TuTTo quello che gli alTri non dicono
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Sfasciano il Molise e costano 61mila euro al mese o n a n g o g r e E n on si v Servizio a pagina 3
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 1 marzo 2015
I provvedimenti relativi al pagamento delle indennità del presidente della Giunta e degli assessori non sono soggetti al controllo di regolarità amministrativa
Lo scandalo Non c’è più limite alla vergogna per i compensi che mensilmente assorbe la classe politica regionale molisana
Noi della Gazzetta del Molise invece li passiamo al vaglio dei lettori Il provvedimento con il quale si pagano le indennità al presidente della giunta regionale a gli assessori non è soggetto al controllo di regolarità amministrativa. Lo stabilisce, incredibile, una direttiva della giunta in tal senso. Quando diciamo che a Palazzo Vitale si fanno e disfanno procedimenti a seconda degli umori e, aggiungiamo, le necessità, non siamo affatto lontani dalla realtà. Questa postilla assai significativa dell’insindacabilità degli amministratori regionali, racchiusi nei loro fortini e sempre pronti a difendere il loro particolare, anche dalla curiosità del popolo che invece è desideroso di immaginarli e di considerai probi, virtuosi, attenti, parsimoniosi, dei veri e propri padri di famiglia che si fanno IL FATTO carico del nostro destino e del 26.482 euro nostro beper il mese nessere. di febbraio Questa è la per Frattura vulgata che piace sene Nagni tirsela dire, 12mila euro ma la realtà per gli altri è tutt’altra. assessori Ha la faccia arcigna di amministratori regionali attaccati al soldo, ignari dei problemi economici riversati dalla crisi globale sulle famiglie meno abbienti cui ormai fa parte di diritto anche la media borghesia un tempo considerata la classe sociale di riferimento per indicare la tranquillità del vivere. Avendo letto quella postilla assolutoria di qualsiasi controllo, non ci siamo trattenuti dal desiderio di rendere nota per intero la determinazione numero 17 del 23 febbraio con la quale il servizio risorse finanziarie, bilancio e ragioneria generale ha liquidate (il 23 febbraio, ovvero prima che il mese finisse – ndr) le indennità di cariche elettive relative al mese di febbraio 2015. Testo della determinazione dirigen-
ziale: Vista la al Servizio RagioLA SITUAZIONE legge regionale n. neria Generale il 10 del 25-07-2013 compito di emetPer non rinunciare ad oggetto: “Contere i mandati di tenimento della ai soldi percepiti anche pagamento a faspesa pubblica vore degli Assesla petizione popolare (Sic! – ndr) – sori non è finita nella polvere Adeguamento delConsiglieri Regiol’ordinamento renali, su istruttoria gionale ai principi di coordinamento del Servizio Bilancio del Consiglio della finanza pubblica – Disciplina Regionale del Molise; Vista la del trattamento economico dei com- Legge regionale 3 del 22.01.2010 ponenti degli organi regionali e del “Legge finanziaria regionale 2010” finanziamento dei gruppi consiliari che all’art. 20 dispone: “Per il paga– Disposizioni per la riduzione dei mento delle spettanze del Presidente costi degli apparati amministrativi della Giunta Regionale e dei comin materia di enti, agenzie, società ponenti della Giunta medesima è ed organismi pubblici”; Visto l’arti- autorizzata l’iscrizione della somma colo 2 il quale stabilisce che il trat- dovuta nella Upb 198, ora Upb 132; tamento economico mensile Considerato che le spettanze dovute spettante al Presidente della Giunta relativamente al mese di Febbraio Regionale e ed ai componenti della 2015 al Presidente della Regione ed Giunta anche se non Consiglieri si all’Assessore non Consigliere Rearticola in: indennità di carica; in- gionale sono le seguenti: Indennità dennità di funzione; rimborso spese di carica mensile Presidente della di esercizio del mandato; Vista la Giunta Regionale (importo lordo deliberazione dell’Ufficio di Presi- mensile) 6.000 euro; Indennità di denza del Consiglio Regionale 88 funzione mensile Presidente della del 30 luglio 2013; Vista la comuni- Giunta Regionale (importo lordo cazione del Consiglio Regionale del mensile) 3.000 euro; Rimborso Molise – Servizio Bilancio Econo- spese di esercizio del mandato al mato Patrimonio e Assistenza al Presidente della Regione (quota non Collegio dei Revisori dei Conti pro- soggetta a ritenute fiscali) 4.500 tocollo 6974 del 3 settembre 2013, euro; Indennità di carica mensile agli atti di questo Servizio, con la componente della Giunta Regionale quale venivano comunicati i nuovi (importo lordo mensile) 6.000 euro; importi relativi al trattamento eco- Indennità di funzione mensile conomico del Presidente e dei compo- monente della Giunta Regionale nenti la Giunta Regionale a far data (importo lordo mensile) 1.500; dal 30 luglio 2013; Considerato che Rimborso spese di esercizio del dalla stessa comunicazione risulta mandato al Componente della che, le comunicazioni mensili rela- Giunta Regionale (quota non sogtive ai compensi spettanti ai titolari getta a ritenute fiscali) 4.500 euro; di cariche istituzionali, a partire dal Visto l’articolo 8 della legge regiomese di settembre 2013 non ver- nale 10/2013 relativo all’assegno di ranno più inviate a questa Struttura fine mandato; Vista la comunicaad eccezione del caso in cui doves- zione 26482 del 30/08/2013 a firma sero variare gli importi di che trat- del Presidente della Regione Molise tasi (dunque, se la comunicazione inerente l’articolo 7 della legge remensile è stata inviata alla Struttra gionale giugno 2002, numero 7, vuol dire che qualcosa è variato agli atti di questo Servizio; Vista la degli importo – mdr); Vista la deli- comunicazione 31529 del 16 ottobre berazione della Giunta Regionale 2013 - agli atti di questo Servizio 1347 del 17/10/2000 che attribuisce a firma del Presidente della Regione
Molise con la quale si chiede l’applicazione della trattenuta del 16% quale contributo previdenziale; Vista la nota 17395 del 16 febbraio 2015 – agli atti di questo Servizio – a firma del Presidente della Regione Molise con la quale si chiede – a far data dal mese di febbraio 2015 – l’applicazione dell’Irpef in funzione degli scaglioni di reddito; Viste le leggi regionali 7/1997, 6/2002 e 19/2002; Vista la legge regionale 22 dicembre 2014, numero 26: “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015”; Visto il capitolo di spesa n. 2100 del Bilancio Regionale di Previsione 2015 – Esercizio Provvisorio; Ritenuto, pertanto, di provvedere in merito; DETERMINA: Le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento e, per l’effetto, viene disposto di: impegnare la somma complessiva di 26.902,50 euro; di liquidare e pagare la somma complessiva di euro 26.902,50 di cui: 25.500 quali competenze spettanti per il mese di Febbraio 2015 al Presidente della Regione ed all’Assessore non Consigliere Regionale (Pierpolo Nagni) ; 1.402,50 euro in favore della Regione Molise a titolo di Irap; di imputare la spesa complessiva di 26.902,50 euro sul presente impegno assunto sul Cap. 2100 del Bilancio Regionale di Previsione 2015 - Esercizio Provvisorio -; di incamerare la somma di 999,60 trattenuta al Presidente della Regione Molise ed all’Assessore non Consigliere regionale sul Cap. 12600 del Bilancio di Previsione 2015 – Esercizio Provvisorio -, a titolo di accantonamento premio di reinserimento e di impegnare la stessa sul Cap. 57550 del Bilancio di Previsione 2015 – Esercizio Provvisorio - di incamerare la
