Sanita', ultima chiamata di ruta

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 72 mercOledì 30 mArzO 2016 - distribuziONe grAtuitA

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GIORNALE SATIRICO

www.lagazzettadelmolise.it IL FATTO

Economia

Il sindaco Battista pronto ad ampliare la Giunta

Area di crisi, la Regione si sveglia

La Regione, finalmente, si sveglia e l’Area di crisi può essere messa in moto.

Sanità, tagliata la libertà di programmare

Centri Impiego, firmate le subconvenzioni

Il sindaco Battista pronto ad ampliare ancora la Giunta. Colarusso e De Bernardo in pole position.

pagina 2 L’Ardire

Lavoro

Rischiavano di restare fuori i contrattisti dei Centri per l’Impiego. Ora le convenzioni.

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Intanto l’onorevole Leva sbotta: “Frattura vuole privatizzare? Non ci stiamo”

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Servizio a pagina 3

Tommaso Di Domenico

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Tommaso Di Domenico. Direttore editoriale della nostra testata fino alla sua scomparsa, a lui è dedicata la Borsa di studio che sarà presentato a Campobasso per ricordarne la validità politica. La Borsa è indirizzata agli studenti dell’Agrario di Riccia.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

uta e Leva hanno deciso di prendere il toro per le corna presentando e ribadendo la loro proposta alternativa di piani operativi sanitari a quella avanzata dal Commissario presidente Frattura. In Molise il Partito Democratico fa, il Partito Democratico disfa: il resto è, ottimamente pagato quanto inutile, contorno. Ora, però, sarà necessario il confronto con i tavoli ministeriali che, per la verità, si sono già espressi a favore di un sistema più privatistico in Molise tanto da portare alla stesura del Piano Frattura contestato da tutti. Cosa accadrà? Un dato è certo: il Molise non è più libero di presentare una propria proposta programmatica di riforma del sistema sanitario regionale. Aggettivare le vicende della sanità regionale, coloro che la vivono e la governano, coloro che la subiscono sarebbe un pericoloso, oltre che vano, tentativo in soccorso di una chiarezza che tutti dicono di perseguire e che nessuno finora è riuscito nell’intento. Cert’è che la realtà sanitaria ha diverse sfaccettature e spesso non appartengono allo stesso “corpus” tecnico e/o amministrativo, per cui ogni sfaccettatura ha una sua ragione, un suo obiettivo che non trovano connessione con le altre, in quanto problema a sé, soluzione a sé, scelta programmatica che, a esempio, non ha nulla da dividere con la riorganizzazione della rete ospedaliera o col rientro dal deficit sanitario che nel Molise. Ma per aprire il campo a una nuova realtà, meno complessa e, soprattutto meno dispendiosa, occorrerebbe la libertà di programmare.

Antonio Battista

Il Tapiro del giorno lo diamo ad Antonio Battista. Il sindaco di Campobasso non riesce ancora a garantire alla città capoluogo un seppur minimo programma. In compenso, però, ha già ampliato la Giunta comunale portandola a sette e ora la vuole elevare a nove. Complimenti!.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 30 marzo 2016

A seguito del riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa da parte del governo nazionale e del finanziamento di 154 milioni di euro

Il pachiderma regionale costretto a svegliarsi

Stabilita la perimetrazione dell’Area di crisi industriale complessa e individuate le categorie dei lavoratori da ricollocare Un deciso (ma non ancora decisivo) passo avanti verso il rilancio delle attività produttive andate in crisi. Un concreto atto amministrativo che ne delinea i tempi e i modi di attuazione. Un provvedimento che in parte ripara le carenze del governo regionale dei suoi primi tre anni di amministrazione. Un segnale di ritorno alla realtà, un gesto politico, la volontà di fare e il supporto delle risorse finanziarie dello Stato. Tutto ciò, con la firma dell’istruttore/responsabile d’Ufficio Massimo Pillarella, del direttore dell’Area seconda Massimo Pillarella e del direttore generale Massimo Pillarella, è stato riassunto nella deliberazione della giunta regionale del Molise 125 del 23 marzo 2016: data e dati da sottolineare e magari trascrivere in grassetto per la loro eccezionalità. L’esecutivo regionale ha stabilito la perimetrazione dell’Area di crisi industriale complessa di cui al decreto del ministero dello Sviluppo economico del 7 agosto 2015, i comuni soci del Consorzio per lo sviluppo industriale Isernia - Venafro, i comuni che sono soci e/o appartengono al comprensorio del Consorzio per lo sviluppo industriale Campobasso - Bojano e i comuni dove erano e sono presenti aziende dell’indotto avicolo, tessile, metalmeccanico che hanno aree artigianali industriali complete di infrastrutture. Inoltre ha stabilito che i lavoratori da ricollocare, beneficiari delle azioni di politica attiva del lavoro previste dal Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri), siano i disoccupati o i percettori di misure di sostegno al reddito, comunque denominate, che al 1gennaio 2008

risultavano avere un rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato (collaborazioni a progetto, collaborazione coordinante e continuative, collaborazioni occasionali, soci lavoratori, ecc..) presso le aziende coinvolte nella crisi dei seguenti ambiti di attività: avicolo agro-alimentare: Solagrital-Gam e le aziende dell’indotto; tessile: Ittierre Spa e le aziende dell’indotto; metalmeccanico (ambito VenafroPozzilli). Eureka! verrebbe da esclamare. Dopo tre anni di maldestra espressione di governo regionale, finalmente qualcosa viaggia verso l’immediato futuro, sempre che le energie appena rilevate non si disperdano strada facendo. In quel caso avremmo a

p o r tata di mano l’imputato: il presidente Frattura cui la giunta ha dato mandato di “coordinare le interlocuzioni politiche - istituzionali e l’attivazione dei momenti partenariali finalizzati alla definizione puntuale delle azioni da attivare”. Alle spalle di questo primo traguardo si devono annoverare il confronto coi partner istituzionali e la formalizzazione del “patto per il lavoro” sottoscritto il 7 agosto 2014; le interlocuzioni con il ministero dello Sviluppo economico, il ministero del Lavoro ed Invitalia, nonché l’audizione del 27 novembre 2014 presso la decima commissione per le attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati; l’avvio concreto della

procedura formale per il riconoscimento dell’Area di crisi, il 20 febbraio 2015, alla presenza del viceministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, presso il Ministero dello Sviluppo Economico; la predisposizione, da parte del gruppo di lavoro regionale, con i contributi di strutture autorevoli del Sistema Molise, di approfondimenti documentali sui dati occupazionali nell’area e sui tre comparti principali assunti come riferimento: tessile, agro-alimentare e metalmeccanico; il censimento e la verifica dei siti inquinati o a rischio di amianto, sversamenti, rifiuti pericolosi e tossici da bonificare; il pacchetto innovativo di misure e strumenti integrati che, combinati con quelli

messi a disposizione dai ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, possano offrire opportunità interessanti per le imprese e per i lavoratori; l’incontro tecnico tenutosi il 6 marzo 2015 presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nel quale il gruppo di lavoro regionale ha illustrato i dati prodotti, e i responsabili dei ministeri e di Invitalia hanno acquisito il materiale al fine di effettuare una valutazione di merito, in riferimento alla normativa vigente; l’incontro tecnico-politico a Roma del 9 giugno 2015 al ministero dello Sviluppo economico, nel quale il gruppo di lavoro ministeriale, a fronte della documentazione prodotta dalla Regione, ha confermato la volontà di attivare le procedure per il riconoscimento dell’area di crisi ed ha richiesto la presentazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (Prri). Tutto ciò è alle spalle; davanti, invece, al fine di istituire un luogo permanente di confronto con i rappresentanti degli enti locali, il sindacato e le altre forze sociali (industria, agricoltura, artigianato, commercio) in grado di sorreggere la Regione nella predisposizione della strategia unitaria “atta a garantire la ripresa sociale economica e occupazionale”, il tavolo permanente tra la Regione e le parti economiche-sociali ed istituzionali, con il compito di procedere all’individuazione delle scelte programmatiche regionali relative, tra l’altro, al riconoscimento dell’Area di crisi industriale complessa. Buon lavoro. Dardo

La Regione Molise, però, dovrà fare fino in fondo la sua parte. E’ già in ritaro Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, in merito alla questione relativa alla biblioteca provinciale Albino, dichiara quanto segue. “Sulla scorta di un’una intervista rilasciata ad un’emittente e ad alcuni articoli giornalistici inerenti l’argomento, volevo intervenire per segnalare come nel corso di una riunione per il Mibact, sia stato illustrato allo stesso sottosegretario Cesaro, il cronoprogramma attuativo del Dl 78/2015. Esso prevede che la sede tecnica a livello regionale per la definizione degli accordi siano gli Osservatori regionali, vale a dire, in termini spiccioli, discussione su patrimonio e gestione dei beni. Ov-

Biblioteca Albino, tutto nelle mani del Ministero

Si avrà così sul territorio una struttura ministeriale viamente il Mibact, che partecipa al tavolo, discute e definisce la questione biblioteche provinciali attraverso uno specifico monitoraggio. A tal riguardo, ed io sono fiducioso,

si è stabilito che entro luglio i tavoli regionali dovranno depositare delle proposte da far recepire all’Osservatorio nazionale entro settembre, ed entro l’anno si stipuleranno gli

accordi col Ministero beni e attività culturali. Di conseguenza, nel tavolo tra Provincia di Campobasso, Regione Molise e Ministero, l’assessore Veneziane ha inteso accelerare i tempi affinché la Biblioteca Albino diventi un esempio e modello anche per le altre Regioni. Le ragioni condivisibili vanno ricercate sia nella intesa tra Provincia di Campobasso e Regione Molise nel salvare la Albino, sia nel fatto che il personale provinciale è ricollocabile nei ruoli ministeriali, in base alle offerte già rese note sul portale, sia perché il Mibact è sprovvisto nel territorio molisano di un presidio li-

brario, sia per il fatto che la Regione non ha volutamente legiferato in materia culturale. Pertanto, ritenendo compatibile l’unione di intenti sinora pronosticata, comunico – commenta il presidente De Matteis – che a breve avrà luogo un incontro al Ministero per concordare il percorso da formalizzare in sede di osservatorio regionale. In questo frangente, il personale della biblioteca a maggio diventerebbe ministeriale, dato che le spese per i dipendenti sono modeste e vista l’importanza che la struttura ha in termini di cultura e patrimonio, di valenza nazionale”.


