Sanita' fallimento alle porte

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 238 m arTed’ 27 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’oscar del giorno a angelo Fratangelo

La Regione Molise ancora senza piano sanitario Si preferisce abbattere il sistema pubblico?

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Angelo Fratangelo. Aveva assunto la dirigenza dell'Area prima della Regione, proveniente dalla Provincia di Campobasso, dando il suo contributo al riassetto del bilancio. Poi, improvvisamente, ha visto giungere in Regione Marinella D'Innocenzo chiamata dalla politica a reggere le sorti della direzione generale dell'ente. Così, ha pensato bene di andare via e tornare al suo posto. Possibile, che dirigenti molisani debbano sempre e solo sottostare ad altrui voleri? E, allora, ha fatto bene a lasciare. Il Molise ai molisani.

il Tapiro del giorno a emma De Capoa

Il Tapiro del giorno lo diamo a Emma De Capoa. L'assessore comunale di Campobasso all'Istruzione sa che il Comune non ha ancora provveduto a nominare il proprio rappresentante all'interno del Consiglio di amministrazione del Convitto "Mario Pagano"? Occorre, forse, un bando? E le scuole che sono all'interno e che potrebbero rientrare nel piano di dimensionamento della Regione il Comune che dice? E dell'ipotesi di riaggregarlo al Liceo Classico? E, ancora, cosa dice del paventato plesso femminile? Ma, poi, c'è in Comune un programma sulla scuola?

SeRvizio a pagina 5


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 27 ottobre 2015

Dagli incontri di Isernia e Trivento una forte volontà a reagire alla crisi da parte del Molise che non vuole arrendersi

Sindacati e Chiesa cattolica all’unisono alla Regione: “Bisogna battere l’abulia” aCogliere le opportunità offerte dall’utilizzazione dei Fondi europei, l’aggancio del Molise alla strategia governativa per il rilancio socioeconomico e culturale del Mezzogiorno, una programmazione regionale finalmente liberata dai condizionamento egoistici categoriali Più chiaro di così si muore. C’è un Molise che non si vuole arrendere e un Molise, purtroppo, che s’è arreso. La chiarezza (esiziale) cui facciamo cenno, è il primo derivato del convegno indetto dalla Cgil a Isernia sabato 24 ottobre per stabilire se il riconoscimento di area di crisi industriale complessa del territorio regionale che va da Campochiaro a Venafro, inglobando i Nuclei industriali di Boiano - Campobasso e di Isernia - Venafro e le aziende della filiera agroalimentare (Gam) e della filiera tessile (Ittierre) in forte deperimento produttivo, può essere un’occasione di sviluppo oppure un’altra occasione persa. Sulla prima ipotesi sì è attestato il Molise che non vuole arrendersi, ovvero : la Cgil, con il segretario nazionale Serena Sorrentino e i segretari nazionali delle federazioni dell’edilizia, dei tessili, dell’agroalimentare e dei metalmeccanici; il segretario regionale Del Fattore, i presidenti di Confindustria, dell’Unione delle Camere di Commercio, della Confcommercio e diversi amministratori locali che hanno sviluppato tesi e indicato soluzioni in direzione della ripresa economica, degli investimenti, di una programmazione regionale coerente con la realtà, di una volontà ferrea a non mollare. Esempio di de-

terminazione, lungimiranza e convinzione basate su dati di fatto, sulle opportunità offerte dall’utilizzazione dei Fondi europei, sull’aggancio del Molise alla strategia governativa per il rilancio socioeconomico e culturale del Mezzogiorno, su una programmazione regionale finalmente liberata dai condizionamento egoistici categoriali. Questo Molise che non vuole arrendersi, è articolato in più diramazioni e ramificazioni, ma è compatto nella volontà di fare argine al default e per superare gli imbrigliamenti (anche psicologici) della crisi. La Cgil – non siamo noi a dirlo, ma l’assessore regionale Petraroia -, con le proprie proposte di

CAMPOBASSO. Trasporti su ferro in Molise ancora nella bufera. Il consigliere di minoranza Angela Fusco Perrella in una nota condivisa anche dagli altri consiglieri di centrodestra, ha chiesto chiarimenti all’assessore Nagni. “Ci deve far riflettere l’ennesimo problema sulla tratta ferroviaria Campobasso – Termoli, chiusa per quasi due anni e riaperta alla circolazione dei treni solamente lo scorso 13 settembre – dice la Fusco – L’Assessore Nagni sul tema è stato più volte chiaro: “La Campobasso – Termoli continuerà ad avere un ruolo importante e con i lavori in programma il servizio sarà efficiente e sicuro almeno per i prossimi 20 anni”. Nonostante queste dichiarazioni i disagi si continuano a verificare, provocando anche la reazione e il malumore di viaggiatori costretti a condizioni di trasporto da terzo mondo. Eppure i 18,5 milioni di euro impegnati da RFI per la manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria sembravano aprire nuovi scenari per la corsa adriatica: posate 80 mila traversine, sostituiti 10 km di rotaie, lavori straordinari che hanno

metodo e di merito, ne ha fatto una questione strategica per il futuro del Molise. E non solo la Cgil. Coincidenza accidentale, ma estremamente importante e significativa, anche l’Uil è stata a Isernia con il segretario Confederale nazionale Guglielmo Loy per chiedere la velocizzazione dell’Accordo di programma sull’Area di crisi industriale complessa riconosciuta dal Governo il 7 agosto scorso. E non è tutto. A poche decine di chilometri dal capoluogo Pentro, a Trivento, il documento programmatico e di denuncia elaborato in estate dai parroci di quella diocesi, sottoscritto dal vescovo Scotti, è stato la piattaforma

sulla quale si sono dovuti piegare le giunte delle Regioni Abruzzo e Molise per tentare di trovare i punti di contatto per sviluppare una collaborazione interterritoriale a vantaggio delle popolazioni della vallata del Trigno che i rispettivi governi - stando all’elencazione delle inadempienze e delle dimenticanze fatta dai parroci e dal vescovo hanno ridotto in condizioni di povertà, emarginazione e disoccupazione. A Isernia e a Trivento sono state le forze sociali e le rappresentanze produttive del Molise che non vuole arrendersi ad essere trainanti, proponenti, efficienti, riunite per indurre il Molise che s’è arreso (la Regione Molise) a reagire, a destarsi dal sonno, a uscire dall’ignavia e dalla inefficienza. A reagire, a drizzare le spalle e guardare avanti, avendo tra le mani le cospicue risorse finanziarie dei fondi e dei programmi europei, i fondi nazionali e quelli propri onde dare vita a una politica d’investimenti e produttiva.

Sebbene l’assessore regionale alle politiche sociali e del lavoro, Petraroia, sia compreso nel novero di coloro ai quali è stato chiesto di reagire e di drizzare le spalle, con grande onestà intellettuale che lo lascia apprezzare, a commento della giornata isernina ha riconosciuto che spetta alle istituzioni regionali e alla delegazione parlamentare raccogliere la sfida dello sviluppo e dell’occupazione per portarla a sintesi nel confronto col Governo all’interno del master - plan per il rilancio del Sud. Aggiungendo che per una regione meridionale (il Molise) di modeste dimensioni, alle prese con problemi atavici che si sono accentuati in modo impressionante durante gli anni della crisi, “costituisce un buon segno la vitalità della rappresentanza sociale che nell’autonomia delle proprie posizioni è pronta a battersi e a confrontarsi per un Molise capace di superare le difficoltà garantendo opportunità, diritti e lavoro alle proprie comunità locali”. Si, d’accordo, ma la Regione Molise riuscirà a destarsi dal sonno e dall’abulia? Saranno sufficienti queste dosi massicce d’energia e lo scrollamento delle Forze sociali e della Chiesa cattolica? Dardo

Fusco: “Ferrovie, Nagni ci sei’” interessato anche 25 passaggi a livello e 11 gallerie, “un ammodernamento di non poco conto”, come precisato dallo stesso Assessore ai Trasporti. Perché allora si è di nuovo al punto di partenza, con i pendolari costretti a denunciare l’ennesimo disservizio? Senza dimenticare ciò che avviene quotidianamente sulla tratta Campobasso – Roma: continui disservizi, fermate prolungate, decoro e pulizia inadeguati, perché i cittadini molisani devono continuare a sentirsi considerati come cittadini di serie B? Sicuramente è un bene aver aumentato il numero delle corse tra il capoluogo molisano e la capitale, però se ogni viaggio rischia di diventare un’odissea, tra ritardi, biglietterie non funzionanti, fermate in aperta campagna e il famigerato binario 20bis, il pro-

blema persiste e rimane tale, e l’aumento della frequenza diviene solamente un palliativo. È possibile, inoltre, che la tratta che collega Campobasso a Napoli abbia una frequenza molto ridotta, quando invece potrebbe essere un’importante via di collegamento? Qual è il destino, invece, della linea ferroviaria Benevento – Campobasso, i cui binari dal 2013 si trovano in uno stato generale di abbandono dopo la soppressione decisa da RFI? In più occasioni, di fronte alle nostre richieste di chiarimenti, l’Assessore Nagni ha ribadito l’importanza di affidare i servizi ferroviari tramite una procedura di gara, ma i tempi dettati dalle normative comunitarie e nazionali sono lunghi, nel frattempo il Governo regionale come intende garantire la salvaguardia di stu-

denti, professionisti, pendolari che quotidianamente devono viaggiare sui vecchi e inadeguati treni molisani? Dove sono i nuovi treni che Trenitalia ci deve dare e che già sono stati pagati grazie all’investimento avviato dal precedente Governo regionale, come lo stesso Assessore ha riconosciuto? In questo quadro generale già negativo i viaggiatori molisani hanno poi dovuto subire altri torti, a partire dalla mancata fermata del Frecciarossa a Termoli, sulla quale già ci siamo espressi con forza, fino alla soppressione dalla corsa notturna della Freccia Bianca. Non abbiamo visto nessun cambio significativo per le condizioni di viaggio dei molisani nel corso degli ultimi mesi. È oramai indubbio il punto focale della questione: l’incapacità delle Ferrovie dello Stato di garantire in Molise una condizione regolare di accessibilità al trasporto pubblico; servizi scadenti, scarsi investimenti, chiusure di linee, mancanza di turn over. E cosa fa la Regione di fronte a tutto questo scempio?”


