TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 6 - Venerdì 9 gennaio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Michele Petraroia
Sanità, servizi tagliati e ticket alle stelle...
Direttore generale Asrem
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Petraroia. Su queste colonne da anni andiamo scrivendo della necessità di ridefinire l'ossatura istituzionale della Regione Molise. Di cancellare strutture superate, di ridurre i costi della Casta, di rivedere l'intero sistema. Proprio ieri, l'assessore che di tutto scrive, ha sottolineato come "bisogna dotarsi di una proposta forte sul piano del riordino istituzionale nazionale". Era ora. Non sappiamo, però, se sia dello stesso avviso il vero presidente della Giunta regionale, Frattura al quale il vice (?) Petraroia dovrebbe rivolgersi
Il Tapiro del giorno a Marinella D’Innocenzo
Il Tapiro del giorno lo diamo a Marinella D'Innocenzo. Non ce l'abbiamo con la nuova dirigente scelta dal governo regionale per l'assessorato alla Sanità. Ma se è vero, come è vero, che i tre dirigenti Asrem non abbiano tenuto a dire cosa intendano fare del sistema sanitario regionale, altrettanto non si hanno notizie della dirigente piovuta da Roma e individuata dalla politica locale. Proprio la drammaticità della situazione sanitaria molisana, però, imporrebbe ben altri comportamenti almeno per riguardo a chi paga. Cioè, ai molisani.
Direttore sanitario Asrem
...E io pago!
Direttore amministrativo Asrem
Servizio a pagina 3 Quando i giornali satirici danno fastidio ai potenti della politica Tanto per dire che non facevano sconti a nessuno e che averli zittiti è stato forse un sollievo grosso per molti. E questa è la dimostrazione che i fondamentalismi quando hanno il sopravvento, non fanno mai vincere solo la parte che rappresentano, ma anche tutto il marcio del mondo che c’è. Per questo, forse, è così difficile combatterli, perché un po’ di repressione fa comodo a molti, anche ad apparenti “nemici”. La Bibbia e il Corano sono solo delle scuse, la libertà è l’unica cosa che si vuole annientare e la paura è l’arma migliore. Per tutti. A buon intenditor poche parole. A. I .
TAaglio lto
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
9 gennaio 2015
Da logo elettorale ad associazione culturale e a movimento politico per contrastare il verticismo che sembra avere la meglio nei partiti
“Molise di tutti” cerca di esserlo davvero L’idea si va formalizzando rapidamente sotto la spinta di adesioni significative soprattutto da parte dei fuoriusciti dell’Idv “Molise di tutti”: da listino vincente alle ultime elezioni regionali (Frattura docet) ad associazione politica e culturale con una dote di motivazioni e di propositi che, com’è certamente nelle intenzioni dei propugnatori, può evolvere a movimento politico, per contrastare il verticismo che in questo momento sembra avere la meglio su tutto e su tutti nei partiti. Intanto il passaggio da listino ad associazione, con uno statuto volutamente e scopertamente aperto a coloro che, delusi dal progressivo restringimento degli spazi di partecipazione democratica, intendono garantirsi un ruolo di propulsione e di critica costruttiva all’interno dell’area progressista. L’idea si va formalizzando rapidamente sotto la spinta di adesioni significative soprattutto da parte dei fuoriusciti dell’Idv che nella attuale condizione di “apolidi” avvertono più di altri la necessità di rigenerare il proprio Dna politico fuori dagli approdi esistenti (Pd, e non solo) e di crearne altri meno schematici e meno personalistici. Dicevamo delle adesioni. Si sono detti interessati i consiglieri regionali Di Pietro e Parpiglia. A Palazzo Moffa, per chi l’avesse dimenticato, “Molise di
l’ intervento di Ivan Forte Si apre il nuovo anno e nonostante il Governo Renzi si accinga a festeggiare tra poco più di un mese il primo compleanno dalla sua nascita i risultati positivi introdotti dalle misure politiche innovative tanto decantate dal creatore del “Cambia verso” sono ben lungi dal portare risultati economici tangibili. In effetti Renzi, non contento di aver iniziato il nuovo anno con una pericolosa retromarcia fatta su uno dei pochi provvedimenti utili approvati in materia fiscale, quello sulla franchigia del 3% sul totale da versare per Iva e Ires, prevista dal decreto legislativo sui rapporti tra fisco e contribuente approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 dicembre e stoppata pochi giorni dopo con un abile colpo di teatro che congela la questione fino alla nomina del inquilino del Quirinale, cosa che lascia spazio ad illazioni e a
tutti” è il gruppo monocratico che annovera il presidente Frattura e muove l’interesse culturale e personale della Lattanzio. Sarà interessante pertanto vedere come si porranno di fronte alla proposta che sposta il “logo” sul fronte dell’associazionismo e, in prospettiva, su quello movimentista a forte caratterizzazione regionale. Il dietro le quinte lascia intuire che tutto sia nato e stia prendendo corpo con la
regia di Pierpoalo Nagni che, nell’Idv, come in passato, nei Popolari e dovunque ha trascorso esperienza politica, ha mostrato talento e capacità organizzativa. Favorevole s’è detta la consigliera provinciale Contucci e anche Giovanni Varra, peraltro in predicato di entrare a Palazzo Magno sul finire della legislatura, qualora si dimetta Salvatore Colagiovanni, sarebbe della partita. Salvatore Colagiovanni, da consigliere
comunale, con i colleghi Di Giorgio e De Bernardo, ha sposato senza riserve l’evoluzione di “Molise di tutti” come la stiamo raccontando. Rimangono da sondare gli umori isernini e termolesi, ma tutto lascia pensare che anche dal territorio saliranno apprezzamenti e partecipazione. L’immagine di stagnazione offerta dal quadro politico molisano arroccato a difesa dei propri interessi elettorali, pare pertanto destinata a
Anno nuovo ma con Renzi l’economia italiana tra disoccupazione e deflazione retrocede al 1959 dietrologie cospiratorie della peggiore Prima Repubblica, nella calza dell’epifania ci consegna le inquietanti notizie pubblicate dall’Istat sulla disoccupazione. Un gelido vento di tramontana che, in barba ai cinguettii ottimistici del Premier rottamatore, ha spazzato via tutti i timidi segnali positivi certificando la chiusura del 2014 in piena emergenza lavoro per il nostro Paese. Un tasso di disoccupazione che ha raggiunto quota 13,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,9 punti nei dodici mesi. Rispetto ad ottobre, sono andati in fumo 48mila posti: il tasso di occupazione, pari al 55,5%, diminuisce così di 0,1 punti percentuali. Scenario diametralmente opposto,
Caro Dardo, Campobasso citta’ europea e’ stato un sogno dei nostri avi che avevano a cuore la pur piccola espressione sociale campobassana. Oggi che il cemento sta seppellendo quanto di piu’ bello ci e’ stato tramandato e che altri cimiteri si apprestano ad aprire vorrei far conoscere, a quelli che dovrebbero aprire uno scorcio storico, assessore Chierchia, il
Dardo
invece, in altri Paesi della zona Euro in particolare in Francia ed in Germania, dove la disoccupazione è scesa al minimo storico cosi come il numero dei senza lavoro, segno tangibile che la crisi, con adeguate misure di politica economica, può essere affrontata e superata. Renzi dice che serve tempo affinché gli effetti del Job Act si trasformino in posti di lavoro. Noi possiamo semplicemente constatare che dall’ultimo governo Berlusconi, di cui la sinistra chiedeva le dimissioni contestandone le misure economiche ad oggi, la disoccupazione, grazie alle azioni adottate da tre governi non eletti dai cittadini, e’ passata dal 29 al 44%. E’ il momento di finire i proclami ed assumersi le conseguenze di scelte tanto demagogiche quanto fallimentari che non possono essere archiviate con un banale, l’ennesimo, tweet o dichiarazioni di circostanza. Coordinatore provinciale Forza Italia Isernia
Caro Dardo, questa nostra città primo attacco alla belleza del paesaggio di Campobasso e cioe’ il fabbricato incis a piazza savoia. Tale fabbricato era osteggiato dai veggenti sani campobassani che avevano
mutare sull’abbrivo di un listino che intende farsi associazione culturale e, quindi, movimento politico. La identificazione immediata del territorio regionale con la collettività che rappresenta “Molise di tutti”, una volta diventata realtà politica organizzata, non è detto che non muova anche in altre regioni in cui, come nella nostra, la dinamica dei partiti ha perso vigore, la voglia di nascere. Pertanto “Abruzzo di tutti”, “Veneto di tutti”, “Lombardia di tutti” e via dicendo sarebbe il messaggio esplicito a esercitare i valori democratici e la partecipazione in termini inclusivi, prevalentemente regionalistici, ma in combinazione con una strategia di carattere nazionale. Sicché potremmo avere un “logo” molisano (anzi, un’esperienza politica) protagonista sul proscenio italiano, con un carico d’innovazione e di curiosità. Percorso inverso, invece, quello che nel Molise sta realizzando Corrado Passera, nel centrodestra, con “Italia Unica” che il 31 gennaio a Roma esordisce Partito. Saranno davvero elementi innovativi o è la solita furbata all’italiana?
