TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 228 - domenica 9 noVembre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Gianmaria Palmieri
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Gianmaria Palmieri. Il rettore dell'Università si appresta all'inaugurazione dell'Anno Accademico proprio nel momento in cui l'Unimol presenta numeri positivi e in crescita esponenziale per gli studenti. Nonostante le difficoltà in cui si dibatte il mondo universitario italiano e i non facili rapporti con la Regione Molise nel recente passato, l'Università del Molise ha dimostrato di avere spalle forti e solide. Si tratta, ora, di costruire un nuovo percorso per proseguire sulla strada della crescita.
Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Scusate, ma non è lo stesso Presidente della Regione a svolgere il ruolo di commissario della sanità molisana? Perchè, allora, ha pensato ad un altro dirigente da inserire in Regione alla guida della struttura assessorile? E perchè, ancora una volta, si tratta di una persona che viene da fuori regione? Una sanità che presenta vistose falle di bilancio, che ha visto la politica non trovare una nuova definizione di programmazione si permette il lusso di chiamare l'ennesimo dirigente che andrà ad appesantire le già magre finanze.
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Sanità in rosso ma spunta un nuovo dirigente
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TAaglio lto
9 novembre 2014
Le cose che avrebbero dovuto far grande il Molise e non sono state
Unioncamere Molise, Patto Territoriale per l’Occupazione del Matese, Parco Scientifico e Tecnologico "Moliseinnovazione", che fine ha fatto la sede di rappresentanza a Novi Sad? Ed è lecito conoscere le risorse investite e i risultati ottenuti? Ecco una delle cose dette, scritte, descritte e poi finite nel nulla, di cui nessuno si occupa né si perita di sapere il come, il quando e il perché. Siamo - è vero – una società liquida, ma ciò non autorizza a glissare su tutto e su tutti. Un minimo di dignità giornalistica ci obbliga a tirare fuori dai cassetti della cronaca fatti, avvenimenti e circostanze che al momento in cui si sono realizzati hanno raccolto attenzione, a volte il plauso, spesso l’apprezzamento, di cui però si sono perse le tracce. Come è accaduto all’iniziativa intrapresa da Unioncamere Molise, Patto Territoriale per l’Occupazione del Matese, Parco Scientifico e Tecnologico "Moliseinnovazione" (alias Paolo di Laura Frattura, Enrico Colavita, e Giovanni Cannata): il meglio di alcune componenti sociali ed economiche del Molise. Attenzione, plauso e apprezzamento, per ciò che avevano in programma di attuare e per aver scelto di impiantare una propria rappresentanza istituzionale in Serbia, a Novi Sad, intitolandola, non a caso,”Piacere Molise d.o.o”, logo particolarmente familiare ai molisani, collegato alle fortune (iniziali) e alle vicende (successive) della Mostra mercato omonima, allestita per anni dalla Camera di Commercio di Campobasso a Selvapiana. La decisione di impiantare una rappresentanza a Novi Sad aveva un
substrato: ovvero le iniziative intraprese con la Provincia autonoma della Vojvodina mediante le quali erano stati messi in relazione gli operatori economici e commerciali del Molise con quelli della Serbia, paese fuori dalla comunità europea, ma che aspira ad entrarci, con notevoli potenzialità economiche e in fase di crescita e di sviluppo. Alla Serbia, infatti, guardano con interesse soprattutto le regioni italiane dell'Adriatico, e il Molise, non a caso, già nel 2007 aveva fiutato l’opportunità di scambi commerciali concludendo un accordo nel corso della campionaria MoliseinFiera svoltasi a Campobasso nel mese di ottobre, sigillato e controfirmato nel corso della Fiera dell’Innovazione di Novi Sad, nel mese di novembre di quell’anno. Nel marzo 2008 una missione di imprenditori molisani s’era recata in Serbia, in pompa magna, accolta presso la sede di “Piacere Molise d.o.o.”. Scopo dichiarato: conoscere e approfondire il mercato serbo e dei paesi dell’est europeo, e avvalersi dei supporti serbi per individuare le opportunità di business e di collaborazione con importatori, distributori, autorità politiche e amministrative locali. Ulteriore scopo della rappresentanza molisana a Novi Sad - è stato detto, scritto e sottoscritto - era quello di organizzare e assecondare le
iniziative promozionali, economiche e culturali connesse allo sviluppo del Made in Italy sul territorio serbo. Roba seria, insomma, e impegnativa che, non a caso, ha coinvolto istituzioni pubbliche, denaro pubblico, e imprenditori. Pertanto è lecito, anzi doveroso, chiedere che fine abbia fatto la rappresentanza; che fine abbiano fatto i contatti, gli accordi, le intese, gli scambi; quanto sia costato questo ambaradan. Questioni aperte, che meritano di essere conosciute nella loro evoluzione. Il denaro pubblico ha una sua sacralità che nessuna ragione né opportunità possono mettere in discussione. E non va dimenticato che Unioncamere Molise, Patto Territoriale per l’Occupazione del Matese, Parco Scientifico e Tecnologico "Moliseinnovazione" (alias Paolo di Laura Frattura, Enrico Colavita, e Giovanni Cannata) si sono avvalsi del concorso e del contributo della Regione Molise e del Ministero Italiano dello Sviluppo Economico e del Dipartimento delle Politiche di sviluppo e coesione. Un corredo di eventi, di determinazioni, di impegni, di spese, che l’opinione pubblica chiede di sapere. Ma, come per altre circostanze simili, dubitiamo verrà data una spiegazione. Dardo
"Se dovessimo perdere anche lo zucchero" I sindacati preoccupati per quanto sta accadendo nel settore italiano CAMPOBASSO. Il futuro del settore bieticolo saccarifero a rischio. I sindacati nazionali di Cgil, Cisl e Uil sono molto preoccupate e incredule, rispetto al fatto, che "mentre condividono insieme a Unionzucchero, note, comunicazioni, prese di posizione, tutte rivolte alla difesa del settore saccarifero, dell’intera filiera e a difesa dei progetti di riconversione, vengono a conoscenza d’iniziative solo in parte palesi, intraprese dalle Società saccarifere, che sono in aperta contraddizione allo sviluppo delle azioni congiunte suddette". In una nota trasmessa proprio a Unionzucchero, i sindacati ritengono che "sia giunto il momento di effettuare un confronto, con la presenza delle Società saccarifere, al fine di chiarire in maniera definitiva i rapporti tra le parti, e comprendere se tutti tendiamo ugualmente nella stessa
direzione della tutela delle produzioni e dell’occupazione. Teniamo a precisare, che in assenza di disponibilità, determineremo un’iniziativa sindacale presso la sede di Unionzucchero, coinvolgendo tutti i lavoratori del saccarifero". Una seconda nota è stata indirizzata dai rappresentanti sindacali al Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina: "Con nota del 30 giugno 2014 e successivamente con nota del 10 luglio 2014, si richiedeva l’effettuazione di tavoli di confronto per esaminare le criticità del settore bieticolo saccarifero, ed in particolare condizioni di redditività dell’intera filiera. Nel permanere tale situazione, infatti - continua la nota - il settore nei prossimi mesi rischia di scomparire in
maniera definitiva. Tra l’altro siamo informati che in ambito europeo, in sede di discussione e approvazione del bilancio, è stato proposto un emendamento per stanziare fondi per sostenere la ristrutturazione del settore. Tale atto - sancirebbe la fine della produzione dello zucchero in Italia, con tutte le drammatiche conseguenze economiche e occupazionali che coinvolgono tutta la filiera agroalimentare".
