Sanita' molisana meglio a castelpetroso che in opedale

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Enrico Perretta

Oscar del giorno lo assegnamo al consigliere Enrico Perretta. Dopo essersi battuto per la riduzione delle commissioni da 12 a 9. Obbiettivo raggiunto con grande caparbietà consigliere che poche volte va alle sedute di commissione ritenendole inutili e molto costose. La sua politica è quella dei fatti e non delle chiacchere che si fanno all’interno del comune. Le persone hanno bisogno della vicinanza dell’amministrazione e lui crede nella politica tra la gente.

Sanità molisana.

Meglio a Castelpetroso che in ospedale

Il Tapiro del giorno Massimo Sabusco

Dal conto consuntivo 2014 abbiamo rilevato che per Imu, Ici, addizionale e imposta sulla pubblicità il Comune ha incassato 15.476.786 euro e che per Tarsu/Tari e Tasi 11.451.000 euro. Non proprio un gran risultato tenuto conto del fenomeno dell’evasione favorito dalla scarsa organizzazione comunale e dai mancati controlli. L’assessore Sabusco da bravo uomo delle tasse ha deciso intanto di aumentarle. La sorpresa a fine anno 2015, quando sarà possibile mettere a confronto le cifre.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

17 maggio 2015

Per decisione della direzione generale della Salute

Duecento milioni di euro per recuperare l’Antitubercolare di Via Garibaldi La struttura è un pezzo della storia sanitaria della città Duecento milioni di euro per intervenire tempestivamente sullo stabile dell’ex Antitubercolare di Via Garibaldi “onde evitare ulteriore degrado della struttura ed eliminare qualsiasi pericolo per la privata e pubblica incolumità”: lo ha deciso la direzione generale della Salute servendosi del resoconto del sopralluogo effettuato dal responsabile dell’Ufficio progetti e patrimonio del Servizio risorse finanziarie ed Infrastrutture sanitarie, e del personale della Unità operativa complessa (Uoc) tecnico-manutentiva dell’Asrem, da cui ha tratto la convinzione e l’urgenza d’intervenire. Soldi, e molti, per rimettere in sesto lo stabile dichiarato in precaria condizione strutturale e in condizioni di insalubrità degli ambienti e per questo, il 29 maggio 2013, con ordinanza sindacale, dichiarato inagibile e pertanto chiuso. Lasciarlo all’insulto del tempo e delle condizioni atmosferiche avrebbe significato a lungo andare

l’intervento di Domenico Di Lisa e il Comitato degli Indignati Dopo aver rinviato per un anno e mezzo l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare tendente a ridurre le indennità, i consiglieri regionali, sfacciatamente e provocatoriamente, a tarda notte l’hanno bocciata, con la sola eccezione di Federico, Manzo, Iorio, Fusco e Cavaliere. Sappiamo bene

la sua completa decadenza e, come detto, un pericolo per la pubblica e privata incolumità. Sarà pertanto l’Asrem, proprietaria della struttura, a provvedere alla sua riattazione completa potendo contare sul

finanziamento regionale di 200 milioni di euro. L’Antitubercolare è un pezzo della storia sanitaria della città. La sua iniziale destinazione racconta di periodi duri per l’assistenza e di malattie particolarmente

pericolose. Rimetterlo in sesto è un atto dovuto, sempre che poi riesca ad essere utilizzato ai fini sociali e sanitari. Taluni diranno che l’Asrem è talmente a corto di risorse finanziarie che ha più volte tentato di mettere in vendita buona parte del

Costi della Casta, pensiamo al ricorso chi agisce furtivamente e nell’oscurità. E che ci troviamo in presenza di “personaggi” privi di qualsiasi dignità politica, di scrupolo, di buon senso, di etica, non ci possono essere dubbi. Del resto cosa ci si poteva attendere da questo branco di saltafossi, da questi “sinistri” (altro che sinistra) che quindici giorni fa hanno ripristinato il vitalizio abolito nel 2012 ? Ci risparmi frasi di circostanza quel Capobranco che parla di affrontare “responsabilmente il tema dei costi

della politica, senza farsi dettare la rotta dalla pancia e non dalla testa”. Abbia almeno il buon senso di tacere, lui ed i suoi accoliti, che nella certezza di essere ormai impresentabili puntano a raschiare il fondo del barile, alla faccia di chi ha perso il lavoro, di chi non l’ha mai avuto, di chi non ha futuro, dei pensionati, delle piccole aziende che chiudono, di tutti coloro che soffrono. Non abbiamo mai agitato demagogicamente il tema dei costi della politica e dei privilegi ma ab-

biamo ancora impresso bene in mente quanto ci si è impegnati a fare in campagna elettorale: dimezzare le indennità, che non solo non sono state dimezzate ma sono addirittura aumentate. Ed è stato reintrodotto il vitalizio. Altro che lascio! Raddoppio! Ma chi vogliono infinocchiare. Ma i molisani sappiano che non bastano più le parole. Bisogna agire, impedire che questi sciagurati facciano altri danni. Altrimenti da molisani meriteremo questo ed altro. Intanto, lu-

suo patrimonio edilizio, con scarsi, se non addirittura inesistenti, risultati. Si vorrebbe che i 200 milioni previsti e stanziati per la riattazione dell’immobile di Via Garibaldi non servissero per arricchire la dote patrimoniale dell’Asrem senza destinazione.

nedì 18 maggio alle ore 16,15 presso l’Incubatore per le Imprese di Via Monsignor Bologna a Campobasso, i promotori della iniziativa di legge popolare per il dimezzamento degli emolumenti dei consiglieri regionali, Domenico Di Lisa e Gigino D’Angelo, ed il Comitato degli “Indignati del Molise”, terranno una conferenza stampa sulla bocciatura della legge da parte del Consiglio regionale e sulla impugnativa della Legge di stabilità regionale che ha ripristinato il vitalizio per gli ex consiglieri regionali.


