Screening oncologici, si taglia la struttura

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 73 giOvedì 31 mArzO 2016

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GIORNALE SATIRICO

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

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L’OSCAR DEL GIORNO

Vincenzo Iacovino Il Tapiro del giorno lo asegniamo a Vincenzo Iacovino. L’illustre professionista molisano a Roma sta conducendo una battaglia civile rispetto ai compensi maturati dai dirigenti e consiglieri della Rai all’interno dei consigli di amministrazione. L’associazione Rai Bene Comune Indignerai- è stata fondata da un gruppo di dipendenti Rai come luogo di trasparenza, di denuncia e di proposta aperta.

IL TAPIRO DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Mauro Pirazzoli Il Tapiro del giorno lo diamo a Mauro Pirazzoli. Il direttore generale dell’Asrem, anche se dimissionario, ha ritenuto di dovere procedere a mandare a casa i quattro dipendenti della struttura dedicata agli screening oncologici. E’ mai possibile, però, che nessuno in Regione venga avvertito di provvedimenti che vanno a danno dei cittadini? E cosa fa, allora, la struttura assessorile?

L’Asrem manda a casa il personale interno Chi seguira ora le fasi del progetto? Servizio a pag. 3

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La Gazzetta del Molise da martedì 5 aprile 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento

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La credibilità di sempre - la forza di domani


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 31 marzo 2016

Al tempo in cui ha governato Michele Iorio la perimetrazione del cratere sismico è stata pesantemente bollata di clientelismo La perimetrazione dell’Area di crisi industriale complessa del Molise di cui al decreto del ministero dello Sviluppo economico del 7 agosto 2015 da parte della giunta regionale, di cui abbiamo dato resoconto nella corrispondenza di ieri, dai più viene ritenuta eccessivamente generosa, fortemente viziata dall’inclinazione clientelare degli amministratori di Palazzo Vitale, che al tempo in cui ha governato Michele Iorio, hanno pesantemente bollato clientelare la perimetrazione del cratere sismico. Stesso antico difetto, diverso parere. La demagogia è il pane quotidiano che viene dato ai molisani per tenerli inebetiti, per offuscargli la memoria e per imbonirli di nuove promesse. La perimetrazione in provincia di Campobasso s’è spinta fino ad includere Mafalda, Montefalcone nel Sannio, Santa Croce di Magliano; in provincia d’Isernia Agnone, Castel San Vinenzo , Rionero Sannitico: realtà amministrative distanti dai nuclei industriali di Boiano e di Pozzilli - Venafro, nei quali la crisi industriale ha generato disoccupazione e decadimento produttivo. Allargare i confini territoriali e le ipotesi d’intervento corrisponde inevitabilmente ad un abbassamento delle risorse per il rilancio della produzione industriale negli ambiti specifici dei nuclei,

Con il mancato rinnovo del contratto dei 97 precari della Protezione Civile, dal primo marzo senza contratto e senza posto di lavoro, il Governo regionale ha portato a termine il processo di smantellamento dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, struttura che grazie all’impegno e alla professionalità del personale è stata per anni un fiore all’occhiello del nostro sistema regionale, un patrimonio, uno strumento importante frutto dell’impegno e delle attività delle precedenti amministrazioni regionali, quello stesso passato da cancellare nelle linee del sistema della discontinuità. È questa la tanta sponsorizzata “rivoluzione di metodi, costi e servizi più efficaci”, più volte ribadita dal Governo regionale? Una rivoluzione da portare avanti a discapito di professionisti competenti, formati e regolarmente vincitori di un concorso pubblico? 97 tecnici e amministratori che vanno a ingrossare il già

L’area di crisi industriale complessa allargata a 66 comuni del Molise

La demagogia è il pane quotidiano che viene dato ai molisani per tenerli inebetiti, per offuscargli la memoria e per imbonirli di nuove promesse

quindi a una dispersione (a pioggia) delle risorse finanziarie che il governo ha destinato ad hoc al Molise. Stesso antico difetto, sicuramente stesso effetto. I Comuni rientranti nel-

l’area di crisi industriale complessa sono: Baranello, Bojano, Bonefro, Busso, Campobasso, Campochiaro, Casacalenda, Casalciprano, Castropignano, Cercemaggiore, Cercepiccola,

Civitacampomarano, Colle d’Anchise, Colletorto, Guardiaregia, Lucito, Mafalda, Matrice, Montefalcone nel Sannio, Pietracatella, Ripalimosani, San Giuliano del Sannio, San Mas-

simo, San Polo, Sant’Elia a Pianisi, Santa Croce di Magliano, Sepino, Spinete, Torella del Sannio, Trivento, Tufara e Vinchiaturo in provincia di Campobasso; 32Acquaviva d’Isernia, Agnone, Bagnoli del Trigno, Cantalupo, Carpinone, Castel San Vincenzo, Castelpetroso, Castelpizzuto, Cerro al Volturno, Colli al Volturno, Filignano, Fornelli, Frosolone, Isernia, Longano, Macchia d’Isernia, Macchiagodena, Miranda, Montaquila, Montenero Val Cocchiara, Monteroduni, Pesche, Pettoranello, Pietrabbondante, Pizzone, Pozzilli, Rionero Sannitico, Rocchetta al Volturno, Sant’Agapito, Santa Maria del Molise, Sessano del Molise, Sesto Campano e Venafro in provincia d’Isernia

I lavoratori precari vanno salvaguardati ampio bacino di disoccupati della Regione Molise, e che si vanno ad aggiungere agli 84 contrattisti della Protezione Civile che hanno visto scadere il loro rapporto lavorativo dallo scorso primo aprile 2015, e che per far valere i loro diritti sono stati costretti a ricorrere al Tar Molise, il quale deve ancora esprimersi sulla questione. È possibile operare in questo modo in una regione dove il tasso di disoccupazione si attesta al 14,7%, tre punti in più rispetto al dato nazionale, con una disoccupazione giovanile da mesi su livelli record? Eppure il Presidente Frattura aveva preso un impegno, quello di “definire insieme un percorso per i precari la cui posizione, a contratto scaduto, non prevede forme di accompagnamento”. Un impegno rimasto nell’aria, e mai veramente reso concreto, a totale discapito non solo dei lavoratori ma anche del

territorio regionale, ancora profondamente segnato dal sisma del 2002, e che inevitabilmente subirà le conseguenze di questa situazione di forte precarietà. Un territorio a rischio sismico, a rischio idrogeologico, che ora resta scoperto delle dovute professionalità e delle necessarie sicurezze. Proprio per queste ragioni ab-

biamo protocollato un ordine del giorno per salvaguardare la condizione di questi 181 lavoratori, impegnando il Presidente della Giunta regionale a porre in essere tutti gli atti necessari e strumentali per garantire la prosecuzione dell’attività lavorativa di questi professionisti all’interno della dotazione organica della nuova Agenzia regionale per

la ricostruzione post-sisma, istituita con la Legge Regionale 4 maggio 2015, n.8. I consiglieri regionali di centrodestra


TAaglio lto Certe decisioni, prese ai più alti livelli, in materia di sanità cominciano ad assumere i tratti dell’impenetrabilità, alla ragione, al buonsenso e, probabilmente, anche alle intelligenze di coloro che se ne assumono paternità e relativa responsabilità. L’ASREM (Azienda Sanitaria Regionale del Molise), con il provvedimento n. 226 del 4 marzo scorso, ha deciso di licenziare i quattro addetti alla segreteria amministrativa del delicatissimo reparto dedicato agli screening oncologici. Questo il fatto nella sua asciutta brutalità. Brutale certo non solo per le altre quattro persone da aggiungere alla lista di chi un lavoro non ce l’ha più, ma per per la delicatezza e l’importanza di quel lavoro medesimo. Lo screening oncologico è inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (i famigerati LEA) fin dal 2001 e nella nostra regione ha sempre funzionato, miracolosamente, come un orologino svizzero, permettendo al Molise di essere inserito nella lista delle Regioni maggiormente virtuose nella tanto celebrata, perché fondamentale, opera di prevenzione del male di tutti i mali. E’ evidente che questi quattro licenzia-