TAaglio lto

3 30 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Roberto Ruta: “Abbiamo verificato la percorribilità di una soluzione”

Danilo Leva: “Non consentiremo a nessuno di arrivare a privatizzare la sanità molisana”

Possibili modifiche in extremis alla riforma della sanità regionale Che la politica sia l’arte del compromesso dovrebbe essere scritto al capitolo 1, paragrafo 1, di ogni manuale dell’aspirante delegato del popolo. Molto bene lo ha compreso, non certo da oggi, il senatore Roberto Ruta che sul tema della riforma del sistema sanitario regionale, voluta dal governatore Frattura, è stato in grado di aprire un nuovo canale di discussione e (si spera) di mediazione. Ancora un po’ indietro sulla questione appare, invece, il deputato Danilo Leva che piuttosto che tenersi cara l’opzione di spuntare qualche miglioria (sia pure marginale) grazie alla discussione, al compromesso, alla mediazione, preferisce i toni drastici ed ultimativi, purtroppo senza avere il manico del coltello tra le mani. “Noi non consentiremo a nessuno di privatizzare la sanità molisana. Se sacrifici devono essere, allora questi devono valere per tutti, affinché si costruisca un sistema sanitario regionale di qualità, in cui il privato si integri con il pubblico senza sostituirlo, in ossequio all’articolo 32 della Costituzione. Il confronto con il governatore proseguirà nei prossimi giorni, ma senza soluzioni chiare e nitide sotto questo

profilo, non ci potrà essere mai nessuna intesa.” Così scrive il deputato in una nota. Purtroppo per lui, e per inciso per tutti noi, la verità è che lui non ha nessun margine per “non consentire” al governatore di andare avanti, qualora lo voglia (e comunque, pare che si, lui lo voglia…); il deputato Leva, anche partecipando ad una fiaccolata al giorno, anche scrivendo infuocati post sui social network, anche incatenandosi (idealmente oppure no) alla fontana Fraterna, non è nelle condizioni di impedire tout court al presidente Frattura di fare la riforma che più gli aggrada. Potrebbe, invece, smettere i toni vanamente barricadieri ed lavorare insieme al senatore Ruta a quelli che sembrano gli ultimi scampoli di speranza per strappare qualche miglioria all’impianto studiato da Frattura e delle strutture ministeriali della sanità e dell’economia. Qualcosa è pur sempre meglio di niente. A sentire il senatore, un canale di dialogo pare sia rimasto miracolosamente in piedi e pare, ripetiamo pare, che qualcosina la si possa spuntare: “Dopo aver elaborato diverse ipotesi per giungere ad una modifica

condivisa del piano di riorganizzazione dell’offerta sanitaria regionale, abbiamo verificato la percorribilità di una soluzione che, sia sul profilo giuridico, sia su quello delle sostenibilità finanziaria ed economica, consente di raggiungere alcuni obiettivi: la percentuale dei posti letto non inferiore al 75% per la sanità pubblica e non superiore al 25% per la sanità privata accreditata rispetto alla proposta avanzata dal Presidente Frattura che pre-

vede il 63% per il pubblico ed il 37% per il privato; l’esplicita e formale previsione di integrazione, e non sostituzione, della sanita’privata con quella pubblica come invece previsto, nella proposta del Presidente Frattura, per i reparti di oncologia e cardiologia che dal Cardarelli verrebbero attribuiti in via esclusiva alla Fondazione Giovanni Paolo II; il potenziamento della sanita’pubblica e degli ospedali per acuti di Campobasso, Isernia e Termoli nonche’ quello di area disagiata di Agnone, per aumentarne la qualita’e la completezza dell’offerta sanitaria, diminuendo, anche in tal modo, drasticamente, la mobilita’passiva che grava ogni anno per circa 6o milioni di euro…” Questi punti dovranno essere discussi con Roma ed, in caso di valutazione positiva, lunedì 4 aprile prossimo la versione integrata, condivsa, della riforma sanitaria dovrebbe essere presentata ufficialmente. Se solo Ruta riuscisse a portare a casa anche solo la metà dei punti enunciati sarebbe un risultato clamoroso e non vediamo l’ora che il nostro connaturato scetticismo venga finalmente smentito.

l’intervento

Ruta e Leva firmino un esposto contro Frattura

di Ulisse Di Giacomo*

questa gigantesca e vergognosa presa in giro nei confronti dei cittadini, dei lavoratori del settore e dei malati. La sanità e la salute delle persone sono cose troppo importanti per farne oggetto di piccole strategie e giochi politici di corto respiro, da parte di chicchessia. Se davvero vogliono prendere le distanze da Frattura e dalla parte del PD responsabile della fine della sanità molisana e dimostrare che loro sono “altro”, firmino con me un esposto contro Frattura e l’intera struttura commissariale per “

I parlamentari locali del PD , con cadenza ormai settimanale, organizzano conferenze stampa e inviano comunicati per dimostrare tutto il loro impegno sul futuro della sanità pubblica molisana. Dal momento che anche loro, come me, sanno benissimo che i Piani Operativi Sanitari sono definitivi e il loro “compagno” Frattura continua su questo argomento a turlupinare i molisani, farebbero bene a smetterla di contribuire a

Con la proposta di riforma del servizio regionale si vanno a violare i diritti costituzionali

violazione dei diritti costituzionali “ quali sono l’ assistenza sanitaria e la salute dei cittadini. Materiale e casistica li metto a disposizione io. Li aspetto.... PS: Gli organizzatori dell’ encomiabile iniziativa della fiaccolata di Isernia per la salvaguardia della sanità’ pubblica stiano ben attenti ai partecipanti. Scommetto che ci saranno molti, diciamo così’, “intrusi”, e parecchi di loro sono amici di Frattura. Cosa vuoi, tra qualche mese si voterà ad Isernia.... *Senatore della Repubblica


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4 30 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

A cura della famiglia, della Regione, della Provincia, del Comune di Riccia e dell’l’Azienda regionale per lo sviluppo agricolo del Molise

Non poteva esserci migliore e coerente possibilità di onorare la memoria di Tommaso Di Domenico che intitolargli una Borsa di Studio. Ovvero dare, nel suo nome, la possibilità al miglior giovane studente diplomato presso l’Istituto Professionale per l’ambiente e l’agricoltura di Riccia (suo paese natale) di accedere all’università e di completare il Corso di laurea in Agraria e scienze ambientali. Scelta saggia della famiglia che le la Regione, la Provincia di Campobasso, il Comune di Riccia e l’Azienda regionale per lo sviluppo agricolo del Molise hanno pienamente condiviso. Tra le innumerevoli citazioni che riassumono e raccontano la vita e l’opera professionale, sociale, politica, amministrativa e culturale di Tommaso, preferiamo anteporre quella che meglio, a nostro giudizio, lo staglia nella sua brillante umanità, questa: “Uomo carismatico, colto, pragmatico, viene ricordato per la sua simpatia, la sua intelligenza irriverente e per il suo sincero attaccamento a Riccia e al Molise”. Nessuno più dell’editore, del direttore e della redazione de La Gazzetta del Molise, di cui Tommaso Di Domenico è stato indimenticato collaboratore per acutezza di pensiero e brillantezza di linguaggio, lo può avallare, e condividerne il ricordo con incolmabile nostalgia. La presentazione e il significato dell’iniziativa avrà luogo stamani (ore 10,30) presso la sala della giunta della Provincia di Campobasso. Per quanti non potranno essere presenti, e per i nostri lettori, di seguito diamo un breve resoconto delle multiformi attività che di Di Domenico rendono piena e composita la figura. Nasce a Riccia da genitori riccesi. Diplomatosi al Liceo scientifico “Romita” di Campobasso, si trasferisce a Napoli, dove frequenta la facoltà di Geologia presso l’università statale “Federico II”. Dopo aver conseguito la laurea e superato l’esame di abilitazione muoverà i suoi primi passi nel mondo scolastico inse-

Una Borsa di Studio nel nome di Tommaso Di Domenico

L’illustrazione dell’iniziativa per onorare la memoria di un personaggio eclettico della politica e della cultura molisani avrà luogo stamani (ore 10,30) presso la sala della giunta della Provincia di Campobasso gnando in quello stesso Liceo dove solo qualche anno prima era uno studente. Prende al volo l’occasione di poter tornare a Riccia con il conseguimento della cattedra di matematica nella scuola media statale “Federico Ciccaglione”. La passione per la politica si manifesta in giovanissima età, già ai tempi dell’università prendendo parte ai movimenti studenteschi del ’68. La passione diventa impegno istituzionale grazie al suo mentore e maestro Giacomo Sedati che lo prenderà sotto la sua ala nella

C’è poco da fare, hai voglia a gridare ai quattro venti che la cosa pubblica è un diritto-dovere costituzionale, intoccabile, da amare! A chi lo vai a dire?! Per capire certi argomenti devi confrontarti con il sapere, con lo studio, con la ricerca, con i documenti, con i libri, con le fonti, con i segni, insomma, con la cultura! Ah certo, a chiacchiere son tutti buoni, meno arte si intravede con i fatti, con la pratica. Infatti, regolarmente, quando ti trovi a rivendicare il rispetto del bagaglio, del patrimonio culturale, allora ti accorgi che di fronte ti ritrovi individui che la cultura, non voglio nemmeno dire la pratica culturale, non sanno nemmeno dove sta di casa. E così tra scandali e politiche fallimentari, ti accorgi che ti ritrovi degli amministratori, dei rappresentanti politici, che non hanno conoscenza del termine cultura, figuriamoci dei luoghi dove essa si esplicita! Lo sapeva Renzi dove sta di casa la Cultura? E lo sapeva Frattura? Erano a conoscenza

gionale all’Agricoltura e foreste. Delegato regionale nel 2006 all’elezione del presidente della Repubblica. Negli ultimi anni s’è dedicato agli altri grandi amori della sua vita: la scrittura e il giornalismo. Il suo impegno per il sociale è stato il leit-motiv di un intero percorso di vita dedicato alla sua cara terra e di una passionale e disinteressata esistenza consumata per il ben comune. Dardo

Cultura? Ad avercela!

