Se sei molise non conti

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

tuttO quellO che gli Altri NON dicONO

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ANNO xii - N° 101 mercOledì 4 mAggiO 2016

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - euro 1.00

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Giunta comunale

Al sindaco pro-tempore di Campobasso ed alla giunta: fulgidi esempi di stakanovismo amministrativo. Durante la pausa pranzo dell’ultima seduta consiliare, in meno di un’ora sono riusciti ad approvare ben 18 delibere e 22 documenti allegati. Ad una media di un provvedimento ogni 90 secondi (15 secondi a testa).

L’Ardire

I molisani lavorano per il territorio e Renzi lo cancella di Giuseppe Saluppo

D

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

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Laura Venittelli

Il Tapiro del giorno lo diamo a Laura Venittelli. La parlamentare molisana del Pd ha sempre riempito di elogi Matteo Renzi. E’ scesa subito in campo per il Comitato per il Sì al referendum. Chissà cosa dirà oggi dinanzi alle esternazioni dello stesso Renzi che manda all’aria il lavoro di quanti molisani credono nel territorio da esportare.

Il non eletto presidente Renzi si fa gioco della nostra terra

i Matteo Renzi al governo vediamo pochi risultati e molta animazione, una grande capacità d’intrattenere il pubblico con gag, fuffa e giochi di prestigio e di tenere alto il morale della truppa e l’attenzione della platea. Così fino ad un certo punto ci ha colti di sorpresa l'uscita sul Molise. "Se sei di Firenze puoi promuovere il turismo fuori d'Italia ma se del Molise..." a cosa vale? Come, ci sono molisani e aziende che stanno lottando per imporre il marchio e il territorio del Molise in Italia e fuori; per presentare i prodotti di questa terra; per affermare che il nostro territorio, piccolo e distrutto da un'insana politica, ha le capacità per concorrere nei confini e fuori dai confini nazionali. Poi, si alza l'animatore di turno e cancella d'un tratto identità territoriale, gente che vi lavora e la disperata voglia di vivere sulla terra dei propri avi. Lo ha fatto in maniera poco elegante, poco consona per un presidente del Consiglio dei ministri che va, tra l’altro sbandierando fantomatici Patti per il Sud e dovrebbe venire anche in Molise (?). Il non eletto e beneficiario della Ruota della Fortuna cancella tutto dimenticando che c'è il Molise, ci sono i molisani, c'è una vita vera e difficile. Non un abbacchio.

sanità

Servizio a pagina 3 regione

Si ricorre al prestito dei sanitari?

Per coprire gli organici si ricorrerà al prestito dei sanitari?

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Campobasso

sindacale

Se un diritto diventa un favore

Isoldi per gli universitari fanno scoppiare un caso.

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“Lavoratori preoccupati per la Gam”

Crescono le apprensioni dei lavoratori della Gam.

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Cinema Ariston, la sua immagine è quella del centro storico abbandonato al degrado pagina 7


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

4 maggio 2016

Medici ed infermieri per gli ospedali molisani potrebbero arrivare dalle regioni vicine

La sanità di domani sarà flessibile...

La flessibilità cui ha fatto riferimento il commissario straordinario alla sanità, nonché presidente della giunta regionale, Paolo Frattura, come soluzione al grave sottodimensionamento dei medici nei reparti degli ospedali molisani avrà le sembianze di una piccola migrazione pendolare di camici bianchi. A quanto pare, infatti, potrebbero arrivare dalla Campania, dall’Abruzzo, dalla Puglia, ma finanche dal Lazio i medici e gli infermieri di cui le strutture sanitarie regionali dovranno, per forza di cose, aver bisogno nei prossimi mesi. Con il blocco delle assunzioni e le defezioni contingenti e strutturali (chiamiamole così, con un po’ di approssimazione) che hanno colpito il personale sanitario operante in regione, interi reparti saranno costretti, già da questo mese di maggio, a limitare i loro servizi riducendo, come è ovvio, il livello di assistenza per i cittadini molisani. Alla stessa struttura commissariale, paradossi

L’intervento

della burocrazia, è stata negata la deroga al blocco delle assunzioni che avrebbe consentito di integrare le sessantacinque unità operative che sembrano mancare all’appello. Con questa premessa si comprende quanto la situazione abbia davvero pochissimi margini per una soluzione positiva. Anche

con la migrazione bianca dalle altre regioni, infatti, pare che, allo stato delle cose, sia impossibile arrivare alla cifra fatidica di sessantacinque unità. Risultato: i servizi offerti all’utenza molisana saranno necessariamente ridimensionati, sia per qualità che per effettiva disponibilità. Senza contare quali

possano essere gli effetti di centinaia di chilometri di viaggio sulla qualità del lavoro offerto dai medici e dagli infermieri pendolari (nonché sulla qualità delle loro stesse vite, ma questo è un discorso a parte). Turni infiniti, compresi i notturni, in cui bisogna prendersi cura della salute, della vita stessa in molti casi, di centinaia di persone, avendo già sul groppone una sveglia con il canto del gallo e tanta strada percorsa. Con i nostri amabili inverni ad allietare il paesaggio. Questo attenderà, nella vita reale, quella di tutti i giorni, medici, infermieri e pazienti che vivono e lavorano nelle strutture sanitarie regionali. Ma nel racconto, mai empatico, distaccato per definizione, che ne fa la politica tutto questo si chiama “flessibilità”. Nell’era della comunicazione, ormai, una sola parola è in grado di scavalcare il necessario riferimento alla complessa realtà che, quella stessa parola, vorrebbe descrivere. Il buon To-

gnazzi di Amici Miei le chiamava supercazzole. “Flessibilità”, “mobilità”, “riorganizzazione”, “spending rewiew”, “mercato”, “europa” ed altre tantissime espressioni, dall’appeal studiato con vere operazioni di marketing, servono solo a venderci una realtà diversa da quella che poi ci ritroveremo davanti agli occhi, quando i buoi saranno da un pezzo scappati dalla stalla. Stiamo, molto più concretamente, salutando un pezzo di mondo che non rivedremo mai più. Un mondo in cui abbiamo sciupato l’occasione di conservare, per noi e per chi verrà, l’avanzatissimo e qualificante diritto ad un sistema sanitario pubblico che garantisse tutti, soprattutto i più esposti. Lo abbiamo sciupato accreditando classi dirigenti impresentabili, praticando il vizio della pigrizia e del disinteresse e facendoci incantare dalla bellezza suadente del suono di certe parole. Come “flessibilità”. O “coalizione di governo”.

Sanità in Molise, storia tragica

di Susanna Pastorino* La lunga travagliata notte di giovedì scorso dei consiglieri molisani ha partorito il classico “topolino” che però nel corso delle ore mattutine ha prodotto un gran miracolo, quale? La sbalorditiva consapevolezza dei nostri decisori politici che nella nostra Regione non sono garantiti e assicurati i LEA per la cronica e annosa carenza di personale sanitario. Penso che qualunque commento in merito apparirebbe superfluo. Interi anni, a partire dal 2005, mesi, settimane in cui questa OS ha lanciato il grido di allarme sulla situazione in cui versavano e tuttora versano i nostri ospedali, i nostri distretti, i nostri servizi sanitari: grido d’allarme rappresentato in tutte le sedi istituzionali a partire dalla stessa Azienda sanitaria. Fiumi d’inchiostro, tavoli tematici, manifestazioni di protesta, reiterate richieste per incontri interistituzionali a vari livelli, comunicati stampa, audizioni, denunce alle autorità competenti, non sono servite a nulla. Certo, non siamo stati i soli a protestare contro i metodi adottati dalle Istituzioni nel trattare un tema così fondamentale, quale quello della riorganizzazione sanitaria, sapendo perfettamente che il progetto di riorganizzazione del settore andava a ricadere sulla carne viva non solo degli operatori ma anche del diritto alle cure, all’assistenza alla salute di tutti i cittadini molisani. In qualità di O.S. in quelle poche occasioni di confronto che ci sono state concesse abbiamo avuto modo di illustrare anche nei dettagli qual era e qual è la nostra proposta o alternativa a quella presentataci dalla istituzione commissariale; proposta di qualità che continueremo a portare all’attenzione dei vari attori responsabilmente impegnati a risolvere il dramma della riorganizzazione sanitaria in questo territorio.

La storia disastrata dei nostri conti in termini di debiti accumulati nel settore sanitario è fin troppo nota, tant’è che ancora adesso l’enormità di questi debiti non ci consente di uscire dal piano di rientro adottato ormai dal lontano 2007. Le strategie messe in atto fin ora dalla struttura commissariale, nonostante l’avvicendarsi di vari commissari e le risorse impegnate, non hanno prodotto risultati positivi; continue bocciature delle varie soluzioni presentate ai tavoli tecnici sono state l’unico risultato ottenuto cui ha fatto da eco un inarrestabile depauperamento dei servizi sanitari. Pur tuttavia gli enormi sacrifici e la straordinaria responsabilità dei tantissimi operatori professionali ha fatto si che il sistema non crollasse definitivamente lasciando soli i cittadini nelle esigenze di risposte ai loro bisogni di salute. L’emorragia di oltre 440 professionisti della salute andati via per pensionamenti o motivi diversi è stata scaricata tutta sulle spalle di quelli rimasti in servizio che hanno dovuto fronteggiare e scongiurare, con abnorme carico lavorativo e stress psicologico, la chiusura dei vari ospedali e servizi sanitari, operando strenuamente in regime di emergenza-urgenza nel salvare vite umane. E ora? La nota grottesca del commissario nel richiedere un ulteriore sacrificio agli stessi operatori per coprire le difficoltà che tale situazione continua a determinare ,in assenza di una benché minima soluzione per porre fine alla carenza del personale, non convince per più ordini di ragioni.