TAaglio lto CAMPOBASSO. Che sanità rischia di restare in Molise alla luce delle posizioni del commissario, della stessa spending review e dell’incombente Decreto Balduzzi? Dinanzi a questo interrogativo stiamo a ribadire il ruolo che la politica deve svolgere al cospetto della necessità di affrontare la definizione del nuovo Piano sanitario. A Isernia, in piazza per richiamare l’attenzione della politica alla triste situazione del Pronto Soccorso. A Campobasso, anche le operazioni sono contigentate per mancanza di personale. Mentre il Caradrelli sta conoscendo una pericolosa discesa. Sconsolatamente verso la chiusura vanno il Vietri e il Ss Rosario. Ad Agnone, ci hanno pensato i tassisti molisani a Roma a manifestare per la trasformazione del Caracciolo in ospedale di area disagiata. Il richiamo al ruolo della politica, soprattutto in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo - che pretendono l’assunzione di decisioni ferme, chiare e rapide - è stato da noi volutamente fatto perchè crediamo che tocchi a questa elaborare il nuovo ‘abito’ della sanità molisana. E’ importante che il dibattito sulla riforma della sanità non sia un rumor di stampa ma una discussione seria, politicamente e strategicamente ponderata non sui parametri della quantità di consenso cumulabile bensì del servizio sociosanitario producibile a vantaggio dei cittadini. Per questo, abbiamo auspicato che in quarta commissione regionale si procedesse con speditezza alla discussione ed approvazione del

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sanità, una brutta pagina Dinanzi ai tagli sempre più frequenti la politica non può restare zitta

di Giovanni Muccio* Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita ritiene che la proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da circa 6.000 cittadini molisani, che chiedevano il dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali, sia stata trattata con superficialità, senza il dovuto rispetto per un istituto previsto dal nostro ordinamento e definito, insieme al referendum e alla petizione, istituto di democrazia diretta, vera sovranità popolare. Una proposta di legge di iniziativa popolare, la prima presentata nel Molise dalla sua costituzione, licenziata e bocciata dal “Molise di tutti”, come un qualsiasi ordine del giorno, in

nuovo strumento programmatico. Con la definizione puntuale della rete ospedaliera, ma anche di ruoli e funzioni tra Azienda ospedaliera e di quelle territoriali, così da evitare inutili sovrapposizioni e sprechi; ripensamento del modello per intensità creando un necessario equilibro con i servizi da erogare sul territorio; garanzia del diritto all’assistenza dei non autosufficienti; maggiore integrazione e pari dignità tra pubblico e privato accreditato con garanzia della libertà di scelta per i cittadini; valorizzazione del rapporto con il volontariato. E’ su questi temi che secondo noi il dibattito dovrà caratterizzarsi e chiudere

la partita, il prima possibile, nella sede giusta ed appropriata rappresentata dal Consiglio regionale. Così come attraverso l’integrazione di strutture ospedaliere sarà possibile, addirittura, conoscere un segno più che garantirà alla Regione nuovi investimenti in termini di prestazioni e di qualità dei servizi offerti. Ed allora che la politica regionale si muova, perchè da oggi si inizia a scorgere la possibilità reale di marcare la necessaria discontinuità nella programmazione politica della sanità molisana. E’ il momento del coraggio. Il momento delle scelte e non dell’abdicazione. Nell’interesse della salute dei cittadini.aa

Il Consiglio ha offeso seimila molisani breve tempo e in tarda serata, in assenza dei cittadini. Una proposta che avrebbe dovuto avere più considerazione e deferenza, magari con la previsione, a parere di questo Movimento, di una seduta monotematica sull’argomento, con la illustrazione del testo da parte del relatore scelto da uno dei proponenti della proposta di legge stessa. Questo avrebbe rappresentato rispetto e considerazione nei confronti dei cittadini firmatari, delle Istituzioni e della Carta Costituzionale. Dal punto di vista politico, il Movimento regionale del Guerriero Sannita, firmatario del

programma elettorale del Centrosinistra, “denuncia” l’incoerenza politica del Centrosinistra ed in particolare del Presidente della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura e di Cristiano di Pietro, che del dimezzamento delle indennità ai consiglieri regionali, punto saliente del programma elettorale, hanno fatto una crociata durante la loro campagna elettorale, impegnandosi con i cittadini elettori a dimezzare le indennità dei consiglieri regionali non appena il Centrosinistra sarebbe andato al Governo. Una bugia ben detta, che denota, a parere del Guerriero Sannita, la

poca considerazione che si ha nei confronti del popolo sovrano. Il Movimento Regionale del Guerriero Sannita, che, nel suo piccolo, pure si era impegnato con il popolo, sottoscrivendo il programma elettorale del Centrosinistra, si dissocia dal trattamento riservato alla proposta di legge di iniziativa popolare e si augura che anche i cosiddetti piccoli partiti della coalizione , SEL, PSI, PdCI, facciano sentire la loro contrarietà al riguardo. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita


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4 17 maggio 2015

Adottato dalla giunta regionale un provvedimento controverso

Il riconoscimento dello stato di calamità causato dagli eventi meteorologici del 5 e 6 marzo ai molisani potrebbe costare l’aumento dell’accise Chiedendo il riconoscimento di stato di calamità causato dagli eventi meteorologici (nevicate, forti piogge e burrasche) verificatisi dal 4 al 7 marzo 2015, la giunta regionale s’è data la zappa sui piedi, e diremo perché, dimostrando che difetta di conoscenze tecniche e legislative, oltre che della sua stessa struttura là dove nel dispositivo della deliberazione 212 dell’8 maggio, ha citato l’Agenzia regionale di Protezione che, come sanno anche le pietre, non esiste più in quanto assurdamente cancellata dallo stesso esecutivo di Palazzo Vitale. Siano alle comiche o giù di lì. Dicevamo della zappa sui piedi di una giunta regionale che lascia credere che all’eventuale riconoscimento dello stato di calamità da parte del Governo corrisponda il finanziamento richiesto, quantificato in “206,209 migliaia di euro”. Non è così. La Regione è tenuta innanzitutto ad intervenire con risorse proprie nei casi di emergenza (che tra l’altro è tutt’altra cosa), attingendo ad un apposito capitolo di bilancio di cui dovrebbe tassativamente disporre, e una volta dimostrato che i fondi disponibili risultano insufficienti a coprire i danni, eventualmente sperare che gli venga ricono-

sciuta la possibilità di una integrazione da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ciò è quanto si rileva dal decreto legge del 15 maggio 2012 emanato dal Governo Monti nella fase più critica della crisi globale, convertito in legge 100/2012. Decreto e legge che non hanno trovato riferimento nel provvedimento adottato dalla giunta l’8 maggio scorso essendosi limitata, la giunta, a riferirsi alla legge 225 del 24 febbraio

CAMPOBASSO. Nelle edizioni ultime del Bollettino Ufficiale della Regione Molise n. 12 e n. 13, sono stati pubblicati rispettivamente il bando per 600 mila euro di finanziamenti di Voucher formativi finalizzati ad assunzioni a tempo indeterminato nelle imprese molisane e per 2 milioni di euro per bonus fino a 13 mila euro in favore di aziende che assumono lavoratori con contratti a tempo indeterminato, stabili e sicuri. Due strumenti operativi che potranno essere attivati dalle imprese molisane presentando domanda entro il 15 giugno alle preposte strutture regionali secondo i moduli allegati ai bandi e coinvolgendo per il primo Avviso anche gli Enti di Formazione Profes-

1992, peraltro citando l’articolo 2 invece del 5. A voler sofisticare con pignoleria, l’esegesi di quella delibera porta a dire che pur disponendo di personale strapagato, la Regione Molise è un campionario di errori ed omissioni. Insomma, l’esecutivo regionale ci ha provato a mettere in piedi il castello dello stato di calamità e delle emergenze nella maniera meno opportuna e più scopertamente inadeguata proprio a termine di

legge, con l’obiettivo di fare credere ai gonzi che le credono, di essere stata solerte e tempestiva nel verificare e nel quantificare i danni subiti. Dicevamo, nell’atto amministrativo adottato si sarebbe dovuta innanzitutto indicare l’entità delle risorse regionali disponibili per intervenire sull’emergenze e sulle calamità, quindi chiedere la differenza. Cosa di cui s’è guardato bene dal fare. Ma, si sa, tutto fa brodo. E tutto può

tornare utile per dimostrare a quanti hanno subito le conseguenze atmosferiche d’inizio marzo che in fondo la Regione Molise la sua parte l’ha fatta e che ora è tutto nelle mani del Governo nazionale. Una gran presa per i fondelli. Non soddisfatta, parallelamente all’attivazione delle procedure dello stato di emergenza, la giunta regionale ha chiesto, come cavolo a merenda, l’accesso al “Fondo di solidarietà nazionale” (FSN) che promuove principalmente interventi di prevenzione alle produzioni agricole e zootecniche, alle strutture aziendali agricole ed alle infrastrutture agricole, nelle zone colpite da calamità naturali o eventi eccezionali, entro i limiti delle risorse disponibili sul Fondo stesso”. A conclusione di tutto dobbiamo aggiungere che se davvero la Regione Molise vorrà intervenire a sollievo dei danni causati dagli straordinari eventi meteorologici d’inizio marzo, non può far altro che aumentare le accise fino ad un massimo di 5 centesimi per litro di benzina. Allegri! Dardo

Garanzia Giovani, pubblicati i bandi Nel Bollettino ufficiale della Regione Molise i moduli per le imprese sionale che risultano accreditati ai sensi di legge. Con la previsione del voucher formativo vincolato alla trasformazione obbligatoria in assunzione a tempo indeterminato si sperimenta un’innovativa misura di politica attiva del lavoro che mira a migliorare le competenze di partenza dei disoccupati e agevolarne l’inserimento stabile nel mercato del lavoro, di soggetti ricompresi nelle fasce di età tra 18 e 65 anni. Con il bonus, in base alle norme nazionali si potranno garantire incentivi ai giovani fino a

35 anni (non compiuti) con un massimo di 8 mila euro annui innalzati a 9 mila euro per gli iscritti nelle liste del collocamento obbligatorio. Per i disoccupati profilati nel Piano Europeo della Garanzia Giovani si potranno cumulare i benefici fino ad un massimo di 12 mila euro annui innalzati a 13 mila euro per i diversamente abili di età pari o inferiore ai 29 anni. Grazie a questi provvedimenti concreti, tempestivi ed operativi della Regione Molise si potranno sostenere assunzioni a tempo indeterminato di una fascia di disoccupati ri-

compresa tra 500 e 700 unità variabile in ragione del numero di contratti part-time, rispondendo alle aspettative di chi è alla ricerca di impiego ma favorendo le piccole e medie imprese private che rappresentano la parte preponderante dell’economia regionale capace di reggere con le proprie forze sul mercato e in grado di competere e assicurare un futuro al nostro territorio. Imprese a cui le istituzioni hanno prestato poca attenzione in passato commettendo l’errore strategico di orientare i finanziamenti nei pozzi senza fondo dell’economia assistita.