L’intervento

di Emilio Izzo

Democrazia Cristiana, partito del quale sarà segretario provinciale dal 1981 l 1984. Della Dc, dal 1984 ricopre l’incarico di vice segretario regionale e consigliere nazionale, fino al suo scioglimento. Dal 1985 al 1990 è sindaco di Riccia, anni che ricorderà come i più belli e intesi della sua carriera politica. Dal 1990 al 2006 è consigliere della Regione Molise. Presidente del gruppo dei Popolari e, dal 2001 al 2006, del gruppo della Margherita. Dall’aprile 1993 al marzo 1995 è assessore re-

Un territorio che è stato devastato Non c’è nemmeno l’assessore della biblioteca provinciale di Campobasso e di quella di Isernia? Spero per loro che ne fossero all’oscuro, altrimenti le colpe sarebbero decuplicate! Purtroppo (per loro e per noi) i due paladini della cosa pubblica conoscevano i luoghi deputati, magari non li avevano mai frequentati ma ne avevano sentito parlare, vista la loro enfasi in campagna elettorale in difesa delle biblioteche e non solo. Ma i tagli imposti dal governo impongono un regime di austerità, il 50%

delle spese delle province deve essere attuato, i servizi non indispensabili vanno recisi. Ebbene, per una massa di incolti quale sarebbe la spesa da considerarsi superflua? La cultura appunto, le biblioteche nel caso di specie, cosa sennò?! E infatti l’Albino di Campobasso è stata lasciata completamente al suo destino dalla politica regionale e la Mommsen di Isernia anche peggio, sparirà. Spiragli per quella di Campobasso si intravedono grazie ad un possibile assorbimento

da parte del Ministero per i Beni culturali e del Turismo (ma senza nessuna garanzia per il personale della cooperativa), una bella fortuna per Frattura, che farà passare l’operazione come una sua creatura parimenti alle vittorie della Ferrari, mentre per quella di Isernia la morte sarà inesorabile ed arriverà al batter di ciglio dello stesso Frattura, coadiuvato da quell’esempio folgorante di sapere del delegato al ramo, Ioffredi e nel silenzio complice del presidente Coia. Ci troveremo senza biblioteca provinciale, meta quotidiana di decine e decine di studenti, perché magari vanno bene quaranta dipendenti nel reparto amministrativo ma si ritengono superflui cinque funzionari nel settore della cultura! E pensare che potrebbero esistere le condizioni per tenere in piedi la biblioteca senza operare tagli, trovando nelle pieghe dei conti regionali meno di trecentomila euro l’anno. Quisquiglie difronte a venticinque milioni occorrenti per una fantomatica metropolitana leggera! Ma in Molise è più facile perseguire i costosissimi in-

teressi personali che trovare quattro soldi per una biblioteca! Cultura! E che sarà mai questa sconosciuta! La GAM, l’Ittierre, lo zuccherificio, solo per citarne alcune, hanno visto i loro destini infrangersi contro lo scoglio del disinteresse regionale perché considerate partecipate costose, perché la regione non poteva farsi carico di operazioni a forte valenza privata, ci sarebbe da controribattere per ore, ci e vi risparmiamo, ma allora perché non intervenire sul patrimonio pubblico questo fastidioso orpello! Mi dispiace ma a questa ennesima vigliaccheria sociale non ci sto e così, unitamente ad operatori, frequentatori e cittadini, GIOVEDI’ 31 MARZO ALLE ORE 10.30 porteremo la nostra protesta ai piedi del palazzo della provincia di Isernia per denunciare lo stato delle cose, le complicità, gli sprechi, l’inciviltà e la mancanza di cultura nei confronti del bene pubblico. E l’occasione sarà quella giusta per riportare all’attenzione la situazione drammatica dei cantonieri che stanno per finire definitivamente per strada!


TAaglio lto

5 30 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Stop al personalismo e allo strumentalismo che hanno fatto del Comune capoluogo un crogiuolo incandescente di sterili polemiche e provata inefficienza

“Conclusa la riorganizzazione interna (con al vertice il top/manager Antonio Iacobucci - ndr), stabilizzato il bilancio, riassunti i progetti appaltabili, acquietate le rivendicazioni di visibilità e di rappresentanza dei gruppi consiliari che formano la maggioranza, non c’è tempo da perder Certezza per il consigliere comunale del gruppo “Popolari per l’Italia”, Pasquale Colarusso, di entrare in giunta a Palazzo san Giorgio; nodo da sciogliere, invece, nel gruppo “Molise di tutti” sul nome da indicare allo stesso scopo. In vantaggio è Francesco De Bernardo, già delegato dal sindaco Battista al centro storico. Comunque in settimana il sindaco è deciso a chiudere la quadratura del cerchio (politico e amministrativo) e a presentare al consiglio comunale l’esecutivo a nove. Un numero eccessivo di assessori? Neanche per sogno. Il primo cittadino ricorda la composizione delle giunte passate e le ragioni per cui ritiene indispensabile allargare i suoi collaboratori: “Conclusa la riorganizzazione interna (con al vertice il top/manager Antonio Iacobucci - ndr), stabilizzato il bilancio, riassunti i progetti appaltabili, acquietate le rivendicazioni di visibilità e di rappresentanza dei gruppi consiliari che formano la maggioranza, non c’è tempo da perdere. Dobbiamo accelerare il passo e per tenere testa a tutte le esigenze operative occorrono energie e professionalità adeguate. La ripartizione dei compiti e delle responsabilità era di giorno in giorno evidente e improcrastinabile, ed è a questa esigenza che mi sono piegato, altro che storie”. Fin qui le valutazioni del primo cittadino. Diverso invece il punto di vista delle opposizioni che ritengono l’allargamento della giunta un chiaro segnale di debolezza e di cedimento del sindaco dapprima alle pressioni politiche interne al Pd, quindi alla necessità di un riequilibrio in favore delle altre forze della maggioranza. Il gioco delle parti è

Giunta comunale a nove: Colarusso certo, De Bernardo forse

chiaro e trasparente. Saranno i risultati pratici della gestione comunale a stabilire se davvero Campobasso si avvia ad essere amministrata col supporto di una giunta efficiente, capace, e collaborativa, o se, al contrario, è condannata ad assistere all’ennesimo flop. Le polemiche che vedono protagonisti in negativo gli assessori ai Lavori pubblici e all’Urba-

nistica, Maio e Chierchia, costituiscono un precedente di scarso conforto per Battista e per il modo di gestire gli umori dei singoli consiglieri e dei gruppi di maggioranza (Centro democratico – Comunisti italiani – Italia dei valori – Lab Campobasso – Popolari per l’Italia – Segnale civico – Molise di tutti – Unione di centro/Udc e Pd). Gruppi anche

monocellulari (Lab Campobasso – Centro democratico – Comunisti italiani – Italia dei valori e Segnale civico), espressione di personalismo e strumentalismo che fin qui hanno fatto del Comune capoluogo un crogiuolo incandescente di sterili polemiche e provata inefficienza. Va detto che Battista alle polemiche, ai consiglieri recalcitranti, alle pressioni

Il sindaco Battista: “Conclusa la riorganizzazione interna, stabilizzato il bilancio, acquietate le rivendicazioni di visibilità e di rappresentanza dei gruppi consiliari che formano la maggioranza, non c’è tempo da perdere” L’intervento

e alle critiche ha retto con ostentata indifferenza, evitando di entrate nel merito delle situazioni, ma cercando di farle decantare. Ce n’è voluto di tempo, però, se solo in questa settimana egli conta di quadrare il cerchio. Di farlo, tacitando le ultime richieste di visibilità e rappresentanza dei gruppi consiliari di maggioranza e spostando il confronto e l’impegno collettivi sul collegamento pedonale del Terminal con il quartiere di San Giovanni, con la realizzazione della nuova scuola di Via Crispi e gl’interventi di messa in sicurezza delle scuole cittadine, con il completamento della tangenziale Nord, con l’accordo con le Ferrovie per completare il sottopasso di Via Mazzini e l’eliminazione del passaggio a livello, con la pianificazione della nuova rete di trasporto urbano e interurbano e la programmazione di una nuova e diversa stagione amministrativa. Volere e potere al vaglio della realtà. Dardo

