TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 51 - marTedì 3 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Raffaele Pagano
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Raffaele Pagano. Dall'arrivo a Campobasso del nuovo Questore, non pochi i risultati raggiunti per garantire sicurezza ai cittadini e massima trasparenza da parte della struttura a seguito, anche, dei numerosi cambi che si sono registrati nei posti chiave. Soddisfazione si riscontra tra la gente per quanto fatto fino ad oggi e per quello che resta da fare.
Il Tapiro del giorno a Tecla Boccardo
Il Tapiro del giorno lo diamo a Tecla Boccardo. La sindacalista della Uil regionale aveva brindato con troppa precipitazione all'arrivo di Volpe Pasini allo Zuccherificio di Termoli. Ma sembra proprio sia caduta in evidente errore di valutazione considerando quello che è già accaduto nell'impianto saccarifero, le mancate semine e la necessità per la Regione di chiedere all'imprenditore, finalmente, i soldi.
Brasiello (PD) sindaco di Isernia bacchetta Frattura
“Se non siamo in grado di assicurare la salute ai nostri concittadini abbiamo il dovere di andare a casa”
Sulla sanità, non prendere in giro i molisani Servizio a pagina 3
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 3 marzo 2015
I tagli previsti sono catastrofici per il Molise qualora applicati come previsti
Sanità, il ricorso al decreto ultima speranza
Il guaio è che la Regione non si presentata al tavolo tecnico della Conferenza dei Governatori Ora la strada è tutta in salita anche perchè manca uno straccio di programmazione CAMPOBASSO. Sancita la distruzione della sanità molisana con il voto favorevole del presidente Frattura, agli emendamenti presentati al decreto Balduzzi, e con la colpevole assenza dei vertici politici e dirigenziali molisani al tavolo tecnico della Conferenza delle Regioni a Roma. Al contrario, la Regione Basilicata ha fatto inserire in un apposito documento, un emendamento che abbatte del 10% ( da 600.000 a 540.000 abitanti ) il criterio della popolazione minima, rientrando nei parametri e salvando così i propri Ospedali. Che ha fatto, invece dopo, il presidente Frattura? Ha firmato l’intesa senza alcuna correzione per il Molise. In questo modo il Cardarelli perde il DEA di 2° livello, Isernia e Termoli vengono declassati a Ospedali di Base. Il Neuromed perde la Neurochirurgia e la Cattolica la Cardiochirurgia. Nel frat-
tempo c’è tempo e spazio per morire di malasanità per l’inerzia di dirigenti e classe politica. Mentre taluni assurdi privilegi economici continuano ad essere elargiti; taluni atteggiamenti incoerenti con lo stato di salute della sanità e delle risorse finanziarie continuano a restare in piedi, contraltari insopportabili agli occhi di chi deve attendere mesi e mesi, e forse morire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia, di una visita dell’endocrinologo. Già nella primavera scorsa i Comitati nati spontaneamente a difesa della
sanità molisana avevano diffidato Frattura dal proseguire sulla sua strada. Oggi, però, il percorso deve diversificarsi e, come comitati di cittadini ed operatori della sanità, bisognerebbe alitare sul collo dei nostri
politici invece che snobbarli (facendo loro un piacere). Il pericolo incombente è che il decreto Balduzzi possa diventare l’alibi per i nostri inetti politici per abbandonare, caso mai avessero pensato di fare il contrario, qualunque forma di iniziativa avversa. Tra l’altro il decreto costringe a superare, per la gravità che implica, tutti gli altri problemi che ci si era posti fino ad ora. Quindi è imperativo lavorare prima su questo aspetto che, stavolta, colpirebbe anche la sanità
privata a quanto pare. Tornando al punto: è pensabile che i comitati abbiano potere decisionale e che con petizioni e raccolta firme possano avere qualche speranza di impugnare il decreto, dal momento che questo si dovrebbe fare secondo me? Assolutamente no. Devono essere i politici ad intervenire sollecitati pressantemente dai comitati e da tutti i movimenti che si sono costituiti fino ad ora. E’ questo il lavoro che si deve fare. La notizia della crisi della sanità stavolta sia privata che pubblica è diventata capillare. Ecco perchè bisogna puntare alla richiesta di interventi impugnativi la cui competenza non riteniamo appartengano ai cittadini e ai comitati. E’ la politica che deve impegnarsi concretamente. Anche se, fino ad oggi, dal commissario Frattura nessun atto significativo, solo chiacchiere e lamentele.
“Niente semine, addio Zuccherificio” I lavoratori della Rsu dell’impianto chiedono a Frattura e al ministro una risposta TERMOLI. Stretti tra cambio di governance alla Newco, progetti di Volpe Pasini e postille del giudice delegato, i dipendenti dello Zuccherificio del Molise continuano a vivere nell’interregno dell’incertezza. Solo venerdì scorso il faccia a faccia cordiale con il patron di Aria Food e ora l’attesa per l’insediamento nel nuovo ruolo di amministratore unico dell’ex revisore contabile della Srl Enrico Cianciosi. Per questa ragione, coi giorni che trascorrono inesorabili, la Rsu CgilCisl e Uil del Nuovo Zuccherificio srl chiede responsabilità per la definizione della campagna 2015. “Ora le chiacchiere devono stare a
zero, questa Rsu unitamente a tutte le maestranze sono molto preoccupate per il protrarsi del tempo senza alcun risultato efficiente. Non ultimo l’incontro da noi chiesto il 19 gennaio al Ministro Martina e al Presidente della Regione Molise Frattura, esteso a tutte le istituzioni delle regioni interessate alla semina della barbabietola. Sono tutti in totale silenzio, ricordiamo che ad oggi non abbiamo un ettaro seminato, a differenza delle scorso anno che in questo periodo avevamo a dimora 4500 ettari. Noi chiediamo lavoro e continuità, non cassa integrazione. Quindi il nostro appello va al Ministro Martina e al Presidente della Re-
L’INTERVENTO
Franco Mancini non va lasciato solo nel ricorso
di Giovanni Muccio* Il Movimento regionale del Guerriero Sannita si schiera al fianco dell’Avvocato Franco Mancini, noto tributarista del foro di Campobasso, che ha da poco sollevato, tramite ricorso, questioni di illegittimità costituzionale inerenti all’aliquota massima, dello 0,30%, applicata all’Irpef in virtù del mancato rientro dal disavanzo sanitario regionale. Ricorso che è ora al vaglio della Commissione Tributaria Provinciale del capoluogo e che, se accolto, comporterebbe il successivo esame da parte della Corte Costituzionale. Concretamente, dalla dichiara-
zione d’incostituzionalità di tale aliquota, deriverebbe, per ciascun nucleo familiare, un risparmio annuale dai 150 ai 200 euro in base al reddito, da raddoppiarsi qualora nella famiglia i redditi siano due. verrebbero rimborsati anche gli importi pagati, in rapporto all’aliquota massima, negli ultimi quattro anni. Una boccata d’ossigeno per l’intero tessuto socio-economico molisano, già fortemente provato dalla crisi, visto che anche le piccole e medie aziende ne trarrebbero beneficio. Risulta che il ricorso dell’Avv. Mancini abbia suscitato vivo interesse in realtà quali la Calabria e la Campania, an-
gione Frattura, al nuovo Amministratore unico Enrico Cianciosi e al Giudice D’Alonso, nonché a tutte le istituzioni che possono dare una mano concreta affinché si dia il via alle semine questa settimana, altrimenti diventerà tardi e tutta la filiera sarà destinata alla morte. Non ci possiamo permettere di fermare la produzione dopo 44 anni, crediamo in una rapida ed efficiente soluzione immediata per il bene di tutti”.