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Tutto quello che gli altri non dicono

17 maggio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Orecchie tese per capire l’orientamento della Regione Molise dall’intervento del presidente Frattura

Il Piano energetico regionale può salvare il Molise da speculazioni e manomissioni Domani alla sala della Costituzione in Via Milano il secondo incontro con il curatore del Piano Livio De Santoli sul tema “Le fonti energetiche rinnovabili” Speditamente, si spera, verso il Piano energetico – ambientale della Regione Molise e le politiche energetiche del Programma operativo regionale. Tutto liscio finora, nel generale interesse dei tecnici e delle amministrazioni, non esclusa, tra l’altro, la parte dell’opinione pubblica attenta e sensibile alle questioni ambientali ed energetiche. Nel Molise ambiente ed energie hanno vissuto e vivono travagli che si vogliono lenire, fino ad annullarli, grazie al Piano in fase di elaborazione da parte del professore Livio De Santoli, che ha avuto l’accortezza di renderlo, passo dopo passo, noto agli addetti ai lavori e alla collettività molisana. Non era mai capitato. Domani, 18 maggio, dalle 9 in poi, presso la Sala della Costituzione, in Via Milano, è in programma il secondo incontro sul

Dopo la grande mobilitazione unitaria del 5 maggio, che ha visto un’altissima adesione allo sciopero generale del personale scolastico, dal governo non sono giunte aperture alle tante criticità evidenziate nel testo del DDL n.2259. Gli emendamenti approvati in Commissione istruzione non modificano l’impianto generale, che è quello di una scuola disegnata secondo un modello autoritario, individualista, gerarchico e aziendalista, che discrimina e divide, ponendosi anche in contrasto con i principi costituzionali. Per questa ragione, la mobilitazione continua, con presidi unitari, flash mob, manifestazioni davanti a Montecitorio e davanti alle prefetture di tutta Italia, nei giorni in cui il DDL verrà discusso in Parlamento (18, 19 e 20 maggio). Nell’ambito del percorso unitario di iniziative concordate, le segreterie regionali della FLC CGIL, CISL

tema “Le fonti energetiche rinnovabili”. Che facilmente si associano alle pale eoliche e ai pannelli solari, e rimandano alla mente le manomissioni al territorio e le polemiche e i contrasti in sede politica e in sede amministrativa, per la manica larga regionale nelle concessioni. Il Molise sta pagando un notevole scotto, senza peraltro ottenere vantaggi. Il Piano energetico dovrebbe porre rimedio. E tutto lascia credere che il Piano affidato alla professionalità e al carisma di De Santoli sarà uno strumento incisivo ed efficace, in cui i valori ambientali, paesaggistici, storici e architettonici saranno rigorosamente salvaguardati senza alcuno intralcio, peraltro, alle politiche di sviluppo intimamente legate all’uso delle energie tradizionali e rinnovabili. In ballo e in discussione

sono il futuro del Molise. Che il curatore del Piano energetico immagina molto diverso da quello in atto, che qualunque occhio, appena appena allenato, sarà in grado di rilevare. Ossia un Molise diverso da quello sottomesso ad una serie di forzature amministrative e programmatiche, e di cedimenti, che lo hanno reso terreno per speculatori, per approfittatori, per inquinatori. Le fonti energetiche sono state finora una delle cause peggiori della manomissione sistematica del territorio in chiave speculatrice. Il Piano sarà, verosimilmente ed auspicalmente, lo strumento operativo per riportare la produzione energetica nei limiti e nella qualità che la possano rendere efficiente e vantaggiosa per l’economia con un uso corretto, innovatore, e tecnologicamente

avanzato delle fonti alternative. L’incontro che ha preceduto questo di domani ha riguardato da vicino i vincoli ambientali, architettonici, paesaggistici e archeologici affrontati e resi chiari con grande maestria tecnica e una forte carica comunicativa dal professore De Santoli, tali da sollecitare nell’uditorio un corale apprezzamento e un forte interesse che fanno da ulteriore motivazione a partecipare all’incontro di domani. Nel corso del quale, sulla specificità del tema in discussione, si avranno informazioni di prima mano e valutazioni scientifiche e, soprattutto, la possibilità di verificare qual è il grado di sintonia tra l’ipotesi di Piano in allestimento e il punto di vista del presidente della Regione Molise, Frattura. Fugacemente presente al primo incontro, domani protagonista con de

