TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 251 - sabaTo 6 diceMbre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno al personale Neuromed
L'Oscar del giorno lo diamo al personale Neuromed. Un gesto di grande sensibilità per l'elevata professionalità e il grande cuore che caratterizza quotidianamente l'attività di queste donne e di questi uomini nei confronti di tutti. I dipendenti hanno destinato risorse anziché per un omaggio floreale per opere benefiche nel ricordo di Sara Patriciello. "Il messaggio - ha scritto Mario Pietracupa viaggia nella stessa direzione di quel che è stata la quotidiana impostazione della vita di Sara che non ha mai rinunciato a pensare agli altri ed essere generosa ed altruista".
Il Tapiro del giorno a Danilo Leva
Il Tapiro del giorno lo diamo a Danilo Leva. Glielo assegniamo proprio nel giorno in cui è stato nominato vice presidente dell'organizzazione nazionale del Partito democratico. Sicuramente un bel risultato a livello personale ma, ricordiamo al parlamentare di Fornelli, che la gente lo ha eletto per portare a Roma i problemi di questa piccola terra. Perchè possano trovare il giusto e dovuto peso. Perchè sia portatore di idee e progetti, di programmi e strategie che tanto mancano al Molise, ormai, da troppi anni.
Sanità, l’Asrem punta sui privati Cancellati gli ospedali di Larino e Venafro e Agnone resta con una sola Unità complessa A rischio i servizi pubblici essenziali Servizio a pagina 3
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 6 dicembre 2014
C’è urgenza di fare chiarezza sul futuro dei beni culturali del Molise
La Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici è pronta a dare un futuro stabile alla Biblioteca Albino
Interessante lettera/proposta ai presidenti della Giunta regionale e della Provincia di Campobasso Un’ipotesi seria e fattibile per salvare la Biblioteca Albino e conservarle il ruolo storico avuto nella vita culturale del Molise proviene dalla direzione regionale del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ed è stata indirizzata ai presidenti della giunta regionale e al presidente della Provincia di Campobasso con molta circospezione, quasi non volesse disturbare, ma sostanzialmente interessante specie se il destino della Biblioteca dovesse rimanere in bilico tra l’obbligo della Provincia di perderne la titolarità e l’indeterminatezza della Regione ad accollarsela e a darle una prospettiva. La direzione regionale di cui facciamo cenno, ha informato i presidenti Frattura e De Matteis che nell’ambito della imminente riforma del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo” non si può non pensare al futuro della Biblioteca se non all’interno del Polo Museale o comunque compresa fra gli istituti della direzione regionale”. Un’ipotesi fattibile, dicevamo, sempre che alla riflessione proposta da Gino Famiglietti corrisponda la concreta volontà delle istituzioni coin-
volte a cercare un comune punto d’incontro. Tutto lascerebbe ritenere quanto mai opportuna una soluzione del genere, ossia includere la Biblioteca Albino all’interno del prefigurato Polo Museale o comunque fra gli istituti della direzione regionale che equivarrebbe alla realizzazione dello spirito di riforma del ministero a sostegno di una coesione istituzionale e territoriale per la valorizza-
zione del patrimonio culturale “ nella sua più ampia accezione”: vale a dire comprensiva di tutti gli elementi (archeologici, architettonici, storici, ambientali, culturali e turistici) che abitano storicamente il territorio. Immaginare assieme la direzione regionale, la Provincia e la Regione impegnate nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio culturale molisano in proiezione di-
namica e costruttiva, è sinceramente uno stimolo, una spinta, una sollecitazione difficilmente da contenere se si ha un comune denominatore, ossia lo sviluppo del territorio. La lettera inviata a Frattura e a De Matteis prende spunto dalla venuta a conoscenza, da parte del direttore Famiglietti, della verifica che si sta facendo della consistenza dei beni culturali (mobili e immobili) appartenenti alla Provincia di Campobasso “ai fini di una loro futura ricollocazione presso un nuovo ente gestore”. Quale migliore occasione per richiamare i rapporti già in essere e le nuove possibilità per renderli maggiormente produttivi, stabili, e futuribili. In proposto, dalla direzione regionale hanno scritto: “Si fa presente che il ministero (attraverso la direzione regionale - ndr) ha in essere con la Provincia accordi per la conservazione e gestione del patrimonio archeologico e dei beni immobili in cui esso è collocato. Il Palazzo Mazzarotta , che ospita il Museo sannitico e gli uffici della Soprintendenza archeologica, è di proprietà della Provincia e da tempo dato in gestione alla Soprintendenza
e ormai storica sede del Museo che ospita insieme il materiale archeologico statale (che costituisce la parte preponderante dell’attuale allestimento museale), anche la collezione provinciale, da considerarsi indivisibile da esso”. Alla indivisibilità museale si vuole aggiungere la indivisibilità istituzionale. Con grande senso di responsabilità, non privo di un saggio di modestia, la direzione regionale per i Beni culturali, rivolta a Frattura e a De Matteis, ha tenuto ad ribadire l’impegno del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sul territorio e a rafforzare i legami di collaborazione con le Province e con il governo regionale, legami che hanno portato a notevoli risultati come dimostrato dall’apprezzamento dei visitatori nei confronti del nuovo Museo sannitico, per citare soltanto un esempio. Non rimane che attendere cosa rispenderanno, con quale grado di disponibilità, con quale garbo istituzionale e in base a quale interesse: il proprio o a quello del Molise? Dardo
Lo sciopero anche perchè in Molise così non va di Pasquale Guarracino* Dello sciopero generale del prossimo 12 dicembre, indetto da CGIL e UIL, condivido ogni contenuto: ne condivido anche le modalità, perchè ritengo che ogni spicchio d’Italia debba scendere nella propria piazza ed urlare “COSi’ NON VA!”. Le motivazioni di questo sciopero generale sono tante e tutte ugualmente importanti: job acts, politiche economiche fallimentari, evasione, articolo 18 e così via e, come se non bastasse, anche negli ultimi giorni, il Premier orgogliosamente afferma: “io con i sindacati non parlo”, come se ciò rappresentasse motivo di vanto. Bisogna risistemare alcuni concetti cardine sul rapporto tra parte datoriale, politica e mondo rappresentativo. Il Sindacato è la voce dei lavoratori, nient’altro. E il nostro caro Renzi quella voce non vuole sentirla, in special modo quando con un colpo di penna cancella il diritto al lavoro conquistato dopo anni di lotte, introducendo misure che faranno aumentare ancor di più la disoccupazione più alta che si ricordi negli ultimi 40 anni. Del resto, io sciopero anche perchè....IN MOLISE COSI’ NON VA. Il Presidente Frattura, in più di una occasione, nei tavoli istituzionali, mi ha definito “filosofo”: io non so se la mia sia o meno filosofia, ma io credo profondamente in alcune cose. Io sciopero perchè il settore della vigilanza è in crisi, e perchè il buon Presidente Frattura, insieme all’ottimo Assessore Petra-
roia, più volte hanno glissato sulle nostre richieste di incontro, con l’unica conseguenza che i lavoratori del settore ancora non vedono risolvere né le loro problematiche sugli stipendi, né quelle sui TFR, né quelle sulle condizioni di lavoro, nonostante, nell’unico incontro svoltosi, sia stato il Presidente stesso a fare una proposta, condivisa con i sindacati che hanno partecipato a quella riunione,. Io sciopero perchè i lavoratori di Esattorie sono ancora in attesa di una soluzione concreta al loro problema occupazionale ed è trascorso un anno dal pubblico proclama della nascita di “Molise Entrate s.p.a.”, senza che nessuna società venisse né costituita, né incaricata ed anche in questo caso il Presidente Frattura aveva fornito garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro. Io sciopero perchè i precari della Molise Dati, eterni ragazzi cinquantenni, faranno Natale fuori ai cancelli della Società e non dentro, come dovrebbe essere e come era stato loro garantito, mentre la dirigenza della Molise Dati banchetterà a caviale e champagne, al suon di migliaia e migliaia di euro all’anno. Io scioperò perchè l’Autogrill di Termoli chiuderà ed i miei appelli all’Assessore Petraroia sono, alla data di oggi, caduti nel vuoto. o sciopero perchè i lavoratori delle Cooperative della Biblioteca Albino sono nella stessa situazione di precarietà in cui si trovavano un anno fa, ma con l’orario di lavoro ridotto e la Regione non si decide a comunicare a chi affiderà il settore cultura e che fine farà una Biblioteca storica come la Albino ed anche in questo caso, la
legge regionale sulla cultura era pronta, era ai ritocchi finali, doveva essere solo approvata, invece, né di questa, né del Consigliere Ioffredi, si ha traccia. Io sciopero perchè per i dipendenti di Korai, a distanza ormai di anni, nonostante le rassicurazioni, nonostante gli impegni presi, nonostante la soluzione a portata di mano, nulla è stato fatto, i lavoratori continuano a non percepire lo stipendio e, peggio ancora, un’azienda in house al 100% della Regione Molise, che nei suoi scopi societari, ha come prioritaria la tutela e la valorizzazione dei settori turismo ed ambiente, resta senza commesse. Io sciopero perchè la Regione Molise ritarda OLTREMODO i pagamenti ai fornitori dei servizi, ed in particolare pulizie e vigilanza, e ciò si ripercuote, come sempre, sui lavoratori, che percepiscono a distanza di molto tempo dalla maturazione i propri stipendi. Io sciopero perchè siano ascoltati i lavoratori della mensa ospedaliera, che da mesi lamentano comportamenti discriminatori da parte dell’azienda, che unilateralmente riduce loro l’orario di lavoro, scalando le ferie del 2015 e nessuno, né la ASREM, né la Regione Molise, ha ritenuto di doverli sentire e sostenere, dando ancora una volta la possibilità ad un’azienda non molisana, di venire in Molise e di dettare legge nel nostro territorio. Io sciopero perchè la politica molisana ha concordato più volte con noi sul fatto che la legge regionale del commercio facesse acqua da tutte le parti,
ma, come al solito, la legge non è stata modificata ed il settore commercio è ormai ridotto all’osso, non si fa niente di concreto per le piccole e medie imprese, ma l’unico aspetto che pare interessare alla politica molisana è garantire il numero massimo di aperture festive e domenicali alla grande distribuzione, a discapito dell’unica cosa che ci resta: il senso della famiglia. Io sciopero perchè, nonostante sia stata chiesta più volte, il Molise non ha alcuna azione programmatica in materia di turismo e, nonostante il Molise si dichiari regione a vocazione turistica, del delegato al turismo, il Consigliere Di Nunzio, non c’è traccia. Io sciopero perchè vorrei davvero vedere solo e soltanto che il Consiglio Regionale ed i Consigli comunali di ogni città e paese molisano si soffermino, in maniera monotematica, sull’unica vera emergenza: il lavoro. Io sciopero perchè, dopo un evento eccezionale come quello della venuta di Sua Santità in Molise, che davvero sembrava aver risvegliato le coscienze, tutti parlavano di dignità del lavoro, ma, a distanza di qualche mese, e lo vorrei dire a Papa Francesco, nemmeno una vertenza, che riporta dignità ai lavoratori ed al mondo del lavoro, è stata risolta. Io scioperò perchè in Molise Frattura è come Renzi e COSì NON VA!