Innanzitutto la riapertura delle selezioni finalizzata al reclutamento a termine sino al 31 ottobre 2016 rappresenta un inutile palliativo senza prospettive. Ma ancora, qualcuno può tuttora sottacere che la carenza di personale non è una questione che afferisce al solo personale medico? E gli infermieri, gli ausiliari, gli amministrativi? Restano confinati nelle reticenze di chi pensa di volere obliare il problema nell’illusione di farlo magicamente sparire? E in questo carosello di scarica barile apprendiamo di una nota che Asrem, nelle persone del Direttore sanitario e amministrativo, avrebbero inviato al commissario, al sub commissario, al direttore generale, alla procura, ai ministeri economia e finanza, alla prefettura di cui non si trova traccia nei protocolli della regione Molise. Davvero una storia che se non fosse tragica, dato il contenuto della stessa (richiesta di sblocco del turn over del personale), sarebbe esilarante. Purtroppo, qui c’è poco da scherzare. Stiamo parlando della salute di tutti i cittadini che si vedono ogni giorno sempre più privati di un diritto costituzionalmente garantito … “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”… solo per non dimenticarlo… E intanto è arrivato il nuovo DG in ASREM che dovrà prendere la guida dell’azienda sanitaria visti gli obiettivi riportati nel contratto che lunedì si appresta a firmare. Sarebbe in-

teressante conoscere questi obiettivi perché gli stessi andranno ad incidere sulla intera organizzazione del lavoro di tutti gli operatori, rivoluzionando tutto l’assetto aziendale, per provare a porre rimedio alle molteplici disfunzioni organizzative di governance aziendale. Tutto questo mentre sullo sfondo prende forma il disegno di privatizzazione della Sanità e di annientamento del sistema di democrazia partecipativa. Decisioni assunte nottetempo dicono dell’abrogazione della Legge regionale sanitaria, sinora ostacolo ad un disegno politico fin troppo chiaro in cui la politica regionale è fedele specchio di quella nazionale, in barba all’art. 32 Cost.. E’ troppo chiedere alle nostre istituzioni di conoscere il contenuto dell’integrazione pubblico/privato? E’ troppo continuare a gridare la necessità di dialogo con le parti sociali, unico mezzo per garantire la stabilità delle scelte legislative anche regionali, tenendo insieme la coesione sociale? E’ troppo pensare che le disuguaglianze sociali non appartengono e non dovranno appartenere al nostro welfare? Bene, noi continueremo a batterci affinché il termine prestazione resti coerente con il suo significato etimologico: praestatio ovvero garanzia, perché prestare assistenza sanitaria significa garantire ai cittadini la tutela del diritto alla salute, garanzia di omogeneità e uniformità che si traduce nello svolgimento di specifiche attività. Prestare assistenza sanitaria significa predisporre condizioni strutturali, organizzative ed economiche atte allo svolgimento di attività che abbiano come obbiettivo la promozione della salute. Esattamente quello che sin dalla Carta di Ottawa (ed eravamo al 1986) si poneva come primo passo fondamentale per costruire una politica pubblica per la salute. *Segretaria Fp Cgil


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3 4 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Matteo Renzi porta la dignità di un presidente del consiglio ai minimi storici. Un’impresa

Sinceramente se non l’avessimo visto con i nostri occhi non ci avremmo creduto. Avremmo pensato alla solita scadente sparata demagogica, e sostanzialmente inventata per metà, per togliersi lo sfizio di un quarto d’ora di gloria telematica. Ed invece no, Matteo Renzi ha proprio espresso a chiare lettere il concetto che se sei Firenze, d’accordo, puoi permetterti di fare in proprio promozione turistica all’estero; anche se sei Siena e Pisa (“e mi voglio allargare” testuale n.d.r.), ha aggiunto il telegenico performer che esercita contemporaneamente funzioni di presidente del consiglio; ma se sei il Molise, di che cosa stiamo parlando? Se sei il Molise è giusto, spiega bello allegro il più celebre dei concorrenti della Ruota della Fortuna, che il governo richiami a sé la facoltà e la competenza di promuoverti all’estero. O di non promuoverti proprio, visto che sei il Molise, è lecito pensare. Possibilità che coloro che voteranno “SI” al referendum sulla riforma costituzionale del prossimo ottobre concederanno al governo centrale. C’è stato un tempo in cui ad un presidente del consiglio non sarebbe mai venuto in mente di esprimersi in questi termini, figurarsi farlo per davvero. Mentre oggi tutto questo accade e non succede nulla. Anzi c’è anche qualcuno che commenta su quanto, in fondo, il concetto che l’avatar temporalmente aggiornato del peggior Berlusconi abbia realmente voluto esprimere sia

L’intervento La RSU e i lavoratori GAM riunitisi in assemblea questa mattina nei locali dell’Azienda rimangono fortemente preoccupati sulla vertenza GAM e continuano a sentirsi abbandonati dalla Politica . A seguito dell’ultima assemblea svolta nel mese di gennaio 2016 e degli incontri tenuti in seno alla Regione, ancora a tutt’oggi non è dato sapere se e quando si vorrà affrontare seriamente il tema della ormai ex più grande azienda avicola del sud. Nulla trapela in merito al futuro che ci attende come lavoratori della GAM. Area di Crisi Complessa, Fondi PSR, Masterplan ecc. definiti dalla politica strumenti importanti per riavviare l’attività produttiva regionale, sono ancora poco chiari e non delineano compiutamente la prospettiva dei lavoratori, con l’aggravante che, appuriamo da più fonti

Il video di Renzi sul Molise dice tutto ed il turismo non c’entra nulla Promuovendo le ragioni del “SI” al referendum di ottobre Renzi sbeffeggia il Molise

stato sostanzialmente frainteso. C’è anche quindi, qualcuno che discetta sul fatto stesso che il presidente del consiglio possa riconoscere pubblicamente status diversi di fronte alla legge (la legge per antonomasia, la Costituzione) ed alle istituzioni tra enti pubblici della stessa Nazione. Status ovviamente identificati e determinati dalla sua opinione, indiscutibilmente figa. Perché è

questo il punto. Nessuno più di noi, che lo abbiamo scritto più volte a chiare lettere, si rende conto di quanto la Regione Molise (quella con la R maiuscola, che indica l’ente, non quella con la minuscola che individua il territorio e chi lo abita) abbia sostanzialmente fallito nel suo compito istituzionale di garantire ai suoi cittadini decoro e prosperità; con pochissime parentesi

d’eccezione nell’arco della sua intera storia. Nessuno più di noi, che lo scriviamo quotidianamente, è convinto che l’ultima amministrazione regionale, quella del governatore renziano d’accatto, dopo appassionata militanza in Forza Italia (ma era un giovanotto, sono cose che possono capitare), Paolo Frattura, sia stata la ciliegina sulla torta di questi decenni di politica fallimentare. Ma nessuno più di noi, che siamo cresciuti nella convinzione che la politica fosse una cosa talmente seria ed importante per cui si potesse anche scegliere di sacrificarci una o milioni di vite, può accettare un tale avvilente, osceno, pecoreccio svilimento della figura del capo del governo. Le ragioni del “SI” alla riforma costituzionale avrebbero dovuto essere promosse, da parte del cabarettista di Firenze, con il profilo dello statista, in grado di comprendere i fallimenti e le incapa-

cità dei singoli enti, che pure sono tutti lì da vedere, in una visione complessiva ed unitaria in grado di limitarli nell’ interesse generale del Paese e non con l’atteggiamento denigratorio di un barzellettiere alticcio, che dispensa patenti di dignità a sua insindacabile, ma figa, opinione. Il capo del governo rappresenta ai massimi livelli l’unità del Paese e, neanche nel profondo delle sue inconfessabili perversioni, può immaginare di mettere alla berlina le capacità e le potenzialità di una regione come la nostra e la sua indipendente (perché ancora lo è) facoltà di potersi promuovere all’estero. Figurarsi poi farlo in un’occasione istituzionale. Il fatto che poi coloro che hanno amministrato nel corso dei decenni la Regione Molise abbiano sostanzialmente fallito nella missione di promuovere il turismo estero in Molise è un fatto che sul punto non rileva un accidente: è una, maledettamente importante, questione di metodo, questa, non assolutamente di merito. Ma questi sono i tempi e questo è lo spessore degli uomini che lo rappresentano. Nel mondo, in Italia, in Molise.

Gam come lavoratori siamo preoccupati compresi quelli giornalistici, dell’esistenza di possibili imprenditori, senza che la Regione abbia mai convocato un incontro specifico per fornirci ulteriori elementi conoscitivi in merito. Chiediamo chiarezza e onestà nel comunicarci effettivamente cosa stà succedendo. La sola certezza che abbiamo è che il Tribunale di Campobasso ha predisposto il bando per la GAM che scade il 14 giugno e che la cassa integrazione scade a novembre. I lavoratori non sono disposti ad andare oltre, ci è stato chiesto più volte di attendere, sono trascorsi 3 anni e non siamo più disposti ad andare avanti in questo modo. Tanti forse troppi sono i dubbi, dal rinnovo degli ammortizzatori, alla garanzia di ricollocazione attiva e passiva di tutti i lavoratori. Nell’assemblea di gennaio, ave-

vamo posto delle domande alla politica regionale, e abbiamo atteso risposte sino ad oggi, ma esse tardano ad arrivare e nel frattempo aumentano le preoccupazioni di tutte le lavoratrici e lavoratori. Alla luce di quando sopra espo-

sto la RSU e i lavoratori della GAM con l’assemblea di oggi, riconfermano la necessità di intraprendere una più incisiva azione di confronto per chiedere con forza risposte nel merito sui seguenti punti: Convocazione immediata di un

tavolo di confronto regionale ; Sviluppo del progetto di rilancio dell’attività produttiva; Garanzia dei livelli occupazionali e ripresa dell’attività lavorativa; Percorsi di formazione e riqualificazione del personale finalizzati alla eventuale ricollocazione degli stessi; Creazione di un sistema di sostegno al reddito, che accompagni il periodo di ristrutturazione della GAM e la possibilità di creare eventuali percorsi di accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani. A sostegno di tali richieste, e in assenza di riscontri , l’assemblea condivide l’avvio immediato di un presidio a tempo indeterminato a partire dal prossimo 11 maggio davanti alla sede della Giunta Regionale del Molise. Rsu lavoratori Gam Bojano


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4 4 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

aElogi sperticati del presidente dell’Esu Candido Paglione alla giunta regionale per aver stanziato in bilancio le somme necessarie a coprire la restituzione della tassa regionale per il diritto allo studio

Se un diritto diventa favore Lingua in bocca tra il redivivo Candido Paglione (già sindaco di Capracotta e di nuovo candidato alla carica nonché già consigliere e assessore regionale) e il governo di Palazzo Vitale. Per il presidente del consiglio di amministrazione dell’Ente per il diritto allo studio (Esu) è stato sufficiente che la Regione abbia stanziato in bilancio le somme necessarie a coprire la restituzione agli studenti della tassa regionale per il diritto allo studio, per lasciarsi andare a veri e propri peana in favore di Frattura e compagni. L’inserimento dello stanziamento in bilancio era da considerare un atto dovuto, come del resto è del tutto normale che il diritto (costituzionale) allo studio trovi nell’Ente regionale lo spazio dovuto. Di fronte alla normalità, al rispetto delle regole, al minimo sindacale in materia d’istruzione, è del tutto fuori luogo elargire soddisfazione e contentezza per “ l’attenzione come ha dichiarato Paglione che il Governo regionale ha de-

dicato alla popolazione studentesca attraverso lo stanziamento di 2 milioni di Euro per le Borse di Studio a favore degli studenti meritevoli ma privi di mezzi”. Un governo che fa il proprio dovere, che ritiene equo e solidale intervenire in favore di chi studia ed è meritevole, ma non ha mezzi per sostenersi all’univer-

sità, non è altro che un governo alle prese con le proprie responsabilità. Dal presidente Paglione sarebbe stato maggiormente apprezzabile che si fosse fermato a rilevare come lo stanziamento in bilancio per la restituzione agli studenti della tassa regionale per il diritto allo studio abbia fatto seguito alle reiterate richieste

dell’Esu e alle incessanti sollecitazioni del rappresentante degli studenti Massimo Barbato. Così come appare del tutto pertinente che egli auspichi al più presto la piena operatività della “Borsa servizi”. Avendo il buongusto, se e quando arriverà, di non magnificare chi avrebbe dovuto provvedere al rispetto della legge. Lingua in bocca con il governo regionale per gli sviluppi politici che da entrambe le parti si vanno prefigurando. Paglione magari di nuovo sindaco di Capracotta e, chissà, compagno di Frattura nella lista Pd alle regionali. Il gioco delle magnificenze vale la candela.

