Sanita', la uil in campo

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 41 dOmeNicA 21 febbrAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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Giulio Perrucci L’Oscar del giorno lo assegniamo a Giulio Perrucci. Il presidente del Campobasso calcio ce la sta mettendo tutta per restituire fiato all’ambiente e cercare di trovare nuovi sostegni per il prossimo anno a supporto dei colori rossoblu. Con il gruppo Falcione ed altri amici è riuscito a rimettere in moto il giocattolo calcistico cittadino che ora ha la necessità di trovare rinforzi.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su fAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Bibiana Chierchia Il Tapiro del giorno lo diamo a Bibiana Chierchia. Sulla questione dell’urbanistica cittadina proprio non ci siamo. Aveva delineato una Campobasso città europea e, al contrario, il capoluogo sta sprofondando ancora di più nel grigiore e nelle costruzioni senza senso. Anche i commissari ad acta fanno parte, ormai, del panorama. Ma l’assessore resta sempre lì.

A Campobasso il convegno con il segretario, Barbagallo

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21 febbraio 2016

Con mozioni e interpellanze al consiglio regionale di martedì 23 febbraio

La giornata del Gruppo 5 Stelle Il caso unico in Italia dei vantaggi economici e di carriera del personale direttivo alla Regione Molise: lasciarli in essere o rimuoverli? Il consiglio regionale di martedì 23 febbraio è tornato all’antica. Il segnale di novità introdotto dal presidente Cotugno con ordini del giorno con pochi, selezionati, punti in discussione per ovviare al balletto e alle richieste dì inversione che altro non sono che il prevalere d’interessi dei gruppi consiliari o dei singoli consiglieri sul rispetto dei tempi d’iscrizione, creando situazioni paradossali come quella che martedì vede ai primi posti dell’elenco delle mozioni e delle interpellanze una mozione presentata nel 2014, è durato poco. S’è tornato all’antico. Infatti martedì i punti all’ordine del giorno sono 39: una pletora. Si torna all’antico, ossia al gusto della chiacchiera, della manifestazione parolaia di un consesso al quale il governo regionale concede raramente il piacere di discutere una proposta di legge o di approvarla. Un governo dedito all’ordinaria amministrazione e un consiglio regionale che non ha alcuna voglia (o possibilità?) di incalzarlo, di spingerlo a programmare, ha progettare, a creare lavoro e sviluppo passando correttamente per l’assemblea di Palazzo Moffa. I consiglieri regionali sono talmente abituati ad essere sussidiari dell’inefficienza altrui che non s’accorgono della propria nel mo-

mento in cui entrano nell’aula consiliare per scambiarsi opinioni, punti di vista e interessi bottega sotto il titolo di mozioni e interpellanze. Stando all’ordine del giorno, ne dovrebbero discutere 39. A malapena ne discuteranno tre o quattro, come si rileva dai dati statistici. D’altronde, come potrebbero diversamente ritrovarsi al martedì mancando, come ribadiamo, il confronto, l’approfondimento e il varo di leggi. Gli amministratori regionali sono per destinazione legislatori. Nel Molise si sono trasformati in oratori e cantori della vacuità: una esperienza lan-

guida, disimpegnata, appagante e soprattutto bene remunerata. Martedì, dovessero rispettare l’ordine del giorno come proposto e sottoscritto dal presidente Cotugno, il consigliere d’opposizione (?) Nicola Cavaliere verrebbe finalmente preso in considerazione con la sua interrogazione “urgente” del 14 ottobre 2014 in merito al Piano sgombro neve. Abbiamo scritto giusto, quel 14 ottobre 2014 non è un errore. Basterebbe questo inciso a descriverete le assurdità che in consiglio regionale passano impunemente per procedure razionali e congruenti. Finalmente (se

verrà rispettato l’ordine del giorno), anche i consiglieri del gruppo 5 Stelle, Manzo e Federico, avranno la possibilità di motivare il contenuto della ‘interpellanza” attraverso la quale vogliono che il consiglio prenda nota dei vantaggi (economici e di carriera) di cui si avvalgono i dipendenti regionali con qualifica direttiva (D1 e D3) e decida di conseguenza se lasciarli in essere, contro ogni considerazione di legittimità e di opportunità, oppure rimuoverli. Il caso, per le disparità di trattamento che ha determinato nell’organico regionale, è straordinario, ed ha la singolarità

di essere unico tra tutte le Regioni italiane. I “grillini” ci stanno provando a discuterne è quasi un anno. Martedì potrebbero arrivare allo scopo di mettere in chiaro, di assegnare alla responsabilità di ogni singolo consigliere e del governo regionale la scelta di chiudere gli occhi oppure di aprirli. Una volta estratta dal cassetto delle compiacenze, delle clientele, dei favoritismi, dei compromessi politici, la questione sarà di dominio pubblico, quindi di dominio degli organi di controllo (interni ed esterni) che hanno il compito di stabilire la regolarità o meno delle varie voci della spesa pubblica. Molto dipenderà dall’intensità della “interpellanza”, dalla sua capacità di dimostrare l’incongruità della situazione e la violazione del concetto della trasparenza. Sempre dei “grillini” inoltre ai primi punti in discussione l’interrogazione sulla Società Funivie del Molise; l’interpellanza sulla linea politica del presidente e della giunta nella gestione e nella realizzazione degli obiettivi della Società Sviluppo della Montagna molisana, nonché l’interrogazione sul rimborso della tassa automobilistica per i cittadini dell’area del Cratere sismico. Dardo

Intanto, la Giunta regionale ha deciso di prendere posizione contro l’autorizzazione in Molise centrale

Trivellazioni, un territorio che rischia di diventare gruviera

Non c’è niente da fare, il territorio molisano è costantemente sotto attacco. Dopo le orde del fotovoltaico e delle pale eoliche mancavano le trivelle dei cercatori di petrolio. E’ stato da poco pubblicato un dossier, a cura di Augusto De Sanctis del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, dal titolo: “Tutti i numeri delle trivelle in Molise. Fermare l’assedio dei petrolieri.”, che si poggia su dati ufficiali dell’Unmig (Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse ) del ministero dello sviluppo economico. Scopriamo così che il 28% del territorio regionale è stato già dato in concessione e che quattro delle sette concessioni risultano già operative. Nel 2013 sono stati estratti 50 milioni di metri cubi di gas (trend in calo rispetto agli anni precedenti) e quantità assai esigue di olii e gasolina. Il tutto per la bellezza di meno di un un milione di euro complessivo di royalties; il Comune che ne ha spuntate di più è stato Rotello che ne ha ricavato 49.000 euro. Si scopre, così, che il sistema di queste quote a favore degli enti locali è, manco a dirlo, capestro: al di sotto di de-

terminate soglie le amministrazioni pubbliche sono escluse dai benefici e la gran parte dei giacimenti puntualmente risulta al di sotto degli standard produttivi fissati; così i soldoni se li becca solo il petroliere. Del resto l’acqua va al mare, è cosa nota. Ed è proprio l’acqua uno dei tasti dolenti legati a queste attività di ricerca e di estrazione che il governo Renzi sta dando in concessione a piene mani con la conversione in legge del Decreto Sblocca Italia; l’ultima che ci riguarda direttamente è stata data ad una s.r.l. (tipologia di società, cioè, con capitali sociali spesso ridicoli e con strutture e responsabilità letteralmente limitate), di Palermo per un’estensione di 87 chilometri quadrati compresi nei Comuni di Mirabello Sannitico, Cercepiccola, Ferrazzano,