TAaglio lto

3 27 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

42 milioni di disavanzo maturati nel 2014 mettono il bilancio della sanità in ginocchio e ancora manca il piano regionale

In arrivo aumenti di tasse e ticket sanitari

Intanto il vicino Abruzzo di è visto finanziare la costruzione di cinque nuovi ospedali. La buona politica si può fare La sola sanità impegna il 75% del bilancio regionale. Un dato enorme che ben rende l’idea di quanto questo settore possa segnare concretamente i destini tutti del governo del presidente – commissario, Paolo Frattura. Per l’anno 2014, riferibile quindi interamente all’azione diretta di questa amministrazione, si è registrato un disavanzo di gestione, un saldo negativo, di 42 milioni di euro; tre milioni e mezzo al mese. Un risultato del genere dovrebbe fare riflettere ma, al contrario, né dalle bocche dei diretti responsabili né da quelle della cosiddetta società civile sono uscite parole di preoccupazione. Tanto meno assunzioni di responsabilità da parte di chi di dovere. Tutto scorre in un clima indifferente e sedato che aggiunge ulteriore inquietudine. La prossima approvazione da parte del Governo della legge di stabilità impedirà alle regioni impegnate nei piani di rientro per la sanità pubblica di usufruire del blocco degli aumenti delle tasse locali. Essendo già i livelli di IRAP ed IRPES altissimi, ma comunque ritoccabili in alto, è quanto mai prevedibile che il governatore - commissario Frattura non potrà fare altro che aumentare i ticket, in ossequio al dettato in arrivo dai palazzi romani. Le conseguenze di ciò sono facilmente immaginabili e solo il tempo galantuomo ci dirà se le nostre sono preoccupazioni ingiustificate o semplicemente una lettura fin troppo fa-

l’intervento

cile di una situazione che si sta inesorabilmente avvitando su sé stessa. Volendo, per una volta, aggiungere una nota di taglio vagamente ottimistico, diciamo che entro il mese di novembre dovrebbe essere approvata, da parte del tavolo tecnico interministeriale, la proposta di piano operativo 2015/2017 e la deroga al blocco del turn over, che potrebbe consentire l’assunzione di nuovo personale ed il rinnovo dei contratti di quello attualmente in servizio; condizione oramai necessaria ed indispensabile per la salvezza non solo di qualche reparto

ma di intere strutture ospedaliere che operano, ormai da tempo, in condizione di perenne emergenza. Bisogna però che il presidente – commissario e la sua accolita si decidano con urgenza a partorire ed approvare il piano sanitario regionale in modo da precludere la sussistenza di uleriori ricorsi al tribunale amministrativo e la perdurante stagnazione amministrativa, oltre che operativa, dell’intero sistema sanitario regionale. Il piano sanitario regionale è strumento ormai davvero indifferibile anche e soprattutto perché potrebbe prevedere

anche la programmazione di attività con strutture di regioni confinanti, in modo da poter supplire alle nostre carenze e creare situazioni di vantaggio per l’utenza molisana. Tanto per dare l’idea di quanto una buona politica possa ancora dare dei frutti concreti ricordiamo che l’Abruzzo si è visto approvare e finanziare la costruzione di cinque nuove ospedali, uno dei quali, quello di Vasto, potrebbe rivelarsi una soluzione comoda per molti nostri corregionali, essendo anche classificato come DEA di I° livello. Ci sarebbe tanto lavoro da fare e tanta programmazione da immaginare ma la cronaca delle attività consiliari, purtroppo, non lascia tanto spazio a fantasie di riscatto. Vorremmo davvero che arrivasse finalmente il giorno in cui questa classe dirigente si decidesse a mettersi all’opera e contenere gli effetti di una crisi che, da pura e semplice congiuntura economica e finanziaria sfavorevole, sta rapidamente trasformandosi di degrado della qualità della convivenza civile di una intera comunità

Frattura: “Biocom, inchiesta archiviata”

Campobasso. “Ho appena appreso dal mio legale, l’avvocato Mariano Prencipe, che la nota vicenda giudiziaria BioCom, che mi vedeva quale principale indagato, si è conclusa con l’archiviazione definitiva stabilita dal Giudice per le indagini preliminari. Mi riservo di convocare apposita conferenza stampa, non appena presa contezza di tutti gli atti ufficiali che a questa vicenda si riferiscono”. Lo comunica il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura.

L’ufficio di presidenza a Federico

Il Movimento 5 Stelle vuole la cabina di regia ma non scende a patti: niente accordi e nessuna indennità aggiuntiva C’è chi lavora nell’ombra per ottenere cariche pubbliche e chi chiede il giusto riconoscimento alla luce del sole. Le logiche di partito vogliono la corsa per l’Ufficio di presidenza come l’ennesimo momento per la spartizione di poltrone. Per il Movimento 5 Stelle, invece, è il posto giusto per assicurare un controllo migliore della macchina amministrativa; il luogo adatto a garantire maggiore trasparenza. Insomma noi non ci tiriamo indietro, anzi ci facciamo avanti e rivendichiamo un posto nell’Ufficio di presidenza. E’ infatti da lì che si controlla il rispetto del regolamento interno, che si tutela l’esercizio dei diritti dei consiglieri, che si assicura il buon andamento dei lavori di Commissione. E’ sempre lì che si programma l’ordine dei lavori del Consiglio, che si predispone lo stato di previsione della spesa per il funzionamento di Consiglio, commissioni, Gruppi e uffici annessi. Un centro di controllo, dunque, adatto a una persona libera dai condizionamenti di partito, un semplice cittadino, una figura di garanzia con un ruolo imparziale come quello del Movimento, caratteristica unica all’interno del Palazzo regionale. Già, perché è sempre bene ricordarlo: noi non stringiamo accordi con nessuno. E, nel rispetto delle caratteristiche che ci contraddistinguono, annunciamo già da ora la rinuncia a tutte le indennità aggiuntive. Siamo il partito di opposizione più votato, dunque ci sembra giusto puntare in alto, ma facendolo a modo nostro.

Differenziata, Molise agli ultimi posti

Anche la scelta del nostro candidato è logica: dopo aver proposto Patrizia Manzo la volta scorsa, ora tocca ad Antonio Federico nel pieno rispetto di un’altra regola sacrosanta: la semplice alternanza dei rappresentanti nei ruoli chiave e di controllo. Certo, sappiamo bene che in Consiglio regionale il Movimento 5 Stelle può contare soltanto su due voti, ma non vogliamo credere che centrodestra e centrosinistra vogliano chiudere la porta dell’Ufficio di presidenza a oltre 30mila cittadini che ci hanno scelto alle elezioni. Sono trascorsi due anni e mezzo dal nostro arrivo in Regione: anche la scusa della mancanza di conoscenza istituzionale. Movimento Cinque Stelle

ROMA. Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sardegna e la “new entry” Emilia-Romagna: non c’è il Molise fra le otto Regioni italiane - una in più dello scorso anno - hanno già raggiunto, con ben 6 anni di anticipo, l’obiettivo UE fissato per il 2020 del 50% di avvio a riciclo. Lo evidenzia il V Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, presentato oggi a Roma da Filippo Bernocchi, delegato ad Energia e Rifiuti dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Anzi, la Regione è ancora lontana dall’obbiettivo con il 28,6% di rifiuti avviati a riciclo nel 2014. Ma non tutti i dati sono negativi: nel 2014 si è registrato in Molise un aumento dell’1,98% della raccolta differenziata, passata dal 26,74 al 28,71%, e dell’avvio al riciclo, dal 25,9 al 28,6%, in crescita di 2,6 punti percentuali. A livello nazionale, lo studio evidenzia un lieve aumento (+2,03%) della produzione dei rifiuti nel 2014, termometro inequivocabile di una ripresa dei consumi e, al contempo, un aumento della raccolta differenziata (+3,67%) che ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi di riciclo in moltissime realtà.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 27 ottobre 2015

L’Ufficio scolastico regionale ha organizzato una giornata di confronto alla presenza del vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura

