Scuola, bocciata la trappola della precarieta'

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 246 sabaTo 7 novembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a vincenzo iacovino

i tribunali di Larino e isernia hanno accolto i ricorsi presentati dalla studio iacovino per il personale docente e ata

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Vincenzo Iacovino. Il valente professionista è riuscito a far cogliere un pieno risultato ai precari della scuola, docenti e Ata. I ricorrenti hanno diritto al risarcimento del danno, derivante dall’abuso del ricorso ai contratti a termine in assenza dei presupposti previsti dalla normativa comunitaria, liquidato nella misura di quindici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, ed inoltre è stato riconosciuto a ciascuno dei ricorrenti il diritto alla progressione economica stipendiale.

il Tapiro del giorno a Federico e Manzo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Federico e Manzo. Concordiamo con loro, sul dato di fatto che il Molise è diventato un pantano. Domanda: che fine ha fatto il tentativo di mozione di sfiducia che, pure, avevano detto di volere presentare sfidando gli altri colleghi consiglieri dell'opposizione di firmarla? Alla luce degli ultimi accadimenti, sarebbe proprio la mozione di sfiducia l'arma che vorrebbero impugnare i cittadini molisani e, per giunta, senza necessità di firme perchè ne sarebbero una valanga. La riproporranno? Oppure è già abortita?

Due santuari (il giornalismo e la giustizia) e un postribolo (la politica). Mix esplosivo in questi giorni, su cui sarà bene riflettere al di là di ciò che la cronaca racconta e commenta. Il Molise dei colletti bianchi ha disvelato impietosamente i molti vizi e le poche virtù. Il profilo di eleganza che ha coperto per anni il mondo molisano che invece lentamente degradava, talmente lentamente da

servizio a pagina 4

Abbiamo ammainato bandiera e ci siamo arresi non dare all’occhio, ha lasciato il posto ad un profilo di volgarità al quale purtroppo abbiamo fatto il callo se, le vicende che la cronaca ultima racconta, in cui giornalisti, magistrati e servitori dello Stato sono contro, in parte, e in parte in combutta colla politica postribolare, non hanno mosso ci-

glio. Anche in questa circostanza che certifica inequivocabilmente il degrado etico e morale di una quota rilevante della società molisana, il dato che si coglie in giro, e nei luoghi del potere, non è altro che l’indifferenza. Abbiamo ammainato bandiera e ci siamo arresi. Al Peggio.


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2 7 novembre 2015

Una donna capace di badare a più tavoli di concertazione e di sedere a più scrivanie di comando

Marinella D’Innocenzo ha fatto tris (direzione generale per la Salute, direzione generale della Giunta e Autorità di gestione del Por 2000/2006) Un nome ricorrente nella cronaca giornalistica molisana da quando la presidenza della giunta l’ha chiamata da Roma a Campobasso a risolvere i problemi della Sanità Ritenevamo fosse solo Massimo Pillarealla, il direttore dell’Arare seconda, la più sovraccarica di responsabilità, di risorse finanziarie e di progettualità, ad avere un testa pico - mirandoliana (derivazione di Pico della Mirandola: versatilità, memoria, ingegno), capace cioè di badare a più tavoli di concertazione e di sedere a più scrivanie decisionali, sicuramente uomo di fiducia del presidente Frattura, uno stakanovista e, soprattutto, personaggio di poche parole: preziosa virtù in un ambiente ciarliero e pettegolo quale può essere classificato l’ambiente regionale. Invece abbiano dovuto prendere atto che alla Regione Molise c’è anche la versione femminile del pica - mirandolismo. Cioè una donna capace di badare a più tavoli di concertazione e di sedere a più scrivanie di comando. Il suo è un nome ricorrente nella cronaca giornalistica molisana da quando la presidenza della giunta l’ha chiamata da Roma a Campobasso, nella sanità, per affidarle la

direzione generale per la Salute: Marinella D’Innocenzo. Da allora sempre di più, e sempre per essere titolare di cariche e d’incarichi munifici da parte del governo regionale certamente bene impressionato – dobbiamo ritenere – delle capacità manageriali dell’ospite romana, della sua versatilità professionale,

l’intervento di Stefano Testa* Accordi sottobanco – prassi per la classe politica molisana. Seguo con attenzione e apprensione le vicende della politica pentra e regionale che ancora una volta mettono in evidenza solo la parte peggiore di quella che dovrebbe essere “l’arte più nobile” del servizio alla collettività. Impensabili accordi sottobanco sono oramai la prassi per una intera classe politica che, in una regione che stenta a trovare la strada del riscatto e del progresso, piuttosto che cercare una risoluzione reale ai tanti problemi che attanagliano la gente comune bada solo alla tutela ed alla salvaguardia di se stessa e delle proprie posizioni acquisite. Non si è visto un solo rappresentante delle istituzioni che rispetto al “Rapporto SVIMEZ 2015” abbia avuto il coraggio, o il pudore, di fare una analisi chiara sulle motivazioni che hanno portato il Molise dall’essere la “Regione più a Nord del Sud” ad acquisire il primato negativo dell’essere ultima regione in ogni settore di attività. E’ un primato che brucia, che non fa giustizia delle qualità morali dei molisani che “prendono gli impegni per mantenerli”, che fanno della famiglia l’elemento fondante della società, che nelle aziende in cui lavorano esprimono concretamente “l’ orgoglio e la cultura dell’appartenenza”. E, per salvarsi l’anima, non vale elencare le aziende in crisi perché nella maggior parte dei casi

delle sue qualità umane, della sua dote caratteriale tali da essere destinata anche alla direzione generale della giunta in sostituzione del dimissionario Pasquale Mauro Di Mirco e, recentemente, addirittura Autorità di gestione del Por Molise 2000/2006. Un Programma operativo regionale (Por) d’annata, ma

ancora appesantito da progetti non portati a termine, da gravami tecnici, amministrativi e gestionali di non facile soluzione che, a parere della giunta regionale, “continua ad avere necessità della funzione dell’Autorità di gestione, per effetto di monitoraggi, controlli, contenziosi giudiziari ed amministrativi che (udite udite – ndr) dispiegheranno i loro effetti potenziali per almeno altri sei anni. Leggere il Molise in chiave attualista si resta spesso basiti per le incoerenze, le inadempienze, i ritardi, le complicazioni che lo rendono un’entità plantigrada; leggerlo in versione passatista si rimane allibiti per i controlli ancora da compiere, i contenziosi giudiziari ed amministrativi che pendono, e gli effetti polemici tutt’ora in corso, generati dall’uso delle ingenti risorse destinate al Molise con l’Ordinanza 3268 del 12 marzo 2003 del presidente del Consiglio dei ministri (Berlusconi), acquisite dalla giunta regionale con la deliberazione 841

del 9giugno 2004 e approvate dal Cipe con la delibera 32 del 29 settembre 2004. In quelle risorse ve ne sarebbero parecchie che si fanno risalire al Por Molise 2000-2006 che devono passare al vaglio dell’Autorità di gestione. E’ appena il caso di ricordare che nel 2002 il Molise ha vissuto il terremoto del 31 ottobre, e nel 2003 una delle peggiori stagioni invernali, con danni ingenti all’economia. Sottolineiamo queste circostanze per dire che l’incarico dato alla D’Innocenzo in aggiunta alle due direzioni generali sopra dette, rappresenta un carico notevole di responsabilità e di lavoro. Che solo una mente pico - mirandoliana potrebbe reggere. Non essendo stato chiamato in causa Massimo Pillarella, l’unica alternativa non poteva che essere la D’Innocenzo. Finché di queste menti straordinarie ne possiamo disporre, rallegriamoci. Dardo

Accordi sotto banco per la classe politica molisana

le stesse sono entrate in crisi per l’incapacità della politica ad essere tempestiva, a capire i processi di sviluppo per poterli assecondare, ad adottare quelle politiche mirate all’esalta-

zione della meritocrazia in luogo del nepotismo e della becera raccomandazione che ha comportato ad avere “le persone sbagliate nei posti dove la professionalità doveva prevalere” Mi costa personalmente che giovani capaci e volenterosi, dopo aver cercato invano di proporsi con le loro documentate qualità reali sono letteralmente fuggiti prendendo atto che questa regione è destinata ad una inarrestabile agonia che, comunque, farà sopravvivere solo e comunque quelli che hanno un santo in paradiso. Questa è l’analisi nuda e cruda, queste sono le negatività che occorre sconfiggere per poter guardare al futuro con un minimo di prospettiva positiva. Ma per ottenere che questo avvenga bisogna che la società civile, con uno scatto di orgoglio molisano, prenda atto che tutti coloro che negli ultimi 20 anni hanno amministrato non hanno dato nessun contributo allo sviluppo della nostra realtà. Pertanto, se non avevano niente da dire, figuriamoci che cosa potrebbero esprimere in una situazione che richiede energie, professionalità, competenze specifiche ed, ancor più amore per questa terra martoriata dalla loro incapacità. Questo l’augurio per il futuro del nostro Molise. *Ex consigliere comunale di Isernia