previsto un grande corso fino all’attuale fine di via conte verde. Pero’ cosi non fu perché i signori che volevano costruire l’incis ci avrebbero rinunciato in cambio di una identica
costruzione dove ora e’ la distruggenda villa dei cannoni. anzi ormai distrutta da un ridicolo parco giochi oltretutto ancora da finire pur potendolo appostare in altro loco. Percio’ comincio’ cosi lo sgarbo alla nostra ormai citta’ del cemento e dell’incuria.E la storia continua...ai posteri...Ciao AA
TAaglio lto
3 9 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Un caso a parte perfino nel Vietnam della situazione sanitaria dell’Italia meridionale
Sanità, se viene meno anche la buona creanza
Il direttore generale dell’Asrem non ha ritenuto di convocare nemmeno una conferenza stampa per illustrare ai molisani i suoi propositi rispetto alle necessità e le impellenze del settore CAMPOBASSO. La sanità molisana è un caso a parte, perfino nel Vietnam della sanità del Centro Sud. Procediamo con ordine. Buona educazione o, buona creanza, come si suol dire dalle nostre parti avrebbe dovuto portare il nuovo direttore generale dell'Asrem di Campobasso a tenere, almeno, una conferenza stampa di presentazione del suo programma per la sanità molisana. Al contrario, Mauro Pirazzoli bolognese di 61 anni, nominato fin dallo scorso 27 settembre, non ha ritenuto manifestare il suo pensiero sulla sanità regionale. Salvo, poi, deliberare una sorta di piano di riorganizzazione ospedaliera che ha creato un vespaio di polemiche prima ancora di poterlo applicare. Lo stesso Pirazzoli ha provveduto a nominare la 61enne dottoressa Giuseppina Arcaro, direttore sanitario dell’Asrem. La scelta con decreto del 29 novembre scorso è caduta sulla dirigente nativa di Laurino, in provincia di Salerno. Al 60enne torinese, Bruno Riccardi, invece, la nomina di direttore amministrativo. Scusate, ma possibile che non sia stato trovato un po' di tempo per dire ai cittadini molisani, dai quali vengono pagati, cosa dovranno attendersi? Possibile che non hanno
ritenuto necessario un contatto diretto attraverso i media con la gente molisana? Almeno, per buona creanza. Del resto, buona educazione impone che quando si va a casa di altri ci si presenta. Nulla di tutto questo. I molisani, al contrario, al quale non è stato dato il piacere di
conoscere chi amministrerà la loro sanità dovranno solo continuare a pagare balzelli sempre più pesanti per coprire il disavanzo di 400 milioni di euro, a conoscere liste di attesa che si allungano e pagare gli aumenti del costo dei ticket. In silenzio. File lunghe e mal gestite
con episodi di inutili ricoveri per esami preintervento o di situazioni cliniche che si aggravano. Ancor più allarmante, sono i lunghi tempi anche per iniziare o proseguire terapie radio e chemio, come segnala il 7,4% dei cittadini, percentuale ben maggiore del 4,9 del 2012. A
cui si aggiunge la media di 800 giorni di ritardo per pagare i fornitori. A parte la buona educazione, la dimensione è strutturale. Quali le criticità più gravi? La mancanza di dati e di cultura manageriale, tra i responsabili dei servizi e di gestione delle aziende, dirigenti, primari, e delle linee impresse dalla politica. C'è troppa politica nella gestione della sanità, ed è carente la consapevolezza dei cittadini che la salute è un diritto e non un favore. Così, come nessun atto è stato posto in essere in termini di programmazione e di rientro dal debito. Ed altrettanto da tempo i tecnici ministeriali hanno palesato al governo che la situazione molisana è ben lungi dall'avere trovato soluzioni. Finora, nessun atto significativo, nessuna decisione coerente e coraggiosa; solo chiacchiere e lamentele. Dal che ne viene che la sanità è un pozzo di san Patrizio: senza fondo. Dinanzi a questo quadro, poi, chi è stato chiamato dalla politica a guidare le rinnovate sorti dell'Asrem non ha ritenuto necessario nemmeno parlare ai molisani dei progetti da mettere in campo. Ecco, cosa significa finire sotto i talloni di chi viene da fuori regione. Di questo, però, la politica molisana nemmeno se ne avvede.
Nello stesso giorno della messa in liquidazione della società Korai srl e di decine di nuovi disoccupati... 323.300 euro alla Consedin Spa-Ernst&Young Financial Business Advisor per coprire le deficienze del gruppo di lavoro della Giunta regionale Quella del 30 dicembre 2014 numero 751 che dà altri soldi al raggruppamento temporaneo di imprese Consedin S.p.a. – Ernst & Young Financial Business Advisor S.p.a, che li sta beccando dal mese di maggio 2010 per “Servizi di assistenza tecnica e consulenza a supporto delle attività di controllo di primo livello e rendicontazione della spesa relative alle operazioni cofinanziate dal Programma operativo regionale (Por) e del Fondo per lo sviluppo economico (Fse) 2007/2013”, la segnaliamo tra le delibere di giunta più arzigogolate. Ci fermiamo alla sostanza dell’atto amministrativo che, come diciamo, si è materializzato in un finanziamento consulenziale di 323.300 euro. Chi avesse l’uzzolo di leggerla (la delibera) e con essa il documento istruttorio che la sostiene, può andare sul sito della giunta regionale e cliccare sull’atto amministrativo 751 del 30 dicembre 2014. Con l’accortezza di prendere
nota che quella deliberazione che elargisce 323.300 euro in consulenza, è stata adottata nella stessa seduta in cui l’esecutivo di Palazzo Vitale ha deciso di liquidare la Società in house providing della Regione, la Korai srl. Un esempio di cinismo estremo, di strabismo politico e amministrativo, di totale assenza di equità se si tiene conto che coi soldi dati alla Consedin S.p.a. – Ernst & Young Financial Business Advisor, la giunta avrebbe potuto ripianare l’esposizione finanziaria del Korai e dare a quella società un fine, una strategia, un futuro. La volitività, purtroppo, non appartiene ai satrapi di Palazzo Vitale. Difatti, hanno preferito agire diversamente, in favore di un servizio di assistenza al gruppo di lavoro straordinario (altro carrozzone regionale) costituito con atto giuntale numero 396 dell’11 agosto 2014, con il mandato di assicurare le migliori condizioni per: l’accompagnamento a conclu-
Un esempio di cinismo estremo, di strabismo amministrativo sione degli interventi residuali del Por 2007-2013; l’accelerazione di tutte le procedure di rendicontazione e certificazione; l’attivazione di procedure di semplificazione e informazione sperimentali, utili anche in chiave di futura programmazione 2014-2020; il traghettamento nella attuale situazione ponte, transitoria, verso i nuovi interventi di allineamento con procedure concorrenti di diversa natura e diversi fondi e che tale mandato deve ritenersi esteso, oltre che al programma Por Molise Fse 2007-2013, anche alle ulteriori azioni concorrenti quali: la Garanzia Giovani, il Piano Integrato Giovani, i Bonus assunzionali, il Bando Gio-
vani Fsc 2007-2013,il Welfare to Work, i bandi ministeriali su politiche del lavoro e dell’occupazione, le azioni connesse al riconoscimento della crisi complessa nell’area Bojano – Venafro. Sarà che tutto questo gran casino di roba da fare e da sviluppare s’è mostrato improbo per il gruppo di lavoro straordinario composto dalla direzione dell’Area Terza, dall’Assistenza tecnica, da Molise Lavoro, da Sviluppo Italia Molise, se il direttore generale Di Mirco ha ritenuto di segnalare alla giunta, per poi invitarla a muoversi nella direzione da lui indicata, la necessità di prevedere “idonei percorsi formativi e di affiancamento a beneficio del gruppo di lavoro straordinario, in relazione alle tematiche per cui è stato costituito, ovvero per i sistemi di gestione e di controllo dei Fondi strutturali, con particolare riferimento al Por Fse 2007-2013”: penosa ammissione d’inadeguatezza del gruppo e di chi quel gruppo l’ha
perorato, impiantato e incaricato. Per Di Mirco e per la giunta ciò avrebbe reso necessario l’affidamento al raggruppamento temporaneo di imprese Consedin S.p.a. – Ernst & Young Financial Business Advisor S.p.a alla modica cifra di 323.300 euro per un anno, dei servizi relativi all’assistenza tecnica a supporto delle attività di controllo di primo livello e di rendicontazione della spesa delle operazioni cofinanziate dal Por Molise Fse 2007/2013 che rientrano nelle competenze del Servizio rendicontazione, controllo e vigilanza della direzione generale della Giunta (Area Uno). Ancora volta, dunque, soldi pubblici (e tanti: 323.330 euro) per coprire le idee sballate, le soluzioni raffazzonate, le proposte inadeguate del governo regionale cui piace (fino a goderne) licenziare, liquidare, svendere, impoverire. Il Molise e i molisani. Dardo
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 8 gennaio 2015
“Forza Italia deve ripartire per il governo” L’europarlamentare Aldo Patriciello rilancia il progetto del centrodestra per il domani aCAMPOBASSO. “Il coinvolgimento delle giovani generazioni è fondamentale se si vuole dare al partito quella spinta fatta di innovazione ed idee necessaria a risalire la china. La tre giorni di Roccaraso è il momento giusto per dare ognuno il proprio contributo e discutere insieme sulle nuove linee strategiche da mettere in campo. Noi ragazzi saremo in prima fila per dimostrare che solo una partecipazione attiva può sconfiggere il clima di antipolitica che purtroppo si sta diffondendo negli ultimi tempi”. Commenta così il coordinatore provinciale dei giovani Forza Italia, Alessandro Patriciello, l’iniziativa di Forza Italia “Neve Azzurra”, in programma dal 9 all’11 gennaio a Roccaraso, presso la sala “G. Spataro” del palazzo del Municipio. Un evento, quello in programma il prossimo week end, in cui si discuterà in varie sessioni dei principali temi di attualità politica, economica e sociale: un dibattito a cui parteciperanno parlamentari e consiglieri regionali di tutto il centrodestra, da Maurizio Gasparri ad Antonio Tajani, dal leader della Lega Matteo Salvini a Renato Brunetta, da Paolo Romani a Giovanni Toti e tanti altri ancora. “Le tantissime adesioni pervenute in questi giorni – spiega Alessandro Patriciello– sono la testimonianza più diretta della voglia di tanti ragazzi nel volersi impegnare per l’avvio di una nuova stagione politica. Come coordinamento provin-
CAMPOBASSO. “La lotta condotta in questi mesi da parte dell’As.I.A (Associazione Inquilini ed Abitanti) ha prodotto un importante risultato”. La Giunta Regionale del Molise che con Delibera n.638/2014 ha stanziato il fondo per la “morosità incolpevole” e sospeso tutti gli sfratti esecutivi a carico degli inquilini Iacp. La presentazione delle domande per accedere al fondo scadono il 10 febbraio 2015. Possono accedere al fondo gli inquilini che al 25 novembre 2014 hanno ricevuto un provvedimento di contestazione della morosità e/o di rilascio immobile per morosità. Hanno beneficio gli inquilini che dal
ciale dei giovani Forza Italia stiamo lavorando per fare in modo che questo entusiasmo non vada perso e diventi col tempo la base su cui costruire un nuovo orizzonte politico per Forza Italia e per tutto il centrodestra”. “Dobbiamo ripartire da un confronto franco e diretto sulle idee ed i programmi da mettere in campo per creare un’alternativa valida e credibile all’attuale governo della sinistra. Una sfida alla quale Forza Italia e tutto il centrodestra non possono sottrarsi se si vuole davvero infondere nuova linfa al nostro progetto politico”. Queste le parole di Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia, alla vigilia di “Neve Azzurra”. La tre giorni abruzzese prevede una serie di incontri e
dibattiti sui principali temi dell’attualità politica ed economica, a cui parteciperanno, oltre all’eurodeputato molisano, molti tra i big del centrodestra italiano. “Roccaraso è l’occasione giusta per definire insieme un comune quadro strategico in vista dei prossimi appuntamenti elettorali – spiega Patriciello. Prima però, è necessario stabilire una piattaforma programmatica comune, affrontando con serietà le questioni politiche più spinose. Dobbiamo, perciò, comporre con i nostri partner di centrodestra e con il nostro elettorato una visione comune sulla riforma elettorale, sulla regolamentazione del mercato del lavoro, sulla scelta del nuovo Capo dello Stato, sulle misure da attivare
per il rilancio dell’economia, sulla nostra idea di Europa. C’è bisogno, insomma, - spiega l’europarlamentare forzista – di una discussione approfondita che, partendo dalle idee e passando per l’azione partecipativa, riaccenda la passione e l’entusiasmo dell’intera area di centrodestra e di tutta la famiglia dei moderati. Un ringraziamento particolare va dunque a Sabatino Aracu e a suo figlio Davide, per aver non solo istituito questo fondamentale momento di riflessione e confronto, ma anche e soprattutto per aver garantito la sua continuazione nel corso degli anni, contribuendo in maniera concreta al rinnovamento culturale e politico del partito attraverso un’iniziativa che, organizzata quest’anno da Nazario
Pagano, ha il grande merito di volere e sapere innovare il linguaggio ed i temi del dibattito politico odierno. L’attuale momento di profonda crisi economica e politica in cui versa il Paese – conclude Patriciello – ci impone di trovare rimedi e soluzioni all’altezza del nostro compito: ripartire dalla forza delle idee è un percorso obbligato non solo per Forza Italia ma per tutto il centrodestra.