L’Usb: “Forestali, la Regione li ignora” L’ Unione Sindacale di Base dei lavoratori forestali (USB), ha chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura, Vittorino Facciolla, un incontro urgente per discutere: PSR 2014 -2020 - Programmazione cantieristica forestale 2016; Programmazione Campagna antincendio 2016; Revisione e aggiornamento elenco operai forestali D.G.R.240 del 25 Maggio 2013; Data inizio attività lavorativa operai appartenenti all’elenco di cui alla D.G.R. 240 del 25 Maggio 2013, non ancora avviati a lavoro.

Dardo

In troppi sotto la soglia della povertà Hanno fatto sì che milioni di italiani s’impoverissero, per poi cercare di intervenire a sollievo e a contrasto di questa “epidemia” sociale. In che modo, lo racconta l’assessore regionale alle Politiche sociali, Michele Petraroia, in questi termini: “Il governo ha inserito nella proposta di legge di stabilità per il 2016, seicento milioni di euro per il contrasto alla povertà, elevabili ad 1 miliardo per il 2017, e confermando 400 milioni al Fondo Nazionale per le non autosufficienze e inserendo meritoriamente, per la prima volta, una posta di 90 milioni per i centri socio – assistenziali del <Dopo di Noi>. Sul piano normativo c’è da registrare che le politiche per la famiglia, per i giovani e per il servizio civile, trasferire alla direzione generale delle Politiche sociali del ministero del Lavoro, perseguono un obiettivo di armonizzazione degli interventi a lungo sollecitati dalle Regioni e dagli enti locali. In una fase non semplice, per il contenimento della spesa pubblica, va espresso apprezzamento per la

Sono cresciuti anche in Molise i cittadini che fanno ricorso ai sussidi e alle mense della Caritas parte della manovra finanziaria relativa alle Politiche Sociali, fermo restando i margini di ulteriore miglioramento che possono determinarsi nella discussione parlamentare anche in un’ottica di integrazione tra politiche di contrasto alla povertà e inclusione al lavoro dei soggetti svantaggiati e dei disoccupati di lunga durata, come dallo schema approntato dalla Commissione Lavoro della conferenza delle Regioni. In termini più complessivi, si registra l’esigenza di implementare le risposte in favore delle aree interne e a sostegno del Mezzogiorno, al fine di assicurare nelle zone con maggiori difficoltà, la possibilità di accedere ai livelli essenziali di assistenza dei principali servizi pubblici e il sostegno allo sviluppo locale, alla crescita e all’occupazione, per accorciare il divario tra il Sud ed il Centro – Nord”. In questo quadro d’assieme le Regioni intendono contribuire a rafforzare la lotta contro la povertà attraverso interventi finalizzati a

migliorare la governance, a coordinare l’azione degli attori delle politiche sociali e occupazionali per aumentare l’efficacia dell’offerta di inserimento sociale e lavorativo delle persone in condizioni di estrema povertà. Le Regioni, dunque. Ma quali, ma come, con quale risorse, in che misura e in favore di chi. La Regione Molise, ad esempio, per essere

credibile dica tutto questo e lo metta in pratica. Dica quale saranno le forme di accompagnamento verso l’inserimento al lavoro sostenibile, quali i percorsi integrati multiprofessionali come previsto a livello nazionale. Questi interventi, che coinvolgerebbero una pluralità di misure di sostegno (compresa quelle al reddito) finalizzate a inserimenti integrati

socio- lavorativi, mirano all’uscita dalla povertà estrema e all’occupazione per i più vulnerabili. Importante sarà determinare con grande approssimazione queste particolari condizioni. Essere davvero poveri e non finti poveri. Varrà il reddito disponibile familiare inferiore alla relativa soglia di povertà e del valore Isee. Tuttavia, ha tenuto a sottolineare Petraroia, la misura che si vuole attuare non è un reddito di cittadinanza, universale ed incondizionato, ma uno strumento basato sulla condizione economica verificata sulla base di adeguati requisiti reddituali e patrimoniali, e sul rispetto di un patto familiare che i beneficiari dovranno stipulare per la fruizione del trasferimento del contributo monetario. La povertà contornata di obblighi e verifiche, fatta diventare materia di analisi e di misure, non sarà un ulteriore argomento della politica in combinazione con la burocrazia?


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5 4 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Giunta supersonica a Palazzo san Giorgio

Diciotto delibere in meno di un’ora “Veloci, amministrare, scegliere e decidere: maiora premunt”. Premono infatti i cittadini, che vorrebbero una città pulita, ordinata, ben servita, esteticamente curata, socialmente rassicurata e rassicurante “Veloci, amministrare, scegliere e decidere: maiora premunt”: mai riunione di giunta è stata così densa di provvedimenti e di scelte programmatiche come quella del 28 aprile scorso, tenuta a Palazzo san Giorgio nel lasso di tempo tra i lavori consiliari del mattino e quelli del pomeriggio. Diciotto delibere esaminate e approvate, e molte di esse con voluminosi allegati tecnici. Solo a dare un’occhiata, anche superficiale, allo schema del bilancio di previsione, se ne sarebbe andato l’intero pomeriggio. Ma l’ordine era: “Veloci, amministrare, scegliere e decidere: maiora premunt”. Premono infatti i cittadini, che vorrebbero una città pulita, ordinata, ben servita, esteticamente curata, socialmente rassicurata e rassicurante: espressione di un modello di virtù politica e amministrativa. Come, d’altronde, era stata promessa in campagna elettorale. La vorrebbero, eccome, i cittadini una città appena sopra descritta. Ma la realtà è altra, nonostante le buone intenzioni. Altra in senso inverso a quello desiderato. Da qui, forse la decisione del sindaco e della giunta di velocizzare la propria opera

amministrativa, di scegliere e decidere senza andare per il sottile. Assessori assorti (in silenzio), e approvazioni in sequenza. Senza andare per il sottile, appunto. Diversamente, per quanto s’è scelto e deciso, ci sarebbero voluti più giorni. Approvati dunque (a scatola chiusa? – ndr) lo schema di bilancio di previsione 2016 2018; il progetto di bilancio di previsione per l’esercizio 2016; il Piano per le misure di contenimento e razionalizzazione delle spese di funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni; le sanzioni amministra-

C’è poco da fare, hai voglia a gridare ai quattro venti che la cosa pubblica è un diritto-dovere costituzionale, intoccabile, da amare! A chi lo vai a dire?! Per capire certi argomenti devi confrontarti con il sapere, con lo studio, con la ricerca, con i documenti, con i libri, con le fonti, con i segni, insomma, con la cultura! Ah certo, a chiacchiere son tutti buoni, meno arte si intravede con i fatti, con la pratica. Infatti, regolarmente, quando ti trovi a rivendicare il rispetto del bagaglio, del patrimonio culturale, allora ti accorgi che di fronte ti ritrovi individui che la cultura, non voglio nemmeno dire la pratica culturale, non sanno nemmeno dove sta di casa. E così tra scandali e politiche fallimentari, ti accorgi che ti ritrovi degli amministratori, dei rappresentanti politici, che non hanno conoscenza del termine cultura, figuriamoci dei luoghi

verdi cittadine; la quantità e la qualità delle aree e dei fabbricati da destinare alla residenza ed alle attività produttive terziarie che possono essere cedute in proprietà o in diritto di superficie; il progetto esecutivo per la messa in sicurezza dell’area verde “Collina Monforte “ (71.816,68 euro); il progetto esecutivo per la regimentazione delle acque superficiali all’altezza dello svincolo della tangenziale Est (38.100 euro); il progetto esecutivo per la raccolta, il trasporto e lo stoccaggio di materiale vegetale (48.800 euro), conseguenza

Cultura? Ad avercela!

L’intervento

di Emilio Izzo

tive elevate ai sensi del Codice della strada e la ripartizione ai sensi dell'articolo 208 per l’anno 2016; lo schema definitivo del programma triennale delle opere pubbliche e l’elenco annuale; la procedura di project financing per la realizzazione in concessione dei lavori di ripristino funzionale e gestione dell’autostazione (terminal delle autocorriere); il programma triennale del fabbisogno di personale; le forme di collaborazione con le associazioni operanti in campo sociale, per l'affidamento sperimentale di attività di gestione e cura di aree

degli eccezionali eventi metereologici del 5 e 6 marzo 2015. Queste le deliberazione di maggior peso specifico, ma certo non sono venute meno le mance: al gemellaggio tra il Liceo classico " M. Pagano" di Campobasso e il Liceo classico "Campailla" di Modica (Ragusa); al convegno" Endometriosi" a cura dell' Associazione Culturale "Una Voce per le donne"; all’associazione nazionale Street Food per lo "Street Food Village" del 6, 7 e 8 Maggio in Piazza Pepe, e all’associazione "Talenti e Artisti Molisani” per la manifestazione <Diversamente moda> finalizzata alla raccolta di fondi per l'acquisto di un defibrillatore da donare all'Istituto "E. D'Ovidio" di Campobasso. Tanta celerità, per le opposizioni costituisce la prova che la giunta amministra su mandato. Privata cioè del diritto/dovere di discutere, approfondire, quindi deliberare. Un bilancio, un Piano triennale delle opere pubbliche, il project financing del terminal delle autocorriere e il piano triennale del fabbisogno di personale non possono oggettivamente essere liquidati in quattro e quattr’otto. Dardo