Cercemaggiore, S. Giuliano del S., Campodipietra, Vinchiaturo e Gildone. Il rischio di incidenti, infatti, è altissimo e la compromissione delle falde acquifere sarebbe un disastro che nessuna montagna di milioni potrebbe giustificare né, tantomeno, risarcire. La Basilicata, che è partita sedici anni fa con una serie di concessioni a favore dell’ Eni, sta pagando un carissimo prezzo sotto questo punto di vista, con benefici economici a compensazione che sono stati assai minori del previsto. Al punto che sindaci e cittadini sono impegnati già da tempo in un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto del governo di Roma. La questione va affrontata senza isterie e accecature ideologiche. Quando si mette a rischio il patrimonio ambientale nessuna

cautela è di troppo. Le trivellazioni ed i sondaggi che sfruttano le onde hanno, poi, conseguenze, di cui ancora non si conoscono bene gli effetti, sulla natura sismica del nostro territorio. Considerando la vocazione turistica, eternamente potenziale ma indiscutibile, e di filiera agroalimentare del Molise, la ricaduta dei benefici tale da giustificare un rischio così catastrofico dovrebbe essere garantita e monumentale (e per noi, comunque, sempre insufficiente). E così non è. L’assedio dei tempi moderni e della fame inestinguibile di energia ci pone davanti ad una battaglia che dovremmo affrontare uniti e con la mente sgombra, cercando di ragionare nell’esclusivo interesse generale. Purtroppo quelli particolari delle compagnie petrolifere non fanno prigionieri e per combattere contro di loro una battaglia equa servirebbe il migliore ed il più grande sforzo collettivo che la regione possa produrre. A partire da un dibattito costruttivo e fondato su dati certi.


TAaglio lto CAMPOBASSO. La UIL del Molise, attraverso originali e importanti proposte ha inteso ribadire, ancora una volta, la sua visione di sanità, in una fase delicata come quella attuale, dalla quale nascerà un nuovo corso riguardo la vita socio assistenziale del Molise. Lo ha fatto ieri a Campobasso alla presenza del segretario nazionale, Carmelo Barbagallo. Da qui un’articolato pacchetto di proposte per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini molisani. “Dobbiamo, come da più parti ribadito, garantire il diritto universale alla tutela della salute, sancito dall’art. 32 della carta Costituzionale, attraverso il servizio sanitario. Una conquista irrinunciabile e di grande evoluzione civile da preservare anche per le generazioni future. E allora, bisogna cambiare metodo e porre delle regole su cui poggiare le fondamenta, rispettando l’architettura sociale e della rappresentanza, restituendo agli organi preposti il potere decisionale. E’ necessaria, quindi, un’adeguata LEGGE REGIONALE che detti principi e norme, su riforme come questa, che ponga alla centro il Confronto tra tutte le parti sociali. Bisogna partire con un progetto strategico, forte, di riorganizzazione del sistema che è fondamentale per il raggiungimento dell’unico obiettivo che ci deve tenere uniti tutti: cittadini, istituzioni, lavoratori, pensionati, parti sociali: una sanità di qualità per tutti, equa e sostenibile e che salvaguardi i livelli occupazionali, non tagliando quei posti di lavoro che garantiscono servizi pubblici essenziali. Come Organizzazione, difatti, siamo seriamente preoccupati sulla tenuta dei livelli occupazionali, sulla reale possibilità di stabilizzare i precari e sulla capacità di mantenimento dei livelli lavorativi nei servizi dell’indotto, anche in presenza di cambi di appalti. E tutto ciò, nonostante il triste primato di imposte elevatissime, con ticket tra più alti d’Italia che rendono spesso economicamente più vantaggioso il ricorso a strutture private con minori liste d’attesa. La UIL è convinta che la fase di riorganizzazione vera passi attraverso un CAMBIAMENTO DEL PROCESSO ORGANIZZATIVO dei servizi , perché con un debito che aumenta nonostante i continui tagli e le iniezioni di denaro, si ha la certezza che qualunque economia aggiuntiva finisce sempre per alimentare sprechi e dissipazioni , vere piaghe del nostro servizio sanitario. Dunque, il serio problema di carattere strutturale è proprio l’ingovernabilità del sistema e l’incapacità di tagliare inefficienze e sperperi ormai incancreniti. Assistiamo ad un sovra utilizzo della diagnostica e degli esami ad essa annessi, superiore alla media nazionale, con eccessive prestazioni per la medicina difensiva che generano costi elevatissimi, allungamenti delle liste di attesa, spesso a favore di imprese e fornitori privati. E allora, che si torni anche a guardare soprattutto alla PREVEN-

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Uil Molise entra nel vivo del dibattito sulla riforma del sistema sanitario A Campobasso il segretario nazionale, Barbagallo. I 12 punti di Boccardo

“La sanità va potenziata e non tagliati i servizi”

ZIONE primaria, verso la quale si investe poco con il rischio che in futuro ci si trovi anche di fronte ad un aumento della spesa per curare le patologie legate proprio alla scarsa prevenzione. Si lavori ad un SISTEMA A RETE UNICO, integrato a riferimento regionale che punti ad un adeguato coordinamento tra i vari livelli assistenziali, evitando l’ormai consueta “Sindrome di Ulisse”, dove il paziente si sposta continuamente da un ospedale all’altro, dal territorio all’ospedale, senza aver risolto il problema. Un apparato che tenga insieme pubblico, privato accreditato, il socio sanitario e la medicina sul territorio, attraverso una PORTA UNICA DI ACCESSO che si realizza secondo principi di cooperazione-integrazione.

La vera riforma, infatti, non è l’ospedale unico, ma una RETE UNICA che pone al centro il cittadino in tutte le sue fasi della vita, indicando per il paziente un ciclo puntuale per garantire prima la salute e poi la cura, partendo dalla prevenzione e passando per l’integrazione socio sanitaria, i servizi territoriali, l’assistenza ospedaliera per le acuzie e l’assistenza domiciliare integrata. La funzione unica-unitaria di assistenza sanitaria può essere realizzata con la costituzione di DIPARTIMENTI INTERISTITUZIONALI che governano e controllano la rete dell’offerta, riducono i costi, limitano le duplicazioni diagnostiche, favoriscono lo scambio di informazioni cliniche e la circolazione dei pazienti tra le strutture. Il privato accreditato deve

continuare ad essere una risorsa e può esserlo se opera in simbiosi alla sanità pubblica, integrandola e non sostituendola. E per snellire i luoghi centrali come gli ospedali, va potenziata la rete di assistenza territoriale, un concetto questo che la UIL da tempo propone. La MEDICINA SUL TERRITORIO, infatti, da un lato rappresenta un alto elemento di coesione sociale, dall’altro offre un sostanziale abbattimento dei costi. Ma senza investimenti non si può potenziare la medicina e l’assistenza sul territorio, che potrebbe essere una valida alternativa alla chiusura degli ospedali minori. Grande interesse deve destare anche INFORMATIZZAZIONE DEL COMPARTO, attraverso progetti per l’assistenza sociale innovativi, quali la cosiddetta sanità