ch’esse, fino al 2013, gravate dall’aliquota massima Irpef. Aliquota che non è stata lì più applicata, pur non essendo queste regioni completamente rientrate dal disavanzo sanitario regionale, perchè si è ritenuto che si erano adoperate con atti idonei al superamento del deficit. L’eventuale vittoria dell’Avv. Mancini comporterebbe, dunque, anche per loro, il diritto al rimborso delle somme versate. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita si chiede come mai in Molise, che anche in questo caso potrebbe essere pioniere di legalità, tutto taccia. Eppure siamo rimasti gli unici, in Italia, a veder applicata l’aliquota dello 0,30%. As-
sordante è il silenzio della Politica di Governo e di tutte le Associazioni di categoria, che pure avrebbero interesse all’accoglimento del ricorso di Mancini, a tutela dei cittadini e degli iscritti. Il Movimento confida nell’alta professionalità della Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso, presieduta dal dott. Giuseppe di Nardo, che si è già distinta per la competenza giuridica con la quale ha affrontato altre questioni di rilevanza costituzionale. Franco Mancini non va lasciato solo. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita
TAaglio lto
3 3 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Sanità, filiere avicole e agroalimentari, filiera manifatturiera, crisi economica, disoccupazione
Dimissioni della Giunta e governo di salute pubblica
Solo dinanzi ad una ammissione responsabile dei propri limiti e della oggettiva difficoltà del momento storico crediamo sarebbe possibile raccattare un minimo di adesione, di compartecipazione, di corresponsabilità Un inizio di marzo da brividi per la imbelle classe politica molisana che inebetita sta assistendo al declino economico, sociale e culturale del territorio. Comunque priva della determinazione necessaria per fronteggiare la gravità delle condizioni in cui è venuto a trovarsi il Molise. Occorrono interventi chiari, circostanziati e, soprattutto, fattibili alla luce delle difficoltà finanziarie, delle disposizioni governative, delle deficienze tecniche ed organizzative delle strutture regionali. Tutto lascia prevedere che saranno tempi ancora più difficili quelli che ci attendono stante la permanenza di un governo regionale che ha sprecato due anni in beata solitudine mentre avrebbe dovuto dannarsi l’anima per rimettere in linea di galleggiamento (quantomeno) l’economia locale; mantenere in vita le partecipazioni societarie allo scopo di sanarle dei vizi pregressi e di rilanciarle; reggere l’impatto della crisi con il sostegno delle categorie, delle organizzazioni sociali, dei sindacati e, se possibile, dell’opinione pubblica debitamente informata delle difficoltà e dei tentativi per superarle. I due anni di governo di centrosinistra hanno segnato l’opposto di quanto era necessario e le condizioni oggettive del popolo molisano sono notevolmente peggiorante dando fiato alla protesta, alla insod-
ISERNIA. In sede consiliare di Isernia si è discusso della sanità regionale e delle esigenze di tutela della salute dei cittadini. Al termine della Conferenza è stato redatto un documento da inviare al Presidente della Regione e alla Giunta Regionale del Molise a firma di tutti i capigruppo consiliari. Considerato che: la sanità in Molise non è più in grado di dare risposte adeguate alle esigenze di tutela della salute; la politica deve assumersi tutte le responsabilità del caso; la gravità della situazione determinatasi fa ritenere che sia difficile porre correttivi idonei; a livello nazionale si stanno compiendo scelte difficili dettate unicamente da esigenze economiche e di bilancio senza tener conto delle caratteristiche peculiari dei territori e delle esigenze delle popolazioni locali; In questo scenario la mera difesa del campanile può apparire del tutto anacro-
disfazione, alla richiesta di dimissioni. Ma con gli uomini di Palazzo Moffa è come abbaiare alla luna. Avrebbe dovuto accorgersene il vice presidente della giunta regionale Michele Petraroia che imperterrito, tra il saliscendi del suo umore e delle convenienze politiche e personali, continua a chiedere e a sollecitare una unità d’intenti senza rendersi conto della impossibilità di ottenerla mancando l’oggetto: ovvero la ragione sociale, economica, culturale perché si coaguli una univoca volontà ad operare per il bene comune. Troppe volte il governo regionale ha dato risposte incongrue alle richieste di chiarimento, di partecipazione, di collaborazione; troppe volte ha re-
spinto suggerimenti e contributi tecnici; troppe volte ha deriso i senza lavoro, i cassintegrati, gli emarginati, i deboli, gli esclusi, con tale tanta arroganza da sembrare un organismo alieno dalla realtà. Come di fatto lo è nella sua definita area d’interessi e di partecipazioni che nulla hanno da spartire con gli interessi e la partecipazione del popolo molisano. Un inizio di marzo da brividi, dicevamo. Il consiglio regionale oggi in seduta monotematica dovrebbe ( il condizionale è sempre d’obbligo sapendo con si ha a che fare) occuparsi della sanità: del buco sesquipedale del bilancio regionale, delle peggiori anomalie programmatiche, dei favoritismi all’organizzazione sani-
taria privata e della negligenza offerta all’organizzazione sanitaria pubblica. Se costretti, pubblicheremo ciò che ha scritto il presidente Frattura sul tema, assicurando la luna nel pozzo. Oggi è costretto a ritrarsi e a mostrare il suo lato debole: la totale lontananza dalla realtà e, quindi, l’assoluta incapacità ad affrontarla. Da qui, da queste collettive deficienze del governo regionale, crediamo prendano spunto le ineffabili sollecitazioni all’unità da parte di Petraroia. Dice oggi ciò che era giusto dicesse ieri, l’altro ieri, anzi al momento dell’insediamento a Palazzo Vitale dando immediatamente un segnale di responsabilità. Ha preferito che i problemi della sanità s’incancrenissero per poi farsi avanti ad elencarli: 430 milioni di debiti (pregressi e contingenti), un commissariamento di sei anni che ha visto aumentare le imposte e tagliare i servizi, il blocco del turn-over che ha indebolito la sanità pubblica a vantaggio delle strutture e dei laboratori privati (lo dicesse a Frattura – ndr), una conflittualità territoriale che si è progressivamente accentuata e con l’entrata in vigore del Decreto Balduzzi rischia di compromettere la tutela della salute sul nostro territorio. Su questo quadro d’assieme, con serafica espressione, chiede che la classe dirigente del Molise individui
“Frattura, la sanità non si tocca” I capigruppo consiliari di Isernia hanno inviato un documento al Governatore per correggere la politica adottata nistica: la consapevolezza dell’attuale stato di cose non giustifica l’atteggiamento miope e distratto che il governo regionale ha riservato alla sanità del nostro territorio attraverso scelte quotidiane non condivisibili operate quotidianamente dall’amministrazione Asrem e dall’Assessorato alla Sanità; non è stato attivato alcun intervento volto a ristrutturare la sanità territoriale e non sono pervenuti segnali di discontinuità e proposte migliorative rispetto al passato; l’alta specializzazione e l’elevata sofisticazione raggiunte in medicina impongono l’ottimizzazione dei centri di costo; si deve evitare di penalizzare i cittadini dell’area
isernina e alto molisana e le relative strutture pubbliche che forniscono
i servizi sanitari fondamentali; le realtà ospedaliere private, con rico-
una proposta unitaria che sintetizzi in pochi punti le richieste su cui confrontarsi col Governo, punti da sostenere con la massima determinazione e ciascuno per il proprio ruolo. A cominciare dal suo, s’intende. Unità per un Dea di secondo livello al Cardarelli, per la specificità dell’ospedale di Agnone, per lo sblocco del turn-over, per la revoca della diffida ad abrogare la legge sui trapiantati, per una soluzione delle esposizioni (pregresse e contingenti) e per lo scorporo dei posti letto degli Istituti di Ricerca dal computo di quelli assegnati al Molise. Giusto, giustissimo. Ma la proposta di Petraroia difetta di un dato essenziale: delle dimissioni della giunta per tentare un governo di salute pubblica. Solo dinanzi ad una ammissione responsabile dei propri limiti e della oggettiva difficoltà del momento storico crediamo sarebbe possibile raccattare un minimo di adesione, di compartecipazione, di corresponsabilità. Diversamente è solo e sempre infingimento. Stesse condizioni e stesse soluzioni per ciò che riguarda le filiere del tessile, dell’avicolo e del metalmeccanico, le procedure di ricollocazione dei lavoratori dell’Ittiere, della Gam e dell’indotto dell’auto in discussione a Roma il 6 marzo. Dardo
noscimento del carattere scientifico, hanno diritto alla fruizione di finanziamenti statali (oltre che regionali) finalizzati esclusivamente alla ricerca nelle materie e discipline riconosciute e non devono, proprio per la loro peculiarità, sostituirsi alle strutture ospedaliere pubbliche; A U S P I C A N O che il Governo Regionale: prenda atto del profondo malcontento e delle preoccupazioni dei cittadini causati dall’attuale gestione della sanità; corregga le scelte operate finora, opponendosi con forza a quelle calate dall’alto che penalizzerebbero in maniera irreversibile tutto il territorio molisano. I M P E G N A N O il Presidente della Regione e la Giunta Regionale a promuovere iniziative per la difesa dei diritti costituzionali riconosciuti anche a questa Regione ed ai suoi cittadini”.