TAaglio lto
3 6 dicembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Sanità solo per i privati Il direttore generale dell’Asrem ripropone sostanzialmente il Piano ospedaliero di Filippo Basso Tagli agli ospedali pubblici e nessuna riduzione per le altre strutture. E’ l’ora delle assicurazioni? CAMPOBASSO. E’ stato pubblicato sul sito ASREM la proposta di Atto Aziendale n. 136 del 3 dicembre 2014 che deve, ora, essere ratificata dal Commissario ad acta. “Questo Atto è una chiara emanazione del Piano Sanitario Regionale di Basso. Le strutture private non vengono proprio citate perché non toccate, ma anzi potenziate, da quel Piano sanitario. Nettamente ridimensionate le strutture pubbliche”. Lo scrive il dottore Lucio Pastore che, da poco tempo, ha lasciato il Pronto soccorso di Venafro proprio per lo svuotamento di quell’ospedale. “Sia ben chiaro che dopo gli sprechi clientelari delle stagioni precedenti il sistema pubblico deve essere razionalizzato. Ma gli sprechi riguardavano anche tutto il sistema clientelare di accreditamento e questo non è stato toccato. In pratica stiamo sperimentando la via italiana alla privatizzazione. In una prima fase la popolazione av-
vertirà poco questo cambiamento. Ma, in tempi medi, i costi lieviteranno e saranno riversati sugli utenti. In fase iniziale le assicurazioni prevedono affari per due miliardi. Chi ha soldi si affretti ad assicurarsi. Chi non ha soldi si attrezzi per sempre minori servizi. Questa volta siamo all’avanguardia nel Molise. Speri-
mentiamo la via italiana alla privatizzazione della sanità”. Alla fine, dunque, rispunta il Piano di Filippo Basso che tante polemiche generò nel passato. Il Presidio Ospedaliero di Campobasso “Cardarelli” quale DEA di II livello - Centro HUB, “da dotarsi di tutte le specialità, comprese quelle di maggior complessità
non rinvenibili negli altri presidi ospedalieri della Regione, ovvero quelle con una diffusione rara sul territorio” e, due Centri Spoke (Termoli ed Isernia) con un ruolo importante per le “specialità di media diffusione sul territorio,” a copertura rispettivamente dei bacini territoriali del Basso e dell’Alto Molise.Per gli Ospedali di Venafro e Larino si prevede una loro riconversione in Presidi territoriali dotati di PPI con personale medico ed infermieristico sulle 24 ore, che dispongano di competenze cliniche e sanitarie adeguate a fronteggiare e stabilizzare temporaneamente le emergenze gravi fino al loro trasporto e presa in carico al Pronto Soccorso dell’ospedale di riferimento, nonché a fornire le prestazioni ambulatoriali mediche e chirurgiche per situazioni di minor criticità. L’Ospedale di Agnone quale Presidio Ospedaliero di Zona particolarmente disagiata prevedendovi un’unica Unità Operativa Com-
plessa clinica. Le scelte di programmazione inserite nel documento non sono sostanzialmente appropriate per la nostra Regione, in ragione delle peculiarità del territorio, della tipologia di popolazione prevalentemente anziana, della nostra economia. Gli ospedali pubblici subirebbero, secondo quanto indicato nel nuovo Piano, un drastico taglio. A fronte di un intervento di tale peso sulle strutture pubbliche i tagli ai privati sono del tutto residuali. Si rileva, inoltre, che rispetto all’assistenza sul territorio verrebbero ridotte le sedi della continuità assistenziale (medici di guardia), con conseguenti difficoltà di assistenza specialmente nei Comuni più piccoli e distanti dai grandi centri urbani. In definitiva, questo documento non è da considerarsi né condivisibile né attuabile, perché mina la possibilità ed il diritto fondamentale dei cittadini molisani ad avere un’assistenza sanitaria efficace
L’intervento di Emilio Izzo Certo sarà una grossa occasione per l’occupazione, una volta svanito,a colpi di lotta civile e democratica, il sogno della mega stalla per le gran manze, sostituiremo le manze con dei poveri disgraziati e riempiremo tante stalle in fila per tre, così da vantarci di possedere, lì dove c’era una scuola con bellissimi e sventurati bimbi, colpevoli di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, la prima fabbrica di carne in scatola umana! Siamo alla macelleria mascherata di vergognosa, vomitevole e falsissima solidarietà. Era proprio così difficile pensare che sarebbe stato molto meglio e molto più semplice, spalmare cinquecento esseri umani nei tantissimi comuni molisani, piuttosto che ammassarli in un unico comune, peraltro già mestamente famoso, così da consegnare alla storia, invece che un orrido ricordo, due?! E certo, vuoi mettere, tenendoli uniti sarà più semplice amalgamarli, plasmarli, omologarli, togliergli quel poco di dignità umana rimastagli, in piccoli gruppi si sarebbe corso il rischio di dargli la possibilità di integrarsi, giocare, magari lavorare, fare amicizie, amare, avere figli, insomma, fare il percorso già visto con gli arbereshe dei paesi bassomo-
San Giuliano di Puglia, succursale della Simmenthal lisani! A tanto arriva la brama di guadagno e di volgare egoismo da benessere messa al servizio di un’operazione tanto rozza, quanto squallida. E ci fa specie che il prefetto, punto di riferimento di una comunità, si sia prestato a questa mattanza umanitaria, lui che dovrebbe essere sempre una guida al rispetto ed alla legalità. E certo non ci meravigliamo del fatto che il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione si sia espressa positivamente sul progetto, dal momento che i membri di tale onorevole organismo non hanno mai avuto la prestigiosa ed
Area di crisi, De Matteis da Epifani Il presidente della Provincia di Campobasso unitamente a quello di Isernia e ai sindaci ha rappresentato la grave situazione molisana CAMPOBASSO. Il Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis ha partecipato insieme al collega presidente della Provincia di Isernia Luigi Brasiello ed ai sindaci di San Polo, Campochiaro e Venafro, all’audizione alla Camera dei deputati. Il presidente della X Commissione, on. Epifani, dopo aver ascoltato in precedenza la Regione e i parlamentari molisani, ha voluto udire anche gli enti locali espressione diretta del territorio. Nel ringraziare l’interesse della Camera e nel rappresentare le esigenze della popolazione circa la crisi
devastante del territorio e delle aziende ricadenti nell’area matesina, De Matteis attende un pronunciamento positivo da parte della Commissione e successivamente del governo, circa gli interventi urgenti da adottare per affrontare la situazione di forte emergenza. Del resto, è l’intero sistema economico molisano che rischia di sgretolarsi sotto il peso della mancanza di scelte strategiche e della grave crisi congiunturale che non sembra avere termine. Per questo, si spera che il Governo possa recepire l’istanza di riconoscimento dello stato di crisi.
irripetibile occasione di essere inscatolati, fuori da ogni contatto umano, in un corral per gran manze umane! E certo non ci meravigliamo nemmeno degli altri nutriti soggetti che hanno concorso alla realizzazione di questo meraviglioso esempio di solidarietà fra simili! Simili?! Ma il silenzio caritatevole del clero, quello sì che fa rumore! Già lo sento il coro di sciacalli levarsi contro questo scritto, far quadrato (recinto!) a protezione della loro splendida creatura, gridare all’untore e additarlo come nemico delle istituzioni e del progresso. Così come già li vedo sfug-
gire e rintanarsi come topi alla prima richiesta di confronto pubblico sull’argomento! Storia già vista e rivista, troppo avvezzo alle battaglie di giustizia e di rispetto della cosa pubblica per temere ripercussioni da poteri forti e da ignobili e traditori rappresentanti della medesima! Ma il sottoscritto non è avvezzo al contentino, agli incarichi, alle posizioni di prestigio in cambio della propria libertà ed onestà intellettuale, non è facile alle rese né tantomeno alle minacce, e non si illuda nemmeno chi ricorre spesso a controlli di polizia pilotati o denunce a vanvera. Ho impiegato tanto per giungere a questa età sereno con la mia coscienza, per temere quattro avventurieri e per rinunciare (così come mi consigliano) ancora una volta ad essere per la giustizia, per la solidarietà vera e per gli ultimi, e così, a breve sarò davanti a quel mucchio di stalle mascherate da capanne(che hanno l’unico “pregio”di essere più di una così da permettere una vergognosissima “raccolta differenziata”), per gridare tutto il mio sdegno difronte a questo scempio sociale sperando di non essere solo e sperando di poter cambiare il corso di quest’orrido progetto vestito di umano progresso!
TAaglio lto
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6 dicembre 2014
Dissesto idrogeologico, tutto è pronto L’assessore Nagni: “Attendiamo ora la definizione del piano delle opere finanziabili” CAMPOBASSO. L’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni ha partecipato a Roma ad un’ importante riunione tra la Struttura di Missione e tutte le Regioni d’Italia utile a definire il piano 2015 – 2020 per il dissesto idrogeologico. Un incontro nell’ambito del quale è emerso il quadro complessivo delle criticità presenti su tutto il territorio nazionale che ogni regione ha inserito nel programma del Ministero secondo la segnalazione di istituzioni di diverso ordine e grado tra Autorità di Bacino, Comuni e Consorzi di Bonifica. 15 miliardi, l’ammontare complessivo degli interventi richiesti – ha fatto sapere l’assessore – e compaiono tra questi, anche gli oltre 400 milioni di euro del Molise. Si tratta ovviamente di un’ istanza che potrà essere soddisfatta soltanto in parte – ha precisato – soltanto nella fase successiva, infatti, il sistema di controllo del Ministero,
denominato RENDIS, individuerà, secondo criteri di cantierabilità, di rischio e di popolazione, le opere da finanziare. Crediamo che la classificazione secondo i principi
denti alle reali priorità dei territori. Detto questo, entro il 15 dicembre p.v. ogni Regione potrà perfezionare le proprie richieste in vista della successiva convocazione della Struttura
Troppi lavoratori a rischio povertà
di Luigi Zappone * Anche e soprattutto in Molise,un lavoratore autonomo su quattro è a rischio povertà. Le famiglie delle“partite IVA”, dei piccoli imprenditori, degli artigiani, dei commercianti,dei liberi professionisti e dei soci delle cooperative corrono un rischio povertà quasi doppio rispetto a quello delle famiglie di lavoratori dipendenti. I dati sconvolgenti che la CGIA di Mestre ha diffuso di recente sono utili per disegnare il profilo del quinto stato in Italia: quello del “ lavoro indipendente”.Tre milioni e mezzo di persone, tra cui oltre due milioni di imprenditori individuali, circa novecentocinquantamila mila professionisti, quattrocentoquarantamila ditte individuali che beneficiano di un regime fiscale di vantaggio. C’è chi l li considera “imprenditori” e chi, invece, non esita a definirli “evasori fiscali”.Sta di fatto
stabiliti sia positiva ma resta qualche dubbio rispetto al requisito di cantierabilità che potrebbe indurre a portare avanti progetti troppo datati e, probabilmente, non più corrispon-
di Missione che stabilirà in maniera definitiva a quali interventi dare l’ok. Lo scopo principale della Struttura di Missione – ha ricordato Nagni - è quello di velocizzare il sistema e di dare immediato avvio ai lavori per il dissesto idrogeologico. In quest’ottica, al fine di snellire ulteriormente il quadro burocratico, si continuerà a procedere mantenendo la figura del Commissario Straordinario, ruolo che sarà ricoperto, per quanto ci riguarda, dal Presidente della Giunta Regionale Paolo Di Laura Frattura. Il Molise procede spedito rispetto agli adempimenti da portare avanti. Abbiamo infatti presentato per tempo un quadro completo e dettagliato delle tante criticità presenti sul nostro territorio. Ora – ha concluso - non ci resta che aspettare di conoscere il piano delle opere finanziabili che la Struttura di Missione stabilirà”.