Vendita all’incanto Tribunale Civile di Roma Sezione Fallimentare, Fall. 15/13 T.I.S. Tecniche Idraulico Stradali S.r.l., G.D. dott.ssa Daniela Cavaliere vende all’incanto il giorno 30 marzo 2016 ore 15,00 presso lo studio del Notaio Natale Votta in Roma: Lotto n. 1: Immobile su quattro livelli uso ufficio sito a Roma, località Spinaceto, Viale Caduti nella Guerra di Liberazione nn. 14-20, superficie commerciale complessiva mq. 768,60 cat. A/10 vani 26,5. Prezzo base euro 1.156.000,00 rilanci minimi euro 30.000,00; Lotto n. 2: posto auto sito a Roma, località Spinaceto, Viale Caduti nella Guerra di Liberazione n. 48, Z18, cat. C/6 di mq.17. Prezzo base euro 16.256,25 rilanci minimi euro 1.000,00; Lotto n. 3: posto auto sito a Roma, località Spinaceto, Viale Caduti nella Guerra di Liberazione n. 48, Z19, cat. C/6 di mq.14. Prezzo base euro 18.785,00 rilanci minimi euro 1.000,00; Lotto n. 4: Terreno agricolo superficie catastale di mq.32.150,00 situato a Roma località Trigoria via Calopezzati. Prezzo base euro 193.000,00 rilanci minimi euro 5.000,00; Lotto n. 5: Opificio industriale su due livelli oltre ad area esterna, sito nel comune di Termoli (CB) Località Greppe di Pantano, in via Leopoldo Pirelli s.n.c. Prezzo base euro 592,450,00 rilanci minimi euro 15.000,00. Lotto n. 6: Terreno edificabile località Contrada Greppe di Pantano, attiguo all’opificio di mq. 5.190. Prezzo base euro 56.355,00 rilanci minimi euro 5.000,00. Offerte in busta chiusa da depositarsi presso lo studio del Curatore entro il 29 marzo 2016 ore 19.00 cauzionante del 10% del prezzo base. Info curatore 06.80693292

elettronica che comprende telemedicina, telediagnosi, teleassistenza. Strumenti, questi, utili a consentire la permanenza in casa delle persone anziane e con disabilità, attraverso una nuova rete integrata di teleassistenza sanitaria che monitori pazienti con patologie croniche, riducendo ricoveri ospedalieri non necessari. In altre parole, occorre spostare, anche fisicamente, strutture e servizi dall’ospedale al territorio per garantire la continuità di cura specialmente in una Regione di difficile morfologia come quella molisana. E’ opportuno, poi, restituire all’UNIVERSITA’ il ruolo preminente che le spetta considerato che a tale Istituzione accademica va garantita la partecipazione alle fasi di organizzazione, alla stesura del Piano operativo, secondo il principio di leale cooperazione per la salvaguardia dell’attività della didattica e della ricerca. In ultimo, ma non per importanza, alla luce delle riduzioni di presidi e di luoghi di cura, è fondamentale rinforzare il SERVIZIO EMERGENZA TERRITORIALE, integrandolo maggiormente con la rete territoriale e ospedaliera, trovando soluzioni occupazionali per associazioni ed operatori che ormai da anni fedelmente svolgono tale vitale servizio. Queste, in estrema sintesi, le proposte della UIL sulla questione sanità, a nostro parere percorribili, equilibrate e distanti da meri interesse di parte. Un’Organizzazione come la nostra, infatti, non patteggia per pubblico o privato, in quanto organizza e rappresenta gli operatori sanitari di entrambi i contesti e ritiene, nel moderno modello socio-economico del Paese, utili sia l’uno che l’altro.


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21 febbraio 2016

Campochiaro e Castel San Vincenzo nell’elenco dei comuni segnalati all’Autorità nazionale anticorruzione Due segnalazioni all’Autorità nazionale anticorruzione nel corso del 2015 hanno fatto sì che due piccoli comuni molisani fossero inserite nella rendicontazione degli esiti dell’attività di vigilanza da parte dell’Anac. Due piccoli comuni: Campochiaro segnalato per non aver rispettato le procedure che attengono alla nomina di consulenti e collaboratori, gli enti controllati, i bandi di gara e i contratti, l’accesso civico e la mancata pubblicazione del codice di comportamento; Castel San Vincenzo per il mancato accesso civico. Entrambi sono stati invitati ad adeguarsi alla legge. Campochiaro l’ha fatto, Castel san Vincenzo ha dovuto essere richiamato dall’Autorità. Due piccoli comuni, quindi, che sulla trasparenza hanno omesso di essere virtuosi e per questo segnalati (chissà da chi) e resi noti (con

scarso interesse) alla pubblica opinione. Nella rendicontazione del 2015 comunque sono in buona compagnia; non mancano comuni importanti (Bari, Trieste, Siracusa, Asl, Aziende sanitarie,

di Vincenzo Pietrantonio* Comunemente si pensa che incenerire significhi distruggere, ma in natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma! Dunque la massa incenerita si conserva trasformata. Se si prova poi a pensare che per bruciare 1 tonnellata di rifiuti occorrano diversi metri cubi di gas (da 4 a 19 a seconda dell’inceneritore) è facile verificare che la massa emessa sotto forma di fumi, ceneri e liquidi reflui è superiore alla massa dei rifiuti inceneriti. L’incenerimento dunque genera una riduzione del volume del rifiuto trattato e la produzione di tre tipi di scarto ovvero: aeriforme, liquido e solido. Ognuna di queste tre tipologie di scarto contiene sostanze che vengono riversate nell’ambiente e che hanno effetto mutageno, cancerogeno e tossico sugli esseri viventi. Per quanto riguarda la frazioni di scarto liquida e solida è necessario provvedere al loro smaltimento attraverso sistemi di discarica speciali, mentre lo scarto aeriforme viene immesso direttamente in atmosfera e provate a pensare cosa diventa l’atmosfera! Le sostanze emesse nell’atmosfera sono polveri grossolane (Pm10), fini ed ultrafini (Pm2.5-Pm0,1) e sono costituite da particelle di sostanze chimiche (metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine, furani e altri composti) tutte estremamente nocive che esplicano il loro effetto nel tempo essendo sostanze persistenti e bioaccumulabili. Le polveri ultrafini in particolare (Pm2,5 – Pm1 - Pm0,1) sono estremamente pericolose e si formano quanto più alta è la temperatura di combustione, inoltre anche i migliori sistemi di abbattimento non sono in grado di abbatterle ma solo di ridurle. Queste nanoparticelle hanno delle caratteristiche del tutto particolari: fungono da carrier per altre sostanze; penetrano profondamente l’albero respiratorio e possono attraversare la membrana alveolo-capillare riversarsi nel torrente circolatorio e raggiungere qualsiasi organo ed apparato esplicando in loco il loro effetto nocivo; contaminare il bambino già durante la gestazione in utero ed esplicare una sorta di effetto di ripro-

Consorzi, Autorità di bacino del lago di Garda, Province). Vuol dire che l’esercizio della trasparenza, che altro non è che mettere in rete tutti gli atti amministrativi (allegati compresi) e resi accessi-

bili ai cittadini, è un compito poco gradito, oppure il retaggio della vecchia mentalità amministrativa secondo cui gli atti amministrativi sono atti coperti. Campochiaro e Castel San Vin-

cenzo sono stati segnalati all’Autorità e per questo fatti oggetto di verifica e di adeguamento. Diversamente avrebbero avito la sorte di essere immuni, come lo sono gli altri comuni molisani, i Consorzi, le Asl e tutta la miriade di amministrazioni pubbliche che formano l’affollato panorama istituzionale locale. L’Autorità si muove su segnalazione di parte. Se agisse di sua iniziativa, ovvero se promuovesse autonomamente di verificare il rispetto della legge sulla trasparenza, l’elenco delle rendicontazioni probabilmente sarebbe infinito. Così non è, avendo preferito il legislatore responsabilizzare e il cittadino ad esercitare e a far valere il proprio diritto ad avere il pieno e totale accesso agli amministrativi.