Un territorio che è stato devastato Non c’è nemmeno l’assessore dove essa si esplicita! Lo sapeva Renzi dove sta di casa la Cultura? E lo sapeva Frattura? Erano a conoscenza della biblioteca provinciale di Campobasso e di quella di Isernia? Spero per loro che ne fossero all’oscuro, altrimenti le colpe sarebbero decuplicate! Purtroppo (per loro e per noi) i due paladini della cosa pubblica conoscevano i luoghi deputati, magari non li avevano mai frequentati ma ne avevano

sentito parlare, vista la loro enfasi in campagna elettorale in difesa delle biblioteche e non solo. Ma i tagli imposti dal governo impongono un regime di austerità, il 50% delle spese delle province deve essere attuato, i servizi non indispensabili vanno recisi. Ebbene, per una massa di incolti quale sarebbe la spesa da considerarsi superflua? La cultura appunto, le biblioteche nel caso di specie, cosa sennò?! E

infatti l’Albino di Campobasso è stata lasciata completamente al suo destino dalla politica regionale e la Mommsen di Isernia anche peggio, sparirà. Spiragli per quella di Campobasso si intravedono grazie ad un possibile assorbimento da parte del Ministero per i Beni culturali e del Turismo (ma senza nessuna garanzia per il personale della cooperativa), una bella fortuna per Frattura, che farà passare l’operazione come una sua creatura parimenti alle vittorie della Ferrari, mentre per quella di Isernia la morte sarà inesorabile ed arriverà al batter di ciglio dello stesso Frattura, coadiuvato da quell’esempio folgorante di sapere del delegato al ramo, Ioffredi e nel silenzio complice del presidente Coia. Ci troveremo senza biblioteca provinciale, meta quotidiana di decine e decine di studenti, perché magari vanno bene quaranta dipendenti nel reparto amministrativo ma si riten-

gono superflui cinque funzionari nel settore della cultura! E pensare che potrebbero esistere le condizioni per tenere in piedi la biblioteca senza operare tagli, trovando nelle pieghe dei conti regionali meno di trecentomila euro l’anno. Quisquiglie difronte a venticinque milioni occorrenti per una fantomatica metropolitana leggera! Ma in Molise è più facile perseguire i costosissimi interessi personali che trovare quattro soldi per una biblioteca! Cultura! E che sarà mai questa sconosciuta! La GAM, l’Ittierre, lo zuccherificio, solo per citarne alcune, hanno visto i loro destini infrangersi contro lo scoglio del disinteresse regionale perché considerate partecipate costose, perché la regione non poteva farsi carico di operazioni a forte valenza privata, ci sarebbe da controribattere per ore, ci e vi risparmiamo, ma allora perché non intervenire sul patrimonio pubblico questo fastidioso orpello!


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TAaglio lto

4 maggio 2016

Presentata oggi alla ore 16 presso la Sala Fermi della Biblioteca dell’Ateneo in Viale Manzoni

La Guida alle antichità di Saepinum apre la collana Echi del Sannio L’opera è dello studioso molisano Gianfranco De Benedittis

Il Sannio, i sanniti, i romani, le stratificazioni storiche, fanno dell’area archeologica di Sepino una fonte di conoscenza e di approfondimento di assoluto interesse scientifico. Ne ha trattato Gianfranco De Benedittis nel volume “Guida alle antichità di Saepinum” che apre una nuova collana «Echi del Sannio», volta a favorire, attraverso una innovativa cifra espositiva, la conoscenza del patrimonio archeologico della regione. Contributo intellettuale, concorso di valori, documentazione. Il Molise ne ha necessità per affermare la sua realtà territoriale, la sua storia. Gianfranco De Benedittis è un protagonista in tal senso. Oggi pomeriggio, alle ore 16, presso la Sala Fermi della Biblioteca di Ateneo in Viale Manzoni, la sua opera verrà ufficialmente presentata con un nutrito prologo in cui interverranno, per i saluti, Enzo Di Nuoscio diret-

tore del dipartimento di Scienze umanistiche dell’università del Molise, Enzo Ferro dell’omonime Semolerie, Luigi Sansone, presidente della Banca delle province molisane, Filomena Zeoli, sindaco di Sepino. Coordinati da direttore del Centro di cultura dell’uni-

versità del Molise, Ilaria Zilli, interverranno il rettore Palmieri, Diletta Colomba della Soprintendenza archeologica, Fiore Vignone della Soprintendenza Architettonica, Carla Mastrantuono dell’associazione MeMo Centri Culturali, e Cecilia Ricci dell’università

del Molise. A Saepinum, “la liberalitas dell’imperatore Augusto impose un deciso rinnovamento urbanistico per trasformare la profonda ostilità delle popolazioni sannitiche in una definitiva accettazione della romanizzazione. Qui si assiste anche alla rinascita del

Sannio nel IV secolo dopo Cristo; a Saepinum la potente famiglia dei Neratii riuscì a fare di Saepinum il capoluogo della Provincia Samnii. Qui il collasso della cultura romana trova la sua più chiara testimonianza con la trasformazione di Saepinum in un avamposto dell’avanzata saracena nella Longhibardia meridionale”. La Guida, si tiene a sottolineare, “cerca di avvicinare anche il pubblico giovane, con un linguaggio semplice e immagini di qualità, ai risultati conseguiti in questi ultimi anni dalla ricerca storica e archeologica”. Non marginale, ma estremamente significativa, l’assenza, come presumibilmente il contributo, dell’assessorato regionale alla cultura. Un appuntamento di rilievo per un evento di rilievo.

L’Agenzia delle Entrate ha stilato una direttiva in base alla quale dal suo personalissimo osservatorio intende avviare l’attività di prevenzione e di contra-

Il Governo si sta affannando a propinare di sé e del Fisco un’immagine meno arcigna e più accattivante. Magari il Governo, con la parlantina di Renzi, ci riesce, ma sarà molto improbabile che il Fisco risulti accattivante al cittadino italiano medio, nonché capito e assecondato nella sua esasperata (finora vana) ricorsa agli evasori. Vogliamo sperare a quelli da milioni e milioni di euro, perché gli altri, quelli di poche miglia di euro li tiene sotto pressione. Non contento di quanto ha fatto e sta facendo, il Fisco si appresta a nuova ondata di verifiche complicate, contorte, incomprensibili e improbabili, esso dice: per instaurare un reciproco rapporto di fiducia: un’azione di prevenzione e contrasto all’evasione, costringendo gli italiani ad altre fatiche interpretative e ad altre trappole su cui incappare per meglio essere tartassato e controllato. Ciò anche con il ricorso a stupidi, inutili, finanche volgari (linguisticamente parlando) anglicismi, tipo “cooperative compliance” (regime di adempimento collaborativo); “patent box” (regime di tassazione agevolata); “voluntary disclosure” (collaborazione volontaria), e altre frasi del genere che al contadino di Contrada Codacchio di Trivento risulteranno certamente familiari e un arricchimento linguistico e culturale! Il Fisco italiano: quanto di peggio possa esistere nella materia. Che fa di tutto per

Il Governo e il Fisco cercano collaborazione al contribuente

In arrivo un’ondata di verifiche complicate, contorte, incomprensibili e improbabili: “Per instaurare un reciproco rapporto di fiducia” confermasi ostico e indigesto. Tant’è che i ricchi, che se lo possono permettere, accuratamente lo evitano. Rimane all’italiano medio, al contribuente che paga le tasse e che, magari per errore omette un dato, una cifra, una virgola, il compito di vedersela, con le conseguenze che seguono: sanzioni, ricorsi, sentenze. Questo preambolo per dire che dal Fisco ai contribuenti italiani è in arrivo, come scrive Italia Oggi, “una pioggia di segnalazioni di anomalia, alle quali bisognerà comunque rispondere per non insospettire gli ispettori fiscali e inserire il contribuente nella lista dei soggetti da controllare”. Lo scopo sarebbe migliorare il rapporto fisco-contribuente, maggiore trasparenza, semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti per agevolare l’emersione dell’effettiva capacità contributiva, a cominciare dalla dichiarazione del reddito. Per arrivare a questo scopo, come abbiamo fatto cenno, si preannuncia una ondata di chiarimenti, di puntualizzazioni e

precisazioni che verranno richiesti ai contribuenti, cui conviene dare risposta per non finire peggio. L’Agenzia delle Entrate ha stilato una direttiva in base alla quale dal suo personalissimo osservatorio intende avviare l’attività di prevenzione e di contrasto all’evasione mediante la riduzione del “tax gap” (perdita di gettito); il miglioramento delle attività di accertamento e verifica; la riduzione della invasività dei controlli; l’integrazione dei processi automatizzati di controllo tra più amministrazioni, e

la tracciabilità dello stato dei procedimenti. Prepariamoci come contribuenti a fornire pertanto la “voluntary disclosure” (collaborazione volontaria), a sostenere la “cooperative compliance” (regime di adempimento collaborativo) e a subire i nuovi accordi di “ruling” (scelta) internazionale e gestione delle richieste di “patent box” (regime di tassazione agevolata). L'Agenzia delle entrate è convinta che consentendo ai contribuenti di avere a disposizione i propri dati, o comunque quelli

censiti in anagrafe tributaria in corrispondenza del proprio codice fiscale, per capire cosa risulta al fisco e comportarsi di conseguenza in sede di predisposizione della dichiarazione dei redditi, sia possibile ampliare una collaborazione fiscale (“compliance fiscale”). Un modo elegante di mascherare l’impugnatura della pistola. In questo insieme si annunciano le comunicazioni relative ai redditi del 2012 da locazione immobiliare, da lavoro dipendente, derivanti dagli assegni divorzili, e le quote di plusvalenze non dichiarate, relative ai beni patrimoniali dell'impresa. Ripetiamo: avuta la comunicazione, il contribuente o il suo intermediario potranno verificare il contenuto della stessa e rispondere, fornendo i chiarimenti necessari. La mancata risposta o il mancato ravvedimento operoso potrebbero indurre il fisco all'inserimento del contribuente in questione nei piani annuali di controllo. Dardo


Campobasso

7 4 maggio 2016

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Via XXIV Maggio: “perché non riparano quella buca nell’asfalto?”