che, su questo ampio settore del lavoro si sono fin qui scaricate iniquità fiscali e vere ingiustizie previdenziali al punto da avere negato al lavoro autonomo anche i più elementari ammortizzatori sociali. Vi è che, oggi, la maggioranza di queste “partite IVA” non solo sono povere, ma sono escluse dall’ambito dove si affrontano la grande impresa e il lavoro dipendente. I dati parlano chiaro: dal 2008 al primo semestre del 2014 gli “autonomi” che hanno chiuso l’attività sono stati circa trecentocinquantamila, a fronte di una diminuzione dei lavoratori dipendenti che rasenta solo il quattro per cento. Sempre la CGIA ha fatto presente che, nell’anno 2013, circa il venticinque percento degli “autonomi” ha “tirato avanti” con un reddito disponibile inferiore ad €. 9456 annui, corrispondente alla sogli di povertà calcolata dall’ISTAT. Ve-
nendo al fulcro del problema rileviamo che : i primi sette anni di crisi non hanno solo sbaragliato la classe operaia, ma si sono abbattuti sul ceto medio. E’ infatti a questa categoria che l’analisi delle classi, come quella statistica, ha assimilato il lavoro indipendente, sia quello professionale che quello della piccola impresa o del commercio. In quanto “ceto medio” il lavoro indipendente sembrerebbe dunque privilegiato. Così non è più. Va qui ricordato, inoltre, che, a differenza dei lavoratori dipendenti, “quando un lavoratore autonomo chiude in maniera definitiva la propria attività, non dispone di alcuna misura di sostegno del reddito”. A questo si aggiunge il fatto che, purtroppo, non è facile trovare un altro lavoro: spesso l’età non più giovane e le difficoltà del momento costituiscono una barriera al reinserimento, spingendo queste per-
sone verso forme di lavoro esclusivamente in nero. A livello territoriale, dobbiamo registrare – nostro malgrado – che la peggiore contrazione delle “partite IVA” si è registrata al Sud: in particolar modo in Campania, Sardegna, Calabria e, purtroppo, Molise, la riduzione è stata di circa il dieci per cento .In conclusione è con non celata ama-
rezza che dobbiamo prendere atto che, dopo quasi sette anni di crisi, il cosiddetto “ceto medio produttivo” (costituito in grossa parte da commercianti ed artigiani) è sempre più in affanno: oggi è il corpo sociale che più degli altri è scivolato verso il baratro della povertà e dell’esclusione sociale. *Confimpresa Molise
Lettera Aperta I sottoscritti Segretari Regionali della CISL FP AbruzzoMolise e UGL Molise, promotori e sostenitori della vertenza sindacale in atto, presso la Fisiomedica Loretana S.r.l., oltre alle sofferenze per i noti mancati pagamenti degli stipendi al personale dipendente stanno ricevendo notizie, che si spera risultino infondate o quanto meno imprecise, circa comportamenti e vessazioni nei confronti del personale. Coincidenza vuole che tali atti sfocino in provvedimenti disciplinari proprio nei confronti di chi si è affidato al Sindacato per vedere riconosciuti i propri sacrosanti diritti di essere pagati per il lavoro che svolge. Ebbene sì, parliamo proprio di quei lavoratori che, anche se privati dello stipendio, continuano ogni giorno ad essere presenti ed a prestare la loro opera non solo per assistere le persone che si rivolgono alla Fisiomedica per essere curate ma anche per confortare ed aiutare i loro familiari. Parliamo di lavoratori e lavoratrici che hanno sempre compreso le difficoltà che la proprietà ha rappresentato più volte e che
Fisiomedica, dipendenti senza soldi sono stati disposti ad attendere i tempi migliori promessi. Ma ad oggi la già grave situazione denunciata in tante forme diverse , dalle lettere prodotte ed inviate alla Stampa ed alle Istituzioni, alle sedi di conciliazione, alle assemblee del personale, non è affatto cambiata. Anzi è peggiorata nei rapporti interni, nelle forme di controllo, nella disparità di trattamento. È peggiorata in modo ormai insopportabile perché, per dirla in modo verace, i dipendenti sono allo stremo e quando vengono a raccontarci delle loro difficoltà economiche e finanziarie che impediscono di poter rispettare impegni come l’affitto, il mutuo, le bollette, gli studi dei figli e così via allora ci sentiamo impotenti e mortificati. Immaginate invece come ci si sente quando non puoi fare la spesa, quando accumuli debiti e devi dire no ai tuoi figli perché
il pranzo non è sufficiente. E come ci si sente quando i figli o il marito o la moglie ad un certo punto ti chiedono: ma allora che vai a lavorare a fare? A tutto questo si aggiunge che nelle ultime ore, purtroppo, registriamo anche qualche disperazione ed abbiamo timore che qualcuno possa compiere gesti inconsulti. Credeteci : non sappiamo più come gestire il clima e non sappiamo come i dipendenti possano continuare a sopravvivere in queste condizioni aggravate, poi, da sistemi intimidatori nei loro confronti attuati nelle forme più disparate . Ebbene, se tutti questi disagi sono dovuti al fatto che i lavoratori e le lavoratrici hanno scelto liberamente e democraticamente di associarsi, il Sindacato è disposto a revocare tutte le deleghe pur di garantire loro lo stipendio ed assicurare il benessere sul posto di lavoro!!!!! Per tutto questo e per tante altre mo-
tivazioni incluse quelle che ci hanno sempre contraddistinto per correttezza e trasparenza e sopra tutto per l’attività di mediazione e di alleggerimento delle tensioni, finalizzate non solo a tutelare i lavoratori ma anche a tenere in considerazione le difficoltà esposte dalla società Fisiomedica per pianificare insieme un percorso chiaro e leale, invitiamo la Fisiomedica ad attivare ogni procedura e porre in essere ogni azione per riaprire il dialogo ed il confronto entro dieci giorni dalla data della presente. Solo in ultima analisi queste Organizzazioni Sindacali provvederanno, a supporto dei propri associati, ad attivare le proprie strutture e studi legali per ogni azione in ogni sede a tutela ed a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici. Ringraziamo sin da ora per tutto quanto sarà fatto per la soluzione della vicenda. Segretarie Unitarie Molise CISL FP ABRUZZOMOLISE Vincenzo TRANIELLO Anna VALVONA UGL MOLISE Nicolino LIBERTONE
TAaglio lto
5 6 dicembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
In programma il 15 gennaio 2015 un convegno economico di portata nazionale
Italia Unica, il movimento/partito di Corrado Passera chiede strada
Nel Molise sta provvedendo Maurizio Tiberio, personaggio particolarmente mobile e politicamente irrequieto, sempre alla ricerca di motivazioni, di occasioni, di ragioni che lo possano impegnare dopo aver arato il centrodestra e saggiato gli umori del centrosinistra Una pietra nello stagno politico regionale. Muoverà le acque stagnanti e non è detto che non produca effetti per alcuni versi dirompenti rispetto al piattume generale in cui ruoli, deleghe, incarichi e … speranze sono già definiti. Sarà la pietra di Italia Unica, il movimento ideato e guidato da Corrado Passera, già ministro nel governo di Mario Monti, a creare un nuovo fermento nella società civile e nelle istituzioni non appena da movimento si trasformerà in partito. Cosa che dovrebbe accadere tra il 28 e 29 gennaio 2015, con l’indizione di un congresso nazionale e la partecipazione dei quadri regionali che nel frattempo avranno avuto tempo e modo di consolidarsi. Nel Molise sta provvedendo Maurizio Tiberio con l’apertura delle Porte (una volta sezioni) dopo quella di Campobasso di cui è responsabile, quelle di Isernia e Termoli. Tiberio è personaggio particolarmente mobile e politicamente irrequieto, sempre alla ricerca di motivazioni, di occasioni, di ragioni che lo possano impegnare. Italia Unica è l’approdo più
comodo e disponibile per dare sfogo alla voglia di parlare, di agire, di realizzare dopo essersi sfogato nel campo arato del centrodestra, senza aver prima disdegnato di saggiare gli umori del centrosinistra. Con Passera che vuole riformare la politica partendo rigorosamente dal basso, dalla gente comune, dai cittadini, da coloro che sono saturi ideologismi e
post-ideologismi, si possono praticare vie nuove e, quindi, accompagnarsi con nuovi compagni e con nuove prospettive. Non esclusa quella di dichiarare le Regioni uno dei mali perniciosi del Paese, quindi da rinfornare a fondo o, meglio, da cancellare, dando nuovo respiro istituzionale e costituzionale ai Comuni e alle cosiddette macro-aree provin-
ciali. Per chi è stanco delle messe cantante, delle rappresentazioni, dei copioni recitati a memoria, dei personaggi che non hanno null’altro da rappresentare oltre se stessi in tutta la loro modestia e approssimazione dai banchi consiliari, la proposta di Passera si presta a meraviglia ad essere colta al volo. Nel Molise, essendo terra di minimalismi e di minimalisti, si sta procedendo con prudenza e sottovoce ma, fanno sapere Tiberio e gli altri che lo stanno assecondando, gli stimoli non mancano e non mancano, aspetto importante, le adesioni al progetto di un’Italia Unica: professionisti, gente comune, consiglieri comunali e provinciali che soffrono l’ingessatura hanno aderito e si dispongono ad aderire. Insomma un nuovo amalgama che si spera riesca bene. Dopo aver aperto le Porte (alias Sezioni) a Isernia e a Termoli, sarà lo stesso Passera a dare un contributo alla crescita del movimento/partito nei confini regionali, allestendo (la data probabile è il 15 gennaio 2015) un convegno per discutere con l’econo-
“Mezzogiorno bancomat del governo” L’onorevole Patriciello critico per i tagli dei fondi Ue alle Regioni del Sud CAMPOBASSO. “La crescita del Mezzogiorno passa anche e soprattutto da un corretto ed efficace utilizzo dei fondi europei. In un momento di grave crisi economica quale quello che stiamo attraversando non è pensabile che a pagare il conto più salato siano le regioni meridionali già pesantemente colpite dalla recessione e a rischio desertificazione industriale. Togliere ulteriori risorse al sud Italia significa condannarlo ad una perenne condizione di minorità economica e politica: un rischio troppo alto per il nostro Paese ma che l’attuale governo sembra non tenere nella giusta considerazione”. Interviene con queste parole Aldo Patriciello, europarlamentare di Forza Italia e membro della commissione Industria, Ricerca e Energia, a proposito delle modalità di utilizzo delle risorse del Piano azione coesione e del Fondo sviluppo coesione annunciate dal governo. La decisione dell’esecutivo di procedere alla distribuzione dei fondi in maniera centralizzata, in base alle esigenze via via riscontrate, non è andata giù a molti amministratori meridionali – Stefano Caldoro in primis – che lamentano la violazione dell’accordo bilaterale tra regioni e governo secondo cui la distribuzione delle risorse sarebbe dovuta avvenire secondo criteri diversi (80% al sud e circa il 20% al nord). “La politica di coesione varata da Bruxelles – spiega l’eurodeputato forzista – ha come obiettivo principale quello di accorciare la distanza che separa le regioni più ricche da quelle con un basso reddito e quindi più povere. Un obiettivo difficilmente raggiungibile, per quanto riguarda le nostre regioni meridionali, alla luce dei provvedimenti attuati dal governo in questi ultimi mesi. Non si può certo pensare di risolvere o migliorare i problemi strutturali del sud azzerando praticamente gli investimenti per le infrastrutture o dimezzando la quota di cofinanziamento nazionale dei progetti finanziati con fondi europei. Né
tantomeno si può continuare ad assistere alla continua sottrazione di risorse destinate allo sviluppo del sud per finanziare politiche che nulla hanno a che fare con l’obiettivo di stimolare la crescita economica delle regioni meridionali. Il Mezzogiorno non può essere il bancomat del governo: urge una visione strategica a lungo termine per invertire al più presto la rotta. Ho deciso di scrivere un’interrogazione alla Commissione Europea – conclude Patriciello – per chiedere se l’atteggiamento del governo possa ritenersi ammissibile o se invece, come credo, sia in netto contrasto con gli obiettivi e le finalità che la politica di coesione promossa dall’Unione Europea si propone di attuare”.