Inceneritori, prima la salute dell’uomo

grammazione dell’ontogenesi attraverso meccanismo epigenetico; fungere da interferenti endocrini; provocare patologie cronico-degenerative respiratorie e cardiovascolari; provocare il cancro. Gli effetti sulla salute umana, come dimostrato da numerosi studi, sono indipendenti dalla concentrazione in atmosfera delle Pm10 e ciò dovrebbe far riflettere sul metodo di monitoraggio che attualmente viene effettuato. Una menzione particolare meritano poi le diossine, sostanze note al grande pubblico per l’evento disastroso accaduto a Seveso nel luglio del 1976, e i policlorobifenili PCB. Queste sostanze si producono dai processi di incenerimento, vengono emesse in atmosfera dove vi persistono per lungo tempo e possono essere trasportate anche su lunghe distanze, ricadono al suolo contaminando non solo il suolo ma anche ciò che vi cresce e viene coltivato, il loro accumulo quindi in piante e animali, nella massa grassa dell’organismo, si evidenzia con la contaminazione della catena alimentare che è la principale via d’esposizione nell’uomo. Per queste sostanze non si può parlare solo di concentrazione, ma si deve parlare di quantità in termini assoluti, difatti anche per i moderni inceneritori, quelli di ultima generazione per intenderci, che dichiarano di rispettare emissioni pari a 0,01ng/m3 di molto inferiori alle concentrazioni di legge, hanno

una produzione quantitativa di diossine a livelli alti. Il conto è presto fatto: considerando che la portata di fumi al camino, per impianti di medie dimensioni, è circa 200.000 Nm3/ora, alle concentrazioni dichiarate vengono emessi in termini assoluti 2000ng di diossine/ora ovvero 48000ng di diossine nelle 24 ore, per tutti i giorni di attività dell’impianto!!. Considerando infine che secondo l’EPA (agenzia di protezione dell’ambiente degli Stati Uniti) la quantità minima giornaliera di diossine accettabile è 0.0007ng/Kg/die se ne conclude che la quantità di diossine prodotte da un impianto di ultima generazione non garantisce la tutela della salute. Per non parlare poi dell’effetto cocktail di tutte le sostanze emesse, di cui solo recentemente si inizia ad avere contezza, che amplifica in maniera quasi esponenziale l’effetto delle singole sostanze. In Italia il 33% della popolazione è esposta a valori eccessivi di particolato grossolano, fine e ultrafine, contro una media dei paesi U.E. dell’11%. La UE ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per il superamento dei limiti in dieci Regioni e il Molise è tra di esse, ma credo solo per il limite del Pm10 visto che nessuna delle centraline gestite dall’Arpa Molise effettua il monitoraggio del Pm2,5 il cui valore limite annuo fissato in 25µg/m3 è vincolante dal 1 gennaio 2015, dopo essere stato valore obiettivo dal 2010 (D.Lgs. 155/2010). In Regione abbiamo 1 inceneritore ufficiale a Pozzilli e qualcun’altro camuffato da cementificio, l’anno scorso in un incontro organizzato dall’associazione “Mamme per la salute e l’ambiente onlus Venafro” e ISDE Italia un passaggio è stato il seguente: Noi troviamo una matrice ambientale dove le emissioni di diossine ci sono e sono accertate perché abbiamo valori nell’ordine non lontano dal grammo, come emissione di Colacem, e di milligrammi, come emissioni annue di Hera. Tenendo presente che la diossina può durare nell’ambiente più di dieci anni, ogni

anno si accumula l’anno precedente. Quindi abbiamo una situazione di vari grammi nell’ambiente e quando la pericolosità è a miliardesimi di milligrammo abbiamo miliardi di volte, sparsi nell’ambiente, quantità pericolose che possono accumularsi, attraverso la catena alimentare, nelle piante che diventano foraggio, negli animali e poi nell’uomo. In una recente trasmissione su Telemolise, che ho seguito in streaming e riguardante la gestione dell’inceneritore Hera di Pozzilli, si è parlato di leggi, regolamenti, delibere ma poco o nulla degli effetti sull’ambiente e sulla salute che l’incenerimento produce! Noi del Comitato di Difesa della Salute & Ambiente Molise siamo preoccupati di quello che sta accadendo e potrebbe accadere alla qualità dell’aria di una regione a vocazione turistico-agricola e siamo dell’idea che una corretta gestione dei rifiuti debba prevederne la riduzione, il riuso, il riciclaggio e il recupero energetico in altra forma che non sia la produzione di energia elettrica attraverso l’incenerimento. Purtroppo però, in Italia e di conseguenza anche in Molise si va verso una incentivazione dell’incenerimento contrariamente a quanto avviene in altri Stati Europei e in contrasto con le direttive europee, difatti è stata ammessa la riclassificazione degli impianti di incenerimento per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani D10 a impianti per il recupero di energia R1. Le preoccupazioni delle Mamme per la salute, che combattono battaglie che noi appoggiamo, sono anche le nostre e accogliamo con soddisfazione la disponibilità da parte della regione ad incontrarle per capire meglio cosa accadrà nell’area di Pozzilli. Citando Albert Einstein: la preoccupazione dell’uomo e del suo destino devono sempre costituire l’interesse principale di tutte le iniziative tecniche, e io aggiungo POLITICHE. Presidente Comitato di Difesa della Salute & Ambiente Molise


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5 21 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’opportunità di incrementare l’entità del contributo in favore delle comitive scolastiche

Mancia agli studenti che vengono nel Molise, ma è poca cosa Il turismo scolastico, come quello religioso, o quello sociale, deve essere affrontato in maniera organica, studiato nella fenomenologia, e assecondato con intelligenza creando le giuste motivazioni per scegliere il Molise come meta Il classico “aiutino”. Lo ha stabilito la Regione Molise in favore del turismo scolastico: branca, tra le tante, del turismo che ha bisogno di essere incentivata, meglio organizzata soprattutto. Cioè, gestita in stretta collaborazione con le associazioni scolastiche che curano i viaggi formativi e informativi, esaltando i dati storici e scientifici delle risorse archeologiche (a partire dal paleolitico d’Isernia, passando per i reperti italici di Pietrabbondante, romani di Larino, medioevali e rinascimentali (Fortezze e Castelli) di cui il Molise conserva importanti e spesso uniche testimonianze. Il prezzo pagato alla dissennatezza con cui è stato concesso di distruggere l’ambiente e il paesaggio molisani è quello di non poter includere, senza il rischio di essere smentiti, questi due valori (ambiente e paesaggio) tra quelli che nel corso del tempo hanno identificato il territorio molisano. Ma di turismo scolastico si deve legittimamente parlare avendo

