Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta
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L’OSCAR DEL GIORNO
Demetrio Rivellino L’Oscar del giorno lo assegniamo a Demetrio Rivellino. Il presidente dell’Ordine forense ha rilanciato con forza il tema della necessità della salvaguardia del sistema istituzionale della giustizia in Molise. Il governo Renzi, infatti, ha predisposto un progetto di legge che taglia la Corte d’Appello del Molise e i tribunali di Isernia e Larino. Per questo ha convocato un incontro tra le parti.
IL TAPIRO DEL GIORNO
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GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Pietro Maio Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro Maio. L’assessore comunale ai Lavori pubblici al comune di Campobasso proprio non riesce a cavare un ragno dal buco. Anche sulla vicenda Terminal degli autobus, è assolutamente assente. Intanto, i problemi sono quotidiani per i pendolari che fanno uso della struttura. Non sarebbe il caso di intervenire anche con qualche piccolo accorgimento?
Sporcizia, disordine e risse sono il quotidiano
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La Gazzetta del Molise da martedì 8 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento
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La credibilità di sempre - la forza di domani
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 6 marzo 2016
Il Piano regionale è stato predisposto da Roma e Frattura lo dovrà eseguire Se è vero che il numero di date di ogni tournée è direttamente proporzionale al successo di ogni singola esibizione è facile prevedere che non ci saranno molte repliche nel giro di 40 giorni che il governatore Paolo Frattura ha in animo di fare, in tutta la regione, per spiegare il Programma operativo di riforma della sanità pubblica molisana. Già, perché la data di esordio di lunedì scorso ad Isernia non è andata granché bene. Fischi, non solo dal loggione ma anche dalla platea. Ma, è cosa assai nota, lo spettacolo deve andare avanti. Così si prevedono giorni densi di polemiche e di sfibranti dialoghi tra sordi. Il dado della riforma sanitaria, purtroppo, è tratto. Il progressivo affossamento del servizio sanitario pubblico (che, con onestà, bisogna ammettere viene assai da lontano, con lustri di gestione dilettantesca quando non colpevolmente clientelare ed autolesionista), la riduzione di presìdi e servizi, la chiusura di interi reparti (grida vendetta quello di ostetricia ad Isernia, soprattutto dopo la che lo stesso ministro Lorenzin ha fissato in 500 nascite il limite minimo da segnare nel 2016 per mantenere il reparto, introducendo di fatto un parametro aziendalistico che fa letteralmente a cazzotti con il principio stesso di sanità pubblica), la guerra di posizione e di logoramento condotta contro medici, operatori sanitari e cittadini autorganizzati sono, in-
Sanità, il solito refrain per fare quanto già stabilito
fatti, gli ingranaggi di un meccanismo il cui motore gira a Roma, presso i ministeri della salute e dell’economia. Il commissario Frattura né è solo un, seppur assai entusiasta ed emotivamente partecipe, manovratore. Ci toccherà quindi, per 40 lunghi giorni, foderarci le orecchie con il ritornello stanco e per niente accattivante che Frattura proporrà in questo suo
“Addio Sanità Pubblica Tour 2016”, ammesso che il riscontro dell’esordio isernino non lo riduca a più miti consigli. Da parte nostra non possiamo che sottolineare quanto tutte le manovre che in questi giorni si notano intorno a questo argomento, compresa la dichiarazione di Roberto Ruta e Danilo Leva della presentazione di un loro piano alternativo, appar-
tengano ad un balletto altrettanto stanco ed inutile quanto la stessa tournèe di Frattura. Il movimento delle grandi placche che si scontrano all’interno del Partito Democratico, infatti, usa la sanità pubblica solo come strumento per innescare tensioni che, si spera, un giorno possano liberare qualche forma di energia positiva, portatrice di cambiamento. Ma il Programma
operativo di riforma della sanità andrà in porto così come è stato scritto, da Roma, e presentato, dal commissario Frattura. Su questo non ci sono dubbi. Sarà solo il tempo a dirci se avranno ragione i critici ed i contestatori, nel gruppo dei quali ci iscriviamo senza remore, oppure gli autori di questa controversa opera, costruita su di uno spartito dissonante e disarmonico per le orecchie di chi si è formato con le armonie, almeno teoriche, dello Stato di Diritto. Quella che viviamo oggi è un’epoca di transizioni e cambiamenti spesso assai poco morbidi. C’è stata un’epoca in cui la politica condizionava le scelte economiche in ragione della visione, fondata su ideologie e strutture di valori, che si aveva del futuro e delle regole da condividere nel convivere civile. Oggi viviamo in un tempo, invece, in cui sono l’economia e le leggi del mercato a condizionare le scelte della politica (spesso addirittura ad insediarla) e, di riflesso, la qualità della nostra vita. Ed ogni epoca, si sa, ha la sua musica. E oggi ci tocca ascoltare questa.