somma di 637,46 euro a titolo di contributo previdenziale, trattenuta al Presidente della Regione Molise sul Cap. 12600 del Bilancio di Previsione 2015 – Esercizio Provvisorio - e di impegnare la stessa sul cap. 57550 del Bilancio di Previsione 2015 – Esercizio Provvisorio - per accantonamento del contributo previdenziale in attesa di conoscere le modalità che disciplineranno il sistema previdenziale. Fine del testo della determinazione. Ci sono gli elementi per giudicare c o m e stanno le IL CASO cose, quali sono gli imLe determine porti, quali dei pagamenti i vantaggi (l’assegno non recheranno di fine i nominativi mandato – dei beneficiari le somme ma saranno non sugresi in forma gete a riteanonima nute fiscali – gli accantonamenti per i premi di reinserimento nella società una volta usciti dal Palazzo – gli accantonamenti dei contributi previdenziali … in attesa di conoscere le modalità che disciplineranno il sistema previdenziale). Siamo lieti di aver potuto dare ai nostri lettori questo spaccato di vita politica e amministrativa, diversamente non rilevabile. Infatti, nella determina è detto di trasmettere l’atto al Bollettino Ufficiale della Regione Molise per la pubblicazione del solo oggetto. Non del contenuto. Del quale giustamente c’è d’avere vergogna. Post scriptum: Le maiuscole sono tutte dell’estensore del provvedimento. Dardo
TAaglio lto
3 1 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Come se non bastassero le deficienze strategiche regionali ora ci si mette pure il decreto Balduzzi
Sanità, un disastro annunciato
Intanto, continua a mancare un piano programmatico capace di ridisegnare l’ossatura del sistema molisano CAMPOBASSO. Sanità regionale: un disastro. Il taumaturgo annunciato, il presidente della giunta regionale e commissario ad acta, Paolo di Laura Frattura, è in forte ritardo. Per cui, conti sempre in rosso e blocco del turnover fino al 2016. A ciò si deve aggiungere un problema irrisolto che, dalla natura sanitaria, può trasferirsi e ripercuotersi negativamente sul futuro della coalizione di centrosinistra e del governo regionale. E’ il quadro generale della sanità regionale a preoccupare e a confermarsi un terreno minato anche per i baldanzosi rinnovatori, razionalizzatori, equilibratori del centrosinistra. Finora, nessun atto significativo, nessuna decisione coerente e coraggiosa; solo chiacchiere e lamentele. Dal che ne viene che la sanità è un pozzo di san Patrizio: senza fondo. Tra debiti pregressi e nuovi, il deficit
L’INTERVENTO di Donato Frate* Davanti allo scenario che si sta presentando, in tema di riordino, riorganizzazione o come di rs si voglia, in tema di “Sanita”, o meglio di servizi socio – sanitari ai cittadini, ed del fami-
ammonta a 87,694 milioni di euro e il 2013 ha visto un disavanzo di altri 18 milioni. Pertanto, la percentuale di disavanzo si conferma pari all’8,9% ben al di sopra della
soglia del 5% considerata di riferimento per l’obbligatorietà della sottoscrizione di un piano di rientro, e tenuto conto anche dei disavanzi pregressi, la percentuale di
stione della sanità. Non è molto, ma indica che, volendo, impegnandosi, lavorando, badando al sodo, tralasciano i condizionamenti politici e territoriali, qualche traguardo lo si raggiunge. Il traguardo dell’assistenza territoriale, ad esempio. Per il quale i valori positivi sono in linea con quelli attesi come valori adeguati ,e in costante aumento dal 2009. Apprezzabili risultano anche le attività dedicate alla prevenzione, con particolare riferimento agli screening oncologici che, oggi, l’Asrem va ad una forte contrazione per mancanza del finanziamento statale. A leggere i resoconti luci poche; ombre tante. Soprattutto le ombre grevi che incombono sulle azioni di risanamento che avrebbero già dovuto essere approntate e non lo sono ancora. Manca poco. Pienamente giustificato.
Basta con i ragionierismi gerato “decreto Balduzzi”, che dovrebbe razionalizzare e migliorare l’offerta sanitaria, è obbligatorio fare alcune considerazioni. In particolare relativamente ai “tagli alla sanità”, va ripetuto l’aspetto relativo all’’art. 32 della “Costituzione italiana” e
quindi vanno garantiti i servizi minimi indispensabili di assistenza. Non possono essere fatte valutazioni strettamente “ragionieristiche” ma attente valutazioni riferite alle singole realtà ed ai singoli territori con le proprie peculiarità.
Le metamorfosi di Salvatore Ciocca Non vorremmo che il consigliere regionale di (estrema, una volta) sinistra, Salvatore Ciocca, martello pneumatico all’interno della maggioranza di centrosinistra (ha sfasciato l’Erim e la Protezione civile), a lungo andare, assaporati i piaceri del potere, perda energie e si trasformi in un sorta di ammortizzatore per attutire le cadute di stile e di contenuto sue e del governo che sostiene. Gli rimane intonsa l’avversione a Michele Iorio e alla sue scelte programmatiche, ai suoi deliberati, alle sue leggi. Una sorta di avversione di natura psicologica più che strettamente politica. Iorio egli lo vede come una sorta di Totem che nessuno, nonostante le traversie giudiziarie e gli attacchi di cui è stato ed oggetto, riescono a scalfire. Il rischio che si trasformi in ammortizzatore della sue
disavanzo risulta pari al 17,9 per cento. Una enormità. Lavoro improbo per il taumaturgo, anche per ridurre gli 800/1000 giorni che occorrono di media per il pagamento ai fornitori. Per i quali si era detto preoccupato e, quindi, deciso a intervenire. A chiacchiere. Dagli analisti del Tavolo tecnico apprendiamo inoltre che in relazione al Piano Sanitario Regionale 2013-2015 risultano ancora poco chiari i meccanismi di attribuzione dei posti letto alle strutture pubbliche e private, ciò a causa di una inadeguata metodologia di determinazione del fabbisogno (non doveva essere cambiata?). E ancora incompleta risulta la riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza e di quella dei laboratori. Saremmo parziali e faziosi, però, se omettessimo quel qualcosa di buono che si va registrando nella ge-
azioni politiche e amministrative e del governo di Palazzo Vitale, lo si può cogliere nel cambio di tono e di contenuti su alcuni problemi che egli, da oppositore a Iorio, all’inizio della legislatura, ha sollevato perché fossero oggetto di attenzione e di risoluzione. Ricordiamo a esempio una serie interessante di rilievi, di estrapolazioni di atti amministrativi e gestionali di cui ha segnalato situazioni e condizioni al limite della liceità politica e della legalità amministrativa. Una su tutte: le spese folli che la Regione Molise da circa 50 anni sostiene per il fitto di appartamenti e di fabbricati privati. Ne ha fatto un ricaccio minuzioso, analitico, puntuale, portato alla luce allo scopo preminente di dimostrare come i soldi pubblici da circa 50 anni stanno arricchendo oltremisura un gruppo di fortunati locatori.