E alla fine la montagna partorì il topolino; sotto forma di un assessore, al momento, al Niente pure lui. Carlo Veneziale è il secondo assessore esterno, non eletto cioè precedentemente come consigliere regionale, ad entrare nell’esecutivo guidato da Paolo Frattura, affiancando Pierpaolo Nagni. La delega quella lasciata vacante da Massimiliano Scarabeo alle attività produttive. Il fuoco di fila con cui la componente pentra e minoritaria del Partito Democratico ha sottoposto Frattura e la sua amministrazione negli ultimi mesi ha raccolto quindi il frutto tanto atteso ma che crediamo proprio che, da solo, non sarà dolce abbastanza per aggiustare la bocca ai cittadini molisani in generale e pentri nello specifico. Un nuovo ricchissimo stipendio (13 mila la mese) da aggiungere al conto, quindi, ed una poltrona raccattata per cercare di mettere pace all’interno di un partito, il PD, che è sempre più simile ad in fight club piuttosto che ad un’istituzione di rappresentanza democratica. Per settimane

buone prospettive e buone capacità per interessare la popolazione studentesca italiana alla ventesima regione: piccola quanto si vuole, misconosciuta quanto si vuole, ma sicuramente interessante per talune sue peculiarità (ad esempio l’area paleolitica e l’annesso Museo in località la Pineta d’Isernia; il teatro italico di Pietrabbondante; l’anfiteatro ro-

mano di Larino) che solo la stanchezza mentale di chi amministra il nostro territorio impedisce di circoscrivere e descrivere al mondo per ciò che le nostre peculiarità storiche, archeologiche, naturali valgono e rappresentano. La Regione finora s’è limitata a considerare unicamente l’opportunità di incrementare l’entità del contributo in favore delle comi-

tive scolastiche che scelgono come meta il Molise ed eventualmente soggiornarvi. A gruppi di almeno 25 studenti, un contributo di 18 euro a persona, per ogni giorno di almeno mezza pensione e per un periodo di soggiorno di almeno 6 giorni. Il contributo diventa di 8 euro a persona per viaggi scolastici di una sola giornata, senza pernottamento, per

gruppi di almeno 25 studenti, a valere come contributo sulle spese di trasporto o come buono pasto in una struttura di ristorazione locale. Certamente tutto ciò aiuta ma, ripetiamo, il turismo scolastico, come quello religioso, o quello sociale vanno affrontatati in maniera organica, studiati nella loro fenomenologia, e assecondati con intelligenza dando ad ognuno le giuste motivazioni per scegliere come tappa il Molise. Una campagna promozionale su basi scientifiche non può continuare ad essere esclusa, come del resto è del tutto inaccettabile che la Regione Molise non abbia un assessore al Turismo e non abbia un’organizzazione turistica sul territorio. Siamo in una fase di totale irrazionalità, che sta producendo danni irreparabili alla identità, alla credibilità e all’accettabilità del Molise tra le mete turistiche culturali italiane. Dardo

Giunta regionale, manca un assessore Veneziale è subentrato a Scarabeo mentre Petraoria non è stato sostituito dalla provincia di Isernia sono arrivate stilettate, critiche e proteste contro la marginalità cui Paolo Frattura ed il segretario regionale del PD Micaela Fanelli avevano ridotto Isernia ed il suo territorio, tagliati fuori da ogni scelta strategica e da ogni politica di sviluppo ed investimenti (ma per queste ultime ci voleva poco dato che le stesse risultano praticamente assenti su tutto il territorio regionale). Se le contestazioni, pressanti e continue, contro il ticket Frattura-Fanelli, venute dal deputato Danilo Leva, dalla corrente Molise Democratico e dal segretario provinciale di Isernia del PD, Alfonso Di Iorio, fossero genuine, sincere, intellettualmente oneste, oppure solo una sorta di pressing alto per ottenere un posto al sole con fondamenta nella seconda provincia della regione lo scopriremo presto: dal tenore del dibattito politico interno al partito; dallo svolgimento della seconda puntata dell’assemblea

regionale del PD, tra più o meno una settimana in basso Molise; dal modo di affrontare le eterne vertenze aperte nel mondo economico e produttivo regionale. Una partita da giocare su un terreno complesso, come si vede, che non offrirà ripari troppo comodi a chi, nel caso, avrà giocato a spararla grossa solo per avere un immediato riconoscimento. I nodi verranno inevitabilmente al pettine, c’è poco da

fare, in un caso oppure nell’altro. In questo senso le operazioni, di confusione sistematica e di riposizionamenti disinvolti, stanno già iniziando se è vero come è vero che l’ex assessore al lavoro, Michele Petraroia, ha espresso dure critiche nei confronti dello stesso Danilo Levo e di Roberto Ruta rei di aver attaccato (da mesi, reiteratamente, n.d.r.) l’inconsistenza delle scelte della giunta sui temi prin-

cipali che affollano l’agenda politica regionale. Proprio lui che nei giorni scorsi aveva rassegnato la dimissioni dalla giunta, confermando nei fatti e nella sua scelta individuale la suddetta inconsistenza. Ora, invece, invoca convergenza, termine tra i più abusati del politichese antico, che non si sa bene cosa voglia dire. Le scelte programmatiche e di governo, infatti, competono alla giunta e la responsabilità dell’evidente fallimento ricade sui componenti della stessa, di cui Petraroia era (è, chissà) un pezzo importante. A nessun altro e cercare convergenze con chi non è deputato a decidere dimostra un evidente difficoltà, anche e soprattutto di interpretazione del ruolo istituzionale. Cosa assai grave. Le sue dimissioni avevano fatto sperare, ingenuamente, in un sussulto di intelligenza critica, di onestà intellettuale e di esercizio della libertà di giudizio.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180


Campobasso

7 21 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il trasporto urbano di Campobasso è prossimo a diventare intercomunale Interessati i comuni di Campodipietra, Ferrazzano, Matrice, Mirabello, Montagano, Oratino, Ripalimosani, San Giovanni in Galdo, Toro e Vinchiaturo CAMPOBASSO. Il sistema di trasporto urbano di Campobasso diventerà intercomunale. A fatica, ma qualcosa si muove su dimensioni meno localistiche, andando ad incrociare problemi ed esigenze di mobilità, in questo caso. Così, la Conferenza di servizi tra la Regione Molise e i comuni di Campodipietra, Ferrazzano, Matrice, Mirabello, Montagano, Oratino, Ripalimosani, San Giovanni in Galdo, Toro e Vinchiaturo per mettere a punto il progetto di gestione intercomunale del servizio di trasporto locale attraverso l’aggregazione al servizio di trasporto urbano di Campobasso; per approvare la scelta del Comune di Campobasso quale stazione appaltante incaricata di predi-

sporre e aggiudicare la gara ad evidenza pubblica; per delegare il Comune di Campobasso a redigere la rete del servizio di trasporto intercomunale, che dovrà essere approvata da tutti gli enti locali interessati per essere posta a gara, nonché ad elaborare il costo a base d’asta della nuova rete dei servizi essenziali di trasporto; per approvare un accordo di programma pluriennale con la Regione Molise per il finanziamento dei servizi e la individuazione degli obiettivi e degli strumenti di miglioramento e di risparmio, che dovranno essere inseriti obbligatoriamente nel capitolato di gara. La Conferenza segue l’inteso lavoro di sensibilizzazione e di coordinamento svolto dall’amministra-

