Stop ai tributi locali

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 235 venerdì 23 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a antonella Di Cesare

La regione, per renzi, è ancora alle prese con il deficit sanitario

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Antonella Di Cesare. Sport e disabilità: la campobassana Antonella Di Cesare è stata convocata nella nazionale italiana di sitting volley. Dal 23 al 25 ottobre sarà impegnata in un torneo internazionale a Budapest. Un'altra atleta molisana che vestirà l'azzurro in una disciplina paralimpica."Sono pronta a sedermi sul campo di sitting volley e a rappresentare la mia nazione ma soprattutto posso continuare a fare, seppur in modo leggermente diverso, quello che da quando sono nata mi scorre nelle vene: La pallavolo!". In bocca al lupo.

il Tapiro del giorno a pippo sabusco

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pippo Sabusco. Il consigliere regionale eletto nella lista dell'Udc oggi è all'opposizione ma voci di corridoio lo danno già prossimo a passare sull'altra sponda, quella della maggioranza. Proprio nel giorno in cui i molisani vengono a conoscere che il Patto di stabilità significherà un'altra mazzata per i tributi locali. Diversamente ad altri cittadini italiani che se li vedranno bloccare. Tutto questo, grazie ai mancati provvedimenti per la sanità. E mentre si pensa a salti della quaglia c'è chi, purtroppo, salta il mangiare quotidiano.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 23 ottobre 2015

L’anarchia che regna in Regione, la strafottenza e l’irrisione dei cittadini sono intollerabili

I primi a non rispettare la legge sulla trasparenza sono i vertici dirigenziali

Siamo stufi di segnalare queste anomalie, queste privazioni alla conoscenza degli atti amministrativi, senza venirne a capo Il mancato rispetto della legge sulla trasparenza sta assumendo aspetti inusitati. Finanche le determinazioni firmate dai direttori generali della giunta e per la Salute, riassunti come si sa nella figura professionale di Marinella D’Innocenzo, presentano carenze procedurali che impediscono, ad esempio, di accedere agli allegati che sono parte integrante delle determinazioni e quindi, andrebbero resi accessibili a chi ne ha diritto: il cittadino molisano. Contro ogni disfunzione o furbizia che dir si voglia da parte di chi ha il dovere di rispettare la legge, la circostanza ormai ha preso la forma di una regola. La qualcosa è quantomeno disdicevole per chiunque ritiene che le leggi debbano essere innanzitutto rispettate da chi sostanzialmente le gestisce. Il direttore generale reggente presso la giunta regionale e direttore generale per la Salute, Marinella D’Innocenzo, ha posto la sua firma in calce alla determinazione 221del 15 ottobre scorso con all’oggetto la procedura per la gestione degli audit sulle autorità di controllo locale. Problemi che riguardano la salute, quali gli indirizzi per l’organizzazione, il funzionamento e il miglioramento dell’attività di controllo delle autorità competenti in materia di sicurezza alimentare, e

Perchè cercare di scardinare l’Università del Molise? Così, un articolo di un giornale del Nord Italia paragona le tasse pagate da uno studente iscritto ad una Facoltà molisana a quella del Politecnico di Milano. E’ pur vero, bisogna dire, che è la stessa classe politica regionale molisana a non tenere in debita considerazione l’Unimol negandole qualsiasi sostegno finanziario così come, al contrario, accade in altre parti d’Italia. e, così, oggi il Rettore Palmieri ha corretto il tiro: “Come si evince agevolmente dal Regolamento tasse e contributi, pubblicato online al seg u e n t e link: http://www.unimol.it/wp-content/uploads/2014/07/REGOLAMENTO-TASSE-A.A.-2015-2016.p df, l’Università degli Studi del Molise ha un sistema di tassazione pro-

la garanzia della qualità e la coerenza dei controlli ufficiali secondo quanto richiamato all’articolo 4del Regolamento della Comunità europea. 882/2004. Inoltre, riguardano anche la verifica indipendente delle attività svolte a tutti i livelli del sistema integrato dei controlli da espletare mediante attività di controllo/ispezione (Audit) rientrante nei cosiddetti essenziali di assistenza (L.e.a). Ebbene, concludendo la D’Innocenzo di approvare il do-

cumento tecnico “Procedura per la gestione degli Audit sulle Autorita’ di Controllo Locale”, comprensivo della relativa modulistica, allegati alla determinazione 221 del 15 ottobre, quale parte integrante e sostanziale con il numero “1”, ha anche di fatto concluso che il cittadino non potesse mai arrivare a leggere il documento tecnico comprensivo della relativa modulistica, in quanto di allegati alla determinazione nemmeno l’ombra, pur facendone parte inte-

grante e sostanziale. Siamo stufi di segnalare queste anomalie, queste privazioni alla conoscenza degli atti amministrativi, senza venirne a capo. Siamo stufi di prendere atto che nonostante vengano segnalate, niente e nessuno interviene a correggerle, né a imporre il rispetto della legge. Il senso di anarchia, di strafottenza, di irrisione nei confronti del cittadino è intollerabile. Ma vuol dire che così va il mondo. Questo mondo. In cui anche il direttore dell’Area Terza, Alberta De Lisio, può determinare “di approvare 7 liste di mobilità (di cui all’allegato A), relative ai lavoratori licenziati in esito alla procedura prevista dagli articoli 4 e 24 della legge 223/91 - di cui alla tabella di seguito indicata, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente determinazione, e di iscrivere nella lista regionale di mobilità i 290 lavoratori i cui nominativi sono inseriti nei predetti elaborati, con la decorrenza a fianco di ciascuno indicata e di darne comunicazione alle amministrazioni interessate per il seguito di competenza”. Peccato che di allegati, di liste, di elaborati, e di tabelle non ce ne fosse una accessibile. Ripetiamo: così va il mondo. Questo mondo.

Scuolabus, il programma regionale La Giunta Regionale ha approvato, nella seduta del 20 ottobre, un avviso pubblico diretto ai comuni appartenenti alle macro aree D1, D2 e D3 interessati a presentare manifestazioni di interesse per l’assegnazione di autobus per trasporto scolastico, macchina operatrice per la gestione e la tutela del territorio, autovettura per trasporto soggetti svantaggiati e diversamente abili. Un provvedimento a valere sulle risorse del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 che nasce dalla volontà regionale di incentivare l’efficientamento e la creazione di servizi essenziali di base diffusi sul territorio nella considerazione del costante e continuo calo demografico e delle difficoltà degli enti locali di assicurare alla popolazione l’accesso ai servizi essenziali (scuole, ambulatori, tutela del territorio, ecc.).

Dardo

“Chi vuole colpire e perchè l’Unimol?” Il rettore Palmieri ha inteso replicare a un sito nordista che ha sostenuto che in Molise si paghino le tasse universitarie pari al Politecnico di Milano gressiva, in base al reddito, in linea con le altre Università del CentroSud, e di gran lunga inferiore alle Università del Nord, Politecnico di Milano compreso. I nostri studenti in corso a basso reddito pagano una media di 330 euro, quelli a reddito superiore una media di 1505 € (vedi: tabella 2 del succitato Regolamento Tasse). Il citato Politecnico di Milano è a 3598 €. Paragonando la tassazione degli studenti in corso ad alto reddito, altre Università del Centro-Sud sono a €1790 (Salerno), €1758 (Catania), €2708 (Teramo), € 2821 (La Sapienza). Il sistema di tassazione progressiva integrato nel

Regolamento Tasse è peraltro frutto dell’intensa interazione con gli studenti dell’Università del Molise ed è stato con loro costruito e condiviso; consentendoci di proteggere gli studenti a basso reddito con la tassazione probabilmente tra le più basse d’Italia ed agevolazioni particolari curriculari. La notizia è dunque palesemente falsa, e i commenti gratuitamente ironici e sarcastici che ci sono stati riservati appaiono del tutto privi di giustificazione. Il tutto in una fase in cui le iscrizioni sono ancora aperte e registrano un incremento rispetto allo scorso anno”.


TAaglio lto

3 23 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In Molise le tasse saliranno ancora La legge di stabilità impedirà l’aumento delle tasse regionali. Solo alle Regioni virtuose in tema di sanità, però. L’ennesima beffa Il veleno nella coda. A guardarla da qui, dal Molise, l’Italia appare ancora peggio di quanto in realtà sia. Perchè qui, nel Molise, il disastro amministrativo, che viene da lontano, d’accordo, ma che sotto l’ultima, infausta, legislatura sta vivendo il suo definitivo avvitamento verso l’irreversibile, impedisce che arrivino anche i più piccoli segnali di una futuribile inversione di tendenza. In Italia pare che la disoccupazione (ma non quella giovanile) stia conoscendo una piccola erosione; qui in Molise, galoppa ancora; in Italia alcuni dati economici e finanziari iniziano a rosicchiare qualche decimale alle cifre da brivido che hanno segnato la crisi, dal 2008 in avanti; qui in Molise tutti gli indicatori viaggiano ancora verso il segno meno; in Italia, con la legge di stabilità che, nella giornata di oggi, dovrebbe passare dalla scrivania del Capo dello Stato alla discussione in Parlamento, si iniziano ad introdurre misure di riduzione della pressione fiscale che la legge stessa prevede non si

possano, poi, ripercuotere a livello locale, con aumenti imposti dalle Regioni o dai Comuni; qui in Molise questo blocco all’aumento delle tasse locali non sarà praticabile perché siamo una delle Regioni con il più grave di-

Campobasso. Le segreterie nazionali di Fistel Cisl, Uilcom e Ugl Telecomunicazioni hanno inviato una nota ai dirigenti ministeriali Giuseppe Sapio, Debora Postiglione e Andrea Annesi dopo aver saputo delle lettere di licenziamento inviate dalla 3g SpA a 232 lavoratori delle sedi di Campobasso e Sulmona. «Come si ricorderà – scrivono le organizzazioni sindacali - in quella sede, nonostante si fosse arrivati con una settantina di lavoratori che avevano dato formale disponibilità ad uscire dall’azienda attraverso una mobilità non oppositiva con gli incentivi di 6 mensilità messi in campo da 3g a seguito della trattativa sindacale, l’azienda si era ostinata a non voler perseguire nessun accordo giudicando insufficiente tale risultato.