E assemblee e Forum dinanzi il Consiglio regionale Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, facendo seguito alla dichiarazione dello stato di agitazione sindacale proclamato il 2 luglio 2015 e alle iniziative intraprese successivamente, considerato che alla data odierna quanto denunciato nel corso di tutte le riunioni e gli incontri avuti a tutti i livelli istituzionali e amministrativi non ha avuto alcun riscontro, anzi permangono le problematiche relative alle situazioni lavorative dei dipendenti dell’Asrem, aggravate dalla mancata riorganizzazione del sistema sanitario regionale, indicono una assemblea generale di tutto il personale ASREM che si terrà il giorno 8 marzo p.v. dalle ore 10.30 alle ore 13.30 e dalle ore 16.00 alle ore 17.00 presso il piazzale antistante la sede del Consiglio Regionale in Via IV Novembre a Campobasso. L’Assemblea avverrà in occasione della riunione del Consiglio Regionale chiamato a modificare la Legge sanitaria regionale esistente, in assenza di un Piano di riordino condiviso dai lavoratori
del settore e dalle loro rappresentanze sindacali. I sindacati scendono di nuovo in lotta per riaffermare con forza il dettato Costituzionale, che sancisce il principio della insostituibilità del servizio pubblico e che garantisce l’universalità delle cure, quindi, per ricordare che solo la SANITA’ PUBBLICA rende esigibile tale diritto. Sarà presente anche il FORUM per la difesa della Sanità Pubblica, che unisce gli operatori sanitari ai cittadini e che presidierà il Consiglio Regionale.orna in discussione l’otto marzo il Consiglio Regionale del Molise. Dopo aver dovuto rinviare martedì scorso il punto all’ordine del giorno riguardante la sanità, il presidente del Consiglio Vincenzo Cotugno lo ha riproposto perché sospeso. Si tratta della discussione della Proposta di legge n 133 di iniziativa del presidente della Giunta Regionale di Laura Frattura e del presidente del consiglio regionale Cotugno concernente “Abrogazione di norme
della legge regionale 26 novembre 2008 n 34 (Modifiche alla legge regionale 1 aprile 2005 n 9 avente ad oggetto “Riordino del servizio sanitario regionale”. Per questo motivo il forum regionale della sanità ha deciso per una manifestazione di protesta. ha indetto un nuovo presidio ,nel Piazzale antistante il Consiglio Regionale in via IV Novembre a Campobasso. Il FORUM vigilerà,come già avvenuto lo scorso Martedì,sui lavori del Consiglio Regionale,al
quale rinnova l’APPELLO a non modificare la Legge Sanitaria Regionale prima che sia reso noto il Piano Operativo di Riordino altrimenti imposto dall’alto ,senza alcuna possibilità di controllo democratico da parte del Consiglieri R e g i o n a l i . Il Consiglio Regionale è stato democraticamente eletto in rappresentanza dei cittadini sulla base di programmi che non prevedevano la Privatizzazione della Sanità Regionale . Il Presidio è quindi un monito rivolto ai Consiglieri a ri-
spettare il Patto elettorale sancito con gli elettori, che conteneva l’impegno a difendere il DIRITTO ALLA SALUTE,garantito dalla COSTITUZIONE ed effettivamente esigibile soltanto dalla SANITA’ PUBBLICA . Nella stessa data ,sempre davanti al Consiglio Regionale, il FORUM parteciperà all’ Assemblea Generale dei dipendenti ASREM ,indetta UNITARIAMENTE da tutti i sindacati a difesa della SANITA’ PUBBLICA e per ribadire lo stato di agitazione permanente dei lavoratori del settore,a causa della carenza di personale in assenza dello sblocco del turn- over e di una riorganizzazione delle prestazioni l a v o r a t i v e . Il Forum invita tutti i cittadini,i lavoratori e gli studenti a partecipare in massa al PRESIDIO per difendere il Diritto alle cure come Diritto Universalistico garantito dalla Costituzione e la SANITA’ PUBBLICA come BENE COMUNE. A
TAaglio lto Il terminale delle autocorriere di Campobasso è ridotto davvero male: le installazioni fisse e quelle mobili versano in condizioni pietose. Regna sovrana la sporcizia, e la situazione di anarchia che contraddistingue l’uso dell’impianto non risparmia coloro che hanno titolo a frequentarlo per destinazione (i viaggiatori, gli autisti, gli avventori del bar e delle biglietterie). A corse automobilistiche esaurite, l’area diventa campo libero per avvinazzati e drogati. Un solo termine - “scandaloso” - racchiude in maniera sensata e compiuta la condizione in cui la città che si vanta essere il capoluogo regionale del Molise riesce a tollerare una situazione del genere. Passi per gli amministratori comunali che quello sconcio lo hanno autorizzato in piena coscienza, nonostante il terminal manchi dei collaudi che lo certifichino agibile in tutte le strutture e le funzioni. Rimane strano e incomprensibile che di questa anomala situazione se ne lavino le mani la Regione (propriamente l’assessorato ai trasporti), la Motorizzazione civile e la Corte dei conti. Alla Regione, che ha finanziato l’opera ,va addebitato l’aver tollerato l’andazzo fin da quando, nel Duemila, l’allora sindaco di Campobasso, Augusto Massa, contravvenendo ad ogni norma e regola, ha rilasciato un’autorizzazione provvisoria che a distanza di 12 anni non è stata ancora resa definitiva. Alla Motorizzazione civile il mancato controllo dell’esistenza o meno dei requisiti indispensabili perché un terminal possa essere posto in esercizio con le garanzie tecniche e amministrative per il personale viaggiante e per viaggiatori. Alla Corte dei Conti l’aver chiuso gli occhi e tappate le orecchie di
Caro Direttore, ho letto lo scritto di Dardo sulla cittadella dell’economia. non quella di Cronin. Ebbene, senza gusto di dietrologo, vorrei far notare la zona dove sorge detta cittadella. In agro di Selvapiana dove e’ ubicato il complesso sportivo senza piu’ gloria,.Ed e’ compagna, la cittadella, del frigo macello e della centrale del latte. Costati, questi stabilimenti -in tempo lontano con l’allora on.Vittorino Monte - un monte di soldi - miliardi di vecchie lire -hanno fatto una fine disgustosa, per incapacita’ gestionale, essendo stati affidati a mani inesperte. Cosi’ la cittadella. ha iniziato “alla grande” con delle fiere ed esposizioni,