3 31 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

LA SANITA’ PUBBLICA SI DEMOLI’ UN MATTONE ALLA VOLTA, ANZI QUATTRO... Licenziati dall’ ASREM i quattro addetti alla segreteria amministrativa degli screening oncologici menti metteranno in crisi tutto il meccanismo, già al centro dell’attenzione generale e dell’indignazione di pochi per la sospensione del servizio mobile di screening di qualche mese fa, conquista di un battagliero gruppo di donne che il cancro lo hanno affrontato faccia a faccia. Diventa difficile inquadrare questa operazione di management anche alla luce degli effetti della legge regionale n. 3 del 2015 con la quale la Regione Molise aveva già disposto la proroga dei contratti del personale precario. Evidentemente gli effetti della suddetta legge devono intendersi universalmente validi ad eccezione delle quattro persone addette alla segretaria amministrativa degli screening oncologici. Una vera sfida lanciata a tutti per trovare un barlume di coerenza amministrativa oltre che di pura e semplice sensibilità. La sanità, l’offerta sani-

taria regionale, è oggetto in queste settimane di uno dei passaggi più delicati dell’intera storia amministrativa della Regione Molise. Cambiamenti epocali sembrano affacciarsi come veri e propri punti di passaggio tra epoche diverse. La sanità pubblica, benché per decenni oltraggiata da amministrazioni inqualificabili che l’hanno munta fino allo sfini-

mento, creando un disastro finanziario oggettivamente difficile da contenere, ha rappresentato uno dei capisaldi dell’intera civiltà del nostro Paese; consentendo l’affrancamento di enormi fasce della popolazione dalla marginalità, dall’abbandono, dal rischio di una vita assai più infelice e breve per il semplice fatto di essere poco abbienti. Questo modello di costruzione del convivere civile sta conoscendo le prime forme di antagonismo, ci permetteremo di definirlo addirittura antropologico e culturale. Un nuovo mondo si sta delineando, in cui le ragioni della finanza, del mercato, della sostenibilità economica diverranno prevalenti su questioni di giustizia sociale ed uguaglianza dei diritti. Una piccola, pallida alba, quella cui stiamo assistendo ma l’intero processo appare incontrovertibile. Come non leggere in questo modo operazioni come quella di

cui oggi trattiamo. Proprio sull’oncologia gira una delle questioni più discusse e delicate dell’intero progetto di riorganizzazione voluto dal governatore dell’offerta sanitaria regionale: la chiusura del reparto di oncologia dell’ospedale Cardarelli per il passaggio delle competenze alla Fondazione Giovanni Paolo II. Proprio nell’edizione di ieri davamo conto di uno spiraglio di trattative ancora aperto per migliorare, modificare, concertare al meglio possibile l’impianto di un progetto di riforma che appare ineluttabile. La speranza è che la questione della cura dei pazienti oncologici rappresenti il cuore dell’intera discussione. Per tutto il resto sarà la Storia, come è naturale e giusto che sia, a dire chi era dalla parte giusta della barricata, chi potrà essere ricordato e chi dovrà essere, rapidamente, dimenticato.

Mesi e mesi prima di avere un appuntamento per fare una Tac, una risonanza, un esame di medicina nucleare e finanche un’analisi clinica: il nodo gordiano delle liste d’attesa La messa in relazione delle liste d’attesa nella sanità con il lavoro intramoenia dei medici da parte del presidente della giunta regionale della Toscana, Enrico Rossi, ha generato un forte e radicale dibattito che non accenna a finire, nonostante i toni si vadano abbassando e le opposte ragioni si dispongano ad un confronto meno accesso e polemico. Questo giornale, che segue e commenta le vicende della sanità regionale, tra cui le liste d’attesa, ha tempestivamente dato notizia della presa di posizione del presidente Rossi e del botta e risposta che n’è seguito, anche se l’attività intramoenia nel Molise non ha dimensioni tali da essere considerata la sola e unica causa per cui un paziente debba attendere mesi e mesi prima di avere un appuntamento per fare una Tac, una risonanza, un esame di medicina nucleare e finanche un’analisi clinica. Il presidente dalla Toscana continua a dirsi convinto che i medici ospedalieri si debbano dedicare solo al lavoro per cui sono (mal?)pagati, evitando di introdurre la mentalità privatistica all’interno della sanità pubblica, perché ciò facendo, a suo dire, aiutano ad allungare i tempi di attesa per le indagini diagnostiche e gli esami clinici, favorendo il ricorso alla medicina privata. Per questa sua convinzione, che peraltro vuole trasformare in una proposta di legge d’iniziativa popolare, s’è attirato le critiche delle maggiori sigle sindacali della categoria dei medici (pub-

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi non molla:una legge d’iniziativa popolare per eliminare l’attività dell’intramoenia Il presidente, nonché commissario ad acta alla sanità, Frattura, e la direttrice generale per la Salute, D’Innocenzo, farebbero bene a prendere spunto e motivazioni da quanto si va sviluppando in giro, per non rimanere inerti a guardare blici e privati) e una propaggine della polemica ha raggiunto finanche gli Stati Uniti d’America. Da dove il chirurgo epatobiliare dello Sraub Hospital di Honululu, Gregorio Maldini, a seguito delle polemiche contro la proposta del Presidente Rossi di abolire l’intramoenia da parte dei rappresentanti delle categorie che più spesso la praticano, ha ritenuto di dirsi d’accordo con Rossi in questi termini: “Il sistema intramoenia all’italiana è a mio giudizio abominevole, tra l’altro reso ancora più truffaldino dalla limitazione assurda del lavoro settimanale a 48 ore (il medico giustamente si stanca e si deprime a lavorare tante ore per due lire, ma riprende vigore quando guadagna bene nello stesso ambiente di lavoro!)”. Prima bordata. Quale la soluzione, vista dall’America? Secondo Maldini, per come stanno

le cose in Italia soluzione non c’è. Ma non per questo ha voluto rinunciare a ribadire che “chi decide di restare nel pubblico deve essere retribuito in base alle difficoltà delle prestazioni eseguite e ai risultati ottenuti. In sostanza, chi fa Whipple con un tasso di complicazioni (per esempio fistola pancreatica <10%) dovrebbe essere pagato meglio di chi fa colecisti o ernie”. Ciò com-

porterebbe l’abolizione dello stipendio uguale per tutti che per Maldini “è semplicemente un concetto vergognoso”. Nel privato chi ha risultati scadenti resta in sostanza con le mani in mano, lo stesso dovrebbe accadere nel pubblico. Inoltre, non tutti i medici sono uguali, alcuni si stancano e si stressano prima di altri, per cui quando uno ha lavorato bene 40 ore a settimana dovrebbe essere lasciato in pace; se vuole fare di più, e riesce a farlo con buoni risultati documentabili, dovrebbe essere lasciato tranquillo. Dulcis in fundo: “Chi resta nel pubblico non può essere umiliato e sfruttato, ma deve

anche darsi da fare. Non si può continuare a dire: “se viene in privato la opero domani”. Così dall’America in aggiunta ai tantissimi interventi in rete e sulle riviste sanitarie specializzate pro e contro la sortita del presidente della Toscana, Rossi, che vuole abolire le prestazioni sanitarie intramoenia. Aspetti morali e aspetti pratici si combinano e si contrastano, formando una sorta di caleidoscopio verbale, ma un dato è certo: rimanga o venga tolta l’attività intramoenia, lo scandalo delle liste d’attesa non può continuare. Il presidente, nonché commissario ad acta alla sanità, Frattura, e la direttrice generale per la Salute, D’Innocenzo, farebbero bene a prendere spunto e motivazioni da quanto si va sviluppando in giro, per non rimanere inerti a guardare. Dardo


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4 31 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Precise le richieste all’Autorità nazionale Anticorruzione, alla Commissione di Vigilanza e ai vertici aziendali presentate dall’Associazione “Rai Bene comune”

“Rai, si faccia chiarezza sui compensi dei dipendenti e dei dirigenti nominati nei consigli di amministrazione”

La richiesta di accesso agli atti è stata inviata tramite l’avvocato, Vincenzo Iacovino Fare chiarezza sui compensi dei dipendenti della Rai che siano stati nominati nei diversi consigli di amministrazione. È quanto l’associazione “Rai Bene Comune” tenta di fare con una richiesta di accesso agli atti inviata tramite il suo legale, l’avvocato Vincenzo Iacovino, all’azienda radiotelevisiva del servizio pubblico, all’autorità nazionale anticorruzione e alla commissione di vigilanza rai. Una serie di quesiti che fanno riferimento alla normativa vigente sulle incompatibilità degli incarichi nelle Pubbliche Amministrazioni o nei soggetti in mano pubblica. Il d.lgs. n. 39/2013, all’articolo 12, vieta la contemporanea assunzione di un incarico di amministrazione, direzione, rappresentanza, non solo ai dirigenti ma anche ai semplici dipendenti dell’Ente che li nomina. Il divieto vale quindi anche per la RAI, ente societario a totale controllo pubblico. Sembrerebbe proprio il caso dell’attuale presidente della Rai, Monica Maggioni, che comunque non è la sola di-