Sentenza della Cassazione che varrà anche per i politici molisani? I politici locali che finiscono sotto inchiesta in relazione all’esercizio delle funzioni di pubblici amministratori non hanno diritto ad ottenere dagli enti il rimborso delle spese legali nemmeno se alla fine vengono assolti. Lo ha stabilito la Cassazione (I sezione civile, sentenza 12645/2010) che sottolinea come “gli amministratori pubblici non sono dipendenti dell’ente ma sono eletti dai cittadini ai quali rispondono del loro operato”. La Suprema Corte ha così respinto il ricorso di sei ex amministratori del Comune che chiedevano di essere rimborsati dal Comune per il quale avevano lavorato dal 1985 al 1993 in relazione alle spese legali sostenute per la propria difesa in sede penale per reati che erano stati a loro contestati in relazione alla

savanzo di bilancio nella sanità pubblica. Esempio mirabile di circolo vizioso questa nostra, sfortunata, regione. Tale e tanta è stata la castroneria di chi l’ha governata e la governa che è diventata una sorta di buco nero, che di-

vora la materia di cui sono fatti i sogni e le speranze e non lascia uscire neppure la luce. La notizia arriva proprio nei giorni in cui l’ineffabile governatore del Molise, Paolo Frattura, semina grottesco ottimismo circa gli effetti dell’ormai celebre decreto Balduzzi (a seguito di un ennesimo tentativo di metterci una pezza in un incontro ministeriale di qualche giorno fa), quando gli sarebbe bastato presentarsi al tavolo tecnico (agosto 2014) e fare le poche e semplici mosse che fece il governatore della Basilicata, per silenziarne definitivamente gli effetti. Ma lui non si presentò e mai se ne comprese il motivo. Appaiono quisquilie, queste, se confrontante con la notizia che nessun positivo effetto di leva fiscale potrà sentirsi in Molise (ma anche in Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia) perché tutto quello che siamo stati capaci di fare in tema di sanità pubblica è stato un gigantesco, cannibale, buco di bilancio. La notizia arriva

negli stessi giorni in cui l’ordine dei medici delle provincia di Campobasso descrive un quadro senza possibilità di appello per molti reparti di strutture sanitarie regionali. Questa è la realtà, per noi molisani. Una realtà residuale, decadente, che annuncia solo giorni peggiori, in un loop che non si spezza di mediocrità eletta sistema di governo. Abbiamo passato le ultime settimane a darvi conto di sedute del consiglio regionale indegne finanche di una riunione di condominio mentre intorno la sostanza del nostro convivere andava prendendo le forme fino a qui descritte. Ne faremo il nostro mantra da qui fino a quando avremo la materiale possibilità di ripeterlo: la Regione Molise va chiusa per manifesta incapacità. Non fosse altro che per togliere a questi venticinque, ed ai prossimi, stipendi da nababbi e l’insopportabile beffa (per noi altri) di vederli anche avere la percezione di loro stessi come di personalità di rilievo di questa, sfortunatissima, comunità.

“Licenziamenti alla 3 G, si sospenda tutto” I sindacati chiedono al ministero del Lavoro di riconvocare le parti 3g aveva infatti dichiarato che per affrontare con successo la procedura di concordato ex articolo 182 ter intrapresa a causa della propria situazione debitoria, per lei era necessario arrivare almeno ad una riduzione di almeno 125 unità di personale, in aree e secondo criteri determinati dall’azienda stessa. Intanto, a seguito dell’invio dei licenziamenti, la situazione è sempre più difficile nei siti produttivi di Campobasso e Sulmona anche a causa di una ridda di voci, messe in giro ad arte da chi vuole guadagnare facili consensi sindacali o politici sulla pelle di lavoratori già così duramente

provati, circa presunti accordi da fare con i criteri auspicati dall’azienda che mai potrebbero trovare l’appoggio e la condivisione delle nostre organizzaz i o n i . Alla luce di tutto ciò, nel chiedere alla proprietà di 3g SpA di sospendere immediatamente ogni ulteriore azione unilaterale di invio di licenziamenti, chiediamo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali di poter riconvocare al più presto l’azienda ad un tavolo di confronto per evitare ogni più grave ed irreparabile sviluppo»

La Cassazione: “Niente difesa legale pagata per i politici chiamati in giudizio” Per la Suprema Corte, gli amministratori non sono dipendenti dell’ente loro funzione di pubblici amministratori, dai quali erano stati poi assolti. Piazza Cavour ha respinto i rilievi della difesa, rilevando che non si tratta di un vuoto legislativo ma di una scelta del legislatore pagata sulla “diversità” tra i politici locali eletti come amministratori pubblici e i pubblici dipendenti. I primi sono eletti dai cittadini e a loro rispondono del loro operato mentre i dipendenti sono direttamente collegati all’Ente che, quindi, si fa carico delle spese per la loro difesa. Si spera che nel Molise le spese delle decine di politici sotto inchiesta non gravino sulle spalle dei cittadini.


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TAaglio lto

4 23 ottobre 2015

A Termoli, domani, l’assemblea pubblica contro le trivellazioni: la controprova

Se la coscienza civile del molisano si ribella … Contro le speculazioni va l’uso della protesta, della indignazione, del dissenso, possibilmente sempre più forte e sempre più determinato La coscienza civile che si ribella. Troverà cittadinanza ed espressione a Termoli, sabato 24 di questo mese d’ottobre, per dire no alle trivellazioni di Renzi, del suo governo, del suo Pd e degli amici petrolieri”. Un assemblea pubblica, come si conviene, per ribadire la partecipazione attiva di coloro che hanno a cuore l’ambiente, la natura, la salute, schierati contro le trivellazioni a mare, la devastazione e il saccheggio del territorio: effetti malefici di un malefico decreto che vorrebbe sbloccare l’Italia ai fini della ripresa economica e dello sviluppo. Una scelta e una chiave di lettura contradditore e controproducenti. Non si crea sviluppo inquinando, devastando, sventrando quanto di meglio e più prezioso abbiamo: l’ambiente naturale. La manifestazione di Termoli è fortemente motivata: “Due terzi del Molise sono interessati da richieste o permessi di trivellazioni. Lo stesso vale per quasi tutto il mare davanti alle nostre coste”. Non ci ripetiamo, invece, sulle centinaia (anzi miglia) di pale eoliche che hanno

snaturato i profili degli orizzonti molisani. Il Molise si sta svendendo a poco prezzo, e gli amministratori locali (non tutti per fortuna) complici a loro volta. Con lo “sblocca-Italia/sporca-Italia” il governo ha reso le trivellazioni petrolifere “opere di interesse strategico nazionale”, per cui si sono affievolite se non annullate le prerogative amministrative locali,

violando elementari principi costituzionali. Nel Bel Paese gli interessi dei petrolieri diventano più importanti delle produzioni agricole, della pesca, della pianificazione urbana, del turismo. Sicché, “A noi restano i danni alla salute, all’ambiente, e all’economia. Alle multinazionali i profitti”. Amara incontrovertibile verità, intorno alla quale una massa coesa e com-

patta di speculatori fa argine e corona. Contro costoro va l’uso della protesta, della indignazione, del dissenso, possibilmente sempre più forte e sempre più determinato. Termoli potrebbe essere un esempio tangibile, qualora la coscienza collettiva molisana saprà trovare in se stessa e nei rischi che si paventano, le motivazioni necessarie per rivelarsi una conqui-

sta di civiltà e di democrazia. L’obiettivo dell’assemblea è mettere insieme le energie e le idee per diffondere informazioni e per costruire una campagna ampia di sensibilizzazione. A tale fine verranno elencati ed esposti i rischi che corre il Molise a causa delle trivellazioni, e si parlerà dei tanti altri movimenti che in Italia stanno lottando contro la devastazione e il saccheggio del territorio. L’assemblea: un’occasione per incontrarsi tra tutte le persone interessate alla democrazia, per riprendere finalmente parola e padronanza delle proprie vite. Nonché un supporto agli amministratori regionali che a Bari, di recente, hanno deciso di ricorrere allo strumento democratico del referendum popolare contro le trivelle a mare, quale unica possibilità per far capire al governo dello “sblocca-Italia/sporcaItalia” che sta andando nella direzione sbaglia. Termoli, 24 ottobre 2015. Dardo

