Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 212 sabaTo 26 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’oscar del giorno a Luigi Di Marzo
La regione continua a non pagare
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Luigi Di Marzo. E'stato eletto Presidente del Comitato Regionale degli Automobile Club del Molise. Circa sei mesi fa il giovane ed affermato imprenditore molisano dr. Luigi Di Marzo era stato eletto nuovo Presidente dell'Automobile Club Campobasso, succedendo a Paolo Rizzi, che aveva mantenuto la presidenza dell'ACI per vent'anni e non più ricandidato. Il presidente Di Marzo ha espressamente dichiarato di voler operare per un incremento costante dei servizi in favore degli automobilisti e della mobilità.
il Tapiro del giorno a Michele petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. L'assessore regionale al Lavoro, ora, dovrà registrare una nuova emorragia di posti di lavoro. A casa, infatti, andranno i 103 lavoratori del Call Center 3 g spa. Il Ministero, ritenuto non poter fare altro, ha preso atto della ferma volontà dell’azienda di procedere in tale direzione, rispetto alla quale a nulla sono valse le opposizioni del sindacato. L'assessore Petraroia si sta rendendo conto di cosa sta, realmente, accadendo in Molise? O pensa che con l'area di crisi si risolva tutto?
servizio a pagina 3
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
26 settembre 2015
Centrali biomasse a Campochiaro, il Tar le ha bocciate Sono state anche respinte le richieste di indennizzo e di risarcimento danni CAMPOBASSO. “Con sentenze n. 367 e n. 368 del 25 settembre 2015, il Tar Molise ha definitivamente pronunciato sui ricorsi promossi in merito alla realizzazione delle due centrali a biomasse nei Comuni di Campochiaro e San Polo Matese”. Con soddisfazione si esprimono gli avvocati difensori dei Comitati, che si erano opposti alla decisione della Regione di fare realizzare le centrali nell’area matesina, Giuseppe Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano. “Il Tribunale Amministrativo ha stabilito la illegittimità
dei provvedimenti di autorizzazione e respinto le richieste indennizzatorie e risarcitorie avanzate dalle società in conseguenza della revoca ed annullamento in autotutela disposte dalla Regione. contenuti dei due importanti pronunciamenti giurisdizionali saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa prevista per la prossima settimana. Lo comunicano i legali Pino Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano che hanno assistito i comuni di San Polo Matese, Campochiaro, Spinete, Colle D’Anchise, Roccaman-
dolfi, Sepino, Guardiaregia, San Giuliano del Sannio, Cercepiccola e San Massimo, oltre a numerosi imprenditori del settore agroalimentare della zona. Una battaglia che era stata ingaggiata anche dai Comitati che più volte hanno manifestato nell’area industriale di Campochiaro e dinanzi il Consiglio regionale. Sulla spinosa questione e relativamente ad una delle due centrali, si era anche sollevato il polverone politico dovuto alla presenza di persone vicine al presidente della Giunta regionale in una delle due società interessate.
La Regione Molise in materia di gestione e professionalizzazione del personale in organico una ne pensa e cento ne fa
Incredibile: un corso professionale su cosa fare dopo le novità dell’estate
L’occasione non è parsa vera alle dipendenti Nina Antonietta D’Elia e Carmela Pasqualone, impegnate presso il Servizio gestione delle risorse umane e dell’organizzazione del lavoro In materia di formazione professionale questa è decisamente bella. La fornisce – more solito – l’ineffabile amministrazione regionale che in materia di gestione e professionalizzazione del personale in organico, una ne pensa e cento ne fa. Questa è singolare, perché non si riesce a capire da dove nasca e da cosa sia generata, e perché, la necessità per il personale di porsi il problema di “cosa fare dopo le novità dell’estate”, fino al punto, dicevamo, di ritenere impellente prendere parte a un apposito corso di formazione professionale proposto alla Regione Molise dalla società a responsabilità limitata Publika di Volta mantovana. Di più nel documento amministrativo a firma di Angela Aufiero non è detto né illustrato. Una proposta a dir poco sibillina, ma indubbiamente intrigante, specie per chi avverte la necessità di una alternativa, tra le tante, a cosa fare dopo le novità del’estate. L’occasione non è parsa
vera alle dipendenti Nina Antonietta D’Elia e Carmela Pasqualone, impegnate presso il Servizio gestione delle risorse umane e dell’organizzazione del lavoro, che hanno chiesto di parteciparvi, a Na-
poli, il 15 ottobre prossimo presso il Ramanda Naples in Via Galileo Ferraris, 40. Le due signore sono state debitamente autorizzate, sul presupposto che, nell’ambito della generale definizione di strategia di
contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica sono state introdotte specifiche normative in tema di ottimizzazione e razionalizzazione dei processi di lavoro, da realizzarsi anche attraverso
l’adozione di adeguate iniziative di formazione dei lavoratori e di riqualificazione professionale. Questa è sembrata imperdibile allo scopo. Tant’è che la D’Elia e la Pasqualone andranno a conoscere a fondo “cosa fare dopo le novità dell’estate” per farne un’evidente motivo professionale da elargire e diffondere all’interno dell’Ente quale ulteriore patrimonio di arricchimento del Servizio in cui lavorano che, non va dimenticato, si occupa della gestione delle risorse umane e dell’organizzazione del lavoro. Aggiungervi quest’altro tassello non può che essere un arricchimento per se stesse e per il Servizio. O no? Comunque, una puntata a Napoli ne vale la pena, specie se il costo è a carico dell’erario regionale: 346 euro (somma comprensiva dell’imposta di bollo di 2 euro, per la precisione). Dardo
TAaglio lto
3 26 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
L’ATM e la GTM, aziende che gestiscono quote del trasporto pubblico regionale, dal prossimo 1 ottobre sospenderanno il loro sevizio. La Regione Molise deve alla prima mezzo milione di euro, alla seconda quasi un milione e settecentomila...
La Regione non paga, si scende alla prossima E ci risiamo. Dal 1 ottobre prossimo l’ATM (Azienda Trasporti Molise) e la GTM (Gestione Trasporti Mobilità), società che gestiscono quote del trasporto pubblico regionale, la GTM come servizio urbano su Termoli, l’ATM su tratte regionali e anche da e verso Roma, sospenderanno il loro servizio. Tutti a piedi. Fin dallo scorso dicembre, con l’eclatante protesta dell’Atm che fermò i suoi mezzi per un giorno, creando non pochi disagi all’utenza ed un vespaio di polemiche che per poco non finì nei Tribunali, ci tocca rendere conto di questo tira e molla tra le aziende ed il loro committente, la Regione Molise. Un committente insolvente, che non paga. Il debito vantato dall’Atm pare si aggiri intorno al mezzo milione di euro, più di tre volte tanto quello vantato dalla GTM. Ora vorremmo che, per un attimo, vi metteste prima nei panni di quelle aziende, dei loro dipendenti, che da mesi non prendono lo stipendio, e poi anche un po’ nei nostri, cari lettori de La Gazzetta. Per capire la frustrazione e la rabbia che una situazione de genere è in grado di provocare. Nei lavoratori, perché, come è più che ovvio, nulla è più mortificante che lavorare senza ricevere il giusto corrispettivo,
Non ci voleva certo la zingara per divinare, come ci è toccato di fare nell’edizione di ieri, che la conferenza stampa di oggi dell’Associazione Costruttori Edili del Molise (ACEM) sarebbe stata fondata su un drammatico consuntivo della situazione del settore in Molise. I numeri sono impietosi, la realtà davvero dura da accettare ma, dalle parole del presidente dell’Associazione sono venuti fuori anche tanti spunti propositivi, tante idee su cui, magari, cominciare a costruire il rilancio dell’intero comparto e del relativo indotto. Ma prima i numeri, lo stato dell’arte: nel periodo compreso tra il 2008/2009 ed il 2013/2014 il settore delle costruzioni molisano ha perso il 43% degli occupati ed il 22% del monte complessivo delle imprese. Una catastrofe epocale, numeri che non contemplerebbero un domani. Ma evidentemente non c’è né tempo e né voglia all’ACEM di fermarsi al puro piagnisteo, all’invettiva cieca e sorda contro il destino beffardo ed il governo ladro. Idee per ripartire non mancano. Il presidente Di Niro ha chiesto il riconoscimento dell’area di crisi per le costruzioni, giustificato anche dal fatto che dalla congiuntura ha patito, oltre al settore dell’edilizia in senso stretto, anche un indotto nient’affatto trascurabile, fatto di fornitori, produttori di materiali ed attività commerciali di vendita specializzate. Se davvero ci sarà la volontà generale, ma soprattutto politica e programmatica, di evitare il definitivo default del comparto, non si potrà prescindere, sostiene ancora Di Niro, dalla
la giusta soddisfazione materiale. Quella che permette di riempire l’esistenza di altre cose, oltre il lavoro; quella che permette a chi lavora di far felice chi ama, anche con poco, per carità. Ma con il nulla è po’ più difficile, vi pare? Una rivendicazione tal-
mente elementare che spesso rimane soffocata in gola; talmente è difficile trovare le parole giuste per cercare una spiegazione laddove non dovrebbe esserci nemmeno il problema. Rabbia e frustrazione perché le parti che contraggono un contratto sono ob-
bligate ad onorare i patti. Quindi davvero non si capisce perché la Regione si ostini a mantenere in atto questa sua posizione di insolvenza, giocando letteralmente con le esistenze dei lavoratori. E qui entra in ballo anche la nostra di rabbia e frustrazione, quella di chi, per ventura, si trova nella condizione di dover rendere la cronaca di certi avvenimenti e, magari, cercare di trarne uno straccio di flusso logico, di ragione tanto comprensibile da poter essere, con umiltà, spiegata a coloro che ci leggono. Ma niente. Noi giriamo in tondo senza trovare lo straccio di una ragione, tanto mento di una pubblica e chiara spiegazione, sul perché la Regione Molise si ostini a non pagare le sue spettanze. Il solito silenzio di piombo: pesante ed intossicante. C’è poco da fare: non pagano mai. Né materialmente, né metaforicamente. A pagare sono sempre le ultime ruote del carro, i lavoratori e gli utenti. Quelli che vengono lasciati senza stipendio e, dal 1 ottobre, senza servizio. Proveremo, in questi giorni, a cercare di capire per potervi spiegare.
