliato delle significative limitazioni della li-
Trivisonno in Cattedrale Domenica a Campobasso nuovo appuntamento organizzato dal Comitato CAMPOBASSO. Domenica 29 novembre a Campobasso, presso la Cattedrale della Santissima Trinità, torna il Comitato Trivisonno 2015 con un nuovo appuntamento dedicato alla vita e alle opere dell’artista campobassano. A partire dalle ore 19.15, Andrea Damiano in: “I retroscena degli esordi in patria - Viaggio alla scoperta dei dipinti eseguiti per il Vescovo amante dell’arte”, proverà a svelare quali storie racchiudono le opere del maestro campobas-
sano realizzate presso la Cattedrale del capoluogo. Quale storia ha da raccontare la bimba dipinta nella cesta? Che mestiere svolgeva in realtà l’apostolo calvo dalla lunga barba bianca? Perfino la colomba dello Spirito Santo potrebbe rivelare interessanti curiosità! Tra incomprensioni istituzionali in seguito appianate e una sincera amicizia nata da un contrasto e durata tutta una vita verranno ripercorsi i momenti salienti che hanno portato Ame-
deo Trivisonno a fare il suo esordio nel “natio borgo selvaggio”. Tutte le attività del Comitato sono finalizzate alla raccolta fondi per il restauro dell’affresco dei quattro Evangelisti, opera del maestro Trivisonno, presente nella Chiesa di Santa Maria della Croce a Campobasso. Tutti gli eventi del comitato sono gratuiti ma sono una buona occasione per offrire un proprio contributo anche minimo al progetto.
bertà personale (obbligo di dimora con divieto di allontanamento, divieto di uscire dall’abitazione in ore notturne, non frequentare pregiudicati, ecc.) come pure la decadenza delle licenze amministrative, il divieto di espatrio (ritiro del passaporto e della carta d’identità) e la revoca della patente di guida; Negli ultimi mesi, nell’ambito della specifica prerogativa, il Questore Pagano ha adottato i seguenti provvedimenti: 37 fogli di via obbligatori; 4 avvisi orali; 5 DASPO; 1 proposta e 2 applicazioni di sorveglianza speciale di P.S.. Sono stati inoltre emessi 3 ammonimenti per stalking, mentre altri 20, proposti per il medesimo reato, sono stati rigettati o archiviati.
Campobasso
7 26 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il Mercato Coperto di Via Monforte per sua poca fortuna ha esaurito progressivamente fino all’avvilente stato attuale, la destinazione di centro d’interesse commerciale
L’amministrazione di Palazzo san Giorgio non può che vada in malora Riconsiderato in chiave amministrativa potrebbe diventare strumento e occasione di vantaggi economici e funzionali
Abituati alle piccole cose, alle piccole furbizie, alle piccole manovre utilitaristiche, e nessuna confidenza con la grande progettualità, non guardiamo al futuro con le lenti d’ingrandimento Tutto lascerebbe pensare, e propendere, che l’amministrazione comunale di Campobasso in chiaro difetto di iniziative, progetti e programmi, dovesse prendere in considerazione quantomeno il modo e la maniera di valorizzare il patrimonio immobiliare per alleggerirlo dal peso di essere una voce in perdita e non una potenzialità, come capita nella amministrazioni locali che hanno idee, spirito d’iniziativa, capacità di interagire nella rete pubblica e in quella privata alla ricerca delle occasioni possibili. Purtroppo, l’amministrazione comunale di Campobasso da questo orecchio non sente, nonostante l’Ufficio patrimonio (specificatamente il geometra Michele De Lisio) gli abbia dimostrato che utilizzando le metodologie giuste, anche i relitti stradali, i locali comunali abbandonati, i locali comunali indebitamente utilizzati e recuperati, possono determinare una voce significativa delle entrate. L’amministrazione comunale di Campobasso ha diversi immobili di proprietà, con differenti desti-
nazioni che, se presi in considerazione in chiave amministrativa appena appena un tantino brillante, potrebbero diventare strumento e occasione di vantaggi economici e funzionali. Dal mazzo estrapoliamo il Mercato coperto di Via Monforte che, per sua poca fortuna, ha esaurito progressivamente, fino all’avvilente stato attuale, la destinazione di centro d’interesse commerciale e, per taluni aspetti, espressione di una cultura che privilegiava l’ac-
quisto e all’uso dei prodotti della campagna campobassana. Dietro questo decadimento c’è la politica commerciale dell’amministrazione civica che ha scelto di dare spazio e di favorire la grande distribuzione commerciale in misura debordante da ogni oggettiva necessità e ragionevolezza. Accertata ormai da anni ormai la decadenza economica e funzionale del Mercato, non si riesce a capire perché l’amministrazione non ne ha fatto oggetto di riflessione, di
(ri)considerazione, di valutazione aprendo il ventaglio dell’alternative. Tanto più grave questa povertà d’idee e di iniziativa, se si tiene conto che qualche anno fa, il compianto imprenditore edile Mario Di Biase, aveva progettato la rivitalizzazione di quella struttura, la cui valenza architettonica è assicurata dalla firma Mandolesi, con il corredo di un’analisi economica e di un progetto di assoluto incontestabile interesse funzionale (erano state previste