“Pensioni da fame. Le minime a mille euro” TERMOLI. Sono freddi ma significativi i numeri contenuti nel bilancio sociale 2014 dell’Inps, in particolare: 1 milione 880 mila pensionati (12,1%) ha assegni inferiori ai 500 euro, quasi un pensionato su due percepisce un reddito pensionistico medio inferiore ai mille euro al mese, e per quanto riguarda la nostra Regione, le pensioni erogate sono fra le più basse d’Italia come importo medio. “Tutti questi dati”- ha sottolineato Giuseppe Aurisano segretario della UILP Molise “ rafforzano il nostro giudizio di preoccupazione sulle condizioni di vita dei pensionati. I dati Inps mettono in evidenza il lento declino della nostra Regione rientrata drammaticamente nei territori meno sviluppati e mettono ancor più in evidenza come vi sia un tema che riguarda soprattutto, ma non solo, i redditi da pensione. E’ necessario mettere fine a questa deriva che sta spingendo migliaia di persone che vivono con una pensione che un tempo era anche “dignitosa”, ai limiti della soglia

La Uilp Molise rilancia la necessità di rivedere il sistema pensionistico italiano

di povertà. E una parte significativa della popolazione anziana in condizioni di povertà e di esclusione sociale è rappresentata da donne, che hanno pensioni più basse degli uomini e hanno una vita mediamente più lunga, con maggiori probabilità di trascorrere gli ultimi anni di vita in solitudine e in condizioni di ridotta autosufficienza”. Le ragioni delle differenze negli

importi delle pensioni di uomini e donne sono molteplici e sono strettamente connesse alla vita lavorativa e contributiva che ha preceduto il pensionamento, perché sono gli anni di lavoro e di contributi e l’entità delle retribuzioni a determinare il futuro importo della pensione. Servono dunque misure per favorire l’occupazione femminile, eliminare il gap salariale tra donne e uomini, favorire la conci-

liazione vita lavoro e la cura delle persone non autosufficienti. “Per quanto riguarda le pensionate di oggi come Uilp”- ha aggiunto Aurisano“ ribadiamo la necessità di tutelare le pensioni di reversibilità, che sono percepite in maggioranza da donne, che non devono subire ulteriori penalizzazioni; di porre attenzione alle persone anziane che vivono sole, che sono in gran parte donne e spesso donne molto anziane, nell’elaborazione delle politiche sociali, ma anche per quanto riguarda la fiscalità nazionale e locale, i tributi e le tariffe; di incrementare le politiche volte al contrasto delle povertà e dell’esclusione sociale; di approvare una legge nazionale e, finalmente,

un provvedimento specifico di livello regionale per la tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie adeguatamente finanziate, così come già richiesto dalle OO.SS. dei pensionali molisani con la proposta di legge popolare proprio sulla non autosufficienza in discussione alla Regione Molise”. Sul tema della flessibilità di accesso alla pensione il Segretario regionale ha aggiunto “non sarà attuata in Legge di Stabilità, nonostante si sia realizzato un vasto e diffuso consenso nel Paese e tra tutti i gruppi parlamentari. Rinunciando a intervenire si continuano a penalizzare sia lavoratori che i giovani i quali vedono ancora bloccato il turn over nel mercato del lavoro. Infatti la tanto decantata ‘staffetta generazionale’ tra un lavoratore anziano in uscita e un neo assunto non si farà e limitare la cosiddetta opzione donna al solo 2015, costringerà molte donne a non fruire di un’ opportunità occupazionale che, altrimenti, sembrava a portata di mano”.


TAaglio lto

5 23 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il sindacato finalmente si va muovendo contro la crisi: la Cisl nazionale a Bari, la Uil regionale in Molise e la Cgil regionale domani ad Isernia

Chiamata in causa, a viso aperto, del presidente Frattura e dell’assessore Petraroia, sul riconoscimento di area di crisi complessa: un’occasione di sviluppo o l’ennesima occasione persa? La Cisl nazionale il suo acuto lo ha emesso a Bari nei giorni scorsi dove ha organizzato e sviluppato un convegno incentrato sullo sviluppo del Mezzogiorno coinvolgendo i presidenti delle Regioni Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Per il Molise è stato presente il vice presidente Petraroia perché Frattura era in America in coincidenza con il Columbus day e con la missione oltre oceano della compagna Gilda Antonelli, questa per conto dell’università del Molise. Petraroia a Bari le sue tesi le ha poggiate sul documento elaborato dalla diocesi di Trivento in difesa delle aree interne e marginali che in estate ha fatto parecchio scalpore. La Regione Molise infatti difetta di un documento programmatico definito e definitivo, costretta pertanto a ricorrere altrove. La Uil Molise, con il suo segretario Tecla Boccardo, batte sistematicamente il chiodo della programmazione regionale e picchia gli amministratori che nicchiano. La Cgil Molise si appresta domani, 24 ottobre, a Isernia, ad uscire dal guscio della amichevole tolleranza al governo Frattura di centrosinistra, per valutare se il riconoscimento governativo di area di crisi complessa del territorio regionale che include i nuclei industriali di Boiano e Venafro sarà un’opportunità

di sviluppo o l’ennesima occasione persa. Una dualità amletica, una inalazione d’incertezza, una preposizione di razionale pessimismo da bilanciare, se possibile, con una dimostrazione di efficienza, di determinazione, di volontà, di capacità organizzativa e gestionale da parte della Regione e dell’intero partenariato socio/economico che con la Regione interloquisce, di cui la Ggil è soggetto preminente. Cgil, Cisl e Uil: tre sigle; tre atteggiamenti; tre modi di fare sindacato. A differenza dei tre tenori che compongono il Volo e cantano all’unisono, Cisl, Cgil e Uil preferiscono essere soli-

Da un lato il trasporto su gomma nel Molise è fonte di proteste, di scioperi, di polemiche, di generale insoddisfazione procurati dalla Regione “imputata” di non procedere regolarmente e correttamente a corrispondere i finanziamenti dovuti alle ditte automobilistiche (la situazione proprio in questi giorni s’è ancora maggiormente ingarbuglia) mettendo in difficoltà i dipendenti che non percepiscono lo stipendio da mesi; dall’altro, la stessa Regione ha indetto la gara di appalto per la creazione di una multipiattaforma per la gestione unificata del tracking e del ticketing per le aziende di trasporto passeggeri su gomma. Ammettiamo noi per primi di non avere confidenza col tracking e col ticketing, per cui abbiamo dovuto debitamente informarci, mentre sarebbe stato un obbligo dell’estensore del provvedimento amministrativo usare i termini corrispondenti italiani ai due termini stranieri. C’è una legge e ci sono ripetute circolari ministeriali che invitano la Pubblica amministrazione ad essere chiara e comprensibile anche dall’ultimo contadino di Codacchio. Chiusa parentesi. La Regione che

sti. Il tempo della Triplice è decisamente alle spalle; la vicinanza politica è un condizionamento a volte vistoso, come capita alla Cgil dinanzi ai governi di sinistra (molto all’acqua di rose in verità). A Isernia avremo pertanto una rappresentazione del grado d’incidenza della Cgil nel valutare se il riconoscimento di crisi complessa possa essere un’occasione di sviluppo o ancora una volta un’occasione persa. Le premesse vanno in direzione di un giudizio positivo. Il sindacato ha già fissato i paletti della sua strategia in favore degli investimenti produttivi e del recupero delle attività

industriali (filiera agroalimentare e filiera tessile) colpite dalla crisi, ma sinora non ha avuto riscontri. La chiamata in causa, a viso aperto, del presidente Frattura e dell’assessore alle politiche sociali e del lavoro, Petraroia, per un confronto diretto, senza intermediazioni, appare scelta razionale ed opportuna, sempre che il limite della vicinanza politica non diventi anche in questa circostanza un freno all’approfondimento e, se dovesse essere necessario, alla contestazione. Sempre che il confronto non sfoci nella parlata amichevole, comprensiva e giustificativa dell’innegabile ritardo con cui si sta proce-

dendo all’impianto della programmazione dei fondi europei per il settennio 2014/2020. Sempre che non sarà accettata a scatola chiusa la dannazione del governo regionale retto da Michele Iorio a giustificazione della nullaggine amministrativa promanata da Palazzo Vitale e le sue pezze a colore. L’appuntamento isernino ha molto da poter dire e da poter sviluppare se i protagonisti, che sono tanti e qualificati sulla sponda sindacale e amministrativa, non verranno meno alla loro deontologia e alle loro responsabilità. Il confronto alla sala provinciale sarà introdotto dal segretario regionale della Cgil Sandro Del Fattore. Se il riconoscimento di area di crisi complessa debba essere un’occasione di sviluppo oppure rischia di rivelarsi un’occasione persa, ne parleranno i delegati dei posti di lavoro, e i dirigenti sindacali di categoria Emilio Miceli, Stefania Croci, Alessandro Genovesi, Maurizio Marcelli (Fiom), nonché Frattura e Petraroia. Dai quali dipende gran parte della determinazione di considerare il riconoscimento di area di crisi complessa un’occasione di sviluppo o un’occasione persa. Concluderà Serena Sorrentino della segreteria nazionale della Cgil. Dardo

