Studiare il molise

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 48 mArtedì 1 mArzO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

Enrico Perretta L’Oscar del giorno lo assegniamo a Enrico Perretta. Ci prova, infatti, il consigliere comunale di opposizione al Comune di Campobasso a sollevare questioni importanti. Ma l’amministrazione appare sorda. Ora ha invitato ancora una volta il sindaco Battista a procedere al collaudo del parcheggio dello Stadio. Sarà, finalmente, la volta buona o si assisterà al solito caos?

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Vincenzo Cotugno Tapiro al presidente del consiglio regionale Vincenzo Cotugno per aver detto agli alunni di quinta elementare dell’Istituto di via Maratona di Termoli, che erano nel luogo in cui si formano le leggi, ci si confronta sui più importanti progetti per il futuro del territorio molisano, e inoltre li ha invitati a guardare al futuro con speranza e positività. Per fortuna non gli s’è allungato il naso.

Servizio a pag. 3

Fondazione Molise Cultura firma l’intesa con l’Università di Lecce per studi e ricerche sul Molise. Ma non c’è l’Unimol? E cosa faranno i giovani e i dottorandi molisani? La Ruota di Scorta?


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 1 marzo 2016

Oggi all’assemblea di Palazzo Moffa: riordino del Servizio sanitario regionale e Piano per la gestione dei rifiuti Mischiare le carte, confondere, camuffare: nuova regola politico/amministrativa in auge al consiglio regionale. Ne danno un saggio stamani il presidente della giunta Frattura e il presidente del consiglio Cotugno che propongono all’assemblea una legge regionale per abrogare norme (quali? –ndr) della legge regionale 34 del 26 novembre 2008 (modifiche alla legge regionale 9 del primo aprile 2005, ad oggetto: “Riordino del Servizio sanitario regionale”). Riordino, sia chiaro, come lo ha inteso Frattura e fatto suo anche Cotugno, contro cui inutilmente si sono spesi comitati popolari, civici e sanitari, un senatore (Ruta) e un deputato (Leva) del Parlamento italiano. Frattura è stato al gioco, ha mostrato di aprirsi ai suggerimenti e alle correzioni, ma poi, come è nei fatti, con il sigillo di Cotugno, oggi andrà in assemblea a Palazzo Moffa ad incassare l’approvazione della proposta di legge per il riordino del Ssr, camuffata col titolo “Proposta di legge 133 d’iniziativa del presidente della giunta e del presidente del consiglio”. Il binomio Frattura/Cotugno in calce alla proposta, per chi avesse dubbi o perplessità, sancisce l’appiattita adesione dell’organo deliberante all’organo esecutivo. Relatrice è la consigliera Nunzia Lattanzio (che non s’è mai capito se sia organica o meno alla maggioranza, avendo spesso criticato, spesso commentato, spesso disatteso gli “ordini”

Campobasso. Tra il presidente della Regione e commissario ad acta per la sanità Paolo Frattura e i deputati Pd Roberto Ruta e Danilo Leva non c’è ancora un punto d’incontro sui piani operativi della sanità molisana. Tuttavia resta aperto uno spiraglio per una proposta condivisa. Se ne saprà di più dopo il prossimo, e si presume ultimo, incontro fissato per giovedì. In un comunicato stampa che porta le firme dei tre, si legge che considerate le proposte formulate e messe a confronto con ripetuti incontri tenuti anche a Roma presso e non solo il Ministero della Salute, «registriamo, reciprocamente, il permanere delle differenze di analisi, di impostazione, di strumenti e di obiettivi. Abbiamo individuato tuttavia un’ultima ipotesi che potrebbe rendere possibile la convergenza e che necessita di ulteriori approfondimenti tecnici e finanziari che giovedì pomeriggio avremo a disposizione. Se negativi, resteranno le differenti proposte presentate. Se positivi, renderemo nota nel dettaglio la proposta condivisa, per aprire un

Frattura e Cotugno prestidigiatori

Sanità e rifiuti: binomio d’eccellenza per gli affari che sottende, per le aperture che contiene ai privati, al business e, perché no, qualora volesse approfittare, anche al malaffare

e degli “atteggiamenti ordinatori” della presidenza della giunta cui non ha smesso peraltro di desiderare di farne un giorno parte). Sarà dunque la Lattanzio a saldare la maggioranza consiliare alla visione pragmatica della sanità molisana del presidente Frattura pragmaticamente a sua volta sottomessosi ai voleri ministeriali a Roma e agli interessi dei tycoon della sanità privata nel Molise.

Basterebbe questo punto all’ordine del giorno per dare alla seduta del primo marzo 2016 una notevole rilevanza per ciò che determinerà nella vita e sulla salute dei molisani. Ma nella loro immensa generosità i consiglieri regionali di centrosinistra ai molisani hanno la seria intenzione di dare, approvandolo definitivamente, anche il Piano regionale per la gestione dei ri-

fiuti. Insomma, nel pieno della polemica politica, delle critiche, delle accuse, degli addebiti d’inefficienza ad un governo regionale che ha impiegato tre anni a raccapezzarsi, eccolo emergere con la proposta di legge per il riordino del Ssr e con il Piano per la gestione dei rifiuti. Un gioco di prestigio, una mossa a sorpresa. Sanità e rifiuti: binomio d’eccellenza per gli affari che sot-

tende, per le aperture che contiene ai privati, al business e, perché no, qualora volesse approfittare, anche al malaffare. Diciamolo, il pedigree politico di Frattura è decisamente scadente, ma l’abilità nel confezionare atti amministrativi e leggi che aiutino i poteri economici ad arricchirsi e il cittadino a impoverirsi, è decisamente eccellente. Il suo modo di governare approfitta della sbadataggine collettiva, delle carenze informative, della debolezza delle forze sociali, della sudditanza psicologica degli amministratori al sistema dei favori (da fare per ottenere). Crediamo saranno solo questi due argomenti ad essere vagliati ed approvati. Per cui il resto delle mozioni (alcune ridicole per inattualità, come quella di Iorio, Cavaliere, Fusco Perrella e Micone che vorrebbe incidere sull’assegnazione dei posti letto alle strutture sanitarie) è solo un riempitivo, un trastullo, un modo per i consiglieri di sentirsi vivi. Dardo

Intanto restano distanti le posizioni tra il duo Ruta-Leva e il presidente, Frattura

Sanità, il Forum torna in piazza confronto ampio e serrato con tutti gli interessati». Intanto, a non mollare la presa della protesta, il Forum per la sanità pubblica. “Il magnifico Rettore dell’Università del Molise Prof. Gianmaria Palmieri, il Segretario Generale della CGIL Molise Sandro Del Fattore,il prof. Italo Testa,storico Primario Chirurgo dell’Ospedale Cardarelli, il Comitato Bene Comune pro Veneziale,il Comitato pro Cardarelli,unitamente alle tante Associazioni di cittadini e studenti riunite nel Forum per la difesa della Sanità Pubblica e alla FIOM-CGIL hanno espresso pub-

blicamente e con molta chiarezza il loro aperto dissenso dal Piano di riordino Sanitario presentato in Consiglio Regionale dal Presidente -Commissario Frattura. Il Piano proposto dal Presidente Frattura configura una Sanità Regionale a guida privata,in difformità da quanto accade nelle altre regioni italiane. Come il Rettore Palmieri ha affermato, è scandaloso affidare ai privati dei servizi pubblici essenziali. Tutte queste istanze si traducono in un appello forte e chiaro ai Consiglieri Regionali, democraticamente eletti in rappresentanza dei cittadini ,a non apportare mo-

difiche alle leggi regionali vigenti in materia sanitaria. Le modifiche non possono avvenire senza la definizione di un Piano di Riordino ampiamente condiviso dai cittadini e dalle rappresentanze sindacali degli operatori del settore. In caso contrario,il Consiglio firmerebbe una cambiale in bianco,nella quale potrebbe inserirsi una riorganizzazione della Rete Sanitaria sensibile al profitto dei privati più che all’interesse dei cittadini e alla tutela dei Beni C o m u n i . Il Consiglio Regionale,inoltre,divenuto ostaggio della struttura

Commissariale, si sottrarrebbe al ruolo democratico che gli compete, di definire le Linee di Indirizzo del Sistema Sanitario R e g i o n a l e . Il Forum per la difesa della Sanità pubblicaha indetto per Domani, primo Marzo, un Presidio presso la sede del Consiglio Regionale, per manifestare la propria contrarietà a quanto sta avvenendo e vigilare democraticamente sui lavori dell’aula, nella speranza che i Consiglieri non vogliano rendersi complici dello scippo di democrazia implicito nella proposta di modifica.”