L’intervento

CAMPOBASSO. Per poco questa mattina non ci lasciavo gli ammortizzatori. Gentilissimo direttore chiedo scusa se irrompo in maniera poco elegante ma sono alquanto contrariato per lo stato pietoso nel quale le strade della nostra città si trovano e spesso mettono a rischio l’integrità delle automobili. Nel caso specifico mi riferisco a via XXIV Maggio una strada molto trafficata che oltre a essere un punto semicentrale e di passaggio ospita lungo il suo corso attività commerciali di ogni genere. Da qualche giorno nella posizione alta della suddetta via sul manto stradale si trova una profonda buca, sicuramente il maltempo e le piogge degli ultimi giorni hanno fatto la loro parte ma, del resto viviamo in Molise e non in Sicilia. E poi veramente mi chiedo se basta un pò di pioggia per ridurre le vie della nostra città in uno stato fatiscente. Forse perché periodicamente andrebbe fatta la manutenzione? Comun-

que sta di fatto che dal momento che oramai la buca c’è non mi sembra un gran lavoro richiuderla. Quello che però mi fa restare perplesso e mi spinge a fare una riflessione é che questo ‘caso’ é solo una piccola goccia dello stato generale di ‘incuria nel quale Campobasso versa e mi chiedo come sia possibile. Grazie a Dio abbiamo la ‘fortuna’ di vivere in una città a dimensione d’uomo, non ha proporzioni esagerate ma le ha tali da poter ospitare e offrire ogni genere di servizi. E’ un Capoluogo di regione uno dei due perché il Molise è un territorio di piccole dimensioni, dunque a mio parere avrebbe tutte le carte in regola per essere una graziosa bomboniera. Invece no, città piccola e problemi grandi, c’è qualcosa che non funziona, il meccanismo si é inceppato e oserei dire si sono inceppate le menti perché spesso e volentieri in nome del decoro della città non occorrerebbero

Il comandante Nistri visita la Legione Molise Apprezzamento per il lavoro svolto su tutto il territorio regionale dai Carabinieri CAMPOBASSO. Il Comandante Interregionale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, questa mattina ha visitato la sede del Comando Legione

Carabinieri Molise. Al suo arrivo nella Caserma “Eugenio Frate” il Generale Nistriè stato ricevuto dal Generale di Brigata Vito Paparella, Comandante della Legione e, successivamente, ha incontratoi Comandanti ed i militari dei ComandiProvinciali di Campo-

basso ed Isernia, dei Reparti Speciali del Molise,i delegati degli Organi di Rappresentanzaed i socidell’Associazione Nazionale Carabinieri. Nella circostanza, il Generale

Nistri, nell’esprimere il suo apprezzamento ai Reparti per l’impegno profuso a tutela della legalità, ha sottolineato il determinate ruolo delle Stazioni dell’Arma sul territorio, primi recettori delle istanze dei cittadini e sicuri punti di riferimento delle comunità.

grandi interventi. Perciò, invito gli amministratori a farsi un giro per la città a piedi e in macchina, che guardino quello che li circonda e sopratutto che parlino con la gente perché francamente la gente si é stancata di non avere più punti di riferimento. Questo lo dico con cognizione di causa facendo un lavoro che mi porta giornalmente a contatto con le persone. E allora che girino per le vie, per i quartieri, nelle periferie, che non restino dietro la scrivania, che si rendano conto dei problemi che la città ha.

Ariston, si aspetta una tragedia (non teatrale)? Che venga fuori la verità a palazzo san Giorgio, meritiamo rispetto e considerazioni! Gia’ mesi fa ero intervenuto a nome dei commercianti del centro storico per denunciare l’assoluto abbandono da parte della maggioranza di palazzo San Giorgio per quanto riguarda l’area del centro storico e della zona murattiana piu’ in generale.Bene,sono passati mesi,alcuni di noi si sono piu’ volte recati in comune per parlare con assessori e sindaco e per chiedere immediati provvedimenti tra cui la realizzazione del progetto “Ariston” ma ,come sempre accade a Campobasso, nulla e’ cambiato;anzi,la risposta e’ stata che si era praticamente pronti ad acquistare la struttura in collaborazione con la regione(parole dell’assessore Chierchia e del sindaco Battista apprese sui quotidiani locali).Dopo circa un anno,ne’ si e’ acquistata la struttura come promesso(a dir la verita’ e’ un decennio che ce lo assicurano i vari politici comunali e regionali…soprattutto sotto elezioni),ne’ si è lasciata la possibilta’ alla proprieta’ di procedere con il progetto di riqualificazione dell’intera area a ridosso di via Cardarelli,via Isernia e via Larino.Riteniamo questo lassismo scandaloso!Per l’ennesima volta quindi,appena si sono spenti i riflettori sulla questione,tutti i nostri politici si sono defilati!Con una differenza sostanziale pero’….che l’ariston sta cadendo a pezzi e che solo per casi fortuiti non c’e’ scappato il morto!Ci chiediamo a questo punto:aspettiamo che un terremoto(che ahime’ ultimamente e’ tornato a spaventarci)ce lo faccia cadere definitivamente in testa ,diamo la possibilita’ al privato di creare sviluppo e lavoro o se si hanno realmente le possibilita’ economiche e soprattutto la volonta’ di farlo si acquista la struttura e la si rimette a norma per essere fruita?Il commercio in questa zona di citta’ e’ gia’ morto,non siamo cittadini di serie b,paghiamo le tasse come tutti e crediamo che le nostre istanze debbano essere affrontate seriamente e non solo a suon di spot da parte dei nostri politici.Cosi’ come sta l’ex cinema ariston e’ pericolante e pericoloso per l’incolumita’ di tutti noi ,in particolare per i nostri clienti(cittadini di campobasso anch’essi)che quotidianamente devono fare lo slalom per evitare di essere colpiti da calcinacci….. vogliamo chiu-

dere definitivamente via Cardarelli ,via Isernia e via Larino?Nelle scorse settimane il sindaco Battista ha dichiarato che per quanto riguarda la sicurezza in materia sismica per strutture pubbliche o comunque ad uso pubblico,non conviene ristrutturarle per renderle sicure e a norma ,bensi’ conviene costruire edifici nuovi rispettosi delle ultime leggi in materia antisisimica;bene,ci conforta questa volonta’ e questa chiarezza,l’importante e’ che lo si faccia per tutte le strutture,non solo per le scuole se

si vuole evitare una ecatombe.Se veramente ci sono i presupposti economici e finanziari oltre ovviamente alla volonta’ politica per rilevare l’ariston che lo si faccia una volta per tutte e che si esca allo scoperto ponendo fine a promesse irrealizzabili e prese per i fondelli per tutti i campobassani ,altrimenti si dia spazio ai privati affinche’ noi commercianti possiamo continuare a svolgere il nostro lavoro in sicurezza e con prospettive di sviluppo futuro.Spero che il mio appello non cada nel dimenticatoio e venga accolto dalla classe politica comunale e regionale e prego le varie testate giornalistiche di dare massima diffusione a questo ennesimo campanello di allarme e di aiutarci se non si vuole che si abbassino definitivamente le ultime saracinesche rimaste alzate decretando la fine del commercio in una zona nevralgica della citta’. Un commerciante del centro storico di Campobasso



Italy



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Campobasso

4 maggio 2016

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Un anno fa moriva l’ex presidente rossoblù degli anni Ottanta

Ricordo di Tonino Molinari

di Gennaro Ventresca Giusto un anno fa, la nostra città ha subito un’altra profonda ferita. La morte a Roma dell’ex imprenditore Tonino Molinari non solo ha aggiunto un’altra croce al camposanto, ma le ho portato via il Presidente per antonomasia, l’uomo più amato del nostro piccolo mondo dei calci d’angolo. C’era il sole caldo, quel giorno. Il feretro giunse dalla capitale all’ora del thè. Ma all’invito non si sono presentati in tanti, il tempo, evidentemente, era stato ancora una volta carogna: aveva sbiadito i fiammanti ricordi. Così Tonino Molinari è morto come tanti campobassani più o meno noti. Anche se, per la verità, qualcuno ha fatto sì che ci fosse una cerimonia solenne e spettacolare, come Tonino

Scoccimarra, che ha portato bandiere e altoparlanti, e Umberto, l’ex panettiere di via Marconi, tra l’emozione e la rabbia ha afferrato il microfono, per arringare la

Momenti di lettura alla Cattolica Seconda edizione del ideato da Molise d’autore per il maggio dei libri

progetto

CAMPOBASSO. Domani alle ore 16.00, nella Sala Accoglienza Visitatori al terzo piano della Fondazione “Giovanni Paolo II”, inizierà la seconda edizione del progetto “Letture in Corsia” ideato da Molise d’Autore per il Maggio dei Libri. L’iniziativa, rivolta alle persone ricoverate presso il Centro, rientra nei programmi di “umanizzazione della degenza ospedaliera” della Fondazione G. P. II, che hanno l’obiettivo di favorire un soggiorno confortevole per i pazienti attraverso la promozione di momenti di relazione sociale e culturale. Qui la formula scelta è quella della lettura che diventa occasione d’incontro. Come per tante attività, inoltre, la socializzazione completa il valore della lettura. Anche questa volta Barbara Bertolini e Gabriella Iacobucci, insieme a vari ospiti interni ed esterni –ci saranno di volta in volta i medici, giornalisti, scrittori- coinvolgeranno gli intervenuti nella lettura di autori molisani. Gli incontri si terranno di giovedì nella sala d’attesa dei vari reparti, e saranno aperti a tutti coloro –pazienti e non- che vorranno leggere, discutere, parlare insieme, o anche solamente ascoltare. Il primo sarà dedicato al Viaggio in Molise di Francesco Jovine, il secondo a un racconto di Lina Pietravalle. Seguiranno, giovedì 19, pagine di scrittori di origine molisana, e infine giovedì 26 saranno presenti due scrittrici di oggi, Tiziana Antonilli e Silvana Mosca. Molise d’Autore è un’associazione culturale diretta da Gabriella Iacobucci e fondata nel novembre del 2006 con lo scopo di far conoscere gli scrittori di origine molisana. Molte le iniziative portate avanti in questi anni: incontri con gli autori, letture in biblioteca, letture teatrali, la realizzazione di un blog curato dalla giornalista Barbara Bertolini dove è possibile trovare, oltre alle informazioni sull’Associazione e sulle sue attività, anche schede sugli autori, recensioni, interviste…

folla per invitarla agi applausi. “Chi non mangia è mangiato” usava ripetere il Presidente quando c’era da spiegare il difficile compito del capitano d’azienda. Ma nella gestione del nostro club il Tony non “mangiò” proprio nessuno, se non quattro allenatori (Montefusco, Cadè, Grip e Rivellino) che lo stavano portando alla deriva. Molinari, inutile nasconderlo, ha avuto un brutto carattere. Un carattere peloso che lo ha portato a scontrarsi un po’ con tutti, specie con gli amministratori, messi alla berlina durante il suo luminoso cammino, alla testa del Lupo. Proprio per colpa di quel caratterino quando le vittorie della nostra squadra hanno lasciato il posto a stucchevoli sconfitte si è avuta la percezione che qualche amministratore si sia voluto togliere un sassolino dalla scarpa. Forse solo così si spiega la principale ragione della perdita del lavoro della strada di collegamento con l’ospedale. Ci fu di mezzo la