Il trasporto su gomma soffre e la Regione pensa al tracking e ticketing non paga i vettori automobilistici e che mette in ginocchio centinaia di famiglie per non essere in grado di assicurare lo svolgimento del servizio, stranamente si pone il problema di creare una multipiattaforma per la gestione unificata del tracking e del ticketing, ovvero una multipiattaforma per l’implementazione di un sofisticato sistema di calcolo (tracking) che valorizzi l’effettivo tempo speso da ogni operatore (in questo caso degli addetti al servizio di trasporto), e una soluzione aziendale (ticketing) per la gestione

delle relazioni coi clienti, quale, pef fare un esempio, l’emissione dei biglietti elettronici. La gara d’appalto la Regione l’ha indetta il 22 gennaio di quest’anno, ma solo il 24 settembre scorso il direttore generale Pasquale Mauro di Mirco s’è ricordato che per avviare la procedura ai sensi della normativa recata dal codice dei contratti pubblici, era necessario nominare il responsabile del Procedimento di gara nella figura di Vincenzo Rossi, direttore del Servizio mobilità dell’Area quarta della direzione generale della giunta regionale. Obiettivo: arri-

vare alla creazione di una multipiattaforma per la gestione unificata del tracking e del ticketing per le aziende di trasporto passeggeri su gomma della Regione Molise che, a quanto pare, non aspettino altro. Al di là della spontanea comparazione tra la Regione che non paga le ditte del trasporto su gomma e la Regione che si occupa e si preoccupa del tracking e del ticketing, è più che legittimo sperare che quest’ultima scelta torni davvero utile alle aziende, ne aumenti la funzionalità e ne valorizzi il marketing, e non si risolva in una di quelle soluzioni cosiddette tecnologicamente avanzate per favorire una delle aziende “satelliti” del settore informatico particolarmente amiche, dimenticando ancora una volta che dispone della Molise Dati che in materia di tracking e di ticketing ne sa certamente qualcosa.


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Campobasso

23 ottobre 2015

“Normale la nomina di Molinari” Il gruppo del Pd al Comune di Campobasso interviene sulla nomina del presidente della commissione commercio CAMPOBASSO. “In merito a quanto affermato a mezzo stampa dal collega consigliere Francesco De Bernardo è doveroso fare chiarezza sulla vicenda dell’elezione del Consigliere PD Antonio Molinari a presidente della commissione Commercio“. Scrive, così, il gruppo del Pd al Comune di Campobasso. “Non abbiamo difficoltà ad affermare che noi consiglieri del Partito Democratico siamo stati eletti dai campobassani per servire la città e governare i processi sociali, economici e di sviluppo della nostra realtà. Lo spirito con il quale affrontiamo questa esperienza rimarrà sempre tale e non saranno gli interessi privati, quelli di partito o di particolari

gruppi sociali a fare venir meno il nostro sistema di valori che ci tiene uniti: anteporre il bene di Campobasso e dei campobassani a tutto il resto. Siamo conviti che questa im-

postazione del governare ci unisce anche a tutti i partner politici della coalizione e, più in generale, a tutte le persone che hanno avuto l’onere e il privilegio di essere eletti per

svolgere il mandato politico. Le urne hanno detto con chiarezza che il PD è il centro della coalizione di centrosinistra e non siamo disposti ad accettare ricostruzioni della realtà che tentano di confondere il dibattito o mirano a creare nervosismo e tensioni in una maggioranza che ha bisogno, invece, di utilizzare tutte le energie per governare e fare il bene dei cittadini. Il consigliere Molinari ha accettato di guidare la commissione Commercio, rimasta senza presidente a seguito delle dimissioni (seconda volta in un anno) del consigliere Colarusso, per spirito di servizio e di collaborazione nei confronti della maggioranza. Il PD spende le proprie energie per far fun-

zionare la macchina amministrativa ma non pretende posti e non ha alcuna volontà di egemonia. Tuttavia non ci si può accusare di aver avuto la maggioranza dei voti dei cittadini che conseguentemente ha portato alla elezione di 9 consiglieri comunali del nostro partito. Chi usa questi argomenti contro il PD può serenamente farsi avanti per la guida delle commissioni che costano impegno e fatica ai consiglieri. Avremmo preferito discutere di questi argomenti in maggioranza: forse sono proprio le modalità utilizzate a far capire che più che nel merito occorreva semplicemente trovare un argomento per fare rumore“.

Trekking nell’Oasi di Guardiaregia Domenica la manifestazione che da anni organizza il Wwf GUARDIAREGIA. Il WWF, è direttamente impegnato in attività che coniugano la tutela e la passione per la natura, con l’attenzione ai siti culturali della nostra regione. Per le “Escursioni d’Autunno”, domenica 25 ottobre proponiamo, in collaborazione con l’Associazione Me.MO Cantieri Culturali, un particolarissimo trekking all’interno dell’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro. Si tratta di uno spettacolare “archeo trekking” sul lato orientale della Riserva del WWF, con partenza dal sentiero dell’Area faunistica del cervo di Fonte Litanìa di Campochiaro, per proseguire sul percorso della “Defenza delle castagne”, fino al Tempio di Ercole Quirino dove, con una speciale guida archeologica di Me.MO, entreremo all’interno del sito, grazie ad una sua apertura straordinaria! Per ogni informazione telefonare alla guardia WWF al 3383673035 oppure visitare il sito dell’Oasi WWF all’indirizzo: www.oasiguardiaregiacampochiaro.it

Lavoro, la Provincia con il suo incontro L’iniziativa rientra nell’evento europeo del “Job Day Molise 2015”

CAMPOBASSO. Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis invita gli organi di informazione ad un incontro concernente le politiche del lavoro internazionale che l’ente intende portare avanti, in collaborazione con l’Agenzia Federale del Lavoro Tedesca – Zentrale Auslands- und Fachvermittlung (ZAV) - Servizio Placement Internazionale.

La presentazione dell’iniziativa si terrà il giorno 28 ottobre 2015 presso la Sala consiliare alle ore 9:00 e rientra nell’ambito dell’evento europeo “European Job Day Molise 2015”. L’obiettivo sarà quello di realizzare, nella primavera 2016, in Molise eventi di 3/4 giorni, in collaborazione con i Servizi EURES del Molise e loro partner Istituzionali nel campo dell’Istruzione, formazione, orien-

tamento ed occupazione. Durante tali eventi saranno presenti datori di lavoro tedeschi che offriranno informazioni, consigli, presentazioni, discussioni e workshop finalizzati ad attività di reclutamento. I gruppi di riferimento principali ricercati sono: laureati e personale qualificato nel settore della Salute, materie tecnico/scientifiche, turismo e hotel/catering.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

23 ottobre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Cattolica, 20 anni fa la benedizione papale Il direttore Zappia: “Assistenza elevata è rimasta la nostra bussola” CAMPOBASSO. Ieri La Chiesa Cattolica ha venerato San Giovanni Paolo II a cui la Fondazione è intitolata. Per ricordare il Pontefice polacco, canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014, la Chiesa ha scelto il giorno in cui iniziò il pontificato, il 22 ottobre 1978, quando fece risuonare il suo invito a tutti gli uomini di far entrare Gesù nella vita quotidiana di ciascuno: “Non abbiate paura: aprire, anzi spalancate le porte a Cristo!”. La “Cattolica” di Campobasso si unisce a tutti coloro che nel mondo oggi ricordano e pregano San Giovanni Paolo II. Sono passati 20 anni dal giorno in cui Giovanni Paolo onorò il Molise con la Sua Presenza, benedicendo la nascita di questo Centro. Undici anni

dopo, il 24 giugno 2006, il Centro venne solennemente intitolato al nome del Pontefice, così vicino e affettuosamente legato all’ Università

Cattolica e al Policlinico “A. Gemelli”, e a lui è stato per sempre dedicato. Il 19 marzo 2015 è stato Celebrato,

con una importante manifestazione, il ventennale della posa dalla prima pietra. Giovanni Paolo II sintetizzò al me-

glio la missione di questa realtà “….Il Centro sarà in grado di offrire un’assistenza di elevata qualità scientifica e tecnologica, alla quale siamo certi non mancherà l’indispensabile “anima” capace di fare una struttura altamente specializzata un’autentica casa di cura e formazione sanitaria a dimensione umana….” “Questa frase è la bussola che orienta la nostra azione quotidiana” dichiara il Direttore Generale dottor Mario Zappia“oltre ad offrire assistenza di elevata qualità scientifica, tutti i nostri operatori si sforzano ogni giorno di mantenere fede ai valori dell’Istituzione cui apparteniamo, che vedono la persona malata il centro esclusivo del nostro agire e delle nostre cure”

Jelsi, fornitura di libri di testo Riguarda i testi nella scuola dell’obbligo e della secondaria superiore. a.s. 2015/2016 JELSI. Il Comune di Jelsi informa che è possibile presentare domanda per accedere ai benefici per la fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo nella scuola dell’obbligo e della secondaria superiore. a.s. 2015/2016. Destinatari del beneficio sono gli alunni del Molise, della scuola secondaria di I grado e di II grado, che appartengono a famiglie che si trovino nelle condizioni di soggetti richiedenti prestazioni sociali agevolate, di cui al D.Lgs. 109/98 e ss. mm. ii.. Hanno diritto al beneficio economico i soggetti che presentano un ISEE ( Indicatore della situazione economica equivalente) pari o inferiore ad €.10.632,94 per famiglia tipo di tre persone, calcolato ai sensi del D.Lgs. 109/98. Sul sito internet del Comune (www.comune.jelsi.cb.it) e

presso l’ufficio Sociale del Comune sono disponibili i modelli per la richiesta del beneficio. La domanda (Allegato A) indirizzata al Comune di Jelsi (comune di residenza dell’alunno) deve essere corredata da: copia Attestazione ISEE; allegato “B” – Indicatore della Situazione economica equivalente a firma del richiedente; copia della fattura di acquisto e/o in mancanza di essa, del documento di vendita allegato “C” debitamente timbrato e firmato dalla ditta fornitrice con allegati gli scontrini fiscali. Le domande dovranno pervenire a questa Amministrazione entro il termine ultimo del 15.11.2015.

