Sul molise si abbatte lo tsunami frattura

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 49 - sabaTo 28 Febbraio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Mons. Gabriele Teti

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Monsignor Gabriele Teti il giorno dopo del suo felice onomastico. Devotissimo a S. Gabriele dell’Addolorata ha affidato alla protezione del Santo il futuro di tutti i giovani molisani e abruzzesi. Al monsignore , nostro collaboratore e collega giornalista, i più sinceri e affettuosi auguri anche per l’imminente collocamento a riposo, dopo 39 anni di onorato servizio nelle Forze Armate dello Stato.

Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Facciolla. Sulla questione Zuccherificio, a seguito della decisione assunta dal giudice, pensavamo che l'assessore regionale all'Agricoltura dicesse la sua anche perchè a Volpe Pasini ad accompagnarlo nell'impianto saccarifero era stato proprio l'esponente di Giunta. Un momento di chiarezza non farebbe male in una situazione tanto complessa e delicata.

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Sul Molise si abbatte lo Tsunami Frattura

Servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 27 febbraio 2015

Ancora un niente di fatto in Consiglio regionale

Indifferenti alle critiche, impermeabili alle sollecitazioni e tetragoni nel difendere i loro interessi se messi in discussione, i consiglieri regionali si guardano bene dal prendere in esame la proposta di legge d’iniziativa popolare per la riduzione del costo della politica Come il gambero. Dopo aver fatto un passo avanti arrivando al trentasettesimo punto all’ordine del giorno del consiglio regionale, ha fatto un passo indietro, al trentottessimo punto. Per chi non l’avesse capito, siano sempre coi fari puntati sul destino della proposta di legge d’iniziativa popolare (seimila firme in calce) che vuole ridurre il costo della politica ma che i consiglieri regionali si stanno guardando bene dal prenderla in considerazione. Si sono limitati a farla passare in commissione, peraltro con parere contrario, quindi la stanno ponendo in fondo all’elenco degli argomenti da discutere che, al solito, con una reiterazione che rasenta l’impudenza, sono interrogazioni, mozioni, ordini del giorno e interpellanze. Tradotti in termini correnti significano questioni personali, questioni di gruppi politici, sollecitazioni esterne di ca-

tegorie e varie rappresentanze alla ricerca di una soluzione ai loro problemi. Ma l’assemblea regionale è organo deliberante, deputato alla discussione e al varo (o meno) di leggi d’interesse generale, non alle minuzie e ai particolarismi. Cosa, in questo momento, ci domandiamo, è d’interesse generale più della riduzione del costo della politica? Niente, crediamo. Nonostante le industrie in crisi, i disoccupati che aumentano, la cassa integrazione che scende. Siccome quella d’iniziativa popolare (seimila firme in calce) è una proposta di legge che va dritto al cuore del problema, cioè dritto alla riduzione degli emolumenti dei consiglieri, dei presidenti di giunta e di consiglio, e degli assessori, i signori di Palazzo Moffa hanno escogitato il sistema per evitare il pericolo. Senza un velo di vergogna, indifferenti alle critiche e, impermeabili alle solle-

Quello che è avvenuto in Grecia, in modi diversi e con tempi diversi, avviene anche altrove, Italia compresa. Sempre più spesso i TG nazionali ci informano del caos e degli ingorghi che si verificano nei Pronto soccorsi e di pazienti tenuti per giorni su barelle nei corridoi dei vari ospedali. L’attacco alla sanità è, dunque, un “problema” nazionale e vede mobilitati cittadini e personale sanitario in molte parti d’Italia, anche dove la sanità funziona meglio che in Molise. Nella nostra regione la sanità è gestita da troppo tempo non per rispondere ai bisogni di salute della popolazione, ma per mantenere e

L’interrogazione di Cavaliere

tadino molisano, campione di sopportazione, ma anche di dabbenaggine, a bocca aperta, rimane a guardare, lasciando che sia la sparuta rappresentanza dei molisani

Giusto mobilitarsi per la sanità pubblica

L’INTERVENTO

“Bollo auto nel Cratere, nessun rimborso”

citazioni, tetragoni nel difendere i loro interessi, se messi in discussione. Ne stanno dando ampiamente prova. In questo andazzo che sa tanto di turlupinatura, il cit-

“Indignati” a farsi carico della sua dignità e dei suoi diritti così palesemente si disattesi se non addirittura non calpestati. Anche noi da queste colonne con la reiterazione dell’argomento ad ogni riunione di consiglio regionale finiremo per diventare stantii e, peggio ancora, inefficaci, rendendo un pessimo servizio alla funzione critica e alla credibilità e accreditabilità della stampa libera. Il pedaggio che paghiamo non proviene dalla ripetizione ossessiva della critica ai signori di palazzo Moffa che snobbano la proposta di legge d’iniziativa popolare (seimila firme in calce) quanto, e soprattutto, dalla miseria morale di coloro che eletti in nome del popolo molisano per servirlo, del popolo molisano si servono per i propri interessi: le decine di migliaia di euro al mese, più i gettoni di presenza alle sedute del consiglio. Per discutere di nulla.

consolidare posizioni di potere e soddisfare interessi di lucro da parte di privati. Si è accumulato un debito al quale chi ci governa non riesce a trovare soluzioni adeguate, per cui i Molisani subiscono la beffa di tasse regionali altissime e di un’offerta sanitaria sempre meno adeguata ai bisogni reali della popolazione. Al debito regionale si sommano adesso gli effetti del Decreto Balduzzi che stabilisce nuove proporzioni tra il bacino di utenza e la capacità di risposta ai bisogni del territorio. Secondo il Decreto Balduzzi al Molise toccherebbe un Ospedale di Primo Livello e due ospedali di base, il che vuol dire, per esempio,

CAMPOBASSO. “Quando verranno effettuate le liquidazioni relative al rimborso della tassa automobilistica regionale ai cittadini dei Comuni del cratere?”. E’ quanto si legge nell’interrogazione presentata oggi a Palazzo Moffa da Nicola Cavaliere. A seguito della Delibera di Giunta regionale numero 668 del 16 giugno 2009, infatti, il 29 giugno dello stesso anno è stato pubblicato un Avviso destinato ai cittadini residenti nell’area colpita dal sisma del 31 ottobre 2002, al fine di ottenere un rimborso del 60% dei pagamenti della

che un paziente colpito da infarto non può essere curato in una struttura pubblica del Molise. E’ possibile che accada questo se il Molise è una regione? La ristrutturazione della sanità regionale è necessaria, perché non è più rispondente ai bisogni. Può essere fatta, però, in molti modi, senza prescindere da come le risorse disponibili vengono ripartite tra pubblico e privato. Il diritto alle cure è garantito dalla Costituzione, quindi la salute non è una merce e non può essere assoggettata alla legge del profitto, mentre in Molise attualmente il 30% della spesa sanitaria va alle convenzioni con i pri-

tassa automobilistica effettuati durante il periodo di sospensione dei versamenti tributari. Avviso valido per coloro che avevano depositato istanza di rimborso entro il 31 marzo 2010. “Sono ormai trascorsi quasi 5 anni - spiega il Consigliere di Forza Italia - e i cittadini di molti Comuni beneficiari non hanno ancora ottenuto quanto gli spetta”. “Sulla vicenda - aggiunge Cavaliere regna uno strano silenzio e i motivi di questo ingiustificato ritardo sono del tutto ignoti. Chiedo al Governatore Paolo Frattura di dare presto ri-

vati, il 10% in più di quanto avviene nelle altre regioni Italiane. I lavoratori della FIOM sanno che solo la sanità pubblica può garantire il diritto alle cure e ritengono che vada difesa e sostenuta come Bene Comune. Per questi motivi condividono la battaglia dei tanti cittadini che si stanno mobilitando in difesa della sanità pubblica e solidarizzano con gli operatori sanitari che, osando sfidare poteri consolidati, si uniscono ai lavoratori nella difesa della Sanità Pubblica come Bene Comune da tutelate. FIOM-CGIL REGIONALE MOLISE

sposte chiare a comunità che, dopo aver vissuto la tragedia del terremoto, a distanza di oltre un decennio si vedono negato un loro sacrosanto diritto”. “Personalmente - conclude l’esponente azzurro - sono pronto a sostenere fino in fondo e, se necessario, in tutte le sedi questa battaglia, che non ha solo e semplicemente connotazioni di tipo economico ma riguarda il principio cardine del rispetto delle regole. La Pubblica Amministrazione ha gli stessi diritti/doveri del contribuente e non può certo sfuggire alle sue responsabilità”.