3 6 marzo 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Terminal, in troppi non vedono lo scempio Uno sconcio sotto gli occhi di tutti, tranne delle autorità che avrebbero titolo per intervenire fronte alle segnalazioni che le sono pervenute, in cui sono state elencate le irregolarità di ordine contabile, tra cui l’uso gratuito di una struttura pubblica, e il mancato addebito all’amministrazione comunale del danno procurato alla struttura e ai servizi comuni. Bene. Anzi male; malis-
simo. Torniamo a segnalare per l’ennesima volta lo sconcio che, stando al pluriennale disinteresse, pare non riguardi nessuno. Neanche alle Forze dell’ordine che pure un’occhiatina in giro nell’area del terminal potrebbero di tanto in tanto darla. Meno che mai, torniamo a ribadirlo, tutto
ciò sembra interessare alla Regione, agli Uffici della motorizzazione civile e alla Corte dei Conti. Lo scempio tecnico-amministrativo e il danneggiamento progressivo dell’impianto sono sotto gli occhi di tutti. Nessuno, pur volendo, lo può occultare. Solo chi non vuol vedere, non
Usb forestali: “Facciolla perchè non vuoi riceverci?” “In seguito alle richieste di incontro (inevase) inoltrate all’Assessore Facciolla, in data 14.10.2015 e 19.02.2016, l’ Usb Lavoratori Forestali Molise prende atto, dell’atteggiamento irriguardoso dello stesso, e contestualmente procede con una richiesta urgente di incontro al Governatore Frattura per trattare le problematiche relative gli operai idraulico forestali, nella speranza che nel futuro, ognuno, nel rispetto dei ruoli, soprattutto quando sono Istituzionali, e della democrazia, non si sottragga al confronto e al dialogo costruttivo, nell’interesse dei lavoratori”. Lo sostiene la Responsabile Agroalimentari USB Molise, Rossella Griselli
vede. Eppure, il fascicolo delle irregolarità e delle illegittimità s’arricchisce di documenti, di denunce e di richieste di risarcimento (il più sostanzioso fa capo alla Seac, che ha penato oltre due anni per vedersi assegnata la gestione del terminal con regolare gara d’appalto per poi scoprire di trovarsi in un guazzabuglio tecnico ed amministrativo, da cui è uscita non senza aver chiesto il dovuto appagamento del danno). Crediamo di aver detto tutto, di aver segnalato tutto, di aver sollecitato tutti, ma anche questa volta abbiamo la consapevolezza che il ruolo della libera informazione in questa città è destinata a fare un buco nell’acqua. Dardo
Cittadella dell’Economia, per fare cosa? ed e’ finita “alla piccola” Chiediamoci un perché. Il primo e’ che il Molise ha poco da mettere in fiera, per lo stato comatoso in cui versa. Chi viene ad investire in Molise e dove? Senza un programma a medio e lungo termine non c’e’ alcuna speranza.E chi e’ preposto? Eppoi le sorti della cittadella in mano a chi sono state messe? Mi sembra che il muro di cinta di tutto il Molise, che ci ha tenuti fuori dalle linee economiche - che pure negli anni sessanta erano abbastanza sgretolate dagli allora amministratori - forse provenienti dalla guerra e con sogni e speranze -
oggi e’ risorto e ci pone in uno stato di assedio. Non attiriamo una linea turistica, eppure non ci manca nulla - mare ,monti, storia, archeologia - ma non c’e’ alcun
programma di attivare i flussi turistici internazionali, magari nazionali.Non vedo altrove pubblicita’ come “ venire in molise fa bene” Mai visto alla stazione Termini
di Roma una gigantografia eppure la regione ha due rappresentanze in loco.Forse mi sbaglio, ma il muro non si sgretolera’ facilmente. Quando da giovane andavo a Roma, con le vecchie “ vetture impiegavo meno di quattro ore. Sono passati molti lustri ma l tempo si e’ fermato.Cosi’ non va. Chi si assume responsabilita’ amministrative avrebbe il dovere di applicarsi di piu’, perché lautamente remunerato, in una regione che sta invecchiando velocemente con pochi giovani e molti emigranti, belli e tosti. Un saluto al Molise. AA
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
6 marzo 2016
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione, Paolo Frattura
“Interreg, Molise e Puglia rappresentano l’Italia Un fatto di straordinario valore”
CAMPOBASSO. “Avere insieme, Puglia e Molise, la responsabilità in termini di rappresentanza del nostro paese è un fatto di assoluto valore; riconoscerci ora protagonisti con gli amici dell’Albania e del Montenegro del nuovo programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Ipa “Italia-AlbaniaMontenegro” 2014/2020 è un’occasione straordinaria perché ci mette di fronte a nuove e importantissime opportunità che insieme costruiremo anche nel solco della solidarietà e della mutua attenzione”. “La validità di questo programma, al netto dell’imponente dotazione finanziaria di oltre 92 milioni di euro, va individuata nei legami che presenta con la strategia della Macroregione adriaticoionica: oggi sanciamo il primo passaggio concreto all’interno della stessa Eusair. I pilastri tematici di Ipa II corrispondono a quelli della strategia: sono basi, queste, che ci consentiranno di fare davvero bene, forti dell’esperienza maturata con le precedenti programmazioni e forti della qualità dei rapporti costruiti tra le singole amministrazioni. L’idea della replicabilità e soprattutto la concretezza delle buone pratiche contraddistingueranno anche questa fase di programmazione che ci coinvolge attorno all’elemento connettivo di
immenso valore che è il nostro mare”. Questo, l’intervento del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, a Bari dove nella mattina di oggi, venerdì 4 marzo, nella sede della Presidenza della Regione Puglia, si è tenuto un primo confronto sugli obiettivi di sviluppo del programma Ipa II che ricomprende Puglia e Molise, in rappresentanza dell’Italia, Albania e Montenegro per iniziative di cooperazione finanziate dai fondi comunitari. Ospiti del presidente Michele Emiliano, anche il segretario ge-
L’adeguamento al tasso d’inflazione degli importi dovuti alla Regione Molise per quest’anno e l’anno prossimo per le utenze di acqua pubblica e per gli oneri istruttori, è un provvedimento di routine, cui ha provveduto nei giorni scorsi la giunta regionale su istruttoria del Servizio competitività dei sistemi produttivi, dello sviluppo delle attività industriali e delle politiche della concorrenza diretto da Gaspare Tocci. Le utenze riguardano gli usi irrigui a bocca tassata, irrigui senza bocca tassata, zootecnici non industriali, industriali, idroelettrici, irrigazione del verde pubblico e delle attrezzature sportive, antincendio, autolavaggio, lavaggio di strade e via dicendo. Un provvedimento che sposta di poco gli importi che sono, manca a dirlo, molto contenuti ed giusto che siano così, trattandosi di utenze destinate ad attività produttive. L’aggiornamento è stato fatto sulla base del tasso d’inflazione effettiva, relativo agli anni 2014 e 2015 contenuto rispettivamente nello 0,2 e nello 0,3 per cento, e sulla base del tasso d’inflazione programmata per il 2016 pari all’1,0 per cento e per il 2017 pari all’1,5 per cento. La notizia in sé ha scarso rilievo, come abbiamo detto, trattandosi di canoni conte-