Buona Scuola, ecco le ragioni per dire no alla riforma SCUOLA, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams, organizzano per martedì 19 maggio, a partire dalle ore 17.30 fino alle 19.30un’ASSEMBLEA PUBBLICA CON PRESIDIO davanti alla prefettura di Campobasso e chiederanno un incontro al Prefetto perché, in qualità di rappresentante del Governo, riporti le considerazioni della scuola molisana sul DDL in discussione in Parlamento. Sarà l’occasione per ribadire: l’urgenza di un piano di assunzioni per migliorare l’offerta formativa e per soddisfare anche le legittime aspettative di migliaia di precari esclusi dai piani di stabilizzazione. E’ necessario che si faccia un decreto

legge per garantire le assunzioni dal 1° settembre e occorre predisporre un piano pluriennale che interessi il personale docente ed il personale ATA, completamente escluso dalle stabilizzazioni, pur avendo maturato il diritto. il rifiuto di un modello di governo della scuola autoritario, gerarchico ed aziendalista, tutto concepito a scapito della collegialità e della dimensione

Santoli (che introdurrà i lavori), con il consigliere regionale delegato alla produzione economica Cotugno, con il presidente della Provincia De Matteis e con la responsabile regionale del settore energie, Angela Aufiero. Domani si capiranno molte cose sul Piano e del suo procedere avanti, in che modo e in che direzione. Alla voce, diciamo, politico/amministrativa e programmatica, seguiranno interventi tematici da parte di tecnici e rappresentanti di Molise Acque, della Regione, dell’università e delle associazioni che trattano di energie rinnovabili, tra cui Fabrizio D’Elia, Gaspare Tocci, Pasquale Cocaro Andrea Zanghi, Adele Manzella, Donatella Cialdea, Giovanni Iannatuono e Alesandro Aufiero. Dardo

cooperativa che deve caratterizzare la progettazione e la gestione delle attività nelle scuole autonome; la salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l’assegnazione di sede, la mobilità, la retribuzione accessoria e la progressione di carriera; la necessità di un ascolto reale e non virtuale, di tutti i soggetti interessati dalla riforma, perché la scuola è un diritto costituzionale e non può essere solo prerogativa di chi sta al governo. All’incontro sono invitati i rappresentanti dei partiti politici e delle istituzioni, che saranno chiamati a confrontarsi con lavoratori, studenti, genitori e quanti vorranno dare il loro contributo per fermare la deriva della scuola pubblica prevista nel DDL in discussione. Flc Cgil



Campobasso

7 17 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Antonio Battista oppositore di Gino Di Bartolomeo il “Piano Città” lo ha invocato invano, ora che ha

I “nonsense” della politica comunale e la negativa ricaduta sulla collettività Da anni Campobasso non ha un finanziamento europeo, né ha realizzato un Accordo di programma, né ha saputo cogliere le occasioni che pure non sono mancate, e quando le ha colte (vedi il Programma Urban) le ha fallite Rompere la stagnazione comunale; riempire il vuoto pneumatico in cui si trova Palazzo san Giorgio; promuovere l’uscita della giunta e del consiglio dall’astenia: dovrebbero essere propositi non solo dell’apparato politico quant’anche degli apparati sociali ed economici della città. Ma dall’una e dall’altra parte incombe il silenzio. Questo lasciare andare; questo scorrere sonnolento di giorni, di settimane, di mesi, e fra poco un anno dall’ingresso della maggioranza di centrosinistra a Palazzo san Giorgio, senza una iniziativa, una scelta programmatica, un obiettivo fissato, sono inaccettabili. Se non si hanno idee nuove, si possono sempre riesumare le vecchie. Le buone idee che non hanno trovato applicazione proprio per l’endemica vocazione all’inazione, alla inedia, da parte delle amministrazioni comunali e delle strutture dirigenziali,

che più degli apparati politici sono “colpevoli” di assenza d’iniziativa, di proposta, di suggerimenti. Sarebbe pertanto il caso che il sindaco Battista ricorra a ciò che non è stato realizzato in passato sempre che abbia ancora validità e attualità. Crediamo che il “Piano Città” annunciato sull’abbrivo del Decreto legge del 22 giugno 2012, numero 83 (misure urgenti per la crescita del Paese), possa essere una chiave di volta, uno strumento da rimettere in carreggiata, da riprendere e aggiornare e, se possibile, da realizzare. In quel Decreto è prevista l’immediata canteriabilità degli interventi; il coinvolgimento oltre al Comune, quale promotore delle iniziative, di soggetti e finanziamenti privati;la riduzione della tensione abitativa in linea con i processi di marginalizzazione e di degrado sociale in atto; il miglioramento delle infrastrutture

per rendere tangibile la qualità urbana e soprattutto il contenimento del cemento con il recupero edilizio. In questo assieme di possibilità vi sono spazi enormi per un’amministrazione che non sia distratta o, peggio, disincantata. Del “Piano città” parliamo a ragion veduta oggi che sindaco della città è Antonio Battista. A parlarne per primo, a presentarlo, a sollecitarlo, a promuoverlo e a proporlo è stato lui nella qualità di capogruppo del Pd in opposizione a Gino Di Bartolomeo. E’ stato lui a chiamare in causa il consiglio perché se ne occupasse. Cosa che non s’è verificata perché la maggioranza di centrodestra pensò bene di non dare alcun peso a quella proposizione, confermando il grado e la vastità delle scempiaggini che sono ormai patrimonio storico della città. Da anni Campobasso non ha un finanziamento europeo, né ha realizzato un