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3 28 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Zuccherificio, un’altra magra figura

Il giudice D’Alonzo ha stoppato l’iniziativa di Aria Food che stravolgerebbe le previsioni del piano concordatario TERMOLI. Una partenza sprint e ora una brusca frenata per la nuova gestione dello Zuccherificio del Molise. Il giudice delegato Rinaldo D’Alonzo, che già in autunno aveva fatto tremare tutti dichiarando inapplicabile il concordato preventivo della Spa, ha fatto le pulci al cosiddetto ‘preliminare’, di fatto ponendo condizioni di ben altra caratura per l’avvento di Aria Group in contrada Pantano Basso. Per D’Alonzo l’intesa determina una radicale stravolgimento delle previsioni del piano concordatario, “atteso che Aria Food S.pA., a prescindere dalle migliori condizioni economiche (rispetto a quelle indicate nel concordato) a cui subentra nella gestione dell’azienda rispetto alla Newco, è un soggetto non interamente partecipato dalla

Difficile immaginare per i molisani un 2015 peggiore dell’anno che lo ha preceduto, eppure la possibilità che accada va presa in seria considerazione sulla scorta delle oggettive difficoltà economiche che permangono (anzi si aggravano), e della complessità con cui si va dipanando la matassa dei personaggi che si sono caricati della responsabilità di governare la Regione e di sedere in parlamento. Le complicate, costosissime, vertenze amministrative e sindacali che investono la Gam a Boiano , lo Zuccherificio a Guglionesi, l’Ittierre a Isernia e la Fiat a Termoli sono nodi ancora tutti da sciogliere ed

lettera aperta Egregio presidente Niro, nella mia qualità di cittadino molisano, mi consenta di sottoporre alla Sua cortese attenzione, e a quella dell’intero Consiglio regionale del Molise, una questione di carattere istituzionale. A Campobasso le sedi che ospitano le istituzioni più importanti hanno un nome. Il Comune ha Palazzo San Giorgio, l’Amministrazione provinciale Palazzo Magno, la Giunta regionale Palazzo Vitale, in ricordo di colui che fu il primo presidente della Regione Molise. E il Palazzo del Consiglio regionale? Langue nell’anonimato, tant’è che i mass media usano definizioni approssimative dovendo far riferimento ad esso: sicché la massima Assise

società in concordato, che quindi diverrebbe affittuario dello zuccherificio, assumendo una posizione di assoluto privilegio rispetto

alla, platea dei potenziali acquirenti, al di fuori di ogni regola concorrenziale e di procedura competitiva, e dunque in violazione delle disposizioni di

cui agli arti. 105 e ss L. Fall., cui il decreto di omologa rinvia; che questo stravolgimento non è possibile neppure con il consenso degli organi della procedura. Ma quali sono le condizioni poste da D’Alonzo? Il contratto di affitto di azienda potrà essere stipulato solo ove il preliminare contenga: La prestazione di offerta irrevocabile di acquisto al prezzo base fissato nell’ultimo tentativo di vendita compiuto alla scadenza del contratto di affitto, in caso di infruttuosità, per qualunque motivo, dello stesso; la prestazione di idonea garanzia fidejussoria a prima richiesta di primario Istituto bancario o assicurativo di livello nazionale per il caso di mancato acquisto alla data stabilita ed al prezzo sopra indicato; il rilascio im-

mediato dell’azienda al nuovo eventuale acquirente, diverso dal nuovo affittuario, ove in un termine prefissato questi non intendesse esercitare il diritto di prelazione. Invita gli organi della procedura a verificare le condizioni per inserire negli accordi le seguenti previsioni: accollo anche di debiti che dovessero avere origine da pronunce giurisdizionali, senza limitazione di massimale; l’eliminazione della previsione di eventuale indennizzo o rimborso delle spese occorse per lavori di straordinaria manutenzione dei beni aziendali; la previsione per cui la penale per il ritardo dovrà essere versata direttamente in favore dell’aggiudicatario, a decorrere dal giorno in cui questi acquisisce il diritto a essere immesso nel possesso dell’azienda.

Il 2015 e lo tsunami Frattura alcuni (Gam e Zuccherificio in particolare) con esiti che propendono al peggio. A ciò si aggiungano la chiusura delle Comunità montane e la liquidazione dell’Ersam con il peso di milioni di euro e di centinaia di soggetti da sistemare, del Korai, di Esattori, di Molise Dati senza tornare a parlare di edilizia e sanità o delle miriadi delle piccole attività artigianali e commerciali che hanno abbassato la saracinesca e il quadro delle complessità e delle complicazioni è (quasi) completo. Intorno a questi problemi sono anni che la politica e la pubblica amministrazione

si arrovellano senza risultati utili. Tirando le somme, il 2015, gravato dagli appesantimenti fiscali, dai tagli lineari e dal mantenimento oltraggioso dei privilegi delle caste che costellano le istituzioni e la Pubblica Amministrazione e i vari altri Ordinamenti, invita a rassegnarci al peggio dopo esserci ubriacati ad ogni nuovo anno di auspici falliti e di speranze deluse. I segnali che confermano il 2015 un anno difficile da affrontare e da vivere sono sotto gli occhi di tutti. I residui velenosi di questi accidenti li ritroveremo nel corso dei prossimi mesi e dei prossimi anni,

lievito di future complicanze politiche che non gioveranno in alcuna misura alla speranza di un Molise che, pure, avrebbe voglia di mettersi in carreggiata qualora assistito dalla volontà di fare e di sperare. Di nessuna consistenza sono stati i commenti di fine anno passato del presidente Frattura che alludevano a un 2015 con “nuove opportunità di impiego per i giovani, appalti per le imprese e aumenti di quote di mercato per le aziende". Chiacchiere . Problemi e questioni affrontati e risolti? Nessuno. Ma c’è tempo. E loro ne hanno … da perdere!

Intitoliamo a D’Aimmo la sede del Consiglio regionale delle istituzioni molisane diventa, a seconda delle circostanze, Palazzo del Consiglio regionale, Palazzo di Via IV Novembre o, più verosimilmente, Palazzo Moffa, in ossequio al proprietario dello stabile. Converrà che ci troviamo di fronte ad un’anomalia tutta molisana rispetto alla quale ci vuole davvero poco per porvi rimedio. E Le lancio subito la proposta. Perché non intitolare la sede del Consiglio regionale all’onorevole Florindo d’Aimmo, che è stato il primo presidente del Consiglio regionale del Molise, in analogia con quanto è avvenuto per Palazzo Vitale? Non mi dilungo nel ricordare chi sia stato, cosa abbia fatto per il Molise, ai vari livelli di rappresentanza

istituzionale, l’onorevole d’Aimmo. Noi che abbiamo superato gli “anta” lo sappiamo bene e sarebbe cosa buona e giusta che anche le nuove generazioni conoscessero e ricordassero questo politico gentiluomo che si è speso per il bene del nostro territorio, che tanto ha fatto e dato per la sua gente, e il cui esempio dovrebbe essere più spesso emulato. Reputo che l’intitolazione servirebbe anche a tale scopo. Si potrebbe obiettare che quella attuale è solo la sede transitoria del Consiglio regionale e che, dunque, si

andrebbe ad intitolare un edificio da cui, prima o poi, traslocare. Si potrebbe ovviare al problema avendo cura di far riferimento, nell’atto deliberativo di intitolazione, alla sede del Consiglio, ovunque sia ubicata, e non solo allo stabile di Via IV Novembre. Cosa, del resto, che è già avvenuta per Palazzo Vitale, anch’essa sede provvisoria della Giunta regionale. La mia proposta comporta il solo impegno di spesa relativo alla manifattura di una targa marmorea. Occorre semplicemente un piccolo impegno politico per un grande e nobile gesto. Cosa ne pensa? Grato se vorrà e riterrà opportuno rispondermi. Distinti saluti. Antonio D’Uva


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4 28 febbraio 2015

Si spendono 24 milioni di euro per “un’inutile Metropolitana leggera e si tralascia un’opera importante”

“Campobasso-Lucera, perchè la Regione dorme?”

L’ex sindaco di Gambatesa, Emilio Venditti, torna a scrivere sul progetto ferroviario già pronto CAMPOBASSO. A rilanciare la necessità della linea ferroviaria Campobasso-Lucera è l’ex sindaco di Gambatesa, Emilio Venditti perchè ritiene che la Giunta regionale disattenga gli impegni assunti. Tra l’altro, alla luce della realizzazione, per 24 milioni di euro della metropolitana leggera che dovrebbe collegare i comuni di Matrice a Boiano attraversando il comune di Campobasso. “Ebbene l’inutilità di questa operazione è sotto gli occhi di tutti in quanto porterebbe a creare un tratto ferroviario a servizio di un numero limitato di utenti. Da diversi anni e precisamente dal 2010 mi interfaccio con Voi Signori Presidenti, per valutare la possibilità di realizzare la tratta ferroviaria che in prima battuta dovrebbe collegare Foggia – Campobasso ed in seguito Campobasso Roma. Io stesso mi sono attivato per creare il contattato con l’azienda privata disponibile a finanziare e realizzare l’idea progettuale di cui si tratta, garantendo anche la gestione del nuovo tratto ferroviario di collegamenti della Puglia con il Lazio attraversando anche il nostro Molise. Si ricorda che la ferrovia Foggia – Lucera è una linea pugliese a binario unico, elettrificata, di importanza regionale che, chiusa al traffico passeggeri nel 1967 dalle Ferrovie dello Stato, è stata riattivata il 14 luglio 2009 dalla società Ferrovie del Gargano, impresa che vi opera in qualità sia di gestore dell’infrastruttura sia di impresa ferroviaria. L’impresa Ferrovie del Gargano, in sede di incontro, dal sottoscritto organizzato, con il Presidente della Regione Molise e con il Presidente della Provincia di Campobasso, ha proposto l’idea progettuale di estendere la tratta di cui innanzi da Foggia a Campobasso con la possibilità di cofinanziamento europeo e garantendo la gestione della rete in proprio. Tale proposta, inutile a dirlo, interesserebbe tutta l’area del Fortore Molisano per arrivare a Campobasso e tutta l’area Isernina - Venafrana fino a giungere nel Lazio. Ad oggi, la Regione Molise e la Provincia di Campobasso hanno fatto proclami elettorali sul punto ma poi non si sono mai attivate per dar seguito all’accordo. La società Ferrovie del Gargano ha proposto un progetto già confezionato e pronto per essere finanziato consistente in una ferrovia leggera panoramica, tecnicamente un collegamento ferroviario di passeggeri e merci tra Campobasso e Foggia che

permetterebbe la creazione di un nuovo corridoio tra Puglia e le altre regioni Lazio, Toscana e Liguria, alternativo all’attuale tratta per Caserta più lunga e certamente disagevole. La tratta Lucera -Campobasso interesserebbe circa 69 km ad una velocità commerciale di 84 km/ora e

tempi di percorrenza di 50 minuti (Lucera-Campobasso) e circa 1 ora (Foggia – Campobasso). La stima della richiesta dell’utenza secondo le previsioni sarebbe pari a 3000/7000 viaggiatori al giorno nel 2030. A questo si aggiungono i vantaggi del percorso certamente più agevole Roma- Campobasso e Foggia –Bari.