TAaglio lto

3 1 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ci vogliono buone Fondazioni... Molise Cultura stipula una convenzione con l’Università del Salento escludendo l’Unimol. Non cresceremo mai E’ del 24 febbraio scorso il timbro con la data apposto sulla convenzione stipulata tra la Fondazione Molise Cultura ed il Dipartimento di beni culturali dell’Università del Salento. Scorrendo il testo veniamo così a sapere che la Fondazione: “… nell’ambito della propria attività di progettazione di studi e ricerche rivolti al patrimonio storico-archeologico della regione Molise (…), dichiara di volersi avvalere della collaborazione del prof. Gianluca Tagliamonte…” del già citato Dipartimento dell’università salentina. Il quale si impegna a dare la sua disponibilità: “… a partecipare alle iniziative promosse dalla Fondazione, con modalità da concordare, in forme di volta in volta stabilite in conseguenza delle disponibilità e delle contingenze.” Non c’è che dire, un vero e proprio signor documento di programmazione. La fiera del vago e dell’approssimato per temi, tempi, modi e soprattutto impegni finanziari (nient’affatto menzionati n.d.r.). Per la verità sui temi due paroline di chia-

“Esprimiamo la nostra contrarietà all’ampliamento della perimetrazione del territorio regionale ricompreso nell’Area di crisi industriale complessa proposta dalla Regione Molise e fatta propria dal ministero per lo Sviluppo Economico”. Un no netto è chiaro che arriva da Antonio Sorbo (sindaco di Venafro), Antonio Carlone (sindaco di Campochiaro), Andrea Nini (sindaco di Pettoranello del Molise). I sindaci presenti al tavolo regionale (gli altri due sono quelli di Bojano e Pozzilli) avevano manifestato la loro contrarietà a tale ampliamento già in occasione della riunione del tavolo regionale del 17 febbraio. I sindaci avevano proposto una perimetrazione, condivisa anche da diversi rappresentati delle forze sociali presenti al tavolo, che comprendesse esclusivamente i territori dei comuni facenti parte dei Consorzi industriali di CampobassoBojano ed Isernia-Venafro e dell’area industriale del Comune di Pettoranello del Molise. “Si tratta delle zone a vocazione industriale direttamente colpite dalla crisi e sulla cui situazione, riferita in particolare alla crisi del settore avicolo (Gam di Bojano), del tessile (Ittierre di Pettoranello) e del metalmeccanico (aziende di Pozzilli-Venafro), è stato costruito il riconoscimento dell’Area di crisi industriale complessa, zone tra l’altro – spiegano i sindaci – che dispongono di aree industriali attrezzate e con un’ampia e sicuramente sufficiente ca-

rezza si trovano più avanti quando si legge che la collaborazione avrà: “… particolare riferimento all’orizzonte cronologico preromano (sannitico)….” Ora, lungi da noi voler contestare o soltanto mettere in dubbio le competenze del prof. Tagliamonte e dell’intero Dipartimento dell’Università del Salento, ci permettiamo solo di far notare, som-

messamente, che l’Università del Molise è dotata, all’interno della sua offerta formativa, di un corso di laurea in Lettere e beni culturali con relativo indirizzo archeologico – artistico. Come possiamo pretendere che in questa Regione si inizi finalmente a fare davvero sistema, a mettere a frutto le risorse, anche intellettuali, che la stessa produce,

se la stessa Fondazione regionale esclude dottori e dottorandi formatisi in Molise da un convenzione, seppur fumosissima ed approssimativa, come quella che abbiamo avuto la ventura di leggere? Se l’inizio di pratiche virtuose viene costantemente rinviato, per colpa o semplice dolo, di sicuro l’alba di un tempo nuovo sarà ancora molto in là da venire per il Molise. Quando il merito di determinati processi viene affrontato con tale faciloneria e, chiamiamola benevolmente, distrazione non può che essere il metodo il vero punto da analizzare. L’attività dell’Università del Salento in territorio molisano non risale certo ad oggi e non viene certo sancita da questa convenzione (ricercatori e studenti hanno scavato a Monte Vairano, a Sepino, ad Isernia e in tutti i siti di vero interesse della regione) ma è mai possibile che non venga mai l’ora per realtà molisane di essere coinvolte nelle dinamiche di più alto profilo? E’ mai possibile che non si riesca mai a sprovincializzarci abbastanza per ritenersi, una

volta per tutte, in grado si sedere anche noi al tavolo dei grandi? Di partecipare ai loro discorsi, ai loro studi, alla loro crescita. Evidentemente vivremo perennemente con la sindrome del fratellino minore: rumoroso, magri vispo e promettente, ma pur sempre, costantemente, in seconda fila. Nella convenzione si parla genericamente di: “… organizzazione di eventi scientifici congiunti…” e di altre forme di collaborazione, tutt’altro che definite, confermando l’impressione di poca concretezza generale dell’idea e della sua relativa realizzazione. Pur in questo contesto, però, resta il rammarico di dover segnalare, ancora e sempre, la stessa dinamica di costante trascuratezza verso quanto si produce in regione da parte chi, paradossalmente, sarebbe poi deputato proprio all’esatto contrario: alla valorizzazione, al supporto, all’investimento costante, alla tutela. Che si tratti di motori per auto, di barbabietole da zucchero, di polli oppure di cultura e conoscenza.

“Area di crisi, un ampliamento pericoloso” Alcuni sindaci protestano contro le scelte adottate dalla Regione Molise Le Rsu dello Zuccherificio: “E il basso Molise con le sue crisi non esiste?” pacità di assorbimento di investimenti e di nuovi insediamenti che si potrebbero realizzare grazie alle agevolazioni previste dagli strumenti attuativi dell’Area di Crisi e che andrebbero giustamente a compensare la chiusura delle numerose aziende operanti in tali aree. Fa onestamente una certa impressione, guardando la cartina della perimetrazione proposta dalla Regione (nonostante il parere contrario di sindaci e forze sociali) e approvata dal Ministero, – proseguono – constatare che all’interno della stessa perimetrazione che riguarda l’Area di crisi industriale com-

plessa siano stati inseriti territori e comuni che non hanno mai avuto, non hanno e non avranno mai una vocazione industriale. Il rischio è che tale ampliamento, a nostro avviso ingiustificato, vanifichi il raggiungimento degli obiettivi concreti che sin dal primo momento sono stati individuati per rilanciare alcune aree industriali colpite in modo devastante dalla crisi e offra il fianco ad un utilizzo delle risorse che, a fronte di richieste estemporanee e del tutto contingenti, non colga gli obiettivi veri del riconoscimento dell’Area di Crisi complessa, vale a dire rimettere

in moto, soprattutto in una prospettiva a medio-lungo termine, un sistema industriale ben definito e strutturato che sta rischiando di essere spazzato via dalla crisi e ricollocare le centinaia di lavoratori che in questi anni hanno perso il loro posto”. Intanto la perimetrazione non va giù nemmeno alla Rsu dello Zuccherificio di Termoli. che “apprende con amarezza la decisione di spaccare questa piccola regione anche per dividere la crisi. Romolo e Remo per sempre. Perché? In Basso Molise non abbiamo rappresentanza politica che si oppone ai tavoli ministe-

“Chi ha avallato questa scelta?” L’onorevole De Girolamo interroga il ministro dello Sviluppo “Se il buon giorno si vede dal mattino è evidente che Frattura intende utilizzare le risorse economiche destinate all’Area di Crisi non già per un seria riconversione e rilancio dei due settori in crisi, ma molto più banalmente per forme di “assistenzialismo” indiscriminato sul territorio regionale” è quanto dichiarato dal portavoce Giacomo Papa, il quale ha anche evidenziato come “Forza Italia condivide le forti perplessità manifestate dai sindaci di

Campochiaro, Venafro e Pettoranello e da molte forze sociali nei confronti della scelta della Regione di allargare a dismisura la perimetrazione dell’Area di Crisi, svilendo così le finalità degli interventi straordinari. Ecco perché nei prossimi giorni l’On. De Girolamo presenterà un’interrogazione urgente al Ministro dello Sviluppo Economico tesa a far chiarezza sulle motivazioni che hanno indotto il governo centrale ad avallare una simile scelta”

riali? In Basso Molise non esiste crisi complessa o complicata o esasperata? Come si classifica la complicanza del sistema? Se pensiamo che solo dal 2013 sono state divorate dalla crisi più di 25 aziende del nucleo industriale di Termoli (es. Mare Pronto, Cat, Cotras, Cisam, Smit, Purina, ecc… ora Zuccherificio in dirittura d’arrivo). Se pensiamo il comparto edile fermo da almeno 3 anni unica risorsa dopo l’agricoltura, i piccoli imprenditori lasciati al destino delle tasse, il sistema trasporti al disagio per inadeguatezza del sistema stradale e ferroviario, e così via. Allora ci chiediamo è mai possibile che non riusciamo a mettere insieme una regione sprofondata nella melma totale? Perché non si è allargata all’intero Molise (quartiere di Roma) l’area ovviamente chiedendo più risorse? Non siamo una regione come la Lombardia. Non bisogna rimandare a crisi 1, 2 o 3. E come votare alle amministrative di marzo e poi fare il referendum sulle trivelle il 17 aprile, con uno sperpero di 300 milioni di euro in più. Per far ripartire una regione bisogna essere uniti e non fare chiacchiere al vento”.