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TAaglio lto
4 3 marzo 2015
L’insostenibile pesantezza della burocrazia Sedici mesi non sono stati sufficienti, agli uffici regionali, per rendere operativo un bando da 1.400.000 euro Riceviamo, da una gentile lettrice, una segnalazione che registriamo con dispiacere. Il dispiacere di vedere, ancora una volta, quanto inefficiente ed elefantiaco sia il nostro sistema burocratico ed amministrativo regionale. Spesso sentiamo pontificare Quelli Che La Sanno Lunga, che siano politici oppure no, e, dai loro pulpiti, la formazione professionale viene spesso dipinta come una delle armi strategicamente più importanti per affrontare questi tempi di crisi; spiace quindi, davvero, venire a conoscenza, grazie alla solerzia della nostra lettrice, che un milione o quattrocentomila euro (qualche spicciolo in meno per la verità)giacciono inutilizzati chissà dove perché gli uffici regionali preposti non riescono a rendere operativo un Avviso Pubblico dopo un anno e quattro mesi dalla scadenza dei termini per la presentazione delle domande. Si tratta dell’Avviso Pubblico Regionale relativo alla Formazione Continua – Legge 236 1993 e Legge 53 2000 (scadenza per la presentazione delle domande 31/10/2013). Beneficiari delle risorse messe a disposizione dal bando avrebbero dovuto essere (e chissà quando lo saranno, a questo punto) le imprese, con sede operativa in Molise, che avrebbevo voluto impegnarsi per la realizzazione di attività finalizzate all’aggiornamento, perfezionamento ed alla riconversione del proprio per-
sonale e, questione ancora più sensibile, i lavoratori collocati in Cassa Integrazione o coinvolti in contratti di solidarietà. Alla voce “Responsabile del procedimento” dell’Avviso Pubblico in questione, al punto 26, leggiamo: l’unità organizzativa responsabile dell’adozione del presente Avviso Pubblico è il Servizio Sistema Integrato dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Molise. Bene, a questi signori vorremmo chiedere se sedici mesi non siano un tempo ragionevolmente sufficiente per avviare e rendere operativa la macchina amministrativa necessaria all’implementazione delle risorse messe a disposizione del Ministero. O, an-
“Split payment, speriamo nella Ue” Lo stoolinea l’Acem dopo l’intervento di Patriciello CAMPOBASSOLo split payment, che ha formato oggetto di un’interrogazione alle istituzioni comunitarie dell’eurodeputato molisano Aldo Patriciello, è sotto osservazione della Commissione europea, che nelle prossime settimane deciderà se bloccarlo. “Speriamo che la Commissione europea fermi questo provvedimento che altro non porterà se non allontanare sempre più le imprese dal mondo degli appalti”, dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro, commentando la notizia riportata dalla stampa specializzata. L’ACEM già nel mese di gennaio si era fortemente opposta alla misura chiedendo l’intervento dell’Associazione nazionale di appartenenza ANIEM e dei Parlamentari molisani. L’ANIEM, a sua volta, si era rivolta dapprima al Ministero dell’Economia per le modifiche necessarie sul decreto attuativo e poi al Governo stesso, dopo l’emanazione del decreto, chiedendo di fermarlo, ma senza essere ascoltata. “Questo settore deve essere sostenuto - prosegue il Presidente Di Niro - gli ultimi dati Istat parlano di altri 109mila posti di lavoro persi nell’ultimo trimestre 2014 e di un’emorragia costante da 5 anni e misure come lo split payment rischiano di dare il colpo di grazia ad un sistema produttivo, lo ricordiamo, costituito da micro, piccole e medie imprese”.
cora meglio: perché sedici mesi non siano un tempo ragionevolmente sufficiente perché ciò avvenga. Quali saranno mai stati gli impedimenti che hanno legato
gambe e braccia agli uffici regionali, rendendoli incapaci di espletare le formalità del caso in un anno e quattro mesi? Restiamo in attesa di un cortese cenno di riscontro!
Nel frattempo infiliamo quest’ennesima perlina nell’interminabile filo delle inefficienze che siamo costretti a registrare nel nostro sistema politico ed amministrativo. Tanto, prima o poi, arriverà il momento che, con questa meravigliosa collana, dovremo tutti, metaforicamente, trovare la trave più solida cui appenderci. A fronte di tanta arrogante e colpevole inefficienza, infatti, non c’è più una ragione che una che giustifichi l’esistenza stessa dell’istituzione Regione Molise; se non, forse, la sopravvivenza di sacche di privilegio ed una residuale forma di acritico senso di appartenenza geografico-culturale. I fatti, invece, testimoniano che chi ci governa ed amministra, e non da oggi, sarà bene sottolinearlo cento volte, non è all’altezza del compito, non lo è mai stato. Quindi: via il dente, via il dolore. Una volta per tutte.
Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.
Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.
Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.
Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.
Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.
Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro
TAaglio lto
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Tutto quello che gli altri non dicono
3 marzo 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Contravvenendo alle leggi e alle procedure
La mobilità alla Provincia pare sia diventata solo una questione di persone
La preoccupazione sembra essere quella di stabilire criteri in modo tale che la mobilità sia un problema per i dirigenti che prestano servizio presso altri enti e di non tutti i dirigenti Premessa: le Amministrazioni locali hanno modi differenti di considerare le risorse umane e di “accaparrarsi i migliori”. Alcune lo fanno con avvisi pubblici, altre sfacciatamente decidendo i disfarsene, per consolidare gli assetti precostituiti “ad personam”, peraltro spesso attraverso procedure illegittime. In questa premessa la Provincia di Campobasso, che vanta trascorsi amministrativi di assoluto rilievo, pare voglia segnalarsi come la peggiore nel considerare le proprie risorse umane e nel disfarsi di taluni per mettere al sicuro, nella bambagia, coloro che a quanto pare hanno preso le redini della situazione con molte imprecisioni e improprietà, tollerati con assoluta disattenzione (per non dire altro) da parte della presidenza. Il buon De Matteis non è stato fortunato. Ha vinto nel periodo peggiore della politica provinciale e in una congiuntura amministrativa tra le più difficili con Del Rio e la sua strampalata riforma delle Province, da una parte, e la Regione Molise che non ha onorato i suoi debiti, dall’altra. La situazione è precipitata e la presidenza purtroppo s’è adeguata all’andazzo. Per cui allo stringersi del brodo (della riforma) c’è arrivata in evidente affanno, e con molta confusione. La stessa che ha contraddistinto la riunione tra l’amministrazione, le organizzazioni sindacali e la rappresentanza unitaria di base (rsu) sui criteri per la mobilità del personale, in attuazione
della Legge 56/2014. Fa specie commentare le vicende ultime di un Ente ch’è la storia amministrativa del Molise, con oltre duecento anni di vita, per situazioni che non gli rendono onore. Il tempo usura, purtroppo; e le congiunture spesso si divertono a creare il peggio delle cose e delle persone. Sta di fatto che la Provincia di Campobasso si sta muovendo poco e male e, mai come in questa transizione, la dirigenza ( i migliori, lo abbiamo scritto, se ne sono andati alla Regione (Fratangelo) e al Comune di Campobasso (Iacovelli), forse il migliore di tutti, Carmine Pace, sta trovando lustro a Roma nei ministeri che contano, fin
quando vorrà), si va rivelando in difficoltà nel reggere l’impatto con la necessità di gestire il personale, la mobilità, e la corretta osservanza delle procedure. Dalla riunione cui abbiamo fatto cenno non si comprende se il presidente della delegazione trattante risulti legittimato a parlare a nome dell’Amministrazione provinciale o … ad altro titolo, n’è c’è stato possibile accedere alla relazione sul meccanismo del taglio della spesa del personale all’8 aprile 2014. Data fatidica per decine di dipendenti che dovranno andare in mobilità ma, come diciamo, con il sospetto che l’individuazione e le procedure non siano propriamente
corrette. Per quanto ci risulta le funzioni fondamentali sono nella legge, mentre i criteri per la mobilità sono di competenza dell’Osservatorio Regionale che, guarda caso, ancora non compare. Quindi, quella convocata il 25 febbraio, è stata una riunione per attività che non sono di competenza e, peggio ancora, per decidere questioni di non competenza. C’è di che allarmarsi là dove nel modo di fare a Palazzo Magno, la preoccupazione sembra essere quella di stabilire criteri in modo tale che la mobilità sia un problema per i dirigenti che prestano servizio presso altri enti e di non tutti i dirigenti. Questa di tutelare i dirigenti che oggi prestano servizio presso l’ente (vale a dire quelli che non sono stati chiamati da altre Amministrazioni a svolgere ruoli e compiti di maggior rilievo e prestigio), sul presupposto che bisogna evitare di mandarli in mobilità e, quindi, eventualmente in disponibilità, ripetiamo è una motivazione singolare, che stona col noto (una volta) buonsenso del presidente De Matteis e, soprattutto, con le regole. Per chiunque abbia avuto un minimo di dimestichezza con la Pubblica amministrazione, la ragionevolezza e il rispetto delle procedure vorrebbero che al fine di identificare le persone che dovranno ricoprire i posti in organico (ma s’è provveduto alla riorganizzazione dell’Ente? - ndr) si adottino criteri di anzianità, professionalità e merito, e non criteri di collocazione fisica ad