Morosità incolpevole, i fondi La Giunta regionale ha dato seguito alle dichiarazioni dopo l’ondata di sfratti Iacp
1 gennaio 2011 al 30 settembre 2 0 1 4 : -Hanno perso il posto di lavoro per
di Michele Petraroia Per uscire dall’angolo bisogna dotarsi di una proposta forte sul piano del riordino istituzionale nazionale. Più che aspettare l’evoluzione delle proposte di legge costituzionali che intendono ridurre il numero delle regioni italiane in una forbice da 5 a 10, è preferibile rilanciare con determinazione il progetto illustrato recentemente a Campobasso per merito dell’Ordine degli Avvocati e concluso dal Presidente della Corte Costituzionale Dott. Giuseppe Tesauro. L’idea è quella di ipotizzare una cooperazione rafforzata ai sensi del comma 8 dell’art. 117 della Costituzione tra Marche, Abruzzo e Molise, in modo tale da semplificare il quadro amministrativo nazionale su alcune materie strategiche preservando
l i c e n z i a m e n t o -Hanno subito una forte riduzione dell’orario di lavoro
– Sono in cassa integrazione ordinaria e straordinaria -Non gli è stato rinnovato il contratto di lavoro a termine – Ha cessato qualsiasi attività di lavoro autonomo -Per malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato la consistente riduzione del reddito complessivo o l’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e/o
Per uscire dall’angolo l’autonomia. Se al contrario, l’orientamento prevalente dei cittadini come è emerso da un recente sondaggio fosse quello della soppressione del Molise per avviare la semplice riunificazione con l’Abruzzo, servirebbe un diverso e più complesso iter di modifica costituzionale, da non escludere in presenza di una conferma formale di tale orientamento per il tramite di un pronunciamento popolare. In entrambi i casi occorre velocizzare le riforme regionali per rendere più moderno ed efficiente il Molise, e per questo già dal 12 gennaio la Prima Commissione del Consiglio Regionale esaminerà le proposte di legge di iniziativa della
Giunta n. 45, n. 73 e n. 50, per riformare i Consorzi Industriali e l’ARSIAM, e per sopprimere gli Enti per il Turismo di Campobasso ed Isernia e l’Agenzia di Soggiorno di Termoli. Contestualmente la stessa Commissione avvierà l’istruttoria del Regolamento Interno del Consiglio Regionale conforme allo Statuto entrato in vigore lo scorso anno e la Quarta Commissione procederà sempre lunedì 12 gennaio ad effettuare le audizioni sul Regolamento Attuativo della Legge Quadro regionale in materia di Politiche Sociali, per approntare un nuovo modello di tutele e di integrazione di sistema. Sull’accelerazione della
a s s i s t e n z i a l i . L’As.I.A (Associazione Inquilini ed Abitanti) ha istituito a Campobasso due sportelli casa di consulenza gratuita per la presentazione delle domande. Tutti gli Inquilini in possesso dei requisiti possono recarsi il: -LUNEDI E MERCOLEDI dalle ore 11 alle 13 presso la sede As.I.A/Usb in viale Elena, 20 -GIOVEDI dalle ore 17 alle 19 presso la sede di Rifondazione Comunista in via Ferrari, 13
spesa è stato dato mandato alle strutture dell’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute per raccordarsi con la Programmazione e predisporre i piani triennali delle azioni 9 e 10 della Delibera di G.R. n. 36/2013 che veicoleranno 4,4 milioni di euro potenziando il servizio di assistenza socio – sanitaria per la popolazione anziana più fragile a partire dai malati di Alzheimer. In pratica è indispensabile semplificare e rendere più snello ed efficiente l’apparato amministrativo regionale, è necessario accelerare la spesa per creare lavoro ed implementare le tutele delle categorie più esposte, ed è importante disporre di una proposta condivisa del territorio sul riordino delle regioni su cui avviare un raccordo territoriale e una ricerca di convergenze a livello nazionale.
TAaglio lto
5 9 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Figli e figliastri di una classe politica inadeguata Non è accettabile che da uno stesso governo vengano prese decisioni che creano disoccupazione, drammi sociali e familiari (vicenda Korai) e vengano tenute in piedi, e non corrette, situazioni in cui è palese la distorsione amministrativa e la mancanza di coerenza tra le attribuzioni sulla carta e la resa concreta del lavoro Più si aggravano i segni della crisi economica, più diventa intollerabile assistere alla divaricazione dei sempre più ricchi rispetto ai sempre più poveri. E’ intollerabile assistere alla liquidazione di società a capitale pubblico regionale con gente finita sul lastrico e nello stesso tempo prendere atto che c’è altra gente (alla Regione Molise) che gode dei benefici della politica clientelare che a suo tempo ha creato – per fare un esempio – centinaia di capiufficio molti dei quali, se non la totalità, privi di compiti e di competenze specifici: capiufficio di se stessi e, per giunta, gratificati ulteriormente sul piano economico dalla cosiddetta legge quadri che negli annali della Pubblica amministrazione sarà ricordata come legge scandalo, ma invisibile agli organi governativi e regionali di controllo. In molte vicende regionali, e in questa che diciamo, mancano le coordinate dell’equità, della giustizia sociale, della trasparenza, della legittimità. Non è accettabile che da uno stesso governo vengano prese decisioni che creano disoccupazione, drammi sociali e familiari e vengano tenute in piedi, e non corrette, situazioni in
cui è palese la distorsione amministrativa e la mancanza di coerenza tra le attribuzioni sulla carta e la resa concreta del lavoro. Togliere “il più” per assicurare “il meno”. Sarebbe questa la dimostrazione di una forza politica di sinistra coerente e responsabile di fronte alla decapitazione di posti di lavoro la cui origine e la cui matrice sono nella natura stessa della Regione, ovvero nella costituzione e nel mantenimento di
CAMPOBASSO. Ferro gomma e mare, alto medio e basso Molise: 91 milioni di euro per una viabilità potenziata, sicura e rispondente in tutto il territorio ai bisogni dei cittadini e alla sottesa idea di sviluppo derivante. Il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore al ramo, Pierpaolo Nagni, presentano in conferenza stampa l’imponente piano di opere e interventi da appaltare nei prossimi dodici mesi in aggiunta ai 44 milioni già stanziati per il sistema idrico integrato e ad altri 4 milioni di economie riprogrammate per un totale di circa 140 milioni di euro. Un quadro infrastrutturale, quello indicato dal governatore e dall’assessore, che, attraverso recupero e riprogrammazione delle risorse Fsc 20072013, prende forma da un primo passo naturale: la fotografia dell’esistente. “Troppe – l’osservazione congiunta di Frattura e Nagni –, le opere programmate senza che però siano state realizzate o, come in molti casi, ultimate. Noi vogliamo portare a termine tutte le incompiute. Siamo partiti da qui, coniugando, grazie al confronto diretto con gli amministratori locali, emergenze e necessità territoriali al potenziamento per noi prioritario della rete ferrata, tra elettrificazione e metropolitana leggera”. Zone interne, principali aree cittadine e costa: 55 gli interventi, per i quali è certa la copertura finanziaria, programmati con una logica basata su un’attenzione capillare del territor i o . “Non abbiamo privilegiato né privilegiamo un’opera rispetto a un’altra, la nostra unica priorità è assicurare gli appalti entro la fine dell’anno”, la condizione ferma espressa durante la conferenza stampa a significare
un sistema di privilegi, vantaggi, ristori, compensazioni, a petto di una impalpabile resa in termini economici e di servizi resi al pubblico; sistema che draga e succhia risorse agli investimenti, allo sviluppo, alla salvaguardia dei posti di lavoro che non godono delle stesse garanzie. Sistema di privilegi, vantaggi, ristori, compensazioni la cui origine e la cui matrice è negli sprechi di risorse per consulenze, incarichi di favore,
funzioni che non subiscono verifiche né si traducono in elementi di valutazione tangibili e misurabili. Di contro si mettono impunemente e cinicamente sulla strada lavoratori che sono stati illusi da amministratori incapaci di reggere il peso dell’incarico di creare e sviluppare lavoro, strategie e servizi peraltro di evidente necessità per il territorio, se programmato e gestito con lucidità e lungimiranza. E’ il caso eclatante dei
Ferro, gomma e navi i progetti regionali Messa da parte l’Autostrada, Frattura e Nagni puntano ad una serie di interventi su opere ferme da tempo
le nuove opportunità che si apriranno per il settore edile, comparto tra i più colpiti dalla lunga congiuntura economico-finanziaria degli ultimi anni. Agli inizi della prossima settimana il presidente e l’assessore incontreranno i principali protagonisti del mondo delle costruzioni, associazioni di categoria e
forze sindacali, per illustrare nel merito l’importanza degli interventi individuati. “Appalti sicuri per 140 milioni di euro, in attesa dell’approvazione da parte del Governo della riprogrammazione dei 171 milioni di euro inizialmente destinati al cofinanziamento primo lotto dell’autostrada
dipendenti della società Korai che nasce con finalità di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e che si vede cancellata per evidente pigrizia mentale e programmatica di ha voluto prendere le redini del Molise non avendone la capacità, l’esperienza e la determinazione a governare. Spaventosamente impelagato in questioni in cui il confine degli interessi pubblici da quelli privati è sempre meno riconoscibile. Il Molise è in una condizione di straordinarietà che non può avvalersi di una classe dirigente che conosce unicamente l’ordinarietà, la consuetudine, i presunti diritti e nessun dovere. La straordinarietà della situazione esige soluzioni, decisioni, scelte al di fuori dell’ordinarietà che poteva essere tollerata nel tempo delle vacche grasse non in questo delle vacche magre. La più vistosa delle improprietà è il costo del mantenimento a Palazzo Moffa e a Palazzo Vitale di una classe dirigente che non ha merito alcuno, sul piano della qualità e della produttività della propria funzione istituzionale, perché gli venga giustificato l’ordine di grandezza degli emolumenti che percepisce.