Il tempo di meritarsi una copertina per essere entrato nell’elenco dei “Borghi della salute” (per qualità e stile di vita in paese) ed eccone una seconda per Guardiaregia. Con un finanziamento di 600mila euro chiesto e ottenuto dalla Regione, nel cuore del Matese, in un ambito naturale di grande suggestione e bellezza, sarà realizzata (prima e sola per il momento nel Molise) un’aerofune: un cavo d’acciaio sospeso tra una stazione di partenza e una d’arrivo, al quale viene agganciato un meccanismo che trasporta sospeso nel vuoto colui o colei che vuole provare il brivido e la straordinaria sensazione di volare, con davanti uno scenario naturale di assoluta bellezza, in condizione di massima sicurezza. Un’esperienza fantastica dice chi l’ha provata. Il volo ha qualcosa di magico in sé, e di mitico, che attrae e conquista. Farlo nelle condizioni di na-

pendente ad aver assunto un incarico nel consiglio di amministrazione dell’azienda o delle sue consociate. La legge 244/2007, si legge nella lettera, prevede per il dipendente che assume cariche in organi di governo o di controllo della stessa società non solo venga posto in aspettativa ma non percepisca nessun compenso aggiuntivo, per evitare una duplicazione degli oneri a carico dell’Ammi-

nistrazione e dello Stato o dell’Ente. Per il dipendente, dunque, ci sarebbe l’obbligo inderogabile di gratuità per l’esercizio della carica nel Consiglio di amministrazione di qualsiasi partecipata pubblica diretta o indiretta perché, continua la nota, “l’aspettativa non potrà che fare riferimento all’inquadramento nella qualifica di provenienza” (nel caso di Monica Maggioni quello di ca-

poredattore). Secondo le notizie uscite al momento della nomina a Presidente, invece, la Maggioni avrebbe mantenuto la retribuzione da direttore, incarico a termine che si esaurisce con l’inizio dell’aspettativa, circa 300 mila euro l’anno, con l’aggiunta di 66.000 euro, cifra prevista per un normale consigliere di amministrazione. Nell’insieme, si arriverebbe perciò a circa 366.000 mila euro annui.

Tra gli altri casi nella richiesta di chiarimenti inviata, si cita quello del giornalista Vincenzo Mollica, firma storica della redazione cultura del Tg1 nominato qualche tempo fa consigliere di amministrazione di Rai Cinema, che non risulta essere collocato in aspettativa. Da qui l’esigenza di sapere quanti altri dipendenti Rai abbiano avuto incarichi di questo genere, se siano stati messi in aspettativa, se godano, indebitamente, anche del trattamento previsto per i componenti degli organismi societari, di gestione, controllo, amministrazione o di vertice. L’associazione Rai Bene Comune -Indignerai- è nata circa cinque anni ed è stata fondata da un gruppo di dipendenti Rai come luogo di trasparenza, di denuncia e di proposta aperta a tutti i cittadini, si legge nel suo sito, e ha già dato vita a diverse iniziative in difesa del servizio pubblico radiotelevisivo. Non resta che attendere i chiarimenti della Rai.

Un cavo d’acciaio sospeso tra una stazione di partenza e una d’arrivo

A Guardiaregia si potrà “volare” coll’aerofune L’impianto è stato finanziato dalla Regione con uno stanziamento di seicentomila euro turalità dell’aerofune è la maniera migliore per viverlo. Ne sono convinti a Guardiaregia che pare essersi votato alle specificità del territorio e alla loro valorizzazione: “Borgo della salute”, suolo speleologico tra i più interessanti nel Mezzogiorno, attenzione all’ambiente naturale (molto nota e visitata l’oasi omonima) e ora prototipo di un sistema di volo che potremmo definire “ancestrale”, che la Regione ha valutato essere originale, oltre che valido e meritevole di essere finanziato, considerato coerente con la politica di programmazione regionale “rivolta a dare priorità ad azioni miranti alla valorizza-

zione delle bellezze naturali e paesaggistiche locali, anche in ottica di fruizione turistica, con contenuti di particolare originalità”. Che l’areofune sia una soluzione originale non ci sono dubbi: basta guardare dove sono gli impianti in Italia e quale attrazione riescono a promuovere, per rendersi conto che l’investimento potrebbe davvero incentivare l’interesse turistico per l’intera area matesina. Che già com’è, meriterebbe di essere considerata, e di essere, un progetto stabile di valorizzazione in costante avanzamento, potendo vantare siti d’interesse storico e archeologico (Altilia di Sepino), naturalistico (per la vastità delle

biodiversità), ambientale, paesaggistico, speleologico, escursionistico e propriamente turistico con Campitello Matese. Guardiaregia, di suo, in assenza di un progetto complessivo regionale, cerca le soluzioni migliori per valorizzare le proprie peculiarità ambientali e naturali. E tra queste va certamente annoverata l’aerofune: 950 metri circa di distanza da una stazione e l’altra da percorrere dominando un panorama incommensurabile, superando orridi profondissimi, e provando emozioni mozzafiato. In prospettiva c’è anche la istituzione del Parco naturale del Matese come ulteriore possibilità d’impostare una

politica di valorizzazione in maniera organica e ragionata, dando a ciascun comune dell’area una destinazione e un ruolo secondo le rispettive risorse e qualità, e all’intero territorio una composita (natura, clima, ambiente, paesaggio, archeologia, folklore, artigianato e gastronomia) qualificazione turistica. In prospettiva ci vorrebbe una entità amministrativa che fosse in grado di programmare, coordinare e valorizzare questo ingente patrimonio di risorse. In prospettiva. Frattanto, Guardiaregia non se ne sta con le mani in mano. Dardo


TAaglio lto

5 31 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il consigliere del Corecom Vincenzo Cimino non le manda dire alla giunta regionale

La legge sull’editoria una mezza porcheria Lavare la testa all’asino si perde tempo e sapone l consigliere del Corecom (il Comitato che vigila sul sistema dell’informazione scritta e parlata nel Molise) Vincenzo Cimino, con una bordata delle sue indirizzata agli organi deliberanti delle Regione, ha aperto una falla nella interpretazione e nell’applicazione della leggere regionale in favore dell’editoria: il modo formale e apparentemente legale di sovvenzionare radio, televisioni e giornali, e di tenerli in una qualche misura sotto scacco aprendo e chiudendo il cordone della borsa. Lo sforzo legislativo operato dalla maggioranza di centrosinistra a Palazzo Moffa, col sotteso obiettivo di creare un’empatia tra le parti attraverso l’elargizione di contributi finanziari, all’atto pratico, come afferma Cimino, si va rivelando del tutto inadeguato allo scopo. Le complicanze bu-

La giunta regionale ha approvato la proposta di legge regionale “Disposizioni in materia di risorse idriche della Regione Molise” disponendo che venga inviata al Consiglio regionale”per i conseguenti adempimenti”. Il pranzo della privatizzazione dell’acqua, dunque, è servito. Non ha avuto esitazioni e/o ripensamenti di fronte alle eccezioni sollevate da diversi comuni sulla incostituzionalità delle norme che sottraggono alle amministrazioni locali la gestione del servizio idrico e alle critiche sulla chiara apertura all’ingresso del capitale privato nella gestione delle reti di distribuzione agli utenti. Eccezioni e critiche sommerse dalla volontà di privatizzare, di creare e fare business, di sotterrare finanche il concetto dell’universalità dell’acqua ”bene pubblico inalienabile” e tutte le altre valutazioni morali che intorno all’argomento si sono concretizzate con il referendum nazionale che tale concetto ha ribadito e con la posizione assunta dalla Chiesa al riguardo. La porta d’in-

rocratiche e documentali ne fanno un legge “inapplicabile” (Cimino: “molti editori sono andati in affanno per via di una mole di documentazione da allegare”) e là dove applicabile,

una legge a rischio (Cimino: “Ma le altre somme che le tv riescono ad incamerare da leggi nazionali, sono da considerarsi contributi, rimborsi, acconti o cosa?”). Sul punto, ossia sul-

l’aggrovigliamento delle norme e delle disposizioni per accedere al finanziamento regionale, valgono gli interrogativi che il consigliere del Corecom s’è posto ed ha posto: “La giunta regionale del Molise resta sempre dell’idea che per accedere al contributo, un giornale mensile, un settimanale ed una radio debbano avere 4 giornalisti assunti (praticamente nessuno) ed un organo d’informazione telematico 1 solo? La Giunta regionale del Molise resta sempre dell’idea che la comunicazione istituzionale da erogare alle testate sia uguale al numero delle donne nella giunta Frattura (vale a dire…nulla)? La Giunta regionale del Molise si rende conto che l’editoria cartacea è allo sbando per l’assenza anche di un salvacondotto a sostegno del trasporto giornali, con decine di

edicole che chiudono e che stanno fallendo (con perdita di copie)? La Giunta regionale del Molise si rende conto che il Corecom è alle prese con par condicio e referendum, mentre gli spot radiofonici e televisivi (Mag) non sono stati ancora rimborsati? Visto e considerato che la legge regionale non sostiene la stampa gratuita – i giornali <free presse> -, non ha più senso, per quegli editori, andare in edicola ad un prezzo irrisorio? La Giunta regionale si rende conto che è assurdo fare un monitoraggio pubblicitario per i giornali telematici e per la quantità di articoli su tematiche extraregionali?”. Fin qui gli interrogativi di Cimino. Da qui il nostro commento a Cimino: “Lavare la testa all’asino si perde tempo e sapone”. Dardo