una molteplicità di attività commerciali, culturali e del tempo libero, compreso parcheggi sotterranei), e di un’altrettanta dimostrata (analiticamente) validità esecutiva. Avendo avuto di fronte un’amministrazione comunale adusa alle piccole cose, alle piccole furbizie, alle piccole manovre utilitaristiche, e nessuna confidenza con la grande progettualità e col guardare al futuro con le lenti d’ingrandimento, è stato gioco forza che quel progetto sia finito inutilizzato e inutilizzabile. Rimane il rimpianto e il rammarico di un imprenditore che voleva cambiare in meglio la città e di un’amministrazione che un capoluogo di regione meriterebbe di avere e non ha. Parlando informalmente col primo cittadino, non è stata esclusa l’idea di giocare una carta importante per il rilancio del centro murattiano anche attraverso il recupero e la ristrutturazione del Mercato coperto. La speranza, si sa, è l’ultima a morire. Dardo
Quelli che…. Ecco un campionario di luoghi comuni sui calci d’angolo rossoblù di Gennaro Ventresca Quelli che non vedevano l’ora che Cappellacci facesse il bagaglio. Quelli che Favo non aveva grandi trascorsi. Quelli che Farina non faceva giocar bene la squadra. Quelli che Vullo non doveva ritornare. Quelli che il migliore allenatore rossoblù è stato Angelillo. Quelli che dopo 40 anni rimpiangono Truant. Quelli che lo stadio andava intitolato a Scorrano. Quelli che lo stadio va intitolato a Molinari. Quelli che hanno dimenticato Tonino Molinari. Quelli che al funerale del “presidentissimo” sono stati impossibilitati a presenziare perché la suocera…. Quelli che promuovono i calciatori locali. Quelli che ritengono che i parenti siano il loro limite. Quelli che tornerò allo stadio solo quando la squadra rientrerà in Lega Pro. Quelli che la Serie B. Quelli che temono la quinta radiazione. Quelli che il Campobasso siamo noi. Quelli che ci vogliono i soldi. Quelli che è questione di organizzazione. Quelli che serve un forte settore giovanile. Quelli che le donne dovrebbero entrare gratis. Quelli che i giornalisti perché non pagano il biglietto? Quelli che vorrebbero sempre un biglietto omaggio. Quelli che io con la Juventus c’ero. Quelli che ho spalato il campo più di una volta. Quelli che di quando c’era la carbonella. Quelli che non torneranno più i tempi dei fratelli Ruzzi. Quelli che l’Islanda con i nostri stessi abitanti partecipa agli Europei. Quelli che le maglie grigie portavano sfiga. Quelli che andavo sempre in trasferta. Quelli che ero amico di Capogna. Quelli che gli allena-
tori non capiscono un tubo. Quelli che i direttori sportivi fanno la cresta. Quelli che il preparatore dei portieri è un lusso. Quelli che ci vorrebbe un preparatore atletico con i fiocchi. Quelli che con il Vasto eravamo ventimila. Quelli che l’Adelmo è stato il presidente più competente. Quelli che i nostri giocatori mangiavano da Mario. Quelli che mangiavano anche da Concetta. Quelli che ricordano quando i nostri mangiavano alla Pergola. Quelli che avanzano ancora i soldi dai nostri dirigenti. Quelli che
non si sono visti pagare gli assegni. Quelli che hanno avuto soldi in nero. Quelli che i giocatori sono mercenari. Quelli che la palla è rotonda. Quelli che il miglior attacco è la difesa. Quelli che bisogna tirare in porta. Quelli che prima di tutto non prenderle. Quelli che la colpa è sempre dei giornalisti. Quelli che l’arbitro è cornuto. Quelli che ci vogliono i giocatori esperti. Quelli che bisogna puntare sui giovani. Quelli che il Campobasso è ‘nata merc.
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Isernia
26 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
L’I.T.R. Moda aderisce al progetto “Laboratorio Moda Molise” “Un’importante segnale di attenzione al nostro territorio“, così Carrino ISERNIA. Nell’ambito degli incontri con il partenariato imprenditoriale coinvolto nel progetto “Laboratorio Moda Molise”, martedì 24 novembre presso la Provincia di Isernia il vice presidente Cristofaro Carrino e il consigliere delegato alle attività produttive Lorenzo Coia hanno incontrato Massimo Calugi amministratore della soc. I.T.R. Moda, espressione del progetto imprenditoriale avviato dalla Missardi spa nella nostra regione. Nel corso dell’incontro è stato illustrato il progetto imprenditoriale che la I.T.R. Moda intende sviluppare in Molise ed è stata sottolineata l’importanza che l’iniziativa stessa riveste per il nostro territorio in quanto, nel ricreare un “presidio” manifatturiero e gestionale dell’intera fi-
liera produttiva, favorirà: il reimpiego di una parte delle maestranze locali, lo sviluppo di una filiera produttiva locale, la formazione di “nuove” professionalità, la valorizzazione di una “storia industriale” fortemente radicata nella cultura locale e ben conosciuta in ambito nazionale. Alla luce di queste considerazioni il v.presidente Carrino ha espresso il vivo apprezzamento per l’adesione della soc. I.T.R. Moda al progetto “Laboratorio Moda Molise”, promosso dall’associazione Euridit d’intesa con la Provincia di Isernia e il Comune di Pettoranello del Molise, in quanto costituisce una concreta opportunità di sviluppo per il sistema moda molisano ed un’importante segnale di attenzione al nostro territorio.