“Il Sindaco e la giunta continuano a mentire agli elettori” Intervento del consigliere del Polo Civico, Michele Coralbo, sulla situazione in Comune CAMPOBASSO. “Nella più totale tracotanza politica questa giunta e questo Sindaco in particolare continuano a mentire ai cittadini e quindi agli elettori”. E’ molto duro il consigliere Coralbo che allo scoccare del primo anno di governo Battista da un vero e proprio Ultimatum all’esecutivo comunale, provando a dettare l’agenda e i tempi di lavoro ad una maggioranza troppo addormentata e piegata sui mal di pancia politici tutti interni al PD. L’ennesima denuncia del giovane ingegnere arriva all’indomani della decisione dell’assessore all’urbani-

stica Bibiana Chierchia di rientrare a pieno titolo a ricoprire il ruolo di insegnante trascurando con non poche colpe la guida dell’assessorato che dirige ovvero l’urbanistica. “Si erano presentati agli elettori, ribadisce il capogruppo di Polo Civico, dichiarando che gli assessori avrebbero preso 5 anni di aspettativa sul lavoro per dedicarsi alla città. Tale concetto era stato rimarcato dal Sindaco Battista che aveva affermato nelle sue linee programmatiche di essere stato chiaro con i suoi collaboratori pretendendo una disponibilità totale. Ebbene, continua Coralbo, a meno di uno siamo

difronte all’ennesima bugia, ma la questione più preoccupante è un’altra, ovvero, se la totale disponibilità della professoressa Chierchia ha prodotto di fatto il nulla, in termini di governo e sviluppo del territorio, figuriamoci quanti danni si produrranno in un assessorato, che oltre a non avere dirigente, dai primi mesi di maggio ha un assessore a mezzo servizio. Il sindaco Battista chiude Coralbo, dimostra ogni giorno, non solo le sue incapacità politiche, ma anche i limiti che ha nell’assumere la leadership di questo consiglio e di questa città”.

Accordo di programma, né ha saputo cogliere le occasioni che pure non sono mancate, e quando le ha colte (vedi il Programma Urban) le ha sistematicamente fallite. Se per Battista capogruppo Pd il “Piano Città” rappresentava una concreta possibilità per progettare e ottenere finanziamenti, non vediamo perché quel “Piano Città” non lo riprenda e lo metta in atto adesso che ha titolo e autorità per farlo. Egli sa bene, come lo sapeva da capogruppo dell’opposizione a Di Bartolomeo, che Campobasso è un campionario di aree urbane degradate (dal borgo medioevale al centro murattiano, ai quartieri vecchi e nuovi, e all’estrema periferia): una concatenazione di caos edilizio e assenza di servizi sociali. Condizioni che un’amministrazione civica che si rispetti cercherebbe di rimuovere, utilizzando le occasioni opportune che le si presentano. Condizioni che, al-

dilà del “Piano Città” di cui s’è reso protagonista in qualità di capogruppo del Pd il sindaco Battista, anche l’assessore all’urbanistica, venendo allo scoperto, mostrando nei fatti e non più a parole in che cosa consista l’idea di Campobasso “Città europea”, dovrebbe sollecitare e perseguire. Probabilmente, per arrivare alla Campobasso “Città europea”, sarà il caso di iniziare dal “Piano Città”, a meno che, passando dalla condizione di oppositori ad amministratori, il sindaco, l’assessore e il gruppo di maggioranza non abbiano cambiato le carte in tavola, il modo di pensare e di vedere la realtà urbana. Col sospetto di essersi piegati agli interressi dei gruppi di potere imprenditoriali e professionali che (di fatto) governano la città, suggerendo e imponendo scelte e decisioni che vadano unicamente a loro favore. Dardo

Sblocca Italia, ci sono anche 79 comuni molisani Ci sono anche 79 piccoli comuni molisani tra le 3.101 le richieste arrivate al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dai piccoli Comuni per partecipare al bando nazionale da 100 milioni di euro per nuovi progetti di interventi infrastrutturali. In attuazione dell’articolo 3 dello Sblocca Italia e in base alla convenzione stipulata tra Mit e Anci, il bando prevede il finanziamento per progetti da 100 mila a 400 mila euro. La priorità riguarda gli interventi per la qualificazione e manutenzione del territorio, la riduzione del rischio idrogeologico, l’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico, le fonti rinnovabili di energia; la messa in sicurezza degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici, le strutture socio-assistenziali. Chiuso il click day di ieri 13 maggio, le richieste sono arrivate dai Comuni sotto i 5 mila abitanti di tutta Italia: le più numerose sono le 741 richieste arrivate dai comuni piemontesi. L’assegnazione delle risorse statali avverrà in base alle graduatorie definite in relazione alla consistenza dei piccoli Comuni per ogni Regione previa assunzione, da parte dell’ente interessato, dell’impegno a procedere alla pubblicazione del bando di gara o della determina a contrarre entro il 31 agosto 2015.