arte, come pare si stiano predisponendo le cose a Palazzo Magno. Tra i buchi più vistosi nella tela che si va tessendo ad “Usum Delphini” sembra profilarsi una grave disattenzione della legge di stabilità e della circolare esplicativa laddove stabiliscono che i criteri di calcolo per determinare la quota spettante alla Provincia per il personale, devono tener conto anche del personale fuori sede e non curare, e curarsi, di chi è nei pressi, a contatto di gomito con l’apparato politico. Se ciò è vero, com’è vero, non si capisce poi come la Provincia si serva del costo di quel personale per calcolare una dotazione finanziaria dell’organico più elevata, decidendo poi che non ci sarebbe “posto” per il personale che ha contribuito a determinare quel budget. Criteri strampalati, dunque, quelli che stanno facendo storia a Palazzo Magno? Pare di sì se aggiungiamo che non si sta tenendo conto del personale assegnato ad altri Enti su autorizzazione della Provincia, utilizzando istituti contrattuali previsti per legge. Personale, guarda caso, che svolge servizi e servizio nell’interesse della Provincia o dalla Provincia retribuito! Alle strette. D’accordo che ciascuno in tempi di carestia cerchi di mettersi al riparo, ma farla così palesemente in barba alle leggi e alle norme vigenti appare una forzatura inaccettabile. Da Palazzo Magno non mancheranno sviluppi e notizie. Dardo
Il sen. Di Giacomo presenta il ddl per il “Parco del Matese” Sei articoli e una dotazione finanziaria di un milione di euro l’anno. Quindici i comuni interessati Provincia di Campobasso: Bojano, Campochiaro, Guardiaregia, San Massimo, San Polomatese, Sepino; Provincia di Isernia: Cantalupo nel Sannio, Castelpetroso, Castelpizzuto, Longano, Monteroduni, Pettoranello del Molise, Roccamandolfi, Sant’Agapito, Santa Maria del Molise. Sono questi i comuni molisani inseriti nel disegno di legge di istituzione del “Parco Nazionale del Matese”, presentato dal senatore Ulisse di Giacomo. Cadrebbero nei confini del Parco anche quindici comuni della provincia di Caserta e sette della provincia di Benevento. Se ne parla da sempre dell’istituzione del Parco del Matese, soprattutto in concomitanza di progetti, insediamenti industriali e/o impianti per la produzione di energia da realizzare nelle aree matesine; come nel caso recente delle centrali a biomasse di San Polo e Campochiaro. Quanto meno, ora, l’iter è avviato. Il documento che abbiamo potuto leggere consta di sei articoli, dedicati a: Istituzione del Parco Nazionale
del Matese; Censimento a tutela delle popolazioni dal rischio idrogeologico; Censimento dei centri storici e delle abitazioni rurali compresi nel perimetro del Parco; Etichettatura dei prodotti tipici locali; Disposizioni finanziarie; Entrata in vigore. Al secondo comma dell’articolo 1 leggiamo: “Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare provvede, con proprio decreto, alla delimitazione provvisoria del Parco Nazionale del Matese e, di intesa con le regioni e sentiti gli enti locali interessati, adotta le misure di salvaguardia per garantire la conservazione dello stato dei luoghi”. Sarà questo il passaggio che prevede il divieto di insediamenti produttivi come quelli di cui parlavamo poc’anzi? Pur registrando favorevolmente l’iniziativa, infatti, ci lascia quantomeno interdetti l’assenza, tra gli articoli elencati, di voci specifiche riguardanti la tutela della flora, fauna e risorse idriche, nonché divieti espli-
citi di insediamenti, impianti industriali et similia. Va da sé che il disegno di legge è solo una prima bozza del testo che, eventualmente e con i tempi cui siamo tristemente abituati, sarà completato ed implementato dalla discussione prima di essere licenziato dal Parlamento, ma la previsione di tematiche sensibili riguardanti la difesa del territorio sarebbe stata apprezzabile. Sarà nostra cura sentire lo stesso senatore a riguardo.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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Campobasso
3 marzo 2015
L’Arma setaccia il territorio In provincia di Campobasso i Carabinieri per garantire la sicurezza dei cittadini Campobasso. Proseguono i servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal Comando Provinciale del capoluogo molisano nell’intera provincia. I Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso nel fine settimana appena terminato, hanno svolto un servizio a largo raggio di controllo del territorio che ha interessato oltre alla città di Campobasso anche molti comuni della provincia, con particolare riguardo per il contrasto dei reati contro il patrimonio. Destinatari del controllo: automezzi e persone in ingresso ed in uscita dal ter-
ritorio della provincia, soggetti sottoposti a misure restrittive o di prevenzione. I militari hanno setacciato il territorio eseguendo posti di controllo sulle principali arterie stradali e percorso le strade dei centri abitati, ma soprattutto quelle più isolate. Questi i risultati: 6 arresti, di cui 4 in flagranza di reato per furto aggravato, evento già noto alla cronaca, per i quali a seguito del rito direttissimo tenutosi nella giornata di sabato 28 febbraio, i provvedimenti sono stati tutti convalidati dal Gip del Tribunale di Campobasso. Per uno di
loro è stata applicata la misura degli arresti domiciliari, mentre per i rimanenti l’obbligo di dimora. Un arresto è stato invece eseguito su ordine di carcerazione dai Carabinieri di Larino, dovendo il soggetto rintracciato e tratto in arresto, dovendo lo stesso scontare una pena residua per reati in materia di stupefacenti. Altro arresto è astato invece eseguito dai Carabinieri di Sepino, per il reato di evasione, nei confronti di un soggetto sottoposto al regime degli arresti domiciliari; le persone denunciate a piede libero sono state 2, per il reato di tentato furto aggra-
vato, a cura dei Carabinieri di Bojano. Inoltre sono state eseguite: - 16 perquisizioni personali e domiciliari, per la ricerca di armi e stupefacenti; - 56 controlli a soggetti sottoposti al regime degli arresti domiciliari; 8 le richieste di emissione di Fogli di via obbligatori nei confronti di altrettanti soggetti, i quali tutti censurati e residenti fuori regione, non hanno saputo fornire un’apparente giustificazione circa la loro presenza; - le autovetture controllate sono
state nr.643, mentre le persone identificate 786; - 85 esercizi pubblici controllati; - 33 cittadini extracomunitari controllati; - nr.15 le contravvenzioni al Codice della strada elevate. La finalità di tali servizi e cioè quella di prevenire e reprimere ogni forma di reato, ma come sopra accennato, in modo particolare quelli contro il patrimonio, hanno prodotto i risultati sperati. I reati contro il patrimonio commessi nel fine settimana appena trascorso sono stati letteralmente azzerati.
Comunicato stampa
Primo giorno della Campagna “Sicura” alla Fondazione Giovanni Paolo II Dal 28 febbraio al 7 marzo si celebra in Italia la settimana della Sicurezza in anestesia e rianimazione “Sicura”. Centinaia di anestesisti rianimatori, all’interno delle proprie unità ospedaliere, ricorderanno ai cittadini che l’anestesista è il medico che si trova sempre vicino al malato e controlla in ogni momento i parametri vitali durante e dopo l’intervento chirurgico. La Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” è stata coinvolta nell’iniziativa, che
si terrà dal 2 al 6 marzo2015 dalle ore 9.00 alle ore 12.00, nella hall del Centro dove verrà allestito un “info point”. “I cittadini potranno “toccare con mano” la strumentazione, ma soprattutto fare domande sull’anestesia e sui reparti di terapia intensiva” dichiara la professoressa CynthiaBarilaro, Direttore del Dipartimento di Anestesia, Terapia intensiva e Medicina del dolore,“i nostri specialisti “racconteranno” ai cittadini cosa è importante conoscere durante una vi-
sita preoperatoria o quante ore prima dell’operazione si può mangiare o bere. Ma anche se un cardiopatico può essere addormentato o se occorre interrompere i farmaci prima di un’anestesia”. Dal questionario, lanciato nella prima edizione della Campagna Sicura e che verrà riproposto, è emerso che la cittadinanza è cosciente del ruolo dell’anestesista rianimatore e che l’80% della popolazione ritiene sicura l’anestesia. Grazie a strumenti quali la
checklist gli anestesisti hanno contribuito, infatti, in modo determinante a ridurre il numero delle complicanze che sono scese dall’ 11% all’8%. La Campagna di comunicazione sulla sicurezza in anestesia e rianimazione si celebra sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute. Campobasso, 27 febbraio 2015
Torna nelle scuole di Campobasso “Coltiva il tuo Sogno”
Il progetto di ING Bank: nella 7ª edizione protagonista la didattica digitale Campobasso. Ritorna in campo con una nuova veste “Coltiva il Tuo Sogno”, l’iniziativa promossa da ING Bank che, ormai da 7 anni, si rivolge ai bambini delle scuole elementari per educarli - attraverso un approccio creativo e proattivo - a gestire al meglio le risorse a disposizione (denaro, tempo, ambiente/natura) per realizzare i propri sogni. Per l’edizione del 2015 il progetto di ING Bank si incentra sulla forma-
zione tecnologica dei più piccoli con l’obiettivo di incentivare l’uso del digitale nella didattica: necessità emersa nella ricerca commissionata da ING e condotta da AstraRicerche sui bisogni della Scuola in materia di tecnologia. ING Bank propone perciò una serie di novità per la 7ª edizione di Coltiva il tuo Sogno, che consentiranno di far sperimentare ai bambini la tecnologia come strumento necessario a migliorare la propria vita in pro-
spettiva futura. Il percorso ludicoeducativo, sviluppato in collaborazione con consulenti esperti e con gli educatori de La Fabbrica, sarà - per il 2015 - più creativo e interattivo. Gli alunni saranno assistiti e guidati nell’utilizzo critico dello strumento tecnologico attraverso l’esperienza diretta, il coinvolgimento dei genitori e tramite il nuovo sito web. Di rilievo anche le innovazioni previste a supporto del ruolo svolto dagli insegnanti. ING Bank fornirà
loro un kit rinnovato e arricchito di materiali per sviluppare in aula la competenza digitale con particolare attenzione ai temi della sicurezza online. A contribuire al nuovo volto di Coltiva il tuo Sogno sarà, in aggiunta, la piattaforma online che presenterà i contenuti del progetto educativo in maniera più interattiva e fruibile. con sezioni dedicate agli adulti e un’area web dedicata ai piccoli utenti: un game online, che ING
metterà a disposizione dei bambini a partire dal mese di febbraio 2015 per stimolare la loro creatività. Attraverso l’aiuto dei simpatici personaggi animati – quest’anno si aggiunge Stringa, personaggio digitale simbolo di innovazione ma anche vita attiva - le classi saranno guidate nella comprensione della sicurezza in Rete, della gestione del denaro e delle risorse per ridurre gli sprechi.