L’adesione al progetto è finalizzata alla creazione, nell’ambito delle attività progettuali, di un “Laboratorio didattico” presso la sede aziendale di Miranda attraverso il quale, d’intesa con il partenariato Istituzionale e scientifico, verrà sviluppata un’azione di formazione/aggiornamento tesa a: adeguare le competenze alla domanda manifatturiera in parte stimolata dal rientro delle produzioni (backshoring); accelerare il processo di evoluzione dei modelli organizzativi e produttivi della filiera moda in una logica distrettuale; favorire la realizzazione di forme di alternanza scuola-lavoro con le quali contrastare il rischio di una progressiva perdita di professionalità. Le attività del “Laboratorio didattico”, che sarà animato dalle
maestranze in CIGS/mobilità, si incentreranno quindi su alcuni temi quali: la creazione di un modello di filiera “corta” che valorizzi le competenze locali, la realizzazione di un “Polo formativo della moda”, la realizzazione di linee di business e nuovi prodotti innovativi caratterizzati in particolare dall’utilizzo di tinture naturali per le differenti tipologie di tessuto. Con la raccolta delle manifestazioni di interesse (presso il Centro per l’Impiego di Isernia) si procederà alla composizione dei “Laboratori didattici”. Nel corso dell’incontro inoltre sono state approfondite alcune tematiche relative al riconoscimento dell’area di crisi complessa auspicando che le imprese possano avviare “immediatamente” (senza attendere il completa-
mento delle procedure) i loro piani di sviluppo e procedere alle relative assunzioni. Le parti infine hanno sottolineato come l’adesione della I.T.R. Moda al progetto “Laboratorio Moda Molise” rafforzi la costruzione della “rete” di competenze professionali, tecniche e scientifiche con la quale si intende costruire un nuovo percorso di sviluppo per il sistema moda. La proposta/progetto di candidatura per la costituzione di un “Distretto Moda” nell’area “Isernia-Pettoranello del Molise”, che la “rete” andrà ad elaborare, si colloca in questo percorso e tenderà a favorire la creazione di aggregazioni imprenditoriali ed a valorizzare le competenze locali e a promuovere il territorio nei suoi diversi aspetti.
La Questura incontra gli studenti Itis L’occasione per parlare di legalità e di avvicinare i giovani alle istituzioni ISERNIA. Si è tenuto un incontro, con gli studenti dell’ITIS “E.Mattei” di Isernia, che rientra in una iniziativa di mirata attività di formazione con i giovani di questa Provincia. Tale attività, fortemente voluta dalla Questura di Isernia, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Campobasso e dall’Ufficio Scolastico Regionale, è iniziata il 5 novembre scorso presso l’istituto “D’Agnillo” di Agnone e proseguirà nel mese di dicembre presso l’Istituto Giordano di Venafro ed ha visto e vedrà impegnati esperti degli enti citati oltre ad altre professionalità coinvolte a vario titolo nel progetto sulla legalità. Nello specifico presso l’istituto “Mattei” l’attività formativa è iniziata con un saluto ed un’introduzione da parte del Pro-
curatore Capo presso il Tribunale dei Minori di Campobasso , dr. Claudio Di Ruzza e del Questore della Provincia di Isernia, dr. Vincenzo Vuono, i quali hanno sottolineato che lo scopo di tali incontri, oltre ad essere un occasione per riflettere sull’educazione alla legalità, è quello di avvicinare i giovani alle istituzioni. Si è proseguito poi con un intervento del dr.Sergio Zarrilli, pediatra presso l’ASREM di Campobasso, che ha parlato degli effetti di tutte le droghe e dell’alcool sugli adolescenti, in relazione alla loro maturazione celebrale e psicofisica. La mattinata è terminata con un intervento del Comm. Capo Salvatore Ciliberti, dirigente della Sezione Polizia Stradale di Isernia, che ha, invece, affrontato la tematica dell’educazione stradale,
del rispetto del codice della strada e degli effetti che possono provocare droga ed al-
cool sui giovani alla guida.