mista Nicola Rossi dell’economia nazionale in raffronto con l’economia regionale, per illustrare i punti programmatici e la loro adattabilità alle attese della collettività. Un processo di cambiamento che vuole fondare le basi su propositi e programmi definiti nel dettaglio, evitando di ricorrere alle suggestioni e, soprattutto, alle facili promesse. E’ sperabile che il flusso di energie nel nuovo raggruppamento provenga dalla società civile, dalle categorie professionali (alte e basse), dal mondo giovanile (quindi dal mondo dei disoccupati!) con un carica di sano rivendicazionismo e di determinismo nel pretendere e nel procedere al cambiamento. Diversamente saremmo di fronte ad un rimescolamento di uomini che della politica hanno già assaporato le pietanze. Una pietra nello stagno, abbiamo detto. Che sia grande abbastanza da far balzare fuori dallo stagno la specie ittica in deperimento. Dardo
I Forconi tornano in piazza Dal 9 dicembre una serie di sit in sulle strade del basso Molise CAMPOBASSO. Il “Coordinamento 9 dicembre”, nelle ultime settimane, in diverse città ha fatto registrare una sensibile ripresa dell’attività di propaganda dei vari gruppi riconducibili a tale movimento nel tentativo di ricompattare il fronte di protesta e rilanciare la mobilitazione a livello nazionale con con nuove iniziative di piazza. “Nell’ambito di questa provincia - si legge in una nota della questura di Campobasso - il suddetto movimento ha preannunciato l’attuazione di tre presidi di protesta che si protrarranno dal 5 sino al 9 dicembre p.v. nei seguenti punti: sit in nell’area antistante la cantina vinicola Valbiferno , agro comune di Guglionesi, nell’ immediata vicinanza della SS647 (Bifernina); sit in nell’ area antistante la concessionaria Caringella, agro comune di Campomarino, nelle immediate vicinanze della SS 16 al km 551 (Termoli-Foggia); sit in presso il terminal autobus di Termoli, sito in via Martiri della Resistenza. Al fine di preservare l’ordine e la sicurezza pubblica e di prevenire criticità alla circolazione stradale nelle località interessate dalla protesta, la Polizia di Stato ha fissato regole tassative per stabilire le modalità di svolgimento delle manifestazioni. L’adozione delle misure è stata preceduta da riunioni tecniche di coordinamento in Prefettura e sono state concordate con il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato”. Al riguardo, il Questore della Provincia di Campobasso ha emanato prescrizioni che sono state notificate ai promotori del “Coordinamento 9 dicembre”, finalizzate a garantire le normali condizioni viabilità, a tutela del diritto di libera circolazione e di esercizio delle attività economiche. “I promotori sono stati avvisati che eventuali violazioni saranno perseguite penalmente, qualora ne ricorrano i presupposti, e saranno applicati i fermi amministrativi ed i sequestri dei veicoli che dovessero essere utilizzati in modo irregolare nel corso delle proteste”.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Campobasso
6 dicembre 2014
Discarica, popolazioni in fermento L’ampliamento dell’impianto di Montagano provoca apprensioni tra i cittadini dell’area MONTAGANO. Ampliamento della discarica e futuro della gestione dei rifiuti in Molise , questi i temi discussi in una assemblea pubblica presso la sala consiliare di Montagano, giovedì 4 dicembre, alla presenza di alcuni cittadini del comune, una delegazione di Petrella, una rappresentanza del Presidio di Campochiaro e cittadini di Vinchiaturo e Matrice. Sabato 29 novembre un sit in di protesta sul sito della discarica in mattinata ed un convegno nel pomeriggio a Petrella, dove si è parlato anche della discarica. Durante l’incontro è stato costituito un Comitato per la salvaguardia dell’ambiente e della salute. Dimensioni spropositate, progetto non condiviso con
le comunità cittadine, mancanza di un piano Energetico Regionale e mancanza di una “raccolta differenziata”, vera e propria in tutta la regione. Acclarata la connessione tra inquinamento ambientale, nanoparticelle, polveri sottili, tanto per fare qualche esempio, e salute la preoccupazione dei cittadini e l’attenzione è alta. Il Comitato intercomunale sarà aperto anche ad altre comunità limitrofe, l’obiettivo è quello di arrivare progressivamente alla chiusura della discarica, ma con proposte alternative per la gestione dell’umido. Un primo passo che vedrà ulteriori incontri per pianificare il percorso di salvaguardia che il Comitato si prefigge.
“I soldi per le luminarie ai bisognosi” Il Comune di Vinchiaturo ha deciso di utilizzare i fondi per gli addobbi a favore delle famiglie disagiate VINCHIATURO. Durante una conferenza stampa per la presentazione degli eventi natalizi, il sindaco Luigi Valente ha evidenziato la necessità di ottenere contributi assistenziali, alimentari, scolastici ed economici a famiglie
e cittadini in difficoltà. Siccome il Comune non sempre ha le risorse necessarie per dare un aiuto, si è deciso di utilizzare le somme previste per le luminarie natalizie per incrementare il sostegno alle famiglie, in collaborazione
con la Parrocchia e con le attività socio – assistenziali dell’Ente. Tutto questo oltre alla ormai classica raccolta alimentare, al concorso “Illuminiamo il natale”, il babbo natale per gli alunni delle scuole materne. Intanto è stato
pubblicato il bando comunale per il secondo anno consecutivo per consentire a privati cittadini e alle attività commerciali di partecipare con l’allestimento delle luminarie natalizie.
Riapre l’agenzia del Consorzio agrario Dopo mille vicissitudini, la struttura consortile ha la nuova sede in agro di Ripalimosani CAMPOBASSO. Dopo circa tre anni riapre nella città di Campobasso, nella zona industriale di Ripalimosani, un punto vendita del Consorzio Agrario. Dicembre è il mese predestinato ai momenti importanti del Consorzio: il 14 dicembre del 1900 la costituzione del Consorzio Agrario molisano, il 6 dicem-
bre 2014 l’inaugurazione del nuovo punto vendita. 114 anni di storia che hanno abbracciato momenti salienti della storia d’Italia, dalle politiche di ammasso volontario del grano, alla valorizzazioni delle produzioni agricole, fino alla grande meccanizzazione dell’agricoltura. Oggi il nuovo Consorzio
viene ad arricchire la sua rete commerciale, già presente con molte agenzie sul territorio molisano, sotto il marchio Cadam, Consorzio Agrario d’Abruzzo e Molise, nato dall’unificazione dei Consorzi delle due regioni. Quindi una realtà che si ingrandisce per meglio competere sul mercato, ottimizzando
l’utilizzo delle risorse e dei servizi a favore dell’agricoltura. Nel nuovo punto vendita un vasto assortimento di prodotti per l’agricoltura, dalle sementi selezionate ai fitofarmaci, dai lubrificanti alle attrezzature. Un ritorno sul territorio da leggere come una opportunità ed una garanzia per tutti gli agricoltori.
Arpagone si rianima grazie alla versatilità teatrale di Lello Arena Di Massimo Dalla Torre Di scena al Teatro Savoia di Campobasso L’Avaro, che insieme al Tartufo, al Malato Immaginario e al Borghese Gentiluomo è una delle più celebri commedie di Jean-Baptiste Poquelin in arte Molière. Scritta nel 1668, al debutto non ebbe un grandioso successo anche se oggi è considerata la migliore delle opere del commediografo francese particolarmente apprezzato da luigi XIV al secolo il re sole che amava contornarsi di artisti, poeti, scrittori, intellettuali e filosofi ma soprattutto amanti del bello che resero
il suo regno uno dei più splendidi delle epoca. Pièce teatrale straordinariamente completa e divertente, così si legge nelle recensioni, contiene tutti i motivi, gli intrecci, le scene farsesche, che rendono esilarante lo spettacolo comico, reso all’epoca più accattivante dalle scenografie realizzate dal giardiniere del re GiovanBattista Lulli e le musiche di Charpentier, conosciuto oggi quale compositore e autore della musica che da sempre contraddistingue l’Eurovisione. Il tutto magistralmente condotto seguendo
un fil-rouge diretto senza spigolature quali: l’avarizia del protagonista, la servitù intrigante, gli amori contrastati dei giovani, la rivalità in amore tra i protagonisti, i malintesi, che nel finale si risolvono in un intrigo generale, tant’e che i temi non appesantiscono affatto l’azione scenica perché l’autore nonostante fosse guardato con sospetto e criticato dall’intera corte di Versailles che lo giudicava alquanto libertino e sotto certi aspetti licenzioso, fu il teatro vero e proprio per lasciarsi sopraffare da quelle che poteva
essere un azzardo. Come un perfetto direttore d’orchestra, Molière dosa equilibratamente i molti strumenti di cui dispone tant’e’ che ne deriva una commedia godibilissima e nient’affatto enfatica. Di grande attualità e vivacità l’allestimento di Claudio di Palma che ingigantisce l’interpretazione di Lello Arena, attore di provata esperienza, per lungo tempo legato all’indimenticato Massimo Troisi e a Enzo De Caro, sembra attraversare le epoche in una successione di stili che si snoda grazie alla sempre inos-
sidabile attualità della trama. La quale, si districa intorno ad un perimetro ben definito da cui è possibile trarre il segno del potere, ma anche quello dell’assestamento, dell’impigrimento e della devitalizzazione. Insomma, un connubio inscindibile di simbolismi in cui domina la depressione del protagonista Arpagone che gioca e si dimena non solo contro le maschere della borghesia sei/seccentesca ma soprattutto contro i fantasmi della propria psiche schiava del danaro quale unico scopo di vita.