Campobasso
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Tutto quello che gli altri non dicono
3 marzo 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Favoreggiamento, indagati l’ex questore Pozzo l’ex vice questore, Giuliana Frattura e un ex poliziotto CAMPOBASSO. l sostituto procuratore Nicola D’Angelo ha infatti notificato 3 avvisi di conclusione indagini rispettivamente all’ex Questore di Campobasso Giancarlo Pozzo, al vice Questore aggiunto Giuliana Frattura e ad un ex poliziotto della sezione Amministrativa in pensione da diversi anni. Quest’ultimo è indagato per favoreggiamento, mentre la Frattura, oltre che per favoreggiamento, è sotto inchiesta anche per falsa testimonianza e divulgazione di se-
greto d’ufficio. Pozzo, che a luglio 2014 ha lasciato la Questura di Campobasso ed è stato trasferito a Roma, è invece indagato per tentativo di favoreggiamento e divulgazione di segreto d’ufficio. Il tutto parte da una segnalazione giunta ad un ex poliziotto della sezione Amministrativa relativa a presunti comportamenti non lineari assunti da un collega: le informazioni sarebbero arrivate anche al vice Questore aggiunto Giuliana Frattura e all’allora numero uno della
sede provinciale di Polizia Giancarlo Pozzo. E’ proprio sul ruolo dei tre che ci sarebbero delle ombre su cui la Procura intende fare luce. Il poliziotto sospettato di comportamenti non conformi al codice deontologico interno e alla legge sarebbe tornato improvvisamente ‘in riga’ e la Procura vuole capire se lo stesso sia stato informato da ‘soffiatori’ interni sull’attività investigativa in atto su di lui. La ricostruzione della Squadra MOBILE di Campobasso, a cui
sono state affidate le indagini, ha portato ad individuare in Pozzo, Frattura e un altro funzionario i presunti e possibili autori di favoreggiamento e divulgazione di segreti d’ufficio a vantaggio del loro collega, ma ovviamente si attende la decisione del pm D’Angelo sul caso. L’avvocato Mariano Prencipe che difende Giuliana Di Laura Frattura chiederà al magistrato che la sua assistita venga ascoltata e che la posizione possa essere chiarita al più presto.
MARCHIO D’AREA: TRIGNO TERRE SOSTENIBILI di Angelo Sticca Dal 12 al 14 febbraio 2015 il Comune di Castelmauro è stato presente alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano con il marchio Trigno Terre Sostenibili. Tale marchio raggruppa 20 Comuni, abruzzesi e molisani (Acquaviva Collecroce, Carunchio, Castelguidone, Castelmauro, Celenza sul Trigno, Dogliola, Fresagrandinaria, Lentella, Mafalda, Montefalcone nel Sannio, Montemitro, Palmoli, Roccavivara, S. Felice del Molise, S. Giovanni Lipioni, Schiavi d’Abruzzo, Tavenna, Torrebruna, Trivento, Tufillo), che a luglio 2014 hanno firmato un protocollo d’intesa per lo Sviluppo Turistico Sostenibile della Media Valle del Trigno. Con il marchio Trigno Terre Sostenibili, si vuole portare all’attenzione generale un’area territoriale delimitata, facilmente identificabile, caratterizzata dalla identità locale, con un suo aspetto storico-culturale e con i suoi modelli sociali in cui la produzione viene ad avere una collocazione precisa e facilmente individuata.
Alla Bit, nello spazio a noi riservato, è stato presentato un documentario filmato sulle peculiarità di queste terre, una brochure sull’offerta turistica di questa parte di territorio e il portale dedicato alla formazione degli operatori, alla promozione del territorio, alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e alla gestione dei flussi turistici. Abbiamo avuto modo di incontrare buyer di diverse nazionalità, ai quali sono state illustrate le bellezze del nostro territorio, patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni, giudicati di grande interesse da tutti. La partecipazione alla BIT, naturalmente, rappresenta solo l’inizio di un percorso virtuoso di sviluppo collettivo di queste terre, attraverso azioni sostenibili di marketing territoriale. Una proposta turistica, quella di Trigno Terre sostenibili, che nell’intento dei promotori vuol dare nuovo slancio a un territorio ricco e propositivo: portare all’attenzione del turista questa parte del territorio italiano dal sapore autentico che si respira in tutti i nostri piccoli Comuni che purtroppo ancora
sfugge ai grandi flussi turistici. L’idea di base è, dunque, la costituzione di un sistema turistico integrato sostenibile nel quale cioè i vari attori dell’offerta turistica lavorino in relazione tra loro, con forme di collaborazione, di interscambio e di sostegno reciproco. Affinché possa attuarsi un simile circuito di interazione è indispensabile una conoscenza reciproca, un lavoro sinergico, uno scambio di esperienze positive dei diversi attori. Cosa tutt’altro che facile in contesti quale il nostro in cui l’individualismo ed il campanilismo insito nella natura umana spingono in tutt’altra direzione. All’ambizioso progetto sono chiamati a dare il loro contributo gli amministratori locali, gli operatori privati e tutte le associazioni che a vario titolo si occupano di sviluppo territoriale. Insomma il territorio raggruppato sotto il marchio TRIGNO TERRE SOSTENIBILI, si vuole proporre e non più aspettare, come è successo fino ad ora.
Foibe, ricordato un molisano Una medaglia ai familiari di Francesco Marcangione di San Martino in Pensilis CAMPOBASSO. Ieri mattina, alle ore 11.00, presso il Palazzo del Governo, alla presenza delle Autorità militari della provincia di Campobasso e con la partecipazione del Vice Sindaco del Comune di San Martino in Pensilis, il Prefetto Francescopaolo Di Menna ha conse-
gnato ai congiunti del Signor Francesco Marcangione, scomparso nel maggio 1945 previa cattura da parte jugoslava in zona di Monfalcone (Gorizia), una medaglia ed una pergamena concessi, su apposita istanza, dal Presidente della Repubblica quale segnale di risarcimento mo-
rale ai pregiudizi subiti immediatamente dopo la seconda guerra mondiale da quella parte degli italiani che dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947 in Istria, in Dalmazia o nelle Province dell’attuale confine orientale, furono soppressi e infoibati.
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Isernia
3 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Provincia, ancora niente stipendi La Cisl denuncia l’ennesimo ritardo nell’erogazione della mensilità ISERNIA. La Cisl denuncia il mancato pagamento degli stipendi alla Provincia di Isernia che a ieri, ancora una volta, non è stato pagato lo stipendio ai dipendenti della Provincia di Isernia. “Da quanto a conoscenza di questa segreteria parrebbe che il motivo di tali recidivanti ritardi non sia dovuto a mancanza di risorse. Pertanto si ritiene che sia improcrastinabile un intervento urgente degli Organi statutari della Provincia di Isernia affinchè sia rivista la procedura amministrativa nonché l’efficienza degli uffici preposti per individuare
eventuali responsabilità per il danno nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici della Provincia di Isernia che già stanno sopportando altre sofferenze e non ultima la sicurezza del proprio posto di lavoro. Alle Autorità ed Istituzioni che leggono per conoscenza si chiede il loro pregiato attenzionamento alla vicenda che sta assumendo aspetti anche grotteschi e, di contro, non è dato capire se l’ente sta procedendo a c.d. “spending review”.”
“Moda sannio, un distretto che vale” Alcuni ex dipendenti dell’Ittierre hanno dato vita al distretto del settore tessile ISERNIA. Negli anni ’80 Remo Perna fonda un’ azienda che chiama Pop 84.Il successo fra i giovani e’ immediato e riconosciuto. Negli anni ’90 Tonino Perna, dopo un attenta analisi del mercato e i riconoscimenti riportati, lancia il progetto ITTERRE. I grandi marchi gli affidano la produzione e la commercializzazione di capi da esportare in tutto il mondo. Grandi marchi, oltre i propri, quali : Extempore, Trussardi, Exte, Malo, Husky, D&G ,Romeo Gigli,Versace ,Versus,Versace sport,Just Cavalli, Ferre’ ,GF Ferre’,Ermanno Scervino,Aquascutum,Galliano,Fiorucci,Pier re Balmain,Harmont&Blain,Jean Paul Gualtier,Tommy Hilfiger ,Karl Lagerfeld Paris, C’N’C , Guy Laroche , su cui lavora un management e dipendenti in grado di essere altamente competitivi sul mercato. Le Maison affidano alla ITTIERRE le loro licenze e loro produzioni proprio perché certi della riuscita. Infatti i profitti lievitano, gli obiettivi prefissati si raggiungono tanto che la quotazione in borsa e’ garantita. La storia della ITTIERRE viene raccontata e spiegata anche sui banchi di scuola, nelle Università quali “La Sapienza” , e trova spazio nei grandi web con l’ e-commerce, un passo si-
gnificativo della strategia di crescita retail pianificata dall’Azienda. Ogni aspetto del capo viene “curato” nei dettagli, nei tessuti, negli accessori , in ogni sua parte , tanto da
rendere la qualità e l’originalità del capo stesso un elemento essenziale, tale da ottenere un garantito e perfetto MADE IN ITALY. La tracciabilita’, infatti, la garanzia di ogni capo. Filati, tessuti, modelli, marchi legati al lusso, un’Azienda di alto livello, pro-
iettata sul mercato globale sia per le rappresentative griffe che per il know how talmente preparato e formato da essere, ancora oggi, appetibile e riconosciuto dagli imprenditori. Una macchina da “guerra”. Un motore di tanti cilindri. Un ciclo produttivo completo che si concretizza con i mono e plurimarca presenti nel mondo. Non un mondo “fantastico” ma reale, che solo nelle sfilate lascia spazio alla “fantasia” dei modelli, dei colori, degli applausi! Nella realtà rappresenta un lavoro di un équipe . Tutte le capitali ospitano sulle passerelle il MOLISE. Purtroppo, dopo anni di incessante attività e “splendore”, nel 2009 Tonino Perna lascia il controllo della Presidenza della It Holding e della It-
tierre. Un susseguirsi di eventi e procedure dopo . I dipendenti, parte integrante, determinante del successo della ITTIERRE e partecipi di una storia che il Molise racconta, convinti che qualcosa ancora si può fare, si sono riuniti in una associazione “Verso il Distretto Moda Molise-Sannio, in linea e in sintonia con qualsiasi azione, valida e in campo, in grado di creare industria. perché, la zona industriale di Pettoranello, continui ad essere la sede del settore tessile in Molise e il punto di riferimento di tutto il patrimonio storico acquisito in quest’epoca. Una storia scritta nelle pagine dei libri e nelle grandi interviste alle più note Maison: “mi piace pensare, affermava lo stilista Gianfranco Ferre’, che la camicia bianca sia un termine di uso universale. Che ognuno però pronuncia come vuole”. Di camicie bianche la ITTIERRE ne fa per la GF , tante e per tanti anni, certificate e di qualita’ e non solo camicie. L’ITTIERRE fa sfilare, per le Maison tutte le tipologie di abbigliamento e accessori, riproduce i sogni di uomini e donne del mondo, prime e seconde linee, ma seconde a nessuno. Una ricostruzione appassionante ….