Precari della sanità, i risarcimenti Nuova battaglia del Codacons in regione. Dopo l’azione avviata a tutela dei lavoratori della scuola che sta portando a risarcimenti in favore dei docenti precari, l’associazione dei consumatori lancia oggi una nuova azione collettiva riservata ai precari del settore sanità del Molise. L’iniziativa legale del Codacons si basa su una sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 15 marzo, che ha riconosciuto i diritti dei lavoratori precari degli ospedali pubblici, stabilendo che le aziende sanitarie non possono ricorrere al continuo rinnovo dei

contratti a tempo determinato senza assumere personale tramite concorso. Per i supremi giudici, inoltre, in caso di abuso di contratti a termine da parte di una pubblica amministrazione, il dipendente ha diritto al risarcimento del danno da “perdita di chances lavorative”, in quanto il lavoratore rimane “confinato in una situazione di precarizzazione e perde la chance di conseguire, con percorso alternativo, l’assunzione mediante concorso nel pubblico impiego o la costituzione di un ordinario rapporto di lavoro privatistico a tempo inde-

terminato”. Tutti i lavoratori a tempo determinato impiegati presso le Aziende Sanitarie pubbliche del Molise con contratti a termine che abbiano superato - nella loro durata complessiva - i 36 mesi (comprensivi di proroghe e rinnovi), possono ora aderire all’azione collettiva lanciata dal Codacons, e ottenere l’assunzione a tempo indeterminato, il riconoscimento dell’anzianità di servizio e il risarcimento del danno fino a un massimo di 50.000 euro. Per info e adesioni www.codacons.it

Centri per l’Impiego, firmate le subconvenzioni Campobasso. Centri per l’impiego delle Province di Campobasso e Isernia, siglate a Palazzo Vitale le subconvenzioni per la loro gestione. Il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e i presidenti delle due Province molisane, Rosario de Matteis e Lorenzo Coia, hanno firmato questa mattina l’ultimo e più importante atto del percorso avviato lo scorso dicembre con il Ministero del lavoro e la Presidenza sociale. La firma mette in sicurezza, nel passaggio di fun-

Frattura: “Politiche per il lavoro a servizio dei cittadini”

zioni dalle Province alla Regione, l’erogazione dei principali servizi erogati dai centri per l’impiego: presa in carico, profilazione e orientamento, comprese anche le più importanti funzioni di accompagnamento (misure di sostegno al reddito e percorsi per la riqualificazione professionale e il reinserimento attivo nel mondo del lavoro). Tutto questo grazie alla possibilità che le subconvenzioni includono di avvalersi del personale già utilizzato dalle Province

nelle attività di potenziamento delle politiche per il lavoro. Soddisfatto dell’accordo, il presidente Paolo Frattura: “Le subconvenzioni rappresentano il punto conclusivo del processo in forza del quale la Regione assume un diverso e più incisivo protagonismo nella gestione delle politiche per il lavoro con il passaggio della titolarità della governance: ci muoveremo per continuare ad assicurare la qualità dei servizi che le nostre Province hanno saputo sempre offrire ai cittadini”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Campobasso

30 marzo 2016

L’iniziativa si fonda sull’intesa tra il Comune e l’organizzazione Lions Solidarietà sanitaria

Meno abbienti, c’è l’assistenza medica

Al via a Campobasso il progetto di sanità specialistica gratuita per i più bisognosi CAMPOBASSO. Un servizio di assistenza medica rivolto ai più bisognosi, ai nuovi poveri. La Giunta di Palazzo San Giorgio, guidata dal sindaco Antonio Battista, ha approvato la delibera, proposta dal dirigente dell’area Servizi alla Persona, settore Politiche Sociali e Culturali, servizio Politiche SocioAssistenziali e predisposta su impulso dell’assessore alle Politiche Sociali Alessandra Salvatore, con la quale si dà il via ad un progetto di assistenza medica-specialistica a titolo gratuito rivolto alle famiglie meno abbienti. L’iniziativa si fonda su un protocollo d’intesa tra il Comune di Campobasso e l’organizzazione Lions Solidarietà Sanitaria Onlus – SO.SAN. Organizzazione quest’ultima nata per fare e dare assistenza medica e che vanta una decennale esperienza all’estero. Alla base della sua attività la volontà di impegnare la professionalità dei propri medici anche sul territorio italiano. Parte attiva del progetto può essere qualunque medico specialista, anche non facente parte dell’organizzazione Lions, che deciderà di erogare un numero mensile a sua scelta di prestazioni gratuite ad indigenti, direttamente nel proprio studio professionale o presso strutture sanitarie organizzate dai Lions, dalla So.San o con loro convenzionate. Ecco come funzionerà il servizio: a) il Settore Servizi Sociali e Culturali predisporrà un’adeguata campagna informativa rivolta ai potenziali utenti destinatari dell’intervento (in carico al servizio sociale comunale e comunque con ISEE familiare non superiore a 5mila euro) che presenteranno prescrizione di accesso alla prestazione specialistica, redatta su foglio bianco da parte del proprio medico di famiglia; b) il Comune inoltrerà gli utenti al competente specialista previo appuntamento telefonico; c) gli utenti

esibiranno allo specialista la prescrizione medica opportunamente vidimata dal Comune a conferma del diritto all’accesso alla prestazione; d) gli accertamenti eventualmente prescritti dallo specialista sono da intendersi a totale cura e carico dell’utente stesso, secondo le regole del SSN e del SSR (Servizio Sanitario Regionale) nel tempo vigenti. L’organizzazione Lions Solidarietà Sanitaria Onlus – SO.SAN non ha scopi di lucro e persegue finalità di solidarietà sociale. Non elargisce denaro o regalie, ma in-

La lettera

tende raccogliere e organizzare le singole iniziative e le grandi disponibilità professionali per sviluppare programmi propri, continuativi, efficaci e solidali. La So.San., che in tutti questi anni ha operato all’estero nei paesi del terzo mondo, ha deliberato e promosso un Service rivolto agli indigenti che vivono in Italia. La Segreteria Nazionale So.San. consegnerà tramite il Responsabile al Comune un elenco dei medici specialisti che avranno offerto la propria disponibilità a tale servizio, aggiornandolo mensil-

mente. Tale elenco conterrà il nominativo del medico, la specializzazione e/o la prestazione erogabile, il numero di prestazioni mensili gratuite che il medico mette a disposizione; il numero di telefono per la prenotazione della visita. Obiettivo per So.San. è quello di giungere, in tutti i casi in cui ciò sarà possibile, alla diagnosi e alla cura del paziente indigente attraverso l’erogazione di accertamenti specialistici completi. Lo specialista infatti, al termine della prestazione, rilascerà all’interessato una relazione/referto da con-

segnare al medico curante. Per successive richieste di visita, il paziente dovrà nuovamente rivolgersi ai Servizi Sociali del Comune o all’Istituzione cui in precedenza si era rivolto. Il medico specialista consegnerà all’indigente una ricevuta sanitaria ad euro 0,00 al medesimo intestata, riportante la dicitura “prestazione sanitaria (indicando quale) erogata sulla persona (nome dell’indigente) a titolo di gratuità, come da accordo tra SO.SAN. e Comune (indicando quale)”. Ogni appuntamento potrà essere disdetto dal Comune al medico fino a 24 ore prima della prestazione richiesta. Qualora l’interessato non si presentasse all’appuntamento, la prestazione verrà conteggiata come erogata. Il Comune avvertirà il referente So.San., via email, di ogni appuntamento richiesto, specificando la tipologia della prestazione ed il medico contattato. Per maggiori informazioni sullo svolgimento del servizio è possibile contattare il Servizio Sociale Professionale presso gli uffici dell’assessorato alle Politiche Sociali sito in via Cavour.

Pensiline autobus, tutte fatiscenti

Egregio signor sindaco, Ieri ho dovuto prendere l’autobus in via Toscana : ho avuto quasi la tentazione di andare a piedi perche’ non riuscivo a stare sotto quella parvenza di pensilina devastata dai graffiti e altri atti di vandalismo, in un contesto, come quello della zona, che gia’ lascia a desiderare per altri aspetti. A volte mi capita di dover prendere i mezzi pubblici in via San Giovanni: tra strutture che fra un po’ verranno ingurgitate dagli smottamenti del terreno ed altre che non hanno alcun elemento che le faccia assomigliare a delle pensiline, c’e’ da mettersi le mani nei capelli. Stesso discorso per la struttura di fronte alla stazione ferroviaria e quella in via Principe di Piemonte. Un giorno un mio collega

marchigiano, venuto a Campobasso per dei workshops aziendali, mi ha chiesto:”Ma come siete messi?”. Ho apprezzato la sua sincerita’ e non mi sono offeso, perche’ non ha fatto altro che dire la verita’. Una verita’ che ancora in molti nella nostra citta’ non vogliono guardare con le lenti dell’onesta’ intellettuale. La domanda allora nasce spontanea: quali sono le priorita’ dell’amministrazione? I marciapiedi? Il verde pubblico? Una nuova regolazione del traffico? La rivitalizzazione di Piazza Prefettura con attivita’ culturali ed artigianali? Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio a tanti mesi dal suo insediamento, e invece noto la stessa inerzia nei confronti di atti van-

dalici di quattro gatti che, se solo lo si

volesse, potrebbero essere messi alla berlina da ordinanze e pattugliamenti del territorio. E’ scontato che anche il cittadino deve fare la sua parte, e quindi invito pubblicamente giovani e meno giovani a fare da sentinelle, a non sgranare gli occhi dallo stupore quando qualcuno vuol provare a prendere

un’iniziativa volta al senso civico, perche’ la citta’ e’ la loro e di nessun altro, e se non viene rispettata da chi vi e’ nato, non si vede perche’ debba esserlo dai forestieri. Per dirla con Papa Francesco, dobbiamo superare quel vuoto culturale in cui ci stiamo progressivamente immergendo. Per ridare prima di tutto dignita’ a noi stessi -tanto come privati quanto come istituzioni- e poi ai luoghi in cui viviamo. Continuare a tergiversare non fara’ altro che peggiorare lo stato di salute di un malato che potrebbe salvarsi. In attesa di un suo cenno di riscontro, la saluto cordialmente Gianpaolo Libertucci

Azioni per rendere sicure le festività pasquali

La Polizia controlla il territorio CAMPOBASSO. Nei giorni scorsi, in occasione delle festività pasquali che hanno visto la provincia di Campobasso interessata da numerose presenze turistiche, attenzione particolare è stata data dalla locale Questura all’attività di controllo del territorio. Gli uomini della Polizia Campobassana hanno vigilato diversi punti dell’intero territorio di competenza, mantenendo inalterato, nonostante il periodo festivo, il numero delle pattuglie ordinarie e ponendo particolare attenzione agli snodi di ingresso e uscita dalla Provincia.