Termoli-San Vittore”, così in conclusione Frattura e Nagni. Alcuno degli interventi più significativi: C a m p o b a s s o : – tangenziale Nord,18 milioni di euro – terminal autobus quasi 2 milioni di euro per il completamento del percorso pedonale – sottopasso ferroviario di San Giovanni dei Gelsi intervento per 2.215 mila euro Costa, Basso Molise: – sovrappasso ferroviario lavori per 2 mln di euro – Nuova Cliternia – Campomarino completamento della viabilità per 400mila euro – Termoli, tunnel che porta sul lungomare dal porto 5 milioni di euro I s e r n i a : – strada da Fornelli a Colli al Volturno 2 milioni di euro per il completamento – interventi meno costosi per i centri urbani di Agnone, Forli del Sannio – svincolo per il comune di Cerro al Volturno 1,4 milioni di euro – strada Montalto-Casa Bona a Rionero Sannitico 2 milioni di euro – progetto di elettrificazione Isernia-Roccaravindola, previsto un co-finanziamento da 17 milioni di euro da parte di Rfi ed altrettanti 17 milioni di euro a carico della Reg i o n e – metropolitana leggera , ossia collegamento tra Campobasso e Isernia, ci sono già 23,5 milioni di euro da destinare al primo lotto che unisce Matrice a Bojano e 500mila euro solo per la progettazione del secondo lotto che unisce Bojano a Isernia. – 750 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Campobasso
9 gennaio 2015
Monforte, un castello dimenticato
Troppe le antenne sul maniero mentre vanno via 173mila euro CAMPOBASSO. Un Castello Monforte, ormai, destinato a base per le antenne di ogni specie. E’ quello che salta evidente all’occhio di chi si porta nella parte alta della città alla ricerca di uno spazio che non sia quello frenetico della vita in basso. E cosa si trova? Antenne, fili, tiranti e la stazione metereologica dell’Aereonautica. E’ possibile che un monumento nazionale, un maniero che identifica la stessa città capoluogo di Regione possa essere considerato la piattaforma di tutto questo? Noi crediamo proprio di no e, per questo, da tempo che andiamo sottolineando la necessità che quella foresta di antenne che caratterizza da tempo il castello venga immediatamente spazzata via. Tra l’altro, va detto, che anche il dipartimento dell’Aereonautica ha espresso il proprio parere favorevole allo spostamento della stazione in altra sede. Certo, evidentemente, avrà chiesto al Comune uno sforzo finanziario per accelerare il trasferimento. Ed è questa l’occasione per chiudere una partita che si trascina da anni e che permetterebbe il recupero della parte più alta della torretta di guardia. Lo stesso dicasi per gli altri ripetitori ed antenne che non si sa nemmeno se i proprietari degli impianti paghino un fitto, almeno, adeguato conside-
rato che trattasi di un monumento nazionale. L’amministrazione comunale non può fare finta di ignorare il problema o di rinviarlo alle calende greche. Il castello Monforte deve tornare ad essere quello che era un
tempo. Anzi, va valorizzato ulteriormente con piccoli interventi, come la realizzazione del ponte levatoio e la stradina che lo costeggia che hanno un costo irrisorio ma che ne andrebbero a valorizzare le sue caratteri-
stiche. Al pari della possibilità di usufruire dei torrioni ai quattro lati. Ma se un Comune non riesce a risolvere una questione come questa è nelle condizioni di affrontare temi ben più scottanti e difficoltosi?
Lettera aperta
Signor sindaco e il decoro cittadino? Gentilissimo Signor Sindaco, Desideriamo augurarle Buon Anno con l’auspicio che la sua amministrazione attui una svolta decisiva nei confronti del tema Decoro Cittadino. Inutile rimarcare che anche in occasione di questo capodanno i soliti idioti si sono divertiti a sfregiare con le bombolette un esercizio commerciale del centro (pizzeria di fronte al convitto Mario Pagano), ed e’ altrettanto inutile dire che, a parte l’ira di uno dei pochi esercenti che si sono costantemente impegnati a ripulire gli aborti, al gesto sono seguiti il silenzio assordante e l’indifferenza delle istituzioni, dei cittadini e delle associazioni di categoria. Tutto questo deve finire, Sindaco. Non e’ possibile ne’ degno di un cittadino che si continui ancora a chiedersi se sia un reato o no, quando i Paesi d’oltralpe hanno superato
DA ANNI l’ampasse applicando pene di migliaia di euro senza sconti, destinando i vandali alla ripulitura sotto gli occhi del pubblico, perche’ configurano il reato come associazione a delinquere, senza se e senza ma. Lei ha il potere dell’ordinanza, i cittadini hanno il diritto-dovere di organizzare ripuliture collettive e di denunciare se sanno o vedono, le scuole devono rispolverare il concetto di Educazione Civica, le associazioni di categoria devono piantarla di autocommiserarsi e lasciare soli quei pochi fra i loro associati che non ci stanno e decidono di ripulire, le Forze dell’Ordine devono essere piu’ presenti sul territorio. Nei confronti di queste ultime e del nuovo Questore desideriamo esprimere tutto il nostro plauso, perche’ in effetti piu’ presenti lo sono. Non e’ un caso se, a seguito della nuova organizzazione voluta dal Questore, l’imbrattatore per eccellenza di Campobasso sia stato preso (vorremmo sapere se sono seguite sen-
tenze punitive). Adesso seguano le catture di tutte le firme i cui nomi non ripetiamo perche’ non hanno bisogno di pubblicita’, ma solo di certezza della pena e di un recupero etico e culturale. Certezza della pena: proprio perche’ i teppisti sanno che non c’e’, ne approfittano. E’ come se lo Stato godesse nel farsi mettere i piedi in faccia! E aggiungiamo: proprio perche’ sanno che sono pochi i cittadini che ripuliscono, e continuano a farlo in caso di recidiva, perseverano nella loro idiozia. Al contrario, e’ provato che quanto piu’ si reagisce agli atti vandalici, tanto piu’ si fiacca la volonta’ dei writers: ne possiamo dare testimonianza in prima persona senza timore di essere smentiti. Di conseguenza, alle suore che gestiscono l’asilo in Viale Elena e al condominio in Via Cavour, entrambi oggetto di scempi ben visibili, vorremmo dare un consiglio: non aspettate oltre, ripulite le scritte, le spese sono
contenute, e se avete bisogno di consigli sulla ripulitura, ci siamo, oppure chiedete a una qualunque impresa di pulizie o colorificio. Ma fatelo! E nella logica del fare rientri anche l’installazione delle telecamere, che stiamo aspettando da anni e che hanno spinto alcuni di noi ad acquistarle personalmente. Se mettessimo lo stesso interesse che poniamo nei confronti degli smart phones e altri strumenti tecnologici, avremmo smesso di subire e risolto il problema. Un giorno leggemmo un articolo dal titolo “Non siamo un Paese normale” con riferimento a questo tema. Smetteremo di esserlo quando metteremo da parte dibattiti e servizi giornalistici ed agiremo. Grazie per l’attenzione Mariapaola Marchitto Mauro e Gisella D’Ambrosio Donatella e Dario Autieri
Open Day al Galanti Domenica il Liceo vedrà le porte aperte per far conoscere l’offerta formativa CAMPOBASSO. Domenica 11 gennaio 2015 dalle ore 9:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00 si svolgerà l’Open Day presso il Liceo “Giuseppe Maria Galanti” di Cam-
pobasso, del quale si indicano gli indirizzi presenti nell’offerta formativa: Liceo delle Scienze Umane Liceo Economico-Sociale
Liceo Linguistico Liceo Musicale. Genitori e alunni potranno visitare le strutture della scuola e ricevere informazioni sui percorsi di studio e
sul Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto. Nella consapevolezza che l’orientamento costituisce valido strumento per una efficace scelta
degli studi e per il successo formativo degli studenti, si prega di consentire la massima conoscenza dell’iniziativa.