Oratino ritrova LE Cave Domani la manifestazione per ritrovare uno dei luoghi simbolo della storia del paese ORATINO. Domani, Oratino celebrerà uno dei luoghi simbolo della sua storia. Grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale e della Fondazione Nonsalapietra si restituirà dignità alle Cave di Pietra del paese dove, per un motivo o l’altro, ognuna delle famiglie oratinesi ha vissuto parte della propria vita. Le Cave infatti hanno rappresentato molto per l’economia del territorio. Per oltre quattro secoli fino alla fine degli anni ’50, vi si barattava il proprio sapere, i prodotti della terra con il lavoro della pietra ed era motivo di orgoglio. In quel luogo è stata lavorata ogni singola pietra del borgo di Oratino. Oggi, però, quel luogo non è capace più di raccontare questa storia per cui una nuova idea è nata per rivitalizzare e riutilizzare le Cave. La Fon-

dazione Nonsalapietra ha voluto riorganizzare quel viaggio al contrario: un particolare dello stipite del portale centrale della chiesa S.

Maria Assunta in Cielo, riprodotto in pietra oratinese, verrà portato dal paese alla Cava a significare una nuova dignità del luogo. La

celebrazione in processione verso la Cava inizierà alle ore 15 mentre alle 18 vi sarà un dibattito presso l’Auditorium comunale con l’in-

tervento dei Professori Agostino Catalano (Unimol), Ernesto Di Renzo (Tor Vergata) e Luigi Marino (Università di Firenze).


La Uil rivendica iniziative per l’attrazione di seri investitori con gli strumenti dell’Area di Crisi, ma chiede anche impegni perché i giovani e le donne molisani possano intraprendere, crearsi un lavoro ed essere protagonisti del loro successo: politiche attive, finanziamenti, sostegni concreti e opportunità reali. Fondi europei, disponibilità nazionali, investimenti regionali vanno resi disponibili a favore dei giovani inoccupati e delle donne prive di reddito perché la ripresa del Molise e del Mezzogiorno passa anche attraverso il loro impegno e il lavoro da essi stessi “inventato”. La Uil informa, assiste negli adempimenti, offre servizi, accompagna questi cittadini per lo sviluppo delle loro potenzialità imprenditoriali.

Presentazione dell’iniziativa TECLA BOCCARDO, Segretario generale UIL Molise I numeri e le caratteristiche del contesto socio economico molisano e l’emergenza lavoro ANDREA CUTILLO, Segretario generale UIL RUA Molise Il protagonismo delle donne, risorsa inespressa del Molise MARIA VARONE, Resp.le Coordinamento Politiche di genere e Pari opportunità UIL Molise Reali opportunità di lavoro per giovani molisani “non votati all’emigrazione” MARCO AMICONE, Segretario generale UILTemp Molise Servizi di qualità e interventi personalizzati dal Sindacato dei cittadini ROBERTA BARONE, UILA Molise Conclusioni GUGLIELMO LOY, Segretario confederale UIL




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Isernia

23 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Alto Molise, oasi di natura E’ la proposta lanciata da Domenico Lanciano per valorizzare l’intera area Di Domenico Lanciano AGNONE. Cari Altomolisani, sono solito spegnere la radio quando, in automobile, sto per entrare in Alto Molise. Mi sembra di entrare in un vero e proprio “Santuario della Natura” quale in effetti è. Ed i santuari hanno bisogno di silenzio, rispetto, venerazione e preghiere. “Là dove il silenzio regna e la preghiera” ho titolato nel 1968 sul quindicinale “Sentiero Calabro” un articolo riguardante il santuario rupestre dedicato alla Madonna della Sanità del mio paese natìo (Badolato). Se spengo la radio all’ingresso dell’Alto Molise è perché, facendo silenzio, è più facile mettersi in contatto con il magnetismo di un luogo, percepirne le suggestioni e le voci segrete. Solitamente, poi, vado in giro per tutto l’Alto Molise almeno due volte l’anno, in primavera e in autunno, per godere del verde giovane che si intrufola tra quello perenne formando ampie venature come le increspature di un mare verde, mentre in autunno mi esalto

con i colori tipici di questa stagione. Un “Alto Molise 4 stagioni” (per un turismo tutto l’anno) potrebbe essere un progetto promozionale che, a mio modesto parere, andrebbe considerato come fine-settimana o addirittura come settimana ritemprante, dal momento che (come ho già scritto varie volte) queste montagne potrebbero “vendere” silenzio, essere il “Tibet d’Italia”, offrire le “case del sonno”, “stupire il mondo”, realizzare “Agnone città dei raduni”, “gemellarsi con l’Emmental” (la valle del fiume Emme, in Svizzera, dove si fa, appunto, il celebre formaggio Emmental o Emmentaler), essere la capitale di qualcosa, come ad esempio delle “Gemme dell’Appennino” (novembre 1989) tradotto nella recente iniziativa nata a Pescopennataro “Le perle dell’Appennino” e tanto altro ancora (l’elenco sarebbe davvero lungo e lusinghiero). Con “Alto Molise 4 Stagioni” si potrebbero realizzare innumerevoli iniziative e principalmente celebrare qui il solstizio d’estate il 21 giugno, l’equinozio d’autunno il 21 settem-

bre, il solstizio d’inverno il 21 dicembre e l’equinozio di primavera il 21 marzo. Possiamo dire che le risorse e le attrazioni ci sono ma forse non c’è sufficiente volontà o decisiva unità di perseguire ed andare in fondo, sentendoci tutti impegnati ed infervorati (individui e comunità) per un unico traguardo?!… Dicevo che l’Alto Molise è un vero e proprio “Santuario della Natura”. Lo ha riconosciuto l’Unesco “proclamando” buona parte di questo territorio “Mab” (la riserva naturalistica “Man and Biosphere”). Vi sembra poco?… Non è affatto poco, considerando che le “MaB” in Italia e nel Mondo sono un numero esiguo e, quindi, importante in modo esponenziale e significativo. Purtroppo, per quanto buona volontà ci stanno mettendo i comuni interessanti, l’Assomab altomolisana non pare stia ottenendo i risultati sperati. Probabilmente ci vuole una maggiore considerazione da parte di tutti i cittadini, in particolare degli operatori turistici e commerciali, culturali e politici. Un po’ come quando si pen-

sava di fare dell’Alto Molise un Parco Regionale … un’altra delle tante occasioni mancate nel modo più imperdonabile che ci possa essere! E’ assolutamente urgente e necessario “specializzare” l’Alto Molise in qualcosa di serio ed utile, dargli una immagine unica e memorabile per poi affiancare tutte le altre iniziative possibili ed auspicabili. Per contribuire al dibattito in atto nel contesto della “Vertenza per non morire” degli anni ottanta, il 25 giugno 1990 ho stampato e poi diffuso capillarmente a cittadini, associazioni, istituzioni, enti e sindacati un opuscoletto di appena 16 pagine (più 4 di copertina) intitolato “Un futuro per l’Alto Molise – 1 – La salute”. Con tale scritto proponevo di specializzare queste nostre montagne come “Alto Molise Parco della Salute” o (inglesizzando come è ormai di moda) “Alto Molise Health Area” ovvero accrescere le strutture socio-sanitarie per attirare in questo territorio una variegata utenza che ha bisogno di migliorare o mantenere la propria salute anche in età

geriatrica, visto e considerato che aria pura, tranquillità e prodotti ancora genuini avrebbero potuto agevolare tale progetto. La “Domus Area” del medico Franco Mastrodonato a Bagnoli del Trigno, le RSA – Residenze Sanitarie per Anziani e le case di riposo che si realizzano in numero crescente offrono la percezione che, in effetti, l’Alto Molise possa essere sede specializzata in assistenza socio-sanitaria per una utenza proveniente anche da altre regioni. L’occasione mancata dell’ospedale di Agnone di specializzarsi in qualcosa di veramente originale e produttivo non esclude ancora un discorso che possa coniugare difesa della salute e gestione di settori terapeutici complementari o sostitutivi del sistema sanitario regionale. Alto Molise, dunque, come “Oasi di salute” avendo un bacino di utenza interessante in numeri e qualità, essendo metropoli come Roma e Napoli abbastanza vicine, come pure le città di Pescara, Foggia, Benevento, Caserta, Frosinone, Latina.