sovrintendenza, invece, per l’ex GIL, benchè fosse già cominciata la demolizione. In extremis vennero fermate le ruspe e attivate voluminose pratiche giudiziarie. Che le lungaggini burocratiche hanno ricoperto di polvere senza ancora venirne a sentenza definitiva. Una canzone dice: “Non siamo noi a passare il tempo ma è il tempo a passare noi”. Questo verso spiega meglio di qualunque altro la sintesi della logica di Molinari, il minore di tre fratelli nati per diventare i numeri uno del Molise nel campo imprenditoriale. Col calcio Tonino aveva avuto scarsa confidenza. Nonostante giri ancora una foto che lo ritrae in posa coi compagni di un’anonima squadra, ferma per lo scatto di un fotografo del tempo. Figuratevi che ad inizio della sua presidenza, da me intervistato a Telemolise, dichiarò di inseguire un “centrista” per rinforzare lo scacchiere. Tonino era fatto così,

gli piaceva essere simpatico e singolare, così novello Gianni Brera coniò il famoso “centrista”. Che si materializzò verosimilmente in Guido Biondi, giunto dal Lecce assieme a Biagetti e Maragliulo. Sembra superfluo ricordare i successi del Campobasso di Molinari, qui semmai si ha voglia di dirgli ancora una volta grazie per l’impegno profuso per la cura della nostra squadra. E di chiedergli scusa per quella imperdonabile dimenticanza di un anno fa, quando al suo funerale anche troppi tifosi a tempo pieno hanno preferito la gita al mare al suo funerale, nella chiesa di Sant’Antonio di Padova. Questo scritto vuole avere la pretesa di ricostruire idealmente, tra pubblico e presidente, un matrimonio dopo la separazione. Ora i lembi sembrano combaciare nuovamente, cuciti e rimessi in funzione. I cuori rossoblù sembrano essersi ravveduti e pentiti e Tonino, nella sua cappella di famiglia, disposto a riposare meglio.

La “Marcia dei Misteri 2016” si rifà il look

Nuovo percorso per la non competitiva della Polisportiva Molise. Si corre anche il 6° Trofeo “Città di Campobasso” La Polisportiva Molise è in piena – e frenetica – attività per organizzare l’evento più importante del proprio calendario: la Marcia dei Misteri. Giunta quest’anno alla 6a edizione, la manifestazione non competitiva promossa dalla compagine guidata da Franco De Lellis si svolgerà nel pomeriggio di sabato 21 maggio, una settimana prima del Corpus Domini. Non a caso, la kermesse costituisce ormai da anni l’evento introduttivo del cartellone delle celebrazioni dei Misteri, inserendosi come momento sportivo della settimana, capace di coinvolgere costantemente circa 1500 persone. Gli organizzatori – dai tecnici Roberto ed Andrea Di Giacomo, Alessandro Giuliano, Chiara Morbidoni, ai dirigenti Massimo Preziosi, Peppe Rossi, Renato Di Soccio, Loreto Pinto, Peppe Giuliano fino a tutti gli atleti – puntano quest’anno al record di presenze grazie ad un percorso modificato e più accattivante. Dopo che da un paio d’anni il lungo serpentone dei concorrenti passa per la Villa Comunale de Capoa – cosa particolarmente apprezzata dai cittadini – si è pensato di allungare il percorso a 4,5 km circa, inserendo una deviazione per corso Bucci, via Cavour, corso Umberto e via Mazzini, per poi proseguire lungo il tratto ormai storico. Storico sia per la manifestazione sia per la città di Campobasso, visto che in sostanza il tragitto della Marcia si snoda lungo le strade percorse dagli ingegni di Di Zinno nella giornata del Corpus Domini: da qui anche il nome della manifestazione. Così, anche quest’anno, dopo la partenza dal Corso Vittorio, il passaggio in Villa de Capoa, il ‘ritorno’ su viale Elena e la già ricordata deviazione per corso Bucci, via Cavour, via Umberto e via Mazzini, i ‘marciatori-podisti’ risaliranno via Ferrari e via Orefici, entreranno da Porta

San Paolo e affronteranno via Ziccardi e via Sant’Antonio per giungere a piazza Sant’Antonio da cui poi, scalata via Marconi e transitato per Piazzetta Palombo, si reimmetteranno sul Corso dov’è collocato lo striscione del traguardo toccando gli angoli più suggestivi della città. Quest’anno la manifestazione, oltre ad essere inserita ufficialmente tra gli eventi del Corpus Domini, è gemellata con la Pastorale dello Sport dell’Arcidiocesi di Campobasso e Bojano ed è stata ribattezzata per l’occasione ‘La Corsa del Giubileo’, unica tra le manifestazioni di podistiche in Molise a rientrare nella celebrazione del Giubileo della Misericordia. I due ideatori, Peppe Rossi e Roberto Di Giacomo, tra gli esponenti più rappresentativi della Polisportiva Molise, sottolineano come la Marcia abbini momenti sportivi con altri culturali e sociali: quest’anno, tra l’altro, la manifestazione è inserita nella “Settimana della Legalità” ed è preceduta da un concorso di disegno riservato agli alunni delle scuole di Campobasso, i cui lavori saranno esposti in una mostra nei locali del Comune. Letteralmente a ruba andrà, anche quest’anno, la maglietta ricordo della Marcia, con il logo (“LA MARCIA DEI MISTERI” con la coda), richiestissima anche fuori regione tra gli appassionati. Le iscrizioni alla Marcia si posso effettuare fino al momento della partenza nel chioschetto in piazza Municipio a Campobasso dove si ritira anche la maglietta ricordo; in questi giorni, tecnici e tesserati della Polisportiva, accreditati dall’Ufficio scolastico regionale, promuoveranno l’evento per le scuole: l’iscrizione tramite la scuola comporta uno sconto anche per i familiari e gli amici degli alunni. (www.lamarciadeimisteri.it; www.polisportivamolise.it).


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Isernia

4 maggio 2016

“Perchè Melogli per Isernia” Gaetanto quagliariello al fianco dell’ex sindaco che torna in campo per le comunali

ISERNIA. Gaetano Quagliarello, senatore e fondatore del movi-

mento Identità e Azione, approva la candidatura di Gabriele Melogli ad Isernia per sostenere l’ex sindaco. Quagliarello giustifica la sua presenza: “Sono qua, per un ragionamento politico. Noi abbiamo sostenuto sempre che era necessario rinnovare il centrodestra e costruire una nuova alternativa a Renzi”. Il senatore inoltre, sostiene che per offrire un’alternativa al governo Renzi bisogna inserire nuove caratteristiche al centro destra che modifichi il vecchio stampo e, tutte queste peculiarità

sono presenti nella candidatura di Melogli. Candidatura che, lui stesso definisce come capace di coniugare l’esperienza e la novità, e che metta insieme alcune parti del vecchio centro destra con la nuova idea di centro destra, in modo da poter far nascere una nuova era del partito. Inoltre, il Centro Destra avrà l’appoggio della Lega che farà nascere una coalizione del tutto nuova, che farà congiungere l’impegno civico e la buona politica, qualità presenti nel candidato. Per quanto riguarda la coalizione interna, Quagliarello sottolinea: “Non siamo spaccati, ci sono state delle scelte differenti e noi rispettiamo tutte le scelte. Sappiamo che le elezioni si fanno sui due turni e sappiamo che a sce-

“Ampliamento cimitero, doverose puntualizzazioni” Il commissario del comune di Isernia, Saladino, replica alla nota di ‘Pensiero Libero’ ISERNIA. Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate alla stampa, nei giorni scorsi, da esponenti del movimento ‘Pensiero Libero’, in particolare quelle riguardanti le delibere di project financing per i cimiteri di Isernia centro e di Castelromano, il commissario straordinario del Comune di Isernia, Vittorio Saladino, ritiene necessarie alcune precisazioni. “Tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, – ha dichiarato Saladino – sono state avanzate al Comune di Isernia due proposte di project financing, una dalla Tecnoscavi srl, con sede a Isernia, e l’altra dalla Costruzioni Calabrese srl, con sede a Forlì del Sannio. Fino al 13 aprile di quest’anno, nonostante il tempo trascorso, l’amministrazione comunale non aveva assunto alcuna decisione, con inevitabili ripercussioni sulla gestione del servizio, tanto che ancora oggi non sono disponibili posti per le tumulazioni. Per dare il senso della grave situazione di emergenza basterà ricordare che poche settimane fa è stato necessario ricorrere ad una ordinanza di requisizione di un loculo in danno di un cittadino , cui era stato in precedenza concesso, al fine di garantire degna sepoltura alla salma di un altro cittadino”. Dal Comune, inoltre, spiegano che lo scorso 29 marzo, in considerazione del descritto stato emergenziale, è stato approvato il progetto per la costruzione di 15 loculi, necessari a far fronte alle esigenze impellenti. Poi, con successive deliberazioni del 13 aprile, sono stati approvati due altri progetti per la costruzione di posti nel cimitero di Castelromano, necessari ai bisogni a medio termine, attesi i tempi tecnici lunghi per l’appalto del progetto principale di project financing. “Relativamente al procedimento di project financing d’iniziativa pri-

vata – ha aggiunto Saladino –, giova ricordare che la materia trova rigida disciplina nell’art. 153, comma 19, del D.lgs. 163/2006 (ora art. 183 D.lgs 50/2016). Tra le varie casistiche incluse in tale articolo, è previsto che “l’amministrazione aggiudicatrice possa invitare il proponente ad apportare al progetto preliminare le modifiche necessarie per la sua approvazione”. In virtù di ciò, si è proceduto alla scelta tra le due proposte, invitando il promotore ad integrare l’elaborato progettuale con gli ulteriori servizi richiesti per entrambi i cimiteri comunali”. Sempre il citato comma 19 – chiariscono dal Comune – stabilisce che “il progetto preliminare approvato è posto a base di gara per l’affidamento di una concessione, alla quale è invitato il proponente, che assume la denominazione di promotore. Nel bando l’amministrazione aggiudicatrice può chiedere ai concorrenti, compreso il promotore, la presentazione di eventuali varianti al progetto. Nel bando è specificato che il promotore può esercitare il diritto di prelazione”. “Per quanto innanzi precisato – ha concluso il commissario straordinario – non è dato comprendere a cosa sia riconducibile il ‘guazzabuglio’ prospettato agli organi di stampa, in quanto per la realizzazione degli interventi medio-tempore programmati per il cimitero di Castelromano si procederà a mezzo di gara pubblica, in conformità al D.lgs 50/2016 (ex D.lgs 163/2006), cosi come attraverso separata gara pubblica si procederà con la proposta progettuale integrata dal promotore, sempre che ciò corrisponda alla volontà di quest’ultimo, in mancanza della quale l’idea progetto è da ritenersi definitivamente superata”.

gliere, alla fine sono i cittadini. Siamo convinti di andare al ballottaggio e, al ballottaggio, di vincere queste elezioni”. Per quel che concerne il programma del candidato Melogli, lui stesso pre-

cisa che, tra i primi interventi si dovrà ridare ad Isernia una nuova immagine poi, successivamente, le questioni del completamento dell’Auditorium e dell’Acqua Solfurea.