L’unico personaggio politico che ha sposato questa idea nel 2010 è stato l’allora Presidente della Provincia di Campobasso Nicola D’Ascanio il quale stipulò un protocollo di intesa con la vicina Regione Puglia guidata da Niki Vendola individuando un progetto comune di sviluppo dell’opera di cui si parla. Il documento richiamava l’impegno a sostenere la realizzazione della linea ferroviaria Lucera – Campobasso ed il conseguente sviluppo delle reti viarie ed infrastrutturali utili all’ammodernamento del sistema ed alla inter modalità dei trasporti. Tutto ciò in un quadro di sviluppo teso alla creazione di nuove opportunità lavorative ed all’introduzione

di sistemi innovativi nei processi produttivi. Successivamente alla sottoscrizione di questo protocollo, l’attività della Regione Molise e della Provincia di Campobasso si è arrestata senza alcuna plausibile ragione. Questa nota è semplicemente un invito a tutti, compresi i Sindaci delle aree del Fortore Molisano ad interessarsi alla realizzazione di un opera strategica che senza dubbio favorirebbe le comunicazioni da e verso la nostra regione. Ben venga l’autostrada se mai si realizzerà, ma lasciamo spazio anche alle aziende private che vogliono investire, a proprio rischio, nella nostra regione per favorirne una rinascita che aspetta da lungo tempo. Augurandomi - chiude la lunga ed articolata lettera Emilio Venditti - che le autorità preposte non facciano nuovamente orecchie da mercante, invito il popolo molisano a voler riflettere su quella che è la realtà di fatto di questa regione.”

Epatite C, centro prescrittore il reparto malattie infettive del Cardarelli Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.

Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.

Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.

Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.

Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.

Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro

CAMPOBASSO. “Quando si fa quadrato su tematiche di interesse collettivo i risultati vengono raggiunti ed in tempi brevissimi” commenta così il consigliere Filippo Monaco la pubblicazione della Determina del Direttore del servizio programmazione e assistenza farmaceutica riguardante i centri prescrittori. “Proprio nei giorni scorsi mi occupai della vicenda dei centri prescrittori del farmaco innovativo Sofosbuvir nella lotta alle epatiti C, chiedendo appunto alla Regione di allinearsi sulle direttive del’AIFA ed oggi apprendo che anche in Molise ci si potrà curare da questa malattia. Sarà infatti la U.O.C. Malattie Infettive del Cardarelli di Campobasso il centro prescrittore di tale farmaco ed in più, mi riferiscono dalla direzione generale, sarà disponibile anche un altro farmaco, l’Olisio, sempre presso lo stesso reparto”. “Una buona notizia per tutti i malati che erano in attesa di potersi finalmente curare nel proprio territorio”.


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5 28 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Molise e la camicia di Totò Ricordate la camicia di Totò? E’ quella che indossa la Regione Molise. Centomila euro per lo Sportello Europa. Se ne occuperà l’Agenzia Apre individuata, senza gara d’appalto, dal direttore del Servizio coordinamento della Programmazione comunitaria della Regione Molise. Volete che la Regione Molise possa mai contenere al proprio interno le competenze professionali necessarie per attivare lo Sportello Europa? Non sia mai detto. E, così, si è pensato all’Agenzia Apre per il supporto informativo e assistenza alla partecipazione da parte dei potenziali beneficiari al Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione (2014 - 2020) Horizon 2020. Un front office da aprire all’interno del palazzo della Giunta regionale. Senza che nell’ultimo anno sia stato fatto un solo incontro tra università, ricercatori,

imprese per favorire l’incontro di domanda-offerta e rendere, così, per davvero utili i programmi di finanziamento europei. Già, dimenticavo, l’Incubatore delle imprese di Campobasso di via Monsignor Bologna è stato ridotto a sede di un’associazione e a bar; l’Ente fiera di Selva Piana è chiuso e stessa sorte è toccato al Parco Tecnologico e Scientifico dell’Università. E dove, allora, fare nascere le collaborazioni fra centri di ricerca e imprese molisane? Dove sviluppare i servizi personalizzati alle industrie ed agli istituti di ricerca in Molise? Come garantire la migliore valorizzazione dei risultati di ricerca prodotti in Molise? In compenso, però, la Regione Molise spenderà 100mila euro per lo Sportello Europa. Come la camicia di Totò, perdincibacco.

Neanche tre firme per la mozione di sfiducia. Se questa è opposizione Il Governo del Presidente Frattura vive indisturbato nel suo Universo Parallelo, mentre nel Molise reale... Qualche settimana fa abbiamo dato conto, a voi lettori, della mozione di sfiducia per il Presiedente Frattura e il suo fallimentare Governo, avanzata dai due consiglieri del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico e Patrizia Manzo. Per essere ufficialmente portata in consiglio e discussa, la mozione doveva portare in calce la firma di almeno cinque consiglieri; altri tre, dunque, oltre ai due pentastellati. Fino ad oggi, oltre ad una verbale, nient’affatto ufficiale, piena di distinguo e sottolineature, disponibilità data dal consigliere Nicola Cavaliere, di Forza Italia, dai banchi dell’opposizione, però, solo silenzio. Complice e un filo vigliacco. Il muro di mattoni (di centrodestra e centrosinistra), saldamenti impastati di consociativismo a presa rapida, non fa una piega. I Nostri gongolano felici

Quindi, nessun “patto dell’imbarazzo”, né “firme a nostra insaputa” come detto da Frattura. A proposito, il fallimento del Governatore è sotto gli occhi di tutti. Un disastro politico fatto di annunci in campagna elettorale (quelli sì frutto di “firme a sua insaputa”) e di un’alleanza con Patriciello che tiene il presidente con le mani legate sin da quando proprio Frattura decise di defenestrare Carmine Ruta e cestinare il Programma Operativo dell’estate 2013 che incideva sullo squilibrio delle risorse tra pubblico e privato. Un Piano che riuscì finanche a ottenere apprezzamenti, seppur timidi, da parte del Tavolo Tecnico. Bisognava solo integrarlo con un cronoprogramma degli interventi e un’analisi dei costi, invece a dicembre 2013 a Roma arrivò un Piano del tutto stravolto che, riportando il privato in posizione di forza, ha subìto continue bocciature da parte del Ta-

per aver tutelato la Carrese (con tutto il rispetto, per carità), mentre mancano 900.000 euro per garantire ancora un efficace e valido servizio pubblico di screening oncologico; i Nostri convocano il consiglio alle 11.30, per due ore di amenità, mentre il programma

“Garanzia giovani” (7 milioni e mezzo di risorse per l’occupazione giovanile) ci viene rispedito indietro perché modulato con i piedi; i Nostri vanno in TV a petto gonfio, pure leggermente arrogantelli, mentre il POR 2014-2020 ci viene rispedito indietro con 108 conte-

stazioni dalla Commissione Europea (alcune delle quali veri e propri doppi segni blù, come usavano le nostre professoresse, con i più ciuchi); i Nostri spiegano; producono comunicati stampa in quantità; sottolineano che; ribadiscono ancora; rendono noto; mettono in campo, nell’interesse della gente…; mentre nel Molise reale la sanità, l’edilizia (ah, la ricostruzione!), i trasporti, il comparto agroalimentare e quello tessile(Itierre, GAM, Zuccherificio ma non solo), i precari, i giovani disoccupati vengono spudoratamente lasciati al loro destino. Eppure ci risulta che, sotto sotto, qualche consigliere di maggioranza cominci ad avvertire fastidio, se non sensi di colpa, per tanta inconcludenza ed inadeguatezza; ma evidentemente c’è un diffuso difetto di attributi tra i No-