Acqua gialla dai rubinetti, è polemica Il sindaco di Monteroduni denuncia la nuova situazione di emergenza nel Comune MONTERODUNI – Dalla pagina facebook dell’organizzazione politica “Il Cuore Nel Paese” apprendiamo del ritorno ad una situazione di grande difficoltà per i cittadini di Monteroduni. Il titolo emblematico “ACQUA LURIDA, CI RISIAMO. SIAMO STUFI DELLE PRESE IN GIRO DEL SINDACO E DI CHI CON LUI FINGE DI NON VEDERE”. Il comunicato stigmatizza una presunta responsabilità sindacale , sull’acqua torbida che dalla notte scorsa si è ripresentata di nuovo a fuoriuscire dai rubinetti del paese. “Ora accamperanno altre scuse per giustificarsi, fatto sta che i cittadini di Monteroduni pagano acqua a caro prezzo e ottengono fango (nella migliore delle ipotesi). A noi non sta bene e per questo pochi giorni fa abbiamo confermato la nostra richiesta all’Autorità Giudiziaria di appurare chi siano i responsabili e punirli. Speriamo che la magistratura e le istituzioni preposte facciano fino in fondo il loro dovere per tutelare la salute pubblica. Intanto, ad un anno dalle tronfie dichiarazioni del sindaco questo è il risultato.” Duro anche il sindaco di Monteroduni Custode Russo che

stigmatizza l’operato dell’ente gestore della sorgente Acqua Bona che insiste in montagna ai confini tra il comune di Longano e Monteroduni e serve i due comuni più il comune di Sant’Agapito. “ Da questa notte tutti e tre i comuni sono interessati dal fenomeno dell’acqua torbida dai rubinetti di casa, una si-

tuazione deplorevole – afferma il sindaco Russo – in quanto si sono investiti ben 300 mila euro per l’impianto di filtraggio per evitare questo annoso problema. I vertici di Molise Acque ci avevano assicurato che non avremmo avuto più acqua torbida, tutto si era risolto, ma non è così, visto i risultati di oggi. La giustificazione che ha fornito l’ente è riferita alla possibilità dell’impianto di funzionare sia in manuale che in automatico. Da ieri, nonostante le avverse condizioni atmosferiche, l’impianto non sarebbe stato attivato in automatico, per cui nel serbatoio l’acqua

non è stata filtrata, è stata lasciata defluire nelle condotte senza assicurarsi se fosse limpida o meno. Una leggerezza grossolana – continua il primo cittadino di Monteroduni – che ha mandato in tilt l’approvvigionamento idrico dei tre comuni. Da questa mattina presto il sottoscritto e i due sindaci dei paesi interessati dal problema, ci siamo attivati per cercare di appurare da cosa fosse dipesa questa ennesima criticità e nei prossimi giorni abbiamo fissato una riunione al fine di decidere un’azione comune nei confronti di Molise Acque. Così – stigmatizza Russo – non possiamo più andare avanti. Intanto, nella parte alta del paese, l’acqua ricomincia lentamente a tornare alla normalità, mentre ci vorranno altre 24/36 ore per consentire alle condotte di erogare acqua limpida nel resto del paese più a valle. Nessun problema invece, per l’acquedotto gestito direttamente dal comune di Monteroduni che fornisce acqua potabile alla zona bassa di San Nazzaro e frazioni limitrofe. Invece di pensare all’EGAM, pensassero a risolvere queste questioni penose per i cittadini.”

Lapidi romane all’Acqua Sulfurea di Napoleone Stelluti Alcuni giorni fa sono stato alla GEA Medica di Isernia a far visita a mio suocero Antonino Perpetua ivi ricoverato per terapie di riabilitazione alle ginocchia. In un momento di pausa ho dato un’occhiata allo Stabilimento dell’Acqua Sulfurea, ubicato proprio lì affianco, il quale è in corso di restauro ed ho scoperto con mio sommo stupore che, nel proprio interno si evidenziano dei cippi o lapidi di epoca

romana. Infatti ripercorrendo la storia sappiamo che le Acque Sulfuree nell’omonima contrada Acqua Sulfurea,è un uno stabilimento termale risalente ai tempi dei romani e,in disuso ormai da molto tempo. Nello stabilimento è presente una fontana di acqua sulfurea tutt’oggi attiva. Quando ero fidanzatomi ricordo ci andavamo spesso, per berla e sciacquarci con quell’acqua perché si diceva che faceva

bene alla pelle. Recentemente - a seguito di una ancora parziale ristrutturazione del sito ad opera dell’amministrazione comunale - c’è stata una rivalorizzazione del luogo, anche grazie a delle organizzazioni giovanili che hanno organizzato serate, musicali e non, per attirare i giovani isernini nel posto.Ho provato a sfogliare il libro di Angelo Viti “Res PublicaAeserninorum” del 1982 e non le ho trovate,

penso che siano inedite e che devono essere studiate,ovvero lette, integrate e tradotte per valorizzarle e farle conoscere agli isernini e in particolare alla schiera di studiosi del settore. In ultima analisi, suggerirei di trasferirle al Lapidarium di Isernia per riunirle in un unico nucleo a vantaggio dei turisti e visitatori che affollano giornalmente il Museo Nazionale di Santa Maria delle Monache.


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Termoli

23 ottobre 2015

Zuccherificio, prorogato il contratto Il giudice ha accolto la richiesta della proroga dei curatori fallimentari fino al 31 gennaio TERMOLI. Arrivano novità sul fronte Zuccherificio del Molise. Per decisione del giudice del Tribunale di Larino, Rinaldo D’Alonzo, è stato prorogato il contratto di affitto del ramo di azienda in scadenza a

fine mese al 31 gennaio 2016. Il giudice D’Alonzo ha quindi accolto positivamente la richiesta presentata dai curatori fallimentari (Mirella Mileti e Nicolino Musacchio) e così la proroga alla New.Co. sarà in

grado di consentire ai dipendenti di godere dell’opportunità della cassa integrazione straordinaria. Prossima scadenza sarà quindi legata al nuovo bando di vendita. Dopo l’ultima asta andata

deserta, il nono tentativo per la vendita della fabbrica bassomolisana con un prezzo di base che dagli iniziali 28milioni è oggi sceso a otto milioni e 300mila euro. La manifestazione d’interesse è fissata entro

il 24 novembre alle 11. Fabio Marone, intanto, risponde all’appello dei sindacati e incontrerà loro il prossimo 28 ottobre. Al centro delle discussioni ci sarà il futuro dei lavoratori.

L’Avis si avvicina alle scuole E’ iniziato il ciclo di incontri con gli studenti degli Istituti bassomolisani TERMOLI. E’ iniziato ieri il ciclo di appuntamenti che l’Avis di Termoli ha organizzato con gli studenti delle scuole bassomolisane. Sotto la lente dell’associazione è andata a finire la promozione del dono e della solidarietà. A coordinare il progetto il vicepresidente Durante (che si occupa de settore dell’interazione con le scuole), la coordinatrice di Avis Giovani, Federica Ianieri e l’avvocato

Iovine che hanno già incontrato tutti i dirigenti delle scuole e hanno proposto loro il progetto nazionale Avis scuola e Miur. “Si tratta di una esperienza sempre nuova e diversa”, ha affermato la coordinatrice regionale Ianieri da sempre pronta ad avere un rapporto diretto con i giovani delle scuole. “L’Avis – ha continuato la Ianieri – è una palestra di vita.

Far conoscere ai ragazzi l’importanza di questo gesto è un modo per far capire l’importanza della loro vita. Stili di vita sani, abitudini corrette, permettono di essere un buon donatore. La salute, ogni volta che si dona, è sempre sotto controllo. Speriamo sempre di riuscire a trasmettere ai ragazzi l’amore per quello che facciamo. Il fine, che è quello di salvare una vita umana, è l’unica cosa che conta, assieme al produrre farmaci

plasmaderivati salvavita perché senza sangue non sono possibili cure e interventi. Vogliamo rendere i ragazzi consapevoli che con un piccolo gesto possono rendere il futuro degli altri migliore perché salvando qualcuno che non conosciamo ci sarà per sempre grati, anche se a chilometri di distanza”. Una domanda semplice: perché donare il sangue, che ha una risposta altrettanto semplice.