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Isernia

17 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Due truffatori smascherati dai Carabinieri Sotto sequestro anche un fucile calibro 12. Eseguiti numerosi posti di controllo ISERNIA. Nel corso di una serie di controlli e a seguito di attività di indagine che hanno visto impegnati i Carabinieri in varie località della provincia di Isernia, tre persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria. A Macchiagodena, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 50enne di Torino, il quale mediante artifizi e raggiri, si faceva accreditare la somma di seicento euro a mezzo ricarica postepay, per la vendita online di alcuni attrezzi agricoli, poi scoperti essere inesistenti, da un 48enne del posto. La vittima ha denunciato i fatti ai Carabinieri che dopo una breve ma intensa attività investigativa hanno incastrato l’autore della truffa. E per una analoga vicenda, i militari della Stazione di Monteroduni, hanno denunciato un 35enne di Potenza, il

quale si era fatto elargire la somma di millecinquecento euro, per la vendita di alcuni arredi, anch’essi poi accertato essere inesistenti, da un 40enne residente a Monteroduni. Anche in questo caso le proficue in-

dagini dei Carabinieri hanno portato in breve tempo a smascherare il truffatore. Infine a Sessano del Molise, i Carabinieri della Stazione di Carpinone, hanno denunciato un 60enne del luogo, per detenzione illegale di

armi. L’uomo possedeva presso la propria abitazione un fucile calibro 12, ricevuto da un suo familiare deceduto da oltre venti anni, senza averne mai denunciata la regolare detenzione. L’arma è stata sottopo-

sta a sequestro. Intensificati inoltre i controlli su tutte le persone attualmente sottoposte agli arresti domiciliari o a misure di sicurezza e di prevenzione, istituiti posti di blocco lungo le arterie principali dell’intera provincia, con particolare attenzione a quelle che collegano la provincia di Isernia con i comuni dell’alto casertano, tra i quali Gallo Matese, Capriati al Volturno, Ciorlano, Letino, Presenzano. Durante tali controlli sono stati eseguiti accertamenti su novanta veicoli in transito e identificate centodieci persone, tra conducenti e passeggeri, nei casi sospetti sono state eseguite perquisizioni per la ricerca di armi, droga e refurtiva. Contestate tredici violazioni alle norme del Codice della strada e sottoposti a sequestro due veicoli privi di copertura assicurativa.

“Area Stazione, l’avvio dei lavori” Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Brasiello per la riqualificazione in atto ISERNIA. Sono iniziati i lavori per la riqualificazione ambientale dell’area della stazione ferroviaria, finalizzata alla realizzazione d’un parco urbano. Il sindaco Brasiello ha fatto visita al cantiere, dove le maestranze erano al lavoro, e si è intrattenuto brevemente con i tecnici dell’impresa incaricata dalle Ferrovie Italia (Sistemi Urbani). Si ricorda, infatti, che l’accordo contrattuale con Sistemi Urbani prevede la cessione al Comune di 34mila mq di super-

ficie, allo scopo di far nascere un Parco che possa ricucire le aree a nord della città, e che l’intesa include la bonifica totale dell’area, con spese interamente a carico delle Ferrovie, per un importo di circa un milione di euro. «Dopo questi primi lavori, – ha detto il sindaco – con le risorse finanziarie dei Pisu, l’area della stazione acquisterà una più efficace centralità per effetto d’un progetto innovativo che darà risposte a vari problemi urbanistici e sociali. Il risultato sarà una città

capace di offrire tecnologie per la mobilità, la produzione di energie alternative e l’ottimizzazione delle risorse; senza dimenticare la creazione di spazi pubblici e di aggregazione, attraverso il potenziamento degli attrattori culturali e ambientali». Sulla scorta di tali peculiarità, il progetto della riqualificazione del Parco urbano della stazione ferroviaria di Isernia è stato selezionato tra quelli finalisti del premio nazionale ‘Smart Communities’, che intende

riconoscere le proposte più all’avanguardia fra le cosiddette ‘città intelligenti’, ossia quei luoghi in grado di valorizzare il proprio patrimonio storico e culturale, coniugandolo con la sicurezza e l’efficienza. Il concorso si inserisce all’interno d’un grande evento dedicato agli enti locali. I migliori progetti riceveranno un riconoscimento durante le premiazioni che si terranno a Bologna all’inizio del prossimo mese di giugno.

Parkinson, al Neuromed l’unità di ricerca L’inaugurazione si è avuta qualche giorno fa per studiare questa patologia POZZILLI. La ricerca in Molise si arricchisce di una nuova alleanza rivolta a studiare a fondo i meccanismi genetici e molecolari alla base della malattia di Parkinson. E l’evento sarà segnato da un convegno scientifico di altissimo livello al quale parteciperanno esponenti di primo piano del panorama scientifico italiano. E’ stata inaugurata qualche giorno fa l’Unità di Ricerca presso Terzi (URT) dell’Istituto di Genetica e Biofisica “A Buzzati-Traverso” (IGB-ABT) del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Neuromed di Pozzilli (IS). La nuova struttura, nata dalla stretta collaborazione tra IGB-ABT e Neuromed, studierà con un approccio multidisciplinare la

malattia di Parkinson. Questa patologia colpisce circa il 2% della popolazione dopo i 60 anni di età, ed il 3-5% di quella superiore agli 85 anni, ed è estremamente difficile da affrontare sia dal punto di vista della diagnosi che del trattamento. “La malattia di Parkinson, per cui tuttora non esiste una cura ma solo trattamenti sintomatici – spiega Antonio Simeone, Direttore dell’Istituto di Genetica e Biofisica “A BuzzatiTraverso” - è una patologia molto complessa ed eterogenea sia per la sua origine genetica che per la sua evoluzione clinica. Finora la ricerca di mutazioni genetiche specifiche ha prodotto risultati limitati, rendendo estremamente improba-

bile la diagnosi precoce della malattia, se non per un ristretto numero di forme familiari. E’ sulla base di tali premesse che l’URT-IGB presso il Neuromed svolgerà uno studio multidisciplinare, che metta insieme il potere di analisi delle moderne Biotecnologie (dalla genomica di ultima generazione alla modellistica cellulare ed animale) con quello della Clinica e della Genetica Medica, allo scopo di approfondire la conoscenza della funzionalità del sistema dopaminergico (la parte specifica del sistema nervoso che viene colpita dalla malattia, ndr) e di realizzare nuovi protocolli che permettano di allargare la diagnosi della malattia ad una più ampia casistica di pazienti oggigiorno non diagnosticabile”.