Il fallimento di Frattura è sotto gli occhi di tutti volo. Bocciature ripetute sistematicamente nell’ultimo anno e mezzo, fino a presagire il Commissariamento di Frattura, causa incapacità della struttura di rientrare dal debito di 420 milioni di euro. Sul tema, poi, è intervenuto anche l’ex Governatore. Iorio ha tenuto innanzitutto a smentire il fatto che, negli anni scorsi, ben 180 milioni di euro siano stati sottratti alla Sanità per finanziare altri capitoli di spesa: su questa storia però ben altre strade andrebbero percorse. Comunque sia, sempre Iorio ha sottolineato la necessità di impugnare il Regolamento attuativo del Decreto Balduzzi per evitare che gli standard ospedalieri definiti diano il colpo di grazia alla già malconcia Sanità molisana. Peccato che il consiglio di Stato abbia già dato il via libera per la conclusione dell’iter e la giuri-

sprudenza costituzionale è già piena di precedenti in tal senso. Quindi, con tutta probabilità, un eventuale ricorso sarebbe rigettato per il semplice fatto che questi standard sono stati concertati d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Infatti il 10 luglio e il 5 agosto 2014 è stata sancita l’intesa tra Governo e Regioni sia sul Patto per la salute che sui re-

golamenti attuativi del “Balduzzi” e, dalla lettura dei verbali, in entrambe le occasioni il Presidente Frattura non risultava essere presente ai tavoli. Non solo. Allo stesso modo non porterebbe a nulla neanche l’eventuale richiesta di deroghe solo perché abbiamo un numero di abitanti insufficienti o un territorio disagiato. Ciò che andrebbe fatto, invece, è innanzitutto proporre una riorganizzazione dell’offerta sanitaria in grado di metterci sulla buona strada per la definitiva fuoriuscita dal Piano di rientro, con tutto quello che significa in termini di sblocco del turn over e

stri. Per non parlare dei consiglieri di opposizione; che poi erano gli amici del cuore dell’attuale Governatore, fino a qualche tempo fa. Poi, si sa, nella vita le cose cambiano. Almeno così si dice. Ma, a ben guardare, qui in Molise non cambia mai nulla. Trecentomila anime che peggio amministrate non si può; da sempre. Trecentomila anime che non sono mai, ma proprio mai, riuscite a darsi una classe dirigente produttiva, capace di immaginare e realizzare condizioni di progresso (etico e sociale) e crescita (economica e materiale). Probabilmente, verrebbe da pensare, i veri colpevoli di tanto sfacelo, siamo noi; che per pigrizia, ingenuità, incapacità di osare, connivenza, interesse, abbiamo lasciato che tanta maldestra incapacità ci governasse così a lungo e a così caro prezzo.

riduzione delle tasse regionali, come hanno fatto quasi tutte le regioni d’Italia. Ma contestualmente bisognerebbe anche evidenziare le illogicità contenute nel regolamento del “Balduzzi” che non permettono alla Regione di garantire i livelli essenziali di assistenza, costringendola invece a rispettare standard che, magari, vanno bene per le aree metropolitane, ma non per una regione con una dispersione demografica alta come la nostra: basti osservare i tempi d’intervento per la rete dell’emergenza. In conclusione, per il MoVimento 5 Stelle il tempo è scaduto. Quindi confermiamo la mozione di sfiducia alla luce dell’evidente incapacità di Frattura di dare risposte al territorio e ai Ministeri, dai quali dipendiamo, è bene ricordarlo, proprio per colpa di anni di malagestione della Sanità. Movimento Cinque Stelle


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Campobasso

28 febbraio 2015

Gettoni pignorati: accade anche questo a Palazzo san Giorgio Pensiamo anche all’imbarazzo di fronte a queste circostanze sia degli apparati comunali che devono eseguire il provvedimento di pignoramento sia dell’interessato che magari per un disguido, una dimenticanza, per un contenzioso in corso si vede coinvolto e fatto oggetto di una particolare attenzione. La somma pignorata non è un granché: poco più di duemila ero. E cosa c’entra il Comune? C’entra in quanto il consigliere comunale percepisce dall’Ente un gettone di presenza nella misura unitaria lorda di 50,32 euro per ciascuna partecipazione alle sedute del consiglio e delle commissioni consiliari nel limite massimo di 1.183,53euro mensili lordi. Con

Non tutti i gettoni comunali finiscono in gloria, ovvero nelle tasche dei consiglieri. E non tutti i consiglieri sono uguali se c’è qualcuno che i gettoni di presenza se li vede purtroppo pignorati. Accade anche questo nella variegata presenza umana nell’aula consiliare di Palazzo san Giorgio. Che, come accenniamo, registra situazioni particolari, contingenze fuori programma. Come del resto si deve ritenere l’atto di pignoramento promosso da Ultragas S.p.A. contro un consigliere comunale, nonché contro il Comune di Campobasso quale terzo pignorato. Il nome del consigliere è giustamente omesso in stretta osservanza, e non capita spesso, della legge sulla privatezza.

l’atto di pignoramento presso terzi, l’Ultragas obbliga il comune a pignorare tutte le somme, a qualunque titolo dovute dall’amministrazione al suo debitore. Ciò ha comportato che mensilmente, a titolo cautelare, a decorrere dal mese di febbraio 2015, la somma netta spettante al consigliere comunale per i gettoni di presenza viene trattenuta al fine di accantonare gli importi fino alla notifica dell’Ordinanza di Assegnazione da parte del Tribunale di Campobasso. Sui gettoni la cronaca locale ha speso parecchio spazio e differenti valutazioni e commenti. La circostanza apre un diverso scenario, annovera una realtà poco conosciuta, e invita a riflettere sulle vicende della vita.

“Young artist”, il progetto europeo Presentato il bando di partecipazione indirizzato ai giovani artisti CAMPOBASSO. Si è tenuta nella sala consiliare di Palazzo San Giorgio la conferenza stampa indetta dall’assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili di Campobasso guidato da Emma De Capoa, per presentare il bando di partecipazione indirizzato ai giovani artisti locali di età inferiore ai 35 anni che lavorano, studiano o vivono nel capoluogo di regione. Un’iniziativa che si collega direttamente allo ‘Young Artist Biennale’ che quest’anno si svolgerà a Milano in occasione dell’Expo 2015. Il Comune di Campobasso, membro della Bjcem, Associazione internazionale Biennale Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, darà la possibilità di parteci-

pare direttamente a tale evento multidisciplinare che si svolgerà presso la Fabbrica del Vapore, dal 22 al 25 ottobre 2105, e che prevede la partecipazione di oltre 300 artisti provenienti da tutta Europa. L’assessore De Capoa, illustrando il progetto e le finalità, ha invitato i giovani a prendere parte alla selezione che riguarderà i lavori sulle Arti visive: opere di pittura, scultura, incisione, fotografia, fumetto e interventi di arte pubblica; nonché sulle Arti Applicate: architettura, industrial design, web design, moda, creazione digitale. Gli artisti dovranno presentare un progetto specifico in relazione al tema di questa edizione,individuato nel ‘No Food’s Land- Il

mondo dopo l’Expo’. Un indirizzo questo che intende stimolare la riflessione su come ognuono viva in balia delle proprie abitudini, non solo in senso pratico ma anche mentale ed emotivo. Le opere saranno valutate da una commissione creata ad hoc dal Comune, che verrà composta da esperti nelle diverse discipline artistiche. In caso di selezione gli artisti saranno invitati a partecipare alla manifestazione e a presentare il proprio lavoro. Il termine per le candidature è fissato per il prossimo 16 marzo, tale data molto probabilmente subirà però una proroga nei prossimi giorni. Per partecipare è necessario inviare il materiale presso l’assessorato alle

politiche giovanili sito in via Cavour, 5. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.comune.capobasso.it, dal quale si può scaricare il bando completo e la scheda di partecipazione. Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dal sindaco Antonio Battista. “L’Expo - ha sostenuto il primo cittadino del capoluogo - può essere una vetrina per la nostra realtà anche in ambito artistico. Per i giovani si fa ancora troppo poco, ecco perchè ci impegneremo per recuperare il Palazzo dell’ Ex Omni di Via Muricchio, cosi da creare uno spazio idoneo alle politiche giovanili, in grado di ristabilire l’importanza della cultura, dell’arte e dell’aggregazione”.

Il Team Vizzarri oro e riconoscimenti per la cucina molisana agli Internazioniali d’ Italia Lunedì 2 marzo 2015 alle ore 11.00, presso la Sala Falcione della CCIAA di Campobasso in Piazza della Vittoria 1, il Consorzio Le Carni del Tratturo, organizza una conferenza stampa per presentare il vincitore della medaglia d’oro della competizione gastronomica “ Internazionali d’Italia”: Vizzarri Team Molise, guidato dal grande Chef Nicola Vizzarri e composto da uno staff di giovanissimi cuochi, tutti molisani. Quest’ anno Vizzarri Team Molise oltre la medaglia d’oro , ha ricevuto una menzione speciale come migliore squadra, distintasi per razionalità, efficienza di servizio e ottenendo

un risultato di eccellenza esemplare di un team professionale, rispettando a pieno titolo quanto previsto dal regolamento del concorso, in ambito di igiene , HACCP ( Hazard Analysis and Critical Control Poin ) e “mise en place”. Attraverso questo prestigioso concorso, promosso dalla Federazione Italiana Cuochi, la cucina molisana ha avuto la sua grande vetrina internazionale ,per essere conosciuta e apprezzata dal pubblico e dalla giuria: oltre 500 cuochi provenienti da tutta Italia e da tutta Europa hanno proposto le eccellenze della propria cucina regionale; dunque un ‘occasione im-

portante per dimostrare le tendenze della professione , per misurarsi con i professionisti del settore e per far conoscere la cucina tipica attraverso la scelta di ingredienti molisani , accostamenti , abbinamenti , contrasti di sapori . All’incontro presenzieranno: il Vicepresidente di Unioncamere Molise, nonché Presidente della Camera di Commercio di Campobasso, Paolo Spina , il Presidente della Coldiretti Molise Tommaso Giagnacovo, il Presidente del Consorzio Le Carni del Tratturo Giovanni Monaco, il Direttore del Consorzio Le Carni del Tratturo Francesco Dorsi.