Gli studenti a scuola di legalità

CAMPOBASSO. E’ stato un convegno ricco di spunti di riflessione sui temi della “Legalità e nuove generazioni”, come recita il titolo dell’iniziativa organizzata oggi dall’Ufficio Scolastico Regionale del Molise in collaborazione con il Consiglio Superiore della Magistratura. E la presenza a Campobasso del Vice Presidente del CSM, Giovanni Legnini, ha garantito all’evento un taglio istituzionale di livello nazionale e arricchito con contenuti di alto profilo la giornata di lavori. Il Vice Presidente Legnini ha parlato, nell’auditorium dell’Istituto di istruzione superiore “Pagano” di Campobasso, davanti a una platea composta da circa 300 studenti delle superiori e alle massime autorità civili e militari del Molise. “Il CSM– ha detto - ha deciso di investire di più nella scuola e strutturare meglio tale rapporto per promuovere una cultura della legalità presso le nuove generazioni. La consapevolezza di dover educare alla legalità deve essere maggiore in tutti noi”. Legnini si è poi soffermato su alcuni settori in cui andrebbe recuperato il rispetto delle regole. “Il nostro paese può tornare a crescere in tanti modi – ha spiegato - ma c’è una parte della crescita che ha a che fare con la legalità

sotto molteplici aspetti. Tutti sappiamo ad esempio che vi è un eccesso di economia sommersa. Se riuscissimo a farne emergere una quota, le opportunità cambierebbero a beneficio della crescita economica. Il made in italy alimentare ha come nemico la contraffazione. Anche l’inquinamento è un ostacolo alla crescita. Cultura della legalità significa comprendere che se noi tutti ci attiviamo, il benessere sarà per ognuno di noi e andrà oltre il rispetto formale delle norme. Per la lotta alla corruzione – ha proseguito - in Italia dobbiamo seguire l’esempio di quanto è già accaduto per la

lotta alle mafie. In virtù della presenza massiccia in alcune aree del paese di pericolose organizzazioni criminali, ci siamo muniti di una legislazione molto avanzata, frutto di acquisizioni e di sedimentazioni progressive, nel tempo. Ci siamo muniti di una straordinaria capacità investigativa delle forze dell’ordine e della magistratura e di un generale apparato di sicurezza e giudiziario capace di contrastare le mafie. In Italia così c’è la mafia, ma c’è anche una buona antimafia, molto forte, capace di conseguire risultati importanti. Noi dobbiamo seguire questo esempio e fare in modo che

anche sulla corruzione accada questo. E’ anche necessario però – ha concluso il Vice Presidente del CSM - che i cittadini acquisiscano la consapevolezza che anche su quel fronte si scrive una pagina importante per il futuro del paese”. L’intervento di Giovanni Legnini, intervistato in sala dal giornalista di QN, Raffaele Marmo (che ha anche moderato il convegno), è stato il momento clou della manifestazione. Ma durante i lavori sono emersi spunti importanti sul tema della legalità anche dagli altri ospiti invitati a parlare, come il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Campobasso, Claudio di Ruzza che ha spiegato come spesso per i minori manchi “la consapevolezza del disvalore sociale e del danno che scaturisce dal loro comportamento. La Procura minorile allora ha realizzato un osservatorio itinerante per diffondere la cultura della legalità nelle scuole, per prevenire reati inconsapevoli

compiuti dagli stessi minori”. Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise, Anna Paola Sabatini, da cui è partita l’idea di organizzare il convegno con il Vice Presidente Legnini, ha evidenziato come il tema della legalità sia quello scelto dall’USR Molise per quest’anno di attività. “La strada della legalità – ha detto la Sabatini - passa attraverso le nostre azioni quotidiane. Maturando la cura quotidiana della vostra coscienza, potremmo avere la speranza di una società migliore”. Il Direttore dell’USR Molise ha poi spiegato come la presenza del Vice Presidente Legnini a Campobasso sia stata legata a una forte attenzione del CSM rispetto alla realtà scolastica regionale ma che abbia anche segnato la continuazione di un percorso iniziato il 23 maggio scorso a Palermo, dove è stata sottoscritta la Carta di intenti tra Ministero dell’Istruzione e lo stesso CSM sulla diffusione della cultura della legalità nelle scuole. Il contributo degli studenti al convegno è arrivato dalla lettera di Chiara Ruta, rappresentante di istituto del “Pagano” di Campobasso. Dobbiamo “continuare ad avere come obiettivo quello di lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato”, ha detto.

Consiglieri comunali sotto la lente d’ingrandimento delle dipendenze

Un sasso nello stagno di Palazzo san Giorgio. Questa volta non per denunciare magagne politiche e amministrative ma per aprire un fronte nuovo, sensibile e delicato, di natura sociale e culturale. Al solito, alla proposta di Ambrosio hanno risposto, aderendo, Madonna, Colarusso e Iafigliola che formano il gruppo moderato all’interno della maggioranza di centrosinistra. Dal fronte delle opposizioni si sono agganciati Pilone, Coralbo, Tramontano e Cancellario, e in bilico, ma sempre più inclinati a sostegno, si vanno manifestando Columbro e De Bernardo dell’Idv, e non è detto che il numero degli aderenti non vada progressivamente ad ingrossarsi. Su cosa? Sulla proposta di Ambrosio di introdurre l’ “alcool and drug tests” per i consiglieri, gli assessori e il sindaco, sull’abbrivo della stessa scelta fatta da altre numerose amministrazioni pubbliche, non escluso il Parlamento (Camera e Senato). In cosa consiste? Nel vedere gli amministratori comunali di Campobasso, su base volontaria, sottoporsi al test dell’uso di alcool e di droga. Un gesto personale per dimostrare di essere esenti da

Proposta da Michele Ambrosio l’introduzione su base volontaria dell’ “alcool and drug tests” Per amministratori che vogliono dare un valore alla trasparenza e un impulso alla campagna di sensibilizzazione contro l’uso delle sostanze la cui assunzione, a lungo andare, crea dipendenza queste due deleterie dipendenze e, soprattutto, un messaggio alla città perché aderisca alla campagna promozionale contro l’uso di tutte le sostanze e le forme di vita che creano dipendenza, che agiscono sulla volontà degli assuntori, annullandola. Un messaggio ai giovani perché si tengano lontani dalla tentazione di fare uso di bevande alcooliche e di sostanze stupefacenti, un cancro che in maniera sordida e inarrestabile distrugge l’esistenza di milioni di persone. La proposta di Ambrosio è oggettivamente dirompente in un ambiente che per sua stessa natura si considera ( e certamente lo è) immune da “vulnus” psicofisici di quella natura e portata, ma quanto mai opportuna, se posta di fronte alla piaga delle dipendenze, tutte, nessuna esclusa, che stanno infestando la scuola (il più grande serbatoio di

soggetti a rischio) e le famiglie dove il dramma dell’alcoolismo e della droga è presente. Un gesto simbolico, ma di grande effetto e portata sociale se letto nella giusta luce, come chiede che venga letto Ambrosio, il quale, con l’introduzione nello statuto municipale del titolo di città contro le “dipendenze”, come già è successo per il nucleare, immagina una città in cui gli amministratori siano i primi a dare l’esempio, sia sotto il profilo del comportamento personale che pubblico connesso alle responsabilità di governo, sottoponendosi ai test. Amministratori che vogliono dare un valore alla trasparenza e un impulso alla campagna di sensibilizzazione contro l’uso delle sostanze la cui assunzione, a lungo andare, crea dipendenza.


TAaglio lto

5 27 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Fuga di cervelli e professionalità dalla Regione Molise

Anche Angelo Fratangelo, dopo Cocozza, ha preferito andarsene da un ambiente che tende all’appiattimento, all’asservimento, al cieco assecondamento del potere politico

Bisognerebbe riflettere su queste defezioni: sono la spia rossa di una realtà regionale che non può andare impunemente oltre, causando danni irreparabili alla Pubblica amministrazione e alla sua missione di servizio pubblico, alla funzionalità delle strutture regionali, alla economia stessa del Molise i migliori (professionalmente), gli onesti (non solo intellettualmente), le persone capaci e trasparenti, le intelligenze vivide e intraprendenti non possono convivere, interagire e agire nella organizzazione strutturale della Regione Molise. Al progressivo invischiamento nel blob di una classe politica autoreferenziale in tutta la sua inadeguatezza, resa maggiormente intollerabile dalla presunzione dei singoli e dall’insieme che formano gli organismi rappresentativi e gestionali (consiglio e giunta regionali), non resta che la via d’uscita, anzi di fuga. Uscita e fuga da un ambiente che tende all’appiattimento, all’asservimento, all’ubbidienza, al cieco assecondamento del potere politico quantunque portatore di idee balzane e di progetti improbabili. Che non accetta, ovvero, e non ammette, l’analisi critica e il confronto come metodo di lavoro e possibilità di realizzazione. La Regione Molise è ciò ch’è, incontrovertibilmente un Ente ordinario, nel senso corrente del termine, privo cioè di spirito d’iniziativa, di capacità programmatoria e gestionale d’avanguardia, tant’è che non è stata capace di utilizzare i Fondi europei 2007/2013 e non ancora avvia se-