CALCETTO O SCHERZETTO? Caro Sindaco cari Assessori vi scriviamo questa lettera, che rendiamo pubblica e alla quale, visto l’avvicinarsi del primo novembre, diamo ironicamente un titolo attinente. L’argomento, però, non fa molto ridere, anzi, è alquanto serio, visto che trattasi dell’incolumità delle persone. Nel 2015, secondo il vostro libro dei sogni, avreste dovuto inaugurare il palazzetto dello sport realizzato nell’area della famosa piscina, ma ad oggi, dopo tre anni e mezzo dal vostro insediamento, non c’è stata ancora la posa della prima pietra. Tutto è fermo ad almeno due decenni fa, ma nonostante tutto nel programma annuale delle opere pubbliche si continua ad inserire la conversione della piscina in palazzetto dello sport per 800.000 euro (di cui 437.000 del mutuo concesso illo tempore per la piscina e 405.000 euro derivanti dalla vendita della ex caserma). In consiglio comunale, quando avete presentato in pompa magna tale progetto, noi vi dicemmo chiaramente che era irrealizzabile per i seguenti motivi: il mutuo di 437.000 euro concesso per la piscina comunale era ormai stato consumato per far fronte alla spesa corrente e, quindi, non più presente in cassa; la caserma era invendibile a quelle condizioni, tanto è vero che poco tempo dopo avete rivisto il prezzo di vendita abbassandolo a 285.000 euro e nonostante tutto non ci sembra ci sia la fila degli acquirenti. Sicuramente non siamo veggenti! Semplicemente realisti e capaci di fare di conto, cosa per la quale avete

serie difficoltà visto che presentate rendiconti di gestione con avanzi di amministrazione per 460.000 euri per poi correggervi e riportare l’avanzo a 160.000, tanto che anche la Corte dei Conti vi ha redarguito al

riguardo. Anche in questo caso in Consiglio vi avevamo detto che i conti non tornavano, ma naturalmente .... chi ascolta la minoranza? Per tornare alla piscina/palazzetto,

l’unico passo che avete fatto in questa direzione è stato quello di dare incarico per la progettazione all’ing. Sciarretta Giuseppe e all’Arch. Staniscia Domenico per quasi 40.000 euro, ridotti dopo le nostre minacce di denuncia e tra l’altro pagabili solo nel caso fosse iniziata mai la realizzazione dell’opera. Consentiteci una divagazione: ma è normale dare incarichi professionali al fratello di un consigliere comunale? Sarà sicuramente legale ma altrettanto sicuramente lo troviamo poco etico!! Oggi vi scriviamo per invitarvi a dormire meno, così da evitare anche di continuare a fare sogni irrealizzabili; piuttosto dovreste cominciare a lavorare per questo paese, salvando il salvabile, il che significa che è necessario sistemare l’esistente e metterlo in sicurezza vista la impossibilità o la incapacità di portare a termine i progetti nuovi. Vi alleghiamo due foto per mostrarvi (caso mai non frequentiate la zona) in che condizioni è l’impianto del campo di calcetto del paese: la rete di recinzione cade sul marciapiede (tra l’altro l’unico percorribile del paese, perchè il resto dei marciapiedi del paese pare bombardato), alcuni pali all’interno del rettangolo di gioco sono tranciati di netto all’altezza di 20/30 cm dalla base e rappresentano un vero e proprio pericolo per gli atleti che frequentano l’impianto, in un palo dell’illuminazione manca la placca di copertura ad altezza di bambino ed i fili sono assolutamente scoperti! Noi non riusciamo proprio a capire perchè l’incuria deve divorare anche le poche cose che esistono in paese: si tratta di semplici accorgimenti, manutenzioni di poco conto e di

poca spesa, che se regolarmente fatte, consentirebbero un utilizzo sicuro degli impianti, e sicuramente darebbero una immagine migliore del nostro paese, anche in occasione dei pochi avvenimenti sportivi che portano visitatori da fuori. Non capiamo perchè c’è sempre bisogno che qualcuno mandi fotografie di strade “sgarruppate” e pericolose, faccia articoli sui giornali per i rifiuti abbandonati in ogni dove, ... perchè i cittadini notano e lamentano e scrivono e fotografano ciò che non va e voi, amministratori, non vedete, non notate, non vi accorgete di nulla? Forse che diventare sindaco, vicesindaco o assessore vi ha annullato i cinque sensi, o preferite non vedere, coprendovi anche di ridicolo, quando fate sostituire una lampadina fulminata da mesi, solo dopo che i cittadini hanno addirittura “girato un film” per ottenere una cosa tanto banale quale l’illuminazione davanti casa!!! A questo punto non ci resta altro da fare: VI DIFFIDIAMO ad eseguire i lavori urgenti e necessari per il ripristino della sicurezza negli impianti sportivi entro e non oltre 15 giorni dalla presente, altrimenti ci vedremo costretti ad interessare le autorità competenti per la chiusura al pubblico del suddetto impianto. Sicuramente sarà una scelta impopolare, ma intervenire dopo eventuali tragedie sarebbe troppo tardi! Gruppo di minoranza al Comune di Petacciato “Amo Petacciato” Luisa Caruso Roberto Di Pardo


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Termoli

23 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Quell’ufficio postale resti aperto” L’amministrazione comunale di Campomarino in campo per salvaguardare la struttura CAMPOMARINO. La presidente del consiglio comunale di Campomarino, Paola Cantelmi, l’aveva detto: “da parte nostra ci stiamo attivando perché la nostra è una posizione di netta opposizione a questa razionalizzazione che Poste italiane sta attuando e che ha coinvolto già in passato l’Ufficio Postale di Madonna Grande e che adesso sta coinvolgendo anche Campomarino Lido”. Un’azione, quella dell’amministrazione comunale del paese bassomolisano, che è arrivata fino in Regione, richiamando l’attenzione dell’assessore regionale Michele Petraroia che, condividendo i contenuti della delibera di Giunta comunale n. 156 del 10 settembre, lo scorso 7 ottobre ha inviato una nota a Poste Ita-

ziali”. E così è nata la proposta di costituzione di un tavolo di confronto tra i vari enti e istituzioni al fine di individuare “soluzioni più eque per un territorio che presenta un’alta presenza di persone anziane e una forte polverizzazione della popolazione”.

liane Spa e per conoscenza anche al Prefetto, al Ministro dello Sviluppo economico, ad Anci Molise e alle organizzazioni sindacali di categoria ponendosi in difesa dei circa 20 Comuni molisani colpiti dal piano e

“affermando – si legge in una nota stampa del Comune di Campomarino – che sebbene sia comprensibile l’esigenza aziendale di procedere a una riorganizzazione delle attività, è necessario tenere in considerazione

il diritto dei cittadini delle aree interne e delle piccole comunità a non essere penalizzati nell’accesso agli uffici postali, che sono spesso gli unici a garantire per i più deboli e gli anziani una serie di servizi essen-

Il tutto nell’ottica di “limitare i danni per le fasce più deboli, tutelare i lavoratori e garantire un servizio migliore”. “Ci stiamo muovendo su tutti i fronti possibili per ottenere il ripristino della situazione – ha continuato la Cantelmi – che c’era perché sicuramente è un disagio soprattutto per Campomarino Lido che in estate raggiunge una popolazione di 80mila abitanti, creando una paralisi dell’intero ufficio postale”.

Torre torna sulla panchina giallorossa Un ritorno alla guida del Termoli calcio che punta alla vittoria del campionato TERMOLI. Sarà Teodoro Torre il nuovo allenatore del Termoli calcio. Mancherebbe ancora l’ufficialità ma la certa trova diverse conferme e, a questo punto, il nome può essere dato per certo. Teodoro Torre rappresenta un gradito ritorno visto che con i giallorossi in passato ha vinto alla grande un campionato di eccellenza. Torre, qui ha Termoli, ha ancora molti sostenitori. Certo che il mister non troverà una squadra in difficoltà di risultati ma a lui sarà affidato l’impegno a far bene e proseguire un campionato da protagonista già domenica prossima contro il temibilissimo Vastogirardi. Staremo a vedere; Torre potrebbe già incontrare la squadra in giornata.

“Ma la Vibac che vuole fare? Duro il giudizio sull’operato dell’azienda da parte della Cgil TERMOLI. Due anni fa la Vibac annunciò la chiusura dello stabilimento avviando una procedura di licenziamento collettivo che poi sfociò nel nulla, anzi nel tempo è stata confermata la linea aziendale, già in corso due anni fa, di continuare con gli investimenti per rimanere competitivi nel mercato di riferimento. Quella procedura di licenziamento collettivo però, fece arretrare i diritti dei dipendenti di 4000 euro all’anno sfruttando la paura generata dallo spauracchio della chiusura. La stessa operazione la Vibac l’ha tentata a Viggiano (Potenza), ma li i lavoratori hanno fatto le barricate e la bufala del licenziamento collettivo non ha funzionato. Addirittura l’azienda a febbraio 2015 ha annunciato un investimento di 8 milioni di euro. La Vibac a Termoli, dopo aver praticamente azzerato la contratta-

zione di secondo livello con le minacce del 2013, ha proceduto nelle ultime settimane ad irrogare decine di contestazioni disciplinari, la maggior parte delle quali sfociata in un nulla di fatto. Tra queste una contestazione disci-

plinare lunga 7 pagine dove ad un dipendente venivano contestati fatti accaduti addirittura prima dell’avvio del suo rapporto di lavoro in azienda. Il 16 settembre 2015, assistito dalla CGIL, tale dipendente accettava di

essere ricollocato a mansioni diverse in Vibac, rinunciando a contestare gli addebiti dell’azienda. Questo patto tra gentiluomini è stato violato dall’azienda che, non solo non ha ricollocato il dipendente, ma lo ha anche licenziato.

Caro nuovo direttore della Vibac, vuole anche la dignità dei lavoratori? Se così è mi duole avvertirla che in tanti ci hanno provato, ma la dignità è un qualcosa che i lavoratori difficilmente le daranno. La sua discutibile gestione dei provvedimenti disciplinari dove lei da è toglie provvedimenti come se non esistesse nessun altro potere che i suoi capricci del momento, non può essere condivisa da nessuno. I licenziamenti saranno sicuramente gestiti nei tribunali di competenza e ci vorrà del tempo per acclarare la verità, ma nell’immediato la CGIL la seguirà molto da vicino in modo che lei possa apprezzare e capire, oltre ai doveri, anche i diritti dei lavoratori e quelli delle organizzazioni sindacali, a partire dall’art. 28 Legge 300 del 20 maggio 1970 che lei, il 16 settembre asseriva di non conoscere……….