Campobasso

7 28 febbraio 2015

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La Provincia a lavoro sulle strade Benché in fase di “rottamazione”, l’Ente di via Roma affronta alcune emergenze. Del futuro non v’è certezza... Piove, governo ladro! Qualche giorno di pioggia ed ecco che i nodi della mancata manutenzione delle nostre strade provinciali cominciano a venire al pettine. Il Presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis e l’assessore ai lavori pubblici Di Biase, comunicano che l’Ente è intervenuto per ripristinare la viabilità sulla strada provinciale n. 100 che da Bojano conduce a Civita di Bojano. A causa delle piogge, nella giornata dello scorso 26 febbraio, un movimento franoso è venuto giù da un costone, occupando la carreggiata e isolando di fatto la caratteristica frazione di Civita. Per il resto, per le altre strade di competenza, tutto in ordine, fanno sapere da Via Roma; sperando che smetta di piovere, ci permettiamo di aggiungere. Ci viene segnalato, poi, un pericoloso e profondo avvallamento che sta

caso, un tempestivo intervento, prima che la faccenda si faccia più seria. L’inverno ci sta riservando l’ultimo colpo di coda e, tutto sommato, fino ad ora l’abbiamo scampata bella. Tocca sperare che le piogge di questi giorni vadano a scemare perché le Province

interessando la strada provinciale che collega San Felice del Molise a Montecilfone che ha già provocato alcuni danni alle vetture in transito, oltre a creare un reale pericolo per l’incolumità degli automobilisti. Urge, anche in questo

sono in via di “rottamazione”. Abbiamo assistito, tra l’attonito ed il disarmato, al taglio delle ore di riscaldamento nelle aule scolastiche; figuriamoci per quanto ancora le Province potranno assicurare una corretta e puntuale manutenzione dei tratti di strada di loro competenza. Ma sono i tempi. Senza ombra di dubbio non possiamo più permetterci, come collettività, questa ipertrofica Pubblica Amministrazione; uno snellimento è d’obbligo. Purtroppo, però, la sensazione è che, al di là di generiche volontà riformatrici, il Governo di Roma non abbia una strategia precisa per ridefinire competenze e relative dotazioni finanziarie; le Province, quindi, (r)esistono ancora, ma in un triste clima di smobilitazione ed impotenza operativa; abbandonate a se stesse. Un pò come tutti noi, del resto.

“Piazza Pepe chiusa? Per favorire i supermercati” La dura denuncia è del consigliere comunale, Enrico Perretta. “Il centrosinistra ha già operato così” ll consigliere comunale di minoranza a Palazzo San Giorgio, Enrico Perretta, si scaglia contro la decisione della Giunta guidata dal sindaco Antonio Battista, circa la chiusura di Pizza Pepe al traffico veicolare. “La mia opposizione alla chiusura – fa sapere Perretta – deriva da una sola motivazione: a che serve rendere pedonale un’area che, in quanto tale, diventa il simbolo della desertificazione e del degrado di un’area centrale? Ci sono parchi a Campobasso che se ben organizzati possono diventare un fiore all’occhiello per la città ed essere fonte di servizi per chi ama passeggiare a piedi, lontano dallo smog. Il tutto senza aggravare o contrapporsi alle esigenze di chi, in centro, ha attività commerciali”. “Capisco anche l’esigenza, da parte di Colagiovanni e Battista - prosegue - di rea-

lizzare le promesse elettorali. Allora, senza andare troppo per le lunghe, mi rivolgo ai due esponenti dell’esecutivo e chiedo: sarebbe quanto meno possibile rendere attrattiva quella zona da indurre i pedoni a sostare e vivere Piazza Prefettura?”. Per l’esponente di Palazzo San Giorgio “la Piazza più discussa di Campobasso oggi resa pedonale, è in condizioni inaccettabili”. “Secondo la Giunta Battista – dice ancora Perretta – i cittadini potrebbero portare i loro figli a giocare in quello spazio immenso fatto di pavimentazione dissestata, pozzanghere d’acqua, angoli lasciati nell’abbandono più totale e, nel mezzo a questo stato, il nulla. O meglio, una serie di attività commerciali penalizzate dalla decisione dei nostri geni del rilancio campobassano. E allora mi chiedo: qual è stata la vera

motivazione che ha spinto l’esecutivo del centrosinistra a prendere questa decisione che non porta vantaggi a nessuno? Perché i cittadini non hanno alcun interesse a sostare in quell’area pedonale, priva di tutto e peraltro in condizioni pietose, mentre i piccoli commercianti sono sempre più vittime della crisi economica accentuata dalle decisioni politiche che vengono prese senza programmazione e senza pensare alle conseguenze. La domanda mi viene spontanea: vista la storia passata del centrosinistra, siamo sicuri che gli interessi di maggiore affluenza ai centri commerciali non siano alla base - conclude - di scelte politiche volte ad indebolire il tessuto economico del centro città?”.

L’Acem a Maio: “Sta distruggendo le imprese locali” n riguardo alla replica diramata via web dall’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Campobasso Pietro Maio, circa le doglianze manifestate dall’ACEM nei giorni scorsi sull’inopportunità del ricorso a gare aperte per lavori di piccoli importi, l’Associazione puntualizza quanto segue. L’ACEM è innanzitutto rammaricata che l’Assessore Maio non abbia compreso bene il tenore della lamentela che non sta tanto nella velocità di attivazione dei bandi di gara, quanto nella circostanza che tale velocità – e qui sta il paradosso – potrebbe non arrecare vantaggio alcuno alle imprese, all’indotto ed all’occupazione del territorio di cui egli parla. Ciò in quanto, con la crisi del settore, imprese “spregiudicate” di fuori regione potrebbero concorrere alla gara con ribassi mo-

struosi e aggiudicarsi i lavori a discapito delle imprese del posto. Viceversa, queste ultime potevano essere interpellate anche in assenza e nelle more dell’emanazione del regolamento dei lavori in economia, semplicemente effettuando un’indagine di mercato ai sensi dell’articolo 125 del codice appalti ed invitando da un minimo di 5 operatori in su: in questo caso si sarebbero accorciati i tempi di cui parla l’Assessore, al contrario pesantemente aggravati con una procedura aperta che gli addetti ai lavori ben sanno cosa comporti quanto a lungaggini, dispendiosità, termini e farraginosità. E questo, secondo l’Associazione, è mancanza di coraggio e di acume politico e, come afferma l’Assessore Maio, può anche esprimere la voglia di fare per il bene superiore, ma senza la

destrezza di coniugare quest’ultimo con gli interessi della realtà territoriale, di cui l’Amministrazione dovrebbe costituire ente esponenziale, in factum si traduce in sterile baluardo di astratti principi. “Non riesco a comprendere a quale territorio appartengano le imprese e l’occupazione di cui parla l’Assessore Maio – commenta il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – e lo invito nuovamente nelle more dell’adozione del regolamento a far ricorso come fanno anche altri enti appaltanti in Regione agli strumenti che la legge consente per aiutare in un certo qual modo le aziende locali per lavori di piccoli importi. Confermo che se queste gare saranno aggiudicate fuori, ci mobiliteremo verso il Municipio!”



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Isernia

28 febbraio 2015

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Abusi di alunni a scuola, arrestato Operazione dei Carabinieri nei confronti di un bidello di scuola media ISERNIA. Un bidello di una scuola media arrestato per pedofilia, l’uomo 65 anni, ha compiuto atti sessuali su bambini di una scuola media della provincia di Isernia. L’anziano è stato arrestato questa mattina

dai Carabinieri di Isernia. Il procuratore Paolo Albano, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa i dettagli dell’operazione: “Determinante è stata la collaborazione del dirigente scolastico e del corpo

docente. A loro i bambini hanno confidato cosa quell’uomo faceva a scuola”. Il procuratore non ha precisato il numero dei bambini coinvolti: “Sono tanti – ha detto Albano – alcuni spiati dalla serratura delle porte dei

bagni, altri palpeggiati, ad altri ancora l’uomo faceva delle proposte”. L’anziano si trova ai domiciliari dopo le formalità di rito svolte nella caserma dei Carabinieri di Isernia.

Un Asse attrezzato per Venafro La proposta era stata presentata in Consiglio regionale da Tony Incollingo VENAFRO. Nel 2002, il Consiglio regionale ha recepito una proposta a firma del Consigliere Tony Incollingo, riguardante la realizzazione di un Asse attrezzato che avesse al suo interno un centro commerciale dove gli operatori locali potessero collocare le loro attività. La ragione di tale idea risiedeva nel fatto che con i lavori della Variante esterna all’abitato di Venafro, il tessuto economico e produttivo della Città, poteva subire forti flessioni a seguito della riduzione del transito dei veicoli e di conseguenza del passaggio di potenziali consumatori. Un modo per programmare lo sviluppo ed evitare che dalla realizzazione di infrastrutture importanti per la viabilità, scaturissero problematiche di altra natura. Con l’apertura della strada a scorrimento veloce al di fuori dell’abitato cittadino, se in qualche misura si è decongestionato il traffico proveniente da Napoli, bypassando Venafro, dall’altro si sono determinate oggettive difficoltà proprio nel tessuto economico e produttivo locale, contribuendo

alla chiusura di molte attività commerciali e artigianali della Città. “Con la possibile realizzazione della cosiddetta Bretella di collegamento Variante di Venafro al Casello A1 San Vittore, che devia anche il traffico proveniente da Roma, la questione potrebbe acuirsi ulteriormente, e il problema già lamentato da tempo dai tanti operatori economici locali, tornerebbe in evidenza in tutta la sua dolorosa realtà. La proposta formulata e approvata dal Consiglio regionale a suo tempo, metteva già in luce questa problematica e proponeva una soluzione: la realizzazione di un Asse Attrezzato, infrastrutturato, con un Centro Commerciale che offrisse la possibilità ai commercianti e artigiani locali di “recuperare” il traffico veicolare e con esso i potenziali clienti”ha detto l’assessore regionale del Pd, Massimiliano Scarabeo: “Una soluzione sulla quale sarebbe utile fare un’ampia riflessione da parte dell’Amministrazione di Venafro e della Regione Molise che, ripeto, l’ha

già affrontata nel 2002, soprattutto oggi, alla luce della crisi economica in atto e le forti contrazioni dei consumi vediamo l’economia locale in seria difficoltà. Una riflessione che, però, deve vedere coinvolta a differenza del passato, quali attori protagonisti anche e so-

prattutto le Associazioni di categoria e quelle dei consumatori e dei cittadini, affinché possa essere sviluppato un piano di lavoro capace di verificare e proporre tutte le possibili decisioni sulla possibilità di una effettiva concretizzazione di tale proposta.”