Una esumazione accompagnata da commenti all’acido solforico nei confronti di coloro che da decenni hanno dilapidato circa tre milioni di euro all’anno, dimenticando che anche la sua maggiorana e il suo governo sono della compagnia. Interrogativo di Ciocca: “Spendendo 2 milioni e 737mila euro ogni 12 mesi solo per gli affitti, quante sedi della Regione Molise avremmo potuto realizzare?”. Riflessione più che pertinente. Che solo a distanza di 50 anni, e dopo incisive campagne di stampa, ha trovato modo di realizzarsi col bando-concorso d’idee in fase di svolgimento. Vista la virulenza della denuncia di una spesa pubblica sospettabile di manica larga nei confronti dei locatari, era d’aspettarsi che Ciocca, senza riguardo per alcuno, facesse denuncia alla Corte dei
Non ci può essere, assolutamente, uno squilibrio fra pubblico e privato ne uno squilibrio fra zone con più strutture e zone quasi senza alcuna struttura. Serve, una attenta valutazione nel garantire il primo soccorso per patologie che pos-
sano mettere a rischio la vita dei molisani.
Conti. Ci saremmo aspettato che fosse coerente con la sua nuova e diversa posizione di amministratore di maggioranza con l’uzzolo della legalità e della trasparenza. Avremmo voluto sperare che rileggendo le sue dichiarazioni, i suoi vindici propositi moralizzatori, avesse trovato lo spirito critico e l’autonomia necessari per mettere in discussione uno stato di fatto semplicemente scandaloso. Per tradurre in pratica il modo e la maniera praticabili per intervenire senza indugio alcuno sulle spese “pazze” dei fitti passivi: quello mensile che la Regione Molise paga per lo stabile che ospita l’assessorato alle Attività produttive: 46mila e 113 euro al mese! (Attività più produttiva di questa, per chi li incassa, francamente, non crediamo vi sia); 18mila euro mensili per il fitto degli uffici del Consiglio regionale in Via Colitto cui vanno aggiunti i 12mila euro per i locali di Palazzo Moffa (il garage è a parte: altri mille e 320 euro
al mese) e gli 11mila 929,72 euro al mese per altri locali sempre in Via Colitto. Gli assessori regionali (vecchi e nuovi) pare abbiamo fatto sempre a gara nello spendere per le loro sistemazioni di comodo. L’assessorato all’Agricoltura vince con i suoi 25mila e 440 euro al mese. Mentre per gli uffici della Regione a Termoli vanno via ogni mese 14mila e 848 euro; a Isernia, invece, gli uffici regionali dislocati sui quattro piani dello stabile di via Farinaccio al contribuente molisano costano (solo!) 12mila 698 euro e 68 centesimi ogni trenta giorni. Un milione e mezzo inoltre se ne va all’anno per “pulizia, illuminazione, riscaldamento locali, spese condominiali, passi carrabili, fornitura acqua e rifiuti solidi urbani”. Riusciranno il consigliere e il governo regionali a dare una prova di responsabilità e di resipiscenza? E le magistrature (amministrative e contabili) a guardarci dentro? Dardo
*Coordinatore e responsabile comunicazione ASSOCIAZIONE MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
1 marzo 2015
Spopolamento, un disagio sociale
Il Molise è l’unica regione che continua a perdere abitanti ogni anno CAMPOBASSO. La prima e indispensabile ricchezza di una nazione, di una regione, di una città o di un paese è data dal numero dei suoi abitanti. Se questi sono pochi non riescono a produrre risorse tali da potersi assicurare un tenore di vita elevato e moderno se non con l’aiuto ed il sostegno di altre regioni o territori più popolati, più evoluti e più ricchi. Non possiamo nasconderci che questa ipotesi riguarda direttamente il Molise, la più piccola regione a statuto ordinario sia come territorio sia, soprattutto, come popolazione residente, peraltro sottoposta ad uno spopolamento che appare inarrestabile. Sul tema dell’andamento demografico del Molise ha condotto uno studio l’Associazione di Iniziative Culturali, sociali ed Economiche “Il Glicine” di Carovilli. Dall’esame dei dati dei censimenti ufficiali dell’Istituto Nazio-
L’INTERVENTO
nale di Statistica (ISTAT) si può rilevare che negli ultimi 100 anni, dal 1911 al 2011, la popolazione molisana è passata da poco più di 396 mila a 313 mila 660, cioè sono stati
persi 82 mila 410 abitanti e questo fenomeno appare tanto più sconvolgente in quanto negli stessi 100 anni la popolazione italiana è aumentata di quasi il 66%, che in valore asso-
luto vuol dire 23 milioni e 600 mila unità. Cioè il Molise ha avuto un andamento opposto a quello che negli stessi anni si verificava nell’intero Paese e la spinta maggiore è venuta della provincia di Isernia. Praticamente lo stesso andamento dei dati regionali ha avuto la popolazione della provincia di Campobasso passata da 265 mila 166 del 1911 a 289 mila 577 del 1951 a 226 mila 419 del 2011. In valori assoluti la provincia ha perso 38.747 abitanti nei cento anni, ma soprattutto, dopo la crescita degli anni ’30 e ’40, 63.158 nei 60 anni dal 1951, 9.428 negli ultimi 30 anni. In termini percentuali il calo è stato del 14,61% nei cento anni; del 21,28% nei 60 anni; del 4,00% dal 1981. Diverso è stato, invece, l’andamento demografico della provincia di Isernia: diminuzione negli anni ’10 e ’20; stallo negli anni ’30 e ’40; forte crollo negli anni ’50 e ’60;
Scuola, sempre meno alunni Il territorio si sta desertificando
In questi giorni si discute di organici e di immissioni in ruolo. Intanto il MIUR ha consegnato alle organizzazioni sindacali i dati, calcolati sulla base dell’anagrafe studenti, relativi alla previsione degli alunni nell’anno scolastico 2015-16. Per la prima volta a livello nazionale ci sarà una diminuzione di tale numero. A fronte dei 34.000 alunni in più del corrente anno scolastico, nel prossimo ci sanno 564 alunni in meno. Dalla tabella ministeriale si evince una previsione di decremento a livello nazionale di circa 14541 alunni nella primaria, un aumento di 891 alunni nella media ed un incremento di 13.086 alunni nel secondo grado. In totale, quindi, 564 alunni in meno. I dati mostrano un calo di alunni nelle regioni del sud (Molise, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia) ed un incremento nelle regioni del
CAMPOBASSO. A pronunciarsi è il segretario provinciale del PSI di Isernia, Pasqualino De Mattia formulando pieno appoggio all’ interrogazione indirizzata ai ministri delle Infrastrutture, dell’Economia e dello Sviluppo Economico, presentata dai deputati socialisti Oreste Pastorelli e Pia Locatelli insieme ai deputati Furnari, Currò e Catalano del gruppo Misto, per scongiurare la chiusura e la riduzione degli orari di apertura degli uffici postali nei piccoli comuni, previste dal nuovo piano industriale di Poste italiane.