Campobasso
7 6 dicembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Dopo aver distrutto l’architettura stradale di Via Cannavina e Via Marconi, è toccato a Via Isernia
Paletti neri nel centro storico, simbolo dell’orrido La mano che ha compiuto uno dei gesti più volgari e irrispettosi nei confronti della storia urbanistica della città, è mano pubblica. La stessa che in precedenza ha impunemente violato Via Cannavina e Via Marconi. Il che rende l’accaduto ancora più intollerabile. L’infissione di decine di orridi paletti neri di metallo sul lato destro della strada scendendo, di una bruttezza impareggiabile o, se si vuole, pareggiabile solo alla insensibilità di chi li ha scelti ed ha deciso di infliggerli al basolato lavico (distruggendolo) e alla coscienza dei cittadini campobassani che hanno ancora un barlume di rispetto per se stessi e per la città intesa quale dimora collettiva, è uno sputo in faccia al buonsenso comune. Si conferma pertanto inesorabile il destino declinate della città verso un assoluto indistinto culturale, urbanistico, architettonico ed estetico. A dedicarsi a questo obiettivo d’inciviltà, sono l’amministrazione comu-
nale e le strutture che l’accompagnano in questo suo andare verso il primato della stupidità, complice l’assonnata distrazione della Soprintendenza ai Beni ambientali, architettonici, artistici e storici. Stupidità: come altrimenti qualificare la decisione di alterare il profilo delle vie del centro storico al solo scopo di impedire che parcheggino autovetture in dispregio del segnale di sosta, o che ne tragga vantaggio qualche commerciante amico? In Via Isernia, come in Via Cannavina e in Via Marconi, un’assidua sorveglianza, con relative sanzioni ai trasgressori, avrebbe certamente fatto da deterrente, liberandole dagli ingombri, preservando l’originaria e originale struttura e il basamento lavico dall’oramai manomessa, stravolta, e irreparabile condizione in cui sono state ridotte. Si può arrivare così impunemente a manomettere la città, a stravolgerla, a imbruttirla (si pensi al disastro dei
murales nichilisti e mortiferi autorizzati su innumerevoli spazi urbani), a renderla sempre più succuba e prona all’arroganza di un amministratore incolto o di un burocrate arrogante? Evidentemente si può se, com’è accaduto, un amministratore incolto e un burocrate arrogante hanno potuto, complice la perdurante indifferenza della Soprintendenza e la rassegnata e attonita pubblica opinione, fare strame della Via Isernia, dopo aver fatto strame delle Vie Cannavina e Marconi, con il sospetto che l’intervento posto in essere nella sua incommentabile violenza all’architettura stradale e alla memoria storica collettiva, sia stato determinato dall’interesse (privato) di preservare un bene patrimoniale prospiciente la via e la comodità di uscita e d’ingresso di che ne fa uso. Un interesse, si dice, direttamente collegato a chi ha potuto rendersi protagonista di questo atto di arroganza e d’inciviltà a detrimento della colletti-
vità. Via Isernia non è il primo caso di una gestione del territorio autarchicamente interpretata e posta in essere. Altri esempi l’hanno preceduta, significativi e identificativi del degrado culturale con cui si mette mano al bene pubblico ritenendolo indebitamente un bene privato ad uso e consumo di chi siede a Palazzo san Giorgio e di chi, operandovi all’interno, vive di lauti stipendi e di ragguardevoli spazi di autonomia decisionale di cui fa uso pessimo e interessato. Se la Soprintendenza non ha visto (come non ha visto il danno arrecato a Via Cannavina e Via Marconi), o non vuol deliberatamente vedere le manomissioni nell’area urbana sottoposta a vincolo, da queste colonne segnaliamo apertis verbis - il dato relativo a Via Isernia, sollecitandola a intervenire per quanto gli compete allargando poi lo sguardo al resto della città. Dall’amministrazione comunale,
invece, è inutile attendersi un gesto di resipiscenza in quanto, non soddisfatta di aver distrutto il patrimonio arboreo delle maggiori ville cittadine, di aver disseminato le strade urbane e suburbane di dissuasori della velocità non rispondenti alle norme del Codice della strada, di rotatorie più prossime al ridicolo che alla regolarità, di tabelloni pubblicitari nel pieno delle curve stradali e nei siti panoramici, di segnali stradali alla rinfusa al punto di piantarne due (direzione obbligatoria) a ridosso del Palazzo di Governo senza un nesso logico né una motivazione di opportunità, è fortemente impegnata a violare e distruggere il borgo medievale. Una sfida alla logica, al buonsenso, alla cura estetica dei luoghi, e alla memoria collettiva. Che, purtroppo, assecondata dall’ignavia dei più, la sta vincendo. Dardo
PIAZZA “PREFETTURA” CHIUSA SENZA…CHIUSURA? di Michele Ambrosio Piazza Gabriele Pepe è di fatto chiusa al traffico da alcuni giorni, ma senza la relativa ordinanza di chiusura relativa alla mobilità veicolare. Accade anche questo a Campobasso dove, e si spera solo in occasione di questo Natale, sembra regnare il disordine e la confusione. Solo oggi, infatti, dopo le ore 13.00 l’ordinanza di chiusura di piazza Pepe (tra l’altro
non a firma del sindaco e comunque non a seguito di alcuna deliberazione di giunta) è stata portata al protocollo dell’ente per i successivi passaggi amministrativi e per le conseguenti comunicazioni e permessi, e sarà operativa da domani ossia dopo la pubblicazione. Nel frattempo da almeno due giorni, la viabilità è stata interdetta senza autorizzazioni, in modo autonomo, a causa dei lavori di installa-
zione di una pista del ghiaccio e di alcuni gazebo. Tutto ciò anche in barba alle motivazioni con cui la Giunta Di Bartolomeo riapriva al traffico la piazza, anche per motivi di ordine pubblico, sicurezza e di soccorso, sulla scorta delle segnalazioni in tal senso da parte di Prefettura e Vigili del fuoco. Ma tant’è, si saranno detti, se in piazza V.
Emanuele è possibile installare (al momento senza che sia stato pubblicato alcun atto di giunta o determina dirigenziale) già dei box in legno per il Natale, ciò può essere consentito anche in piazza Pepe. Sull’argomento ho inteso presentare una interpellanza al sindaco, da discutere nella prossima seduta di Consiglio comunale, al fine di chiarire l’intera vicenda.
Lotta alla leucemia, l’Ail scende in piazza La Stella di Natale come emblema della manifestazione di raccolta fondi CAMPOBASSO. Nelle giornate del 6, 7 e 8 dicembre 2014 l’AIL, Associazione italiana contro le Leucemie Linfomi e Mieloma Sezione di Campobasso –ONLUS è presente nelle piazze della citta’ e della provincia con le Stelle di Natale. Con un contributo minimo di Euro 12.00 si riceve in cambio la Stella dell’AIL e si contribuisce alla realizzazione degli obiettivi dell’Associazione. L’Ail-Campobasso si è prodigata negli ultimi anni per i diversi reparti di Oncoematologia
dei centri ospedalieri molisani. Attualmente un’attenzione particolare è stata rivolta all’Ospedale Cardarelli, al reparto di Oncoematologia, per il quale l’Associazione ha investito la maggior parte dei fondi raccolti nel corso degli anni. Ad oggi ci sono 5 collaboratori a supporto del reparto e del D.H. e vista l’attribuzione di una nuova ala, la nostra associazione per agevolare i malati oncoematologici e donare un ambiente confortevole sta realizzando un progetto di arredamento.
Gia’ alla fine del mese di novembre l’Associazione ha fornito arredi necessari alla svolgimento nel lavoro del reparto con un esborso di Euro 22.000,00. Il progetto completo comprende anche la fornitura di ulteriori arredi, supporti informatici, poltrone specializzate per la chemioterapia ed un innovativo progetto di illuminazione con riqualificazione dell’impianto illuminotecnico, mediante lampade a tecnologia che riproducono l’andamento della luce solare nei reparti di terapia per un importo di
Un secolo, fa… 6 dicembre 1914 - 6 dicembre 2014 Domani, nella comunità alloggio “Casa Cannavina” di Ripalimosani, Nicola Gallo festeggia i suoi Cento Anni! Alla presenza di figli, nipoti, pronipoti, personale della struttura residenziale, autorità e cittadini del Comune, alle ore 16 verrà celebrata la Santa Messa e poi si darà il via al rinfresco e agli Auguri! Nicola ha una storia bellissima, che racconta con una lucidità sorprendente! Ha vissuto la guerra, la prigionia,
la malaria… ora vive in comunità alloggio per anziani e con un sorriso costante in volto racconta le sue vicende all’educatrice che in struttura “allena” la mente a non perdere le immagini! Il percorso di “Ri-cordi” è un filo che Nicola tesse ogni giorno tra le emozioni del passato e le parole del presente, con uno sguardo che in se stesso fa viaggiare in un tempo profondo, intenso, nutrito di umano senza età e di una storia infinita… Auguri, Nicola! Buon Compleanno!!!
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Isernia
6 dicembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
A terra i pini antistanti la Basilica di Venafro Si è dato il via all’ordinanza del sindaco per la pericolosità degli alberi secolari. A nulla sono servite le proteste VENAFRO. Uno dei tre pini mediterranei che da oltre un secolo svettano sul piazzale antistante Basilica di San Nicandro e Convento Francescano di Venafro ornando il Monumento a San P. Pio eretto al centro del piazzale, sarà a terra, abbattuto dalle motoseghe dei Vigili del Fuoco di Isernia. Uomini e mezzi di tale Corpo stanno infatti lavorando dal primo mattino per eseguire l’ordinanza di abbattimento del sindaco del Comune di Venafro, che giorni addietro aveva firmato l’atto alla luce dei sopraluoghi effettuati da uomini del Corpo Forestale dello Stato e degli stessi Vigili del Fuoco che parlavano di inclinazione del pino e della sua pericolosità. L’intera vicenda, come si ricorderà, era stata sollevata dal Guardiano del Convento Francescano, Fr. Antonello Gravante, il quale preoccupato dell’inclinazione e dell’oscillazione dell’albero aveva sollecitato accertamenti e pareri delle istituzioni preposte. Ne scaturiva, come detto, l’ordinanza sindacale che parlava esplicitamente di abbattere e da questa mattina si sta procedendo, con l’enorme contrarietà di tanta parte dell’opinione pubblica cittadina, assolutamente contraria al taglio del
bellissimo pino in questione. Le argomentazioni di quanti in questi giorni hanno cercato di evitare che tanto avvenisse : “L’albero, presente già sulle stampe d’inizio ‘900 e bello, alto e vegeto ancor prima della breve permanenza di P. Pio nel Convento di Venafro, ossia nel 1911, -affermano diversi venafrani- ha sempre presentato la particolare crescita inclinata. Piuttosto che pervenire a tempo di record all’ordinanza sindacale di abbattimento ed alle motoseghe per abbatterlo affermano coloro che non condividono l’esito che la vicenda va assumendo- avremmo pre-
ferito accurate indagini strumentali per accertare ufficialmente e senza ombra di dubbio la salute dell’albero, studiarne l’inclinazione e verificare con dati alla mano la sua presunta pericolosità. Tutto questo non ci risulta avvenuto ! Viceversa avremmo condiviso l’idea di tagliarlo se accertata ufficialmente la sua pericolosità per la salute pubblica. Ed invece si sta tagliando senza indugi di sorta un pino secolare che sin dall’inizio della sua vita ha assunto questo particolare aspetto ; non lo diciamo noi, ma lo testimoniano stampe e foto d’inizio ‘900”.