Una foto per salvare il Caracciolo Una mostra fotografica natalizia a salvaguardia dell’ospedale sarà inaugurata il 5 dicembre AGNONE. Tenere accesi i riflettori sul presidio ospedaliero San Francesco Caracciolo di Agnone che serve un bacino di oltre trentacinquemila abitanti residenti nei centri della diocesi di Trivento e a cavallo di quattro province: Isernia, Campobasso, L’Aquila e Chieti. Così i tassisti romani di origini molisane e abruzzesi, ancora una volta, hanno deciso di organizzare un evento a salvaguardia della struttura sanitaria contro il ridimensionamento e la soppressione di servizi vitali per le popolazioni delle aree interne. Questa volta l’iniziativa è una mostra fotografica che premierà gli scatti più belli delle due gior-
nate del 9 maggio e 16 agosto scorso, quando centinaia di taxi e auto d’epoca scesero in strada per
richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, e in particolare della classe politica regionale, af-
finché venga tutelato il diritto alla salute, sancito all’articolo 32 della Costituzione italiana. La mostra fotografica sarà inaugurata al piano terra dell’ospedale Caracciolo sabato 5 dicembre alla presenza delle massime autorità civili e religiose del territorio (garantita anche la presenza del vescovo di Trivento, Domenico Angelo Scotti), e resterà aperta fino al 31 dicembre. Chiunque voglia contribuire alla realizzazione della mostra deve far pervenire il materiale in formato digitale all’email: gdimenna@libero.it, oppure in stampa (formato minimo 13x18) in busta chiusa con la dicitura “Mostra fo-
tografica Ospedale di Agnone”. Inoltre all’interno bisognerà inserire le generalità del partecipante che dovranno essere consegnate al Bar Feni’s di Agnone in piazza XX Settembre, 10 entro e non oltre mercoledì 2 dicembre. La mostra fotografica fortemente voluta dal Gruppo Tassisti di Roma per il territorio e l’ospedale interregionale di Agnone, è stata organizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Nuova Villacanale” e con il patrocinio di diocesi di Trivento, Articolo 32, Il Cittadino c’è, Cenacolo Culturale “Camillo Carlomagno”, Università delle Generazioni, Oratorio “Giovanni Paolo II”.
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Termoli
26 novembre 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Allagamenti sui terreni del Sinarca, parte la class action Nemmeno i bandi per il Piano di sviluppo rurale ha bloccato la rivalsa TERMOLI. Nemmeno la presentazione dei nuovi bandi per il Psr ha placato la voglia di rivalsa dei coltivatori della valle del Sinarca, che lungo la strada provinciale che collega l’entroterra al lungomare nord di Termoli soffrono spesso e volentieri di allagamenti. Il torrente che nasce da Montecilfone per sfociare alla Torretta ha creato e continua a creare in caso di precipitazioni significative grossi problemi ai residenti e ai coltivatori della zona, con l’allagamento di ettari ed ettari di terreno, a volte delle abitazioni e delle auto rimaste in panne nel fango fino a determinare la chiusura alla circolazione della trafficata fondovalle. Per questa ragione, oltre trenta proprietari dei terreni ricadenti nella piana del Sinarca hanno deciso di promuovere una class ac-
tion contro la Regione Molise per il risarcimento integrale dei subiti
ai propri beni a seguito dell’esondazione del torrente Si-
narca che ha letteralmente devastato le loro proprietà nelle date
del 24 gennaio e 5 marzo 2015 dando mandato ai propri legali, gli avvocati Daniele Di Vito e Gasperina Di Brino di richiedere la complessiva somma di 2 milioni di euro a titolo di danni patrimoniali oltre che di quelli morali ed esistenziali, consistenti nel grave perturbamento e disagio psichico che subiscono annualmente gli attori dai frequenti allagamenti del Sinarca originati dalla cattiva irreggimentazione delle acque per assenza di pulitura dell’alveo e di ricostituzione degli argini da parte dell’ente proprietario ovvero la Regione Molise; la quale nella qualità di ente preposto alla manutenzione e conservazione in buono stato di efficienza del riferito corso d’acqua aveva il dovere di custodia di un proprio bene appartenente al demanio regionale. Un’altra grana da fronteggiare.