Acqua, l’idea è la privatizzazione gresso alla privatizzazione e alla commercializzazione dell’acqua molisana è stata creata con la costituzione dell’Autorità d’ambito da parte dei comuni e le province ricadenti nell’ambito territoriale ottimale, altrimenti nota come Egam. Come abbiamo accennato non tutti i comuni molisani si sono detti d’accordo. Tutt’altro. Capeggiati dal sindaco di Campodipietra, Peppe Notartomaso, un nutrito lotto di essi continua battersi perché l’acqua rimanga un bene pubblico, perché non si arrivi alla privatizzazione usando strumenti “coercitivi” e pressioni politiche di tornaconto per il governo regionale che in materia di privatizzazione sta dando sequenza anche in materia di sanità. Con l’affermazione che la proposta di legge si prefigge di allineare il servizio idrico integrato alle norme europee e statali vigenti, la giunta è convinta di coprirsi le spalle, di poter abbattere ogni ostacolo, di procedere speditamente a offrire al capitale privato in attesa di

entrare in affari, un nuovo campo da arare. In questa sua convizione/determinazione non ha esitato a definire la proposta “ispirata ai principi sanciti dalla risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu 64/292 del 28 luglio 2010, che riconosce il diritto umano all’acqua e ai servizi igienico – sanitari come diritto umano fondamentale, e alla risoluzione del Parlamento europeo dell’8 settembre 2015 quale seguito all’iniziativa dei cittadini europei <L’acqua è un diritto> (Right2Water),

nonché ispirata all’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 6 ottobre 2015”. Stando così le cose, si prefiggerebbe di garantire a tutti i cittadini molisani il diritto all’acqua, diritto che si realizzerebbe col risparmio e la rinnovabilità della risorsa; con la sostenibilità dell’uso dell’acqua, vale a dire con la tutela dei bacini idrografici e del ciclo dell’acqua; con la fornitura a tutti i cittadini acqua di qualità e in quantità sufficiente; con un servizio di qualità attraverso la riduzione delle perdite di rete, il monitoraggio delle stesse, la gestione efficace degli impianti di depurazione; con la salvaguardia delle aspettative e dei diritti delle generazioni future a fruire della stessa risorsa e di un patrimonio ambientale integro. Fossero veritiere queste

affermazioni e queste valutazioni ci vorrebbe la standing ovation. Purtroppo si infrangono là dove il servizio idrico è ritenuto di rilevanza economica da potersi esplicare in tre forme possibili: affidamento a società in-house, purché l’affidatario disponga dei requisiti individuati dalla giurisprudenza dell’Unione Europea; affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, il cui socio privato sia scelto mediante procedura ad evidenza pubblica; affidamento a società a totale capitale privato con procedura di evidenza pubblica. Delle tre, conoscendo la vocazione privatistica e affaristica del governo regionale, la terza è certamente la preferita. La proposta è stata approvata dalla giunta con una corposa relazione a sostegno da parte del direttore del Servizio idrico integrato, Mauro Di Muzio, che ricordiamo essere stato un ambientalista e un critico irriducibile del governo regionale di Michele Iorio. Dardo


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Campobasso

31 marzo 2016

Sovrappasso terminal, le domande entro il 23 maggio Le imprese hanno di tempo fino a questa data per presentare le offerte di gara CAMPOBASSO. Scade il 23 maggio il bando di gara per il completamento del sovrappasso che collega la struttura al centro della città, una delle tante incompiute del capoluogo di regione. Dopodiché l’impresa (o il raggruppamento di imprese) che si aggiudicherà i lavori avrà 500 giorni dalla data del verbale di consegna del lavori per completare l’opera, inserita nel piano viabilità della Regione Molise per un importo di 2 milioni di euro, attinti dal Fondo di coesione sociale 2007/2013.

La struttura, avviata dall’amministrazione Di Fabio, che consiste al momento in un lotto iniziato nel 2009, completato e mai col-

laudato, andrà completata con la realizzazione di tappeti mobili, un corpo scala-ascensore, una passerella pensile, l’impianto elettrico

e quello di smaltimento acque meteoriche ed elevatore, ed altre opere. Oltre al ribasso dell’offerta, alla riduzione dei temi di

esecuzione, ed alla completezza, qualità, livello di definizione e grado di dettaglio del progetto, conteranno ai fini del punteggio le proposte presentate dalle imprese concorrenti per il rispetto della qualità paesaggistica e delle norme in materia ambientale, la scelta delle soluzioni atte a minimizzare l’impatto del cantiere sulle aree circostanti e sul transito veicolare, e la presentazione di soluzioni migliorative tecniche e tecnologiche per limitare i costi di manutenzione, gestione e utilizzo delle opere.

Autismo, una serie di iniziative Il 2 aprile si avranno a Campobasso speciali eventi dedicati alla patologia CAMPOBASSO. Il 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, il Comune di Campobasso – in collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale e con il contributo e patrocinio della Regione Molise, Assessorato alla Cultura – darà l’avvio ad una serie di eventi dedicati all’autismo con una duplice finalità: tingere anche il Molise di blu, colore simbolo della giornata istituita dall’ONU, e informare la popolazione rispetto ai disturbi dello spettro autistico. Proprio con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e fornire quante più notizie non solo alle famiglie – ma anche e soprattutto a medici pediatri (che possono individuare precocemente alcuni probabili “sintomi” e fare avviare subito la presa in carico), insegnanti, assistenti sociali, si è deciso di organizzare una serie di eventi: una serata di teatro sociale in programma il 2 aprile. In scena andrà lo spettacolo “TENEREZZA” che ha debuttato a Roma con straordinari risultati e che offre, grazie all’originale impostazione che il regista e autore Lauro Versari (nonché grazie al prezioso apporto degli attori Gaetano Aronica e Ivan Giambirtone), un’occa-

sione di riflessione collettiva, attraverso le emozioni che dal palco giungono agli spettatori, su cosa voglia dire affrontare quotidianamente le difficoltà legate ai disturbi dello spettro autistico. Sempre il 2 aprile, alle ore 11, gli attori incontreranno, presso la Sala Consiliare di Palazzo San Giorgio, famiglie ed operatori per un saluto ed un confronto; open day e giornate di coinvolgimento (secondo un calendario che sarà reso noto nel corso della conferenza stampa di venerdì primo aprile alle 11) organizzate presso le sedi dei centri che si occupano, a vario titolo, delle sindromi dello spettro autistico; un momento, nella giornata del 7 aprile, alle ore 17, presso l’auditorium del Liceo Classico Mario Pagano,

dedicato all’informazione/formazione attraverso il coinvolgimento delle associazioni, operanti sul territorio in questo specifico settore, di esperti per confrontarsi con gli operatori (medici pediatri, neuropsichiatri infantili, insegnanti ecc.) e di persone che possano portare testimonianze dirette.