zione comunale di Campobasso con le realtà locali che le sono prossime e che hanno chiara l’intenzione di realizzare un sistema di trasporto economico ed efficiente. Siamo alla soglia di un esperimento particolarmente interessante sotto il profilo della coesione e della collaborazione territoriale, della realizzazione di un sistema intercomunale in un settore primario, qual è la mobilità delle persone. In passato, con la gestione Di Fabio sindaco a Campobasso, s’era tentato di mettere in piedi un piano territoriale di sviluppo che non è andato a buon fine. Si disse perché molti comuni dell’hinterland campobassano non vedevano di buon occhio la supremazia che avrebbe esercitato il capoluogo di regione

nella gestione dell’area vasta che si sarebbe venuta a creare. Il campanilismo in quella circostanza è stato deleterio. In questa che diciamo, invece, ha ceduto il passo ad una concezione moderna ed utilitaristica dello stare assieme, del condividere un progetto e del realizzarlo. Di necessità virtù? Il peso gravitazionale di Campobasso è nelle cose, nella sua stessa natura di capoluogo e di centro direzionale (seppure non ne abbia coscienza né si cura di darsela, pretendendo finanziamenti ah hoc per attrezzare il territorio anche a servizio dell’hinterland). La Conferenza di Servizi in programma è un passo decisivo in direzione della realizzazione della rete intercomunale

di trasporto pubblico. Il fatto che il Comune di Campobasso abbia già preso atto ufficialmente della condivisione e dell’adesione dei Comuni sopra indicati, e che non si siano registrati ripensamenti, è un elemento favorevole in più per immaginare che la Conferenza si concluderà nel migliore dei modi. Poi spetterà al Comune di Campobasso dimostrare di essere una degna leader-ship mettendo in cantiere la formulazione del bando e il capitolato speciale, nonché il tracciato dei collegamenti e il costo a base d’asta del servizio. Un prova di capacità. Una prova di responsabilità. Una prova di efficienza, per abbassare il livello degli addebiti e delle critiche. Dardo

Al Romagnoli con un euro Oggi alle ore 15 il Campobasso incrocia l’Avezzano con il biglietto ridotto in curva CAMPOBASSO. Oggi pomeriggio, alle ore 15, al prezzo di un caffè si riaprono i cancelli della Nord. Con l’Avezzano va in scena la replica. La “prima”, come si ricorderà, avvenne due settimane fa, contro il vivace San Nicolò. E non fu neppure una gran partita quella dei nostri ragazzi, costretti a raccogliere la palla nella loro rete, al primo tentativo degli abruzzesi. Due minuti dopo arrivò il pari di Rinaldi e poi poco altro. Lo sport è speranza che diventa. Nominalmente non avrebbe bisogno di auguri, se li fa da solo. Merita un brindisi e basta. Da dedicare ad Aniello Aliberti di cui s’è parlato molto in settimana. Come lo merita Giulio Perrucci che l’ha cooptato e che pro-

prio ieri ha postato una sua foto da giovane tifoso discolo, arrampicato in cima a una rete di recinzione a mostrare un drappo rossoblù. Sul web è scoppiata la febbre del tifo (era ora!). Sono stati coniati slogan e postate numerose facce da stadio. Improvvisamente sembra essere sbocciato un amore che sembrava assopito. Antonio Campa è andato a scavare nel vasto repertorio di Francesco De Gregorio per tirar fuori “La donna cannone”, l’ha usata per metafora. Aggiungendovi: “Chi l’ha detto che per volersi bene bisogna essere per forza belli?” Altri hanno scritto frasi più semplici, ma comunque efficaci. Vada per tutti: “Io amo il Campobasso. E tu?”

II^ DOMENICA DI QUARESIMA Il racconto evangelico di San Luca della Trasfigurazione di Gesù si articola in due momenti. Gesù sale “sopra un monte alto” (il Tabor) insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni.. La parte centrale si articola in due visioni ; la trasfigurazione di Gesù, il suo viso cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante con l’apparizione di Elia e Mosè . Durante tutta la Trasfigurazione, Gesù non proferisce parola: l’evangelista racconta l’episodio in questo modo per farci intendere che il Trasfigurato deve essere contemplato nella verità divina in cui si fa conoscere. Tra i presenti sul monte della trasfigurazione Pietro che, affascinato dallo splendore del momento, domanda a Gesù di prolungare la durata, anzi di fermare il tempo di quella illuminazione. Ma “fermare il tempo” è, in certo modo, infrangere il mistero, accogliendone soltanto il lato gratificante. Come spesso sperimentiamo, questa fede appagante è una ricorrente tentazione per noi credenti; vorremmo godere senza interruzione le gioie e i doni che il Signore ci elargisce, pronti però a recriminare contro Dio e anche ad allontanarci da lui appena sopraggiungono dolore, difficoltà, prove. Sappiamo bene

che il tentativo di fare del Mistero qualcosa che possa gratificarci già adesso non è fede, ma fideismo. E’ una falsa luce, un’illusione. A scendere il monte e godere la luce del Signore trasfigurato non è l‘ordinario cammino della fede: il Mistero non può essere banalizzato dalle chiacchiere. Da qui la considerazione che il silenzio sul Mistero sia più che mai necessario, soprattutto oggi quando domina una cultura che altera con parola vuote di senso anche le cose più sacre. Ora c’è il Tabor, in seguito ci sarà il Calvario, ma sulla sommità di entrambi i monti sta Cristo che trasforma le tenebre in luce. Il cristiano può trovarsi qualche volta, per dono di Dio, sul monte della Trasfigurazione, ma anche allora deve ricordare di doverne discendere e tornare nell’oscurità del mistero, sorretto dalla gioia di aver goduto almeno per un po’, della luce della conoscenza di Cristo. Il catichismo della chiesa cattolica ( n.555 ) in proposito afferma : “ Per un istante, Gesù mostra la sua gloria divina, confermando così la confessione di Pietro. Rivela anche che, per entrare nella sua gloria deve passare attraverso la croce a Gerusalemme. Mosè ed Elia avevano visto la gloria di Dio sul

Monte; la legge e i profeti avevano annunziato le sofferenze del Messia. La passione di Gesù è proprio la volontà del Padre: il figlio agisce come Servo di Dio.” Come è ben noto a noi tutti la parola “Vangelo” significa “lieto annunzio”, ma sappiamo dalla storia della salvezza quanto duro e lungo sia il cammino per ragguingere il suo compimento. Dopo tanto peregrinare , il viaggio oggi sembra concludersi con la trasfigurazione di Gesù sull’alto monte, dove egli conduce i suoi discepoli , Pietro, Giacomo e Giovanni , ma anche tutti noi. Come loro anche noi siamo decisi a piantare le tende , convinti di quanto fosse bello ora fermarsi. Ma Gesù ci fa comprendere che si tratta solo di una “visione” della meta finale, da raggiungere solo dopo che il “Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti”. Alzatevi e non temete , è la parola d’ordine che tutti i discepoli di Gesù devono vivere e trasmettersi oggi, in questo periodo che sembra così lontano dai valori cristiani , nella gioiosa certezza che egli è “il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!”. Mons. Gabriele TETI.