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3 7 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ciò che inizia male può solo finire peggio Destatosi da un torpore che, invece, continua inesorabilmente ad investire le altre forze di opposizione in consiglio regionale, il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Frattura&Soci. Poco, ma è già qualcosa... Sarà perché la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Roma è già iniziata e lo vede come competitor accreditato di prossime soddisfazioni; sarà perché il sistema politico che, molto più in teoria che in pratica, si è prefissato di demolire gli offre mille nuove ragioni al giorno, ma il Movimento 5 Stelle, anche qui in Molise, ha ritrovato la verve dei giorni migliori. Trascorsi quasi tre anni come silente e marginale componente di un’opposizione in consiglio regionale inqualificabile per passività ed ignavia, nelle ultime settimane il M5S ha ritrovato, quanto meno nella comunicazione istituzionale, un vis polemica in grado di scuotere uno scenario politico paralizzato; probabilmente dal disagio e dalla vergogna. La parabola amministrativa della giunta Frattura, questo è poco ma sicuro, offre il migliore combustibile possibile, considerato che, tra assenza di ogni concreto risultato sul piano generale della crescita della nostra comunità regionale e invereconde performance del governatore, la soglia di tolleranza del popolo molisano, seppur da tempo a prova di bomba, si sta progressivamente abbassando. Avranno pensato che sia

giunto il momento di tentare la sortita, quelli del Movimento e, con un documento, chiedono pubblicamente di dimissionare (tutti insieme) questo governo regionale. Ma lo fanno a modo loro: ingenuamente e al di fuori delle normali procedure. Il che non

a queste evidenze il governatore, nella realtà, resterà al suo posto? Perché, nella realtà, per sfiduciare un governatore bisogna raccogliere consenso attorno ad una mozione da presentare in consiglio; bisogna creare le condizioni istituzionali per far mancare ossigeno e numeri a questa maggioranza; individuarne i punti vulnerabili, creare i presupposti perché la strada di elezioni anticipate sia una percorribile eventualità, non un’auspicabile speranza. Manca ancora questa piccola presa di coscienza perché il Movimento 5 Stelle si possa davvero candidare a rappresentare, nella realtà, la speranza di cambiamento della maggioranza (relativa) degli italiani. Fino a quando, infatti, il M5S non riuscirà ad accaparrarsi il 51% dei voti espressi, anche le urgenze più incontestabili sono destinate a rimanere senza soluzione, visto che riconoscere i problemi è solo il primo passo, non certo l’unico, verso la soluzione degli stessi. E le grandi intese tra Berlusconi, prima, Verdini, poi, e Renzi, cui lo stesso Movimento ha consegnato l’Italia, dopo aver rinunciato all’onere di governare insieme a Bersani, sono la migliore dimostrazione possibile. Per tutti.

Il pantano del Molise

l’intervento aaIl pantano del Molise Il Movimento 5 Stelle è nato per opporsi a un sistema che non è solo Casta. Ma un sistema anche fatto di una classe politica che non sa amministrare, di un giornalismo che spesso non sa informare e di tutto ciò che ha contribuito a rendere il Molise lo zimbello del Paese. Insomma, la natura stessa del Movimento 5 Stelle lo vuole: opposizione a questa gestione della cosa pubblica; negazione di un sistema politico autoreferenziale, rifiuto di un sistema di informazione influenzato dal gioco dei contributi pubblici all’editoria. Una situazione ben illustrata dalle ultime vicende molisane che mettono insieme politica, informazione, ma anche giustizia. Rispetto a questo il Movimento 5 Stelle è altro, per metodi e obiettivi. Il Movimento è nato per portare i cittadini all’interno delle istituzioni, non per fare i propri interessi. È nato per cercare verità e trasparenza, non per imbonire la gente propinandole una falsa realtà. È nato per creare un’intelligenza collettiva, una coscienza critica diffusa. Oggi ai fatti si sostituiscono le illazioni, allo studio il vociare assordante, all’approfondimento il

costituisce necessariamente un male, una pratica nociva, ma lascia, ovviamente, su ogni cosa, un alone di velleitarismo. Dal Movimento scrivono, infatti: “Il Movimento 5 Stelle ha già sfiduciato il Governatore, non ha dovuto attendere i suoi problemi perso-

nali. Lo ha sfiduciato con i fatti. Lo ha fatto quando ha calpestato ogni diritto alla salute, mettendo in discussione il concetto di sanità pubblica, tutelando il privato e precarizzando l’intero settore. Lo ha fatto contestando i costi della politica che aveva promesso di ridurre e invece sono aumentati. Lo ha fatto alla luce del (mancato) controllo sugli appalti per le opere pubbliche che in pochi mesi ha visto finire tra gli indagati 169 persone tra imprenditori e amministratori, per un giro d’affari di oltre 70 milioni di euro. Non una vertenza risolta, nessuno slancio programmatico, la cultura ferma al palo, il rispetto dell’ambiente come ostacolo allo sviluppo.” Tutto molto vero, per carità, ma scommettiamo che anche di fronte

giustizialismo spicciolo. Responsabile anche parte di un sistema d’informazione che, solo pochi anni fa, descriveva il Molise come un Eden senza disoccupazione, senza povertà, senza disservizi, senza problemi ambientali e senza criminalità. Illusioni, distorsioni che si riflettono sui cittadini, che intorpidiscono i loro cervelli e che frantumano ogni diritto a un’informazione libera. L’arte di governare una città, la Politica, in Molise non è mai approdata. Ci sono invece gli attuali rappresentanti, pallida espressione della democrazia, che siedono nelle loro confortevoli poltrone e preferiscono sottrarsi al confronto politico per tutelare le loro posizioni. In questi giorni le prime pagine dei giornali nazionali sono riempite dalle vicende personali del Governatore, dalla delegittimazione di una intera classe politica in un momento storico in cui il disegno più alto è quello di cancellare le piccole regioni come la nostra. Per questo, mai come ora, serve fare appello ai Cittadini e chiedere loro uno sforzo importante affinché questo schifo finisca. Quando ci furono le contestazioni contro la Casta mo-

lisana che invece di ridursi gli stipendi li aumentava (era l’estate 2013), l’Ufficio di Presidenza diede mandato al Governatore di intraprendere “ogni iniziativa utile al fine di tutelare l’immagine e il decoro della Istituzione regionale”. Oggi il Presidente della Giunta è invece co-responsabile del dileggio della Regione. Quindi proprio in virtù di quella deliberazione i molisani devono tornare a esprimersi. Che giudichino con il proprio voto quello a cui stanno assistendo:

cambi di casacca, imbar a z z i , complicità, intergruppi sintesi di parvenza d’idee, ma non di costi e benefit. C’è di tutto nel “Molise di tutti”. Siamo stanchi di assistere a questa telenovela da quattro soldi, un’interminabile sitcom sudamericana che nessuno vuole più seguire. Il Movimento 5 Stelle ha già sfiduciato il Governatore, non ha dovuto attendere i suoi problemi personali. Lo ha sfiduciato con i fatti. Lo ha fatto quando ha calpestato ogni diritto alla salute, mettendo in discussione il concetto di sanità pubblica, tutelando il privato e precarizzando l’intero settore. Lo ha fatto contestando i costi della politica che aveva promesso di ridurre e invece

sono aumentati. Lo ha fatto alla luce del (mancato) controllo sugli appalti per le opere pubbliche che in pochi mesi ha visto finire tra gli indagati 169 persone tra imprenditori e amministratori, per un giro d’affari di oltre 70 milioni di euro. Non una vertenza risolta, nessuno slancio programmatico, la cultura ferma al palo, il rispetto dell’ambiente come ostacolo allo sviluppo. E allora basta! Via i fondi pubblici all’informazione, che aiutano gli editori ma non sempre i giornalisti; via i Governatori complici e vittime di alleanze aleatorie, via i Consiglieri che puntano a mantenere prebende da capigruppo. Diamo spazio a chi crede nel futuro di questa regione, a chi vuole puntare sulle sue potenzialità, per ridare dignità ai cittadini, per ricostruire da queste macerie e permettere, il prima possibile, il rientro dei giovani che sono andati via. Sarebbe bello poter urlare che il Molise è cambiato, che i giovani possono sognare e vivere la loro terra. Noi ci siamo, ci crediamo, ma non a queste condizioni. È ora che i responsabili, passati e presenti, abbandonino il Palazzo. Oggi dobbiamo gridare: TUTTI A CASA!