L’Acem mette sul tavolo una serie di idee per far ripartire il settore Creazione della centrale unica di pagamento e creazione di un conto dedicato per i finanziamenti creazione di una centrale unica di pagamento, con liquidazione diretta alle imprese, evitando il passaggio per le amministrazioni comunali, in modo da accorciare i tempi tecnici e mettere fine allo strangolamento finanziario delle imprese, la loro perenne esposizione con le banche. Bisognerà creare un conto dedicato per i finanziamenti delle opere, un parallelo piano di opere immediatamente cantierabili, incentrato soprattutto sulla viabilità regionale. Testardamente, oltre che un po’ ingenuamente, viste le esternazioni dello stesso governatore Frattura di questi giorni, dall’ACEM chiedono il raddoppio delle corsie della direttrice Termoli – San Vittore. Molto più praticabile, ci pare invece, la proposta di un piano di messa in sicurezza delle altre arterie. Non poteva certo mancare, in questo contesto, un passaggio sulle opere di ricostruzione post sisma. La proposta dell’ACEM è quella di abbassare l’aliquota della rendicontazione dell’importo della delibera CIPE dell’agosto 2011, dall’8 al 4%, in modo da rendere più fluidi i flussi finanziari ed unificare le procedure di istruttoria. Ciliegina sulla torta la copertura dell’intero territorio regionale con la banda larga. Tanta carne al fuoco,
tanti spunti concreti, di buon senso, ponderati su cui lavorare seriamente e di concerto con tutte le parti coinvolte. Non si può certo dire, di fronte a queste argomentazioni, come pure è stato ineffabilmente fatto da più di un esponente politico tra quelli più vicini al governatore, che dall’Associazione dei costruttori
arrivano solo sterili lamentele, nessuna proattività. Le istanze, le richieste di un settore che una volte ha fatto le fortune di questa terra sono ufficialmente sul tavolo. A coloro cui spetta l’onere e l’onore di governare tocca ora solo raccoglierle, valutarle e, magari, renderle operative. Alibi non ce ne sono più.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 26 settembre 2015
Dal primo ottobre entreranno in vigore tre nuovi decreti attuativi della legge 90/2013 relativi all’autocertificazione e all’efficienza energetica
L’amministrazione comunale come sta informando i cittadini che stanno per acquistare o per costruire una casa? Nel prossimo consiglio comunale di Campobasso sono in previsione miglia di metri cubi di cemento per nuove costruzioni e centinaia di nuovi appartamenti Notizia da non sottovalutare. Dal primo ottobre entreranno in vigore tre nuovi decreti attuativi della legge 90/2013 relativi all’autocertificazione e all’efficienza energetica. Notizia che alcuni tecnici e progettisti avveduti hanno ben presente; ne conoscono gli effetti, e ne fanno un motivo professionale a tutela e a vantaggio di coloro che vanno incontro alla progettazione, alla realizzazione e/o all’acquisto di una abitazione. C’è da chiedere se, ad esempio, ne sanno qualcosa Palazzo san Giorgio e si regolino di conseguenza; se gli stessi notai si preoccupano di mettere sull’avviso gli operatori del mercato edilizio e gli acquirenti dell’entrata in vigore di questi nuovi limiti alla piena agibilità delle abitazioni. Insomma, chi informa i cittadini che il patrimonio edilizio, la propria abitazione sono in aperto difetto rispetto alla legge e, in special modo, chi informa di questa nuova evenienza coloro che sono in procinto di acquistarne una e, soprattutto, esiste un mercato edilizio adeguato ai nuovi parametri
La Sicilia ch’è una grande terra, un assessore al turismo ce l’ha e si dà molo da fare per renderla turisticamente ancora più attraente e per fare del settore un vettore trainante dell’economia regionale. Sua questa sintomatica dichiarazione in concomitanza della pubblicazione sul sito dell’Ente della graduatoria definitiva dei progetti per la realizzazione di attività finalizzate alla creazione di itinerari turistici, nell’ambito del progetto di eccellenza denominato “Culto & Cultura, progettazione e realizzazione di itinerari per la valorizzazione del turismo religioso”. Una scelta di campo questa del turismo religioso, peraltro in forte ascesa, con una target di tutto riguardo, su cui poter puntare per aumentare la permanenza turistica sul territorio. Dicevamo della dichiarazione. Eccola: “Quello naturalistico - religioso è uno dei segmenti turistici sui quali stiamo puntando per ampliare, innovare e diversificare l’offerta sui mercati internazionali, prolungare il tempo medio di permanenza sul territorio del turista, valorizzando la specificità ed il grande patrimonio di fede, natura e
energetici? Sono punti di domanda che a quanto pare non hanno la dovuta cittadinanza nei sistemi d’informazione della pubblica amministrazione, figli di una mentalità che considera le leggi e le nome applicative una opzione, una circostanza per la quale ci sarà sempre qualcuno o qualcosa che consentirà di mettere una pezza a colore. Vien da
chiedere se c’è qualcuno che prima di concedere l’autorizzazione a costruire, accerti il rispetto della legge 90/2013 e, in particolare, i decreti attuativi che l’accompagnano. Nel prossimo consiglio comunale di Campobasso sono in previsione miglia di metri cubi di cemento per nuove costruzioni e centinaia di nuovi appartamenti. Saranno già predisposti per fronteggiare quelli
che sono i limiti del conten i m e n t o energetico? Il solito solone dirà che l’obbligo di ridurre al minimo i consumi energetici (quasi a zero) compensandoli in buona parte con l’uso delle fonti rinnovabili per i nuovi edifici e per quelli sottoposti a ristrutturazioni significative partirà dal 1° Gennaio 2021. Chi solleva una obiezione del genere dovrebbe poi sapere che la Germania e la Francia stanno investendo ingenti capitali sul patrimonio edilizio esistente per mantenerne il valore commerciale e per non farlo crollare. Ma siamo in Italia e certe accortezze da parte della Pubblica amministrazione è
Turismo, il Molise non riesce a programmare una strategia tradizione della Sicilia. La strategia che abbiamo posto in essere in questi mesi si è articolata in un’azione di animazione territoriale in diverse aree dell’isola, per favorire la messa in rete dei sistemi territoriali. Il finanziamento dei progetti che hanno ottenuto i punteggi migliori, rappresenta un altro importante step che darà impulso alla realizzazione di pacchetti turistici integrati da proporre durante la prima borsa del turismo religioso che stiamo preparando per il prossimo autunno a Monreale, con la partecipazione di buyers internazionali del settore”. Tutto chiaro, sintetico e soprattutto facile da comprendere, crediamo, anche da parte del delegato al turismo della Regione Molise, visto che un assessore non ce l’ha, non avendo soprattutto le idee che hanno gli amministratori siciliani e la loro capacità di tradurle in fatti concreti. Bene. Anche per il delegato consigliere regionale Domenico Di Nun-
zio, che finora s’è limitato a presenziare le feste paesane, le sagre del baccalà, e i festival della porchetta, non dovrebbe essere difficile rendersi conto che poi, in fondo, basta poco, per mettere in piedi un programma, una proposta, una scelta di campo nel novero delle risorse ambientali, naturali, storiche, archeologiche e religiose di cui il territorio molisano può vantare, dando uno
sguardo da vicino, procurando un approfondimento, eseguendo una intelligente (!) copiatura di ciò che ha realizzato l’assessore al turismo della Regione Sicilia. Una copiatura, come ogni scolaro poco preparato ma intraprendente, s’ingegna a fare. Almeno la diligenza, nel consigliere delegato al turismo del Molise, la si può pretendere, considerato che la delega, economicamente, lo equipara a un assessore. Ciò per dire ancora una volta, e ancora una volta sollecitando un pizzico d’orgoglio di essere e di considerarsi amministratori regionali, ai signori di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale che, in assenza d’idee e di motivazioni, esiste il metodo del prendere nota,
solo da sognare. Ma intanto per il patrimonio edilizio pubblico del contenimento energetico la scadenza è anticipata al primo gennaio 2019. Ossia, le abitazioni e gli edifici pubblici per quella data dovranno essere energeticamente autonomi; dovranno essere costruiti in modo da dare comfort senza consumare energia proveniente da fonti fossili. Ne sanno qualcosa a Palazzo san Giorgio? Si sono predisposti al caso e alla nuova necessità ? Dubitiamo. Infatti, che fa l’amministrazione? Come sta informando i cittadini che stanno per acquistare o per costruire una casa? Che fa il comune per gli immobili esistenti e quelli in vendita? Avendo attenzione a tutelare i cittadini e a denunciare le (ir)responsabilità di chi li amministra, il nostro compito di cronisti è tutto racchiuso nella formulazione delle domande . Dardo
di ricalcare (magari adattandoli) una proposta o un programma (adattabili) allo striminzito e lacero pacchetto programmatico regionale del Molise. Il turismo religioso, copiando la Sicilia, nell’anno del Giubileo indetto da Papa Francesco, potrebbe essere una carta vincente per uscire dall’ombra, per creare un “unicum” di assoluto rilievo storico/religioso. Abbiamo Abbazie, Cattedrali, Monasteri, Santuari di rilevante valore per i credenti; abbiamo tracce indelebili del percorso della Via Francigena, per i cultori della storia e della vita di san Francesco, abbiano molte cose che altri non hanno. Per rendersi conto di tutte queste possibilità gli amministratori regionali, oltre a copiare la Sicilia, avrebbero la possibilità di leggere le maestose, documentate e commentate pubblicazioni di Franco Valente da Venafro, per rendersi conto dell’importanza della dotazione storico/religiosa e della sua proponibilità in chiave turistico/culturale. Se solo vincessero la loro avvizzita pigrizia mentale.