nerale del Ministero dell’integrazione europea dell’Albania, Daniela Cekani, e il segretario di Stato del Ministero degli esteri montenegrino, Aleksandar Andrij Pejovic. Ideato per sostenere la cooperazione transfrontaliera fra l’Italia (Puglia e Molise), l’Albania e il Montenegro, in un’ottica di crescita intelligente e sostenibile dell’area, il programma Interreg IPa “Italia – Albania – Montenegro” 2014/2020 (ora in fase di avvio operativo) vanta una dotazione finanziaria complessiva di circa 93 milioni di euro, con una quota di co-finanziamento comunitario
pari all’85% e il restante 15% coperto da risorse nazionali. Autorità di gestione è la Regione Puglia. Obiettivo del programma è migliorare la coesione economica, sociale e territoriale dei territori eleggibili e, allo stesso tempo, contribuire al raggiungimento degli obiettivi della strategia “Europa 2020” e della strategia europea per la Macroregione adriatico-ionica. All’interno dell’ambizioso percorso di crescita basata sulla cooperazione, “la Puglia e il Molise – ha rimarcato il governatore Michele Emiliano –, hanno una straordinaria responsabilità da parte dell’Unione europea: accompagnare due meravigliosi paesi, l’Albania e il Montenegro, nel cammino di entrata verso l’Europa. Noi lo stiamo facendo con l’attivazione di una serie di programmi comuni di investimento, come questo che oggi presentiamo. Programmi che in qualche maniera testano la capacità di questi due Stati di venire a far parte dell’Unione europea e parteciparne alla normale attività”. “Questo è un incontro politico nel quale noi rappresentiamo l’Italia – ha aggiunto Emiliano –, insieme al Ministero degli esteri e della coesione sociale, per la realizzazione di questi programmi, tenendo conto che tutto ciò che succede di buono o di cattivo in
Montenegro e in Albania, succede anche a noi e viceversa: siamo regioni collegate storicamente all’altra sponda dell’adriatico in modo continuo e permanente. Il sud dell’Italia ha da sempre un rapporto privilegiato con questi paesi, per cui sentiamo come compito naturale quello di accompagnarli nel processo di adesione all’Unione europea per la realizzazione di quello che, per noi, è un grande sogno di pace e di progresso”. Per la rappresentante del governo albanese, Daniela Cekani, “la volontà di collaborare è uguale su tutti gli assi dei programmi; quello che è importante invece e che deve caratterizzare tutti gli assi sono le buone idee e i progetti concreti che oltre ad aiutare la cooperazione transfrontaliera, dovranno soprattutto avere un impatto sulla vita dei cittadini delle regioni coinvolte”. Per il rappresentante del governo montenegrino, Aleksandar Andrjia Pejovic, “grazie al nuovo programma trilaterale, potrà crescere la competitività delle piccole e medie imprese, potrà migliorare la gestione delle risorse naturali e culturali del Paese così come la protezione dell’ambiente, potrà essere implementato il sistema delle connessioni per il trasporto sostenibile e quello delle infrastrutture pubbliche”.
Patrimonio idrico, perchè non valorizzarlo? Il Molise è ricco di acqua ma la Regione non riesce a tutelare le sue risorse nuti e di somme certamente non astronomiche, oltre che un provvedimento dovuto. Ma la circostanza invita il cronista a domandare come mai la Regione non provvede ad adeguare i canoni della fornitura d’acqua per usi potabili, irrigui, e industriali alla Campania, all’Abruzzo e alla Puglia? Come mai dimentica sistematicamente di porre, e di porsi, la questione, di metterla in chiaro, di farne una leva nelle circostanze in cui nei rapporti interregionali vengono a galla problemi e soluzioni sempre in favore degli interlocutori e mai in favore del Molise? Il caso ultimo del conferimento dei rifiuti prodotti in Abruzzo da smaltire all’inceneritore di Pozzilli e il raddoppio dei binari del tratto molisano delle Ferrovie dello Stato a tutto vantaggio della Puglia, sono emblematici della sudditanza politica e amministrativa del governo regionale. Sono emblematici anche della assurda acquiescenza molisana con cui le forniture d’acqua per milioni di metri cubi alle regioni contermini sono state formalizzate e sottoscritte. Sarebbe
tempo di riaprire quei fascicoli, di rileggere le convenzioni e di aggiornarle. Un governo regionale responsabile non frapporrebbe tempo a farlo. Avendo dalla sua parte il diritto/dovere di tutelare il patrimonio idrico e di valorizzarlo. Il diritto/ dovere di esercitare tutte le forme, e di adottare tutte le formule praticabili ai tavoli del con-
fronto per far valere (una tantum) gli interessi legittimi del Molise. Dovrebbe essere così, ma ci rendiamo conto che il governo Frattura è impegnato a tenersi a galla, sbattuto dai marosi delle polemiche che l’investono dall’interno del Pd, dalla coalizione di centrosinistra, timidamente dall’opposizione di Palazzo Moffa, dai comitati in difesa della sanità pubblica, dai sindacati per l’area industriale di crisi complessa. Dell’acqua ceduta alla Campania, all’Abruzzo e alla Puglia non gli importa granché; gli importa invece, dopo aver superato lo scoglio della istituzione dell’Ente di governo d’ambito (Egam), di darla ai privati. Dardo
TAaglio lto