Festival Folclore, va sostenuta l’iniziativa Dopo i premi ottenuti dal gruppo “Ru Maccature” bisogna impegnare la Regione CARPINONE. “Il Gruppo folkloristico “Ru maccature” può essere definito esempio di come l’adesione all’attività folklorica possa diventare punto di incontro e condivisione per un’intera comunità, e di come, in un piccolo paese, possano essere evidenziati processi culturali che vanno ben oltre la ricerca e la conservazione delle tradizioni popolari. Con il Festival del Folklore, questo concetto viene maggiormente posto in evidenza, stimolando lo studio dei costumi e delle tradizioni nell’ottica dell’impegno so-
ciale. E la presenza di molte nazioni, rappresentate da altrettanti gruppi folkloristici, significa che l’impegno già apprezzato, viene ancor di più fatto risaltare dal grande messaggio culturale che se ne trae: una iniziativa capace di unire la storia, le tradizioni, la cultura di intere nazioni e popolazioni. Soprattutto se la manifestazione, lancia questo messaggio di conoscenza delle tradizioni locali per consentire alle giovani generazioni di comunicare un unico e grande patrimonio di valori. Il
Molise, da questo lavoro importante, deve continuare a trarne vantaggi, e per farlo è giusto intervenire a che il festival del folklore di Carpinone continui la sua azione educatrice e di promozione culturale nella nostra regione. Per quanto possibile mi impegnerò a che ci sia la dovuta collaborazione da parte della Regione Molise, proprio per evitare che oltre a perdere un appuntamento significativo per la promozione del territorio, si perdano anche quelli di rilevanza storica e culturale di questo territorio”.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
3 marzo 2015
Biblioteca trasferita nell’Auditorium Gli oltre 90mila volumi potrebbero trovare una casa definitiva nella struttura di via Cina TERMOLI. La biblioteca comunale “Gennaro Perrotta” potrebbe essere trasferita nell’Auditorium e trovare così una collocazione definitiva. Alla biblioteca potrebbero essere destinati alcuni dei sette locali collocati all’interno della struttura di via Cina i cui lavori sono ultimati. Il condizionale è d’obbligo, visto che la decisione definitiva non è stata ancora presa, ma in Comune l’ipotesi del trasferimento si fa sempre più strada, tanto che è
arrivata anche ai bibliotecari. I locali inseriti nella curva dell’edificio che affianca l’Auditorium sembrano essere la soluzione migliore per restituire alla biblioteca comunale, unico luogo culturale della città, degli spazi idonei ad accogliere i novanta mila volumi ed adeguati per ospitare gli studenti e chi vuole leggere un libro nel silenzio della biblioteca. L’impianto di videosorveglianza e il sistema di allarme, poi, potrebbero assicurare
anche una certa sicurezza per la protezione del ricco patrimonio bibliotecario. Proprio negli ultimi giorni si è tornati a parlare della biblioteca con l’intervento del Movimento 5 Stelle, che in una nota ha ribadito l’invito dell’amministrazione comunale a non «lasciare nell’indifferenza e ad intervenire con un’attenzione concreta nella tutela di questa “casa” comunale». Dai consiglieri di Liberatermoli Daniele Paradisi e Paolo
Marinucci l’invito, attraverso una mozione, a migliorarne le condizioni con l’acquisto di nuovi arredi e libri e la presenza di un professionista che si occupi della catagolazione dei testi. Attualmente, la sede di Corso Fratelli Brigida, al civico 88, dove la biblioteca era stata trasferita momentaneamente nel dicembre del 2011 a causa del cedimento di un pilastro a Palazzo Narducci, sede storica di via XX Settembre, non
offre uno spazio appropriato visto che la reception è in un’unica grande area insieme alla sala studio, alle due postazioni PC e alla sala lettura. Mentre gli scaffali e gli armadietti non sono abbastanza per poter contenere i numerosi volumi, grande patrimonio culturale della città, e per salvaguardare dalla polvere e dall’umidità i testi dell’archivio storico, le gazzette ufficiali e le riviste, oltre ai numerosi testi donati da molti cittadini.
“Non siamo dipendenti dei dipietristi” A Montenero di Bisaccia il Pd riafferma la necessità delle Primarie MONTENERO DI BISACCIA. Attraverso un appello rivolto direttamente ai cittadini, affinché partecipino a quella che a tutti gli effetti è una svolta per i Comuni del basso Molise con una popolazione inferiore ai 15mila abitanti, si è inteso invitare i cittadini a prendere parte alle Primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco si faranno. Con o senza l’appoggio dei Dipietristi, si andrà avanti nella cordata capitanata da Pd, Sel e Idv allo scopo di evidenziare la possibilità concessa ad ogni cittadino di presentare la propria candidatura, corredata da 30 firme, entro il 19 marzo. E se la certezza è che “saranno delle Primarie trasparenti” perché “il comitato farà in modo di evitare inquinamento e infiltrazioni di qualcuno che viene a cercare di rompere gli equilibri”, la consapevolezza è anche che a Montenero di Bisaccia
il clima pre-elettorale è di quelli incandescenti. E così l’incontro che Partito Democratico, Sel e Italia dei Valori hanno organizzato ieri mattina per presentare quello che sarà il regolamento delle Primarie per la scelta del candidato sindaco si è trasformato in una disamina politica della situazione che si sta verificando nel paese di Antonio Di Pietro. Sotto la LENTE la scelta dei Dipietristi di non partecipare alle Primarie. Scelta, questa, che è stata letta come l’ufficializzazione dell’appoggio a Nicola Travaglini, sindaco uscente di fede centrodestra. A ‘fare male’ è stato il ‘grande rifiuto’ dei Dipietristi alle Primarie “che proprio Cristiano Di Pietro, in un comunicato stampa del 10 gennaio, aveva lanciato come unico metodo per arrivare ad un accordo”, ha affermato Marco Delle Monache del Partito Democratico. “Per quello che ci riguarda – ha affermato ancora
Delle Monache – dopo la sconfitta di cinque anni fa arrivata perché ci siamo separati invece di andare di comune accordo, abbiamo deciso di abbandonare i personalismi, rimboccarci le maniche per costruire una coalizione con partiti che erano sparsi. Abbiamo cercato dapprima un confronto con il partito più grande dell’Italia dei Valori e devo dire che, in un primo momento, sembrava che l’accordo tenesse”. Poi la decisione dei Dipietristi di sfilarsi e la comunicazione, arrivata nella giornata di sabato, “in cui si dicono offesi che in questa coalizione ci sia il simbolo dell’Italia dei Valori”. E così la ‘bacchettata comune’ è arrivata da tutti i partiti presenti all’incontro anche se il segretario cittadino del Pd, Nicola Palombo, ha cercato di smorzare i toni della polemica. “Sono stati fatti tavoli ai quali hanno partecipato anche loro
quando erano ancora dell’IdV – ha affermato Palombo – con loro era iniziato un percorso insieme e sono stati i primi a volere le Primarie. Noi le vogliamo ancora loro forse non lo pensano più ma le Primarie vanno avanti. Non siamo dipendenti dai Dipietristi anche se per loro la porta è ancora aperta. Le Primarie per cui dovreste sbracciarvi sono queste di Montenero perché perdere un congresso non significa abbandonare un partito”. E adesso l’attenzione è tutta per il 22 marzo quando saranno presentati ufficialmente i nomi di chi concorrerà a essere aspirante primo cittadino di Montenero alle Primarie che si svolgeranno la Domenica delle Palme. Chi non sarà eletto candidato sindaco avrà comunque l’obbligo di concorrere nelle liste a sostegno dell’aspirante primo cittadino.