TAaglio lto
5 26 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Duro l’intervento del segretario regionale della Cgil, Sandro Del Fattore CAMPOBASSO. “Mancanza di idee, assenza di programmazione e nessuna volontà di aprirsi al confronto con le parti sociali”. Sono queste le parole ricorrenti pronunciate nel corso della conferenza stampa tenuta ieri mattina dalla segreteria regionale della CGIL Molise, rappresentata da Sandro Del Fattore e Franco Spina. Programmazione, progettualità, confronto, sono elementi di cui l’attuale giunta regionale appare del tutto sprovvista in riferimento al tema scottante del lavoro e al futuro delle aziende partecipate, su tutte Gam e Zuccherificio. Gli ex lavoratori sono giunti ormai al periodo di scadenza degli ammortizzatori sociali, appesi al filo sottile della speranza della proroga dei sussidi, condizionata all’esito del ver-
“Frattura manca di idee e programmazione” tice dei prossimi giorni al Ministero dello Sviluppo Economico. Sullo sfondo resta l’assenza di soluzioni sul rilancio della filiera avicola e dello zucchero, nonostante gli sbandierati annunci del governo regionale sull’utilizzo dei fondi del PSR e dell’area di crisi complessa per il rilancio delle aziende e la ricollocazione dei lavoratori. E poi ci sono le altre vertenze irrisolte, tra cui Molise Dati e Protezione Civile, con la Regione silente mentre il tempo passa e la disperazione aumenta. Parallelamente non si tagliano costosi cda, come Autostrade del Molise
spa, e si prosegue spediti verso opere inutili come la Metropolitana leggera. La CGIL lancia un messaggio forte: “se non saremo ascoltati e non avremo risposte in tempi celeri - ha affermato il segretario generale del sindacato Sandro del Fattore - riprenderemo la mobilitazione sotto le sedi della Regione.” Il Sindacato annuncia nuove iniziative per Ottobre anche sul tema dell’area di crisi, con idee e proposte concrete che verranno lanciate alla presenza di esperti e delegati della segreteria nazionale”.
Solo se posta con le spalle al muro la burocrazia regionale riesce ad essere efficiente
Salvato in extremis il finanziamento europeo 2007/2013 per il recupero e la valorizzazione del borgo antico di Campomarino Intanto della programmazione del settennio 2014/2020 non si hanno ancora notizie certe né sinora è stato reso noto alcun intervento Dal passo di lumaca a quello veloce della gazzella: è la trasformazione della burocrazia molisana, in particolare della burocrazia regionale, che deve fare in modo che i milioni di euro dei fondi europei relativi al settennio 2007/2013 vengano utilizzati entro il 31 dicembre, pena la revoca degli stanziamenti. La fretta dicono sia una cattiva consigliera, ma nella condizione in cui è venuta a trovarsi la Regione per l’incapacità del governo di centrodestra di progettare e realizzare ciò che poteva, non può che essere una scelta obbligata e un modello comportamentale. Probabilmente alcuni progetti e alcuni investimenti ne potranno risentire ma il punto cruciale è fare in modo che i soldi non tornino a Bruxelles. In quest’ottica di razionalizzazione e velocizzazione è entrato il Progetto Integrato di Sviluppo Urbano“Innovazione e Governance” per il recupero e la valorizzazione del borgo antico di Campomarino. L’avvio dell’intervento risale al 21 Gennaio 2013 data in cui tra la Regione Molise ed il partenariato proponente l’attuazione del progetto, ovvero l’Unione dei Comuni del Basso Biferno con sede in Larino, è stato sottoscritto l’accordo. In questa sede in cui diciamo che per la realizzazione dell’opera di miglioramento estetico e funzionale di uno dei centri marini del Molise turisticamente più frequentati finalmente sono stati concessi 829.733,31 euro a valere sulle risorse Fesr, non ha senso rimarcare che dal 21 gennaio 2013 sono passati comunque due anni in cui la burocrazia regionale ha evidente-
mente utilizzato il passo di lumaca e che dal 22 settembre scorso è passato giocoforza quello veloce della gazzella per non fare la figura barbina di vanificare il finanziamento e di sottrarre a Campomarino un’opera di miglioramento estetico e funzionale. Per centrare l’obiettivo la Regione ha dovuto revocare la determinazione direttoriale numero 3 del 16 gennaio 2014 con cui aveva concesso un finanziamento parziale dei lavori col rischio di non vederli completati entro il 31 dicembre e i soldi rimandare a Bruxelles. Cancellata quella determinazione n’è stata fatta un’altra che, come diciamo, mette in condizione l’Unione dei Comuni del Basso
Biferno di coprire interamente il costo dell’intervento e, in tempo utile, il recupero e la valorizzazione del borgo antico di Campomarino. Abbiamo utilizzato questo provvedimento come esempio, ma ne avremmo potuti utilizzare altri che dimostrano come solo se posta con le spalle al muro, la burocrazia regionale riesce ad essere tempestiva ed efficiente. Stiamo parlando dei fondi europei del settennio 2007/2013, non dimentichiamolo, mentre della programmazione del settennio 2014/2020 non si hanno ancora notizie certe né sinora è stato reso noto alcun intervento. La Regione e il partenariato socio/economico si stanno ancora guardando
ebeti negli occhi. Nei corsi e ricorsi storici, purtroppo, la storia si ripete. Accadrà che per non perdere i finanziamenti del prossimo settennio vedremo di nuovo la burocrazia e l’amministrazione regionali costrette ancora una volta ad arrancare e farsi virtuose solo sul filo di lana. Probabilmente no. E’ augurabile. La scelta di allestire un Programma di rafforzamento amministrativo (Pra), e di averlo affidato a un dirigente particolarmente motivato e attivo (Angelo Fratangelo), dovrebbe scongiurare il pericolo. Dardo
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Campobasso
26 settembre 2015
Arrivo fissato nella spettacolare area archeologica Domani si corre la 32^ Tappino-Altilia Il tempo tiene. Qualche nuvola, ma è stata scongiurata la pioggia. Va data logicamente la precedenza alle previsioni del tempo, prima di scrivere della corsa podistica su strada che è diventata un cult nella nostra città. Tutto e pronto, si aspetta solo lo sparo dello starter, fissato domani mattina, alle 9,30. C’è come sempre tensione nei vertici dell’Atletica Amatori Molise di Campobasso che sta rifinendo i preparativi per la 32^
edizione della Tappino-Altilia, gara nazionale di mezza maratona, valida per il campionato regionale, amatori master e individuale di società. Nonostante l’organizzazione sia ben lubrificata alligna la tensione tra chi da mesi è al lavoro per assicurare una perfetta riuscita della corsa. Si partirà, come sempre, da Tappino, con arrivo e premiazione presso il teatro area archeologica di Altilia. Lunedì 21, la prova è stata presen-
tata ufficialmente in Comune, il presidente Franco Pietrunti e suoi più diretti collaboratori erano raggianti di felicità. Stasera, presso il Centro Commerciale Monforte i concorrenti riceveranno la pettorina, e, assieme agli altri invitati, potranno partecipare al pasta party e degustare i prodotti tipici molisani. Benché da fuori regione sono previsti fior di concorrenti è probabile
che la corsa venga vinta ancora una volta da un nostro portacolori. Magari lo steso Ivan Di Mario della Polisportiva Molise potrà tagliare, come in altre precedenti occasioni, per primo il traguardo, assicurandosi gli applausi, la coppa e un assegno in euro che non fa certo male a chi, per tutto l’arco dell’anno, corre tutti i giorni per allenarsi a tenere in efficienza i muscoli e a riempire d’ossigeno i polmoni.