riamente l’utilizzazione dei Fondi europei 2014/2020; un Ente arrugginito, anchilosato mentalmente e operativamente. Un Ente che rigetta, mancando una terapia immunitaria adeguata, l’innesto di organi tecnici dall’esterno. Dato di fatto storicizzato dalla fuoriuscita volontaria dell’ingegnere Rodolfo Cocozza, direttore dell’Area Quarta, e dalla rescissione anticipata del contratto del direttore dell’Area Prima, Angelo Fratangelo. Individuati e indicati come le punte di diamante del quartetto che con Alberta De Lisio e Massimo Pillarella avrebbe dovuto

l’intervento di sergio genovese In ambito di Scienza applicata allo sport, la forza è una capacità condizionale che possiede diverse espressioni ( veloce, esplosiva, resistente ecc.) che negli ultimi trent’anni ha avuto una evoluzione di conoscenze e di sperimentazioni, spesso in contrasto con certe teorie che sino ad un certo momento sembravano “evangeliche”. Su una cosa si è certi:” Ogni atleta di qualsiasi sport, ne fa uso e per questo è una capacità che deve sempre allenare anche perché, il gradiente raggiunto, se non continuamente sollecitato, tende immediatamente a detronizzarsi. E’ ovvio che in campo sportivo a seconda della specializzazione si utilizzeranno mezzi allenanti particolareggiati. Questo nello sport. Nella vita di ogni giorno, invece, ci sono nuovi itinerari di applicazione di forza che, nell’inqualificabile sistema morale che

innervare la dirigenza regionale di nuova linfa, mentalità, energia intellettuale. Pertanto, quella che, con il ricorso ad un rinnovamento generazionale della dirigenza a livelli direttoriali, era sembrata una rivoluzione di metodi e di prospettiva destinata a cambiare il modo di essere e di fare delle strutture regionali soprattutto nei rapporti col potere, s’è rivelata la cartina del Tornasole di una condizione politica e amministrativa peggiore di tutte le altre: condizionante, ignorante, approssimata, vessatoria e autoritaria. Contro la quale, coloro che hanno la

schiena dritta e una forte autonomia di giudizio, non hanno altra soluzione che andarsene. Come ha fatto Cocozza a giugno, non senza aver lasciato in eredità alla giunta regionale ben tre proposte di legge (naturalmente lasciate marcire nel cassetto della inettitudine); e come ha fatto in questi giorni Angelo Fratangelo, non senza aver dato dimostrazione di grande abilità direttoriale (tra i direttori d’Area è stato colui che più volte ha sostituito il direttore generale titolare Di Mirco, poi mortificato nell’aspirazione all’incarico dall’arrivo <ille-

La forza dei deboli abbiamo creato, risultano percorribili come un’autostrada a quattro corsie. Capita di sovente, di partecipare a discussioni che accreditano questo o quel dirigente non per il curriculum o le storie professionali scritte ( che nello sport significherebbe caricarsi un bilanciere sulle spalle per ore e ore al giorno) ma per la vicinanza o in alcuni casi per amicizie molto particolari, con questo o quel politico nazionale o aspirante tale. Non fingo purezza e meraviglia per una pratica che è vecchia come è vecchio il mondo, tuttavia i politici di una volta ai figliocci li sistemavano coerentemente con lo spessore e con la esperienza che possedevano. Oggi il degrado è senza freni. Spesso nelle Amministrazioni Pubbliche atterrano personaggi che mostrano muscoli ( ipotrofici) forgiati in palestre dove si allenano edonismi, sciatteria, ambizioni smisurate e paraculismo,

senza condizioni. In testa solo la carriera e anche quanto questa fosse già immeritata, la corsa piramidale verso la cima risulta irrefrenabile. Il sangue blu( assai presunto) è colorato da una tempera che al primo contatto si scolorisce mostrando le vere origini. I cromosomi alla prima resa dei conti mostrano un Dna pieno di punti deboli perciò inutile per qualsiasi funzione. Ma tutto viene azzerato da quella benedizione di quel famoso patrocinio alto locato. Siamo a questo. C’è una differenza di sostanza però tra la forza applicata allo sport e quella sin qui raccontata. Nel primo caso più ti alleni e più diventi forte, nel secondo caso più la utilizzi e più sei titolare di un pensiero debole e servo di qualcuno al quale prima o poi dovrai restituire focaccia. La potenza del nuovo millennio è questa. La dignità umana svenduta e mai riacquistata. Evviva!

gittimo? – ndr> di Marinella D’Innocenzo già gratificata del titolo di direttore generale per la Salute); non senza aver rimesso ordine alla contabilità e ai bilanci; non senza aver varato il Piano di rafforzamento amministrativo (Pra) per la gestione dei Fondi strutturali europei d’investimento della programmazione 2014– 2020. Bisognerebbe riflettere su queste defezioni. Sono la spia rossa di una realtà regionale che non può andare impunemente oltre, causando danni irreparabili alla Pubblica amministrazione e alla sua missione di servizio pubblico, alla funzionalità delle strutture regionali, alla economia stessa del Molise. Fuori dalla Regione, Cocozza e Fratangelo, ma presenti nella società civile con il loro bagaglio professionale e di stima consolidato. Per Fratangelo certamente il ritorno nel novero della dirigenza di Palazzo Magno dove aveva lasciato non pochi rammarichi, procurando l’esodo di altri funzionarti a lui legati verso la Regione, per ricomporre una squadra efficiente e compatta. Dardo

Durante:”Acqua, un referendum” CAMPOBASSO. Acquarendum’, via alla consultazione online. ‘La Regione affidi il servizio idrico ad un soggetto di Diritto Pubblico’. Il consigliere provinciale di Campobasso, Michele Durante (Possibile), ha presentato in mattinata la consultazione on line “Acquarendum”, una piattaforma che è già in rete attraverso i canali social più noti quali Facebook, Twitter ed Instagram, e che permetterà ai cittadini molisani di chiedere, al governo regionale, di affidare il servizio idrico ad un soggetto di diritto pubblico. “Dopo aver sancito nel referendum nazionale del 2011 che il servizio idrico sia privo di rilevanza economica e sia gestito dal pubblico – ha detto Durante – adesso portiamo con forza questa richiesta al governo regionale perché, attraverso l’Egam o non l’Egam, gli Ambiti affidino il servizio a soggetti pubblici così come prevede la legge e così come la consultazione popolare ha sancito”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6

Campobasso

27 ottobre 2015

“Perchè no al question time?” Duro il giudizio del gruppo Cinque Stelle al Comune di Campobasso CAMPOBASSO. Bocciata nello scorso consiglio comunale, la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle finalizzata all’istituzione del “Question time” per i cittadini, uno strumento di facile adozione e che consentirebbe una maggiore e più efficace partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa. Sono molte le amministrazioni che hanno già adottato questa possibilità, che consiste nel riservare una porzione del consiglio comunale, di solito mezz’ora o un’ora, alle domande dirette che i cittadini, opportunamente accreditati secondo una procedura regolamentata, volessero rivolgere al sindaco, alla giunta o comunque all’amministrazione. “La partecipazione del cittadino alla vita democratica è un principio che discende direttamente dal diritto di sovranità popolare e dal diritto di cittadinanza, riaffermato sia dalle normativa europee che da quelle nazionali, che sostengono la partecipazione diretta dei cittadini e la massima trasparenza nelle comunicazioni tra pubbliche amministrazioni e cittadini, attraverso quattro elementi fondamentali: il diritto all’accesso, il diritto all’informazione, il diritto alla formazione, il diritto alla partecipazione “. Così, i consiglieri del gruppo consiliare co-

munale. “L’adozione del Question Time per i cittadini avrebbe quindi consentito alla città di Campobasso di fare un notevole slancio in avanti nel delicato processo di avvicinamento dei cittadini alle istituzioni, ma la singolare matrice conservatrice del centrosinistra campobassano ha bocciato l’idea, facendo emergere la peggiore interpretazione della democrazia rappresentativa, secondo la quale, come più volte ribadito dai banchi della maggioranza, il rapporto diretto del cittadino con i propri amministratori, esautorerebbe il ruolo del consigliere comunale, unica figura, secondo la maggioranza Battista, legittimata a rappre-

sentare l’elettore nell’assise civica di Palazzo San Giorgio. Un concetto davvero distorto di democrazia, dove il cittadino nell’esprimere la preferenza verso un consigliere (e sappiamo bene con quali metodi ciò accade nella nostra città…) firma una delega in bianco per 5 anni al consigliere comunale che dovrà rappresentarlo facendosi portavoce delle proprie istanze; in pratica le basi per il sistema clientelare e “familistico” per cui il cittadino per poter essere rappresentato deve necessariamente avere un parente o un amico stretto che siede sui banchi del consiglio, altrimenti è tagliato fuori da ogni forma di accesso e par-

tecipazione alla vita amministrativa. Cosa spaventa la maggioranza “diversamente di centrosinistra” campobassana? Il signor Antonio che chiederà spiegazioni sul mancato avvio della raccolta differenziata? La signora Maria che chiederà di sapere se l’edificio scolastico dei propri figli è sicuro ed a norma di legge? La signora Lucia curiosa di sapere quando sarà completato il Terminal, piuttosto che il giovane Marco che chiederà informazioni sulle piste ciclabili e sulla mobilità sostenibile ? Un’ amministrazione realmente volenterosa di “restituire la città” ai cittadini non dovrebbe certo avere timore di confrontarsi,

anche perché un dibattito ricondotto nell’ambito di un contesto istituzionale quale il Consiglio Comunale, risulterà certamente di livello più elevato rispetto a quello della piazza o di un social network, così che la stessa amministrazione avrebbe a disposizione il migliore strumento per dare al “cittadino comune” quelle spiegazioni e quelle informazioni spesso del tutto sconosciute ai non “addetti ai lavori”. Inoltre, nel relazionarsi direttamente con i cittadini, la stessa amministrazione potrebbe ricevere ed ascoltare le idee, le informazioni, le posizioni, le critiche, i suggerimenti, le istanze e le esperienze, al fine di elaborare delle politiche attente ai bisogni reali della cittadinanza, capire le priorità e i problemi di interesse pubblico e costruire quindi agende politiche, nonché programmare interventi concreti, capaci di soddisfare le esigenze della collettività. Ancora una volta abbiamo dovuto registrare l’ottusità e la mancanza di coraggio di questa amministrazione sempre più attenta a “conservare” piuttosto che a “progredire”, sempre più autoreferenziale e sempre più presa dal risolvere le mille beghe interne dei tanti, troppi partitelli che la compongono piuttosto che dare risposte concrete e credibili alla cittadinanza“.