Effe come donna per il Castello Ogni domenica nel borgo antico ci sarà un’iniziativa diversa per la valorizzazione culturale TERMOLI. L’associazione Termoli Medievale ha tenuto il primo marzo, presso il Castello Svevo di Termoli, l’inaugurazione della mostra intitolata “Effe”, una delle iniziative della seconda edizione “Il Bordo delle Donne”, curatore del PREMIO Termoli il maestro Achille Pace. Tra gli intervenuti anche il vicesindaco Maria Chimisso. Una iniziativa dedicata alle donne, tutta incentrata al viaggio interiore, dalle sofferenze al momento dell’esperienza e della presa di coscienza della propria interiorità che arriva grazie alla scoperta dell’amore che cambia la vita. Questo percorso è stato reso evidente mediante le opere d’arte: quadri, poesie, sculture e mobili restaurati, che riflettono metaforicamente l’universo femminile. Opere d’arte create da donne appartenenti a diverse associazioni del
territorio locale, oltre la già citata Termoli Medievale: associazione Culturale Multiverso di cui Stefania Aiello ha curato l’allestimento della mostra; associazione teatro della memoria del liceo Alfano; le lettrici
gruppo di donne che ama leggere; Sprar (Sistema di Protezione richiedenti asilo e rifugiati) progetto della Caritas diocesana Termoli-Larino; Associazione Termoli Medievale. Per Nadia Rucci (Termoli Medie-
vale), “Questa idea è nata da un gruppo di donne che si sono incontrate al castello casualmente. L’idea è che alla donna non si può dedicare solo un giorno all’anno e questo non si può chiamare ‘Festa della
donna’, perché non è assolutamente una festa. L’obiettivo è quello di ampliare l’attenzione verso la figura femminile, soprattutto alla luce dei tanti maltrattamenti e ingiustizie”. Questa, invece, la dichiarazione di Stefania Aiello, associazione Multiverso, “La nostra associazione ha come socie fondatrici delle donne e per noi, questo, è il primo anno. Ho incontrato delle persone speciali che hanno lasciato parte di loro, c’era bisogno di creare le storie del loro vissuto e che cercavano di trasmettere attraverso le loro opere, io le ho messe insieme e le ho raccontate. Ogni opera d’arte è introdotta da una poesia”. Ogni domenica nel borgo ci sarà una iniziativa diversa, è un’occasione di grande valore culturale per la nostra città, invitiamo non solo le donne, ma anche gli uomini, a prenderne parte
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Termoli
3 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Costa dei delfini, si fa sul serio E’ stato lanciato in rete il sito sui 33 chilometri della costa molisana TERMOLI. Un progetto che Termolionline.it ha consegnato in anteprima a Termoli e domenica, a pochi giorni dal lancio ufficiale del progetto avvenuto alla presenza dei sindaci (o propri delegati) nella sala consiliare del comune di Termoli, eccoci consegnare al dibattito una novità che ai più è sfuggita: il lancio in rete del sito www.costadeidelfini.it. Un po’ crudo (o spoglio se preferite) a dire il vero, ma come si suol dire, il primo passo è fatto e così il popolo del web può cliccare al sito e ritrovarsi dinanzi le descrizioni dei co-
chilometri di costa, le cento strutture tra HOTEL, b&b e sedi di albergo diffuso, i 140 ristoranti, pizzerie e luoghi over mangiare e “godere” dei prodotti del posto, i tre porti turistici e i trenta stabilimenti balneari.
muni di Montenero di Bisaccia, Petacciato,
Termoli e Campomarino che compongono i 33
Insomma, un bel colpo d’occhio che si arricchirà senza alcun dubbio di contenuti nei prossimi mesi…. e allora non resta che attendere e incrociare le dita affinchè questo progetto possa calzare al meglio le richieste e le esigenze turistiche dei vacanzieri.
La maschera della politica a Termoli Se tieni per troppo tempo la maschera, finisci per farla diventare la tua faccia” di Rocco Cappella detto Tommaso Leggo che questo è un proverbio indiano, non so con quanto fondamento, Sta di fatto che l’idea è azzeccata e colpisce indiscriminatamente, perché una qualche maschera l’abbiamo sempre nel nostro guardaroba spirituale. Alcune volte ci serve per proteggere la nostra intimità da ogni curiosità eccessiva, ed è allora una cosa buona. Altre volte, però, è un sotterfugio per celare le nostre vergogne e apparire perfetti, e allora può sconfinare in ipocrisia. Altre volte ancora è una sorta di visiera che ci isola dal resto del mondo perché si teme il confronto “a viso aperto”.
C’è, dunque, una negatività nel mascherarsi che può essere lieve quando è un gesto transitorio e giustificabile da debolezze o paure. Diverso è il caso prospettato dall’aforisma indiano: esso denuncia l’incrostazione permanente che deforma il volto in modo definitivo. E’ appunto la falsità elevata a regola di vita ed è pericoloso mettersi su questa strada perché spesso non si può tornare indietro e si precipita di inganno in inganno, di menzogna in menzogna. Si arriva fono al punto di mentire a se stessi e progressivamente la falsità si trasforma in pseudoverità.
Dobbiamo, però, dire che può verificarsi anche quello che affermava uno scrittore moralista, di cui non ricordo il nome, nelle sue “Massime”: “Si può essere con l’inganno più furbi di un altro, ma non sempre più furbi di tutti gli altri”: Giunge, infatti, il momento in cui o per nostra debolezza o per particolare perspicacia dell’altro, ci viene strappata a forza la maschera e, per usare la famosa espressione, il re diventa nudo. Mi sono sempre impegnato a non deridere le azioni degli uomini, a non compiangerle, a non detestarle, ma solo a comprenderle, ma stavolta non ci riesco, stavolta caro pd-ter-
molese( nella conferenza-dibattito del 24 c.m.) hai superato ogni limite di ipocrisia umana, anzi di “finitezza”, Non Ti puoi lavare le mani, anche se sei corregionale di un certo Ponzio Pilato, e far decidere agli altri (Ente Regione) per l’ampliamento di produzione dell’industria chimica Momentive. Il territorio Termolese lo amministri Tu, lo governi Tu, o almeno, non è per questo che Tu hai vinto le elezioni Comunali? Le parole seduttive come riforme, innovazione e crescita sono parole non di libertà ma di necessità che non lasciano spazio alla scelta del “perchè”.
Forzano l’auto con piede di porco Il fatto è accaduto sul Lungomare Nord di Termoli. I ladri hanno rubato le borse poste sul mezzo TERMOLI. Se sia stata formalizzata una denuncia ancora non è chiaro: sta di fatto, però, che nella mattinata di ieri i malviventi sono arrivati a colpire ancora sul Lungomare Nord.
Nel mirino, questa volta, è finita un’auto parcheggiata sul Lungomare Nord. I ladri si sarebbero avvicinati alla vettura e, con l’utilizzo di un piede di porco, avrebbero forzato le por-
tiere rubando tutto quello che di valore si trovava all’interno della macchina ma lasciando ‘intatti’ i documenti. Brutta sorpresa quando il proprietario è tornato
a prendere il mezzo e l’ha trovato ‘devastato’. Un furto che è avvenuto in pieno giorno e con la possibilità che chiunque potesse vedere quello che i malviventi stavano combinando.
A Larino i funerali dei due gemelli Ieri lutto cittadino nella cittadina frentana ancora sotto shock LARINO. Larino è sotto shock: Antonello e Giovanni, due di tre gemelli, erano appena usciti da una festa, ma il destino è stato amaro per loro. Era passata da poco la mezzanotte e Antonello e Giovanni Padulo si accingevano a rientrare a casa dopo il compleanno di un loro coetaneo. Sono gemelli, due di tre per l’esattezza, e a bordo del proprio scooter viaggiavano in direzione Larino. La strada è buia in quel tratto che collega il comune frentano alla casa circondariale, ci sono diverse curve e la visibilità è ridotta, ma nella notte appena trascorsa lo è stato ancora di più per il conducente 23enne di una Fiat Grande Punto che, per cause al vaglio degli inquirenti, è finito in un tremendo frontale contro lo scooter con in sella i due minorenni. Un decesso avvenuto all’istante, detriti di auto e scooter sparsi per una 50ina di metri almeno. Una carena irriconoscibile per lo scooter, fran-
tumata sotto la violenza dell’urto e scaraventata fuoristrada come i corpi di questi giovanissimi ragazzi. Erano in sella al proprio scooter i gemelli Antonello e Giovanni Padulo e percorrevano la strada che dalla casa circondariale conduce a Larino. Quello di ieri doveva essere un semplice sabato sera, ma in pochi istanti il destino
ha segnato una pagina diversa per questi adolescenti che, per cause ancora da accertare, sono stati travolti da una Fiat Grande Punto guidata da un ragazzo di 23 anni, originario di Larino. Sensi di marcia opposti e uno scontro frontale terribile che non ha lasciato scampo ai due, morti a seguito dell’impatto a causa delle gra-
vissime lesioni riportate nell’incidente. Inutili i soccorsi apportati dal personale medico giunto sul posto che, insieme ai militari dell’arma dei carabinieri del comando di Larino, coordinati dal maggiore Alessandro Dominici, gli agenti della Polizia stradale di Larino guidati dal comandante Salvatore Augelli e gli uomini dei Vigili del fuoco, si sono trovati dinanzi una scena raccapricciante con lo scooter ridotto a brandelli, quasi frantumato dalla violenza dell’impatto, e scaraventato fuoristrada come i corpi di Antonello e Giovanni. Sotto shock anche il giovane alla guida dell’auto per il quale è stato aperto un fascicolo. Immersa nel dolore l’intera comunità molisana che, anche attraverso la nostra testata, si stringe intorno alla famiglia Padulo per la tragica scomparsa di Antonello e Giovanni, due di tre gemelli finiti vittime della strada … senza alcuna colpa.