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TAaglio lto

4 1 marzo 2016

La sentenza del Tar sulla lottizzazione Parco dei Pini non può finire in gloria

Ambrosio: “La porterò in commissione urbanistica per decidere il da farsi”

Il nodo è complicato da sciogliere, anche per i professionisti del “Panta rei” (del tutto scorre) che governano a Palazzo san Giorgio Non dovrebbe finire in gloria, come volgarmente si dice quando un problema reale, oltretutto che pesa, non viene affrontato ma lo si lascia decantare fino a farlo scomparire. Non dovrebbe finire in gloria la sentenza del Tar Molise che ha posto l’amministrazione comunale nella condizione (giuridica) di far valere fino in fondo e a tutto campo le ragioni per cui ha detto no all’ampliamento della lottizzazione Parco dei Pini e alla possibilità che al suo interno venissero realizzati altri volumi (anche per attività commerciali). Una sentenza incredibilmente incisiva sul piano delle valutazioni urbanistiche, che affronta e sancisce principi che non sempre l’amministrazione comunale di Campobasso ha applicato e fatto rispettare. Come si spiegherebbero altrimenti le lottizzazioni in zona agricola, gli articoli 51, i commissari ad acta inviati dalla regione a dar ragione alle imprese di costruzione, e il campionario di usi ed abusi fuori regola che hanno realizzato un contesto urbano di pessima qualità anche architettonica. Se venisse istituita una commissione d’inchiesta su

come e su quanto s’è costruito in città, nelle periferie e nelle campagne verrebbero a galla magagne a valanga e situazioni di grande imbarazzo tecnico e amministrativo con destinazione Corte dei Conti e Tribunale penale. Il Tar, dunque (noi aggiungiamo, inopinatamente), in aiuto ad amministratori e strutture tecniche che a Palazzo san Giorgio troppo spesso cedono alle pressioni (imposizioni?) dei poteri forti, specie nel settore delle costruzioni e delle politiche fondia-

rie. Ultima della serie l’approvazione delle norme della legge meglio conosciuta come Piano Casa, da applicare alle cosiddette “zone Lucarino”: pezzi di territorio urbanizzato abusivamente, e alla rinfusa, che dopo decenni si vedono fatti oggetto di una razionalizzazione che di razionale ha poco o niente essendo il Piano Casa la più scoperta cessione di metri cubi di cemento in aumento dell’esistente, che la storia edilizia molisana potesse immaginare. Una legge non a caso redatta e

approvata da politici “clientelisti”, e non a caso accolta con favore dai tecnici progettistici, dagli amministratori “confessionisti”, dalle imprese costruttrici, e da quei cittadini che avendo costruito dove non si poteva, in buona misura si vedono anche gratificati in cambio di qualche metro quadrato di suolo per realizzare marciapiedi che non ci sono e altri servizi primari e secondari. Campobasso è la sommatoria di tutte queste storture tecniche e amministrative, di que-

ste brutture politiche, di questi interessi malcelati che il Tar, come andiamo dicendo, con la sentenza sulla lottizzazione Parco dei Pini ha (indirettamente) evidenziato. Che la sentenza non debba finire in gloria, ma diventare un banco di prova per l’amministrazione, lo ha deciso il consigliere dell’Udc Michele Ambrosio che ha annunciato di portare la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Molise in commissione urbanistica perché decida l’atteggiamento da suggerire al sindaco e alla giunta anche in relazione al punto in cui la sentenza ha preso in esame la concessione a costruire in favore delle imprese lungo la fascia di terreno che costeggia Via 4 novembre, avvalendosi dei favori del Piano Casa. Discutibile il ricorso a quella legge, discutibile la concessione a costruire, discutibilissimo l’eventuale disinteresse del Comune. Il nodo è complicato da sciogliere, anche per i professionisti del “Panta rei” (del tutto scorre). Dardo

La paura che non fa tremare di sergio genovese Ogni lettore, purtroppo, potrebbe raccontare storie che riguardano un proprio caro o un proprio amico, che ci ha lasciati per la malattia che ossessiona i nostri giorni. Ho perso tanti compagni venuti a mancare prematuramente per un mostro ( il tumore) che è in agguato notte e giorno. Certo che la medicina ha fatto progressi straordinari ma la crescita della malattia è in una fase esponenziale, lo dicono i medici. Parole d’ordine: prevenzione e qualità della vita. No al fumo, no all’alcol, si ad una alimentazione attenta, piena di fibre e vitamina C. Su questo versante, nonostante le tante campagne promosse, i risultati non sono convincenti. Ma i medici soprattutto in questi ultimi anni, ci stanno mettendo in guardia anche sul pericolo serio che viene favorito dai campi

magnetici presenti nelle nostre case, negli uffici, negli ospedali. Le reti wifi, i router, i cellulari, i telefoni senza filo, costituiscono un rischio assai serio. Da responsabile di una comunità educativa, ho favorito ogni attività per fornire indicazioni in questo senso, eppure con questo orecchio, genitori e figli, non ci vogliono sentire. Quando ho chiamato a raccolta le famiglie, enfatizzando la preoccupazione, la risposta della partecipazione è stata incredibilmente bassa, basso è stato l’interessamento. Immagino perché. Come si può rinunciare a facebook e a tutte le allegre compagnie dei gruppi che hanno fatto diventare di nuovo adolescenti persone mature che vivono le proprie giornate soggiogate da tale dipendenza. E come si può rinunciare al piacere paradisiaco di poter parlare male di una maestra, di un insegnante e di un dirigente scolastico. E’ una forza concentrica ed eccentrica

Un rischio serio le reti wifi, i router, i cellulari Ma c’è il silenzio

che oramai ha avuto un effetto contagioso, che si è impossessato di tutti, grandi e piccoli, sulla quale ci rifiutiamo di avviare qualsiasi dibattito o momento di riflessione sociale e salutistica. I soloni che sostengono che al progresso non si può mettere il bavaglio, ogni tanto pensino che se quella tec-

nologia favorisse ( come favorisce) gli isolazionismi, le realtà virtuali, le dipendenze e le opinioni senza il controcanto, fa un danno morale di proporzioni apocalittiche. Appunto quello che stiamo vivendo. E se volessimo ignorare questo aspetto, come la mettiamo per il rischio delle salute che incombe

sulle nostre teste ma soprattutto su quelle dei nostri figli. La sicurezza nelle scuole e nelle nostre case riguarda solo argomenti della cui negligenza poter accusare facilmente gli altri? Ma forse per questa problematica si finisce poco in televisione. I comitati non potrebbero giustificare un’azione sociale che li vedrebbe tremendamente in perdita di coerenza. Costi quel che costi, ad una strisciata sullo Smartphone e ad un messaggio su Whatsapp non si puo rinunciare. A questo siamo! Viva il progresso abbasso la salute ( morale e fisica) dei nostri figli.


TAaglio lto

5 1 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Contro i propositi del governo Frattura, proteste anche all’interno del Pd

Protezione civile, precari a casa

CAMPOBASSO. “200 precari mandati a casa e Protezione Civile smantellata: Frattura e Ciocca brindano sulla pelle dei molisani”. L’ A s s o c i a zione Unione Democratici del Molise congiuntamente al circolo del Partito Democratico di Ripabottoni si schierano a sostegno dei precari della ricostruzione post-sisma e della Protezione Civile, contro la volontà del governo regionale di licenziarli dopo oltre dieci anni di attività tecnico-amministrative all’interno dei Comuni, svilendone professionalità, competenze e dignità. “Invece di valorizzare il personale, peraltro vincitore di concorsosostiene Nicola Colonna segretartio del circolo del Pd di Ripabottoni - il Governatore Frattura e il consigliere delegato Ciocca mandano a casa 200 professionisti, ingrossando l’esercito dei disoccupati molisani e assestando un duro colpo alla ricostruzione dei Comuni terremotati, con il rischio conseguente della paralisi delle attività istruttorie, vista la carenza di organico dei Comuni, e il danno alle imprese e ai tanti cittadini che ancora attendono di poter fare rientro

Era il 23 settembre del 2015 quando lanciai il grido di allarme disperato a tutti gli amministratori cittadini e regionali.nulla e’ cambiato,parlavo di vergogna,di mancanza di dignita’ e di disperazione,ero e sono alla canna del gas e mi vergogno sempre piu’ di guardare negli occhi i miei familiari. Ho deciso di riscrivere spinto dal grande esempio che il signor Sergio Micatrotta ha dato a tutti noi molisani. grande esempio di dignita’ e compostezza. il suo gesto mi ha convinto a far sentire ancora piu’ forte la voce di tutti i disoccupati molisani,totalmente abbandonati dall’attuale classe dirigente. Sono un disoccupato oramai cronico del settore edilizio,settore piu’ tartassato della sempre piu’ fragile economia regionale .nonostante numerose promesse fatte direttamente a noi disoccupati , ai precari o alle varie associazioni dei costruttori come l’acem e l’ance da parte del presidente Frattura o dell’assessore Nagni,nulla e’ cambiato!i milioni di euro arretrati sono rimasti tali,i crediti delle

nelle loro abitazioni. Tutto ciò avviene solo ed esclusivamente per la pretesa di distruggere quanto è stato ereditato dal passato, in nome di un concetto terrificante di spoil system che non si ferma neppure di fronte alla dignità del lavoro. Il risultato finale è che agli 84 professionisti della vecchia ARPC licenziati dallo scorso 1 Aprile 2015, si aggiungeranno da domani altri 97 nuovi disoccupati. Il progetto diabolico di smantellare la Protezione Civile può dirsi definitivamente compiuto, senza che i nostri amministratori abbiano mini-