L’I.R.C.C.S. Neuromed in campo per la Giornata delle Malattie Rare 2015 Si presentano in meno di un caso su 2000, e nel mondo ne sono state classificate circa 8000 diverse. Sono le malattie rare per le quali sabato 28 febbraio 2015, l’intera comunità scientifica, le organizzazioni e le fondazioni italiane, europee e mondiali promuovono una giornata di informazione al cittadino. Considerando il numero di patologie rare conosciute, nonostante la bassa frequenza per ciascuna di esse, si calcola che in Europa siano 30 milioni le persone affette. Un numero enorme di malati, sesso solitari, spesso senza conoscere nessuno che abbia lo stesso problema. Una sofferenza isolata, insomma. E’ per questo che il tema dell’ottava edizione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare 2015, Vivere con una malattia rara, rende omaggio ai malati, alle famiglie e a chi presta loro assistenza sanitaria. Sono donne, uomini, bambini che affrontano ogni giorno la sfida di vivere, direttamente o indirettamente, con una patologia rara. Lo slogan Giorno per giorno, mano nella mano ri-

chiama la solidarietà tra le famiglie, i malati e le comunità. Anche quest’anno l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed e la sua Fondazione promuovono, grazie alla stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e con la dirigenza del Liceo Scientifico Romita di Campobasso, un convegno

sul tema con un approfondimento a cura del dottor Augusto Di Castelnuovo, ricercatore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Neuromed, dal titolo “Malattie Rare. Tristi orfanelle della Ricerca”. Il convegno si terrà oggi presso l’Aula magna del Liceo Scientifico Romita, a partire dalle ore 11:00; oltre alla te-

stimonianza di una famiglia, interverranno la Dirigente scolastica dell’Istituto, dottoressa Anna Gloria Carlini, e la dottoressa Maria Lucia Di Nunzio, Coordinatrice del Centro per le Malattie Rare dell’Ospedale Cardarelli. Un incontro che intende approfondire la conoscenza della malattie rare, i passi in avanti fatti dalla ricerca nello studio di tali patologie con coloro che sono detentori delle scelte future della nostra società, i giovani. “Le malattie rare sono spesso su base genetica e si manifestano in età precoce. Le persone colpite nel complesso sono milioni, - dice Di Castelnuovo - ma gli individui colpiti da una specifica malattia rara sono pochi, a volte poche centinaia in tutto il mondo. Questo aspetto comporta da una parte una oggettiva difficoltà a studiare la malattia per mancanza di un numero sufficiente di casi clinici, e dall’altra riduce fortemente l’interesse delle industrie farmaceutiche ad investire nella ricerca di cure contro di esse. L’eventuale cura/farmaco avrebbe un

mercato molto limitato, tale da non giustificare gli investimenti, tanto meno recuperarli. E così la malattie rare sono diventate le tristi ancelle della ricerca e della medicina”. “E’ importante dare un contributo chiaro di informazione ai giovani ed ai cittadini tutti – commenta Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed – e soprattutto sollecitare affinché la ricerca venga finanziata non per elargire prebende ma per trovare soluzioni che migliorino le condizioni di vita dei cittadini, soprattutto per questi pazienti doppiamente sfortunati e che ripongono in noi fiducia. In un momento in cui ci si accapiglia sulla sanità con una visione ragionieristica, preoccupiamoci dei problemi reali delle persone, delle cure e dei servizi essenziali da garantire. Migliorare l’assistenza in questa direzione significa puntare sulla ricerca e sull’eccellenza delle prestazioni perché è l’unica strada per dare risposte in futuro. Noi crediamo che questa missione, nel rispetto della gente”.


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Termoli

28 febbraio 2015

Consiglio comunale, mozioni tutte bocciate A Termoli botta e risposta tra maggioranza e opposizione. Lavori a scartamento tidotto TERMOLI. Ha seguito alla verifica del numero legale dei consiglieri, come da prassi, il Consiglio comunale in programma per il 26 febbraio con uno start dettato dalla presenza dei rappresentanti delle associazioni allo scopo di ottenere risposte in merito al bando per l’assegnazione dei locali comunali. Al centro della discussione il bando del 2013 con procedura subito fermata e qui a scendere in campo è il consigliere Rinaldi che ha chiesto di completare le procedure del bando di affidamento alle associazioni cittadine dei locali comunali, ma ciò non sarebbe ancora possibile

in quanto, come ha inteso specificare Maricetta Chimisso, “La delibera precedentemente sottoscritta dalla giunta Di Brino aveva dato come termine di validità dell’albo stesso un anno” e ciò si traduce semplicemente nell’impossibilità di avere a disposizione una graduatoria. Tra le azioni da porre in essere in tempi stretti, vi è l’emanazione del nuovo bando. A chiudere la discussione è il sindaco Sbrocca che ha adottato l’impegno a realizzare un aggiornamento delle graduatoria. Prende il via, subito dopo, una sorta

di inatteso “colpo di scena” il Consiglio comunale di Termoli che vede l’annuncio della mancata ricezione al protocollo di un emendamento a firma dei consiglieri di Libera Termoli in tema di “gettoni di presenza”. Motivo della questione è l’esser finita in tilt la tecnologia nel Comune di Termoli con il nuovo SOFTWARE che avrebbe “fatto danni”, finendo con il disperdere la richiesta in oggetto. Dopo una verifica tecnica, con Marinucci che dal palmare ha attestato l’invio e Manuela Vigilante che ha ammesso l’errore dopo la verifica “tecnica”,

non sarebbe stato possibile fare nulla e la discussione dell’emendamento verrà discusso in data da destinarsi. All’ordine del giorno anche la questione “affidamento della gestione del verde pubblico in modo diretto a cooperative di soggetti svantaggiati”. La proposta è stata respinta in quanto, come ha specificato l’assessore Florio, il bando sarebbe in fase di approntamento e prevedrebbe una linea guida tesa all’affidare il servizio di gestione in modo globale e attraverso un bando pubblico. Resterebbe però la possibilità di includere o escludere aree o

di utilizzare i servizi delle cooperative sociali per altre finalità. Proposta bocciata e sorte analoga anche alle altre in discussione all’ordine del giorno che, tute a firma della minoranza, come da trend sin dal principio dell’amministrazione Sbrocca vengono bocciate. E allora, croce nera anche alla proposta di costruzione di un’area recintata a Colle Macchiuzzo da adibire a dog park, per l’esattezza in via delle Orchidee. Non discusso, invece, il tema della ludopatia a causa dell’assenza isdel com - presidente della III sione Antonio Giuditta.

L’intervento

Democrazia partecipata e trasparenza amministrativa: solo promesse decantate in campagna elettorale di Rossella Mammarella

A distanza ormai di quasi due anni dall’elezione dell’amministrazione Notarangelo, occorre, purtroppo, constatare che tutto ciò che era stato preannunciato in campagna elettorale viene puntualmente disatteso e, a parte qualche debole tentativo, ogni iniziativa si risolve in un nulla di fatto. In particolare mi riferisco alle promesse fatte dall’attuale gruppo di maggioranza che annunciava, ormai ben due anni fa, un gran cambiamento nella gestione della cosa pubblica: sempre vicini alla comunità, sempre protesi ad informare correttamente. Insomma un gruppo che si proclamava artefice e attuatore di una vera e propria democrazia partecipata. Peccato però che i buoni propositi (per questo così come per altri impegni tanto esaltati) siano svaniti ben presto e i paladini della buona informazione istituzionale siano finiti per scambiare i propri aggiornamenti di stato sui social netwoork come i canali esclusivi attraverso cui fare comunicazione istitu-

zionale. Alla fine la tanto sbandierata democrazia partecipata in campagna elettorale, a giochi fatti, è finita in un sottoscala di Palazzo Ducale. Alla maggioranza tutto ciò dovrebbe essere ricordato in primis dalle segreterie dei partiti di PD, SEL e IDV e a seguire dagli ideologi e dai pseudo movimenti civici, che sfornano bollettini online quando sono all’opposizione per poi passare ai business plan una volta vittoriosi. Tocca dunque alla sottoscritta ricordare all’attuale maggioranza che era stato solennemente promesso all’elettorato larinese che, in caso di vittoria della lista “La fabbrica delle idee per una Larino migliore” , si sarebbe tenuto un incontro con i cittadini tre volte all’anno (per la precisione uno ogni quatto mesi) al fine di rendicontare in modo periodico e puntuale il lavoro svolto. Ed infatti il primo (ed unico) incontro si è anche svolto, per la precisione nel dicembre 2013, occasione in cui