I carabinieri incontrano l’Alberghiero L’ottava edizione di lezione di legalità attraverso gli istituti scolastici d’Italia TERMOLI. È questa l’ottava edizione di “Lezione di Legalità”, un evento che i Carabinieri portano a conoscenza all’ interno degli istituti scolastici d’Italia. Ieri, presso l’istituto Alberghiero “Federico di Svevia”, il Capitano del Nucleo Operativo Radiomobile Fabio Vittorini ha parlato ai ragazzi dell’ultimo anno di scuola su fenomeni che oggi sono sempre più frequenti come il Cyberbullismo, il consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, le norme del codice della strada e i rischi e sull’uso improprio di Internet. Lo scopo di questi incontri dibattiti è quello di fare del proselitismo per infondere un sempre segnale di cultura della legalità nelle aule scolastiche. Il Capitano Vittorini, nel suo discorso d’introduzione, non ha mancato di ricordare che tra coloro che principal-
mente svolgere questo impegno ci sono le famiglie e la scuola stessa cioè, istituzioni importanti. In un aula magna gremita e attenta dopo la spiegazione dei motivi della presenza dell’arma a scuola, il Capitano ha mostrato un filmato che portava a conoscenza degli studenti di tutto quello che oggi e da quando sono in vita gli uomini
della benemerita svolgono tra repressione del crimine fino ad operazioni di Protezione civile. “Noi, grazie anche a iniziative come queste – ha affermato – puntiamo ad aumentare la cultura della legalità grazie proprio al fatto di portare a pubblica conoscenza di questi fenomeni”. Proprio a proposito del Bullismo prati-
cato tramite internet, Vittorini ha sciorato dei dati internazionali forniti dall’Onu. Questi dati ci dicono che il 60% dei ragazzi intervistati su questo argomento ha rivelato di essere stato vittima di cyberbullismo nei 30 giorni precedenti all’intervista. In Italia invece il 24 % ha dichiarato di aver subito vessazioni di questo genere. I ragazzi che, come ha sottolineato il Capitano con a fianco la dirigente e vice sindaco di Termoli Maria Chimisso, “non ci devono vedere in quanto arma dei Carabinieri come elementi di repressione; il fatto di portare avanti questi eventi dimostra tutt’altro: noi interveniamo per salvaguardare l’incolumità in situazioni di pericolo soprattutto nei confronti di voi ragazzi esposti maggiormente a fattori di rischi latenti e sempre in agguato soprattutto oggi”.
Larino, e le opere pubbliche? La notizia della concessione della sospensiva da parte dei giudici del TAR di Campobasso, riguardante il bando di gara emanato dal Comune di Larino per l’edificazione del nuovo complesso polifunzionale per manifestazioni fieristiche, invita a riflettere su che tipo di gestione stia caratterizzando l’assessorato ai lavori pubblici e quello all’urbanistica dell’ente frentano, nonché i settori della struttura ad essi dedicati, nell’arco degli ultimi due anni e mezzo. L’iter per la realizzazione del nuovo impianto fieristico ha subito dunque la seconda battuta d’arresto, essendo finite le procedure per l’affidamento delle opere per la seconda volta sotto la lente d’ingrandimento della magistratura amministrativa. Già durante la procedura per l’affidamento della sola progettazione esecutiva, risalente soltanto ad un anno fa, era stato presentato un ricorso dagli ordini degli architetti e degli ingegneri regionali in seguito al quale l’amministrazione larinese aveva revocato in autotutela il bando. Eppure non si possono dimenticare i proclami dell’as-
sessore ai lavori pubblici che insieme ad altri, hanno più volte definito “perfette” le procedure di bando per l’affidamento della progettazione esecutiva dell’opera e successivamente per l’edificazione della stessa, un capolavoro amministrativo, quanto di più trasparente ed equo, corretto oltre che rispettoso della meritocrazia, potesse applicare una amministrazione pubblica. Il risultato finora prodotto è soltanto un dispendio di risorse inutile se si considera che ogni tentativo di portare l’opera alla fase esecutiva viene interrotto e riportato allo stato iniziale da impugnazioni che trovano facile accoglimento e che comunque rappresentano un costo per le casse pubbliche. Infatti, con 1.850.000 euro ottenuti dall’amministrazione Giardino per la realizzazione del centro polifunzionale da adibire a dimora di eventi fieristici, dopo due anni e mezzo di mandato non è stato ancora possibile procedere all’esecuzione dell’opera. Sarebbe opportuno porsi degli interrogativi. Cosa sta ostacolando, da due anni e mezzo, la proce-
dura per l’assegnazione della progettazione e dei lavori di realizzazione del nuovo ente fieristico? Si può credere che sia stato soltanto un vizio nel bando quello di un anno fa e un errore nelle procedure di esperimento della valutazione delle offerte presentate dalle imprese, ora, che per due volte consecutive, a neppure un anno di distanza l’una dall’altra, riguardo lo stesso progetto, ad annullare l’intero procedimento? Non sarà più facile dedurre invece che considerata la consistenza degli importi in ballo (oltre 130 mila euro destinati ai progettisti e poco più di un milione e duecento mila euro in favore della ditta appaltatrice per la realizzazione delle opere) gli interessi di alcuni progettisti e costruttori sono talmente rilevanti al punto che l’intreccio di essi ha irretito anche alcune volontà politiche, finendo col frenare fortemente il regolare svolgimento delle procedure di assegnazione dei lavori e perciò il passaggio alla fase esecutiva dell’opera? Larinascita
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
26 novembre 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Banchetti contro i tagli alle pensioni A Termoli i segretari di Cgil, Cisl e Uil per dire no alla manovra del governo TERMOLI. Banchetto pubblico in piazza Monumento a Termoli ieri mattina per i rappresentanti sindacali delle tre sigle principali Cgil-Cisl e Uil. Al centro dell’incontro con i cittadini, nonostante la non clemenza del tempo, l’esigenza di “dire no allo smantellamento della tutela gratuita fornita dai patronati”. A fare il punto su quel che accade a seguito di quanto definito nella Legge di Stabilità 2016 è Leo Tanga del patronato Cgil che afferma: “Siamo qui per dire no ai tagli ai patronati perché non siamo
d’accordo su questa ennesima dimostrazione del Governo di tagliare i diritti ai lavoratori e, con essi, tagliare i diritti alla gente comune. Ciò nasce dall’esigenza che l’attività di patronato nasce per garantire e tutelare i diritti fondamentali delle persone e, quindi, dopo il taglio già realizzato lo scorso anno, anche quest’anno sulla legge di stabilità c’è un ulteriore taglio che andrà a danno dei cittadini e, a cascata, a danno dell’attività del patronato perché sarà dura garantire alcuni servizi in tanti luoghi perché i costi sono alti.