La Tappino-Altilia è diventata ormai una gara di grande fascino che riesce ad intercettare quasi mille partecipanti per ogni edizione. Un numero di riguardo, se si tiene conto che arrivano da fuori almeno la metà dei concorrenti, i quali si caricano sulle spalle non solo la fatica dei 21 chilometri di asfalto, ma anche i costi vivi per trasferimento e la tassa d’iscrizione. (ge.ve.)
Il Comune di Jelsi in luce Il MuFeG e la Festa del Grano alla II Borsa del Turismo Sociale Dopo il grande successo dello scorso anno, torna la Borsa del Turismo Sociale in Molise. Anche il Comune di Jelsi, Il MuFeGe il Comitato S.Anna organizzatore della Festa del Grano di Jelsi saranno presenti all’evento dedicato alla promozione del territorio Molisano. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Organizzazione Tempo Libero di Campobasso sulla scia del risultato ottenuto dalla prima edizione della Borsa del Turismo Sociale, organizzata nell’ottobre del 2014, e presenta quest’anno un’edizione ancora più completa e coinvolgente. La manifestazione oltre a confermare la presenza dei presidenti dei CRAL italiani e dei relativi gruppi di acquisto, vedrà la partecipazione di Tour Operator e altri operatori del turismo nazionale. La novità più importante, però, riguarda la presenza delle imprese dell’enogastronomia molisana di qualità e delle amministrazioni locali del Molise interessate a promuovere il loro territorio. La presenza delle strutture ricettive, degli operatori della logistica, delle agenzie turistiche e delle associazioni di servizi della nostra regione completeranno il contesto e permetteranno, tramite l’incontro di domanda e offerta dei servizi e
dei prodotti del sistema turistico ed enogastronomico, un maggiore sviluppo dell’economia di settore. L’evento si svolgerà a Campobasso nei giorni tra il 25 e 27 settembre, ma grazie al lavoro di follow-up dell’associazione Excursio, permetterà lo sviluppo del progetto di promozione e marketing territoriale della Borsa anche nei mesi successivi attraverso il coinvolgimento, via email, newsletter e social media, degli operatori
presenti nei giorni della manifestazione. La partecipazione all’evento è stata possibile grazie all’interessamento dell’assessore comunale Michele Mazzocco e di Ines Mignogna, in qualità di direttrice del Museo di Comunità della Festa del Grano di Jelsi e presidente l’Associazione Culturale “Carri in Cantiere”. L’obiettivo è quello di portare Jelsi all’attenzione dei Tour Operator, degli altri operatori del turismo nazionale e dei CRAL italiani, e portare a Jelsi il maggior numero di turisti sia a luglio, per la Festa del Grano di Sant’Anna che negli altri mesi dell’anno. L’idea è quella di stimolare la curiosità degli operatori turistici anche attraverso il contatto diretto e la visione delle opere in grano realizzate dalla gente di Jelsi, possibile grazie alla presenza di alcuni carri e manufatti che dal Museo di Comunità della Festa del Grano si trasferiranno a Campobasso nei giorni dell’evento. In questo modo, grazie all’ottimo lavoro dell’Associazione Carri in Cantiere, curatrice del MuFeG e del Comitato Organizzatore della Festa del Grano, presente col Presidente Giovanni Vena, si potrà continuare ad arricchire l’opera di promozione della Festa e del territorio di Jelsi, che l’Amministrazione Comunale e le altre anime della comunità stanno mettendo in campo da diverso tempo.
24^ Rassegna Polifonica Nazionale “Città di Campobasso Dal 26 settembre all’11 ottobre 2015
Si sono da poco spenti i riflettori sulla magica serata ricreativa/culturale “Vivi la tua città”. Una rassegna cittadina per tutti i gusti. Tornano a riaccendersi sulla 24^ Rassegna Polifonica Nazionale “Città di Campobasso” organizzata dall’Associazione Polifonica Molisana, sponsorizzata dal Comune di Campobasso con il contributo della Banca Popolare Emilia Romagna. Dal 26 settembre all’11 ottobre la città, in particolare il Borgo Antico, diventerà il centro di tutta la nostra attività corale, occasione unica di ascolto e confronto di proposte musicali. La kermesse corale inizierà e terminerà nel cuore della città con due concerti di cori provenienti dall’Abruzzo e dalla Puglia che presenteranno programmi avvincenti dedicati ai principali stili che hanno caratterizzato la musica rinascimentale ad oggi con particolare riguardo alla ricerca sia nel campo della polifonia classica sia nel repertorio delle elaborazioni del canto di tradizione orale o d’autore. Nell’anno in cui in tutta l’Italia si celebra l’anniversario della Grande Guerra si è voluto, doverosamente, dare ampio spazio all’evento con due momenti distinti. Il primo con un seminario che tratterà il tema: “Amore, dolore, speranze e rabbia” nei canti della Grande Guerra , un “poema popolare” raccontato da Massimo Vitale e Vincenzo Lombardi. Il secondo con un recital per voci e coro nato dal lavoro di ricerca di Vincenzo Lombardi dal titolo “Dolorosa ci fu la partenza e il ritorno per molti non fu”. Si tratta di una riflessione in viva voce attraverso lettere, memorie, testimonianze di soldati e ufficiali molisani. I canti della tradizione popolare sono stati arrangiati da Guido Messore. Con l’augurio di continuare la nostra attività con l’entusiasmo e la passione che da sempre ci
contraddistinguono, ringraziamo tutti coloro che hanno messo a disposizione risorse, luoghi e disponibilità organizzativa per la realizzazione di questa rassegna canora proiettata verso il prestigioso traguardo “venticinquennale”. Calendario Sabato 26 settembre – ore 19.15 Chiesa S. Antonio Abate Coro Polifonico “Ars Vocalis” (Roseto degli Abruzzi) Sabato 3 ottobre - ore 19.15 Cripta chiesa S. Antonio di Padova Coro Polifonico “Il Gabbiano” (Barletta) Sabato 10 ottobre - ore 17.00 Salone S. Pietro Celestino (Via Mazzini) Amore, dolore, speranze e rabbia. Un “poema popolare” raccontato da Massimo Vitale e Vincenzo Lombardi Domenica 11 - ore 19.15 Chiesa S. Antonio Abate Dolorosa ci fu la partenza E il ritorno per molti non fu. Recital per voci e coro sulla Grande Guerra Voci recitanti: Aldo Gioia e Carla Costa Doro Polifonico Femminile “Samnium Concentus” Coro Polifonico “Quod Libet” Guido Messore, direttore
Campobasso
7 26 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
l Comune chiude, il Tar Molise sospende
Il giochetto stupido di Piazza prefettura Il consigliere dell’Udc Michele Ambrosio ha chiesto che l’assessore alla Polizia municipale Salvatore Colagiovanni rimettesse la delega e siccome da caso nasce caso la politica coi suoi reconditi interessi potrebbe prendere spunto per ulteriori polemiche e contrasti Piazza Prefettura: aperta, chiusa; chiusa e aperta. Il Tar Molise, su ricorso dei commercianti di quell’area urbana, ha sospeso l’atto amministrativo che ha decretato l’ennesima chiusura coprendo di ridicolo le amministrazioni che alternativamente si sono cimentate in questo dilettantesco quanto stupido giochetto, cui però non ha mai corrisposto una motivazione accettabile per giustificare la mancata mobilità e l’accesso a quell’area dei cittadini e
degli automobilisti per realizzare compiutamente le proprie esigenze di vita. Il sindaco Battista, pur tentando nel frattempo di trovare un modus vivendi con il fronte dei commercianti che si vedono oggetto di limitazioni e di impedimenti alle proprie attività in maniera apertamente incoerente, non ha potuto evitare che il Tar Molise si esprimesse sul ricorso presentato, e decidesse, come scriviamo, la sospensione dell’atto amministrativo di chiusura.