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Termoli

17 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“I gettoni di presenza vanno rivisti” Il consigliere comunale di Cinque Stelle, Di Michele, rilancia la questione TERMOLI. ‘Dito puntato’ sul gettone di presenza da sempre ‘croce e delizia’ di tutte le amministrazioni. Per i 5Stelle il gettone di presenza dovrà andare solo a quei consiglieri che sono presenti “per almeno due terzi ai lavori della commissione non come oggi che basta un minuto per prendersi 30 euro del gettone di presenza”. Un aspetto, questo, che per Di Michele “è fuori dalla grazia di Dio perché sappiamo che in un momento di crisi come questo non è che con un minuto di lavoro si possono guadagnare 30 euro”. Per il consigliere comunale di minoranza Termoli “dovrebbe andare verso la trasparenza

assoluta ma ci rendiamo conto che sta andando indietro perché tutti i comunali hanno fatto sì che questo avvenisse invece la presidente del consiglio mi aveva già assicurato attraverso un’altra richiesta fatta dal MoVimento 5Stelle ma sono passati quattro mesi e ancora non vediamo nulla e allora noi siamo sempre più incalzanti visto che mi hanno dato dell’aggressivo ma questa volta ci voglio diventare”. E in ultimo, ma certo non meno importate, Di Michele non poteva non analizzare la ‘tenuta’ della maggioranza consiliare, alla luce dell’ultima assise civica che ha visto “due consiglieri

comunali dopo 20 minuti abbandonare l’aula mentre tutti gli altri andavano e venivano come se ci fosse stata qualcosa che non funzionava. L’altra mattina – ha proseguito l’esponente dei grillini – un consigliere di maggioranza mi ha detto che era profondamente a disagio in quel consiglio comunale per l’assenza del sindaco e di alcuni consiglieri che dovevano essere lì e non c’erano infatti per una volta con una mozione d’ordine la maggioranza è andata sotto diventando minoranza. Si sono salvati per un errore nostro ma ci siamo resi conto che già cominciano ad esserci i primi scricchiolii”.

Lettera aperta

Multa sì ma nessuna spiegazione “In data 27 aprile us, alle ore 19,15, ho trovato sul parabrezza della mia auto, parcheggiata in via Fratelli Brigida, all’altezza dell’incrocio con via Frentania una multa. La motivazione è stata parcheggio non regolare, non conforme a quanto prescrive la segnaletica stradale della suddetta area. Non so se ho ragione, anzi proba-

bilmente avrò torto, ma ritenni la multa non giusta. Questa mia convinzione mi fece decidere il giorno successivo (28 aprile), di recarmi verso le 10 del mattino al comando dei Vigili Urbani per chiedere spiegazioni e delucidazioni al comandante in persona. Il piantone di servizio, gentilmente,

mi ha fatto presente che il Comandante non riceve il pubblico se non per appuntamento. La cosa sinceramente mi ha dapprima un po’ sconvolto ma poi, pensando ai molteplici impegni a cui deve far fronte, ho accettato e così ho chiesto un appuntamento. Ho dato le mie generalità, il mio indirizzo, il numero di cellulare e il

motivo per cui chiedevo l’appuntamento (una multa che non ritenevo giusta ma che comunque avrei pagato) cosa che puntualmente ho fatto con bollettino di C.C.P.. Al 13 maggio 2015, a distanza di 15 giorni dalla richiesta di un appuntamento, tutto tace, nessuno mi ha contattato e nessuna spiegazione in merito ho ricevuto.

Evviva la disponibilità e la trasparenza verso i cittadini e di chi paga le tasse per contribuire a pagare anche il suo stipendio del suo lavoro che comprende anche quello di ascoltare le richieste degli utenti in quanto cittadini sovrani”. Franco Mastroberardino

Rifiuti abbandonati al sottopasso Sono stati gli agenti della Polizia provinciale a scoprire la discarica

TERMOLI. Gli Agenti della Polizia Provinciale Merenda e Desiato, hanno portato a termine un’operazione tendente all’individuazione, segnalazione e indagini sui rifiuti, nei pressi del sottopasso della Tangenziale nord, in località Marina a Termoli. In un’area di deposito incontrollato, sono stati rinvenuti ri-

fiuti relativi ad attività artigianali, edili, meccaniche ed in particolare sono stati trovati: motori di autoveicoli, pneumatici esausti, materiali da demolizione, tubi in ferro e plastica, membrane prefabbricate impermeabili, contenitori di legno, plastica e metallo, tapparelle, materassi, compressore. Configurandosi di reato di

attività di gestione di rifiuti non autorizzata, l’area è stata sottoposta a segnalazione e sigilli su disposizione della Procura della Repubblica di Larino, in quanto tali rifiuti non integri ma potenzialmente pericolosi, sono stati rinvenuti in prossimità di un canale di scolo di acqua che sfocia al mare. Si è proceduto pertanto al sequestro penale probatorio preventivo dell’area. Il presidente De Matteis e l’assessore Tramontano hanno espresso soddisfazione per i risultati conseguiti dagli agenti dell’ente.

RICOSTRUZIONE TRASMISSIONI



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