CAMPOBASSO. “Le procedure adottate dal Governo regionale per il riconoscimento dell’area di crisi complessa rappresentano l’ennesimo atto di disconoscimento del ruolo istituzionale del Consiglio regionale, organo oramai azzerato di ogni prerogativa, come purtroppo già evidenziato in maniera clamorosa, eclatante, nel corso degli ultimi tempi, come testimoniato da ultimo con la discussione sui piani operativi straordinari, di cui ai Consiglieri regionali è stata inviata una sintesi sulla quale è stata resa una relazione da parte del Presidente Frattura; seduta che si è poi conclusa senza alcun atto deliberativo adottato dal Consiglio regionale”. A sostenerlo, sono i consiglieri regionali di Centrodestra che chiedono alla Giunta che il provvedimento sia rivisto dal Consiglio regionale. “Una politica oramai portata avanti solamente nelle stanze del Palazzo e nel cerchio ristretto degli “eletti”, mentre i Consiglieri hanno modo di apprendere solamente dagli organi di stampa le decisioni adottate dalla Giunta su questioni importanti e della massima delicatezza per il futuro della nostra regione. L’iter per il riconoscimento dell’area di crisi è un esempio lampante, mai in nessuna occasione la questione è stata portata all’attenzione dell’assise, eppure il nostro Statuto riconosce al Consiglio regionale l’attribuzione relativamente ai programmi di
5 6 febbraio 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Area di crisi, solito caos” I consiglieri regionali di centrodestra denunciano come il provvedimento non sia passato in Consiglio regionale e sta producendo solo polemiche intervento economico e finanziario nelle materie di competenza della Regione, alla pianificazione territoriale, alla programmazione delle opere pubbliche di interesse r e g i o n a l e . In altre regioni è stata seguita un’altra prassi, per esempio nelle Marche il Consiglio regionale è stato chiamato ad approvare la delibera con la quale è stata presentata istanza formale al Ministero dello Sviluppo Economico per il riconoscimento del Piceno come zona colpita da “crisi industriale complessa con impatto significativo sulla politica industriale nazionale”. Un modo di procedere giusto, corretto, ispirato al principio di etica della responsabilità che invece il Governo Frattura ha deciso deliberata-
Si ha notizia ufficiosa che vi sarebbe stata un’accelerazione nei lavori della Commissione ministeriale per la revisione della geografia giudiziaria (così detta Commissione Vietti), la quale avrebbe predisposto un documento in cui proporrebbe al Governo una bozza di delega basata su criteri la cui adozione determinerebbe la prevedibile chiusura non solo di una serie di Corti di Appello, ma anche di vari Tribunali, tra cui anche la Corte di Appello di Campobasso ed i Tribunali di Isernia e Larino. Al tempo stesso, il C.N.F./Consiglio Nazionale Forense presso il Ministero della Giustizia, anche su impulso del nostro Comitato Unitario ed in particolare del Consigliere del C.N.F. Avv. Antonio De Michele, ha preso una posizione ufficiale nettamente contraria al progetto di revisione della geografia giudiziaria, approvando l’apposita Relazione che si allega al presente comunicato. Inoltre, sempre su impulso del
mente di non scegliere; per quali ragioni? Allo stesso modo abbiamo appreso della perimetrazione dell’area di crisi solamente all’indomani dell’approvazione del MISE, senza essere assolutamente inclusi in al-
cuna forma di informazione e dibattito anche costruttivo, un buona prassi che si sarebbe potuta attivare al di là di quelle che sono le norme, in virtù di una corretta amministrazione della “res pubblica”. Un modo di procedere antide-
mocratico, da “Repubblica della banane”, che offende la dignità e il ruolo della massima assise regionale, totalmente spogliata delle funzioni riconosciute dalla Statuto e dal Regolamento, dove assistiamo a sedute nelle quali spesso mancano gli interlocutori e gli argomenti. Abbiamo quindi deciso di presentare questa mozione per attivare il Presidente Frattura a coinvolgere il Consiglio regionale in un tema di grande impatto come questo per la nostra regione, impegnandolo a comunicare al Consiglio regionale ogni informazione e passaggio normativo relativo al completamento della procedura di riconoscimento dell’area di crisi complessa, nonché della definizione delle azioni da porre in essere”.
“Giustizia, qui vogliono chiudere tutto” Preoccupazione è stata espressa dal presidente dell’Ordine distrettuale forense nostro Comitato Unitario ed in particolare del Presidente dell’Ordine Distrettuale Forense nonché Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso Avv. Demetrio Rivellino, è stata convocata per il prossimo venerdì 18 marzo, alle ore 17,30, proprio a Campobasso, un’assemblea del Coordinamento nazionale dei Presidenti Distrettuali degli Ordini degli Avvocati e delle Unioni Interregionali degli Avvocati di tutta Italia che a sua volta dovrebbe esprimersi ufficialmente in senso contrario al progetto di revisione della geografia giudiziaria. Il Comitato Unitario sta lavorando, altresì, per spingere l’Associazione Nazionale Magistrati in sede centrale a prendere ufficialmente analoga posizione.A
INFO: 339.2733334 - 334.2739180
Campobasso
7 6 marzo 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Perchè deve chiudere Oncologia al Cardarelli?“ Scrive una paziente dell’ospedale che chiede il mantenimento in vita delle strutture e non importa quando ci vorrà, perché, a dispetto dell’ orario di lavoro, nessuno sarà mandato via senza una risposta. Ma allora perché? Perché un reparto efficiente, con tanti infermieri attenti, medici bravi, che raccoglie un bacino di pazienti che fanno anche ore ed ore di viaggio per venire in questo ospedale, debba essere smantellato? Noi, malati oncologici, dove troveremo altrettanta attenzione e competenza? Perché i nostri politici (di sinistra, da non crederci)
CAMPOBASSO. “Oggi sono stata nel reparto di oncologia. Uscendo dall’ascensore la prima cosa che balza all’occhio è la sala d’attesa, sempre stracolma, al punto che più di una volta ho pensato ad un pellegrinaggio“. Inizia, così, la lettera di una paziente dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. “È non è affatto difficile capirne il motivo. Basta entrare in reparto per accorgersi della cura ed attenzione che si rivolge ai pazienti, e non importa quanti siano,
hanno deciso ed archiviato il caso senza neanche degnarsi di visionare i numeri? Basterebbe fare un giro in reparto, non sarebbe neanche necessario preannunciare una loro visita, per rendersi conto di cosa tutti noi stiamo perdendo. La salute è un bene prezioso, da salvaguardare e chiunque scelga di sacrificare la struttura pubblica a favore di quella privata, non può essere considerato un uomo. Ricordiamocene quando reclameranno i voti“.