“Quell’autovelox va tolto” Per la Fiadel, che ha scritto al prefetto di Isernia, l’impianto di Sesto Campano non è legittimo ISERNIA. Una lettera al prefetto di Isernia è stata scritta da Feliciantonio Di Schiavi della Fiadel, sull’autovelox di Sesto Campano. “Molti cittadini spesso si rivolgono a questa Associazione Sindacale per essere assistiti e/o tutelati a vario titolo, segnalando anche eventuali abusi o soprusi che purtroppo avvengono nelle nostre zone. Spesso hanno segnalato l’installazione di Autovelox da parte di Amministrazioni comunali lungo le nostre strade statali e provinciali e che a loro modo di vedere più che servire ad una azione di prevenzione e di controllo, probabilmente vengono installati per fare soldi. Riguardo alla installazione degli Autovelox, compete alla Prefettura assicurare e garantire il corretto posizionamento degli stessi e le corrette modalità del servizio. Infatti codesta Prefettura con nota Prot. N. 6304 del 22.02.2013 a firma del Viceprefetto Aggiunto Sig. Antonio Incollingo attestava solennemente che “questa Prefettura, con la sua continua attività di controllo garantisce una corretta applicazione delle norme che disciplinano l’utilizzo dei dispositivi di controllo elettronico della velocità a mezzo di autovelox fissi e mobili esistenti sul territorio di questa Provincia”. Purtroppo Sig. Prefetto, con una certa amarezza, abbiamo constatato che codesta Prefettura, nei fatti, si comporta in modo completamente diverso. Infatti, tutti ricordiamo l’Autovelox installato dal Comune di Macchia d’Isernia lungo la SS. 85; esso era illegittimo, ma funzionava e faceva soldi; la Prefettura non è intervenuta per farlo rimuovere. Anzi, i cittadini che ricorrevano avverso gli illegittimi verbali venivano puntualmente penalizzati dalla Prefettura stessa perché gli dava torto e gli raddoppiava la sanzione; essi così erano costretti a rivolgersi al Giudice di Pace ed ovviamente hanno avuto puntualmente ragione. Tanto è vero che molto spesso la Prefettura è stata condannata a risarcire i cittadini,

cosa che ad oggi ancora non fa determinando anche in questo caso una ulteriore anomalia. La stessa cosa ora si sta verificando per l’Autovelox installato dal Comune di Sesto Campano lungo la SS. 85 direzione Napoli, al Km 12+440. Ebbene anch’esso è illegittimo. Lo abbiamo detto noi e lo hanno sentenziato i Giudici di Pace, sia di Venafro che di Isernia, però, codesta Prefettura non solo non è intervenuta disponendo la sua rimozione, come fece il “grande” Prefetto ff. Dott.ssa Caterina Valente nel 2011 con gli autovelox illegittimi di Isernia e di Cantalupo del Sannio, ma, ai cittadini che ricorrono avverso gli illegittimi verbali, gli da puntualmente torto e gli raddoppia le sanzioni. I poveri malcapitati sono così costretti a rivolgersi al Giudice di Pace ed ovviamente hanno ragione e la Prefettura viene anche condannata. E guarda caso, chi firma le ordinanze di rigetto dei ricorsi è lo stesso Funzionario Prefettizio che con la nota 6304/2013 diceva di voler assicurare e garantire il corretto uso degli autovelox. Insomma, qualcosa che non va c’è. Questa Associazione si rivolge alla S. V. innanzi tutto perché è rispettosa della Prefettura ed in essa ripone fiducia e poi perché la S.V. è da poco al vertice della Prefettura di Isernia e probabilmente non conosce molto bene alcune situazioni. Pertanto si auspica il Suo autorevole intervento in merito.


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Termoli

4 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Gtm, in piazza gli autisti Da tre mesi senza stipendio, i dipendenti dell’azienda hanno attuato un blocco di quattro ore TERMOLI. A braccia incrociate sotto al comune di Termoli per manifestare una situazione di disagio che per I dipendenti della Gtm sembra periodica nel tempo.

Anche questa volta gli autisti, da tre mesi senza stipendio, chiedono buone nuove a comune e regione che ogni volta vengono interpellate per sapere in che

modo si svolge la filiera che poi li porterà ad avere lo stipendio. Marzo, aprile e maggio senza stipendio non è cosa da poco conto per chi ha incombenze da pagare e che però ogni mattina si presenta sul posto di lavoro eseguendo la propria mansione. Oggi sono state quattro le ore di sciopero ed il trasporto urbano

ne ha subito le naturali conseguenze ma senza rimostranze è difficile che dopo tre mesi si arrivi ad una soluzione. Oggi hanno incrociato le braccia solo gli autisti che aderiscono alla Cgil, gli altri hanno svolto regolarmente il servizio. Tuttavia entrambe le parti sono nella stessa posizione e chie-

dono soluzioni per tamponare la situazione che si è venuta a creare. Gli autisti, circa cinquanta in tutto, hanno attuato un blocco di quattro ore, dalle 8,30 alle 12,30 di ieri mattina ma sperano che queste situazioni di disagio che si sono abbattute sui termolesi non debbano più ripetersi.

Ospedale Vietri, chiude Oculistica Una delle eccellenze del nosocomio di Larino retto da sempre da Ermanno Dell’Omo

Arrestate tre persone per furto Attività dei carabinieri a Montenero di Bisaccia per contrastare i reati Intensa l’attività dei Carabinieri della Stazione di Montenero di Bisaccia che, negli ultimi giorni, hanno tratto in arresto tre persone con l’accusa di furto aggravato. Il primo episodio nel fine settimana quando gli uomini agli ordini del Maresciallo Grande sono intervenuti presso una profumeria in un centro commerciale perché una ragazza, una rumena di diciannove anni, residente in Abruzzo, è stata notata dall’esercente che ha avvisato i Carabinieri i quali l’hanno rintracciata e una volta controllata la borsa hanno rinvenuto dei profumi e numerosi paia di occhiali che, da un controllo successivo sono risultati essere stati asportati da un’ottica. Come accertato dalle indagini successive la donna dopo aver prelevato la refurtiva dagli scaffali la occultava in una borsa “schermata” con fogli di alluminio. Per la giovane è quindi scattato l’arresto in flagranzaed è stata

condotta presso il proprio domicilio, nella giornata di ieri la donna è comparsa innanzi al giudice del Tribunale di Larino il quale dopo aver convalidato l’arresto la ha sottoposta all’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza. Nella serata di ieri, sempre i Carabinieri della Stazione di Montenero di Bisaccia sono intervenuti nello stesso centro commerciale dove hanno sorpreso due giovani, un ventinovenne e una ventenne, che dopo aver strappato i dispositivi antitaccheggio avevano prelevato capi di abbigliamento da tre diversi negozi. Anche per i due sono scattate le manette con l’accusa di furto aggravato, il giovane è stato anche deferito in stato di libertà anche per il porto di un coltello di genere vietato.Gli stessi sono stati condotti presso i propri domicili in attesa del giudizio presso il Tribunale di Larino.

LARINO. Ha chiuso definitivamente il reparto di Oculistica dell’ospedale Vietri di Larino, una delle eccellenze sanitarie della nostra regione che negli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti, come quello sulla qualità dei servizi offerti ai pazienti che quest’anno si è aggiudicato per il terzo anno consecutivo. Il reparto di oculistica è stato diretto dal noto primario, ora in pensione, Ermanno Dell’Omo che attualmente esercita presso la clinica Villa Maria di Campobasso e conosciuto anche a livello nazionale. La chiusura di oculistica arrecherà un danno gravissimo a tutta la cittadinanza larinese, molisana e non solo, perchè come è noto molti pazienti che usufruivano dell’eccellenza dell’ospedale Vietri erano di fuori regione. Sarebbe necessario valorizzare tutto quello che della sanità molisana funziona e avere un programma che la pianifichi al meglio. Non basta, dunque, chiudere per razionalizzare e risparmiare, ma bisogna avere il coraggio di investire sulle qualità e le eccellenze molisane riuscendo a promuoverle. Ormai la sanità molisana non si può reggere solo con l’utenza di pazienti del proprio territorio, ma deve intercettare, con la qualità dei servizi, i pazienti di fuori regione, la cosiddetta mobilità attiva diminuendo a sua volta quella passiva.

Borsa del turismo, seconda edizione Domani nell’ambito della manifestazione voluta dall’Iis Boccardi di Termoli TERMOLI. Domani dalle ore 18.30, presso il cinema Sant’Antonio di Termoli e nell’ambito della manifestazione “Borsa del Turismo” organizzata per il secondo anno consecutivo dall’IIS Boccardi di Termoli, si terrà l’evento finale del Progetto MIUR :“A scuola di OpenCoesione”, porposto dal MIUR. Gli alunni del Boccardi, che hanno partecipato a questo importante progetto nazionale, che aveva come punto focale, ricordiamo, gli open data e l’educazione al monitoraggio civico per un più corretto utilizzo dei fondi europei sul territorio, presenteranno infatti alla cittadinanza i risultati del loro lavoro, durato un

intero anno e indirizzato alla ricerca e valutazione di notizie e dati sull’utilizzo dei fondi europei da parte del Comune di Termoli e della Regione Molise per il potenziamento della raccolta differenziata. Tra le altre attività è stato realizzato un video già disponibile suo web e che verrà riproposto durante la presentazione del progetto. A scuola di OpenCoesione:è una sfida didattica e civica rivolta a studenti e docenti di istituti secondari di secondo grado: partendo dall’analisi di informazioni e dati in formato aperto pubblicati sul portaleOpenCoesione, ha abilitato gli studenti a scoprire come i fondi pubblici vengono spesi sul

proprio territorio e a coinvolgere la cittadinanza nella verifica e nella discussione della loro efficacia. Il progetto realizzato dai ragazzi delle classi IV con il supporto della prof.ssa Laura Moccia, dell’IIS Boccardi concorre, per ricevere un importante premio, con moltissimi altri in tutta Italia: i numeri di ASOC relativi all’anno scolastico 2015/2016, tuttora in corso, sono molto consistenti, a dimostrazione del grande successo dell’iniziativa: 120 classi o gruppi di classi su tutto il territorio nazionale, oltre 2.700 studenti e 220 docenti, 30 Centri Europe Direct e oltre 60 Associazioni “Amici di ASOC”.