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TAaglio lto
9 novembre 2014
Sanità alla deriva ma si nomina un altro direttore E' Marinella D'Innocenzo nominata ieri dalla Giunta. Ma la Regione non è commissariata? CAMPOBASSO. E’ la dottoressa Marinella D’Innocenzo il nuovo direttore generale della Salute della Regione Molise. La nomina della Giunta ieri, sabato 8 novembre, al termine della riunione dell’Esecutivo presieduto da Paolo di Laura Frattura che ha affidato l’incarico "in ragione del possesso di elevata qualificazione professionale e di specifica esperienza lavorativa". La D’Innocenzo è dirigente dell’area formazione della Direzione regionale salute e integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio ed è già dirigente, direttore di Unità operativa dirigenziale complessa Psaio Asl Roma B. Non entriamo nella scelta e sulla qualità del dirigente (un altro) che si aggiunge a quelli già esistenti presso la Regione Molise. La domanda che poniamo, però, è un'altra: ma la Regione non è commissariata sotto il profilo della Sanità? Perchè, allora, andare a pescare un altro dirigente, per giunta, da fuori regione? Con una sanità allo sfascio si pensa ancora ad un dirigente. E’ il quadro generale della sanità regionale a preoccupare e a confermarsi un terreno minato anche per i baldanzosi rinnovatori, razionalizzatori, equilibratori del centrosinistra. Finora, nessun atto significativo, nessuna decisione coerente e coraggiosa; solo chiacchiere e lamentele. Dal che ne viene che la sanità è un pozzo di san Patrizio: senza fondo. Tra debiti pregressi e nuovi, il deficit ammonta a 107,694 milioni di euro e il 2013 dovrebbe chiudersi con un disavanzo di altri 38 milioni. Pertanto, la percentuale di disavanzo si conferma pari all’8,9% ben al di sopra
della soglia del 5% considerata di riferimento per l’obbligatorietà della sottoscrizione di un piano di rientro, e tenuto conto anche dei disavanzi pregressi, la percentuale di disavanzo risulta pari al 17,9 per cento. Una enormità. Lavoro improbo per il taumaturgo, anche per ridurre gli 800/100 giorni che occorrono di media per il pagamento ai fornitori. Per i quali si era detto preoccupato e, quindi, deciso a intervenire. A chiacchiere. Dagli analisti del Tavolo tecnico apprendiamo inoltre che in relazione al Piano Sanitario Regionale 2013-2015 risultano ancora
poco chiari i meccanismi di attribuzione dei posti letto alle strutture pubbliche e private, ciò a causa di una inadeguata metodologia di determinazione del fabbisogno (non doveva essere cambiata?). E ancora incompleta risulta la riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza e di quella dei laboratori. Saremmo parziali e faziosi, però, se omettessimo quel qualcosa di buono che si va registrando nella gestione della sanità. Non è molto, ma indica che, volendo, impegnandosi, lavorando, badando al sodo, tralasciano i condizionamenti politici e territoriali, qualche traguardo lo si raggiunge. Il traguardo dell’assistenza territoriale, ad esempio. Per il quale i valori positivi sono in linea con quelli attesi come valori adeguati ,e in costante aumento dal 2009. Apprezzabili risultano anche le attività dedicate alla prevenzione, con particolare riferimento agli screening oncologici (meno il servizio di assistenza ai malati). Un ulteriore sforzo è necessario per rendere adeguata la dotazione di posti letto presso le strutture residenziali e semi-residenziali destinate alla popolazione anziana non autosufficiente. A leggere i resoconti luci poche; ombre tante. Soprattutto le ombre grevi che incombono sulle azioni di risanamento che avrebbero già dovuto essere approntate e non lo sono ancora. Situazione di estremo disagio anche per gli organismi di monitoraggio che premono perché siano elaborate nel Piano operativo 2013/2015. Ma dalla Regione Molise la risposta è stata: un nuovo dirigente d'area. Prosit.
Iniziativa della Fondazione Architetti e della Fondazione Molise Cultura
Campobasso per 5 giorni guarderà al futuro urbano e urbanistico Dall’11 al 15 novembre ci saranno conferenze, workshop, tavole rotonde, laboratori, letture, proiezioni e concerti Lo hanno annunciato come un happening. Di fatto potrebbe esserlo, anche se d’improvvisazione ce ne potrebbe essere poca e scarso il coinvolgimento degli spettatori. Ma l’insieme di conferenze, workshop, tavole rotonde, laboratori, letture, proiezioni, concerti, potrebbe risolversi in un incontro rivitalizzante per la città trattandosi della rigenerazione urbana sostenibile per Campobasso. Ci prova la Fondazione architetti all’interno della Fondazione Molise Cultura. Il binomio organizzativo dei cinque giorni in cui si svilupperà Revive 2014, la manifestazione che vuole mettere al centro dell’interesse professionale, amministrativo e culturale i problemi urbani e urbanistici della città. Un ripensamento quanto mai necessario dinanzi allo sfacelo in cui Campobasso s’è dipanata nell’ultimo quarantennio con un’edilizia improvvisata, anarchica, per larga parte povera, e un uso del territorio a dir poco dissennato. Gli architetti hanno la loro parte di colpa, come d’altronde gli ingegneri, i geometri, i geologi. Per cui è maggiormente apprezzabile che ora vogliano ridiscutere ciò ch’e stato fatto e discutere il da fare, in un tempo ragionevole (5 giorni: da martedì 11 novembre a sabato 15) e in un luogo qualificato (la Fondazione Molise Cultura – Palazzo ex Gil), chiamando la collettività ad essere presente. Motivi ne avrebbe a sufficienza essendo la perfomance diluita in più giorni, con più argomenti, e qualche spettacolo.