Queste le tesi di coloro che hanno cercato, senza riuscirvi, di salvare l’albero. Di contro il parere di Fr. Gravante, che aveva sollevato il caso e che nel corso della mattinata ha assistito sul portone del Convento al lavoro di uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco : “C’è un’ordinanza sindacale che parla di albero pericolante -afferma il giovane religioso- e che va rispettata. Si sta procedendo per eseguirla”. Affermazione lapidaria che ha lasciato sconcertati quanti dal piazzale assistevano alle operazioni di taglio. Tra i presenti non sono mancate affermazioni “pesanti” all’indirizzo dei vari attori protagonisti per quanto si andava facendo. Una signora arrivata sul piazzale e resasi conto di quanto avveniva, decisamente contrariata si lasciava andare ad un significativo “non è possibile, non è possibile !”, cercando di colloquiare col Guardiano ma senza ottenere alcunché. In serata, secondo le anticipazioni dei Vigili del Fuoco, il pino ultrasecolare del Convento di San Nicandro, ammirato anche da San P. Pio, sarà purtroppo definitivamente a terra ! Un gran brutto esito per una vicenda che certamente continuerà a far discutere, moltissimo e per lunghissimo tempo
Cinque persone denunciate dai Carabinieri per vari reati Controlli a tappeto dei Carabinieri anche in materia di sicurezza stradale ISERNIA. Nell’ambito di una serie di controlli che sono stati ulteriormente intensificati su tutto il territorio della provincia di Isernia, cinque persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati che vanno dalla minaccia alla legge sulle armi, dall’abusivismo edilizio alle violazioni alle norme sulla tutela del lavoro, dall’attività di commercio abusivo alle violazioni in materia di sicurezza stradale. Ad Agnone, un 45enne del posto è
stato denunciato dai militari della locale Stazione, per gravi minacce proferite nei confronti della ex moglie. Per motivi precauzionali, all’uomo, sono stati sottoposti a sequestro tre fucili calibro 12 ed oltre una ventina di munizioni, regolarmente detenuti. Ancora ad Agnone, un 23enne ed un 25enne, entrambi di origine rumena, residenti a Napoli, sono stati denunciati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, per attività di
commercio ambulante abusivo. I due avevano messo in vendita luci e luminarie natalizie confezionati con materiali di scarsa qualità e ad alto rischio di incendio, privi del marchio “CE” e di qualsiasi altra autorizzazione per la commercializzazione. Tutto il materiale, ritenuto ad alto rischio per la salute e la sicurezza, è stato sottoposto a sequestro. A Monteroduni, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 50enne, originario di Gallo Matese
nel Casertano, per abusivismo edilizio, in quanto sorpreso mentre era intento alla realizzazione di un fabbricato, privo delle prescritte concessioni edilizie e in luogo sottoposto a severi vincoli ambientali e paesaggistici. La struttura é finita sotto sequestro. A Pizzone, i militari della Stazione di Castel San Vincenzo, hanno denunciato un 52enne di Fornelli, il quale, in qualità di imprenditore edile, non osservava le norme previ-
ste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, omettendo l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale durante i lavori edili all’interno di un cantiere. Tra Isernia e i comuni limitrofi, sono stati inoltre istituiti numerosi posti di blocco lungo le arterie principali, sottoposti ad accertamenti ottanta veicoli in transito, identificate centocinque persone tra conducenti e passeggeri e contestate sedici violazioni alle norme del codice della strada.
“Lucifero a Venafro” l’idea vincente alla Camera di commercio Brillante affermazione dell’Isiss Giordano alla Settimana della legalità di Isernia VENAFRO - Brillante affermazione dell’ISISS “Antonio Giordano” alla settimana della legalità organizzata dalla Camera di Commercio di Isernia e che ha visto protagonisti in assoluto gli studenti delle scuole superiori di Isernia e Venafro. E nell’ambito del concorso riservato agli studenti e alle studentesse “Sessanta minuti per cambiare il destino della tua città” il primo premio è andato alla studentessa Luisa Cifelli della quarta A
liceo Scientifico che ha letteralmente conquistato l’intera giuria con un’idea progetto per la rivitalizzazione del centro storico di Venafro. “Lucifero a Venafro”, questo il titolo che ha dato alla sua idea la studentessa Cifelli che ora sarà ospite per una settimana della “Farm Cultural park”, l’associazione che ha creato un vero e proprio parco culturale nel bellissimo centro storico di Favara, a 6 chilometri dalla Valle dei Templi di Agrigento. La studentessa del
“Giordano” Luisa Cifelli ha presentato il suo progetto di rivitalizzazione del centro storico di Venafro riflettendo sulle risorse della città: ambiente, storia, beni culturali, luoghi di cultura, eccellenze e competenze, tradizioni, disegnando un’ipotesi di lavoro accattivante. ”La studentessa Cifelli- ha detto il presidente della Camera di Commercio Piersimoni ieri nell’aula magna dell’Istituto prima della proiezione del film “Il sole dentro”- con
il suo progetto ci ha fatto capire che ogni città che si rispetti ha una sua identità e, nello stesso tempo, ci ha insegnato che l’identità di una città si crea anche attraverso la creazione di “luoghi” e nessun “luogo” può essere considerato tale se oltre a produrre cultura, non offre servizi, mangiare, bere, divertimento e spazi per socializzare. Rispettato in pieno i prerequisiti del Build your city. La studentessa Cifelli sarà guidata da noi perché vogliamo non far cadere
Frontale, muore un 65enne L’incidente nel pomeriggio di ieri all’altezza della Croce di Pozzili. Sul colpo è deceduto Giovanni Coletta POZZILLI. Un tragico incidente si è verificato ieri pomeriggio sulla trafficata e pericolosissima via Maiella, all’altezza della “Croce di Pozzilli”. Per cause ancora al vaglio dei Militari dell’Arma, due vetture si sono scontrate frontalmente. Ad avere la peg-
gio è stato il conducente di una delle due macchine, il 65enne Giovanni Coletta, che è spirato in conseguenza delle ferite riportate nel terribile impatto. Sul posto sono accorsi sanitari e volontari del 118, che le hanno tentate tutte per cercare di rianimare lo
sfortunato 65enne di Pozzilli. Purtroppo il loro sforzo non è stato coronato da successo. La notizia della tragica morte di Giovanni Coletta, persona mite e benvoluta, si è rapidamente diffusa in paese, generando dolore e sconcerto.
il suo progetto, per questo creeremo le giuste coordinate perché la sua idea si possa concretizzare.” “Un gioco, un esercizio di progettazione, una piccola competizione, un’ora per cambiare il destino della tua città”: Luisa Cifelli è riuscita a fare tutto questo e a conquistare un prestigioso riconoscimento che può avere ricadute veramente interessanti anche per la tanto auspicata rivitalizzazione del centro storico di Venafro.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
6 dicembre 2014
Sanità basso Molise, un disastro” Il Comitato frentano ribadisce la necessità di una nuova programmazione regionale LARINO. Scorre veloce la vita, ma ci sono ferite che non si rimarginano neppure col passare del tempo, di tanto tempo! Sono passati, infatti, dodici anni da quando una terribile scossa di terremoto, associata all’imperizia umana, ci ha portato via 28 giovani vite di cui 27 bambini in tenera età. Ogni anno, alle cerimonie di commemorazione alcuni partecipano solo per dovere istituzionale e si limitano a questo. Oltre che segnati dal lutto nel profondo dei cuori, gli abitanti del territorio frentano fanno ancora i conti con una ricostruzione che dubitano possa mai concludersi. In tanti sono ancora alloggiati in abitazioni provvisorie ed in larga parte sono persone anziane, le più deboli, quelle incapaci di sbattere i pugni sui tavoli del potere, quelle cui nessuno dà voce. Si è proceduto, in molti casi, a ricostruire quelli che erano ruderi ben prima del terremoto, ma non ancora si provvede a ridare una casa a dei poveri vecchi. A questo territorio, devastato dal terremoto, sfian-
cato dalla crisi economica e da lungo tempo ignorato dai governi regionali, si sta cercando di scippare anche quello che rimane dei servizi essenziali, necessari ad uno svolgimento dignitoso della vita di una comunità. Il riferimento, naturalmente, è all’assistenza sanitaria che in Basso-Molise, ormai non è più garantita. Il disavanzo ed il conseguente blocco del turn over hanno determinato la soppressione o il malfunzionamento di diversi reparti: un esempio su tutti, l’ortopedia del “S. Timoteo” di Termoli, da oltre un anno privo di un primario titolare, ed assolutamente inadeguato a garantire standards qualitativi accettabili del servizio, come dimostrano le recensioni reperibili al sito http://www.qsalute.it/ortopediaospedale-termoli/ . Aumenta, dunque, la mobilità verso le strutture sanitarie delle regioni limitrofe ma si persevera in un ostinato quanto stupido taglio degli ospedali pubblici spacciandolo per razionalizzazione. Gli effetti più penalizzanti si
stanno registrando nel Basso-Molise laddove insistono solo strutture pubbliche, sulle quali, appunto, si è deciso di adoperare la scure. L’ultimo episodio di inquinamento riscontrato all’emo-dialisi dell’ospedale termolese, ha evidenziato ancora una volta quanto sia indispensabile poter contare sulla presenza di una struttura alternativa, quale è il Vietri di Larino, per poter assicurare i servizi alle popolazioni della fascia costiera. Queste ed altre motivazioni, anche di carattere squisitamente giuridico, sono state sottoposte al TAR per il Molise con l’ultimo ricorso promosso dall’Associazione “Comitato Civico Frentano” ma il Giudice Amministrativo le ha ritenute non degne di accoglimento. Con un’Ordinanza inopportuna, sia nella terminologia che nei contenuti, laddove si afferma “che si tratta di una razionalizzazione della rete che motivatamente riconverte la struttura ospedaliera di Larino (CB) in una struttura per riabilitazione, lungodegenza ed un servizio 118″, il TAR ha palesemente
inteso soddisfare esigenze politiche piuttosto che tutelare il diritto alla salute dei cittadini del Basso-Molise. Se si vivessero le situazioni reali, si percorresse la dissestata rete viaria che connette i centri del territorio frentano, ci si renderebbe conto della differenza che passa tra un reparto di emergenza-urgenza ed un servizio 118. Sarebbe chiaro che reparti di riabilitazione e lungodegenza con complessivi 34 posti, meno della metà degli almeno 72 necessari a soddisfare un bacino come il Basso-Molise, con personale insufficiente e precario costretto a turni massacranti, non vogliono dire riconversione ma chiusura inevitabile di una struttura che risulterebbe un contenitore sproporzionato per tale esiguità di contenuti. Fuori dalla torre di avorio ci si renderebbe conto che, mentre si chiudono o si riducono all’osso gli ospedali pubblici, dietro il paravento del disavanzo (del quale, peraltro, non si viene a capo nonostante gli esorbitanti costi di
commissari, sub-commissari e dirigenti, guarda caso tutti o quasi di “fede Cattolica”), si apre un centro di riabilitazione privato a Salcito. Fuoriuscendo dalla torre di avorio QUALCUNO forse potrebbe spiegare se in regime di disavanzo sia legittimo accreditare un’altra struttura privata e, se non accreditata, sotto quale forma le sono state rimborsate le prestazioni fino ad oggi? Se non si girasse sempre dall’altra parte, qualcuno forse potrebbe rilevare che un noto proprietario di strutture sanitarie private finisce sempre col fare parte, in prima o per interposta persona, dei governi di questa regione, qualsiasi colore politico abbiano. qualcuno potrebbe magari, finalmente, stabilire se tutto questo sia legale e legittimo. Perchè, alla luce di tutto ciò, i cittadini del Basso-Molise, area che a detta del TAR “non ha peculiarità socio-territoriali”, non chiedono alcun “trattamento di speciale favore o attenzione” ma solo giustizia!