“19 milioni per le nostre città del futuro” Un processo di progettazioni con i Comuni da parte della Regione con i fondi Por-Fesr CAMPOBASSO. Aree urbane del prossimo futuro, prende forma in Molise la Strategia di sviluppo comunitaria. Con un finanziamento di 19 milioni di euro la giunta regionale ha approvato atti, risorse e tempi per la definizione operativa: lo comunica il presidente Paolo di Laura Frattura. “Al termine di un partecipato processo di progettazione con le amministrazioni comunali interessate, abbiamo definito un altro step decisivo per lo sviluppo della strategia delle aree urbane 2014-2020. Oggi indichiamo il percorso da seguire per la realizzazione della nostra idea di città del domani, imperniata sul concetto fondamentale della condivisione dei servizi per una più alta qualità degli stessi da assicurare ai nostri cittadini”. Siamo certi che i comuni molisani condivideranno visione e potenzialità in essa custodite, attraverso la stesura di un documento che individui assi di sviluppo, interventi e azioni puntuali, risorse e tempi di realizzazione”, dichiara il presidente Frattura.
“A tale scopo abbiamo stanziato circa 19 milioni di euro previsti nel Por Fesr Fse 2014-2020, fondi certi che ci aiuteranno a creare e sostenere le condizioni che facilitano lo sviluppo. Ulteriori risorse – specifica Frattura –, che metteremo a sistema deriveranno dagli altri programmi ed altre opportunità”. Campobasso, Isernia e Termoli saranno le autorità urbane, ossia i centri di riferimento in Molise per disegnare e realizzare gli interventi da finanziare con la nuova programmazione comunitaria. “Innovazione e responsabilizzazione vanno riconosciute - commenta il presidente -, proprio nella nuova figura dell’autorità urbana che gestirà direttamente le azioni condivise sul proprio territorio e l’estensione del sistema urbano dalla città polo ad alcuni centri direttamente e funzionalmente collegati. Per luglio 2016 è prevista la stipula degli accordi e l’avvio degli interventi. Ogni contributo, prima di diventare operativo sarà presentato, al partenariato sociale ed economico rappresentato nel Comitato di sorveglianza del
Por, per la più completa condivisione”. Per Frattura, inoltre, “fondamentale, per rafforzare gli interventi della strategia, sarà intervenire sul versante del nuovo assetto istituzionale che prevede la riorganizzazione dei servizi essenziali e delle politiche di sviluppo su tre macroaree all’interno del territorio regionale: nuova organizzazione dei servizi sociosanitari, dell’offerta di mobilità e istruzione, insieme a interventi che rafforzino al competitività dei sistemi industriali e produttivi”. “Leggeremo e vivremo le nostre città in un modo nuovo: il percorso lo abbiamo delineato. Un grazie, per le attività svolte e coordinate, va all’Autorità di gestione del Por Fesr Fse 2014-2020, con il supporto del Servizio coordinamento, Programmazione comunitaria, Fondo Fesr, del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti Pubblici, dei referenti del Fse e del Fsc e dell’assistenza tecnica ai programmi comunitari 2007-2013”, conclude il presidente della Regione Molise.
IV Domenica di Quaresima In questa quarta domenica di quaresima, detta anche “laetare”, nella quale il sacerdote indossa la pianeta di colore rosa e non viola, il vangelo ci fa meditare la famosissima parabola del “ figliol prodigo” che Gesù narra ai pubblicani e peccatori in risposta agli scribi e ai farisei che lo accusavano di accogliere i peccatori e di mangiare con loro. Troviamo una figura straordinaria nel padre: lascia andare il figlio per la sua strada senza fargli rimproveri e tanto meno osservazioni. Anche la richiesta del figlio maggiore ,poi, di avere subito anche lui parte dell’eredità è accolta dal padre solo per amore . Come sappiamo il giovane parte con i beni paterni per la sua avventura che presto avrà un epilogo amaro. Infatti, passa dall’abbondanza alla miseria e alla fame perché finiscono i denari e sopravviene una grave carestia. Si ritrova in breve a fare il mandriano, saziandosi volentieri anche con le ghiande che venivano date ai porci , ma non ne poteva avere. Così il giovane, a causa dell’insubordinazione
,dell’egoismo e del peccato, partito inseguendo il miraggio della libertà e della felicità, diviene vittima della fame e legato ad una mandria. La scena ora è tutta del padre: quando vede spuntare da lontano il figlio, il suo animo è colto da sentimenti di commiserazione e quindi di gioia. L’avvenimento è talmente importante che deve essere celebrato subito con un grande banchetto e un vitello grasso. La partenza del figlio gli era sembrata una perdita irreparabile , una morte , ora il ritorno è come una risurrezione e , per questo, “cominciarono a far festa”. Ma la gioia del padre perché il figlio era tornato sano e salvo non è accettata dal fratello: egli non comprende che il banchetto non è per premiare le scappatelle del figliol prodigo ma per la recuperata salute. Il male ,chiunque ne è colpito, è sempre motivo di compassione, ma anche di soccorso e, quando è ritrattato e confessato, è motivo di grande gioia. Ci sono solo Dio e Gesù che sanno perdonare anche ai nemici, che sanno fare il bene a tutti, indipendente-
mente dalla loro condotta e dalla loro fede religiosa. L’amore di Dio è rivolto all’intero “mondo” umano. Davvero l’amore viene donato dal Padre in una sua gratuita iniziativa: Dio ama tutti senza discriminazione di persone e prescindendo dalla risposta che esse daranno al suo amore. “L’amore di Dio è la realtà fondante” di tutto il rapporto di Dio con il mondo. Come la luce è la prima delle creature di Dio, così l’amore è la prima realtà con il quale Dio agisce e si dà a conoscere. L’Evangelista Giovanni ha scritto una delle pochissime definizioni di Dio che si leggono nella Bibbia; la più ricca di senso religioso è certamente questa: “Dio è amore”. Da essa deriva la definizione dell’amore cristiano: “l’amore è da Dio”. E, dunque, chi vuol conoscere chi è Dio scopra i segni dell’amore di Dio che si danno a vedere nella storia della salvezza e anche nella storia di ciascuna persona: tutto è gravido dei segni dell’amore di Dio. Mons. Gabriele TETI