Al Mario Pagano mercoledi alle 18 la presentazione il volume della memoria storica della città

“Le Lettere d’amore a Campobasso” di Gennaro Ventresca L’autore chiude la trilogia dei libri dedicati alla sua amata città Quello che Gennaro Ventresca presenterà al Mario Pagano (mercoledì 28 alle 18) chiude la trilogia dell’autore su Campobasso, la sua città, dove e nato e ha vissuto. Gi altri due sono: Un sogno chiamato Campobasso e Gente di Campobasso. “Lettere d’amore a Campobasso” non è un libro di memorie intese in senso cronologico, un racconto che inizia dalla sua nascita biologica per arrivare al giorno della sua maturazione giornalistica, quando ha deciso di diversificare i suoi interessi, spostandosi dal mondo del pallone che gli ha dato gloria e soddisfazioni, per occuparsi anche di altri argomenti. Soprattutto il costume che gli è particolarmente caro e lo veste come un abito di Armani. Il suo lavoro potrebbe tranquillamente prendere il nome di “memorie”. Che iniziano da quando bambino nato in via Ziccardi si annoiava in casa a leggere Il Corriere dei piccoli. Chi ha seguito gli scritti di Ventresca sa bene che la sua opera ruota intorno alla sua città che egli ha amato con o senza divisa rossoblu. Seguendo il solco di Giuseppe Marotta il “nostro” ha inteso dividere il suo lavoro (260 pagine,costo 15 euro, in presentazione scontato a 10) in svariate sezioni che partono dalla campobassanità, passando per il vitellonismo, il centro storico a cui è rimasto visceralmente legato, le sue Perline che gli hanno dato immense sod-

disfazioni, per chiudere con la rubrica che gli è sicuramente più cara, Un gol nella tua vita. Lettere d’amore a Campobasso è il romanzo di una vita, e nelle sue pagine il lettore troverà l’eco delle storie e dei personaggi che hanno popolato la sua città. Infine troverà, esposti in maniera palese, tutti i passi di quelli della sua generazione, venuti fuori appena dopo la Guerra, accompagnandoli negli scenari della loro giovinezza. Ma Ventresca, in questo suo libro che si legge facile, come si mangia, si è soffermato a far diventare protagonisti anche tanti poveri cristi che non sono riusciti a sfondare. Tenendo a precisare che nelle sue lettere “anche l’ultimo dei poveracci ha bisogno di una sua storia”. E lui ha fatto emergere quella di Maculata, della pettinatrice, della ricamatrice, delle donne che andavano a servizio, del barbiere, delle ragazze che lavoravano all’Upim e che avevano ogni sera uno sciame di corteggiatori. Per dare un ulteriore tocco campobassano Nicola Mastropaolo, Anotnio Mandato e Salvatore di Cesare eseguiranno tre caratteristici brani del vasto repertorio di Benito Faraone, per chiudere con le formidabili maitunate


Campobasso

7 27 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Suvvia, non facciamo i sofisti. Non guastiamo una tonica vittoria con le inutili polemiche

Tre gol salvano non solo il mister ma forse l’intera stagione

A farne le spese è un dimesso Agnone costretto a giocare in dieci per 70’ di Gennaro Ventresca Sempre lo stesso mondo: pieno di insulti e polemiche. Non basta la vittoria, se c’è di mezzo la parola di troppo. Se poi si tratta di parolaccia tutto il resto sa di film già visto. Non bello, come quelli di Totò, ma certamente un po’ comico, al limite del paradosso. Un due tre, pochi ricordano la fortunatissima trasmissione in bianco e nero di mamma rai. C’erano Ugo Tognazzi e Raimondo Vinello a condurla sul piccolo schermo che era davvero piccolo, entrava ballandoci dentro un mastodontico mobile di legno messo nel posto più in vista del tinello, spesso ricoperto dalla mantellina fatta a

mano dalla nonna. La tv è cambiata, è attenta e vigile anche sui campi di periferia. Così non si lascia sfuggire il quadretto stucchevole, dopo il secondo gol, griffato da Alessandro, l’argentino col nome latino, come quello di Scioli, molisano di Monteroduni che corre per diventare il numero uno della politica del suo Paese. Tonino Minadeo si alza dalla panca e, con fare studiato, fa segno a un piccolo gruppo di contestatori che i gol sono due. Poi, anche Roberto da Tortoreto si toglie un sassolino nella scarpa. Lui, il rivierasco abruzzese, mostra il suo ghigno dopo il terzo gol, col tempo che sta per finire. Tutto sbagliato, eccetto i gol, tutti

e tre buoni che hanno ridato un po’ di colore alla classifica, cerea sino alla vigilia, per i troppi gol presi e le quattro sconfitte. L’aria a Selva Piana è tagliente, nonostante la carezza di un sole gentile tornato dopo una settimana di tormenti, dominata dalla pioggia e dal vento sferzante. Abbiamo aspettato tanto il ritorno alla vittoria, ma siamo ancora a scrivere di piccole storie che danno il pepe al mondo dei calci d’angolo, ma qualche volta, come quella che abbiamo appena ricordato, avvelenano gli animi. Iniziamo col dire che non c’è stata mai partita. Troppo tenero l’Agnone che ha pensato solo a difendersi e dopo aver subito il

primo gol, accompagnato dalla discutibile espulsione di Cossu, ha mollato gli ormeggi. Trovando solo dopo lo zero a due un pizzico di energia per impensierire in una sola circostanza il portiere Capuano che s’è ripreso la maglia di titolare, dopo la deludente prova di Grillo, il suo provvisorio sostituto. Non so che ne sarà di noi. La squadra vista nel derby non è dispiaciuta, anche se per mettere al sicuro il risultato ci ha impiegato più di un’ora. Ma poi ha dilagato, esibendo triangolazioni precise e strette, come quelle che hanno fatturato i due gol finali. Fuori Dimas e dentro Fiore. Non proprio una grande idea. Ma per

rilanciare l’ultimo pezzo del costoso mercato Roberto da Tortoreto ha pensato di dare fiducia al mancino più elegante che efficiente. Così il brasiliano che somiglia al Puma è rimasto in panca, facendo solo la comparsa quando s’è trattato di andare ad abbracciare i tre goleador di giornata. Il miglior Bucchi di stagione ha fatto il quarto gol personale, in fase di ripresa anche Alessandro, tornato al gol dopo sette domeniche di digiuno. Niente male Prezioso, benino anche il giovanissimo Corbo. C’è tanta roba per poter passare qualche giornata senza altri mugugni. Ma per favore smettiamola col– scrivono - farci del male.

Oggi presso l’università, con la partecipazione del Console generale degli Stati Uniti d’America