mamente considerato le conseguenze che ricadranno su un territorio fragile e martoriato come quello molisano. Probabilmente in queste ore i nostri amministratori staranno anche brindando per il risultato raggiunto, a suon di quattrini intascati a spese di un popolo ai cui via via si stano scippando servizi essenziali e diritti”. Sempre all’interno del Pd si alza anche la voce del consigliere regionale, Francesco Totaro. “Faccio appello all’attenzione e alla sensibilità del Presidente della Giunta Regionale Paolo Frattura e di

tutte le parti interessate affinchè si trovi una soluzione immediata per salvaguardare e tutelare gli oltre 180 lavoratori che in questi anni hanno prestato la loro professionalità e competenza a servizio della Regione Molise sul fronte della ricostruzione dei Comuni interessati dagli eventi sismici del 2002 e della prevenzione del rischio idrogeologico sul territorio regionale. Come noto lunedì 29 Febbraio scadranno anche gli ultimi contratti di 97 professionisti, tecnici e amministrativi, vincitori di concorso subentrati nella

neonata Agenzia Regionale per la Ricostruzione Post-Sisma. A costoro vanno aggiunti gli 84 professionisti licenziati dallo scorso 1 Aprile 2015, dopo soli 15 mesi di servizio in forza all’Agenzia di Protezione Civile e che si trovano allo stato senza reddito e senza ammortizzatori sociali. Una condizione di oggettiva penalizzazione che ha costretto una parte di loro a produrre ricorso contro la Regione presso il Tar Molise e il Tribunale del Lavoro di Campobasso. Allo scopo di scongiurare ulteriori conseguenze negative dal punto di vista occupazionale in un momento delicato per il nostro territorio, chiedo al Prefetto di Campobasso di riaprire il tavolo di confronto con tutte le parti interessate e cioè Regione, Organizzazioni Sindacali e la delegazione parlamentare, affinchè si arrivi il prima possibile a una soluzione in grado di tutelare i livelli occupazionali, in virtù della professionalità maturata da questi lavoratori in oltre dieci anni di servizio all’interno del Sistema Regione Molise.”.

Restano le chiacchiere e noi moriamo di fame imprese pure,quasi tutti i progetti sono al palo,i progetti gia’ iniziati sono bloccati senza copertura,sempre di piu’ sono i fallimenti ed i conseguenti licenziamenti di lavoratori. Per non parlare delle decine di progetti privati tenuti nei cassetti o sottoposti a contenziosi legali per inadempienze di tecnici comunali o regionali o per diatribe personali tra un singolo costruttore o professionista col politico di turno(ebbene si,accade ancora questo in molise nel 2016!). Non vorrei fare il solito elenco,mi vorrei soffermare solo a ripetere gli stessi esempi fatti a settembre 2015 e per i quali nulla e’ stato sbloccato nonostante le mille chiacchiere dei nostri politici. Per i lavori pubblici qualcuno ha visto fare qualche intervento sulla strada che frana che porta verso riccia,pietracatella e che ha gia’ visto diversi morti?io no.qualcuno ha visto fare gli svincoli sulla fondovalle rivolo che ad oggi e’ una strada periocolosissima?io no.qualcuno ha visto partire i lavori con i milioni di euro riconvertiti per

quanto riguarda la tangenziale di campobasso?io no.qualcuno ha visto partire i lavori al terminal di campobasso?io no.qualcuno ha visto terminare il sovrappasso dal terminal a via mazzini promesso dal sindaco Battista e dall’assessore Maio?io no.qualcuno ha visto aprire il parcheggio dello stadio nonostante sia stato asfaltato da ottobre?io no.qualcuno ha visto partire i lavori allo stadio romagnoli con i famosissimi ottocentomila euro?io no.qualcuno ha visto la sistemazione della

piscina di via puglia?io no. Passando a progetti privati o con progetti di finanza:qualcuno ha visto i lavori partire sull’ex cinema teatro ariston(io ho visto solo crolli di intonaco su via Cardarelli,a palazzo San Giorgio aspettano che collassa su se’ stesso?)?io no.qualcuno ha visto risistemare l’intera area del vecchio hotel roxy e del vecchio stadio romagnoli?io no.qualcuno ha visto decollare il progetto di finanza negato ai privati del mercato coperto?io no.vi informate tutti su quanti

progetti giacciono sulle scrivanie dei dirigenti o dei tecnici istruttori del comune di campobasso?troverete decine di progetti di riqualificazione e recupero del costruito dimenticati o volutamente accantonati! Credo che questi esempi gia’ elencati a settembre e ripresi oggi siano la piu’ lampante dimostrazione del lassismo dei nostri amministratori.un ulteriore messaggio pero’ stavolta voglio rivolgerlo a disoccupati come me e come Sergio. stare zitti in attesa della raccomandazione o di un favore di questo o di quel politico non serve!uniamoci tutti ,facciamoci sentire e seguiamo tutti il bellissimo gesto fatto da Sergio,senza vergogna!CHI DEVE VERGOGNARSI OGNI VOLTA CHE INCROCIA UNO SPECCHIO SONO SOLO LORO,I POLITICI REGIONALI,PROVINCIALI E COMUNALI PIU’ PAGATI D’ITALIA…..I POLITICI MOLISANI. In fede, M. F.AA


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Campobasso

1 marzo 2016

“Via Roma, nessun disagio” Battista e Colagiovanni dopo il trasferimento della scuola di via Crispi alla D’Ovidio CAMPOBASSO. “Nessun disagio alla circolazione in via Roma. Il Sindaco di Campobasso Antonio Battista e l’assessore alla Polizia Municipale Salvatore Colagiovanni ringraziano la cittadinanza per la collaborazione offerta oggi, in occasione del primo giorno di trasferimento degli alunni della scuola “Scarano” di via Crispi, nell’istituto D’Ovidio di via Roma“. Così Battista e Colagiovanni. “Grazie al sostegno

dei cittadini e al grande senso civico dimostrato dagli automobilisti tutti, e in particolare dai familiari che hanno accompagnato i picc o l i nell’istituto di via Roma, non

si sono creati disagi alla circolazione“. Nel ricordare che i familiari degli alunni possono parcheggiare l’auto lungo Corso Vittorio Emanuele per una durata massima di dieci minuti sia nell’orario di ingresso (dalle 8,15 alle 8,45) che in quello d’uscita (dalle 13,15 alle 13,45), il Sindaco e l’assessore Colagiovanni si augurano che la fattiva collaborazione possa continuare anche nei prossimi giorni.

Edilizia scolastica, non si abbassi la guardia di Luca Praitano* L’edilizia scolastica non è una battaglia di principio. E’ un tema che fino ad oggi si è scontrato da un lato con l’esiguità delle risorse a disposizione e dall’altro con un approccio della politica che ricorda molto il buon proposito “da lunedì mi metto a dieta”. In tutta Italia il problema esiste ed è sentito, quindi Campobasso non è una realtà molto diversa da tante altre. Tuttavia, noi crediamo che piangersi addosso sia l’atteggiamento da evitare per portare la nostra città a migliorare. Non elencheremo le proposte che finora abbiamo avanzato in Consiglio comunale perché lo scopo di questo comunicato è un altro. Potremmo chiamare questa fase dell’azione del MoVimento 5 Stelle ‘ricognizione’. Un momento in cui vorremmo fosse chiaro a tutti i cittadini campobassani che non abbasseremo la guardia e manterremo alta l’attenzione sul tema perché non si superi la recente emergenza scontando la memoria corta di amministratori e cittadini. Anche in Consiglio Regionale stiamo portando avanti il discorso su diversi

fronti, per esempio: c’è un’interrogazione su finanziamenti perduti, probabilmente, per negligenza; stiamo valutando segnalazioni a proposito del “radon nelle scuole”; seguiamo la vicenda che interessa le scuole di San Giuliano e Cercepiccola e i finanziamenti connessi. Oltre allo studio, è altrettanto importante comunicare i risultati del nostro lavoro con onestà intellettuale, altrimenti si potrebbe generare confusione e paura che minerebbero il regolare svolgimento dell’anno scolastico, a totale discapito dei nostri ragazzi. Per questo motivo evidenzieremo le criticità che man mano riscontreremo pur nella consapevolezza che soluzioni immediate spesso sono impossibili. Allora su cosa insistere in questo momento? Innanzitutto che tutte quelle procedure di sicurezza previste dalla legge vengano rispettate e non costituiscano solo una noiosa pratica ritenuta in alcuni casi addirittura una perdita di tempo. Inoltre, la raccolta dei documenti e le perizie che verranno richieste dovranno essere la base della programmazione per il rin-

novamento delle scuole cittadine. In assenza di documenti che attestino il reale stato degli edifici scolastici esistenti, situazione riguardante la quasi totalità degli stessi, appare ragionevole approfondire ma senza pregiudicare le attività didattiche, fermo restando che i tempi non possono protrarsi all’infinito. Le normative sono cambiate negli anni e sono diventate sempre più stringenti per cui, esasperando il concetto, un edificio che ieri era considerato sicuro domani potrebbe non esserlo più. Così com’è vero che il patrimonio comunale è costituito finanche da scuole che si apprestano a festeggiare il secolo di vita. Ecco, tutte queste considerazioni vogliamo che spronino l’amministrazione Battista a fare scelte urgenti e diverse rispetto al passato quando, per non scontentare nessuno, sono stati effettuati investimenti a pioggia eseguendo lavori che sono risultati solo dei palliativi rispetto alla richiesta di sicurezza che ogni genitore pretende. *Consigliere comunale Movimento Cinque Stelle