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Isernia

21 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Scosse di terremoto, scuole sicure?”

Il Blocco Studentesco chiede alle istituzioni sicurezza e trasparenza IsernIa. In seguito alle numerose scosse sismiche che si sono verificate nelle ultime 48 ore il Blocco Studentesco, movimento studentesco di CasaPound Italia, esige trasparenza sull’agibilità degli istituti scolastici comunali e sicurezza per le situazioni a rischio sismico. “Nelle ultime 48 ore – afferma Francesco Sorrentino, responsabile isernino del Blocco Studentesco, in una nota – si sono verificate numerose scosse sismiche a Isernia di magnitudo compreso tra i 2.1 e i 2.6 gradi della scala Richter: la prima è stata registrata nella giornata di giovedì

intorno alle 18:30. Le successive si sono verificate dalle 19.30 dello stesso giorno alla prima mattinata di venerdì e successivamente sino a

quella delle 11.37 in seguito alla quale numerose scuole hanno deciso di far evacuare l’edificio al fine di porre gli studenti in zone adibite,

lontani da qualunque pericolo.” “In seguito anche al corteo degli studenti che si è svolto il 21 gennaio scorso, ci chiediamo quando arriveranno i fondi che sono stati stanziati per risolvere il problema dell’edilizia scolastica. La burocrazia ha tempi tecnici che la situazione attuale non può permettersi di aspettare. Lungi da noi l’intento di allarmare senza un valido motivo la popolazione, v’è il rischio concreto che in alcune scuole, in primis il ‘Vincenzo Cuoco’ e l’’Enrico Fermi’, possano verificarsi danni a

cose e persone se in orario scolastico si verificassero altre scosse e di magnitudo superiore”. “Infine – conclude la nota – chiediamo un controllo per gli altri istituti isernini al fine di verificare il rischio sismico. Sarebbe auspicabile che in ogni istituto vengano create commissioni edilizie formate da studenti, docenti e genitori annualmente eletti e che possano interagire direttamente con la Regione, che si dovrà far carico di provvedere alle problematiche di ogni singola scuola, come scritto nel nostro programma”.

Quattro persone finiscono nei guai per dosi di stupefacenti Vasti controlli antidroga dei Carabinieri in provincia di Isernia Controlli antidroga dei Carabinieri sono stati eseguiti nelle ultime ore in varie zone della provincia di Isernia. L’Arma, che ha ulteriormente intensificato l’impegno per debellare il fenomeno del traffico, dello spaccio e dell’uso di sostanze stupefacenti, in particolare tra i più giovani, ha setacciato con personale in uniforme ed in borghese, luoghi di ritrovo frequentati dagli studenti e istituito posti di blocco lungo le arterie principali che collegano la provincia “pentra” con quelle limi-

trofe. Ad Isernia, un 35enne, è stato sorpreso dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, mentre cedeva alcune dosi di marijuana ad un giovane studente del posto, mentre sull’arteria di collegamento tra Sesto Campano e Ciorlano, in provincia di Caserta, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venafro, hanno intercettato un 30enne di San Gennaro Vesuviano, nel napoletano, a bordo di una autovettura. Da una perquisizione ese-

guita all’interno del veicolo, è stata rinvenuta una valigia dentro la quale erano occultati involucri contenenti sostanze stupefacenti del tipo hashish, sottoposti a sequestro. In entrambe le operazioni è scattata una denuncia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ancora ad Isernia, i militari del Nucleo Investigativo, hanno avanzato nei confronti di due pregiudicati del posto, un 50enne ed un 25enne, una proposta per l’applicazione

della misura di prevenzione dell’avviso orale di Pubblica Sicurezza, in quanto resisi responsabile nel recente passato di numerosi reati in materia di stupefacenti e contro la persona. Dall’inizio del 2016, con quest’ultima operazione, salgono a diciotto le persone arrestate o denunciate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia nell’ambito di indagini antidroga, mentre oltre 200 sono le dosi di stupefacenti sottoposte a sequestro.

Inaugurazione centro diurno per utenti psichiatrici “I colori della vita - officine per la mente”

Saranno donate piantine per riaffermare la tipicità del prodotto E’ stato inaugurato giovedì a Isernia il Centro Diurno per utenti psichiatrici “I Colori della Vita – Officine per la mente”. Struttura moderna e all’avanguardia, ospita ogni giorno, dalle 9.00 alle 17.00, venti utenti provenienti da tutta la provincia impegnati nello sviluppo di un progetto riabilitativo individuale volto ad acquisire o ritrovare abilità sia semplici che complesse. A tagliare il nastro S. E. Camillo Cibotti, Vescovo della diocesi Isernia-Venafro e il Dott. Sergio Tartaglione, Direttore del DSM di Isernia. Diversi gli interventi che hanno coinvolto anche utenti e familiari, tutti volti a sottolineare la necessità di strutture come il Centro Diurno per il trattamento dei disturbi causati dalla malattia mentale sia dal punto di vista umano che prettamente terapeutico. Numerose sono le attività incluse nella programmazione che vanno dalla psicoterapia all’ arteterapia, dal problem solving all’attività fisica e a tal proposito ogni utente è seguito da operatori qualificati con una for-

mazione multidisciplinare. Importanti le parole del Vescovo che ha sottolineato l’importanza del mettere il paziente in una posizione di privilegio portandolo fuori dal tunnel dell’emarginazione sociale. Il Dott. Tartaglione, che dalla fine degli anni ‘70 ad oggi ha raggiunto importantissimi obiettivi che hanno toccato ogni sfera della psichiatria, ha evidenziato i risultati già conseguiti nei primi mesi di apertura del centro grazie soprattutto alla forte

collaborazione tra l’equipe e il DSM; è proprio il Dipartimento di Salute Mentale, infatti, a curare gli invii e la prima fase del progetto riabilitativo di ogni singolo utente. Presente all’inaugurazione anche il Sig. Domenico Mucci, presidente del CUS (Consorzio Utilità Sociale), ente gestore del centro, che mette a disposizione un’esperienza nel settore di più di 25 anni con strutture, residenziali e semiresidenziali, anche in altre regioni.



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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

21 febbraio 2016

“Qualità dell’aria, controlli più intensi” L’Arpa Molise replica all’intervento del Movimento Cinque Stelle TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo nota stampa a cura dell’Arpa Molise. In merito ai superamenti registrati dalla stazione di monitoraggio della qualità dell’aria denominata Termoli4 nell’anno 2015 si informa che, come anticipato nel comunicato del 28 gennaio 2016, sono stati intensificati i controlli alle emissioni in atmosfera presso le aziende ubicate nel nucleo industriale di Termoli e ad oggi sono state controllate 4 aziende i cui esiti saranno resi noti a conclusione della procedura programmata congiuntamente

al rapporto informativo sulla qualità dell’aria relativo alle stazioni Termoli3, Termoli4 e Termoli5. Per quanto concerne la qualità dell’aria, è in corso una campagna di monitoraggio del PM10 con il centro mobile dell’Agenzia nelle immediate vicinanze della Termoli4. Inoltre, nei giorni 03, 11 e 18 febbraio si sono svolti degli incontri presso l’Assessorato all’Ambiente della Regione Molise, con la Provincia di Campobasso, il COSIB ed i rappresentanti dei Comuni di Campomarino, Guglionesi, Portocannone e Termoli, durante i quali