La Squadra Mobile ha perquisito 4 abitazioni per gli stupefacenti L’attività di prevenzione ha visto impegnati in primo luogo il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della locale Questura, cui ha dato

“manforte” personale specializzato del Reparto Prevenzione Crimine proveniente da Potenza. I risultati dei servizi straordinari di prevenzione sono interessanti, avendo portato, solo nello scorso weekend, alla verifica della posizione di 257 persone di cui 58 con precedenti penali, di 155 veicoli, all’effettuazione di 15 posti di controllo nonché di 10 controlli ad esercizi pubblici, questi ultimi effettuati in stretto coordinamento con il personale della Divisione Polizia Amministrativa della Questura. Sono inoltre state effettuate, con

l’ausilio mirato della Squadra Mobile, 4 perquisizioni domiciliari a carico di altrettante persone coinvolte nel giro degli stupefacenti e in occasione delle quali si è proceduto alla segnalazione dei responsabili, nelle opportune sedi, a seguito del rinvenimento di droga. Sempre alta è quindi l’attenzione degli uffici della Questura di Campobasso al fine di garantire la tranquillità ai propri cittadini e, nello scorso fine settimana, anche a chi ha preferito questo territorio per la classica gita fuori porta delle festività pasquali.


Campobasso

7 30 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Rossoblù e dintorni

Senza goleador si resta nel limbo Da studiare il fenomeno dell’Herta Berlino mentre ci si interroga dove sono finiti gli 800mila euro per la manutenzione dello stadio di Gennaro Ventresca I giornali non dicono sempre la verità. Qualche volta omettono, altre esagerano. Difficile stare loro dietro. Questa volta, però, la notizia sembra figlia della realtà. Dico quella che arriva dalla Germania, Berlino per la precisione. I tifosi dell’Herta, la squadra principale della capitale, hanno dato prova di amore autentico nei confronti del loro club. Nello spazio di soli dieci minuti hanno versato un milione di euro, per sostenere i loro colori a sviluppare i propri progetti digitali. E poi non si spiegano perchè la Germania funziona. Di fronte alla sorprendente notizia berlinese non posso fare a meno di fare un raffronto con i fatti di casa nostra. Facendo le dovute proporzioni, naturalmente. Rassicurato dal piacevole risveglio del popolo sportivo favorito dal prezzo politico di un euro, dalla splendida giornata di sole e dal susseguirsi dei risultati positivi, Nello Aliberti aveva creduto di aver provocato una piacevole scossa in seno alla nostra tifoseria. Ma gli sono bastate un altro paio di partite per capire che sarà duro riscaldare in una città intirizzita come la nostra. Indifferente un po’ a tutto, compresi i calci d’angolo. *** Lo stadio di Selva Piana è stato un lusso. Trasportati dalla mareggiata delle ambizioni, dirigenti, amministratori e tifosi si spinsero a sognare uno stadio “vero”, ben lontano dal campo sportivo di via Albino. In quei giorni i nostri ragazzi, sospinti dal generoso Molinari sfidarono gli squadroni della cadetteria e fu solo l’inesperienza a non permettere di raggiungere la Serie A.

rebbe voluto poco per traformare il Romagnoli in uno stadietto da diecimila posti, bello, caldo e “vivibile”. Nessuno infatti ha dimenticato che la vecchia tribuna era diventata il salotto dei malati di pallone.

Ecco, forse fu proprio per questo che a nessuno venne in mente di chiedersi chi avrebbe occupato i 30 mila posti a sedere costruiti all’interno del “catino”. E neppure passò per le nostre teste di stimare quanto

sarebbe costata la manutenzione del mastodontico impianto. Giova ricordare che per permettere l’amichevole tra l’Italia del Trap con l’Irlanda, nel dopo terremoto, fu speso un miliardo (di lire). Mentre si resta sempre in

L’ultimo gesto di Piero Armanetti di sergio genovese Piero e Ugo Armanetti, posso dire, sono stati due giovani che hanno accompagnato una fetta importante della mia esistenza. Il primo, tifosissimo dignitoso del fratello, il secondo calciatore dalle immense capacità, che però si è dovuto accontentare di un curriculum vitae assai limitato rispetto alle sue potenzialità. Entrambi con una vita tra alti e bassi ma Piero, non me ne voglia Ugo, ha sempre di più mostrato aneliti di riscatto e negli ultimi anni

I suoi organi sono stati donati Una vita esemplare che lo aveva contraddistinto

All’Unimol, arriva Sabino Cassese Il giudice emerito della Corte costituzionale terrà una lectio magistralis il 7 aprile CAMPOBASSO. Il 7 aprile 2016, alle ore 12, l’Università degli Studi del Molise riceve un ospite d’eccezione: è Sabino Cassese, uno dei massimi giuristi, giudice emerito della Corte costituzionale e professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, nonché professore di «Global governance» al Master of Public Affairs dell’Institut d’Etudes Politiques di Parigi. È stato Ministro per la Funzione Pubblica del 50° Governo della Repubblica Italiana, presieduto da Carlo Azeglio Ciampi. Il suo nome si lega non soltanto all’impegno istituzionale di più alto profilo nazionale, ma altresì a un

attesa di veder cantierare, per i famosi 800 mila euro, le opere necessarie per mettere in sicurezza i gradoni con le resine capaci di opporsi ai morsi della ruggine. Fossimo rimasti in centro ci sa-

*** Con tutto il rispetto per gli esperti dei calci d’angolo rossoblù non ci vuole poi un’approfondita analisi per stabilire che il limite maggiore della nostra squadra risiede nella prima linea. La formazione di Favo produce un gioco gradevole, con rari sbocchi offensivi. La mancanza di una punta centrale ha obbligato il mister napoletano a inventarsi il funambolico Alessandro come centravanti. Ma anche ai fianchi non è che le cose vadano meglio: Todino ha segnato solo due reti, una in più il suo omologo Gabrielloni, Con questi numeri è chiaro che di più del quarto posto non si possa aspirare. Anche perchè tra i centrocampisti manca qualcuno capace di fare gli inserimenti. Se ne tenga conto per il futuro. Ammesso che ci saranno le condizioni per puntare in alto.

posto di assoluto rilievo nel pensiero gius-pubblicistico degli ul-

timi sessant’anni. Sabino Cassese terrà una lezione su “La diffusione della giustizia costituzionale nel mondo”, verrà accolto dal Rettore Gianmaria Palmieri, riceverà i saluti dei professori Stefano Fiore, Andrea Rallo e Andreina Scognamiglio. L’evento sarà presentato dalla professoressa Hilde Caroli Casavola, che ha promosso l’iniziativa presso il Dipartimento Giuridico nell’ambito delle attività della cattedra di Istituzioni di diritto pubblico. Appuntamento dunque giovedì 7 aprile 2016, alle ore 12.00 nell’Aula Kelsen del I Edifico Polifunzionale di viale Manzoni a Campobasso.

si era guadagnato, lavorando sodo, la stima di tutti. Piero e Ugo vivevano da gemelli ma gemelli non erano. Solo qualche giorno fa, il cammino di vita di Piero si è interrotto definitivamente perché la stessa vita è madre ma anche matrigna e senza preavviso decreta le sue sentenze inappellabili. Un flusso portentoso di sangue ha riempito la sua testa lasciando nello sconforto la dolce moglie , i suoi due bellissimi figli, la madre, il padre, le sorelle e i fratelli. Nel Campobasso Calcio di qualche anno fa Ugo e Piero, erano delle autorità costituite. Ugo per la sua capacità di vincere da solo le partite nonostante una forma non proprio da atleta, Piero nella sua veste multifunzionale poiché era guardarobiere, guardaspalle, uomo di fiducia provata del sottoscritto e del Presidente Adelmo Berardo. Pur di sostanziare la sua appartenenza, non rinunciava a nulla poiché quando c’era da dimostrare la sua riconoscenza era pronto a tutto. Potrà sembrare strano ma Piero era un uomo mite che non viveva di prepotenza per la sua stazza gigantesca. Quando era tirato per i capelli, allora reagiva. Ne sanno qualcosa i tifosi del Galatina che nel tentativo di aggredire giocatori e dirigenti della nostra squadra, furono tutti ricondotti a miti comportamenti. Solo qualche mese fa Piero è stato con me per qualche giorno e mentre mi parlava con entusiasmo dei suoi successi lavorativi, era preoccupato per suo fratello Ugo del quale ri-

maneva tifosissimo anche se da un pezzo aveva lasciato la carriera di calciatore. Questo filo si è spezzato ma con un ultimo scatto di reni Piero non se ne è voluto andare in maniera ordinaria. Come più volte aveva raccomandato da vivo, pur godendo di una salute integra, era intenzionato a lasciare la vita con un gesto che doveva definitivamente riconsegnarlo al giudizio unanime di uomo degno di vivere all’incrocio dei venti. I suoi organi sono stati donati tutti. Ma lasciatemi dire che due bambini di cui non conosceremo mai le sembianze e le generalità, grazie al suo fegato diviso in due, sono tornati a vivere altrimenti non ce l’avrebbero fatta. Che dire? C’è solo da alzarsi in piedi e in silenzio, senza applausi perché alla morte non si applaude, regalargli qualche preghiera tra lacrime nascoste e orgoglio di averlo conosciuto.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