“Conservatorio, struttura da salvaguardare” A seguito dell’interrogazione dei consiglieri Fusco e Lattanzio, intervengono Frattura e Presutti CAMPOBASSO. “Il Conservatorio di musica Lorenzo Perosi è per il Molise da sempre un bene prezioso, riferimento e luogo prestigioso di formazione della nostra cultura musicale e da sempre è nella nostra attenzione. Siamo vicini e attenti alle sollecitazioni

provenienti dal Sistema nazionale dell’alta formazione artistica e musicale. Soprattutto condividiamo l’esigenza di giungere alla completa attuazione della riforma del sistema, in itinere da oltre 16 anni. In questa direzione, da più di due anni, abbiamo voluto, Re-

gione e Fondazione Molise Cultura, attraverso un accordo e una collaborazione feconda e fittissima tra il Conservatorio e la Fmc, contribuire fattivamente alla programmazione del Conservatorio stesso, testimoniando così con concretezza il nostro impegno, ri-

La giornata dell’Unitalsi per i più deboli Sabato e domenica raccolta di fondi con una piantina di ulivo CAMPOBASSO. Sabato 5 e domenica 6 marzo 2016 si terrà, a Campobasso e in tutto il Molise, la XV Giornata nazionale U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). Il simbolo della Giornata - di cui anche quest’anno è testimonial Fabrizio Frizzi - sarà una “piantina d’ulivo” che verrà proposta come impegno per la pace e la fratellanza nelle piazze di Campobasso, del Molise e in oltre 3.000

piazze italiane. Il ricavato delle offerte sarà utilizzato dall’UNITALSI per sostenere i numerosi progetti di solidarietà in cui l’Associazione è impegnata quotidianamente sull’intero territorio nazionale, al servizio delle fasce più disagiate della popolazione, grazie al costante e generoso impegno dei propri soci. Pellegrinaggi tematici, progetti di solidarietà in Italia e all’Estero, assistenza domiciliare agli anziani, case famiglia per le persone disabili,

case accoglienza per i genitori dei bambini ricoverati nei grandi centri ospedalieri, soggiorni estivi e interventi d’emergenza sociali. Sono solo alcune delle attività attraverso le quali l’UNITALSI tocca con mano la fragilità, la sofferenza e l’emarginazione testimoniando la sua innata vocazione alla carità. Aderendo alla giornata Nazionale sarà dunque possibile annunciare la speranza a coloro che vivono il disagio e l’abbandono.

badito il 13 febbraio scorso a Campobasso nel corso della Giornata dell’alta formazione. Nella piena e più completa condivisione con la nostra delegazione parlamentare, dialogheremo con il Ministero dell’istruzione”. Lo dichiarano il presidente della Re-

gione Molise, Paolo Di Laura Frattura, e il presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti, dopo l’interrogazione dei consiglieri Fusco Perrella, Iorio e Lattanzio per ottenere l’accelerazione della riforma sull’Alta formazione


Campobasso

7 1 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Un pari sudato e sofferto e zeppo di rimpianti: rigore sbagliato, palo e gol annullati

Ad Agnone e Campobasso non piace il “biscotto” Gli alto molisani si stanno giovando della cura Di Meo; Mister Favo si sarebbe mangiato il guardalinee di Gennaro Ventresca Credo sia doveroso incensare prima di tutto l’Agnonese che ha disputato una partita cazzuta. A immagine e somiglianza del suo nuovo allenatore, il competente Di Meo che ha modellato la molle formazione dell’incerto Silvio Paolucci nella controfigura dell’Atletico Madrid di Simeone. E poi dicono che gli allenatori sono tutti uguali.

Caspita se corrono gli alto molisani e, quando il caso lo richiede, sanno anche randellare a dovere. Il pareggio se lo sono sudato e sotto la doccia hanno rimpianto, per ogni goccia uscita dal sof-

fione per quel rigore scagliato contro i tabelloni pubblicitari del disinvolto Manzo. Poi c’è l’altra partita. Quella dei nostri ragazzi, frenati dal vento, da alcuni lapsus sotto misura e

da una terna arbitrale che ha forse valutato male i due gol segnati, uno per tempo, da Todino e Aquino, discutibilmente annullati. TROPPI ERRORI ARBITRALI Io che le ho seguite tutte, sia pur solo in bassa frequenza a Molise tv, ho ricordato che troppe volte, specie in trasferta, la nostra squadra si è vista annullare alcuni gol che le immagini hanno poi valutate buone. Tra le più clamorose ci sono state le realizzazioni a Fano e poi a San Benedetto. Senza scivolare sul vittimismo è solo il caso di ricordare che se sulla strada della

nostra squadra avessimo avuto arbitraggi più attenti oggi staremmo alle spalle delle prepotente capolista, fermata sorprendentemente in casa dalla rigenerata Isernia. GUARDALINEE Guardalinee (mi piace chiamarli così) a parte, sul versante rossoblù c’è quel timbro lasciato all’incrocio dei pali della porta dell’Agnone che confina con gli spogliatoi. Il terrificante siluro di Rinaldi, aiutato dal vento, ha solo terrorizzato il portiere Leuci e i tifosi di casa. E fatto mordere la lingua a Favo che avrebbe portato volentieri a casa un’altra vit-

toria. Alla faccia di chi aveva pensato che un punto ciascuno potesse andar bene a tutti e due. NIENTE BISCOTTO Chi si aspettava una partita ammestierata è stato smentito. Abbiamo visto una partita partita, un trattato di corse e rincorse, di voglia di superarsi, di “la vittoria a tutti i costi”. Favo, per completare il concetto, se l’è presa a morte con il guardalinee (a due passi dalla sua panchina) che ha “visto” il fuorigioco che ha negato il nuovo successo ai lupi. E l’arbitro gli ha indicato la via dello spogliatoio. Come aveva fatto un suo collega in una gara al Romagnoli. Ci sarebbe voluto un po’ di cinismo per asfaltare il tenace Agnone, ma Alessandro si è infilato entro un pomeriggio difficile. Il resto è stato ampiamente spiegato. PAGELLE Grillo (6), Corbo (6), Di Pasquale 6,5, Gattari (5,5), Ferrani (6,5); Grazioso (6), Lanzillotta (6), Rinaldi (6,5); Alessandro (5,5), Gabrielloni (5,5), Todino (6,5). Subentrato: Aquino (6,5), All. Favo (6,5).

“Collaudare il parcheggio dello stadio” Il consigliere comunale, Enrico Perretta, torna a scrivere al sindaco Battista CAMPOBASSO. “Il mancato collaudo del parcheggio dello stadio di Campobasso comporta non pochi disagi sia per i cittadini, sia per i tifosi e gli appassionati di calcio che si recano ad assistere alla partita, sia per coloro che devono mantenere l’ordine pubblico in occasione delle gare casalinghe della squadra rossoblu“. Lo sostiene il consigliere comunale, Enrico Perretta. “Più volte ho chiesto personalmente al sindaco del capoluogo Antonio Battista di risolvere il problema, in maniera da dare una maggiore sicurezza ai campobassani e ai cittadini che si recano nella zona stadio. Oggi la squadra cittadina giocherà in trasferta e non ci saranno disagi, ma in questo lasso di tempo che ci separa dalla prossima partita in casa il sindaco Battista avrà ancora tutta una settimana a disposizione per poter provvedere a risolvere il problema, a far collaudare l’area

riservata ai parcheggi e a rendere vivibile e sicura la zona in occasione di domenica prossima. Sia per i tifosi sia per tutti coloro che si troveranno a passare per quella

Modifiche sulla Termoli – Campobasso Per l’intera settimana i treni saranno sostituiti dai pullman per lavori sulla linea CAMPOBASSO. Tutti i treni della linea Termoli-Campobasso continueranno ad essere sostituiti da autobus, per consentire il completamento dei lavori di manu-

tenzione straordinaria all’infrastruttura tra Ripabottoni-Sant’Elia e Casacalenda-Guardialfiera, eseguiti dalle squadre tecniche di

Rete Ferroviaria Italiana. La conclusione dei lavori, già in corso, è prevista, in relazione alle condizioni meteo, entro il fine settimana.

strada senza essere costretti a districarsi con auto parcheggiate lungo la corsia di marcia e pedoni che si recano alle proprio automobili“.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

1 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Pd senza primarie?” Danilo Leva preoccupato per le sorti del centrosinistra a Isernia ISERNIA. “A Isernia il PD ha deciso di fare le primarie dopo le elezioni comunali”. Sarcasticamente, così, l’onorevole Danilo Leva sulla situazione interna al suo partito. “Mi sembra che siamo in un totale stato cofusionale, senza un’idea di

città e con la paura pure della propria ombra. senza generosità e senza una coalizione larga che sappia rimettere insieme la sinistra e le forze civiche e moderate della città saremo destinati alla sconfitta . Le primarie sono l’unico strumento, in questa si-

tuazione, capace di tenere viva quantomeno una connessione sentimentale con il nostro popolo e capace di far superare le divisioni interne. Non farle sarebbe un errore fatale, l’ennesimo,tra l’altro, di una lunga serie”.