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Opinioni
Finalmente dopo Larino,Riccia e Termoli il libro su Enzo Puchetti curato dal Dott. Napoleone Stelluti viene presentato a Campobasso , che poi è la città natale dell’artista scultore ove nasce il 29 aprile 1894, in Via Ferrari n.26, dal Prof. Nicola (larinese 31enne Professore di Matematica ) e dalla gentildonna Concetta di Tommaso da Casacalenda . Il fatto di essere cresciuto in una strada, formata in prevalenza da negozi e botteghe artigiane di lavoratori del ferro, deve aver influenzato fortemente la sua coscienza per cui chiede al padre di intraprendere gli studi artistici. Difatti a 18 anni è a Napoli al Regio Istituto di Belle Arti dove frequenta il Corso Speciale di Scultura diretto dal Prof. Luigi De Luca. Nell’anno scolastico 1914/15 pur essendo iscritto al 3° anno, non poté sostenere gli esami di licenza del predetto corso, perché richiamato alle armi, cosa che fece (dopo la guerra) nella sessione autunnale dell’anno scolastico 1918/19 riportando alle materie d’esame una votazione di 29 su 30. Parallelamente nel 1914 fece in tempo a conseguire a Roma anche l’abilitazione all’insegnamento di Disegno nelle Scuole Tecniche e Normali. Ufficiale di Complemento in Fanteria nella Grande Guerra resta ferito in combattimento per questo viene pluridecorato con Croce al Merito di Guerra, Croce di Cavaliere della Corona d’Italia e Maggiore di Fanteria del Ruolo d’Onore. Da invalido di guerra usufruisce di una pensione annua da 8a Categoria, anche lui come la maggior parte degli italiani entra nei fasci di combattimento, per cui nel 1925 è in sintonia con il regime. La sua attività di scultore inizia nel 1920, a Napoli abitava in Via Morghen, 181 ed aveva lo studio-laboratorio all’interno del Chiosco di San Domenico Maggiore (Foto della copertina del libro). La sua produzione di monumenti ai caduti di Larino,Termoli,Riccia,Ripabottoni , Trivento ,Boiano,Bonefro,Rotello,Campobasso abbraccia un periodo che va dal 1921 al 1931. Incaricato ed Assistente alla Cattedra di Plastica decorativa e ornato – Figura modellata e disegno di ornato presso il Regio Liceo Artistico e la Regia Accademia di Belle Arti di Napoli, la stessa dove si era formato, dal 1932 e probabilmente fino alla sua morte avvenuta il 15 maggio 1947 sempre a Napoli all’età di 53 anni. Dalla sua unione in matrimonio con Ida PETRINO non ebbe figli, fu compensata invece dall’adozione di un’orfanella di padre e di madre tale Angela GALASSO. Enzo Puchetti si distinse fra l’altro anche nel campo dell’attività sindacale–artistico raggiungendo la carica di Segretario del sindacato Interprovinciale Fascista di Belle Arti della Campania. Partecipò con le sue opere a diverse mostre organizzate a Napoli dalla Promotrice Salvator Rosa prima e a quelle de Sindacato poi, sempre nell’ambito partenopeo. A livello nazionale ed internazionale lo troviamo presente alle Quadriennali di Roma e alle Biennali di Venezia CAMPOBASSO – Ex Regio Istituto Magistrale Viale Regina Elena. Tra maggio e giu-
3 marzo 2015
L’opera di Enzo Puchetti scultore a Campobasso
gno1925 si ritrova ad esporre nella sua città natale con la MOSTRA MOLISANA DI ARTE indetta dal Circolo Artistico di Campobasso fondato dal Rag. Pietro Lembo. La mostra fu inaugurata il 24 maggio presso il Regio Istituto Magistrale e vi parteciparono altri artisti, grossi calibri di oggi, come Arnaldo De Lisio (Marechiaro, Il vecchio convento, Natura morta), Marcello Scarano (studio di vecchio, Studio di vecchia), Amedeo Trivisonno (Due lavori ad olio). Il Puchetti presentò “Abbandono”, ”Giocatori di pallone”, “Portatore d’acqua”, non sappiamo se fuori concorso, in quanto il suo nome compare, contro il dispositivo dell’art. 12 del regolamento, anche fra i Componenti la giuria, la quale era così composta: l’Artista Prof. Alfredo Trombetta, lo scultore Prof. Enzo Puchetti, l’Avv. Benedetto Giordano, il Prof. Agostino Fattori e da ultimo
il Prof. Bartolomeo Preziosi benefattore e donatore poi nel 1976 della Biblioteca Comunale di Larino. Nella stessa mostra figuravano anche due artigiani probabilmente larinesi, Alfredo Cipolla con “Bifora del Duomo di Larino” e “Rosone del Duomo di Larino” due lavori in plastica, e Giovanni Trivisonno con “Porta piccolo del Duomo di Larino” anche questo lavoro in plastica CAMPOBASSO – Piazza Francesco D’Ovidio In Corso Bucci vicino al cosiddetto grattacielo, al centro del piccolo giardino della Piazza intastata a Francesco D’Ovidio troviamo un busto di questo filologo e letterato molisano opera del Puchetti. L’opera caldeggiata dal Podestà Prof. Renato Pistilli Sipio fu comunque inaugurata sotto un altro Podestà l’Avv. Nicola Correra l’11 novembre 1928 con discorso ufficiale dell’On.le Michele Romano, sottosegretario alla Pubblica Istruzione. CAMPOBASSO – Piazza della Vittoria già Piazza Andrea d’Isernia Il primo monumento ai Caduti di questa città capoluogo, inaugurato in fondo al Corso Vittorio Emanuele in Piazza della Vittoria, fu opera del Puchetti e raffigurava un guerriero sannita loricato con l’elmo, daga e scudo sempre sannitico. La inaugurazione risale al 24 maggio del 1931, fu poi smantellato fra il 1942 ed il 1945, non sappiamo se riciclato in occasione della raccolta del ferro e dell’oro per la guerra come Bonefro oppure, buttato giù e fatto sparire in segno di disprezzo per le opere del regime Al suo posto ora sorge l’obelisco del Prof. Luigi Venturini (ligure) inaugurato il 24 maggio 1956 esattamente 25 anni dopo l’inaugurazione del monumento del Puchetti (campobassano) e qui la massima secondo la quale “nessuno è profeta in patria” ritorna
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
quanto mai attuale. Alla inaugurazione del monumento del nostro Puchetti comunque fu presente il Re in persona S. M. Vittorio Emanuele III il quale (aneddoto molto conosciuto a Campobasso) fatto cadere il panno sembra abbia esclamato “Ma questo non è il mio soldato. Alla cerimonia parteciparono molte delegazioni dei comuni della provincia fra le quali anche una da Larino, per l’occasione l’Arciprete Angelo Tirabasso da Oratino titolare della Tipografia “La Squilla del Molise” pubblicò un opuscolo dal quale stralciamo i dati salienti “Il monumento, che nella sua parte principale è formato da due imponenti colonne, rappresentanti le date gloriose 1915-1918, e coronato da due grandi bronzee aquile: l’una volta ad occidente e l’altra ad oriente, che denotano la potenza e l’impero, pronte a spiccare il volo per il mondo, foriere dei magnifici destini d’Italia. Nel centro: un fiero guerriero sannita, simbolo del Molise, già culla dell’indomito popolo sannita che osò fino all’ultimo contendere a Roma la supremazia d’Italia. Ai due lati: fontane dal getto poderoso, ricordano le acque tinte da tanto sangue generoso, dell’Isonzo e del Piave”. CAMPOBASSO – Cimitero Comunale- Al cimitero sulla tomba dei Fratelli Giovanni e Federico Romagnoli una grossa lastra e due medaglioni in bronzo e a bassorilievo con il loro busto sono opera del Puchetti. Sulla lastra in particolare è raffigurato un pilota d’aviazione ferito che spara al nemico, difatti dei due quello che più si distinse da eroe fu Giovanni il quale morì durante le operazioni belliche nel deserto sirtico a Biziden nel 1929 . La bella ringhiera di stile liberty è opera dei Fratelli Tucci che operavano in via Ferrari e che anche loro ci hanno lasciato tutto una serie di opere d’arte sparse per Campobasso . CAMPOBASSO –Casa Trombetta . Troviamo un medaglione in bronzo raffigurante Mario Trombetta da bambino e un busto in gesso che ricorda Giulia De Giorgi la mamma della prof.ssa Ada Trombetta ,alla quale la città di Campobasso deve molto, per tutte le sue pubblicazioni che Lei ha realizzato allo scopo e per meglio valorizzare il patrimonio storico e culturale del centro capoluogo di regione. In conclusione un artista illustre figlio di Campobasso, che andrebbe studiato e divulgato presso le scuole e nuove generazioni . Per chi volesse acquistare il libro, costo di copertina 30 euro, rivolgersi all’autore in Via san Benedetto,6 a Larino, oppure telefonare 0874823150/3287442511, email:napo1@tiscali.it.