Parco del Matese, la nuova campagna Legambiente lancia nuove idee attraverso due manifestazioni CAMPOBASSO. Altre due attività organizzate da Legambiente Molise e Legambiente del Matese nell’ambito della campagna per l’istituzione del Parco Nazionale del Matese. Sabato 10 Gennaio il Circolo Legambiente del Matese e Legambiente Molise organizzano
un‘attività in ambiente innevato sui campi carsici di alta quota, simbolo di unione dei due versanti del Massiccio del Matese; 9:30 Raduno all’Ecocampus Monte Orso per una ciaspolata, alle 13:00 pranzo, preparato dai ragazzi del Rifugio a base di zuppa calda e prodotti tipici e a seguire proiezione di foto e
video del Matese a cura di Massimo Martusciello, Giovanni Capobianco e Guglielmo Ruggiero. Domenica 11 Gennaio alle 15:30 appuntamento nella Sala Video del Centro don Nicola Lombardi presso la Basilica di Castelpetroso
dove la dott.ssa Giovanna Falasca, archeologa e il dott. Nicola Mastronardi, autore del romanzo storico Viteliù racconteranno Il Matese: la montagna dei Sanniti per contribuire alla ricostruzione dell’identità culturale e alla riscoperta delle radici storiche del territorio matesino
Campobasso
7 9 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Le cose che avrebbero dovuto far grande il Molise e non sono state
Gli uomini e gli enti che hanno affossato la Cittadella dell’Economia
Selvapiana è un deserto, un luogo in disfacimento, un sogno in dissolvimento, una speranza vanificata L’accrocco umano è stato di primissima qualità politica e amministrativa. Mai prima era capitato di annoverare allo stesso tavolo di lavoro i rappresentanti della Regione Molise, della Provincia di Campobasso, del Comune capoluogo di regione, dell’Unione delle Camere di commercio del Molise e del Patto Territoriale del Matese: Michele Iorio, Nicolino D’Ascanio, Peppe Di Fabio, Paolo di Laura Frattura ed Enrico Colavita col dichiarato intento di “arricchire il destino del Molise e di realizzare crescita e sviluppo”. Obiettivo di cotanta nobiltà politico-amministrativa era: rendere la Cittadella del’Economia di Selvapiana il luogo della crescita programmata e della coesione socio-economica. Ambizioso il progetto; ambiziosi gli uomini che se ne facevano carico. Il punto di saldatura era la valorizzazione delle potenzialità economiche, della cultura e dei saperi (manifatturieri) molisani. Appunti e riflessioni elencati in bella copia in un convegno che solo qualche anno fa è stato tenuto a Campobasso sullo sviluppo sostenibile e partecipativo. Alcuni uomini di quell’accrocco istituzionale sono tutt’ora protagonisti della vita pubblica molisana, seppure a ruoli invertiti (Iorio e di Laura Frattura), altri fuori della scena (D’Ascanio e Di Fabio) ma con una scia di atti e provvedimenti alle
spalle che ancora incidono sulle strategie realizzate e realizzabili, altri ancora (Colavita) apparentemente ai margini, ma con un peso specifico importante essendo stato un tempo antagonista e altro tempo sodale dell’attuale neo presidente regionale, comunque una presenza incombente nell’area della Sinistra. Quell’accrocco, come stiamo facendo cenno, appena qualche anno fa è stato protagonista di un annuncio di progresso e di fattività amministrativa dinanzi, si pensi un po’, ad operatori economici della Serbia, ospiti con propri stand, progetti e proposte alla
convention di Selvapiana, per dare un costrutto alla ipotesi di una collaborazione transnazionale nata da una serie di iniziative poste in essere da Unioncamere Molise (leggasi Frattura), dal Patto Territoriale del Matese per l’Occupazione (leggasi Colavita), dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dalla rete dei Patti Territoriali italiani, in sinergia con la Regione Molise (leggasi Iorio). Dinanzi al Gotha della politica e dell’economia del Molise riunito nella speranza (taluni nella convinzione) che il passo da compiere meritava attenzione e parteci-
pazione, garantito dalla massiccia presenza di vertici istituzionali e di realtà territoriali dotate di risorse, di uomini, di mezzi, di progetti e di prospettive, tutto quadrava a meraviglia. Il convegno infatti era il compimento di un percorso ragionato e comparato. Difatti, nel corso dei lavori il Molise è stato raccontato in tutte le sue migliori peculiarità che i vari Iorio, D’Ascanio, Di Fabio, di Laura Frattura e Colavita rappresentavano, ciascuno per un verso o per l’altro (per una peculiarità e per l’altra), con un target di credibilità cer-
tificato dalla personale esperienza di amministratori. Cui si aggiungevano i prodotti, i brevetti, i progetti in esposizione, distribuiti sui quattromila mila metri quadrati dell’area fieristica. Alle corte. A Selvapiana hanno discusso tutti, e di tutto. Hanno discusso gli uomini delle istituzioni, le associazioni di categoria, le organizzazioni sociali, l’università, le Agenzie di lavoro, finanche le singole testate giornalistiche con una ampiezza di argomentazioni che mai avrebbe lasciato immaginare che il seguito sarebbe stato un flop, un terribile flop. Selvapiana ora è un deserto, un luogo in disfacimento, un sogno in dissolvimento, una speranza vanificata. Se Iorio, bocciato dalle urne ha colpe, non di meno le hanno condivise i Frattura, i D’Ascanio, i Di Fabio e i Colavità. A ruoli invertiti, Frattura e Iorio, hanno tempo e modo di chiarire gli arcani che si portano dietro, di cui non hanno mai dato conto. Difatti, sulle defaillance, hanno solo taciuto o fatto finta di niente. Fidando nella memoria corta, cortissima, dei molisani ai quali, a ruoli invertiti, Frattura e Iorio si apprestano a replicare la commedia della propria vicenda umana e politica. Il Molise? Come le stelle, rimane a guardare. Dardo
Oggi riaperto lo Scientifico La scuola era stata chiusa per la rottura delle caldaie CAMPOBASSO. Da oggi riprenderanno regolarmente le lezioni al liceo scientifico di Campobasso. I tecnici dell’ente hanno provveduto a riparare alcune caldaie e a riscaldare
l’istituto, chiuso per le vacanze natalizie. La decisione di riaprire la scuola fa seguito alla promessa del presidente della Provincia, di fare del tutto al fine di assicurare l’attività di-
dattica al personale docente, amministrativo ed agli studenti. Nonostante i pezzi provenienti dalla Spagna ma trattati a Verona non siano ancora arrivati (saranno a Campobasso
solo mercoledì), il personale di Palazzo Magno ha fatto i salti mortali per assicurare il diritto allo studio dei ragazzi.
Ammissione agli Ordini Sacri di Stefano Fracassi Campobasso. Grato al Signore per il dono della vita e della vocazione, insieme alla sua famiglia ed alla comunità parrocchiale Stefano Fracassi sarà ammesso dall’arcivescovo di Campobasso – Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini agli Ordini Sacri, del Diaconato e del Presbiterato, Sabato 10 gennaio 2015, alle ore 18,00 presso la Chiesa Parrocchiale di “san Francesco di Assisi” a Limosano (CB). «Per divina istituzione, con il sacramento dell’ordine alcuni fedeli, mediante il carattere indelebile con il quale vengono segnati, sono consacrati ministri sacri e destinati a pascere il popolo di Dio, adempiendo nella persona di Cristo Capo, ciascuno nel suo grado, le funzioni di insegnare, santificare e governare (c 1008).
Gli ordini sono l’episcopato, il presbiterato e il diaconato, e vengono conferiti mediante l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria, che i libri liturgici prescrivono per i singoli gradi (c 1009). La materia unica degli ordini del diaconato, del presbiterato e dell’episcopato, è l’imposizione delle mani; la forma unica sono le parole che determinano l’applicazione di questa materia, perché esprimono chiaramente gli effetti sacramentali, cioè il potere di ordine e di grazia dello Spirito (Pio XII, Sacramentum Ordinis, 30 novembre 1947) ». “Dio benedica tutte le giovani vocazioni – ha detto il vescovo Bregantini - li segua e li rafforzi, rendendoli degni e santi sacerdoti, anche nel seguire gli esempi”.
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Isernia
9 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Palazzina liberty, ma i lavori sono iniziati? Il dubbio sorto nei cittadini per l’assenza degli operai. Intanto dura critica di Franco Valente VenaFRo. Franco Valente sulla questione dei lavori alla palazzina liberty di Venafro scrive: “A Venafro quando si canta l’inno di S. Nicandro a un certo punto si comincia a ripetere: “PER VOI GODREMO, PER VOI GODREMO, GODREMO ANCORA!” Venafro: la città dove si gode! Oggi sono cominciati i lavori per la realizzazione del “VENAFRO METROPOLITAN THEATER”. 65 posti a sedere ci costano UN MILIONE E SEICENTOMILA EURO! “... per voi godremo, per voi godremo, godremo ancora”. INtanto, però, resta il mistero sui lavori stessi. Mercoledì 7 gennaio, sul posto stavano operando uomini e mezzi della ditta “Antonio Buono”. Da un furgone bianco gli operai stavano scaricando materiale metallico necessario alla realizzazione dei ponteggi. E il cartello dei lavori? “Ci apprestiamo ad installarlo”, questa la risposta. Due + due fa quattro: operai sul posto + cartello in procinto di essere installato = lavori materialmente avviati. Da qui il nostro titolo:
“Iniziati in mattinata i lavori per il recupero della Palazzina Liberty”. Ieri mattina, però, la palazzina Liberty è di nuovo piombata nella deprimente “solitudine” che la caratterizza ormai da decenni. Del passaggio degli operai resta solamente una catasta di tubi e pianali di ferro. Del cartello dei lavori, obbligatorio per legge, nessuna traccia (lo dimostrano le immagini allegate). A questo punto la vicenda si tinge di “giallo”. A fomentare i dubbi contribuiscono le risposte che non giungono dalla ditta che ha vinto la gara. Inutilmente e ripetutamente abbiamo cercato di saperne di più dall’ing. Antonio Buono. Non è mai disponibile. Bocche cucite anche presso gli uffici tecnici del Comune. La domanda, alla quale (trattandosi di lavori finanziati con il denaro dei cittadini) occorre fornire risposta certa in tempi brevissimi, è una sola: sono iniziati o no i lavori di restauro (per ricavarne un centro polifunzionale culturale e formativo) della Palazzina Liberty? Attendiamo lumi.
Extracomunitari mettono a soqquadro il centro accoglienza Il fatto è accaduto a Macchiagodena, Ingenti i danni alla struttura MaccHiaGoDena. Prima hanno gettato fuori dell’edificio diverse suppellettili, poi hanno persino minacciato il titolare. Protagonisti dell’episodio quattro extracomunitari ospiti della struttura ricettiva “Residenza Bellavista” di Macchiagodena. Qui, al
suo interno, il gruppo ha messo a soqquadro l’area destinata alla consumazione dei pasti, danneggiandola e appunto buttando del materiale all’esterno, arrivando al termine di un diverbio a minacciare il gestore dell’attività. E’ stato necessario l’intervento del
personale della Questura di Isernia per riportare la calma all’interno del centro di accoglienza. I responsabili del gesto sono stati successivamente identificati e denunciati alla locale Autorità Giudiziaria per danneggiamento, violenza e lesioni.