Tanto tuonò che piovve di Stefano Testa*

Sembrava che la designazione dell’avv. Fabrizio a candidato Sindaco di FI dovesse avere come risultato finale la ricomposizione del centro destra, almeno questo appariva dalle dichiarazioni dell’on.le De Girolamo che aveva incontrato più volte i maggiorenti dei singoli partiti, invece ecco che come un ciclone arrivano le dichiarazioni dell’ex sindaco Melogli che avendo dalla sua

l’autorevolezza dell’essere stato uno dei pochissimi sindaci di Isernia ad aver fatto due mandati pieni, offre in maniera chiarissima la sua disponibilità a partecipare naturalmente come protagonista. Questa potrebbe essere la notizia del momento se l’autocandidatura di Melogli non fosse stata percepita da Iorio e Di Sandro come un vero e proprio guanto di sfida alle loro micragnose strategie che hanno funzionato per oltre venti anni ma che, all’attualità, risultano obsolete perché mirate solo a garantire la loro immortalità politica. Non è stato sufficiente per i due l’essere praticamente scomparsi dalla scena della politica attiva, non è stato sufficiente l’aver perso la cabina di regia della Regione Molise contro un ex sodale che in precedenza non era mai riuscito ad entrare in Regione neanche da Consigliere, non è stato sufficiente aver distrutto la coalizione di centrodestra con una serie di candidature sbagliate a partire dal comune di Isernia per arrivare alla Regione. Non hanno capito purtroppo che la politica oramai è rappresentata da quello che succede a livello nazionale dove un Presidente del Consiglio appena quarantenne ha conquistato il PD con la forza delle sue idee e del rinnova-

mento delle persone, evidenziando che i disastri della nostra economia sono stati causati proprio da quelli che siedono sui banchi della rappresentanza politica( sia parlamentare che regionale) e che non vogliono cedere il passo a chicchessia. Tutto questo è reso ancor più visibile dalla rappresentanza governativa di cui si è circondato e che è costituita da persone nuove con un’età media che non supera i quarant’anni. Allo stesso tempo occorre che i due analizzino anche la straordinaria forza del M5S che ha dimostrato che giovani che non superano i trent’anni si possono porre all’attenzione nazionale per la capacità di esprimere idee nuove e comportamenti morali che sono sotto gli occhi di tutti. Ad ogni buon conto le dichiarazioni di Melogli che avrebbero potuto rappresentare un ottimo spunto per un dibattito politico hanno portato l’implosione di una coalizione di centrodestra oramai inesistente. Mi auguro che tutto questo teatrino politico messo in atto dai soliti “pupari” faccia crescere quel movimento di opinione che, ormai stufo di persone e metodi obsoleti, affronti le prossime consultazioni elettorali con chiarezza di idee e obiettivi apportando una vera rivoluzione culturale sul significato della politica del fare, della politica pulita tesa solo al bene comune. * PERSONE E IDEE PER ISERNIA

Controlli a tappeto dei Carabinieri, scattano denunce e fogli di via per droga e furto Contestate anche violazioni nei confronti di quindici automobilisti, tra i quali uno sorpreso alla guida in stato di ubriachezza I Carabinieri della Compagnia di Venafro, hanno attuato, come già sperimentato nelle settimane scorse, con lusinghieri risultati, un servizio di controllo straordinario del territorio durante il fine settimana. Nel corso delle operazioni sono stati istituiti numerosi posti di blocco, in particolare durante le ore serali e notturne, con un costante presidio delle zone ritenute maggiormente sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica. 90 sono stati i veicoli in transito sottoposti ad accertamento mentre 120 sono state le persone identificate tra conducenti e passeggeri. Ad agire i militari delle Stazioni territorialmente competenti, quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile e del Nucleo Investigativo di Isernia. A Venafro, un 28 enne di Napoli è stato denunciato per detenzione illegale di stupefacenti, in quanto sull’auto alla quale era alla guida, erano

occultati alcuni involucri contenenti hashish. La droga è stata sottoposta a sequestro, mentre continuano le indagini per accertare se le dosi erano per uso personale o se destinate all’attività di spaccio. Due Rumene, entrambe 20 enni provenienti da un campo rom del casertano, con precedenti per furto e accattonaggio, sono state invece proposte per la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno, essendoci gravi sospetti che le due fossero in zona proprio per perpetrare qualche furto o altra azione criminosa. Inoltre 15 sono state le violazioni contestate ad automobilisti resisi responsabili di inosservanze alle norme in materia di sicurezza stradale, tra le quali il mancato rispetto dei limiti di velocità e della segnaletica stradale, il mancato possesso dei documenti di guida o di circolazione, la mancata revisione del veicolo, il mancato uso delle cin-

ture di sicurezza e l’utilizzo del telefonino cellulare durate la guida. Ma l’episodio più grave ha riguardato un 40enne di Pozzilli, sorpreso alla guida della propria autovettura completamente ubriaco, mettendo così in serio pericolo la circolazione stradale e l’incolumità dei pedoni. Nei suoi confronti è scattata una denuncia per guida in stato di ebbrezza, in quanto il tasso alcoolemico, accertato mediante l’apparato etilometro in dotazione alle pattuglie dell’Arma, risultava quasi raddoppiato rispetto al limite previsto dall’attuale normativa. Inoltre al 40enne è stata ritirata la patente di guida e sottoposto a sequestro il veicolo. Le attività condotte quasi con cadenza quotidiana nella zona del Venafrano, dai militari della locale Compagnia, anche con l’impiego di una Stazione Mobile, e la collaborazione di altri reparti speciali, al fine di prevenire e reprimere reati di ogni

genere, con particolare riferimento a quelli di criminalità predatoria, che creano maggior allarme sociale, nonché il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno consentito nei primi due mesi di quest’anno di trarre in arresto otto persone, dei quali quattro per furto e rapina, due per spaccio di stupefacenti,

uno per truffa ed uno per minaccia aggravata dall’uso delle armi; ottanta sono state le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria per varie tipologie di reato; tremilaottocento le persone identificate e controllate, oltre tremila i veicoli sottoposti ad accertamenti.


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Termoli

1 marzo 2016

“E i nuovi allacci alla rete idrica?” Interrogazione al sindaco di Termoli dei consiglieri, Paradisi e Marinucci TERMOLI. Considerato che ormai da diversi mesi il gestore del Servizio Idrico Integrato comunale non può effettuare nuovi allacci alla rete comunale in quanto il depuratore del porto ha raggiunto il limite e il nuovo depuratore del Sinarca non è stato ancora avviato, si ritiene che questa situazione sia ormai diventata non più procrastinabile in quanto sia chi acquista le nuove abitazioni sia chi ha necessità di locare/trasferirsi non può farlo perché una casa senza l’allaccio al Servizio Idrico comunale non può essere abitata. Questo è un disservizio “essenziale” alla vivibilità e salubrità di una comunità ed è una situazione che va a discapito delle norme minime di igiene pubblica e del settore turistico e del mercato immobiliare. Sì, perché ci sono cit-

tadini – ad esempio – che non possono andare ad abitare nell’immobile acquistato – di cui già paga il mutuo – e sono costretti a pagare ancora il fitto nell’appartamento in cui risiedono. Sì, perché anche le volture sono negate. Altro dato da considerare è

quello ambientale, visto il raggiungimento del limite degli abitanti equivalenti del depuratore del porto. Situazione già da tempo denunciata come situazione anomala. Oltre il danno la beffa. Queste complicanze potrebbero essere fonti di richieste danni a carico

della finanza pubblica. Pur prendendo atto che dopo la pubblicazione dello ”Sblocca Italia” il Servizio Idrico Integrato comunale è stato “assorbito” dall’ente di governo “EGAM”, non possiamo immaginare e delegare un servizio di prossimità come l’acqua quindi ci aspettiamo che un Sindaco che si possa chiamare davvero tale non si celi dietro cavilli e postille normative, ma vada nella direzione di vicinanza dei suoi cittadini e prenda di petto questa situazione che è diventata una “barzelletta”. Anche in virtù del suo essere autorità sanitaria locale. Per questo motivo chiediamo al primo cittadino di: - Sapere se l’amministrazione è al corrente che la CREA non effettua allacci al SII comunale e da quando succede questo;

- Sapere quando verrà aperto il nuovo depuratore del Sinarca e quindi risolta la problematica del diniego degli allacci al SII; - Di farsi promotore in prima persona e poi verso gli enti competenti affinché si arrivi al più presto alla soluzione della problematica in premessa. Allo stesso tempo chiediamo al Consiglio Comunale tutto di costituire una commissione consiliare tematica sulla questione in premessa per approfondire l’argomento e trovare una soluzione immediata alla problematica. Alla proposta di convocazione del Consiglio Comunale con annessa discussione dell’interpellanza e della costituzione di una commissione consiliare sul tema hanno partecipato anche i consiglieri Ciarniello, Di Michele, Rinaldi, Marone e Di Brino.