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4 7 novembre 2015

I tribunali di Larino e di Isernia primi in Molise a rimuovre “la trappola della precarietà” ai docenti e al personale Ata scolastici riconoscendo loro il risarcimento del danno comunitarioa

I precari della scuola ce l’hanno fatta

Le sentenze dei Tribunali di Larino e Isernia sono state accolte con grande entusiasmo dai ricorrenti, precari della scuola del Molise, e dai loro patrocinanti avv.ti Vincenzo Iacovino e la collega di studio Valeria Pasquale. I Giudici, dott.ssa Veronica d’Agnone e dott. Daniele Colucci del Tribunale di Larino e dott. Marco Pietricola del Tribunale di Isernia, hanno accolto i ricorsi presentati dallo studio dell’avv.Iacovino, nell’interesse di docenti e personale ATA, aventi ad oggetto l’annosa questione dei “precari della scuola”. Più precisamente: i Tribunali hanno riconosciuto ai ricorrenti il diritto al risarcimento del danno per l’illegittimo ricorso al contratto a termine, oltre alla progressione economica stipendiale. Risultato quanto mai sperato, soprattutto in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre 2014. I nostri Giudici, in conformità a quanto sancito dalla Corte, sostengono che sia “illegittimo, poiché non conforme al diritto dell’Unione ed in particolare all’accordo quadro in tema di contratto a termine, recepito dalla Direttiva 99/70/CE, il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti nonché di personale ATA, senza l’indicazione di tempi certi per l’espletamento delle procedure concorsuali e senza la possibilità di ottenere il risarcimento del danno subito a causa

l’intervento di Nicandro Buccieri Ritornano a farsi insistenti le voci sulla possibile chiusura della Corte di Appello di Campobasso, già circolate lo scorso anno e oggi nuovamente tornate con forza negli ambienti giudiziari, ma con poco risalto in quelli politici e professionali. L’Anm Molise - ha spiegato il presidente Enzo Di Giacomo durante una conferenza stampa - ha notizia che la Commissione Ministeriale competente, nel propendere in favore del principio del mantenimento di una Corte di Appello per ogni regione, intenderebbe però subordinare detto principio al raggiungimento di una certa soglia numerica degli abitanti di ciascuna regione, ed il Molise sarebbe al di sotto di detta soglia’’. La notizia di una riforma della geografia giudiziaria con la previsione della soppressione di alcune Corti di Appello, tra le quali figurerebbe anche quella di Campobasso, rappresenta l’ennesimo incubo per la Regione Molise, anche perchè comporterebbe lo smembramento di

del rinnovo. Risulta, infatti, che la normativa nazionale, da un lato, non consente di definire criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo di tali contratti risponda ad un’esigenza effettiva e reale, dall’altro, non stabilisce alcuna misura atta a prevenire ed a sanzionare il ricorso abusivo ad una successione di contratti di lavoro a tempo determinato”. I Giudici del lavoro dei Tribunali di Larino e Isernia hanno aderito alle considerazioni della Corte di Giustizia Europea e della Suprema Corte, e dopo aver accertato il ricorso abusivo della P.A. al contratto a termine, hanno superato il quadro normativo nazionale, definito “trappola della precarietà”, ed hanno riconosciuto ai ricorrenti cospicue somme a titolo

di risarcimento danni a causa della disparità di trattamento perpetrata dalla P.A. rispetto a coloro che sono stati assunti a tempo indeterminato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. I Tribunali del merito hanno ritenuto che la reiterazione abusiva dei contratti a termine deve considerarsi illegittima e il Ministero deve essere assoggettato alle conseguenze sanzionatorie della “illecita condotta”. Si tratta del cd. “danno comunitario”, il cui risarcimento, in conformità ai canoni di adeguatezza, effettività, proporzionalità e dissuasività rispetto al ricorso abusivo alla stipulazione di contratti a termine, è configurabile quale sanzione “ex lege” a carico del datore di lavoro. I Tribunali del lavoro Molisani, oltre

al risarcimento del danno, hanno riconosciuto ai precari molisani anche il diritto alla progressione economica stipendiale derivante dall’anzianità lavorativa maturata seppure con i diversi contratti a temine che si sono susseguiti nel tempo. Ciò sul presupposto che gli stati membri dell’Unione Europea sono tenuti al rispetto del diritto comunitario ed in particolare della clausola 4 dell’Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato secondo la quale le istituzioni nazionali devono obbligatoriamente applicare ai lavoratori a tempo determinato il principio di non discriminazione previsto dall’accordo quadro anche nel definire i livelli di retribuzione. L’importante brocardo vieta l’applicazione di condizioni d’impiego deteriori per i lavoratori a termine: “la mera circostanza che un impiego sia qualificato come di ruolo in base all’ordinamento interno è priva di rilevanza” - sostiene la Corte di Giustizia Europea - .. “il carattere temporaneo del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici non può costituire, di per sé, una ragione oggettiva ai sensi di tale clausola dell’Accordo Quadro”. Secondo la CGE, se così non fosse, “ciò svuoterebbe di contenuti gli obiettivi della direttiva e dell’Accordo Quadro ed equivarrebbe a perpetuare il mantenimento di una situazione svantaggiosa per i lavoratori a tempo determinato”. Anche il diverso trattamento retributivo riservato al lavoratore a termine

deve, pertanto, ritenersi perpetrato in violazione del diritto dell’Unione. Per il Tribunale di Larino ricorrenti hanno diritto al risarcimento del danno, derivante dall’abuso del ricorso ai contratti a termine in assenza dei presupposti previsti dalla normativa comunitaria, liquidato nella misura di quindici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, oltre interessi legali e rivalutazione monetaria ed inoltre è stato riconosciuto a ciascuno dei ricorrenti il diritto alla progressione economica stipendiale, con condanna al pagamento di somme commisurate alla durata dei contratti a temine con in aggiunta degli interessi legali ed alla rivalutazione monetaria. Il Tribunale di Isernia ha, invece, riconosciuto ai ricorrenti, a titolo risarcitorio, somme da correlarsi, caso per caso, al numero dei contratti succedutisi, all’intervallo di tempo intercorrente tra l’uno e l’altro contratto, alla durata degli stessi. L’avvocato Iacovino definisce le decisioni dei Giudici dei Tribunali del Lavoro di Larino e di Isernia sentenze giuste, sentenze coraggiose e di alto profilo giuridico. L’avvocato sottolinea che i giudici per superare la “trappola della precarietà”, derivante dal sistema normativo italiano, sono ricorsi alla normativa sovrannazionale dandone diretta e immediata interpretazione e applicazione nello stato italiano riconoscendo diritti altrimenti preclusi alle migliaia di precari della scuola.

La Corte d’Appello non va toccata altri uffici giudiziari come procura generale, tribunale di sorveglianza, tribunale e procura per i minorenni, procura distrettuale antimafia, ribunale del riesame, con gravi ricadute sul piano della legalità e sui costi economici a danno dei cittadini e degli operatori della giustizia regionale. Inoltre, la riduzione dell’efficienza del sistema giudiziario in Molise implicherebbe anche la riduzione delle forze dell’ordine e, quindi, una minore difesa del territorio alle pericolose ingerenze della criminalità presente nei territori circostanti; il trasferimento non soltanto degli uffici materiali, ma di tutta l’utenza della regione, avrebbe conseguenze disastrose ed un indubbio, notevole, aggravio di spesa a carico dei cittadini molisani con pesanti ricadute sul tessuto economico e sociale. La soppressione della Corte di Appello, non comporterebbe invece alcun risparmio di spesa, atteso che il personale rimarrebbe in servizio presso la sede di futura destinazione. Dopo le pesanti penalizzazioni già avute per il piano di rientro sanitario

e per l’assenza di una esplicita deroga per il Molise per il DEA di II livello, per avere meno di 600.000 abitanti, ( deroga avuta in Basilicata) - una ferita aperta che rischia di lasciare un intero territorio scoperto e privo di un presidio globalmente efficace- per il sistema regione arriva questa nuova doccia fredda, essendo sopprimibili le corti d’appello in assenza di 1.000.000 di abitanti. Ma la Regione Molise è questa: 315.000 abitanti! L’eventuale chiusura della Corte di Appello rappresenterebbe un’ulteriore dato allarmante nell’ottica della sopravvivenza dell’ente regione in quanto tale. Ma al di là di questo, si tratterebbe di una sconfitta politica e di una grave perdita per l’intero Molise. Non possiamo accettare che il Governo centrale sia tanto ostile al popolo molisano, ogni volta che dimentica la specificità della 20° Regione, ovvero la bassissima densità popolazionistica. Le istituzioni regionali, le forze politiche e le categorie professionali dovrebbero essere attente e vigili. pronte ad ogni

forma di azione a sostegno della Corte di Appello di Campobasso. La riforma, peraltro, è in contrasto con le Linee Guida della Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia Civile (CEPEJ del Consiglio d’Europa,) «per favorire le condizioni di accesso ad un sistema giudiziario di qualità“ che da un lato riconosce il valore dell’accesso alla giustizia in termini di vicinanza dei tribunali ai cittadini (paragrafo 1.2 del documento CEPEJ-GT- QUAL(2013)2), dall’altro prescrive che “dover presenziare a un’udienza fissata la mattina presto per una persona anziana, o per una persona che non guida o non è dotata di mezzo proprio, in assenza di adeguati mezzi di trasporto pubblico, rappresentano tutte situazioni problematiche che possono influire sul diritto di equo accesso alla giustizia” (paragrafo 2.3.4 del medesimo documento). In realtà, per giustificare la «riviviscenza degli uffici giudiziari soppressi in difformità ai citati pareri» il rapporto CEPEJ afferma che «Allo stesso

tempo non possiamo escludere che ci potrebbero essere situazioni in cui l’autorità costituita potrebbero voler introdurre nuovi Tribunali in modo da ridurre la distanza ai cittadini» (Pag. 6 par. 2.2.)». Valutazione ribadita nella recente revisione del rapporto del 6 dicembre 2013 (CEPEJ 2013-7 REV.1 – par. 2.2 – pag. 5). Invece, per il Molise, si rema nella direzione opposta! La Segreteria Regionale del Sismla ( Sindacato Italiano Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni) fa proprie le preoccupazioni dell’Associazione Nazionale Magistrati del Molise ed invita gli Ordini Professionali, gli Albi e tutte le categorie del lavoro (ed in particolare quelle rappresentate nell’Albo dei consulenti e dei periti dei Tribunali di Campobasso ed Isernia) ad organizzare un incontro per dare sostegno all’ANM del Molise e far giungere un forte NO! alla soppressione della Corte d’Appello di Campobasso. *Segretario Regionale SISMLA