Giochetto stupido, questo di chiudere e aprire a capocchia quell’area urbana di particolare pregio e interesse, che però potrebbe diventare un caso; e siccome da caso nasce caso, la politica coi suoi reconditi interessi potrebbe prendere spunto per ulteriori polemiche e contrasti. Intanto il consigliere dell’Udc (partito di maggioranza) Michele Ambrosio che ha difeso strenuamente l’apertura al traffico di Piazza prefettura, ha chiesto che
l’assessore alla Polizia municipale Salvatore Colagiovanni rimettesse la delega giusto per ridare a quel comparto la serenità necessaria per valutare agire responsabilmente. Cert’è che la decisione del Tar (nel merito il Tribunale amministrativo regionale entrerà a febbraio de2016) va a dare fiato al malcontento generale, al giudizio di dilettantismo, d’improvvisazione e di umoralità con cui si decide e si amministra al
Municipio. Ha detto Ambrosio, in proposito: “Una vicenda, questa di Piazza Pepe, ormai stucchevole con le sue chiusure ad umori alterni che sta arrecando solo danno ai cittadini, esercenti commerciali e automobilisti, a causa della miopia politica di taluni amministratori protesi a chiudere pochi metri di strada camuffati da isola pedonale che non c’è, in luogo di una pianificazione complessiva e condivisa”.
In piazza il Battiquorum Tre giorni di raccolta firme. Durante: Una firma non costa nulla CAMPOBASSO. “Noi proviamo a rimettere a posto le cose sul lavoro, sulla scuola, sull’ambiente, sul lavoro, sulla scuola e sulla democrazia. Una firma non costa nulla, porta via solo qualche minuto. Facciamolo!”. E’ l’appello di Michele Durante, consigliere provinciale di Possibile quando mancano ormai pochi giorni al 30 settembre, il termine stabilito per la fine della campagna referendaria del movimento
di Pippo Civati. I componenti del comitato di Campobasso, “Lab-l’Isola che c’è” sono stati presenti con il banchetto in piazza Municipio negli ultimi weekend e hanno riscontrato una buona risposta e una grande sensibilità da parte dei cittadini ai temi-oggetto della consultazione (No alle trivelle in mare, al Jobs Act, alla Buona Scuola e alla legge elettorale “Italicum”).
Ora però siamo allo sprint finale per tagliare il traguardo delle 500mila firme a livello nazionale e consentire al popolo di esprimersi ai referendum nella prossima primavera. Noi daremo il colpo di reni con il nostro banchetto in piazza Municipio a Campobasso già da ieri, dalle 18 in poi e oggi e domani anche di mattina dalle 11 alle 13:30 e sempre dalle 18 in poi.
“Brave e creative le nostre aziende” La Coldiretti ha premiato le migliori imprese agricole molisane CAMPOBASSO. Sono state premiate presso la Camera di Commercio di Campobasso le imprese, che testimoniano un Molise imprenditoriale dinamico e creativo, vincitrici della fase regionale di “OSCAR Green 2015 – Italia per EXPO”, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa, la cui fase nazionale si svolgerà a Milano, all’interno di EXPO 2015. Alla manifestazione, presenziata dal presidente e dal direttore di Coldiretti Molise, Tommaso Giagnacovo e Saverio Viola, hanno preso parte l’assessore regionale all’agricoltura, Vittorino Facciolla, il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, il Sindaco di Campobasso, Antonio Battista, ed il commissario ad acta e segretario generale di Unioncamere Molise, Lorella Palladino . I vincitori regionali, per ogni singola categoria, dell’edizione 2015 del Molise sono: Categoria “PAESE AMICO”, che premia quelle istituzioni pubbliche, da comuni e province ad asl e scuole, che hanno dato il loro contributo per l’attuazione dei progetti promossi da Coldiretti. Aggiudicato all’Istituto d’Istruzione Secondario Leopoldo Pilla di Campobasso, che
ha realizzato il progetto “ scuola senza sbarre”, con un percorso di formazione di alcuni detenuti dalla Casa Circondariale di Campobasso insieme agli studenti dell’IPSASR, con attività di potatura, apicoltura e corsi di informatica; inoltre l’Istituto Professionale, che punta sulla produzione a chilometro zero, gestisce un’azienda agricola, ed ospita un vigneto ed un frutteto ed è dotato di una serra didattica dove nel periodo invernale vengono messe a dimora varie specie di semi di ortaggi e fiori. Categoria “IMPRESA 2.TERRA”, che premia le giovani aziende agroalimentari, il cui successo imprenditoriale è il risultato del connubio tra creatività, originalità e grande abilità progettuale, con occhio di riguardo all’innovazione e alle nuove tecnologie, e che hanno creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare tutti questi elementi per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana, coniugando tradizione e innovazione. Aggiudicato ad Aloia Giovanni di Olio Aloia, di Colletorto (CB), che con il Progetto “ultra dopolive oil” Molise, attuato con una associazione temporanea di scopo di aziende agricole molisane, di cui
l’azienda di Aloia Giovanni è capofila, con l’Università degli studi di Bari, e che ha realizzato un prototipo, utilizzando per la prima volta gli ultrasuoni, per la produzione di olio extra-vergine ad elevato valore organolettico ed a ridotto impatto ambientale. Categoria “CAMPAGNA AMICA”, che premia le imprese che in maniera innovativa raggiungono direttamente il consumatore finale, dando lustro ai prodotti tipici italiani su scala locale, nazionale e mondiale.
Aggiudicato all’azienda F.lli Angiolillo, di Venafro (IS), che conta circa 250 Bufale, le quali seguono un’alimentazione interamente prodotta in azienda, nel cui interno è stata ricreata un’area verde, utile a riprodurre l’habitat naturale della Bufala, affinché questa possa vivere in condizione di benessere, con annesso il caseificio ed il punto vendita con tutti prodotti a chilometro zero. Categoria “WE GREEN”, che premia le aziende che pongono particolare attenzione alla tutela
dell’ambiente e all’agricoltura sociale ponendosi come interpreti di un modello di sviluppo attento alla sostenibilità e a servizio dell’intera società. Aggiudicato alla Az. Agr. La Piana del Riccio di Valentina Cristofano, di Campolieto, che offre un servizio alternativo a giovani ragazzi con disabilità mentale, che hanno terminato il percorso di studi, ed alle loro famiglie, coniugando l’esperienza agricola con la formazione clinica, sia con l’attività riabilitativa che di inserimento sociale e lavorativo, basandosi su un’ agricoltura multifunzionale. Categoria “FARE RETE”, che premia i modelli di imprese, capaci di creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale. Aggiudicato a Apinfiore di Giovanna Cuomo, di Mirabello Sannitico (CB), che ha promosso delle unità didattiche nelle scuole con lo scopo di far accostare i ragazzi al meraviglioso mondo delle api, con la prospettiva che una bella passeggiata nel verde ed una sana merenda sostituiscano i videogiochi ed i cibi poco sani.
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Isernia
26 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
No alla soppressione della Prefettura di Isernia Una giovane scrive una lettera aperta per essere stata curata in tempo di Antonio Vincenzo Monaco La chiusura della Prefettura di Isernia rappresenta l’ennesimo colpo di scure a danno della provincia di Isernia. Un’altra istituzione che va via significa ulteriore impoverimento del tessuto economico locale, ma nella fattispecie significa privare i cittadini e le istituzioni locali di un organismo di confronto e di tutela oltre che dei cittadini anche delle istituzioni stesse. Ascolto e leggo commenti assolutamente fuori luogo. Mi riferisco a coloro che definiscono enti inutili le Prefetture o la Prefettura di Isernia.Parlano da profani e non a ragion veduta, perché non è assolutamente così. La
Prefettura rappresenta un punto di riferimento molto importante per una serie di problematiche che ogni giorno si pongono all’attenzione dei cittadini e degli amministratori locali.Diversamente viene meno la garanzia e la certezza della presenza sul territorio dello Stato. Quello stesso Stato che dovrebbe garantire gli stessi servizi e gli stessi diritti a tutti i cittadini e che, invece, con queste operazioni di spendingreview mira soltanto ad abbattere costi con le inevitabili negative conseguenze per i cittadini e per tutti quegli enti e organismi che fanno riferimento quotidianamente a questo importante presidio dello Stato sul territorio. Non riesco e non voglio nemmeno immaginare cosà accadrà dopo
la soppressione della Prefettura di Isernia, certamente toccherà ad altre istituzioni legate alla Prefettura con il pericolo di minare la sicurezza pubblica del territorio. E’ l’ennesimo intervento punitivo per i territori più deboli e più scarsamente popolati. Perché è questo il motivo di tali interventi ovvero i “numeri”, ma questi numeri scendono e continueranno a scendere perché le condizioni di vita continueranno a regredire proprio a causa di scelte infauste. Le inutili affermazioni, i paroloni di politici, non incantano più nessuno perché se da una parte ribadiscono l’importanza della identità delle piccole realtà, nella concretezza delle scelte che si vanno a fare dimostrano esattamente il contrario.