Bojano, operazione sicurezza L’amministrazione comunale ha approvato il progetto predisposto dalla Polizia Municipale BOJANO. L’amministrazione comunale di Bojano ha recentemente approvato il progetto obiettivo “Sicurezza Urbana 2016” predisposto dalla Polizia Municipale, per la sicurezza urbana e stradale in occasione di manifestazioni ed eventi. Un progetto che verrà espletato dal personale di Polizia Locale che si prefigge di garantire la presenza degli agenti in fasce orarie

più ampie rispetto a quelle ordinarie, quale risposta alla volontà espressa dall’amministrazione comunale di incrementare la presenza degli operatori di polizia locale sul territorio comunale a presidio della sicurezza stradale e urbana specie nelle ore serali e notturne e durante le giornate festive con particolare riguardo allo svolgimento di manifestazioni civili e religiose. Nei giorni inte-

ressati da iniziative, eventi e manifestazioni pubbliche civili, sportive, religiose organizzate dal comune o da altri enti, comitati e associazioni, sia nei giorni feriali che festivi, sarà assicurato un servizio finalizzato a coprire l’intera durata delle iniziative stesse anche con controlli di polizia amministrativa, stradale e commerciale, e nel mese di agosto sarà garantito il servizio fino alle ore 22.00 con protrazione fino alle ore 24.00 in caso di manifestazioni. Nel progetto sono compresi i servizi di vigilanza dei Consigli Comunali che si protraggono oltre il normale orario d’istituto e di rappresentanza nelle cerimonie. Un’iniziativa importante per la sicurezza del centro matesino che andrà ad aggiungersi a quella della videosorveglianza, approvata dalla Regione Molise ed ormai prossima alla realizzazione


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

31 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Tutti a sventolare la bandiera rossoblù per il successo dei lupetti nel loro girone

Coi giovani più parole che fatti Ma nessuno si chiede perché nessuno di loro sia stato impiegato in prima squadra di Gennaro Ventresca In una calda giornata di marzo il popolo rossoblù ancora abbioccato per il pranzo e le libagioni pasquali scopre che dietro, meglio alle spalle, della nostra prima squadra c’è un gruppo di giovani di assoluto valore. I giovanotti in questione non sono certo frutto di una selezione, per questo formano una vera squadra, che è stata plasmata con attenzione e competenza da Carmine Rienzo, di cui sentimmo già parlare in termini lusinghieri quando era al Trivento di Falcione e Meo. Sono stati proprio i signori Phlogas a portare a Selva Piana Rienzo che dopo la felice esperienza dell’anno passato, quest’anno sta facendo ancora meglio e di più. Come certifica la strepitosa cavalcata dei lupetti nel loro girone, vinto con largo anticipo, grazie al successo di Ascoli, contro il Monticelli che li glorifica con ampio anticipo, rispetto all’ultimo turno. Di tanto in tanto anche le penne e le ugole più qualificate si soffer-

mano a parlare di calcio giovanile. In genere lo fanno con molta enfasi, ma con rara costanza. Perché i giovani, tutto sommato, sono una seccatura. Hanno bisogno di essere svezzati e scorticati dei loro difetti. Quindi, meglio lasciar perdere e aspettare che siano diventati “qualcuno”.

Va così il mondo dei calci d’angolo non solo a Campobasso e dintorni. Pochi sono i club che effettivamente prestano attenzione al settore giovanile. Nonostante ciò pochi seguono il loro esempio. Di questo passo anche il calcio minore si vede costretto a importare stranieri, non sempre di

prima scelta. La frenetica corsa dei ragazzi di Rienzo avrebbe consigliato ai tecnici rossoblù della squadra meglio esposta in vetrina, di attingere a piene mani dal serbatoio giovanile. Invece, malgrado la classifica che non consente sogni impossibili, i lupetti sono

rimasti in kambusa. Fu impiegato, per pochi minuti, dallo sciagurato Cappellacci, il formidabile goleador Perrella. Ma non c’è stato poi un seguito né con il vecchio né col nuovo mister. Eppure se c’è un reparto che necessita di amici del gol è proprio l’attacco. Ci saremmo aspettati, a tal punto, una voce forte da parte dei vertici del club di Selva Piana per caldeggiare la presenza di alcuni ragazzi, magari a rotazione, nella formazione maggiore. Ciò non è avvenuto, o magari Perrucci e Minadeo ci avranno anche provato, ma evidentemente Favo la pensa in altra maniera. Da parte nostra siamo qui a sollecitare, una volta per tutte, l’introduzione di una fertile linea verde, in modo da cambiare una volta per tutte le ataviche abitudini di trascurare la produzione locale. Non è un caso che in una categoria di modesta levatura come la nostra non si riesca a far indossare la blusa rossoblù a un gruppo di giocatori locali. Per carenza di organizzazione. E di coraggio.

In rianimazione il 44enne finito con l’auto sotto un camion L’incidente sulla statale per Foggia all’altezza del bivio di Monacilioni. I carabinieri ricostruiscono la dinamica dell’incidente MONACILIONI. Era quasi arrivato a casa, ancora pochi minuti e sarebbe rientrato a Monacilioni, il paese in cui viveva il conducente dell’irriconoscibile l’Alfa 166 che ha terminato la sua corsa contro un camion. Lo schianto è avvenuto poco prima delle 21 di ieri sera, martedì 29 marzo. Ora l’uomo di 44 anni è ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cardarelli dove i medici stanno tentando di salvargli la vita. Intanto i carabi-

nieri stanno ancora cercando di ricostruire la dinamica del sinistro. La statale 645 è rimasta bloccata per ore: i vigili del fuoco hanno impiegato del tempo per estrarre il corpo dalle lamiere contorte. Tra le prime ipotesi ci sarebbero la velocità e una manovra azzardata che avrebbe compiuto l’autotrasportatore il quale avrebbe invaso parzialmente la corsia opposta immettendosi sulla fondovalle Tappino dopo essere sbucato da una stradina laterale. L’impatto

purtroppo è stato violento e frontale per il guidatore dell’Alfa grigia che non avrebbe avuto neanche il tempo di frenare. A chiedere aiuto è stato proprio il camionista il quale ha allertato i sanitari del 118 che hanno poi trasportato al Cardarelli il giovane guidatore di Monacilioni. Giunto in codice rosso al Pronto soccorso, l’uomo è stato immediatamente trasferito in Rianimazione dove si trova ricoverato in prognosi riservata.

Anche il Molise a Doc Italy La manifestazione si è svolta a Roma nello scenario di Villa Borghese Il 23 marzo 2016 a Roma presso L’UNAR , nell’affascinante quartiere Parioli, nello scenario di una Villa Borghese rinnovata, si è tenuto un appuntamento di grande rilevanza turistico-enogastronomico. Riservato alle eccellenze regionali, il meglio del Molise , ha dato il meglio di sé nell’evento PREMIO INTERNAZIONALE DOC ITALY , per l’occasione dedicato al Molise. Come spesso accede, il Molise dell’imprenditoria, dell’artigianato e dell’associativismo, fuori dai propri confini da il meglio di sé e non sfigura mai. A Roma, come già per la giornata Romana di qualche settimana addietro, il Molise ha presentato le sue eccellenze della tipicità, dell’artigianato e dell’enogastronomia. Un viaggio attraverso le eccellenze regionali con personaggi illustri della città Capitolina. Le aziende presenti sono state: Le cantine D’Uva di Larino e la Cantina Cieri di Termoli reduci da esperienze di promozione Europea, L’Olearia Ortuso di Campobasso, la Natilli sapori d’eccellenza di Campobasso, Lemme Tartufi di Tavenna e il Pastificio Testa di Cercemaggiore ., la Fonderia Marinelli con le sue campane reduce da Mezzogiorno in famiglia. A fare gli onori DiCasa Molise ,lo chef e docente Maurizio

Santilli che come membro del Comitato tecnico scientifico de “ I Borghi della Salute “ ha realizzato dopo aver presentato i prodotti principi dell’enogastronomia molisana: LA PAMPANELLA San Martino in Pensilis di e la VENTRICINA di Montenero di Bisaccia, attraverso un cooking show interattivo e degustativo, i cavatelli alla ventricina e fusilli al tartufo. I Circa 150 ospiti invitati all’evento hanno assaporato il Molise sincero, quello della tradizione radicata e, la presentazione del Progetto “ Borghi della Salute “ da parte di Santilli e del dott. Marco Tagliaferri, presidente dell’associazione, ha dato loro una motivazione emozionale che ha spinto molti di essi a trascorrere le vacanze Pasquali in Molise. Realizzare un sistema qualitativo con obiettivi specifici, ha spiegato il prof. Santilli, ciò che stiamo cercando di costruire è una rete dei borghi nei quali far uscire le eccellenze culturali a 360° creando una filiera produttiva verso un percorso di turismo enogastronomico che viaggia attraverso la cultura stessa di ogni comune, permettendo l’unicità e nello stesso momento la sinergia di sistema. L’esempio pratico si è avuto in questo evento in quanto

sia il presidente del consiglio comunale di San Martino in Pensilis Dott.ssa Celeste Vitale sia l’assessore alla cultura del comune di Montenero di Bisaccia Massimo Di Stefano, si sono impegnati tantissimo e in brevissimo tempo per permetterci di essere presenti a Roma con prodotti e materiale turistico/culturale. Durante la presentazione e la degustazione dei prodotti il dott. Tagliaferri ha spiegato alla affollatissima sala i percorsi completi che la progettazione dei borghi della salute sta mettendo in campo. Un altro passo in avanti premiando il grande sforzo che, sia i professionisti che le aziende fanno per dare un valore aggiunto al Molise. La serata si è conclusa con ringraziamenti e complimenti da parte degli ospiti i quali hanno riportato una esperienza di gusto di profumi e soprattutto di un Molise di qualità. I borghi della salute, che annoverano comuni Italiani e Stranieri, associazioni quali Res Tipica, Rete del Mediterraneo, Borghi d’Eccellenza, Liberi di Essere, Fiaba, rappresentano sicuramente una parte del Molise migliore che vuole mantenere in vita una Regione che non smette mai di stupire.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