gli assessori più che raccogliere osservazioni e dialogare con i presenti si presentarono in sala con tanto di slides in powerpoint (come se fossimo a una lezioncina di gestione della PA! ); da allora, nessun altro incontro è stato più fatto ma soprattutto di quegli obiettivi, posti a medio e lungo termine, non se ne ha traccia. Evidentemente la maggioranza ha ben presente cosa potrebbe accadere oggigiorno nel caso in cui si svolgesse analogo appuntamento, non a caso non siamo nemmeno a metà mandato ed è già asserragliata a Palazzo Ducale. I cittadini larinesi sono costretti a prendere atto (per l’ennesima volta) che i programmi del cosiddetto centrosinistra larinese servono semplicemente da allegato in fase di presentazione della lista. E cosa aggiungere, rimanendo sempre nell’ambito della trasparenza e della partecipazione, in merito alla mia proposta, accolta e condivisa dalla maggioranza, di trasmettere i

consigli comunali sul web? Dopo le prime sedute diffuse in rete , in via speriementale e tra mille difficoltà, attraverso un canale creato appositamente su youtube, nulla è stato fatto per potenziare e migliorare il servizio nonostante io stessa abbia cercato più volte un incontro ai massimi livelli istituzionali con l’attuale maggioranza per cercare di trovare una soluzione definitiva al problema. Cosa si aspetta?! Un impegno anche questo disatteso ma che si potrebbe mantenere semplicemente con un po’ di buona volontà ma che, a quanto pare, anche questa sembra venir meno a discapito della corretta e puntuale informazione pubblica che permetterebbe invece un maggiore coinvolgimento dei cittadini ed il diritto/dovere di informare e ad essere informati nel loro rapporto con l’ente pubblico. * Consigliere comunale di minoranza di Larino e vice presidente del consiglio comunale

Schianto fatale per una 43enne L’incidente stradale sulla provinciale che collega San Giacomo a Guglionesi SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI. La giornata di venerdì 27 febbraio è cominciata nel peggiore dei modi in Basso Molise. Intorno alle 8 c’è stato un incidente stradale sulla provinciale che collega San Giacomo degli Schiavoni a Guglionesi, in corrispondenza della zona artigianale. Purtroppo nel sinistro è deceduta una donna. Sul posto sono intervenuti il 118 coi volontari della Misericordia e i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Termoli. A perdere la vita Anna Manusacchio, di 43 anni, originaria di Ripalimosani, ma residente a Guglionesi. La donna viaggiava su una Fiat Punto bianca in compagnia della figlia 18enne. La macchina ha sbandato ed è andata a sbattere contro un albero, ribaltandosi. Per la 43enne non c’è stato nulla da fare, è morta sul colpo.


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Termoli

28 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Ampliamento Momentive: basta giocare con la salute dei Termolesi!” Per il gruppo consiliare Ncd l’argomento va affrontato e discusso in Consiglio comunale TERMOLI. “A seguito di numerosi articoli circa l’ampliamento della Momentive, a seguito dell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Molise in un area già fortemente compromessa a causa degli insediamenti produttivi precedenti e, vista l’assemblea tenutasi il giorno 25 Febbraio 2015 dal Partito Democratico,per discutere sulla questione,corre l’obbligo di far presente al sindaco Angelo Sbrocca che non può esprimersi in modo arbitrario senza prima aver posto la questione all’ordine del giorno in assise civica e che, in tal modo, tutto il Consiglio Comunale di Termoli deve esprimersi con parere favorevole o meno.Così facendo, dimostrerà se la direzione della sua amministrazione è per salvaguardare la salute dei cittadini e tutelare l’ambiente o se è favorevole ad un eventuale incremento dell’inquinamento industriale”. Lo sostiene il gruppo del Nuovo Centrodestra al Comune di Termoli. “È giusto ricordare che già nel 2013, la questione è stata oggetto di attenzione da parte del Consiglio Comunale e, l’amministrazione Di Brino, confortata da parere tecnico scientifico, ha espresso parere non

favorevole in merito all’ampliamento delle chimiche, schierandosi apertamente dalla parte dei cittadini. Non siamo contrari allo sviluppo del territorio in generale, ma siamo consapevoli che il progresso deve basarsi su fabbriche a basso impatto ambientale o quantomeno su industrie che potrebbero inquinare molto meno rispetto a quelle già presenti sul territorio del Basso Molise. La tutela della salute e la sicurezza ambientale rientrano tra le nostre priorità, perché riteniamo appunto che il territorio vada difeso e

tutelato ad ogni costo e in qualunque contesto, per noi e per i nostri figli. E’ necessario quindi prevenire una eventuale incidenza non solo sul territorio termolese, ma anche su tutto il basso Molise, in quanto essendo aziende che lavorano materiale chimico ad alto potenziale inquinante, l’abituale circolazione delle masse d’aria sulla costa molisana che spirano in direzione dei paesi limitrofi come Campomarino, Portocannone, San Martino in Pensilis, Ururi, Larino e Guglionesi, sposterebbe le scie chimiche verso

gli stessi. Ciò provocherebbe gravissime conseguenze per l’ambiente e per i suoi abitanti. Non possiamo infine sottostare al “ricatto” che viene imposto da parte della dirigenza della Momentive di spostare gli stabilimenti in Germania qualora non venissero concessi i permessi, conuna paventata illusioneda parte della stessa di una eventuale ricaduta occupazionale di 25 nuovi posti di lavoro, sebbene si tratterebbe in realtà di poche unità operative. E’ evidente che il rapporto occupazionale è in proporzione sfavorevole rispetto ai rischi ambientali che si verrebbero a creare nel caso in cui la centrale fosse danneggiata da un improvviso incidente. Con la speranza che le nostre osservazioni non vengano accolte col solito silenzio, come già avvenuto precedentemente, chiediamo al Sindaco Angelo Sbrocca di essere trasparente e di schierarsi in maniera decisa a favore del territorio termolese e basso molisano. Oltre che ovviamente considerare la questione sotto l’aspetto ambientale e della tutela della salute dei cittadini”.

“Comune di Termoli, poca trasparenza” L’associazione La Giusta scuola denuncia la mancanza di accessibilità al sito istituzionale TERMOLI. Noi dell’Associazione “La Giusta Scuola” a causa del nostro operato (senza scopo di lucro!), che ha il fine di garantire nelle scuole il rispetto dei diritti e delle norme di sicurezza, ci troviamo spesso ad utilizzare il sito istituzionale del Comune di Termoli per controllare vari atti, delibere e comunicazioni, utilizzo indice di trasparenza che spetta di diritto ad ogni cittadino di uno Stato democratico e politicamente egualitario come sancito nellla legge 241/1990 ; da

QUALCHE MESE però stranamente alcune sezioni del sito sono in manutenzione; invece nell’archivio delle deliberazioni di giunta, nonostante le sezione non sia dichiarata in manutenzione, sono presenti solo gli atti promulgati dal 16/2/2015. Inoltre nelle varie sezioni dell’ “amministrazione trasparente” per vedere qualche documento bisogna azzeccare una delle parole contenute nella descrizione o nell’oggetto dei vari scritti, perché sono queste che dovranno

essere inserite nella barra di ricerca, dato che non è disponibile un elenco. O per lo meno risulta difficile trovare un modo di accedere ad una lista contentente i titoli di tutti i documenti. Insomma, più che di trasparente qui si dovrebbe parlare di traslucido. Una domanda sorge spontanea: è possibile che nessun componente della nostra amministrazione si sia accorto di questa complessità, nonostante il sito in questione sia un

importante strumento per la loro mansione? E’ possibile che con tutti gli avvocati che abbiamo in consiglio nessuno si sia ricordato della legge 241/1990 e quindi nessuno abbia richiesto di far inserire anche gli atti promulgati prima del 16/2/2015? Qualunque sia la risposta ora che Vi è stato segnalato, siete cortesemente invitati a rimediare in quanto la trasparenza di un ente governativo è fondamentale, è uno dei pilastri su cui si fonda la democrazia.

Ambulanti contro tasse e abusivi Confimpresa ritiene che le tasse applicate siano esose e nessun controllo per chi viene fuori TERMOLI. Gli ambulanti della costa molisana si sono ritrovati ieri pomeriggio nella sede di via Molise della Confimpresa regionale, per incontrare il presidente Luigi Zappone, il delegato nazionale di categoria Daniele Di Gennaro e anche il neo referente della Fibrac, la costola dei pubblici esercizi e delle attività turistiche, Massimo Mastrangelo. Erano trascorsi quasi due anni da quando nella medesima location il ticket Zappone-Di Gennaro lanciava chiari moniti alla vecchia am-

ministrazione comunale, soprattutto sul piano dei chioschi, il progetto che doveva dare nuova linfa al settore. Invece, ancora siamo alla base di partenza e solo una delle strutture a breve dovrebbe aprire. Ma le problematiche che esistono sul territorio sono davvero molteplici e spingono i rappresentanti della ConfimpresaEicap a muoversi in sinergia per cercare di risolvere le grane, come la ‘carta di esercizio’ chiesta a Larino, oppure per stimolare controlli e regolarizzazioni che impediscano il far-west

nel settore ortofrutticolo. Zappone, pur disegnando un quadro critico, ha voluto infondere coraggio agli esercenti del commercio che non hanno posto fisso, magari attraverso le opportunità concesse dai bandi della Bei o di Invitalia. Peraltro, nella riunione di ieri, a cui ha partecipato più di una dozzina di ambulanti, è stata anche ufficializzata la nomina di Mastrangelo, con cui Zappone collaborò ai tempi

d’oro della Confcommercio da 5mila iscritti in Molise. Discussi numerosi argomenti, come la presenza all’Expo, definita di scarsa prospettiva, essendo calendarizzata in un mese di luglio dove a Milano notoriamente non circola molta gente (vedremo se il traino dell’esposizione meneghina contribuirà a migliorare il pronostico). Il presidente ha esibito anche una lettera inviata ai parlamentari molisani in cui si è richiesto di intervenire sull’accesso al credito.