centro-nord (maggiore in percentuale in Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Toscana). Nel Molise ci saranno, in percentuale, le riduzione di alunni più consistenti di tutto il Mezzogiorno d’Italia e dell’intero paese. Se il decremento a livello nazionale previsto sarà dello 0,01%, in Molise si arriverà all’1,64%. Di gran lunga il più alto d’Italia. Ciò avrà delle ricadute inevitabili anche sugli organici. Infatti, per il prossimo anno scolastico, si prevedono 40 posti in meno (22 alla
primaria, 7 alla secondaria di I grado ed 11 in quella di secondo grado). Il nostro territorio si sta desertificando; le scuole sono il primo indicatore a rilevarlo. Lo diciamo da tempo: la classe politica lo-
ancora stallo negli anni ’70 e progressiva riduzione fino al 2011. Nei cento anni la popolazione è diminuita addirittura di 43.663 unità con una percentuale pari al 33,35%; nei 60 anni dal 1951 è diminuita di 30.005 unità, con una percentuale del 25,59%; negli ultimi 30 anni è diminuita di 5.283 unità, con una percentuale del 5,71%. “Qui non si vogliono indicare soluzioni o terapie atte ad arginare questo nefasto fenomeno, ma si vuole segnalare con forza e preoccupazione un problema che la nostra classe politica non può continuare ad ignorare. Sono necessari interventi e decisioni, ma prima ancora un progetto, una visione di quella che vorremmo come realtà del nostro territorio, delle nostre città e dei nostri paesi in un prossimo futuro, a prescindere da quello che potrà accadere a livello istituzionale, se esisterà ancora o no la Regione Molise”.
cale dovrebbe partire da questi numeri per fare una programmazione che possa incentivare i giovani a restare nel nostro territorio ed a mettere su famiglia. Lo stesso Governo nazionale, invece di agire in maniera decisa per contribuire a far ripartire il sistema economico e produttivo, continua con le solite ricette liberiste rivelatesi fallimentari. Occorrono politiche lungimiranti contro il declino e l’impoverimento del territorio regionale. Invece gli interventi più in voga badano ad utilizzare in modo distorto le residuali risorse disponibili. La FLC CGIL Molise da tempo ha formulato proposte concrete sull’organizzazione scolastica, sulle azioni che gli Enti locali dovrebbero attivare per rilanciare il sistema d’istruzione regionale, sulla necessità di puntare sulla conoscenza per far ripartire anche il sistema produttivo. Solo in questo modo potremmo contribuire ad evitare lo spopolamento del nostro territorio. Flc Cgil Molise
“Poste, danneggiati i piccoli Comuni” Il segretario provinciale di Isernia del Psi interviene sui tagli di 19 uffici in regione Commenta De Mattia : “Soprattutto nella nostra Regione, dove spesso nei piccoli comuni anche montani, l’ufficio postale rappresenta un punto di riferimento per la popolazione, la soppressione, o riduzione degli orari degli stessi, comporterà gravi disagi per quanti vivono nelle aree montane e rurali, venendo a mancare un servizio fondamentale.
Condivido le preoccupazioni dell’Onorevole Pastorelli, perché in una realtà piccola come quella del Molise è necessario salvaguardare i servizi per non creare disagi ai correntisti e risparmiatori che da sempre si servono degli uffici postali di zona, scongiurando le mille difficoltà a cui andrebbero incontro anziani e disabili se privati del servizio”.
TAaglio lto
5 1 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Zuccherificio, accordi di nessun valore”
Il Movimento Cinque Stelle torna a sostenere la negatività di quanto posto in essere. “Facciolla non vada stringendo solo le mani” CAMPOBASSO. “Il 14 febbraio scorso, l’imprenditore Volpe Pasini ha annunciato di aver sottoscritto un preliminare per prendere in affitto lo Zuccherificio fino al 31 dicembre 2015 (cioè per soli 8 mesi, il tempo necessario a far scadere anche il concordato preventivo della Spa) e di aver presentato il suo piano di rilancio per l’azienda. Da allora, a parte proclami e buoni propositi, il famoso preliminare è ancora lì e Pasini formalmente non ha ancora sottoscritto alcun contratto di gestione”. A scrivere è il Movimento Cinque Stelle che sull’argomento era già intervenuto qualche settimana fa. “In questo quadro, è evidente una cosa: tutti gli impegni che l’imprenditore sta prendendo con dipendenti e coltivatori non hanno alcun valore formale, soprattutto perché non riguardano anche la solidità futura dell’azienda e non sono inseriti in un contratto con obblighi prestabiliti. Di fatti proprio oggi, in pratica, il giudice delegato del Tribunale di Larino ha bloccato il contratto preliminare di affitto perché non prevede le necessarie garanzie per il futuro dell’azienda. Garanzie che il MoVimento 5 Stelle aveva richiesto direttamente alla Giunta e indirettamente all’azienda, con un’interrogazione che non prevedeva solo il rischio di conversione in biomasse, come Pasini ha voluto far credere. Infatti, abbiamo chiesto di conoscere i dettagli del con-
L’INTERVENTO Registriamo in questi giorni una grande attività comunicativa da parte del dottor Volpe Pasini circa gli impegni che la nuova gestione si assumerebbe verso i bieticoltori e le aziende agricole operanti nel bacino bieticolo molisano. Con sorpresa, dalla stampa, e in parte in assemblee pubbliche, abbiamo riscontrato la disponibilità a corrispondere un prezzo bietole superiore a quello praticato nei bacini di Eridania e Coprob, a regalare il seme, a contribuire sulla parte relativa ai costi dei canoni di affitto e dei mezzi tecnici. Si è inoltre affermato che si è proceduti al saldo dei pagamenti 2014 e che si prevede di seminare (in Molise) 15mila ettari di bietole”. Cgbi ha chiesto immediatamente alla Regione Molise (proprietaria dello zuccherificio) la convocazione di un tavolo interprofessionale per
tratto preliminare stipulato (condizione, termine, modo e presupposizioni), i pareri e i possibili vincoli espressi dai due commissari giudiziari, dal liquidatore e dal comitato dei creditori sullo stesso contratto, ma anche quali misure sono state prese ad integrazione del prezzo sulle barbabietole, in Molise e nelle altre regioni, per il pagamento della campagna bieticola 2013-2014 e quali per il pagamento della campagna primaverile 2015, qualora dovesse partire. Il MoVimento 5 Stelle ha anche chiesto la reale situazione debitoria della NewCo, compresi i debiti esistenti e quelli ad oggi già onorati da Aria Food spa o altro soggetto. Alla luce dei dati presentati nel bilancio 2013 del Nuovo Zuccherificio Srl, si domandava inoltre se la Regione abbia accertato eventuali responsabilità contabili, civili e penali degli amministratori che si sono susseguiti, i contenuti del piano industriale presentato da Aria Food srl, se la Giunta Regionale fosse disposta ad autorizzare, nell’ipotesi di riconversione, la realizzazione di un termovalorizzatore, di una centrale a biomassa o altri impianti finalizzati alla produzione di energia e quale fosse l’impegno assunto dalla Giunta Regionale con il sig. Volpe Pasini in merito alle risorse del PSR. In sostanza, qualora il preliminare di affitto non si trasformasse in contratto di compravendita, Pasini tornerebbe da dove è arrivato e noi