Il fine precipuo dell’iniziativa della Fondazione architetti (presidente Giancarlo Manzo) è “promuovere una cultura del progetto urbano sostenibile, per affrontare con maggiore speranza di successo alcuni grandi temi del nostro tempo: l’esaurimento progressivo delle risorse non rinnovabili e le alterazioni climatiche; la convivenza tra sistemi di valori e attese sociali sempre più irriducibili; la necessità di consenso <informato> e partecipato sulle scelte da cui dipende la qualità delle nostre vite nelle città e nel territorio”. Un sostanziale progetto di futuro, peraltro da tempo avviato in Italia su più scale di valori, d’interessi, di qualità. L’urbanistica avrà una profonda modificazione sotto il profilo delle costruzioni, dell’uso territorio, dell’uso energetico, della qualità della vita e non può quindi essere limitata o af-
fidata unicamente ai “tecnici”, ma va giustamente condivisa e partecipata con la collettività. In una qualche misura l’iniziativa della Fond a z i o n e architetti coi workshop, le tavole rotonde, i laboratori, le letture, le proiezioni, i concerti va in quella direzione, apre una finestra su un panorama ancora interamente da svelare, invita ad immaginare il futuro prossimo venturo. Materia specifica e specialistica, ma anche materia eterogenea per essere appetita ai “molisani a caccia di spunti, confronto e opportunità culturali”. Una
prova non facile per il sindaco Battista e per l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia che hanno di fronte una realtà urbana largamente compromessa e il peso di doverla cambiare non più e non solo sulla scia degli interessi speculativi (imprenditoriali e professionali) che quella realtà l’hanno realizzata, quanto sulla scia dell’innovazione progettuale e concettuale che già muove in direzione di una urbanistica che al 2020 è chiamata a dare esempi di virtuosità. Il programma dei 5 giorni di Revive 2014 saranno illustrati domani, 10 novembre, alle 15.45, al Palazzo ex Gil, nel corso della conferenza stampa del presidente della Fondazione architetti, Manzo, cui prenderanno parte il presidente della Fondazione Cultura, Antonella Presutti, il sindaco Battista, l’assessore Chierchia e i rappresentanti dell’Ance e dell’Acem del Molise. Dardo
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9 novembre 2014
Aree interne, spopolamento continuo Il Molise continua a perdere popolazione. Manca una programmazione CAMPOBASSO. L'assenza di una programmazione territoriale sta portando a un lento e graduale spopolamento delle aree interne. Trivento perde 100 residenti all'anno. Non da meno Riccia senza parlare dei centri più piccoli. E a chi interessa? Lo spopolamento delle aree marginali e in declino del territorio è una realtà allarmante, un vero e proprio fattore di rischio. Perdendo abitanti, le comunità locali di queste aree smarriscono la propria identità culturale, i patrimoni locali si deteriorano e perdono valore, le attività economiche vengono abbandonate, tradizioni millenarie, uniche, irripetibili finiscono per sempre, mentre aumenta il dissesto idrogeologico connesso alla mancata cura del territorio per effetto dello spopolamento e, parallelamente, cresce la congestione nei centri urbani e crescono i problemi di degrado ambientale. La perdita di popolazione rappresenta, quindi, un grave rischio sotto tre principali punti di vista: socio-culturale: il calo demografico in alcuni contesti territoriali periferici, caratterizzati da profonde radici storiche e culturali, provoca la perdita di identità consolidate e di me-
moria, la disgregazione delle comunità e della propria socialità, la scomparsa di valori ed il senso di smarrimento; economico: l’economia della nostra provincia per millenni si è basata sulla produzione agricola ed artigianale svolta proprio nelle aree che attualmente sono state definite marginali e in declino, attività le cui conoscenze erano tramandate di generazione in generazione, svolte quindi sulla base di conoscenze empiriche; pertanto, lo spopolamento rappresenta la perdita dell’opportunità di proseguire tali attività e l’impossibilità di attuare processi di modernizzazione delle produzioni peculiari delle aree interne, con la conseguente scomparsa di una notevole parte dell’economia locale; fisico e geologico: l’abbandono del presidio del territorio implica la perdita di interesse sia da parte della popo-
Diritto universitario, la nuova legge La Regione sta elaborando un nuovo testo per garantire le fasce più deboli CAMPOBASSO. E’ stata proposta per una nuova legge sul diritto allo studio universitario completamente rinnovato, con snellimento delle strutture e del regolamento. Novità anche in materia di borse e di studio, sia economiche che di servizi. Non elargizioni di denaro ma assistenza fornita dall’ente per portare aiuto. In questo modo si potrà assegnare anche un numero maggiore di tali borse. Inserito anche il sostegno alla disabilità rendendo accessibile a tutti gli Stessi diritti. Una nuova idea di welfare studentesco. Le professoresse Gianfagna e Presutti hanno contribuito alla stesura della proposta di legge sopratutto sul tema della parità e della disabilità. ” Grazie a studenti docenti e presidi. Era un
impegno assunto in campagna elettorale e ci siamo riusciti.- così il Governatore Frattura – Diritti da garantire a capaci e meritevoli così come sancito dalla legge. Il governo interviene con bandi mentre le regioni e temo in campo per i servizi e non solo sulla sovvenzione. Sosterremo lo studente con una struttura di riferimento rinnovata e trasformeremo l'Esu in un agenzia dove opererà un direttore che si occorra delle pratiche. Attenzione all'internazionalizzazione ed una serie di servizi che tengono cono anche delle peculiarità regionali che vanno dai trasporti all'alloggio. Dopo la delibera si andrà in commissione ed in consiglio, auspicando di terminare in 90 giorni l ‘iter dell'approvazione”.
lazione stessa rispetto alla corretta manutenzione del territorio, sia da parte delle pubbliche istituzioni, con conseguente accentuazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico; inoltre, lo spopolamento delle aree interne provoca il riversarsi della popolazione principalmente nei centri urbani, con una conseguente forzata crescita dei centri urbani ed una pressione antropica e ambientale, con effetti di crescente disor-
ganizzazione di governo del territorio. Enormi sono, quindi, i costi connessi all’emarginazione delle aree in declino. Lo spopolamento, oggi, deve essere inteso non solo come mero abbandono dei territori marginali, ma come una carenza di risorse e limite ai processi di qualificazione e sostenibilità territoriale. Qualcuno ha pensato a tutto questo? Sconsolatamente dobbiamo dire: nessuno.
L’INTERVENTO
No ai tagli ai patronati Adesione alla petizione che chiede di modificarela legge di stabilità 2015 di Michele Petraroia
Aderisco convintamente all’iniziativa promossa nei confronti del Governo in difesa dei Patronati per evitare lo smantellamento di un’attività di pubblica utilità, gratuita e a sostegno della parte più debole della popolazione italiana. Ridurre il Fondo Nazionale da 420 milioni a 270 milioni con un taglio annuo di 150 milioni più riduzioni sulle aliquote e sulle anticipazioni, è un errore che determinerà pesanti conseguenze a danno dei disoccupati, dei giovani, dei migranti, dei disabili, dei lavoratori e dei pensionati. Queste fasce di cittadini troveranno gli uffici chiusi quando avranno bisogno di risposte su istanze da promuovere all’INPS, all’INAIL o ad altri Enti, come le domande di disoccupazione, il riconoscimento dell’invalidità o di malattie professionali, la richiesta di assegni familiari o più banalmente la compilazione di un qualsiasi bollettino postale o modulo per pagare tributi o accedere a benefici e provvidenze. I Patronati svolgono una funzione di pubblica utilità a titolo gratuito e rivolta indistintamente a tutti i cittadini e ai migranti, offrendo tutele amministrative e assistenza medico – legale. Questo servizio permette allo Stato di rispar-
miare 657 milioni di euro annui qualora fosse costretto a sostit u i r s i nell’erogazione delle medesime prestazioni. Se con la Legge di Stabilità 2015 si taglierà in modo consistente il Fondo per i Patronati senza prevedere sportelli pubblici sostitutivi si condanneranno le persone più deboli a rivolgersi a studi professionali a pagamento per ogni istanza, anche quella più semplice. L’Italia sarà più ingiusta perché nei piccoli comuni chiuderanno i recapiti settimanali dei Patronati ed i cittadini dovranno rinunciare a far valere i propri diritti elementari a meno che non siano disposti a pagare dei professionisti. Ma si ha percezione che i più poveri non dispongono delle somme necessarie per chiedere un proprio diritto e lo fanno solo se c’è un’assistenza gratuita? L’auspicio è che la mobilitazione nazionale dei Patronati possa fermare questo provvedimento iniquo che mira a smantellare lo Stato Sociale e far rimanere più soli ed indifesi i cittadini più fragili.