30 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

L’iniziativa è stata assunta da Molise Acque per favorire la salvaguardia dell’ambiente

A Isernia, le casette dell’acqua Da domani funzioneranno per l’erogazione di acqua gassata o naturale ISERNIA. Domani, la Molise Acque, di concerto con il Comune di Isernia, attiverà le “Casette dell’acqua”, installate presso il palazzetto dello sport in via Giovanni XXIII, ed in località S. Lazzaro. Il progetto delle “Case dell’acqua” ha l’intento di fornire acqua naturale e frizzante, sia a temperatura ambiente che refrigerata, mediante erogazione attivata con un tasto elettronico. Case dell’acqua è un’iniziativa che intende promuovere l’utilizzo dell’acqua pubblica di qualità, permettendo ai cittadini di usufruire di un servizio pubblico in più, apprezzando sia la qualità dell’acqua spillata sia l’economicità. Le Case dell’acqua rappresentano un piccolo ma concreto esempio di sostenibilità, grazie al quale potranno cambiare le abitudini di migliaia di persone. Al contempo, infatti, non solo sarà fornita acqua di qualità a bassissimi costi, ma si darà anche una mano all’ambiente, diminuendo la produzione e la circolazione di plastica e, quindi, le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Inoltre, non vi saranno sprechi in quanto è previsto un sistema che blocca automaticamente l’eroga-

risparmio diretto di spesa in termini economici per le famiglie; valorizzare l’acqua pubblica; educare alla sostenibilità; Il prezzo di erogazione sarà pari ad € 0.05 / litro per l’acqua natu-

rale ed € 0.10 / litro per quella frizzante. Per l’intera giornata di giovedì l’erogazione avverrà gratuitamente. Comune di Isernia

L’evento

Fornelli tra i Borghi più belli zione. Quest’ultima, infatti, è programmata per rilasciare 1 litro d’acqua; tra un’erogazione e l’altra è previsto un tempo di arresto di qualche secondo. L’acqua dovrà essere prelevata con bottiglie preferibilmente in vetro. L‘iniziativa risulta di interesse collettivo e si sviluppa con l’intento di potenziare e valorizzare l’utilizzo dell’acqua di rete, in modo da ridurre il consumo dell’acqua in bottiglie di plastica, di ridurre il conferimento nella raccolta differenziata da parte della cittadinanza di contenitori per liquidi in plastica, oltre alla riduzione indiretta della produzione di CO2 prodotta da tale sistema, abbassando di conseguenza l’impatto ambientale legato al tra-

sporto e smaltimento delle stesse. Nello specifico il servizio permetterà: erogazione acqua liscia, gasata e refrigerata, a “km 0”; riduzione della plastica; salvaguardia dell’ambiente; riduzione delle immissioni di CO2 nell’atmosfera; riduzione dei costi per conferimento delle bottiglie alle discariche; avere una qualità organolettica delle bevande superiore affidandosi alla stessa acqua erogata dal “rubinetto di casa” sempre fresca e a portata di bicchiere. Sia liscia che frizzante; godere di generatore di ozono in grado difendere l’acqua da batteri, funghi e virus;

Il paese in provincia di Isernia si è classificato al sesto posto tra i venti regionali FORNELLI. Sesto posto per Fornelli nella sfida della trasmissione Rai ‘Kilimangiaro’ per eleggere il Borgo dei Borghi, mentre per la terza volta consecutiva è la Sicilia ad aggiudicarsi la prima posizione con Sambuca di Sicilia. La finale si è tenuta domenica sera nel corso di una puntata speciale del Kilimangiaro, andato in onda su Rai3 in prima serata. Dopo aver passato nuovamente in rassegna tutti i 20 borghi partecipanti, poco alla volta è stata stilata la classifica

rare. E’ il caso accaduto poche ore fa in occasione della finale del ‘Borgo dei Borghi’, concorso indetto ormai da anni dal programma televisivo di Raitre, ‘Kilimangiaro’, che ha stilato la classifica finale 2016 del Borgo più bello d’Italia. Tra questi in gara anche Fornelli che ha aderito da anni all’associazione dei ‘Borghi più Belli d’Italia’. Si tratta di un risultato finale storico. Un sesto posto ottenuto grazie al voto dei cittadini, grazie all’impegno mostrato sul

che ha visto trionfare la cittadina siciliana. Fornelli, che gareggiava per il Molise, ha ottenuto un piazzamento di tutto rispetto, arrivando a pochi passi dal podio. Una grande soddisfazione per il piccolo comune molisano che ha raccolto una sfida senza dubbio impegnativa, tenendo testa a regioni d’Italia senz’altro più blasonate: “Ci sono voluti sacrifici, anni di attesa e soprattutto investimenti cospicui da parte dell’amministrazione comunale – si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Fornelli – Ma si sa, prima o poi, i risultati premiano e come. E’ da Fornelli che parte la rinascita di quel Molise che non c’è, quel Molise tanto bistrattato, che poi alla prova finale sa sempre come comportarsi e come ben figu-

campo e soprattutto al lavoro dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Tedeschi che ha riqualificato interamente il centro storico. Centinaia di migliaia di euro spesi a favore della collettività e dello sviluppo turistico. Addirittura negli anni addietro la candidatura di Fornelli a Borgo più Bello d’Italia venne bocciata. Ma grazie alle opere di ristrutturazione e ai risultati raggiunti nel corso di questi anni dall’amministrazione Tedeschi tutto è cambiato. Nella serata di Pasqua in diretta televisiva su Raitre è arrivata la consacrazione da parte della conduttrice del Kilimangiaro, Camilla Raznovich che nello stilare la classifica finale ha scandito il comune di Fornelli al sesto posto della graduatoria finale. Un grande risultato”.

Il caso

“Pasqua sicura”, sei persone denunciate I Carabinieri hanno eseguito numerosi sequestri ed è stata recuperata la refurtiva Lavoro intenso per i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, impegnati per garantire la sicurezza a cittadini e vacanzieri, durante l’ultimo fine settimana, caratterizzato da un sensibile aumento del traffico veicolare dovuto alle festività pasquali, lungo le arterie principali che attraversano i vari comuni della provincia “Pentra”. Il bilancio dei controlli è di sei persone denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati che vanno dalla violazione di doveri inerenti la custodia di cose sottoposte a sequestro alla ricettazione, dalla minaccia aggravata alla detenzione illegale di armi e munizioni, dall’abusivismo edilizio alla guida in stato di ebbrezza alcoolica. Ad Isernia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato un 28enne del posto, sorpreso alla guida della propria autovettura, nonostante la stessa fosse già stata sottoposta a sequestro amministrativo ed affidatagli in custodia giudiziaria. Il mezzo è

stato confiscato. A Venafro, un 30enne del posto, è stato denunciato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, in quanto trovato in possesso di un’autovettura denunciata rubata in Germania nel 2013. L’uomo dovrà rispondere del reato di ricettazione, mentre il veicolo è stato sottoposto a sequestro, in attesa di essere restituito al legittimo proprietario. Ancora a Venafro, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 60enne originario di Tora e Piccilli, in provincia di Caserta, che in più circostanze aveva minacciato di morte la moglie, con la quale convive nel centro Venafrano. Per motivi precauzionali, i militari sottoponevano a sequestro un fucile calibro 12 e una pistola calibro 9, legalmente detenuti dal 60enne, e circa 70 munizioni, di cui parte detenute illegalmente. E sempre a Venafro, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato un 24enne di Isernia, sorpreso alla guida della

propria autovettura, completamente ubriaco. Dagli accertamenti eseguiti attraverso l’apparato etilometro in dotazione alle unità di pronto intervento dell’Arma, il tasso alcoolemico è risultato superiore di circa tre volte a quello consentito dall’attuale normativa. La patente di guida è stata ritirata e il veicolo sottoposto a sequestro. A Monteroduni, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 50enne ed un 54enne entrambi di Sant’Agapito, per abusivismo edilizio. I due stavano realizzando un fabbricato in assenza delle prescritte concessioni edilizie e in luoghi sottoposti a vincolo paesaggistico. La struttura è stata sottoposta a sequestro. Numerosi infine i posti di blocco istituiti in tutto il territorio della provincia di Isernia, 160 i veicoli controllati e 240 le persone identificate, 18 le contravvenzioni contestate per violazioni alle norme del Codice della Strada.