TAaglio lto Grosso interrogativo da sciogliere

5 7 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ce la faranno Regione e Rete ferroviaria italiana a varare il progetto definitivo del Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano sulla tratta Matrice – Campobasso – Bojano della linea ferroviaria Termoli – Venafro entro il 31 dicembre? Ciò che non s’è fatto in 10 anni lo si dovrebbe fare in pochi mesi. Tranquilli: quando di mezzo ci sono risorse finanziarie da spendere, si fanno miracoli Stando all’Accordo di programma tra la Regione Molise e Rete ferroviaria italiana ( Rfi), approvato dall’esecutivo di Palazzo Vitale il 18 maggio scorso (delibera numero 218), le parti si sono impegnate, per quanto di propria competenza, a dare corso alla progettazione esecutiva del Sistema di trasporto ferroviario urbano ed extraurbano sulla tratta Matrice – Campobasso – Bojano della linea ferroviaria Termoli - Venafro (alias Metropolitana leggera), e all’avvio della realizzazione dell’intervento entro il 31 dicembre 2015. Manca poco, e sull’Accordo non ci sono stati aggiornamenti. La data è capestro per tutte le iniziative che si avvalgono ancora dei Fondi europei relativi al settennio di programmazione 2007/2013. Lo stanziamento di 23milioni e 500mila all’occhio dell’Europa sono destinati ad accorciare i tempi per Roma, ma entro la fine dell’anno. La realizzazione del sistema di trasporto prevede di mettere in cantiere le opere ferroviarie, nonché le opere riguardanti i fabbricati delle stazioni, i piazzali, i parcheggi e gli impianti a rete occorrenti per instaurare un efficiente Servizio ferroviario regio-

nale Molisano (Sfrm) della linea Campobasso – Bojano – Isernia, nella prima fase con la tratta parziale Matrice – Campobasso – Bojano e, in un secondo momento, con la tratta Bojano – Isernia, con l’obiettivo di velocizzare ed intensificare i collegamenti ferroviari con Roma, come abbiamo accennato. Fine duplice, hanno detto dalla giunta regionale a sostegno della decisione presa. Questo: da una parte, un sistema di intermodalità rispetto all’area del Matese, aumentando la frequenza

CAMPOBASSO. Oggi, scioperano i lavoratori dellaziende aderenti a federdistribuzione: uiltucs molise, filcams molise e fisascat abruzzo molise a sostegno della mobilitazione. UILTuCS MOLISE, FILCAMS MOLISE e FISCASCAT ABRUZZO MOLISE aderiscono allo sciopero proclamato dalle Segreterie Nazionali a sostegno dei lavoratori delle aziende aderenti a FEDERDISTRIBUZIONE: il prossimo 07 novembre si mobiliteranno i lavoratori del commercio le cui aziende fanno parte di FEDERDISTRIBUZIONE, a tutela dei propri diritti. FEDERDISTRIBUZONE, cui aderiscono parecchie aziende della Grande Distribuzione Organizzata si rifiuta di applicare il CCNL rinnovato quest’anno con Confcommercio, creando pesantissime discriminazioni tra lavoratori dello stesso settore, i quali non hanno neppure la garanzia della parità di retribuzione. “Non possiamo assolutamente tollerare” -

del servizio e calmierando il trasporto pubblico su gomma, sperando d’incidere fortemente anche su una significativa riduzione del traffico privato; dall’altra, il miglioramento e la velocizzazione del collegamento con la capitale. Obiettivi certamente accattivanti se posti e considerati in astratto, molto meno se posti in relazione alla consistenza della mobilità regionale. Comunque, sfrondati della retorica dei favorevoli e dei contrari, gli obiettivi, per come sono stati posti, non trovano chi non vo-

glia un accorciamento dei tempi di percorrenza con la capitale, alla luce degli attuali disastri. Nella relazione tecnica d’accompagnamento dell’Accordo di programma è detto che sul piano della fattibilità non ci sono tentennamenti: Regione e Ferrovie si sono incontrate più volte e ogni volta hanno verbalizzato i contenuti delle rispettive valutazioni a favore di quanto si andava profilando. Insomma, Regione e Ferrovie hanno proceduto congiuntamente, passo dietro passo, all’esame della proget-

tazione avviata a suo tempo ( presidente della Regione Molise Michele Iorio) dalla Proger, per adeguarla alle normative di Rfi, soprattutto per confermare sul tratto Matrice - Campobasso - Boiano la possibilità di corse ogni 30 minuti. A tutto quanto detto, va aggiunto che Rete ferroviaria italiana (Rfi), contestualmente al progetto definitivo del tratto Matrice – Campobasso – Bojano, ha confermato la propria disponibilità ad avviare un tavolo tecnico per la progettazione degli ulteriori interventi per arrivare all’indizione del bando pubblico. Questo è il bagaglio delle notizie, delle dichiarazioni, degli impegni assunti e da assumere per dare corpo all’Accordo di programma. Se quel bagaglio è stato confermato e aggiornato rimane un punto interrogativo. E’ una certezza invece il dato secondo cui ciò che non s’è fatto in 10 anni lo si dovrebbe fare in pochi mesi, cioè entro e non oltre il 31 dicembre 2015. Per non perdere i 23milioni e 500mila del finanziamento. Tranquilli: quando di mezzo ci sono risorse finanziarie da spendere, si fanno miracoli. Dardo

“Commercio, dipendenti in sciopero” Oggi braccia conserte per i lavoratori di Federdistribuzione Mentre troppi appaiono i supermercati in Molise rispetto agli abitanti dichiarano i tre Segretari Guarracino, Capuano e Magnifico - “che a distanza di pochi metri, a Campobasso, Termoli ed Isernia, i lavoratori con gli stessi compiti vengano trattati in maniera diversa, e che ad alcuni venga applicato il CCNL rinnovato, ad altri quello scaduto nel 2011. Non può succedere che, a distanza di pochi metri, colleghi con lo stesso ruolo percepiscano stipendi diversi” UILTuCS, FILCAMS e FISASCAT dicono NO a quest’atteggiamento discriminatorio, così come hanno fatto i vertici nazionali, e contestano e contesteranno fino a quando FEDERDISTRIBUZIONE capirà che non esistono lavoratori di serie A e di serie B.“i lavoratori devono essere tutti uguali e per loro combatteremo e manife-

steremo” continuano i tre Segretari ”D’altronde la richiesta del sindacato a FEDERDISTRIBUZIONE, sostenuta con sacrosante e palesi ragioni, è di avere un

contratto nazionale che non crei discriminazioni retributive e normative tra lavoratori che svolgono le stesse mansioni in aziende diverse.”.


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Campobasso

7 novembre 2015

Piano di lavoro per i migranti Il comune di Roccavivara ha firmato l’accordo con la prefettura di Campobasso Sindaco di Roccavivara – 30 hanno già sottoscritto il patto di volontariato con il quale si impegnano a svolgere, a titolo gratuito, le attività del progetto che il Comune ha elaborato d’intesa con la Prefettura. Il piano di lavoro prevede un programma di interventi personalizzati per ciascun migrante che tenga conto delle esperienze lavorative maturate nel Paese d’origine e delle attitudini personali espresse nel-

ROCCAVIVARA. Con il Comune di Roccavivara, si amplia ulteriormente la rete degli enti che hanno sottoscritto, con la Prefettura di Campobasso, il protocollo d’intesa per consentire ai migranti ospitati in quei territori di svolgere lavori di pubblica utilità a favore della collettività. Dei 60 richiedenti presenti nella struttura di accoglienza temporanea di Roccavivara – ha dichiarato il

l’ambito del percorso di integrazione avviato da alcuni mesi nel territorio comunale. L’iniziativa consentirà ai cittadini stranieri partecipanti, attraverso una maggiore conoscenza del territorio e della popolazione ivi residente, una reale possibilità di incontro, di inclusione sociale e di accesso al mondo del lavoro.

Riccia: Sorpreso dai Carabinieri con una macchina rubata denunciato un 27enne foggiano I Carabinieri della Compagnia di Campobasso nell’ambito di servizi di controllo del territorio svolti in orario notturno al fine di prevenire la commissione di reati predatori oltre che nel capoluogo anche nei comuni ricadenti nel territorio di competenza, hanno denunciato in stato di libertà un ventisettenne ritenuto responsabile del reato di ricettazione. Nel particolare i Carabinieri della Stazione di Riccia, nel corso del pattugliamento, hanno notato una vettura che si trovava in sosta in modo defilato,con le luci di posizione accese, nei pressi della strada statale 645; tale modalità ha insospettito gli operanti che hanno effettuato in controllo del veicolo. All’interno dell’autovettura non c’era nessuno ma poco distante è stato notato il ventisettenne che è stato fermato e non fornendo nessuna plausibile spiegazione circa la sua presenza in quel luogo è stato condotto in caserma per maggiori accer-

tamenti, dai quali è emerso che l’autovettura era stata denunciata oggetto di furto lo scorso 31 ottobre a Foggia. Immediate nel frattempo erano state attivate le ricerche in zona per verificare se vi potessero essere in zona ulteriori soggetti che erano in compagnia dell’uomo prima dell’arrivo dei Carabinieri. Il ventisettenne è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione avendo nelle disponibilità un veicolo oggetto di furto e nei suoi confronti è stata avanzata la proposta di emissione del foglio di via obbligatorio da Riccia per scongiurare un suo ritorno in area.