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TAaglio lto
2 novembre 2014
Ieri, presso la Casa del Fanciullo di Guglionesi, per iniziativa dell’Associazione Lavoro e Welfare Molise (L&W)
Un “Osservatorio sul turismo” Per far emergere le grandi potenzialità economiche e sociali che offre il turismo inteso come sviluppo sostenibile, servizi e valorizzazione del territorio A parlare di turismo, si comincia sempre daccapo. Non potrebbe essere altrimenti, visto e considerato che il settore è in una costante situazione di precarietà, aggravata recentemente dalla decisione dell’esecutivo regionale di mettere in liquidazione gli E.p.t. e l’Azienda autonoma di Termoli senza, peraltro, avviare concretamente una organizzazione alternativa. Questo tira e molla, questo fare e disfare, questo stupido jo-jo, dura ormai da circa 20 anni. Eppure non c’è giorno, mese e anno in cui non ci sia una celebrazione, un convegno, un simposio, un incontro, una convention ad aumentare il paradosso. Mai però che l’imputato di questa sorta di delitto politico e amministrativo venga una volta per tutte processato e condannato. Sia le giunte di Centrodestra (Iorio) che questa ultima di Centrosinistra (Frattura) non hanno mai omesso di dare risalto (a parole) alle vocazioni e alle potenzialità turistiche
del Molise, per poi metterle da parte e pensare ad altro (magari!). Turismo: anno zero. Da circa 20 anni. Eppure, come accennavamo, c’è sempre un motivo per parlarne. Per cercare il filo logico che dovrebbe portare la Regione ad uscire finalmente allo scoperto, chiamata a creare le condizioni legislative, innanzitutto, amministrative e organizzative per dare al comparto turistico gli strumenti e i mezzi per operare. Per creare
CAMPOBASSO. E’ stata convocata per oggi a Guardialfiera l’assemblea aperta a tutte le associazioni turistiche tesserate presso il Comitato Regionale Molise dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI). Le pro loco molisane iscritte sono ben 85, appartenenti ad altrettanti paesi sui 136 comuni della regione Molise. Un numero significativo che evidenzia come le associazioni turistiche siano un punto di riferimento sul territorio per quanto riguarda la cultura, lo spettacolo e le tradizioni ma anche come fonti di informazione di ogni genere. Tutto questo, ricordiamo, a puro titolo di volontariato e senza scopo di lucro. L’Assemblea di Guardialfiera rappresenta un momento importante di crescita dell’Associazione in quanto vi sono contenuti due eventi formativi previsti dall’Unpli Nazionale inseriti nell’ordine del giorno che prevede, a partire dalle ore 9.15 presso la Sala Mons. “Conedera” in
le condizioni strutturali per cui il turismo diventi un volano dello sviluppo economico e uno strumento di valorizzazione delle ricchezze storiche, ambientali, paesaggistiche e culturali. Il motivo per parlarne questa volta è collegato all’Associazione Lavoro e Welfare Molise (L&W) e all’iniziativa tenuta annunciata per sabato 8 novembre, presso la Casa del Fanciullo di Guglionesi. “Osservatorio sul turismo”, è stato etichettato così
l’incontro che ha avuto per obiettivo l’approfondimento del tema. Ovvero procedere per gradi ad esaminare, valutare, e commentare lo stato di salute del turismo a livello nazionale, per scendere via via alle condizioni del turismo locale. Il rapporto è oggettivamente necessario, per comprendere fino in fondo quali sono i problemi, quali le soluzioni, per un parallelo il meno distante possibile. I relatori sono stati Armando Ci-
rillo, responsabile dell’osservatorio turistico di L&W; il professore Beniamino Di Rico, docente dell’Università di Firenze e ideatore di un interessante progetto avviato in Molise, e il professore Luigi Mastronardi, docente dell’università del Molise. Le conclusioni sono state affidate all’onorevole Anna Giacobbe, membro della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. “Questo appuntamento – ha commentato Luca Palmisciano, coordinatore dell’Associazione Lavoro & Welfare Molise – è stato pensato per far emergere le grandi potenzialità economiche e sociali che offre il turismo inteso come sviluppo sostenibile, servizi e valorizzazione del territorio”. In calendario, inoltre, un altro interessante appuntamento a Termoli, il 29 novembre, in cui si discuterà di giovani, di formazione e di lavoro con ospiti del mondo politico ed imprenditoriale. Dardo
Pro Loco, una nuova strategia Sono 85 le strutture operanti sul territorio molisano. La formula per rilanciarsi Piazza Aldo Moro, i saluti del Presidente della Pro Loco di Guardialfiera, Angelo Antenucci, e dell’Assessore al Turismo del Comune di Guardialfiera, Katia Di Vito. Subito dopo i lavori saranno aperti dal Presidente dell’Unpli Molise Francesco Rosati. Tra gli interventi di spicco, ci sarà quello di Mario Barone – esponente della Commissione paritetica UNPLI/SIAE – che parlerà delle problematiche SIAE e le convenzioni con l’Unpli grazie al nuovo
sistema PORTUP. Il Consigliere Nazionale dell’Unpli Molise, Michelino Armenti, disquisirà sulle “Associazioni di promozione sociale e Pro Loco”. A seguire il Consigliere Nazionale dell’Unpli Umbria, Euri Aristide Matteucci, illustrerà alla platea il tema “La promozione turistica e territoriale”. Dopo la pausa pranzo, offerta dall’Unpli Molise presso “Le Terre del Sacramento”, alle ore 15.00 il rappresentante dell’Ufficio Progetti dell’Unpli Nazio-
nale, Luca Caroselli, parlerà di promozione del marchio Pro Loco illustrando il progetto “Pro – muoviamoci” con le novità del mondo UNPLI. Successivamente spazio anche al Vice Presidente dell’Unpli Molise, Michelino Freda, che illustrerà il programma della Festa Regionale in fase di organizzazione ad Isernia. In chiusura il Segretario dell’Unpli Molise, Ferdinando Onorato, parlerà del Consorzio di Pro Loco “Antico Sannio”.
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Campobasso
9 novembre 2014
Terminal, non si sblocca il degrado Legambiente lancia una petizione on line sulle incompiute CAMPOBASSO. La già precaria situazione dei trasporti peggiora vedendo le condizioni in cui verte il Terminal Bus di Campobasso. Anni e anni di sollecitazioni e denunce eppure tutto lascia questa struttura alla mercè del tempo che la logora. A tornare sul tema del Terminal è Legambiente Molise, che già aveva catalogato lo staziona-
mento degli autobus e la sua colossale struttura ormai fatiscente, nelle 101 opere fantasma del Paese. Adesso l’associazione ambientalista della regione si unisce alla protesta telematica nazionale contro lo Sblocca Italia del Governo Renzi, approvato in Senato mercoledì 5 novembre. Mentre lo stivale è in allerta meteo a causa di nubifragi e in evi-
dente dissesto idrogeologico, il Governo decide di ‘sbloccare’dei finanziamenti per opere nuove che, gira il premier Renzi, miglioreranno il futuro d’Italia. “Soldi sprecati” secondo Legambiente che, di tutta risposta, propone una petizione on line, lo #sbloccafuturo, in cui i cittadini possono fotografare tutte quelle opere, o quegli
interventi, necessari ed utili che migliorerebbero davvero il futuro del Paese ma che, per cattive amministrazioni, sono rimasti incompiuti. Parliamo degli ‘ecomostri’ d’Italia in cui sono stati investiti milioni di euro pubblici e che giacciono alle intemperie, logorati dal tempo e soprattutto in disuso. Tra questi non può mancare il Terminal bus di
Campobasso che torna ad essere una denuncia di inadempienza, un disservizio per i cittadini, un blocco per il Molise ed un problema a cui, le amministrazioni che si susseguono, rispondono facendo spallucce. Così tra gli #sbloccafuturo anche il Terminale del capoluogo molisano è in pole position.