sono state fornite informazioni sulla qualità dell’aria e sui superamenti registrati nel 2015 nella zona oggetto di analisi. Sono stati acquisiti i dati relativi ad eventi verificatisi nel periodo in esame, quali incendi, svolgimento di pratiche agricole, lavori stradali, che possono aver contribuito al superamento della soglia giornaliera del PM10. Sono state individuate le procedure dirette, tra l’altro, a migliorare l’informazione necessaria all’adozione, in tempo reale, delle misure di tutela della salute. Si è addivenuti, poi, alla decisione di formalizzare

un protocollo d’intesa, entro il prossimo mese di marzo, tra la Regione ed i Comuni interessati, contenente le azioni da adottare in caso di ripetuti episodi di superamento dei limiti di qualità dell’aria. È stato stabilito, infine, l’istituzione di un tavolo tecnico permanente, che si riunirà con cadenza trimestrale, finalizzato a formulare eventuali misure di intervento immediato, a seguito dell’analisi congiunta dei risultati dei controlli alle emissioni in atmosfera e lo stato della qualità dell’aria.

In merito, poi, al tema delle acque potabili si informa che è stato attivato, di concerto con l’A.S.Re.M., l’iter che porterà ad una revisione delle linee guida regionali in merito all’attuazione del D. Lgs. 31/2001, riguardante l’organizzazione del controllo sanitario delle acque destinate al consumo umano, nonché dei criteri per la gestione dei casi di non conformità. Nelle more di tale revisione, nei prossimi giorni ci saranno ulteriori incontri tra ARPA, A.S.Re.M. e Molise Acque per una ridefinizione dei punti di campionamento.

“Nessuna criticità per l’acqua” Tavolo tecnico in comune a Termoli dopo i nuovi episodi segnalati TERMOLI. Si è tenuto in Comune a Termoli, un tavolo tecnico per valutare la segnalazione giunta oggi da Crea relativa alla torbidità dell’acqua prelevata in alcuni punti della città. Al tavolo ha preso parte oltre al sindaco Sbrocca, il dirigente ai Lavori Pubblici D’Accardio, l’assessore

Giuseppe Gallo e il tenente Antonio Persich per il Comune di Termoli, il sig. Santini e il sig. Pomponio per la Crea, il dott. Andrea Di Siena per l’Asrem, il geometra Michele di Bernardo per Molise Acque e il dott. Di Muzio per Egam. Al tavolo tecnico si è discusso del-

l’anomalia della colorazione dell’acqua che ha colpito per un tempo breve solo alcune parti della città e il sindaco Sbrocca ha chiesto di attivare una procedura al fine di tutelare i cittadini, procedure che dovrà prevedere maggiori analisi e metodologie specifiche. Nel corso del tavolo

tecnico è giunta dalla Crea copia dei rapporti di prova eseguiti dal proprio laboratorio di analisi accreditato in cui si evidenzia che i parametri sono ampiamente nella norma. Analoga conferma si è avuta anche dall’Arpa Molise. “Non si è trattata di un’emergenza – spiega il sindaco Sbrocca – ma

di un episodio che ovviamente merita di essere analizzato ulteriormente per comprenderne le cause e per evitare che si verifichi nuovamente. In ogni modo ciò che ci sta più a cuore è la salute dei nostri cittadini per questo abbiamo preteso una nuova procedura nei controlli”.

“Prodotti ittici, ecco gli aiuti” E’ l’onorevole Venittelli a illustrare il bando per gli aiuti ai commercianti TERMOLI. “Si ricorda agli esercenti ittici che operano in Molise la scadenza fissata al 29 febbraio prossimo del bando per gli aiuti in favore dei commercianti al minuto di prodotti ittici”. L’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile dem per la pesca e l’acquacoltura, sollecita la categoria interessata a presentare entro i termini le proprie istanze, che mirano a coprire i maggiori costi sostenuti per l’acquisto del prodotto ittico a causa del fermo biologico dell’attività di pesca disposto con provvedimento dello Stato. Riportiamo integralmente il testo del bando beneficiari sono i soggetti con sede legale e operativa nella Regione Molise, esercenti l’attività di commercio al dettaglio,

in sede fissa o su aree pubbliche, di prodotti ittici freschi dell’Adriatico, che hanno compiuto almeno un esercizio finanziario di attività. Per accedere ai contributi è necessario aver effettuato almeno n. 12 acquisti – in date diverse nel corso dell’anno 2014 – di prodotti ittici freschi presso:

●I mercati ittici dell’Adriatico; ●Le imprese all’ingrosso accreditate nei mercati ittici dell’Adriatico; ●Le imprese della pesca dell’Adriatico; risultanti da valida documentazione contabile (fatture di acquisto). Alla domanda di contributo dovranno essere allegate copie dei re-

gistri corrispettivi, autenticate dal commercialista o detentore delle scritture contabili o dall’Associazione di categoria, con le quali dimostrare il volume di affari dei due mesi antecedenti il periodo del fermo pesca e il volume di affari del periodo del fermo pesca, distinti per mesi. Lo stesso commercialista, il detentore delle scritture contabili o l’Associazione di Categoria, dovrà dichiarare il danno subito dall’impresa, con l’indicazione specifica del minore introito e dei maggiori costi sostenuti. Le risorse finanziarie disponibili ammontano ad Euro 50 mila. Gli aiuti saranno concessi in regime de minimis. A ciascuna iniziativa ammessa alle

agevolazioni sarà concesso – nei limiti della dotazione finanziaria – un contributo in conto capitale pari ad Euro 3 mila. Nel caso in cui – sulla base delle domande pervenute – i fondi disponibili non fossero sufficienti, si procederà ad una ripartizione proporzionale tra tutte le domande ammesse. Non è presentabile da parte della stessa impresa più di una domanda di contributo. Le domande dovranno pervenire – esclusivamente a mezzo raccomandata A/R – presso la Regione Molise entro il 29 febbraio 2016. Fa fede il timbro postale. Il presente bando è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Molise n. 43 del 31 dicembre 2015.

Tenta di rubare in una villa, arrestato I Carabinieri hanno pizzicato il giovane albanese a Portocannone PORTOCANNONE. Durante la scorsa notte i militari della Stazione Carabinieri di Campomarino durante i giornalieri servizi di controllo del territorio atti a prevenire reati, hanno sventato un tentativo di furto all’interno di una villetta nel comune di Portocannone. L’intervento è scattato quando i militari del co-

mando costiero nel percorrere le vie di Portocannone, a seguito di segnalazioni alla centrale Operativa della Compagnia di Termoli, circa movimenti sospetti di persone nei pressi di una villetta sono giunti sul posto e, notata la porta dell’abitazione aperta, sono intervenuti. Hanno subito notato una persona che accortasi

della presenza si è data alla fuga ma uno dei due militari intervenuti si è precipitato a piedi nell’inseguimento avendo la meglio sul fuggitivo che è stato braccato e bloccato con uno scatto del carabiniere che lo ha immobilizzato. Dopo gli accertamenti il giovane L.G. un

ventiseienne di nazionalità albanese, residente proprio a Portocannone, già noto alle forze dell’ordine, è stato dichiarato in stato di arresto e condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di essere processato


Da dicembre in edicola e librerie


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