31 marzo 2016

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Sanità, oggi la Fiaccolata A Isernia è stata indetta dal COMITATO VENEZIALE BENE COMUNE ISERNIA. La FIACCOLATA che partirà alle ORE 18 da Piazza della Stazione per raggiungere la Piazza Celestino V,è stata indetta a difesa della SANITA’ PUBBLICA,perché la salute è un diritto e non può diventare una merce costosa accessibile a pochi. Al Veneziale, come del resto a tutti gli Ospedali Pubblici Regionali mancano medici e infermieri

e mancano i fondi per adeguare le strutture. Il tentativo è quello di far morire le strutture pubbliche per consunzione. Le azioni promosse in questi mesi dal Forum hanno modificato l’agenda politica in relazione al Piano di Riordino Sanitario illustrato dal Presidente Frattura. Hanno provocato lacerazioni all’interno del Partito di maggioranza relativa, che governa la

regione grazie ad alleanze incompatibili con i Programmi su cui hanno ottenuto il consenso degli elettori. Hanno indotto il Consiglio Regionale a riformulare la Legge Sanitaria Regionale dopo attenta riflessione, auspicabilmente in modo rispondente ai bisogni dei Cittadini Molisani e non all’aumento dei profitti degli imprenditori privati,convenzionati con il Pubblico.

Il Piano proposto dalla struttura commissariale prevede,invece, lo spostamento di ulteriori risorse ed anche di interi reparti ospedalieri alla Sanità Privata,abbandonando al degrado le strutture pubbliche,deprivate di risorse umane e materiali. Il Forum invita perciò tutti i cittadini a partecipare compatti a questo primo momento di mobilitazione regionale a difesa

della Sanità Pubblica,intesa come BENE COMUNE,che appartiene a tutti e,in quanto tale va difeso e mantenuto. La massiccia partecipazione dei cittadini alla Fiaccolata di Isernia sarà espressione della volontà popolare e darà un segnale forte a quei decisori politici che antepongono il profitto di pochi al diritto alle cure per tutti, universalmente garantito dalla COSTITUZIONE ITALIANA.

Melogli lancia la sfida a sindaco L’ex sindaco di Isernia torna in campo appoggiato da La Destra, Forza Italia e Italia Unica ISERNIA. Gioviale e sorridente come sempre l’Avvocato ex sindaco di Isernia Gabriele Melogli nella presentazione ufficiale della sua ricandidatura a sindaco della città per le prossime comunali di giugno, alla presenza degli esponenti dei tre partiti che lo affiancheranno in questa impresa: Forza Italia, La Destra e Italia Unica di Corrado Passera. Una presenza d’eccezione ieri pomeriggio ad Isernia all’appuntamento di investitura per Melogli, l’On. Nunzia Di Girolamo commissario straordinario di Forza Italia in Molise. Presenti Maurizio Tiberio, per Italia Unica e Giovancarmine Mancini segretario regionale de La Destra. Tra i forzisti azzurri presenti anche Ivan Forte, Raimondo Fabrizio, Pierluigi Lepore, Giacomo Papa, Filomena Calenda e Raffaele Biondi. Giovancarmine Mancini è il primo ad intervenire, sottolineando la tristezza della città di Isernia nel post Melogli certificata dagli algoritmi di Twitter e la situazione va ribaltata, Isernia deve risorgere secondo il segretario de La Destra e Melogli è l’uomo giusto, il quale ha ampiamente dimostrato di saperlo fare, con la squadra giusta. Riflessioni meritorie di attenzione sulla spaccatura netta nel centro destra sul nome del candidato sindaco, tra Michele Iorio che ha avuto fretta nel proporre Giacomo

D’Apollonio, evitando di appurare se la gente ne condividesse la scelta. Mancini ha ricordato le logiche di potere che non appartengono a Melogli, citando le dimissioni di massa dei 17 consiglieri comunali, nel post vittoria elettorale del compianto Ugo De Vivo voluto da Iorio, per poi ritrovarsi una città impossibile da amministrare con Brasiello successivamente. In conclusione mancini ha elogiato il lavoro pregresso del candidato sindaco Melogli e le liberalizzazioni commerciali, senza limiti e il rilancio della città che si è arrestato con il suo mandato elettorale. E’ stata la volta del candidato sindaco, che prendendo la parola ha sottolineato: quando 4 anni oro sono ho terminato il mio secondo mandato, il comune di Isernia disponeva di ben otto milioni di euro di avanzo di amministrazione, senza nemmeno un pignoramento. Successivamente è iniziata una campagna denigratoria del centro sinistra, per colpevolizzare i predecessori, per giustificare la loro incapacità amministrativa. I fatti sono assolutamente diversi rispetto alle dicerie. Non era mia intenzione ritornare a candidarmi, avevo giurato di non farlo, ma sono i cittadini ad avermi richiamato e chiesto di ripensarci, auspicando un ritorno al passato: incredibile, ma è così.

Venafro, controlli della polizia Operazione straordinaria per prevenire lo spaccio e l’immigrazione clandestina VENAFRO. Prosegue incessante l’attività straordinaria di controllo del territorio in provincia da parte della Polizia di Stato della Questura di Isernia. Il dispositivo, già iniziato prima del ponte di Pasqua e coordinato dal Dirigente l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso pubblico, ha visto l’impiego di equipaggi della locali Sezione “Volanti” e di due equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Basilicata” di Potenza che, al fine di prevenire e contrastare le forme di criminalità più diffuse, da quella predatoria allo spaccio di sostanze stupefacenti e all’immigrazione clandestina, nella serata di ieri e fino alle prime luci dell’alba, hanno effettuato una serie di posti di blocco nel comune di Venafro controllando molti locali pubblici ed identificando le persone

presenti all’interno. Inoltre, con l’ausilio della locale Sezione Polizia Stradale, è stato monitorato attentamente il traffico veicolare sulle principali arterie stradali di collegamento tra Venafro con Roma e Napoli ed Isernia, al fine di identificare soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica provenienti da fuori provincia. Nel corso dei citati servizi ed, in particolare, durante i posti di controllo sono stati fermati oltre 100 veicoli accuratamene selezionati in base alle caratteristiche di interesse ai fini di Polizia in modo da garantire il massimo risultato dell’azione di prevenzione ed identificate più di 170 persone. Parallelamente sono stati eseguiti controlli alle persone sottoposte a misure di prevenzione o sicurezza .

Sono innamorato della mia città, per questo motivo ho accettato la sfida, non so se questo amore sarà corrisposto, lo vedremo. Puntiamo a vincere catturando il voto d’opinione. La De Girolamo, nel suo intervento ha sottolineato come Melogli sia l’uomo giusto per condurre Isernia fuori dall’oblio. Melogli – ha esordito – non è un uomo interessato alla politica. La prima volta che l’ho incontrato non ha voluto affrontare temi politici, mi ha accompagnato, insistendo, nel tour delle cose da lui realizzate nei suoi mandati, l’auditorium, il Paleolitico etc. Non mi è servito altro per comprendere che se vince Melogli vince Isernia. Con Melogli – afferma la De Girolamo – offriamo un’opportunità di vittoria al centro destra e alla città di Isernia, invito anche gli altri partiti del centro destra all’unità, Fratelli D’Italia, e Noi con Salvini, in quanto con il generale D’Apollonio, sostenuto tre anni fa da F.I. “abbiamo perso e squadra che perde si cambia”. Sulle decisioni di Patriciello – imbeccata da un collega – la commissaria di F.I ha risposto con tono scherzoso: non sono io la sua badante, a chi appoggia dovreste chiederlo a lui.

Sventato furto all’interno di un capannone industriale A Carpinone denunciati dalla squadra mobile due giovani CARPINONE. Personale della Squadra Mobile della Questura di Isernia, nella mattinata di lunedì 28 marzo u.s., a seguito di una telefonata pervenuta sulla linea di emergenza 113 con la quale veniva segnalata la presenza sospetta di due giovani, ha sventato un furto all’interno di un capannone dove erano depositi alcuni macchinari industriali situato

presso il Nucleo Industriale di Carpinone. All’arrivo immediato della pattuglia della Squadra Mobile, impiegata proprio in servizi predisposti nel piano di prevenzione per il contrasto dei reati contro il patrimonio, i due giovani, vistisi scoperti, si sono dati a precipitosa fuga abbandonando il loro “obiettivo” senza asportare alcunché.