Ambulanti al centro off limits Scatterà da martedì la tolleranza zero per i commercianti a Campobasso CAMPOBASSO. Scatterà da martedì 11 novembre 2014 la tolleranza zero per i commercianti ambulanti nelle aree centrali di Campobasso. Dallo scorso 21 ottobre, con la firma dell’ordinanza 23, e fino a lunedì prossimo, 10 novembre, gli agenti del corpo di Polizia Municipale stanno notificando l’ordinanza, informandone del contenuto, a tutti i commercianti che, secondo le vecchie disposizioni, hanno lavorato nel centro cittadino. È vietato, con l’entrata in vigore dell’ordinanza 23, il commercio ambulante, per motivi di sicurezza della viabilità, veicolare e pedonale, di sicurezza igienico-sanitaria e alimen-
tare, nelle strade centrali e dove la presenza degli automezzi dei commercianti e dei coltivatori diretta crea disagi, ostacoli e pericoli alla regolarità del traffico veicolare. “Si ricorda che l’ordinanza ha anche individuato le aree, periferiche, dove sarà ancora possibile esercitare il commercio ambulante, al fine di assicurare l’interesse pubblico a un equilibrato rapporto delle diverse forme di distribuzione commerciale; inoltre, la stessa ordinanza precisa che sarà autorizzato il commercio in forma itinerante dei soli prodotti ortofrutticoli freschi, inclusi quelli commercializzati dai coltivatori diretti, con automezzo idoneo al trasporto e debitamente registrato ai
fini igienico-sanitari, vietando al di fuori di aree pubbliche attrezzate la vendita, in forma ambulante, di qualsiasi altro prodotto del settore alimentare e non. Si rammenta, inoltre, che questo non vuol dire chiusura per i commercianti ambulanti, perché ci sono spazi vuoti al mercato coperto, dove poter esercitare la propria attività”. Sarà possibile esercitare il commercio ambulante solo nelle seguenti contrade: Calvario, Cerreto, Colle Calcare, Colle Leone, Colli, Feudo, Fossato Cupo, Lupara, Polese, Santa Maria de Foras, Vallone Taverna, Camposarcone, Colle Longo, Conocchiola, Lama Bianca, Macchie, Ruviato, San Nicola Le
Fratte, Casale, Colle Arso, Colle Serano, Coste di Oratino, Limiti, Mascione, Santa Lucia, Valle Vona. L’ordinanza dispone, inoltre, che la durata massima consentita di ogni sosta è pari a un’ora e, successivamente, il commerciante sarà tenuto a spostarsi di 500 metri, senza possibilità di posizionare la merce sul terreno, mentre le soste di durata superiore dovranno essere autorizzate, previo pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico. Tra i divieti, anche quello di utilizzare gli impianti di amplificazione sonora, per pubblicizzare la presenza sul territorio e per offrire la propria merce.
Campolieto, torna in carcere la Efimova
La donna era rimasta coinvolta nell’omicidio colposo della figlioletta CAMPOLIETO. Solo due giorni fa la notizia dell’arresto di Antonio De Marco, l’uomo diCampolieto che dovrà scontare 4 anni e 5 mesi di reclusione per omicidio colposo, dopo che sua figlia di appena tre anni morì nel 2007 per aver ingerito del metadone. Ora anche la mamma della piccola, Viktorya Efimofa, è stata arrestata e condotta nel carcere femminile di Ben-
evento. Padre e madre all’epoca dei fatti, erano tossicodipendenti e, dopo che la piccola aveva assunto la sostanza psicotropa lasciata incustodita in casa, avevano atteso ore prima di trasportarla in ospedale. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Campobasso, le è
stato notificato ieri, venerdì 7 novembre dai Carabinieri della Stazione di Campolieto, paese in cui la donna viveva. Viktorya Efimofa dovrà scontare la pena residua di 3 anni e 7 mesi di reclusione, avendo già scontato un anno di carcere dopo l’arresto. Intanto, il legale della stessa è pronto a chiedere una misura alternativa alla detenzione.
Casacalenda, 200mila euro per le scuole Per il consigliere provinciale Tozzi “è un risultato importantissimo” CASACALENDA. Duecento mila euro per le scuole di Casacalenda. Un risultato imponente che sotto la firma della Provincia di Campobasso riesce a dare uno slancio importante per il polo scolastico dell’intera area. E’ questo il risultato ottenuto grazie all’intenso lavoro svolto dal consigliere provinciale Piero Tozzi (consigliere comunale di minoranza in carica, e vice sindaco nella passata legislatura) che esprime tutta la sua soddisfazione per il fresco stanziamento di denaro pubblico
L’intervento
a favore delle scuole kalendine. “E’ un risultato importantissimo quello raggiunto – dice il consigliere provinciale Piero Tozzi – che riuscirà sicuramente a dare uno slancio al polo scolastico di Casacalenda e all’intera area. Soldi freschi che potranno andare a migliorare l’Istituto Omnicomprensivo di Casacalenda, già fiore all’occhiello della comunità”. L’esecuzione del progetto per il completamento dell’adeguamento alle normative di sicurezza antin-
cendio dell’Istituto di Casacalenda avrà quindi un importo di 200 mila euro ed è stato messo nero su bianco da Giunta e Consiglio Provinciale. E presto ci potranno essere importanti novità riguardanti il completamento del Polo scolastico di Casacalenda. Un progetto sviluppatosi negli anni passati che hanno visto l’abbattimento dei vecchi edifici e l’innalzamento di nuovi, sicuri e innovativi immobili. Le novità non sono certo finite. Casacalenda risponde ancora “presente”.