I cittadini dei piccoli centri (e tra questi includo anche il capoluogo di provincia) non possono più tollerare questa continua depauperazione delle istituzioni, sempre a danno dei più deboli. Con l’accentramento dei servizi (quasi tutti) a livello regionale aumentano le difficoltà per i cittadini, perché il Molise seppur piccolo conta ben 136 comuni (che devono continuare a vivere ed esistere) ed il riferimento sempre e solo esclusivamente al capoluogo di regione è, a mio parere, al di fuori di ogni valida programmazione politica che si voglia definire tale. La delegazione parlamentare molisana faccia sentire con forza la propria voce.
“Mobilitazione contro il ritiro dello Stato” La Cgil denuncia il continuo arretramento degli uffici pubblici sul territorio ISERNIA. Si sono svolte su tutto il territorio nazionale le assemblee indette congiuntamente dalle OO.SS. FP CGIL, CISL FP e UIL PA, per dare voce ai dipendenti delle 23 prefetture che, pare, salteranno per “RIORGANIZZARE” IL Ministero dell’Interno. Per questa ragione, appaiono poco attinenti al vero le notizie diffuse dagli organi di stampa locale, dalle quali si evince che l’assemblea sarebbe stata organizzata dalla sola sigla sindacale UIL. La fuga in avanti della Uil ha creato solo confusione in quanto gli obiettivi oggetto delle assemblee unitarie rappresentano la rivendicazione unitaria dei diritti di tutti i lavoratori e non
certo di una parte. Per questo, ci aspettavamo le dovute precisazioni da parte della confederazione Uil, non per una questione formale quanto sostanziale. Precisazioni che, purtroppo ad oggi non sono arrivate. Ci auguriamo che episodi simili non abbiano più a ripetersi, in quanto indeboliscono l’unità, la forza dei lavoratori e l’efficacia della lotta, a vantaggio di inutili individualismi. Entrando nel merito della questione, la FP CGIL non può che condividere e fare proprie le conclusioni scaturite dall’ assemblea dei lavoratori, che a ragione, si dichiarano nettamente contrari alla chiusura della Pre-
fettura di Isernia. Vorremmo capire quali siano le motivazioni che inducono il governo a decretare l’abbandono dei presidi di legalità e sicurezza in un territorio a forte rischio di infiltrazioni criminali, come quello isernino, data la sua contiguità geografica con zone ad alta concentrazione malavitosa. Non ci stancheremo mai di ripetere che la riorganizzazione dei servizi sul territorio non può e non deve rispondere a logiche ragionieristiche che calpestano i diritti fondamentali dei cittadini, degradano il territorio e smantellano lo Stato mettendo in serio pericolo la sicurezza, la convivenza sociale ,
la coesione, l’integrazione e la legalità. Allo stesso tempo non si può rendere precario il lavoro di professionisti che quotidianamente svolgono responsabilmente e con alto senso del dovere, le proprie funzioni. Prima di tagliare sul fronte dei servizi e del lavoro si taglino i veri sprechi, le infinite consulenze, gli affitti stratosferici pagati dopo aver venduto le sedi di proprietà, si combatta in maniera decisa l’evasione fiscale e la corruzione, che sono il vero cancro del Paese. Per queste ragioni la FP Cgil Molise continuerà la mobilitazione unitaria affinchè la Prefettura di Isernia non venga soppressa.
Vasta operazione dei carabinieri Arrestato per furto un campano. Diversi i controlli alle auto IserNIa. Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia, hanno arrestato un pregiudicato, 35enne di Melito di Napoli, in quanto ritenuto responsabile di furto in una abitazione privata, ricettazione ed altri reati contro la persona ed il patrimonio, commessi nel recente passato in provincia di Isernia e zone limitrofe. Il pregiudicato, sul cui conto pende anche una denuncia per essere stato sorpreso a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, in possesso di documenti assicurativi falsi, è stato rintracciato dai Militari nel suo paese di origine e sottoposto agli arresti domiciliari in esecuzione di un ordine di cat-
tura emesso dalla competente Autorità Giudiziaria. A Rionero Sannitico, i militari della locale Stazione, hanno invece denunciato, per furto aggravato ai danni di un esercizio commerciale avvenuto alcuni giorni fa, un 50enne di Castel di Sangro, il quale aveva asportato alcuni attrezzi per lavori edili ed altro materiale, per un valore complessivo di circa un migliaio di euro. Gli stessi militari di Rionero Sannitico, hanno anche denunciato un 50enne del luogo, per il reato di danneggiamento aggravato. L’uomo, per motivi ancora in corso di accertamento, armatosi di un piccone, poi sottoposto a sequestro, ha provocato gravi danni al manto appena ri-
fatto di un tratto di strada della periferia cittadina. Ad Isernia infine, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno denunciato un 60enne del luogo, sorpreso alla guida della propria autovettura, completamente ubriaco. L’uomo, a seguito degli accertamenti eseguiti mediante l’apparato etilometro in dotazione alle unità di Pronto Intervento dell’Arma, è risultato avere un tasso alcolemico di quasi tre volte superiore al limite consentito dall’attuale normativa. Nei suoi confronti è scattata una denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica, il ritiro della patente di guida ed il sequestro del veicolo.
Basilica dell’Addolorata di Castelpetroso: 125° Anniversario Posa della Prima Pietra Castelpetroso (Is). Tra le date celebrative che la Basilica minore dell’Addolorata di Castelpetroso, Patrona del Molise, ricorda oltre alla ricorrenza -a Marzo - dell’apparizione della Vergine Addolorata, c’è l’anniversario per l’edificazione della Basilica. Il 28 settembre è infatti la data che ricorda la posa della prima pietra per l’edificazione del Santuario ad opera del Vescovo Francesco Macarone Palmieri nel 1890, eretto a Basilica minore a settembre del 2013. Domenica 27 settembre 2015 alle ore 11,30 il Solenne Pontificale sarà presieduto dall’arci-
vescovo di Campobasso –Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini alla presenza di fedeli, pellegrini e devoti, autorità civili e militari. La Santa Messa sarà animata dal coro Castelpetroso “In … Canto” diretto da Loredana Vacca. La giornata celebrativa del 125° anniversario della posa della prima pietra si conclude alle ore 17,00 con la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Don Massimo Muccillo Rettore e Vicario Episcopale. La Santa Messa sarà Animata dalla Corale Polifonica Coeli Jubilant diretta da Michele Perrella. La vigilia dell’evento celebrativo, Sabato 26
settembre c.a., alle ore 17,00, come tradizione vuole che ogni anno una comune del Molise offra l’olio per la lampada votiva che arde ai piedi della Vergine Addolorata, sarà la volta della comunità Civitanova del Sannio (IS). Seguirà alle ore 18,00 una fiaccolata da Guasto di Castelpetroso verso il luogo delle apparizioni sul Monte Patalecchia e Celebrazione Eucaristia conclusiva alle ore 22,00 in Basilica. Breve Storia. Data l’asperità del luogo, non facilmente accessibile, nel settembre 1888 si decise di costruire il Santuario verso la base del monte; la prima pietra fu posta il 28 set-
tembre 1890 alla presenza di circa trentamila fedeli, in un’atmosfera di fede e di gioia. Il Santuario dell’Addolorata fu costruito grazie alle offerte dei fedeli. Il grande impegno architettonico dell’opera, la povertà della zona e della diocesi fece sì che per la costruzione si alternarono tempi di intenso lavoro. Il santuario fu infatti finito e consacrato il 21 settembre 1975. Sul luogo delle apparizioni, invece nel 1948 fu eretta una cappella in pietra. L’Addetto Stampa Rita D’Addona
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Termoli
26 settembre 2015
Porto di Termoli, i lavori Prosegue l’impegno del Comune per ammodernare il sistema portuale TERMOLI. Prosegue l’impegno dell’amministrazione comunale di Termoli per ammodernare e mettere in sicurezza il porto di Termoli. Con una estratto a firma del dirigente dei Lavori pubblici, l’ingegner Matteo Faustino Caruso, è stata aggiudicata la gara esperita lo scorso 27 luglio. Il criterio utilizzato era quello del massimo ribasso sull’elenco dei prezzi posto a base della gara di appalto e sulle due offerte pervenute e ammesse, è risultata vincitrice la ditta Gestione Industrie Venditti srl, con sede legale a Campobasso. L’impresa ha offerto un ribasso del 4,20% sull’imposto complessivo di 395.642,77 euro, compresi di oneri di sicurezza per 9.415,33 euro. L’importo di aggiudicazione, considerata la somma per la sicurezza invariata, è stato di 379,421,22 euro, oltre all’Iva di legge.