Grazie però alla tempestività dell’intervento, gli operatori, raccolti tutti gli elementi e le testimonianze utili, si sono subito concentrati nella ricerca dei due fuggitivi che, in brevissimo tempo, dopo sono stati rintracciati e trovati in possesso di attrezzi idonei allo scasso. I due, C.J.A. di anni 35 e D.G.D. di anni 20, entrambi domiciliati di fatto in Carpinone e senza pregiudizi di Polizia a carico, condotti in Questura sono stati identificati e riconosciuti dai testimoni. Al termine delle formalità di rito gli stessi sono stati deferiti in stato di libertà alla competente A.G. per tentato furto e possesso di arnesi atti allo scasso, mentre gli arnesi da scasso sono stati debitamente sequestrati.


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Termoli

31 marzo 2016

“I consorziati devono pagare” Il Consorzio di Bonifica larinese interviene in merito alla validità del Piano di classifica LARINO. Il Consorzio di Bonifica Larinese interviene a far chiarezza sulla sentenza della Commissione Tributaria Provinciale riguardo al nuovo Piano di Classifica dell’ente. Un intervento, spiegano dall’ente larinese, che si rende necessario per evitare confusione e fugare dubbi circa la validità del Piano di Classifica e le spettanze dovute dai consorziati all’Ente. “La sentenza in oggetto (la n. 164/3/2016 del 14.03.2016) – spiegano infatti dal Consorzio – non ha annullato, come si potrebbe erroneamente pensare, il Piano di Classifica attualmente vigente, adottato dal Consorzio

ed approvato dalla Regione Molise nel 2013, ma esclusivamente

la delibera del Consiglio dei Delegati (la n.1 /2015) riguardante i

criteri applicativi del Piano stesso.

“La sentenza – precisano pertanto dal Consorzio – ha effetto solo tra le parti in causa e non ha, quindi, efficacia nei confronti della totalità dei consorziati”. Tuttavia, l’ente fa sapere che promuoverà appello in Commissione Tributaria Regionale chiedendo l’immediata sospensione della sentenza della Ctp. Tutto ciò premesso, l’Ente invita i propri consorziati a pagare regolarmente i contributi consortili, anche per evitare conseguenze irreversibili nella gestione dell’Ente che andrebbero a compromettere gli interessi di tutti i consorziati.

Termoli calcio, si cerca la quadra Diversi i tentativi che si stanno avendo per dare un’organigramma alla società giallorossa A quattro gare dalla fine di un campionato disgraziato a prescindere da come andrà a concludersi, il futuro del Termoli calcio sembra oggi a un bivio. La cura del proprio orticello o un’idea comune per ridare dignità al nome del club. «Dividersi non serve, troviamoci attorno a un tavolo per il bene di questa società» è l’appello del presidente dell’associazione Gente di Mare, Alessandro Petriella. Da parte sua, anche un invito alla Sirio, la cooperativa sociale che sta dando un contributo per terminare il campionato. «Il tempo stringe, ma non si vede da parte loro alcun progetto». Difficile pensare che l’appello del giovane ex dirigente giallorosso trovi sponda in chi oggi progetta di far nascere un nuovo club. Voci insistenti danno infatti una parte della vecchia dirigenza in contatto con la polisportiva SS Pietro e Paolo, con l’intenzione di mettere su una formazione seniores da agganciare al florido vivaio della parrocchia di contrada Porticone. Fantacalcio? Può darsi, ma anche in quanto indiscrezione, non può essere tralasciata. Così come quella che vede la possibilità che il titolo sportivo della Cliternina o del Petacciato passino a Termoli con un escamotage consentito dalle norme. Da non escludere

anche un semplice cambio di denominazione da parte dell’attuale club per evitare che i debiti, circa 118 mila euro, ricadano sulla prossima gestione. Un “trucchetto” per rifarsi una sorta di verginità calcistica. Quello che appare ormai scontato è che l’attuale Asd Termoli calcio, salvo miracoli, difficilmente potrà iscriversi a uno dei campionati regionali. Per questo

le manovre sul futuro giallorosso sono in atto. «Noi come associazione – dichiara Petriella – ci siamo dimessi dal direttivo del Termoli nel dicembre scorso e non abbiamo detto più nulla. Peròvogliamo capire se il progetto annunciato dalla Sirio va avanti. Non perché non ci crediamo, ma il tempo stringe. Ci sono scadenza da rispettare per l’affiliazione alla Federazione entro giugno».

“Rimettersi in gioco e lavorare” Il vescovo di Termoli, De Luca, torna ad intervenire sulla problematica dei giovani TERMOLI. Lo ha evidenziato più volte negli ultimi giorni e anche oggi torna a parlare di giovani e lavoro il vescovo diocesano monsignor Gianfranco De Luca che afferma: “Oggi si vive la fatica che un po’ si registra a livello nazionale anche se qui è più evidente perché le possibilità sono minori. Non è però un chiudersi alla speranza, noi dobbiamo essere portatori convinti di speranza perché crediamo nel valore di ogni uomo, nella sua capacità di mettersi in gioco donarsi perché

figlio di Dio e questo è l’investimento da promuovere nella nostra società: bisogna rimettersi in gioco insieme e cominciare a sognare e progettare partendo da tante piccole realtà e imprese presenti nel territorio. Bisogna tornare a sperare nelle nostre comunità sembra che prevalga l’invecchiamento e la perdita di mille studenti che potrebbe bloccare un processo ma bisogna investire sulla bellezza della vita e della famiglia. Certo, ci vogliono delle politiche sociali che sostengano l’im-

pegno della famiglia ma è a latere di una forza interiore che va ritrovata ed è il reagire a una certa disillusione che ci può stare attorno a noi. Il messaggio della Pasqua significa che occorre immettere lievito nuovo che fermenta, dia mettendo quello vecchio della disillusione e indignazione sterile. Bisogna che quella rabbia e disillusione diventi mettersi in gioco e fare rete affinché l’io dia posto al tu per far venire fuori un noi capace di cose nuove”.


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Termoli

31 marzo 2016

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“Vogliamo altri 6 mesi di Cigs” I lavoratori dello Zuccherificio ribadiscono la necessità della Cassa integrazione TERMOLI. “Poiché la campagna saccarifera 2016 non può avere sicuramente l’obiettivo di preservare le quote per il prossimo anno e il numero di ettari da seminare e il brevissimo ciclo di manutenzione non permette un ritorno ai passati regimi produttivi, ne consegue che questa campagna di trasformazione ha il solo scopo di creare reddito proveniente dall’affitto delle quote non produttive. Riteniamo che questa opportunità è stata raggiunta anche grazie alla collaborazione dei dipendenti che si sono resi disponibili e hanno lavorato con serietà consapevoli dell’importanza del raggiungimento dell’obiettivo della campagna 2015. Risulta a questo

punto doveroso e ci sentiamo legittimati a chiedere che nel 2016 anche i dipendenti possano co-

gliere le maggiori opportunità che questa campagna offre soprattutto in termini di reddito».

Lo sostengono i sindacati dei 63 lavoratori rimasti allo Zuccherificio di Termoli. “Si chiede che in occasione della campagna saccarifera 2016 sia sottoscritto un accordo di campagna che prevede la massima estensione di lavoro in azienda per tutti i dipendenti, con un piano di lavoro che vada ad interessare la manutenzione di tutti gli impianti in modo da conservare l’opificio integro peri futuri acquirenti. Il programma sopradescritto dovrà essere sommato a quello redatto dai capifabbrica. Nello stesso

tempo si chiede da ora la proroga della cassa integrazione straordinaria per ulteriori 6 mesi dalla data di scadenza potendo così dare seguito al programma già presentato in sede Ministeriale e ancor di più in seguito alla richiesta di concordato da parte dell’azienda, dando così l’opportunità a tutti i dipendenti di conservare gli ammortizzatori sociali per la massima estensione che prevede la legge. La mozione sopradescritta – concludono i lavoratori - è stata presentata e portata alla votazione nelle varie assemblee dove i lavoratori l’hanno approvata all’unanimità ritenendola essenziale al fine di concedere la disponibilità per la trasformazione“.