Lettera aperta
Come passano il tempo gli extracomunitari di Monteroduni di Tonino Atella Da oltre un anno un centinaio e passa di giovani africani, sbarcati sulle nostre coste a bordo dei purtroppo famosi barconi o gommoni della disperazione, vivono a spese dello Stato Italiano -leggi, di noi contribuenti- in una struttura turistica di Monteroduni. Questa, prima dell’arrivo di tali extracomunitari, lavorava nella ristorazione e nell’alloggio in genere ; nell’ultima annualità ha trasformato in toto la propria offerta, adeguandosi appunto all’ accoglienza di tali giovani africani. Costoro, a meno di cambiamenti dell’ultima ora, sono tutti maschi, hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, e sono di nazionalità diverse sempre del continente nero. La maggior parte di loro sono del centro Africa, come dimostra il colore decisamente scuro della pelle, tipico dei Paesi del centro Africa. Mesi ad-
dietro si ricorda una loro protesta per il vitto ricevuto. Chiedevano una maggiore varietà di cibo, in particolare di mangiare carne nel corso della settimana e sottolineavano di non gradire ogni giorno la pasta, chiedendo alternanza nel vitto. Le domande maggiormente ricorrenti oggi, dopo oltre un anno di perma-
nenza di tali giovani africani nella struttura recettiva di Monteroduni, ovviamente interamente a carico dello Stato Italiano, ossia dei contribuenti in genere : cosa fanno, come vivono e come trascorrono le giornate ? Svolgono lavori, mansioni, studiano o non fanno alcunché ? Hanno cioè prospettive o sono senza
un futuro certo ? Premesso che nei dettagli la situazione sfugge ad ogni controllo e quindi ad ogni certezza, è possibile solo dire che al mattino presto li si notano a decine mentre attendono il transito di pullman di linea per il Molise interno o altre direzioni, che nel corso della giornata in diversi si aggirano per Venafro ed Isernia elemosinando, mentre altri restano in loco, a Monteroduni e dintorni, senza far nulla. Non risulta che studino, che frequentino corsi professionali e che abbiano prospettive certe per il futuro. Tali africani da oltre un anno sono come “parcheggiati” nel complesso recettivo di Monteroduni, dove mangiano, si svagano, s’intrattengono a parlare e si riposano coi fondi della collettività italiana ; tra l’altro, oltre a vitto ed alloggio, ricevono anche una “paghetta” dalle nostre istituzioni re-
pubblicane. Soprattutto, è questo l’aspetto più inquietante e preoccupante dell’intera faccenda, non hanno alcuna prospettiva, certezze per il loro futuro. In effetti pare che non studino, che non frequentino corsi professionali propedeutici all’inserimento nel mondo del lavoro, per cui la loro persistente permanenza a Monteroduni e nel Molise occidentale non avrebbe sbocchi, non contemplerebbe inserimenti occupazionali o altro. I nostri cioè appaiono destinati a restare senza limiti temporali in regione, con vitto ed alloggio gratuiti, con la paghetta istituzionale e senza prospettive nel nostro territorio, ricevendo soltanto e senza dare nulla in cambio ! E’ quanto “tocca” al Molise e ai molisani ? Piacerebbe una risposta esaustiva dagli apparati pubblici preposti.
La Forestale denuncia cacciatore irregolare L’uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica per bracconaggio RioneRo Sannitico – Prosegue nel territorio provinciale l’attività di contrasto ai reati venatori da parte degli agenti del Corpo forestale dello Stato. Una pattuglia del Comando stazione di Forli del Sannio svolgendo un servizio di polizia rurale a piedi nell’agro del Comune di Rionero Sannitico, località “Colle della Guardia”, si è imbattuta casualmente, all’interno di un’area boscata e impervia, in un cacciatore che portava due cani setter al seguito. L’uomo, residente in provincia di Napoli come appurato successivamente, alla vista dei due agenti ha tentato inutilmente di dileguarsi al fine di evitare i controlli di polizia venatoria, ma è stato prontamente raggiunto.
Il cacciatore essendo residente nella regione Campania, infatti, non poteva per esercitare l’attività venatoria in territorio molisano, essendo la stessa consentita ai soli residenti. Gli agenti della Forestale hanno deferito l’uomo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia ed hanno provveduto a sequestrare il fucile automatico che portava al seguito. Quest’ultimo episodio contribuisce ad innalzare ancor più l’attenzione sul bracconaggio, praticato in modi diversi in molte zone del territorio provinciale, nel pieno della stagione venatoria, in un momento estremamente delicato e talvolta conflittuale del rapporto uomo-fauna selvatica.
Al fine di assicurare la tutela di tutta la fauna selvatica e scongiurare il ripetersi di episodi in danno a questa importante risorsa ambientale, dal Comando Provinciale del CFS si raccomanda la massima attenzione nello svolgimento dell’attività venatoria, confidando nella correttezza che connota l’attività della stragrande maggioranza degli appassionati locali, dai quali oltre al rispetto delle leggi ci si aspetta anche una giusta collaborazione per isolare i pochi delinquenti che in maniera scellerata e disonesta, talvolta anche a fini di lucro, mettono a repentaglio non solo il prezioso patrimonio faunistico ma anche l’onorabilità di un’intera categoria.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
9 gennaio 2015
“Vogliamo salvare la nostra economia” I movimenti contro le trivellazioni pronti a scendere nuovamente in piazza contro lo Sblocca Italia TERMOLI. Il ritrovamento di pochi giorni fa sulla spiaggia di Termoli di un barile di solvente tossico usato nelle estrazioni petrolifere riassume perfettamente la drammatica situazione nella quale si trova il nostro Molise, sotto l’attacco massiccio e diretto dei petrolieri, interessati ad una percentuale impressionante dei nostri territori e del nostro mare. L’immagine di quel contenitore di liquido tossico a pochi passi dall’acqua del mare dovrebbe far aprire gli occhi a chi ancora non si è reso conto del pericolo gravissimo al
quale sono esposti non solo il territorio, ma anche l’agricoltura, il turismo e la salute del Molise e dei suoi abitanti. E tra coloro che ancora non hanno preso (o non vogliono prendere) consapevolezza di questa realtà dobbiamo purtroppo includere la Regione Molise, che nonostante le ripetute sollecitazioni dei numerosi comitati e associazioni mobilitati contro le trivellazioni, non ha ancora impugnato l’art. 38 della legge n°164/2014, sia l’emendamento allo stesso, contenuto nella “Legge di Stabilità” (cioè la parte relativa alle
trivellazioni in terra e che di fatto espropria gli enti locali del potere di decidere in merito), come altre regioni italiane hanno invece fatto. Denunciamo questo silenzio e questa inazione, che espongono tutti noi all’esproprio del nostro territorio per una manciata di soldi, assolutamente irrisoria di fronte aldisastro dell’economia locale legata all’agricoltura di qualità, all’olio, al vino, alle bellezze paesaggistiche. Chiediamo dunque ufficialmente al Consiglio Regionale di impegnare immediatamente la giunta ad impugnare il cosiddetto ‘sblocca-Italia’ (e
sue modifiche), dando finalmente ascolto a tutte le iniziative che i cittadini hanno organizzato ed organizzeranno sul territorio per fermare le trivelle in terra e in mare. Gli amministratori di comuni, province e regione devono sostenere la difesa del territorio e della salute: quando l’attacco diventa globale, come in questo caso, non è più possibile demandare questo ruolo solo ad associazioni e comitati. Se tale presa di posizione non ci sarà gli eletti dovranno assumersi personalmente e politicamente le responsabilità della devastazione del territorio e della
sua fragile economia. I sottoscritti comitati e organizzazioni invitano quindi tutta la popolazione a informarsi e informare, partecipando e promuovendo i prossimi incontri pubblici e iniziative sullo Sblocca-Italia e sulle trivellazioni. [Comitato Acqua Bene Comune Termoli - R@p Molise (rete per l’autorganizzazione popolare) Fondazione Lorenzo Milani ONLUS - Osservatorio Molisano sulla Legalità]
“Nove anni di apostolato” Monsignor D’Ambrosio ha ricordato il tempo trascorso nella diocesi di Termoli TERMOLI. “Cari e mai dimenticati amici Termolesi, venticinque anni fa, il 6 gennaio ho iniziato a conoscere centinaia di Termolesi accorsi nella Basilica di San Pietro per l’ordinazione episcopale del loro nuovo vescovo. Mi sono sentito subito accolto e …amato. Un amore che ci ha legati per i nove anni della mia permanenza tra voi. L’ obbedienza mi ha portato altrove ma Termoli è nel mio cuore. Ieri sera salutando nella Cattedrale di Lecce i sacerdoti e alcuni laici che sono ve-
nuti a vivere con me la lode al Signore per i venticinque anni del mio servizio episcopale, ho detto che siete stati pazienti con me. Termoli è stata la scuola che mi hai insegnato a….fare il vescovo. Grazie a tutti voi anche per questo ricordo e per i vostri auguri. Ogni volta che a
Lecce incontro qualcuno che mi dice: sono di Termoli, per me è festa. Vi auguro un anno ricco di serenità e di speranza”. Lo scrive monsignor D’Ambrosio alla redazione di Termolionline in ringraziamento per le parole spese e l’augurio profuso verso il suo giubileo d’Episcopato. All’amato Vescovo, rinnoviamo con affetto l’augurio per una carismatica missione episcopale soprattutto in questo tempo in cui la crisi dei valori, prima che economica, investe la cittadinanza.