Settima edizione di Molise Start Cup 2015

Alcune delle idee innovative selezionate parteciperanno alla finale nazionale del “Premio Nazionale per l’Innovazione”, che si svolgerà a Cosenza il 3 e 4 dicembre 2015 L’Università degli Studi del Molise, in collaborazione con l’assessorato regionale alle Politiche per l’occupazione e la formazione professionale, con Unioncamere Molise ed Italialavoro, alla presenza del Console generale degli Stati Uniti d’America, Colombia Barrosse, oggi concluderà la cerimonia di premiazione della settima edizione di Molise Start Cup 2015, iniziativa inserita nel Premio Nazionale per l’Innovazione promosso dall’associazione Pni Cube. Il 29 aprile scorso, nella Sala Consiglio del rettorato, la conferenza di presentazione della competizione, oggi, la cerimonia di premiazione. Nutrito come mai l’elenco di coloro che in un modo o nell’altro, per una ragione e per l’altra, prenderanno la parola. Il fascino della passerella e l’ospite americano invogliano al presenzialismo. Porgeranno il saluto Gianmaria Palmieri rettore dell’Università degli Studi del Molise; Paolo di Laura Frattura presidente della Regione Molise; Michele Petraroia assessore regionale al La-

voro; Paolo Reboani presidente e amministratore delegato di Italialavoro; Pasqualino Piersimoni presidente di Unioncamere Molise; Mauro Natale Presidente Confindustria Molise; Edmondo Falcione presidente Phlogas; Filippo Brandolini presidente Herambiente; Luigi Piccirillo amministratore Unico Innovation Factory. Interverranno, Giovanni De Caro, Innovation Manager di Intesa San Paolo, in collegamento dagli Stati Uniti; Ian MacMillian e James D. Thompson, docenti alla Wharton School, University of Pennsylvania; Gilda Antonelli, docente di Organizzazione aziendale all’UniMol, cooridnatrice scientifica della competizione e visiting professor presso The Wharton School University of Pennsylvania, con particolare soddisfazione di Frattura suo compagno di vita. Modererà il dibattito Claudio Lupi, direttore del dipartimento di Economia, gestione società e istituzioni Unimol.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 16.30, i finalisti della competizione incontreranno gli stakeholders, i curiosi e la stampa cui illustreranno le loro idee d’impresa divise per settori: Settore Life sciences Centro Genetico “Moligen” per una Medicina personalizzata in Molise; C.i.s.e. Certificato dell-Indice di Salubrità dell’edificio; Settore Ict Q-eat Tipico Italiano: portiamo la vera gastronomia italiana nel mondo; Settore Industrial Anactite; Settore Agrifood and Cleantech Alternativo; Settore Socialinnovativo ConnectHand. Ai vincitori della competizione saranno assegnati 5.000 euro al 1° classificato, 3.000 euro al 2° classificato, 2.500 euro all 3° classificato. Previsti, inoltre, tre premi speciali erogati da Herambiente, da Phlogas, e da Innovation Factory. Alcune delle idee selezionate parteciperanno alla finale nazionale del “Premio Nazionale per l’Innovazione”, che si svolgerà a Cosenza il 3 e 4 dicembre 2015.

Oratino riscopre le cave di pietra Originale progetto del comune per la sua stessa storia ORATINO. Riportiamo dignità alle cave”. E’ stato questo lo slogan scelto per l’iniziativa promossa ieri dalla Fondazione “NONSALAPIETRA”, col patrocinio dell’amministrazione comunale di Oratino e della Regione Molise. Un evento al quale ha preso parte l’intera comunità in segno di gratitudine alla natura e alle cave che rappresentano la storia, l’identità e sono parte preziosa del patrimonio culturale e civile di Oratino. L’evento ha preso il via nel primo pomeriggio dove, da Piazza Chiesa è partita il corteo di cittadini con la Stele giunto fino alla cava di pietra in località Costa

Santa Maria. Sulla sommità della cava è avvenuta l’installazione del manufatto, realizzato dal maestro scalpellino Renato Chiocchio e da Ugo Tarasco. La Stele riprende un dettaglio dello stipite destro del portale centrale della chiesa di Santa Maria Assunta datato 1526. E’ stato scelto un luogo suggestivo, con l’incantevole Morgia a fare da sfondo, per la posa della prima pietra di quello che diventerà il Museo all’aperto di Oratino. Un progetto importante, unitamente alla creazione della scuola degli scalpellini, a cui stanno lavorando con impegno

e dedizione la fondazione e l’amministrazione comunale. L’obiettivo è quello di non disperdere il sapere che deriva dalla ricca storia del borgo, una storia fatta di bellezza, maestria, dinamismo culturale; elementi questi ultimi che hanno fatto conoscere Oratino ben oltre i confini nazionali e su cui oggi la comunità intende puntare per valorizzare il borgo in ambito turistico. Nella seconda parte del pomeriggio si è tenuto un interessante convegno all’Auditorium Altobello, cui hanno preso parte l’architetto Nicola D’Addio in rappresentanza della

fondazione NONSALAPIETRA e i docenti Agostino Catalano ed Ernesto Di Renzo: il primo professore dell’Università degli Studi del Molise e Presidente CICOP Italia Unesco, il secondo docente di storia delle tradizioni popolari all’Università Tor Vergata di Roma. “Una giornata carica di emozioni – ha affermato Dante Gentile Lorusso, tra i promotori dell’evento - che entrerà nella storia di una comunità caratterizzata da una forte vocazione creativa”. Sul valore della creatività e sull’indissolubile legame tra natura e sapere umano sono stati incentrati gli interventi

dei due docenti universitari, che con il loro contributo scientifico hanno arricchito una giornata salutata con grande gioia dal Sindaco Luca Fatica. Oratino si conferma avanguardia di un possibile rilancio del Molise sotto l’aspetto culturale e turistico. Si spiega così anche l’adesione convinta dell’amministrazione comunale al Parco delle Morge Cenozoiche. Ciò che di straordinario si è ereditato dalla natura, costituisce un oggi un valore aggiunto per la riscoperta, in chiave turistica, dei luoghi simbolo della storia e dell’identità stessa della comunità.





11

Isernia

27 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Per Vairano difficoltà stradali Resta ancora chiusa l’arteria verso la Campania. Si ripercorre la vecchia strada di Capriati VENAFRO. Difficoltà diffuse e danno enorme all’economia venafrana per la persistente chiusura, causa caduta massi, della Provinciale 11 casertana che dalla Campania immette in Molise. I mesi trascorrono, gli anni pure, ma della messa in sicurezza e della riapertura al traffico della Provinciale 11 di Caserta che dalla Campania -attraverso i Comuni di Pratella, Prata, Fontegreca, Ciorlano, Capriati al Volturno ect.- immette in Molise ed esattamente a Venafro non s’intravedono soluzioni. Continua in effetti a ritardare la riapertura al traffico di tale strada provinciale, importantissima per collegare l’Alto Casertano col Venafrano. Tempo addietro fu l’improv-

visa caduta massi dalla sovrastante collina a procurare la chiusura di tale provinciale e da allora la situazione così è rimasta, mentre non s’intravedono né si hanno notizie di inter-

venti di ripristino per riaprirla. Di conseguenza la strada resta “out” e occorre deviare verso Mastrati, Prata, Pratella, Fontregreca e Ciorlano nel Casertano o verso Roccara-

vindola di Montaquila dal versante isernino per immettersi in Campania o viceversa nel Molise, effettuando giri viziosissimi con consistenti perdite di tempo. A soffrirne sono i tanti studenti, lavoratori e pendolari che dall’Alto Casertano ogni giorno raggiungono il Venafrano per studio, lavoro o commerci, mentre è l’intera economia dell’estremo Molise occidentale a subire conseguenze di natura economica. Ergo il sollecito all’amministrazione provinciale di Caserta, alla Regione Campania ed alle stesse amministrazioni comunali del Casertano altissimo perché la strada in questione venga finalmente rimessa in sicurezza e riaperta al traffico. Analogo impegno si richiede alle

amministrazioni pubbliche del Molise in quanto, persistendo la situazione, non si esclude che gli studenti del Casertano altissimo che da sempre gravitano su Venafro decidano dal prossimo anno scolastico di dirottare verso scuole di altri centri, impoverendo di netto le scuole superiori e la stessa economia venafrane, con scontati contraccolpi per le attività commerciali di Venafro. Da tale quadro emerge netta la necessità di adoperarsi in tutti i modi perché riapra finalmente la Provinciale 11 di Caserta, risolvendo l’isolamento dei Comuni del Casertano Altissimo e ripristinando i naturali collegamenti interni tra Campania e Molise attraverso il territorio venafrano.

“No al circo con gli animali in città” Pirone (FCA): “Pronti a presentare mozione in Comune in occasione della prossima legislatura” ISERNIA. In occasione dell’arrivo in città del circo con gli animali ‘La Foresta Che Avanza’ rilancia la propria raccolta firme per ottenere una mozione comunale che vieti a circhi che fanno uso di animali nei propri spettacoli la sosta in città. “Questa mozione, approvata in altre città italiane, esprime una posizione di buon senso su un tipo di spettacolo crudele e che nel XXI secolo non trova anche volendola cercare alcuna ragione d’esistere, essendo venuta meno qualsiasi meraviglia nell’epoca della comunicazione di massa per l’esposizione di animali esotici”. Così Giovanni Pirone, responsabile isernino de La Foresta Che Avanza, in una nota. “Per gli animali – prosegue Pirone - la vita in

un circo è una tortura senza fine: dalle violenze fisiche e psicologiche cui sono oggetto

durante l’addestramento, alle condizioni di vita incompatibili con la loro natura, agli stru-

menti di costrizione, quali ceppi e catene, usati su di loro. Importanti istituzioni circensi hanno dimostrato chiaramente come si possano allestire spettacoli di successo senza animali, quindi ci sembra opportuno che il Comune si esprima in maniera chiara contro questa pratica. Pertanto in occasione della prossima legislatura le firme da noi raccolte saranno presentate a sostegno di una mozione che impegni le autorità comunali ad impedire la sosta ad Isernia di questo genere di attività, autentici baracconi ambulanti della sofferenza animale, che ad oggi sopravvivono esclusivamente grazie alle sovvenzioni statali per il mantenimento nelle condizioni appena descritte degli animali”.