“Non facciamoci isolare dagli altri sindacati” I pensionati della Cisl hanno rilanciato la loro strategia programmatica sul territorio TERMOLI. Si è svolta, presso l’hotel “Il Meridiano” di Termoli, l’assemblea programmatica ed organizzativa interregionale della Fnp Cisl Abruzzo e Molise. L’atmosfera ricorda quella degli autunni cosiddetti caldi, quelli di qualche decennio fa, e a riscaldare gli animi su tematiche che svariano dalla pensione al lavoro, con critiche e proposte, sono circa trecento delegati regionali provenienti dal territorio che si confrontano a viso aperto con i dirigenti Cisl, primo fra tutti il segretario generale nazionale della Fnp Cisl Luigi Bonfanti. L’assemblea è magistralmente moderata dal segretario generale aggiunto UsiCisl Giovanni Notaro che, dopo i saluti di rito, lascia spazio subito alla relazione introduttiva del segretario interregionale Luigi Pietrosimone dal titolo “Giovani e anziani: rinnovarci per continuare, pensare e vivere
insieme”. I temi trattati sono i più disparati ed hanno però un’unica matrice che è quella di riaffermare la difesa del lavoro, delle sue tutele, la difesa dei diritti di tutti i cittadini e dei pensionati, nel quadro dei valori che ispirano la Cisl e la Fnp. «Nell’attività sindacale – afferma Pietrosimone- bisogna imparare a guardare al futuro. Questo vuol dire introdurre al nostro interno elementi innovativi come informatizzazione delle sedi, la formazione del personale e una rivisitazione delle R.l.s. dando piena ed esclusiva centralità al territorio. Dobbiamo inoltre batterci affinché si crei un welfare regionale e locale attivo ed organico, che risponda alle esigenze reali dei cittadini, che colmi le gravi disuguaglianze che affliggono le nostre due regioni e che affronti i vari temi legati alle politiche fiscali».
Festa per il Credito cooperativo La Bcc di Mafalda compie trenta anni. “Una storia di passione” MAFALDA. La BCC della Valle del Trigno è nata a Mafalda nel 1985 con 240 soci, oggi vanta 2100 soci all’attivo, un patrimonio passato da 114.000 euro a oltre 15 milioni di euro, una realtà che conta 38 dipendenti dai 2 iniziali del 1985. Una storia di passione che ha portato tutta la Valle del Trigno ad avere una propria banca locale e cooperativa. In occasione dei 30 anni, ci saranno alcune importanti iniziative. Sabato 26/09, la mattina, VienInBcc un’apertura straordinaria di tutte le filiali da Ripalimosani a Vasto. Filiali aperte a clienti, soci e cittadinanza come occasione di confronto e conoscenza. Il pomeriggio del sabato 26/09 ci sarà presso la Sede legale di San Salvo un momento dedicato ai baby soci della banca: giochi e divertimenti per bambini soci della BCC (da 0 a 12 anni) ed un momento di riflessione per i loro
genitori con un seminario sulla gestione delle emozioni tenuto da Josè Sergio Santoro aperto a tutti e gratuito. Sempre sabato, la Caccia al tesoro della Cooperazione organizzata per i giovani soci BCC (18-35 anni). Domenica 27 invece ci sarà la Conviviale del socio presso il PalaBCC a partire dalle ore 12.00, presente all’evento il Presidente della Federazione Nazionale del Credito Cooperativo Alessandro Azzi. Per il pranzo, offerto a tutti i soci, è necessaria la prenotazione. Durante il pranzo si terranno numerose premiazioni e proiezioni di video e di un documentario sui primi 30 anni della BCC della Valle del Trigno. I festeggiamenti si concluderanno lunedi 28 settembre con una Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E Cardinale Menichelli alla quale la cittadinanza tutta è invitata
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Termoli
26 settembre 2015
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San Timoteo, è allarme A fine anno fuori dalla struttura potrebbero finire altri precari TERMOLI. Si attendono sempre buone nuove dal confronto ministeriale in materia di sanità che va avanti da otto anni in Molise, ma in attesa che qualcosa venga nel concreto a migliorare l’attuale situazione, si succedono a rotta di collo scadenze e termini di contratto che riducono ancora più all’osso gli organici. “Così non va – tuona la segreteria provinciale della Fials Gianluigi Angelucci, che torna a calcare la mano sulla carenza di personale al San Timoteo di Termoli – l’organizzazione sindacale ribadisce che da troppo tempo, si assiste a questa situazione che oggi, ma soprattutto nel prossimo futuro, diventerà una vera e propria emergenza sanitaria oramai cronica. Nonostante le continue segnalazioni, fatte già in passato, nessuna dignitosa soluzione, a garanzia della qualità delle prestazioni e della sicurezza dei lavoratori
e dei pazienti, si è palesata in fatti concreti. Sembra diventata consuetudine da diversi anni a questa parte lasciare questo presidio ospedaliero (situato in una posizione strategica a confine tra due regioni) abbandonato a se stesso e che, solo grazie al senso di responsabilità ed abnegazione di tutti gli operatori (medici, infermieri, tecnici, operatori sociosanitari e operatori tecnici) riesca a garantire un minimo livello assistenziale. Ma i responsabili dove sono? Cosa fanno? Come intendono gestire il tutto? Alla già grave carenza di personale in tutti le unità operative si aggiungerà entro il 31 dicembre di quest’anno la scadenza contrattuale di un numero considerevole di infermieri, medici e di personale tecnico. La totale assenza di una programmazione ‘ufficiale’ ed il mancato rinnovo dei contratti per il fantomatico blocco del turn over
(vedasi gli ausiliari socio sanitari e gli autisti di ambulanza) hanno provocato un aumento dei carichi di lavoro con del personale che risulta insufficiente a soddisfare i bisogni di salute che provengono dalla cittadinanza. La scrivente organizzazione sindacale non intende tacere anzi, stigmatizza nel modo più as-
soluto questo tipo di gestione della sanità regionale da parte della politica che a tutt’oggi latita e si esprime solo in brevi comunicati che tutto dicono tranne cosa ne sarà degli ospedali molisani. Se alcune scelte potrebbero apparire impopolari, questa organizzazione sindacale si augura che le
stesse siano fatte a garanzia dei servizi per i cittadini e per i lavoratori. Ora è il momento che sia la popolazione sia gli operatori sappiano cosa la politica vuole fare non solo per la sanità molisana ma soprattutto per il basso Molise e nello specifico: ‘Cosa ne sarà del San Timoteo’?”
“Vaccini, facciamo qualcosa” Interrogazione al sindaco del consigliere Ciarniello per difendere il presidio sanitario
TERMOLI. Nuova iniziativa dell’avvocato Annibale Ciarniello, consigliere comunale di opposizione “Popolari per Termoli”, primo firmatario della mozione sulla tutela del servizio di somministrazione dei vaccini desensibilizzanti al San Timoteo. “La crisi che sta attraversando la sanità in Molise è ormai cosa nota da alcuni anni. Crisi, però, più accentuata in
alcuni territori piuttosto che in altri. La città di Termoli ed il territorio bassomolisano sono tra i più colpiti. Le cause di questa crisi sono tali e tante che sarebbe troppo lungo elencarle. Basti solo ricordare che in questi ultimi anni, ad una assenza di politica regionale in campo sanitario si è aggiunta un’inadeguatezza della classe dirigente regionale ed in particolare di quella politica che si è dimostrata incapace di promuovere e difendere gli interessi di questo territorio. Negli ultimi tempi si sta assistendo al progressivo taglio dei servizi sanitari presso l’ospedale Civile di Termoli tali da non garantire più i Livelli Essenziali di Assistenza dei cittadini bassomolisani; Ciò nonostante la qualità della sanità molisana, con particolare riguardo all’Ospedale Civile di Termoli, ha mantenuto in questi anni un livello de-
“Giornata mondiale missionaria” A Madonna Grande l’appuntamento NUOVA CLITERNIA. Giovedì primo ottobre 2015 la Diocesi di Termoli-Larino vivrà l’incontro annuale di apertura del Mese Missionario presso il Santuario di Madonna Grande in Campomarino. Siamo invitati a vivere il mese dedicato alla missione “ impegnandoci ad essere “popolo di Misericordia”, cioè uomini e donne che sanno farsi compagni di
viaggio di qualunque fratello e sorella, poveri come loro, ma uniti per accogliere il dono dell’Amore che libera il cuore. Solo con questa libertà potremo incarnare lo “stile dell’inclusione” e non più quello dell’esclusione dell’altro, potremo essere noi stessi ‘storia di salvezza’ per chi ci incontra! Vivere “dalla parte dei poveri” non sarà dunque solo uno sforzo
della nostra volontà umana, ma la normale conseguenza di un cuore convertito dall’amore, di un cuore che ha ‘conosciuto’ e sperimentato che Cristo, il Vivente, è ‘dalla parte’ di ciascuno di noi ! “ Al link è riportata la lettera che l’incaricata per le Missioni, Pina Zaccardi, ha inviato a tutte le Comunità parrocchiali.