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Isernia
6 marzo 2016
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Anziani, troppi i truffati” In crescita esponenziale i reati e la Diocesi e i Carabinieri fanno scattare l’allarme VENAFRO. La Diocesi di Isernia – Venafro, nella persona di Sua Eccellenza il Vescovo, Monsignor Camillo Cibotti, ed il Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, con il Comandante Tenente Colonnello Marco Cuccuini, nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la Caserma di viale 3 marzo 1970, hanno annunciato l’avvio, di concerto con la locale Prefettura, di una importante iniziativa che vedrà a breve impegnati i rappresentanti dell’Arma in varie parrocchie della provincia di Isernia. L’intento è quello di predisporre un ciclo di incontri con i fedeli, al fine di prevenire più efficacemente i fenomeni delle truffe, che vedono sempre più spesso quali vittime persone anziane, facilmente raggirabili. Tali incontri verteranno in particolare su una serie di suggerimenti e consigli pratici, proprio
per mettere in guardia tutte le persone contro fenomeni criminosi. Per tale motivo, l’Arma ha anche pubblicato di recente un vademe-
l’altro distribuito a tutti i partecipanti durante gli incontri. Nel corso della conferenza, alla quale hanno partecipato anche il Co-
Compagnia, Capitano Michele Carfora, si è fatto anche un punto sulla situazione attuale del fenomeno delle truffe nella provincia
cum quale valido supporto per evitare di rimanere vittime di raggiri di vario genere, che verrà tra
mandante del Nucleo Investigativo, Maggiore Salvatore Vitiello, ed il Comandante della locale
“pentra”, dalla quale è emerso che il numero complessivo di tali reati, negli ultimi anni, anche gra-
zie all’impegno dell’Arma dei Carabinieri, come quello delle altre Forze di Polizia, è comunque progressivamente calato, infatti dai 102 casi di truffa verificatisi nell’anno 2012, si è passati ai 77 casi dell’anno 2015, con un calo nel quadriennio del 25%, mentre le truffe consumate nei primi due mesi di quest’anno sono 19 delle quali il 58% scoperte e i cui autori sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, una media maggiore rispetto a quelle scoperte nell’anno precedente che è pari al 50%. La prima fase degli incontri avverrà secondo la seguente programmazione: il 14 marzo, alle ore 16:30, presso la Cattedrale di Isernia; il 30 marzo, alle ore 17:30, presso la chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Isernia; l’8 aprile, alle ore 16:30, presso la chiesa Madonna delle Rose di Venafro.
Nuovo appuntamento con i “Cittadini per La Salute” A S.Eusanio oggi, il secondo incontro tra cittadini e comitati a difesa della Salute e del Territorio ISERNIA. “Dopo l’interessante e fruttuoso incontro avuto con esponenti della Onlus Mamme per la Salute, continueremo in modo ancora più deciso sulla strada tracciata dopo il primo e partecipatissimo incontro di Roccaravindola”- dichiarano soddisfatti i membri del Comitato Cittadini per la Salute. “Apprezziamo molto il lavoro svolto da circa dieci anni a questa parte dalle tenaci Mamme Per la Salute”- continuano i Cittadini per la Salute- “per questo ci siamo subito messi a disposizione per portare avanti quelle che sono le battaglie per la salvaguardia della Salute e del territorio”. Il prossimo incontro si terrà Domenica 6 Marzo presso la Sala parrocchiale della nuova Chiesa di S.Eusanio, nel comune di Monteroduni, dalle ore 15.30. Oltre ai promotori del Comitato, saranno sicuramente presenti l’Ing Stefano Biello e Pasqualino Buttari, quest’ultimo rappresentante dell’associazione Marzia Coppola. Saranno gradite le testimonianze e i contributi costruttivi alle istanze che il Comitato intende portare avanti in ogni modo e in ogni sede. “Quindi invitiamo la popolazione di tutta la provincia di
Isernia e dei vicini comuni della provincia di Caserta, che vivono il nostro stesso problema, a partecipare numerosi a questo incontro, primo di una lunga serie anche nel comune di Monteroduni, per fare quadrato e dettare una linea per contrastare la svendita del nostro territorio e della nostra salute”. “Approfittiamo per complimentarci con Le Mamme per
la Salute che hanno appena ricevuto il prestigioso premio Wangari Maathai e le rinnoviamo la nostra vicinanza e disponibilità. Inoltre rinnoviamo l’invito a tutti gli esponenti di Associazioni e Amministrazioni locali perché siamo convinti- concludono i membri del Comitatoche insieme, senza isterismi ed egocentrismo, salveremo il nostro territorio e la vita di molti nostri concittadini”.
A Venafro la festa della Polizia Municipale Oggi la 19esima edizione della manifestazione E’ tutto pronto per la diciannovesima edizione della Festa Regionale della Polizia Municipale che si tiene oggi a Venafro. La stragrande maggioranza dei comuni molisani sarà presente all’evento che vedrà sfilare per le vie cittadine decine di gonfaloni in rappresentanza delle comunità di appartenenza. L’evento ha un valore di grande importanza anche per la celebrazione del primo Giubileo della Polizia Municipale che vedrà il passaggio dei rappresentanti dei vari Corpi di Polizia, unitamente ai
propri sindaci, attraverso la porta santa della Cattedrale di Venafro. Istituita con legge regionale n. 11 del 2004, per la seconda volta sarà celebrata a Venafro. Sarà l’occasione, quella di domenica, anche per ricordare i 30 anni dalla promulgazione, da parte del Parlamento, della legge quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale a firma dell’allora ministro degli Interni, Oscar Luigi Scalfaro (n.65 del 7 marzo 1986). Il programma prevede dalle 8.30 l’esposizione
dei veicoli e delle attrezzature in dotazione ai Comandi di Polizia municipale in piazza Vittorio Veneto; alle 9.30, presso il Castello Pandone, l’inizio del convegno dal tema “Primo Rapporto del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana sulla criminalità in Italia” che vedrà, dopo i saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, e del sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, l’intervento di Gian Guido Nobili, coordinatore del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana.