Molti di noi offrono un paniere di prestazioni ai cittadini, alcuni dei quali sono anche finanziati dal Governo, ma molte delle prestazioni gratuite verranno messe a pagamento e il cittadino che sinora si è rivolto a noi gratuitamente, non potrà più farlo e su di lui graveranno nuove spese”. Una battaglia serrata che “viaggia” anche attraverso i social network e punta ad impegnare il maggior numero di forze e risorse per non far gravare sulla cittadinanza dei costi che sinora non erano affrontati. “Come Cgil – conclude Tanga –
stiamo cercando di combattere questa normativa e quindi lo facciamo con tutti i mezzi che oggi ci sono nella società”. Questo un estratto del testo del volantino a sostegno dell’iniziativa: “il testo della legge di Stabilità 2016 che è stato presentato al Parlamento interviene in modo pesante, per il secondo anno consecutivo, sul Fondo Patronati, proponendo un taglio di 48 milioni di euro. Tale intervento si aggiunge al taglio di 35 milioni di euro stabilito lo scorso anno, risultato di una riduzione dell’enorme cifra inizial-
mente ipotizzata, ottenuto grazie alla straordinaria mobilitazione nostra, dei cittadini e alla manifestata sensibilità da tanti parlamentari. Inoltre, viene nuovamente prevista una diminuzione strutturale del Fondo, con un ulteriore intervento sull’aliquota di alimentazione del Fondo stesso. In occasione di questo sit-in, la triplice riunitasi per questa occasione specifica ha voluto anche manifestare contro la violenza sulle donne in questa giornata dedicata interamente a questo argomento che tanto ci sta a cuore”.
Distretto della pesca, buona iniziativa Il presidente di Mamolab soddisfatto per gli interventi realizzati TERMOLI. Presso la sala consigliare del Comune di Ancona si è tenuto un incontro volto alla costituzione del Distretto della pesca del Medio Adriatico. Alla presenza di referenti istituzionali delle tre Regioni e delle associazioni di categoria del mondo della pesca si è discusso sull’opportunità del futuro Distretto come strumento per rilanciare la redditività del comparto e la salvaguardare dell’ecosistema marino. Pietro Ricci, Presidente della neo costituita Rete di Imprese della Pesca del Medio Adriatico denominata “MA.MOL.AB”, ha espresso vivo apprezzamento per l’interesse politico nella costituzione del Distretto della Pesca del Medio Adriatico, accogliendo così di fatto l’impulso che “dal basso” spinge armatori e pescatori a voler affrontare in modo congiunto e concertato i comuni problemi della Pesca nelle tre Regioni. Per “MA.MOL.AB” è stata l’occasione per presentarsi alle istituzioni presenti, chiedendo di essere considerata e riconosciuta come un’entità privata in grado di interagire con le istituzioni pubbliche per la costituzione del distretto del Medio Adriatico insieme a tutte le altre componenti che ne faranno parte, siano esse pubbliche o private. L’ auspicio di MAMOLAB è quello di avere l’opportunità di sedere al tavolo decisionale del futuro Distretto insieme alle altre componenti per poter dare il proprio contributo per affrontare e risolvere in tempi rapidi le problematiche che costantemente giungono sul settore della pesca. MAMOLAB, insieme a tutte le altre espressioni private che giungono dal mare, deve essere vista dalla istituzioni
non come una minaccia, bensì come un’opportunità per fare crescere l’economia del mare. Sarebbe assurdo pensare il contrario e non permettere ai pescatori di esprimere il proprio punto di vista nei tavoli decisionali. Nel corso dell’incontro dello scorso sabato sono stati portati ad esempio i problemi relativi alla tracciabilità (con normative sempre di più difficile applicazione nelle operazioni di vendita) e del divieto di pesca nelle zone “fondaletto” e “gomito” inglobate inspiegabilmente nella zona di tutela ambientale della “Fossa di Pomo” con l’ultimo decreto sul fermo biologico. Un esempio questo di come i pescatori siano costretti spesso a subire delle decisioni prese “dall’alto” senza una concertazione che magari poteva essere di grande utilità.