Lettera aperta

AL SINDACO DI CASACALENDA “ Considerato che il Palazzo Comunale di Casacalenda ospita tra gli altri il Museo Civico d’Arte Contemporanea Franco Libertucci….” leggiamo nella delibera di giunta comunale n.157 la volontà, da parte dell’Amministrazione Comunale “a regolamentare in fasce d’orario le visite al Museo”. Veniamo anche a conoscenza della “ proposta formulata dal responsabile del servizio e la volontà di porre regole certe sentito anche il parere contabile e di conformità tecnica da parte del Responsabile del Servizio Amministrativo. Detto questo l’Amministrazione Comunale di Casacalenda decide con delibera di Giunta un orario di apertura e di chiusura”. Veniamo anche a conoscenza che “Il Museo Civico d’Arte Contemporanea Franco Libertucci è chiuso nei giorni festivi. “ Superato l’attimo di perplessità, ricordiamo anche a noi stessi dell’esistenza di un’altra Delibera di Giunta, quella numero 128 del 30.10.2013, con oggetto : Ampliamento della Galleria Civica d’Arte Contemporanea “Franco Libertucci”. Provvedimenti. Tra le pieghe dei provvedimenti presi il sottoscritto è nominato Direttore Artistico della Galleria Franco Libertucci e del

MAACK Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte. Ora, fermo restando che a casa propria ognuno fa quello che vuole ( e non può essere la stessa cosa per le situazioni pubbliche) ci siamo chiesti: non era il caso, prima di arrivare a delibere decise da due persone dopo aver sentito i tanti pareri riportati in calce, ascoltare…solo per cortesia l’opinione dello scrivente?. Ci ritroviamo ora di fronte a decisioni che non sappiamo a cosa ten-

dono. Regolamentare sicuramente sarà cosa giusta, ma negarsi altre possibilità e chiudere negli unici giorni, il sabato e la domenica su cui poter costruire un qualcosa, ci sembra a dir poco… stravagante. Parlarci poi delle solite difficoltà, delle restrizioni regionali, statali è materiale più che consumato…la sfida di chi amministra oggi purtroppo è questa, lavorare nelle ristrettezze. Sappiamo bene che è difficile ma le cose sul piatto sono queste. Chiudere

o tagliare è facilissimo, basta avere una forbice o una chiave, o una delibera. Il nostro progetto e la sua ricchezza, caro Sindaco, a ben ricordare si è fatta con poco, molto poco …ma con tanto impegno e con la fatica di molti. Molti hanno anche donato. Molti altri poi non sanno neanche di cosa stiamo parlando, anche perché giustamente impegnati su altri fronti, su altri interessi. La materia è difficile, la cultura in genere esige pas-

sione, cura ; certo non tutti possono averla nello stesso modo. Riportiamo indietro le lancette del tempo, ritorniamo a prima di quella delibera centocinquantasette e cerchiamo di risolvere quelle criticità in altro modo. La comunità di Casacalenda ed un lavoro lungo venticinque anni hanno fatto trovare a Lei e alla sua Amministrazione , quello che noi chiamiamo Museo Civico “Franco Libertucci” e MAACK Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte. E’ un “bene” di questo territorio che travalica situazioni strettamente locali a cui va data la giusta attenzione, le giuste cure. Un “bene” del Molise e non solo, da amministrare e valorizzare sicuramente più di quanto fatto fin d’ora. Ed è proprio questo il compito e le difficoltà forse lasciate in eredità a Lei e alla sua Amministrazione. E ‘ difficile , si , è difficile ma chiudendo e tagliando poco si risolve. Era il minimo dovuto. Massimo Palumbo Architetto Direttore Artistico della Galleria Franco Libertucci e del MAACK Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte


Campobasso

7 7 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lettera aperta a Massimiliano Favo

Caro mister, ci dia subito una bella vittoria di Gennaro Ventresca Gentile Massimiliano Favo, sono il cronista dai capelli bianchi che le ha dato per primo il benvenuto nello stanzone affollato sotto le tribune, pieno come poche altre volte di cronisti e tifosi. Sono qui a chiederle di passare dalle parole ai fatti. Pur sapendo che non s’è portato dietro la bacchetta magica, da Ancona, elegante città in cui vive. Né se l’è infilata in valigia neppure quando è partito da Napoli, il posto dove è nato e dove ogni giorno in migliaia fanno miracoli per mettere insieme il pranzo con la cena. Lei, per fortuna sua, ha scelto la strada del pallone. Che fa ricchi pochi, ma che fa campare molti. Lei compreso che non è stato una stella né quando era a rincorrere la palla, né quando ha scelto di posizionarsi in panchina. Mi dicono, però, che sia una persona seria, attenta e diligente. A cui piace il lavoro e che da buon

napoletano annette molta importanza alla fortuna. Non so, se nella fretta di preparare il bagaglio per venire a sostituire il suo sfortunato collega Cappellacci ha messo in tasca il suo amuleto. Ogni napoletano che si rispetti ne ha sempre uno. Magari da strofinare quando gli avversari attaccano o quando uno dei suoi è chiamato a battere un calcio di rigore. A voler essere schietto lei mi è piaciuto subito. Tutto l’opposto di Cappellacci, che si presentò trasandato e col dialetto abruzzese al posto della lingua nazionale. Se lei con la sua aria da professore di lettere delle Medie avesse esordito con un “che c’azzecca” avrebbe fatto lo stesso la sua bella figura. Forse per merito degli occhiali che le donano e di quell’incarnato delicato. Ben lontano da quello bruciato dal sole di chi l’ha preceduto. Ma si sa che le parole volano. Gli occhiali fanno trend sino a quando

si scende in campo. Poi ci sono i risultati con cui fare la conta. E noi, dico noi campobassani col cuore grande come un carciofo per metterci dentro tutti i dolori che ci ha dato la nostra squadra, aspettiamo che il vento cambi al più presto. La prego, giri bene la ruota. E ci

consegni, domani a Pesaro, la prima vittoria della nuova gestione. Ho avuto referenze sul suo lavoro a Selva Piana. Mirante a escludere il “Tiki-Taka” di Cappellacci a favore di un gioco verticale, che punti alla porta avversaria. Senza tralasciare la difesa. Che il reparto più delicato.

Mi aspetto cose buone da lei e dai suoi ragazzi. Magari una bella serie di partite utili, come quelle che riuscì a mettere insieme con il Trivento. Che, figurine alla mano, era ben poca cosa rispetto al Campobasso che le hanno appena consegnato.

La chiesa di san Giorgio nel borgo storico di Campobasso imbrattata dai graffiti Il dispiacere del parroco don Luigi Di Nardo e l’appello alla Politica Campobasso. La chiesa di San Giorgio martire, risalente all’XI - XII secolo d.C. che sorge nella parte alta della città insieme alla vicina Chiesa di San Bartolomeo e alla Torre Terzano nella sommità della collina Monforte, viene continuamente imbrattata da graffiti, tag e simboli di writers che spesso e impunemente deturpano edifici storici e pubblici con conseguenti atti di vandalismo. È proprio durante la visita Pastorale del Presule di Campobasso, iniziata giovedì 5 novembre 2015 presso la parrocchia dei Ss. Giorgio e Leonardo e a conclusione di un momento festoso e di gioia accogliente da parte di tutta la comunità del centro storico cittadino che il parroco don Luigi Di Nardo unitamente alla voce del vescovo Mons. GianCarlo Bregantini, ha evidenziato nel suo discorso di accoglienza al Pastore della diocesi, la bellezza della realtà storica dell’antico borgo con i suoi edifici e chiese monumentali di arte unica e gioielli di espressione di arte romanica. Bellezza che viene continuamente deturpata da azioni incontrollate di atti vandalici che, spesso, avvengono nel buio della notte e lontano da operazioni di controllo. Una illegalità che reca danno a chi con “cura” tutela la memoria storica e ai cittadini tutti che assistono passivi alla sottrazione di beni e di bellezze

fatica ed oneri, a rimuovere tantissimi imbratti perpetrati lungo numerosi anni. Chiedo una maggiore attenzione da tutte le forze politiche, sociali e di polizia per arginare il fenomeno delinquenziale di danneggiare i nostri monumenti e di deturpare l’arte della nostra città”. L’appello dunque ai cittadini, ai giovani, alle Istituzioni Politiche e alle forze dell’ordine, affinché ci siano azioni di sensibilizzazione e soprattutto azioni di sorveglianza e controllo. Anche gli edifici di culto sono un patrimonio che va salvaguardato a beneficio della fruizione di tutti.