“Ma era regolare il permesso al centro La Fontana?” Il consigliere Di Michele torna a chiedere lumi al sindaco di Termoli sulla struttura commerciale TERMOLI. Il centro commerciale ‘La Fontana’ è uno dei poli di maggior attrazione di Termoli e della costa, ma c’è chi da 25 anni sollecita magistratura, forze dell’ordine e istituzioni a far luce sull’autorizzazione commerciale n. 54 per la tabella merceologica VIII e per la superficie di 5.500 metri quadri a “La Fontana Srl” persona giuridica diversa dal richiedente il nulla osta regionale e cioè alla ditta Gim 86 Coop s.r.l. Una battaglia che da allora vede in prima linea il cittadino di Palmoli Romeo Raimondi. Una vicenda trattata in sede di magistratura e interrogazioni parlamentari. Raimondi, che ha indirizzato con l’aiuto del consigliere comunale Nick Di Michele formale interrogazione al sindaco Sbrocca, chiede come mai mentre la legge dice chiaramente che l’autorizzazione deve essere rilasciato alla sola persona richiedente il nulla

osta regionale, in questo caso si è evidenziato un atteggiamento contrario alla legge stessa e pertanto chiedo di ripristinare la legge annullando l’autorizzazione stessa. Inoltre, in riferimento alla legge sulla trasparenza amministrativa si chiede al prefetto e allo stesso sindaco di intervenire urgentemente visto il mancato rispetto della legge che ormai dura 25 anni. Questa la risposta del sindaco Sbrocca. “Con riferimento all’interrogazione fatta pervenire dal consigliere comunale Nicolino Di Michele, se ne trasmette copia con invito a relazionare su quanto richiesto. Il consigliere Di Michele può direttamente accedere presso l’ufficio del Dirigente per acquisire tutte le informazioni del caso, assicurando che la sua richiesta sarà dal sottoscritto evasa dopo aver avuto completo riscontro dal responsabile della struttura”. Piccola nota a margine, l’accesso per ora è congelato stante l’assenza per malattia del dirigente incaricato.

Ma l’atteggiamento del primo cittadino poco è piaciuto a Raimondi, secondo cui il sindaco sta ad omettere ordinanza di chiusura nei confronti della fontana srl visto che l’autorizzazione originaria rilasciata dal comune di Termoli in data 09/07/90 è nulla. La legge vincola il rilascio dell’autorizzazione al richiedente il nulla osta regionale”. “Si è avuto uno sdoppiamento di autorizzazioni, da una sono diventati otto licenze per poi trasformarsi in Centro Commerciale. Con questo passaggio hanno preso contributi per miliardi di lire che non dovevano essere dati”. Con i miliardi facili negli anni ’90 per ogni dipendente sono stati costretti a chiudere 50 esercizi commerciali. Per fare un esempio per 20 dipendenti assunti dalla Fontana srl hanno chiuso sul territorio di Termoli circa 1000 attività commerciali. Ancora oggi l’apertura abusiva del Centro Commerciale continua a mietere altri piccoli commercianti”.

“A spasso con Darwin” tra natura e cultura Grande successo per la manifestazione del gruppo Ambiente Basso Molise Ha avuto un grande riscontro di partecipazione, la manifestazione a SPASSO CON DARWIN organizzata da Ambiente Basso Molise, domenica 28 febbraio u.s., svolta in collaborazione con il l’Università degli Studi del Molise, il Gruppo Molisano Studi Ornitologici , il Comitato art. 21 e i volontari della Moligav. L’escursione dal sapore naturalistico ha portato i partecipanti nel cuore della costa molisana, un alveo naturale al confine col mare, dove l’esperto Antonio Del Vecchio ha incantato i partecipanti. Di notevole spessore scientifico gli interventi della docente universitaria Angela Stanisci e di Nicola Norante del G.M.S.O – ISPRA. Ad impreziosire la giornata natu-

ralistica, la partecipazione della simpatica e brava studentessa universitaria Carola Minchillo che ha intrattenuto gli escursionisti con la storia del Tratturo del Re. Uno splendido viaggio nella Natura e per la Natura. Alla manifestazione hanno partecipato persone provenienti da Campobasso (un pullman), Isernia, Pescara, Vasto, oltre Termoli e da tante località del basso Molise << Siamo entusiasti per il successo ottenuto anche da questa manifestazione e vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno notevolmente collaborato per la buona riuscita di “a spasso con Darwin” e naturalmente tutti e singolarmente i numerosi parteci-

panti. Tanta gente legata dall’amore per la Natura e il desiderio di conoscere i molteplici aspetti della nostra Terra. L’inizio di un viaggio che ci porterà ad intraprendere un cammino di esplorazione e scoperta. Infatti è nostra intenzione

far diventare questa escursione un appuntamento fisso, poiché siamo certi che solo da una migliore fruizione del nostro patrimonio naturalistico, può derivare una maggiore consapevolezza della sua unicità, della necessità di una sua maggiore tutela e dello

straordinario apporto che esso può dare alla crescita economica e civile del nostro territorio. I luoghi del Life Maestrale meritano di essere conosciuti >>. La manifestazione è stata promossa e patrocinata dal Life Maestrale


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

1 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Raddoppio ferroviario, chiamato in causa Nagni Il Comitato per il referendum ha chiesto all’assessore un incontro urgente TERMOLI. Il comitato per il referendum PartecipaTErmoli ha inviato in questi giorni all’assessore Nagni una lettera con la quale si è richiesto un incontro per discutere sulle recenti questioni riguardanti il progetto del raddoppio ferroviario e del quesito referendario presentato al Comune di Termoli relativo allo spostamento della ferrovia. “Gentile Assessore, come certamente saprà, si é costituito a Termoli il Comitato referendario “ PartecipaTermoli” allo scopo di indire un Referendum comunale sul raddoppio ferroviario in oggetto. Con precisione il quesito che sarà sottoposto al

voto dei cittadini è il seguente: “Volete voi che l’Amministrazione comunale di Termoli adotti tutti gli atti necessari per la stipula di un accordo tra il Comune di Termoli, Rete Ferroviaria Italiana e Regione Molise che prevede lo spostamento dell’intero tracciato ferroviario lontano dalla costa e dal centro urbano?“. In data 14-11-2014 il Progetto preliminare del raddoppio ha ricevuto il parere favorevole della Regione Molise e del Comune di Termoli senza che quest’ultimo abbia chiesto e ottenuto alcun miglioramento progettuale. Al contrario, il Progetto prevede due barriere antirumore ininterrotte e

alte fino a 7,5 metri lungo tutto il centro abitato. Un lungo serpentone, anzi una lunga muraglia, che non risolverebbe il problema dell’inquinamento acustico e deturperebbe in maniera irrimediabile il volto della città. Nei giorni scorsi abbiamo appreso dagli organi di informazione che l’accordo del 14-11-2014 è sostanzialmente saltato poiché RFI ritiene eccessivo l’aggravio di spesa che comporterebbe la realizzazione della galleria all’altezza di Campomarino. Abbiamo letto in proposito alcune sue dichiarazioni di fuoco che se da una parte ci soddisfano perché evidenziano la sua volontà

di non cedere a RFI e alle pressioni della Regione Puglia, dall’altra ci preoccupano fortemente poiché, stando a quanto riportato dalla stampa, sembrerebbe che la sua preoccupazione riguardi solo la parte del tracciato che attraversa il comune di Campomarino. Anche nelle dichiarazioni del Presidente Frattura cogliamo la stessa disattenzione rispetto al territorio di Termoli. Facciamo nostra, invece, la dichiarazione del Sindaco di Campomarino Gianfranco Camilleri: “Qualora un simile ecomostro venisse realizzato lungo la costa si darebbe il colpo di grazia al comparto turistico, già in forte crisi ,

poiché l’appetibilità del nostro litorale verrebbe considerevolmente messa in discussione. Le nostre comunità, legittimamente, non sono disposte a un simile sacrificio”. Sicuramente, i cittadini di Termoli non sono disposti ad un tale sacrificio e lo diranno con forza in occasione del Referendum comunale sul raddoppio ferroviario. È nostra convinzione che solo lo spostamento del tracciato potrà risolvere sia i problemi nuovi che il raddoppio presenta, sia quelli già esistenti e che non sono da poco. Per discutere di tutto questo, le chiediamo cortesemente un incontro urgente”.

Avis, il punto della situazione Quasi tremila gli iscritti alla sede di Termoli. “Numeri sempre in crescita” TERMOLI. Quasi 3mila soci attivi per una sede che conferma anche quest’anno il suo trend positivo con 335 nuovi donatori del quali il 65% risulta costituito di giovani tra i 18 e i 30 anni. Un grande successo per la sede dell’Avis di Termoli. E ieri si è tenuta la 34esima assemblea comunale. Sotto la lente è andato a finire l’ottimo lavoro formativo prodotto dal progetto scuola che ha confermato le linee generali proposte dal presidente nazionale Saturni che ha anche ribadito l’importanza di fidelizzare nuovi e giovani donatori periodici che possano svolgere il ruolo di ricambio generazionale in un era che vede l’incremento della popolazione anziana, che di conseguenza porta ad una diminuzione di donazioni dovuta proprio al naturale allontanamento dei donatori che hanno superato i 65 anni di età. Ad aprire i lavori é stato il presidente con la relazione morale coadiuvato dallo staff, dal tesoriere Lucio de Seriis e dal controllo della verifica poteri e revisori dei conti. Gli stessi hanno anche predisposto loro relazioni. Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente provinciale Antonio Sciandra che ha voluto estendere

lode e plauso alle attività del gruppo giovani comunale e del loro impegno. Dopo le numerose e proficue attività sul territorio, l’attività formativa dei giovani, la promozione sociale ed i progetti sul territorio, il bilancio annuale si é chiude in Attivo al fine di continuare la nostra attività sul territorio. Contenti di portare avanti le idee e la promozione comunicativa e di diffusione dei sani stili di vita al fine

di far rivivere nella nostra società i sani valori di salute e solidarietà Il prossimo evento in programma è l’8 marzo, in occasione della festa della donna, si svolgerà il convegno “La bellezza della donna”, progetto in collaborazione tra Avis termoli e Ail al fine di donare un sorriso o un momento di spensieratezza a quelle donne che ogni giorno sono ad affrontare le cure chemioterapiche.