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Opinioni “Il Molise è la regione italiana in cui si percorrono in media più km l’anno, 14.372, circa 1.600 km in più rispetto alla media nazionale che si attesta a 12.782 km annui, a testimonianza di un forte radicamento dell’utilizzo dell’auto in regione nonostante un significativo calo di 800 km annui medi percorsi rispetto al 2013” - afferma Enrico San Pietro, vice direttore generale area Danni e Sinistri di UnipolSai - a commento dell’Osservatorio UnipolSai sulle abitudini al volante degli italiani nel 2014. L’Osservatorio è stato realizzato in seguito all’analisi1 dei dati di circa 2,3 milioni di automobilisti assicurati UnipolSai che installano la scatola nera sulla propria autovettura, settore nel quale la compagnia è leader in Italia e in Europa per numero di apparecchi installati. 1 Le informazioni riportate nel testo sono il risultato dell’elaborazione di dati aggregati dai quali non è possibile risalire al singolo utente/assicurato Secondo i dati di UnipolSai Assicurazioni prima compagnia in Italia nel Ramo Danni, in particolare nell’R.C. Auto - gli automobilisti di Isernia percorrono 14.853 km l’anno, mentre quelli di Campobasso 14.158. In Molise si tende a utilizzare l’auto per meno giorni l’anno, 281 (2 giorni in più rispetto al 2013), rispetto alla media nazionale (288), ma si percorrono distanze più elevate, 51 km (3,3 km in meno rispetto al 2013), contro i 44 km medi a livello italiano. I molisani trascorrono in media 1 ora e 32 minuti al giorno in auto (3 minuti in più rispetto al 2013). Complessivamente un molisano passa 18 giorni (1 giorno in meno rispetto al 2013), considerando le intere 24 ore, in un anno in automobile rispetto a una media nazionale di 17 giorni a una velocità 2

di Claudio de Luca LARINO. La categoria delle “guardie giurate” (in Molise gli operatori sono 300, sparsi in 10 Istituti) versa in crisi. Sugli addetti, oltre al calo della domanda di sicurezza, incombe l’indifferenza delle istituzioni. Di sovente le regole contrattuali vengono disattese, come nel caso dei cambi di appalto, quando un’azienda subentrata ad un’altra deve impegnarsi ad assorbire i lavoratori già operativi ma non lo fa. Quando ciò non accada, vengono licenziate persino risorse umane in servizio da decenni. Ed ecco perché, nella 20.a regione, questa categoria sciopera spesso ad onta dei tentativi di conciliazione esercitati dalle Prefetture. Purtroppo, in un’Italia che pure mostra di avere paura, cresce sempre di più il numero di chi esercita un’attività produttiva e preferisce acquistare una pistola od un fucile. Ne è derivato un calo della domanda che ha fatto conseguire agli Istituti utili inferiori a quelli sperati. Sino a qualche anno fa fra i loro clienti c’erano diversi Centri commerciali. Molti hanno ciuso, e quelli che hanno resistito hanno ritenuto più opportuno e conveniente rimpiazzare la vigilanza armata con il cosiddetto servizio di portierato a cui viene adibito personale che non ha in dotazione un revolver. Perciò, attualmente, i metronotte prestano servizio soprattutto di-

23 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Molise, gli automobilisti percorrono più chilometri l’anno

media di 33,2 km/h (4,3 km/h in meno rispetto al 2013), superiore rispetto ai 30,7 km/h della media nazionale. I dati dell’Osservatorio evidenziano una regione in cui vi è un elevato livello di propensione all’utilizzo dell’auto per coprire distanze

giornaliere mediamente elevate e superiori ai 50 km. I molisani sembrano beneficiare di un livello di traffico contenuto che permette di viaggiare a una velocità media superiore di 3,5 km/h rispetto al resto d’Italia. “I dati del 2014, evidenziano un aumento di 3

Guardie giurate, la crisi del settore nanzi alle sedi degli istituti bancari, nelle astanterie di diverse Pubbliche amministrazioni ed all’ingresso dei Tribunali. Un tempo questo settore non era in crisi. Prima dell’attentato alle “Torri gemelle” le unità lavorative italiane ammontavano a poco più di 20mila. Successivamente, ad una lievitazione del fatturato pari al 5% annuo, corrispose un consistente aumento delle assunzioni. Ma, dal 2008, a fronte di un calo degli utili, cominciarono a prendere piede i licenziamenti benché le grandi organizzazioni del commercio rivelassero che sei commercianti su dieci ritenevano che il livello di sicurezza non fosse migliorato e tre su dieci lo giudicavano addirittura peggiorato. Evidentemente la situazione del Molise (almeno apparentemente) non è la stessa di quella campana (dove, non a caso, operano oltre 100 aziende addette alla sorveglianza), di quella lombarda (150) o di quella pugliese. Presentemente soltanto il 5% del fatturato della sicurezza privata viene dall’esercizio della guardiania (in armi) delle residenze private. Se ne deduce

che i metronotte hanno quasi sempre lavorato per gli istituti di credito e per gli esercizi commerciali che, oggi, mostrano invece di preferire altre soluzioni. Un rapporto stilato da “Federsicurezza” incolpa la cosiddetta localizzazione satellitare e prevede un ulteriore calo di richieste della prestazioni. Insomma in Molise, la situazione tende al ribasso e nel settore non regna l’ottimismo. L'”Eurispes” riferisce che circa cinque milioni di persone detengono un’arma da fuoco. Si tratta di dati che vanno contestualizzati dal momento che molti richiedono licenze per uso sportivo (più facili da conseguire) pur di armarsi. Tutto ciò comporta che il mercato delle armi sta attraversando una contingenza di discreta salute. E, mentre le Aziende di sorveglianza vivacchiano in una crisi nera, gli Italiani si armano direttamente, con la sola eccezione dei Molisani i cui acquisti, effettuati nelle poche armerie della regione, hanno fatto registrare soltanto un lievissimo incremento. Perciò, l’unica soddisfazione per i Metronotte è derivata dall’avere lucrato la sospi-

minuti al giorno del tempo trascorso in auto a fronte di una diminuzione di 3 km/h della velocità media, elementi che testimoniano una, seppur contenuta, riduzione della qualità complessiva dell’esperienza di guida rispetto all’anno precedente la cui spiegazione è da ricercarsi nell’incremento del traffico o in criticità legate alla viabilità” – ha sottolineato il vice direttore generale area Danni e Sinistri Enrico San Pietro. Così come nel resto d’Italia, è il venerdì il giorno in cui i molisani percorrono più km in auto. I molisani sembrano non amare particolarmente l’utilizzo dell’auto nelle ore notturne (solo il 4,02% dei km complessivi viene percorso durante la notte rispetto a una media nazionale del 4,62%). Il numero di scatole nere in Italia ha raggiunto circa 4 milioni di unità, di cui UnipolSai detiene circa il 60%, un apprezzamento legato non solo per la possibilità di ottenere uno sconto significativo sull’RCAuto e sulla polizza Furto e Incendio per chi sceglie l’installazione a bordo della vettura. In caso di incidente, infatti, la scatola nera è in grado di registrare data e orario dell’evento, posizione Gps, velocità del veicolo ed essere in questo modo particolarmente utile in caso di contestazioni, sia in caso di sentenze del giudice sia in caso di multe non dovute. In caso di incidente grave, il dispositivo può inoltre rappresentare un reale strumento “salva vita” in quanto invia automaticamente un allarme alla Centrale Assistenza grazie al Servizio di Allarme Crash e, infine, in caso di furto del veicolo, ne facilita il ritrovamento.

rata qualifica di incaricati di pubblico servizio che – se li pone un gradino al di sopra dei comuni cittadini autorizzati a sparare – comunque continua ad inquadrarli al di sotto degli agenti di p.s. che vantano ben altre funzioni. Per fortuna, gli Uffici provinciali del lavoro non li considerano più operai generici. Ma, nonostante ciò, lo stipendio si aggira tuttora sui 1.200-1.300 euro netti, cui però occorre aggiungere le competenze per le eventuali prestazioni straordinarie. Ultima nota dolente: un’indagine a campione ha rivelato che al 50% dei metronotte non viene somministrata la formazione adatta (in materia di esercitazioni di tiro) che si consegue previo allenamento al poligono. Il 60% di essi ritiene di svolgere un’attività insoddisfacente, dal momento che considera la propria solo un ripiego. Il 50% ha scelta quest’ultima esclusivamente per sbarcare il lunario. Alla luce di tali premesse che fine farà la vigilanza armata in Molise? Secondo la locale UILTuCS “il periodo è critico. Persino gli inquilini di Palazzo Moffa hanno dovuto recepire la ‘spending review‘ e sono stati costretti a tagliare diverse postazioni di vigilanza armata davanti alle Sedi“. Ma forse avrebbero potuto preoccuparsi di resettare ben altre spese, soprattutto certe forme evidenti di sprechi.



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