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Opinioni

28 febbraio 2015

di Claudio De Luca Anni fa, prima dell’inizio di una campagna elettorale per le “regionali”, l’allora Ministro Sacconi (che, di solito, era prudente non assumeva mai imprevedibili atteggiamenti) ebbe un lampo di genio e propose (in forza di una legge “ad hoc”) di fissare l’ineleggibilità di quegli amministratori locali che avessero governato producendo un disavanzo di bilancio. All’epoca, a subirne le conseguenze in Molise, sarebbe stato il Presidente Michele Iorio a causa della sua gestione della Sanità pubblica. Oggi la “novella” si sarebbe riverberata tranquillamente sul suo successore (altra faccia della medaglia) Paolo Di Laura-Frattura. L’idea sarebbe stata ottima se l’obiettivo avesse potuto essere quello di costringere ogni ente a conseguire sempre bilanci in pareggio, come peraltro avviene già negli Stati uniti d’America. Perciò, chi avesse governato originando soltanto debiti (che poi sarebbero rimbalzati sul “groppone tributario” dei cittadini-elettori) avrebbe dovuto cambiare mestiere immantinenti, contribuendo in tal modo all’equilibrio dei vari patti di stabilità fissati dal legislatore ed introducendo un meccanismo di selezione della classe politica, fatta finalmente di soggetti privi di patenti semplicemente regalate da una volubile (e colpevole!) opinione pubblica e non più di gente munita solo di titoli conquistati in forza di clientelismi esercitati alla grande. Insomma “kaputt!” a tutti i politici politicanti ed agli accattoni della politica. E Dio sa quanti ve n’è nella ventesima regione. L’idea di Sacconi avrebbe dovuto far discutere un po’ tutti dal momento che certe proposte avrebbero portato ad èsiti sicuramente favore-

Approssimandosi l’8a Giornata delle Ferrovie Dimenticate, indetta per domenica 8 marzo, le Associazioni ambientaliste nazionali e regionali confederate a Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce) , Borghi d’Eccellenza, organizzano una Maratona Ferroviaria da Rimini a Brindisi e Lecce, lungo la costa Adriatica, un tempo percorsa dalla mitica “Valigia delle Indie” - il treno che da Londra e Parigi avvicinava ai porti del Medio Oriente ed al Canale di Suez - ed oggi trascurata dall’Alta Velocità. La Maratona toccherà cinque regioni (Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia), consentirà ai partecipanti di incontrare esponenti istituzionali e della società civile, per sensibilizzarli alla difesa delle linee secondarie che si innervano dalla linea Adriatica verso le aree appenniniche, verso le Murge ed il Salento ed al recupero dei tracciati da tempo abbandonati, che attendono un nuovo servizio su rotaia (è avvenuto con successo per la Foggia-Lucera) o almeno una seconda vita come itinerari ciclo pedonali. La Maratona sarà anche l’occasione di riscoprire “un’Italia del minore,

Chi ha fatto deficit non può candidarsi

voli. E, fra di tutti, a farle proprie sarebbero dovuti essere soprattutto i rappresentanti della Lega nord, se non altro al fine di perfezionare la marcia del Federalismo fiscale. Avrebbero potuto fare questo proponendo una riformina

di fiancheggiamento dal momento che sono soprattutto le Regioni in disavanzo a creare problemi all’intera collettività, non riuscendo a sopportare i costi “standard” di produzione di servizi pubblici quali la Sanità, i Trasporti e

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

l’Assistenza sociale e rischiando di fallire in assenza di robusti trasferimenti somministrati direttamente dalle consorelle più virtuose. In sostanza, le Regioni ed i Comuni indebitati all’epoca rappresentavano l’equivalente della Grecia per l’euro. Prima o poi avrebbero posto l’Italia intera in una crisi di sostenibilità fiscale per i debiti contratti. Ecco perché, in un tale contesto, per quelli del “Carroccio” sarebbe stato meglio “ruggire” e proporre una riforma estrema, se non altro per mantenere lontane le mele buone da quelle bacate. In definitiva, il Federalismo può far comodo esclusivamente alle Regioni in avanzo di bilancio, cosicché quelle in disavanzo andrebbero abolite per legge, assegnandone funzioni e competenze allo Stato centrale, fatta eccezione per gli Enti a Statuto speciale, intoccabili perché tutelati dalla Carta costituzionale. La decisione avrebbe portato ad una semplificazione radicale dello scenario economico da cui avrebbe potuto trarre giovamento l’intero Paese. E, se le Regioni virtuose fossero lievitate con il Federalismo fiscale, guadagnando in competitività, quelle in disavanzo sarebbero state assorbite nei vari Ministeri dello Stato centrale che, così, avrebbero potuto finanziarne al meglio i disavanzi; e curare, con una sorta di commissariamento, i mali cronici della finanza pubblica locale, Molise in testa. Chi potrebbe essere contrario a tanto? Secondo noi strillerebbero soltanto quei politici che avessero perduto una poltrona da 10mila euro al mese (oltre ai “benefit”). In compenso, l’Italia intera eviterebbe l’onta di diventare alla stregua di una Grecia, assestando una botta autentica ai parassiti della spesa pubblica, Molise compreso.

Maratona ferroviaria lungo l’Adriatica quasi nascosta” ma non per questo priva di fascino e meno interessante, non solo per le ricchezze artistiche ed ambientali, ma anche per il grande patrimonio di archeologia industriale che deve essere conosciuto e valorizzato, testimonianza di una storia di sacrifici e di conquiste trasmessaci dalle precedenti generaz i o n i . La Maratona si apre con un evento/dibattito con passeggiata domenica 1 marzo presso la Repubblica di San Marino organizzato dall’Associazione Treno Bianco Azzurro. La breve passeggiata sarà fatta nelle gallerie Borgo e Montalbo; seguirà il dibattito: “Ferrovia “non” dimenticata San Marino - Rimini, ieri, oggi, domani.” Durante i lavori sarà presentata la “proposta di riattivazione del tratto Borgo Maggiore - San Marino città”, ferrovia turistica e non. La seconda Maratona si chiuderà ancora con un convegno a Lecce organizzato dalla Treno Storico Salento Express - Aiasaf Onlus riguardante un’ipotesi di rilancio in chiave turistica del tronco ferroviario di Gallipoli Porto, attualmente sospeso al traffico ordinario e a rischio di di-

smissione. Questo binario, che si dispiega per circa 800 metri dalla stazione principale, già da qualche tempo non viene più utilizzato dalle Ferrovie del Sud Est (se non in qualche occasione speciale con il Treno Storico), e pertanto rappresenta al momento l’unico esempio nel Salento di ferrovia (quasi) dimenticata La Terza maratona ferroviaria dIl programma Molisano 3 marzo 201. Ore 9,00 : Arrivo Maratona alla stazione Ferroviaria di lanciano dove la delegazione Molisana costituita da : Ass. Pierpaolo Nagni, Maurizio Varriano ( borghi d’Eccellenza/ Ad

Horas), Giovanni Concetti ( Ad Horas), accoglierà i partecipanti alla Maratona ferroviaria per trasferirsi in pullman ( concesso dall’Amministrazione comunale di Termoli ), in Molise; Ore 10,00 : Arrivo a Termoli piazza Municipio con saluto del Sindaco della Città, Angelo Sbrocca accompagnato dall’Amministrazione comunale e da esperti di storia della Città quali Antonio D’Ambrosio e dal presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis; Ore 10,15 : Visita alla Città e consegna, al Presidente di CO.MO.DO. attestato di amicizia;

Mini rappresentazione Medioevale a cura dell’Associazione ACORS di Termoli; Ore 11,15 : Partenza per Larino con destinazione Cantine D’UVA, con visione tratto ferroviario attualmente non in uso “ TermoliCampobasso-Benevento ) 3^ ferrovia d’Italia; Ore 11,40 : arrivo struttura D’UVA dove vi sarà accoglienza da parte del Sindaco di Larino , Vincenzo Notarangelo, da Pasquale Di Lena, nonché dai titolari della azienda per la visita e degustazione di prodotti locali; Ore 12,40 : partenza per il Casale di Clesilde in agro di Guardialfiera; Ore 13,05 : Arrivo Casale di Clesilde, amena struttura ricettiva con vista panoramica sul lago di Guardialfiera dove, grazie alla collaborazione e la disponibilità del titolare, Serafino Spugnardi, vi sarà la degustazione di prodotti tipici locali con la consegna di pubblicazioni e gadget offerti dalla Regione Molise e dalla Provincia di Campobasso; Ore 14,15 : Partenza per raggiungere la stazione ferroviaria di Termoli dalla quale la delegazione della 3^ maratona di Turismo Ferroviario , dopo i saluti di rito e l’arrivederci in Molise, proseguirà per la Puglia con destinazione Lecce.



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