Alle 10.45 i gonfaloni dei comuni molisani inizieranno a muoversi verso la chiesa Cattedrale di Venafro per il passaggio sotto la porta santa e l’inizio della celebrazione eucaristica che sarà tenuta dal vescovo della Diocesi di Isernia-Venafro, mons. Camillo Cibotti. “Oggi la polizia locale svolge una specifica funzione di regolatore della vita sociale e lo fa conoscendo e applicando la legge, ossia le regole di vita che la comunità nazionale e locale democraticamente si è data” af-
ferma Domenico Esposito, presidente A.Mo.Po.L. “Per questo gli operatori non possono mai girare la testa dall’altra parte, e devono intervenire se necessario anche utilizzando i propri poteri di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria al pari di tutte le forze di polizia. Pertanto queste manifestazioni partecipate da tutti” conclude il presidente Esposito “devono rappresentare un momento di condivisione in quanto ogni singola forza di polizia rappresenta l’altra ed insieme lo Stato”.
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
6 marzo 2016
senza alcun finanziamento pubblico
Medico smonta dal servizio e muore E’ accaduto al tecnico radiologo dell’ospedale San Timoteo di Termoli TERMOLI. È giallo all’ospedale San Timoteo di Termoli dove questa mattina è deceduto un uomo improvvisamente.
Poco è noto sulla faccenda se non che la vittima, un tecnico radiologo 45enne originario di Montelongo, smontante dalla
notte si sarebbe recato al Pronto soccorso per una prestazione e lì è deceduto, ma come ha spiegato il primario Antonio Oc-
chionero non a seguito della medesima. L’episodio si è consumato intorno alle 8.15. La direzione sa-
nitaria del plesso ospedaliero ha repentinamente disposto l’autopsia per rintracciare le cause del decesso.
Via Maratona, divelta la scuola I locali sono stati letteralmente devastati da ignoti. Indaga la Polizia TERMOLI. Letteralmente “devastata”, nella notte, la scuola secondo circolo di via Maratona con delinquenti attrezzati di materiali atti allo scasso che hanno reso i locali della scuola inutilizzabili alle lezioni.
Sventrati muri, porte blindate, segate le sbarre dei cancelli e rubato soldi, PC dell’aula mediatica devastata; divelto il distributore di bevande e fatto razzia di quel che si può. Sul posto gli esperti agenti della scientifica della
Polizia di Stato per effettuare i rilievi e cercare ogni traccia possibile che possa ricondurre ai delinquenti. Non è la prima volta che la stessa scuola è soggetta ad azioni di questo tipo.
Bancomat fatto saltare in aria
A Campomarino colpo alla filiale della banca Tercas di Campomarino CAMPOMARINO. Non solo le scuole termolesi, colpo nella notte alla filiale della banca Tercas di Campomarino. Secondo una prima ricostruzione, alle 2,30 circa degli ignoti avrebbero fatto esplodere il bancomat dell’istituto portando via migliaia di euro in contanti. Successivamente avrebbero scassinato la porta d’ingresso della banca e preso quel che potevano dal suo interno. Si sarebbero poi dati alla fuga. Sul posto i militari dell’Arma dei Carabinieri coordinati dal Maggiore della compagnia di Termoli, Paolo Nichilo. Ad ora sono in corso i rilievi e sono state avviate le indagin
“Fabbrica Fis, e l’ampliamento?” Il consigliere comunale di Termoli, Antonio Di Brino, ha presentato un’interrogazione
TERMOLI. Il Consigliere Comunale, Antonio Di Brino, Premesso che, con determinazione n. 96 del 29 gennaio 2016, a firma del Dirigente del settore VI° è stata autorizzata l’ esecuzione dei lavori di realizzazione di un nuovo reparto di produzione – reparto B -, individuato in catasto al foglio n. 53, particella n.310, alla Ditta F.I.S. Fabbrica Italiana Sintetici Spa, e l’uso dei locali ai fini dell’attività industriale , solo dopo la realizzazione dei lavori e l’acquisizione da parte della Ditta richiedente del certificato di agibilità, una volta conseguite le autorizzazioni di Legge ed assolte le prescrizione in esse eventualmente previste; visto che, la stessa procedura era stata seguita per lo stabilimento chimico Momentive Performance Materials s.r.l., al quale era stato rilasciato il permesso di costruire n.13 da parte del settore III° programmazione, gestione e governo del territorio e, con determinazione n. 268 a firma del dirigente del settore
VI°, il provvedimento conclusivo del procedimento unico per l’ampliamento dello stabilimento chimico; atteso che, il procedimento di bonifica non è stato concluso, la Provincia non ha ancora rilasciato la relativa certificazione e, di conseguenza, non si è dato luogo alla svincolo della polizza fideiussoria; verificato che, il progetto di ampliamento potrebbe compromettere ulteriormente le matrici ambientali già interessate da un’elevata criticità, e di conseguenza inficiare le operazioni di bonifica in atto, in considerazione dell’estrema vulnerabilità della falda, giusto verbale del 18 Giugno 2015 della commissione Tecnica Interdisciplinare (V.I.A. - V.A.S.); interroga il Sindaco e l’Assessore alle Attività Produttive per conoscere: se sia stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica, visto che dagli atti consegnati dalla struttura comunale,a seguito di formale richiesta di accesso agli atti, non esiste copia; a che titolo l’autorizzazione a
realizzare il nuovo impianto di produzione (permesso a costruire) sia stato rilasciato dal settore attività produttive – commercio e non già dal settore programmazione e gestione del territorio, che si è limitato ad esprimere un mero parere di conformità urbanistica, da cui non si evince l’adeguamento del progetto alle prescrizioni dell’Autorità di Bacino; Come abbia potuto il SUAP del Comune di Termoli rilasciare l’autorizzazione in oggetto,in presenza della prescrizione contenuta nel parere della Provincia di Campobasso prot. n. 3784/2015 del 27/11/2015, e portata a conoscenza della S.V. durante la Conferenza di Servizi del 27 novembre 2015 tenutasi presso la Direzione Generale dell’ARPA Molise, come si evince dall’allegato verbale ; Come si possa rilasciare l’autorizzazione a realizzare un nuovo impianto di produzione, su un’area altamente inquinata ed ancora soggetta a procedura di bonifica.
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