“Illegittimo fermare i circhi” Il presidente nazionale dei circensi contro la delibera adottata dal Comune di Termoli TERMOLI. Seppur molto apprezzata dai grillini, la decisione adottata con delibera di giunta dall’amministrazione Sbrocca di mettere al bando sul suolo comunale i circhi con animali potrebbe esporre l’ente a una vertenza legale. Per il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni: “Totalmente illegittimo il divieto ai circhi con animali deciso dal comune di Termoli: se non sarà rimosso, chiederemo i danni al Comune e personalmente ai singoli amministratori”. “Oggi stesso ho scritto una dettagliata lettera al sindaco di Termoli, al dirigente che ha firmato la delibera e al Signor prefetto di Campobasso per motivare la gravissimia violazione compiuta dall’amministrazione comunale e per chiedere al rappresentante del

Governo sul territorio di valutare se attivarsi al fine di evitare che gli amministratori locali pongano in essere atti in contrasto con le vigenti leggi e che finirebbero per ripercuotersi pesantemente su imprese che hanno, invece, tutto il diritto di operare sull’intero territorio nazionale, compreso quello del Comune di Termoli”. Lo afferma il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni,

di fronte ad un atto amministrativo che definisce “incredibile”, una “accozzaglia di inesattezze, luoghi comuni tratti dalla propaganda animalista, mancata conoscenza della normativa vigente e della giurisprudenza costante e consolidata in materia”. “Il Comune di Termoli non può ignorare che dal 1994 ad oggi, con decine di sentenze, i Tar hanno sempre cancellato atti ille-

gittimi come quello compiuto dall’amministrazione locale, che fra l’altro è intervenuta in questa materia senza nemmeno consultare l’associazione di categoria dei circhi italiani, quindi violazioni su violazioni”, aggiunge Buccioni. L’Ente Nazionale Circhi ricorda al Comune di Termoli che “lo Stato consente l’attività dei circhi e dunque è evidente l’illegittimità di un qualsiasi Regolamento, delibera Comunale o ordinanza sindacale, che si ponga in contrasto con le finalità specifiche proprie di leggi dello Stato e ciò per il semplice principio della gerarchia delle fonti del diritto”. I Tar hanno ampiamente chiarito che “non esiste una norma legislativa che attribuisca ai Comuni il potere di fissare in via preventiva e generalizzata il divieto assoluto di

uso degli animali in spettacoli, ed anzi un simile intervento si pone in palese contrasto con la legge n. 337 del 1968, che tutela il circo nella sua dimensione tradizionale, implicante anche l’uso degli animali”. L’Enc chiede all’Amministrazione comunale di Termoli di voler immediatamente rimuovere ogni causa ostativa alla presenza dei circhi con animali, a partire dalla delibera di giunta, altrimenti sarà necessario “tutelare i circhi in ogni opportuna sede, anche a titolo di risarcimento per i danni eventualmente subiti per la mancata attività, e segnalando l’aggravio di spese posto a carico dell’Ente, alla competente Corte dei Conti al fine di valutare le responsabilità patrimoniali personali degli amministratori comunali”.



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Opinioni Successo di critica e di pubblico per la manifestazione “Il Molise a Roma” sulle eccellenze enogastronomiche regionali che si è svolta domenica a Villa Rinaldo all’Acquedotto. Prodotti di qualità, non sempre bene conocsiuti, e dei quali è stato possibile conboscerli da vicino attravero una degustazione guidata a cura della delegata Onav Molise, Carla Iorio. Nella mattinata, ampio spazio ai vini per conoscere l’ambasciatore del Molise, la Tintilia. Le aziende in degustazione: Cantina Claudio Cipressi - Collequinto 2015 Cantina Campi Valerio - Opalia 2010 Cantina Angelo D'Uva - Lagena 2014 Cantina Cianfagna - Sator 2014 Cantina Salvatore Pasquale - Rutilia 2011 Cantina Catabbo -S 2011 Cantina Cieri -Re Bove 2012 La Cantina di Remo - Uva Nera 2009 Ambasciatore del Molise, la Tintilia è il vino autoctono e rappresentativo della vitivinicoltura regionale. Legato al territorio, dunque, ne conosce asprezze clima difficile. La Tintilia, tra l'altro, non è un vitigno molto produttivo in termini di resa, quindi nel Dopoguerra fu quasi del tutto abbandonato a favore di varietà più generose e intorno agli anni Sessanta stava rischiando di scomparire. La sua riscoperta si deve ad un piccolo gruppo di produttori che hanno ricominciato a coltivarlo e ad imbottigliarlo in purezza, finché sono riusciti ad ottenere la Doc Molise Tintilia nel 1998. ll Tintilia in purezza ha colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, che guadagna ben presto un’unghia granata; al naso si presenta elegante, con un boquet ricco di frutti di bosco e note speziate, con sentori di pepe, liquirizia e chiodi di garofano; il gusto è secco, caldo, morbido, con tannini eleganti, buona alcolicità e freschezza. Si presta bene come vino a

1 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Molise a Roma, un successo di qualità tutto pasto, servito a una temperatura di 18. Nel pomeriggio, invece, è stato possibile conoscere, attraverso la degustazione di formaggi, salumi, tartufi ed oli d'oliva e con la chicca dei confetti, l'altra fetta del territorio molisano per completare il percorso enogastronomico ricco di emozioni sensoriali. Anche in questo caso l’apertura della degustazione è stata tenuta dalla delegata regionale Onav Molise, Carla Iorio. “Tradizioni enogastronomiche espressione della storia e della cultura della nostra terra che proprio per la sua asprezza dovuta a territori di collina e montagna oggi è in grado di offrire prodotti di alta qualità grazie, proprio, ad un territorio che ha saputo dialogare storicamente tra conservazione di tradizioni rurali e di relazioni comuniDegustazioni tarie, attenute tivismo produtdalla delegata tivo e Onav Molise, cultura Carla Iorio del laalla presenza voro”.e dei produttori aziende in degustazione: Caseificio Di Nucci: - Caciocavallo di Agnone, Stracciata Trotta Seleziona & Stagiona - Caciocavallo alle vinacce Caseificio La Fonte Nuova - Scamorza passita - Treccia Az. Agr. Tenuta Tasillo - Manteca al tartufo - Crema di funghi e tartufo nero scorzone Salumi Casa Florio - Ventricina - Pampanella Olio Principe Pignatelli - Olio Olio Flora - Olio Olio Marina Colonna - Olio Dolciaria Papa

- Confetti I formaggi, grazie ad una sapiente lavorazione ancora artigianale, garantiscono una qualità superiore capaci di esaltare un gusto esclusivo e tipico del territorio di provenienza. E si passa da quelli stagionati così come al caciocavallo per toccare mozzarelle e trecce fino alla particolarità della stracciata. La degustazione ne farà cogliere i sapori, le fragranze, i caratteri di un territorio che va dalla collina alla montagna disegnato dal tempo e ne da un'immagine forte ed aspra. E grazie proprio all'aria, che si mantiene ancora pulita per l'assenza di agenti inquinanti esterni, che la lavorazione dei salumi riesce ancora a dare quella giusta essicca-

zione che completa la genuinità delle carni selezionate e lavorate secondo la tradizione molisana. Senza dimenticare la particolarità della ventricina così come della elaborata lavorazione per la pampanella altro prodotto tipico di questa terra. Una terra avara e, nel contempo, generosa capace di tirare fuori, dai suoi boschi, ottimi tartufi sia scorzone che bianchi. E territorio, tradizione, gusto e salute li andiamo a trovare tutti nei nostri pregiati oli extravergine d'oliva. Una scommessa di gusto e ricerca che esaltano al massimo la cucina d’autore e che si fanno interpreti di un’eccellenza del territorio e del suo microclima. Non da ultimo la chicca dei

confetti che sono il frutto della sapienza artigianale della lavorazione che ne fanno una dolcezza da intenditori, friabili e avvolgenti nella mandorla e nella loro forza aromatica e di buona freschezza che sembrano riecheggiare quei matrimoni e feste di una volta. “Perchè il territorio molisano è ancora questo, legato a millenarie tradizioni oggi sapientemente trasportate ai tempi nostri. E, allora, lasciamoci trasportare nella consapevolezza e nel piacere di un territorio tipico dove i sensi acquistano un valore diverso e i sapori e i gusti riescono a svelare tutto l’incanto della sua storia e del suo territo”, ha chiuso la delegata Onav, Carla Iorio.


Da dicembre in edicola e librerie


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