Fiat, vacanze più lunghe Scatta il solito ciclo di mini cassa integrazione. Si ragiona su lavorazioni scaglionate TERMOLI. Ferie più lunghe a fine anno per i dipendenti dello stabilimento Fiat di Termoli, complice il solito ciclo di mini cassa integrazione.ù La direzione dell’impianto di Ri-
volta del Re ha incontrato ieri pomeriggio la Rsa per comunicare il piano di lavoro in fabbrica a cavallo delle festività natalizie. Si ragionerà su lavorazioni scaglionate. Il 23 dicembre si
fermeranno solo gli addetti dei reparti motoristici dell’8 e del 16 valvole. Dal giorno successivo, vigilia di Natale, tutto il Plant. Archiviata la natività e Santo Stefano, con il ponte allungato dal
fine settimana, stop ai tornelli anche per il 29-30 e 31 dicembre. Non si lavorerà a Capodanno e dal 2 al 5 gennaio, con chiusura collettiva attingendo al cosiddetto Par e alle ferie residue. “Quindi a fine
anno ci sarà una fermata più lunga – il commento del segretario regionale della Fim-Cisl Molise Riccardo Mascolo – avvalendosi anche di ferie e permessi individuali”
Colletorto, riaperta la chiesa di Sant’Alfonso All’edificio è annesso il monastero che custodisce preziosi reperti artistici COLLETORO. Ieri è stata riaperta al culto la Chiesa di Sant’Alfonso de Liguori di Colletorto. L’edificio è annesso al Monastero ed è custode di beni storico artistici tra i più preziosi che può vantare la nostra regione. Tra questi spicca l’organo settecentesco: dotato di una cassa lignea finemente decorata, posta sulla cantoria dell’ab-
side, forma con il coro sottostante un apparato monumentale di grande eleganza. Un evento per l’intero paese, una giornata «storica» che ha richiamato a Colletorto autorità civili e militari e l’associazione del Rotary (Distretto 2090) che si è impegnata per sponsorizzare il restauro dell’organo.
Una cerimonia carica di significato alla presenza del vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca, del parroco don Mario Colavita, del sindaco, Carlo De Simone con l’amministrazione comunale, dell’ex assessore regionale, Antonio Chieffo, dei rappresentanti del Rotary club e dei responsabili della Soprintendenza.
Presenti anche l’ex parroco, don Antonio D’Angelo e don Angelo Castelli, parroco di Santa Croce di Magliano. La chiesa del Monastero ha costituito una sorta di «rifugio» spirituale per la comunità colletortese all’indomani del sisma del 2002. La chiesa madre di San Giovanni Battista resa inagibile e la man-
canza di un luogo dove celebrare la messa. Qui i fedeli hanno seguito le funzioni fino al 2006 quando la chiesa è stata chiusa per consentire i necessari lavori di ristrutturazione e di restauro. Ora, dopo gli interventi finanziato con circa seicentomila euro nell’ambito dei fondi del post-sisma, è stata arricchita da un artistico ambone e sede.
San Martino e la prima guerra mondiale La Società Operaia ha organizzato una mostra fotografica nel centenario della Grande Guerra SAN MARTINO IN PENSILIS. La Società Operaia di San Martino in Pensilis, in occasione del centenario della prima guerra mondiale ( 1914 – 1918 ), ha organizzato presso la sala del sodalizio una mostra fotografica “Ricordi della grande guerra a San Martino in Pensilis e dintorni “ che sarà inaugurata sabato 6 dicembre 2014 alle h. 18.00. La mostra fotografica è stata curata da Emiliano Di Tata, con la collaborazione di Alfredo Caravaggio, Domenico Lanese e del dott. Giuseppe Zio. Il programma dell’inaugurazione prevede l’intervento del Dott. Giuseppe Zio con una relazione dal titolo “ San Martino ed i sammartinesi durante la grande guerra “, la lettura di alcune poesie del Dott. Domenico Sassi (Capitano medico durante la prima guerra mondiale e Presidente del comitato per i caduti della prima guerra mondiale) e l’ese-
cuzione di canti di guerra e di pace da parte dei ragazzi del Centro Musica e Cultura di San Martino in Pensilis diretti dal maestro Antonio La Serra. Coordina gli interventi il Presidente della Società Operaia Ornella Mancini. La mostra resterà aperta al pubblico tutti i giorni, dal 06.12.2014 al 13.12.2014, dalle ORE 17.00 alle h. 19.30.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Turismo, un vero pianto greco Sempre più giù i numeri di quanti scelgono il Molise e la costa per le vacanze TERMOLI. Numeri da brivido nel rapporto della Banca d’Italia pubblicato per il primo semestre 2014 e divulgato lunedì scorso a Isernia. Parliamo, ovviamente dell’economia del Molise. “Nel corso del 2014 sono proseguite le difficoltà per l’economia del Molise. I segnali di miglioramento registrati sul finire del 2013 sono stati disattesi. Nei primi nove mesi dell’anno la domanda rivolta alle imprese industriali, anche quella proveniente dall’estero, è ri-
masta debole; l’attività industriale si è contratta. Gli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata e l’elevata incertezza sulle prospettive economiche continuano a condizionare la spesa per investimenti, rivista al ribasso anche rispetto ai già contenuti livelli segnalati all’inizio dell’anno. Le difficoltà dell’edilizia hanno interessato sia il comparto delle opere pubbliche sia quello residenziale. Nel terziario ha pesato l’ulteriore ri-
dimensionamento dei flussi turistici diretti in regione. Nei primi sei mesi dell’anno il mercato del lavoro in Molise ha mostrato segnali contrastanti. Il numero di occupati è aumentato; la crescita ha riguardato la componente maschile e quella del lavoro dipendente. È proseguito, tuttavia, l’elevato ricorso agli interventi di Cassa integrazione guadagni, connessi in misura crescente con la crisi strutturale di alcuni tradizionali settori di specializzazione del-
l’economia regionale. È proseguita la contrazione del credito bancario alle imprese e alle famiglie residenti, seppure in attenuazione nel confronto con lo scorso anno. Nel settore produttivo, il calo ha riguardato tutte le principali forme tecniche di finanziamento ed è risultato più intenso nel comparto delle costruzioni. La debolezza della domanda di credito da parte delle imprese si è accompagnata a condizioni di offerta ancora prudenti.
Per le famiglie, alla persistente contrazione dei prestiti per l’acquisto di abitazioni, seppure mitigata rispetto allo scorso anno, si è associata la flessione dei prestiti al consumo. Le difficoltà del quadro congiunturale continuano a riflettersi negativamente sulla qualità del credito alle imprese, il cui tasso di ingresso in sofferenza ha registrato un aumento. Per le famiglie consumatrici, i flussi di nuove sofferenze, in lieve aumento, si sono mantenuti su un livello contenuto
Per San Basso tantissima gente in Cattedrale A celebrare l’Eucarestia è stato il vescovo diocesano, Monsignor Gianfranco De Luca TERMOLI. Si sono dati appuntamento ieri mattina poco dopo l’alba per testimoniare la propria devozione all’amato Santo Patrono, i tanti cittadini che, convocati in Cattedrale, hanno voluto rivolgere all’amato Basso, la propria preghiera e devozione. Prima festa per Angelo Sbrocca, nelle vesti di sindaco cittadino, c’era anche lui in prima fila, accompagnato da tanti amministratori, tra i quali abbiamo riconosciuto la Chimisso, la Florio, la Vigilante, Di Francia, Gallo, Marinucci, Marone, Ferrazzano, Orlando, Sciandra e Scurti, ma alla spicciolata nel saranno arrivati anche altri, oltre alle autorità civili, religiose e militari, tra cui il comandante della Finanza Giuseppe Cristofaro, quello della Marina militare Antonio Nasti e poi decine e decine di fedeli che hanno sfidato e vinto il freddo e l’umido di questo mattino di dicem-
bre. A celebrare l’Eucaristia è il vescovo diocesano Gianfranco De Luca che ha messo in evidenza, nella breve e intensa omelia. “In San Basso si è compiuta la promessa del Salvatore. Viviamo il tempo in cui le tenebre della notte durano più della luce del sole e, seppure sembra che sia notte, che la notte sopravanzi, anche alla luce delle notizie che esplodono; viviamo in uno stato di cecità, ma siamo chiamati ad aprirci a Dio, a Gesù”. A margine della messa, tutti in processione verso il Porto per rendere omaggio ai caduti ai piedi del Monumento dedicato alla “Gente di mare” di cui San Basso, il santo dei pescatori, ne è protettore. Nota di colore, il parroco della Cattedrale don Gabriele Mascilongo ha compiuto ieri i 66 anni.
Mensa scolastica, un comitato tra genitori e dirigenti A regime ormai dall’ultima decade di settembre attraverso la Cir Food di Reggio Emilia TERMOLI. Mensa scolastica a regime ormai dall’ultima decade di settembre a Termoli, curato come sempre negli ultimi anni dalla Cir Food di Reggio Emilia. Dopo i sopralluoghi delle ultime settimane, con cui sono stati gli stessi consiglieri comunali a rendersi conto della qualità del servi-
zio di refezione, il dirigente all’Istruzione Alfredo Dalla Torre ha formalizzato la composizione del comitato mensa, previsto dall’articolo 12 del capitolato di gara che ha assegnato l’appalto alla Cir Food. Si tratta di un organismo di vigilanza composto da insegnanti, genitori, dirigenti scolastici e anche
rappresentanti istituzionali. Per l’anno didattico in corso il comitato mensa sarà composto dai quattro presidi dei tre circoli didattici cittadini e dall’unico dirigente delle secondarie di primo grado (ormai a livello amministrativo Bernacchia, Schweitzer e Brigida sono un corpo unico), ossia Lucia Vitiello, Pier-
luigi Pranzitelli, Emilia Mastronardi e Matilde Tartaglia. Come rappresentanti d’istituto entrano Angiola Di Biase, Michele Ciarlariello, Marco Ferraro ed Elisa Meffe per il primo circolo; Gaetano Di Rosa, Michele Rosario Annese, Gabriella Vetta, Lucia Capitanio, Angela Cutrone e Giuseppina Zer-
rilli per il secondo circolo; Laura Masieri e Anna Cannarsa per il terzo. Maria Giovanna Parente e Rino Greco come rappresentanti delle medie e infine per la scuola d’infanzia comunale Antoni Russo, Vittorio Cutrera, Salvatore Kassandra e Concettina Palazzo.