Oggi l’autopsia sulla piccola Denise Restano sempre critiche, intanto, le condizioni del padre e del fratellino di 8 anni TERMOLI. Si svolgerà oggi, presso gli ospedali riuniti di Foggia, l’autopsia sulla piccola Denise, la bambina di 6 anni morta a seguito di un tremendo incidente avvenuto sulla strada a scorrimento veloce 693 in territorio di Sannicandro Garganico. Il magistrato che sta seguendo le indagini, infatti, ha disposto l’esame autoptico proprio mentre continuano a destare preoccupazioni le condizioni sia del padre Riccardo che del fratellino di Denise, Alberto. Il primo lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione della casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo a seguito delle ferite e dei profondi traumi riportati nell’incidente. Il fratellino di 8 anni, invece, è stato sottoposto a una serie di delicati interventi chirurgici e al momento è ricoverato in prognosi riservata nello stesso ospedale. Sono ore di ansia e di angoscia per la famiglia e per la

comunità termolese di quartiere Porticone che ben conosce la piccola e i familiari e che da lunedì è stretta in preghiera nella speranza di una pronta ripresa per il papà e l’altro piccolo.

Solo nel fine settimana, invece, dopo il nulla osta del magistrato si potranno svolgere i funerali della piccola Denise che un destino crudele ha strappato alla vita all’età di appena sei anni.

Trekking, Termoli una meta La cittadina della costa molisana ha visto la visita di un gruppo di appassionati TERMOLI. Organizzato dall’Associazione isernina Tratturo coast2coast “Attraverso il Molise, sui Regi Tratturi d’Italia” ieri mattina un gruppo di 12 persone amanti del trekking e provenienti in modo particolare dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Trentino e dal Veneto dopo aver visitato diverse località della nostra regione, percorrendo a piedi, “i regi tratturi molisani” hanno concluso i loro giorni di permanenza nel Molise visitando Termoli.Ad accogliere i graditi ospiti in città il presidente dell’Archeoclub locale Oscar De Lena che, in due ore, ha raccontato loro la storia, gli aneddoti, i personaggi legati alla nostra città facendo visitare loro il Castello, la Cattedrale e i tipici vicoli e le piazzette del Borgo Antico. Naturalmente non poteva mancare il passaggio nel vicolo stretto della “rejiecelle” dove i flash delle macchine fotografiche hanno immortalato ognuno di loro. Tanti i complimenti per la nostra città, per le sue specialità eno-gastronomiche e in modo particolare per la bellezza del nostro Borgo Antico.



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Opinioni

Campobasso è al 56esimo posto su 84 capoluoghi con 42% di punti. Isernia non ha inviato, invece, i relativi dati. Il Molise, con il solo dato di Campobasso, dichiara di non aver previsto investimenti in manutenzione straordinaria. Stupisce tuttavia che sempre in Molise non siano stati almeno previsti investimenti per la manutenzione ordinaria. Se comunque sul fronte della manutenzione straordinaria il numero delle regioni che hanno aumentato gli investimenti sono pari a quelle che li hanno diminuiti, rispetto all’ordinaria dobbiamo rilevare un generale calo degli investimenti che ha riguardato la maggioranza delle regioni italiane. Interessanti i dati dell’Abruzzo e delle Marche che presentano una media d’investimento in manutenzione ordinaria significativamente più alta rispetto a quella straordinaria, segno di un’attenzione a intervenire sollecitamente nel caso di interventi di ordinaria necessità. Ripartire da quelle opere davvero utili per sbloccare l’Italia e darle un nuovo futuro. Tra queste opere ci sono anche gli edifici scolastici italiani, molti dei quali, più di 41mila, hanno bisogno di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza come emerge dalla quindicesima edizione di “Ecosistema Scuola”, l’indagine annuale di Legambiente sulle strutture e dei servizi della scuola

31 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Edilizia scolastica, Campobasso al 56^ posto

dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. Anche quest’anno la fotografia scattata da Legambiente è poco rassicurante: il 58% delle scuole è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 32,5% necessita di interventi urgenti di manutenzione. Il 9,8% degli edifici si trova in aree rischio idrogeologico, il

Molise, regione dalle tante risorse purtroppo non sfruttate come dovrebbero. Un territorio che vanta sia verdeggianti montagne che un mare cristallino, con una sabbia a tratti color oro. Tipici poi sono i suoi borghi medioevali. Paradossalmente però, manca di trasporti adeguati. Assente, ad esempio, un aeroporto e un trasporto ferroviario come si deve. Solite storie italiane insomma. Ma da questa regione arriva anche una speranza nella lotta ai tumori. Dall'Istituto Superiore di Sanità - conosciuto anche con l'acronimo Iss - è stata scoperta una pianta dalle tante proprietà, tra cui anche quelle curative. Trattasi della Prunus spinosa trigno. Vediamone i dettagli. Come si è arrivati a questa scoperta La pianta, trattata insieme ad alcuni aminoacidi, riesce a sopprimere circa l'ottanta per cento delle cellule tumorali nel giro di ventiquattro ore. La Prunus spinosa trigno assemblata con gli aminoacidi è stata già sperimentata sui malati di tumore ai polmoni, al colon e alla cervice uterina. Se da sola non dava alcun effetto, ben più efficace si è dimostrata appunto assieme agli aminoacidi. Risultati incredibili come detto. Ai ricercatori non resta che continuare nella sperimentazione. Anche perché si tratterebbe di un metodo di guarigione completamente naturale e non certo invasivo, come invece è la chemio. Già creato un farmaco in vendita da giu-

41,2% in aree a rischio sismico e l’8,4% a rischio vulcanico. Calano al 30,9% gli edifici dotati dei certificati essenziali come quello della prevenzione incendi, mentre solo 22,2% sono le scuole dove è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica. La crisi economica e la minore disponibilità dei Comuni ad investire, anche a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità, ha portato inol-

tre ad un calo delle scuole che hanno servizi scuolabus (22,5%) e pedibus (5,2%). Dati positivi arrivano, invece, dalle pratiche sostenibili come la raccolta differenziata che registra il trend positivo del 2012. Diminuiscono invece i fondi destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria. La difficoltà delle scuole italiane è testimoniata anche dalle storie di ordinaria emergenza di

molte scuole superiori, la cui competenza rimane alle province. Legambiente chiede che lo stesso percorso previsto per i comuni vada esteso anche alle province, che devono avere la possibilità di sbloccare le risorse disponibili uscendo dal patto di stabilità. Accanto alle emergenze, ci sono le esperienze e le eccellenze che fanno ben sperare. A guidare la graduatoria della qualità dell’edilizia scolastica anche quest’anno sono sempre le città del nord con Trento in prima posizione seguita da Pordenone (2º) e Forlì (3º). Unica eccezione è la citta di Prato in quarta posizione, seguita da altre città del nord: Reggio Emilia (5º), Piacenza (6º), Sondrio (7º), Bergamo (8º), Verbania (9º) e Bolzano (10º). Il sud rimane ancora indietro e compare solo a metà classifica con Lecce (21°). Campobasso al 56esimo posto mentre Isernia non è stata presa in considerazione per i dati non inviati. Tra le novità di quest’anno, c’è da segnalare invece il ritorno in graduatoria di Roma (che ha fornito dati sufficienti per essere inserita in graduatoria) e di Verona. C’è poi il nuovo ingresso di Aosta che per la prima volta ha partecipato all’indagine di Legambiente.

La cura antitumore parte dal Molise con la prunus spinosa chiamata trigno

giugno all'Expo di Milano, che verrà inaugurato il primo maggio. Le altre proprietà di questa miracolosa pianta Questa pianta è comunque già conosciuta per altri usi, come quello di produrre un liquore o il tabacco per fumare la classica pipa. Ovviamente però i suoi poteri anti-tumorali gli darebbero molta più notorietà. Speriamo bene.La ricercatrice Stefania Meschini, autrice dello studio, ha annunciato che l'Iss "ha depositato il brevetto delle miscela prugnolo-Can, e per questo la formulazione potrà essere disponibile come integratore a supporto delle terapie chemioterapiche" e messo in vendita nelle farmacie su indicazione medica a partire da maggio-giugno.

gno Il farmaco sarà già in vendita dal prossimo giugno, e sarà acquistabile ovviamente dietro prescrizione medica. Avrà un costo di venti euro.

Presentata anche al prossimo Expo di Milano Le proprietà della Prunus spinosa trigno saranno anche esplicate nel corso di un convegno in programma nel mese di

Prezzo etico - Il presidente della Società italiana di medicina biointegrata (Simeb), Franco Mastrodonato, ha precisato che "per motivi etici abbiamo ottenuto che il prezzo a confezione sia assolutamente accessibile, intorno ai 20 euro, rispetto ad un costo inizialmente stimato come molto più elevato". In occasione dell'Expo di Milano, poi, "lo studio sulle potenzialità del prugnolo annuncia l'esperto - sarà presentato, il 25 giugno, alla comunità scientifica internazionale, nell'ambito di un convegno sulle terapie oncologiche integrate".



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