ci ritroveremmo ad aver sentito le solite chiacchiere sul rilancio dello Zuccherificio. Di più: se un coltivatore seminasse barbabietole come richiesto da Pasini, poi se il prodotto non viene ritirato o pagato con chi dovrebbe prendersela? Il vero problema è che finora la proprietà dello Zuccherificio, leggi Regione, non ha fatto rilievi ufficiali (doverosi) a Pasini per ricondurlo ad un atteggiamento più serio nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nella filiera, direttamente e non. Dunque, il MoVimento 5 Stelle plaude all’intervento del giudice il quale, sopperendo alle mancanze della Regione, ha disposto che, nonostante nel preliminare fosse specificata la possibilità di risolvere debiti e crediti in modo transattivo, ha stabilito che l’unico soggetto deputato ad assolverli è la NewCo e non Volpe Pasini. Le scelte dell’amministratore della NewCo non possono essere in alcun modo influenzate da Pasini, soprattutto se queste determinano un aumento dell’esposizione debitoria della NewCo stessa. Tutti abbiamo letto i proclami sulla produzione delle bustine di zucchero, ma la scelta e il costo per la rimessa appunto degli impianti chi l’ha operata? La NewCo? Giorni fa abbiamo letto dell’invito rivolto ai consiglieri 5 stelle a visitare lo zuccherificio invece di alzare barricate. Ma a che titolo Pasini decide chi può entrare nello
stabilimento? Lo ha comprato? Lo ha in gestione? Sembra di no! E come vuole alimentare la produzione di vapore di cui parla? Con i rifiuti (i generatori di vapore a rifiuti sono sempre più diffusi), con una biomassa, con il carbone o cosa? Questa è la trasparenza che vogliamo! Ma non la chiediamo a Pasini, ma all’assessore dell’Agri-
E’ illusione il piano bieticolo di Volpe Pasini definire, oltre agli annunci, gli elementi sostanziali di una vicenda che, relativamente agli aspetti agricoli, potrebbe risultare illusoria e irrilevante rimanendo confinata ad una operazione meramente commerciale e finanziaria. Si vuole inoltre evidenziare che relativamente al vantato pagamento del saldo 2014 da parte di Volpe Pasini, questo è stato effettuato per un corrispettivo di 20euro/ton garantiti da un pegno zucchero iscritto dalle associazioni bieticole nella scorsa campagna e non certo da nuova liquidità immessa dal gruppo Aria Food. “Il prezzo minimo previsto dal regolamento comunitario è pari non a 20 ma a euro 26/ton e che pertanto vi sia fortissimo il rischio di infrazione con conseguenze pesantissime sui conti economici. La campagna bieticola 2015 è stata già compromessa dalle mancate semine autunnali e pertanto la semina di alcune centinaia di ettari a semina primaverile
può risultare funzionale esclusivamente all’affitto della quota zucchero a società tedesche o comunque estere. La quota zucchero ai singoli zuccherifici viene infatti assegnata annualmente dal Mipaaf in base alle leggi e al regolamento comunitario vigente che prevedono, appunto, la
sottoscrizione dei contratti di coltivazione e le relative semine nei bacini bieticoli italiani interessati. “Relativamente alle semine della prossima campagna 2016, essendo queste da effettuarsi nell’autunno 2015, con la successiva lavorazione nel ‘16, non ci si spiega per quale
coltura che lo promuove e intanto stringe mani ma sembra ancora brancolare nel buio. Oggi l’Assessore Facciolla, interpretando le parole del giudice, riferisce testualmente: “Pagare fidejussione vedere cammello. Una posizione di estrema garanzia nei confronti dei creditori della spa”. Poteva anche pensarci prima.
motivo il contratto di affitto con Aria Food debba avere come termine il 31.12.15 se non esclusivamente finalizzato al percepimento del corrispettivo derivante dall’affitto delle quote. Se questa fosse la realtà, la componente agricola ne risulterebbe ovviamente estranea e per certi versi ingannata. La drammatica situazione generale in cui versa il settore conseguentemente al crollo dei prezzi zucchero, la specifica situazione dello zuccherificio di Termoli che sconta pesantissimi ulteriori aggravi derivanti dalle precedenti gestioni, richiedono grande senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti. Cgbi intende svolgere il proprio ruolo a salvaguardia del mondo agricolo e agirà di conseguenza in tutte le sedi per il rispetto delle norme, per la trasparenza e la correttezza coinvolgendo il Ministero e la Regione Molise per quanto di loro competenza amministrativa, istituzionale e politica. Federazione Bieticoltori
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Campobasso
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Tutto quello che gli altri non dicono
1 marzo 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“Terminal, stiamo lavorando a risolvere i problemi” Dopo l’intervento del consigliere Perretta, la replica del delegato alla mobilità, Lello Bucci CAMPOBASSO. “In merito a notizie apparse in questi giorni circa il degrado del Terminal autobus di Campobasso non può che esprimersi condivisione tanto che il sottoscritto, insieme al Sindaco sta lavorando per predisporre un bando per l’affidamento della struttura”. Così, Lello Bucci consigliere del Partito Democratico e delegato alla mobilità. “La mozione presentata alcuni mesi fa da alcuni consiglieri di minoranza, pur condivisibile in linea di principio, era tuttavia troppo generica ecomunque attuabile solo
all’interno di un progetto complessivo, ad ampio respiro, che possa prevedere la riqualificazione dell’intero sito. Come già spiegato tempo fa, Il Terminal è uno degli obiettivi principali dell’amministrazione comunale la quale già dai primi giorni dal proprio insediamento, ha avuto contezza del degrado in cui versa soprattutto per la carenza di servizi essenziali per l’utenza. Ci si riferisce a servizi igienici, luoghi di ristoro, punti di informazione, primo soccorso, etc. Il terminal assume quindi un’importanza vitale nel settore
della mobilità con particolare riguardo alpendolarismo giornaliero di lavoratori e studenti. La complessità della struttura, sia come volumetria utile che come servizi da attivare richiede una gestione della struttura altamente professionale che dovrà avere l’obiettivo di offrire un servizio di mobilità moderno ed efficiente. Tutto ciò potrà essere raggiunto andando ad integrare l’attività di gestione dell’autostazione con una serie di ulteriori servizi, al fine di rendere la struttura il più possibile ricettiva ed accogliente
per l’utenza. Intorno ad esso dovranno concepirsi una serie di arterie sia per raggiungere le varie parti della città e sia per consentire il deflusso fuori città dei viaggiatori. In questo senso ci si sta muovendo, avendo progettato il potenziamento della rete stradale intorno al terminal, sia per defluire fuori città e sia per collegare meglio alcuni quartieri, in primis il quartiere S. Giovanni. La programmazione prevede anche la realizzazione di parcheggi ed il completamento a breve del passaggio pedonale verso
via Mazzini. In definitiva si tende a modernizzare ed a rendere efficiente l’intera viabilità intorno al terminal proprio per creare intorno alla struttura, che ci auguriamo possa avere a breve un volto completamente nuovo, delle vie di accesso rapide e sicure. L’avanzato degrado presente nel sito già da svariati anni è stato per l’amministrazione uno stimolo per lavorare in maniera approfondita sulla struttura per consegnare alla città un’opera imponente e innovativa.