Guardialfiera in lutto per Perrazzelli L’insigne magistrato viveva a Genova e nel suo paese aveva dato vita al Premio Jovine GUARDIALFIERA. “A conclusione della scalata non c’è più la scalata ma la sommità”. Scriveva così Joseph Follie. E da quella cima cade all’alba dell’Epifania, un’altra figura, forse l’ultima quercia, l’ultimo simbolo di signorilità e di compostezza culturale ed ètica: Nicola Perrazzelli. Maestro di vita, <urlatore silenzioso> di libertà. Muore a Genova, solido, libero, luminoso come il sole di gennaio”. Lo ricorda il presidente del centro studi Molise 2000 Vincenzo di Sabato. “Nicola Perrazzelli nasce a Guardialfiera il 15 maggio 1922. Cresce nel sapore della paesanità e gioca fra i vicoli del paese assieme ai monelli come Giulio Di Rocco (poi Sacerdote e intellettuale) con il quale Nicola gareggia nello studio e nell’amicizia con Francesco Jovine: Tutti e due nei primi anni ’40 e nell’immediato dopoguerra, avranno un’amorevole corrispondenza scritta col Cittadino Sommo di Guardialfiera. Dirà Nicola di questa “ventura” che è stata per lui <il fatto più significativo e illuminante della giovinezza>. Fu il notaio Lalli, familiare dello scrittore e nonno di Francesco D’Episcopo, ad assumersi l’incarico di far giungere a Roma la prima lettera all’illustre destinatario. Ed entra Nicola in serena amicizia anche con la moglie dello scrittore, Dina Bertoni, la quale così svela a lui la fisionomia interiore del marito: ha la pigrizia dei meridionali, ma il loro gusto nel narrare. Tante volte ho sentito provenire dal suo studio, improvvisamente, lo scoppio delle sue risate mentre scriveva di don Matteo Tridone, in viaggio con il suo ombroso ed imprevedibile asino”. Nicola Perrazzelli si laurea in Giurisprudenza all’Università di
Bari. Entra in magistratura nel 1947 destinato per breve periodo al Tribunale di Monza. E, subito a Genova, dove percorre le tappe di una prestigiosa carriera. Lega il suo nome a processi clamorosi: dal naufragio della “Seagull” alle bustarelle per la ricostruzione del Friuli, al caso degli “amanti diabolici” ed al processo d’appello per la colonna genovese delle “brigate rosse”. Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura lo eleggerà nel 1988 Presidente del Tribunale di Genova. E, più tardi, sarà lui, un molisano di Guardialfiera, il Difensore Civico della Regione Liguria. Presidente anche dell’Associazione Internazionale Giuristi Italiani-Usa e Membro della Società Ligure di Storia Patria ed inoltre dell’Organismo di “Medicina Nervi”, viene proclamato “Cittadino Illustre” di Genova. Avvocato Generale della repubblica, Nicola Perrazzelli coltiva con equilibrio e professionalità vasti interessi giuridici, storici, letterari. Sicché viene a Guardialfiera nel 1967, si inventa e bandisce il PREMIO Giornalistica Nazionale “Jovine e il realismo”. Porterà nel Molise in tre anni per le prolusioni al “PREMIO”: Natalino Sapegno, Carlo Salinari, Gennaro Savarese. Raccoglie e pubblica per la circostanza “Viaggio nel Molise” i primi undici articoli scritti da Jovine nel 1941, sulla terza pagina del “Giornale d’Italia”. Esce nel 1984 “Tra cronaca e storia – Il Penultimo Vescovo resi-
denziale di Guardialfiera”. E, nel centenario della nascita di Jovine, con il Centro Studi di Guardialfiera, fa esplodere il PREMIO biennale di letteratura “Il Molise nel Mondo e il Mondo nel Molise” che invaderà di un diluvio narrativo, la nostra regione nelle due edizioni del Concorso. L’amministrazione Civica di Guardialfiera l’11 novembre 1990, lo aveva già
proclamato Cittadino Benemerito, col il seguente affresco: “Uomo di vasto sapere giuridico, umanista di raro sentire, ha dato alla nostra città, con la sua esperienza umana e intellettuale, l’apporto più intenso per la ricerca sofferta del vero e del giusto, e per la costruttiva indagine critica, alla scoperta di nuovi valori creativi”.
Il Lions club e le tesi su Termoli Un apposito bando destinato ai laureati che hanno svolto temi sulla cittadina adriatica TERMOLI. Prosegue l’impegno sociale sul territorio del Lions club Tifernus. E’ indetta, infatti, una pubblica selezione, per titoli, per l’assegnazione di un PREMIOmille euro al lordo delle ritenute di legge. Possono partecipare all’assegnazione del PREMIO di laurea i laureati e magistrali anche a ciclo unico dell’Univeristà degli Studi del Molise che abbiano presentato una tesi di laurea di rilevante interesse che analizzi, riportando dati e argomenti scientifici, tematiche di carattere economico, sociale, culturale, sto-
rico o urbanistico relative alla città di Termoli e delinei nuove linee di sviluppo che, sul piano scientifico, possano essere apprezzate come un serio e consistente contributo alla crescita economica, sociale e culturale della città e che abbiano conseguito la laurea presso l’Università degli Studi del Molise negli anni 2011/12, 2012/13 e 2013/14 fino al mese di ottobre 2014. Il bando è affisso all’albo della Università-Divisione Didattica e Ricerca- Area Servizi Studenti-Settore Diritto allo Studio-Tasse e contributi.
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
9 gennaio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Borse lavoro, opportunità da 500 euro al mese Saranno sessanta le persone coinvolte nel progetto di sostegno al reddito per disagio economico TERMOLI. È stato presentato questa mattina il secondo bando “borse lavoro” che in sei mesi porterà a sessanta il numero delle persone alle quali verrà offerta l’opportunità di una retribuzione. Il progetto è orientato al sostegno delle persone che vivono un disagio economico, sociale e personale e non è una sorta di forma di assisten-
zialismo ma si porrà quale opportunità per coloro che ne avranno il diritto di accesso. 500 € al mese non è certo poco e a breve potranno diventare certezza per alcuni cittadini che saranno impiegati nelle attività più svariate legati anche alle competenze di ciascuno dei partecipanti.
Tra cinque giorni, il 12 per l’esattezza, prenderà il via l’attività delle prime venti Borse lavoro cui seguiranno le selezioni per le successive quaranta le cui domande dovranno essere presentate entro il 20 gennaio 2015. L’iniziativa è attuazione della delibera 476 della Giunta regionale dello scorso ottobre e consta nell’avvio di un per-
corso di inserimento lavorativo per soggetti svantaggiati aventi requisiti e criteri anzianità quali la disoccupazione ma non solo. I dettagli, infatti, sono reperibili al sito internet del Comune. Almeno venti le ore settimanali di lavoro che saranno dilazionate dal lunedì al venerdì. Tre le graduatorie che la
commissione stilerà nelle prossime settimane. Determinante realizzare con oculatezza le domande specificando quanto richiesto come, ad esempio, la categoria di età di apparenza che è suddivisa su tre fasce: 18-29; 30-49 e 50-60 anni, che avranno tempo fino al 20 gennaio per avanzare la propria candidatura.
Imu agricola, la mozione di Di Brino Il consigliere chiede al sindaco la costituzione in giudizio del Comune di Termoli TERMOLI. Tra le vicende più controverse dell’ultimo passaggio della legge di stabilità, l’introduzione della cosiddetta Imu agricola è approdata come elemento di discussione politica anche a Termoli. L’iniziativa è stata assunta dall’ex sindaco Di Brino, oggi capogruppo in opposizione dell’Ncd, che ha presentato una mozione urgente con Richiesta di intervento adesivo nel giudizio pendente dinanzi al Tar Lazio avente ad oggetto l’annullamento del decreto interministeriale del 28 novembre 2014 che prevede l’esclusione dei terreni agricoli sotto i 600 metri di altitudine dalla esenzione dell’Imu. “Il sottoscritto Consigliere Comunale Basso Antonio Di Brino, PREMESSO CHE - Con decreto n. 6651/2014 del 22/12/2014 il Presidente del TAR Lazio, Dott. D’Agostino, ha sospeso l’efficacia del decreto interministeriale del 28 novembre 2014 del Ministero dell’Economia e Finanze e del Ministero delle Politiche Agricole che prevede l’esclusione dei terreni agricoli sotto i 600 metri di altitudine dalla esenzione dell’IMU in quanto “determina eccezionale e grave pregiudizio per l’assoluta incertezza dei criteri applica-
tivi” ed è inoltre arrivato troppo tardi per rispettare le regole di finanza pubblica senza generare effetti gravi sui bilanci dei Comuni comportando peraltro “la palese violazione delle norme poste a tutela del contribuente in materia di irretroattività e di spazio temporale minimo per l’attivazione di adempimenti relativi a provvedimenti impositivi”;
l’udienza collegiale chiamata a confermare o meno l’operatività della sospensione monocratica operata dal Presidente del TAR Lazio è stata fissata per il 21 gennaio 2015, cioè cinque giorni prima (due soli giorni lavorativi) dalla nuova scadenza per il relativo pagamento fissata per il 26 gennaio 2015;
EVIDENZIATO che anche il Comune di Termoli, in vista dell’udienza collegiale del 21 gennaio 2015, dovrebbe proporre un atto di intervento adesivo al ricorso promosso dinanzi al Tar del Lazio dall’Anci Umbria, Abruzzo, Liguria e Veneto al quale hanno aderito anche i Comuni di Bollengo, Settimo Rotari e Vestignè al fine di vedere sospeso il decreto interministeriale del 28 novembre 2014 del Ministero dell’Economia e Finanze e del Ministero delle Politiche Agricole e così scongiurare l’ennesimo salasso per i cittadini termolesi, già gravemente vessati da una tassazione comunale divenuta intollerabile; Tutto ciò premesso e evidenziato si impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a volersi costituire nel giudizio pendente dinanzi al Tar del Lazio spiegando atto di intervento adesivo al ricorso promosso dall’Anci Umbria, Abruzzo, Liguria e Veneto al quale hanno aderito anche i Comuni di Bollengo, Settimo Rotari e Vestignè al fine di vedere sospeso il decreto interministeriale del 28 novembre 2014che prevede l’esclusione dei terreni agricoli sotto i 600 metri di altitudine dalla esenzione dell’Imu”.
Fiat, lo stabilimento si rimette in moto Per il sindacato si possono assemblare nuovi motori TERMOLI. Dopo la pausa delle festività di Natale si è rimesso in moto lo stabilimento Fiat Fca di Termoli. La fabbrica più importante della Regione torna a produrre motori e cambi destinati a varie carrozzerie. Una ripresa che coinvolge gradualmente tutti gli addetti: sono più di duemila e quattrocento i dipendenti dell’impianto di Rivolta del Re. Per loro il rientro già considera anche giorni di riposo forzato. La direzione aziendale ha annunciato giorni di cassa
integrazione anche per il primo mese dell’anno. Una comunicazione che potrebbe cambiare in caso di maggiori richieste di mercato così come avvenuto a ridosso delle feste. Ottimista sul futuro dell’impianto è Antonio Di Pardo, responsabile della Uil metalmeccanici. Senza troppi giri di parole si spinge a considerare il 2015 “come un possibile anno della svolta». Il sindacalista fa una premessa importante. “La capacità produttiva dell’impianto non è
sfruttata al massimo e a Termoli lavorano mille addetti in meno rispetto alle sue potenzialità”. Questo, secondo Di Pardo, conferma le potenzialità dello stabilimento di “accogliere nuovi prodotti”. Le voci si rincorrono e sono sempre più numerose. “Crediamo nella possibilità di assemblare nuovi motori – osserva il rappresentante di categoria – non sappiamo di quale marchio, se Alfa Romeo, Maserati o altri, ma confidiamo in questa possibilità”.