Tornano i presepi del borgo A Campomarino tradizionale appuntamento giunto alla sua undicesima edizione CAMPOMARINO. La mostra de “i Presepi del Borgo” anche quest’anno allieterà le festività natalizie. L’8 dicembre 2014, a Campomarino, per la sua XI edizione vi sarà l’inaugurazione e, come ogni anno, l’esposizione delle opere presepiali per le vie del borgo renderà unico un periodo che di per se è già magico. Il format è consolidato con l’esposizione di presepi realizzati con tanti materiali diversi. Le cantine e le strade del paese si riempiono di colori, musica e profumi. La mostra resterà aperta, dalla ore 17.00 alle ore 20.00, nelle seguenti date: 8 – 14 – 21- 25 – 26 dicembre 2014 e 6 gennaio 2015 Ad arricchire il tutto, vi saranno anche ben due manifestazioni teatrali presso il Teatro della Chiesa del Santo Spirito: “ le Confessioni di Sant’Agostino” e “le Petit Magic Cir-
cus” in collaborazione con il Teatro del Loto di Stefano Sabelli. Il 20 dicembre, sempre presso la Chiesa del Santo Spirito, il “Concerto di Natale” con il coro polifonico di Campomarino, diretto dal Maestro Ottavio D’Eugenio rappresenta un punto di riferimento per ascoltare quei canti tipici natalizi che scaldano il cuore. Poi la Fiaccolata dei Cavalieri di Santo Stefano (il 26 dicembre) e l’arrivo dei Re Magi a cavallo (ovviamente il 6 gennaio) completeranno il ricco programma che l’Associazione “Borgo Antico” mette a disposizione dei visitatori per rendere ancora più ricco e festoso tutto il periodo natalizio. In tutto questo non mancheranno i dolci, le frittelle ed il vino caldo, come da tradizione.
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Opinioni
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Nel 2013 si sono verificati 507 incidenti che hanno causato la morte di 26 persone e il ferimento di altre 800. Rispetto al 2012si registra una significativa diminuzione del numero di incidenti (-12,7%) e di feriti (-16,3%), ma un aumento del numero di vittime (+36,8%contro il-9,8% a livello nazionale).Gli incidenti avvenuti nel territorio regionale rappresentano lo 0,3% del totale nazionale, i deceduti lo 0,8% e i feriti lo 0,3%. Il maggior numero di incidenti, infortuni ed eventi mortali è avvenuto nella provincia di Campobasso (luogo di residenza del 72% circa della popolazione regionale) dove seppure diminuiscono, rispetto al 2012 gli incidenti (9,3%) e i feriti (-12,4%)aumental numero di decessi (+50%) L’indice di mortalità (numero di morti sul totale degli incidenti) è pari a 5,1 morti ogni 100 incidenti, valore molto superiore a quello medio nazionale (1,9) mentre il numero dei decessi ogni 100 persone infortunate (indice di gravità) è pari a 3,1 in Molise e 1,3 in Italia (Prospetto 2). Nel 2013 Isernia è la provincia con i valori più alti degli indici di mortalità e di gravità. Tra il 2001 e il 2013,in Molise, gli incidenti stradali con lesioni a persone sono passati da 1.033 a 507 (-50,9%); le vittime sono diminuite da 37 a 26 (-29,7%) e i feriti da 1.585 a 800 (-49,5%)
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
(46%). In queste ultime avvengono gli incidenti più gravi, con 10,5 decessi ogni 100 incidenti, e si ha il maggior indice di lesività (176,1 feriti per 100 incidenti). A livello nazionale si rileva una quota superiore di incidenti su strade urbane (75,3%) ma un minore indice di lesività (135,4%) e una percentuale inferiore di incidenti rilevati sulle “altre strade” (19,6%).
Incidenti stradali, i tristi primati neare, una tendenza alla diminuzione dal 2003 fino al 2012 e una ripresa a fine periodo. I valori più elevati dell’indicatore di incidentalità stradale per 1.000 abitanti si riscontrano lungo le principali arterie stradali: l’autostrada A14 e la Strada Statale 16 Adriatica lungo la costa, la Strada
Statale 647 Fondo Valle del Biferno, la Strada Statale 17 Appulo Sannitica e la Strada Statale 85 Venafrana. Nel 2013 il maggior numero di incidenti si è verificato sulle strade urbane dove i 287 incidenti rilevati (pari al 56,6% del totale degli incidenti) hanno provocato tre morti
(11,5% del totale) e 417 feriti (52,1%); sul tratto autostradale gli incidenti sono stati 11 (2,2% del totale) con una vittima (3,8% del totale) e 15 feriti (1,9% del totale) mentre sulle “altre strade” gli incidenti sono 209 (41,2% del totale) e hanno causato 22 decessi(84,6%) e 368 feriti
Nel periodo 2001-2013, il tasso di mortalità in incidenti stradali (calcolato come rapporto tra il numero dei morti e la popolazione media residente per 100.000 abitanti) passa da 11,5 decessinel 2001 a 8,3 nel 2013. Quest’ultimo dato è, però, ancora sensibilmente superiore a quello nazionale e al valore registrato nella regione nel 2011 e nel 2012.
L’indice di mortalità mostra che, in Molise, la tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (25 decessi ogni 100 incidenti), seguono l’urto con ostacolo accidentale (7,9 decessi ogni 100 incidenti) e la fuoriuscita o sbandamento del veicolo (7,5 decessi ogni 100 incidenti). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, il mancato rispetto delle regole di precedenza e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 36,8% dei casi. Da eviden-
L’indice di mortalità mostra, pur con un andamento non li-
Trivellazioni, la Regione finalmente si è mossa L’ordine del giorno fa riferimento ai fondati dubbi di costituzionalità del Decreto 133 del 12 settembre 2014, detto “Sblocca Italia”, sollevati anche dalle regioni Abruzzo e Puglia, decreto che, di fatto, pare allentare i parametri della valutazione ambientale. L’alternativa proposta nella mozione presentata dal gruppo del Partito Democratico nel Consiglio Regionale guarda invece allo sviluppo legato alla produzione di beni agroalimentari, alla tutela del territorio e alla difesa dell’equilibrio naturale. La mozione impegna: 1) il Presidente della Giunta Regionale del Molise a promuovere ogni atto di impugnativa a tutela del Mare Adriatico e che scongiuri dannose indagini sui fondali;
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (62,9%). I restanti casi (37,1%) vedono coinvolti veicoli isolati. Nell’ambito degli incidenti tra veicoli, la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (162 casi con cinque morti e 267 feriti), seguita dal tamponamento (75 casi con due morti e 139 persone ferite). Tra gli incidenti a veicoli isolati, la fuoriuscita o sbandamento del veicolo rappresenta l’evento più diffuso (80 casi, 15,8% degli incidenti), in cui hanno perso la vita sei persone e 112 sono rimaste ferite. L’investimento di pedone rappresenta la seconda tipologia di incidente, tra quelle a veicoli isolati, con 53 casi, in cui sono decedute due persone e 55 sono rimaste ferite.
2) di concordare una strategia unitaria con le altre Regioni per determinare una posizione congiunta a favore della tutela della costa adriatica. Il Molise è una regione che in questi anni ha saputo conquistare importanti traguardi nel mercato agroalimentare e nel settore turistico-gastronomico proprio perché capace di ricercare, innovare e investire nei prodotti della terra. Il Molise, nonostante il suo breve tratto di costa, è un territorio strategico per consolidare i numeri della macro-regione Adriatica dall’enorme potenziale storico-culturale ed economico. Michele Di Giglio, responsabile molisano dell’associazione e coordinatore del gruppo Molise per Civati, individua proprio nell’utilizzo razionale del
territorio l’elemento che in questi anni di crisi ha permesso alla comunità molisana di attenuare il colpo della recessione. “È stata la nostra economia di resistenza e le scelte oculate dell’agroalimentare, figlie di quel mondo contadino che si è saputo evolvere, che ci stanno permettendo di superare un difficile momento storico. Abbiamo subito terremoti e alluvioni, viviamo in una terra dura ma che sa essere anche generosa se ne sappiamo riconoscerne il valore. Dobbiamo ripartire da qui, il nostro manifesto progettuale riparte dalla bellezza della terra e dalla sua storia”. Per l’associazione “Molise Possibile” la mozione sulle trivellazioni segna un importante passaggio verso una forma di sinergia credibile tra Molise e regioni limitrofe, in particolare Abruzzo e Puglia, per riaffermare con maggior forza la presenza del Sud nelle istituzioni.
ziare anche il mancato rispetto della distanza di sicurezza (85 casi) con un peso dell’11%. Il comportamento scorretto del pedone (23 casi) pesa per il 3% sul totale delle cause di incidente. Con riferimento alla categoria della strada, la prima causa di incidente sulle strade urbane è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche (19,2%) mentre sulle strade extraurbane la determinante principale è la guida distratta o l’andamento indeciso (pari al 17,2%); segue la guida con velocità troppo elevata (pari al 11,9%) . Negli incidenti stradali occorsi in Molise nel 2013 sono rimaste ferite 800 persone e altre 26 sono morte. Gli uomini prevalgono rispetto alle donne sia tra i feriti (57,4%) che tra le persone decedute: 21 delle 26 vittime sono uomini, l’80,8% del totale. L’analisi per categoria di utente evidenzia che il 61,5%delle vittime e il 65% dei feriti in incidenti stradali è costituito dai conducenti dei veicoli coinvolti; le persone trasportate rappresentano il 30,8% dei morti e il 28,1% dei feriti; i pedoni sono il 7,7% dei deceduti e il 6,9% dei feriti. La distinzione per genere mostra che tra i maschi decedutiin incidente stradale il 71,5% era conducente di un veicolo coinvolto; la percentuale scende al 20%per le femmine. Le differenze nei livelli di rischio per le tre categorie di utenti della strada possono essere efficacemente sintetizzate dall’indice di gravità specifico che, nel 2013, è pari a 3% per i conducenti, 3,4% per i passeggeri e 3,5% per i pedoni. Tra i conducenti deceduti a seguito di incidente stradale i più colpiti sono gli ultrasessantacinquenni (18,8% del totale) . Tra i conducenti infortunati a seguito di incidente stradale i più coinvoltisono i giovani tra i 20-24 anni (11,5% del totale), seguiti dai 35-39enni (11,3%)
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