Furto in casa, quattro arresti Operazione dei carabinieri che hanno fermato quattro romani che tentavano di fuggire CAMPOBASSO. Sono stati intercettati dai Carabinieri della Compagnia di Campobasso mentre si davano alla fuga e tratti in arresto i quattro soggetti che, a Monacilioni, hanno perpetrato un furto in abitazione ai danni di una settantasettenne. Si è rivelata efficace l’azione posta in essere dai Carabinieri di prevenzione e contrasto alla perpetrazione di reati predatori. Grazie
alla capillare e costante presenza sul territorio, dovuta all’esistenza di presidi dell’Arma oltre che nel capoluogo in quasi tutti i comuni della provincia di Campobasso, ed al pronto coordinamento dei servizi esterni i militari hanno potuto individuare l’autovettura a bordo della quale un uomo, H.L. classe 1971, e tre donne, O.M. classe 1977, P.S. classe 1975, M.P e classe 1956; tutti residenti
nell’hinterland romano, si stavano allontanando da Monacilioni dopo aver perpetrato un furto in abitazione. Secondo un ormai collaudato cliché l’uomo attendeva le complici in macchina mentre una delle donne distraeva la povera vittima sull’uscio di casa e l’altra furtivamente si introduceva nell’appartamento rovistando nei cassetti. Ma l’arrivo di un’amica dell’anziana
donna e la richiesta di intervento ai Carabinieri ha messo in fugail gruppo. Tempestivamente giunti sul luogo del reati i Carabinieri di Campolieto hannorasserenato la donna e acquisito gli elementi utili per l’individuazione dei quattro, descrizioni che sono stateimmediatamente diramate ai servizi esterni dislocati sul territorio.E’ stata infatti la pattuglia della stazione Carabinieri di Toro ad intercettarli in contrada Ripitella e ad interrompere la loro fuga; l’identificazione è avvenuta grazie alleinformazioni fornite dalla vittima e dall’amica di questa . Numerosi i precedenti di polizia a carico dei quattro emersi dalla consultazione della Banca Dati Forze di Polizia; qualche monile in oro ed alcuni pezzi di bigiotteria i soli oggetti che, nel poco tempo avuto a disposizione, sono stati trafugati dall’appartamento e dei quali, con molta probabilità, gli stessi si sono disfatti durante la fuga. Dopo le formalità di rito gli indagati sono stati ristretti nelle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Campobasso in attesa della celebrazione dell’udienza di convalida dell’arresto.
II^ DOMENICA DI QUARESIMA marzo 2015 Il racconto evangelico della Trasfigurazione di Gesù si articola in tre momenti. Gesù sale “sopra un monte alto” (il Tabor) insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni. Nel momento finale Gesù e i tre apostoli “scendono dal monte”. La parte centrale si articola in due visioni – la trasfigurazione di Gesù e l’apparizione di Elia e Mosè – e in due momenti parlati: quello di Pietro e quello del Padre. Durante tutta la Trasfigurazione, Gesù non proferisce parola: l’evangelista racconta l’episodio in questo modo per farci intendere che il Trasfigurato deve essere contemplato nella verità divina in cui si fa conoscere. Tra i presenti sul monte della trasfigurazione l’unico a parlare è Pietro che, affascinato dallo splendore del momento, domanda a Gesù di prolungare la durata, anzi di fermare il tempo di quella illuminazione. Ma “fermare il tempo” è, in certo modo, infrangere il mistero, accogliendone soltanto il lato gratificante. Come spesso sperimentiamo, questa fede appagante è una ricorrente tentazione per noi credenti; vorremmo godere senza interruzione le gioie e i doni che il Signore ci elargisce, pronti però a recriminare contro Dio e anche ad allontanarci da lui appena
sopraggiungono dolore, difficoltà, prove. Sappiamo bene che il tentativo di fare del Mistero qualcosa che possa gratificarci già adesso non è fede, ma fideismo. E’ una falsa luce, un’illusione. A scendere il monte e godere la luce del Signore trasfigurato non è l’ordinario cammino della fede: il Mistero non può essere banalizzato dalle chiacchiere. Da qui la considerazione che il silenzio sul Mistero sia più che mai necessario, soprattutto oggi quando domina una cultura che altera con parola vuote di senso anche le cose più sacre. Ora c’è il Tabor, in seguito ci sarà il Calvario, ma sulla sommità di entrambi i monti sta Cristo che trasforma le tenebre in luce. Il cristiano può trovarsi qualche volta, per dono di Dio, sul monte della Trasfigurazione, ma anche allora deve ricordare di doverne discendere e tornare nell’oscurità del mistero, sorretto dalla gioia di aver goduto almeno per un po’, della luce della conoscenza di Cristo. Il catichismo della chiesa cattolica ( n.555 ) in proposito afferma : “ Per un istante, Gesù mostra la sua gloria divina, confermando così la confessione di Pietro. Rivela anche che, per entrare nella sua gloria, deve passare attraverso la croce a Gerusalemme.
Mosè ed Elia avevano visto la gloria di Dio sul Monte; la legge e i profeti avevano annunziato le sofferenze del Messia. La passione di Gesù è proprio la volontà del Padre: il figlio agisce come Servo di Dio.” Come è ben noto a noi tutti la parola “Vangelo” significa “lieto annunzio”, ma sappiamo dalla storia della salvezza quanto duro e lungo sia il cammino per ragguingere il suo compimento. Dopo tanto peregrinare , il viaggio oggi sembra concludersi con la trasfigurazione di Gesù sull’alto monte, dove egli conduce i suoi discepoli , Pietro, Giacomo e Giovanni , ma anche tutti noi. Come loro anche noi siamo decisi a piantare le tende , convinti di quanto fosse bello ora fermarsi. Ma Gesù ci fa comprendere che si tratta solo di una “visione” della meta finale, da raggiungere solo dopo che il “Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti”. Alzatevi e non temete , è la parola d’ordine che tutti i discepoli di Gesù devono vivere e trasmettersi oggi, in questo periodo che sembra così lontano dai valori cristiani , nella gioiosa certezza che egli è : “il Figlio mio, l’amato; ascoltatelo”. Mons. Gabriele TETI .