coroso grazie all’impegno di tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri e tutti gli operatori del mondo del volontariato. Non bisogna nascondere limiti e ritardi che si sono accumulati in questi anni, la mancanza di un Psr adeguato e quindi di una assente programmazione regionale ha fatto sì che le scelte politiche siano state dettate più da interessi particolari, piuttosto che da vere esigenze di politica sanitaria. La Regione Molise si deve ancora dotare di un nuovo piano sanitario regionale ed in particolare di una riorganizzazione della rete ospedaliera secondo le direttive nazionali, per posti letto per acuti e posti letto di lungodegenza con contestuale potenziamento dei servizi territoriali. Con Decreto n. 31 del 08.06.2015, a firma del Commissario ad Acta nonché attuale Presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, è stato approvato il nuovo Nomenclatore Tariffario delle prestazioni di specialistica ambulatoriale della Regione Molise con il quale sono state escluse tutte quelle prestazioni ritenute extra Lea e pertanto non più erogabili a partire dallo scorso 01.07.2015. In particolare che nel detto nuovo Nomenclatore Tariffario è stata esclusa la prestazione con codice 99.1 applicata all’allergologia in cui rientra la somministrazione di vaccini per il veleno di imenotteri.
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Opinioni di Claudio de Luca Quasi mezzo secolo fa, un professore dell’Università di Stanford (Usa) fece un esperimento: fece abbandonare per istrada due autovetture identiche; stessa marca, modello e colore. Una venne parcheggiata nel famigerato Bronx, un’altra a Palo Alto, zona ricca e tranquilla della California in cui risiede gente di ben altra estrazione sociale. Un “team” di psicologi analizzò le reazioni degli abitanti dei due quartieri. Si poté constatare che l’auto abbandonata nel Bronx fu smantellata in poche ore, un po’ come succede a Napoli. Di contro quella di Palo Alto fu lasciata intatta. Preliminarmente fu semplice attribuire le cause alla povertà. Però, dopo una settimana, i ricercatori decisero di procedere ad un esperimento: frantumarono un vetro della vettura lasciata a Palo Alto. Il risultato fu identico a quello registrato nel degradato Bronx ed anche quest’ultimo veicolo venne smantellato. Così si comprese che non era soltanto la povertà ad innescare certi processi ma che su questi incideva pure qualcosa che aveva a che fare con la psicologia, con i comportamenti umani e con le relazioni sociali. Un semplice vetro rotto aveva trasmesso un senso di deterioramento, di disinteresse, di noncuranza, una sensazione di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme, di regole e di inutilità nel cercare di tutelare gli oggetti, fino ad arrivare a una violenza irrazionale nei confronti di ciò che oramai appariva una “res nullius”. Poi gli studiosi andarono oltre, e stabilirono che l’incuria ed il disordine accrescono addirittura mali sociali, fisiopsicologici, contribuendo a fare degenerare la cura dell’ambiente. Persino in una casa privata, il disordine ed il caos tendono a rendere più difficile l’educazione dei figli, generando una mancanza di rispetto fra i
26 settembre 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Sentimento di tolleranza e comportamenti incivili
componenti della stessa famiglia sino ad innescare una ricaduta sulla qualità dei rapporti interpersonali interni e con la società in generale. Per la prima volta la “teoria delle finestre rotte” venne applicata, alla metà degli Anni Ottanta, nella metropolitana di New York City, il punto più pericoloso della città. La Polizia cominciò contrastando le piccole trasgressioni: i graffiti scomposti, lo sporco dalle stazioni, i soggetti ubriachi e drogati cronici, l’evasione del pagamento del biglietto, i piccoli furti; poi furono attuate azioni di disturbo. I risultati furono subito evidenti: una volta ovviato alle piccole trasgressioni, quegli Agenti riuscirono
a fare della metropolitana e delle sue adiacenze un luogo sicuro. Era il 1994, e l’allora Sindaco Giuliani si era basato proprio sulla teoria delle finestre rotte per promuovere una politica che venne definita “di tolleranza zero”. Il risultato pratico fu un abbattimento dei tassi di criminalità registrati sino a quel momento. Anche in Molise occorrerebbe un po’ di tolleranza zero. Ma questa parola risuona da decenni, senza èsiti, perché nella “ventesima regione” siamo buonisti e tolleranti ed abbiamo una gran paura della repressione. Però ci portiamo dietro il complesso dell’autorita-
rismo. Però questo va esercitato, ma a condizione che non sia rivolto verso noi stessi che, comunque, non intendiamo esporci manco assumendo una pubblica posizione al riguardo. L’ideale sarebbe una maggiore prevenzione (e repressione) delle Forze dell’ordine, mai esercitata nei nostri confronti; e noi dovremmo solo dirne male. Insomma ambiremmo ad una sorta di militarizzazione da temere e da aborrire, comunque esercitata nei confronti degli altri. Un modo di pensare che poi non dovrebbe farci gridare allo scandalo se, rotto il vetro di una finestra, notassimo segni di deterioramento, sfregi di carrozzerie, vetri rotti di bottiglie usate da giovani e santi bevitori che si fanno pure una canna. I piccoli reati si originano proprio così (e non si ha manco la percezione di essere incappati in illeciti penali). Dopodiché si andrà incontro automaticamente, quasi per istinto, a crimini più gravi. Se gli spazi pubblici sono danneggiati e nessuno interviene, saranno abbandonati per essere occupati dalla criminalità. Anche in merito all’abuso di autorità, dovrebbe valere la tolleranza zero. Non tanto nei confronti della persona che commette il reato, ma di fronte al reato stesso. In mancanza, assisteremo allo spettacolo di chi fa i propri bisogni in istrada o, andando oltre, all’uso sempre più consueto di spranghe di ferro, coltelli o addirittura machete.
Due qualità poco conosciute e poco apprezzate di Pasquale Di Lena Nei primi mesi di quest’anno, la stampa nazionale ha parlato molto del Molise grazie a un suo frutto spontaneo, diffuso dappertutto, il Prugnolo selvatico (Prunus spinosa), per le sue proprietà di potente antiossidante, prezioso per la prevenzione e la cura del cancro. La notizia data come una scoperta eccezionale che, se ben sfruttata, potrebbe fare le fortune di una regione come il Molise che, per i suoi caratteri rurali e agricoli, paga le crescenti difficoltà dovute alla pesante crisi che vive il Paese e, con essa, l’agricoltura in particolare. Per la verità, già qualche anno prima della grande scoperta, Antonella Baccari, tecnologa alimentare, che, subito dopo la laurea presso l’Università del Molise, ha saputo coinvolgere un gruppo di donne di Casacalenda dando vita a una cooperativa tutta al femminile aveva preso in considerazione il Prunus e, dopo la necessaria fase di ricerca e sperimentazione chiusasi positivamente, è riuscita anche questa volta, con altri due prodotti, un nettare e uno sciroppo di prugnolo, ad arricchire la linea dei prodotti dell’azienda BioSapori. Due prodotti davvero
Le virtù terapeutiche del Prugnolo sono pari a quelle economiche della BioSapori speciali, che ora sono altri due fiori all’occhiello. Un successo reso possibile all’insegna del bio; la grande passione e l’amore per il territorio, conoscendone le virtù, le straordinarie potenzialità, e, sapendo anche, che la qualità è nell’origine, cioè in questo bene comune che, se mantenuto integro dei suoi valori (storia, cultura, tradizioni) e delle sue risorse (ambiente, paesaggio e agricoltura), sarà ancor più prezioso. Sta qui la scelta del biologico e come essa diventi, da subito, il sigillo dell’intera attività, cioè BioSapori, questa piccola grande realtà al pari del suo Molise. Una realtà che si rinnova per essere sempre più in alto quale bandiera delle eccellenze agroalimentari molisane, cioè dei prodotti legati alla tradizione, che hanno un forte bisogno di salvaguardia e tutela del territorio per una loro trasformazione in testimoni esclusivi del Molise, una stupenda ed esclusiva città-campagna, che merita di essere visitata per essere, con BioSapori, meglio degustata.