Oggi è il giorno della Su&Giù
C’era una volta e c’è ancora, da quarantuno anni, una domenica speciale, la seconda di novembre, durante la quale si corre aCampobasso la ‘Su&Giù’: uno tra i più importanti eventi sportivi del Molise, una manifestazione podistica non competitiva. Mancano poche ore alla 41^ edizione della ‘Su&Giù’: oggi, domenica 9 novembre 2014, il fiume di persone (stimate in circa seimila) invaderà le strade urbane e periferiche della città, interessando in maniera particolare il centro storico, cuore del capoluogo, che la frenesia della vita moderna ha fatto dimenticare, ma che ancora continua a pulsare. La ‘Su&Giù’ contribuisce a risvegliare e colorare, per accogliere al meglio i suoi numerosi partecipanti, molti dei quali provenienti anche da fuori regione che, correndo, hanno modo
di ammirare i luoghi più caratteristici di Campobasso. La corsa prevede un percorso di 7 chilometri e 950 metri, lungo i quali si vedrà correre famiglie con figli al seguito, appassionati, atleti professionisti, ma soprattutto i nonni con i loro nipoti, per rimarcare lo slogan “Le radici delle favole”. “È proprio ai nonni, infatti, che è dedicata la manifestazione, che con le loro favole ci insegnano i veri e sani valori da seguire durante i percorso della vita”: si legge nella nota stampa dell’organizzazione. A ogni partecipante sarà donata una speciale medaglia artistica, disegnata dal maestro Domenico Fratianni, oltre a un pacco gara con prodotti di aziende molisane. Da diversi anni, inoltre, alla gara è associato un concorso fotografico, che richiama il tema principale della ‘Su&Giù’(re-
golamento sul sito www.gsvirtus.it): gli scatti più belli e originali saranno esposti in una mostra e saranno premiati gli autori. Il percorso è duro e il ‘terreno’ impervio, ma i colori delle bandierine svolazzanti e l’atmosfera ricca di felicità rendono questo giorno indimenticabile per chi la corre. I sorrisi e la grande affluenza , invece, rendono orgogliosi gli organizzatori del lavoro svolto durante l’anno. La corsa – Il ritrovo è alle 9,30 lungo Corso Vittorio Emanuele, la partenza alle ore 10,00 dal ‘Monumento ai Caduti’, in Piazza della Vittoria a Campobasso. Dopo lo start, si attraverserà tutto il corso cittadino, dove sarà anche ubicato l ’arrivo. Il Gruppo Virtus
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Isernia
9 novembre 2014
Ittierre, sequestrati capi di abbigliamento La Guardia di Finanza ha agito su ordine della Procura della Repubblica La Guardia di Finanza di Isernia su ordine del Procuratore Paolo Albano ha disposto il sequestro di 150mila capi di abbigliamento alla Ittierre. Il blitz questa mattina 7 novembre, la merce è quella detenuta in concordato preventivo dall’azienda di Pettoranello, su cui si indaga per presunte ed eventuali contraffazioni e per appropriazione indebita. Sul posto è giunto anche l’avvocato Francesco Del Basso, legale rappresentante dell’ex patron Antonio Bianchi. I baschi verdi
hanno avuto un colloquio con il commissario giudiziale Sergio Ferreri e con la liquidatrice nominata dal Tribunale Nella Caruso. Gli inquirenti nelle prossime settimane dovranno esaminare tutti i capi d’abbigliamento sequestrati per verificare se vi sono irregolarità nella creazione e detenzione dei prodotti finiti. L’inchiesta è partita da un esposto depositato in Procura dal rappresentante di Ferrè per l’Italia, il marchio che in passato era detenuto dalla It Holding e che è stato venduto
dalla gestione commissariale alla Paris Group di Dubai. Al momento, comunque, non sembra ci siano persone iscritte nel registro degli indagati. Intanto l’Ittierre avrebbe denunciato per calunnia l’autore dell’esposto, sostenendo che i capi di abbigliamento sono stati prodotti negli anni precedenti al 2014 – e non quest’anno, come indicato nella lettera presentata in Procura – con regolare licenza di produzione.
Comune di Isernia non tutela le fasce sociali più deboli di Giovanni Muccio*
Il Movimento regionale del Guerriero Sannita ha ritenuto fare la conferenza stampa a Isernia antistante il Comune, per chiedere a tutte le forze politiche, ed in particolare al Centrosinistra di Brasiello che detiene il potere, una maggiore considerazione verso quelle fasce deboli della società che, comunemente, il Guerriero chiama “gli ultimi”, coloro i quali non hanno voce. Isernia, un centro storico ormai nell’agonia più totale, attività commerciali costrette a chiudere i battenti, stessa cosa dicasi per gli uffici, e l’Ittierre, un tempo vero e proprio “polmone” per l’economia cittadina, oggi ridimensionata. Insomma, un deserto, un dramma sociale, che investe centinaia e centinaia di famiglie, cosa di cui ci si accorge anche solo aggirandosi per le vie del capoluogo pentro, constatando la chiusura di molti negozi e la difficoltà in cui versano quelli ancora aperti. A vista d’occhio si nota il diminuire della popolazione, palpabili sono i disagi della disoccupazione, della cassa integrazione, della mobilità. Una situazione già di per sé, dunque, drammatica, ma, ora, l’Amministrazione comunale contribuisce a rendere la vita di centinaia di famiglie ancor più faticosa, aumentando al massimo le imposte comunali, iniziando dalla TARI (Tassa sui rifiuti), passando attraverso l’addizionale comunale Irpef, finendo con la Tassa sui servizi indivisibile, la famosa TASI, che dovrebbe servire a finanziare i servizi co-
munali, il Guerriero Sannita si chiede, chi dovrebbe quindi far fronte a queste imposte comunali, forse le centinaia e centinaia di famiglie, che si trovano nell’impossibilità di provvedere anche al minimo indispensabile rappresentato dalla spesa alimentare giornaliera, dal pagamento di bollette di luce e gas, spesso staccate per morosità involontaria? Rendiamoci conto di quante sono queste famiglie isernine, che si trovano in questa situazione disperata, e dimostriamo il coraggio della solidarietà, facendo in modo di trovare le soluzioni più idonee, come può essere l’azzeramento della TASI e le agevolazioni sulla TARI, evitando, a queste famiglie disperate, che tra qualche anno debbano intervenire altre amministrazioni a richiedere imposte con interessi, a cui esse non possono ottemperare. Solo chi non vuole vedere non vede, la povertà è un dato di fatto che si riscontra in moltissime famiglie isernine. Che fine ha fatto la tanto pubblicizzata “mensa pubblica per i poveri”, un’idea nata da Don Vincenzo Chiodi e portata avanti da tutti e in ultimo dal sindaco Brasiello? La mensa pubblica non è solo una soluzione alla povertà, ma può essere una risposta all’emergenza ed un approccio diverso ai bisogni dei poveri. Il Guerriero Sannita ritiene che sia nostro compito dimostrare che ancora esiste una buona politica ed una idea di solidarietà sociale, di impegno civile, che vanno al di là dei perso-
nalismi e degli interessi di parte e, allora, cerchiamo tutti insieme di dare almeno un pasto riscaldato a chi ne ha bisogno. A Campobasso tale servizio è una realtà dove decine e decine di persone bisognose trovano ristoro, e, ogni giorno che passa, si ingrossano le file di chi ha bisogno di mangiare. Una realtà, questa campobassana, nata dalla collaborazione tra Comune e Caritas, che bisogna fare in modo che trovi spazio anche ad Isernia, perché, con le chiacchiere, sig. Sindaco Brasiello, mi creda, nessuno riesce a mangiare, servono fatti concreti Inoltre ad Isernia è sempre più avvertito il problema della tossicodipendenza dovuto all’uso di sostanze stupefacenti ed alcol, un problema che riguarda centinaia di giovani isernini. Il Sert di Isernia è diventato meta di giovani, spesso accompagnati dai genitori che aspettano per strada, per la loro dose di metadone. Si tratta degli “invisibili”, giovani senza un nome ed un cognome, riconosciuti con un numero di matricola. Anche sotto questo aspetto di grande rilievo sociale, il Guerriero Sannita chiede all’amministrazione Brasiello cosa abbia fatto come iniziativa amministrativa propria. A parere del Guerriero Sannita, è importante creare un “centro di aggregazione giovanile”, un luogo in cui si socializzi, ci si confidi, si progetti, si cresca, un luogo dove i giovani possano impegnarsi nel loro tempo libero sottraendolo alle solite piazze, che, spesso, rac-