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Isernia
1 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Ittierre, storia di un’azienda finita male” Alcuni ex dipendenti dell’impresa hanno dato vita al distretto Moda Sannio ISERNIA. Negli anni ’80 Remo Perna fonda un’ azienda che chiama Pop 84.Il successo fra i giovani e’ immediato e riconosciuto. Negli anni ’90 Tonino Perna, dopo un attenta analisi del mercato e i riconoscimenti riportati, lancia il progetto ITTERRE. I grandi marchi gli affidano la produzione e la commercializzazione di capi da esportare in tutto il mondo. Grandi marchi, oltre i propri, quali : Extempore, Trussardi, Exte, Malo, Husky, D&G ,Romeo Gigli,Versace ,Versus,Versace sport,Just Cavalli, Ferre’ ,GF Ferre’,Ermanno Scervino,Aquascutum,Galliano,Fiorucci,Pierre Balmain,Harmont&Blain,Jean Paul Gualtier,Tommy Hilfiger ,Karl Lagerfeld Paris, C’N’C , Guy Laroche
, su cui lavora un management e dipendenti in grado di essere altamente competitivi sul mercato. Le Maison affidano alla ITTIERRE le loro licenze e loro produzioni proprio perché certi della riuscita. Infatti i profitti lievitano, gli obiettivi prefissati si raggiungono tanto che la quotazione in borsa e’ garantita. La storia della ITTIERRE viene raccontata e spiegata anche sui banchi di scuola, nelle Università quali “La Sapienza” , e trova spazio nei grandi web con l’ e-commerce, un passo significativo della strategia di crescita retail pianificata dall’Azienda. Ogni aspetto del capo viene “curato” nei dettagli, nei tessuti, negli accessori , in ogni sua parte , tanto da rendere la qualità e l’originalità del capo
stesso un elemento essenziale, tale da ottenere un garantito e perfetto MADE IN ITALY. La tracciabilita’, infatti, la garanzia di ogni capo. Filati, tessuti, modelli, marchi legati al lusso, un’Azienda di alto livello, proiettata sul mercato globale sia per le rappresentative griffe che per il know how talmente preparato e formato da essere, ancora oggi, appetibile e riconosciuto dagli imprenditori. Una macchina da “guerra”. Un motore di tanti cilindri. Un ciclo produttivo completo che si concretizza con i mono e plurimarca presenti nel mondo. Non un mondo “fantastico” ma reale, che solo nelle sfilate lascia spazio alla “fantasia” dei modelli, dei colori, degli applausi! Nella realtà rappresenta un
lavoro di un équipe . Tutte le capitali ospitano sulle passerelle il MOLISE. Purtroppo, dopo anni di incessante attività e “splendore”, nel 2009 Tonino Perna lascia il controllo della Presidenza della It Holding e della Ittierre. Un susseguirsi di eventi e procedure dopo . I dipendenti, parte integrante, determinante del successo della ITTIERRE e partecipi di una storia che il Molise racconta, convinti che qualcosa ancora si può fare, si sono riuniti in una associazione “Verso il Distretto Moda Molise-Sannio, in linea e in sintonia con qualsiasi azione, valida e in campo, in grado di creare industria. perché, la zona industriale di Pettoranello, continui ad essere la sede del settore tessile in
Molise e il punto di riferimento di tutto il patrimonio storico acquisito in quest’epoca. Una storia scritta nelle pagine dei libri e nelle grandi interviste alle più note Maison: “mi piace pensare, affermava lo stilista Gianfranco Ferre’, che la camicia bianca sia un termine di uso universale. Che ognuno però pronuncia come vuole”. Di camicie bianche la ITTIERRE ne fa per la GF , tante e per tanti anni, certificate e di qualita’ e non solo camicie. L’ITTIERRE fa sfilare, per le Maison tutte le tipologie di abbigliamento e accessori, riproduce i sogni di uomini e donne del mondo, prime e seconde linee, ma seconde a nessuno. Una ricostruzione appassionante ….
Unione Popolare cristiana, torna D’Ambrosio L’ex senatore è stato nominato rappresentante regionale per il Molise ISERNIA. Nuovo prestigioso incarico per Alfredo D’Ambrosio, ex senatore della Repubblica, centrista e moderato. L’onorevole Antonio Satta, segretario politico nazionale dell’Unione Popolare Cristiana, lo scorso 20 febbraioha nominato D’Ambrosio -già componente della segreteria nazionale -coordinatore per il Molise dell’Upc, delegandolo a rappresentare il movimento nei rapporti con le altre forze politiche e all’utilizzo del simbolo, nelle forme previste, per tutte le incombenze, raccordandosi con tutte le forze moderate presenti sulla scena politica. Il movimento di Satta, di ispirazione popolare e cristiana, ha scelto l’esperienza e la specchiata figura di un politico di lungo corso come D’Ambrosio, da sempre convinto sostenitore della buona politica. L’ex parlamentare isernino torna dunque alla ribalta con un nuovo progetto, che parte dal nazionale per ramificarsi in Molise e nel resto del Cen-
tro-Sud.Un’iniziativa sorta dalla volontà di una dozzina di deputati e senatori, in carica e non, principalmente di estrazione centrista: un gruppo motivato e coeso che, al di là degli steccati, intende mettere a disposizione le proprie esperienze e competenze al servizio del cittadino. La scelta su D’Ambrosio è stata dettata dalla considerazione che, in un momento storico così difficile e particolare, chi ha un passato criticabile debba farsi da parte e le scelte debbano cadere su persone integerrime, che possono mettere al servizio della comunità un bagaglio politico e amministrativo ineccepibile sotto ogni punto di vista. “Sono onorato di questa investitura – ha commentato D’Ambrosio – Da Roma l’onorevole Satta e altri amici hanno insistito affinché accettassi, ritenendo che fossi la persona giusta. Lusingato, ho messo a disposizione la mia esperienza e le mie possibilità, senza rivendicare alcuna candidatura, ma per pura e in-
tramontabile passione politica. Ho già avuto le mie soddisfazioni e hoaderito perché voglio dare il mio contributo per far radicare sul territorio questo nuovo soggetto politico, nel convincimento che la politica si possa fare anche senza stare nelle istituzioni. Ho a cuore, più di ogni altra cosa, le sorti dei cittadini molisani e ritengo che sia un dovere inderogabile, da parte di chi ha avuto una storia e un passato politico di un certo livello, riprendere le fila di un discorso che, in verità, non si era mai interrotto. Non sono mai uscito dall’agone politico, ma ho atteso, volontariamente in stand-by, lo sviluppo degli eventi. Consapevole che il momento storico richiedesse un ricambio, che alle cosiddette nuove leve fosse necessario dare un’opportunità concreta. Tuttavia, non posso fare a meno di rilevare che quanto accaduto negli ultimi anni non ha determinato quel cambiamento in positivo che i cittadini richiedevano, a gran
Clan dei Casalesi, nuovo arresto dei Carabinieri E’ finito in carcere Giovanni Zagaria, domiciliato a Pozzilli Nel tardo pomeriggio di oggi è scattato l’arresto nei confronti di Giovanni Zagaria, 31enne di San Cipriano d’Aversa nel Casertano, appartenente al Clan dei Casalesi fazione “Zagaria”. Il pregiudicato è stato rintracciato dai militari della Stazione di Filignano presso il suo
domicilio ubicato in Pozzilli e trasferito presso la casa circondariale di Isernia in esecuzione di un mandato di cattura emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli, dovendo lo stesso espiare una condanna a anni uno e mesi nove di reclusione per associazione a
delinquere di stampo camorristico. E’ il terzo duro colpo messo a segno dai Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia contro esponenti di spicco del “clan dei Casalesi” nelle ultime settimane.