rare. “Mi dimostro fortemente dispiaciuto – ha dichiarato il parroco don Luigi Di Nardo per il vile reiterato gesto di imbrattare, con spray e vernici difficilmente rimovibili, buona parte dei muri perimetrali della chiesa di S. Giorgio. La tristezza si fa sentire maggiormente anche perché nell’estate scorsa avevo provveduto, con





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Isernia

7 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Tagli al personale nel rispetto della legge” E’ il consigliere delegato della Provincia di Isernia, Matticoli, a dire la sua ISERNIA. Il consigliere provinciale con delega al Personale (oltre che ai lavori pubblici, viabilità, trasporti e programmazione finanziaria) Avv. Mike Matticoli a seguito dei vari articoli pubblicati da diversi organi di informazione intende far chiarezza sulle procedure di mobilità, prepensionamento e promozioni attivate dalla Provincia di Isernia alla fine di ottobre del 2015. Infatti, per quanto concerne le procedure di mobilità e di prepensionamento, la Provincia di Isernia non ha fatto altro che attuare quanto disposto dalla legge 56/14 (legge Delrio), dalla legge 190/2015 (legge di stabilità 2015 art. 1 comma 423 in attuazione delle disposizioni in materia di personale delle province e delle città metropolitane) nonché dei successivi decreti del Ministero per la Semplificazione e la PA. La normativa anzidetta prevede tassativamente che le province, debbano, entro l’anno 2015, ridurre del

50% il costo del personale e, per raggiungere tale obiettivo gli strumenti sono i seguenti, pensionamenti ordinari, prepensionamenti ed in fine procedure di mobilità verso altri enti. Unitamente a tali previsioni, sempre la normativa di riordino delle province detta il cronoprogramma, in particolare impone la collocazione in mobilità del personale cd soprannumerario entro e non oltre il giorno 30 ottobre 2015, ma non solo, sempre la legge individua i criteri per stabilire quale personale sia in sovrannumero e quale invece sia fondamentale per le province. Le funzioni fondamentali delle province, così come prevede la legge Delrio, sono Viabilità, Edilizia Scolastica ed Ambiente, tutte le altre funzioni non sono fondamentali e dovranno pertanto essere assegnate ad altri soggetti (es. Regione, Comuni, Unioni dei Comuni ecc. ecc.) da ciò deriva che tutte le risorse umane assegnate alle funzioni fon-

damentali dovranno restare in forza alle province, tutte le risorse umane mentre assegnate alle funzioni non fondamentali saranno giocoforza in soprannumero e quindi, se non in possesso dei requisititi per il pensionamento o il prepensionamento dovranno essere poste necessariamente in mobilità. Ma non solo, e questo per sgomberare definitivamente il campo, le figure cd essenziali e cioè quelle che rimarranno in forza all’Ente di via Berta non sono state individuate oggi, ne tanto meno individuate dall’amministrazione o dalla presidenza o da un dirigente, ma sono state individuate sempre dalla legge nazionale, che ha fotografato la situazione delle province al mese di aprile 2014 cristallizzando le posizioni e quindi, le risorse addette ai servizi fondamentali nel mese di aprile 2014 resteranno in forza alla provincia, quelle addette ai servizi non fondamentali, sempre nel mese di aprile

2014, dovranno essere avviate alla mobilità, sempre se non avranno maturato i requisiti per la pensione. Ultima domanda cui viene chiesta una risposta, quella sulla promozione di cinque dipendenti. Chi scrive dovrebbe sapere che un ente pubblico, in particolare un ente complesso come una Provincia non può essere priva di soggetti responsabili dei vari settori. Sino al 31 ottobre, l’organizzazione prevedeva due figure dirigenziali, entrambe ricoperte (una ad interim dopo la fuoriuscita della Dott.ssa Petrollini) dall’ing. Lino Mastronardi, il quale ricopriva anche il ruolo di Direttore Generale dell’ente, come precisato dai vari articoli apparsi, Mastronardi, al 31 di ottobre è stato collocato in pensione, tale circostanza imponeva una scelta immeditata, al fine di non lasciare vuoti di responsabilità, tra due possibilità, assumere un nuovo dirigente con un costo di almeno 150.000 € annui, oppure valorizzare delle fi-

gure interne, responsabilizzandole e ponendole a capo dei settori che conoscono a fondo avendoci lavorato per decenni con un costo complessivo annuo di meno di ….. €. La risposta la lascio ai lettori. Tutto questo al sol fine di fare chiarezza sull’operato di questa amministrazione provinciale che ribadisco è la più virtuosa di sempre, che a titolo esclusivamente gratuito, gli amministratori si fanno anche carico delle spese per le proprie trasferte istituzionali, sta gestendo in maniera egregia l’ente, facendo quadrare i bilanci, pagando i debiti, garantendo con grande sacrificio dei servizi indispensabili per la collettività (vedi taxi della solidarietà) e realizzando numerose opere pubbliche (completamento strada provinciale Isernia – Colli al Volturno, Fresilia, messa in sicurezza di numerosi edifici scolastici superiori e tanto altro che verrà fatto nei prossimi mesi).

Anas: per lavori di manutenzione straordinaria Chiuse al traffico le due gallerie “Carpino” e “Homo Aeserniensis” in agro di Isernia ISERNIA. Sarà chiuso dal 9/11 al 20/12 in orario notturno, il tratto della strada statale 85 “Venafrana”e gli automobilisti saranno costretti a passare per il centro di Isernia. Anas Molise comunica che, per lavori di manutenzione straordinaria per la cap-

tazione ed il drenaggio delle acque in calotta e per la realizzazione di nuovo rivestimento ai piedritti delle gallerie ‘Carpino’ e ‘Homo Aeserniensis’ situate lungo la strada statale 85 “Venafrana”, a partire da lunedì 9 novembre e fino al 20 dicembre 2015, si rende necessaria la chiusura al traffico - in esclusivo

orario notturno - del tratto compreso tra il km 40,600 ed il km 44,220, nel territorio comunale di Isernia, secondo il seguente calendario: - dal lunedì al venerdì tra le ore 21.00 e le ore 6.00 del giorno successivo; sabato e domenica tra le ore 22.00 e le ore 6.00 del giorno successivo. Durante la chiusura il traf-

fico verrà deviato sulla adiacente viabilità locale. Contestualmente, al fine di limitare i disagi per gli automobilisti, a partire dalle ore 15.00 di lunedì 9 novembre 2015 verrà riaperta al traffico la galleria ‘Trinità’, situata in corrispondenza del km 34,450 della statale 85 “Venafrana”.

Progetto Moda, la presentazione A Isernia sarà possibile conoscere i dettagli della valorizzazione della produzione ISERNIA. Oggi alle ore 9,30, presso la Provincia di Isernia (sala gialla), si terrà l’incontro di presentazione del progetto “Laboratorio Moda Molise” promosso dall’associazione EURIDIT ai sensi del D.L. 90/2014, d’intesa con la Provincia di Isernia e il Comune di Pettoranello del Molise. Il progetto è teso a sviluppare “prototipi” imprenditoriali (ovvero sperimentazione tecnica, tecnologica, produttiva, organizzativa e commerciale di nuove linee di business e nuovi prodotti) per costruire, attraverso la creazione di “Laboratori didattici”, un network tra le competenze creative e manifatturiere locali e le imprese del settore moda con il quale stimolare lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e la creazione di nuove opportunità occupazionali. Il progetto è particolarmente attuale in considerazione dei cambiamenti in atto nel settore moda. I dati elaborati dal Gruppo di Ricerca “Uni-

Club MoRe back-shoring” (composto da ricercatori delle Università di Catania, L’Aquila, Udine, Bologna, Modena e Reggio Emilia) segnalano un incremento delle aziende che tornano a produrre in Italia, cosiddetto “back-shoring”, in particolare nel settore moda. Una ricerca presentata a Milano nel giugno 2015 e realizzata dalla soc. “PwC”, per conto di Sistema Moda Italia, rileva che il 34% delle aziende intervistate sta considerando di attuare forme di “back-shoring” mentre l’8% lo ha già fatto. Il progetto “Laboratorio Moda Molise” si muove in perfetta sintonia con questo scenario evolutivo in quanto si pone il chiaro obiettivo di valorizzare il patrimonio di competenze possedute dalle maestranze (in primo luogo Ittierre), attualmente in CIGS o mobilità, ritenendole ancora oggi fondamentali per il settore fashion e in grado di “attrarre” aziende moda interessate a produrre nella nostra regione.