colgono decine e decine di ragazzi consentendo un più facile approccio con la droga. Oggi i giovani che si recano al Sert spesso non hanno durante il giorno, un punto di ritrovo dove socializzare e, quindi, ritornano facilmente ad usare stupefacenti. L’obiettivo del C.A.G., a parere del Guerriero Sannita, è quello di privilegiare la fascia giovanile del territorio isernino e di creare interesse e partecipazione alla comunità locale. Il C.A.G. deve rispondere alla necessità di un luogo fisico in cui i giovani, tossicodipendenti e non, possano entrare in contatto, relazionarsi e condividere anche opportunità lavorative, come la cura del verde pubblico o atre attività di interesse sociale. Finiamola di spendere soldi per iniziative futili e di facciata, inefficienti ed inutili per il raggiungimento di risultati efficaci nella lotta alla povertà! Caro Brasiello, poniamoci il risultato di contrastare la povertà, di stare al fianco dei soggetti più deboli; cerchiamo di coinvolgere la chiesa, la caritas, le associazioni locali di volontariato; assumiamo l’impegno di definire un piano strategico e di azione con al centro la priorità di venire incontro a cittadini in grave difficoltà economica e sociale. Non dimentichiamo mai che ad un uomo la povertà nega la libertà, la bellezza delle cose ed i colori della vita. *Presidente regionale del Guerriero Sannita
Macchiagodena primo luogo del cuore Nella classifica del Fai il comune svetta tra i migliori d’Italia MACCHIAGODENA – Primo “Luogo del cuore” del Molise nella classifica Fai (Fondo Ambiente Italiano), il castello di Macchiagodena vede unita tutta l’Italia per raggiungere quota mille. Grazie alla mobilitazione popolare, Macchiagodena punta ad entrare nei siti che potranno presentare una richiesta di intervento diretto da parte della fondazione sulla base di specifici progetti d’azione. Una commissione interna, in collaborazione con le Direzioni Regionali del Mibact, valuterà le domande pervenute e selezionerà i luoghi idonei a un intervento da parte del Fai. «Massimo Bray, già ministro per i Beni Culturali, - dice Felice Ciccone, sindaco di Macchiagodena – ha sponsorizzato sulla sua pagina facebook il nostro castello. Ospite del nostro borgo il 13 agosto scorso ha accolto il nostro appello a far conoscere le bellezze del Mo-
lise e del nostro paese. Gli siamo grati e siamo felici di poter dire che c’è una vera e propria gara di solidarietà da tutta Italia per raccogliere firme a sostegno della nostra battaglia: riavere le chiavi del castello dalla Regione Molise per aprirlo alla collettività». Da un paio di settimane sui social network il nome del castello di Macchiagodena rimbalza portando a conoscenza della nazione questo piccolo gioiello tutto molisano passato nella proprietà della Regione nel 2010. Agli oltre duecento voti on line, si aggiungono quelli cartacei che decine di persone stanno raccogliendo in tutta Italia. Solo da Caserta sono arrivate, per ora, oltre duecento firme. «Macchiagodena – scrive Bray, direttore dell’Enciclopedia Treccani e già ministro del Mibact - è un affascinante paesino molisano, inserito nella rete dei Borghi Autentici d’Ita-
lia. Per lo straordinario rapporto visivo con i rilievi montuosi che dominano questa parte di Valle del Sannio, è detto “la terrazza sul Matese”. Da uno sperone roccioso, il borgo è dominato da un castello di fondazione longobarda, risalente al X secolo, uno degli edifici medievali meglio conservati del Molise. Grazie a un’opportuna decisione del Consiglio Regionale, dal 2009 questo luogo è pubblico. I cittadini ora chiedono a gran voce che il castello venga messo a disposizione della collettività, che si dia data a tutti la possibilità di fruire di un bene comune così importante per la comunità, che si identifica con esso. Grazie alla passione e alla voglia di fare dei cittadini, sono certo che presto anche il castello di Macchiagodena sarà un luogo in cui trovare #laculturachevince». Già, #laculturachevince è il motto che sta unendo migliaia di cittadini
L’arte del tombolo, partito il corso
Ad attivarlo è stato il Centro turistico delle Acli di Isernia ISERNIA – La remota origine e la delicata lavorazione delle trine a tombolo sono i fattori essenziali che contribuiscono a far conoscere e stimare ancora oggi questa preziosa arte. Per diversi anni il tombolo a Isernia è stato anche parte del percorso didattico degli allievi dell’istituto artistico della città. Oggi, però, soltanto poche donne sono in grado di lavorarlo. Ecco perché diviene necessario mettere in campo iniziative che promuovano la pregiata lavorazione. Il Centro Turistico Acli, attivo nel-
l’ambito della valorizzazione delle attività produttive locali e tipiche, consapevole del potenziale di quest’arte, ha inteso realizzare un percorso formativo nel quale la lavorazione delle trine al tombolo possa essere insegnata e divulgata. Il corso, che ha preso il via mercoledì 5 novembre e si terrà ancora il 12, 19, 26 novembre e 3 dicembre, dalle ore 15 alle ore 17, presso la sede del Museo Civico di Isernia, in piazza Celestino V, ha il duplice obiettivo di preservare la tradizione, creando nuove
opportunità professionali. Si tratta del primo step formativo, destinato alle principianti, nel quale verrà impartito l’insegnamento delle seguenti lavorazioni: la trina di base; la curva; la legatura; la coppia esterna; la mezza coppia; l’abb’rrite e il fiore. Il completamento di questo primo momento di formazione consentirà di accedere a un corso amatori, durante il quale si perfezioneranno le tecniche apprese e nuove lavorazioni saranno introdotte, tra cui la possibilità di realizzare gioielli al tombolo.
di tutta la nazione che hanno a cuore la sorte dei beni culturali e dei beni comuni. «Siamo certi – conclude il sindaco Ciccone – che tutti i molisani, grazie anche all’appoggio che vorranno darci i media, ci daranno una mano a far vincere la nostra causa, votando sul sito Fai, I Luoghi del cuore, il nostro castello e chiedendo con noi agli amministratori della Regione Molise di assegnarci in comodato d’uso gratuito il nostro castello che dal 2010 è chiuso. Noi ne faremo un centro di promozione culturale e valorizzazione non solo del paese ma di tutto il territorio. Abbiamo progetti già pronti, aspettiamo solo di essere accolti e di essere ascoltati. Siamo certi che l’appoggio che il sempre ministro Bray ha voluto accordarci sarà per noi uno speciale portafortuna».
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Termoli
9 novembre 2014
L’Asrem interviene sulle scuole ‘incriminate’ A segno gli esposti de La Giusta Scuola per i plessi Schweitzer e di via Tremiti TERMOLI. A segno i due esposti presentati dall’associazione ‘La Giusta scuola’ per i plessi della Schweitzer in via Perrotta e della scuola d’infanzia di via Tremiti. A certificare come le ipotesi avanzate dalle pasionarie Susy Mariani e Deborah Tridente fossero giuste il direttore del dipartimento di igiene pubblica dell’Asrem, Carmen Montanaro, che con una duplice e circo-
stanziata missiva indirizzata a sindaco, struttura dei Lavori pubblici, prefettura, dirigenze scolastiche, ambiti ministeriali, Nas e vigili del fuoco, ha evidenziato le criticità presenti sulla base delle documentazioni acquisite. Anzi, il primo rilievo, sulla Schweitzer e il rischio amianto per la copertura della palestra, è dato proprio dalla carenza di pezze d’appoggio
fornite dall’amministrazione. “Si segnalano in maniera analitica gravi e numerose carenze di tipo manutentivo, con rischi reali e immediati per gli utilizzatori connessi al distacco di intonaci, a fili elettrici non isolati, a infiltrazioni, alla pavimentazione sconnessa e a sistemi pericolosi di apertura di porte e finestre”. Tutte magagne che si riferiscono al complesso della scuola, non solo alla pa-
lestra. Sulla fattispecie del fibrocemento, si rimarca il rischio di presenza nella canna fumaria e l’invito in tempi rapidi è stato quello di risolvere le pecche riscontrate. Stesso copione per via Tremiti, dove il casus belli era stato il monitoraggio del radon, presente in quantità superiori al consentito, anche se solo in alcuni locali.