Lions club e lilt ancora insieme Per la giornata pentra di oncologia, in memoria di Raffaelina Colalillo ISERNIA. A conclusione della Campagna nazionale Nastro Rosa, dedicata alla prevenzione del tumore al seno, che si svolge ogni anno nel mese di ottobre, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) sezione di Isernia e il Lions Club di Isernia organizzano, con il patrocinio dell’Asrem, la 2^ giornata pentra di oncologia: un’intera giornata di formazione e informazione dedicata alle neoplasie. Quest’anno l’evento, ormai istituzionalizzato, è in memoria di Raffaelina Colalillo, amata moglie dell’avvocato Vincenzo Colalillo, socio Lions club di Isernia e principale sponsorizzatore dell’iniziativa. L’appuntamento è previsto per sabato 31 ottobre 2015, a partire dalle ore 8:00. Nella sala convegni di via Mazzini a Isernia (ex Convitto vescovile) si svolgerà l’evento scientifico dal titolo “I tumori oggi: guarigione possibile? Vissuti, speranze e cure”. Il programma si articola in due sessioni: la prima dedicata al tumore del fegato, la seconda al tumore della prostata. Il congresso vedrà la presenza di nomi illustri della medicina nazionale. Presidenti onorari del convegno saranno il prof. Giancarlo Isac-

chi (professore ordinario di Immunoematologia presso l’Università Tor Vergata di Roma), il prof. Franco Ionna, il prof. Felice Muccilli e il dr. Liberato Di Lullo. Responsabili scientifici del convegno saranno il dr. Ferdinando Caranci e il dr. Enrico Caranci. Le letture magistrali saranno affidate al

prof. Fulvio Calise (Direttore U.O.C Chirurgia epatobiliare dell’ospedale Cardarelli di Napoli) e al dr. Pasquale Santoro (Segretario AURO della Macroregione Abruzzo – Molise – Umbria – Marche U.O.C. di Urologia di Campobasso). La partecipazione di medici, infermieri, tec-

nici di radiologia, tecnici di laboratorio biologici e tecnici della prevenzione dà diritto ai crediti formativi. In serata, a conclusione dei lavori, nella stessa sala, si terrà un concerto di musica classica diretto dal M° Fernando Raucci. L’ingresso è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.


12

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

27 ottobre 2015

No trivelle, spazio alle firme L’assemblea ha rappresentato un prima, importante tappa TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Trivelle Zero Molise. “L’assemblea a Termoli di Sabato 24 Ottobre, indetta dal coordinamento Trivelle Zero Molise, rappresenta una tappa importante nel percorso di lotte e mobilitazioni contro l’ipotesi di trivellazioni sul territorio molisano, interno e costiero. La buona partecipazione di pubblico induce a pensare che il lavoro capillare di informazione e sensibilizzazione nei territori contro il rischio trivellazioni cominci a dare i frutti sperati. Molto, tuttavia, resta ancora da fare: è impellente e necessario che gli enti locali, le categorie, i sindacati, le associazioni, gli studenti, i movimenti, i comitati, i singoli abitanti si sentano parte in-

tegrante e attiva della lotta contro lo Sblocca Italia, che le trivellazioni prevede. L’appello del coordina-

mento Trivelle Zero è rivolto proprio a loro, affinché si esprimano attraverso comunicati e opere di in-

formazione contro le trivelle per sedimentare nei territori il percorso già avviato.

Siamo convinti che nella campagna nazionale contro le trivelle e lo Sblocca Italia, contro la devastazione e il saccheggio dei territori, siano presenti i germi di un nuovo modello energetico e sociale: realmente democratico, ecologico, comune. Il coordinamento Trivelle Zero Molise resta a disposizione di tutti per offrire un sostegno attivo e informato a quanti decidano di aderire alla campagna, per ampliare il fronte delle lotte e costruire insieme, a partire dai territori che ogni giorno abitiamo, un altro modello economico, politico, sociale. Il coordinamento è aperto al contributo di ognuno e si riunisce ogni Domenica pomeriggio, alle ore 18, presso lo spazio popolare autogestito, sito in via XXIV Maggio 51 a Termoli”.

Nel segno dello scoutismo Al via il nuovo anno del gruppo Termoli1 dell’Agesci TERMOLI. Ha preso il via tra sorrisi e promesse il nuovo anno scout del gruppo Termoli1. La storica realtà termolese dell’Agesci, che quest’anno celebrerà il suo quarantesimo anniversario dalla nascita, ha dato vita nella giornata di ieri a un pomeriggio di festa e di avventure con le nuove “reclute”. E così, accompagnati dal bel tempo e guidati dai capi scout, i ragazzi hanno giocato a più non posso fondendo, grazie alla maestria degli adulti, tradizioni termolesi, fede e senso civico in pieno stile scout. Il mimo, la campana, la corsa, le canzoni e tanto altro sono stati gli ingredienti fondanti dell’attività educativa pensata e programmata dai capi a mo’

di caccia al tesoro. Gli scout, ricordiamo, prediligono attività all’aria aperta, attività manuali, escursioni, uscite didattiche fino a gemellaggi scout sia nazionali che internazionali. Tornando all’attività del gruppo, va evidenziato che la stessa s’è mossa per l’intero centro cittadino e attraverso il “Grande Gioco” è stata un’occasione (gratuita) per far divertire, giocare, scoprire “il magico mondo dello scoutismo e per conoscere nuovi amici”. Il Termoli 1 svolge le sue attività nella parrocchia di Sant’Antonio ed è aperto a chiunque si voglia avvicinare al mondo dello scoutismo.

“I misteri perfetti” di De Marco Successo alla presentazione del libro aTermoli TERMOLI. Nell’ambito del ciclo “Incontri d’autore” lo scrittore Romano De Marco ha presentato il suo libro “Città di polvere” presso la Libreria Fahrenheit, in Via Cina 34. L’autore, abruzzese di origine, vive tra l’Abruzzo, Modena e Milano ed alterna l’attività di scrittore alla professione di responsabile safety per un istituto di credito. Ha esordito nel 2009 nella collana “Il Giallo Mondadori” con “Ferro e fuoco” (ripubblicato nel 2012 da Pendragon), seguito da “Milano a mano armata” e da “A casa del diavolo”; ha pubblicato racconti su “Linus”, “Il Corriere della sera” e numerose antologie.

Con Feltrinelli ha pubblicato “Io la troverò”. A moderare l’incontro dopo la presentazione del titolare della libreria che ospita questi incontri culturali, c’era un ragazzo termolese fin dal suo primo lavoro letterario grande fan di De Marco, Giuseppe Barone. Il suo ultimo lavoro fa parte di una trilogia noir iniziata con “Ferro e Fuoco ” seguita da “Milano a mano armata” e da “Casa del diavolo “. Di lui i critici dicono: “De Marco da conferma del valore della sua scrittura e della sua diabolica capacità di costruire misteri perfetti”. Tanti sono i protagonisti di questi suoi romanzi che il lettore riuscirà ad

amare dove un protagonista eccezionale è la città di Milano che lui racconta alla perfezione, una città che lui definisce facile per lavorarci ma difficile per viverci. De Marco racconta le vicende di alcuni poliziotti di una squadra del commissariato milanese che combatte la malavita più feroce che in una città come la capitale lombarda impera senza intralci, ma che comunque alla fine dovrà per forza di cose fare i conti con loro”. Il prossimo attesissimo appuntamento si svolgerà venerdì 13 novembre con Italo Moscati che presenta “Pier Paolo Pasolini. Vivere e sopravvive”.


13

Termoli

27 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Quel referendum si faccia” Il movimento del Guerriero Sannita sostiene che non serve la commissione nistrazione Sbrocca invece di prendere atto della necessità di adoperarsi immediatamente alla nomina di tale Commissione, presenta un emendamento per l’avviso pubblico per chi ne voglia far parte. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita condivide le perplessità e le preoccupazioni dell’opposizione che ritengono tale “emendamento”, un modo per dilatare i tempi e non affrontare da subito la questione del referendum. Il Guerriero Sannita suggerisce ai Comitati proponenti i Referendum, di non aspettare le “calende greche” e di procedere comunque al referendum, con tutti gli accorgimenti di legalità che tale Istituto comporta, onde evitare critiche strumentali. E’ vero che dal punto di vista legale non ha valore,

TERMOLI. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita ritiene il referendum unitamente alla legge di iniziativa popolare, un Istituto di democrazia diretta, previsto dalla nostra Costituzione. Su questo tema il Movimento è intervenuto in merito alle note vicende che riguardano i referendum proposti dai Comitati al Comune di Termoli e che non possono essere effettuati perché l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Sbrocca, ancora non provvede alla nomina della Commissione referendaria. “Un atto che poteva essere risolto con la nomina della Commissione e che invece nella seduta comunale, convocata su richiesta delle opposizione per affrontare tale problema, l’Ammi-

ma certamente dal punto di vista politico ha un valore forte e concreto se i cittadini termolesi, si recano in massa ai gazebo per votare e il risultato positivo o negativo che sia, un’amministrazione seria e che tiene in debita considerazione il suo Popolo, non può non tenerne conto. Si abbia il coraggio di procedere su questa linea da subito, si abbia il coraggio di chiedere agli elettori termolesi il loro pensiero, senza aspettare i tempi lunghi che tale emendamento comporta, al voto legale si può sempre ritornare, i tempi sicuramente saranno più celeri e le eventuali decisioni sugli argomenti oggetto dei referendum saranno meditati, rispetto al risultato politico del referendum“.