voce. Le risposte che la gente si attendeva non sono arrivate. Un segno evidente chela politica deve essere fatta da persone per bene e che non abbiano solo il requisito anagrafico, dalla propria parte”. Ma quale sarà la collocazione politica, in chiave regionale, dell’Unione Popolare Cristiana? D’Ambrosio non scopre totalmente le carte: “Non c’è nessuna urgenza di scegliere tra destra o sinistra – conclude – Le carte a livello nazionale si sono rimescolate e i vecchi schemi politici sono saltati. Dunque, parlare di appartenenza a questo o quello schieramento è prematuro: ciò che conta, è l’appartenenza al credo e ai valori dei moderati, che resta ferma e imprescindibile. Auspico, pertanto, in chi si riconosce in queste idee, il più ampio confronto e coinvolgimento per i futuri appuntamenti locali e regionali”.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
1 marzo 2015
“Il San Timoteo va difeso” Le opposizioni al Comune chiedono la convocazione del Consiglio comunale TERMOLI. “Salvaguardia degli attuali livelli assistenziali e curativi della struttura ospedaliera termolese”. E’ questa la mozione presentata dai consiglieri comunali di opposizione, primo firmatario il capogruppo dell’Ncd Basso Antonio Di Brino, che insieme ai colleghi di minoranza ha sottoscritto anche la richiesta di un consiglio comunale aperto per trattare il tema in seduta straordinaria. “Con delibera n. 36 del 21 luglio 2014 il Consiglio comunale su pro-
come avvenuto per la Basilicata, comporterà la chiusura di intere unità operative e ridurrà il nostro ospedale in un mero avamposto di pronto soccorso. Tale denegata evenienza non consentirà di garantire i livelli minimi curativi e assistenziali, per questo vogliamo impegnare sindaco e giunta a voler riferire circa la posizione assunta nei confronti della Regione e a richiedere la modifica, in corso di applicazione, dei parametri previsti dal Decreto Balduzzi”
posta del gruppo di opposizione ha approvato il dispositivo che doveva prevedere l’adozione di provvedimenti, da parte degli organi competenti, finalizzati al mantenimento e al potenziamento dell’ospedale San Timoteo, al fine di garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini e utenti del Basso Molise. L’applicazione del cosiddetto Decreto Balduzzi, il cui accordo Stato-Regioni, sottoscritto dal presidente Frattura, senza la richiesta di deroghe per la Regione Molise,
“Sbrocca se ne infischia del sociale” Il consigliere Marinucci rilancia la necessità di tutelare le fasce disagiate della popolazione TERMOLI. “Sviluppo sostenibile, beni comuni, solidarietà, sociale: sono questi alcuni dei valori chiave che dovrebbero guidare le coalizioni di centrosinistra ma a quanto pare l’amministrazione targataSbrocca sembra si sia dimenticata di tutto questo” – ad affermarlo è il capogruppo di Liberatermoli Paolo Marinucci dopo l’animata discussione avvenuta nella seduta di consiglio comunale dei giorni scorsi. “Ben due mozioni a firma del sottoscritto e del collega Paradisi sono state bocciate dalla maggioranza dell’assise: due atti di rilevanza fondamentale per quel che concerne il verde pubblico e la cooperazione sociale. Avevamo proposto al sindaco e al consiglio di inserire degli spunti sul nuovo bando del verde pubblico ponendo l’accento e l’attenzione su tematiche sensibili come l’utilizzo del biologico e la piantumazione di alberi “Allergy free”, evitando quindi l’utilizzo di qualsiasi pesticida di sintesi. Non solo: ci siamo preoccupati anche della questione sociale, chiedendo di censire delle aree verdi disponibili ed affidarne la cura e piccoli lavori di manutenzione a cooperative sociali di tipo B, ovvero quelle cooperative che hanno come obiettivo il
reinserimento e l’integrazione sociale di soggetti svantaggiati. Nessuna delle due mozioni è passata, ma anzi, sono state sonoramente bocciate! Cosa dobbiamo pensare? Cosa de-
vono pensare i cittadini termolesi? L’amministrazione ha perso un’ottima occasione per valorizzare le politiche sociali ed il bene comune. Ha mostrato ancora una volta la sua reticenza ad uno sviluppo sostenibile e nel rispetto dell’ambiente e del cittadino. In fondo, non abbiamo di certo chiesto la luna o modifiche rilevanti dal punto di vista economico. Tutt’altro!” “Ma l’isteria amministrativa si è consumata anche riguardo un altro atto presentato dal sottoscritto in merito all’economia del gettone di presenza spettante ai consiglieri comunali. L’amministrazione, infatti sta ritar-
dando nella discussione della proposta di deliberato in cui chiedo la costituzione di un fondo ad hoc per affrontare l’emergenza abitativa e la difficoltà di molte famiglie nel far fronte alle utenze domestiche e alle spese mediche – fondo che deriverebbe da un lato con il risparmio dei gettoni di presenza garantendo ai soli membri effettivi delle commissioni consiliari, con esclusione dei capigruppo, e dall’altro, con la riduzione del numero di commissioni consiliari al numero di 5 e non 6 (come sono attualmente).” Mercoledì mattina, nel rispetto del regolamento, avevo inviato tramite posta certificata delle proposte di emendamento ad integrazione di cui il consiglio comunale avrebbe dovuto tenere conto nella discussione. Purtroppo però questi atti non sono arrivati in discussione. Il Presidente del consiglio ha solo potuto certificare dopo visione della mia documentazione che l’invio era regolare. Purtroppo quindi è stato deciso di rimandare ancora una volta la discussione. E sempre più ci rendiamo conto di quanto sia difficile per questa amministrazione andare incontro ai cittadini ed ai loro disagi economici, abitativi, salutari.
Il Termoli calcio è ad un bivio Dopo la tribolata settimana la squadra giallorossa affronta il Fano in trasferta TERMOLI. Dopo il movimentato martedì scorso sulle sorti del calcio termolese, che è stato davvero la punta di diamante di una crisi che pareva ormai non avere sbocchi, ecco che domani si torna al calcio giocato con diverse novità, prima tra tutte il tecnico, Pino Di Meo e il suo secondo, dal passato prestigioso in serie A, Antonio Dell’Olio. Un duo a noi ignoto ma capace di portare professionalità e serenità tra
giocatori e avviare (si spera) un nuovo percorso. I giocatori, in questi giorni, hanno prestato particolare ascolto al neo tecnico, lo seguono e rispettano al punto da innescare in ciascuno la molla giusta per far parlare il campo e non più vicissitudini che di calcio e sport hanno sempre meno. Oggi a Fano, trasferta difficilissima dove ci attenderanno due bocche da fuoco, Sivilla e Borrelli, e un am-
biente ostile; questo perché, ora che abbiamo Di Meo come allenatore, abbiamo da “fare i conti” con un tecnico che a Fano, lo ricordano, è visto come un vero e proprio incubo perché nel 2008 con la sua Vastese, riuscì a soffiare sotto il naso la vittoria del campionato all’ultima giornata. Tornare da Fano, dove la squadra si recherà da questo pomeriggio (sabato 28), con punti nel carniere (1 o magari 3) sarebbe il massimo.
Eppure oggi esiste un problema reale: i giocatori rischiano di restare seriamente senza un tetto sulla testa, infatti, pare che la sistemazione attuale sul lungomare Nord abbia dato un “aut aut” tra l’altro appena scaduto che non ammette deroghe: una bella gatta da pelare che certamente non potrà risolvere la commovente generosità dei tifosi. Chi ha messo in queste condizioni la squadra ora ha da sbrigliare la ma-
tassa: il calcio cittadino fa parte del tessuto sociale termolese e quindi va sostenuto, come viene sostenuta qualche altra situazione. Chiudere gli occhi e girarsi dall’altra parte facendo finta di niente non sarebbe onorevole in questo momento, ma avendo visto come si è comportata in questi ultimi giorni, pensiamo che l’amministrazione non farà certo come gli struzzi e non nasconderà la testa sotto la sabbia.