Qui la richiesta pressante de ‘La giusta scuola’ era orientata ai certificati di prevenzione incendi e di collaudo statico. In questo caso l’Asrem, sempre per voce della Montanaro, ha sollecitato il Comune a muoversi tempestivamente per garantire le necessarie azioni amministrative mentre sul radon ha chiesto che sia affidato il caso a un esperto qualificato.
Il centrodestra prova con Azione civile A Termoli ci prova Michele Marone a riattaccare i cocci della coalizione TERMOLI. Si erano diffuse voci di un possibile boicottaggio, ma ieri sera all’hotel Meridiano il centrodestra si è riunito nella sua quasi totalità, per raccogliere l’invito a un prossimo riscatto, quello lanciato da Michele Marone. “Forse non si è ancora capito che l’unico modo per difendere la nostra democrazia è quello di occuparsene”. Per questo Chieffo, Velardi, la Fusco, partiti alleati e amministratori del territorio hanno voluto di nuovo uscire allo scoperto per aggregarsi attorno a un’idea che esula dal partitismo nazionale. C’erano anche espressioni del Molise centrale, come Francesco Pilone e Massimo Romano. Ma intorno a Marone ad ingaggiare una battaglia territorial-
mente ampia l’avvocato Pino Ruta, Agostino De Fenza, Costanzo Pinti e Christian Zaami. Insomma, una convention capace di coagulare ambienti divisi anche alle ultime elezioni amministrative, basti pensare al capogruppo dei Popolari per Termoli Annibale Ciarniello, forse in divenire di lasciare la coalizione dei cittadini di Remo Di Giandomenico, alla quale non pare essersi nemmeno iscritto. Non sono mancate le critiche al governo regionale, con la giunta Frattura tacciata di inefficienza e verso l’amministrazione Sbrocca. Tra i temi il Cosib e la sanità.
Tornano i Forconi? A distanza di undici mesi dalla precedente manifestazione nuova, possibile protesta PORTOCANNONE. Il 9 dicembre 2013 centinaia di migliaia di persone scesero in strada in oltre cento presidi ubicati nelle vicinanze dei caselli autostradali per gridare rabbia e sdegno, disperazione e disillusione verso un Paese e una classe dirigente che stava portando famiglie e imprese nel baratro. A distanza di undici mesi circa, dopo che lo scorso 7 settembre si era avuta un’assemblea pilota a Termoli, nuovo briefing coi responsabili molisani del coordinamento che prende nome proprio dalla data di avvio della protesta nello scorso dicembre. Ospiti di un bar di Portocannone, Angelo Marino ha arringato ad alcune decine di persone, uomini e donne, sulla necessità di non mollare e di far muovere gli eventi nella settimana
dell’Immacolata, che il 5 dicembre vedrà un grosso raduno a Roma e il 9 dicembre, in occasione dell’anniversario dalla costituzione del Movimento andare all’attacco del Governo e del Parlamento. Una rivoluzione culturale, popolare ma pacifica, questo lo si sottolinea sempre. “Non chiediamo, non trattiamo, ma esigiamo!”, lo slogan del nuovo dissenso. Non riconosciamo il potere che si è costituito illegittimamente, che ci sta portando alla fame, che ha distrutto l’identità di un Paese, annientando il futuro di intere generazioni e che ha sterminato la possibilità di un lavoro dignitoso per gli italiani”. Loro chiedono le dimissioni in blocco dei parlamentari, arriveranno stavolta?
L’intervento
Corso Nazionale e la pedonalizzazione di Claudio De Luca “Mi piacerebbe camminare a piedi per vedere le vetrine. Invece, a Termoli, quando si tenta di pedonalizzare una strada, si manifestano interessi vari che si mettono di traverso. Cosicché conciliare libertà di marciapiedi e traffico non sempre è cosa semplice; e, talvolta, sui marciapiedi i cittadini sono costretti a fare lo slalom”. A manifestare questi convincimenti fu l’allora Sindaco Greco che, al riguardo, volle sottolineare che un’Amministrazione deve lavorare solo per il bene comune:”Tra gli interessi generali e quelli particolari, un ente locale deve sempre prendere in considerazione i primi”. Ed oggi il proponimento parrebbe essere stato fatto proprio dal neo-Sindaco Sbrocca che sta mostrando di condividere talune verità prospettate dal suo predecessore. Tutto ciò posto, un grido viene all’anima del cronista: lode eterna a chi abbia inventato il marciapiedi, utile d’estate ma ancora di più quando il tempo divenga inclemente. E’ proprio in questi ultimi frangenti che le persone possono prendere atto della utilità di un manufatto, inaugurato dagli urbanisti italici sin dal 1700 allo scopo di riservarlo ai pedoni; al contrario della strada che rappresenta il regno degli autoveicoli. Purtroppo, si verifica, so-
prattutto d’inverno (quando i disagi divengono maggiori), che gli Amministratori non ne assicurino lo sgombero dal manto nevoso;
auto. Insomma si procede a contatto di gomito con tanta gente, curiosa e pure interessante; si guardano persone anonime su di un luogo che
ed il piano di calpestìo, una volta ghiacciatosi, finisce col pregiudicare la stabilità dei pedoni in transito. Gli urbanisti affermano che il marciapiedi sia un’astrazione che, però, finisce con l’assumere il suo significato più congruo in grazia degli edifici che vi affacciano e per l’uso che se ne fa. Chi vi transiti si rende conto di quanto sia importante averlo a disposizione. Se ne guardano le vetrine, vi si incontrano le signore guarnite di abiti acconci, si ammirano le fanciulle …, rilevando una varietà umana di cui nessuno si accorgerebbe se circolasse in
rende sicura, reale, la nostra quotidianità e si vedono lievitare i contatti umani. Tutto questo sempre che gli Assessori la smettano di tollerare le solite occupazioni abusive operate dai baracchini di “ambulanti” autorizzati a collocarsi proprio laddove dovrebbe transitare solo chi cammina a piedi. Al contrario dei marciapiedi, sono ancora gli urbanisti ad avere definito le strade dei “non luoghi”, volendo riferirsi ad esse come allo spazio in cui si affannano gli autoveicoli che vengano posti in circolazione. Volendo dirla in sintesi, in Molise abbiamo i marciapiedi
mentre a Bologna ci sono i portici, che ne costituiscono l’equivalente più elegante; ma la funzione è esattamente la medesima. D’altronde, se proprio aveste interesse a comprendere quale valenza possa assumere il manufatto in questione, potete fare da soli un esperimento. Provate ad andarvene a diporto in una zona in cui non siano stati ancora previsti dei marciapiedi. Avrete subito l’impressione che la città sia finita molto prima. Perciò, signori Amministratori, volete decidervi a curare per davvero la “pulizia” (ma soprattutto la “polizia”) dei marciapiedi? Giustamente l’articolo 3 del Codice della strada li definisce “parte esterna alla carreggiata, rialzata o altrimenti delimitata e protetta, destinata ai pedoni”? Dunque provvedete, perché – perseverando nel non farlo – anche il marciapiedi potrebbe diventare un “non luogo”, così come già pare di essere divenuta la strada contigua. In sostanza vogliamo auspicare che si eviti di assimilare le piazze ed i monumenti ad immondi spartitraffico o ad anfiteatri mercatali, come è avvenuto a Larino dove la scultura lasciateci dal Puchetti, per essere dedicata ai Caduti di tutte le guerre, ha fatto da coronamento alle “baracche” dei commercianti per decenni.
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