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Opinioni

Tutto quello che gli altri non dicono

4 maggio 2016

di Claudio De Luca Anni fa, prima dell’inizio di una campagna elettorale per le “regionali”, l’allora Ministro Sacconi (che, di solito, era prudente non assumeva mai imprevedibili atteggiamenti) ebbe un lampo di genio e propose (in forza di una legge “ad hoc”) di fissare l’ineleggibilità di quegli amministratori locali che avessero governato producendo un disavanzo di bilancio. All’epoca, a subirne le conseguenze in Molise, sarebbe stato il Presidente Michele Iorio a causa della sua gestione della Sanità pubblica. Oggi la “novella” si sarebbe riverberata tranquillamente sul suo successore (altra faccia della medaglia) Paolo Di Laura-Frattura. L’idea sarebbe stata ottima se l’obiettivo avesse potuto essere quello di costringere ogni ente a conseguire sempre bilanci in pareggio, come peraltro avviene già negli Stati uniti d’America. Perciò, chi avesse governato originando soltanto debiti (che poi sarebbero rimbalzati sul “groppone tributario” dei cittadini-elettori) avrebbe dovuto cambiare mestiere immantinenti, contribuendo in tal modo all’equilibrio dei vari patti di stabilità fissati dal legislatore ed introducendo un meccanismo di selezione della classe politica, fatta finalmente di soggetti privi di patenti semplicemente regalate da una volubile (e colpevole!) opinione pubblica e non più di gente munita solo di titoli conquistati in forza di clientelismi esercitati alla grande. Insomma “kaputt!” a tutti i politici politicanti ed agli accattoni della politica. E Dio sa quanti ve n’è nella ventesima regione. L’idea di Sacconi avrebbe dovuto far discutere

Chi ha fatto deficit non può candidarsi

un po’ tutti dal momento che certe proposte avrebbero portato ad èsiti sicuramente favorevoli. E, fra di tutti, a farle proprie sarebbero dovuti essere soprattutto i rappresentanti della Lega nord, se non altro al fine di perfezionare la marcia del Federalismo fiscale. Avrebbero potuto

fare questo proponendo una riformina di fiancheggiamento dal momento che sono soprattutto le Regioni in disavanzo a creare problemi all’intera collettività, non riuscendo a sopportare i costi “standard” di produzione di servizi pubblici quali la Sanità, i Trasporti e l’Assistenza sociale

senza alcun finanziamento pubblico

e rischiando di fallire in assenza di robusti trasferimenti somministrati direttamente dalle consorelle più virtuose. In sostanza, le Regioni ed i Comuni indebitati all’epoca rappresentavano l’equivalente della Grecia per l’euro. Prima o poi avrebbero posto l’Italia intera in una crisi di sostenibilità fiscale per i debiti contratti. Ecco perché, in un tale contesto, per quelli del “Carroccio” sarebbe stato meglio “ruggire” e proporre una riforma estrema, se non altro per mantenere lontane le mele buone da quelle bacate. In definitiva, il Federalismo può far comodo esclusivamente alle Regioni in avanzo di bilancio, cosicché quelle in disavanzo andrebbero abolite per legge, assegnandone funzioni e competenze allo Stato centrale, fatta eccezione per gli Enti a Statuto speciale, intoccabili perché tutelati dalla Carta costituzionale. La decisione avrebbe portato ad una semplificazione radicale dello scenario economico da cui avrebbe potuto trarre giovamento l’intero Paese. E, se le Regioni virtuose fossero lievitate con il Federalismo fiscale, guadagnando in competitività, quelle in disavanzo sarebbero state assorbite nei vari Ministeri dello Stato centrale che, così, avrebbero potuto finanziarne al meglio i disavanzi; e curare, con una sorta di commissariamento, i mali cronici della finanza pubblica locale, Molise in testa. Chi potrebbe essere contrario a tanto? Secondo noi strillerebbero soltanto quei politici che avessero perduto una poltrona da 10mila euro al mese (oltre ai “benefit”). In compenso, l’Italia intera eviterebbe l’onta di diventare alla stregua di una Grecia, assestando una botta autentica ai parassiti della spesa pubblica, Molise compreso.

Il mistero della Tavola Osca Pietrabbondante e le sue ricchezze Nel 1848 comparve sul “Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica” di Roma, esattamente nel numero di ottobre, la notizia del ritrovamento di una tavoletta di bronzo, incisa su ambedue le facciate, recante scritte in lingua osca, la lingua dei Sanniti Pentri. La notizia proveniva da un agnonese, il “dottore fisico” Francesco Saverio Cremonese, che risulta essere stato anche sindaco della fiorente cittadina altomolisana dal 1841 al 1846, ed era corredata da molti elementi descrittivi del luogo e delle condizioni del ritrovamento, ma non dell’autore. Prendendo spunto da questi elementi, due attenti studiosi della storia molisana, principalmente di quella sannitica, hanno voluto approfondire le conoscenze su quella che da sempre viene chiamata la “Tavola di Agnone” ed hanno raccolto tanti elementi da pubblicare in un libro che hanno intitolato: “Gli enigma - La tavola osca e Pietrabbondante”; gli autori sonoPaolo Nuvoli e Bruno Paglione. Nuvoli, laureato in giurisprudenza e docente di materie giuridiche ed economiche, ha scritto vari libri sulla storia sannitica, oltre ad aver fatto una brillante carriera politica; Paglione, profondo conoscitore del territorio molisano, ha collaborato con le università del Molise, di Roma e di Ferrara ed è

nora”.

stato negli anni scorsi Ispettore Onorario per i beni archeologici della Provincia di Isernia. In occasione della interessantissima ed affollata presentazione del libro, che si è tenuta ad Isernia nell’aula magna dell’ITIS,gli autori hanno premesso che hanno voluto guardare alla storia del nostro territorio con occhi diversi da quelli ormai entrati nella consuetudine. “Scopo del libro – ha spiegato Nuvoli - non è quello di imporre una diversa “verità”, ma di sollecitare altre ricerche ed approfondimenti partendo da elementi che contrastano con quanto è stato detto e scritto fi-

L’aspetto più eclatante che è emerso riguarda la “Tavola Osca”: gli autori hanno avanzato il sospetto che non sia stata trovata tra Agnone e Capracotta, in contrada “Macchia” ed esattamente nel luogo chiamato “Fonte del Romito”, come vuole la tradizione, ma che provenga da Pietrabbondante e varie vicende confermano questa conclusione. In particolare gli autori del libro analizzando le descrizioni del luogo del ritrovamento e perlustrando attentamente il terreno hanno trovato che quanto scritto a suo tempo dal Cremonese risulta in gran parte fantasioso e non rispondente alla realtà. Nessun tempio è mai esistito in quel luogo, nessun muro al quale avrebbe dovuto essere appesa la Tavola, nessuna pietra concava particolare all’interno della quale si conservasse perfettamente. Inoltre, le ricerche in molte biblioteche, tra cui quella di Agnone, hanno fatto scoprire che anche molti altri studiosi avevano maturato gli stessi dubbisenza che questo riuscisse a modificare l’opinione corrente ormai radicata. Insomma il mistero circonda la Tavola Osca, mistero che si scioglierebbe se venisse indicato come luogo del ritrovamento Pietrabbondante, cioè il luogo dove sorge il grande centro religioso e po-

litico dei Sanniti. Ma non si fermano qui le convinzioni degli autori, essi ritengono che, poco dopo il ritrovamento, della Tavola sia stata fatta una copia perfetta da qualcuno dei raffinatissimi artigiani di Agnone e che questa, non l’originale, sia stata venduta nel 1867 all’antiquario di Roma, Castellani, e da questi nel 1873 al BritishMuseum di Londra. Nel libro si parla anche diffusamente del sito archeologico di Pietrabbondante, in proposito l’architettoAlberto Sposito, docente presso l’Università di Palermo, ha sollevato forti perplessità sulla ricostruzione del luogo suggerendo che “la ricerca archeologica continui, ma con un approccio interdisciplinare che aiuti a ricostruire la storia del territorio ed eviti irrimediabili errori interpretativi”. In effetti Nuvoli e Paglione presentano un’attenta ricostruzione storica, valutando gli avvenimenti che si sono succeduti negli anni, ed arrivano a concludere che il sito religioso di Pietrabbondante in realtà fosse l’antica Herculaneum, perché lì era particolarmente attiva la devozione nei confronti di Ercole, come dimostrano i ritrovamenti di una grande statua in pietra edi molte statuette votive in bronzo raffiguranti quel dio. Inoltre ritengono che si possa dimostrare che la

mitica BovianumVetussi trovasse nel territorio che oggi è del comune di Campochiaro, dove sono presenti i resti di un grande edificio di culto e di un importante insediamento sannitico con numerose sepolture. Lo storico, Natalino Paone, ha sollecitato un grande sviluppo dell’archeologia orientata ad ampliare le conoscenze sulla storia dei Sanniti. “Non possiamo accontentarci – ha dichiarato Paone – delle poche cose che ha scritto Tito Livio perché questi era romano ed ha raccontato i fatti da vincitore. E’ indispensabile, inoltre, un museo nazionale sannitico che raccolga tutti i reperti riguardanti quel grande popolo oggi distribuiti in modo disorganico in tantecittà”. Le conclusioni del Prof. Nuvoli sono amare: egli parla di una vera e propria colonizzazione culturale attuata dallo Stato. “Lo Stato nulla depreda – sostiene – anzi tutela e conserva, e lo fa tanto bene che gran parte del materiale resta invisibile, ben riposto in vere e proprie arche la cui stessa ubicazione è misteriosa”. “Per i cittadini, per i fruitori, molisani e non – aggiunge – Pietrabbondante rimane un luogo irrisolto, pressoché sconosciuto e desolato. I Giornali di scavo, gli inventari, la documentazione topografica, fotografica e progettuale non risultano pubblicati, solo qualche lavoro monografico non sempre reperibile”.



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