Attraverso i “Laboratori didattici” le maestranze aderenti al progetto saranno chiamate a svolgere un duplice ruolo in seno al progetto. In primo luogo il progetto consentirà loro di aggiornare e completare le loro competenze in funzione dei nuovi contesti produttivi, sperimentando percorsi di re-inserimento aziendale. In secondo luogo il pro-

getto consentirà loro di assumere, in ragione delle loro competenze, il ruolo di “tutor/formatore” nello sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali e nella realizzazione delle diverse attività propedeutiche allo sviluppo dei “prototipi” imprenditoriali. Il progetto “Laboratorio Moda Molise” rappresenta infine, in virtù del

suo qualificato partenariato, un’importante occasione per costruire una rete di sinergie e competenze scientifiche, professionali, creative, manifatturiere e di servizi con le quali: accelerare il processo di evoluzione del sistema moda molisano nei suoi modelli organizzativi e produttivi di filiera; favorire il pieno coinvolgimento delle aziende “esogene” nel processo di sviluppo (particolarmente significativa a riguardo è l’adesione della soc. I.T.R. Moda). La prevista elaborazione, nell’ambito delle attività progettuali, di una proposta/progetto di candidatura per la costituzione di un “Distretto Moda”, riconoscibile ai sensi della recente normativa regionale, esprime appieno la volontà di favorire le aggregazioni imprenditoriali, di valorizzare la nostra straordinaria esperienza industriale, di rafforzare l’immagine del sistema moda molisano, di stimolare un comune “sforzo progettuale” per affrontare le attuali criticità.


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Termoli

7 novembre 2015

“Biomassa, la centrale è in regola” La società Il Quadrifoglio ha illustrato il progetto dopo la presa di posizione del gruppo consiliare d’opposizione MONTENERO DI BISACCIA. L’obiettivo è quello di “chiarire la nostra posizione perché le accuse che sono state fatte dal mittente sono al vaglio di chi è più competente di me e che dovrà decidere se sono rilevanti o meno”. Un incontro per spiegare, “carte alla mano”, tutto quello che riguarda la centrale biomasse di proprietà della società “Il Quadrifoglio” che si trova in contrada Cannivieri a Montenero di Bisaccia. Un incontro, quello che si è svolto ieri pomeriggio nella sala consiliare del Comune bassomolisano alla presenza di centinaia di persone, nato dalla necessità di rispondere a quelle che sono state le accuse mosse nei giorni scorsi con le quali i consiglieri di minoranza Nicola D’Ascanio e Valentina Bozzelli, in una recente conferenza stampa, avevano palesato la presunta pericolosità della centrale collegandola a casi tumorali. Accuse che la dirigenza della cen-

la società agricola Il Quadrifoglio si trova coinvolta in questa assurda campagna denigratoria che nasce da accuse infondate che si basano su un rapporto dell’Arpa fatto in un determinato momento in cui la centrale non stava funzionando correttamente e a fronte di questo unico dato di 15 anni di storia e di dati certificati l’unico dato che è andato fuori soglia sono quelli delle polveri totali”.

trale, di proprietà dell’imprenditore Sparvieri, ha smentito con carte alla

mano. “Nella centrale bruciamo solo legno – ha affermato Claudio Spi-

nozzi che si occupa della parte amministrativa del gruppo Sparvieri –

Per Spinozzi, quindi, si tratterebbe di un “dato asettico, della singola circostanza, perché nell’impianto vengono bruciate biomasse. Abbiamo voluto ribadire la verità non parliamo di inceneritori o termovalorizzatori ma di una centrale a biomasse che brucia legno e cippato di legno e suoi derivati. Altro lo lasciamo alla strumentalizzazione politica di chi ritiene di salvaguardare la salute solo cavalcando notizie fuorvianti”.

Black Hole, si prova il trasferimento a Larino Già 96 le posizioni archiviate mentre il processo prosegue per dieci imputati TERMOLI. Non sarà più lo stesso, dopo le 96 posizioni archiviate, per la maggior parte prescritte nella scorsa primavera, ma l’inchiesta denominata Black-hole prosegue per i dieci imputati che il gip del tribunale di Bari ha disposto il rinvio a giudizio. L’inizio era fissato per ieri, ma come da cronaca attinta sulla pagina facebook dell’avvocato Antonio De Michele, ci sono ancora questioni procedurali da assimilare, posto che l’indagato per cui era stato trasferito per 106/110 dei coinvolti nel capoluogo pugliese ora non è più tra coloro che devono essere giudicati. “Era fissata per ieri, davanti al Tribunale di Bari, la prima udienza sui rimasugli del mega processo che aveva portato alla ribalta della cronaca nazionale nel 2004/2006, le accuse che la Procura di Larino, aveva mosso a politici, amministratori, medici, rappresentanti della forze dell’ordine e che aveva portato in carcere tanti di costoro,

provocando terremoti nella vita politica molisana e nelle famiglie. Nel corso dell’udienza, sia pure con qualche sottile distinguo di carattere giuridico, il Pm e la di-

fesa hanno chiesto all’unisono che il processo tornasse a Larino. E’ accaduto infatti che coloro che erano stati accusati di aver fatto parte di un sodalizio cri-

Scassinato il bancomat di un hotel L’impianto collocato all’esterno della struttura è stato sfondato ma senza possibilità di rubare CAMPOMARINO. Qualcosa è andato storto a Campomarino lido dove la scorsa notte alcune persone hanno tentato un colpo provando a scassinare il bancomat allocato all’esterno dell’hotel Aloha. Il furto, nonostante il tentativo, non è riuscito e i banditi sono dovuti an-

dare via con la sola certezza di aver manomesso e sfondato il dispositivo senza successo. Ignoti i motivi del mancato colpo che possono radicarsi sia nel passaggio di qualcuno, elemento di disturbo concreto all’azione delittuosa,

sia al fatto che qualcosa possa essersi intromessa nel prelievo. Sul posto l’arrivo dei Carabinieri e della Scientifica per i rilievi del caso. Restano dubbi sulla possibilità di ottenere riscontro dalle videocamere di sorveglianza.

minale, al servizio di altro sodalizio capeggiato da medici (per moltissimi dei quali il processo è stato pure definito con assoluzione e declaratorie di prescrizione dei reati) sono stati tutti assolti dai reati infamanti di cui erano accusati. E’ venuta quindi meno la ragione (la presenza tra costoro di un ex Vice Procuratore Onorario), che aveva imposto il trasferimento del processo da Larino a Bari. In forza di tanto, il Tribunale del capoluogo pugliese è stato chiamato a decidere sulla questione, che si presenta di non facile soluzione data l’assenza di precedenti specifici. Le regole procedurali così come vanno rispettate dagli avvocati, andavano rispettate anche dalla procura frentana e i Giudici , custodi della legalità, sono stati chiamati ancora una volta a decidere su questioni solo apparentemente formali, ma che hanno insiti risvolti sostanziali di non poco conto”.


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Termoli

7 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Risolti i problemi del parco auto” La Ugl sottolinea il tempestivo intervento per Termoli del dirigente della Polstrada, Mancino TERMOLI. Il 02 novembre u.s., la segreteria Provinciale UGL POLIZIA di STATO, avuta notizia dell’imprevista criticità logistica venutasi a creare presso il Distaccamento della Polizia Stradale di Termoli qualche giorno prima, a seguito di accidentale avaria di due autovetture su tre, con propria nota ha sollecitato anche per il tramite della Segreteria Nazionale: il Direttore Centrale per la Polizia Stradale presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza; la Direzione Centrale per i servizi Tecnico logistici e l’Ufficio Rapporti Sindacali in seno al Ministero dell’Interno, nonchè il Questore della Provincia di Campobasso; il Presidente della Commissione paritetica Automezzi della P. di

S., il dirigente del Compartimento della Polstrada di Napoli ed il Dirigente della Sezione della Polizia Stradale di Campobasso Dr. MANCINO Paolo. Ai predetti è stata evidenziata l’urgente necessità di provvedere ad una rapida risoluzione di quanto verificatosi in quanto, sin dai giorni seguenti, l’Amministrazione si sarebbe trovata nella condizione di non poter far più svolgere i previsti servizi sul territorio alla specialità, necessari a garantire il servizio ai cittadini. Diamo atto che il Dr. MANCINO Paolo, Dirigente della Sezione di Campobasso dallo scorso luglio, già il giorno 03 novembre successivo era in Termoli per verificare di persona le segnalate criticità.

Grazie al suo rapido interessamento, in tempi ristrettissimi, realizzava quello che oggi non può non considerarsi un miracolo, data la ben nota “carenza di mezzi e fondi in cui verte la Polizia di Stato”. Il Dr. MANCINO, che da sempre ha goduto della stima da parte del personale e dei cittadini, grazie al suo senso pragmatico è riuscito ad ottenere l’assegnazione di una nuova autovettura proveniente da Sorrento e ritirata la scorsa notte, già in uso da questa sera; nonchè la riparazione rapidissima di una delle due autovetture ricoverate per avaria. il Dirigente ha così risolto i problemi da lui ereditati, frutto di una inefficiente ed inefficace gestione del parco veicoli.

Referendum, l’avviso per la commissione Il comune di Termoli ha pubblicato il bando per le manifestazioni di interesse per i componenti TERMOLI. Ieri, 6 novembre 2015, è stato pubblicato l’Avviso per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse per la nomina di 4 componenti della Commissione per i referendum. In esecuzione della deliberazione del Consiglio Comunale del 15 ottobre 2015 con l’avviso odierno il Comune intende procedere all’individuazione dei 4 componenti della Commissione per i referendum. La Commissione, presieduta dal Segretario Generale dell’Ente, ha il compito di pronunciarsi sull’ammissibilità dei quesiti referendari promossi dai Comitati promotori e di controllare tutte le fasi del procedimento referendario, secondo quanto previsto dal regolamento.

carta semplice, corredata del curriculum vitae debitamente sottoscritto e dalla fotocopia del documento di identità incorso di validità. Le domande, indirizzate al Comune di Termoli, Ufficio Protocollo, potranno essere consegnate direttamente al Protocollo dell’ente, spedite a mezzo raccomandata, o tramite pec all’indirizzo protocollo@pec.comune.termoli.cb.it entro le ore 12,00 del 30° giorno decorrente dalla data di pubblicazione dell’avviso (6 novembre 2015).