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Termoli

30 marzo 2016

Fi, Fismic, Uilm e Acqf ribadiscono la bontà della loro azione per nuovi posti di lavoro

Fiat, è scontro sindacale Allo stabilimento di Termoli non c’è unitaria visione tra i rappresentanti dei lavoratori TERMOLI. In un momento di nuova espansione produttiva e occupazionale il clima sindacale interno allo stabilimento Fca di Rivolta del Re invece è incandescente. Nemmeno l’annuncio delle nuove assunzioni ha messo d’accordo tutti e i rappresentanti delle 4 sigle presenti nel comitato esecutivo (Fim-Fismic-Uilm e Acqf) hanno dovuto stampare un volantino con cui ribattere alle offese rimediate su Facebook da alcuni operai. “Cari giovani, grazie a quelle persone che definite vendute avete avuto la possibilità oggi di dire la vostra e con spavalderia fare affermazioni poco etiche. Grazie a quelle persone che da sempre hanno assunto responsabilità prendendo degli impegni, a volte anche impopolari, hanno permesso tante condizioni favorevoli alla nostra realtà produttiva. Forse non è ancora sufficiente perchè, purtroppo tanti altri giovani sono disoccupati. Quei giovani ‘cari ragazzi’ oggi vorrebbero venire a lavorare sulle vostre postazioni conquistando con il lavoro quella dignità che voi oggi lamentate di aver perso, a buoni intenditori poche parole. Cara Rsa della Fiom, ma di quale Fiom? Vogliamo precisare alcune inesattezze menzionate nel comunicato affisso nelle bacheche. Con la vostra indiscussa coerenza dichiarate lo sciopero sugli straordinari (adesione 1%) e da oggi vi siete superati dichiarando lo sciopero sui turni ordinari, giustificando con la solita stantia retorica che la causa è questo disumano orario di lavoro. Vogliamo ricordarvi che stiamo parlando di straordinario e non di Cigo quindi ci viene da dire care Rsa che a demagogia non avete rivali usando spesso il legittimo

“Non è più pensabile lo scontro”

disagio che alcuni lavoratori vivono, usandolo come leva sull’opinione pubblica. Ci sembra di

ritornare agli anni fatidici di tante proteste (legittime) per contestare tutto e tutti, usando spesso la con-

Incidente stradale, muore una bimba TERMOLI. Proseguono gli accertamenti sull’incidente stradale che ha provocato la morte di Denise Stoduto che aveva compiuto sei anni appena il 22 marzo scorso. La piccola stava viaggiando col papà, un 35enne originario di Poggio Imperiale e residente in via Catania a Termoli, nella zona di Porticone. Insieme a loro anche il fratellino. Il sinistro è avvenuto sulla strada statale a scorrimento veloce 693, al km 13,5, in territorio di San Nicandro Garganico, che collega Lesina al promontorio del Gargano. La piccola si trovava in una Fiat Punto rimasta coinvolta in un doppio scontro. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, effettuata dagli agenti della Polizia stradale, il suv Cherokee (che proseguiva in direzione Nord trainando un carrello) si sarebbe trovato di fronte una Polo, che sorpassando un altro mezzo lo ha colpito lateralmente. Il Cherokee è uscito fuori strada, ha sfondato il guardrail e si è ribaltato nei campi perdendo il carrellino che trainava.

testazione come trampolino di lancio per affacciarsi alla carriera politica. Vi ricordiamo che il

mondo è cambiato siamo nel a 2016 e le condizioni attuali ci portano a confrontarci con l’intero mondo. Vogliamo ricordarci che lo sciopero non è una vittoria ma una sconfitta di tutti. Grazie a voi, piuttosto che confrontarci e affrontare i problemi preterite affidarvi ai metodi di sempre stando dietro le barricate non assumendovi le responsabilità tanto, ci pensano gli altri. Più che una vittoria (di Pirro) la possiamo definire una Caporetto”.

La piccola di sei anni viaggiava a bordo di una Fiat Punto ‘colpita’ da un carrellino staccatosi da un Suv

Come una scheggia impazzita, il carrellino ha carambolato sulla strada scagliandosi contro la Punto che sopraggiungeva. Per la bambina non c’è stato nulla da fare: è morta sul colpo. Gravi le condizioni del padre e del fratellino, operato d’urgenza appena giunto all’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, dove è stato condotto anche il papà, anche lui in condizioni critiche. Illeso il conducente del Cherokee, mentre moglie e figli sono rimasti feriti: le loro condizioni non destano preoccupazioni. La strada dell’incidente è stata chiusa a

lungo. Sul posto i Vigili del fuoco di San Severo coordinati da Antonio Fratta ed altre squadre di Lucera e Lesina insieme alla Polizia stradale e ai Carabinieri. Oltre ai familiari della bimba, gli altri feriti sono una donna e due bambini che erano sulla jeep; illeso è rimasto il conducente della Polo. I feriti sono stati ricoverati nell’ospedale di San Giovanni Rotondo e all’ospedale di Foggia, alcuni dei quali trasportati con l’elisoccorso. Alla guida della Polo un anziano di Poggio Imperiale e sul Suv Cherokee una famiglia di Torino, composta da padre, madre e due bambini di uno e sette anni, di ritorno a casa dopo una breve vacanza a Foce Varano.

Ancora pulizia meccanica sulle spiagge dove nidifica il Fratino

“Come ogni anno!” PETACCIATO. Ambiente Basso Molise nelle scorse settimane (comunicazione del 1 marzo 2016), come ogni anno, ha scritto a tutti i Comuni costieri offrendosi di collaborare con le Amministrazioni per provvedere alla pulizia della spiaggia senza arrecare danni alla specie del Fratino (Charadrius alexandrinus). Alcuni mezzi pesanti sono entrati in azione sulla costa di Petacciato, all’altezza dell’unico stabilimento presente, arando completamente il litorale e come ogni anno, si è proceduto in maniera sistematica a compromet-

sposizione di nidi per la cova delle uova nello stesso sito martoriato dai mezzi meccanici. Ancora una volta e come ogni anno, le ns. sollecitazioni sono state ignorate.

tere la riproduzione del Fratino. “Purtroppo a Petacciato non si è nuovi a questo genere di azioni e già negli anni passati si è riscon-

trato un notevole decremento delle riproduzioni del Fratino. Il Fratino, simbolo delle nostre spiagge, è una specie protetta a li-

vello comunitario, nazionale e regionale. Nei giorni scorsi i volontari, avevano individuato diverse coppie (otto) pronte alla predi-

Dal 2016 però c’è una grossa novità: le misure a tutela di questo fragile uccellino, specie protetta, rientrano tra i requisiti considerati per valutare i comuni costieri che puntano a ottenere il riconoscimento della Bandiera blu. Ai comuni costieri le dovute valutazioni e considerazioni“.


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Termoli

30 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Intanto, il tribunale dovrà dire la sua sull’ennesima asta pubblica

Zuccherificio, nessuna schiarita

I rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato l’amministratore unico, Marone

Corso Nazionale lattine e sporcizia La movida del sabato sera a Termoli continua a lasciare brutte tracce il giorno dopo TERMOLI. Le Rsu e i rappresentanti sindacali dei lavoratori dello Zuccherificio del Molise questa mattina hanno incontrato l’amministratore unico Fabio Marone ed hanno chiesto sia più giorni di lavoro rispetto a quelli che sono stati messi nero su bianco dai capi fabbrica nella relazione consegnata all’amministratore unico del nuovo Zuccherificio del Molise sia il rinnovo della cassa integrazione che è in scadenza il prossimo 16 agosto. Una riunione accesa che era stata chiesta dagli stessi rappresentanti sindacali anche in vista della prossima campagna saccarifera, l’ultima con il regime delle quote zucchero remunerate, per definire le prospettive per la fabbrica di contrada Pantano Basso stretta tra la vendita della Spa, che ancora non si concretizza, e la situazione della Srl per la quale già a settembre scorso c’era stata una prima richiesta di concordato in bianco attualmente ancora al vaglio del giudice delegato del tribunale di Larino. Lo stesso tribunale si dovrebbe pronunciare verso la metà del mese sulla richiesta di concordato. In questo contesto, sindacati, lavoratori ed Rsu restano in attesa nella speranza di capire quello che sarà il reale futuro

dello zuccherificio, alla luce anche dell’eventuale perdita di due anni di mobilità a causa della

legge Fornero che potrebbe concretizzarsi già da dicembre.

TERMOLI. Spettacolo indecoroso! Uno capisce, comprende e sopporta ma c’è un

schifo, sembra una pista di aeroporto; indecente e mattonelle di un colore

limite a tutto. dove sono la decenza e la civiltà? Questa città che ormai è deturpata a destra e a manca da chiunque, cosa deve sopportare ancora?

inguardabile” e così via.

Parco comunale, resta la sporcizia L’area verde, il dopo Pasquetta, presenta una situazione di degrado TERMOLI. Gruppi, comitive e famiglie di stanza ieri al Parco comunale per la Pasquetta e come ogni anno fungiamo da vigilantes ecologici per controllare lascito ed eredità in termini di immondizia da parte dei gitanti giornalieri. Nemmeno un segugio in versione Capitan Planet che ieri ha ammonito i presenti a rispettare il verde e lasciarlo pulito è riuscito nel suo intento al 100%. Tra presenze non record e un minimo di civiltà in più degli ultimi anni il prato e le aree attrezzate del polmone verde principale della città di Termoli stamani versava in una condizione di mediamente sporco, speriamo che gli operatori della Te.Am in giornata rimuovano tutto.

Le foto che vi mostriamo sono il risultato della movida notturna del fine settimana termolese dove la nostra via principale è alla mercé di una miriade di ragazzi che, nessuno dice che non debbano popolarlo e divertirsi, ma divertirsi è un conto, deturpare liberamente la città è un altro. Ora ne abbiamo sentite tanti di pareri negativi sul rifacimento del corso Nazionale: “Fa

Però vedendo questo spettacolo indecente volutamente procurato da chi non ha la minima cura del prossimo e di qualsiasi cosa pubblica, scusate ma preferiamo mille volte la pista di un aeroporto con le mattonelle di colore indecente e che sia così com’è e non l’apoteosi del disgusto che è mostrata in queste foto. Questi sono anche giorni dove la città, grazie a molti vacanzieri che scelgono Termoli per trascorrere qualche ora, si presenta con il suo biglietto da visita e noi, cosa mostriamo?