Viale d’Italia, troppa sporcizia Un piano di spazzamento per garantire decoro a questa parte della città TERMOLI. Viale d’Italia tra le strade più ventose della città di Termoli? Non lo sappiamo, ma percorrendola più volte ogni giorno possiamo dare a questa via la patente di una delle più sporche di tutto il territorio comunale. Complice il parchetto di viale Trieste, ma anche la conformazione della strada stessa. In un piano di spazzamento che dovrebbe essere studiato per le esigenze delle varie zone, magari occorrerebbe inserire sezioni dove l’accumulo di spazzatura è più significativo. Non crediamo sia l’uovo di colombo, ma oggi ci sono mezzi

e strumenti per interventi selettivi. Viale d’Italia è una delle strade di maggiore traffico pedonale che deriva da chi non abita in città, poiché permette di spostarsi tra il centro e il terminal bus di via Martiri della Resistenza e affaccia sulla ferrovia, quindi con l’accesso diretto al sottopasso di viale Trieste. Renderla o mantenerla pulita sarebbe un decoro maggiore per l’intera Termoli. Oggi tappeti di aghi di pino, che spesso contornano anche le auto posteggiate accanto all’area verde dell’ex Nautico, ma anche immondizia che viene gettata dagli incivili.

Successo dell’iniziativa “Ambulatori aperti” La manifestazione della Lilt al Vietri e al San Timoteo

TERMOLI. La prevenzione prima di tutto. Riuscita anche quest’anno l’iniziativa ‘Ambulatori aperti’ che si è tenuta nella giornata di domenica 25 ottobre negli ospedali di Termoli, Larino e Campobasso. Numerose le donne di ogni età che si sono sottoposte a visite senologiche gratuite grazie all’impegno e alla disponibilità della Lilt, la Lega Italiana contro i Tumori di Campobasso in collaborazione con il personale medico e infermieristico della Asrem e la disponibilità dei direttori sanitari, Filippo Vitale e Luigi Di Marzio.Un’opportunità che si rinnova ogni anno e vede

tante donne sempre più consapevoli dell’importanza di questi controlli. Il dottor Giovanni Fabrizio, presidente della Lilt di Campobasso, ha evidenziato l’importanza degli screening, invitando tutti a sottoporsi ai

controlli previsti per varie patologie confermando l’impegno capillare sul territorio da parte dei volontari. L’associazione ha partecipato anche a un progetto su Gusto e salute all’Expo di Milano, sempre dedicata a un’alimentazione corretta ed equilibrata come prima arma contro i tumori. Inoltre, negli Atri dei rispettivi Ospedali di Termoli e di Larino, negli stessi orari degli ambulatori sono attivi dei punti informativi dove i volontari Lilt distribuiscono opuscoli informativi sulla prevenzione oncologica e i nastri rosa, simbolo dell’evento, fornendo informazioni sulle attività della Associazione con la possibilità di raccogliere fondi per le suddette attività e iscrizioni per i Corsi di disassuefazione al fumo.



15

Opinioni di Marco Boleo* La realizzazione e la gestione di opere sanitarie da parte della Chiesa appartiene alla sua storia, fin dalle origini. La promozione di istituzioni assistenziali da parte della comunità cristiana, nelle varie tipologie assunte nel corso della storia, non è che uno dei modi di attuare il comando di Gesù: “curate i malati”. Tale presenza non può certamente configurarsi come semplice opera di supplenza, né tanto meno come “sanità di parte”. Di fatto le Istituzioni sanitarie cattoliche sono strutture “private” ma, al tempo stesso, la maggior parte di esse sono altrettanto “pubbliche” di quelle direttamente gestite dallo Stato. Cosa deve intendersi pertanto oggi per pubblico e privato? Questo è un grande “nodo”, fonte a volte di equivoci e fraintendimenti, dovuti sia a una certa onnicomprensività dei due termini, sia a una loro attuale rilettura concettuale e semantica. Probabilmente il significato oggi più usuale riguarda la loro appartenenza giuridica: statale nel caso delle così dette strutture pubbliche, non statale nel caso di quelle private. Tuttavia già in seno a questa categoria occorre distinguere quelle opere che rientrano nel così detto privato sociale o non-profit, cioè quelle strutture che pur appartenendo a un gruppo di privati perseguono essenzialmente finalità di ordine sociale. Proprio per questo da un lato non si può in alcun modo ritenere che tali strutture non espletino un servizio “pubblico”, dall’altro non possono essere assimilate a tante altre strutture private che in ambito sanita-

di Claudio de Luca LARINO. C’è un gruppo di mamme che si dedica alla salute ed all’ambiente e che opera a Venafro. Qui, in passato, alcune Aziende risultarono essere state utilizzate per affari poco leciti sinché furono rinvenute le colleganze tra l’aumento di talune patologie tumorali e l’inquinamento ambientale. Forse non era una novità, dal momento che – tra i grandi problemi del Molise – si annoveravano di già la scarsa manutenzione del territorio, una mancata difesa idrogeologica, un ecosistema urbano poco amichevole. Tempo addietro, il Governo si rese conto di questi disagi ed assegnò alla Regione 60 milioni di euro. Tra Campobasso ed Isernia 7 centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità. I dati emersero da un dossier illustrato da “Legambiente”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile e ne sono state censite 108 solo in Molise. Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizzazione irrazionale. Lo confermarono chiaramente le attività di vigilanza della Direzione regionale del lavoro che riferirono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non

27 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Le istituzioni sanitarie cattoliche una risorsa nella sanità pubblica

rio perseguono finalità (anche legittime) di personale profitto. La categoria del “privato” include realtà tra loro profondamente diverse che non possono essere raccolte (anche sul piano legislativo) sotto un unico ombrello. In questa prospettiva la distinzione tra pubblico e privato e il loro reciproco rapporto andrebbero senz’altro ripensati. Le attuali tendenze di accreditamento dovrebbero tener presente solo la qualità delle presta-

zioni erogate, indipendentemente dalla natura dell’ente erogante. Dato poi che per definizione le strutture non-profit reinvestono gli eventuali utili, l’interesse statale nei confronti del bene pubblico non può non tenerle in pari considerazione con quelle statali. Ma quali sono i numeri della sanità cattolica? Le Istituzioni sanitarie di matrice ecclesiale sono presenti in 15 regioni Italiane e comprendono: 2 policlinici universitari (tra cui il Policlinico “Gemelli”), 24 ospe-

dali classificati, 12 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, 4 Presidi Sanitari, circa 200 strutture tra, Case di cura e Centri di Riabilitazione. Forniscono 45 mila posti letto. Vi lavorano circa70.000 operatori sanitari, di cui 8.000 medici. Tra le 15 regione citate c’è anche il Molise, che ha l’onore di “ospitare” la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo” un’Istituzione sanitaria che fa parte della grande famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Un presidio d’eccellenza per la cura e ricerca delle patologie che rientrano nell’ambito oncologico e cardiovascolare. Una realtà al servizio non solo di questa Regione, ma di tutto il centro sud, com’è noto quasi la metà dei pazienti non sono molisani. Una grande risorsa da difendere e valorizzare per il bene comune di tutta la popolazione!

*Presidente Regionale Abruzzo Molise del Movimento Cristiano Lavoratori (M.C.L.)

Salute e ambiente, temi caldi franosi (144 beni solo per la provincia di Campobasso).

erano in regola, al punto che i Servizi ispettivi dovettero intensificare la propria attività, scoprendo 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Campomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Nella graduatoria nazionale per rischio di dissesti idrogeologici, in particolare per le frane, il Molise è al 3° posto Ve ne sono 8.800 attive, con ben 88 comuni a

rischio per l’instabilità dei versanti caratterizzati da una quasi totale natura argillosa con circa 3.560 km su un totale di 4.618. Secondo una classifica comparsa su “La Stampa” la regione si posiziona al 1° posto con una media di rischio per la popolazione residente pari al 19,4% per frane e smottamenti. Il rischio coinvolge anche i beni culturali del territorio, al punto che il Ministero ha stilato una “Carta” ed ha evidenziato che il Molise detiene anche il primato per opere che rischiano di crollare a causa di fenomeni

Furono posti sotto esame pure il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di polveri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme). Addirittura l’area pentra si ritrovava (e si ritrova) al penultimo gradino di questa classifica. Per la qualità dell’aria andrebbero esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Ma in Molise nulla si muove. Si tende a minimizzare, ad evitare gli odiosi allarmismi. Se ne dichiarò convinto il giudice Ferdinando Imposimato, che, già alla fine degli anni ’80, aveva denunciato le infiltrazioni malavitose. Poi, grazie alle Mamme di Venafro, vennero portati alla luce i risultati di diverse analisi condotte su di una foglia di fico, prelevata nei pressi della “Colacem” di Sesto Campano. Nella polvere di cemento dell’Azienda venne riscontrata la presenza di particelle di ferro, con titanio e manganese e poi presenze di uranio e torio. Nel 2010 e nel 2011 furono due i casi di diossina nella carne bovina. Le “mamme” denunciarono anche la presenza di diossina nel latte materno dopo i riscontri dei tecnici dei laboratori del Consorzio interuniversitario di Chimica di Marghera.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.