In conclusione, ricordando che MAMOLAB è stata costituita con un contratto di Rete di Imprese della Pesca APERTO a tutte le diverse espressioni di attività di pesca, i firmatari confidano nella possibilità di apertura al dialogo da parte di tutte le istituzioni pubbliche per tutti quegli strumenti di politica nazionale e comunitaria, come il Distretto del Medio Adriatico senza dimenticare la grande opportunità dell’Euroregione Adriatico – Ionica. Per informazioni alla stampa Segreteria di coordinamento telefono: 3393709835 email: mamolab2015@gmail.com
Montenero di Bisaccia e San Giovanni Rotondo: incontro tra le due amministrazioni comunali MONTENERO DI BISACCIA. L’Amministrazione comunale di Montenero di Bisaccia si è recata venerdì scorso presso il Comune di San Giovanni Rotondo per una visita istituzionale ai colleghi della municipalità pugliese. La delegazione montenerese, composta dal sindaco Nicola Travaglini, dal vicesindaco Gianfranca Marchesani, dal presidente del Consiglio comunale Giuseppe Murazzo e dai consiglieri Moroni, D’Ascenzo e D’Aulerio, è stata accolta con grande cordialità dal sindaco di San Giovanni Ro-
tondo Luigi Pompilio e da una delegazione di consiglieri comunali, tra cui il consigliere Giuseppe Miglionico. Ed è proprio grazie ad una chiacchierata intercorsa tra due vecchi amici, attualmente impegnati nelle rispettive amministrazioni comunali, che è nata l’idea di incontrarsi per aprire un dialogo istituzionale e consolidare un rapporto di fratellanza che va oltre i confini regionali. “Esprimo un vivo ringraziamento nei confronti del sindaco Pompilio e dell’Amministrazione co-
munale di San Giovanni Rotondo - ha dichiarato il sindaco Nicola Travaglini - per la squisita accoglienza, l’ospitalità e la disponibilità dimostrata nel corso di tutta la nostra permanenza nella terra di San Pio. Nel corso dell’incontro abbiamo parlato delle nostre rispettive realtà territoriali e delle attività istituzionali che stiamo portando avanti. Al termine della nostra conversazione ho invitato il sindaco Luigi Pompilio e tutta l’Amministrazione di San Giovanni Rotondo a venirci a trovare nel prossimo periodo natalizio, in
Opinioni aAMPOBASSO. La legge regionale, il protocollo d’intesa con enti pubblici e privati, la rete antiviolenza, il tavolo di coordinamento e, ora, la proposta di piano triennale: va avanti a passi decisi il percorso intrapreso dalla Regione Molise per il contrasto alla violenza di genere. A comunicare nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra oggi, l’adozione da parte della Giunta nell’ultima riunione del nuovo e fondamentale atto di programmazione, è il presidente Paolo di Laura Frattura assieme all’assessore alle politiche sociali, Michele Petraroia. “Avvertendola e vivendola come un’assoluta priorità, abbiamo costruito a più mani una proposta di programmazione regionale incentrata su azioni e interventi mirati a contrastare forme di violenza familiari ed extrafamiliari inaccettabili e purtroppo assai diffuse nel nostro quotidiano”, così Frattura e Petraroia introducono i contenuti del piano regionale di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne. “È frutto – sottolineano –, di un attento lavoro di concertazione che ci coinvolge tutti nell’impegno a collaborare per la crescita culturale e solidale del nostro territorio. Questo piano è ricco di strumenti importanti e attesi, troppo spesso in silenzio e solitudine disperati, dalle vittime. È il segnale di una vicinanza concreta delle istituzioni nei confronti di tutte coloro che soffrono perché non riconoscono né trovano quei riferimenti di protezione e riscatto che le aiutino ad affrancarsi da soprusi e ingiustizie, in particolare per proteggere e tutelare i loro figli. Con il contributo e la partecipazione di tanti soggetti, istituzionali e non, di assoluta competenza, abbiamo lavorato e lavoriamo per questo: così vogliamo celebrare oggi una giornata che ci pone tutti di fronte a un fenomeno di brutalità umana e sociale. Questo piano per dare aiuto, ma soprattutto nuove prospettive e speranze”. “Il 20 percento delle risorse stanziate lo destiniamo a finanziare gli interventi per la promozione di azioni di sostegno all’inserimento nel mercato del lavoro e a soluzioni abitative, spesso le condizioni che limitano le donne a riprendersi in mano la propria vita”, spiegano il governatore e il vicepresidente della Regione. Gli obiettivi indicati nel piano mirano a: favorire la conoscenza del fenomeno e promuovere iniziative di sensibilizzazione;
15 26 novembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Violenza sulle donne, la proposta della Regione avviare un confronto strutturato tra i diversi livelli di governo coinvolti nell’attuazione di interventi, consolidando la collaborazione sul territorio tra la Regione, gli enti locali e gli altri soggetti pubblici e privati al fine di promuovere interventi di prevenzione e concorrere alla formazione di una cultura improntata al rispetto di genere; incrementare la dotazione di strutture e servizi sul territorio e accrescere le competenze degli operatori pubblici e privati; garantire l’indipendenza, anche economica, delle vittime di violenza per favorire autonome e consapevoli scelte di vita. Dieci le linee di intervento necessarie a tutelare le donne vittime di abusi: monitoraggio, studio del fenomeno, analisi dei dati raccolti e pubblicazione dei risultati per favorire emersione ed entità del fenomeno mediante il lavoro dell’Osservatorio fenomeni sociali della Regione; informazione e sensibilizzazione territoriale; prevenzione; formazione e aggiornamento professionale degli operatori;