Ieri, si è avuto il pellegrinaggio dal Duomo al Santuario della Madonna della Vittoria

“Termoli, la nostra vera Pasquetta” TERMOLI. Come da programma, dopo il ritorno alle origini del 2015, secondo pellegrinaggio dal Duomo al Santuario della Madonna della Vittoria ieri mattina dalle 6. La tradizione della Madonna a Lungo, dunque, prende nuovo slancio e vigore. Inoltre, quella di ieri ha previsto l’inaugurazione e la benedizione della Porta santa e del nuovo sagrato del Santuario, ad opera del vescovo Gianfranco De Luca. Numerosi i fedeli che hanno

accettato la levataccia, pur di non mancare all’appuntamento. Il programma religioso ha previsto numerose messe e intorno al luogo di culto ci sono stati i consueti capannelli di ristori volanti, bancarelle e comitive, famiglie con bambini, per quella che tutti giustamente considerano la Pasquetta termolese, anche se il calendario non la riporta in rosso. Magari un’idea di lanciarla come festa vera e propria non sarebbe male.



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Opinioni di Giorgio Scarlato L’Italia agricola è danneggiata da tutto e da tutti. E’ sulle sabbie mobili. Così come messa è difficile che possa salvarsi. Questo, visto dal basso, da chi è a stretto contatto con la terra da oltre 40 anni. Da chi vive ancora ed ha vissuto con i patemi d‘animo e le preoccupazioni che questo mondo dà, da sempre. La politica odierna sta prendendo per i fondelli il mondo agricolo nascondendo la verità. I sotterfugi, le imposizioni, che ci provengono dall’UE, avallate dai “nostri” e quelle che ci proverranno dal TTIP imposte dagli USA, mortificano i coltivatori italiani ed acuiscono ancor di più la crisi del settore agricolo. Che siano arance, pomodori, olio d’oliva, grano duro, miele, latte o carne, la vittima predestinata rimane sempre l’economia agricola non più sostenibile o meglio: il mancato reddito. Lo si ripete per l’ennesima volta: la globalizzazione senza regole ha devastato il settore che, oramai, è allo stremo. Non è possibile competere con Paesi dove il costo del lavoro è molto più basso del nostro, si vuole al mancato rispetto delle regole di assunzione; all’uso di fitofarmaci o, almeno di quelli da noi non più in uso; al mancato rispetto delle regole igienicosanitarie; e non per ultimo, al rispetto dell’ambiente e della persona. Questa non può chiamarsi che concorrenza sleale della peggior specie ed a rimetterci sono sempre la salubrità delle derrate, i consumatori ed i relativi produttori delle materie prime. Concorrenza che porta a produrre a prezzi sempre più sottocosto e di bassa qualità. Unita alla burocrazia ed alla fiscalità, che svantaggia il coltivatore italiano rispetto a quelli degli altri Paesi, non solo della UE, rischia di dare il colpo di grazia al settore. Basti pensare che ogni anno, un’azienda agricola per stare in regola

di Amodio De Angelis Agli agricoltori molisani risultano proprio indigesti gli accordi internazionali che vedono, ancora una volta, il settore agricolo trattato come merce di scambio, senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale. Amodio De Angelis, agricoltore di Palata che è stato anche presidente della Camera di Commercio, denuncia la delusione ed il disagio dei tanti coltivatori che subiscono le conseguenze, per esempio, del recente accordo commerciale tra Unione Europea ed il Marocco, che ha provocato l’invasione di pomodori con una crisi senza precedenti della produzione nazionale, o che spalancano le porte dell’Europa alle 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero per il 2016 e 2017. Olio tunisino che, come ben sanno gli esperti, come tutti gli oli di oliva provenienti da climi caldi ha bassissime percentuali di acido oleico libero, che è una delle caratteristiche dell’olio di qualità, garantita nell’extravergine molisano. “Questi attacchi ai prodotti simbolo della dieta mediterranea Made in Italy, che minacciano la sopravvivenza delle aziende agricole italiane – denuncia Amodio De Angelis – sono dei veri colpi bassi, insostenibili per

30 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’agricoltura muore nell’indifferenza della politica

mediamente produce circa 4 chilometri di carta con una spesa di circa 7.000 euro. Tutte queste importazioni, che di anno in anno aumentano sempre più, portano all’abbassamento dei prezzi al coltivatore, prefigurando tre cose: a) il fallimento dell’azienda agricola e quindi la morte delle piccole e medie imprese; b) la fine dei prodotti-simbolo del vero Made in Italy, quelli della dieta mediterranea. c) l’interesse ad acquistare e la fortuna a subentrare di chi si trova in una posizione economica dominante, europeo o no. Fortuna scaturita anche dall’attrattiva del marchio Made in Italy. L’imprenditore italiano ha faticato per farlo affermare...ed ha

corso per 90 metri; Il nuovo acquirente, estero, ...corre gli ultimi 10 metri e “fresco di soldi”.....vince la corsa. Tutto qui. Questa sarà la nuova Italia del futuro: il made in Italy in mano ad altri nel disinteressamento di chi governa. A proposito di importazioni, non si puntualizza, ormai conosciuta da tutti, la faccenda dell’importazione delle 35.000 tonnellate di olio d’oliva tunisino senza dazi. Al Parlamento Europeo dei 500 favorevoli sono stati del PD ben 12; 107 contrari e 47 astenuti. Si sanno i loro nomi. Alcuni, disertano pure i Consigli europei e quando vengono in Italia, per sponsorizzarsi o sponsorizzare l’ amico di turno, nelle varie regioni parlano pure dei PSR 2014-2020!!! Dicono pure di essere “vicini” al mondo agricolo! Di aiutarlo! Ma

quale? Ma di chi? Invece, forse, è passata in silenzio la questione del pomodoro concentrato della Cina che per i primi 11 mesi del 2015 l’Italia ha importato. Ben il 680% in più rispetto all’anno precedente (dati ISTAT). Il prodotto arriva in fusti da 200 kg, viene rilavorato e quindi confezionato come italiano. Al dettaglio vige l’obbligo di indicare solo la sede di confezionamento ma non quello di coltivazione del pomodoro. L’obbligo della etichettatura di origine degli alimenti? Vale solo per la passata di pomodoro ma non per i sughi pronti o il concentrato. E d’altronde, è il “rispetto” delle regole comunitarie! Bisogna vedere con queste regole sopra menzionate e il prezzo del pomodoro da industria che a dir poco , offende la dignità del produttore, (si vocifera, al Nord, di € 7,5 ql... salvo imprevisti) quanti ettari verranno coltivati quest’anno a pomodoro! E dell’acqua che certo non ci regalano i gabellieri consorzi di bonifica cosa ce ne facciamo? O si coltiveranno le barbabietole da zucchero a.... prezzi da fame? O le orticole che addirittura vengono lasciate marcire nei campi? Dov’è la tutela, il rispetto per il lavoro agricolo? Dove sono i benefici? Gli onorevoli, i senatori, gli europarlamentari parlino, ci spieghino, ci delucidino. Basta a questo stillicidio, a questa guerra tra poveri, a questi conflitti all’interno della stessa agricoltura europea, africana, del Centro America, degli USA o del Canada. Basta alla mercificazione del cibo, perché il cibo non è una merce, non è sfruttamento di popoli, chiunque essi siano. Una cosa è certa: il mondo agricolo nazionale muore nell’indifferenza di chi dovrebbe impegnarsi a tutelarlo.

Colpo basso per l’apertura ai prodotti stranieri

gli agricoltori, che non riescono più a coprire con i ricavi i costi di produzione dei prodotti agricoli. Come nel caso del grano, il cui prezzo è ai minimi storici degli ultimi dieci anni, con la pasta italiana, che, a prezzi al consumo crescenti, aumentata sistematicamente la quota di mercato internazionale grazie all’appeal del made in Italy, che però viene prodotto con grano straniero, proveniente da paesi dove addirittura è tollerato l’utilizzo di pesticidi da tempo vietati in Italia e dopo essere stato sottoposto a giorni e giorni di viaggio in stiva, con seri rischi che si formino aflatos-

sine cancerogene.” De Angelis punta il dito verso i politici e rivendica che “i nostri governanti, a partire dal presidente Renzi, non possono prendersi gli applausi solo con dichiarazioni di intenti a favore delle imprese agricole, ma occorre che poi, nei fatti, sappiano rispondere alla necessità di rafforzare i controlli e stringere le maglie della legislatura per evitare frodi e inganni, occorrendo con urgenza uno sforzo aggiuntivo di valorizzazione delle produzioni nazionali, in un momento storico particolarmente favorevole per l’alta qualità.” Amodio De Angelis richiama anche gli stessi operatori

delle filiere, denunciando che: “Occorre chiudere il cerchio delle filiere agroalimentari con le strutture associative gestite dagli agricoltori veri. Il Consorzio Agrario, per esempio, nella nostra regione è ancora fermo al solo stoccaggio del grano (non sfruttando le sue grandi potenzialità di crescita), ma se non attiva dei contratti di filiera con pastifici della regione, realizzando una pasta garantita di grano molisano, sarà sempre succube delle dinamiche di mercato dei grandi numeri e delle speculazioni finanziarie, senza poter garantire il giusto reddito alle imprese agricole. Quando gli agricoltori non garantiscono le filiere corte, si consolidano le alchimie che permettono, come insegnano le frodi scovate dai NAS, all’olio lampante non commestibile di essere deodorato e raffinato all’estero, entrare in Italia, essere miscelato ed arrivare sugli scaffali del supermercato nella bottiglia con la connotazione “made in Italy”. Sarò felice – conclude sarcastico De Angelis - di offrire da bere se, ora che arriveranno le 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino, qualcuno riuscirà a trovare in commercio qualche bottiglia di olio di oliva con l’etichetta che indica prodotto in Tunisia!”



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