La Commissione verrà formalmente costituita dal Consiglio Comunale con apposito atto deliberativo di nomina dei quattro componenti. Per poter presentare domanda di partecipazione è necessario essere in possesso di idonea qualificazione professionale nelle materie giuridiche, con particolare riferimento al diritto costituzionale e amministrativo, nonché all’ordinamento delle autonomie locali. La domanda di partecipazione dovrà essere redatta in

Airino basket, la presentazione A Termoli dirigenti e squadra della società che milita nel campionato di serie C TERMOLI. Presentazione in grande stile, presso la sala consiliare del Comune di Termoli, della squadra cittadina di Basket la Jovine Airino Basket che milita in serie C Silver Regionale Abruzzo Molise. Squadra schierata con tanto di dirigenti e sponsor tra i banchi del consiglio in vista anche del big match previsto per domenica alle 18 contro il Teramo 2015. Abbiamo intervistato il presidente, da oltre 30 anni, del sodalizio di pallacanestro Fernando Biondi: “Ribadiamo il nostro apprezzamento e un grosso grazie allo sponsor principale che è Nicola Jovine – esordisce Biondi – che quest’anno ci ha riconfermato il suo aiuto addirittura dandoci un apporto superiore alle aspettative. Oggi presenteremo il nuovo sponsor per il settore giovanile che è la Italiangas che ha creduto in noi e abbiamo due ragazzi nuovi per la prima squadra. Ab-

biamo ingaggiato quest’anno un americano e un montenegrino. L’americano Magot Ajak è stato già inserito nella prima squadra nel roster e sta dando una grossa mano il montenegrino Pavlev Milic speriamo che ci possa aiutare. Ringraziamento al Comune e all’amministrazione e a tutti coloro che ci sono stati vicini. Ci proponiamo di fare un campionato speriamo di vertice, di divertirci e di far divertire il pubblico che ci verrà a seguire quest’anno in maniera notevolmente superiore anche alle aspettative e agli scorsi campionati. Noi cercheremo di mettercela tutta per vedere alla fine che frutti raccoglieremo. Una stagione che è già iniziata e domenica uno scontro al vertice con l’altra prima in classifica e sarà un banco di prova per testare le nostre possibilità nel prosieguo del campionato.



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Opinioni Un seducente itinerario supplementare della transumanza, ideato per dare a tanti altri italiani l’opportunità di conoscere e assaggiare il meglio dei prodotti enogastronomici molisani legati alla civiltà pastorale, le stesse ‘bontà’ che hanno marcato a fondo l’identità del Molise all’Esposizione Universale che ha appena chiuso il sipario a Milano. Con questa invitante formula, ieri è partito dal capoluogo lombardo il food truck del buon mangiare molisano. L’iniziativa prende spunto dal più ampio progetto della ‘carovana della transumanza’, ed è promossa dall’Agenzia di sviluppo rurale Moligal. L’idea è quella di riportare sul territorio italiano l’esperienza di Expo dove le eccellenze e la sostenibilità sono state proiettate nel futuro. Lo spirito dell’Esposizione, il suo messaggio innovativo, riprenderanno vigore nella miscela che, attraverso il ‘camper’, fonderà il senso metodico e i prodotti della tradizione con l’urgenza tipica del vivere quotidiano da cui ha preso slancio lo ‘street food’. Su un fianco del mezzo attrezzato la scritta ‘Cucina gourmet in movimento’ che renderà ancora più ‘ficcante’ il messaggio diretto per la maggior parte ad appassionati di turismo, gastronomia e cultura delle tradizioni. Sei giorni in viaggio dalla città che ha accolto e ospitato l’Esposizione Universale fino a Campobasso, sostando in dieci diverse città nelle cui

7 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Molise in una cucina in movimento piazze principali la cucina della transumanza molisana riproporrà in maniera pratica e veloce le pietanze realizzate con i prodotti che gravitano nell’orbita dei tratturi. ‘Street food’, qualità del cibo e innovazione possono finalmente convivere. Unicità e identità sono gli ingredienti di punta di un vero tour del gusto, che scava nella memoria storica dei ‘nostri’ pastori e sapori per ‘imporre’ le prelibatezze in chiave rivoluzionaria. La missione è

Molise, regione dalle tante risorse purtroppo non sfruttate come dovrebbero. Un territorio che vanta sia verdeggianti montagne che un mare cristallino, con una sabbia a tratti color oro. Tipici poi sono i suoi borghi medioevali. Paradossalmente però, manca di trasporti adeguati. Assente, ad esempio, un aeroporto e un trasporto ferroviario come si deve. Solite storie italiane insomma. Ma da questa regione arriva anche una speranza nella lotta ai tumori. Dall'Istituto Superiore di Sanità - conosciuto anche con l'acronimo Iss - è stata scoperta una pianta dalle tante proprietà, tra cui anche quelle curative. Trattasi della Prunus spinosa trigno. Vediamone i dettagli. Come si è arrivati a questa scoperta La pianta, trattata insieme ad alcuni aminoacidi, riesce a sopprimere circa l'ottanta per cento delle cellule tumorali nel giro di ventiquattro ore. La Prunus spinosa trigno assemblata con gli aminoacidi è stata già sperimentata sui malati di tumore ai polmoni, al colon e alla cervice uterina. Se da sola non dava alcun effetto, ben più efficace si è dimostrata appunto assieme agli aminoacidi. Risultati incredibili come detto. Ai ricercatori non resta che continuare nella sperimenta-

chiara: dare ancora più sostanza al progetto mediante il quale il Moligal sta caldeggiando la candidatura delle ‘vie della transumanza’ a bene immateriale dell’Unesco. Un mattoncino in più per edificare il patrimonio universale dell’uomo. In sostanza, penetrare più a fondo la matrice di un fenomeno, la transumanza, che rappresenta forse l’unico tratto identitario del Molise. A godere dello ‘street food’ della ‘Cucina gourmet in movimento’ saranno i cittadini di

Milano, Parma, Modena, Bologna, Rimini, Ancona, Teramo, L’Aquila, Foggia e Campobasso. A bordo del mezzo, un cuoco, un tecnico e un esperto capaci di ‘raccontare’ i prodotti utilizzati nel modo più efficace. Dieci città in sei giorni con fermata finale in piazza Prefettura a Campobasso dove il food truck sosterà tre giorni in concomitanza con l’altra grande manifestazione d’autunno organizzata da Asvir Moligal: il laboratorio della ruralità e in-

novazione, dal titolo “Uomini e territori, idee per lo sviluppo locale dopo Expo”. Questi i prodotti che porteranno il Molise del buon mangiare nelle piazze italiane: vino del Basso Molise, pane di Venafro e Ripalimosani, formaggi (caciocavallo, sca-

La cura antitumore parte dal Molise con la prunus spinosa chiamata trigno

zione. Anche perché si tratterebbe di un metodo di guarigione completamente naturale e non certo invasivo, come invece è la chemio. Già creato un farmaco in vendita da giugno Il farmaco sarà già in vendita dal prossimo giugno, e sarà acquistabile ovviamente dietro prescrizione medica. Avrà un costo di

venti euro. Presentata anche al prossimo Expo di Milano Le proprietà della Prunus spinosa trigno saranno anche esplicate nel corso di un convegno in programma nel mese di giugno all'Expo di Milano, che verrà inaugurato il primo maggio.

morza, manteca, stracciata) dell’Alto Molise, pomodori di Montagano, legumi di Santa Croce di Magliano, olio di Venafro e San Martino in Pensilis, tartufo del Matese e dell’Alto Molise, insaccati del Basso Molise, ostie e miele dell’Alto Molise.

Le altre proprietà di questa miracolosa pianta Questa pianta è comunque già conosciuta per altri usi, come quello di produrre un liquore o il tabacco per fumare la classica pipa. Ovviamente però i suoi poteri anti-tumorali gli darebbero molta più notorietà. Speriamo bene.La ricercatrice Stefania Meschini, autrice dello studio, ha annunciato che l'Iss "ha depositato il brevetto delle miscela prugnolo-Can, e per questo la formulazione potrà essere disponibile come integratore a supporto delle terapie chemioterapiche" e messo in vendita nelle farmacie su indicazione medica a partire da maggio-giugno. Prezzo etico - Il presidente della Società italiana di medicina biointegrata (Simeb), Franco Mastrodonato, ha precisato che "per motivi etici abbiamo ottenuto che il prezzo a confezione sia assolutamente accessibile, intorno ai 20 euro, rispetto ad un costo inizialmente stimato come molto più elevato". In occasione dell'Expo di Milano, poi, "lo studio sulle potenzialità del prugnolo - annuncia l'esperto - sarà presentato, il 25 giugno, alla comunità scientifica internazionale, nell'ambito di un convegno sulle terapie oncologiche integrate".



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