presa in carico di casi conclamati e formulazione di percorsi personalizzati; codice rosa (percorso di accesso ai pronto soccorso di Campobasso, Isernia e Termoli); tre centri antiviolenza; casa rifugio; interventi per promuovere l’indipendenza delle vittime di violenza; accordi di programma. Modalità, sviluppo e finalità delle linee di intervento. Monitoraggio e valutazione. L’analisi della condizione della donna vittima di violenza, maltrattamento e abuso esige un coordinamento a livello regionale per realizzare interventi ed azioni efficaci anche nella considerazione della specificità del fenomeno. L’Osservatorio fenomeni sociali della Regione Molise ha il compito di raccogliere i dati qualitativi e quantitativi sul fenomeno, attraverso la mappatura dei servizi e delle strutture, gli operatori impegnati e i loro fabbisogni formativi; i modelli gestionali utilizzati; il numero delle famiglie a rischio per l’individuazione precoce del disagio sociale e il sostegno ne-
cessario, i casi valutati come sospetti; i casi conclamati. Elabora i dati raccolti e procede alla redazione del report di valutazione utile a fornire indicazioni operative per la definizione degli interventi da svilupparsi a livello locale. Informazione e sensibilizzazione. L’attività sarà orientata alla prevenzione del fenomeno e alla diffusione di conoscenze relative alla possibilità di ricevere sostegno, attraverso la promozione delle attività di sensibilizzazione presso gli istituti scolastici, universitari ed educativo-culturali mediante incontri con operatori impegnati nel settore e attraverso campagne di informazione sui servizi dedicati. Formazione e aggiornamento professionale degli operatori. La necessità di utilizzare personale in possesso di conoscenze e competenze specifiche impone l’organizzazione di eventi formativi e/o di aggiornamento professionale attraverso il coinvolgimento degli Ordini professionali, dell’Asrem, delle Forze dell’ordine, dell’Ufficio scolastico regionale, dell’Università, delle associazioni di volontariato.
Transiberiana molisana, realtà italiana
In Italia abbiamo meravigliose ferrovie che rischiano di scomparire. Un prezioso patrimonio infrastrutturale, in gran parte riutilizzabile e trasformabile in percorsi turistici con connotati diversi. È a questo proposito che l’assessore regionale Pierpaolo Nagni è stato convocato in audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei deputati, per l’esame e la discussione della proposta di legge riguardante avente ad oggetto ‘ disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico’. “Il turismo ferroviario – ha spiegato l’assessore Nagni – è un fenomeno che, in Italia, da non molto sta prendendo piede. Mentre in altri Paesi europei la gestione delle ferrovie turistiche e l’organizzazione di convogli ferroviari speciali a carattere storico sono da tempo regolamentate, nel nostro Paese esiste un vuoto normativo che
impedisce la corretta fruizione dei tracciati esponendoli, spesso, al rischio concreto di soppressione. L’incontro al quale ho partecipato in rappresentanza della Regione Molise – ha commentato – è stato un momento di confronto positivo su una proposta di legge che, non solo condividiamo, ma rispetto alla quale ci sentiamo un po’ promotori. Non è un caso, infatti, se, in questi anni, abbiamo profuso tanti sforzi per la riapertura della tratta Sulmona-Carpinone, detta anche la Transiberiana d’Italia: un’opera meravigliosa dal punto di vista architettonico ed ambientale, che rischiava di essere chiusa. In particolare, nell’ambito della discussione, ho puntualizzato sull’esigenza di ampliare il quadro normativo prevedendo che i soggetti gestori possano avviare percorsi anche con aziende diverse da Trenitalia. Sarebbero necessarie, poi, norme di
carattere finanziario che possano evitare che gli oneri pesino troppo sulle associazioni pensando, in affiancamento, a qualche forma di agevolazione che renda possibile un aumento delle frequenze delle
linee turistiche, ancora, al momento, sotto utilizzate. Detto questo, credo che aprire uno squarcio sul tema del turismo su ferro rappresenti in sé un fatto positivo. La proposta di legge presa in esame avvia, infatti, un percorso in direzione di una nuova economia, anche dei nostri territori, che passa attraverso la riconversione dei tracciati al solo scopo turistico. Il Molise, con la Sulmona Carpinone, è già stato inserito nell’elenco delle 6 ferrovie di interesse. Ecco allora che i nostri sforzi e la nostra caparbietà nel voler a tutti i costi salvaguardare la tratta, sono indicativi di un’ azione politica lungimirante . Auspicando un esito positivo – ha concluso Nagni - attendiamo ora che l’iter di legge vada avanti al fine di ottimizzare le enormi potenzialità che, in termini di paesaggio e patrimonio storico e archeologico, la nostra regione già possiede”.
Da dicembre in edicola e librerie