Termoli, torna Cardamone Subbuglio tra i tifosi per la ridda di voci sui movimenti interni alla squadra TERMOLI. Alle 14,30, ora prevista per l’inizio dell’allenamento è andata in scena una sorta di “invasione” al Cannarsa da parte dei tifosi del Termoli calcio dopo che, a mezzo cellulari, si era diffusa la notizia di un sollevamento dall’incarico del ds Pino De Filippis. Poi la questione Casu e Padovano della quale vi abbiamo già reso nota. Resta quindi in auge la posizione del presidente Calarco che, francamente, in quel momento non sapeva quali pesci prendere e dava inizio così a una frenetica trattativa con la squadra, con il tecnico e con Padovano al telefono tesa a sbrogliare la matassa.
Frasi come “Rivogliamo De Filippis”, “Presidente lo richiami” erano gridate, sussurrate e scritte nei messaggi con grande ridondanza a segnare proprio un affetto profondo e il riconoscimento a un professionista di essere visto di buon grado in città al punto che, finito il conciliabolo, i due si sono diretti verso il gruppo di tifosi in attesa e, come abbiamo riferito precedentemente, Pino De Filippis ha detto che sarebbe rimasto alle condizioni già note da tempo: “Via Padovano e fin da subito di Casu perché non parlano il mio stesso linguaggio e come ho avuto modo di ribadire nelle varie conferenze stampa, chi non parla il mio linguaggio non può
lavorare con il sottoscritto; se il presidente accetta questo, io rimango, altrimenti non ho problemi a farmi da parte”. Una frase forte e determinata che ha dato il via a forti applausi e consensi al punto che già pare segnato il destino della guida alla compagine giallorossa al punto che la tifoseria s’è calmata non appena si è iniziato a parlare di possibile esonero di Casu. Poi gli allenamenti. Finalmente sono tutti scesi in campo. Casu andrà via e sul timone passa il buon Cardamone, l’uomo per tutte le stagioni.
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Opinioni
9 gennaio 2015
di Claudio De Luca Dai Borboni ad oggi, la Fiera d’ottobre cala ogni anno di tono, quando una manifestazione dovrebbe migliorare sempre. Se ciò non accade, qualcosa non gira più a dovere, a parte le Autorità scorrazzanti nel giorno dell’inaugurazione e l’euforia dei cronisti locali che, per obbedire alla pratica del “prevenduto”, redigono “pezzi” consolatori e reboanti secondo cui “gli sforzi devono sempre convergere per aumentare la produzione e per incrementare la ricchezza”. Il campo sportivo, che ospita l’evento, si riempie di cupole, di gallerie e di chioschi; e gli Assessori sfoggiano rassicuranti sorrisi esercenti ed albergatori fanno del Sindaco di turno il Santo protettore dei loro lauti guadagni mentre un effimero palcoscenico cancella ogni traccia di progresso, peraltro scarsamente ravvisabile in una sorta di esposizione poco più ordinata del solito mercato settimanale. La stessa area agricola può solo incutere rispetto in un visitatore inesperto, senza mostrare alcunché di nuovo. L’immagine del progresso, con l’adunata di quanto v’è di più veemente, di operoso e di febbrile prodotto in Italia, rimane associata a quella di un mero sudario gelido disteso sulle cose. Solo più tardi, quando la Fiera avrà chiuso i battenti (e la Città fittizia, fatta di stuoie e di box, sarà diventata un agglomerato morto), tutti guarderanno ad essa con una infondata nostalgia senza nome, pensando che sia stato realizzato, ancora una volta, il sogno di un Paese felice. Soltanto in seguito capiranno che occorre “fare” perché non può essere sufficiente “sognare” soltanto. Infine prenderanno atto che l’esposizione ottobrina è diventata uno spettacolo per spiriti torpidi, prodotto da un Comune-fantasma che fa apprestare, solo all’ultimo momento, colonne di cartapesta ed architravi da smontare sino all’ennesima illusione dell’anno che verrà quando si concreterà – ancora una volta – la realtà di uno spazio psicologico effimero che mal si comprende se sia
E’ passato quasi inosservato, il 7 gennaio, il centenario della prematura morte di Vincenzo Tiberio. Eppure Vincenzo Tiberio ha scoperto la penicillina trent’anni prima di Alexander Fleming. La scoperta dell’antibiosi è stata una e vera e propria rivoluzione per la medicina, che, da tempo si affannava alla ricerca di una cura per debellare i virus e i principali batteri responsabili di patologie rivelatisi all’epoca anche fatali. L’antibiosi ha permesso ai medici di trattare i pazienti con una terapia efficace e risolutiva nella quasi totalità dei casi, e per questo motivo la si può porre con orgoglio scientifico nell’albo d’oro delle più grandi scoperte, anche pertinenti a discipline diverse. E’ poi opportuno sottolineare la soddisfazione per tale innovazione farmacologica realizzata da uno scienziato. Tiberio è un ragazzo di buona famiglia nato nel 1868 a Sepino, piccolo borgo molisano. Viene catapultato nella prestigiosa università di Napoli appena maggiorenne per studiare medicina; è ospite degli zii ad Arzano, il paese divenuto poi celebre per il bestseller Io speriamo che me la cavo. Era un’epoca in cui l’acquedotto non esisteva: nell’ampia villa c’è un pozzo per l’approvvigionamento idrico, periodicamente svuotato e ripulito dalle muffe. Il giovane Tiberio è un acuto osservatore e nota che in coincidenza della rimozione delle muffe i familiari sono vittime di disturbi gastrointestinali. Una volta laureato e ammesso nell’Istituto di igiene dell’università diretto dal prof. De
Fiera di Larino, una storia che rischia di estinguersi
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
quello delle cose che “non sono ancora” o quello delle cose che “non sono più”. Insomma la Fiera d’Ottobre oggi è solo una festa collettiva, un diversivo rispetto alla mediocrità del vivere quotidiano. Questo accade perché si parte sempre troppo tardi. L’Edizione 2013 della “Fiera d’ottobre” si rivelò una “palestra dell’ardimento”. Si voleva che riuscisse vincente il motto dell’Ente organizzatore (” Più sviluppo con l’innovazione”); ma dare concretezza allo slogan si rivelò complesso al punto che divennero palpabili solo i beni spiccioli ricavati dai partecipanti ma non l’auspicata ripresa economica ventilata dal “Palazzo”. Di contro “riappropriarsi” materialmente dell’evento, doveva voler dire avere una forte visione del futuro. Per fortuna, nel 2013, la presenza imprenditoriale riuscì almeno a “tenere”, facendo registrare qualche patetico segnale di ripresa. Ma oggi, a 3 mesi dalla festa, sono in molti a domandarsi se (e come!) siano state saldate le prestazioni delle “hostesses” e le pulizie (extra) effettuate. I motivi di tali perplessità sono ufficialmente ignoti; ma c”è da pensare che i timori concernano il “durc” contabile che parrebbe essere stato alla base delle dimissioni dall’incarico della neo-Responsabile agli Affari generali. Secondo alcuni la “Japigia” avrebbe chiesto maggiori oneri per 10mila euro per lavori vari richiesti dall’Esecutivo, eseguiti e non pagati (gazebo, pedane, recinzione, servizi e disservizi di competenza varia e coperture, concertate tra le parti con tempistica ed in piena collaborazione). Naturalmente l’Azienda di Taranto si è premunita di prove fotografiche per le prestazioni eseguite e richieste, seppure non previste nel capitolato. Insomma, stando ai “boatos”, in questa Fiera del 2014 sarebbe accaduto di tutto ed anche di più, mentre l’evento si sarebbe ridotto ad ospitare – dai 30.000 del 2013 – poco meno di 10-11mila visitatori con 2/3 in meno di espositori; e ciò ad onta dei “miracoli” economici fatti dai “tarantini” sulle assunzioni e sui Servizi di vigilanza.
Vincenzo Tiberio, a cento anni dalla sua morte
Giaxa si dedica a studiare meticolosamente il fenomeno: isola, classifica e coltiva gli ifomiceti, compone e prepara i giusti terreni di coltura. Il risultato è l’articolo Sugli estratti di alcune muffe, pubblicato nel 1905 nella rivista Annali di igiene sperimentale: Tiberio illustra il potere battericida echemiotattico dell’estratto di muffa nelle infezioni da tifo e colera, somministrate ad alcuni
conigli. Un articolo che avrebbe potuto salvare milioni di vite, se pensiamo che la penicillina sarebbe stata introdotta come farmaco top secret solo durante la seconda guerra mondiale ed estesa alle popolazioni civili nel dopoguerra. Nel suo laboratorio è ritenuto troppo giovane e presuntuoso, impossibile che le muffe abbiano potere antibiotico diretto; per di più Amalia, la donna di
cui è perdutamente innamorato, è anche sua cugina. Temendo conseguenze nefaste su un’eventuale prole, da vero gentleman la lascia libera: si arruola come ufficiale medico di Marina e si imbarca, portando il suo genio in missioni a Cuba, Zanzibar e isole greche e si distinse anche in questo campo prestando un servizio integerrimo, testimoniato dal suo intervento in
tante operazioni militari compiutesi al di fuori dei confini nazionali. Vale la pena ricordare la sua tenacia e il suo coraggio nel prestare aiuto ai terremotati di Messina, in seguito al terribile sisma del 28 dicembre del 1908, sull’allora nave ospedale della Marina dove per l’appunto era direttore sanitario il tenente colonnello medico Tacchetti, al cui fianco si distingueva il capitano Tiberio. Straordinaria fu anche la sua attività nella missione a Tobruk, dove gli fu assegnata la direzione dell’infermeria con l’annesso gabinetto scientifico: a tale periodo risalgono gli studi del medico italiano sulle infezioni tifose ed enteriche, che portarono alla formulazione di vaccini che evitarono un’epidemia di tali patologie».. Rientrerà in Italia in tempo per coronare il suo sogno d’amore: sposerà la bella Amalia che gli darà tre figlie, sane; ma proprio quando avrebbe potuto riprendere i suoi studi, nominato direttore del laboratorio di microbiologia della Marina di Napoli, trova la morte per un attacco cardiaco, nel 1915. Il resto è storia: il batteriologo dell’ospedale St. Mary di Londra Fleming nel 1928 nota una coltura di stafilococchi contaminata da muffe, che ne impedivano la proliferazione. That’s funny, la sua memorabile affermazione di fronte a quella scoperta casuale: suo il merito di essersi battuto tra l’indifferenza generale per portare avanti la sua conquista, sua la fortuna di scrivere nella lingua giusta due articoli, poi ripresi dai ricercatori di Oxford Florey e Chain.